Giving Fate a Push

di Cocchi
(/viewuser.php?uid=29426)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1.1 ***
Capitolo 2: *** 1.2 ***
Capitolo 3: *** 1.3 ***
Capitolo 4: *** 1.4 ***
Capitolo 5: *** 1.5 ***
Capitolo 6: *** 1.6 ***
Capitolo 7: *** 2.1 ***
Capitolo 8: *** 2.2 ***
Capitolo 9: *** 2.3 ***
Capitolo 10: *** 2.4 ***
Capitolo 11: *** 2.5 ***
Capitolo 12: *** 3.1 ***
Capitolo 13: *** 3.2 ***
Capitolo 14: *** 3.3 ***
Capitolo 15: *** 3.4 ***
Capitolo 16: *** 3.5 ***
Capitolo 17: *** 3.6 ***
Capitolo 18: *** 4.1 ***
Capitolo 19: *** 4.2 ***
Capitolo 20: *** 4.3 ***
Capitolo 21: *** 4.4 ***
Capitolo 22: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** 1.1 ***


Image and video hosting by TinyPic



Avete presente quella sensazione che la vostra vita si trovi ad un punto di equilibrio perfetto?

Quando il tuo lavoro, le tue amicizie, le tue gioie ed i tuoi dolori si bilanciano in maniera perfetta?

Quel momento in cui tutto è tranquillo, in cui puoi metterti seduta e tirare un respiro di sollievo e analizzare quello che ti è successo nell’ultimo periodo.

Hai avuto la possibilità di lavorare nel reparto costumi di un film importante, certo non verrà mai candidato a premi prestigiosi come l’Oscar, ma la folla lo amerà. Una parte di te ha sempre pensato che fossero quelli i film più importanti, le distrazioni per la gente. Adori pensare che le tue creazioni passeranno sullo schermo.

Se questo già non ti riempisse di gioia è un film dove recita Sebastian. Ed è sempre bello avere un volto amico quando si devono affrontare delle sfide. Vero che non vi vedevate da tre anni, ma l’abbraccio ed i sorrisi che vi siete scambiati appena vi siete rivisti ti hanno fatto benissimo capire che anche per lui non è cambiato assolutamente niente. Bene o male, lo capirai, intanto sei felice di averlo accanto.

Hai conosciuto molte persone autoritarie, simpatiche, malate croniche del lavoro, pronte alla battuta, troppo nervose anche solo per dirti buongiorno, ma stai alla grande. Stai bene. Senti che sei arrivata al punto che ti eri prefissata nella vita e adesso ti godrai questo momento il più possibile.

Fai ruotare il bicchiere di Starbuck col tuo mokaccino fra le mani e sorridi mentre ad occhi chiusi inspiri il profumo della tua bevanda.

Pace dei sensi. Niente ti può scalfire in questo momento.

«Elsa!» Sobbalzi sula sedia rovesciando una parte del liquido caldo sulla tua camicetta bianca. «Non è colpa mia.» Sollevi il volto dalla maglietta al ragazzo appena entrato nel tuo ufficio. Alto, biondo, muscoloso, più bello dal vivo piuttosto che sullo schermo, anche se stentavi a crederlo possibile. Lui ti fissa da dietro un paio di occhiali scuri che ha fatto calare sulla punta del naso, in modo che tu possa osservarlo direttamente in quei pozzi azzurri che ha al posto degli occhi.

«Christopher! Che figura fa un’addetta ai costumi conciata così?» Indichi platealmente la tua camicia mentre lo guardi con uno sguardo assassino. Chris ti osserva perplesso, tamburella il dito indice sul suo mento poi esce dall’ufficio.

Resti a fissare il vuoto allibita. Non puoi credere che se ne sia andato così. Non è che vi conosciate da molto, solo da un mese, ma è sempre stato carino con te. Questa fuga stona con l’immagine di lui che si è andata a formarsi nella tua mente e ti dispiace più di quanto tu possa ammettere.

Pochi minuti dopo mentre te ne stai in reggiseno, cercando di ripulire la macchia nel tuo bagno privato, la voce di lui ti fa schizzare di nuovo.

«Scusa.» Allunga un braccio porgendoti una maglia azzurra che guardi confusa. «È mia, per il problema del caffè, io ne ho altre, ma se preferisci darci queste visioni celestiali non ho niente da ribattere.» Quando muove lo sguardo verso il tuo seno e lo indica con la mano libera, afferri e indossi la sua maglia.

Ti senti una bambina con indosso una maglia decisamente troppo grande, ma non puoi fare a meno di sorridere e mormorare un leggero grazie al suo sorriso soddisfatto.

«Mi sono fatto perdonare?» Chiede mentre ti muovi per uscire dal bagno, ti segue verso il centro della tua stanza osservandoti in attesa di una risposta appendendo gli occhiali al collo della camicia.

«Potevi riportarmi anche il caffè…» Lo prendi in giro e lui aggrotta la fronte.

«Ok.» Si dirige verso la porta aprendola e aspettando che tu esca con lui.

«Prima dimmi perché sei entrato come un ciclone poco fa.» Rispondi mentre afferri la tua borsa sdraiandoti poco elegantemente sulla tua scrivania.

«Offro io, ma grazie della visione anche del tuo lato B, dovrei venire qui più spesso.» Lo colpisci con la borsa sul braccio destro senza ottenere niente se non farlo ridere.

«Idiota.» Mormori mentre chiudi a chiave la porta del tuo ufficio.

«Sarò anche idiota, ma ho scoperto il tuo segreto.»  Afferma con un tono distaccato, ma compiaciuto.

Spalanchi gli occhi verso la porta e impieghi qualche secondo più del necessario per girarti verso di lui.

«Segreto? Che segreto?» Chiedi dissimulando. Hai una tremenda paura di sentire la sua risposta.

«Il segreto che condividi con Sebastian.» Risponde guardandoti serio.

«Io e Sebastian non abbiamo nessun segreto.»

«Un segreto è una notizia che non condividi con gli altri…Ergo se permetti è un segreto, quello che mi domando è perché non parlarne, è passato diverso tempo, no?» Ragiona camminando al tuo fianco.

«Non avrò questa conversazione con te.» Tagli corto accelerando il passo.

«Mi aspettavo una risposta di questo tipo.» Chris continua imperterrito. «Motivo per cui avrai questa conversazione con me.»

Lo guardi per vedere quanto sia serio al riguardo. Odi ammetterlo, ma sembra sinceramente curioso o volenteroso di aiutare. Sai già che se parlerai il tuo equilibrio, soprattutto quello mentale, se ne andrà ma non riesci a non accontentare la sua richiesta per colpa dello sguardo da cucciolo che ti sta rivolgendo. Inoltre potrebbe aiutarti a fare chiarezza parlarne con qualcuno.

«Se lo dici a qualcun altro ti strozzerò con le mie stesse mani.»

 

***

Salve, buon 25 Aprile!!

Cosa dire di questa storia…Ehm…

Avete presente quando volete scrivere una shot senza troppe pretese, ma uno dei personaggi che avevi deciso che doveva essere secondario sgomita fino a che inconsciamente non lo rendi il protagonista, stravolgendo tutta la trama che avevi in mente e trasformando la shot in una probabile long?

Questo è esattamente ciò che è successo. Diciamo che quindi adesso l’unica cosa che so per certo è che non è più una shot e che pubblicando questa presentazione (?) mi impegno a non lasciarvi troppo in attesa per i prossimi capitoli…Diciamo che è un punto di impegno per smuovermi a scrivere visto che ultimamente le long che ho iniziato senza pubblicare si sono miseramente fermate al terzo capitolo (o anche meno).

Spero di avervi un po’ incuriositi, o lettori, fatemi sapere se per voi merita continuare o non ne potete più del mio tirare in ballo sempre Chris…Inoltre fate le vostre puntate e ditemi chi è secondo voi il personaggio secondario/protagonista/colui che ha mandato all’aria i miei piani…Il blend dovrebbe aiutarvi. xD

Ultimo ma non ultimi, mentre Chris è Crhis, Seb è Seb, Scarlett sarà Scarlett, Elsa avrà il volto della splendida Gemma Artenton.

A presto (spero)

Cos

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** 1.2 ***


Image and video hosting by TinyPic




«È stato…» Christopher stringe le labbra e riflette prendendosi tutto il tempo necessario per farti irritare e pentire di aver parlato di tutto.

Probabilmente aver detto troppo.

«Istruttivo?» Finisce la frase abbozzando un sorriso.

«Istruttivo?» Ripeti mentre ti poggi con la schiena contro la porta del tuo ufficio. «Mi aspettavo di meglio.» Sorridi con fare malizioso.

Lo riconosci nei tuoi atteggiamenti e vorresti prenderti a schiaffi, ma non puoi fare altro che rispondergli a tono. State flirtando? Giocando? Sbatti le palpebre prima che lui sorrida e inclini il volto.

«Non alla prima uscita da soli, Williams.» Sussurra al tuo orecchio. «Prima devo studiarti.»

Inarchi un sopracciglio guardandolo negli occhi, la vicinanza del suo volto non ti infastidisce anche se è decisamente all’interno del tuo spazio personale.

Dovresti allontanarti per evitare qualunque tipo di voce possa nascere dallo sguardo che vi ha appena lanciato Jess del servizio catering, ma non puoi stretta fra il suo corpo e la porta dietro di te. Lui sembra capire il percorso dei tuoi pensieri e si allontana di un passo, continuando a sostenere il tuo sguardo in uno strano gioco a chi lo abbassa per primo.

«Els?» Ti sollevi in punta di piedi e poggi il mento sopra la spalla di Christopher per guardare dietro di lui.

«Seb!» Sorridi al ragazzo poco distante da voi, lui continua a passare lo sguardo da te a Chris. «Come stai?» Chiedi per smorzare il silenzio che si è creato fra voi tre.

Christopher non si è mosso di un passo, Sebastian continua a guardarvi e puoi sentire anche da dove ti trovi gli ingranaggi del suo cervello mettersi in moto.

«Bene…» Ti risponde infine continuando a guardare Chris. «Sei impegnata?» Domanda infine girandosi verso di te e facendo qualche passo nella vostra direzione.

«No, siamo appena tornati da prendere un caffè.» Rispondi. «Chris se ne stava andando.»

Lo guardi e lo implori con lo sguardo di andare a farsi un giro, il biondo si inumidisce le labbra e poi ti dà le spalle.

«Sì, certo. Dobbiamo girare fra un po’…» Chris si allontana poi si volta a guardarti di nuovo quando è al fianco di Seb. Entrambi ti fissano, uno divertito l’altro confuso e tu non sai dove posare gli occhi. «Credo che ci rivedremo fra una ventina di minuti, ti bastano?»

«Per cosa?» Chiedi sovrappensiero mentre apri il tuo ufficio. Meglio voltare le spalle ad entrambi e concentrarsi su un sicuro pannello di metallo. Senti dei passi avvicinarsi, sai già chi è.

«Qualunque cosa voi abbiate da fare.» Ti volti a fulminare Christopher con lo sguardo nello stesso istante in cui lasci Sebastian entrare nella stanza.

«Ci vediamo dopo.» Chiudi la porta e ti ci appoggi massaggiandoti le tempie mentre tieni gli occhi chiusi.

Pessima.

Pessima idea avergli parlato.

«Quella maglietta di chi è?» La voce di Sebastian ti porta a riaprire gli occhi e sorridergli. Lui contraccambia spostando poi gli occhi sulla maglietta. «Non è decisamente tua.»

«Christopher.» Rispondi tirando il bordo inferiore della maglietta osservandola. «Se avessi un paio di leggins potrei usarla come vestito, non trovi?» Domandi senza staccare lo sguardo dal tessuto.

«Sei tu quella che si intende di vestiti qui, non io.» Risponde andando a sedersi sulla scrivania. «Come mai indossi i suoi vestiti?»

«Non indosso i suoi vestiti, è solo una maglietta.» Puntualizzi sorridendo. «È un interrogatorio per caso?»

«Nah.» Fa spallucce mentre accavalla le gambe. «Sono solo curioso.»

«Non sei mai stato “solo curioso”.» Virgoletti l’aria con le dita mentre inizi a cercare la scheda del suo programma per controllare quale vestito deve indossare.

«Sei arrivata in ritardo, stavate praticamente per dare spettacolo nell’atrio qui fuori, indossi la sua maglietta…»  Elenca con un tono di voce che conosci fin troppo bene.

«Sei geloso.» Lo interrompi sfilando un foglio da un quaderno ad anelli e sorridendo fra te e te. «Oggi sei vestito da ufficiale.»

«Non cambiare argomento.» Ti ammonisce.

«Dobbiamo andare all’altro padiglione.» Lo ignori mentre continui a leggere. «Sarebbe meglio avvertire anche Christopher così evito di fare su e giù da qui al padiglione.»

«Vuoi fare un’ammucchiata?» Sollevi finalmente il volto dal foglio guardando Sebastian esasperata, lui sfodera uno dei suoi migliori sorrisi per cercare di corromperti.

Resisti.

Anche se è dura riesce a resistere e a continuare a fissarlo scocciata.

«Ok, forse un pochino sono geloso.» Ammette alla fine scendendo dalla scrivania. «Ma Els…» Sussurra appoggiandosi col mento sopra la tua spalla. «Tu sei mia amica, per favore…Ti scongiuro…Non finire a letto con Chris.» Si lamenta.

«Perché?» Domandi mentre senti la sua guancia aderire contro la tua.

«Perché no.»  Risponde pronto allontanandosi. «Ci hai già pensato.» Ti guarda con fare sconvolto.

«Sei un idiota.» Scuoti la testa.

«Quando offendi sei sulla difensiva e quindi ho ragione.» Sebastian incrocia le braccia al petto e ti guarda in attesa.

Sospiri mentre lo sospingi verso l’uscita.

«Sei di gran lunga fuori strada.»

«Allora cosa c’è che non mi dici?» Domanda avvicinandosi e soffermandosi a guardarti per qualche secondo prima di superarti e uscire dalla stanza.

«Ci sono tantissime cose che non ti dico, caro Seb.» Rispondi toccandogli la punta del naso e chiudendo la porta alle tue spalle. «Chiama Chris, digli di venire al padiglione dieci.»

Ti incammini da sola verso l’esterno, lo senti sbuffare. Dopo pochi secondi è al tuo fianco col cellulare all’orecchio. Ti rivolge una linguaccia quando lo guardi sghignazzando. Non puoi fare a meno di scoppiare a ridere e stringerti intorno al suo braccio libero.

 

 

 

*squilli di trombe*

È arrivato Seb…Sebastian…Mr. Stan…Che ansia scrivere di lui, sono sincera, lo ammiro da qualche anno, ha un fascino particolare e scrivere di lui mi mette ansia (chi mi conosce sa che è normale le prime volte (?) )

Ad ogni modo…Grazie!

Grazie del calore che ho ricevuto al primo capitolo, siete le mie dolci pulzelle di Orleans.

Solo mia moglie ha ipotizzato su chi fosse il mio sabotatore di trama accusando Chris…Il quale poverello stavolta è innocente. È il signor Stan che si è messo a sgomitare di prepotenza…Evidentemente le sue doti recitati e non mi hanno colpita più di quanto avessi capito in precedenza. Ha senso questo discorso? Mah…

Dato che a quanto pare stavolta ho un poema da scrivere (?) vi dico che è un caso eccezionale che stia pubblicando oggi. Credo e spero, che il giorno di pubblicazione sarà il Giovedì, ma oggi anticipo perché sono curiosa delle vostre reazioni. *risata malefica*

Ed è per questo che il capitolo magari è un po' cortino...I prossimi forse (e sottolineo forse) saranno un po' più lunghi.

Per ora vi saluto. Grazie tantissimo a chi legge, segue, preferisce e ricorda questa storia e soprattutto a chi recensisce!

Un abbraccio

Cos

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** 1.3 ***


Image and video hosting by TinyPic




Non importa quante volte tu possa ripetere i tuoi piani a Scarlett, lei li ignorerà e farà come le pare.

La stessa cosa si può dire di Christopher il quale era stato minacciato se avesse spifferato il tuo “segreto” a qualcuno, ma a quanto pare non è riuscito a trattenersi e, meno di una settimana dopo la tua “confessione”, ha già detto tutto alla sua amichetta del cuore.

Per questo dieci minuti fa la tua pausa pranzo è stata interrotta dall’attrice che, adesso, è seduta di fronte a te e sta parlando e parlando. L’unica cosa a cui pensi è al modo più doloroso in cui uccidere Christopher e farlo sembrare un incidente, perché ovviamente non vuoi finire in prigione per colpa di un traditore.

«Insomma quando Chris mi ha detto che tu e Seb stavate insieme ai tempi del liceo sono proprio rimasta di sasso.» Scarlett addenta un grissino e riprende a parlare. «Dal primo momento che vi ho visti ho pensato che aveste una chimica eccellente, ma sapere che provate qualcosa l’uno per l’altra mi ha resa proprio felice.»

«Provavamo.» Rispondi lapidaria facendo bloccare Scarlett con la bocca aperta.

«Già, Chris mi aveva detto anche questo.» Riprende riavviandosi i capelli.

«Ovvero?» Rispondi. Ogni volta che il nome di Christopher viene pronunciato avresti voglia di tirargli un pugno, invece stringi solo le labbra e cerchi di parlare il meno possibile.

«Che tu neghi di provare qualcosa per lui ancora.» Spiega Scarlett tranquillamente sorridendo come se dicesse la cosa più normale di questo mondo.

«Ma io non provo niente per Seb.» Ridi in maniera decisamente isterica, ma sei troppo arrabbiata per cercare di dimostrare quanto questa idea sia assurda.

«Perché tenerlo nascosto allora?» Domanda l’attrice con calma alzandosi dal tavolo.

«Perché…» La imiti dopo aver lasciato dei soldi sul tavolo e prendendo il tempo per dare una risposta sensata. «Perché lavoriamo insieme e certe cose non si tirano in ballo.»

Scarlett rimane in silenzio mentre uscite dal locale e vi incamminate verso il set. Il rumore dei vostri passi vi accompagna fino al luogo delle riprese.

«So che ci conosciamo da poco, ma sono abbastanza brava ad ascoltare.» Interrompe il silenzio.

«Grazie, ma non c’è davvero niente.» Rispondi sorridendo e pregando di essere convincente. Fondamentalmente sono fatti tuoi.

«Ok, quindi stasera non è un problema se usciamo tutti insieme.»

Fai una smorfia.

Non hai voglia di uscire, sei stanca e sinceramente non sai come reagiresti ad un’uscita con Scarlett e Chris, coloro che credono che tu voglia stare con Sebastian e Seb che non sa che loro sanno.

Non puoi nemmeno declinare l’invito perché darai solo loro conferma delle loro supposizioni.

«Nessun problema.» Rispondi con un filo di voce dopo aver sospirato.

«A stasera.» Scarlett batte le mani e si allontana andando a prepararsi per la sua scena. Sebastian oggi non gira e non te la senti di chiamarlo.

Voi due non parlate di quello che c’è stato fra di voi.

Non hai voglia di risollevare tutti i vostri precedenti e sinceramente non ne trovi nemmeno il bisogno. Vi siete frequentati per un paio di anni dopo il college, non ha funzionato.

Gli vorrai sempre bene, è stato il primo ragazzo importante della tua vita, ma non significa che torneresti indietro.

Non avete funzionato prima non potete funzionare adesso, anche perché non ti sembra che sia cambiato così tanto. Sai che ha avuto un paio di storie con delle attrici…Tu sei decisamente fuori dai suoi giri, ormai.

Inoltre anche tu sei stata impegnata, non ti sei certo rintanata in casa per tutto questo tempo per causa sua. Non importa che anche le tue storie siano naufragate, non tenterai di nuovo.

Non lo farai.

«Ciao Elsa.» La mano di Chris si posa sopra la tua testa e ti scansi subito.

«Christopher» sibili a denti stretti.

«Che ho fatto?» Chiede subito sulla difensiva.

«Quale parte della frase “Se lo racconti a qualcuno ti strozzo con le mie mani” non ti è risultata chiara?» Domandi incrociando le braccia al petto.

«È solo Scarlett.» Chris fa spallucce.

«Conosco Scarlett da un mese, non ti pare un po’ affrettato dirle tutti i fatti miei?» Domandi piccata.

«Conosci anche me dallo stesso periodo di tempo…Non era un problema.»

Assottigli lo sguardo cercando di risultare minacciosa, ma sai che ha ragione. Non riesci a spiegarti perché con lui è stato diverso. Lo è stato e basta.

«Adesso so che non devo dirti altro.» Commenti sostenuta.

«Sai che confidandoti con me puoi avere senza problemi anche un consulto femminile.» Rigira la frittata.

«Non richiesto.» Gli fai notare rimanendo sostenuta.

«Ok…capito.» Si inclina leggermente per avvicinarsi al tuo volto. «Non lo farò più.»

«Non ne avrai occasione.» Lo guardi sostenuta, i suoi occhi fissano i tuoi studiando quanto tu sia seria. «Non saprai più nulla da me.»

«Vedremo.» Mormora continuando a fissarti.

Inizi a sentirti a disagio ad essere studiata in questo modo, potresti iniziare ad arrossire da un momento all’altro, alla fine cedi e sposti lo sguardo. Cerchi di concentrarti su altro, tipo le tue splendide Converse. Lui posa la mano sopra la tua nuca e lo senti sospirare, quando risollevi il volto si è già incamminato verso il set.

 

 

***

 

Come potete notare non mantengo le promesse (il capitolo non è più lungo) mi spiace, ma sto strutturando un castello di carta sperando che non mi crolli tutto addosso. xD

Opinioni? Io personalmente non amo particolarmente questo capitolo, anzi per ora è quello che sopporto meno. Non so…Deve stare da solo (avevo provato ad unirlo al prossimo, ma stonava), ma non mi piace.

Bon, la smetto di dire che non mi piace questo capitolo e passo a ringraziarvi, as usual, per seguire questa storia.

A presto, spero.

Cos

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** 1.4 ***


Image and video hosting by TinyPic




Ti ritrovi a ordinare il tuo drink stretta in un tavolino per due ma che in realtà occupate in quattro.

Ancora stenti a credere di esserci cascata.

Sebastian e Christopher sono arrivati insieme e sei certa di aver notato una delle ragazze al bancone del bar osservare il loro lato B dopo che l’hanno superata per raggiungere te e Scarlett.

Hai scosso la testa perché ti ha infastidita come atteggiamento, hai sentito lo sguardo di Scarlett puntato addosso e quando hai avuto la malaugurata idea di guardarla, lei ha sorriso.

Sai benissimo cosa voleva dire quel sorriso.

«Scarlett.» Ti volti verso l’attrice seduta alla tua sinistra e ti riavvii i capelli. È mezz’ora che sono arrivati i due uomini, ma non hai fatto altro che parlare con Scarlett. «Ho adorato l’idea della collana.»

La rossa sorride con la cannuccia del suo drink fra i denti.

«Sono stata geniale, lo so.» Dichiara prendendosi in giro.

«Come membro del fandom Clintasha hai tutta la mia stima ed eterna gratitudine.» Affermi facendo sbattere il bicchiere contro il suo.

«Mi tradisci così.» Sebastian si lamenta giocherellando con un cubetto di ghiaccio con la cannuccia.

«Beh…Sì.» Ammette Scarlett. «Tu hai la bromance più strappalacrime di tutti.» Prosegue la rossa sorridendo a Sebastian. «Accontentati.»

«Ripeti. Voglio registrarti e mandare tutto a Chris e Tom.» Christopher estrae il cellulare dalla tasca dei pantaloni e lo posiziona vicino alla bocca di Scarlett.

«Carpe Diem, Evans.» L’attrice solleva un sopracciglio ed il suo drink.

Sghignazzi al suo fianco.

«Non avrò la ragazza.» Sebastian sorseggia la sua bevanda e si lamenta alla tua destra. «La storia della mia vita.» Aggiunge con fare disinvolto.

Il cocktail che stai bevendo ti raschia la gola mentre ti senti colpita dalle sue parole. Tossisci e con disperazione noti lo scambio di sguardi fra Scarlett e Christopher.

«Seb questa tua affermazione è sospetta…» Insinua Scarlett.

«Possiamo cambiare argomento?» Chiedi nascondendoti dietro il tuo drink subito dopo. Sebastian ti studia con lo sguardo e non ti azzardi a sollevare gli occhi per incontrare i suoi.

Non potresti farcela.

«Io sono il protagonista, io la ragazza la ottengo o no?»

È la voce di Chris a fargli staccare gli occhi da te. Riprendi a respirare. Non ti eri neanche accorta di aver trattenuto il fiato fino a quel momento. Continui a fissare il tavolino fino a che non senti la voce di Scarlett.

«Beh, la sottoscritta ci prova per tutto il film a piazzarti con qualcuna.» Sorride con fare divertito. «Ma è una missione impossibile.» Chris le fa una smorfia e lei risponde con una linguaccia.

«Odio che ci sia Sharon.» Mormori fra te e te, ma Christopher ti sente ugualmente e ti guarda divertito. «Che c’è?»

«Mi vuoi tutto per te, che carina.» Afferma sorridendo e, senza un apparente motivo, arrossisci.

«Idiota.» Rispondi accennando un sorriso. «Sono solo protettiva nei confronti di Steve.»

«È innamorata di Steve Rogers.» Sebastian si intromette e lo guardi sconvolta pronta a replicare. «Non dire che non è vero.»

«Non sono innamorata…» Scuoti la testa guardando Sebastian. «Mi sta solo molto simpatico.

«Giusto, gli preferivi quell’altro.» Seb si tocca la fronte e poi riavvia i capelli lunghi. Sta bene così, ma lo preferivi con il taglio corto. Decidi di distogliere lo sguardo da lui, non ti sembra il caso di farti notare mentre lo fissi.

«Chi? Chi mi supera?» Chris ti guarda curioso mentre Sebastian scoppia a ridere. «Che c’è da ridere?»

«Nessuno ti supera.» Sebastian parla fra una risata e l’altra.

«Ti diverti proprio non è vero?» Domandi picchiettandogli un fianco.

«Perché mai dovrei divertirmi?» Chiede tornando serio, rimane un attimo pensieroso poi riprende a ridere. Nel farlo ti cinge un fianco e ti blocchi con le guance gonfie incapace di sbuffare come avresti voluto.

Queste sono le cose che ti confondono. Siete troppo a vostro agio nel toccarvi, nello scherzare. Non sembra cambiato niente da allora.

«Allora?» Chris solleva le braccia e ti guarda, quando aggrotti la fronte prosegue. «Chi preferisci a Steve?»

«Gli preferivo Johnny Storm, ma…» Punti un dito in direzione di Christopher e preghi di risultare minacciosa. «Sto parlando di fumetti, non di te.» Chris solleva un sopracciglio con fare scettico.

«Vedremo.» Dichiara e non ti sfugge il suo sguardo.

Avresti voglia di chiedergli come mai ci tiene tanto a cercare di smentirti, ma la voce di Scarlett ti distrae e vira l’argomento della conversazione altrove.

Non sapresti riassumere tutti gli argomenti che affrontate, ma sai per certo che per quasi tutta la sera la mano di Seb non ha abbandonato la sua posizione e la cosa non ti ha dato per niente fastidio.

 

 

***

Giovedì è arrivato ed eccomi qua con un nuovo capitolo…

Spero che abbiate visto Captain America: Il soldato d’inverno perché abbiamo un paio di accenni in questo capitolo, ma passiamo alle curiosità. (?)

Fandom Clintasha…Trattasi di coloro che vedono Clint Burton/Occhio di Falco e Natasha Romanoff/Vedova nera come coppia. Io ne faccio parte e a quanto pare anche Scarlett, dato che a detta del regista è stata lei a decidere che Nat dovesse indossare quella collana con la freccia nel film, come simbolo di una possibile relazione fra i due. Personalmente desidero ardentemente che ne parlino in Avengers: The Age of Ultron perché sono troppo carini nei fumetti.

E passiamo quindi al mio lato nerd…Dato che leggo fumetti Marvel mi sono permessa di fare riferimento ad un paio di cosette:

1.       Clintasha esiste pure nei fumetti (come ho già detto) e anche quando non stanno più insieme sono una coppia d’oro.

2.       Nei fumetti esiste anche la relazione fra Bucky e Nat, per questo Sebastian ha quella battuta sul tradimento. Non ho letto niente di loro, ma ammetto di essere curiosa.

3.       Sharon Carter o agente 13 presente nel film (la vicina di casa per intendersi) è praticamente la storia più importante per Steve Rogers nei fumetti ed io la odio, per motivi spoilerosi che non posso rivelare qui sotto (ma su wikipedia c’è scritto tutto).

Queste sono le cose “serie” di cui parlano…Per le dichiarazioni di Elsa su Johnny Storm e Steve, beh ecco…Quelli sono i miei gusti. Pur amando alla follia gli X-men, ho sempre avuto il pallino per i fantastici quattro e soprattutto per Johnny Storm. Quando è uscito il film ero al colmo della gioia ed ecco come ho “conosciuto” Evans ed è stata la sua interpretazione a farmi capire quanto era bello il personaggio di Steve Rogers, che invece avevo quasi sempre snobbato nei fumetti.

Dovevo inserire Chris e Tom, anche solo per un attimo, chi mi conosce sa perché. xD

Ok, adesso che vi ho raccontato la mia vita, spero che questo capitolo vi sia piaciuto, io mi sono divertita a scriverlo. Datemi pareri su questi quattro o comunque sulla storia, dal prossimo capitolo dovrebbe partire un po’ più d’azione (?).

Un abbraccio

Cos

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** 1.5 ***


Image and video hosting by TinyPic




«Non posso crederci.» Esclami con un tono esasperato quando vedi Sebastian apparire con in mano la maglia nera che dovrebbe indossare.

«Non dirlo a me.» Sbuffa platealmente porgendoti l’indumento.

«Prima che tu possa inveire contro di me.» Inizia a parlare quando lo fulmini con lo sguardo e gli mostri lo strappo. «Sono rimasto impigliato quindi, tecnicamente, non è tutta colpa mia.» Accenna un sorriso.

«Non mi incanti con quel sorriso.» Rispondi mettendoti subito a cercare di riparare al danno che ha causato. Lui non rimane affatto scalfito dalle tue parole e si siede di fronte a te.

«Non importa che resti qui.» Gli parli mentre ti concentri sull’indumento.

«Adoro contrariarti, quindi resto.» Si limita a rispondere mettendosi più a suo agio sulla sedia. «Inoltre mi fa piacere passare un po’ di tempo con te, Els

«Che ho fatto di male per averti nella mia vita?» Mormori con fare melodrammatico mentre ricuci lo strappo.

«Sicuramente qualcosa hai fatto. Ognuno ha quel che si merita.» Giocherella con un ditale e un metro da sarta mentre parla, sposti le tue cose dalle sue grinfie. «Dai, non trattarmi male.» Si lamenta facendoti il broncio.

«Peggio di un bambino.» Sibili mentre torni a concentrarti nel tuo lavoro. Ma non sfugge a nessuno dei due che le tue labbra si sono incurvate in un sorriso.

«Disse quella che non affronta i suoi sentimenti.» Ti riprende.

Sorpresa dalle sue parole ti pungi il dito con l’ago e lo mandi a quel paese.

«Non è certo colpa mia.» Si giustifica. «Stavolta sul serio.»

«Zitto.» Lo rimproveri mentre porti il dito alla bocca, obbedisce ma scatta in piedi.

«Non funziona questo atteggiamento con me, lo sai.» Insiste guardandoti mentre cerchi un cerotto nel kit di pronto soccorso che tieni sempre con te. «Dovresti aprirti, non cacciarmi.» Non hai la più pallida idea di cosa voglia dire e ti manda in confusione.

Sebastian afferra il kit dalle tue mani e, dopo aver estratto un cerotto dall’apposita confezione, ti afferra la mano.

Cerchi di fare resistenza, ma al suo sguardo serio, ti arrendi e lasci che faccia aderire il cerotto attorno al tuo dito. Non sposti lo sguardo dalle vostre mani intrecciate nemmeno per un istante.

«Voilà. Sarei un ottimo infermiere.» Dichiara soddisfatto dando dei colpetti sulla tua mano prima di abbandonarla.

«Seb...» Pronunci il suo nome con un filo di voce. Lui ritorna vicino a te e ti riafferra la mano.

Potresti dirglielo.

Potresti veramente farlo, ma quando incontri i suoi occhi non trovi il coraggio. Sorridi e domandi.

«Di cosa stai parlando?»

«Penso che sappiamo benissimo entrambi di cosa sto parlando, Els

Hai sempre adorato il modo in cui pronuncia il tuo soprannome.

Il tuo sguardo si abbassa dal suo volto alle sue labbra e senti il cuore accelerare. Stringi le labbra e ti allontani leggermente da lui, in attesa. Sebastian si schiarisce la voce e molla la tua mano, tornando a sorridere non curante.

«Sai che io stavo solo scherzando quando ti ho detto di non andarci a letto, vero?»

Cosa?

Apri e chiudi gli occhi un paio di volte e istintivamente ti allontani ancora e cerchi di raggiungere la tua scrivania. Cominci a darti della stupida mentre lui sorride e continua.

«Non fare la scontrosa, dai. Stavo scherzando! L’importante per me è che non soffriate nessuno dei due.» Ti ravvii i capelli e ti concentri sulla maglietta per non guardarlo.

Stupido. Stupido. Stupido.

Anzi.

Stupida. Stupida. Stupida.

«Qui sarà dura.» Parli continuando a cercare di ricucire lo strappo. «Per girare ti conviene prenderne un’altra al padiglione tre.»

«Ok…» Rimane interdetto dall’altro lato della tua scrivania.

Sollevi il volto per incontrare i suoi occhi confusi. «Ho detto qualcosa che non va?» Domanda aggrottando la fronte.

«Devo lavorare.» Rispondi accennando un sorriso. Lui annuisce.

