You and me, always forever.

di Rumple_bumple
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Giorno 1- Doccia ***
Capitolo 2: *** Giorno 2- Alcool ***
Capitolo 3: *** Giorno 3- Voce ***
Capitolo 4: *** Giorno 4- Bambini/Figli ***
Capitolo 5: *** Giorno 5- Lenzuola ***



Capitolo 1
*** Giorno 1- Doccia ***


Doccia

Era decisamente il pomeriggio più afoso che Belle avesse mai passato a Storybrooke.  Il caldo era insopportabile in biblioteca e perché in condizionatore avesse deciso di rompersi pochi giorni prima era una domanda che Belle evitò di porsi per non perdere la calma. Mentre si sventolava con un pezzo di carta, gettò lo sguardo fuori dalla finestra. Storybrooke era deserta. Solo un pazzo si sarebbe avventurato fuori di casa per rischiare il soffocamento. Decise di chiudere la biblioteca e correre a casa al fresco in attesa del marito.

Appena varcata la soglia di casa si sentì decisamente meglio, appoggiò la borsa e le chiavi sul tavolo in cucina, afferrò la posta, aprì il freezer e prese il ghiaccio da mettere nel suo tè freddo. Improvvisamente sentì dei rumori provenire dal giardino sul retro, posò il bicchiere sul tavolo e si incamminò verso la porta che dava sul retro, uscì in giardino e vide Rumple che teneva in mano la canna dell’acqua un secchio e del sapone.

“Ehi! Cosa ci fai a casa così presto?”

L’uomo non si aspettava Belle a casa a quell’ora e dallo spavento gli cadde il secchio d’ acqua ai piedi.

“B-Belle! Dannazione! Che spavento!” Gridò l’uomo.

Belle non riuscì a trattenersi dalle risate.

“Perché ridi? Io sono serio!”

“Ma ti sei visto? L’Oscuro Signore che ha paura di sua moglie! Ma cosa stai combinando?”

Oh… Volevo lavare l’auto visto che da quando hai iniziato ad usarla anche tu il disordine e la sporcizia sono raddoppiati” sostenne guardandola con rimprovero “ E ho pensato di  farlo oggi visto che per colpa di questo caldo nemmeno uno come Charming uscirebbe di casa…” Si avvicinò per raggiungere le labbra della moglie. “Ti unisci a me?”

“Mr. Gold che lava la sua Cadillac? E’ uno spettacolo che non potrei perdermi per nessun motivo al mondo!”

Le sorrise e si arrotolò le maniche della camicia mentre Belle gli passò una spugna.

Ad ogni azione di Belle, suo marito aveva qualcosa da ridere, dal verso in cui passava al spugna al fatto che avrebbe preferito che lavasse prima i finestrini che la carrozzeria.

“Belle! Per cortesia fai più attenzione al cofano! E’ una Cadillac mica un giocattolo!” La rimproverò per l’ennesima volta Rumple.

Belle alzò lo sguardo verso il marito e sorrise malignamente. Non ci pensò due volte e gli colpì in pieno la faccia con la spugna.

“Così impari a lamentarti del mio lavoro! Vecchio brontolone!”

Lo sguardo di stupore misto ad indignazione disegnato sul volto di Rumple era decisamente comico e Belle non fece sforzi per trattenere le risate.

“Belle? Mi hai tirato davvero la spugna in faccia?”

“Oooh si mio caro! Ho sopportato in silenzio fino ad ora ogni tua singola lamentela!”

“E mi hai addirittura chiamato vecchio brontolone?”

“Suppongo di si”

Senza indugiare un attimo di più, anche Rumple lanciò la spugna per colpire Belle, ma la ragazza prontamente riuscì a scansarsi. Si scatenò una vera e propria guerra che vedeva Belle correre attorno alla Cadillac  per schivare gli attacchi del marito che nel frattempo si era armato di canna dell’acqua. Ad un certo punto calò il silenzio e Belle si fermò. Rumple era sparito. Si guardò attorno più volte fino a che si sentì afferrare saldamente la vita. Rumple le era magicamente ricomparso alle spalle e mentre con un braccio la teneva per la vita, con l’altro la inzuppò completamente. Belle si dimenava urlante tra le sue braccia così prese anche la spugna tutta insaponata e gliela appoggiò sul viso.

“Non vale! Sei un codardo! Hai usato la magia!!” Urlò indignata Belle.

Dimenandosi colpì Rumple allo stomaco che fu costretto a liberarla. Belle non si aspettava che il marito la liberasse così velocemente e perse l’equilibrio aggrappandosi al suo braccio e trascinandolo a terra con lei.

Belle riaprì gli occhi dopo la rovinosa caduta e rimase in silenzio a fissare il marito che le era franato sopra. Fissò lo sguardo con il suo per qualche secondo poi, una volta appurato che nessuno dei due si fosse fatto male scoppiarono a ridere. Rumple le spostò una ciocca bagnata dal volto e si perse ad ammirare l’azzurro dei suoi occhi  che sembravano essere ancora più profondi incorniciati dalla sua chioma mogano completamente fradicia.

“Credo di non potermi muovere con te sopra, Rumple”

Arrossirono entrambi una volta capito l’ambiguità della posizione.

“Non dirmi che questo ti turba Mrs Gold..”

