Cinque volte in cui Courfeyrac ha perso il suo cappello.

di pirateforhire
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. ***
Capitolo 2: *** 2. ***
Capitolo 3: *** 3. ***



Capitolo 1
*** 1. ***


Potete trovare il testo originale in inglese qui: http://www.fanfiction.net/s/8130659/1/Five-Times-Courfeyrac-Lost-His-Hat
Enjoy :3


1- La visita agli zii.

Courfeyrac era stato costretto ad indossare un cilindro per far visita ad alcuni lontani parenti parigini.
Non gli piaceva il suo cappello quanto non gli piacevano i suoi zii, che erano davvero terribili; indossavano troppo profumo e dicevano cattiverie a sua madre. Per di più non lo lasciavano arrampicarsi sugli alberi del giardino, nonostante quegli alberi fossero tremendamente invitanti per delle arrampicate.

«Oh, avete portato qui il bambino? Alla fin fine assomiglia ad un gentiluomo ma sa davvero comportarsi come tale? Personalmente non ho mai avuto a che fare con i miei bambini fino che non hanno finito la scuola» Blaterò una donna spaventosamente vecchia con pesanti borse sotto gli occhi e una faccia sufficientemente bianca da poter tranquillamente passare per un fantasma.
Con aria cupa, Courfeyrac si ficcò una fetta di dolce in bocca.
«Quanti anni ha ora, mia cara?»

«Sette.» rispose la madre del bambino

«E tre quarti!!» la corresse Courfeyrac con la bocca piena di dolce.

«Che giovanotto maleducato! Non si corregge mai una signora!» esclamò la zia, piuttosto bruscamente.
«Tantomeno si parla con la bocca piena! Com’è cresciuto male, com’è sgarbato!»
La madre di Courfeyrac gemette.
Lei era devota al pensiero di Rousseau e si era presa cura dell’educazione di Courfeyrac da sola.
«Fareste davvero meglio a mandarlo in collegio e al più presto, prima di rovinarlo ulteriormente. Ah, dovrei proprio scrivere alla mia amica, la marchesa, lei ha quattro figli, tutti perfettamente educati e favoriti a corte. Vi darò il nome della scuola a cui li ha mandati, sono sicura che vostro figlio imparerà le buone maniere. Vi accompagno alla porta. Ora, mio piccolo selvaggio…», piazzò una guancia cosparsa di trucco di fronte alle labbra di Courfeyrac «Un bacio per la tua vecchia zia?»
Courfeyrac, per tutta risposta, spiaccicò una porzione di torta masticata contro la guancia di sua zia e corse fuori dalla stanza, lasciandosi il proprio cilindro alle spalle.


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Capitolo 2
*** 2. ***


Link per la storia originale: http://www.fanfiction.net/s/8130659/1/Five-Times-Courfeyrac-Lost-His-Hat
Recensioni sono sempre gradite, sia positive che negative :3
Enjoy :3


2. Rissa in Collegio.


Al collegio, uno dei ragazzi più grandi, era recentemente diventato visconte.
Se ne era andato per prendere parte al funerale di suo nonno; il ragazzo, uno di quei bulli poco graditi dai ragazzi più giovani, sarebbe tornato a scuola quel giorno, a bordo della sua carrozza personale con tanto di stemma di famiglia sugli sportelli.
Un gran numero di studenti si fermò davanti a lui togliendosi il cappello, così come il rettore voleva. Courfeyrac e la sua cerchia di amici, che non sopportava il bullo come qualsiasi altro ragazzo, decise di ignorare l’arrivo del visconte e continuare a giocare a ‘calcia la palla’, gioco privo di chiare regole o di un vero vincitore, prevedeva solo un sacco di corse avanti e indietro per il cortile, calciando cose.

Durante una delle corse forsennate qualcuno afferrò Courfeyrac per le spalle, lo voltò e gli fece volare via il cappello. Quella persona era il visconte. Courfeyrac si raddrizzò dopo aver guardato negli occhi l’altro ragazzo.

«Perché l’avete fatto?»

«Dovete mostrare rispetto per i vostri superiori.» sibilò il visconte.

«Se voi foste superiore a me l’avrei fatto.» disse Courfeyrac, in risposta.

Dovette dire trenta ‘Padre Nostro’ e venti ‘Ave Maria’ per aver rotto il naso del visconte nello scontro che seguì la conversazione e dovette, inoltre, scrivere a casa per farsi mandare un nuovo cappello, ma Courfeyrac ammise che ne era valsa la pena.

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Capitolo 3
*** 3. ***


3. La figlia dell'ostessa.

Quella battuta di caccia avrebbe annoiato a morte Courfeyrac, se solo il ragazzo non avesse fatto la conoscenza della figlia dell’ostessa; un’affascinante quanto intelligente ragazza dai capelli color dell’oro, maritata ad un uomo sui sessanta, dal marcato accento nordico. Il padre del giovane, apprendendo della situazione familiare della fanciulla, era stato molto contento di dare a Courfeyrac qualche discreto consiglio che -per una volta- il ragazzo era stato contento di seguire. 

Questi consigli comprendevano anche i più astrusi metodi per evitare che il sessantenne marito della fanciulla trovasse i loro vestiti abbandonati in fondo al letto, e qualche trucchetto per riuscire a sgattaiolare attraverso i passaggi adibiti alla servitù. Il tutto funzionò più che discretamente, eccetto la volta in cui Courfeyrac perse il cappello in un punto imprecisato della stanza senza riuscire più a ritrovarlo. Quando finalmente il giovane scese le scale, in direzione delle stalle dove tutti erano riuniti prima di una cavalcata ancora aveva il capo scoperto.


«Dov’è il tuo cappello?»
Domandò il padre di Courfeyrac, accigliandosi.
Il ragazzo non rispose, non sapendo esattamente che dire, ed era ancora in silenzio quando la figlia dell’ostessa li raggiunse, il cappello di Courfeyrac era appuntato aggraziatamente sulla sua testa, tra i riccioli biondi, mentre un lembo di stoffa era stato fissato alla sua estremità. 


«Ma che bel cappello nuovo,» disse l’ostessa con un sorriso «Non credete anche voi, mio caro genero?» 


«Un po’ troppo mascolino.» borbottò il marito, mentre il padre di Courfeyrac riusciva a stento a nascondere un sorriso sghembo. 


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Angolo autriceMiracolo del cielo, son tornata! Più che tornata in senso lato, direi tornata a tradurre ~ Spero che anche questa storiellina, per quanto super breve, vi faccia divertire, il link da cui l'ho tratta è ovviamente sempre lo stesso e lo trovate nei capitoli precedenti! Le recensioni sono sempre gradite, sia positive che negative e nei limiti dell'educazione! 
Un saluto, a presto spero!


Giulietta.

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