My Paradise

di The Devil
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** ricerca paradiso ***
Capitolo 2: *** Partenza per il liceo ***
Capitolo 3: *** Scomparsa ***
Capitolo 4: *** Un sogno troppo reale ***
Capitolo 5: *** Tiro con l'arco? ***
Capitolo 6: *** La voce. ***
Capitolo 7: *** Lei. ***
Capitolo 8: *** Gita a Konoha. #1# ***
Capitolo 9: *** Gita a Konoha. #2# ***
Capitolo 10: *** #Ritorno# + EXTRA ***
Capitolo 11: *** Adolescenza. #1# ***



Capitolo 1
*** ricerca paradiso ***


Sto cercando il luogo che posso chiamare Paradiso.

Ma ho paura di trovarlo.

Perché se poi dovessi lasciarlo, saprei perfettamente che l’Inferno sarà mille volte peggiore di quello che era prima.

Ho come la sensazione che il mio Paradiso non sia qualcosa di astratto.

Ma che abbia un corpo e una mente.

La mia Paura nasce da li, perché se dopo venissi cacciato dal mio paradiso, non so cosa potrei farmi, pur di non tornare, tra le tenebre.

 

Tokyo.

La grande capitale del Giappone.

Città strana, ma importante per tutta la sua nazione.

“mamma?Papà?” le strade del quartiere commerciale erano affollate, nessuno faceva caso a un bambino, anche se solo, anche se chiedeva continuamente aiuto. Perché li non importava se qualcuno si perdeva, tanto i genitori mica se ne andavano, sicuramente lo avrebbero cercato. “dove siete?”. Ma i genitori di quel bambino proprio non tornavano.

Lo sguardo del bimbo andò a posarsi su un punto in cui si erano canalizzate su un punto, stranamente in mezzo alla strada, il bambino si avvicinò, forse anche i suoi genitori stavano guardando.

Facendosi strada tra le persone arrivò verso il centro, dove degli agenti di polizia stavano mettendo delle strisce per evitare che la gente passasse.

Il bimbo vide due corpi, stesi sull’asfalto, quasi completamente ricoperti di sangue, assomigliavano alla sua mamma e il suo papà, ma non potevano essere loro, loro erano ancora li in giro a cercarlo. Poi vide avvicinarsi suo nonno, stava parlando con un agente di polizia.

“Nonno!” Gridò il bambino per farsi sentire, l’uomo lo guardò stranito correndo subito da lui e coprendogli gli occhi con una mano.

“non guardare piccolo” sussurrò il nonno del bambino tornando dall’agente di polizia. “io e mio nipote ce ne andiamo”. L’agente annuì guardando il povero bambino che ormai era rimasto orfano.

Si fecero largo tra la folla di persone, il piccolo aveva ancora gli occhi chiusi, sentiva delle persone sconosciute che parlavano, si stavano rivolgendo a suo nonno.

“che cos’ha da dire?” disse qualcuno. ”Non ha di che commentare sulla morte di vostro figlio e di vostra nuora?” chiese qualcun altro.

“non ho nulla da dire” continuava a rispondere il nonno

Finalmente arrivarono in un luogo silenzioso, finalmente gli occhi del bambino erano liberi di aprirsi.

“nonno, dove sono la mamma e il papà?” chiese il bambino, l’uomo guardando di sottecchi il bambino che stava di fianco a se mentre guidava la macchina.

“Se ne sono andati” disse semplicemente l’uomo continuando a parlare con tono indifferente.

“E quando tornano?” chiese incuriosito il bimbo guardando il nonno.

“Non lo so”

“Li rivedrò?”

“si”
“Quando?”

Quella domanda lasciò spiazzato il vecchio, ma dopo un breve tempo di pausa rispose “un giorno, per adesso dovremo accontentarci di andare ogni anno nel posto dove potranno sentirci anche se non siamo vicini”

“Dove sta anche la nonna?”
“Si” con una brave pausa l’anziano tornò a parlare.”ora mettiti a dormire, il viaggio per tornare a casa sarà lungo”

Accomodandosi meglio sul sedile il bambino fece un ultima domanda: “Dove sono andati?”

“In un posto bellissimo, il paradiso” rispose l’uomo carezzandogli la testolina.

“deve essere bello lì” sussurrò il nipotino sotto lo sguardo triste di suo nonno.

 

Ormai nei telegiornali non si parlava d’altro.

“Minato Namikaze, abile scienziato (si dice abbia condotto degli esperimenti anche su se stesso), e di Kushina Uzumaki, la più abile avvocatessa di Tokyo, entrambi morti poche ore fa per un incidente stradale

Il loro unico erede Naruto Uzumaki, un  bambino di 7 anni, è scampato all’incidente per volere del fato, dopo essersi perso, si pensa che è stata proprio l’improvvisa scomparsa del bambino a far perdere attenzione a Uzumaki e Namikaze, i due si erano fermati in mezzo alla strada inconsapevoli delle macchine che passavano.

Il bambino è stato portato via da suo nonno Jiraya Namikaze, mentre osservava i due cadaveri, non ha voluto rilasciare interviste”

“Nonno dove stiamo andando?” Chiese il piccolo Naruto a Jiraya, il più grande lo guardò con un piccolo sorriso.

“Andiamo a parlare con i tuoi genitori” disse, aveva deciso di non far partecipare il bambino al funerale, infatti la cerimonia doveva già essere finita da due o tre ore, così da permettere a lui e al nipotino di visitare i genitori in santa pace.

Il bambino si inginocchiò davanti alla lapide unendo le mani, sussurrò un piccolo messaggio per salutare i suoi genitori. “Ciao Mamma, ciao Papà. Spero stiate bene, nonno Jiraya mi ha detto che siete andati in Paradiso. È bello li? Vorrei rivedervi presto, così magari poi ci torniamo insieme, no? Vorrei trovare un amico così sareste ancora più felici, e forse tornerete prima vero? mi sento un po’ solo qui ma c’è il nonno che mi fa sempre ridere, non pensate che non abbia bisogno di voi, perciò  tornate presto.

Ciao”

Finita la sua preghiera si rimise in piedi, ed attese che anche il nonno facesse la sua, si guardò intorno, era pieno di lapidi come quella della sua mamma e del suo papà, di fianco ai suoi genitori c’era anche la nonna, girò intorno alla lastra di pietra, curioso di sapere come facessero il papà e la mamma a sentirli, notò qualcosa di nero appoggiato dietro la lastra di pietra della sua mamma.

Lo prese, era morbido e caldo, sembrava un pupazzo, era poco più grande della sua mano, i capelli fatti di stoffa erano neri, la pelle morbida quasi bianca, i vestiti scuri erano divisi in maglietta e pantaloncini, non aveva proprio una forma umanoide , visto che le braccia erano corte e non avevano mani e dita, ma finivano con una piccola curva, come d’altronde erano le gambe; la cosa che colpì il bambino però era lo sguardo della bambolina, era di un nero pece, ma diverso da quello dei vestiti  o dei capelli, sembrava quasi vero.

Lo girò di schiena, sulla maglietta era cucito un nome: Sasuke.

- Sasuke - rise internamente, poi pensò – credo che diventerai il mio migliore amico Sasuke –

Abbracciò il bambolotto, per poi tornare dal nonno che lo stava chiamando.

 

Dopo quel giorno mi resi conto che Sasuke era veramente il mio migliore amico, a volte, quando gli raccontavo la mia vita, il suo sguardo sembrava quasi assorto nell’ascoltarmi.

Il nonno mi raccontava che ognuno di noi aveva un paradiso proprio.

Il mio paradiso era il bambolotto trovato dietro la lapide della mamma.

Ma con in passare degli anni sembrava come se, quel oggetto di pezza non bastasse più per riempire il mio vuoto, aiutava certo, ma non colmava.

 

ecco una nuova storiella già quasi finita ^^ *marcia contenta*

lasciatemi tanti commentini se vi piace ^^

Naru: un mini-sasuke *_* *spupazza il pupazzo*

Sasu: -__-

me: =___=

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Capitolo 2
*** Partenza per il liceo ***


Ero veramente affezionato a Sasuke.

Mi ha spinto a fare cose di cui non pensavo essere capace.

A volte sentivo l’adrenalina nascermi dentro.

Vedevo i suoi occhi  muoversi seguendo i miei movimenti per poi cercare di raggiungermi e di aggrapparsi a me.

Ma sembrava quasi reale, il corpo era più umano.

E quando lo vidi, li in quello spiazzo…

Non so descrivere quello che provai

 

“Ero-sannin!!!!!!!!!!!!!!!!!!” il grido allegro del ragazzo raggiunse il vecchio orecchio di Jiraya. “Non mi saluti? Sto per andare via!!”

“Si, Si” disse scocciato il vecchio alzandosi dalla sua posizione ed andando dal nipote sedicenne. “bravo per essere arrivato al liceo, e bla bla bla”

“grazie comunque” risse con un piccolo broncio il ragazzo, il vecchio signore gli circondò le spalle con un braccio sorridendo.

“Buona fortuna baka!” disse allegramente dondolandosi un pò ridendo.”E porta a casa tante belle ragazze” aveva aggiunto questo con uno strano luccichio negli occhi, e una piccola scia di bava che gli colava dalle labbra, a quel punto Naruto si scrollò di dosso il vecchio.

“SMETTILA ERO-SANNIN!” urlò il biondo infuriato dal comportamento del nonno. Entrò in casa a passo di marcia, prese il trolley che aveva lasciato ai piedi delle scale e tornò fuori, mise la valigia nel portabagagli e scatto ai posti da passeggero dell’auto. Si posò una mano sulla fronte cercando di calmarsi. “possiamo andare Sasutobi-sama”

“bene Uzumaki-kun” Accese il motore della macchina, poi mise in moto, uscirono da villa Namikaze dirigendosi verso la stazione autobus di Tokyo.

Naruto era cresciuto molto dal giorno dell’incidente dei suoi genitori, ormai aveva capito già da sette anni che i suoi genitori non sarebbero tornati dal paradiso, anche se all’inizio era un po’ scoccato, aveva capito che Jiraya non aveva del tutto mentito, in fin dei conti li avrebbe rivisti il giorno della sua morte. Ma anche dopo quella scoperta la sua ricerca del paradiso non era ancora finita, sosteneva che ogni persona trova la felicità, anche se poi la perde, gli rimarranno i ricordi felici, così potenti da modellargli sul viso un sorriso. Perché tutti sorridevano, per quanto freddi ed insensibili, un sorriso sincero lo donavano, ma solo a chi ,per loro, lo meritava.

Il biondo avrebbe cercato il suo paradiso, e non sarebbe andato dai suoi genitori finché non l’avrebbe trovato.

Aprì completamente una tasca della sacca già socchiusa, vi infilò dentro una mano e la riportò su, sul palmo era steso dolcemente il pupazzetto trovato anni prima; con gli stessi vestiti e gli stessi capelli, ma come ogni volta che Naruto lo guardava, aveva sempre uno sguardo diverso, in quel momento aveva una leggera sfumatura di preoccupazione.

-non ti capitò mai- pensò il biondino passando le dita leggere sulla ‘pelle’ del bambolotto. Arrivò alle labbra, un sottile filo nero, messo in orizzontale, non era incurvato per mostrare un sorriso, era sempre piatto, non dimostrava alcuna emozione attraverso la bocca. “forse sarà capace di rendere felice qualcuno” sussurrò il ragazzo al pupazzo prima di rimettendolo nella tasca e chiudendo la cerniera, lasciò solo un piccolo spazio aperto, come se quello strano oggetto dovesse respirare.

“Ecco la stazione” l’autista risvegliò Naruto dai suoi pensieri facendo cenno al ragazzo la direzione dell’edificio. Il pullman a due piani che doveva prendere il biondo era già pronto a partire, probabilmente non l’aveva perso per un soffio; fece caricare i bagagli e cercò il suo posto: n° 17.

“Scusi i numeri bassi dove sono?” chiese ad un uomo che stava chiudendo le porte dove erano chiuse le valigie,lui ci pensò su un minuto.

“al secondo piano” indicò il piano superiore del bus, come ringraziamento Naruto gli sorrise e salì la corta scalinata per andare sopra.

Si sedette al proprio posto, vicino alla finestra, sentì il suo vicino sedersi, ma non ebbe voglia di guardarlo,  quasi subito iniziò a dormire con la musica nelle orecchie.

Sbatte le palpebre un paio di volte mettendo a fuoco ciò che aveva davanti, qualcosa di freddo ma di trasparente…ah si, era appoggiato al vetro del pullman.

Ancora assonnato scese le scale e prese il suo bagaglio, poi prese un taxi verso l’istituto di Osaka che aveva scelto come scuola, in quel momento non ricordava il nome, però era molto difficile da pronunciare.

Il taxi si fermò davanti al cancello del liceo, il biondo pagò il guidatore ed attraversò i grandi cancelli dell’istituto privato, la piazzola d’ingresso era quasi vuota, probabilmente Naruto era in ritardo, avanzò fino a quella che doveva essere la segreteria.

“Buongiorno signorino, lei è?” chiese la segretaria con gli occhi brillanti di felicita, probabilmente per qualcosa che doveva esserle successo prima visto che sembrava non aver nemmeno visto veramente in faccia il biondo ragazzo.

“ehm…Uzumaki Naruto” quando disse il suo nome acquistò tutta l’attenzione della donna, che aveva assunto uno sguardo sorpreso.

“Camera 465, doppia, edificio 6” consegnò le chiavi al biondo, per poi tornare a lavorare al computer.

Uscì dalla segreteria tornando nella piazza principale ormai vuota, o almeno così sembrava, solo un ragazzo dai capelli scuri era ancora li e guardava un edificio indifferente. Naruto, che non aveva la minima idea di dove andare, si avvicinò a quel ragazzo toccandogli leggermente la spalla.

“scusa per caso tu sai dov’è l’edificio se..i” rimase sbalordito quando il ragazzo si era girato, assomigliava, anzi, era uguale a Sasuke, stessa pelle bianca, stessi capelli ordinati e neri come il carbonio,  e stesso sguardo del suo pupazzo, scuro come un pozzo di petrolio.

“Si, è lì” rispose il ragazzo freddamente, ma a Naruto sembrava più una canzone. Il moro indicò un edificio rosso non molto lontano da li.

“A-arigatou” disse velocemente il bel biondino iniziando a correre verso l’edificio detto da quello che per lui era Sasuke.

 

Sentendo il mio cuore fermarsi

Ho capito di averti incontrato

Sentendo il mio cuore riprendere a battere

Ho capito che mi stai guardando

E sentendo il sangue ribollirmi come lava nelle vene

Ho capito di essere perdutamente innamorato di te.

 

Ecco qui! Spero vi sia piaciuto!

Naruto: non ci sto capendo niente! Ci sono due sasuke?? @.@

Sasu: finalmente sono comparso nella mia vera forma, quella super fiQua u.u era ora che mi inserissi, MA PERCHÉ DICO SOLO UNA BATTUTA?

Me: perché poi farai l’uke v.v

Sasu: cosa?O.O

Me: no scherzo, o forse no…dipende da come ti comporti *sguardo furbetto della Devil*

Naru: ecco le risposte!!

Ryanforever: Già, è ancora pi triste perché a sette anni se li ricorda mentre se li perde appena nato non ha neppure loro memorie…

Ma certo, Sasuke versione pupazzo mica poteva essere tralasciato v.v

Grazie di avermi scritto *_*

Cussiola:ecco una parte del seguito che volevi ^^ come hai visto in questo capitolo l’anima di sasuke è ancora viva nel corpo del suo proprietario xDxD

Grazie del commentino e continua a seguirmi *__*

Azrael:Ma grassie per i complimenti ^///^ me felice di aver scritto bene, per la trama, bhe non si deve capire, altrimenti avrei già raccontato tutto uhuh ^^

Spero veramente che ti piacerà la storia

Grazie di aver commentato

 Shuke:ed ecco i preferiti!

Me: Shuke! Che ci fai qui?!? Pussa via nell’altra ficci!

Un grazie anche a chi ha messo questa storia tra i preferiti, sono commossa ç_ç

1 - 8seliane8
2 - abusiva
3 - AkiChan83
4 - Cussiola
5 - Dana34
6 - fittina
7 - grethy
8 - HanabiUchiha
9 - hinata21
10 - igniflia
11 - killuy93
12 - LilyChan
13 - Millennia Angel
14 - MisaMisa
15 - nana89
16 - naru_sasu_fan
17 - punk92
18 - ramoso
19 - Sammy_x
20 - shinku66
21 - terachan
22 - _Zexion_

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Capitolo 3
*** Scomparsa ***


Non riuscivo a capire nulla.
Sasuke era un pupazzo….ma era anche umano.
Possibile che quel ragazzo identico al mio giocatolo
fosse un invenzione della mia mente?
Avevo parlato con una mia allucinazione?