Rumple si rimise presto in piedi e le porse la mano per aiutarla a rialzarsi.

Belle cercò di ricomporsi ma ormai il danno era stato fatto e grazie alla caduta i vestiti erano ormai sporchi di fango.

Rumple prese per mano Belle e si trasportarono in bagno. Belle si guardò attorno disorientata.

“Ma che..?”

Rumple le si avvicinò e le afferrò i fianchi, la baciò e le sussurrò all’orecchio:

“Credo proprio che dopo l’inconveniente della caduta abbiamo proprio bisogno di una doccia… E quale occasione migliore di questa per…”

“Per??”

“Oh hai capito benissimo! Vieni, ti aspetto!” Disse dirigendosi verso la doccia slegandosi la cravatta e sfoggiando un sorriso malizioso.

Belle scosse il capo divertita, si tolse il vestitino e raggiunse il marito che non aveva allontanato neanche per un secondo lo sguardo da lei.

Gli passò di fianco e gli sussurrò all’orecchio:” E’ stato divertente lavare la macchina con lei Mr. Gold, spero abbia intenzione di lavarla spesso…”



** Ma che bella questa iniziativa! Di fanfiction sui miei Rumbelle non ne leggo mai abbastanza! Ho voluto dare il mio misero contributo perchè li amo e spero che alla fine esca qualcosa di buono o almeno di piacevole da leggere!! Buona Rumbelle week!!

Rumple_Bumple

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Capitolo 2
*** Giorno 2- Alcool ***


alcool

Era notte fonda e non vedevo l’ora di entrare in casa e togliermi questi tacchi che mi impedivano di camminare dritta. Entrai ed agitai i piedi con forza per togliermi i tacchi che caddero rumorosamente a terra.

“Sssshhh! Stupidi tacchi! Mio marito dorme!”

Non riuscii a trattenermi dalle risate, avevo seriamente parlato ad un paio di scarpe?

Mi tolsi il cappotto e la sciarpa e lanciai il tutto sopra al tavolo in cucina, raggiunsi il divano con la stessa sicurezza di un funambolo a venti metri dal suolo. Respirai a fondo. Per quanto mi venisse continuamente da ridere sapevo di non sentirmi affatto bene e che questa cosa probabilmente avrebbe fatto arrabbiare Rumple. Di fare le scale non se ne parlava neanche lontanamente quindi decisi che avrei passato la notte sul divano, presi una coperta e mi stesi piano, piano. Chiusi gli occhi ma mi prese una sensazione stranissima e mai provata prima, sentivo come se qualcuno avesse trasformato il divano in una giostra e che questa continuasse a girare velocemente. Riaprii gli occhi di scatto. Stavo decisamente male. Con la stessa velocità di un bradipo mi alzai dal divano e cercai di raggiungere il bagno. Improvvisamente mi scontrai contro una figura nera spuntata dal nulla di fronte a me.

“Ehi! Che diavolo…” Cercai di mettere a fuoco e solo dopo qualche secondo mi accorsi che era mio marito che mi aveva anche prontamente afferrata per non farmi cadere.

“Belle? Cosa stai facendo?”

“Ehi Rumple bello!! Niente di che… cercavo di andare al bagno prima che tu mi venissi addosso”. Alzai gli occhi cercando di incontrare il suo sguardo ma non sapevo quale Rumple guardare, se quello di destra o di sinistra, ma dannazione… erano belli entrambi!

“Uuuh ma come siete sexy...tutti e due!!”

“Belle, hai... hai bevuto?” mi afferrò per le braccia e mi costrinse a guardarlo negli occhi, quelli giusti stavolta e non potei fare a meno di scoppiare a ridere.

“Oh credo proprio di si, ora scusami ma devo proprio andare al bagno”. Lui lasciò la presa su di me e si spostò per farmi passare. Entrai e feci per richiudere subito la porta alle mie spalle non accorgendomi che Rumple mi aveva seguita e la porta gli arrivò dritta in faccia.

Fu una presenza silenziosa per tutto il tempo che trascorsi in bagno abbracciata al water.  Se ne stava in piedi davanti alla soglia ad indossare quello sguardo serio ed intimidatorio che gli ho sempre detto di odiare.

“Come stai? Va meglio?” mi chiese infine.

“Oh si… decisamente. Credo di volermi rialzare” si avvicinò e mi aiutò a rialzarmi, lo ringraziai e mi diressi verso il lavandino per lavarmi i denti.


“Vado in cucina a prepararti qualcosa di caldo”

Accidenti a me, come mi era saltato in mente di assecondare Ruby ed Emma! Loro sono abituate a queste cose io no, di Lacey non mi era rimasto proprio nulla. Mi erano bastati pochi drink per fare discorsi sconnessi e privi di senso. Raggiunsi Rumple in cucina e mi fece segno di sedermi al tavolo. Non parlava ma non distoglieva lo sguardo da me.

“Perché… Perché non parli Rumple?” Io non riuscivo ad alzare lo sguardo per guardarlo negli occhi. Fissavo la tazza fumante di tè che mi aveva appena preparato.

“Non avrebbe senso dirti quello che penso ora. Domattina non lo ricorderesti comunque…”

“Touché..”