Non è convinto, ma ringrazi che non faccia domande e se ne vada.

Ti osservi il dito fasciato nel cerotto, ma il fastidio che senti proviene da un’altra parte del tuo corpo. Inveisci sottovoce prima di tornare a lavoro.

 

***

Bonjour!

Su questo capitolo non ho molto da dire…Lascio a voi commenti e pareri. (Ho paura di aver scritto castronerie)

Vorrei fare un sondaggino visto che sono combattuta su una cosa e anche la mia consigliera fidata è incerta sul da farsi…

Per ora, come avrete notato, non ho affrontato il passato di Sebastian ed Elsa. L’idea sarebbe di dare solo indizi piano piano durante la storia, ma scrivendo, mi sono resa conto che potrei inserire un capitolo flashback. Quindi la mia domanda è: volete sapere attraverso commenti qua e là o volete un capitolo apposito?

Let me knooow…let me knooow. Se un capitolo in più, scriver dovròòò (?)

Un abbraccio

Cos

 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** 1.6 ***


Image and video hosting by TinyPic




Da quando hai avuto l’età adatta a capirlo sai che c’è una cosa che puoi fare per sgombrare la mente e cercare di vedere le cose sotto un’altra prospettiva.

Parlarne con qualcuno.

Non ti sei mai trovata a tuo agio nel raccontare le tue cose, sei più un’ascoltatrice, per questo da quando hai sedici anni fai un’altra cosa che hai scoperto esserti utile.

Fai shopping.

Arruoli un accompagnatore, in questo caso Scarlett, e passate una giornata a guardare vestiti e scarpe. In questo modo fra un commento e l’altro ai vari capi d’abbigliamento riesci ad aprirti un po’.

«Guarda che amore.» Scarlett estrae una camicetta a fantasia floreale. Annuisci mentre passi una mano lungo un paio di pantaloni bianchi. «Dovresti provarla con quei pantaloni.» Afferma accostandola al paio di pantaloni che hai appena estratto.

«Non dovrei essere io l’addetta ai costumi?» Domandi divertita.

«Accontentami dai!!» Insiste sorridendo radiosa. Non riesci a dirle di no e ti fai spingere verso i camerini.

Dopo alcuni minuti esci con la nuova mise e giri su te stessa sotto lo sguardo compiaciuto di Scarlett.

«Se la mia carriera dovesse naufragare potrò fare la shopping planner.» Dichiara annuendo convinta.

«Dubito che sia un’opzione.» Replichi mentre ti osservi allo specchio. «Sei troppo brava nel tuo lavoro.» Aggiungi scambiando un sorriso con lei prima di rientrare nel camerino.

Stai iniziando a rivestirti quando un abito nero appare alla tua destra.

Lo osservi mentre la mano di Scarlett, sai che è lei perché riconosci il suo orologio, lo fa leggermente oscillare.

«Prendilo ed indossalo.» Ordina con fare perentorio.

«Proprio perché me lo chiedi così gentilmente…» Rispondi prendendola in giro ed iniziando ad indossarlo.

 Osservi il tuo riflesso allo specchio all’interno del camerino senza scostare la tendina. Ti fascia in maniera perfetta e ti trovi quasi attraente, se solo non odiassi stare con le gambe scoperte…

«Posso vedere?» Sobbalzi alla voce di Scarlett e al suo volto che fa capolino da dietro la tendina. Fai una smorfia che lei vede allo specchio. «Che c’è?» Domanda mentre ti osserva.

«Non è da me.» Ti limiti a dire a bassa voce mentre giocherelli con l’anello che porti alla mano destra.

«È decisamente da te, invece.» Controbatte Scarlett sorridendo. «Ti sta benissimo. Devi, e sottolineo devi, comprarlo.»

«Ma Scarlett…» Ti lamenti mentre lei sparisce dalla tua vista.

«Niente “ma Scarlett”.» Replica da dietro la tendina. «Seb apprezzerà.»

Abbassi il volto come se la forza di gravità te lo schiacciasse improvvisamente verso il basso. Inclini leggermente la testa per osservare il tuo riflesso allo specchio e non sai che pensare. Ti scruti mentre lisci la gonna che arriva poco sopra al ginocchio.

Sebastian potrebbe davvero apprezzare il tutto.

Questo camerino inizia ad essere troppo stretto per te e i tuoi stupidi neuroni che fanno pensieri che non devono assolutamente fare.

Non sei sicura che sia quello che potrebbe essere giusto per te, per lui, per voi.

Potrebbe ancora esistere un voi?

E soprattutto è quello che vuoi?

Ritorneresti così sui tuoi passi per quello sguardo glaciale che sai capace di caricarsi di passione e… Scuoti la testa mentre ti senti avvampare…Decisamente il percorso sbagliato da dare ai propri pensieri mentre ti stai spogliando.

Una volta rivestita, e raggiunta una incerta stabilità mentale, raggiungi Scarlett con gli abiti che comprerai, ma non riesci neanche a guardarla.

«Che c’è?» La rossa ti osserva sorridendo, ma al tuo sguardo si rabbuia. «Che è successo?»

«Io non sono sicura.» Parli e senti che stai per toglierti un peso.

Hai parlato.

Hai svuotato il sacco e stai bene.

Tu e Scarlett siete uscite dalla caotica via dove avete fatto shopping e vi siete appartate in un parco.

All’ombra di un albero che non sai identificare, hai detto tutto.

Le hai raccontato come l’idea di lavorare con Sebastian ti avesse resa felice e come avevi prontamente imputato il tutto alla vostra conoscenza. Hai descritto la vostra storia, sorridendo di dettagli dolci che eri convinta di aver dimenticato, ma che invece avevi solo nascosto in qualche cassetto della tua mente.

Le hai detto come il rivederlo sia stato bello, come il rapporto fra di voi sia una di quelle cose che non ti eri mai accorta di avere bisogno fino a che non l’hai avuta di nuovo.

Non ti mancava. Non sentivi il bisogno di averlo accanto.

Adesso c’è e non puoi farne a meno.

Adesso c’è e vorresti di più. Di nuovo.

Questo però non glielo hai detto. Ti sei limitata a dirle che sei confusa, che è all’incirca la verità.

Sei stata tu a lasciarlo. Sei stata tu a chiudere ogni altra possibilità. Non puoi essere così stupida da…da..

Ti afferri il volto con le mani e sbuffi, poi ti volti verso Scarlett che è rimasta in silenzio ad ascoltare i tuoi scleri, le tue frasi sconnesse e molto probabilmente prive di senso. Afferri una bottiglietta d’acqua e ne bevi quasi tutto il contenuto. Le stupide seghe mentali sanno nuotare, lo sai bene, ma almeno faticheranno a restare a galla per un po’.

L’imbarazzo comincia a farsi sentire e appena getti la bottiglietta vuota nel cestino poco distante a voi, inizi a tormentarti le mani unite sopra le ginocchia.

«Per come la vedo io…» Scarlett inizia a parlare e ti sorride smetti di tormentarti le mani e la guardi in attesa. «Devi smetterla di pensare a tutti i “se” e agire.»

«Facile dirlo per te.» Le parole ti sfuggono prima di riuscire a trattenerti. «Cioè…volevo dire…» Farnetichi prima di zittirti in completo imbarazzo.

Bene

Rispondi pure con fare acido all’unica persona che ti ha ascoltata senza sghignazzare ogni due secondi. La corteccia dell’albero qui dietro sarà abbastanza dura per sbatterci la testa e cercare di far rimbalzare i neuroni nel modo giusto?

Scarlett non sembra colpita dalle tue parole, posa una mano sopra le tue costringendoti a fermare il turbinio di pensieri che ti girano per la testa.

«Lasciati andare. Godi il momento.» Arricci le labbra e Scarlett aggrotta la fronte. «Vuoi Seb, prendi Seb.»

«Ma non so se voglio Seb.» Esplodi.

«Credo che in realtà tu lo sappia, solo che tu abbia paura di ammetterlo.» Sbatti le palpebre colpita dalle sue parole. Copertura andata. Perfetto.

«Ok…» Sussurri frastornata.

Rimanete in silenzio per qualche istante, poi scosti una ciocca di capelli dal volto e cominci ad arricciarla intorno ad un dito.

«C’è un problema…» Inizi e ti interrompi.

Continuare a parlare ti dà l’idea di ammettere che stai assaporando l’idea di ritornare con Sebastian. Non ti senti affatto sicura, anche se non sai perché.

«Sarebbe?» Chiede Scarlett mentre ti guarda curiosa.

«Credo che lui…cioè Sebastian sospetta…» Ti senti avvampare per l’imbarazzo. «Pensa che io voglia andare a letto con Evans.» Dici tutto d’un fiato prima di afferrarti il volto con le mani.

Scarlett rimane in silenzio per qualche secondo, ti osserva sbattendo un paio di volte le palpebre e poi scoppia a ridere di gusto.

Sposti le mani dal volto e la guardi confusa sollevando le sopracciglia. Sai che è un’idea assurda, ma lo è davvero così tanto? Christopher è davvero così fuori dalla tua portata?

«Che c’è di divertente?» Dai voce ai tuoi pensieri mentre lei lentamente si calma.

«Non è affatto un problema.» Continui a non capire e aggrotti la fronte sempre più confusa. «È geloso di Chris…» Scarlett spiega e stavolta sei tu a trovare comica quell’affermazione.

«Sì, certo.» Rispondi sarcastica sollevando lo sguardo verso il cielo. «Come se io avessi i requisiti minimi per soddisfare uno come Evans.» Borbotti fra te e te.

«Requisiti minimi?» Scarlett aggrotta la fronte. «Chris non è certo un computer e tu non sei un programma da installare…»

«Hai capito quello che intendevo.» Cerchi di interrompere il suo discorso senza senso.

«Quello che tu intendevi è che tu non sei alla sua altezza.» Scarlett ha un sorriso serafico stampato in volto. «E sospetto che tu pensi la stessa cosa per quel che riguarda Seb.» Sposti lo sguardo dal suo, dandole solo ulteriore conferma. «Hai mai pensato che potrebbero essere loro non abbastanza per te?»

Sbuffi platealmente e sei pronta a chiederle se si sta rendendo conto di non parlare con una sua collega, ma solo con..beh…solo con te.

«Fidati di me.» Scarlett si alza dalla panchina e afferra la sua busta con gli acquisti.

«Riguardo?» Domandi mentre la imiti ed insieme vi dirigete verso la strada per incontrare il suo publicist che vi riporterà all’albergo.

«Riguardo a tutto.» Scarlett risponde sibillina lasciandoti perplessa a fissare l’auto del suo publicist.

«Mi ha fatto piacere che ti sia aperta con me.» La rossa interrompe il silenzio non appena vi trovate all’interno dell’auto.

«Grazie per avermi ascoltata.» Rispondi con lo sguardo puntato fuori dal finestrino. Ti imbarazza la sua dichiarazione, soprattutto perché era l’ultima cosa che avresti pensato di fare.

«È stato un piacere.»

Christopher forse aveva ragione sulla questione della consulenza femminile. Osservi Scarlett di sottecchi mentre digita velocemente qualcosa sul suo cellulare.

Quando se lo porta all’orecchio ed i vostri sguardi si incontrano, lei sorride radiosa.

«Credo di sapere esattamente come aiutarti.» Dichiara e senti il panico risalirti lungo la schiena.

 

***

I’m back!!!

Dal sondaggino è venuto fuori uno pseudo pareggio…Quindi ho deciso di unire capitoli 6 e 7 e saltare il flashback (che non ho scritto, ma chissà…). A quanto pare l’idea di clueing for looks (scusate il mio lato Sherlocked ogni tanto spunta fuori)..Cercare indizi vi stuzzica e quindi…sperando di essere abbastanza brava ricostruirete la storia di Seb ed Els la scoprirete tassello tassello.

Per quel che riguarda questo capitolo…Mi piaceva rendere Scarlett un membro centrale della storia e quindi l’aiuto arriverà da lei invece che da…

Fate il vostro gioco e provate ad indovinare sia quale sarà la sua idea di aiuto e chi all’inizio doveva avere questa stupenda (?) idea…

A presto spero

Kiss

Cos

 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** 2.1 ***


Image and video hosting by TinyPic




«Dimmi che ho capito male quello che hai appena detto.»

Christopher è leggermente irritato.

Devi ammettere che lo capisci perfettamente. In effetti ti ha tolto le parole di bocca.

O meglio.

Tu hai detto esattamente la stessa cosa ieri quando Scarlett ti ha spiegato per filo e per segno la sua idea.

«Non fare il guastafeste.»

Scarlett osserva Chris con fare calmo, ma il suo sguardo è abbastanza inquietante.

«Io il guastafeste? Io?» Evans si indica col petto e poi allarga le braccia con fare di resa prima di puntare il dito indice verso di lei. «Ti rendi conto di cosa mi hai appena chiesto?»

«Ti ho chiesto di recitare un ruolo.» Scarlett si fissa una mano mentre risponde con una calma che ti mette i brividi. Tu ti saresti già messa ad urlare contro di lui a tua volta.

«No…» Chris scuote la testa ed il dito e fa un passo indietro sorridendo amaramente. «Tu mi stai chiedendo di far finta di stare con lei.» Ti indica senza neanche guardarti. «Per cercare di ingelosire Sebastian e spingerlo a capire che prova ancora qualcosa per Elsa.»

«Esatto.» Scarlett sorride a Christopher. «Hai capito tutto, bravo.» Lo prende in giro.

«Non ho intenzione di farlo.» Lui incrocia le braccia al petto.

«Perché?» Domanda Scarlett.

Christopher ti guarda per un attimo e tu sposti subito lo sguardo. Ti senti terribilmente a disagio ad ascoltare questa conversazione. Quando hai accettato di andare a passare un po’ di tempo in camera di Scarlett pensavi che avreste guardato un film, o magari che ti invitasse ad andare al centro massaggi dell’albergo. Non credevi di dover assistere a questa conversazione.

Ti senti terribilmente fuori luogo.

«Tu sei d’accordo con questa storia?» Christopher non risponde alla domanda di Scarlett e parla con te.

«Io…» La voce ti esce in un sussurro. «Non lo so?» Rispondi titubante.

«Come sarebbe a dire che non lo sai?» Adesso Chris si concentra su di te. «È un’idea stupida. Fino a che scherziamo, ok…Ma…Scarlett stai passando il limite.» Chris torna a guardare l’attrice.

«Non vi capisco proprio.» La rossa vi guarda. Tu seduta sul bordo del suo letto, lui in piedi e teso come una corda di violino. «Elsa vuole sapere se può essere ricambiata, tu puoi aiutarla recitando…È perfetto.»

«Elsa può chiedere a Sebastian e lasciarmi fuori da questa storia.» Christopher parla con un sorriso serafico in volto.

«Non ci penso nemmeno.» Dichiari e quando lui ti guarda sollevi le spalle. «Non ho certo voglia di mettermi in imbarazzo per il resto della durata delle riprese.» Ammetti.

«Cerca di scoprirlo in un altro modo, se ti importa tanto.» Chris risponde piccato. «Perché coinvolgere me?»

«Perché lui pensa che voi usciate insieme.» Scarlett si intromette costringendo Chris a guardarla. «Sai che è una buona idea.»

«Per niente.» Risponde serio. «Sai esattamente come la penso.» Risponde sibillino guardando Scarlett e lei si morde il labbro inferiore.

«Come la pensi?» Intervieni spinta dalla curiosità.

«Penso che se tu vuoi soffrire ricercando un ex sono fatti tuoi, ma io non sarò tuo complice.» Afferma fissandoti.

«Io non voglio soffrire.» Rispondi al suo tono scontroso.

«Rinuncia a rivivere il passato, allora.» Il tono di Chris si fa esasperato e ti costringe ad abbassare lo sguardo.

Rimanete in silenzio qualche secondo poi lo senti sedersi accanto a te.

«Mi spiace, scusa…» Annuisci continuando a fissarti i piedi. «Io parlo per esperienza personale…Tutte le volte che ho provato a rivivere una storia passata non è andata bene e ne sono uscito peggio di prima.» Sollevi il volto verso di lui. «Volevo solo…Non lo so…» Abbozza un sorriso e si gratta la nuca spostando lo sguardo dal tuo.

«Mi dispiace che le tue seconde chance non abbiano funzionato.» Mormori, ma sai che lui ti sente. «Io vorrei solo sapere se esiste una possibilità per me…»

Christopher torna a guardarti e ti zittisci, lui abbozza un sorriso.

«Questo posso capirlo.» Risponde.

«Quindi mi aiuterai?» Chiedi e ti stupisci quando capisci che ti importa davvero sapere che sarà dalla tua parte in questa decisione.

Lui ti guarda serio e poi si volta verso Scarlett. Ti ricordi solo in quel momento della sua presenza.

«Sei una stronza.» Lei sorride. «Mi conosci da troppo tempo, sai sempre come fregarmi. Non mi piace questa cosa.»

«È sempre un piacere fare affari con te, Christopher.» Risponde Scarlett. «Andate a pianificare le vostre azioni adesso, io devo telefonare al mio amore.»

Chris fa una faccia schifata e poi si volta verso di te.

«Andiamo.» Dice alzandosi dal letto e dirigendosi verso la porta.

«Maledetta Scarlett.» Mormora non appena ti chiudi la porta di camera di Scarlett alle spalle.

«Scusa.» Intrecci le mani al grembo e ti fissi i piedi.

«Non c’è problema.» Si passa le mani fra i capelli spettinandoli e poi ti guarda carico di energia. «Dobbiamo organizzarci, scegliere dei limiti…Sempre se vuoi che ce ne siano…» Aggiunge con un sorriso sornione.

«Certo che voglio.» Rispondi indispettita.

«Perfetto. Ceniamo insieme?» Propone.

«Adesso?» Chiedi colta di sorpresa.

«Sono le…» Estrae il telefono e osserva il display «Otto meno venti. Possiamo andare al ristorante dell’albergo e studiamo un piano.»

Annuisci lasciandoti guidare verso l’ascensore. Rimanete in silenzio fino a che non vi ritrovate seduti ad un tavolo appartato e stai studiando il menù quando ti decidi a parlare.

«Hai mai fatto una cosa del genere?»

«Cenare in albergo?» Chiede senza staccare il volto dal menù. «O ingannare un collega?»

«Nessuna delle due.» Rispondi ferita dalla sua seconda opzione.

Sembra percepire qualcosa dal tuo tono di voce perché abbassa il menù e ti guarda in un modo che non riesci ad interpretare.

«Scusa.» Sussurra.

«Non fa niente…Se vuoi rinunciamo.» Proponi. «In fondo è un’idea stupida.»

«Decisamente.» Ti interrompe e lo fulmini con lo sguardo.

«Hai accettato solo per fare l’acido con me?» Domandi irritata.

«Il motivo per cui ho accettato è affar mio.» Risponde sostenuto e vorresti insistere sull’argomento ma l’arrivo del cameriere per le ordinazioni ti interrompe e quando si allontana è lui a parlare per primo.

«Qual è il tuo colore preferito?»

Aggrotti la fronte.

«Blu. Perché me lo chiedi?» 

«Studio la mia parte. Descrivimi la tua famiglia.» Continua con tono piatto.

«Avevo capito che volevi rinunciare.» Mormori.

«Tu hai proposto di rinunciare, io ho solo detto che era un’idea decisamente stupida.» Risponde sostenuto.

«Non ti capisco proprio.» Affermi portandoti un bicchier d’acqua alla bocca.

«Io non capisco te, quindi siamo in due.» Controbatte.

Ti sembra di trovarti in mezzo ad una battaglia a suon di risposte fredde e il piano di Scarlett ti risulta ancora più impraticabile. Decidi di accontentare la sua richiesta.

«I miei genitori, Sarah e Christian, vivono a New York e si stanno godendo la pensione. Ho un fratello, Colin, più grande di me di cinque anni che fa l’avvocato ed una sorella, Isabel, più piccola di me di due anni che fa il medico. Colin ha una fidanzata, Louise, praticamente da sempre. Lei è una specie di hippie, quindi con grande disappunto di mia madre credo che non si sposeranno mai. Hanno un favoloso bambino di quattro anni di nome Oliver. Isabel invece è troppo presa dal suo lavoro per pensare alla vita sentimentale. Anche se l’ultima volta che l’ho vista si scambiava sguardi languidi con il nuovo cardiochirurgo.» Fai spallucce e guardi Chris.

Non sai che pensare del suo comportamento.

Non sai perché vi ritrovate in questa situazione.

«Dovrai ripetermi perché mi sono perso ai nomi dei tuoi genitori.» Sembra rilassato di nuovo e decidi di non risollevare l’argomento per non indisporlo.

«Tu invece?» Domandi e quando lui solleva un sopracciglio con fare confuso, aggiungi. «La tua famiglia.» Speri che parlando, l’atmosfera di alleggerisca.

«Mamma Lisa è una direttrice artistica, papà Bob invece è un dentista. Ho una sorella più grande, Carly che lavora nel campo dell’arte. Una sorella più piccola, Shana, che fa l’insegnante e un fratello di nome Scott che fa l’attore.»

«Ricordavo di aver letto qualcosa su tua madre…» Butti lì sovrappensiero. «Non deve essere facile…»

«Cosa?» Domanda mentre sposta il tovagliolo dal tavolo per permettere al cameriere di servirgli il suo hamburger.

«Non avere privacy.» Rispondi mentre vieni servita a tua volta. «Sapere che qualunque cosa farai, andrà a finire sui giornale.»

Lui addenta il suo panino pensieroso, mugola, deglutisce e poi inizia a parlare.

«Mi sto abituando…» Aggrotti la fronte mentre addenti il tuo hamburger. «So benissimo che la scelta professionale che ho fatto si scontra con la mia volontà di mantenere la mia privacy, ma credo di essermi più o meno abituato.»

Rimani in silenzio e lui non aggiunge altro per un po’. Quando depositi il tuo panino sul piatto e stai per portare il bicchiere d’acqua alla bocca si decide a parlare.

«È per questo che hai mollato Sebastian ad inizio della sua carriera?»

Sollevi un sopracciglio verso Chris.

«Come fai a…» Ricordi di non avergli specificato chi aveva deciso di mettere la parola fine alla storia fra te e Seb.

«A sapere che lo hai lasciato?» Chiudi la bocca e abbassi lo sguardo sul tuo piatto. «Intuito, credo.»

Lo guardi con fare scettico e lui sorride.

«Ho tirato ad indovinare.» Ammette prima di addentare il panino con fare strafottente.

«Pensavo l’avessi dedotto dal mio atteggiamento.» Mormori e poi aggrotti la fronte sorpresa dalle tue stesse parole.

«Perché sei pentita di una scelta che hai fatto cinque anni fa?» Domanda Chris e taglia più di un coltello con le sue parole.

«Non pentita.» Rispondi sulla difensiva. «Cambiata rispetto a quando l’ho presa.»

Lui ti guarda serio. Oseresti dire che il suo sguardo è colpito, ma non combacia con tutto quello che ti ha detto finora.

«E lui è cambiato?» Domanda portando alla bocca l’ultimo pezzo

«Vorrei saperlo.» Rispondi sincera e sorridi, lui ti guarda in silenzio, poi ti imita e fa tintinnare il suo bicchiere contro il tuo.

 

***

Lo so…Era scontatissimo che avrei tirato in ballo Chris, ma d’altronde non posso lasciarlo lì in disparte…Sarebbe uno spreco di risorse! (?)

Cambio di blend! Diciamo che l’idea sarebbe di cambiarlo ogni 5/6 capitoli, che dovrebbe essere il momento in cui la storia prende un’altra piega (?)…La verità è che ho fatto millemila blend e adesso non so come usarli… Vi terrò aggiornati! xD

Piccola curiosità: Tutti membri della famiglia di Elsa hanno nomi legati alle mie ossessioni ff-ose e telefilmose (?)  *Yes, sono un caso patologico!!* (e non ho ancora inserito Supernatural ed il Dottore…)

Ok, caso patologico a parte, ho dovuto mettere Sarah e Christian perché AW e la sua autrice (soprattutto lei) mi mancano tanto.

Colin…beh…Sto guardando video CS anche adesso e ho la sua splendida faccia davanti agli occhi… [per chi non ha idea di cosa stia parlando googlate: Colin O’ Donoghue.

Louise… Louise Brealey, la splendida Molly di Sherlock. Tanto amore per lei!!

Oliver…Oliver torniamo al Royal Baby di Once… O se volete anche a Oliver Queen di Arrow (anche se non lo guardo, ma a quanto pare sono destinata ad iniziare questa serie e soffrire per l’Olicity…)

Isabel…Beh… Diciamo che dovevo omaggiare Grey’s anatomy e Christina era un po’ rindondante e Lexie…mi basta pensarci che scoppio a piangere, quindi ho optato per Isobel (ma ho messo la “a” perché mi piace di più) Stevens, perché fino a che Shonda non l’ha fatta diventare una pazza era la mia preferita…(Grazie Shonda per rovinare la mia vita tanto quando Moffat -.-“)

Bene, dopo aver dimostrato a tutti la mia situazione di Fangirl patologica, penso che me ne andrò…

Let me know

Kisses and hugs

Cos

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** 2.2 ***


Image and video hosting by TinyPic




Sono passati undici giorni da quando Scarlett ha rivelato la sua idea “geniale” ad Evans. Undici giorni dalla cena dove avete parlato delle vostre famiglie. Undici giorni da quando ti ha accompagnata alla tua camera e ha detto che doveva pensarci.

Tu non hai battuto ciglio.

Per quanto una parte di te, quella sensata e diligente, creda che sia una pessima idea, che la cosa migliore sarebbe affrontare Sebastian di petto; l’altra parte di te, quella paurosa e insicura, pensa che sia un buon modo per tastare il terreno.

Quindi, quando lui ha detto quelle due minuscole parole, tu hai risposto che non ci sarebbero stati problemi.

In fondo era solo una stupida idea di Scarlett.

Poi ti sei chiusa in camera tua ed hai iniziato a contare i giorni in cui lui non ha accennato più all’argomento.

Ogni mattina ti sei guardata attorno alla ricerca del suo volto nella sala adibita al buffet per colazione, ma non l’hai mai incontrato. L’hai incrociato un paio di volte sul set, ma, entrambi oberati di lavoro, non vi siete messi a parlare.

Certo, avresti potuto fermarlo quando tre giorni fa siete usciti dal set allo stesso orario, ma hai preferito lasciarlo andare via augurandogli una buona serata e non infastidirlo per sapere se era giunto ad una conclusione.

Perché la sua risposta ti spaventa.

Perché non vuoi sembrare una patetica ragazzina troppo cresciuta, ancora insicura di tutto quello che la riguarda.

Per questo hai lasciato passare tutti questi giorni, hai sorriso, hai fatto il tuo lavoro e hai rilegato i pensieri in un angolo del cervello.

Sei intenta a scarabocchiare i vari programmi della prossima settimana quando bussano leggermente alla porta aperta del tuo “ufficio” e sollevi il volto verso l’ingresso sorridendo a Sebastian.

«Posso?» Domanda mentre ti osserva con la fronte appoggiata allo stipite della porta e le braccia incrociate al petto.

«Certo.» Rispondi con un movimento plateale del braccio. «Ma ti avverto che stavo sistemando le mie cose per andare.» Continui a parlare mentre finisci di scrivere sull’agenda e lui muove qualche passo per la stanza. «Quindi se sei qui per lavoro, dobbiamo rimandare a domani.» Finisci, chiudi l’agenda sorridendogli e portando una ciocca di capelli dietro l’orecchio.

«Veramente ero venuto a chiederti se ti andava di andare a bere qualcosa.» Parla mentre si osserva intorno, poi sofferma lo sguardo su di te. «Fanno un aperitivo favoloso al Civilization…»

«Volentieri.» Rispondi afferrando il cellulare dalla scrivania, prendendo la borsa e avvicinandoti all’uscita e quindi anche a lui. «A che ora?»

«Anche adesso…Se ti va bene…» Ti osserva in attesa.

«Non è un posto chic come piacciono a Scarlett, vero?» Affermi guardando la maglietta verde e gli shorts di jeans che indossi.

«Per niente.» Seb sorride e poi abbassa la voce. «Inoltre stai benissimo…»

Arrossisci leggermente e lo colpisci con la borsa su un braccio.

«Bel modo di reagire ai complimenti.» Ti rimprovera mentre ti segue all’esterno.

«Te la sei cercata.» Sghignazzi mentre chiudi a chiave la porta. «Dove ci troviamo con gli altri?» Chiedi mentre camminate fianco a fianco.

«Veramente…» Sebastian ti guarda grattandosi la nuca. «Pensavo di stare da soli…» Aggiunge facendoti bloccare sul posto.

Senti le labbra incurvarsi mentre non riesci a formulare un pensiero coerente o sensato. L’attimo successivo anche lui si ferma e ti guarda confuso, ti affretti a tornare normale, più o meno.

«Qualcosa che non va?»

«Affatto.» Rispondi tornando al suo fianco. Camminate in silenzio per un paio di minuti, le tue mani strette intorno all’ impugnatura della borsa, le sue nelle tasche dei suoi jeans o impegnate a risistemare i capelli, più lunghi per necessità di copione, dietro le orecchie.

«Devo ancora abituarmi a vederti con i capelli così…» Rompi il silenzio indicando un ciuffo ribelle al lato del suo volto.

«Non sono male…» Dichiara sorridendo. «Mi sembra di essere un’altra persona e la cosa mi piace.»

«E che genere di persona sei, Seb?» Domandi superandolo di qualche passo e camminando all’indietro per guardarlo.

«Diversa.» Risponde passando la lingua sulle labbra e guardandoti. Cerchi di non dare peso alla sua scelta di parole, ma non riesci ad impedirti di ripensare alle tue stesse frasi di pochi giorni prima.

Una persona cambiata. Ti sei definita così.

«Come va il lavoro?» Domanda interrompendo le tue elucubrazioni mentali. «Ti piace?»

«Lo adoro.» Affermi sorridendo e facendo dondolare la borsa davanti a te. «Siete assolutamente insopportabili, ma lo adoro.»

«Insopportabile?» Seb inclina il volto. «Io non sono mai insopportabile.»

«Strappi sempre qualcosa.»

«Quello perché voglio venire a trovarti.» Afferma facendo spallucce e guardando verso il cielo.

Ti fermi a guardarlo e lui per poco non ti viene addosso.

«Idiota.» Mormori quando si ferma a pochi centimetri da te.

Lui scuote la fronte e ti sorpassa, poi si volta verso di te.

«Non ti offro niente se continui a insultarmi o picchiarmi.»

«Verrai picchiato se non paghi, brutto tirchio.» Lo prendi in giro raggiungendolo e per rincarare la dose lo colpisci di nuovo con la borsa.

«Questa è guerra, Els.» Afferra al volo il tuo braccio e ti stringe in una morsa facendo aderire la tua schiena contro il suo petto. «Sai che non puoi battermi.» Sussurra contro i tuoi capelli mentre riprende a camminare, senza liberarti dalla sua presa.

«Non costringermi a colpire i tuoi gioielli di famiglia.» Minacci, o almeno speri di riuscire a risultare minacciosa, o di riuscire a sovrastare il rumore del battito del tuo cuore con la voce, almeno.

«Non oseresti…» Sposta la testa posando il mento sulla tua spalla sinistra e poi soffia dentro il tuo orecchio liberando la presa.

«Maledetto.» Ti massaggi l’orecchio mentre lui ride divertito. «Sai che lo odio.»

«Mi mancava…» Si limita a dire.

«Torturarmi?» Domandi continuando a sfregare l’orecchio.

«Tu.» Risponde semplicemente.

«Vorrei ben dire.» Sdrammatizzi cercando di non fargli vedere quanto pesino in realtà le sue parole.

«Dopo di te.» Afferma aprendo la porta del locale e facendo un inchino al tuo passaggio.

Lo osservi mentre si informa e poi si volta verso di te indicandoti un tavolo poco distante, ma abbastanza appartato. Lo raggiungete e vi sedete contemporaneamente sospirando entrambi.

«Io ho il diritto di essere stanco, ma tu…» Ti prende in giro mentre scorre lo sguardo sul menù.

«Anche io lavoro.» Rispondi mentre afferri un menù a tua volta.

«Immagino l’enorme sforzo nel vestirci…» Sghignazza.

«Non vi vesto.» Rispondi chiudendo il menù e osservandolo. «Non sminuire il mio lavoro o domani reciterai in mutande.»

Le sue labbra si incurvano in un sorriso divertito e ti guarda dritto negli occhi.

«Vuoi vedermi in mutande?» Fai schioccare la lingua contro il palato e scuoti la testa con fare affranto. «Hai fatto amicizia con Scarlett, vero?»

«Direi di sì…» Aggrotti la fronte. «E questo che c’entra con le tue mutande?» Domandi divertita.

«Tutte le donne possono avere a che fare con le mie mu…»

«Non finire nemmeno la frase, ti prego.» Lo interrompi schifata e lui sghignazza.

«Guarda chi è gelosa.» Gongola.

«Non sono gelosa.» Rispondi subito sulla difensiva. «Sarebbe assurdo.»

«Perché?»

«Cosa?» Rispondi senza voler capire.

«Perché sarebbe assurdo essere gelosa di me.» Ti spiega.

«Il cameriere non viene a prendere le ordinazioni?» Chiedi guardandoti intorno.

«Els…» Pronuncia il tuo nome come se ti stesse rimproverando, ma quando sollevi lo sguardo colpevole su di lui, sorride. «Cosa c’è che non va?» Domanda.

«Niente.» Rispondi subito.

«Ok…E poi?» Inclina il volto e stringe le labbra osservandoti.

«Ho detto a Christopher e Scarlett di noi.» Dici tutto d’un fiato.

Non è la risposta alla sua domanda, non è una spiegazione di nessun tipo, ma lui aggrotta la fronte e si appoggia allo schienale della sedia.

