Sweet Sacrifice

di Blue Tokage
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** When did your heart go missing? ***
Capitolo 2: *** Passage ***
Capitolo 3: *** After the rain ***
Capitolo 4: *** Still frame ***
Capitolo 5: *** Shadow of that day ***



Capitolo 1
*** When did your heart go missing? ***


1.When did your heart go missing?


Il mio egocentrismo mi impone di sottolineare ciò che scrivo u.u Ahahah, scusate, ma l'editor di questo sito odia me ed il mio Pesce Rosso o.o
Ora, tornando seri (XD) questa è la prima fict che scrivo a soddisfarmi. Eh sì, stavolta sono proprio orgogliosa di me. Spero lo siate anche voi ^.^ Allora
Buona Lettura

Blue Tokage

Per l’ennesima volta Kurogane scostò lo sguardo dalla foto che teneva sul comodino, che gli ricordava di lui. Non era tanto il suo ricordo a dispiacergli, ma quello dell’ultima volta che si erano visti, il giorno in cui avrebbero dovuto festeggiare tutti insieme la fine di quel lungo viaggio per le dimensioni. Sembrava tutto così bello, così perfetto…eppure qualcosa era andato storto: Kurogane era rimasto, lui invece se ne era andato. Lo aveva lasciato per sempre.

  *

Shaoran si appoggiò alla porta della camera del ninja: non era la prima volta che voleva parlargli di Yui, ma ogni volta qualcosa lo bloccava, forse la consapevolezza che sarebbe stato ancora troppo triste per Kurogane dimenticarlo. Ancora non capiva come era potuto succedere, quando il ragazzo biondo che finalmente aveva ritrovato la voglia di sorridere davvero aveva perso il suo cuore.

*

Yui, da un angolo della sua camera, in una dimensione lontana, fissava la teca posta al centro della stanza ed il suo contenuto. Sapeva benissimo che cos’era e sapeva anche che un tempo gli era appartenuto, lo aveva amato, ma ora gli appariva indifferente, un comune pezzo di vetro. Eppure quello era il suo cuore, i suoi sentimenti, i suoi ricordi, le emozioni.
Allo stesso tempo era suo e non lo era più, ora a quell’oggetto era legata un’altra vita, la vita di una persona che aveva amato molto, che aveva fatto tanto soffrire ma che lo aveva reso così felice; una persona della quale adesso non gli importava più nulla.
Il frammento di vetro era sempre illuminato da bagliori e vi baluginavano immagini, ricordi…

*

 

…”Kurogane!”
Il ninja perde sangue, tanto sangue. Sangue rosso come il fuoco, come la lava, come le rose, come gli occhi del ragazzo, che lentamente perdono colore. Perché quella freccia maledetta lo ha colpito. Sono entrati in una dimensione per una frazione di secondo ed in quella successiva lui era a terra con un dardo conficcato tra le costole, esattamente sul cuore.
Il sangue continua ad uscire, imbratta tutto, inzuppa i vestiti. Rosso di rabbia, rosso d’amore, rossi sono il coraggio e la passione, rosso è il cuore…un cuore. È un attimo.
“Qual è il tuo desiderio?”
"Non deve morire.”
“Conosci il prezzo?”
“Il mio cuore.”
"E sia.”

…Tu-Tum.

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Capitolo 2
*** Passage ***


 Salve a tutti. Mi fa piacere che il primo capitolo di Sweet Sacrifice vi sia piaciuto. Spero che anche quelli che verranno potranno eguagliare (non oso dire superare) il primo. Cambiando argomento, mi sono accorta di non sapere esattamente cosa volesse dire meschino. Ero convinta fosse una specie di sinonimo di malvagio. E invece…
MESCHINOA agg. 1 Che si trova in uno stato di infelicità; SIN. Misero. 2 Che è mediocre, insufficiente o misero per qualità, quantità e sim.: impiego, guadagno, risultato –m. 3 Di persona che ha idee e sentimenti gretti, angusti e limitati. 4 (est.) Che mostra povertà di idee e di doti morali: vita meschina. B s. m.  (f. -a ) Persona disgraziata e infelice. ETIMOLOGIA: dall'arabo miskin ‘povero’.
Detto questo, buona lettura.
 
