EYES

di Doctor Dragon
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Airport ***
Capitolo 2: *** Bracelet ***
Capitolo 3: *** Senza senso ***
Capitolo 4: *** Concerto fatale ***
Capitolo 5: *** Sotto shock ***
Capitolo 6: *** Il responso del medico ***
Capitolo 7: *** Grazie ***
Capitolo 8: *** Friendship ***
Capitolo 9: *** Calien ***
Capitolo 10: *** Tra il dire e il fare ***



Capitolo 1
*** Airport ***


Cap. 1

 

Airport

 

Un suono metallico e assordante invade l'aria trapanandomi i timpani e il cervello, qualcosa vibra sotto la mia testa facendomi sentire nel bel mezzo di un terremoto. Confuso e scocciato infilo una mano sotto il guanciale per estrarne il mio iPhone e metterlo a tacere con un gesto stizzito.

Poi guardo l'ora: 3.30am. Mi trattengo, anche se a fatica, dall'insultare pesantemente qualche innocente: dopotutto la brillante idea di partire alle 5 del mattino e` stata mia.

Mi trascino fuori dal letto per poi chiudermi in bagno: una doccia fredda dovrebbe riuscire a svegliarmi quel tanto che basta a farmi arrivare all'aereoporto, una volta sull'aereo potro` dormire quanto mi pare.

Alle quattro precise esco dalla mia stanza d'hotel: indosso un paio di jeans neri e una camicia bianca, un look semplice e pratico. Con me porto solo uno zaino nero e un cappello: tutto il resto e` gia` in macchina dalla sera precedente.

Raggiungo la hall dove mi riunisco con il mio staff: siamo tutti stanchi e provati, pesanti occhiaie imbruttiscono gran parte dei volti dei miei collaboratori. Mi dispiace davvero tanto aver dovuto costringere tutti ad una levataccia immane subito dopo un concerto, ma era l'unico modo per poter lasciare il Paese senza essere assaliti da un'orda di fan. Non che io odi il mio fandom, anzi, e` tutto il contrario: sono e saro` sempre eternamente grato ad ogni mio fan perche` senza di loro io non sono nessuno. Tuttavia, a volte, la loro presenza assillante e` pesante da sopportare: mi sento come se fossi un'animale rinchiuso allo zoo. Senza vie di fuga, senza privacy, con mille occhi puntati addosso ventiquattro ore al giorno, sette giorni su sette. Credo non mi si possa accusare troppo se ogni tanto cerco una via di fuga da tutto questo.

"Siamo tutti pronti?" domanda il manager puntanto il dito su ognuno di noi, a turno, per contarci. Ciascuno di noi biascica una risposta affermativa, anche se poco convinta.

Partiamo, divisi in quattro macchine diverse: io rimango insieme al manager, alla truccatrice e alla parrucchiera. Il viaggio e` lungo, ma io me ne accorgo a malapena: siccome mi appisolo ogni due per tre. Quando pero` mi svegliano per scendere dall'auto sono ben sveglio e deciso ad attraversare l'aereoporto il piu` in fretta possibile.

Come prima cosa siamo costretti a fare la coda per posare i bagagli da stiva, per fortuna nessuno presente a fare colonna e` un V.I.P, poi andiamo dritti dritti a fare il check in.

In fila indiana, camminando ordinatamente, attraversiamo l'aereoporto facendo slalom tra le numerose persone sedute ad aspettare di conoscere il proprio gate d'imbarco. Mi guardo intorno curioso di vedere quanta gente, come me, e` mezza addormentata a quest'ora del mattino.

Il mio sguardo cade su una ragazza: in testa porta un cappello fucsia con visiera nera e la scritta Nerd, anch'essa nera, da cui sbucano folti capelli lunghi dalle mille tonalita` di blu, dal cobalto all'azzurro cielo. Indossa una t-shirt decorata da centinaia di Minion, un paio di jeans sbiaditi e aderenti, strappati in diversi punti, e un paio di Nike alte nere, rosa e bianche. E` seduta su una di quelle scomodissime sedie in metallo dell'aereoprto, le sue gambe sono appoggiate ad una valigia posta di fronte a lei, in grembo tiene un libro che sembra averla rapita completamente.

Tuttavia il passaggio di cosi` tante persone deve attirare la sua attenzione perche`, dopo un po', solleva lo sguardo. I suoi occhi sono grandi e truccati dello stesso colore dei suoi capelli, ma sono le sue iridi a colpirmi maggiormente: raccolgono ogni colore esistente, dal marrone cioccolato, al nocciola, per passare dal verde al grigio e finire all'azzurro ghiaccio. Sono occhi che sembrano quasi brillare di luce propria: ogni colore si fonde con quello successivo e tutti insieme nuotano in quel blu oceano creato dal trucco. Le ciglia, lunghe e incurvate, puntano verso l'alto rendendo sorridenti quei grandi occhi che piu` che occhi mi sembrano due finestre che danno su galassie lontane, misteriose e invitanti.

Sembra che il tempo si sia fermato nell'istante in cui i nostri sguardi si sono incontrati, ma cosi` non e`: perche` le mie gambe non hanno smesso di avanzare portandomi lontano da lei. Quando torno alla realta` sono gia` lontano e, guardandomi indietro, vedo che lei si e` rimessa a leggere come se nulla fosse successo. Solo io ho fatto questo meraviglioso viaggio extrasensoriale?

 

 

 

 

 

 

 

 

Nuova storiaaaa!!!

E che palle!! Ma non puoi finirne almeno una di quelle vecchie invece di scartavetrarci le palle con l'ennessima fanfiction su JiYong???

State calmi ok? Le finiro` tutte prima o poi...

Nel frattempo lasciatemi dar libero sfogo alla mia immaginazione!!

xXxJeyDragonxXx

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Capitolo 2
*** Bracelet ***


Cap. 2

 

Bracelet

 

Finalmente saliamo sull'aereo. Ognuno di noi ha il posto prenotato e, siccome abbiamo i biglietti prioritari, abbiamo la possibilita` di salire per primi.

Io sono stanchissimo e i miei muscoli, ancora provati dal concerto di ieri, chiedono solamente un po' di riposo. Cosi`, appena raggiungo la mia postazione, mi lascio cadere sul morbido sedile, mi allaccio la cintura di sicurezza e mi metto comodo, pronto per prendere sonno.

Non mi interessa vedere chi altro sale a bordo ne` tanto meno il discorso sulle norme di sicurezza da parte del personale di volo: so gia` che se dovesse succedere qualcosa di brutto mi farei sicuramente prendere dal panico e non riuscirei a mantenere la calma quel tanto che basta da seguire le regole. Tuttavia non mi va di pensare alle possibili catastrofi, faccio un profondo respiro e decido di concentrarmi solo su cose belle.

Chiudo gli occhi e, nella mia mente, subito ne appaiono un paio. Due grandi occhi, le iridi multicolore che nuotano in un oceano di ombretto blu, le lunghe ciglia che sembrano ondeggiare come se fossero mosse dal vento e le pupille perfettamente tonde e di un nero cosi` limpido da potercisi specchiare. Gli occhi di lei, della ragazza nerd: non conosco il suo nome per cui il mio unico modo per identificarla e` quell'aggettivo scritto sul cappello con visiera che indossava all'aeroporto.

Chissa` dov'e` ora... Chissa` qual'e` il suo volo... Due occhi del genere dove potranno mai trovare qualcosa da vedere che sia anche lontanamente magnifico da eguagliare la loro bellezza? Inizio ad immaginarmi posti esotici, luoghi selvaggi e sconosciuti, cercando di pensare a qualcosa che possa sorprendere due occhi pieni di magia.

Vengo di nuovo catapultato nella realta` da una voce che chiama il mio nome, stizzito apro gli occhi per trovarmi di fronte il manager.

"Che succede?" biascico, strofinandomi il viso per eliminare diversi chili di sonno rimasti incastrati tra le palpebre.

"Vuoi qualcosa da mangiare?" mi domanda lui, porgendomi il menu`.

Io lo prendo e inizio a sfogliarlo, ma senza particolare interesse. Quando una delle hostess si avvicina a noi per prendere le ordinazioni io chiedo solo una bottiglietta di acqua naturale: non ho fame al momento.

La donna prende appunti e si allontana lungo il piccolo corridoio tra le file di sedili, la guardo andarsene e i miei occhi vagano tra i vari passeggieri. Pochi di loro sono concentrati sugli schermi dei propri portatili, qualcuno e` impegnato a mangiare, ma la maggior parte di loro sta dormendo.

Poi i miei occhi vedono qualcosa. Una cosa cosi` banale da sembrare inutile, ma che scatena nella mia testa un turbinio infinito di emozioni: un cappellino con visiera.

Un cappellino fucsia con la visiera nera e la scritta Nerd, anch'essa nera.

Lei e` qui, e` salita sul mio stesso aereo. E` seduta una fila davanti a me, ma sul lato opposto del piccolo corridoio. E` una delle poche persone ancora sveglie, sul tavolino di plastica posto di fronte a lei e` appoggiato un computer viola, ma lei non sembra esserne particolarmente interessata. Indossa un paio di cuffie che legano il pc alle sue orecchie, riesco a vedere il sottile filo nero, ma lei non sta guardando lo schermo bensi` le sue mani. Sembra intenta a fare qualcosa, ma dalla mia posizione non riesco a vedere altro che le sue spalle e parte dello schermo del computer.

Almeno finche` una mano non copre completamente la mia visuale.

"Che c'e`?" sbotto voltandomi di nuovo verso il mio manager.

"Potrei farti la stessa domanda, visto che sono almeno cinque minuti che ti chiamo e non mi rispondi." ribatte lui.

"Che cosa mi hai chiesto?" esclamo, con voce stizzita.

"Perche` sei cosi` distratto?" mi domanda, per quella che credo sia l'ennesima volta.

"Ho sonno..." brontolo, senza sapere bene che altro dire.

La hostess torna da noi con le nostre ordinazioni: acqua per me e del sushi per il mio collaboratore, la ringraziamo con un sorriso. Lui si mette subito a mangiare e non perde l'occasione di criticare il fatto che dovrei imitarlo di piu` perche` il mio fisico avrebbe davvero bisogno di qualche chilo in piu`.

Decido di lasciar correre e non imbattermi in quella che potrebbe diventare una lite bella e buona, cosi` cambio argomento portandolo su un terreno meno rischioso e ci ritroviamo a parlare del concerto di ieri sera e di quanto i fan abbiano apprezzato l'esibizione mia e della mia band.

"Immagino che ci sia la possibilita` di tornare a fare altri concerti qui, no?" chiedo al manager.

"E` possibile, se il feedback non cala a picco." risponde lui.

"Sempre molto ottimista tu, eh!" ribatto, ma non prolungo oltre la discussione.

Poso la mia bottiglietta d'acqua sul tavolino in plastica e mi lascio scivolare contro lo schienale del sedile, pronto per riprendere sonno.

Questa volta non ricordo che cosa mi regalano i miei sogni, ma avverto, fin troppo bene, il dolore al piede che mi riporta bruscamente alla realta`. Confuso, mi guardo attorno per scoprire che la mia bottiglietta d'acqua, probabilmente a causa di un movimento brusco dell'aereo, e` caduta dal tavolino andando a scontrarsi con il mio alluce. Borbottando proteste senza senso mi chino per raccoglierla, poi mi risollevo e lancio uno sguardo in direzione della postazione della ragazza nerd.

Lei non e` piu` seduta al suo posto.

Non so di preciso cosa mi spinga ad agire, ma sta di fatto che balzo in piedi come se avessi una molla sotto il sedile e mi lancio nel piccolo corridoio. Tuttavia non faccio nemmeno in tempo a fare un passo che mi scontro brutalmente contro qualcuno. La persona di fronte a me, che tiene in mano un grosso bicchiere fumante, durante la collisione piega il polso facendo cosi` rovesciare il liquido bollente sulla sua mano e parte del suo braccio, lancia un urlo di dolore e lascia cadere il bicchiere che finisce al suolo schizzando un po' ovunque.

"Oddio! Mi dispiace, scusa, non l'ho fatto apposta." esclamo risentito.

"Non fa niente, tranquillo." ribatte una voce. E` una voce leggera e soave che racchiude una gentilezza rara.

Sposto lo sguardo da quella mano ustionata per guardare il volto della ragazza a cui ho sbattuto contro e incontro, di nuovo, quei bellissimi occhi multicolore.

Come la prima volta rimango rapito da essi e, per quel che mi riguarda, il tempo si ferma mentre io ammiro ammaliato la magia che scaturisce da quelle iridi.