Naruto entrò di corsa nell’edificio chiudendo gli occhi. Si era immaginato tutto? La sua voce, la voce di quel ragazzo… non poteva essere stata creata dalla sua testa, non ricordava un simile timbro di voce, non era la sua immaginazione.
Si fermò per riprendere fiato poggiandosi le mani sulle ginocchia, ansimò pesantemente guardandosi in giro, una targhetta diceva ‘459’ perciò la sua camera doveva essere li vicino. Continuò a camminare.
“461…463….465, è questa”
Mormorò mettendosi una mano in tasca e fermandosi davanti ad una porta di legno scuro, uguale a tutte le altre se non per il numero, prese le chiavi infilandole subito nella toppa. La stanza era ancora chiusa a chiave perciò il suo compagno non era ancora arrivato, sospirò pesantemente entrando e guardandosi intorno. Era abbastanza grande come stanza, con due letti da una piazza e mezzo, lasciò il trolley contro il muro e posò lo zaino a terra prendendo il pupazzo Sasuke dalla tasca esterna di quest’ultimo.
Lo fisso come se potesse muoversi da un momento all’altro, poi sospirò sconsolato appoggiandolo sul comodino. Naruto si diresse verso il bagno iniziando a spogliarsi per farsi una doccia veloce, si infilò nella cabina aprendo il getto d’acqua. Era come se tutti i dubbi gli scivolassero addosso. Il biondino uscì dalla doccia infilandosi il suo accappatoio, entrò nella camera sedendosi poi sul letto, puntò lo sguardo sul comodino cercando il bambolotto che vi aveva posato sopra e che ora… era scomparso!!
Un brivido di paura gli attraversò la spina dorsale, guardò in ogni cassetto, sotto i letti, nell’armadio e perfino si affacciò dalla finestra per vedere se era cascato. Certo, di norma un pupazzo non si muoveva da solo, ma Naruto aveva l’assoluta certezza che per Sasuke nulla fosse impossibile, così continuò a cercare mormorando il nome del bambolotto come una preghiera.
“Non credo mi troverai sotto il letto, Dobe…”
Quella voce lo fece gelare sul posto, la copia umana di Sasuke era li, nella sua camera…che lo guardava divertito…mentre lui era solo in accappatoio -ed anche mezzo aperto ora!- ; Naruto arrossì di botto alzandosi.
“Non sto cercando te, Teme!”
Rispose irritato incrociando le braccia al petto.
“Chi cercavi allora?”
Il biondo strinse le labbra avvicinandosi al suo borsone per prendersi dei vestiti puliti.
“Non sono che ti riguardino.”
Riavvolse tutto il discorso nella sua mente fermandosi sulla strana frase detta precedentemente dal moro:“Non MI troverai sotto il letto, Dobe…” Quello li aveva detto MI, e se aveva detto MI voleva dire che si chiamava come il suo pupazzo.
“T-ti chiami Sasuke?”
Chiese titubante il biondino alzando lo sguardo sul ragazzo che ora stava sistemando la sua roba nell’armadio, ormai era chiaro che fosse il suo compagno di stanza.
“Certo, pensavo lo sapessi…”
Rispose il Sasuke umano voltandosi appena verso il biondo, questi arrossì appena prendendo dei vestiti e scappando in bagno senza aggiungere altro, si vestì velocemente, uscendo si ritrovò davanti il moro intento nella lettura di un libro, anzi no quello non era un libro era un mattone.
Naruto si sedette sul proprio letto guardando fuori dalla finestra, ancora preoccupato per la scomparsa del suo pupazzetto preferito; osservò il compagno di stanza stringendo le labbra in una piccola smorfia, i suoi occhi somigliavano, anzi no, erano uguali a quelli di Sasuke, ma quelli del pupazzo erano fermi nonostante fossero tutto altro che inespressivi.
“Ehy teme, come è che ti chiami?”
Ricordava benissimo il suo nome, ma voleva sapere il suo nome intero, voleva sapere qualcos’altro su di lui.
“Uchiha Sasuke, non dimenticarlo perché non lo ripeterò più”
Naruto emise un piccolo ringhio voltando lo sguardo verso il muro, era un vero bastardo quell’Uchiha! Non poteva essere il suo adorato pupazzetto.
“Io sono Naruto Uzumaki, teme. Piacere di conoscerti.”
Sorrise internamente spinto da uno strano sentimento di simpatia, nonostante quel ragazzo fosse un vero stupido, in qualche modo gli era simpatico.
Sasuke sorrise nascosto dietro il libro, osservando poi il bel biondino che si sdraiava sul letto, sembrava stanco perciò lo lasciò dormire.

Naruto aprì appena gli occhi guardandosi intorno, era ancora nella sua stanza, Sasuke non c’era. Il biondino si alzò a sedere stropicciandosi un occhio, guardò sotto il letto cercando di individuare il Sasuke-pupazzo che sembrava però introvabile, si posò una mano sugli occhi trattenendo le lacrime, era veramente affezionato a quella bambola, non poteva scomparire così.
Ad un tratto sentì dei rumori provenire dal bagno, subito dopo ne uscì Sasuke vestito con solo dei jeans sbottonati e con un’ asciugamano in testa con cui si tamponava i capelli, Naruto arrossì subito abbassando lo sguardo trovando improvvisamente interessanti le pieghe del lenzuolo, il moro se ne accorse e sorrise divertito avvicinandosi all’altro.
“Finalmente ti sei svegliato, Dobe”
Si sedette sul proprio letto osservando il ragazzo che ancora imbarazzato non aveva la forza di alzare lo sguardo.
“Ero stanco.”
Rispose strizzito alzandosi ed affacciandosi alla finestra, guardando il sole che stava quasi per tramontare, aveva dormito molto.
“Avevo notato...”
Ghignò l’altro allacciandosi il bottone dei jeans ed infilandosi una camicia, in risposta gli arrivo solo un basso ringhio arrabbiato.
“ti stavo per svegliare io, questa sera la mensa non apre, tutti gli studenti hanno la serata libera…”
Ah già, in quella scuola tutti i pasti si svolgevano in mensa ma di sabato gli studenti avevano una serata libera dove potevano mangiare fuori e spassarsela prima della chiusura dei cancelli, ovvero alle due di mattina.
Lui sarebbe andato a mangiare qualcosa fuori e poi sarebbe tornato in camera, non aveva affatto voglia di andare in discoteca da solo.
Naruto sospiro tornandosi a sedere evitando accuratamente di guardare il moro, sicuro che anche se fosse vestito gli sarebbe tornata in mente l’immagine di lui a petto nudo.
“…Ti va di uscire?”
Il biondino sgranò gli occhi non potendo fare a meno di guardare negli occhi Sasuke.
“perché dovrei?”
Domandò in risposta sorridendo tra il derisorio e l’imbarazzato, appoggiando le mani sul materasso.
“Oh, se non ti va posso anche andare da solo...”
Disse il moretto alzandosi con le mani in tasca, Naruto sgranò gli occhi ribattendo subito.
“Va bene, dammi tre minuti!!”
Scomparve in bagno con in mano dei vestiti, Sasuke ghignò tra se e se passandosi una mano tra i capelli. Come detto in soli tre minuti il biondino era pronto vestito con dei jeans chiari ed una maglia bianca a maniche lunghe con alcune linee celesti.
“Era ora Dobe.”
Aggiunse divertito il moretto, sapeva benissimo che Naruto aveva rispettato i tempi, ma era troppo divertente vederlo arrabbiato.
“Guarda ,teme, che sono stato puntualissimo e poi dovresti essere felice che io abbia accettato il tuo invito!”
Rispose l’Uzumaki camminando a passo di marcia verso la porta, infilandosi le mani nelle tasche.

Nonostante tutto ero felice che lui mi avesse chiesto di uscire
non sapevo come ma era come se lo conoscessi già
da molto più di una sola vita.
Anche più del tempo che avevo passato con il Sasuke pupazzo
Ma in quel momento non sapevo chi lui fosse veramente.

Mi odio *sbatte testa al muro* ho fatto un ritardo di quasi un anno ed è anche corto!*sbatte un'altra volta* Chiedo perdono a tutte le mie lettrici. Dopo aver iniziato non sono più riuscita a scrivere T_T
Sasu: Inchinati davanti a m…loro v.v *faccia da superiore*
Zitto tu! <-< *fulmina con lo sguardo* sei solo arrabbiato perché Naru ha una parte più importante della tua!
Sasu: *ringhia mettendosi in posizione di attacco*
Naru: Sasuu *voce assonnata*
Sasu: arrivo *-* *sguardo da pervertito*
Stupito *scuote la testa sconsolata* Ora…risposte alle recensioni!
Ryanforever: purtroppo non ho potuto mettere un letto matrimoniale -v- *calcia un sassolino a terra* in un primo momento ho pensato di non metterli insieme, ma poi ci ho ripensato ^^ spero commenterai nonostante il mio immenso ritardo T_T Ciao
Allsecrets2: oh grazie mille per il commento ^///^ mi dispiace che per ora non si capisca nulla, ma con l’avanzamento della storia tutto diventerà più chiaro. Ciao! Cussiola: non so se era questa l’idea che avevi per il seguito, ma spero ti sia piaciuto comunque –se hai letto-… grazie per avermi lasciato un commento!
Azrael: Non è esattamente come dici tu anche se....nono! non faccio anticipazioni o >_< o credo che se rivelo qualcosa adesso poi non ci sarà più l’effetto sorpresa! é_è perciò non ti posso aiutare però cerca di non impazzire subito, questa capitolo un po’ di cose le ha dette *annuisce convinta* spero continuerai a seguirmi!
Ringrazio anche le 28 persone che hanno messo la FF tra i preferiti*inchino*
E con questo ho finito! Ora puoi uccidermi Gaara *Gaara sorride malignamente e poi si fa tutto buio*.

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Capitolo 4
*** Un sogno troppo reale ***


Era tutto così strano e nonostante ciò normale…
Stare con Sasuke non era una sensazione nuova sconosciuta.
Come se avessi già vissuto tutto questo molte volte
Poi quel sogno non fece altro che farmi nascere nuove domande.
Domande a cui solo Lui avrebbe potuto rispondere.

I due ragazzi uscirono dalla scuola,ormai il sole stava sparendo e gli altri studenti erano già andati via per mangiare in compagnia.
“Allora Teme, dove andiamo a mangiare?”
Chiese Naruto portandosi le mani dietro la testa, osservando con curiosità il moretto che stava leggendo qualcosa sul proprio cellulare.
“non ti fare strane idee dobe, questo non è un appuntamento, avevo paura che tu potessi mettere fuoco alla stanza e io non fossi stato con te. Dovevo uscire con alcuni amici per andare in discoteca…”
Il biondo incrociò le braccia contro il petto mettendo un piccolo broncio, quel bastardo era davvero un montato.
“Non mi ero fatto nessun idea, non ci tengo affatto ad uscire da solo con un teme come te.”
Il moro lo guardò con la coda dell’occhio infilandosi il cellulare in tasca, sorridendo divertito, iniziò a camminare diretto verso una meta sconosciuta a Naruto.
“dove stiamo andando, teme?” Chiese scocciato quest’ultimo, affiancando il compagno di stanza mentre si guardava intorno, come a voler memorizzare la strada per tornare alla scuola.
“Vicino alla discoteca c’è un chiosco. ho sentito che li fanno dell’ottimo ramen.”
A quella parola il viso del biondino si illumino, mentre iniziava a marciare con più convinzione.
“Fa strada!”

Dopo aver mangiato dieci ciotole di ramen in successione il ragazzo si ritenne soddisfatto, ridendo mentre i accarezzava la pancia.
“Ecco il conto…”
A quella parola il ragazzo gelò, andando a prendere il portafogli vide solo qualche monetina, si grattò la nuca con una mano con un piccolo sorrisino tirato.
“Ecco a voi.”
Disse Sasuke porgendo i soldi alla ragazza davanti a loro. Naruto lo guardò irritato cercando di ribattere che non aveva bisogno dei suoi soldi ma il moro lo fermò.
“Zitto, Dobe. Non voglio finire nei guai per colpa tua.”
“ma…”
Cercò di parlare il biondino, l’altro lo gelò con un occhiataccia iniziando ad uscire dal locale.
“Niente ma. Ora hai un debito con me”
Il malcapitato lo seguì in silenzio non notando il ghigno poco rassicurante che era spuntato sul viso del suo compagno di stanza.
Come detto da Sasuke la discoteca non era molto lontana dal chiosco di ramen, all’entrata c’era già la fila per entrare. Il biondino osservò stupefatto la grande struttura a due piani la musica si sentiva anche a molto di distanza, probabilmente ci avrebbero messo molto tempo per entrare.
“Hei teme, come farai ad arrivare in orario con l’appuntamento con i tuoi amici? Teme?”
Naruto si voltò di lato ma non trovò il moro di fianco a se. Iniziò a guardarsi intorno cercandolo con lo sguardo, lo individuò vicino all’entrata mentre parlava con il buttafuori, questi sorrise spostandosi e aprendogli la porta. A quel punto Sasuke si voltò osservando divertito la faccia sorpresa del ragazzo, facendogli poi cenno di seguirlo sorpassò l’omone.
Entrati si trovarono in un corridoio con varie porte, come se avesse sempre vissuto li, il moro iniziò a camminare verso l’ultima entrata.
La sala era gigantesca e piena di ragazzi e ragazze, completa anche di bar e di una scalinata che portava a delle camere private, Sasuke andò verso il bancone seguito a ruota dal compagno biondo. Non si sedette neanche che due ragazze si aggrapparono alle sue braccia emettendo varie urla di felicità.
“Quanto tempo Sasuke-kun! Ti va di venire di sopra con me?”
Disse maliziosa la bionda tirando il ragazzo verso di se.
“No, non verrà… Sasuke-kun resterà con me, ne?”
Rispose l’altra lanciando uno sguardo saettante alla rivale, entrambe vennero allontanate dal ragazzo, che sospirò annoiato.
“Ino, Karin. Smettetela.”
Naruto aveva assistito -con una punta di gelosia nello sguardo- a tutta la scena e si avvicinò sorridendo.
”Salve io sono Naruto…”
Il tono di era fatto via via più basso, gli occhi saettanti delle due erano veramente spaventosi.
“Chi sei?”
Chiesero le due all’unisono avvicinandosi minacciose, il biondo stava già arretrando pronto a fuggire da un momento all’altro, iniziò a sudare freddo ma Sasuke gli si parò davanti.
“Lui è il mio nuovo compagno di stanza.”
Le ragazze si allontanarono da loro, spaventate per l’occhiataccia che il moretto aveva mandato loro, del tipo: ‘toccatelo e vi ammazzo’. Strano come comportamento, pensarono le ragazze, quello deve essere un discendente di qualche famiglia ricca se Sasuke-kun lo protegge.
“Yo, Sasuke”
Un’altra voce attirò l’attenzione dei due, si stavano avvicinando dei ragazzi, abbastanza strani anche. Uno aveva i capelli legati a ciuffo d’ananas e sembrava tanto stanco da addormentarsi da un momento all’altro, probabilmente era lui ad aver parlato; poi c’era un ragazzo dai capelli castani e dei triangoli capovolti color fuoco disegnati sulle guance, sembrava avere un che di canino. Di fianco a lui c’era un altro tipo dallo sguardo simile a quello di Sasuke, ma gli occhi erano chiarissimi, quasi lilla e i capelli lunghi e scuri legati in un codino.
“Ciao…”
Fu quello il saluto dell’Uchiha, che si avvicinò a loro senza più badare alle due ragazze che stavano squadrando il biondino.
“In effetti è carino”
Annuì Ino avvicinandosi di un passo e sporgendosi verso il viso di Naruto, questi tirò leggermente la testa indietro.
“Ma nessuno è meglio di Sasuke-kun!”
Continuò la rossa voltandosi e trotterellando verso il moro che stava iniziando a parlare con il resto del gruppo. La biondina la seguì lanciando un ultimo sguardo a Naruto. Lui si sentì un po’ fuori luogo, era da un po’ che non aveva rapporti umani, aveva quasi paura di essersi dimenticato come fare amicizia, ma quando sentì chiamare dal ragazzo con tratti animaleschi –che poi scoprì chiamarsi Kiba-, non poté fare a meno di sorridere ampiamente iniziando a parlare con loro, fece subito buona impressione su tutti, era persino simpatico al ragazzo dagli occhi lilla –kiba gli disse che era una vera impresa-.
Purtroppo la serata non era infinita e dovettero tutti tornare a scuola. Si divisero nel cortile, dove Sasuke e Naruto rimasero da soli.
“Divertito, Dobe?”
Chiese il moro sogghignando mentre si avviava verso il palazzo 6.
“per essere così freddo, teme, hai davvero degli amici fantastici!”
Affermò il biondino sbadigliando sonoramente. Ben presto arrivarono alla loro camera, ma l’Uzumaki fu colto da un improvviso giramento di testa e senza che se ne rendesse conto perse i sensi cadendo contro il corpo di Sasuke.

