MERCEDES & TINA in: Two Fairy Matchmakers

di TripleC
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1: Once upon a box ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2: In the land of confession ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3: Somewhere over the chat ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1: Once upon a box ***


MERCEDES & TINA in: Two Fairy Matchmakers

 

 

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Capitolo 1: Once upon a box

 

 

Un trillo sicuro attraversò gli spazi della scuola, decretando la fine dell’ennesima ora di lezione. Una folla di ragazzi si riversò nei corridoi, portando il caos là dove, fino ad un momento prima, c’era stata la pace. Mercedes e Tina lasciarono l’aula di geometria ed iniziarono a vagare senza meta.

Mr Schuester aveva inspiegabilmente annullato la lezione del Glee di quel giorno e quindi si erano ritrovate con un paio di ore buche e non avevano idea di come riempirle.

Tutti gli altri membri avevano subito trovato di meglio da fare. Rachel, ostinata come al solito, aveva preteso l'aula solo per sé per provare qualche canzone della Streisand, dopo aver rapito anche Brad, il povero pianista. Santana, Brittany e Quinn si erano volatilizzate chiacchierando fitto fitto e ridacchiando di tanto in tanto, probabilmente intente a spettegolare dei loro compagni. I ragazzi, compreso Artie, si erano invece organizzati per fare qualche tiro a canestro nella palestra della scuola.

In quei momenti Mercedes sentiva ancor più la mancanza di Kurt e sapeva che anche per Tina e gli altri era lo stesso. Le regionali si erano svolte solo qualche giorno prima e, anche se tutti i componenti delle New Directions avevano gioito per la vittoria, avevano sentito un vuoto. Senza Kurt, mancava qualcosa all'intero gruppo, come se fossero incompleti.

Le due, quindi, prive del loro fidato amico gay, vagavano annoiate lungo i corridoi del McKinley High, nella speranza di incappare in qualcosa di interessante da fare.

“Allora Cedes” disse Tina per riavviare la conversazione interrotta dalla campanella “mi vuoi dire dove hai trovato quella felpa?”

“Hell to the no, Tina. Non ti dirò mai dove l'ho presa perché so che la vuoi anche tu e non posso permettertelo! Fa a pugni con il tuo stile dark! E' leopardata, sante polpette!”

Tina sbuffò, spostandosi una ciocca blu elettrica dietro l'orecchio. “Ma a me piace!” protestò

“Senti, sai che Kurt vuole una completa descrizione dei nostri outfit ogni giorno. Non voglio incappare nelle sue ire! Mi fa paura...” ammise la diva.

“E va bene” si arrese l'asiatica “ma appena ne troverò una nera non ci sarà scusa che tenga. Ricorda che sono stata capacissima di vestirmi da Darkleader”

“Fa' come vuoi. Poi te la vedi tu con latticino”

“Hey! Ragazze!” si intromise una terza voce.

Le due erano talmente prese dal loro discorso che non si erano rese conto di essere arrivate davanti all'ufficio della signorina Pillsbury che, in quel momento, le osservava elettrizzata con le mani sui fianchi e gli occhi, già grandi naturalmente, talmente dilatati da sembrare piattini da caffè.

“Siii...?” chiesero le due all’unisono, guardinghe.

“Sono così contenta che siate qui! Sapevo che qualcuno si sarebbe fatto vivo prima o poi! Voi del Glee siete proprio dei ragazzi affidabili! Avete letto l'annuncio, vero? Oh grazie!” esplose la donna battendo le mani e sorridendo.

“Oh cielo, sembra lo stregatto” sussurrò Tina all'amica mentre la consulente dava loro la schiena per cercare qualcosa nel suo ufficio.

“Ma va! Quella può essere solo il cappellaio. E' matta uguale” sentenziò l'afroamericana

“Ecco qui” disse la Pillsbury alle due ragazze quasi gettando tra le mani di Tina una scatola di cartone “fate con comodo” continuò chiudendo poi la porta come niente fosse.

“Hell to the no!” urlò Mercedes

“Per tutti gli spaghetti fritti!” urlò invece Tina in preda al panico “io non voglio, Cedes! Dille che non voglio”

“Io non le dico proprio nulla! Quella è pazza… e poi dai... magari non sarà tanto male... sicuramente la maggior parte dei biglietti saranno insulti”

“Ok...” rispose Tina ancora non del tutto convinta “ma la facciamo insieme questa cosa”

“Si, così finiamo prima. Andiamo in biblioteca e iniziamo subito, tanto non abbiamo altro da fare” propose Mercedes.

Insieme, quasi fossero dirette al patibolo, le due ripresero ad avanzare lungo il corridoio. Tra le mani di Tina una scatola dove una mano fine e con calligrafia ottocentesca aveva scritto in rosso, a caratteri cubitali: “scatola delle confessioni”.

