la forza di demoni e angeli

di demon86
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** la fuga ***
Capitolo 2: *** il salvataggio ***
Capitolo 3: *** una soluzione...forse ***
Capitolo 4: *** la sfuriata ***
Capitolo 5: *** la furbizia di un piccolo demone ***
Capitolo 6: *** una vecchia conoscenza ***
Capitolo 7: *** di nuovo... ***
Capitolo 8: *** la natura di Kafier ***
Capitolo 9: *** una notizia scioccante! ***
Capitolo 10: *** una dolce bambolina ***
Capitolo 11: *** scompiglio nella sala reale! ***
Capitolo 12: *** un viaggio a sorpresa! ***
Capitolo 13: *** Pronti per il viaggio! ***



Capitolo 1
*** la fuga ***


Correva. Correva a perdifiato. Doveva riuscire  a seminarlo altrimenti non avrebbe potuto portare a termine la sua missione. Ormai era da mezz’ora che stava scappando e se l’avesse presa sapeva benissimo che cosa le sarebbe successo. Si girò per vedere se il suo inseguitore era ancora dietro di lei e non notando nessuno si fermò a riposare un attimo. “possibile che deve sempre succedere qualcosa” pensò la ragazza. Era solo venuta in quel bosco per trovare una pianta curativa che avrebbe aiutato una sua amica gravemente malata e adesso si ritrovava a sfuggire da uno stupido angelo. Si appoggio a un albero per  riprendere  fiato quando sentì un rumore dietro di lei.

Non ebbe il tempo di muoversi che l’uomo le se avventò addosso e la atterrò al suolo. Non riusciva più a muoversi , quell’angelo le stava tenendo le braccia bloccate , mentre una sua mano stava già scendendo su una sua coscia.

-“ leva subito quelle manacce” gli urlò cercando di divincolarsi ma l’altro non mollava.

-che cosa ci fa un bel diavoletto in questa foresta. Non lo sai che è zona riservata a noi angeli?

-Si che lo so, ma mi serve un erba. Ti prego, se mi lasci, prendo quello che mi serve e poi me ne vado.

AhAHAh, speri davvero che ti lasci andare cosi, i trasgressori devono essere puniti! E avvicinò il suo viso a quello della ragazza

-NOOOOOOOO!!! Con un forte strattone riuscì a liberarsi ma il suo nemico tirò fuori un a spada e si scagli contro , ma lei con un balzo riuscì a evitarlo e gli tirò un calcio nell’addome, ma questo si riprese subito e la fece cadere a terra facendole uno sgambetto. L’angelo stava per colpirla quando qualcuno lo bloccò

-Fermo!! Mi vergogno a far parte della tua stessa razza!

 

@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@ò@@@@

 

Ciao a tutti!

Questa è la mia prima fanfic e spero che ci sarà tanta gente a leggerla.

Questo 1° capitolo è un po’ corto ma i prossimi saranno più lunghi, anche se non so ancora ogni quanto lo aggiornerò.

Per quanto riguarda la storia spero abbiate capito chi è la ragazza. E scommetto che  siete curiosi di sapere chi è il nuovo arrivato.

Un ultima cosa : voglio tanti commenti , belli e non( anche se adesso sarà difficile visto che la storia non è ancora sviluppata).

Bacioni  DEMON86     

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Capitolo 2
*** il salvataggio ***


-Fermo!

Un ragazzo con una grande spada era fermo dinnanzi al suo aggressore. Purtroppo non riusciva a vedere il suo viso a causa del sole che riflettendosi sulla sua arma l’ accecava  e inoltre la sua vista cominciava ad offuscarsi, visto che durante la caduta  aveva sbattuto la testa contro un sasso e ora,un rivolo di sangue le stava scivolando sulla fronte “ chi è quel ragazzo? Mi sembra di conoscerlo” . Svenne.

Intanto gli altri 2:

-Che cosa vuoi Michael. Questa zona è stata affidata a me, quello che faccio qua non sono affari tuoi.

-Se non mi sbaglio sono un tuo superiore quindi vedi di non darmi ordini. Inoltre, disse cominciando a riscaldarsi, non sopporto chi si comporta in quel modo. Se vuoi farti qualcuno trovati una ragazza!

L’altro,incazzato, si avventò su di lui, ma cosa poteva fare un semplice angelo contro il potente Arcangelo del fuoco? Pochi secondi dopo il corpo era steso per terra. Ma michael non lo aveva ferito, non voleva certo sporcare la sua spada con il sangue di quel cretino! Infatti, durante lo scontro lo aveva colpito con l’elsa tramortendolo.

-Stupido! Si avvicinò alla ragazza e la guardo attentamente.Doveva avere più o meno 15 anni con lunghi capelli argentati che le ricoprivano la schiena , pelle scura, 2 gambe lunghe e snelle e labbra rosse che risaltavano il suo viso  davvero carino. Notò anche che ogni suo vestito era nero: La   gonna, il top, gli stivali che le fasciavano le gambe sino a al polpaccio e guanti senza dita che coprivano metà avambraccio.

L’angelo si piegò sulle ginocchia per osservarla meglio “ Non so dove ma mi sembra di averla già vista”. Le asciugò il sangue dalla faccia , ma visto che la ferita era ancora aperta, si strappò una manica della sua maglietta e le fasciò alla meglio la testa. “è meglio se la porto da quel maniaco”. Allora la prese in braccio, schiuse le sue grandi ali bianche e spiccò il volo

 

 

 

  1. PALAZZO REALE, sede degli angeli superiori

 

-Allora come sta?

-Bene, ha solo perso un po’ di sangue, ma sono sicuro che tra poco si risveglierà.

La ragazza era stata messa in una stanza e curata  da Raphael, Arcangelo dell’aria e famoso curatore oltre che grande amico di Michael. I due si conoscevano da tanto tempo, ormai stavano sempre insieme. Erano come fratelli (anche se Michael non lo avrebbe mai dichiarato) e quando uno era in difficoltà, l’altro era sempre vicino. L’arcangelo del fuoco non si sarebbe mai dimenticato quando isolato da tutti, infuriato e avvolto dalle fiamme l’amico gli si era avvicinato per confortarlo rischiando di essere bruciato. E il medico non si era dimenticato dell’affetto che Michelino( come lo chiamava lui)  gli dimostrò quando capì di non avere nessuna speranza con Sara e che aveva fatto una sciocchezza a rapirla.(N.d.A. mi dispiace per chi non ha letto il fumetto e magari non capirà molto di ciò che ho detto, cmq vi consiglio di leggerlo xchè è bellissimo) 

-Senti Michelino

-ANCORA! QUANTE VOLTE TI HO DETTO DI NON CHIAMARMI CON QUELLO STUPIDO NOMIGNOLO

-Si,si va bene, perché ti devi sempre scaldare in questo modo. Fa male arrabbiarsi così tanto

-Smettila di farmi le tue prediche, medico da strapazzo, se ti piace essere utile va a farle alle tue pazienti, tanto so che ti diverti, anzi che vi divertite tutti e due.

-Cosa stai dicendo, io sono un uomo serio e  professionale

-Come no! Lasciamo perdere questo discorso. Allora cosa volevi chiedermi?

-Sei sicuro di non avere già visto quella ragazza?- chiese accendendosi una sigaretta

-E che ne so, non me le ricordo mica tutte le tue donne!

-Stupido, non ho mai fatto niente con lei!

-Strano, di sicuro o prima era brutta oppure non c’è voluta stare e scommetto che è la seconda, vero?

 -Smettila di farti viaggi mentali. Cavolo, va bene che sono passati due anni, ma tempo fa ci ha aiutato molto.

-Che cosa vuoi dire? Invece di fare tutti ‘sti giri di parole mi vuoi dire chi …

-Shhh… ho sentito un rumore, forse si è svegliata. Tu resta qua, vado a  vedere- E entrò nella stanza.

 

 

“Dove sono? Sono a casa? No, questa non è la mia stanza, è tutto diverso: i mobili, il tavolo, i muri, e un ragazzo…. Un ragazzo?!- Buongiorno principessa- Spaventata si alzò di scatto ma il dolore alla testa non le permetteva di stare in quella posizione, così si dovette risdraiare.

-Tranquilla Cry non ti faccio niente,  resta sdraiata e non ti muovere- finalmente aveva riacquistato la vista e poteva vedere chi le stava davanti- Raphael!-, - vedo che ti ricordi di me-, -sei stato tu a salvarmi?

-no è stato Michelino. È qua fuori, era preoccupato per te, anche se non si ricorda chi sei-

-Allora dopo devo ringraziarlo, non so cosa avrei fatto senza di lui- pronunciò queste tristi parole però con una dolcezza nella voce che Raphael ne fu colpito e attirato e non poté non avvicinarsi al suo letto. Ora era a pochi centimetri dal suo viso e poteva vedere gli occhi blu di lei, occhi profondi dello stesso colore delle rose, un colore che  era stato bandito da Dio per la sua bellezza malefica. E lei sembrava così, bella ma anche pericolosa e tutto ciò lo attirava.

-E cosa ci facevi nella foresta?-lei super-imbarazzata per quella vicinanza cercò di rispondere

-Ecco, è che mi serve urgentemente un erba per curare una mia amica, si chiama EUKALIPTH. Tu sei un medico dovresti avercela.

- vero, me ne è rimasta un po’ - e si avvicinò ancora di  più fino a quasi sfiorarle le labbra- e se verrai a letto con me giurò che te la darò-

  

 

 

 

 

 

                

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Capitolo 3
*** una soluzione...forse ***


CaPITOLO 3 : una soluzione…forse!

