Rivali di guerra di RoloChan105 (/viewuser.php?uid=29574)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1 ***
Rivali
di guerra
Capitolo
1
Chiunque
avrebbe riso di lei in quell'istante.
Sarebbe
stata lo zimbello di tutta Demacia.
Come
aveva anche solo osato abbassare in modo tanto indegno la guardia?
Eppure, era sempre stata una donna sveglia. I suoi dettami e gli
insegnamenti ricevuti, le avevano fatto capire che mai e poi mai,
doveva sottovalutare un nemico.
Anche
il più insignificante.
E
il nemico contro il quale il suo esercito si era scontrato, era
niente meno che la fazione di Noxus.
La
sua armata aveva preso parte per una spedizione nel freddo Frejlord e
lei, con molta eccitazione, aveva accettato quella chiamata. Era
stufa di starsene con le mani in mano.
Non
era nel suo carattere restarsene in un angolo e attendere, aveva
bisogno d'azione.
Con
dolore, digrignò i denti e cercò di far leva sulle
braccia per alzarsi quantomeno a sedere.
Bianco.
Immensa,
fredda, devastante neve.
Ansante,
cercò di guardarsi attorno, giusto per comprendere la sua
situazione.
Rassegnata,
gettò uno sguardo verso l'alto, cercando di scorgere in
lontananza tra nubi, il profilo del pericolante ponte.
Ricordava
la lotta nell'abisso ululante, poi l'imboscata ed infine l'attacco.
Erano
in troppi. Tutti molto forti e meglio equipaggiati di loro.
Doveva
essere una semplice spedizione per portare dei rifornimenti e
invece...
Con
sguardo carico di disprezzo, osservò l'uomo steso a terra
pochi metri più in là.
Era
svenuto e la neve iniziava a ricoprire la sua nera armatura.
Un
sorriso sbieco le piegò le labbra: “almeno uno me lo
sono portato all'inferno”.
Non
un uomo qualsiasi, ma il guerriero più temibile di Noxus:
Darius.
L'enorme
ascia insanguinata giaceva accanto a lui e sarebbe stato un enorme
problema se si fosse risvegliato. Velocemente, sfiorò la
balestra ancora, per sua fortuna al suo fianco.
Nel
caso si fosse risvegliato, gli avrebbe piantato seduta stante una
freccia nel cranio.
Con
uno sforzo considerevole, si alzò, constatando se avesse tutte
le ossa al loro posto. Per suo enorme sollievo, solo la gamba
sinistra sembrava malconcia.
Con
un sospiro, si scrollò la neve di dosso e preoccupata, alzò
gli occhi al cielo cercando le tra le nebbie le bluastra piume di
Valor.
Niente,
nemmeno un suono all'orizzonte.
Che
gli fosse successo qualcosa? Che oltre alla brutta discesa verso il
fondo, aveva sbattuto contro qualche roccia?
Poco
ricordava e nemmeno lei sapeva come poteva essere ancora viva...
Nuovamente,
puntò lo sguardo verso Darius e la bile le salì in
gola. Con ferocia, l'aveva attaccata e un crudele ghigno, aveva
attraversato le sue labbra.
Il
ponte, a causa delle violente scosse, era poi ceduto e imperterrita,
si era aggrappata al suo mantello trascinandolo con se.
Se
non altro, aveva dimezzato la forza di quell'esercito, pensiero
comunque stupido in verità dato che Draven, suo fratello, era
ancora là sopra.
Zoppicante
si avvicinò all'uomo, cercando di constatare se fosse morto o
meno.
“Sciocca”
pensò, “come può un uomo del genere essere
morto?”.
Aveva
sentito grandi storie su di lui, terribili in verità e in cuor
suo sapeva benissimo che era ancora vivo. Maledettamente vivo.
Attenta,
osservò il suo volto, al momento tranquillo e disteso. Una
brutta cicatrice a solcare il suo occhio sinistro e vari schizzi di
sangue gli imbrattavano le guance. La neve attorno a lui, però,
era tinta di rosso.
Che
fosse ferito? O quel sangue non era il suo?
Con
decisione, scartò la prima ipotesi accreditando maggiormente
la seconda.
Aveva
fatto una strage...per quanto sperare non costasse niente, sapeva
benissimo che non era possibile.
Nervosa,
continuò a studiarlo, non notando nessun segno vitale.
Dannato
uomo, la sua morte doveva essere ben più che atroce.
Con
un sonoro schiocco di lingua, alzò la balestra verso la sua
testa. Era inutile stare a rimuginare, un colpo e tutti i suoi
problemi potevano considerarsi conclusi.
Con
la mano sinistra, caricò il dardo pronta a sparare contro di
lui. Prese la mira e nemmeno il tempo di posare il dito contro il
grilletto che i verdi occhi di Darius di spalancarono, vispi e
attenti nel sentire quel piccolo suono ormai troppo familiare.