/° Si guardò intorno enormemente confuso, era sicuro che poco prima si trovasse nella propria camera e che soprattutto fosse notte; invece ora si trovava in una capanna abbastanza spoglia di oggetti ed illuminata completamente dalla luce del sole.
Una spada era appoggiata contro un muro, attirò solo brevemente la sua attenzione perché continuò a guardarsi intorno. Rivolgendo gli occhi su se stesso notò che era vestito con una maglietta e dei pantaloncini. Eppure ricordava di aver addosso i vestiti da sera.
“Naruto! Naruto!”
Nella capanna entrò una ragazza con degli strani capelli rosa, ma lei gli ispirò una strana simpatia, iniziò a camminare verso di lei.
“Scusa mi saresti dire…”
Si interruppe perché lei non sembrava averlo visto o aver udito la sua voce, anzi si voltò uscendo dalla capanna, il biondino si irritò subito correndole dietro fino a trovarsi nelle vie di un piccolo villaggio.
Continuando a correre si guardò stupefatto intorno, si accorse solo dopo che lei si era fermata e non fece in tempo a fare lo stesso che le andò contro. Chiuse gli occhi preparandosi alla botta…ma non successe niente, si voltò guardandola ancora immobile a fissare un punto dietro di lui.
Naruto si toccò il petto non sentendo alcun dolore, le si avvicinò facendole arrivare una mano sulla fronte ma che invece di toccarla la trapassò, come se il proprio corpo non esistesse. Lei tornò a correre verso quel punto che stava fissando precedentemente.
“Naruto!!!”
Lo spirito le corse dietro rimanendo senza fiato nel vedersi inginocchiato davanti a uno spiazzo di terra…cioè non era veramente lui, o forse si, non lo sapeva neanche lui!! Era possibile vedersi mentre piantavi dei semi, vestito in un modo completamente diverso e soprattutto in un villaggio sperduto in mezzo alle colline? Bhe, a questa domanda Naruto poteva rispondere di si: Un ragazzo biondo, quasi completamente identico a lui, si voltò verso la rosa con sguardo preoccupato. Indossava una casacca bianca con degli strani pantaloni rossi*, l’Uzumaki non ne aveva mai visti di simili.
“Cos’è successo, Sakura?”
Chiese l’altro alzandosi in piedi mentre lei gli si fermava davanti, ansimando pesantemente.
“L-lui sta male!”
Disse prendendo una mano dell’amico e trascinandolo in un’altra capanna seguiti senza saperlo dallo spirito.
Ad entrambi i Naruto si fermò il cuore vedendo il ragazzo steso sopra un futon. Sembrava che soffrisse molto, si avvicinarono sedendosi uno di fianco all’altro mentre Sakura stava dietro di loro trattenendo le lacrime.
“Naru…sto per morire”
L’altro biondino scosse la testa prendendo tra le mani una del ragazzo iniziando a piangere copiosamente.
“Non dire così, ce la faremo come sempre…però ora devi resistere…troveremo una cura, l’erba medica è quasi al punto giusto di crescita…”
Mormorò tra i singhiozzi, abbassando il viso appoggiò la fronte sul dorso della mano del moro davanti a lui, continuando a piangere iniziò a dire frasi sconnesse. Il Naruto spirito osservava la scena impietrito, sentendo dolore ad ogni parola pronunciata dalla sua stessa bocca, iniziò a piangere a sua volta poggiandosi una mano sul petto e stringendo tra le dita la stoffa leggera della canottiera.
“Non ti preoccupare, noi staremo sempre insieme…”
La voce del malato si affievoliva di più ad ogni parola, finché non chiuse gli occhi ed il cuore smise di battere. Fuori dalla capanna si iniziarono a sentire delle urla, ed il fuoco si accese su alcuni tetti.
“SASUKE!!!!!!!!!” Gridarono all’unisono i due, prima che per Naruto tutto tornasse buio. °\

Le orribili sensazioni che provavo nel vedere gli occhi di Sasuke
Perdersi nell’oscurità della morte senza via di scampo.
Le mie lacrime che si univano a quelle dell’altro me.
E sentivamo odio…
Odio verso il mondo che mi stava portando via l’unica cosa bella della mia vita.
Odio verso la ragazza che mi stava dietro inerme.
Odio verso me stesso che non potevo fare niente per impedirgli di lasciarmi.
Solo, inutile e vuoto odio.


Finitooooo ^^ Sono riuscita ad esprimere bene ciò che provava Naruto? Spero di si T_T
Qui si inizia a scoprire qualcosa. *ride sotto i baffi*
Sasu: M-ma…Sono morto! O-O
Naru: SASUKE!!!!!!!!!!! *piange disperato*
Sasu: Dobe, sono qui!.
Che stupido.
Naru: *abbraccia Sasuke continuando a piangere*
Sasu: +-+ *porta via Naru consolandolo a modo suo.*
Okay <.< ora le risposte hai commenti!
Saku: Yeah! A questa storia sono buona!!!
Ma non hai letto le frasi sopra? Naruto ti stava odiando!
Saku: Ma non è sempre così ç^ç
*La caccia* Che stavo dicendo? Ah si! Le risposte:
Ryanforever: Naru si è fatto degli amici! *-* *Saltella* Forse per randerlo più realistico dovevo mettere cinque minuti ma bho *scrolla le spalle* I capitoli sono sempre corti T_T ma spero che ti sia piaciuto comunque questo cappy ^-^ Ciao!
Allsecrets2: ecco qui! *^* Grazie per il tuo commento ^O^ Ciao!!!!!
Lovy Chan: Sasu non si dice così! (non ti impicciare ndSasu) Tolgo il lieto fine alla storia +-+ (scusa *si inchina di fronte a Lovy* Sono felicissima che ti sia piaciuta la storia e spero che commenterai anche questo capitolo *Saltella felicissima* Da come vedi Sasuke ha una vita, perciò non può essere una volta un pupazzo e una volta un umano ^-^…ritenta XD. CIAO
Ringrazio chi ha messo la storia tra i preferiti: 1 - 8seliane8 [Contatta] 2 - abusiva [Contatta] 3 - AkiChan83 [Contatta] 4 - allsecrets2 [Contatta] 5 - anu [Contatta] 6 - Cussiola [Contatta] 7 - Dana34 [Contatta] 8 - daughter of Dioniso [Contatta] 9 - Elysha [Contatta] 10 - evol [Contatta] 11 - fittina [Contatta] 12 - Goddes of Water [Contatta] 13 - grethy [Contatta] 14 - HanabiUchiha [Contatta] 15 - hinata21 [Contatta] 16 - igniflia [Contatta] 17 - Jeka25 [Contatta] 18 - LilyChan [Contatta] 19 - liz90 [Contatta] 20 - Millennia Angel [Contatta] 21 - MisaMisa [Contatta] 22 - nana89 [Contatta] 23 - naru_sasu_fan [Contatta] 24 - poisonousGaara [Contatta] 25 - punk92 [Contatta] 26 - ramoso [Contatta] 27 - SaChan 4ever [Contatta] 28 - Sammy_x [Contatta] 29 - Shooting star [Contatta] 30 - terachan [Contatta] 31 - Xx_Sophiestar_xX [Contatta] 32 - zac [Contatta] 33 - _Zexion_ [Contatta]
E tra le seguite:1 - Animenight89 [Contatta] 2 - Ayesha [Contatta] 3 - crazyapple [Contatta] 4 - drfafy [Contatta] 5 - KH4EVER [Contatta] 6 - lake [Contatta] 7 - Lily Evans 93 [Contatta] 8 - Lovy chan [Contatta] 9 - nami78 [Contatta] 10 - Resha91 [Contatta] 11 - shinku66 [Contatta] 12 - theblackwitch [Contatta] 13 - YUKO CHAN [Contatta]
E con questo vi saluto!!!!!! *vola via ma va a sbattere contro un palo*OuCh!

*Un vestito simile a quello di Inuyasha.

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Capitolo 5
*** Tiro con l'arco? ***


Pensandoci adesso mi sembra tutto enormemente stupido
Insomma era molto facile comprendere
Il perché del sogno e cosa si celava dietro tutto ciò.
Ma l’unica cosa cui riuscivo a pensare era che mi fossi immaginato tutto
Da sempre nei miei sogni comparivano personaggi mai visti.
Cercavo di evitare troppo a quella storia,
Riuscendo solo a peggiorare la situazione.


Naruto sbatté due volte le palpebre per mettere a fuoco ciò che aveva intorno.
Dalla finestra faceva entrare la luce del sole. Era nella sua stanza, si passò una mano sul volto sentendo le guance umide. Aveva pianto?
Solo in un secondo momento il suo pensiero tornò al sogno terribilmente vivido che aveva fatto quella notte.
-Sasuke…-Pensò ad un tratto alzandosi in fretta a sedere, guardandosi intorno in cerca del compagno. Il letto non sembrava essere stato toccato dal giorno prima; non sentiva il rumore dell’acqua in bagno.
Dov’era finito Sasuke?
“Dobe…cosa stai facendo?”. Il biondo sentiva già le lacrime salirgli agli occhi, ma sentire la sua voce le fece fermare sul nascere. Si girò sorpreso verso la parte libera del suo letto. Il moretto era comodamente steso, lo guardava con il solito sguardo indifferente, anche se Naruto poteva benissimo notare la preoccupazione che cercava di nascondere.
“Sasuke!” Senza pensarci due volte gli si butto al collo.
L’Uchiha non disse niente, si limito ad accarezzargli la testa, attendendo che si calmasse.
“Sei vivo…”
Sentì appena il mormorio del biondo, ma approfitto dell’occasione per farlo tornare in se. “Certamente dobe, lo resterò ancora per molto tempo. Ma ora posso chiederti di spostarti?” ghignò divertito allo sguardo spaesato di Naruto, che si accorse solo dopo della situazione e che si allontanò con il viso rosso di rabbia.
“Comunque…Cosa ci fai nel mio letto?!” Chiese arrabbiato l’Uzumaki che si sedette a gambe incrociate mentre osservava Sasuke alzarsi.
Questi lo guardò con la coda dell’occhio. “Quando sei svenuto, ieri sera, hai iniziato a dire cose senza senso. Ti sei perfino messo a piangere. Ho pensato che sentendo qualcuno vicino ti saresti calmato – infatti hai subito smesso di muoverti - e ho finito per addormentarmi con te.”
Aveva detto tutto con tono piatto, stupendo il povero biondino che ora si passava una mano sulla guancia. “Tsk, non pensare che ti ringrazierò teme.”
“Allora, Naruto, ora i debiti ammontano a due.”. Rispose divertito l’altro prima di andare in bagno per cambiarsi, lasciandosi dietro un biondino molto arrabbiato.


“Ohi, teme. Oggi si scelgono i gruppi pomeridiani, giusto?” chiese Naruto grattandosi la nuca con una mano. Ormai erano entrambi pronti e l’irritazione di Naruto era quasi del tutto scomparsa.
“Si. È la seconda volta che me lo chiedi questa mattina, sei sicuro di stare bene, dobe?” Il tono divertito di Sasuke fece riaffiorare un po’ di rabbia in Naruto, che, però cercò di trattenersi.
“Certo, sto una meraviglia!” mugugnò il biondino alzandosi e andando verso la porta.
“Dove vai?” chiese svogliato l’Uchiha osservandolo mentre apriva la porta.
Naruto sorrise allegramente con un accenno di divertimento. “A curiosare in giro.”
Nonostante tutto anche il moro decise di seguirlo, non si fidava a lasciarlo da solo, si sarebbe sicuramente perso in un attimo. L’Uzumaki aveva risposto un borbottio indecifrabile.
Così entrambi andarono nei campi aperti dell’istituto, in cui ,per l’occasione, erano stati allestite delle bancarelle. Era una vera e propria lotta, ogni club cercava di convincere più studenti possibili.
“A che club ti vuoi iscrivere, Teme?”
Sasuke si strinse nelle spalle iniziando a camminare verso la folla. “Non credo che farò qualcosa che possa attirare troppo l’attenzione.” Arrivarono alle bancarelle e subito vennero assaliti dalle persone.
Teatro, tennis, nuoto…in quella scuola c’era di tutto e di più per passare il tempo dopo i compiti. Ma il biondino sentì come se un filo invisibile si fosse legato al suo corpo, attirandolo più in fondo, verso un club ben preciso. Lasciò Sasuke indietro ma non ci prestò attenzione.
“Tiro con l’arco?” mormorò tra se e se guardando il cartello, sembrava che molti avessero già firmato il foglio. Eppure Naruto credeva che quello fosse uno sport superato da secoli.
“Vuoi iscriverti?” Gli chiese una ragazza dai capelli biondi legati in quattro strani codini.
L’Uzumaki sorrise appena, arretrando per la strana aura di determinazione che circondava la bionda “Ci sto pensando.”
“Bene.” Ghignò lei tornando a sedersi composta. “Devi sapere che, come negli altri club, ci sono dei test. Che servono a testare le abilità dell’atleta. Serve innanzitutto per misurare l’esperienza, poi all’inizio del secondo quadrimestre si svolgerà un torneo in ogni club, per vedere i progressi fatti da ogni membro. Tutto chiaro?”
Naruto annuì appena, era un programma abbastanza semplice, ma lui non aveva mai tirato con l’arco se non quegli archetti da bimbo con le freccette a ventosa che usava da piccolo.
“Anche se sei alle prime armi non importa” Ma gli aveva letto nel pensiero? Come avrebbe fatto altrimenti? “Firma qui” Disse lei porgendogli il foglio indicando lo spazio in cui scrivere il proprio nome.
Con titubanza, il biondo firmò facendo sorridere allegramente la ragazza.
“Allora…Naruto Uzumaki. Io sono Subaku no Temari, piacere di conoscerti. Martedì si svolgerà il test, alle quattro in punto e mi raccomando non devi fare ritardo...” L’aria si fece improvvisamente carica di tensione. “Altrimenti…”
“Ci vediamo martedì!” Con questo il biondo scappò via, prima che lei potesse salutarlo.
Naruto si nascose dietro un’altra bancarella respirando affannosamente, si guardò intorno notando una folla di ragazze urlanti intorno alla postazione del club di calcio.
-Che succede?- si chiese mentalmente il biondino, poi dalla folla vide uscire Sasuke seguito dagli sguardi adoranti di tutte le studentesse. Il moro notò subito la sua presenza e si avvicinò fulminando le proprie fan con uno sguardo glaciale.
“Ti sei scritto al club di calcio alla fine.” Rise l’Uzumaki incrociando le braccia al petto.
‘Nulla che possa attirare troppo l’attenzione’ certo.”
Il moro lo sorpassò iniziando a cercare la strada per uscire, Naruto lo seguì sghignazzando. “Il calcio non è molto popolare qui in Giappone, pensavo di poter stare più in disparte.” Borbottò Sasuke ad un certo punto, mentre finalmente vedeva la via d’uscita tra tutte quelle persone.
Il biondo continuò a ridere seguendolo dentro la scuola mentre entrambi iniziavano ad andare verso la mensa.

Nonostante tutta l’allegria che sentivo nell’aria
Nonostante tutte le risate che erano uscite dalle mie labbra
Non riuscivo a cancellare quel immenso dolore lasciato dal sogno
Dolore per una morte che sapevo ingiusta.
Ma quando ormai capii tutto era troppo tardi.


Scusate il capitolo cortissimo *si inchina*
Sasu: Io so tutto! *ghigna divertito*
Prova a dire qualcosa e ti uccido *sega elettrica in mano*
Naru: mi gira la teeeeesta @.@
Povero Nacchan *Abbraccia protettiva*
Sasu: Lui è mio +-+
Non lo vedo scritto sul suo corpo. *Pernacchia*
Sasu: *ghigno malefico, prende lente d’ingrandimento e fa guardare alla devil una minuscola scritta dietro l’orecchio: ‘ Uzumaki Naruto appartiene a Sasuke Uchiha’*
*Sbuffa* Tienitelo. Io ora tanto dovevo rispondere ai commenti u^u
Ryanforever: XD già, perché lui è un Uchiha (già! Nd Sasu) (era ironico, stupido *pugno in testa*ndMe) Grazie per il commento! *inchino* Spero ti sia piaciuto anche questo cappy!
Lovy Chan: Mi duole dirlo –e non dovrei neanche dirtelo :P –ma Sasuke ha ragione (ah-ah *stile Nelson dei Simpson*ndSasu) ma già il fatto che sia morto veramente è una cosa di cui festeggiare non ^^ e chissà che poi non ci metta un sad end >.> (*si zittisce* ndSasu) spero che questo cap ti sia piaciuto *saltella allegramente salutando con la manina*
Ringrazio chi ha messo la fic tra le preferite:
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Capitolo 6
*** La voce. ***


Quella notte per la seconda volta sognai Sasuke.
Non ne sapevo il perché,
ma sentivo che era tutto collegato alla sua esistenza
Il tiro con l’arco, quei sogni strani, perfino la piega dolorosa della mia vita
Era collegata a lui. Tutto.
Lui era tutto.


“Allora, dobe, a quale Club ti sei iscritto?” La voce divertita del moro svegliò Naruto dai suoi pensieri. Il poverino stava pensando continuamente a quella strana attrazione verso il club di tiro con l’arco, si era iscritto senza nemmeno pensarci due volte.
“A tiro con l’arco…”. Il mormorio uscì nonostante fosse soffocato dal cuscino con il quale l’Uzumaki si stava premendo il viso. Così messo il biondo non notò il leggero stupore che aveva illuminato lo sguardo del compagno.
Sasuke ghignò malignamente tirando via il guanciale dalla faccia del più piccolo, ghignò apertamente. “Cerca di non uccidere nessuno, dobe come sei tutti saranno in pericolo.”
“Tsk, andrò sicuramente bene. Dopotutto io sono Uzumaki Naruto!!!”. Rise il biondino mettendosi a sedere, guardò il moretto con aria di sfida, subito ricambiato dall’altro. “Anche tu devi fare delle eliminatorie per giocare a calcio, no?” Chiese poi con curiosità.
“Ovviamente no. Io sono un Uchiha e gli Uchiha non vengono mai messi alla prova.” Affermò con decisione il moro, sorridendo divertito alla faccia - anche per lui – divertente che fece il bel Uzumaki.
“Teme spocchioso” Il borbottio gli giunse appena alle orecchie, mentre entrambi guardavano fuori dalla finestra, osservando il sole che pian piano scendeva all’orizzonte lasciando spazio alla bianca luna.