Finii il più in fretta possibile il mio tè e misi la tazza nel lavabo, mi sentivo decisamente meglio. Rumple si alzò dalla sedia e non riuscii a trattenermi, lo colsi alla sprovvista e lo abbracciai alle spalle. Appoggiai la guancia sulla sua schiena e sentii il suo respiro regolare ed il cuore battere. Non si mosse per qualche istante, poi mi prese le mani e sciolse il mio abbraccio. Non era mai stato così freddo con me e questo mi spaventò e non poco.

“Penso che sia ora di andare a dormire, se ti senti meglio.”

“S-si.. io mi sento meglio. Posso dormire qui sul divano se...”

“Non se ne parla, vieni a letto.”

Pian piano , ancora un po’ barcollante mi spogliai e mi misi il pigiama. Rumple era già sotto le coperte che mi osservava ancora con quello sguardo odioso dipinto sul volto.

“Buonanotte Belle, a domani”.

Mi sentivo tremendamente in colpa e il suo atteggiamento non faceva che aumentare il mio malessere interiore. Piano piano sotto le lenzuola cercai di avvicinarmi a lui e di appoggiare la testa sulla spalla. Non disse nulla, così gli appoggiai una mano sul petto e lo accarezzai dolcemente.

Fece un respiro profondo, mi afferrò la mano si mise a sedere e accese la luce.

“Belle perché lo hai fatto? Cosa ti è saltato in mente? Non mi hai nemmeno detto a che ora rientravi e sono le 3 del mattino accidenti a te! Sono qui che ti aspetto, finalmente ti sento rientrare, mi metto il cuore in pace fino a che sento che mi stai buttando giù mezza casa, decido di scendere e ti trovo completamente instabile e farneticante!”.
Aveva parlato tutto d’un fiato e gli si era persino gonfiata la vena sul collo ed io lo so bene cosa significa questo.

“E se ti fosse successo qualcosa? Se qualche balordo ti si fosse avvicinato mentre non eri decisamente in grado di intendere e di volere e ti avesse fatto del male? Domani mi sentiranno le tua amiche. Devo solo pensare in cosa trasformale. E tu… Io.. Io non lo so. Sono deluso, Belle.”

Mi pungevano gli occhi ma non volevo che smettesse di dirmi quello che pensava solo per non farmi piangere. Ricacciai indietro le lacrime e mi misi seduta.

“Rumple… Io”

“No… no Rumple!!!Rumple un corno! Sono davvero arrabbiato Belle! Credevi che non me ne sarei accorto? Credo tu sia abbastanza intelligente da capire il tuo errore di stasera e fare in modo che non si ripeta mai più.”

Non lo avevo mai visto così arrabbiato, parlava in fretta ma senza urlare, mi fissava negli occhi con uno sguardo così gelido che per un secondo mi parve di vedere il vecchio Rumplestiltskin.

“Ho capito Rumple… Ho sbagliato, lo so… ma dov’è finito quell’uomo che mi ha sempre lasciata libera di vivere i miei errori? Io mi sono forse lasciata un po’ troppo andare e...”

“Forse?? Chiedilo al parquet all’entrata, al vaso di fiori che era sopra al tavolo in cucina, al tavolino in soggiorno e al mio naso! Hai esagerato, forse? “

Gli presi una mano tra le mie, gesto che spesso lo calmava ed infatti sospirò e smise di parlare.

“E’ successo che Ruby ed Emma mi hanno spinta a lasciarmi andare ma non mi hanno mai costretta a fare nulla. Ad un certo punto sono arrivati dei ragazzi che hanno offerto un drink a tutte e mi sembrava scortese rifiutare”

“Beeeeeelle!!! Non stai migliorando la tua situazione”

“Lo so, scusami. Mi dispiace tanto di averti fatto preoccupare”

Nel frattempo il suo sguardo era decisamente cambiato, sembrava essersi calmato. Mi guardò negli occhi per qualche istante che a me sembrò infinito dato che non sapevo se avremmo continuato a litigare o se mi avrebbe perdonata così facilmente.

“Mi hai chiamato Rumple bello…” sorrise. Tirai un sospiro di sollievo. “ E mi hai pure detto che sono sexy”

“Oh ma tu sei sexy tutti i giorni.” Gli sorrisi maliziosamente e da come alzò il sopracciglio forse stavo correndo troppo. O forse no.

Mi prese per un fianco e mi mise a sedere sopra di lui tenendomi stretta per i fianchi.

“Io… Avevo paura che ti fosse successo qualcosa.  So anche perfettamente che sai cavartele benissimo da sola, per questo non ti ho chiamata al cellulare, ma sono stato molto in pensiero nel vederti rientrare in quello stato…. scusa se sono stato burbero tutto il tempo.”

“Scusami tu, non avrei dovuto farti stare in pensiero e soprattutto non avrei dovuto esagerare. Non succederà più, promesso!”

Mi abbracciò forte, gli presi il viso e lo baciai. Di tutti quei buonissimi drink che avevo bevuto quella sera, niente era in grado di superare il sapore del mio Rumple.

“Rumple? Sono seduta scomoda io o sei tu che sei felice di vedermi?”

