*Dopo la luna

di Dany Art 99
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CAPITOLO 1: Il tramonto ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 2: Colpo Basso ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO 3: Attesa ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO 4: Separazione ***
Capitolo 5: *** CAPITOLO 5: Argo ed Iris ***
Capitolo 6: *** CAPITOLO 6: Salvataggio ***
Capitolo 7: *** CAPITOLO 7: La fine dell'incubo ***
Capitolo 8: *** CAPITOLO 8: Dopo la luna ***



Capitolo 1
*** CAPITOLO 1: Il tramonto ***


Ciao a tutti :) io sono Daniela chiamata da tutti Dany quindi fatelo anche voi tranquillamente ahahaha
questa è la mia prima FF in assoluto quindi siate clementi please! A parte gli scherzi mi farebbe piacere anche solo che questa storia venga letta, perchè scrivere è una della mie passioni più grandi e sapere che magari (e ribadisco magari) vi piace, mi renderebbe felicissima :) 
Quindi vi lascio alla storia che anticipo essere stata scritta dopo aver visto questo musical che io adoro in tutto e per tutto e di cui ho immaginato un continuo, pensando alla vita dopo la luna Jellicle che i Jellicle ci hanno fatto vedere con il musical.
ora vi lascio veramente alla lettura quindi ... un bacio a tutti :)
[Revisionato]

 
POV DEMETRA
 
La piazzola della discarica era deserta ed avvolta da un silenzio quasi innaturale.
Mancavano ancora circa tre ore al tramonto ma il sole era già ormai basso e lanciava riflessi di luce per tutta la discarica.
Il silenzio continuava … i cuccioli erano tutti a dormire come i giovani maschi e le giovani femmine, reduci dalla notte passata a giocare ed a ballare in attesa della prossima luna Jellicle.
Mancavano ancora cinque lune piene a quella notte di balli sfrenati e tutti, sopratutto i giovani, cercavano di farsi notare per i corteggiamenti, ballando tutta la notte a per di fiato e dormendo l'intero giorno.
Invece io ero sveglia. Mi ero risparmiata i corteggiamenti perchè avevo trovato già il mio compagno alla scorsa Luna ma come ogni gatto avrei dovuto dormire il giorno.
Invece ero lì sveglia, con gli occhi spalancati che fissavano la piazzola dall'apertura della tana.. della nostra tana. Con un respiro lento e regolare che mi sfiorava le orecchie. Il suo respiro.
Mi girai lentamente e vidi la testa di Munkustrap che dormiva appoggiato al mio bacino con una mano protettiva sul mio fianco e la coda argentea e nera intrecciata alla mia.
Gli passai distrattamente e sovrappensiero una zampa in messo alle ciocche nere e grige della testa mentre cercavo di respirare profondamente per rilassarmi.
Mi sentivo stanca e frustata ma il sonno non giungeva, sapevo qual'era il motivo, me lo sentivo come una sensazione che non si può ignorare né negare... avevo paura.
Erano passate circa sei settimane da quando non dormivo e sentivo all'altezza dell'addome c'era un rigonfiamento... qualcosa di strano, di estraneo ma indossolubilmente legato a me.
-Sei già sveglia?- mi disse una voce vicino all'orecchio riscuotendomi dai miei pensieri, non mi ero nemmeno accorta che si fosse mosso. Mi girai di scatto e mi ritrovai il suo muso a pochi millimetri dal mio con i nostri nasi che si sfioravano e i nostri occhi incatenati gli uni agli altri.
-Sì,  non ho molto sonno in verità- dissi io cercando di mantenere un tono di voce fermo e sicuro.
Lui rimase qualche momento in silenzio scrutandomi, poi si avvicinò al mio muso sfregando la sua guancia contro la mia e sussurrandomi all'orecchio -lo so che mi nascondi qualcosa Demetra, ma non ne capisco il perchè-.
Mi ritrassi instintivamente mentre le mie orecchie si abbassvano e la mia coda si muoveva a scatti, cercai di calmarmi per rispondere e dopo aver respirato qualche volta dissi -perchè dici questo?-.
Lui si riavviginò a me dicendo con voce suadente e bassa -pensi che non mi sia accorto che non dormi di giorno da ormai settimane?Che sei sempre così schiva nei miei confronti?-  non c'era accusa nella sua voce solo..solo delusione.
C'eravamo promessi tutto la notte in cui mi aveva salvata, di dirci tutto, di affrontare tutto insieme ma.. non l'avevo mantenuta.
Era vero, ero diventata più schiva con lui, sentivo di dover stare da sola.
Abbassai la testa sfregandomi un'orecchia con la zampa mentre i movimenti della coda prima scattosi, si tramutavano in lenti.
-Munkustrap...- cominciai ma non riuscii a finire la frase visto che le sue labbra si posarono delicatamente sulle mie e le sue forti braccia mi avvolgevano in un caldo abbraccio.
In un primo momento fui presa alla sprovvista da quel bacio, ma dopo senza pensarci risposi appoggiandogli le zampe sul petto striato.
Le sue labbra si staccarono dalle mie e percorsero la pelle del collo lasciandomi brividi di piacere per tutto il corpo. Prima che me ne rendessi conto, stavo già facendo le fusa.
Ero sempre stata una gatta molto logica, con le zampe a terra e le idee molto chiare ma Munkustrap riusciva ogni volta a fare cadere quelle barriere che ero riuscita creare in tutti quegli anni; anzi sapeva farlo fin troppo bene.
Tornò per un momento sulle mie labbra per poi posarsi sulla mia guancia e sussurrarmi -dimmelo, per favore- e si staccò tenendo solo le mani sulle mie spalle e fissandomi con i suoi occhi color zaffiro nei miei dorati.
Ecco.. le mie barriere erano completamente crollate nello stesso momento in cui mi ero persa per l'ennesima vota in quelle iridi blu.
-Io credo.. credo, anzi sono sicura.. di, di aspettare...- stavo per dire la parola “cuccioli” quando un rumore ruppe il silenzio della discarica.
Proveniva dall'esterno, sembrava venire da dietro di noi, quindi dalla specie di “barriera" che creavano i bidoni argentei della spazzatura.
Sembrava che uno fosse caduto o.. o fosse stato buttato giù; ebbi un tonfo al cuore; dalla scorsa notte Jellicle ogni piccolo rumore fuori posto lo attribuivo a quel demone con gli occhi rossi.
C'erano volute settimane e tutte le attenzioni di Munkustrap per farmi superare la cosa.
Il mio compagno mi guardò e posandomi una leggera carezza sul muso mi disse -torno fra un momento- e così dicendo mollò la presa sul mio fianco ed uscì dalla tana con un balzo felino perfetto.
Mi accucciai fra le coperta che usavamo come letto ed affondai il muso nelle zampe pronunciando un'unica frase prima di lasciarmi andare allo sconforto.
-Aspetto dei cuccioli- dissi come se Munkustrap fosse lì con me, sprofondando nelle lacrime un momento dopo.
 
 
POV MACAVITY
 
Un sorriso mi invase il volto. Un sorriso aguzzo e pieno di aspettativa.
Perfetto.. mi aveva servito la mia vendetta su un piatto d'argento, parlando liberamente ignara che ci fossi io ad ascoltarla da un'apertura della loro tana.
L'avrei potuta afferrare in quello stesso momento.. era così vicina, sentii l'acquolina in bocca ma la ricacciai giù.
Il mio piano prevedeva la pazienza, il tempo sarebbe servito per fargli più male.
Avrei aspettato che avesse quei cuccioli e glieli avrei portato via uno ad uno, magari gli avrei cresciuti con il mio “clan” fra lotta per la sopravvivenza e fame per le poche risorse, ma sarebbe stato molto lungo, troppo lungo...
O forse gli avrei uccisi direttamente davanti ai loro occhi così da farli morire anche loro, crogiolati nella disperazione e nel dolore.
E lì, sì che avrei goduto sui loro cuori spezzati, una volta uccisi i cuccioli sarebbe stato facile, molto facile spezzare il protettore e la sua compagna.
Mi ritrassi dal mio nascondiglio ma un rumore mi fermò, lo riconobbi subito e mi girai, sguainando le unghie e i denti.
Il protettore era davanti a me già in posizione di attacco e lo sguardo pieno d'odio.
-Macavity!Gatto infame, che ci fai qui? Vattene!- mi urlò contro, si vedeva lontano un miglio che non voleva combattere ma che lo avrebbe fatto in caso di necessità.
Risi di gusto giusto per farlo arrabbiare ancor di più e sorrisi maliziosamente; -io starei attento alla tua compagna se fossi in te; potrebbe succederle qualcosa di brutto accidentalmente- dissi io saltando sul bidone e vedendo la rabbia invadere il viso del protettore, avevo sferrrato il colpo che volevo.
Si avvicinò rabbioso con la furia negli occhi, -se anche provi a sfiorarla Macavity io ti ammazzo- disse cercando di colpirmi con le unghie che evitai con facilità.
-Ah.. io non sto parlando di lei, o almeno non soltando di lei- dissi, gli sorrisi e cominciai a correre verso il mio rifugio.
Non mi girai. Sapevo che non mi avrebbe seguito.
 
 
POV MUNKUSTRAP
 
No, non poteva essere lui. Non di nuovo.
Appena vidi la sua figura scomparire fui tentato di seguirlo per finirlo lì o almeno tentare ma dopo che avrei fatto? Che avrebbe fatto Demetra? Non avrei potuto lasciarla da sola, senza protezione.
Come uno schiaffo mi ritornò in mente la passata notte Jellicle, quando Demetra saltava addosso al gatto rosso e lo smascherava e lui la prendeva e la sbatteva a terra.
L'avevo quasi persa quella notte... quella notte in cui si avrebbe dovuto solo festeggiare.
Da quella notte tutto era cambiato; l'avevo sempre ammirata ed osservata e col tempo mi ero innamorato di lei, sentendo ogni sensazione amplificata in sua vicinanza, ogni battito accellerato; tutta la mia sicurezza da protettore crollava ogni volta che mi sfiorava.
E da quella notte avevo il suo cuore e il suo amore... e adesso che avevo quasi raggiunto il Dolce Aldilà non potevo permettere a quel pazzo nemmeno di pensare d sfiorarla per farle del male.
In un accesso di rabbia diedi un'artigliata al bidone che avrei dovuto mettere a posto scaraventandolo a terra con un sonoro tonfo immaginando che quel contenitore fosse il corpo di Macavity e ripromettendomi una cosa.
Lo avrei ucciso. Lo avrei ucciso con le mie stesse zampe.
Ricomposi quella specie di barriera che separava la discarica dalla strada, rimettendo a posto il bidone grigio e mi guardai intorno per qualche momento, cercando di intuire il più piccolo movimento o rumore sospetto.
Dopo una decina di minuti di silenzio decisi di tornare alla piazzola ma non rientrai nella tana.
Cominciai a muovermi avanti ed indietro, avevo paura. Io protettore di un intera famiglia di gatti, avevo paura.
Demetra... il suo sorriso mi invase la mente. Che intendeva Macavity con quello che aveva detto?
Anzi perchè io davo ascolto a quel gatto pazzo e crudele, era solo un randagio senza famiglia che era cresciuto nell'odio verso ogni forma di amore.
Mi accucciai sopra il cofano della macchina gialla ovvero la tana che qualche volta Jennytuttapois usava per dormire mentre controllava i cuccioli.
Dovevo cercare di calmarmi prima di tornare da Demetra, non la volevo spaventare.
Che cosa potevo fare? L'unica mia possibilità era avvertire gli altri ed aspettare la prossima mossa di Macavity.
Era quello che mi faceva imbestialire, ero in suo pugno, non potevo fare niente.
Un movimento alla mia destra mi distrasse e vidi una testa brunetta e rossa uscire da un cumolo di scatole per dirigersi furtivamente ad una collinetta.
-Jemina? Sei tu?- la chiamai e la vidi bloccarsi sul posto, che ci faceva là fuori a quell'ora? Mancavano alcune ore ancora alla “sveglia” della clan.
Si girò verso di me con le gote rosse e balbettò, -Mun.. Munk non credevo di trovarti qui- mi disse imbarazzata.
La osservai e lei disse -stavo andando a..- fece un vago segno con la zampa verso la collinetta.
Vidi Jemina combattuta guardare la collinetta e poi me, per poi accucciarsi di fianco a me osservandomi, si doveva leggere dalla mia espressione che avevo qualcosa per la testa perchè Jemina sembrava quasi preoccupata mentre mi guardava.
-C'è qualcosa che non va Munk?- mi chiese, e adesso che dicevo? Le dicevo quello che stava effettivamente succedendo?
-Jemina...- mi voltai verso di lei, stava diventando veramente una bellissima gatta, molto probabilmente avrebbe fatto girare molte teste ai giovani maschi che si sarebbero uccisi per attirare la sua attenzione sulla pista da ballo alla prossima luna Jellicle.
Le passai distrattamente una mano sistemandole un ciuffo rosso ribelle e sussurrai, -sì.. ma non ti preoccupare... voglio parlarne agli adulti per ora, se devi andare vai- le dissi sorridendo.
L'avevo sempre considerata come una figlia, la conoscevo da quando, grande come un rotolo di lana era arrivata senza nessuno alla discarica, era orfana come me, come Demetra come molti della tribù e questo ci aveva avvicinati molto nel tempo.
-Sei sicuro?- disse e sentii una leggera sfumatura di panico nella sua voce, annuì, lei mi sorrise e fece per andarsene di nuovo verso la collinetta.
-Aspetta Jemi.. dove stai andando esattamente?- chiesi, nonostante tutto quello che mi passava per la testa, il mio ruolo di protettore non passava certo in secondo luogo.
Lei avvampò d'un tratto e cominciò a biascicare scuse su scuse mentre con la coda spazzava il pavimento con gesti molto veloci e frustati.
-..Insomma volevo solo fare due passi..- stava continuando ad inventare scuse con lo sguardo verso il pavimento. Io le alzai il viso con la zampa e la costrinsi a guardarmi negli occhi.
-Non devi inventare scuse,  basta che non esci dalla discarica e che non ti metti nei guai, ok?- le sussurrai posandole un buffetto sul naso.
-Io non ti ho vista... però stai attenta, se ti scoprisse Jenny sarebbero guai, può diventare una iena quella gatta- sussurrai. Lei sorrise e rise abbracciandomi lievemente.
-Grazie Munk- mi disse, strinsi un po' la stretta prima che la piccola Jemina si volatilizzasse ad una velocità simile a quella di Mistoffeles.
Rimasi lì a guardare il vuoto un altro po' mentre i pensieri mi vorticavano in testa e davanti agli occhi.
Che potevo fare?
 