/° Era di nuovo in quella capanna, davanti a lui e all’altro se stesso il corpo ormai freddo di Sasuke, la ragazza dietro di loro si avvicinò piano poggiando una mano sulla spalla dell’altro Naruto.
“Non ti preoccupare, Naruto, riuscirò a farvi stare insieme per sempre.” La sua voce arrivò soffocata alle orecchie del biondo, che annuì appena alzandosi. Fuori si sentirono le urla delle persone ed i fuochi divennero più grandi. L’altro biodo prese un piccolo oggetto dalla casacca posandolo di fianco al viso del ragazzo, solo dopo l’Uzumaki lo riconobbe come il suo pupazzetto, sembrava fosse stato appena finito.
La porta si spalancò ed entrò un uomo, Naruto lo riconobbe come un contadino - non seppe dire da cosa lo capì – che si inginocchiò a terra con il respiro affannato.
“Hiyume-sama!!” La ragazza si girò, correndo verso il povero contadino inginocchiandosi davanti a lui. “Ci sta attaccando, lord Orochimaru ci sta attaccando!”.
Sakura sgranò gli occhi voltandosi verso Naruto. Entrambi erano in piedi, immobili come se fossero delle statue.
“Orochimaru…” Mormorarono insieme. Una strana energia iniziò a fuoriuscire dal corpo dell’altro Naruto. L’Uzumaki guardava tutto con occhi sgranati, sentiva odio istintivo verso quel nome.

“Naruto…”
Un turbine rosso circondò il corpo del biondo. Ormai pieno di rabbia e risentimento.
”Svegliati, Dobe” °\

Naruto aprì di scatto gli occhi, davanti a lui lo sguardo scocciato del moro gli bruciava il viso.
“Finalmente, pensavo di non riuscire a svegliarti nemmeno con i cannoni” ghignò lui alzandosi nuovamente. Solo in quel momento il biondino notò che era completamente vestito con la divisa scolastica.
Si alzò a sedere, sentendosi terribilmente intorpidito. Eppure stava dormendo da sole dieci ore. “è già ora di andare?” Mormorò assonnato stiracchiandosi i muscoli.
“No, dobe. Mezz’ora fa era ora di andare.” Puntualizzò Sasuke prendendo la propria cartella. L’Uzumaki sgranò gli occhi, era in ritardo per la colazione. “Io vado in classe, tu hai solo dieci minuti per prepararti e mettere qualcosa nello stomaco. Vedi di sbrigarti.”
Naruto era già quasi completamente vestito quando il moretto finì la frase. (si è mosso in un millisecondo appena ha sentito di essere in ritardo) Sasuke uscì dalla stanza gongolante, sapendo che il suo convivente sarebbe arrivato in classe per un soffio.
Fu precisamente come aveva predetto, poco prima dell’arrivo del professore nell’aula entrò un Naruto trafelato e con ancora in bocca un toast.
Il banco di fianco a Sasuke era già occupato da un emozionantissima ragazza, che si limitava a guardare il moro con la coda dell’occhio emettendo bassi squittii eccitati, perciò il biondino si andò a sedere all’unico banco vuoto rimasto, vicino a Kiba Inuzuka, lo stano amico dell’Uchiha.
“Ci si rivede.” Rise il castano dando una pacca sulla spalla a Naruto, iniziarono a parlare, ma vennero interrotti dall’arrivo del professore. Così si zittirono – per modo di dire visto che continuavano a chiacchierare tra loro – in attesa del cambio dell’ora.

Naruto aprì la porta sbuffando, si era dimenticato alcuni libri e invece di andare a mangiare tranquillamente in mensa era costretto ad andarli a prendere. La stanza era esattamente come l’aveva lasciata quella mattina: nel più completo caos.
C’erano vestiti sul letto, per terra, sul comodino perfino! Tutto perché non riusciva a trovare la divisa, che come uno stupido aveva messo in fondo alla valigia.
“Uffa…” Borbottò iniziando a raccattare gli indumenti in giro per la stanza, buttandoli nell’armadio. Li avrebbe messi a posto dopo. Si voltò e come se avesse il pavimento avesse preso fuoco si lanciò verso il comodino. Appoggiato sul legno liscio vi era il suo pupazzetto, sembrava che non si fosse mai mosso da li, era esattamente nello stesso punto e nella stessa posizione in cui l’aveva messo Naruto prima di perderlo.
“Sasukeeeeee…”.Piagnucolò il biondo abbracciando il peluche come mai aveva fatto in quegli anni. Alcune lacrime gli uscirono dagli occhi, quello era stato il suo unico appiglio alla realtà per una vita, come poteva non essere felice di averlo trovato?
“Non scappare mai più” mormorò come se stessa parlando ad un cagnolino scomparso che aveva ritrovato la strada di casa per pura fortuna.
Dopo aver preso ciò che gli serviva appoggiò il pupazzo sul cuscino del suo letto. Con tristezza uscì dalla stanza diretto verso la mensa scolastica.
Alcuni ormai avevano già finito di mangiare, fortunatamente però uno del gruppo di Sasuke – gli sembrava si chiamasse Choji – stava ancora finendo di mangiare la quinta porzione di pasta, così l’Uzumaki trangugiò il suo pranzo insieme al resto del gruppo.
Nelle ore a seguire non successe nulla di particolarmente interessante, non studiarono nulla perché i professori erano troppo occupati a presentarsi e a far presentare gli alunni. Il pomeriggio passarono tutti una bella giornata ai campi della scuola, assistendo alle eliminatorie della squadra di calcio.
Come aveva detto quella mattina, Sasuke non dovette fare la prova, poiché faceva già parte dei giocatori principali. Aveva saputo da Kiba che la sua squadra delle medie –capitanata proprio da lui- aveva vinto il torneo regionale. Ma oltre quelle curiose informazione il biondino non riuscì a spillare altro al suo nuovo amico.
La sera passò tra il relax e l’inaspettato arrivo del gruppo nella loro camera, passarono tutto il tempo a parlare dei più e dei meno finché non venne l’ora di andare a dormire. Quella notte il bel biondino sognò il suo pupazzetto nuovamente scomparso, sprofondando nell’ansia di ciò che sarebbe accaduto il pomeriggio successivo.
Il secondo giorno fu molto simile al primo, ma quel pomeriggio Naruto avrebbe tenuto il test di tiro con l’arco, per ‘misurar’ la sua esperienza nel campo. Era tutta la mattinata che si guardava intorno agitatissimo, nemmeno Kiba riusciva a far sviare l’attenzione verso qualche argomento più divertente.
“Dobe, smettila di tremare. Non hai detto tu: ‘Andrò sicuramente bene’?” Quella frase fece riemergere il biondo dall’ansia che si mise a lanciargli contro le povere polpette che avrebbe dovuto mangiare a pranzo.
“Zitto stupido teme! Per me non è tutto così facile!!”
Tutti – apparte Sasuke e Neji ovviamente – scoppiarono a ridere osservando un ora infuriato Naruto che cercava di colpire l’Uchiha con le polpette assassine.
L’ora del test arrivò, mai chiamata dall’Uzumaki. Ora si trovava negli spogliatoi per mettersi lo yukata specifico per il tiro con l’arco.
Guardandosi allo specchio si ricordò improvvisamente del se stesso del sogno, vestito con abiti molto simili, forse anche lui usava le frecce come armi. - è sicuramente così - Si disse convinto mentre usciva, altri dieci ragazzi stavano aspettando il loro turno mentre uno era già all’opera. Temari lo guardò solo per un breve istante, sorridendo come se volesse rassicurarlo. - sono molto bravi, farò sicuramente una figuraccia-. Infatti quasi tutti gli iscritti avevano preso il bersaglio, anche se solo di striscio. Senza che se ne accorgesse arrivò il suo turno.
Un ragazzo lo aiuto a mettere bene l’arco, per poi allontanarsi un po’. Naruto chiuse un occhio per prendere la mira.
Apri tutti e due gli occhi.
Una voce già sentita gli attraversò la testa. Senza neanche pensarci il biondino l’ascoltò aprendo entrambi gli occhi.
Tira indietro la freccia.
Fece anche questo, tirando verso di se se la freccia, fermandosi quanto bastava, poi scoccò. Colpì il centro del bersaglio.
I ragazzi che stavano assistendo rimasero per qualche secondo in silenzio, prima di esplodere in applausi.
“ottimo lavoro, Uzumaki.” Si congratulò Temari poggiandogli una mano sulla spalla.
Naruto fece un sorriso appena accennato.
Un nuovo mistero si unì al gruppo: Chi aveva parlato?

Avevo centrato il bersaglio, non avevo fatto una figuraccia
ma oltre a chiedermi dove fosse scomparso il mio pupazzo
il mistero della voce andava ad aggiungersi agli altri,
sprofondando nel baratro oscuro dei miei sogni
Mentre io assistevo allo spettacolo di cui ero un protagonista senza copione

Pupazzo-sasuke alla riscossa!!!! Dovrei veramente dire di più sulla storia… *si prende due minuti per pensare* naaa….forse alla fine anche voi direte che la verità è una cosa piuttosto semplice e vi stupirete di non esserci arrivate prima, ma fino a quel momento continuate a leggere! ^-^
Risposte ai commenti:
Lovy chan: Sasuke ha detto la tua frase XDXD scusami ma non sono riuscita a fermare le dita ^^ Già, il calcio è uno sport adattissimo per non attirare l’attenzione delle ragazze. (Veramente a me sarebbe piaciuto di più il kendo, ma mi hai obbligato a iscrivermi a calcio <.< nd Sasu) shh! *colpisce Sasuke con martello di gomma* Grazie dei tuoi commenti!!!!! *Saltella felice* Alla prossima!
Capitatapecaso: *-* <- faccia di devil mentre legge la recensione. Ma grazie ^///^. Le tue parole mi fanno più brava di quella che sono *^* *gioca con un sassolino sotto il piede* Sono felice che tu mi abbia scritto ^-^. Forse l’inizio e complicato ma spero che pian piano riuscirò a darvi più indizi per completare il puzzle! Ho sempre paura di essere troppo prevedibile u^u. Va be! Spero ti sia piaciuto il capitolo!!!
ryanforever: ^_^’’ stiamo calme, finirà male solo se in quei giorni sarò depressa *cerca di far abbassare l’ascia a ryan*. Brutto presentimento? *si porta le mani sulle guance e fa una faccia stile “L’urlo” di Munch* (vuole dire che non pensava si arrivasse così presto a una predizione di pericolo nd Naru) Come ha detto lui *annuisce* per ora non ci sono guai in vista. Per ora. *ride malefica* Spero il cappy ti sia piaciuto!! Continua a scrivermi!
Rigrazio anche chi ha messo la ficci tra i preferiti e le seguite.
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Al prossimo Lunedì!!!!!!!!!

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Capitolo 7
*** Lei. ***


Interruppi la mia ricerca del Paradiso

All’improvviso non sentivo più il bisogno di trovarlo.

Con i miei nuovi amici stavo bene.

Nonostante continuassi a pensare che qualcosa non andasse

Quei giorni erano i più belli di tutta la mia vita.

Gli amici, le battute, l’allegria che ti riempiva dentro.

Mi bastava.

 

Nulla. Dal giorno del test non era più successo niente.

Nessun sogno strano, nessuna voce che gli dava suggerimenti. Niente di niente. Non aveva più indizi. Sapeva solo che voleva sapere cosa successe dopo, dopo che Sakura gli aveva detto di quel tizio: Orochimaru. Ma nessuna visione gli giunse in testa.

Oltretutto il suo pupazzetto era scomparso di nuovo dopo averlo ritrovato una seconda volta. Il bello era che solo quando Sasuke –quello umano - gli era lontano riusciva a trovare il Sasuke-pupazzo, era persino arrivato a pensare che il pupazzetto fosse solo frutto della sua immaginazione. Rifiutò l’ipotesi subito dopo averla pensata. L’ero-sannin l’aveva visto e toccato, quel peluche, era impossibile che non fosse mai esistito.

Assorto com’era nei suoi pensieri non si era accorto di Kiba che continuava a gridargli nelle orecchie. Si svegliò solo quando un gessetto lo colpì in piena forte, facendolo mugugnare di dolore. Il biondino alzò lo sguardo sul professore che lo squadrava con rabbia.

“Uzumaki! Ascolta quando qualcuno parla! È la scuola è iniziata da solo un mese, non puoi permetterti di prendere una pausa.”. Ringhiò l’insegnate poggiando il libro che aveva in mano sulla scrivania. “Inoltre stavo parlando della gita che ci sarà tra qualche giorno”.

Naruto spalancò gli occhi, sorpreso da quella rivelazione inaspettata. Era troppo presto per una gita, da quanto sapeva solitamente le gite si facevano massimo tre volte all’anno. Come potevano organizzare una gita così presto? A rispondergli ci pensò Kiba.

“È un evento eccezionale, la preside in persona l’ha deciso. Tutte le classi del primo anno parteciperanno. Sembra che andremo poco fuori città nelle rovine di un villaggio.”.

Iruka Umino sospirò voltandosi e tornando a sedere dietro la cattedra. “Bene, posso continuare a spiegarvi come sarà organizzata?”

Tutti gli alunni annuirono in contemporanea. Con un piccolo sguardo nella sua direzione, Naruto notò che il suo compagno di stanza(alias Sasuke) era molto teso quel giorno. Che fosse successo qualcosa?

“Bene.” Sospirò di nuovo prendendo un foglio dal registro. “Vicino a queste rovine c’è una ‘locanda’. Le stanze non sono abbastanza da permettere a tutti gli alunni del primo anno di soggiornare contemporaneamente. Perciò la vostra classe, in coppia con un'altra, andrà lì per prima. Staremo fuori circa due giorni, Il secondo giorno, mentre noi partiremo arriveranno le due classi rimaste. Io accompagnerò voi, mentre il vostro professore di storia, Kakashi Hatake, accompagnerà la I D... Il professore alzò lo sguardo sulla classe, nessuno sembrava troppo impressionato. “Questa gita per voi si svolgerà nel fine settimana, perciò salterete l’uscita del sabato sera.”.

E lì gli alunni iniziarono a lamentarsi, mormorando tra loro cose come: ‘ preferisco stare qui e uscire invece che andare in mezzo a un mucchio di pietre ’ oppure ‘non potrebbero spostarlo in mezzo alla settimana? ’.

“Chissà perché la vecchia vuole farci visitare quelle rovine, che ci sarà di così importante?” mormorò un Kiba molto scocciato battendosi una mano sulla fronte.

Il suo compagno di banco non sembrava ascoltarlo, si limitò a rispondere con un: “Nh…” abbastanza basso.

 

“Insomma, dobe, smettila con questa lagna!” Sbottò all’improvviso Sasuke osservando il biondo che ripeteva qualcosa di incomprensibile a bassa voce.

Naruto si alzò in piedi sul materasso. “Zitto stupido teme! Ho solo paura che il modulo sia andato distrutto. Senza di quello non potò uscire per le gite.”. Si lamentò prendendosi la testa tra le mani.

“Succede sempre che qualche modulo vada perduto. Ma nessuno ha mai fatto tante storie quante ne stai facendo tu!” Ringhiò il moretto alzandosi dalla scrivania.

Il permesso per uscire dalla scuola del Dobe era andato perso per chissà quale motivo. Ora lui, che cercava di studiare in santa pace, doveva sorbirsi tutte le lagne di quel dannato ragazzino.

“Ma se fosse stato bruciato, tagliato o…qualunque altra cosa si possa fare a un pezzo di cara, io non potrei venire con voi a visitare le rovine!” Gridò Naruto lasciandosi cadere seduto facendo cigolare rumorosamente il letto. L’Uchiha ormai non ce la faceva più, si avvicinò con passo fermo al letto, prese il ragazzo per il colletto del pigiama e lo fulminò con il suo sguardo più temibile. “Sta zitto. Ti spiego una cosa…” Un sorriso inquietante si formò sul volto del moretto. “Se quel dannato pezzo di carta non sarà stato trovato entro dodici ore, la scuola manderà un altro modulo a casa tua, così che tuo nonno possa firmarlo di nuovo. Così potrai venire con noi senza neanche un minuto di ritardo.”.

Naruto sgranò gli occhi, la mano stretta intorno al polso dell’Uchiha. “Perché hai detto mio nonno?” Chiese cercando lo sguardo di Sasuke, ma questi aveva già voltato la testa abbandonando la stretta sul colletto della sua camicia. “Hey! Mi rispondi?” Aggiunse vedendo che il moretto si era girato.

Qualcuno bussò alla porta perciò Naruto rimandò il discorso, lanciando un’occhiataccia al compagno di stanza. Si avvicinò alla porta aprendola. Guardò sorpreso la ragazza che gli sorrideva felice, tenendo in mano uno schedario.

“Ciao, io sono Sakura Haruno, capoclasse della I D. C’è Sasuke Uchiha qui?” La voce della ragazza, i capelli di uno strano colore rosa confetto e gli occhi verdi. Era lei, la ragazza del sogno.

“S-si.” Si voltò appena. “Teme! Ti stanno cercando.”.

Subito il moretto fu li, salutò la ragazza con un sorriso appena accennato e un movimento della testa, come se si conoscessero da anni. Naruto si sentì quasi tagliato fuori.

L’Uchiha si avvicinò appena alla ragazza sussurrandole qualcosa all’orecchio, lei annuì arretrando di un passo per far uscire il ragazzo moro dalla stanza.

“Ci vediamo, dobe” Il saluto di Sasuke, come sempre molto gentile.

“Arrivederci, Naruto!” Lo salutò la ragazza dai capelli rosa allontanandosi di fianco al più grande. Il biondino non si rese neanche conto di averli salutati con un cenno della mano.

