Anche se non fossi l'Avatar, ti vorrei bene lo stesso.

di AlexandraCoffeeTime
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'ennesimo fallimento ***
Capitolo 2: *** Madre e figlia ***



Capitolo 1
*** L'ennesimo fallimento ***


NOTA! capitolo post "Spitits", in onore della nuova saga finale di LOK: Come al solito, nell'eventualità che ci siano errori della trama e grammaticali ed eventuale presenza di OOC, chiedo perdono.


L'ennesimo fallimento.

Si trovava nella gelida distesa di ghiaccio dietro il suo villaggio natale, uno dei luoghi che considerava più accoglienti al mondo, nonostante il clima impetuoso.
Korra si diresse verso la scogliera più alta che dava sull’oceano con passo deciso e veloce: più trascorreva il tempo, più si innervosiva.
Inoltre continuava a accertarsi che nessuno che la seguisse, che fosse del Loto Bianco oppure uno dei suoi amici: ultimamente, avevano preso la brutta abitudine di controllarla quando usciva, e ciò le recava un gran fastidio…. Non era più una bambina!
Appena vi giunse, sospirò vistosamente; si mise in posizione del loto, diede un’ultimo sguardo nei dintorni e cominciò la sua meditazione.
Erano passati alcuni giorni dall’ultimo tentativo: cercava in tutti i modi di poter stabilire nuovamente un contatto con le sue vite passate, anche un debole sussurro, se poteva.
Cercò di percepire la voce gentile di Aang, oppure quella autoritaria di Roku, o meglio ancora quella scherzosa e allegra di Wan, il primo Avatar.
Ma niente.
Tutto quello che sentì fu il respiro di Rava sincronizzarsi con il suo, ed il suo sussurro che tentava di rassicurarla, ancora una volta.
E ancora una volta, non aveva avuto fortuna.
Ma cosa vai a pensare stupida! E’ ovvio che non ha funzionato: ti sei già dimenticata cosa è successo un mese fa? Pensò tra sé e sé.
Si alzò in fretta e furia e si precipitò a casa.
*
La casa di Korra era quasi vuota, e Senna controllava attentamente le ultime cose sistemate nei pochi bauli prima di partire per la loro nuova dimora, dall’altra parte del globo.
Ancora non riusciva a credere al fatto che suo marito avesse ri-guadagnato il titolo che gli spettava di diritto, dopo che i piani di Unalaq erano falliti: capo della Tribù Meridionale dell’acqua… Suonava molto bene, per uno come Tonraq, doveva ammetterlo
Un po’ le dispiaceva lasciare la sua terra, ma a lei andava bene così: Tonraq aveva bisogno di lei, e per lui ci sarebbe sempre stata.
Era immersa nei suoi pensieri quando la porta si spalancò sbattendo violentemente con il muro, e sentì qualcuno che mugugnava un “ciao mamma”.
Si voltò in tempo per vedere sua figlia che gettava malamente il cappotto di pelliccia su un baule e dirigersi in camera sua con passo spedito.
- Ciao Korra.- fece in tempo a dirlo che un’altra porta sbatté chiudendosi, quella che conduceva nella camera di sua figlia.
I rumori che seguirono non furono difficili da indovinare: cuscini che andavano inevitabilmente contro il muro, imprecazioni in antico dialetto della loro tribù ed infine, inaspettatamente, un gran silenzio.
A Senna bastarono queste azioni per capire che Korra aveva fallito.
Andò verso l’ingresso della stanza, e solo dopo essere stata sicura di non sentire frasi del tipo “lasciami stare! Voglio rimanere da sola!”, entrò. 


Angolo del manicomio!
Zalve gente! Tuodo bien?
Capitolo piccolo per introdurre una grande storia (?) 
Scherzi a parte, sono stra eccitata per il trailer di Baòlance uscito in 'sti giorni: wowowowowowow! Festaggiamo, popolo del fandom di Korra! ;)
OK, dopo i miei commenti stupidi, lasciate una recensione piccola se riuscite, scrivetemi cosa non vi sembra adatto ect.
Ci vediamo alla prossima! 

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Capitolo 2
*** Madre e figlia ***


NOTA! capitolo post saga di "Spirits" di Korra. nel caso dovessero esserci errori grammaticali o della trama ed eventuale presenza di OOc, chiedo perdono. 