 
POV DEMETRA
 
Era passata quasi un'ora da quando era uscito ed ero rimasta per tutto quel tempo accucciata a fremere come una cucciola mentre la frustazione prendeva il sopravvento.
Non mi muovevo.. scossa da quei singhiozzi che avevo tentato di trattenere senza successo... io ero quella che non si mostrava debole, quella fredda e razionale.
Bombalaurina era quella sentimentale, non io.
Probabilmente adesso mia sorella era dormire con qualcuno, come suo solito.
Non era mai stata una da legami duraturi, quasi come Tuggher ma a differenza sua non andava a letto con tutte solo perchè gli sbavavano dietro. Certo, anche dietro a Bombalaurina sbavavano molti maschi, era una delle più belle se non la più bella ma almeno non era così libertina.
Mi asciugai velocemente gli occhi umidi e mi stiracchiai sentendo i muscoli tirarsi e le ossa scricchiolare per aver mantenuto quella posizione per troppo tempo.
Mi guardai intorno.. e realizzai veramente che Munkustrap non era con me.
Il panico mi invase … era successo qualcosa? Gli era successo qualcosa? Quel rumore era qualcosa di pericoloso?
Mi diedi della stupida egoista, io che mi piangevo addosso mentre il mio compagno poteva essere in pericolo.
Uscii quasi di corsa dal cunicolo,nella piazzola della discarica, l'odore dei miei simili mi invase come un ondata ma cercai di concentrai su quello che cercavo.
Munk aveva un buon odore.... era dolce. Era la cosa che più mi aveva attirato in quel gatto oltre agli occhi color zaffiro e l'immensa dolcezza che dimostrava nei miei confronti.
Ormai la discarica si stava svegliando e riuscivo a sentire già i primi rumori di gatti che saltavano fra le collinette nonostante il sole fosse appena cominciato a tramontare.
Con un balzo meno leggiadro del solito, arrivai vicino alla macchina gialla e mi fermai un momento, ero ancora stanca; mi guardai dietro le spalle e vidi due occhi color zaffiro che mi fissavano intensamente.
Mi rilassai leggermente vedendolo ma quella calma che avevo riacquistato sparì di nuovo quando vidi la preoccupazione nei suoi occhi.
Mi avvicinai a lui salendo sul cofano della macchina e lo abbracciai prima che potesse dire niente facendo le fusa come non mai.
-Cosa..cosa c'è?- mi chiese sorridendo;  -niente, non tornavi più.. mi ero preoccupata- dissi io affondando il muso nella sua pelliccia striata.
Mi appoggiò una zampa sul fianco avvicinandomi di più a sè mentre posava il suo mento sulla mia testa, lo osservai velocemente.. sembrava combattuto.
Alla fine sospriò e disse -Demetra.. quel rumore che abbiamo sentito prima.. è stato Macavity a farlo-.
Mi bloccai completamente nel sentire quel nome. Il suo nome. Ogni muscolo non mi rispondeva, il respiro era accellerato, per un momento non sentii niente, nessun rumore, nessuna sensazione.
Appena riaquistai il controllo del mio corpo mi passai una mano sovrappensiero il basso ventre dove il gonfiore era ormai evidente ma Munkustrap sembrava non essersene accorto.
-Co..cosa?- riuscii solamente a dire mentre mi staccavo dal gatto per guardarlo negli occhi, -quando sono andato a controllare il rumore era caduto un bidone e ci ho trovato quel gatto infame.. stava guardando la nostra tana e..e l'ho fermato.. mi ha detto che dovevo stare attento ma non solo a te..- disse con lo sguardo fisso nei miei occhi, la voce impassibile.
Sentii la testa farsi leggera... e la paura attanagliarmi il cuore; sentii il cofano farsi sempre più vicino... voleva i miei cuccioli, i miei figli.. li voleva.
In un momento mi ritrovai accucciata a terra terrorizzata scossa dai tremori e dalle lacrime; le mani di Munkustrap sulle mie spalle che mi accarezzavano il muso cercando di calmarmi con gli occhi iniettati di paura.
La paura salì ad un apice tale che non avvertivo niente sul mio corpo, non vedevo Munkustrap ma lo sentivo urlare -Jenny! Jellylora! Venite qui- stava urlando.
Poi nella nebbia che era diventata il mio sguardo rividi i suoi occhi color zaffiro nei miei mentre si chianava e mi prendeva in braccio. Caddi nell'oblio un momento dopo con ancora un profumo dolce nelle narici.
 
 
POV POUNCIVAL
 
La stavo aspettando da ore ormai... certo il nostro appuntamento di solito era al tramonto  ma come ogni gatto ansioso che si rispetti ero arrivato due ore prima, troppo prima.
Ero disteso a pancia in giù sulla sedia più alta della discarica con una zampa e la coda a penzoloni che si muoveva lenta ed annoiata, il mio sguardo era fisso sull'orizzonte dove la luna cominciava a spuntare timida lanciando bagliori argentei nella notte buia.
Sbadigliai rumorosamente spostandomi leggermente dalla posizione che assumevo ormai da ore,  magari potevo riposarmi mentre l'aspettavo.. solo un pochino.
Chiusi gli occhi per rilassarmi appoggiando il muso sulla zampa ma gli riaprì subito sgranandoli non appena sentii un rumore vicino a me... pericolosamente vicino a me.
Spalancai gli occhi e mi guardai intorno mettendomi in una posizione di attacco, con le unghie sguainate, gli occhi vigili ed i sensi all'erta per ogni evenienza.
Sentii uno spostamento alla mia destra che si stava spostando in quella direzione, dopo era davanti a me come se si muovesse in circolo intorno a me. Stava giocando con me. Stava giocando come se fossi la sua preda.
Fissai un punto sibilando e vidi due occhi rossi allungati che mi osservavano nell'oscurità.
Macavity.
Era davvero lui? Poteva essere davvero lui?
Mi avvicinai di un passo con le unghie sguainate sbattendo le palpebre ma quando riaprii gli occhi erano scomparsi;  che fosse tutto un gioco di luci?
Stavo per riavvicinarmi per controllare meglio quando qualcosa mi piombò sulle spalle circondandomi la vita con due zampe affusolate e un paio di zampe brune si serrassero sulle mie spalle mentre una risata cristallina mi solleticava le orecchie.
Risi anche io mentre stringevo le sue cosce intorno alla mia vita per non farla cadere, -Ciao Jemina...- sussurrai sorridendo, ogni paura era passata come ogni pensiero.
La gatta si mise a giocherellare con le mie orecchie, comportamento che gli era rimastro da quando giocavamo da piccoli; la misi a terra e mi ridistesi mentre lei mi guardava inarcando un sopracciglio. Le feci cenno di sedersi accanto a me mentre mi giravo verso il tramonto.
Lei si appoggiò con il petto premuto sulla mia schiena e il muso appoggiato alle zampe sul mio fianco; questo mi riportava sempre al ricordo di quando eravamo piccoli e sgattaiolavamo fuori dalle nostre tane di nascosto per guardare il tramonto insieme prima che tutti nella discarica si svegliassero.
Mi girai leggermente e vidi la sua testolina appoggiata alle zampe e sentii la sua coda muoversi di scatto come se fosse, nella testa della piccola Jemina ,girasse un pensiero che la preoccupava, ormai la conoscevo troppo bene per non accorgermene.
Mi girai del tutto e lei cadde col muso sul mio petto, rimase in un primo momento un po' sbalordita da quel movimento ma non si mosse -che c'è Jemi?- le chiesi sorridendole nel modo più dolce che potevo.
Lei mi guardò ma non rispose, -che succede?- gli domandai di nuovo, -Munk ha detto che è successo qualcosa... lo dirà stasera ma.. sembrava qualcosa di importante e mi sento un po' preoccupata tutto qui- disse con gli occhi fissi sull'orizzonte dove la luna ormai era sorta per metà.
-Jemina... stai tranquilla, non succederà niente di male. Munkustrap è un bravo protettore e ci proteggerà e poi a badare a te ci sono io non ricordi?- dissi io posandole una zampa sulla testa spettinandole la testa.
Lei rise e finalmente rividi il sorriso che amavo tanto, -ti ricordi ancora quella promessa?- mi disse ridendo, -certo.. l'abbiamo fatta da piccoli ma vale ancora adesso- dissi io guardandola negli occhi castani.
-Per sempre?- disse posandomi una zampa sul naso, era la stessa domanda che mi aveva fatto quel giorno in cui avevo promesso di proteggerla a costo della vita, -per sempre- risposi io.


Eccoci giunti all'ultimo capitolo. Al prossimo!
Grazie per aver letto fino a qui, 
Un bacio, 

Dany

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Capitolo 2
*** CAPITOLO 2: Colpo Basso ***


Eccoci con il secondo capitolo di *Dopo la luna. Ringrazio tantissimo per il commento di Jamina! 
Vi lascio alla lettura!
[Revisionato]

 
POV DEMETRA
 
La testa mi stava scoppiando e lo stomaco.. bah, lo stomaco era completamente in subbuglio. Mi veniva da vomitare nel momento stesso in cui la testa smetteva di girare e nel momento in cui terminava la nausea iniziava la testa.
Dov'ero? Che era successo?
Cercai di scoprilo tastando con la zampa... mi faceva male il muso ma in particolare, oltre alla testa, gli occhi mi bruciavano come se gli avessi tenuti aperti troppo tempo. Non riuscivo a capire dove fossi unicamente con la zampa.. dovevo guardarmi intorno.
Mi costrinsi ad aprire gi occhi e mi guardai intorno, la luce era soffusa quindi riuscivo a tenerli aperti senza troppo dolore.
Ero in una tana, una tana della discarica, la conoscevo benissimo... il cestino con i cuscini dov'ero distesa, le varie lattine usate per appoggiare i vari fili di lana per cucire o le varie bacchette che usava per comandare gli scarafaggi.
Ero nella tana di Jennytuttapois. Sorrisi leggermente, per quanto il dolore al muso me lo permettesse, nel ricordare quante ore ci avevo passato da cucciola..
E  l'oggetto dei miei pensieri si materializzò in tutti i suoi pois quasi l'avessi evocata con la mente. Jenny mi si avvicinò preoccupata e mi fece rimettere distesa nella cesta, -Demetra.. cara, stai bene?- mi chiese con sguardo materno.
Riprovai ad alzarmi e questa volta Jenny, seppur con un sospiro, mi aiutò facendomi appoggiare la schiena al lato della cesta, -non lo so Jenny...-sussurrai, non mi sentivo ancora pronta a dirlo così ma sapevo che quella gatta sapeva leggermi dentro solo guardandomi negli occhi.
-Demetra... sei svenuta nel bel mezzo della piazza fra le braccia di Munkustrap e non credere che non abbia visto la paura nel tuo sguardo, conosco quella paura fin troppo bene.. non è per te ma per qualcosa a cui tieni e poi ...ho notato che hai un leggero gonfiore sulla pancia...-  mi disse fissandomi intensamente negli occhi.
-Io credo... credo di... – non riuscii a terminare la frase e scoppia a piangere a dirotto lasciandomi andare ancora alla frustazione ed alla paura.
Sentii le zampe di Jenny avvolgermi e il suo petto coprirmi il volto mentre con movimenti circolari e rilassanti mi accarezzava la schiena cercando di calmarmi.
Si staccò leggermente da me e mi guardò con quello sguardo da mamma, quella madre con non avevo mai avuto. Mi asciugò le lacrime che ancora mi bagnavano le guance con la zampa e mi sussurrò sorridendo -ragazza mia, ti ho vista crescere in questa discarica e ti ritengo praticamente mia figlia... se ti serve qualcosa io e le altre ci saremo sempre... ok?- mi disse con le mani appoggiate sulle mie spalle.
Gli strofinai la testa sulla spalla come segno di riconoscimento e mi decisi a dirlo, -Jenny.. io sto spettando dei cuccioli e credo.. credo che non manchi molto.. insomma li sento..- dissi d'un fiato. Ecco lo avevo detto a qualcuno. Lo avevo fatto.
Vidi Jenny sbiancare d'un tratto, poi sorridere e cominciare a saltare intonando qualche passo di tip-tap per la felicità.
-Per il dolce aldilà! Demetra sarai mamma! Lo sapevo!- urlò sorridendo da orecchia ad orecchia; mi abbracciò di nuovo questa volta molto più energicamente e io restituii la stretta lasciandomi andare ad una risata liberatoria.
-il problema è che.. che io non so come fare... né come comportarmi, né come parlarne.. insomma.. ho paura Jenny- dissi cominciando a  farfugliare ed a mangiarmi le parole con lo sguardo basso.
Lei mi alzò il muso accarezzandomi una guancia e mi disse -di questo non ti devi preoccupare... ci sono io per questo. Per prima cosa, Munkustrap lo sa?-.
Io la guardai e feci un debole cenno di dissenso col capo; lei mi guardò negli occhi e indicandomi come se fossi uno dei suoi topi da ammaestrare mi disse, -allora questa è la prima cosa da fare.. e cerca di non fare sforzi e di rimanere tranquilla se no vedi che ti faccio ok?-.
Io risi ed annuii passandomi leggermente la mano sul basso ventre dove il gonfiore stava aumentando sintomo che presto avrei dovuto separarmi da loro... oddio.... come avrei potuto?
Strinsi la zampa di Jenny fra le mie e dissi -grazie Jenny-.
-Se hai bisogno di qualsiasi cosa, e ripeto qualsiasi cosa, non esitare a chiedermelo... sarai una madre stupenda Demetra- mi disse sfiorandomi il muso.
Poi come se niente fosse mi spinse fuori dalla tana dicendo – ma ora tu hai un altro impegno.. quindi vai- mi disse ridendo e spingendomi leggermente.
Io uscii dalla sua tana e mi preparai a dirlo a Mukustrap.. cosa che mi rendevo conto sarebbe stata molto difficile tanto poco avvezza fossi all'emozione della paura.
Cominciai a respirare mentre passavo in rassegna la piazza alla ricerca di Munkustrap, mentre tutta la discarica si svegliava e i gatti uscivano dalla loro tana.
Mi guardai intorno e vidi Cassandra che usciva da un buco di stracci colorati con i suoi movimenti sempre aggraziati e sensuali. Mi salutò con un delicato cenno della testa; vicino a lei vidi l'inconfondibile manto bianco latte di Victoria mentre strofinava il naso sulla guancia di Plato che la guardava sognante.
Dopo ancora vidi i due gemelli: Coricopat e Tantomille che parlavano, Jemina che scendeva dalla piazzola con Pouncival al suo fianco, Magojerry e Rumpleteazer che ghignavano guardando la loro refurtiva dentro un sacco... ma di Munkustrap nessuna traccia.
Mi avvicinai ad Alonzo che stava saltando con Tumblebrutus al centro della piazzola e gli chiesi, -Alonzo? Sai dov'è Munkustrap? Lo sto cercando-.
Lui mi sorrise leggermente ed alzando un sopracciglio nero e bianco mi indicò il cumolo di copertoni neri che Old Deuteronomy usava per sedersi durante i balli Jellicle e che, quando non c'era, noi usavamo per gli annunci.
Tra i copertoni riuscii a vedere un lembo della testa di Munkustrap, mi girai verso Alonzo e gli feci un cenno di capo per ringraziarlo, lui alzò le spalle e disse -quando serve- poi ritornò a saltare col gatto marrone e bianco.
Cominciai a correre verso la collinetta, non perchè avessi fretta, ma perchè sapevo che se non mi fossi sbrigata avrei perso quel poco coraggio che avevo aquisito con Jenny.
Raggiunsi i copertoni lui mi vide e corse da me, -Demetra! Che ci fai qui? Dovresti essere a riposare- mi disse sorreggendomi con una mano sul fianco e l'altra che mi accarezzava lo zigomo.
Sorrisi per tutte quelle attenzioni e pensando che sì.. sì, Munk sarebbe stato un ottimo padre.
-Tranquillo.. io sto bene e so.. so perchè sono stata male..- dissi io cercando di non far tremare la voce né il mio sguardo nei suoi occhi color zaffiro.
-Ovvero?- mi disse avvicinandomi a lui; -io.. sì, io cioè noi...- cominciai a dire ma il suo odore dolce mi inebriò e per un momento non connettei più e cominciai a farfugliare.
Lui mi prese il mento fra due dita e mi avvicinò a lui -sai che puoi dirmi tutto, ricorda-, io gli sorrisi mentre mi si avvicinava.
Presi un respiro profondo e dissi -noi diventeremo ge...- cominciai ma una voce grattuale e roca mi interruppe.
-Bene, bene, bene tuto il miserabile clan dei Jellicle riunito per me.. quale onore- disse Macavity. La sua voce sembrava provenire da... da ovunque e sentii di nuovo quella sensazione di panico accompagnata dal fatto che non sentivo più la terra sotto le zampe.
Sentii un coro di sibili impauriti e Munkustrap mi avvicinò in modo protettivo al suo fianco ringhiando fra i denti.
Mi guardai intorno e vidi che molti stavano facendo lo stesso, le anziane si stavano avvicinando instintivamente ai più piccoli, come i giovani maschi alle giovani femmine: come Pouncival stava facendo con Jemina che gli si stringeva affianco terrorizzata.
Munkustrap saltò sopra i copertoni e io lo raggiunsi mentre gridava -Macavity che cosa vuoi?-.
-Niente.. solo che ci si annoia dall'ultima vostra Luna... e volevo stuzzicarvi un po'.. a proposito Portettore.. la tua bella ti ha già dato la buona notizia?- disse, io sbiancai in un colpo.
Come.. come sapeva dei cuccioli?
-Come.. come fai..?- cominciai cercando di non mostrare il terrore.
-Come faccio a saperlo?- disse con la sua voce maliziosa, la sua voce.. era vicina, troppo vicina.. dietro di me.
Sentii ad un tratto qualcosa afferrarmi al collo e stringermi, strappandomi dalla stretta di Munkustrap.
In un momento mi ritrovai al centro della piazzola con qualcosa di affilato pericolosamente vicino alla gola.. una artiglio nero … sentivo il petto del mostro sulla schiena che si alzava e si abbassava e il suo respiro caldo stuzzicarmi la nuca.
-Guarda, guarda chi mi è capitata fra le mani- disse ridendo e stringendo la presa sul mio bacino.
Vidi Munkustrap avvicinarsi con gli altri ma fermarsi alle parole di Macavity che continuava a stringere la stretta su di me.
-Fermi tutti o la uccido all'istante- disse mentre io cercavo di dimenarmi, si avvicinò alla mia orecchia e mordendola mi disse -vale anche per te-, mugugnai di dolore ma cercai di non darlo a vedere per non dargli soddisfazione.
-Comunque.. mia piccola Demetra ho un contro in sospeso con te, ricordi?- mi chiese indietreggiando qualche passo mentre.. leccava il sangue che fuoriusciva dal mio orecchio.
-Mollami!- urlai con voce rauca per la sua stretta, intorno a me tutti mi fissavano con il terrore negli occhi, volevano intervenire ma sapevano di non poterlo fare e questo li faceva arrbbiare, infuriare.. lo vedevo dai loro occhi.
Cominciai a dimenermi di più mentre lui abbassava la mano verso il mio ventre.. non volevo che mi toccasse lì... non volevo che li sentisse; ma sembrava che gli piacesse.. che gli piacesse farmi sentire che stava vincendo lui.. che mi aveva in pugno.
-No.. mi piace questa posizione.. mi intriga- disse con un sorriso perfido sul muso; strinse ancora la stretta e per un momento boccheggiai cercando l'aria.
-Lasciala immediatamente!- urlò Munkustrap. -No- rispose semplicemente il gatto rosso.
Continuavo a dimenarmi ma era come cercare di combattere un muro, non riuscivo a muoverlo di un millimetro.
-Allora visto che non sembra giungerti alla memoria... tu mi hai smascherato piccola bastardina... se non fosse stato per te avrei vinto ma tu.. tu hai dovuto proprio mettermi in mezzo eh?- disse urlando e stringendo la stretta.. troppo.
Un gemito mi uscì dalle labbra e sentii l'aria che usciva dai miei polmoni.. non respiravo più.
-E adesso posso vendicarmi...- disse sorridendo maliziosamente.
La zampa che mi stringeva il petto scese sul ventre e sentii chiaramente il rumore degli artigli che uscivano.
Cercai di divincolarmi ma era troppo tardi.
Sentii il dolore allucinante al ventre mentre io urlavo, poi non sentii più niente.
Udii distintamente l'urlo di Munkustrap ma per via delle lacrime non riuscivo a vedere niente.
Poi il dolore svanì... aveva fatto male ai miei cuccioli... una rabbia cominciò a montare in me finchè non raggiunsi l'apice e gli tirai una gomitata nel costato.
Lo sentii espirare preso alla sprovvista ed ebbi giustò il tempo di girarmi e mettergli le mani al collo stringendo ed affondando le unghie nella carne.
Lui però rise, rise e mi strappò le zampe dal suo collo stringendo il mio con le sue zampe e mi alzò.
Non respiravo...
-Bella mossa Demetra...ma non è abbastanza- mi schiantò contro il muro e comincò a stringere di più facendomi sbattere la testa.
Mi faceva male... molto male.. era un dolore innaturale.
Gemetti e sentii la stretta intorno al mio collo si allentava fino a scomparire, facendomi rimpiombare in uno stato di buio costante.
 
