My black and bloody love

di Anna The Creepygirl
(/viewuser.php?uid=748693)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Un non capitolo ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


...
Sono ore che cammino, senza una meta e senza scopo...
Ho litigato con mia madre...ancora.
Non posso sopportare quando mi urla addosso, e anche stavolta mi ha dato uno schiaffo. 
Piangendo sono uscita di casa e ho cominciato a camminare sotto la pioggia, con il cappuccio della felpa grigia calcato sulla testa, le mani in tasca e le lacrime che si mischiavano alla pioggia.
Non ne posso più della mia vita...mio padre che mi picchia ad ogni minima trasgressione, mia madre che mi rimprovera sempre e comunque, a scuola sono perseguitata da tre ragazzi che mi fanno ogni genere di cosa, non scendo nei particolari, sappiate solo che mi riempiono ogni volta di lividi. Insomma la mia vita fa schifo.
Il mio nome è Chiara e ho sedici anni, sono una ragazza con i capelli neri, gli occhi verde smeraldo e le labbra rosse, la mia pelle è molto pallida ma non bianca, solo un semplice color pesca.
Le mie gambe stanno diventando sempre più pesanti, sono infreddolita e affamata, ma ormai che importa...
Dopo un altra decina di minuti  di cammino mi ritrovo ai margini di un bosco, vi entro, anche se questo luogo non sia proprio un posto sicuro a quest'ora della notte.
Smette di piovere, e sbuca timidamente la luna da dietro le nuvole nere, la sua luce illumina il paesaggio intorno a me, riproducendo le ombre spettrali degli alberi sul terreno.  
Mi raggomitolo davanti a un tronco d'albero cercando di riparami dal freddo. La mia vista si sta facendo sempre più sfocata e le mie palpebre si stanno chiudendo senza il mio consenso.
Ma all'improvviso uno scricchiolio di rami spezzati e un rumore di passi giunge alle mie orecchie e questo basta per farmi risvegliare completamente e mettermi in stato di allerta. 
Sento una voce non molto distante:- Eh stasera mi sono proprio divertito con quelle tre .-
Spalanco gli occhi...c-cosa stava blaterando quel tipo?
Mi raggomitolo ancora di più nella felpa sapendo comunque che non mi avrebbe protetto da un  eventuale aggressione, i passi e gli scricchiolii sono sempre più vicini e una figura incappucciata si dirige a passo lento verso di me.
Indossa una felpa bianca macchiata di sangue con un cappuccio che gli copre interamente il viso, con le mani in tasca, dei pantaloni neri e delle All Stars sempre nere.
L'unica cosa che posso scorgere da sotto il cappuccio sono qualche ciocca di capelli neri, dalla corporatura sembrava un ragazzo sulla ventina d'anni.
Vorrei poter scappare lontano ma le mie gambe non ne vogliono sapere di rialzarsi, sono troppo spaventata per fare qualsiasi movimento.
Si accorge di me solo quando siamo a una decina di metri di distanza.
Lo sento ridere mentre dice:- Bene bene, ecco la numero quattro.- 
Avanza lentamente avvicinandosi a me poco a poco come per pregustarsi il momento, il suo volto viene illuminato dalla luna, e io per poco non urlo: ha la pelle completamente bianca con un sorriso scolpito sul viso da zigomo a zigomo, attorno agli occhi c'era un alone nero, come se fossero stati bruciati, e dalla tasca della sua felpa sporge il manico di un coltello.
Ormai è a pochissimi passi da me,  sudo freddo, estrae il coltello dalla tasca giocherellandoci e facendolo passare più volte tra le sue dita tranquillamente.
La vista diventa di nuovo sfocata, per me tutto questo è decisamente troppo, sento che la testa mi gira, sverrò da un momento all'altro.
Stranamente il ragazzo non muove un dito, anzi sembra quasi sorpreso.
Un violento capogiro mi fa venire la nausea, questo è l'ultimo mio pensiero prima che il buio prendesse il sopravvento.

ANGOLO AUTRICE:
Ehm... bene questo era il primo capitolo della mia storia, visto che adoro la creepypasta di Jeff ho deciso di farci una fiction sopra :3 
visto che sono un po'nei  casini (in termini di scuola) vi dico subito che i capitoli li potrei mettere anche a distanza di una settimana, ma non andrò oltre, promesso :3
premetto che questa è la mia prima fanfiction ,  quindi accetto qualunque critica per migliorare il mio modo di scrivere.
Jeff: E ce ne saranno molte, fidati.
Tu sta zitto che porti sfortuna :(
Ah e devo fare dei ringraziamenti speciali ad alcune persone: 
Grazie a Micol e Gaia per avermi sopportato e incoraggiato a pubblicare la storia, ma devo dire almeno un miliardo di grazie a Francy che mi ha aiutato a scrivere questo capitolo e che ha fatto un disegno bellissimo, che però non posso mettere ora perchè sono senza computer ç.ç (infatti ora sto pubblicando con il tablet)
Un saluto salutoso da Annaira17 :3 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Mi risveglio tutta sudata nel mio letto, con ancora la felpa addosso...è stato tutto un incubo? No era troppo realistico per non essere vero, e poi quel ragazzo non poteva essere solo frutto della mia fantasia.
Guardo l'orologio, le due e mezza.
Sono talmente assorta nei miei pensieri che quasi non mi accorgo della fame che ho, così mi alzo dal letto, sentendomi le gambe ancora deboli, e vado verso la porta della mia stanza. I miei genitori dormono, fortunatamente, non avrei voluto sentire la scenata di mia madre al mio ritorno, dopo una fuga così improvvisa. 
Mi dirigo in cucina, apro il frigorifero per vedere cosa rimane e ci trovo solo qualche frutto. Agguanto una mela e le do' un morso (nda autrice: molto in stile "death note") sentendomi subito meglio.
Dopo qualche minuto torno in camera mia con la mela mezza mangiata e un grappolo d'uva, qualcosa sul comodino attira la  mia attenzione, sopra ad esso era poggiato un piccolo biglietto macchiato di sangue.
Il biglietto recita:" Mia cara Chiara, stanotte sei stata fortunata ma la prossima volta non avrò scrupoli, per oggi puoi dormire sonni "tranquilli" ci rivedremo presto
GO TO SLEEP" 
Nella mia testa rimbombavano tante, troppe domande... come faceva a sapere il mio nome e indirizzo? Perchè mi aveva risparmiato nel bosco? Come mai finiva il biglietto  con "GO TO SLEEP"? 
E questi sono solo alcuni dei miei punti di domanda.
Dopo aver mangiato mi stendo sul letto ad occhi aperti, decisa a non addormentarmi,  ma dopo una ventina di minuti le mie palpebre si chiudono da sole facendomi sprofondare nell'abbraccio di Morfeo.
Il mattino dopo mi desto con le urla di mia madre in sottofondo, naturalmente lei ha sempre trovato modi dolcissimi per svegliarmi.
Mi alzo e vado in cucina dove c'è già mia madre che fa la colazione,  mi siedo e aspetto che dia sfogo alla sua rabbia.
- Ma che ti è venuto in mente ieri sera me lo spieghi?!- urlò mentre girava le uova, stingo i pugni- Oh beh naturalmente non ci hai pensato a noi vero?! Eravamo entrambi preoccupatissimi per te piccola ingrata!-
Sento delle  lacrime di rabbia pizzicarmi gli occhi ma riesco a trattenermi dal piangere davanti a lei -  Ieri sera scommetto  che hai fatto baldoria tutta la notte pensando"Ma chissene frega dei miei genitori, tanto loro sono solo dei deficienti!"- Sbatte la padella con violenza nel lavandino dopo aver messo le uova in un piatto:- Te ne stai qui seduta tranquilla come non mai, mentre io sclero ogni cinque minuti per tutte le cazzate che fai!- Mi tira uno schiaffo sulla mia guancia, arrossandola - Tu stupida ragazzina, ieri sera sono stata alzata fino alle 4 per vedere se tornavi!- questo punto non ce la faccio più, mi alzo di scatto, batto i pugni sul tavolo e sbotto - Ho visto quanto eri preoccupata ieri sera! Tu menti! Sono tornata alle due, e voi stavate dormendo! A voi due non ve ne frega niente di me o di quello che faccio basta che non faccia casini giudiziari!- Le lacrime mi scendono violente dalle guance - Voi mi avete sempre trattato con disprezzo, per me non siete mai stati dei genitori ne' lo siete tuttora!- urlo inferocita, mia madre rimane sbalordita, non mi ero mai ribellata ai suoi rimproveri, avevo sempre subito senza fiatare. 
Sentendo il rumore che facciamo io e lei, scende anche mio padre con sguardo assassino - Se per te non siamo genitori allora non avrai problemi ad andartene. Sì hai sentito bene, vattene subito da casa mia! Ora! -
Me ne vado in camera mia per preparare i bagagli e andarmene, avevo già previsto un eventualità del genere e per questo avevo risparmiato un po' di denaro che avrebbe potuto sostenermi per qualche mese, nella valigia a mano ci metto i pochi averi che ho nella mia stanza e chiudo il tutto con facilità.
Non sono affatto dispiaciuta di andarmene, il vero problema però sarà trovare lavoro.
Scendo le scale con tranquillità e mi avvio verso la porta di casa, metto una mano sulla maniglia e la apro.
A quel punto dico con amarezza ai miei genitori:- Almeno adesso dormirete sonni tranquilli. Addio.- E mi avvio in strada con il cappuccio della felpa grigia calcato sulla testa. 

ANGOLO AUTRICE:
Buonsalve a tutti :3 ed eccomi ritornata con un capitolo fresco fresco appena scritto :D
Devo ringraziare Nightmare Bloody per la recensione che mi ha lasciato e per avermi aggiunto nei preferiti XD 
Ok adesso la nostra Chiara è stata cacciata da casa sua dai suoi stessi genitori....cof* cof* bastardi cof* cof* 
Chiara: ma sei stata te a descriverli così! 
Ehm... vero anche questo ^.^' 
Chiara: -.-' 
Coooooomunque, il prossimo cappy lo aggiungerò tra qualche giorno, grazie a chi legge la mia storia e chi sopporta i miei scleri ^.^ 
​Un saluto salutoso da Annaira17 :3

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Vago qualche ora in città cercando un posto dove alloggiare temporaneamente a pochi soldi, ma purtroppo i prezzi non sono il massimo per i miei risparmi. Ho quasi perso le speranze quando mi imbatto nel "Midnight Motel", un luogo abbastanza squallido all'apparenza ma con dei prezzi convenienti,  così prendo subito una camera e pago solo per una settimana, visto che non so quanto  tempo rimarrò qui.
Arrivata nella mia stanza rimango sorpresa, ha un arredamento molto semplice e spoglio, ma ciò non importa poi molto, mi stupisce soprattutto la pulizia, quando vai in un motel a poco prezzo ti aspetti il peggio, ma in questo no, anzi era quasi decente. Mi sdraio sul letto, che è più comodo di quando mi aspettassi, pian piano mi rilasso e mi addormento profondamente senza neanche disfare la valigia.

" Avanzo lentamente sulla strada, sto seguendo qualcuno che ha la testa coperta da un cappuccio bianco, all'improvviso si ferma così mi fermo anch'io, si guarda intorno probabilmente per vedere se qualcuno lo stia spiando, alzo la testa di poco e osservo la casa che mi sta davanti, ha qualcosa di familiare... Ma certo! È la casa dei miei genitori, la mia vecchia casa...
Ricominciamo a camminare, ma per sbaglio calpesto un rametto producendo uno scricchiolio, l'uomo si volta improvvisamente e dalla sorpresa rimango immobile, lui si guarda intorno con circospetto e sebbene io sia a pochi passi da lui sembra che non mi possa vedere. Purtroppo è talmente buio che non sono riuscita a vederlo in faccia.
Intanto l'uomo si sta arrampicando facilmente fino a una finestra del primo piano, che è spalancata.
Io lo seguo, imitando le sue mosse, e mi accorgo di essere nella camera dei miei genitori, stanno dormendo entrambi, l'uomo li sta osservando immobile, all'improvviso tira fuori un coltello da cucina e uccide mia madre nel sonno, mi porto le mani alla bocca e qualche lacrima mi scende dalle guance, è vero che mi hanno cacciato da casa ma sono pur sempre i miei genitori. Poi aspetta nell'ombra che mio padre si svegli, cosa che accade quasi subito, lui vede il corpo della moglie e si dispera, urlando imprecazioni che non posso ripetere, allora si alza dal letto, probabilmente per chiamare la polizia, solo allora l'uomo salta fuori dalla zona d'ombra si scaglia contro mio padre, gli punta il coltello al collo e dice:- Dov'è Chiara?-  No aspetta... cosa ha appena chiesto?-Rispondi!- gli urla, con una voce stranamente familiare, intanto preme ancora di più il coltello sul collo dell'altro facendo una lieve ferita. Mio padre deglutisce, si vede che ha paura ma vuole fare lo spavaldo a tutti i costi quindi gli dice:- Cosa vuoi da me eh? Cerchi quell'ingrata di Chiara? Mi spiace ma non è più qui, l'ho cacciata stamattina e ora puoi anche sparire idiota.- Mossa sbagliatissima, mai dare dell'idiota a chi ti punta un coltello alla gola, ma non ha finito, infatti chiede ancora:- E poi cosa vorresti da quella?- l'uomo comincia a ridere, una risata che avevo già sentito una volta:- Ho un conto in sospeso con lei, ma adesso...vai a dormire, è molto tardi...- e detto questo lo pugnala al petto, lui cade a terra rantolando e sputando sangue fin quando non esala l'ultimo respiro, dopo di che il killer scrive sul muro bianco della stanza "Go to sleep" con il sangue rendendolo parzialmente rosso. Poi si gira verso di me, come se all'improvviso si fosse accorto della mia presenza, e si toglie il cappuccio, mostrando il suo viso bianco. È lui! Il ragazzo che avevo incontrato nel bosco!
Sempre rivolgendo il suo sguardo su di me mi dice, ghignando in modo inquietante:- Sei furba mia dolce Chiara, ma sappi che ti troverò e finirò il lavoro che ho iniziato, parola di Jeff the Killer!-"

