What is the hope?

di BlackRuby
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #Capitolo primo ***
Capitolo 2: *** #Capitolo secondo ***



Capitolo 1
*** #Capitolo primo ***




Una giovane ragazza dai lunghi capelli marroni seduta abbracciando le ginocchia sul morbido prato scrutava l’orizzonte onirico, grandi nuvole si scontravano e si separavano nello splendido cielo azzurro che, in lontananza, sembrava unirsi al mare in un esplosione di colori. Il mondo degli spiriti era pieno di piccole meravigliedi cui solo i più degni potevano godere. Il sole si rifletteva sulla pelle olivastra della ragazza rendendola lucente e calda, piccoli animaletti dagli strani colori le si avvicinavano lentamente annusandole le mani come per chiedere carezze ma la brunetta dai penetranti occhi azzurri non sembrava dar troppo peso a quel dolci esseri che ormai la circondavano. Più e più volte la ragazza sbatté le palpebre, quasi con forza, come per svegliarsi da un brutto sogno. Dopo ore in trans una voce calda e accogliente riuscì a spezzare quell’incasinato flusso di pensieri e a mandar via tutte quelle dolci creature che circondavano la giovane
“Korra?” La chiamò poggiandole delicatamente una mano sulla spalla, senza ricevere risposta, solo un leggero sospiro deluso. La giovane avatar strinse i pugni socchiudendo gli occhi e dischiudendo le labbra in un espressione di dolore e disprezzo.
“Non me ne capacito. Aang.” L’uomo alto alla sua destra sorrise amaramente sedendosi accanto a lei. L’adolescente dai penetranti occhi azzurri non si girò neppure una volta verso l’uomo, continuò a perdersi nello sconfinato cielo reso di un bellissimo rosa candido dal tramontare del sole.
“Credi che sia una tua colpa, non è così?” Chiese il dominatore dell’aria sta volta con un espressione più seria in volto. Era così, purtroppo, lei aveva tutta la colpa. Il mondo aveva passato più di centotrent’anni di guerre, mal nutrizione e malattie spopolavano anche nelle più nobili famiglie delle quattro nazioni, tutto ciò perché lei aveva fallito. Strinse i pugni lasciandosi rigare la guancia da una lacrima, una semplice lacrima che per l’orgogliosa Avatar pesava più di un macigno.
“Lo è. E’ colpa mia.” Sputò via quelle parole con disprezzo, e con un veloce gesto della mano si asciugò la lacrima prima di girarsi verso il precedente Avatar, quest’ultimo gli sorrise dolcemente accarezzandole la guancia, lo sguardo paterno dell’uomo riuscirono anche se in minima parte a calmare lo spirito frustato e deluso della dominatrice dell’acqua. Aang abbassò la mano e mentre Korra tornò a studiare il cielò le porse una domanda.
“Sai chi è Raava?” Che domande? Certo che lo sapeva ma il suo sguardo oltremare parlava da solo, un velo di stupore si posò sugli occhi della ragazza che presa da quell’inusuale quesito tornò istintivamente ad osservare la sua precedente vita.
“Raava non può morire, Korra.” Affermò alzando lo sguardo al cielo, osservando i maestosi draghi volare tra le nuvole multicolore. La mora continuava ad osservare il monaco cercando di capire dove volesse andare a finire, proprio non capiva perché dovesse sempre girare attorno alle cose.
“Aang, sono centotrentacinque anni che mi mordo le mani, perché non mi dici cosa intendi?” Domandò in fine l’ultimo dominatore.
“Raava ha impiegato centodiciotto anni per trovare il prossimo Avatar. Il mondo tornerà a splendere.”
“Lo ha trovato? Centodiciotto? Perché ora? Perché non subito?”
 Un sospiro, neppure Aang lo sapeva, nessuno poteva saperlo, neppure il nuovo Avatar. Una giovane vita sarebbe diventata il nuovo perno del mondo. 