 
POV JEMINA
 
Il corpo di Demetra cadde a terra priva di sensi, come un di quei pupazzi che usavano i cuccioli degli umani.
Mi avvicinai velocemente instintivamente verso Demetra per difenderla, dovevo portarla al sicuro ma era troppo pesante per me.
Come se mi avesse letto nel pensiero, Pouncival si materializzò al mio fianco e mi aiutò a portala lontano dal centro della piazzola.
Vidi gli altri Jellicle e Munkustrap lottare contro Macavity che però aveva chiamato i rinforzi.
Gatti e gatte randage cominciarono a scendere nella piazzola,  allontanando i Jellicle che si avvicinavano troppo al loro capo clan.
Sentii Demetra sotto le mie zampe respirare affannosamente ed il panico mi invase, abbassai lo sguardo verso il suo ventre e vidi chiaramente i segni degli artigli di Macavity da cui provenivano rigoli e rigoli di sangue.
Cominciai a leccarle le ferite per cercare di cicatrizzarle nel minor tempo possibile mentre con la coda dell'occhio vidi Pouncival in piedi davanti a noi che combatteva contro un randagio.
Mi nascosi ancora di più trascinando Demetra con me e vidi alcuni randagi feriti che scappavano via, poi sentii chiaramente Macavity che diceva -ci rivedremo- ringhiando e soffiando contro i Jellicle.
Mi decisi ad uscire solo quando sentii assoluto silenzio e cominciai a scrollare leggermente Demetra per farla svegliare -Dem.. Demetra?Per favore svegliari.. è finita- le accarezzai una guancia.
La vidi respirare profondamente ed aprire gli occhi dorati puntandoli nei miei, ci mise un po' a focalizzarmi ma prima che potessi dire niente mi stava abbracciando.
Strinsi la stretta e lei mi sussurrò, -grazie Jemina- io le sorrisi ma prima di poterle dire “di niente” era già avvolta dalle braccia di Munkustrap che la stringevano come se non ci fosse un domani.
Mi allontanai un po' per lasciare loro un po' di privacy e mi avvicinai a Pouncival che mi stava aspettando.
Mi accucciai affianco a lui e notai un profondo taglio sulla spalla, lo guardai spaventata e gli leccai la ferita finchè non smise di sanguinare.
Lui mi sorrise e mi passò un braccio intorno alle spalle con fare protettivo, -grazie- mi disse, io gli feci un cenno e dissi -grazie a te-.
-Per cosa?- mi chiese -per avermi protetta, me e Demetra- dissi io guardandolo.
-Non ricordi? Io lo farò sempre- e così dicendo mi spettinò la testa come faceva quando eravamo piccoli.
 
 
POV DEMETRA
 
-Munkustrap?- sussurrai io stordita sentendo le sue braccia intorno alle spalle e il suo muso nell'incavo del mio collo.
-Demetra... stai bene?- mi chiese stringendo la stretta con voce leggermente roca come se avesse pianto; in un momento ritornò tutto come un ondata di brutti ricordi.
Macavity che mi stringeva...che sussurrava al mio orecchio che si sarebbe vendicato..che piantava le unghie nel mio addome..
-O no.. -sussurrai io, non volevo abbassare lo sguardo e guardare che cosa avevo perso.. chi avevo perso.
Cominciai a lacrimare ma mi costrinsi a guardare in basso... le ferite erano profonde ma quasi completamente cicatrizzate e questo lo dovevo a Jemina.. sapevo che era stata lei a soccorrermi, avevo riconsciuto il suo odore da giovane.
Appoggiai una zampa sul ventre e sentii un movimento... o meglio un calcio.
Avevano calciato! Stavano bene! Erano vivi e stavano bene! Un'ondata di euforia mi invase e finalmente mi rilassai nonostante sentissi ancora la sua stretta sul collo.
Un sorriso mi invase il muso e fissai gli occhi in quelli di Munkustrap che mi guardavano confuso, gli afferrai la zampa e la posizionai sul ventre dove avevano appena calciato e lo fecero di nuovo al tocco del papà.
Il volto di Munkustrap sbiancò in un momento per poi inumidirsi per via delle lacrime di gioia che gli bagnavano il muso, -saremo genitori- sussurrai io baciandogli le guancie rigate dalle lacrime.
Lui sorrise di nuovo e mi strinse il viso portandolo vicino al suo e baciandomi appassionatamente e schiudendomi le labbra con le proprie.
Quando ci staccammo i suoi occhi erano fissi nei miei.. oro nel zaffiro, -diventerò papà?- mi chiese; io annuì sorridendo.
Mi strinse a sé ridendo e tenendomi alzata fece una giravolta, poi quando mi posò a terra mi guardò preoccupato dicendo -non ti ho fatto male vero? Insomma... è la prima volta, non so come comportami e...-, io gli posai la zampa sulle labbra dicendo -tranquillo mio Protettore.. sto bene, staremo bene- sussurrai io sorridendo, -tranne per quel lurido verme schifoso- disse sputando quella frase fra i denti.
Si staccò da me e gridò al di sopra del copertone, -Gatti Jellicle! Macacity complotta contro di noi.. e questa era la prima di una lunga serie di attacchi a parere mio... dovremo fare dei turni di guardia.. le anziane proteggano di cuccioli, i giovani maschi pronti per combattere si mettano nei punti più alti per controllare, dopo faranno dei turni.. le gatte aiutino come possano- disse.
Io mi avvicinai a lui che però mi fermò subito -tu no- mi disse, -come io no?- risposi.
-Tu non andrai né a combattere né a fare qualcosa che ti metta in pericolo... vai a controllare i cuccioli.. non posso pensare che ti... che vi succeda qualcosa. Macavity non vuole vendicarsi della tribù, vuole far soffrire me e te e nelle tue condizioni sei tu quella che vuole... sa che adesso sei nella condizioni adatte per vendicarsi di entrambi con un colpo solo- disse posandomi una mano sul ventre ed accarezzandolo dolcemente mentre mi guardava con gli occhi seri e preoccupati.
-Ma munkustrap.. non posso . Non posso rimanere con le mani in mano mentre tutti rischiano la vita!- dissi io avvicinandomi a lui di un passo .
-Ma Demetra..- provò a dire lui, gli misi una zampa sulla bocca per zittirlo.
-Io l'ho già smascherato una volta... il mio olfatto è uno dei migliori in questa tribù...- dissi io.
Lui si avvicinò e mi diede un veloce bacio a fior di labbra, -lo so.. ma non posso perderti... ho avuto troppa paura l'ultima volta...Tu nel frattempo aiuta come poi... devo mettere loro e te al sicuro prima di fare qualcosa.  E so già da chi andare- disse allontanandosi e lasciandomi da sola in mezzo alla piazzola.



Grazie mille per avermi seguito fino ad adesso!
Al prossimo capitolo!

Un bacio, 
Dany


 

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Capitolo 3
*** CAPITOLO 3: Attesa ***


Ciao a tutte :) Eccomi tornata (con il solito ritardo XD non odiatemi) con il terzo capitolo di questa storia che spero piaccia a qualcuno :)
Mi scuso in anticipo visto che il capitolo diciamo è "tranquillo" ma mi rifarò con il prossimo prometto :)e per gli eventuali errori nella scrittura ma in questi giorni non dormo molto (Croce sul cuore).
Quindi vi lascio alla lettura e spero che vi piaccia.
p.s. MI fareste veramente tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto contenta se recensite :) quindi se lo fate sapete che avete fatto contenta la sottoscritta.
Buona lettura :3
[Revisionato]

 
POV  MUNKUSTRAP
 
Era da molto che non andavo a trovare il gatto bianco e nero e sinceramente avevo paura di essermi dimenticato il posto in cui abitava.
Mi affidavo all'olfatto nel tentativo di seguire la traccia lasciata dal gatto magico. Era lieve ed essere nel territorio degli umani, con tutti i loro ristoranti e la loro immondizia, non aiutava.
Si era allontanato parecchio dalla discarica e questo non mi piaceva affatto.. stare così lontano da  Demetra, sopratutto in quello stato mi logorava più della rabbia per Macavity.
Continuai a camminare un altro po' nei vicoli umani nascondendomi qualche volta quando sentivo rumori troppi vicini.
Ma ormai dovevo esserci.
Mistoffeles aveva un odore molto particolare.. quasi “magico”, sembrava un mix di spezie orientali e piccanti.
Non era un brutto odore.. era solo strano, come il gatto a cui apparteneva del resto.
Mi mossi all'interno del vicolo n° 8 della fabbrica di legname e cominciai a cercare in ogni possibile nascondiglio ma di Mistoffeles nessuna traccia.
Stavo per salire sul tetto quando un “puff” alle mie spalle mi ditrasse; mi girai e vidi il muso bianco di Mistoffeles che mi guardava sorridendo.
-Che bella sorpresa Munkustrap! A cosa devo la tua visita?- mi chiese cordiale e sorridente come al solito.
-Non ci sono belle notizie Mistoffeles- dissi io abbassando lo sguardo e cominciai a raccontare tutto quello successo, compresa la gravidanza di Demetra.
-Nonostante i brutti fatti che stanno succedeno però ti devo fare le congratulazioni per Demetra- mi disse stringendomi una zampa.
-Lo so, grazie Mistoffeles ma non so quale sarà la sua prossima mossa ma ormai sono certo che voglia Demetra e i cuccioli per vendicarsi della scorsa luna Jellicle quindi ho bisogno di una sorta di protezione per Demetra.. ho bisogno che tu la protegga con qualcosa.. qualsiasi cosa- dissi io quasi come una supplica.
-Oh.. non posso fare molto finchè non ha i cuccioli.. insomma da quello che mi dici Macavity vuole loro quindi una volta avuto potri nasconderli ma per adesso posso solo proteggerla... avendo un buon udito, modestamente, quasi il migliore, potrei avvisare molto prima che arrivi Macavity e quindi portarla in un posto sicuro e lontano in quello stesso momento ma con gli adulti è un po' faticoso quindi non potrò farlo molte volte- mi disse.
-Non servirà molte volte Mistoffeles.. ti sono immensamente grato- dissi io sorridendo.
-Non devi esserlo, voi siete la mia famiglia, per voi farei questo ed altro- disse lui.
-E adesso torniamo dai Jellicle eh?- aggiunse dopo qualche momento di silenzio.
Io annuii e lui mosse leggermente le zampe, -che stai facendo?- chiesi io curioso.
-Ti faccio provare sulla tua pelle l'eventuale fuga che dovrei far fare a Demetra... rilassati- disse lui sorridendomi.
Ma non mi rilassai... sinceramente avevo paura delle cose che non consoscevo; respirai e vidi intorno a me formarsi una specie di nebbia grigia, come quella che gli umani usavano per fare gli effetti nei loro film.
Vidi la nebbia avvicinarsi e coprirci interamente; poi più niente.
 
