Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Avete presente
quella sensazione che la vostra vita si trovi ad un punto di equilibrio
perfetto?
Quando il tuo
lavoro, le tue amicizie, le tue gioie ed i tuoi dolori si bilanciano in maniera
perfetta?
Quel momento in
cui tutto è tranquillo, in cui puoi metterti seduta e tirare un respiro di
sollievo e analizzare quello che ti è successo nell’ultimo periodo.
Hai avuto la
possibilità di lavorare nel reparto costumi di un film importante, certo non
verrà mai candidato a premi prestigiosi come l’Oscar, ma la folla lo amerà. Una
parte di te ha sempre pensato che fossero quelli i film più importanti, le
distrazioni per la gente. Adori pensare che le tue creazioni passeranno sullo
schermo.
Se questo già
non ti riempisse di gioia è un film dove recita Sebastian. Ed è sempre bello
avere un volto amico quando si devono affrontare delle sfide. Vero che non vi
vedevate da tre anni, ma l’abbraccio ed i sorrisi che vi siete scambiati appena
vi siete rivisti ti hanno fatto benissimo capire che anche per lui non è
cambiato assolutamente niente. Bene o male, lo capirai, intanto sei felice di
averlo accanto.
Hai conosciuto
molte persone autoritarie, simpatiche, malate croniche del lavoro, pronte alla
battuta, troppo nervose anche solo per dirti buongiorno, ma stai alla grande.
Stai bene. Senti che sei arrivata al punto che ti eri prefissata nella vita e
adesso ti godrai questo momento il più possibile.
Fai ruotare il
bicchiere di Starbuck col tuo mokaccino
fra le mani e sorridi mentre ad occhi chiusi inspiri il profumo della tua
bevanda.
Pace dei sensi.
Niente ti può scalfire in questo momento.
«Elsa!» Sobbalzi
sula sedia rovesciando una parte del liquido caldo sulla tua camicetta bianca.
«Non è colpa mia.» Sollevi il volto dalla maglietta al ragazzo appena entrato
nel tuo ufficio. Alto, biondo, muscoloso, più bello dal vivo piuttosto che
sullo schermo, anche se stentavi a crederlo possibile. Lui ti fissa da dietro
un paio di occhiali scuri che ha fatto calare sulla punta del naso, in modo che
tu possa osservarlo direttamente in quei pozzi azzurri che ha al posto degli
occhi.
«Christopher!
Che figura fa un’addetta ai costumi conciata così?» Indichi platealmente la tua
camicia mentre lo guardi con uno sguardo assassino. Chris ti osserva perplesso,
tamburella il dito indice sul suo mento poi esce dall’ufficio.
Resti a fissare
il vuoto allibita. Non puoi credere che se ne sia andato così. Non è che vi
conosciate da molto, solo da un mese, ma è sempre stato carino con te. Questa
fuga stona con l’immagine di lui che si è andata a formarsi nella tua mente e
ti dispiace più di quanto tu possa ammettere.
Pochi minuti
dopo mentre te ne stai in reggiseno, cercando di ripulire la macchia nel tuo
bagno privato, la voce di lui ti fa schizzare di nuovo.
«Scusa.» Allunga
un braccio porgendoti una maglia azzurra che guardi confusa. «È mia, per il
problema del caffè, io ne ho altre, ma se preferisci darci queste visioni
celestiali non ho niente da ribattere.» Quando muove lo sguardo verso il tuo
seno e lo indica con la mano libera, afferri e indossi la sua maglia.
Ti senti una
bambina con indosso una maglia decisamente troppo grande, ma non puoi fare a
meno di sorridere e mormorare un leggero grazie al suo sorriso soddisfatto.
«Mi sono fatto
perdonare?» Chiede mentre ti muovi per uscire dal bagno, ti segue verso il
centro della tua stanza osservandoti in attesa di una risposta appendendo gli
occhiali al collo della camicia.
«Potevi
riportarmi anche il caffè…» Lo prendi in giro e lui aggrotta la fronte.
«Ok.» Si dirige
verso la porta aprendola e aspettando che tu esca con lui.
«Prima dimmi
perché sei entrato come un ciclone poco fa.» Rispondi mentre afferri la tua
borsa sdraiandoti poco elegantemente sulla tua scrivania.
«Offro io, ma
grazie della visione anche del tuo lato B, dovrei venire qui più spesso.» Lo
colpisci con la borsa sul braccio destro senza ottenere niente se non farlo
ridere.
«Idiota.»
Mormori mentre chiudi a chiave la porta del tuo ufficio.
«Sarò anche
idiota, ma ho scoperto il tuo segreto.»Afferma con un tono distaccato, ma compiaciuto.
Spalanchi gli
occhi verso la porta e impieghi qualche secondo più del necessario per girarti
verso di lui.
«Segreto? Che
segreto?» Chiedi dissimulando. Hai una tremenda paura di sentire la sua
risposta.
«Il segreto che
condividi con Sebastian.» Risponde guardandoti serio.
«Io e Sebastian
non abbiamo nessun segreto.»
«Un segreto è
una notizia che non condividi con gli altri…Ergo se permetti è un segreto,
quello che mi domando è perché non parlarne, è passato diverso tempo, no?»
Ragiona camminando al tuo fianco.
«Non avrò questa
conversazione con te.» Tagli corto accelerando il passo.
«Mi aspettavo
una risposta di questo tipo.» Chris continua imperterrito. «Motivo per cui avrai questa conversazione con me.»
Lo guardi per
vedere quanto sia serio al riguardo. Odi ammetterlo, ma sembra sinceramente
curioso o volenteroso di aiutare. Sai già che se parlerai il tuo equilibrio,
soprattutto quello mentale, se ne andrà ma non riesci a non accontentare la sua
richiesta per colpa dello sguardo da cucciolo che ti sta rivolgendo. Inoltre
potrebbe aiutarti a fare chiarezza parlarne con qualcuno.
«Se lo dici a qualcun
altro ti strozzerò con le mie stesse mani.»
***
Salve, buon 25 Aprile!!
Cosa dire di questa storia…Ehm…
Avete presente quando volete
scrivere una shot senza troppe pretese, ma uno dei
personaggi che avevi deciso che doveva essere secondario sgomita fino a che inconsciamente
non lo rendi il protagonista, stravolgendo tutta la trama che avevi in mente e
trasformando la shot in una probabile long?
Questo è esattamente ciò che è
successo. Diciamo che quindi adesso l’unica cosa che so per certo è che non è
più una shot e che pubblicando questa presentazione
(?) mi impegno a non lasciarvi troppo in attesa per i prossimi capitoli…Diciamo
che è un punto di impegno per smuovermi a scrivere visto che ultimamente le
long che ho iniziato senza pubblicare si sono miseramente fermate al terzo
capitolo (o anche meno).
Spero di avervi un po’
incuriositi, o lettori, fatemi sapere se per voi merita continuare o non ne
potete più del mio tirare in ballo sempre Chris…Inoltre fate le vostre puntate
e ditemi chi è secondo voi il personaggio secondario/protagonista/colui che ha
mandato all’aria i miei piani…Il blend dovrebbe
aiutarvi. xD
Ultimo ma non ultimi, mentre
Chris è Crhis, Seb è Seb, Scarlett sarà Scarlett, Elsa avrà il volto della
splendida Gemma Artenton.
«È stato…»
Christopher stringe le labbra e riflette prendendosi tutto il tempo necessario
per farti irritare e pentire di aver parlato di tutto.
Probabilmente
aver detto troppo.
«Istruttivo?»
Finisce la frase abbozzando un sorriso.
«Istruttivo?» Ripeti
mentre ti poggi con la schiena contro la porta del tuo ufficio. «Mi aspettavo
di meglio.» Sorridi con fare malizioso.
Lo riconosci nei
tuoi atteggiamenti e vorresti prenderti a schiaffi, ma non puoi fare altro che
rispondergli a tono. State flirtando?
Giocando? Sbatti le palpebre prima che lui sorrida e inclini il volto.
«Non alla prima
uscita da soli, Williams.» Sussurra al tuo orecchio. «Prima devo studiarti.»
Inarchi un
sopracciglio guardandolo negli occhi, la vicinanza del suo volto non ti
infastidisce anche se è decisamente all’interno del tuo spazio personale.
Dovresti
allontanarti per evitare qualunque tipo di voce possa nascere dallo sguardo che
vi ha appena lanciato Jess del servizio catering, ma non puoi stretta fra il
suo corpo e la porta dietro di te. Lui sembra capire il percorso dei tuoi pensieri
e si allontana di un passo, continuando a sostenere il tuo sguardo in uno
strano gioco a chi lo abbassa per primo.
«Els?» Ti sollevi in punta di piedi e poggi il mento sopra
la spalla di Christopher per guardare dietro di lui.
«Seb!» Sorridi al ragazzo poco distante da voi, lui continua
a passare lo sguardo da te a Chris. «Come stai?» Chiedi per smorzare il
silenzio che si è creato fra voi tre.
Christopher non
si è mosso di un passo, Sebastian continua a guardarvi e puoi sentire anche da
dove ti trovi gli ingranaggi del suo cervello mettersi in moto.
«Bene…» Ti
risponde infine continuando a guardare Chris. «Sei impegnata?» Domanda infine
girandosi verso di te e facendo qualche passo nella vostra direzione.
«No, siamo
appena tornati da prendere un caffè.» Rispondi. «Chris se ne stava andando.»
Lo guardi e lo
implori con lo sguardo di andare a farsi un giro, il biondo si inumidisce le
labbra e poi ti dà le spalle.
«Sì, certo.
Dobbiamo girare fra un po’…» Chris si allontana poi si volta a guardarti di
nuovo quando è al fianco di Seb. Entrambi ti fissano,
uno divertito l’altro confuso e tu non sai dove posare gli occhi. «Credo che ci
rivedremo fra una ventina di minuti, ti bastano?»
«Per cosa?»
Chiedi sovrappensiero mentre apri il tuo ufficio. Meglio voltare le spalle ad
entrambi e concentrarsi su un sicuro pannello di metallo. Senti dei passi avvicinarsi,
sai già chi è.
«Qualunque cosa
voi abbiate da fare.» Ti volti a fulminare Christopher con lo sguardo nello
stesso istante in cui lasci Sebastian entrare nella stanza.
«Ci vediamo
dopo.» Chiudi la porta e ti ci appoggi massaggiandoti le tempie mentre tieni
gli occhi chiusi.
Pessima.
Pessima idea
avergli parlato.
«Quella
maglietta di chi è?» La voce di Sebastian ti porta a riaprire gli occhi e
sorridergli. Lui contraccambia spostando poi gli occhi sulla maglietta. «Non è
decisamente tua.»
«Christopher.»
Rispondi tirando il bordo inferiore della maglietta osservandola. «Se avessi un
paio di leggins potrei usarla come vestito, non
trovi?» Domandi senza staccare lo sguardo dal tessuto.
«Sei tu quella
che si intende di vestiti qui, non io.» Risponde andando a sedersi sulla
scrivania. «Come mai indossi i suoi vestiti?»
«Non indosso i
suoi vestiti, è solo una maglietta.» Puntualizzi sorridendo. «È un
interrogatorio per caso?»
«Nah.» Fa spallucce mentre accavalla le gambe. «Sono solo
curioso.»
«Non sei mai
stato “solo curioso”.» Virgoletti l’aria con le dita mentre inizi a cercare la
scheda del suo programma per controllare quale vestito deve indossare.
«Sei arrivata in
ritardo, stavate praticamente per dare spettacolo nell’atrio qui fuori, indossi
la sua maglietta…» Elenca con un tono di
voce che conosci fin troppo bene.
«Sei geloso.» Lo
interrompi sfilando un foglio da un quaderno ad anelli e sorridendo fra te e te.
«Oggi sei vestito da ufficiale.»
«Non cambiare
argomento.» Ti ammonisce.
«Dobbiamo andare
all’altro padiglione.» Lo ignori mentre continui a leggere. «Sarebbe meglio
avvertire anche Christopher così evito di fare su e giù da qui al padiglione.»
«Vuoi fare
un’ammucchiata?» Sollevi finalmente il volto dal foglio guardando Sebastian
esasperata, lui sfodera uno dei suoi migliori sorrisi per cercare di
corromperti.
Resisti.
Anche se è dura
riesce a resistere e a continuare a fissarlo scocciata.
«Ok, forse un
pochino sono geloso.» Ammette alla fine scendendo dalla scrivania. «Ma Els…» Sussurra appoggiandosi col mento sopra la tua spalla.
«Tu sei mia amica, per favore…Ti scongiuro…Non finire a letto con Chris.» Si
lamenta.
«Perché?»
Domandi mentre senti la sua guancia aderire contro la tua.
«Perché
no.»Risponde pronto allontanandosi. «Ci
hai già pensato.» Ti guarda con fare sconvolto.
«Sei un idiota.»
Scuoti la testa.
«Quando offendi
sei sulla difensiva e quindi ho ragione.» Sebastian incrocia le braccia al
petto e ti guarda in attesa.
Sospiri mentre
lo sospingi verso l’uscita.
«Sei di gran
lunga fuori strada.»
«Allora cosa c’è
che non mi dici?» Domanda avvicinandosi e soffermandosi a guardarti per qualche
secondo prima di superarti e uscire dalla stanza.
«Ci sono
tantissime cose che non ti dico, caro Seb.» Rispondi
toccandogli la punta del naso e chiudendo la porta alle tue spalle. «Chiama
Chris, digli di venire al padiglione dieci.»
Ti incammini da
sola verso l’esterno, lo senti sbuffare. Dopo pochi secondi è al tuo fianco col
cellulare all’orecchio. Ti rivolge una linguaccia quando lo guardi
sghignazzando. Non puoi fare a meno di scoppiare a ridere e stringerti intorno
al suo braccio libero.
*squilli
di trombe*
È
arrivato Seb…Sebastian…Mr. Stan…Che ansia scrivere di
lui, sono sincera, lo ammiro da qualche anno, ha un fascino particolare e
scrivere di lui mi mette ansia (chi mi conosce sa che è normale le prime volte (?) )
Ad
ogni modo…Grazie!
Grazie
del calore che ho ricevuto al primo capitolo, siete le mie dolci pulzelle di
Orleans.
Solo
mia moglie ha ipotizzato su chi fosse il mio sabotatore di trama accusando
Chris…Il quale poverello stavolta è innocente. È il signor Stan che si è messo
a sgomitare di prepotenza…Evidentemente le sue doti recitati e non mi
hanno colpita più di quanto avessi capito in precedenza. Ha senso questo
discorso? Mah…
Dato che
a quanto pare stavolta ho un poema da scrivere (?) vi dico che è un caso
eccezionale che stia pubblicando oggi. Credo e spero, che il giorno di
pubblicazione sarà il Giovedì, ma oggi anticipo perché sono curiosa delle
vostre reazioni. *risata malefica*
Ed è per questo che il capitolo magari è un po' cortino...I prossimi forse (e sottolineo forse) saranno un po' più lunghi.
Per
ora vi saluto. Grazie tantissimo a chi legge, segue, preferisce e ricorda
questa storia e soprattutto a chi recensisce!
Non importa
quante volte tu possa ripetere i tuoi piani a Scarlett, lei li ignorerà e farà
come le pare.
La stessa cosa
si può dire di Christopher il quale era stato minacciato se avesse spifferato
il tuo “segreto” a qualcuno, ma a
quanto pare non è riuscito a trattenersi e, meno di una settimana dopo la tua
“confessione”, ha già detto tutto alla sua amichetta del cuore.
Per questo dieci
minuti fa la tua pausa pranzo è stata interrotta dall’attrice che, adesso, è
seduta di fronte a te e sta parlando e parlando. L’unica cosa a cui pensi è al
modo più doloroso in cui uccidere Christopher e farlo sembrare un incidente,
perché ovviamente non vuoi finire in prigione per colpa di un traditore.
«Insomma quando Chris
mi ha detto che tu e Seb stavate insieme ai tempi del
liceo sono proprio rimasta di sasso.» Scarlett addenta un grissino e riprende a
parlare. «Dal primo momento che vi ho visti ho pensato che aveste una chimica
eccellente, ma sapere che provate qualcosa l’uno per l’altra mi ha resa proprio
felice.»
«Provavamo.»
Rispondi lapidaria facendo bloccare Scarlett con la bocca aperta.
«Già, Chris mi
aveva detto anche questo.» Riprende riavviandosi i capelli.
«Ovvero?»
Rispondi. Ogni volta che il nome di Christopher viene pronunciato avresti
voglia di tirargli un pugno, invece stringi solo le labbra e cerchi di parlare
il meno possibile.
«Che tu neghi di
provare qualcosa per lui ancora.» Spiega Scarlett tranquillamente sorridendo
come se dicesse la cosa più normale di questo mondo.
«Ma io non provo
niente per Seb.» Ridi in maniera decisamente isterica,
ma sei troppo arrabbiata per cercare di dimostrare quanto questa idea sia
assurda.
«Perché tenerlo
nascosto allora?» Domanda l’attrice con calma alzandosi dal tavolo.
«Perché…» La
imiti dopo aver lasciato dei soldi sul tavolo e prendendo il tempo per dare una
risposta sensata. «Perché lavoriamo insieme e certe cose non si tirano in
ballo.»
Scarlett rimane
in silenzio mentre uscite dal locale e vi incamminate verso il set. Il rumore
dei vostri passi vi accompagna fino al luogo delle riprese.
«So che ci
conosciamo da poco, ma sono abbastanza brava ad ascoltare.» Interrompe il
silenzio.
«Grazie, ma non
c’è davvero niente.» Rispondi sorridendo e pregando di essere convincente.
Fondamentalmente sono fatti tuoi.
«Ok, quindi
stasera non è un problema se usciamo tutti insieme.»
Fai una smorfia.
Non hai voglia
di uscire, sei stanca e sinceramente non sai come reagiresti ad un’uscita con
Scarlett e Chris, coloro che credono che tu voglia stare con Sebastian e Seb che non sa che loro sanno.
Non puoi nemmeno
declinare l’invito perché darai solo loro conferma delle loro supposizioni.
«Nessun
problema.» Rispondi con un filo di voce dopo aver sospirato.
«A stasera.»
Scarlett batte le mani e si allontana andando a prepararsi per la sua scena.
Sebastian oggi non gira e non te la senti di chiamarlo.
Voi due non
parlate di quello che c’è stato fra di voi.
Non hai voglia
di risollevare tutti i vostri precedenti e sinceramente non ne trovi nemmeno il
bisogno. Vi siete frequentati per un paio di anni dopo il college, non ha
funzionato.
Gli vorrai
sempre bene, è stato il primo ragazzo importante della tua vita, ma non
significa che torneresti indietro.
Non avete
funzionato prima non potete funzionare adesso, anche perché non ti sembra che
sia cambiato così tanto. Sai che ha avuto un paio di storie con delle
attrici…Tu sei decisamente fuori dai suoi giri, ormai.
Inoltre anche tu
sei stata impegnata, non ti sei certo rintanata in casa per tutto questo tempo
per causa sua. Non importa che anche le tue storie siano naufragate, non
tenterai di nuovo.
Non lo farai.
«Ciao Elsa.» La
mano di Chris si posa sopra la tua testa e ti scansi subito.
«Christopher»
sibili a denti stretti.
«Che ho fatto?»
Chiede subito sulla difensiva.
«Quale parte
della frase “Se lo racconti a qualcuno ti strozzo con le mie mani” non ti è
risultata chiara?» Domandi incrociando le braccia al petto.
«È solo
Scarlett.» Chris fa spallucce.
«Conosco
Scarlett da un mese, non ti pare un po’ affrettato dirle tutti i fatti miei?»
Domandi piccata.
«Conosci anche
me dallo stesso periodo di tempo…Non era un problema.»
Assottigli lo
sguardo cercando di risultare minacciosa, ma sai che ha ragione. Non riesci a
spiegarti perché con lui è stato diverso. Lo è stato e basta.
«Adesso so che
non devo dirti altro.» Commenti sostenuta.
«Sai che
confidandoti con me puoi avere senza problemi anche un consulto femminile.»
Rigira la frittata.
«Non richiesto.»
Gli fai notare rimanendo sostenuta.
«Ok…capito.» Si
inclina leggermente per avvicinarsi al tuo volto. «Non lo farò più.»
«Non ne avrai
occasione.» Lo guardi sostenuta, i suoi occhi fissano i tuoi studiando quanto
tu sia seria. «Non saprai più nulla da me.»
«Vedremo.»
Mormora continuando a fissarti.
Inizi a sentirti
a disagio ad essere studiata in questo modo, potresti iniziare ad arrossire da
un momento all’altro, alla fine cedi e sposti lo sguardo. Cerchi di
concentrarti su altro, tipo le tue splendide Converse. Lui posa la mano sopra
la tua nuca e lo senti sospirare, quando risollevi il volto si è già
incamminato verso il set.
***
Come
potete notare non mantengo le promesse (il capitolo non è più lungo) mi spiace,
ma sto strutturando un castello di carta sperando che non mi crolli tutto
addosso. xD
Opinioni?
Io personalmente non amo particolarmente questo capitolo, anzi per ora è quello
che sopporto meno. Non so…Deve stare da solo (avevo provato ad unirlo al
prossimo, ma stonava), ma non mi piace.
Bon,
la smetto di dire che non mi piace questo capitolo e passo a ringraziarvi, asusual, per seguire questa
storia.
Ti ritrovi a
ordinare il tuo drink stretta in un tavolino per due ma che in realtà occupate
in quattro.
Ancora stenti a
credere di esserci cascata.
Sebastian e
Christopher sono arrivati insieme e sei certa di aver notato una delle ragazze al
bancone del bar osservare il loro lato B dopo che l’hanno superata per
raggiungere te e Scarlett.
Hai scosso la
testa perché ti ha infastidita come atteggiamento, hai sentito lo sguardo di
Scarlett puntato addosso e quando hai avuto la malaugurata idea di guardarla,
lei ha sorriso.
Sai benissimo cosa voleva dire quel sorriso.
«Scarlett.» Ti
volti verso l’attrice seduta alla tua sinistra e ti riavvii i capelli. È
mezz’ora che sono arrivati i due uomini, ma non hai fatto altro che parlare con
Scarlett. «Ho adorato l’idea della collana.»
La rossa sorride
con la cannuccia del suo drink fra i denti.
«Sono stata
geniale, lo so.» Dichiara prendendosi in giro.
«Come membro del
fandomClintasha hai tutta
la mia stima ed eterna gratitudine.» Affermi facendo sbattere il bicchiere
contro il suo.
«Mi tradisci
così.» Sebastian si lamenta giocherellando con un cubetto di ghiaccio con la
cannuccia.
«Beh…Sì.»
Ammette Scarlett. «Tu hai la bromance più
strappalacrime di tutti.» Prosegue la rossa sorridendo a Sebastian. «Accontentati.»
«Ripeti. Voglio
registrarti e mandare tutto a Chris e Tom.» Christopher estrae il cellulare
dalla tasca dei pantaloni e lo posiziona vicino alla bocca di Scarlett.
«Carpe Diem,
Evans.» L’attrice solleva un sopracciglio ed il suo drink.
Sghignazzi al
suo fianco.
«Non avrò la
ragazza.» Sebastian sorseggia la sua bevanda e si lamenta alla tua destra. «La
storia della mia vita.» Aggiunge con fare disinvolto.
Il cocktail che
stai bevendo ti raschia la gola mentre ti senti colpita dalle sue parole. Tossisci
e con disperazione noti lo scambio di sguardi fra Scarlett e Christopher.
«Seb questa tua affermazione è sospetta…» Insinua Scarlett.
«Possiamo
cambiare argomento?» Chiedi nascondendoti dietro il tuo drink subito dopo.
Sebastian ti studia con lo sguardo e non ti azzardi a sollevare gli occhi per
incontrare i suoi.
Non potresti
farcela.
«Io sono il
protagonista, io la ragazza la ottengo o no?»
È la voce di
Chris a fargli staccare gli occhi da te. Riprendi a respirare. Non ti eri
neanche accorta di aver trattenuto il fiato fino a quel momento. Continui a
fissare il tavolino fino a che non senti la voce di Scarlett.
«Beh, la
sottoscritta ci prova per tutto il film a piazzarti con qualcuna.» Sorride con
fare divertito. «Ma è una missione impossibile.» Chris le fa una smorfia e lei
risponde con una linguaccia.
«Odio che ci sia
Sharon.» Mormori fra te e te, ma Christopher ti sente ugualmente e ti guarda
divertito. «Che c’è?»
«Mi vuoi tutto
per te, che carina.» Afferma sorridendo e, senza un apparente motivo,
arrossisci.
«Idiota.»
Rispondi accennando un sorriso. «Sono solo protettiva nei confronti di Steve.»
«È innamorata di
Steve Rogers.» Sebastian si intromette e lo guardi
sconvolta pronta a replicare. «Non dire che non è vero.»
«Non sono
innamorata…» Scuoti la testa guardando Sebastian. «Mi sta solo molto simpatico.
«Giusto, gli
preferivi quell’altro.» Seb si tocca la fronte e poi
riavvia i capelli lunghi. Sta bene così, ma lo preferivi con il taglio corto.
Decidi di distogliere lo sguardo da lui, non ti sembra il caso di farti notare
mentre lo fissi.
«Chi? Chi mi
supera?» Chris ti guarda curioso mentre Sebastian scoppia a ridere. «Che c’è da
ridere?»
«Nessuno ti
supera.» Sebastian parla fra una risata e l’altra.
«Ti diverti proprio
non è vero?» Domandi picchiettandogli un fianco.
«Perché mai
dovrei divertirmi?» Chiede tornando serio, rimane un attimo pensieroso poi
riprende a ridere. Nel farlo ti cinge un fianco e ti blocchi con le guance
gonfie incapace di sbuffare come avresti voluto.
Queste sono le
cose che ti confondono. Siete troppo a vostro agio nel toccarvi, nello
scherzare. Non sembra cambiato niente da allora.
«Allora?» Chris
solleva le braccia e ti guarda, quando aggrotti la fronte prosegue. «Chi
preferisci a Steve?»
«Gli preferivo
Johnny Storm, ma…» Punti un dito in direzione di
Christopher e preghi di risultare minacciosa. «Sto parlando di fumetti, non di
te.» Chris solleva un sopracciglio con fare scettico.
«Vedremo.»
Dichiara e non ti sfugge il suo sguardo.
Avresti voglia
di chiedergli come mai ci tiene tanto a cercare di smentirti, ma la voce di
Scarlett ti distrae e vira l’argomento della conversazione altrove.
Non sapresti
riassumere tutti gli argomenti che affrontate, ma sai
per certo che per quasi tutta la sera la mano di Seb
non ha abbandonato la sua posizione e la cosa non ti ha dato per niente
fastidio.
***
Giovedì è arrivato ed
eccomi qua con un nuovo capitolo…
Spero che abbiate
visto Captain America: Il soldato d’inverno perché
abbiamo un paio di accenni in questo capitolo, ma passiamo alle curiosità. (?)
FandomClintasha…Trattasi
di coloro che vedono Clint Burton/Occhio di Falco e Natasha Romanoff/Vedova
nera come coppia. Io ne faccio parte e a quanto pare anche Scarlett, dato che a
detta del regista è stata lei a decidere che Nat
dovesse indossare quella collana con la freccia nel film, come simbolo di una
possibile relazione fra i due. Personalmente desidero ardentemente che ne
parlino in Avengers: The Age of Ultron perché sono
troppo carini nei fumetti.
E passiamo quindi al
mio lato nerd…Dato che leggo fumetti Marvel mi sono permessa di fare
riferimento ad un paio di cosette:
1.Clintasha esiste pure nei fumetti (come ho già detto)
e anche quando non stanno più insieme sono una coppia d’oro.
2.Nei fumetti esiste anche la relazione fra Bucky e Nat, per questo Sebastian
ha quella battuta sul tradimento. Non ho letto niente di loro, ma ammetto di
essere curiosa.
3.Sharon Carter o agente 13 presente nel film
(la vicina di casa per intendersi) è praticamente la storia più importante per
Steve Rogers nei fumetti ed io la odio, per motivi spoilerosi che non posso rivelare qui sotto (ma su wikipedia c’è scritto tutto).
Queste sono le cose
“serie” di cui parlano…Per le dichiarazioni di Elsa su Johnny Storm e Steve, beh ecco…Quelli sono i miei gusti. Pur
amando alla follia gli X-men, ho sempre avuto il pallino per i fantastici
quattro e soprattutto per Johnny Storm. Quando è
uscito il film ero al colmo della gioia ed ecco come ho “conosciuto” Evans ed è
stata la sua interpretazione a farmi capire quanto era bello il personaggio di
Steve Rogers, che invece avevo quasi sempre snobbato
nei fumetti.
Dovevo inserire Chris
e Tom, anche solo per un attimo, chi mi conosce sa perché. xD
Ok, adesso che vi ho
raccontato la mia vita, spero che questo capitolo vi sia piaciuto, io mi sono
divertita a scriverlo. Datemi pareri su questi quattro o comunque sulla storia,
dal prossimo capitolo dovrebbe partire un po’ più d’azione (?).
«Non posso
crederci.» Esclami con un tono esasperato quando vedi Sebastian apparire con in
mano la maglia nera che dovrebbe indossare.
«Non dirlo a
me.» Sbuffa platealmente porgendoti l’indumento.
«Prima che tu
possa inveire contro di me.» Inizia a parlare quando lo fulmini con lo sguardo
e gli mostri lo strappo. «Sono rimasto impigliato quindi, tecnicamente, non è
tutta colpa mia.» Accenna un sorriso.
«Non mi incanti
con quel sorriso.» Rispondi mettendoti subito a cercare di riparare al danno
che ha causato. Lui non rimane affatto scalfito dalle tue parole e si siede di
fronte a te.
«Non importa che
resti qui.» Gli parli mentre ti concentri sull’indumento.
«Adoro
contrariarti, quindi resto.» Si limita a rispondere mettendosi più a suo agio
sulla sedia. «Inoltre mi fa piacere passare un po’ di tempo con te, Els.»
«Che ho fatto di
male per averti nella mia vita?» Mormori con fare melodrammatico mentre ricuci
lo strappo.
«Sicuramente
qualcosa hai fatto. Ognuno ha quel che si merita.» Giocherella con un ditale e
un metro da sarta mentre parla, sposti le tue cose dalle sue grinfie. «Dai, non
trattarmi male.» Si lamenta facendoti il broncio.
«Peggio di un
bambino.» Sibili mentre torni a concentrarti nel tuo lavoro. Ma non sfugge a
nessuno dei due che le tue labbra si sono incurvate in un sorriso.
«Disse quella
che non affronta i suoi sentimenti.» Ti riprende.
Sorpresa dalle
sue parole ti pungi il dito con l’ago e lo mandi a quel paese.
«Non è certo
colpa mia.» Si giustifica. «Stavolta sul serio.»
«Zitto.» Lo
rimproveri mentre porti il dito alla bocca, obbedisce ma scatta in piedi.
«Non funziona
questo atteggiamento con me, lo sai.» Insiste guardandoti mentre cerchi un
cerotto nel kit di pronto soccorso che tieni sempre con te. «Dovresti aprirti,
non cacciarmi.» Non hai la più pallida idea di cosa voglia dire e ti manda in
confusione.
Sebastian
afferra il kit dalle tue mani e, dopo aver estratto un cerotto dall’apposita
confezione, ti afferra la mano.
Cerchi di fare
resistenza, ma al suo sguardo serio, ti arrendi e lasci che faccia aderire il
cerotto attorno al tuo dito. Non sposti lo sguardo dalle vostre mani intrecciate
nemmeno per un istante.
«Voilà. Sarei un
ottimo infermiere.» Dichiara soddisfatto dando dei colpetti sulla tua mano
prima di abbandonarla.
«Seb...» Pronunci il suo nome con un filo di voce. Lui
ritorna vicino a te e ti riafferra la mano.
Potresti
dirglielo.
Potresti
veramente farlo, ma quando incontri i suoi occhi non trovi il coraggio. Sorridi
e domandi.
«Di cosa stai
parlando?»
«Penso che
sappiamo benissimo entrambi di cosa sto parlando, Els.»
Hai sempre
adorato il modo in cui pronuncia il tuo soprannome.
Il tuo sguardo si abbassa
dal suo volto alle sue labbra e senti il cuore accelerare. Stringi le labbra e
ti allontani leggermente da lui, in attesa. Sebastian si schiarisce la voce e
molla la tua mano, tornando a sorridere non curante.
«Sai che io
stavo solo scherzando quando ti ho detto di non andarci a letto, vero?»
Cosa?
Apri e chiudi
gli occhi un paio di volte e istintivamente ti allontani ancora e cerchi di
raggiungere la tua scrivania. Cominci a darti della stupida mentre lui sorride
e continua.
«Non fare la
scontrosa, dai. Stavo scherzando! L’importante per me è che non soffriate
nessuno dei due.» Ti ravvii i capelli e ti concentri sulla maglietta per non
guardarlo.
Stupido.
Stupido. Stupido.
Anzi.
Stupida.
Stupida. Stupida.
«Qui sarà dura.»
Parli continuando a cercare di ricucire lo strappo. «Per girare ti conviene
prenderne un’altra al padiglione tre.»
«Ok…» Rimane
interdetto dall’altro lato della tua scrivania.
Sollevi il volto
per incontrare i suoi occhi confusi. «Ho detto qualcosa che non va?» Domanda
aggrottando la fronte.
«Devo lavorare.»
Rispondi accennando un sorriso. Lui annuisce.
Non è convinto,
ma ringrazi che non faccia domande e se ne vada.
Ti osservi il
dito fasciato nel cerotto, ma il fastidio che senti proviene da un’altra parte
del tuo corpo. Inveisci sottovoce prima di tornare a lavoro.
***
Bonjour!
Su questo capitolo non
ho molto da dire…Lascio a voi commenti e pareri. (Ho paura di aver scritto castronerie)
Vorrei fare un
sondaggino visto che sono combattuta su una cosa e anche la mia consigliera
fidata è incerta sul da farsi…
Per ora, come avrete
notato, non ho affrontato il passato di Sebastian ed Elsa. L’idea
sarebbe di dare solo indizi piano piano durante la storia, ma scrivendo, mi sono
resa conto che potrei inserire un capitolo flashback. Quindi la mia domanda è:
volete sapere attraverso commenti qua e là o volete un capitolo apposito?
