A love Kissed From Darkness

di LoveEverlack
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Presentazioni. ***
Capitolo 2: *** Benvenute, alla S. Vladimir. ***
Capitolo 3: *** Ricordi dolorosi. ***
Capitolo 4: *** Relax tra genitori. ***



Capitolo 1
*** Presentazioni. ***


Questo è, più che altro, un capitolo di presentazione. 
Ispirato, a quello postato da Lily33 per presentare i suoi personaggi. Questa storia, però, sarà diversa dalla sua. Metterò solo, forse, delle gif animate anch'io così da avere un motivo per cercare le immagini animate. Diciamo che mi diverto a cercarle, ma se non le uso mi sento poi quasi stupida. 
Non ci avevo mai pensato, a dire il vero, ma poi leggendo la sua storia ho avuto una specie di... illuminazione per usare (?) 
Ad ogni modo, vi consiglio di andare a vedere la sua storia e spero che non dispiaccia se ho preso la sua idea per le gif.
Comunque... ecco qui i personaggi di questa storia. Compariranno anche Rose e gli altri, ma a piccole dosi. Questa storia è maggiormente concentrata sulla vita dei figli di Rose e Lissa. 



NOME: Katrine
Secondo genita di Christian e Lissa, Katrine è una ragazza spensierata ma allo stesso tempo seria. Sa bene come comportarsi e quando farlo, mentre il resto del tempo lo passa a divertirsi con la sua amica Natalia. 
Ha un fratello più grande, William, già laureato alla S. Vladimir che si è allontanato da palazzo pochi anni prima che lei si trasferisse nella scuola. Si sentono per telefono, internet e lo vede raramente quando torna a palazzo dai suoi compiti reali. 
E' dolce, sensibile come la madre, ma a differenza sua controlla un solo elemento: L'Acqua. 



Nome: Natalia. 
Natalia è la figlia di Dimitri e Rose, come per Lissa anche lei ha un fratello più grande (Maxon) che ha frequentato la scuola insieme a William. Si vedono poco, poichè suo fratello deve seguire William per proteggerlo. 
Con Katrine ha un ottimo rapporto, a differenza di suo fratello. Da bambini erano legati, ma diventati grandi ha fatto sì che avessero un disguido e si allontanassero. Natalia, però, è comunque legata a William e volente o nolente dovrà fare i conti con il suo passato. 
Per quanto riguarda il carattere possiamo dire che è come Rose. Continuamente in cerca di battute, con un odio profondo per la Kirova e difficilmente riesce a stare zitta. Cresciuta a palazzo con i suoi, è stata allenata dai suoi genitori ed è riuscita solo dopo molto tempo a convincere suo padre a mandare anche lei e Katrine alla S. Vladimir. 



Nome: Maxon
Anche lui come la sorella ha preso tutto da uno solo dei due genitori, infatti è la copia di Dimitri. Serio e posato è sempre stato uno dei migliori alunni della S. Vladimir e uno dei pochi che la Kirova adorava. A differenza della sorella non odia la preside, nonostante bisogna ammettere la trovi alcune volte snervante. 
Ha un fantastico rapporto con la sorellina, tiene molto a lei ed è anche l'unica, oltre ai membri più stretti della famiglia, con cui si lasci pienamente andare. Il resto del tempo lo vedresti solo come un guardiano. 
Si occupa di William, viaggia con lui e quindi non vede molto la famiglia. Da piccolo aveva promesso a Katrine che l'avrebbe sposata, promessa che probabilmente la ragazza si era anche dimenticata. Dovrebbe forse rispettarla?



