Lover, friend and foe di Ellyna_Mel (/viewuser.php?uid=41597)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The meeting ***
Capitolo 2: *** Tear ***
Capitolo 3: *** The kiss ***
Capitolo 4: *** I'm not done with you ***
Capitolo 5: *** Hands ***
Capitolo 1 *** The meeting ***
" Avanti parla, cosa vuoi che faccia?"
" Hey, hey! Vedi di calmarti bello. A me con questo tono non parli!"
rispose il castano accendendosi una sigaretta
" Ma sei impazzito??? Non si può fumare all'interno della
Whammy's House! E poi hai solo 14 anni!"
" E a te che te ne frega, cioccolatomane? ahah! pensa piuttosto al
diabete che ti verrà invece di fare la predica a
me...piuttosto..."
" Ecco finiamola e dimmi cosa vuoi! Io mantengo i patti. Ho perso la
sfida, ok. Di che penitenza si tratta?"
Era arrivato da poche ore alla Whammy's House...
aveva solcato il cancello in modo molto differente da quello adottato
dagli altri orfani.
Lo sguardo serio rivolto verso tutti gli altri. I bambini
più
curiosi si erano avvicinati per conoscere il loro nuovo compagno: un
bel ragazzino. Alto, snello, lisci capelli castani che gli
incorniciavano il visetto pulito in cui risaltavano due splendidi
occhioni verdi.
In testa portava un paio di occhialetti da saldatore dalle colorate
lenti arancioni.
In mano una piccola consolle accesa da cui proveniva una ritmica
musichetta.
Con un gesto veloce spense il game boy color infilandolo nel marsupio,
senza mai distogliere lo sguardo dai piccoli curiosi.
< Lui è Matt..è appena arrivato alla
Whammy's House,
spero sappiate dargli il giusto benvenuto, ragazzi!>
iniziò
il vecchio Roger sorridendo < Magari potrà sembrare
un po
timido all'inizio, ma sono sicuro che farete presto amicizia>
Matt sbuffò piano guardandosi intorno.
Timido? Lui??? Seh! Anzi...in questo momento l'unica cosa che avrebbe
voluto fare, invece di starsene immobile lì ed essere
osservato
da dei bimbetti che parevano non aver mai visto un ragazzino di 14
anni, era di andarsene a fare due passi e trovare qualche passatempo
degno di lui.
Sperava vivamente che quel luogo non fosse la casa di soli bimbetti
sotto i dieci anni, in cui lui era l'unico adolescente con i propri
pregi e difetti...
Non avrebbe retto a lungo senza un compagno di divertimento, una bella
ragazza da viziare come solo lui sapeva fare e qualcuno da
infastidire...No, decisamente sarebbe deceduto per cause sconosciute
entro 24 ore.
< Signore...> aprì bocca rivolgendosi a Roger.
< Dimmi ragazzo!>
< Se non ci sono problemi vorrei andare a visitare
l'istituto.>
< Oh bene! Allora ti accompagno.>
< No no, grazie. Vado da solo, non vorrei recare
disturbo> fece
un finto e tirato sorriso salutando con un cenno della mano per poi
correre via verso l'enorme cortile.
Tirò un sospiro di sollievo una volta voltato l'angolo e
constatando di aver seminato i marmocchi ed il vecchiaccio.
<
Che noia...> si ripeteva ogni pochi secondi guardandosi attorno.
Il prato era immenso e ben curato. C'era un viottolo di lastre in
pietra che portava verso la piccola cappella in cui tutte le Domeniche
veniva celebrata la Messa. Accanto ad essa un campetto da calcio
circondato da una bassa siepe.
Matt, incuriosito, si avvicinò sentendo delle voci provenire
proprio da lì. Voci più "mature" per essere
quelle di
bambini.
< Mello! Mello! Mello!>
< Idiota! Passami il pallone o te lo frega!>
< Ma...>
< Preso! Carl! tieni!> il ragazzino che portava il nome
di
"Mello" passò la palla al compagno dirigendosi poi verso la
porta.
Il giovane Matt si avvicinò ai ragazzi, constantando
finalmente
di aver trovato qualcuno della sua età. La sua attenzione fu
attirata dapprima da Mello.
Lo guardò un po di sbieco continuando a porsi diverse volte
la stessa domanda
" Ma...quello è un ragazzo o una ragazza...?"
Portava dei lisci capelli biondi lunghi fino alle spalle. Il fisico
esile reso ancora più snello dai cupi colori della tuta.
Vispi
occhioni cerulei brillavano in quel visetto dai lineamenti dolci, quasi
femminili.
Correva come una lepre in quel campetto, esultando per il goal appena
segnato insieme ai compagni di squadra...Matt non resistette alla
tentazione. Un sorrisetto sarcastico sul volto ed una voglia sfrenata
di far uscire quelle precise parole dalle proprie labbra.
< Mica male! >
I ragazzi si voltarono verso di lui sentendo una voce nuova.