Avevano percorso pochi metri quando, svoltando per imboccare un altro corridoio, si scontrarono con un ragazzino. Doveva essere una matricola perché non dimostrava più di quindici anni, ma era comunque alto per la sua età, superando di almeno una spanna le due ragazze. La felpa sformata che indossava ne celava il fisico, ma si intuiva che fosse magro. I capelli, mori, erano ondulati e corti ma un ciuffo incolto gli cadeva sugli occhi, celando a tratti le iridi scure.

“Oh scusa pasticcino” disse Mercedes, decisa a proseguire oltre.

“Tutto ok?” chiese invece Tina.

“Io... io.. sì, tutto ok” rispose il ragazzo balbettando. La sua voce era flebile e poco profonda. Scappò via prima che le due ragazze avessero la possibilità di fare alcunché, lasciandole confuse dal suo strambo e spaventato comportamento.

“Che gli sarà preso?” domandò Tina.

“Non lo so.. ma si è comportato davvero in modo strano” rispose l'altra.

'Say oh oh oh, say oh oh oh!

If you go left right up down

got you spinning round and round.

Sy ooh oh oh oh, say ooh oh oh oh'[1]

Il telefono di Mercedes prese a squillare peggio di un altoparlante. La ragazza sfilò l'apparecchio dalla tasca dei jeans e sorrise nel leggere l'ID.

“Latticino!” urlò accettando la chiamata.

Mercedes” rispose Kurt Hummel dall altro lato “come stai?”

“Bene, Kurts! Tu? Come va con Blaiiiiine?”

“'Cedes, passamelo!” urlò Tina cercando di afferrare il cellulare per poi strepitare “Kurt! Kurt!”

E' Tina quella che urla?” chiese il ragazzo divertito “mettimi in viva voce!

“Ok fatto! Parla pure”

Ciao Tina! Come stai? Cedes, per rispondere alla tua domanda, con Blaine tutto bene. Questa sera andremo al cinema, danno Colazione da Tiffany!” replicò Kurt tutto d'un fiato, emozionato per il proprio appuntamento.

“Siamo felici per te” rispose Tina sincera mentre l'altra sorrideva, ma entrambe avevano uno sguardo triste.

“Indovina quanto siamo sfigate? La Pillsbury ci ha appioppato la scatole delle confessioni” disse Mercedes imbronciata.

Si arrabbiò ancora di più quando sentì una risata dall'altra parte della linea “non c'è niente da ridere!” si infuriò.

Scusa, scusa” si difese Kurt “però dovete ammettere che è abbastanza esilarante... come cavolo ci siete cascate?

“Mah.. non l'ho ancora capito” rispose sinceramente Tina “penso che la Pills sia più subdola di quanto pensiamo”

Non saprei.. da quanto l'ho scambiata per Bambi e le ho vomitato sulle scarpe cerca sempre di evitarmi. Mi sa che l'ho traumatizzata” ammise il ragazzo

“Per tutti sarebbe traumatizzante. Rachel ancora si ostina a non voler ascoltare canzoni di Ke$ha dopo l'assemblea contro l'alcolismo” lo informò l'afroamericana.

“Non puoi darle torto” osservò l'altra.

Mercedes annuì concorde. Anche solo vedere Brittany vomitare su Rachel era stato traumatizzante. “Perché hai chiamato, pasticcino?” chiese a Kurt.

Solo per sentire come state. E anche se questo sabato pomeriggio siete libere per un po' di shopping

“Ovvio!” rispose Tina “devo comprare una felpa e…”

Non comprerai la felpa come quella di Cedes, Tina Cohen-Chang! Te lo vieto!” urlò Kurt.

Le orecchie delle due ragazze fischiarono per qualche secondo per l acuto dell amico.

“Va bene...” si arrese l'asiatica mentre Mercedes ridacchiava “comunque ci sto... troverò sicuramente qualcosa di bello e che sarà approvato da te”

“Perfetto! Allora ci sentiamo dopo per i dettagli” decise Mercedes “ora scusa ma dobbiamo andare a leggere queste stupide confessioni”

“Gay-Bye!” urlarono in coro.

Ciao, ragazze” rispose ridendo Kurt prima di attaccare.

“Su dai. Che tra Kurt e il ragazzino di prima abbiamo perso un sacco di tempo” osservò Tina.

Sedute in biblioteca, in un tavolo un po' appartato, aprirono la scatola e la rovesciarono.

Un mucchio di biglietti si sparsero sul mobile, pronti per essere letti.