Mi sveglio di soprassalto con le lacrime agli occhi e il sudore freddo che imperla la mia fronte, guardo l'orologio sono le sette del mattino.
Mi alzo e vado in bagno per farmi una doccia calda, il rumore dello scorrere dell'acqua mi ha sempre aiutato a ragionare e a rilassarmi.
Mentre mi lavo i capelli penso al sogno che avevo fatto quella notte, allora.... ecco chi è quel misterioso ragazzo, è Jeff the killer, e in questo momento mi sta cercando... o forse no, in fondo era solo un sogno, ma era così...reale...
ANGOLO AUTRICE:
La la la ^^
stranamente sto canticchiando una canzone degli One Direction
Chiara: Ma credevo che non ti piacessero.
Infatti ho detto stranamente
Chiara: -.-
Ok;
Chiara: Ma sei comunque una s****a!
 Perchè? :(
Chiara: Insomma uccidi I miei genitori e io devo pure assistere alla scena?!
Ma serviva per far andare avanti la trama! E poi mi stavano sul caaaaaaa...volo.
Chiara: E io dovrei sopportare I tuoi scleri fino alla fine della storia?? Giammai!
Jeff: Te ti lamenti, ma io la sopporto da quando si è iscritta, quindi muta.
Chiara: Grrrrrrrrrr *guarda Jeff con occhi assassini*
O-ok prima di scannarvi però fatemi finire, allora se non si fosse già notato non sono più Annaira17 ma Anna The Creepygirl :3
Visto che in questi giorni ho un po' di tempo libero credo che continuerò a pubblicare I capitoli con un paio di giorni di distanza l'uno dall'altro, l'unica cosa che mi dispiace è per la dimensione di questo capitolo (troppo corto), mi dispiace ma non potevo fare altrimenti:(
Ringrazio itachiforever e Nightmare bloody per aver recensito e che seguono la storia, ringrazio inoltre Little_GirlMoon005 per aver messo la mia storia tra le seguite.
Chiara: JEFF IO TI AMMAZZO!
Jeff: COSA VUOI FARE TE?! RIPETILO!
BASTA VOI DUE AVETE ROTTO!
Basta vi saluto se no qui comincia una rissa. .. un saluto salutoso da Anna The Creepygirl :3
Questa sarebbe l'immagine di Chiara (perfetta a mio parere)
Image and video hosting by TinyPic" /> E questo è il disegno fatto da Francy di cui ho parlato nel primo capitolo:
Image and video hosting by TinyPic" />
 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Dopo essermi lavata, asciugata e vestita esco dalla stanza, do' le chiavi al proprietario e mi avvio verso il bar più vicino per mangiare qualcosa.
Mi siedo al bancone e ordino un caffè e un cornetto alla crema, mentre mangio guardo il telegiornale, stanno trasmettendo la notizia di una serie di omicidi compiuti in questi giorni: " La polizia brancola nel buio, sebbene conosca l'identità dell'assassino, non hanno un idea precisa dove possa essere in questo momento il famigerato killer"  come al solito, la polizia non sa fare il proprio lavoro " sulle pareti delle stanze in cui sono stati commessi gli omicidi è sempre stata scritta la stessa frase 'go to sleep' come se il killer volesse farsi riconoscere a ogni sua uccisione" aspetta... la frase 'go to sleep'..."ma dagli studi ci giunge una notizia agghiacciante, questa mattina sono stati ritrovati il corpo di due coniugi pugnalati entrambi al petto" sgrano gli occhi...cosa? Due coniugi? Ah beh ci sono moltissime coppie sposate potrebbero non essere loro " La frase del killer è riportata sul muro come ad ogni omicidio, ma questa volta c'è di più, un altra frase scritta presumibilmente dallo stesso assassino spicca accanto alla prima ' I'll find you'. A chi sarà rivolto questo avvertimento? Da qui è tutto, linea allo studio." Rimango a bocca aperta,  allora il mio non era solo un incubo, quello che avevo visto era...reale. Finisco di mangiare, pago e corro subito verso il motel e quando raggiungo la mia stanza, ci entro, chiudo a chiave la porta e tiro le tende. Mi siedo sul letto tenendomi le gambe con le braccia, e comincio a piangere. Lui mi sta cercando, chissà forse mi ha già trovata e aspetta solo il momento giusto per uccidermi. 
Troppe domande mi affollano la mente, decisamente troppe, che si uniscono alla paura e all'agitazione.
E adesso anche i miei genitori erano morti, non hanno mai avuto un affetto smisurato nei miei confronti, ma sono pur sempre... mamma e papà...
Piango, piango e continuo a piangere per non so quanti minuti, poi quando mi sono calmata, vado in bagno e mi lavo il viso arrossato, "devo compiere un primo passo se voglio cominciare a camminare" penso con  convinzione, e il primo passo che devo fare è superare il lutto dei miei genitori e trovare un lavoro che mi consenta di vivere. Così prendo il primo taxi che trovo e mi dirigo in centro città, dove sono sicura troverò un impiego. 
Dopo ore di ricerca, mi imbatto in un ristorante, 'Unlocked dreams', che ha bisogno di una cameriera.
Entro titubante, non ho mai avuto un esperienza lavorativa in vita mia, quindi non so cosa aspettarmi.
Chiedo alla cassiera riguardo il posto come cameriera e lei mi indica gentilmente l'ufficio del proprietario. 
Vado nella direzione indicata dalla donna, e dopo qualche minuto mi ritrovo davanti a una porta, busso timidamente e mi tendo come una corda di violino quando da dietro la porta proviene un " avanti " deciso. 
Il proprietario era un uomo di grossa stazza ma con un viso buono e con due baffoni bianchi che gli arrivavano quasi al mento.
Dopo avergli chiesto per il posto da cameriera, e avergli illustrato la mia situazione, probabilmente più per compassione, mi dice:- Bene, ti metterò alla prova e se la superi sei assunta. Vieni qui domani alle 12:30.- 
Gli sorrido contenta e lui ricambia, so che mi troverò bene a lavorare qui.
Sono rasserenata ora, finalmente ho trovato un lavoro, così potrò vivere finalmente da sola ed essere indipendente, quasi non ci credo.
Torno in motel decisamente più tranquilla e con una nuova speranza nel cuore.
ANGOLO AUTRICE:
*cicale in sottofondo*
Jeff: Ma dove cazzo è finita?
Chiara: Non la stavi tenendo d'occhio te?!
Jeff: Certo! Ma sono andato in bagno un attimo e al mio ritorno era sparita!
Chiara: Beh qui ha lasciato il foglio per I'angolo autrice, vuol dire che lo farò io :)
Jeff: Con me ovviamente. 
Chiara: Certo :3 Allora, qui dice: Salve a tutti e grazie di aver letto il mio 4° capitolo! Lo so, lo so che è molto corto ma mi farò perdonare con il prossimo che dovrebbe uscire domenica :) Devo ringraziare inoltre Itachiforever e Nightmare che hanno recensito la mia storia... grazie ragazze ^^ (Jeff: Ma come siamo smielate oggi.)
Credo che questo capitolo sia un pochino noioso, anche per il fatto della ricerca del lavoro di Chiara,  ma giudicate voi ^^ Vedo che in molti stanno visualizzando la mia storia e ne sono felicissima, ma per favore se riuscite potete mettere una recensione piccolina? Pleaseeeee *occhioni da cucciola pucciosa*
un saluto salutoso da Anna The Creepygirl :3.
Jeff: Solo questo?! Di solito scrive dei poemi!
Chiara: forse non era  in vena di scrivere... un saluto da Chiara e Jeff  

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Ieri ho fatto un piccolo periodo di prova come cameriera, e non me la sono cavata affatto male, adesso il proprietario dell' "Unlocked dreams" mi ha assunto a tempo pieno, sono così felice che mi sembra di toccare il cielo con un dito, finalmente qualcosa di buono era arrivato dopo tutte le cose che avevo subìto.
Dopo una settimana colma di ansia, paura e lavoro, arriva finalmente il week-end, quindi decido che posso concedermi una passeggiata su una collina vicina, tanto per svagarmi un po'.
Mi vesto in modo pratico e mi avvio verso la collina in questione, non ho mai esplorato questa zona, quindi non so cosa ci potrei trovarci.
Comincio a camminare in salita su un piccolo sentiero e, arrivata in cima, mi volto indietro e rimango senza fiato, il panorama che da' sulla città è fantastico,  peccato però che sia solo io a vederlo, infatti non c'è nessun altro oltre a me.
Mi giro di nuovo verso il sentiero che continua in discesa fino a curvare dolcemente fino a un piccolo boschetto,  l'idea di entrare in quel bosco da sola mi fa rivivere l'incubo di quella notte....
 
Mi raggomitolo ancora di più nella felpa sapendo comunque che non mi avrebbe protetto da un  eventuale aggressione, i passi e gli scricchiolii sono sempre più vicini e una figura incappucciata si dirige a passo lento verso di me.
Indossa una felpa bianca macchiata di sangue con un cappuccio che gli copre interamente il viso, con le mani in tasca, dei pantaloni neri e delle All Stars sempre nere.
L'unica cosa che posso scorgere da sotto il cappuccio sono qualche ciocca di capelli neri, dalla corporatura sembrava un ragazzo sulla ventina d'anni.
Vorrei poter scappare lontano ma le mie gambe non ne vogliono sapere di rialzarsi, sono troppo spaventata per fare qualsiasi movimento.
Si accorge di me solo quando siamo a una decina di metri di distanza.
Lo sento ridere mentre dice:- Bene bene, ecco la numero quattro.- 


Rabbrividisco ricordandomi con quale naturalezza aveva tirato fuori il coltello e aveva cominciati a giocarci.
Ma quel boschetto non ha niente di spaventoso ora e poi sono alla luce del giorno, sicuramente quel pazzo non farà la grande cavolata di farsi vedere, non adesso almeno.
E riflettendo su questi pensieri ricomincio a camminare in discesa finchè non arrivo ai margini del boschetto, il sentiero continua anche all'interno, così decido di avventurarmici dentro.
Il sole filtra tra i rami dei diversi alberi, facendo dei bellissimi giochi di luce, rimango ammaliata da tanto splendore, ma all'improvviso sento un fruscio, scatto in allerta e mi giro... niente sarà stato il vento. Un altro fruscio, la foresta sarà abitata da animali, forse sono loro, ma questi rumori sembra che stiano seguendo proprio me e si avvicinano sempre di più. Sto cominciando a preoccuparmi, mi volto indietro aspettandomi di non vedere niente, come al solito, ma stavolta sono più fortunata, infatti scorgo da dietro un albero non molto lontano da me, la manica di una felpa bianca.... e il mio pensiero saetta direttamente a lui... Jeff the Killer.
Comincio a correre a perdifiato per il bosco,  senza neanche controllare se lui mi sta inseguendo, ma so che è così, sento i suoi passi leggeri e veloci allo stesso tempo dietro ai miei, all'improvviso prendo una buca con il piede e sento un dolore lancinante alla caviglia, probabilmente me la sono slogata, cado a terra, ma, con grande fatica, mi rialzo e ricomincio a correre, anche se più lentamente. So che è dietro di me, lo sento ridere delle mie sofferenze, quel bastardo. Improvvisamente gli alberi finiscono e mi ritrovo davanti ad uno strapiombo di almeno 3-4 metri.
Ormai che motivo ho di correre ancora? Tanto o muoio per la caduta o muoio per mano del nemico. Mi giro e lui è a pochi passi da me, mi guarda negli occhi ghignando: mi stava sfidando a scegliere. 
Io sono ormai esausta e la caviglia mi duole terribilmente,  non riesco a compiere più neanche un passo, così mi siedo lentamente sull'erba e aspetto che il predatore mangi la preda. Una lacrima mi scende sulla guancia solcandomi il viso, so che è la fine, ma allora perché non si muove? Dopo tutta l'ansia e la paura che mi ha trasmesso in quelle settimane non potevo accettare che mi prendesse in giro in quel modo -Allora?Che stai aspettando? Fino a qualche minuto fa avresti fatto di tutto per uccidermi e adesso che ne hai l'occasione esiti. Ma che cazzo hai in quella testa eh?! Sei solo un bastardo!- Gli urlo spazientita, ormai sto piangendo dalla rabbia, poi ad un tratto noto qualcosa di diverso nel suo sguardo, sembra quasi...dispiacere. Ma la scorgo solo per una frazione di secondo,  perché subito dopo viene sostituita dalla sua solita espressione strafottete - Vuoi sapere perché non ti uccido ora? Beh non sarebbe divertente con te ridotta in quello stato no?- Ghigna, madonna quanto lo odio, si sta avvicinando sempre di più e io comincio ad aver paura.

