Una regina per Jack Frost di Lady_blody (/viewuser.php?uid=626684)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Simili ***
Capitolo 2: *** Quando cade la neve ***
Capitolo 3: *** Lo sguardo di due occhi ghiacciati. ***
Capitolo 4: *** Faccia a faccia ***
Capitolo 5: *** Vicini ***
Capitolo 6: *** Memorie ***
Capitolo 7: *** Guai in vista. ***
Capitolo 8: *** Giuramento ***
Capitolo 9: *** Una regina triste ***
Capitolo 10: *** Il mio centro sei tu. ***
Capitolo 11: *** Sacrificarsi ***
Capitolo 12: *** La festa ***
Capitolo 13: *** Torno a casa ***
Capitolo 13: *** Paura. ***
Capitolo 15: *** Rapimento ***
Capitolo 16: *** Congelato ***
Capitolo 1 *** Simili ***
Capitolo
1:North pole.
Era
il 14 Dicembre. La stagione invernale faceva battere i denti
a coloro che uscivano dalle proprie case a svolgere un lavoro
o andare a scuola. Nell’aria si avvertiva chiaramente lo
spirito natalizio ,dalle pubblicità ai vistosi decori nei
negozi. L’inverno e il natale si sposavano perfettamente. Il
primo portava gelo e tempeste. Raffreddava i cuori. Il secondo faceva
si che chi sentisse freddo fosse accolto da un caldo abbraccio. Era
come se si completassero a vicenda. Questo evento dell’anno
in particolar modo piaceva a Jack Frost, spirito e guardiano della neve
che si dilettava a cospargere le strade di bianco e ghiacciare i laghi.
La neve, che si portava molti disagi, portava allegria e risate tra
bambini e adulti. Jack amava guardare un padre che faceva un pupazzo di
neve coi figli. La sua creazione lo rendeva fiero di se, ma anche molto
solo. Solo, nel vedere un adolescente coprire con la sua giacca le
spalle della sua amata. Solo nell’osservare due coniugi
accoccolati davanti al camino lontani dal freddo che lui portava. A
jack mancava qualcosa. Il proteggere i bambini del mondo era la sua
missione, ma desiderava qualcos’altro. Giocare,parlare con
qualcuno come lui. Al polo Nord tutto era in subbuglio con il
natale ormai alle porte. Gli yeti facevano avanti e indietro per la
fabbrica sotterranea con tonnellate di sacchi pieni di giocattoli
lavorati con fatica tutto l’anno. Babbo Natale che
solitamente era impegnato a scolpire sul ghiaccio modellini di treni
era ancora più impegnato dei suoi yeti. Aiutava a finire gli
ultimi giocattoli rimasti. A caricare altri sacchi e assicurarsi
tramite le lettere dei bambini che fosse tutto pronto e non mancasse
nulla.
Nord: JACK!!!! –
chiamò Furioso. “ DAMMI UNA
MANO!!!”
Jack era appollaiato sul davanzale di
una finestra e divertito nell’assistere a quella scena, Nord
sommerso dai sacchi pieni di razzi
rossi.
Jack: Vorrei avere una macchina fotografica in
questo momento.- Disse l’albino mordendosi un dito.
Superato l’attimo
di baldanza corse ad aiutare il vecchio e a caricare tutto sul carro
trainato dalla slitta sul retro. Nord stava diventando sempre
più simile a un padre per lui, qualunque domanda si ponesse
Jack sapeva a chi rivolgersi per una risposta. E jack aveva una ma non
era ancora momento di chiedere con il trambusto del
momento.
Nord: Ah dimenticavo Jack. Sei invitato al galà dei
guardiani. Se ne festeggia uno la sera del 24 dicembre ogni
anno…è giorno di festa per tutti i
guardiani che come
sai..!
Jack: Si, si…-Lo interrompe
Jack ignorando le parole del
vecchio.
Ma il ragazzo era
considerevolmente di malumore e Nord lo ha percepito. Perciò
gli fece cenno con la testa di seguirlo fino alla sua camera.
Attraversando la folla di Yeti indaffarati e preso
l’ascensore che portava dal piano sotterraneo fino
all’ultimo dove vi si trovava la stanza di Nord, non si
proferi parola tra i due. Era un silenzio che il vecchio del suo
“giovane” guardiano conosceva. Domanda in arrivo.
Per Jack quel momento era un dejavù. Quell’attimo
in cui Nord chiude la porta a chiave e si rivolge a lui, proprio come
due anni fa, ponendogli una domanda “Chi sei tu Jack
Frost?” ,lo porto indietro con la mente, ma la domanda non fu
la stessa di due anni
fa.
Nord: Che cosa vuoi Jack
Frost?
Jack: Come facevi a..! – il ragazzo non fini la
frase poiché interrotto dal vecchio
amico.
Nord: Dimentichi che io sento tutto…in
mia
pancia.
Jack: Già...come
dubitare.- Dice ironicamente.
Un attimo di silenzio tra i due e riprende a parlare Jack.
Jack: Io…ecco…so che può
sembrarti strano, ma sento che mi manca
qualcosa..
Nord: Di cosa parli?
Jack: Proteggere i bambini..si è lo scopo della
mia vita ma sento che vorrei…-jack esita e riprende il
discorso. – Insomma.. Nord non esiste qualcuno come me?
Ghiaccio..neve..tormente…o che non congeli se lo sfiorassi?
Nord: Capisco che ti senta in colpa per la storia del folletto che mi
hai congelato ma..- Jack, vedendo che il suo amico non riesce a vedere
il punto del suo discorso tirando in ballo una storia come quella di
lui che congela per sbaglio un folletto, lo mandò in bestia,
ma a quel sentimento si sostitui la rassegnazione.
Jack: Non importa..
Nord: Non ti capisco..
Jack: è questo il problema…nessuno può
farlo. Insomma tu hai qualcuno di simile a te..ad esempio la Befana!
Nord : Io e befana ci conosciamo da molti anni ma ci teniamo
in contatto solo per Epifania.
Jack notando l’ottusa mente del vecchio decise di
lasciare perdere e di aprire una delle finestre e di volare via da
qualche parte a congelare qualcosa, il suo unico sfogo.
Nota dell'autrice: Mi scuso tantissimo per le righe e i dialoghi tutti
sballati. Dal 4 capitolo in poi è tutto più in
regola e in ordine. Ancora scusate
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Capitolo 2 *** Quando cade la neve ***
Capitolo 2: Quando cade la neve.
Arrendelle, quando cade la neve cede i colori che le dona la primavera dando posto a un tappeto bianco. Al verde rigoglioso delle foglie degli alberi, prati che risplendono dei sette colori dell’arcobaleno con varietà di fiori diversi e al candido colore verde azzurro del mare si sostituiva un colore che di colori non aveva niente ma era tanto soffice e fresco da far sorridere chiunque. In quel grazioso paese situato all’interno di un fiordo, d’inverno i piccoli lasciavano le lezioni per giocare fuori. Anche ai più grandi allietava il cuore alla vista della neve bianca. A tutti tranne a una persona. Nei giardini imbiancati del suo castello, Elsa stava facendo una passeggiata con la sorella Anna. Che tentava invano di imparare a pattinare sul ghiaccio sotto lo sguardo amorevole della sorella maggiore, che si guardava attorno serena, salutando i giardinieri che spalavano un pò di neve e i sudditi. Era una regina amata e ammirata da tutti, ma non era una regina totalmente felice. Cercava il pezzo di cui sente la mancanza da quando era nata. Qualcosa o qualcuno che la faccia sentire completa, a suo agio con se stessa senza essere pericolosa. Pur avendo l’amore di Anna e l’ammirazione del cognato Kristoff nell’ultimo periodo era stressata e spaventata. Perché in quei mesi a Elsa si presentavano corteggiatori, figli di re di paesi confinanti che venivano a chiederle la mano. Non era amore e lei lo sentiva. Sentiva che i matrimoni che le erano stati proposti servivano per il regno. La regina però non ha mai accettato nessuno di questi perché era in grado di sostenere il suo regno da sola, ma un giorno questa sua convinzione decise a crollare. UN tale di nome Lionel, principe di un regno lontano le chiese la mano. Lionel, notò Elsa, era diverso da tutti. La guardava in un modo molto più dolce e umano. Se le tendeva la mano non temeva di morire di freddo. Elsa lo apprezzò molto e dopo mille rifiuti e incertezze decise che era giunto anche per lei l’ora di arrivare al matrimonio e dare un erede al regno. Questo era uno dei suoi tanti doveri a cui doveva adempiere. Non amava Lionel, ma sentiva che quel ragazzo con le lentiggini e buffi capelli castani un po’ arruffati avrebbe allietato le sue giornate. Le nozze erano fissate per il 26 Dicembre, ma le paure e i dubbi sul futuro la tormentavano. Congedò Anna e passeggio per un boschetto dietro il castello da sola. Non ha mai amato nessuno, ma avrebbe voluto farlo. Trovare qualcuno che la capisse e fosse simile a lei era un suo sogno oltre a quello di correre mano nella mano con sua sorella. Canticchiò una melodia a lei familiare giocando un po’ con la neve creando pupazzetti di neve. Erano le tenebre e la luna cominciava a farsi vedere ed era piena. Uno splendore. Tutta bianca e grande. Doveva tornare al castello, ma il pensiero del continuo chiacchiericcio del matrimonio la portava a voler tardare ancor di più. La luna l’abbracciò in un fascio luminoso e inizio a nevicare. Questa volta era opera sua. Quello spettacolo, di un cielo totalmente nero punteggiato da stelle e dominato da una luna piena le diede un tale piacere e quiete che le sue sensazioni si tramutarono in graziosi fiocchi di neve che danzavano nell’aria.
•Però ad un certo punto la luce si fece più intensa e…calda. Senti i piedi staccarsi dalla terra. La luna si stava facendo sempre più grande…spaventosamente grande. Stava accadendo qualcosa, aveva paura ma una voce la tranquillizzò “ Avrai un’opportunità e sceglierai” le disse la voce. Non era sicura ma sentiva provenisse dalla luna. Chiuse gli occhi e quando li riapri si trovò in un vortice di immagini e colori. Per lo shock svenne e quando riapri gli occhi si ritrovò in un letto. Un grande e robusto vecchio con la barba lunga e sopraciglia nere e folte, vestito di rosso attendeva il suo risveglio. “Buongiorno madamigella”
•Elsa: Dove mi trovo? Chi sei?
•“ Che maleducato. Puoi chiamarmi Nord. E ti trovi al polo nord, la mia casa. “
•Elsa non sapeva come comportarsi. Non sapeva se fidarsi nonostante la cortesia che quel vecchio le stava dando.
Elsa: Io…sono Elsa...Regina di Arrendelle.
Nord: Lo so, la stavo aspettando vostra altezza.
La ragazza spalanca gli occhi incredula.
Elsa: Io..Io non capisco! Devo tornare al castello da mia sorella! Non posso stare qui.
Nord: Altezza non temete e non disperate. Se siete qui è perché è stato voluto da colui che chiamiamo “uomo della luna”.
In quel momento la bionda ricordò gli attimi prima di svenire. La luna. Quella voce. Che succedeva? Che voleva significare “ Avrai un’opportunità e sceglierai”?
Nord si avvicinò al tavolo ai piedi del grande letto...troppo grande e largo per una persona normale. Prese una teiera e con l amano le fece gesto se desiderava del tè. Elsa mantenne i suoi modi regali ed eleganti anche da scossa e stordita rifiutando l’offerta del vecchio.
Nord: Siete di un’eleganza impeccabile.
Elsa stette in silenzio ignorando il commento.
Nord: Non so nemmeno io perché il mio “collega” l’abbia fatta venire in quest’epoca.
Elsa: Epoca?
Nord: Si, ci troviamo in un tempo diverso dal vostro, mia signora.
Elsa: Voglio tornare a casa...da mia sorella!!- Le pareti stavano cominciando a ghiacciarsi sotto l’occhio stupefatto di Nord. Notò gli si ghiaccio perfino il tè.
Nord capendo che la regina voleva uscire da quel posto a tutti i costi pure con la forza , corse fuori dalla porta e la chiuse a chiave.
Nord: Mi spiace Altezza non volevo riservarle questo trattamento , la libererò appena avrò parlato coi miei guardiani! – disse nord cercando di essere persuasivo attraverso la porta.
Elsa: FATEMI USCIRE DI QUI!!- Gridò attraverso la porta. E in quel lasso di tempo il legno della porta cominciò a congelarsi anche dall’altra parte.
Nord: Oh mamma...Che fare adesso?? - Nord saltellava sulle punte nervoso e agitato agitando le mani come una donnetta.
IL vecchio scappò nel suo studio e raggiunta l’ampia scrivania situata davanti al grande globo tirò una leva familiare , con quella leva creò il richiamo per i guardiani.
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Capitolo 3 *** Lo sguardo di due occhi ghiacciati. ***
La fabbrica di Babbo Natale oltre a gestire i preparativi del Natale doveva gestire pure una ragazza molto arrabbiata pronta a sfondare la porta. Nord faceva avanti e indietro per il suo studio pregando che i guardiani arrivassero in fretta prima che Elsa potesse riuscire a uscire. Non che non fosse abbastanza forte da contrastare una ragazza con poteri di ghiaccio , ma perché egli era un galantuomo e non sapeva come sistemare questioni con signorine e per giunta regine furiose.
Nel frattempo nel palazzo di Dentolina , nascosto tra le montagne dell’asia le fatine facevano continui viaggi di andata e ritorno per portare soldini ai bambini e deporre i dentini al loro posto. Dentolina impegnata a contemplare due canini da lei ritenuti perfetti , alza gli occhi e nota che nel cielo splendeva l’aurora boreale. Non era un fatto naturale , ma un avviso di guai da parte del polo nord.
Fischiò a una decina di fatine “ Voi venite con me!” e intraprese il viaggio. Volando a metà strada notò una buca di Calmoniglio. Anche lui stava rispondendo all’ Sos.
Dentolina : Chissà se Jack e sandman lo hanno notato. – Affrettò il volo e le sue fatine si impegnarono a tenerle testa.
Mancava poco e si intravedeva Il palazzo di Nord. Con la coda dell’occhio vide Jack volare verso di lei. Non potè fare a meno di arrossire. La sua cotta per Jack era evidente a tutti. Una volta che Jack l’ha raggiunta si accostò a lei e volarono insieme. Varcarono la porta di corsa insieme a Calmoniglio decisamente più veloce.
Jack: Nord!!- Chiamò.
Nord: Quassù! – Rispose all’appello. Seguirono la voce fino al secondo piano. Tutti gli Yeti erano che davano le spalle e Nord in prima fila con aria preoccupata, Sandman era insieme a lui. Aveva recepito per primo il messaggio.
Jack: Mi vuoi spiegare cosa succede?
Nord non parlò , ma con il dito indicò agli amici la porta dove Elsa era chiusa. Gli altri non potevano sapere che cosa ci fosse li dentro ma ad allarmarli fu il ghiaccio che fuoriusciva dalla stanza e continuava ad espandersi. L’elemento si intensificava sempre di più e tutti tranne Nord si misero in guardia.
Calmoniglio: Che diavolo di bestia hai rinchiuso li dentro?! Una specie di Yeti ?!
Dentolina: Manca poco che sfonda la porta..!- era intimorita e si nascose dietro a un Jack preoccupato e incuriosito da quel fenomeno e dalla creatura ancora non vista all’interno.
Nord: Non è come credete amici miei..
Calmoniglio: Sarà forte, ma quelle bestie non sono furbe quanto i conigli. – Quel commento attirò l’attenzione degli Yeti dietro di lui.
Calmoniglio: Senza offesa ragazzi…
La porta stava per cedere ai colpi dati dall’interno.
Dentolina: Che creatura mostruosa..
Jack: State in guardia…
Nord: Non è necessario combattere lei-! Nord fu interrotto dal rumore del portone che cadeva a terra. All’impatto si sollevo un polverone che non permetteva ai presenti di vedere di fronte a loro.
Jack tese il bastone in posizione di attacco contro l’intruso aspettando che la polvere si dissolvesse.
Una figura esile cammino esitante verso di loro.
Calmoniglio: Alla faccia dello Yeti…- Sbalordito dalla scena che gli si presentava davanti.
Dentolina: è…è Bellissima..- Spalanca la bocca.
Sandman non potendo parlare si limitò a incrociare le dita come una ragazzina sognante e far spuntare un cuore sopra la sua testa.
Jack che prima teneva gli occhi concentrati chiusi in due fessure , li rilasso scrutando la figura sinuosa e perfetta davanti a se. Capelli biondo cenere. Occhi azzurri e grandi, come i suoi. Le ciglia lunghe che li incorniciavano. Le guance rosa su una pelle chiara come la neve e una bocca piccola e carnosa. Il semplice abito bianco a sirena con una piccola coda dietro valorizzava il corpo perfetto. Lei era perfetta. La ragazza più bella che abbia mai visto in 300 anni. Abbassò il bastone. La sua bocca era leggermente aperta.
Elsa era titubante nel ritrovarsi una scena cosi strana. Una marea di Yeti , un coniglio enorme, Un nanetto dorato , una ragazza per metà colibri e…lui. Un ragazzo che apparentemente sembrava avere la sua età e i capelli d’argento quasi come i suoi. Alto e snello. Che la guardava meravigliato. Gli occhi di ghiaccio di entrambi si incontrarono , erano attaccati e non volevano saperne di guardarsi. Ma elsa non poteva permettersi di stare li a fare la bella statuina, il suo sguardo si contrasse e preparò a scagliare il ghiaccio contro quelle creature. Tese il braccio come se avesse lanciato un oggetto. Tutti schivarono l’attacco tranne un povero folletto che rimase bloccato e solo gli occhi potevano muoversi.
Jack: GHIACCIO!?
Saltò alla destra della sua avversaria a debita distanza.
Jack: CHI SEI?!
Elsa non lo guardò ma rimase in posizione di attacco indecisa se rispondergli o no.
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Capitolo 4 *** Faccia a faccia ***
Jack: Chi sei?! Rispondi?!
Elsa alla fine si decise a
rivolgergli uno sguardo. Uno
sguardo felino ma allo stesso tempo turbato, indeciso su cosa dover
fare.
Nord: Altezza non vogliamo farle
del male!
Alla parola
“altezza” gli altri abbandonarono per un
attimo le loro posizioni dicendo in coro allo stesso tempo
“altezza?”
Jack continuava a non capire.
Elsa: Devo tornare a casa!-
Ringhia lei.
Nord: La prego. Siate ragionevole.
Le garantisco che
troveremo un modo per riportarla indietro. Vi prego…
Elsa abbassò le braccia
e rilassò le mani.
Rimase in piedi col capo
abbassato. Combattuta su cosa
fosse giusto fare. Fidarsi o no?
Era stanca. Tanto stanca. Il
ghiaccio che si stava
sciogliendo sul soffitto ricadeva sotto forma di gocce
d’acqua che le bagnavano
il vestito e i capelli, ma lei non ci diede peso. Gli occhi le si
chiudevano da
soli. Si era affaticata troppo. E la paura che provava non era
d’aiuto. Una
nevicata cadeva sulle teste dei guardiani e uno strato di ghiaccio si
stava
formando sul pavimento. Jack era scioccato sui poteri di quella
ragazza.
Lei…era…come lui! Voleva farle tante domande.
Confrontarsi con lei. Avvicinarsi
a lei..
Le sue riflessioni si interruppero
quando vide il corpo
di Elsa sporgere in avanti. Le corse incontro e
l’acchiappò al volo. Aveva
perduto i sensi. Era cosi leggera. Cosi esile e fredda. Al contatto col
suo
corpo le sue mani non la ghiacciarono e parve , dalla sua espressione
rilassata,
che non le dava fastidio il freddo che il guardiano emanava. Si erano
conosciuti appena e già sentiva che voleva sapere di
più su di lei. Nord cosi
come gli altri, assistirono alla tenera scena.
Jack: Che avete da guardare?
Calmoniglio: Ehehe...non fare il
finto tonto Jack..-Disse
con leggero tono di malizia calmoniglio.
Ignorando i commenti degli amici
Jack prese in braccio
Elsa e si rivolse a Nord.
Jack: Baderò a lei
finchè non si sveglia.
Dentolina: Non credo si auna buona
idea Jack. Una
signorina non gradirebbe essere osservata mentre dorme, per di
più da un
ragazzo.
Jack esitò ma
acconsenti.
Jack: La affido a te.
Dentolina: D’accordo.
Nord guidò il ragazzo
in una stanza da letto con un letto
singolo intagliato nel legno. Poggiarono Elsa e la coprirono con una
coperta
pesante.
Dentolina rimase li accanto a lei
ad aspettare che si
svegliasse mentre gli altri scesero fino allo studio di Nord.
Jack: Ci devi delle spiegazioni
Nord.
Calmoniglio: Jack ha ragione.
Nord: Va bene. – prese
un respiro e riprese a parlare. –
Lei si chiama Elsa. Elsa, Regina di Arendelle. –
puntualizzò.