 
POV DEMETRA

-Tranquilla sarà qui a momenti- mi disse per l'ennesima volta Jemina, stavo camminando avanti ed indietro tenendomi la pancia da ormai due ore.
L'ansia stava crescendo a dismisura ed avevo paura di scoppiare da un momento all'altro e di mettermi ad urlare.
Avevo cercato di aiutare come potevo ma non riuscivo a concentrarmi e quindi non aiutavo nessuno.
Jemina mi aveva affiancato nelle ultime ore e continuava a ripetermi che sarebbe andato tutto bene ma sembrava che lo dicesse più a se stessa che per farmi tranquilizzare.
-Jemina ha ragione... Demetra devi stare tranquilla sopratutto nelle tue condizioni- disse Jenny che si era unita a noi due per farci compagnia.
-Non ci riesco.. è via da due ore, insomma dovrebbe essere già tornato!- dissi con un urletto isterico.
Da quando ero diventata così isterica?
Cominciai a respirare affannosamente appoggiandomi alla macchina gialla; Jenny mi fu subito accanto tenendomi il viso imperlato di sudore.
-Demetra.. devi calmarti, l'ansia fa male ai cuccioli- mi disse Jenny accarezzandomi la schiena con movimenti lenti e circolari che mi rilassarono velocemente.
Respirai profondamente un paio di volte e dissi -grazie .. grazie Jenny ma ho .. ho paura e non riesco a rilassarmi senza Munkustrap.. ho paura, ho paura per loro- dissi indicandomi l'addome gonfio.
-Adesso ascoltami.. vai a distenderti e riposati, appena arriverà Munkustrap gli parlerò io e lo manderò da te ok? E non preoccuparti per loro... manca solo una settimana e stanno bene, te lo assicuro- mi disse lei guardandomi dritta negli occhi.
-Lo pensi davvero?- chiesi io ansiosa, lei mi guardò con uno sguardo completamente calmo ed annuì, ci credetti veramente ma mi sentivo stanca.. troppo stanca.
-Ora però devi andare veramente a riposare... una gatta nelle tue condizioni ha bisogno solo di riposo- mi disse e mi accompagnò alla sua tana nonostante tutte le mie proteste.
Mi appoggiò le zampe sulle spalle e mi fece accucciare “gentilmente”.
Mi infilò sotto alcune coperte e mi diede un leggero bacio in fronte.
Stava per andarsene ma la fermai.. non volevo stare sola finchè non fosse arrivato Munkustrap.
-Aspetta Jenny... finchè non arriva Munkustrap potresti restare tu o mandarmi Jemina? Non voglio stare sola- dissi io, lei mi osservò per un momento ed annuì.
-Io devo badare ai cuccioli ma Jemina sarà contenta di venire qui- mi disse prima di sparire nell'oscurità.
Dopo qualche momento una testolina bruna sbucò dall'entrata sorridendomi dolcemente, mi si accucciò di fianco e mi fissò negli occhi.
-Grazie per essere venuta Jemi.. non so come ringraziarti.. di tutto- non sapevo esattamente che cosa dire, in fondo non ci ero abituata, non chiedevo mai niente a nessuno, ero indipendente e mi autogestivo.. non incappavo molte volte in quel genere di cose e situazioni.
-Non devi farlo semplicemente, Demetra io ti ho sempre visto come un esempio da seguire, quasi come una sorella maggiore.. quella che non ho mai avuto, quindi semmai sono io a doverti ringraziare- disse molto velocemente e con le gote arrosate.
-Oh Jemina..- disse e le posai una zampa sopra la sua, -apprezzo molto quello che hai detto- dissi semplicemente.
-Beh.. io- arrossì e mi resi conto che non gli venivano fatti molti complimenti, complimenti che meritava sicuramente.
-Jemina sei una splendida gattina, anzi che dico ormai sei una gatta, una meravigliosa e dolcissima gatta... i maschi faranno a gara per te lo sai?- le sorrisi e dalle sue labbra fuoriuscì la sua tipica risata cristallina.
-Oh..non credo, sono maldestra nel ballo e non so come fare ad attirare i maschi.. insomma non so muovermi in modo sensuale come.. come Cassandra- disse scarlatta in viso.
Io le posai una zampa sul mento e glielo alzai per averlo all'altezza col mio, -ti è mai parso che io mi muova sensualmente?Per questo dovresti chiedere meglio a Bombalaurina- dissi io ridendo leggermente e posizionando una zampa sul ventre, li sentivo scalciare.
Jemina seguì con lo sguardo il movimento e lo vidi; -vuoi...vuoi sentire?- le chiesi.
Lei annuì leggermente e timidamente mi porse una zampa; io l'afferrrai e la strinsi leggermente posizionandola alla base del ventre.
Il suo sguardo si perse sulla sua zampa e la vidi alzare il viso allarmata ed allo stesso tempo felice e sorridere come non mai quasi saltando sul posto.
-Oddio! Oddio! Gli ho sentiti! Gli ho sentiti!- disse con un gridolino, risi leggermente e lei mi sorrise di nuovo guardando la zampa ancora appoggiata alla mia pancia.
Le sorrisi dolcemente e lei rispose al sorriso, -hai ..hai già deciso come chiamarli?- mi chiese.
Io feci cenno di no con la testa.. insomma non sapevo nemmeno quanti erano e se erano maschi e femmine.
-Ho qualche leggera idea.. ma credo che dovrebbe deciderli anche Munkustrap... spero solo di non farli nascere mentre Macavity ci minaccia, insomma vorrei solo che tutta questa storia finisse- dissi io abbassando lo sguardo.
-Andrà tutto bene, tranquilla- disse e sentii la sua zampa sulla mia  stringersi a breve.
Passammo così quasi mezz'ora a parlare e questo mi rilassò molto, facendomi estraniare per qualche momento da tutta quella situazione che mi circondava.
In quel momento mi sentivo solo una futura mamma e non qualcuno che doveva scappare per sopravvivere.
 
 
POV MUNKUSTRAP
 
-Mistoffeles... mi gira la testa è normale?- chiesi io cercando di non vomitare lì, dopo quella specie di viaggio che mi aveva fatto fare Mistoffeles.
-Sì, è normale tranquillo. La nausea passerà fra qualche momento- mi disse lui posandomi una zampa sulla spalla mentre lui sembrava essere uscito da un ottima dormita.
Eravamo “apparsi” ai confini della discarica e cominciammo ad avanzare, cercavo di sentire qualsiasi odore estraneo ma per fotuna avvertivo solo gli odori dei Jellicle intorno a me.
-Saranno tutti contenti di vederti Mistoffeles- dissi io per rompere il silenzio che si era creato, -lo sarò anche io, mi mancano molto i Jellicle- disse lui.
Arrivammo alla porte della discarica e l'odore “di casa” mi invase, sorrisi leggermente nel vedere tutti che si davano da fare come la grande famiglia che eravamo, non potevo però non avere quella punta di rabbia per chi aveva reso necessario tutto ciò.
Quel verme rosso.
I giovani maschi erano di vedetta e vidi subito Cassandra avvicinarsi a Mistoffeles per salutarlo, avevo visto nascere la loro amicizia negli anni; assomigliavano molto ad uno di quegli illusionisti umani e la loro assistente.
Mi allontanai per lasciare Mistoffeles ai Jellicle che lo volevano salutare e mi avvicinai alla tana mia e di Demetra per vedere come stava ma quando entrai non c'era.
Mi invase il panico... ero ancora troppo felice per la notizia che mi aveva dato, ma con l'amore che cresceva per lei cresceva anche la paura sia per Demetra che per chi teneva in grembo.
-Non è qui Munkustrap- disse una voce che consoscevo fin troppo bene alle mie spalle, mi girai e vidi Jenny appoggiata con la spalla all'entrara.
-Ciao Jenny, Demetra dov'è?- chiesi io insistente; -è nella mia tana con Jemina.. ma Munkustrap dobbiamo parlare- disse lei con aria cupa.
Mi preoccupai a morte, -ti ascolto- dissi io incitandola; -oggi non è stata bene.. tutta quest'ansia non fa bene né a lei né ai cuccioli... ha bisogno di te e di te soltanto, non può portare a fine la gravidanza senza il suo compagno- disse molto seria.
Mi avvicinai a lei e quasi imprecai sottovoce, -è tutta colpa di Macavity... ora capisco che cosa vuole... vuole che non le stia vicino- dissi io arrabbiato più che mai.
Sentii la zampa di Jenny sulla mia spalla e i suoi occhi puntanti nei miei -Munkustrap, vai da lei e rimani con lei- disse con voce ferma e sicura.
La rabbia svanì ed annuii.
Cominciai a correre verso la tana di Jenny e mi fermai per riprendere fiato quando arrivai all'entrata.
Entrai lentamente e respirando e vidi Demetra avvolta da una coperta nella cesta di Jenny con Jemina accanto che rideva sorridendo. Ed anche Demetra rideva.
Rimasi qualche momento li ad ascoltare quel suono meraviglioso poi entrai del tutto e vidi che Demetra mi aveva visto.
-Ciao Munk- sorrise Jemina alzandosi e abbracciandomi leggermente, si avvicinò al mio orecchio e mi sussurrò un “congratulazione” prima di uscire dalla tana e lasciarci completamente da soli.
Mi avvicinai lentamente e lei si alzò togliendosi involontariamente la coperta dalle spalle, -Demetra io...- provai a dire mentre mi chinavo verso lei ma le sue labbra bloccarono le parole sul nascere.
Mi avvolse le braccia intorno al collo e io la strinsi i fianchi, -non dire niente- mi disse sfiorandomi con le unghie il labbro.
-Mi dispiace.. è tutta colpa mia, se sei stata male... se Macavity vuole vendetta- dissi io guardandola negli occhi dorati.
Zaffiro nell'oro.
Lei mi sfiorò di nuovo le labbra con l'unghia e senza dire niente io la presi di nuovo in braccio e la rimisi nella cesta riavvolgendola nella coperta.
-Non voglio che tu e loro prendiate freddo- sussurrai io, lei sorrise e disse -allora vieni qui e riscaldaci tu-.
Non me lo feci ripetere due volte ed entrai nella cesta con lei, era un po' piccola ma lei appoggiò la testa sul mio petto e ci stemmo benissimo.
Le passai una mano sul ventre accarezzandoglielo e sentii un piccolo movimento, come un calcio... mi fermai e la guardai: lei sorrideva.
-Stanno salutando il loro papà- mi sussurrò e io le diedi un piccolo bacio a stampo.
-Sai Munkustrap... Jemina prima mi ha chiesto una cosa- cominciò lei sfiorando la mia pelle con la sua guancia.
-Cosa?- chiesi io accarezzandole di nuovo il ventre, -come avrei chiamato i cuccioli- rispose lei.
-E tu cosa gli hai risposto?- le chiesi io guardandola negli occhi; -che... avevo qualche idea.. ma che volevo sentire te.. quindi come vorresti chiamarli?- mi chiese.
Io ci pensai su un bel po' sinceramente continuando ad accarezzarle il ventre.
-Quanti saranno?- le chiesi, -Jenny mi ha detto che dovrebbero essere due, ma non sappiamo se sono maschi o femmine, per quelo bisognerà aspettare che vengano alla luce ma io ho come un presentimento- sussurrò lei.
Due... due cuccioli! Ero felicissimo..-quale presentimento?- le chiesi, -secondo me saranno un maschio e un femmina- sussurrò sorridendo.
-E come vorresti chiamare lei?- le chiesi io, -non lo so a me è sempre piaciuto Iris- sussurrò con le labbra premute sul mio petto.
-E allora sarà Iris.. è un bellissimo nome- dissi accarezzandole le orecchie; -e per il maschio sceglierai tu- mi disse.
-Sai... non molti Jellicle conoscono come è nata effettivamente la nostra tribù.. e mi è sempre piaciuto il nome del primo capo clan- dissi io.
-Ossia?- mi chiese curiosa lei, -Argo... mi è sempre piaciuto questo nome- dissi io sorridendo.
-Argo... mi piace molto- disse lei, la vidi alzarsi e avvicinò il volto al mio sfiorando il naso con il mio.
Io la trassi a me e la baciai di nuovo assaporando il sapore della sua pelle a contatto con la mia.
 
*Dopo qualche giorno*
 
POV JEMINA
 
Erano passati alcuni giorni da quando avevo passato del tempo con Demetra e sinceramente mi sentivo più rilassata.
Macavity non aveva dato segno di voler attaccare e non c'erano stati più avvistamenti né del gatto rosso né dei suo randagi.
Ormai tutti i Jellicle sapevano che Demetra aspettava dei cuccioli e ormai la tribù era piombata in quello stato di frenesia e di felicità verso la gatta dorata.
Qualche volta la andavo a trovare per parlare un po', ogni volta sembrava più stanca ma sembrava anche... radiosa.
Diceva ogni volta che non c'è la faceva più e che voleva dare alla luce quei cuccioli per poi darli a me per far pratica come babysitter; poi scoppiavamo a ridere come non mai.
I turni di guardia continuavano ma con meno frequenza, quando toccava a Pouncival lo affiancavo per non farlo annoiare e qualche volta mi meravigliavo a fissarlo rapita.
Stavano succedendo troppe cose intorno e dentro di me.
Qualche volta andavo a fare una passeggiata con Demetra, perchè a detta di Jenny bisognava camminare per i crampi, e lo stavamo facendo anche in quel momento.
-E allora avete deciso come chiamarli?- chiesi io curiosa mentre la gatta mi camminava di fianco, -diciamo di sì ma vogliamo sia una sorpresa per la tribù- disse lei.
-Non vedo l'ora- dissi io sovrappensiero, -non dirlo a me, voglio vedere i miei cuccioli, voglio guardarli negli occhi- disse lei sorridendomi.
Io mi guardavo in giro molto sovrappensiero, -Jemina... c'è qualcosa? Ti vedo distratta... non c'entrerà un certo gatto vero?- mi chiese maliziosamente.
-N..No ma che dici?- chiesi io scarlatta in viso... aveva indovinato in pieno l'oggetto dei miei pensieri.
-Tremolio nella voce, guance arrossate... io direi che stai pensando a qualcuno... ora mi basta scoprire chi sia questo qualcuno- disse lei sempre con quel sorriso malizioso.
-Demetra!- dissi, lei si mise a ridere, lei alzò le spalle e disse -ok..ok, non dico niente; però ricordati che qualunque gatto tu sceglierai, sarà un pazzo se dice di no e se lo fa mandalo da me- mi disse guardandomi negli occhi.
-Lo farò- dissi io ridendo con un mezzo sorriso... Povero Pouncival se mi avesse detto di no.. poi mi fermai.
Perchè avevo pensato Pouncival? Perchè proprio a quel gatto così simpatico e bello... come cosa? Perchè stavo pensando al mio migliore amico in quel modo?
Per il Dolce Aldilà.. non potevo essermi innamorata di Poucival.
E se avesse detto di no?
Sarei rimasta distrutta lo sapevo, e lo sarei rimasta per molto tempo ma Pouncival.. non era il gatto da fare così... e se lo fosse?
Un migliaio di domande mi vorticavano nella testa quasi che sentii in ritardo l'urlo di Demetra.
-Jemina attenta!- disse urlando e io mi voltai, dietro di me a pochi centimetri di distanza c'era Macavity in persona che mi osservava con un sorriso malizioso.
Eravamo al capolino della discarica ma sentivo in lontananza i passi dei Jellicle richiamati dall'urlo da Demetra.
Sentii le zampe di Macavity intorno ai fianchi che mi accarezzavano... io ero completamente impietrita dal panico.
Lo guardavo negli occhi e non riuscivo a muovermi.
Perchè non riuscivo a muovermi?
La sua zampa artigliata si chiuse intorno al mio fianco e sentii le unghie infilarsi nella carne.
Urlai di dolore e vidi Demetra che si avvicinava, -ferma dove sei... visto che sembrate così amiche, credo che la porterò con me e mi divertirò con lei- mi fece girare con la schiena contro il suo petto e vidi Pouncival che correva con il panico negli occhi.
Lo fissai mentre mi guardava mentre la zampa di Macavity mi premeva sulla bocca e sul naso.
Cominciai a muovermi cercando ossigeno ma la sua stretta era come cemento.
Cominciai a rantolare e sentii le tenebre avvolgermi con l'immagine degli occhi di Pouncival fissi nella mia mente.



Al prossimo capitolo, 
un bacio, 


Dany

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Capitolo 4
*** CAPITOLO 4: Separazione ***


Eccomi tornata con il nuovo capitolo! Vi lascio leggere subito per scusarmi del ritardo!
[Revisionato]