 

 

-Se verrai a letto con me ti darò l’erba che ti serve

-Cosa ma…. MA TU SEI MATTO!- gli urlò cercando di colpirlo con un pugno, ma lui le bloccò il braccio e la respinse giù schiacciandola con il suo corpo- Mi sembra di aver capito che per te quell’erba è importante, no? Se non accetti non potrai mai averla e la tua amica morirà!-

-però, posso sempre prenderla con la forza- e gli assestò una bella ginocchiata lì in mezzo ( bhè avrete intuito dove)

-cazzo, manesca la ragazza! Ehi, ehi che stai facendo?- Cry dopo essersi liberata dal “maniaco” si era fiondata verso degli armadietti e aveva cominciato a frugare in mezzo a diverse bottigliette, fiale e vari strumenti medici, creando solo disordine e distruggendo anche alcuni di questi recipienti- Dov’è?-, ma l’altro stava immobile senza rispondere  allora prese una specie di coltello, sicuramente un attrezzo del medico, e glielo puntò alla gola – Allora dov’è?-, - non c’è- disse un po intimorito da quella furia scatenata- Cosa vuol dire che non c’è?-, - Prima ti ho mentito, era solo un pretesto per portarti a letto- Pochi secondi dopo si ritrovò con un bel 5 stampato in faccia. – Ehi, dove stai andando?- Infatti Cry si era avvicinata alla porta e stava per uscira dalla stanza – Torno al bosco e non fermarmi- , - No, aspetta!- cercò di bloccarla ma lei era già uscita

-CRY!vieni qua!. SBONK!

-Ma chi.. Michelino che cavolo ci fai dietro la porta?

-E non urlare cosi, vuoi rendermi sordo oltre ad avermi appena rotto il naso!

-         Non fare il bambino, piuttosto dimmi da che parte è andata la ragazza-

-         È corsa da quella parte- e indicò il fondo del corridoio-

-         Vieni, dobbiamo trovarla- e afferrandolo per il braccio se lo trascinò dietro

-         Ehi perché tutta sta fretta Mi vuoi spiegare che succede, chi è quella?

-         Quella, si chiama Cry, ma immagino che questo nome non ti ricordi niente-

-         Assolutamente niente-,

-         E se ti dicessi che è la 14° figlia del regno di Gehena, nonché ultimo Dragon Master, e che ci ha aiutato nell’ultima battaglia contro Rosiel 2 anni fa!

 

 

 

Intanto in un’altra parte del castello:

-         Maledizione, questi corridoi sembrano tutti uguali. Dove cavolo sarà l’uscita?

-         Ehi, tu chi sei- erano due  giovani angeli più o meno della sua età ad avergli parlato

-Credo di essermi persa non  è che potreste indicarmi l’uscita?- Chiese gentilmente, ma i 2 non erano stupidi e avevano capito che davanti a loro stava un demone e che perciò doveva essere trattato come tale- Ma certo, vieni con noi- le disse il biondo mentre il moro stava già fantasticando su cosa le potessero fare.

 

 

 

-Cosa, non ci credo! Era solo una bambina-

-         Michelino le persone crescono. Il tempo è passato anche per lei, ormai è una donna

-         Senti sai dove sta andando o stiamo correndo a caso?

-         Direi la seconda visto che mi ha solo detto che voleva tornare al bosco

-         Ma è IMPAZZITA!Quella cerca solo guai

-         Forse la colpa è anche un po’ mia, era abbastanza arrabbiata

-         Perché cosa le hai fatto? Ecco lo sapevo, non dovevo fidarmi di un  maniaco, ma perché…

-         NO! Lasciatemi!- udirono una voce femminile provenire da dietro l’angolo e così incominciarono a correre verso quel luogo. Arrivati videro la ragazza trattenuta per le braccia da 2 ragazzi che cercavano di trascinarla verso una porta.-E sta ferma, ahi- Cry aveva morso il braccio di uno dei due angeli che da dietro le cingeva il collo- Bastarda, guarda mi hai lasciato il segno- allora caricò una sfera di energia che riuscì a farla  schiantare  contro il muro e stava per colpirla ancora quando i 2 arcangeli decisero di intervenire. In un secondo gli furono addosso e con solo un pugno li stesero.- Ma signor Raphael, Signor Michael perché, quella ragazza si è introdotta nel palazzo. Noi stavamo facendo il nostro dovere- , - E approfittarvi di una ragazza è il vostro compito?- Domando Raphael alterato- inoltre siamo stati noi a portarla qui quindi non è un’intrusa- continuò Michael che li fulminava con il suo sguardo freddo.- Perché vi comportate in questo modo?-cominciò il medico- Non sono anche loro degli esseri uguali a noi, che pensano, amano e soffrono. La loro unica colpa è di essere nati da genitori demoni. D’ora in poi prima di agire in modo così poco dignitoso pensate a quello che vi ho detto e ora andatevene!-, - Certo, signore- I 2 si rialzarono e dopo aver fatto un leggero inchino con la testa sparirono dalla loro vista.

Clap!, Clap!- Bel discorso- lo applaudì il demone- ma pensi veramente che sia servito a qualcosa. Perché dovrebbero rinunciare a  questa loro superiorità? In fondo- ma non finì la frase che Raphael la schiaffeggiò e lui non era certo uno di quelli che alzavano le mani sulle signore, infatti Cry shokkata, portandosi la mano sulla guancia ormai rossa,  chiese il motivo di questo gesto- Mi domandi perché! Perché sei una stupida sprovveduta, credevi di poter girare per un palazzo infestato da angeli senza che ti accadesse nulla, perché non pensi prima di agire!- lei si sorbì la predica restando zitta in fondo sapeva che se le stava dicendo quello era perché era preoccupato per lei. Ma lei non ne  aveva bisogno, l’unica cosa che le interessava ora era trovare un aiuto- raphy invece di preoccuparti inutilmente perché non mi vuoi dare una mano?- Cry ti ho già detto che non posso- , Però una soluzione ci sarebbe- intervenì Michael- potremmo parlare col nostro sovrano- Sta zitto, stupido- fece l’altro per tappargli la bocca ma ormai era troppo tardi- Ma certo perché non ci ho pensato  prima- esclamò la principessa-  non credo che farà storie per una semplice erba- poi rivolgendosi a Michael lo pregò tirandolo per la manica della camicia di condurla dal loro capo. Visto che era stato lui a dare questa idea non ebbe nulla da dire in contrario ma era assolutamente visibile che il suo amico era incerto. Infatti il medico stando molto tempo insieme a  Kafier,poiché cagionevole di salute, aveva avuto modo di conoscerlo bene e sapeva benissimo qual era il suo carattere, Aveva la sensazione che qualcosa di spiacevole sarebbe successo . ma non poteva certo bloccare il demone se voleva solamente parlargli, sperava solo che non fosse così scema da mettersi contro di Lui . Gettò un ultima occhiata alla ragazzina ancora attaccata alla camicia dell’amico e pregò che niente le capitasse.  

 

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Capitolo 4
*** la sfuriata ***


Capitolo 4:

 

 

Camminava al fianco del rosso ma visto che fino a quel momento non si erano scambiati nemmeno una parola, Cry decise di rompere quel silenzio- Michy…-, - Si?-, - Ecco… io volevo  ringraziarti per prima… nel bosco-, - Ah, ok!, - Come?! Tutto qui? Io ti sto ringraziando e tu dici solo OK!

-Cry , lascialo stare- le disse Raphael mettendole una mano sulla  spalla- ‘sto qui non sa come ci si comporta con le donne- Michael gli stava già per rispondere, ma peccato, per lui, erano arrivati davanti la sala reale- Dobbiamo parlare con Kafier, fateci entrare- ordinò il medico alle due guardie ai lati della porta- Siamo spiacenti signori ma mi è impossibile farvi passare, è in corso una riunione privata e Lui ci ha ordinato di non far entrare nessuno- gli rispose il più alto dei due- Quell’ordine non vale per noi. Ora fateci entrare- Riordinò l’angelo dell’aria, ma mentre stavano per passare la soglia le guardie bloccarono loro il passaggio con le loro lance. Ma michy non si lasciva certo intimidire quindi prese una delle due armi e con il suo potere riuscì a fonderla completamente in pochi secondi. Avendo, ormai, libera la strada aprirono la porta. Cry rimase incantata. La sala era immensa con colonne ai lati della stanza di un bianco marmoreo con rifiniture in oro. Grandi sculture angeliche e dipinti che raffiguravano sempre angeli e demoni sconfitti da questi ornavano la stanza. Poi il suo sguardo fu catturato dal lungo tavolo posto al centro della sala al quale erano seduti una decina di angeli, e di sicuro angeli di una certa importanza visti che stavano discutendo insieme al sovrano. Erano tutti vestiti elegantemente ma a avevano una faccia così seria e un espressione ferma  che facevano quasi paura. Poi guardò verso la fine del tavolo dove si innalzava una scalinata di pochi gradini sulla quale sovrastava un trono d’orato. Un ragazzo stava seduto, di sicuro il loro sovrano. Era davvero giovane, doveva avere più o meno 20 anni. Capelli lunghi fino alle spalle biondi e due azzurri-grigi.   Un vero angelo, consapevole di essere superiore a tutti gli altri, infatti il suo sguardo era autoritario e fiero.- Che cosa succede, Raphael, sai bene che non voglio essere disturbato durante le mie riunioni- disse  contrariato- certo signore, lo so, ma questa ragazza ha bisogno di chiederle un favore- e disse a Cry di fare un passo avanti, poi continuò- è questione di vita o di morte una sua amica è malata ed è venuta qui per avere un vostro consenso- Ma ciò non piacque alla ragazza, quello stupido medico continuava a fare un sacco di giri di parole ma non arrivava mai al punto, quindi decise di intervenire lei stessa-  Senta, la mia amica sta molto male e l’unico rimedio per sua malattia è farle bere l’erba Eucaliph che però cresce solamente nella foresta di Koss. Volevo solo chiederle il permesso di prenderne un po’-era molto agitata infatti disse tutto questo in un sol fiato. Sperava solo che non avrebbe fatto storie, ma si  sbagliava, quell’angelo non l’avrebbe soddisfatta così facilmente- Tu sei un demone- questa frase allarmò la ragazza che se prima era nervosa ora stava cominciando ad arrabbiarsi- E allora cosa c’entra se sono un demone?!-  Intanto Raphael  si stava già pentendo aver accettato. Quella ragazza sarebbe finita nei guai, se lo sentiva, soprattutto se continuava a  rispondere a Kafier con quel tono. Se voleva trovare qualcuno con cui litigare di sicuro l’aveva trovato.