Ruby:
Salve..? Si accettano pomodori in faccia...
So che non è un capolavoro ma spero vi piaccia (anche se è solo un intro)
Questo è appunto l’intro della storia che ho intenzione di scrivere su i pg inventati dai lettori.
Credo voi tutti sappiate cosa sto dicendo ma in breve:
voi inventerete un personaggio completando questo modulo qui sotto e io lo inserirò nella fan fiction, nulla di più nulla di meno.

 Nome e cognome: 
Età (più di 15): 
Città d'origine (il nome della città deve essere strettamente legato alla nazione di provenienza) : 
Dominio (mi servono 3 dominatori, aria, acqua e terra e uno o al massimo due non dominatori):
Aspetto fisico:
Carattere:
Storia: 
Vestiti giornalieri: 
Nazionalità: 
Fidanzato/a? Come si chiama?
Altro:

Una volta completato correttamente il modulo se possibile realizzerò una fan art e la allegherò ad uno dei capitoli.
Prima di rilasciare il mio modulo voglio fare qualche precisazione:
-Ho pensato che “the legend of Korra” fosse ambientato in un 1940 più arretrato (dato le macchine, le radio e i dirigibili); poi però ho pensato ad un 1100 steampunk tipo Shingeki no Kyojin ma per convenienza ho l’asciato l’ambientazione negli anni 40.
-Anche se siamo nel 2075 non esistono aerei, iphone, televisioni e cose così, il mondo ha passato 135 anni di guerre non ha avuto il tempo di svilupparsi!
Chiariti questi due punti vi lascio di seguito il modulo del mio personaggio per farvi un idea di come completarlo correttamente.

Nome: Zenya Ho
Età: 17
Città d'origine: Honomachi (in giapponese “città del fuoco” o “città ardente”) 
Dominio: fuoco 
Storia: Zenya nasce nel 2058 in una casa in quella che molti anni prima era una ridente cittadina di periferia della Nazione del Fuoco; passa i primi quattro anni allevata dai genitori fino a che pochi mesi dopo il compimento dei quattro anni la piccola manifesta segni del dominio del fuoco nel piccolo mercato di città, per non avere problemi con la legge alcuni presenti avvertono il loto rosso che non tarda ad inviare una squadra di guardie per portare via la piccola; i genitori si oppongono e alla fine vengono uccisi dalle guardie che portano la bambina a Churitsu: un’ isola allestita a campo di tortura. La giovane cresce lì forgiata dal fuoco del sole, le pietre delle sterminate lande rocciose, l’aria delle fortissime raffiche di vento e l’acqua delle tempeste tropicali tipiche di quella zona. A 13 anni Zenya salva una bambina di soli 8 anni dalle fruste infuocate delle guardie viene così etichettata come “ troppo intraprendente” per questo viene sottoposta ad una serie di somministrazioni di Zirkum, un medicinale iniettato a tutti gli ospiti del campo che inibisce i domini. A 17 anni conoscerà un gruppo di ragazzi con cui riuscirà ad evadere e compiere il suo destino.
Aspetto fisico: Zenya è nata con una buffa frangetta rossa che spicca tra i suoi capelli nero carbone, gli occhi hanno un taglio regolare un po’ appuntito ed un magnifico color ambra, possiede delle lunghe ciglia nere che rendono il suo sguardo più profondo e delle sottili labbra color salmone. Non abituata all’umidità quando esce dalla cella per andare nei campi, dove c’è un fastidioso freddo umido, le sue guancie prendono un colorito rosso acceso. Porta i lunghi capelli legati in due code di cavallo ai lati della testa e nasconde sotto la casacca sporca una collana regalatale dalla madre.
Carattere: Aiuta chiunque abbia bisogno di una mano e sorride sempre, lo fa solo perché non vuole vedere nessun altro soffrire come ha fatto lei dopo la morte della madre e l’arrivo al campo. In realtà la sera piange in continuazione tirando al petto le ginocchia e pensando a come sarebbe stato tutto più bello se l’Avatar fosse stato ancora vivo.
Vestiti giornalieri: Quando era tenuta prigioniera a Churitsu portava una lunga maglia di yuta legata invita da una corda vecchia. In seguito indosserà una maglia dalle maniche lunghe di colore rosso sangue e le bordature d’oro, dei pantaloni lunghi di un colore bordeaux molto scuro quasi nero, delle scarpe dalla punta all’in su di colore nero e una cintura dorata.
Nazionalità: Nazione del fuoco