 
POV POUNCIVAL
 
Mi cedettero le gambe mentre il piccolo corpo di Jemina veniva trascinato nell'oscurità da quel bastardo di Macavity.
Sentivo gli occhi pungermi e la gola bruciarmi ad ogni respiro; il terreno sotto le mie zampe sembrava quasi immateriale, praticamente lo avvertivo appena.
Mi rialzai e feci per ricorrerlo; forse sarei riuscito a raggiungerla, avrei ucciso Macavity e avrei riportato Jemina a casa.
Stavo per mettermi a correre quando sentii una zampa afferrarmi, mi girai e vidi Munkustrap che mi guardava con gli occhi ricolmi di dolore mentre la testa faceva di no con la testa.
-No Pouncival.. non puoi andare- mi disse in un sussurro.
-NON POSSO LASCIARLA, IO LA VOGLIO COME MIA COMPANG E NON LA LASCIO NELLE MANI DI QUEL VERME!- urlai in preda alla furia più totale.
Sentivo i muscoli frementi, volevo muovermi, dovevo muovermi al più presto se no non c'è l'avrei fatta.
-Pensi che io non le voglia bene Pouncival? Per me è come una figlia... ma è troppo pericoloso andare adesso e sopratutto da soli. Dobbiamo aspettare- mi disse e quelle parole furono come pugni al mio stomaco.
In quel momento ero decisamente arrabbiato, -ASPETTARE COSA? CHE LA UCCIDA?- urlai di nuovo mentre vedevo tutti gli occhi dei gatti Jellicle su di me, ma non me curavo.
Guardai Electra ed Etcereta che stavano piangendo abbracciate, Jemina era parte del loro trio e le due sembravano distrutte ma sicuramente non come me.
Lei era la mia metà.
Io volevo lei, la volevo come compagna  ma non mi importava della sua decisione. E non glielo avevo nemmeno mai detto.
Poteva anche odiarmi ma doveva farlo lì, con me alla discarica.
-Pouncival... lo so che se ti dicessi di no, ci andresti da solo ma voglio solo dirti questo, aspetta che faccia giorno... Macavity non esce mai di giorno e sarà più vulnerabile- mi disse in un sussurro probabilmente udibile solo a me.
Annuii impercettibilmente. -Ma adesso devo chiederti di rimanere qui, per favore, come protettore è mio dovere proteggere tutti quelli nella discarica- disse dopo a voce alta.
-Io non posso rimanere qui- sussurrai io in un sussurro, Demetra mi stava fissando con occhi doloranti e stranamente pallida come se stesse male ma non disse niente, avevo capito tutto dal suo sguardo.
Era un “stai attento”.
Era il suo permesso per andare.
Non che mi servisse ma apprezzavo che Munkustrap e Demetra fossero d'accordo con me.
Sarei andato da solo però. Non volevo nessuno con me.
Poi sentii qualcosa cadere e mi girai, mi si fermò il fiato in gola...al suolo c'era Demetra che si teneva il ventre con le lacrime agli occhi e mentre dalla bocca le fuoriuscivano rantoli di dolore.
Munkustrap era di fianco a me e le teneva in braccio; mi avvicinai anche io in preda al panico.
In quei giorni con Jemina... mi ero riavvicinato a Demetra e il bene che le volevo era cresciuto a dismisura.
La consideravo quasi una sorella maggiore.
Ed ora stava male, percorsa da scosse di dolore.
-Jenny!- urlò Munkustrap e la gatta a pois si materializzò al nostro fianco; -che succ...? Demetra! Oddio Munkustrap portala dentro. SUBITO!- urlò l'anziana.
Munkustrap lo fece e in poco tempo fummo dentro la tana di Jenny.
Ci seguì solo Jellylora, che doveva aiutare Jenny ma gli altri rimasero fuori probabilmente per non disturbare anche se si avvertiva nell'aria la tensione che provavamo tutti per Demetra.
La gatta era scossa da raffiche di dolore e strisgeva il suo ventre come se volesse far uscire qualcosa a suon di stritolare.
Mi moriva il vuore vederla così.
-Che le succede Jenny?- chiese terrorizzato Munkustrap ad occhi sgranati e con una zampa sul muso di Demetra cercando di tranquilizzarla.
-I cuccioli... arriveranno presto, forse domani- disse la gatta tastando varie volte l'addome delle gatta.
-Che.. che facciamo per i dolori?- chiese di nuovo il gatto striato, io nel frattempo aveva preso la zampa di Demetra che me la stava stringendo come se volesse spezzarla.
Non osavo pensare al dolore che provasse.
-Munkustrap devi tranquilizzarla tu, massaggiale la schiena e il ventre finchè non si calma... io posso aiutarla ma sarà lei a dare la luce questi piccoli, sei tu l'unico che può veramente dargli una mano- disse Jenny.
Io guardai la mia zampa stretta a quella di Demetra e la sfilai seguendo Jenny fuori dalla porta.
Risalii velocemente la collinetta e mi accucciai li per pensare.
Per pensare a lei.
Ed a come potevo salvarla.
-Pouncival! Aspetta!- disse Etcereta salendo la collinetta e praticamente saltandomi addosso ancora scossa dai singhiozzi.
-Lo.. lo so che..che cos..cosa vuoi fare... quindi non lo fare ti prego- mi disse cercando di non singhiozzare.
La guardai e le asciugai le lacrime, - Etcy.. io devo andarci, con o senza il vostro permesso io andr e tu ne sei coscente- le dissi fissandola negli occhi argentei.
-Lo.. so.. ti con..conosco troppo bene.. sei ..test..testardo come un cane... ma non posso perdere anche te- disse calmandosi quel tanto che bastava per parlare senza troppe interruzioni.
-E non mi perderai Etcy- le diedi un veloce bacio sulla fronte, lei mi abbracciò ed affrondo il muso sulla mia spalla.
-Torna- mi disse solamente, io annuii e le sorrisi lievemente.
-Ora vai e cerca di mantenere il segreto più a lungo possibile- le dissi io, lei annuii continuando a lacrimare.
Le diedi un ultima occhiata poi saltai dalla parte opposta alla collinetta atterrando al di fuori della piazzola.
Mi girai un momento, un solo momento ma dopo continuai per la mia strada nell'oscurità.
Con una sola meta in mente.
 
 
POV DEMETRA
 
Un movimento goffo e circolare cominciò ad accarezzarmi la schiena ed il ventre placando per qualche momento i dolori lancinanti che mi avevano sorpreso.
Finalmente riuscii ad aprire gli occhi già offuscati dalle lacrime e dal sudore che mi scendeva dalla fronte.
Sentivo come se qualcosa mancasse dalla mia mano... quella stretta.
Spalancai gli occhi e mi invase il panico.. era già andato a salvarla.
Mi resi conto dello sbaglio epocale che avevo fatto con quella semplice occhiata complice.
No... era andato da solo.
Mi girai e vidi Munkustrap che mi accarezzava ancora con gli occhi iniettati di terrore fissi nei miei.
Mi diede un veloce bacio sulla fronte vedendo che lo guardavo senza urlare e sorrise leggermente senza smettere di accarezzarmi.
-Munkustrap....- sussurrai io cercando di vedere bene nonostante le lacrime, -Demetra...- mi sussurrò lui dandomi un lieve bacio sulle labbra.
-Munkustrap... è andato da solo.. Pouc è andato da solo, me lo sento- dissi io sicura guardando la mia zampa vuota.
Lui mi osservò per qualche momento e senza dire niente mi strinse a sé  io affondai il muso nel pelo striato del suo petto e cercai di calmarmi.
-Devo andare...- dissi io cercando di alzarmi, sentii una stretta che mi riportava nella cuccia.
-Tu non ti muoverai di qui hai capito Demetra? Non puoi neanche pensare di muoverti- disse Munkustrap con uno sguardo severo, quasi da far spavento.
Lo capivo.. anche io avrei fatto lo stesso ma non potevo lasciare Pouncival e Jemina da soli.
-Munkustrap lo so.. so perfettamente cosa pensi ma non posso abbandonare quei due... sono come fratelli minori per me, quasi come figli... Jemina mi è stata vicina in questo periodo, non posso abbandonarla e nemmeno Pouncival- dissi io guardandolo fisso negli occhi.
Lui mi scrutò per qualche momento poi disse con voce ferma, -Demetra non posso... se servirò ti chiuderò qui dentro per il tuo e il loro bene, non posso darti il permesso di andare in una missione suicida!-.
-Suicida...? Allora per te sono morti vero?- chiesi io sentendo le lacrime bagnarmi di nuovo le guance.
-Demetra... non intendo questo- disse lui, -no! Tu intendi precisamente questo!- dissi io puntandogli un artiglio sul petto.
Lui afferrò la mia zampa e me la strinse tirandomi verso di sè e stringendomi...
Non volevo abbracciarlo. Volevo andarmene lontana da tutti.
Sentivo che dovevo farlo.
Mi staccai lentamente da lui senza lasciare mai il suo sguardo, e mi alzai.
Lui questa volta non mi impedì di farlo; anzi venne con me e mi tenne stretta la zampa.
-Che cosa vuoi fare?- chiesi io.
-Di tutto. Voglio fare di tutto per aiutarti- mi rispose lui.
 
 
POV POUNCIVAL
 
Mi sembrava quasi di volare dalla velocità che usavo per muovermi, ma dovevo stare attento.
La traccia lasciata da Jemina e Macavity era molto debole e potevo perderla da un momento all'altro.
Probabilemente Macavity ed il suo clan avevano cambiato rifugio subito dopo l'attacco che avevano compiuto lo scorso anno ed infatti sembravano essersi posizionati fuori dalla periferia della città.
La parte più sporca e malfamata.
-Jemina ti prego tieni duro- sussurrai impercettibilmente, poi mi guardai intorno.
La traccia era sempre più debole e se non mi fossi velocizzato l'avrei persa.
Ero arrivato ad una fabbrica umana e mi fermai... la traccia sembrava bloccarsi lì ma intorno a me non c'era niente che mi desse l'impressione di essere nel covo di gatti randagi.
Un piccolo rumore mi distrasse e mi girai verso la mia destra.
In quel momento sentivo chiarmante che c'era qualcuno che mi osservava.
Il cuore cominciò a battere più velocemente e il respiro a farsi più regolare mentre l'adrenalina cominciava ad andare in circolo.
Un altro rumore questa volta alla mia sinitra.
Dovevano essere più di uno.
Mi girai velocemente compiendo un giro su me stesso e vedendo varie ombre che mi si avvicinavano.
Ci potevano essere due possibilità: o i randagi mi aveva seguito o mi stavo avvicinando troppo alla loro tana ed al loro capo-clan.
Speravo fosse la seconda opzione.
Essere vicino alla tana, voleva dire essere vicino a Jemina.
Sguainai le unghie e mi preparai ad attaccare ma il rumore si tramutò presto in piccoli singhiozzi sconnessi.
Qualcuno... stava piangendo.
-Jemina.. sei tu?- chiesi in un sussurro e mi avvicinai in quella direzione, era sicuramente una femmina, il tono era troppo acuto per essere un maschio o un cucciolo.
Mi avvicinai di qualche altro passo entrando in un ammasso di scatole.
Mi guardai intorno, sembrava tutto silenzioso e fermo in quel momento. Troppo silenzioso e fermo.
Vidi una figura rannicchiata in un angolo che si muoveva leggermente scossa dai singhiozzi.
Mi accucciai e vidi che non era Jemina.
Era una gatta completamente nera con qualche sprazzo di grigio sul manto del petto.
Aveva il muso immerso nelle zampe nere ed artigliate.. molto artigliate.
Mi tolsi un momento in ritardo mentre il suo singhiozzo si tramutava in un riso di gusto.
-Piccolo Jellicle... sei caduto nella nostra trappola- disse con voce gracchiante prima di saltarmi addosso con le unghie ed i denti sguainati.
 
 
POV JEMINA
 
Sentivo freddo... era troppo freddo.
La mia pelle era solcata dalla pelle d'oca e sentivo il muso ed il collo 
indolenziti.
Me lo tastai leggermente alla ricerca di eventuali ferite e cercai di aprire gli occhi.
Intorno a me solo oscurità.
Una voce profonda mi invase le orecchie ma non riuscivo a capire da dove provenisse.
-Bene.. bene, ci divertiremo molto piccola Jellicle- disse Macavity osservandomi dritta negli occhi mentre con la mano artigliata percorreva il mio muso.
Chiusi gli occhi.



Il prossimo capitolo sarà impegnativo! Con scontri e nuovi arrivati... ma niente spoiler.. 
Al prossimo aggiornamento. 
Un bacio!

 

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Capitolo 5
*** CAPITOLO 5: Argo ed Iris ***


Eccomi tornata, dopo poche ore, con il quinto capitolo. A voi la lettura, persone che leggete!
[Revisionato]


 
POV JEMINA
 
-Ci divertiremo molto piccola Jellicle- disse il gatto davanti a me percorrendo il mio viso con la sua zampa artigliata.
Chiusi gli occhi e sentii il suo respiro sul mio viso.
-Eddai piccola... non vorrai dire che intanto non vorresti divertirti eh- disse sfiorando il mio orecchio con le sue labbra provocando brividi di disgusto per tutto il corpo.
Feci un passo indietro tenendo sempre gli occhi chiusi ma sentii di nuovo il suo fiato sul collo.
-Come ti chiami?- mi chiese, cosa? Perchè lo voleva sapere?
Sentii le sue mani sulle spalle e mi scrollò energicamente, non risposi lo stesso.
Le mie labbra rimanevano serrate come i miei occhi e questo sembrava renderlo infuriato.
Mi scrollò di nuovo gettandomi a terra e per la prima volta aprii gli occhi per non cadere di muso e per mettere le zampe a terra accucciandomi.
Sentii qualcosa colpirmi il petto e un forte bruciore impossesarsi di tutto il corpo... era doloroso molto doloroso.
Tossii cercando un po d'aria e mi ritrovai il muso di Macavity a pochi centimetri dal mio, con i suoi occhi fissati nei miei.
-Allora vuoi dirmi come ti chiami?- mi gridò in muso.
-Jem...Jemina- sussurrai con le lacrime agli occhi.
-Era tanto difficile?- mi chiese afferrandomi le spalle con le unghie e tirandomi di nuovo in piedi.
-Ora che ne dici di divertirci?- disse avvicinando il muso al mio e sfiorandomi il naso col suo.
Stavo continuando e piangere inerme. 
Nel momento stesso in cui sentii la sua lingua percorrermi per l'interezza la guancia però indietreggiai di nuovo e gridai -no!-. L'occhiata che mi lanciò preannunciava dolore. 
 
 
POV DEMETRA
 
Sentivo che stavano arrivando ma non potevo smettere di camminare tenendomi il ventre.
Io e Munkustrap eravamo appena usciti dalla discarica seguendo le scie di Pouncival e Jemina, e quelle molto più flebili dei randagi.
-Stai bene?- mi chiese per l'ennesima volta lo striato guardandomi.
-Sì, Munk sto bene- dissi io cercando di sembrare più sicura possibile.
-Non siamo così lontani... potrei riportarti indietro ed andare ad solo- mi disse lui in un sussurro.
-Munkustrap... lo sai come la penso, mi hai detto che avresti fatto di tutto per aiutarmi.. beh, questo è quello che devi fare- dissi io guardandolo fisso negli occhi color zaffiro.
Mi strinse la zampa e continuammo a camminare finchè non mi fermai per riprendere fiato.
Eravamo in un pariferia della città, la parte più brutta e mi appoggiai ad un sacchetto pieno di stracci vicino ad un muro.
Cominciai a respirare sempre più velocemente mentre un dolore acuto cominciava a propagarsi dal mio ventre a tutto il corpo fino ad arrivare alla testa.
Caddi in ginocchio e mi tenne il ventre con le mani lacrimando.. faceva male.
-Demetra! Che succede? Ti prego parlami- disse lui accarezzandomi il muso.
-St..stanno arri...vando- dissi io fra un singhiozzo e l'altro.
-Chi? Chi sta arrivando?- mi chiese dandomi un bacio sulla fronte, -i cu..ccioli..- sussurrai io.
-Devo portarti indietro.. non possono arrivare qui- disse lui in presa al panico; gli afferrai la zampa e la strinsi trascinandolo verso di me.
Quando ebbi il suo muso a poca distanza gli dissi con voce stranamente ferma.
-Non c'è la faremo... Munkustrap siamo troppo lontani da casa- dissi guardandolo dritto negli occhi.
-Dem... che facciamo?- disse lui, io cercai di parlare ma un crampo o meglio “una contrazione” mi impedì di farlo facendo fuoriuscire dalle mie labbra un mugulio di dolore.
-Cos..dimmi che cosa fare per favore?- mi disse lui, mi avvicinai ancora e sussurrai -mi..mi sentiranno... devi trovare qualcosa per tapparmi la bocca e ...port..portami lont...lontano dall...la strada- dissi io tenendomi il ventre.
Lui mi prese in braccio e ci nascondemmo dentro una casa abbandonata abbastanza lontano dalla strada.
La polvere era spessa sul pavimento ma poco mi importava, Munkustrap mi appoggiò sopra una lurida coperta sporca e mi guardò.
-Trov..trova qualco..sa per le urla- dissi io cercando di non piangere per il dolore.
Sentivo che stava per succedere.
Stavano per arrivare.
-Demetra... qui non c'è niente- mi sussurrò a fior di labbra, ormai le lacrime mi offuscavano la vista e il sangue mi rimombava nelle orecchie.
-Tieni- disse una voce diversa dalle nostre, mi porsi un po' di lato e riconobbi il muso bianco di Mistoffeles.
-Mistoffeles? Che ci fai qui?- chiese Munkustrap, -non ricordi? Avevamo accordato che l'avrei protetta lei e i cuccioli e voi mi sparite sotto il naso? Insomma vi ho seguiti- disse lui sorridendo e posizionandomi qualcosa di moribido in mezzo alla bocca.
Cominciai a mordere quasi avendo paura che i denti si rompessero.
-Tu sai come si fa vero?- chiese Munkustrap al gatto prestigiatore che rispose -so molte cose ma questo non rientra fra le mie competenze più precise, però posso andare ad intuito- disse lui.
-Dimmi- disse Munkustrap mentre io rantolavo per il dolore, -tu devi tenerla tranquilla insomma, la tua presenza dovrebbe rassicurarla ed aiutarla....tu Demetra devi respirare- disse un po' impacciata Mistoffeles grattandosi le orecchie.
Lo cominciai a fare e senti Munkustrap che mi appoggiava sopra di lui, questo in effetti mi aiutì e non poco.
Sentivo le sue zampe percorremi le braccia per intero, soffermandosi sulle spalle e sul muso e stringendo le mie zampe nelle sue.
-C'è la puoi fare Demetra, sarai una mamma fantastica come la compagna fantastica che sei stata per me durante tutto questo tempo- mi sussurrò all'orecchio Munkustrap e sentii che sapevo che cosa fare.
Spingere.
Solo quello.
Cominciai a fare e sentii che il corpo faceva tutto da solo, fatto muovere da un istinto che aveva radici fondate nel cuore di ogni femmina di ogni specie.
Le contrazioni continuavano ad intermittenza, sempre più serrate; facevano male ma col male cominciavo a sentire come una sorta di frenesia che si stava impadronendo di me.
Sentivo che la coperta era bagnata sotto di me e che qualcosa di pesante si agitava, il dolore si era quasi dimezzato ma sapevo che doveva arrivare ancora uno dei due cuccioli.
-Sei bravissima Demetra.. ne manca uno- mi disse Mistoffeles mentre si stava chinando a vedere qualcosa che non ruscivo a scorgere.
Poi sentii che tutto era finito.
Respirai profondamente mentre sentivo Munkustrap sussurrarmi parole dolci per calmarmi.
Riuscii finalmente ad aprire gli occhi e le mani di Munkustrap mi abbandonarono per chinarsi anche lui sulla coperta.
Mi abbassai anche io e sbarrai gli occhi mentre alle orecchie mi giungevano piccoli miagolii acutissimi.
Due piccole palle di pelo si stavano muovendo e cercando da mangiare probabilemente.
Ne avvicinai uno o meglio lei e la osservai, aveva il manto di Munkustrap con solo qualche macchiolina rossastra e la posizionai meglio per farla mangiare.
Poi feci lo stesso con Argo, che però aveva il mio mantello con le orecchie, le punte delle zampe e la cosa dello stesso colore striato di Munkustrap.
Gli osservai mentre mangiavano e sorrisi, mi sentivo stanca, frustata ma completa.. finalmente completa.
Guardai Mistoffeles e mimai con le labbra un grazie a cui lui rispose sorridendo con un breve inchino, poi spostai la mia attenzione su Munkustrap che mi si era avvicinato e strusciava il viso sulle fronti dei cuccioli.
Dei nostri cuccioli.
Eravamo genitori.
Eravamo una famiglia.
Lui si chinò verso di me e mi diede un lungo bacio mordicchiandomi il labbro, era un bacio carico d'amore e di felicità e per la prima volta vidi Munkustrap piangere.
Si asciugò subito le lacrime fuggitive che le erano uscite dagli occhi e mi guardò di nuovo.
-Ti amo- mi disse, -ti amo anche io- sussurrai.
 