“Iniziamo”




Note:
Ciao a tutti! Questa storia è stata scritta a quattro mani e, oltre per il nostro divertimento, l'abbiamo iniziata anche per aiutare un nostro amico sperando che questa storia gli infonda un po' di speranza e fiducia in se stesso.
Ringrazio chiunque abbia letto arrivando fin qui! La storia, per ora. sarà aggiornata una volta a settimana, quindi a lunedì prossimo! :)

TripleC

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Capitolo 2
*** Capitolo 2: In the land of confession ***


Capitolo 2: In the land of confession

 

Il primo biglietto fu, come previsto, inutile.

| L'IDEA DELLA SCATOLA FA TANTO SCHIFO QUANTO I BAGNI DEL SECONDO PIANO CHE NON VENGONO PULITI DALLO SCORSO ANNO |

“E ti pareva” disse Mercedes scocciata appallottolando la confessione “scartato”

Il secondo era parecchio nauseante | HO BISOGNO DI LECCARE I PIEDI A QUALCUNO |

“Questa persona deve rivedere le sue priorità” commentò Tina.

“Ti sei data a Harry Potter?” chiese Mercedes curiosa.

“Mike è un tantino nerd” rispose l'altra afferrando il terzo biglietto preoccupata.

| FINALMENTE A SCUOLA NON GIRA PIU' QUELLA FATINA DI HUMMEL!

AVREI VOLUTO GRANITARLO UN PO' DI PIU' PERO', COME QUEGLI SFIGATI DEL GAY CLUB! LOL! AZIMIO |

“Che.. brutta persona! Spero che marcisca all'inferno” commentò Mercedes dopo che Tina le mostrò il biglietto tenendolo con solo la punta di due dita, come se la stupidità e la cattiveria del giocatore di Football fosse contagiosa.

I biglietti passarono così, inutili, offensivi o inquietanti. Molte persone sembravano provare un odio viscerale per il glee o per altri club “sfigati” come quello di dibattito.

Vennero scartati e gettati subito, insieme a quelli sui gusti sessuali. Le ragazze erano sconvolte. Più di un biglietto presentava la frase | SCEMO CHI LEGGE |

Poche erano le vere confessioni. La prima che capitò sotto mano all'afroamericana fu

| IO SONO QUELLO CHE SONO. NESSUNO PUO' ETICHETTARMI, MA COME POSSO FARMI ACCETTARE? |

Quel biglietto scatenò la curiosità delle due lettrici ma, purtroppo, non era firmato, né vi era un numero di telefono o una mail. Non avevano nessun mezzo per rintracciare questa fantomatica persona e aiutarla.

Sconsolate, lo misero da parte e continuarono a cercare.

Trovarono un biglietto che sicuramente era stato messo nero su bianco dal pungo della Coach Sylvester, era inconfondibile.

| MI SONO SEMPRE COMPORTATA DA BULLA PER NON ESSERE BULLIZZATA, MA MENTO A CULETTO MI HA FATTO CAPIRE CHE NON SEMPRE E' GIUSTO. PERO’ DEVE PIANTARLA CON I JOURNEY O DARO' FUOCO AL SUO PIANOFORTE |

“Dici che è lei?” chiese Tina con un filo di voce.

“Penso di si. Solo lei chiama Mr Schue così o usa minacce da terrorista. Possiamo aiutarla, secondo te?” chiese Mercedes.

“Non lo so, Cedes” rispose Tina dubbiosa “bisogna anche capire se la persona vuole essere aiutata. E sinceramente penso che Mr Schuester la stia già aiutando”

“Probabilmente hai ragione” rifletté l'altra “forse possiamo aiutare lui, dai un'occhiata” passò l'ennesimo biglietto a Tina, rivelando una calligrafia stretta e spigolosa, difficile da leggere.

| MI DISPIACE PER QUELLO CHE HO FATTO, MA SONO CONFUSO. NON DOVREI SENTIRMI COSI' PER... LUI |

“Sembra.. solo” osservò Tina.

“L'ho pensato anche io. Ma anche qui, come quello prima, non c'è firma o indizio per indicare chi sia” disse Mercedes “che facciamo?”

“Mi dispiace ma.. non possiamo aiutarlo. Almeno finché non lo vorrà anche lui” rispose Tina amareggiata.

Alla fine, rimase un solo biglietto. Era firmato da un certo LoneBoy che sembrava davvero in cerca di aiuto.

| NON HO AMICI, MIO PADRE NON SI PUO' DEFINIRE COMPRENSIVO E HO PAURA NEL MOSTRARE IL MIO VERO ESSERE. OGNI GIORNO SONO SEMPRE PIU' SOLO. STO AFFOGANDO, QUALCUNO MI LANCI UN SALVAGENTE |

“Che dici? Ricerca su google?” propose Mercedes.

“Da qualche parte dovremmo pur cominciare” concordò l’altra.

 

Le due ragazze furono svelte a raccattare la loro roba e a lasciare l'edificio. Purtroppo non si poteva usufruire della rete Wi-Fi della scuola, grazie alla nuova politica del preside Figgins per evitare che gli studenti giocassero in classe piuttosto che seguire le lezioni.