 

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Capitolo 2
*** #Capitolo secondo ***




Attenzione:Da qui in avanti la storia sarà in prima persona!

Apro gli occhi stiracchiandomi sul morbido futon dove mi sono addormentata ieri sera. Accenno uno sbadiglio e mi guardo in torno con gli occhi ancora appannati dal sonno e scorgo cinque figure addormentate accanto a me in altrettanti futon di colori diversi. Ricordo solo ora che ieri una ragazza mi ha salvato dal loto rosso dopo che sono scappata da Churitsu, scorgo tra le chiome che spuntano dalle coperte quella color faggio della ragazza che mi ha portato qui. Sbadiglio nuovamente e mi stendo in una sorta di dormiveglia aspettando che qualcun altro si svegli per chiedere informazioni.
Quando qualcosa mi sfiora i capelli mi rendo conto di essermi addormentata, apro gli occhi e li roteo per scorgere di striscio una ragazzina sugli undici anni che esce dalla stanza chiudendo la porta scorrevole. Mi alzo mettendomi seduta sul materasso del futon e decido di aspettare così per non addormentarmi di nuovo. Dopo un po’ lancio un occhiata alla finestra notando che il sole è ancora basso quindi decido di vestirmi ed andarmene. Prendo i vestiti che ieri ho lasciato accanto a me e li indosso velocemente cercando di non svegliare nessuna.
-Dormito bene, straniera?- Mi giro incontrando lo sguardo cristallino della ragazza di ieri, cerco di sorridere e mi gratto la testa.
-Si, vi ringrazio per avermi portata qui ma credo che sia meglio che io vada.- Aspetto un assenso da parte della giovane che si alza mostrando le sue forme coperte da una leggera camicia bianca semi trasparente. Si stende velocemente e torna a guardarmi.
-Ieri ti ho vista dominare la terra- fa una breve pausa spostando gli occhi sulla strada che si intravede dalla loro finestra e continua -e poi il fuoco, cosa sei?- Scorro lo sguardo sulle altre tre ragazze addormentate che si stanno pian piano svegliando probabilmente per via della rumorosa discussione che sto avendo con quella che credo sia la sorella. Cerco una via d’uscita, non che ci sia qualcosa di male nella mia risposta ma quando lo dico nessuno mi crede.
-Sono l’Avatar.- Come di consueto mi becco una risatina in faccia, anche dalle altre ora sveglie. Sospiro e leggermente irritata faccio per andarmene.
-Scusa ma non ho tempo per questo.-  Apro la porta ed esco quando la giovane di prima mi raggiunge facendomi le sue “scuse”.
-Hey guarda che non intendevo prendermi gioco di te, ma sono più di centotrent’anni che non si hanno notizie dell’avatar.-
-Successe una cosa simile con l’Avatar Aang...-
Sussurro semplicemente.
-Rimani con noi per colazione.- Quella che sembra la maggiore mi invita a rimanere da loro e mi stupisco del fatto che nel mondo ci sia ancora bontà.
-Ne sarei felice ma sareste esposte al loto Rosso più di quanto non lo siete già.- Vedo su di loro formarsi dei sorrisi.
-Siamo sulla lista nera del Loto Rosso da anni, tranquilla. Il mio nome è Koy. La ragazza che ti ha salvato ieri è Lotho, mentre loro solo Nukko e Shilka.- Mi sforzo ancora una volta di sorridere ma non ho il coraggio di mettere in pericolo una famiglia che non centra nulla, resta il fatto che se riesco a spiegare la mia situazione potrebbero aiutarmi ad affinare il dominio, mi sembra di ricordare di aver visto Lotho dominare l’acqua ieri, forse era solo il colpo alla testa ricevuto da uno dei dominatori. Mi porto una mano alla testa per controllare il danno ricevuto e noto di avere una fascia attorno alle tempie.