-è vero sono un demone ma questo dovrebbe cambiare qualcosa?-  Inginocchiati!- le ordinò il sovrano con un sorriso sulle labbra. Quella situazione gli stava cominciando a piacere,era così divertente ridicolizzare quegli esseri inferiori. Cry,  purtroppo non poté fare altro. Pensava solo alla vita della sua compagna, non era importante se doveva farsi umiliare davanti a tutti quegli angeli. Quindi s’inginocchiò e pregò il sovrano- ora puoi alzarti, ma non mi basta!- Signore non può trattare cosi questa ragazza non è una sua prigioniera!- Zitto Raphael! Sono io che comando qui!- e tornò a guardare il piccolo demone. Aveva la fortuna di avere un  demone nelle sue mani, per di più una femmina e molto carina. Non si sarebbe lasciato sfuggire quella possibilità

-Spogliati!-, - Cosa?-, - Togliti i vestiti, forza! Se lo farai ti giuro che esaudirò la tua richiesta-

Ma questo era troppo . come poteva denudarsi lì davanti a tutti. Stava letteralmente tremando ma non di certo per la paura . Quel sentimento che la circondava era rabbia, solo rabia per quella specie corrotta. Una rabbia che scoppiò quando Kafier le disse se aveva bisogno di una mano per spogliarsi. Furiosa incominciò a correre verso il trono- Smettila di prendermi in giro bastardo!- Voleva colpirlo, ormai quel sentimento d’ira l’aveva completamente accecata e non riusciva più a  ragionare. Ma prima che lo raggiungesse il capo degli Angeli aveva chiamato soccorso e una ventina di guardie erano entrate dalle porte laterali della sala. Provarono a bloccare il demone con le loro spade, lance o semplicemente con la loro forza fisica ma non bastò. Cri riusciva a schivare tutti i colpi e dopo aver preso una lancia da una delle guardie riuscì anche a ferine alcuni. Continuò a lottare fino a quando si sentì tirare verso il basso. Un Ragazzo le aveva attanagliato le gambe con una catena e l’aveva sbattuta al suolo. Poi un altro angelo alto e molto robusto la ritirò su di peso e la immobilizzò. Cercò di liberarsi ma visto la mole del suo avversario ciò era davvero difficile. Più si muoveva e più quello lì la stringeva e le contorceva le braccia- Finalmente ti sei calmata diavoletto- le disse scendendo la gradinata- e se ti penti di quello che hai fatto ti lascerò libera- Mai bastardo!- gli ringhiò dietro, non avrebbe mai accettato le sue stupide richieste- Come vuoi, PORTATELA NELLA CELLA A7!- il ciccione la stava già portando via sotto i calci che Cry cercava di tirargli quando Kafier lo bloccò- Aspetta! Mi stavo dimenticando- si avvicinò al viso della ragazzo , allungò una mano verso i suoi capelli e staccò i 2 orecchini dalle sue orecchie- Grazie mille, principessa di Gehenna-  le sorrise mostrandole i due gioielli ora nelle sue mani- Ora vai!- ordinò all’angelo

-NOOOOOOOO!- urlò la ragazza – Ridammeli! – Si agitò così forte che riuscì a liberarsi dalla presa del suo nemico ma questo riusc’ subito a riacchiapparla e se la coricò sulle spalle- Nooo lasciami ciccione. Tu- urlò contro il sovrano- spero che finirai all’inferno bastardo- e sparì così dietro la porta urlando e dimenandosi

-che furia quella ragazza- pensò Kafier, ma in fondo gli piaceva, se sono combattive era più divertente

-Signore- Raphael spezzò i suoi pensieri- che cosa vuole fare a quella ragazza?- Tranquillo non la ucciderò poiché vedo che vi sta a cuore. E ora andatevene la riunione deve terminare!- Grazie signore- E i 2 uscirono. “Certo non la ucciderò ma solo perché mi divertiro di più in un altro modo” Fu questo il suo ultimo pensiero prime di ritornare al suo trono e ricominciare la riunione.

 

Intanto Cry sulle spalle del suo nemico attraversava vari corridoi, scese per diversi piani fino a quando arrivarono in un lungo corridoio buio, puzzolente pervaso da  un forte odore di chiuso. Si fermarono davanti a una cella  e dopo averla aperta venne letteralmente lanciata dentro- Ahia! cavolo che modi! Ehi aspetta, non te ne andare torna qua. Non avete il diritto di tenermi chiusa qua dentro! LIBERATEMI SUBITOOO!- Ma una voce bloccò le  sue urla

-ti pregherai di far silenzio non riesco a leggere con queste urla!

@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@ò

 

Finalmente sono tornata!

Scusate se vi fatto attendere tutta colpa della scuola. Ero piena di interrogazioni e verifiche che non ho avuto il tempo di continuare la ff.

Ringrazio tutti quelli che mi leggono e come sempre COMMENTATE!

Kisses         Demon86

             

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Capitolo 5
*** la furbizia di un piccolo demone ***


Capitolo 5 : la furbizia di un piccolo demone

 

 

-       Vuoi stare un po’ zitta!con le tue urla mi è difficile leggere- una voce proveniente da un angolo della cella bloccò le sue grida. Cry si avvicinò alla figura per vedere chi si nascondeva nell’oscurità- Uriel!- Era proprio lui! Uno dei quattro arcangeli, l’angelo della terra Uriel chissà per quale motivo ora si trovava imprigionato nella sua stessa cella. Aveva lunghi capelli neri mossi verso le punte, gli occhi dello stesso colore e sulle sue ginocchia, coperte da una lunga tonaca nera, era appoggiato un libro- Ma come fai a leggere con questo buio?- Non era certo la domanda che l’angelo si aspettava e si chiese se quella ragazza avesse tutte le rotelle a posto. Erano lì imprigionati e lei pensava al libro! Ma non  volle fare lo scontroso così le rispose che c’era abbastanza luce perché riuscisse a leggere. Cry, allora si sedette di fronte a lui e gli fece quella domanda che si aspettava l’attimo prima. – Allora che cosa ci fai qui? Perché ti hanno rinchiuso?-,- Non ho obbedito a un ordine-le disse mostrandosi completamente noncurante di quella punizione. Sapeva che Kafier era solo un capriccioso viziato e quando si sarebbe stufato l’avrebbe liberato subito.- E tu, che cosa ci fai qua?-, -  Come te Non ho obbedito a un suo ordine- e quando ci ripensò provò una tale rabbia per quella richiesta bastarda ma cercò di controllarsi per poi ricontinuare con indifferenza- poi gli ho bestemmiato dietro e avevo la viva intenzione di ucciderlo- L’amico (poteva essere considerato come tale visto che aveva combattuto con lei,  il Salvatore, e gli altri Arcangeli) la fissò sgomento. Ora era sicuro , era una matta con istinti suicidi- Ehi!- lo richiamò la ragazza- devi aiutarmi ad uscire da qui, vorrei tanto rimanere a parlare con te ma ho un urgente  cosa da fare-,- Aiutarti?! Non ci penso proprio! Non voglio essere coinvolto nella fuga di una matta! Se vuoi morire fallo da sola!- Cry rimase delusa da quella risposta era sicura che avrebbe ricevuto il suo aiuto. Inoltre rimase ancora di più senza speranze quando Uriel le disse che quella era una cella speciale e i loro poteri non funzionavano all’interno- Cosa?! Ma è ingiusto! Protestò la ragazza- Dobbiamo pensare a qualcosa- Vuoi dire “devo pensare”- Cry non fece caso a quella precisazione, era già immersa nelle sue idee. Erano trascorsi diversi minuti nel suo silenzio più totale quando una soluzione le balenò nella mente. Non era sicura che avrebbe funzionato ma doveva provare- Uriel, ascoltami! Qualunque cosa farò o dirò tu devi stare zitto, capito?- Come vuoi basta che mi tieni fuori. Voglio proprio vedere che piano hai escogitato- Lei annuì sorridendo e si alzò. All’improvviso cominciò ad urlare- NOOOOOOO, Aiutoooooo- si strappò la manica della maglietta e si scompigliò i capelli con le mani- Qualcuno mi aiuti! Mi vogliono violentare! AIUTOOO!- Pochi secondi dopo arrivò una guardia che dopo aver guardato dentro la cella e aver visto quella ragazza con i vestiti stracciati disse- Uriel lo so che è difficile domarsi davanti a un visino così carino, ma se ti comporti in questa maniera la tua situazione peggiorerà- L’interpellato non sapeva che rispondere, primo aveva promesso di non dire niente qualunque cosa accadesse e secondo era rimasto completamente spiazzato. Quando lei aveva cominciato ad urlare si era spaventato e si era chiesto veramente se fosse pazza. Che cosa sperava di risolvere in quella maniera? Però l’unica sua preoccupazione era di non essere messo in mezzo. L’angelo stava spettando che l’imprigionato dicesse qualcosa ma fu Cry a parlare- Ti prego portami via da qua, non voglio stare con lui,ho paura- e concluse la sua frase guardandolo con occhi lacrimosi- Allora la guardia le disse di venire al cancello che le avrebbe aperto e le avrebbe cambiato cella. Lei si alzò ma fece finta di essersi slogata una caviglia durante la presunta lotta così si riaccasciò al suolo- la caviglia.. mi fa male, non è che puoi venire ad aiutarmi- la bevve ed entrò però poi richiuse dietro di sé la porta della prigione. Cry intanto si massaggiava la parte dolente per fargli capire che le faceva male veramente- La prego mi aiuti- la guardia non se lo fece ripetere due volte e le si avvicinò.- Venga a vedere com’è gonfia- e per avvicinarlo ancora di più gli prese la sua mano e se la portò alla caviglia. Quello lì ormai non capiva più niente. Uno normale si sarebbe accorto che non c’era nessuna contusione o slogatura, ma il contatto con quella pelle liscia e abbronzata lo fece partire. Peccato che non ebbe il tempo di fare niente che u n forte colpo sulla nuca lo stramazzò al suolo. Uriel non poteva crederci. Quel piano aveva funzionato, un banale piano aveva sconfitto una guardia reale. Non c’erano più gli angeli di una volta, ma solo sciocchi che si divertivano a combattere e a usufruire dei piaceri carnali. Vide la ragazza portare il corpo fuori dalla cella e farlo sedere su una sedia per far credere che ci si fosse addormentato sopra. – Tu non vieni?- gli domandò- No grazie! Ti ho detto che non voglio finire nei guai. Comunque se vuoi scappare è meglio che fai in fretta, tra poco c’è il cambio della guardia.- Allora devo scappare spero di rivederti- e scappò via per il lungo corridoio. Uriel sperò veramente che ci riuscisse, anche se era più spigliata di come l’aveva conosciuta anni prima, aveva imparato a volerle bene, come tutti quelli che avevano avuto a che fare con lei del resto. E prima di rimettersi a leggere augurò tanta fortuna a quel piccolo diavoletto. 