< Davvero niente male! I miei complimenti biondina!>
Il sorriso si fece più marcato mentre si avvicinava al
biondo
< Non pensavo che le ragazzine sapessero giocare a calcio.
Ahah!>
Ci fu un totale silenzio. Gli altri si scambiarono un'occhiata di
consenso e si allontanarono dal compagno, appena stato insultato.
< Ripeti quello che hai detto se ne hai il coraggio>
rispose Mello con un sorriso stampato sul volto
< Ho detto...R-A-G-A-Z-Z-I-N....A!...problemi?>
< Non ti picchio perchè sei nuovo, bamboccio e
finirei in
seri guai...ed io non ho davvero bisogno di seccature in questo
momento.>
< Non è che ...forse, hai paura di me?>
< E perchè mai dovrei aver paura di un bimbetto
appena
arrivato che per farsi notare inizia subito ad insultare la
gente?>
rispose il biondo senza scomporsi
< Perchè questo è un ordine. Non so chi tu
sia e non
me ne frega. Sò solo che mi stò annoiando
parecchio in
questo posto abitato da bambocci. Non ho ancora trovato nulla di
interessante per me.
Nemmeno una sala giochi nè qualche bella ragazza da portare
in
camera, bah! che schifo di posto...e poi sappi che io faccio quello che
mi pare e piace e se voglio chiamarti in un modo ti ci chiamo senza
problemi.>
< Mi sa che sei tu a non spere con chi hai a che fare,
moccioso>
< Moccioso a me? Guarda che ho 14 anni, pidocchio!>
< Ed io ne ho 15. Perciò zitto nanerottolo! Se non
sai come
divertirti perchè non vai a far compagnia a Near? Siete
nella
stessa situazion credo, ma almeno lui ha il buon senso di non attaccare
briga con il sottoscritto.>
< Near??? Ma che razza di nomi danno in questo posto?...io me ne
vado da questo " NEAR", chissà, magari sarà molto
più interessante di te...bambolina!>
< Non mi scompongo>
< Bambina...ghgh> continuava Matt allontanandosi
< ...> strinse forte i pugni. Doveva trattenersi, non
poteva
iniziare a picchiare a sangue, come avrebbe voluto fare, un ragazzino
appena arrivato e come se non bastasse, più piccolo di lui.
Intanto Matt riprese la perlustrazione del territorio in cerca di
qualcosa di interessante, anche se, doveva ammetterlo, qualcosa lo
aveva già trovato.
Voltò l'angolo estraendo dalla tasca un accendino rosso
fuoco ed una sigaretta.
< Tzh! Al diavolo le regole dell'istituto...>
Una nuvoletta di fumo uscì dalle sue labbra spandendosi
nell'aria, il fumo era una delle poche cose che lo faceva star
veramente bene nonostante i cattivi effetti.
Dopo cinque minuti buttò via la sigaretta. Fece per
andarsene ma si dovette fermare.
Qualcosa, o meglio, qualcuno lo aveva afferrato da dietro per la maglia.
< ...>
Un...bambino...?
Continua...
E rieccomi con una nuova Fan fiction!
Dopo la serie "Near pazzo" si passa a " Matt bullo" ( anche se forse
per ora non lo è abbastanza). Dopotutto Matt non lo
conosciamo
per come è realmente...e se fosse stato così?
Oddio XD.
Ringrazio MetalPawa per aver ideato insieme a me un pezzo futuro della
storia di cui non farò spoiler! Ghgh! Dico solo...VIVA IL
T.M.P.C.P!!!! Ragazze vi adoro! <3
Un kissone by Elly!
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Capitolo 2 *** Tear ***
Salve a tutte/i!!!! Eccomi di nuovo con il secondo capitolo della mia
nuova Long Fiction. Come avrete capito nello scorso capitolo,
quì non troverete il solito, dolce, premuroso, fedele
"cagnolino domestico" Matt pronto a soddisfare ogni esigenza del nostro
bel biondino...ma preferisco non dire altro!
Buona lettura!
Il silenzio regnò sovrano per alcuni istanti.
Una candida mano aggrappata alla sua maglia a righe. Due occhioni neri
lo scrutavano attentamente posandosi, in seguito, sulla sigaretta
lanciata a terra sull'erba fresca del prato.
< E tu chi diamine sei, piccoletto?>
Il ragazzino, dall'aspetto minuto e quasi infantile, non rispose. Si
limitò a lasciare andare Matt ed avvicinarsi alla sigaretta
per prenderla e buttarla via.
< Ti ho chiesto chi sei! Sei sordo forse?>
< Il mio nome è Near...> rispose lui
voltandosi verso l'interlocutore.
Matt rimase perplesso osservandolo...era completamente bianco.
Capelli bianchissimi, carnagione chiara e vestiti del medesimo colore
dei capelli. Una mano a torturarsi una ciocca di ricci capelli e
l'altra ancora con l'oggetto tossico tra le dita.