Non mi rispose, mi accarezzò la schiena e mi spinse all’indietro per sistemarsi sopra di me e baciarmi con passione. Passò a baciarmi dolcemente il collo, le spalle…

Decisi di approfittare di questo momento spensierato per confidargli l’ultimo dettaglio.

“Rumple? La Cadillac è ancora parcheggiata davanti al Rabbit Hole. Non ce la facevo proprio a guidare…”

Improvvisamente smise di baciarmi, evidentemente si era dimenticato di avermi prestato la macchina.

“Belle… ora finisco quello che ho cominciato… ma domani mattina ti sveglierai prima per andare a riprendere la macchina.”

“Ok, in fondo me lo merito.”

Ripresi a baciarlo con infinita passione, sbottonai la sua camicia da notte e la feci cadere ai piedi del letto, mi concentrai ad accarezzare dolcemente la sua schiena, le spalle per poi affondare le mani nei capelli.

Ero immensamente felice che non fosse ancora arrabbiato con me e che tutto si fosse sistemato nel migliore dei modi.

“Belle? Ma chi erano quei tizi che vi hanno offerto un drink?”

“Te l’ho mai detto quanto sei sexy questa sera?” Sorrisi e mi morsi il labbro inferiore.

Roteò gli occhi e poi tornò a concentrarsi su di me con sguardi attenti, mani che si muovevano esperte attraversando il mio corpo. Si poteva leggere lo stesso desiderio bruciare negli occhi di entrambi. La mia testa che si svuotava di tutto il resto e si riempiva di  lui, del suo profumo, del suo corpo stretto al mio. Nella stanza buia, i vestiti sul pavimento, il silenzio dei nostri respiri che si facevano via via sempre più affannosi. Ancora una volta fu la dimostrazione che i migliori momenti sono quelli dove non si ha più niente da dire, sono quelli dove i gesti parlano di più, sono quelli dove siamo io e il mio Vero Amore e tutto il resto sta fuori, smette di esistere.


** Giorno 2 di questa week che mi sta gasando a mille! Leggere così tante versioni ed interpretazioni dello stesso prompt è fantastico! Questo è il mio secondo tentativo, so che siete già abituati ai miei deliri/idiozie e che quindi non mi servirà aggiungere altro. Ringrazio davvero moltissimo chi ha messo la storia tra le seguite e tutti coloro chehanno recensito, vi amo, sappiatelo! Stay tuned!


Rumple_Bumple

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Capitolo 3
*** Giorno 3- Voce ***


Voce

Avevamo resuscitato l’Oscuro Signore. Io e Bae, come una vera famiglia ci eravamo avventurati per riportare in vita l’uomo di cui avevamo più bisogno per avere il nostro lieto fine.

Accecati dall’amore e dalla speranza non abbiamo perso tempo a chiederci quale fosse il prezzo della magia, nemmeno dopo avere scoperto che Lumiere era un impostore. Bae aveva un estremo bisogno di ritrovare la sua famiglia. Mentre parlava di voler ritrovare una maniera per raggiungere Henry ed Emma, in lui leggevo lo stesso sguardo che leggevo in suo padre quando mi parlava di lui.

Ed ora sembra tutto finito. Ora mentre corro con le lacrime agli occhi lontana da lui, lontana da loro, sento che niente potrà tornare come prima. Lei li ha presi entrambi e me li ha portati via.

“Mi spiace Belle… sono stato costretto, io…”

“Chiudi la bocca, candela!”

Il respiro si fa affannoso e comincio ad arrancare nella neve, i passi si fanno pesanti eppure non so per quanto devo correre ancora.

Lei gli ha chiesto di uccidermi ed io ho visto gli occhi del mio amore combattere duramente contro quell’impulso. Ho visto il dolore che gli ha causato dover disobbedire a quella strega.

   “Belle! Ti porto un messaggio da parte di Rumple da Neverland! Ha detto che avevi ragione, vi rivedrete ancora!”

Mi asciugai le lacrime al ricordo del suo ritorno da Neverland e di come le cose sembravano essersi sistemate per sempre.

Correvo a perdifiato, inciampando di tanto in tanto. Dovevo trovare un modo per strappare da quelle manacce verdi il pugnale del mio Rumple, a costo della mia stessa vita. Dovevo fare in modo di salvare anche Bae.

 “ Ci sono infinite possibilità, innumerevoli sentieri da percorrere”

“Ma di tutti quei sentieri, me ne interessa solo uno…”

“ E quale sarebbe?”

“Quello in cui noi due stiamo insieme…”

Chiusi gli occhi con forza e caddi a terra. Le lacrime che mi rigavano il viso nuovamente. Nella mia testa si facevano vivi mille momenti, tutti quelli passati con lui. Sentivo la sua voce nella mia testa, mi lasciai sfuggire un grido disperato. Gridai il suo nome con la consapevolezza che non sarebbe servito a riaverlo. Mi rialzai compiendo uno sforzo non indifferente.

“Verrò a salvarti Rumple, non temere. Abbiamo la nostra strada da percorrere assieme.”

 

 

Avevo perso la cognizione del tempo, non riuscivo a ricordare quanto tempo era passato, da quanto tempo fossi imprigionato qui, alla mercé di questa strega. Sapevo solo che ogni singolo minuto passato lontano da Belle era un’agonia. Ci fu una notte in particolare, il suo ricordo è ancora vivido nei miei pensieri. Stavo filando per dimenticare. Quella notte funzionava meno del solito. Sentii il suo tocco sulle spalle, tanto che mi voltai per vedere se era veramente lì. La sentivo, mi stringeva le spalle, poi mi accarezzò i capelli.