 

 

Ma perché non gli ho chiesto dov’è l’uscita? Che stupida!- Cry camminava per quei corridoi, nei quali si era persa solo poche ore prima, furtivamente e spaventata. Ogni volta che sentiva un minimo rumore il suo cuore sobbalzava e cerca rifugio dietro la prima cosa che trovava, angolo o statua che fosse- Ma porca miseria, perché mi agito così, è impossibile che abbiano già scoperto che sono scappata-. Ma appena finì la frase sentì un ragazzo correre verso la sua direzione e urlare- Presto, avvisate gli altri, la prigioniera è scappata- Fece appena in tempo a nascondersi che la guardia le passò davanti continuando a dare l’allarme “ merda, adesso non potrò fare 2 passi senza avere una guardia tra i piedi”. Sentì altri passi avvicinarsi e non sapendo che fare entrò dentro la prima porta aperta che trovò. La richiuse dietro di sé e ci si appoggiò sopra con l’orecchio per sentire che direzione avrebbero preso quei passi e fortunatamente dopo essersi scambiati qualche parola sulla fuggiasca partirono alla ricerca di questa in un altro luogo. Udito quelli allontanarsi trasse un sospiro di sollievo, ma una voce la fece sobbalzare nuovamente- Chi sei? Questa è camera mia non mi piace chi ci si introduce senza avere il mio permesso- quella voce femminile anche se autoritaria era molto dolce e melodiosa “ mi hanno tirato una maledizione?! Perché oggi tutte le sfighe capitano a me!” pensòCry- Mi dispiace, non sapevo che ci fosse qualcuno, ho solo bisogno un attimo di un…- si bloccò. Infatti si era girata verso la ragazza e ora che vedeva chi era ne rimase shockata- Sara?! Ma impossibile- disse avvicinandosi alei incredula- Non so di cosa stai parlando. Io mi chiamo Djibril.-“ Djibril ma certo!” Pensava che fosse Sara poiché tempo prima la terrestre era tornata nel suo vero corpo di Arcangelo dell’acqua. Doveva capire subito che non era lei. Ormai Sara era sulla Terra felice insieme a suo fratello Setsuna e probabilmente dopo il ritorno della ragazza sul suo pianeta la parte di anima di Djibril era tornata nel suo corpo. Inoltre anche se assomigliava molto alla terrestre l’angelo aveva capelli blu chiaro e occhi azzurri, completamente differente da quelli castani di Sara, era poco più alta e il viso era più maturo. Mentre Sara era ancora per certi aspetti una bambina Djibril era una giovane donna. Era vestita di un lungo abito bianco e azzurro e i suoi capelli celesti ondulati come le onde del mare erano sciolti sulle sue spalle bianche e delicate in contrasto con quelle abbronzate del diavoletto. Quell’angelo sembrava una bambola tanto era bella e Cry ne fu colpita, era la prima volta che la incontrava, non contando le volte che Sara era nel suo corpo. Djibril non capiva che cosa ci facesse lì quel demone e soprattutto perché stava li a fissarla senza parlare così le ripete la domanda- Posso sapere perché sei entrata in camera mia?- ma l’interrogata non fece in tempo a rispondere che una voce proveniente da dietro la porta le disturbò- Signorina Djibril, è in camera? Hanno dato l’allarme, un demone femmina è scappata dalle prigioni e hanno detto che è pericolosa. Mi da il permesso di entrare?- Mentre l’angelo guardava l’intruso con fare sospetto, Cry era impallidita. Che cosa faceva adesso? Non poteva più scappare, era in trappola!    

 

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Ciao a tutti lettori e lettrici ( almeno spero che ce siano)

La storia si fa sempre più emozionante e altri personaggi arriveranno in seguito. Vi dico solo che saranno tutti del fumetto, pochi saranno inventati, anche perché non mi piace fare delle storie su nuove figure. Purtroppo di sentimentale non c’è ancora niente, ma arriverà, statene certi!

Un’ ultima cosa :  SCRIVETE ; SCRIVETE; SCRIVETE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Da un po’ di tempo la mia posta è vuota, non vorrei che la gente si sia stufata della ff. Se è così fatemelo sapere potete scrivere anche commenti negativi.

Vi aspetto!!!

Per oggi è tutto! Bacioni                  Demon86                    

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Capitolo 6
*** una vecchia conoscenza ***


Capitolo 6:

 

Prima di scrivere questo nuovo capitolo volevo fare le mie scuse ai lettori e soprattutto agli amanti di Uriel. Ho sbagliato completamente la sua descrizione il fatto è che l’ho scritta senza aver riletto il manga ma quando qualche giorno fa li ho ripresi in mano ho scoperto la gaffe che ho fatto. Adesso vi darò la sua descrizione corretta: ha capelli castano scuri, okki verdi che ricordano il colore della luce tra le foglie, pelle abbronzata e ali del colore della terra. Bene! Penso che sia tutto e mi scuso ancora con voi tutti!

E ora vai col nuovo capitolo!!!

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Che cosa sarebbe successo ora? Djibril l’avrebbe consegnata alle guardie o avrebbe fatto finta di nulla e l’avrebbe aiutata? Inoltre l’angelo dietro la porta voleva entrare assolutamente dentro la stanza. Era spacciata  e questa volta Kafier non sarebbe stato così generoso da imprigionarla e basta! Che cosa poteva fare? – Presto devo nascondervi!- Non credeva a ciò che aveva appena sentito e  visto che l’arcangelo le aveva dato del lei e visto il grande aiuto che le stava offrendo ricambiò quella gentilezza- vuole davvero aiutarmi?! Anche se sa che potrebbe finire nei guai- Non deve preoccuparsi per me, Kafier i suoi uomini non possono farmi nulla, ma se prendono lei… bhè non voglio che lei finisca nelle loro luride mani- e la portò verso un armadio e la fece nascondere lì dentro. Dopo aver richiuso le ante andò ad aprire alle guardia che l’aveva chiamata prima, ma non si trovò davanti chi si aspettava. Dinnanzi a lei stava un angelo che lei conosceva bene, anzi più che bene- ma allora sei tu, mi hai fatto spaventare- quella sua aria  un po’ fredda e distaccata era svanita completamente e aveva lasciato spazio a unna grande felicità visibile nei suoi occhi e un sorriso le incurvava le labbra- allora posso entrare o vuoi farmi rimanere qui sulla soglia- disse il ragazzo ironicamente. Poteva sembrare una frase scortese ma la voce che aveva pronunciato quelle parole erano cariche di dolcezza e amore. Djibril lo fece entrare. Ora cry da una piccola fessura ell’armadio poteva vedere non perfettamente il nuovo arrivato. Era biondo, un biondo angelico che sfioravano le spalle. Portava dei pantaloni neri e una camicia bianca il quale colletto era legato da una cravatta. Sembrava un tipo davvero composto. La sua faccia era l’unica cosa a lei oscura  poiché la sua posizione non le permetteva di veder il suo volto. Sentiva i due ridere e scherzare. Dovevano essere grandi amici ma si sbagliava, solo alcuni istanti dopo il ragazzo si abbasso verso le labbra della ragazza che però lo rifiutò- che ti prende?. È un po troppo tardi per ripensarci- la canzonò il biondo un po irritato per quel rifiuto- No non è quello ,è solo che adesso non mi va- Aveva detto una bugia. Certo che lo voleva, loro si amavano ormai da qualche mese anche se erano sempre rimasti nel segreto. Certo che voleva sentire le sue calde labbra sulle sue ma non poteva farlo con quella sconosciuta nascosta nel suo armadio. Ma il suo fidanzato era così insistente che al suo secondo tentativo si lasciò trasportare dalla passione del compagno e non potè resistere al contatto con la sua pelle.

Intanto Cry faceva da spettatore. Era diventata tutta rossa, quelli li ci mancava poco che si spogliassero davanti a lei. Imbarazzata da tutto ciò distolse lo sguardo ma il suo naso sfiorò la stoffa di uno dei vestiti di Djibril provocandole uno starnuto

-       Cos’è stato?- ,- Cosa? Io non ho sentito niente- fece lei la finta ingenua- veniva da lì mi sembra. Sta indietro!- tirò fuori la spada dal suo fodero che portava al fianco e si avvicinò all’armadio.