< Non ti hanno detto che quì è vietato
fumare? E poi non si buttano le sigarette per terra, specialmodo
sull'erba.> riprese a parlare Near
< Ah...gurda, dimmi pure quello che ti pare ma a me un bimbetto
non da certo ordini...>
< Ho 13 anni.>
< 13?! Azz...certo che sei proprio nanetto, ahah! in ogni
caso...hai detto di chiamarti Near, giusto?>
Matt gli si avvicinò sporgendosi a pochi cm dal suo viso.
< Un tizio di nome Mello mi ha accennato qualcosa su di te, non
che mi interessi, ovviamente...ma dimmi un po...che tipo è
quel biondino? è sempre così spavaldo? Forse non
ha capito con chi ha a che fare...>
< Non che mi importi di quello che pensi...ma a me l'unico
spavaldo che non sa con chi ha a che fare sembri te. E in ogni caso non
ho alcuna intenzione di dirti nulla su Mello. Se vuole parlartene
sarà lui a farlo.>
Iniziava seriamente a dargli sui nervi quel piccolo
mostriciattolo...possibile non sapesse assumere un tono diverso dal
solito quando parlava? Quella voce piatta da menefreghista era troppo
irritante.
Lo prese per il colletto della camicia sollevandolo di pochi cm ed
avvicinandolo al proprio viso.
< Tu... vedi di non fare lo strafottente con me, chiaro?>
gli ringhiò tenendo tra le labbra una sigaretta che si era
acceso poco prima. Con la mano libera se la portò via dalle
labbra alitando il fumo in faccia al più piccolo che,
disgustato, iniziò a tossire contraendo i muscoli del viso.
Mollò la presa facendolo ricadere sull'erba fresca.
< Beh? Non dici più nulla, piccoletto?>
Tirò due colpi di tosse, Near, per poi riprendere a fissarlo
con i suoi occhioni color pece ed aprire bocca.
< Mi fai pena >
< Hey Mello...ma chi era quel tipo? Lo conosci?>
< Macchè...> rispose il biondo continuando a
calciare il pallone < e non me ne importa nulla. Gli conviene
non avere a che fare con me, te lo dico io...e lo sai che quando dico
una cosa, è quella...>
Il ragazzino che poco prima gli porse la domanda annuì con
un leggero cenno del capo per poi tornare anch' egli a giocare.
In realtà Mello non aveva alcuna intenzione di lasciar
perdere quello strano, quanto antipatico ragazzino. Non era certo il
tipo da farsi insultare senza ribattere... e non l'avrebbe fatta
passare liscia nemmeno ad un nuovo arrivato.
Non lo aveva colpito solo per non finire nei guai con L, per non dover
rinunciare alla successione a causa di un ragazzino strafottente che
nemmeno conosceva.
Calciò il pallone con tutta la rabbia che aveva in corpo
faendolo così volare oltre il basso edificio accanto alla
Cappella.
< Accidenti... scusatemi, vado a riprenderlo>
disse ai compagni con tono di stizza. Adesso non riusciva
nemmeno a trattenere la rabbia a causa di uno sconosciuto.
< Figurati...> rispose un ragazzino appoggiandosi ad un
albero per aspettarlo.
Si diresse a passi veloci verso la palla, prendendola tra le mani. Fece
per voltarsi e tornare indietro... ma si bloccò all'istante
sentendo dei lamenti provenire dall'interno della cantina.
Lui conosceva fin troppo bene quei lamenti e forse era anche l'unico a
poterli conoscere. Mollò all'istante il pallone, correndo
verso la porta in legno ed iniziando a colpirla forte. Era chiusa a
chiave.
< Aprite immediatamente questa porta!>
< Ancora tu? Ma non riesci proprio a starmi lontano,
bimbetta?>
Matt. Di nuovo lui... e pergiunta i lamenti provenienti dall'interno
erano senza dubbio quelli del suo piccolo rivale. Non era solito
mettersi a piangere, Near... non aveva mai avuto nemmeno lui il
privilegio di vedere dei lacrimoni solcare il suo pallido viso e non
avrebbe certamente lasciato che fosse quella carogna di nome Matt a
farlo.
Chiunque vivesse all'interno dell'istituto ne conosceva le regole: sia
quelle ufficiali che quelle " non ufficiali"... e sapeva benissimo che
il rispetto di queste ultime, forse, erano quelle che lo avrebbero
salvaguardato da una cattiva permanenza.
Mello non era certo un ragazzino debole come dava a pensare la sua
corporatura esile, soprattutto riguardo il temperamento... non esitava
ad ulilizzare alcun mezzo per raggiungere i suoi obbiettivi, qualunque
essi fossero.
Matt si voltò verso la porta chiusa a chiave, non udendo
più il compagno biondo.
Ghignò, pensando di aver vinto ancora una volta e tornando a
concentrarsi sul ragazzino che stava accucciato nell'angolino della
stanza, accanto a lui.