«Oh.» Si dondola all’indietro con la sedia. «Perché?»

«Perché Chris lo ha scoperto…A quanto pare suo fratello ha lavorato con Sam…Te lo ricordi Sam?» Domandi sorridendo.

«Mi ricordo che tu gli piacevi.» Risponde Sebastian riportando le gambe anteriori della sedia a terra.

«Vabbè…» Fai spallucce. «Non so come sono finiti a parlare di te e Sam ha detto a Scott, Scott ha riferito a Chris e Chris ha fatto irruzione nel mio ufficio.»

«Capisco…» Seb ti ascolta distrattamente. «Per questo siete tutti strani ultimamente?»

«Strani?» Stavolta sei tu ad aggrottare la fronte.

«Sì. Tu e Chris…E anche Scarlett, l’altro giorno l’ho trovata a parlare in modo concitato con Chris, ma appena mi sono avvicinato si è zittita in un attimo.» Porti la mano destra alla fronte per evitare di sbattere la testa sul tavolo.

Ma che cavolo combinano quei due?!

«Di questo non so niente.» Speri ardentemente di aver detto la verità e che non sia legato il tutto a quel piano che state o non state seguendo tu e Chris.

«Gli hai raccontato tutto, tutto?» Chiede Sebastian dopo qualche attimo di silenzio e tu sollevi lo sguardo su di lui.

«Ovvio che no.» Rispondi colpita dalla sua domanda. «Ho solo detto che siamo stati insieme un paio d’anni…Che eri…»

«Bravo a letto?» Ti interrompe sorridendo smagliante.

«…Carino.» Finisci guardandolo e arricciando le labbra. «Non rivelo dettagli della mia vita intima.»

«Quindi non gli hai detto di tre anni fa.» Seb ti guarda serio e ti senti avvampare.

«No.» Ti limiti a rispondere fissando il tavolo.

«E quindi non c’è niente fra te e Chris…» Aggrotti la fronte.

E a questo cosa dovresti rispondere?

Non avete deciso niente.

Guardi Seb in attesa e nel suo sguardo leggi quello che vorresti, ma anche quello di cui hai più paura.

«No.» Rispondi sinceramente.

Poi spiegherai a Scarlett.

Poi parlerai con Chris.

Non riesci a mentirgli.

«Siamo amici.» Affermi «…Credo.» Aggiungi aggrottando la fronte incerta.

«Bene.» Dichiara prima di alzarsi. «Andiamo a prendere i drink?» Propone sorridendo e ti alzi per seguirlo.

 

***

Ѐ Giovedì! *suona un campanaccio*

Avrei taaaaaaaaante cose da dire di questo capitolo, ma la cosa principale è che non era previsto. Sebastian Stan sabota tutti i miei piani e modifica i capitoli futuri e quindi io devo scrivere capitoli aggiuntivi passati, che per voi sono presenti e la FF sta diventando infinita… *Si sente Jack Sparrow per aver fatto un discorso contorto*

Domani è il compleanno di Evans!! Yeeeeee!!! Auguri uomo meraviglioso!!! Sei nato una settimana precisa dopo di me, ma otto anni prima. *notizie che non fregano niente a nessuno…*

Quindi per onorare Evans un capitolo tutto Sebelsa, grazie Anna per il nome della coppia (a quanto pare creo OTP, questo mi riempie il cuore di gioia). <3

Scherzi a parte…Che ne pensate? Il piano di Scarlett avrà luogo ugualmente? E cosa è successo tre anni fa? Le risposte Giovedì prossimo. *parla con la vociona del tizio della abc*

Sidenote da Fangirl: Ho inserito SPN con Sam, prossimo capitolo Dottore. *Risata da pazza psicopatica*

Adios

Abbracci e baci

Cos

Pps: Suriprise! :

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** 2.3 ***


Image and video hosting by TinyPic




«Sei assorta.» Sobbalzi alla voce di Sebastian e ti guardi intorno sorpresa. «Tutto bene?»

Annuisci e porti alla bocca il tuo drink.

Avete mangiato e bevuto e sinceramente sei stata bene, ma c’è qualcosa che non ti quadra.

Seb continua a fissarti con fare critico quindi ti sforzi di sorridere. «Cosa c’è?»

«Ti guardo…» Risponde con un sorriso. «Perché non posso?»

Accenni un sorriso incapace di rispondere qualcosa di sensato.

Ricordi quando scenette del genere accadevano anni fa, ricordi che rispondeva allo stesso modo e poi ti baciava la fronte.

«Non ti sembra strano?» Domandi arricciando il naso e Seb aggrotta la fronte.

«Cosa?»

«Io, te…Tu che ti comporti così…» Spieghi sorridendo.

Lui sembra soppesare le tue parole e rifletterci sopra.

Il silenzio ritorna come un terzo occupante al vostro tavolo e quindi ti schiarisci la gola.

«Non pensavo ti desse fastidio…» Seb pronuncia le sue parole con il solito fare sicuro, ma ti affretti lo stesso a spiegare meglio.

«Non mi dà fastidio.» Gratti la fronte e poi lo guardi dritto negli occhi. «Ho solo detto che è strano.»

«Ce ne andiamo di qui?» Propone Sebastian alzandosi, come se volesse cambiare argomento.

Lo imiti e lo segui, insisti per pagare e, come da copione, lui te lo impedisce.

Quando uscite all’esterno respiri a pieni polmoni e ti permetti di stirare le braccia sopra la testa.

Non te lo saresti mai aspettato, ma è stata una bella serata e ti sei rilassata. Soprattutto è questa seconda sensazione che ti ha sorpresa. Non pensavi sarebbe stato così semplice stare da sola con lui, ma al tempo stesso è stato insolito.

Probabilmente avere flash continui dei tempi in cui siete stati insieme non ti ha aiutata, ma non è solo quello.

Ѐ stato quello che ha detto. Riportare alla memoria tre anni fa, era tutto quello di cui non avevi bisogno.

Non che avessi dimenticato, come potresti? Ma avevi cercato di non pensarci troppo.

«Ѐ perché ho parlato di tre anni fa, vero?» Sebastian interrompe i tuoi pensieri e tu ti stupisci come ogni volta riesca a leggerti dentro come pochi altri in vita tua.

«Già.» Fai spallucce e cerchi di sorridere. «Non è stato il mio momento migliore.»

«Su questo non sono d’accordo.» Si morde il labbro inferiore e ti costringi ad abbassare lo sguardo.

«Sai benissimo che non mi riferivo a quello

«Sei la meravigliosa ragazza di sempre.» Afferma prendendoti una mano. «Sei umana e capita di sbagliare…»

«Non così.» Rispondi sfuggendo alla sua presa.

«Ricordi che siamo colpevoli entrambi, vero?» Domanda spalancando le braccia, annuisci ma fai una smorfia. «Perché perdoni me e non te stessa?» Chiede posando una mano sotto il tuo mento e costringendoti a guardarlo.

«Perché tu sei un uomo…Ed io sono una bella donna è normale che tu ci sia cascato.» Provi a sdrammatizzare, lui sorride.

«Vero.» Ammette poi si allontana leggermente da te. «Anche io non sono male però, no?»

Ti lasci sfuggire una risatina isterica e lui ti guarda fingendosi offeso.

Entrate nell’atrio dell’albergo in silenzio e rimanete zitti fino a che non rimanete da soli nell’ascensore che vi riporta ai vostri piani.

«Quello che volevo dire è che se mi perdoni per una debolezza fisica, dovresti perdonare anche te stessa per lo stesso motivo.»

Sollevi il volto affranta verso di lui e fai spallucce mentre esci dall’ascensore e cammini per il corridoio del quarto piano.

«Tu ti eri appena lasciato con Leighton, ma io ero ancora fidanzata con Matt…» Poggi la schiena contro la porta della tua stanza e lo guardi. «Non doveva succedere.»

«Forse invece, doveva succedere.» Seb fa scorrere una mano sul tuo collo. «Ci hai mai pensato?»

«Già…» Sbuffi e inclini la faccia dalla parte opposta a dove lui sta giocando con una ciocca dei tuoi capelli. «Dovevo tradire il ragazzo con cui stavo da un anno per una notte con te.»

«Forse.» Si limita a sussurrare concentrato sul tuo profilo.

Vorresti dirgli di smetterla.

Vorresti che la sua mano sospingesse il tuo volto verso il suo.

Vorresti credere davvero che quello che c’è stato fra voi sia stato un errore. La verità è che continui a pensare che l’errore sia stato non continuare a vedervi.

«Seb…» Sussurri il suo nome mentre sposti il volto che aderisce contro il palmo della sua mano e leghi lo sguardo col suo.

«Dimmi che ci hai pensato anche tu.»

Sospiri alle sue parole mentre posa l’altra mano sul tuo fianco.

Un rumore di passi ti ricorda che siete ancora nel corridoio dell’albergo e ti volti, spostando lo sguardo dalle sue labbra al volto di chi sta arrivando.

I tuoi occhi incontrano quelli chiari del nuovo arrivato e spontaneamente sorridi.

«Scusate…» Christopher riprende a camminare e abbassa il volto sul cellulare che tiene in mano.

«Non c’è niente da scusarsi.» Ti affretti a parlare e ti sposti dall’angolo in cui le braccia di Sebastian ti avevano rilegata. «Posso parlarti?»

Chiedi guardandolo stringendo le mani attorno all’ impugnatura della borsa.

«Adesso?» Domanda inarcando un sopracciglio e annuisci vigorosamente. «Sei sicura? Non vorrei…»

«Seb stava andando e devo parlarti…Di…Di…Del programma futuro del…film.» Finisci la frase sussurrando e ti mordi le labbra mentre fissi il pavimento.

Sai che Sebastian ti sta fissando, senti i suoi occhi puntati sulla tua nuca e non hai il coraggio di muoverti di un millimetro.

Ma hai bisogno di premere il tasto pausa a tutta questa situazione e questo è il modo migliore, adesso.

«Me ne vado.» Seb afferma poco dopo.

Non è passato neanche un minuto, ma ti è sembrata un’eternità.

«A domani, Chris…» Lo senti fare un paio di passi e poi fermarsi di nuovo. «Elsa.» Pronuncia il tuo nome quasi sibilando.

Ѐ arrabbiato.

Chiudi gli occhi e ti obblighi a continuare a tenere il volto basso fino a che non senti più i suoi passi nel corridoio.

«Che diavolo sta succedendo?» La voce di Christopher ti fa quasi sobbalzare sul posto, quindi sollevi lo sguardo verso il suo.

Lui ti osserva e la sua voce torna a livelli normali, si addolcisce.

«Tutto bene?» Domanda osservandoti, ti limiti ad annuire. Se ti decidessi a parlare scopriresti di avere la voce incrinata e non sarebbe un bene.

Lui continua a fissarti per niente convinto, ma non dice una parola fino a che non prendi un grosso respiro e scrolli le spalle nel tentativo di calmarti.

«Credo che tu non abbia affatto bisogno di fingere con me.» Afferma accennando un sorriso.

«Già.» Ti limiti a rispondere, ti sposti verso la parete e ti lasci scivolare fino a terra. Ti afferri le gambe con le braccia stringendole al petto e posi il mento sulle ginocchia.

«Che entusiasmo.» Chris ti prende in giro, ma quando sollevi il volto verso il suo vedi il sorriso quasi svanire dal suo volto. «Sul serio…Non sto capendo niente di questa situazione.» Afferma guardandoti letteralmente dall’alto in basso e oseresti dire leggermente preoccupato.

Fai per aprire bocca, ma lui ti interrompe di nuovo.

«Andiamo, alzati da terra.» Ti offre una mano per aiutare ad alzarti e mostra la chiave magnetica della sua stanza. «Ti posso ospitare se vuoi stare seduta.»

«Mi piace la moquette…» Cerchi di risultare pimpante passando una mano sul pavimento del corridoio.

Chris abbassa la mano e sospira, poi si mette a sedere precisamente di fronte a te, mormorando fra sé e sé.

«Stavo scherzando…» Esclami leggermente allarmata.

«Ormai…» Solleva le spalle e sorride nella tua direzione. «Svuota il sacco.» Ordina mantenendo la rilassatezza che lo contraddistingue e non puoi fare a meno di sorridergli a tua volta.

«Ѐ complicato.» Sbuffi.

«Ci siamo seduti per questo, giusto?» Domanda stendendo una gamba.

Scuoti la testa un paio di volte e inizi a parlare.

«Tre anni fa io e Sebastian ci siamo incontrati ad una festa. Non ricordo nemmeno che evento era…» Arricci le labbra e inizi a tamburellare le dita sul pavimento morbido alla tua destra. «Appena ci siamo rivisti è stato come tornare indietro nel tempo. Tornare a quando eravamo due giovani sconsiderati che sognavano di poter realizzare i loro sogni insieme. Abbiamo parlato, scherzato, bevuto, forse troppo, e siamo finiti a flirtare.» Continui a parlare senza alzare lo sguardo verso il tuo interlocutore. «Lui si era lasciato da poco e se non ricordo male aveva saputo che avrebbe partecipato ad un grosso progetto…» Alzi leggermente lo sguardo verso Chris e lo indichi accennando un sorriso. «Io ero da sola, il mio ragazzo mi aveva abbandonata per l’ennesimo impegno lavorativo ed ero molto arrabbiata.» Riabbassi il volto e inizi a tormentarti le mani. «Mi sento in colpa ancora oggi per quello che abbiamo fatto.»

«Non mi stai confessando un omicidio…» La voce di Chris ti interrompe e aggrotti la fronte guardandolo. «Da come ne parli sembra che tu abbia ucciso qualcuno…» Abbassi il volto per sfuggire al suo sguardo divertito.

Lo senti sospirare e alzarsi da terra.

«Per come la vedo io…Il sesso non è mai un male.» Torni a guardarlo confusa e lui allarga le braccia in segno di resa. «Hai tradito il tuo ragazzo tre anni fa. Può capitare.»

«Non dovrebbe.» Lo interrompi.

«Non dovrebbe, ma può succedere. Tante cose accadono anche se preferiremmo il contrario. Non puoi sentirti in colpa di aver ceduto ad un desiderio.» Ti guarda serio e abbozza un sorriso. «Specie dopo tre anni.»

«Questo lo dici tu.» Ribatti inacidita.

«Lo so che le mie parole non contano molto, ma io la vedo così.» Passa la lingua sulle labbra e poi riprende a parlare. «Sei pentita. Hai capito il tuo errore. Credo che tu abbia detto subito al tuo ragazzo quello che è successo, o sbaglio?»

«Beh, ovvio.» Controbatti.

«Ma non è servito a niente. Mi ha lasciata comunque, giustamente…E Seb dopo due giorni è partito per lavoro e non l’ho più visto né sentito, fino a che non sono piombata qui.» Finisci la frase tutto d’un fiato e guardi Christopher.

Lui semplicemente porta una mano dietro la nuca e si gratta il collo, osservandoti.

«Tu non sei pentita di aver detto la verità. Né di aver fatto sesso con Sebastian tre anni fa.» Dichiara osservandoti concentrato. «Tu sei pentita di non aver avuto la forza di trattenerlo con te, vero?»

«Lui…» Ti mordi il labbro inferiore e ti fermi osservando Christopher.

Vorresti dirgli che ha ragione. Vorresti che lui capisse quanta influenza abbia ancora su di te. Ti vergogni di ammetterlo perfino con te stessa, ma se non fosse arrivato, probabilmente adesso non saresti sicuramente impegnata a parlare.

«Ѐ come una scossa elettrica. Scorre lungo tutta la spina dorsale.» Ti passi una mano sul volto e riprendi a parlare d’un fiato. «Io lo guardo e torno la ragazza che sognava di avere una vita con lui e che era convinta che niente e nessuno glielo avrebbe portato via. Cancello le sue ex. Cancello tutto quello che ci separa e torno a sperare che voglia le stesse cose che voglio io.» Non guardi Christopher, ma senti il suo sguardo addosso. «Lo so che è stupido. So che sono sciocca, ma non posso fermarlo. Non posso cambiare.»

«Su questo non sono d’accordo.» Continua a guardarti con la solita espressione che non riesci ad interpretare. «Se davvero vuoi cambiare qualcosa puoi farlo. Ѐ impegnativo. Non privo di dolore a volte, ma è possibile.»

Scuoti la testa per niente convinta.

«Anche io avevo paura di cambiare e mi sono rifugiato nel passato. Non è stata una buona idea.» Strofina le mani sui jeans. «Tu sembri accorgerti di aver intrapreso una strada sbagliata, ma non sei sicura di te stessa per abbandonarla completamente.»

«Non credo che sia sbagliata…» Ribatti punta sul vivo.

«Sicura?» Domanda.

«Tu non mi conosci.» Rispondi stringendo le gambe.

«Su questo hai ragione.» Sorride leggermente e dondola sul posto.

Lo osservi in silenzio mentre lui sposta la mano destra verso la tasca dove ha fatto sparire la chiave magnetica poco prima e socchiudi gli occhi.

Alzi le braccia nella sua direzione e aspetti col volto puntato verso il pavimento.

Non dici una parola, ma speri che capisca che ti dispiace di aver reagito così.

Non sai nemmeno perché sei stata così dura, in fondo lui cercava solo di aiutarti o di capirti.

Non ti capisci nemmeno tu ultimamente.

Senti le sue mani stringersi attorno alle tue e accompagni la spinta che ricevi sospingendoti con le gambe, ritornando in piedi e di fronte a Christopher.

«Scusa.»

«Stai meglio?»

Parlate insieme e abbozzi un sorriso annuendo alla sua domanda. Lui posa una mano sulla tua testa.

«Dormici sopra.» Suggerisce con il palmo ancora sui tuoi capelli.

Non ribatti che non hai sonno. Sollevi il volto per incontrare il suo e abbozzi un sorriso.

«Era un modo carino per dirmi che hai sonno e ti sto rompendo le scatole?» Domandi mostrandogli tutti i denti.

Lui sorride divertito e posa una mano sulla tua spalla dando un paio di colpetti.

«Così va meglio, Lentiggini.» Tocca con un dito la punta del tuo naso e si allontana lungo il corridoio.

Lo osservi toccandoti il naso a tua volta fino a che non si ferma quattro porte dopo la tua e fa strisciare la chiave nell’apposito lettore.

«Buonanotte.» Parli a voce abbastanza alta da farti sentire, ma non troppo da disturbare il resto degli ospiti. Si volta e ti saluta con la mano prima di sparire nella sua camera.

 

***

Sento di dover iniziare questa nota chiedendo scusa ai Sebelsa fans...

Non poteva andare tutto liscio fra loro due e volevo farvi capire perché Elsa è così incerta su lei e Seb.

Spero di esserci riuscita. E spero anche che adesso non odierete Christopher per il suo tempismo perfetto (?) *tranquillo, Chris ti proteggo io.*

Nel prossimo capitolo: Scarlett will be back! xD

Vi avverto subito: dato che andrò qualche giorno a Roma è altamente probabile che il prossimo capitolo subisca un ritardo di pubblicazione (anche se spero di no).

Fatemi sapere

Un abbraccio

Cos

Ps. MattàDottore.

Pps. Mi sono scervellata per trovare un altro nomignolo per Elsa e ho optato per Lentiggini che trovavo assolutamente carino dato che la meravigliosa Gemma le ha. Poi mi sono ricordata perché quel soprannome mi risultava familiare, è quello che Sawyer aveva dato a Kate in Lost (vado sempre a finire nei telefilm xD). Giusto per dire che il riferimento non era voluto, ma forse il mio subconscio da dipendente da telefilm ci ha messo lo zampino.

Passo e chiudo

Alla prossima.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** 2.4 ***


Image and video hosting by TinyPic




«Posso dire la mia opinione?»

Scarlett porta alla bocca una forchetta e tu annuisci concentrata sulla tua insalata.

«Per essere due che si fingono innamorati, fate proprio schifo.»

La rossa sposta lo sguardo da te a Christopher seduto al suo fianco.

«Questo perché sono stato licenziato ancora prima di cominciare.» Lui fa spallucce sotto allo sguardo di Scarlett e beve direttamente dalla sua bottiglietta.

«Cosa?» Scarlett sbatte le palpebre un paio di volte e si volta verso di te. «Come? Perché?» Ti osserva stupita.

«Io non le piaccio.» Chris mastica a bocca aperta il suo pollo arrosto e Scarlett lo guarda schifata.

«Non è vero.» Lo interrompi scuotendo la testa divertita. «Ѐ solo che non riesco a mentire a Sebastian.» Fai spallucce. «Quando mi ha chiesto se c’era qualcosa fra me e Chris, gli ho detto di no.» Torni a concentrarti sul tuo piatto di pasta fredda.

«Mi sono persa qualcosa.» Scarlett guarda te e Chris in attesa.

«Non l’hai informata?» Domandi guardando Christopher.

«L’ultima volta che l’ho fatto mi hai chiesto di non farlo più…» Lui fa spallucce.

«Oh.» Lo guardi sorpresa e incapace di dire qualcosa, poi aggrotti la fronte.

«Grazie?» Dici incerta e lui sorride inclinando la testa.

«Qualcuno vuole spiegarmi?» Scarlett agita la sua forchetta richiamando l’attenzione e ti volti verso di lei.

«Io e Seb siamo usciti ieri sera, Chris ci ha incontrati quando siamo tornati in albergo.»

«Ed ho interrotto qualcosa.» Specifica l’attore prima di portare alla bocca una patatina fritta.

«Bravo. Complimenti.» Scarlett lo colpisce su un braccio facendolo lamentare.

«Non picchiarlo, ha avuto un tempismo perfetto.» Lo difendi.

«In realtà stavo solo tornando in camera…» Ci tiene a specificare. «Non era una cosa voluta.»

«Ѐ stata provvidenziale ugualmente.» Precisi guardandolo e sorridendo.

«La smettete di fare così e mi spiegate?» Scarlett parla esasperata e Chris scoppia a ridere.

«Credo che Seb volesse andare dritto alla meta.» Affermi rubando una patatina a Chris.

«Ladra.» Ti ammonisce lui.

«E ciò è male?» Scarlett lancia un’occhiata a Chris, cercando di ritornare a parlare di ciò che vuole lei, poi torna concentrarsi su di te.

«Forse.» Fai spallucce e allunghi la mano di nuovo verso la vaschetta di patatine di Chris. «Io e lui abbiamo già condiviso un’esperienza del genere, ma non è ciò che voglio.»

Aspetti che Chris sposti lo sguardo sul suo cellulare e afferri un’altra patata.

«Pensavo che quello che volessi fosse lui.» Scarlett ti guarda confusa e afferra a sua volta una patatina.

«Voglio mettere le cose in chiaro con lui prima.» Ti avvicini di nuovo alla vaschetta e Chris colpisce la tua mano scherzosamente impedendoti di prendere ancora il suo cibo.

«Siamo già caduti in questa cosa. Stavolta penso che parlarne chiaramente e sinceramente sarà la cosa migliore, per entrambi.» Decidi di tornare a spiegarti e aspetti l’opinione di Scarlett.

«Sincerità, mi piace.» Scarlett incrocia le braccia al petto. «Capito?» Dà una botta al petto di Chris.

«Cosa vuoi da me? Io ero contrario fin dall’inizio. L’idea era tua.» Lui mette in tasca il cellulare e si alza. «Vado a lavorare. Vi lascio le mie patatine, tanto ne avete mangiate più di me.» Afferma prima di allontanarsi.

Lo osservi allontanarsi e poi strofini le mani gongolando e avvicinando la vaschetta di patatine alla tua parte di tavolo.

«Quindi hai intenzione di rinunciare al mio piano…» Scarlett tamburella le dita sul tavolo.

«Beh, sì…» Fai spallucce. «Ho detto a Seb che non c’è niente fra me e Chris, solo amicizia.» Sorridi. «Anzi, devo dire che ieri sera è stato molto carino ad ascoltarmi.» Continui sgranocchiando.

«Sì, a volte lo sa fare.» Scarlett sorride dolcemente persa in pensieri che non conosci e per un attimo sei curiosa ed invidiosa di quello a cui sta pensando.

«Comunque adesso dovrei affrontare Sebastian.» Sospiri. «Devo trovare il coraggio.»

«Arriverà.» Scarlett sorride e poi resta in silenzio.

La osservi per qualche istante fino a che i vostri sguardi non si incrociano.

«Tutto bene?» Domandi.

«Certo.» Sorride, ma non ti convince, quindi arricci le labbra guardandola con fare critico. «Sei convinta?» Chiede.

«Beh, sì.» Rispondi risoluta sgranocchiando.

«Hai pensato a tutto?» Scarlett sembra tastare il terreno intorno a te, quindi finisci di masticare e ti concentri su di lei.

«Tu mi sembri preoccupata.»

«Non sono preoccupata.» Si affretta a risponderti. «Stavo solo cercando di capire se avevi realmente pensato a tutte le conseguenze. Da quello che dici, Sebastian è attratto da te. La cosa direi che è reciproca.»

Sollevi entrambe le sopracciglia e aspetti che lei continui.

«La cosa però non ti rende felice come dovrebbe, noto.» Afferma lei con fare critico.

«Lui vuole sesso. Io voglio di più. Ѐ il solito problema di tre anni fa.» Dici arricciando le labbra. «Ovviamente, non mi rende felice.»

«Quando mi hai parlato di te e Sebastian la prima volta hai parlato del periodo subito dopo il college. Mi hai detto che siete stati insieme quasi due anni. Mi hai detto che eri felice, che vorresti tornare a quei momenti.»

«Già, ma forse non è possibile.» Interrompi Scarlett parlando con un tono serio. «Ho concluso io la nostra storia, ero convinta che non avremmo funzionato come rapporto a distanza e quindi ho chiuso prima ancora di affrontare il problema.» Ammetti.

«Non puoi rivivere il passato, non sei più la ragazza che ha rinunciato a lui…»

«Ma posso essere la donna che cerca di riaverlo.» La interrompi. «Ma non solo per il sesso. Questo devo dirgli.»

«Hai pensato al fatto che lui potrebbe…» Scarlett sembra cercare le parole giuste. «Non essere della tua stessa opinione?»

«Sì...» Rispondi incerta.

«Hai pensato che se fosse così dovresti comunque lavorarci insieme per diversi mesi?» Scarlett insiste con un tono dolce, ma risoluto. «Hai pensato che come sei cambiata tu, possa essere cambiato anche lui e che quello che vi accomunava prima potrebbe non esserci più?»

«Stai cercando di demoralizzarmi?» Domandi cercando di risultare tranquilla.

«No.» Scarlett accenna un sorriso. «Sto solo cercando di metterti in guardia e prepararti al fatto che non potrebbe andare come vuoi.»

«Questo lo so, ma che dovrei fare?» Sbotti allargando le braccia. «Dovrei continuare a fare finta di niente? Ieri sera se non fosse arrivato Christopher…»

«Esattamente.» Scarlett ti interrompe. «Cerca di rispondere a questa domanda.» Punta i suoi occhi nei tuoi, seria. «Sei più contenta o contrariata dal fatto che sia arrivato Christopher?»

Rimani in silenzio, bocca chiusa e denti stretti. Incapace di rispondere ad una domanda così semplice.

«Quello che sto cercando di dire è che forse devi fare chiarezza dentro di te.» Scarlett accenna un sorriso e stringe una mano sopra la tua. «Questa giornata di pausa prenditela per capire cosa provi, cosa vuoi. Senza pensare a quello che è stato. Non devi niente a Sebastian.»

«Ok…» Rispondi incerta mordendoti il labbro inferiore.

«Tutto quello che decidi e che fai devi farlo per te stessa.» Scarlett dà un paio di colpetti sul dorso della tua mano. «Rifletti. Analizzati e poi decidi.»

«E se poi decido la cosa sbagliata?» Domandi mentre la osservi alzarsi dal suo posto.

«Ci penserai dopo.» La rossa sorride ravviandosi i capelli. «Se seguirai il mio consiglio vedrai che non sbaglierai.»

Vorresti avere almeno un decimo della sua sicurezza, ma nello stesso momento in cui formuli questo pensiero nella tua mente, scuoti la testa.

Niente incertezze.

Devi decidere.

Devi farlo per te.

 

***

Saaaaaaaaalve!!!

Ce l’ho fatta!! Arrivo a pubblicare oggi nonostante tutto!! Yuhuuu!! (Mi esalto con poco)

Adoro Scarlett in questo capitolo (sappiate che è difficile che io adori qualcosa che scrivo, quindi è una cosa ecceziunale veramente *imita Abatantuono* xD)

Piccola Side note: In un edificio accanto a dove alloggiavo a Roma c’era graffittato diverse volte la parola “Stan” io l’ho preso come un segnale… xD Infatti in questo capitolo non c’è ma la sua presenza aleggia nell’aria (?).

Ok, la smetto di sparare cavolate, per ora (forse) [Scusatemi ma ho scoperto che rifanno Sailor Moon e la cosa mi gasa parecchio…]

Avrei una cosa da dirvi su questo capitolo, ma ho deciso di aspettare a farlo, ma sappiate che c’è un indizio impercettibile, invisibile di qualcosa che avverrà più avanti…

Ecco ora che vi ho confuse ancora più di quanto è confusa Elsa posso andarmene felice e soddisfatta. =D *inserire risata malefica*

Un abbraccio a tutte

Cos

 

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** 2.5 ***


Image and video hosting by TinyPic




Un pomeriggio intero passato nella SPA dell’albergo.

Perché non l’hai fatto prima?! Perché hai aspettato di essere incasinata con Seb prima di mettere piede nel paradiso in terra?!?!?!? Perché?!?!?!?!?!?!?

Ti lasci cadere sul letto della tua camera d’albergo e mugoli estasiata contro il materasso.

Pace.

Ti senti in pace con tutti.

Il lavoro, le tue insicurezze, Sebastian, i sensi di colpa per Matt. Tutto sparito, tutto lontano.

Grazie alle amabili cure di Karen e David, i due addetti dell’albergo che ti hanno servita e riverita in queste ultime ore, ti senti una persona nuova.

Più sicura? Non ne sei certa.

Più rilassata? Decisamente sì.

Rotoli su te stessa e fissi il soffitto della tua camera stendendo le braccia lungo le lenzuola.

Non hai intenzione di muoverti da dove ti trovi, potresti stare lì sdraiata a fissare il soffitto fino a domattina, ma il tuo stomaco si lamenta rumorosamente.

Ti metti seduta a gambe incrociate sul letto.

Si pone di fronte a te un enorme dilemma: uscire dalla pace della tua stanza e sicuramente incontrare Sebastian oppure restare al sicuro e richiedere il servizio in camera.

Sei molto tentata, ma alla fine ti imponi di abbandonare il tuo letto e affrontare qualunque cosa ti attenda.

Scendi al pianterreno e raggiungi il ristorante dell’albergo, vieni accompagnata al tuo tavolo e ti concentri sul menù, fino a che non bussano alla tua spalla.

Sollevi lo sguardo per incontrare gli occhi chiari di Sebastian. Ti osserva dall’alto in basso, braccia incrociate al petto e volto inclinato, ha un aria di una persona che vorrebbe essere da tutt’altra parte.

Ti ritrovi a pensare che almeno su questo vi trovate accomunati.

«Sola?» Chiede muovendo il mento verso il tavolo e ti limiti ad annuire. «Io e Christopher abbiamo appena preso un tavolo, se vuoi.»

Evita di guardarti direttamente negli occhi e la cosa ti stringe il cuore, ma ti sforzi di sorridere.

«Se a te va bene…» Affermi incerta.

«Nessun problema.» Abbandona le braccia lungo le gambe e strofina le mani sul bordo dei jeans. «Chris è già al tavolo, io arrivo al bagno.» Gira sui tacchi e si allontana senza darti la possibilità di dire qualsiasi cosa.

Sospiri mentre lo osservi allontanarsi e inizi a guardarti intorno

 Individui Chris seduto ad un tavolo poco distante da dove ti trovi ed intento a guardare il menù. Ti avvicini cercando di ritrovare la calma che avevi fino a pochi minuti prima, ma in realtà l’unica cosa che riesci a pensare è: “Perché non ho chiamato il servizio in camera?”.

«Posso?» Domandi appena raggiungi Christopher poggiando la mano sullo schienale della sedia più vicina.

Lui ti guarda e sorride.

«Magari mi succedesse più spesso di essere raggiunto da una ragazza così.» Dice mentre con un gesto ti invita a sederti.

«Non ti lamenterai adesso?» Lo canzoni prendendo posto.

«Non ero sicuro che avresti accettato.» Afferma tornando a concentrarsi sul menù. «O che sarebbe stato facile convincere Sebastian ad invitarti qui.»

«Quindi è stata una tua idea…» Sussurri leggermente amareggiata.

«Ti ha vista non appena ha messo piede qui.» Chiude il menù e ti guarda. «L’ho solo convinto a farti unire a noi.»

«Saresti potuto venire tu.» Lo riprendi.

«Ma non avrei avuto lo stesso fascino.» Solleva un sopracciglio e tu lo imiti.

«Tu ti sottovaluti.»

«Senti da che pulpito.» Sghignazza portando un bicchier d’acqua alla bocca.

Incroci le braccia al petto e gonfi le guance, lui posa il bicchiere e stringe una mano sul tuo volto con fare divertito.

Sebastian si siede rumorosamente di fronte a Chris e lui ti lascia il volto. Per un attimo il silenzio diventa assordante e sei molto tentata di alzarti, farneticare di aver da fare qualcosa e scappare.

«Avevi già ordinato?» Chris tamburella un dito sul tuo braccio facendoti voltare verso di lui.

«Uhm…no.» Ritorni a guardare il tuo piatto senza saper bene cosa dire e senti Christopher muoversi leggermente sulla sua sedia.

«Io sono indeciso.» Dichiara il biondo.

Anche io.

Fra il pugnalarmi con la forchetta o l’impiccarmi col tovagliolo, vorresti rispondergli.

