We are friends! Or not?

di Chimera_lupo99
(/viewuser.php?uid=433203)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Eccomi. ***
Capitolo 2: *** Primo giorno di scuola e poi tutte a fare i compiti! FORSE. ***
Capitolo 3: *** L'umana /// ricongiunzione ***



Capitolo 1
*** Eccomi. ***


POV Alyx
Arimortacci sua alla sveglia di merda!
-Muoviti Alyx che tua cugina ti aspetta!-Gridò mia madre.
-COME SE NON LO SAPESSI!-Urlai io, infilando in tutta fretta la maglia nera. Presi al volo lo zaino e mi catapultai giù dalle scale, dove mia mamma mi aspettava.
-Alla buon’ora!-Disse, scocciata.
Sbuffai ed entrai in macchina insieme a lei. Mia madre mi odiava, e io odiavo lei. Non aveva mai voluto una figlia come me. Per questo mi aveva spedita a vivere da mia cugina Noemi.
Dopo qualche minuto, scesi dalla macchina e osservai il cortile della casa di Noemi.
Sbuffai di nuovo, nervosa. Estrassi dalla tasca della felpa una sigaretta e l’accesi.
-Ehy Al, mi fai fare un tiro?-Mi chiese una voce che ben conoscevo. Alzai lo sguardo.
-Noemi!-Esclamai, guardando la mia cuginetta felina. Lei sorrise e mi fregò la sigaretta. Tirò una lunga boccata e sorrise di nuovo.
-Tu ti fumi ancora l’erba gatta che ti avevo fatto provare?-Esclamò divertita.
-Colpa tua. E poi è più buona.-Dissi, accendendomi un’altra sigaretta. Mi facevo da sola le sigarette, ma usavo l’erba gatta. Faceva meno male del tabacco e puzzava di meno.
-Vieni Alyx, ti faccio conoscere i miei amici!-Mi disse Noemi, prendendomi per mano.
Mi portò da un gruppetto di ragazzi, che chiacchieravano animatamente.
-Ehy Noe!-La salutò un riccio blu con gli occhi verdi, prendendola per la vita e alzandola alla sua altezza per baciarle le labbra dipinte di viola.
-Ciao Sonic.-Rispose lei divertita, staccandosi dal bacio del blu.
-E questa bellezza chi è?-Chiese un riccio grigio e nero dagli occhi blu, indicandomi.
-Ragazzi, lei è mia cugina Alyx The Wolf. Al, loro sono Ruben, Amy, Blaze, Andrea, Sonic, Silver, Rouge, Knuckles, Stella e Shadow.-Disse Noemi.
Io registrai nomi e facce:
Ruben era il riccio grigio e nero dagli occhi blu
Amy una riccia rosa dagli occhi verdi
Andrea un gatto grigio dagli occhi azzurri
Sonic il riccio blu con gli occhi verdi che, a quanto pareva, stava con mia cugina
Silver era un riccio bianco con gli occhi gialli
Rouge una pipistrella bianca dagli occhi verde acqua
Knuckles un echidna rosso con gli occhi viola
Stella una gatta blu con gli occhi verdi
Shadow un riccio rosso e nero dagli occhi rossi.
 
-Piacere di conoscervi.-Sorrisi.
-Ora che è arrivata la festeggiata, direi di iniziare la festa!-Esclamò Amy.
-La festa??-Chiesi interrogativa.
-Festa di benvenuto!-Esclamò Noemi.
-E vabbè...-
Entrammo in casa e subito ci dirigemmo nel salone. Io presi la valigia e con i miei poteri la teletrasportai nella camera che dividevo con Noemi.
-Stasera ci si abbuffa di birra, gente!-Urlò Sonic.-Dobbiamo testare le capacità della nuova arrivata!-
Sogghignai.-Bene! Sappi che io riesco a tracannarmi venti birre senza ubriacarmi!-Esclamai, prendendo una bottiglia e stappandola. Mi ficcai un po’ del collo della bottiglia nella bocca e tracannai il contenuto in cinque lunghi sorsi. Mi asciugai la bocca e fissai con sguardo di sfida Sonic.
-Se è così, a chiamata rispondo!-Rispose lui prendendo una bottiglia e tracannandola in un sorso.
Alla gara si unirono pure Knuckles, Noemi e Silver.
In poco tempo tutti e tre i maschi furono quasi completamente ubriachi, mentre io e Noemi ci eravamo scolate venticinque e ventotto birre, e io avvertivo solo un leggero mal di stomaco per il fatto che la birra era gelata.
-Direi che abbiamo vinto, no?-Risi, battendo il pugno con quello di Noemi.

