Una regina per Jack Frost

di Lady_blody
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Simili ***
Capitolo 2: *** Quando cade la neve ***
Capitolo 3: *** Lo sguardo di due occhi ghiacciati. ***
Capitolo 4: *** Faccia a faccia ***
Capitolo 5: *** Vicini ***
Capitolo 6: *** Memorie ***
Capitolo 7: *** Guai in vista. ***
Capitolo 8: *** Giuramento ***
Capitolo 9: *** Una regina triste ***
Capitolo 10: *** Il mio centro sei tu. ***
Capitolo 11: *** Sacrificarsi ***
Capitolo 12: *** La festa ***
Capitolo 13: *** Torno a casa ***
Capitolo 13: *** Paura. ***
Capitolo 15: *** Rapimento ***
Capitolo 16: *** Congelato ***



Capitolo 1
*** Simili ***


Capitolo 1:North pole.
 Era il 14 Dicembre. La stagione invernale faceva battere i denti a  coloro che uscivano dalle proprie case a svolgere un lavoro o andare a scuola. Nell’aria si avvertiva chiaramente lo spirito natalizio ,dalle pubblicità ai vistosi decori nei negozi. L’inverno e il natale si sposavano perfettamente. Il primo portava gelo e tempeste. Raffreddava i cuori. Il secondo faceva si che chi sentisse freddo fosse accolto da un caldo abbraccio. Era come se si completassero a vicenda. Questo evento dell’anno in particolar modo piaceva a Jack Frost, spirito e guardiano della neve che si dilettava a cospargere le strade di bianco e ghiacciare i laghi. La neve, che si portava molti disagi, portava allegria e risate tra bambini e adulti. Jack amava guardare un padre che faceva un pupazzo di neve coi figli. La sua creazione lo rendeva fiero di se, ma anche molto solo. Solo, nel vedere un adolescente coprire con la sua giacca le spalle della sua amata. Solo nell’osservare due coniugi accoccolati davanti al camino lontani dal freddo che lui portava. A jack mancava qualcosa. Il proteggere i bambini del mondo era la sua missione, ma desiderava qualcos’altro. Giocare,parlare con qualcuno come lui. Al polo Nord tutto era in subbuglio con il natale ormai alle porte. Gli yeti facevano avanti e indietro per la fabbrica sotterranea con tonnellate di sacchi pieni di giocattoli lavorati con fatica tutto l’anno. Babbo Natale che solitamente era impegnato a scolpire sul ghiaccio modellini di treni era ancora più impegnato dei suoi yeti. Aiutava a finire gli ultimi giocattoli rimasti. A caricare altri sacchi e assicurarsi tramite le lettere dei bambini che fosse tutto pronto e non mancasse nulla.                                                                                                                                      Nord: JACK!!!! – chiamò Furioso. “ DAMMI UNA MANO!!!”                                                                                                                               Jack era appollaiato sul davanzale di una finestra e divertito nell’assistere a quella scena, Nord sommerso dai sacchi pieni di razzi rossi.                                                                                                                                                                                                   Jack: Vorrei avere una macchina fotografica in questo momento.- Disse l’albino mordendosi un dito.                                                                    Superato l’attimo di baldanza corse ad aiutare il vecchio e a caricare tutto sul carro trainato dalla slitta sul retro. Nord stava diventando sempre più simile a un padre per lui, qualunque domanda si ponesse Jack sapeva a chi rivolgersi per una risposta. E jack aveva una ma non era ancora momento di chiedere con il trambusto del momento.                                                                                                                                                                                                                                                                       
Nord: Ah dimenticavo Jack. Sei invitato al galà dei guardiani. Se ne festeggia uno la sera del 24 dicembre ogni anno…è  giorno di festa per tutti i  guardiani che come sai..!                                                                                                                                                                                                                                                          
     Jack: Si, si…-Lo interrompe Jack ignorando le parole del vecchio.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                Ma il ragazzo era considerevolmente di malumore e Nord lo ha percepito. Perciò gli fece cenno con la testa di seguirlo fino alla sua camera. Attraversando la folla di Yeti indaffarati e preso l’ascensore che portava dal piano sotterraneo fino all’ultimo dove vi si trovava la stanza di Nord, non si proferi parola tra i due. Era un silenzio che il vecchio del suo “giovane” guardiano conosceva. Domanda in arrivo. Per Jack quel momento era un dejavù. Quell’attimo in cui Nord chiude la porta a chiave e si rivolge a lui, proprio come due anni fa, ponendogli una domanda “Chi sei tu Jack Frost?” ,lo porto indietro con la mente, ma la domanda non fu la stessa di due anni fa.                                                                                                                                                                                                                                                     
    Nord: Che cosa vuoi Jack Frost?                                                                                                                                                                                                                  
 Jack: Come facevi a..! – il ragazzo non fini la frase poiché interrotto dal vecchio amico.                                                                                                                               
   Nord: Dimentichi che io sento tutto…in mia pancia.                                                                                                                                                                                    
     Jack: Già...come dubitare.- Dice ironicamente.

   Un attimo di silenzio tra i due e riprende a parlare Jack.                                                                                        
    Jack: Io…ecco…so che può sembrarti strano, ma sento che mi manca qualcosa..   
    Nord: Di cosa parli?
    Jack: Proteggere i bambini..si è lo scopo della mia vita ma sento che vorrei…-jack esita e riprende il discorso. – Insomma.. Nord non esiste qualcuno come me? Ghiaccio..neve..tormente…o che non congeli se lo sfiorassi?
   Nord: Capisco che ti senta in colpa per la storia del folletto che mi hai congelato ma..- Jack, vedendo che il suo amico non riesce a vedere il punto del suo discorso tirando in ballo una storia come quella di lui che congela per sbaglio un folletto, lo mandò in bestia, ma a quel sentimento si sostitui la rassegnazione. 
   Jack: Non importa..
   Nord: Non ti capisco..
   Jack: è questo il problema…nessuno può farlo. Insomma tu hai qualcuno di simile a te..ad esempio la Befana!
    Nord : Io e befana ci conosciamo da molti anni ma ci teniamo in contatto solo per Epifania.
    Jack notando l’ottusa mente del vecchio decise di lasciare perdere e di aprire una delle finestre e di volare via da qualche parte a congelare qualcosa, il suo unico sfogo.


Nota dell'autrice: Mi scuso tantissimo per le righe e i dialoghi tutti sballati. Dal 4 capitolo in poi è tutto più in regola e in ordine. Ancora scusate

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Capitolo 2
*** Quando cade la neve ***


Capitolo 2: Quando cade la neve. Arrendelle, quando cade la neve cede i colori che le dona la primavera dando posto a un tappeto bianco. Al verde rigoglioso delle foglie degli alberi, prati che risplendono dei sette colori dell’arcobaleno con varietà di fiori diversi e al candido colore verde azzurro del mare si sostituiva un colore che di colori non aveva niente ma era tanto soffice e fresco da far sorridere chiunque. In quel grazioso paese situato all’interno di un fiordo, d’inverno i piccoli lasciavano le lezioni per giocare fuori. Anche ai più grandi allietava il cuore alla vista della neve bianca. A tutti tranne a una persona. Nei giardini imbiancati del suo castello, Elsa stava facendo una passeggiata con la sorella Anna. Che tentava invano di imparare a pattinare sul ghiaccio sotto lo sguardo amorevole della sorella maggiore, che si guardava attorno serena, salutando i giardinieri che spalavano un pò di neve e i sudditi. Era una regina amata e ammirata da tutti, ma non era una regina totalmente felice. Cercava il pezzo di cui sente la mancanza da quando era nata. Qualcosa o qualcuno che la faccia sentire completa, a suo agio con se stessa senza essere pericolosa. Pur avendo l’amore di Anna e l’ammirazione del cognato Kristoff nell’ultimo periodo era stressata e spaventata. Perché in quei mesi a Elsa si presentavano corteggiatori, figli di re di paesi confinanti che venivano a chiederle la mano. Non era amore e lei lo sentiva. Sentiva che i matrimoni che le erano stati proposti servivano per il regno. La regina però non ha mai accettato nessuno di questi perché era in grado di sostenere il suo regno da sola, ma un giorno questa sua convinzione decise a crollare. UN tale di nome Lionel, principe di un regno lontano le chiese la mano. Lionel, notò Elsa, era diverso da tutti. La guardava in un modo molto più dolce e umano. Se le tendeva la mano non temeva di morire di freddo. Elsa lo apprezzò molto e dopo mille rifiuti e incertezze decise che era giunto anche per lei l’ora di arrivare al matrimonio e dare un erede al regno. Questo era uno dei suoi tanti doveri a cui doveva adempiere. Non amava Lionel, ma sentiva che quel ragazzo con le lentiggini e buffi capelli castani un po’ arruffati avrebbe allietato le sue giornate. Le nozze erano fissate per il 26 Dicembre, ma le paure e i dubbi sul futuro la tormentavano. Congedò Anna e passeggio per un boschetto dietro il castello da sola. Non ha mai amato nessuno, ma avrebbe voluto farlo. Trovare qualcuno che la capisse e fosse simile a lei era un suo sogno oltre a quello di correre mano nella mano con sua sorella. Canticchiò una melodia a lei familiare giocando un po’ con la neve creando pupazzetti di neve. Erano le tenebre e la luna cominciava a farsi vedere ed era piena. Uno splendore. Tutta bianca e grande. Doveva tornare al castello, ma il pensiero del continuo chiacchiericcio del matrimonio la portava a voler tardare ancor di più. La luna l’abbracciò in un fascio luminoso e inizio a nevicare. Questa volta era opera sua. Quello spettacolo, di un cielo totalmente nero punteggiato da stelle e dominato da una luna piena le diede un tale piacere e quiete che le sue sensazioni si tramutarono in graziosi fiocchi di neve che danzavano nell’aria. •Però ad un certo punto la luce si fece più intensa e…calda. Senti i piedi staccarsi dalla terra. La luna si stava facendo sempre più grande…spaventosamente grande. Stava accadendo qualcosa, aveva paura ma una voce la tranquillizzò “ Avrai un’opportunità e sceglierai” le disse la voce. Non era sicura ma sentiva provenisse dalla luna. Chiuse gli occhi e quando li riapri si trovò in un vortice di immagini e colori. Per lo shock svenne e quando riapri gli occhi si ritrovò in un letto. Un grande e robusto vecchio con la barba lunga e sopraciglia nere e folte, vestito di rosso attendeva il suo risveglio. “Buongiorno madamigella” •Elsa: Dove mi trovo? Chi sei? •“ Che maleducato. Puoi chiamarmi Nord. E ti trovi al polo nord, la mia casa. “ •Elsa non sapeva come comportarsi. Non sapeva se fidarsi nonostante la cortesia che quel vecchio le stava dando. Elsa: Io…sono Elsa...Regina di Arrendelle. Nord: Lo so, la stavo aspettando vostra altezza. La ragazza spalanca gli occhi incredula. Elsa: Io..Io non capisco! Devo tornare al castello da mia sorella! Non posso stare qui. Nord: Altezza non temete e non disperate. Se siete qui è perché è stato voluto da colui che chiamiamo “uomo della luna”. In quel momento la bionda ricordò gli attimi prima di svenire. La luna. Quella voce. Che succedeva? Che voleva significare “ Avrai un’opportunità e sceglierai”? Nord si avvicinò al tavolo ai piedi del grande letto...troppo grande e largo per una persona normale. Prese una teiera e con l amano le fece gesto se desiderava del tè. Elsa mantenne i suoi modi regali ed eleganti anche da scossa e stordita rifiutando l’offerta del vecchio. Nord: Siete di un’eleganza impeccabile. Elsa stette in silenzio ignorando il commento. Nord: Non so nemmeno io perché il mio “collega” l’abbia fatta venire in quest’epoca. Elsa: Epoca? Nord: Si, ci troviamo in un tempo diverso dal vostro, mia signora. Elsa: Voglio tornare a casa...da mia sorella!!- Le pareti stavano cominciando a ghiacciarsi sotto l’occhio stupefatto di Nord. Notò gli si ghiaccio perfino il tè. Nord capendo che la regina voleva uscire da quel posto a tutti i costi pure con la forza , corse fuori dalla porta e la chiuse a chiave. Nord: Mi spiace Altezza non volevo riservarle questo trattamento , la libererò appena avrò parlato coi miei guardiani! – disse nord cercando di essere persuasivo attraverso la porta. Elsa: FATEMI USCIRE DI QUI!!- Gridò attraverso la porta. E in quel lasso di tempo il legno della porta cominciò a congelarsi anche dall’altra parte. Nord: Oh mamma...Che fare adesso?? - Nord saltellava sulle punte nervoso e agitato agitando le mani come una donnetta. IL vecchio scappò nel suo studio e raggiunta l’ampia scrivania situata davanti al grande globo tirò una leva familiare , con quella leva creò il richiamo per i guardiani.

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Capitolo 3
*** Lo sguardo di due occhi ghiacciati. ***


La fabbrica di Babbo Natale oltre a gestire i preparativi del Natale doveva gestire pure una ragazza molto arrabbiata pronta a sfondare la porta. Nord faceva avanti e indietro per il suo studio pregando che i guardiani arrivassero in fretta prima che Elsa potesse riuscire a uscire. Non che non fosse abbastanza forte da contrastare una ragazza con poteri di ghiaccio , ma perché egli era un galantuomo e non sapeva come sistemare questioni con signorine e per giunta regine furiose. Nel frattempo nel palazzo di Dentolina , nascosto tra le montagne dell’asia le fatine facevano continui viaggi di andata e ritorno per portare soldini ai bambini e deporre i dentini al loro posto. Dentolina impegnata a contemplare due canini da lei ritenuti perfetti , alza gli occhi e nota che nel cielo splendeva l’aurora boreale. Non era un fatto naturale , ma un avviso di guai da parte del polo nord. Fischiò a una decina di fatine “ Voi venite con me!” e intraprese il viaggio. Volando a metà strada notò una buca di Calmoniglio. Anche lui stava rispondendo all’ Sos. Dentolina : Chissà se Jack e sandman lo hanno notato. – Affrettò il volo e le sue fatine si impegnarono a tenerle testa. Mancava poco e si intravedeva Il palazzo di Nord. Con la coda dell’occhio vide Jack volare verso di lei. Non potè fare a meno di arrossire. La sua cotta per Jack era evidente a tutti. Una volta che Jack l’ha raggiunta si accostò a lei e volarono insieme. Varcarono la porta di corsa insieme a Calmoniglio decisamente più veloce. Jack: Nord!!- Chiamò. Nord: Quassù! – Rispose all’appello. Seguirono la voce fino al secondo piano. Tutti gli Yeti erano che davano le spalle e Nord in prima fila con aria preoccupata, Sandman era insieme a lui. Aveva recepito per primo il messaggio. Jack: Mi vuoi spiegare cosa succede? Nord non parlò , ma con il dito indicò agli amici la porta dove Elsa era chiusa. Gli altri non potevano sapere che cosa ci fosse li dentro ma ad allarmarli fu il ghiaccio che fuoriusciva dalla stanza e continuava ad espandersi. L’elemento si intensificava sempre di più e tutti tranne Nord si misero in guardia. Calmoniglio: Che diavolo di bestia hai rinchiuso li dentro?! Una specie di Yeti ?! Dentolina: Manca poco che sfonda la porta..!- era intimorita e si nascose dietro a un Jack preoccupato e incuriosito da quel fenomeno e dalla creatura ancora non vista all’interno. Nord: Non è come credete amici miei.. Calmoniglio: Sarà forte, ma quelle bestie non sono furbe quanto i conigli. – Quel commento attirò l’attenzione degli Yeti dietro di lui. Calmoniglio: Senza offesa ragazzi… La porta stava per cedere ai colpi dati dall’interno. Dentolina: Che creatura mostruosa.. Jack: State in guardia… Nord: Non è necessario combattere lei-! Nord fu interrotto dal rumore del portone che cadeva a terra. All’impatto si sollevo un polverone che non permetteva ai presenti di vedere di fronte a loro. Jack tese il bastone in posizione di attacco contro l’intruso aspettando che la polvere si dissolvesse. Una figura esile cammino esitante verso di loro. Calmoniglio: Alla faccia dello Yeti…- Sbalordito dalla scena che gli si presentava davanti. Dentolina: è…è Bellissima..- Spalanca la bocca. Sandman non potendo parlare si limitò a incrociare le dita come una ragazzina sognante e far spuntare un cuore sopra la sua testa. Jack che prima teneva gli occhi concentrati chiusi in due fessure , li rilasso scrutando la figura sinuosa e perfetta davanti a se. Capelli biondo cenere. Occhi azzurri e grandi, come i suoi. Le ciglia lunghe che li incorniciavano. Le guance rosa su una pelle chiara come la neve e una bocca piccola e carnosa. Il semplice abito bianco a sirena con una piccola coda dietro valorizzava il corpo perfetto. Lei era perfetta. La ragazza più bella che abbia mai visto in 300 anni. Abbassò il bastone. La sua bocca era leggermente aperta. Elsa era titubante nel ritrovarsi una scena cosi strana. Una marea di Yeti , un coniglio enorme, Un nanetto dorato , una ragazza per metà colibri e…lui. Un ragazzo che apparentemente sembrava avere la sua età e i capelli d’argento quasi come i suoi. Alto e snello. Che la guardava meravigliato. Gli occhi di ghiaccio di entrambi si incontrarono , erano attaccati e non volevano saperne di guardarsi. Ma elsa non poteva permettersi di stare li a fare la bella statuina, il suo sguardo si contrasse e preparò a scagliare il ghiaccio contro quelle creature. Tese il braccio come se avesse lanciato un oggetto. Tutti schivarono l’attacco tranne un povero folletto che rimase bloccato e solo gli occhi potevano muoversi. Jack: GHIACCIO!? Saltò alla destra della sua avversaria a debita distanza. Jack: CHI SEI?! Elsa non lo guardò ma rimase in posizione di attacco indecisa se rispondergli o no.

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Capitolo 4
*** Faccia a faccia ***


Jack: Chi sei?! Rispondi?!

Elsa alla fine si decise a rivolgergli uno sguardo. Uno sguardo felino ma allo stesso tempo turbato, indeciso su cosa dover fare.

Nord: Altezza non vogliamo farle del male!

Alla parola “altezza” gli altri abbandonarono per un attimo le loro posizioni dicendo in coro allo stesso tempo “altezza?”

Jack continuava a non capire.

Elsa: Devo tornare a casa!- Ringhia lei.

Nord: La prego. Siate ragionevole. Le garantisco che troveremo un modo per riportarla indietro. Vi prego…

Elsa abbassò le braccia e rilassò le mani.

Rimase in piedi col capo abbassato. Combattuta su cosa fosse giusto fare. Fidarsi o no?

Era stanca. Tanto stanca. Il ghiaccio che si stava sciogliendo sul soffitto ricadeva sotto forma di gocce d’acqua che le bagnavano il vestito e i capelli, ma lei non ci diede peso. Gli occhi le si chiudevano da soli. Si era affaticata troppo. E la paura che provava non era d’aiuto. Una nevicata cadeva sulle teste dei guardiani e uno strato di ghiaccio si stava formando sul pavimento. Jack era scioccato sui poteri di quella ragazza. Lei…era…come lui! Voleva farle tante domande. Confrontarsi con lei. Avvicinarsi a lei..

Le sue riflessioni si interruppero quando vide il corpo di Elsa sporgere in avanti. Le corse incontro e l’acchiappò al volo. Aveva perduto i sensi. Era cosi leggera. Cosi esile e fredda. Al contatto col suo corpo le sue mani non la ghiacciarono e parve , dalla sua espressione rilassata, che non le dava fastidio il freddo che il guardiano emanava. Si erano conosciuti appena e già sentiva che voleva sapere di più su di lei. Nord cosi come gli altri, assistirono alla tenera scena.

Jack: Che avete da guardare?

Calmoniglio: Ehehe...non fare il finto tonto Jack..-Disse con leggero tono di malizia calmoniglio.

Ignorando i commenti degli amici Jack prese in braccio Elsa e si rivolse a Nord.

Jack: Baderò a lei finchè non si sveglia.

Dentolina: Non credo si auna buona idea Jack. Una signorina non gradirebbe essere osservata mentre dorme, per di più da un ragazzo.

Jack esitò ma acconsenti.

Jack: La affido a te.

Dentolina: D’accordo.

Nord guidò il ragazzo in una stanza da letto con un letto singolo intagliato nel legno. Poggiarono Elsa e la coprirono con una coperta pesante.

Dentolina rimase li accanto a lei ad aspettare che si svegliasse mentre gli altri scesero fino allo studio di Nord.

Jack: Ci devi delle spiegazioni Nord.