ANGOLO AUTRICE: 
Heccomi sono tornata dopo una lunga dormita sul divano :3 
Jeff: Scansafatiche!
Stai zitto! Eh eh tornando a noi, pensavate davvero che fossi così buona da lasciarvi finire il capitolo?  XD
Eh no cari miei, dovrete aspettare il prossimo per sapere cosa succederà alla nostra Chiara ^^ 
Chiara: Non per niente c'è scritto Suspance nella descrizione...
Comunque, devo ringraziare Nightmare Bloody per le sue simpaticissime recensioni con tutti I suoi amici, Itachiforever per le sue recensioni sempre positive e piene di complimenti, e anche Percabeth7897 per aver aggiunto la mia storia tra le preferite :')
per oggi finisco qui...
Jeff: Come?! Di già??
Si non ho nient'altro da dire...
Jeff:....
Chiara: Intanto Jeff, io e te ci rivediamo sulla collina!
Jeff: Chi arriva ultimo perde! 
Mioddio, peggio dei bambini -.- 
un saluto salutoso da Anna The Creepygirl :3

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


- Cosa intendi dire con...divertente?- Gli domando spazientita - Semplice, uccidere per me è un passatempo, ma mi diverto soltanto quando le mie vittime sono consce di quello che sta accadendo,  per questo non ammazzo quasi mai quando le persone sono addormentate....o svenute.- Mi scocca uno sguardo malizioso, e io ricambio con uno che sprizza odio da tutti i pori - Tu sei soltanto un idiota! Come puoi divertirti uccidendo delle persone?!- Adesso è esattamente sopra di me, si abbassa lentamente arrivando alla mia altezza e guardandomi in faccia - Uccidere per me è come un hobby per te, e gli hobby di solito servono per divertirsi no? Ma devo dire che, in tutti questi anni, non mi sono mai divertito tanto con una ragazza.- Poi fa una cosa inaspettata, con un gesto fulmineo mi passa un braccio sotto le gambe e l'altro dietro la schiena e mi solleva da terra.
Io rimango allibita -E adesso cosa stai cercando di fare deficiente?! Lasciami andare subito!- Gli grido praticamene nell'orecchio, lui non mi da' ascolto e comincia a camminare dentro il bosco -Dovresti già ringraziarmi che non ti ho ucciso e in più ti sto pure aiutando a tornare a casa, potresti almeno evitare di farmi diventare sordo.- Dice scoccandomi uno sguardo divertito -Io non ho bisogno del tuo aiuto!- Ribatto cocciuta -Perché, pensi di riuscire a riattraversare il bosco con una caviglia ridotta in quello stato?-
Fregata, non posso minimamente pensare di dover rifare tutta quanta la strada con quella caviglia dolorante.
E così devo sopportare questo deficiente mentre imita King Kong per riportarmi a casa.
Proseguiamo in silenzio per un po' e poi, stufa del suo mutismo, gli chiedo:- A quanto ho capito tu uccidi per divertimento, giusto?- -Sì esatto.- -E non hai nessuna pietà...non è così?- lui ridacchiando risponde - Neanche un po'.- Allora arrivo al punto della questione :- Allora perché mi hai risparmiato ben due volte? E perché adesso mi stai pure aiutando a tornare a casa?- Il suo ghigno svanisce ( metaforicamente parlando, perchè lui il sorriso se l'è intagliato) e lascia spazio a un espressione seria e pensosa. Dopo circa un quarto d'ora la mia domanda non ha ancora risposta -Allora? Mi rispondi?- Lui mi ignora completamente e continua a camminare.
Il cielo pian piano si scurisce e qua e la appaiono numerose stelline che lo impreziosiscono come diamanti, ormai Jeff cammina da almeno due ore e io non ho proprio il peso di una piuma, così gli dico:- Non sarebbe il caso di prenderti una pausa?  Stai camminando da ore e...- non faccio in tempo a finire la frase che lui dice, con evidente sforzo:- No, tanto siamo quasi arrivati alla collina.- Guardo in avanti e constato che aveva ragione. Una volta superata Jeff si avvia verso delle vie secondarie della città dove non passa mai, o quasi mai, nessuno probabilmente la gente si sarebbe spaventata se avesse visto Jeff a piede libero e quindi ha saggiamente evitato le strade principali. Finalmente arriviamo al motel, e Jeff mi lascia andare davanti alla porta della hall, prendo le  chiavi dal proprietario e mi dirigo zoppicando in camera mia.
Apro la porta e la chiudo subito appena entrata, mi appoggio alla porta e scivolo lentamente verso il basso con gli occhi chiusi "finalmente un po' di pace" penso, ma non faccio in tempo a rilassarmi che sento dei colpetti alla finestra .... tick tick tick.... è Jeff che sta picchiettando il suo coltello contro il vetro. 
Mi rialzo e gli vado ad aprire, lui salta dentro e si sdraia sul letto - Prego fa come se fossi a casa tua eh... magari ti porto pure un caffè.- Gli dico sarcasticamente -Uhm grazie per la gentile offerta, ma non lo bevo.- Mi risponde, mentre io chiudo la finestra gli chiedo :- Cosa vuoi ancora da me Jeff?- lui ridacchia -E da quando te mi chiami per nome? Fino a un ora fa mi insultavi.-  Rimango senza parole, sfotteva ancora! Divento rossa dalla rabbia, come si permetteva?! - Stammi bene a sentire sottospecie di killer dei miei stivali! Mi hai cercato per una settimana, hai ucciso i miei genitori, ma poi quando ti sono davanti esiti e non mi ammazzi,  ma no anzi! Mi prendi pure in braccio e mi porti a casa! A che gioco stai giocando Jeff?!- gli urlo con tutto il fiato che ho in gola,  lui non risponde, ma dopo qualche secondo comincia a ridere. Si alza dal letto e, sempre ridendo, apre la finestra ed esce nell'oscurità della notte:- Ehi dove stai andando?! Rispondimi!- lui smette di ridere per qualche istante e mi dice -Ah carissima Chiara, ci rivedremo quando meno te l'aspetti, allora e solo allora ti darò le risposte che cerchi, ma adesso...vai a dormire.- 
Dopo aver detto questo comincia a correre nella direzione opposta alla mia, e io lo seguo con lo sguardo, finché l'oscurità non lo inghiottisce completamente. Chiudo le ante della finestra e pesto il piede sano a terra, non dovevo lasciarlo andare via così! Mi doveva ancora delle spiegazioni! Sono così arrabbiata che quasi mi esce del fumo dalle orecchie, ma poi la mia rabbia si sbollenta e mi siedo sul letto, stravolta.-La prossima volta Jeff, avrò le mie risposte, a qualunque costo!- dico tra me e me, poi mi sdraio ancora vestita e cado in un sonno profondo e senza sogni.

ANGOLO AUTRICE
Si si Jeff avrai anche te la parte in questo angolo!
Jeff: Ed era anche ora!
Chiara: Ehm..non so se vi siete accorti, siamo già in onda.
C-Cosa?? E non mi avvertite neanche?!
Chiara: Sei te che hai schiacciato il pulsante "On air'!
Ah ok...Ricominciamo tutto
Dopo essersi sistemata trucco e parrucco
Ehilà ragazzi! Quella scena di prima...beh fate finta che non ci sia ^^'
Ecco qui il sesto capitolo con un po' di anticipo ( dovevo metterlo domani) ma visto che sono buona ho deciso di metterlo oggi :3 (anche perchè la connessione internet sta andando letteralmente a p*****e)
Allora, questo capitolo è un po' più corto, ma in un modo o nell'altro Chiara doveva tornare a casa... e ha trovato un ottimo mezzo di trasporto
Chiara: Lo sai che devi morire male vero?
Si si lo so ^^
Chiara: Ottimo, Jeff quando vuoi.
Jeff: Nah per adesso la lascio vivere.
Chiara: Fammi questo favore almeno!
Jeff: Ma voglio vedere cosa vuole fare per far andare avanti questa caga*a! (censura perfetta XD)
Bene,  ora vorrei continuare please!
Jeff+Chiara: Ok
Il prossimo capitolo sarà più lungo e più interessante.... soprattutto per quei due lì ^-^
Jeff: O//O
Chiara: O//O
Ok adesso vi salut...
Jeff:Ti dimentichi sempre i ringraziamenti!
Giusto hai ragione! Ringrazio tanto Nightmare, Itachiforever e Percabeth7897 per le loro recensioni ^-^ grazie mille! 
Adesso posso finire?
Jeff: Mmmmmmh... non dovrebbe esserci altro.
Bene io chiudo qui! Un saluto salutevole da Anna The Creepygirl :3
 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


POV'S ???
-È lei? Ne sei sicuro? - mi chiede -Certo che ne sono sicuro, idiota! Come faccio a scordarmi di una come lei?!- Eh già, era da quasi da un mese che non la vedevo, ma una come Chiara non si scorda facilmente, e quando l'assaggi, poi non puoi più farne a meno.
POV'S Chiara
Sono passate ormai due settimane dall'ultimo incontro con Jeff,  intanto io ho cambiato residenza affittando un appartamento un po'più vicino al mio luogo di lavoro, è abbastanza piccolo ma almeno così sono più autonoma di prima e non devo più mangiare fuori tutti i giorni.
Al lavoro metto sempre il meglio di me stessa, almeno così non rischierò il licenziamento,  e il proprietario è sempre soddisfatto del mio operato.
Adesso sto tornando a casa, distrutta dopo un altra estenuante giornata di lavoro, visto che oggi fa particolarmente caldo indosso una maglietta a maniche corte a stampa militare e dei pantaloncini marroni che mi arrivano appena sopra il ginocchio, sono ancora abbastanza lontana da casa quando vedo tre ragazzi da viso familiare che sembrano aspettare qualcuno... aspetta ma loro sono...!
Impallidisco "No...non loro! Non adesso!" Loro erano dei miei compagni di scuola, quando ancora la frequentavo, io li odiavo, e li odio tuttora, i loro nomi sono rispettivamente: Alex,  che è un ragazzo biondo, con gli occhi neri come la pece e una statura abbastanza bassa;  Luke, un ragazzo con i capelli castani, gli occhi blu e di statura alta; Ryan, con i capelli di colore castano chiaro, con gli occhi che sono un misto tra l'azzurro e il grigio e di statura normale.
Cerco di mostrarmi indifferente mentre passo accanto a loro, ma Ryan all'improvviso mi prende per il braccio e mi dice:- Come mai tutta questa fretta Chiara?  Non ti fermi neanche a salutare i vecchi amici?- mi giro verso di loro vedo che stanno ghignando in modo malvagio tutti e tre, Ryan mi attira a se con uno strattone -È da quasi un mese che non ti vedo a scuola Chiara, non avrai cominciato a bigiare spero....- Io deglutisco a fatica, Ryan mi ha sempre fatto soggezione, c'è stato un periodo però in cui eravamo fidanzati e lui era stato dolce e gentile con me,  ma quel periodo è passato molto in fretta a causa di un... "inconveniente". 
Dalla tasca tira fuori un piccolo coltellino svizzero, me lo punta al ventre e mi sussurra all'orecchio:- Prova solo a gridare e questa sarà l'ultima volta che lo farai.- Io a quelle parole sussulto e comincio a piangere. Mi spinge in un vicolo pieno di scatole rotte e di assi di legno con Alex e Luke che lo seguono passo passo, loro mi bloccano le mani contro il muro mentre Ryan mi strappa letteralmente la maglia di dosso, mi guarda e mi accarezza la guancia bagnata dal pianto, chiudo gli occhi per non vedere quel bastardo che si sta avvicinando sempre di più -Quanto mi sei mancata...Chiara.- Mi dice quasi dolcemente, poi mi bacia, tento di respingerlo ma lui è troppo forte, non ce la faccio a contrastarli, sono in tre e sono sicura che anche Alex e Luke hanno dei coltellini nelle loro tasche. Il bacio di Ryan è una cosa orribile, puramente passionale e senza il minimo d'affetto, e pensare che,una volta, i suoi baci mi portavano in paradiso. 
All'improvviso sento la presa sulle mie mani andarsene e Ryan che si sposta bruscamente da me:- Ma cos'....?- grida lui, le mie gambe non mi reggono e crollo a terra appoggiandomi al muro per non finire distesa, apro gli occhi e vedo Ryan che sta combattendo con un altro ragazzo con la felpa bianca, Alex e Luke intanto sono a terra, morti. 
-Jeff...- sussurro, è una lotta ardua tra i due, ma io so chi sarà il vincitore, Ryan si sta difendendo con un bastone di legno trovato lì vicino mentre Jeff attacca con il suo fedelissimo coltello. 
Ad un certo punto riesce colpisce la mano di Ryan facendogli cadere il il bastone con cui aveva cercato di difendersi. 
Jeff gli salta addosso con il coltello puntato al petto, vedo l'altro che sta mettendo una mano in tasca così grido:-Attento! Ha un coltellino in tasca!- Sentendo il mio avvertimento, il killer fa un salto indietro ma Ryan riesce a colpirlo comunque alla gamba, provocandogli una ferita abbastanza profonda. Adesso Ryan si è rialzato e continua a cercare di attaccare Jeff, ovviamente senza successo, diciamo che la sua carriera di serial killer è molto utile in questi casi, infatti non solo schiva i suoi attacchi con facilità anche con una gamba ferita, ma riesce anche a contrattaccare perfettamente facendo indietreggiare Ryan finché ques' ultimo si ritrova con le spalle al muro e un coltello puntato alla gola -Non toccherai mai più Chiara, bastardo. Go to sleep.- Gli sussurra con voce roca, pugnalandolo al petto.
Prima di spirare Ryan dice :- Mi vendicherò....Chia...ra...-

