Love me, please

di AlexisFF
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I Capitolo: L'inizio di tutto. ***
Capitolo 2: *** II Capitolo: L'incontro. ***



Capitolo 1
*** I Capitolo: L'inizio di tutto. ***


I Capitolo: L'inizio di tutto.

Era il primo giorno di scuola.
Ero terribilmente agitata, nervosa e euforica allo stesso tempo.
«Avanti Alexis, ce la puoi fare. Non è come gli anni precedenti, avanti...» mi ripetevo sicura.
C'era un chiasso madornale, ragazzine del 1°anno che parlavano con le loro amiche, quelle del 2°anno provavano a rimorchiare i ragazzi del 3° e quelli del 3° leggevano l'orario che gli sarebbe toccato per i prossimi nove mesi.
«TRIIIIIIIIIIIIN!». La campanello suonò, e i ragazzi si affrettarono ad entrare in classe.
«IL SECONDO ANNO, QUI'!» gridò a squarciagola una professoressa.
Feci una piccola corsa e mi avvicinai al gruppo dei 2°.
Entrammo in classe e alcuni si sedettero, altri rimasero in piedi per chiaccherare un altro pò.
«Ragazzi, seduti!» esclamò la professoressa.
Appena feci due passi in classe la prof. mi afferrò per il braccio e mi fece rimanere a fianco a lei, davanti alla cattedra.
«Scusi, non mi siedo?» chiesi balbettando.
Lei mi guardò e si mise a ridere, poi si voltò verso quelli che sarebbero stati i miei nuovi compagni di classe.
«Bene, fate silenzio! Come avrete già notato, abbiamo una nuova compagna!»
Tutti si voltarono verso me incuriositi. Diciamoci la verità, nessuno si era accorto di me e della mia presenza in classe. Comunque: ero imbarazzata.
Potevo semplicemente presentarmi dal posto, e invece no.
«Dici come ti chiami e parlaci un pò di te, su.»
«A-Alexis Evans» risposi abbozzando un sorriso.
«Io... ehm... sono felice di trascorrere il nuovo anno in questa scuola così bella!» esclamai entusiasta. Cazzate, non era affatto vero, ma lasciamo perdere.
«Oh, quanto sei carina! Vai a sederti vicino a -indicò il ragazzo- Liam.»
-
La ragazza si avvicinò al banco e sposto con la cartella l'astuccio.
Mi guardò timidamente e poggiò la borsa sul banco, sedendosi.
«Che palle» pensai mentre pasticciavo con la penna la prima pagina del quaderno.
«Ciao!» esclamò lei sorridendo leggermente.
Seriamente, manco fosse carina!
Era di carnagione chiara, aveva gli occhi verde scuro e i capelli erano castano chiaro.
Li aveva raccolti in una specie di coda fatta malissimo, e portava qualche ciocca sul viso e dietro l'orecchio.
Per non parlare di come era vestita: indossava una magliettina blu notte, dei leggins strappati grigi e degli anfibi completamente sporchi neri.
Rimasi a guardarla per qualche secondo e poi ricambiai il saluto facendo una piccola smorfia.
«Allora Alexis, io sono Patricia Sullivan e sarò la tua professoressa di Italiano.
Ora, andando in ordine di bancata, i tuoi compagni ti diranno il loro nome e cognome.»
«Certo» disse annuendo, portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio sinistro.
«Clark Stevenson»
«Julie Corwell»
«Emma Reeds»
«Patrick Moore»
 ... Passarono cinque minuti e finimmo col mio nome.
«Liam Scott»
«Perfetto, possiamo cominciare la lezione» annunciò la prof.

...
Era solo la prima ora e già la professoressa aveva rotto i coglioni.
Beh, almeno c'era il bagno.
«Ehilà Scott!» gridò dandomi una pacca sulla spalla Jeff.
«Ciao Jeff»
«Allora.. dimmi: mi hanno detto che c'è una nuova ragazza in classe.. com'è? Attraente? Sexy? Come si chiama?»
«Niente di tutto questo, purtroppo.. Si chiama Alexis Evans, ed è troppo strana!»
«In che senso?»
«Non lo so, il modo in cui si veste, si pettina o come parla.. sembra uscita da un manicomio.»
«Ah, che peccato! Con Lydia come va?»
«Tutto ok, per ora.. non la sento da ieri..»
Rimasi altri cinque minuti con Jeff e tornai in classe.
-
Passarono altre due ore e finalmente ci ritrovammo tutti in mensa a mangiare.
Peccato che nel mio tavolo non c'era seduto nessuno a parte, beh, me.
Non era cambiato niente.
Ero rimasta la stessa: la depressa e stramba Alexis Evans.
Mi avvicinai al tavolo femminile della mia classe.
«Ciao, posso sedermi con voi?» chiesi gentilmente.
«Non puoi, si deve sedere con noi un'amica di Julie, mi dispiace»
Tornai al mio tavolo e passarono i minuti.
Intanto vedevo che il posto rimaneva vuoto.
Ci rimasi male, molto male.
Nessuno voleva sedersi vicino a me...
L'unica cosa che potevo fare per alleviare il dolore era piangere, quindi scappai di corsa in bagno e cominciai a piangere silenziosamente seduta sul water.
Afferrai un pezzo di cartaigenica e mi asciugai le lacrime.
Mi lavai il viso e uscii dal bagno.
«Oddio l'avete vista?! Menomale che ci ha creduto... è così stramba.»
Era la voce della ragazza di prima...
«Merda.
Alza gli occhi al cielo, trattieni le lacrime.
Fai un bel respiro e calmati, è solo una brutta giornata, tranquilla.»
Tornammo tutti in classe e ci sedemmo nei rispettivi banchi.
Sopportai un'altra ora di Italiano e finalmente uscii da scuola.