Angolo autrice
Eccomi con una nuova storia!
Spero vi piaccia e vi lascio le immagini di Alyx e Noemi:
Noemi
Alyx
Baci, Aly Chan

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Primo giorno di scuola e poi tutte a fare i compiti! FORSE. ***


Quando Noemi si svegliò, la mattina dopo, inizialmente percorse con lo sguardo la camera dipinta di nero, con attaccati ai muri vari poster di rock band, principalmente Green Day, Tokio Hotel e Linkin Park, poi voltò la testa verso il letto della cugina, che era vuoto e già rifatto.
Sapendo bene dove l’avrebbe trovata, la gatta si tirò su dal letto ed uscì sul balcone.
Come immaginava: Alyx era lì, vestita di tutto punto e con la solita sigaretta in mano, che guardava il panorama della città.
-Vai pure da basso che ho già preparato la colazione, io finisco la sigaretta e poi scendo.-Disse la lupa.
-Va bene.- Noemi rientrò in camera e si vestì. Canotta grigio scuro con disegnato sopra il simbolo dei Green Day, gonna nera, felpa blu, scarpe alte a zeppa nere con un teschio disegnato, e l’immancabile anello borchiato che portava sulla punta della coda.
Dopo aver finito di pettinarsi il lato della testa non rasato, la gatta scese in cucina e si buttò sul banchetto che la cugina aveva preparato: brioches, latte, pane, nutella e succo di frutta.
Dopo essersi riempite entrambe la pancia, le due cugine presero le borse di scuola e si diressero verso la scuola, condividendo l’mp3 e la loro canzone preferita, Jesus of suburbia dei Green Day.
-I'm the son of rage and love
The Jesus of suburbia
From the bible of none of the above
On a steady diet of soda pop and Ritalin
No one ever died for my sins in hell
As far as I can tell
At least the ones I got away with!-
Cantarono insieme, incuranti delle altre persone che le guardavano come a dire: queste due sono pazze!
Si sedettero sul muretto della scuola, continuando a canticchiare, aspettando gli altri.
All’improvviso qualcosa staccò una cuffietta ad Alyx, che si voltò verso il misterioso ladro.
-SHADOW!-Esclamò la lupa.-Mi hai spaventata!-
-Seh certo. Quanto ci credo, fumosa.-La prese in giro lui.
-Non chiamarmi fumosa!-Esclamò stizzita Alyx.
-Tu fumi, no?-
-Sì. E allora?-
-E allora sei una fumosa!-La prese in giro Shadow.
Alyx era pronta a suonargliele, ma la campanella salvò il riccio, PER IL MOMENTO.

Noemi strinse la mano di Alyx, e le disse:-Tranquilla, vedrai che filerà tutto liscio come l’olio!-
-Lo spero anche io.-Disse la lupa, sistemandosi la zazzera riccia e boccolosa.-Uno di questi giorni mi raserò metà testa come te, Noe.-Aggiunse, soffiando via dagli occhi il ciuffo castano.
-Seh, aspetta di diventare maggiorenne come me. Ora entro in classe, se no la prof non ti chiama più e rimani fuori tutto il giorno.-
Detto questo Noemi entrò nella sua classe, la 5 B, che da quel giorno sarebbe stata anche la classe di Alyx.
Alyx si sistemò il ciuffo con due mollette tirate fuori dalla tasca/portatutto della felpa, poi aspettò che la prof la chiamasse.
Appena entrò, ebbe l’impressione di essere un animale da circo appena entrato in pista, perché tutti la stavano fissando.
-Coraggio, presentati.-Le disse la prof, una volpe arancione dal sorriso gentile.
Alyx annuì piano, poi disse:-Mi chiamo Alyx The Wolf, ho 17 anni e mi sono trasferita in questa scuola perché – si bloccò un secondo – per problemi famigliari, sono andata a vivere da mia cugina Noemi.-
-Bene. Siediti pure vicino a Ruben.-
Alyx annuì e andò a sedersi accanto all’amico.