Arrivarono a casa Chang in pochi minuti e accesero subito il portatile della ragazza.

Provarono a googlare 'loneboy' ma vennero fuori un mucchio di risultati discostanti: un testo di una canzone di una certa Tying Tiffany e anche il sito di casinò online.

Provarono anche sul sito della scuola e sul giornale on-line di Jacob Ben Israel, ma anche quelli furono buchi nell'acqua. Il ricercato LoneBoy era peggio di un fantasma.

Passarono le ore e, in preda alla fame, Mercedes propose di andare al Bel Grissino.

“Che vi porto?” chiese la cameriera con toni gentili e con un sorriso.

“Crocchette di patate!!” esordì Mercedes

“Per me una semplice insalata con del pollo per favore” disse Tina “e due coca cola con ghiaccio, grazie”

Mentre aspettavano le ordinazioni, una discussione dai toni accesi attirò la loro attenzione.

Si trattava di una giovane donna che urlava contro un povero ragazzo riguardo a delle poesie.

“Non puoi dire che non ti piace Paulo Coelho se non hai mai letto nulla di suo” stava urlando la ragazza.

“Senti, non mi piace la poesia in generale, fattene una ragione” ribatté il ragazzo alzando anche lui la voce.

“Non ti deve piacere la poesia. Ti sto solo chiedendo di leggere le mie di poesie sul mio blog! Non mi sembra una richiesta tanto assurda!” rispose la ragazza mogia.

“Va bene.. mandami il link però, non voglio impazzire cercandolo su google”

“Basta che digiti Blog di ProseGirl! Uscirà subito, vedrai” sorrise la ragazza.

“Cedes!” sussurrò agitata Tina “pensi quello che penso io?”

“Si! Potrebbe avere un blog! Dobbiamo cercare ancora e non arrenderci! Torniamo a casa tua! Dopo aver preso le crocchette da portar via però” aggiunse vedendo arrivare la sua amata pietanza.

La ricerca, finalmente, diede i suoi frutti. Trovarono un blog, IL blog di LoneBoy. Non vi erano contatti come pagina facebook o twitter ma, in un angolino, c'era scritto la città: Lima, Ohio.

Era lui, l'avevano trovato.

“Guarda qui” osservo Mercedes “è.. quasi una storia”

“Già.. la storia di un ragazzo, sessualmente confuso, con genitori severi e bullizzato a scuola. Oh! Racconta anche però che si innamora di un ragazzo più grande.. che tenero...”

“Tina.. non penso sia vera quest'ultima parte” osservò ancora l'afroamericana.

“Beh comunque dobbiamo aiutarlo.. o almeno commentare questa storia. Iscriviamoci!”

“Va bene.. ma deve essere un nome falso, non voglio che sappia che siamo noi o che andiamo alla sua stessa scuola. Penserebbe a uno scherzo”

“Si, lo credo anche io” disse Tina “adesso creo la mail e poi ci iscriviamo”

Dopo il lungo processo per creare il nuovo account e, soprattutto, trovare una mail con maiuscole, numeri e alfabeto arabo con la quale Mercedes perse la pazienza diverse volte, finalmente si iscrissero al blog del loro nuovo protetto.

“Hell to the yes!!” urlò Mecedes saltano sulla sedia.

“Si, finalmente” concordò Tina. “Che gli scriviamo?” chiese poi.

“Ok, scriviamo questo” propose Mercedes “La tua storia è commovente, sei molto solo ma sembri un ragazzo in gamba, magari hai bisogno di qualcuno che ti apprezzi. Se ti serve un amico o se semplicemente hai voglia di parlare, scrivimi”

“Eeeee... inviato” disse Tina eccitata mentre cliccava per pubblicare il commento.

“E ora aspettiamo” enunciò l'afroamericana.

“E ora aspettiamo” concordò l'asiatica.

 

Il ragazzo, nonostante le aspettative delle due ragazze, non rispose immediatamente. Non rispose neanche i due giorni seguenti e Merces e Tina, depresse e tristi, passarono il week end incollate allo schermo a “spiare” LoneBoy.

“Penso che l'abbia letto il nostro commento” osservò Tina mentre scorreva febbrilmente e con occhi rossi la pagina “secondo me non sa cosa pensare”

“Forse. Resta il fatto però che, finché non risponde, non possiamo fare nulla. E non dimenticare che non sappiamo neanche che aspetto abbia. Potrebbe essere chiunque!” replicò pessimista Mercedes.

“Bé, domani è lunedì... potremmo vedere se nella scatola compare qualche altra sua confessione” propose Tina.

“Ottima idea pasticcina. Domani, spieremo chiunque si avvicini alla scatola, anche a costo della vita!” urlò Mercedes determinata alzando il pungo come se fosse una promessa eroica.

“Vediamo di non esagerare” rispose Tina ridacchiando.