Calmoniglio: Jack ha ragione.

Nord: Va bene. – prese un respiro e riprese a parlare. – Lei si chiama Elsa. Elsa, Regina di Arendelle. – puntualizzò.

Nord: Ed è stata mandata qui per volere di Manny. – indicando la luna sovrastante. - Non so quale sia lo scopo  di tale atto nel portarla nel nostro tempo, ma ritengo dipenda dai poteri che possiede.

Calmoniglio: Da quello che le ho sentito dire, vuole ritornare al suo paese.

Nord: La sua è una storia molto travagliata.

Jack: E tu come fai a saperlo?

Nord: Me lo ha detto Manny…ma nulla di più.

Jack: Beh visto che hai toccato l’argomento, parlaci di lei.

Nord: Dovresti chiederlo a lei.  Non è cortese ficcare naso senza permesso.

Jack: D’accordo…

Jack pregava con tutto se stesso che la ragazza si svegliasse al più presto. Era sempre stato un tipo paziente ma ora tutto stava andando a farsi benedire. Che gli stava accadendo? Si sentiva come sotto un incantesimo.  Passò appena mezz’ora. Babbo Natale era preso nel sistemare tutto prima del giorno X. Calmoniglio costruiva un nuovo boomerang e dipingeva qualche uovo. Sandman dormiva. E jack era in un angolino a fissare un punto vuoto contando i minuti.

Nel frattempo nella stanza dove Elsa riposava , Dentolina non poteva fare a meno di ispezionare i denti della malcapitata.

Dentolina: Fanciulla hai dei denti perfetti.

Ad un tratto gli occhi di elsa si strinsero. Stava per risvegliarsi. Le palpebre scoprirono i suoi occhi celesti. Si limitò a scrutare il soffitto fino posare lo sguarda sulla fata che volava sopra di lei. Non si spaventò, ricordava bene cosa era successo. Si limitò a sollevare il busto rimanendo ancora a letto. Notò che il suo vestito era bagnato.

Dentolina: oh perdonami...ah...eh ecco…- balbettò la fata – Qui purtroppo non abbiamo vestiti da donna... Ehm ma te li procureremo.

Elsa alzò un sopraciglio, ma al premuroso pensiero di Dentolina accennò un sorriso.

Elsa: Non devi preoccuparti…li troverò sola. – Elsa si alzò dal letto. Girò intorno a Dentolina ammirandola.

Elsa: Sei…davvero graziosa.

Dentolina: oh Grazie. – Arrossi. – Voi  invece sembrate uscita da una favola o meglio...un sogno.

Elsa rise e disse “ grazie”

Si fissarono per un breve attimo.

Elsa: Tu mi ricordi molto la mia sorellina.

Dentolina: ah davvero?? E che tipo è sua sorel- Interrompe la frase e cambia discorso – Oh no! Non è importante. Adesso l’aiuterò a trovare degli abiti.

Elsa: Non è necessario...guarda.

Un fruscio luminoso avvolse il corpo di Elsa e poco a poco il vestito di prima lascava spazio a un abito che Elsa amava in particolare. Era il primo che creò con la sua magia. Un abito celeste con un velo sul retro che brillava come se avesse attaccati tanti diamanti.

Dentolina per la meraviglia si copri la bocca osservando la regina cambiare aspetto.

Per la meraviglia di quella scena la fatina poggiò i piedi a terra forse per aver dimenticato un attimo di volare.

Elsa sorrise coprendo le labbra con una mano.

Le due uscirono dalla stanzetta. Elsa si guardò attorno.

Elsa: Dove ci troviamo?

Dentolina: Questo è il castello di Babbo Natale. Il signore grosso e anziano di prima era lui.

Elsa spalancò gli occhi.

Elsa: Babbo Natale? – fece una pausa. – Ma Babbo Natale è un personaggio delle storie che si raccontano ai bambini a Natale.

Dentolina: No cara. Ti sbagli. Esiste. Io, la fata del dentino. Il coniglio di Pasqua…Tutti noi esistiamo.

Elsa: Perdonami se sono cosi cinica…sono successe troppe cose in una sola volta e…

Dentolina: Oh si. Ti comprendo non è facile da mandare giu una cosa simile per un’umana.

Elsa: Grazie..- Disse Elsa mentre si toccava la fronte.

Giunsero alla fine del corridoio che portava a scendere delle scale. C’era una ringhiera che affacciva sul globo e da li si intravedevano i guardiani in attesa.

Dentolina per farsi sentire schiari la voce. E i suoi amici alzarono il viso. Elsa scendeva le scale lentamente sotto gli occhi pieni di meraviglia dei guardiani, compreso jack. L’abito che portava le donava ancor di più di quello precendente pensò l’albino. E cosi Elsa si ritrovò faccia a faccia con i guardiani.

 

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Capitolo 5
*** Vicini ***


 Calmoniglio incrocia le braccia battendo lentamente il piede sinistro impaziente che la ragazza parlasse.
Calmoniglio: Dunque principessa..
Elsa: Regina..!- Puntualizza la bionda.
Calmoniglio: Aha..-Ride ironicamente - Non c'è molta differenza...! - conclude.
Elsa: Prego? - Gli occhi di Elsa si fecero severi pronta a dichiarare guerra a quella specie di bipede.
Nord Per l'ennesima volta cercò di fare da pacere.
Nord: Mia signora, non ascolti le chiacchiere di questo "colora uova".
Calmoniglio: Ehi come ti perm-!- Nordo lo prese sotto le ascelle tappandogli la bocca.
Nord: Come vede è  un coniglio che non sa cosa significano le buone maniere.
Elsa: Coniglio? A occhio e croce sembra un canguro..
Jack soffocò una risata e per non farlo notare si girò piegandosi in due.
Calmoniglio si liberò dalla mano di Nord aggiungendo acido - è identica a te Jack! Mi da un po sui nervi questa "reginetta". Almeno quanto me ne davi tu.
Elsa cercò di capire chi tra i presenti fosse "Jack".
Non appena scopri l'identità del soggetto in questione si limitò ad osservarlo piegando leggermente la testa e alzare un sopraciglio.
Quando Jack ricambiò lo sguardo lei distolse il suo intimidita senza dare a vedere il suo disagio.
Calmoniglio: Comunque questa..Umana! Riesce a vederci! Mi spiegate perchè?!
Giusto. Calmoniglio aveva ragione pensò Jack.
Nord camminò al centro dello studio e alzò lo sguardo alla luna. Come se fosse stato convocato a tenere un discorso segreto.
Gli stava dicendo qualcosa che gli altri non riuscirono a sentire. Quando parve che avesse finito di ascoltare i suoi occhi si posarono su Elsa e poi sui guardiani. Lo sguardo del vecchio si fece serio. Tanto serio da far preoccupare un pò Elsa.
Nord: Manny dice che lei..sia una leggenda.
I presenti rimasero allibiti.
Nord: Noi  5..siamo considerati dei guardiani ,ma oltre a noi come ben sapete possono nascere altre leggende..senza che siano dei veri e propri guardiani. Il fatto che lei riesca a vederci ne è la prova. Cosi ha detto Manny.
Il silenzio calò dopo il discorso di Babbo Natale, ma fu interrotto da quest'ultimo.
Nord: I suoi poteri possono eguagliare se non superare quelli di jack...
Jack: CHe cosa?
Nord: Manny però non convoca qui da noi Leggende a caso...ha detto che..- sospira.- ha detto che..qualcosa si sta muovendo.
Dentolina: Ma certo. Come ha fatto con Jack in passato. Avevamo bisogno di lui per combattere Pitch.
Nord: Esattamente.
Elsa non capiva i loro discorsi. Tutti quei dialoghi per lei erano un mucchio di parole senza senso. La sua unica priorità era di tornare indietro o almeno di fare il modo che sua sorella non si preoccupi della sua improvvisa assenza.
Jack dopo quella scoperta non sapeva cosa pensare. C'era una presunta rivale ai suoi occhi. Come doveva comportarsi? Non voleva rivaleggiare con lei, ma il suo orgoglio lo metteva in guerra con se stesso. Non voleva allontanarla, ma conoscerla. Non voleva combattere per stabilire chi fosse più forte , ma essere un amico o..qualcosa che non riusciva a esprimere.
Jack si mervigliò dei pensieri che stava facendo. Non si era mai curato di come presentarsi o come presentarsi a qualcuno. Che cosa gli stava facendo quella ragazza? Manny aveva ascoltato i suoi pensieri? La ricerca di un essere simile a lui ha portato la luna a soddisfare questo suo diesiderio? Era invidia ciò che provava?
A riportare Jack alla realtà fu la voce della diretta interessata.
Elsa: Io non capico i vostri discorsi. Ma capisco che questo non è un sogno e sono sveglia. Speravo solo che fosse un incubo e...
Alla parola "incubo" jack si punse. Non aveva motivo di essere arrabbiato. Non voleva essere chiamato incubo. Non da lei!
Sbattè a terra la punta del suo bastone con la rabbia nel cuore facendo ghiacciare il pavimento. Tutti i presenti saltarono,tranne quelli in grado di volare ovviamente,  su qualche oggetto per evitare di congelarsi i piedi. Tutti tranne Elsa che non rimase coinvolta. Guardò a terra con i suoi occhi grandi spalancati per poi posarli su Jack.
Elsa: T-Tu..- Balbettò indicandolo col dito. - Tu sei...!
Jack: Si, sono come te! - Butta a terra il bastone e cammina veloce verso la ragazza fermandosi dritto davanti a lei. Vicini.
Jack: Ma a differenza di me non sei ancora in grado di controllarlo.Non alla perfezione almeno..!
Gli occhi della bionda divennero lucidi. C'era qualcuno come lei che condivideva il suo stesso fardello. I pensieri che la assillavano svanirono. Le leggende e Arrendelle vennero messe temporaneamente da parte.
Elsa: Tutta la vita...- Inizia a singhiozzare.- Tutta la vita...l'ho passata credendo di essere sola..coi miei poteri...-la voce tremante non le permetteva di parlare e lasciò spazio a un pianto silenzioso.
Dentolina si accostò a lei poggiandole una mano sulla spalla.
Jack rimase commosso. La rabbia di prima era sparita. Anche lei provava gli stessi pensieri e gli stessi sentimenti. Anche lei ha avuto sicuramente paura del suo dono.
Della solitudine..sopratutto la solitudine. Poggiò entrambe le mani sulle sue spalle. E la rassicurò con queste parole. " Non lo sei mai stata".



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Capitolo 6
*** Memorie ***


15 Dicembre. 
Era passato un solo giorno da quando Elsa lasciò il suo regno. Sicuramente tutti quanti la stavano cercando. Anna la stava cercando e quel pensiero della sorella minore disperata  che la cerca senza mai trovarla tormentava i pensieri di Elsa. Quando voleva stare sola si rifugiava nell'osservatorio che Nord le aveva riservato nel caso volesse cercare un pò di tranquillità. L'osservatorio era molto grande. Era una torre di altezza notevole che riservava un panorama cosi splendido diffficile da descrivere con le sole parole. Era il suo piccolo angolo di paradiso godere di quello spettacolo. Distese infinite di neve e montagne cosi alte sovrastate da un cielo rosato e un sole dalla luce debole. 
Le sarebbe piaciuto esplorare quei territori, ma doveva dare priorità a cose più importanti che fare passeggiate. Le era giunta voce che tutti i guardiani erano tornati ai loro "posti di lavoro" come le è stato detto perciò aveva passato tutto il giorno da sola in quella torre senza ricevere visite, anche se poco le importava. Dopo avere passato mezz'ora appoggiata alla ringhiera coi gomiti che sostenevano il viso si accorse che la noia la stava assalendo. Si volta dietro a osservare l'interno dell'osservatorio. Girò su se stessa per osservare le pareti , finestre e pochi mobili . Era combattuta sul cosa stava per fare , ma in fondo le era stata affidata quella stanza e tecnicamente poteva farci quello che voleva. Batte un piede per terra creando un pavimento ghiacciato trasparente. Con le mani guida il suo elemento a decorare finestre in strambe forme geometriche. Le pareti fecero la fine del pavimento. Stava trasformando quello che era un osservatorio buio e disordinato in una sua stanza personale di ghiaccio, cristallina e bellissima. Ora si sentiva a suo agio, ma mancava ancora qualcosa. Creò una scultura di ghiaccio e raffigurava Anna, con le braccia aperte come se stesse aspettando di accoglierla  tra le braccia con uno dei suoi meravigliosi sorrisi. Elsa si avvicinò a quella semplice, ma importantissima scultura. Le sue mani si poggiarono su quelle che erano le guance, accarezzandone delicatamente gli zigomi sospirò in un finto sorriso.
Elsa: Se non posso averti vicina...mi basta questo. - Confidò alla statua illudendosi per un attimo che potesse realmente sentirla.. Dagli occhi cominciarono a scendere le prime delle sue tante lacrime e cominciò a chiamare il nome della sorella.
Elsa: Anna...-singhiozza e ripete ancora. - Anna..!
La paura di Elsa non era solo il fatto di essere scomparsa dal nulla senza dire niente a nessuno, senza dire niente a Anna. La sua paura più grande era il cosa potese pensare sua sorella ora che l'aveva lasciata di nuovo sola a se stessa. L'avrebbe odiata sicuramente dopo tutti i suoi trascorsi. Se solo ci fosse un modo per comunicarlea che lei stava bene e che non si è allontanata di sua volontà. Con un segno magari, con qualsiasi cosa. Avrebbe fatto di tutto. 
Se Anna stava bene e serena allora lo era pure lei. 
La sua fronte si poggiò su quella della figura  dell'amata sorella. 
Nel silenzio più totale si senti la maniglia della porta aprirsi. L'improvviso riportò Elsa alla realtà e si asciugò le lacrime prima di voltarsi. Detestava farsi vedere piangere.
Finendo di strofinarsi gli occhi si volta e nota la figura di Jack, stupefatto, che ammira la stanza fatta di ghiaccio a bocca spalancata. 
Jack: Ma che diamine..! Avanza verso la regina lentamente dando uno sguardo quà e là a ogni angolo della sala. 
Jack: Ora Nord non potrà più lamentarsi del disordine di questo posto. - Rise. 
Elsa strinse le labbra guardandosi i piedi senza proferire parola.
Jack: Beh..- si gratta la testa bianca - Sono venuto a vedere come te la cavavi...
Elsa alza la testa e inespressiva osserva il ragazzo.
Jack: Ma vedo che stai bene rispetto a ieri...
Era chiaro che Jack voleva aprire una conversazione. Una coversazione che la bionda non aiutava ad avviare restando nel suo silenzio. 
Jack notando l'indisponenza della ragazza stava per mollare la spugna nel ritentare a parlarle finchè non nota la statua dietro di lei. 
Jack: Chi è? - Si avvicina. 
Elsa:...è mia sorella. - Finalmente Elsa si fece avanti. 
Jack: Ah allora sai parlare...- La punzecchia. 
Elsa si fece da parte affiancando Jack nel mostrare la sua opera, ignorando il commento di prima. 
Jack: Devi sentire molto la sua mancanza. 
Elsa: Si. 
Jack annui tra se e se. 
Jack: Ti capisco. Anche a me manca molto la mia sorellina. 
Quella frase catturò l'attenzione di Elsa. 
Elsa: Hai una sorella? - incrocia le braccia chinandosi leggermente verso di lui. 
Jack: Avevo..- Puntualizzò. - ormai sarà morta da tanti..tantissimi anni.
Gli occhi del ragazzo si fecero malinconici. - L'ultimo ricordo che ho di lei è stato di quando le salvai la vita...- Chiude gli occhi alzando il viso ricordando quel tragico evento. - Sacrifcando me stesso per lei..!
Elsa apri completamente gli occhi spalancando leggermente la bocca per la confessione del guardiano.
Jack: Avresti dovuto vedere quanto era spaventata..quando era in bilico nel ghiaccio che stava per rompersi..- gira intorno alla statua di Anna. Proseguendo col suo racconto, Elsa lo ascoltava in silenzio. 
Jack: Spero solo che lei non mi abbia odiato...del fatto che l'ho lasciata cosi presto.
Elsa: Jack, è un gesto meraviglioso quello che hai fatto. - Gli poggiò una mano sulla spalla. - Come avrebbe potuto odiarti?!
Jack le rispose con un sorriso e lei ricambiò. 
Improvvisamente però, Elsa inizia a sudare freddo e tremare. Jack cercò di capire cosa le stesse succedendo finche non si accorse che il suo sguardo era rivolto alle sue spalle. Si gira anche lui e vede chiaramente che sulla parete di ghiaccio si stava formando un'ombra che lo afferrò dalla caviglia.     

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Capitolo 7
*** Guai in vista. ***


In un attimo fù l'oscurità.
Buio. 
Jack chiuse gli occhi per rassicurarsi. Almeno quello era un buio familiare. Non aveva ben chiaro cosa fosse successo, ma era certo di aver visto una mano nera spuntare da dietro di lui e trascinarlo nelle tenebre. Giu. Sempre più giu. Non doveva avere paura. La paura rende deboli. E poi , lui era gia morto una volta, non può ricapitare. 
Questi pensieri lo autoconvinsero che stava andando tutto bene, almeno sperava. 
Sentiva ancora quella sensazione di cadere senza toccare la fine , sempre se ci fosse. Fu in quell'attimo che Jack capi. Capi che quel baratro oscuro rappresentava le sue paure, infinite a quanto pare. Tutti temono qualcosa, e lo si tiene nascosto come un gioiello prezioso gelosamente custodito in uno scrigno senza farlo toccare a nessuno. Solo noi possiamo aprire quello scrigno e decidere se osservare e non fare nulla o agire. Jack non ha sempre agito ma ha sempre fatto del suo meglio per rendersi piu forte possibile. Si chiedeva quale fosse la cosa di cui aveva maggiormente paura in quel momento,ma i suoi pensieri non poterono piu svilupparsi perchè il suo corpo urtò violentemente a terra. Si contorse per il dolore tenendosi la testa e le gambe. Si girò a pancia in su aspettando che il dolore passasse. I suoi occhi si aprino. Era ancora buio pesto. Tanto scuro da illuderlo quasi che fosse cieco. Doveva trovare un modo per uscire da quell'inferno. Non era mai capitato di trovarsi in una situazione simile tanto che cominciò a credere che sarebbe rimasto li per sempre. La paura si impossessò di lui. Che cosa ne sarà di lui? 
Improvvisamente senti un suono che quasi gli si gelò il sangue, più di quanto non lo fosse già. Nell'aria per brevi tratti udi un ruggito quasi soffocato. Lo sentiva di fronte a sè. Si avvicinava a lui. L'oscurità impediva di intravedere cosa fosse fino a quando poco piu di due metri si intravidero due luci bianche. Più il suono del ruggito si avvicinava più quelle luci facevano lo stesso. Le luci si muovevano in una particolare andatura, un pò a destra e un pò a sinistra. Le gambe di jack iniziarono a tremare quando capi che si trattava di qualche strano animale. 
Iniziò a scappare alla cieca senza sapere dove andare, si accorse anche di non poter volare. Era una situazione disperata. Ogni tanto si girava per vedere se aveva seminato quella "cosa", ma comprese che lo stava raggiungendo. Nonostante fosse notevolmente vicina non si capiva quale fosse la sua forma. L'unico dettaglio erano le luci bianche che probabilmente erano gli occhi. Quello che era un colpo di coda fece cadere jack , inerme, pronto ad aspettarsi il peggio. Decise di reagire puntando il bastone contro la creatura ghiacciandola per un breve attimo.
" Oh Jack non sei cambiato di una virgola"
Jack: Chi ha parlato?!
Il suo interlocutore scoppiò in una risata sadica.
" Hai la memoria corta vedo.Non riconosci la mia voce?" - dice tra un risolino e l'altro.
Jack: Fatti vedere!- grida con tutta la sua voce.
" E va bene. Non sai giocare agli indovinelli eh? "
Il buio cominiò a schiarirsi un pò di piu. E colui che Jack si trovò davanti era Pitch.
Jack: Sei tu?!
Pitch: Sorpresa. Contento di vedermi..Jack?
Jack: Non ti è bastata la lezione dell'altra volta?
Pitch: Oh mi addolora molto che non sei contento di vedermi mio caro.
Jack: Non ho tempo da perdere Pitch! Vedi di farmi uscire da qui o altrimenti..
Pitch fece il finto spaventato agitando le mani.
Pitch: Sennò che fai...
Alle spalle di Pitch si udivano i passi della creatura.
Un fumo grigio usciva dalle sue narici gigantesche e una fila di denti affilati bianchissimi sconfiggevano l'oscurità.
Jack indietregiò con il cuore in gola. Che cosa aveva fatto Pitch?
Pitch: Incantevole vero?
Il mostro affiancò l'uomo nero svelando la sua vera forma. Delle enormi corna spuntavano da sopra la testa. Il corpo formato da scaglie nere dure come la roccia. Le ali graffiate , anch'esse nere e un pò grigiastre, impazienti di prendere il volo.
Un drago nero.
In quel momento Jack stava  iniziando ad avere davvero paura. I draghi non erano mai stati menzionati da quando era un guardiano. Pensava fossero solo creature di storie mitologiche.
Pitch: Non vogliamo ancora farti del male jack..-ride.- QUello che voglio è che porti un messaggio a quei ridicoli  dei tuoi amici guardiani...
jack: Cosa vuoi Pitch?! - provò a fare la voce grossa per non far capire il terrore che stava provando.- Lo sai che non puoi più fare nulla sui bambini! Loro non ti temono!
Pitch: Forse hai ragione...ma devi sapere jack che in questi anni ho riflettuto molto..e ho capito che non mi importa più essere l'incubo di quei marmocchi.No..Ciò che voglio è solo vendicarmi di tutte le umiliazioni e di tutte le sconfitte!!
Jack: Lo sai che qualunque cosa tu faccia, andrà a finire come l'ultima volta!
Pitch: è qui che ti sbagli Jack l'ultima volta ho sbagliato perchè ero da solo e i tempi non erano maturi.
Ride sadico.
Pitch: Ma adesso siamo in due e il momento è finalmente quello giusto!
Jack: Non capisco!
Pitch: Lo capirai presto. Ops il mio tempo è quasi scaduto...! Prima che vada..Jack..guardati le spalle perchè..sopratutto a te farò pagare un prezzo molto,molto,molto..molto salato!A presto.
Nemmeno in un battito di ciglia Jack si ritrovò nella stanza di Elsa, quella prima di incontrare Pitch. Era a terra sdraiato e Elsa era accanto a lui con Nord che aspettavano il suo risveglio.
Nord: Ti sei ripreso!
Jack: Cosa mi è successo?
Elsa: Non lo so ma ad un tratto sei svanito sotto il pavimento,come se fossi stato trascinato e un attimo dopo sei tornato qui incosciente.
Jack a quel punto ricordò tutto, ma a distrarlo fu un abbraccio di Elsa. Quell'atteggiamento lo lasciò a bocca aperta. Non gli dispiaceva affatto.
Elsa: Ho avuto paura per te...
Jack: Ehi tranquilla..pensavi forse me ne sarei andato senza aver finito di parlare con te?
Elsa sorrise e si tirò una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Jack però non poteva stare li tra le nuvole.
Jack: Nord...ci sono guai in vista!