 
2. Passage
 
 
Kurogane fissò con apprensione il grande portone che aveva di fronte e con ancora maggiore ansia la luce che ne fuoriusciva: così calda, dorata, dolce. Eppure…
Guardò negli occhi la figura di fronte a lui e la tirò indietro con gentilezza. Ne ammirò per un ultima volta il viso, i suoi capelli biondi, la pelle candida, gli occhi azzurri. Pregò con tutto il cuore che il cielo del posto dove stava per andare fosse di quello stesso colore.
Fece un cenno a Shaoran, un cenno d’addio.
Prese un lungo respiro. E varcò il portale.
 
“Cielo turchese…”
 
Fay aprì appena gli occhi, respirò a fondo. Si sentiva rinato, come se per un momento la sua anima si fosse staccata dal suo corpo e vi fosse rientrata quello successivo. Non si accorse subito delle lacrime che colavano lungo il viso di Shaoran: “Dov’è Kuro-pin?”
 
Delle urla. Metallo. Rumore.
 
Una goccia gli cadde sul viso e si accorse di essere steso sulle ginocchia del ragazzino: “Shaoran, perché piang…”
 
Una lotta. Spade. Dolore…odore di ferro.
 
Un odore pungente gli si insinuò nei polmoni facendolo rabbrividire. Fissò la sua mano sporca, i vestiti coperti di sangue: “Dov’è?” Si alzò in piedi, ma una fitta lancinante all’altezza del cuore lo fece cadere. “Dove sei, Kurogane? KUROGANE!” Shaoran lo abbracciò, lo abbracciò forte, mentre dagli occhi del mago iniziò a piovere.
 
“Non puoi morire…Andrò io al tuo posto...”

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Capitolo 3
*** After the rain ***


After the rain
 
Finalmente la pioggia aveva cancellato tutto. Non era rimasto nulla di lui, se non un corpo tremante riverso a terra e qualche memoria sfocata.
I resti del piccolo rogo che aveva appiccato la sera prima ai propri ricordi stavano pian piano mescolandosi al fango, facendo sparire anche l’ultima traccia di ciò che era prima.
Ogni traccia di loro.
Una risata agghiacciante sgorgò dalla gola del mago, che si perse ad ascoltarne l’eco terribile.
Sono folle.
Il suo corpo fu scosso da tremiti, prima impercettibili, poi sempre più forti. Nessuno, si sarebbe più ricordato di lui.
È meglio così.
Quello era stato il prezzo per aver giocato a cambiare il proprio destino e ne avevano fatto le spese coloro ai quali voleva più bene.
Ma adesso tutto è di nuovo a posto.
Ciò che è successo a Celes sarà stato solo un incubo.
Delle lame dei miei spettri non sarà rimasto che un ricordo.
Lentamente, un raggio di sole si aprì un varco tra le nubi e lui si lasciò carezzare il viso: aveva cancellato tutti i ricordi di sé dalle loro menti ed adesso, anche per loro, sarebbe arrivato un raggio di sole dopo la pioggia.
 
***
 
Kurogane aprì di colpo gli occhi: era nella sala del palazzo, quella dove erano stati attaccati da degli spettri e lui era stato…colpito. Eppure ora non aveva più i segni delle ferite. Vide che anche Shaoran si stava riprendendo, ma sul petto, dove avrebbe dovuto esserci una lunga ferita, la pelle era ancora intatta, visibile attraverso un lungo taglio nella camicia.
Cosa diavolo era successo in quella torre sperduta tra i ghiacci di Celes?
Perché erano lì?
Ma soprattutto, perché al posto del sollievo per essere ancora vivo provava un opprimente senso di angoscia? Era come se mancasse qualcuno… 

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Capitolo 4
*** Still frame ***


Still frame
 
 
 
Cado a pezzi, come questi ricordi congelati. Non ti tormenteranno più, né loro né questa stupida dimensione malata. Ci stavi di nuovo lasciando la pelle…eh idiota? Ma, non ti preoccupare, tutto questo ghiaccio si sta sciogliendo e presto non ne rimarrà più traccia.
 