 
POV POUNCIVAL

Quella gatta nonostante fosse minuta e denutrita, sapeva combattere, probabilmente lo faceva per sopravvivere da sempre per quanto sembrasse giovane.
Ero riuscito ad evitare gran parte dei suoi attacchi ma la siamese era troppa veloce e in poco tempo mi ritrovai ferito in più punti.
Il resto dei randagi osservava la scena seduti comodamente su uno scatolone o sopra un bidone. Sembravano non volessero alzare un artiglio per la loro campagna.
Ecco qual'era la differenza fra noi e loro, noi ci saremo sempre aiutati in ogni caso, anche a costo delle nostre stesse vita.
Schivai l'ennesima artigliata diretta al mio muso abbassandomi e, sfruttando quella posizione, le afferrai entrambe le caviglie facendola cadere a terra e sormontandola un momento dopo.
Preparai un unghiata guardandola negli occhi allungati e la feci abbassare velocemente.
-No!- urlò una voce che riconobbi all'istante.
Mi girai subito allontanandomi dalla siamese che mi guardava infuriata.
-Jemina! Dove sei?- gridai guardando nella direzione dell'urlo, sembrava un'altra stanza; individuai la porta e mi gettai velocemente.
Non mi girai, sapevo che mi avrebbero inseguito e sentivo già i sibili alle mie spalle ma continuavo a correre verso la porta.
L'apertura era enorme, anche per il umani doveva essere grande; l'interno era completamente al buio e sembrava più freddo.
In mezzo alla spazzatura riconobbi una testa brunetta molto vicina ad un gatto rosso che si stava avvicinando a lei con un sorriso da bastardo sul viso.
Jemina era a terra terrorizzata, scossa dai singhiozzi e dalle lacrime.
Sembrava stare bene fisicamente tranne qualche traccia di sangue sul fianco.
Che cosa gli aveva fatto quel bastardo?
-Jemina!- urlai e lei si girò impercettibilmente verso di me, le sorrisi e mi avvinai a lei.
-Oh, che gradevole sorpresa.. un altro cucciolo...- disse Macavity rimanendo fermo mentre io mi chinavo su Jemina.
-Hey.. hey stai bene?- le chiesi io posandole le zampe sulle guance ed accarezzandogliele; -Pounc..? Sei tu?- mi chiese tra i singhiozzi.
-Sì, sì.. sono io- dissi io avvicinando il muso al suo e sfiorando il naso con suo; lei aprì gli occhi ed avvicinò le labbra alle mie sfiorandole appena.
Mi sentii sciogliere a quel contatto... finalmente.
Ma qualcuno che si schiariva la gola mi riportò alla realtà.
-Bene, direi che è una scena commovente... ma direi di passare al divertimento... Jellicle facciamo un patto. Se riuscite a sopravvivere a questo vi lascio tornare a casa per questa volta- disse il gatto rosso.
Lanciai uno sguardo a Jemina che mi fissava con le labbra schiuse e poi guardai Macavity.
-A cosa precisamente?- chiesi io.
-A quello che io chiamo arena- disse lui mentre i randagi disponevano sacchi o spazzatura varia per creare un grande cerchio intorno a noi.
-Dovrete combattere- disse lui osservandoci con un sorriso malizioso in viso.
Guardai di nuovo Jemina, non avevamo scelta... dovevo combattere, per me ma sopratutto per lei.
-Jemi.. devo combattere, tu nasconditi ok? Non voglio che ti facciamo del male- dissi io guardandola negli occhi.
Lei mi posò un dito sulle labbra, -dobbiamo combattere... non ti lascerò fare tutto da solo mentre io me ne sto nascosta e non ammetto repliche- disse lei guardandomi negli occhi e togliendomi il dito dalle labbra.
Stavo per replicare che non era sicuro ma le sue labbra mi bloccarono le parole in gola.
L'abbracciai leggermente mentre il bacio si faceva più prolungato ed intenso.
Ma la voce di Macavity mi riportò di nuovo alla realtà.
-Che il combattimento abbia inizio- disse mettendosi comodo sopra un bidone molto in alto.
Un gatto molto grosso e striato si fece avanti verso di noi, sguainai le unghie e mi misi davanti a Jemina cercando di convincermi su una cosa.
Saremo usciti di li, insieme.
 
 
POV MUNKUSTRAP
 
Ero padre.
Iris ed Argo avevano appena finito di mangiare e io guardavo Demetra con un sorriso ebete in viso.
Ero padre.
Per il Dolce Aldilà ero padre!
Avevo dei cuccioli miei e di Demetra... la mia compagna sembrava sfinita ma felice, mai quanto lo ero io.
Argo mi si avvicinò e sfiorò con la zampina il mio naso, io gli passai la zampa sulla pancia e lui miagolò di nuovo.
-Sono bellissimi Demetra, complimenti- disse Mistoffeles guardandosi intorno con un'aria preoccupata.
-Cosa c'è Misto?- chiese Demetra prendendo in braccio Iris.
-Siamo nel territorio di Macavity, sento l'odore- disse lui sbarrando gli occhi.
Vidi Demetra sbiaancare completamente, poi lanciò uno sguardo ad Argo ed Iris e guardò Mistoffeles.
-Misto.. tu devi andartene con loro, porta Argo ed Iris alla discarica e dalli a Jenny, lei saprà curarsi di loro fino al mio ritorno- disse con voce ferma.
Mistoffeles indietreggiò, -Demetra non posso lasciarti qui- disse lui mentre si cominciavano a sentire dei rumori di passi fuori dall'edificio abbandonato.
-Mistoffeles! Vai adesso!- disse Demetra alzandosi e prendendo in braccio i due cuccioli baciandoli leggermente la testa, poi guardò me ed io annuii.
-Sei sicura di non voler andare anche tu?- chiesi io, -sì, se no non sarei neanche partita- disse lei con sguardo perso.
Si mise davanti a Mistoffeles che prese in braccio agevolmente i due che cominciarono a piangere e a chiedere la madre.
Non riuscivo a distogliere lo sguardo, -siete veramente sicuri?- ci disse, io annuì e Demetra fece lo stesso.
-Ritornerò con i rinforzi appena posso- disse prima di saltare per la finestra e scomparire nell'oscurità della notte.
Mi avvicinai a Demetra con ancora lo sguardo sulla finestra, le appoggiai una zampa sulla guancia e gliela accarezzai.
-Demetra.. dobbiamo andare a trovare Pouncival e Jemina, dobbiamo uscire di qui- dissi io.
Lei si girò ed annuì guardandomi negli occhi, si alzò sulle punte e mi diede un veloce bacio sulle labbra.
-Sì, dobbiamo andare- disse prima di uscire anche lei dalle finestra.

 

Spero che vi sia piaciuto!
Al prossimo aggiornamento

Un bacio!

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Capitolo 6
*** CAPITOLO 6: Salvataggio ***


Salveeeeee :) Ecco a voi il sesto capitolo della storia... mi scuso per il mostruoso ritardo ma per cose che non vi sto a raccontare per non annoiarvi (solo una parola.. scuola) sono stata impegnatissimaaaa in questi giorni.
Comunque spero che il capitolo vi piaccia e ringrazio sempre per le recensioni (pleasse anche negative, sono una che impara), quindi vi lascio alla lettura e spero che lo troverete ricco di emozioni.
Buona lettura :)
[Revisionato]

POV POUNCIVAL
 
La guancia mi sanguinava copiosamente e cominciavo a non vederci molto bene. Sfortunatamente non potevo smettere di combattere, guardai di sfuggita Jemina che evitava un'artigliata e si avvicinava a me.
Stavamo combattendo da ormai un'ora e ogni gatto che mettevamo al tappeto da soli o insieme ne entravano due pronti a combattere.
Sentii Jemina appoggiarsi impercettibilmente al mio fianco e la vidi tenersi il braccio sanguinante con la zampa.
-Io non credo di farcela ancora per molto... Poun- mi sussurrò con uno sguardo fermo e freddo quasi da carnefice ..uno sguardo che non apparteneva alla piccola Jemina, quella che cantava con la voce cristallina ed incantava tutti con i suoi movimenti puri e forse ancora immaturi che faceva nel centro della piazzola. La feci abbassare ed artigliai il viso di un gatto che la stava per attaccare facendolo indietreggiare.
Sentii le unghie di un altro gatto nella schiena e sentii un mugugnio di dolore fuoriuscirmi dalle labbra.
-Pouncival- sussurrò Jemina dando un calcio a quello che mi artigliava la schiena e scansandolo quel poco che serviva per farmelo artigliare per bene sul viso.
Stavo cercando di rendergli ciechi il più possibile così non li avrei uccisi e loro non ci avrebbero potuto toccare.
-Jemina.. lo so che potrebbe finire qui e tu lo stai pensando, ma non sarà così e se anche succederà voglio dirti che .. che ti ho sempre desiderato come mia compagna, da quella luna in cui ti ho chiesto di ballare- disse io mentre evitavo graffi e gli davo a mia volta.
Vidi Jemina sorridermi impercettibilemente prima di scansarsi di lato per evitare un attacco.
Due gatti molto più grossi di me mi finirono di nuovo sopra e sentii per un momento di troppo le forze abbandonarmi ritrovandomi a soccombere sotto di loro.
Ero stanco e non c'è la facevo più.. e volevo una cosa per quanto egoista fosse.
Volevo mollare.
Lasciarmi andare e chiudere gli occhi.
Girai il muso mentre le unghie del gatto sopra di me mi perforavano di nuovo la schiena e vidi Jemi che mi osservava mentre cercava di difendersi inerme accucciata al pavimento.
Volevo che il mio ultimo sguardo andasse ai suoi occhi così belli che per un momento avevo pensato mi appartenessero, che potessero specchiarsi solo nei miei.
Ma era solo una favola... troppo poco breve per me che avevo aspettato una vita per anche solo potermi dichiarare.
Chiusi gli occhi non volevo vedere la mia morte negli occhi di quel randagio.
Poi tutto di fermò.
-Basta!- urlò una voce vicino a me e cominciai a sentire un coro di sibili dai vari bidoni.
-Ho detto basta!- era Jemina e stava piangendo, mi girai lentamente e vidi i gatti sopra di me spostarsi al gesto di Macavity che sorrideva malizioso.
-Jemi.. che.. che stai facendo?- chiesi io alzandomi leggermente da terra, lei mi lanciò uno sguardo triste e rassegnato mentre due gatti si avvicinavano a lei.
-Bene.. bene la piccola gattina ha tirato fuori la voce- disse Macavity scendendo dalla “scalinata” dei bidoni e davvicinandosi pericolosamente a lei.
Jemina rimasi ferma immobile a guardarlo con sguardo fiero da vero Jellicle e sostenendo le sue occhiate.
Alzò una zampa come se volesse tirarle uno schiaffo ma poi si fermò a mezza distanza e le accarezzò una guancia facendo sfregare la pelle di Jemi con le sue unghie marce e nerastre.
Lei però rimase ferma come se niente fosse, io finalmente riuscii ad alzarmi ed a mettermi in piedi cominciando a muovermi lentamente verso di lei.
-Bene, anche l'altro finalmente è riuscito ad alzarsi- disse Macavity sorridendo e continuando a graffiare Jemina senza che lei facesse niente.
-Non.. la toccare- sussurrai io cercando di non badare alle ferite pulsanti che sentivo in tutto il corpo.
-E tu chi sei per dirlo?- chiese lui sempre senza guaradarmi, -sono..il suo compagno- dissi io cercando di risultare più sicuro possibile.
Lei per la prima volta si girò verso di me e mi guardò con gli occhi colmi di lacrime e un leggero sorriso sul volto.
-oh... quindi non dovrei toccarla solo per questo?- disse afferrando con decisione la spalla di Jemina.
-No!- mi gettai in avanti verso i due, sembrava tutto a rallenty, mi sentivo veloce come non mani.
Appena arrivai gettai di lato Jemina e mi misi davanti a Macavity che mi squadrò.
-Sicuro di volerlo fare Jellicle? Una volta cominciate le danze solo uno sopravviverà- disse il gatto rosso sorridendomi come se già immaginasse il modo più diventente di uccidermi.
Non risposi, mi limitai a girare intorno mentre lo scontro cominciava.
Non potevo più tirarmi indietro.
 
 
POV DEMETRA

Solo una madre poteva sentire quel dolore.
Sentivo come se mi avessero strappato una parte del petto e me l'avessero mostrata mentre la gettavano da una finestra senza che io potessi fare niente.
La sensazione era quella, nonostante mi fidassi di Mistoffeles e fossi sicura che gli avrebbe protetti a costo della vita.
Argo ed Iris.. quei due cuccioli. I miei cuccioli...
Sembravano una fotocopia più piccola di me e Munkustrap solo che Iris era uguale al mio compagno e Argo aveva il manto quasi identico al mio.
Erano bellissimi.
Guardai Munkustrap che stava camminando al mio fianco fra i vicoli, sembrava concentrato come sempre, come lo avevo sempre visto ma c'era qualcosa di più profondo nei suoi occhi.. qualcosa di dolce che sembrava amplificato.
Poi qualcosa mi distrasse, un odore famigliare che era giunto al mio muso... lo conoscevo. L'odore di Jemina.
Doveva essere stata li da poco, o forse era ancora li.
Mi scostai leggermente e sentii l'odore di Pouncival quasi immediatamente.
Guardai Munkustrap che stava annusando l'aria e chiesi -secondo te sono ancora qui?-, lui mi guardò e mi sorrise -è forte la traccia se non sono qui, sono molto vicini-.
Mi avvicinai a lui e gli sfiorai la guancia con la zampa, lui mi guardò negli occhi e alzò la propria coprendo la mia e stringendola; poi senza dire niente mi trasse a sé e mi diede un veloce bacio quasi a fior di labbra.
Non ci furono parole. Con quel gesto ci eravamo detti tutto quello che serviva.
Stavamo per andare verso un casolare quando un urlo ruppe il silenzio, una voce limpida e angelica che conoscevo molto bene, che avevo imparato a conoscere meglio in quel periodo.
Jemina.
 