- Spazio autrice
Allora, come vi sembra?

 

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Capitolo 2
*** II Capitolo: L'incontro. ***


II Capitolo: L'incontro.

Sfilai velocemente dalla tasca esterna dello zaino le cuffiette, il cellulare e m'incamminai verso casa.

«Oh I swear to ya,
I'll be there for ya,
this is not a drive by.
Just a shy guy looking for a two ply,
hefty bag to hold my love.»

«Mamma sono tornata!» gridai sbattendo la porta per farmi sentire da lei.
«Oh, tesoro! -esclamò scendendo le scale- Com'è andata? Racconta!»
Male.
«Benissimo, sai? Mi sono fatta nuove amicizie.»
«Finalmente! Però ti vedo un pò giù, è successo qualcosa?»
«Affatto, sono semplicemente stanca... tutto quì.»
Sorpassai mia madre e salii di fretta le scale.
Non potevo dire la verità a mia madre, si preoccuperebbe troppo e non voglio questo.
Lei ha già tanti problemi, non voglio che mi aiuti anche questa volta.
Proverò io a rimediare, a farmi degli amici.
Entrai in camera e mi gettai sul letto, ero troppo stanca per qualsiasi cosa.
Beh, tranne per dormire.
-
«Lydia, ci sentiamo fra poco?» chiesi aspettando una sua risposta.
«Certo, mi manchi!» esclamò con una voce dolce che a me pareva troppo stridula.
E così chiusi la chiamata.
Adoro passare il tempo con Lydia: è bella, sexy, divertente, disponibile.
Mi preparai velocemente e m'incamminai verso il parco.
Passarono una manciata di minuti e finalmente la vidi arrivare.
Si avvicinò e mi diede un bacio sul labbro inferiore.
«Ehy!»
«We. Che ti va di fare?»
«Mhm... che ne dici di prenderci un gelato e tornare quì? Si sta così bene!»
Annuii.
-
Mi svegliai alle 18 e qualcosa.
Dannazione, quanto avevo dormito!
Per farmi svegliare c'era un'unica soluzione: la doccia.
Scendendo lentamente le scale, notai un bigliettino sopra il tavolo.
«Tesoro, sono uscita con una mia amica. Tornerò tardi, non aspettarmi per cena.
Esci e divertiti con le tue amiche! Baci, mamma.»
«Sì, certo, le amiche che non ho...» pensai.
Ma aspetta: da quando mamma aveva amiche?!
O ero io che non mi ero accorta che mamma aveva delle amiche o mi stava nascondendo qualcosa.
Non ci pensai troppo, mi affrettai a fare una doccia e mi vestii.
Adoravo quel look!
Canotta azzurra con sopra qualche teschietto nero, jeans che arrivavano alle ginocchia e le mie amate vans nere.

...

Mi avvicinai all'entrata del parco.
Mi sedetti su una panchina e sfilai il cellulare.
Non sapevo che fare, ero terribilmente infastidita dalle zanzare che mi gironzolavano intorno e che mi pungevano.
-
«Voglio tornare a casa!» gridò furiosa Lydia.
«Perché? Non hai detto anche tu che si stava bene quì...?»
«Sì, ma queste zanzare non c'erano prima!»
«Uff... deciditi per una buona volta. Va bene, prendo lo zainetto e arrivo.»
Guardai da lontano la panchina e notai che c'era qualcuno vicino allo zainetto.
Era una ragazza.
Ma era Evans, Alexis Evans!
«Che palle, con tutte le panchine che c'erano doveva proprio sedersi lì?» pensai.
Mi avvicinai alla panchina e la osservai.
Notò che le facevo ombra, così alzo lo sguardo verso di me.
«Ciao, questo zainetto è tuo?» mi chiese porgendomelo.
«S-Sì, come fai a saperlo?»
«Te l'ho visto stamattina vicino alla sedia. Mi sono seduta a fianco così da far sembrare che fosse mio, ci sono tanti ladri in giro! Tieni, prendilo.»
Afferrai lo zainetto.
«Grazie. A domani Alexis.»
Mi sorrise e abbassò lo sguardo verso il cellulare.
Era stata gentile, ma cristo, una maglietta più decente non se la poteva mettere?!

- Spazio autrice
Ecco il secondo capitolooo! Vi piace? (:
 

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