Rivali di guerra

di RoloChan105
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Rivali di guerra


Capitolo 1


Chiunque avrebbe riso di lei in quell'istante.

Sarebbe stata lo zimbello di tutta Demacia.

Come aveva anche solo osato abbassare in modo tanto indegno la guardia? Eppure, era sempre stata una donna sveglia. I suoi dettami e gli insegnamenti ricevuti, le avevano fatto capire che mai e poi mai, doveva sottovalutare un nemico.

Anche il più insignificante.

E il nemico contro il quale il suo esercito si era scontrato, era niente meno che la fazione di Noxus.

La sua armata aveva preso parte per una spedizione nel freddo Frejlord e lei, con molta eccitazione, aveva accettato quella chiamata. Era stufa di starsene con le mani in mano.

Non era nel suo carattere restarsene in un angolo e attendere, aveva bisogno d'azione.

Con dolore, digrignò i denti e cercò di far leva sulle braccia per alzarsi quantomeno a sedere.

Bianco.

Immensa, fredda, devastante neve.

Ansante, cercò di guardarsi attorno, giusto per comprendere la sua situazione.

Rassegnata, gettò uno sguardo verso l'alto, cercando di scorgere in lontananza tra nubi, il profilo del pericolante ponte.

Ricordava la lotta nell'abisso ululante, poi l'imboscata ed infine l'attacco.

Erano in troppi. Tutti molto forti e meglio equipaggiati di loro.

Doveva essere una semplice spedizione per portare dei rifornimenti e invece...

Con sguardo carico di disprezzo, osservò l'uomo steso a terra pochi metri più in là.

Era svenuto e la neve iniziava a ricoprire la sua nera armatura.

Un sorriso sbieco le piegò le labbra: “almeno uno me lo sono portato all'inferno”.

Non un uomo qualsiasi, ma il guerriero più temibile di Noxus: Darius.

L'enorme ascia insanguinata giaceva accanto a lui e sarebbe stato un enorme problema se si fosse risvegliato. Velocemente, sfiorò la balestra ancora, per sua fortuna al suo fianco.

Nel caso si fosse risvegliato, gli avrebbe piantato seduta stante una freccia nel cranio.

Con uno sforzo considerevole, si alzò, constatando se avesse tutte le ossa al loro posto. Per suo enorme sollievo, solo la gamba sinistra sembrava malconcia.

Con un sospiro, si scrollò la neve di dosso e preoccupata, alzò gli occhi al cielo cercando le tra le nebbie le bluastra piume di Valor.

Niente, nemmeno un suono all'orizzonte.

Che gli fosse successo qualcosa? Che oltre alla brutta discesa verso il fondo, aveva sbattuto contro qualche roccia?

Poco ricordava e nemmeno lei sapeva come poteva essere ancora viva...

Nuovamente, puntò lo sguardo verso Darius e la bile le salì in gola. Con ferocia, l'aveva attaccata e un crudele ghigno, aveva attraversato le sue labbra.

Il ponte, a causa delle violente scosse, era poi ceduto e imperterrita, si era aggrappata al suo mantello trascinandolo con se.

Se non altro, aveva dimezzato la forza di quell'esercito, pensiero comunque stupido in verità dato che Draven, suo fratello, era ancora là sopra.

Zoppicante si avvicinò all'uomo, cercando di constatare se fosse morto o meno.

Sciocca” pensò, “come può un uomo del genere essere morto?”.

Aveva sentito grandi storie su di lui, terribili in verità e in cuor suo sapeva benissimo che era ancora vivo. Maledettamente vivo.

Attenta, osservò il suo volto, al momento tranquillo e disteso. Una brutta cicatrice a solcare il suo occhio sinistro e vari schizzi di sangue gli imbrattavano le guance. La neve attorno a lui, però, era tinta di rosso.

Che fosse ferito? O quel sangue non era il suo?

Con decisione, scartò la prima ipotesi accreditando maggiormente la seconda.

Aveva fatto una strage...per quanto sperare non costasse niente, sapeva benissimo che non era possibile.