La campanella sancì la fine delle prime tre ore di lezione, e i quindici minuti di sospirata tregua.
In poco tempo, Alyx, seduta sul muretto nel cortile della scuola, si ritrovò accerchiata dai compagni di classe che ancora non la conoscevano.
-Ho visto che hai una certa affinità con Noemi, siete migliori amiche?-Le chiese una volpe rossa dagli occhi azzurri.
-Primo: se mi avessi ascoltato sapresti che Noemi è mia cugina. Secondo: sì, siamo amiche, ci conoscevamo da quando avevamo ancora il cordone ombelicale.-Replicò Alyx, con un sorriso smagliante che evidenziava le zanne.
-Perché ti sei trasferita da tua cugina?-Chiese ancora la volpe con aria indagatrice.
-Per problemi famigliari.-Rispose sfuggente la lupa.
-Che genere di problemi? I tuoi genitori ti picchiavano e sei scappata?-Ipotizzò la volpe.
Alyx, non rispose, ma abbassò lo sguardo.
Quella volpe non sapeva quanto ci era andata vicino ad indovinare.
* * *
-Al! Papà è ancora arrabbiato!-Singhiozzano due lupacchiotte di massimo nove anni aggrappate al petto della sorella maggiore, di circa diciassette anni.
-Tranquille, vedrete che ora finisce tutto.-Le rassicura la lupa, con voce tremante.
Le gemelle annuiscono, e sembrano calmarsi.
Ma la pace è destinata a durare ben poco.
-DOVE SONO QUELLE STUPIDE MARMOCCHIE?! ALYX, STELLA E SOFIA THE WOLF, SE NON VENITE SUBITO FUORI VI TRASCINO PER LA CODA!-
Le gemelle tremano e piangono, non vogliono uscire dallo sgabuzzino che è diventato il loro rifugio.
-CONTO FINO A TRE! UNO... DUE...-
La lupa maggiore si alza e prende per mano le sorelline.
-Insieme fino alla fine, ricordate?-Mormora sorridendo debolmente.
Le gemelle annuiscono, e insieme varcano la soglia dello sgabuzzino.
-Eccoci...-Sibila la maggiore, fissando il vecchio lupo che è il loro patrigno, ma anche il loro carceriere ed aguzzino.
Il lupo sventola un pacchetto di cartine lunghe e uno di erba gatta essiccata.
-STAI FUMANDO ANCORA, EH MALEDETTA TROIETTA?!-Tuona, prendendola per la gola e spingendola contro il muro.
Lei sostiene il suo sguardo con fermezza.-Sì.-Sibila.-Ma a te cosa te ne frega? Te ne vai presto e torni tardi, e pretendi obbedienza continua. Cosa te ne frega se una delle tue vittime fuma?-
-HAI PASSATO IL LIMITE STAVOLTA!-Urla il lupo, scaraventandola a terra e iniziando a riempirla di calci e pugni.
Le gemelle non intervengono, troppo terrorizzate per fare un solo passo, ma Sofia trova il coraggio di fare una corsa a raccattare le cartine lunghe e l’erba gatta della sorella, per poi schizzare a nasconderle nel materasso in camera.
Dopo circa quindici minuti, il lupo smette di picchiare Alyx, ed esce di casa sbattendo la porta.
Stella e Sofia corrono dalla sorella, e l’aiutano ad alzarsi.
Appena riesce a ritrovare un po’ di energia per camminare, Alyx prende lo zaino e lo riempie con i suoi vestiti e le sue poche cose.
-Dove vai, Al? Non lasciarci sole con lui!-Implorano le gemelle.
-Vado dalla mamma, e la convincerò a farmi trasferire da Noemi. Poi verrò a prendervi. Promessa da dea.-Dice la lupa, sorridendo debolmente.
-Croce sul quore?-Chiede Stella.
-Croce sul quore!-