Tuttavia il mio momento di pace paradisiaca viene spezzato dall'arrivo di un paio di hostess: una si affretta a pulire il disastro che ho causato e l'altra prende sottobraccio la ragazza nerd per porlarla via e medicarle il braccio ferito.

"Mi dispiace." e` l'unica cosa che riesco a dire prima che lei sparisca dalla mia vista.

Sono infinitamente grato del fatto che il novanta per cento dei passeggeri sia ancora profondamente addormentata e che quasi nessuno abbia visto l'incidente. Torno a sedermi al mio posto, ben deciso a non alzarmi piu` ed evitare altri inconvenienti, afferro il mio zaino nascosto sotto il sedile di fronte e ne estraggo il mio portatile per poi dedicare ad esso tutta la mia attenzione.

Dura poco pero`, perche`, qualche minuto piu` tardi, con la coda dell'occhio scorgo la ragazza dai capelli blu tornare a sedersi al suo posto. Non c'e` nulla che io possa fare per mantenere la mia concentrazione sul laptop: ogni due per tre il mio sguardo cade sulla ragazza.

E` tornata a fare quello che faceva prima, qualunque cosa sia. Riesco ad intravedere oltre le sue spalle che sullo schermo del suo computer e` aperta una finestra di YouTube, ma lei piu` che guardare sembra limitarsi ad ascoltare e alzare gli occhi sullo schermo solo ogni tanto.

Chissa` cosa stara` facendo...

Ad un tratto lei si gira verso di me, senza alcun preavviso. La voglia incontrollabile di distogliere immediatamente lo sguardo mi invade, ma se lo facessi sarebbe come ammettere che la stavo spiando e cosi` resto a fissarla, con un sorriso ebete stampato sul viso. Anche lei mi sorride e, con la mano sana, mi fa cenno di avvicinarmi. Non me lo faccio ripetere e subito mi alzo, attraverso il piccolo corridoio e mi avvicino a lei, per poi piegarmi sulle ginocchia per essere piu` o meno alla sua stessa altezza.

"Mi dispiace per la tua mano, ti fa tanto male?" le chiedo, guardando la sua mano fasciata.

"Oh, non ti preoccupare. Non e` nulla di grave." ribatte lei sorridendo.

"Pero` avrei bisogno di una mano." aggiunge poi, guardandomi negli occhi.

Il mio cuore fa il triplo salto mortale con avvitamento dentro il mio petto, mentre i nostri sguardi si incontrano e, a fatica, riesco ad elaborare le sue parole.

"Come posso aiutarti?" chiedo infine, cercando di sciogliere il nodo che mi serra la gola.

"Porgimi la tua mano." risponde. Io resto stupito del fatto che il suo fosse un discorso da prendere alla lettera, ma non ribatto e le porgo la mano sinistra, curioso di sapere cosa abbia in mente.

La ragazza avvicina le sue mani alla mia e, con delicatezza, fa scivolare qualcosa lungo le mie dita fino al polso. Abbasso lo sguardo e vedo un piccolo braccialetto: e` fatto con degli elastici abilmente intrecciati fra loro di colore rosso e nero.

Resto a lungo a fissare quel piccolo oggetto: sembra quasi insignificante se messo a confronto con il grosso orologio in puro oro allacciato al mio polso, leggermente piu` in alto. Un regalo da parte di Gucci, un pezzo unico e di inestimabile valore che sembra eclissare con la sua ombra il piccolo braccialetto di elastici che sicuramente sara` costato solo pochi centesimi.

Tuttavia, se in questo momento qualcuno mi chiedesse quale dei due regali preferisco, risponderei il braccialetto bicolore, senza nemmeno pensarci troppo.

Perche` sono stati quegli occhi a regalarmelo.

 

 

 

 

BUUUU!!!!

Salve gente!

Nuovo capitolo! Sono stata veloce vero?

Spero che vi piaccia e vi invito a recensire in tanti :)

A presto :*

xXxJeyDragonxXx

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Capitolo 3
*** Senza senso ***


Cap. 3

 

Senza senso

 

"Secondo me e` un'idea stupida." commenta SeungHyun con una scrollata di spalle.

Siamo tutti qui, io e il resto dei BigBang, seduti sui divanetti nel backstage. Oggi e` un grande giorno: tra poche ore iniziera` il nostro ultimo concerto con il quale concluderemo un infinito tour di esilaranti concerti in giro per il mondo. Io ho grandi progetti, anche se non sembrano essere graditi granche`.

"Perche`?" domanda Daesung, sembra guasi ferito dalla freddezza nella voce del rapper.

Mi viene da ridere, quel ragazzo a volte e` un po' troppo sensibile: non e` nemmeno sua l'idea.

"Beh, allora e` un bene che non tocchi a te farlo." ribatto stizzito, rivolto al mio Hyung. Possibile che lui abbia sempre qualcosa da ridire su tutto?

"Vuoi davvero farlo?" si intromette YoungBae, sembra preoccupato anche se non ne capisco il motivo.

"Perche` no? Sara` divertente!" rispondo sorridendo, gia` mi immagino la` fuori.

"Lo Hyung ha ragione: e` sempre una bellissima esperienza stare accanto ai VIPs." concorda SeungRi. Io gli sorrido e gli do una pacca sulla spalla: lui si che capisce da che parte vale la pena stare.

"E` bravo il mio Maknae." mi complimento.

"Ma e` pericoloso! Senza guardie del corpo come farai ad evitare un'assalto?" protesta YoungBae.

"Quale assalto? Nessuno sapra` chi sono in realta`." gli faccio notare.

"E se il tuo travestimento non dovesse funzionare?" insiste il mio migliore amico.

"Smettila di preoccuparti, Bae." esclamo posando le mani sulle sue spalle.

"I nostri fan non sono mostri assalitori." aggiungo sorridendo.

Nessuno riuscira` a farmi cambiare idea: ho deciso che passero` un po' di tempo con i miei adorati fan e voglio farlo. E quale momento migliore se non durante l'attesa del nostro ultimo concerto? C'e` una grande aspettativa e so per certo che restare fermo a fremere in attesa del grande inizio nel backstage non mi giovera` affatto, molto meglio uscire ed incontrare i miei fan, anche se in incognito.

Stufo delle continue lamentele dei miei amici decido di congedarmi, cosi` li saluto e mi dirigo verso il mio camerino pronto ad indossare il mio costume. Cosa parecchio piu` complicata di quel che pensassi, infatti sono costretto a chiedere l'aiuto della costumista per riuscire ad infilarmi dentro quell'enorme costume da orso, tuttavia alla fine ci riesco e posso finalmente uscire dal backstage.

Raggiungo il piazzale di fronte all'enorme edificio che ospitera` il nostro concerto e lo trovo ghermito di fan: alcuni di loro sembrano essere accampati qui da giorni, si sono muniti di coperte e bevande calde e stanno seduti in cerchio chiacchierando e ridendo animatamente.

Sorrido osservandoli: vedere cosi` tanta dedizione mi emoziona e sono lieto che il rossore sulle mie guance sia nascosto dall'enorme testa in gommapiuma dell'orso.

Sono felice! Felice di avere un pubblico tanto affezionato. Sorrido come un idiota, anche se nessuno puo` vedere il mio viso, ed inizio a saltellare e ballare salutando tutti i fan con entrambe le mani.

Loro rispondono al mio saluto e mi sorridono indicandomi con una mano ai loro amici, ben presto tutta l'attenzione dei fan e` su di me, anche se nessuno di loro sa chi io sia in realta`: probabilmente penseranno che io sia uno dei collaboratori dei BigBang mandato qui per allietare la loro attesa.

Continuo a saltellare allegro e saluto agitando le braccia spostando lo sguardo su ogni viso possibile, cercando di imprimermi nella mente quei volti allegri e sorridenti. Voglio bene a tutti loro, anche se non li conosco personalmente: so che c'e` qualcosa di grande che ci lega.

I miei occhi, anche se ben nascosti da chili di gommapiuma e pelliccia, non si perdono un solo istante di questo magico spettacolo e io gioco e ballo con ognuno di loro ridendo come non mai, anche se le mie risate vengono soffocate dalla maschera che indosso.

Ad un tratto un'onda blu invade il mio campo visivo per poi sparire nel nulla. Mi volto di scatto e lei e` li` di fronte a me: la misteriosa ragazza dalla chioma color oceano e gli occhi colmi di magia.

Questa volta i suoi lunghi capelli sono raccolti in un'alta coda in stile samurai, solo un ciuffo ribelle le ricade in una morbida onda sul lato destro del viso; indossa una lunga camicia nera stretta in vita da una spessa cintura viola sopra ad un paio di leggins decorati con un'immagine variopinta dell'universo, ai piedi porta un paio di anfibi in pelle viola lucidissima.

E` in piedi e mi guarda con un'espressione curiosa, le sue labbra sono incurvate in un sorriso allegro e nella mano sinistra stringe il lightstick dei BigBang. Sono lieto di notare che la sua mano e` perfettamente guarita e non vi sono tracce dell'ustione che io stesso le ho causato sull'aereo qualche tempo fa.

E` assurdo che io non mi sia dimenticato di lei, anzi no, credo che sia impossibile scordarsi di quegli occhi.

Resto per qualche secondo a fissarla, allibito e confuso dalla sua improvvisa apparizione, ma poi timidamente sollevo un braccio per salutarla.

E cosi` lei e` una VIP: la misteriosa ragazza Nerd e` una mia fan ed e` qui in attesa dell'esibizione mia e dei miei colleghi. Questa consapevolezza mi fa uno stranissimo effetto: da una parte sono immensamente lieto di piacerle in qualche modo, ma dall'altra credo di non essere all'altezza di quegli occhi. Possibile che tutta la magia racchiusa in quelle iridi possa cercare una cosa cosi` comune come un semplice concerto kpop?

Il sorriso cresce sulle labbra della ragazza e lei solleva la mano sinistra, sventolando il lightstick.

"BigBang fighting!" esulta ridendo.

Io sorrido guardandola, e` cosi` bella: i suoi occhi multicolore sembrano brillare alla luce del Sole e il suo sorriso risplende di un bianco purissimo, la sua risata si propaga nell'aria facendo accelerare i battiti del mio cuore.

Agisco d'istinto, senza riuscire a pensare, faccio uno scatto in avanti verso di lei, le braccia spalancate. La ragazza mi guarda, un po' confusa e disorientata, ma non si ritrae cosi` posso stringerla in un abbraccio.

Il suo corpo si adatta perfettamente al mio, affondando nel morbido pelo del mio costume, anche lei mi stringe a se`, facendo passare le sue braccia attorno al mio collo.

Rido e la tengo saldamente, le braccia contro la sua schiena, mentre inizio a girare in tondo. Lei ha un momento di timore, spaventata dall'idea che io possa accidentalmente farla cadere, cosi` allaccia le sue gambe ai miei fianchi tenendosi stretta a me. Poi pero`, una volta sicura di essersi ancorata per bene, si rilassa e inizia a ridere allegramente. Le sue risate invadono le mie orecchie e il mio cuore inizia a galoppare forte all'interno del mio petto.

All'improvviso, cosi` come la prima volta, tutto scompare e la mia realta` si riduce a me e lei, stretti l'un l'altra, avvolti in un vortice di emozioni e risate. Io continuo a muovermi, girando su me stesso, ridendo come non mai, la mia gioia si fonde con la sua: e` tanto divertente quanto folle.

Poi, ad un tratto, il mio tallone destro va a sbattere contro qualcosa di duro e, subito, un dolore sordo invade tutta la mia gamba destra bloccando ogni movimento. La caduta e` inevitabile: non riesco a mantenere l'equilibrio e precipito all'indietro finendo lungo disteso sulla superficie fredda in cemento.

Un gemito di dolore esce dalle mie labbra mentre la botta alla schiena mi mozza il fiato; anche la ragazza urla, spaventata, cadendo sopra di me. Nello stesso istante la grossa testa di orso, che fino a poco fa proteggeva la mia identita`, scivola via e inizia a rotolare sulla superficia liscia del pavimento.

In quel momento la consapevolezza di cio` che ho appena fatto si abbatte su di me: mi sono esposto ad un pericolo enorme restando qui in mezzo a cosi` tanti fan senza la benche` minima protezione. E so che, da un momento all'altro, un'orda di fan mi assalira`: non ci metteranno molto a riconoscermi.