 

Shikamaru guardò scioccato la faccia del suo amico biondo mentre Kiba cercava di farlo riprendere. “Naruuuuuto, sveglia…” gli mormorava il castano per farlo svegliare, poi arrabbiato prese il suddetto ragazzo per le spalle iniziando a scuoterlo violentemente. Ma nemmeno ciò servì a far cambiare espressione a quello che ormai sembrava un manichino. “Dai Naru! Di che ti lamenti? Hanno ritrovato il tuo modulo, perché sei ancora in questo stato?” Piagnucolò l’Inuzuka lasciando che il corpo dell’amico ricadesse mollemente sul tavolo della mensa.

Era da quella mattina che l’Uzumaki era in quello stato pietoso, nessuno ne sapeva il motivo! Anzi forse Sasuke poteva saperlo, ma era troppo occupato con l’organizzazione della gita insieme ai professori e agli altri capoclasse – perché si, Sasuke Uchiha era il capoclasse della I B, classe di Naruto.- e non riuscivano a contattarlo in nessun modo, sembrava sparito nel nulla.

“Guarda Naruto, c’è Sasuke laggiù” se ne uscì il ragazzo dai capelli ad ananas indicando un punto qualsiasi. Improvvisamente il corpo del biondo riprese vitalità e il suo sguardo iniziò a girare per la sala.

“Dove?Dove?” ripeteva continuamente, vedendo che non c’era nessuno che lo interessasse si sedette mollemente sulla panca, appoggiando la testa al tavolo.

Kiba guardò il genio sorpreso. “Era così facile?” Shikamaru si strinse nelle spalle non sapendo proprio cosa dire. “Sai Naruto…” Iniziò l’Inuzuka dando una lieve gomitata sulla spalla al biondino. “ho sentito dire che ci sono delle ragazze carine nella I D, forse potresti trovarti una ragazza.”

Qualcosa spinse Naruto a rispondere il contrario di quello che voleva dire. “Sono già occupato.”. Alzò di scatto la schiena, colpendo il viso di Kiba con la spalla.

“Quindi hai già la ragazza?” Nel discorso si intromisero anche Ino e Karin, che fino a quel momento si stavano disperando perché ‘Sasuke-kun’ non era con loro.

Il biondino si alzò dalla panca quotando appena la testa. “No…”

“Ma se hai detto di essere occupato.”. Controbatterono le due, guardando il povero ragazzo con occhi indagatrici.

Kiba si intromise nel discorso per salvare l’amico. “Sapete che ho scoperto qualcosa sul villaggio che visiteremo?” attirò solo in parte l’attenzione delle due che però cercarono nuovamente di riprendere il discorso. “Ci sono degli scritti che dicono che prima, più o meno cinquecento anni fa, quel villaggio fosse protetto da una sacerdotessa. Ma che poi un potente signore distrusse il villaggio mettendogli fuoco, uccidendo tutti gli abitanti. Le rovine sono per lo più monumenti di rocce. Si pensava servissero ad allontanare i demoni.”.

Ino scoppiò a ridere mettendosi seduta composta. “I demoni non esistono, o meglio non quei demoni animale che si credeva vivessero sulle montagne.”

Naruto si mise una mano tra i capelli, chiudendo appena gli occhi.

’…una sacerdotessa…’

La sua mente la collegò subito all’immagine della ragazza dai capelli rosa che si era allontanata da sasuke. Sakura.

’…un potente signore…’

L’ultima cosa che aveva sentito nel sogno era la rabbia verso quel Orochimaru. Ora avvertiva la stessa cosa.

’…mettendogli fuoco…’.

 Nel suo sogno alcuni tetti stavano andando a fuoco, ma no, era impossibile.

“Il villaggio si chiamava: Konoha”.

 

Sasuke sapeva dei miei genitori.

La loro morte aveva fatto notizia, ma io avevo 7 anni e lui era mio coetaneo

perché informare un bambino della morte di qualcuno?

Inoltre mi ero convinto che alle rovine di Konoha

Avrei trovato qualcosa che potesse aiutarmi.

Non sapevo a cosa sarei andato incontro.

 

Aspettate! Sono troppo giovane per morire! T_T*si ripara dietro uno scudo* scusate il ritardo, ma qui si inizia a scoprire qualcosa! Non mi uccidete ç^ç

Naru: @.@ *più confuso di prima*

Kiba: Naruuuuu. *Scuote Naruto*

Saku&Sasu: *bisbigliano qualcosa in segreto*

=_=’’ bene. Ecco le risposte!!!!!! *Saltella felice*

Ryanforever: Così mi fai paura *arretra un po’*  Se continua così per un altro mese probabilmente finirà bene ^^ ma non ti assicuro niente. Spero ti sia piaciuto il capitolo! Ciau

Capitatapercaso: le polpette hanno fallito perché Sasuke è riuscito ad evitarle tutte – purtroppo-. Per le altre risposte, mi duole dirlo, dovrai aspettare ancora un po’! Grazie per i complimenti ^-^ spero che continuerai a leggere e commentare.

Lovy Chan: Non ti preoccupare per la voce misteriosa, non ho dato troppi indizi su quella anche perché Naruto nonostante l’abbia già sentita non l’ha registrata.^O^ baka >.> (ç_ç nd Naru). Non farti sentire da Sasuke altrimenti si monta la testa. (Troppo tardi *ride sadicamente* ndSasu). Spero che commenterai anche questo cappy! Ciau.

Visto che mi è rimasto poco tempo ringrazio brevemente i 47 che hanno messo la fic tra le preferite e i 23 tra le seguite.

Con questo vi dico. Au Revoir!

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Capitolo 8
*** Gita a Konoha. #1# ***


Mi ignorava.
Nonostante fossimo seduti vicini
Non mi guardava neanche per un misero secondo
Dopo ciò che era successo al mattino, non mi parlò più per il resto della giornata
E se lo faceva, diceva cose che non mi interessavano.
Perciò decisi di fare altrettanto.

Naruto Uzumaki sbatté due volte le palpebre, la camera era fiocamente illuminata dal sole. Si alzò sbadigliando e andò verso la finestra, aprendola per far entrare più luce, strinse appena gli occhi per farli abituare. Iniziò a guardarsi intorno, stranamente Sasuke era ancora a letto, il viso voltato verso di lui. Il biondino scosse appena la testa avvicinandosi al suo armadio.
Prese lo zaino che si era preparato la sera prima, controllando che non si fosse dimenticato nulla.
Quel giorno sarebbero andati in gita alle rovine di Konoha, Naruto era emozionantissimo, forse avrebbe trovato delle spiegazioni per tutto ciò che gli accadeva.
Poggiò lo zaino sul letto, iniziò a togliersi la maglietta del pigiama, tanto Sasuke stava dormendo, poteva cambiarsi in santa pace. Si infilò dei pantaloni arancioni che gli arrivavano alle ginocchia e una maglietta a maniche corte nera. All’improvviso sentì qualcuno che prendendolo per le spalle lo fece cadere sul letto. Sasuke lo osservava con sguardo impenetrabile.
“Cosa stai fac...”. Le parole gli morirono in gola quando il moretto unì le loro labbra. Naruto sgranò gli occhi, il cervello andò in black out totale lasciando che la mente del biondino si svuotasse del tutto.
Sasuke si staccò, sorridendo divertito. “Per una volta sta zitto, dobe.” Poi come se niente fosse si alzò dal letto andando in bagno per cambiarsi.
L’Uzumaki si riprese solo un minuto dopo, alzandosi di scatto a sedere.
- mi ha baciato…oh caspita mi ha baciato! – Questi erano i pensieri del povero ragazzo che ora si stava quasi per strappare i capelli. – E ti è piaciuto – aggiunse la sua coscienza.
Riflettendoci su, Naruto raggiunse una sola conclusione: Doveva parlare con Sasuke. Peccato che, quando il moretto uscì dal bagno, la sua bocca si aprì senza però emettere nessun suono. L’Uchiha lo sorpasso in silenzio, prese il suo zaino ed uscì dalla camera, lasciando basito il povero biondino.
”Teme!!!!” Il ringhio soffocato del ragazzo, mentre si buttava sul letto.

I pullman erano già arrivati e alcuni studenti erano già saliti a bordo, mentre altri parlavano tra loro aspettando i ritardatari, il gruppo di Naruto era tra questi, stavano parlando tra loro vicino all’entrata del bus, quando il biondino arrivò.
“Ragazzi!” Ansimò il ragazzo poggiando le mani sulle ginocchia, dopo aver ripreso fiato squadrò tutti i suoi compagni, scoprendo con amarezza che Sasuke non era tra loro.
“Ciao Naru!” Il tono allegro di Kiba fece sorridere appena l’ultimo arrivato.
Shika osservò con il solito sguardo incolore il biondino. “Sasuke è andato a parlare con l’insegnante.” Informò pacato.
Naruto lo fulminò con uno sguardo. “Non mi interessa dov’è quel teme!”
Testa ad ananas sorrise appena, divertito da quel commento. “ Mi sarò sbagliato allora.”
“Cos-“ L’Uzumaki cercò di formulare una domanda, ma Kiba fu più veloce di lui, introducendo l’argomento ‘Ragazze della D’.
“gli autobus saranno misti, così potremmo parlare con le ragazze dell’altra classe!” Diede una lieve gomitata a Neji, ce lo guardò storcendo il naso, come se essere stato toccato fosse una cosa terribile.
“Stiamo per partire!” Il professore li invitò con un gesto della mano a salire sull’autobus, così gli studenti iniziarono a entrare.
Naruto cercò con lo sguardo un posto a sedere per stare vicino ai suoi amici, ma gli altri ragazzi lo spintonarono facendolo cadere su un sedile, lontano però da dove ora stava il resto del gruppetto.
“Attento, dobe.” Come se si fosse bruciato, il biondino si allontanò di scatto dal poveretto su cui era caduto, ovvero Sasuke.
Naruto storse il naso incrociando le braccia al petto. “Non è stata colpa mia teme!”
“Uzumaki! Non si parla così tra compagni!” Lo richiamò l’insegnante, guardandolo con sguardo truce. Si trovavano quasi all’inizio dell’autobus, perciò mentre faceva il giro l’uomo era riuscito a sentire l’insulto detto dal biondino.
“M-ma…!” Cercò di dare la colpa all’Uchiha. Iruka voltò il viso verso un gruppetto di ragazze che stava facendo troppo casino, perciò si allontanò. “Tsk..” Mugugnò il ragazzo tornando seduto composto.
Sasuke gli lanciò solo un breve sguardo prima di infilarsi le cuffie alle orecchie ed iniziare ad ascoltare la musica.
- stupido teme, vuoi la guerra? E guerra sia. – Naruto lo fissò per un attimo, prima di cacciare dallo zaino un videogioco.
“ Dovremmo arrivare tra massimo due ore, fino ad allora non fate troppo casino, intesi? ” La voce di Iruka fece zittire tutti, prima che iniziassero a sussurrare commenti tra di loro.
L’unico che non spiccicava parola era l’Uchiha, ovviamente sapeva già tutto e non dava segno di voler aprire bocca. Il biondino sbuffò, lui non poteva stare zitto per tutto il viaggio, non riusciva a chiudersi la bocca neanche per dieci minuti!
“Ciao Naruto.” Il ragazzo alzò un po’ il viso, vedendo Sakura, la capoclasse della D, che lo guardava allegra.
Quasi istintivamente Naruto ricambiò il suo sorriso. “Ciao Sakura.” E da quei brevi saluti iniziarono a parlare dei più e dei meno, come se fossero vecchi amici che non si vedevano da tempo.
Inattesa fu la fine del viaggio. Il pullman si fermò aprendo le porte, Iruka sorrise apertamente. “ Siamo arrivati!”
Quando scesero, gli studenti si trovarono davanti a una costruzione poco più piccola di una villetta di campagna, era quella la famosa ‘locanda’ ?
“Seguiteci!” Il professor Kakashi e il professor Iruka entrarono dal portone principale, seguiti dai quaranta alunni. I due uomini iniziarono a parlare con un ragazzo che sembrava avere venticinque o ventisei anni. Aveva i capelli rosso scuro, che arrivavano alle spalle e gli occhi di uno strano colore nero-viola.
“Ragazzi, lui e Nagato Pein: il proprietario.” Disse Kakashi, alzando una mano verso l’interpellato.
“Salve.” Salutarono in coro gli alunni.
Nagato sorrise appena. “È un piacere per me avervi qui, spero che le stanze siano di vostro gradimento. Questo pomeriggio, dopo pranzo, io e Konan vi accompagneremo alle rovine del villaggio.” Da dietro di lui spuntò una ragazza dai capelli blu, legati in un chignon. “Ora i vostri insegnanti vi daranno i numeri delle vostre stanze, avete tutto il tempo di prepararvi e di fare un giro qui intorno prima di pranzo.”
I professori chiamarono a raccolta la propria classe, dividendoli in gruppi di quattro, già decisi precedentemente.
“Allora…Uchiha con Hyuuga, Lee e Aburame. Stanza 15” Naruto sospirò sollevato, non era in stanza con Sasuke, attese il suo gruppo. “ Nara, Akimichi, Uzumaki e Inuzuka. Stanza 19.” Gli ultimi due sorrisero allegri dandosi il cinque. Shika andò a prendere le chiavi della stanza. Quando tutti ebbero le loro chiavi, Nagato tornò a parlare. “ Da 1 a 10, primo piano a destra. Da 10 a 20, primo piano a sinistra. C’è un bagno per stanza, ma all’occorrenza c’è né uno comune alle fine di ogni corridoio.” Mentre parlava indicava l’entrata ai corridoi.
Iruka guardò gli studenti. “Avete capito?” Chiese per sicurezza, quando tutti annuirono, sorrise apertamente. “Ora potete andare.”

Naruto sospirò profondamente l’aria fresca della campagna, era passata appena un ora da quando erano arrivati, avevano ancora molto tempo libero. Perciò lui e Kiba erano usciti. “Che bello qui!”
Il suo amico annuì, guardandosi intorno, curioso di sapere dove fosse il villaggio, ma vedeva solo boschi e spiazzi deserti.
“Per andare al villaggio si deve attraversare il bosco.” La voce di Konan fece sobbalzare i due ragazzi.
Il biondino annuì appena. “È nascosto hai nemici, questi boschi sono come labirinti.”
La turchina sorrise appena. “Si. Ma come fai a saperlo?”
Naruto sussultò. “Non so…ho tirato ha caso.” Cercò di inventarsi una scusa plausibile, non poteva certo dire: ‘Sai com’è, sento come se vivessi qui da sempre.’
“Non entrate nel bosco, potreste perdervi.” Konan si giro tornando alla villetta.
Kiba guardò la ragazza sparire dietro il portone. “È strana, non trovi Naruto?” Si girò ma non trovò più il suo amico di fianco a se, questi stava invece andando verso la boscaglia. Il castano sbuffò correndogli dietro. “Quella ha detto che potremmo perderci.”
“Io ti dico che non sarà così.” Il biondo sorrise apertamente affrettando il passo. Kiba lo seguì non troppo sicuro di ciò che facevano, ma in fin dei conti anche lui era curioso.
Una folata di vento li fece rabbrividire, nonostante avessero la giacca li faceva ancora freddo. I due si addentrarono nella boscaglia, Kiba seguiva Naruto, mentre Naruto seguiva il suo istinto.
Il sorriso si allargò sul viso del biondino, mentre deviava verso sinistra, sentì uno strano calore riempirgli il corpo e si tolse la giacca per evitare di iniziare a sudare.
L’inuzuka lo guardò sconcertato, ma sentì anche lui una soffiata di vento caldo addosso. Nonostante fino a poco prima facesse un freddo cane, ora si stava benissimo a maniche corte. Cosa diamine stava succedendo?
“Naruto?” Kiba cercò di richiamare l’amico, ma quello sembrava perso nei suoi pensieri.
“Credo che sia meglio tornare indietro Naruto!” gli prese un polso per farlo fermare, ma il biondino cercò di camminare ancora.
Si voltò appena verso il castano, poi indicò un punto davanti a se. “Guarda, Kiba, siamo arrivati.” Davanti a loro c’era una muraglia, alta meno di un metro, sembrava fosse stata distrutta e non solo erosa dal tempo. Le mura si estendevano per almeno un kilometro, circondando quello che era è solo terreno pieno di buchi fatti dagli archeologi.
“Wow.” Mormorò il castano osservando il posto in cui cinquecento anni prima si trovava il villaggio di Konoha.

Sapevo la strada, cioè il villaggio era nascosto.no?
Eppure io e Kiba ci eravamo arrivati
Nessuno stava ancora scavando ed eravamo gli unici li.
Poi il vento inaspettatamente caldo.
Come potevo spiegare tutto ciò?