Nord: Ed è stata
mandata qui per volere di Manny. –
indicando la luna sovrastante. - Non so quale sia lo scopo di tale atto nel portarla
nel nostro tempo,
ma ritengo dipenda dai poteri che possiede.
Calmoniglio: Da quello che le ho
sentito dire, vuole
ritornare al suo paese.
Nord: La sua è una
storia molto travagliata.
Jack: E tu come fai a saperlo?
Nord: Me lo ha detto
Manny…ma nulla di più.
Jack: Beh visto che hai toccato
l’argomento, parlaci di
lei.
Nord: Dovresti chiederlo a lei. Non è cortese
ficcare naso senza permesso.
Jack:
D’accordo…
Jack pregava con tutto se stesso
che la ragazza si svegliasse
al più presto. Era sempre stato un tipo paziente ma ora
tutto stava andando a
farsi benedire. Che gli stava accadendo? Si sentiva come sotto un
incantesimo. Passò
appena mezz’ora. Babbo Natale era preso
nel sistemare tutto prima del giorno X. Calmoniglio costruiva un nuovo
boomerang e dipingeva qualche uovo. Sandman dormiva. E jack era in un
angolino
a fissare un punto vuoto contando i minuti.
Nel frattempo nella stanza dove
Elsa riposava , Dentolina
non poteva fare a meno di ispezionare i denti della malcapitata.
Dentolina: Fanciulla hai dei denti
perfetti.
Ad un tratto gli occhi di elsa si
strinsero. Stava per
risvegliarsi. Le palpebre scoprirono i suoi occhi celesti. Si
limitò a scrutare
il soffitto fino posare lo sguarda sulla fata che volava sopra di lei.
Non si
spaventò, ricordava bene cosa era successo. Si
limitò a sollevare il busto
rimanendo ancora a letto. Notò che il suo vestito era
bagnato.
Dentolina: oh perdonami...ah...eh
ecco…- balbettò la fata
– Qui purtroppo non abbiamo vestiti da donna... Ehm ma te li
procureremo.
Elsa alzò un
sopraciglio, ma al premuroso pensiero di
Dentolina accennò un sorriso.
Elsa: Non devi
preoccuparti…li troverò sola. – Elsa si
alzò dal letto. Girò intorno a Dentolina
ammirandola.
Elsa: Sei…davvero
graziosa.
Dentolina: oh Grazie. –
Arrossi. – Voi invece
sembrate uscita da una favola o meglio...un
sogno.
Elsa rise e disse “
grazie”
Si fissarono per un breve attimo.
Elsa: Tu mi ricordi molto la mia
sorellina.
Dentolina: ah davvero?? E che tipo
è sua sorel-
Interrompe la frase e cambia discorso – Oh no! Non
è importante. Adesso l’aiuterò
a trovare degli abiti.
Elsa: Non è
necessario...guarda.
Un fruscio luminoso avvolse il
corpo di Elsa e poco a
poco il vestito di prima lascava spazio a un abito che Elsa amava in
particolare. Era il primo che creò con la sua magia. Un
abito celeste con un
velo sul retro che brillava come se avesse attaccati tanti diamanti.
Dentolina per la meraviglia si
copri la bocca osservando
la regina cambiare aspetto.
Per la meraviglia di quella scena
la fatina poggiò i
piedi a terra forse per aver dimenticato un attimo di volare.
Elsa sorrise coprendo le labbra
con una mano.
Le due uscirono dalla stanzetta.
Elsa si guardò attorno.
Elsa: Dove ci troviamo?
Dentolina: Questo è il
castello di Babbo Natale. Il
signore grosso e anziano di prima era lui.
Elsa spalancò gli occhi.
Elsa: Babbo Natale? –
fece una pausa. – Ma Babbo Natale è
un personaggio delle storie che si raccontano ai bambini a Natale.
Dentolina: No cara. Ti sbagli.
Esiste. Io, la fata del
dentino. Il coniglio di Pasqua…Tutti noi esistiamo.
Elsa: Perdonami se sono cosi
cinica…sono successe troppe
cose in una sola volta e…
Dentolina: Oh si. Ti comprendo non
è facile da mandare
giu una cosa simile per un’umana.
Elsa: Grazie..- Disse Elsa mentre
si toccava la fronte.
Giunsero alla fine del corridoio
che portava a scendere
delle scale. C’era una ringhiera che affacciva sul globo e da
li si
intravedevano i guardiani in attesa.
Dentolina per farsi sentire
schiari la voce. E i suoi
amici alzarono il viso. Elsa scendeva le scale lentamente sotto gli
occhi pieni
di meraviglia dei guardiani, compreso jack. L’abito che
portava le donava ancor
di più di quello precendente pensò
l’albino. E cosi Elsa si ritrovò faccia a
faccia con i guardiani.
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Capitolo 5 *** Vicini ***
Calmoniglio incrocia le braccia battendo lentamente il piede
sinistro impaziente che la ragazza parlasse.
Calmoniglio: Dunque principessa..
Elsa: Regina..!- Puntualizza la bionda.
Calmoniglio: Aha..-Ride ironicamente - Non c'è molta
differenza...! - conclude.
Elsa: Prego? - Gli occhi di Elsa si fecero severi pronta a dichiarare
guerra a quella specie di bipede.
Nord Per l'ennesima volta cercò di fare da pacere.
Nord: Mia signora, non ascolti le chiacchiere di questo "colora uova".
Calmoniglio: Ehi come ti perm-!- Nordo lo prese sotto le ascelle
tappandogli la bocca.
Nord: Come vede è un coniglio che non sa cosa
significano le buone maniere.
Elsa: Coniglio? A occhio e croce sembra un canguro..
Jack soffocò una risata e per non farlo notare si
girò piegandosi in due.
Calmoniglio si liberò dalla mano di Nord aggiungendo acido -
è identica a te Jack! Mi da un po sui nervi questa
"reginetta". Almeno quanto me ne davi tu.
Elsa cercò di capire chi tra i presenti fosse "Jack".
Non appena scopri l'identità del soggetto in questione si
limitò ad osservarlo piegando leggermente la testa e alzare
un sopraciglio.
Quando Jack ricambiò lo sguardo lei distolse il suo
intimidita senza dare a vedere il suo disagio.
Calmoniglio: Comunque questa..Umana! Riesce a vederci! Mi spiegate
perchè?!
Giusto. Calmoniglio aveva ragione pensò Jack.
Nord camminò al centro dello studio e alzò lo
sguardo alla luna. Come se fosse stato convocato a tenere un discorso
segreto.
Gli stava dicendo qualcosa che gli altri non riuscirono a sentire.
Quando parve che avesse finito di ascoltare i suoi occhi si posarono su
Elsa e poi sui guardiani. Lo sguardo del vecchio si fece serio. Tanto
serio da far preoccupare un pò Elsa.
Nord: Manny dice che lei..sia una leggenda.
I presenti rimasero allibiti.
Nord: Noi 5..siamo considerati dei guardiani ,ma
oltre a noi come ben sapete possono nascere altre leggende..senza che
siano dei veri e propri guardiani. Il fatto che lei riesca a vederci ne
è la prova. Cosi ha detto Manny.
Il silenzio calò dopo il discorso di Babbo Natale, ma fu
interrotto da quest'ultimo.
Nord: I suoi poteri possono eguagliare se non superare quelli di jack...
Jack: CHe cosa?
Nord: Manny però non convoca qui da noi Leggende a caso...ha
detto che..- sospira.- ha detto che..qualcosa si sta muovendo.
Dentolina: Ma certo. Come ha fatto con Jack in passato. Avevamo bisogno
di lui per combattere Pitch.
Nord: Esattamente.
Elsa non capiva i loro discorsi. Tutti quei dialoghi per lei erano un
mucchio di parole senza senso. La sua unica priorità era di
tornare indietro o almeno di fare il modo che sua sorella non si
preoccupi della sua improvvisa assenza.
Jack dopo quella scoperta non sapeva cosa pensare. C'era una presunta
rivale ai suoi occhi. Come doveva comportarsi? Non voleva rivaleggiare
con lei, ma il suo orgoglio lo metteva in guerra con se stesso. Non
voleva allontanarla, ma conoscerla. Non voleva combattere per stabilire
chi fosse più forte , ma essere un amico o..qualcosa che non
riusciva a esprimere.
Jack si mervigliò dei pensieri che stava facendo. Non si era
mai curato di come presentarsi o come presentarsi a qualcuno. Che cosa
gli stava facendo quella ragazza? Manny aveva ascoltato i suoi
pensieri? La ricerca di un essere simile a lui ha portato la luna a
soddisfare questo suo diesiderio? Era invidia ciò che
provava?
A riportare Jack alla realtà fu la voce della diretta
interessata.
Elsa: Io non capico i vostri discorsi. Ma capisco che questo non
è un sogno e sono sveglia. Speravo solo che fosse un incubo
e...
Alla parola "incubo" jack si punse. Non aveva motivo di essere
arrabbiato. Non voleva essere chiamato incubo. Non da lei!
Sbattè a terra la punta del suo bastone con la rabbia nel
cuore facendo ghiacciare il pavimento. Tutti i presenti
saltarono,tranne quelli in grado di volare ovviamente, su
qualche oggetto per evitare di congelarsi i piedi. Tutti tranne Elsa
che non rimase coinvolta. Guardò a terra con i suoi occhi
grandi spalancati per poi posarli su Jack.
Elsa: T-Tu..- Balbettò indicandolo col dito. - Tu sei...!
Jack: Si, sono come te! - Butta a terra il bastone e cammina veloce
verso la ragazza fermandosi dritto davanti a lei. Vicini.
Jack: Ma a differenza di me non sei ancora in grado di controllarlo.Non
alla perfezione almeno..!
Gli occhi della bionda divennero lucidi. C'era qualcuno come lei che
condivideva il suo stesso fardello. I pensieri che la assillavano
svanirono. Le leggende e Arrendelle vennero messe temporaneamente da
parte.
Elsa: Tutta la vita...- Inizia a singhiozzare.- Tutta la vita...l'ho
passata credendo di essere sola..coi miei poteri...-la voce tremante
non le permetteva di parlare e lasciò spazio a un pianto
silenzioso.
Dentolina si accostò a lei poggiandole una mano sulla
spalla.
Jack rimase commosso. La rabbia di prima era sparita. Anche lei provava
gli stessi pensieri e gli stessi sentimenti. Anche lei ha avuto
sicuramente paura del suo dono.
Della solitudine..sopratutto la solitudine. Poggiò entrambe
le mani sulle sue spalle. E la rassicurò con queste parole.
" Non lo sei mai stata".
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Capitolo 6 *** Memorie ***
15
Dicembre.
Era
passato un solo giorno da quando Elsa lasciò il suo regno.
Sicuramente tutti quanti la stavano cercando. Anna la stava cercando e
quel pensiero della sorella minore disperata che la cerca
senza mai trovarla tormentava i pensieri di Elsa. Quando voleva stare
sola si rifugiava nell'osservatorio che Nord le aveva riservato nel
caso volesse cercare un pò di tranquillità.
L'osservatorio era molto grande. Era una torre di altezza notevole che
riservava un panorama cosi splendido diffficile da descrivere con le
sole parole. Era il suo piccolo angolo di paradiso godere di quello
spettacolo. Distese infinite di neve e montagne cosi alte sovrastate da
un cielo rosato e un sole dalla luce debole.
Le
sarebbe piaciuto esplorare quei territori, ma doveva dare
priorità a cose più importanti che fare
passeggiate. Le era giunta voce che tutti i guardiani erano tornati ai
loro "posti di lavoro" come le è stato detto
perciò aveva passato tutto il giorno da sola in quella torre
senza ricevere visite, anche se poco le importava. Dopo avere passato
mezz'ora appoggiata alla ringhiera coi gomiti che sostenevano il viso
si accorse che la noia la stava assalendo. Si volta dietro a osservare
l'interno dell'osservatorio. Girò su se stessa per osservare
le pareti , finestre e pochi mobili . Era combattuta sul cosa stava per
fare , ma in fondo le era stata affidata quella stanza e tecnicamente
poteva farci quello che voleva. Batte un piede per terra creando un
pavimento ghiacciato trasparente. Con le mani guida il suo elemento a
decorare finestre in strambe forme geometriche. Le pareti fecero la
fine del pavimento. Stava trasformando quello che era un osservatorio
buio e disordinato in una sua stanza personale di ghiaccio, cristallina
e bellissima. Ora si sentiva a suo agio, ma mancava ancora qualcosa.
Creò una scultura di ghiaccio e raffigurava Anna, con le
braccia aperte come se stesse aspettando di accoglierla tra
le braccia con uno dei suoi meravigliosi sorrisi. Elsa si
avvicinò a quella semplice, ma importantissima scultura. Le
sue mani si poggiarono su quelle che erano le guance, accarezzandone
delicatamente gli zigomi sospirò in un finto sorriso.
Elsa:
Se non posso averti vicina...mi basta questo. - Confidò alla
statua illudendosi per un attimo che potesse realmente sentirla.. Dagli
occhi cominciarono a scendere le prime delle sue tante lacrime e
cominciò a chiamare il nome della sorella.
Elsa:
Anna...-singhiozza e ripete ancora. - Anna..!
La
paura di Elsa non era solo il fatto di essere scomparsa dal nulla senza
dire niente a nessuno, senza dire niente a Anna. La sua paura
più grande era il cosa potese pensare sua sorella ora che
l'aveva lasciata di nuovo sola a se stessa. L'avrebbe odiata
sicuramente dopo tutti i suoi trascorsi. Se solo ci fosse un modo per
comunicarlea che lei stava bene e che non si è allontanata
di sua volontà. Con un segno magari, con qualsiasi cosa.
Avrebbe fatto di tutto.
Se
Anna stava bene e serena allora lo era pure lei.
La
sua fronte si poggiò su quella della figura
dell'amata sorella.
Nel
silenzio più totale si senti la maniglia della porta
aprirsi. L'improvviso riportò Elsa alla realtà e
si asciugò le lacrime prima di voltarsi. Detestava farsi
vedere piangere.
Finendo
di strofinarsi gli occhi si volta e nota la figura di Jack, stupefatto,
che ammira la stanza fatta di ghiaccio a bocca spalancata.
Jack:
Ma che diamine..! Avanza verso la regina lentamente dando uno sguardo
quà e là a ogni angolo della sala.
Jack:
Ora Nord non potrà più lamentarsi del disordine
di questo posto. - Rise.
Elsa
strinse le labbra guardandosi i piedi senza proferire parola.
Jack:
Beh..- si gratta la testa bianca - Sono venuto a vedere come te la
cavavi...
Elsa
alza la testa e inespressiva osserva il ragazzo.
Jack:
Ma vedo che stai bene rispetto a ieri...
Era
chiaro che Jack voleva aprire una conversazione. Una coversazione che
la bionda non aiutava ad avviare restando nel suo silenzio.
Jack
notando l'indisponenza della ragazza stava per mollare la spugna nel
ritentare a parlarle finchè non nota la statua dietro di lei.
Jack:
Chi è? - Si avvicina.
Elsa:...è
mia sorella. - Finalmente Elsa si fece avanti.
Jack:
Ah allora sai parlare...- La punzecchia.
Elsa
si fece da parte affiancando Jack nel mostrare la sua opera, ignorando
il commento di prima.
Jack:
Devi sentire molto la sua mancanza.
Elsa:
Si.
Jack
annui tra se e se.
Jack:
Ti capisco. Anche a me manca molto la mia sorellina.
Quella
frase catturò l'attenzione di Elsa.
Elsa:
Hai una sorella? - incrocia le braccia chinandosi leggermente verso di
lui.
Jack:
Avevo..- Puntualizzò. - ormai sarà morta da
tanti..tantissimi anni.
Gli
occhi del ragazzo si fecero malinconici. - L'ultimo ricordo che ho di
lei è stato di quando le salvai la vita...- Chiude gli occhi
alzando il viso ricordando quel tragico evento. - Sacrifcando me stesso
per lei..!
Elsa
apri completamente gli occhi spalancando leggermente la bocca per la
confessione del guardiano.
Jack:
Avresti dovuto vedere quanto era spaventata..quando era in bilico nel
ghiaccio che stava per rompersi..- gira intorno alla statua di Anna.
Proseguendo col suo racconto, Elsa lo ascoltava in silenzio.
Jack:
Spero solo che lei non mi abbia odiato...del fatto che l'ho lasciata
cosi presto.
Elsa:
Jack, è un gesto meraviglioso quello che hai fatto. - Gli
poggiò una mano sulla spalla. - Come avrebbe potuto odiarti?!
Jack
le rispose con un sorriso e lei ricambiò.
Improvvisamente
però, Elsa inizia a sudare freddo e tremare. Jack
cercò di capire cosa le stesse succedendo finche non si
accorse che il suo sguardo era rivolto alle sue spalle. Si gira anche
lui e vede chiaramente che sulla parete di ghiaccio si stava formando
un'ombra che lo afferrò dalla caviglia.
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Capitolo 7 *** Guai in vista. ***
In
un attimo fù l'oscurità.
Buio.
Jack
chiuse gli occhi per rassicurarsi. Almeno quello era un buio familiare.
Non aveva ben chiaro cosa fosse successo, ma era certo di aver visto
una mano nera spuntare da dietro di lui e trascinarlo nelle tenebre.
Giu. Sempre più giu. Non doveva avere paura. La paura rende
deboli. E poi , lui era gia morto una volta, non può
ricapitare.
Questi
pensieri lo autoconvinsero che stava andando tutto bene, almeno sperava.
Sentiva
ancora quella sensazione di cadere senza toccare la fine , sempre se ci
fosse. Fu in quell'attimo che Jack capi. Capi che quel baratro oscuro
rappresentava le sue paure, infinite a quanto pare. Tutti temono
qualcosa, e lo si tiene nascosto come un gioiello prezioso gelosamente
custodito in uno scrigno senza farlo toccare a nessuno. Solo noi
possiamo aprire quello scrigno e decidere se osservare e non fare nulla
o agire. Jack non ha sempre agito ma ha sempre fatto del suo meglio per
rendersi piu forte possibile. Si chiedeva quale fosse la cosa di cui
aveva maggiormente paura in quel momento,ma i suoi pensieri non
poterono piu svilupparsi perchè il suo corpo urtò
violentemente a terra. Si contorse per il dolore tenendosi la testa e
le gambe. Si girò a pancia in su aspettando che il dolore
passasse. I suoi occhi si aprino. Era ancora buio pesto. Tanto scuro da
illuderlo quasi che fosse cieco. Doveva trovare un modo per uscire da
quell'inferno. Non era mai capitato di trovarsi in una situazione
simile tanto che cominciò a credere che sarebbe rimasto li
per sempre. La paura si impossessò di lui. Che cosa ne
sarà di lui?
Improvvisamente
senti un suono che quasi gli si gelò il sangue,
più di quanto non lo fosse già. Nell'aria per
brevi tratti udi un ruggito quasi soffocato. Lo sentiva di fronte a
sè. Si avvicinava a lui. L'oscurità impediva di
intravedere cosa fosse fino a quando poco piu di due metri si
intravidero due luci bianche. Più il suono del ruggito si
avvicinava più quelle luci facevano lo stesso. Le luci si
muovevano in una particolare andatura, un pò a destra e un
pò a sinistra. Le gambe di jack iniziarono a tremare quando
capi che si trattava di qualche strano animale.
Iniziò
a scappare alla cieca senza sapere dove andare, si accorse anche di non
poter volare. Era una situazione disperata. Ogni tanto si girava per
vedere se aveva seminato quella "cosa", ma comprese che lo stava
raggiungendo. Nonostante fosse notevolmente vicina non si capiva quale
fosse la sua forma. L'unico dettaglio erano le luci bianche che
probabilmente erano gli occhi. Quello che era un colpo di coda fece
cadere jack , inerme, pronto ad aspettarsi il peggio. Decise di reagire
puntando il bastone contro la creatura ghiacciandola per un breve
attimo.
" Oh Jack non sei cambiato di una virgola"
Jack: Chi ha parlato?!
Il suo interlocutore scoppiò in una risata sadica.
" Hai la memoria corta vedo.Non riconosci la mia voce?" - dice tra un
risolino e l'altro.
Jack: Fatti vedere!- grida con tutta la sua voce.
" E va bene. Non sai giocare agli indovinelli eh? "
Il buio cominiò a schiarirsi un pò di piu. E
colui che Jack si trovò davanti era Pitch.
Jack: Sei tu?!
Pitch: Sorpresa. Contento di vedermi..Jack?
Jack: Non ti è bastata la lezione dell'altra volta?
Pitch: Oh mi addolora molto che non sei contento di vedermi mio caro.
Jack: Non ho tempo da perdere Pitch! Vedi di farmi uscire da qui o
altrimenti..
Pitch fece il finto spaventato agitando le mani.
Pitch: Sennò che fai...
Alle spalle di Pitch si udivano i passi della creatura.
Un fumo grigio usciva dalle sue narici gigantesche e una fila di denti
affilati bianchissimi sconfiggevano l'oscurità.
Jack indietregiò con il cuore in gola. Che cosa aveva fatto
Pitch?