Velocemente,
puntò lo sguardo su di lei e, che entrambi lo desiderassero o
meno, i loro destini si sarebbero intrecciati in quell'assurda quanto
spaventosa storia.
Grazie per aver
sprecato il vostro tempo leggendo questa scemenza :D
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Capitolo 2 *** Capitolo 2 ***
Rivali
di guerra
Capitolo
2
Con
sguardo carico di sorpresa osservò la donna in piedi dinnanzi
a lui. La ricordava bene: era stata l'unica in quella baraonda a
sapere cosa diavolo stesse colpendo e a quanto pare, ad avere un po'
di cervello. Con un imprecazione, fissò le dita di lei
ferme sul grilletto della balestra e pronta a scoccare il colpo. Era
chiaro: voleva toglierlo di torno... Ma pensava veramente che lui
sarebbe rimasto a guardare? Immediatamente Darius comprese che la sua
arma era lontana e armatura a parte, era disarmato. Doveva giocare
bene le sue carte, scegliere il momento preciso... Non appena lo
sguardo di Quinn si indurì, Darius scattò in avanti
come una pantera. Il colpo deviò affondando nella spalla
della sua armatura e violento, calò su di lei gettandola a
terra. Un lieve lamento proruppe dalle sue labbra non appena
cadde: la potente mole di Darius le bloccava anche solo il
respiro. La balaustra le scivolò di mano allontanandosi
dalla sua portata. Digrignando i denti, volse lo sguardo al suo
aggressore con con altrettanta ferocia, faceva lo stesso con
lei. Immediatamente le arpionò i polsi limitando i suoi
movimenti a dei meri calci. Doveva restare calma, tenersi
concentrata, la mente sgombra da qualsiasi pensiero. Doveva
ragionare a mente fredda e non farsi prendere dal panico. Il
dardo che aveva scoccato non gli aveva procurato alcun danno e
quell'armatura era piuttosto spessa. Probabilmente non aveva
risentito della caduta. -Tu...-proruppe Darius rompendo il
silenzio-c'hai provato...ma ti é andata male.- con disprezzo,
Quinn assottigliò gli occhi tentando ancora una volta di
scappare. -Sei...-mormorò cacciando fuori una nuvoletta di
fumo-...un tipo tosto, te lo concedo.- Al diavolo, sapeva
benissimo quanto fosse potente. -Voi demaciani siete insolenti
come al solito, vi credete degli Dei...- -é colpa nostra se
siamo migliori di voi noxiani?- un ringhio passò sonoro dalla
gola di Darius. La lotta tra fazioni era un argomento delicato.
Meglio non svegliare il can che dorme... -Perché siete
qua!?- domandò con voce tonante facendola sussultare. -Non
penserai che io apra bocca vero!?- rispose allibita. No, in
effetti sapeva benissimo che non ci avrebbe cavato un ragno dal buco
da quella conversazione, ma era certamente in vantaggio su di
lei. -Io non risparmio le mie vittime...- storcendo le labbra,
Quinn lo fissò fiera. -Non volterò le spalle al mio
popolo! Piuttosto la morte!- Bene, quella donna stupida si era
scavata la fossa da sola. Non che avesse intenzione di risparmiarla,
ma gli avrebbe solo complicato le cose. Per la prima volta da
quando aveva ripreso conoscenza, fissò l'ambiente che lo
circondava è un brivido freddo gli attraversò la
schiena. Era caduto certo, ma esattamente, in che luogo del Frejlord
era finito!? Non si vedeva altro che neve ovunque e sicuramente, non
erano soli. Molte creature infestavano quella landa e se qualcuno
di molto potente lo avesse visto, l'avrebbe sicuramente ucciso. Noxus
non era in pace con nessuno: erano gli esiliati e i reietti ad andare
da lei. Una città dalla bassa morale e piena di rifiuti.
Velocemente, i sensi di Darius si affinarono, giusto in tempo di
vedere un manto blu calargli contro. Imprecante, portò le mani
al volto per difendersi, lasciando liberi i polsi di Quinn. -Cazzo!-
tuonò inferocito cercando di capire che diavolo di creatura
fosse. Con non poco sforzo, si alzò da terra e con un colpo,
riuscì a far cadere la potente creatura. Si stupì nel
vedere che non era altro che un aquila e individuata la sua ascia,
corse verso di lei. Del nuovo sangue imbrattava il suo volto: era una
vera umiliazione essersi fatto colpire da un animale. Impugnandola,
sentì la rabbia salire e con frustrazione, si diresse verso
l'uccello semi svenuto. Darius non ebbe il tempo di fare un passo che
un dardo si conficcò nella sua armatura; merda, quella donna
aveva ripreso la sua arma. Imbestialito, si volse verso di lei, la
balaustra di nuovo alla mano. Con un sonoro grido, caricò
verso la sua direzione è un altra serie di colpi lo investì.