ANGOLO AUTRICE: 
Ok ok ho messo questo capitolo in anticipo, ma finché ho la connessione preferisco pubblicare quello che posso ^-^
Ed ecco qui il settimo capitolo! Si nota subito il gesto...ehm... galante di Jeff che soccorre Chiara... ancora una volta ^-^'
Chiara:*ghigna* Eggià Jeff, sta diventando un abitudine ormai.
Jeff: Quando ritroverò il mio coltello vedi che fine farai te!
Tanto non lo trovi ^-^ l'ho nascosto troppo bene :3
Ehm... allora dicevamo? 
Jeff: Perfetto! Ora hai pure perso il filo del discorso!
DEVI. STARE. MUTOOOOOO! *occhi assassini e ascia di Toby in mano*
Jeff: O-Ok ma stai calma eh
Grrrrrrrr
Comunque, dopo questa interruzione, *guarda Jeff, che si nasconde dietro a Chiara* torniamo al nostro angoletto :3
Alluora.... Ryan è un bastardo e figlio di puuuuuuu...zzola, ma siamo proprio sicuri che Jeff l'abbia ucciso? 
Jeff: Giudica te! Gli ho piantato un coltello in mezzo alle costole!
Nella foga potresti non aver centrato un punto vitale... eh eh
*Chiara impallidisce vistosamente*
Chiara: V-Vuol dire che...
No sta tranquilla che non compare piú nella storia...
* Chiara tira un sospiro di sollievo*
Concludo qui ragazzi, ci vediamo nel prossimo cappy ^-^ 
Ah ringrazio inoltre Nightmare bloody che mi strappa sempre un sorriso con le sue recensioni, Itachiforever e Mysterydoragon per aver recensito gli ultimi capitoli ^-^
un saluto salutoso da Anna The Creepygirl :3

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Io sono ancora seduta a terra, sconvolta, vedo che Jeff si sta avvicinado a me, si abbassa e mi chiede gentilmente:- Stai bene?- Io annuisco mentre delle lacrime scendono sulle mie guance, mi aiuta a rialzarmi e poi si dirige zoppicando verso l'uscita del vicolo, non voglio rimanere da sola, non ora - Jeff! Non lasciarmi!- Gli grido con tutto il fiato che ho, lui si gira verso di me, sorpreso.
Torna indietro, e si posiziona davanti a me. - Quei bastardi ti hanno strappato la maglietta...- mi dice sfiorandomi appena la guancia, sembra pensarci un po' su e poi inaspettatamente si toglie la sua felpa bianca, rimanendo con una maglia a maniche corte nera -Tieni- mi dice. Sorride, un sorriso vero non un ghigno, indosso la felpa e sorrido a mia volta tra le lacrime.
Lo abbraccio e sussurro -Grazie...- 
Lui rimane interdetto mentre lo stringo -E per cosa?- mi chiede un po'stupito, io mi stacco da lui - Per avermi salvata... e per la felpa...- gli dico imbarazzata, fa un passo indietro, gemendo dal dolore che la ferita gli causa.
-Sei ferito, vieni a casa mia almeno ti fascio la gamba.- gli dico, lui con mia sorpresa acconsente, e così ci dirigiamo verso il palazzo in cui abito passando per lo più tra i vicoli, onde evitare che Jeff venga riconosciuto.
Dopo un quarto d'ora siamo davanti alla porta, entriamo e andiamo diritti verso l'ascensore, schiaccio il pulsante di chiamata e ci mettiamo in attesa -E così hai cambiato casa?- mi chiede Jeff ghignando -Eh già, mi sono trasferita qui perché era più vicino al ristorante in cui lavoro, e poi nel motel non c'era una cucina quindi dovevo per forza andare fuori per mangiare, adesso posso cucinare e cenare direttamente a casa.- rispondo io. Finalmente l'ascensore arriva e ci saliamo sopra, schiaccio il pulsante che porta al sesto piano e aspettiamo che le porte si chiudano e che cominci a salire -Ma quanti piani ha questo edificio?!- chiede stupito Jeff osservando i pulsanti dell'ascensore - In tutto dovrebbero essere dodici, dieci di appartamenti e due sotterranei.- rispondo -E che cosa fate con due piani sotterranei?-  domanda ancora - Beh il piano -1 sarebbe riservato alle cantine, e il piano -2 ha un ingresso dietro il palazzo, gli altri inquilini lo usano come parcheggio.- Lo guardo, sta sorridendo, è davvero carino quando sorride veramente. 
Mi sto affezionando a lui, anche se quasi non me ne accorgo, i momenti in cui sorride veramente sono rari, e spesso durano poco, infatti adesso è tornato ad avere un espressione seria, avrei voluto che continuasse a sorridere, era così bello.
L'ascensore si ferma e noi usciamo, prendo le chiavi e apro la porta di casa mia, accendo la luce rivelando il mio piccolo spazio vitale formato da un openspace che include la cucina e la mia camera, con un armadio abbastanza piccolo e un letto a una piazza.
-Bene, eccoci arrivati, fa come se fossi a casa tua.- lui ghigna - Stavolta non sei sarcastica, vedo.- Io lo ignoro e vado verso il mio armadio, dove prendo una maglietta a maniche corte bianca e un paio di leggings neri, andando poi in bagno per cambiarmi.
Mi tolgo la felpa di Jeff, e noto solo adesso che è tutta sporca di sangue (nda autrice: Ma che genio! Dopo tre omicidi cosa ti aspetti?!), allora uso dell'acqua ossigenata per togliere le macchie più grandi e poi la metto in una tinozza con della candeggina, sorrido, entro domani sarebbe stata pronta. 
Mi cambio, prendo la scatola del primo soccorso dall'armadietto sopra il lavandino ed esco dal bagno. 
Vedo che Jeff sta guardando fuori dalla finestra, è talmente assorto che non si è neanche accorto di me, così mi viene un idea divertente.
Mi avvicino di soppiatto a lui e quando gli sono praticamente dietro gli metto le mani sulle spalle a sorpresa, lui sobbalza al contatto inaspettato e si gira di scatto con il coltello in mano - Non credevo ti spaventassi per così poco.- Gli dico ridendo - Credevo che tu fossi ancora in bagno, e poi non mi sono spaventato.- Mi risponde sbuffando e abbassando il coltello -Certo fingiamo di crederci.- gli dico divertita, intanto prendo la scatola del pronto soccorso.- Siediti sul letto che ti fascio la ferita.- gli dico e stranamente fa come gli chiedo, mi abbasso e arrotolo il pantalone fino al ginocchio, cavolo aveva un taglio proprio profondo, sanguinava ancora. Pulisco la ferita e la disinfetto, poi gli passo attorno la garza, strappandogli qualche gemito di dolore quando stringo troppo, quando ho finito rimetto tutto nella valigetta e la riporto in bagno, quando torno gli dico -  Dovresti essere a posto così.- Jeff stava guardando ancora fuori dalla finestra -Sai c'è una bella vista da qui.- mi dice, mi avvicino a lui e gli rispondo -Hai ragione,  ma in questi giorni non mi sono fermata a guardarla con attenzione.- Lui sorride e io ricambio -Hai fame? Vorresti mangiare qualcosa?- gli chiedo - Sinceramente non molta, ma grazie lo stesso.- risponde distrattamente. 
- Ah per riavere la tua amata felpa bianca dovrai aspettare domani, l'ho lavata e adesso deve asciugare.-  Dico cercando di fare conversazione -Va bene.- Cade un silenzio imbarazzante tra di noi - Senti...- dico a un tratto io - Vuoi stare qui per stanotte? Dubito che andrai molto lontano con la gamba ridotta in quel modo.- Lui  ghigna e mi dice:- E ammettilo che non puoi stare senza di me.- Io gli rispondo - Eh già, mi mancherebbe troppo la tua testa di cazzo.- Ridiamo entrambi. Che bello ridere con lui, mi fa sentire...bene.
 -Non mi hai ancora risposto.- gli dico io - La mia risposta è affermativa, se non si fosse capito.- Dice in tono ovvio.
Sono felice, anche se non lo do' a vedere, sarà un occasione per fargli qualche domanda.
ANGOLO AUTRICE
*si nasconde dietro al divano*
Jeff: Dove sei?! Appena ti trovo ti mando a dormire alla Jeff the killer!
shhhhh non dite dove sono! Jeff è incazzatissimo per il capitolo! 
Chiara: Jeff piantala! Non puoi ucciderla adesso che è a metà storia! Quelli che recensiscono si accanirebbero tutti contro di te!
Jeff: Non me ne frega niente! Non poteva farlo meno sdolcinato questo capitolo?!
NO NON POTEVO PORCA MISERIA.....! 
*facepalm allucinate* 
Jeff: Ah-Ha ti ho trovata! *comincia a inseguire l'autrice* 
Chiaraaaaa aiutooo!!!
*Chiara da'una mazzata in testa a Jeff che sviene*
Grazie mille Chiara ^-^  *lega Jeff a una sedia*
Tornando a noi, so benissimo che questo capitolo è abbastanza dolce rispetto agli altri, ma questa alla fine sarebbe anche una storia d'amore quindi perdonatemelo T^T * Jeff si risveglia*
Jeff: Io non te lo perdono!
Zitto! Il prossimo capitolo forse lo metterò tra qualche giorno, il limite è sempre una settimana al massimo sforerò di un giorno se proprio non riesco.
Ringrazio inoltre chi continua a recensire i miei capitoli, davvero grazie di cuore ♡
Ho notato che ci sono più visualizzazioni nel settimo che nel sesto capitolo o.O WTF? Qualcuno si è perso un pezzo :'D
Detto questo vi saluto e al prossimo capitolo
Anna The Creepygirl