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Capitolo 8
*** Giuramento ***


Nord: Un drago?- sobbalza.
Jack: Si. E si sta preparando ad attaccarci con quell'affare.
Nord: Cattivo...cattivo..cattivo auspicio.
Jack: Spiegati..
Nord tardò a rispondere. Rimase assopito nel suo silenzio a pensare e pensare.
Elsa non poteva che assistere impotente. Non poteva intervenire con le parole poichè non sapeva bene cosa stava accadendo.
Nord: I draghi...ragazzi miei...sono creature che portano sciagura e disgrazia. In passato gli uomini li combatterono ma..!
Elsa. Aspetta! - Lo interrompe Elsa.
Elsa: Vuoi forse dirmi che sono esistiti davvero? Voglio dire...non esistono al mondo prove o segni del loro passaggio sulla terra!
Nord: Questo è quello che coloro che li hanno combattuti hanno voluto far credere.
Jack: Vuoi darci delle spiegazioni?
Nord: In passato, solo un drago, portò caos e disordine tra gli uomini. Il suo nome era  Rhunte, un gigantesco drago le cui scaglie erano del colore del cielo notturno. I suoi denti spezzarono diverse vite , le sue ali abbatterono abitazioni con folate di vento e  con il suo fuoco nero rubava le anime e i cuori di chiunque gli capitasse davanti. Seminò il caos per tre giorni consecutivi senza mai fermarsi, senza mai dare riposo agli uomini.
Elsa e Jack dissero insieme, " Ma è orribile.."
Nord: Solo un giovane e una principessa trovarono il coraggio di sfidarlo. Essi non avevano grandi capacità di combattimento...
Jack: E allora come fecero a sconfiggerlo?
Nord: Non lo so..nessuno sa come andò realmente e come fecero a sconfiggerlo...sappiamo solo che ne sigillarono l'anima e deposto il corpo nelle profondità marine.
Elsa: Ma allora...se quello che dici è vero...Rhunte..è tornato e qualcuno lo ha risvegliato!
Jack: Pitch...dannato.
Nord: Il drago non si sottomette a nessuno,nemmeno a un suo presumibile benefattore.
Elsa: ciò che mi chiedo..è..come abbia potuto questo,Pitch, a trovare l'anima sigillata.
Nord: L'anima di Rhunte venne sigillata all'interno della cripta di colui che lo uccise,colui che oggi chiamiamo San Giorgio.
Jack: Pensavo che la storia di San Giorgio fosse solo un mito.
Nord: Non è mai capitato di parlarne per questo non lo sapevi. E sei un guardiano da pochissimo tempo..non eri ancora stato informato.
Jack: Ho capito...quanti segreti eh?-sospira grattandosi la testa. - Dunque quell'infame ha trovato l'anima di Rhunte e lo ha risvegliato...
Elsa: Perchè gli uomini hanno cancellato nel corso dei secoli l'esistenza di questa creatura?!
Nord: Beh..nessuno avrebbe voluto che la storia si ripetesse. L'unico modo,per evitare che qualcuno potesse liberare Rhunte, era il nasconderrne l'esistenza e tramutarlo in leggenda.
Elsa: è assurdo...
Nord: Pitch ha violato il segreto, ed essendo anch'egli un guardiano...sarà punito amaramente.-Nord ad un certo puto cominciò ad accarezzarsi la barba e riprese a parlare. Nord: E ora si spiegano molte cose.
Elsa: Del tipo?
Nord: La storia si sta ripetendo!
Jack: Eh?
Elsa: Nord, mi stai spaventando.
Nord: Massi! Tutto combacia..TU e JACK!
Elsa: io e jack cosa?
Nord li prese tutti e due poggiando su ognuno una mano sulla loro spalla.
Nord: Siete coloro che potranno combatterlo!
Jack: Cosa?? Che diamine dici?? Come fai a dirlo?!
Nord:  La mia pancia!
Jack: Certo..come dubitarne! - dice sarcastico.
Nord: Jack..Elsa..da questo momento in poi..dovrete unire le forze e sostenervi a vicenda..
Elsa: Cosa ? I-i-Io non capisco...! Cosa c'entro io in tutto questo?!
Nord:  Se Rhunte sarà debellato tu,Els, tornerai nel tuo paese Natale. Manny ti ha mandata qui per aiutarci..ma se il drago vincerà trascenderà lo spazio e il tempo,come suo potere..e sarà capace di distruggere il tuo regno.
A quell'affermazione tremò. Non poteva soppotare che la sua Arrendelle,terra di cui era regina, venisse ditstrutta. Che razza di sovrana poteva essere. Ma la paura si impossessò di lei. La paura di fallire. La paura di non farcela e di vedere i suoi cari sterminati. Incrociò le mani tentando di calmarsi,ma invano. Quel sentimento di terrore fece si che spuntassero delle stalattiti dal soffitto e dal pavimento. Jack tentò di calmarla.
Jack: Ehi!- la prese per le spalle,ma la bionda non dava reazione.
Jack: Calmati!
Elsa: COME PUOI DIRMI DI CALMARMI?! HO PAURA! -urlò.
Iniziò a nevicare violentemente quasi da creare una tempesta in quella stanza.
Jack: PENSI DI RISOLVERLI COSI I TUOI PROBLEMI?! - rispose con lo stesso tono di lei.
Elsa era sorpresa. Nessuno le aveva mai urlato contro prima d'ora. Non sapeva cosa dire.
Jack: Non è ne con la paura ne coi troppi pensieri che sconfiggi le avversità.
Poggiò una mano sulla guancia della ragazza.
Jack: Non permetterò che il mio mondo finisca.
Le dita la accarezzavano dolcemente.
Jack: Non permetterò che il tuo paese finisca.
Ed infine arrivò a sfiorarle gli occhi azzurri che stavano per lacrimare.
Jack : E sopratutto..mai permettero che ti venga fatto del male.
Elsa: Me lo puoi giurare?
Jack: Lo giuro.
In quel momento una sensazione di calore pervase il cuore,palpitante,  di Elsa. Era dolce e forte allo stesso tempo. Cosi forte che il ghiaccio circostante quasi si tinse di rosso.  Si perse negli occhi di Jack e giurò a se stessa che quegli occhi non avrebbero mai conosciuto il dolore. 



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Capitolo 9
*** Una regina triste ***


1212 16 Dicembre. 
Quel giorno al palazzo di Nord venne a fare visita Calmoniglio,evaso momentaneamente dalla pittura degli ovetti di pasqua, venne a trovare l'amico Nord anche se in realtà aveva un doppio fine che non aveva a che fare con l'avere notizie in più su Pitch. Il coniglio di Pasqua anche se aveva avuto dei diverbi con la bella regina di neve in realtà era venuto a fare visita sopratutto a lei per potere ammirare ancora la sua figura. Nessuno aveva dubitato un secondo sul fatto che Elsa potesse essere davvero una leggenda, qualcuno con un minimo di occhio e sale in zucca ci arrivava da solo. In oltre Calmoniglio era venuto anche per Jack, per osservare come se la cavava alle prese con una donna splendida e glaciale come lui. Non era passato inosservato l'interesse del "giovane" guardiano albino nei confronti di Elsa. Tutti credevano che si stesse innamorando di lei o interessando al suo potere. Non c'era risposta concreta da dare poichè vi erano ben altri problemi. Il fatto di Jack e Elsa faceva parte della cronaca rosa in mezzo a quella nera, Pitch. 
Calmoniglio: Ehi Nord! Sei qui? 
Sale le scale in attesa della risposta. 
Cerca l'amico "anziano" per il palazzo e infine nel laboratorio degli Yeti. Lo trovò li a lavorare come un matto per recuperare il lavoro rimasto indietro. Nord: Calmoniglio Benvenuto!
Calmoniglio: Scusa l'intrusione veccho mio..come va?
Nord: Non c'è male...potrebbe andare meglio! - Sorsegia una tazza di caffè, più grande del normale.
Calmoniglio: Hai un aspetto orribile. - Gli fa notare le grandi occhiaie. - Come stanno jack e la ragazza?
Nord: Come stanno? Si divertono ecco come stanno. E io qui a lavorare.- Brontola
Calmoniglio ride beffandosi di lui.
Calmoniglio: Si divertono?
Nord: Si. - martella un chiodino sul braccio di un robot giocattolo. - Poco fa Elsa si era offerta di darmi una mano, ma le sue mani delicate non sono fatte per questo lavoro e l'ho lasciata andare. Il caffè però me lo ha fatto lei. - Mostra al coniglio vantandosi.
Calmoniglio: Ti accontenti di poco eh?
Nord: Il pensiero conta.
Calmoniglio: Ehehe..voglio vedere la faccia della regnetta appena vedra queste. - Mostra al vecchio due uova di Pasqua colorate.
Nord: Oh...sei stato gentile calmoniglio. Non dovevi..- Allunga le mani per prendere le uova.
Calmoniglio: Alt! - Ritira le mani. - Non sono per te Vecchio!
Nord: Le hai fatte per Elsa?
Calmoniglio: è solo un pensiero...
le conserva nel piccolo taschino sul retro.
Calmoniglio: Ora lei e jack vanno d'accordo?
Nord: Oh si. Da ieri quei due non fanno che parlare e girare per il palazzo.  
Calmoniglio: Mi domando cosa accadrà da qui in poi..visto la piega che stanno prendendo le cose.
Nord: Dobbiamo mantenere la calma e non farci prendere dal panico. Non sappiamo come muoverci,quindi non ci resta che aspettare la mossa di Pitch. Fino a quel momento..lasciamo quelle due rondinelle volare spensierate. - Alluse a Jack e Elsa.
Calmoniglio: Spero vada tutto bene.
Nord: Anche io.
Mentre i due guardiani erano alle prese con le loro chiacchiere. I due oggetti della loro conversazione stavano fuori dalle mura della fabbrica a passeggiare in riva a un lago ghiacciato. A giocare con la neve e creare sculture.
Elsa: Indovina cos'è questa?
Agita le mani in precisi movimenti. Elsa stava giocando con jack a una specie di " indovina chi" con le statue di ghiaccio.
Jack si portò le dita al mento scrutando l'opera.Poggiandosi il bastone sulla spalla pensava.
Jack: è....Nord in Pigiama...e si sta grattando le chiappe??
Elsa rise.
Elsa: Si, l'ho visto stamani.
Jack si tenne la pancia per le risate.
Jack: Hai mandato il suo duro lavoro in fumo - continuò a ridere.
Elsa: Eh?
Jack: Massi. Da quando sei qui ha cercato di mantenere una certa immagine ai tuoi occhi - cerca di calmare la risata. - E ora ha perso!
Elsa: Non è carino Jack.
Jack: Okey la smetto.
Riprendono a camminare lungo il telo dell'acqua che si ghiacciava al loro passo. I loro poteri si univano in una danza di luce e cristalli. La loro sintonia si riversava nei loro poteri. Quello che non potevano esprimere con le parole lo facevano con il ghiaccio.
Jack: E quindi..tua sorella è proprio un terremoto di ragazza.
Elsa: Già. Ma è grazie a lei che mi sono salvata.
Jack: Ha un grande cuore..come te. Non è roba da tutti i giorni sapere che con il tuo amore hai sciolto il ghiaccio di tua sorella.
Elsa: I nostri mondi non sono poi cosi diversi.Vero?Magie..leggende..
Jack: No,infatti.
Si guardarono dritti e fissi negli occhi.
Jack: Se tutto questo finirà,nel senso...cioè..Pitch e il resto...
Elsa: Si?
Jack: Hai mai valutato l'idea di restare qui...- deglutisce pesantemente. - Al polo Nord...- Deglutisce in modo ancora più pesante esitando a parlare.Distoglie lo sguardo imbarazzato - magari..con me?
Elsa non potè fare a meno di emozionarsi e di far diventare porpora le sue guangie pallide, ma a quel sentimento cosi dolce si sostitui la tristezza.
Elsa: Jack, io..non posso restare qui.
Jack: Perchè mai?
Elsa gli da le spalle.
Elsa: Sono una regina..ho delle responsabilità nel mio paese.
Jack si era dimenticato che la sua adorata bionda era una Regina,ma questo non gli fece perdere la speranza e continuò a insistere.
Jack: Non dobbiamo per forza restar qui al polo Nord! Possiamo scappare da qualche parte...Insieme!
Il cuore di lei iniziò a palpitare con violenza.
Jack: Andremo ovunque  tu desideri!
Elsa: Jack..
Jack:  Saremo solo io e te...io e te! - Si avvicina a passo sicuro a lei. La sua fronte bianca si poggia su quella di Elsa,fredde entrambe,ma cosi calde per loro. I loro nasi si sfiorarono le punte. Elsa sapeva cosa stava per fare jack e non poteva permetterlo.Non poteva illuderlo. Non cosi.
Elsa. JACK! -Lo zitti a malincuore.- Io..presto mi sposerò!
Jack: Che cosa?
Elsa: Questo,Jack. Io sono una Regina e ho delle responsabilità laggiù.
Jack non potè rispondere. Quella frase lo lasciò spiazzato. Gli si era appena dichiarato. Gli aveva appena mostrato il suo desiderio di rimanere con lui.
Elsa: Jack..Parlami...ti prego. M-Mi dispiace!
Jack: N-Non devi scusarti. Alla fine saremo anche simili..ma siamo troppo diversi. Io sono eterno e tu una mortale..
Gli occhi di Elsa divennero lucidi. Sapeva di averlo ferito nel peggior modo possibile.
Elsa. M-Mi dispiace...-Le lacrime iniziarono a incorniciare le guance.
Jack si allontanò a passo veloce da lei e iniziò a volare chiamando il vento. Si sentiva cosi stupido e in imbarazzo. Non doveva farlo pensò. Con che faccia l'avrebbe guardato ora che l'aveva pure congedata in quel modo.
Da sola in mezzo alla neve. Le lacrime di Elsa prima di toccare terra si trasformavano in fiocchi di neve. La felicità. Si domandava se avrebbe bussato pure alla sua porta. Essere regina l'ha portata a un infanzia di studi e rinunce. Non era quello che voleva fare nella vita,ma lla fine solo lei poteva tenere occupato il trono.Lei e nessun altro. A quel punto Elsa acnora con le lacrime agli iniziò a intonare una melodia per scacciare via il pianto,che non voleva saperne di andarsene.
Elsa: "" Dovrò..soffrire ancora un pò!""





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Capitolo 10
*** Il mio centro sei tu. ***


I piedi non avevano intenzione di muoversi e compiere i passi. Un vento gelido le scompigliava la lunga treccia bionda,una testa tenuta bassa a guardare un punto vuoto della neve che stava cadendo. Le mani che prima erano chiuse in due pugni,erano rilassate,rassegnate. La bocca era semi aperta e qualche volta era bagnata dalle lacrime salate. Doveva asciugarsi quelle lacrime da sola,perchè nessuno poteva farlo al posto suo. Nessuno. Ne Anna ne tantomeno il suo futuro sposo Lionel.  Soltanto il guardiano che le aveva avvolto dolcemente il cuore con la sua neve poteva toccarla. Ma lo aveva ferito. Lui non la perdonerà mai più. Non la proteggerà mai. In fondo doveva cavarsela da sola. I suoi genitori le hanno sempre insegnato che nella sua condizione non poteva permettersi di affidarsi a nessuno.Suo padre in particolare glielo ricordava spesso.Ma sua madre?
Elsa: Madre mia...-Le parole di Elsa erano soffocate tra i singhiozzi. Sua madre,come suo padre, l'aveva lasciata sola a se stessa troppo presto. Troppo presto per poterle confidare il nome del suo amato. Troppo presto per chiederle consigli sull'amore. Non è potuta crescere in modo normale come le altre ragazze. Elsa crebbe da sola. Rimproverava spesso sua sorella per il fatto di sapere tutto sull'amore,ma in realtà nemmeno lei aveva ben chiaro cosa significhi. In quel momento si sentiva la persona piu sfortunata al mondo. Nata per essere regina,possedere poteri magici,rimanere orfana precocemente,proteggere la sorella da se stessa,e ora aveva capito di non potere coronare il suo amore anzi che non potrà mai farlo.
"Povera Piccina" - una voce roca si udi nell'aria,prima silenziosa.
Elsa:  Chi ha parlato? - Elsa si allertò.
" Cosi sola..." - Un fruscio nero di polveri scure le girava intorno.
" Cosi forte..." - Continuava a girargli intorno quasi fosse un fanstasma.
" E cosi bella.." In un attimo la terra ghiacciata iniziò a spezzarsi in due. Elsa non fece in tempo a spostarsi e si ritrovò aggrappata disperatamente ai bordi dello strapiombo. Le sue mani non ressero il suo peso e si lasciò cadere nell'oscurità.
Quando toccò terra ad attutire la caduta fu della sabbia nera che la sorreggeva,attenta a non farla cadere,quasi fosse una gemma preziosa.
Elsa: Dove sono?
Un uomo alto e avvolto da un buio quasi perenne si fece avanti,Pitch.
Pitch: Piacere di conoscervi vostra altezza,io sono Pitch.
Elsa boccheggiava terrorizzata,iniziò a indietreggiare. Non aveva mai incontrato Pitch di persona ma i racconti su di lui e quello che aveva fatto la spingevano a stargli lontana.
Elsa: I-Io..N-non...!
Pitch: Oh non dovete avere paura mia cara! - La sua voce sembrava calma ma in essa era ben percepibile il male e che voleva ottenere qualcosa da lei.
Elsa: TI HO CHIESTO DOVE MI TROVO! - Elsa cercò inutilmente di scacciare la sua paura con tono autoritario. Era tutto vano però,Pitch si rafforzava grazie alla paura e lei lo sentiva sulla sua pelle che era diventata d'oca.
Pitch: Perdonatemi,che maleducato!- Si portò una mano sulla fronte in modo finto e teatrale.- Siete nella mia dimora.
Elsa si guardò intorno,la sua dimora era una gola scavata nella roccia scura piena di scale che portavano chissà dove.
Indietreggiò ancora finchè non si ritrovò la schiena poggiata a una colonna cadente a pezzi.
Pitch la raggiunse e accarezzandole il mento con un dito le sussurrò. - Voi lo sapete che io voglio qualcosa,vero?Lo avete capito..non site una stupida.
Elsa:  Si..certo ma...-Esità cercando di mantenere una voce priva di tremolio. - Non so cosa tu voglia...!
Lo sguardo di quel guardiano le dava i brividi. Era pieno di bramosia.
Pitch: Io-voglio-TE! - Scandi apposta le parole.
Elsa: MAI! - Si divincolò dalla presa dell'uomo nero ma inutilmente perchè Pitch la sbattè violento contro il muro.
Elsa: Perchè mai dovrei servirti?!
Pitch: I tuoi poteri mia cara..!  
Elsa: No...no..!
Pitch: Devi sapere che il tuo amichetto,Jack,tempo fa ha rifiutato la mia allettante proposta di combattere al mio fianco...però..ci sei tu adesso!
Elsa: Lasciami!!
Pitch: Non capisco da dove vieni ne tanto meno cosa c'entri tu coi guardiani...ma una cosa è certa...non sei un normale essere umano...e questo è P-E-R-F-E-T-T-O!
Elsa: Non accetterei mai di collaborare con uno come te,schifoso verme!
Pitch: Regna nell'oscurità con me,Elsa. Regna con me,combatti i guardiani al mio fianco e risparmierò la tua adorata sorellina da tante sofferenze!
Elsa: NON AZZARDARTI A METTERE IN MEZZO ANNA!
Pitch: Io posso fare tutto...sarebbe allettante farla "morire di paura".- Ride sadico.
Elsa tremava come non mai. Mantenere la calma in un simile momento era impossibile. Gridava nella sua mente aiuto,ma nessuno si sarebbe accorto in tempo della sua assenza.
Pitch: Ti lascerò tempo per decidere. Sei un elemento troppo prezioso per il mio piano.Mi rincrescerebbe molto la tua morte.
La lasciò andare,libera dalla sua stretta. Elsa si lasciò cadere a terra coi brividi. Davanti a lei spuntarono fuori dal terreno due sbarre d'acciaio che la imprigionarono.
Elsa: Anna...!-disse incurante della sua prigione.
Pitch soddisfatto del suo lavoro cominciò ad allontanarsi da lei.
Elsa: Jack....Aiutami.