Il panico invade i miei occhi mentre tento di muovermi, purtroppo pero` la ragazza e` ancora distesa su di me impedendomi ogni via di fuga. Lei alza la testa e i suoi magnifici occhi multicolore incontrano i miei, anche lei e` scossa e allibita da questa situazione. Resta a guardarmi per qualche secondo, mentre i passi dei VIPs che ci circondano si fanno sempre piu` vicini, poi fa uno scatto in avanti.

Nel giro di pochi secondi la ragazza riesce a recuperare la grossa testa d'orso e coprire il mio viso, prima che qualcuno riesca a riconscermi, dopodiche` si alza e mi porge una mano, aiutandomi a rimettermi in piedi.

Sono salvo: lei mi ha salvato da questa gigantesca figuraccia che avrebbe rovinato tutto.

Mi inchino leggermente davanti a lei, per rigraziarla, unendo le mani in segno di rispetto, lei mi sorride imbarazzata dondolandosi leggermente da un piede all'altro. Noto spiacevolmente di essere un autentico disastro: il lightstick dei BigBang penzola dal polso della ragazza, la corona gialla e` spezzata, deve essersi rotta durante la caduta.

Perche` non riesco mai a farne una giusta?

La ragazza fa un passo verso di me, un timido sorriso stampato sulle sue labbra, ma io non riesco a reggere oltre questa situazione di imbarazzo cosi` faccio dietrofront e corro via.

Scappo, senza mai voltarmi indietro, facendo pero` attenzione a non cadere di nuovo.

Perche` sono cosi` idiota?

Ho agito d'istinto, senza nemmeno pensare. Ero felice e mi sono comportato in modo sconsiderato: per quale assurdo motivo l'ho abbracciata? Perche` l'ho presa in braccio girando su me stesso in quel modo? Non ha alcun senso! Il peggio e` che lei ora sa chi sono! Che cosa pensera` di me adesso?

Mi fiondo nel mio camerino sbattendo con forza la porta alle mie spalle: non mi va di parlare con i miei colleghi, non mi va di spiegare loro quanto io sia uno stupido. Mi spoglio il piu` in fretta possibile da quell'enorme costume e inizio a prepararmi per lo show.

Devo rimediare: non posso permettere che quella ragazza pensi a me come ad un idiota, mi esibiro` nel piu` grande spettacolo mai visto dai VIPs e la rendero` fiera di me.

Poco prima che le porte vengano aperte chiamo un membro della sicurezza, gli descrivo dettagliatamente la ragazza Nerd e gli chiedo di trovarla e di regalarle un nuovo lightstick: e` il minimo che io possa fare per rimediare ai miei danni.

 

 

 

 

Ciao :)

Eccomi qui con il terzo capitolo!

Ci ho messo parecchio per scriverlo e devo ammettere che non mi convince per niente D:

Spero che a voi possa piacere e spero che non ci siano errori...

Grazie mille a chi sara` cosi` gentile da regalarmi una recensione <3

A presto :*

xXxJeyDragonxXx

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Capitolo 4
*** Concerto fatale ***


Cap. 4

 

Concerto fatale

 

E` giunto il momento: devo dare il meglio di me, adesso!

Sento gia` le urla delle fan, benche` io sia ancora nascosto nel backstage, e l'adrenalina inizia a salire. Il mio cuore pompa ad alta velocita`, il sangue scorre rapido cosi` come le emozioni. Felicita`, eccitazione, ansia, paura, gioia, impazienza: tutto si mescola e tutto si confonde.

Uno dei nostri collaboratori mi si avvicina sussurrandomi all'orecchio che e` ora di andare per poi indicarmi con la mano l'entrata corretta. Annuisco piano e mi dirigo verso la direzione indicatomi, le mie mani iniziano a sudare e fatico a tenere salda la presa sul microfono.

"Andra` tutto bene. Sara` uno show fantastico e i VIPs saranno fieri di noi." sussurro a me stesso, per darmi forza.

"Modalita` aumento autostima?" mi schernisce YoungBae apparendo alle mie spalle.

"Voglio fare un buon lavoro." ribatto, lanciandogli una rapida occhiata.

"La nostra esibizione sara` perfetta e spettacolare, vedrai! Ci siamo allenati a lungo e duramente per questo." mi conforta il mio migliore amico, posando un braccio attorno alle mie spalle.

Sorrido appena e faccio un passo avanti, inizio a salire la scala in metallo che porta sul palco. Le urla dei fan aumentano, mentre la nostra musica inizia ad invadere l'aria. Sollevo il braccio che regge il microfono e me lo porto alle labbra, inizio a cantare.

La potente luce dei neon mi colpisce, i fan esplodono in urla di gioia, la musica inizia a scorrermi nel sangue: e` iniziato!

E` subito delirio: io, il resto dei BigBang e i VIPs ci uniamo diventando una cosa sola grazie alla magia della musica. Chi e` sul palco? Chi e` tra il pubblico? Non ha piu` importanza ora: cantiamo tutti, balliamo tutti. Insieme, come se fossimo un unico essere. Il tempo sembra essersi fermato, mentre canto e ballo, i miei occhi cercano quelli dei VIPs: sorrido e loro ricambiano, la mia gioia e` la loro.

Le canzoni si susseguono veloci, io non mi fermo mai: corro da una parte all'altra del palco cercando di stare il piu` vicino possibile ai miei adorati fan. Sta andando tutto benissimo: sul palco siamo carichi di energia, le nostre voci sono potenti, i nostri passi di danza sono eleganti e sinuosi; i VIPs tra il pubblico sono diventati un'eco perfetta, i loro lightstick brillano al buio dandoci la sensazione di essere circondati da un oceano di stelle.

Tonight, ecco la nostra ultima canzone.

Il tempo ora si abbatte su di noi facendoci capire quanto abbia corso fino ad adesso. Siamo arrivati davvero all'ultima canzone? Certo, ci sono gli encore, ma il tempo sta correndo troppo! Sono davvero strane le sensazioni che si provano in occasioni come questa: l'attesa sembra eterna, poi tutto comincia e il tempo si ferma, ma quando si arriva alla fine ci si accorge che il tempo ha corso troppo e si vorrebbe tornare indietro.

"Vi state diverdendo?" grida YoungBae indirizzando il microfono verso il pubblico. Un boato di assenso segue le sue parole, io sorrido pieno di gioia.

"Purtroppo questa e` stata l'ultima canzone." annuncia Seung Hyun in tono triste.

"Nessuno di noi vorrebbe lasciare lo stage stasera." aggiunge Daesung sospirando.

"Ma promettiamo di tornare presto!" ribatte SeungRi urlando forte e ridendo, i VIPs gli fanno eco con risate e grida di gioia.

"Siamo lieti di essere qui. Grazie mille per il supporto, grazie per essere qui stasera. Vi vogliamo bene!" grido, i miei occhi brillano di emozione mentre mi inchino di fronte al pubblico.

Quando mi risollevo incontro lo sguardo di YoungBae, lui mi fa un cenno e, insieme, corriamo verso il backstage. Il tempo stringe: dobbiamo cambiarci in fretta e tornare sul palco per salutare un'ultima volta i VIPs con gli encore.

Appena dietro lo stage ci corrono subito incontro parecchi colaboratori insieme alle truccartici e le costumiste, ci porgono asciugamani con cui tamponare il sudore e bottigliette d'acqua. Non c'e` tempo per riposare: ci spogliamo in fretta per poi vestirci indossando gli stessi abiti che commercializiamo.

"Il miglior concerto di sempre!" esulta SeungRi, mentre si infila una t-shirt con il nome della nostra band.

"Siamo stati spettacolari!" concorda Daesung, tirando su la cerniera della felpa con le date del tour.

"Fa cosi` caldo..." si lamenta Seung Hyun, scolandosi un'intera bottiglia d'acqua.

"Perche` noi siamo troppo sexy." spiega SeungRi con un sorriso, ammiccando leggermente.

"Tutti tranne JiYong." ribatte YoungBae dandomi una gomitata.

"Che? Non e` vero! Io sono molto sexy." protesto, guardandolo offeso.

"Se vuoi esserlo allora togliti quella maglia!" esclama il mio migliore amico, avvicinandosi a me ed iniziando a sfilarmi la felpa che ho appena indossato.

"Yaaah! No, lasciami!" urlo, cercando di liberarmi dalla sua presa.

SeungRi, Daesung e Seung Hyun scoppiano a ridere guardandoci, poi pero` si uniscono a YoungBae e gli danno man forte.

Non c'e` nulla che io possa fare: siamo quattro contro uno e non ho possibilita` di vittoria. Quando torniamo sul palco io sono l'unico a torso nudo: YounBae e` stato cosi` antipatico da infilarsi la felpa che volevo mettermi io.

"Siete pronti?" urla SeungRi nel suo microfono, i fan rispondono all'unisono con un gigantesco si.

"Dite oh!" esclama YoungBae.

"Oooh" urlano i VIPs.

"Dite oh oh!" mi intrometto io.

"Oh oh!" risponde il pubblico.

"Wow, fantastic baby!" annuncia Seung Hyun e subito partono le note della canzone.

Finora e` antato tutto bene e, finalmente, siamo liberi dalle coreografie e possiamo muoverci a piacere sul palco. Io ne approfitto subito per avvicinarmi di piu` ai fan: ho deciso di provare a cercare quei magnifici occhi tra il pubblico. Chissa` quanto sara` bello vederla li` a cantare e sorridere per noi!

Scendo gli scalini ed inizio a camminare a pochi mentri dai fan, mi avvicino a loro continuando a cantare guardandoli negli occhi e sorridendo. Li sento urlare forte e vedo le loro mani protese verso di me, sorrido e, con un rapido movimento, mi sfilo le cuffiette dalle orecchie per poter sentire meglio le loro urla.

"Wow, fantastic baby! I wanna dance dan-dan-dan-dan dance!" cantiamo all'unisono.

Torno sul palco e lo attraverso correndo per andare a salutare i VIPs dal lato opposto, mi avvicino al bordo, sempre con il sorriso sulle labbra, spostando lo sguardo su ogni singola persona del pubblico. E finalmente la vedo: finalmente incontro quegli occhi ricchi di magia.

Le mie labbra si piegano in sorriso ancora piu` ampio, anche la mia anima sorride e il mio cuore inizia a battere forte.

"Fatemi sentire le vostre voci!" urlo, incitando i fan a urlare piu` forte.

"GD! GD! GD!" gridano tutti, sollevando in aria i lightstick.

Io mi avvicino di piu` al bordo del palco e mi sporgo verso i VIPs agitanto il microfono verso di loro. Guardo la ragazza dai capelli blu e la vedo sorridermi raggiante, mentre esulta insieme al resto dei fan.

In quel momento uno dei fari posti sul soffitto si sposta bruscamente ed illumina il pubblico, ora riesco a vedere i loro volti ancora meglio. Mi concentro su quegli occhi multicolore che sembrano brillare di luce propria, illuminati dal neon, sorrido a quella splendida ragazza di cui non conosco il nome e il mio cuore si riempie di gioia quando lei ricambia il sorriso. Poi, pero`, qualcosa la distrae e lei distoglie lo sguardo.

Il mio cuore si incrina leggermente, mentre le mie labbra si muovono formulando le parole di quella canzone che ormai so a memoria.

"JiYong!" un urlo acuto provviene dal pubblico. Strabuzzo gli occhi quando mi accorgo che ad urlare e` stata proprio la ragazza dai capelli blu e il mio cuore accelera i battiti.

Porto il microfono di nuovo alle mie labbra per continuare a cantare, i miei occhi sempre incollati a quelli della ragazza. Mi aspetto che lei sorrida e canti con me, ma il suo sguardo e` strano. I suoi occhi esprimono... Paura? Come e` possibile?

Succede tutto in un'istante: troppo velocemente perche` io riesca a capire cosa sta succedendo. Vedo la ragazza fare uno scatto in avanti e colpire un uomo della security posto tra il pubblico e il palco, l'uomo cade a terra e lei ne approfitta per salire sul palco.

Oh mio Dio! Che cosa vuole fare? Assalirmi?

Spalanco la bocca e sgrano gli occhi, mentre perdo la presa sul microfono, restando basito e immobile, incapace di pensare a come comportarmi.

La ragazza salta sul palco e si fionda verso di me, sento le sue mani posarsi sul mio petto. Penso che voglia abbracciarmi o qualcosa di simile, ma lei, invece, mi spinge con una forza inaudita e inaspettata. Cado all'indietro andando a sbattere la schiena contro il pavimento del palco, una fitta di dolore mi blocca temporaneamente mentre le mie orecchie iniziano a fischiare in modo fastidioso.