Pitch: Incantevole vero?
Il mostro affiancò l'uomo nero svelando la sua vera forma.
Delle enormi corna spuntavano da sopra la testa. Il corpo formato da
scaglie nere dure come la roccia. Le ali graffiate , anch'esse nere e
un pò grigiastre, impazienti di prendere il volo.
Un drago nero.
In quel momento Jack stava iniziando ad avere davvero paura.
I draghi non erano mai stati menzionati da quando era un guardiano.
Pensava fossero solo creature di storie mitologiche.
Pitch: Non vogliamo ancora farti del male jack..-ride.- QUello che
voglio è che porti un messaggio a quei ridicoli
dei tuoi amici guardiani...
jack: Cosa vuoi Pitch?! - provò a fare la voce grossa per
non far capire il terrore che stava provando.- Lo sai che non puoi
più fare nulla sui bambini! Loro non ti temono!
Pitch: Forse hai ragione...ma devi sapere jack che in questi anni ho
riflettuto molto..e ho capito che non mi importa più essere
l'incubo di quei marmocchi.No..Ciò che voglio è
solo vendicarmi di tutte le umiliazioni e di tutte le sconfitte!!
Jack: Lo sai che qualunque cosa tu faccia, andrà a finire
come l'ultima volta!
Pitch: è qui che ti sbagli Jack l'ultima volta ho sbagliato
perchè ero da solo e i tempi non erano maturi.
Ride sadico.
Pitch: Ma adesso siamo in due e il momento è finalmente
quello giusto!
Jack: Non capisco!
Pitch: Lo capirai presto. Ops il mio tempo è quasi
scaduto...! Prima che vada..Jack..guardati le spalle
perchè..sopratutto a te farò pagare un prezzo
molto,molto,molto..molto salato!A presto.
Nemmeno in un battito di ciglia Jack si ritrovò nella stanza
di Elsa, quella prima di incontrare Pitch. Era a terra sdraiato e Elsa
era accanto a lui con Nord che aspettavano il suo risveglio.
Nord: Ti sei ripreso!
Jack: Cosa mi è successo?
Elsa: Non lo so ma ad un tratto sei svanito sotto il pavimento,come se
fossi stato trascinato e un attimo dopo sei tornato qui incosciente.
Jack a quel punto ricordò tutto, ma a distrarlo fu un
abbraccio di Elsa. Quell'atteggiamento lo lasciò a bocca
aperta. Non gli dispiaceva affatto.
Elsa: Ho avuto paura per te...
Jack: Ehi tranquilla..pensavi forse me ne sarei andato senza aver
finito di parlare con te?
Elsa sorrise e si tirò una ciocca di capelli dietro
l'orecchio.
Jack però non poteva stare li tra le nuvole.
Jack: Nord...ci sono guai in vista!
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Capitolo 8 *** Giuramento ***
Nord: Un drago?- sobbalza.
Jack: Si. E si sta preparando ad attaccarci con quell'affare.
Nord: Cattivo...cattivo..cattivo auspicio.
Jack: Spiegati..
Nord tardò a rispondere. Rimase assopito nel suo silenzio a
pensare e pensare.
Elsa non poteva che assistere impotente. Non poteva intervenire con le
parole poichè non sapeva bene cosa stava accadendo.
Nord: I draghi...ragazzi miei...sono creature che portano sciagura e
disgrazia. In passato gli uomini li combatterono ma..!
Elsa. Aspetta! - Lo interrompe Elsa.
Elsa: Vuoi forse dirmi che sono esistiti davvero? Voglio dire...non
esistono al mondo prove o segni del loro passaggio sulla terra!
Nord: Questo è quello che coloro che li hanno combattuti
hanno voluto far credere.
Jack: Vuoi darci delle spiegazioni?
Nord: In passato, solo un drago, portò caos e disordine tra
gli uomini. Il suo nome era Rhunte, un gigantesco drago le
cui scaglie erano del colore del cielo notturno. I suoi denti
spezzarono diverse vite , le sue ali abbatterono abitazioni con folate
di vento e con il suo fuoco nero rubava le anime e i cuori di
chiunque gli capitasse davanti. Seminò il caos per tre
giorni consecutivi senza mai fermarsi, senza mai dare riposo agli
uomini.
Elsa e Jack dissero insieme, " Ma è orribile.."
Nord: Solo un giovane e una principessa trovarono il coraggio di
sfidarlo. Essi non avevano grandi capacità di
combattimento...
Jack: E allora come fecero a sconfiggerlo?
Nord: Non lo so..nessuno sa come andò realmente e come
fecero a sconfiggerlo...sappiamo solo che ne sigillarono l'anima e
deposto il corpo nelle profondità marine.
Elsa: Ma allora...se quello che dici è
vero...Rhunte..è tornato e qualcuno lo ha risvegliato!
Jack: Pitch...dannato.
Nord: Il drago non si sottomette a nessuno,nemmeno a un suo presumibile
benefattore.
Elsa: ciò che mi chiedo..è..come abbia potuto
questo,Pitch, a trovare l'anima sigillata.
Nord: L'anima di Rhunte venne sigillata all'interno della cripta di
colui che lo uccise,colui che oggi chiamiamo San Giorgio.
Jack: Pensavo che la storia di San Giorgio fosse solo un mito.
Nord: Non è mai capitato di parlarne per questo non lo
sapevi. E sei un guardiano da pochissimo tempo..non eri ancora stato
informato.
Jack: Ho capito...quanti segreti eh?-sospira grattandosi la testa. -
Dunque quell'infame ha trovato l'anima di Rhunte e lo ha risvegliato...
Elsa: Perchè gli uomini hanno cancellato nel corso dei
secoli l'esistenza di questa creatura?!
Nord: Beh..nessuno avrebbe voluto che la storia si ripetesse. L'unico
modo,per evitare che qualcuno potesse liberare Rhunte, era il
nasconderrne l'esistenza e tramutarlo in leggenda.
Elsa: è assurdo...
Nord: Pitch ha violato il segreto, ed essendo anch'egli un
guardiano...sarà punito amaramente.-Nord ad un certo puto
cominciò ad accarezzarsi la barba e riprese a parlare. Nord:
E ora si spiegano molte cose.
Elsa: Del tipo?
Nord: La storia si sta ripetendo!
Jack: Eh?
Elsa: Nord, mi stai spaventando.
Nord: Massi! Tutto combacia..TU e JACK!
Elsa: io e jack cosa?
Nord li prese tutti e due poggiando su ognuno una mano sulla loro
spalla.
Nord: Siete coloro che potranno combatterlo!
Jack: Cosa?? Che diamine dici?? Come fai a dirlo?!
Nord: La mia pancia!
Jack: Certo..come dubitarne! - dice sarcastico.
Nord: Jack..Elsa..da questo momento in poi..dovrete unire le forze e
sostenervi a vicenda..
Elsa: Cosa ? I-i-Io non capisco...! Cosa c'entro io in tutto questo?!
Nord: Se Rhunte sarà debellato tu,Els, tornerai
nel tuo paese Natale. Manny ti ha mandata qui per aiutarci..ma se il
drago vincerà trascenderà lo spazio e il
tempo,come suo potere..e sarà capace di distruggere il tuo
regno.
A quell'affermazione tremò. Non poteva soppotare che la sua
Arrendelle,terra di cui era regina, venisse ditstrutta. Che razza di
sovrana poteva essere. Ma la paura si impossessò di lei. La
paura di fallire. La paura di non farcela e di vedere i suoi cari
sterminati. Incrociò le mani tentando di calmarsi,ma invano.
Quel sentimento di terrore fece si che spuntassero delle stalattiti dal
soffitto e dal pavimento. Jack tentò di calmarla.
Jack: Ehi!- la prese per le spalle,ma la bionda non dava reazione.
Jack: Calmati!
Elsa: COME PUOI DIRMI DI CALMARMI?! HO PAURA! -urlò.
Iniziò a nevicare violentemente quasi da creare una tempesta
in quella stanza.
Jack: PENSI DI RISOLVERLI COSI I TUOI PROBLEMI?! - rispose con lo
stesso tono di lei.
Elsa era sorpresa. Nessuno le aveva mai urlato contro prima d'ora. Non
sapeva cosa dire.
Jack: Non è ne con la paura ne coi troppi pensieri che
sconfiggi le avversità.
Poggiò una mano sulla guancia della ragazza.
Jack: Non permetterò che il mio mondo finisca.
Le dita la accarezzavano dolcemente.
Jack: Non permetterò che il tuo paese finisca.
Ed infine arrivò a sfiorarle gli occhi azzurri che stavano
per lacrimare.
Jack : E sopratutto..mai permettero che ti venga fatto del male.
Elsa: Me lo puoi giurare?
Jack: Lo giuro.
In quel momento una sensazione di calore pervase il
cuore,palpitante, di Elsa. Era dolce e forte allo stesso
tempo. Cosi forte che il ghiaccio circostante quasi si tinse di rosso.
Si perse negli occhi di Jack e giurò a se stessa
che quegli occhi non avrebbero mai conosciuto il dolore.
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Capitolo 9 *** Una regina triste ***
1212
16
Dicembre.
Quel
giorno al palazzo di Nord venne a fare visita Calmoniglio,evaso
momentaneamente dalla pittura degli ovetti di pasqua, venne a trovare
l'amico Nord anche se in realtà aveva un doppio fine che non
aveva a che fare con l'avere notizie in più su Pitch. Il
coniglio di Pasqua anche se aveva avuto dei diverbi con la bella regina
di neve in realtà era venuto a fare visita sopratutto a lei
per potere ammirare ancora la sua figura. Nessuno aveva dubitato un
secondo sul fatto che Elsa potesse essere davvero una leggenda,
qualcuno con un minimo di occhio e sale in zucca ci arrivava da solo.
In oltre Calmoniglio era venuto anche per Jack, per osservare come se
la cavava alle prese con una donna splendida e glaciale come lui. Non
era passato inosservato l'interesse del "giovane" guardiano albino nei
confronti di Elsa. Tutti credevano che si stesse innamorando di lei o
interessando al suo potere. Non c'era risposta concreta da dare
poichè vi erano ben altri problemi. Il fatto di Jack e Elsa
faceva parte della cronaca rosa in mezzo a quella nera, Pitch.
Calmoniglio:
Ehi Nord! Sei qui?
Sale
le scale in attesa della risposta.
Cerca
l'amico "anziano" per il palazzo e infine nel laboratorio degli Yeti.
Lo trovò li a lavorare come un matto per recuperare il
lavoro rimasto indietro. Nord: Calmoniglio Benvenuto!
Calmoniglio: Scusa l'intrusione veccho mio..come va?
Nord: Non c'è male...potrebbe andare meglio! - Sorsegia una
tazza di caffè, più grande del normale.
Calmoniglio: Hai un aspetto orribile. - Gli fa notare le grandi
occhiaie. - Come stanno jack e la ragazza?
Nord: Come stanno? Si divertono ecco come stanno. E io qui a lavorare.-
Brontola
Calmoniglio ride beffandosi di lui.
Calmoniglio: Si divertono?
Nord: Si. - martella un chiodino sul braccio di un robot giocattolo. -
Poco fa Elsa si era offerta di darmi una mano, ma le sue mani delicate
non sono fatte per questo lavoro e l'ho lasciata andare. Il
caffè però me lo ha fatto lei. - Mostra al
coniglio vantandosi.
Calmoniglio: Ti accontenti di poco eh?
Nord: Il pensiero conta.
Calmoniglio: Ehehe..voglio vedere la faccia della regnetta appena vedra
queste. - Mostra al vecchio due uova di Pasqua colorate.
Nord: Oh...sei stato gentile calmoniglio. Non dovevi..- Allunga le mani
per prendere le uova.
Calmoniglio: Alt! - Ritira le mani. - Non sono per te Vecchio!
Nord: Le hai fatte per Elsa?
Calmoniglio: è solo un pensiero...
le conserva nel piccolo taschino sul retro.
Calmoniglio: Ora lei e jack vanno d'accordo?
Nord: Oh si. Da ieri quei due non fanno che parlare e girare per il
palazzo.
Calmoniglio: Mi domando cosa accadrà da qui in poi..visto la
piega che stanno prendendo le cose.
Nord: Dobbiamo mantenere la calma e non farci prendere dal panico. Non
sappiamo come muoverci,quindi non ci resta che aspettare la mossa di
Pitch. Fino a quel momento..lasciamo quelle due rondinelle volare
spensierate. - Alluse a Jack e Elsa.
Calmoniglio: Spero vada tutto bene.
Nord: Anche io.
Mentre i due guardiani erano alle prese con le loro chiacchiere. I due
oggetti della loro conversazione stavano fuori dalle mura della
fabbrica a passeggiare in riva a un lago ghiacciato. A giocare con la
neve e creare sculture.
Elsa: Indovina cos'è questa?
Agita le mani in precisi movimenti. Elsa stava giocando con jack a una
specie di " indovina chi" con le statue di ghiaccio.
Jack si portò le dita al mento scrutando l'opera.Poggiandosi
il bastone sulla spalla pensava.
Jack: è....Nord in Pigiama...e si sta grattando le chiappe??
Elsa rise.
Elsa: Si, l'ho visto stamani.
Jack si tenne la pancia per le risate.
Jack: Hai mandato il suo duro lavoro in fumo - continuò a
ridere.
Elsa: Eh?
Jack: Massi. Da quando sei qui ha cercato di mantenere una certa
immagine ai tuoi occhi - cerca di calmare la risata. - E ora ha perso!
Elsa: Non è carino Jack.
Jack: Okey la smetto.
Riprendono a camminare lungo il telo dell'acqua che si ghiacciava al
loro passo. I loro poteri si univano in una danza di luce e cristalli.
La loro sintonia si riversava nei loro poteri. Quello che non potevano
esprimere con le parole lo facevano con il ghiaccio.
Jack: E quindi..tua sorella è proprio un terremoto di
ragazza.
Elsa: Già. Ma è grazie a lei che mi sono salvata.
Jack: Ha un grande cuore..come te. Non è roba da tutti i
giorni sapere che con il tuo amore hai sciolto il ghiaccio di tua
sorella.
Elsa: I nostri mondi non sono poi cosi diversi.Vero?Magie..leggende..
Jack: No,infatti.
Si guardarono dritti e fissi negli occhi.
Jack: Se tutto questo finirà,nel
senso...cioè..Pitch e il resto...
Elsa: Si?
Jack: Hai mai valutato l'idea di restare qui...- deglutisce
pesantemente. - Al polo Nord...- Deglutisce in modo ancora
più pesante esitando a parlare.Distoglie lo sguardo
imbarazzato - magari..con me?
Elsa non potè fare a meno di emozionarsi e di far diventare
porpora le sue guangie pallide, ma a quel sentimento cosi dolce si
sostitui la tristezza.
Elsa: Jack, io..non posso restare qui.
Jack: Perchè mai?
Elsa gli da le spalle.
Elsa: Sono una regina..ho delle responsabilità nel mio
paese.
Jack si era dimenticato che la sua adorata bionda era una Regina,ma
questo non gli fece perdere la speranza e continuò a
insistere.
Jack: Non dobbiamo per forza restar qui al polo Nord! Possiamo scappare
da qualche parte...Insieme!
Il cuore di lei iniziò a palpitare con violenza.
Jack: Andremo ovunque tu desideri!
Elsa: Jack..
Jack: Saremo solo io e te...io e te! - Si avvicina a passo
sicuro a lei. La sua fronte bianca si poggia su quella di Elsa,fredde
entrambe,ma cosi calde per loro. I loro nasi si sfiorarono le punte.
Elsa sapeva cosa stava per fare jack e non poteva permetterlo.Non
poteva illuderlo. Non cosi.
Elsa. JACK! -Lo zitti a malincuore.- Io..presto mi sposerò!
Jack: Che cosa?
Elsa: Questo,Jack. Io sono una Regina e ho delle
responsabilità laggiù.
Jack non potè rispondere. Quella frase lo lasciò
spiazzato. Gli si era appena dichiarato. Gli aveva appena mostrato il
suo desiderio di rimanere con lui.
Elsa: Jack..Parlami...ti prego. M-Mi dispiace!
Jack: N-Non devi scusarti. Alla fine saremo anche simili..ma siamo
troppo diversi. Io sono eterno e tu una mortale..
Gli occhi di Elsa divennero lucidi. Sapeva di averlo ferito nel peggior
modo possibile.
Elsa. M-Mi dispiace...-Le lacrime iniziarono a incorniciare le guance.
Jack si allontanò a passo veloce da lei e iniziò
a volare chiamando il vento. Si sentiva cosi stupido e in imbarazzo.
Non doveva farlo pensò. Con che faccia l'avrebbe guardato
ora che l'aveva pure congedata in quel modo.
Da sola in mezzo alla neve. Le lacrime di Elsa prima di toccare terra
si trasformavano in fiocchi di neve. La felicità. Si
domandava se avrebbe bussato pure alla sua porta. Essere regina l'ha
portata a un infanzia di studi e rinunce. Non era quello che voleva
fare nella vita,ma lla fine solo lei poteva tenere occupato il
trono.Lei e nessun altro. A quel punto Elsa acnora con le lacrime agli
iniziò a intonare una melodia per scacciare via il
pianto,che non voleva saperne di andarsene.
Elsa: "" Dovrò..soffrire ancora un pò!""
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Capitolo 10 *** Il mio centro sei tu. ***
I piedi non avevano intenzione di muoversi e compiere i passi. Un vento
gelido le scompigliava la lunga treccia bionda,una testa tenuta bassa a
guardare un punto vuoto della neve che stava cadendo. Le mani che prima
erano chiuse in due pugni,erano rilassate,rassegnate. La bocca era semi
aperta e qualche volta era bagnata dalle lacrime salate. Doveva
asciugarsi quelle lacrime da sola,perchè nessuno poteva
farlo al posto suo. Nessuno. Ne Anna ne tantomeno il suo futuro sposo
Lionel. Soltanto il guardiano che le aveva avvolto dolcemente
il cuore con la sua neve poteva toccarla. Ma lo aveva ferito. Lui non
la perdonerà mai più. Non la
proteggerà mai. In fondo doveva cavarsela da sola. I suoi
genitori le hanno sempre insegnato che nella sua condizione non poteva
permettersi di affidarsi a nessuno.Suo padre in particolare glielo
ricordava spesso.Ma sua madre?
Elsa: Madre mia...-Le parole di Elsa erano soffocate tra i singhiozzi.
Sua madre,come suo padre, l'aveva lasciata sola a se stessa troppo
presto. Troppo presto per poterle confidare il nome del suo amato.
Troppo presto per chiederle consigli sull'amore. Non è
potuta crescere in modo normale come le altre ragazze. Elsa crebbe da
sola. Rimproverava spesso sua sorella per il fatto di sapere tutto
sull'amore,ma in realtà nemmeno lei aveva ben chiaro cosa
significhi. In quel momento si sentiva la persona piu sfortunata al
mondo. Nata per essere regina,possedere poteri magici,rimanere orfana
precocemente,proteggere la sorella da se stessa,e ora aveva capito di
non potere coronare il suo amore anzi che non potrà mai
farlo.
"Povera Piccina" - una voce roca si udi nell'aria,prima silenziosa.
Elsa: Chi ha parlato? - Elsa si allertò.
" Cosi sola..." - Un fruscio nero di polveri scure le girava intorno.
" Cosi forte..." - Continuava a girargli intorno quasi fosse un
fanstasma.
" E cosi bella.." In un attimo la terra ghiacciata iniziò a
spezzarsi in due. Elsa non fece in tempo a spostarsi e si
ritrovò aggrappata disperatamente ai bordi dello strapiombo.
Le sue mani non ressero il suo peso e si lasciò cadere
nell'oscurità.
Quando toccò terra ad attutire la caduta fu della sabbia
nera che la sorreggeva,attenta a non farla cadere,quasi fosse una gemma
preziosa.
Elsa: Dove sono?
Un uomo alto e avvolto da un buio quasi perenne si fece avanti,Pitch.
Pitch: Piacere di conoscervi vostra altezza,io sono Pitch.
Elsa boccheggiava terrorizzata,iniziò a indietreggiare. Non
aveva mai incontrato Pitch di persona ma i racconti su di lui e quello
che aveva fatto la spingevano a stargli lontana.
Elsa: I-Io..N-non...!
Pitch: Oh non dovete avere paura mia cara! - La sua voce sembrava calma
ma in essa era ben percepibile il male e che voleva ottenere qualcosa
da lei.
Elsa: TI HO CHIESTO DOVE MI TROVO! - Elsa cercò inutilmente
di scacciare la sua paura con tono autoritario. Era tutto vano
però,Pitch si rafforzava grazie alla paura e lei lo sentiva
sulla sua pelle che era diventata d'oca.
Pitch: Perdonatemi,che maleducato!- Si portò una mano sulla
fronte in modo finto e teatrale.- Siete nella mia dimora.
Elsa si guardò intorno,la sua dimora era una gola scavata
nella roccia scura piena di scale che portavano chissà dove.