 

Il giorno seguente, come promesso dall'afroamericana, le due ragazze si appostarono vicino l'ufficio della Pillsbury. Mercedes era decisa ad aspettare lì intorno per tutto il giorno, proponendo anche di saltare qualche lezione. Tina, invece, più calma, propose di chiedere aiuto alla consulente, proposta accolta, alla fine di un lungo dibattito, anche dall'amica.

“Signorina Pillsbury! Hey! Psss!!!” sussurrarono le due ragazze dal loro nascondiglio.

Inizialmente la donna sembrò spaventata ma sorrise quando si rese conto che non fosse un attacco.

“Ragazze” bisbigliò la donna “che ci fate nascoste qui?”

“Abbiamo una missione” spiegò Tina “aiutare un ragazzo che ha scritto una confessione”

“Ooooh! Come siete gentili, come posso aiutarvi?”

“Dovrebbe solo stare attenta a chi inserisce un biglietto nella scatola e, possibilmente, annotarsi il nome, se lo conosce, o l aspetto. Così poi noi avremo modo di identificare il nostro bersaglio” spiegò velocemente Mercedes.

“Va bene. Non posso promettervi attenzione costante ma farò del mio meglio” assicurò la Pillsbury

“ora filate in classe però.”

 

La giornata, per le due ragazze, passò lentamente. Durante l'ora di pranzo passarono davanti l'ufficio della consulente, sperando di ricevere buone notizie ma, appena la donna le vide attraverso il vetro, scosse la testa in segno di diniego.

Durante le ore pomeridiane, Mercedes e Tina, che non avevano lezioni in comune, passarono il tempo messaggiando.

 

From Tina to Cedes 14.20

'Che facciamo se non troviamo nessun biglietto e nessuna risposta al nostro commento sul blog?'

 

From Cedes to Tina 14.23

'Non essere negativa! Prima o poi si farà vivo'

 

From Tina to Cedes 14.30

'Si, ma se non lo facesse? Magari abbiamo sbagliato e il blog non è dello stesso ragazzo che ha lasciato la confessione'

 

From Cedes to Tina 14.32

'Io non credo. Insomma... perché allora firmarsi “LoneBoy”? Penso che quello sia il suo nickname... Quando se ne sceglie uno, quello rimane'

 

From Tina to Cedes 14.35

'Potrebbero essere due ragazzi diversi con lo stesso Nick'

 

From Cedes to Tina 14.50

'Scusa.. Sono uscita per andare al bagno e sono passata davanti all'ufficio della Pills... Indovina? Ho visto un ragazzo mettere un biglietto nella scatola... finite le lezioni e il Glee andiamo a vedere'

 

From Tina to Cedes 14.56

'Spero che sia il nostro ragazzo'

 

From Cedes to Tina 14.58

'A chi lo dici, sorella'

 

 

Come programmato, le due amiche, finite le lezioni e le prove estenuanti del Glee, corsero all'ufficio di Ms Pillsbury. La donna, quando le vide, sorrise.

“Dai vostri sorrisi, immagino sappiate che una sola persona ha lasciato un biglietto oggi”

“Si! L'ho visto io” affermò Mercedes.

“Eccolo qui” disse la donna porgendo a Tina un biglietto tutto spiegazzato “era un ragazzino... direi sui quindici anni. Non l'avevo mai notato prima... capelli mori e con il ciuffo. Non gli ho visto gli occhi, ma indossava dei jeans e una felpa blu notte. Non so il suo nome, mi dispiace”

“Non si preoccupi” assicurò Tina “grazie infinite!”

Le due ragazze, veloci, lasciarono la donna alle sue faccende e, raggiunto un angolo un po' appartato, aprirono il biglietto.

 

| L'ALTRO GIORNO UNA PERSONA HA RECENSITO LA MIA STORIA SUL BLOG. NON SO CHE PENSARE. HA SCRITTO CHE, SE HO BISOGNO E SE VOGLIO, POSSIAMO PARLARE. HA DETTO ANCHE CHE SEMBRO SOLO... EFFETTIVAMENTE E' COME MI SENTO. NON HO ANCORA RISPOSTO, HO PAURA CHE POSSA ESSERE TUTTO UNO SCHERZO. SONO UN CODARDO. LONEBOY |

 

“E' lui” disse Tina incredula.

“Ora dobbiamo capire chi è” rispose Mercedes risoluta.

Note:
Salve a tutti quelli che sono giunti fin qui. Ringraziamo chiunque abbia messo la storia tra preferiti/ricordate/seguite e chi legge in silenzio. La storia presto entrerà nel vivo e incontreremo altri personaggi che, di volta in volta, aiuteranno Mercedes e Tina o il nuovo personaggio, LoneBoy. Non temete, poi scopriremo molto altro anche su questo misterioso ragazzo solitario (è lui il nostro amico che vogliamo aiutare, cambiando il nome, ovviamente! :P)

Quindi, questa è per te. E per citare Blaine Anderson, Courage!