Yui respirava affannosamente: quegli spettri erano tornati per lui, lo avevano ripreso, lo rivolevano giù con loro. Maledetto bambino della sfortuna, hai causato la loro dannazione e adesso, tremando, ti devi preparare a pagarne lo scotto. I fantasmi di Celes lo rivolevano, doveva soffrire le stesse loro pene.
 
Scomparire… tutti gli spettri del tuo passato stanno lentamente perdendo consistenza…con loro anche io…ma non è un problema, tutto ha un prezzo. E noi lo sappiamo bene.
 
Piano, smise di tremare. Si rese conto, tra le lacrime, di essere lontano da Celes. Avevano cambiato dimensione. La cosa non lo rincuorava, però: finche avrebbe avuto vita, loro non lo avrebbero lasciato vivere. Si sentì sopraffare da un’ondata di ricordi
 
che non arrivarono. Al loro posto rivide un’immagine del ninja: aveva il sorriso leggero, appena accennato, sereno, di quella volta che avevano bevuto assieme mesi prima. Si sentiva stranamente sereno, aggrappato a quell’immagine. Basta spettri, solo lui, il suo Kurogane, la sua colonna portante.
 
Un uomo aveva osato desiderare la distruzione di un mondo. Assurdo, se non fosse che l’uomo aveva pagato un prezzo molto alto. La sua vita per liberare la persona che amava dagli spettri del suo passato. Si sarebbe perso tutto di quel mondo, ma anche di quell’uomo.
Di tutto ciò sarebbe rimasta solo un’immagine. 

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Capitolo 5
*** Shadow of that day ***


Shadow of that day



Un profumo sul cuscino è tutto quel che resta di un sogno. Un sogno? Certo, perché non può trattarsi di altro.
Un'ombra scura, grande, spaventosa, che si lancia contro di te mentre il ghiaccio esplode tutto attorno. Un'ombra scura, grande, spaventosa, che impedisce che il tuo corpo sia squarciato dalle scheggie, affilate come lame, di quel palazzo di cristallo che crolla. Un'ombra scura, grande, spaventosa, che inizia a trasformarsi in fuoco, mentre il doloroso calore del suo sangue ti imbratta la vaste e mentre il ghiaccio si trasforma in acqua che sa terribilmente di sale. Un'ombra che ti seembra di conoscere ma è troppo offuscata dal pianto, un'ombra grande come un abbraccio che sa di casa, un'ombra spaventosa come il vuoto che lascia al mattino quando arriva l'alba a spazzarla via.
Guardi fuori dalla finestra e vedi la gente camminare tranquilla, andare al  lavoro, a scuola, sicura che presto tornerà a casa. Casa. E' questa la tua casa, vero?
Un sogno, dice lo psicologo, un sogno che sembra vero perché dovuto allo stress dell'incidente, mezzo morto e senza un ricordo. Un sogno che lascia sul cuscino odore di ferro e di casa, sulle labbra sapore di lacrime e baci.

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Sta implodendo. Celes sta implodendo. Il castello di ghiaccio con tutta la sua stramaledetta dimensione sta implodendo. I ragazzini sono fuori. L'idiota no e anziché correre via sta lì a guardare. All'improvviso sente tremare tutto attorno a loro,  vede il ghiaccio volare, cristallino, meraviglioso. Letale. Si lancia sul mago per proteggerlo da quelle lame, Kurogane, e non ha bisogno di pensarci troppo. Il dolore di quelle mille schegge di vetro non è nulla, il calore del sangue non lo sente, l'unica cosa che riesce a capire è che lui ancora non si muove. Un ultimo sforzo, e Kurogane lo spinge lontano, nel varco, un attimo prima che tutto esploda.

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