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


-Perdona la domanda, ma dove dovrei dormire?- mi chiede Jeff - Semplice- rispondo io - tu dormi nel mio letto e io dormo per terra...e non voglio sentire "ma"!- aggiungo alla fine, vedendo che stava per controbattere. - Comunque, adesso che facciamo?- chiedo a lui -È casa tua no? Dovresti sapere cosa fare.- mi dice Jeff.- Beh io faccio un caffè, te ne vuoi un po'?-gli dico più per educazione che per altro, visto che mi aveva detto che non lo beveva, ma lui, al contrario delle mie aspettative, accenna ad un "sì" con la testa -Credevo non lo bevessi il caffè.- gli dico un po'sorpresa -Di solito no, ma stasera ne ho voglia.- 
Dopo averlo fatto, ne verso un po' in due piccole tazzine e ne porgo una a lui -Jeff...- 
-Sì? -
 -Posso chiederti una cosa?-
 -Certo-
-Perchè mi hai risparmiato? Perché l'hai fatto ben due volte?-
-...-
Un silenzio glaciale cala tra di noi, Jeff rimane muto per qualche secondo e poi risponde - Quando ti ho incontrato nel bosco, la prima volta,  sei svenuta e come ti ho già detto, non uccido quasi mai quando le vittime sono incoscienti... non mi piace ed è terribilmente noioso.
La seconda volta, sulla collina , beh... se ti avessi ucciso con chi mi sarei divertito poi? Si certo, ci sono molte altre persone ma.....-
Io lo interrompo e gli dico -Tu menti...-
-Cos.... non è vero!-
-Sì invece! Capisco dallo sguardo se una persona mente o no!- Gli rispondo arrabbiata, odio la gente che mente.
-Pensala come ti pare... Altro da chiedere?- Io ci penso un po' su e gli dico -Sì,  in effetti una domanda volevo fartela, come hai fatto a scoprire il mio indirizzo? Non mi sembra che prima di svenire ti abbia detto "Io abito in questa via in questo numero"...- lui ghigna -Ti piacerebbe saperlo eh? Ma purtroppo non posso rivelartelo, è uno dei segreti di Jeff the killer.-
Possibile che non mi da'una risposta decente?! (Autrice: Rassegnati -.-' .)
- Adesso però voglio farti io qualche domanda.- mi dice all'improvviso - Tu conoscevi chi ti stava violentando prima, non è vero?- Io rimango interdetta, è stato.... troppo diretto per i miei gusti. Poggio la tazzina vuota sul tavolo, e lo stesso fa anche Jeff.
- I-io...- balbetto - Tu...?- mi incalza lui -Sì,  li conoscevo...- sospiro -Erano dei miei compagni di scuola, tra cui c'era anche il mio ex fidanzato.-
- Se li conoscevi allora saprai anche il perché...- Mi dice con serietà, comincio a sentire le lacrime che pizzicano gli occhi - Probabilmente volevano solo...divertirsi...- Jeff mi guarda negli occhi e mi dice -L'hanno fatto altre volte... non è così?-
Spalancai gli occhi... come....come faceva a saperlo?! 
- Ma come...-comincio ma vengo subito interrotta - Certe cose le capisco, non sono così stupido.-mi dice risoluto -Quando hanno iniziato?- -Un anno fa...- gli rispondo, rattristendomi per quei ricordi così amari - io e Ryan eravamo fidanzati, era dolce e premuroso con me, ma a volte prendeva l'argomento "rapporto" e me lo sbatteva in faccia, io gli dicevo che non ero pronta per quel tipo di rapporto e un giorno....si è stancato di sentirmi dire ..."no".- mi scende una lacrima dalla guancia - Mi tesero un agguato in un luogo isolato, e mi fecero le cose di qualche ora fa, solo che quella volta...andò a buon fine... per loro.-
Ci zittiamo entrambi per qualche istante, comincio a singhiozzare, non avevo mai detto quella storia a nessuno, neanche ai miei genitori, e raccontarla è come rivivere ogni istante di quella tortura.
-E hanno continuato a farlo... quasi ogni settimana....loro...- gli dico tra le lacrime, ormai non riesco più a parlare.
- Chiara... mi dispiace che tu abbia dovuto subire tutto questo ...- mi dice ad un tratto Jeff, abbracciandomi,  io continuo a piangere sulla sua spalla, mentre lui mi stringe a se, consolandomi silenziosamente, si capisce che non è bravo a parole. Avevo bisogno di conforto in quel momento, e Jeff me lo stava dando. Dopo una decina di minuti riesco a calmarmi, ma rimango comunque attaccata a lui, non so perché, ma nelle sue braccia mi sento al sicuro.
-  Scusa se sono stato così diretto, non pensavo a una cosa del genere in verità.- Mi dice staccandosi da me , io annuisco asciugandomi le guance con il dorso della mano, do' un occhiata all'orologio... le 23:37. -Jeff, io adesso andrei a dormire, è tardi.- lui ghigna -Se poi non riesci ad addormentarti rivolgiti a me, conosco un metodo molto efficace.- Io ridacchio un poco, la voce ancora provata dal pianto -Tu provaci e ti strangolo nel sonno.-  Jeff ride a sua volta - Nah non ti ci vedo nei panni di una killer.- E detto questo entra in bagno, chiudendosi dentro.
Mentre Jeff è in bagno, faccio una specie di letto provvisorio appena sotto il mio e mi metto a guardare fuori dalla finestra, lui ha ragione, c'è proprio un bel panorama... spesso le cose che diamo per scontanto sono le più belle...
Apro il vetro e lascio che la brezza fresca della sera mi sfiori il viso delicatamente, asciugandomi gli occhi ancora umidi, alzo lo sguardo e mi concentro sul cielo nero punteggiato di stelle, non avevo mai notato quanto fosse speciale... Non so quanto sono rimasta a osservare il cielo, so che dopo un po' di  tempo sento una voce ironica dietro di me  - Non credevo fossi una sognatrice, Chiara.-  sbatto gli occhi e mi giro, Jeff mi sta osservando appoggiato alla porta del bagno. Aveva appena spezzato un atmosfera magica, senza rendersene conto.
Rimango immobile qualche secondo ma poi mi riscuoto dal mio torpore mentale, chiudo le ante e spengo la luce, facendo sprofondare la stanza nel buio, l'unica fonte luminosa rimasta era la luna che filtrava dalla finestra.
Sento Jeff andare verso il letto e sdraiarvisi sopra, così anch'io mi dirigo verso il mio, mi infilo sotto le coperte e sussurro :-Buonanotte...Jeff.- Lui risponde -Buonanotte...Chiara.-

ANGOLO AUTRICE
*cade a terra rovinosamente*
Ma come c***o fai a fare quella mossa?! È impossibile non cadere!
Chiara: Ma è una cosa facilissima! Basta abbassarsi! Sei te che sei incapace!
Non è vero :( Sei te che sei troppo brava!
Jeff: Si può sapere di cosa state parlando?!
Io e Chiara ci stiamo sfidando a Just Dance e vince sempre lei! T^T
Chiara: Sei te che non sai giocare!
Jeff giochi te al posto mio? Devo fare l'angolo autrice.
Jeff: Ma neanche morto! 
Chiara: uh vabbe giocherò da sola. *torna a ballare*
Tornando a noi, ehi eccomi qui con questo nuovo capitolo! Molto in anticipo ma poi in settimana non credo che pubblicherò qualcosa...
Chiara come avrete già intuito dal primo capitolo, aveva un vita abbastanza difficile per colpa di quei tre...
Chiara:* interrompendo il gioco* Difficile?! Io direi dannata!
*ignorando Chiara*
Ma voi sinceramente ve lo aspettavate una cosa del genere? Rispondetemi nelle recensioni, sono curiosa ^-^
Anche il nostro Jeffy sembrava in difficoltà sotto l'interrogtorio di Chiara :3
Jeff: o///o N-no! Non è affatto vero!
E ammettilo che l'hai risparmiata per...*le tappa la bocca con una mano*
Jeff: Niente spoiler please!
* toglie la mano del killer* Ok ok va bene.
Ringrazio Nightmare,  Itachiforever, Mysterydoragon e Percabeth7897 che continuano a recensire la mia storia ^-^ grazie mille.
Inoltre ringrazio Alexandra Sol e Lilian Potter in Malfoy per aver aggiunto la mia storia tra le preferite, sono molto felice che la storia vi piaccia.
Per oggi ho sclerato abbastanza, 
Un saluto salutoso da Anna The Creepygirl
P.S da qui in avanti la staria prenderà una piega più dolce, quindi decidete voi se continuare o lasciare la storia, dipende tutto dai vostri gusti, grazie mille per l'attenzione.

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Capitolo 11 ***


"Sto lavando i piatti dopo aver cenato, come avevo previsto a Zack piace molto di più la carne al sangue che ben cotta.
-Mamma! Mamma!- grida una vocina eccitata dietro di me, è Zack allora mi volto e gli chiedo -Cosa c'è tesoro?- Per essere un bambino di sette anni, Zacharias è un bambino molto movimentato, non sta mai fermo un attimo quel piccoletto. È il ritratto di suo padre, pelle bianca come il latte e i capelli neri come la pece, le uniche cose che non ha ereditato da lui sono il largo sorriso e il colore degli occhi. - Posso andare a giocare con papà stasera? Eh? Posso? Posso?- mi chiede tutto ad un fiato, io mi chino verso di lui e gli dico -Questo dovresti chiederlo a lui non credi?- Al bambino gli si illuminano gli occhioni verdi, ereditati da me, e corre verso il salotto.-Papà posso venire a giocare con te stasera?- lo sento dire, sbircio la scena e vedo Jeff, seduto sul divano, scompigliargli i capelli affettuosamente- Certo che puoi Zack! Stasera ti insegno tutti i trucchi del mestiere!- Il bambino saltella in giro allegramente alla prospettiva di uscire con il padre - Vado subito a prepararmi! - esclama. 
Intanto Jeff si è alzato e si dirige verso la cucina, io gli scocco uno sguardo malizioso -Tutti i trucchi del mestiere eh?- gli dico in tono scherzoso - Sì,  direi di sì.-  Mi dice lui avvicinandosi -Allora devi spiegargli anche di non risparmiare mai nessuno, mica che finisca come te! - ridacchio, lo prendo per il bordo del cappuccio e lo bacio, per poi sussurrargli all'orecchio -Fai un buon lavoro mi raccomando, se ho tempo dopo vi raggiungo.- Lui ghigna -Sei sempre la solita, Chiara.- io ridacchio -Sono la stessa donna che ami.- In quel momento arriva Zack, con una felpa bianca, i pantaloni neri e un coltellino svizzero in mano - Sono pronto!- dice orgoglioso -Bravissimo, adesso andiamo, a dopo Chiara!- dice Jeff rivolto a me - A dopo mamma!- dice anche Zack.
Saluto mio figlio con un bacio sulla fronte e ritorno alla mia occupazione iniziale, cioè lavare i piatti. 
Amo la mia famiglia, e l'amerò per sempre, anche se è una famiglia... di killer."