-Grazie.- Dico alludendo alla fasciatura e continuo -Il mio nome è Zenya.- Vedo le tre ragazze più grandi e la piccola sorridere mentre la mezzana si limita a guardarmi, ricambio lo sguardo e noto che è l’unica delle cinque ad avere gli occhi azzurri, accantono quel pensiero e seguo la maggiore che mi fa segno di seguirla mentre va verso la cucina. Mi siedo su di una sedia mentre arrivano le altre tre e lei esce dalla cucina entrano in un’altra stanza.
Una volta che tutta la famiglia si è riunita riesco a farmi un idea di quanto quella casa è davvero troppo piccola per sette persone, saranno al massimo quaranta metri quadri e loro devono vivere come sardine in scatola per di più ora ci sono io a fare la parassita e mi balena nuovamente in testa di andare via se pur’è una cosa scortese li aiuterei. Facciamo una veloce colazione a base di pane stantio e mele-arancia e i genitori escono per andare a lavoro.
-Allora Zenya.- Inizia quella che se non ricordo male deve chiamarsi Nukko. -L’Avatar, neh? Perché non ci parli un po’ di te?- Non avevo mai parlato con nessuno della mia situazione, anche perché non so quasi nulla su di me. Faccio mente locale e davanti a me si proiettano immagini che per un estraneo sembrano incomprensibili ma che per me sono fin troppo sensate. Vedo i miei genitori assassinati dal Loto Rosso, i cancelli di Churitsu, le lande desolate dove ci facevano lavorare e i bunker dove ci addestravano. Ricordo il giorno in cui mi chiusero in un bunker dalle pareti nere, non bianche e luminose come quelli dell’addestramento, mi legarono braccia e gambe e mi bloccarono il collo con una specie di collare. “Durerà solo un attimo.” mi dissero. Mi cosparsero di una cosa viscida e scura, sembrava fango ma era più freddo e più denso; il mio corpo assorbì tutto quello strano liquido e sentii ogni singolo nervo urlare dal dolore, i miei occhi divennero bianchi e fui trasportata in un mondo che non capivo. Quando tutto quello finì mi risvegliai nella stessa stanza, distrutta. Degli uomini mi riportarono nella mia cella e li sentii parlare del fatto che volevano trasformarmi in un arma o qualcosa del genere.
Koy mi sventola una mano davanti al viso e io ritorno nel mondo reale, guardo le ragazze che cercano una risposta e scuoto leggermente la testa.
-So solo che mi chiamo Zenya,  sono nata nella nazione del fuoco e ho ereditato il mio dominio originario da mio padre, dominatore del fuoco.- Sorrido sperando che se la bevano ed in effetti sembrano farlo, tutte tranne la dominatrice dell’acqua. Mi guarda come se ci fosse qualcosa dentro di me che non capisce. Dopo futili chiacchiere usciamo. Nukko e Koy mi raccontano di un posto scavato nella terra fuori dalle alte mura di Ba Sing Se dove si allenano, è allestito a campo di battaglia e dicono che se sono davvero l’Avatar mi può aiutare allenarmi con dominatrici della terra esperte. Mi dico che hanno ragione e le seguo fino alla piazza dove un giovane si esibisce in acrobazie da circo. Mi fermo un attimo e mi avvicino alla ragazza, ha corti capelli neri e spettinati, porta una tuta dai colori che vanno da un arancio più tenue per la larga casacca e un arancio più scuro per i pantaloni. Poso lo sguardo sui suoi occhi, allegri e sgargianti di un colore grigio-azzurro molto chiaro, mi soffermo ancora un po’ ad osservarlo ma mi rendo presto conto che è una ragazza, non troppo alta e più tosto gracile. Seguo i suoi movimenti e noto un tenue dominio dell’aria, non percettibile se non da un professionista. O da me. Faccio segno alle ragazze che mi accompagnano e aspetto che la ragazzina finisca l’esibizione prima di avvicinarla.