“ Che fai Rumple, non dormi?” un brivido mi percorse la schiena. Per quanto fosse frutto della mia immaginazione, sentire la sua voce nella mia testa era così bello.

“No, io… No, Belle. “  Avrei voluto dire che senza di te al mio fianco non sono in grado di riposare, che non so nemmeno se ti rivedrò mai più, che non riesco ad ancorarmi a nessuna speranza.

“Non arrenderti Rumple, non puoi. Non così!”

“Ma Belle!! Come posso continuare così? Lei può farmi fare qualsiasi cosa! Vivo con la paura costante che un giorno mi ordini di ucciderti. Ha già ucciso Bae.”

Chiusi gli occhi e  per un attimo mi sembrò di sentirla stringere la presa su di me, mentre con le mie ultime forze cercavo di ricacciare dentro  le lacrime.

“Ehi, Rumple, ehi!  Nulla è ancora perduto. Io sono qui, a casa, ad aspettarti! Ora, domani e sempre.”

“E se io non riuscissi a tornare da te?”

“Non… non dovresti dirlo nemmeno per scherzo, io non lo credo possibile… No, non…”

“RISPONDIMI BELLE!” La rabbia che trattenevo era tanta, sia per quello che le stavo chiedendo, sia perché non avrei mai voluto dirlo, nemmeno in una conversazione fittizia ma così assurdamente reale nella mia testa.

“Scusami, sweetheart, scusami. Ma, promettimi che… che andrai avanti. Che sarai la bibliotecaria più bella e sorridente che il mondo abbia mai visto, promettimi che non penserai più a questo vecchio inutile mostro…”

“Rumple, smettila!”

“E tu promettimelo Belle, nel caso in cui io…. Ho solo bisogno di sentirtelo dire…”

“… Te lo prometto Rumple…”

“Bene, grazie di cuore Belle…grazie…” stremato mi appoggiai con la schiena alla gabbia.

Quella notte mi resi conto che anche se  potevo averla solo nella mia testa, questo bastava per calmarmi. Pochi secondi prima di addormentarmi sorrisi al suo ultimo sussurro:

 “Combatti per me Rumple.”

** Santo Cielo cosa è uscito questa volta dalla mia testolina malata? Quando ho letto questo prompt, non so perchè ma ho pensato subito a cose intense e tristi. Poi mi sono anche sempre chiesta cosa si fosse scatenato nella testa di Belle quando è costretta a scappare dopo la resurrezione di Rumple e questo è quello che ne è uscito, perdonatemi! 

La seconda parte invece è un Rumple prigioniero di Zelena che in un momento di debolezza pensa all'unica persona che è in grado di dargli la forza di cui ha bisogno per andare avanti. Credo che il momento psicologico di prigionia di Rumple sia sottovalutato, come se lui non avesse sentimenti a riguardo se non rabbia e rancore. Io credo ci sia stata anche debolezza e voglia di rinunciare a combattere.  Buona lettura dearies!

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Capitolo 4
*** Giorno 4- Bambini/Figli ***


figli

“Belle? Belle?! Guai a te se ti addormenti! Me lo avevi promesso!”

“Mmm? Si si ok… Ma fai silenzio!”

Come, puntualmente dopo cena finissero in quella situazione, rimaneva un mistero.

Abbracciati sul divano con la piccola Emilie che pretendeva di guardare “La Bella e la Bestia”.

La cosa all’inizio era divertente e faceva sorridere i genitori, lusingati dal fatto che la loro dolcissima bimba fosse così innamorata di quella storia.

Ma è risaputo che i bambini difficilmente rinunciano al loro oggetto di attaccamento e questo per Rumple e Belle era quasi diventato una tortura.

“Gaston! Prrr” urlò Emilie con il dito puntato verso il televisore.

Rumple non si tratteneva mai dal baciare la figlia ogni volta che indicava Gaston e lo sbeffeggiava facendo una pernacchia con la bocca.

“Ehi! Emilie! Non è carino prendere in giro le persone! A maggior ragione se il papà ti incoraggia! Le principesse non si comportano così!” Ammonì Belle che lanciò a Rumple uno sguardo di fuoco.

“Eppure mi sembrava che ti fosse piaciuta la rosa…!”  Sorrise e borbottò l’uomo.

Emilie sorrise alla mamma e si arrampicò in braccio al papà. Belle si voltò appena in tempo per godersi la scena. Emilie era perdutamente innamorata del papà, non perdeva mai l’occasione di saltargli in braccio la sera quando Rumple tornava dal lavoro o di prendere la mano prima a lui se erano fuori in passeggiata. Voleva la sua completa attenzione e voleva essere coccolata ogni volta che vedeva i genitori scambiarsi qualche piccola effusione.

Rumple si accorse di essere osservato e allungò un braccio per avvicinare a sé la moglie ed abbracciarla.

Poco dopo Emilie si addormentò fra le braccia di Rumple e Belle si avvicinò per baciare dolcemente il collo del marito.

“Belle… non tentarmi!”