 
POV MISTOFFELES
 
Dovevo muovermi.
Percorsi velocemente il tragitto a ritroso correndo come un matto, avevo provato molte volte a farlo nel modo in cui avevo portato Munkustrap alla discarica ma era come se la vicinanza di Macavity bloccasse i miei poteri.
Come se la sua aurea mi schiacciasse.
Quindi non mi rimaneva nient'altro che correre cosa resua ardua dalle due palle di pelo che mi si agitavano nelle zampe.
Non ero mai stato bravo con i bambini.. insomma io ero un gatto prestigiatore non avevo mai dovuto imparare a fare il babysitter!
-Vi prego... state fermi- gli dissi fermandomi un momento, e la piccola Iris mi posò una zampina sul naso, poi schiacciò il fratello come a farmi capire che aveva capito.
Sorrisi leggermente e ricominciai a correre.
Attraversai tutta la parte malfamata della città, poi la strada dove gli umani andavano con la macchina fino ad arrivare ai confini della discarica.
Mi fermai un altro momento per riprendere fiato e poi entrai.
Si sentiva una strana elettricità nell'aria.. infondo erano spariti ben quattro Jellicle senza dare spiegazioni a nessuno.
Bombalaurina stava cercando di calamare tutti con Tuggher che si agitava al suo fianco.
Le piccole erano vicine a Jellylora e Jenny che stava accarezzando la schiana ad un Tumblebrutus parecchio agitato.
Mi avvicinai lentamente cercando di riprendere fiato a Jenny ma sembrava che Argo non me volesse sapere di rimanere in braccio e mi sgusciò via cominciando a camminare verso la gatta che appena lo vide lo prese in braccio guardandolo.
-Mistoffeles?- mi disse guardando prima me e poi Iris, rimanemmo un momento a fissarci poi lei disse poche parole, -stanno bene?- chiese.
-Quando gli ho lasciati stavano andando a trovare Jemina e Pouncival.. sono nel territorio di Macavity, non hanno molto tempo, ho bisogno di rinforzi subito- dissi io.
Lei annuì e cominciò ad urlare facendo arrivare un silenzio tombale alla discarica, tutti la fissavamo come incantati.
-Allora Jellicle... Munkustrap e Demetra sono alla ricerca di Jemina e Pouncival e gli hanno trovati nel nuovo territorio di Macavity. Quindi ora Mistoffeles guiderà i Jellicle pronti a combattererli, ora!- urlò di nuovo tenendo Argo in braccio.
Tutti la osservarono per un momento buono e poi annuirono, chi poteva combattere mi si mise di fianco le altre andarono vicino a Jenny.
La gatta a pois mi si avvicinò e prese in braccio anche Iris, -siete uguali ai vostri genitori- sussurrò sorridendo dolcemente, poi si avvicinò al mio muso e mi diede una carezza materna sulle orecchie.
-Mistoffeles.. riportarli a casa ma stai attento- mi disse, io annuì e cominciai a correre con quasi tre quarti idei Jellicle dietro.
“Tenete duro”pensai.
 
 
POV JEMINA
 
Appena sentii che la zampa di Macavity abbandonava la mia pelle riuscii finalmente a respirare normalmente.
Ero come entrata in uno starto di trance, per cercare di non far capire alla mia mente la situazione in cui stavo, se no probabilemente avrei fatto qualche stupidaggine che avrebbe costato caro a me e Pouncival.
Appena le unghie di Macavity abbandonarono la mia spalla sentii che venivo alzata di peso da due gatti motlo più grossi di me.
Mi gettarono senza un minimo di pudore a terra ed uno dei due si accucciò con me schiacciandomi la spalla ferita e spingendomi a terra in modo che io non potessi muovermi né alzarmi.
Riuscivo però ad alzare la testa giusto in tempo per vedere Pouncival che cominciava a girare pr uno scontro contro Macavity.
no... perchè lo stava facendo?
-Pouncival!- urlai ma il gatto che mi teneva a terra mi schiacciò ancora affondando le unghie nelle ferite ancora aperte e facendomi sfuggire dalle labbra un gemito di dolore.
-Ora zitta e ferma- disse il gatto aumentando la stretta; mi costrinsi a non urlare ma non volevo guardare... non volevo vedere Pouncival combattere di nuovo.
-Pss- sussurrò una voce, un sussurro quasi impercettibile, -pssssss- di nuovo e mi costrinsi a girare il viso.
Mi bloccai non appena incontrai due paia di occhi molto famigliari che mi sorridevano leggermente.
Munkustrap si portò una zampa alla bocca per farmi segno di fare silenzio ed io annuii impercettibilmente, riportando lo sguardo su Pouncival che stava cominciando ad avvicinarsi pericolosamente a Macavity.
Persi qualche battito.
Macavity aveva lo sguardo iniettato di sangue e avesse sete di sangue.. di morte, di quella di Poucival.
In un momento sentii il peso sulla spalla sparire con un lieve crack dopo, mi girai alzandomi leggermente e vidi il corpo del gatto immobile a terra a pancia in giù.
Mi mossi più silenziosamente possibile e mi diressi verso Demetra che mi guardava con le braccia aperte.
Mi ci fiondai diretta annusando un po' di odore di casa, finalmente.
-Stai bene?- mi sussurrò accarezzandomi la schiena, -sì... tranne la spalla va bene.. ma Pouncival..- sussurrai io girandomi, -tranquilla, ora ci siamo noi- mi disse stringendomi di nuovo.
Mentre la stringevo sentivo che mancava qualcosa... era troppo magra..
-Demetra.. che è successo?- le chiesi guardandole l'addome.
-Sono nati- rispose sorridendo lei.
-Oddio... e come sono? Come stanno?- chiesi molto veloce io.
-Stanno bene e te li faremo vedere appena torniamo.. ma dobbiamo portare via Poucival- disse Munkustrap accarezzandomi le spalle probabilemente per calmarmi.
Guardai il gatto striato e per un momento rimasi tranquilla.. nel suo sguardo sotto la preoccupazione c'era l'immancabile calma.
-Tu..voi restate qui- disse poi il protettore appoggiando una mano sulla mia spalla sana e dando un bacio in fronte a Demetra che lo guardava con sguardo serio.
 
 
POV POUNCIVAL
 
Sapevo già che sarei morto.
In fondo neanche Munkustrap era riuscito a sconfiggerlo da solo ed io ero più giovane e meno esperto in combattimento.
Quelli sarebbero stati i miei ultimi momenti da vivo.
Mentre cercavo di schivare le unghiate di Macavity,mi ritrovai a pensare a quello che era successo nella mia vita.
Insomma avevo vissuto, ero quello che saltava più in alto, che faceva le acrobazie più pericolose.. insomma mi ero divertito.
Ma era sempre mancato qualcosa nella mia vita, qualcosa di sicuro che bilanciasse tutta l'insicurezza che io usavo quando ballavo.
E l'avevo trovata.
Jemina, era la mia sicurezza. L'unica sicurezza che avevo mai avuto era che ero follemente innamorato di lei.
La mia sicurezza.
Quella bellissima cosa che c'era sempre stata.
Che non se ne sarebbe mai andata.
O meglio che sarebbe rimasta sempre li, solo che io me ne sarei andato. Per sempre.
Però almeno avevo avuto quello che avevo sempre desiderato.
Un suo bacio.
E mentre un unghiata di Macavity mi prendeva in piedo il petto e sentivo il dolore affluire come il sangue che mi macchiava il petto sentivo ancora il suo dolce profumo e quella dolce pressione sulle sua labbra.


Eccoci giunti alla fine... vi prego non uccidetemi per l'ultima riga... :( lo so è brutto da scrivere ma non vi posso dire neinte senza spilerare la fine...
Vi aspetto per i prossimi capitoli che credo siano due (il finale effettivo e il prologo)... quindi ringrazio sempre chi segue e legge la mia storia... e se volete recensire anche con commenti idioti fate pure :) ahahahahah 
Un bacio, Dany

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Capitolo 7
*** CAPITOLO 7: La fine dell'incubo ***


Ciao a tutti carissimiiiiiii :) eccoci qui, il penultimo capitolo dico penultimo perchè è vero mi direte ma la storia finisce qui, ed è vero la storia effettiva finisce qui (appunto alla fine c'è scritto fine XD) ma scriverò un altro piccolo capitolo che diciamo concluderà la faccendo raccontando come i protagonisti sono cambiati dall'ultimo scontro con macavity.
Spero vi piaccia questo capitolo e detto questo buona lettura :)

[Revisionato]

 
POV JEMINA
 
Era caduto.
Mi buttai in avanti quasi senza pensarci.
Era ferito.
Demetra aveva tentato di fermarmi e sentivo sulla pelle ancora le sue zampe che cercavano di trattenermi.
Stava sanguinando.
Lo raggiunsi velocemente e mi gettai sopra di lui per difenderlo usando il mio corpo come uno scudo.
Lo sentivo respirare affannosamente sotto di me.
Stava tossendo.
Non mi importava se mi fossi fatta male, veramente male, volevo proteggerlo, stargli accanto forse per recuperare il tempo che avevo sprecato credendo che lui mi considerasse solo come un'amica e nient'altro.
-Jemi.. vai via- mi sussurrò, io feci cenno di no con la testa e mi schiacciai ancor di più contro di lui.
Non mi sarei mossa.
Alzai leggermente il viso e vidi Macavity che mi guardava incuriosito, -e i due gatti dove sono finiti? Insomma si sono fatti battere da una gattina?- chiese guardandosi intorno.
Un coro si sibili si alzò.
-Forse affamati e malconci come li tratti tu non possono fare molto contro una Jellicle- disse una voce proveniente dall'oscurità.
Era Munkustrap che si avvicinava.
-Il protettore? Che lieta sorpresa...- sorrise malzioso, -sei venuto a raccattare i cuccioli che non riesci a controllare?- disse ridendo.
-Veramente siamo venuti per riportarli a casa- disse Demetra avvicinandosi lentamente ed affiancando Munkustrap con uno sguardo assassino rivolto a Macavity che sorrise di rimando.
-Ah eccola.. la gatta  incinta- disse Macavity, Demetra lo guardò e vidi Munkustrap appoggiarle una zampa sulla pancia per impedirle di saltargli addosso e staccargli la testa lì sul posto.
-Beh.. quindi voi credete davvero di venire qui, prendere questi due cuccioli ed andarvene così- chiese Macavity scettico avvicinandosi a Munkustrap che si mise con fare protettivo davanti a Demetra.
Ci fu qualche momento di silenzio nel quale riuscii a spostare Pouncival ed a farlo appoggiare ad una parete.
-Pouncival?- lo chiamai in un sussurro appoggiandole entrambe le zampe sopra le sue guance.
Eravamo entrambi coperti di sangue e polvere del pavimento...
-Jemi?- mi chiamò lui aprendo gli occhi, guardai le ferite e con immensa gioia notai che non erano pericolose, certo profonde ma non mortali.
-Sì, sono qui- dissi io, lui aprì del tutto gli occhi e mi sorrise leggermente, io sorrisi a mia volta e gli diedi un lungo bacio sulle labbra.
Sapore di sangue e ferro.
-Beh.. direi che era ora- rise leggermente lui tossendo subito dopo, rimasi a ridere anche io ma la voce di Munkustrap mi riportò alla realtà.
-Ti conosco ormai Macavity, non dai niente per niente.. quindi voglio darti quello che vuoi, che hai sempre voluto dalla scorsa luna-.
-Ovvero?- chiese lui.
-Un combattimento leale, solo io e te e vedremo chi è davvero il più forte. Questo è il patto, io per loro- disse Munkustrap cercando di non guardare Demetra.
 
 
 
POV DEMETRA
 
Mi sentii come se il mondo mi fosse crollato addosso; che cosa voleva dire “io per loro”?
No. Non poteva farlo adesso.
Non adesso che avevamo dei cuccioli.
Ero egoista lo sapevo, ma dovevo pensare al bene della mia famiglia.
-Munkustrap...- sussurrai io, lui rimaneva fermo a guardare Macavity sostenendo il suo sguardo; sapevo che mi aveva sentito.
Ne ero certa.
Mi avvicinai a lui e sfiorai il suo fianco, lui non mi guardò ancora e sentii Macavity dire.
-E la tua signora è d'accordo?- chiese con il suo tono sempre malizioso; lui non rispose ma il gatto rosso non aspettò una risposta e presto mi ritrovai a terra con il muso graffiato mentre il sangue gocciolava e la testa mi girava vorticosamente.
Sputai un po' di sangue ma sentii subito due paia di braccia che mi circondavano e notai Jemina che mi controllava la guancia e Pouncival che mi sorrideva ammaccato ma almeno vivo.
Questo per un momento mi distrasse dal dolore.
-Ti basta come risposta? Mi divertirò molto di più con ben quattro Jellicle che con solo uno! E poi la mia rivincita c'è l'avrò comunque- disse sorridendo.
Munkustrap si parò davanti a noi tre guardando Macavity con sguardo febbrile; provai ad alzarmi ma non ci riuscii; appena mi misi in posizione eretta crollai per colpa della testa.
Pouncival mi prese prima di cadere e si mise in piedi affiancando Munkustrap che gli lanciò un veloce sguardo.
-Oh.. non ne hai avuto abbastanza?- chiese Macavity facendo un cenno a Pouncival che dopo essersi pulito la guancia disse, -di divertirmi con i tuoi randagi? No di certo- disse guardandolo.
E così cominciarono di nuovo a combattere ed io pregai di rivedere i miei cuccioli..
Volevo essere la madre che io non avevo mai avuto. Presente.
 
 
POV MISTOFFELES
 
Non ci mettemmo molto a ritornare in territorio “nemico” ma appena varcai la soglia della discarica sentii come se l'atomosfera di fosse appensatita.
Stava succedendo qualcosa.
-Mistoffeles dove sono?- chiese Cassandra avvicinandosi, -senti qualcosa?- chiese Plato, si vedevo che era in pensiero aveva lasciato Victoria con i quattro cuccioli alla discarica e l'attesa lo logorava, glielo si leggeva negli occhi.
Annussai leggermente l'aria, oltre a Demetra ero io quello con l'olfatto migliore ed ero anche già stato in quel posto.
Sentii il leggerissimo odore di Demetra e Munkustrap sopra quello di Jemina e Poucival ma me ne arrivò uno che non prometteva niente di buono.
Sangue.
-Dobbiamo muoverci- dissi e seguii la scia fino ad arrivare ad un muro grigio scuro.
Scavalcai il muro facendo appello alle mie abilità da prestigiatore e rimasi un momento in alto per cercare di capire dove fosse i Jellicle che stavo cercando.
A nord a qualche metro c'era una piccola piazzola illuminata da un flebile lampione che aveva visto giorni migliori.
Sotto la leggera luce c'erano molti bidoni, messi quasi ad anfiteatro dove si notavano dei movimenti.
Allungai ancora un po' il collo e riuscii a vedere due figure accucciate, di cui riconobbi il manto e l'aspetto.
-Vi ho trovati...- sussurrai mentre mi giravo e facevo segno agli altri di salire.
Dovevamo muoverci, speravo solo che il sangue di cui avevo sentito l'odore non appartenesse a chi stavamo cercando di salvare.
 