* * *
-Lasciatela stare! Non vedete che sta male?!-
Alyx alzò lo sguardo di scatto. Shadow era accanto a lei, con una mano sulla sua spalla.
La lupa lo fissò interrogativa, ma si accorse che aveva le guance bagnate. Si guardò le gambe. Si era messa a piangere?
La piccola folla si disperse, lasciando la lupa e il riccio da soli.
-Mi dici che cosa ti è preso?-Chiese Shadow.
-Niente... ho solo ricordato... delle cose bruttissime...-Sussurrò la lupa con un filo di voce, mentre sentiva le lacrime rotolarle di nuovo lungo le guance.
Shadow le mise un braccio attorno alle spalle e l’attirò a sé, lasciandola sfogare.
Restarono così per un tempo che sembrava interminabile, fino a che non suonò la campanella.
Alyx si staccò malvolentieri dall’abbraccio di Shadow, e si strofinò gli occhi come una bimba piccola.
-Io torno in classe, ci vediamo dopo.-Sussurrò, voltandosi e tornando in classe.

All’uscita da scuola, tutta la combriccola si radunò al bar che era frequentato da tutti i liceali.
Alyx alzò lo sguardo dal menu e chiese:-Ragazzi, che cos’è la coppa “Record Mountain”?-
-È la coppa più grande del locale, mezzo chilo di gelato guarnito con panna, cioccolato e granella di nocciole.-Spiegò Noemi.-Manco Sonic che è senza fondo è riuscito a finirlo.-
-Ah grazie, Noe!-Disse Sonic, fingendosi offeso e tirandole un buffetto sulle orecchie.
-Ti amo anche io, tesoro.-Rise Noemi.
Alyx guardò l’immagine del gelato. E la guardò ancora.
Poi disse:-Sapete che vi dico? Prendo quello.-
Ruben e Andrea risero.-Voglio vedere se riesci a mangiartelo tutto!-Disse Ruben.
-Scommettiamo!-Propose Silver.
-Ci sto!-Esclamò Stella.
Tutti fecero le loro puntate, poi ordinarono.
La coppa di Alyx quasi le copriva il musetto, e la bandierina sulla cima della montagna di panna e gelato sembrava prenderla in giro.
-Ancora così certa?-Chiese Ruben.
-Mai stata più sicura.- Detto questo Alyx prese una cucchiaiata di gelato e se la ficcò in bocca.
Era congelata, e Alyx pensò che per digerirla avrebbe dovuto fumarsi un centinaio di sigarette all’erba gatta.
Scosse la zazzera di capelli color ambra e ricominciò a mangiare, sotto lo sguardo attento di tutti.
Dopo alcuni minuti la punta delle sue orecchie stava iniziando ad assumere una delicata sfumatura di blu.
Quando finì la coppa, stava tremando leggermente. Si voltò verso Ruben.
-Mi dai i soldi? Non ne ho abbastanza per pagare.-Disse a Ruben, sorridendo.
Lui estrasse i soldi e glieli porse.
Mentre Alyx pagava, Sonic si voltò verso Shadow e Chiese:-Senti Shad, oggi all’intervallo ho visto che stavi vicino ad Alyx. Che cosa le è successo?-
-Niente. Quella troietta di Fiona le ha fatto ricordare delle cose riguardo al suo passato di cui non credo che parlerà tanto facilmente.-Rispose il riccio, osservando la coda della lupa mentre pagava.
Noemi sembrò intuire cosa aveva ricordato Alyx, perché disse:-Quando Al si sentirà di farlo ve lo racconterà.-
Alyx tornò a sedersi con loro, ed estrasse dalla borsa una delle sue sigarette e l’accese.
-Ricordatemi di non fare mai più certe sfide.-Disse.

-Che canzone metto?-Chiese Noemi, accendendo lo stereo.-Sparate i cantanti preferiti!-
Blaze disse:-I miei preferiti sono i Basshunter!-
-Aspettate! Facciamo decidere ad Alyx che è la nuova arrivata!-Proferì Amy.
-I miei preferiti sono i Green Day!-Esclamò la lupa.
-Canzone?-Chiese Rouge.
-C’è da chiederlo? 21 Guns!-
-Allora pompa, Noe! Si balla!-Urlò la pipistrella.