Mi risveglio nel mio letto provvisorio, era tutto un sogno, guardo Jeff, dorme ancora gli poso una mano sulla fronte,  la febbre gli è scesa di molto, se non proprio scomparsa, tiro un sospiro di sollievo, finalmente.
Lui a quel tocco si sveglia, ma noto qualcosa di strano nel suo sguardo, le iridi stavano cambiando colore rapidamente!  Da azzurro ghiaccio stanno diventando rosso fuoco, sta cominciando a spaventarmi...
Scatta in piedi  con un sorriso pazzo sul volto, si dirige verso la cucina e apre senza indugiare il cassetto dove è custodito il suo amato coltello, si volta lentamente dalla mia parte sorridendo maniacalmente e io tremo di paura.
Mi salta addosso, buttandomi a terra, e mi punta il coltello alla gola, una lacrima mi solca la guancia, credevo di potermi fidare di lui..
Comincia a premere di piú sul collo, facendo una lieve ferita -Jeff...Ti prego...Non...Non farlo..- sussurro tra le lacrime, so che le mie preghiere non serviranno a nulla, vedo che alza il coltello per pugnalarmi al cuore, chiudo gli occhi e aspetto che la faccia finita, ma stranamente non accade nulla.
Sento un tonfo accanto a me, ho il coraggio di aprire gli occhi e noto che Jeff si era alzato e il rumore che avevo sentito era dovuto alla caduta del suo coltello, che adesso giace vicino a me. 
-Jeff, cosa...?- tento di chiedergli, ma lui mi interrompe -Sai, ti ho mentito...quella volta... nel bosco.- Mi dice in tono glaciale, era scuro in volto, gli occhi erano tornati azzurri. -Io non uccido solo per divertimento, è come una droga e se per qualche giorno ne faccio a meno... Ho delle crisi di..."astinenza" per così dire.- Si abbassa di nuovo e raccoglie il coltello caduto a terra, va in bagno e si rimette la sua amata felpa bianca immacolata, poi mi dice -Grazie di tutto... ma adesso devo andare.- Detto questo apre la porta dell'appartamento e se ne va, richiudendola alle sue spalle.  Rimango interdetta per qualche secondo, poi senza sapere neanche io il perché,  mi ritrovo a correre giù dalle scale come un fulmine, nel tentativo di raggiungerlo.
Lo vedo, sta per attraversare il cancello, io corro fuori e lo chiamo -Jeff! Fermati ti prego! - sento una goccia di pioggia sulla testa, ma anche se ci fosse il diluvio universale non mi importerebbe, non posso lasciarlo andare via così,  non adesso che mi sono avvicinata così tanto a lui.
-Dove stai andando?!- gli grido dietro
-Lontano da te. - mi dice con tono glaciale, io mi blocco sul posto con le lacrime agli occhi, una seconda goccia di pioggia seguita da una terza cadono al suolo.
- Perchè Jeff... dimmi solo...perché...- sussurro tristemente.
-Perché?! Tu mi chiedi il perché di... ah lascia perdere.- Dice arrabbiato
- Si ti sto chiedendo il perché.... e vorrei che tu mi rispondessi decentemente una volta tanto.- Gli dico in tono deciso, ormai sta piovendo a dirotto, la maglia mi si sta attaccando alla pelle, ma ormai non me ne importa più nulla.
Lui si passa una mano tra i capelli neri per poi sbottare -Ma lo capisci sì o no che sono la tua fottuta condanna a morte?!- Ha il viso contratto dalla rabbia.
-Sì,  lo so....- gli dico io piangendo -però...-
-Non continuare a insistere! Io sono un serial killer e rimarrò tale per sempre! Non voglio che tu ci finisca in mezzo per una cazzo di... di... "crisi d'astinenza"!- Mi urla con prepotenza.
- Ma..ma Jeff lasciami finire...- prendo un respiro profondo - in questi giorni... ho aiutato te e tu hai aiutato me,  ho conosciuto l'altro lato di un serial killer, che...sa consolare, sa sorridere... che sa apprezzare le piccole cose... come un semplice panorama.-  Lui rimane zitto...solo la pioggia in sottofondo.
-Jeff..non andare via.. ti prego.- gli dico tra le lacrime,  e corro ad abbracciarlo -Non andare via...io ti amo.- sussurro stretta a lui.
Jeff rimane impietrito, mi mette le mani sulle spalle e mi allontana un poco per guardarmi negli occhi -Ripetilo.- mi dice semplicemente - Io ti amo...Jeff.- Ripeto con più convinzione, lui sorride - Anche io ti amo...mia dolce Chiara.-
Poi mi bacia, un bacio passionale e colmo d'amore, sicuramente il più bello che abbia mai avuto in vita mia. Mi aggrappo a lui come se avessi paura di perderlo, credo che lo stesso valga per lui, perché rafforza la presa.
È Jeff che fa finire quella magia, staccandosi bruscamente -Ma rimane sempre il problema delle mie "passioni"...- allora io ho un illuminazione -E se...-comicio a sussurargli all'orecchio - Questa "droga" la prendessimo...insieme?- 
Lui sgrana gli occhi, ancora di più di quanto non lo fossero già -Ma...ne sei sicura?- annuisco - Sappi che quando ci entri poi non puoi più uscirne.- tenta di dirmi ancora, io annuisco una seconda volta.  Lui da sorpreso diventa improvvisamente serio -Se ne sei convinta, ti metterò alla prova stasera, così vedremo di che pasta sei fatta.- Solo adesso mi rendo conto che siamo entrambi bagnati fradici, e che Jeff si era appena ripreso da una febbre piuttosto alta - Jeff, torniamo dentro, ti ammalerai di nuovo.- lui ridacchia -Nel caso saprò a chi rivolgermi.- Io lo guardo divertita -E chi ti dice che ti curerò un altra volta?- ghigna -Il fatto di essere irresistibile per te.- Comicio a ridere e corro attraverso la porta, fiondandomi sulle scale -Chi arriva al mio appartamento più in fretta usa il bagno per primo!- Grido a Jeff cominciando a correre sulle scale -Ah ma non vale! Sei partita prima di me!- grida lui divertito cominciando a salire anche lui. 
Alla fine arrivo prima io e lancio un asciugamano in testa a Jeff, appena entrato dalla porta - Comincia ad asciugarti, intanto il bagno lo uso io.- Gli dico, lui mi guarda malizioso e io arrossisco dall'imbarazzo, corro in bagno e mi chiudo dentro...non si sa mai. Quando ho finito esco dal bagno e passo il posto a Jeff, che si fionda subito dentro e chiude anche lui a chiave. Ridacchio, intanto cerco qualcosa da mettere per la serata, opto per la mia amatissima felpa grigia e per un paio di jeans, appoggio il tutto su una sedia , per poi indossarli quella notte,  comicio a rovistare nei vari cassetti della cucina alla ricerca di un coltello abbastanza affilato. Alla fine ne trovo uno e lo appoggio sulla sedia, accanto ai miei vestiti.
Jeff esce dal bagno una mezz'ora dopo, strofinandosi i capelli neri con un asciugamano - Allora? Cosa facciamo fino a stasera?- Gli chiedo un po' impaziente. -Ci alleniamo no?- risponde.
- Ci...alleniamo?- ripeto non capendo, lui ghigna - C'è un bosco, che credo tu conosca bene, che sarà perfetto come campo di allenamento.- Sbuffo, tra tutti i posti in cui potevamo andare proprio lì doveva portarmi.
Prepariamo il necessario per la giornata e ci incamminiamo verso il bosco in cui Jeff mi aveva trovato la prima volta, lui sembrava un ragazzo quasi normale con il cappuccio della felpa bianca calato sulla testa, forse perché gli ricopriva quasi interamente il viso. Arrivati ai margini del bosco entriamo senza esitazione e continuiamo a camminare finché Jeff mi fa un cenno con la mano, segnalando di fermarmi.
Si guarda intorno poi si volta dalla mia parte -Bene, qui è perfetto...Cominciamo.-
ANGOLO AUTRICE
*cade esausta sul divano* Chiara. ..non verrò mai più a fare jogging con te. ..Mai più! 
Chiara: Sei una scansafatiche, abbiamo fatto solo 5 km!
Certo... solo!
comunque, ehi ragazzi e ragazze eccomi tornata con un nuovo capitolo anticipato, avrei dovuto metterlo in settimana ma ho una valanga di verifiche!!
Aspettavate con impazienza questo momento ammettetelo! XD Ho cercato di renderlo al meglio, spero vi piaccia :3
Jeff: *ghigna* Di certo a Chiara è piaciuto.
Chiara: >///< Zitto stupido killer!
Ehhhh ammettilo Jeff è piaciuto pure a te!
Jeff:I-io? Ma piantala di sparare cazz-
Chiara: Invece a te è piaciuto! Sei arrossito come un peperone!
Ahhh l'amore ^-^ Tornando a noi, non credo di pubblicare qualcosa durante la settimana, al massimo ci vediamo nel prossimo week-end ^-^
E con queste le news sono finite,  passiamo allo scartaggio dei pacc- ehm... ai ringraziamenti (troppi video di Favij ^-^'')
Ringrazio tanto tanto Nightmare, Itachiforever, Mysterydoragon, Percabeth7897 e Alexandra Sol per le recensioni che mi fanno, grazie ancora.
Grazie a tutti quelli che mi seguono
E... dovrei aver finito mi sa ^-^ 
Un saluto da Anna The Creepygirl 

P.S So che il capitolo è molto lungo, però non sapevo davvero dove spezzarlo e avrei rovinato l'atmosfera ( è già un miracolo che non ho scritto pure l'allenamento ^-^'')
Spero vi piaccia lo stesso  

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Capitolo 10 ***


Mi sveglio la mattina dopo verso le undici, mi alzo stiracchiandomi, sentendo la schiena tutta indolenzita e il collo dolorante, guardo affianco a me e vedo che Jeff sta ancora dormendo, senza un apparente motivo gli sfioro la guancia, che risulta bollente...brutto segno. Gli metto una mano sulla fronte e confermo i miei sospetti: Jeff , il temuto killer, si è appena preso la febbre. Ridacchio un po', è così strano che uno come lui si ammali, ma in fondo è pur sempre un essere umano. 
Un brivido di freddo lo fa tremare, così gli metto anche la mia coperta sopra di lui.
Lui apre lentamente gli occhi: -Chiara...- comincia -Buongiorno- gli dico io -Magari fosse un buongiorno, mi sento uno schifo.- mi dice passandosi una mano sulla faccia. -Ci credo, ti sei preso la febbre.- gli dico io - No...dai stai scherzando?!- Esclama Jeff sorpreso scattando seduto -No no, sono serissima.- gli dico io.- Non ci posso credere!- grida Jeff  ricadendo sul cuscino pesantemente -Non è così terribile dai! Un paio di giorni di riposo e starai di nuovo bene.- gli dico cercardo di tranquillizzarlo, ma la mia affermazione sortisce l'effetto opposto -Un paio di giorni?! In un paio di giorni potresti tranquillamente chiamare la polizia e farmi arrestare!- Io sono stupita da una reazione così violenta -E cosa ti fa pensare che io chiamerò la polizia?- gli chiedo io scura in volto - Rimango sorpresa a volte dai tuoi ragionamenti Jeff... tu dici che potrei chiamare la polizia in questi due giorni, ma avrei potuto farlo tranquillamente stanotte, mentre dormivi.- Jeff si mordicchia l'unghia del pollice nervosamente, sa che ho ragione ma non lo vuole ammettere.-Ok e va bene, mi fiderò e resterò qui questi... due giorni, ma poi quando starò meglio me ne andrò!- dice alla fine quasi a malincuore.
Io sospiro, scuotendo la testa, non cambierà mai.  
- In verità sarei io a non dovermi fidare di te, fino a qualche settimana fa volevi uccidermi se non sbaglio.- dico ad un tratto, lui sembra pensarci su qualche secondo poi tira fuori il suo coltello da sotto il cuscino ( sì tiene il coltello sotto il cuscino) e me lo porge -Almeno così sarai sicura che non ti ucciderò.- Dice, io lo prendo titubante -Sei sicuro?- gli chiedo, so che è molto importante per lui. Jeff annuisce allora io lo avvolgo in uno straccio e lo metto in uno dei cassetti della cucina, poi mi dirigo verso il bagno e prendo per la seconda volta il kit di primo soccorso e un termometro e torno da lui, che intanto si è risdraiato e raggomitolato sotto le coperte, tiene gli occhi chiusi (quando si era bruciato gli occhi gli erano comunque rimaste delle piccole palpebre che gli consentivano chiudere gli occhi) sembra che dorma, ma quando mi avvicino di più li riapre -Come va?- gli chiedo -Come due secondi fa- mi risponde sarcasticamente, sbatto un po' il termometro per farlo tornare alla temperatura base e poi glielo metto in bocca dicendo -Ok, adesso bisogna solo aspettare qualche minuto.- Lui arrossisce, o almeno sembra, perchè le sue guance si tingono di un vago colore rosato, anche se non capisco se per la febbre o se per l'imbarazzo per quel gesto così materno. -Neanche fossi un bambino!- mi dice seccato, cercando di nascondere al meglio la vergogna -Scusami Jeff vado a fare una telefonata- Gli dico in risposta -Non vorrai...!- Si irrigidisce tutto -Ti ho detto che non lo farò! E poi non sono così stupida da dirti "vado a fare una telefonata" per poi chiamare la polizia!- Quanto mi innervosisce quando fa così -E ora, vorrei poter fare quella maledetta chiamata, sai rischio di perdere il lavoro!- gli dico io arrabbiata, poi agguanto il cellulare e vado a chiamare il proprietario del ristorante "Unlocked Dreams", il signor Stone. Riesco a strappargli qualche giorno di ferie dicendogli che ho la febbre alta e non riesco neanche ad alzarmi dal letto. Poi chiudo la telefonata e  torno da Jeff, per poco non scoppio a ridere,  si è messo a braccia incrociate appoggiandosi alla spalliera del letto e mi fa il broncio ... sembra veramente un bambino. 
Mi avvicino a lui e gli tolgo il termometro, do'un occhiata alla temperatura...che risulta essere abbastanza alta - Congratulazioni- gli dico sarcasticamente -Ti sei preso un bel 38.7 di febbre.- -Che palle...- è l'esclamazione fine di Jeff , rimettetosi sdraiato.
-Ce la fai a metterti seduto? Almeno ti cambio le fasciature alla gamba.- Gli chiedo,  lui mi guarda infastidito -Certo che riesco ad alzarmi, non sono ancora completamente rincoglionito!- 
Si siede al bordo del letto e arrotola il pantalone fino al ginocchio.
Gli tolgo le bende intrise di sangue ormai secco, e noto che la gamba è proprio messa male - Ed ecco spiegata la tua febbre così alta- gli dico in tono un po' preoccupato - La tua ferita si è infettata.- Lui ghigna -Mi sono fatto molto più male di così...fidati.- Gliela pulisco e disinfetto una seconda volta, poi ci metto sopra le fasciature nuove -Ahia! Fai un po'più piano!- si lamenta lui -Non sono un' infermiera professionista! Adesso tu sopporti e stai muto!- ribatto seccata mentre avvolgo le bende intorno alla gamba, stringendo un poco. 
Dopo qualche minuto dico -Ecco ho finito.- lui esclama -E sarebbe anche ora!- -Ma tu non sai fare altro che lamentarti?!- gli urlo arrabbiata,  lo vedo ridacchiare, si stava divertendo a stuzzicarmi.
La mia rabbia svanisce, e rido a mia volta... da quando sono con Jeff, mi capita sempre più spesso di ridere.
Lui si rimette sotto le coperte e si addormenta come un bambino, intanto io gli poso sulla fronte un panno umido, per fargli abbassare la febbre.
Sospiro, è incredibile come uno dei killer più crudeli, possa risultare talmente indifeso in questo momento, completamente disarmato e indebolito.
Nei giorni seguenti la situazione non migliora, anzi, gli è salita la temperatura ed è arrivata a toccare i 39.5, in alcuni momenti ha la febbre talmente alta che non riesce nemmeno ad alzarsi dal letto... a volte socchiude gli occhi e riesco a cogliere uno sguardo quasi... riconoscente. Che anche lui cominci a provare i miei stessi sentimenti? 
No, è impossibile,  lui è un serial killer, non prova emozioni come l'affetto... o l'amore. 
Possibile che mi stia innamorando proprio di lui? Parliamo di una persona senza scrupoli che ha ucciso i miei genitori e mi ha dato la caccia per settimane, ma anche di una che mi ha protetto e consolato al momento giusto...
- Ok che sono bellissimo, ma così mi consumi a forza di guardarmi.- mi dice Jeff in tono ironico, non mi ero accorta di essermi imbambolata a guardarlo mentre riflettevo. Arrossisco per l'imbarazzo e lui ridacchia della mia reazione, in questo momento la febbre si è abbassata, e Jeff ha abbastanza forza da sparare le sue adorabili battutine.
Sospiro, dove mi porterà tutto questo?
ANGOLO AUTRICE
Salve a tutti, questo era il capitolo 10 e....
Jeff: *sdraiato sul divano* E mi ha fatto salire la febbre a 39 -.- 
Eddai Jeffy,  almeno c'è Chiara che ti cura :3
Jeff: Almeno quello porca miseria!
Eeeeeee allora lo ammetti pubblicamente che Chiara ti piace!
Jeff: No! Mai detta una cosa simile! O///O
Mai detta ma pensata...ammettilo!
Jeff: *per poco non vola giù dal divano* Appena mi riprendo vedi che fine farai te!
*Arriva Chiara* Chiara: Jeff te ne vuoi stare sdraiato?! Non ti riprenderai mai così!
Jeff: *sbuffa tornando sdraiato*
Sinceramente mi piaci di più così  Jeffy ^-^
Jeff: Muta!
Va bene va bene...
Passiamo ai ringraziamenti, ringrazio Nightmare bloody,  Itachiforever,  Mysterydoragon, Percabeth7897 e Alexandra Sol per aver recensito il capitolo precedente ( aumentate un casino la mia autostima :') ) 
Il prossimo capitolo avrà risvolti.... interessanti XD 
Giusto Chiara?
Chiara: O///O
Eh eh
Vi saluto Anna The Creepygirl