Non avrebbe dovuto contraddirlo, ne tantomeno sfidarlo. Aveva avuto la
lezione che si meritava e certamente non sarebbe morto per qualche
cazzotto... gli si avvicinò, tirandolo su per il colletto
della camicia bianca, adesso intrisa di sangue, sollevandolo fino alla
sua altezza.
< Adesso hai capito chi è che comanda quì,
moccioso...?>
L'albino, con respiro leggermente affannato alzò lo sguardo
incrociando i suoi occhi. Era la prima volta che qualcuno che non
portava il nome di Mello lo trattava a quel modo, solo quest' ultimo si
era spinto a picchiarlo a sangue, in passato...
I suoi pensieri furono interrotti da un dolore lancinate allo stomaco,
improvviso, esattamente come il pugno che gli era appena stato sferrato
dall'altro.
Rovinò nuovamente a terra sputando sangue sotto lo sguardo
beffardo di Matt.
Strinse gli occhi trattenendo le lacrime. Non doveva. Non poteva
mettersi a piangere a causa di un bulletto appena arrivato...
Aprì di scatto le palpebre percependo a malapena dei forti
rumori provenienti dalla porta, come qualcosa che si spaccava, il legno
della porta.
< MAI! MAI SCHERZARE CON ME!!!! Non ci si prende gioco di Mello
senza finire in infermeria! E presto lo capirai anche te,
bastardo!>
Matt indietreggiò intravedendo il viso del biondino
attraverso i resti della porta, spaccata da un' ascia che il
più grande aveva trovato da qualche parte fuori dal capanno.
Pazzo. Doveva essere un pazzo per arrivare a tanto.
La porta, lentamente fatta a pezzi da quella furia che non poteva
minimamente vivere in un corpo simile. Era assurdo.
Se lo vide entrare nello stanzino con il fiatone, una mano che teneva
stretta l'arma, mentre con l'altra si sorreggeva ad una parete...
nonostante tutto il suo fisico non reggeva molto bene simili sforzi.
Gli occhi di ghiaccio incrociarono per un istante quelli del
più piccolo.
Una lacrima solcò le gote arrossate del piccolo. Solo una.
...
E allora Mello non ci vide più
Continua...
Ed ecco terminato anche il secondo capitolo di questa FF! ... lo so
Mello sembra un pazzo omicida con quell'ascia in mano ( a me ricorda il
protagonista di Shining! XD), è solo che mi è
venuta in mente una scena riguardante una persona che conosco che in
passato ha avuto a che fare con questo oggetto ( e vi assicuro che
quando me lo racconta non so se ridere o avere paura! XD) ed allora ho
pensato che... beh! Che Mello non ci stesse poi così male a
spaccare una porta a colpi di ascia!
...
Ok mi dileguo!
A prestooo!!!!
Ringrazio:
MetalPawa
Enne01
Mello sexy doll ( che a quanto pare "conoscevo" da mesi ma me ne sono
resa conto solo Domenica scorsa a Viareggio! XD TVB!)
MiyuNamikaze
SPLITkosher
DarkRose86
Bea107
Grazie per le recensioni! ^^
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Capitolo 3 *** The kiss ***
Non aveva mai sopportato quel comportamento così gelido,
Mello. Lo infastidiva. Lo faceva sentire meno importante di una di
quelle fastidiosissime mosche che vengono a girarti intorno
infastidendoti.
Perlomeno, quando queste gli si avvicinavano, alzava una mano per
scacciarle via, Near... a quanto pare Mello non era abbastanza
fastidioso, o quantomeno importante, per suscitare la sua minima
reazione.
Mai una volta che avesse risposto ad un suo insulto... mai una volta
che lo avesse chiamato per confrontarsi in una qualche sfida, cosa che
Mello adorava invece. Mai una volta che, ricevendo l'ennesimo schiaffo
da parte sua, Near reagisse portandosi una mano alla guancia o
guardandolo negli occhi arrabbiato.
Questo era Near, un piccolo ed innocuo ragazzino incapace di reagire.
Incapace di rendere pubbliche le proprie emozioni, di mostrare il suo
lato "umano".
...
Era bastata quella piccola e quasi insignificante goccia salata che
lenta scendeva dalla sua gota a fare infuriare il biondino.
Non perchè Near si era fatto male.
Non perchè quel bulletto appena arrivato alla Whammy's House
se l'era presa con un ragazzo più piccolo senza valido
motivo...
Near non sarebbe mai dovuto essere sfiorato da nessuno che non portasse
il suo nome. Nessuno aveva il diritto di picchiarlo se non sotto suo
ordine. Sarebbe dovuto essere lui a farlo piangere, se l'era ripromesso
anni prima... perchè nessuno poteva essere indifferente nei
suoi confronti, nemmeno il n° 1 dell'istituto.