Indietreggiò ancora finchè non si
ritrovò la schiena poggiata a una colonna cadente a pezzi.
Pitch la raggiunse e accarezzandole il mento con un dito le
sussurrò. - Voi lo sapete che io voglio qualcosa,vero?Lo
avete capito..non site una stupida.
Elsa: Si..certo ma...-Esità cercando di mantenere
una voce priva di tremolio. - Non so cosa tu voglia...!
Lo sguardo di quel guardiano le dava i brividi. Era pieno di bramosia.
Pitch: Io-voglio-TE! - Scandi apposta le parole.
Elsa: MAI! - Si divincolò dalla presa dell'uomo nero ma
inutilmente perchè Pitch la sbattè violento
contro il muro.
Elsa: Perchè mai dovrei servirti?!
Pitch: I tuoi poteri mia cara..!
Elsa: No...no..!
Pitch: Devi sapere che il tuo amichetto,Jack,tempo fa ha rifiutato la
mia allettante proposta di combattere al mio
fianco...però..ci sei tu adesso!
Elsa: Lasciami!!
Pitch: Non capisco da dove vieni ne tanto meno cosa c'entri tu coi
guardiani...ma una cosa è certa...non sei un normale essere
umano...e questo è P-E-R-F-E-T-T-O!
Elsa: Non accetterei mai di collaborare con uno come te,schifoso verme!
Pitch: Regna nell'oscurità con me,Elsa. Regna con
me,combatti i guardiani al mio fianco e risparmierò la tua
adorata sorellina da tante sofferenze!
Elsa: NON AZZARDARTI A METTERE IN MEZZO ANNA!
Pitch: Io posso fare tutto...sarebbe allettante farla "morire di
paura".- Ride sadico.
Elsa tremava come non mai. Mantenere la calma in un simile momento era
impossibile. Gridava nella sua mente aiuto,ma nessuno si sarebbe
accorto in tempo della sua assenza.
Pitch: Ti lascerò tempo per decidere. Sei un elemento troppo
prezioso per il mio piano.Mi rincrescerebbe molto la tua morte.
La lasciò andare,libera dalla sua stretta. Elsa si
lasciò cadere a terra coi brividi. Davanti a lei spuntarono
fuori dal terreno due sbarre d'acciaio che la imprigionarono.
Elsa: Anna...!-disse incurante della sua prigione.
Pitch soddisfatto del suo lavoro cominciò ad allontanarsi da
lei.
Elsa: Jack....Aiutami.
17 Dicembre.
Nella fabbrica di Nord tutti erano impanicati per la
scomparsa di Elsa. La notte tutti la passarono nell'ansia
più totale.
Nord: Non hai proprio idea di dove possa essere andata?
Jack: Ti ho gia detto che non lo so!
Nord: Ma come puoi dirlo se eri con lei tutto il giorno?!
Jack: NON LO SO!- Gli grida.
Jack si grattava insistentemente la testa,facendo avanti e indietro per
la stanza. Era nervoso e preoccupato. Non si dava pace. L'aveva cercata
tutta la notte ma di Elsa nessuna traccia,ne impronte,nulla! Non poteva
essersi allontanata per la loro discussione. Non doveva scappare in
quel modo. Jack si sentiva terribilmente in colpa,doveva prima
scortarla al sicuro invece che andarsene e lasciarla sola.
Dentolina: Ragazzi,io come una strana sensazione. Pure le mie fatine lo
affermano.
Calmoniglio: Di certo non è scappata. Non credo sia una
traditrice,pronta a voltarci le spalle.
Dentolina: E allora dove può essere andata?
Jack continuava senza sosta a mangiarsi le unghie cercando di mettere
insieme i pezzi del puzle. La sua testa si fermò un'attimo
di riflettere quando si ricordò le parole di Pitch,".Jack..guardati
le spalle perchè..sopratutto a te farò pagare un
prezzo molto,molto,molto..molto salato!"
Allora il suo corpo fu immobile e gli occhi fermi spalancati.
Jack: Oh no..!
Quello che stava pensando non gli piaceva per nulla. Provò a
immaginare Elsa sotto qualche tortura psicologica di Pitch. O peggio
toccata da Pitch. Giurò a se stesso che se l'avesse solo
sfiorata,non si sarebbe risparmiato minimamente a torturarlo o
peggio..ucciderlo.
Nord: Cosa c'è?
Jack: Brutto Bastardo!!- Ripetè tra sè e
sè.
La collera di jack era immensa. Corse verso una delle finestre e
volò via senza dare spiegazione ai suoi amici che lo
seguirono preoccupati del suo comportamento ancora ignari di tutto.
Anche se avevano avuto quella discussione,Jack non si perdonava di
averla lasciata sola.Indifesa preda di Pitch. Le aveva promesso di
proteggerla per sempre.Quello era un vincolo che non avrebbe mai
rifiutato. Elsa era diventata il suo cuore,che anche se aveva smesso di
palpitare,solo grazie a lei stava battendo ancora. Lei...era il suo
mondo. Lei era sempre stato tutto ciò di cui aveva
bisogno,per quanto quei sentimenti erano impossibili da essere colmati.
Jack: Il mio centro..sei tu.
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Capitolo 11 *** Sacrificarsi ***
Nota
dell'autrice: Ed eccoci qui all'undicesimo capitolo. All'inizio ubitavo
che sarei riuscita a scrivere cosi tanto per paura di creare una storia
poco originale. Ringrazio di cuore i lettori e chi segue i capitoli.
Aspetto i vostri commentini e godetevi il capitolo :3
Jack
volava più veloce del solito. Richiamava nella sua mente il
vento supplicandolo di farlo arrivare in fretta e in tempo. Dietro di
lui la slitta di babbo natale,con a bordo i
restanti guardiani,che cercava di tenergli testa sforzando le
renne ad andare più svelte. Jack non si era ancora preso la
premura di spiegare il suo comportamento. Non c'era tempo per le
spiegazioni. Si doveva solo volare e basta.
Intanto
nelle profondità delle tenebre,Pitch ha avuto notizie dai
suoi incubi a forma di destriero,che i guardiani stavano venendo da lui.
Pitch:
Magnifico. Le cose si sistemeranno più in fretta del pevisto.
Soddisfatto
e lieto della notizia percorse la rampa di scale in discesa. Diretto
alla cella della sua prigioniera.
"
Tienila lontana da Frost" - Rimbomba l'eco di una voce. Quella del
drago.
Pitch:
Non deve preoccuparsi di questo,Padrone. - Espresse sicuro di se.
"
Guardiano,non do seconde possibilità. Spero per il tuo bene
che andrà tutto come pianificato." Dopo aver puntualizzato
quest'ultima frase,Rhunte, tacque e di lui non si udi piu niente.
Pitch
non era del tutto sicuro della riuscita del suo intento
finchè non sarà sicuro della risposta di Elsa e
della misfatta di jack. Rhunte aveva il suo scopo e Pitch il proprio.
Vendicarsi di Jack usando Elsa e ristabilire parte dei suoi poteri
perduti. Lo scopo di Rhunte era ben diverso e non gli era ben chiaro.
Pitch:
Buondi,altezza!
Elsa
era rannicchiata in un angolo. Il suo viso era sciupato e gli occhi
circondati da due occhiaie non indifferenti. Non aveva chiuso occhio
tutta la notte. Era molto stanca,ma la paura non le dava tregua. Aveva
fame ed era assetata,cosi assetata che il corpo tremava. Avrebbe potuto
usare il suo ghiaccio per poi scioglierlo e quindi bere,ma comportava
uno sforzo enorme. La stava riducendo allo stremo pur ottenere
una risposta affermativa. Pitch non demordeva e decise di escogitare
qualche altra tortura. Apri il cancello. Elsa non si mosse. Si
limitò a tenere abbassato il viso,sperando che quel mostro
andasse via.
Pitch:
Guardami. - Le ordina.
Elsa
non obbedisce.
Innervosito
da quel comportamento L'uomo nero non esita a costringerla
tirandola per i capelli. Quella presa le stava facendo male,ma non
aveva intenzione di dar lui la soddisfazione di gemere dal dolore.
Stette in silenzio a guardarlo con occhi pieni di collera. Lo malediva
ogni volta che lo vedeva.
Pitch:
Mi stai facendo perdere la pazienza.
Dopo
il loro primo monologo Elsa non si degnò mai di rispondere
alle sue domande. Non fiatò mai in presenza di Pitch. E
ancora adesso,ora che i nervi di Pitch stavano crollando, insisteva a
non fiatare. Il silenzio. Ecco cosa si meritava.
Pitch
strinse i denti e al segnale di quella sfida nei suoi confronti le
sbattè la testa violentemente contro il muro. Una riga di
sangue usci da sopra la fronte,fino a toccare le labbra carnose. Elsa
non sopportava il sapore del sangue e tenne le labbra serrate. La testa
le faceva male. Quella botta la stordi molto.
A
questo punto doveva tentare il tutto per tutto. Le sue mani si
ricoprirono di ghiaccio,non era certa della buona riuscita del suo
gesto estremo,ma doveva tentare,doveva far sapere a Jack,sempre
se la stava cercando,dove si trovava. Spinse via Pitch
allontanandolo con delle stalattiti e ne approfittò per
lanciare una lancia di ghiaccio sul soffittò. La lancia
trapassò la roccia e si frantumò in aria tra
mille pezzi di luce. Elsa sperò anzi pregò che il
suo sforzo non era stato vano. La magia le tolse le poche forze che le
rimanevano a tirarsi su da sola. Cadde a terra inerme. Era coscente,ma
ridotta quasi a un vegetale. Pitch si tolse di dosso i cunei di
ghiaccio che lo tenevano fermo al muro e non esitò a pensare
di vendicarsi su Elsa. Lei non poteva più difendersi ormai.
Lui era furioso. Era certa che l'avrebbe uccisa. Chiuse gli occhi e
aspettò che le venise inferto il colpo di grazia.
Mentre
la sventurata ragazza cercava di resistere a quella tragica
situazione,i guardiani la stavano disperatamente cercando.
Pitch
aveva cambiato il luogo del suo vecchio nascondiglio. Perciò
non riuscirono a trovarlo. Si fermarono per far riposare le renne, e
approfittarono della calma per chiedere a Jack spiegazioni. Nessuno
fiatò alla terribile ipotesi del guardiano. Non c'era nulla
da dire se non pregare che Elsa fosse viva e vegeta.
Dentolina
si lasciò cadere a terra e si portò una mano alla
bocca.
Dentolina:
S-sono passati appena due giorni...secondo voi è ancora...!-
interruppe la frase non appena i suoi pensieri cominciarono a lavorare
su una ipotesi peggiore.
Nord:
Elsa...
Calmoniglio
tirò fuori le uova che aveva colorato per la
bionda. Le guardò tristemente. Tante volte aveva provato a
immaginare la faccia meravigliata di lei nel vederle. Le sue orecchie
si abbassarono e gli occhi diventarono lucidi.
Calmoniglio:
Non eravamo con lei...
La
situazione era critica. Il peggio era nella mente di tutti.
Jack
buttò a terra il bastone e con tutto se stesso si
lasciò andare a un urlo di rabbia misto a disperazione. Si
inginocchiò dando le spalle ai suoi amici. Le lacrime
stavano arrivando finchè l'attenzione della sua coda
dell'occhio venne catturata da qualcosa. In lontanaza era chiaramente
visibile una nuvola di polveri brillanti che ricordavano il ghiaccio
frantumato.
Lentamente
jack si alzò in piedi. I guardiani seguirono il suo sguardo
e lo notarono.Quello
strano fenomeno sbucava da sotto la roccia di una montagna rocciosa che
sorgeva di fronte al mare a un paio di chilometri da loro. Sembrava un
fuoco d'artificio fatto di..Ghiaccio!
Jack: è lei! - Jack richiamò il vento per
vibrarsi in volo.- Svelti!
Tutti gli obbedirono. Dentolina preferi volare con le sue ali accanto a
jack,Nord,Calmoniglio e Sandy montarono sulla slitta.
Calmoniglio iniziò a preparare il suo boomerang e Nord
reggendo le redini con una mano sguainò una delle sue
sciabole.
Riuscirono a entrare nel nascondiglio grazie alla crepa che il ghiaccio
aveva creato,ma non era abbastanza grande da poter far penetrare la
slitta. Prima scese Jack seguito da dentolina,sandman e Calmoniglio.
Purtroppo Nord a causa del suo corpo grande e grosso non riusci a
passare e rimase incastrato.
I quattro si lasciarono cadere fino alla fine del piccolo tunnel
capitanati da Jack.
Pitch prese elsa nuovamente dalla testa,tirandole i capelli,il suo
esile corpo era come paralizzato. Non riusciva a muovere gli
arti,nulla. Gli occhi si aprirono in una piccola fessura,vedevano
Pitch. Ad un tratto però si spostarono a guardare dietro le
spalle del guardiano scuroi. Lui era li. Jack stava in piedi Con il
volto inorridito per quella scena raccapricciante.
Jack: ALLONTANATI DA LEI!!! - gli corse contro lanciandogli la sua
magia per allontanarlo. Jack gli venne addosso spingendolo via col
ghiaccio . Pitch cercò di teletrasportarsi ma l'albino non
gli dava tregua. Decise di contrattaccare in sella a un destriero
oscuro.
Nel mentre,Dentolina e gli altri guardiani raggiunsero elsa.
Calmoniglio: Che cosa ti ha fatto?!
Elsa voleva rispondere,ma le forze mancate glielo impedivano.
Dentolina: La porto via io! Voi aiutate Jack!
Sandy e il coniglio seguirono l'ordine e congedarono La fatina
che,goffamente teneva per i fianchi elsa,si alzò in volo
verso l'uscita,ma venne intercettata da uno degli incubi si Pitch.
Dentolina: Lasciateci stare! -La fata era incapace di difendersi in
quel momento.Non poteva far cadere elsa e peggiorare le sue
condizioni,ma la fortuna la aveva assistita. Nord,che era prima rimasto
bloccato riusci a farsi strada nel passaggio, cadde schiacciando gli
esseri neri che molestavano Dentolina.
Nord: Eccomi qua!
Dentolina: Grazie al cielo sei tu!
Nord: Che è successo alla regina?!
Dentolina: Non lo sappiamo! L-L'abbiamo t-trovata cosi!
Nord: Mantieni la calma. Portala via di qui,andatevene più
in fretta e lontano possibile. QUi ce la vedremo noi!
"Non credo proprio!" - apparve all'improvviso Pitch seguito da Jack.
L'uomo nero rubò Elsa dalle mani di Dentolina.
Jack: Vigliacco! Lasciala andare!
Pitch: Altrimenti? - lo sfidò.
Jack: Ti-farò-a-pezzi!- disse stringendo i denti. Era
furioso.- Non la deve toccare nessuno....NESSUNO!
All'improvviso sopra le spalle di Jack si creò una figura
bianca. Quasi fosse la sua ombra,ma non lo era. Non aveva le sue
fattezze. Da quel poco che si intuiva indossava un'armatura
apparentemente medievale e una spada. L'unico segno che lo
contraddistingueva erano le luci d'argento all'altezza degli occhi. La
figura allungò la grande mano.
Pitch indietreggiò.
Pitch: Che cosa hai fatto Jack?!
Jack non rispose. In realtà era in una specie di trans e
parlottava tra se e se queste parole " La voglio...ed è
mia...solo mia"
Pitch era cosi concentrato nel capire l'essere davanti a sè
che quest'ultimo gli rubò Elsa.
Jack,sempre in trans,allungò le braccia e come se gli fosse
stato ordinato accolse Elsa reggendola in braccio. Mentre Pitch veniva
allontanato sempre più.
Nord ne approfittò per acchiappare i due e portarli via.
Era il 18 Dicembre. Ed erano passate appena due ore da quando i
guardiani salvarono Elsa e la portarono al sicuro.
Le sue condizioni non erano serie e tutti tirarono un sospiro di
sollievo.
La regina non si era ancora decisa a svegliarsi. I suoi occhi chiusi
,che prima contratti come se fosse preda di un incubo, erano
adesso rilassati e in pace.
Dentolina e Jack le stettero accanto aspettando che si svegliasse.
Dentolina: Ce la siamo vista brutta,vero?
Jack: Già.
Dentolina: Posso chiederti come hai fatto? Intendo
dire...quell'essere...come lo hai creato?
Jack: Io non lo so. Non ricordo bene. So solo che sentivo un
irrefrenabile voglia di tenerla al sicuro. Poi il buio.
Dentolina: Capisco. Parleremo con Nord di questo. Ora riposa e non
preoccuparti,Jack. Hai fatto tanto.
Jack: Non andrò via finchè non si sveglia.
Dentolina sapeva bene quello che stava provando jack. Lo
guardò languidamente. In quel momento considerò
Elsa una donna molto fortunata. Perchè aveva quello che lei
non aveva. I sentimenti di Jack.
Dentolina: L'amore..vero Jack?
Jack: Che? - la guardò sbigottito.
Dentolina fece un sorriso forzato e chiaramente malinconico.
Dentolina: Sei innamorato di lei.
Jack: i-io...non so cos-!
Dentolina gli poggiò una mano sulla guancia.
Dentolina: Tu la ami. Non negarlo a te stesso.
Jack: Che ne sai? Tu sai cosa significa....amare?
Dentolina: Significa,donarsi a quella persona. Cioè se lei
è felice lo sei pure tu. Se lei sta male lo sei anche tu.
Anteponi la tua felicità alla sua.
Jack: Io...!
Dentolina: Tu provi questo per lei.
Jack stette in un primo momento in silenzio.
Jack: Si. Vorrei tenerla sempre con me.
Dentolina: Vedi?
Jack: Tu come fai a sapere tutto questo?
Dentolina non sapeva come rispondere. Non c'erano spiegazioni. Non
voleva darne,non a parole almeno. Sapeva che il suo sentimento non era
ricambiato. Non odiava Elsa. Non era gelosa di lei. Lo aveva capito da
tempo,che il cuore di ghiaccio di Jack poteva trovare rifugio in un
altro cuore di ghiaccio. Nella sua mente però
cominciò a emergere un desiderio che voleva esaudire.La fata
avvicinò il suo viso a quello di Jack e lo baciò.
Il guardiano di ghiaccio spalancò gli occhi. Non gli era
capitato mai di ricevere un bacio. Non sapeva bene come comportarsi
tanto che rimase fermo e immobile con gli occhi aperi osservando
dentolina confuso.
Quando si allontanarono ci fu un silenzio imbarazzante per jack.
Dentolina: Grazie per avermi permesso di conservare questo ricordo.-
disse toccandosi le labbra.
Jack: Io..!- venne zittito da lei con un dito sulle labbra.
Dentolina: Va tutto bene jack. Io lo sapevo di non avere speranza. E
sono felice per te che hai trovato la tua persona speciale da
proteggere.
Jack strinse le labbra.
Jack: Mi dispiace solo di avertelo fatto capire..cosi.
Dentolina ride.- Sei perdonato jack frost! -scherzò.
Dentolina: Ora credo che andrò ad aiutare Nord. Natale
è alle porte.
La fata volò via in fretta senza far parlare jack. Chiuse la
porta dietro di sè. Rimase un attimo ferma aspettando che le
lacrime smettessero di scendere.
Jack intanto era ancora stordito da quello che era appena successo. Si
grattò la testa scompigliandosi i capelli bianchi. Si
chiedeva se si era comportato in modo giusto con Dentolina. Non le ha
saputo dire nulla per confortarla e si sentiva in colpa. Ma quando i
suoi occhi si posarono su Elsa tutto cambiò. Ancora pensava
a come comportarsi con lei dopo la loro ultima conversazione.Era cosi
bella che l'avrebbe guardata dormire per ore. Con le dita le
accarezzava gli zigomi. Gli venne in mente quando gli disse che si
sarebbe sposata. Iniziò a capire che non sarebbe stato lui a
toccarla e..baciarla. Il pensiero che sarebbe andata avanti con
qualcuno che non era lui lo faceva impazzire. In quel momento avrebbe
potuto fare come Dentolina.Rubarle un bacio. Ma non voleva ferirsi
più di quanto non facesse già solo standole
accanto.
Jack: Dentolina...io e te non siamo poi cosi diversi...!
Jack moriva dalla voglia di baciare Elsa,ma il suo desiderio era quello
che lei fosse sveglia che magari lo ricambiasse. Perciò si
limitò a poggiare la testa sulla fronte di lei.
Giurò che sarebbe rimasto cosi fino al suo risveglio.
Perchè quando lei si sveglierà lui le
starà lontano. Si lui e Dentolina stavano vivendo le stesse
sofferenze. Se ami qualcuno,e non puoi avere quella persona,lasciala
andare per il suo bene.
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Capitolo 12 *** La festa ***
Da
due giorni il regno festeggiava il tanto atteso ritorno della sua
regina. Per le strade i bambini salivano sulle spalle dei loro padri
per ammirare le decorazioni e le esibizioni per strada in onore di
Elsa. Le strade di arrendelle mai erano state adornate di tanti colori.