«Su cosa?» Sebastian interrompe i tuoi pensieri da suicida provetta e si allunga per afferrare un menù.

«Fra il pollo piccante e la pizza.» Afferma pensieroso.

«Io prendo il polipo alla griglia.» Affermi prima di versarti dell’acqua nel bicchiere.

«L’ho assaggiato da Frank qualche sera fa, è buono.» Sebastian annuisce studiando le portate. «Credo che prenderò della pasta. Lo chef è italiano…» Afferma prima di chiudere il menù e rilassarsi contro lo schienale della sua sedia.

«Pollo. Ho voglia di qualcosa di piccante.» Chris confabula fra sé e sé.

«Strano.» Borbotti accennando un sorrisetto nella sua direzione.

«Cosa vorresti insinuare?» Chiede divertito.

«Che sei un pervertito.» Seb taglia corto annoiato.

«Perché?!» Chris vi guarda fingendosi sconvolto e non puoi fare a meno di ridere. «Fra noi, non sono certo io…» Il biondo si ferma e stringe le labbra.

«Chiamo il cameriere.» Tu e Sebastian parlate all’unisono sollevando la mano per attirare l’attenzione di una donna.

Abbassi la mano e lo sguardo quando lui ti guarda confuso e ti stringi di nuovo nelle spalle, come se potessi nasconderti all’interno della tua sedia.

Christopher si fa in quattro parlando di qualunque argomento gli passi per la testa, dell’arredamento, dei condimenti, del tempo climatico, di Scarlett e Romain, parla veramente di tutto. Sembra caricato a molla e speri con tutto il cuore che non si stanchi nemmeno per un secondo per tutta la serata.

Grazie ai suoi sforzi riuscite a cenare intrattenendo un dialogo rilassato e civile, non sfiorate più argomenti spinosi, nemmeno lontanamente e incredibilmente riesci a ritrovare la pace dei sensi che pensavi di aver perso.

Più o meno.

Diciamo che il lato sinistro del tuo corpo, quello più vicino a Sebastian, è teso come la corda di un violino mentre il lato destro scherza e si rilassa con Chris. Credi di iniziare a capire come deve sentirsi Due Facce.

Oddio.

Probabilmente sentirsi accomunate ad una delle nemesi di Batman non è indice di rilassamento.

«Chris, il tuo telefono non funziona.» Scatti come una molla alla voce di Anthony alle tue spalle. «Ciao Seb.» Il nuovo arrivato batte la mano con il moro e poi si abbassa su di te. «Elsa.» Ti bacia sulla guancia e ritorna a guardare il biondo. «Ti ho chiamato, ma parte la segreteria. Sei pronto per andare?»

Chris si alza dal suo posto.

«Sì, lo so.» Gratta la nuca e abbozza un sorriso. «Faccio assegnare il conto sulla mia camera e arrivo.»

«Non provarci nemmeno.» Scatti in piedi e lo blocchi quando è vicino alla cassa.

«Oh sì, invece.» Sorride divertito ed attira l’attenzione del cassiere.

«No, Chris.» Lo blocchi per un braccio. «Dividiamo.»

«Con Seb avevamo deciso così.» Ti guarda sorridendo dolcemente. «Non preoccuparti.»

«Paga la sua parte se vuoi, ma la mia la pago io.»

«Sei sorda, Lentiggini?» Domanda toccando la punta del tuo naso e dando il numero della sua stanza all’addetto alla cassa.

«No, ma…»

«Niente “ma”.» Ti interrompe voltandosi verso di te.

«Per favore…» Mormori.

Non te ne andare.

Non mi lasciare da sola.

Vorresti dirgli questo, ma rimani in silenzio, abbassando il volto e stringendo la mano intorno alla sua.

«Stai tranquilla.» Dice rispondendo alla tua stretta.

Posa la mano libera sopra la tua testa, sollevi il volto e lo vedi sorridere.

«In bocca al lupo.» Dice e tu vorresti solo allungare le braccia e cingergli la vita, ma abbozzi un sorriso e annuisci. Antony e Sebastian vi raggiungono e poco dopo siete solo tu e Seb.

«Ti accompagno alla tua camera.» Dice e si accinge a raggiungere l’ascensore.

Sospiri seguendolo.

Non sai bene che dire e lui certo non aiuta con quest’aria da offeso che ha mantenuto per tutta la sera.

Ringrazi il cielo che insieme a voi salga nella cabina anche una coppia di anziani, almeno il silenzio può essere giustificato dalla privacy e non dal fatto che lui è un idiota e ti sta facendo irritare. O che tu non sai bene come affrontare l’argomento.

Quando l’ascensore si ferma al tuo piano esci fuori e ti incammini a passo svelto verso la tua stanza, lui ti segue lentamente, mani nelle tasche dei pantaloni e sguardo basso.

«Arrivata. Grazie.» Affermi con un sorriso tirato quando arrivi davanti alla porta della tua camera. Rispedisci il ricordo dell’atmosfera completamente diversa fra di voi la sera precedente e aspetti che lui dica qualcosa.

Qualsiasi cosa.

«Non ci proverò con te.» Afferma guardandoti serio. «Stai tranquilla.»

«Cosa dovrei rispondere a questa rivelazione?» Aggrotti la fronte confusa.

«Rispondi quello che vuoi.» Fa spallucce. «Stai zitta. Non importa. Non voglio essere rifiutato di nuovo.»

«Ѐ questa la tua soluzione? Rinfacciarmi ieri sera?» Domandi sull’orlo di una crisi di nervi.

«Non sto rinfacciando sto semplicemente spiegando il mio punto di vista.» Risponde con un tono piatto che ti irrita ancora di più.

«Al mio punto di vista ci hai pensato?» Domandi piccata. «Al fatto che, magari, non voglio fare gli stessi errori dell’ultima volta.»

«Quindi è stato un errore.» Riflette serio guardandoti finalmente negli occhi,

«Certo!» Rispondi sorpresa dalla sua reazione. «Certo che lo è stato, io ero fidanzata!» Scandisci l’ultima parola come se avessi davanti un ritardato mentale.

«Lo so, ma non sembravi così contrariata.» Ti fa notare.

«Forse mi aspettavo che dopo che ho mandato all’aria la mia vita per te, tu ti facessi vivo…Che ne dici?» Agiti le mani nello spazio che vi divide ormai in preda all’agitazione. «Forse mi aspettavo che mi chiamassi, o non lo so. Almeno che facessi qualcosa. Non che sparissi e che dopo meno di un mese ti mettessi insieme ad un’altra attrice.»

«Tu volevi che tornassimo insieme?» Sebastian sembra sinceramente sorpreso.

«No, volevo rovinare la mia vita sentimentale per una notte di sesso senza conseguenze.» Rispondi sarcastica.

«Beh, scusa tanto se non ti leggo nella mente.» Risponde irritato. «Pensavo che visto che mi avevi lasciato perché con la distanza non avremmo funzionato la cosa fosse ancora valida.»

«Ah, quindi dovremmo fare sesso tutte le volte che ci rivediamo?» Chiedi sputando le parole contro di lui con fare esasperato.

«Sicuramente sarebbe un rapporto più duraturo.» Rimani in silenzio a fissarlo sorpresa e lui si passa una mano fra i capelli cercando di tornare calmo.

«Avevi ragione. Cinque anni fa quando mi hai lasciato. Avevi ragione. La mia vita, i miei impegni…Non sono adatti ad un rapporto duraturo e normale.» Si gratta la nuca e prosegue. «Viaggio, sono sempre in giro per il mondo, non è…Facile. Non è semplice con colleghe che fanno la mia stessa vita, figuriamoci con te.»

«Perché io non viaggio da un set all’altro e non potrei capire, vero?» Bofonchi amareggiata.

«Sai che non intendevo questo.» Risponde serio.

«Non lo so che cosa intendevi.» Replichi sincera, esasperata, stanca di questa situazione. «Non lo so mai, perché non me lo dici e basta per una buona volta!» Esplodi.

«Io non credo che possa funzionare in un rapporto stabile.» Afferma serio.

«Io non vado bene, non sono pronto, non me la sento…Vedila come vuoi. Io non posso farlo. Tutti i miei ultimi rapporti non sono andati bene, con nessuna. Quindi non posso farlo.» Ondeggia sul posto con fare incerto.

Finalmente capisci. Comprendi che non è più lo stesso ragazzo di quando stavate insieme. Ti diventa chiaro anche…

«Ieri sera…» Inizi incerta, quasi timorosa di quello che sai che dirà.

«Ieri sera sarebbe stato solo sesso. Proprio come l’ultima volta.» Dichiara lapidario.

Fanno male.

Quelle parole dette da lui sono come una pugnalata.

Stringi le labbra fino a che non ti fanno male. Ti senti debole, vulnerabile.

Ti senti anche uno schifo perché hai sempre detestato il tipo di ragazza che fa cose del genere e adesso ti ritrovi tuo malgrado in questa situazione.

«Io credo che è meglio se vado.» Dici indicando la porta alle tue spalle.

«Els… Mi disp…»

«No.» Sollevi una mano e cerchi di guardarlo impassibile. «Io non sono un giocattolo. Non sono una bambolina che ti puoi portare a letto quando vuoi. Ѐ successo una volta e da allora mi faccio schifo. Quello che hai detto adesso non migliora certo la situazione, quindi per favore.» Senti la rabbia dissolversi dentro di te e le parole si fanno più supplicanti. «Se ti importa qualcosa di me. Se te ne è mai importato qualcosa. Ti prego...Lasciami sola.»

Lo guardi sentendo che potresti metterti a piangere da un momento all’altro, lui sembra riflettere su qualcosa poi lentamente annuisce e indietreggia lungo il corridoio.

***

Bonjour!

La pura verità è che temevo tantissimo di non riuscire a scrivere questo capitolo perché ieri non esisteva. Ulteriore ammissione…La parte iniziale non era prevista (la cena per intendersi) e la litigata…Beh, doveva essere più “rabbiosa”.

Comunque…Diciamo che siamo ad un’ulteriore svolta. E voglio i vostri pareri, anche se sospetto che adesso mi odierete tutte per la litigata… *pensieri random*.

Ah. Dovevate vedermi in azione ieri sera che per decidere le pietanze mi sono andata a cercare un albergo lussuoso in una delle location di “Captain America: The Winter Soldier.”

Quindi se volete divertirvi:

Questo è l’albergo che ho scelto: http://www.viceroyhotelsandresorts.com/en/beverlyhills

Questo è il menù: http://www.viceroyhotelsandresorts.com/en/beverlyhills/dining_and_nightlife/livello/food/dinner

Bene dopo questo divagare…

Vi saluto carissimi lettori

Alla prossima

Cos

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** 3.1 ***


Image and video hosting by TinyPic




«Ti giuro che è andata proprio così!»

Non riesci a smettere di ridere o a scuotere la testa mentre Scarlett continua a parlare inviperita.

«Io e Chris siamo come fratelli pensavamo che avrebbero smesso di farci domande del genere ed invece...» Scarlett gonfia le guance e fa una smorfia nella tua direzione.

«Non lamentarti!» La ammonisci «È pur sempre Christopher Robert Evans le donne farebbero la fila per essere al tuo posto.»

«Ben vengano.»  La rossa allarga le braccia. «Non otterrebbero niente di più che essere scambiata per la sua ragazza.»

«Non sminuire il rapporto che avete. È bellissimo.»

«E fraterno.» Sottolinea e sorridi.

«L'ho capito.» Affermi per l'ennesima volta.

«Scusa è che quella giornalista mi ha veramente lasciata senza parole.» Scarlett sospira e poi si fa aria con il menù del café dove vi siete rifugiate.

«Sareste una bella coppia…» Mormori immaginandoteli abbracciati che si sorridono dolcemente.

«Non mettertici anche tu!» Lei si porta una mano alla fronte con fare esasperato. «Io ho Romain e lui è occupato.»

«Sul serio?» Sollevi il volto improvvisamente interessata. «Non lo sapevo!!»

Aspetta...

«Lui è impegnato e volevi che fingesse di stare con me?!» Domandi e la tua voce sale di un'ottava mentre la osservi sconcertata.

Lei solleva le mani verso di te agitandole per discolparsi.

«No no no!!! Figuriamoci!»

«Era per questo che non voleva!!» Continui mentre unisci tutti i tasselli di un puzzle immaginario nella testa. «E perché ha sempre in mano il cellulare!»

«Sei completamente fuori strada!» Scarlett ride mentre la guardi confusa. «Chris è mentalmente occupato.» Aggrotti la fronte senza capire. «Se non si farà avanti non ricaverà un ragno dal buco ma al momento sogna ad occhi aperti.»

Oh.

Ti ricomponi sulla tua sedia e ti gratti la fronte.

Questa rivelazione dista enormemente dall' immagine mentale che hai di Evans.

«E chi è lei?» Domandi curiosa.

«Non parliamo di Chris.» Scarlett agita una mano davanti al volto con fare annoiato. «Siete tu e Sebastian l'argomento clou della settimana. Come sta andando?»

Domanda con fare curioso.

Arricci le labbra. Avresti preferito parlare della ragazza misteriosa di Evans.

«Come sta andando...» Ripeti incerta. «Beh...Limbo.» Pronunci alla fine.

È passata esattamente una settimana da quando hai fatto la sfuriata. Scarlett è l'unica che conosce tutti i dettagli. 

La cosa assurda è che da allora tu e Seb siete visti tutti i giorni almeno un paio di volte, strettamente per lavoro e siete stati entrambi estremamente professionali.

Nessun dialogo che non fosse pertinente al lavoro e strategicamente siete usciti con gruppi diversi senza vedervi furori dall'orario lavorativo.

«Capisco...» Scarlett è certa che prima o poi uno dei due esploderà.

«Non abbiamo più niente da dirci...» Affermi convinta delle tue parole.

Scarlett schiocca la lingua contro il palato e ti osserva per niente persuasa.

«Cosa c'è?»

«Avete infinità di cose da dirvi, ma considerando le coste tempistiche vi chiarirete sul set di Captain America cinque.»

Abbassi la testa con fare tragico facendola ridere.

«È inutile che fai così, signorina.» Ti rimprovera scherzando. «Dovete parlare con calma. Non con gli ormoni in subbuglio!»

«Io non ho gli ormoni in subbuglio.» Replichi sulla difensiva guadagnandoti un’occhiata del tipo “Io ti conosco sorella, sappiamo entrambe cosa avresti voluto fargli”.

«È lui che mi credeva una facile.» Affermi per sfuggire dal suo sguardo.

«Non ha detto questo.» Sollevi un sopracciglio con fare scettico verso di lei «Beh almeno non sono state le sue testuali parole.» Si corregge lei.

«Ma lo ha implicato.»

«Non iniziare a metterli in bocca frasi che non ha detto.» Ti ammonisce.

«Stai dalla sua parte, adesso?» Domandi più acida di come credevi di essere.

«No. Non sto dalla parte di nessuno.» Dichiara e sinceramente avresti preferito saperla dalla tua parte, non neutrale come la Svizzera.

«Non sembra.» Ti lamenti.

«Voglio solo dire che dovete parlare con calma senza segreti. Hai detto tu che vuoi essere sincera con lui.»

«Lo sono stata.» Specifichi piccata.

«Senza urlargli contro?» Domanda pur sapendo la risposta.

Sbuffi e lei prosegue.

«Se non gli parli chiaramente e senza arrabbiarti non riuscirai mai a capire lui. Non comprenderai mai la situazione e non potrai mai agire di conseguenza ed eventualmente voltare pagina.»

«Quindi consigli di forzare la mano.» Dichiari affatto convinta.

Non ti sono piaciuti tutti quei “mai” che ha pronunciato.

«Consiglio di dare una spinta al destino e vedere come va.» Sorride e non puoi fare a meno di ricambiare.

Senza di lei non sai cosa avresti fatto. È stata essenziale. Un’ottima amica sulla quale hai potuto contare in questi giorni per qualunque cosa: dall’essere presente la prima volta che Sebastian è entrato nel tuo ufficio dopo la litigata, all’avvertirti dove sarebbero andati fuori la sera per evitarti enormi figure imbarazzanti.

Il suo telefono vibra sul tavolo e lei lo afferra subito poi sorride verso di te.

«Esci con noi stasera?» Domanda.

«C’è Seb?» Replichi e lei ti riserva la sua migliore bitchface.

«Secondo te se ci fosse, ti avrei invitata?»

Ottimo punto di vista.

Abbozzi un sorriso con fare innocente.

«Dove andate?»

«Solito pub. Due chiacchiere, una bevuta…» Spiega senza molto entusiasmo.

«Se ho campo libero, sì.» Affermi alla fine tamburellando sul tavolo.

«Ottimo.» Digita veloce qualcosa sul cellulare e poi lo deposita di nuovo sul tavolo. «Preparati a subire una paternale.» Dice osservandosi le dita di una mano.

«Cosa? Perché?» Chiedi colta alla sprovvista.

«Chris si lamenta che lo stai evitando…Gli ho detto che è paranoico e non ne hai motivo, ma continua ad insistere…» Scarlett solleva lo sguardo su di te e sorridi imbarazzata. «Non lo stai evitando, giusto?»

«Ehm…» Deglutisci a fatica colta sul fatto. «Il fatto è che non voglio…deluderlo.»

Scarlett sbatte gli occhi un paio di volte senza capire, quindi decidi di dare voce ai tuoi pensieri.

«Chris è stato così tanto gentile. Mi ha incoraggiata, mi ha fatto forza ed io…Beh…Ho rovinato la mia occasione e sono più incasinata di prima, non mi va di dirglielo e deluderlo. Quindi anche con lui abbiamo solo parlato di lavoro, ho accuratamente evitato i suoi sguardi indagatori e le sue domande. Potrei anche aver telefonato a mia sorella per evitare di parlargli, ieri.»

La faccia di Scarlett è indescrivibile, sembra combattuta fra lo strangolarti e lo scoppiarti a ridere in faccia.

In effetti ammettere il tuo comportamento ad alta voce ha reso chiaro che probabilmente hai qualche problema.

Che razza di persona normale farebbe una cosa del genere?!

Adesso ti senti tremendamente in imbarazzo stringi le labbra e fai una smorfia verso Scarlett. «Ho sbagliato, vero?» Ti azzardi a chiedere e lei scuote la testa abbassandola, in modo che i capelli le coprano il viso. Quando torna a guardarti riavviandosi la chioma rossa, sorride.

«Paranoica.» Posa il dito indice sulla tua fronte e ti spinge indietro.

«Meno male te ne rendi conto!» Scarlett ride di gusto rilassandosi contro lo schienale della sedia.

 

***

Buonasera!!!

Lo so in questo capitolo non succede molto, ma mi piace che la situazione di Elsa venga analizzata da Scarlett, con lei riesco a far aprire Elsa in un modo che non riesco con Seb e Chris e quindi è necessario avere questi capitoli di analisi/sedute psicologiche/transizione.

Pooooi, finalmente ho spiegato il titolo! Yeah!! Dare una spinta al destino. Sinceramente, che ne pensate? xD Diciamo che adesso dovrebbe smuoversi qualcosa (sente il pubblico mormorare “era ora”).

Ultimo ma non ultimo…Come avrete notato ho cambiato il blend. E’ stata dura scegliere, perché ne avevo preparato un altro più neutrale…Questo qui è uno studio di Elsa più o meno [non so bene cosa sto dicendo ignoratemi], spero solo che vi piaccia e lo apprezzerete. Io adoro quelle sei foto, mi piacciono tantissimo tutte quante ed è stata dura scegliere quella per Seb, sappiatelo. Ma non è quello lo spoiler! Sì, nel blend è presente un mini spoiler che al momento è chiaro solo a me, o almeno spero che sia chiaro solo a me, altrimenti pace e amore.

Ok, la smetto…

Un abbraccio o miei lettori silenti e non.

Al prossimo Giovedì, signò.

Cos

 

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** 3.2 ***


Image and video hosting by TinyPic




Ti era mancato uscire con il gruppo di attori, su questo devi essere sincera.

La faida fra te e Sebastian ti ha costretta ad uscire con i tecnici in questi giorni e, nonostante siano tipi a posto, uscire con gli attori è tutta un'altra cosa.

Tanto per cominciare sono più rilassati.

Dopo aver lavorato tutto il giorno l'ultima cosa di cui hai voglia di parlare sono i costumi, ma la cosa non sembrava importare al gruppo con cui sei uscita in settimana.

Soprattutto non importava a JJ, il tuo adoratissimo collega, che insisteva ad organizzare i vostri turni.

Adesso seduta accanto a Frank, ascoltandolo parlare della sua famiglia, senti veramente di rilassarti.

«È tornata la figliol prodiga!» Chris si siede accanto a Scarlett e solleva una bottiglia di birra verso di te.

Ti stringi nelle spalle senza saper bene cosa dire.

«Ci sei mancata.» Afferma lui prima di bere. Sorridi imbarazzata mentre Scarlett al suo fianco rotea gli occhi.

«Parla per te. Io sono uscita con lei anche oggi pomeriggio. Avrei fatto anche a meno della sua presenza.» Scherza facendoti un occhiolino.

«Beh anche io avrei preferito non vederti.» Le fai una linguaccia e Anthony scoppia a ridere in mezzo a voi.

«Invece a me sei mancata.» Frank passa una mano dietro le tue spalle e stringe.

«Anche tuuuu!!» Ti stringi al suo petto. «Qualcuno mi ama almeno.» Dici prima di riuscire a fermarti.

Scarlett ti rivolge uno sguardo gelido e Chris solleva un sopracciglio fissandovi, poi si schiarisce la voce.

«Anthony ed io abbiamo trovato una sala da biliardo.» Sorride a Frank a cui sei ancora abbracciata. «Ci andiamo?»

«Prima fammi finire il mio drink.» Afferma Scarlett giocherellando con la cannuccia. Chris fa una smorfia osservando la sua bevanda rosa e decorata con un ombrellino blu.

«Che roba è?»

«Un cocktail al pompelmo rosa.» Chris arriccia le labbra con fare schifato. «Bevi la tua birra e non criticare.»

Il biondo solleva le mani con fare di resa.

«Merda.» Scarlett sussurra posando una mano sopra la tua. «Giuro che non lo sapevo.»

«Cosa?» Domandi rimettendoti seduta composta.

Sai già la risposta, lo capisci dal volto improvvisamente tirato di Christopher.

«Iniziavo a pensare che non arrivassi più!»  Anthony parla nello stesso momento in cui Sebastian si avvicina al tavolo.

«Sono stato trattenuto dal mio agente.» Afferma poggiandosi agli schienali della sedia di Anthony e della tua. «Ciao a tutti.»

«Seb! Vieni siediti.»

Frank scorre di una sedia avvicinandosi a Chris e lasciando libero il posto accanto a te.

Fantastico.

C'è un attimo in cui lui sembra incerto sul da farsi poi si muove lentamente e i suoi occhi incontrano i tuoi.

Non sai se lo sguardo che ti rivolge è veramente la richiesta di un permesso, ma annuisci leggermente lo stesso. Lui distoglie gli occhi dai tuoi, si siede e sorride a Frank ringraziandolo.

«Dicevamo di andar a giocare a biliardo.» Spiega Anthony.

«Forte.» Sorride verso di lui. «Elsa è abbastanza brava. Suo padre è un appassionato e lei ci ha sempre giocato, vero Els?» Chiede sorridendo verso di te.

Sembra rendersi conto di ciò che ha detto solo quando incontra i tuoi occhi confusi e si gratta la nuca imbarazzato.

«Allora io faccio squadra con lei.» Chris parla attirando la tua attenzione.

«Andata!» Rispondi sorridendo a trentadue denti.

«Anthony che dici? Li battiamo?» Seb guarda Anthony che scrolla le spalle.

«Ed io e Frank?» Domanda Scarlett,

Chris per tutta risposta osserva l'orologio al suo polso e sorride.

«Fra mezz'ora chiamerà Romain e tu sparirai.»

«Ed io ne approfitterò per andare a dormire visto che domattina mi aspetta un bel po' di allenamento.» Puntualizza Frank.

«Perfetto!» Anthony strofina le mani con fare soddisfatto. «Tutti contenti.»

«Fino a che non vi stracceremo.» Chris sorride sornione ad Anthony prima di rimettersi a bere.

«Devo andare al bagno!» Scarlett si alza prontamente in piedi e ti fissa fino a che non ti alzi a tua volta.

«Voi donne andate sempre in coppia al bagno?» Chiede Anthony.

«E voi uomini farete questa domanda ogni volta?» Risponde Scarlett afferrando il tuo braccio e trascinandoti lontano dal tavolo. Non andate al bagno in realtà, la rossa cammina a passo spedito verso l’esterno del locale.

«Avete chiarito?» Domanda appena uscite dal locale.

«No.» Scuoti la testa, al suo sguardo confuso sospiri e sollevi le braccia con fare di resa. «Non lo so. Sebastian è un mistero anche per me.»

«Soprattutto per te.» Puntualizza, ma non ti lascia il tempo di domandarle il perché di questa precisazione che riprende a parlare. «Comunque…In bocca al lupo.» Stringe una mano sulla tua spalla.

«Non avrei trovato frase più azzeccata.» Mugoli non più tanto convinta della tua decisione di giocare a biliardo. O della serata in generale.

«Christopher ti proteggerà.» Scarlett sorride cercando di infonderti coraggio.

«Chris non sa niente e crede che io lo stia e evitando.» Specifichi.

«Beh, tecnicamente era la verità.»

«Non sei d'aiuto.» Borbotti nello stesso istante in cui la porta del locale si apre alle spalle di Scarlett e Chris appare nel tuo campo visivo.

«Lo sapevo che eravate qui…» Scuote la testa divertito. «Scarlett sei troppo prevedibile.»

«Non esserne così sicuro…» Lei sorride e per un attimo hai come l’impressione che lei sappia molto più di ciò che dice.

«Sei pronta?» Chris la ignora voltandosi verso di te.

«Sono nata pronta.» Rispondi sovrappensiero e Scarlett fa una smorfia contrariata.

«Non è affatto pronta.» Parla prima che tu possa fermarla, cammina fra te e Christopher come se fosse un’impiegata diligente che spiega al proprio capo il suo progetto. Hai paura che prima o poi spunti fuori un proiettore con tanto di grafici cartesiani e compagnia varia. «Lei e Seb si sono urlato contro e praticamente non parlano da una settimana. Inoltre non sa come dirti che è vero che ti evitava per paura di deluderti perché non ha sfruttato l'occasione che tu avevi creato per lei. Ho dimenticato qualcosa?» Scarlett sposta lo sguardo su di te soddisfatta.

«No.» mormori fissando i tuoi piedi. Tutto ciò è umiliante.

Non solleverai mai più il volto.

«Sei seria?» La voce di Chris arriva alle tue orecchie.

Mai più.

Chris fa qualche passo e bussa sulla tua schiena.

«Williams? Hai intenzione di sollevare il volto prima o poi?»

«No.» Rispondi sostenuta.

«Ok... Scarlett, grazie per aver imbarazzato la mia partner.»

«Così impari ad escludermi.»

La immagini fargli una linguaccia. Ormai sai che sono fatti così.

Complici.

Non fai in tempo a finire la tua fantasia che vieni afferrata per la vita e sollevata da terra.

«Accidenti! Pensavo fossi più leggera!» Mugola contrariato.

«Mettimi subito giù!!!» Urli con la faccia contro la sua schiena.

«Ferma!» Ti ammonisce. «Saluta Scarlett». Chris gira su se stesso in modo che il tuo volto si trovi al pari di quello di Scatlett.

«Digli qualcosa!» La implori.

«Qualcosa.» Scarlett ride di gusto.

«Scar!! Insomma!!!» Esplodi.

Non le è bastato metterti a nudo in quel modo due secondi fa?!

«Mi hai chiamata Scar...» La rossa unisce le mani fra loro e le batte entusiasta. «Chris non metterla più giù questa tattica fa miracoli!»

«Mi verrà un'ernia...» Si lamenta e lo colpisci con un pugno alla schiena.

«Mettimi giù!» Proponi come se non avessi detto altro fino ad adesso.

«Tornerai a guardarmi e parlarmi?» Domanda.

«Forse.» Fai una smorfia.

«Smetterai di farti paranoie?» Insiste.

«Adesso non chiedere troppo.» Scarlett ride di gusto.

«Ma tu da che parte stai?» Chiedi.

«Neutrale, ricordi?»

«Già... La svizzera.» Sbuffi smettendo di divincolarmi.

Il cellulare di Scarlett squilla e lei lo estrae prontamente dalla borsa.

«Romain! Ciao, ciao. Divertitevi.»

Si allontana di un paio di passi e vi lascia soli in silenzio.

«Chris?» Cerchi di attirare la sua attenzione.

«Si?» Risponde continuando a tenerti sulle spalle, in attesa.

«Mi dispiace.» Sussurri contro la sua schiena.

«Per cosa?» Domanda.

«Per aver sprecato un’occ…» I tuoi piedi tornano a toccare terra, con tua enorme gioia, sposti lo sguardo per guardarlo negli occhi, ma ti blocchi alla sua espressione seria.

«Non voglio che ti scusi di quello. Non me ne importa niente.» Sbotta. «Voglio che ti dispiaccia di non avermi parlato per una settimana. Ma forse è pretendere troppo.»

«No.» Ti affretti a fermarlo. «Mi spiace non averti parlato, ma non volevo…» Sussurri alla fine sentendoti una completa idiota.

«Deludermi.» Conclude facendo una smorfia.

«Beh, sì. Ti sei fatto in quattro per aiutarmi ed io ho mandato tutto al diavolo. Non era proprio la cosa migliore da farti sapere.» Riprendi punta sul vivo dal suo atteggiamento.

«Ti sembro deluso?» Domanda interrompendo il tuo fiume di parole.

«Non lo so. Non credo.» Pronunci incerta mentre studi il suo volto. «Mi sembri arrabbiato.» Aggiungi infine.

«Beh, sì.» Ammette. «Perché mi sono preoccupato…Non hai ide…»

«Ci siamo!» Anthony esce dal locale seguito da Sebastian, interrompendovi. «Tutto ok?»

«Sì…Certo…» Chris sposta lo sguardo dal tuo volto a quello degli altri due. «Ci stavamo organizzando per battervi.» Aggiunge allegramente.

«Questo è tutto da vedere.» Sebastian gli risponde a tono.

La sala da biliardo non dista molto dal locale dove eravate, passi i dieci minuti di tragitto a braccetto con Anthony, in territorio neutrale.

Se Scarlett può fare la Svizzera, puoi farlo anche tu.

Te lo sei ripetuta per tutto il cammino e infatti non hai partecipato attivamente alla conversazione fra i tre uomini, hai sorriso e annuito dando una parvenza di attenzione.

Nessuno sembra aver notato il tuo disagio e quindi puoi cercare di non notarlo pure tu.

Scegliete un tavolo libero e mentre Anthony e Christopher sistemano le palle nel triangolo al centro del campo, tu e Sebastian afferrate le quattro aste.

«Ti batterò stavolta, Els  Sorride e ti punzecchia con la sua stecca.

Aggrotti la fronte confusa, mentre lui porge una delle aste ad Anthony, lo imiti porgendo a Chris la sua. Anche se in realtà vorresti urlare a Sebastian:

Che cavolo ti sta succedendo?!?!

«Chi batte per primo?» Chiede Christopher.

«Elsa?» Anthony solleva il volto verso di te e sorride, passi il gessetto blu sulla punta della tua asta soffiando via il residuo di troppo. Ti chini sul tavolo, prendi bene la mira e batti l’asta contro la palla bianca.

La palla numero undici rotola dritta in buca e fai una smorfia mentre alle tue spalle Anthony mormora un “siamo fottuti”.

«Wow.» Chris sussurra al tuo fianco sbalordito.

«L’avevo detto che era brava.» Seb fa spallucce poggiando il mento sopra le mani che tiene unite sulla sua stecca.

«Solo una palla è andata in buca.» Studi il campo da gioco con fare critico. «Se c’era mio fratello erano di più…Sono fuori allenamento.»

«Sostituisco io Colin, vinceremo ugualmente.» Chris sorride con fare brillante e per un attimo rimani stordita dal fatto che si ricordi del nome di tuo fratello.

Sembra passato un secolo da quando avete passato quella serata da soli.

Sorridi al ricordo e sposti lo sguardo verso Anthony. «Dichiariamo le buche?»

«Vuoi proprio stracciarci?» Anthony si lamenta.

«Ok, niente dichiarazioni.» Schiocchi la lingua contro il palato e osservi il tavolo.

Chris posa una mano al lato della palla numero quindici e sposti lo sguardo su di lui per catturarlo a farti l’occhiolino. Sorridi e colpisci la palla bianca facendola andare a sbattere precisamente dove indicava Chris e mandando in buca la biglia quindici.

Esultate entrambi e dallo sguardo che vi scambiate capisci che va tutto bene e non potresti esserne più felice.

***

Ed eccoci qui!

Cosa dire di questo capitolo…uhm…Non molto.

In realtà volevo analizzare meglio Sebastian ed il suo comportamento, ma volevo anche dare spazio a Chris e quindi ho deciso di dedicarmi a Sebastian nel prossimo capitolo e lasciare in questo Chris.

Non credo che ce ne sia bisogno, ma nel caso ve lo steste chiedendo: Anthony è Anthony Mackie, mentre Frank è Frank Grillo, rispettivamente Falcon e Brock Rumlow/Crossbones in Captain America il soldato d’inverno.

Al prossimo Giovedì J

Cos

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** 3.3 ***


Image and video hosting by TinyPic




Tu e Christopher avete battuto Anthony e Sebastian per tre volte. Dopo Anthony si è lamentato fino a che non siete arrivati in albergo e vi siete salutati. Tu e Chris, alloggiando allo stesso piano, avete avuto modo di continuare a gongolare per la vostra vittoria. Prima di salutarlo hai preso coraggio e lo hai bloccato per un braccio.