Angolo autrice
Eccomi con il nuovo capitolo! Qui si scopre un pò del passato torbido di Alyx, poverina, ha dovuto abbandonare le sorelline al patrigno :(
Comunque spero vi piaccia e miao :3

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** L'umana /// ricongiunzione ***


POV Shadow
Oggi in classe c’è un gran vociferare: dicono che è arrivata una ragazza nuova nella nostra classe.
La professoressa entra in classe e appoggia la borsa sulla cattedra.
-Bene, ragazzi. Oggi, come saprete, è arrivata una nuova ragazza nella vostra classe. Vi avviso che è un po’... – ehm ehm – particolare.-Dice.
Fa un gesto verso la porta aperta, ed entra... un’umana?!
WHAT?
La sua entrata suscita un enorme vociferare.
L’umana tiene gli occhi color ambra bassi, ed è pallida come un lenzuolo. Ha lunghi capelli biondi, legati in una coda bassa. È magra, alta, e porta gli occhiali. Indossa una felpa grigio scuro, e un paio di jeans lunghi che per poco non le coprono le scarpe argentate.
Il suo vestiario suscita non pochi mormorii di scherno, soprattutto tra le ragazze, che mai si sarebbero arrischiate a portare dei pantaloni così, ma invece a me piace: almeno una che si distingue dalla massa di galline di questa scuola.
-Ragazzi, lei è Alice Moon, la vostra nuova compagna.-Dice la professoressa.

POV Alice Moon
Guardo spaventata la mia nuova classe. L’unica umana in una scuola di mobiani.
-Ragazzi, lei è Alice Moon, la vostra nuova compagna.-Dice la professoressa, sorridendomi.
Io non ricambio. È da molto che non sorrido più.
-Vai a sederti vicino ad Amy.-Dice la prof.
Io annuisco piano e vado a sedermi vicino ad una riccia rosa dagli occhi verdi.
-Ciao.-Mi saluta lei, con un sorriso.
-Ciao...-
-Piacere, io sono Amy.-
-Alice.-Replico, stringendole la mano.

Appena finiscono le prime tre ore, mi ficco le cuffie nelle orecchie ed esco diretta in cortile.
Sorrido e inizio ad ascoltare la canzone che ho messo sull’mp3, La dura legge del gol degli 883.
-Che c'hai da ridere, nanerottola?-
Fa una voce molto sopra la mia testa. Alzo lo sguardo. Ho davanti un cane nero, un dobermann per la precisione, che mi fissa scrocchiandosi le nocche.
-Levati dai piedi.-Sibilo, levandomi le cuffie dalle orecchie e spegnendo la musica. Stavolta sono proprio irritata. Nessuno mi chiama nanerottola. NESSUNO.
-Umana? Perché non te ne torni da dove sei venuta? Sai, qua non ti vuole nessuno!- Mi fa una voce dietro di me, seguita da un coro di risate.-Non sei gradita qui, leva le tende, biondina!-
-Ciao, Muffa.-Rispondo fredda, voltandomi verso il riccio verde che ha pronunciato le ultime frasi.
Gli insulti non mi fanno più male. Dopo un po' di tempo ci si fa l'abitudine.
-Come ti permetti di scherzarlo?-Mi chiede un suo amico, uno di quelli che lo difende e che lo segue come un cagnolino. Mi ferma per un braccio e si avvicina bruscamente a me.
Non gli rispondo, non servirebbe a nulla, qualunque sia la mia reazione continueranno a trattarmi così.
-Parli o no, stronzetta?-Ripete abbassando notevolmente la voce. Continuo a ignorarlo, lui perde la pazienza: sento il suo palmo stamparsi sulla mia guancia, cado sul terreno, mi tira qualche calcio e poi di sottofondo le risate.
-Te lo sei meritato, stronza!-
Mi rialzo ma subito un pugno mi arriva sullo stomaco, mi manca il respiro e per un secondo penso di morire, ma il dolore sparisce sostituito da quello di un pugno sulla guancia, crollo a terra inerme, terrorizzata.
Un altro calcio arriva sulla schiena, accompagnato da un insulto, a quel punto mi raggomitolo per terra in attesa che finisca.
Non ho paura, sento solo il dolore fisico.