Nervosa, continuò a studiarlo, non notando nessun segno vitale.

Dannato uomo, la sua morte doveva essere ben più che atroce.

Con un sonoro schiocco di lingua, alzò la balestra verso la sua testa. Era inutile stare a rimuginare, un colpo e tutti i suoi problemi potevano considerarsi conclusi.

Con la mano sinistra, caricò il dardo pronta a sparare contro di lui. Prese la mira e nemmeno il tempo di posare il dito contro il grilletto che i verdi occhi di Darius di spalancarono, vispi e attenti nel sentire quel piccolo suono ormai troppo familiare.

Velocemente, puntò lo sguardo su di lei e, che entrambi lo desiderassero o meno, i loro destini si sarebbero intrecciati in quell'assurda quanto spaventosa storia.





Grazie per aver sprecato il vostro tempo leggendo questa scemenza :D



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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***



Rivali di guerra


Capitolo 2


Con sguardo carico di sorpresa osservò la donna in piedi dinnanzi a lui.
La ricordava bene: era stata l'unica in quella baraonda a sapere cosa diavolo stesse colpendo e a quanto pare, ad avere un po' di cervello.
Con un imprecazione, fissò le dita di lei ferme sul grilletto della balestra e pronta a scoccare il colpo. Era chiaro: voleva toglierlo di torno... Ma pensava veramente che lui sarebbe rimasto a guardare? Immediatamente Darius comprese che la sua arma era lontana e armatura a parte, era disarmato. Doveva giocare bene le sue carte, scegliere il momento preciso...
Non appena lo sguardo di Quinn si indurì, Darius scattò in avanti come una pantera.
Il colpo deviò affondando nella spalla della sua armatura e violento, calò su di lei gettandola a terra.
Un lieve lamento proruppe dalle sue labbra non appena cadde: la potente mole di Darius le bloccava anche solo il respiro.
La balaustra le scivolò di mano allontanandosi dalla sua portata. Digrignando i denti, volse lo sguardo al suo aggressore con con altrettanta ferocia, faceva lo stesso con lei.
Immediatamente le arpionò i polsi limitando i suoi movimenti a dei meri calci. Doveva restare calma, tenersi concentrata, la mente sgombra da qualsiasi pensiero.
Doveva ragionare a mente fredda e non farsi prendere dal panico.
Il dardo che aveva scoccato non gli aveva procurato alcun danno e quell'armatura era piuttosto spessa. Probabilmente non aveva risentito della caduta.
-Tu...-proruppe Darius rompendo il silenzio-c'hai provato...ma ti é andata male.- con disprezzo, Quinn assottigliò gli occhi tentando ancora una volta di scappare.
-Sei...-mormorò cacciando fuori una nuvoletta di fumo-...un tipo tosto, te lo concedo.-
Al diavolo, sapeva benissimo quanto fosse potente.
-Voi demaciani siete insolenti come al solito, vi credete degli Dei...-
-é colpa nostra se siamo migliori di voi noxiani?- un ringhio passò sonoro dalla gola di Darius. La lotta tra fazioni era un argomento delicato. Meglio non svegliare il can che dorme...
-Perché siete qua!?- domandò con voce tonante facendola sussultare.
-Non penserai che io apra bocca vero!?- rispose allibita.
No, in effetti sapeva benissimo che non ci avrebbe cavato un ragno dal buco da quella conversazione, ma era certamente in vantaggio su di lei.
-Io non risparmio le mie vittime...- storcendo le labbra, Quinn lo fissò fiera.
-Non volterò le spalle al mio popolo! Piuttosto la morte!-
Bene, quella donna stupida si era scavata la fossa da sola. Non che avesse intenzione di risparmiarla, ma gli avrebbe solo complicato le cose.
Per la prima volta da quando aveva ripreso conoscenza, fissò l'ambiente che lo circondava è un brivido freddo gli attraversò la schiena. Era caduto certo, ma esattamente, in che luogo del Frejlord era finito!? Non si vedeva altro che neve ovunque e sicuramente, non erano soli.
Molte creature infestavano quella landa e se qualcuno di molto potente lo avesse visto, l'avrebbe sicuramente ucciso.
Noxus non era in pace con nessuno: erano gli esiliati e i reietti ad andare da lei.
Una città dalla bassa morale e piena di rifiuti.
Velocemente, i sensi di Darius si affinarono, giusto in tempo di vedere un manto blu calargli contro. Imprecante, portò le mani al volto per difendersi, lasciando liberi i polsi di Quinn.
-Cazzo!- tuonò inferocito cercando di capire che diavolo di creatura fosse. Con non poco sforzo, si alzò da terra e con un colpo, riuscì a far cadere la potente creatura. Si stupì nel vedere che non era altro che un aquila e individuata la sua ascia, corse verso di lei. Del nuovo sangue imbrattava il suo volto: era una vera umiliazione essersi fatto colpire da un animale. Impugnandola, sentì la rabbia salire e con frustrazione, si diresse verso l'uccello semi svenuto. Darius non ebbe il tempo di fare un passo che un dardo si conficcò nella sua armatura; merda, quella donna aveva ripreso la sua arma. Imbestialito, si volse verso di lei, la balaustra di nuovo alla mano. Con un sonoro grido, caricò verso la sua direzione è un altra serie di colpi lo investì. Ringraziò il suo re per quell'armatura così resistente: nessun colpo aveva anche solo sfiorato la sua pelle.
-Stai indietro!- l'avverti la donna più infuriata che mai.- altrimenti il prossimo andrà a segno!-
Divertente... Lui adorava le sfide.
Con decisione, mosse un altro passo e puntualmente il dardo andò a confidarsi sotto la sua cintura.
Con stupore osservò le sue parti basse per fortuna ancora salve e con un sopracciglio alzato, torno a fissarla.
-Mi vuoi proprio morto...-Ghignò sentendo l'eccitazione fremere in lui.