Ed ora... ora quel ragazzino insopportabile, arrivato da meno di un'
ora all'orfanotrofio gli aveva rubato l'unica cosa per cui aveva
combattuto negli ultimi anni, una innocua lacrima che per lui valeva di
più, che lo avrebbe fatto sentire, a suo modo, superiore per
una volta.
No
Non poteva assolutamente accettarlo...
Con un impeto di rabbia lasciò cadere a terra l' arma,
scagliandosi a mani nude contro il castano. Voleva distruggerlo,
fargliela pagare, voleva farlo a pezzi con le sue stesse mani, al
diavolo se questo era più robusto di lui, in quel momento
non provava altro che odio... misto a frustazione.
Near, che lentamente si stava mettendo seduto, vide Mello lanciarsi
contro l'altro spingendolo a terra e facendogli sbattere la testa
contro il muro. Matt non si aspettava tale reazione da parte di
Mello... era rimasto spiazzato nel momento in cui quest'ultimo era
entrato nella stanza con la forza, brandendo un' ascia. In quel momento
il suo cuore perse un battito, bloccandosi in gola e facendogli provare
per la prima volta la vera paura.
< Bastardo! Ti odio, stronzo! Tu non sai chi sono io, non
avresti mai dovuto fare piangere Near!!!> gli sbraitò
a pochi cm dal viso, Mello, tenendolo bloccato a terra.
Lo colpì in pieno allo stomaco, colpo che l'altro
sentì a malapena. Nonostante la rabbia che provava, Mello
non era abbastanza forte rispetto al nuovo nemico.
Quest' ultimo, ripresosi dallo shock iniziale ed avvertendo il dolore,
lo spinse via alzandosi in piedi, ma non lasciò questa
possibilità a Mello che, nel tentativo ti tirarsi su, venne
colpito in pieno ad una tempia da un pugno di Matt, precipitando
così nuovamente sul ruvido pavimento della stanza.
Rimase immobile steso a terra, di fianco, con lo sguardo puntato in un
punto fisso della stanza. Il colpo ricevuto era stato fortissimo e
sentiva la testa pulsare forte, provocandogli un dolore lancinante alla
testa.
Provò a formulare qualche frase offensiva nei confronti
dell'altro, invano. Un forte senso di nausea lo pervase, provocandogli
dei giramenti di testa.
Quando mosse nuovamente lo sguardo però, incontrò
quello di Near, ancora sconvolto... aveva smesso di piangere ed aveva
ripreso a fissarlo con quello sguardo perso chissà dove,
come se la sua figura fosse trasparente ed invisibile all' occhio umano.
Non lo sopportava, non lo poteva davvero accettare...
Matt gli si avvicinò lentamente, poggiando un piede sullo
stomaco del biondo e spingendo con forza.
Mello gemette, notando un crudele ghigno sul volto del castano.
< Vedi, Mello?... è così che si fa male ad
una persona, non con quei pugni privi di forza degni solo di una
bambina delle elementari... sei proprio debole! ahah!>
Si accucciò mettendosi a cavalcioni su di lui, sputandogli
in faccia con disprezzo.
Il suo viso assunse a quel punto un' espressione seria, quasi rabbiosa,
mentre con una mano gli stringeva il colletto della maglia nera...
< Ed ora chiedimi scusa, piccolo bastardo... sei tu che non
conosci me e non ho alcuna intenzione di farmi insultare e perdere
tempo con un deficente che si crede il capo quì dentro...
pensavi di farmi scappare a gambe levate entrando quì con
quell' ascia in mano? ma non farmi ridere... non sei capace di far del
male ad una mosca, figuriamoci se avresti osato colpirmi con
quella...>
Dimenarsi non serviva a nulla, era troppo debole per liberarsi dalla
sua stretta, nemmeno la rabbia che provava contribuiva ad aiutarlo...
< Sai Mello, hai un' espressione fantastica quando ti arrabbi...
vediamo cosa fai adesso...>
Non gli diede nemmeno il tempo di fiatare, si sporse verso di lui
tappandogli la bocca con la propria, cibandosi dei suoi gemiti
sconvolti e gustando, con gli occhi leggermente schiusi, il suo sguardo
di puro stupore misto a disgusto. Un ragazzo lo aveva appena baciato.
Lo bloccava con il suo peso a terra, davanti agli occhi, stavolta
increduli di Near.
Una volta deciso che questo poteva bastare, Matt lasciò la
presa staccandosi dalle sue labbra e sogghignando divertito. Gli
piaceva. Amava distruggere le persone con simili gesti... non se lo
sapeva spiegare ma divertirsi alle spalle altrui lo faceva stare bene.
Continuò a fissare divertito quel ragazzino tanto debole
quanto sconvolto che ancora fremeva sotto di lui, di rabbia, di
vergogna.
Fu istintivo lo scatto che fece quest'ultimo, allungando veloce un
braccio verso il nemico afferrandolo per i capelli, mentre con l'altra
mano, artigliata al collo, gli piantava le unghie nella carne facendolo
gemere.