Non hai detto una parola e lui ha fatto altrettanto.

Hai semplicemente stretto con tutta la forza che avevi la sua mano nelle tue, rimanendo a capo chino fino a che lui non ha posato la sua mano libera sopra la tua testa, con il solito gesto che ormai associ alla calma.

Una carezza fra i capelli che riesce a rasserenarti come non mai e della quale stai iniziando a diventare dipendente.

Hai dormito tranquillamente e adesso sei pronta ad affrontare JJ ed i suoi mille appunti sparsi ovunque.

«Buongiorno.»

Estrai il volto dalla borsa dove stavi disperatamente cercando le chiavi del tuo ufficio e aggrotti la fronte guardando il caffè che ti ritrovi davanti alla faccia. Soprattutto perché è Sebastian a porgertelo.

«Quale versione di te ho davanti in questo momento?» Non volevi che uscisse fuori in maniera così sgarbata, ma ormai… Scuoti la testa dribblando il suo braccio e avvicinandoti alla porta.

«Sono venuto in pace.» Dichiara seguendoti e posando il caffè sulla tua scrivania mentre tu traffichi con le tue cose. Lo guardi senza fiatare e sbuffando afferri il bicchiere da asporto che ha depositato poco prima.

Non gli renderai le cose affatto semplici.

Decidi mentre sorseggi il caffè in attesa che lui dica qualcosa. Lo osservi mentre si guarda intorno bevendo dal suo bicchiere.

Non ha affatto un bell’aspetto.

Ѐ sempre bellissimo, ovviamente, ma sembra…stanco.

«Tutto bene?» Chiedi e ti maledici mentalmente per la poca forza di spirito.

Lui si volta a guardarti e solleva le spalle con una mossa che potrebbe sembrare noncurante, ma che tu sai che non lo è affatto. Lo leggi nei suoi occhi che sembrano ancora più profondi del solito e dal sorriso che risulta assente dal suo volto.

«Che hai fatto?» Insisti mentre lo osservi tamburellare le dita sul bicchiere e studiarti con lo sguardo. Sembra stia cercando di trovare il modo migliore per superare una serie di ostacoli a te invisibili.

«Un casino, suppongo.» Dice alla fine spostando i capelli dal viso.

«Non sarebbe la prima volta.» Rispondi accennando un sorriso nel vano tentativo di risollevargli il morale.

Non puoi farci niente, per quanto tu sia stata arrabbiata con lui o per quanto tu sia ferita dalle sue ultime dichiarazioni, odi doverlo vedere così.

«Già.» Abbozza un sorriso e si siede sul bordo di un tavolo su cui sono depositati degli schizzi. Lo imiti sedendoti sulla tua scrivania.

Mezza stanza a dividervi e un silenzio denso e palpabile a tenervi ancora più distanti.

«Ok.» Pronuncia come se dovesse rispondere a qualcuno che sente solo lui e punta lo sguardo verso di te. «Mi spiace.»

«Di cosa esattamente?» Domandi piccata. «Di comportarti come uno che soffre di sdoppiamento della personalità, di avermi preso per una facile, di non esserti più fatto vivo tre anni fa oppure…»

«Fermati.» Solleva una mano e rimani in silenzio. «Tutto.»

«Tutto?»

«Per tutto.» Posa il bicchiere sul bordo della scrivania e strofina le mani sui jeans con fare nervoso. «Scusa se ti sono sembrato strano…»

«Pfft.» Sbuffi con fare sarcastico e sollevi lo sguardo verso il soffitto.

«Non so nemmeno io cosa…» Inizia irritato, poi si blocca e sospira.

«Ascolta.» Si riavvia i capelli e respira profondamente prima di tornare a parlarti e guardarti. «Io non ti ho mai considerato una facile.»

«Non se…»

«Mi lasci parlare?» Ti interrompe e fai un gesto con la mano per lasciargli ampia libertà mentre riprendi a bere il tuo caffè.

«Io…Non è facile per me averti intorno e restarti indifferente.» Per poco non ti strozzi da sola, ma cerchi di non farglielo notare. «Non sono abituato…»

«Non puoi essere serio.» Bisbigli prima di posare il bicchiere e tornare a guardarlo seria. «Non puoi sul serio pensare di venire qui e dirmi cose del genere.»

Ti stai irritando ed il suo sorriso innocente non aiuta.

«Sto cercando di essere onesto, Els.» Ti blocca. «Io…» Si alza e fa qualche passo nella tua direzione. «Io vorrei cancellare tutto quello che abbiamo passato e cercare di cominciare di nuovo.»

«Vuoi fare finta di niente?» Domandi incerta.

«Voglio mettere una pietra sopra al passato e andare avanti.» Annuisce e rimane in attesa.

«Dovrei dimenticare che siamo stati insieme.» Dici.

«Dovresti dimenticare che sono stato un idiota.» Specifica.

«Comodo.» Esclami sarcastica. «Fai l’imbecille e poi mi chiedi di dimenticarlo.» Lo rimproveri.

«Io dimenticherei che sei stata tu a mollarmi e a spezzarmi il cuore.» Afferma stringendosi nelle spalle.

«Sono passati cinque anni e mi sembri in ottima forma.» Rispondi sostenuta.

«E ne sono passati tre da quando sono stato un completo idiota e sono scappato da te e anche tu stai bene.» Puntualizza.

«Ma è appena passata una settimana da quando mi hai detto che mi hai usata solo per il sesso.» Esplodi.

Che si fotta la calma. Non riesci a stare tranquilla con lui che fa questi discorsi.

«Lo sappiamo entrambi che non ti ho usata.» Apri la bocca per parlare, ma Sebastian ti anticipa. «E sappiamo che non è solo sesso.»

Richiudi la bocca e sposti lo sguardo dal suo.

«Elsa andiamo dì qualcosa.» Cerca di guardarti in volto con il solo risultato di farti scendere dalla scrivania e farti iniziare ad armeggiare con dei fogli sul tavolo. «Non riusciamo ad ignorarci. Non riusciamo a comportarci normalmente.»

«Non riusciamo nemmeno a stare insieme.» Ti intrometti nel suo elenco, lapidaria.

«Per questo dobbiamo ricominciare.» Seb sorride come se finalmente tu avessi capito il suo punto di vista.

«Non sorridere così. Non capisco cosa vuoi dire.» Sposti lo sguardo verso il computer e decidi di accenderlo. «Né cosa vuoi.»

«Voglio te.» Risponde come se fosse la cosa più semplice del mondo. «Voglio Elsa Williams di nuovo nella mia vita.»

Sbatti gli occhi senza la forza di dire niente.

«Voglio semplicemente Elsa. Non voglio la mia ex. Non voglio l’addetta costumi con cui parlo solo di lavoro. Non la ragazza che ho deluso e mi guarda come se venissi da un altro pianeta tutte le volte che provo a comportarmi normalmente, come ieri sera.»

«Ma Elsa è tutto questo.» Rispondi mordendoti il labbro. «Non puoi vivere con una maschera.» Ti sorprendi delle tue stesse parole. «Io sono l’addetta al costume con cui devi parlare di lavoro. Sono la tua ex che ti ha spezzato il cuore e sono anche la ragazza che è rimasta delusa dal fatto che non la conosci più.»

Lo stai rifiutando.

Lo stai allontanando di nuovo, nonostante tutto quello che hai sempre detto di volere.

«Ascolta Seb.» Afferri una sua mano fra le tue e sorridi. «Non possiamo cancellare il passato e non possiamo continuare a comportarci come se non fossimo noi.»

«Quindi?» Chiede spostando lo sguardo lungo ogni millimetro del tuo volto e posando la mano libera sopra le tue.

Guardi le vostre mani poggiate una sopra l’altra, strette senza essere intrecciate e ti viene spontaneamente da sorridere.

«Quindi niente maschere, niente rimorsi o rimpianti.» Inclini il volto verso di lui, lo lasci studiarti e lo osservi mentre si inumidisce le labbra. «Ma non cercare di farmi dimenticare o di dimenticare tu stesso. Perderemmo troppo.» Spieghi e finalmente senti il cuore rallentare. Finalmente sei riuscita a dire la tua con calma e sincerità. Scarlett sarà fiera di te.

«Che dici?» Aggiungi al suo silenzio.

«Dico che potrei baciarti adesso, ma sarebbe peggio.» Sussurra con un sorriso divertito.

«Idiota.» Rispondi sbattendo la fronte contro la sua.

«Ti piaccio anche per questo.»

«Continua a ripetertelo.» Scuoti la testa mentre allontani le mani dalle sue. Lui sorride con il solito fare sbruffone. «Adesso…Devo lavorare.» Affermi osservandolo e lui incrocia le braccia dietro la testa.

«Ѐ un modo carino per dirmi di andarmene?»

«Esattamente.» Rispondi afferrando un lapis e iniziando a giocherellarci.

«Ci vediamo dopo.» Dichiara prima di uscire dalla stanza e chiudersi la porta alle spalle.

Non appena rimani sola ti lasci abbandonare contro la sedia e sospiri.

Non ci capirai mai niente.

 

***

 

Ciao!!

Ho seriamente rischiato di non pubblicare questo capitolo.

Il problema è che Sebastian si ribella al mio volere e se ne esce con battute che poi mi dispiace cancellare e che mi fanno rimanere a fissare il foglio bianco sottostante e sbattere la testa contro la tastiera. Indovinate quale è la cosa che non doveva dire ed invece è proprio qui sopra…. xD

Poi non deve lamentarsi che Elsa lo offende.

Ok…tralasciamo ciò. Voglio i vostri pareri.

Sto facendo giri immensi e non so dove andrò a finire. Datemi un’indicazione voi (va bene anche “datti all’ippica invece di rompere a noi”).

Ok, mi eclisso.

Mi stavo per dimenticare una cosa...Ho fatto fare un trailer alla storia. Per ora è caricato sulla pagina di FB di Kath, che è il genio di ragazza che ha deciso di fare il trailer (e che è anche su EFP: Qui.)

Comunque il trailer è qui, se volete vederlo. :D Trailer

A presto

Cos

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** 3.4 ***


Image and video hosting by TinyPic




«Devo dire che mi lasci senza parole.»  Chris sorride e aspira rumorosamente il suo frappè.

«Te ne accorgi solo ora che faccio questo effetto?» Domandi facendo intravedere la lingua fra i denti. Scarlett scuote la testa, attirando la tua attenzione. «Cosa?»

«Niente.» Sorride e torna a concentrarsi sui suoi piedi.

«Quindi…Tutto okay?» Christopher ti guarda sollevando un sopracciglio con fare curioso.

«Beh…» Arricci le labbra. «Non è semplice, ma va bene.» Sorridi sinceramente sollevata. «Posso assaggiare il tuo panino?» Domandi.

Chris avvicina il suo cartoccio alla tua bocca e Scarlett inizia a camminare all’indietro davanti a voi, guardandovi divertita.

«Adesso vi comportate come una coppia.» Afferma incrociando le braccia al petto. «Adesso che è inutile.» Sottolinea con un tono che non riesci a decifrare.

Sollevi lo sguardo verso Chris al tuo fianco e poi torni a guardare Scarlett ridendo di gusto.

«Sì, certo.» Rispondi divertita. «Ho semplicemente mangiato il suo panino.» Continui tranquilla.

Scarlett rotea gli occhi e solleva le braccia al cielo dandovi le spalle.

«Sicuramente ha preso un’insolazione.» Chris scuote la testa e addenta il suo panino, poi affianca Scarlett e le deposita il suo cappello sulla testa.

Affretti il passo e riprendere a camminare dall’altro lato dell’attrice.

«Sei sempre la sua preferita, tranquilla.» Dici sorridendo e facendola ridere di gusto.

«Chi ha detto che tu sei la mia preferita?» Christopher domanda divertito.

«Smettila.» La rossa lo colpisce sullo stomaco facendolo lamentare. «Eccoli.» Indica due figure poco davanti a voi.

«Ciao ragazzi.» Chris agita una mano verso il cielo e Sebastian e Anthony ricambiano.

«Ciao.» Salutano quando siete più vicini.

Scarlett ha involontariamente organizzato questa uscita di gruppo. Due giorni fa, era nel tuo ufficio a parlare del più e del meno, quando se ne è uscita con l’idea di tornare a fare shopping per una premiere a cui doveva partecipare.

Hai accettato di accompagnarla e poi hai proposto a Chris di venire con voi quando è spuntato nel tuo ufficio un’ora dopo. La voce è giunta a Sebastian ed Anthony e quindi vi siete organizzati per passare il Sabato pomeriggio tutti assieme, scortati dai loro bodyguard per avere una certa privacy.

La partecipazione di Sebastian non ti sconvolge più di tanto.

D’altronde sono passati quattro giorni da quando avete deciso di cercare di stare tranquilli e da allora ve la state cavando bene. Anzi, i più interdetti da questa situazione sembrano essere Scarlett e Christopher.

Dopo un primo momento in cui ti ha investita di complimenti per la tua risolutezza, la rossa è diventata sospettosa. Qualunque cosa tu dica riguardo l’argomento Sebastian lei ascolta con orecchio attento e ti guarda come se potesse vederti dentro, alla ricerca di una insicurezza nel tuo atteggiamento.

Christopher invece sembra più preoccupato che tu ti faccia male. Continua a chiederti se sei sicura che vada tutto bene ed ogni volta che lo rassicuri dice che lo lasci stupefatto. Dopo cinque minuti torna alla carica per sapere come stai e se va davvero tutto bene. A volte vorresti prendergli la testa e sbattergliela contro il muro, ma la verità è che una parte di te è lusingata e contenta della sua protezione.

«Ce l’avete fatta!» Si lamenta Anthony guardando l’orologio che porta al polso.

«Qualcuno doveva mangiare.» Scarlett gonfia le guance con fare annoiato.

«Disse quella che ha preso un pezzo di pizza e l’ha, letteralmente, fatto sparire in due secondi.» Chris sorride con fare provocatorio verso la rossa e addenta il suo panino con fare di sfida.

«Ok…» Sebastian li guarda interdetto prima di voltarsi verso di te e Anthony. «Abbiamo fatto un giro qui.» Indica il negozio alla sua destra. «Non c’è molto. Io direi di andare oltre.»

Annuisci ed entri spedita nel negozio successivo seguita dal resto del gruppo.

Girate sei negozi prima di riuscire a trovare qualcosa di interessante. Ti muovi con passo sicuro per i reparti estraendo i capi che reputi più interessanti e li passi ad Anthony. Scarlett ha afferrato Christopher per un braccio e lo ha trascinato non sai dove. Sebastian è rimasto con te ed Anthony e guarda con aria svogliata una serie di magliette.

«Questa è meglio.» Afferri una camicia a quadri rossi e bianchi e la lanci verso di lui. «Dovresti provarla.» Aggiungi con un sorriso mentre lui la osserva.

«Potrei farlo sul serio.» Dice mentre la sposta da una mano all’altra.

«Devi.» Specifichi con un sorriso mettendoti seduta su un puff posto davanti ai camerini dove si è rifugiato Anthony.

«Tieni.» Sebastian si avvicina e ti porge i suoi occhiali portando le mani verso il bordo della maglietta bianca che indossa.

«Che stai facendo?» Chiedi più allarmata di quanto vorresti fargli capire.

«Mi provo la camicia.» Risponde con un sorriso divertito.

«Esistono i camerini.» Gli fai notare.

«Sono tutti occupati e poi è solo una maglietta.» Scrolla le spalle.

Non può essere così scemo da non capire.

Porti la mano sinistra alla fronte e inizi a grattarti mentre cerchi le parole adatte per dirgli che è un cretino.

«Vuoi uccidere qualche povera ragazza innocente?» Domandi infine. Per fortuna lui si è fermato ad aspettare le tue elucubrazioni.

«Addirittura?» Domanda abbassando il volto verso il suo addome e solleva leggermente la maglietta. «Non mi sembrava così male.» Aggiunge girandosi verso lo specchio e studiando la tartaruga perfettamente scolpita.

«Ѐ tutto il contrario di male, fidati.» Rispondi cercando di non indugiare troppo su quegli addominali ben definiti. «Quindi butta giù questa maglietta.» Ti alzi in piedi e abbassi la sua maglia con disinvoltura.

Sì. Lo hai fatto solo per sfiorare quel ben di Dio.

«Provati la camicia sopra la maglia.» Aggiungi tornando a sederti.

«Volevi solo toccarmi gli addominali.» Dice mentre si infila le maniche e ti rivolge lo sguardo più strafottente che tu abbia mai visto.

Non sei mai stata un’attrice, ma provi lo stesso a sollevare un sopracciglio con fare scettico.

«Ti piacerebbe.»

«A te è piaciuto.» Afferma divertito mentre si volta verso lo specchio e studia la sua mise.

«Ta-Dan!!» Anthony esce dal camerino girando su se stesso e mostrando i jeans che indossa.

«Ottimo.» Sollevi i pollici nella sua direzione.

«Penso che non sia male nemmeno con la maglia sotto e tenuta aperta così…» Sebastian si gira verso di te e allarga le braccia.

«Mi piace.» Anthony annuisce vigorosamente prima di sparire di nuovo nel camerino.

«Tu devi comprarti qualcosa?» Chiede Seb mentre si siede al tuo fianco.

«Non necessariamente.» Ti stringi nelle spalle e gli rendi i suoi occhiali. «Prenderò qualcosa se mi colpisce veramente.» Aggiungi per riempire il silenzio.

«Allora dovremmo raggiungere Scarlett e Chris, non credo che qui troverai qualcosa per te…» Sebastian parla, ma il tuo sguardo è catturato da un golfino leggero blu. Allunghi una mano e lo indichi.

«Quello è decisamente da Chris.»

Sebastian segue il tuo sguardo e inclina la testa.

«Assolutamente.» Aggiungi alzandoti. Ti avvicini allo scaffale e afferri un capo esaminandolo con lo sguardo. Arricci le labbra con fare critico e poi inizi a cercare la taglia giusta.

Sebastian rimane per un attimo al tuo fianco, poi si concentra su altri indumenti.

«Elsa, vorrei farti vedere una cosa.» Scarlett appare nel reparto seguita da Chris.

«Arrivo.» Non sollevi nemmeno la testa dalla pila di abiti fino a che non trovi, quasi in fondo, la taglia che cercavi. «Bingo!» Esulti estraendo il golf e aprendolo davanti a te.

«Non è un po’ grande per te?» Chiede Scarlett.

«Ѐ per Chris.» Rispondete tu e Sebastian insieme. Il suo tono non ti sembra molto entusiasta, ma non ci fai molto caso.

«Per me?» Christopher si indica e si avvicina.

«Mi sembra…» Parli mentre lo sollevi per farlo aderire alle sue spalle. «…Da te.» Finisci la frase sorridendo e sollevando lo sguardo verso di lui. «Sempre se ti piace il genere, non lo so…» Inizi a balbettare sotto al suo sguardo.

«Lo provo.» Posa una mano sul capo facendolo aderire al suo petto e non farlo cadere. «Grazie, mamma.» Aggiunge mentre lo indossa e si sistema guardandosi allo specchio.

«Di nulla, figliolo.» Rispondi sorridendo.

«Li prendo!» Anthony esce dal camerino con i jeans e si avvicina alla cassa.

«Vengo anche io a pagare per questa.» Sebastian solleva la sua futura camicia. «Così non perdiamo altro tempo.» Aggiunge mentre ti passa accanto.

«Che è successo?» Scarlett ti sussurra in un orecchio.

«Assolutamente niente.» Rispondi confusa. «Credo che lo abbia innervosito che i camerini fossero occupati.»

«Dici?» Scarlett non sembra molto convinta.

«Mi piace.» Chris parla mentre sfila il golf dalla testa. «Vado anche io a pagare, così magari con i ragazzi vi aspettiamo fuori…»

«Che cavalieri…» Scarlett lo prende in giro.

«Siete voi donne che ci mettete troppo.» Chris le posa una mano sulla testa mentre vi supera per andare alla cassa.

Afferri un lato del golf mentre vi passa accanto e lo sfili dalla sua presa.

«Pago io.» Dichiari risoluta.

«Non ci pensare nemmeno.» Protesta pronto.

«L’ho visto io e te lo avrei voluto regalare.»

«Ma io sono arrivato e me lo regalo da solo.»  Controbatte con un sorriso soddisfatto.

«Devo renderti i soldi della cena.» Dici arrampicandoti sugli specchi. «Inoltre non lo avresti nemmeno notato se non te lo avessi fatto vedere.» Aggiungi colta da un’improvvisa ispirazione.

Lui sbuffa, ma smette di insistere.

Non riesci a crederci.

Hai vinto.

«Adesso che avete fatto per l’ennesima volta la coppia sposata possiamo andare a vedere il vestito per me?» Domanda Scarlett con fare melodrammatico. «E sul serio tu credi che siano solo i camerini?» Aggiunge poi verso di te prima di incamminarsi verso il reparto donna del locale.

«Che cosa vuoi dire dei camerini?» Le chiedi mentre la segui correndo per starle dietro.

 

Alla fine avete comprato due abiti per Scarlett, cinque magliette ed un paio di jeans per Anthony, due camicie per Sebastian, un completo e il golf per Chris. Tu hai fatto da supervisore per tutti quanti. Scarlett non ha voluto dirti niente sulla sua insinuazione dei camerini asserendo che non puoi essere così tonta da non capire.

Sei quasi sicura che la cosa riguardi Sebastian ed il suo essere nervoso, ma non hai voglia di preoccuparti di qualunque cosa sia.

Avete deciso di essere amici, di vedere come riuscite a gestire una relazione normale e quindi non hai intenzione di preoccuparti dei suoi assurdi sbalzi d’umore.

Se poi hai capito bene quello che voleva implicare Scarlett, beh…Può arrabbiarsi quanto vuole, ma se vuoi fare un regalo ad un amico, lo fai e basta. Hai anche comprato un gelato a Scarlett, ma non è rimasto offeso per mezz’ora.

«Persa nei tuoi pensieri?» Anthony ti affianca e fa cozzare la sua spalla con la tua, sorridi al contatto voltandoti verso di lui.

«Più o meno, ma adesso sono concentrata.» Rispondi e resti in attesa che lui ti illumini.

«Pensavamo di cenare insieme in quel ristorante di cui ci ha parlato Scarlett quando eravamo da Prada…» Anthony aggrotta la fronte. «O era Armani?»

«Dolce & Gabbana.» Specifichi ridendo alla sua espressione assurda. «Va bene...Ci fermiamo prima in albergo o no?»

«Sì, dobbiamo fermarci per forza.» Scarlett agita un dito. «Non ci farebbero mai entrare vestiti così.»

«Non si è mai sentito di un locale che non vi farebbe entrare.» Rispondi sovrappensiero.

«Ѐ un locale abbastanza chic e è gradito che i frequentatori si vestano per bene.» Scarlett insiste sotto il tuo sguardo perplesso.

«Noi potremmo entrare anche così, ma tu no.» Sebastian parla serio senza curarsi del fatto che le sue parole possano ferirti o meno.

Anthony stringe una mano intorno alla tua spalla.

«No problem  Posi una mano sopra quella di Mackie sorridendo. «Vorrà dire che mi farò bella.»

«Più di così?» Antony sorride nella tua direzione.

«Lo spero vivamente.» Ridi di gusto stringendoti nelle spalle.

«Finalmente sfrutterai il vestito che ti ho fatto comprare.» Scarlett batte le mani. «E non pantaloncini e maglietta.»

«Cosa c’è di male? Sono pratici.» Ribatti punta sul vivo.

«Femminilità sotto zero.» Sebastian parla facendo finta di tossire e gli tiri uno schiaffo sulla nuca.

«Taci.» Lo ammonisci. «Altrimenti Anthony ti picchierà per me.»

«Io?» Il ragazzo si indica. «Non è meglio Chris per salvare l’onore delle donzelle in difficoltà?»

«Chris come minimo è d’accordo con lui.» Dichiari divertita dai movimenti che Sebastian rivolge ad Anthony. Quest’ultimo si rifugia dietro te e Scarlett mentre Sebastian lo incita a farsi sotto.

«Anche se non vedo donzelle in difficoltà non posso tirarmi indietro.» Chris fa qualche passo verso Seb scrocchiando il collo con un fare che dovrebbe risultare minaccioso, ma non lo è affatto per colpa del sorriso che gli attraversa il volto.

«Perché deve finire sempre così?» Scarlett rotea gli occhi.

«Perché sono uomini.» Ridi mentre la prendi a braccetto e iniziate a camminare per conto vostro lasciando indietro gli altri tre.

Un’ora e mezzo dopo stai litigando con i tuoi capelli davanti allo specchio del bagno della tua stanza, maledicendo il momento in cui hai deciso di partecipare a questa cena chic.

Non sei sicura valga molto la pena di farsi belle quando al tuo tavolo sta seduta Scarlett Johansson con la sua bellezza che toglie il fiato a chiunque. Smetti di pettinarti e fai una smorfia al tuo volto truccato. Più o meno i capelli sono in ordine, quindi adesso puoi fasciarti nel vestito nero che hai comprato un mese fa (e mai indossato). Lo osservi con fare scettico prima di staccare il cartellino e metterlo addosso.

Estrai un paio di scarpe col tacco e infili la sinistra quando bussano alla tua porta. Zoppichi fino alla porta e la apri ritrovandoti faccia a faccia, O meglio faccia-pettorali scolpiti, con Chris.

«Wow.» Sussurra lui e tu giri sul tacco e te ne torni a sederti sul letto e a combattere contro l’altra scarpa.

«Ѐ solo un vestito.» Fai spallucce. «Quindi chiudi quella bocca da pesce lesso.» Lo rimproveri.

Odi tantissimo quando la gente sembra accorgersi che tu sei una donna solo quando ti vesti per bene. Vorresti urlare: Sono la stessa identica ragazza, ho solo messo un vestito e un po’ di fard. Dannazione.

«Stai bene.» Dice grattandosi la nuca, indeciso sull’entrare nella stanza o meno.

«Resti nel corridoio?» Domandi guardandolo. Ti accorgi dei jeans e la camicia bianca, leggermente aperta sul collo, che indossa ed il fagotto che tiene in mano.

Almeno con te stessa devi ammettere che anche lui è ancora più…Interessante del solito. Maledetti uomini…A loro basta una camicia ed un paio di pantaloni e sono già stupendi.

«No, certo.» Fa un passo dentro la stanza e socchiude la porta alle sue spalle mentre ti alzi e testi i tacchi facendo qualche passo.

Li odi. I tuoi poveri piedi stanno già chiedendo pietà.

Cammini verso di Chris per afferrare la borsa che avevi lasciato sul comodino che si trova accanto a lui e, quando ti ritrovi al suo fianco, esulti.

«Ah!! Sono alta quanto te!» Muovi una mano dalla tua fronte alla sua sorridendo soddisfatta, lui sorride a sua volta e muove lo sguardo in silenzio lungo il tuo volto. Per un attimo trovi difficoltà a deglutire e il cuore sembra pronto a partecipare alle prossime olimpiadi.

Elsa, non guardargli le labb

«Tieni.» Christopher fa un passo indietro allontanandosi da te e allunga il pacchetto verso di te.

«Cosa è?» Chiedi decidendo di concentrarti su quell’oggetto piuttosto che qualunque altra cosa.

«Niente di speciale, fidati.» Sorride e stringe le dita fra di loro mentre rimane in attesa.

Scarti il pacco con una curiosità sempre crescente.

«Lo hai ritirato per me dalla reception?» Chiedi mentre lotti contro lo scotch che sigilla il pacchetto postale.

«Veramente me lo sono fatto spedire da Nick. Il mio agente.» Aggiunge velocemente quando aggrotti la fronte.

«Ѐ una specie di regalo?» Chiedi senza guardarlo quando finalmente riesci ad aprire un varco nella carta foderata.

«Non proprio…» Stringe le labbra mentre estrai un capo di abbigliamento blu arrotolato.

Apri il rotolo davanti al tuo volto scoprendo che si tratta di una maglietta a maniche corte con una stampa dei Fantastici Quattro.

«Era mia.» Chris parla incerto. «Me l’hanno data per il primo film, ma non la indosso più…» Gesticola vistosamente con le mani. «Anzi credo di non averla mai usata ad essere sincero. Ne avevo a bizzeffe. Quando hai detto che ti piaceva Johnny Storm, ho pensato di fartela avere. Oggi è arrivata.» Rimane in silenzio per un attimo, poi sembra ricordarsi di una cosa e riprende a parlare. «Sarà un po’ grande, ma quando ti ho prestato quella maglietta, quando ti eri macchiata col caffè, ricordi?» Accenna un sorriso. «Beh, non stavi affatto male, quindi…Ecco…Non credo sia un grosso problema.»

Stavolta sembra aver finito sul serio. Abbassi la maglietta e lo guardi, poi sorridi al suo fare impacciato.

«Ѐ carinissima. Non dovevi.» Affermi alzandoti dal letto. «Ѐ stato un gesto molto dolce, grazie per aver pensato a me.»

«Figurati.» Risponde stringendosi nelle spalle.

Temporeggi per un attimo prima di fare un passo in più verso di lui e abbracciarlo. Passano alcuni secondi prima che anche lui risponda all’abbraccio, poi vi dirigete entrambi a cena.

 

 

***

 

Giuro solennemente di non avere buone intenzioni aver voluto inserire la cena in questo capitolo, ma se voglio pubblicare è bene che la rinvii al prossimo Giovedì.

Quindi vi lascio così. Con la curiosità per la cosa accadrà a cena.

Mi scuso se questo capitolo è troppo Chris-oso (ma quando mai qualcosa è troppo Chris-osa), ma lo avete visto come splendeva al Comic-Con?????Cioè…Ero (e sono) incantata da tale pucciosità e bellezza.

Ma passiamo al capitolo…Uhm vediamoooo…Per gli abiti ho preso spunto da un po’ di foto rubate ai ragazzi per vedere i loro gusti…Anzi il golfino e la camicia di Chris e Seb, rispettivamente, sono capi indossati dai due fanciulli (Chris quando è stato Paparazzato e Seb al Comic-Con 2013 ).

Mentre per l’idea della maglietta di F4, beh mi sono ispirata al mio armadio. xD

Vi riposto il link del video fatto da Kath, perché mi è stato detto che non si vedeva, quindi: Trailer sul tubo ! La canzone se non la conoscete è Hush Hush di Avril Lavigne, mia primissima fonte di ispirazione per questa ff. :D

Fatemi sapere le vostre opinioni e aspettative, per me è sempre un piacere leggervi!

A giovedì prossimo.

Cos

Ps. Auguroni Kos. <3

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** 3.5 ***


Image and video hosting by TinyPic
Trailer sul tubo!




«Siete pronti per ordinare?» Una cameriera dai lunghi capelli neri e lisci si avvicina al nostro tavolo con un palmare alla mano e sorride con fare anche troppo cordiale verso Sebastian seduto alla tua destra.

Siete arrivati da una ventina di minuti e l’atmosfera è tranquilla e serena, se escludiamo il fatto che Mackie vi ha abbandonati e quindi siete solo tu, Chris, Scarlett e Seb.

Non ci sarebbe niente di male, se non continuassi a pensare che è un’uscita a quattro.

Hai decisamente bisogno che qualcuno ti dia un pizzico, una gomitata, una botta in testa. Qualcosa pur di sbloccare il tuo cervello da pensieri assurdi. Senza capo né coda. Privi di basi solide su cui crescere e diventare delle splendide farfalle…

«Elsa?» Scarlett schiocca le dita accanto al tuo orecchio sinistro facendoti sobbalzare e riscuotere dai tuoi pensieri.

«Sì? Cosa?» Guardi confusa Scarlett e la cameriera. «Giuuuusto…» Sposti lo sguardo sul menù e inizi a scorrere i nomi delle portate senza vedere una parola. «Prendo…Prendo…»

«Prende lo stesso che ho preso io, ma senza la rucola.» Sebastian chiude il tuo menù e lo porge alla ragazza sorridendo.

«Vuoi farti la cameriera?» Domandi piccata non appena quella è abbastanza lontana da non sentirti. Un cameriere biondo si avvicina alle tue spalle e riempie il tuo bicchiere con del vino rosso leggermente frizzante.

«Voglio mangiare e tu eri troppo persa nei tuoi pensieri.» Il moro fa spallucce e riposiziona tovagliolo e posate per evitare di guardarti.

«Bugiardo. E non ero persa nei miei pensieri.» Incroci le braccia al petto cercando di dargli più spalle possibile mentre Scarlett ti guarda con fare scettico. «E poi si può sapere cosa dovrei mangiare?» Chiedi voltandoti di nuovo verso di lui, afferrando il bicchiere e bevendo un sorso abbondante.

«Del pollo.» Risponde piatto guardandoti con il volto inclinato. «Quanto ci sta Chris al bagno?» Domanda poi alzandosi a sua volta e dirigendosi verso le toilettes.

«Che diavolo ti prende?» Scarlett parla non appena Seb è abbastanza lontano dal tavolo. «Prima siete acidi, poi siete normali…Adesso siete di nuovo acidi. Che. Diavolo. Sta. Succedendo?» Insiste esasperata mentre svuoti il tuo bicchiere che viene prontamente riempito di nuovo dal cameriere.

«Chiedilo a lui.» Fai spallucce. «Lo hai visto come mi ha accolta?» Ti raddrizzi sulla sedia e cerchi di imitare al meglio Sebastian. «”Finalmente sembri una donna!”» Gonfi le guance e torni seria. «Grazie tante mr. Charm-fatto-persona.»

«Ti aspettavi che ti dicesse che sei uno schianto?» Scarlett domanda.

«No. Una via di mezzo. O che stesse zitto, almeno.» Scuoti la testa. «Non che avesse un’uscita acida e poi facesse gli occhi dolci alla cameriera.»

«Ti ricordi vero che gli hai sbattuto la porta in faccia quando lui ci ha provato con te?» Fai per interromperla ma lei riprende a parlare. «Che gli hai chiesto di essere amici, di avere un rapporto normale?»

