Everybody wants him!

di suni
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Premessa ***
Capitolo 2: *** I. Naruto ***



Capitolo 1
*** Premessa ***


 

Ed eccomi a voi con una nuova insensatezza del tutto priva di scopo/significato/attrattiva eccetera. Più che una fanfic, una raccolta di ipotetici momenti ad alta stupidità.

Vorrei pregare i fan dei vari personaggi citati di non offendersi in alcun modo per quanto da me scritto: adoro praticamente tutti i personaggi di Naruto e il mio intento non è minimamente di svilirli.

Segnalo inoltre la presenza di SPOILER! E di un linguaggio con riferimenti sessuali abbastanza espliciti.

Buona lettura

suni

 

 

Everybody WANTS HIM!

 

 

 

Premessa

 

 

 

 

“SAS’KEEEEEEEEEEEEEEEE!”

Di chi sarà mai questa voce che urla straziata, caro lettore? Sei davvero sicuro di non averla mai sentita? Rifletti. Rifletti ancora. Accidenti, fa’ uno sforzo mentale!

Te la faccio risentire.

“SAS’KEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!”

Possibile che tu non abbia ancora capito? Pensaci su.

Haku. Lee. Gaara. Orochimaru. Itachi. Il Quartetto del Suono. Cos’hanno in comune queste persone?

Hanno combattuto – e ignobilmente messo a tappeto – Uchiha Sasuke.

E chi, chi ha protestato vivamente, urlando il nome dell’amato per episodi su episodi, puntate intere dell’anime, ore ed ore consecutive?

No, testa quadra, non Kishimoto. Mica perché non soffrisse, ma perché erano tutte idee sue.

“SAS’KEEEEEEE! IO TI SALVERO’!”

Adesso devi aver capito per forza. “Ti salverò”. C’è una sola persona che minaccia – dal momento che lui non sembra nutrire il minimo desiderio di essere salvato – Sasuke in questo modo a ogni piè sospinto.

Dunque?

Umpf. D’accordo, ti do un altro indizio.

“TI RIPORTERO’ A KONOHA, SAS’KE! NON IMPORTA A QUALE PREZZO, IO CI RIUSCIRO’!”

 Esatto! Ce l’hai fatta, alla fine. È proprio lui, Uzumaki Naruto.

Certamente ti starai domandando la ragione per cui  ti ho posto questa domanda. Ebbene, è a causa del delicato soggetto di cui sto per trattare in queste pagine. So che probabilmente tu, come molti altri, non ti sei mai reso conto della gravità dell’argomento, ma ragioniamoci su per un istante, vuoi? Si tratta di una questione pregnante e sentita.

Seriamente, so che probabilmente Sasuke non ti è molto simpatico, e ti capisco: non è questo il punto. Ma mettiti per un attimo nei suoi panni. È probabilmente da poche settimane dopo essere venuto al mondo che lo sventurato ragazzo vive situazioni analoghe. Naruto è solo la ciliegina sulla torta, il più esasperante tra i suoi spasimanti e il più insistente.

Pensaci bene. Un’intera esistenza trascorsa a cercare di sfuggire le avances di qualunque essere vivente incroci il tuo cammino, senza che tante attenzioni siano mai state da te minimamente richieste.

In tutta onestà, non verrebbe anche a te una sacrosanta voglia di svignartela?

Come ti sentiresti se isteriche ragazzine con capelli di colori improponibili starnazzassero il tuo nome accapigliandosi tra loro senza il minimo decoro, o se uno psicolabile con un fiocco viola intorno alla vita tirasse fuori metri di lingua a ogni tua comparsa, borbottando suadente che sarai suo/a perché sei forte, potente e soprattutto molto bello/a? O se i tre figuri che ti sei ingenuamente scelto come nuovi compagni di squadra dopo aver seccato il suddetto psicolabile battibeccassero per decidere chi di loro stona meno affiancato a te? Dimmi, lettore, che effetto ti farebbe sapere che ogni volta che incontri uno sconosciuto il suo primo pensiero, infarcito di particolari turpi e peccaminosi, è “perdinci, che gran bel figliolo” anche se il tuo intento invece era metterlo in soggezione con il tuo aspetto bellicoso, accuratamente messo a punto in anni e anni di perfezionamento per diventare un Vero Tenebroso Solitario?

Riesci a comprendere un dramma di tale portata, lettore?

Una vita intera. Anni su anni, infiniti giorni che si accumulano uno sull’altro, tutti trascorsi all’insegna dello stesso copione.