Nome: William
Ed infine vi presento il principe più bello ed adorato. Simpatico, inteliggente, che si impegna nel suo ruolo di reale. Chi non lo amarebbe?
Purtroppo si è lasciato andare un pò, iniziando a frequentare sempre nuove ragazze e finendo anche per litigare con Natalia. 
Ha iniziato a viaggiare con Maxon, sentendo la famiglia e gli zii per telefono. 
Incredibilmente protettivo verso la sorella, si arrabbierebbe con chiunque se solo le succedesse qualcosa. E' molto legato a Natalia, nonostante dopo la litigata si siano allontanati. Nonostante ciò tornerà alla S. Vladimir per far rivedere Maxon e Natalia, volendo riabbracciare anche la sorella. 
Dunque, alla fine, questa lontananza non durerà neppure molto.

 

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Capitolo 2
*** Benvenute, alla S. Vladimir. ***


Quello era un giorno importante per Natalia Belikov. La dhampir, figlia di niente meno che Rose Hathaway e Dimitri Belikov, stava finalmente per iniziare il suo anno alla S. Vladimir Accademy. Accompagnata dalla sua amica Katrine Ozera.
Dopo anni passati a palazzo, sotto le lezioni di Dimitri, Natalia -o Tals, per gli amici- aveva chiesto ai genitori di mandarla in quella scuola per continuare le lezioni con altri insegnanti. Insomma, sarebbe diventata lo stesso un guardiano, ma aveva preferito allontanarsi da palazzo e provare ad allenarsi senza il padre. 
Aveva bisogno di nuovi stimoli, per essere sicura di poter diventare la guardiana di Natalia. Questa era una promessa che si erano fatte per poter rimanere accanto alle proprie famiglie, quando ancora erano tutti uniti. 
C'erano stati dei litigi, che avevano allontanato i figli di Lissa e Rose dalle due ragazze. O meglio, il litigio aveva coinvolto solo Natalia.
Nonostante ciò, però, Katrine e l'intera famiglia Ozera e Belikov era rimasta in contatto con i loro figli. Natalia, invece, parlava solo con il fratello, cercando sempre scuse per evitare di parlare o vedere William.
Quando i ragazzi erano tornati per un breve periodo a palazzo, infatti, Natalia si era letteralmente rinchiusa in palestra ed usciva con chiunque le capitasse a tiro. Solo quando tutti erano a letto, poi, riusciva pienamente a parlare con il fratello. 
Era testarda, senza alcun dubbio. Talmente tanto da non riuscire a vedere neppure in faccia il motivo del litigio, talmente testarda da aver convinto tutti a palazzo che era meglio evitare di parlarne con lei. Il passato era passato, non voleva averci nulla a che fare. 
Stava bene, ormai, non aveva bisogno di inutili distrazioni e sofferenza. Sopratutto durante quella permanenza che l'avrebbe portata a studiare alla S. Vladimir.
-Tals guarda! Siamo arrivate.- la voce di Katrine, riportò Natalia alla realtà.