Quando riprendo il controllo del mio corpo mi metto a sedere e subito mi guardo attorno per capire cosa stia succedendo, il mio cuore si ferma trasformandosi in un blocco di pietra.

La ragazza e` stesa a terra, proprio dov'ero io un istante fa. Sopra di lei si trova uno dei fari al neon che dovrebbe essere ben assicurato al soffitto.

Oh mio Dio! Mi ha appena salvato la vita!

 

 

 

 

Buonsalve!!

Ultimamente ho una carica pazzesca e non smetto piu` di scrivere....

Spero che anche questa storia possa piacervi e vi invito a lasciare taaanti commenti (perche` ultimamente scarseggiano e non so perche`)

Thanks a lot guys!! <3

xXxJeyDragonxXx

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Capitolo 5
*** Sotto shock ***


Cap. 5

 

Sotto shock

 

Silenzio. Per diversi, spregevoli, istanti tutto tace, mentre ognuno di noi, ogni fan, ogni membro dello staff e della security resta immobile in attesa di comprendere fino in fondo cio` che e` successo. Poi tutto esplode e tutti reagiscono, tutti tranne me: io resto fermo immobile, sotto shock.

La security si appresta ad evacuare il locale mentre viene subito chiamata un'ambulanza per la ragazza, io non riesco a guardare la scena e mi allontano barcollando. Subito YounBae mi corre incontro e mi dice qualcosa che non riesco a capire: la mia mente e` annebbiata, e` come se fossi avvolto da una bolla d'aria che mi separa dal resto del mondo, non sento nulla e le sensazioni mi scivolano addosso.

Vengo trascinato via dal palco, nel backstage tutti mi vengono incontro e mi parlano, ma io non li sento, non capisco e non rispondo. Mi portano nel mio camerino, mi fanno svestire e rivestire, io mi muovo come se fossi un automa.

Mi fanno uscire dal retro e salire su un'auto, ci sono i BigBang con me, ma a stento me ne accorgo. Non so nemmeno dove stiamo andando e non sono sicuro di volerlo sapere.

L'auto sfreccia ad alta velocita` sull'asfalto nero, io guardo fuori dal finestrino, ma tutto cio` che vedo non e` altro che una chiazza di colori sfocati.

L'auto si ferma e vengo trascinato fuori, mi guardo attorno, conosco questo posto: e` il vecchio dormitorio dei BigBang. Sono anni che non viviamo piu` qui, ora ognuno di noi ha la propria casa e a nessuno e` piu` venuto in mente di condividere ancora le stanze al dormitorio: qui ci vivono gli apprendisti della YG di solito.

"Perche` siamo qui?" chiedo confuso.

"Nessuno di noi restera` da solo stanotte. Staremo insieme, noi cinque." risponde YoungBae.

I miei colleghi, i miei amici, i miei fratelli, la mia famiglia: loro sono tutto per me e stanno facendo di tutto per aiutarmi. Abbiamo sempre fatto cosi`: abbiamo sempre affrontato i momenti brutti insieme, uniti.

"No!" esclamo.

"Cosa? No? Perche`?" domanda YoungBae, confuso.

"Portatemi all'ospedale." rispondo. Alle mie parole segue un tetro silenzio, carico di dubbi e dolore.

"Devo andare all'ospedale. Devo andare da lei. Devo vederla." insisto e la mia voce trema.

I miei amici annuiscono e, uno dopo l'altro, risalgono sulla vettura, io li seguo e si riparte. YoungBae cerca piu` volte di coinvolgermi in una conversazione, ma io ho di nuovo smesso di ascoltare: la mia mente funziona a scatti. Non riesco a pensare in maniera lucida, non riesco a capire fino in fondo che cosa sta succedendo.

Quando l'auto si ferma, per la seconda volta, scendo dal veicolo e mi ritrovo nel parcheggio dell'ospedale. YoungBae e` al mio fianco e mi accompagna all'interno, gli altri ragazzi ci seguono in silenzio.

Io non so cosa dire, non riesco a parlare, cosi` tocca ai miei amici spiegare il motivo della visita alle infermiere e chiedere informazioni. Veniamo guidati lungo i bianchi corridoi da una donna di mezza eta`, tutti camminano a passo spedito, ma io fatico a star loro dietro: la mia testa ha iniziato a girare e sento la nausea crescermi dentro.

"JiYong!" uno dei miei amici mi chiama, ma non riesco a capire chi. Le mie gambe tremano e rischio di cadere a terra, ma qualcuno mi afferra e mi sostiene. Vengo trasportato quasi di peso lungo il corridoio, poi vengo fatto sedere su una sedia in metallo. Sollevo lo sguardo e, di fronte a me, vedo una porta a vetri opachi chiusa, sopra vi e` disegnata una grossa croce rossa.

"Lei e` li` dentro?" chiedo, la mia voce e` roca.

"Si." risponde YoungBae posando una mano sulla mia spalla.

Appoggio i gomiti sulle ginocchia, mi prendo la testa tra le mani e sospiro forte. La mia testa e` un turbinio di emozioni contrastanti e ricordi aggrovigliati.

Che cosa e` successo?

Ricordo che andava tutto bene, io e il resto dei BigBang ci stavamo esibendo in quello che senza ombra di dubbio e` stato il miglior concerto che abbiamo mai fatto. Ricordo che ero felice e pieno di energia, ricordo i volti sorridenti dei fan e le loro urla di sostegno e appoggio. E poi ricordo lei, ricordo i suoi bellissimi occhi multicolore: e` stata un'emozione unica, fortissima, vederla li` tra il pubblico. Era bellissima: il suo sorriso era raggiante e i suoi occhi sembravano risplendere piu` del Sole.

Poi quell'urlo: un urlo agghiacciante, ricolmo di terrore. Era stata lei ad urlare: ha gridato il mio nome. Lei sapeva: lei ha visto quel dannato faro staccarsi dal soffitto e ha tentato di avvisarmi.

Sono uno stupido, un idiota! Non ho capito che cosa stava succedendo e l'ho condannata! Ho costretto quella povera ragazza a reagire e salire sul palco per aiutarmi! Se solo fossi stato piu` sveglio e mi fossi spostato in tempo tutto questo non sarebbe mai successo.

Un gemito di dolore mi si strozza in gola, mentre calde lacrime amare iniziano a scorrere lungo il mio viso.

Avverto a malapena la presenza dei miei amici al mio fianco, loro sono qui accanto a me per supportarmi e sostenermi come hanno sempre fatto, ma io non riesco a vedere oltre il velo di dolore e rimorso che mi sovrasta.

Il tempo passa, i minuti scorrono lenti avvolti da un silenzio soffocante. Sento l'urgenza dei miei amici di parlare, di capire cosa sta succedendo, ma la mia gola e` stretta in una morsa e mi e` impossibile parlare. A stento riesco a restare qui seduto senza fare nulla: improvvisamente un forte desiderio di fare qualcosa, qualunque cosa, si impossessa di me.

Scatto in piedi, come una molla, spaventando i ragazzi con il mio gesto brusco.

"JiYong, che succede?" mi chiede YoungBae, alzandosi a sua volta.

Io provo a parlare, ma dalle mie labbra esce solo un suono strozzato cosi` mi limito ad allungare il braccio verso il corridoio da cui siamo venuti: ho bisogno di fare due passi.

Mi incammino senza guardarmi indietro, ma so che il mio migliore amico mi sta seguendo. I miei piedi si muovo uno dopo l'altro in modo meccanico, il mio sguardo vaga, perso, lungo le pareti bianche finche` non incontrano qualcosa di promettente.

Faccio uno scatto in avanti e attraverso la porta che ho appena adocchiato ritrovandomi cosi` nei bagni, mi fiondo verso il lavandino e apro l'acqua fredda. La guardo scorrere per un po', poi mi chino in avanti e infilo la testa sotto il getto d'acqua. Il freddo mi invade e, per qualche istante, mi annebbia la mente, ma io non mi muovo: lascio l'acqua scorrermi addosso, mentre respiro affannosamente.

Che cosa faccio? Se la ragazza non dovesse... Merda! Non riesco nemmeno a pensarci! Lei deve farcela! Quegli occhi devono tornare a risplendere e il suo sorriso deve ancora brillare.

Inizio a tremare e mi allontano dal lavandino, barcollo all'indietro mentre l'acqua inizia a colarmi dai capelli fradici lungo il viso e il collo per poi andare ad impregnare la felpa che indosso.

"JiYong, andra` tutto bene." esclama YoungBae correndo ad abbracciarmi.

Ricambio l'abbraccio e mi stringo forte al mio migliore amico, mentre le lacrime si mescolano all'acqua che gia` bagna il mio viso.

Non so quanto tempo passa, non so quanto a lungo resto aggrappato a YoungBae in cerca di conforto, ma ad un tratto qualcuno irrompe nei bagni.

"R-ragazzi... S-scusate l'intrusione, ma ci sono i medici di la`." esclama SeungRi, il suo volto e` pallido e teso.

Sciolgo l'abbraccio e mi volto verso il Maknae.

"Che cosa dicono?" chiedo con un sussurro spezzato.

"Nulla, non li abbiamo lasciati parlare: dobbiamo esserci tutti." risponde il ragazzo.

Io annuisco, ma non mi muovo: le mie gambe sembrano fatte di piombo e sono saldamente inchiodate al pavimento. Ho paura: paura di quale possa essere il responso dei medici e di quanto possa essere grave la situazione.

YoungBae agisce all'istante: noi due siamo amici da anni, quasi fratelli, e lui sa cosa passa nella mia mente senza bisogno di troppe spiegazioni. Fa passare un braccio attorno alle mie spalle e, un po' spingendo e un po' sorreggendomi, mi fa uscire dal bagno per poi tornare in sala d'attesa.

Accanto alla porta, sempre chiusa, della sala operatoria vi sono due uomini e una donna, tutti indossano la divisa dell'ospedale, vicino a loro ci sono Daesung e Seung Hyun. Appena facciamo il nostro ingresso tutti si voltano verso di noi, i miei amici mi raggiungono subito e si mettono al mio fianco: sembra quasi che vogliano formare un muro alle mie spalle, come per sorreggermi in caso di necessita`.

"Lei e` un parente della ragazza?" mi chiede uno dei due uomini, alto e stempiato.

"N-no signore." rispondo con voce incerta, sento la mano di YoungBae fare piu` pressione sulla mia spalla cercando di darmi forza.

"Non conosco quella ragazza, ma lei era al nostro concerto quando c'e` stato l'incidente e mi sento responsabile. La prego di dirmi come sta." aggiungo cercando di imprimere nella mia voce una sicurezza che non ho.

L'uomo si volta per rivolgere ai suoi colleghi uno sguardo interrogativo, probabilmente per chiedere il loro parere sul fatto di potermi accontentare o meno, quando si volta di nuovo verso di me il suo sguardo e` serio.

E` giunto il momento della verita`: adesso sapro` come sta quella ragazza e quanto grave e` stato il mio errore.

 

 

 

 

 

Nuovo capitolo!!!

...

Non so bene che cosa dire per cui lascio perdere....

Grazie a tutti per leggere/recensire <3

Vi voglio bene <3 <3 <3

A presto

xXxJeyDragonxXx

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Capitolo 6
*** Il responso del medico ***


Cap. 6

 

Il responso del medico

 

Lotto contro il desiderio di abbassare lo sguardo, mentre resto in attesa di sentire il responso del medico.

"La ragazza se la cavera`: non e` in pericolo di vita. Ora e` sotto gli effetti dell'anestesia, ma si svegliera` presto." esclama l'uomo.

Alle mie spalle i miei amici tirano un lungo sospiro di sollievo, io mi unisco a loro grato del fatto che non tutto sia perduto.

"Non e` nulla di grave quindi?" chiedo conferma.

"Non ho detto questo." ribatte il medico. Alle sue parole qualcosa dentro di me si incrina in modo doloroso.

"C-che cosa vuol dire?" balbetto, quasi senza voce.

"Le ferite riportate dalla ragazza sono piuttosto gravi e porteranno sicuramente delle conseguenze." spiega l'uomo e, questa volta, abbassa lo sguardo. I suoi colleghi, accanto a lui, restano in silenzio.

Vorrei parlare, vorrei chiedere ulteriori spiegazioni, ma la mia gola si e` chiusa in una morsa di ferro bloccandomi l'uso delle corde vocali.

"Che genere di conseguenze? Quanto e` grave?" domanda YoungBae venendomi in aiuto.

Il medico fa un lungo sospiro, prima di parlare.

"La ragazza potrebbe perdere la vista." risponde.