Ed eccomi con il secondo capitolo.


Ebbene, sono andata avanti se vogliamo dirla così! Ammetto che rispetto ai miei standard, il capitolo è cortissimo ma dal non saper come continuarlo a sfornare un secondo capitolo, ho fatto un mini passo avanti!

Sto continuando a scrivere questa fic su ipad e non è per niente facile!

L'ho riletta ma non sono proprio sicura se ho fatto o meno degli errori ( potrei avere qualche svista)!

Ringrazio calorosamente Ansem che mi ha recensita!



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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***



Rivali di guerra


Capitolo 3



Doveva allontanarlo, provocarlo e fare in modo che quel maledetto bastardo si allontanasse da Valor.

Non gli avrebbe permesso di toccarlo.

Nessuno doveva più soffrire nella sua famiglia. Nessun altra perdita sarebbe stata accettata.

Mordendosi il lato destro della guancia, tornò a fissare Darius: una strana luce brillava nei suoi occhi.

La conosceva bene anche lei purtroppo....

L'eccitazione, la sfida, l'adrenalina che saliva. Poco caso dava al freddo che letale, aveva inebetito il suo corpo. La caviglia, a differenza di quello che aveva pensato, sembrava essere una cosa più seria che mai.

Quando il noxiano l'aveva sbattuta a terra, aveva sentito un dolore atroce, senza pensare che il suo corpo, enorme il doppio del suo, aveva gravato con il peso.

-Darius...-Pronunciò il suo nome -Un altro passo e sei morto.-

-Dici?-Si avvicinò maggiormente e un altro dardo, partì dalla sua balestra. Nuovamente, l'armatura lo protesse e senza successo il colpo non perforò le sue carni.

Digrignando i denti, alzò il tiro, mirando direttamente alla testa.

-Darius.-Lo chiamò nuovamente, pregandolo di desistere, ma a poco servì quella premura. Il colosso partì alla carica e ascia alla mano, caricò contro di lei.

Immediatamente, il grilletto partì e con incredibile velocità, questa volta il generale schivò il dardo.