“Shhhh! La bambina!” Rispose Belle a pochi millimetri dalle sue labbra.

“Non farlo  Belle! Non…”  non riuscì a finire la frase, venne interrotto dalle soffici labbra della moglie che si incontravano con le sue.

“ Io se fossi in te, mi seguirei nell’altra stanza” sussurrò Belle al suo orecchio,poi si alzò e uscì dalla stanza.

Rumple con più delicatezza possibile appoggiò Emilie  sul divano, la coprì con la sua copertina e le baciò la fronte. “Buonanotte Em”

In punta di piedi raggiuse Belle nella stanza accanto.

“Qual è il tuo gioco Mrs Gold?”

Belle gli si avvicinò, lo prese per la cravatta e lo tirò più vicino per un bacio che lasciò poco ad intendere.

“Secondo te, Rumple? Da quando siamo genitori siamo diventati un po’ noiosi… non trovi?”

Il ghigno stampato sulla bocca di Rumple sembrava confermare la sua affermazione.

La prese per i fianchi e la guidò in un bacio passionale che li portò contro lo scaffale della libreria lì vicino. I baci si fecero più insistenti e le mani più curiose. Si staccarono per un piccolo ma interminabile gioco di sguardi. Rumple passò l’indice sul labbro inferiore di Belle prima di rapirlo nuovamente con le labbra e ricominciare la loro danza. Le sue mani che vagavano per la schiena di Belle procurandole brividi indescrivibili, i baci ed i sorrisi e fior di pelle beandosi l’uno del profumo dell’altra. Le mani di Rumple cominciarono a salire scoprendole i fianchi. Belle alternava risatine a sospiri mentre le mani esperte di suo marito dimostravano ancora una volta di conoscere i punti giusti.

All’improvviso sentirono una vocina che proveniva dalla stanza accanto.

“Mamma? Papà?”

Belle scaraventò il marito lontano da sé con una violenza che lasciò Rumple interdetto per qualche secondo.

“Emilie? Siamo qui tesoro, la mamma arriva subito!” Esclamò Belle che si avvicinò nuovamente al marito sussurrandogli:” Mi sa che la ricreazione è finita” e scoppiò a ridere tornando dalla sua bambina.

Poco dopo anche Rumple raggiunse la sua famiglia sul divano dove finirono di guardare il film, indossando il suo più bel sorriso.

 

 

 

Il giorno successivo Rumple, Belle ed Emilie si recarono al cimitero, come facevano ogni fine settimana per portare dei fiori freschi sulla tomba di Neal.

Una sera Rumple, al posto della favola della buonanotte,  aveva raccontato ad Emilie la storia di Bealfire suo figlio e suo eroe preferito. Da allora Emilie quando accompagnava i genitori a trovare Neal, appoggiava una manina sulla lapide e salutava il fratello.

In un momento di solitudine davanti alla tomba del figlio, con Belle ed Emilie che si dirigevano verso la macchina e lui poteva ancora sentire la parlantina della figlia, sorrise e si chiese cosa penserebbe il suo ragazzo di lui adesso. Come avrebbe reagito alla gravidanza di Belle e come avrebbe guardato la sorellina la prima volta che l’avrebbe tenuta in braccio.

“Bae, figliolo… la cosa di cui vado più fiero è quella di aver rispettato l’ultimo patto che ho fatto con te, proprio qui, il giorno dopo il matrimonio con Belle. Non avrei mai potuto rompere anche questo patto con te e ho fatto la cosa giusta. Saresti stato uno splendido fratello maggiore per Emilie e l’avresti amata tantissimo, è così adorabile e ha così tanto di Belle!”

Con le lacrime che gli bagnavano il volto continuò: “ Non avrei mai creduto che sentire un’altra piccola creatura chiamarmi Papà sarebbe stato bello quasi quanto la prima volta. Mi ricorda tanto te, sai? Il modo che ha di chiamarmi e di allungare le sue manine verso di me per abbracciarmi. Proteggila come faresti se fossi ancora qui, Bae.”

Rimase ancora alcuni istanti davanti alla lapide e poi si avviò verso Belle ed Emilie. Belle notò il viso ancora segnato dalle lacrime del marito e lo accarezzò dolcemente.

Rumple prese in braccio Emilie e con il braccio libero abbracciò Belle. Le abbracciò entrambe più forte che poteva. Non si sarebbe mai più lasciato scappare il suo lieto fine.

 

 

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Capitolo 5
*** Giorno 5- Lenzuola ***


LEnzuola Il corridoio che stavo percorrendo era buio, interminabile e pieno di porte chiuse su entrambe le pareti.  La luce fioca della candela illuminava ben poco il mio cammino e l’umidità era quasi insopportabile. Ad un tratto scorgo una porta aperta e decido di entrarci. Rimango perplessa, quella che vedo è la stanza di Rumple a Storybrooke. Spengo la candela ed accendo la luce. Una sensazione di freddo mi sorprese e rabbrividii, nonostante il fastidioso disordine, sembrava che non ci dormisse più nessuno in quella stanza. La porta della cabina armadio aperta, le poltrone con sopra qualche completo abbandonato, sul comodino giace ancora abbandonato l’ultimo libro che ho letto l’ultima notte che abbiamo trascorso assieme prima che io mi trasferissi all’appartamento della biblioteca. Il letto è disfatto e le lenzuola toccano il pavimento, come se chi ci aveva dormito avesse litigato con le coperte. Mi sento sfiorare una spalla mi volto e vedo Archie che con le lacrime agli occhi non smetteva di dirmi che gli dispiace e che era un uomo diverso quando stava con me e che forse era da quando avevo lasciato casa sua che aveva intenzione di togliersi la vita.
 