Rialzò lo sguardo e sorrise, fuori dal finestrino, Natalia poteva vedere i muri della S. Vladimir estendersi sul terreno e il cancello farsi sempre più grande.
Quasi riusciva a scorgere i guardiani, appostati come sua madre le aveva detto. Beh sì, le era stato svelato qualche segreto sulla scuola.
E alla fine, nonostante le proteste di suo marito, Rose le aveva spiegato la struttura della scuola affinché potesse scappare ad ogni evenienza.
“Io e tua zia abbiamo fatto così!” e, guardandole, Natalia poteva vedere la loro felicità suo loro volti in ogni momento. Erano scappate ed erano finite a palazzo, con una famiglia che le voleva bene e dei mariti che le adoravano. 
Se vista in quel modo, alla fine, l'intera situazione non poteva che risultare spettacolare, alle due ragazze. Come potevano non sognare un futuro come quello?
E non erano i gioielli e le feste a cui avevano libero accesso. Assolutamente no. Ma l'amore che chiunque poteva respirare nell'aria, a discapito anche delle regole sul matrimonio tra dhampir che avevano regolato le loro vite.
I suoi genitori non l'avevano rispettata ed avevano avuto due splendidi figli. Quindi, perchè doveva rispettare proprio lei quelle regole?
-Benvenuta alla S. Vladimir, Kath.-
Varcarono i cancelli, dirette subito verso l’ufficio della Kirova. Potevano quasi sentire i mormorii che si espandevano al loro passaggio, gli sguardi che gli alunni si scambiavano nel vederle. Erano il nuovo Gossip! Le avevano avvertite, che sarebbe successo.
Nessuna delle due, però, sembrava darvi peso. L'importante era essere lì insieme ad affrontare gli sguardi ed il cambiamento che le circondava. No?
Allontanando una ciocca di capelli dal viso, Tals entrò nella stanza, seguita da Katerine.
Mentre la preside parlava con i guardiani, Tals lanciò all'amica uno sguardo, mimando il volteggiare di un corvo. Rose lo aveva sempre detto, che la Kirova le ricordava un corvo. Purtroppo per lei, però, non aveva previsto la reazione della figlia che le aveva subito affibbiato il soprannome di "Corvo-Kirova la Corova". 
Dimitri si era talmente infuriato e, vergognato allo stesso tempo, nel vedere le due bambine gironzolare per il castello urlando il nome della Corova.
-Smettila Tals!- ma, nonostante quella frase, Katrine stava già ridendo allegramente.
Poté quasi sentire la Kirova sibilare verso di lei. Era identica a sua madre, alla fine, non avrebbe certo potuto sorriderle felice.
Con suo fratello era stata diversa. A quanto pare ricordava molto il guardiano Belikov, per far caso alla parte di DNA ereditata dalla madre.
"Oh beh, le fortune capitano a pochi." aveva detto lei. E, naturalmente, in quei pochi era presente lei. Felice di poter far arrabbiare la Kirova.
-Principessa Ozera. Signorina Belikov. È un piacere avervi qui alla S. Vladimir.- allungò una mano verso entrambe, facendole accomodare su due poltrone lì davanti.

-Il piacere è nostro preside Kirova.- Tals annuì indifferente.
Un saluto in più, un saluto in meno. Rimaneva pur sempre il corvo-Kirova. La quale, sorprendentemente, non fece nessun commento e continuò a parlare.
-Il guardiano Belikov mi ha scritto una lettera, in cui mi spiegava della sua decisione di iscriversi qui, signorina. Beh, l’anno è appena iniziato e l’iscrizione fatta per sua madre immagino valga ora anche per lei.- credette quasi di poter sentire un “purtroppo” sussurrato sprezzante mentre beveva.
-Dunque ho accettato le vostre iscrizioni.-
Doveva forse ringraziare? No perché, sul serio, se si aspettava un suo grazie stava fresca.
Non avrebbe ringraziato, oh no. Scosse il capo con decisione e stette in silenzio, come se le stesse concedendo di poter parlare.
Natalia non era così, ma con quella donna era diverso. La odiava perché figlia di Rose e per qualche altro motivo. Forse riconducibile all’incidente che avevano provocato ad una festa di palazzo a cui era presente anche lei.
La Kirova strinse le labbra in una linea sottile. Facendo loro segno di andare.
-Orario e materiale sono nelle vostre camere. Spero che il guardiano Belikov vi abbia ben addestrata, signorina Natalia. Ci aspettiamo grandi cose, da lei.-
E, naturalmente, il resto del tempo lo passarono chiuse in camera a svuotare i bagagli. Fu solo più tardi, quando Natalia chiuse gli occhi per dormire vide il cielo da un aereo.
Era da tempo, ormai, che non entrava più nel suo corpo. 

 
Ed ecco qui, il primo capitolo. 
Spero vi piaccia come inizio. Ho accennato leggermente alla vita delle ragazze senza entrare molto nel dettaglio, più in là infatti, scopriremo i fatti che le riguardano. 
Per ora avremo solo Katrine e Natalia, William e Maxon arriveranno più in là. 