Non appena se lo trovò di nuovo davanti agli occhi non seppe che cosa fare. Era troppo tardi per lanciare un altro colpo e se anche si fosse gettata da un lato o fosse caduta, lui l'avrebbe di nuovo sovrastata.

L'ascia calò su di lei, ma un feroce ruggito lo fermò.

Quinn aprì gli occhi e osservò quasi sconvolta la lama a pochi centimetri dal suo petto. Ingoiò a vuoto ma mentalmente ringraziò qualunque cosa fosse stato ad aver attirato l'attenzione di quel guerrafondaio.

Corrugando le nere sopracciglia, Darius si guardò attorno.

La neve era troppa e una pessima sensazione si stava facendo largo dentro di se.

Il Frejlord era un posto infido e Noxus, non era certamente tra le sue grazie.

Storcendo le labbra, lanciò uno sguardo a Quinn e serpentino, le tolse la balestra di mano. Una donna con un arma in mano era pericolosa...

-I tuoi dardi mi hanno stancato-Mormorò incenerendola con lo sguardo, la freccia di poco prima, era ancora conficcata sotto la sua cintura.

Seguendo la sua allusione, Quinn non potè far altro che alzare in risposta un sopracciglio.

-Avrei solo salvato la nazione...- Male...

Sola, disarmata e Valor a terra.

-Farti fuori adesso può essermi controproducente...-Borbottò mostrando i denti. -Sai dove ci troviamo?- Al sol sentire quella domanda, sbattè più volte gli occhi.

Cos'era scemo? La caduta gli aveva dato alla testa?

-E tu ti aspetti che io te lo dica?- Domandò a sua volta lasciandolo imperturbabile. -Morirei piuttosto che aiutarti...-

-Voi di Demacia vi credete degli dei...- Lento, gettò la balestra a terra e con un colpo della sua ascia, la spaccò in due.

Gli occhi di Quinn si spalancarono per la sorpresa e una forte rabbia crebbe in lei. Assottigliò gli occhi e infuriata, sbraitò contro di lui.

-RAZZA DI IDIOTA, COME HAI OSATO!?- Quella balestra le era costata sudore e sforzi. Si fidava di quell'arma e anche il solo averla accanto o sfiorarne il metallo la rassicurava.

Non c'era momento in cui non si dedicasse alla sua manutenzione e oltre a Valor, quella era una delle poche cose a cui facesse affidamento.

-Mi risponderai adesso?- Se prima era una questione di vita o di morte, adesso non gli avrebbe risposto per principio. Quanto avrebbe goduto nel vederlo perdersi e girovagare in quella landa desertica.

Magari allo stremo delle forze si sarebbe accasciato a terra e sarebbe morto di ipotermia... o magari i troll se lo sarebbero mangiato.

-Vai al diavolo!- E prima che potesse mandarlo in chissà quale altro posto, l'urlo di prima, questa volta più vicino, coprì la sua voce.




Sono tornata ma con la voglia di Lol più forte di prima.

Se prima ero insicura su molte cose, adesso sguazzo proprio nelle incertezze.

Ho deciso però, di tornare a dedicarmi a questa fic perchè più ci gioco e più insieme mi piacciono.

Non solo ci scrivo, ma anche ci disegno.

Poco ho trovato in verità su di loro, ( anche se qualche disegno maialoso su tumbrl c'era ://D ) ma nessuna fan fiction. E quindi io, Rolo, veterana delle crack pairing, cercherò di portare da qualche parte questa ship che nessun si inc... interessa.

Spero di trovare un degno continuo!

Ovviamente, accetto qualunque tipo di commento, anche solo per dirmi: Ueee fessa, ma quando mai succede questo nel lore!!!

Io ho cercato di documentarmi, ma poco ho trovato e sicuramente, farò una caterva di errori!

Grazie per aver letto anche questo obrobrioso capitolo!


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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Rivali di guerra


Capitolo 4


Entrambi sbarrarono gli occhi appena videro l'enorme colosso sbucare d'innanzi a loro da quella che pareva una foresta. La neve aumentava, la visibilità era scarsa ed entrambi, troppo presi a bisticciare l'uno con l'altro, avevano ignorato il pericolo.