Quell'unica, breve, frase ha su di me un effetto devastante: le mie gambe cedono e io crollo in ginocchio, le mani sul pavimento, i miei occhi sgranati fissi sulle piastrelle bianche, ma stenza vederle davvero, mentre lacrime di dolore e frustrazione iniziano ad inondarmi il viso.

Quegli occhi, quei magnifici occhi multicolore, sprofondanti nell'oblio. E` una cosa che non posso accettare. Non e` giusto e non deve succedere: quegli occhi devono brillare ancora, la magia che racchiudono deve vivere.

Muovo le dita delle mani, grattando le unghie contro il pavimento, fino a chiudere le mani in due pugni tremanti. Un gemito mi si strozza in gola e io mi accascio ancora di piu` al suolo, fin quasi a toccare le piastrelle con la fronte.

I miei amici si muovono, li sento chinarsi accanto a me, avverto le loro mani posarsi sulla mia schiena e sulle mie spalle in un inutile tentativo di conforto: non c'e` nulla che loro possano fare per aiutarmi.

"Noi faremo del nostro meglio per curare la paziente." l'infermiera parla per la prima volta, la sua voce e` ricca di apprensione.

Inghiottisco a vuoto diverse volte, respiro profondamente, poi mi isso sulle gambe leggermente instabili; barcollo, ma non perdo l'equilibrio.

"Posso fare qualcosa per aiutarla?" chiedo, riferendomi alla ragazza.

"Lei? No, non credo. Mi dispiace." risponde l'infermiera.

Questo mi destabilizza ulteriormente: non solo e` tutta colpa mia, ma non posso nemmeno fare qualcosa per migliorare la situazione.

"Vi consiglio di tornare a casa, ragazzi. Bevete una bevanda calda e concedetevi un po' di riposo, domani vi sentirete meglio." esclama il secondo medico, rimasto in silenzio per tutto il tempo.

"JiYong." sussurra YoungBae posandomi una mano sulla spalla.

"Il medico ha ragione: una tisana e una bella dormita e cio` che serve." dico, la mia voce e` priva di alcun tono. Sollevo le mani e mi strofino il viso, scacciando le lacrime.

"Grazie mille per tutto." ringrazia YoungBae, rivolto al personale dell'ospedale sorridendo appena, per poi far passare un braccio attorno alle mie spalle e indirizzarmi verso il corridoio che porta all'uscita.

"No, io non vengo." ribatto, liberandomi dalla sua presa.

"Cosa? Perche`?" chiede SeungRi.

"JiYong." supplica il mio migliore amico.

Io non li ascolto e mi rivolgo ai due medici e all'infermiera.

"Ho un ultimo favore da chiedervi." esortisco.

"Di che si tratta?" domanda l'infermiera.

"Posso restare accanto a lei? Vorrei essere presente quando si svegliera`." rispondo.

La donna strabuzza gli occhi, poi si volta per parlare con i suoi colleghi.

"In verita` sarebbe meglio, date le circostanze, che la ragazza si svegli in presenza di un medico. Potrebbe avere una crisi riguardo il suo stato attuale." mi spiega uno dei medici.

Faccio un respiro profondo, cercando di calmarmi, ma non riesco ad impedire alle mie lacrime di ricominciare a bagnarmi il viso.

"La prego, non faro` alcun rumore e non appena lei si svegliera` chiamero` aiuto. Non faro` nulla di male, ma la prego, la prego mi lasci restare qui." supplico.

Dopo qualche istante di silenziosa riflessione il medico acconsente a lasciarmi restare.

"Grazie, grazie infinite." esclamo, inchinandomi in un gesto di gratitudine.

"JiYong." mi chiama SeungHyun, la sua voce e` seria.

"Voi potete andare, ragazzi. Restate al dormitorio cosi` sarete insieme." dico, rivolgendomi ai miei amici.

Non sembrano affatto felici di lasciarmi qui: so che non vogliono lasciarmi da solo in un momento cosi` difficile, ma so anche che non possono fare nulla per aiutarmi. Ho bisogno di restare per conto mio, ho bisogno di restare accanto a lei e pensare.

"Ci vediamo domani." esclamo, con un tono di voce che non ammette repliche.

Non lascio loro il tempo di ribattere e mi faccio scortare dall'infermiera nella stanza della ragazza, non mi volto nemmeno una volta.

"Grazie mille signora, e` davvero molto gentile." dico, una volta entrati nella stanza, piegando il capo leggermente in avanti.

"E` sicuro di stare bene?" domanda la donna apprensiva.

"No." rispondo, scuotendo la testa.

Inaspettatamente l'infermiera si avvicina a me e mi abbraccia con fare materno, io resto sconcertato per qualche istante, poi pero` ricambio l'abbraccio.

"Mio caro ragazzo, solo la morte indica la fine: tutto il resto si puo` superare." sussurra al mio orecchio, per poi sciogliere l'abbraccio.

"La ringrazio infinitamente." esclamo cercando di sorriderle, anche se con scarsi risultati.

"Se ha bisogno di aiuto non esiti a chiedere, d'accordo?" mi chiede, poco prima di lasciare la stanza.

"D'accordo." sussurro, poi sento la porta chiudersi.

Ora sono da solo con lei, faccio un respiro profondo e mi volto verso il letto su cui e` sdraiata. E` coricata a pancia in su: il suo corpo e` coperto per la maggior parte da un lenzuolo bianco, solo le braccia, le spalle e la testa sono scoperte. Le sue braccia sono adagiate lungo i fianchi, non sembrano esservi ferite sulla sua candida pelle. Il suo viso, invece, e` tutt'altra storia: gran parte di esso e` coperto dalle bende, solo il naso, le labbra e il mento sono visibili.

Vederla cosi` e` una vera agonia per me: nella mia mente sono ancora impressi i suoi occhi multicolore, la luce che brillava in essi e la magia che racchiudevano. E` davvero tutto perso per sempre? Un unico incidente, un errore, un istante e tutto e` stato distrutto.

Mi lascio cadere a peso morto su una sedia accanto al letto e mi prendo la testa tra le mani.

"Scusami." sussurro con le lacrime agli occhi.

Li` su quel dannato letto dovrei esserci io: quel faro difettoso si trovava esattamente sulla mia testa. Invece io sono qui, vivo e in salute, mentre lei ha rischiato la vita e perso la vista. Tutto questo per salvare me. Perche`? Che cosa l'ha spinta a fare un gesto cosi` avventato? Era al nostro concerto, il che significa che e` una nostra fan: noi BigBang abbiamo sempre avuto un solido rapporto con i VIPs, loro ci hanno sempre sostenuto con ardore, in ogni circostanza. Tuttavia questa situazione e` diversa: non si tratta di limitarsi a votare su internet la band migliore o sventolare un lightstick cantanto a squarciagola canzoni conosciute a memoria. Qui si tratta di rischiare la propria vita per salvare quella di qualcun altro. Io non so nulla di lei, non conosco quella ragazza, l'unica cosa che so e` che sono stato stregato dai suoi occhi e che lei sarebbe disposta a dare la vita per me.

"Non credo di meritarlo." dico a voce alta, anche se spezzata.

Mi alzo di nuovo in piedi e mi avvicino a lei, osservo il suo corpo immobile e il suo volto coperto dalle bende. Allungo una mano fino a sfiorare il suo braccio destro, la sua pelle e` tiepida e liscia. Faccio scorrere le dita sul profilo del suo braccio fino a raggiungere la sua mano, le mie dita scivolano tra le sue. Sospiro profondamente.

"Ti prego di perdonarmi." sussurro mordendomi il labbro inferiore cercando di ricacciare indietro le lacrime che minacciano di sgorgare dai miei occhi.

Stringo leggermente la sua mano nella mia e il mio cuore si blocca di colpo quando le sue dita ricambiano la stretta.

Faccio uno scatto all'indietro, lo sguardo sempre fisso su di lei, la vedo muoversi leggermente: si e` svegliata.

Non ci penso due volte e mi fiondo fuori dalla stanza in cerca di un medico: non sono pronto per affrontare una cosa simile. Che cosa dovrei dirle? Che cosa dovrei fare?

Appena fuori dalla stanza mi guardo attorno e scopro che la sala d'attesa non e` vuota: loro sono rimasti qui, i miei amici. Non appena mi vedono si alzano tutti in piedi e corrono verso di me.

"R-ragazzi? Che cosa ci fate qui?" domando allibito.

"Credevi davvero che ti avremmo lasciato da solo?" ribatte YoungBae abbracciandomi.

"M-ma..." cerco di protestare.

"Che cosa e` successo?" si intromette Daesung.

"Dobbiamo cercare un medico: si e` svegliata." rispondo.

Loro non dovrebbero essere qui, dovrebbero essere a casa a riposare, ma sono davvero grato del fatto che invece abbiano deciso di restare al mio fianco.

 

 

 

Questo capitolo lo dedico a Sarawawa che moriva dalla voglia di sapere come sta la ragazza!!

E dico solo una cosa:

Sorry!!

xXxJeyDragonxXx

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Capitolo 7
*** Grazie ***


Cap. 7

 

Grazie

 

Guardo i miei amici con uno sguardo perso e subito loro si avvicinano a me e mi stringono in un abbraccio di gruppo.

"Che cosa e` successo?" mi chiede Seung Hyun.

"Si e` svegliata." rispondo in un sussurro.

"Ma questo e` un bene, no?" ribatte SeungRi confuso.

Io sciolgo l'abbraccio per potermi voltare a guardare la porta della stanza della ragazza in cui ora c'e` il medico.

"Si, certo che si, ma io ora cosa dovrei fare? Che cosa le dico? Come devo comportarmi?" domando in preda al panico.

"Beh, innanzi tutto potresti ringraziarla, ti ha pur sempre salvato la vita." propone Daesung.

"E` proprio questo il punto: quella ragazza ha rischiato la sua vita per salvare la mia! Tu credi che basti un semplice grazie?" ribatto stizzito.

Daesung abbassa lo sguardo ferito dal mio tono di voce, io sospiro: non intendevo offenderlo.

"No, non bastera`, ma e` il minimo che tu possa fare." replica SeungRi.

"E potresti anche offrirle il tuo aiuto in caso di bisogno." aggiunge Seung Hyun.

"Quello che dite e` tutto piu` che giusto, ma..." inizio, per poi sospirare.

"Ma non e` abbastanza." YoungBae finisce la frase al posto mio.

Io annuisco: nulla di quello che io possa dire o fare sara` mai abbastanza. Io le devo la vita, nessuna parola o nessun gesto varra` mai quanto una vita intera.

"Quindi cosa farai? Per paura di non fare abbastanza non farai assolutamente nulla, nemmeno quel poco che potresti fare?" ribatte Daesung in tono di sfida.

Io mi volto verso di lui confuso e shockato: non l'ho mai sentito rivolgersi con questo tono a qualcuno, men che meno al suo Hyung. Non sono l'unico rimasto sorpreso, anche gli altri ragazzi lo stanno guardando ad occhi sgranati, senza parole.

"Q-quello che volevo dire e`... C-che... I-insomma quel poco che puoi fare e` sempre meglio di niente, n-no?" balbetta Daesung spaventato dalla sua stessa audacia.

Io gli sorrido e mi avvicino a lui per abbracciarlo.

"Hai assolutamente ragione. Grazie Dongsaeng!" esclamo stringendolo forte.

Daesung resta immobile per qualche istante, sorpreso dal mio gesto, ma poi ricambia la stretta sorridendo felice.

In quel momento il medico esce dalla stanza della paziente e attira la nostra attenzione, ci voltiamo tutti verso di lui e restiamo in attesa di notizie.

"Signor Kwon?" chiama l'uomo. Non e` lo stesso medico di prima, lui e` uno psicologo chiamato apposta per aiutare la ragazza a superare il trauma della cecita`.

"Sono io." rispondo, facendo un passo avanti.

"Immagino le fara` piacere sapere che la paziente ha subito chiesto di lei." mi informa.

"D-davvero?" balbetto.

"Si, ha chiesto informazioni sulla sua salute. Sembrava molto preoccupata a riguardo." spiega il medico.

Il mio cuore batte all'impazzata nel mio petto: invece di preoccuparsi per la propria salute lei pensa a me? Perche`?

"Signor Kwon, le consiglio di andare da lei e parlarle." esclama l'uomo attirando di nuovo la mia attenzione.

"S-si, signore. S-solo che... Non so bene cosa dirle..." ammetto abbassando lo sguardo.

Il medico si avvicina a me e posa una mano sulla mia spalla.