Let me knooow…let me knooow. Se un capitolo in più, scriver dovròòò (?)
Da quando hai
avuto l’età adatta a capirlo sai che c’è una cosa che puoi fare per sgombrare
la mente e cercare di vedere le cose sotto un’altra prospettiva.
Parlarne con
qualcuno.
Non ti sei mai
trovata a tuo agio nel raccontare le tue cose, sei più un’ascoltatrice, per
questo da quando hai sedici anni fai un’altra cosa che hai scoperto esserti
utile.
Fai shopping.
Arruoli un
accompagnatore, in questo caso Scarlett, e passate una giornata a guardare
vestiti e scarpe. In questo modo fra un commento e l’altro ai vari capi
d’abbigliamento riesci ad aprirti un po’.
«Guarda che
amore.» Scarlett estrae una camicetta a fantasia floreale. Annuisci mentre
passi una mano lungo un paio di pantaloni bianchi. «Dovresti provarla con quei
pantaloni.» Afferma accostandola al paio di pantaloni che hai appena estratto.
«Non dovrei
essere io l’addetta ai costumi?» Domandi divertita.
«Accontentami
dai!!» Insiste sorridendo radiosa. Non riesci a dirle di no e ti fai spingere
verso i camerini.
Dopo alcuni
minuti esci con la nuova mise e giri su te stessa sotto lo sguardo compiaciuto
di Scarlett.
«Se la mia
carriera dovesse naufragare potrò fare la shopping planner.» Dichiara annuendo
convinta.
«Dubito che sia
un’opzione.» Replichi mentre ti osservi allo specchio. «Sei troppo brava nel
tuo lavoro.» Aggiungi scambiando un sorriso con lei prima di rientrare nel
camerino.
Stai iniziando a
rivestirti quando un abito nero appare alla tua destra.
Lo osservi
mentre la mano di Scarlett, sai che è lei perché riconosci il suo orologio, lo
fa leggermente oscillare.
«Prendilo ed
indossalo.» Ordina con fare perentorio.
«Proprio perché
me lo chiedi così gentilmente…» Rispondi prendendola in giro ed iniziando ad
indossarlo.
Osservi il tuo riflesso allo specchio
all’interno del camerino senza scostare la tendina. Ti fascia in maniera
perfetta e ti trovi quasi attraente, se solo non odiassi stare con le gambe
scoperte…
«Posso vedere?»
Sobbalzi alla voce di Scarlett e al suo volto che fa capolino da dietro la
tendina. Fai una smorfia che lei vede allo specchio. «Che c’è?» Domanda mentre
ti osserva.
«Non è da me.»
Ti limiti a dire a bassa voce mentre giocherelli con l’anello che porti alla
mano destra.
«È decisamente
da te, invece.» Controbatte Scarlett sorridendo. «Ti sta benissimo. Devi, e
sottolineo devi, comprarlo.»
«Ma Scarlett…» Ti
lamenti mentre lei sparisce dalla tua vista.
«Niente “ma
Scarlett”.» Replica da dietro la tendina. «Seb apprezzerà.»
Abbassi il volto
come se la forza di gravità te lo schiacciasse improvvisamente verso il basso.
Inclini leggermente la testa per osservare il tuo riflesso allo specchio e non
sai che pensare. Ti scruti mentre lisci la gonna che arriva poco sopra al
ginocchio.
Sebastian
potrebbe davvero apprezzare il tutto.
Questo camerino
inizia ad essere troppo stretto per te e i tuoi stupidi neuroni che fanno
pensieri che non devono assolutamente fare.
Non sei sicura
che sia quello che potrebbe essere giusto per te, per lui, per voi.
Potrebbe ancora
esistere un voi?
E soprattutto è
quello che vuoi?
Ritorneresti
così sui tuoi passi per quello sguardo glaciale che sai capace di caricarsi di
passione e… Scuoti la testa mentre ti senti avvampare…Decisamente il percorso
sbagliato da dare ai propri pensieri mentre ti stai spogliando.
Una volta
rivestita, e raggiunta una incerta stabilità mentale, raggiungi Scarlett con
gli abiti che comprerai, ma non riesci neanche a guardarla.
«Che c’è?» La
rossa ti osserva sorridendo, ma al tuo sguardo si rabbuia. «Che è successo?»
«Io non sono
sicura.» Parli e senti che stai per toglierti un peso.
Hai parlato.
Hai svuotato il
sacco e stai bene.
Tu e Scarlett
siete uscite dalla caotica via dove avete fatto shopping e vi siete appartate
in un parco.
All’ombra di un
albero che non sai identificare, hai detto tutto.
Le hai
raccontato come l’idea di lavorare con Sebastian ti avesse resa felice e come
avevi prontamente imputato il tutto alla vostra conoscenza. Hai descritto la
vostra storia, sorridendo di dettagli dolci che eri convinta di aver
dimenticato, ma che invece avevi solo nascosto in qualche cassetto della tua
mente.
Le hai detto
come il rivederlo sia stato bello, come il rapporto fra di voi sia una di
quelle cose che non ti eri mai accorta di avere bisogno fino a che non l’hai
avuta di nuovo.
Non ti mancava.
Non sentivi il bisogno di averlo accanto.
Adesso c’è e non
puoi farne a meno.
Adesso c’è e
vorresti di più. Di nuovo.
Questo però non
glielo hai detto. Ti sei limitata a dirle che sei confusa, che è all’incirca la
verità.
Sei stata tu a
lasciarlo. Sei stata tu a chiudere ogni altra possibilità. Non puoi essere così
stupida da…da..
Ti afferri il
volto con le mani e sbuffi, poi ti volti verso Scarlett che è rimasta in
silenzio ad ascoltare i tuoi scleri, le tue frasi sconnesse e molto
probabilmente prive di senso. Afferri una bottiglietta d’acqua e ne bevi quasi
tutto il contenuto. Le stupide seghe mentali sanno nuotare, lo sai bene, ma
almeno faticheranno a restare a galla per un po’.
L’imbarazzo comincia
a farsi sentire e appena getti la bottiglietta vuota nel cestino poco distante
a voi, inizi a tormentarti le mani unite sopra le ginocchia.
«Per come la
vedo io…» Scarlett inizia a parlare e ti sorride smetti di tormentarti le mani
e la guardi in attesa. «Devi smetterla di pensare a tutti i “se” e agire.»
«Facile dirlo
per te.» Le parole ti sfuggono prima di riuscire a trattenerti. «Cioè…volevo
dire…» Farnetichi prima di zittirti in completo imbarazzo.
Bene
Rispondi pure
con fare acido all’unica persona che ti ha ascoltata senza sghignazzare ogni
due secondi. La corteccia dell’albero qui dietro sarà abbastanza dura per
sbatterci la testa e cercare di far rimbalzare i neuroni nel modo giusto?
Scarlett non
sembra colpita dalle tue parole, posa una mano sopra le tue costringendoti a
fermare il turbinio di pensieri che ti girano per la testa.
«Lasciati andare. Godi il momento.» Arricci le
labbra e Scarlett aggrotta la fronte. «Vuoi Seb, prendi Seb.»
«Ma non so se voglio Seb.» Esplodi.
«Credo che in realtà tu lo sappia, solo che tu
abbia paura di ammetterlo.» Sbatti le palpebre colpita dalle sue parole.
Copertura andata. Perfetto.
«Ok…» Sussurri frastornata.
Rimanete in silenzio per qualche istante, poi
scosti una ciocca di capelli dal volto e cominci ad arricciarla intorno ad un
dito.
«C’è un problema…» Inizi e ti interrompi.
Continuare a parlare ti dà l’idea di ammettere
che stai assaporando l’idea di ritornare con Sebastian. Non ti senti affatto
sicura, anche se non sai perché.
«Sarebbe?» Chiede Scarlett mentre ti guarda
curiosa.
«Credo che lui…cioè Sebastian sospetta…» Ti
senti avvampare per l’imbarazzo. «Pensa che io voglia andare a letto con
Evans.» Dici tutto d’un fiato prima di afferrarti il volto con le mani.
Scarlett rimane in silenzio per qualche
secondo, ti osserva sbattendo un paio di volte le palpebre e poi scoppia a
ridere di gusto.
Sposti le mani dal volto e la guardi confusa
sollevando le sopracciglia. Sai che è un’idea assurda, ma lo è davvero così
tanto? Christopher è davvero così fuori dalla tua portata?
«Che c’è di divertente?» Dai voce ai tuoi
pensieri mentre lei lentamente si calma.
«Non è affatto un problema.» Continui a non
capire e aggrotti la fronte sempre più confusa. «È geloso di Chris…» Scarlett
spiega e stavolta sei tu a trovare comica quell’affermazione.
«Sì, certo.» Rispondi sarcastica sollevando lo
sguardo verso il cielo. «Come se io avessi i requisiti minimi per soddisfare
uno come Evans.» Borbotti fra te e te.
«Requisiti minimi?» Scarlett aggrotta la
fronte. «Chris non è certo un computer e tu non sei un programma da installare…»
«Hai capito quello che intendevo.» Cerchi di
interrompere il suo discorso senza senso.
«Quello che tu intendevi è che tu non sei alla
sua altezza.» Scarlett ha un sorriso serafico stampato in volto. «E sospetto
che tu pensi la stessa cosa per quel che riguarda Seb.» Sposti lo sguardo dal
suo, dandole solo ulteriore conferma. «Hai mai pensato che potrebbero essere
loro non abbastanza per te?»
Sbuffi platealmente e sei pronta a chiederle se
si sta rendendo conto di non parlare con una sua collega, ma solo con..beh…solo
con te.
«Fidati di me.» Scarlett si alza dalla panchina
e afferra la sua busta con gli acquisti.
«Riguardo?» Domandi mentre la imiti ed insieme
vi dirigete verso la strada per incontrare il suo publicist che vi riporterà
all’albergo.
«Riguardo a tutto.» Scarlett risponde sibillina
lasciandoti perplessa a fissare l’auto del suo publicist.
«Mi ha fatto piacere che ti sia aperta con me.»
La rossa interrompe il silenzio non appena vi trovate all’interno dell’auto.
«Grazie per avermi ascoltata.» Rispondi con lo
sguardo puntato fuori dal finestrino. Ti imbarazza la sua dichiarazione,
soprattutto perché era l’ultima cosa che avresti pensato di fare.
«È stato un piacere.»
Christopher forse aveva ragione sulla questione
della consulenza femminile. Osservi Scarlett di sottecchi mentre digita
velocemente qualcosa sul suo cellulare.
Quando se lo porta all’orecchio ed i vostri
sguardi si incontrano, lei sorride radiosa.
«Credo di sapere esattamente come aiutarti.»
Dichiara e senti il panico risalirti lungo la schiena.
***
I’m back!!!
Dal sondaggino è venuto fuori uno pseudo pareggio…Quindi ho
deciso di unire capitoli 6 e 7 e saltare il flashback (che non ho scritto, ma
chissà…). A quanto pare l’idea di clueing for looks (scusate il mio lato
Sherlocked ogni tanto spunta fuori)..Cercare indizi vi stuzzica e quindi…sperando
di essere abbastanza brava ricostruirete la storia di Seb ed Els la scoprirete tassello
tassello.
Per quel che riguarda questo capitolo…Mi piaceva rendere
Scarlett un membro centrale della storia e quindi l’aiuto arriverà da lei
invece che da…
Fate il vostro gioco e provate ad indovinare sia quale sarà
la sua idea di aiuto e chi all’inizio doveva avere questa stupenda (?) idea…
«Dimmi che ho
capito male quello che hai appena detto.»
Christopher è
leggermente irritato.
Devi ammettere
che lo capisci perfettamente. In effetti ti ha tolto le parole di bocca.
O meglio.
Tu hai detto
esattamente la stessa cosa ieri quando Scarlett ti ha spiegato per filo e per
segno la sua idea.
«Non fare il
guastafeste.»
Scarlett osserva
Chris con fare calmo, ma il suo sguardo è abbastanza inquietante.
«Io il
guastafeste? Io?» Evans si indica col petto e poi allarga le braccia con fare
di resa prima di puntare il dito indice verso di lei. «Ti rendi conto di cosa
mi hai appena chiesto?»
«Ti ho chiesto
di recitare un ruolo.» Scarlett si fissa una mano mentre risponde con una calma
che ti mette i brividi. Tu ti saresti già messa ad urlare contro di lui a tua
volta.
«No…» Chris
scuote la testa ed il dito e fa un passo indietro sorridendo amaramente. «Tu mi
stai chiedendo di far finta di stare con lei.» Ti indica senza neanche
guardarti. «Per cercare di ingelosire Sebastian e spingerlo a capire che prova
ancora qualcosa per Elsa.»
«Esatto.»
Scarlett sorride a Christopher. «Hai capito tutto, bravo.» Lo prende in giro.
«Non ho
intenzione di farlo.» Lui incrocia le braccia al petto.
«Perché?»
Domanda Scarlett.
Christopher ti
guarda per un attimo e tu sposti subito lo sguardo. Ti senti terribilmente a
disagio ad ascoltare questa conversazione. Quando hai accettato di andare a
passare un po’ di tempo in camera di Scarlett pensavi che avreste guardato un
film, o magari che ti invitasse ad andare al centro massaggi dell’albergo. Non
credevi di dover assistere a questa conversazione.
Ti senti
terribilmente fuori luogo.
«Tu sei
d’accordo con questa storia?» Christopher non risponde alla domanda di Scarlett
e parla con te.
«Io…» La voce ti
esce in un sussurro. «Non lo so?» Rispondi titubante.
«Come sarebbe a
dire che non lo sai?» Adesso Chris si concentra su di te. «È un’idea stupida. Fino
a che scherziamo, ok…Ma…Scarlett stai passando il limite.» Chris torna a
guardare l’attrice.
«Non vi capisco
proprio.» La rossa vi guarda. Tu seduta sul bordo del suo letto, lui in piedi e
teso come una corda di violino. «Elsa vuole sapere se può essere ricambiata, tu
puoi aiutarla recitando…È perfetto.»
«Elsa può
chiedere a Sebastian e lasciarmi fuori da questa storia.» Christopher parla con
un sorriso serafico in volto.
«Non ci penso
nemmeno.» Dichiari e quando lui ti guarda sollevi le spalle. «Non ho certo
voglia di mettermi in imbarazzo per il resto della durata delle riprese.»
Ammetti.
«Cerca di scoprirlo
in un altro modo, se ti importa tanto.» Chris risponde piccato. «Perché
coinvolgere me?»
«Perché lui
pensa che voi usciate insieme.» Scarlett si intromette costringendo Chris a
guardarla. «Sai che è una buona idea.»
«Per niente.»
Risponde serio. «Sai esattamente come la penso.» Risponde sibillino guardando
Scarlett e lei si morde il labbro inferiore.
«Come la pensi?»
Intervieni spinta dalla curiosità.
«Penso che se tu
vuoi soffrire ricercando un ex sono fatti tuoi, ma io non sarò tuo complice.»
Afferma fissandoti.
«Io non voglio
soffrire.» Rispondi al suo tono scontroso.
«Rinuncia a
rivivere il passato, allora.» Il tono di Chris si fa esasperato e ti costringe
ad abbassare lo sguardo.
Rimanete in
silenzio qualche secondo poi lo senti sedersi accanto a te.
«Mi spiace,
scusa…» Annuisci continuando a fissarti i piedi. «Io parlo per esperienza
personale…Tutte le volte che ho provato a rivivere una storia passata non è
andata bene e ne sono uscito peggio di prima.» Sollevi il volto verso di lui.
«Volevo solo…Non lo so…» Abbozza un sorriso e si gratta la nuca spostando lo
sguardo dal tuo.
«Mi dispiace che
le tue seconde chance non abbiano funzionato.» Mormori, ma sai che lui ti
sente. «Io vorrei solo sapere se esiste una possibilità per me…»
Christopher
torna a guardarti e ti zittisci, lui abbozza un sorriso.
«Questo posso
capirlo.» Risponde.
«Quindi mi
aiuterai?» Chiedi e ti stupisci quando capisci che ti importa davvero sapere
che sarà dalla tua parte in questa decisione.
Lui ti guarda
serio e poi si volta verso Scarlett. Ti ricordi solo in quel momento della sua
presenza.
«Sei una
stronza.» Lei sorride. «Mi conosci da troppo tempo, sai sempre come fregarmi.
Non mi piace questa cosa.»
«È sempre un
piacere fare affari con te, Christopher.» Risponde Scarlett. «Andate a
pianificare le vostre azioni adesso, io devo telefonare al mio amore.»
Chris fa una
faccia schifata e poi si volta verso di te.
«Andiamo.» Dice
alzandosi dal letto e dirigendosi verso la porta.
«Maledetta
Scarlett.» Mormora non appena ti chiudi la porta di camera di Scarlett alle
spalle.
«Scusa.»
Intrecci le mani al grembo e ti fissi i piedi.
«Non c’è
problema.» Si passa le mani fra i capelli spettinandoli e poi ti guarda carico
di energia. «Dobbiamo organizzarci, scegliere dei limiti…Sempre se vuoi che ce
ne siano…» Aggiunge con un sorriso sornione.
«Certo che
voglio.» Rispondi indispettita.
«Perfetto.
Ceniamo insieme?» Propone.
«Adesso?» Chiedi
colta di sorpresa.
«Sono le…»
Estrae il telefono e osserva il display «Otto meno venti. Possiamo andare al
ristorante dell’albergo e studiamo un piano.»
Annuisci
lasciandoti guidare verso l’ascensore. Rimanete in silenzio fino a che non vi
ritrovate seduti ad un tavolo appartato e stai studiando il menù quando ti
decidi a parlare.
«Hai mai fatto
una cosa del genere?»
«Cenare in
albergo?» Chiede senza staccare il volto dal menù. «O ingannare un collega?»
«Nessuna delle
due.» Rispondi ferita dalla sua seconda opzione.
Sembra percepire
qualcosa dal tuo tono di voce perché abbassa il menù e ti guarda in un modo che
non riesci ad interpretare.
«Scusa.»
Sussurra.
«Non fa
niente…Se vuoi rinunciamo.» Proponi. «In fondo è un’idea stupida.»
«Decisamente.»
Ti interrompe e lo fulmini con lo sguardo.
«Hai accettato
solo per fare l’acido con me?» Domandi irritata.
«Il motivo per
cui ho accettato è affar mio.» Risponde sostenuto e vorresti insistere
sull’argomento ma l’arrivo del cameriere per le ordinazioni ti interrompe e
quando si allontana è lui a parlare per primo.
«Qual è il tuo
colore preferito?»
Aggrotti la
fronte.
«Blu. Perché me
lo chiedi?»
«Studio la mia
parte. Descrivimi la tua famiglia.» Continua con tono piatto.
«Avevo capito
che volevi rinunciare.» Mormori.
«Tu hai proposto
di rinunciare, io ho solo detto che era un’idea decisamente stupida.» Risponde
sostenuto.
«Non ti capisco
proprio.» Affermi portandoti un bicchier d’acqua alla bocca.
«Io non capisco
te, quindi siamo in due.» Controbatte.
Ti sembra di
trovarti in mezzo ad una battaglia a suon di risposte fredde e il piano di
Scarlett ti risulta ancora più impraticabile. Decidi di accontentare la sua
richiesta.
«I miei
genitori, Sarah e Christian, vivono a New York e si stanno godendo la pensione.
Ho un fratello, Colin, più grande di me di cinque anni che fa l’avvocato ed una
sorella, Isabel, più piccola di me di due anni che fa il medico. Colin ha una
fidanzata, Louise, praticamente da sempre. Lei è una specie di hippie, quindi
con grande disappunto di mia madre credo che non si sposeranno mai. Hanno un
favoloso bambino di quattro anni di nome Oliver. Isabel invece è troppo presa
dal suo lavoro per pensare alla vita sentimentale. Anche se l’ultima volta che
l’ho vista si scambiava sguardi languidi con il nuovo cardiochirurgo.» Fai
spallucce e guardi Chris.
Non sai che
pensare del suo comportamento.
Non sai perché
vi ritrovate in questa situazione.
«Dovrai
ripetermi perché mi sono perso ai nomi dei tuoi genitori.» Sembra rilassato di
nuovo e decidi di non risollevare l’argomento per non indisporlo.
«Tu invece?»
Domandi e quando lui solleva un sopracciglio con fare confuso, aggiungi. «La
tua famiglia.» Speri che parlando, l’atmosfera di alleggerisca.
«Mamma Lisa è
una direttrice artistica, papà Bob invece è un dentista. Ho una sorella più
grande, Carly che lavora nel campo dell’arte. Una sorella più piccola, Shana,
che fa l’insegnante e un fratello di nome Scott che fa l’attore.»
«Ricordavo di
aver letto qualcosa su tua madre…» Butti lì sovrappensiero. «Non deve essere
facile…»
«Cosa?» Domanda
mentre sposta il tovagliolo dal tavolo per permettere al cameriere di servirgli
il suo hamburger.
«Non avere
privacy.» Rispondi mentre vieni servita a tua volta. «Sapere che qualunque cosa
farai, andrà a finire sui giornale.»
Lui addenta il
suo panino pensieroso, mugola, deglutisce e poi inizia a parlare.
«Mi sto
abituando…» Aggrotti la fronte mentre addenti il tuo hamburger. «So benissimo
che la scelta professionale che ho fatto si scontra con la mia volontà di
mantenere la mia privacy, ma credo di essermi più o meno abituato.»
Rimani in
silenzio e lui non aggiunge altro per un po’. Quando depositi il tuo panino sul
piatto e stai per portare il bicchiere d’acqua alla bocca si decide a parlare.
«È per questo
che hai mollato Sebastian ad inizio della sua carriera?»
Sollevi un
sopracciglio verso Chris.
«Come fai a…»
Ricordi di non avergli specificato chi aveva deciso di mettere la parola fine
alla storia fra te e Seb.
«A sapere che lo
hai lasciato?» Chiudi la bocca e abbassi lo sguardo sul tuo piatto. «Intuito,
credo.»
Lo guardi con
fare scettico e lui sorride.
«Ho tirato ad
indovinare.» Ammette prima di addentare il panino con fare strafottente.
«Pensavo l’avessi dedotto dal mio
atteggiamento.» Mormori e poi aggrotti la fronte sorpresa dalle tue stesse
parole.
«Perché sei pentita di una scelta che hai fatto
cinque anni fa?» Domanda Chris e taglia più di un coltello con le sue parole.
«Non pentita.» Rispondi sulla difensiva.
«Cambiata rispetto a quando l’ho presa.»
Lui ti guarda serio. Oseresti dire che il suo
sguardo è colpito, ma non combacia con tutto quello che ti ha detto finora.
«E lui è cambiato?» Domanda portando alla bocca
l’ultimo pezzo
«Vorrei saperlo.» Rispondi sincera e sorridi,
lui ti guarda in silenzio, poi ti imita e fa tintinnare il suo bicchiere contro
il tuo.
***
Lo so…Era
scontatissimo che avrei tirato in ballo Chris, ma d’altronde non posso
lasciarlo lì in disparte…Sarebbe uno spreco di risorse! (?)
Cambio di blend!
Diciamo che l’idea sarebbe di cambiarlo ogni 5/6 capitoli, che dovrebbe essere
il momento in cui la storia prende un’altra piega (?)…La verità è che ho fatto
millemila blend e adesso non so come usarli… Vi terrò aggiornati! xD
Piccola curiosità:
Tutti membri della famiglia di Elsa hanno nomi legati alle mie ossessioni
ff-ose e telefilmose (?) *Yes, sono un
caso patologico!!* (e non ho ancora inserito Supernatural ed il Dottore…)
Ok, caso patologico a
parte, ho dovuto mettere Sarah e Christian perché AW e la sua autrice
(soprattutto lei) mi mancano tanto.
Colin…beh…Sto
guardando video CS anche adesso e ho la sua splendida faccia davanti agli occhi…
[per chi non ha idea di cosa stia parlando googlate: Colin O’ Donoghue.
Louise… Louise
Brealey, la splendida Molly di Sherlock. Tanto amore per lei!!
Oliver…Oliver torniamo
al Royal Baby di Once… O se volete anche a Oliver Queen di Arrow (anche se non
lo guardo, ma a quanto pare sono destinata ad iniziare questa serie e soffrire
per l’Olicity…)
Isabel…Beh… Diciamo
che dovevo omaggiare Grey’s anatomy e Christina era un po’ rindondante e Lexie…mi
basta pensarci che scoppio a piangere, quindi ho optato per Isobel (ma ho messo
la “a” perché mi piace di più) Stevens, perché fino a che Shonda non l’ha fatta
diventare una pazza era la mia preferita…(Grazie Shonda per rovinare la mia
vita tanto quando Moffat -.-“)
Bene, dopo aver
dimostrato a tutti la mia situazione di Fangirl patologica, penso che me ne
andrò…
Sono passati
undici giorni da quando Scarlett ha rivelato la sua idea “geniale” ad Evans. Undici
giorni dalla cena dove avete parlato delle vostre famiglie. Undici giorni da
quando ti ha accompagnata alla tua camera e ha detto che doveva pensarci.
Tu non hai battuto ciglio.
Per quanto una
parte di te, quella sensata e diligente, creda che sia una pessima idea, che la
cosa migliore sarebbe affrontare Sebastian di petto; l’altra parte di te,
quella paurosa e insicura, pensa che sia un buon modo per tastare il terreno.
Quindi, quando
lui ha detto quelle due minuscole parole, tu hai risposto che non ci sarebbero
stati problemi.
In fondo era
solo una stupida idea di Scarlett.
Poi ti sei
chiusa in camera tua ed hai iniziato a contare i giorni in cui lui non ha
accennato più all’argomento.
Ogni mattina ti
sei guardata attorno alla ricerca del suo volto nella sala adibita al buffet
per colazione, ma non l’hai mai incontrato. L’hai incrociato un paio di volte
sul set, ma, entrambi oberati di lavoro, non vi siete messi a parlare.
Certo, avresti
potuto fermarlo quando tre giorni fa siete usciti dal set allo stesso orario,
ma hai preferito lasciarlo andare via augurandogli una buona serata e non
infastidirlo per sapere se era giunto ad una conclusione.
Perché la sua
risposta ti spaventa.
Perché non vuoi
sembrare una patetica ragazzina troppo cresciuta, ancora insicura di tutto
quello che la riguarda.
Per questo hai
lasciato passare tutti questi giorni, hai sorriso, hai fatto il tuo lavoro e
hai rilegato i pensieri in un angolo del cervello.
Sei intenta a
scarabocchiare i vari programmi della prossima settimana quando bussano
leggermente alla porta aperta del tuo “ufficio” e sollevi il volto verso
l’ingresso sorridendo a Sebastian.
«Posso?» Domanda
mentre ti osserva con la fronte appoggiata allo stipite della porta e le
braccia incrociate al petto.
«Certo.»
Rispondi con un movimento plateale del braccio. «Ma ti avverto che stavo
sistemando le mie cose per andare.» Continui a parlare mentre finisci di
scrivere sull’agenda e lui muove qualche passo per la stanza. «Quindi se sei
qui per lavoro, dobbiamo rimandare a domani.» Finisci, chiudil’agenda sorridendogli e portando una
ciocca di capelli dietro l’orecchio.
«Veramente ero
venuto a chiederti se ti andava di andare a bere qualcosa.» Parla mentre si
osserva intorno, poi sofferma lo sguardo su di te. «Fanno un aperitivo favoloso
al Civilization…»
«Volentieri.»
Rispondi afferrando il cellulare dalla scrivania, prendendo la borsa e
avvicinandoti all’uscita e quindi anche a lui. «A che ora?»
«Anche adesso…Se
ti va bene…» Ti osserva in attesa.
«Non è un posto
chic come piacciono a Scarlett, vero?» Affermi guardando la maglietta verde e
gli shorts di jeans che indossi.
«Per niente.» Seb sorride e poi abbassa la voce. «Inoltre stai
benissimo…»
Arrossisci
leggermente e lo colpisci con la borsa su un braccio.
«Bel modo di
reagire ai complimenti.» Ti rimprovera mentre ti segue all’esterno.
«Te la sei
cercata.» Sghignazzi mentre chiudi a chiave la porta. «Dove ci troviamo con gli
altri?» Chiedi mentre camminate fianco a fianco.
«Veramente…»
Sebastian ti guarda grattandosi la nuca. «Pensavo di stare da soli…» Aggiunge
facendoti bloccare sul posto.
Senti le labbra
incurvarsi mentre non riesci a formulare un pensiero coerente o sensato.
L’attimo successivo anche lui si ferma e ti guarda confuso, ti affretti a
tornare normale, più o meno.
«Qualcosa che
non va?»
«Affatto.»
Rispondi tornando al suo fianco. Camminate in silenzio per un paio di minuti, le
tue mani strette intorno all’ impugnatura della borsa, le sue nelle tasche dei
suoi jeans o impegnate a risistemare i capelli, più lunghi per necessità di
copione, dietro le orecchie.
«Devo ancora
abituarmi a vederti con i capelli così…» Rompi il silenzio indicando un ciuffo
ribelle al lato del suo volto.
«Non sono male…»
Dichiara sorridendo. «Mi sembra di essere un’altra persona e la cosa mi piace.»
«E che genere di
persona sei, Seb?» Domandi superandolo di qualche
passo e camminando all’indietro per guardarlo.
«Diversa.»
Risponde passando la lingua sulle labbra e guardandoti. Cerchi di non dare peso
alla sua scelta di parole, ma non riesci ad impedirti di ripensare alle tue
stesse frasi di pochi giorni prima.
Una persona
cambiata. Ti sei definita così.
«Come va il
lavoro?» Domanda interrompendo le tue elucubrazioni mentali. «Ti piace?»
«Lo adoro.»
Affermi sorridendo e facendo dondolare la borsa davanti a te. «Siete assolutamente
insopportabili, ma lo adoro.»
«Insopportabile?»
Seb inclina il volto. «Io non sono mai
insopportabile.»
«Strappi sempre
qualcosa.»
«Quello perché
voglio venire a trovarti.» Afferma facendo spallucce e guardando verso il
cielo.
Ti fermi a guardarlo
e lui per poco non ti viene addosso.
«Idiota.»
Mormori quando si ferma a pochi centimetri da te.
Lui scuote la
fronte e ti sorpassa, poi si volta verso di te.
«Non ti offro
niente se continui a insultarmi o picchiarmi.»
«Verrai
picchiato se non paghi, brutto tirchio.» Lo prendi in giro raggiungendolo e per
rincarare la dose lo colpisci di nuovo con la borsa.
«Questa è
guerra, Els.» Afferra al volo il tuo braccio e ti
stringe in una morsa facendo aderire la tua schiena contro il suo petto. «Sai
che non puoi battermi.» Sussurra contro i tuoi capelli mentre riprende a
camminare, senza liberarti dalla sua presa.
«Non
costringermi a colpire i tuoi gioielli di famiglia.» Minacci, o almeno speri di
riuscire a risultare minacciosa, o di riuscire a sovrastare il rumore del
battito del tuo cuore con la voce, almeno.
«Non oseresti…» Sposta
la testa posando il mento sulla tua spalla sinistra e poi soffia dentro il tuo
orecchio liberando la presa.
«Maledetto.» Ti
massaggi l’orecchio mentre lui ride divertito. «Sai che lo odio.»
«Mi mancava…» Si
limita a dire.
«Torturarmi?»
Domandi continuando a sfregare l’orecchio.
«Tu.» Risponde
semplicemente.
«Vorrei ben
dire.» Sdrammatizzi cercando di non fargli vedere quanto pesino in realtà le
sue parole.
«Dopo di te.»
Afferma aprendo la porta del locale e facendo un inchino al tuo passaggio.
Lo osservi
mentre si informa e poi si volta verso di te indicandoti un tavolo poco
distante, ma abbastanza appartato. Lo raggiungete e vi sedete
contemporaneamente sospirando entrambi.
«Io ho il diritto
di essere stanco, ma tu…» Ti prende in giro mentre scorre lo sguardo sul menù.
«Anche io
lavoro.» Rispondi mentre afferri un menù a tua volta.
«Immagino
l’enorme sforzo nel vestirci…» Sghignazza.
«Non vi vesto.»
Rispondi chiudendo il menù e osservandolo. «Non sminuire il mio lavoro o domani
reciterai in mutande.»
Le sue labbra si
incurvano in un sorriso divertito e ti guarda dritto negli occhi.
«Vuoi vedermi in
mutande?» Fai schioccare la lingua contro il palato e scuoti la testa con fare
affranto. «Hai fatto amicizia con Scarlett, vero?»
«Direi di sì…»
Aggrotti la fronte. «E questo che c’entra con le tue mutande?» Domandi
divertita.
«Tutte le donne
possono avere a che fare con le mie mu…»
«Non finire
nemmeno la frase, ti prego.» Lo interrompi schifata e lui sghignazza.
«Guarda chi è
gelosa.» Gongola.
«Non sono
gelosa.» Rispondi subito sulla difensiva. «Sarebbe assurdo.»
«Perché?»
«Cosa?» Rispondi
senza voler capire.
«Perché sarebbe
assurdo essere gelosa di me.» Ti spiega.
«Il cameriere
non viene a prendere le ordinazioni?» Chiedi guardandoti intorno.
«Els…» Pronuncia il tuo nome come se ti stesse
rimproverando, ma quando sollevi lo sguardo colpevole su di lui, sorride. «Cosa
c’è che non va?» Domanda.
«Niente.»
Rispondi subito.
«Ok…E poi?»
Inclina il volto e stringe le labbra osservandoti.
«Ho detto a
Christopher e Scarlett di noi.» Dici tutto d’un fiato.
Non è la
risposta alla sua domanda, non è una spiegazione di nessun tipo, ma lui
aggrotta la fronte e si appoggia allo schienale della sedia.
«Oh.» Si dondola
all’indietro con la sedia. «Perché?»
«Perché Chris lo
ha scoperto…A quanto pare suo fratello ha lavorato con Sam…Te lo ricordi Sam?»
Domandi sorridendo.
«Mi ricordo che
tu gli piacevi.» Risponde Sebastian riportando le gambe anteriori della sedia a
terra.
«Vabbè…» Fai
spallucce. «Non so come sono finiti a parlare di te e Sam ha detto a Scott,
Scott ha riferito a Chris e Chris ha fatto irruzione nel mio ufficio.»