I mercanti offrivano gratis assaggi ai loro banchi. I petali di rose
venivano lanciati per le strade in pietra fino a formare un vero e
proprio tappeto. Quella gioia,il sentimento del suo popolo,che
festeggiava il suo ritorno, stupi molto elsa che osservando dalla
finestra della sua camera attendeva notizie dei guardiani. Non era
festa per lei. Per lei da qui iniziavano le preoccupazioni. In primis
la sicurezza della sua terra e in egual modo la impensieriva jack. Da
quando l'aveva vista tra le braccia di Lionel non si fece ne
vedere ne sentire. Nessuno di loro a dire il vero. Che fossero
arrabbiati con lei? Pensava spesso tra se se.
A
riportarla alla realtà fu Anna,che piombò come un
lampo nelle sue stanze senza bussare,insieme a una cameriera che
reggeva una scatola che conteneva il suo abito per la festa.
Il
ballo in onore della regina era quella stessa sera,ma Elsa non era
proprio in vena di festeggiamenti anche perchè le era stato
riferito che doveva essere annunciato il suo fidanzamento con Lionel.
Era tutto pronto e organizzato nei minimi particolari. Lo detestava
tutto questo. Piu volte ha cercato di innamorarsi di Lionel. Quel
ragazzo era molto dolce con lei e sapeva comprenderla e rassicurarla
quasi fosse un fratello.Solo un fratello ecco cosa era per lei
nient'altro,ma la politica non la pensava diversamente.
Intanto
tra le montagne che sovrastavano Arrendelle le 5 leggende camminavano o
volavano da giorni alla ricerca del tumulo di san giorgio.
Nord
teneva una mappa datagli tanto tempo fa dal diretto interessato
anni,anni e anni fa.
Tutti
proseguivano in silenzio finche Nord non si fermò facendo
sbattere calmoniglio,dietro di lui,contro la sua schiena.
Nord:
CI siamo!
Si
trovarono davanti a una grande roccia fastragliata di rovi e erbacce.
Nord scostò il fogliame ripulendola completamente.
Jack:
Una pietra?
Calmoniglio:
Abbiamo fatto tutta questa strada per un masso?!
Nord:
No signori! QUesto è un mascheramento. Al di là
di questa pietra ci aspetta il nostro amico.
Jack:
è amico tuo!- Lo corresse Jack.
Nord
si chinò verso una pietra e la tocco con la mano e
recitò dei versi.
"Iddio
mi ha mandato a voi per liberarvi dal drago: se abbraccerete la fede in
Cristo, riceverete il battesimo e io ucciderò il mostro "
Quando smise di parlare la pietra vibrò e si
spostò da sola verso sinistra.
Nord: Entriamo.
Indica la caverna buia e umida dinanzi a loro.
Gli altri 4 erano titubanti nel seguire il compagno,intimoriti da
quel'aria silenziosa e fredda che usciva dal tumulo,ma vinsero le mille
esitazioni e seguirono il vecchio.
Nord: Non abbiate paura.
Scesero in profondita delle piccole ma lunghissime scale.
Più entravano in profondità più si
avvertiva il freddo,che dava a tutti fastidio tranne che a Jack.
Camminarono finchè non giunsero alla cripta che
conteneva,secondo le incisioni,il corpo del santo.
Nord: Mostrati a noi San giorgio.
Ci fu silenzio,ma fu spezzato dalla risposta della persona interessata.
Giorgio: Nord...finalmente sei qui.
La voce proveniva chiaramente dalla tomba chiusa.
Nord: Si amico mio. Ho
sentito...o meglio abbiamo tutti assistito al tuo appello.
Giorgio: Ne sono lieto. Era molto che sentivo vibrazioni maligne a me
conosciute.
Nord: Ti siamo grati per il prezioso aiuto che ci hai dato. Anche la
regina elsa,che ora non è qui, le porge i suoi
ringraziamenti.
Giorgio: Avrebbe allietato molto il mio animo vedere la discendente di
Silene.
Jack: Silene? Chi è?
Giorgio: Silene,era la meravigliosa fanciulla che salvai da Rhunte. Era
la principessa,nei secoli passati,di queste terre. La mia adorata
Silene...
Jack rimase in silenzio. Non sapeva cosa dirgli o domandargli.
Nord: Tu sai perchè siamo venuti qui.
Giorgio: Oh si..che lo so. La spettacolo ricomincia,ma con attori
diversi.
Jack: Che vuoi dire?
Giorgio: Rhunte era un drago nascosto in un lago. La gente dei villaggi
di tutto il mondo offriva lui vittime sacrificali per placare la sua
furia omicida. Uccideva tutti e distruggeva tutto. Purtroppo
però,nei giorni che seguivano venne scelta come vittima
sacrificale Silene. Io mi battei con tutto me stesso per salvarla.
Jack: e poi cosa accadde?
Giorgio: Accadde che Io e Silene ci ritrovammo a combatterlo fianco a
fianco. In qel momento non mi importava del drago. Il mio unico
pensiero era di trarre in salvo la mia principessa.
Jack in quelle parole si senti colpito come se stesse parlando di lui.
Giorgio: L'unico modo che avevo per proteggerla era di sacrificare me
stesso per sigillare l'anima del mostro. Negli ultimi secondi della mia
vita,mentre stavo morendo tra le braccia della mia adorata, le
raccomandai di chiudere il mio corpo con la pietra che conteneva
l'anima nera di Rhunte in questo tumulo e di sigillarne l'uscita.
Le mie ultime volontà vennero esaudite subito dopo che emisi
l'ultimo sospiro.
Jack: e il corpo el drago fu pure nascosto...!- continuò
jack.
Giorgio: esatto.
Jack: Ora ho capito perchè Pitch ha rapito Elsa. Rhunte
glielo ha ordinato perchè...vuole....
Giorgio: Perchè vuole consumare l'anima di elsa al posto di
silene poichè al tempo gli fu negato. Rhunte si sta
vendicando su di voi a causa mia.
Jack: E allora fa qualcosa!! Siamo venuti qui apposta per questo!
Nord: Jack!- Lo rimprovera.
Giorgio: Io non posso fare nulla,Jack Frost. Trattenere l'anima di
Rhunte in questi anni mi ha consumato le forze. Non sono in grado di
prendere sembianze terrene e combattere. tutto ciò che sono
adesso è un mucchio di polvere.
Jack: Io non posso crederci! A cosa è servito tutto
ciò? Il tuo racconto? Non lascerò che Elsa venga
uccisa. Io combatterò fino alla fine!
Giorgio: Non è combattendo che vincerai.
Jack: E io Non lascerò che Lei muoia! - Lo
intimidi e lo congedò andandosene fuori dalla tomba.
Nord: Mi dispiace che ti abbia mancato di rispetto.
Giorgio: No..niente affatto..è un ottimo guardiano...ha
capito ogni cosa.
Nord: Prego?
Giorgio: Frost ha capito,in base a ciò che gli ho
raccontato, che per sconfiggere Rhunte..Elsa deve dare la sua vita in
cambio..come ho fatto io in passato.
Nord: Non vi è altro modo?
Giorgio: Temo di no.
Nord: Non avrei mai pensato che le cose sarebbero andate cosi.
Giorgio: Non ci resta che pregare che quei due giovani facciano le
scelte giuste.
Jack si sedette ad aspettare i suoi amici su una roccia sotto un
salice. I lunghi rami gli toccavano i capelli bianchi. si
raggomitolò portando le gambe alla pancia e nascose il viso.
Cosa doveva fare? Perchè Elsa era una leggenda?
Perchè doveva essere la discendente di quella Silene?
Perchè tutto questo doveva ricadere su di lei? Non era
giusto. Avrebbe preferito vederla felicemente sposata,anche se tra le
braccia di un altro uomo, che combattere un drago e sacrificarsi.
La mano grande di Nord e dei suoi amici si poggiarono sulle sue spalle.
Jack: Io torverò un modo per salvarla da questo destino. Non
dovete dispiacervi. La partita non è finita.
Nord: Lo so che non ti arrenderai.
Jack : E allora perchè hai quella faccia da funerale?
Nord: Io? Ma che faccia da funerale? No..Io sono fiero di te.
Jack: Cosa?
Nord: Non ti sei arreso alle parole di San giorgio. Hai insistito a
trovare una nuova via. E io voglio crederti. Io ti aiuterò a
cercare quella via.
Jack era sbalordito. Era sicuro di sentire parole di cosolazione e di
arresa alla realtà dei fatti.
Nord: Sei il migliore dei guardiani,Jack. Siamo tutti con te...ed Elsa.
Dentolina : Lo giuro.
Calmoniglio: Lo giuro.
Sandy diede segno di giuramento con la mano sul petto.
Jack: Voi.siete...il massimo.
Nord si schiari la voce.
Nord: Ora parladno di discorsi più leggeri. Stasera ci
saranno dei festeggiamenti speciali per la regina.
Jack: E quindi?
Nord: Non ti andrebbe di vedere Elsa ?
Jack: Meno la vedo...e meglio è per me.. E anche se
andassi...la vedrei insieme al suo futuro sposo,Lionel. Per lei sarei
solo...jack Frost lo spirito di ghiaccio.
Dentolina: In effetti non è bello sapere che lei puo vederti
e non può parlarti...la prenderebbero per una pazza che
parla da sola.
Jack abbassò tristemente lo sguardo.
Nord: E se ci andassi,non da jack frost ma come " persona"?
Jack: Mi prendi in giro?
Calmoniglio: Nord hai bevuto della vodka di troppo!
Nord vedendo accorgendosi di non essere preso
seriamente,tirò fuori dal suo colletto rosso una collana.
Una collana rossa adornata da piccole rampicanti verdi di vischio con
un pendente piccolissimo verde,era uno smeraldo.
Jack: Cos'è?
Nord: Questo è un dono che mi fu dato tanto tempo fa da una
persona a me cara.
Gliela porse.
Jack: E cosa ci dovrei fare?
Nord: Se ingoi la piccola pietra verde puoi diventare un mortale per
circa 4 ore.
Jack: COSA?
Gli occhi di Jack si illuminarono e le mani inconsciamente iniziarono a
stringere la collana come un tesoro prezioso.
Nord: Non ho mai voluto usarla poichè non ho mai avuto
desiderio di tornare anche se per poco tempo un mortale.
Jack: questo è...fantastico Nord!
Nord: Ma rammenta Jack...dopo che sarà scaduto il tempo
tornerai un guardiano e non si ripeterà più
l'incantesimo. Perchè questo ciondolo è unico al
mondo. Non esistono repliche.
Jack: Mi stai dicendo che ho solo una possibilità di essere
mortale?
Nord: Esatto.
Jack: Perchè mi permetti di farlo?
Nord: Ho visto come soffri anzi..tutti noi lo abbiamo visto. E penso
che tu,Jack, ti meriti una possibilità con Elsa anche se per
poco. Dille tutto quello che vuoi. Se puoi stringila più che
puoi,come un vero essere umano.
Calmoniglio: Effettiamente è ingiusto che tu non possa
provare a conquistarla,mentre quel rampollo del suo fidanzato non ha
fatto nulla per averla.
Jack ascoltò le parole di calmoniglio. Era titubante. Si era
promesso di starle lontano,ma ora che si stava presentando un'occasione
più unica che rara non ne era tanto sicuro. Avrebbe sofferto
di sicuro dopo lo spezzamento della magia,ma se era per sentirsi
più simile a lei o anche più adatto a lei per
poco tempo.....anche la peggiore delle torture poteva essere un
paradiso.
Jack si decise. con l amano avvicino la pietra e lentamente la
ingurgitò. Dopo che la inghiotti si senti soffocare. Come se
qualcosa lo stava strangolando dall'interno. Con gli occhi spalancati
Jack lottava contro quella tortura e cadde a terra.
Dentolina: JACK!! - fece per andare a soccorrerlo ma venne fermata da
Nord,che a differenza dei preenti era calmo.
L'albino si contorceva per il dolore. Mano a mano la sua pelle che era
bianca come la neve stava diventando quasi olivastra. I suoi capelli
che prima erano bianchi erano diventati castano chiaro.
Dopo aver lanciato l'ultimo gemito tutto passò. E l'unico
suono udibile nell'aria erano i respiri affannosi di Jack. Sentiva il
cuore battere a mille. Si toccò il petto stupefatto. Sentiva
il suo cuore! Stava battendo di nuovo! Percepiva il sangue scorrergli
nelle vene e distribuirsi in tutto il corpo. Sentiva...calore. Non
freddo ma calore.
Nord: Ben fatto!
Jack: Non ci posso credere...!
Nord: A partire da adesso hai solo 4 ore. E il ballo è tra
un'ora.
Jack:Devo affrettarmi ogni minuto è prezioso.
Fece per alzarsi in aria ma non accadde nulla.
Jack: Non posso volare!!
Calmoniglio: è naturale..ora sei un umano!
Nord scoppiò a ridere.
Nord: Tranquillo jack ti porteremo noi.
Dentolina: Ti troveremo anche qualcosa da indossare.
Jack si sentiva felice come non mai. L'impazienza vinceva tutte le sue
emozioni. Per tuto il tragitto non fece altro che tenere la bocca ferma
in un sorriso.
Elsa,che era seduta sulla sedia col cuscino di velluto lillà
davanti a uno specchio ovale, era circondata dalle domestiche che la
stavano preparando per la festa. Due i loro le sistemavano i capelli e
una si occupava del trucco. I suoi occhi spesso cadevano sul manichino
che portava il vestito di quella sera. Era bianco con delle scaglie di
diamanti su tutto il corpetto e qualcun'altro sparso per la gonna a
sirena che formavano delle fanstasie. Le spalle erano basse in stile
barchetta,adornate da qualche fiore finto di colore rosa.
Bussò alla porta Anna.
Anna: Sorellina sei pronta?
Anna alla vista di Elsa si incantò. I capelli erano legati
in un tuppo elegante,e le ciocche davanti dei capelli incorniciavano il
viso minuto della bionda.
Era un incanto tanto che fece spalancare la bocca a Anna.
Anna: Sei bellissima!
Elsa: Grazie Anna.
Anna notò nelle parole della sorella un velo di malinconia.
Anna: Sorella mia...che hai? Non sei felice di essere tornata?
Elsa esitò un momento.
Elsa: Certo che sono felice,Anna,che domande.
Anna: eppure sento che qualcosa non ti rende felice..
Elsa: No è solo che...- cercò di inventarsi una
bugia.- ...io ho solo un accenno di emicrania.
Anna: Tutto qui?
Elsa: SI.
Anna: Sicura?
Elsa: Si.
Anna: Sicura sicura sicura sicura?? -Insiste
Elsa : Anna...
Anna: Va bene mi hai convinta.- Mente.
Elsa: E anche tu sei davvero bellissima. Ti trovo più
radiosa del solito.
Anna: Oh grazie sorella. Sai non abbiamo avuto modo di stare un po da
sole e di raccontarci un po di cose.
Elsa: Hai ragione.
Anna: E c'è una cosa che devi sapere.
Elsa: Dimmi.
Anna: Io e Kristoff....
Elsa: Si?
Anna: Aspettiamo un figlio. Diventerai zia Elsa.
Gli occhi di Elsa si spalancarono e divennero lucidi.
Elsa: Ne sei sicura??- La sua espressione tutto d'un tratto si
illuminò commossa.
Anna: Si!
Elsa: Anna.è una splendida notizia.- Le strinse le mani e
l'abbracciò forte. Una nuova vita stava per
nascere.
A quella bellissima notizia si promise che avrebbe protetto il regno
non solo per Anna ma anche e sopratutto per la piccola vita che portava
in grembo. Il pensiero di un bimbo in arrivo scacciò via per
un attimo i pensieri negativi.
Poco dopo,la festa era gia incominciata nel grande salone del palazzo.
Fu permesso pure alla gente comune di prendervi parte. Le ampie
finestre adornate da splendide tende rosse mostravano una notte serena
e la luna che si intravedeva, pareva fosse curiosa di
sbirciare dentro il castello.
La regina fu chiamata davanti al trono.
Elsa con il suo impeccabile portamento e bellezza
incantò l'intera sala.
Il suo viso era illuminato da piccoli orecchini,sempre
diamantati, che brillavano quasi fossero polvere di stelle.
Il suo collo bianco e diafano non aveva nessuna collana. E il vestito
meteva in risalto la sua figura magra ed esile. Lo strascico lungo del
vestito la faceva apparire quasi una sposa.
Avere gli occhi cosi puntati addosso la metteva ancora a disagio,ma si
fece forza e si sforzò di rilassarsi.
Lionel si inchinò al suo cospetto e con uno sguardo dolce
come un cucciolo timidamente si accostò a lei.
Vennero presentati agli ospiti ufficialmente.
" La regina di Arrendelle e il suo futuro consorte Sebastian Nicolas
Lionel."
Lionel: Sono cosi felice che tu sia qui.
Elsa non rispose ma annui timidamente. Non sapeva mai come comportarsi
con lui e ora che c'erano in mezzo i suoi sentimenti per Jack frost le
cose erano ancora più complesse. Lionel non meritava la sua
freddezza,ma non poteva farci nulla. Le veniva automatico comportarsi
cosi.
Elsa scese le 4 scale per poter fare gli onori agli ospiti,impazienti
di parlare con lei.
Elsa annuiva,ascoltava,conversava con l'impeccabile portamento da
regina che portava con se.
Mentre era impegnata in una conversazione con un duca la sua
coda dell'occhio fu catturata dall'immagine alta e snella di un ragazzo
della sua età che la guardava. Lo guardò dal
basso verso l'alto notando che portava l'uniforme di un paese
straniero. Quando gli occhi azzurri della ragazza si spostarono sul
viso,il suo cuore ebbe un sussulto. I suoi capelli non erano bianchi,ma
Castani. Il viso era quello di jack. I denti bianchi e
perfetti,inconfondibili erano i suoi. Era bellissimo. Non poteva essere
lui si ripeteva. Perchè le persone che lo
circondavano,specialmente le fanciulle lo guardavano. E Jack non poteva
essere visto essendo un guardiano.
Iniziò a camminare verso di lei. Elsa era agitata e nervosa.
Il suo scudo di austerità stava per rompersi dinanzi a
quella figura da lei tanto amata.
Si inchinò e le baciò la mano.
" Mia regina..sono contento di potervi rivedere di nuovo"
Elsa: Jack..?
Jack si mise di nuovo dritto e le sorrise a bocca chiusa.
Jack: Mi hai scoperto..!
Elsa: Ti riconoscerei anche ad occhi chiusi.
Si sentiva cosi felice e euforica. Il suo jack era venuto da lei,non
con la freddezza che ha mantenuto negli ultimi giorni,ma con gentili e
disinvolte parole.
Elsa: cosa ti è accaduto?
Jack: Non è importante. Elsa..questa sera anche se per poco
tempo vorrei che tu mi permettessi di ballare con te.
Elsa arrossi.
Elsa : Va bene Jack.
Con la mano fece segno all'orchestra di partire con la musica e il
cantante iniziò a intonare la melodia su quelle note. Un
lento. Niente di più perfetto.
Sotto gli occhi incuriositi degli ospiti,di Anna e Lionel, I due si
posizionarono al centro della sala. Jack le cinse il fianco,lei gli
poggio la mano sulla spalla. Lui l'avvicinò più
del dovuto,tanto che fece scatenare i primi bisbigli e i pettegolezzi
dei presenti,ma a loro questo non importava. Iniziarono a ondeggiare
lenti sulle note della canzone. Elsa si sentiva impacciata si sentiva
incapace di ballare. Non aveva accettato di ballare con nessuno in
effetti. Pestò un piede a Jack.
Elsa: Scusa..!-si morse le labbra.
Jack sorrise e la invitò a salire sui suoi piedi.
Insieme a loro partirono a danzare gli altri invitati.
Jack: Ti va di scappare un pò?
Elsa: Ci vedranno di sicuro se ci allontaniamo.
Jack: Non se lo facciamo ballando cosi...!
Sorrisero entrambi complici. E ballando si avviarono verso la porta che
portava ai giardini.
Nessuno si accorse della loro fuga. Tranne Lione e Anna che
probabilmente li stavano cercando con lo sguardo.
Corsero mano nella mano lontani dalle finestre del castello per evitare
sguardi indiscreti. Si nascosero dentro un capannino destinato al
giardiniere,di fatti era pieno zeppo di attrezzi per curare il giardino
reale.
Elsa scoppiò a ridere insieme a Jack.
Si appoggiò alla porta chiusa e rimase a fissare il suo
adorato rapitore.
Elsa: è cosi mi hai rapita eh?
Jack: Avevo bisogno di allontanarmi da tutti e stare un po con te.
Jack con un dito allentò il colletto dell'uniforme.
Jack: Che fastidi danno questi vestiti!
Elsa: Mi hai evitata in questi giorni...
Jack: Lo so e ti chiedo scusa.
Elsa: Sei perdonato. Avete scoperto qualcosa riguardo Rhunte?
Jack: Di quello parleremo in un altro momento.
Elsa: Perchè?
Jack: Perchè ho bisogno di allontare i pensieri negativi e
avvicinarmi a quelli che mi danno tranquillità.