“ Oh no , mi ha sentito. Che faccio?” era così agitata che inciampò in uno dei vestiti dell’arcangelo proprio quando il biondo aveva aperto di scatto l’anta. Avendo perso l’equilibrio gli piombò addosso  precipitando al suolo. Quando sollevò il viso si ritrovò faccia a faccia  con lui ma ciò che attirò la sua attenzione furono i suoi occhi. Quegli occhi così azzurri molto simili a quelli di kafier però mentre questi erano freddi, quelli dello sconosciuto erano di una dolcezza immensa capaci di catturare sempre più lo sguardo di chi gli stava di fronte. E questo successe, era così persa in quel blu intenso che non aveva ancora degnato di uno sguardo il resto del suo viso. Venne svegliata da questa sorte di incantesimo quando Djibril abbastanza gelosa di quel contatto si schiarì la voce per richiamarli. Cry risvegliatasi da quel tepore si rialzo e rossa in viso osservò per la prima volta l’intero volto del biondo- Io, credo di averti già visto… tempo fa- e la stessa cosa la pensò lui. Se la ricordava bene quel demone era un’ alleata   del Salvatore. – Aspettta, adesso mi ricordo. Il tuo nome è raties!  NO! Ratiel!- Mi chiamo Rasiel, con la s capito?!- disse il biondo molto irritato. Era possibile che non si ricordasse il nome. Lui era il nuovo capo dei Troni, uno dei sette angeli più potenti insieme ai 4 arcangeli. E ancora con lo stesso t5ono di voce le chiese se adesso le piaceva spiare la gente- posso sapere che cosa ci fai qui, cry… vedi almeno io me lo ricordo il tuo nome- la ragazza stava gia per replicare ma raSIEL non le diede tempo per aprire bocca- Non sarai tu il demone che ha mobilitato tutte le guardie del palazzo?!- non si attendeva la risposta, appena l’aveva vista aveva capito subito. Si passò una mano sugli occhi e sbuffò fortemente.

Cry, ora seduta su una poltrona a braccia incrociate pensava a quantol a innervosivano quelle parole, ma si calmò subito ricordando quanto fosse stato gentile, coraggioso e fedele al suo ora defunto signore Zafkiel . Quel ragazzo doveva aver sofferto molto, lei lo sentiva, lei lo comprendeva, lei conosceva il dolore di perdere un parente, un genitore. Pensò a quando Rasile urlò dietro a setsuna tutto il suo dolore per aver perso il suo Signore, amico, e a quando il biondo scoprì chein realtà zafkiel er amolto di più del suo maestro confidente . Lui era sangue del suo stesso sangue, era il frutto nato dall’amore tra il capo dei Troni e Anael, un angelo bellissimo dai capelli biondi, morta per mano del suo amante dopo un crudelissimo inganno.

- Non fa5re quella faccia, e solo colpa del vostro sovrano- dopodiché sprofondo ancora di più nella poltrona- Devo fuggire da qua- sussurrò lievemente tanto da essere difficilmente udibile dai due angeli. Rasiel sospirò nuovamente notando che il demone stava piantando le unghie nel palmi della mano guardo verso L’arcangelo per capire cosa volesse fare lei e ben presto la risposta arrivò- rasiel  dobbiamo aiutarla- e come poteva deludere quella voce così dolce e dopo aver stretto la mano di lei nella sua  informò iol demone che l’avrebbero aiutata

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Capitolo 7
*** di nuovo... ***


Capitolo 7 :

 

 

-       Ti aiuteremo!-

 Quelle parole accesero nuova speranza nel demone e gli sarebbe saltata al collo se non fosse  per la presenza dell’azzurra. Così i tre , dopo aver coperto Cry con un mantello, uscirono dalla stanza. Qualsiasi precauzione era necessaria, infatti evitarono tutti i corridoi principali o se erano in pericolo di scoperta Djibril o il biondo si occupavano di distrarre la guardia, lasciando libero il passaggio agli altri due per poi ricongiungersi più avanti. Fu abbastanza facile raggiungere l’uscita grazie alla conoscenza perfetta dei suoi aiutanti del palazzo, ma purtroppo il profumo di libertà non  era ancora segnato nel suo destino o almeno per adesso.

Ormai mancavano pochi metri quando una guardia li avvistò camminare “tranquillamente” non essendosi accorti dell’angelo che non era al suo solito posto. Nascosto dietro una colonna stava  gustandosi del liquore, assolutamente vietato durante le ore di lavoro e soprattutto durante un caso di allarme. Anche se la sua vista era un po’ annebbiata distinse chiaramente una ciocca di capelli argentati sbucare da l cappuccio della figura mantellata, e dopo pochi secondi cominciò a gridare per richiamare i suoi compagni. Abbandonò la sua bottiglia dietro la colonna, con l’intenzione di finirla dopo il combattimento, e cominciò a correre verso di loro continuando a lanciare l’allarme.   Poco dopo i fuggitivi dovettero bloccarsi perché quattro guardie gli sbarravano la strada e altre due erano sbucate dietro di loro. L’unica soluzione era imboccare uno stretto corridoio sulla destra per poi voltare a sinistra. Sentivano gli inseguitori correre dietro di loro ma ormai mancava davvero poco per il giardino e da li darebbe poi potuta volare via. Avevano compiuto pochi passi nel cortile centrale che una grossa esplosione li fermò. Rasiel giratosi furibondo riconobbe il loro aggressore. Kafier con la sua tunica bianca e quel perfido ghigno, era li di fronte a loro, anzi al disopra di loro era, visto che stava sul balcone centrale che dava sul cortile.

-       Mi basta poco per mettere fine alle vostre vite- alzò un braccio verso due loro facendo intendere che stavolta li avrebbe colpiti . poi si rivolse ai due angeli mentre le guardie li accerchiavano – Non me lo sarei aspettato da voi. Ma che dico! Certo che lo immaginavo, io non vi sono mai piaciuto- li freddò con uno sguardo – ma purtroppo, e questo devo dirlo sinceramente, non ho il potere di toccare voi due.

-       Non ti abbiamo tradito- replicò Rasiel- solo che non credo che questa ragazza debba essere coinvolta. Non ha fatto del male a nessuno, la conosco e ne sono sicuro- .

-       Riesco asentire se una persona è pericolosa e questo demone non lo è, so che questo momento non ha cattive intenzioni- stavolta era stata Djibril a parlare in sua difesa- e se vi ha ferito lo ha fatto certamente perche voi non vi siete comportato adeguatamente. Signore lei e da poco sul trono e deve imparare a saper perdere. Stavolta e lei che ha sbagliato, lo ammetta e lasci libera questa ragazza! Inoltre mi dispiace tanto che non possa fare nulla contro di noi, come vede ha il potere ma non è onnipotente!-

Quella ragazza dai capelli blu lo stava facendo davvero infuriare. Pensare che era sempre così tranquilla silenziosa e dolce, ma quando ci si metteva sapere essere tagliente e davvero irritante.

-       Grazie tante per la vostra lezioncina- disse con tono sprezzante verso il bell’arcangelo- comunque anche se non ho potere su di voi, ce l’ ho sempre su quel demone almeno fino a quando ha il sudicio piede sulle mie terre- e ordinò alle guardie di prenderla. Non poteva fare molto contro quel numero di nemici in più senza i suoi orecchini e i due angeli non potevano aiutarla altrimenti quella volta avrebbero rischiato veramente.

Qualche minuto dopo era rinchiusa di nuovo, ma non nella stessa cella di prima. Ora era da sola e la prigione invece di avere semplici sbarre era blindata da una porta d’acciaio e solo una piccola finestrella faceva entrare la luce lunare. Si ritrovo a fissare quella amata sfera pallida circondata dalle miriadi si stelle e pensò a quando sarebbe potuta tornare a volare in quel blu immenso.  

 

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Capitolo 8
*** la natura di Kafier ***


Capitolo 8: la natura di Kafier

 

Ormai era lì da diversi giorni. Fortunatamente le portavano sempre da mangiare e bere e durante la triste permanenza ricevette diverse visite oltre le corte chiacchierate insieme a Uriel che le chiedeva, più che altro in modo ironico se le era piaciuto il giretto del palazzo,purtroppo durato così pochi minuti. Ricevette visita da Rasiel e Djibril sempre stretta sorveglianza di guardie e da Raphael insieme  a Michael.

-       Come va?- le chiese il medico appena entrato in cella .- Come vuoi che vada sono qui rinchiusa- ironizzò lei

-       Ehi cerca di essere più gentile visto che ti siamo venuti a trovare- la rimproverò Michael -non so neanche perché sono venuto, non dovevo farmi convincere da ‘sto maniaco.

“ ma chi gliel’ ha chiesto, se gli costava così tanto poteva anche non venire” ‘pensò il demone che però conosceva il carattere del rosso e per questo non si arrabbiò per le sue parole.

-       ora smettila Michelino stai sempre a lamentarti- lo interruppe l’amico per poi rivolgersi a Cry – Per caso Kafier è venuto a trovarti?- le chiese serio. A quella domanda la ragazza sbiancò per un attimo. Sapeva a cosa si riferiva ma fortunatamente non era ancora successo niente. Il medico capì di essere stato troppo diretto e cercò di tranquillizzarla- Raphael non ce n’è bisogno, se dovesse succedere…beh…io non mi lascerò usare così facilmente…io non ho paura- ma anche se continuava a ripetersi quelle parole sapeva che probabilmente non ce l’avrebbe fatta. Non si lasciò andare alle lacrime, anche se mancava poco, poiché non voleva far veder quanto fosse ancora fragile, benché cresciuta, e quanto quest’argomento la toccasse ancora. Tutte quelle violenze sessuali e non subite dagli angeli l’avevano segnata profondamente e ancora oggi al solo pensarci ne stava male.

