Il linguaggio dei fiori

di EllaYaYa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** .Il linguaggio dei fiori ***
Capitolo 2: *** .Non dare una speranza ***
Capitolo 3: *** .La sua corona non è più fatta d'argento ***



Capitolo 1
*** .Il linguaggio dei fiori ***


Nota dell'autrice
Dunque, per prima cosa vorrei specificare che non ho scritto io queste drabble, le ho solo tradotte dopo averle trovate sul livejournal di * A y u m i*, una ragazza che, almeno a mio parere, scrive troppo bene.
Poi ... Queste drabble, si, contengono incesto, almeno implicito. Se non vi piace, non leggete, punto. Neanche a me l'incesto piace molto, ma non mi fa schifo, e ho trovato delle ficcy stupende e non vedo nulla di male nel leggerle ^^
Comunque, dopo questa prima drabble, ce ne sono altre due, che sono appunto dei sequel di questa. I pairings sono Peter/Susan ed Edmund/Lucy. Se questa prima drabble vi è piaciuta, pubblicherò le altre due, altrimenti niente. Kisses

Il linguaggio dei fiori

 

Susan odiava i fiori, ogni tipo di fiore.

(Solo la sua sorellina, Lucy, sapeva il perché.)

Lo rese ovvio quando rispedì tutti i suoi regali di compleanno – che erano fiori - ai mittenti.

Ecco perché tutti furono scioccati quando lei accettò l’ultimo regalo consegnatole.

Erano tre rose rosse e una piccola lettera indirizzata a lei. Non c’era l’indirizzo del mittente.

Susan sorrise teneramente dopo aver letto la lettera e, facendo cenno a Lucy di seguirla, uscì dal salone, lasciando dei genitori confusi e una sorella sorridente dietro di sé.

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Buon compleanno, Su.

Con amore,

Il tuo Gran Magnifico Sovrano.

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Capitolo 2
*** .Non dare una speranza ***


Nota dell'autrice
Ecco la seconda drabble! Questa è più una Ed/Lu e devo dire che la trovo dolcissima *-* La prossima non sarà una drabble, ma una piccola one-shot con entrambi i pairing (Peter/Susan e Ed/Lu). Se faccio in tempo, la posto domani!^^
Nel frattempo spero vi piaccia questa, è stata la più difficile da tradurre (anche perchè è complicato far rientrare la traduzione in sole 100 parole xD)
Beh scappo. Kisses

Non dare una speranza

Lucy guardava come Susan leggeva la lettera di Peter per l’ennesima volta dal giorno del suo compleanno.

Sorrise, felice per lei.

(Susan posò un bacio leggero sul pezzo di carta, prima di metterlo di nuovo nella tasca della camicia, vicino al suo cuore, come sempre. Le rose, ormai secche, erano al sicuro all’interno del libro sulle sue ginocchia.)

Lucy sorrise perché i suoi fratelli maggiori avevano finalmente ritrovato la felicità…

Sorrise perché sperava che, un giorno, anche lei avrebbe finalmente ritrovato la felicità…

Sorrise perché sapeva che, un giorno, il suo Re Giusto le avrebbe finalmente detto Ti amo anch’io.

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Capitolo 3
*** .La sua corona non è più fatta d'argento ***


Note dell'autrice
Beh, ecco l'ultima parte della storia. Come avevo anticipato, questa non è una drabble, ma una piccola one-shot, e troviamo entrambi i pairing (Peter/Susan e Ed/Lu), anche se la storia è più concentrata su Edmund e Lucy. Devo ammettere che è la mia preferita tra le tre, è troppo dolce **
Comunque ... Grazie a chi ha recensito, aggiunto la storia tra i preferiti, o solo letto. ^^
ps. Per Simba: sisi io ho solo tradotto, questa storia non è farina del mio sacco ^^ Comunque se hai bisogno di aiuto per qualche traduzione puoi contattarmi su msn...Il mio contatto è sul profilo. ^^ Kiss.

La sua corona non è più fatta d’argento

Edmund guardava da lontano le risate felici di una famiglia; ricordò la sua famiglia.

(Ma la sua famiglia non era completa lì a Londra, non veramente.)

Si alzò, affrettato, per tornare a casa.

(Peccato che quella non era più casa… Narnia lo era.)

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Era il compleanno di Lucy e la madre aveva preparato una piccola festa, solo con la famiglia, meno il padre.

Edmund si era rifiutato di aiutare con i preparativi, non volendo sorbirsi le lamentele di sua madre su quanto era stata veloce la crescita dei suoi bambini.

(Si chiedeva se la madre avrebbe mai saputo che i suoi bambini erano già cresciuti e che erano stati, una volta, re e regine di una terra magica.)

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Lucy stava aprendo i regali, ed Edmund non poteva far altro che stare a guardare i suoi falsi sorrisi ai genitori.

(Il suo sorriso, un tempo, era raggiante.)

Quando aprì il regalo di Susan e Peter – un fermaglio per capelli – sorrise davvero, ma tristemente. “Grazie.”

“E’ fatto d’argento.” Disse Peter.

Susan annuì, sorridendo dolcemente.

(Susan e Peter. Loro, insieme, avevano ritrovato la felicità.)

I secondi passarono e, inevitabilmente, tutti gli sguardi si puntarono su di lui.

Edmund fece una smorfia e si alzò all’improvviso.

“No, non le ho preso niente.” Disse ed uscì dalla sala.

Non ebbe bisogno di vedere l’espressione addolorata di Lucy per sapere che l’aveva ferita, ancora.

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Più tardi, quella notte, Edmund entrò in silenzio nella stanza delle sue sorelle, un’espressione colpevole sul suo volto.

Avvicinandosi a Lucy, ormai addormentata, vide il suo viso striato di lacrime.

“Mi dispiace, Lu.”

Lasciò il suo regalo –si, lui le aveva preso un regalo e l’aveva fatto con le sue mani- accanto al letto, uscendo dalla camera poco dopo.

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Lucy si svegliò la mattina successiva, trovando una corona fatta di fiori accanto al suo letto.

Singhiozzò piano, ricordando una vita in cui portava ogni giorno una corona d’argento.

E sorrise.

Sorrise davvero.

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