«Capisco…» Seb ti ascolta distrattamente. «Per questo siete tutti
strani ultimamente?»
«Strani?»
Stavolta sei tu ad aggrottare la fronte.
«Sì. Tu e
Chris…E anche Scarlett, l’altro giorno l’ho trovata a parlare in modo concitato
con Chris, ma appena mi sono avvicinato si è zittita in un attimo.» Porti la
mano destra alla fronte per evitare di sbattere la testa sul tavolo.
Ma che cavolo combinano quei due?!
«Di questo non
so niente.» Speri ardentemente di aver detto la verità e che non sia legato il
tutto a quel piano che state o non state seguendo tu e Chris.
«Gli hai
raccontato tutto, tutto?» Chiede Sebastian dopo qualche attimo di silenzio e tu
sollevi lo sguardo su di lui.
«Ovvio che no.»
Rispondi colpita dalla sua domanda. «Ho solo detto che siamo stati insieme un
paio d’anni…Che eri…»
«Bravo a letto?»
Ti interrompe sorridendo smagliante.
«…Carino.» Finisci
guardandolo e arricciando le labbra. «Non rivelo dettagli della mia vita
intima.»
«Quindi non gli
hai detto di tre anni fa.» Seb ti guarda serio e ti
senti avvampare.
«No.» Ti limiti
a rispondere fissando il tavolo.
«E quindi non
c’è niente fra te e Chris…» Aggrotti la fronte.
E a questo cosa dovresti rispondere?
Non avete deciso
niente.
Guardi Seb in attesa e nel suo sguardo leggi quello che vorresti,
ma anche quello di cui hai più paura.
«No.» Rispondi
sinceramente.
Poi spiegherai a
Scarlett.
Poi parlerai con
Chris.
Non riesci a
mentirgli.
«Siamo amici.»
Affermi «…Credo.» Aggiungi aggrottando la fronte incerta.
«Bene.» Dichiara
prima di alzarsi. «Andiamo a prendere i drink?» Propone sorridendo e ti alzi
per seguirlo.
***
Ѐ
Giovedì! *suona un campanaccio*
Avrei
taaaaaaaaante cose da dire di questo capitolo, ma la
cosa principale è che non era previsto. Sebastian Stan sabota tutti i miei
piani e modifica i capitoli futuri e quindi io devo scrivere capitoli
aggiuntivi passati, che per voi sono presenti e la FF sta diventando infinita…
*Si sente Jack Sparrow per aver fatto un discorso
contorto*
Domani
è il compleanno di Evans!! Yeeeeee!!! Auguri uomo
meraviglioso!!! Sei nato una settimana precisa dopo di me, ma otto anni prima.
*notizie che non fregano niente a nessuno…*
Quindi
per onorare Evans un capitolo tutto Sebelsa, grazie
Anna per il nome della coppia (a quanto pare creo OTP, questo mi riempie il
cuore di gioia). <3
Scherzi
a parte…Che ne pensate? Il piano di Scarlett avrà luogo ugualmente? E cosa è
successo tre anni fa? Le risposte Giovedì prossimo. *parla con la vociona del
tizio della abc*
Sidenote da Fangirl:
Ho inserito SPN con Sam, prossimo capitolo Dottore. *Risata da pazza psicopatica*
«Sei assorta.»
Sobbalzi alla voce di Sebastian e ti guardi intorno sorpresa. «Tutto bene?»
Annuisci e porti
alla bocca il tuo drink.
Avete mangiato e
bevuto e sinceramente sei stata bene, ma c’è qualcosa che non ti quadra.
Seb continua a
fissarti con fare critico quindi ti sforzi di sorridere. «Cosa c’è?»
«Ti guardo…»
Risponde con un sorriso. «Perché non posso?»
Accenni un
sorriso incapace di rispondere qualcosa di sensato.
Ricordi quando
scenette del genere accadevano anni fa, ricordi che rispondeva allo stesso modo
e poi ti baciava la fronte.
«Non ti sembra
strano?» Domandi arricciando il naso e Seb aggrotta la fronte.
«Cosa?»
«Io, te…Tu che
ti comporti così…» Spieghi sorridendo.
Lui sembra
soppesare le tue parole e rifletterci sopra.
Il silenzio
ritorna come un terzo occupante al vostro tavolo e quindi ti schiarisci la
gola.
«Non pensavo ti
desse fastidio…» Seb pronuncia le sue parole con il solito fare sicuro, ma ti
affretti lo stesso a spiegare meglio.
«Non mi dà
fastidio.» Gratti la fronte e poi lo guardi dritto negli occhi. «Ho solo detto
che è strano.»
«Ce ne andiamo
di qui?» Propone Sebastian alzandosi, come se volesse cambiare argomento.
Lo imiti e lo
segui, insisti per pagare e, come da copione, lui te lo impedisce.
Quando uscite
all’esterno respiri a pieni polmoni e ti permetti di stirare le braccia sopra
la testa.
Non te lo
saresti mai aspettato, ma è stata una bella serata e ti sei rilassata.
Soprattutto è questa seconda sensazione che ti ha sorpresa. Non pensavi sarebbe
stato così semplice stare da sola con lui, ma al tempo stesso è stato insolito.
Probabilmente
avere flash continui dei tempi in cui siete stati insieme non ti ha aiutata, ma
non è solo quello.
Ѐ stato quello
che ha detto. Riportare alla memoria tre anni fa, era tutto quello di cui non avevi bisogno.
Non che avessi
dimenticato, come potresti? Ma avevi cercato di non pensarci troppo.
«Ѐ perché ho parlato di tre anni fa, vero?»
Sebastian interrompe i tuoi pensieri e tu ti stupisci come ogni volta riesca a
leggerti dentro come pochi altri in vita tua.
«Già.» Fai
spallucce e cerchi di sorridere. «Non è stato il mio momento migliore.»
«Su questo non
sono d’accordo.» Si morde il labbro inferiore e ti costringi ad abbassare lo
sguardo.
«Sai benissimo
che non mi riferivo a quello.»
«Sei la
meravigliosa ragazza di sempre.» Afferma prendendoti una mano. «Sei umana e
capita di sbagliare…»
«Non così.»
Rispondi sfuggendo alla sua presa.
«Ricordi che
siamo colpevoli entrambi, vero?» Domanda spalancando le braccia, annuisci ma
fai una smorfia. «Perché perdoni me e non te stessa?» Chiede posando una mano
sotto il tuo mento e costringendoti a guardarlo.
«Perché tu sei
un uomo…Ed io sono una bella donna è normale che tu ci sia cascato.» Provi a
sdrammatizzare, lui sorride.
«Vero.» Ammette
poi si allontana leggermente da te. «Anche io non sono male però, no?»
Ti lasci
sfuggire una risatina isterica e lui ti guarda fingendosi offeso.
Entrate
nell’atrio dell’albergo in silenzio e rimanete zitti fino a che non rimanete da
soli nell’ascensore che vi riporta ai vostri piani.
«Quello che
volevo dire è che se mi perdoni per una debolezza fisica, dovresti perdonare
anche te stessa per lo stesso motivo.»
Sollevi il volto
affranta verso di lui e fai spallucce mentre esci dall’ascensore e cammini per
il corridoio del quarto piano.
«Tu ti eri
appena lasciato con Leighton, ma io ero ancora fidanzata con Matt…» Poggi la
schiena contro la porta della tua stanza e lo guardi. «Non doveva succedere.»
«Forse invece,
doveva succedere.» Seb fa scorrere una mano sul tuo collo. «Ci hai mai
pensato?»
«Già…» Sbuffi e
inclini la faccia dalla parte opposta a dove lui sta giocando con una ciocca
dei tuoi capelli. «Dovevo tradire il ragazzo con cui stavo da un anno per una
notte con te.»
«Forse.» Si
limita a sussurrare concentrato sul tuo profilo.
Vorresti dirgli
di smetterla.
Vorresti che la
sua mano sospingesse il tuo volto verso il suo.
Vorresti credere
davvero che quello che c’è stato fra voi sia stato un errore. La verità è che
continui a pensare che l’errore sia stato non continuare a vedervi.
«Seb…» Sussurri
il suo nome mentre sposti il volto che aderisce contro il palmo della sua mano
e leghi lo sguardo col suo.
«Dimmi che ci
hai pensato anche tu.»
Sospiri alle sue
parole mentre posa l’altra mano sul tuo fianco.
Un rumore di
passi ti ricorda che siete ancora nel corridoio dell’albergo e ti volti,
spostando lo sguardo dalle sue labbra al volto di chi sta arrivando.
I tuoi occhi
incontrano quelli chiari del nuovo arrivato e spontaneamente sorridi.
«Scusate…»
Christopher riprende a camminare e abbassa il volto sul cellulare che tiene in
mano.
«Non c’è niente
da scusarsi.» Ti affretti a parlare e ti sposti dall’angolo in cui le braccia
di Sebastian ti avevano rilegata. «Posso parlarti?»
Chiedi
guardandolo stringendo le mani attorno all’ impugnatura della borsa.
«Adesso?»
Domanda inarcando un sopracciglio e annuisci vigorosamente. «Sei sicura? Non
vorrei…»
«Seb stava
andando e devo parlarti…Di…Di…Del programma futuro del…film.» Finisci la frase
sussurrando e ti mordi le labbra mentre fissi il pavimento.
Sai che
Sebastian ti sta fissando, senti i suoi occhi puntati sulla tua nuca e non hai
il coraggio di muoverti di un millimetro.
Ma hai bisogno
di premere il tasto pausa a tutta questa situazione e questo è il modo
migliore, adesso.
«Me ne vado.»
Seb afferma poco dopo.
Non è passato
neanche un minuto, ma ti è sembrata un’eternità.
«A domani,
Chris…» Lo senti fare un paio di passi e poi fermarsi di nuovo. «Elsa.»
Pronuncia il tuo nome quasi sibilando.
Ѐ arrabbiato.
Chiudi gli occhi
e ti obblighi a continuare a tenere il volto basso fino a che non senti più i
suoi passi nel corridoio.
«Che diavolo sta
succedendo?» La voce di Christopher ti fa quasi sobbalzare sul posto, quindi
sollevi lo sguardo verso il suo.
Lui ti osserva e
la sua voce torna a livelli normali, si addolcisce.
«Tutto bene?»
Domanda osservandoti, ti limiti ad annuire. Se ti decidessi a parlare
scopriresti di avere la voce incrinata e non sarebbe un bene.
Lui continua a
fissarti per niente convinto, ma non dice una parola fino a che non prendi un
grosso respiro e scrolli le spalle nel tentativo di calmarti.
«Credo che tu
non abbia affatto bisogno di fingere con me.» Afferma accennando un sorriso.
«Già.» Ti limiti
a rispondere, ti sposti verso la parete e ti lasci scivolare fino a terra. Ti
afferri le gambe con le braccia stringendole al petto e posi il mento sulle
ginocchia.
«Che
entusiasmo.» Chris ti prende in giro, ma quando sollevi il volto verso il suo
vedi il sorriso quasi svanire dal suo volto. «Sul serio…Non sto capendo niente
di questa situazione.» Afferma guardandoti letteralmente dall’alto in basso e
oseresti dire leggermente preoccupato.
Fai per aprire
bocca, ma lui ti interrompe di nuovo.
«Andiamo, alzati
da terra.» Ti offre una mano per aiutare ad alzarti e mostra la chiave
magnetica della sua stanza. «Ti posso ospitare se vuoi stare seduta.»
«Mi piace la
moquette…» Cerchi di risultare pimpante passando una mano sul pavimento del
corridoio.
Chris abbassa la
mano e sospira, poi si mette a sedere precisamente di fronte a te, mormorando
fra sé e sé.
«Ormai…» Solleva
le spalle e sorride nella tua direzione. «Svuota il sacco.» Ordina mantenendo
la rilassatezza che lo contraddistingue e non puoi fare a meno di sorridergli a
tua volta.
«Ѐ complicato.» Sbuffi.
«Ci siamo seduti
per questo, giusto?» Domanda stendendo una gamba.
Scuoti la testa
un paio di volte e inizi a parlare.
«Tre anni fa io
e Sebastian ci siamo incontrati ad una festa. Non ricordo nemmeno che evento
era…» Arricci le labbra e inizi a tamburellare le dita sul pavimento morbido
alla tua destra. «Appena ci siamo rivisti è stato come tornare indietro nel
tempo. Tornare a quando eravamo due giovani sconsiderati che sognavano di poter
realizzare i loro sogni insieme. Abbiamo parlato, scherzato, bevuto, forse
troppo, e siamo finiti a flirtare.» Continui a parlare senza alzare lo sguardo
verso il tuo interlocutore. «Lui si era lasciato da poco e se non ricordo male
aveva saputo che avrebbe partecipato ad un grosso progetto…» Alzi leggermente
lo sguardo verso Chris e lo indichi accennando un sorriso. «Io ero da sola, il
mio ragazzo mi aveva abbandonata per l’ennesimo impegno lavorativo ed ero molto
arrabbiata.» Riabbassi il volto e inizi a tormentarti le mani. «Mi sento in
colpa ancora oggi per quello che abbiamo fatto.»
«Non mi stai
confessando un omicidio…» La voce di Chris ti interrompe e aggrotti la fronte
guardandolo. «Da come ne parli sembra che tu abbia ucciso qualcuno…» Abbassi il
volto per sfuggire al suo sguardo divertito.
Lo senti
sospirare e alzarsi da terra.
«Per come la
vedo io…Il sesso non è mai un male.» Torni a guardarlo confusa e lui allarga le
braccia in segno di resa. «Hai tradito il tuo ragazzo tre anni fa. Può
capitare.»
«Non dovrebbe.»
Lo interrompi.
«Non dovrebbe,
ma può succedere. Tante cose accadono anche se preferiremmo il contrario. Non
puoi sentirti in colpa di aver ceduto ad un desiderio.» Ti guarda serio e abbozza
un sorriso. «Specie dopo tre anni.»
«Questo lo dici
tu.» Ribatti inacidita.
«Lo so che le
mie parole non contano molto, ma io la vedo così.» Passa la lingua sulle labbra
e poi riprende a parlare. «Sei pentita. Hai capito il tuo errore. Credo che tu
abbia detto subito al tuo ragazzo quello che è successo, o sbaglio?»
«Beh, ovvio.»
Controbatti.
«Ma non è
servito a niente. Mi ha lasciata comunque, giustamente…E Seb dopo due giorni è
partito per lavoro e non l’ho più visto né sentito, fino a che non sono
piombata qui.» Finisci la frase tutto d’un fiato e guardi Christopher.
Lui
semplicemente porta una mano dietro la nuca e si gratta il collo, osservandoti.
«Tu non sei
pentita di aver detto la verità. Né di aver fatto sesso con Sebastian tre anni
fa.» Dichiara osservandoti concentrato. «Tu sei pentita di non aver avuto la
forza di trattenerlo con te, vero?»
«Lui…» Ti mordi
il labbro inferiore e ti fermi osservando Christopher.
Vorresti dirgli
che ha ragione. Vorresti che lui capisse quanta influenza abbia ancora su di
te. Ti vergogni di ammetterlo perfino con te stessa, ma se non fosse arrivato,
probabilmente adesso non saresti sicuramente impegnata a parlare.
«Ѐ come una scossa elettrica. Scorre lungo tutta
la spina dorsale.» Ti passi una mano sul volto e riprendi a parlare d’un fiato.
«Io lo guardo e torno la ragazza che sognava di avere una vita con lui e che
era convinta che niente e nessuno glielo avrebbe portato via. Cancello le sue
ex. Cancello tutto quello che ci separa e torno a sperare che voglia le stesse
cose che voglio io.» Non guardi Christopher, ma senti il suo sguardo addosso.
«Lo so che è stupido. So che sono sciocca, ma non posso fermarlo. Non posso
cambiare.»
«Su questo non
sono d’accordo.» Continua a guardarti con la solita espressione che non riesci
ad interpretare. «Se davvero vuoi cambiare qualcosa puoi farlo. Ѐ impegnativo. Non privo di dolore a volte, ma è
possibile.»
Scuoti la testa
per niente convinta.
«Anche io avevo
paura di cambiare e mi sono rifugiato nel passato. Non è stata una buona idea.»
Strofina le mani sui jeans. «Tu sembri accorgerti di aver intrapreso una strada
sbagliata, ma non sei sicura di te stessa per abbandonarla completamente.»
«Non credo che
sia sbagliata…» Ribatti punta sul vivo.
«Sicura?»
Domanda.
«Tu non mi
conosci.» Rispondi stringendo le gambe.
«Su questo hai
ragione.» Sorride leggermente e dondola sul posto.
Lo osservi in
silenzio mentre lui sposta la mano destra verso la tasca dove ha fatto sparire
la chiave magnetica poco prima e socchiudi gli occhi.
Alzi le braccia
nella sua direzione e aspetti col volto puntato verso il pavimento.
Non dici una
parola, ma speri che capisca che ti dispiace di aver reagito così.
Non sai nemmeno
perché sei stata così dura, in fondo lui cercava solo di aiutarti o di capirti.
Non ti capisci
nemmeno tu ultimamente.
Senti le sue
mani stringersi attorno alle tue e accompagni la spinta che ricevi
sospingendoti con le gambe, ritornando in piedi e di fronte a Christopher.
«Scusa.»
«Stai meglio?»
Parlate insieme
e abbozzi un sorriso annuendo alla sua domanda. Lui posa una mano sulla tua
testa.
«Dormici sopra.»
Suggerisce con il palmo ancora sui tuoi capelli.
Non ribatti che
non hai sonno. Sollevi il volto per incontrare il suo e abbozzi un sorriso.
«Era un modo
carino per dirmi che hai sonno e ti sto rompendo le scatole?» Domandi
mostrandogli tutti i denti.
Lui sorride
divertito e posa una mano sulla tua spalla dando un paio di colpetti.
«Così va meglio,
Lentiggini.» Tocca con un dito la punta del tuo naso e si allontana lungo il
corridoio.
Lo osservi
toccandoti il naso a tua volta fino a che non si ferma quattro porte dopo la
tua e fa strisciare la chiave nell’apposito lettore.
«Buonanotte.»
Parli a voce abbastanza alta da farti sentire, ma non troppo da disturbare il
resto degli ospiti. Si volta e ti saluta con la mano prima di sparire nella sua
camera.
***
Sento di dover
iniziare questa nota chiedendo scusa ai Sebelsa fans...
Non poteva andare
tutto liscio fra loro due e volevo farvi capire perché Elsa è così incerta su
lei e Seb.
Spero di esserci
riuscita. E spero anche che adesso non odierete Christopher per il suo tempismo
perfetto (?) *tranquillo, Chris ti proteggo io.*
Nel prossimo capitolo:
Scarlett will be back! xD
Vi avverto subito:
dato che andrò qualche giorno a Roma è altamente probabile che il prossimo
capitolo subisca un ritardo di pubblicazione (anche se spero di no).
Fatemi sapere
Un abbraccio
Cos
Ps. MattàDottore.
Pps. Mi sono
scervellata per trovare un altro nomignolo per Elsa e ho optato per Lentiggini
che trovavo assolutamente carino dato che la meravigliosa Gemma le ha. Poi mi
sono ricordata perché quel soprannome mi risultava familiare, è quello che Sawyer
aveva dato a Kate in Lost (vado sempre a finire nei telefilm xD). Giusto per
dire che il riferimento non era voluto, ma forse il mio subconscio da
dipendente da telefilm ci ha messo lo zampino.
Scarlett porta
alla bocca una forchetta e tu annuisci concentrata sulla tua insalata.
«Per essere due
che si fingono innamorati, fate proprio schifo.»
La rossa sposta
lo sguardo da te a Christopher seduto al suo fianco.
«Questo perché
sono stato licenziato ancora prima di cominciare.» Lui fa spallucce sotto allo
sguardo di Scarlett e beve direttamente dalla sua bottiglietta.
«Cosa?» Scarlett
sbatte le palpebre un paio di volte e si volta verso di te. «Come? Perché?» Ti
osserva stupita.
«Io non le
piaccio.» Chris mastica a bocca aperta il suo pollo arrosto e Scarlett lo
guarda schifata.
«Non è vero.» Lo
interrompi scuotendo la testa divertita. «Ѐ solo che non
riesco a mentire a Sebastian.» Fai spallucce. «Quando mi ha chiesto se c’era
qualcosa fra me e Chris, gli ho detto di no.» Torni a concentrarti sul tuo
piatto di pasta fredda.
«Mi sono persa
qualcosa.» Scarlett guarda te e Chris in attesa.
«L’ultima volta
che l’ho fatto mi hai chiesto di non farlo più…» Lui fa spallucce.
«Oh.» Lo guardi
sorpresa e incapace di dire qualcosa, poi aggrotti la fronte.
«Grazie?» Dici
incerta e lui sorride inclinando la testa.
«Qualcuno vuole
spiegarmi?» Scarlett agita la sua forchetta richiamando l’attenzione e ti volti
verso di lei.
«Io e Seb siamo usciti ieri sera, Chris ci ha incontrati quando
siamo tornati in albergo.»
«Ed ho
interrotto qualcosa.» Specifica l’attore prima di portare alla bocca una
patatina fritta.
«Bravo.
Complimenti.» Scarlett lo colpisce su un braccio facendolo lamentare.
«Non picchiarlo,
ha avuto un tempismo perfetto.» Lo difendi.
«In realtà stavo
solo tornando in camera…» Ci tiene a specificare. «Non era una cosa voluta.»
«Ѐ stata provvidenziale ugualmente.» Precisi
guardandolo e sorridendo.
«La smettete di
fare così e mi spiegate?» Scarlett parla esasperata e Chris scoppia a ridere.
«Credo che Seb volesse andare dritto alla meta.» Affermi rubando una
patatina a Chris.
«Ladra.» Ti ammonisce
lui.
«E ciò è male?»
Scarlett lancia un’occhiata a Chris, cercando di ritornare a parlare di ciò che
vuole lei, poi torna concentrarsi su di te.
«Forse.» Fai
spallucce e allunghi la mano di nuovo verso la vaschetta di patatine di Chris.
«Io e lui abbiamo già condiviso un’esperienza del genere, ma non è ciò che
voglio.»
Aspetti che
Chris sposti lo sguardo sul suo cellulare e afferri un’altra patata.
«Pensavo che
quello che volessi fosse lui.» Scarlett ti guarda confusa e afferra a sua volta
una patatina.
«Voglio mettere
le cose in chiaro con lui prima.» Ti avvicini di nuovo alla vaschetta e Chris
colpisce la tua mano scherzosamente impedendoti di prendere ancora il suo cibo.
«Siamo già
caduti in questa cosa. Stavolta penso che parlarne chiaramente e sinceramente
sarà la cosa migliore, per entrambi.» Decidi di tornare a spiegarti e aspetti
l’opinione di Scarlett.
«Sincerità, mi
piace.» Scarlett incrocia le braccia al petto. «Capito?» Dà una botta al petto
di Chris.
«Cosa vuoi da
me? Io ero contrario fin dall’inizio. L’idea era tua.» Lui mette in tasca il
cellulare e si alza. «Vado a lavorare. Vi lascio le mie patatine, tanto ne
avete mangiate più di me.» Afferma prima di allontanarsi.
Lo osservi
allontanarsi e poi strofini le mani gongolando e avvicinando la vaschetta di
patatine alla tua parte di tavolo.
«Quindi hai
intenzione di rinunciare al mio piano…» Scarlett tamburella le dita sul tavolo.
«Beh, sì…» Fai
spallucce. «Ho detto a Seb che non c’è niente fra me
e Chris, solo amicizia.» Sorridi. «Anzi, devo dire che ieri sera è stato molto
carino ad ascoltarmi.» Continui sgranocchiando.
«Sì, a volte lo
sa fare.» Scarlett sorride dolcemente persa in pensieri che non conosci e per
un attimo sei curiosa ed invidiosa di quello a cui sta pensando.
«Comunque adesso
dovrei affrontare Sebastian.» Sospiri. «Devo trovare il coraggio.»
«Arriverà.»
Scarlett sorride e poi resta in silenzio.
La osservi per
qualche istante fino a che i vostri sguardi non si incrociano.
«Tutto bene?»
Domandi.
«Certo.»
Sorride, ma non ti convince, quindi arricci le labbra guardandola con fare
critico. «Sei convinta?» Chiede.
«Beh, sì.»
Rispondi risoluta sgranocchiando.
«Hai pensato a
tutto?» Scarlett sembra tastare il terreno intorno a te, quindi finisci di
masticare e ti concentri su di lei.
«Tu mi sembri
preoccupata.»
«Non sono
preoccupata.» Si affretta a risponderti. «Stavo solo cercando di capire se
avevi realmente pensato a tutte le conseguenze. Da quello che dici, Sebastian è
attratto da te. La cosa direi che è reciproca.»
Sollevi entrambe
le sopracciglia e aspetti che lei continui.
«La cosa però
non ti rende felice come dovrebbe, noto.» Afferma lei con fare critico.
«Lui vuole
sesso. Io voglio di più. Ѐ il solito
problema di tre anni fa.» Dici arricciando le labbra. «Ovviamente, non mi rende
felice.»
«Quando mi hai
parlato di te e Sebastian la prima volta hai parlato del periodo subito dopo il
college. Mi hai detto che siete stati insieme quasi due anni. Mi hai detto che
eri felice, che vorresti tornare a quei momenti.»
«Già, ma forse
non è possibile.» Interrompi Scarlett parlando con un tono serio. «Ho concluso
io la nostra storia, ero convinta che non avremmo funzionato come rapporto a
distanza e quindi ho chiuso prima ancora di affrontare il problema.» Ammetti.
«Non puoi
rivivere il passato, non sei più la ragazza che ha rinunciato a lui…»
«Ma posso essere
la donna che cerca di riaverlo.» La interrompi. «Ma non solo per il sesso.
Questo devo dirgli.»
«Hai pensato al
fatto che lui potrebbe…» Scarlett sembra cercare le parole giuste. «Non essere
della tua stessa opinione?»
«Sì...» Rispondi
incerta.
«Hai pensato che
se fosse così dovresti comunque lavorarci insieme per diversi mesi?» Scarlett
insiste con un tono dolce, ma risoluto. «Hai pensato che come sei cambiata tu,
possa essere cambiato anche lui e che quello che vi accomunava prima potrebbe
non esserci più?»
«Stai cercando
di demoralizzarmi?» Domandi cercando di risultare tranquilla.
«No.» Scarlett
accenna un sorriso. «Sto solo cercando di metterti in guardia e prepararti al
fatto che non potrebbe andare come vuoi.»
«Questo lo so,
ma che dovrei fare?» Sbotti allargando le braccia. «Dovrei continuare a fare
finta di niente? Ieri sera se non fosse arrivato Christopher…»
«Esattamente.»
Scarlett ti interrompe. «Cerca di rispondere a questa domanda.» Punta i suoi
occhi nei tuoi, seria. «Sei più contenta o contrariata dal fatto che sia
arrivato Christopher?»
Rimani in
silenzio, bocca chiusa e denti stretti. Incapace di rispondere ad una domanda
così semplice.
«Quello che sto
cercando di dire è che forse devi fare chiarezza dentro di te.» Scarlett
accenna un sorriso e stringe una mano sopra la tua. «Questa giornata di pausa
prenditela per capire cosa provi, cosa vuoi. Senza pensare a quello che è
stato. Non devi niente a Sebastian.»
«Ok…» Rispondi
incerta mordendoti il labbro inferiore.
«Tutto quello
che decidi e che fai devi farlo per te stessa.» Scarlett dà un paio di colpetti
sul dorso della tua mano. «Rifletti. Analizzati e poi decidi.»
«E se poi decido
la cosa sbagliata?» Domandi mentre la osservi alzarsi dal suo posto.
«Ci penserai
dopo.» La rossa sorride ravviandosi i capelli. «Se seguirai il mio consiglio
vedrai che non sbaglierai.»
Vorresti avere
almeno un decimo della sua sicurezza, ma nello stesso momento in cui formuli
questo pensiero nella tua mente, scuoti la testa.
Niente
incertezze.
Devi decidere.
Devi farlo per
te.
***
Saaaaaaaaalve!!!
Ce l’ho fatta!!
Arrivo a pubblicare oggi nonostante tutto!! Yuhuuu!!
(Mi esalto con poco)
Adoro Scarlett
in questo capitolo (sappiate che è difficile che io adori qualcosa che scrivo,
quindi è una cosa ecceziunale veramente *imita
Abatantuono* xD)
Piccola Side
note: In un edificio accanto a dove alloggiavo a Roma c’era graffittato
diverse volte la parola “Stan” io l’ho preso come un segnale… xD Infatti in questo capitolo non c’è ma la sua presenza
aleggia nell’aria (?).
Ok, la smetto di
sparare cavolate, per ora (forse) [Scusatemi ma ho scoperto che rifanno Sailor Moon e la cosa mi gasa parecchio…]
Avrei una cosa
da dirvi su questo capitolo, ma ho deciso di aspettare a farlo, ma sappiate che
c’è un indizio impercettibile, invisibile di qualcosa che avverrà più avanti…
Ecco ora che vi
ho confuse ancora più di quanto è confusa Elsa posso andarmene felice e
soddisfatta. =D *inserire risata malefica*
Un pomeriggio
intero passato nella SPA dell’albergo.
Perché non l’hai
fatto prima?! Perché hai aspettato di essere incasinata con Seb
prima di mettere piede nel paradiso in terra?!?!?!? Perché?!?!?!?!?!?!?
Ti lasci cadere
sul letto della tua camera d’albergo e mugoli estasiata contro il materasso.
Pace.
Ti senti in pace
con tutti.
Il lavoro, le
tue insicurezze, Sebastian, i sensi di colpa per Matt. Tutto sparito, tutto
lontano.
Grazie alle
amabili cure di Karen e David, i due addetti dell’albergo che ti hanno servita
e riverita in queste ultime ore, ti senti una persona nuova.
Più sicura? Non
ne sei certa.
Più rilassata?
Decisamente sì.
Rotoli su te
stessa e fissi il soffitto della tua camera stendendo le braccia lungo le
lenzuola.
Non hai
intenzione di muoverti da dove ti trovi, potresti stare lì sdraiata a fissare
il soffitto fino a domattina, ma il tuo stomaco si lamenta rumorosamente.
Ti metti seduta
a gambe incrociate sul letto.
Si pone di
fronte a te un enorme dilemma: uscire dalla pace della tua stanza e sicuramente
incontrare Sebastian oppure restare al sicuro e richiedere il servizio in
camera.
Sei molto
tentata, ma alla fine ti imponi di abbandonare il tuo letto e affrontare
qualunque cosa ti attenda.
Scendi al
pianterreno e raggiungi il ristorante dell’albergo, vieni accompagnata al tuo tavolo
e ti concentri sul menù, fino a che non bussano alla tua spalla.
Sollevi lo
sguardo per incontrare gli occhi chiari di Sebastian. Ti osserva dall’alto in
basso, braccia incrociate al petto e volto inclinato, ha un aria di una persona
che vorrebbe essere da tutt’altra parte.
Ti ritrovi a
pensare che almeno su questo vi trovate accomunati.
«Sola?» Chiede
muovendo il mento verso il tavolo e ti limiti ad annuire. «Io e Christopher
abbiamo appena preso un tavolo, se vuoi.»
Evita di
guardarti direttamente negli occhi e la cosa ti stringe il cuore, ma ti sforzi
di sorridere.
«Se a te va
bene…» Affermi incerta.
«Nessun
problema.» Abbandona le braccia lungo le gambe e strofina le mani sul bordo dei
jeans. «Chris è già al tavolo, io arrivo al bagno.» Gira sui tacchi e si
allontana senza darti la possibilità di dire qualsiasi cosa.
Sospiri mentre
lo osservi allontanarsi e inizi a guardarti intorno
Individui Chris seduto ad un tavolo poco
distante da dove ti trovi ed intento a guardare il menù. Ti avvicini cercando
di ritrovare la calma che avevi fino a pochi minuti prima, ma in realtà l’unica
cosa che riesci a pensare è: “Perché non ho chiamato il servizio in camera?”.
«Posso?» Domandi
appena raggiungi Christopher poggiando la mano sullo schienale della sedia più
vicina.
Lui ti guarda e
sorride.
«Magari mi
succedesse più spesso di essere raggiunto da una ragazza così.» Dice mentre con
un gesto ti invita a sederti.
«Non ti
lamenterai adesso?» Lo canzoni prendendo posto.
«Non ero sicuro
che avresti accettato.» Afferma tornando a concentrarsi sul menù. «O che
sarebbe stato facile convincere Sebastian ad invitarti qui.»
«Quindi è stata
una tua idea…» Sussurri leggermente
amareggiata.
«Ti ha vista non
appena ha messo piede qui.» Chiude il menù e ti guarda. «L’ho solo convinto a
farti unire a noi.»
«Saresti potuto
venire tu.» Lo riprendi.
«Ma non avrei
avuto lo stesso fascino.» Solleva un sopracciglio e tu lo imiti.
«Tu ti
sottovaluti.»
«Senti da che
pulpito.» Sghignazza portando un bicchier d’acqua alla bocca.
Incroci le braccia
al petto e gonfi le guance, lui posa il bicchiere e stringe una mano sul tuo
volto con fare divertito.
Sebastian si
siede rumorosamente di fronte a Chris e lui ti lascia il volto. Per un attimo
il silenzio diventa assordante e sei molto tentata di alzarti, farneticare di
aver da fare qualcosa e scappare.
«Avevi già
ordinato?» Chris tamburella un dito sul tuo braccio facendoti voltare verso di
lui.
«Uhm…no.»
Ritorni a guardare il tuo piatto senza saper bene cosa dire e senti Christopher
muoversi leggermente sulla sua sedia.
«Io sono
indeciso.» Dichiara il biondo.
Anche io.
Fra il
pugnalarmi con la forchetta o l’impiccarmi col tovagliolo, vorresti
rispondergli.
«Su cosa?»
Sebastian interrompe i tuoi pensieri da suicida provetta e si allunga per afferrare
un menù.
«Fra il pollo
piccante e la pizza.» Afferma pensieroso.
«Io prendo il
polipo alla griglia.» Affermi prima di versarti dell’acqua nel bicchiere.
«L’ho assaggiato
da Frank qualche sera fa, è buono.» Sebastian annuisce studiando le portate.
«Credo che prenderò della pasta. Lo chef è italiano…» Afferma prima di chiudere
il menù e rilassarsi contro lo schienale della sua sedia.