TripleC
ps piccola sfida! Due confessioni riguardano Santana e Karofski. Sapreste dirci quali? ;)

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3: Somewhere over the chat ***


Capitolo 3: Somewhere over the chat

 

 

Mercedes e Tina, dopo aver letto il secondo biglietto di LoneBoy, tornarono a casa dell'afroamericana.

“Bene” disse Tina “ora siamo sicure che il proprietario del blog e lo scrittore dei biglietti sono la stessa persona. Che facciamo?”

“Dobbiamo aiutarlo...” rispose semplicemente Mercedes

“E come?”

“Non lo so... ancora” disse ancora l'afroamericana “proviamo a cercare sul blog”

Secondo le loro più rosee aspettative, trovarono una risposta.

 

Grazie per la tua recensione. Si mi sento molto solo... Sento che nessuno mi capisce e la confusione che ho in testa non migliora le cose. Se avessi un amico, tutto questo, sarebbe in qualche modo sopportabile... Mi piacerebbe molto parlare con te ma sono un codardo e non posso fare a meno di provare paura. Paura che tu possa essere uno scherzo o qualcosa di altrettanto terribile. Ho paura che, in un futuro, dopo essermi aperto, confidato, con te, tu mi possa abbandonare. Quindi, ti prego. Se tutto ti sta stretto o se non ti interessa davvero essere mio amico, fatti da parte. E poi, non sono un granché comunque. Sprecheresti solo tempo.

Grazie ancora per la recensione.

 

“Oh, povero cucciolo” disse Mercedes

“E'... è tristissimo...!” singhiozzò Tina mentre l'altra le dava pacche sulla schiena per confortarla.

“Dobbiamo aiutarlo. Passi la confusione, quale adolescente non lo è? Ma questa poca fiducia in sé stesso? E nelle altre persone? Quante volte è stato ferito per essere così chiuso?” disse Mercedes

“Povero ragazzo... mi ricorda un po' Kurt, prima del Glee” osservò Tina.

Mercedes annuì e svelta cliccò su rispondi.

 

Caro LoneBoy, posso capire la tua paura. Effettivamente non si possono avere certezze con chi si conosce su internet. Se non ti fidi delle mie buone intenzioni, prova ad aprirti a qualcuno che ti sembra gentile nella tua scuola. Unisciti a qualche club, parla con i vicini di banco. Non privarti della possibilità di fare nuove amicizie solo perché ai paura. Purtroppo so bene che esistono persone cattive, bulli e delinquenti ma, ti posso assicurare, che esistono anche persone gentili, belle, che ti offrirebbero la loro amicizia senza pretendere in cambio altro che la tua.

Io, come ti ho detto, sono qui per parlare. Non devi darmi la tua totale fiducia da un giorno all altro, non lo pretendo e non voglio forzarti. Spero, che con il tempo, tu possa almeno fidarti abbastanza da voler condividere con me qualche aspetto della tua vita. E non sarà un rapporto a senso unico, posso assicurarti. Iniziamo da me: mi piacciono le crocchette di patate, ne vado matta.

 

“Che ne dici?” chiese Mercedes.

“Si perfetto. Invia” approvò Tina mentre prendeva un foglio e una penna, sotto lo sguardo attento e confuso dell'amica.

“Che fai?” chiese infatti Mercedes

“Butto giù una lista delle caratteristiche di LoneBoy” rispose l'altra “in base a quello che ci ha detto Ms Pills, sappiamo che è giovane, sui quindici anni, quindi probabilmente del primo anno. Ha i capelli mori e il ciuffo che copre gli occhi. E si veste in modo semplice, cercando di non dare nell'occhio. Sicuramente è uno sfigato e senza amici. Dobbiamo cercare un ragazzo che gira spesso da solo, non abituato ad interagire”

“Si... buona fortuna!!” disse Mercedes sarcastica “ci sono un sacco di nerd così... hai mai visto quelli che stanno nel club informatico? O nel club degli scacchi? O in quello di dibattito... O anche...”

“Si, si ho capito” la interruppe Tina “sarà difficile ma possiamo farcela”

“Ah si? E come?” chiese Mercedes dubbiosa.

“Semplice” rispose Tina con un sorriso enigmatico “dobbiamo controllare le schede degli studenti nell'ufficio del Preside Figgins”

“Si certo, dobbiamo solo vestirci di nero, forzare le serrature e scassinare lo schedario... magari di notte, con delle pile e con una terza persona che ci fa da palo” confabulò Mercedes con tono scherzoso

Notando uno strano scintillio negli occhi dell'amica però esplose “oh, per tutte le patate fritte! Stai dicendo sul serio!! Tu sei matta!”