Scusate il ritardooooooooooooo *si inchina e si ri-inchina* Anche qui c’è qualche mistero, -w-
Ma WOW ho raggiunto cinque commenti! *saltella in tondo*
Naru: *si fa aria con una mano* Che caldoooooo
Sasu: *se ne sta seduto in un angolino*
Vi siete baciati, ghnghn.
Naru: lui mi ha baciato >.<
Sasu: come se non ti fosse piaciuto!
Basta! Ora si risponde hai commenti!!!!!!!!
Ryanforever: (*la imbavagliano per evitare che dica qualcosa di troppo*ndSasu&Naru) Mmhhh!mhmh! *riesce a liberarsi miracolosamente* Grazie…anf…del commento! Tra poco avrete…anf… una parte di verità. Ciao!
Lovy chan: eh si avevi ragione sul villaggio. (Ma ormai si era capito nd Sasu) Zitto tu! Comuuuunque So che sono una bastarda a terminare il capitolo così, ma qui ci deve essere suspence *O* grazie per avermi scritto *abbraccia* Alla prossima!
Ninja767: Ciao! Sono contenta che ti piaccia la trama, anche perchè all’inizio non si capiva niente XD. Al prossimo capitolo, ciau!
Capitatapercaso: Inuyasha è fondamentale *annuisce convinta* non sapevo in che epoca ambientare i sogni perciò Inuyasha è arrivato come un salvagente! E poi mi sono anche ispirata alla sua storia. Spero che questo capitolo ti sia piaciuto!.
Lucylu: Eccoti servita ^-^. No, tra loro due non c’è nulla di ‘strano’. O meglio qualcosa c’è ma non credo che sia come intendi tu @.@. Va be, ti ringrazio tantissimo per avermi scritto, sono tanto felice T_T Alla prossima. Ciau! Rigrazio i 52 preferiti e le 34 seguite ^^
Ci VEDIAMO PRESTOOOOOO.

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Capitolo 9
*** Gita a Konoha. #2# ***


Avete mai avuto la sensazione di non essere più voi stessi

Cioè, essere due persone diverse contemporaneamente?

Riconobbi la voce solo dopo quel ‘sogno’

Ma il puzzle si andava allargando, e non sapevo se sarei riuscito a ricomporlo.

Dopotutto ero solo un semplice essere umano.

Anche se forse non era sempre stato così…

 

Il posto era vuoto, perfetto per chi voleva fare un giro senza qualcuno che vietasse di toccare o altro. Naruto guardò tutto meravigliato. I ragazzi scavalcarono le mura camminando verso l’enorme buco che stava li vicino, forse erano stati ritrovati oggetti importanti in quel punto.

Il biondino si posò una mano sulla fronte sentendo un improvvisa fitta di dolore, come un flash rivide il villaggio del suo sogno. Kiba lo guardò preoccupato. “Stai bene?”

L’Uzumaki annuì appena, il castano si avvicinò verso un grande sasso, con strane scritte sulla cima, che stava proprio li vicino.

“Questo dovrebbe essere uno di quei cosi che venivano usati per allontanare i demoni.” L’Inuzuka rise tra se e se.

“Attento.” Gli posò una mano su una spalla per impedirgli di cadere nel buco – piccolo rispetto agli altri- che si trovava davanti alla roccia. “Hanno fatto degli scavi anche qui a quanto pare.”

Kiba, sposò lo sguardo dal buco alla roccia, emise un verso di esclamazione richiamando l’attenzione di Naruto, che si era perso nel guardare il terreno sotto i suoi piedi. “ Cosa ti sembra quello?”

Il biondino alzò appena il viso, la roccia liscia era spezzata da alcune crepe che sembravano partire da una strana apertura. “ Qualcuno deve averla trapassata con qualcosa.” Osservò il biondino.

Una spada.

“Si, sembra proprio una spaccatura da spada…” Il ragazzo sobbalzò arretrando di un passo, la voce si era fatta viva di nuovo, sembrava che chi pronunciasse quelle parole stesse provando dolore.

Il castano lo guardò stranito, prima di guardare meglio il foro. “potrebbe anche darsi, ma come ha fatto una spada a rompere una roccia? Neanche una bomba potrebbe rompere questo masso – o almeno credo -. Tu che dici?”

Naruto alzò appena le spalle. “Sarà stato un demone.” L’amico rabbrividì a quel idea, prima di seguire il biondo verso qualcos’altro di interessante.

Camminarono tra buchi e massi per altri cinque minuti, fino a che, fuori dalle mura, non videro una casa, non sembrava troppo vecchia, anzi, probabilmente era stata costruita 13 anni prima.

“Secondo te cosa c’è l’ha?” Chiese il ragazzo biondo al suo amico.

Kiba alzò appena le spalle. “magari ci abitava qualche archeologo.” Si avviarono verso la casa, il muro li era quasi inesistente se non per qualche roccia sparsa a terra.

I due si affacciarono ad una finestra appannata, sbirciando il contenuto della casa. Era abbastanza piccola, formata da massimo tre stanze, loro erano affacciati su quella più grande. Al centro faceva bella mostra un tavolo, sopra vecchie carte e qualche osso – forse ritrovato da poco -. “Che ne dici di entrare, Kiba?” Chiese il biondino voltandosi verso l’Inuzuka.

Non farlo…

Questa volta Naruto non ascoltò la voce, ma ad un cenno di assenso di Kiba entrambi andarono verso la porta.

Soffrirai e basta…

L’Uzumaki poggiò una mano sulla maniglia, spingendo per riuscire ad entrare.

Non farlo…

Improvvisamente, tutto per Naruto si fece buio, non sentì il tonfo creato dal suo corpo che cadeva al suolo, ne i commenti preoccupati di Kiba. Sentì solo un dolore sordo attraversargli il corpo, nonostante fosse privo di sensi avvertiva quelle dolorose scariche colpirgli ogni nervo. Il sollievo arrivò solo quando due braccia forti gli circondarono il petto, stringendolo.

“Sasuke…”

 

/° Si guardò intorno, era di nuovo alla Konoha di cinquecento anni prima, solo che non si trovava nella vecchia capanna dove era morto Sasuke. Si trovava per le stradine, gli abitanti correvano intorno a delle capanne incendiate, cercando di spegnere i fuochi.

L’altro Naruto aveva la pelle ricoperta da una strana sostanza rossa semi-trasparente, gli occhi,una volta simili ai suoi, erano color cremisi e la pupilla era lunga come quella di un gatto, inoltre i canini erano più lunghi del normale e sembrava ringhiare, quasi fosse un animale selvatico. Nonostante l’Uzumaki fosse solo uno spettatore non completamente ‘materiale’ sentì lo stesso vento caldo di quel pomeriggio accarezzargli la pelle, per poi andare verso il biondo per creare un turbine intorno a lui.

Solo dopo capì il motivo di quella strana trasformazione. Un uomo dalla pelle bianca e i capelli scuri ghignava divertito, immobile a qualche metro di distanza da loro; in mano aveva una spada, stranamente ancora chiusa dentro il suo fodero. Lo riconobbe subito come Orochimaru, colui che avrebbe distrutto il villaggio.

“Interessante…Sei proprio il figlio di kyuubi.” L’uomo sfilò lentamente la spada dal fodero, puntandola verso l’altro Naruto, tenendola con una sola mano. “Combattiamo.”

E la battaglia iniziò, l’Uzumaki non poté fare altro se non starli a guardare in silenzio. Sakura era uscita dalla capanna guardando il suo amico biondo combattere contro quel mostro, tra le mani stringeva il pupazzo-Sasuke, come se fosse la sua unica consolazione.

Per un momento a Naruto sembrò impossibile che quella ragazza in lacrime, fosse la ragazza sorridente che aveva visto in quei giorni. Si diede subito dello stupido, quella ragazza non poteva essere la Sakura Haruno dei suoi tempi, nessuno poteva vivere così a lungo.

Si riscosse dai suoi pensieri quando l’altro Naruto venne scaraventato contro una grande roccia, causando una fitta di dolore a tutti e due.

“Ti uccido.” Quella che si sentiva ora non era la vera voce del biondo, era qualcosa di molto diverso, ti faceva rabbrividire di pura paura con una sola parola. Ma Orochimaru non sembrava impressionato.

Anzi, l’uomo ghignò nuovamente avvicinandosi come un fulmine al biondo. “Non credo proprio.”

In un attimo, Naruto si ritrovò con una spada che gli trapassava il petto, arrivando perfino a perforare la roccia dietro di lui. Lentamente i suoi occhi tornarono normali, lasciando che quella strana aura rossa scivolasse via. Con un ultimo sorriso diede un pugno al viso pallido del nemico, ma non gli fece neanche un livido. “Non ti preoccupare, torneremo.” Poi chiuse gli occhi, abbandonandosi alla morte.

L’Uzumaki non si mise a piangere, nonostante sentisse anche lui quel profondo dolore al petto non permise alle lacrime di uscire. Sakura, invece, piangeva a dirotto. La ragazza corse vicino alla pietra inginocchiandosi di fianco ad essa.

Orochimaru sparì insieme ai suoi uomini, sarebbe tornato a distruggere quello stupido villaggio, ma ora il potere della sacerdotessa era troppo forte. La rosa posò il pupazzo vicino al corpo dell’amico, caduto a terra dopo che il nemico aveva ripreso la sua spada.

L’ultime cosa che Naruto Uzumaki vide prima di cascare in un baratro di dolore, fu una forte luce verde.°\

 

Si alzò di scatto a sedere, ansimando pesantemente per l’incubo. La voce che aveva nella testa era quella dell’altro Naruto, ne era certo! Come aveva fatto a non capirlo subito? Si guardò intorno toccandosi una guancia, questa volta asciutta poiché non aveva pianto.

Addormentato su un altro letto stava Kiba, sonnecchiava tranquillo rigirandosi qualche volta tra le coperte.

“ Un altro incubo, dobe?” Quella voce lo fece trasalire, voltandosi si trovò davanti il suo compagno di stanza all’istituto.

Il biondo prese aria prima di rispondere acido. “ E anche se fosse?”

Sasuke si alzò dirigendosi verso la porta, uscendo come se si fosse offeso dal tono dell’Uzumaki. Quest’ultimo emise un basso ringhio lanciando da qualche parte il suo cuscino, colpendo in pieno la faccia del suo amico castano.

Kiba storse il naso, alzandosi dal letto mentre sbadigliava. “Come stai?” Chiese osservando il biondo che stava ancora seduto sul letto, arrabbiatissimo con il teme.

“Meglio, ma cosa ci faceva qui quel teme?” Chiese stringendosi le coperte addosso, come se cercasse uno sfogo.

Il castano inclinò lievemente il viso di lato, sogghignando poi come se si fosse accorto di qualcosa. “Ti ha portato lui qui.” Sotto lo sguardo di uno sconcertato Naruto continuò a raccontare. “Quando sei svenuto, non sapevo come riportarti indietro, ma improvvisamente dal bosco spunta Sasuke, ti prende in spalla e se ne va.” Indicò fuori dalla finestra, in direzione del bosco. Ora che lo notava, erano tornati alla villetta. 2Ti rendi conto? Non mi ha neanche rivolto la parola, eppure siamo amici!”

L’uzumaki scrollò le spalle tornando a stendersi, ma sentì il proprio stomaco borbottare. “Kiba…che ore sono?”

“le tre, il pranzo era buonissimo” il sorriso ebete del castano non fece che far arrabbiare ancora di più l’amico.

“E io cosa mi dovrei mangiare?” Chiese sofferente portandosi le mani alla pancia.

Kiba gli indicò un piatto di plastica coperto di carta argentata che stava sul comodino. “Sasuke ha pensato anche a questo.”

Un piccolo sorriso dolce nacque sulle labbra di Naruto, prima che iniziasse a mangiare la pasta, certo non era ramen, ma era comunque buono.

 

Era ovvio che c’era qualcosa sotto.

Nessuna storia può essere così complicata.

Insomma cose come svenire improvvisamente, sentire voci e baciare ragazzi

Avvengono solo nei film!

Che fosse stato tutto un sogno?No, era tutto troppo reale

Ma ero sicuro che Sakura sapesse qualcosa, il problema era capire cosa.

 

 

*sbatte la testa al muro* Come faccio a fare sempre ritardo?

Naru: Se tu facessi quello che dice tua madre senza rispondere non avresti più punizioni v.v

<.< zitto tu, altrimenti ti rendo le cose ancora più difficili!

Naru: °-° *si tappa la bocca*

Allora volevo avvertire che inizierò a postare di Martedì, visto che Domenica devo pubblicare i cappy di  ‘L’erede’ è difficile fare le cose di seguito…^-^’’

RISPOSTE:

ryanforever: Già, se fosse una storia diversa chissà cos’avrebbero fatto XD. Grazie per avermi scritto! *saltella felice* Alla prossima.

capitatapercaso: Sai una cosa divertente? Ho già in testa gli ultimi due capitoli, ma non ho ancora deciso come arrivarci, ci sono molte opzioni che si potrebbero scegliere XD Perciò neanche io ti posso assicurare che le risposte arrivino tutte insieme. Il vento caldo già si spiega un po’ in questo cappy, anche se non del tutto….uhmm. Grazie del commento1 *-* Ciao!

Ninja767: Si alcune cose si verranno a sapere, ma non tutte al villaggio u.u Anche il prossimo si ambienterà a Konoha, ma non credo che si chiariranno tutte le curiosità XD. A presto!

1_tenera_ragazza_morta: Grazie T^T. Che ideeeeeeee? *-* Stai già capendo qualcosa °o° Ottimo, vuol dire che non mi sto risparmiando troppi indizi XD Grazie per i complimenti e spero che continuerai a seguirmi!

Lovy Chan: Io invece non sono mai stata in gita per più di un giorno ç^ç*si rannicchia in un agolino* Ma va be! Prima o poi succederà!! *Saltella rincuorata* Si si, sempre più difficile, spero che Sasuke non ti abbia troppo scoraggiata sulle possibili soluzioni che ti vengono in mente ^-^. Grazie del commento!

Ringrazio i 56 preferiti e le 39 seguite ^-^

Al prossimo Martedì! (anche se oggi e Mercoledì XD)

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Capitolo 10
*** #Ritorno# + EXTRA ***


Tra tutte le cose che mi aspettavo di scoprire.

Questa è la più strana.

Poi perché doveva essere così difficile.

Insomma, parliamoci chiaro non sono stupido.

Ma vivere la mia vita era impossibile.

 

Naruto alzò il viso osservando il cielo che si intravedeva appena tra le foglie. Era la mattina dell’ultimo giorno che avrebbero passato fuori dalla scuola. Il pomeriggio precedente gli accompagnatori avevano appena fatto in tempo a spiegarci la storia di quel villaggio che era già ora di tornare; certo avevano visitato le rovine (cosa che l’Uzumaki aveva già fatto con la sola compagnia di Kiba). Ma secondo la ragazza con i capelli blu, Konan, il bello doveva ancora arrivare.

Quella strada già la conosceva per entrare nel villaggio non c’era una direzione precisa, continuando ad andare avanti non si raggiungeva nulla ed, a quanto pareva, i due archeologi lo sapevano bene. Finalmente raggiunsero le rovine e subito entrarono andando verso un punto ben preciso: La vecchia casetta in cui era svenuto.

“quella è stata costruita una decina di anni fa…” Iniziò Nagato fermandosi qualche metro prima di uscire dai confini del villaggio. “…dal nostro migliore archeologo. Li sono riposte le ossa più importanti che abbiamo trovato qui.” Con un gesto della mano fa intendere che parlava della zona in cui erano in quel momento.

Un ragazzetto della D attirò l’attenzione dell’archeologo. “ Come si chiamava?”

Per un attimo Naruto si sentì osservato, ma la sgradevole sensazione sparì subito dopo, prima che la risposta di Konan mandasse in frantumi le sue certezze. “ Il suo nome era Namikaze Minato.”

Subito un coro di mormorii sull’identità dell’uomo iniziarono a riempire l’aria, evidentemente era un nome conosciuto quello. Anche Kiba si unì agli altri. “ ehi Naruto, sai chi è quel uomo?” Non attese nemmeno la risposta dell’amico che continuò subito dopo. “Era uno scienziato famoso, è morto nove anni fa insieme alla moglie. Sembra che fosse molto conosciuto e rispettato…”

Continuò a parlare, ma l’amico non lo ascoltava più perso nei suoi pensieri. Suo padre era uno degli archeologi di quel villaggio. L’ero-sannin non gli aveva mai detto niente di questo suo lavoro, perché?

Sasuke gli rivolse uno sguardo, prima di tornare ad osservare Nagato e Konan con aria arrabbiata.

Il rosso continuò il suo discorso come se nulla fosse successo. “ Dai testi che siamo riusciti a decifrare sembra che konoha sia stato attaccata da un potente signore e che perfino i migliori guerrieri del villaggio non siano riusciti nel tentativo di fermarlo...”

Ricorda.

La voce dell’altro Naruto tornò a farsi sentire prepotentemente nella sua testa. Cosa? Cosa doveva ricordare?

Scava nella tua mente, impegnati.

- lo sto facendo - pensò esasperato il biondino portandosi le mani sulle orecchie

Impegnati di più, cerca nella nostra memoria.

- non ci riesco – iniziò a ripetere questa frase come se non esistesse altro.

Ricorda la tua storia…

“Uzumaki?”. Improvvisamente Naruto si ricordò dove si trovava “Uzumaki ti senti bene?”. Fece un piccolo sorriso al maestro Iruka cercando di fingersi normale.

“ Certo! Era solo un leggero mal di testa. “ Spiegò il ragazzo grattandosi la nuca.

Il castano inarcò un sopraciglio tornando ad ascoltare la spiegazione di Nagato, anche se era ancora preoccupato per il suo alunno.

Cominciarono a camminare verso la casetta, l’Uzumaki per istinto si mise alla fine della fila, aveva lo sguardo basso osservando il terreno sotto i suoi pieni non si era neanche accorto che qualcuno gli si era messo di fianco.

Una voce lo fece sobbalzare. “tsk, come vedo sei sempre distratto dobe.”.