«Sì…» Giocherelli col calice pieno di vino.

«Non ho finito.» Ti ammonisce. «E che sei stata gran parte del pomeriggio dietro ai vestiti di Chris?»

«Non è assolutamente vero!» La interrompi nonostante il su sguardo minaccioso. «Sono stata dietro ai vestiti tuoi e di Anthony e anche di Sir Sebastian.» Controbatti. «Siete ingiusti se scaricate tutto su Chris.» Bevi di nuovo.

«Ok, quindi tu e Chris non vi siete avvicinati ultimamente.» Dice la rossa spostando una forchetta.

«No.» Menti spudoratamente e Scarlett se ne accorge. Lo vedi nel suo sguardo.

«Siete amici.» Dichiara dopo qualche attimo di studio. «E non cerchi altro.»

«Esattamente. Non cerco niente di niente, né da Christopher né da Sebastian.» Ti sorprendi tu stessa di quanto sia sincera questa tua affermazione. «Sto bene, sto ritrovando l’equilibrio.» Aggiungi con un sorriso.

«Perfetto.» Scarlett sorride a sua volta. «Quindi non comportarti come una zitella isterica, grazie.» Le sue labbra si allungano ancora di più mentre la guardi sconvolta.

«Le stai chiedendo l’impossibile.» Sebastian torna a sedersi al tavolo seguito da Chris.

«Che ci siamo persi?» Domanda il biondo mentre tiri una gomitata a Sebastian.

«Niente.» Scuoti la testa sghignazzando imbarazzata e finendo il secondo bicchiere di vino.

«Ho solo chiesto ad Elsa cosa farà quando avremo finito di girare.» Scarlett sorride a Chris e poi alla cameriera che è arrivata a portare un paio di cestini di pane.

«Fra due settimane me ne tornerò a casa.» Affermi spostando una mano verso il cestino a te più vicino per afferrare una fetta di pane. «Mamma e papà andranno via in crociera e mi hanno chiesto di tenergli Russ

«Chi è Russ?» Chiede Scarlett portandosi un bicchiere d’acqua alla bocca.

«Ѐ il cane dei miei genitori. Uno shiba...» Affermi continuando a guardare Scarlett e stringendo la mano intorno ad altre dita invece che ad una fetta di pane, voltandoti immediatamente solo per osservare le dita di Sebstian intrecciate con le tue. Allontani la mano dalla sua e torni a concentrarti sull’attrice. «Ѐ la mia palla di pelo personale.»

«Ѐ sempre bello ritornare a casa e dalle palle di pelo, vero?» Chris sorride comprensivo e ricordi che anche lui possiede un cane.

«Verissimo.» Annuisci con vigore. «Vorrei averne uno mio, ma al momento non posso prenderlo.» Fai una smorfia. «Voi invece che farete dopo le riprese?»

«Vacanza.» Sebastian e Christopher rispondono contemporaneamente.

«Romain, Parigi.» Scarlett gongola con fare sognante.

«Ah, l’amour…» Le sorridi dolcemente facendo cozzare la tua spalla con la sua.

Mangiate, parlate, ridete, l’atmosfera riesce a rilassarti totalmente e qualunque problemi ti fossi fatta prima adesso non ti sembra così insormontabile come credevi che fosse. Quando arrivate al dolce tu e Scarlett vi dividete una coppa di gelato alla frutta mentre i due uomini parlano dei loro progetti lavorativi bevendo caffè.

Ѐ quando vi alzate tutte e quattro per pagare ed uscire dal locale che ti rendi conto di come tu sia stata bene. Di come il tempo sia veramente volato via, non solo stasera, ma da quando hai iniziato a lavorare. Ti sembra ieri che eri spaurita negli studios assieme a JJ, mentre tutti correvano a destra e a manca impegnati e tu non sapevi come saresti potuta sopravvivere.

Probabilmente senza l’aiuto delle tre persone con cui hai passato la serata non ce l’avresti fatta…Chris con la sua irruenza, Scarlett con i suoi consigli e Seb

Ti volti a guardarlo di sottecchi mentre cammina al fianco di Scarlett e ride a quello che lei le sta dicendo. Sebastian è stato l’ancora di salvezza per eccellenza. Ricordi ancora quando è arrivato nella tua stanza il tuo primo giorno di lavoro, come ti aveva abbracciata con trasporto quando lo avevi visto e l’avevi salutato con un sorriso.

Come se ti avesse percepita, Sebastian sposta lo sguardo da Scarlett e sorride verso di te, non puoi fare a meno di ricambiare e riprendere a camminare e a parlare con Christopher al tuo fianco.

«Ѐ stata una bella serata.» Afferma Scarlett contenta, non appena arrivate nella hall dell’albergo.

«Il cameriere fermo alle mie spalle che continuava a riempirmi il bicchiere di vino era un po’ inquietante.» Dichiari grattandoti la nuca.

«Faceva solo il suo lavoro.» La rossa ride.

«Oppure cercava di ubriacarmi…» Puntualizzi sghignazzando. «Io ed il vino abbiamo un rapporto complicato.» Ammetti sottovoce. «Ma è stata una bellissima serata.» Aggiungi annuendo vigorosamente.

«Ho come l’impressione che stiate cercando di dirci velatamente che volete andare a dormire…» Chris stringe una mano intorno alla spalla di Scarlett sghignazzando.

«Ho detto a Romain che lo avrei chiamato…» L’attrice non perde la sua verve mentre parla con Christopher.

«Beh, allora…» Sebastian allarga le braccia e sorride inclinando il volto. «Buonanotte?»

«Prima di andare…Posso parlarti?» Parli ancora prima di realizzare che lo stai facendo sul serio. «Da soli.»

Ci hai pensato tutta la sera, a come parlargli, a come affrontarlo…Alla fine te ne sei venuta fuori con questa domanda che ti rendi conto potrebbe essere fraintendibile.

«Certo.» Sebastian sembra confuso o sorpreso, non sapresti dire con precisione.

Vi voltate entrambi verso Christopher e Scarlett. Lei ha preso Chris a braccetto e sorride guardandovi, sai già che domani vorrà farti il terzo grado. Chris invece sembra solo sorpreso. Entrambi vi salutano, poi Scarlett riprende a parlare, quindi tu e Sebastian vi dirigete verso l’ascensore.

Lui preme il tasto del tuo piano e ti osserva in attesa.

Non ti sei preparata un discorso. Non sai nemmeno bene cosa vuoi davvero dirgli, ma sei stranamente tranquilla. Probabilmente il vino ti ha aiutata più di quanto sei disposta ad ammettere.

«Grazie.» Interrompi il silenzio nello stesso istante in cui le porte dell’ascensore si aprono sul piano.

«Di cosa?» Domanda seguendoti lungo il corridoio.

«Mi sono ricordata del mio primo giorno qui.» Fai spallucce e aderisci con la schiena contro il muro a fianco della porta della tua stanza. Sghignazzi divertita. «Mi hai fatto da Cicerone e sono abbastanza sicura che senza di te non sarei riuscita a cavarmela.»

«Accidenti.» Sebastian si poggia al muro al tuo fianco scuotendo la testa. «Sei proprio ubriaca.»

«Simpatico. Molto simpatico.» Fai cozzare la spalla contro la sua. «Per una volta che cerco di essere carina e farmi perdonare.» Riprendi con fare offeso.

«Non hai niente da farti perdonare.» Si volta verso di te sorridendo. «E sei sempre carina, ma sei un po’ brilla.»

«Lo sapevo che dovevo dire gentile.» Dichiari gonfiando le guance, ignorando la sua ultima affermazione e fissando il muro davanti ai tuoi occhi. La mano di Sebastian stringe le tue gote e tu fai uscire rumorosamente l’aria dalla tua bocca.

«Ѐ stato un piacere farti da tutor il primo giorno, comunque.» Afferma dopo che avete riso insieme per l’idiozia che riuscite a raggiungere. «Ma non penso che tu mi abbia fatto venire qui solo per dirmi questo, o sbaglio?» Aggiunge dopo qualche secondo di silenzio.

Sai che è arrivato il momento.

Prendi un grosso respiro e lo guardi in faccia. Devi riuscire a dire quello che ti passa per la mente, sul serio.

«Mi spiace di essere volubile. Mi spiace che passiamo da momenti in cui siamo come adesso a momenti in cui ci scanniamo con le parole. Mi spiace che il mio voler fare chiarezza sulla nostra situazione, l’ha complicata in realtà.» Inclini il volto come fa sempre lui. «Sei sempre stato importante per me, come amico o come ragazzo, sei sempre stato presente e fondamentale. Mi dispiace che il senso di colpa per quello che è successo tre anni fa, mi abbia fatta reagire così.» Sebastian continua a guardarti e a rimanere in silenzio, quindi continui a parlare, ormai senza più freni.

«Quello che penso veramente è che tre anni fa è stato giusto darti tutta me stessa. Nonostante una parte di me si odi per ammetterlo ad alta voce, ma è stato giusto. Ogni volta che ci ripenso non riesco a trovare un fattore negativo, escluso l’aver tradito Matt ovviamente. Se escludo Matt e penso solo a me e te non trovo niente di sbagliato, niente fuori posto. Probabilmente è questo che mi confonde: non trovare niente di sbagliato se torno a tre anni fa, ma…»

«Ma trovarne adesso.» Sebastian finisce la frase per te e stringi le labbra in silenzio.

Svuotata.

Rimanete in silenzio per qualche attimo, sollevi il volto verso il soffitto e continui a respirare in attesa. Sebastian si allontana dal muro e si ferma di fronte a te, afferrando una delle tue mani.

«Non spetta a te riaggiustare quello che c’è di sbagliato adesso.» Sebastian punta i suoi occhi chiari nei tuoi, serio, concentrato. «Sono stato io a farti vedere tutte le cose sbagliate, sta a me cercare di cambiarle ai tuoi occhi. Permettimi di provarci.»

Sorridi. Le tue labbra si incurvano verso l’alto prima ancora che tu lo capisca e annuisci al suo sorriso e all’espressione curiosa sul suo volto.

«So già che non mi renderai le cose facili.»

«Lo sono mai state?» Domandi alla sua esclamazione.

«Un tempo forse.» Fa spallucce e si riavvia i capelli. «Ripensandoci forse no.» Aggiunge poi corrugando la fronte.

«Allora facciamo le cose semplici.» Proponi come se ti fosse arrivata un’idea geniale.

«Ovvero?» Seb inclina la testa in attesa.

Allunghi la mano destra verso di lui, la osserva prima di stringerla con la sua e scuoterla con fare solenne. Scoppi a ridere.

«Non ho la più pallida idea di cosa significhi questo, sai?» Ammetti fra una risata e l’altra.

Per risposta lui stringe la presa e ti tira verso di lui. Dopo un primo attimo di smarrimento affondi la fronte contro l’incavo della sua spalla.

«Sei un...» Mormori contro la sua camicia scura. Lo senti scuotere la testa e stringere l’abbraccio.

«Sono tuo amico.» Finisce per te.

«Con qualche mira nei miei confronti.» Aggiungi divertita.

«Vero.» Risponde serio riallontanandoti da lui e guardandoti negli occhi. «Ma tu sei troppo alticcia per comprendere appieno quel che voglio dire.» Afferma prima di posare le labbra sulla tua guancia destra.

«Non sono così ubriaca.» Replichi con un tono acuto che forse invece non fa altro che confermare i suoi dubbi.

«Vai a dormire.» Ti afferra per le spalle e ti porta di fronte alle tua stanza. «Fammi solo un favore.» Dice mentre cerchi di aprire la porta della tua stanza. Al terzo tentativo ci riesci e ti volti verso di lui.

«Ricordati di questa conversazione domani.» Aggiunge con un sorriso mentre tu ti posizioni sull’attenti.

«Sarà fatto.» Rispondi sghignazzando e chiudendo poi la porta fra di voi.

*

 

«Ti prego dimmelo!!» Scarlett parla a voce troppo alta e squillante al tuo fianco e ti massaggi la tempia facendo una smorfia.

«Non parlare così.» Ti lamenti bevendo il tuo caffè.

«Non è colpa mia se non reggi un po’ di vino.» La rossa sghignazza al tuo fianco mentre ve ne tornate in albergo dopo un estenuante giornata di lavoro.

Estenuante almeno per te, che hai avuto un leggero mal di testa per tutta il giorno. Mal di testa che è vertiginosamente aumentato quando Sebastian ha fatto capolino nel tuo ufficio a vedere come stavi e se ricordavi di quello che vi eravate detti.

Non ricordavi, ma è bastato quell’accenno a farti tornare tutto alla mente.

Ѐ bastato il suo sguardo ed il suo sorriso per capire quanto diversamente le parole erano uscite dalla tua bocca. Tu volevi chiedergli di restare solo amici, di vivere questi ultimi giorni sul set come due amici.  Invece gli hai lasciato una speranza. Volevi chiudere la porta ed invece l’hai spalancata.

E adesso ti senti uno schifo. Non solo per il mal di testa, ma perché non hai il coraggio di rimangiarti ciò che gli hai detto.

Tanto per cominciare una parte di quello che hai detto era vera, ma doveva funzionare da preludio per una parte dove dichiaravi che era meglio se sia tu che lui vi vedeste solo come amici. Non come ex, né come possibili futuri amanti, cosa che lui invece sembra aver colto al volo.

«Dai Els!» Scarlett si lamenta accanto a te.

«Perché mi hai fatta andare su con Seb?» Mugoli alla rossa richiamando l’ascensore.

«Oddio. Lo avete fatto.» Scarlett si porta una mano davanti alla bocca.

«No. No. Assolutamente no.» Ti poggi alla parete dell’ascensore.

«E allora cosa??» Scarlett agita le mani fra te e lei. «Dimmelo o blocco l’ascensore.» Minaccia.

«Potrei avergli fornito delle false speranze.» Cedi.

«Come?»

«Ero brilla! Ho detto cose che non dovevo dire.» Scuoti la testa vigorosamente. «Ma sopravvivrò, devo solo…»

«Dirgli la verità.» L’attrice finisce per te facendo spallucce.

«No, sei pazza?!» La guardi allarmata. «Mi ucciderebbe e non vorrebbe più parlarmi. Devo resistere due settimane.»

«Non credo sia una buona idea.» Scarlett fa una smorfia. «Dove è finita tutta la storia della sincerità?» Chiede mentre le porte dell’ascensore si aprono.

«Sono codarda.» Rispondi uscendo dall’ascensore. «E se non gli parlo non posso mentirgli.»

«Questo è il mio piano.» Ti fa notare e ritorni sui tuoi passi mentre lei esce dall’ascensore. «Devo dedurre che stasera non uscirai con noi? Anche se non puoi evitarlo per sempre, credo che oggi non ce la faresti.»

La indichi sorridendo.

«Bingo.»

«Devi affrontarlo.» Dice prima che le porte si chiudano fra voi.

 Ti accasci contro la parete di nuovo tamburellando sul bicchiere, ormai vuoto, dello Starbucks.

Sai benissimo che ha ragione, ma adesso non puoi farcela. Non con questo mal di testa. Annuisci convinta a te stessa e percorri a passo spedito il tratto di corridoio che ti divide dalla tua stanza.

Ti rifugi in doccia. Luogo per eccellenza per le tue elucubrazioni mentali e per i tuoi concerti. L’acqua lava via anche il mal di testa e finalmente ti concedi un po’ di tempo per riflettere. Non è su come chiarire con Sebastian che ti concentri, ma su ciò che gli hai confidato.

Ѐ vero quello che hai detto. Ѐ vero che senti che c’è qualcosa di sbagliato nel pensare a te e lui insieme adesso, ma non riesci a carpire cosa sia. Non è solo quello che ha detto, è qualcosa che senti dentro, anche se non ti è chiaro.

Probabilmente è solo una grande confusione mentale, era meglio se continuavi a stare zitta e a far finta di niente.

Ripensandoci bene era un disastro annunciato ancora prima di incontrarlo. Quando hai ricevuto la lettera dagli studios, te lo eri sentita sulla pelle che sarebbe stata una pessima idea, ma era stato più forte di te. La voglia di vivere e lavorare in un progetto del genere, l’eccitazione di far parte di qualcosa che avevi solo sognato fino a quel momento, avevano battuto le tue paure di combinare un casino e di rivederlo.

Sì. Era stata proprio quella la fregatura.

Bussano alla porta di malavoglia stacchi lo sguardo dalla tv e strascichi i piedi per andare ad aprire.

Christopher indossa pantaloncini corti e una maglia grigia e ti guarda sorridente quando spalanchi la porta.

«Un uccellino mi ha detto che anche tu sei rimasta qui stasera.» Esordisce agitando una busta di plastica piena di cibarie di vario tipo. «Vuoi smezzare?» Propone con un sorriso.

«I miei piani erano mangiare schifezze e struggermi d’amore per Mr. Nobley…Sei il benvenuto solo se rispetti questo piano.» Dici dandogli le spalle e mettendo muta la tv.

«Andata.» Chris entra in camera chiudendo la porta alle sue spalle e va a sedersi sull’angolo del letto. «Anche se non so chi sia questo tizio.» Aggiunge posando la busta in terra fra le sue gambe.

«Ѐ solo il mio uomo ideale.» Ti stringi nelle spalle. «Ed ovviamente non esiste.» Bofonchi sedendoti accanto a lui.

«Pensavo che il tuo uomo ideale fosse Bucky.» Dice mentre studia la sua busta ed estrae un pacchetto di patatine rustiche.

«Non sono un’amante dei conigli verdi…» rispondi vaga portando le ginocchia al petto.

«Conigli verdi?» Chris solleva un sopracciglio mentre apre il sacchetto di patatine.

«Sì. Bucky O’Hare. Il coniglietto verde protagonista dell’omonimo fumetto.» Ridi alla sua faccia perplessa. «Mi deludi, Evans. Non sei tu l’attore-fumetto?»

«Attore-fumetto?» Il suo sopracciglio si sposta ancora di più verso l’attaccatura dei capelli facendoti scoppiare a ridere. «Spiega, lentiggini.» Ordina ridendo a sua volta.

«Intanto sediamoci sul meraviglioso pavimento della mia camera, altrimenti riempiamo il letto di briciole.» Dici lasciandoti scivolare giù. «Attore-Fumetto è il tuo nome.» Lui continua a guardarti senza seguirti. «Ѐ come ti chiamavo prima di conoscerti. Non è colpa mia se reciti sempre in film tratti da fumetti.» Aggiungi quando corruga la fronte.

«Sarebbe un bene o un male?» Domanda infine addentando una patatina.

«Secondo te?» Domandi indicando la maglietta che indossi.

Ѐ la sua. Hai arrotolato le maniche e annodato la parte finale, trasformandola in una specie di canottiera corta, ma è la sua maglietta.

«Molto carina.» Annuisce studiando la tua mise e indugiando leggermente sul tuo addome scoperto.

«Posso anche usarla come vestitino visto che è enorme, ma oggi faceva troppo caldo e non avevo voglia di mettere i leggins.» Aggiungi entusiasta.

«Sei proprio appassionata.» Sorride spostando verso di te il pacchetto di patatine che ancora non hai mangiato.

«Ed è un bene o un male?» Lo imiti facendolo ridere.

«Secondo te?» Replica parlando in falsetto e sbattendo ripetutamente le palpebre, ridi.

«Non ho fatto così.» Lo colpisci su un braccio ridendo assieme a lui. «Non farei mai la civettuola con un ragazzo mentalmente impegnato.» Aggiungi afferrando un pacchetto di popcorn dalla sua busta ed aprendolo.

«Mentalmente cosa?» Chiede curioso.

«Mentalmente impegnato.» Ripeti sgranocchiando. «Scarlett mi ha detto tutto sulla tua cotta.» Aggiungi.

«Scarlett ti ha detto tutto?» Domanda serio e sorpreso.

«Beh, sì.» Fai spallucce e lui si sistema facendo aderire la schiena contro il bordo del letto.

«E che ne pensi?» Domanda senza guardarti.

«Io penso che dovresti farti avanti. Insomma sei Christopher Robert Evans chi mai ti rifiuterebbe?» Dichiari sorridendo e allungandoti a prendere un po’ di patatine.

«Disse la ragazza che non ha voluto neanche far finta di stare con me per un suo tornaconto.» Aggiunge scuotendo la testa.

«Ma io sono diversa.» Abbozzi un sorriso innocente.

«Suppongo di sì.» Ti guarda e si avvicina a te.

Per un attimo non sai se dovresti tirarti indietro o restare ferma e vedere che succede.

Lui si distende per afferrare una manciata di popcorn e portarseli alla bocca.

Sorridi e afferri una manciata a tua volta mentre realizzi che non ti saresti e non ti sei spostata di un millimetro.

«Magari mi farò avanti prima della fine delle riprese…» Chris riprende a parlare tranquillo e tu annuisci deglutendo a fatica. «Anche Scarlett dice che dovrei farlo.»

«Posso farti una domanda?» Ti riscuoti dal tuo stato di trance e lo guardi mentre annuisce. «Chi è questa ragazza?»

«Scarlett non ti aveva detto tutto?» Risponde sghignazzando.

«Ho bluffato sperando di fartelo scappare, ma non è servito.» Ti stringi nelle spalle.

«Perché so che Scarlett non avrebbe mai rivelato tutto.» Sorride lanciando un popcorn e riprendendolo al volo con la bocca.

«Questo è sleale.» Incroci le braccia al petto. «Avete i segretucci

«Beh, lei è la mia amichetta del cuore.» Risponde con tono infantile. «Lo hai detto tu che è la mia preferita.» Aggiunge ridendo.

«Continua a non essere giusto. Dimmi chi è.» Lui scuote la testa.

«Apri la bocca.» Ordina mostrando un popcorn pronto per essere lanciato.

«Dimmi chi è.» Rispondi e poi serri le labbra talmente forte che sei sicura ti siano diventate bianche. Per tutta risposta lui si mangia il popcorn destinato al lancio e sposta lo sguardo verso la tv.

«A che ora inizia il film?» Domanda guadagnandosi un calcio da parte tua.

«Sei antipatico.» Sbotti mangiando un po’ di patatine. «Ecco perché non volevo stare con te per finta.» Aggiungi.

«Ѐ troppo più divertente torturarti.» Sghignazza.

«Dimmi almeno se la conosco.» Mugoli afferrando un pacchetto di salatini dalla sua busta.

«Sì.» Dice aprendo il pacchetto per te.

«Sì la conosco o sì me lo dirai?»

«Sì.» Ride e gli tiri un altro calcio, lui ti afferra la gamba incastrandola fra le sue. «Questa è sotto sequestro fino a che non farai la brava.»

«Io sono sempre brava.» Rispondi pronta. «Sei tu che ti meriti i calci.» Affermi agitando la gamba nella sua presa.

«Sì, la conosci. Adesso smettila di colpirmi. Ho dei punti sensibili in quelle zone.» Specifica facendoti arrossire e scoppiando a ridere.

«Ѐ Jess?» Domandi.

«Chi?»

«Jess del catering. Mora occhi enormi e azzurri.» Spieghi. «Molto sexy.»

«No, ma carina.» Riprende a mangiare. «Non mi farai mica il terzo grado adesso?»

«Potrei fino all’inizio del film.» Rispondi con fare diabolico. «In mezz’ora potrei scoprire un sacco di cose, specie adesso che conosco i tuoi punti deboli.»

«Sensibili.» Specifica puntandoti un dito contro. «Una domanda a testa e anche tu sarai obbligata a rispondere.»

«D’accordo.» Allunghi la mano destra verso di lui che la stringe con un sorriso malizioso.

«Sono in svantaggio di due domande quindi tocca a me.» Dice mentre sta ancora stringendo la tua mano, fai per replicare, ma lui strizza le tue dita con le sue. «Non tirarti indietro, lentiggini

Gonfi le guance e molli la presa mettendoti sulla difensiva per quanto ti sia possibile con lui che continua a bloccarti la gamba destra.

«Bene…Vediamo…Perché non sei uscita oggi?» Fai per aprire bocca, ma ti interrompe. «La verità. Non scuse banali come “ero stanca”.»

«Ma è vero che sono stanca.» Controbatti facendogli sollevare un sopracciglio. «A volte la situazione fra me e Sebastian non è così semplice da gestire. Avevo bisogno di una pausa.» Ammetti abbassando lo sguardo. «Tu invece perché non sei uscito?»

«Toccava ancora a me.» Si lamenta. «Non sono uscito perché domani mattina devo girare all’alba e dovevo riposarmi.» Spiega.

«E per riposarti sei venuto qui?»

«Mi rilassi.» Dice con un sorriso. «E questa vale come domanda.» Aggiunge divertito.

«Mi sembra che tu stia rigirando le regole a tuo favore.» Lo additi. «Non è un comportamento onesto, Capitano

«Io Capitano, io faccio le regole.» Sghignazza. «Pensavo che le cose fra voi fossero tutte rose e fiori. Perché non è semplice?»

«Non lo so. Non lo sono e basta.» Rispondi sulla difensiva. «Perché non ci provi con la ragazza dei tuoi sogni?»

«Non hai risposto sinceramente.» Ti ammonisce. «Perché non penso che sia la cosa più giusta da fare.»

«Bugiardo.» Lo rimproveri.

«Hai iniziato tu.» Ribatte.

«Ieri sera avevo bevuto troppo ed ho detto cose che non dovevo dire. Seb le ha interpretate in un modo…errato.»

«Non potresti dirglielo?»

«Non è facile, è come se fossi un equilibrista. Sarebbe un passo falso che rimpiangerei.» Spieghi sincera.

«Io vorrei poterle dire quello che provo, ma non sarebbe giusto.»

«Perché?»

«Perché sarebbe egoistico da parte mia chiederle di pensare anche a me.»

«Questo è proprio da Steve.» Affermi arricciando le labbra. «Ma non è giusto.»

Lui si limita a guardarti in attesa di una spiegazione. Hai la sensazione che il gioco delle domande sia finito, ma ti stringi nelle spalle e apri una bottiglietta di Coca-Cola che hai afferrato dalla sua busta.

«Se stai insieme ad una persona è normale chiederle di pensare a te. Anzi, non dovresti nemmeno chiederglielo. Dovrebbe essere una cosa spontanea. Quando vuoi bene ad una persona dovrebbe venirti spontaneo pensarla.» Dichiari risoluta.

«Tipo tu ieri quando hai pensato a me per il golf?» Chris ti guarda con un sorriso malandrino.

«No. In quel caso è stato per altri motivi.» Rispondi facendogli una linguaccia.

«Tanto lo so che mi vuoi bene.» Risponde spostando lo sguardo verso la tv accesa ma muta.

«Bene.» Dici seguendo il suo sguardo. «Spero che la cosa sia reciproca.» Aggiungi incerta.

«Ovvio.» Afferma posando una mano sulla tua testa e facendola scendere lungo i tuoi capelli.

«Sai una cosa?» Riprendi a parlare voltandoti verso di lui mentre ancora ha la mano fra le tue ciocche. «Sei l’unico che non mi abbia chiesto i dettagli di ieri sera riguardo me e Seb, ma sei anche l’unico con cui mi sono sfogata completamente.» Sorridi inclinando la testa posando il mento sopra il dorso della sua mano.

«Lo prendo come un complimento?» Domanda senza spostare la mano dalla tua spalla.

«Decisamente,» Mostri la tua miglior faccia da schiaffi. «E ritieniti fortunato.»

«D’accordo, lentiggini.» Sposta la mano a toccarti la punta del naso.

«Adesso taci. Film.» Ordini afferrando il telecomando e rimettendo il volume.

«Agli ordini.» Dice prima di afferrare un’altra manciata di popcorn e voltarsi verso lo schermo.

 

***

Ed eccomi qui.

Capitolo doppio. Ovvero dove c’è l’asterisco è dove doveva finire, ma dato che settimana prossima non potrò aggiornare causa vacanze, ho unito i capitoli per non lasciarvi troppo a bocca asciutta (?)

Cosa dire…Uhm…Diciamo che Elsa è una campionessa nel complicarsi la vita e che è davvero un’equilibrista che si muove su un filo sospeso. Scarlett dovrebbe punirla, forse presto lo farà chissà…Poi poi poi

Bucky O’ Hare esiste sul serio, anche se non è un fumetto che conosco. Diciamo che l’ho sfruttato solo perché ha lo stesso nome del caro Bucky Barnes. <3

Mr. Nobley è il favoloso protagonista di Austenland, con il volto di JJ Field. (Ma non pensavo a lui quando ho scelto il nome dell’assistente di Elsa, bensì a Jensen e Jared, i ragazzi di SPN.) Se non avete visto questo film ed amate Jane Austen guardatelo perché è carinissimo.

Jess…L’avevo inserita un paio di volte. Who’s that girl… (Ok, la smetto) [E’ la sigla di New Girl se vi state chiedendo cosa diavolo stavo blaterando.]

Bon. Detto ciò.

Spero che il caro Seb abbia riguadagnato punti in questo capitolo. =P
A presto.

Kisses and Hugs

Cos

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** 3.6 ***


Image and video hosting by TinyPic
Trailer sul tubo!




Sei seduta ad un tavolo da sola, la mano sinistra che gioca con l'anello che porti al dito medio della destra.

Probabilmente hai sbagliato a venire.

Non conosci nessuno a questa festa e sei troppo poco incline a fare conversazione. Non vorresti ritrovarti ad inveire contro Matt ed il suo stupido lavoro di fronte a degli sconosciuti.

«Signorina lo sa che lei è la donna più bella del locale?» Rotei gli occhi prima di voltarti verso l'uomo che ha parlato alle tue spalle.

«Già, e lo sa che lei è...» Ti volti e l'insulto che avevi pronto sulla punta della lingua si blocca all'istante. «Sebastian?»

«Sì, lo so che sono Sebastian.» Ride spostando la sedia al tuo fianco e lasciandocisi cadere sopra. Sorride inclinando il volto e con uno slancio d'affetto lo abbracci.

«Oh mio Dio! Che bello rivederti!!!» Esclami felice stringendolo ancora. «Wow.» Ti allontani e lo guardi con fare critico. «Questa sì, che è una sorpresa!»

«Ti trovo bene.» Ammetti mentre lasci che le tue mani indugino sulle sue braccia.

«Io invece ti trovo depressa...che ti è successo?» Domanda prima di afferrare un paio di calici dal vassoio di un cameriere che passa vicino.

«Niente.» Rispondi con un sorriso tirato. «Se escludi che il mio ragazzo ha deciso che una riunione a New York sia più importante di darmi il suo sostegno. Perché lui è il grandissimo agente in borsa mentre io...beh io faccio solo qualche vestitino.» Aggiungi fregandotene del tono irritato con cui hai parlato, bevi d'un fiato il cocktail che avevi fra le mani e afferri il calice nuovo dalle mani di Sebastian.

«Beh...Mi spiace, ma forse è il karma.» Sebastian parla con un tono calmo e profondo che devi ammettere ti era mancato.

«Ovvero?» Chiedi curiosa.

«Beh...Il tuo ragazzo mette il lavoro fra di voi e poi incontri me...Direi che è una buffa coincidenza.» Insinua con un sorriso.

«Direi che è una ottima cosa, invece.» Lo correggi. «E ti prego possiamo non parlare di quanto sono stata idiota due anni fa?»

«Non sei stata idiota.» Dice quasi offeso.

«Chiedilo ad una spettatrice qualunque di Gossip Girl. Poi vediamo...» Affermi con un sorriso. «So riconoscere i miei errori. Tu non mi avresti lasciata sola stasera.» Sussurri incontrando il suo sguardo. Le sue dita della mano sinistra giocano con le tue non sai da quanto tempo.

«In effetti no...» Ammette prima di bere un sorso. «Specie sapendo che, da quando è arrivato c'è stato un tizio che ti ha fissata, ponderando sul come venire qui a parlare con te.» Dice sottovoce inclinandosi verso di te.

«Sul serio? Chi?» Domandi curiosa. «Puoi indicarmelo?» Chiedi con fare cospiratorio avvicinandoti ancora un po' a lui.

Sebastian posa il suo calice sul tavolo e muove il dito indice verso la sua faccia accompagnando il gesto con un leggero fischio e sorridendo poi verso di te.

Abbassi la testa sghignazzando, non sei in imbarazzo, sei solo lusingata.

«E quanto è stato a pensare di avvicinarsi o meno?» Domandi mentre sposti la mano libera sul suo ginocchio.

«Forse troppo...» Afferma in un sussurro posando la mano con cui si era indicato sopra la tua.

«Credo sarebbe scortese farlo aspettare oltre...» Proponi mentre ti avvicini al suo volto.

Matt è scomparso dalla tua mente già da un po', probabilmente dovrai parlargli e chiarire. Al momento però non c'è niente e nessuno se non Sebastian. Le sue mani sul tuo corpo, le sue labbra sulle tue, i vostri respiri corti e affannati e lo sguardo di intesa che vi scambiate nell'attimo in cui vi staccate prima di riavvicinarvi di nuovo. Con più passione, con più eccitazione.

«Io alloggio di sopra.» Sussurra contro il tuo orecchio prima di baciarti sul collo.

«Meglio...Non vorrei dare spettacolo qui.» Ti senti dire prima di tornare a baciarlo di nuovo.

[…Yeah the drums they swing low

And the trumpets they go…]

Spalanchi gli occhi e per poco non ti metti seduta sul letto.

Ti passi una mano sul volto e sbuffi cercando di allontanare il sogno…Il ricordo della notte di tre anni fa. Di Sebastian e di tutte le cose che avete fatto. Non riesci a capire cosa abbia influito il tuo subconscio, ma qualunque cosa sia la odi.

Non puoi fare sogni del genere, fanno male e basta. Parlano di promesse non mantenute, speranze vane e del tuo cuore ridotto in briciole.

Meglio ascoltare Jason Derulo e rimanere in mezzo alle coperte al buio.

...Aspetta...