“Certo che sono seria” confermò l'asiatica. “E so già chi sarà la terza persona”

“Chi?” chiese Mercedes intimorita

“Noah Puckerman” rispose Tina con un sorriso furbo.

 

“Spiegatemi un po' perché dovrei farvi questo favore” chiese Puck alle due ragazze nel parcheggio della scuola deserto. Erano circa le due di notte e tutti e tre si trovavano lì per mettere un atto il piano geniale dell'asiatica.

“Perché dobbiamo aiutare questo ragazzo” spiegò Mercedes

“Oooook... ma cosa me ne viene in tasca?” chiese nuovamente Puckerman

“Eddai, Puck! Ti abbiamo già promesso venticinque dollari a testa più una torta gigante fatta da Kurt che altro vuoi?” sussurrò arrabbiata Tina.

“Voglio... voglio...” ragionò Noah picchiettando il suo mento con l'indice “voglio anche i muffin di Kurt!” disse infine

“Bene” rispose Mercedes “avrai anche i muffin... contento ora? Possiamo procedere?”

 

Entrarono di soppiatto, utilizzando la porta che dava sul campo da football perché Puck aveva una copia delle chiavi. Come facesse ad averle, era un mistero.

“Ok ragazze” disse l'ebreo una volta entrati “io resto qui e faccio il palo. Voi andate nell'ufficio di Figgins, fate quello che dovete fare e tornate qui, capito?”

“Si, capo” rispose ironica Mercedes mimando il saluto militare.

Le due ragazze sgattaiolarono il più velocemente possibile per i corridoi e scivolarono silenziosamente nell'ufficio. Un odore di curry invase le loro narici, misto a un sentore di colonia maschile dolciastra.

“Uff” sbuffò Tina “dovrebbe aprire le finestre e far cambiare l'aria di tanto in tanto”

“Concordo in pieno. Cerchiamo le chiavi dello schedario” disse Mercedes

Iniziarono a rovistare nei cassetti e sulla scrivania finché non trovarono una piccola chiave di metallo attaccata a un portachiavi con una mucca e la frase | I muu Bolliwood |

“Abbastanza inquietante” osservò Mercedes.

“Vediamo se la chiave è quella giusta” disse invece Tina

 

Lo schedario si aprì con uno strano cigolio inclinandosi pericolosamente.

“Porca insalata” disse Mercedes aprendo un fascicolo a caso, di una certa Lorraine Adler “guarda quanta roba! Ci sono scritte le allergie, le vaccinazioni, persino il numero di scarpe! E' peggio della CIA”

“Come faremo a controllare tutto?” chiese Tina improvvisamente allarmata “ci metteremo secoli”

“No, guarda” cercò di rassicurarla invece l'amica “ho preso questo un po' in fondo ed è del terzo anno. I primi saranno quelli del primo anno” afferrò il primo fascicolo.

“Maxwell Jordan, primo anno. Visto? E ci sono anche le foto. Sicuramente non è lui. E' biondo”

Scavarono in quello schedario, trovando ben sette persone che corrispondevano al loro target.

  1. Jonathan Wintson Parker, primo anno. Capelli mori e con il ciuffo, nella foto con una camicia e occhi verdi. Faceva parte del Club di Dibattito.

  2. James McQueen, primo anno. Capelli castano scuro con una piccola frangetta e gli occhiali da secchione. Vestito con camicia verde a quadri e gilet bianco. Occhi castani. Presidente del Club delle Rivisitazioni Fantasy.

  3. Frederick Eric Blake, secondo anno. Capelli di un castano chiaro. Il ciuffo copriva gli occhi ma parevano di un azzurro metallizzato e freddo. Portava una felpa aperta a mostrare una T-shirt di Star Trek. Iscritto al Club di Lingue Straniere, compreso il Klingon.

  4. Richard Aarons, capelli neri con un ciuffo sparato in aria ad arte. Portava una giacca nera con sotto una camicia grigia scura. Secondo anno e faceva parte del Club di Fotografia.

  5. Mark Timothy McTurner, capelli castani con il ciuffo abbastanza lungo da nascondere gli occhi castani. Nessun club. Indossava una felpa nera.

  6. Simon Bernard Reed, ragazzo del primo anno. Aveva un sorriso strafottente e indossava una semplice T-shirt di baskett. I capelli con il ciuffo castano chiaro e occhi verdi. Nessun Club.

  7. Edgar Bates, secondo anno. Portava gli occhiali che, insieme al ciuffo nero, nascondevano degli occhi altrettanto scuri. Ex Presidente del Club del Libro.

 

“Ok. E' uno di loro” disse Mercedes soddisfatta mentre rimetteva al loro posto i fascicoli, dopo averli fotografati con il cellulare.

“Si. Lo penso anche io. Ora andiamocene. Siamo qui da quasi un'ora” rispose Tina.