“Non ti ci mettere pure tu, Teme” borbotto con le guance leggermente rosse. Non si era dimenticato di quel bacio che gli aveva dato il moro il giorno prima.

Il gruppo si fermò, nella casetta non ci entravano tutti insieme perciò avrebbero fatto una visita a gruppi. Mentre gli insegnati li dividevano, Sasuke iniziò un discorso strano.

“Ohi dobe, quanto tempo è che ci conosciamo?” chiese mettendosi le mani in tasca.

Il biondo si fece pensieroso. “ Un mese e mezzo circa. Perchè?”

Ma a quel 'Perché' lui non rispose, mormorò solo una frase che per Naruto non aveva senso. “Sei più lento del solito a ricordare “. Dopo di ciò l’Uchiha si allontanò lasciando basito l’Uzumaki, ma ormai quest’ultimo si era fatto una ragione di tutte quelle parole strane e delle voci. Mica lui poteva avere anche solo cinque minuti di normalità, nooo tutto doveva essere confuso perché se no non è divertente.

 

Gli autobus erano arrivati e tutti erano già saliti dopo aver ovviamente salutato i padroni della villetta. Tra tutti, l’unico che era triste di andarsene era Naruto, li sarebbe stato molto più facile capire. Ma si sa, c’è sempre un limite di tempo e il suo era scaduto.

La camera era esattamente come l’avevano lasciata. Naruto appoggio lo zaino a terra, mentre si sdraiava sul materasso; Sasuke era sparito da qualche parte dopo aver lasciato la sua borsa in camera, perciò era la sua occasione per rilassarsi un po’ prima del ritorno del teme. Si andò a fare una bella doccia infilandosi dei vestiti puliti, era omai pomeriggio e doveva studiare per il giorno seguente. Al solo pensiero di dover fare i compiti sbadigliò sonoramente, non aveva per niente voglia di affogare tra formule matematiche e storie di guerre insulse.

- L’altro Naruto mi ha detto di impegnarmi, forse potrei riuscire a ricostruire tutto – pensò posandosi una mano sul viso. – di solito quando dormo riesco a vedere -.

Chiuse gli occhi cercando di concentrarsi e il suo obbiettivo era uno solo. “ Voglio sapere la verità “.

Due occhi rossi si aprirono nel buio della sua mente ed insieme a loro due labbra si incurvarono in un ghigno malvagio. Finalmente

 

Era arrivato il momento per me di sapere tutto

Che finalmente potessi sapere cos’era successo al villaggio.

Sapere cosa io avessi a che fare con Sasuke e Sakura.

Sapere com’è iniziato tutto.

 

*si schiarisce la gola nascondendosi dietro uno scudo* Allora visto che il capitolo è corto, che ho fatto un ritardo enorme ed è quasi natale aggiungo un capitolo extra. Perciò lanciatemi più tardi!


#-Infanzia-#

 

Ti racconterò tutto dall’inizio, così forse spererai ti starai un po’ zitto, parlerò solo una volta perciò sta attento marmocchio e non mi interrompere.

/° A quel tempo Konoha era nata da poco più di un secolo e la popolazione era protetta da due grandi famiglie la Hiyume e i Nekuro, la prima era la famiglia delle sacerdotesse, che scacciava i demoni, la seconda era molto potente in campo di guerre tra esseri umani. Konoha non entrava molto spesso in guerra, ma se erano obbligati a farlo loro erano sempre in prima linea.

Negli ultimi tempi tra i Nekuro c’era molta tensione, un signore vicino era interessato ai poteri bellici della loro famiglia e in cambio di ricchezze chiedeva che la famiglia facesse qualunque cosa lui ordinava. Nemmeno uno si unì a lui, così per vendetta, fece rapire il figlio minore della casata principale. Purtroppo nel villaggio del signore era impossibile entrare e nonostante tutto, la sacerdotessa li convinse che sarebbe andato tutto bene, il bambino sarebbe tornato da solo, bastava attendere.

Ci vollero quattro anni perché la predizione della vecchia si avverasse.

Tu a quel tempo non avevi nemmeno tredici anni, tua madre era la regina dei demoni volpe mentre tuo padre un comune essere umano. A quei tempi i mezzodemone non erano ben accettati e, dopo la morte dei tuoi genitori, ti scacciavano da ogni villaggio in cui andavi, non avevi nessun segno troppo evidente della tua natura ma quando veniva il momento di parlare di te, dicevi troppo. Così ti sei arreso a vivere nella foresta.

In una fredda giornata di inverno eri stato parecchio sfortunato, non riuscivi a trovare cibo da nessuna parte, e data la bassa temperatura gli animali preferivano nascondersi nelle loro tane. Vestivi con un semplice yukata arancione, sporco di terra e fango, ma nonostante tutto non soffrivi il freddo. Nelle vicinanze di un villaggio sentisti l’odore di cibo, ti riuscì molto facile ingannare le guardie per riuscire ad entrare e in pochi minuti ti infiltrasti in una delle camere della casa più grande, ti nascondesti dentro uno strano cestino, poiché qualcuno si avvicinava all’entrata. La porta scorrevole si aprì e qualcuno entrò nella stanza.

“Devo trovare il modo di scappare” Sentisti mormorare dopo alcuni passi, allora alzasti un po’ la testa, e con questa il coperchio del cesto, guardando quel ragazzo dagli occhi innaturalmente vuoti che guardava davanti a se mentre si mordeva il pollice.

Era evidente che non sarebbe uscito per molto tempo; allora tu balzasti subito fuori dal tuo nascondiglio saltandogli addosso e tappandogli la bocca, per non farlo gridare. “Non ti faccio niente, sta tranquillo, hai qualcosa da mangiare?”. Quando il moretto annuì tu feci un piccolo saltello indietro liberandolo.

“Come hai fatto ad entrare?” Ti chiede, diffidente, mentre ti porge una mela.

Lo la prendi finendola in meno di venti secondi, affamato com’eri era del tutto naturale. “Sono entrato”. Rispondi con noncuranza pulendoti le mani sul vestito. Il ragazzino di fronte a te storce il naso, si alza e va verso un'altra porta la apre e poi ti butta addosso uno yukata pulito, bianco con particolari rossi.

“Che ci devo fare?” chiedi innocentemente, lui torna a sedersi di fianco a te per poi risponderti con un noncurante ‘mettitelo’.

Lo guardi storto per un attimo. “Il tuo mi sembra sporco e usato da una vita.”.

“certo è l’unico che ho!” Lui ti guarda stupito, ma tu inizi a spogliarti del vecchio abito, infilandoti in fretta quello che ti ha dato il moro. “Comunque io sono Naruto NoYoko,tu come ti chiami?” Ti presenti sorridendo raggiante.

Il ragazzo, suo malgrado, rispose al sorriso. “Sasuke.”

Il tuo nuovo amico non era un tipo molto socievole ma tu gli facevi un effetto diverso. Ma evitasti tutte le sue domande su di te, nascondendogli la tua natura di mezzodemone e quando riuscisti a farlo scappare…

“Vieni Naruto!” Disse il moretto correndo mentre vi lasciavate alle spalle la foresta oltre la quale vi era il villaggio del signore. Sasuke ere felicissimo di poter tornare a casa sua, non vedeva l’ora di farti conoscere la sua famiglia.

Ti stringeva la mano, portandoti verso Konoha, ma la sacerdotessa aveva da sempre imposto una barriera intorno al villaggio, così che solo gli esseri umani potessero entrare, perciò quando arrivasti a questo limite il tuo corpo si fermò, senza che tu potessi fare nulla per impedirlo. “Cosa succede?” Ti chiede Sasuke, mentre tu ti guardi intorno con paura negli occhi.

Senza accorgertene stai arretrando, mentre davanti a voi compare una donna che sorrideva pensierosa. Dietro di lei un’altra decina di persone, tutti osservavano i due ragazzi.

“Sasuke!” Una donna corre piangendo verso il tuo amico, mentre tu fai un salto indietro, memore di tutto ciò che ti avevano fatto gli adulti degli agli villaggi.

Improvvisamente l’attenzione si concentra su di te, sguardi di sospetto verso i tuoi capelli biondi e la tua pelle più scura della loro.

“Naruto.” Mormora il dodicenne moro, osservandoti mentre ti stringi il busto con le braccia e tremi leggermente.

“È un demone Hiyume-sama?” Chiede qualcuno degli uomini, la sacerdotessa fece un lieve movimento di assenso con il capo.

“Solo per metà.” Aggiunse mentre osservava in due ragazzi. “Lo conosci Sasuke-san?”

L’interpellato annuisce subito. “Mi ha aiutato a fuggire.” Il suo tono nascondeva un lieve panico per la sorte del suo nuovo amico, non era minimamente sorpreso della tua natura di mezzo demone e questo ti stupì non poco.

Tra gli uomini si levarono mormorii sorpresi, uno di essi fece un passo avanti facendo segno alla donna che ancora abbracciava Sasuke di rientrare nel villaggio. Poi parlò. “Allora per questa volta ti lasceremo in vita, mezzodemone.” L’ultima parola fu detta con disprezzo, come se il solo pronunciarla fosse una condanna.

Tu resti basito, mentre quelle persone portano via Sasuke, perché era l’unico che saputa la verità non ti aveva lanciato sguardi di odio. Anzi nei suoi occhi mentre si allontanava, leggevi solo felicità di essere tornato a casa e tristezza di aver perso un amico. Perciò gli regali uno dei tuoi sorrisi più belli conscio del fatto che non lo rivedrai più.°\

 

Questa era solo l’infanzia, pensavate che vi dicevo tutta la loro vita in una sola volta eeeh? kukuku non ci sperate troppo.

Ryanforever: Sasuke era palese che c’entrasse qualcosa XDXD Sakura chissà *salta nel prato ridendosela* A presto! –se ci riesco-

1_tenera_ragazza_morta: Neanche questo schiarisce di più le idee…forse il prossimo si… dipende dal mio umore. Se sarà felice cercherò di allungare al massimo il periodo ‘Adolescenza’. La cosa di cui mi preoccupo però è il tempo *si deprime in un angolino* spero continuerai a seguirmi!

Capitatapercaso: Secondo te Naru è abbastanza traumatizzato? XD (Secondo me anche troppo! NdNaru) La tua opinione non conta v.v. Allora per farmi mettere in punizione c’è un metodo semplicissimo, mettersi al pc invece che fare i piatti u.u con un tipo come mia madre questo ti fa guadagnare almeno 24 ore di punizione. XD Come vedrai presto loro sono già torna…*Sasuke le ha tappato la bocca* cffh fhmmfth phhdh (ci vediamo presto!)

Ninja767: Già, se scopri una cosa subito c’è n’è un'altra che non sai XP Grazie mille dei tuoi complimenti ^///^  Alla prossima!

Act: Tra poco saprai se la tua ipotesi è vera! O almeno spero! (non saprei definire bene i giorni degli aggiornamenti ^-^‘)

Lovy chan: A volte mi chiedo se questa storia non sia troppo intrecciata, ma poi penso a Beautiful  e mi rendo conto che in confronto a quello non è niente XDXD. Mi sa che il mio presto è molto più lungo del tuo è^è Spero che recensirai ancora la mia storia *inchino* Ciao!

Ringrazio i 63 preferiti e le 44 seguite.

Al prossimo capitolo!!!

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Capitolo 11
*** Adolescenza. #1# ***


/° Dopo la scomparsa di Sasuke oltre le mura del villaggio ti allontanasti, nascondendoti tra gli alberi per qualche mese nel caso il signore che aveva rapito il tuo amico moro, Orochimaru, avesse deciso di dichiarare guerra a Konoha; ma nel tempo che tu passasti li nessuna spia si introdusse nel villaggio, perciò te ne andasti tornando a viaggiare di paese in paese.

Ma nonostante tutto, qualche volta i tuoi pensieri andavano a soffermarsi sul ragazzino dagli occhi scuri che sembrava non averti rifiutato, così dopo un solo anno di lontananza tornasti indietro…

La grotta in cui avevi trovato rifugio era molto comoda, l’entrata era un buco e vi passava massimo una persona alla volta, era difficile che qualcuno entrasse senza che tu lo sapessi. Dentro, poi, era larga e c’era molto cibo, nel caso in cui non saresti potuto uscire.

Un giorno come gli altri, mente andavi in giro a perlustrare la zona sentisti un urlo soffocato, senza neanche pensarci corsi verso quel rumore trovandoti davanti una ragazza ferita che stava per essere uccisa da un demone serpente. Subito comparvero nove copie di te stesso, tutti armati con archi e frecce. Ad un tuo segnale partì l’attacco ed il demone, preso alla sprovvista, morì sul colpo.

Uscisti dai cespugli andando a raccogliere le frecce, non  ti eri neanche accorto che la ragazza ti stesse guardando stupita prima di sorridere. “Grazie…” solo allora ti accorsi di lei e ti girasti sorridendole allegramente. “…ma potevo fare da sola.” Quella frase ti gelò, mentre le tue copie mettevano le armi a posto e sparivano.

“Ma io…ti ho sentito urlare.” Le guardò un braccio sanguinante. “e sei anche ferita al braccio.”

Lei si alzò tenendosi una mano sul braccio. “Non è nien…” Prima di poter finire la frase svenne cadendo pesantemente a terra. La tua generosità ti costrinse a portarla con te alla grotta, per disinfettarla con delle erbe mediche. Gli esseri umani erano davvero deboli.

Quando quella strana ragazza dai capelli rosa aprì gli occhi si trovò nella tua grotta, il braccio coperto da una fasciatura di foglie mentre tu stavi fuori in attesa di qualche segnale di presenza umana, dopotutto qualcuno doveva pur cercarla era sicuramente del villaggio di Sasuke.

“Oh, ti sei svegliata.” Esclamasti quando vidi la testa della sconosciuta spuntata dal buco.

Lei ti guardò con curiosità mettendosi seduta di fianco a te. “Come ti chiami?”

Tu iniziasti a giocare con il rametto che avevi in mano facendo disegni astratti. “Naruto…e tu?”

“Sakura.” La ragazza sorrise nel vederti così agitato. “Non parli molto spesso con le persone vero?”

Le tue guance si arrossarono appena. “Si capisce così tanto?” Lei annuì guardando davanti a se. “Perché eri li da sola?”

“Non ero sola…” Cominciò allora mentre si posava le mani sulle ginocchia. “Ero uscita dal villaggio per cercare delle erbe che servivano alla mia sensei. Ma quel demone mi ha separato dalla scorta.”Sobbalzasti, quella ragazza aveva una scorta? Che fosse una persona importante a Konoha? Lei evidentemente comprese ciò che pensavi e sorrise. “Io sono la prossima sacerdotessa del villaggio. L’apprendista di Chiyo-sensei.”

Sgranasti gli occhi, quella persona aveva già capito che tu eri un mezzo demone, eppure non ti aveva ancora ucciso. Ti allontanasti con un salto rifugiandoti in cima ad un albero.

Sakura sorrise, prendendo in mano la sacca con le frecce. “Queste frecce sono in grado di spaccare le ossa di un demone, eppure non sono neanche troppo appuntite.”
Chissà per quale motivo le risposi. “Quelle frecce non sono normali, sono state lavorate dalle ossa di un demone volpe.”

 Lei si alzò inchinandosi davanti a te, come se le avessi appena detto di aver salvato la vita alla sua famiglia. “Grazie per aver salvato Sasuke-kun da Orochimaru, Naruto No Yoko.” Alzò la mano verso la ferita al braccio, un’aura verde le ricoprì la pelle ed improvvisamente la fasciatura cadde lasciando visibile il braccio dove ormai non c’era più segno della ferita.

“Sai il mio nome?” esclamasti indicandoti con un dito.

Sakura sorrise divertita. “Certo, la mia sensei, la sacerdotessa, sa molte cose su di te. Era amica di tuo padre.”

Con una velocità incredibile tornasti davanti a lei. “Quella donna, conosceva mio padre?” Una strana gioia illuminò i tuoi occhi celesti, volevi incontrare quella donna.

Poi ad un tratto, si sentì un calpestare di foglie e parole sussurrate al vento. “Stanno arrivando.”

Guardasti il buco della tua tana. Dovevi assolutamente nasconderlo, Sakura non era un problema, le sacerdotesse non erano persone che ti colpivano alle spalle e se avesse voluto ucciderti l’avrebbe già fatto. Posasti una foglia sul muro e mormorasti il nome di una tecnica tenendo le mani unite, il buco sparì come se non fosse mai esistito.

Si le arti magiche della stirpe delle volpi erano davvero utili.

“Sakura!”

Quella voce ti bloccò poco prima di scappare, nonostante fossero passati anni, riuscisti a riconoscerlo. Voltasti piano la testa verso il punto da cui proveniva la voce, dagli alberi spuntò un ragazzo della tua età, i capelli e gli occhi neri come mai avevi visto in altre persone. Sasuke.

Stringesti le labbra sentendo il suo corpo ricoperto da un odore a lui troppo famigliare, era l’odore di alcune erbe bruciate che servivano ad allontanare i demoni.

Dal canto suo il ragazzo ti fissò per un momento come se avesse visto un fantasma. Poi si avvicinò di un passo, tu ti allontanasti con un salto portandoti un braccio davanti al viso.

La ragazza si avvicino di un passo al moro, capendo il problema. Volse il palmo aperto della sua mano sul guerriero invocando un vento forte, subito il corpo di Sasuke tornò dell’odore normale.

Senza fare troppo caso alla ragazza, lui si avvicinò nuovamente a te. “Naruto?” mormorò quasi per accertarsi che fossi proprio il ragazzino che lo aveva salvato da Orochimaru, il tuo sguardo si illumino, si ricordava ancora il tuo nome.