I 2 la fissarono preoccupati. Volevano stare ancora un po’ con lei ma il loro tempo era scaduto così dopo aver ricevuto un bacio sulla fronte da parte del medico restò di nuovo sola nel buio della cella.

 

Alzati!- quell’ordine la risvegliò da l suo stato di dormiveglia in cui era caduta da qualche giorno. Non aveva più voglia i vedere nessuno e anche le brevi parole con Uriel la infastidivano.

Si era stufata di stare lì ma da li a poco sarebbe accaduto qualcosa che di certo avrebbe movimentato la situazione, ma non migliorato.

Dopo quell’ordine la guardia le annunciò che il suo capo voleva vederla e lei non poté fare altro che seguirla fino alla porta della stanza di Kafier.

Lui era lì, sdraiato sul letto, avvolto nella sua lunga tunica bianca. Fissava la sua preda con occhi che non erano per niente rassicuranti. Vedendo che restava ferma dinanzi la porta le propose di sedersi, lei eseguì, ma si sedette su una sedia accanto all’ingresso – lì sei troppo lontana, perché non vieni a sederti vicino a me- e diede un colpetto alle candide  e morbide lenzuola. Cry sapeva che se non l’avrebbe fatto Kafier si sarebbe sicuramente arrabbiato così si posizionò sulla sponda del letto, non troppo vicino al ragazzo, dandogli le spalle. Poco dopo un fruscio. Un movimento di lenzuola. La sua mano le prese una ciocca di capelli e se li portò alla bocca-così morbidi e profumati-. Prese ad accarezzarle le spalle, le baciò quella sua pelle abbronzata e liscia. Lei stava immobile, forse se riusciva a esiliarsi, a non pensare a quello che stava accadendo non avrebbe provato dolore, ma quelle mani. Ora la avevano cinta dal di dietro e dopo averle accarezzato la pancia salirono fino al seno- sei così morbida, davvero piacevole!- quella voce la terrorizzò. Aveva già sentito più volte quel timbro di voce voluttuoso, carico di desiderio che però divenne subito dopo sprezzante e afferrandola per i capelli le fece voltare il viso verso il suo – esseri decaduti- disse sempre con il suo tono voglioso ma carico di disprezzo- Siete provocanti, sensuali, ci attirate con la vostra bellezza malefica spingendoci alla decadenza. Siete nati per questo, per risvegliare il nostro desiderio, per dannarci con la vostra pelle abbronzata, i vostri abiti succinti, i vostri occhi languidi e carichi di mistero e questa bocca- continuò carezzandole le labbra con le dita- rossa come il sangue ma invitante come una ciliegia- le prese il mento e l’avvicinò alla sua bocca – No!- fu l’unica protesta della ragazza prima di tirare una gomitata sul viso dell’angelo e correre verso la porta. Ma qualcosa la bloccò. Kafier aveva cominciato a tossire e non la smetteva più. Si girò e lo vide contorcersi sul letto dal dolore mentre continuava a dare forti colpi di tosse. Cry sapeva che l’angelo era molto debole di salute vederlo così la preoccupava non poco,  anche perché se ci avesse lasciato le penne la colpa sarebbe ricaduta certamente su di lei e l’avrebbero condannata a morte. Quindi si avvicinò al letto e cominciò a chiamarlo senza risultati. Sembrava che adesso facesse anche fatica respirare così salì sul lenzuola e lo scosse debolmente – Ehi forza riprenditi! Non vorrai morire in questa maniera!- era davvero in ansia, ma una mano le afferrò il polso stringendolo – Ah, ah sei una vera stupida! Non posso credere che tu ci sia cascata- Una attimo prima stava morendo e ora le rideva in faccia confessandole che era solo uno scherzo. Questo era davvero troppo!- Stronzo! E io che mi preoccupavo sul serio!- cercò di liberarsi dalla sua presa ma la stretta era sempre più forte, di sicuro le sarebbero rimasti dei lividi. Aveva sentito che era un tipo malaticcio, ma aveva una forza incredibile e con un solo colpo riuscì a farla stendere sotto di lui – Se non ti agiti vedrai che non ti farò male- Quelle parole che forse a lui sembravano confortanti fecero innervosire Cry così tanto che ebbe la sconsideratezza di sputargli in faccia.

-       Come osi- ora era davvero infuriato- devi portare rispetto verso chi ti è superiore. Ti insegnerò io come ci si comporta!- Cry si era stufata di sentire sempre le stesse parole ma non sapeva perché quella volta nono riusciva a non  ascoltarlo e non restare con lo sguardo incollato al suo.

Era come se una forza misteriosa la stesse controllando .- Cosa mi sta succedendo?-

-       Come ? i tuoi amici non te l’ hanno detto? Come pensi che sia arrivato fin qua?Ho la fortuna di avere dalla mia parte un grande potere- visto che il demone lo fissava senza capire la informò che poteva controllare il corpo di qualsiasi essere.

-        Sei rimasta shockata, vero? Purtroppo mi limiterò a tenere il tuo immobile altrimenti perderai troppe energie e non avrei più la forza per…divertirmi .- e quel ghigno stampato sulla sua faccia Cry non lo avrebbe facilmente dimenticato.

  

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Capitolo 9
*** una notizia scioccante! ***


Capitolo 9: Una notizia scioccante!

 

Il suo corpo era interamente bloccato, muovere anche solo un dito le costava grande fatica.

Era impaurita e restò senza fiato quando lui le toccò le labbra e sentì la sua lingua che cercava di far schiudere le sue labbra serrate con forza. Nessuno poteva baciarla, certo aveva più volte ricevuto o dato un bacio a fior di labbra, ma quel tipo di bacio! Sicuramente quell’angelo non sarebbe stato il primo. Dischiuse appena la bocca quel tanto per potergli mordere la lingua facendolo esclamare dal dolore- Come hai fatto a muoverti? - , - sarà perché il mio disgusto per te è troppo forte .-

-       Vedo che hai ancora voglia di scherzare, ma ora te la farò passare!-

La voltò con violenza facendola  sdraiare a pancia in giù. Le scostò i capelli argentei dalla schiena e cominciò a slacciarle il top nero annodato come un corsetto. Mentre le baciava la pelle calda e liscia le sfilò il reggiseno- Scommetto che ti piace vero?- le sussurrò all’orecchio mentre il suo respiro caldo e affannoso le “frustava” il collo.

Non le piaceva affatto, ormai aveva le lacrime agli occhi che ,dopo un rovente bacio sul collo, si ritrovarono a guardare in quelli di Kafier. L’angelo si abbassò su di lei fino a raggiungere il suo seno, ma quel suo gioco fu interrotto dall’entrata fulminea nella stanza dell’arcangelo rosso.

-       Presto signore, è un’urgenza!- Michael si bloccò quando vide ciò che aveva interrotto. Kafier era disteso sopra il demone che, nuda della parte superiore del corpo, stava versando copiose lacrime. Si voltò imbarazzato e ripeté al signore che era richiesto immediatamente nella sala centrale.

-       Certo arrivo, ma spero per te che sia veramente importante- Poi si girò verso la ragazza- mi dispiace ma il dovere mi chiama- le prese il mento tra le due dita- ma tranquilla tornerò presto così potremo continuare-

-       Se vuoi farmi un piacere allora non tornare-

-       Sfrontata!- e la spinse facendola rivoltare sul letto e uscì irritato da quella interruzione così scocciante.

Michael rimasto sulla soglia tornò a posare lo guardo sulla schiena nuda della ragazza- Non avevi detto che non ti saresti lasciata usare- commento rosso quasi quanto i  suoi capelli per la la scena appena interrotta e la nudità del demone. – sta zitto!- gli rispose lanciandogli uno sguardo minaccioso. – Non fai paura a nessuno, mostricciatolo. Forza rivestiti!- le rilanciò i suoi vestiti e dopo aver aspettato che si ricomponesse la fece uscire da quella stanza quando sentirono un gran vociare.

-       Che succede?- si domandò l’arcangelo,- ah se non lo sai tu!-,- zitta e seguimi !-. La tirò per il braccio e la trascinò fuori. Non sapeva dove la stava portando ma sicuramente era successo qualcosa di grave.   C’erano guardie che correvano in tutte le direzioni, chi a destra, chi a sinistra, chi si dirigeva verso la sala del trono. Dopo vari tentativi Michael riuscì a bloccare una delle guardie e chiedergli che cosa fosse tutto quel baccano

-       Non sono sicuro, ma ho sentito che il cristallo in cui giaceva il corpo di alexiel è stato rubato!-

             @@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@

 

Buongiorno a tutti!

Finalmente dopo quasi 10 capitoli potrà cominciare la vera avventura! Non pensavo proprio che ci avrei messo così tanto a pubblicare questa specie di introduzione. Eh si ! perché il bello comincia adesso!

Quindi continuate a leggere e a commentare, anche perché il mio fermo posta è vuoto da un bel po’!

Alla prossima!

Demon86

 

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Capitolo 10
*** una dolce bambolina ***


 

Capitolo 10: una dolce bambolina

 

 

-Hai sentito?-

-       Già, sembra che sia stato rubato il cristallo-

-       È incredibile! Meno male che appena l’ ha scoperta quella ragazza è venuta a informarcene!