 
POV JEMINA
 
Stavo affondando il muso nella spalla di Demetra che mi stringeva goffamente.
Sentivo che sarebbe finita lì. Fra quei rifiuti.
Sentivo i rumori del combattimento e qualche volta mugulii di dolore e tonfi.
Ma non volevo guardare.
Non volevo guardare niente di quello che mi stava succedendo attorno.
Volevo morire non essendo consapevole di quello che mi stava intorno. Potevo pensare di essere ancora alla discarica, con Deuteronomio che ci raccontava le storie come da cuccioli, potevo immaginare di giocare ancora con Electra ed Etecereta e con Tumblebrutus, Alonzo e Poucival.
Potevo immaginare di rimanere li a prendere il sole, rilassandomi e pulendomi il pelo, di cantare e ballare alla Luna.. di vivere come prima.
-Jemina.. dobbiamo spostarci- mi sussurrò Demetra alzandosi velocemente.
-No...non voglio vedere- dissi io, lei sospirò e mi fece alzare facendomi tenere lo sguardo basso.
-Non così veloci gattine- disse una voce grattuale sopra di me e in quel momento fui costretta ad alzare lo sguardo.
Un gatto con lunghi baffi bianchi ci stava sorridendo in mado malizioso facendo scorrere le lunghe unghie sui mattoni come a volerle affilare.
-Jemina vai- mi disse Demetra ma io non mi mossi.
-No, non ti lascio- dissi io mettendomi al suo fianco.
Se dovevo per forza morire, lo avrei fatto combattendo.
In poco tempo il gatto dai baffi bianchi si mosse verso di noi e come se li avesse chiamati col pensiero, altri due gatti completamente neri lo affiancarono ai lati.
Guardai Demetra che teneva lo sguardo verso di tre gatti.
Sembrava così sicura, così feria davanti ai suoi nemici, quasi tranquilla e poi c'ero io così indifesa e minuta, paurosa e per niente coraggiosa.
Che potevo fare io?
Ma prima che potessi darmi una riposta mentalmente il gatto dai baffi bianchi disse, -quella piccola è mia, voi occupatevi della grande- e così dicendo cominciò ad avvicinarsi a me con passo lento e felpato.
Vidi i due gemelli neri avvicinarsi a Demetra che cominciò a soffiare ma presto la persi di vista, quando cominciò a fronteggiarli.
-E tu.. piccola, non vuoi combattere?- mi disse il gatto dai baffi bianchi, non risposi.
-Hai paura vero?- mi sussurrò all'orecchio mordendolo dopo, un mugulio di dolore mi uscì dalle labbra e serrai le mascelle mentre la coda si agitava vicino alla zampe.
-Non è posto per te.. dovresti essere a casa- dise sempre con voce suadente e molto calma, questa calma mi faceva ancor più paura.
Sentii che mi graffiava il braccio e io mi tolsi velocemente soffiando e graffiando l'aria ma sembrava essersi voltilizzato, mi guardai intorno in panico e sentii una presenza alle spalle.
-Buuu!- mi disse prima di artigliarmi la schiena, questa volta urlai ma non rimasi immobile a subire.
Non potevo più aspettare che qualcuno mi salvasse.
Dovevo essere io.
Con uno slancio evitai l'ennesima artigliata e mi misi di fronte al gatto dai baffi bianchi, lui inarcò un sopracciglio e cominciò ad osservarmi come se mi bramasse.
Era molto veloce, io non lo potevo essere soprattutto ferita com'ero quindi dovevo contare sull'effetto sorpresa.
Pensa Jemina, pensa  Jemina... Pensa..
Mi guardai intorno e vidi un ammasso di scatole, sembrava abbastanza stabile da poterci saltare.
Rimasi immobile a guardare il gatto che pian piano si avvicinava posizionandosi esattamente dove volevo io.
Quando raggiunse il punto “x” cominciai a correre, lui come previsto credeva che volessi asttaccarlo frontalmente e quindi alzò le mani sul viso ma con un salto riuscii ad arrampicarmi sulle scatole e a buttarmi sulle sue spalle cercando di provacarli quanti più danni alla vista potessi fargli.
-Brutta puttanella.. insolente, mollami!- urlò cominciando a girare con me ancora sulle spalle.
Quando riuscii a farmi cadere sbattei la testa sul muro ma mi rimisi in piedi quasi immediatamente vedendo con gioia che si teneva con entrambe le zampe un lato del viso da cui fuoriuscivano rigoli di sangue.
Risi.
Forse stavo impazzendo ma un sorriso mi pervase le labbra, -tu.. brutta... perchè ridi?- mi si avvicinò pericolsamente tenendo con una zampa l'occhio e con l'altra puntandomi le unghie al collo.
-Fallo- dissi, non avevo più voglia di combattere, probabilemente Pouncival era morto e non volevo ritornare alla discarica senza di lui.
Lui rimase un momento a fissarmi poi non lo vidi più, vidi solo un muso bianco che mi sorrideva.
-Mistoffeles?- chiesi sbalordita.
 
 
POV MUNKUSTRAP
 
Stavo cercando con lo sguardo Demetra ma l'avevo persa, mentre con il corpo cercavo di evitare i colpi di Macavity e dei gatti che aveva chiamato per aiutarlo.
Vedevo Pouncival che cercava Jemina con lo sgaurdo e mi chiesi se io avessi gli stessi occhi.
-Protettore è scortese non ascoltare chi ti parla! Non guardarti intorno la tua bella è morta probabilemente ed anche quella piccola, non sono sopravvisute- disse sorridendo cercando di colpirmi.
-Non è vero!- urlò Pouncival in preda alla rabbia, era ferito non solo nel corpo ma anche nello spirito.
Vedevo ogni minuto che passava, un po' di speranza lasciare i suoi occhi verde-acqua, non c'è la faceva più a credere di riuscire a farcela ad uscire da quel posto.
-Oh sì, che è vero, guardati intorno piccolo Jellicle, la vedi?- disse e Pouncival si mise a guardarsi intorno ma tranne noi e i randagi di Macavity non si udiva nessun rumore.
Forse erano veramente morte.
Pouncival crolllò sulle ginocchia e sussurrò -Jemina.. dove sei?-.
-Guarda su- le ripose lei uscendo dal cumolo di bidoni.
-Jemi!- urlò lui con un sorriso in volto.
-E non sono sola- disse lei mentre una figura nera l'affiancava.
Mistoffeles.
Era arrivato, quindi aveva lasciato Argo ed Iris alla discarica, quindi aveva radunato qualcuno per aiutarci.
Sorrisi leggermente ma dovevo assicurarmi che lei fosse ancora viva, con me.
-Ohhh che paura! Un gatto in più non servirà a niente!- urlò Macavity in preda all'ira.
-Sì, forse hai ragione un solo Jellicle non può, ma se fosse tutta la tribù?- disse Mistoffeles aprendo le mani come un prestigatore.
Una ventina di teste di Jellice cominciarono a spuntare da vari angoli, e tutti circondarono Pouncival e me, raggiunsi Jemina e la guardai.
-Dov'è Demetra?- le chiesi preoccupato, lei stava per rispondere quando una voce mi arrivò alle orecchie.
-Dietro di te- disse la mia bella regina.
Mi girai di scatto e trovai subito le labbra morbide e carnose di Demetra sulle mie.
La strinsi a me e la feci volteggiare nonostante fossimo entrambi malconci.
-Quindi Macavity, vuoi veramente combattere?- chiesi io dopo aver lasciato un momento Demetra.
Macavity sembrava leggermente spaventato, -no, ma ricordati io ci sarò sempre nelle vostre misere ed inutili vite- e così dicendo sparì nell'oscurità con coloro che erano rimasti dei suoi randagi.
-Non combattiamo neanche? Mi sono spostato per niente!- esclamò Tuggher guardandosi le unghie; per una volta fui contento di sentirlo.
Tutti gioirono mentre tornavamo a casa e io mi avvicinai cautamente a Pouncival, -senti.. quello che hai fatto è stato molto imprudente ma.. ma molto coraggioso, potresti essere uno dei protettori lo sai?- gli dissi.
Lui fece cenno di no con la testa, -non fa per me Munkustrap, non voglio combattere se non è per la vita e quel posto è di Alonzo, io voglio stare tranquillo- disse sorridendo.
-Sì, vogliamo stare tranquilli- disse Jemina spuntando da sotto il suo braccio.
-Sei.. sei sicuro?- chiesi io, essere il protettore del branco era un impegno d'onore per noi.
-Sicurissimo- sorrise lui prima di accarezzare la testa di Jemina e di lasciarle un debole bacio a fior di labbra.
-Ah lo sapevo che quei due!- esclamò Tumblebrutus ad Alonzo che rise e guardò la coppietta intenta a baciarsi.
Risi anch'io e mi avvicinai a Demetra che sembrava pensierosa, -che cosa c'è Dem?- chiesi io, -niente... ho solo voglia di vederli- disse lei.
-Li rivredremo presto e questa volta non li lasceremo più andare promesso- dissi io dandole un bacio sulle labbra, lei mi circondo con le braccia il collo e rese il bacio più audace.
Quando mi staccai la lei le accarezzai una guancia e le sussurrai; -andiamo a casa, dai- e lei mi sorrise.

 

 
 ta ta taaaa eccoci qui,,, alla fine di questa avventura (quasi); ho voluto dare un lieto fine perchè sinceramente  preferisco così, ne hanno passate tante questi poveri Jellicle e volevo dargli un po' di sollievo finalmente.
Come diceva all'inzio ci sarà un capitolo finale che spero pubblicare brevemente :)
Comunque volevo dire due cosette : questa è stata la mia prima FF in assoluto e sono felice di averla conclusa perchè di solito non concludo mai niente in tutti i sensi quindi averlo fatto è un piccolo traguardo per me.
Mi sono divertita molto a scriverla ed ho scelto Cats come prima "categoria" perchè senza rendermene conto ho letto la mia prima FF a dieci anni e non avevao intuito che si trattava di questo sito e questa FF era proprio su Cats :)

Volevo ringraziare anche solo chi ha letto questi capitoli e spero continuerà a seguirmi, ed ancora di più ringazio chi ha recensito perchè anche solo poche parole da parte vostra mi riempono il cuore di gioia.
Ecco erano proprio due cosine ad niente ahahahhaha
Al prossimo ed Ultimo capitolo
Un bacio, Dany

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Capitolo 8
*** CAPITOLO 8: Dopo la luna ***


Ciaooo a tutti ! :)  eccoci arrivati all'ulitmo e dico ultimo capitolo di questa storia (oddio adesso piangoooo :') ), vorrei ringraziare veramente tutti quelli che l'hanno anche solo letta e così facendo mi hanno reso moltooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo felice XD (loi so sono pazza ma a me piace così).
Questo ultimo capitolo non fa parte della trama vera e propria ma l'ho aggiunto perchè volevo dare un lieto fine ai Jellicle e chi lo sa MAGARI aprire strade verso altre storie su questo bellissimo musical :)
Fatemi sapere che cosa ne pensate magari con una recensione, 
buona lettura
[Revisionato]

 

POV MUNKUSTRAP
 
La luna stava per sorgere. La luna che ogni Jellicle aspetta per tutto l'anno; la notte di festa e di ritrovi.
La luna Jellicle.
Ero accucciato comodamente alla piazzola che stava cominciando pian piano a rimpirsi nonostante della luna si vedesse meno di un quarto.
-Papà! Argo mi graffia!- piagnucolò Iris scappando dal fratello, oh.. la mia bambina.
Sorrisi dolcemente per qualche momento perdendomi negli occhi della gattina così uguali a quelli di sua madre.
-Non è vero!- sbuffò Argo sedendosi a terra, -dai.. dai, dovete stare buoni oggi vedrete la vostra prima luna, piccoli, è un momento molto importante per ogni Jellicle- dissi io prendendo Iris in braccio mentre faceva la linguaggia a suo fratello.
-Eccoli qua i miei cuccioli preferiti!- disse Jemina sbucando da un ammasso di scatole e, come se fosse una bottiglia di latte, i due cuccioli corsero verso di lei abbracciandola.
La adoravano in tutto per tutto e, pur non essendo passato molto tempo da quando erano nati, avevano mostrato un legame fortissimo con la giovane gatta che avevo davanti.
-Ehi.. fermi tutti, non vorrete rubarmi la mia compagna- disse Pouncival sbucando da dietro Jemina e mettendole una zampa sulla pancia con fare protettivo.
Eh sì, Jemina aspettava dei cuccioli.
Ero sicuro che sarebbero stati entrambi degli ottimi genitori.
Sul muso a macchie del gatto si distingueva una grossa cicatrice che gli sfregiava metà muso, lui cercava di non far vedere che si sentiva una specie di “sfregiato” ed a aiutarlo c'era sempre Jemina.
Tutti quelli che avevano partecipato al combattimento in prima persona avevano delle cicatrici.
Compreso io; compresa Demetra.
Io ormai non le contavo ma sapevo che Demetra lo considerata molto più di un segno sul pelo, per lei era il segno della nascita dei nostri cuccioli.
Rimasi a guardare Pouncival e Jemina che giocavano con Iris ed Argo e non mi mossi finchè un movimento non mi sfiorò uil fianco.
-Sono bellissimi vero?- chiese Demetra appoggiando la testa sulla mia spalla, -sì, sono uguali a te- dissi io sorridendo.
-Mmm... forse Argo ma Iris è la tua copia sputata- disse lei ridendo.
Rimanemmo così fermi a guardarci intorno, ormai consideravamo a quei momenti così ...tranquilli, come manna dal cielo, dopo quello che avevamo passato.
Arrivarono tutti e così arrivò anche la luna Jellicle.
Come ogni anno aprirono le signore e mi trovai incantato a guardare i movimenti di Demetra di fianco a Bombalaurina che guardava Tuggher. Ero incantato come lo ero alle lune precedenti, quando mi ero innamorato di lei.
Iris ed Argo erano al fianco di Deuteronomio che si stava improvvisando babysitter badando anche ai cuccioli di Victoria e Plato.
Gli feci un cenno di saluto e lui mi rispose con un sorriso stringendo Argo ed Iris mentre loro giocavano con la sua pelliccia.
Poi ballai anche io.
E mi sentii libero. Per la prima volta da molto tempo, libero di fare qualcunque cosa, di divertirmi, di ballare, di stare con Demetra senza preoccupazioni, senza paure, libero di vivere come volevo.
Mi avvicinai muovendomi a tempo con la musica e mi posizionai dietro Demetra stringendola in un abbraccio mentre seguivamo il ritmo.
Si giro nel mio abbraccio e saltò su di me mentre io stringevo le sue cosce sul mio bacino e cominciavano a girare ridendo come due adolescenti.
 
 
POV JEMINA

Pouncival stava ballando con me ma non sembrava così euforico come lo era solitamente.
Certo io non potevo darmi alla pazza gioia essendo incinta ma lui sembrava triste...
Mi avvicinai a lui e gli appoggiai la zampa sulla guancia, -cosa c'è Pounc?- chiesi, lui mi guardò e sorrise leggermente mettendomi una mano sulla mia pancia ed accarezzandola dolcemente.
Ecco la cosa che amavo di Pouncival. La dolcezza.
Ma non potevo vederlo così.
Sembrava perso.
-Guardami negli occhi e dimmi cosa c'è- dissi io fissandolo intensamente, -Jemi...- mi disse ed io intuii dove volesse arrivare.
-Tu sei una gatta fantastica e meriteresti un gatto senza cicatrici sul muso, un gatto bello come lo sei tu- disse abbasando lo sguardo.
Gli alzi il muso con due dita facendogli incontrare il mio sguardo e lo baciai.
-Sei tu quello che merito, non potrei trovare un compagno migliore e un padre così dolce.. quante volte te lo devo dire?- dissi io.
-Veramente?- chiese lui sorridendo finalmente. Quel sorriso di cui mi ero innamorata.
-Sì, veramente- dissi io alzandomi sulle punte per baciarlo meglio, lui mi strinse a sé approfondendo il bacio e facendoli volteggiare.
Poi mi riposò a terra gaurdandomi spaventato, -non ti ho fatto male vero? Non ho fatto a male a lui/lei? Vero?- chiese con gli occhi spaventati e la voce tremante.
-No- mi misi a ridere ricominciando a baciarlo.
 
 
POV MISTOFFELES
 
Ovunque fossi avevo sempre adorato quella festa.
Quel ballo.. così libero, così pieno di emozioni.
Era il mio svago preferito oltre alla magia e non vi avrei rinunciato per niente a questo mondo.
Mentre danzavo però non riuscii a non pensare a cosa era successo... insomma, avevo quasi rischiato la vita e con me Jemina, Pouncival, Demetra e Munkustrap.
Erano nati i loro cuccioli e preste sarebbero arrivati quelli di Jemina e Poucival e questo non poteva non farmi felice.
Ma Macavity continuava imperterrito a metterci in pericolo, a mettere in pericolo la mia famiglia e non poteva non fare niente.
Mi girai e vidi Jemina che baciava Pouncival mentre lui le accarezzava la pancia e Munkustrap con Demetra che affiancava Deuteronomio accarezzando la testa di Argo.
Ma in quel momento non volevo pensarci.
Speravo solo che non servisse ancora il mio aiuto nel futuro.
In fondo era una festa.
Continuai a ballare e sentii Cassandra affiancarmi accarezzandomi la spalla con la zampa marrone chiaro.
Le sorrisi e cominciai a ballare con lei.
Non volevo pensare a niente in quel momento.
Solo a divertirmi.
A ballare.
A vivere.




Eccocciiiii arrivati a questa ultima piccola, pucciosa, dolce, che far piangere, parola...
oddio :')
volevo ancota ringraziare quindi GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE (x 1000000000000 volte) a tutti voi,
posso solo dire che tornerò prestisssimo con una cross-over sui Jelsa che spero vi piacerà quindi un baciooooooo anzi 3774002842839890598498302 baci a tutti:)
Un altro bacio (XD), Dany

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