"Si comporti in modo naturale con lei: sia gentile, ma non apprensivo. Si ricordi che il peggior sentimento che si possa provare in queste circostanze e` la pieta`." afferma il medico.

Io alzo gli occhi verso di lui, scandalizzato.

"Io non provo affatto pieta` per lei!" protesto, quasi offeso.

"Benissimo, quindi non avra` problemi e non rischiera` di ferirla." conclude l'uomo con semplicita` spingendomi leggermente verso la porta della stanza della ragazza.

Io faccio qualche passo avanti, titubante, per poi voltarmi di nuovo indietro, verso i miei amici. Loro mi stanno osservando e mi regalano un sorriso di incoraggiamento.

"Non dimenticare chi sei: tu sei G-Dragon, sei un genio con le parole. Non la ferirai." esclama Seung Hyun.

Sorrido e anniusco appena, facendo un cenno di ringraziamento, per poi voltarmi e proseguire oltre. Raggiungo la porta e faccio un respiro profondo prima di abbassare la maniglia ed entrare nella stanza.

Non ho tempo di dire o fare alcunche`: basta il mio ingresso a spaventare la ragazza che fa uno scatto in avanti talmente sbrusco da spaventare anche me.

"Oddio, scusa! Non volevo spaventarti. Io.. Io..." esclamo risentito.

"JiYong, sei tu?" chiede la ragazza con voce incerta, muovendo la testa a destra e a sinistra, come se mi stesse cercando.

"Si, sono io. Va tutto bene." rispondo avvicinandomi piano, senza fare rumore per non spaventarla di nuovo.

"Scusa non volevo allarmarti e` solo che..." inizia lei, ma poi lascia la frase in sospeso con un lungo sospiro.

"Va tutto bene, non devi preoccuparti." la rassicuro. Ora sono accanto al suo letto, ma non mi oso muovermi oltre ne` per avvicinarmi di piu` ne` per sedermi sulla sedia accanto al letto.

"JiYong, come stai? Ho visto quel faro cadere e mi sono cosi` spaventata... Tu non sei ferito, vero?" domanda la ragazza, la sua voce e` ansiosa.

"Io sto bene, grazie a te." rispondo.

La ragazza accenna un piccolo sorriso per poi mordersi il labbro inferiore.

"Tu come stai?" le chiedo, la mia voce risuona leggermente incrinata.

"Sto bene." dice lei, ma noto che si sta torturando le mani.

Non riesco a trattenermi e mi avvicino a lei, sedendomi sul bordo del letto e afferrando le sue mani per poi stringerle con delicatezza tra le mie. Lei fa un piccolo scatto, ma cerca di nasconderlo in tutti i modi.

"Scusa, ti ho spaventata di nuovo..." sussurro abbassando lo sguardo.

"Non e` colpa tua e` solo che... Tutto questo nero mi confonde." ribatte lei, le sue mani ricambiano la mia stretta.

Ed eccoci arrivati al punto dolente, cosa le dico adesso?

"Ma ora va meglio." aggiunge lei e un piccolo sorriso nasce sulle sue labbra.

"Che vuoi dire?" chiedo confuso.

"Adesso so dove sei." spiega lei, accarezzandomi le mani.

Il suo gesto e` tanto delicato quanto intenso e mi da l'aiuto che cercavo: a lei serve un'ancora, qualcosa di concreto che la leghi al mondo. Io voglio essere quell'ancora, voglio impedirle di perdersi nell'oblio di oscurita` in cui e` precipitata.

"Si, sai dove sono e voglio che tu sappia che ci saro` sempre d'ora in poi." esclamo.

"JiYong..." sussurra lei.

"Come stai?" le chiedo di nuovo, sperando che questa volta sia sincera.

"Sto bene." risponde, ma so che non mi ha detto tutto.

"Ma...?" la invito a proseguire.

"Ma ho paura del buio." conclude lei.

Agisco di nuovo d'istinto e, senza pensare, mi sporgo in avanti verso di lei, allargo le braccia e la accolgo in un abbraccio, stringendola delicatamente contro il mio petto. Lei subito rimane interdetta dal mio gesto, ma poi si scioglie e ricambia la stretta accoccolandosi contro di me. Nasconde il viso nell'incavo del mio collo e si stringe a me sospirando.

"Grazie JiYong." sussurra.

"Grazie a te." ribatto accarezzandole la schiena.

 

 

 

Buonsalve gente!! :)

Ho notato che le recensioni per questa storia sono aumentate e spero che possano aumentare ancora!

Forza ragazze, fatevi sentire!! :D

Vi piace quasta storia?

Se si, perche`?

Se no, perche`?

Guardate che non vi mangio mica xD

xXxJeyDragonxXx

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Capitolo 8
*** Friendship ***


Cap. 8

 

Friendship

 

Lasciare quella stanza e` un'autentica agonia, ma devo farlo. Lei ha bisogno di cure: i medici devono medicarla, nitrirla e lavarla.

Io stesso ho bisogno di una sistemata: indosso ancora gli abiti del post concerto e non mi sono nemmeno fatto una doccia.

Raggiungo i miei amici in sala d'attesa e mi faccio accompagnare a casa mia. SeungHyun si mette alla guida, YoungBae si siede accanto a lui, mentre i tre posti posteriori restano occupati da me, Daesung e il Maknae.

"Come sta la ragazza?" chiede subito Daesung, appena l'auto lascia il parcheggio dell'ospedale.

"Sta bene, ma ha bisogno di sostegno." rispondo.

"Beh, e` molto fortunata allora." commenta SeungRi lanciandomi un'occhiata.

"JiYong Hyung si prendera` cura di lei meglio di chiunque altro." aggiunge sorridendomi.

Io annuisco e ricambio il sorriso, dandogli una leggera pacca sulla spalla.

"Mi servira` aiuto, pero`. Voi siete con me?" chiedo, rivolgendomi a tutti.

"E lo chiedi pure?" ribatte SeungHyun con un grosso sorriso sulle labbra, ma senza distogliere lo sguardo dalla strada di fronte a se`.

"Ovviamente si!" risponde Daesung sorridendo.

"Saremo con te ovunque e comunque!" concorda il Maknae, annuendo con convinzione.

"Insieme per sempre." esclama YoungBae lanciandomi un cenno d'intesa.

"Grazie ragazzi, siete i migliori." commento commosso.

Sono davvero molto fortunato ad averli al mio fianco: sono i migliori amici che esistono al mondo.

Il viaggio prosegue con rapidita` e, in poco meno di mezz'ora, raggiungiamo la mia abitazione. Invito i ragazzi ad entrare e mettersi comodi: possono usufruire del bagno se lo desiderano oppure andare a casa loro, darsi una rinfrescata e poi tornare qui. Lascio a loro libera scelta.

Li saluto e salgo al piano di sopra, diretto verso la mia stanza.

Non sono felice, rifletto, non si puo` affatto dire che io sia felice, ma sento che il peggio e` passato. Parlare con lei, restarle accanto, mi ha aiutato parecchio: so che e` una cosa grave, e` dura, complicata e fa paura. Tuttavia l'infermiera ha ragione: si puo` superare. La ragazza non e` da sola, ci saro` io con lei. E nemmeno io saro` da solo perche` ci saranno i miei amici al mio fianco. Noi, insieme, supereremo tutto. Perche` una cosa e` certa: io non abbandonero` mai quella ragazza. Restero` al suo fianco, costi quel che costi.

Mi faccio una lunga doccia rilassante, resto per parecchio tempo sotto il getto d'acqua lasciando che il profumo del docciaschiuma calmi i miei nervi. Poi esco, mi asciugo e mi vesto: indosso una semplice camicia bianca e un paio di jeans scoloriti.

Torno al piano di sotto, scendendo le scale mentre mi friziono i capelli con un asciugamani, e mi accorgo che in salotto e` rimasto solo YoungBae.

"Gli altri?" chiedo, posando l'asciugamani sullo schienale del divano.

"Sono andati a casa loro per lavarsi e cambiarsi, ma tornano per cena." risponde il mio amico e noto che anche lui ha i capelli umidi e i suoi vestiti sono cambiati.

"Avevo lasciato i miei vestiti qui la volta scorsa" aggiunge poi, in risposta al mio sguardo.

"Non te li ho riportati apposta perche` sapevo che un giorno sarebbero tornati utili." ribatto con un sorriso.

"Mi aiuti a preparare la cena?" chiedo poi, avviandomi per primo verso la cucina.

Il mio amico mi segue e ci mettiamo al lavoro. Per un po' restiamo in silenzio, concentrati sulla preparazione della cena, gli unici rumori che si sentono sono le posate che sbattono contro i vari contenitori e l'acqua che scorre mentre lavo le verdure.

"Come stai?" domanda YoungBae dopo un po'.

"Bene, perche` me lo chiedi?" rispondo, lanciandogli una rapita occhiata, mentre chiudo l'acqua e mi sposto sul tavolo per tagliare le verdure appena lavate.

"Perche` noi tutti ci siamo concentrati solo sulla ragazza, ma anche tu hai subito un brutto colpo." commenta il mio amico accendendo i fornelli.

"Io me la cavo, non e` di me che bisogna preoccuparsi." ribatto e, con la coda dell'occhio, vedo YoungBae scuotere la testa.

"Hai rischiato di morire." obbietta.

"No, invece: e` lei che ha rischiato di morire. Ed e` lei ad aver perso la vista." ribatto con stizza, sminuzzando con un po' troppa forza le verdure sul tagliere.

"JiYong..." cerca di protestare il mio amico, ma io lo blocco immediatamente.

"YoungBae, non mi va di parlarne." sbotto, prendendo la poltiglia in cui ho ridotto le verdure e mettendola in una pentola.

"Perche`?" insiste lui avvicinandosi a me.

Io sospiro, la verita` e` che non lo so: non so spiegare i sentimenti che provo in questo momendo, non riesco a capire che cosa mi spinga a sentirmi cosi`.

"Non lo so." sussurro.

E` YoungBae a sospirare, questa volta, per poi restare in silenzio per diverso tempo. Si allontana da me e riprende a cucinare, io lo imito e in cucina torna il silenzio.

"Come si chiama?" mi chiede il mio amico, dopo diverso tempo.

Il cucchiaio che ho in mano, con cui sto mescolando il condimento, mi scivola dalle dita e cade al suolo producendo un rumore sordo. Io resto a fissarlo con occhi sgranati, ma senza vederlo davvero.

Io non so come si chiama. Come ho potuto essere cosi` scemo da non chiederle il suo nome? E` una cosa importante: non posso certo chiamarla ehy tu o cose simili.

Le risate del mio amico invadono la cucina.

"Non ci posso credere!" esclama YoungBae, ridendo come un matto.

"Non glielo hai chiesto!" aggiunge, piu` allibito che mai.

Io resto in silenzio, ammutolito dalla mia stessa idiozia.

"Sei proprio scemo." commenta il mio amico avvicinandosi a me e dandomi una pacca sulla spalla.

Io mi volto verso di lui e gli faccio la linguaccia per poi chinarmi a raccogliere il cucchiaio e rimettermi al lavoro.

"Dai, scherzavo! E` comprensibile che tu non glielo abbia chiesto, eri troppo preoccupato per la sua salute per pensare ad altro." cerca di rincuorarmi YoungBae.

Io gli sorrido appena, ma non aggiungo altro.

La preparazione della cena prosegue in silenzio: ognuno di noi e` perso nei propri pensieri. Verso le otto e` tutto pronto e, finalmente, arrivano anche gli altri ragazzi.

"Che buon profumino." esclama subito SeungHyun entrando in casa.

"Ed ecco che la dieta dello Hyung va a farsi friggere" commenta SeungRi sghignazzando.

Il rapper si volta verso di lui e gli tira un pugno sulla testa.

Io scoppio a ridere: e` bello vederli cosi` rilassati e pronti a scherzare e ridere tra loro.

"Oggi nessuno e` a dieta." mi intrometto, per evitare che la discussione degeneri.

Raggiungiamo la cucina e ci sediamo a tavola, YoungBae serve il cibo e la cena inizia. Subito tutti noi siamo troppo impegnati a gustarci il cibo per poter parlare.

"Qualcuno di voi sa come e` successo?" chiede Daesung, dopo un po'.

"Come e` successo cosa?" ribatte SeungRi.

"L'incidente durante gli encore, stupido!" si intromette SeungHyun tirandogli una leggera pacca sulla nuca.

Subito il Maknae reagisce e tenta di colpirlo a sua volta, lo Hyung solleva le braccia per ripararsi dall'imminente attacco.

"Basta picchiarvi voi due!" mi intrometto, alzando notevolmente la voce.