Mi sveglio di soprassalto ancora tremante e sudata, una sensazione sgradevole e di vuoto mi pervade. Era solo un sogno. Un brutto, bruttissimo sogno. Mi alzo e vado in cucina a bere un bicchiere d’acqua sperando di ritrovare la calma ma la bruttissima sensazione che mi ha lasciato quel sogno non sembra volermi lasciare pace. Mi sentivo impotente e sembrava quasi che anche Archie volesse farmi notare che era tutta colpa mia. Tornai in camera e mi infilai i primi vestiti che trovai, presi il cappotto e uscii di casa. Avevo un estremo bisogno di schiarire le idee ed una passeggiata sembrava essere il metodo migliore per cacciare via i mille pensieri che mi annebbiavano la mente. Mentre camminavo pensavo a Rumple e al nostro rapporto. In quei giorni ci eravamo visti poco, lavoravo molto in biblioteca ed ero alla ricerca del mio spazio dopo la bugia su Regina che mi aveva raccontato. Non era una punizione nei suoi confronti e lui lo sapeva benissimo, ne avevamo parlato molto. Mi mancava, certo che mi mancava! Ritrovarsi a vivere assieme in un altro mondo completamente diverso a quello in cui ero abituata io non è stato e non è ancora facile, lui è stato paziente ed amorevole nei miei confronti. Mi ha spiegato tutto quello che c’era da spiegare, a volte facendomi trovare simpatiche lettere sul funzionamento del tostapane o del frullatore.  Avevo solo bisogno di ritrovare me stessa. Fu proprio quella notte in realtà che mi accorsi dell’ambiguità che si celava nei miei sentimenti più profondi. Una volta lessi un libro di interpretazione dei sogni e trovai interessante il fatto che sognare una persona cara che viene a mancare in realtà è il proprio inconscio che vuole dirci che il nostro rapporto con quella persona è cambiato o semplicemente abbiamo paura di perderla. Sovrappensiero mi accorgo di essere esattamente di fronte al suo negozio, ci sbircio dentro e vedo la luce di una candela ed un ombra che si muove, cambio angolazione e riconosco che è proprio la figura di Rumple. Cosa ci faceva in piena notte nel suo negozio? Quasi istintivamente busso alla porta e subito mi pervade un brivido lungo la schiena ed il cuore inizia ad aumentare i battiti. Pochi secondi dopo mi aprì la porta ed esclamò sorpreso:
”Belle? cosa ci fai qui, in piena notte?”
“Potrei dire lo stesso di te…”  Si appoggiò contro lo stipite della porta e rimase a fissarmi stupito.
“Camminavo, avevo solo bisogno di schiarirmi le idee e passando ho notato  che eri ancora qui!”
Sorrise e si osservò le mani mentre stringeva il bastone. Poi alzò lo sguardo verso di me e fissò i suoi occhi ai miei.
“ Vuoi entrare Belle? Ti prenderai un malanno con questo freddo.”

Senza pensarci due volte entrai  ed aspettai che mi facesse strada verso il retro bottega.
“Allora, brutti pensieri Belle?” Mi chiese mentre mi fece cenno di accomodarmi ovunque desiderassi. Mi accomodai sul lettino, lui prese una sedia e si mise difronte a me.
“Ambigui direi”. Mi sentivo impacciata e non sapevo bene cosa dire e cosa invece non dire. Nonostante lui sembrasse tranquillo e rilassato, dal modo in cui si mise a giocherellare con il suo anello capii che era a disagio tanto quanto me.
“Oh, mi dispiace. Vuoi che… vuoi che ti prepari del the?”
Annuii ed improvvisamente calò il silenzio. Si sentivano solamente i rumori che Rumple stava facendo preparando il bollitore. Mi sorpresi a sorridere guardandolo e pensai che nonostante il suo negozio non fosse mai un posto caldissimo, quella sera lo era. Bastava la sua presenza e il fatto che fosse disposto ad ascoltarmi a scaldare il mio cuore, forse era anche per questo che avevo deciso di evitarlo per qualche giorno, per rendere obiettivi i miei pensieri sulla nostra relazione. Quando lui è presente i chiari segni del mio corpo che rispondono alla sua presenza mi annebbiano la ragione e riesco a stento a trattenere l’esigenza di abbracciarlo.
“Sai sweetheart io avrei un metodo per sconfiggere i pensieri ambigui”. Si voltò a guardarmi con mezzo sorrisino, aspettò che gli facessi un cenno e continuò. “ affronta il problema e vedi come reagisci quando te lo trovi davanti, a volte stare dietro le quinte a formulare mille teorie non aiuta. “
Era di fronte a me e mi fissava negli occhi, il mio cuore mancò un battito, quanto tempo era che non mi guardava così? Fummo interrotti dall’insistente fischio del bollitore ma lui rimase ancora qualche secondo a cercare qualcosa nel mio sguardo. Aveva dannatamente ragione, il mio corpo rispondeva perfettamente bene a quel carico di emozioni, stava solo alla ragione dettare i tempi.
Mi porse la tazza di the e si sedette di nuovo di fronte a me.
“Come stai Rumple? “
Contorse gli angoli della bocca in una smorfia e fece un respiro profondo prima di rispondere.
“Bene, tutto… bene. E tu?”