17 Dicembre.
 Nella fabbrica di Nord tutti erano impanicati per la scomparsa di Elsa. La notte tutti la passarono nell'ansia più totale.
Nord: Non hai proprio idea di dove possa essere andata?
Jack: Ti ho gia detto che non lo so!
Nord: Ma come puoi dirlo se eri con lei tutto il giorno?!
Jack: NON LO SO!- Gli grida.
Jack si grattava insistentemente la testa,facendo avanti e indietro per la stanza. Era nervoso e preoccupato. Non si dava pace. L'aveva cercata tutta la notte ma di Elsa nessuna traccia,ne impronte,nulla! Non poteva essersi allontanata per la loro discussione. Non doveva scappare in quel modo. Jack si sentiva terribilmente in colpa,doveva prima scortarla al sicuro invece che andarsene e lasciarla sola.
Dentolina: Ragazzi,io come una strana sensazione. Pure le mie fatine lo affermano.
Calmoniglio: Di certo non è scappata. Non credo sia una traditrice,pronta a voltarci le spalle.
Dentolina: E allora dove può essere andata?
Jack continuava senza sosta a mangiarsi le unghie cercando di mettere insieme i pezzi del puzle. La sua testa si fermò un'attimo di riflettere quando si ricordò le parole di Pitch,".Jack..guardati le spalle perchè..sopratutto a te farò pagare un prezzo molto,molto,molto..molto salato!"
Allora il suo corpo fu immobile e gli occhi fermi spalancati.
Jack: Oh no..!
Quello che stava pensando non gli piaceva per nulla. Provò a immaginare Elsa sotto qualche tortura psicologica di Pitch. O peggio toccata da Pitch. Giurò a se stesso che se l'avesse solo sfiorata,non si sarebbe risparmiato minimamente a torturarlo o peggio..ucciderlo.
Nord: Cosa c'è?
Jack: Brutto Bastardo!!- Ripetè tra sè e sè.
La collera di jack era immensa. Corse verso una delle finestre e volò via senza dare spiegazione ai suoi amici che lo seguirono preoccupati del suo comportamento ancora ignari di tutto.  
Anche se avevano avuto quella discussione,Jack non si perdonava di averla lasciata sola.Indifesa preda di Pitch. Le aveva promesso di proteggerla per sempre.Quello era un vincolo che non avrebbe mai rifiutato. Elsa era diventata il suo cuore,che anche se aveva smesso di palpitare,solo grazie a lei stava battendo ancora. Lei...era il suo mondo. Lei era sempre stato tutto ciò di cui aveva bisogno,per quanto quei sentimenti erano impossibili da essere colmati.
Jack: Il mio centro..sei tu.







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Capitolo 11
*** Sacrificarsi ***


Nota dell'autrice: Ed eccoci qui all'undicesimo capitolo. All'inizio ubitavo che sarei riuscita a scrivere cosi tanto per paura di creare una storia poco originale. Ringrazio di cuore i lettori e chi segue i capitoli. Aspetto i vostri commentini e godetevi il capitolo :3 


Jack volava più veloce del solito. Richiamava nella sua mente il vento supplicandolo di farlo arrivare in fretta e in tempo. Dietro di lui  la slitta di babbo natale,con a bordo i  restanti guardiani,che cercava di tenergli testa sforzando le renne ad andare più svelte. Jack non si era ancora preso la premura di spiegare il suo comportamento. Non c'era tempo per le spiegazioni. Si doveva solo volare e basta. 
Intanto nelle profondità delle tenebre,Pitch ha avuto notizie dai suoi incubi a forma di destriero,che i guardiani stavano venendo da lui. 
Pitch: Magnifico. Le cose si sistemeranno più in fretta del pevisto. 
Soddisfatto e lieto della notizia percorse la rampa di scale in discesa. Diretto alla cella della sua prigioniera. 
" Tienila lontana da Frost" - Rimbomba l'eco di una voce. Quella del drago. 
Pitch: Non deve preoccuparsi di questo,Padrone. - Espresse sicuro di se. 
" Guardiano,non do seconde possibilità. Spero per il tuo bene che andrà tutto come pianificato." Dopo aver puntualizzato quest'ultima frase,Rhunte, tacque e di lui non si udi piu niente. 
Pitch non era del tutto sicuro della riuscita del suo intento finchè non sarà sicuro della risposta di Elsa e della misfatta di jack. Rhunte aveva il suo scopo e Pitch il proprio. Vendicarsi di Jack usando Elsa e ristabilire parte dei suoi poteri perduti. Lo scopo di Rhunte era ben diverso e non gli era ben chiaro. 
Pitch: Buondi,altezza! 
Elsa era rannicchiata in un angolo. Il suo viso era sciupato e gli occhi circondati da due occhiaie non indifferenti. Non aveva chiuso occhio tutta la notte. Era molto stanca,ma la paura non le dava tregua. Aveva fame ed era assetata,cosi assetata che il corpo tremava. Avrebbe potuto usare il suo ghiaccio per poi scioglierlo e quindi bere,ma comportava uno sforzo enorme. La stava riducendo allo stremo pur ottenere una risposta affermativa. Pitch non demordeva e decise di escogitare qualche altra tortura. Apri il cancello. Elsa non si mosse. Si limitò a tenere abbassato il viso,sperando che quel mostro andasse via. 
Pitch: Guardami. - Le ordina. 
Elsa non obbedisce. 
Innervosito da quel comportamento L'uomo nero non esita a costringerla  tirandola per i capelli. Quella presa le stava facendo male,ma non aveva intenzione di dar lui la soddisfazione di gemere dal dolore. Stette in silenzio a guardarlo con occhi pieni di collera. Lo malediva ogni volta che lo vedeva. 
Pitch: Mi stai facendo perdere la pazienza. 
Dopo il loro primo monologo Elsa non si degnò mai di rispondere alle sue domande. Non fiatò mai in presenza di Pitch. E ancora adesso,ora che i nervi di Pitch stavano crollando, insisteva a non fiatare. Il silenzio. Ecco cosa si meritava. 
Pitch strinse i denti e al segnale di quella sfida nei suoi confronti le sbattè la testa violentemente contro il muro. Una riga di sangue usci da sopra la fronte,fino a toccare le labbra carnose. Elsa non sopportava il sapore del sangue e tenne le labbra serrate. La testa le faceva male. Quella botta la stordi molto.
A questo punto doveva tentare il tutto per tutto. Le sue mani si ricoprirono di ghiaccio,non era certa della buona riuscita del suo gesto estremo,ma doveva tentare,doveva far sapere a Jack,sempre se  la stava cercando,dove si trovava. Spinse via Pitch allontanandolo con delle stalattiti e ne approfittò per lanciare una lancia di ghiaccio sul soffittò. La lancia trapassò la roccia e si frantumò in aria tra mille pezzi di luce. Elsa sperò anzi pregò che il suo sforzo non era stato vano. La magia le tolse le poche forze che le rimanevano a tirarsi su da sola. Cadde a terra inerme. Era coscente,ma ridotta quasi a un vegetale. Pitch si tolse di dosso i cunei di ghiaccio che lo tenevano fermo al muro e non esitò a pensare di vendicarsi su Elsa. Lei non poteva più difendersi ormai. Lui era furioso. Era certa che l'avrebbe uccisa. Chiuse gli occhi e aspettò che le venise inferto il colpo di grazia. 
Mentre la sventurata ragazza  cercava di resistere a quella tragica situazione,i guardiani la stavano disperatamente cercando. 
Pitch aveva cambiato il luogo del suo vecchio nascondiglio. Perciò non riuscirono a trovarlo. Si fermarono per far riposare le renne, e approfittarono della calma per chiedere a Jack spiegazioni. Nessuno fiatò alla terribile ipotesi del guardiano. Non c'era nulla da dire se non pregare che Elsa fosse viva e vegeta.  
Dentolina si lasciò cadere a terra e si portò una mano alla bocca. 
Dentolina: S-sono passati appena due giorni...secondo voi è ancora...!- interruppe la frase non appena i suoi pensieri cominciarono a lavorare su una ipotesi peggiore. 
Nord: Elsa...
Calmoniglio tirò fuori le uova che aveva colorato per la bionda. Le guardò tristemente. Tante volte aveva provato a immaginare la faccia meravigliata di lei nel vederle. Le sue orecchie si abbassarono e gli occhi diventarono lucidi. 
Calmoniglio: Non eravamo con lei...
La situazione era critica. Il peggio era nella mente di tutti. 
Jack buttò a terra il bastone e con tutto se stesso si lasciò andare a un urlo di rabbia misto a disperazione. Si inginocchiò dando le spalle ai suoi amici. Le lacrime stavano arrivando finchè l'attenzione della sua coda dell'occhio venne catturata da qualcosa. In lontanaza era chiaramente visibile una nuvola di polveri brillanti che ricordavano il ghiaccio frantumato. 
Lentamente jack si alzò in piedi. I guardiani seguirono il suo sguardo e lo notarono.Quello strano fenomeno sbucava da sotto la roccia di una montagna rocciosa che sorgeva di fronte al mare a un paio di chilometri da loro. Sembrava un fuoco d'artificio fatto di..Ghiaccio! 
Jack: è lei! - Jack richiamò il vento per vibrarsi in volo.- Svelti!
Tutti gli obbedirono. Dentolina preferi volare con le sue ali accanto a jack,Nord,Calmoniglio e Sandy  montarono sulla slitta. 
Calmoniglio iniziò a preparare il suo boomerang e Nord reggendo le redini con una mano sguainò una delle sue sciabole.
Riuscirono a entrare nel nascondiglio grazie alla crepa che il ghiaccio aveva creato,ma non era abbastanza grande da poter far penetrare la slitta. Prima scese Jack seguito da dentolina,sandman e Calmoniglio. Purtroppo Nord a causa del suo corpo grande e grosso non riusci a passare e rimase incastrato. 
I quattro si lasciarono cadere fino alla fine del piccolo tunnel capitanati da Jack.
Pitch prese elsa nuovamente dalla testa,tirandole i capelli,il suo esile corpo era come paralizzato. Non riusciva a muovere gli arti,nulla. Gli occhi si aprirono in una piccola fessura,vedevano Pitch. Ad un tratto però si spostarono a guardare dietro le spalle del guardiano scuroi. Lui era li. Jack stava in piedi Con il volto inorridito per quella scena raccapricciante.
Jack: ALLONTANATI DA LEI!!! - gli corse contro lanciandogli la sua magia per allontanarlo. Jack gli venne addosso spingendolo via col ghiaccio . Pitch cercò di teletrasportarsi ma l'albino non gli dava tregua. Decise di contrattaccare in sella a un destriero oscuro.
Nel mentre,Dentolina e gli altri guardiani raggiunsero elsa.
Calmoniglio: Che cosa ti ha fatto?!
Elsa voleva rispondere,ma le forze mancate glielo impedivano.
Dentolina: La porto via io! Voi aiutate Jack!
Sandy e il coniglio seguirono l'ordine e congedarono La fatina che,goffamente teneva per i fianchi elsa,si alzò in volo verso l'uscita,ma venne intercettata da uno degli incubi si Pitch.
Dentolina: Lasciateci stare! -La fata era incapace di difendersi in quel momento.Non poteva far cadere elsa e peggiorare le sue condizioni,ma la fortuna la aveva assistita. Nord,che era prima rimasto bloccato riusci a farsi strada nel passaggio, cadde schiacciando gli esseri neri che molestavano Dentolina.
Nord: Eccomi qua!
Dentolina: Grazie al cielo sei tu!
Nord: Che è successo alla regina?!
Dentolina: Non lo sappiamo! L-L'abbiamo t-trovata cosi!
Nord: Mantieni la calma. Portala via di qui,andatevene più in fretta e lontano possibile. QUi ce la vedremo noi!
"Non credo proprio!" - apparve all'improvviso Pitch seguito da Jack.
L'uomo nero rubò Elsa dalle mani di Dentolina.
Jack: Vigliacco! Lasciala andare!
Pitch: Altrimenti? - lo sfidò.
Jack: Ti-farò-a-pezzi!- disse stringendo i denti. Era furioso.- Non la deve toccare nessuno....NESSUNO!
All'improvviso sopra le spalle di Jack si creò una figura bianca. Quasi fosse la sua ombra,ma non lo era. Non aveva le sue fattezze. Da quel poco che si intuiva indossava un'armatura apparentemente medievale e una spada. L'unico segno che lo contraddistingueva erano le luci d'argento all'altezza degli occhi. La figura allungò la  grande mano.
Pitch indietreggiò.
Pitch: Che cosa hai fatto Jack?!
Jack non rispose. In realtà era in una specie di trans e parlottava tra se e se queste parole " La voglio...ed è mia...solo mia"
Pitch era cosi concentrato nel capire l'essere davanti a sè che quest'ultimo gli rubò Elsa.
Jack,sempre in trans,allungò le braccia e come se gli fosse stato ordinato accolse Elsa reggendola in braccio. Mentre Pitch veniva allontanato sempre più.
Nord ne approfittò per acchiappare i due e portarli via.

Era il 18 Dicembre. Ed erano passate appena due ore da quando i guardiani salvarono Elsa e la portarono al sicuro.
Le sue condizioni non erano serie e tutti tirarono un sospiro di sollievo.
La regina non si era ancora decisa a svegliarsi. I suoi occhi chiusi ,che prima contratti  come se fosse preda di un incubo, erano adesso rilassati e in pace.
Dentolina e Jack le stettero accanto aspettando che si svegliasse.
Dentolina: Ce la siamo vista brutta,vero?
Jack: Già.
Dentolina: Posso chiederti come hai fatto? Intendo dire...quell'essere...come lo hai creato?
Jack: Io non lo so. Non ricordo bene. So solo che sentivo un irrefrenabile voglia di tenerla al sicuro. Poi il buio.
Dentolina: Capisco. Parleremo con Nord di questo. Ora riposa e non preoccuparti,Jack. Hai fatto tanto.
Jack: Non andrò via finchè non si sveglia.
Dentolina sapeva bene quello che stava provando jack. Lo guardò languidamente. In quel momento considerò Elsa una donna molto fortunata. Perchè aveva quello che lei non aveva. I sentimenti di Jack.
Dentolina: L'amore..vero Jack?
Jack: Che? - la guardò sbigottito.
Dentolina fece un sorriso forzato e chiaramente malinconico.
Dentolina: Sei innamorato di lei.
Jack: i-io...non so cos-!
Dentolina gli poggiò una mano sulla guancia.
Dentolina: Tu la ami. Non negarlo a te stesso.
Jack: Che ne sai? Tu sai cosa significa....amare?
Dentolina: Significa,donarsi a quella persona. Cioè se lei è felice lo sei pure tu. Se lei sta male lo sei anche tu. Anteponi la tua felicità alla sua.
Jack: Io...!
Dentolina: Tu provi questo per lei.
Jack stette in un primo momento in silenzio.
Jack: Si. Vorrei tenerla sempre con me.
Dentolina: Vedi?
Jack: Tu come fai a sapere tutto questo?
Dentolina non sapeva come rispondere. Non c'erano spiegazioni. Non voleva darne,non a parole almeno. Sapeva che il suo sentimento non era ricambiato. Non odiava Elsa. Non era gelosa di lei. Lo aveva capito da tempo,che il cuore di ghiaccio di Jack poteva trovare rifugio in un altro cuore di ghiaccio.  Nella sua mente però cominciò a emergere un desiderio che voleva esaudire.La fata avvicinò il suo viso a quello di Jack e lo baciò. Il guardiano di ghiaccio spalancò gli occhi. Non gli era capitato mai di ricevere un bacio. Non sapeva bene come comportarsi tanto che rimase fermo e immobile con gli occhi aperi osservando dentolina confuso.
Quando si allontanarono ci fu un silenzio imbarazzante per jack.
Dentolina: Grazie per avermi permesso di conservare questo ricordo.- disse toccandosi le labbra.
Jack: Io..!- venne zittito da lei con un dito sulle labbra.
Dentolina: Va tutto bene jack. Io lo sapevo di non avere speranza. E sono felice per te che hai trovato la tua persona speciale da proteggere.
Jack strinse le labbra.
Jack: Mi dispiace solo di avertelo fatto capire..cosi.
Dentolina ride.- Sei perdonato jack frost! -scherzò.
Dentolina: Ora credo che andrò ad aiutare Nord. Natale è alle porte.
La fata volò via in fretta senza far parlare jack. Chiuse la porta dietro di sè. Rimase un attimo ferma aspettando che le lacrime smettessero di scendere.
Jack intanto era ancora stordito da quello che era appena successo. Si grattò la testa scompigliandosi i capelli bianchi. Si chiedeva se si era comportato in modo giusto con Dentolina. Non le ha saputo dire nulla per confortarla e si sentiva in colpa. Ma quando i suoi occhi si posarono su Elsa tutto cambiò. Ancora pensava a come comportarsi con lei dopo la loro ultima conversazione.Era cosi bella che l'avrebbe guardata dormire per ore. Con le dita le accarezzava gli zigomi. Gli venne in mente quando gli disse che si sarebbe sposata. Iniziò a capire che non sarebbe stato lui a toccarla e..baciarla. Il pensiero che sarebbe andata avanti con qualcuno che non era lui lo faceva impazzire. In quel momento avrebbe potuto fare come Dentolina.Rubarle un bacio. Ma non voleva ferirsi più di quanto non facesse già solo standole accanto.
Jack: Dentolina...io e te non siamo poi cosi diversi...!
Jack moriva dalla voglia di baciare Elsa,ma il suo desiderio era quello che lei fosse sveglia che magari lo ricambiasse. Perciò si limitò a poggiare la testa sulla fronte di lei. Giurò che sarebbe rimasto cosi fino al suo risveglio. Perchè quando lei si sveglierà lui le starà lontano. Si lui e Dentolina stavano vivendo le stesse sofferenze. Se ami qualcuno,e non puoi avere quella persona,lasciala andare per il suo bene.