"Scusa..." brontolano i due ragazzi all'unisono tornando a sedersi in modo composto.

"Comunque l'incidente e` avvenuto perche` uno dei fari sul soffitto e` caduto. Avrebbe colpito JiYong in pieno, se una ragazza tra il pubblico non si fosse lanciata sul palco per salvarlo." spiega YoungBae.

"Questo l'avevo capito, ma come mai quel faro e` caduto? Era difettoso? E` stato montato male? E` stato manomesso?" insiste Daesung, cercando di capire.

Io resto perplesso al sentire quelle parole, non ho mai veramente preso in considerazione cio` che e` successo: ero troppo impegnato a preoccuparmi delle consequenze causate dall'incidente.

"Non ne ho idea." rispondo, mentre la mia mente corre alla ricerca di una risposta piu` elaborata.

"Beh, ma la polizia indaghera`, no? Non lasceranno tutto al caso, vero?" domanda SeungRi.

"Certo che no. La polizia fara` le indagini e si sapra` cosa e` effettivamente successo." esclama YoungBae con convinzione.

"E` una fortuna che sia successo durante il nostro ultimo concerto, avremmo dovuto cancellare alcune date altrimenti." commenta SeungHyun.

"La polizia non interroghera` noi, vero?" chiede Daesung, visibilmente spaventato dall'idea che possa succedere.

Gli altri ragazzi tentano di tranquillizzarlo, ma io resto in silenzio: totalmente spiazzato dalla nuova piega che ha preso la conversazione. Davvero c'e` la possibilita` che non sia stato un indidente? E questo che cosa comporterebbe?

Nuovi dubbi iniziano ad invadere la mia mente, gia` di per se` poco stabile a causa dei recenti avvenimenti, confondendomi ancora di piu`.

Un'improvvisa sete di risposte mi invade.

 

 

 

 

 

 

 

BUON NATALE!!!!!!! <3 <3 <3 <3 <3

Quanti di voi mi regalano una recensione? :D

Vi auguro di passare queste festivita` in compagnia delle persone che piu` amate e che almeno uno dei vostri desideri si avveri.

Vi voglio bene <3

xXxJeyDragonxXx

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Capitolo 9
*** Calien ***


Cap. 9

 

Calien

 

Sono le quattro del mattino quando mi sveglio di soprassalto, il mio cuore batte a mille e una spiacevole sensazione mi invade. Mi metto a sedere e mi sporgo per accendere la lampada posta sul comodino accanto al letto, la mia camera subito si illumina di una pallida luce giallognola, mi guardo attorno cercando di rallentare il respiro. Sospiro pesantemente e mi prendo il volto tra le mani cercando di ricordare cosa ha invaso i miei sogni, ma nulla di concreto mi viene in mente. Abbasso le mani dal volto e scendo dal letto per raggiungere il bagno: mi serve una doccia.

Mentre l'acqua scorre sul mio corpo stanco e scosso dalla preoccupazione mi ritrovo a pensare che probabilmente non e` nulla di grave: e` normale che io faccia degli incubi dopo tutto quello che e` successo ultimamente; afferro il doccia schiuma e ne verso una dose abbondante sulla mia mano per poi iniziare ad insaponarmi. Quel terribile incidente durante il concerto, sempre ammesso che sia un incidente, e poi la scoperta che la ragazza che mi ha salvato la vita ha perso la vista, mi viene in mente solo una parola per descrivere tutto questo: ingiusto. Dopo essermi insaponato per bene il corpo passo a lavarmi i capelli usando il mio shampoo preferito; i miei amici sono piuttosto preoccupati riguardo le dinamiche dell'incidente e anche io lo sono in un certo senso, ma cio` che davvero mi inquieta e` la salute di quella misteriosa ragazza di cui non so praticamente nulla se non il fatto che sarebbe morta per salvare me. Sciacquo per bene capelli e corpo, lasciando che la schiuma svanisca nello scarico; devo andare da lei, devo parlarle, ma questa volta sara` diverso: non mi lasciero` invadere dal senso di colpa o dalla paura, questa volta saro` coraggioso esattamente come e` stata coraggiosa lei durante il nostro concerto, quando mi ha salvato.

Chiudo l'acqua ed esco dalla doccia per poi avvolgere un'asciugamano attorno alla mia vita e tornare in camera mia, raggiungo il mio armadio e lo apro alla ricerca di qualcosa da indossare. Opto per un paio di skinny jeans blu chiaro tenuti in vita da una spessa cintura rossa, una t-shirt bianca e un gilet in stoffa a scacchi scozzesi di colore rosso.

Una volta pronto scendo al piano di sotto e mi dirigo in cucina, sono il primo ad essersi svegliato: ieri sera i miei amici sono rimasti a dormire da me, ma a quanto pare sono tutti ancora nel mondo dei sogni. Non posso certo biasimarli, dopotutto sono le sei del mattino, sono io che mi sono svegliato troppo presto per colpa di mille preoccupazioni.

Decido che sono gia` fin troppo nervoso e che un caffe` e` l'ultima cosa di cui ho bisogno cosi` apro il frigo e prendo il cartoccio del latte per poi riempirne una ciotola e aggiungerci i cereali. Faccio colazione in assoluto silenzio, seduto da solo al tavolo della cucina, mille pensieri invadono la mia mente: per prima cosa voglio andare da lei, voglio sapere il suo nome e voglio sapere il perche` del suo gesto.

"Gia` sveglio?" una voce alle mie spalle mi fa trasalire, per poco non faccio cadere a terra la ciotola di cereali. Mi volto di scatto e vedo il mio Hyung fermo sulla soglia della cucina.

"Ehy, mi hai spaventato!" protesto.

"Scusa, non volevo." dice entrando in cucina e dirigendosi verso la credenza per poi iniziare a prepararsi del caffe`.

"Come stai?" mi chiede con tono apprensivo.

"Sto bene, sono solo preoccupato. Tu?" rispondo tornando a concentrarmi sulla colazione.

"Lo stesso." ribatte SeungHyun sedendosi di fronte a me con una tazza di caffe` fumante tra le mani.

"Preoccupato per?" domando alzando gli occhi su di lui.

"Per l'incidente, ovvio. Tu perche` sei preoccupato?" dice lui, portandosi la tazza alle labbra.

"Per la ragazza." ribatto. Lo Hyung posa la tazza sul tavolo e allunga un braccio verso di me per poi posarlo sulla mia spalla.

"Mio caro ragazzo, tu hai davvero bisogno di preoccuparti per te stesso ogni tanto non solo per gli altri." esclama con un tono di voce sconsolato.

"E a lei chi ci pensa?" insisto.

"E` tutto inutile Hyung, il nostro caro leader non smettera` mai di mettere gli altri al primo posto." si intromette una voce.

Io e SeungHyun ci voltiamo e vediamo YoungBae fare il suo ingresso in cucina seguito da SeungRi e Daesung, hanno tutti un aspetto assonnato ma si sono comunque alzati presto.

"Nottataccia?" chiedo, a nessuno in particolare.

"Siamo tutti un po' scossi o sbaglio?" e` Daesung a parlare, mentre raggiunge il frigorifero.

Facciamo colazione tutti insieme, anche se io ormai ho quasi finito resto con loro, parliamo un po' facendo ipotesi sull'incidente e su cosa potrebbe succedere adesso. I miei amici sono convinti che non sia un incidente e che qualcuno abbia manomesso quel riflettore e questo non fa che accrescere l'ansia dentro di me.

"Dite che dovremmo andare dalla polizia?" chiede SeungRi.

"Non possiamo, non senza delle prove." risponde YoungBae.

"Quindi dobbiamo restare con le mani in mano?" domanda Daesung.

"Dobbiamo restare vigili e tenere gli occhi aperti." ribatte SeungHyun.

Il mio stomaco si contorce in modo spiacevole, non so nemmeno io se e` per il timore che abbiano ragione e che qualcuno potrebbe volermi morto o perche` non riesco a capire come non possano preoccuparsi nemmeno un po' di quella povera ragazza che ha perso la vista.

"Ragazzi, sono le sette. Voglio andare in ospedale." annuncio alzandomi in piedi e interrompendo la loro conversazione.

"Adesso? Ma l'orario di visita inizia alle nove." mi fa notare SeungRi.

"Lo so, ma voglio arrivare per tempo. Se volete accompagnarmi vi consiglio di andare a prepararvi." ribatto, non lascio loro il tempo di dire alcunche` che esco dalla stanza per salire al piano di sopra. Vado in bagno a lavarmi i denti per poi tornare in camera mia e prendere il mio zaino con dentro il cellulare, il portafoglio e il portatile.

Alle nove in punto facciamo il nostro ingresso in ospedale, io non perdo nemmeno tempo ad annunciarmi alla reception e corro subito nel reparto dove si trova la ragazza, i miei amici mi seguono in silenzio. Arrivo di fronte alla porta della sua stanza proprio nel momento in cui quella si apre e ne esce un medico, l'uomo non appena ci vede ci guarda un po' sorpreso poi si avvicina a me.

"Lei e` il signor Kwon, vero?" domanda, io annuisco.

"Lei come sta?" chiedo poi, in ansia.

"La fanciulla sta bene, ma sara` difficile per lei convivere con la cecita` per cui provvedero` affinche` venga seguita da uno psicologo." risponde il dottore.

Non so perche` ma questa notizia mi da leggermente fastidio: vorrei essere io a prendermi cura di lei, ma so di non esserne in grado, almeno non completamente, e che l'aiuto di un professionista e` necessario.

"Posso andare da lei?" domando ancora.

"Assolutamente si." risponde l'uomo, ma il suo tono di voce e` strano. Tuttavia io non ci faccio caso: ha detto che posso andare da lei e il resto non mi importa al momento.

Mi volto verso i miei amici, ma non faccio nemmeno in tempo a parlare che YoungBae mi batte sul tempo.

"Vai da lei, noi ti aspettiamo qui. Non credo sia opportuno entrare tutti, la confonderemmo soltanto." esclama regalandomi un sorriso incoraggiante.

Io annuisco e sorrido riconoscente per poi posare una mano sulla maniglia, aprire la porta e fare il mio ingresso nella stanza della ragazza.

Lei, come il giorno precedente, fa uno scatto per lo spavento e, come ieri, tenta di nasconderlo. Io sospiro triste, ci sara` un modo per non spaventarla ogni volta?

"Ciao, sono io, JiYong." esclamo avvicinandomi piano.

"Ciao JiYong, come stai?" ribatte lei e subito un sorriso nasce sulle sue labbra.

Vederla sorridere mi fa battere forte il cuore, mi accosto al suo letto e allungo una mano per prendere la sua.

"Sto bene, tu?" domando intrecciando le mie dita tra le sue, la ragazza ricambia subito la stretta.

"Sto bene, grazie." risponde.

"Io... Non ho avuto occasione di chiedertelo ieri... Come ti chiami?" esclamo, sedendomi sul bordo del letto. La ragazza scuote leggermente la testa e un sorriso imbarazzato nasce sulle sue labbra.

"Rideresti..." sussurra chinando il capo in avanti.

"Cosa? No. Per quale motivo dovrei ridere?" ribatto confuso.

"Il mio nome e` strano, inusuale... E immensamente ridicolo in questa situazione..." spiega lei, sembra abbattuta.

"Ehy, non puo` essere cosi` grave... Io mio nome significa drago, ma io non mi lamento." cerco di sdrammatizzare, ma ammetto che mi riesce difficoltoso scherzare in occasioni come questa. La ragazza fa un lungo sospiro prima di decidersi a parlare.

"Mi chiamo Calien." sussurra, talmente piano che a stento riesco a sentirla.

"Calien?" chiedo conferma, lei annuisce piano.

"E` un nome elfico, significa luce." mi spiega.

Ora capisco perche` dice che il suo nome suona ridicolo in questa situazione: lei si chiama luce, ma e` avvolta dalle tenebre. Un groppo mi si forma in gola bloccando l'uso della parola, cosi` mi limito a sporgermi in avanti e abbracciare quella ragazza cosi` persa e cosi` fragile.

Lei ricambia il mio abbraccio e nella mia mente compare l'immagine di me stesso vestito da orso, il pomeriggio del nostro ultimo concerto, ricordo la mia folle idea di incontrare i VIPs e la sua improvvisa comparsa tra la folla. Ripercorro la scena nella mia testa, rivedo il nostro abbraccio tanto folle quanto intenso, poi ripenso al viaggio in aereo durante il quale lei mi regalo` il braccialetto e subito faccio uno scatto.

"Che succede?" chiede Calien, allarmata.