«Pollo. Ho
voglia di qualcosa di piccante.» Chris confabula fra sé e sé.
«Strano.»
Borbotti accennando un sorrisetto nella sua direzione.
«Cosa vorresti
insinuare?» Chiede divertito.
«Che sei un
pervertito.» Seb taglia corto annoiato.
«Perché?!» Chris
vi guarda fingendosi sconvolto e non puoi fare a meno di ridere. «Fra noi, non
sono certo io…» Il biondo si ferma e stringe le labbra.
«Chiamo il
cameriere.» Tu e Sebastian parlate all’unisono sollevando la mano per attirare
l’attenzione di una donna.
Abbassi la mano
e lo sguardo quando lui ti guarda confuso e ti stringi di nuovo nelle spalle,
come se potessi nasconderti all’interno della tua sedia.
Christopher si
fa in quattro parlando di qualunque argomento gli passi per la testa,
dell’arredamento, dei condimenti, del tempo climatico, di Scarlett e Romain, parla veramente di tutto. Sembra caricato a molla e
speri con tutto il cuore che non si stanchi nemmeno per un secondo per tutta la
serata.
Grazie ai suoi
sforzi riuscite a cenare intrattenendo un dialogo rilassato e civile, non
sfiorate più argomenti spinosi, nemmeno lontanamente e incredibilmente riesci a
ritrovare la pace dei sensi che pensavi di aver perso.
Più o meno.
Diciamo che il
lato sinistro del tuo corpo, quello più vicino a Sebastian, è teso come la
corda di un violino mentre il lato destro scherza e si rilassa con Chris. Credi
di iniziare a capire come deve sentirsi Due Facce.
Oddio.
Probabilmente sentirsi
accomunate ad una delle nemesi di Batman non è indice di rilassamento.
«Chris, il tuo
telefono non funziona.» Scatti come una molla alla voce di Anthony alle tue
spalle. «Ciao Seb.» Il nuovo arrivato batte la mano
con il moro e poi si abbassa su di te. «Elsa.» Ti bacia sulla guancia e ritorna
a guardare il biondo. «Ti ho chiamato, ma parte la segreteria. Sei pronto per
andare?»
Chris si alza
dal suo posto.
«Sì, lo so.»
Gratta la nuca e abbozza un sorriso. «Faccio assegnare il conto sulla mia
camera e arrivo.»
«Non provarci
nemmeno.» Scatti in piedi e lo blocchi quando è vicino alla cassa.
«Oh sì, invece.»
Sorride divertito ed attira l’attenzione del cassiere.
«No, Chris.» Lo
blocchi per un braccio. «Dividiamo.»
«Paga la sua
parte se vuoi, ma la mia la pago io.»
«Sei sorda, Lentiggini?»
Domanda toccando la punta del tuo naso e dando il numero della sua stanza
all’addetto alla cassa.
«No, ma…»
«Niente “ma”.»
Ti interrompe voltandosi verso di te.
«Per favore…»
Mormori.
Non te ne
andare.
Non mi lasciare
da sola.
Vorresti dirgli
questo, ma rimani in silenzio, abbassando il volto e stringendo la mano intorno
alla sua.
«Stai tranquilla.»
Dice rispondendo alla tua stretta.
Posa la mano
libera sopra la tua testa, sollevi il volto e lo vedi sorridere.
«In bocca al
lupo.» Dice e tu vorresti solo allungare le braccia e cingergli la vita, ma
abbozzi un sorriso e annuisci. Antony e Sebastian vi
raggiungono e poco dopo siete solo tu e Seb.
«Ti accompagno
alla tua camera.» Dice e si accinge a raggiungere l’ascensore.
Sospiri
seguendolo.
Non sai bene che
dire e lui certo non aiuta con quest’aria da offeso che ha mantenuto per tutta
la sera.
Ringrazi il cielo
che insieme a voi salga nella cabina anche una coppia di anziani, almeno il
silenzio può essere giustificato dalla privacy e non dal fatto che lui è un
idiota e ti sta facendo irritare. O che tu non sai bene come affrontare l’argomento.
Quando
l’ascensore si ferma al tuo piano esci fuori e ti incammini a passo svelto
verso la tua stanza, lui ti segue lentamente, mani nelle tasche dei pantaloni e
sguardo basso.
«Arrivata.
Grazie.» Affermi con un sorriso tirato quando arrivi davanti alla porta della
tua camera. Rispedisci il ricordo dell’atmosfera completamente diversa fra di
voi la sera precedente e aspetti che lui dica qualcosa.
Qualsiasi cosa.
«Non ci proverò
con te.» Afferma guardandoti serio. «Stai tranquilla.»
«Cosa dovrei
rispondere a questa rivelazione?» Aggrotti la fronte confusa.
«Rispondi quello
che vuoi.» Fa spallucce. «Stai zitta. Non importa. Non voglio essere rifiutato
di nuovo.»
«Ѐ questa la tua soluzione? Rinfacciarmi ieri
sera?» Domandi sull’orlo di una crisi di nervi.
«Non sto
rinfacciando sto semplicemente spiegando il mio punto di vista.» Risponde con
un tono piatto che ti irrita ancora di più.
«Al mio punto di
vista ci hai pensato?» Domandi piccata. «Al fatto che, magari, non voglio fare gli stessi errori dell’ultima volta.»
«Quindi è stato
un errore.» Riflette serio guardandoti finalmente negli occhi,
«Certo!»
Rispondi sorpresa dalla sua reazione. «Certo che lo è stato, io ero fidanzata!» Scandisci l’ultima parola
come se avessi davanti un ritardato mentale.
«Lo so, ma non
sembravi così contrariata.» Ti fa notare.
«Forse mi
aspettavo che dopo che ho mandato all’aria la mia vita per te, tu ti facessi vivo…Che ne dici?» Agiti le mani nello spazio che
vi divide ormai in preda all’agitazione. «Forse
mi aspettavo che mi chiamassi, o non lo so. Almeno che facessi qualcosa. Non che sparissi e che dopo
meno di un mese ti mettessi insieme ad un’altra attrice.»
«Tu volevi che
tornassimo insieme?» Sebastian sembra sinceramente sorpreso.
«No, volevo
rovinare la mia vita sentimentale per una notte di sesso senza conseguenze.»
Rispondi sarcastica.
«Beh, scusa
tanto se non ti leggo nella mente.» Risponde irritato. «Pensavo che visto che
mi avevi lasciato perché con la distanza non avremmo funzionato la cosa fosse
ancora valida.»
«Ah, quindi
dovremmo fare sesso tutte le volte che ci rivediamo?» Chiedi sputando le parole
contro di lui con fare esasperato.
«Sicuramente
sarebbe un rapporto più duraturo.» Rimani in silenzio a fissarlo sorpresa e lui
si passa una mano fra i capelli cercando di tornare calmo.
«Avevi ragione.
Cinque anni fa quando mi hai lasciato. Avevi ragione. La mia vita, i miei
impegni…Non sono adatti ad un rapporto duraturo e normale.» Si gratta la nuca e
prosegue. «Viaggio, sono sempre in giro per il mondo, non è…Facile. Non è semplice con colleghe che
fanno la mia stessa vita, figuriamoci con te.»
«Perché io non viaggio
da un set all’altro e non potrei capire, vero?» Bofonchi amareggiata.
«Sai che non
intendevo questo.» Risponde serio.
«Non lo so che
cosa intendevi.» Replichi sincera, esasperata, stanca di questa situazione. «Non
lo so mai, perché non me lo dici e basta per una buona volta!» Esplodi.
«Io non credo
che possa funzionare in un rapporto stabile.» Afferma serio.
«Io non vado bene, non sono pronto, non
me la sento…Vedila come vuoi. Io non posso farlo. Tutti i miei ultimi rapporti
non sono andati bene, con nessuna. Quindi non posso farlo.» Ondeggia sul posto
con fare incerto.
Finalmente
capisci. Comprendi che non è più lo stesso ragazzo di quando stavate insieme.
Ti diventa chiaro anche…
«Ieri sera…»
Inizi incerta, quasi timorosa di quello che
sai che dirà.
«Ieri sera
sarebbe stato solo sesso. Proprio come l’ultima volta.» Dichiara lapidario.
Fanno male.
Quelle parole
dette da lui sono come una pugnalata.
Stringi le labbra
fino a che non ti fanno male. Ti senti debole, vulnerabile.
Ti senti anche
uno schifo perché hai sempre detestato il tipo di ragazza che fa cose del
genere e adesso ti ritrovi tuo malgrado in questa situazione.
«Io credo che è
meglio se vado.» Dici indicando la porta alle tue spalle.
«Els… Mi disp…»
«No.» Sollevi
una mano e cerchi di guardarlo impassibile. «Io non sono un giocattolo. Non
sono una bambolina che ti puoi portare a letto quando vuoi. Ѐ successo una volta e da allora mi faccio
schifo. Quello che hai detto adesso non migliora certo la situazione, quindi
per favore.» Senti la rabbia dissolversi dentro di te e le parole si fanno più
supplicanti. «Se ti importa qualcosa di me. Se te ne è mai importato qualcosa.
Ti prego...Lasciami sola.»
Lo guardi
sentendo che potresti metterti a piangere da un momento all’altro, lui sembra
riflettere su qualcosa poi lentamente annuisce e indietreggia lungo il
corridoio.
***
Bonjour!
La pura verità è che temevo
tantissimo di non riuscire a scrivere questo capitolo perché ieri non esisteva.
Ulteriore ammissione…La parte iniziale non era prevista (la cena per
intendersi) e la litigata…Beh, doveva essere più “rabbiosa”.
Comunque…Diciamo che siamo ad un’ulteriore
svolta. E voglio i vostri pareri, anche se sospetto che adesso mi odierete
tutte per la litigata… *pensieri random*.
Ah. Dovevate vedermi in azione
ieri sera che per decidere le pietanze mi sono andata a cercare un albergo lussuoso
in una delle location di “Captain America: The WinterSoldier.”
Non riesci a
smettere di ridere o a scuotere la testa mentre Scarlett continua a parlare
inviperita.
«Io e Chris
siamo come fratelli pensavamo che avrebbero smesso di farci domande del genere
ed invece...» Scarlett gonfia le guance e fa una smorfia nella tua direzione.
«Non lamentarti!»
La ammonisci «È pur sempre Christopher Robert Evans le donne farebbero la fila
per essere al tuo posto.»
«Ben vengano.» La rossa allarga le braccia. «Non otterrebbero
niente di più che essere scambiata per la sua ragazza.»
«Non sminuire il
rapporto che avete. È bellissimo.»
«E fraterno.»
Sottolinea e sorridi.
«L'ho capito.»
Affermi per l'ennesima volta.
«Scusa è che
quella giornalista mi ha veramente lasciata senza parole.» Scarlett sospira e
poi si fa aria con il menù del café dove vi siete
rifugiate.
«Sareste una
bella coppia…» Mormori immaginandoteli abbracciati che si sorridono dolcemente.
«Non mettertici
anche tu!» Lei si porta una mano alla fronte con fare esasperato. «Io ho Romain e lui è occupato.»
«Sul serio?»
Sollevi il volto improvvisamente interessata. «Non lo sapevo!!»
Aspetta...
«Lui è impegnato
e volevi che fingesse di stare con me?!» Domandi e la tua voce sale di un'ottava
mentre la osservi sconcertata.
Lei solleva le
mani verso di te agitandole per discolparsi.
«No no no!!!
Figuriamoci!»
«Era per questo
che non voleva!!» Continui mentre unisci tutti i tasselli di un puzzle
immaginario nella testa. «E perché ha sempre in mano il cellulare!»
«Sei
completamente fuori strada!» Scarlett ride mentre la guardi confusa. «Chris è
mentalmente occupato.» Aggrotti la fronte senza capire. «Se non si farà avanti
non ricaverà un ragno dal buco ma al momento sogna ad occhi aperti.»
Oh.
Ti ricomponi
sulla tua sedia e ti gratti la fronte.
Questa
rivelazione dista enormemente dall' immagine mentale che hai di Evans.
«E chi è lei?»
Domandi curiosa.
«Non parliamo di
Chris.» Scarlett agita una mano davanti al volto con fare annoiato. «Siete tu e
Sebastian l'argomento clou della settimana. Come sta andando?»
Domanda con fare
curioso.
Arricci le
labbra. Avresti preferito parlare della ragazza misteriosa di Evans.
«Come sta
andando...» Ripeti incerta. «Beh...Limbo.» Pronunci alla fine.
È passata
esattamente una settimana da quando hai fatto la sfuriata. Scarlett è l'unica che conosce tutti i dettagli.
La cosa assurda
è che da allora tu e Seb siete visti tutti i giorni
almeno un paio di volte, strettamente per lavoro e siete stati entrambi
estremamente professionali.
Nessun dialogo
che non fosse pertinente al lavoro e strategicamente siete usciti con gruppi diversi
senza vedervi furori dall'orario lavorativo.
«Capisco...»
Scarlett è certa che prima o poi uno dei due esploderà.
«Non abbiamo più
niente da dirci...» Affermi convinta delle tue parole.
Scarlett
schiocca la lingua contro il palato e ti osserva per niente persuasa.
«Cosa c'è?»
«Avete infinità
di cose da dirvi, ma considerando le coste tempistiche vi chiarirete sul set di
Captain America cinque.»
Abbassi la testa
con fare tragico facendola ridere.
«È inutile che
fai così, signorina.» Ti rimprovera scherzando. «Dovete parlare con calma. Non
con gli ormoni in subbuglio!»
«Io non ho gli
ormoni in subbuglio.» Replichi sulla difensiva guadagnandoti un’occhiata del
tipo “Io ti conosco sorella, sappiamo entrambe cosa avresti volutofargli”.
«È lui che mi
credeva una facile.» Affermi per sfuggire dal suosguardo.
«Non ha detto
questo.» Sollevi un sopracciglio con fare scettico verso di lei «Beh almeno non
sono state le sue testuali parole.» Si corregge lei.
«Ma lo ha
implicato.»
«Non iniziare a
metterli in bocca frasi che non ha detto.» Ti ammonisce.
«Stai dalla sua
parte, adesso?» Domandi più acida di come credevi di essere.
«No. Non sto
dalla parte di nessuno.» Dichiara e sinceramente avresti preferito saperla
dalla tua parte, non neutrale come la Svizzera.
«Non sembra.» Ti
lamenti.
«Voglio solo
dire che dovete parlare con calma senza segreti. Hai detto tu che vuoi essere
sincera con lui.»
«Lo sono stata.»
Specifichi piccata.
«Senza urlargli
contro?» Domanda pur sapendo la risposta.
Sbuffi e lei
prosegue.
«Se non gli
parli chiaramente e senza arrabbiarti non riuscirai mai a capire lui. Non comprenderai mai la situazione e non potrai mai
agire di conseguenza ed eventualmente voltare pagina.»
«Quindi consigli
di forzare la mano.» Dichiari affatto convinta.
Non ti sono
piaciuti tutti quei “mai” che ha pronunciato.
«Consiglio di
dare una spinta al destino e vedere come va.» Sorride e non puoi fare a meno di
ricambiare.
Senza di lei non
sai cosa avresti fatto. È stata essenziale.
Un’ottima amica sulla quale hai potuto contare in questi giorni per qualunque
cosa: dall’essere presente la prima volta che Sebastian è entrato nel tuo
ufficio dopo la litigata, all’avvertirti dove sarebbero andati fuori la sera per
evitarti enormi figure imbarazzanti.
Il suo telefono
vibra sul tavolo e lei lo afferra subito poi sorride verso di te.
«Esci con noi
stasera?» Domanda.
«C’è Seb?» Replichi e lei ti riserva la sua migliore bitchface.
«Secondo te se
ci fosse, ti avrei invitata?»
Ottimo punto di
vista.
Abbozzi un
sorriso con fare innocente.
«Dove andate?»
«Solito pub. Due
chiacchiere, una bevuta…» Spiega senza molto entusiasmo.
«Se ho campo
libero, sì.» Affermi alla fine tamburellando sul tavolo.
«Ottimo.» Digita
veloce qualcosa sul cellulare e poi lo deposita di nuovo sul tavolo. «Preparati
a subire una paternale.» Dice osservandosi le dita di una mano.
«Cosa? Perché?»
Chiedi colta alla sprovvista.
«Chris si
lamenta che lo stai evitando…Gli ho detto che è paranoico e non ne hai motivo,
ma continua ad insistere…» Scarlett solleva lo sguardo su di te e sorridi
imbarazzata. «Non lo stai evitando, giusto?»
«Ehm…»
Deglutisci a fatica colta sul fatto. «Il fatto è che non voglio…deluderlo.»
Scarlett sbatte
gli occhi un paio di volte senza capire, quindi decidi di dare voce ai tuoi
pensieri.
«Chris è stato
così tanto gentile. Mi ha incoraggiata, mi ha fatto forza ed io…Beh…Ho rovinato
la mia occasione e sono più incasinata di prima, non mi va di dirglielo e
deluderlo. Quindi anche con lui abbiamo solo parlato di lavoro, ho
accuratamente evitato i suoi sguardi indagatori e le sue domande. Potrei anche
aver telefonato a mia sorella per evitare di parlargli, ieri.»
La faccia di
Scarlett è indescrivibile, sembra combattuta fra lo strangolarti e lo
scoppiarti a ridere in faccia.
In effetti
ammettere il tuo comportamento ad alta voce ha reso chiaro che probabilmente
hai qualche problema.
Che razza di persona normale farebbe una cosa
del genere?!
Adesso ti senti
tremendamente in imbarazzo stringi le labbra e fai una smorfia verso Scarlett. «Ho
sbagliato, vero?» Ti azzardi a chiedere e lei scuote la testa abbassandola, in
modo che i capelli le coprano il viso. Quando torna a guardarti riavviandosi la
chioma rossa, sorride.
«Paranoica.»
Posa il dito indice sulla tua fronte e ti spinge indietro.
«Meno male te ne
rendi conto!» Scarlett ride di gusto rilassandosi contro lo schienale della
sedia.
***
Buonasera!!!
Lo so in questo capitolo non succede
molto, ma mi piace che la situazione di Elsa venga analizzata da Scarlett, con
lei riesco a far aprire Elsa in un modo che non riesco con Seb
e Chris e quindi è necessario avere questi capitoli di analisi/sedute
psicologiche/transizione.
Pooooi, finalmente ho spiegato il titolo! Yeah!! Dare
una spinta al destino. Sinceramente, che ne pensate? xD
Diciamo che adesso dovrebbe smuoversi qualcosa (sente il pubblico mormorare “era
ora”).
Ultimo ma non ultimo…Come avrete notato
ho cambiato il blend. E’ stata dura scegliere, perché
ne avevo preparato un altro più neutrale…Questo qui è uno studio di Elsa più o
meno [non so bene cosa sto dicendo ignoratemi], spero solo che vi piaccia e lo
apprezzerete. Io adoro quelle sei foto, mi piacciono tantissimo tutte quante ed
è stata dura scegliere quella per Seb, sappiatelo. Ma non è quello lo spoiler! Sì, nel blend è presente un mini spoiler che al momento è chiaro
solo a me, o almeno spero che sia chiaro solo a me, altrimenti pace e amore.
Ti era mancato
uscire con il gruppo di attori, su questo devi essere sincera.
La faida fra te
e Sebastian ti ha costretta ad uscire con i tecnici in questi giorni e,
nonostante siano tipi a posto, uscire con gli attori è tutta un'altra cosa.
Tanto per
cominciare sono più rilassati.
Dopo aver
lavorato tutto il giorno l'ultima cosa di cui hai voglia di parlare sono i
costumi, ma la cosa non sembrava importare al gruppo con cui sei uscita in
settimana.
Soprattutto non
importava a JJ, il tuo adoratissimo collega,
che insisteva ad organizzare i vostri turni.
Adesso seduta
accanto a Frank, ascoltandolo parlare della sua famiglia, senti veramente di
rilassarti.
«È tornata la
figliol prodiga!» Chris si siede accanto a Scarlett e solleva una bottiglia di
birra verso di te.
Ti stringi nelle
spalle senza saper bene cosa dire.
«Ci sei mancata.»
Afferma lui prima di bere. Sorridi imbarazzata mentre Scarlett al suo fianco
rotea gli occhi.
«Parla per te.
Io sono uscita con lei anche oggi pomeriggio. Avrei fatto anche a meno della
sua presenza.» Scherza facendoti un occhiolino.
«Beh anche io
avrei preferito non vederti.» Le fai una linguaccia e Anthony scoppia a ridere
in mezzo a voi.
«Invece a me sei
mancata.» Frank passa una mano dietro le tue spalle e stringe.
«Anche tuuuu!!» Ti stringi al suo petto. «Qualcuno mi ama almeno.»
Dici prima di riuscire a fermarti.
Scarlett ti
rivolge uno sguardo gelido e Chris solleva un sopracciglio fissandovi, poi si
schiarisce la voce.
«Anthony ed io
abbiamo trovato una sala da biliardo.» Sorride a Frank a cui sei ancora
abbracciata. «Ci andiamo?»
«Prima fammi
finire il mio drink.» Afferma Scarlett giocherellando con la cannuccia. Chris
fa una smorfia osservando la sua bevanda rosa e decorata con un ombrellino blu.
«Che roba è?»
«Un cocktail al
pompelmo rosa.» Chris arriccia le labbra con fare schifato. «Bevi la tua birra
e non criticare.»
Il biondo
solleva le mani con fare di resa.
«Merda.» Scarlett
sussurra posando una mano sopra la tua. «Giuro che non lo sapevo.»
«Cosa?» Domandi
rimettendoti seduta composta.
Sai già la
risposta, lo capisci dal volto improvvisamente tirato di Christopher.
«Iniziavo a
pensare che non arrivassi più!» Anthony parla
nello stesso momento in cui Sebastian si avvicina al tavolo.
«Sono stato
trattenuto dal mio agente.» Afferma poggiandosi agli schienali della sedia di
Anthony e della tua. «Ciao a tutti.»
«Seb! Vieni siediti.»
Frank scorre di
una sedia avvicinandosi a Chris e lasciando libero il posto accanto a te.
Fantastico.
C'è un attimo in
cui lui sembra incerto sul da farsi poi si muove lentamente e i suoi occhi
incontrano i tuoi.
Non sai se lo
sguardo che ti rivolge è veramente la richiesta di un permesso, ma annuisci
leggermente lo stesso. Lui distoglie gli occhi dai tuoi, si siede e sorride a
Frank ringraziandolo.
«Dicevamo di
andar a giocare a biliardo.» Spiega Anthony.
«Forte.» Sorride
verso di lui. «Elsa è abbastanza brava. Suo padre è un appassionato e lei ci ha
sempre giocato, vero Els?» Chiede sorridendo verso di
te.
Sembra rendersi
conto di ciò che ha detto solo quando incontra i tuoi occhi confusi e si gratta
la nuca imbarazzato.
«Allora io
faccio squadra con lei.» Chris parla attirando la tua attenzione.
«Andata!»
Rispondi sorridendo a trentadue denti.
«Anthony che
dici? Li battiamo?» Seb guarda Anthony che scrolla le
spalle.
«Ed io e Frank?»
Domanda Scarlett,
Chris per tutta risposta
osserva l'orologio al suo polso e sorride.
«Fra mezz'ora
chiamerà Romain e tu sparirai.»
«Ed io ne
approfitterò per andare a dormire visto che domattina mi aspetta un bel po' di
allenamento.» Puntualizza Frank.
«Perfetto!»
Anthony strofina le mani con fare soddisfatto. «Tutti contenti.»
«Fino a che non
vi stracceremo.» Chris sorride sornione ad Anthony prima di rimettersi a bere.
«Devo andare al
bagno!» Scarlett si alza prontamente in piedi e ti fissa fino a che non ti alzi
a tua volta.
«Voi donne
andate sempre in coppia al bagno?» Chiede Anthony.
«E voi uomini
farete questa domanda ogni volta?» Risponde Scarlett afferrando il tuo braccio
e trascinandoti lontano dal tavolo. Non andate al bagno in realtà, la rossa
cammina a passo spedito verso l’esterno del locale.
«Avete
chiarito?» Domanda appena uscite dal locale.
«No.» Scuoti la
testa, al suo sguardo confuso sospiri e sollevi le braccia con fare di resa.
«Non lo so. Sebastian è un mistero anche per me.»
«Soprattutto per
te.» Puntualizza, ma non ti lascia il tempo di domandarle il perché di questa
precisazione che riprende a parlare. «Comunque…In bocca al lupo.» Stringe una
mano sulla tua spalla.
«Non avrei
trovato frase più azzeccata.» Mugoli non più tanto convinta della tua decisione
di giocare a biliardo. O della serata in generale.
«Christopher ti
proteggerà.» Scarlett sorride cercando di infonderti coraggio.
«Chris non sa
niente e crede che io lo stia e evitando.» Specifichi.
«Beh,
tecnicamente era la verità.»
«Non sei
d'aiuto.» Borbotti nello stesso istante in cui la porta del locale si apre alle
spalle di Scarlett e Chris appare nel tuo campo visivo.
«Lo sapevo che
eravate qui…» Scuote la testa divertito. «Scarlett sei troppo prevedibile.»
«Non esserne
così sicuro…» Lei sorride e per un attimo hai come l’impressione che lei sappia
molto più di ciò che dice.
«Sei pronta?» Chris
la ignora voltandosi verso di te.
«Sono nata
pronta.» Rispondi sovrappensiero e Scarlett fa una smorfia contrariata.
«Non è affatto
pronta.» Parla prima che tu possa fermarla, cammina fra te e Christopher come
se fosse un’impiegata diligente che spiega al proprio capo il suo progetto. Hai
paura che prima o poi spunti fuori un proiettore con tanto di grafici
cartesiani e compagnia varia. «Lei e Seb si sono
urlato contro e praticamente non parlano da una settimana. Inoltre non sa come
dirti che è vero che ti evitava per paura di deluderti perché non ha sfruttato
l'occasione che tu avevi creato per lei. Ho dimenticato qualcosa?» Scarlett
sposta lo sguardo su di te soddisfatta.
«No.» mormori
fissando i tuoi piedi. Tutto ciò è umiliante.
Non solleverai
mai più il volto.
«Sei seria?» La
voce di Chris arriva alle tue orecchie.
Mai più.
Chris fa qualche
passo e bussa sulla tua schiena.
«Williams? Hai
intenzione di sollevare il volto prima o poi?»
«No.» Rispondi sostenuta.
«Ok... Scarlett,
grazie per aver imbarazzato la mia partner.»
«Così impari ad
escludermi.»
La immagini
fargli una linguaccia. Ormai sai chesono
fatti così.
Complici.
Non fai in tempo
a finire la tua fantasia che vieni afferrata per la vita e sollevata da terra.
«Accidenti!
Pensavo fossi più leggera!» Mugola contrariato.
«Mettimi subito
giù!!!» Urli con la faccia contro la sua schiena.
«Ferma!» Ti
ammonisce. «Saluta Scarlett». Chris gira su se stesso in modo che il tuo volto
si trovi al pari di quello di Scatlett.
«Digli qualcosa!»
La implori.
«Qualcosa.»
Scarlett ride di gusto.
«Scar!! Insomma!!!» Esplodi.
Non le è bastato metterti a nudo in quel modo
due secondi fa?!
«Mi hai chiamata
Scar...» La rossa unisce le mani fra loro e le batte
entusiasta. «Chris non metterla più giù questa tattica fa miracoli!»
«Mi verrà
un'ernia...» Si lamenta e lo colpisci con un pugno alla schiena.
«Mettimi giù!»
Proponi come se non avessi detto altro fino ad adesso.
«Tornerai a
guardarmi e parlarmi?» Domanda.
«Forse.» Fai una
smorfia.
«Smetterai di
farti paranoie?» Insiste.
«Adesso non
chiedere troppo.» Scarlett ride di gusto.
«Ma tu da che
parte stai?» Chiedi.
«Neutrale,
ricordi?»
«Già... La
svizzera.» Sbuffi smettendo di divincolarmi.
Il cellulare di
Scarlett squilla e lei lo estrae prontamente dalla borsa.
«Romain! Ciao, ciao. Divertitevi.»
Si allontana di
un paio di passi e vi lascia soli in silenzio.
«Chris?» Cerchi
di attirare la sua attenzione.
«Si?» Risponde
continuando a tenerti sulle spalle, in attesa.
«Mi dispiace.»
Sussurri contro la sua schiena.
«Per cosa?»
Domanda.
«Per aver
sprecato un’occ…» I tuoi piedi tornano a toccare
terra, con tua enorme gioia, sposti lo sguardo per guardarlo negli occhi, ma ti
blocchi alla sua espressione seria.
«Non voglio che
ti scusi di quello. Non me ne importa niente.» Sbotta. «Voglio che ti
dispiaccia di non avermi parlato per una settimana. Ma forse è pretendere
troppo.»
«No.» Ti
affretti a fermarlo. «Mi spiace non averti parlato, ma non volevo…» Sussurri
alla fine sentendoti una completa idiota.
«Deludermi.» Conclude
facendo una smorfia.
«Beh, sì. Ti sei
fatto in quattro per aiutarmi ed io ho mandato tutto al diavolo. Non era
proprio la cosa migliore da farti sapere.» Riprendi punta sul vivo dal suo
atteggiamento.
«Ti sembro
deluso?» Domanda interrompendo il tuo fiume di parole.
«Non lo so. Non
credo.» Pronunci incerta mentre studi il suo volto. «Mi sembri arrabbiato.»
Aggiungi infine.
«Beh, sì.»
Ammette. «Perché mi sono preoccupato…Non hai ide…»
«Ci siamo!»
Anthony esce dal locale seguito da Sebastian, interrompendovi. «Tutto ok?»
«Sì…Certo…»
Chris sposta lo sguardo dal tuo volto a quello degli altri due. «Ci stavamo
organizzando per battervi.» Aggiunge allegramente.
«Questo è tutto
da vedere.» Sebastian gli risponde a tono.
La sala da
biliardo non dista molto dal locale dove eravate, passi i dieci minuti di
tragitto a braccetto con Anthony, in territorio neutrale.
Se Scarlett può fare la Svizzera, puoi farlo
anche tu.
Te lo sei ripetuta
per tutto il cammino e infatti non hai partecipato attivamente alla
conversazione fra i tre uomini, hai sorriso e annuito dando una parvenza di
attenzione.
Nessuno sembra
aver notato il tuo disagio e quindi puoi cercare di non notarlo pure tu.
Scegliete un
tavolo libero e mentre Anthony e Christopher sistemano le palle nel triangolo
al centro del campo, tu e Sebastian afferrate le quattro aste.
«Ti batterò
stavolta, Els.»Sorride e ti punzecchia con la sua stecca.
Aggrotti la
fronte confusa, mentre lui porge una delle aste ad Anthony, lo imiti porgendo a
Chris la sua. Anche se in realtà vorresti urlare a Sebastian:
Che cavolo ti sta succedendo?!?!
«Chi batte per
primo?» Chiede Christopher.
«Elsa?» Anthony
solleva il volto verso di te e sorride, passi il gessetto blu sulla punta della
tua asta soffiando via il residuo di troppo. Ti chini sul tavolo, prendi bene
la mira e batti l’asta contro la palla bianca.
La palla numero
undici rotola dritta in buca e fai una smorfia mentre alle tue spalle Anthony
mormora un “siamo fottuti”.
«Wow.» Chris
sussurra al tuo fianco sbalordito.
«L’avevo detto
che era brava.» Seb fa spallucce poggiando il mento
sopra le mani che tiene unite sulla sua stecca.
«Solo una palla
è andata in buca.» Studi il campo da gioco con fare critico. «Se c’era mio
fratello erano di più…Sono fuori allenamento.»
«Sostituisco io
Colin, vinceremo ugualmente.» Chris sorride con fare brillante e per un attimo
rimani stordita dal fatto che si ricordi del nome di tuo fratello.
Sembra passato
un secolo da quando avete passato quella serata da soli.
Sorridi al
ricordo e sposti lo sguardo verso Anthony. «Dichiariamo le buche?»
«Vuoi proprio
stracciarci?» Anthony si lamenta.
«Ok, niente
dichiarazioni.» Schiocchi la lingua contro il palato e osservi il tavolo.
Chris posa una
mano al lato della palla numero quindici e sposti lo sguardo su di lui per
catturarlo a farti l’occhiolino. Sorridi e colpisci la palla bianca facendola
andare a sbattere precisamente dove indicava Chris e mandando in buca la biglia
quindici.
Esultate
entrambi e dallo sguardo che vi scambiate capisci che va tutto bene e non
potresti esserne più felice.
***
Ed
eccoci qui!
Cosa
dire di questo capitolo…uhm…Non molto.
In
realtà volevo analizzare meglio Sebastian ed il suo comportamento, ma volevo
anche dare spazio a Chris e quindi ho deciso di dedicarmi a Sebastian nel
prossimo capitolo e lasciare in questo Chris.
Non
credo che ce ne sia bisogno, ma nel caso ve lo steste chiedendo: Anthony è
Anthony Mackie, mentre Frank è Frank Grillo,
rispettivamente Falcon e BrockRumlow/Crossbones in Captain America il soldato d’inverno.
Tu e Christopher
avete battuto Anthony e Sebastian per tre volte. Dopo Anthony si è lamentato
fino a che non siete arrivati in albergo e vi siete salutati. Tu e Chris,
alloggiando allo stesso piano, avete avuto modo di continuare a gongolare per
la vostra vittoria. Prima di salutarlo hai preso coraggio e lo hai bloccato per
un braccio.
Non hai detto
una parola e lui ha fatto altrettanto.
Hai
semplicemente stretto con tutta la forza che avevi la sua mano nelle tue,
rimanendo a capo chino fino a che lui non ha posato la sua mano libera sopra la
tua testa, con il solito gesto che ormai associ alla calma.
Una carezza fra
i capelli che riesce a rasserenarti come non mai e della quale stai iniziando a
diventare dipendente.
Hai dormito
tranquillamente e adesso sei pronta ad affrontare JJ ed i suoi mille appunti
sparsi ovunque.
«Buongiorno.»
Estrai il volto
dalla borsa dove stavi disperatamente cercando le chiavi del tuo ufficio e
aggrotti la fronte guardando il caffè che ti ritrovi davanti alla faccia.
Soprattutto perché è Sebastian a porgertelo.