 

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Capitolo 3
*** Ricordi dolorosi. ***


[NOTE: Le parti in corsivo scritte in Comic Sans MS sono flaskback del passato.]

Non doveva svegliare Katrine, lo sapeva, ma nonostante la sua amica stesse dormendo, Natalia aveva la necessità di parlarle.
Credeva di aver perso quel legame, da quando William era partito e aveva chiuso ogni tipo di contatto, fisico e mentale, con lei. Non realmente, certo, ma il solo fatto che i legami tra di loro vennero interrotti ancor prima che si dividessero, le aveva fatto sperare di essere andata incontro ad un taglio netto. 
Stop. Niente più sofferenze, che il tempo avrebbe naturalmente guarito. 

"Dovreste tornare a parlavi, tesoro. Anche quando io e zia Lissa eravamo lontane... non smettevo un attimo di pensare a lei, anche quando non potevo entrare in lei o parlarle. E sappiamo entrambe, Nat, che stai provando lo stesso... nonostante tu voglia nascondercelo."
Sua madre non aveva mai parlato di ciò che le era successo. Natalia aveva da subito cercato di evitare l'argomento, voleva andare avanti senza pensare alla sua morte.
Non aveva mai rivelato l'accaduto, ma sapeva lo stesso che la sua famiglia ne era a conoscenza. Come potevano anche solo non sospettarlo? 
"Sto bene, Mamma, sul serio. E non credere che la botta dell'allenamento sia dovuta al litigio... non mi distraggo solo per una stupidaggine." 
Rose le aveva sorriso, un sorriso triste ad incresparle le labbra. Con la mano, quella in cui aveva la fede nuziale, aveva iniziato ad accarezzarle i capelli, lasciando l'altra poggiata sul letto. 
"O lo so... sei proprio come me." 
Dopodiché si era alzata. Katrine aveva bussato alla porta e Rose non poteva intrattenersi troppo lì con lei, nonostante le proteste di Lissa. 
Sua zia cercava sempre di convincerla a passare più tempo con Natalia, dopo il litigio, ma sua madre conosceva bene i doveri di un dhampir e conosceva abbastanza Natalia da sapere, che non avrebbe sopportato tutte quelle premure. 
Katrine aveva sorriso ad entrambe, entrando nella stanza ed appoggiandosi alla porta in legno. 
"Zia Rose... ti dispiace se dormo qui oggi? La Mamma mi ha dato l'ok, ma voleva fossi tu a decidere."
E fu proprio in quel momento, che per la prima volta Katrine aveva usato lo sguardo da cucciolo su sua zia. Tanto per assicurarsi una risposta affermativa, nonostante Rose non si sarebbe fatta problemi. 
Sua madre aveva riso, aveva dato un bacio ad entrambe e si era allontanata. 

"Solo... cercate di dormire."


Parte di quei ricordi che aveva a lungo nascosto scoppiarono all'improvviso. Come una bolla di sapone, bucata da uno spillo. 
Natalia non voleva pensarsi, accidenti. Aveva fatto tanto per rinchiuderli in un cassetto per non riviverli mai più. 
Si appoggiò al muro, fuori la camera di Kathrine, sedendosi lì sul pavimento e regolando il respiro con la testa poggiata sulle ginocchia. 

Era successo tutto una notte d’Estate, dopo l’ennesima uscita del fratello di Kath, tornato a casa con una delle Moroi di turno. Natalia era rimasta sveglia ad allenarsi, Katrine era stata male e non le andava di dormire. 