Sasuke si sveglia. Sasuke si alza dal letto, si lava la faccia, si pettina – perdendo come minimo tre quarti d’ora, ma sono dettagli – fa colazione ed esce di casa. Sasuke incontra una persona, una qualunque. C’è il 95,7% di possibilità che la persona in questione rimanga imbambolata per tre o quattro minuti a fissarlo con sguardo vacuo e sognante. In seguito, l’82,3% di possibilità che lo apostrofi con voce melensa e tenti di allungare le mani su di lui in qualche modo.

Ti ricordo che Sasuke è sveglio da circa un’ora. Sessanta minuti fa stava beatamente dormendo e siamo già alla prima molestia sessuale della giornata. E le cose non faranno che peggiorare da qui a sera, perché ovunque lui vada Sasuke incapperà nello stesso problema.

Si reca ad allenarsi: Sakura squittisce ininterrottamente e lo luma con bramosia, Naruto sbava senza vergogna. Cammina innocentemente per strada e si arrampica su un albero – non si sa bene per quale ragione, ma non importa -  ed eccolo imbattersi in tre genin sconosciuti provenienti da un altro villaggio, uno dei quali, capelli rossi e occhiaie improbabili, insiste per sapere il suo nome e lo osserva immobile per quasi un quarto d’ora, passandolo presumibilmente ai raggi x. Un’altra, la bionda, gli lancia un’occhiata di indubbia interpretazione. Nella fattispecie: “perdincibacco, che strepitoso animale da letto”. (Sasuke, ti rammento, ha dodici anni. Pensa un attimo al trauma.)

Il tizio con le grosse sopracciglia, nonostante professi il suo amore imperituro per Sakura – volesse il cielo, è sicuramente il pensiero di Sasuke – alla fin fine dedica le sue attenzioni a lui. Strano che gli esaminatori del torneo per diventare chunin non gli abbiamo proposto di promuoverlo a tavolino in cambio di favori sessuali.

Forse lo hanno fatto.

Ti sembra inverosimile?

D’accordo. Evidentemente le reali dimensioni della faccenda che sto trattando ti sono sfuggite. Lascia che ti illustri, lettore, il comportamento completamente malsano di alcuni – una piccola percentuale – dei più convinti corteggiatori di Sasuke, e ti renderai conto tu stesso che l’idea di avances esplicite da parte di persone di qualunque sesso o età non è così assurda come potrebbe dar l’idea di primo acchito.

E cominciamo, ovviamente, dal proprietario della voce urlante di cui sopra.

Lo shinobi che ha trasformato il nome Sasuke in un aperto richiamo erotico.

Uzumaki Naruto.

 

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Capitolo 2
*** I. Naruto ***


 

 

I. NARUTO

 

Per comprendere la portata esatta dell’ossessione del jinchuuriki in questione, lettore, la cosa più semplice e diretta è portarti alcuni esempi pratici della suddetta. Ti descriverò a seguito l’atteggiamento tipo tenuto da Naruto, contestualizzandolo in due semplici situazioni normali.

 

 

I,A: scontro mortale

 

(So cosa stai pensando: non è esattamente una situazione normale. Permettimi, lettore, di farti notare che il numero di volte in cui  Naruto e Sasuke si prendono a mazzate supera di gran lunga quello delle occasioni in cui li si vede, ad esempio, conversare civilmente. Traine le necessarie conclusioni secondo la tua personale visione della realtà.)

 

La notte oscura è squarciata da lampi abbacinanti, intervallati da tuoni cupi e rumorosi. La pioggia cade fitta sulla foresta, le chiome brune degli alberi sono fiocamente illuminate, a intermittenza, dalla luce delle folgori possenti.

Non vi sono che alberi imponenti a perdita d’occhio, tra i cui tronchi è impossibile avventurarsi con questo buio. In mezzo al bosco periglioso e sterminato, v’è una radura augusta e terminante contro un ampio dirupo che si erge verso il cielo come un truce titano di roccia.

Sotto l’acqua scrosciante, due ragazzi si fronteggiano intrepidi. L’uno, infagottato in una tuta arancione di dubbio gusto, ha capelli biondi, a raggio di sole, e occhi azzurri tersi e rotondi. L’altro, d’un fascino intollerabile, possiede la grazia incontaminata di un efebo e la carica sessuale di diciotto pornostar. Come le due caratteristiche possano convivere in un unico individuo è un mistero di cui nemmeno il Terzo avrebbe saputo fornire spiegazione.

“Sas’ke!” esclama Naruto, con voce fremente. “Non m’importa se vuoi cancellare il nostro legame! Io ti salverò comunque, perché sono tuo amico!”

Sasuke lo scruta impassibile, con vago sprezzo. Le sue iridi nere scivolano dall’alto in basso, con condiscendenza, sull’interlocutore. Giunte all’altezza del cavallo si fermano, registrando la prepotente erezione ben poco celata dai pantaloni del biondo, quindi i suoi occhi assumono un che di vitreo e, come dire, terrorizzato.