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Appoggio il mio zaino a terra, mentre Jeff tira fuori dei coltellini dalla sua tasca, quando mi rialzo me li porge e mi dice -Vediamo quanto è precisa la tua mira.- io li prendo titubante, sono almeno una decina di piccoli coltellini svizzeri -Adesso, vedi quell'albero laggiù? - mi chiede Jeff indicando un pino non molto lontano da noi,  io annuisco -Bene, adesso inciderò una specie di bersaglio sulla corteccia, tu dovrai cercare di colpirlo.- detto questo si allontana e incide un bersaglio sulla corteccia dell'arbusto- Ma a cosa mi servirà tutto questo?- gli chiedo un po'agitata - Se la tua vittima scappasse, potresti inseguirla certo, ma sarebbe anche più rischioso, se ad esempio arrivasse la polizia nel dunque, tu avresti poche possibilità di fuggire. Se impari a lanciare i coltelli, le tue vittime non avranno speranze.- mi risponde mentre finisce il suo lavoro, aspetto che si sposti e poi socchiudo gli occhi, prendendo la mira, respiro profondamente e lancio un coltello, facendo quasi centro.
Sorrido, non è così male come risultato dopotutto. Jeff torna da me a passo veloce - Proprio niente male, hai già una buona tecnica di lancio.- mi dice sorridendo -Solo...prova a non muovere troppo il polso, altrimenti rischi di colpire male l'obbiettivo .- prende un coltellino dalle mie mani e lanciandolo dalla mia posizione di prima, mostrando bene il movimento del polso, facendo un centro perfetto.
 Mi cede il posto, andando a togliere gli altri coltellini, aspetto che abbia finito e riprovo a tirare cercando di imitare le mosse di Jeff, il coltello si conficca esattamente al centro del bersaglio, dove poco prima c'era quello del mio...."insegnante".
Vedo Jeff che sorride compiaciuto -Ora vai un po' più lontana.- mi dice, faccio come mi chiede e indietreggio di qualche passo - Lancia da lì.- esordisce. 
Lancio un terzo coltello, cercando di fare come prima, e riesco a fare un secondo centro perfetto. Continuiamo così per almeno due o tre ore, mentre io mi allontano sempre di più, sto cominciando a stancarmi e il polso inizia a farmi male, ma continuo imperterrita. È Jeff che interrompe l'allenamento, tornando da me -Basta così per adesso, altrimenti ti stancherai troppo. - A quelle parole metto a terra tutti i coltellini e comincio a stiracchiarmi il braccio, sentendolo tutto indolenzito.-Uhhhh finalmente, non ne potevo più.- dico abbastanza sollevata.
 -Sei proprio stanca o ce la fai a farti una corsetta?- mi chiede malizioso, io lo osservo divertita -Ho la possibilità di rifiutare?- -No.- Mi risponde ghignando e avvicinandosi -Mi lascerai un po' di vantaggio o fai lo spilorcio?- chiedo ridacchiando - Ci devo pensare...- mi dice per poi sussurrarmi provocante all'orecchio -Tu comincia a correre.-
A me non serve altro, parto spedita vedendo gli alberi passare uno a uno accanto a me, mi guardo indietro, Jeff è appena partito lasciandomi un notevole vantaggio. Sembra quasi un deja-vu, mi inseguiva come un paio di settimane prima nel bosco sotto la collina, solo che adesso ha intenzioni ben differenti da allora.
Mi guardo ancora dietro, stava riprendendo terreno velocemente, è meglio aumentare il passo... corro più veloce che posso cercando di recuperare qualche metro, ma invano, è troppo veloce. All'improvviso sento qualcosa fischiare vicino al mio orecchio destro, mi fermo riprendendo fiato mentre l'oggetto, che era un coltellino, si conficcava nella corteccia di un albero poco lontano da me. Mi volto infuriata, pronta a dirne quattro a quel killer da strapazzo, quando mi ritrovo faccia a faccia con lui, mi ha raggiunto così in fretta e così silenziosamente che non mi sono neanche accorta di avercelo dietro. -Mai farsi distrarre.- sussurra divertito, dopo di che mi afferra il braccio avvicinandomi ancora di più a lui. Allora mi viene un'idea per vendicarmi, gli sorrido sensualmente e avvicino il mio viso al suo, credendo che stia per baciarlo, Jeff chiude gli occhi, ma quando le nostre labbra stanno per incontrarsi gli sussurro -La stessa cosa vale per te... mai farsi distrarre.- Non si era accorto che nel dunque avevo messo una mano nella tasca della felpa e avevo afferrato il manico del suo coltello. 
Tiro fuori l'arma di Jeff dalla sua tasca e comincio a correre dal lato opposto dal quale siamo arrivati, lasciandolo con un palmo di naso. Guardo indietro e vedo che è ripartito anche lui, correndo più veloce di prima e con un ghigno divertito stampato in faccia. Cerco di correre con tutte le mie forze, ma sono stremata dalla corsa che avevo fatto prima, quindi sono rallentata considerevolmente. 
All'improvviso sento la presa di Jeff sul mio braccio che mi costringe a fermarmi, io lo faccio ben volentieri, anche perché sono completamente stremata -Non giocare con il fuoco Chiara, finisce che ti scotti.-  Mi dice lui ghignando, io mi volto dalla sua parte, ansante -Beh... una piccola... vendetta ci...poteva anche ...anche...stare.- cerco di dirgli riprendendo fiato.-Ma alla fine ho vinto io...- sussurra al mio orecchio -ti ho presa.- Io ridacchio e gli restituisco il suo amato coltello, lui lo osserva un momento e lo rimette in  tasca, compiaciuto.-Sai, credo che diventerai un'ottima killer, sei dotata di una mira quasi perfetta e di un astuzia non indifferente... sei un po'carente nella corsa ma... quella si perfeziona nel tempo.-esordisce, gli sorrido e lui mi guarda negli occhi, con fare quasi nostalgico -Sai, hai dei bellissimi occhi...- mi dice ad un tratto -Mi ricordano quelli di mio fratello, Liu.- il suo sguardo diventa improvvisamente triste ed io preferisco non approfondire , non sono una ragazza impicciona e probabilmente l'argomento lo farebbe sentire molto male, così cerco di cambiare discorso.- Jeff, torniamo indietro? Ho portato dell'acqua nello zaino, andiamo a riposarci.- lui sembra però perso nei suoi pensieri -Ehi... tutto bene?- gli chiedo toccandolo al braccio, lui si riscuote dal suo torpore mentale e annuisce, così ricominciamo a camminare nel bosco, cercando di tornare nella zona dei bersagli.
Camminiamo per un po', fino a quando non individuo una piccola radura alquanto familiare...
-Jeff....ti ricordi?- gli chiedo, neanche fossero passati anni. 
Jeff ghigna come solo lui sa fare -Altroché,  sei svenuta dalla paura quella volta.- Io sono infastidita dalle sue parole, così gli dico - Tu hai contribuito al mio svenimento, ma ero per lo più stanca e infreddolita quella notte.- Lui ridacchia -Certo, come no.-
Divento rossa dalla rabbia, ma non ribatto, con lui é inutile.
Torniamo a camminare, arrivando finalmente al punto iniziale,  mi siedo esausta su un ceppo d'albero, massaggiandomi le gambe indolenzite, vedo Jeff aprire il mio zaino e lanciarmi una bottiglietta d'acqua, la prendo al volo e comincio a bere avidamente. 
- Vuoi bere anche te?- gli chiedo passandogli la bottiglietta. -Nah, non ho molta sete.- mi dice lui indifferente, io strabuzzo gli occhi -Dopo una corsa come quella non hai sete?!- gli chiedo stupita, lui sogghigna -Anni di allenamento.- Io ridacchio sommessamente.
-Allora, dove eravamo rimasti prima della tua brusca interruzione?- mi chiede malizioso, io arrossisco fino alle orecchie....cazzo!  -Ah si, mi stavi per baciare ...o sbaglio?- chiede ancora ghignando, mi afferra il braccio e mi avvicina ancora a se', facendo combaciare le nostre labbra in un bacio passionale, comincia a scorrere le mani sul mio corpo, so dove vuole arrivare, ma non voglio farlo...almeno non ora.
-Jeff... non ancora.- gli sussurro interrompendo il nostro bacio, lui ha uno sguardo un po' deluso, ma mi sorride rassicurante, magari immaginava già un mio rifiuto, mi sfiora ancora una volta le labbra delicatamente e poi si stacca, andando a ritirare le nostre cose.
Si mette lo zaino in spalla e mi chiede -Allora andiamo? Lo sai che il sole sta tramontando?- Io alzo lo sguardo al cielo e constato che ha ragione, era tinteggiato di rosso e arancione, come dovrebbe essere un tramonto dopotutto. 
Sorrido a Jeff e annuisco, così cominciamo a incamminarci per tornare a casa mia. 

ANGOLO AUTRICE
*si nasconde dietro al divano evitando le fucilate dei lettori*
Si si lo so che sono in ritardo! >.<
Ma se la smettete faccio l'angolo autrice... altrimenti niente!
*I lettori mettono via I fucili*
Ok molto meglio, devo scusarmi inanzitutto per il mio ritardo ^-^''
come avevo premesso in settimana non ho pubblicato capitoli... mancanza di idee e di tempo sostanzialmente...
Ah e prima che mi fuciliate ancora... Questo sarà probabilmente il penultimo capitolo.
*I Lettori riprendono in mano le armi*
Ma probabilmente farò un sequel ^-^''
*le riabbassano*
Ok per il sequel non sono ancora proprio sicura in verità.... avevo un ideuzza ma adesso mi tocca svilupparla, insieme all'ultimo capitolo :3
Ringrazio akai mizuki, BettaJamesHoran00, Dana96 e Deidako per aver messo la storia tra le preferite, inoltre ringrazio Nightmare bloody, Itachiforever, Mysterydoragon, Percabeth7897, Alexandra Sol e Liliana Potter in Malfoy per aver recensito i miei ultimi capitoli ^-^ Grazie a tutti davvero! 
Jeff: Oggi la sdolcinatezza è di casa.
Parli te! Ah e comunque dovresti smetterla di comportarti da pervertito!
Jeff: Cos- io non..
Certo certo -.- 
Mi scuso  per l'angolo chilometrico e...
Never Smile ^-^
Liu: Ah adesso mi rubi pure la battuta! 
Shi esatto
Anna The Creepygirl 

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Un non capitolo ***


Allora, questo NON è un capitolo della storia.... come se non lo aveste capito ^-^''
So che in ogni capitolo ringrazio sempre le persone che recensiscono, che mettono la storia tra le preferite e così via... Vi avrò anche stufato con i ringraziamenti, ma per me uno in più è meglio che uno in meno ^-^
A tutti i ragazzi e le ragazze che seguono la mia storia, che recensiscono ogni capitolo, che mi spronano ad andare avanti a scrivere... beh, GRAZIE.
È tutto merito vostro se ho continuato a scrivere la mia ff e se adesso ci sto facendo anche un sequel... cioè non mi aspettavo un risultato simile alla mia prima storia....sul serio!
Davvero, ci tenevo a scrivere qualcosa che potesse dimostrarvi quanto vi sono grata.... grazie mille a tutti :')
E con questo ho finito, se vi aspettavate un capitolo.. beh per quello temo che dovrete aspettare fino a settimana prossima ^-^''(sapete.. verifiche su verifiche)
Prometto che non andrò oltre.
Ancora una volta... GRAZIE.
P.S. So che può sembrarvi strano, ma io sono fatta così e ci tenevo davvero a scrivere un ringraziamento pubblico.