Fino a quel momento Uriel non si era interessato alo scompiglio creatosi pensando fosse solo colpa del piccolo demone, ma quando udì lo scambio di parole di quelle due guardie abbandonò immediatamente il suo libro e raggiunse velocemente le sbarre  della cella

-       Voi due, è sicuro quello che state dicendo- chiese in ansia

-       Certo e come lei tutto il palazzo è rimasto molto sorpreso da ciò-

-       Fatemi uscire!-, - Ma non posiamo, sarà possibile solamente se il signor Kafier  ce lo ordinerà!-

-       Sentite, aprite subito questa porta, altrimenti quando sarò libero, statene certi, che farò in  modo che vi manchi qualcosa!

Le guardie sotto le minacce dell’arcangelo eseguirono l’ordine, sapendo bene che Uriel alcune volte poteva perdere la testa e diventare spietato e molto pericoloso e non se la sentivano proprio di sperimentare questo suo lato diabolico. Aperta la porta della prigione Uriel risalì le scale per raggiungere quella stanza che ora sicuramente ospitava la sua dolce Doll.

 

Com’era potuto accadere. I due non credevano a ciò che avevano sentito, non volevano crederci. Chi aveva avuto il coraggio di rubare il cristallo. Volevano vederci più chiaro così corsero alla sala dove avrebbero potuto averne la conferma da Kafier. In pochi minuti raggiunsero la sala anch’essa in completo subbuglio ma ciò che attirò la loro attenzione fu una schiera di angeli disposto a cerchio che guardavano in basso verso il centro della figura. Fecero per avvicinarsi anche se Cry era riluttante visto che uno di questi era proprio il suo crudele aggressore, ma non fecero in tempo che sentirono dei passi correre verso la calca.

-       Doll!- Uriel si fece strada all’interno del cerchio per raggiungerne il centro dove giaceva una ragazza dai capelli lunghi neri e folti. L’arcangelo si fiondò su di lei e dopo averla presa in braccio la fece sdraiare sul tavole dove molte riunioni si erano consumate. Le cominciò a slacciare i bottoni sulle schiena del  ampio vestito bianco e nero.

-       Signor Uriel, che cosa sta facendo. Che atteggiamento è questo!- lo rimproverò uno dei più anziani della stanza mentre i restanti presenti erano rimasti a bocca aperta per quell’azione tanto disdicevole

-       Oh la prego, no urli se non sa quel che dice- il vecchio stava per ribattere ma rimase ammutolito una seconda volta, come gli altri, nel vedere che L’arcangelo della Terra aveva aperto uno sportello nella pelle candida della giovane donna. Capirono che era un robot e ora che ci pensavano ne avevano già sentito parlare. Tempo prima l’uomo, incaricato di controllare il passaggio delle anime dei morti, ne aveva scelta una, forse la più sofferente che avesse incontrato e aveva deciso di infonderla in quel corpo di bambola e farne la sua aiutante e compagna ( non quel tipo di compagnia, volevo specificare per i più maliziosi N.d.A.) visto che aveva  sempre vissuto in solitudine. Quell’anima apparteneva a un giovane angelo Kirie, innamorata di Rosiel che credendo che questi  l’amasse dette la sua vita per lui morendo in uno scontro contro Setsuna. Ora viveva in quel corpo di robot dalle forme incredibilmente umane.

Dopo aver premuto un pulsante la ragazza “bambola” scattò a sedere sul tavolo e dopo essersi guadata intorno spaesata con quei suoi grandi occhi neri individuò il suo padrone- Signor Uriel e successa una cosa terribile- scese dal tavolo e si aggrappò ai lembi della tunica dell’angelo agitata e prima che potesse continuare Kafier prese la parola-  è vero quello che hai detti prima di scaricarti, il cristallo è stato rubato?!-. Quella parola “scaricata” non piacque a Uriel, non sopportava che la gente le si rivolgesse come se fosse un robot qualsiasi. In fondo lei era una donna e come tale lui l’aveva sempre considerata. Era riuscito lentamente a uscire dal dolore provocato dal suo amore non corrisposto  verso Alexiel anche grazie alla presenza di Doll e si era accorto che il suo affetto verso la bambola cresceva sempre più, un affetto fortemente ricambiato

-       L’ho visto con i miei stessi occhi, qualcuno è entrati nella nostra residenza, dovevano essere tre o più. In quel momento stavo sistemando la biblioteca quando ho sentito dei rumori, ma quando sono accorsa stavano già scappando e comunque non so quanto avrei potuto fare, abbiamo sempre creduto che fosse un posto sicuro, pochi sarebbero potuti entrarci.

-       Inconcepibile, ecco cos’ ha causato la vostra sbadataggine!- la rimproverò Kafier ma Uriel prese subito le sue difese- Signore sa bene che non è colpa sua e forse se non mi avrebbe imprigionato avrei potuto evitare questo… questo…disastro!- era la parola giusta. Una cosa peggiore non sarebbe potuta succederete, non sapevano il perché di questo furto, ma sicuramente non avrebbe portato a niente di buono   

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Capitolo 11
*** scompiglio nella sala reale! ***


Capitolo 11:

Capitolo 11: scompiglio nella sala reale!

 

-         Hum… Dottore, mi fa male proprio qua, al petto-

-         Tranquilla, adesso passerà tutto- , - anche qua, presto mi curi!- Raphael le diede un altro bacio nel punto che quella ragazza sedutagli sulle ginocchia gli indicava. Si chiedeva spesso come Michael facesse a vivere senza tutto quello, lui non ci riusciva, aveva provato a stare senza una donna per qualche giorno ma era una tortura. Però una voce irata lo riportò da quel momentaneo Paradiso alla realtà.

-         Signore, quante volte devo ancora dirglielo che non può comportarsi in questa maniera, e lei Riku torni lavorare!.-,- mi scusi signora!-la ragazza corse fuori dalla stanza 

-         Barbiel, che cosa ci fai qua?- Una donna circa della sua età gli stava davanti a braccia conserte. Aveva  capelli scuri che le arrivavano alle spalle e occhi verdi ma ciò che attirava l’attenzione era un piccolo neo sotto l’occhio destro che dava un tocco di sensualità alla sua bellezza. Oltre ad essere il braccio destro di Raphael e suo ufficiale era anche la donne che lui amava, che aveva scoperto di amare durante la guerra di due anni prima.

-sono venuta a controllare la situazione e ho fatto bene- Non sarebbe mai cambiato, sapeva che questa sua passione non sarebbe svanita così facilmente, ma l’unica cosa che le importava era sapere che lui le voleva bene, che aveva rischiato la sua vita per la “donna che ama” come l’aveva chiamata quando era stata ferita a morte.

-dai tesoro non essere arrabbiata-, - e non lo sono, come potrei!- si avvicinò al suo viso e gli diede un leggero bacio sul bordo della bocca

-beh…niente di più?-

-         Se fai il bravo si vedrà!- stava per ricongiungersi nuovamente con le sue labbra  quando una guardia dopo aver bussato un paio di volte entrò- Signori, scusatemi, ma dovete raggiungere immediatamente la sala del trono-

 

 

Quella sala non era più una comune stanza signorile, ma somigliava più a una locanda animata dal popolo che inizia la propria vita solamente dalla mezzanotte in poi. C’era chi conversava animatamente, c’era chi correva da una parte all’altra allarmato o chi ancora era sul punto di svenire dallo shock.

Più passavano minuti e più gente arrivava, dopo l’entrata di Rasiel e Djibril fecero il oro ingresso Barbiel e  Raphael. Tutto questo disordine era insostenibile soprattutto per un tipo come Kafier che amava la calma e i silenzio, quindi decise di prendere le redini della situazione e dopo aver preso il bastone di uno degli Anziani del Consiglio ne fece battere la punta al suolo per tre volte richiamando l’attenzione di tutta la sala .- Signori, vi prego di mantenere la calma. Adesso ognuno torni al  su posto e lavoro. Faremo il possibile e se ci sarà qualsiasi cambiamento i terremo aggiornati- il silenzi scese nella stanza e dopo un breve  scambio  di parole se ne andarono uno a uno inchinandosi finché l’ultimo sparì dietro la porta.

Restarono i quattro arcangeli e le loro compagne/o e certamente il sovrano che dopo essersi seduto su una delle sedie che circondavano il tavolo al centro del salone incrociò lo sguardo del demone anch’essa seduta al fianco di Michael. Lei volse il viso imbarazzata ma quel muto discorso non passò inosservato ai presenti che compresero immediatamente.

-         Signore- cominciò Raphael- ora dobbiamo concentrarci solamente su come recuperare il cristallo-

-         Non c’è bisogno che me lo dica,  inoltre mi sembra strano che sia proprio tu a dirmelo-

-         E io non credo che sia la stes.. Ah!- un tacco di 5 cm della sua “dolce” donna l’aveva colpito sulle dita dei piedi

-         Quello che il mio capo voleva dire è che basti che ci dica come agire e poi potrà tornare ai suoi doveri.- Ancora una volta l’aveva aiutato. Spesso in passato aveva dovuto trovare scuse per le scappatelle del medico che invece di assistere a riunioni noiose preferiva certamente stare in compagnia di una bella donna. Ormai non si arrabbiava neanche più, faceva anche quello parte del suo lavoro.

Kafier fissò dubbioso i due ma non voleva avere altri discussioni. Dopo tutta quella confusione gli era venuto un gran mal di testa così abbandonò il discorso.

-         Va bene lascio tutto a voi, vedete di trovare un modo  per trovare i ladri. – Si alzò dalla sedia e dopo aver fatto il giro del tavolo raggiunse Cry – Alzati forza!- le ordinò guardandola nuovamente negli occhi. – Eh! Per andare dove?-,- mi sembra che prima eravamo stati interrotti!- le afferrò il braccio costringendola ad alzarsi e fece per portarla fuori dalla sala quando urla di guardie lo fermarono. Pochi secondi dopo la porta si spalancò e una figura fece la sua apparizione sulla soglia.

-         Buongiorno Signori!-

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Capitolo 12
*** un viaggio a sorpresa! ***


Capitolo 11:

Capitolo 12: un viaggio a sorpresa!