«Quale versione
di te ho davanti in questo momento?» Non volevi che uscisse fuori in maniera
così sgarbata, ma ormai… Scuoti la testa dribblando il suo braccio e
avvicinandoti alla porta.
«Sono venuto in
pace.» Dichiara seguendoti e posando il caffè sulla tua scrivania mentre tu
traffichi con le tue cose. Lo guardi senza fiatare e sbuffando afferri il
bicchiere da asporto che ha depositato poco prima.
Non gli renderai le cose affatto semplici.
Decidi mentre
sorseggi il caffè in attesa che lui dica qualcosa. Lo osservi mentre si guarda
intorno bevendo dal suo bicchiere.
Non ha affatto
un bell’aspetto.
Ѐ sempre
bellissimo, ovviamente, ma sembra…stanco.
«Tutto bene?»
Chiedi e ti maledici mentalmente per la poca forza di spirito.
Lui si volta a
guardarti e solleva le spalle con una mossa che potrebbe sembrare noncurante,
ma che tu sai che non lo è affatto. Lo leggi nei suoi occhi che sembrano ancora
più profondi del solito e dal sorriso che risulta assente dal suo volto.
«Che hai fatto?»
Insisti mentre lo osservi tamburellare le dita sul bicchiere e studiarti con lo
sguardo. Sembra stia cercando di trovare il modo migliore per superare una
serie di ostacoli a te invisibili.
«Un casino,
suppongo.» Dice alla fine spostando i capelli dal viso.
«Non sarebbe la
prima volta.» Rispondi accennando un sorriso nel vano tentativo di
risollevargli il morale.
Non puoi farci
niente, per quanto tu sia stata arrabbiata con lui o per quanto tu sia ferita
dalle sue ultime dichiarazioni, odi doverlo vedere così.
«Già.» Abbozza
un sorriso e si siede sul bordo di un tavolo su cui sono depositati degli
schizzi. Lo imiti sedendoti sulla tua scrivania.
Mezza stanza a
dividervi e un silenzio denso e palpabile a tenervi ancora più distanti.
«Ok.» Pronuncia
come se dovesse rispondere a qualcuno che sente solo lui e punta lo sguardo
verso di te. «Mi spiace.»
«Di cosa
esattamente?» Domandi piccata. «Di comportarti come uno che soffre di
sdoppiamento della personalità, di avermi preso per una facile, di non esserti
più fatto vivo tre anni fa oppure…»
«Fermati.»
Solleva una mano e rimani in silenzio. «Tutto.»
«Tutto?»
«Per tutto.» Posa
il bicchiere sul bordo della scrivania e strofina le mani sui jeans con fare
nervoso. «Scusa se ti sono sembrato strano…»
«Pfft.» Sbuffi con fare sarcastico e sollevi lo sguardo
verso il soffitto.
«Non so nemmeno
io cosa…» Inizia irritato, poi si blocca e sospira.
«Ascolta.» Si
riavvia i capelli e respira profondamente prima di tornare a parlarti e
guardarti. «Io non ti ho mai considerato una facile.»
«Non se…»
«Mi lasci
parlare?» Ti interrompe e fai un gesto con la mano per lasciargli ampia libertà
mentre riprendi a bere il tuo caffè.
«Io…Non è facile
per me averti intorno e restarti indifferente.» Per poco non ti strozzi da
sola, ma cerchi di non farglielo notare. «Non sono abituato…»
«Non puoi essere
serio.» Bisbigli prima di posare il bicchiere e tornare a guardarlo seria. «Non
puoi sul serio pensare di venire qui e dirmi cose del genere.»
Ti stai
irritando ed il suo sorriso innocente non aiuta.
«Sto cercando di
essere onesto, Els.» Ti blocca. «Io…» Si alza e fa
qualche passo nella tua direzione. «Io vorrei cancellare tutto quello che
abbiamo passato e cercare di cominciare di nuovo.»
«Vuoi fare finta
di niente?» Domandi incerta.
«Voglio mettere
una pietra sopra al passato e andare avanti.» Annuisce e rimane in attesa.
«Dovrei
dimenticare che siamo stati insieme.» Dici.
«Dovresti
dimenticare che sono stato un idiota.» Specifica.
«Comodo.»
Esclami sarcastica. «Fai l’imbecille e poi mi chiedi di dimenticarlo.» Lo
rimproveri.
«Io
dimenticherei che sei stata tu a mollarmi e a spezzarmi il cuore.» Afferma stringendosi
nelle spalle.
«Sono passati
cinque anni e mi sembri in ottima forma.» Rispondi sostenuta.
«E ne sono
passati tre da quando sono stato un completo idiota e sono scappato da te e
anche tu stai bene.» Puntualizza.
«Ma è appena
passata una settimana da quando mi hai detto che mi hai usata solo per il
sesso.» Esplodi.
Che si fotta la calma. Non riesci a stare
tranquilla con lui che fa questi discorsi.
«Lo sappiamo
entrambi che non ti ho usata.» Apri la bocca per parlare, ma Sebastian ti
anticipa. «E sappiamo che non è solo sesso.»
Richiudi la
bocca e sposti lo sguardo dal suo.
«Elsa andiamo dì
qualcosa.» Cerca di guardarti in volto con il solo risultato di farti scendere
dalla scrivania e farti iniziare ad armeggiare con dei fogli sul tavolo. «Non
riusciamo ad ignorarci. Non riusciamo a comportarci normalmente.»
«Non riusciamo
nemmeno a stare insieme.» Ti intrometti nel suo elenco, lapidaria.
«Per questo
dobbiamo ricominciare.» Seb sorride come se
finalmente tu avessi capito il suo punto di vista.
«Non sorridere
così. Non capisco cosa vuoi dire.» Sposti lo sguardo verso il computer e decidi
di accenderlo. «Né cosa vuoi.»
«Voglio te.»
Risponde come se fosse la cosa più semplice del mondo. «Voglio Elsa Williams di
nuovo nella mia vita.»
Sbatti gli occhi
senza la forza di dire niente.
«Voglio
semplicemente Elsa. Non voglio la mia ex. Non voglio l’addetta costumi con cui
parlo solo di lavoro. Non la ragazza che ho deluso e mi guarda come se venissi
da un altro pianeta tutte le volte che provo a comportarmi normalmente, come
ieri sera.»
«Ma Elsa è tutto
questo.» Rispondi mordendoti il labbro. «Non puoi vivere con una maschera.» Ti
sorprendi delle tue stesse parole. «Io sono l’addetta al costume con cui devi
parlare di lavoro. Sono la tua ex che ti ha spezzato il cuore e sono anche la
ragazza che è rimasta delusa dal fatto che non la conosci più.»
Lo stai rifiutando.
Lo stai
allontanando di nuovo, nonostante tutto quello che hai sempre detto di volere.
«Ascolta Seb.» Afferri una sua mano fra le tue e sorridi. «Non
possiamo cancellare il passato e non possiamo continuare a comportarci come se
non fossimo noi.»
«Quindi?» Chiede
spostando lo sguardo lungo ogni millimetro del tuo volto e posando la mano
libera sopra le tue.
Guardi le vostre
mani poggiate una sopra l’altra, strette senza essere intrecciate e ti viene
spontaneamente da sorridere.
«Quindi niente
maschere, niente rimorsi o rimpianti.» Inclini il volto verso di lui, lo lasci
studiarti e lo osservi mentre si inumidisce le labbra. «Ma non cercare di farmi
dimenticare o di dimenticare tu stesso. Perderemmo troppo.» Spieghi e
finalmente senti il cuore rallentare. Finalmente sei riuscita a dire la tua con
calma e sincerità. Scarlett sarà fiera di te.
«Che dici?»
Aggiungi al suo silenzio.
«Dico che potrei
baciarti adesso, ma sarebbe peggio.» Sussurra con un sorriso divertito.
«Idiota.»
Rispondi sbattendo la fronte contro la sua.
«Ti piaccio
anche per questo.»
«Continua a
ripetertelo.» Scuoti la testa mentre allontani le mani dalle sue. Lui sorride
con il solito fare sbruffone. «Adesso…Devo lavorare.» Affermi osservandolo e
lui incrocia le braccia dietro la testa.
«Ѐ un modo
carino per dirmi di andarmene?»
«Esattamente.»
Rispondi afferrando un lapis e iniziando a giocherellarci.
«Ci vediamo
dopo.» Dichiara prima di uscire dalla stanza e chiudersi la porta alle spalle.
Non appena
rimani sola ti lasci abbandonare contro la sedia e sospiri.
Non ci capirai mai niente.
***
Ciao!!
Ho seriamente rischiato di non
pubblicare questo capitolo.
Il problema è che Sebastian si
ribella al mio volere e se ne esce con battute che poi mi dispiace cancellare e
che mi fanno rimanere a fissare il foglio bianco sottostante e sbattere la
testa contro la tastiera. Indovinate quale è la cosa che non doveva dire ed
invece è proprio qui sopra…. xD
Poi non deve lamentarsi che Elsa
lo offende.
Ok…tralasciamo ciò. Voglio i
vostri pareri.
Sto facendo giri immensi e non so
dove andrò a finire. Datemi un’indicazione voi (va bene anche “datti all’ippica
invece di rompere a noi”).
Ok, mi eclisso.
Mi stavo per dimenticare una cosa...Ho fatto fare un trailer alla storia. Per ora è caricato sulla pagina di FB di Kath, che è il genio di ragazza che ha deciso di fare il trailer (e che è anche su EFP: Qui.)
Comunque il trailer è qui, se volete vederlo. :D Trailer
«Devo dire che
mi lasci senza parole.»Chris sorride e
aspira rumorosamente il suo frappè.
«Te ne accorgi
solo ora che faccio questo effetto?» Domandi facendo intravedere la lingua fra
i denti. Scarlett scuote la testa, attirando la tua attenzione. «Cosa?»
«Niente.»
Sorride e torna a concentrarsi sui suoi piedi.
«Quindi…Tutto
okay?» Christopher ti guarda sollevando un sopracciglio con fare curioso.
«Beh…» Arricci
le labbra. «Non è semplice, ma va bene.» Sorridi sinceramente sollevata. «Posso
assaggiare il tuo panino?» Domandi.
Chris avvicina
il suo cartoccio alla tua bocca e Scarlett inizia a camminare all’indietro
davanti a voi, guardandovi divertita.
«Adesso vi comportate come una coppia.»
Afferma incrociando le braccia al petto. «Adesso che è inutile.» Sottolinea con un tono che non riesci a decifrare.
Sollevi lo
sguardo verso Chris al tuo fianco e poi torni a guardare Scarlett ridendo di
gusto.
«Sì, certo.»
Rispondi divertita. «Ho semplicemente mangiato il suo panino.» Continui
tranquilla.
Scarlett rotea
gli occhi e solleva le braccia al cielo dandovi le spalle.
«Sicuramente ha
preso un’insolazione.» Chris scuote la testa e addenta il suo panino, poi
affianca Scarlett e le deposita il suo cappello sulla testa.
Affretti il
passo e riprendere a camminare dall’altro lato dell’attrice.
«Sei sempre la
sua preferita, tranquilla.» Dici sorridendo e facendola ridere di gusto.
«Chi ha detto
che tu sei la mia preferita?»
Christopher domanda divertito.
«Smettila.» La
rossa lo colpisce sullo stomaco facendolo lamentare. «Eccoli.» Indica due
figure poco davanti a voi.
«Ciao ragazzi.»
Chris agita una mano verso il cielo e Sebastian e Anthony ricambiano.
«Ciao.» Salutano
quando siete più vicini.
Scarlett ha
involontariamente organizzato questa uscita di gruppo. Due giorni fa, era nel
tuo ufficio a parlare del più e del meno, quando se ne è uscita con l’idea di
tornare a fare shopping per una premiere a cui doveva partecipare.
Hai accettato di
accompagnarla e poi hai proposto a Chris di venire con voi quando è spuntato
nel tuo ufficio un’ora dopo. La voce è giunta a Sebastian ed Anthony e quindi
vi siete organizzati per passare il Sabato pomeriggio tutti assieme, scortati
dai loro bodyguard per avere una certa privacy.
La
partecipazione di Sebastian non ti sconvolge più di tanto.
D’altronde sono
passati quattro giorni da quando avete deciso di cercare di stare tranquilli e
da allora ve la state cavando bene. Anzi, i più interdetti da questa situazione
sembrano essere Scarlett e Christopher.
Dopo un primo
momento in cui ti ha investita di complimenti per la tua risolutezza, la rossa
è diventata sospettosa. Qualunque cosa tu dica riguardo l’argomento Sebastian
lei ascolta con orecchio attento e ti guarda come se potesse vederti dentro,
alla ricerca di una insicurezza nel tuo atteggiamento.
Christopher
invece sembra più preoccupato che tu ti faccia male. Continua a chiederti se
sei sicura che vada tutto bene ed ogni volta che lo rassicuri dice che lo lasci
stupefatto. Dopo cinque minuti torna alla carica per sapere come stai e se va
davvero tutto bene. A volte vorresti prendergli la testa e sbattergliela contro
il muro, ma la verità è che una parte di te è lusingata e contenta della sua
protezione.
«Ce l’avete
fatta!» Si lamenta Anthony guardando l’orologio che porta al polso.
«Qualcuno doveva
mangiare.» Scarlett gonfia le guance con fare annoiato.
«Disse quella
che ha preso un pezzo di pizza e l’ha, letteralmente, fatto sparire in due
secondi.» Chris sorride con fare provocatorio verso la rossa e addenta il suo
panino con fare di sfida.
«Ok…» Sebastian
li guarda interdetto prima di voltarsi verso di te e Anthony. «Abbiamo fatto un
giro qui.» Indica il negozio alla sua destra. «Non c’è molto. Io direi di
andare oltre.»
Annuisci ed
entri spedita nel negozio successivo seguita dal resto del gruppo.
Girate sei
negozi prima di riuscire a trovare qualcosa di interessante. Ti muovi con passo
sicuro per i reparti estraendo i capi che reputi più interessanti e li passi ad
Anthony. Scarlett ha afferrato Christopher per un braccio e lo ha trascinato
non sai dove. Sebastian è rimasto con te ed Anthony e guarda con aria svogliata
una serie di magliette.
«Questa è
meglio.» Afferri una camicia a quadri rossi e bianchi e la lanci verso di lui.
«Dovresti provarla.» Aggiungi con un sorriso mentre lui la osserva.
«Potrei farlo
sul serio.» Dice mentre la sposta da una mano all’altra.
«Devi.» Specifichi con un sorriso
mettendoti seduta su un puff posto davanti ai
camerini dove si è rifugiato Anthony.
«Tieni.»
Sebastian si avvicina e ti porge i suoi occhiali portando le mani verso il
bordo della maglietta bianca che indossa.
«Che stai
facendo?» Chiedi più allarmata di quanto vorresti fargli capire.
«Mi provo la
camicia.» Risponde con un sorriso divertito.
«Esistono i
camerini.» Gli fai notare.
«Sono tutti
occupati e poi è solo una maglietta.» Scrolla le spalle.
Non può essere
così scemo da non capire.
Porti la mano
sinistra alla fronte e inizi a grattarti mentre cerchi le parole adatte per
dirgli che è un cretino.
«Vuoi uccidere
qualche povera ragazza innocente?» Domandi infine. Per fortuna lui si è fermato
ad aspettare le tue elucubrazioni.
«Addirittura?»
Domanda abbassando il volto verso il suo addome e solleva leggermente la
maglietta. «Non mi sembrava così male.» Aggiunge girandosi verso lo specchio e
studiando la tartaruga perfettamente scolpita.
«Ѐ tutto il contrario di male, fidati.» Rispondi
cercando di non indugiare troppo su quegli addominali ben definiti. «Quindi
butta giù questa maglietta.» Ti alzi in piedi e abbassi la sua maglia con
disinvoltura.
Sì. Lo hai fatto
solo per sfiorare quel ben di Dio.
«Provati la
camicia sopra la maglia.» Aggiungi tornando a sederti.
«Volevi solo
toccarmi gli addominali.» Dice mentre si infila le maniche e ti rivolge lo
sguardo più strafottente che tu abbia mai visto.
Non sei mai
stata un’attrice, ma provi lo stesso a sollevare un sopracciglio con fare
scettico.
«Ti piacerebbe.»
«A te è piaciuto.» Afferma divertito mentre
si volta verso lo specchio e studia la sua mise.
«Ta-Dan!!» Anthony esce dal camerino girando su se stesso e
mostrando i jeans che indossa.
«Ottimo.» Sollevi
i pollici nella sua direzione.
«Penso che non sia
male nemmeno con la maglia sotto e tenuta aperta così…» Sebastian si gira verso
di te e allarga le braccia.
«Mi piace.»
Anthony annuisce vigorosamente prima di sparire di nuovo nel camerino.
«Tu devi comprarti
qualcosa?» Chiede Seb mentre si siede al tuo fianco.
«Non
necessariamente.» Ti stringi nelle spalle e gli rendi i suoi occhiali.
«Prenderò qualcosa se mi colpisce veramente.» Aggiungi per riempire il
silenzio.
«Allora dovremmo
raggiungere Scarlett e Chris, non credo che qui troverai qualcosa per te…»
Sebastian parla, ma il tuo sguardo è catturato da un golfino leggero blu.
Allunghi una mano e lo indichi.
«Quello è
decisamente da Chris.»
Sebastian segue
il tuo sguardo e inclina la testa.
«Assolutamente.»
Aggiungi alzandoti. Ti avvicini allo scaffale e afferri un capo esaminandolo
con lo sguardo. Arricci le labbra con fare critico e poi inizi a cercare la
taglia giusta.
Sebastian rimane
per un attimo al tuo fianco, poi si concentra su altri indumenti.
«Elsa, vorrei
farti vedere una cosa.» Scarlett appare nel reparto seguita da Chris.
«Arrivo.» Non
sollevi nemmeno la testa dalla pila di abiti fino a che non trovi, quasi in
fondo, la taglia che cercavi. «Bingo!» Esulti estraendo il golf e aprendolo
davanti a te.
«Non è un po’
grande per te?» Chiede Scarlett.
«Ѐ per
Chris.» Rispondete tu e Sebastian insieme. Il suo tono non ti sembra molto
entusiasta, ma non ci fai molto caso.
«Per me?»
Christopher si indica e si avvicina.
«Mi sembra…» Parli
mentre lo sollevi per farlo aderire alle sue spalle. «…Da te.» Finisci la frase
sorridendo e sollevando lo sguardo verso di lui. «Sempre se ti piace il genere,
non lo so…» Inizi a balbettare sotto al suo sguardo.
«Lo provo.» Posa
una mano sul capo facendolo aderire al suo petto e non farlo cadere. «Grazie, mamma.» Aggiunge mentre lo indossa e si
sistema guardandosi allo specchio.
«Di nulla, figliolo.» Rispondi sorridendo.
«Li prendo!»
Anthony esce dal camerino con i jeans e si avvicina alla cassa.
«Vengo anche io
a pagare per questa.» Sebastian solleva la sua futura camicia. «Così non
perdiamo altro tempo.» Aggiunge mentre ti passa accanto.
«Che è
successo?» Scarlett ti sussurra in un orecchio.
«Assolutamente
niente.» Rispondi confusa. «Credo che lo abbia innervosito che i camerini
fossero occupati.»
«Dici?» Scarlett
non sembra molto convinta.
«Mi piace.»
Chris parla mentre sfila il golf dalla testa. «Vado anche io a pagare, così
magari con i ragazzi vi aspettiamo fuori…»
«Che cavalieri…»
Scarlett lo prende in giro.
«Siete voi donne
che ci mettete troppo.» Chris le posa una mano sulla testa mentre vi supera per
andare alla cassa.
Afferri un lato
del golf mentre vi passa accanto e lo sfili dalla sua presa.
«Pago io.»
Dichiari risoluta.
«Non ci pensare
nemmeno.» Protesta pronto.
«L’ho visto io e
te lo avrei voluto regalare.»
«Ma io sono
arrivato e me lo regalo da solo.» Controbatte con un sorriso soddisfatto.
«Devo renderti i
soldi della cena.» Dici arrampicandoti sugli specchi. «Inoltre non lo avresti
nemmeno notato se non te lo avessi fatto vedere.» Aggiungi colta da
un’improvvisa ispirazione.
Lui sbuffa, ma
smette di insistere.
Non riesci a
crederci.
Hai vinto.
«Adesso che
avete fatto per l’ennesima volta la coppia sposata possiamo andare a vedere il
vestito per me?» Domanda Scarlett con fare melodrammatico. «E sul serio tu
credi che siano solo i camerini?» Aggiunge poi verso di te prima di
incamminarsi verso il reparto donna del locale.
«Che cosa vuoi
dire dei camerini?» Le chiedi mentre la segui correndo per starle dietro.
Alla fine avete
comprato due abiti per Scarlett, cinque magliette ed un paio di jeans per
Anthony, due camicie per Sebastian, un completo e il golf per Chris. Tu hai
fatto da supervisore per tutti quanti. Scarlett non ha voluto dirti niente
sulla sua insinuazione dei camerini asserendo che non puoi essere così tonta da
non capire.
Sei quasi sicura
che la cosa riguardi Sebastian ed il suo essere nervoso, ma non hai voglia di
preoccuparti di qualunque cosa sia.
Avete deciso di
essere amici, di vedere come riuscite a gestire una relazione normale e quindi
non hai intenzione di preoccuparti dei suoi assurdi sbalzi d’umore.
Se poi hai
capito bene quello che voleva implicare Scarlett, beh…Può arrabbiarsi quanto
vuole, ma se vuoi fare un regalo ad un amico, lo fai e basta. Hai anche
comprato un gelato a Scarlett, ma non è rimasto offeso per mezz’ora.
«Persa nei tuoi
pensieri?» Anthony ti affianca e fa cozzare la sua spalla con la tua, sorridi
al contatto voltandoti verso di lui.
«Più o meno, ma
adesso sono concentrata.» Rispondi e resti in attesa che lui ti illumini.
«Pensavamo di
cenare insieme in quel ristorante di cui ci ha parlato Scarlett quando eravamo
da Prada…» Anthony aggrotta la fronte. «O era Armani?»
«Dolce &
Gabbana.» Specifichi ridendo alla sua espressione assurda. «Va bene...Ci
fermiamo prima in albergo o no?»
«Sì, dobbiamo
fermarci per forza.» Scarlett agita un dito. «Non ci farebbero mai entrare
vestiti così.»
«Non si è mai
sentito di un locale che non vi farebbe entrare.» Rispondi sovrappensiero.
«Ѐ un locale abbastanza chic e è gradito che i
frequentatori si vestano per bene.» Scarlett insiste sotto il tuo sguardo
perplesso.
«Noi potremmo
entrare anche così, ma tu no.» Sebastian parla serio senza curarsi del fatto
che le sue parole possano ferirti o meno.
Anthony stringe
una mano intorno alla tua spalla.
«No problem.»Posi una
mano sopra quella di Mackie sorridendo. «Vorrà dire
che mi farò bella.»
«Più di così?» Antony sorride nella tua direzione.
«Lo spero
vivamente.» Ridi di gusto stringendoti nelle spalle.
«Finalmente
sfrutterai il vestito che ti ho fatto comprare.» Scarlett batte le mani. «E non
pantaloncini e maglietta.»
«Cosa c’è di
male? Sono pratici.» Ribatti punta sul vivo.
«Femminilità
sotto zero.» Sebastian parla facendo finta di tossire e gli tiri uno schiaffo
sulla nuca.
«Taci.» Lo
ammonisci. «Altrimenti Anthony ti picchierà per me.»
«Io?» Il ragazzo
si indica. «Non è meglio Chris per salvare l’onore delle donzelle in
difficoltà?»
«Chris come
minimo è d’accordo con lui.» Dichiari divertita dai movimenti che Sebastian
rivolge ad Anthony. Quest’ultimo si rifugia dietro te e Scarlett mentre Sebastian
lo incita a farsi sotto.
«Anche se non
vedo donzelle in difficoltà non posso tirarmi indietro.» Chris fa qualche passo
verso Seb scrocchiando il collo con un fare che
dovrebbe risultare minaccioso, ma non lo è affatto per colpa del sorriso che
gli attraversa il volto.
«Perché deve
finire sempre così?» Scarlett rotea gli occhi.
«Perché sono
uomini.» Ridi mentre la prendi a braccetto e iniziate a camminare per conto
vostro lasciando indietro gli altri tre.
Un’ora e mezzo
dopo stai litigando con i tuoi capelli davanti allo specchio del bagno della
tua stanza, maledicendo il momento in cui hai deciso di partecipare a questa
cena chic.
Non sei sicura
valga molto la pena di farsi belle quando al tuo tavolo sta seduta Scarlett
Johansson con la sua bellezza che toglie il fiato a chiunque. Smetti di
pettinarti e fai una smorfia al tuo volto truccato. Più o meno i capelli sono
in ordine, quindi adesso puoi fasciarti nel vestito nero che hai comprato un
mese fa (e mai indossato). Lo osservi con fare scettico prima di staccare il
cartellino e metterlo addosso.
Estrai un paio
di scarpe col tacco e infili la sinistra quando bussano alla tua porta.
Zoppichi fino alla porta e la apri ritrovandoti faccia a faccia, O meglio
faccia-pettorali scolpiti, con Chris.
«Wow.» Sussurra
lui e tu giri sul tacco e te ne torni a sederti sul letto e a combattere contro
l’altra scarpa.
«Ѐ solo un vestito.» Fai spallucce. «Quindi
chiudi quella bocca da pesce lesso.» Lo rimproveri.
Odi tantissimo
quando la gente sembra accorgersi che tu sei una donna solo quando ti vesti per
bene. Vorresti urlare: Sono la stessa
identica ragazza, ho solo messo un vestito e un po’ di fard. Dannazione.
«Stai bene.»
Dice grattandosi la nuca, indeciso sull’entrare nella stanza o meno.
«Resti nel
corridoio?» Domandi guardandolo. Ti accorgi dei jeans e la camicia bianca,
leggermente aperta sul collo, che indossa ed il fagotto che tiene in mano.
Almeno con te
stessa devi ammettere che anche lui è ancora più…Interessante del solito. Maledetti uomini…A loro basta una camicia
ed un paio di pantaloni e sono già stupendi.
«No, certo.» Fa
un passo dentro la stanza e socchiude la porta alle sue spalle mentre ti alzi e
testi i tacchi facendo qualche passo.
Li odi. I tuoi
poveri piedi stanno già chiedendo pietà.
Cammini verso di
Chris per afferrare la borsa che avevi lasciato sul comodino che si trova accanto
a lui e, quando ti ritrovi al suo fianco, esulti.
«Ah!! Sono alta
quanto te!» Muovi una mano dalla tua fronte alla sua sorridendo soddisfatta,
lui sorride a sua volta e muove lo sguardo in silenzio lungo il tuo volto. Per
un attimo trovi difficoltà a deglutire e il cuore sembra pronto a partecipare
alle prossime olimpiadi.
Elsa, non guardargli le labb…
«Tieni.»
Christopher fa un passo indietro allontanandosi da te e allunga il pacchetto
verso di te.
«Cosa è?» Chiedi
decidendo di concentrarti su quell’oggetto piuttosto che qualunque altra cosa.
«Niente di
speciale, fidati.» Sorride e stringe le dita fra di loro mentre rimane in
attesa.
Scarti il pacco
con una curiosità sempre crescente.
«Lo hai ritirato
per me dalla reception?» Chiedi mentre lotti contro lo scotch che sigilla il
pacchetto postale.
«Veramente me lo
sono fatto spedire da Nick. Il mio agente.» Aggiunge velocemente quando
aggrotti la fronte.
«Ѐ una specie di regalo?» Chiedi senza guardarlo
quando finalmente riesci ad aprire un varco nella carta foderata.
«Non proprio…»
Stringe le labbra mentre estrai un capo di abbigliamento blu arrotolato.
Apri il rotolo
davanti al tuo volto scoprendo che si tratta di una maglietta a maniche corte
con una stampa dei Fantastici Quattro.
«Era mia.» Chris
parla incerto. «Me l’hanno data per il primo film, ma non la indosso più…»
Gesticola vistosamente con le mani. «Anzi credo di non averla mai usata ad
essere sincero. Ne avevo a bizzeffe. Quando hai detto che ti piaceva Johnny Storm,
ho pensato di fartela avere. Oggi è arrivata.» Rimane in silenzio per un
attimo, poi sembra ricordarsi di una cosa e riprende a parlare. «Sarà un po’
grande, ma quando ti ho prestato quella maglietta, quando ti eri macchiata col
caffè, ricordi?» Accenna un sorriso. «Beh, non stavi affatto male,
quindi…Ecco…Non credo sia un grosso problema.»
Stavolta sembra
aver finito sul serio. Abbassi la maglietta e lo guardi, poi sorridi al suo
fare impacciato.
«Ѐ
carinissima. Non dovevi.» Affermi alzandoti dal letto. «Ѐ stato un gesto
molto dolce, grazie per aver pensato a me.»
«Figurati.» Risponde stringendosi nelle spalle.
Temporeggi per un attimo prima di fare un passo
in più verso di lui e abbracciarlo. Passano alcuni secondi prima che anche lui
risponda all’abbraccio, poi vi dirigete entrambi a cena.
***
Giuro solennemente di non avere buone
intenzioni aver voluto inserire la cena in questo capitolo, ma se voglio
pubblicare è bene che la rinvii al prossimo Giovedì.
Quindi vi lascio così. Con la curiosità per la
cosa accadrà a cena.
Mi scuso se questo capitolo è troppo Chris-oso
(ma quando mai qualcosa è troppo Chris-osa), ma lo avete visto come splendeva
al Comic-Con?????Cioè…Ero (e sono) incantata da tale pucciosità
e bellezza.
Ma passiamo al capitolo…Uhm vediamoooo…Per
gli abiti ho preso spunto da un po’ di foto rubate ai ragazzi per vedere i loro
gusti…Anzi il golfino e la camicia di Chris e Seb,
rispettivamente, sono capi indossati dai due fanciulli (Chris quando è stato Paparazzato e Seb al Comic-Con 2013 ).
Mentre per l’idea della maglietta di F4, beh mi
sono ispirata al mio armadio. xD
Vi riposto il link del video fatto da Kath, perché mi è stato detto che non si vedeva, quindi:
Trailer sul tubo ! La canzone se non la conoscete è HushHush di Avril Lavigne, mia primissima fonte di
ispirazione per questa ff. :D
Fatemi sapere le vostre opinioni e aspettative,
per me è sempre un piacere leggervi!
«Siete pronti
per ordinare?» Una cameriera dai lunghi capelli neri e lisci si avvicina al
nostro tavolo con un palmare alla mano e sorride con fare anche troppo cordiale
verso Sebastian seduto alla tua destra.
Siete arrivati
da una ventina di minuti e l’atmosfera è tranquilla e serena, se escludiamo il
fatto che Mackie vi ha abbandonati e quindi siete
solo tu, Chris, Scarlett e Seb.
Non ci sarebbe
niente di male, se non continuassi a pensare che è un’uscita a quattro.
Hai decisamente
bisogno che qualcuno ti dia un pizzico, una gomitata, una botta in testa. Qualcosa pur di sbloccare il tuo
cervello da pensieri assurdi. Senza capo né coda. Privi di basi solide su cui
crescere e diventare delle splendide farfalle…
«Elsa?» Scarlett
schiocca le dita accanto al tuo orecchio sinistro facendoti sobbalzare e
riscuotere dai tuoi pensieri.
«Sì? Cosa?»
Guardi confusa Scarlett e la cameriera. «Giuuuusto…»
Sposti lo sguardo sul menù e inizi a scorrere i nomi delle portate senza vedere
una parola. «Prendo…Prendo…»
«Prende lo
stesso che ho preso io, ma senza la rucola.» Sebastian chiude il tuo menù e lo
porge alla ragazza sorridendo.
«Vuoi farti la
cameriera?» Domandi piccata non appena quella è abbastanza lontana da non
sentirti. Un cameriere biondo si avvicina alle tue spalle e riempie il tuo
bicchiere con del vino rosso leggermente frizzante.
«Voglio mangiare
e tu eri troppo persa nei tuoi pensieri.» Il moro fa spallucce e riposiziona
tovagliolo e posate per evitare di guardarti.
«Bugiardo. E non
ero persa nei miei pensieri.» Incroci le braccia al petto cercando di dargli
più spalle possibile mentre Scarlett ti guarda con fare scettico. «E poi si può
sapere cosa dovrei mangiare?» Chiedi voltandoti di nuovo verso di lui, afferrando
il bicchiere e bevendo un sorso abbondante.
«Del pollo.»
Risponde piatto guardandoti con il volto inclinato. «Quanto ci sta Chris al
bagno?» Domanda poi alzandosi a sua volta e dirigendosi verso le toilettes.
«Che diavolo ti prende?»
Scarlett parla non appena Seb è abbastanza lontano
dal tavolo. «Prima siete acidi, poi siete normali…Adesso siete di nuovo acidi.
Che. Diavolo. Sta. Succedendo?» Insiste esasperata mentre svuoti il tuo
bicchiere che viene prontamente riempito di nuovo dal cameriere.
«Chiedilo a
lui.» Fai spallucce. «Lo hai visto come mi ha accolta?» Ti raddrizzi sulla
sedia e cerchi di imitare al meglio Sebastian. «”Finalmente
sembri una donna!”» Gonfi le guance e torni seria. «Grazie tante mr. Charm-fatto-persona.»
«Ti aspettavi
che ti dicesse che sei uno schianto?» Scarlett domanda.
«No. Una via di
mezzo. O che stesse zitto, almeno.» Scuoti la testa. «Non che avesse un’uscita
acida e poi facesse gli occhi dolci alla cameriera.»
«Ti ricordi vero
che gli hai sbattuto la porta in faccia quando lui ci ha provato con te?» Fai
per interromperla ma lei riprende a parlare. «Che gli hai chiesto di essere
amici, di avere un rapporto normale?»
«Sì…» Giocherelli
col calice pieno di vino.
«Non ho finito.»
Ti ammonisce. «E che sei stata gran parte del pomeriggio dietro ai vestiti di
Chris?»
«Non è
assolutamente vero!» La interrompi nonostante il su sguardo minaccioso. «Sono
stata dietro ai vestiti tuoi e di Anthony e anche di Sir Sebastian.» Controbatti. «Siete ingiusti se scaricate tutto su
Chris.» Bevi di nuovo.