Io sciolgo l'abbraccio per poter sfilare dal mio polso il braccialetto bicolore che lei mi ha regalato tempo fa e che io ho sempre indossato da allora, prendo la mano di lei e vi lascio cadere il piccolo oggetto.

"So che sai di cosa si tratta." esclamo con sicurezza.

La guardo mentre fa scorrere le dita lungo il braccialetto, cercando di capire di che cosa si tratti, poi lo capisce e un sorriso nasce sulle sue labbra. Gran parte del suo viso e` coperto dalle bende, ma il suo sorriso e` luminoso come non mai e riesce ad illuminare anche il resto del suo volto martoriato.

"Il braccialetto che ti ho regalato!" dice e la sua voce e` carica di emozione.

Il mio cuore fa il triplo salto mortale all'interno del mio petto e, senza nemmeno pensarci, mi sporgo in avanti per abbracciarla di nuovo.

"Non l'ho mai tolto." sussurro al suo orecchio.

Calien mi stringe forte a se` e io le accarezzo la schiena, coccolandola con tenerezza.

"Noi siamo il braccialetto: tu sei il rosso e io il nero." afferma Calien.

"E siamo uniti." concludo io, stringendola di piu` tra le mie braccia.

 

 

 

 

 

 

Buonsalve a tutti!! :D

Ecco a voi un nuovo capitolo....

E` stato dannatamente difficile scriverlo e il finale non mi convince per niente.... Ma non ho idee su come modificarlo e quindi non mi resta che lasciarlo cosi` com'e`....

Spero che possa piacervi.....

Mi raccomando non dimenticatevi di recensire.... La vostra opinione conta piu` di ogni altra cosa per me....

Grazie mille per l'attenzione!

A presto (spero)

Allons-y!!

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Capitolo 10
*** Tra il dire e il fare ***


Cap. 10

 

Tra il dire e il fare

 

Con il passare dei giorni mi rendo conto che la situazione e` molto, ma molto piu` complicata di quel che credessi: i problemi mi appaiono davanti agli occhi uno dopo l'altro minacciando di sovrastarmi. Tutto gira attorno a quel dannato faro e al misterioso motivo per cui sia precipitato: alcuni fan presenti quel giorno si sono davvero spaventati, e non posso certo biasimarli per questo, e` hanno deciso di denunciare. Tuttavia a chi va fatta la denuncia? Ai nostri collaboratori per la mancanza di professionalita`? O forse ai proprietari del locale in cui e` stato svolto il concerto? Per non parlare del fatto che potrebbe o non potrebbe trattarsi di un incidente. Insomma tutte le piste sono aperte, la polizia si e` impadronita del caso e, come temeva Daesung, ognuno di noi e` stato interrogato. A mio avviso pero` e` stata solo una perdita di tempo: nessuno di noi sa nulla riguardo a tutto questo. Un'altro problema e` la pressione mediatica: ogni singolo giornale in tutta l'Asia non fa che parlare e sparlare riguardo il nostro ultimo concerto, le voci sono sempre piu` distorte man mano che passano di bocca in bocca.

"Sentite qua, ragazzi: su questa rivista Calien viene descritta come la fidanzata di JiYong." annuncia SeungRi con un tono di voce schifato.

Siamo tutti e cinque seduti nell'ufficio del presidente della YG impegnati a trovare un modo per frenare queste voci. Nessuno, per fortuna, ha ancora scoperto l'identita` della ragazza, ma questo non basta a fermarli dallo sproloquiare a riguardo.

"Qui la situazione e` perfino peggiore: si dice che sia la futura moglie di JiYong e che sia addirittura incinta." si intromette Daesung, per poi chiudere di scatto la rivista che tiene in mano e scaraventarla al suolo con frustrazione.

"E che sia morta durante l'incidente." aggiunge YoungBae.

"In pratica avresti perso sia una moglie che un figlio." commenta SeungHyun con una risatina nervosa.

"Ma perche` non la smettono?" urlo con rabbia, scattando in piedi. Non ce la faccio davvero piu` a sopportare tutto questo: un conto e` quando se la prendono con me, in fondo ci ho fatto l'abitudine ormai, ma lei devono lasciarla stare. Non la conoscono nemmeno, dannazione! Non sanno assolutamente nulla ne` di lei ne` dell'incidente!

"Credo che ci sia un solo modo per metterli a tacere." sospira il presidente, e` seduto alla sua scrivania con i gomiti poggiati sul tavolo intento a massaggiarsi le tempie.

"E sarebbe?" chiedo, tornando a sedermi.

"Fare una conferenza stampa in cui spieghiamo nel dettaglio che cosa e` successo. Potremmo chiedere di partecipare anche ai tecnici della luce e alla polizia cosi` da rendere piu` dettagliata possibile l'intervista." spiega papa` YG.

"E` un'ottima idea." commenta SeungHyun.

"E per quanto riguarda Calien?" domando, vorrei davvero evitare di coinvolgerla in tutto questo: ha gia` abbastanza problemi di suo senza che si debba accollare anche i nostri.

"Lei ovviamente ne restera` fuori, non la nomineremo nemmeno, diremo soltanto che una delle VIP e` salita sul palco, senza pero` specificare oltre. Tu pero` dovrai parlare con lei, JiYong, e dirle che cosa sta succedendo." risponde il presidente e io annuisco.

Sono tre giorni che non la vedo: tutti questi problemi sono saltati fuori all'improvviso e sto facendo del mio meglio per risolverli tutti, uno per uno.

"Si, lo faro`, ma vorrei comunque dire una cosa." ribatto, ci sono un paio di cose che voglio mettere in chiaro.

"Durante la conferenza stampa?" chiede il presidente, confuso.

"No, adesso." specifico. Tutti si voltano a guardarmi, a meta` tra l'ansioso e il preoccupato, in attesa che io dia voce ai miei pensieri.

"I ragazzi lo sanno gia`." comincio, indicando con una mano il resto dei BigBang.

"E credo che lei lo abbia intutito, ma voglio comunque mettere le cose in chiaro. Io mi prendero` cura di Calien: le sue cure mediche saranno pagate da me, cosi` come ogni altro genere di assistenza di cui lei abbia bisogno, ma cosa piu` importante di tutte: voglio esserci io al suo fianco." concludo guardando dritto negli occhi il mio capo per fargli capire che non sono mai stato cosi` serio in vita mia.

"JiYong, io capisco perfettamente cio` che vuoi dire, ma forse non ti rendi conto delle conseguenze." mi fa notare il presidente, con voce calma e pacata.

"Non mi interessa se la mia fama cala, se riusciro` a lavorare di meno o quanto i giornalisti possano sparlarmi dietro, io non la posso abbandonare: lei mi ha salvato la vita e ha bisogno di aiuto." insisto.

"Ripeto: io capisco quello che vuoi dire, ma le conseguenze non riguarderebbero solo te, ma anche lei." mi contraddice l'uomo, cercando di farmi ragionare.

"Che vuole dire?" si intromette YoungBae, confuso quanto me.

"Voi tutti siete dei personaggi parecchio in vista e se la ragazza entra in contatto con voi in automatico entrera` in contatto anche con giornalisti e paparazzi, tenerla fuori dal circo mediato e allo stesso tempo accanto a JiYong sara` un'impresa ardua." spiega papa` YG con fare diplomatico.

"Non ti sto dicendo che devi abbandonarla, JiYong, ti sto dicendo di pensarci bene e di chiedere anche il suo parere." aggiunge poi, in risposta al mio sguardo fulminante.

Sospiro e mi prendo la testa tra le mani: vorrei non essere G-Dragon in questo momento, vorrei essere un normale ragazzo, come chiunque altro, vorrei potermi prendere cura di Calien senza tutti questi casini e questi intoppi.

"Lo faro`." sussurro.

"Ragazzi, andate pure adesso. Vi chiamero` di nuovo quando avro` organizzato la conferenza." esclama papa` YG dandoci il via libera. Noi ringraziamo con un inchino e salutiamo il nostro capo, per poi alzarci e raggiungere la porta dell'ufficio.

"JiYong, posso parlarti un attimo in privato?" mi chiede il presidente, poco prima che io chiuda la porta.

YoungBae si ferma e mi guarda e fa per tornare sui suoi passi, ma io lo blocco con un gesto della mano e con lo sguardo gli faccio capire che va tutto bene.

"Ci vediamo all'entrata." lo saluto e torno sui miei passi per sentire cio` che ha da dirmi il grande capo. Entro di nuovo nel suo ufficio e faccio per sedermi, ma l'uomo mi blocca.

"Non e` una cosa lunga." spiega alzandosi in piedi e venendo verso di me.

"Volevo solo farti sapere che se dovessi avere qualche dubbio o se avessi bisogno di aiuto in questa difficile situazione sappi che puoi contare su di me." mi dice, posando le mani sulle mie spalle donandomi conforto. Io sorrido e annuisco, felice di sapere che lavoro per un uomo per bene che mi rispetta come persona e non mi tratta come un burattino.

"Grazie mille, signore. Lo faro`." ribatto facendo un leggero inchino. Papa` YG mi abbraccia con fare paterno per poi lasciarmi andare con i miei amici e colleghi.

"Io avrei un'idea." annuncia SeungHyun.

Siamo tutti e cinque seduti nella sua auto diretti verso l'ospedale per andare a trovare Calien; il rapper e` al volante, come al solito, YoungBae gli e` seduto accanto mentre io, Daesung e il Maknae occupiamo i sedili posteriori. Il mio guardo vaga annoiato oltre il finestrino, mentre la mia mente ripercorre gli eventi di questi ultimi tempi, senza pero` soffermarsi su qualcosa in particolare.

"Riguardo a cosa?" chiede YoungBae.

"Riguardo a Calien, credo di sapere come potremmo fare per aiutarla." specifica SeungHyun.

"Davvero? Come?" domando, improvvisamente attento.

"Pensavo che potremmo tornare a vivere nei vecchi dormitori, noi cinque, cosi` staremo tutti insieme. E quando Calien potra` lasciare l'ospedale verra` a vivere con noi, cosi` potremmo tutti aiutarla. Insomma, ognuno di noi potrebbe fare la sua parte, come una famiglia." spiega il repper.

Se non fossimo in macchina in questo momento mi sarei sicuramente lanciato verso il mio Hyung per poterlo stritolare in un abbraccio: quello che ha appena detto e` senza ombra di dubbio la cosa piu` bella che io abbia mai sentito.

"Lo fareste davvero?" chiedo, quasi senza fiato.

"Ma mi pare ovvio! E` la migliore idea che possa esistere." risponde YoungBae.

Ed e` cosi` che succede: i migliori amici di sempre si organizzano per aiutarmi in questo arduo momento, mi accompagnano da Calien e poi corrono subito a fare i bagagli e preparare ogni cosa al dormitorio per renderlo di nuovo abitabile dopo anni e anni di disuso. Saro` loro eternamente grato per questo.

Entro nell'ospedale e raggiungo, quasi di corsa, il reparto dove e` ricoverata Calien, per poi fermarmi di fronte alla porta chiusa della sua stanza. Busso un paio di volte poi apro la porta e faccio il mio ingresso nella stanza.

"Buon pomeriggio Calien, sono JiYong." annuncio avvicinandomi al suo letto.

La ragazza era sdraiata, ma non appena sente la mia voce si mette dritta a sedere. Il suo aspetto non e` cambiato molto in questi ultimi giorni: il suo volto e` sempre coperto dalle bende per cui le sue ferite restano ignote, ma sembra meno sofferente rispetto all'ultima volta che l'ho vista.

"JiYong, bentornato!" esclama porgendo le sue mani in avanti tastando l'aria intorno a se`.

Io, nonostante tutto, sorrido e mi avvicino a lei sedendomi sul bordo del suo letto e afferrando le sue mani, stringendole con delicatezza tra le mie. Al contatto delle sue mani con le mie un ampio sorriso nasce sulle labbra della ragazza, immagino che debba essere un incubo per lei essere costantemente avvolta nelle tenebre. Decido che e` arrivato il momento di darle qualche buona notizia, certo, ce ne sono un bel po' di brutte in mezzo, ma tutto sommato la situazione non e` cosi` catastrofica. Lei non e` sola e non lo sara` mai: ora ha cinque nuovi amici che si prenderanno cura di lei.

 

 

 

Rieccomi qui con un nuovo capitolo!!

Avrei anche un annuncio da farvi, ma lo faro` piu` avanti :)

Per il momento godetevi il proseguimento della storia :)

Spero tanto che vi piaccia!

A presto, 

Allons-y!!

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