Red Blood - La prigione di sangue

di TheMasterSimo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter I ***
Capitolo 2: *** Chapter II ***



Capitolo 1
*** Chapter I ***


Con le frasi riportate seguentemente, non intendo esprimere qualsiasi forma di disappunto riguardo all'omosessualità, gli omosessuali sono persone che stimo e rispetto, e non è mia intenzione criricarli.


​Mi risvegliai in una sottospecie di prigione, successivamente scoprii che erano passati due giorni dalla sere in cui arrivammo a Londra. Ero incatenato al muro da una catena, legato dal braccio destro.
Vidi una guardia druida in tunica venire verso di me e pensai a cosa fare per liberarmi. Decisi allora di fare ciò che veniva meglio in situazioni del genere: improvvisare.
-Hei tu, capra. Ecco il cibo- Disse mentre apriva la cella. Mi venne in mente di provocarlo, in modo tale da farlo avvicinare e prendergli il pugnale che aveva legato alla vita.
-Carino il vestito, dove l’hai comprata? Da Gayland?- Commentai io.
-Piccolo insolente, come osi? Vedremo cosa ne pensa Muh’Nah Hal- Immaginai che Muh’Nah Hal fosse il capo, colui che ci aveva aggrediti due sere prima.
Quindi mi prese per la felpa verde, oramai quasi totalmente logora e sporca, emi trascinò via.
-Aspetta- Lo fermai io.
-Cosa c’è adesso?- Mi rispose il druido, con voce cupa.
Allora gli sfilai il pugnale dalla cintura e dissi:
-Credo ti sia caduto questo- Dandogli successivamente un fendente nel volto, che sfiorò l’occhio destro, e lo accecò parzialmente.
-Come hai osato. Oh’Nhail Hambal Opechir- Cominciò lui, ma prima che riuscisse a concludere l’incantesimo gli tirai un altro fendente, ma non un leggero fendente nel volto. Il pugnale gli si piantò prima sulla lingua per finire successivamente nella gola. Quando lo sfilai, il cadavere cadde a terra, mescolando il sangue all’acqua umida che cadeva dal soffitto, e che oramai aveva formato una piccola pozzanghera.
-Anapáf̱sou en eirí̱ni̱- Sillabai io. In greco, riposa in pace.
Mi affrettai e corsi verso la sala principale. Una volta raggiunta sentii il loro capo, Oh’Nha qualcosa, parlare con Annabeth e Rachel:
-Finalmente, il momento è giunto le vostre due anime-
-Cerchi qualcosa?- Udii da dietro di me.
Girandomi, notai un ragazzo che mi puntava un coltello alla schiena. Avrà avuto sui quindici anni ai tempi.
 

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Capitolo 2
*** Chapter II ***


-Nhail, ecco a te il prigioniero. Era riuscito a scappare- Annunciò lui.
-Bene Ordorer. Me ne occupo io- Disse al collega. Poi si rivolse a me. –Vedo che hai un pugnale. Devi averlo strappato a quel bruto di Thak N’Hol. Allora farò in modo che tu ti ferisca con la tua stessa arma- Concluse.
 
Halith’Ohuru Hade RaJik Horut Hanimaster Oklu Hissad Haronou
 
Pronunciò il druido. Poco dopo, cominciai a muovermi, contro la mia volontà. La mano destra con cui tenevo il pugnale cominciò a girarsi sempre più verso l’interno, il mio braccio, cominciò a portarsi ad altezza spalle.
-Non riuscirete nel vostro p- Ancora prima che riuscissi a finire la frase, il pugnale affondò la mia spalla sinistra.
Tutto ciò davanti ai volti di Annabeth e Rachel, le quali urlarono il mio nome.
-Bene- Disse il druido.
 
Ohk’Nahir
 
Pronunciò una seconda formula, e io volai contro una pietra. Riuscivo ancora fievolmente a vedere e a sentire. Ma ero conciato molto male.
-Bene. Dove eravamo rimasti? E’ giunta la vostra ora. I vostri corpi si fonderanno in un unico e daranno vita alla nostra signora, Cailleach. Avete un ultimo desiderio?- Aggiunse il capo dei druidi.
-Io si- Gridò Annabeth. –Se foste stati dalla nostra parte, come avremmo potuto curare il mio ragazzo?-
L’uomo prese una boccietta da uno scaffale, e poggiandola sul tavolo ai margini della stanza, rispose:
-Questa pozione, può curare qualsiasi avvelenamento. Persino quello del vostro amico. E adesso cominciamo- Allora cominciò la formula.
-Ochul’Hanil Thauch Othin Arseh Holo Cailleach Othun Harith Oshir Athul Vahuh- Pronunciò il druido.
Intorno a Rachel ed Annabeth cominciarono a formarsi dei piccoli fulmini in miniatura. Le due cominciarono ad urlare, e il portale si illuminò sempre di più.
-Ed ora la frase finale. Othas Horuh Nhar Othill Has Cailleach Ah..- Non fece in tempo a terminare la frase, che un pugnale trapassò il suo petto. I suoi occhi oramai dorati per l’incantesimo in preparazione, si spensero. Ordorer, il ragazzo che mi aveva scortato da lui, teneva in mano il pugnale, che una volta sfilato, lasciò cadere il corpo moribondo del collega per terra.
-Mi dispiace, padre. Ma eri oramai troppo ossessionato da questa formula. Io sono un oracolo, conosco la verità. E so per certo, che se non ti avessi fermato ora io, lei ci avrebbe

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