“Te l’ho già detto, Naruto,” esclama con voce profonda e d’una sensualità che strappa a Naruto un gemito roco. Sasuke si schiarisce la gola, esita. “Ah, ah, ah, uno,” continua, con tonalità volutamente più stridula. “Prova, prova, uno. Stai ancora gemendo, baka?”

Naruto deglutisce faticosamente, reggendosi a stento sulle ginocchia molli, e scuote il capo senza convinzione.

“Bene. Dicevo? Ah, sì,” riprende l’Uchiha, ritornando senza volere al suo tono di voce naturale e altamente arrapante, fermo e indifferente. Naruto si morde a sangue le labbra, trattenendo i lamenti d’eccitazione. “Te l’ho già detto, Naruto: ho annullato quel legame e tutti gli altri. Tu per me non rappresenti assolutamente nulla, e di sicuro non quello che vorresti,” puntualizza con vaga petulanza.

“Non capisci, Sas’ke!” protesta Naruto, con un chiaro movimento pelvico nel fare un passo avanti. “Io non lascerò che tu distrugga quel che ci unisce. Sono disposto a fare qualunque cosa, ma ti riporterò al villaggio! Hai la mia parola!”

Sasuke lo osserva senza espressione, la sua mano scivola senza volere a far scudo al fondoschiena, che sente – giustamente – minacciato.

“Io non ho intenzione di tornare a Konoha, Naruto. Non m’importa nulla di quel villaggio di perdenti,” afferma deciso. “E se l’unico modo per fartelo capire è ucciderti, allora lo farò. Volentieri, peraltro,” sbotta, vedendo la mano del jinchuuriki scivolare verso le parti basse, forse per dar loro sollievo.

“Stai mentendo, Sas’ke!” protesta Naruto veemente, ritirando repentinamente il braccio nel vedersi colto in flagrante.

“Sei patetico, Naruto. Adesso ti dimostrerò cosa può un vero shinobi rispetto a un pivello come te. Stai per morire, Naruto,” ammonisce Sasuke, truce, mettendosi in posizione d’attacco.

“Razza di testardo!” inveisce Naruto con la stizza d’una fidanzata abbandonata. “Ti farò capire a costo di prenderti a schiaffoni da qui alla maggiore età!” esclama incoerentemente.

Sasuke sospira tristemente, levando gli occhi al cielo.

“Perché proprio la maggiore età, Naruto?” chiede con riluttanza.

Naruto sussulta, si gratta la testa e sogghigna ampiamente, con innocenza.

“Perché a quel punto saremo entrambi adulti e consenzienti,” afferma schietto.

“IDIOTA!” sbotta Sasuke, avventandogli contro con furia improvvisa. “COME TE LO DEVO DIRE CHE NON TE LO DO? NON TE LO DO!” sbraita con un pugno, precipitando a terra a seguito dell’altro. “Fattene una ragione, non verrò mai a letto con te! E leva quella dannata mano!” ruggisce con un calcio, mentre Naruto si divincola e tenta di far arrivare le dita alle sue pudenda.

“Tu non capisci, Sasuke. Tu ed io abbiamo un vero legame, il più importante che esista. Abbiamo vissuto entrambi le stesse sofferenze, conosciamo lo strazio di…”

“NON E’ VERO!” urla l’altro, spingendolo via mentre cerca di aprirgli i pantaloni. “Nessuno ti si è mai filato di striscio! Che ne sai di cosa si prova a essere costantemente molestati? Non hai idea di come ci si senta a perdere la serenità per gli abusi di qualche pervertito che ti si struscia contro mentre fai la coda in bottega, mentre ritiri le pagelle, mentre…lasciami in pace!” conclude con un nuovo pugno.

“Ma io ti amo, Sas’ke!”

“Io NO, idiota!”

Dissolvenza sulla mossa tentacolare di Naruto, che tenta in ogni modo di sgusciare contro il corpo scattante dell’altro.

 

 

I,B: inseguimento pluridecennale

 

(Anche questo, lettore, a dispetto dell’apparenza è perfettamente normale: da’ un’occhiata allo shippuuden e vedi tu.)

 

Il labirinto è sterminato, zeppo di trappole e tranelli mortali. È realizzato interamente in mithril per risultare indistruttibile a qualunque jutsu. Sasuke se lo è fatto costruire intorno appositamente da un architetto cui ha promesso in cambio di concedersi a lui, salvo poi ucciderlo prima del compimento dell’atto perché nessuno potesse conoscere il segreto per arrivare nel centro, ove vive recluso da tre quinquenni.