 

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Capitolo 12
*** La festa ***


Da due giorni il regno festeggiava il tanto atteso ritorno della sua regina. Per le strade i bambini salivano sulle spalle dei loro padri per ammirare le decorazioni e le esibizioni per strada in onore di Elsa. Le strade di arrendelle mai erano state adornate di tanti colori. I mercanti offrivano gratis assaggi ai loro banchi. I petali di rose venivano lanciati per le strade in pietra fino a formare un vero e proprio tappeto. Quella gioia,il sentimento del suo popolo,che festeggiava il suo ritorno, stupi molto elsa che osservando dalla finestra della sua camera attendeva notizie dei guardiani. Non era festa per lei. Per lei da qui iniziavano le preoccupazioni. In primis la sicurezza della sua terra e in egual modo la impensieriva jack. Da quando l'aveva vista tra le  braccia di Lionel non si fece ne vedere ne sentire. Nessuno di loro a dire il vero. Che fossero arrabbiati con lei? Pensava spesso tra se se.
A riportarla alla realtà fu Anna,che piombò come un lampo nelle sue stanze senza bussare,insieme a una cameriera che reggeva una scatola che conteneva il suo abito per la festa. 
Il ballo in onore della regina era quella stessa sera,ma Elsa non era proprio in vena di festeggiamenti anche perchè le era stato riferito che doveva essere annunciato il suo fidanzamento con Lionel. Era tutto pronto e organizzato nei minimi particolari. Lo detestava tutto questo. Piu volte ha cercato di innamorarsi di Lionel. Quel ragazzo era molto dolce con lei e sapeva comprenderla e rassicurarla quasi fosse un fratello.Solo un fratello ecco cosa era per lei nient'altro,ma la politica non la pensava diversamente. 

Intanto tra le montagne che sovrastavano Arrendelle le 5 leggende camminavano o volavano da giorni alla ricerca del tumulo di san giorgio. 
Nord teneva una mappa datagli tanto tempo fa dal diretto interessato anni,anni e anni fa. 
Tutti proseguivano in silenzio finche Nord non si fermò facendo sbattere calmoniglio,dietro di lui,contro la sua schiena. 
Nord: CI siamo!
Si trovarono davanti a una grande roccia fastragliata di rovi e erbacce. Nord scostò il fogliame ripulendola completamente. 
Jack: Una pietra? 
Calmoniglio: Abbiamo fatto tutta questa strada per un masso?!
Nord: No signori! QUesto è un mascheramento. Al di là di questa pietra ci aspetta il nostro amico. 
Jack: è amico tuo!- Lo corresse Jack. 
Nord si chinò verso una pietra e la tocco con la mano e recitò dei versi. 
 "Iddio mi ha mandato a voi per liberarvi dal drago: se abbraccerete la fede in Cristo, riceverete il battesimo e io ucciderò il mostro " 
Quando smise di parlare la pietra vibrò e si spostò da sola verso sinistra.
Nord: Entriamo. 
Indica la caverna buia e umida dinanzi a loro. 
Gli altri 4 erano titubanti nel seguire il compagno,intimoriti da quel'aria silenziosa e fredda che usciva dal tumulo,ma vinsero le mille esitazioni e seguirono il vecchio. 
Nord: Non abbiate paura. 
Scesero in profondita delle piccole ma lunghissime scale. Più entravano in profondità più si avvertiva il freddo,che dava a tutti fastidio tranne che a Jack. 
Camminarono finchè non giunsero alla cripta che conteneva,secondo le incisioni,il corpo del santo. 
Nord: Mostrati a noi San giorgio. 
Ci fu silenzio,ma fu spezzato dalla risposta della persona interessata. 
Giorgio: Nord...finalmente sei qui. 
La voce proveniva chiaramente dalla tomba chiusa. 
Nord: Si amico mio.
 Ho sentito...o meglio abbiamo tutti assistito al tuo appello. 
Giorgio: Ne sono lieto. Era molto che sentivo vibrazioni maligne a me conosciute. 
Nord: Ti siamo grati per il prezioso aiuto che ci hai dato. Anche la regina elsa,che ora non è qui, le porge i suoi ringraziamenti. 
Giorgio: Avrebbe allietato molto il mio animo vedere la discendente di Silene.
Jack: Silene? Chi è? 
Giorgio: Silene,era la meravigliosa fanciulla che salvai da Rhunte. Era la principessa,nei secoli passati,di queste terre. La mia adorata Silene...
Jack rimase in silenzio. Non sapeva cosa dirgli o domandargli. 
Nord: Tu sai perchè siamo venuti qui. 
Giorgio: Oh si..che lo so. La spettacolo ricomincia,ma con attori diversi. 
Jack: Che vuoi dire? 
Giorgio: Rhunte era un drago nascosto in un lago. La gente dei villaggi di tutto il mondo offriva lui vittime sacrificali per placare la sua furia omicida. Uccideva tutti e distruggeva tutto. Purtroppo però,nei giorni che seguivano venne scelta come vittima sacrificale Silene. Io mi battei con tutto me stesso per salvarla. 
Jack: e poi cosa accadde?
Giorgio: Accadde che Io e Silene ci ritrovammo a combatterlo fianco a fianco. In qel momento non mi importava del drago. Il mio unico pensiero era di trarre in salvo la mia principessa. 
Jack in quelle parole si senti colpito come se stesse parlando di lui. 
Giorgio: L'unico modo che avevo per proteggerla era di sacrificare me stesso per sigillare l'anima del mostro. Negli ultimi secondi della mia vita,mentre stavo morendo tra le braccia della mia adorata, le raccomandai di chiudere il mio corpo con la pietra che conteneva l'anima nera di Rhunte in questo tumulo e di sigillarne l'uscita. 
Le mie ultime volontà vennero esaudite subito dopo che emisi l'ultimo sospiro. 
Jack: e il corpo el drago fu pure nascosto...!- continuò jack. 
Giorgio: esatto. 
Jack: Ora ho capito perchè Pitch ha rapito Elsa. Rhunte glielo ha ordinato perchè...vuole....
Giorgio: Perchè vuole consumare l'anima di elsa al posto di silene poichè al tempo gli fu negato. Rhunte si sta vendicando su di voi a causa mia. 
Jack: E allora fa qualcosa!! Siamo venuti qui apposta per questo! 
Nord: Jack!- Lo rimprovera. 
Giorgio: Io non posso fare nulla,Jack Frost. Trattenere l'anima di Rhunte in questi anni mi ha consumato le forze. Non sono in grado di prendere sembianze terrene e combattere. tutto ciò che sono adesso è un mucchio di polvere. 
Jack: Io non posso crederci! A cosa è servito tutto ciò? Il tuo racconto? Non lascerò che Elsa venga uccisa. Io combatterò fino alla fine! 
Giorgio: Non è combattendo che vincerai. 
Jack:  E io Non lascerò che Lei muoia! - Lo intimidi e lo congedò andandosene fuori dalla tomba. 
Nord: Mi dispiace che ti abbia mancato di rispetto. 
Giorgio: No..niente affatto..è un ottimo guardiano...ha capito ogni cosa.
Nord: Prego? 
Giorgio: Frost ha capito,in base a ciò che gli ho raccontato, che per sconfiggere Rhunte..Elsa deve dare la sua vita in cambio..come ho fatto io in passato. 
Nord: Non vi è altro modo? 
Giorgio: Temo di no. 
Nord: Non avrei mai pensato che le cose sarebbero andate cosi. 
Giorgio: Non ci resta che pregare che quei due giovani facciano le scelte giuste. 

Jack si sedette ad aspettare i suoi amici su una roccia sotto un salice. I lunghi rami gli toccavano i capelli bianchi. si raggomitolò portando le gambe alla pancia e nascose il viso. Cosa doveva fare? Perchè Elsa era una leggenda? Perchè doveva essere la discendente di quella Silene? Perchè tutto questo doveva ricadere su di lei? Non era giusto. Avrebbe preferito vederla felicemente sposata,anche se tra le braccia di un altro uomo, che combattere un drago e sacrificarsi.
La mano grande di Nord e dei suoi amici si poggiarono sulle sue spalle. 
Jack: Io torverò un modo per salvarla da questo destino. Non dovete dispiacervi. La partita non è finita. 
Nord: Lo so che non ti arrenderai. 
Jack : E allora perchè hai quella faccia da funerale? 
Nord: Io? Ma che faccia da funerale? No..Io sono fiero di te. 
Jack: Cosa? 
Nord: Non ti sei arreso alle parole di San giorgio. Hai insistito a trovare una nuova via. E io voglio crederti. Io ti aiuterò a cercare quella via.
Jack era sbalordito. Era sicuro di sentire parole di cosolazione e di arresa alla realtà dei fatti. 
Nord: Sei il migliore dei guardiani,Jack. Siamo tutti con te...ed Elsa. 
Dentolina : Lo giuro. 
Calmoniglio: Lo giuro. 
Sandy diede segno di giuramento con la mano sul petto. 
Jack: Voi.siete...il massimo. 
Nord si schiari la voce. 
Nord: Ora parladno di discorsi più leggeri. Stasera ci saranno dei festeggiamenti speciali per la regina.  
Jack: E quindi? 
Nord: Non ti andrebbe di vedere Elsa ? 
Jack: Meno la vedo...e meglio è per me.. E anche se andassi...la vedrei insieme al suo futuro sposo,Lionel. Per lei sarei solo...jack Frost lo spirito di ghiaccio. 
Dentolina: In effetti non è bello sapere che lei puo vederti e non può parlarti...la prenderebbero per una pazza che parla da sola. 
Jack abbassò tristemente lo sguardo. 
Nord: E se ci andassi,non da jack frost ma come " persona"?
Jack: Mi prendi in giro? 
Calmoniglio: Nord hai bevuto della vodka di troppo!
Nord vedendo accorgendosi di non essere preso seriamente,tirò fuori dal suo colletto rosso una collana. Una collana rossa adornata da piccole rampicanti verdi di vischio con un pendente piccolissimo verde,era uno smeraldo. 
Jack: Cos'è? 
Nord: Questo è un dono che mi fu dato tanto tempo fa da una persona a me cara. 
Gliela porse. 
Jack: E cosa ci dovrei fare? 
Nord: Se ingoi la piccola pietra verde puoi diventare un mortale per circa 4 ore. 
Jack: COSA? 
Gli occhi di Jack si illuminarono e le mani inconsciamente iniziarono a stringere la collana come un tesoro prezioso. 
Nord: Non ho mai voluto usarla poichè non ho mai avuto desiderio di tornare anche se per poco tempo un mortale. 
Jack: questo è...fantastico Nord!
Nord: Ma rammenta Jack...dopo che sarà scaduto il tempo tornerai un guardiano e non si ripeterà più l'incantesimo. Perchè questo ciondolo è unico al mondo. Non esistono repliche. 
Jack: Mi stai dicendo che ho solo una possibilità di essere mortale?
Nord: Esatto. 
Jack: Perchè mi permetti di farlo? 
Nord: Ho visto come soffri anzi..tutti noi lo abbiamo visto. E penso che tu,Jack, ti meriti una possibilità con Elsa anche se per poco. Dille tutto quello che vuoi. Se puoi stringila più che puoi,come un vero essere umano. 
Calmoniglio: Effettiamente è ingiusto che tu non possa provare a conquistarla,mentre quel rampollo del suo fidanzato non ha fatto nulla per averla. 
Jack ascoltò le parole di calmoniglio. Era titubante. Si era promesso di starle lontano,ma ora che si stava presentando un'occasione più unica che rara non ne era tanto sicuro. Avrebbe sofferto di sicuro dopo lo spezzamento della magia,ma se era per sentirsi più simile a lei o anche più adatto a lei per poco tempo.....anche la peggiore delle torture poteva essere un paradiso. 
Jack si decise. con l amano avvicino la pietra e lentamente la ingurgitò. Dopo che la inghiotti si senti soffocare. Come se qualcosa lo stava strangolando dall'interno. Con gli occhi spalancati Jack lottava contro quella tortura e cadde a terra. 
Dentolina: JACK!! - fece per andare a soccorrerlo ma venne fermata da Nord,che a differenza dei preenti era calmo. 
L'albino si contorceva per il dolore. Mano a mano la sua pelle che era bianca come la neve stava diventando quasi olivastra. I suoi capelli che prima erano bianchi erano diventati castano chiaro. 
Dopo aver lanciato l'ultimo gemito tutto passò. E l'unico suono udibile nell'aria erano i respiri affannosi di Jack. Sentiva il cuore battere a mille. Si toccò il petto stupefatto. Sentiva il suo cuore! Stava battendo di nuovo! Percepiva il sangue scorrergli nelle vene e distribuirsi in tutto il corpo. Sentiva...calore. Non freddo ma calore. 
Nord: Ben fatto! 
Jack: Non ci posso credere...!
Nord: A partire da adesso hai solo 4 ore. E il ballo è tra un'ora. 
Jack:Devo affrettarmi ogni minuto è prezioso. 
Fece per alzarsi in aria ma non accadde nulla. 
Jack: Non posso volare!!
Calmoniglio: è naturale..ora sei un umano! 
Nord scoppiò a ridere. 
Nord: Tranquillo jack ti porteremo noi. 
Dentolina: Ti troveremo anche qualcosa da indossare. 
Jack si sentiva felice come non mai. L'impazienza vinceva tutte le sue emozioni. Per tuto il tragitto non fece altro che tenere la bocca ferma in un sorriso. 

Elsa,che era seduta sulla sedia col cuscino di velluto lillà davanti a uno specchio ovale, era circondata dalle domestiche che la stavano preparando per la festa. Due i loro le sistemavano i capelli e una si occupava del trucco. I suoi occhi spesso cadevano sul manichino che portava il vestito di quella sera. Era bianco con delle scaglie di diamanti su tutto il corpetto e qualcun'altro sparso per la gonna a sirena che formavano delle fanstasie. Le spalle erano basse in stile barchetta,adornate da qualche fiore finto di colore rosa. 
Bussò alla porta Anna. 
Anna: Sorellina sei pronta? 
Anna alla vista di Elsa si incantò. I capelli erano legati in un tuppo elegante,e le ciocche davanti dei capelli incorniciavano il viso minuto della bionda. 
Era un incanto tanto che fece spalancare la bocca a Anna. 
Anna: Sei bellissima!
Elsa: Grazie Anna. 
Anna notò nelle parole della sorella un velo di malinconia. 
Anna: Sorella mia...che hai? Non sei felice di essere tornata? 
Elsa esitò un momento. 
Elsa: Certo che sono felice,Anna,che domande. 
Anna: eppure sento che qualcosa non ti rende felice..
Elsa: No è solo che...- cercò di inventarsi una bugia.- ...io ho solo un accenno di emicrania.
Anna: Tutto qui? 
Elsa: SI. 
Anna: Sicura? 
Elsa: Si.
Anna: Sicura sicura sicura sicura?? -Insiste
Elsa : Anna...
Anna: Va bene mi hai convinta.- Mente. 
Elsa: E anche tu sei davvero bellissima. Ti trovo più radiosa del solito. 
Anna: Oh grazie sorella. Sai non abbiamo avuto modo di stare un po da sole e di raccontarci un po di cose. 
Elsa: Hai ragione.
Anna: E c'è una cosa che devi sapere.
Elsa: Dimmi. 
Anna: Io e Kristoff....
Elsa: Si? 
Anna: Aspettiamo un figlio. Diventerai zia Elsa.
Gli occhi di Elsa si spalancarono e divennero lucidi. 
Elsa: Ne sei sicura??- La sua espressione tutto d'un tratto si illuminò commossa. 
Anna: Si! 
Elsa: Anna.è una splendida notizia.- Le strinse le mani e l'abbracciò forte.  Una nuova vita stava per nascere. 
A quella bellissima notizia si promise che avrebbe protetto il regno non solo per Anna ma anche e sopratutto per la piccola vita che portava in grembo. Il pensiero di un bimbo in arrivo scacciò via per un attimo i pensieri negativi. 
Poco dopo,la festa era gia incominciata nel grande salone del palazzo. Fu permesso pure alla gente comune di prendervi parte. Le ampie finestre adornate da splendide tende rosse mostravano una notte serena e la luna che si intravedeva, pareva  fosse curiosa di sbirciare dentro il castello. 
 La regina fu chiamata davanti al trono. 
 Elsa con il suo impeccabile portamento e bellezza incantò l'intera sala.
 Il suo viso era illuminato da piccoli orecchini,sempre diamantati, che brillavano quasi fossero polvere di stelle. 
Il suo collo bianco e diafano non aveva nessuna collana. E il vestito meteva in risalto la sua figura magra ed esile. Lo strascico lungo del vestito la faceva apparire quasi una sposa. 
Avere gli occhi cosi puntati addosso la metteva ancora a disagio,ma si fece forza e si sforzò di rilassarsi.
Lionel si inchinò al suo cospetto e con uno sguardo dolce come un cucciolo timidamente si accostò a lei.
Vennero presentati agli ospiti ufficialmente.
" La regina di Arrendelle e il suo futuro consorte Sebastian Nicolas Lionel."
Lionel: Sono cosi felice che tu sia qui.
Elsa non rispose ma annui timidamente. Non sapeva mai come comportarsi con lui e ora che c'erano in mezzo i suoi sentimenti per Jack frost le cose erano ancora più complesse. Lionel non meritava la sua freddezza,ma non poteva farci nulla. Le veniva automatico comportarsi cosi.
Elsa scese le 4 scale per poter fare gli onori agli ospiti,impazienti di parlare con lei.
Elsa annuiva,ascoltava,conversava con l'impeccabile portamento da regina che portava con se.
Mentre era impegnata in una conversazione con  un duca la sua coda dell'occhio fu catturata dall'immagine alta e snella di un ragazzo della sua età che la guardava. Lo guardò dal basso verso l'alto notando che portava l'uniforme di un paese straniero. Quando gli occhi azzurri della ragazza si spostarono sul viso,il suo cuore ebbe un sussulto. I suoi capelli non erano bianchi,ma Castani. Il viso era quello di jack. I denti bianchi e perfetti,inconfondibili erano i suoi. Era bellissimo. Non poteva essere lui si ripeteva. Perchè le persone che lo circondavano,specialmente le fanciulle lo guardavano. E Jack non poteva essere visto essendo un guardiano.
Iniziò a camminare verso di lei. Elsa era agitata e nervosa. Il suo scudo di austerità stava per rompersi dinanzi a quella figura da lei tanto amata.
Si inchinò  e le baciò la mano.
" Mia regina..sono contento di potervi rivedere di nuovo"
Elsa: Jack..?
Jack si mise di nuovo dritto e le sorrise a bocca chiusa.
Jack: Mi hai scoperto..!
Elsa: Ti riconoscerei anche ad occhi chiusi.
Si sentiva cosi felice e euforica. Il suo jack era venuto da lei,non con la freddezza che ha mantenuto negli ultimi giorni,ma con gentili e disinvolte parole.
Elsa: cosa ti è accaduto?
Jack: Non è importante. Elsa..questa sera anche se per poco tempo vorrei che tu mi permettessi di ballare con te.
Elsa arrossi.
Elsa : Va bene Jack.
Con la mano fece segno all'orchestra di partire con la musica e il cantante iniziò a intonare la melodia su quelle note. Un lento. Niente di più perfetto.
Sotto gli occhi incuriositi degli ospiti,di Anna e Lionel, I due si posizionarono al centro della sala. Jack le cinse il fianco,lei gli poggio la mano sulla spalla. Lui l'avvicinò più del dovuto,tanto che fece scatenare i primi bisbigli e i pettegolezzi dei presenti,ma a loro questo non importava. Iniziarono a ondeggiare lenti sulle note della canzone. Elsa si sentiva impacciata si sentiva incapace di ballare. Non aveva accettato di ballare con nessuno in effetti. Pestò un piede a Jack.
Elsa: Scusa..!-si morse le labbra.
Jack sorrise e la invitò a salire sui suoi piedi.
Insieme a loro partirono a danzare gli altri invitati.
Jack: Ti va di scappare un pò?
Elsa: Ci vedranno di sicuro se ci allontaniamo.
Jack: Non se lo facciamo ballando cosi...!
Sorrisero entrambi complici. E ballando si avviarono verso la porta che portava ai giardini.
Nessuno si accorse della loro fuga. Tranne Lione e Anna che probabilmente li stavano cercando con lo sguardo.
Corsero mano nella mano lontani dalle finestre del castello per evitare sguardi indiscreti. Si nascosero dentro un capannino destinato al giardiniere,di fatti era pieno zeppo di attrezzi per curare il giardino reale.
Elsa scoppiò a ridere insieme a Jack.
Si appoggiò alla porta chiusa e rimase a fissare il suo adorato rapitore.
Elsa: è cosi mi hai rapita eh?
Jack: Avevo bisogno di allontanarmi da tutti e stare un po con te.
Jack con un dito allentò il colletto dell'uniforme.
Jack: Che fastidi danno questi vestiti!
Elsa: Mi hai evitata in questi giorni...
Jack: Lo so e ti chiedo scusa.
Elsa: Sei perdonato. Avete scoperto qualcosa riguardo Rhunte?
Jack: Di quello parleremo in un altro momento.
Elsa: Perchè?
Jack: Perchè ho bisogno di allontare i pensieri negativi e avvicinarmi a quelli che mi danno tranquillità.
Elsa: E quali sarebbero?
Jack: Lo sai che sei tu.
Elsa: Perchè sei venuto qui jack?
Jack: Te l'ho detto.
Elsa: No! Voglio che me lo dici chiaro e tondo! Ti sei trasformato in un altra persona!
Jack: Questo ero io!
Elsa: Eh?
Jack: Queste sembianze..erano le mie prima che morissi.
Elsa: Non sei più un guardiano?
Jack: Solo per i restanti trenta minuti. Poi tornerò come prima. E questo incantesimo non avverrà mai più.
Elsa: Un mortale? Che bisogno avevi di fare questo?
Jack: Volevo che tu..mi vedessi come una "persona" adatta a te almeno una volta.
Si avvicina a lei e le cinge i fianchi.
Jack: Vorrei che quando ci tocchiamo,non sia da Elsa la regina di ghiaccio e Jack Frost,ma solo come Jack ed Elsa. Lo so che sei promessa a quel Lionel...ma nonostante tutto..io voglio averti..anche solo per un secondo..io voglio averti.
Elsa: Dopo tutto quello che ti ho detto,tu mi vuoi ancora con te?
Jack: Si.
Elsa: Tu mi ami?
Jack: Si.
Elsa: E non ameresti nessun'altro ?
Jack : Nessuno. Solo te.
Elsa: Puoi giurarlo?
Jack a quel punto non riusci a trattenersi. La bloccò contro la porta tenendole fermamente i polsi senza farle male e poggiò la bocca su quella rosea di Elsa.
Le labbra di lei tremavano,non per paura,ma per l'ondata di emozioni che la stavano avvolgendo. Impazienza,eccitazione e desiderio.
Le sue mani piccole e bianche circondarono la testa di jack e lo strinse contro di se. I loro corpi aderivano perfettamente l'uno con l'altro.
Il bacio inizialmente casto iniziò a farsi sempre meno innocente. Le labbra di jack si posavano sul collo diafano di Elsa provocandole piccoli brividi di piacere. La bionda apri poco poco gli occhi e vide che i capelli di jack cambaivano colore tra bianco e castano e la sua pelle diventava una volta calda e una volta fredda. Era segno che l'incantesimo si sarebbe spezzato presto. .
Elsa: Ti Amo!
Quelle parole bloccarono Jack che interruppe quello che stava facendo per guardarla.
Jack: Cosa Hai detto?
Elsa: Io non ho mai amato Lionel! Non sono mai stata innamorata di nessuno se non di te! Ti amo! Ti amo da morire!
Jack: Non avevo bisogno di sentire altro.- Riprese a premere violentemente le labbra contro quelle della ragazza ingorda quanto lui dei suoi baci.
Jack laprese in braccio e la poggiò delicatamente sulla paglia situata in un angolo.
Le mani,che erano più grandi inc onfronto a quelle di Elsa,le accarezzavano i polpacci fino ad arrivare a toccare le cosce.
Jack: Fai l'amore con me,Elsa.