“Sei proprio tu allora.”

Le labbra del quindicenne si incurvarono appena in un sorrisino, non so ancora dire se felice o divertito, dopotutto vederti li, tutto rosso, che tremavi come una foglia era una cosa divertentissima.

“Sembra di si.” Mormorasti cercando di calmarti.

La tua concentrazione sulla tecnica vacillò e l’entrata della tana fu nuovamente visibile. Ansimasti appena per aver sprecato così tante energie inutili, se te ne fossi andato subito sarebbero tutti già lontani.

Il moretto osservò sorpreso il varco nella roccia che comparve all’improvviso. “Allora è così che ti nascondevi?” Chiese osservandoti come se stesse guardando un ragazzo normale.

“Sasuke-san…” La rosa sorrise notando il tuo sguardo perso. “…Credo sia ora di andare.” Sakura fece un altro piccolo inchino verso di te prima di iniziare a camminare verso il punto da cui era comparso il guerriero moro.

Quest’ultimo annuì assente facendo un cenno di saluto con una mano verso di te, poi si allontanò seguendo l’apprendista sacerdotessa.

Rimasi lì guardandoli sparire dietro le foglie, lasciasti che un sospiro ti varcasse le labbra mentre ti passavi una mano tra i capelli. Osservasti il cielo che stava diventando rosso per il tramonto e stringesti tra le dita le tue adorate frecce. Forse quella sera ti saresti potuto concedere l’onore di entrare a Konoha. I tuoi occhi si chiusero mentre ti beavi del vento caldo che ti accarezzava la pelle.

Il sole ormai era quasi completamente sparito, potevi andare ora. Ti misi una mano tra i capelli e quelli iniziarono a perdere colore mano a mano che le ciocche ti passavano tra le dita fino a diventare castani. La gemella si posò sugli occhi scendendo sul viso, le cicatrici scomparvero e la tua pelle divenne più chiara. Le unghie si accorciarono e i canini divennero quelli di un normale essere umano. In fine sollevasti le palpebre mostrano due occhi verdi come smeraldi.*

Ogni mese dovevi scegliere una notte in cui saresti diventato un essere umano, senza alcun potere demoniaco. Quella volta invece che restare nascosto, avevi deciso di visitare Konoha, la barriera non ti avrebbe certo fermato.

Prendesti il tuo arco e le frecce nascondendoli dentro il tronco di un albero, poi iniziasti a marciare verso il villaggio, volevi rivedere Sasuke a tutti i costi.

Le porte del villaggio non ti erano mai sembrate così facili da attraversare, muovesti un passo attraversando lo scudo della sacerdotessa sentendo solo un leggero formicolio sulla pelle, anche in quella forma avvertivi il grande potere della donna che proteggeva quel posto.

Le vie erano affollate e le persone si divertivano con calma, sicuri di non essere in pericolo lì; Camminasti in silenzio attirando l’attenzione di alcuni abitanti sorpresi di vedere uno straniero, delle guardie si avvicinarono circospette.

“Chi siete?” Chiese uno mettendo mano alla spada.

Lo guardasti con un piccolo sorriso. “ Sono qui in visita, mi chiamo Tonaru Kyuu ” Con un piccolo inchino gli uomini si allontanarono, ma sapevi che ti avrebbero messo qualcuno alle calcagna. Nonostante ciò continuasti a spassarsela tranquillamente, giocasti con alcuni bambini e mangiasti brodo con spaghetti di riso per la cena, adoravi quel piatto.

Sentisti una presenza dietro di se e appena finito di bere il brodino posasti le bacchette sulla ciotola, ringraziando per il cibo e ti allontanasti velocemente lasciando qualche moneta. Quel aura era insopportabile, non era demoniaca ma poteva esistere un essere umano con così tanta forza? Non lo sapevi, e non volevi indagare in quella situazione. Tutto ad un tratto la presenza sparì e tu andasti a sbattere contro qualcuno.

Un’anziana donna ti stava davanti con sguardo severo. “ Guarda dove vai, ragazzino.” Subito percepisti l’impronta di potere che solo una sacerdotessa poteva avere e visto che quella non era sicuramente Sakura era senza dubbio la Hiyume in carica.

Arretrasti di un passo facendo un piccolo inchino, non era lei che ti seguiva era evidente, ma mai gli era capitato di incontrare persone così potenti unite in un solo villaggio.

“Qualcosa non va?” Chiese poi l’anziana vedendo che non ti muovevi dalla tua posizione chinata.

Tu scattasti dritto sorridendo raggiante. “Nulla, nulla. Piacere di conoscerla io sono Na… Tonaru Kyuu.” Ti passasti una mano tra i capelli. “Voi siete la sacerdotessa Chiyo Hiyume?”  Subito ti accorsi di quello che ti era scappato e ti mordesti il labbro inferiore, preoccupato che la vecchia potesse capire qualcosa.

Lei infatti ti guardò stupita. “Mi conoscete?” Chiese incrociando le braccia sul petto.

Cercasti di inventarti qualcosa. “Sono un amico di Sakura-san.” E con questa uscita eri sprofondato ancora di più del pericolo.

Chiyo sorrise enigmatica annuendo appena e continuando a camminare. “ A presto allora, Tonaru”

Ti battesti una mano sulla fronte, stupito dalla tuo stesso cervello che non si sapeva inventare di meglio.” Girasti un angolo entrando in un vicolo che arrivava fino al muro, non facesti neanche in tempo a gridare che qualcuno ti prese il polso sbattendoti a terra mentre ti puntava un arma  - che non riuscivi ad identificare – contro la gola.

“Chi sei?” La voce rauca ti sembrava famigliare, ma quegli occhi rossi come il sangue non ti ricordavano nulla, anzi ti mandavano brividi per tutto il corpo.

Sbuffasti pesantemente. “ Mi chiamo Tonaru Kyuu.” Il metallo affilato si scontro con la pelle del tuo collo senza però affondare.

“Menti.” Mormorò l’avversario.

Tu sorridesti appena, era impossibile che il tizio sapesse che quello non era il tuo nome perciò continuasti a reggere la tua storia. “Non mi vergogno del mio nome, perché dovrei cambiarlo?”

Un ringhio rauco ti fece sussultare. “I miei occhi vedono che stai mentendo.”

“Gn,gn. Tu chi saresti?” Chiesi invece mentre stringevi a pugno una mano quando lo sconosciuto ti graffiò la pelle sensibile facendo uscire del sangue.

Nella luce soffusa del vicolo notasti le labbra del nemico incurvarsi in un ghigno poco raccomandabile, poi di nuovo quel aura sentita precedentemente tornò a farsi strada nell’aria. “Sono un membro del clan Nekuro, mi hanno incaricato di seguirti. Una vera scocciatura.”

Tu assottigliasti gli occhi, sapevi che anche Sasuke faceva parte di quel clan. “ Come mai mi hai attaccato allora?”

Eri irritato da tutta quella storia, come mai questo qui ce l’aveva con te. Dopotutto non avevi fatto male neanche ad una mosca. “Conosci veramente Sakura Hiyume?” I suoi occhi si tinsero maggiormente di rosso mentre ti guardava attentamente.

“Si.” Capisti che lui sapeva che avevi detto la verità quando un ‘tsk’ ti giunse alle orecchie. Il nemico si alzò tirandoti in piedi.

“Qual è il tuo nome?” Ti chiese ancora con sguardo glaciale.

Non era detto che quel tizio sapesse qualcosa su di te, da quanto riusciva a vedere aveva più o meno la tua età. “Naruto.”

A quella parola gli occhi dello sconosciuto cambiarono colore e quando riconoscesti quei pozzi neri, arretrasti di un passo. Quella persona spaventosa era Sasuke.

Il moro boccheggiò stupito. “Tu…? Ma che ti è successo?” Chiese avvicinandosi mentre circondava la tua vita con le braccia.

Rimasi talmente sorpreso da quel abbraccio che le parole ti uscivano da sole. “Una volta al mese mi succede, anche se lo decido io…”

Lui ti guardò stupito sorridendo divertito. “Che ti succede, sei sorpreso?” chiese stringendoti contro di se ghignando maliziosamente.

“Tsk, lasciami, teme!” Ti divincolasti dal suo abbraccio borbottando qualcosa riguardo a certi moretti che non sanno restare al loro posto.

Sasuke uscì dal vicolo iniziando a camminare tranquillamente per strada mentre tu lo seguivi con il viso rosso dall’imbarazzo. Erano passate un bel po’ di ore da quando eri li a spassartela per le vie, l’alba ormai era vicina.

“Oi, Sasuke. Perché prima avevi gli occhi rossi?” Chiedesti ad un tratto, mentre ti allacciavi le mani dietro la testa.

Il viso del moretto si oscurò appena. “È il potere dei Nekuro.” Non disse altro mentre affrettava il passo, lo osservasti mentre si allontanava da te, sconsolato, alzasti lo sguardo ma  ciò che stava succedendo era davvero terribile. Il cielo si tingeva piano di arancio.

“Sasuke!” mormorasti allarmato tornando a guardare davanti a te, dove il moro ti guardava sorpreso. “L’alba!”

Lui inarcò un sopracciglio alzando lo sguardo. “Lo vedo, Dobe.”

Guardandoti in giro, ti accorgesti con sollievo che ormai non cera più nessuno per strada, il tempo era veramente volato! Poi ti ricordasti di ciò che stava succedendo. “Devo uscire di qui.”

Sasuke ti guardò avvicinandosi mentre tu cercavi una via d’uscita. “I tuoi capelli…si stanno schiarendo.”

Come se ti avesse appena colpito un fulmine ti inginocchiasti a terra tenendoti la gola, non riuscivi più a respirare, quello era l’effetto della barriera?

Le unghie si allungarono mentre la pelle si scuriva, come se non fossi mai cambiato tornasti un mezzo demone sotto lo sguardo del Nekuro. Alzasti lo sguardo boccheggiando, in un primo momento Sasuke arretrò sotto il tuo sguardo rosso sangue attraversato da una linea verticale. Poi, ripresosi, ti raccolse da terra tenendoti tra le sue braccia mentre correva verso le porte del villaggio. Doveva fare in fratta, ormai il tuo cuore stava per smettere di battere.

Attraversò la barriera e il tuo petto si gonfiò d’aria, tornando a muoversi normalmente. Il viso ti era diventato rosso e eri ancora un po’ stordito ma riuscisti a farti mettere a terra. “g-grazie.” Il tuo sussurrò arrivò alle orecchie di Sasuke facendogli spuntare un piccolo sorriso.

“Tsk, dobe.” Si avvicinò a te dandoti un bacio sulla fronte, poi ti circondo la vita con un braccio.

Con un salto ti allontanasti prima che potesse farti qualcosa di equivoco. “Sta lontano teme!” Sbraitasti imbarazzato nascondendoti tra le fronde di un albero osservandolo mentre rideva tra se e se e tornava al villaggio.

Avevi rischiato la vita, ma per vedere Sasuke questo ed altro.

 

“…be”

Una voce turbò i tuoi sogni, ti rigirasti sul pavimento della tua tana cercando di allontanarti da quel suono, qualcosa ti toccò una guancia accarezzandola solo lievemente, come se fosse stato sfiorato da un petalo di ciliegio.

“Dobe.”

Mugugnasti qualcosa mentre il poverino che cercava di svegliarti decise di usare le maniere forti. Ti mise entrambe le mani sul viso, una tappò il naso e l’altra impedì alla bocca di prendere aria, così ti ritrovasti ad annaspare costringendo ai tuoi occhi di aprirsi per vedere chi diavolo ti dava fastidio a quel ora. “Chi…?”

Puntasti gli artigli al collo latteo del moretto ringhiando appena. “Che vuoi, Sas’ke!?”

Non era una cosa strana, da quando eri andato al villaggio quella sera era passata una settimana e Sasuke, tutte le sante mattine, veniva a svegliarti.

“ Mi accompagni a cacciare i demoni?” Ecco il solito invito e tu, come uno stupido, accettavi sempre! Dopotutto odiavi quegli stupidi demoni che attaccavano gli esseri umani.

Ci misi poco a sistemarti, presi arco e frecce mettendoti tutto a tracolla, poi partiste per la caccia. Chissà perché poi mandavano i guerrieri ad uccidere demoni e non la sacerdotessa, che sicuramente ci avrebbe messo meno tempo. Forse lei aveva di meglio da fare.

Sentisti odore di sangue umano e di ragno, storcesi il naso. “È qui!”

Entrambi vi metteste sull’attenti, tu eri già pronto a lanciare la freccia mentre lui aveva la spada sguainata coprendoti per un eventuale attacco ravvicinato. Dagli alberi spuntò la testa di un enorme demone ragno e prima che potesse fare una mossa lo colpisti sul dorso facendo un salto. Sasuke intanto gli tagliava le zampe, impedendogli di fuggire.

Come se vi foste messi d’accordo, il moro tagliò la gola del nemico mentre tu gli riducevi il corpo in pezzi con un'altra freccia puntata alla fronte.

“Rivoltante.” Mormorasti osservando i pezzi di carne sparsi a terra, anche se ormai ci avevi fatto l’abitudine. Raccogliesti le tue frecce mettendole insieme alle compagne mentre Sasuke esaminava il corpo.

“Grande lavoro di squadra!” Dai cespugli uscì una ragazza dai capelli rosa che entrambi conoscevate.

Il moretto sbuffò riponendo la spada nel fodero. “Sakura cosa ci fai qui?”

La rosa mise un piccolo broncio, avvicinandosi al corpo ridotto in stracci. “A Chiyo-sensei serve il cadavere di questo demone, perciò Sasuke-kun vedi di portarlo a villaggio.” Poi si voltò verso di te. “Sei stato grande, Naruto!”

Tu arrossisti appena grattandoti la nuca. “Non era niente.”

Sakura guardò di sottecchi il moretto notando il suo sguardo scuro diretto verso di lei, fece un piccolo sorriso. “Vi lascio.” Scomparve tra i rami diretta al villaggio.

“Oi, Sas’ke, non trovi che Sakura ci stesse guardando in modo strano?” Chiedesti tu pensieroso grattandoti la nuca.

Nekuro ti guardo ghignando. “Probabilmente avrà intuito qualcosa.”

“Riguardo che?”

Il guerriero si avvicinò con passo lento, ti circondò il bacino con un braccio premendo le proprie labbra sulle tue.

Si staccò dopo un minuto, sorridendo maliziosamente. “Ma riguardo noi, ovviamente.” Tornò a baciarti mentre tu, sorprendendo perfino te stesso, ricambiavi felicissimo.°\

 

Allora….l’adolescenza non è finita, solo che visto che era troppo lunga tutto insieme e che non volevo farvi aspettare ulteriormente (un mese e mezzo e già abbastanza credo e non ho ancora finito) ho pubblicato questo sperando che non mi sbraniate prima della fine dell’anno.
Sasu: Lo trovo alquanto improbabile. * Inizia ad affilare la spada*
C-che fai?
Sasu: In tutta la storia ho baciato Naru solo due volte. DUE capisci?
+ Il programma è stato interrotto per via di alcuni problemi di servizio, vi preghiamo di aspettare qualche minuto +
… … …
Saku: *si schiarisce la gola* L’autrice non è in buona salute al momento, ma mi ha incaricato di rispondere alle recensioni come scritto sul suo testamento.
Ryanforever: ma certo che non finiva lì, una storia complicata come la mia non può certo terminare così dolcemente per Naruto-kun (Cosa intende dire con questo? ndNaru_che_si_dispera) spero continuerai a seguirmi per scoprire cosa succederà!
Capitatapercaso: io che vi nascondo qualcosa? Ma per favore. *chiude in un cassetto i copioni dei prossimi capitoli* non c’è nulla da nascondere qui ^-^’’ Ho cambiato alcune cose rispetto all’idea di potere che da Inuyasha, lo sharingan di Sasuke ne è la prova. *annuisce* Purtroppo tra me e la fine di questo cappy si sono messe molte altre cose oltre le punizioni perciò non so mai cosa possa succedere. Spero mi scriverai ancora *^* Bye!
1_tenera_ragazza_morta: mi spiaceeee T_T ma non ho potuto terminare l’adolescenza perché era troppo lunga e avreste dovuto aspettare Aprile per leggerla tutta, quindi ti do una parte ora, spero ti piaccia. ç-ç Continua a recensire.
Ninja767: Pensa che le domande non sono ancora terminate *ghigna sadicamente*. Scrivimi ancora. A presto! Rabbi: devo dire che questa storia non rivelerà tutto, ma sazierà alcune curiosià, perciò continua a leggere e se puoi a recensire. Thanks!
Lovy chan: Data la perspicacia di Sasu non si potrebbe non dire che avesse intuito qualcosa. Sono contenta che questa storia ti piaccia, è la prima così complicata ed intrecciata che scrivo e ho paura di essere troppo enigmatica. *conta i granellini di polvere a terra* Non ti preoccupare, l’infanzia non chiarisce troppo, neanche l’adolescenza…uhm, direi che prima di capire tutto si dovrà aspettare gli ultimi capitoli XD. Continua a scrivermi, mi fate tutti molto felice *_*”
Naru: Si ringraziano inoltre: i 47 e i 65 lettori che hanno messo la storia tra le seguite e le preferite! *Festeggia tutto contento*
TUTTI*apparte l’autrice di cui non si vede più il corpo*: A PRESTO!!!!!

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