Aveva iniziato a sfogare tutta la rabbia repressa su un sacco da box. Rabbia per Kathrine, che non si sarebbe dovuta ammalare, rabbia per William che aveva iniziato ad allontanarla dalla sua vita. 
"Accidenti!" aveva urlato, colpendo nuovamente il sacco. 
Un Moroi non doveva ammalarsi. Non avrebbe dovuto avere neppure un mal di testa. Quindi perchè Kathrine doveva star male?
Certo, suo fratello non lo sapeva, ma era rincasato così, con un largo sorriso sul volto che la fece infuriare ancora di più.
E, come se non bastasse, le aveva dato la colpa.
“Se uscissi meno con i tuoi amici e più con Kath, forse non sarebbe successo.”
Ed era stata lì che si era infuriata, era da tempo che non riusciva più a sentire ciò che provava e la rabbia accumulata era scoppiata all’improvviso. Gli aveva chiesto, anche se ordinato sarebbe stata la parola più appropriata, di andarsene.
E così si erano divisi. La dhampir la cui vita era stata salvata dal principe Moroi, aveva invertito i ruoli ed aveva urlato di sparire.
Aveva Maxon con lui. Suo fratello era il suo guardiano, in grado di proteggerli in qualunque momento senza neppure essergli accanto. 
Era stato quello il suo pensiero non appena lo aveva visto sparire. 
Ed aveva colpito di nuovo il sacco, sbucciandosi le nocche e non fregandosene del dolore. Voleva infliggere uno Strigoi, ma sapeva anche che non li avrebbe trovati e, anzì, si sarebbe sfogata sui manichini della palestra. 


Bussò alla porta di Katrine, non appena fu sicura che nessun ricordo l'avrebbe colpita, entrandovi velocemente per non farsi vedere.
La Moroi aveva aperto, avvolta in un pigiama chiaro, con la vestaglia ricamata -su cui Natalia aveva fatto tante battute- e gli occhi verdi che si aprivano a fatica mentre la guardavano con una preoccupazione mista a sonno. I capelli legati in una treccia sulla spalla.
-Che succede, Tals?- la dhampir sospirò, sedendosi sul divano e stringendo a sé il gatto di Kath che aveva portato dal castello.
-L’ho rivisto. Per un secondo. Era su un aereo con Max. Sto per impazzire, Katrine.- sentì una mano stringerle la spalla, cercando di calmarla.
-Non avrò i poteri telepatici di mamma. Ma devi calmarti, Tals, ok? Sono sicura che tutto si sistemerà... è stato solo un caso. Anche se, sai cosa ne pensiamo tutti, dovresti tornare a far pace con Wil... mio fratello. Non siamo più i bambini di una volta.-
Si bloccò appena in tempo. Il nome di suo fratello era off-limits con Natalia, chiamatelo in qualsiasi modo tranne William.
Ma, nonostante quelle parole e il non averlo chiamato, sentì solo le lacrime della dhampir scenderle lungo il viso.
Natalia non piangeva mai. Non lo faceva quando si feriva, non aveva pianto neppure quando suo nonno le aveva portato in regalo quella sciarpa luminosa per il compleanno.
Non aveva mai pianto. Tranne quando William era partito.
-E per fare cosa? Soffrire di nuovo? Essere esclusa dalla vita del Moroi che mi ha salvato e non potergli parlare, o sembrerei una ragazzina? No, grazie, non ci tengo.-
Aveva sofferto più di tutti loro. Per prima, quando William la escluse dalla sua vita e, dopo, quando era partito così: con il jet reale senza neppure provare a parlarle.
Almeno tutti loro potevano parlargli, comunicare con lui. Ma lei? Era stava completamente esclusa, come se non fosse neppure importante.

-Ma è passato molto tempo, Tals. Se solo parlaste... forse riuscirete a fare pace. Ora non preoccuparti per essere... entrata, sarà stato un evento a parte. Dormi qui, ora, calmati.-
 
La mattina dopo, quando Natalia aprì gli occhi, si trovò davanti il muso di Buttercup davanti al viso. Si tirò su di scatto, mentre la sorpresa si faceva strada in lei.
Perché era sorpresa? Scosse la testa, massaggiandosi le tempie e sbadigliando.
Poi vide l’orario e scese in fretta dal divano portandosi dietro le coperte.
-KATH PERCHE’ NON MI HAI SVEGLIATO!- ma non trovò la sua amica.
Solo un biglietto poggiato sopra un completo nero, fatto da Katrine Ozera, con il profumo di gelsomino a caratterizzare la lettera.
“Per la mia migliore (o unica, dovrei dire?) amica. Vestiti e corri a fare colazione, io esco a fare una passeggiata prima del tuo risveglio. Vedi di non far tardi. Buttercup ti controllerà.”