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Capitolo 13
*** Torno a casa ***


 Nota dell'autrice: Mi scuso tantissimo per il ritardo del capitolo,ma ci sono stati parecchi imprevisti quali feste pasquali e influenza che non finiva più. Ecco qui il capitolo miei cari spero sia di vostro gradimento :3 
 
Nel paese di Arrendelle erano giorni che le ricerche della regina Elsa proseguivano senza sosta per ordine della principessa Anna,che non si dava pace. 
Più i giorni passavano e più le voci su una fuga volontaria di Elsa si ingrandivano. Tra i domestici più fidati solo altre due persone oltre Anna erano certi che Elsa non era andata via di sua spontanea volontà,Kristoff e Lionel. 
Anna non faceva altro che passare le ore seduta sul bracciolo del trono appartenente a sua sorella. Giravano tante e tante voci,ma lei non ci dava peso,ma non riusciva a fare a meno di avere un colpo al cuorequando le giungevano all'orecchio le più brutali quali una possibile morte della sorella.
- Principessa..!- Una domestica le offri una cioccolata calda. 
Anna: Ti ringrazio Bernadette..- La sorseggiò con calma con lo sguardo perso nel vuoto. 
Nella sala del trono entrò Kristoff seguito da olaf. 
Kristoff: Anna..
Anna non rispose. Sospirò e basta. 
La cera di Anna non era delle migliori. Le sue guance rosa erano pallide e gli occhi azzurri erano circondati dalle occhiaie. 
Anna: Tornerà...io lo so!
Kristoff: Anna..lo so che speri nel suo ritorno..
Anna: NON SPERO! LEI TORNERA! 
Kristoff: Cerca di essere realista!
Anna: Come puoi pensare che Elsa ci abbia lasciati senza proferire parola?!
Kristoff: Non dico che se ne sia andata...
Anna: Cosa..? Anche tu..non penserai..!
Kristoff: Anna,amore mio...sono passati otto giorni. Nessuno l ha vista. Non si trovano le sue tracce..
Anna: NO! 
Kristoff: Anna ascoltami! 
Anna: No,tu ascolti me! Le ricerche proseguiranno finchè non la troveremo,sono stata chiara?! - riprese fiato.- E fino ad allora non voglio sentire una parola che riguardi una fuga o la morte di Elsa! 
Kristoff era disperato. Moriva dentro vedere la principessa,una volta sorridente e vivace, stanca e stremata dalla paura. 
Olaf: Lo vuoi un caldo abbraccio,Anna? - Prova a consolarla il tenero pupazzo. 
Anna non potè fare a meno di commuoversi perchè olaf rappresentava l'amore di elsa. 
Anna: Si Olaf...lo vorrei. 
Kristoff: Beh...- si schiarisce la voce. - Dove si trova Lionel ora? 
Anna: Si trova ancora con la squadra incaricata a perlustrare le montagne a sud. 
Kristoff e Anna si scambiarono degli sguardi silenziosi.
Anna: Sto bene. 
Kristoff: Nelle tue condizioni lo spero per te...e per lui. - Poggiò delicatamente le mani sul ventre della sua amata. 

20 Dicembre. 
Nord: Bene cosi Elsa,brava.
Nord stava insengando alla bionda a costruire un modello di robottino per bambini. Da quando Elsa era stata aggredita da Pitch,jack non veniva a trovarla praticamente mai nella sua camera a farle compagnia o a chiacchierare.Si sentiva in colpa davvero. Avrebbe voluto ringraziarlo per averla salvata,ma non c'è stato modo di fermarlo un attimo che subito la evitava. Cosi per combattere il profondo senso di solitudine aiutava a Nord a costruire giocattoli. Il vecchio era abbastanza contento di averla accanto e di insegnarle il suo sapere. A lei non dispiaceva la compagnia del vecchio,anzi la rassicurava quasi fosse un padre o un nonno. Le scappava sempre da ridere quando si dilungava troppo a parlare dei suoi tempi d'oro quando divenne Babbo Natale.
Elsa: Nord...!
Nord: Si mia cara?
Elsa: Tu mi trovi una persona cattiva?
Nord smise di dipingere un soldatino e la guardò con fare interrogativo per quella domanda.
Elsa: Ho bisogno di raccontarti di una cosa..che non ho detto ancora a nessuno.
Nord: Dimmi mia cara...- Le prese le mani.
Elsa: Vedi,prima che io venissi rapita, io e jack abbiamo avuto una specie di discussione..cioè voglio dire non abbiamo proprio discusso...
Nord: Vai avanti.
Elsa: Jack ha..come dire..rivelato i suoi sentimenti per me..
Nord si massaggio la tempia destra con l'altra mano come se volesse dire " sapevo che sarebbe successo".
Elsa: Ma io..l'ho respinto perchè...sono promessa a qualcun'altro.
Gli occhi azzurri di Nord si posarono sul soffitto.
Elsa: E da allora lui mi sta evitando...!
Nord: Capisco.
Elsa: Io ero..felice dei suoi sentimenti...come dire...!
Nord: Hai detto a malincuore del tuo fidanzamento..perchè anche tu ricambi jack.
Elsa arrossi. Non aveva mai ammesso finora che potesse piacergli qualcuno. Annui imbarazzata senza aggiungere altro.
Nord: Mia cara..io non ti considero una persona cattiva..-le strine ancora di più la mano.- Anzi ti considero una ragazza forte,coraggiosa e leale
Gli occhi della ragazza si inondarono di lacrime.
Elsa: Io...-singhiozza.- Io vorrei tanto dirgli la verità ma non posso fuggire dai miei doveri! - lascia la mano del vecchio per nascondersi il viso bagnato.
Nord la capiva e voleva fare qualcosa per lei. L'ideale sarebbe che tornasse subito a casa e stare lontana da jack...ma c'era la faccenda di Pitch.
Elsa: Ti prego Nord..Non dire a nessuno di quello che ti ho rivelato! Nemmeno a Jack ti supplico..
Nord: Te lo giuro mia regina!
Elsa: Grazie..avevo davvero un disperato bisogno di sfogarmi.
Nord: Sempre a sua disposizione. - Si alza dalla sedia facendole un solenne inchino.
D'un tratto laluce della luna,Manny,toccò i due. L'uomo della luna aveva qualcosa da dire.
Nord se ne accorse e seguito da Elsa si fermarono al centro della luce.
Elsa guardava il vecchio che era con lo sguardo contratto intento ad ascoltare le parole a lei inudibili della luna.
Nord: Dunque è cosi..
Elsa: Cosa?
Nord: Manny dice che dobbiamo spostarci. Cambiare nascondiglio.
Elsa: Per quale motivo?
Nord: Pitch attaccherà presto e stavolta non sarà da solo!
Elsa. Ci sarà pure il drago?!
Nord: è probabile!- Nord prese fiato e gridò a squarcia gola.
" RAAADUNATEVIIII!!!"
Elsa si tappò le orecchie. Quell'uomo sembrava più un pirata per quanto gridava.
In pochi minuti nella sala giunsero dentolina,Calmoniglio,Sandy e..Jack.
Elsa evitò di guardarlo,ma con la coda dell'occhio lo teneva sott'occhio e vide che non si era minimamente girato a guardarla.
Nord: Dobbiamo trasolocare!
Dentolina : Che stai dicendo Nord?
Nord: Manny mi ha appena parlato! Dice che Pitch tornerà e stavolta con Rhunte!
Calmoniglio: Che ben venga! Gli daremo il benvenuto come solo noi sappiamo fare!
Nord: Non siamo pronti ad affrontare Rhunte!
Jack: E quindi che vorresti fare? Scappare?!
Nord: No!
Elsa guardò il vecchio preoccupata.
Nord: Cambieremo nascondiglio e cercheremo un mio vecchio amico!
Dentolina: Chi?
Nord: Qualcuno che sa come distruggere il drago. Qualcuno che gia conoscete. Ed è qualcuno che l'ultima volta ci ha dato man forte contro Pitch. San Giorgio!
Calmoniglio: E ti viene in mente solo ora di chiedergli aiuto?!
Nord: Ho dovuto aspettare!
Jack: E cosa?
Nord: Che lo spirito di Giorgio sentisse il pericolo di Rhunte.
Dentolina: Ma allora...quella strana cosa che era sbucata fuori alle spalle di Jack era..
Nord: Si,era lui!
Jack rimase in silenzio.
Nord: E il luogo dove ci terremo al sicuro e procedere con calma sarà Arrendelle!
Elsa e tutti i presenti rimasero sbalorditi dalla sua scelta.
Elsa: Il mio regno?!
Nord: Si.
Elsa: perchè proprio Arrendelle? è troppo pericoloso!
Nord: Pitch non conosce quel luogo e finchè non ragionerà bene sul nostro nascondiglio non userà Rhunte per attraversare la dimensione spaziotemporale per raggiungerci.
Elsa: E se dovesse riuscirci?
Jack: Proteggermo noi il tuo regno!
Intervenne Jack rispondendole deciso.
Jack: Finche sei con noi..ne tu..ne il tuo Regno correte rischi.
Nord: Fidati di noi.
Jack: Ti fidi?
Elsa lo fissò negli occhi contenta di sentire la sua voce pronunciare parole verso di lei.
Elsa. Si,Jack.Io mi fido di voi.
Nord: E sia.Partiremo ora seduta stante.
Dentolina: E la fabbrica? Che facciamo se Pitch attacca la fabbrica mentre noi non ci siamo?
Nord: Non preoccuparti non ha interesse per questo posto se non siamo presenti. E poi i miei yeti sanno difendersi meglio di me.
Dentolina: Spero che tu abbia ragione.

Tutti i presenti si diressero verso la slitta. Nord cercò la sfera che li trasferisse al paese di Elsa.
Jack era emozionato nel vedere il luogo dove era nata Elsa,ma cercò di mantenere un tono pacato e distaccato.
Cercava in tutti i modi di non guardarla ma era tentato di ammirarla ogni volta che la trovava vicino a sè.
Come al solito calmoniglio si sentiva male nei giri della morte che faceva Nord con la slitta tanto che vomitò addosso a sandy. E questo comportò una grossa risata di Elsa e Jack. Il ridere insieme allo stesso modo e allo stesso tempo li portò a incorciare finalmente gli occhi. Felici di ridere dopo tanto tempo e felici di incontrarsi,ma durò solo pochi secondi perchè in un baleno si ritrovarono sospesi a volare sopra Arrendelle.
Elsa: Sono a casa!
Si sporse ad ammirare il mare, le case e le montagne che sovrastavano il villaggio.
Dentolina: Ma che posto delizioso! Perfetto per una vacanza!
Calmoniglio: Ma come Dentolina dopo soli 450 anni vuoi andare in pensione?- Scherza.
Elsa: 450 cosa?
Dentolina: Quello dovresti dirlo a Nord.
Nord: Ehi per vostra informazione sono molto più giovane dentro!
La slitta atterrò in mezzo a un boschetto. Il bosco dove Elsa fu presa da manny.
Fu la prima a scendere,felice e vivace si girava intorno.
Corse ad abbracciare Nord.
Elsa: grazie infinite!
Nord rise goffamente e imbarazzato.
Nord: Cose da nulla.
"Elsa!"
Una voce maschile la chiamò. Lei lentamente si voltò. I suoi occhi si spalancarono completamente nel vedere il ragazzo e i soldati dietro di lui.
Elsa: Lionel!
Lionel: Finalmente ti ho trovata! - Il moro ruppe la posizione rigida da cavallo e corse ad abbracciarla.Un gesto insolito per Lionel che era sempre teso e educato.
Il suo abbraccio fu energico. Le mani calde le accarrezzavano  la testa bionda.
Elsa era a casa finalmente. Era felice di rivederlo che ricambiò il suo abbraccio sotto lo sguardo intenerito dei guardiani tranne che di Jack.
Lionel: Mia amata. Dove siete stata tutto questo tempo?
Amata?! Pensarono insieme i guardiani. Nord iniziò a capire l'identità di quell'uomo cosi come Jack. A dentolina venne una stretta al cuore per come si potesse sentire l'albino in quel momento.
La fata si accostò a jack e gli poggiò una mano sulla spalla.
Gli occhi del ragazzo erano chiaramente sofferenti nel vedere Elsa tra le braccia di quel valente giovane. Strinse il bastone e lo avvicinò a sè abbassando la testa combattendo con tutto se stesso le lacrime che volevano scendere.
Nord: Mi dispiace Jack..
Jack: Non è importante..! -si morse le labbra.
Lionel e i soldati,che ignoravano la presenza dei guardiani poiche non potevano vederli, iniziarono a incoraggiare Elsa nel seguirli al castello.
Solo dopo lei si accorse di quello che aveva fatto davanti agli occhi di Jack. Non se ne rese conto perchè era cosi felice di essere tornata a casa.
Elsa: Jack...io...!
Jack: Noi cercheremo un posto dove stare...domani verrà uno di noi ad aggiornarti!
Le diede le spalle e volò via.





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Capitolo 13
*** Paura. ***


"Fai l'amore con me,Elsa." 
Quelle poche e semplici parole la fecero sussultare. L'adrenalina saliva alle stelle. Il cuore era come impazzito. In quel momento si senti davvero una donna benchè avesse 18 anni non si era mai sentita davvero una donna per un uomo,fino a quel momento. Non poteva credere che Jack le avesse chiesto una cosa simile. Lui. Il suo Jack. 
Il ragazzo si sentiva un pò in imbarazzo. Si chiedeva se aveva fatto bene a chiederglielo. Se l'avesse spaventata. Se fosse stato troppo precipitoso. Se l'avesse ferita o messa a disagio. 
Jack: Elsa...scusa..forse non dovev-!
Lei lo zitti con un dito. 
Elsa: Jack,io sono una regina. 
Jack:Si..lo so.
Elsa: Sono promessa a Lionel..
Jack: So anche questo..!
Elsa:  Se io facessi quello che mi hai chiesto...-fa una pausa.- è un tradimento nei suoi confronti..! 
Jack: ..,mi dispiace piccola..non dovevo chiedertelo!
Elsa: Ma è anche vero...che io non amo Lionel.Io non voglio sposarlo. Non l'ho mai voluto. 
Jack: Cosa intendi dire? 
Elsa: Prima che Manny mi catapultasse nel tuo mondo..mi disse " Avrai la possibilità di scegliere". 
Jack: Manny ti ha detto questo? 
Elsa: Non so se riferisse a te o ad altro,ma una cosa è certa...Io ti amo! Sei tu il mio re...
Jack si senti commosso. Era felice di sentire da lei,orgogliosa e austera, parole come quelle. 
Jack: E tu la mia regina...
La mano di Elsa prese quella di Jack,chino su di lei e la guidò verso il suo seno. 
Entrambi arrossirono.
Elsa: Sono tua. 
Jack: Sei mia. E io sono tuo. 
Sugellarono quel giuramento in un appassionato bacio. 
Le mani di Jack,esitanti e incerte,si muovevano acarezzando il corpo della sua amata. Dal seno alla pancia. E dalla pancia arrivo in parti meno innocenti. 
Jack: I-Io non ho mai fatto nulla di simile con una ragazza...c-credo di sembrare uno stupido...
Elsa rise.
Elsa: Non hai nulla da temere,anche per me è la prima volta. Cresciamo insieme ,Jack. 
Incoraggiato da lei,Jack,accarezzo il suo caldo velluto con un dito,tremante e impaurito di sbagliare. 
Elsa inizialmente provò un lieve fastidio e poco a poco esso divenne piacevole 
La mano di Jack andò di lì a scoprire i suoi seni,bellissimi,bianchi,tondi e sodi. Erano meravigliosi.Lei era meravigliosa. Su questi poggiò le labbra e con la lingua andava massaggiando i turgidi capezzoli della regina.
Elsa gemette,gemette ancora e ancora
L'erezione di Jack pulsava sulla sua pancia,come pronta a possederla 
Elsa a quel punto venne travolta da timori e paure. Sapeva bene in cosa consisteva fare l'amore,ma non aveva idea che potesse farle tanta paura. 
Tremò e Jack se ne accorse. 
Jack: Ehi..Elsa? 
Elsa: Scusa non dovrei tremare ma...ho un po di paura.- Si strinse le braccia. 
Jack: Vuoi che ci fermiamo? 
Elsa: No! -Puntualizzò.- Solo...sii tenero. 
Jack: Te lo prometto. 
L'albino china la testa sulla fronte di lei,come per rassicurarla. Lei chiuse gli occhi . Sentiva che Jack la stava spogliando lentamente. La vergogna in lei trasali e non potè fare a meno di trattenere la porpora sulle guance. 
Le mani bianche di elsa coprirono gli occhi. Sempre in tno di vergogna. Jack la fermò sussurrandole " voglio guardare i tuoi occhi mentre lo faccio" 
La testa bianca di Jack si spostòdall'ombelico alle ginocchia..e poi...ancora piu in basso. 
Elsa strinse le labbra. Il suo corpo rigido ebbe un sobbalzo quando senti la lingua di Jack nella sua initimità.
Era una sensazione,umida,ma piacevole. Piccoli gemiti coprivano il silenzio dei due amanti.
La ragazza si morse un dito per quanto era eccitante quel momento e quello che le stava facendo il guardiano.
Arrivò il momento decisivo. Jack si statava apprestando a entrare dentro di lei,cercando il suo permesso.
Fu delicato e gentile,ma fu lo stesso doloroso. Jack una volta entrato in lei completamente restò fermo aspettando che elsa si abituasse.
Jack: Mio dio..! - Le sensazioni di piacere coinvolsero pure lui. La sentiva morbida e vellutata.
Iniziò a muoversi piano per non farle male,ma invano. Era un dolore acuto,ma decisamente sopportabie se era con Jack.
lsa in quel momento si stava stupendo di se stessa per quello che stava facendo.
Lei che faceva l'amore? Lei che allontanava tutti? Lei che credeva non avrebbe trovato ,mai nessuno con cui farlo,e che era come lei.
Una lacrima di commozione e felicità rigò la sua guancia rossa. Jacke se ne accorse e con un dito l'asciugò.
Jack: Perdonami,ti ho fatto male.
Elsa: No,Jack.Sono felice.- Gli cinse il collo con un abbraccio e lo strinse a lei. - continua..!- lo incitò.
Jack obbedi felice. Continuava a muoversi lento sopra di lei,gemendo ancora e ancora...finchè dopo un paio di minuti la natura non seppe aspettare. Jack emise il suo seme e si chiuse la bocca con la mano per evitare di farsi sentire.
 