Naruto ha impiegato trentatre anni per superare tutti i trabocchetti. Ha sbagliato strada cinquemilasecentoventiquattro volte, ha subito una media di quattro infortuni al giorno per un totale di quarantacinquemiladuecentosessantasette ferite potenzialmente mortali che il chakra di Kyuubi ha guarito.

Ha quarantanove anni quando riesce finalmente a giungere nella roccaforte del compagno di squadra – che, per amor di verità, non è più tale da trentasei anni.

“SAS’KEEE!” rantola nel vedere l’amico.

Che, ovviamente, dimostra ancora l’avvenenza di un ventenne in piena forma.

Naruto ha un’eiaculazione istantanea, malamente celata con qualche colpo di tosse.

Sasuke sospira stancamente.

“Naruto,” afferma glaciale. “Direi che le tue chances di diventare Hokage, a questo punto, sono decisamente scarse. Hai investito metà della tua vita in questo labirinto, quando avresti dovuto allenarti per diventare un grande shinobi. Hai veramente del tempo da sprecare,” osserva sarcastico, avvicinandosi di qualche passo.

“Ti avevo promesso che ti avrei salvato, Sas’ke,” esclama l’altro trionfalmente. “Non mi rimangio la mia parola, fa parte del mio nindo!” aggiunge battagliero.

“E il resto del tuo nindo in che consiste?” replica l’altro, scettico.

Naruto esita per un istante. Si gratta la testa. Porta le braccia ai fianchi in una posa fiera.

“Concupirti,” dichiara baldanzoso.

“Credevo di averti detto che tra noi non ci può essere nulla,” osserva Sasuke stancamente.

Naruto si acciglia, addolorato.

“E pensavi di farlo uccidendomi, è questo il tuo sistema?” afferma rabbioso. “Ma non l’hai fatto, mi hai lasciato in vita,” aggiunge sicuro.

“L’altra volta ti ho risparmiato,” illustra Sasuke con fierezza, “perché ritenevo di essermi spiegato con sufficiente chiarezza. Ma siccome a quanto pare non è così, questa volta ti ucciderò,” conclude risoluto, estraendo lentamente la spada scintillante dal fodero che porta in spalla.

Naruto, alla vista di quell’oggetto dal chiaro rimando fallico, emette un gorgoglio eccitato, umettandosi le labbra.

Non muove un muscolo, mentre l’altro gli si fa vicino con chiari intendi omicidi. Geme, quando Sasuke gli posa un braccio sulla spalla per assicurarsi che non sfugga al suo colpo mortale.

“Sì…” sussurra estasiato.

“Stai fraintendendo, Naruto,” lo avverte Sasuke asciutto.

“Qualunque cosa tu faccia, io ti salverò,” esclama Naruto, assente e beato.

“Ma io sono già salvo, idiota!” sbotta Sasuke esasperato. “Starei benissimo dove sono, se non fosse per te!”

“Ti mancavo così tanto?” sussurra Naruto speranzoso, allungando a sua volta il braccio per cingerlo in un abbraccio a cui l’Uchiha reagisce con un morso deciso. Mossa sbagliata: Naruto emette un lamento languido, socchiudendo gli occhi.

“Levati di dosso,” ringhia Sasuke minaccioso.

“Ti riporterò a Konoha con me,” afferma Naruto, ignorandolo.

“Non ci voglio venire, a Konoha,” afferma Sasuke, la voce tremante e vicina a un pianto esasperato. “Come te lo devo dire? Ma che lingua parlo? Non mi senti? Non voglio tornare a Konoha, e soprattutto non con te, che devo fare perché tu lo capisca?”

“Sei tu che devi capire, Sasuke,” risponde l’altro con sicurezza.

Dissolvenza sulla spada che cala il fendente.

 

 

Questi, lettore, sono soltanto due dei mille episodi analoghi intercorsi. Vorrei permettimi di farti notare che riflettendo su questi fatti si può aprire una nuova prospettiva su Sasuke. Lo si ritiene – per molti versi a ragione – un individuo spiacevole, ma sei sicuro che al suo posto non avresti reagito ancor più violentemente?

Prendine atto: non è facile essere IB (Incommensurabilmente Bello) nella vita di tutti i giorni.

Ricorda inoltre che Naruto ha trascorso mesi interi fianco a fianco con Sasuke, giorno dopo giorno, ininterrottamente. Prova a immaginare il numero di tentativi di seduzione messi in atto.

So che è difficile riuscirci. Prova lo stesso. Non ce la fai?

Te lo dico io: milleseicentonovantasei.

E mezzo.

Perché mezzo, ti chiedi?

Perché sul più bello Naruto è stato scavalcato da Sakura.

Già, Haruno Sakura. Il secondo personaggio del macabro teatrino di sessuomania allestito intorno a Sasuke.

 

 

 

 

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