Elsa: E quali sarebbero?
Jack: Lo sai che sei tu.
Elsa: Perchè sei venuto qui jack?
Jack: Te l'ho detto.
Elsa: No! Voglio che me lo dici chiaro e tondo! Ti sei trasformato in
un altra persona!
Jack: Questo ero io!
Elsa: Eh?
Jack: Queste sembianze..erano le mie prima che morissi.
Elsa: Non sei più un guardiano?
Jack: Solo per i restanti trenta minuti. Poi tornerò come
prima. E questo incantesimo non avverrà mai più.
Elsa: Un mortale? Che bisogno avevi di fare questo?
Jack: Volevo che tu..mi vedessi come una "persona" adatta a te almeno
una volta.
Si avvicina a lei e le cinge i fianchi.
Jack: Vorrei che quando ci tocchiamo,non sia da Elsa la regina di
ghiaccio e Jack Frost,ma solo come Jack ed Elsa. Lo so che sei promessa
a quel Lionel...ma nonostante tutto..io voglio averti..anche solo per
un secondo..io voglio averti.
Elsa: Dopo tutto quello che ti ho detto,tu mi vuoi ancora con te?
Jack: Si.
Elsa: Tu mi ami?
Jack: Si.
Elsa: E non ameresti nessun'altro ?
Jack : Nessuno. Solo te.
Elsa: Puoi giurarlo?
Jack a quel punto non riusci a trattenersi. La bloccò contro
la porta tenendole fermamente i polsi senza farle male e
poggiò la bocca su quella rosea di Elsa.
Le labbra di lei tremavano,non per paura,ma per l'ondata di emozioni
che la stavano avvolgendo. Impazienza,eccitazione e desiderio.
Le sue mani piccole e bianche circondarono la testa di jack e lo
strinse contro di se. I loro corpi aderivano perfettamente l'uno con
l'altro.
Il bacio inizialmente casto iniziò a farsi sempre meno
innocente. Le labbra di jack si posavano sul collo diafano di Elsa
provocandole piccoli brividi di piacere. La bionda apri poco poco gli
occhi e vide che i capelli di jack cambaivano colore tra bianco e
castano e la sua pelle diventava una volta calda e una volta fredda.
Era segno che l'incantesimo si sarebbe spezzato presto. .
Elsa: Ti Amo!
Quelle parole bloccarono Jack che interruppe quello che stava facendo
per guardarla.
Jack: Cosa Hai detto?
Elsa: Io non ho mai amato Lionel! Non sono mai stata innamorata di
nessuno se non di te! Ti amo! Ti amo da morire!
Jack: Non avevo bisogno di sentire altro.- Riprese a premere
violentemente le labbra contro quelle della ragazza ingorda quanto lui
dei suoi baci.
Jack laprese in braccio e la poggiò delicatamente sulla
paglia situata in un angolo.
Le mani,che erano più grandi inc onfronto a quelle di
Elsa,le accarezzavano i polpacci fino ad arrivare a toccare le cosce.
Jack: Fai l'amore con me,Elsa.
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Capitolo 13 *** Torno a casa ***
Nota
dell'autrice: Mi scuso tantissimo per il ritardo del capitolo,ma ci
sono stati parecchi imprevisti quali feste pasquali e influenza che non
finiva più. Ecco qui il capitolo miei cari spero sia di
vostro gradimento :3
Nel
paese di Arrendelle erano giorni che le ricerche della regina Elsa
proseguivano senza sosta per ordine della principessa Anna,che non si
dava pace.
Più
i giorni passavano e più le voci su una fuga volontaria di
Elsa si ingrandivano. Tra i domestici più fidati solo altre
due persone oltre Anna erano certi che Elsa non era andata via di sua
spontanea volontà,Kristoff e Lionel.
Anna
non faceva altro che passare le ore seduta sul bracciolo del trono
appartenente a sua sorella. Giravano tante e tante voci,ma lei non ci
dava peso,ma non riusciva a fare a meno di avere un colpo al
cuorequando le giungevano all'orecchio le più brutali quali
una possibile morte della sorella.
-
Principessa..!- Una domestica le offri una cioccolata calda.
Anna:
Ti ringrazio Bernadette..- La sorseggiò con calma con lo
sguardo perso nel vuoto.
Nella
sala del trono entrò Kristoff seguito da olaf.
Kristoff:
Anna..
Anna
non rispose. Sospirò e basta.
La
cera di Anna non era delle migliori. Le sue guance rosa erano pallide e
gli occhi azzurri erano circondati dalle occhiaie.
Anna:
Tornerà...io lo so!
Kristoff:
Anna..lo so che speri nel suo ritorno..
Anna:
NON SPERO! LEI TORNERA!
Kristoff:
Cerca di essere realista!
Anna:
Come puoi pensare che Elsa ci abbia lasciati senza proferire
parola?!
Kristoff:
Non dico che se ne sia andata...
Anna:
Cosa..? Anche tu..non penserai..!
Kristoff:
Anna,amore mio...sono passati otto giorni. Nessuno l ha vista. Non si
trovano le sue tracce..
Anna:
NO!
Kristoff:
Anna ascoltami!
Anna:
No,tu ascolti me! Le ricerche proseguiranno finchè non la
troveremo,sono stata chiara?! - riprese fiato.- E fino ad allora non
voglio sentire una parola che riguardi una fuga o la morte di Elsa!
Kristoff
era disperato. Moriva dentro vedere la principessa,una volta sorridente
e vivace, stanca e stremata dalla paura.
Olaf:
Lo vuoi un caldo abbraccio,Anna? - Prova a consolarla il tenero pupazzo.
Anna
non potè fare a meno di commuoversi perchè olaf
rappresentava l'amore di elsa.
Anna:
Si Olaf...lo vorrei.
Kristoff: Beh...- si schiarisce la voce. - Dove si trova Lionel ora?
Anna: Si trova ancora con la squadra incaricata a perlustrare le
montagne a sud.
Kristoff e Anna si scambiarono degli sguardi silenziosi.
Anna: Sto bene.
Kristoff: Nelle tue condizioni lo spero per te...e per lui. -
Poggiò delicatamente le mani sul ventre della sua amata.
20 Dicembre.
Nord: Bene cosi Elsa,brava.
Nord stava insengando alla bionda a costruire un modello di robottino
per bambini. Da quando Elsa era stata aggredita da Pitch,jack non
veniva a trovarla praticamente mai nella sua camera a farle compagnia o
a chiacchierare.Si sentiva in colpa davvero. Avrebbe voluto
ringraziarlo per averla salvata,ma non c'è stato modo di
fermarlo un attimo che subito la evitava. Cosi per combattere il
profondo senso di solitudine aiutava a Nord a costruire giocattoli. Il
vecchio era abbastanza contento di averla accanto e di insegnarle il
suo sapere. A lei non dispiaceva la compagnia del vecchio,anzi la
rassicurava quasi fosse un padre o un nonno. Le scappava sempre da
ridere quando si dilungava troppo a parlare dei suoi tempi d'oro quando
divenne Babbo Natale.
Elsa: Nord...!
Nord: Si mia cara?
Elsa: Tu mi trovi una persona cattiva?
Nord smise di dipingere un soldatino e la guardò con fare
interrogativo per quella domanda.
Elsa: Ho bisogno di raccontarti di una cosa..che non ho detto ancora a
nessuno.
Nord: Dimmi mia cara...- Le prese le mani.
Elsa: Vedi,prima che io venissi rapita, io e jack abbiamo avuto una
specie di discussione..cioè voglio dire non abbiamo proprio
discusso...
Nord: Vai avanti.
Elsa: Jack ha..come dire..rivelato i suoi sentimenti per me..
Nord si massaggio la tempia destra con l'altra mano come se volesse
dire " sapevo che sarebbe successo".
Elsa: Ma io..l'ho respinto perchè...sono promessa a
qualcun'altro.
Gli occhi azzurri di Nord si posarono sul soffitto.
Elsa: E da allora lui mi sta evitando...!
Nord: Capisco.
Elsa: Io ero..felice dei suoi sentimenti...come dire...!
Nord: Hai detto a malincuore del tuo fidanzamento..perchè
anche tu ricambi jack.
Elsa arrossi. Non aveva mai ammesso finora che potesse piacergli
qualcuno. Annui imbarazzata senza aggiungere altro.
Nord: Mia cara..io non ti considero una persona cattiva..-le strine
ancora di più la mano.- Anzi ti considero una ragazza
forte,coraggiosa e leale
Gli occhi della ragazza si inondarono di lacrime.
Elsa: Io...-singhiozza.- Io vorrei tanto dirgli la verità ma
non posso fuggire dai miei doveri! - lascia la mano del vecchio per
nascondersi il viso bagnato.
Nord la capiva e voleva fare qualcosa per lei. L'ideale sarebbe che
tornasse subito a casa e stare lontana da jack...ma c'era la faccenda
di Pitch.
Elsa: Ti prego Nord..Non dire a nessuno di quello che ti ho rivelato!
Nemmeno a Jack ti supplico..
Nord: Te lo giuro mia regina!
Elsa: Grazie..avevo davvero un disperato bisogno di sfogarmi.
Nord: Sempre a sua disposizione. - Si alza dalla sedia facendole un
solenne inchino.
D'un tratto laluce della luna,Manny,toccò i due. L'uomo
della luna aveva qualcosa da dire.
Nord se ne accorse e seguito da Elsa si fermarono al centro della luce.
Elsa guardava il vecchio che era con lo sguardo contratto intento ad
ascoltare le parole a lei inudibili della luna.
Nord: Dunque è cosi..
Elsa: Cosa?
Nord: Manny dice che dobbiamo spostarci. Cambiare nascondiglio.
Elsa: Per quale motivo?
Nord: Pitch attaccherà presto e stavolta non sarà
da solo!
Elsa. Ci sarà pure il drago?!
Nord: è probabile!- Nord prese fiato e gridò a
squarcia gola.
" RAAADUNATEVIIII!!!"
Elsa si tappò le orecchie. Quell'uomo sembrava
più un pirata per quanto gridava.
In pochi minuti nella sala giunsero dentolina,Calmoniglio,Sandy
e..Jack.
Elsa evitò di guardarlo,ma con la coda dell'occhio lo teneva
sott'occhio e vide che non si era minimamente girato a guardarla.
Nord: Dobbiamo trasolocare!
Dentolina : Che stai dicendo Nord?
Nord: Manny mi ha appena parlato! Dice che Pitch tornerà e
stavolta con Rhunte!
Calmoniglio: Che ben venga! Gli daremo il benvenuto come solo noi
sappiamo fare!
Nord: Non siamo pronti ad affrontare Rhunte!
Jack: E quindi che vorresti fare? Scappare?!
Nord: No!
Elsa guardò il vecchio preoccupata.
Nord: Cambieremo nascondiglio e cercheremo un mio vecchio amico!
Dentolina: Chi?
Nord: Qualcuno che sa come distruggere il drago. Qualcuno che gia
conoscete. Ed è qualcuno che l'ultima volta ci ha dato man
forte contro Pitch. San Giorgio!
Calmoniglio: E ti viene in mente solo ora di chiedergli aiuto?!
Nord: Ho dovuto aspettare!
Jack: E cosa?
Nord: Che lo spirito di Giorgio sentisse il pericolo di Rhunte.
Dentolina: Ma allora...quella strana cosa che era sbucata fuori alle
spalle di Jack era..
Nord: Si,era lui!
Jack rimase in silenzio.
Nord: E il luogo dove ci terremo al sicuro e procedere con calma
sarà Arrendelle!
Elsa e tutti i presenti rimasero sbalorditi dalla sua scelta.
Elsa: Il mio regno?!
Nord: Si.
Elsa: perchè proprio Arrendelle? è troppo
pericoloso!
Nord: Pitch non conosce quel luogo e finchè non
ragionerà bene sul nostro nascondiglio non userà
Rhunte per attraversare la dimensione spaziotemporale per raggiungerci.
Elsa: E se dovesse riuscirci?
Jack: Proteggermo noi il tuo regno!
Intervenne Jack rispondendole deciso.
Jack: Finche sei con noi..ne tu..ne il tuo Regno correte rischi.
Nord: Fidati di noi.
Jack: Ti fidi?
Elsa lo fissò negli occhi contenta di sentire la sua voce
pronunciare parole verso di lei.
Elsa. Si,Jack.Io mi fido di voi.
Nord: E sia.Partiremo ora seduta stante.
Dentolina: E la fabbrica? Che facciamo se Pitch attacca la fabbrica
mentre noi non ci siamo?
Nord: Non preoccuparti non ha interesse per questo posto se non siamo
presenti. E poi i miei yeti sanno difendersi meglio di me.
Dentolina: Spero che tu abbia ragione.
Tutti i presenti si diressero verso la slitta. Nord cercò la
sfera che li trasferisse al paese di Elsa.
Jack era emozionato nel vedere il luogo dove era nata Elsa,ma
cercò di mantenere un tono pacato e distaccato.
Cercava in tutti i modi di non guardarla ma era tentato di ammirarla
ogni volta che la trovava vicino a sè.
Come al solito calmoniglio si sentiva male nei giri della morte che
faceva Nord con la slitta tanto che vomitò addosso a sandy.
E questo comportò una grossa risata di Elsa e Jack. Il
ridere insieme allo stesso modo e allo stesso tempo li portò
a incorciare finalmente gli occhi. Felici di ridere dopo tanto tempo e
felici di incontrarsi,ma durò solo pochi secondi
perchè in un baleno si ritrovarono sospesi a volare sopra
Arrendelle.
Elsa: Sono a casa!
Si sporse ad ammirare il mare, le case e le montagne che sovrastavano
il villaggio.
Dentolina: Ma che posto delizioso! Perfetto per una vacanza!
Calmoniglio: Ma come Dentolina dopo soli 450 anni vuoi andare in
pensione?- Scherza.
Elsa: 450 cosa?
Dentolina: Quello dovresti dirlo a Nord.
Nord: Ehi per vostra informazione sono molto più giovane
dentro!
La slitta atterrò in mezzo a un boschetto. Il bosco dove
Elsa fu presa da manny.
Fu la prima a scendere,felice e vivace si girava intorno.
Corse ad abbracciare Nord.
Elsa: grazie infinite!
Nord rise goffamente e imbarazzato.
Nord: Cose da nulla.
"Elsa!"
Una voce maschile la chiamò. Lei lentamente si
voltò. I suoi occhi si spalancarono completamente nel vedere
il ragazzo e i soldati dietro di lui.
Elsa: Lionel!
Lionel: Finalmente ti ho trovata! - Il moro ruppe la posizione rigida
da cavallo e corse ad abbracciarla.Un gesto insolito per Lionel che era
sempre teso e educato.
Il suo abbraccio fu energico. Le mani calde le accarrezzavano
la testa bionda.
Elsa era a casa finalmente. Era felice di rivederlo che
ricambiò il suo abbraccio sotto lo sguardo intenerito dei
guardiani tranne che di Jack.
Lionel: Mia amata. Dove siete stata tutto questo tempo?
Amata?! Pensarono insieme i guardiani. Nord iniziò a capire
l'identità di quell'uomo cosi come Jack. A dentolina venne
una stretta al cuore per come si potesse sentire l'albino in quel
momento.
La fata si accostò a jack e gli poggiò una mano
sulla spalla.
Gli occhi del ragazzo erano chiaramente sofferenti nel vedere Elsa tra
le braccia di quel valente giovane. Strinse il bastone e lo
avvicinò a sè abbassando la testa combattendo con
tutto se stesso le lacrime che volevano scendere.
Nord: Mi dispiace Jack..
Jack: Non è importante..! -si morse le labbra.
Lionel e i soldati,che ignoravano la presenza dei guardiani poiche non
potevano vederli, iniziarono a incoraggiare Elsa nel seguirli al
castello.
Solo dopo lei si accorse di quello che aveva fatto davanti agli occhi
di Jack. Non se ne rese conto perchè era cosi felice di
essere tornata a casa.
Elsa: Jack...io...!
Jack: Noi cercheremo un posto dove stare...domani verrà uno
di noi ad aggiornarti!
Le diede le spalle e volò via.
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Capitolo 13 *** Paura. ***
"Fai
l'amore con me,Elsa."
Quelle
poche e semplici parole la fecero sussultare. L'adrenalina saliva alle
stelle. Il cuore era come impazzito. In quel momento si senti davvero
una donna benchè avesse 18 anni non si era mai sentita
davvero una donna per un uomo,fino a quel momento. Non poteva credere
che Jack le avesse chiesto una cosa simile. Lui. Il suo Jack.
Il
ragazzo si sentiva un pò in imbarazzo. Si chiedeva se aveva
fatto bene a chiederglielo. Se l'avesse spaventata. Se fosse stato
troppo precipitoso. Se l'avesse ferita o messa a disagio.
Jack:
Elsa...scusa..forse non dovev-!
Lei
lo zitti con un dito.
Elsa:
Jack,io sono una regina.
Jack:Si..lo
so.
Elsa:
Sono promessa a Lionel..
Jack:
So anche questo..!
Elsa:
Se io facessi quello che mi hai chiesto...-fa una pausa.-
è un tradimento nei suoi confronti..!
Jack:
..,mi dispiace piccola..non dovevo chiedertelo!
Elsa:
Ma è anche vero...che io non amo Lionel.Io non voglio
sposarlo. Non l'ho mai voluto.
Jack:
Cosa intendi dire?
Elsa:
Prima che Manny mi catapultasse nel tuo mondo..mi disse " Avrai la
possibilità di scegliere".
Jack:
Manny ti ha detto questo?
Elsa:
Non so se riferisse a te o ad altro,ma una cosa è certa...Io
ti amo! Sei tu il mio re...
Jack
si senti commosso. Era felice di sentire da lei,orgogliosa e austera,
parole come quelle.
Jack:
E tu la mia regina...
La
mano di Elsa prese quella di Jack,chino su di lei e la guidò
verso il suo seno.
Entrambi
arrossirono.
Elsa:
Sono tua.
Jack:
Sei mia. E io sono tuo.
Sugellarono
quel giuramento in un appassionato bacio.
Le
mani di Jack,esitanti e incerte,si muovevano acarezzando il corpo della
sua amata. Dal seno alla pancia. E dalla pancia arrivo in parti meno
innocenti.
Jack:
I-Io non ho mai fatto nulla di simile con una ragazza...c-credo di
sembrare uno stupido...
Elsa
rise.
Elsa:
Non hai nulla da temere,anche per me è la prima volta.
Cresciamo insieme ,Jack.
Incoraggiato
da lei,Jack,accarezzo il suo caldo velluto con un dito,tremante e
impaurito di sbagliare.
Elsa
inizialmente provò un lieve fastidio e poco a poco esso
divenne piacevole
La
mano di Jack andò di lì a scoprire i suoi
seni,bellissimi,bianchi,tondi e sodi. Erano meravigliosi.Lei era
meravigliosa. Su questi poggiò le labbra e con la lingua
andava massaggiando i turgidi capezzoli della regina.
Elsa
gemette,gemette ancora e ancora
L'erezione
di Jack pulsava sulla sua pancia,come pronta a possederla
Elsa
a quel punto venne travolta da timori e paure. Sapeva bene in cosa
consisteva fare l'amore,ma non aveva idea che potesse farle tanta paura.
Tremò
e Jack se ne accorse.
Jack:
Ehi..Elsa?
Elsa:
Scusa non dovrei tremare ma...ho un po di paura.- Si strinse le braccia.
Jack:
Vuoi che ci fermiamo?
Elsa:
No! -Puntualizzò.- Solo...sii tenero.
Jack:
Te lo prometto.
L'albino china la testa sulla fronte di lei,come per rassicurarla. Lei
chiuse gli occhi . Sentiva che Jack la stava spogliando lentamente. La
vergogna in lei trasali e non potè fare a meno di trattenere
la porpora sulle guance.
Le mani bianche di elsa coprirono gli occhi. Sempre in tno di vergogna.
Jack la fermò sussurrandole " voglio guardare i tuoi occhi
mentre lo faccio"
La testa bianca di Jack si spostòdall'ombelico alle
ginocchia..e poi...ancora piu in basso.
Elsa strinse le labbra. Il suo corpo rigido ebbe un sobbalzo quando
senti la lingua di Jack nella sua initimità.
Era una sensazione,umida,ma piacevole. Piccoli gemiti coprivano il
silenzio dei due amanti.
La ragazza si morse un dito per quanto era eccitante quel momento e
quello che le stava facendo il guardiano.
Arrivò il momento decisivo. Jack si statava apprestando a
entrare dentro di lei,cercando il suo permesso.
Fu delicato e gentile,ma fu lo stesso doloroso. Jack una volta entrato
in lei completamente restò fermo aspettando che elsa si
abituasse.
Jack: Mio dio..! - Le sensazioni di piacere coinvolsero pure lui. La
sentiva morbida e vellutata.
Iniziò a muoversi piano per non farle male,ma invano. Era un
dolore acuto,ma decisamente sopportabie se era con Jack.
lsa in quel momento si stava stupendo di se stessa per quello che stava
facendo.