Perché non è suonata la sveglia normale? Perché è buio?

Spalanchi la bocca e gli occhi mentre colleghi il cervello. In conferma al tuo ragionamento senti un corpo muoversi alle tue spalle.

Istintivamente chiudi gli occhi e ripercorri con la mente la serata di ieri.

Tu e Chris avete mangiato schifezze e guardato Austenland alla TV dell'albergo. Christopher ha riso per una ventina di minuti quando ha scoperto che Mr. Nobley era JJ Field, perché ha partecipato a Cap. America. Hanno scambiato sms fra di loro e la cosa è stata divertente. Vi siete spostati sopra il letto per avere una migliore visuale e stare più comodi. Avete guardato il film.

O meglio: tu hai guardato il film, perché quando è finito e ti sei voltata verso Chris per avere commenti, lui stava dormendo beatamente.

Hai deciso di non svegliarlo, ti sei cambiata in bagno e ti sei addormentata al suo fianco.

«Merda!» Lo senti imprecare sottovoce, mentre si muove nel letto e finalmente spegne la sua sveglia.

Dovresti aprire gli occhi e voltarti verso di lui.

Non è possibile che il tuo sonno sia così pesante, non ci può cascare e farai la figura dell'idiota.

Il tuo corpo però non è d'accordo.

Non si muove, continui a dare le spalle a Christopher mentre te ne stai con gli occhi chiusi, ascoltando ogni suo movimento. Lui si alza dal letto cercando di fare il meno rumore possibile. Senti i suoi passi muoversi verso la porta, probabilmente nel tragitto si ferma a raccogliere le scarpe da terra.

Ancora qualche passo e sarà fuori.

Allora potrai aprire gli occhi, scampata al pericolo della domanda "Perché non mi hai svegliato?" alla quale non sai rispondere sinceramente.

C'è qualcosa nella risposta "Sapevo che dovevi svegliarti presto, dormivi così bene che mi dispiaceva svegliarti" che, nonostante sia la verità, senti stonare. Qualcosa che potrebbe celarsi e che non hai voglia di affrontare.

Persa nei tuoi pensieri non riesci a capire se Chris è già uscito e non te ne sei accorta o se è ancora nella stanza, fermo. In attesa che tu apra gli occhi per ridere e dire "Lo sapevo che eri sveglia!!".

Ascolti il silenzio cercando di esaminare i rumori, fino a che non lo senti respirare o meglio sospirare. Dovrebbe essere all'altezza della porta se hai esaminato bene la situazione.

Adesso esce e puoi tornare a respirare tranquillamente.

Oppure ti sta osservando e si è accorto di quanto sei rigida.

Rilassati, Elsa. Rilassati.

I passi di Chris si avvicinano invece di allontanarsi.

Bene. Trova una giustificazione al tuo comportamento, in fretta.

Si fermano all'altezza del letto, senti il suo sguardo sul tuo volto. Vorresti esplodere e dire "Ti prego non guardarmi così!" anche se non puoi essere certa di come ti stia guardando.

Lo senti prendere un grosso respiro e avvicinarsi al tuo volto, percepisci il respiro contro la tua pelle, la sua mano poggiata vicino al tuo addome che abbassa leggermente il letto con il suo peso. Senti l'altra mano che sposta un ciuffo di capelli dalla tua fronte. Infine avverti le sue labbra posate sulla tua fronte per pochissimi istanti, con una dolcezza che ti stringe lo stomaco.

Vorresti aver aperto gli occhi e poter guardare nei suoi, solo per avere la conferma di come ti sta guardando. Perché tuo malgrado ti ritrovi a sperare che ci sia un po' d'amore nei suoi occhi.

Invece non ti azzardi a muoverti.

Nemmeno adesso, mentre ti carezza con un pollice vicino all'attaccatura dei capelli, troppo codarda, troppo confusa.

Troppo lenta perché, quando finalmente ti decidi ad aprire gli occhi, lui sta chiudendo la porta alle sue spalle.

Resti a fissare il muro della tua stanza, nessun pensiero si forma nella tua mente e ci rimane per poco più di un istante. I ricordi di Sebastian, il comportamento di Chris, le parole di Scarlett, le tue paure, le tue speranza. Tutto si confonde, si rincorre nella tua mente senza darti tregua.

Ti rifiuti di alzarti dal letto e senza rendertene conto ti riaddormenti.

 

***

Sorpresa!

Pubblico oggi, perché domani, o meglio fra sette ore, riparto e quindi aggiorno oggi per poi tornare ad aggiornare dopo il 27…Spero Giovedì 28, ma non garantisco.

Facendola breve perché devo andare a dormire, questo è il capitolo che ha fatto partire la long. Ebbene sì, all’inizio il sogno doveva essere una specie di shot, ma l’idea di far svegliare Elsa accanto a qualcun altro è stata forte e ho creato tutto quello che avete letto finora e che leggerete più avanti attorno all’idea del sogno/ricordo.

A quanto pare ho creato un’atra OTP…Quindi…. Captain Freckles!

Un abbraccio a tutte

A presto

Cos

 

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** 4.1 ***


Image and video hosting by TinyPic
Trailer sul tubo!




Quando ti svegli è già mattino e stavolta è il tuo cellulare a suonare per strapparti da un sonno senza sogni, ma agitato. Ti alzi, fai colazione in albergo e poi ti dirigi sul set.

«Devo parlarti.» Dici sedendoti al fianco di Scarlett. La rossa sta mangiando un panino in attesa di girare una scena e sposta solo leggermente lo sguardo su di te.

«Ciao Elsa. Anche io sto bene, grazie per avermelo chiesto.» Risponde tornando poi ad addentare il suo panino.

«Scusa.» Mugoli al suo fianco cercando di fare i tuoi migliori occhi da cucciolo bastonato. «Stai bene?» Aggiungi osservandola.

«Sì, ho solo fame.» Risponde guardandoti. «Prenderesti un altro panino per me? Qui mi farebbero mangiare solo aria se potessero.» Si lamenta.

«Con cosa lo vuoi?» Chiedi facendole ritrovare la solita carica.

«Prosciutto. Bello farcito, grazie.» Dichiara mentre ti alzi e vai a servirti al catering. Quando torni Scarlett ha già finito il suo primo panino ed attende il secondo con fare avido.

«Che volevi dirmi?» Chiede scartandolo e avvicinandolo alla bocca.

La guardi e inizi a tormentarti le dita delle mani mentre lei ti osserva masticando.

«Che ha fatto Sebastian, stavolta?» Ti incalza, dopo aver deglutito, mentre afferra una bottiglietta d'acqua.

«No, Sebastian.» Dici spostando lo sguardo da quello sorpreso di lei. «È Chris che mi ha baciata.»

Scarlett per poco non sputa l'acqua che ha in bocca e si volta sconvolta verso di te.

«Lui, cosa?!?!» Urla e tu agiti le mani davanti al volto allarmata.

«Non è come pensi. Sulla fronte.» Specifichi subito. «Mi ha baciata sulla fronte.» Ripeti perplessa dal fatto che tu stia arrossendo.

Scarlett ti osserva sbattendo un paio di volte gli occhi.

«E quindi?» Chiede con un tono calmo.

«Non l'ha mai fatto prima.» Aggiungi incerta.

«A volte è affettuoso. Anche a me bacia la fronte, spesso.» Dichiara con noncuranza. «Siete diventati amici, è normale. Perché ti allarma?» Domanda curiosa.

«Non lo so. Forse, perché lo ha fatto mentre dormivo.» Dici facendo spallucce.

«Eh?» Scarlett solleva una mano davanti al tuo volto. «Spiega per bene, credo di essermi persa qualcosa.» Ordina.

«Stamani in camera mia, quando se ne è andato io ero sveglia. Lui non lo sapeva e mi ha baciato la fronte prima di uscire.» Spieghi con fare sbrigativo.

«Che ci faceva in camera tua?» Scarlett sembra essere impossessata da Poirot. O Sherlock Holmes. Sì, decisamente non senti empatia nel suo tono di voce, solo tantissima curiosità.

Una parte di te sperava che le fosse sfuggito quel dettaglio.

«Ci dormiva.» Mormori fissandoti i piedi e calciando un sassolino come se fossi una bambina colta in flagrante.

«E perché Chris dormiva in camera tua?» Domanda in un tono da maestrina.

«Perché si è addormentato ieri sera, mi spiaceva svegliarlo e quindi l'ho lasciato stare.» Rispondi calma. Scarlett ti osserva per un attimo in silenzio poi incrocia le gambe tornando a guardare il set.

«Oh.» dice prima di addentare di nuovo il panino.

«Oh...» Ripeti incerta. «Tutto qui?» Domandi leggermente delusa.

«Non saprei.» Sorride verso di te. «È tutto qui?»

Aggrotti la fronte incerta, ma prima di rispondere lei riprende a parlare.

«Sai Chris può anche aver fatto quel gesto per ringraziarti.» Rimane in silenzio per qualche secondo come a farti riflettere sulla questione.

Mark, l'aiuto regista, la chiama sul set e lei si alza affidandoti quel che rimane del panino che le hai comprato.

«Le cose che dovresti domandarti non sono le motivazioni del gesto di Chris, ma le tue.» Aggrotti la fronte senza capire. «Perché lo hai lasciato dormire con te? Perché non sei andata a parlare con lui di questa cosa, invece che farlo con me? Perché hai finto di dormire stamani?» Elenca contando sulle dita e facendoti pensare che sono veramente tante domande a cui non sai rispondere. «Quando troverai una risposta a queste domande, rispondi a questa.» Fissi lo sguardo in quello di lei per farle capire che sei in ascolto.

«Perché ti preoccupi di questo e non della tua situazione con Sebastian?»

«Scarlett!» Mark la richiama.

«Arrivo!!!» La rossa ti sorride con fare incoraggiante e si allontana mentre ti lasci sprofondare ancora di più nella sedia.

Rifletti restando al posto con il panino in mano. Rimugini mentre lavori con JJ durante il giorno. Pensi e ripensi quando rimani da sola e decidi di riscontrare l’attrice. In parte per evitare di tornare in albergo da sola, in parte per darle le poche risposte che sei riuscita a trovare.

Scarlett allunga le braccia sopra la testa mentre ti osserva chiudere a chiave la porta. JJ, è uscito con gli altri ragazzi, ma hai declinato il loro invito Sai che facendo così continueranno a sparlare sottovoce del tuo essere snob, ma tu sai che non è la verità e soprattutto che dovrai stringere i denti solo per un’altra decina di giorni.

Hai altri grattacapi, sospiri raggiungendo Scarlett che sorride rilassata.

«Sei uno straccio.» Commenta mentre riaggiusti la borsa sulla spalla.

«Lo so.» Ti passi una mano sul volto e poi riavvii i capelli. «Ho riflettuto.»

«Brava.» Scarlett sogghigna. «Trovata qualche risposta?» Chiede mentre montate in auto in direzione dell’albergo.

«Ho pensato che mi impensierisce più Chris perché con lui è sempre stato tutto facile e non voglio che si complichi. Ѐ il motivo per cui sono riuscita a non crollare e le chiacchierate che ci siamo fatti in questi mesi sono state così…» Ti stringi nelle spalle.

«Semplici.» Scarlett finisce per te la frase e annuisci.

«Con Sebastian è complicato. Ci facciamo troppo intricare dai nostri precedenti, ogni decisione che prendo sembra sbagliata. La voglia di tornare con lui che avevo all’inizio delle riprese sembra essere diventata la cosa più sbagliata che potessi provare. Non so più chi ho davanti. Se il ragazzo di cui sono stata innamorata, l’amico che è stato in passato e fino a poco fa o una persona ancora diversa che non conosco e che ho paura di conoscere.» Parli con una calma che pensavi di non riuscire ad avere e aggrotti la fronte quando arrivi al punto del discorso. «Non so se tutto questo ha un senso per te…» Aggiungi forzando un sorriso.

«Ha tremendamente senso per me.» Scarlett sorride dolcemente. «Si dice che l’amore sia una cosa semplice…»

«Già…» Dici sovrappensiero. «No.» Sollevi il volto e arrossisci quando guardi Scarlett che scoppia a ridere. «Non pensarci nemmeno.» Insisti alle sue risate.

«Io non ho detto niente.» Sogghigna. «Ma so cosa hai pensato.» Aggiunge con fare sibillino.

«Non ho pensato a niente.» Menti spudoratamente. «Se ricordi bene quello che ti ho detto l’altra sera a cena…»

«Che stai bene sola.» Ti interrompe.

«No. Ho detto che non cerco niente da Chris e neanche da Seb, adesso.» Ti guardi i piedi per un attimo mentre arrivate all’albergo. «Se c’è una cosa che ho capito ragionando oggi è che se ho tutti questi dubbi l’ultima cosa di cui ho bisogno è trovarmi un ragazzo.» Affermi scendendo dall’auto ed entrando nella hall seguita da Scarlett. «Un attore poi.» Sbuffi facendola ridere.

«Non siamo così male.» Dice divertita guadagnandosi una occhiata perplessa. «Devo difendere la categoria.» Dichiara sollevando le mani come a discolparsi.

«No…» Concedi. «Non siete così mal…»

«Non credo che spetti a te dirmi cosa sia meglio per me o per Elsa.» La voce di Sebastian proveniente dal corridoio al vostro fianco ti blocca l’ultima lettera sulla lingua e i piedi al terreno.

«Non sto cercando di dirti cosa è meglio per te.» Chris risponde a tono al ragazzo e Scarlett si ferma al tuo fianco mordendosi il labbro inferiore. «Sto dicendo che dato che sai che aveva bevuto troppo potresti evitarle ulteriori problemi, parlandole sinceramente per una volta.» Continua il biondo e non riesci a immaginarti la sua espressione ascoltando solo il tono della sua voce. L’unica cosa che riesci a fare è rimanere ad origliare, immobile, senza guardare nemmeno l’attrice al tuo fianco che ti sussurra di non restare.

«Non ti innalzare a salvatore della patria, per favore.» Sebastian sghignazza mentre parla. «Io conosco Elsa.»

«Conosci la ragazza che era diversi anni fa, conosci la donna che è adesso?» Chris domanda serio.

«Tu sì?» Domanda retoricamente l’altro. «Non pensare che non abbia capito il tuo gioco…Fare l’amico quando alla fine la vuoi almeno quanto me.» Lo accusa.

«Non è un gioco. Non sto facendo assolutamente niente.» Chris continua a mantenere il suo tono calmo. «Dico solo che dovreste parlare, lei ha paura di ferirti, ma tu lo sai che l’altra sera non ha detto tutto quello che voleva.»

«Certo. Ma so anche che se non viene messa alle strette a volte non affronta i problemi.» Seb sbuffa e Scarlett afferra la tua mano.

«Non dovremmo ascoltare questa conversazione, torniamo indietro.» Propone, ma tu non le presti attenzione.

«Così tu avresti via libera, no? Altrimenti perché le saresti così amico.» Sebastian continua a parlare e Scarlett continua a cercare di portarti via.

«Non è questo il punto.» Chris prova a controbattere.

«Vorresti farmi credere che a te non piace Elsa.» Sebastian parla con un tono che non riesci ad interpretare. «Che non le sei stato intorno tutto questo tempo perché ti piace.»

«Non all’inizio.» Ammette alla fine il biondo nello stesso istante in cui vedi Scarlett colpirsi la fronte e scuotere il volto mormorando un “Idiota”.

Lo sapeva.

Tutti sapevano.

Stringi i pugni lungo i fianchi.

Scarlett sapeva dei sentimenti di Chris nei tuoi confronti.

Tutto il tempo che siete stati insieme e che tu ti sei aperta con un amico, Chris era lì solo per cercare di conquistarti.

E Sebastian ha approfittato della tua paura di ferirlo per metterti alle strette ed evitare una conversazione troppo scomoda.

Senti la rabbia montarti dentro, mista alla delusione e anche all’imbarazzo per essere stata così stupida. Per esserti fidata ed essere stata manovrata in questo modo. Non sai bene come affrontare tutta la situazione. Come affrontarla da sola, soprattutto. Non rifletti. Non perdi tempo ad elaborare un discorso arguto e pungente. Stai già voltando l’angolo e affrontando i due ragazzi.

Sebastian si accorge subito della tua presenza e sgrana gli occhi, sorpreso. Christopher si volta solo notando la sua espressione, quando capisce, si volta verso di te stringe le labbra e abbassa lo sguardo.

«Elsa…» Scarlett si avvicina con fare colpevole spostando lo sguardo fra i due e te.

Sollevi una mano bloccando qualunque fosse il suo tentativo di calmarti mentre continui a fissare arrabbiata i due attori davanti a te.

«Niente Elsa.» Dici con un tono fin troppo calmo voltandoti verso di lei. «Non so quale strano passatempo da attori stra-pagati abbiate architettato tutti e tre, e ad essere onesti neanche mi interessa.» Affermi gelida spostando poi lo sguardo di nuovo sugli altri due. «Una cosa posso dirvi per certo. So benissimo badare a me stessa.» Guardi Christopher e stringi di nuovo i pugni lungo i fianchi. «Non ho bisogno di un protettore. Né di sotterfugi per affrontare delle situazioni complicate che probabilmente ho costruito solo io.» Aggiungi spostando lo sguardo verso Sebastian. «Ho sempre pensato di non essere abbastanza, ma adesso capisco che la verità è l’esatto opposto.» Continui a guardarli mentre lasci che la delusione che provi venga sostituita completamente dalla rabbia. «Non sarò bella, ricca e famosa, ma sono sincera.» Sibili l’ultima parola con tutta la forza che riesci a trovare. «E sinceramente vi dico che potete andare a farvi fottere tutti quanti. Per mia fortuna sto benissimo da sola e non ho bisogno di voi.»

Ti giri dando loro le spalle e sospiri prima di allontanarti mentre la rabbia scema e lascia spazio solo ad un opprimente senso di vuoto.

 

***

Zan. Zan. Zaaaaaan. *doccia ghiacciata per tutti alla fine di questo capitolo! #IceBucketChallengeYeah!!* (Ok, la smetto…)

Ammetto di essere stata un po’ cattivella, ma se lo meritavano.

Prima che qualcuno mi uccida vi lascio qualche curiosità (?).

Scarlett ed il panino…Mi sono ispirata ad un’intervista a Jeremy Renner (se non sbaglio) dove raccontava appunto che la cara Scarlett sul set di Avengers ordinava panini mega farciti per lui per poi mangiarseli lei che era a dieta. (Inutile dire che la mia stima per lei è aumentata ancora. xD)

L’amore è una cosa semplice e adesso…adesso…adesso…Te lo dimostreròòòòòò *canta anche se è stonata come una carampana* Parole saggissime di Tiziano Ferro e a cui credo fermamente. Quindi volevo omaggiarlo.

Ultima, ma non ultima la curiosità più interessante *fate finta di crederci*

All’inizio questo doveva essere il penultimo capitolo, ma ho deciso di dare a ciascuno dei tre una possibilità di farsi perdonare prima di giungere all’epilogo.

Ebbene sì, se resta tutto come è stabilito nella mia mente abbiamo solo quattro capitoli prima della fine della long.

Ma prima che facciate i salti di gioia, sappiate che comunque io tornerò ad imperversare le pagine di EFP molto molto presto (spero).

Alla prossima

Un abbraccio

Cos

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** 4.2 ***


Image and video hosting by TinyPic
Trailer sul tubo! By: Kath




Sbatti la porta della tua stanza e stringi i pugni lungo i fianchi.

Hai voglia di prendere a calci o pugni qualcosa…O qualcuno, ma ti limiti a respirare a fondo e a muoverti su e giù cercando di ritrovare una specie di calma che non ti appartiene. Non adesso. Non dopo tutto quello che hai scoperto.

Bussano alla porta.

«Vattene Scarlett.» Urli voltandoti e di nuovo cala il silenzio. Mordi il labbro inferiore e inizi a non provare più rabbia, ma solo una forte delus

Bussano di nuovo. Ruoti gli occhi fissando il soffitto e imprechi.

«Ho detto di andartene, Scar!» Apri la porta senza renderti conto dell’errore che è. O rendendotene conto, ma sfidandoti ugualmente per Scarlett.

Perché senti che con lei potresti giungere ad un compromesso. Perché una parte di te può capirla, forse…

I tuoi occhi, però, non incontrano quelli di Scarlett

«Non sono Scarlett.» Dice abbozzando un sorriso e istintivamente provi a richiudere la porta.

«Ti prego.» Non ti ferma anche se potrebbe, sei tu che rallenti il movimento fino a bloccarti incerta, ma in attesa.

«Che vuoi Chris?» Chiedi in un sussurro irritato.

«Io volevo chiederti scusa.» Pronuncia ogni parola con fare incerto.

«L’hai fatto. Ciao.» Cerchi di chiudere la porta, ma stavolta te lo impedisce.

«Non fare così per favore.» Supplica, lo guardi cercando di trattenerti dal dire una sequela di parolacce. «Mi dispiace. Hai ragione. Ho sbagliato.» Dice senza guardarti negli occhi.

«Certo che ho ragione.» Rispondi punta sul vivo.

«Non dovevo intromettermi.» Continua strusciando le mani sui jeans. «Ti chiedo scusa per aver cercato di parlare con Sebastian. Avresti dovuto farlo tu. Volevo solo aiutarti.»

«Non è quello il punto.» Ti senti fin troppo vulnerabile a farglielo notare, ma non riesci a trattenerti. Lui solleva il volto verso di te e istintivamente sposti lo sguardo dal suo.

«Lo so.» Fa una smorfia. «Speravo di riuscire a parlarne quando ti eri calmata…» Prova ad abbozzare un sorriso, ma lo fulmini con lo sguardo.

«Calmata?» Domandi retoricamente, Chris porta le mani in avanti come a cercare di calmarti, o di mettersi in salvo.

«Pessima scelta di parole.» Ritratta. «Oggi non ne azzecco una.» Parla fra sé.

«Esattamente.» Dichiari lapidaria. «Adesso…» Lo saluti ironicamente con una mano, ma lui non accenna ad allontanarsi.

«Non sono Sebastian.» Dice e fermi di nuovo la porta prima di chiuderla.

«E questo che vorrebbe dire?» Chiedi con la netta sensazione che sia una frecciata.

«Niente. Solo che io non aspetto che tu faccia chiarezza…» Risponde guardandoti serio negli occhi.

«Già. Tu direttamente menti.» Lo interrompi.

«Non ti ho mentito.» Dice aggrottando la fronte. «Non l’ho mai fatto.»

«No, certo…» Sbuffi. «Non hai mai detto che ti piaceva una ragazza…»

«Fino a prova contraria, lo sei.» Il modo in cui lo dice ti spiazza e per un attimo non sai come rispondere.

«Ok, hai detto che…» Provi a controbattere, ma ripensando alle vostre conversazioni non riesci a trovare niente per attaccarlo.

«Ho detto che la conoscevi e che non volevo dirle di quello che provavo perché non sarebbe stato giusto chiederle di pensare anche a me.» Parla al posto tuo e rifuggi il suo sguardo. «E, credimi, non ti avrei detto niente fino a che non avresti capito cosa vuoi da Sebastian.»

«Già. Così avresti finto di essermi amico.» Dici senza guardarlo. «Sarebbe stato nettamente meglio.»

«Il fatto che tu mi piaccia non cancella il fatto che tu sia una mia amica.» Afferma leggermente irritato e il suo tono finalmente ti spinge a guardarlo.

«Amica?» Arricci le labbra. «E dimmi…Avresti passato tutto quel tempo con me anche se non ti fossi piaciuta?»

«Sì. Certo.» Risponde accennando un sorriso. «Mi sei iniziata a piacere proprio per il tempo che passavamo insieme.» Aggiunge divertito.

«E da quanto?» Domandi congelando il suo sorriso.

«Da quanto cosa?» Chiede incerto.

«Da quanto…» Gesticoli con le mani. «…Ti piaccio.» Aggiungi infine incrociando le braccia al petto.

«Da quando ho capito che, pur di vederti sorridere, potevo anche aiutarti con Sebastian.» Dice evitando il tuo sguardo e grattandosi la nuca. «Pessima idea, per inciso, visto che non sorridi molto…» Smette di tergiversare quando i suoi occhi incontrano il tuo volto serio e stanco. «Due o tre me…» Cede.

«Ѐ per questo motivo che mi hai baciata stamattina?» Chiedi senza farlo finire. Fra tutte le domande che potevi fargli stranamente è questa che ti preme di più. Come se potesse portarti chiarezza in qualche modo.

«Eri sveglia…» Lo dice come se lo avesse sempre saputo, ma avesse preferito non pensarci.

Semplicemente annuisce guardandoti negli occhi e per un attimo senti il terreno venire meno sotto i tuoi piedi.

«Perché non me lo hai detto?» Chiede.

«E tu perché non lo hai fatto?» Domandi senza riflettere.

«Sono due cose molto diverse…» Dice con un sorriso. «Sapere che mi piacevi ti avrebbe mandata nei pazzi.»

«Non è v…» Ti fermi da sola sapendo benissimo che ha ragione.

«Devo ammettere che mi sento un po’ meglio…» La voce rilassata di Chris ti riscuote dai tuoi pensieri. Sembra più tranquillo e la cosa ti fa rabbia, perché tu sei più confusa di prima.

«Sono enormemente contenta che tu stia meglio.» Dici irritata. «Scarlett mi ha presa in giro. Sebastian è completamente diverso da come credevo che fosse e tu…Tu stai meglio. Sorridi e sei tranquillo ed io…» La tua voce rischia di raggiungere il livello degli ultrasuoni e per evitarlo riprendi fiato. «Hai idea di come mi senta, adesso?» Chiedi.

«In effetti no.» Ammette dopo un attimo di silenzio. «Come ti senti?»

Porti una mano alla fronte scuotendola. Non puoi crederci.

«Una perfetta idiota.» Sussurri prima di rientrare nella tua stanza e chiudere la porta alle tue spalle. Lo sai che è ancora lì perché non senti i suoi passi allontanarsi. Lasci aderire la schiena contro la superficie ruvida e ti fai scivolare fino a ritrovarti seduta in terra.

 

***

Non parlerò del capitolo subito perché ho un annuncio da fare. Ho creato insieme alla carissima Aine Walsh un gruppo Facebook per le nostre storie. Lì ci saranno spoiler, blends, colonne sonore, stralci di nuove e vecchie storie, nuove idee. Insomma un folleggiante gruppo di due menti diaboliche. Se vorrete dargli uno sguardo: Blame it on the words *lo pronuncia canticchiando Mika*

Così potrete vedere quante idee malsane passano per la testa della sottoscritta. LOL

E adesso passiamo al capitolo…

Io non riesco a rimanere arrabbiata con Chris. Ѐ stato tremendamente difficile per me scrivere questo capitolo, perché lui è così sorridente e carino tutto il tempo e… *piagnucola*

Cerco di tornare seria…Lo so, il capitolo è corto. Lo so che qualcuno di voi si aspettava Scarlett. E so anche che non conclude proprio un bel niente, ma doveva essere così. Quindi dite “ciao ciao” a Chris fino all’epilogo. *agita fazzoletto bianco*

Spero di non deludervi proprio ora sul finale.

Un abbraccio

Cos

 

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** 4.3 ***


Image and video hosting by TinyPic
Trailer sul tubo! By: Kath




Porti alla bocca il cucchiaio carico di cereali e sgranocchi rumorosamente.

Hai dormito malissimo e pochissimo, ti senti distrutta e hai anche un principio di mal di testa che potrebbe farti crollare. Di nuovo.

«Hai un aspetto terribile.» Sebastian si siede al tuo fianco posando una tazza di caffè sul tavolo, avvicinando un bicchiere d’acqua ai tuoi cereali.

Cerchi di ignorarlo, ma lo osservi con la coda dell’occhio agitare una bustina e poi aprirla e farne scivolare il contenuto nel bicchiere che ti ha porto.

«Analgesico.» Dice schiccherando la busta e poi sorridendo verso te. Incroci le braccia al petto e sollevi un sopracciglio verso di lui.

«Che vuoi?» Chiedi senza un minimo di gentilezza.

«Che prendi questo.» Dice mettendoti in mano il bicchiere. «Tanto avevi finito, no?» Osserva la tua tazza mentre tu fai schioccare la lingua contro il palato.

«Sì.» Ti sistemi sulla sedia e porti il bicchiere alla bocca. «Lo bevo solo perché voglio evitare di lavorare con il mal di testa.»  Affermi prima di bere il contenuto tutto d’un fiato.

«Lo so.» Concede Sebastian porgendoti poi una bottiglietta da mezzo litro e riprendendo a bere il suo caffè.

«Sei diventato un infermiere?» Domandi con fare scettico, riempiendo il bicchiere di nuovo.

«Te l’ho detto che sarei stato bravo.» Abbozza un sorriso.

«Molto più bravo in questo che in chiedere scusa.» Dici prima di bere di nuovo.

«Touché.» Sorride disteso e si posa allo schienale della sedia. «Meglio?»

«Dagli il tempo di fare effetto.» Rispondi, ma lui muove un dito fra te e lui. «Credi che basti un’aspirina per farti perdonare?»

«No, ma spero sia un primo passo.»

«Sempre la risposta pronta. Non lo sopporto.» Ti lamenti poggiandoti anche tu allo schienale e massaggiandoti le tempie mentre lui si stringe nelle spalle.

«Sono fatto così, che vuoi farci?» Dice divertito.

«Possibile che siate tutti così tranquilli?» Chiedi guardandolo e poi distogliendo subito lo sguardo verso di lui.

«Siamo attori.» Spiega con calma sorseggiando il caffè. «Sappiamo nascondere le nostre emozioni se vogliamo.»

«Comodo.» Dici bevendo un sorso direttamente dalla bottiglia. «Ma triste.»

«Preferiresti vedermi disperato?» Domanda, ma non ti lascia il tempo per rispondere. «Vorresti vedermi con il cuore distrutto, strapparmi i capelli o peggio, per cerca…» Dice con un tono lamentoso.

«Sei un imbecille.» Lo interrompi e tuo malgrado ti scappa un sorriso che nascondi subito.

«Lo sai.» Inclina il volto e ride guardandoti. «Ed ho anche visto il sorrisetto.» Aggiunge divertito indicando la tua bocca.

«Ti odio.» Replichi cercando di risultare sostenuta.

«Io odio sapere che hai pianto.» Dice in un tono così serio che ti fa perdere un battito.

«Si nota tanto?» Chiedi coprendoti gli occhi con le mani.

«Niente che un po’ di trucco possa coprire.» Ti rassicura.

«Almeno questo è facile da risolvere.» Sussurri.

«Tutto è facile.» Dichiara prima di alzarsi nello stesso istante in cui lo fai tu.

«Evitando i problemi come fai tu, sì.» Gli fai notare punta sul vivo.

«No.» Ti ferma lungo un corridoio. «Se la smetti di preoccuparti di quello che vogliono gli altri e pensi a quello che vuoi tu, è facile.» Scuote la testa e si morde il labbro inferiore prima di tornare a guardarti. «Ma non lo capisci? Ѐ semplice.»

«Illuminami.» Sbotti allargando le braccia.

«Due ragazzi vogliono stare con te. Uno ti ha conosciuta adesso e ha capito che ragazza splendida sei. L’altro lo ha sempre saputo, ma è stato troppo idiota per capirlo e ti ha già lasciata sfuggire, due volte.» Spiega con un tono divertito.

«La seconda sei fuggito tu.» Lo rimproveri guardandolo negli occhi e poi abbassando il volto, in attesa.

«Già. E devo smetterla di pentirmene ogni volta che il mio sguardo incrocia il tuo e tu lo rifuggi come hai fatto adesso.» Dice posando una mano sul tuo mento. «Sappiamo bene entrambi che tu sai cosa vuoi. Abbi il coraggio di seguire il tuo cuore.» Il suo pollice si muove dolcemente lungo la tua mascella. «Lo puoi fare. Staremo bene.» Abbozza un sorriso.

Non riesci a rimanere arrabbiata con lui. Non ce l’hai mai fatta. Lo conosci troppo bene per sapere che si è comportato in quel modo solo per cercare di tutelarsi e non metterti fretta. Ha sempre saputo che hai tuoi tempi e che ti spaventi molto di più per conseguenze che pensi che possano accadere piuttosto che per la realtà dei fatti. Sei sempre stata certa di non riuscire a trovare una persona che potesse capirti come fa lui da anni. Forse è proprio per questo che sei sempre tornata indietro. Era una specie di segreto fra voi, un modo di capirvi e di vivere tutto vostro.

Annuisci lentamente senza allontanare la sua mano dal tuo volto. Non lo distanzi neanche quando una lacrima raggiunge il suo palmo e lui si avvicina facendoti posare il volto contro il suo petto. Una parte di te ha paura di quello che avete, l’altra ha paura di perderlo.

«Va tutto bene.» Dice dolcemente.

«Come no. Con Chris abbiamo complicato tutto, tu ti allontani…» Replichi contro la sua maglietta, lasci che le sue mani carezzino la tua schiena.

Non sai cosa vorresti sentirgli dire. Se sarà sempre pronto ad aspettarti o se ha deciso che non ne può più di tutti i tuoi pensieri.

«Non fingevo quando ti ho detto che sono tuo amico.» Dice e ascolti la sua voce rimbombare nel petto. «Lo sarò sempre. Qualunque decisione prenderai.»

A quelle parole scoppi a ridere e piangere contemporaneamente mentre permetti che le sue braccia ti stringano ancora di più.

 

***

Ho avuto un solo dubbio mentre scrivevo questo capitolo, sto rendendo tutto troppo semplice? Ma alla fine mi sono risposta di no. Alla fine se con una persona si ha un bel rapporto e si prova un grande affetto si riesce a mettere una pietra sopra tante cose (parlo per esperienza personale, sì). Spero di essere riuscita a spiegare bene i pensieri di Elsa. Ѐ stato decisamente il capitolo più difficile fra quelli che ho scritto finora.