POV Amy
Cammino in fretta nei corridoi della scuola. Devo trovare Alice prima che la becchino Scourge, o peggio, Francesco e Gabriel.
Svolto l’angolo e... devo ricordare di non fare più delle supposizioni, che altrimenti s’avverano.
Non vedo Francesco, Gabriel o Scourge. Li vedo TUTTI E TRE più le loro fidanzate che picchiano la nuova, Alice.
Ma madognaaaaa!
Mi dirigo a passo di marcia verso quei tre bastardi e afferro per il braccio Gabriel.
-Lasciatela in pace!-Gli urlo, cercando di allontanarlo.-Non vi ha fatto niente!-
Sembra che mi abbiano ascoltato, ma so che hanno deciso loro, perché la mollano e se ne vanno.
La fidanzata di Scourge, Fiona, le pesta la caviglia destra, che scrocchia in maniera innaturale.
Appena girano l’angolo, io mi avvicino ad Alice.
-Tutto bene?-Le chiedo. Lei annuisce e si alza, poggiando appena il piede destro, dove la caviglia è diventata viola.
Si piega sulle gambe e sfiora con le mani la caviglia, che ritorna al colore normale.
-Come hai fatto?-Le chiedo stupita.
-Lo faccio da quando ero piccola.-Risponde.-Ora andiamo in palestra, siamo già in ritardo.-

POV Alice
Appena entriamo nello spogliatoio, un brivido gelido mi attraversa la schiena. Sono tutte così fottutamente magre...
Strizzo gli occhi dietro le lenti degli occhiali per non far uscire le lacrime e inizio a cambiarmi. Mi levo la maglietta e mi infilo un paio di scaldamuscoli sulle braccia, poi metto una canottiera larga nera.
-Perché mi guardi?-Chiedo, rivolta ad Amy.
-E me lo chiedi? Sei uno stecchino! Poco ci manca che sparisci da quanto sei magra!-Mi risponde.
-Non è vero.-Mormoro, abbassando lo sguardo.
-Sì invece!-
-HO DETTO CHE NON È VERO!-
Mi volto e corro nella palestra, asciugandomi le guance che stanno iniziando a bagnarsi di lacrime.
Non c’è ancora nessuno.
Mi siedo sull’asse di equilibrio, sospirando triste.
Come se fossi guidata da qualche entità, mi alzo e vado in piedi sull’asse.
Passo. Salto. Ruota.
All’ultimo scivolo e cado di faccia sull’asse. Mi rialzo con una mano sul naso, spero non sanguini.
Mi siedo sull’asse e mi accorgo che la professoressa è entrata e mi sta fissando, assieme ad alcuni ragazzi.
Oltre al naso mezzo rotto, ho pure fatto una figura di merda davanti alla mia nuova classe.
Voglio morire.
-Tu fai ginnastica artistica?-Mi chiede la prof.
-No, ho imparato da sola.-Dico, mettendomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
La prof annota qualcosa sul registro, sicuramente starà pensando di farmi partecipare a qualcosa. Bene, se lo scordi in primis.
Mi alzo e mi metto a correre come stanno facendo gli altri, mentre mille pensieri mi affollano la testa, come sempre.
Uno, fra tanti, non mi lascia in pace.

