Un secondo di più

di Biggi2001
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il ritorno di Giulietta ***
Capitolo 2: *** Verona sanguinaria ***



Capitolo 1
*** Il ritorno di Giulietta ***


Il ritorno di Giulietta Angolo autrice

Ho visto questo musical qualche mese fa, e da allora mi tormenta. Dovevo assolutamente scriverci una fanfiction. 
La storia è dal punto di vista prima di Romeo, il secondo capitolo in terza persona.
Spero vi piaccia questo happy ending alla tragedia più famosa da sempre.
Giuly

Spingo con fatica l'immenso portone d'entrata. La sala è immensa ricca di tombe ed opere d'arte. Non ci metto molto a trovare ciò che cerco: Giulietta è lì, al centro della sala, coperta da un bianco lenzuolo. Qualcuno piange vicino a lei.
Mi vede e mi urla disperato, la voce resa irriconoscibile dal pianto, " Vattene!" " No" urlai di rimando, con la fatica e la disperazione più profonda nella voce. 
Mi si avventa contro, armato di pugnale, e ho appena il tempo di prendere il mio che mi è già addosso. In un attimo gli perforo il costato e mormorando parole senza senso, muore. Gli illumino il viso con una lanterna e lo riconosco " Paride! Cugino di Mercutio!!" Lo depongo piano in una bara vuota e mentre guardo il suo volto deformato dal dolore ho pena di lui. Come me lui ha visto tramontare il suo sole, la sua luna, la sua vita. " Addio Paride" mormoro.
Con passi tremanti mi avvicino al corpo coperto dal lenzuolo di seta. Lo sfilo di dosso al cadavere e ammiro Giulietta. " Giulietta, dolce sposa mia. Cosa ti hanno fatto per ridurti così. Come ho potuto lasciarti sola, permettere che abbandonassi questa terra." E mentre parlavo piangevo, chinato sul suo volto.
Le guance erano ancora rosate, le labbra rosse e era ancora bella come era stata in vita. Anche la morte la aveva risparmiata dal degradarsi.
Mi chinai su di lei e la baciai. "Addio mondo senza pietà, Giulietta vengo a raggiungerti." Tirai fuori il flacone di veleno, diedi un ultimo sguardo al mondo, un ultimo sguardo a Giulietta e lo aprii. Lo inclinai, la prima goccia stava per per cadere sulla mia lingua quando mi sentii tirare una manica. "Romeo".
Giulietta aveva gli occhi aperti, era viva di fronte a me. " Giulietta … cos'è successo?" Di fuori si sentirono urla e rumori di passi. " Ora non c'è tempo. Dobbiamo andarcene prima che ci scoprano." La aiutai a uscire dalla tomba e a correre via da lì. Ma era troppo tardi. " Cosa ci fate voi qui?" urlò la prima guardia.

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Capitolo 2
*** Verona sanguinaria ***


Le prime luci dell'alba risplendevano sulla sanguinaria Verona, quando la folla radunatasi in piazza accolse le guardie e due ragazzi.
 -Giulietta! Quale miracolo!- urlavano la cara balia,  la madre e il padre della rediviva Giulietta Capuleti, che, bellissima nel suo abito di morte, era chiaramente viva e vegeta. Il giovane Montecchi invece non era stato trattato con altrettanta premura. La sua presenza a Verona era già incriminante, da aggiungere al fatto che si trovava nella cripta Capuleti. Tutti sapevano l'esito di quella bravata.                                                              
Molte domande s'affollavano nella mente dei veronesi. Solo i più attenti osservatori, partecipi degli sguardi innamorati degli sposini iniziavano a capire. Frate Lorenzo osserva la scena tormentato.
La bellissima Capuleti viene subito ricongiunta alla famiglia, ma per i convenevoli e i ricongiungimenti affettuosi non v'è spazio in questa storia.
Perché ora l'attenzione popolare ha cambiato indirizzo: un esecuzione imminente  non lascia spazio ad altri pensieri.
Romeo viene fatto adagiare, il boia affila la lama, pronta ad aggiungere i cuore puro del ragazzo alla sua collezione di anime infrante, il cielo di Verona offuscato dalle lacrime di una madre.
Così Giulietta stringe la mano all'unica persona che sa, sua balia, il cuore palpitante d'angoscia per il tremendo destino dell'amato.
Ma una morte sopraggiunse ancora prima. Il cuore della buona Madonna Montecchi cessò di battere prima ancora di quello di suo figlio.
E alla tragedia stava per aggiungersi altra tragedia. 
Era appena sorto il sole e già Verona s'apprestava a vedere il più infausto dei giorni.
Anche gli usignoli avevano smesso di cantare per osservare e aspettare. Aspettare la tragica fine di questa storia.
Così la falce alzò il suo braccio pronta a stroncare un animo chiaro, la morte si preparò a raccogliere un altra anima, quando un esile suono la sovrastò.
No- la voce di Giulietta fu sentita fin dagli angeli.
Vani furono i tentativi del padre di fermarla. Si avvicinò lentamente l luogo della condanna e, guidata da un esigua lucidità, iniziò a parlare.
Credete sia giusto?- la voce limpida e potente, penetrante - Credete abbia un  
senso continuare questa inutile guerra? Per cosa? Ditemi padre, mi dica Montecchi, perché combattete, perché vi odiate? Cosa ha scatenato questa guerra?- la folla rimase silenziosa- Non lo ricordate neppure! Ognuno di voi ha perso tutto in questa guerra, senza vinti né vincitori, senza scopo e senza patria. Guardate questa piazza, guardate Verona. Guardate le cupole, i marmi, le statue, i palazzi. Guardate questo pavimento. E' nato per danzare, non per combattere. Osservatelo. E' color ruggine. Chi di voi ricorda i tempi in cui era bianco, prima che il sangue di ognuno di noi lo macchiasse? Verona non è nata per questa guerra, ma per i canti e la gioia, per l'amore. 
I Montecchi e i Capuleti. Il nostro sangue su questo marmo è mischiato, unito, indistinguibile, indivisibile.
Siamo insieme nella morte, perché non possiamo esserlo nella vita?
Madre, Padre, devo confessarvi una cosa. Non avrei mai potuto sposare Paride, perché il mio cuore appartiene già a qualcun altro, mio marito. E quel qualcuno giace su questa terra in attesa di una condanna ingiusta.- Lo sgomento generale fu indescrivibile, soprattutto nella famiglia Capuleti, mormorii e commenti, ma tutto tacque quando Giulietta ricominciò a parlare. Romeo sorrideva, il classico sorriso speranzoso, e da qualche parte nella folla un cuore ringraziava Dio.
La ragazza si rivolse al boia.  - Boia, carnefice di questa città. Non posso purtroppo impedirti di uccidere Romeo, ma posso chiederti un umile favore. Uccidi prima me, non sarei in grado di vederlo morire.
Il boia alzò la lama sul volto di Giulietta e…la gettò in terra.
E nella piazza i festeggiamenti si vissero estasiati. Capuleti abbracciati a Montecchi, all'alba di una nuova pace per Verona.
E il vecchio Montecchi e il vecchio Capuleti si strinsero la mano.
Era una nuova era.
E il sole si erse alto nel cielo mentre, circondati da Verona, Romeo e Giulietta si diedero un unico, puro bacio.

ANGOLO AUTRICE
Ecco finalmente l'ultimo capitolo di questa storia. Ringrazio le 5 persone che hanno recensito ( 5 OMG!!!) e tutti quelli che la hanno letta.
Grazie mille!
Scusate per il penoso discorso di Giulietta e spero che il capitolo vi piaccia.
Biggi2001

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