Io sono qui questa sera perché ho appena realizzato che nonostante la rabbia che provo nei tuoi confronti ho una tremenda paura di perderti perfido folletto.
“Si, tutto bene anche io! Sai, la biblioteca occupa la maggior parte del mio tempo. Il restante lo uso per le faccende di casa o per capire come funziona tutta questa tecnologia”.
Gli risultò molto difficile trattenere una risata memore di tutte quelle volte che lo chiamavo in mio aiuto con la lavastoviglie, la lavatrice, il forno.
Il suo sorriso contagiò anche me, l’atmosfera si era sciolta ed ora discutevamo in maniera più rilassata delle nostre giornate o anche semplicemente di noi.
“Ti ho sognato questa notte Rumple, ho sognato che entravo nella tua camera, era tutto in disordine e Archie mi diceva che…” non riuscii a finire la frase che cominciai a singhiozzare disperata con la testa tra le mani.
Rumple mi raggiunse e si sedette di fianco a me, mi prese le mani allontanandole dal viso e mi asciugò le lacrime.
“Morto…mi diceva che eri morto.”
Spalancò la bocca e sgranò gli occhi “ E chi mai avrebbe ucciso l’Oscuro Signore?”
“Tu… da solo, avevi deciso di farla finita.” Non riuscii a trattenermi, mi rimisi a piangere.
Rumple mi prese una mano e la appoggiò sul suo cuore.
“Lo senti Belle? Sono qui.” Mi ci volle qualche secondo ma poi cominciai a sentire il battito regolare del suo cuore. Fissai il suo sguardo al mio e sentii aumentare il battito.
“E questo è l’effetto che mi fai ogni volta che mi guardi”
Sorrisi e ritirai dolcemente la mano, non potevo farmi sopraffare da tutte quelle emozioni, non potevo tornare da lui con uno schiocco di dita, non mi sentivo ancora pronta.
“Io ehm.. ora dovrei andare, tra poco ci sarà l’alba.”
Mi porse una mano per aiutare ad alzarmi e mi accompagnò verso l’uscita.
“Buonanotte Belle e… grazie per essere passata, non temere per quel brutto sogno, sarò sempre qui quando ne hai bisogno.”
“Grazie…Ma, non vai a casa a riposarti?”
“No io… sono un paio di settimane che dormo qui ormai, a casa non ci vado quasi più.”  Si sforzò di sorridermi ma la sua sicurezza di qualche istante fa scomparve per lasciare spazio ad un’espressione malinconica e… triste.
“Praticamente vivi qui? E come mai?”
“Pensieri…. Ambigui”
“Oh, capisco benissimo.Dovresti seguire il tuo stesso consiglio allora! Buonanotte Rumple, a domani!” presi coraggio e mi avvicinai per baciargli la guancia, lui mosse solamente una mano per appoggiarla delicatamente sul mio fianco. Potevo sentire la pelle bruciare sotto a quel minimo contatto. Mi scostai, gli sorrisi e mi voltai per tornare verso casa.
 


 

Pensieri ambigui le aveva risposto. In realtà non  le avrebbe mai confessato che non poteva dormire a casa in mezzo a tutto quello che avevano condiviso, che aveva fatto un solo tentativo di dormire nel loro letto ma era stato troppo. Le lenzuola ed in maniera particolare il suo cuscino avevano ancora il suo profumo. Non sarebbe mai riuscito a dormire tra quelle lenzuola intrise del  profumo della sua Belle, aprire gli occhi e non poterla abbracciare. Sarebbe stato troppo doloroso. Preferiva dormire nel suo negozio. Ma quella notte non avrebbe dormito molto, con quel rapido bacio sulla guancia di poco fa era riuscito a respirare di nuovo un po’ di lei e del suo profumo.  Se ogni giorno trascorso senza di lei era come morire un po’ alla volta, da oggi poteva riconsiderarsi rinato.

 

 

 

 

** Si, lo so, sono in enorme ritardo! E si, lo so, la week è finita! Chiedo umilmente perdono e spero tanto che sappiate perdonarmi, è stata una settimana un po’ impegnata! Capita! Questo prompt devo dire che mi ha dato del filo da torcere e per casa mia ne girano 2 versioni questa e una dove sicuramente Belle ha il ciclo da quanto l’avevo fatta sembrare schizzata per un paio di lenzuola. Cooomunque non è stato per niente facile far creare alla mia mente delirante un qualcosa che c’entrasse col prompt e credo di non esserci riuscita a pieno perché voi penserete giustamente, ma sto Rumple non è mica capace di cambiarsele ste lenzuola?? E invece no! Altrimenti avrei sprecato 1500 parole per……. I 5 minuti che ci vogliono a rifarsi il letto. Detto questo spero di finire la week il prima possibile :D

 Buona lettura!

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