Senza esitazione, Darius brandì la sua ascia e con un espressione infastidita, osservò l'enorme troll marciare verso di loro.

Tundle si chiamava se non ricordava male.

-Siamo nei suoi territori...-Mormorò Quinn fra sé e sé. -Non siamo ospiti ben graditi.-

-è un nemico quindi.-Quando mai c'erano amici? Faceva differenza?

Stringendo la presa, si preparò per la battaglia.

Non era al meglio, doveva ammetterlo almeno con se stesso.

Non sembrava avere niente di rotto, ma la caduta l'aveva stordito non poco, altrimenti mai si sarebbe fatto cogliere così impreparato da lei.

Pronta anche lei a difendersi, mentalmente il suo pensiero andò alla balestra distrutta e questo significava che non aveva armi con se. Fantastico.

Il suo più fidato amico però, sembrava ancora svenuto tra la neve.

Ignorando il dolore, corse verso di lui e lo prese tra le braccia. Con mani leggere, tolse la neve da sopra le sue piume bluastre e rendendosi conto che in quella battaglia era inutile, si limitò a fissare il noxiano che aveva preso posizione di fronte a lei.

-Voi!!!-Le urla del Troll investirono i due.-Siete nei miei territori! Morirete!-

-Questo è da vedere!- Lo sfidò Darius stampandosi in volto un ghigno strafottente. Quell'uomo era così dannatamente esaltato dalla guerra che ogni dichiarazione nemica sembrava un invito a nozze.

Non appena si sentì pronto, corse contro il nemico e in un tempo breve, la sua enorme ascia cozzò contro la feroce mazza di Tundle. Non appena le due armi si scontrarono, la neve aumentò e tutto sembrò essere così lento e freddo.

Se Darius non le avesse rotto la sua balestra, avrebbe potuto dargli una mano...

Rendendosi conto di quei pensieri, si diede mentalmente un cazzotto e alzandosi in piedi, decise di approfittare della sua distrazione per fuggire lontana.

Non doveva niente a quel noxiano.

Aveva fatto fuori più della metà dell'esercito di Demacia e aveva una ferocia assurda.

Se il troll non si fosse occupato di lui, l'avrebbe fatto il gelo. Stringendo a se Valor, zoppicante e mantenendo un basso profilo, corse dandogli le spalle verso la direzione esatta da prendere.

Più o meno ricordava adesso dove si trovava. Il regno del Frejlord era diviso in molte zone. Se avesse raggiunto i regni di Ashe, allora sarebbe stata salva. Tra tutti in quella landa, era l'unica che fosse ben aperta al dialogo.

-DOVE STAI SCAPPANDO!?- Sobbalzò non appena la potente voce di Darius la sorprese.

Merda, si era accorto della sua fuga...

Stringendo i denti e ignorando la caviglia, corse a perdifiato lontano dallo scontro con la speranza di seminarlo.

Pazza anche solo a pensarlo.


Quella donna pensava di farmela” si infuriò il moro non appena aveva sentito i suoi passi e il suo respiro accellerare. Non le avrebbe permesso di allontanarsi da lui.

Dando una potente spallata a Tundle e mandandolo a terra, volse le spalle al nemico e partì all'inseguimento.

Non era veloce, poteva raggiungerla in poco tempo.

Lui sapeva chi era...

Sapeva che era una specie di ranger e sapeva dove diavolo si trovavano.

Lei era la sua mappa per tornare a Noxus ma anche ben altro...




In tempo record, ho scritto il quarto capitolino.

Ebbene, l'ispirazione deve essere sfruttata.

Cosa abbiamo qua dunque?

Quinn che fugge e Darius che la rincorre.

Il ragionamento di Darius, sebben confuso, ha senso.

Quinn sa dove si trova e lui no.

Quinn conosce alla perfezione Demacia e lui, ovviamente no.

Con lei come prigioniera, Noxus stasera festeggia con Tavernello e lampredotto.

Insomma, staremo a vedere se Quinn raggiungerà mai Ashe...


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