* * *
-Dai Aly Chan! Dobbiamo andare al parco!-
-Calma, Lulù, adesso arriviamo.-Dice dolcemente una ragazzina bionda sui 12 anni, spingendo la sedia a rotelle su cui sta seduta una bambina di 7 anni.
La piccola, con la gamba destra dei pantaloni abbassata per nascondere la mancanza di una gamba e un cappellino a coprirle il capo, completamente senza capelli, inizia a dirigersi verso il parco dell’ospedale. Si avvicina alle altalene e si volta verso la bionda.
-Mi metti sull’altalena? Ti pleeeeego!-Le chiese, con gli occhioni azzurri che luccicavano.
La ragazzina annuì, sollevandola dalla sedia a rotelle e facendola sedere sull’altalena. Si posiziona dietro di essa e inizia a spingerla, prima piano, poi sempre più in alto.
-Sto volando! Sto volando come fa la mia sorellina lassù in cielo con il buon Dio!-Urla la bambina felice. Il cappello le scivola via, scoprendone il capo calvo, ma non se ne cura. Ride felice e alza il viso verso il cielo.
Dopo alcuni minuti la bionda inizia a far rallentare l’altalena.-Ora dobbiamo andare, Luna, devi fare la chemio.-Dice, sollevandola e facendola sedere di nuovo sulla sedia a rotelle.
-Ma non la voglio fare! Fa male!-Si lamenta Luna.
La ragazzina le calca in testa il cappellino e dice:-Ma sai che ti aiuta, e tra poco ti porterò al maneggio con me, così ti farò conoscere Denires e Stracciatella, contenta?-
-Sì! E voglio andare al galoppo con Denires, e saltare con Stracciatella!-
-Lo farai di certo, tesoro.-
La bionda la riporta in ospedale e la porta nella stanza della chemioterapia. Qui una dottoressa fa sedere fuori la ragazza e porta dentro Luna, che le alza due dita in segno di vittoria.
Lei le sorride e prende un libro dalla borsa, iniziando a leggerlo mentre la piccola inizia la chemio.

-Alice?-
L’interpellata si alza di scatto, fissando il dottore che è appena uscito dalla sala operatoria.
-Come sta Luna?-Chiede ansiosa, ormai sull’orlo delle lacrime.
-Per favore, vai a chiamare i genitori di Luna.-Le dice il dottore, ignorando la sua domanda.
-Prima mi dica come sta Luna!-Gli urla la ragazzina, ormai in lacrime.
-Ha avuto un arresto cardiaco durante la chemioterapia, abbiamo cercato di salvarla asportandole il tumore ma...-Il dottore scuote la testa.-Non ce l’ha fatta.-

Appena i genitori di Luna escono dalla camera mortuaria, Alice entra, con il cuore a mille.
Si siede accanto al corpo della bambina, apparentemente calma.
-Sai Lulù... ho fatto quella cosa che non dovevo più fare...-Mormora.-Ti ho delusa, vero? Ti avevo promesso che non avrei mai più preso il taglierino...-
Si asciuga le lacrime che hanno iniziato a rigarle le guancie e prende dalla tasca della felpa due fotografie. In una c’è raffigurata Luna assieme a lei in sella ad una cavalla bianca con delle macchie marroni, nell’altra una puledra color caffè.
-Ecco... loro sono Stracciatella e Denires... portale con te.-Dice, prendendo la mano della bambina e chiudendola attorno alle fotografie.
Si alza ed esce fuori.
-Goodbye Luna...-Sussurra prima di chiudere dietro di sé la porta. Si mette le cuffie, alza il cappuccio della felpa e si copre i polsi con le maniche.
* * *

Mi riscuoto da quel ricordo che ormai le ultime ore sono finite, e noi usciamo direttamente dalla palestra.
Amy mi si avvicina e mi chiede se voglio venire con lei e i suoi amici a mangiare al bar. Rispondo di sì, ma so che non mangerò niente.

Dopo le adeguate presentazioni agli amici di Amy, tutti iniziano a mangiare, tranne me.
-Tu non mangi?-Mi chiede un riccio blu, mi sembra si chiami Sonic.
-No, non ho fame.-Rispondo, grattandomi il collo nervosamente.

POV Alyx
Penso alla nuova arrivata, Alice. È strana, sembra nasconda qualcosa...
Il campanello della casa di Noemi trilla, distogliendomi dai miei pensieri.
-Arrivo!-
Vado ad aprire e mi trovo davanti due lupacchiotte color ambra con gli occhi azzurro cielo.
-Sei tu Alyx The Wolf?-Chiede una delle due, vestita di nero da capo a piedi.
-STE! SOFFI!-
Abbraccio in preda alla gioia le mie adorate sorelline, e inizio a piangere dalla felicità
-Tranquilla Al, siamo qui e non ce ne andiamo più!-

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2836531