 
Buongiorno/buonasera/buoninqualsiasimomentostiateleggendo
Dunque, faccio sempre schifo a parlare nei capitoli, dunque mi limiterò a ringraziare. 
Grazie a Clary Frebeccaforever per le recensioni. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e che abbiate capito tutti i passaggi. 
Spero che abbiate letto le note e che, quindi, abbiate capito il perchè del cambio di scrittura ancor prima di leggerlo. 
Non è tutto svelato. A parte il fatto che William ha salvato Natalia non ho spiegato molto, questo perchè leggerete della storia più avanti. 
Anzì, in questo capitolo non avreste dovuto capire nulla fin quasi alla fine, ma ho modificato il testo anche perchè si era capito già dal primo. 
Che dite, vi piacciono i personaggi o... per meglio dire... vi è piaciuta la parte Rose-Tals?
A presto!

 

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Capitolo 4
*** Relax tra genitori. ***


-Shh… zitti tutti per un minuto.- Rose si sedette sul divano, passando a Lissa e Christian i loro bicchieri ed accoccolandosi vicino a Dimitri.
Il castello era silenzioso. Niente “Katrine qua, Natalia là!”, le loro figlie erano andate, avevano iniziato a frequentare la S. Vladimir e avevano permesso a tutti loro, finalmente, di godersi dei momenti tra adulti anche quando erano in servizio.
O meglio, in teoria lo sarebbero stati -lei e Dimitri-, ma la Regina Lissa era ciò che era ed aveva finito per cacciare le guardie e lasciare il salone solo per loro. 
Niente proteste, nessuna frase di troppo. Rose e Dimitri avevano abbastanza fama dalla loro, da convincere tutti che la decisione di Lissa non potesse essere messa in alcun modo in discussione. 
-Sto sognando? Perché non voglio alzarmi.- Christian annuì alla frase della moglie, accarezzandole i capelli e bevendo dal bicchiere che Rose gli aveva dato. Era ottimo, oltretutto. 
Gurdò prima Lissa e poi Rose, sorridendo a quest'ultima.
-A proposito, ottima scelta.- la dhampir alzò il suo, bevendo in seguito alla frase.
Dovevano sembrare adolescenti ma, nel vederli meglio, sembravano solo genitori in piena fase di Relax. Lontano dai figli che, nonostante fossero grandi, sembravano dei bambini. 
Probabilmente erano capaci di creare maggiori complicazioni ora, rispetto a quando giocavano a bocce nel salone. Perchè giocavano, giusto?
-Chissà quanto durerà.- Rose sospirò, poggiando la testa sulla spalla del marito.
-Compagno… ti amo. Ma il tuo fare pessimista proprio no, ora, ok?- lo sentì ridere.
Beh sì, Rose era ancora la dhampir più divertente dell’intero pianeta. Seguita, forse, solo dalla nipote e poi dalla figlia.
Eh sì, Katrine da buona e dolce principessa, sembrava essere peggio di Natalia Belikov. Avevano entrambe preso le sue orme più o meno dall'età di otto anni, quando avevano sentito Rose parlare della Kirova ed organizzarle uno scherzo per l'arrivo al castello. 
Solo che lo scherzo lo avevano organizzato le bambine, durante la festa che Lissa aveva dato nel Salone.
A quella risata seguì il bacio del marito sulla sua testa, prima che Rose si alzasse per brindare con il gruppetto a quella situazione di calma.
-Un brindisi. All’eterna vita da genitori in pace.- era bello, quei loro momenti insieme.