Madre e figlia

Quando Senna entrò, trovò uno spettacolo che ormai era diventato normale negli ultimi tempi: Korra sdraiata sul letto a pancia in sù, immobile e col volto sprofondato nel cuscino.
Per terra invece si notavano granelli di cenere sparse qua e là nei dintorni delle coperte e sul pavimento… dominio del fuoco, senza ombra di dubbio.
Quando era arrabbiata, a volte la “tranquilla” Avatar era solita produrre fiamme e (se capitava l’occasione) un innocente oggetto veniva incenerito. Questa volta la tragica sorte doveva essere toccata a dei cuscini, vista la scarsa presenza nella stanza.
Senna si avvicinò al letto con lentezza, per poi sedersi accanto a Korra.
Nessuna reazione, c’era da aspettarselo.
Allungò un braccio sulla sua spalla e appena cominciò ad accarezzarla, Korra non reagì, semplicemente si limitò a cacciare con poca convinzione quel gesto affettuoso scrollandosi in modo confusionario.
- Mamma, sto bene.. quante volte devo ripeterlo?-
Senna sorrise: fin da bambina, non voleva mai ammettere quando stava male. Sarebbe sempre rimasta quell’adorabile “piccolina”che si ostentava a mostrarsi forte, come se niente e nessuno potesse scalfirla; ma Senna e Tonraq non si erano mai lasciati impressionare dalle apparenze, neanche adesso.
- Korra, ascoltami, so che per te era importante stabilire un qualche legame con il tuo lato spirituale, e so bene quanta fatica hai fatto per ottenerlo e per farti accettare come Avatar dal mondo..- la mano, prima sulla spalla, scivolò veloce verso la lunga coda di cavallo - .. ma ormai è passato, e sai bene che non è stata colpa tua.-
- Sì, invece! – Korra si alzò di scatto, fissando sua madre negli occhi urlando.
- E’ stata colpa mia!! Solo mia! Avrei dovuto aspettarmi una mossa del genere combattendo contro Unalaq, avrei dovuto reagire quando lui e Vaatu hanno colpito senza pietà lo spirito degli Avatar!! Avrei…!-  abbassò il viso da lei rapidamente, interrompendo a metà la frase: aveva esagerato stavolta, e Senna non c’entrava niente in tutto questo. Come al solito, se ne era resa conto tardi.
Ne seguì un pesante silenzio, e l’ambiente intorno alle due figure sembrò divenire più triste di quanto già non fosse.
Korra sospirò, e riprese a parlare con un filo di voce.
- Scusa mamma… è solo che, io sono l’Avatar… dovevo…a vrei dovuto..- e questo fu il segnale che permise a Senna di abbracciarla: poté sentire il batticuore di sua figlia a contrasto con il suo respiro regolare.
- Tesoro, tuo padre e io ti abbiamo già detto tante volte che non ha importanza: tu stai bene, sei viva, ed è questo ciò che conta. Sappiamo quanto sia sempre stato importante per te non deludere mai nessuno, in particolare te stessa.-
In quel momento, Senna sentì due braccia forti avvolgersi intorno alla sua schiena in una stretta gentile, ed il volto di sua figlia affondare sulla sua spalla.
- Però, voglio che tu sappia un’altra cosa, Korra, una cosa che forse ti sembrerà banale…- Senna si prese qualche secondo, per essere sicura che la sua ultima frase non andasse a vuoto e che Korra si concentrasse su quello che le stava per dire.
- Anche se non fossi l’Avatar, ti vorrei bene lo stesso. Tuo padre ti vorrebbe bene lo stesso, e sono certa che anche Katare la penserebbe come me…. e noi tutti, ti vogliamo bene così come sei. – concluse, lasciando che la stretta sulla schiena aumentasse, senza però farla alcun male.
Dopo svariati secondi, ebbe una risposta da Korra.
- L’ho sempre saputo mamma… grazie!- disse in un soffio.
Senna sorrise.
I bauli li avrebbe controllati un’ultima volta l’indomani mattina. 

591 parole... praticamente una one-shot u.u
Angolo del manicomio! 
Ed eccomi qui con un secondo capitolo appena sfornato; caldo e soffice come i pluncake della Mulino Bianco XD
Battute a parte, è sempre bello vedre un rapporto madre e figlia, almeno secondo me! ;)
Se vi è piaciuto, non fate i timidi e recensite se volete: è sempre un gestogradito.
EDIT 11 ottobre 2014: ho concluso la storia con 2 capitoli per mancanza di idee, e riguardandola bene il capitolo che avrei messo sarebbe stato più che scontato: i soliti baci e abbracci con tanto di famiglia felice. A mio modesto parere, va bene così. Sbaglio? Chissà, ai posteri l'ardua sentenza. Grazie a tutti! <3

 

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