Uscirono il più in fretta possibile, ripercorrendo la strada dell'andata e ritrovando Puck, il quale fece parecchie storie e pretese anche dei soufflé di Kurt, per aver aspettato così a lungo.

 

Il giorno dopo, a scuola, le due ragazze, con le schede dei target, cercarono di osservare il più possibile. Scoprirono che Edgar Bates era nella stessa classe di letteratura inglese con Quinn e che aveva una ragazza, una bellissima cheerleader con i capelli biondi affascinata dal tenebroso amante dei libri. Stavano insieme da quasi tre mesi e tutto sembrava andare bene per il giovane.

Eliminato Edgar si concentrarono su Jonathan Parker chiedendo aiuto a Rachel perché lei, come il ragazzo, era membro del Club di Dibattito.

“Rachel” bisbigliò Tina durante la lezione di Calcolo “Rachel!”

“Che vuoi? Sto seguendo la lezione, spero che sia importante” rispose la Diva

Tina roteò gli occhi infastidita e, con calma, spiegò brevemente e a grandi linee la situzione.

“Quindi vuoi sapere se Parker è solo, sfigato e preso di mira dai bulli?” chiese Rachel poso interessata

“Bé... fondamentalmente, si” rispose Tina

“Ebbene. Non ne ho idea” disse la Berry “non ci ho mai parlato fuori dal Club”

“Grandioso... puoi parlarci? O almeno osservarlo attentamente per un giorno?” chiese supplichevole l'asiatica

“Perché dovrei? Non è nel mio interesse farlo” esordì la Diva

“Perché... convincerò Mercedes a farti da corista per una di quelle esibizioni drammatiche in auditorium che ti piacciono tanto” promise Tina

“Affare fatto” disse Rachel felice mentre ordinava le sue cose al suono della campanella “domani ho una riunione con il Club. Vi farò sapere. Intanto preparatevi su questo” picchiò il palmo della mano sul banco, insieme a uno spartito “è una mia nuova canzone originale” spiegò per poi girare i tacchi ed uscire dalla classe drammaticamente.

 

“Allora? Che hai scoperto?” chiese Mercedes quando incontrò Tina all'uscita da scuola

“Per ora nulla. Rachel è piena di sé anche fuori dal Glee e non sa nulla su Jonathan Parker ma ha promesso che lo osserverà domani alla riunione”

“Che cosa le hai promesso?” chiese Mercedes sospettosa

“Emm... che avremmo fatto le sue coriste per una sua esibizione?” Tina si strinse nelle spalle, intimorita dall'espressione arrabbiata e incredula di Mercedes

“Tina Cohen-Chang!!” urlò la ragazza mentre l'asiatica iniziò a correre per salvarsi la vita “non mi sfuggirai! So dove abiti!!!” urlava invece l'afroamericana attirando l'attenzione di mezza scuola.

 

From Cedes to Tina 18.25

Sono ancora un tantino arrabbiata... ma immagino di poterti perdonare

 

From Tina to Cedes 18.30

Mi dispiace... ma dai è solo un'esibizione di pochi minuti

 

From Cedes to Tina 18.35

Lo so ma non mi va di fare la corista per quella panna smontata

 

From Tina to Cedes 18.37

Lo so... ripensandoci avremmo potuto semplicemente chiedere a lui direttamente

 

From Cedes to Tina 18.40

Hell to the no!

 

From Tina to Cedes 18.50

Cosa? Perché?

 

From Cedes to Tina 19.00

Perché dobbiamo rimanere in segreto! Veglieremo su di lui e lo proteggeremo… Come due fantagenitori! Io sono Wanda. Tu puoi fare Cosmo

 

From Tina to Cedes 19.10

O...k. Comunque il nostro LoneBoy ha risposto, di nuovo. Te la allego.

 

La mia scuola non è esattamente un paradiso. Un ragazzo gay che ammiravo è stato costretto a trasferirsi per un giocatore di football omofobo. Io, anche se non sono uscito dall'armadio, vengo già preso di mira. Insulti, cassonetto, spinte. Tutto non farebbe che peggiorare, soprattutto a casa. Mio padre mi da del debole e non voglio pensare a cosa direbbe se scoprisse che sono gay.

Mio fratello... mio fratello non c'è mai. Frequenta un'accademia privata fuori città e non ha idea di quanto io mi senta solo. Tu... tu mi piaci. E forse sto già iniziando a fidarmi di te. Mi piace molto il cioccolato.

 

 

Note:
Salva a tutti! :) grazie a chiunque abbia letto o inserito la storia tre preferite/seguite/ricordate.
Come al solito, questa storia è per un nostro amico che sta passando un periodo difficile.
Presto si saprà chi è il misterioso LoneBoy tra quelli elencati e presto arriveranno altri personaggi di Glee.

Alla prossima settimana,
TripleC

 

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