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Capitolo 13 ***


Quando torniamo nel mio appartamento il cielo è ormai buio, mi sdraio su letto, stanchissima, mentre Jeff sembra fresco come una rosa.-Allora? Non ti prepari?- mi chiede impaziente indicando la sedia su cui avevo appoggiato i miei vestiti, sbuffando mi rialzo dal letto e vado in bagno a cambiarmi. 
Indosso la mia felpa grigia con un paio di jeans e le All Stars bianche, prevedendo che sarebbero diventate rosse a fine serata, prendo il coltello e lo faccio rigirare più volte tra le dita, stupendomi da quanto sia facile e naturale per me maneggiarlo.
Sento bussare alla porta -Ti decidi a uscire? Non abbiamo tutta la notte... beh in verità sì... ma sbrigati lo stesso!- Ridacchio sommessamente -Ma quanto siamo impazienti stasera...- gli dico scherzosamente aprendo la porta del bagno, lui guarda altrove come se non mi avesse neanche sentito - Se sei pronta possiamo anche andare.- Mi dice semplicemente.
Scendiamo le scale e ci addentriamo nei vicoli alla ricerca della nostra prossima vittima.
Camminiamo per una ventina di minuti, passando davanti a decine di appartamenti e case, senza fermarci in nessuna di esse, dove mi vorrà portare?
-Jeff, dove mi stai portando?- chiedo ad un certo punto, rompendo il nostro silenzio - Io non ti sto portando da nessuna parte, sei te che devi scegliere la prima casa in cui andremo.- Divento rossa dalla rabbia -Non potevi dirmelo prima vero?!- lui ghigna -Volevo vedere la tua reazione, qui c'è qualcosa che ti ispira?- 
 Mi guardo intorno,  vedendo la maggior parte delle finestre chiuse, poi adocchio l'ultimo piano di un edificio, probabilmente un appartamento, con la finestra aperta. Aveva una scala antincendio davanti, quindi non avremmo dovuto neanche arrampicarci.
Indico l'edificio a Jeff,  il quale annuisce e comincia a salire le scale, io lo seguo a ruota, un po' intimorita.
Arrivati all'ultimo piano, lui scavalca la finestra, entrando nella stanza immersa nel buio, invitandomi a fare altrettanto.
Quando anche io sono all'interno della casa, Jeff mi fa un cenno impaziente con la mano -Allora?- mi chiede -Allora cosa?-  gli chiedo a mia volta. -Porca miseria Chiara! Ti devo ripetere per che cosa siamo venuti a fare qui?!- esclama sottovoce, lo guardo perplessa... non riuscivo a capire dove volesse arrivare.
-Comincio prima io o vuoi iniziare te?- Mi chiede finalmente, sbuffando, sembra quasi che mi stia chiedendo se volevo giocare per prima. 
Io sono ancora un po' incerta, così gli dico -No no comincia te..- lui annuisce e comincia a esplorare con lo sguardo l'appartamento,  è quasi più piccolo del mio, finché non adocchia un letto dov'è sdraiato un ragazzo di almeno 20 anni, con i capelli castani e disteso a pancia in giu; accanto a lui, appoggiato a terra, vi è un libro, intitolato "Sherlock Holmes: The adventure of Dancing Men". 
Jeff gli si avvicina cautamente e prende il libro facendolo rigirare qualche minuto tra le mani, poi accende la lampada sul comodino.
-Jeff... Che stai facendo?!- gli sussurro, un po' preoccupata.
Lui si mette l'indice sulla bocca, facendomi segno di fare silenzio, io annuisco, restando a guardare.
Il ragazzo intanto, infastidito dalla luce improvvisa, si è girato dalla parte opposta a quella di prima, continuando a dormire.
-Chiara, chiudi la finestra e tira le tende, qui ci sarà da divertirci.- dice Jeff ghignando malignamente.
Eseguo quello che mi ha chiesto, facendo meno rumore possibile,  purtroppo fallendo e svegliando il ragazzo, che strabuzza gli occhi spaventato. 
-C-Chi siete?! Cosa ci f-fate a casa mia?!- Chiede balbettando.
Io ghigno, sentendo come un senso di impazienza dentro di me -Jeff, glielo spieghi te o devo fargli un disegnino?- Lui mi scocca un occhiata complice -Ci penserà il mio coltello a spiegare...- dice tirandolo fuori dalla tasca e puntandolo al pomo d'adamo del ragazzo, quest'ultimo deglutisce rumorosamente, terrorizzato.
-Mmmmh...Interessante lettura.- Dice ad un tratto Jeff, guardando il libro. - Mi sembra di averlo letto... una volta, quando ero più piccolo.- ghigna - Forse... Sherlock Holmes sarebbe il mio unico vero rivale, la polizia al giorno d'oggi è veramente nullafacente.- Appoggia il libro sul comodino - Un vero peccato che lui sia solo un personaggio letterario, sarebbe stato interessante averlo come nemico.- 
Il ragazzo è pallido come un cencio, era davvero spaventato, poi all'improvviso, da' un calcio allo stomaco di Jeff, facendolo piegare in due.
Il ragazzo approfitta del momento di debolezza per alzarsi e correre verso la porta, purtroppo per lui io sono più veloce, estraggo un coltellino dalla tasca, lanciandolo con precisione e ferendolo alla spalla.
Lui mugola dal dolore, ne lancio un altro, prendendo stavolta solo una piega della maglia, attaccandolo al muro,  procedo così con altri cinque coltellini, finché il ragazzo non rimane completamente immobilizzato. Mi avvicino a Jeff e gli tendo una mano per aiutarlo ad alzarsi, lui la afferra e dice ghignando -Signorina, a lei l'onore.- Io ghigno a mia volta, mentre mi avvicino al ragazzo -Che gentiluomo.- Dico ironicamente rivolta a Jeff. 
Una strana eccitazione pervade il mio corpo, afferro il manico del mio coltello e lo appoggio al collo del ragazzo, che si dimena come un pesce fuor d'acqua.
Improvvisamente sento il mio corpo come se si surriscaldasse,  la vista mi diventa sfocata per qualche secondo per poi tornare nitida e più acuta di prima, sento i miei capelli allungarsi fino ad arrivare a metà schiena e i miei canini diventano appuntiti e taglienti come piccole lame. 
Rido maniacalmente per poi cominciare a premere il coltello sulla gola del ragazzo facendogli una profonda ferita,  il sangue scorre in quantità agghiaccianti,  sporcando il pavimento di rosso, il ragazzo boccheggia, soffocato dal suo stesso sangue. 
Stranamente non sto provando pena per lui, mi sento terribilmente eccitata, come se mi avessero iniettato dell'adrenalina nel corpo.
Sogghigno prima di sussurrare -Goodnight... Sweetie.- Lo pugnalo al petto, lui emette dei rantolii strozzati, poi china la testa e rotea gli occhi, chiudendoli per sempre.
Estraggo il coltello dal corpo per poi guardare la mia immagine in uno specchio a figura intera, noto subito che i miei occhi da verdi sono diventati grigi, con qualche sfumatura argentata e i capelli si sono effettivamente allungati, mentre le punte si erano colorate d' argento.
Mi dirigo verso il muro dove era ancora attaccato il corpo, scrivendogli accanto: "Goodnight,  Sweetie. .. by Silver Eyes"
-E così adesso sei Silver Eyes?- mi chiede Jeff abbracciandomi da dietro, io sorrido -Certo, ma tu puoi chiamarmi Chiara...- gli rispondo divertita.
Lo sento ridacchiare -Andiamocene, prima che arrivino i poliziotti.- Io annuisco, ma prima che possa fare qualsiasi movimento, sento ancora il mio corpo surriscaldarsi,  ma stavolta provocandomi delle fitte alle tempie e dei forti giramenti di testa, mi siedo a terra tenendomi la testa tra le mani; sento i capelli accorciarsi, la vista sfocarsi e i canini rimpicciolirsi. 
Vedo Jeff chinarsi davanti a me -Tutto bene?- Mi chiede, il suo tono era preoccupato. Io ansimo, il dolore scompare lentamente e i giramenti finalmente si placano.
Mi rialzo aiutata da Jeff e mi guardo nuovamente allo specchio, i miei occhi erano tornati verdi.
Sentiamo le sirene della polizia in lontananza, probabilmente li avranno chiamati i vicini. -Ci conviene sbrigarci.- esordisce lui, annuisco e lo seguo uscendo dalla finestra.
Ci catapultiamo in strada, inoltrandoci in un vicolo vicino all'appartamento e vedendo arrivare le macchine della polizia, ridacchio pensando a quello che aveva detto poco prima su di loro.
Non ho tempo di pensare ad altro, perché sento Jeff tirarmi il braccio, invitandomi  mutamente a seguirlo; io lo accontento e cominciamo a correre, allontanandoci sempre di più.
Corriamo per una decina di minuti, tenendoci per mano e arrivando al mio appartamento con il fiatone, o almeno, ce l'avevo io, Jeff stava respirando solo un po' più velocemente. 
Saliamo fino al sesto piano e entriamo in casa,  richiudendo la porta alle nostre spalle, vedo Jeff incupirsi all'improvviso -Jeff... che ti succede?- gli chiedo leggermente allarmata, lui si passa una mano tra i capelli, ha un aria combattuta, come se fosse indeciso su qualcosa. -Chiara, devo chiederti una cosa...- Dice finalmente dopo qualche attimo di silenzio, io lo guardo e annuisco, invitandolo a continuare. -Beh, credo che sappia anche tu che adesso non potrai più vivere qui, potresti essere rintracciata e catturata facilmente...- Annuisco una seconda volta, l'avevo già calcolato. -Quindi...- improvvisamente si blocca, passandosi una mano sulla nuca, quasi imbarazzato. - Vorresti... venire via... con me?- Sospira, come se si fosse tolto un peso dallo stomaco. Sospiro a mia volta, ma di sollievo, dal suo tono mi aspettavo di tutto, mi avvicino e gli sorrido -Idiota, mi hai fatto prendere un colpo! Certo che vengo con te, come potrei rifiutare?- Lui si lascia scappare una piccola risata -Ah, da te posso aspettarmi di tutto!- mi dice ghignando, poi torna ad essere serio -Prendo solo lo stretto necessario, dovremo viaggiare leggeri.- 
Annuisco e vado a preparare la mia borsa da viaggio, che alla fine consiste in un ridotto numero di vestiti, un paio di coperte e qualche provvista, chiudo lo zaino e lo metto in spalla, Jeff è già sulla porta -Allora si va?- mi domanda ancora, sorridendo. -Certo! - esordisco io.
Usciamo dall'edificio, incamminandoci verso il bosco, per poi andare chissà dove...all'improvviso mi viene in mente una domanda a cui Jeff non ha mai risposto.
-Jeff...- comincio a dire, lui si gira dalla mia parte -Sì?- il deglutisco -...Perché mi hai risparmiato quella volta nel bosco?- Lui si ferma di botto, e si gira verso di me, guardandomi negli occhi -Ti devo proprio rispondere?- mi chiede un po'a disagio -Devi! Te lo sto chiedendo da un sacco di tempo! Tu non mi hai mai risposto!- esclamo ad alta voce.
Lui si passa nervosamente la mano sulla nuca -Beh... in verità non lo so nemmeno io...- io rimango scioccata dalle sue parole, lui continua -Sapevo che eri una persona speciale, avevo il presentimento...che saresti stata una parte importante della mia vita.- Io sorrido con le lacrime agli occhi, lo abbraccio di slancio mentre sussurro -Grazie, per aver dato inizio alla mia. -
So che dovunque andrò sarò felice...
La mia vita è appena iniziata,
la mia nuova vita insieme a lui.
ANGOLO AUTRICE
Yeeeeeee finalmente abbiamo finito :D
Jeff: Olè e la tortura è finita!!
Ne sei proprio sicuro Jeff? Ti ricordo che c'è anche il sequel XD
Jeff: Oddio... ma non era sicuro! Dimmi che non si fa!
Eh eh... mi spice Jeffrey ^-^
Jeff: Ma io non posso sopportarti ancora!
Ti tocca :3
Jeff: Muorici!
Anch'io ti voglio bene ^-^... ehm comunque, prima che arrivi il sequel credo che passerà un po' di tempo, intanto vi lascio una domanda: qual'è il vostro capitolo preferito?
Voglio proprio vedere cosa rispondete ^-^
Grazie a tutti per avermi seguito e sopportato I miei scleri in questi 13 capitoli, thanks ^-^
Alla prossima, Anna The Creepygirl
P.S.
Mi dispiace moltissimo di essere così in ritardo, ma vi giuro che avevo un casino di problemi di connessione dal computer e poi ci si è messa in mezzo pure la scuola, scusatemi ancora per il ritardo... So che questo capitolo è più lungo degli altri, ma spezzandolo avrei solo rovinato l'atmosfera

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2848344