Nonostante fosse nuovamente immobilizzato a terra dalle gambe di Matt,
Mello non mollò la presa mostrando di non essere poi tanto
debole. Lo guardava con puro disprezzo mentre il castano
tentava di liberarsi da quella presa che lentamente gli stava
facendo perdere le forze... e Mello stringeva più che
poteva, graffiando la pelle di Matt fino a farla sanguinare.
Le gambe del più piccolo cedettero facendolo rovinare del
tutto a terra. Fu Mello stavolta a sovrastarlo, sussurrando degli
appena percettibili insulti, strozzati in gola per via della rabbia.
< Bastardo... muori bastardo!>
Matt non riusciva a respirare. Tentava di liberarsi scalciando, senza
alcun risultato.
Vide gli occhi di Mello persi nei suoi, nel vuoto. Non era in se, non
capiva nulla in quel momento a causa del rancore.
Approfittando della distrazione del compagno dei confronti di
ciò che lo circondava, Matt allungò stavolta la
mano alla sua destra.
Non aveva altre via di fuga, era l'unico modo che aveva per liberarsi.
Strinse gli occhi afferrando uno dei mattoni rotti accanto al muro...
Non aspettò un solo istante.
Lo colpì violentemente alla testa con tutta la forza che il
suo corpo riusciva ancora ad avere.
Ancora con gli occhi serrati si sentì mollare la presa...
prese un forte respiro mentre i battiti del suo cuore, rallentati,
ripresero veloci. Il sangue che gli colava sulla pelle chiara,
macchiando il pavimento...
Mello, rimasto spiazzato da quell'azione improvvisa, ricadde addosso a
lui, ormai privo di sensi a causa del colpo subìto... Matt
potè sentire il sangue intriso nei suoi capelli bagnargli la
mano.
Strusciò a terra scansandosi dall'altro corpo, tirando
qualche colpo di tosse a causa dell'aggressione di poco prima...
Si alzò in piedi volegndo di sfuggita lo sguardo all' albino
che se ne stava ancora contro il muro osservando quella figura riversa
a terra, immobile.
< Che gabbia di matti questo posto... hey tu! vedi di non farti
strane idee sul mio conto, mica l'ho ammazzato, quello...> disse
rivolgendosi al ragazzino, ancora sconvolto.
Prese in mano l'ascia, cercando un posto dove appoggiarla il
più lontano possibile da loro. Si voltò allora
verso la porta rotta e...
< ... >
Una bambina bionda con due codini lo guardava sconvolta, per poi
prendere a fissare il ragazzo che stava steso a terra con i capelli
intrisi di sangue... e poi l'ascia...
< aspetta!... non è come pen... >
tentò invano di scagionarsi, Matt.
Un urlo di puro terrore si diffuse per tutto il cortile, attirando
l'attenzione dei ragazzi che alcuni minuti prima giocavano a calcio col
biondo...
Continua...
Salve a tuttiiii!!!!!
Questo capitolo ( aggiornamento veloce, strano ma vero) lo dedico a...
me stessa! XD beh, oggi Elly_Mello compie 1 anno! <3 Un anno su
questo fantastico sito *___* Me troppo felice!!! <3
Ringrazio ancora Dark Rose per i motivi che lei conosce ormai bene! XD
Adesso passiamo ai ringraziamenti ( purtroppo veloci a causa del poco
tempo che ho a disposizione! ç_ç)
Near_chan
Anis_Angel
kokuccha
reidina
FloxMelaina
YouDaw
Enne01 ( Il "Lover", il "friend" ed il "foe" sono tutti e 3 la stessa
persona ^^) questa è una MxM, ma con accenni anche MxN,
forse... ^^
A prestooooo!
Un kissone by Elly!
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Capitolo 4 *** I'm not done with you ***
“Mello! Mello rispondi!”
“Qualcuno vada a chiamare Roger!”
“ è.. è vivo?”
“Certo che è vivo, idiota! Mello!!!”
Aveva la vista offuscata e la testa che doleva forte. Riusciva solo a sentire delle voci che lo chiamavano, ma senza riuscire a distinguerle.
Nessuno osava muoverlo da quella scomoda posizione in cui si ritrovava, sentiva la testa pulsare e le palpebre farsi nuovamente pesanti.
Non poteva. Non poteva essersi fatto ridurre così da un ragazzino arrivato da nemmeno un' ora.
Dall'altra parte della stanza il ragazzo dai capelli castani si dimenava per liberarsi dalla stretta di un' altro ragazzo poco più grande di lui che lo teneva immobilizzato.
Near si stava lentamente riprendendo, alzandosi in piedi con l'aiuto di Linda, la bambina che aveva scoperto l'accaduto.
Volse lo sguardo verso Matt con la stessa apatia di sempre per poi dirigersi lentamente verso il compagno più grande, ancora riverso a terra.