Intanto al ballo.
Anna: Insomma dove si trova quell'incoscente?
Lionel: Di chi parli?
Anna: Di Elsa! Come ha potuto allontanarsi con quel..con quel..! - sbuffò.- e per giunta davanti a te. Ti ha mancato di rispetto!
Lionel: Anna,perche non aspettiamo che si alei a darci delle valide spiegazioni?
Anna: Ma tu non sei preoccupato?
Lionel: No..!
Anna: ma come..?
Linel: Perche io mi fido ciecamente della mia sposa.

Nel capanno Elsa e Jack erano propensi a vestirsi. Mentre lei si sistemava l'accunciatura cercò di ricomporre i pezzi su quello che aveva fatto con Jack Frost. Era felice. Si sentiva leggera come una nuvola e libera come l'aquilone. Si voltò verso jack sperando che fosse lo stesso anche per lui,ma lo trovò ancora nudo, ranicchiato su se stesso con le gambe al petto e il viso nascosto sulle ginocchia. Bastò un secondo per Elsa a capire cosa gli stava accadendo. I capelli di Jack erano tornati argentei e bianchi come la neve,segno che non era piu un mortale. I pensieri di Jack vagavano. Ora si sentiva come se avesse perso tutte le occasioni della vita. Si sentiva inutile ,perche ora non poteva essere una persona normale con cui elsa potesse condividere la vita. SEnti la regina abbracciarlo da dietro.
Elsa:Jack,io ti ho conosciuto come guardiano e mi sono innamorata di JacK Frost.
Jack: Non potremo ne sposarci..ne avere figli....ne rivivere momenti come quello di prima...!
Elsa. Non è importante..
Jack: Tu morirai un giorno...e li saremo divisi per sempre.
Elsa rabbrividi.Lo strinse ancora di piu.
Elsa: Anche io sono una leggenda..
Jack: Non è uguale per tutti..
Elsa: ma non è detto..
Jack si alzò in silenzio lasciando elsa seduta sul letto di paglia.
Si rivesti in fretta e furia. E fece segno a elsa di lasciare il capanno.
I due camminavano per i giardini del castello diretti alla sala da ballo,in silenzio. Non poteva nemmeno toccarlo o prendergli la mano con la paura di essere vista. Avrebe dato qualunque cosa pur di presentarsi davanti a tutti mano nella mano con lui e annullare il fidanzamento con Lionel.
Jack era tornato freddo come prima,non solo nel fisico ma anche mentalmente. Non la guardava. Camminava e basta.
Lei si ferma e di conseguenza anche lui.
Elsa: Cosa abbiamo fatto prima?
Jack: Cosa?
Elsa: Cosa-abbiamo-fatto-prima? - scandi nervosa le parole.
Jack: Noi abbiamo..!
Elsa: abbiamo fatto l'amore!- Continuò lei.- Io mi sono concessa a te nonostante fosse sbagliato tradire Lionel,nonostante io te siamo simili ma al contempo diversi!
Io ho fatto l'amore con te senza paura. Perche non sarai il solo a soffrire. Perche quando tutto sarà finito e noi ci separeremo anche io sarò distrutta!
La bionda scoppiò in un pianto silenzioso quanto disperato.
Jack non poteva sopportare quell'agonia tanto che l'abbraccio stretta a se quasi a farle male.
Jack : Scusa...scusa..scusami!
Elsa ricambiò l'abbraccio e iniziò a calmarsi poco a poco.
Jack: Ti amo.
Elsa: Ti amo.
I due si sorrisero. Iniziarono ad avvicinare i loro volti finche..

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"Elsa!"
I due sobbalzarono. Una Anna scanvolta e sorpresa li stava fissando. Li stava fissando!
Anna: Che storia è questa?
Elsa: Tu..! Tu puoi vederlo?!
Anna: Elsa, ti ha dato di Volt il cervello?! Certo che lo posso vedere! Anzi vi posso vedere!! Che state combinando?!
Elsa: ANNA..!
Anna:  Sei fidanzata? Anzi no...Sei la regina!
Elsa: Basta Anna!! - La zitti.- Non sono affari tuoi!
 Jack:  Ora finitela!! - Si mise in mezzo alle sorelle che si guardavano furenti.
Anna però non perse tempo a prendersela con Jack.
Anna: Ehi tu! Non so chi tu sia ma non hai diritto a dirci cosa fare!
Jack: è un peperino tua sorella..!- Indietreggiò jack come se fosse minacciato da un serpente a sonagli. - Rimane solo un quesito...come fa a vedermi?
Elsa: E lo chiedi a me?
Anna: Ma che succede? Che state dicendo?
Jack: Io suggerisco di portarla dagli altri e vedere se accade la stessa cosa.
Anna: Portarmi dove?  
Elsa afferrà la mano della sorella e la trascina via con se. Mentre correva gridò a Jack " Ci vediamo nelle mie stanze,e porta gli altri!"
Le due sorelle correvano a perdifiato sulle scalinate del castello evitando i domestici e gli ospiti.
Elsa chiuse a chiave la sua porta e  nascose la chiave nel corsetto per evitare una fuga di Anna.
Anna: Elsa,che sta sucedendo?
Elsa. Ti prego ,anna, stai un po calma..!
Anna: Ma che ti succede?! Non ti sei mai comportata cosi. Ti trovo tra le braccia di un altro e poi mi rapisci..nelle tue stanze!
Elsa: In questo momento ho piu bisogno io di spiegazioni che di te..!
Anna: Cosa..?
Elsa: Anna..Jack non è qello che può sembrare di essere...!
Anna: Io non capisco, che giornata terribile è mai questa? Insomma mi sveglio e noto che babbo natale non mi ha portato alcun regalo,poi ci sei tu che giochi a fare l'adultera con quel..!
Elsa: aspetta! Cosa c'entra Nord..ehm Babbo Natale?
Anna: Ehm..che oggi è il 24 Dicembre?
Elsa: Anna,tu credi ancora in babbo Natale?
Anna: Si.
Elsa rimase basita,alla sua età e per giunta incinta era ferma alla mentalità di una bambina.
Elsa: Una bambina...-il cervello di elsa iniziò a lavorare.- Una Bambina?! Ma certo! Ecco perche lo puoi vedere!
In quel momento nella stanza irruppe Jack dalla finestra solo con Nord.
Jack: Scusate il ritardo!
Anna: Babbo Natale!! - Indicò la giovane il vecchio vestito di rosso.
Lasciò basiti perfino Nord e Jack.
Elsa: Ora ho capito. - Soffocò una risata.
Jack: Puo vedere anche te Nord!
Elsa: Ehm... tranquillo Jack,ho capito tutto.
Jack: Sul serio? - Si avvicina alla sua regina col fare di salutarla con un bacio.
Ma viene bloccato da anna,furibonda.
Anna: Cosa pensi di fare?!
Jack: Come non detto.



http://oi59.tinypic.com/rmi329.jpg Mi scuso davvero tanto con tutti voi lettori e chi mi segue,per il ritardo lunghissimo :( Purtroppo ho avuto impegni che mi hanno rubato tanto tempo . Prometto che ora aggiornero regolarmente ogni settimana come prima. Spero non siate arrabbiati. Un bacio a tutti e godetevi il capitolo anche se potevo fare di piu :( aspetto i costri commentini <3

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Capitolo 15
*** Rapimento ***


La vita di Jack non era mai stata semplice quando indossò i panni di guardiano. Per 3oo anni ,Jack,era alla ricerca di qualcosa. Buona parte della sua vita era costellata da domande che quasi mai avevano delle risposte,tranne le piu importanti.Cercava il suo centro,che era quello di proteggere i bambini. Cercava il pezzo mancante del suo puzzle,che era Elsa. Jack aveva trovato risposte a cio che piu gli stava a cuore,ma proprio quando era sicuro di non dover avere altri interrogativi ,ecco che arriva la tempesta che gli sconquassa la rotta. Elsa era il suo pezzo mancante,ma qualcosa la stava per portare via da lui per sempre. Rhunte bramava il suo corpo e la sua anima e non c'era modo per fermarlo o trovare una soluzione. Non era disposto a pagare un tale prezzo,non era pronto a perderla dopo che l'aveva cosi faticosamente presa a se tra le sue braccia. Ripensare che il drago la uccidesse lo fece rabbrividire. Preferiva vederla sposata con Lionel che tra le fauci del mostro. Gli bastava saperla viva. Questo era il suo desiderio. Non voleva dividersi da lei prima che una malattia o la vecchiaia la prendesse. E quel che peggio lei non sapeva nulla del suo presumibile sacrificio. Doveva dirglielo ma ogni volta gli mancavano le forze e il coraggio. Non voleva distruggere il suo sorriso e far preoccupare Anna. Cosa doveva fare? 
La mattina dopo il ballo Jack sgattaiolò fuori dal nascondiglio dei guardiani,per andare a parlare con San Giorgio,di nuovo. 
Non volò,ma camminò. Voleva pensare attentamente cosa poter dire alla divinità e come trovare una soluzione, perche doveva esserci un modo...Per forza! A tutto c'è rimedio,pensò.  Provò a conservare nel suo cuore questo barlume di ottimismo e si incamminò,sempre più lentamente, con la paura che infestava la sua anima come dei rovi pieni di spine.

Dal diario di Lionel. 
Lionel Montressor. Figlio della sorella della madre di elsa e Anna, era nato ad Arrendelle,sebbene la corona dei suoi genitori era destinata in un altro regno. Lionel naque un mese dopo quella di Elsa. 
I genitori pianificarono il loro matrimonio fin da quando erano solo dei bambini per stringere un'alleanza commerciale abbastanza forte. 
Lionel veniva a trovare la sua promessa sposa ogni estate di tutti i suoi anni,ovviamente forzato dai suoi genitori. Era riluttante a sposare sua cugina Elsa,non per il legame di parentela,ma per il suo potere. Si,Lionel era a conoscenza da tempo dei poteri di lei.  Li considerava opera del diavolo. Stregoneria. Non era magia. La magia rende bello  e caldo tutto ciò che ha grazia e bellezza. Non congelava tutto o faceva appassire i fiori con la neve. 
Li odiava e li ripudiava con tutto se stesso fino a quando non arrivò il giorno in cui li portò ad amarli e sopratutto ad amare lei. 
QUando Lionel aveva sei anni non era ben voluto dai bambini della sua età. Perchè troppo gracilino e perchè gli interessavano più i libri che giocare all'aperto. 
Veniva deriso per il suo aspetto non troppo bello e  considerato fortunato solo perche era promesso a Elsa. QUesto lo portava a detestarla ancora di più. 
Ricorda una mattina di luglio dove si era messo a riposare sotto un albero di noci nei giardini del palazzo di Arrendelle,ma venne interrotto da dei bulletti,figli di nobili venuti in visita al castello. 
" Guarda chi c'è qui" disse uno di loro . 
Lionel: Cosa volete? - Ripose Lionel con la sua vocina squillante. 
" è bello quel libro?" 
Lionel: Si...volete leggerlo con me? - propose ingenuamente. 
Uno dei ragazzini,il più in carne e senza dubbio il piu prepotente glielo prese e lo pestò sotto i suoi occhi. 
Gli occhi di Lionel si sforzavano di non lacrimare perche doveva essere forte davanti a loro,ma i suoi occhi lucidi vennero notati e quindi venne attaccato ancor di più. 
Lo spinsero a terra in una pozza di fango e risero formando un cerchio intorno a lui. Era pronto alle solite botte finchè non vennero fermati dalla voce di una ragazzina. 
Elsa era dietro di loro.  
I bulli si voltarono e il loro atteggiamento cambiò al cospetto della principessina. 
Elsa: Siete di troppo. Andatevene altrove. 
" N-Noi stavamo giocando! Lui ci stava disturbando!" - mente uno di loro. 
Elsa: Non è vero siete dei bugiardi e dei codardi!  ANDATE VIA!! 
Pestò la terra con un piedino e fece alzare un vento di ghiaccio cosi che i  ragazzini,spaventati,scapparono.
Elsa: Stai bene Lionel? 
Lionel : si...- Rispose freddamente. 
Elsa: Cos'hai? 
Lionel : Dovevi lasciarmi in pace! 
Elsa: Ma ti stavano maltrattando! 
Lionel: Avevo tutto sotto controllo..! 
Elsa: Lionel io volevo solo aiutarti..
Lionel: Io non mi nascondo tra le gonne di mia cugina,Lo vuoi capire che detesto te e i tuoi poteri? 
Elsa: Si,lo so. 
Lionel: E allora perche non mi lasci stare? 
Elsa: Perche io...ti trovo carino e divertente. 
LIonel non poteva credere a quello che aveva detto. Si voltò sospettoso. 
Lionel: Tu menti. Non mi trova carino nessuno. Ne tanto meno divertente.
Elsa si mise a sedere accanto a lui. e sbirciò il tiotlo del libro che teneva in mano. 
Elsa:  " L'uomo di ghiaccio"? 
Lionel: S-si. 
Elsa: Parla di Jack frost? 
Lionel:  Si è una delle fate che piu preferisco. 
Elsa: Davvero è una fata? 
Lionel: Lo dice il libro. 
Elsa: Invece secondo me è uno spiritello dispettoso ma allegro. Io credo che sia per mano sua che ho i miei poteri. 
Lionel: Davvero? 
Elsa:  Si. - rispose sorridente. - Sono dell'idea che quando la mia mamma stava per darmi alla luce,Jack Frost, vedendola soffrire cosi tanto le diede un bacio in fronte,ma incosciamente mi congelò dentro la pancia,donandomi i poteri. 
Lionel: è una sotria davvero interessante. 
Elsa: Io quando provo ad immaginarmelo vedo la figura bellissima di un uomo coi capelli come i miei e con un mantello galoppa su un destriero di ghiaccio tra le montagne e le stelle. 
Lionel fu un po geloso. 
Lionel: E allora lo troveremo. Lo troveremo e ti dimostrerò che sono piu bello di lui. E sarò in grado di fare tante magie. 
Elsa: Che sarai bello non c'è alcun dubbio. Ma non potrai mai avere i poteri come Jack. - Rise Elsa.
Lionel: Lo vedremo! - Le fece la linguaccia. 
Elsa rispese simpaticamente al gesto allo stesso modo e fece per andarsene.
Lionel: No..resta.
Elsa: Davvero lo vuoi? 
Lionel: SI....ti va di leggere con me? 
Elsa: Volentieri. - Gli diede un bacio sulla guancia,piena di lentiggini,e il bimbo arrossi. In lui nacque un sentimento che portera sempre con se e lo indurra a contare gli anni e  i giorni che lo dividevano dalle nozze con lei. Perchè lei era quella persona speciale  che lo ha apprezzato e rispettato sempre. 
Dal diario di Lionel.Fine.

Elsa e Anna camminarono mano nella mano tra le sterpaglie nel cuore della notte. Aspettarono che tutti dormissero nel villaggio e nel castello a dispetto delle guardie che evitarono con non poca fatica. Nord diede appuntamento a Elsa nel rifugio per parlargli di qualcosa di importante,ma Anna anche se non era invitata insistette testardamente a seguire la sorella. Da quando trascorse la sua prima notte d'amore con Jack,Elsa si sentiva in colpa nei confronti di Lionel. Lo aveva tradito. Sentiva che doveva dargli delle spiegazioni e mettere fine al loro fidanzamento. Non era questione di matrimonio politico,lei sapeva che Lionel nutriva amore vero,sincero e puro per lei. Come la neve candida appena caduta dal cielo,era amore senza macchia. La devozione che nutriva per lei e la fiducia erano armi a doppio taglio.Sentiva che non era stata corretta,ma cosa poteva farci? Cosa poteva dire al suo cuore che fremeva dalla voglia di stare con Jack? Una cosa però era certa.Lionel doveva sapere tutto,glielo doveva. E prima o poi l'avrebbe affrontato faccia a faccia.
Le due donne giunsero alla porta in legno che le divideva dal rifugio. Bussarono e da li sbucò Dentolina. Il suo viso era buio e non c'era luce come al solito.
Dentolina: Elsa,b-benvenuta!
Elsa: Ehi hai un'aspetto terribile. Che succede?
Lei non proferi parola anzi cercò gli occhi di Nord come se volesse un aiuto. Tutti erano strani. Quella situazione era strana.
Nord: Vieni Bambina. - La chiamò Nord .
Elsa titubante obbedi. Le sue mani tremavano . ORa era certa che qualcosa di oscuro era in arrivo.

Jack camminava sconsolato nei boschi sfiorando con la mano la corteggia di qualche albero che gli capitava a tiro provocando dei disegni di ghiaccio sulla superficie.
Decise di non andare alla cripta. Evitò quel doloroso incontro per non sentirsi dire " non c'è nulla da fare"
Decise di far venire qulache idea da sè,ma senza successo. Piu camminava e piu i pensieri volavano verso il buio. L'unic cosa che vedeva era Elsa che giace su un letto.
Al pensiero di quell ' immagine si tenne la testa e..pianse. Le sue lacrime man amno che cadevano e si staccavano dalla sua pelle divenivano fiocchi di neve. I lamenti e i singhiozzi soffocati però vennero interrotti dall'imminente arrivo di Dente da latte. La fidata fatina di Jack. Ed era venuta ad avvisarlo che Lionel è stato portato via da Pitch durante la loro assenza.