Lei che faceva l'amore? Lei che allontanava tutti? Lei che credeva non
avrebbe trovato ,mai nessuno con cui farlo,e che era come lei.
Una lacrima di commozione e felicità rigò la sua
guancia rossa. Jacke se ne accorse e con un dito l'asciugò.
Jack: Perdonami,ti ho fatto male.
Elsa: No,Jack.Sono felice.- Gli cinse il collo con un abbraccio e lo
strinse a lei. - continua..!- lo incitò.
Jack obbedi felice. Continuava a muoversi lento sopra di lei,gemendo
ancora e ancora...finchè dopo un paio di minuti la natura
non seppe aspettare. Jack emise il suo seme e si chiuse la bocca con la
mano per evitare di farsi sentire.
Intanto al ballo.
Anna: Insomma dove si trova quell'incoscente?
Lionel: Di chi parli?
Anna: Di Elsa! Come ha potuto allontanarsi con quel..con quel..! -
sbuffò.- e per giunta davanti a te. Ti ha mancato di
rispetto!
Lionel: Anna,perche non aspettiamo che si alei a darci delle valide
spiegazioni?
Anna: Ma tu non sei preoccupato?
Lionel: No..!
Anna: ma come..?
Linel: Perche io mi fido ciecamente della mia sposa.
Nel capanno Elsa e Jack erano propensi a vestirsi. Mentre lei si
sistemava l'accunciatura cercò di ricomporre i pezzi su
quello che aveva fatto con Jack Frost. Era felice. Si sentiva
leggera come una nuvola e libera come l'aquilone. Si voltò
verso jack sperando che fosse lo stesso anche per lui,ma lo
trovò ancora nudo, ranicchiato su se stesso con le gambe al
petto e il viso nascosto sulle ginocchia. Bastò un secondo
per Elsa a capire cosa gli stava accadendo. I capelli di Jack erano
tornati argentei e bianchi come la neve,segno che non era piu un
mortale. I pensieri di Jack vagavano. Ora si sentiva come se avesse
perso tutte le occasioni della vita. Si sentiva
inutile ,perche ora non poteva essere una persona normale con
cui elsa potesse condividere la vita. SEnti la regina abbracciarlo da
dietro.
Elsa:Jack,io ti ho conosciuto come guardiano e mi sono innamorata di
JacK Frost.
Jack: Non potremo ne sposarci..ne avere figli....ne rivivere momenti
come quello di prima...!
Elsa. Non è importante..
Jack: Tu morirai un giorno...e li saremo divisi per sempre.
Elsa rabbrividi.Lo strinse ancora di piu.
Elsa: Anche io sono una leggenda..
Jack: Non è uguale per tutti..
Elsa: ma non è detto..
Jack si alzò in silenzio lasciando elsa seduta sul letto di
paglia.
Si rivesti in fretta e furia. E fece segno a elsa di lasciare il
capanno.
I due camminavano per i giardini del castello diretti alla sala da
ballo,in silenzio. Non poteva nemmeno toccarlo o prendergli la mano con
la paura di essere vista. Avrebe dato qualunque cosa pur di presentarsi
davanti a tutti mano nella mano con lui e annullare il fidanzamento con
Lionel.
Jack era tornato freddo come prima,non solo nel fisico ma anche
mentalmente. Non la guardava. Camminava e basta.
Lei si ferma e di conseguenza anche lui.
Elsa: Cosa abbiamo fatto prima?
Jack: Cosa?
Elsa: Cosa-abbiamo-fatto-prima? - scandi nervosa le parole.
Jack: Noi abbiamo..!
Elsa: abbiamo fatto l'amore!- Continuò lei.- Io mi sono
concessa a te nonostante fosse sbagliato tradire Lionel,nonostante io
te siamo simili ma al contempo diversi!
Io ho fatto l'amore con te senza paura. Perche non sarai il solo a
soffrire. Perche quando tutto sarà finito e noi ci
separeremo anche io sarò distrutta!
La bionda scoppiò in un pianto silenzioso quanto disperato.
Jack non poteva sopportare quell'agonia tanto che l'abbraccio stretta a
se quasi a farle male.
Jack : Scusa...scusa..scusami!
Elsa ricambiò l'abbraccio e iniziò a calmarsi
poco a poco.
Jack: Ti amo.
Elsa: Ti amo.
I due si sorrisero. Iniziarono ad avvicinare i loro volti finche..
http://oi57.tinypic.com/156qubn.jpg
"Elsa!"
I due sobbalzarono. Una Anna scanvolta e sorpresa li stava fissando. Li
stava fissando!
Anna: Che storia è questa?
Elsa: Tu..! Tu puoi vederlo?!
Anna: Elsa, ti ha dato di Volt il cervello?! Certo che lo posso vedere!
Anzi vi posso vedere!! Che state combinando?!
Elsa: ANNA..!
Anna: Sei fidanzata? Anzi no...Sei la regina!
Elsa: Basta Anna!! - La zitti.- Non sono affari tuoi!
Jack: Ora finitela!! - Si mise in mezzo alle
sorelle che si guardavano furenti.
Anna però non perse tempo a prendersela con Jack.
Anna: Ehi tu! Non so chi tu sia ma non hai diritto a dirci cosa fare!
Jack: è un peperino tua sorella..!- Indietreggiò
jack come se fosse minacciato da un serpente a sonagli. - Rimane solo
un quesito...come fa a vedermi?
Elsa: E lo chiedi a me?
Anna: Ma che succede? Che state dicendo?
Jack: Io suggerisco di portarla dagli altri e vedere se accade la
stessa cosa.
Anna: Portarmi dove?
Elsa afferrà la mano della sorella e la trascina via con se.
Mentre correva gridò a Jack " Ci vediamo nelle mie stanze,e
porta gli altri!"
Le due sorelle correvano a perdifiato sulle scalinate del castello
evitando i domestici e gli ospiti.
Elsa chiuse a chiave la sua porta e nascose la chiave nel
corsetto per evitare una fuga di Anna.
Anna: Elsa,che sta sucedendo?
Elsa. Ti prego ,anna, stai un po calma..!
Anna: Ma che ti succede?! Non ti sei mai comportata cosi. Ti trovo tra
le braccia di un altro e poi mi rapisci..nelle tue stanze!
Elsa: In questo momento ho piu bisogno io di spiegazioni che di te..!
Anna: Cosa..?
Elsa: Anna..Jack non è qello che può sembrare di
essere...!
Anna: Io non capisco, che giornata terribile è mai questa?
Insomma mi sveglio e noto che babbo natale non mi ha portato alcun
regalo,poi ci sei tu che giochi a fare l'adultera con quel..!
Elsa: aspetta! Cosa c'entra Nord..ehm Babbo Natale?
Anna: Ehm..che oggi è il 24 Dicembre?
Elsa: Anna,tu credi ancora in babbo Natale?
Anna: Si.
Elsa rimase basita,alla sua età e per giunta incinta era
ferma alla mentalità di una bambina.
Elsa: Una bambina...-il cervello di elsa iniziò a lavorare.-
Una Bambina?! Ma certo! Ecco perche lo puoi vedere!
In quel momento nella stanza irruppe Jack dalla finestra solo con Nord.
Jack: Scusate il ritardo!
Anna: Babbo Natale!! - Indicò la giovane il vecchio vestito
di rosso.
Lasciò basiti perfino Nord e Jack.
Elsa: Ora ho capito. - Soffocò una risata.
Jack: Puo vedere anche te Nord!
Elsa: Ehm... tranquillo Jack,ho capito tutto.
Jack: Sul serio? - Si avvicina alla sua regina col fare di salutarla
con un bacio.
Ma viene bloccato da anna,furibonda.
Anna: Cosa pensi di fare?!
Jack: Come non detto.
http://oi59.tinypic.com/rmi329.jpg
Mi scuso davvero tanto con tutti voi lettori e chi mi segue,per il
ritardo lunghissimo :( Purtroppo ho avuto impegni che mi hanno rubato
tanto tempo . Prometto che ora aggiornero regolarmente ogni settimana
come prima. Spero non siate arrabbiati. Un bacio a tutti e godetevi il
capitolo anche se potevo fare di piu :( aspetto i costri commentini
<3
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Capitolo 15 *** Rapimento ***
La
vita di Jack non era mai stata semplice quando indossò i
panni di guardiano. Per 3oo anni ,Jack,era alla ricerca di qualcosa.
Buona parte della sua vita era costellata da domande che quasi mai
avevano delle risposte,tranne le piu importanti.Cercava il suo
centro,che era quello di proteggere i bambini. Cercava il pezzo
mancante del suo puzzle,che era Elsa. Jack aveva trovato risposte a cio
che piu gli stava a cuore,ma proprio quando era sicuro di non dover
avere altri interrogativi ,ecco che arriva la tempesta che gli
sconquassa la rotta. Elsa era il suo pezzo mancante,ma qualcosa la
stava per portare via da lui per sempre. Rhunte bramava il suo corpo e
la sua anima e non c'era modo per fermarlo o trovare una soluzione. Non
era disposto a pagare un tale prezzo,non era pronto a perderla dopo che
l'aveva cosi faticosamente presa a se tra le sue braccia. Ripensare che
il drago la uccidesse lo fece rabbrividire. Preferiva vederla sposata
con Lionel che tra le fauci del mostro. Gli bastava saperla viva.
Questo era il suo desiderio. Non voleva dividersi da lei prima che una
malattia o la vecchiaia la prendesse. E quel che peggio lei non sapeva
nulla del suo presumibile sacrificio. Doveva dirglielo ma ogni
volta gli mancavano le forze e il coraggio. Non voleva distruggere il
suo sorriso e far preoccupare Anna. Cosa doveva fare?
La mattina dopo il ballo Jack sgattaiolò fuori dal
nascondiglio dei guardiani,per andare a parlare con San Giorgio,di
nuovo.
Non volò,ma camminò. Voleva pensare attentamente
cosa poter dire alla divinità e come trovare una soluzione,
perche doveva esserci un modo...Per forza! A tutto c'è
rimedio,pensò. Provò a conservare nel
suo cuore questo barlume di ottimismo e si incamminò,sempre
più lentamente, con la paura che infestava la sua anima come
dei rovi pieni di spine.
Dal diario di Lionel.
Lionel Montressor. Figlio della sorella della madre di elsa e Anna, era
nato ad Arrendelle,sebbene la corona dei suoi genitori era destinata in
un altro regno. Lionel naque un mese dopo quella di Elsa.
I genitori pianificarono il loro matrimonio fin da quando erano solo
dei bambini per stringere un'alleanza commerciale abbastanza forte.
Lionel veniva a trovare la sua promessa sposa ogni estate di tutti i
suoi anni,ovviamente forzato dai suoi genitori. Era riluttante a
sposare sua cugina Elsa,non per il legame di parentela,ma per il suo
potere. Si,Lionel era a conoscenza da tempo dei poteri di lei.
Li considerava opera del diavolo. Stregoneria. Non era magia.
La magia rende bello e caldo tutto ciò che ha
grazia e bellezza. Non congelava tutto o faceva appassire i fiori con
la neve.
Li odiava e li ripudiava con tutto se stesso fino a quando non
arrivò il giorno in cui li portò ad amarli e
sopratutto ad amare lei.
QUando Lionel aveva sei anni non era ben voluto dai bambini della sua
età. Perchè troppo gracilino e perchè
gli interessavano più i libri che giocare all'aperto.
Veniva deriso per il suo aspetto non troppo bello e
considerato fortunato solo perche era promesso a Elsa. QUesto
lo portava a detestarla ancora di più.
Ricorda una mattina di luglio dove si era messo a riposare sotto un
albero di noci nei giardini del palazzo di Arrendelle,ma venne
interrotto da dei bulletti,figli di nobili venuti in visita al castello.
" Guarda chi c'è qui" disse uno di loro .
Lionel: Cosa volete? - Ripose Lionel con la sua vocina squillante.
" è bello quel libro?"
Lionel: Si...volete leggerlo con me? - propose ingenuamente.
Uno dei ragazzini,il più in carne e senza dubbio il piu
prepotente glielo prese e lo pestò sotto i suoi occhi.
Gli occhi di Lionel si sforzavano di non lacrimare perche doveva essere
forte davanti a loro,ma i suoi occhi lucidi vennero notati e quindi
venne attaccato ancor di più.
Lo spinsero a terra in una pozza di fango e risero formando un cerchio
intorno a lui. Era pronto alle solite botte finchè non
vennero fermati dalla voce di una ragazzina.
Elsa era dietro di loro.
I bulli si voltarono e il loro atteggiamento cambiò al
cospetto della principessina.
Elsa: Siete di troppo. Andatevene altrove.
" N-Noi stavamo giocando! Lui ci stava disturbando!" - mente uno di
loro.
Elsa: Non è vero siete dei bugiardi e dei codardi!
ANDATE VIA!!
Pestò la terra con un piedino e fece alzare un vento di
ghiaccio cosi che i ragazzini,spaventati,scapparono.
Elsa: Stai bene Lionel?
Lionel : si...- Rispose freddamente.
Elsa: Cos'hai?
Lionel : Dovevi lasciarmi in pace!
Elsa: Ma ti stavano maltrattando!
Lionel: Avevo tutto sotto controllo..!
Elsa: Lionel io volevo solo aiutarti..
Lionel: Io non mi nascondo tra le gonne di mia cugina,Lo vuoi capire
che detesto te e i tuoi poteri?
Elsa: Si,lo so.
Lionel: E allora perche non mi lasci stare?
Elsa: Perche io...ti trovo carino e divertente.
LIonel non poteva credere a quello che aveva detto. Si voltò
sospettoso.
Lionel: Tu menti. Non mi trova carino nessuno. Ne tanto meno divertente.
Elsa si mise a sedere accanto a lui. e sbirciò il tiotlo del
libro che teneva in mano.
Elsa: " L'uomo di ghiaccio"?
Lionel: S-si.
Elsa: Parla di Jack frost?
Lionel: Si è una delle fate che piu preferisco.
Elsa: Davvero è una fata?
Lionel: Lo dice il libro.
Elsa: Invece secondo me è uno spiritello dispettoso ma
allegro. Io credo che sia per mano sua che ho i miei poteri.
Lionel: Davvero?
Elsa: Si. - rispose sorridente. - Sono dell'idea che quando
la mia mamma stava per darmi alla luce,Jack Frost, vedendola soffrire
cosi tanto le diede un bacio in fronte,ma incosciamente mi
congelò dentro la pancia,donandomi i poteri.
Lionel: è una sotria davvero interessante.
Elsa: Io quando provo ad immaginarmelo vedo la figura bellissima di un
uomo coi capelli come i miei e con un mantello galoppa su un destriero
di ghiaccio tra le montagne e le stelle.
Lionel fu un po geloso.
Lionel: E allora lo troveremo. Lo troveremo e ti dimostrerò
che sono piu bello di lui. E sarò in grado di fare tante
magie.
Elsa: Che sarai bello non c'è alcun dubbio. Ma non potrai
mai avere i poteri come Jack. - Rise Elsa.
Lionel: Lo vedremo! - Le fece la linguaccia.
Elsa rispese simpaticamente al gesto allo stesso modo e fece per
andarsene.
Lionel: No..resta.
Elsa: Davvero lo vuoi?
Lionel: SI....ti va di leggere con me?
Elsa: Volentieri. - Gli diede un bacio sulla guancia,piena di
lentiggini,e il bimbo arrossi. In lui nacque un sentimento che portera
sempre con se e lo indurra a contare gli anni e i giorni che
lo dividevano dalle nozze con lei. Perchè lei era quella
persona speciale che lo ha apprezzato e rispettato sempre.
Dal diario di Lionel.Fine.
Elsa e Anna camminarono mano nella mano tra le sterpaglie nel cuore
della notte. Aspettarono che tutti dormissero nel villaggio e nel
castello a dispetto delle guardie che evitarono con non poca fatica.
Nord diede appuntamento a Elsa nel rifugio per parlargli di qualcosa di
importante,ma Anna anche se non era invitata insistette testardamente a
seguire la sorella. Da quando trascorse la sua prima notte d'amore con
Jack,Elsa si sentiva in colpa nei confronti di Lionel. Lo aveva
tradito. Sentiva che doveva dargli delle spiegazioni e mettere fine al
loro fidanzamento. Non era questione di matrimonio politico,lei sapeva
che Lionel nutriva amore vero,sincero e puro per lei. Come la neve
candida appena caduta dal cielo,era amore senza macchia. La devozione
che nutriva per lei e la fiducia erano armi a doppio taglio.Sentiva che
non era stata corretta,ma cosa poteva farci? Cosa poteva dire al suo
cuore che fremeva dalla voglia di stare con Jack? Una cosa
però era certa.Lionel doveva sapere tutto,glielo doveva. E
prima o poi l'avrebbe affrontato faccia a faccia.
Le due donne giunsero alla porta in legno che le divideva dal rifugio.
Bussarono e da li sbucò Dentolina. Il suo viso era buio e
non c'era luce come al solito.
Dentolina: Elsa,b-benvenuta!
Elsa: Ehi hai un'aspetto terribile. Che succede?
Lei non proferi parola anzi cercò gli occhi di Nord come se
volesse un aiuto. Tutti erano strani. Quella situazione era strana.
Nord: Vieni Bambina. - La chiamò Nord .
Elsa titubante obbedi. Le sue mani tremavano . ORa era certa che
qualcosa di oscuro era in arrivo.
Jack camminava sconsolato nei boschi sfiorando con la mano la corteggia
di qualche albero che gli capitava a tiro provocando dei disegni di
ghiaccio sulla superficie.
Decise di non andare alla cripta. Evitò quel doloroso
incontro per non sentirsi dire " non c'è nulla da fare"
Decise di far venire qulache idea da sè,ma senza successo.
Piu camminava e piu i pensieri volavano verso il buio. L'unic cosa che
vedeva era Elsa che giace su un letto.
Al pensiero di quell ' immagine si tenne la testa e..pianse. Le sue
lacrime man amno che cadevano e si staccavano dalla sua pelle
divenivano fiocchi di neve. I lamenti e i singhiozzi soffocati
però vennero interrotti dall'imminente arrivo di Dente da
latte. La fidata fatina di Jack. Ed era venuta ad avvisarlo che Lionel
è stato portato via da Pitch durante la loro assenza.
Elsa: No....!
Anna; Ma che significa? Avevate detto che mia sorella era al sicuro!
Nord: Noi stiamo facendo di tutto per pensare a un piano per salvarla.
Anna: Evidentemente non basta pensare!
Elsa: Anna..Basta cosi.- la zitti la bionda.
Elsa. Nord,ti prego...amico mio ti supplico...sei certo che San Giorgio
sia sicuro che non ci sia altra via?
Nord.: Purtroppo elsa ha detto testauli parole" é
inevitabile"
Le mani della regina erano congiunte,strette e sudate come se stesse
pregando Dio.
Gli occhi rassegnati all'evidenza si chiusero in un minuto di silenzio.
Elsa: E sia.
Nord: Elsa noi ti proteggeremo.
Elsa: Potete proteggermi,ma l'inevitabile resta inevitabile.
NOrd: Bambina mia...!
Elsa: Mi chiedo perchè..Jack non mi abbia detto nulla.
Eppure sapeva....!
Dentolina: Tesoro lui voleva solo proteggerti!
Elsa: Avrei preferito sapere tutto da lui. Invece ha aspettato che
foste voi a dirvelo.
NOrd: No..Elsa lui...!
Il vecchio fu interrotto dal rumore della porta che si apri bruscamente
sbattendo contro il muro. Jack era li ansimante con dente da latte in
spalla .
Jack: Elsa!
Elsa non si voltò. Fece finta di non ascoltarlo.
Jack: Lionel è stato rapito da Pitch!
A quella frase lei ebbe un sussulto e solo allora decise di degnarlo di
uno sguardo. Uno sguardo sconvolto e con occhi spaventati carichi di
rammarico e delusione.
Anna: Oh no....! - Anna si senti quasi mancare e fu cosi tanto che
venne presa da Nord prima che toccasse Terra.
Elsa allungò la mano e chiamò dente da latte a
sè. Jack era confuso. Perche non lo guardava e non gli
parlava? Cercò gli sguardi dei presenti nella speranza che
loro lo potessero illuminare.
Elsa: Fatina dei denti...ti scongiuro..dimmi dove hanno portato Lionel.
La piccola creatura faceva gesti e versi che però la regina
non riusciva a decifrare,ma dentolina intervenne a tradurre.
Dentolina: Dice....che l'hanno portato sulla montagna del Nord.
La montanga del nord. Un luogo caro a Elsa. Era il luogo che lei scelse
per rifugiarsi dalla sua gente tanto tempo fa.
Avute le giuste indicazioni corse verso la porta e disse " Prendetevi
cura di anna!"
Jack: Vuoi andare da sola?!
Elsa non gli rispose.
Elsa: Nord posso avere una delle tue renne?
Nord: A che ti serve?
Elsa: Lo voglio raggiungere volando.
Dentolina: Verremo anhe noi!