“ Tu! Stai pur certo che questa la paghi!” urlò uno dei ragazzi verso il nuovo arrivato “ Se non sarà quel vecchiaccio, saremo noi a fartela pagare!”
“Vi ho detto che non l'ho fatto apposta! Mi aveva aggredito e mi son dovuto difendere!”
“Mello non aggredisce senza una valida ragione!”
“Beh, non proprio...” scappò detto a Near, che intanto aveva ripreso ad arricciarsi i capelli. Nessuno lo sentì.
“ è una ragazzina isterica! Altro che orfanotrofio, ha bisogno di un ospedale psichiatrico quel bambocc...!”
Fu in quel momento che entrò il direttore dell'istituto...
era sgomento. Non poteva credere che Mello, Near e quel ragazzino appena arrivato fossero già finiti in una situazione simile.
“ Ragazzi, per favore, uscite di qui... tranne Matt e Near... gli altri tutti fuori”
“ Ma signore...!”
“Non dovete preoccuparvi, ho già chiamato il medico dell'istituto, arriverà a momenti. Ora uscite...”
Seppur riluttanti all'idea di abbandonare il compagno e lasciare andare il ragazzo dai capelli castani, gli altri ragazzi obbedirono al direttore.
“Near, puoi spiegarmi cosa è successo?”
Era una situazione piuttosto insolita da spiegare per Near, non era mai accaduto che venisse aggredito da qualcuno che non fosse Mello e che venisse salvato da quest'ultimo... anche se in fondo lo sapeva che ciò che era scattato nel compagno più grande era dovuto al fatto che avesse reagito di più all'aggressione di quel ragazzo appena arrivato piuttosto che a quelle dell'altro e la cosa lo irritava... ma era comunque una situazione assurda per lui.
“ Quel ragazzo mi ha aggredito e Mello ha sfondato la porta per aiutarmi. Si è arrabbiato ed ha iniziato a picchiarlo così Matt per fermarlo lo ha colpito...”
“ … Mello ti ha difeso?”
“ Si”
“ Ah... “
Mentre Near raccontava l'accaduto arrivò il medico.
Si assicurò che i danni, almeno quelli superficiali non fossero gravi per poi tranquillizzare il direttore, assicurandogli che Mello aveva solo bisogno di una medicazione e di riposo assoluto. Si sarebbe ripreso presto.
Prese in braccio il ragazzino dirigendosi verso l'infermeria.
“ questo è tutto...” aveva saltato il momento in cui Matt aveva tentato di provocare Mello con quel suo gesto, ma non poteva certo raccontare quel particolare al direttore. Mello non ne sarebbe stato affatto contento nonostante fosse stato l'altro a provocare.
“ Capito... grazie Near... Matt ho bisogno di parlare con te nel mio ufficio. Lo so che sei appena arrivato e magari non ti senti a tuo agio in questo posto, ma non mi sembra un valido motivo per giustificare simili comportamenti...”
Matt, che se ne era rimasto zitto per tutto il tempo non rispose. Si limitò a seguire il vecchio con un sorrisetto divertito stampato sul volto.
Passò accanto a Near approfittando della distrazione di Roger, che nel frattempo aveva seguito il medico, per strattonarlo per i capelli portando la bocca vicino al suo orecchio.
“Non ho ancora finito con te...”
Near rimase impassibile. Aveva ritrovato la calma persa sul momento.
Non avrebbe più pianto. Mai più. Non poteva permetterselo.
******
Nota dell' autrice:
Ok... dopo anni mi sono decisa a continuarla... ho intenzione, anche se probabilmente con un po di lentezza, di tentare di finire almeno qualche storia già iniziata in passato... mi scoccia lasciarle iniziate senza finirle...
Spero che il capitolo piaccia, se avete da fare critiche siete invitati assolutamente a farne, dopotutto devo migliorare...
Al prossimo capitolo!
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Capitolo 5 *** Hands ***
“Fateci entrare!”
“Ragazzi mi spiace, ma non posso, il vostro compagno sta riposando e non è il caso di disturbarlo...”
“Non abbiamo intenzione di disturbarlo, ma solo di assicurarci che stia bene!”
“Io quello lo ammazzo... giuro che lo ammazzo...”
“Vi ho già detto che sta bene ed ha solo bisogno di riposo... adesso, per favore, potete abbassare la voce e tornare più tardi? Non posso farvi entrare, mi spiace, ma non posso...”
Dopo dieci minuti a ripetere le solite frasi ai ragazzi che avevano assistito alla scena, l'infermiera dell'istituto riuscì a convincerli ad andarsene e a non preoccuparsi ulteriormente.
Mello era stato portato in infermeria, fortunatamente la ferita non era grave ma non aveva ancora ripreso i sensi.
Nel frattempo Matt era stato convocato dal direttore nel proprio ufficio per parlare della situazione. Non era normale che potesse succedere una cosa simile il giorno stesso del suo arrivo. Ok che Mello era una testa calda. Ok che discutere pacificamente con Mello non era decisamente cosa semplice... ma non poteva permettere che i ragazzi sotto la sua custodia si facessero del male a vicenda.