Elsa: No....!
Anna; Ma che significa? Avevate detto che mia sorella era al sicuro!
Nord: Noi stiamo facendo di tutto per pensare a un piano per salvarla.
Anna: Evidentemente non basta pensare!
Elsa: Anna..Basta cosi.- la zitti la bionda.
Elsa. Nord,ti prego...amico mio ti supplico...sei certo che San Giorgio sia sicuro che non ci sia altra via?
Nord.: Purtroppo elsa ha detto testauli parole" é inevitabile"
Le mani della regina erano congiunte,strette e sudate come se stesse pregando Dio.
Gli occhi rassegnati all'evidenza si chiusero in un minuto di silenzio.
Elsa: E sia.
Nord: Elsa noi ti proteggeremo.
Elsa: Potete proteggermi,ma l'inevitabile resta inevitabile.
NOrd: Bambina mia...!
Elsa: Mi chiedo perchè..Jack non mi abbia detto nulla. Eppure sapeva....!
Dentolina: Tesoro lui voleva solo proteggerti!
Elsa: Avrei preferito sapere tutto da lui. Invece ha aspettato che foste voi a dirvelo.
NOrd: No..Elsa lui...!
Il vecchio fu interrotto dal rumore della porta che si apri bruscamente sbattendo contro il muro. Jack era li ansimante con dente da latte in spalla .
Jack: Elsa!
Elsa non si voltò. Fece finta di non ascoltarlo.
Jack: Lionel è stato rapito da Pitch!
A quella frase lei ebbe un sussulto e solo allora decise di degnarlo di uno sguardo. Uno sguardo sconvolto e con occhi spaventati carichi di rammarico e delusione.
Anna: Oh no....! - Anna si senti quasi mancare e fu cosi tanto che venne presa da Nord prima che toccasse Terra.
Elsa allungò la mano e chiamò dente da latte a sè. Jack era confuso. Perche non lo guardava e non gli parlava? Cercò gli sguardi dei presenti nella speranza che loro lo  potessero illuminare.
Elsa: Fatina dei denti...ti scongiuro..dimmi dove hanno portato Lionel.
La piccola creatura faceva gesti e versi che però la regina non riusciva a decifrare,ma dentolina intervenne a tradurre.
Dentolina: Dice....che l'hanno portato sulla montagna del Nord.
La montanga del nord. Un luogo caro a Elsa. Era il luogo che lei scelse per rifugiarsi dalla sua gente tanto tempo fa.
Avute le giuste indicazioni corse verso la porta e disse " Prendetevi cura di anna!"
Jack: Vuoi andare da sola?!
Elsa non gli rispose.
Elsa: Nord posso avere una delle tue renne?
Nord: A che ti serve?
Elsa: Lo voglio raggiungere volando.
Dentolina: Verremo anhe noi!
Elsa: No voi rimanete qui. Arrendelle ha bisogno di voi nel caso dovesse proteggersi da Rhunte.
Jack: Io verrò con te. E ti porterò io in volo.
Elsa: Non ho bisogno del tuo aiuto.
Jack: Ma che ti prende non mi dai piu confidenza?
Elsa: Esatto. - dopo questo chiuse la porta dietro di se.
Raccolse il suo velo azzurro in una mano per poter correre senza problemi. Le renne di Nord si trovavano poco piu avanti del rifugio ai margini dell'inizio del bosco. Gli altri non ci pensarono due volte prima di raggiungerla e fermarla,ma lei fu tanto piu veloce di loro che volò via con la prima renna capitata a tiro. Calmoniglio fece un balzo e si aggrappò al retro dell'animale.
Elsa: Che cosa stai facendo?!
Calmoniglio: Ti seguo!
Elsa: Calmoniglio tu servi qui!
Calmoniglio: E tu pensi che dopo che hai discusso col tuo fidanzato,saputo che devi sacrificarti al drago e incontrare Pitch,, io ti lasci andare da sola?
Elsa: I-io..non voglio pesi sulla coscenza..!
Calmoniglio: E non ne avrai...combatteremo insieme.
"Elsa!!"
Jack volava verso di lei. Lei cercò di far andare la renna più veloce ma non vi riusci.
Jack: Si puo sapere che ti è preso?  
Elsa: Dovevi dirmelo tu....o almeno quando potevi!
Jack: Io...io...Volevo solo un attimo di pace con te!
Elsa. Non importa era importante!
Jack: Non ci posso credere che stiamo discutendo in un momento simile per una cosa simile.
Elsa: Sai che ti dico? Avevi ragione! Siamo troppo diversi...
Jack: Cosa?
Elsa: Devi scusarmi Jack Frost...io vado a salvare il mio fidanzato!
Quella frase fu piu dolorosa di mille fendenti al cuore.  Jack non volò piu. Scioccato si fermò e guardò la donna della sua vita correre al galoppo da quello che chiamava il " suo fidanzato" .
 In quel momento Elsa soffocò un gemito.
Calmoniglio se ne accorse.
Elsa: Dovevo farlo....!
Calmoniglio: Perche?
Elsa: Perche....se non dovessi piu fare ritorno...lui mi potrà odiare senza dover soffrire.
Calmoniglio: Ma cosi facendo lo hai ferito lo stesso.
Elsa colpi la renna con le redini incitndola a volare ancora piu veloce.
Elsa: Lo so. Ma un'altra persona verrà ferita per colpa mia.Lionel.
Calmoniglio: Io penso che tu abbia ferito entrambi mia signora,Jack e Lionel.
Elsa: Io lo amo ma anche se dovessi tornare il drago mi uccidera...!
Calmoniglio: Lo ami a tal punto da farti odiare?
Elsa: Io...non solo lo amo...morirei per lui!  
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Capitolo 16
*** Congelato ***


Jack smise di volare. Si lasciò cadere come una foglia appassita e morente finchè non toccò il terreno come se fosse morto. Perche si sentiva cosi. Guardò la luna piena che lo illuminava. Stringeva i pugni e i denti...sempre più forte. 
Dentolina: Jack!! 
La fata gli volò di sopra coprendo la luna. 
Jack: Ha detto...
Dentolina: Lo so cosa ha detto Jack...! 
Jack voleva lacrimare ma fu abbastanza forte da tirarle indietro. 
Jack: Perchè? 
Dentolina: Quando si è arrabbiati...si dicono cose assurde...! 
Jack: O..la verita..! 
Dentolina : Non dire stupidagini! Piuttosto devi raggiungerla..e noi saremo con te!!
Jack non rispose.
Dentolin: ..cosa c'è? 
Jack: QUesta è la resa dei conti con Pitch e il drago..
Dentolina silenziosa lesse i pensieri di Jack o meglio le sue paure. Il tempo per Elsa stava per terminare. 
Jack: E io....- i singhiozzi di Jack li udivano anche gli altri guardiani a pochi metri da lui.- Io....La sto perdendo...! - Concluse la frase buttando un pugno contro una roccia accanto a lui. - DANNAZZIONE!!- E pianse sommessamente. 

Nello stesso momento sulla montagna del nord..
Pitch: Sei proprio deboluccio principino,da farti rapire cosi facilmente...!
Lionel: Non so cosa tu sia..ma stai certo che..! 
Pitch: sisi! Lo so..quante volte ho sentito questa frase " stai certo che verranno a salvarmi" - gesticolava l'uomo nero. " Anzi spero che ti vengano a salvare..perchè senno tutta questa messa in scena sarebbe inutile. 
Lionel: Di che parli? - Provò a muoversi ma si accorse di essere legato. 
Pitch: Non sono affari tuoi. 
Lionel si guardò intorno. La montagna del nord. Quel posto lo ricordava cosi bene. Perchè quando Elsa scappò da arrendelle per rifugiarsi li,era lui a portargli gli approvigionamenti. 

Diario di Lionel. 
Elsa: Lionel...! 
Lionel: Non dire altro...so bene quanto tu voglia stare da sola..ma non posso certo lasciarti qui a morire di fame...
Elsa: Non devi darti tanto disturbo...potevo benissimo..!
Lionel: Potevi cosa? Scusa tesoro,tu puoi trasformare tutto in ghiaccio....ma non puoi rendere tutto commestibile. 
Elsa lo guardò languidamente. 
Elsa: Ti ringrazio...
Lionel: Per te questo e altro. 
Elsa: Mi chiedo se ho fatto la cosa giusta.
Lionel: Volevano vederti morta. Cos'altro potevi fare? 
Elsa: Ci fosse stato un altro modo..
Lionel: Elsa...sii sincera...sei piu felice ora,che stai dando la possibilità di essere te stessa o sopprimere tutto e vivere di bugie?
Elsa: beh...sono felice adesso,sono in pace con l'anima. 
Lionel: E allora se è cosi..io ti porterò tutto ciò che ti serve.
Elsa: Perche fai tutto questo?- si avvicina a lui cons catto felino e gli occhi azzurri grandi che lo supplicavano a rispondere. 
Lionel le poggiò una mano sulla sua guancia fredda." Perchè...sono felice se tu sei felice" 
Dal diario di Lionel. FIne.

Mentre Lionel riaffiorava quei ricordi dalla sua mente la sua corda dell'occhio riconobbe la figuara che ha amato per tanti anni dietro a Pitch.
Lionel: ELsa!! 
Pitch segui lo sguardo del ragazzo soddisfatto. 
Pitch: Elsa,mia cara....speravo di rivederti. 
ELsa: Levati di torno! 
Pitch: vuoi lui? Vieni a prenderlo allora! 
Le scagliò contro i suoi destrieri. Lei e callmoniglio corsero in  due lati opposti . Il guardiano si arrampicò sulla rupe della montagna. Durante la scalata di proposito gettava detriti e rocce sulla bestia che la fece finalmente cadere e farla scomparire. 
Elsa coi suoi poteri provava a congelare il cavallo nero ,ma i suoi colpi venivano evitati. 
Il cavallo caricò verso di lei e fu allora che in volo il guardiano dai capelli argentati la prese sollevandola in volo. 
Dopo di lui arrivarono gli altri che affrontarono la creatura. 
Jack la posò a terra e lei senza guardarlo,ne ringraziarlo e ne baciarlo corse subito da Lionel. 
Jack la guardò allontanarsi in silenzio mentre spianava la neve alta davanti a se. 
Elsa: Lionel! 
Lionel: Elsa..! 
Elsa: Perdonami è colpa mia se sei finito in questa situazione! 
Lionel: Puoi spiegarmi cosa succede? e lui chi è? 
Elsa stupefatta segui lo sguardo del fidanzato verso Jack per poi tornare sul viso di lui. 
Elsa: Tu..puoi vederlo? 
Lionel: Certo...che domande? 
Elsa: Lionel...dopo tutti questi anni...hai creduto in Jack frost? 
Lionel: Bhe...se non fosse stato per lui....non mi sarei mai innamorato di te..! 
Jack lo ascoltò. Desiderava tanto sapere a cosa si riferiva,ma non si sentiva parte di quella conversazione. Era a disagio. Rifiutato. 
Abbassò la testa e si voltò verso Pitch. 
Pitch: Molto bene..vedo che voi piccioncini  avete abboccato all'amo. 
Jack: Perchè hai fatto tutto ciò?!
Pitch: Non avevo come trovarvi e come farvi venire fuori dall'uscio. QUindi perchè non rapire l'amato cugino di Elsa per farla venire fuori? E tu naturalmente l'avresti seguita per proteggerla.Ahhh....L'amore vi rende tutti tanto prevedibili...! 
Pitch inizio un passo verso Lionel ed Elsa. 
Jack:  NON CI PROVARE!! 
Jack provò a colpirlo con una raffica di ghiaccio ma Pitch si materializzò dietro di lui e ricevette il contracolpo,una pietra materializzata sulla mano dell'uomo nero  sbattuta sulla testa bianca del ragazzo. 
Cadde quasi esanime. Il sangue colava dalla sua fronte. Era un dolore acuto,intenso. Si senti improvvisamente stanco e gli occhi insistevano a voler chiudere le palpebre.
Elsa: JACK! 
Venne bloccata da Lionel per un braccio. 
Elsa: LASCIAMI!!-  lei a furia di tirare per liberarsi strappò la manica del suo vestito. 
Lionel: No è pericoloso! 
Gli occhi del guardiano avevano la vista appannata ma riusciva a intravedere la figura bella e snella di Elsa correre verso di lui. 
Jack: N....no....n.......venire....! - Pregò con tutto se stesso che quella testarda della regina lo ascoltasse. 
Elsa creò delle stallacttiti e le lanciò a velocità sonica verso il suo avversario.
Pitch: A noi TRE vostra maestà!!
Tre? pensarono tutti i presenti. Purtroppo un secondo dopo si cminciò a capire cosa intendesse Pitch. Le sue ali nere iniziarono a comparire sulla punta della montagna del nord,scoprendo poco a poco il suo aspetto. I denti bianchissimi sfidavano il colore della neve,eppure chissa quante volte si sono tinti di rosso quei canini.
Rhunte era li. appollaiato sulla cima della montagna che guardava la sua vittima.
Lionel: Che diavolo è?!
Anche Jack sollevò lo sguardo e dio solo puo sapere quante volte ha  pregato che quella fosse solo un'allucinazione dovuta alla botta.
Jack: SCAPPA!!
Elsa iniziò a indietreggiare. Quegli occhi infernali la stavano fissando,volevano divorarla. Volevano la sua anima. Volevano solo lei.
I suoi piedi si liberarono volontariamente delle scarpe e iniziò a correre. Ma dove poteva andare? QUella era una montagna. Non poteva scendere in corsa. Sarebbe morta prima ancora che Rhunte la prendesse. Questi pensieri vennero accantonati un attimo perche il suo desiderio piu grande era di correre,non importa dove,ma doveva correre. Il drago spiegò le ali e diede inizio alla sua caccia.  Calmoniglio e Dentolina le corsero dietro per aiutarla.
Elsa si guardò indietro.
Elsa: NON SEGUITEMI!! VI UCCIDERA!!
Dentolina: ELSA, ATTENTA!!
Prima che potesse accorgersene la ragazza cadde dal dirupo.
Dentolina,essendo l'unica in grado di volare cercò in vano di prenderla.
Mentre cadeva tra le nubi grigie Nord,che guidava la slitta riusci a recuperarla in tempo e scapparono,fozando le slitte a tutta velocità. Nord non usò mai il frustino sulle sue creature ma quella era un'emergenza.
Nord: FORZA! FORZA! - incitava colpendole.
Il drago gli era addosso.
Elsa si senti in colpa non poteva permettere che Nord morisse iniseme a lei.
Perciò,pensò ad un piano per evitare la tragedia. Guardò dietro la slitta,Calmoniglio ,sandy e Dentolina li stavano seguendo. Doveva buttare fuori nord dalla slitta e vedersela da sola senza pesi sulla coscienza. Elsa stette accanto a Nord e prese le briglie.
Nord: COsa FATE?!
Elsa: Mi dispiace...! - Gli tenne la mano accarezzandola. - Vi ho dato solo guai...siete stati degli amici preziosi per me...non vi dimenticherò mai...!
I suoi occhi azzurri si chiusero in un pianto silenzioso. - Addio!- Creò un mostro di neve abbastanza leggero da non far cadere la slitta e buttò giu Nord. Lo avvolse in una palla di neve abbastanza dura che avebbe attutito la caduta.
Nord cadde a peso morto,ma non si fece nulla grazie all'incantesmo di Elsa.
La bionda prese il controllo delle redini,ma il drago era sopra di lei. Le ali sembravano un velo,quello dela morte che ti avvolge quando arriva l'ora. Elsa sentiva che ogni sforzo era vano,ma non voleva smettere di lottare. Jack non glielo avrebbe mai perdonato. Jack...avrebbe voluto chiedergli perdono per come lo aveva trattato. Per cosa poi?
Non pensava che la fine fosse giunta tanto presto. Anna,Kristoff....Lionel, Dentolina,Nord,calmoniglio e sandy non li avrebbe piu visti.
Rhunte stava per prenderla. Elsa notò che le renne erano ancor attaccate alla slitta. NOn poteva permettere di coinvolgere anche quelle povere creature. Creando una lama di ghiaccio tagliò le corde. La slitta rimase meno di un secondo sospesa per aria e iniziò a cadere. Elsa guardava il drago venire su di lei e avvolgerla per prendere la sua anima. Una lacrima scese dalla sua guancia,aveva smesso di lottare.
" Che ingrata sono..!"
 Chiuse e gli occhi e li fu perduta nell'oscurità.

Nord cadde sulle ginocchia. Tutti i guardiani assistettero a distanza l'accaduto. Rhunte non rientrva piu nel campo visivo. Le renne tornarono al loro proprietario piangente.
Dentolina cadde sulla neve gelida,ingorando che si potesse congelare le gambe.
Calmniglio : Addio...vostra altezza..! - Le lunghe orecchie si abbassarono,tutti rimasero in ginocchio in un lungo silenzio sperando che le loro preghiere potessero allietare l'animo di Elsa. Sopra le loro la luna piena,Manny sovrastava su loro e iniziò a nevicare, come se anche lui stesse piangendo.

Sulla montagna del nord.
Pitch: è fatta!! - Tolse il piede dalla testa di Jack,che aveva il viso affondato nella neve." Ora sono piu che soddisfatto! "
Liberò Jack e fece per andarsene.Purtroppo il guardaino non riusci a capire cosa disse Pitch e ignorava la tragedia che nascondevano quelle frasi. 
Lionel corse verso di lui per prestargli soccorso. Jack provò ad alzarsi. Le sue braccia tremavano sorregendo il suo peso per quanto erano doloranti.
Il sangue che colava dalla fronte macchiava la neve candida. Un brivido gli sali su per la schiena.
Lionel: Riesci ad alzarti ragazzo?
Jack si girò di scatto come un gatto randagio alle prese con uno sconosciuto.
Lionel: Posso..? - chiese consenso per dare un'occhiata alla ferita.
Dopo un attimo di esitazione Jack acconsenti.
Jack: Elsa....!
Lionel: Non so cosa sia successo,ma ho visto che è stata portata via da un uomo con la slitta.
Nord,l'aveva salvata. Le renne erano veloci. Si sicuramente si era salvata avendo nord e gli altri con se pensò ingenuamente.
Tirò un sospiro di sollievo. Fermò la mano di Lionel che studiava il taglio.
Jack: Grazie,sto bene.
Lionel: Stai bene? Hai visto che taglio ti sei procurato? Hai bisogno di un dottore.
Jack: Non serve. Raggiungiamo Elsa.
Lionel: Di questo passo morirai dissanguato.
Jack: Io non posso morire.- Rispose seccato.
 Jack si alzò in volo.
Lionel: Tu voli?!
Jack: Esseri umani...- si lamentò. Prese una mano a Lionel e lo trascinò con se vibrandosi in alto nel cielo serale.
Sorvolarono il bosco di abeti ad alta velocità. Jack non sapeva dove andare  cercare finche la sua coda dell'cchio inquadro la figura alta e rossa di Nord. Avvicinandosi tra le sterpaglie trovò tutti gli altri. Era felice di saperli sani e salvi,ma non inquadrò Elsa.
Dentolina: Jack...!
Jack: Ragazzi state bene?
Nord: Noi ....noi si...!
Jack: Sono contento...ed Elsa?
Tutti respirarono profondamente quasi a fatica.
Calmoniglio fece cenno di no - Non ce l'ha fatta..!
Una pugnalata. Ecco cosa si senti dentro Jack. Le su elabbra rimasero semi aperte tremanti. La mano tocco il petto all'altezza del cuore. Li gli faceva male. Mancava il respiro. Aveva bisogno di sedersi. Il respiro si fece affannoso.
Nord: Ragazzo! - Nord si mise accanto a lui cercando di calmarlo.
Jack: ahh.....! - Tra un affanno e l'altro lasciò andare un grido. - AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!! - QUelle urla cosi strazianti intrise di pianti  sommessi contagiarono tutti i presenti. - Elsa..- Riprese fiato. - ELSAAAA!!!!  
Nord poggio la fronte sulla spalla del guardiano. Cercando di dargli un minimo di conforto anche se insufficente.
Jack gridava,gridava ancora piu forte che poteva. Tutto ciò che lo circondava si stava congelando...gli alberi...e il lago li vicino.
SI lasciò cadere sulla neve.  Voleva solo morire.  Voleva andarsene con lei.
Passò un'ora. Nessuno parlò. Tutti rimasero fermi in mezzo alla neve. Come statue. Perche era cosi che si sentivano,un vuoto li stava affliggendo come un vortice stava strappando tuto cio che rimaneva di bello e allegro.
Quell'ora di silenzio fu interrotta dai versettini di dente da latte che volava allarmata verso il gruppo.
Dentolina: Cosa c'è cara?
La accolse tra le mani e ascoltò cio che aveva da dire.
Dentolina: Ha trovato qualcosa!
I presenti si attivarono sperando nel miracolo.
Jack: Quanto è lontano? - Si alzò in piedi. L'unica forza e ragione che gli permettevano di parlare era la speranza di trovare Elsa..o peggio il suo corpo,cosi che possa stringerla un ultima volta.
Dentolina: A cinque minuti da qui.
Jack: Muoviamoci...!
Jack corse come un disperato stando attento a non perdere di vista dente da latte. Voleva essere il primo a trovarla.
Lionel si accostò a Jack correndo.
Lionel: La troveremo.
Jack: ....si! - Pensava a correre. Non voleva dargli confidenza. Non voleva che fosse Lionel il primo ad accoglierla tra le braccia se fosse stata viva o a reggere il suo corpo se fosse  stata morta.
Jack superò Lionel. Dente da latte si fermo e indicò un punto preciso della foresta.
Un blocco di ghiaccio mastodontico.
Nord: Che diavolo..?
Si avvicinarono all'oggetto. Lo esaminarono. Jack si guardava intorno.
Jack: Elsa!!!!- La chiamò. - Elsa!!!
Calmoniglio: Jack! è inutile..qui non c'è!
Dentolina: Aspettate!!  Guardate li!!
La fata indicò l'interno del blocco di ghiaccio.
Jack e tuti gli altri si inginocchiarono ,perche dove indicava dentolina era in un punto molto basso del ghiaccio. All'inizio non si distingueva cosa ci fosse dentro,ma guardando con attenzione Jack intravide indistintamente un viso femminile e una chioma bionda.
Jack: ELSA!!!!
Nord: COSA?? SEI SICURO??
Jack: AL MILLE PER MILLE!!TIRIAMOLA FUORI!!!
I guardiani iniziarono a sfoderare i primi attacchi per rompere il ghiaccio.
Lionel: FERMI!!!
Tutti si interruppero.
Lionel : Cosi rischiate di farle del male se fosse viva!!
Jack iniziò a chiamarla dalla lastra. - Mi senti Elsa! ELSA!!
Dentolina: Jack è inutile non ti puo sentire...
Jack la guardò meglio,il suo viso era rilassato e gli occhi erano chiusi,come se stesse dormendo.
Lionel si avvicinò alla lastra e la toccò,esaminandola.
Linel: QUesto ghiaccio..di sicuro è opera di Elsa....- batte un pugno sulla superficie.- E poi guardate...è diverso dal solito ghiaccio che creava..questo è....durissimo....quasi fosse diamante!
Jack verificò e non otè che dargli ragione.
Jack: Il damerino forse ha ragione..ma come facciamo a tirarla fuori? 
Calmoniglio: Ragazzi prima di pensare a questo guardate con piu attenzione all'interno...!
Una sagoma nerastra era all'interno del ghiaccio. Rhune era li dentro con Elsa,congelato.









 

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