«Ok, quindi tu e
Chris non vi siete avvicinati ultimamente.» Dice la rossa spostando una
forchetta.
«No.» Menti
spudoratamente e Scarlett se ne accorge. Lo vedi nel suo sguardo.
«Siete amici.»
Dichiara dopo qualche attimo di studio. «E non cerchi altro.»
«Esattamente.
Non cerco niente di niente, né da Christopher né da Sebastian.» Ti sorprendi tu
stessa di quanto sia sincera questa tua affermazione. «Sto bene, sto ritrovando
l’equilibrio.» Aggiungi con un sorriso.
«Perfetto.»
Scarlett sorride a sua volta. «Quindi non comportarti come una zitella
isterica, grazie.» Le sue labbra si allungano ancora di più mentre la guardi
sconvolta.
«Le stai
chiedendo l’impossibile.» Sebastian torna a sedersi al tavolo seguito da Chris.
«Che ci siamo
persi?» Domanda il biondo mentre tiri una gomitata a Sebastian.
«Niente.» Scuoti
la testa sghignazzando imbarazzata e finendo il secondo bicchiere di vino.
«Ho solo chiesto
ad Elsa cosa farà quando avremo finito di girare.» Scarlett sorride a Chris e
poi alla cameriera che è arrivata a portare un paio di cestini di pane.
«Fra due
settimane me ne tornerò a casa.» Affermi spostando una mano verso il cestino a
te più vicino per afferrare una fetta di pane. «Mamma e papà andranno via in
crociera e mi hanno chiesto di tenergli Russ.»
«Chi è Russ?» Chiede Scarlett portandosi un bicchiere d’acqua alla
bocca.
«Ѐ il cane dei miei genitori. Uno shiba...» Affermi continuando a guardare Scarlett e
stringendo la mano intorno ad altre dita invece che ad una fetta di pane,
voltandoti immediatamente solo per osservare le dita di Sebstian
intrecciate con le tue. Allontani la mano dalla sua e torni a concentrarti
sull’attrice. «Ѐ la mia palla di
pelo personale.»
«Ѐ sempre bello ritornare a casa e dalle palle di
pelo, vero?» Chris sorride comprensivo e ricordi che anche lui possiede un
cane.
«Verissimo.»
Annuisci con vigore. «Vorrei averne uno mio, ma al momento non posso
prenderlo.» Fai una smorfia. «Voi invece che farete dopo le riprese?»
«Vacanza.»
Sebastian e Christopher rispondono contemporaneamente.
«Romain, Parigi.» Scarlett gongola con fare sognante.
«Ah, l’amour…» Le sorridi dolcemente facendo cozzare la tua spalla
con la sua.
Mangiate, parlate,
ridete, l’atmosfera riesce a rilassarti totalmente e qualunque problemi ti
fossi fatta prima adesso non ti sembra così insormontabile come credevi che
fosse. Quando arrivate al dolce tu e Scarlett vi dividete una coppa di gelato
alla frutta mentre i due uomini parlano dei loro progetti lavorativi bevendo
caffè.
Ѐ quando vi
alzate tutte e quattro per pagare ed uscire dal locale che ti rendi conto di
come tu sia stata bene. Di come il tempo sia veramente volato via, non solo
stasera, ma da quando hai iniziato a lavorare. Ti sembra ieri che eri spaurita
negli studios assieme a JJ, mentre tutti correvano a
destra e a manca impegnati e tu non sapevi come saresti potuta sopravvivere.
Probabilmente
senza l’aiuto delle tre persone con cui hai passato la serata non ce l’avresti
fatta…Chris con la sua irruenza, Scarlett con i suoi consigli e Seb…
Ti volti a
guardarlo di sottecchi mentre cammina al fianco di Scarlett e ride a quello che
lei le sta dicendo. Sebastian è stato l’ancora di salvezza per eccellenza.
Ricordi ancora quando è arrivato nella tua stanza il tuo primo giorno di
lavoro, come ti aveva abbracciata con trasporto quando lo avevi visto e l’avevi
salutato con un sorriso.
Come se ti
avesse percepita, Sebastian sposta lo sguardo da Scarlett e sorride verso di
te, non puoi fare a meno di ricambiare e riprendere a camminare e a parlare con
Christopher al tuo fianco.
«Ѐ stata una bella serata.» Afferma Scarlett
contenta, non appena arrivate nella hall dell’albergo.
«Il cameriere
fermo alle mie spalle che continuava a riempirmi il bicchiere di vino era un
po’ inquietante.» Dichiari grattandoti la nuca.
«Faceva solo il
suo lavoro.» La rossa ride.
«Oppure cercava
di ubriacarmi…» Puntualizzi sghignazzando. «Io ed il vino abbiamo un rapporto
complicato.» Ammetti sottovoce. «Ma è stata una bellissima serata.» Aggiungi
annuendo vigorosamente.
«Ho come
l’impressione che stiate cercando di dirci velatamente che volete andare a
dormire…» Chris stringe una mano intorno alla spalla di Scarlett sghignazzando.
«Ho detto a Romain che lo avrei chiamato…» L’attrice non perde la sua
verve mentre parla con Christopher.
«Beh, allora…»
Sebastian allarga le braccia e sorride inclinando il volto. «Buonanotte?»
«Prima di
andare…Posso parlarti?» Parli ancora prima di realizzare che lo stai facendo
sul serio. «Da soli.»
Ci hai pensato
tutta la sera, a come parlargli, a come affrontarlo…Alla fine te ne sei venuta
fuori con questa domanda che ti rendi conto potrebbe essere fraintendibile.
«Certo.»
Sebastian sembra confuso o sorpreso, non sapresti dire con precisione.
Vi voltate
entrambi verso Christopher e Scarlett. Lei ha preso Chris a braccetto e sorride
guardandovi, sai già che domani vorrà farti il terzo grado. Chris invece sembra
solo sorpreso. Entrambi vi salutano, poi Scarlett riprende a parlare, quindi tu
e Sebastian vi dirigete verso l’ascensore.
Lui preme il
tasto del tuo piano e ti osserva in attesa.
Non ti sei
preparata un discorso. Non sai nemmeno bene cosa vuoi davvero dirgli, ma sei
stranamente tranquilla. Probabilmente il vino ti ha aiutata più di quanto sei
disposta ad ammettere.
«Grazie.»
Interrompi il silenzio nello stesso istante in cui le porte dell’ascensore si
aprono sul piano.
«Di cosa?»
Domanda seguendoti lungo il corridoio.
«Mi sono
ricordata del mio primo giorno qui.» Fai spallucce e aderisci con la schiena
contro il muro a fianco della porta della tua stanza. Sghignazzi divertita. «Mi
hai fatto da Cicerone e sono
abbastanza sicura che senza di te non sarei riuscita a cavarmela.»
«Accidenti.»
Sebastian si poggia al muro al tuo fianco scuotendo la testa. «Sei proprio
ubriaca.»
«Simpatico.
Molto simpatico.» Fai cozzare la spalla contro la sua. «Per una volta che cerco
di essere carina e farmi perdonare.» Riprendi con fare offeso.
«Non hai niente
da farti perdonare.» Si volta verso di te sorridendo. «E sei sempre carina, ma
sei un po’ brilla.»
«Lo sapevo che
dovevo dire gentile.» Dichiari gonfiando le guance, ignorando la sua ultima
affermazione e fissando il muro davanti ai tuoi occhi. La mano di Sebastian
stringe le tue gote e tu fai uscire rumorosamente l’aria dalla tua bocca.
«Ѐ stato un piacere farti da tutor il primo
giorno, comunque.» Afferma dopo che avete riso insieme per l’idiozia che
riuscite a raggiungere. «Ma non penso che tu mi abbia fatto venire qui solo per
dirmi questo, o sbaglio?» Aggiunge dopo qualche secondo di silenzio.
Sai che è arrivato il momento.
Prendi un grosso
respiro e lo guardi in faccia. Devi riuscire a dire quello che ti passa per la
mente, sul serio.
«Mi spiace di
essere volubile. Mi spiace che passiamo da momenti in cui siamo come adesso a
momenti in cui ci scanniamo con le parole. Mi spiace che il mio voler fare
chiarezza sulla nostra situazione, l’ha complicata in realtà.» Inclini il volto
come fa sempre lui. «Sei sempre stato importante per me, come amico o come
ragazzo, sei sempre stato presente e fondamentale. Mi dispiace che il senso di
colpa per quello che è successo tre anni fa, mi abbia fatta reagire così.»
Sebastian continua a guardarti e a rimanere in silenzio, quindi continui a
parlare, ormai senza più freni.
«Quello che
penso veramente è che tre anni fa è stato giusto darti tutta me stessa.
Nonostante una parte di me si odi per ammetterlo ad alta voce, ma è stato giusto. Ogni volta che ci ripenso non
riesco a trovare un fattore negativo, escluso l’aver tradito Matt ovviamente.
Se escludo Matt e penso solo a me e te non trovo niente di sbagliato, niente
fuori posto. Probabilmente è questo che mi confonde: non trovare niente di
sbagliato se torno a tre anni fa, ma…»
«Ma trovarne
adesso.» Sebastian finisce la frase per te e stringi le labbra in silenzio.
Svuotata.
Rimanete in
silenzio per qualche attimo, sollevi il volto verso il soffitto e continui a
respirare in attesa. Sebastian si allontana dal muro e si ferma di fronte a te,
afferrando una delle tue mani.
«Non spetta a te
riaggiustare quello che c’è di sbagliato adesso.» Sebastian punta i suoi occhi
chiari nei tuoi, serio, concentrato. «Sono stato io a farti vedere tutte le
cose sbagliate, sta a me cercare di cambiarle ai tuoi occhi. Permettimi di
provarci.»
Sorridi. Le tue
labbra si incurvano verso l’alto prima ancora che tu lo capisca e annuisci al
suo sorriso e all’espressione curiosa sul suo volto.
«So già che non
mi renderai le cose facili.»
«Lo sono mai
state?» Domandi alla sua esclamazione.
«Un tempo
forse.» Fa spallucce e si riavvia i capelli. «Ripensandoci forse no.» Aggiunge
poi corrugando la fronte.
«Allora facciamo
le cose semplici.» Proponi come se ti fosse arrivata un’idea geniale.
«Ovvero?» Seb inclina la testa in attesa.
Allunghi la mano
destra verso di lui, la osserva prima di stringerla con la sua e scuoterla con
fare solenne. Scoppi a ridere.
«Non ho la più
pallida idea di cosa significhi questo, sai?» Ammetti fra una risata e l’altra.
Per risposta lui
stringe la presa e ti tira verso di lui. Dopo un primo attimo di smarrimento
affondi la fronte contro l’incavo della sua spalla.
«Sei un...»
Mormori contro la sua camicia scura. Lo senti scuotere la testa e stringere
l’abbraccio.
«Sono tuo
amico.» Finisce per te.
«Con qualche
mira nei miei confronti.» Aggiungi divertita.
«Vero.» Risponde
serio riallontanandoti da lui e guardandoti negli occhi. «Ma tu sei troppo
alticcia per comprendere appieno quel che voglio dire.» Afferma prima di posare
le labbra sulla tua guancia destra.
«Non sono così
ubriaca.» Replichi con un tono acuto che forse invece non fa altro che
confermare i suoi dubbi.
«Vai a dormire.»
Ti afferra per le spalle e ti porta di fronte alle tua stanza. «Fammi solo un
favore.» Dice mentre cerchi di aprire la porta della tua stanza. Al terzo
tentativo ci riesci e ti volti verso di lui.
«Ricordati di
questa conversazione domani.» Aggiunge con un sorriso mentre tu ti posizioni
sull’attenti.
«Sarà fatto.»
Rispondi sghignazzando e chiudendo poi la porta fra di voi.
*
«Ti prego
dimmelo!!» Scarlett parla a voce troppo alta e squillante al tuo fianco e ti
massaggi la tempia facendo una smorfia.
«Non parlare
così.» Ti lamenti bevendo il tuo caffè.
«Non è colpa mia
se non reggi un po’ di vino.» La rossa sghignazza al tuo fianco mentre ve ne
tornate in albergo dopo un estenuante giornata di lavoro.
Estenuante
almeno per te, che hai avuto un leggero mal di testa per tutta il giorno. Mal
di testa che è vertiginosamente aumentato quando Sebastian ha fatto capolino
nel tuo ufficio a vedere come stavi e se ricordavi di quello che vi eravate
detti.
Non ricordavi,
ma è bastato quell’accenno a farti tornare tutto alla mente.
Ѐ bastato il suo
sguardo ed il suo sorriso per capire quanto diversamente le parole erano uscite
dalla tua bocca. Tu volevi chiedergli di restare solo amici, di vivere questi
ultimi giorni sul set come due amici.Invece gli hai lasciato una speranza. Volevi chiudere la porta ed invece
l’hai spalancata.
E adesso ti
senti uno schifo. Non solo per il mal di testa, ma perché non hai il coraggio
di rimangiarti ciò che gli hai detto.
Tanto per
cominciare una parte di quello che hai detto era vera, ma doveva funzionare da
preludio per una parte dove dichiaravi che era meglio se sia tu che lui vi
vedeste solo come amici. Non come ex, né come possibili futuri amanti, cosa che
lui invece sembra aver colto al volo.
«Dai Els!» Scarlett si lamenta accanto a te.
«Perché mi hai
fatta andare su con Seb?» Mugoli alla rossa
richiamando l’ascensore.
«Oddio. Lo avete
fatto.» Scarlett si porta una mano davanti alla bocca.
«No. No. Assolutamente
no.» Ti poggi alla parete dell’ascensore.
«E allora cosa??»
Scarlett agita le mani fra te e lei. «Dimmelo o blocco l’ascensore.» Minaccia.
«Potrei avergli
fornito delle false speranze.» Cedi.
«Come?»
«Ero brilla! Ho
detto cose che non dovevo dire.» Scuoti la testa vigorosamente. «Ma
sopravvivrò, devo solo…»
«Dirgli la
verità.» L’attrice finisce per te facendo spallucce.
«No, sei
pazza?!» La guardi allarmata. «Mi ucciderebbe e non vorrebbe più parlarmi. Devo
resistere due settimane.»
«Non credo sia
una buona idea.» Scarlett fa una smorfia. «Dove è finita tutta la storia della
sincerità?» Chiede mentre le porte dell’ascensore si aprono.
«Sono codarda.»
Rispondi uscendo dall’ascensore. «E se non gli parlo non posso mentirgli.»
«Questo è il mio
piano.» Ti fa notare e ritorni sui tuoi passi mentre lei esce dall’ascensore.
«Devo dedurre che stasera non uscirai con noi? Anche se non puoi evitarlo per
sempre, credo che oggi non ce la faresti.»
La indichi
sorridendo.
«Bingo.»
«Devi
affrontarlo.» Dice prima che le porte si chiudano fra voi.
Ti accasci contro la parete di nuovo
tamburellando sul bicchiere, ormai vuoto, dello Starbucks.
Sai benissimo
che ha ragione, ma adesso non puoi farcela. Non con questo mal di testa.
Annuisci convinta a te stessa e percorri a passo spedito il tratto di corridoio
che ti divide dalla tua stanza.
Ti rifugi in doccia.
Luogo per eccellenza per le tue elucubrazioni mentali e per i tuoi concerti. L’acqua
lava via anche il mal di testa e finalmente ti concedi un po’ di tempo per
riflettere. Non è su come chiarire con Sebastian che ti concentri, ma su ciò
che gli hai confidato.
Ѐ vero quello che
hai detto. Ѐ vero che senti che c’è qualcosa di sbagliato
nel pensare a te e lui insieme adesso, ma non riesci a carpire cosa sia. Non è
solo quello che ha detto, è qualcosa che senti dentro, anche se non ti è
chiaro.
Probabilmente è
solo una grande confusione mentale, era meglio se continuavi a stare zitta e a
far finta di niente.
Ripensandoci
bene era un disastro annunciato ancora prima di incontrarlo. Quando hai
ricevuto la lettera dagli studios, te lo eri sentita
sulla pelle che sarebbe stata una pessima idea, ma era stato più forte di te.
La voglia di vivere e lavorare in un progetto del genere, l’eccitazione di far
parte di qualcosa che avevi solo sognato fino a quel momento, avevano battuto
le tue paure di combinare un casino e di rivederlo.
Sì. Era stata
proprio quella la fregatura.
Bussano alla
porta di malavoglia stacchi lo sguardo dalla tv e strascichi i piedi per andare
ad aprire.
Christopher
indossa pantaloncini corti e una maglia grigia e ti guarda sorridente quando spalanchi
la porta.
«Un uccellino mi
ha detto che anche tu sei rimasta qui stasera.» Esordisce agitando una busta di
plastica piena di cibarie di vario tipo. «Vuoi smezzare?» Propone con un sorriso.
«I miei piani
erano mangiare schifezze e struggermi d’amore per Mr. Nobley…Sei
il benvenuto solo se rispetti questo piano.» Dici dandogli le spalle e mettendo
muta la tv.
«Andata.» Chris
entra in camera chiudendo la porta alle sue spalle e va a sedersi sull’angolo
del letto. «Anche se non so chi sia questo tizio.» Aggiunge posando la busta in
terra fra le sue gambe.
«Ѐ solo il mio uomo ideale.» Ti stringi nelle
spalle. «Ed ovviamente non esiste.» Bofonchi sedendoti accanto a lui.
«Pensavo che il
tuo uomo ideale fosse Bucky.»
Dice mentre studia la sua busta ed estrae un pacchetto di patatine rustiche.
«Non sono
un’amante dei conigli verdi…» rispondi vaga portando le ginocchia al petto.
«Conigli verdi?»
Chris solleva un sopracciglio mentre apre il sacchetto di patatine.
«Sì. BuckyO’Hare. Il
coniglietto verde protagonista dell’omonimo fumetto.» Ridi alla sua faccia
perplessa. «Mi deludi, Evans. Non sei tu l’attore-fumetto?»
«Attore-fumetto?»
Il suo sopracciglio si sposta ancora di più verso l’attaccatura dei capelli
facendoti scoppiare a ridere. «Spiega, lentiggini.»
Ordina ridendo a sua volta.
«Intanto
sediamoci sul meraviglioso pavimento della mia camera, altrimenti riempiamo il
letto di briciole.» Dici lasciandoti scivolare giù. «Attore-Fumetto è il tuo
nome.» Lui continua a guardarti senza seguirti. «Ѐ come ti chiamavo prima
di conoscerti. Non è colpa mia se reciti sempre in film tratti da fumetti.»
Aggiungi quando corruga la fronte.
«Sarebbe un bene
o un male?» Domanda infine addentando una patatina.
«Secondo te?»
Domandi indicando la maglietta che indossi.
Ѐ la sua.
Hai arrotolato le maniche e annodato la parte finale, trasformandola in una
specie di canottiera corta, ma è la sua maglietta.
«Molto carina.»
Annuisce studiando la tua mise e indugiando leggermente sul tuo addome
scoperto.
«Posso anche
usarla come vestitino visto che è enorme, ma oggi faceva troppo caldo e non avevo
voglia di mettere i leggins.» Aggiungi entusiasta.
«Sei proprio
appassionata.» Sorride spostando verso di te il pacchetto di patatine che
ancora non hai mangiato.
«Ed è un bene o
un male?» Lo imiti facendolo ridere.
«Secondo te?»
Replica parlando in falsetto e sbattendo ripetutamente le palpebre, ridi.
«Non ho fatto
così.» Lo colpisci su un braccio ridendo assieme a lui. «Non farei mai la
civettuola con un ragazzo mentalmente impegnato.» Aggiungi afferrando un
pacchetto di popcorn dalla sua busta ed aprendolo.
«Mentalmente
cosa?» Chiede curioso.
«Mentalmente
impegnato.» Ripeti sgranocchiando. «Scarlett mi ha detto tutto sulla tua
cotta.» Aggiungi.
«Scarlett ti ha
detto tutto?» Domanda serio e sorpreso.
«Beh, sì.» Fai
spallucce e lui si sistema facendo aderire la schiena contro il bordo del
letto.
«E che ne
pensi?» Domanda senza guardarti.
«Io penso che
dovresti farti avanti. Insomma sei Christopher
Robert Evans chi mai ti rifiuterebbe?» Dichiari sorridendo e allungandoti a
prendere un po’ di patatine.
«Disse la
ragazza che non ha voluto neanche far finta di stare con me per un suo tornaconto.» Aggiunge scuotendo la
testa.
«Ma io sono
diversa.» Abbozzi un sorriso innocente.
«Suppongo di
sì.» Ti guarda e si avvicina a te.
Per un attimo
non sai se dovresti tirarti indietro o restare ferma e vedere che succede.
Lui si distende
per afferrare una manciata di popcorn e portarseli alla bocca.
Sorridi e afferri una manciata a tua volta
mentre realizzi che non ti saresti e non ti sei spostata di un millimetro.
«Magari mi farò avanti prima della fine delle
riprese…» Chris riprende a parlare tranquillo e tu annuisci deglutendo a
fatica. «Anche Scarlett dice che dovrei farlo.»
«Posso farti una domanda?» Ti riscuoti dal tuo
stato di trance e lo guardi mentre annuisce. «Chi è questa ragazza?»
«Scarlett non ti aveva detto tutto?» Risponde
sghignazzando.
«Ho bluffato sperando di fartelo scappare, ma
non è servito.» Ti stringi nelle spalle.
«Perché so che Scarlett non avrebbe mai
rivelato tutto.» Sorride lanciando un popcorn e riprendendolo al volo con la
bocca.
«Questo è sleale.» Incroci le braccia al petto.
«Avete i segretucci.»
«Beh, lei è la mia amichetta del cuore.» Risponde con tono infantile. «Lo hai detto tu
che è la mia preferita.» Aggiunge ridendo.
«Continua a non essere giusto. Dimmi chi è.»
Lui scuote la testa.
«Apri la bocca.» Ordina mostrando un popcorn
pronto per essere lanciato.
«Dimmi chi è.» Rispondi e poi serri le labbra
talmente forte che sei sicura ti siano diventate bianche. Per tutta risposta
lui si mangia il popcorn destinato al lancio e sposta lo sguardo verso la tv.
«A che ora inizia il film?» Domanda
guadagnandosi un calcio da parte tua.
«Sei antipatico.» Sbotti mangiando un po’ di
patatine. «Ecco perché non volevo stare con te per finta.» Aggiungi.
«Ѐ troppo più divertente torturarti.»
Sghignazza.
«Dimmi almeno se la conosco.» Mugoli afferrando
un pacchetto di salatini dalla sua busta.
«Sì.» Dice aprendo il pacchetto per te.
«Sì la conosco o sì me lo dirai?»
«Sì.» Ride e gli tiri un altro calcio, lui ti
afferra la gamba incastrandola fra le sue. «Questa è sotto sequestro fino a che
non farai la brava.»
«Io sono sempre brava.» Rispondi pronta. «Sei
tu che ti meriti i calci.» Affermi agitando la gamba nella sua presa.
«Sì, la conosci. Adesso smettila di colpirmi.
Ho dei punti sensibili in quelle zone.» Specifica facendoti arrossire e
scoppiando a ridere.
«Ѐ Jess?» Domandi.
«Chi?»
«Jess del catering. Mora occhi enormi e
azzurri.» Spieghi. «Molto sexy.»
«No, ma carina.»
Riprende a mangiare. «Non mi farai mica il terzo grado adesso?»
«Potrei fino
all’inizio del film.» Rispondi con fare diabolico. «In mezz’ora potrei scoprire
un sacco di cose, specie adesso che conosco i tuoi punti deboli.»
«Sensibili.» Specifica puntandoti un dito
contro. «Una domanda a testa e anche tu sarai obbligata a rispondere.»
«D’accordo.» Allunghi la mano destra verso di
lui che la stringe con un sorriso malizioso.
«Sono in svantaggio di due domande quindi tocca
a me.» Dice mentre sta ancora stringendo la tua mano, fai per replicare, ma lui
strizza le tue dita con le sue. «Non tirarti indietro, lentiggini.»
Gonfi le guance e molli la presa mettendoti
sulla difensiva per quanto ti sia possibile con lui che continua a bloccarti la
gamba destra.
«Bene…Vediamo…Perché non sei uscita oggi?» Fai
per aprire bocca, ma ti interrompe. «La verità. Non scuse banali come “ero
stanca”.»
«Ma è vero che sono stanca.» Controbatti
facendogli sollevare un sopracciglio. «A volte la situazione fra me e Sebastian
non è così semplice da gestire. Avevo bisogno di una pausa.» Ammetti abbassando
lo sguardo. «Tu invece perché non sei uscito?»
«Toccava ancora a me.» Si lamenta. «Non sono
uscito perché domani mattina devo girare all’alba e dovevo riposarmi.» Spiega.
«E per riposarti sei venuto qui?»
«Mi rilassi.» Dice con un sorriso. «E questa
vale come domanda.» Aggiunge divertito.
«Mi sembra che tu stia rigirando le regole a
tuo favore.» Lo additi. «Non è un comportamento onesto, Capitano.»
«Io Capitano, io faccio le regole.» Sghignazza.
«Pensavo che le cose fra voi fossero tutte rose e fiori. Perché non è
semplice?»
«Non lo so. Non lo sono e basta.» Rispondi
sulla difensiva. «Perché non ci provi con la ragazza dei tuoi sogni?»
«Non hai risposto sinceramente.» Ti ammonisce.
«Perché non penso che sia la cosa più giusta da fare.»
«Bugiardo.» Lo rimproveri.
«Hai iniziato tu.» Ribatte.
«Ieri sera avevo bevuto troppo ed ho detto cose
che non dovevo dire. Seb le ha interpretate in un
modo…errato.»
«Non potresti dirglielo?»
«Non è facile, è come se fossi un equilibrista.
Sarebbe un passo falso che rimpiangerei.» Spieghi sincera.
«Io vorrei poterle dire quello che provo, ma
non sarebbe giusto.»
«Perché?»
«Perché sarebbe egoistico da parte mia
chiederle di pensare anche a me.»
«Questo è proprio da Steve.» Affermi arricciando le labbra. «Ma non è giusto.»
Lui si limita a guardarti in attesa di una
spiegazione. Hai la sensazione che il gioco delle domande sia finito, ma ti
stringi nelle spalle e apri una bottiglietta di Coca-Cola che hai afferrato dalla sua busta.
«Se stai insieme ad una persona è normale
chiederle di pensare a te. Anzi, non dovresti nemmeno chiederglielo. Dovrebbe essere
una cosa spontanea. Quando vuoi bene ad una persona dovrebbe venirti spontaneo
pensarla.» Dichiari risoluta.
«Tipo tu ieri quando hai pensato a me per il
golf?» Chris ti guarda con un sorriso malandrino.
«No. In quel caso è stato per altri motivi.»
Rispondi facendogli una linguaccia.
«Tanto lo so che mi vuoi bene.» Risponde
spostando lo sguardo verso la tv accesa ma muta.
«Bene.» Dici seguendo il suo sguardo. «Spero
che la cosa sia reciproca.» Aggiungi incerta.
«Ovvio.» Afferma posando una mano sulla tua
testa e facendola scendere lungo i tuoi capelli.
«Sai una cosa?» Riprendi a parlare voltandoti
verso di lui mentre ancora ha la mano fra le tue ciocche. «Sei l’unico che non
mi abbia chiesto i dettagli di ieri sera riguardo me e Seb,
ma sei anche l’unico con cui mi sono sfogata completamente.» Sorridi inclinando
la testa posando il mento sopra il dorso della sua mano.
«Lo prendo come un complimento?» Domanda senza
spostare la mano dalla tua spalla.
«Decisamente,» Mostri la tua miglior faccia da
schiaffi. «E ritieniti fortunato.»
«D’accordo, lentiggini.»
Sposta la mano a toccarti la punta del naso.
«Adesso taci. Film.» Ordini afferrando il
telecomando e rimettendo il volume.
«Agli ordini.» Dice prima di afferrare un’altra
manciata di popcorn e voltarsi verso lo schermo.
***
Ed eccomi qui.
Capitolo doppio.
Ovvero dove c’è l’asterisco è dove doveva finire, ma dato che settimana
prossima non potrò aggiornare causa vacanze, ho unito i capitoli per non
lasciarvi troppo a bocca asciutta (?)
Cosa dire…Uhm…Diciamo
che Elsa è una campionessa nel complicarsi la vita e che è davvero un’equilibrista
che si muove su un filo sospeso. Scarlett dovrebbe punirla, forse presto lo farà
chissà…Poi poipoi…
Bucky O’ Hare esiste
sul serio, anche se non è un fumetto che conosco. Diciamo che l’ho sfruttato
solo perché ha lo stesso nome del caro BuckyBarnes. <3
Mr. Nobley è il favoloso protagonista di Austenland,
con il volto di JJ Field. (Ma non pensavo a lui quando ho scelto il nome dell’assistente
di Elsa, bensì a Jensen e Jared, i ragazzi di SPN.) Se non avete visto questo
film ed amate Jane Austen guardatelo perché è
carinissimo.
Jess…L’avevo inserita
un paio di volte. Who’sthat
girl… (Ok, la smetto) [E’ la sigla di New Girl se vi state chiedendo cosa
diavolo stavo blaterando.]
Bon. Detto ciò.
Spero che il caro Seb abbia riguadagnato punti in questo capitolo. =P
A presto.
Sei seduta ad un
tavolo da sola, la mano sinistra che gioca con l'anello che porti al dito medio
della destra.
Probabilmente
hai sbagliato a venire.
Non conosci
nessuno a questa festa e sei troppo poco incline a fare conversazione. Non vorresti
ritrovarti ad inveire contro Matt ed il suo stupido lavoro di fronte a degli
sconosciuti.
«Signorina lo sa
che lei è la donna più bella del locale?» Rotei gli occhi prima di voltarti
verso l'uomo che ha parlato alle tue spalle.
«Già, e lo sa
che lei è...» Ti volti e l'insulto che avevi pronto
sulla punta della lingua si blocca all'istante. «Sebastian?»
«Sì, lo so che
sono Sebastian.» Ride spostando la sedia al tuo fianco e lasciandocisi cadere
sopra. Sorride inclinando il volto e con uno slancio d'affetto lo abbracci.
«Oh mio Dio! Che
bello rivederti!!!» Esclami felice stringendolo ancora. «Wow.» Ti allontani e
lo guardi con fare critico. «Questa sì, che è una sorpresa!»
«Ti trovo bene.»
Ammetti mentre lasci che le tue mani indugino sulle sue braccia.
«Io invece ti
trovo depressa...che ti è successo?» Domanda prima di afferrare un paio di
calici dal vassoio di un cameriere che passa vicino.
«Niente.»
Rispondi con un sorriso tirato. «Se escludi che il mio ragazzo ha deciso che
una riunione a New York sia più importante di darmi il suo sostegno. Perché lui
è il grandissimo agente in borsa mentre io...beh io faccio solo qualche
vestitino.» Aggiungi fregandotene del tono irritato con cui hai parlato, bevi
d'un fiato il cocktail che avevi fra le mani e afferri il calice nuovo dalle
mani di Sebastian.
«Beh...Mi
spiace, ma forse è il karma.» Sebastian parla con un tono calmo e profondo che
devi ammettere ti era mancato.
«Ovvero?» Chiedi
curiosa.
«Beh...Il tuo
ragazzo mette il lavoro fra di voi e poi incontri me...Direi che è una buffa
coincidenza.» Insinua con un sorriso.
«Direi che è una
ottima cosa, invece.» Lo correggi. «E ti prego possiamo non parlare di quanto
sono stata idiota due anni fa?»
«Non sei stata
idiota.» Dice quasi offeso.
«Chiedilo ad una
spettatrice qualunque di Gossip Girl.
Poi vediamo...» Affermi con un sorriso. «So riconoscere i miei errori. Tu non
mi avresti lasciata sola stasera.» Sussurri incontrando il suo sguardo. Le sue
dita della mano sinistra giocano con le tue non sai da quanto tempo.
«In effetti
no...» Ammette prima di bere un sorso. «Specie sapendo che, da quando è
arrivato c'è stato un tizio che ti ha fissata, ponderando sul come venire qui a
parlare con te.» Dice sottovoce inclinandosi verso di te.
«Sul serio? Chi?»
Domandi curiosa. «Puoi indicarmelo?» Chiedi con fare cospiratorio avvicinandoti
ancora un po' a lui.
Sebastian posa
il suo calice sul tavolo e muove il dito indice verso la sua faccia
accompagnando il gesto con un leggero fischio e sorridendo poi verso di te.
Abbassi la testa
sghignazzando, non sei in imbarazzo, sei solo lusingata.
«E quanto è
stato a pensare di avvicinarsi o meno?» Domandi mentre sposti la mano libera
sul suo ginocchio.
«Forse troppo...»
Afferma in un sussurro posando la mano con cui si era indicato sopra la tua.
«Credo sarebbe
scortese farlo aspettare oltre...» Proponi mentre ti avvicini al suo volto.
Matt è scomparso
dalla tua mente già da un po', probabilmente dovrai parlargli e chiarire. Al
momento però non c'è niente e nessuno se non Sebastian. Le sue mani sul tuo
corpo, le sue labbra sulle tue, i vostri respiri corti e affannati e lo sguardo
di intesa che vi scambiate nell'attimo in cui vi staccate prima di
riavvicinarvi di nuovo. Con più passione, con più eccitazione.
«Io alloggio di
sopra.» Sussurra contro il tuo orecchio prima di baciarti sul collo.
«Meglio...Non
vorrei dare spettacolo qui.» Ti senti dire prima di tornare a baciarlo di
nuovo.
[…Yeah the
drums they swing low
And the trumpets they go…]
Spalanchi gli
occhi e per poco non ti metti seduta sul letto.
Ti passi una
mano sul volto e sbuffi cercando di allontanare il sogno…Il ricordo della notte di tre anni fa. Di
Sebastian e di tutte le cose che avete fatto. Non riesci a capire cosa abbia
influito il tuo subconscio, ma qualunque cosa sia la odi.
Non puoi fare
sogni del genere, fanno male e basta. Parlano di promesse non mantenute, speranze
vane e del tuo cuore ridotto in briciole.
Meglio ascoltare
Jason Derulo e rimanere in mezzo alle coperte al
buio.
...Aspetta...
Perché non è
suonata la sveglia normale? Perché è buio?