D'altro canto non sapeva nemmeno come comportarsi con quel ragazzino dato che ancora non lo conosceva. Come tutti i ragazzi all'interno dell'istituto era dotato di un'intelligenza fuori dal comune, come tutti gli altri ragazzi era rimasto orfano ed esattamente come successe per Mello e per Near, nessun altro in questo caso, era stato L in persona a richiedere la sua presenza all'interno dell'orfanotrofio... altro non sapeva. Non sapeva cosa aveva passato, ma non era nemmeno difficile immaginare come si potesse sentire un ragazzino in quelle condizioni...
Dal canto suo, Matt non aveva alcuna intenzione di rivelare il suo passato a Roger e Roger non poteva insistere. Si limitò a fare la “solita lagnosa predica sul comportamento che gli adulti amano tanto fare”, almeno per come la vedeva Matt, che rispose continuando a starsene in silenzio dondolandosi sulla sedia con un sorrisetto beffardo.
“Tanto non può farmi nulla” pensava tra se e se osservando quel buffo ometto che si grattava la testa impacciatamente.
“Mello!”
“Shhh!!! Non urlare o si accorgono che siamo entrati!”
“Guarda, si sta svegliando!”
“Zitto!”
Mello aprì lentamente gli occhi, la vista ancora leggermente offuscata.
“Mmm... ragazzi?”
“Per fortuna stai bene! Ci siamo presi uno spavento...”
“Che... che cosa è successo? Perché sono qui?” azzardò mettendosi lentamente seduto e tenendosi la testa. Faceva ancora tanto male.
“Come, non ricordi? È stato quel ragazzino... il nuovo arrivato... Non sappiamo cosa sia successo prima, ma ti ha colpito in testa e hai perso conoscenza”
“...”
“Ci pensiamo noi a lui! Gliela faremo pagare!!!” rispose un' altro dei compagni. Nessuno di loro aveva intenzione di lasciarla passare liscia a Matt, non dopo quello che avevano fatto a colui che consideravano come un “capo” nel gruppo.
Ma per quanto potesse fargli piacere avere dei compagni pronti a tutto, Mello non amava lasciare le questioni in sospeso in mano ad altri. Non poteva permettere che quel Matt la passasse liscia o che fossero altri a fargliela pagare... oh no... nono, non se ne parlava... non accettava di essere secondo a Near e non avrebbe permesso a nessun' altro di metterlo in ridicolo o farlo sentire nuovamente inferiore.
Quella era la Whammy's House e da quando aveva messo piede lì dentro nessuno aveva mai osato mettersi contro di lui... c'era un ordine da rispettare ,ordine preteso dal biondino, in cui era lui stesso a comandare e gli altri ad obbedire.
“Vi ringrazio per l'aiuto ragazzi, ma... questa è una faccenda che non vi riguarda... ci penserò io stesso a dare una lezione a quel tizio...” disse mettendosi lentamente in piedi e avviandosi verso l'uscita.
“Dove stai andando??? Non ti sei ancora ripreso!”
“Tranquilli... vado a dire a Roger che sto bene, non ho intenzione di rimanere indietro con le lezioni per una stupida ferita... riesco a camminare, tranquilli...”
Osservarono il compagno uscire dall'infermeria, scambiandosi uno sguardo preoccupati. Non era ancora nelle condizioni di muoversi, ma fermarlo era impossibile.
“Me la pagherà... me la pagherà...”
Ciondolava nel corridoio reggendosi alle pareti per non cadere a terra borbottando tra se e se per la rabbia. Non aveva intenzione di starsene a letto dando a Near la possibilità di avanzare col programma e non aveva intenzione di farsi vedere debole agli occhi degli altri... Doveva solo raggiungere la propria camera, dove si sarebbe potuto riprendere lontano da occhi indiscreti, ma prima doveva passare da Roger a dirgli che era tutto ok... come se avesse potuto credergli vedendolo ridotto in quello stato.
La testa pulsava violentemente, gli provocava un dolore atroce e forti capogiri. Si sorreggeva al muro ripetendosi che mancava poco e sarebbe stato in camera, che non poteva lasciarsi andare proprio lì.
Ma per quanto potesse ripeterselo, per quanto cercasse in tutti i modi di farsi vedere forte, il suo corpo cedette facendolo quasi rovinare a terra.
Furono due braccia ad impedirlo, afferrandolo saldamente da dietro per poi adagiarlo a terra.
L'ultima cosa che Mello vide prima di perdere nuovamente i sensi fu il suo viso...
“Perché...?”
….......................................................
Ecco terminato un nuovo capitolo... ringrazio chi ha recensito, spronandomi a continuare... grazie veramente!
Vi invito a farmi notare se qualcosa non va nella mia scrittura, spero di migliorare!
Al prossimo capitolo!
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