 

-         Buongiorno Signori, anche se da quanto ho saputo buono non lo è proprio!- tutti rimasero sorpresi da quell’ingresso inaspettato. Non lo aspettavano e non avrebbero mai pensato che potesse venire in quel luogo tra i suoi peggiori nemici. Ma il più incredulo era Michael che rimase impalato sul posto, comportandosi esattamente l’opposto di Cry, che dopo essersi liberata dalla presa di Kafier si buttò tra le braccia del nuovo arrivato- Kira! Finalmente sei venuto!- il ragazzo dagli occhi color cenere e i capelli corvino aveva l’aria di non capire cosa stesse succedendo e questo suo sconcerto lo espresse elegantemente a parole- E tu che cazzo ci fai qua!-

-         Cosa?! Vuoi dire che non sei venuto per me?!- Era sicura che fosse lì per salvarla. Da quando Setsuna era tornato sulla Terra Kira gli era stato sempre vicina e l’aveva confortata come solo un fratello può fare. E il loro rapporto era così, un legame fraterno, che era cominciato durante la guerra di due anni prima e poi sviluppatosi sempre più, li legava, anche se molte volte non lo davano a vedere a causa delle numerose discussioni e varie punzecchiature. E pure questa volta una nuova lite era all’orizzonte.

-         Per te! Certo che no! E poi- le prese l’orecchio e cominciò a tirare- quante volte ti ho detto di non chiamarmi  con quel nome. Kira non esiste più, c’è solo Lucifero e basta- la ragazza per farlo smettere giurò che non l’avrebbe più chiamato così, anche se non so quante volte l’aveva già fatto, così la lasciò in pace con le lacrime agli occhi per il dolore.

Lucifero, se un attimo prima era in vena di scherzare, ora assunse un espressione seria.—Non mi piace per niente quello che ho sentito e purtroppo ne ho avuto la conferma- si rivolse a Kafier- e tu saresti un capo, mph…farti fregare in questo modo- il serafino stava per ribattere ma venne preceduto da Michael- Che sei venuto a fare? Se sei qui solo per criticare allora  tortatene al tuo regno!- Non lo diceva certo per difendere Kafier, ma non sopportava il comportamento di suo fratello. Non si presentava mai e se lo  faceva era solo per portare discordo. Era inutile Lucifero non avrebbe mai capito il suo più grande desiderio, ma forse era troppo tardi perché si accorgesse di avere un fratello che lo stimava, un gemello.

-         Oh l’angioletto si sta arrabbiando!- lo canzonò Lucifero ma prima che scoppiasse una nuova lite fraterna Raphael si intromise- Finitela  con le vostre liti familiari! Lucifero non so cosa sei venuto a fare, noi andremo a recuperare il cristallo, non so ancora come, ma tu non ci fermerai- il suo discorso riuscì a riportare il silenzio e il consenso dei presenti- Non ho mai pensato di intralciarvi- ammise candidamente il demone- anzi io verrò con voi!- un momento di sconcerto si impadronì di loro. Lui che voleva collaborare insieme a degli angeli?! Incredibile!

-         Ci ho pensato su- continuò- e penso che per prima cosa dovremmo partire immediatamente per l’ Assiah-

-         Cosa c’entra la Terra adesso?- fu Kafier a interromperlo. Non gli piaceva la situazione. Era lui che doveva dirigere la missione e quel maledetto gli stava rubando il lavoro. Era infuriato ma un’atra frase di Lucifero lo sistemò a dovere- non mi sembra che le tue azioni abbiano portato a qualcosa di buono, quindi, fatto da parte- Ebbero l’effetto desiderato, ammutolito si fece da parte. – Stavo dicendo che dobbiamo andare sulla Terra a prendere il Salvatore!-

Ci mancò poco che Cry crollasse al suolo. Fortunatamente c’era Barbiel vicina a lei che la sorresse. Che cavolo stava dicendo quel matto?! Andare a riprendere Setsuna? Perché?! I pensieri della ragazza sfumarono quando Lucifero si rivolse a lei- cry so che ti starai chiedendo il perché di questa scelta. Semplice! Anche se ormai non è più Alexiel è sempre in grado di sentire, percepire l’energia emessa dal suo corpo addormentato. Sono certo che ci sarà di grande aiuto! E inoltre non dovrai preoccuparti, potrai sempre controllare che non gli succeda niente visto che tu verrai con noi!!!-            

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Capitolo 13
*** Pronti per il viaggio! ***


Capitolo 13:

Capitolo 13:  pronti per il viaggio!

 

-         Potrai sempre controllare che non gli succeda niente visto che verrai con noi!-

Stavolta crollò veramente al suolo e neanche l’aiutante del medico servì a sorreggerla. Dopo averla fatta rinvenire con dei leggeri schiaffi e averla fatta sedere su una sedia abbandonò pesantemente la testa sul tavolo – Non vooogliooo!- biascicò- preferirei stare in mezzo a un milione di angeli- Non dire stronzate!- le tirò una pacca sulla schiena Lucifero- Tu verrai a costo di trascinartici con la forza.- la ragazza sollevò di scatto la testa- Non puoi farmi questo!- gli urlò contro alzandosi- dopo tutto quello che sai come puoi?!-,- smettila!- le ordinò- smettila di comportarti da stupida!- le si avvicinò ma Cry prevedendolo indietreggiò e si allacciò a una colonna- Che cosa credi di fare? Staccati subito se non vuoi farmi arrabbiare-

-         Non ci penso proprio!- lucifero decise di passare alle maniere forti e dopo averle cinto la vita cominciò a tirare- ti stai rendendo ridicola, mollala-

-         Mollami tu!- ma nonostante le sue lamentele il ragazzo riuscì nella sua impresa e dopo averla coricata in spalla uscì dalla stanza.

“Finalmente se ne sono andati” pensò Kafier che se prima aveva visto questa intrusione come una minaccia alla sua autorità, ora questo viaggio rappresentava ciò che stava aspettando da molto tempo, cioè governare senza avere sempre intorno quegli scocciatori che avrebbero potuto ostacolarlo.

Così pensava calmo il capo dei Serafini al contrario di Michael che calmo non lo era proprio. Il fatto che quei due si conoscessero così bene e che scherzassero insieme gli dava fastidio, molto fastidio. Insomma lui era suo fratello e non l’aveva mai trattato in quella maniera e invece con lei che era una sconosciuta si comportava come se fosse sua sorella. Non la sopportava e questo odio crebbe ancora quando vide Lucifero nella sua stanza abbracciare teneramente quell’oca. Ma questo sentimento di pura gelosia non l’avrebbe mai ammesso, preferiva morire piuttosto che far vedere quanto poteva essere fragile e sentimentale e quanto affetto provava per suo fratello. In fondo quello che lui desiderava realmente era solo un po’ d’amore da parte di quell’essere freddo e distaccato o ricevere almeno una volta un complimento o un gesto d’orgoglio nei suoi confronti.

 

Così arrivò il giorno della partenza. Il primo ad essere pronto fu raphael, svegliato anzi buttato giù dal letto da barbiel, raggiunto poco dopo da Micahel che aveva ancora con la testa nei sogni

-         Non capisco perché dobbiamo venire anche noi, già partiamo dopo- protestò tirando un grosso sbadiglio-

-         Non lamentarti sempre, un viaggio sulla Terra ci farà bene e poi è sempre meglio controllare quei due- replicò il medico- e parli del Diavolo ed ecco che spunta!-

Lucifero entrò nella stanza trascinandosi dietro Cry che non aveva ancora smesso di lamentarsi-

Aspetta, non posso partire, devo prima portare la medicina alla Tana-

-         Non preoccuparti- il sovrano comparì sulla porta- ci penserò io, voi andate!- avrebbe certo fatto di tutto, accettare anche questo pur di non avere più intorno i suoi nemici. La ragazza non ne era molto convinta ma non poté fare altro visto che il suo compagno continuava a spingerla.

Arrivati alla sala di partenza delle navi aeree, si accomodarono sulla più veloce

-         Ma come ti sei conciata, non stiamo mica andando a una sfilata di moda!- esclamò Michael che dopo essersi seduto guardò per la prima volta Cry o meglio dire notò cosa indossava sotto quel lungo cappotto di pelle nera: un vestito attillato che arrivava a metà coscia e stivali fino al ginocchio- Vuoi attirare l’attenzione di tutti i terrestri- continuò il rosso finendo con una delle sue solite gentilezze- spero che soffocherai dentro quel tubo!-

Fu il fratello a prendere parola- No ne vuole attirare solo uno!- ma non poterono avere spiegazioni vistò che si ritrovò con il gomito della ragazza nello stomaco, anche se non erano necessarie almeno per due di loro. Invece  l’arcangelo del fuoco come al solito non aveva capito niente, sapeva solo che ogni volta che osservava il piccolo demone gli prudevano le mani. E poi cos’era quel vestito ?! solo per farsi vedere!

Così chi infuriato, chi nervoso e chi in assoluta serenità partirono tutti per la Terra.  

 

 

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Eccomi qua! Mi dispiace tanto non poter fare capitoli più lunghi ma sono sempre piena con la scuola, è già tanto se riesco a continuare così. Mi scoccia anche a me, ho così tante idee in testa. Pensavo di fare anke una ff su One piece e tokyo mew mew ( e ho già le storie in mente!) ma vedo che qua di tempo non ce n’è mai abbastanza. Va beh! Per adesso mi dovrò accontentare e mi dispiace che dobbiate farlo anche voi!

Un’ ultima cosa

Un salutone a YUI89  e KIARETTA!!! Grazie davvero a voi e a tutti gli altri lettori a cui ricordo di recensire!

Bacioni                Demon86

 

 

 

 

 

 

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