Nonostante gli obblighi reali li costringessero a rimanere perennemente seri il 10% delle volte, passavano l’altro 90 a lavorare e divertirsi contemporaneamente. Solo che, con Natalia e Katrine, le cifre erano diminuite di molto... dovevano essere doppiamente vigili.
Qualcuno, però, busso alla porta proprio nel loro momento di tranquillità.
La figura di una guardia fece capolino dalla porta, doveva essere una delle reclute di Rose, siccome la guardava intimorito per averli interrotti. 
Rose aveva chiesto di far assumere reclute da portare al castello, per essere meglio addestrati ed aver qualcosa da fare.
Voleva approfittare dei permessi del suo lavoro il più possibile, aveva detto loro. 
-Capo Hathaway c’è una visita. Ehm... piuttosto importante.- con un grugno, Rose si alzò dal divano per seguire il ragazzo fuori la porta.
Odiava essere il capo delle guardie, in momenti come quello, Dimitri si lamentava delle reclute che gli capitavano intorno da allenare e che -a volte- erano dei veri incompetenti.
Rose avrebbe volentieri fatto a cambio.
-Che genere di visita?- domandò afflitta, aprendo la porta per vedere meglio.  
Nonostante quello che aveva detto prima, però, lo spettacolo che le si presento davanti fu uno dei migliori. Lo capì anche dal sospiro di sollievo della recluta, che aveva riacquistato colore, non appena aveva visto la sua espressione.
-Max! Liam!- i due ragazzi si fiondarono tra le braccia di Rose, che scompigliò loro i capelli come quando erano ancora dei bambini e lei una semplice dhampir, senza reclute intorno che si rivolevano a lei.
Passava i pomeriggi con loro, insieme a Christian o Lissa, raramente con Dimitri che li raggiungeva in momenti del tutto differenti. 
Solitamente si dividevano, lavoro e bimbi, lavoro e bimbi. Niente babysitter, entrambe le famiglie erano state daccordo su questo punto.
-Andiamo zia Rose, sono un principe!- la dhampir rise, sistemandogli meglio i vestiti.
-Già, purtroppo. Perché non ci avete avvisati?- entrambi alzarono le spalle, mentre Rose liquidò con un cenno del capo la recluta.
Aveva eseguito i suoi ordini, certo. Doveva essere informata di qualsiasi cosa improvvisa, ma la visita di suo figlio ed il principe poteva anche non essere inclusa in quel suo ordine. 
-Volevamo farvi una sorpresa. Allora possiamo vedere gli altri?- chiese Maxon.
-Roza chi è?- sorrise al suono del suo soprannome, facendo segno ai due di precederla.
-Non ci troverete proprio tutti... però.- William si girò sorpreso verso di lei.
Certo non si aspettava un benvenuto, ma era stato attento come sempre a non far trapelare nulla a Natalia. Come poteva essersene accorta? 
Rose gli mise un braccio attorno le spalle, scortando entrambi nella stanza. 
Lissa saltò letteralmente dal divano, correndo intorno ai due giovani per avvolgerli in un abbraccio. Scoccò un bacio al figlio, tenendolo stretto più a lungo del normale, mentre a loro si univa Christian. 
Rose invece ne approfittò per occuparsi di suo figlio, sedendosi con lui vicino a Dimitri e stare un pò insieme, prima che gli altri si ricordassero di non essere soli in quella stanza. 

 
Ed eccoci qui conm un nuovo capitolo della storia. 
Ho pensato di non pubblicare sempre parti con Natalia e Katrine e fare, invece, anche dei paralleli con la vita deli adulti, con un avvenimento del passato. 
Concentrarmi, insomma, anche su altro. Nel prossimo però vedrete sicuramente Natalia e Katrine. 
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. 


 

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