Elsa: No voi rimanete qui. Arrendelle ha bisogno di voi nel caso
dovesse proteggersi da Rhunte.
Jack: Io verrò con te. E ti porterò io in volo.
Elsa: Non ho bisogno del tuo aiuto.
Jack: Ma che ti prende non mi dai piu confidenza?
Elsa: Esatto. - dopo questo chiuse la porta dietro di se.
Raccolse il suo velo azzurro in una mano per poter correre senza
problemi. Le renne di Nord si trovavano poco piu avanti del rifugio ai
margini dell'inizio del bosco. Gli altri non ci pensarono due volte
prima di raggiungerla e fermarla,ma lei fu tanto piu veloce di loro che
volò via con la prima renna capitata a tiro. Calmoniglio
fece un balzo e si aggrappò al retro dell'animale.
Elsa: Che cosa stai facendo?!
Calmoniglio: Ti seguo!
Elsa: Calmoniglio tu servi qui!
Calmoniglio: E tu pensi che dopo che hai discusso col tuo
fidanzato,saputo che devi sacrificarti al drago e incontrare Pitch,, io
ti lasci andare da sola?
Elsa: I-io..non voglio pesi sulla coscenza..!
Calmoniglio: E non ne avrai...combatteremo insieme.
"Elsa!!"
Jack volava verso di lei. Lei cercò di far andare la renna
più veloce ma non vi riusci.
Jack: Si puo sapere che ti è preso?
Elsa: Dovevi dirmelo tu....o almeno quando potevi!
Jack: Io...io...Volevo solo un attimo di pace con te!
Elsa. Non importa era importante!
Jack: Non ci posso credere che stiamo discutendo in un momento simile
per una cosa simile.
Elsa: Sai che ti dico? Avevi ragione! Siamo troppo diversi...
Jack: Cosa?
Elsa: Devi scusarmi Jack Frost...io vado a salvare il mio fidanzato!
Quella frase fu piu dolorosa di mille fendenti al cuore. Jack
non volò piu. Scioccato si fermò e
guardò la donna della sua vita correre al galoppo da quello
che chiamava il " suo fidanzato" .
In quel momento Elsa soffocò un gemito.
Calmoniglio se ne accorse.
Elsa: Dovevo farlo....!
Calmoniglio: Perche?
Elsa: Perche....se non dovessi piu fare ritorno...lui mi
potrà odiare senza dover soffrire.
Calmoniglio: Ma cosi facendo lo hai ferito lo stesso.
Elsa colpi la renna con le redini incitndola a volare ancora piu
veloce.
Elsa: Lo so. Ma un'altra persona verrà ferita per colpa
mia.Lionel.
Calmoniglio: Io penso che tu abbia ferito entrambi mia signora,Jack e
Lionel.
Elsa: Io lo amo ma anche se dovessi tornare il drago mi uccidera...!
Calmoniglio: Lo ami a tal punto da farti odiare?
Elsa: Io...non solo lo amo...morirei per lui!
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Capitolo 16 *** Congelato ***
Jack
smise di volare. Si lasciò cadere come una foglia appassita
e morente finchè non toccò il terreno come se
fosse morto. Perche si sentiva cosi. Guardò la luna piena
che lo illuminava. Stringeva i pugni e i denti...sempre più
forte.
Dentolina:
Jack!!
La
fata gli volò di sopra coprendo la luna.
Jack:
Ha detto...
Dentolina:
Lo so cosa ha detto Jack...!
Jack
voleva lacrimare ma fu abbastanza forte da tirarle indietro.
Jack:
Perchè?
Dentolina:
Quando si è arrabbiati...si dicono cose assurde...!
Jack:
O..la verita..!
Dentolina
: Non dire stupidagini! Piuttosto devi raggiungerla..e noi saremo con
te!!
Jack
non rispose.
Dentolin:
..cosa c'è?
Jack:
QUesta è la resa dei conti con Pitch e il drago..
Dentolina
silenziosa lesse i pensieri di Jack o meglio le sue paure. Il tempo per
Elsa stava per terminare.
Jack:
E io....- i singhiozzi di Jack li udivano anche gli altri guardiani a
pochi metri da lui.- Io....La sto perdendo...! - Concluse la frase
buttando un pugno contro una roccia accanto a lui. - DANNAZZIONE!!- E
pianse sommessamente.
Nello stesso momento sulla montagna del nord..
Pitch: Sei proprio deboluccio principino,da farti rapire cosi
facilmente...!
Lionel: Non so cosa tu sia..ma stai certo che..!
Pitch: sisi! Lo so..quante volte ho sentito questa frase " stai certo
che verranno a salvarmi" - gesticolava l'uomo nero. " Anzi spero che ti
vengano a salvare..perchè senno tutta questa messa in scena
sarebbe inutile.
Lionel: Di che parli? - Provò a muoversi ma si accorse di
essere legato.
Pitch: Non sono affari tuoi.
Lionel si guardò intorno. La montagna del nord. Quel posto
lo ricordava cosi bene. Perchè quando Elsa scappò
da arrendelle per rifugiarsi li,era lui a portargli gli
approvigionamenti.
Diario di Lionel.
Elsa: Lionel...!
Lionel: Non dire altro...so bene quanto tu voglia stare da sola..ma non
posso certo lasciarti qui a morire di fame...
Elsa: Non devi darti tanto disturbo...potevo benissimo..!
Lionel: Potevi cosa? Scusa tesoro,tu puoi trasformare tutto in
ghiaccio....ma non puoi rendere tutto commestibile.
Elsa lo guardò languidamente.
Elsa: Ti ringrazio...
Lionel: Per te questo e altro.
Elsa: Mi chiedo se ho fatto la cosa giusta.
Lionel: Volevano vederti morta. Cos'altro potevi fare?
Elsa: Ci fosse stato un altro modo..
Lionel: Elsa...sii sincera...sei piu felice ora,che stai dando la
possibilità di essere te stessa o sopprimere tutto e vivere
di bugie?
Elsa: beh...sono felice adesso,sono in pace con l'anima.
Lionel: E allora se è cosi..io ti porterò tutto
ciò che ti serve.
Elsa: Perche fai tutto questo?- si avvicina a lui cons catto felino e
gli occhi azzurri grandi che lo supplicavano a rispondere.
Lionel le poggiò una mano sulla sua guancia fredda."
Perchè...sono felice se tu sei felice"
Dal diario di Lionel. FIne.
Mentre Lionel riaffiorava quei ricordi dalla sua mente la sua corda
dell'occhio riconobbe la figuara che ha amato per tanti anni dietro a
Pitch.
Lionel: ELsa!!
Pitch segui lo sguardo del ragazzo soddisfatto.
Pitch: Elsa,mia cara....speravo di rivederti.
ELsa: Levati di torno!
Pitch: vuoi lui? Vieni a prenderlo allora!
Le scagliò contro i suoi destrieri. Lei e callmoniglio
corsero in due lati opposti . Il guardiano si
arrampicò sulla rupe della montagna. Durante la scalata di
proposito gettava detriti e rocce sulla bestia che la fece finalmente
cadere e farla scomparire.
Elsa coi suoi poteri provava a congelare il cavallo nero ,ma i suoi
colpi venivano evitati.
Il cavallo caricò verso di lei e fu allora che in volo il
guardiano dai capelli argentati la prese sollevandola in volo.
Dopo di lui arrivarono gli altri che affrontarono la creatura.
Jack la posò a terra e lei senza guardarlo,ne ringraziarlo e
ne baciarlo corse subito da Lionel.
Jack la guardò allontanarsi in silenzio mentre spianava la
neve alta davanti a se.
Elsa: Lionel!
Lionel: Elsa..!
Elsa: Perdonami è colpa mia se sei finito in questa
situazione!
Lionel: Puoi spiegarmi cosa succede? e lui chi è?
Elsa stupefatta segui lo sguardo del fidanzato verso Jack per poi
tornare sul viso di lui.
Elsa: Tu..puoi vederlo?
Lionel: Certo...che domande?
Elsa: Lionel...dopo tutti questi anni...hai creduto in Jack frost?
Lionel: Bhe...se non fosse stato per lui....non mi sarei mai innamorato
di te..!
Jack lo ascoltò. Desiderava tanto sapere a cosa si
riferiva,ma non si sentiva parte di quella conversazione. Era a
disagio. Rifiutato.
Abbassò la testa e si voltò verso Pitch.
Pitch: Molto bene..vedo che voi piccioncini avete abboccato
all'amo.
Jack: Perchè hai fatto tutto ciò?!
Pitch: Non avevo come trovarvi e come farvi venire fuori dall'uscio.
QUindi perchè non rapire l'amato cugino di Elsa per farla
venire fuori? E tu naturalmente l'avresti seguita per
proteggerla.Ahhh....L'amore vi rende tutti tanto prevedibili...!
Pitch inizio un passo verso Lionel ed Elsa.
Jack: NON CI PROVARE!!
Jack provò a colpirlo con una raffica di ghiaccio ma Pitch
si materializzò dietro di lui e ricevette il contracolpo,una
pietra materializzata sulla mano dell'uomo nero sbattuta
sulla testa bianca del ragazzo.
Cadde quasi esanime. Il sangue colava dalla sua fronte. Era un dolore
acuto,intenso. Si senti improvvisamente stanco e gli occhi insistevano
a voler chiudere le palpebre.
Elsa: JACK!
Venne bloccata da Lionel per un braccio.
Elsa: LASCIAMI!!- lei a furia di tirare per liberarsi
strappò la manica del suo vestito.
Lionel: No è pericoloso!
Gli occhi del guardiano avevano la vista appannata ma riusciva a
intravedere la figura bella e snella di Elsa correre verso di lui.
Jack: N....no....n.......venire....! - Pregò con tutto se
stesso che quella testarda della regina lo ascoltasse.
Elsa creò delle stallacttiti e le lanciò a
velocità sonica verso il suo avversario.
Pitch: A noi TRE vostra maestà!!
Tre? pensarono tutti i presenti. Purtroppo un secondo dopo si
cminciò a capire cosa intendesse Pitch. Le sue ali nere
iniziarono a comparire sulla punta della montagna del nord,scoprendo
poco a poco il suo aspetto. I denti bianchissimi sfidavano il colore
della neve,eppure chissa quante volte si sono tinti di rosso quei
canini.
Rhunte era li. appollaiato sulla cima della montagna che guardava la
sua vittima.
Lionel: Che diavolo è?!
Anche Jack sollevò lo sguardo e dio solo puo sapere quante
volte ha pregato che quella fosse solo un'allucinazione
dovuta alla botta.
Jack: SCAPPA!!
Elsa iniziò a indietreggiare. Quegli occhi infernali la
stavano fissando,volevano divorarla. Volevano la sua anima. Volevano
solo lei.
I suoi piedi si liberarono volontariamente delle scarpe e
iniziò a correre. Ma dove poteva andare? QUella era una
montagna. Non poteva scendere in corsa. Sarebbe morta prima ancora che
Rhunte la prendesse. Questi pensieri vennero accantonati un attimo
perche il suo desiderio piu grande era di correre,non importa dove,ma
doveva correre. Il drago spiegò le ali e diede inizio alla
sua caccia. Calmoniglio e Dentolina le corsero dietro per
aiutarla.
Elsa si guardò indietro.
Elsa: NON SEGUITEMI!! VI UCCIDERA!!
Dentolina: ELSA, ATTENTA!!
Prima che potesse accorgersene la ragazza cadde dal dirupo.
Dentolina,essendo l'unica in grado di volare cercò in vano
di prenderla.
Mentre cadeva tra le nubi grigie Nord,che guidava la slitta riusci a
recuperarla in tempo e scapparono,fozando le slitte a tutta
velocità. Nord non usò mai il frustino sulle sue
creature ma quella era un'emergenza.
Nord: FORZA! FORZA! - incitava colpendole.
Il drago gli era addosso.
Elsa si senti in colpa non poteva permettere che Nord morisse iniseme a
lei.
Perciò,pensò ad un piano per evitare la tragedia.
Guardò dietro la slitta,Calmoniglio ,sandy e Dentolina li
stavano seguendo. Doveva buttare fuori nord dalla slitta e vedersela da
sola senza pesi sulla coscienza. Elsa stette accanto a Nord e prese le
briglie.
Nord: COsa FATE?!
Elsa: Mi dispiace...! - Gli tenne la mano accarezzandola. - Vi ho dato
solo guai...siete stati degli amici preziosi per me...non vi
dimenticherò mai...!
I suoi occhi azzurri si chiusero in un pianto silenzioso. - Addio!-
Creò un mostro di neve abbastanza leggero da non far cadere
la slitta e buttò giu Nord. Lo avvolse in una palla di neve
abbastanza dura che avebbe attutito la caduta.
Nord cadde a peso morto,ma non si fece nulla grazie all'incantesmo di
Elsa.
La bionda prese il controllo delle redini,ma il drago era sopra di lei.
Le ali sembravano un velo,quello dela morte che ti avvolge quando
arriva l'ora. Elsa sentiva che ogni sforzo era vano,ma non voleva
smettere di lottare. Jack non glielo avrebbe mai perdonato.
Jack...avrebbe voluto chiedergli perdono per come lo aveva trattato.
Per cosa poi?
Non pensava che la fine fosse giunta tanto presto.
Anna,Kristoff....Lionel, Dentolina,Nord,calmoniglio e sandy non li
avrebbe piu visti.
Rhunte stava per prenderla. Elsa notò che le renne erano
ancor attaccate alla slitta. NOn poteva permettere di coinvolgere anche
quelle povere creature. Creando una lama di ghiaccio tagliò
le corde. La slitta rimase meno di un secondo sospesa per aria e
iniziò a cadere. Elsa guardava il drago venire su di lei e
avvolgerla per prendere la sua anima. Una lacrima scese dalla sua
guancia,aveva smesso di lottare.
" Che ingrata sono..!"
Chiuse e gli occhi e li fu perduta nell'oscurità.
Nord cadde sulle ginocchia. Tutti i guardiani assistettero a distanza
l'accaduto. Rhunte non rientrva piu nel campo visivo. Le renne
tornarono al loro proprietario piangente.
Dentolina cadde sulla neve gelida,ingorando che si potesse congelare le
gambe.
Calmniglio : Addio...vostra altezza..! - Le lunghe orecchie si
abbassarono,tutti rimasero in ginocchio in un lungo silenzio sperando
che le loro preghiere potessero allietare l'animo di Elsa. Sopra le
loro la luna piena,Manny sovrastava su loro e iniziò a
nevicare, come se anche lui stesse piangendo.
Sulla montagna del nord.
Pitch: è fatta!! - Tolse il piede dalla testa di Jack,che
aveva il viso affondato nella neve." Ora sono piu che soddisfatto! "
Liberò Jack e fece per andarsene.Purtroppo il guardaino non
riusci a capire cosa disse Pitch e ignorava la tragedia che
nascondevano quelle frasi.
Lionel corse verso di lui per prestargli soccorso. Jack
provò ad alzarsi. Le sue braccia tremavano sorregendo il suo
peso per quanto erano doloranti.
Il sangue che colava dalla fronte macchiava la neve candida. Un brivido
gli sali su per la schiena.
Lionel: Riesci ad alzarti ragazzo?
Jack si girò di scatto come un gatto randagio alle prese con
uno sconosciuto.
Lionel: Posso..? - chiese consenso per dare un'occhiata alla ferita.
Dopo un attimo di esitazione Jack acconsenti.
Jack: Elsa....!
Lionel: Non so cosa sia successo,ma ho visto che è stata
portata via da un uomo con la slitta.
Nord,l'aveva salvata. Le renne erano veloci. Si sicuramente si era
salvata avendo nord e gli altri con se pensò ingenuamente.
Tirò un sospiro di sollievo. Fermò la mano di
Lionel che studiava il taglio.
Jack: Grazie,sto bene.
Lionel: Stai bene? Hai visto che taglio ti sei procurato? Hai bisogno
di un dottore.
Jack: Non serve. Raggiungiamo Elsa.
Lionel: Di questo passo morirai dissanguato.
Jack: Io non posso morire.- Rispose seccato.
Jack si alzò in volo.
Lionel: Tu voli?!
Jack: Esseri umani...- si lamentò. Prese una mano a Lionel e
lo trascinò con se vibrandosi in alto nel cielo serale.
Sorvolarono il bosco di abeti ad alta velocità. Jack non
sapeva dove andare cercare finche la sua coda dell'cchio
inquadro la figura alta e rossa di Nord. Avvicinandosi tra le
sterpaglie trovò tutti gli altri. Era felice di saperli sani
e salvi,ma non inquadrò Elsa.
Dentolina: Jack...!
Jack: Ragazzi state bene?
Nord: Noi ....noi si...!
Jack: Sono contento...ed Elsa?
Tutti respirarono profondamente quasi a fatica.
Calmoniglio fece cenno di no - Non ce l'ha fatta..!
Una pugnalata. Ecco cosa si senti dentro Jack. Le su elabbra rimasero
semi aperte tremanti. La mano tocco il petto all'altezza del cuore. Li
gli faceva male. Mancava il respiro. Aveva bisogno di sedersi. Il
respiro si fece affannoso.
Nord: Ragazzo! - Nord si mise accanto a lui cercando di calmarlo.
Jack: ahh.....! - Tra un affanno e l'altro lasciò andare un
grido. - AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!! - QUelle urla
cosi strazianti intrise di pianti sommessi contagiarono tutti
i presenti. - Elsa..- Riprese fiato. - ELSAAAA!!!!
Nord poggio la fronte sulla spalla del guardiano. Cercando di dargli un
minimo di conforto anche se insufficente.
Jack gridava,gridava ancora piu forte che poteva. Tutto ciò
che lo circondava si stava congelando...gli alberi...e il lago li
vicino.
SI lasciò cadere sulla neve. Voleva solo morire.
Voleva andarsene con lei.
Passò un'ora. Nessuno parlò. Tutti rimasero fermi
in mezzo alla neve. Come statue. Perche era cosi che si sentivano,un
vuoto li stava affliggendo come un vortice stava strappando tuto cio
che rimaneva di bello e allegro.
Quell'ora di silenzio fu interrotta dai versettini di dente da latte
che volava allarmata verso il gruppo.
Dentolina: Cosa c'è cara?
La accolse tra le mani e ascoltò cio che aveva da dire.
Dentolina: Ha trovato qualcosa!
I presenti si attivarono sperando nel miracolo.
Jack: Quanto è lontano? - Si alzò in piedi.
L'unica forza e ragione che gli permettevano di parlare era la speranza
di trovare Elsa..o peggio il suo corpo,cosi che possa stringerla un
ultima volta.
Dentolina: A cinque minuti da qui.
Jack: Muoviamoci...!
Jack corse come un disperato stando attento a non perdere di vista
dente da latte. Voleva essere il primo a trovarla.
Lionel si accostò a Jack correndo.
Lionel: La troveremo.
Jack: ....si! - Pensava a correre. Non voleva dargli confidenza. Non
voleva che fosse Lionel il primo ad accoglierla tra le braccia se fosse
stata viva o a reggere il suo corpo se fosse stata morta.
Jack superò Lionel. Dente da latte si fermo e
indicò un punto preciso della foresta.
Un blocco di ghiaccio mastodontico.
Nord: Che diavolo..?
Si avvicinarono all'oggetto. Lo esaminarono. Jack si guardava intorno.
Jack: Elsa!!!!- La chiamò. - Elsa!!!
Calmoniglio: Jack! è inutile..qui non c'è!
Dentolina: Aspettate!! Guardate li!!
La fata indicò l'interno del blocco di ghiaccio.
Jack e tuti gli altri si inginocchiarono ,perche dove indicava
dentolina era in un punto molto basso del ghiaccio. All'inizio non si
distingueva cosa ci fosse dentro,ma guardando con attenzione Jack
intravide indistintamente un viso femminile e una chioma bionda.
Jack: ELSA!!!!
Nord: COSA?? SEI SICURO??
Jack: AL MILLE PER MILLE!!TIRIAMOLA FUORI!!!
I guardiani iniziarono a sfoderare i primi attacchi per rompere il
ghiaccio.
Lionel: FERMI!!!
Tutti si interruppero.
Lionel : Cosi rischiate di farle del male se fosse viva!!
Jack iniziò a chiamarla dalla lastra. - Mi senti Elsa! ELSA!!
Dentolina: Jack è inutile non ti puo sentire...
Jack la guardò meglio,il suo viso era rilassato e gli occhi
erano chiusi,come se stesse dormendo.
Lionel si avvicinò alla lastra e la
toccò,esaminandola.
Linel: QUesto ghiaccio..di sicuro è opera di Elsa....- batte
un pugno sulla superficie.- E poi guardate...è diverso dal
solito ghiaccio che creava..questo è....durissimo....quasi
fosse diamante!
Jack verificò e non otè che dargli ragione.
Jack: Il damerino forse ha ragione..ma come facciamo a tirarla
fuori?
Calmoniglio: Ragazzi prima di pensare a questo guardate con piu
attenzione all'interno...!
Una sagoma nerastra era all'interno del ghiaccio. Rhune era li dentro
con Elsa,congelato.
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