Spalanchi la
bocca e gli occhi mentre colleghi il cervello. In conferma al tuo ragionamento
senti un corpo muoversi alle tue spalle.
Istintivamente
chiudi gli occhi e ripercorri con la mente la serata di ieri.
Tu e Chris avete
mangiato schifezze e guardato Austenland alla TV
dell'albergo. Christopher ha riso per una ventina di minuti quando ha scoperto
che Mr. Nobley era JJ Field, perché ha partecipato a
Cap. America. Hanno scambiato sms fra di loro e la cosa è stata divertente. Vi
siete spostati sopra il letto per avere una migliore visuale e stare più
comodi. Avete guardato il film.
O meglio: tu hai guardato il film, perché quando è
finito e ti sei voltata verso Chris per avere commenti, lui stava dormendo
beatamente.
Hai deciso di
non svegliarlo, ti sei cambiata in bagno e ti sei addormentata al suo fianco.
«Merda!» Lo
senti imprecare sottovoce, mentre si muove nel letto e finalmente spegne la sua
sveglia.
Dovresti aprire
gli occhi e voltarti verso di lui.
Non è possibile
che il tuo sonno sia così pesante, non ci può cascare e farai la figura
dell'idiota.
Il tuo corpo
però non è d'accordo.
Non si muove,
continui a dare le spalle a Christopher mentre te ne stai con gli occhi chiusi,
ascoltando ogni suo movimento. Lui si alza dal letto cercando di fare il meno
rumore possibile. Senti i suoi passi muoversi verso la porta, probabilmente nel
tragitto si ferma a raccogliere le scarpe da terra.
Ancora qualche
passo e sarà fuori.
Allora potrai
aprire gli occhi, scampata al pericolo della domanda "Perché non mi hai svegliato?" alla quale non sai
rispondere sinceramente.
C'è qualcosa nella
risposta "Sapevo che dovevi
svegliarti presto, dormivi così bene che mi dispiaceva svegliarti"
che, nonostante sia la verità, senti stonare. Qualcosa che potrebbe celarsi e
che non hai voglia di affrontare.
Persa nei tuoi
pensieri non riesci a capire se Chris è già uscito e non te ne sei accorta o se
è ancora nella stanza, fermo. In attesa che tu apra gli occhi per ridere e dire
"Lo sapevo che eri sveglia!!".
Ascolti il
silenzio cercando di esaminare i rumori, fino a che non lo senti respirare o
meglio sospirare. Dovrebbe essere all'altezza della porta se hai esaminato bene
la situazione.
Adesso esce e
puoi tornare a respirare tranquillamente.
Oppure ti sta
osservando e si è accorto di quanto sei rigida.
Rilassati, Elsa. Rilassati.
I passi di Chris
si avvicinano invece di allontanarsi.
Bene. Trova una giustificazione al tuo
comportamento, in fretta.
Si fermano
all'altezza del letto, senti il suo sguardo sul tuo volto. Vorresti esplodere e
dire "Ti prego non guardarmi
così!" anche se non puoi essere certa di come ti stia guardando.
Lo senti
prendere un grosso respiro e avvicinarsi al tuo volto, percepisci il respiro
contro la tua pelle, la sua mano poggiata vicino al tuo addome che abbassa
leggermente il letto con il suo peso. Senti l'altra mano che sposta un ciuffo
di capelli dalla tua fronte. Infine avverti le sue labbra posate sulla tua
fronte per pochissimi istanti, con una dolcezza che ti stringe lo stomaco.
Vorresti aver
aperto gli occhi e poter guardare nei suoi, solo per avere la conferma di come
ti sta guardando. Perché tuo malgrado ti ritrovi a sperare che ci sia un po'
d'amore nei suoi occhi.
Invece non ti
azzardi a muoverti.
Nemmeno adesso,
mentre ti carezza con un pollice vicino all'attaccatura dei capelli, troppo
codarda, troppo confusa.
Troppo lenta perché, quando finalmente ti decidi
ad aprire gli occhi, lui sta chiudendo la porta alle sue spalle.
Resti a fissare
il muro della tua stanza, nessun pensiero si forma nella tua mente e ci rimane
per poco più di un istante. I ricordi di Sebastian, il comportamento di Chris,
le parole di Scarlett, le tue paure, le tue speranza. Tutto si confonde, si
rincorre nella tua mente senza darti tregua.
Ti rifiuti di
alzarti dal letto e senza rendertene conto ti riaddormenti.
***
Sorpresa!
Pubblico oggi, perché domani, o meglio fra sette ore,
riparto e quindi aggiorno oggi per poi tornare ad aggiornare dopo il 27…Spero
Giovedì 28, ma non garantisco.
Facendola breve perché devo andare a dormire, questo è il
capitolo che ha fatto partire la long. Ebbene sì, all’inizio il sogno doveva
essere una specie di shot, ma l’idea di far svegliare
Elsa accanto a qualcun altro è stata forte e ho creato tutto quello che avete
letto finora e che leggerete più avanti attorno all’idea del sogno/ricordo.
Quando ti svegli
è già mattino e stavolta è il tuo cellulare a suonare per strapparti da un
sonno senza sogni, ma agitato. Ti alzi, fai colazione in albergo e poi ti
dirigi sul set.
«Devo parlarti.»
Dici sedendoti al fianco di Scarlett. La rossa sta mangiando un panino in
attesa di girare una scena e sposta solo leggermente lo sguardo su di te.
«Ciao Elsa. Anche
io sto bene, grazie per avermelo chiesto.» Risponde tornando poi ad addentare
il suo panino.
«Scusa.» Mugoli
al suo fianco cercando di fare i tuoi migliori occhi da cucciolo bastonato. «Stai
bene?» Aggiungi osservandola.
«Sì, ho solo
fame.» Risponde guardandoti. «Prenderesti un altro panino per me? Qui mi
farebbero mangiare solo aria se potessero.» Si lamenta.
«Con cosa lo
vuoi?» Chiedi facendole ritrovare la solita carica.
«Prosciutto.
Bello farcito, grazie.» Dichiara mentre ti alzi e vai a servirti al catering.
Quando torni Scarlett ha già finito il suo primo panino ed attende il secondo
con fare avido.
«Che volevi
dirmi?» Chiede scartandolo e avvicinandolo alla bocca.
La guardi e
inizi a tormentarti le dita delle mani mentre lei ti osserva masticando.
«Che ha fatto
Sebastian, stavolta?» Ti incalza, dopo aver deglutito, mentre afferra una
bottiglietta d'acqua.
«No, Sebastian.»
Dici spostando lo sguardo da quello sorpreso di lei. «È Chris che mi ha
baciata.»
Scarlett per
poco non sputa l'acqua che ha in bocca e si volta sconvolta verso di te.
«Lui, cosa?!?!»
Urla e tu agiti le mani davanti al volto allarmata.
«Non è come
pensi. Sulla fronte.» Specifichi subito. «Mi ha baciata sulla fronte.» Ripeti
perplessa dal fatto che tu stia arrossendo.
Scarlett ti
osserva sbattendo un paio di volte gli occhi.
«E quindi?» Chiede
con un tono calmo.
«Non l'ha mai
fatto prima.» Aggiungi incerta.
«A volte è
affettuoso. Anche a me bacia la fronte, spesso.» Dichiara con noncuranza. «Siete
diventati amici, è normale. Perché ti allarma?» Domanda curiosa.
«Non lo so. Forse,
perché lo ha fatto mentre dormivo.» Dici facendo spallucce.
«Eh?» Scarlett
solleva una mano davanti al tuo volto. «Spiega per bene, credo di essermi persa
qualcosa.» Ordina.
«Stamani in
camera mia, quando se ne è andato io ero sveglia. Lui non lo sapeva e mi ha
baciato la fronte prima di uscire.» Spieghi con fare sbrigativo.
«Che ci faceva
in camera tua?» Scarlett sembra
essere impossessata da Poirot.
O Sherlock Holmes. Sì, decisamente
non senti empatia nel suo tono di voce, solo tantissima curiosità.
Una parte di te
sperava che le fosse sfuggito quel dettaglio.
«Ci dormiva.»
Mormori fissandoti i piedi e calciando un sassolino come se fossi una bambina
colta in flagrante.
«E perché Chris
dormiva in camera tua?» Domanda in un tono da maestrina.
«Perché si è
addormentato ieri sera, mi spiaceva svegliarlo e quindi l'ho lasciato stare.»
Rispondi calma. Scarlett ti osserva per un attimo in silenzio poi incrocia le
gambe tornando a guardare il set.
Aggrotti la
fronte incerta, ma prima di rispondere lei riprende a parlare.
«Sai Chris può
anche aver fatto quel gesto per ringraziarti.» Rimane in silenzio per qualche
secondo come a farti riflettere sulla questione.
Mark, l'aiuto
regista, la chiama sul set e lei si alza affidandoti quel che rimane del panino
che le hai comprato.
«Le cose che
dovresti domandarti non sono le motivazioni del gesto di Chris, ma le tue.»
Aggrotti la fronte senza capire. «Perché lo hai lasciato dormire con te? Perché
non sei andata a parlare con lui di questa cosa, invece che farlo con me?
Perché hai finto di dormire stamani?» Elenca contando sulle dita e facendoti
pensare che sono veramente tante domande a cui non sai rispondere. «Quando
troverai una risposta a queste domande, rispondi a questa.» Fissi lo sguardo in
quello di lei per farle capire che sei in ascolto.
«Perché ti
preoccupi di questo e non della tua situazione con Sebastian?»
«Scarlett!» Mark
la richiama.
«Arrivo!!!» La
rossa ti sorride con fare incoraggiante e si allontana mentre ti lasci
sprofondare ancora di più nella sedia.
Rifletti
restando al posto con il panino in mano. Rimugini mentre lavori con JJ durante
il giorno. Pensi e ripensi quando rimani da sola e decidi di riscontrare
l’attrice. In parte per evitare di tornare in albergo da sola, in parte per
darle le poche risposte che sei riuscita a trovare.
Scarlett allunga
le braccia sopra la testa mentre ti osserva chiudere a chiave la porta. JJ, è
uscito con gli altri ragazzi, ma hai declinato il loro invito Sai che facendo
così continueranno a sparlare sottovoce del tuo essere snob, ma tu sai che non
è la verità e soprattutto che dovrai stringere i denti solo per un’altra decina
di giorni.
Hai altri
grattacapi, sospiri raggiungendo Scarlett che sorride rilassata.
«Sei uno
straccio.» Commenta mentre riaggiusti la borsa sulla spalla.
«Lo so.» Ti
passi una mano sul volto e poi riavvii i capelli. «Ho riflettuto.»
«Brava.»
Scarlett sogghigna. «Trovata qualche risposta?» Chiede mentre montate in auto in
direzione dell’albergo.
«Ho pensato che
mi impensierisce più Chris perché con lui è sempre stato tutto facile e non
voglio che si complichi. Ѐ il motivo per cui sono riuscita a non crollare
e le chiacchierate che ci siamo fatti in questi mesi sono state così…» Ti
stringi nelle spalle.
«Semplici.» Scarlett
finisce per te la frase e annuisci.
«Con Sebastian è
complicato. Ci facciamo troppo intricare dai nostri precedenti, ogni decisione
che prendo sembra sbagliata. La voglia di tornare con lui che avevo all’inizio
delle riprese sembra essere diventata la cosa più sbagliata che potessi
provare. Non so più chi ho davanti. Se il ragazzo di cui sono stata innamorata,
l’amico che è stato in passato e fino a poco fa o una persona ancora diversa
che non conosco e che ho paura di conoscere.» Parli con una calma che pensavi
di non riuscire ad avere e aggrotti la fronte quando arrivi al punto del
discorso. «Non so se tutto questo ha un senso per te…» Aggiungi forzando un
sorriso.
«Ha
tremendamente senso per me.» Scarlett sorride dolcemente. «Si dice che l’amore sia
una cosa semplice…»
«Già…» Dici
sovrappensiero. «No.» Sollevi il volto e arrossisci quando guardi Scarlett che
scoppia a ridere. «Non pensarci nemmeno.» Insisti alle sue risate.
«Io non ho detto
niente.» Sogghigna. «Ma so cosa hai pensato.» Aggiunge con fare sibillino.
«Non ho pensato
a niente.» Menti spudoratamente. «Se ricordi bene quello che ti ho detto
l’altra sera a cena…»
«Che stai bene
sola.» Ti interrompe.
«No. Ho detto
che non cerco niente da Chris e neanche da Seb,
adesso.» Ti guardi i piedi per un attimo mentre arrivate all’albergo. «Se c’è
una cosa che ho capito ragionando oggi è che se ho tutti questi dubbi l’ultima
cosa di cui ho bisogno è trovarmi un ragazzo.» Affermi scendendo dall’auto ed
entrando nella hall seguita da Scarlett. «Un attore poi.» Sbuffi facendola
ridere.
«Non siamo così
male.» Dice divertita guadagnandosi una occhiata perplessa. «Devo difendere la
categoria.» Dichiara sollevando le mani come a discolparsi.
«No…» Concedi.
«Non siete così mal…»
«Non credo che
spetti a te dirmi cosa sia meglio per me o per Elsa.» La voce di Sebastian
proveniente dal corridoio al vostro fianco ti blocca l’ultima lettera sulla
lingua e i piedi al terreno.
«Non sto
cercando di dirti cosa è meglio per te.» Chris risponde a tono al ragazzo e
Scarlett si ferma al tuo fianco mordendosi il labbro inferiore. «Sto dicendo
che dato che sai che aveva bevuto troppo potresti evitarle ulteriori problemi,
parlandole sinceramente per una volta.» Continua il biondo e non riesci a
immaginarti la sua espressione ascoltando solo il tono della sua voce. L’unica
cosa che riesci a fare è rimanere ad origliare, immobile, senza guardare
nemmeno l’attrice al tuo fianco che ti sussurra di non restare.
«Non ti
innalzare a salvatore della patria, per favore.» Sebastian sghignazza mentre
parla. «Io conosco Elsa.»
«Conosci la
ragazza che era diversi anni fa, conosci la donna che è adesso?» Chris domanda
serio.
«Tu sì?» Domanda
retoricamente l’altro. «Non pensare che non abbia capito il tuo gioco…Fare
l’amico quando alla fine la vuoi almeno quanto me.» Lo accusa.
«Non è un gioco.
Non sto facendo assolutamente niente.» Chris continua a mantenere il suo tono
calmo. «Dico solo che dovreste parlare, lei ha paura di ferirti, ma tu lo sai
che l’altra sera non ha detto tutto quello che voleva.»
«Certo. Ma so
anche che se non viene messa alle strette a volte non affronta i problemi.» Seb sbuffa e Scarlett afferra la tua mano.
«Non dovremmo
ascoltare questa conversazione, torniamo indietro.» Propone, ma tu non le presti
attenzione.
«Così tu avresti
via libera, no? Altrimenti perché le saresti così amico.» Sebastian continua a
parlare e Scarlett continua a cercare di portarti via.
«Non è questo il
punto.» Chris prova a controbattere.
«Vorresti farmi
credere che a te non piace Elsa.» Sebastian parla con un tono che non riesci ad
interpretare. «Che non le sei stato intorno tutto questo tempo perché ti
piace.»
«Non all’inizio.»
Ammette alla fine il biondo nello stesso istante in cui vedi Scarlett colpirsi
la fronte e scuotere il volto mormorando un “Idiota”.
Lo sapeva.
Tutti sapevano.
Stringi i pugni
lungo i fianchi.
Scarlett sapeva
dei sentimenti di Chris nei tuoi confronti.
Tutto il tempo
che siete stati insieme e che tu ti sei aperta con un amico, Chris era lì solo per cercare di conquistarti.
E Sebastian ha
approfittato della tua paura di ferirlo per metterti alle strette ed evitare
una conversazione troppo scomoda.
Senti la rabbia
montarti dentro, mista alla delusione e anche all’imbarazzo per essere stata
così stupida. Per esserti fidata ed essere stata manovrata in questo modo. Non
sai bene come affrontare tutta la situazione. Come affrontarla da sola,
soprattutto. Non rifletti. Non perdi tempo ad elaborare un discorso arguto e
pungente. Stai già voltando l’angolo e affrontando i due ragazzi.
Sebastian si
accorge subito della tua presenza e sgrana gli occhi, sorpreso. Christopher si
volta solo notando la sua espressione, quando capisce, si volta verso di te stringe le labbra e abbassa lo sguardo.
«Elsa…» Scarlett
si avvicina con fare colpevole spostando lo sguardo fra i due e te.
Sollevi una mano
bloccando qualunque fosse il suo tentativo di calmarti mentre continui a
fissare arrabbiata i due attori davanti a te.
«Niente Elsa.»
Dici con un tono fin troppo calmo voltandoti verso di lei. «Non so quale strano
passatempo da attori stra-pagati abbiate architettato
tutti e tre, e ad essere onesti neanche mi interessa.» Affermi gelida spostando
poi lo sguardo di nuovo sugli altri due. «Una cosa posso dirvi per certo. So
benissimo badare a me stessa.» Guardi Christopher e stringi di nuovo i pugni
lungo i fianchi. «Non ho bisogno di un protettore. Né di sotterfugi per
affrontare delle situazioni complicate che probabilmente ho costruito solo io.»
Aggiungi spostando lo sguardo verso Sebastian. «Ho sempre pensato di non essere
abbastanza, ma adesso capisco che la verità è l’esatto opposto.» Continui a
guardarli mentre lasci che la delusione che provi venga sostituita
completamente dalla rabbia. «Non sarò bella, ricca e famosa, ma sono sincera.» Sibili l’ultima parola con
tutta la forza che riesci a trovare. «E sinceramente vi dico che potete andare
a farvi fottere tutti quanti. Per mia fortuna sto benissimo da sola e non ho
bisogno di voi.»
Ti giri dando
loro le spalle e sospiri prima di allontanarti mentre la rabbia scema e lascia
spazio solo ad un opprimente senso di vuoto.
***
Zan. Zan. Zaaaaaan. *doccia ghiacciata
per tutti alla fine di questo capitolo! #IceBucketChallenge…Yeah!!* (Ok, la smetto…)
Ammetto di essere stata un po’ cattivella, ma
se lo meritavano.
Prima che qualcuno mi uccida vi lascio qualche
curiosità (?).
Scarlett ed il panino…Mi sono ispirata ad un’intervista
a Jeremy Renner (se non sbaglio) dove raccontava
appunto che la cara Scarlett sul set di Avengers ordinava panini mega farciti
per lui per poi mangiarseli lei che era a dieta. (Inutile dire che la mia stima
per lei è aumentata ancora. xD)
L’amore è una cosa semplice e adesso…adesso…adesso…Te
lo dimostreròòòòòò *canta anche se è stonata come una
carampana* Parole saggissime di Tiziano Ferro e a cui credo fermamente. Quindi
volevo omaggiarlo.
Ultima, ma non ultima la curiosità più
interessante *fate finta di crederci*
All’inizio questo doveva essere il penultimo
capitolo, ma ho deciso di dare a ciascuno dei tre una possibilità di farsi
perdonare prima di giungere all’epilogo.
Ebbene sì, se resta tutto come è stabilito
nella mia mente abbiamo solo quattro capitoli prima della fine della long.
Ma prima che facciate i salti di gioia,
sappiate che comunque io tornerò ad imperversare le pagine di EFP molto molto
presto (spero).
Sbatti la porta
della tua stanza e stringi i pugni lungo i fianchi.
Hai voglia di
prendere a calci o pugni qualcosa…O qualcuno, ma ti limiti a respirare a fondo
e a muoverti su e giù cercando di ritrovare una specie di calma che non ti
appartiene. Non adesso. Non dopo tutto quello che hai scoperto.
Bussano alla
porta.
«Vattene
Scarlett.» Urli voltandoti e di nuovo cala il silenzio. Mordi il labbro
inferiore e inizi a non provare più rabbia, ma solo una forte delus…
Bussano di nuovo.
Ruoti gli occhi fissando il soffitto e imprechi.
«Ho detto di
andartene, Scar!» Apri la porta senza renderti conto
dell’errore che è. O rendendotene conto, ma sfidandoti ugualmente per Scarlett.
Perché senti che
con lei potresti giungere ad un compromesso. Perché una parte di te può
capirla, forse…
I tuoi occhi,
però, non incontrano quelli di Scarlett
«Non sono
Scarlett.» Dice abbozzando un sorriso e istintivamente provi a richiudere la
porta.
«Ti prego.» Non
ti ferma anche se potrebbe, sei tu che rallenti il movimento fino a bloccarti incerta,
ma in attesa.
«Che vuoi
Chris?» Chiedi in un sussurro irritato.
«Io volevo
chiederti scusa.» Pronuncia ogni parola con fare incerto.
«L’hai fatto.
Ciao.» Cerchi di chiudere la porta, ma stavolta te lo impedisce.
«Non fare così
per favore.» Supplica, lo guardi cercando di trattenerti dal dire una sequela
di parolacce. «Mi dispiace. Hai ragione. Ho sbagliato.» Dice senza guardarti
negli occhi.
«Certo che ho
ragione.» Rispondi punta sul vivo.
«Non dovevo
intromettermi.» Continua strusciando le mani sui jeans. «Ti chiedo scusa per
aver cercato di parlare con Sebastian. Avresti dovuto farlo tu. Volevo solo
aiutarti.»
«Non è quello il
punto.» Ti senti fin troppo vulnerabile a farglielo notare, ma non riesci a
trattenerti. Lui solleva il volto verso di te e istintivamente sposti lo
sguardo dal suo.
«Lo so.» Fa una
smorfia. «Speravo di riuscire a parlarne quando ti eri calmata…» Prova ad
abbozzare un sorriso, ma lo fulmini con lo sguardo.
«Calmata?»
Domandi retoricamente, Chris porta le mani in avanti come a cercare di calmarti,
o di mettersi in salvo.
«Pessima scelta
di parole.» Ritratta. «Oggi non ne azzecco una.» Parla fra sé.
«Esattamente.» Dichiari
lapidaria. «Adesso…» Lo saluti ironicamente con una mano, ma lui non accenna ad
allontanarsi.
«Non sono
Sebastian.» Dice e fermi di nuovo la porta prima di chiuderla.
«E questo che
vorrebbe dire?» Chiedi con la netta sensazione che sia una frecciata.
«Niente. Solo
che io non aspetto che tu faccia chiarezza…» Risponde guardandoti serio negli
occhi.
«Già. Tu
direttamente menti.» Lo interrompi.
«Non ti ho mentito.»
Dice aggrottando la fronte. «Non l’ho mai fatto.»
«No, certo…»
Sbuffi. «Non hai mai detto che ti piaceva una ragazza…»
«Fino a prova
contraria, lo sei.» Il modo in cui lo dice ti spiazza e per un attimo non sai
come rispondere.
«Ok, hai detto
che…» Provi a controbattere, ma ripensando alle vostre conversazioni non riesci
a trovare niente per attaccarlo.
«Ho detto che la
conoscevi e che non volevo dirle di quello che provavo perché non sarebbe stato
giusto chiederle di pensare anche a me.» Parla al posto tuo e rifuggi il suo
sguardo. «E, credimi, non ti avrei detto niente fino a che non avresti capito
cosa vuoi da Sebastian.»
«Già. Così
avresti finto di essermi amico.» Dici senza guardarlo. «Sarebbe stato
nettamente meglio.»
«Il fatto che tu
mi piaccia non cancella il fatto che tu sia una mia amica.» Afferma leggermente
irritato e il suo tono finalmente ti spinge a guardarlo.
«Amica?» Arricci
le labbra. «E dimmi…Avresti passato tutto quel tempo con me anche se non ti
fossi piaciuta?»
«Sì. Certo.»
Risponde accennando un sorriso. «Mi sei iniziata a piacere proprio per il tempo
che passavamo insieme.» Aggiunge divertito.
«E da quanto?»
Domandi congelando il suo sorriso.
«Da quanto
cosa?» Chiede incerto.
«Da quanto…»
Gesticoli con le mani. «…Ti piaccio.» Aggiungi infine incrociando le braccia al
petto.
«Da quando ho
capito che, pur di vederti sorridere, potevo anche aiutarti con Sebastian.»
Dice evitando il tuo sguardo e grattandosi la nuca. «Pessima idea, per inciso,
visto che non sorridi molto…» Smette di tergiversare quando i suoi occhi
incontrano il tuo volto serio e stanco. «Due o tre me…» Cede.
«Ѐ per
questo motivo che mi hai baciata stamattina?» Chiedi senza farlo finire. Fra
tutte le domande che potevi fargli stranamente è questa che ti preme di più.
Come se potesse portarti chiarezza in qualche modo.
«Eri sveglia…»
Lo dice come se lo avesse sempre saputo, ma avesse preferito non pensarci.
Semplicemente
annuisce guardandoti negli occhi e per un attimo senti il terreno venire meno
sotto i tuoi piedi.
«Perché non me
lo hai detto?» Chiede.
«E tu perché non
lo hai fatto?» Domandi senza riflettere.
«Sono due cose
molto diverse…» Dice con un sorriso. «Sapere che mi piacevi ti avrebbe mandata
nei pazzi.»
«Non è v…» Ti
fermi da sola sapendo benissimo che ha ragione.
«Devo ammettere
che mi sento un po’ meglio…» La voce rilassata di Chris ti riscuote dai tuoi
pensieri. Sembra più tranquillo e la cosa ti fa rabbia, perché tu sei più
confusa di prima.
«Sono enormemente
contenta che tu stia meglio.» Dici irritata. «Scarlett mi ha presa in giro.
Sebastian è completamente diverso da come credevo che fosse e tu…Tu stai
meglio. Sorridi e sei tranquillo ed io…» La tua voce rischia di raggiungere il
livello degli ultrasuoni e per evitarlo riprendi fiato. «Hai idea di come mi
senta, adesso?» Chiedi.
«In effetti no.»
Ammette dopo un attimo di silenzio. «Come ti senti?»
Porti una mano
alla fronte scuotendola. Non puoi crederci.
«Una perfetta
idiota.» Sussurri prima di rientrare nella tua stanza e chiudere la porta alle
tue spalle. Lo sai che è ancora lì perché non senti i suoi passi allontanarsi.
Lasci aderire la schiena contro la superficie ruvida e ti fai scivolare fino a
ritrovarti seduta in terra.
***
Non parlerò del
capitolo subito perché ho un annuncio da fare. Ho creato insieme alla carissima
AineWalsh un gruppo Facebook per le nostre storie. Lì ci saranno spoiler, blends, colonne sonore, stralci di nuove e vecchie storie,
nuove idee. Insomma un folleggiante gruppo di due menti diaboliche. Se vorrete
dargli uno sguardo: Blameit
on the words *lo pronuncia canticchiando Mika*
Così potrete
vedere quante idee malsane passano per la testa della sottoscritta. LOL
E adesso
passiamo al capitolo…
Io non riesco a
rimanere arrabbiata con Chris. Ѐ stato
tremendamente difficile per me scrivere questo capitolo, perché lui è così
sorridente e carino tutto il tempo e… *piagnucola*
Cerco di tornare
seria…Lo so, il capitolo è corto. Lo so che qualcuno di voi si aspettava
Scarlett. E so anche che non conclude proprio un bel niente, ma doveva essere
così. Quindi dite “ciao ciao” a Chris fino all’epilogo. *agita fazzoletto
bianco*
Porti alla bocca
il cucchiaio carico di cereali e sgranocchi rumorosamente.
Hai dormito
malissimo e pochissimo, ti senti distrutta e hai anche un principio di mal di
testa che potrebbe farti crollare. Di nuovo.
«Hai un aspetto terribile.»
Sebastian si siede al tuo fianco posando una tazza di caffè sul tavolo,
avvicinando un bicchiere d’acqua ai tuoi cereali.
Cerchi di
ignorarlo, ma lo osservi con la coda dell’occhio agitare una bustina e poi
aprirla e farne scivolare il contenuto nel bicchiere che ti ha porto.
«Analgesico.»
Dice schiccherando la busta e poi sorridendo verso te. Incroci le braccia al
petto e sollevi un sopracciglio verso di lui.
«Che vuoi?»
Chiedi senza un minimo di gentilezza.
«Che prendi
questo.» Dice mettendoti in mano il bicchiere. «Tanto avevi finito, no?»
Osserva la tua tazza mentre tu fai schioccare la lingua contro il palato.
«Sì.» Ti sistemi
sulla sedia e porti il bicchiere alla bocca. «Lo bevo solo perché voglio
evitare di lavorare con il mal di testa.»Affermi prima di bere il contenuto tutto d’un fiato.
«Lo so.» Concede
Sebastian porgendoti poi una bottiglietta da mezzo litro e riprendendo a bere
il suo caffè.
«Sei diventato
un infermiere?» Domandi con fare scettico, riempiendo il bicchiere di nuovo.
«Te l’ho detto
che sarei stato bravo.» Abbozza un sorriso.
«Molto più bravo
in questo che in chiedere scusa.» Dici prima di bere di nuovo.
«Touché.»
Sorride disteso e si posa allo schienale della sedia. «Meglio?»
«Dagli il tempo
di fare effetto.» Rispondi, ma lui muove un dito fra te e lui. «Credi che basti
un’aspirina per farti perdonare?»
«No, ma spero
sia un primo passo.»
«Sempre la
risposta pronta. Non lo sopporto.» Ti lamenti poggiandoti anche tu allo
schienale e massaggiandoti le tempie mentre lui si stringe nelle spalle.
«Sono fatto
così, che vuoi farci?» Dice divertito.
«Possibile che
siate tutti così tranquilli?» Chiedi guardandolo e poi distogliendo subito lo
sguardo verso di lui.
«Siamo attori.»
Spiega con calma sorseggiando il caffè. «Sappiamo nascondere le nostre emozioni
se vogliamo.»
«Comodo.» Dici
bevendo un sorso direttamente dalla bottiglia. «Ma triste.»
«Preferiresti
vedermi disperato?» Domanda, ma non ti lascia il tempo per rispondere.
«Vorresti vedermi con il cuore distrutto, strapparmi i capelli o peggio, per
cerca…» Dice con un tono lamentoso.
«Sei un
imbecille.» Lo interrompi e tuo malgrado ti scappa un sorriso che nascondi
subito.
«Lo sai.»
Inclina il volto e ride guardandoti. «Ed ho anche visto il sorrisetto.»
Aggiunge divertito indicando la tua bocca.
«Ti odio.»
Replichi cercando di risultare sostenuta.
«Io odio sapere
che hai pianto.» Dice in un tono così serio che ti fa perdere un battito.
«Si nota tanto?»
Chiedi coprendoti gli occhi con le mani.
«Niente che un
po’ di trucco possa coprire.» Ti rassicura.
«Almeno questo è
facile da risolvere.» Sussurri.
«Tutto è
facile.» Dichiara prima di alzarsi nello stesso istante in cui lo fai tu.
«Evitando i
problemi come fai tu, sì.» Gli fai notare punta sul vivo.
«No.» Ti ferma lungo
un corridoio. «Se la smetti di preoccuparti di quello che vogliono gli altri e
pensi a quello che vuoi tu, è facile.» Scuote la testa e si morde il labbro
inferiore prima di tornare a guardarti. «Ma non lo capisci? Ѐ semplice.»
«Illuminami.»
Sbotti allargando le braccia.
«Due ragazzi
vogliono stare con te. Uno ti ha conosciuta adesso e ha capito che ragazza
splendida sei. L’altro lo ha sempre saputo, ma è stato troppo idiota per
capirlo e ti ha già lasciata sfuggire, due volte.» Spiega con un tono divertito.
«La seconda sei
fuggito tu.» Lo rimproveri guardandolo negli occhi e poi abbassando il volto,
in attesa.
«Già. E devo
smetterla di pentirmene ogni volta che il mio sguardo incrocia il tuo e tu lo
rifuggi come hai fatto adesso.» Dice posando una mano sul tuo mento. «Sappiamo
bene entrambi che tu sai cosa vuoi. Abbi il coraggio di seguire il tuo cuore.»
Il suo pollice si muove dolcemente lungo la tua mascella. «Lo puoi fare.
Staremo bene.» Abbozza un sorriso.
Non riesci a
rimanere arrabbiata con lui. Non ce l’hai mai
fatta. Lo conosci troppo bene per sapere che si è comportato in quel modo solo
per cercare di tutelarsi e non metterti fretta. Ha sempre saputo che hai tuoi
tempi e che ti spaventi molto di più per conseguenze che pensi che possano
accadere piuttosto che per la realtà dei fatti. Sei sempre stata certa di non
riuscire a trovare una persona che potesse capirti come fa lui da anni. Forse è
proprio per questo che sei sempre tornata indietro. Era una specie di segreto
fra voi, un modo di capirvi e di vivere tutto vostro.
Annuisci
lentamente senza allontanare la sua mano dal tuo volto. Non lo distanzi neanche
quando una lacrima raggiunge il suo palmo e lui si avvicina facendoti posare il
volto contro il suo petto. Una parte di te ha paura di quello che avete,
l’altra ha paura di perderlo.
«Va tutto bene.»
Dice dolcemente.
«Come no. Con
Chris abbiamo complicato tutto, tu ti allontani…» Replichi contro la sua
maglietta, lasci che le sue mani carezzino la tua schiena.
Non sai cosa
vorresti sentirgli dire. Se sarà sempre pronto ad aspettarti o se ha deciso che
non ne può più di tutti i tuoi pensieri.
«Non fingevo
quando ti ho detto che sono tuo amico.» Dice e ascolti la sua voce rimbombare
nel petto. «Lo sarò sempre. Qualunque decisione prenderai.»
A quelle parole
scoppi a ridere e piangere contemporaneamente mentre permetti che le sue
braccia ti stringano ancora di più.
***
Ho avuto un solo dubbio mentre scrivevo questo
capitolo, sto rendendo tutto troppo semplice? Ma alla fine mi sono risposta di no.
Alla fine se con una persona si ha un bel rapporto e si prova un grande affetto
si riesce a mettere una pietra sopra tante cose (parlo per esperienza
personale, sì). Spero di essere riuscita a spiegare bene i pensieri di Elsa. Ѐ
stato decisamente il capitolo più difficile fra quelli che ho scritto finora.
«Ti disturbo?»
La testa di Scarlett fa capolino nel tuo ufficio.
«Ti aspettavo.»
Dici quando Scarlett si chiude la porta del tuo ufficio alle sue spalle e
sorride incontrando il tuo volto.