Un abbraccio

Cos

Ps. Vi ricordo il gruppo mio e di Aine su Faccialibro: Blame it on the words

 

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** 4.4 ***


Image and video hosting by TinyPic
Trailer sul tubo! By: Kath




«Ti disturbo?» La testa di Scarlett fa capolino nel tuo ufficio.

«Ti aspettavo.» Dici quando Scarlett si chiude la porta del tuo ufficio alle sue spalle e sorride incontrando il tuo volto.

Sapevi che oggi sarebbe riuscita a passare. Da quanto hai fatto quella sfuriata non siete riuscite ad incontrarvi per troppo tempo, un po’ perché avevi voglia di restare sola e lei lo capiva, un po’ per impegni vari.

Adesso sei pronta. E lo è anche lei.

Ed è il momento della verità.

«Ho mandato avanti i maschietti.» Risponde venendo a sedersi vicino alla scrivania alla quale stai lavorando.

«Prima di tutto, voglio solo dirti che mi dispiace, ma non potevo dirti di Chris. Glielo devo. Anche se avrei dovuto, perché sei un’amica e ti voglio bene.» Scarlett unisce le mani sulle ginocchia. «Spero che potrai perdonarmi.» Aggiunge guardandoti negli occhi e istintivamente sorridi.

«Già fatto.» Dici sedendoti sul bordo della tua scrivania.

«Sul serio?» Scarlett sbatte un paio di volte le palpebre sorpresa.

«Sì. Lo capisco.» Dici incrociando le braccia al petto. «Chris è tuo amico da un sacco di tempo è ovvio che tu abbia voluto mantenere il segreto.» Abbozzi un sorriso. «E nel farlo non mi hai mai fatto un torto. Sei sempre stata anche dalla mia parte.» Unisci le mani e cerchi di trovare le parole giuste. «Hai sempre cercato di consigliarmi. Hai sempre provato ad instradarmi su quello che era meglio per me.» Fai una smorfia mordendo il lato interno della tua guancia destra. «Almeno hai tentato a farmi ragionare e capire cosa volevo. Di questo sono grata. Per questo non posso avercela con te.»

Scarlett tira un sospiro di sollievo guardandoti attraverso una ciocca di capelli che le è ricaduta sul volto.

«Non sai che sollievo.» Dice riavviando i capelli e portando una mano al petto. «Considerando come è andata con Chris pensavo che mi avresti sbranata viva.» Alle sue parole scendi dalla scrivania e torni a sistemare le tue cose. «So che non avete più parlato…»

«Già.» Raggruppi un mucchio di fogli, allineandoli sbattendo un lato sulla scrivania. «Solo lavoro.»

«Ѐ passata una settimana…» Dice come se non lo sapessi benissimo anche tu. «Non ti sembra di essere…»

«Troppo dura nei suoi confronti?» Finisci per lei, guardandola e mordendoti il labbro inferiore. «Non ho idea di come comportarmi.» Cedi sotto al suo sguardo. «Quindi, meglio parlare solo e soltanto di lavoro, no?»

«Beh…» Scarlett prova a dire la sua ma tu la precedi.

«Tanto fra cinque giorni non lo vedrò più.» Chiudi un raccoglitore e lo vai a depositare in un armadietto. «Lui si scorderà presto di me, io continuerò la mia vita e tutti staremo bene.»

«Tu stai bene?» Domanda Scarlett dopo qualche minuto di silenzio.

«Perché lui non sta affatto bene. Non so quante volte mi abbia già detto che avevo ragione io e che avrebbe dovuto parlarti subito.» Scarlett si alza per raggiungerti dove ti sei fermata a far finta di controllare un plico di disegni. «Per quanto la cosa sia gratificante, non è naturale per Chris darmi troppo retta.» Accenni un sorriso alle sue parole, ma ti muore non appena lei conclude. «Non credo che sia la soluzione migliore, la tua.»

Vorresti dirle veramente quello che ti passa per la testa, ma le parole si rifiutano di uscire, quindi smetti di trafficare con i fogli e torni verso il computer.

Non sapresti da che parte cominciare, non capisci nemmeno tu come ti senti. Avresti bisogno di startene da sola per conto tuo a riflettere, ma sembra che questa possibilità ti sia preclusa. E poi per cosa? Cinque giorni e sarai sola, questa parentesi sarà finita e la tua vita andrà avanti.

Scarlett solleva le mani per aria.

«Non fare così.» Perde la pazienza. «Odio quando scappi.» Dice seguendoti di nuovo alla scrivania.

«Non sto scappando.» Menti.

«Devo lavorare al pc.» Indichi lo schermo come a dimostrare qualcosa. «Ѐ meglio così, per tutti.» Dici più a te stessa che a lei.

«Bene.» La rossa posa le mani sulla scrivania. «Adesso guardami e dimmi che non ti dispiace. Dimmi che non ti manca neanche un pochino la complicità che avevate.»

Alzi lo sguardo per puntarlo in quello di lei, ma non dici una parola. Senti una stretta al petto e rimani in silenzio. Ormai hai fatto abitudine a quel dolore che ti stringe lo stomaco ogni volta che lui si allontana da te o che non sorride come prima, ma solo per circostanza.

Non ti sorprende nemmeno il fatto che riesci a capire dal suo sguardo se finge o meno, sai solo che ti fa male e per questo non vorresti restare nelle sue vicinanze nemmeno un minuto di più.

«Perché?» Domanda Scarlett quando abbassi il volto.

«Cosa?» Chiedi guardando lo schermo del computer.

«Perché con Sebastian va tutto bene.» Scarlett si siede come se fosse senza forze. «Perché con lui sì e con Chris no?»

«Perché è diverso.» Digiti distrattamente qualcosa sulla tastiera e torni a guardare Scarlett.

Ed è la verità.

Sai solo che non riesci a staccarti da Sebastian, perché da lui ottieni tutta la sicurezza di cui hai bisogno al momento, perché lui sembra capire ogni singolo momento cosa ti passa per la testa e è una sensazione così piacevole che adesso non riesci a farne a meno. Perché da quando avete chiarito è pronto a consolarti e distrarti ogni volta che ti trova sfinita da…da tutto.

«Hai paura.» Scarlett parla con una sincerità che ti disarma.

«Non è semplice, ok?» Sbotti iniziando ad ondeggiare sulla sedia girevole.

«Dimmi che non ti spaventa l’idea di essere felice.» Controbatte.

«A chi non spaventa?» Chiedi pronta. «La felicità è così effimera che appena la conquisti ti sfugge di mano. Tutto questo fa paura.» Dannatamente paura.

«E questa dove l’hai letta?» Scarlett incrocia le braccia al petto con fare sostenuto. «Può anche essere vero, ma questo non deve certo impedirti di cercare di ottenerla!»

«Questo lo so perfettamente.» Dici sporgendoti verso la scrivania.

«Da sola non ce la posso fare, però.» Aggiungi ancora prima di riuscire a spiegarti quello che ti è appena passato per la testa. Prima di poterle dire come con una semplice frase possa averti schiarito le idee più di chiunque altro. Più di quello che avresti potuto fare da sola. Fissi lo sguardo nel suo e sollevi un sopracciglio quando lei socchiude le labbra in una domanda muta.

La vedi aggrottare la fronte concentrata, la osservi ragionare e potresti giurare di vedere i pezzi del suo puzzle mentale andare a trovare posizione. Vedi come riesce a far combaciare alla perfezione tutte le informazioni che ha.

«Quindi…» Dice quando, finalmente, comprende.

«Quindi ho bisogno che tu la smetta di fare la Svizzera.» Rispondi al suo sorriso.

 

***

I’m asking for your help, I am going through hell… *canticchia*

Ma saaaalve!

Ci sono, sono riuscita a pubblicare anche questo capitolo. *si tampona il sudore della fronte*

Non ho molto da dire, il prossimo capitolo dovrebbe essere l’ultimo, dovrebbe essere bello lungo e dovrebbe arrivare Giovedì. Uso il condizionale, perché potrebbe tardare, o potrebbe arrivare in tempo ed essere più breve, oppure potrebbe essere talmente lungo che lo dividerò in due. Boh, chissà. Devo ancora scriverlo, ma nella mia mente è abbastanza chiaro. E sì, Elsa sceglierà. ù Mi sembrava il caso, quindi potete anche scommettere, perché h smesso di fare la Svizzera come Scarlett.

Spero che il capitolo vi piaccia.

Grazie mille a tutti quelli che leggono, in particolar modo alle sante ragazze che recensiscono (vi adoro.)

Un abbraccio

Cos

Ps. Vi lascio di nuovo il gruppo FB, se volete passare siete i benvenuti. Blame it on the wordsJ

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** Epilogo ***


Image and video hosting by TinyPic
Trailer sul tubo! By: Kath




«Io speravo di passare del tempo con te e rilassarmi. Non questo.» Sebastian si lamenta mentre si osserva allo specchio e tortura la giacca del completo celeste che indossa.

«Ѐ orribile.» Rispondi guardandolo dal puff su cui sei seduta.

Sei stata tu a chiedere di vedervi e lui ti ha offerto di passare dal suo appartamento. Appena sei arrivata gli hai riferito le tue preoccupazioni sul vestiario per la premiere che vi attende fra un paio di settimane. Lui si è stretto nelle spalle e ha sminuito la cosa, scatenando l’apprensione della fashion designer fallita che è in te.

«Come sarebbe a dire è orribile?! Mi è costato tantissimo!» Seb si volta verso di te smanacciando.

«So benissimo che lo hai ricevuto in regalo.» Dici affatto colpita. «Metti quello nero.» Ordini con fare perentorio e lui per tutta risposta incrocia le braccia al petto.

«Mi rifiuto.»

«Vuoi fare strage di fanciulle?» Domandi alzandoti dal tuo posto e andando a cercare il completo che vuoi fargli indossare.

«Beh…Sì, ma…» Balbetta e poi rimane in silenzio quando appoggi il vestito sul suo petto.

«Allora mettilo.» Dici sorridendo.

«Con questo piaccio?» Domanda poco convinto.

«A me sì.» Rispondi mentre inizi a studiare le camicie all’interno del suo armadio.

«Più di Christopher?» Chiede facendoti voltare verso di lui.

«Che razza di domanda è?» Replichi sorpresa.

«Volevi dirmi questo, no?» Continua mentre si sfila la giacca celeste. «Non ci siamo visti certo per scegliere il mio completo.» Aggiunge sorridendo e rimanendo in attesa.

«No.» Ti volti di nuovo verso l’armadio sfuggendo al suo sguardo divertito e inizi a spostare i suoi vestiti.

«Guarda che puoi dirmelo, Els.» Insiste alle tue spalle. «Senza devastare il mio armadio.»

«Questa.» Estrai una camicia nera e gliela lanci quasi in faccia, Seb scoppia a ridere. «Cosa c’è?!»

«Sei buffa.» Continua a sghignazzare mentre inizia a sbottonarsi la camicia bianca che indossa.

«Potresti evitare di spogliarti di fronte a me?» Proponi con un tono isterico.

«Potrei, ma non lo farò.» Ride sfilando la camicia, sposti lo sguardo verso il pavimento sbuffando. «Sai, se mi dicessi la verità mi cambierei in bagno.»

«Ti dico sempre la verità.» Replichi guardandolo con un cipiglio offeso.

«Ok…» Dice prima di afferrare la camicia nera ed iniziare ad indossarla. «Come sta Scarlett?»

«Su di giri.» Rispondi cercando di ritrovare la calma. «Nel pomeriggio di Venerdì ha organizzato una sessione di shopping selvaggio per me.»

Sebastian scoppia a ridere mentre inizia a sganciarsi i pantaloni del completo orribile per sostituirli con quelli neri.

«Questo si chiama karma. Mi auguro ti trascini in diecimila negozi e ti tormenti.» Dichiara divertito.

«Non ti sembra di esagerare?» Domandi inclinando la testa e poggiando il mento al polso della mano sinistra, osservandolo con fare professionale. «Ti ho solo bocciato un completo.»

«Spero che questo ti vada bene. Altrimenti ti caccerò da casa mia.» Dichiara con fare solenne.

«Mi piaci con questo look total black.» Annuisci convinta mentre si infila la giacca. «Molto sexy.»

Sebastian mugola osservandosi allo specchio, mentre ti alzi e ti avvicini alle sue spalle.

«Cravatta nera e poi sei pronto.» Affermi lisciando la giacca sulle sue spalle.

«Per andare ad un funerale.» Lo colpisci sulla nuca, ridendo.

«La smetti di maltrattarmi?» Chiede con fare tragico. «Prima mi obblighi a svegliarmi presto per ospitarti, poi mi torturi con i vestiti, mi prendi a schiaffi.» Sollevi un sopracciglio esasperata e divertita al contempo. «Insomma, io avrei bisogno di coccole, specie sapendo che non ti faccio più tanto effetto quando sono nudo davanti a te.»

«Tanto per cominciare non eri completamente nudo, per fortuna. Secondo stai esagerando e dovresti avere pietà di me, sapendo che devo vedermi con Scarlett e che non mi lascerà in pace. Dovresti stare dalla mia parte.» Dici mostrando il broncio.

«Continua con la storia della spinta al destino?» Chiede improvvisamente serio.

«Già.» Scuoti la testa. «Come se fossi il tipo.» Sebastian ride di gusto alla tua affermazione e lo guardi confusa.

«Sei il tipo. Sei assolutamente il tipo. Quindi tira fuori il coraggio e dichiarati.»

«La smetti con questa storia?» Domandi esasperata.

«La smetterei se avessi torto, ma non ce l’ho.» Si stringe nelle spalle e stringe le labbra divertito.

«Quindi anche secondo te dovrei andare da lui e confessargli tutto.» Dici quasi sussurrando.

«Sì. Anche se non lo farai mai, perché avrai paura di ferire gli altri.» Inclina la fronte e ti guarda dritta negli occhi.

«Te.»

«Me.» Concede sorridendo e avvicinandosi.

«Io, che ti sto dicendo che va tutto bene. Che capisco e che ti voglio comunque bene e che sto benissimo, soprattutto adesso che ho una mise che farà strage di giovani fanciulle, molto più belle di te.» Dice stringendoti per le spalle.

«Sei sempre un gentiluomo.» Lo prendi in giro ed in risposta posa le labbra contro la tua tempia.

«Ti va un caffè?» Propone dirigendosi verso la cucina.

«Preparo io, tu cambiati.» Lo superi stringendolo per un braccio. «Grazie.» Sussurri prima di baciargli una guancia.

«Sempre un piacere, Els.» Replica ravviandosi i capelli e sorridendo dolcemente.

 

***

 

Cammini distratta lungo il red carpet. Sai benissimo che tutte le persone che hai intorno non sono lì per te, ma la situazione ti mette lo stesso leggermente in ansia. Stringi la presa attorno al braccio del tuo accompagnatore e continui a sperare di uscire presto dall’occhio del ciclone.

«Se continui così mi stritolerai il braccio...»

«Scusa.» Allenti solo di poco la morsa e cerchi il suo sguardo chiaro e rassicurante. «Sono un pochino tesa.»

Specifichi sistemando un ciuffo ribelle sfuggito alla crocchia con cui hai fermato i tuoi capelli.

«L'avevo intuito.» Risponde sorridendo divertito.

«Non è divertente.» Lo ammonisci colpendogli la nuca.

«Invece lo è.» Dice sghignazzando e passando una mano fra i suoi capelli scuri. «Ed anche tanto.» Aggiunge liberandosi dalla tua presa e stringendoti le spalle in un gesto dolce e protettivo.

«Grazie di essere venuto con me.» Sussurri stringendolo a tua volta, in risposta lui posa le labbra sulla tua testa.

«È sempre un piacere.» Dichiara sciogliendo l'abbraccio. «E adesso fammi incontrare i tuoi ex.»

«Loro non sono i miei ex. Cioè solo Sebastian lo è.» Replichi. «E comunque non so dove sono.»

«Elsa!!!» La voce di Scarlett ti perfora un timpano mentre le sue braccia ti stringono forte, sbilanciandoti.

«Scarlett…» Pronunci il suo nome con la faccia immersa fra i suoi capelli. La allontani un attimo per osservarla attentamente. «Mi hai dato retta alla fine!» Dici soddisfatta osservando la camicetta bianca e la gonna nera che indossa.

«Sì, anche Romain lo ha preferito.» Aggiunge al tuo sorriso trionfante. «Quindi non è solo merito tuo, cara...Anche se non possiamo dire lo stesso per il tuo vestito.» Afferma orgogliosa indicando l'abito grigio che indossi. Lo avete comprato assieme quando vi siete viste in preparazione alla premiere.

«In realtà io avevo optato per il vestito blu, sai quello di Dolce e Gabbana.»

«Molto carino anche quello.» Scarlett annuisce.

«Ma poi lui è intervenuto.» Indichi con il pollice il ragazzo al tuo fianco. «E mi ha imposto questa scelta. Altrimenti sarei dovuta venire da sola.»

«Ottimi gusti.» Scarlett sorride cordiale e allunga una mano. «Lo preferisco anche io, comunque sono Scarlett...»

«È un piacere conoscerti.» Stringe la mano dell'attrice con entusiasmo. «Finalmente.»

«Lui è un tuo grande fan.» Dici coprendo un lato della bocca per cercare di non farti notare. Scarlett sorride continuando a guardarlo. «E sinceramente credo che sia voluto venire qui più per incontrarti che per me.» Aggiungi ridendo.

«Non è ver…»

«NON CI POSSO CREDERE!!!» Sebastian si avvicina urlando e dà un leggero pugno alla spalla del tuo cavaliere, il quale ricambia il gesto prima di abbracciare l'ultimo arrivato.

«Fra tutte le persone che mi aspettavo di vedere qui...tu sei uno degli ultimi.» Sebastian si allontana dall'abbraccio e lo scruta con fare critico. «Come ha fatto a convincenti?» Si volta verso di te. «Come hai fatto a convincerlo?»

«Anche per me è bello rivederti dopo tutto questo tempo, Seb.» Rispondi incrociando le braccia al petto.

«Ci siamo visti due giorni fa.» Puntualizza l'attore ravviandosi i capelli e lustrando il completo che indossa. «Visto che bravo damerino?» Gira su se stesso mentre lo osservi con fare sollevato, dopo tutte le proteste avevi paura di vederlo arrivare in mutande o peggio con quell’orribile completo celeste.

«Puoi andare. L'abito non fa il monaco, ma sembri quasi una persona seria.» Ridi e gli altri tre fanno altrettanto.

«Cosa c'è di divertente?» Christopher vi raggiunge fermandosi fra Scarlett e Sebastian. Lo studi in maniera quasi sfacciata, sono mesi che non lo vedi, e ti è mancato tantissimo. Non hai mai osato provare a chiamarlo, non dopo il saluto innaturale che vi siete scambiati a fine delle riprese. Si è fatto crescere la barba e sembra stia bene, leggermente in tensione, forse, ma in piena forma.

«Parlavamo di come Elsa abbia reso Sebastian un perfetto damerino.» Scarlett spiega e ti riscuote dal tuo studio.

«Lo hai scelto tu?» Annuisci al suo sguardo colpito. «Mi sembrava strano che fossi riuscito a vestiti da solo.» Prende in giro Sebastian e il tuo cuore perde un battito perché non ti aspettavi che fosse così normale. Diciamo che avevi immaginato diversi scenari, ma non un approccio del genere. Non che tu ti stia lamentando o altro, ma ti ha destabilizzata per un attimo.

«Ahah. Molto divertente. Si dà il caso che tu sia più esperto di me solo perché sei più vecchio!» Sebastian incrocia le braccia al petto con fare superiore.

«Forse volevi dire più famoso.» Chris passa un braccio intorno al collo di Sebastian fingendo di strozzarlo.

«Avevi ragione sono simpatici.»

Ti volti verso il tuo accompagnatore e sorridi sollevata mentre la sua mano ti stringe gentilmente un fianco. Non sei sola. Per un attimo lo avevi scordato. Scarlett ti punzecchia l’altro fianco con l’aria di chi la sa lunga.

«Noi non ci conosciamo.» Chris allunga una mano verso voi.

«Beh, lui è il cavaliere di Elsa.» Sebastian parla prima di tutti e sogghigna.

«Colin.» Il tuo accompagnatore parla stringendo la mano e guardando prima Chris e poi Scarlett stringendo la mano anche a lei. «Prima qualcuno è arrivato con la sua eleganza da elefante.» Aggiunge guardando Sebastian di sottecchi, il quale lo colpisce di nuovo al braccio.

«Vi conoscete?» Chris osserva la scena confuso.

«Sì, siamo cresciuti insieme.» Colin passa le braccia intorno a te e Sebastian. «Tutti e tre.»

«Che cosa carina.» Scarlett parla sorridendo a trentadue denti e tu scuoti la testa incapace di fermare tutta questa storia.

«In realtà è stata una gran rottura. Specie quando questi due stavano insieme, vero?» Colin continua a parlare stringendoti fra le sue braccia e baciandoti la testa.

«Eri diventato insopportabile in quel periodo.» Seb rotea gli occhi.

«Immagina un po' perché?» Colin lo prende in giro.

«Beh, adesso è tutta tua, no?» Seb sghignazza divertito.

Tu scuoti la testa esasperata, questi due ti faranno sempre impazzire, sollevi il volto solo per incrociare lo sguardo chiaro di Chris. Ha la fronte aggrottata, ma sorride quando i suoi occhi si specchiano nei tuoi e non puoi fare altro che ricambiare.

«Scarlett devi ancora incontrare i fans?» Sebastian parla mentre ancora si punzecchia con Colin.

«Sì, perché?»

«Devo chiederti una cosa.» Le fa cenno di avvicinarsi. «Tu, Chris?»

«Io ho già fatto. Devo andare alle interviste, ma fra un po' adesso ci sono Samuel e Robert.» Specifica.

«Seb, prima di andare mi diresti dove è il bagno?» Colin parla allontanandosi da te. «Ci vediamo dentro.» Si volta e riprende a camminare con i due attori senza darti possibilità di replica.

Sbuffi e ti trattieni dal mandarlo a quel paese. Lo sapevi che sarebbe successo. Speravi che non avesse voglia di lasciarti da sola, con Chris soprattutto. Una piccola parte di te sta esultando per questa possibilità, ma la verità è che hai una gran paura di quello che stai per affrontare.

«Ti trovo bene.» Rompi il silenzio.

«Già. Sì, sto bene.» Dice mentre segue le tre figure con lo sguardo. «Anche tu.» Aggiunge voltandosi verso di te. «Sei splendida.»

«Ѐ solo un vestito…» Lisci la gonna con le mani per smorzare un po’ di imbarazzo.

«No, sei tu.» Chris si gratta la nuca e abbozza un sorriso. «Sinceramente ti ho trovata più sexy con la mia maglietta addosso, ma anche così non sei affatto male.» Dice evitando di incontrare il tuo sguardo.

«Beh...Grazie.» Dissimuli stringendoti nelle spalle e unisci le mani torturando la pochette. «Mi piace la barba.» Aggiungi dopo un attimo di silenzio, ma te ne penti subito. «Cioè mi piacciono gli uomini con la barba, vi rende più maturi…E sexy… Cioè tu lo eri anche prima, ma con quella…Meglio se sto zitta.» Ti passi una mano sul volto e inizi a guardarti intorno nella speranza di trovare una fossa dove poterti nascondere fino alla fine dei tuoi giorni.

Non osi guardare Christopher. Ti sei resa ridicola. Il trio SCS ti prenderà a sberle per questo.

«Grazie…Credo.» Abbozza un sorriso divertito, grattandosi la nuca. «Scusa se ti ho messo in imbarazzo…» Aggiunge incontrando di nuovo il tuo sguardo.

«No, figurati.» Scuoti la testa e litighi di nuovo con la ciocca ribelle. «Niente imbarazzo, sono solo lusingata.» Affermi sincera e sorridi. «Quali saranno i tuoi prossimi progetti?» Chiedi dopo un attimo di silenzio.  «Ho saputo che girerai un film da regista...Un bel passo avanti.» Prosegui al suo sguardo confuso.

«Sì. Voglio provare.» Dice passando il dorso della mano. «Spero di esserne all'altezza.»

«Lo sarai.» Sorridi e finalmente ricambia pienamente, i suoi occhi dentro i tuoi. «Ne sono abbastanza sicura.»

«Abbastanza?» Chiede sollevando un sopracciglio.

«Dipende da chi sarà il tuo addetto al reparto costumi...» Sostieni sorridendo e contagiando anche lui.

«Stai ufficiosamente facendo domanda di assunzione?» Domanda divertito.

«No. Mi sto offrendo volontaria come tributo.» Rispondi pronta e mostrando la punta della lingua fra i denti. «Morivo dalla voglia di dirlo.» Aggiungi sottovoce sghignazzando.

«Non sono sicuro di aver colto il riferimento, ma ok.» Si stringe nelle spalle e si avvicina, fermandosi al tuo fianco. «Se a te sta bene e non reputi sia una situazione imbarazzante...» Ti porge il suo braccio e, quando lo accetti, prende a camminare.

«Perché?» Domandi con fare innocente. Anche se ti senti in tutt’altra maniera.

«Perché tu mi piacevi?» Dice come se avesse a che fare con una bambina.

«Beh, spero ti piaccia ancora come lavoro altrimenti non dovresti assumermi.» Affermi codarda, improvvisamente spaventata dalla piega che sta prendendo la vostra conversazione.

«Non stavo parlando del modo in cui lavori e da come ti comporti penso che tu lo sappia bene.» Aggiunge perplesso.

«Anche riguardo a quello spero di piacerti ancora.» Dici abbassando lo sguardo. Ok, l’hai detto. Adesso non si torna indietro, giusto?

«Beh...Non sono sicuro che Colin apprezzerebbe molto né questa tua affermazione, né la mia eventuale risposta.» Dichiara serio, ma quando lo guardi leggi, oltre la confusione, un minimo di speranza nel suo volto. Ti stringi nelle spalle e ti senti finalmente leggera, tranquilla. Felice.

«Mio fratello può lamentarsi quanto vuole, ma deve ricordarsi che io...»

«Tuo fratello?» Chris ti interrompe posando le mani sulle tue spalle e guardandoti negli occhi.

«Colin. Mio fratello, mi pare ovvio.» Ti mordi il labbro inferiore. Avresti dovuto presentarlo così da subito, ma Seb e Scarlett ti avrebbero uccisa se lo avessi fatto. Volevano divertirsi. Che cosa ci fosse di divertente poi lo sapevano solo loro.

«Non così ovvio.» Insiste Chris contrariato.

«Quanti Colin pensi che conosca?» Domandi divertita.

«È un nome comune! E Sebastian continuava a parlarne come se fosse il tuo ragazzo.» Replica, ma riesce a malapena a nascondere il sorriso che sta combattendo per affacciarsi sul suo volto.

«Perché Sebastian è un idiota.» Dichiari incrociando le braccia al petto.

«Chi sarebbe l'idiota, scusa?» La voce di Sebastian arriva alle tue spalle e tu ti volti per guardarlo dritto in faccia.

«Tu.» Punti un dito in mezzo al suo petto e lo spingi leggermente all'indietro.

«Disse quella che parla di me alla sua cotta del momento.» Ti prende in giro mentre anche Scarlett e Colin vi raggiungono. Quei due hanno legato al telefono per una settimana e adesso sembrano conoscersi da una vita.

«Chris non è la mia cotta del momento.» Replichi arrossendo vistosamente e cercando di non pensare al fatto che lui è alle tue spalle in ascolto.

«Vero. È da quando è tornata dal set che non parla d'altro. Un lamento continuo...» Colin rotea gli occhi e se ne frega beatamente dello sguardo di rimprovero che gli hai lanciato.

«Io non mi lamento. Io...voi siete dei traditori. Io dovrei tenervi all'oscuro di tutto.» Provi a contrattaccare. Te lo sentivi che ti avrebbero spinta a parlare in qualunque modo possibile.

«No invece.» Scarlett fa un passo verso di te e arriccia la tua ciocca ribelle. «Tu lo sapevi che avremmo agito così. Sotto sotto tu ci hai raccontato tutto in modo che noi potessimo fare questo.»

«Questo cosa? Mettermi a nudo?»

«A nudo probabilmente ti metterà qualcun altr...» Colin colpisce Sebastian sulla nuca facendogli mordere la lingua. «Ahy. Mi hai fatto male.»

«Ѐ mia sorella!» Scarlett annuisce all’affermazione di Colin mentre Sebastian rotea gli occhi e allunga una mano verso di te spingendoti all'indietro con forza sufficiente a farti ondeggiare sui tacchi che indossi.

Per mantenere l'equilibrio sei costretta ad indietreggiare andando addosso a Christopher. Sollevi il volto inclinando il collo all'indietro per vedere il suo volto disteso in un sorriso divertito. Senti le sue braccia stringersi attorno alle tue.

«Bene adesso possiamo andare dentro sul serio.» Senti Colin parlare, ma non riesci a staccare lo sguardo da quello di Chris. «Ricordati di tuo nipote quando esci da questo stato di trance, sorellina.» Annuisci leggermente mentre in realtà sei concentrata sulle dita delle tue mani che giocherellano con quelle di Chris.

«Scarlett anche tu devi venire via.» Sebastian sghignazza divertito.

«Ma io voglio vedere come va a finire.» Si lamenta l'attrice.

«Ti racconto dopo.» Tu e Chris parlate all'unisono e vi sorridete.

«Che hai intenzione di raccontarle?» Domandi dopo che si sono allontanati.

«Che potrei essermi innamorato della mia addetta costumi...» Dice in un sussurro.

«Sono stata assunta?» Chiedi sorridendo quando il suo naso si incontra col suo.

«Ancora non lo so.» Lo colpisci al petto e riesci ad allontanarti leggermente da lui.

«Scarl…» Cerchi di richiamare l’attrice, ma vieni bloccata di nuovo e ti mordi le labbra per cercare di non sorridere in maniera troppo evidente.

«Non penserai di scappare, proprio ora?» Domanda Chris.

«Beh, sì. Non voglio dare spettacolo alla premiere di un film, magari aspettiamo il tuo…» Rispondi pronta riprendendo a camminare.

«Ma ci vorranno mesi!» Si lamenta seguendoti e raggiungendoti in un paio di falcate.

«Beh, abbiamo aspettato tanto…» Ti stringi nelle spalle e fingi nonchalance nello stesso istante in cui lui si china verso di te sfiorando con le sue labbra il lato della tua bocca per un secondo, prima di allontanarsi e riprendere a camminare. «Questo non vale.» Replichi rincorrendolo.

Lui si volta e si stringe nelle spalle. «Cambiato idea, Williams?» Domanda divertito quando stringi le labbra e assottigli lo sguardo nella sua direzione. Annulli la distanza fra di voi sollevandoti sulla punta dei piedi e posando la bocca sulla sua per un tempo sempre troppo breve per i suoi gusti. E anche per i tuoi, ma questo non lo dirai, almeno non adesso.

«Andiamo.» Dici senza voltarti verso tutti i flash che sono esplosi e stanno continuando ad accecarvi. «E me la pagherai per questo.»

«Non fare proposte del genere, Lentiggini.» Replica pronto e divertito mentre stringe la tua mano nella sua. «Potrei farti rimpiangere queste parole.»

«Non contarci troppo, Capitano.»

 

***

Salve.

Io lo so che adesso i SebElsa fans mi stanno odiando, mentre i CaptainFreckles stanno festeggiando (spero). Con i primi mi scuso, giuro che non volevo farvi soffrire.

Ammetto di aver oscillato tantissimo fra le due coppie anche io, anzi all’inizio la SebElsa doveva essere molto più che una Brotp, ma scrivendo continuavo a pensare, Chris è così carino, Chris la fa sempre ridere, la fa stare bene, questo è quello che dovrebbe fare un ragazzo. E quindi ho iniziato a farmi delle domande, volevo spiegare bene i rapporti fra Elsa e Sebastian e fra Elsa e Chris, per farvi vedere le stesse cose che potrebbe vedere lei, stesso motivo per cui ho usato la seconda persona per scrivere la ff, ma non sono mai stata del tutto soddisfatta, anche se spero di esserci riuscita almeno in parte. Specialmente adesso alla fine ho avuto molti dubbi, tanto da voler aggiungere gli ultimi tre capitoli che avete letto e l’inizio di questo. Il concetto è che da un grande potere derivano grandi responsabilità amore può nascere una splendida amicizia e da una bella amicizia possa nascere un amore. Per questo ho voluto che fosse Sebastian a dare la spinta letterale ad Elsa alla fine, anche se essendomi sempre immedesimata in Scarlett avrei voluto farla dare a lei (alla quale però ho lasciato la battuta xD). Spero di essere riuscita nell’impresa e soprattutto che la scelta di Elsa non vi sia apparsa come messa lì perché io preferisco Chris a Sebastian (non me ne voglia a male mr. Stan).

Spero di non avervi delusi proprio adesso sul finale. Spero che questa storia vi sia piaciuta almeno un pochino e di rivedervi nei miei prossimi progetti. Grazie a chi ha seguito/ricordato e preferito la storia. Grazie a chi ha letto e a chi ha recensito.
Ps. Il blend ha le mise di quest'ultimo capitolo. Non sono stupendi tutti e quattro? *li guarda con sguardo sognante*. Per quanti riguarda Scarl,Seb e Chris ovviamente è la tenuta della premiere mondiale di CA:TWS. Mentre per Gemma/Elsa ho scelto il photocall di Gemma Bovery dove era splendida. *_*
PPs. Ho aggiunto Colin perché mi serviva un cavaliere. Perché era stupendo alla premiere di OUAT e perché mi manca Hook e non vedo l'ora di vedere la quarta serie (tutti validissimi motivi).

Un abbraccio

Cos

Ppps. Vi lascio di nuovo il gruppo FB, se volete passare siete i benvenuti. Blame it on the wordsJ

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2575834