-Ciao!- Esclamo il più solare possibile, la vedo girarsi e salutarmi con la stessa enfasi.
-Ciao!- Mi sorride e non posso far a meno di ricambiare, le chiedo di parlare in un posto un po’ più appartato e una volta che ha recuperato il suo bastone decide di seguirmi in un vicoletto tra due palazzi.
-Ho visto che dominavi l’aria, lì: nella piazza.- Lei per un momento sbianca, ed è difficile capirlo dato la sua carnagione lattescente. Le spiego che non ho intenzione di farle male. Le dico il più rapidamente possibile che sono l’Avatar ma dato che ho vissuto tredici anni in una prigione non conosco nulla del mondo, le dico che ho bisogno di maestri dei domini per poter imparare da loro e dopo un po’ si decide a seguirmi.
-Ti ringrazio!- Esclamo sporgendomi in avanti per fare un profondo inchino. Non vedo molto bene ma credo che abbia appena sorriso.
-Il mio nome è Sora.- Afferma con enfasi tendendomi la mano, la stringo.
-Zenya.- Mi accorgo di Lotho e le sorelle che ci hanno appena raggiunto e mi affretto a presentarle dopo di che ci avviamo verso il loro posto segreto. Sora ci parla della sua storia, di come per colpa di un suo vecchio vicino abbia perso i genitori, uccisi dal Loto Rosso, e di come si sia ritrovata a vagabondare per le strade e a dover rubare per vivere. Lotho sembra sempre distante ma ha qualcosa che mi spinge a credere che sia interessata alla sua storia. Mi intrometto nel discorso e le dico che devo trovare l’Avatar oscuro creato da Vaatu e che devo viaggiare per imparare ogni sfaccettatura di tutti i domini, subito Sora si offre di accompagnarmi la ringrazio ancora una volta e mi rendo conto che tra una chiacchiera ed un’altra siamo arrivate in una larga caverna. Davanti a noi, seduto ad un tavolino fatto in roccia siede un ragazzo dagli occhi verde smeraldo, i capelli marroni e il viso coperto, dal naso alle clavicole, da un’immacolata fascia bianca.
-Gale! Smettila di entrare senza permesso!- Gli urla Nekku, devono conoscersi, perché quell’ordine non sembrava esser stato urlato per intimidire, più per gioco. Vedo la bocca coperta del ragazzo inarcarsi in un sorriso sotto le fasce. Il gruppo sta diventando numeroso …

Ruby:
… Patate (?) *Tossisce*
Beh, tanto per cominciare ringrazio di cuore Shuei_KA92, Black Hope e Ryu Mustang per aver partecipato alla fan fiction con i loro pg.
Voglio spendere un paio di parole per dire che cerco ancora uno/due non-dominatori e che sarei contentissima se recensiste!
Sono ben accette anche critiche costruttive.
Un bacione a tutti da BlackRuby!

Lotho Krank di Shuei_KA92 (scusa ma le ho per sbaglio fatto gli occhi verdi >w<) : http://oi61.tinypic.com/23wm6c.jpg
Gale Hawthorne di Black Hope: http://oi60.tinypic.com/2qdbi8o.jpg
Zenya il mio pg: http://oi61.tinypic.com/bgda49.jpg
Ryu scusami ma non sono riuscita a disegnare Sora!
 

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