Sapevi che oggi
sarebbe riuscita a passare. Da quanto hai fatto quella sfuriata non siete
riuscite ad incontrarvi per troppo tempo, un po’ perché avevi voglia di restare
sola e lei lo capiva, un po’ per impegni vari.
Adesso sei pronta.
E lo è anche lei.
Ed è il momento
della verità.
«Ho mandato
avanti i maschietti.» Risponde venendo a sedersi vicino alla scrivania alla
quale stai lavorando.
«Prima di tutto,
voglio solo dirti che mi dispiace, ma non potevo dirti di Chris. Glielo devo.
Anche se avrei dovuto, perché sei un’amica e ti voglio bene.» Scarlett unisce
le mani sulle ginocchia. «Spero che potrai perdonarmi.» Aggiunge guardandoti
negli occhi e istintivamente sorridi.
«Già fatto.»
Dici sedendoti sul bordo della tua scrivania.
«Sul serio?»
Scarlett sbatte un paio di volte le palpebre sorpresa.
«Sì. Lo
capisco.» Dici incrociando le braccia al petto. «Chris è tuo amico da un sacco
di tempo è ovvio che tu abbia voluto mantenere il segreto.» Abbozzi un sorriso.
«E nel farlo non mi hai mai fatto un torto. Sei sempre stata anche dalla mia
parte.» Unisci le mani e cerchi di trovare le parole giuste. «Hai sempre cercato
di consigliarmi. Hai sempre provato ad instradarmi su quello che era meglio per
me.» Fai una smorfia mordendo il lato interno della tua guancia destra. «Almeno
hai tentato a farmi ragionare e capire cosa volevo. Di questo sono grata. Per questo non posso avercela con
te.»
Scarlett tira un
sospiro di sollievo guardandoti attraverso una ciocca di capelli che le è
ricaduta sul volto.
«Non sai che
sollievo.» Dice riavviando i capelli e portando una mano al petto.
«Considerando come è andata con Chris pensavo che mi avresti sbranata viva.»
Alle sue parole scendi dalla scrivania e torni a sistemare le tue cose. «So che
non avete più parlato…»
«Già.» Raggruppi
un mucchio di fogli, allineandoli sbattendo un lato sulla scrivania. «Solo
lavoro.»
«Ѐ passata
una settimana…» Dice come se non lo sapessi benissimo anche tu. «Non ti sembra
di essere…»
«Troppo dura nei
suoi confronti?» Finisci per lei, guardandola e mordendoti il labbro inferiore.
«Non ho idea di come comportarmi.» Cedi sotto al suo sguardo. «Quindi, meglio
parlare solo e soltanto di lavoro, no?»
«Beh…» Scarlett
prova a dire la sua ma tu la precedi.
«Tanto fra
cinque giorni non lo vedrò più.» Chiudi un raccoglitore e lo vai a depositare
in un armadietto. «Lui si scorderà presto di me, io continuerò la mia vita e
tutti staremo bene.»
«Tu stai bene?»
Domanda Scarlett dopo qualche minuto di silenzio.
«Perché lui non
sta affatto bene. Non so quante volte mi abbia già detto che avevo ragione io e
che avrebbe dovuto parlarti subito.» Scarlett si alza per raggiungerti dove ti
sei fermata a far finta di controllare un plico di disegni. «Per quanto la cosa
sia gratificante, non è naturale per Chris darmi troppo retta.» Accenni un
sorriso alle sue parole, ma ti muore non appena lei conclude. «Non credo che
sia la soluzione migliore, la tua.»
Vorresti dirle
veramente quello che ti passa per la testa, ma le parole si rifiutano di
uscire, quindi smetti di trafficare con i fogli e torni verso il computer.
Non sapresti da
che parte cominciare, non capisci nemmeno tu come ti senti. Avresti bisogno di
startene da sola per conto tuo a riflettere, ma sembra che questa possibilità
ti sia preclusa. E poi per cosa? Cinque giorni e sarai sola, questa parentesi
sarà finita e la tua vita andrà avanti.
Scarlett solleva
le mani per aria.
«Non fare così.»
Perde la pazienza. «Odio quando scappi.» Dice seguendoti di nuovo alla
scrivania.
«Non sto
scappando.» Menti.
«Devo lavorare
al pc.» Indichi lo schermo come a dimostrare qualcosa. «Ѐ meglio così,
per tutti.» Dici più a te stessa che a lei.
«Bene.» La rossa
posa le mani sulla scrivania. «Adesso guardami e dimmi che non ti dispiace.
Dimmi che non ti manca neanche un pochino la complicità che avevate.»
Alzi lo sguardo
per puntarlo in quello di lei, ma non dici una parola. Senti una stretta al
petto e rimani in silenzio. Ormai hai fatto abitudine a quel dolore che ti
stringe lo stomaco ogni volta che lui si allontana da te o che non sorride come
prima, ma solo per circostanza.
Non ti sorprende
nemmeno il fatto che riesci a capire dal suo sguardo se finge o meno, sai solo
che ti fa male e per questo non vorresti restare nelle sue vicinanze nemmeno un
minuto di più.
«Perché?»
Domanda Scarlett quando abbassi il volto.
«Cosa?» Chiedi
guardando lo schermo del computer.
«Perché con
Sebastian va tutto bene.» Scarlett si siede come se fosse senza forze. «Perché
con lui sì e con Chris no?»
«Perché è
diverso.» Digiti distrattamente qualcosa sulla tastiera e torni a guardare
Scarlett.
Ed è la verità.
Sai solo che non
riesci a staccarti da Sebastian, perché da lui ottieni tutta la sicurezza di
cui hai bisogno al momento, perché lui sembra capire ogni singolo momento cosa
ti passa per la testa e è una sensazione così piacevole che adesso non riesci a
farne a meno. Perché da quando avete chiarito è pronto a consolarti e distrarti
ogni volta che ti trova sfinita da…da tutto.
«Hai paura.»
Scarlett parla con una sincerità che ti disarma.
«Non è semplice,
ok?» Sbotti iniziando ad ondeggiare sulla sedia girevole.
«Dimmi che non
ti spaventa l’idea di essere felice.» Controbatte.
«A chi non
spaventa?» Chiedi pronta. «La felicità è così effimera che appena la conquisti
ti sfugge di mano. Tutto questo fa paura.» Dannatamentepaura.
«E questa dove l’hai
letta?» Scarlett incrocia le braccia al petto con fare sostenuto. «Può anche
essere vero, ma questo non deve certo impedirti di cercare di ottenerla!»
«Questo lo so
perfettamente.» Dici sporgendoti verso la scrivania.
«Da sola non ce
la posso fare, però.» Aggiungi ancora prima di riuscire a spiegarti quello che
ti è appena passato per la testa. Prima di poterle dire come con una semplice
frase possa averti schiarito le idee più di chiunque altro. Più di quello che
avresti potuto fare da sola. Fissi lo sguardo nel suo e sollevi un sopracciglio
quando lei socchiude le labbra in una domanda muta.
La vedi
aggrottare la fronte concentrata, la osservi ragionare e potresti giurare di
vedere i pezzi del suo puzzle mentale andare a trovare posizione. Vedi come
riesce a far combaciare alla perfezione tutte le informazioni che ha.
«Quindi…» Dice
quando, finalmente, comprende.
«Quindi ho
bisogno che tu la smetta di fare la Svizzera.» Rispondi al suo sorriso.
***
…I’m asking for your help, I
am going through hell… *canticchia*
Ma saaaalve!
Ci
sono, sono riuscita a pubblicare anche questo capitolo. *si tampona il sudore
della fronte*
Non ho
molto da dire, il prossimo capitolo dovrebbe essere l’ultimo, dovrebbe essere
bello lungo e dovrebbe arrivare Giovedì. Uso il condizionale, perché potrebbe
tardare, o potrebbe arrivare in tempo ed essere più breve, oppure potrebbe
essere talmente lungo che lo dividerò in due. Boh, chissà. Devo ancora
scriverlo, ma nella mia mente è abbastanza chiaro. E sì, Elsa sceglierà. ù_ù Mi sembrava il caso, quindi
potete anche scommettere, perché h smesso di fare la Svizzera come Scarlett.
Spero
che il capitolo vi piaccia.
Grazie
mille a tutti quelli che leggono, in particolar modo alle sante ragazze che
recensiscono (vi adoro.)
Un
abbraccio
Cos
Ps. Vi
lascio di nuovo il gruppo FB, se volete passare siete i benvenuti. Blameit
on the wordsJ
«Io speravo di
passare del tempo con te e rilassarmi. Non questo.» Sebastian si lamenta mentre
si osserva allo specchio e tortura la giacca del completo celeste che indossa.
«Ѐ
orribile.» Rispondi guardandolo dal puff su cui sei
seduta.
Sei stata tu a
chiedere di vedervi e lui ti ha offerto di passare dal suo appartamento. Appena
sei arrivata gli hai riferito le tue preoccupazioni sul vestiario per la
premiere che vi attende fra un paio di settimane. Lui si è stretto nelle spalle
e ha sminuito la cosa, scatenando l’apprensione della fashion designer fallita
che è in te.
«Come sarebbe a
dire è orribile?! Mi è costato
tantissimo!» Seb si volta verso di te smanacciando.
«So benissimo
che lo hai ricevuto in regalo.» Dici affatto colpita. «Metti quello nero.»
Ordini con fare perentorio e lui per tutta risposta incrocia le braccia al
petto.
«Mi rifiuto.»
«Vuoi fare
strage di fanciulle?» Domandi alzandoti dal tuo posto e andando a cercare il
completo che vuoi fargli indossare.
«Beh…Sì, ma…»
Balbetta e poi rimane in silenzio quando appoggi il vestito sul suo petto.
«Allora
mettilo.» Dici sorridendo.
«Con questo
piaccio?» Domanda poco convinto.
«A me sì.»
Rispondi mentre inizi a studiare le camicie all’interno del suo armadio.
«Più di
Christopher?» Chiede facendoti voltare verso di lui.
«Che razza di
domanda è?» Replichi sorpresa.
«Volevi dirmi
questo, no?» Continua mentre si sfila la giacca celeste. «Non ci siamo visti
certo per scegliere il mio completo.» Aggiunge sorridendo e rimanendo in
attesa.
«No.» Ti volti
di nuovo verso l’armadio sfuggendo al suo sguardo divertito e inizi a spostare
i suoi vestiti.
«Guarda che puoi
dirmelo, Els.» Insiste alle tue spalle. «Senza
devastare il mio armadio.»
«Questa.» Estrai
una camicia nera e gliela lanci quasi in faccia, Seb
scoppia a ridere. «Cosa c’è?!»
«Sei buffa.»
Continua a sghignazzare mentre inizia a sbottonarsi la camicia bianca che
indossa.
«Potresti
evitare di spogliarti di fronte a me?» Proponi con un tono isterico.
«Potrei, ma non
lo farò.» Ride sfilando la camicia, sposti lo sguardo verso il pavimento
sbuffando. «Sai, se mi dicessi la verità mi cambierei in bagno.»
«Ti dico sempre
la verità.» Replichi guardandolo con un cipiglio offeso.
«Ok…» Dice prima
di afferrare la camicia nera ed iniziare ad indossarla. «Come sta Scarlett?»
«Su di giri.»
Rispondi cercando di ritrovare la calma. «Nel pomeriggio di Venerdì ha
organizzato una sessione di shopping selvaggio per me.»
Sebastian
scoppia a ridere mentre inizia a sganciarsi i pantaloni del completo orribile
per sostituirli con quelli neri.
«Questo si
chiama karma. Mi auguro ti trascini
in diecimila negozi e ti tormenti.» Dichiara divertito.
«Non ti sembra
di esagerare?» Domandi inclinando la testa e poggiando il mento al polso della
mano sinistra, osservandolo con fare professionale. «Ti ho solo bocciato un
completo.»
«Spero che
questo ti vada bene. Altrimenti ti caccerò da casa mia.» Dichiara con fare
solenne.
«Mi piaci con
questo look totalblack.»
Annuisci convinta mentre si infila la giacca. «Molto sexy.»
Sebastian mugola
osservandosi allo specchio, mentre ti alzi e ti avvicini alle sue spalle.
«Cravatta nera e
poi sei pronto.» Affermi lisciando la giacca sulle sue spalle.
«Per andare ad un
funerale.» Lo colpisci sulla nuca, ridendo.
«La smetti di
maltrattarmi?» Chiede con fare tragico. «Prima mi obblighi a svegliarmi presto
per ospitarti, poi mi torturi con i vestiti, mi prendi a schiaffi.» Sollevi un
sopracciglio esasperata e divertita al contempo. «Insomma, io avrei bisogno di
coccole, specie sapendo che non ti faccio più tanto effetto quando sono nudo
davanti a te.»
«Tanto per
cominciare non eri completamente nudo, per fortuna. Secondo stai esagerando e
dovresti avere pietà di me, sapendo che devo vedermi con Scarlett e che non mi
lascerà in pace. Dovresti stare dalla mia parte.» Dici mostrando il broncio.
«Continua con la
storia della spinta al destino?» Chiede improvvisamente serio.
«Già.» Scuoti la
testa. «Come se fossi il tipo.» Sebastian ride di gusto alla tua affermazione e
lo guardi confusa.
«Sei il tipo.
Sei assolutamente il tipo. Quindi
tira fuori il coraggio e dichiarati.»
«La smetti con
questa storia?» Domandi esasperata.
«La smetterei se
avessi torto, ma non ce l’ho.» Si stringe nelle spalle e stringe le labbra
divertito.
«Quindi anche
secondo te dovrei andare da lui e confessargli tutto.» Dici quasi sussurrando.
«Sì. Anche se
non lo farai mai, perché avrai paura di ferire gli altri.» Inclina la fronte e
ti guarda dritta negli occhi.
«Te.»
«Me.» Concede
sorridendo e avvicinandosi.
«Io, che ti sto
dicendo che va tutto bene. Che capisco e che ti voglio comunque bene e che sto
benissimo, soprattutto adesso che ho una mise che farà strage di giovani
fanciulle, molto più belle di te.» Dice stringendoti per le spalle.
«Sei sempre un
gentiluomo.» Lo prendi in giro ed in risposta posa le labbra contro la tua
tempia.
«Ti va un
caffè?» Propone dirigendosi verso la cucina.
«Preparo io, tu
cambiati.» Lo superi stringendolo per un braccio. «Grazie.» Sussurri prima di baciargli
una guancia.
«Sempre un
piacere, Els.» Replica ravviandosi i capelli e
sorridendo dolcemente.
***
Cammini
distratta lungo il redcarpet.
Sai benissimo che tutte le persone che hai intorno non sono lì per te, ma la
situazione ti mette lo stesso leggermente in ansia. Stringi la presa attorno al
braccio del tuo accompagnatore e continui a sperare di uscire presto dall’occhio
del ciclone.
«Se continui
così mi stritolerai il braccio...»
«Scusa.» Allenti
solo di poco la morsa e cerchi il suo sguardo chiaro e rassicurante. «Sono un
pochino tesa.»
Specifichi
sistemando un ciuffo ribelle sfuggito alla crocchia con cui hai fermato i tuoi
capelli.
«L'avevo
intuito.» Risponde sorridendo divertito.
«Non è
divertente.» Lo ammonisci colpendogli la nuca.
«Invece lo è.»
Dice sghignazzando e passando una mano fra i suoi capelli scuri. «Ed anche
tanto.» Aggiunge liberandosi dalla tua presa e stringendoti le spalle in un
gesto dolce e protettivo.
«Grazie di
essere venuto con me.» Sussurri stringendolo a tua volta, in risposta lui posa
le labbra sulla tua testa.
«È sempre un
piacere.» Dichiara sciogliendo l'abbraccio. «E adesso fammi incontrare i tuoi
ex.»
«Loro non sono i
miei ex. Cioè solo Sebastian lo è.» Replichi. «E comunque non so dove sono.»
«Elsa!!!» La voce
di Scarlett ti perfora un timpano mentre le sue braccia ti stringono forte,
sbilanciandoti.
«Scarlett…»
Pronunci il suo nome con la faccia immersa fra i suoi capelli. La allontani un
attimo per osservarla attentamente. «Mi hai dato retta alla fine!» Dici
soddisfatta osservando la camicetta bianca e la gonna nera che indossa.
«Sì, anche Romain lo ha preferito.» Aggiunge al tuo sorriso
trionfante. «Quindi non è solo merito tuo, cara...Anche se non possiamo dire lo
stesso per il tuo vestito.» Afferma orgogliosa indicando l'abito grigio che
indossi. Lo avete comprato assieme quando vi siete viste in preparazione alla
premiere.
«In realtà io
avevo optato per il vestito blu, sai quello di Dolce e Gabbana.»
«Molto carino
anche quello.» Scarlett annuisce.
«Ma poi lui è
intervenuto.» Indichi con il pollice il ragazzo al tuo fianco. «E mi ha imposto
questa scelta. Altrimenti sarei dovuta venire da sola.»
«Ottimi gusti.»
Scarlett sorride cordiale e allunga una mano. «Lo preferisco anche io, comunque
sono Scarlett...»
«È un piacere
conoscerti.» Stringe la mano dell'attrice con entusiasmo. «Finalmente.»
«Lui è un tuo
grande fan.» Dici coprendo un lato della bocca per cercare di non farti notare.
Scarlett sorride continuando a guardarlo. «E sinceramente credo che sia voluto
venire qui più per incontrarti che per me.» Aggiungi ridendo.
«Non è ver…»
«NON CI POSSO
CREDERE!!!» Sebastian si avvicina urlando e dà un leggero pugno alla spalla del
tuo cavaliere, il quale ricambia il gesto prima di abbracciare l'ultimo
arrivato.
«Fra tutte le
persone che mi aspettavo di vedere qui...tu sei uno degli ultimi.» Sebastian si
allontana dall'abbraccio e lo scruta con fare critico. «Come ha fatto a
convincenti?» Si volta verso di te. «Come hai fatto a convincerlo?»
«Anche per me è
bello rivederti dopo tutto questo tempo, Seb.»
Rispondi incrociando le braccia al petto.
«Ci siamo visti
due giorni fa.» Puntualizza l'attore ravviandosi i capelli e lustrando il
completo che indossa. «Visto che bravo damerino?» Gira su se stesso mentre lo
osservi con fare sollevato, dopo tutte le proteste avevi paura di vederlo
arrivare in mutande o peggio con
quell’orribile completo celeste.
«Puoi andare.
L'abito non fa il monaco, ma sembri quasi una persona seria.» Ridi e gli altri
tre fanno altrettanto.
«Cosa c'è di
divertente?» Christopher vi raggiunge fermandosi fra Scarlett e Sebastian. Lo
studi in maniera quasi sfacciata, sono mesi che non lo vedi, e ti è mancato
tantissimo. Non hai mai osato provare a chiamarlo, non dopo il saluto
innaturale che vi siete scambiati a fine delle riprese. Si è fatto crescere la
barba e sembra stia bene, leggermente in tensione, forse, ma in piena forma.
«Parlavamo di
come Elsa abbia reso Sebastian un perfetto damerino.» Scarlett spiega e ti
riscuote dal tuo studio.
«Lo hai scelto
tu?» Annuisci al suo sguardo colpito. «Mi sembrava strano che fossi riuscito a
vestiti da solo.» Prende in giro Sebastian e il tuo cuore perde un battito
perché non ti aspettavi che fosse così normale.
Diciamo che avevi immaginato diversi scenari, ma non un approccio del genere.
Non che tu ti stia lamentando o altro, ma ti ha destabilizzata per un attimo.
«Ahah. Molto divertente. Si dà il caso che tu sia più
esperto di me solo perché sei più vecchio!» Sebastian incrocia le braccia al
petto con fare superiore.
«Forse volevi
dire più famoso.» Chris passa un
braccio intorno al collo di Sebastian fingendo di strozzarlo.
«Avevi ragione
sono simpatici.»
Ti volti verso
il tuo accompagnatore e sorridi sollevata mentre la sua mano ti stringe
gentilmente un fianco. Non sei sola. Per un attimo lo avevi scordato. Scarlett
ti punzecchia l’altro fianco con l’aria di chi la sa lunga.
«Noi non ci
conosciamo.» Chris allunga una mano verso voi.
«Beh, lui è il
cavaliere di Elsa.» Sebastian parla prima di tutti e sogghigna.
«Colin.» Il tuo
accompagnatore parla stringendo la mano e guardando prima Chris e poi Scarlett
stringendo la mano anche a lei. «Prima qualcuno è arrivato con la sua eleganza
da elefante.» Aggiunge guardando Sebastian di sottecchi, il quale lo colpisce
di nuovo al braccio.
«Vi conoscete?»
Chris osserva la scena confuso.
«Sì, siamo
cresciuti insieme.» Colin passa le braccia intorno a te e Sebastian. «Tutti e
tre.»
«Che cosa
carina.» Scarlett parla sorridendo a trentadue denti e tu scuoti la testa
incapace di fermare tutta questa storia.
«In realtà è
stata una gran rottura. Specie quando questi due stavano insieme, vero?» Colin
continua a parlare stringendoti fra le sue braccia e baciandoti la testa.
«Eri diventato
insopportabile in quel periodo.» Seb rotea gli occhi.
«Immagina un po'
perché?» Colin lo prende in giro.
«Beh, adesso è
tutta tua, no?» Seb sghignazza divertito.
Tu scuoti la
testa esasperata, questi due ti faranno sempre impazzire, sollevi il volto solo
per incrociare lo sguardo chiaro di Chris. Ha la fronte aggrottata, ma sorride
quando i suoi occhi si specchiano nei tuoi e non puoi fare altro che
ricambiare.
«Scarlett devi
ancora incontrare i fans?» Sebastian parla mentre ancora si punzecchia con
Colin.
«Sì, perché?»
«Devo chiederti
una cosa.» Le fa cenno di avvicinarsi. «Tu, Chris?»
«Io ho già
fatto. Devo andare alle interviste, ma fra un po' adesso ci sono Samuel e
Robert.» Specifica.
«Seb, prima di andare mi diresti dove è il bagno?» Colin
parla allontanandosi da te. «Ci vediamo dentro.» Si volta e riprende a
camminare con i due attori senza darti possibilità di replica.
Sbuffi e ti
trattieni dal mandarlo a quel paese. Lo sapevi che sarebbe successo. Speravi
che non avesse voglia di lasciarti da sola, con Chris soprattutto. Una piccola
parte di te sta esultando per questa possibilità, ma la verità è che hai una
gran paura di quello che stai per affrontare.
«Ti trovo bene.»
Rompi il silenzio.
«Già. Sì, sto
bene.» Dice mentre segue le tre figure con lo sguardo. «Anche tu.» Aggiunge
voltandosi verso di te. «Sei splendida.»
«Ѐ solo un
vestito…» Lisci la gonna con le mani per smorzare un po’ di imbarazzo.
«No, sei tu.»
Chris si gratta la nuca e abbozza un sorriso. «Sinceramente ti ho trovata più
sexy con la mia maglietta addosso, ma anche così non sei affatto male.» Dice
evitando di incontrare il tuo sguardo.
«Beh...Grazie.»
Dissimuli stringendoti nelle spalle e unisci le mani torturando la pochette.
«Mi piace la barba.» Aggiungi dopo un attimo di silenzio, ma te ne penti
subito. «Cioè mi piacciono gli uomini con la barba, vi rende più maturi…E sexy…
Cioè tu lo eri anche prima, ma con quella…Meglio se sto zitta.» Ti passi una
mano sul volto e inizi a guardarti intorno nella speranza di trovare una fossa
dove poterti nascondere fino alla fine dei tuoi giorni.
Non osi guardare
Christopher. Ti sei resa ridicola. Il trio SCS ti prenderà a sberle per questo.
«Grazie…Credo.»
Abbozza un sorriso divertito, grattandosi la nuca. «Scusa se ti ho messo in
imbarazzo…» Aggiunge incontrando di nuovo il tuo sguardo.
«No, figurati.»
Scuoti la testa e litighi di nuovo con la ciocca ribelle. «Niente imbarazzo,
sono solo lusingata.» Affermi sincera e sorridi. «Quali saranno i tuoi prossimi
progetti?» Chiedi dopo un attimo di silenzio.«Ho saputo che girerai un film da regista...Un bel passo avanti.»
Prosegui al suo sguardo confuso.
«Sì. Voglio
provare.» Dice passando il dorso della mano. «Spero di esserne all'altezza.»
«Lo sarai.»
Sorridi e finalmente ricambia pienamente, i suoi occhi dentro i tuoi. «Ne sono
abbastanza sicura.»
«Abbastanza?»
Chiede sollevando un sopracciglio.
«Dipende da chi
sarà il tuo addetto al reparto costumi...» Sostieni sorridendo e contagiando
anche lui.
«Stai
ufficiosamente facendo domanda di assunzione?» Domanda divertito.
«No. Mi sto
offrendo volontaria come tributo.» Rispondi pronta e mostrando la punta della
lingua fra i denti. «Morivo dalla voglia di dirlo.» Aggiungi sottovoce
sghignazzando.
«Non sono sicuro
di aver colto il riferimento, ma ok.» Si stringe nelle spalle e si avvicina,
fermandosi al tuo fianco. «Se a te sta bene e non reputi sia una situazione
imbarazzante...» Ti porge il suo braccio e, quando lo accetti, prende a
camminare.
«Perché?» Domandi con fare innocente. Anche se
ti senti in tutt’altra maniera.
«Perché tu mi
piacevi?» Dice come se avesse a che fare con una bambina.
«Beh, spero ti
piaccia ancora come lavoro altrimenti non dovresti assumermi.» Affermi codarda,
improvvisamente spaventata dalla piega che sta prendendo la vostra
conversazione.
«Non stavo parlando
del modo in cui lavori e da come ti comporti penso che tu lo sappia bene.»
Aggiunge perplesso.
«Anche riguardo
a quello spero di piacerti ancora.» Dici abbassando lo sguardo. Ok, l’hai
detto. Adesso non si torna indietro, giusto?
«Beh...Non sono
sicuro che Colin apprezzerebbe molto né questa tua affermazione, né la mia
eventuale risposta.» Dichiara serio, ma quando lo guardi leggi, oltre la
confusione, un minimo di speranza nel suo volto. Ti stringi nelle spalle e ti
senti finalmente leggera, tranquilla. Felice.
«Mio fratello
può lamentarsi quanto vuole, ma deve ricordarsi che io...»
«Tuo fratello?»
Chris ti interrompe posando le mani sulle tue spalle e guardandoti negli occhi.
«Colin. Mio
fratello, mi pare ovvio.» Ti mordi il labbro inferiore. Avresti dovuto
presentarlo così da subito, ma Seb e Scarlett ti
avrebbero uccisa se lo avessi fatto. Volevano divertirsi. Che cosa ci fosse di
divertente poi lo sapevano solo loro.
«Non così
ovvio.» Insiste Chris contrariato.
«Quanti Colin pensi che conosca?» Domandi
divertita.
«È un nome
comune! E Sebastian continuava a parlarne come se fosse il tuo ragazzo.»
Replica, ma riesce a malapena a nascondere il sorriso che sta combattendo per
affacciarsi sul suo volto.
«Perché
Sebastian è un idiota.» Dichiari incrociando le braccia al petto.
«Chi sarebbe
l'idiota, scusa?» La voce di Sebastian arriva alle tue spalle e tu ti volti per
guardarlo dritto in faccia.
«Tu.» Punti un
dito in mezzo al suo petto e lo spingi leggermente all'indietro.
«Disse quella
che parla di me alla sua cotta del momento.» Ti prende in giro mentre anche
Scarlett e Colin vi raggiungono. Quei due hanno legato al telefono per una
settimana e adesso sembrano conoscersi da una vita.
«Chris non è la
mia cotta del momento.» Replichi arrossendo vistosamente e cercando di non
pensare al fatto che lui è alle tue spalle in ascolto.
«Vero. È da
quando è tornata dal set che non parla d'altro. Un lamento continuo...» Colin
rotea gli occhi e se ne frega beatamente dello sguardo di rimprovero che gli
hai lanciato.
«Io non mi
lamento. Io...voi siete dei traditori. Io dovrei tenervi all'oscuro di tutto.»
Provi a contrattaccare. Te lo sentivi che ti avrebbero spinta a parlare in
qualunque modo possibile.
«No invece.»
Scarlett fa un passo verso di te e arriccia la tua ciocca ribelle. «Tu lo
sapevi che avremmo agito così. Sotto sotto tu ci hai raccontato tutto in modo
che noi potessimo fare questo.»
«Questo cosa?
Mettermi a nudo?»
«A nudo
probabilmente ti metterà qualcun altr...» Colin
colpisce Sebastian sulla nuca facendogli mordere la lingua. «Ahy. Mi hai fatto male.»
«Ѐ mia sorella!»
Scarlett annuisce all’affermazione di Colin mentre Sebastian rotea gli occhi e
allunga una mano verso di te spingendoti all'indietro con forza sufficiente a
farti ondeggiare sui tacchi che indossi.
Per mantenere
l'equilibrio sei costretta ad indietreggiare andando addosso a Christopher.
Sollevi il volto inclinando il collo all'indietro per vedere il suo volto
disteso in un sorriso divertito. Senti le sue braccia stringersi attorno alle
tue.
«Bene adesso
possiamo andare dentro sul serio.» Senti Colin parlare, ma non riesci a
staccare lo sguardo da quello di Chris. «Ricordati di tuo nipote quando esci da
questo stato di trance, sorellina.» Annuisci leggermente mentre in realtà sei
concentrata sulle dita delle tue mani che giocherellano con quelle di Chris.
«Scarlett anche
tu devi venire via.» Sebastian sghignazza divertito.
«Ma io voglio
vedere come va a finire.» Si lamenta l'attrice.
«Ti racconto
dopo.» Tu e Chris parlate all'unisono e vi sorridete.
«Che hai
intenzione di raccontarle?» Domandi dopo che si sono allontanati.
«Che potrei
essermi innamorato della mia addetta costumi...» Dice in un sussurro.
«Sono stata
assunta?» Chiedi sorridendo quando il suo naso si incontra col suo.
«Ancora non lo so.»
Lo colpisci al petto e riesci ad allontanarti leggermente da lui.
«Scarl…» Cerchi di richiamare l’attrice, ma vieni bloccata
di nuovo e ti mordi le labbra per cercare di non sorridere in maniera troppo
evidente.
«Non penserai di
scappare, proprio ora?» Domanda Chris.
«Beh, sì. Non
voglio dare spettacolo alla premiere di un film, magari aspettiamo il tuo…»
Rispondi pronta riprendendo a camminare.
«Ma ci vorranno mesi!» Si lamenta seguendoti e
raggiungendoti in un paio di falcate.
«Beh, abbiamo
aspettato tanto…» Ti stringi nelle spalle e fingi nonchalance nello stesso
istante in cui lui si china verso di te sfiorando con le sue labbra il lato
della tua bocca per un secondo, prima di allontanarsi e riprendere a camminare.
«Questo non vale.» Replichi rincorrendolo.
Lui si volta e
si stringe nelle spalle. «Cambiato idea, Williams?» Domanda divertito quando
stringi le labbra e assottigli lo sguardo nella sua direzione. Annulli la
distanza fra di voi sollevandoti sulla punta dei piedi e posando la bocca sulla
sua per un tempo sempre troppo breve per i suoi gusti. E anche per i tuoi, ma
questo non lo dirai, almeno non adesso.
«Andiamo.» Dici
senza voltarti verso tutti i flash che sono esplosi e stanno continuando ad
accecarvi. «E me la pagherai per questo.»
«Non fare
proposte del genere, Lentiggini.» Replica pronto e divertito mentre stringe la
tua mano nella sua. «Potrei farti rimpiangere queste parole.»
«Non contarci
troppo, Capitano.»
***
Salve.
Io lo so che adesso i SebElsa fans mi stanno odiando, mentre i CaptainFreckles stanno festeggiando (spero). Con i primi mi
scuso, giuro che non volevo farvi soffrire.
Ammetto di aver
oscillato tantissimo fra le due coppie anche io, anzi all’inizio la SebElsa doveva essere molto più che una Brotp,
ma scrivendo continuavo a pensare, Chris è così carino, Chris la fa sempre
ridere, la fa stare bene, questo è quello che dovrebbe fare un ragazzo. E
quindi ho iniziato a farmi delle domande, volevo spiegare bene i rapporti fra
Elsa e Sebastian e fra Elsa e Chris, per farvi vedere le stesse cose che
potrebbe vedere lei, stesso motivo per cui ho usato la seconda persona per
scrivere la ff, ma non sono mai stata del tutto
soddisfatta, anche se spero di esserci riuscita almeno in parte. Specialmente
adesso alla fine ho avuto molti dubbi, tanto da voler aggiungere gli ultimi tre
capitoli che avete letto e l’inizio di questo. Il concetto è che da un grande potere
derivano grandi responsabilità amore può nascere una splendida amicizia e
da una bella amicizia possa nascere un amore. Per questo ho voluto che fosse
Sebastian a dare la spinta letterale ad Elsa alla fine, anche se essendomi
sempre immedesimata in Scarlett avrei voluto farla dare a lei (alla quale però
ho lasciato la battuta xD). Spero di essere riuscita
nell’impresa e soprattutto che la scelta di Elsa non vi sia apparsa come messa
lì perché io preferisco Chris a Sebastian (non me ne voglia a male mr. Stan).
Spero di non avervi
delusi proprio adesso sul finale. Spero che questa storia vi sia piaciuta
almeno un pochino e di rivedervi nei miei prossimi progetti. Grazie a chi ha
seguito/ricordato e preferito la storia. Grazie a chi ha letto e a chi ha
recensito.
Ps. Il blend ha le mise di quest'ultimo capitolo. Non sono stupendi tutti e quattro? *li guarda con sguardo sognante*. Per quanti riguarda Scarl,Seb e Chris ovviamente è la tenuta della premiere mondiale di CA:TWS. Mentre per Gemma/Elsa ho scelto il photocall di Gemma Bovery dove era splendida. *_*
PPs. Ho aggiunto Colin perché mi serviva un cavaliere. Perché era stupendo alla premiere di OUAT e perché mi manca Hook e non vedo l'ora di vedere la quarta serie (tutti validissimi motivi).
Un abbraccio
Cos
Ppps. Vi
lascio di nuovo il gruppo FB, se volete passare siete i benvenuti. Blameit
on the wordsJ