Ringraziò il suo re per quell'armatura così resistente:
nessun colpo aveva anche solo sfiorato la sua pelle. -Stai
indietro!- l'avverti la donna più infuriata che mai.-
altrimenti il prossimo andrà a segno!- Divertente... Lui
adorava le sfide. Con decisione, mosse un altro passo e
puntualmente il dardo andò a confidarsi sotto la sua
cintura. Con stupore osservò le sue parti basse per fortuna
ancora salve e con un sopracciglio alzato, torno a fissarla. -Mi
vuoi proprio morto...-Ghignò sentendo l'eccitazione fremere in
lui.
Ed
eccomi con il secondo capitolo.
Ebbene,
sono andata avanti se vogliamo dirla così! Ammetto che
rispetto ai miei standard, il capitolo è cortissimo ma dal non
saper come continuarlo a sfornare un secondo capitolo, ho fatto un
mini passo avanti!
Sto
continuando a scrivere questa fic su ipad e non è per niente
facile!
L'ho
riletta ma non sono proprio sicura se ho fatto o meno degli errori (
potrei avere qualche svista)!
Ringrazio
calorosamente Ansem che mi ha recensita!
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Capitolo 3 *** Capitolo 3 ***
Rivali
di guerra
Capitolo
3
Doveva allontanarlo,
provocarlo e fare in modo che quel maledetto bastardo si allontanasse
da Valor.
Non gli avrebbe
permesso di toccarlo.
Nessuno doveva più
soffrire nella sua famiglia. Nessun altra perdita sarebbe stata
accettata.
Mordendosi il lato
destro della guancia, tornò a fissare Darius: una strana luce
brillava nei suoi occhi.
La conosceva bene
anche lei purtroppo....
L'eccitazione, la
sfida, l'adrenalina che saliva. Poco caso dava al freddo che letale,
aveva inebetito il suo corpo. La caviglia, a differenza di quello che
aveva pensato, sembrava essere una cosa più seria che mai.
Quando il noxiano
l'aveva sbattuta a terra, aveva sentito un dolore atroce, senza
pensare che il suo corpo, enorme il doppio del suo, aveva gravato con
il peso.
-Darius...-Pronunciò
il suo nome -Un altro passo e sei morto.-
-Dici?-Si avvicinò
maggiormente e un altro dardo, partì dalla sua balestra.
Nuovamente, l'armatura lo protesse e senza successo il colpo non
perforò le sue carni.
Digrignando i denti,
alzò il tiro, mirando direttamente alla testa.
-Darius.-Lo chiamò
nuovamente, pregandolo di desistere, ma a poco servì quella
premura. Il colosso partì alla carica e ascia alla mano,
caricò contro di lei.
Immediatamente, il
grilletto partì e con incredibile velocità, questa
volta il generale schivò il dardo.
Non appena se lo
trovò di nuovo davanti agli occhi non seppe che cosa fare. Era
troppo tardi per lanciare un altro colpo e se anche si fosse gettata
da un lato o fosse caduta, lui l'avrebbe di nuovo sovrastata.
L'ascia calò
su di lei, ma un feroce ruggito lo fermò.
Quinn aprì gli
occhi e osservò quasi sconvolta la lama a pochi centimetri dal
suo petto. Ingoiò a vuoto ma mentalmente ringraziò
qualunque cosa fosse stato ad aver attirato l'attenzione di quel
guerrafondaio.
Corrugando le nere
sopracciglia, Darius si guardò attorno.
La neve era troppa e
una pessima sensazione si stava facendo largo dentro di se.
Il Frejlord era un
posto infido e Noxus, non era certamente tra le sue grazie.
Storcendo le labbra,
lanciò uno sguardo a Quinn e serpentino, le tolse la balestra
di mano. Una donna con un arma in mano era pericolosa...
-I tuoi dardi mi
hanno stancato-Mormorò incenerendola con lo sguardo, la
freccia di poco prima, era ancora conficcata sotto la sua cintura.
Seguendo la sua
allusione, Quinn non potè far altro che alzare in risposta un
sopracciglio.
-Avrei solo salvato
la nazione...- Male...
Sola, disarmata e
Valor a terra.
-Farti fuori adesso
può essermi controproducente...-Borbottò mostrando i
denti. -Sai dove ci troviamo?- Al sol sentire quella domanda, sbattè
più volte gli occhi.
Cos'era scemo? La
caduta gli aveva dato alla testa?
-E tu ti aspetti che
io te lo dica?- Domandò a sua volta lasciandolo
imperturbabile. -Morirei piuttosto che aiutarti...-
-Voi di Demacia vi
credete degli dei...- Lento, gettò la balestra a terra e con
un colpo della sua ascia, la spaccò in due.
Gli occhi di Quinn si
spalancarono per la sorpresa e una forte rabbia crebbe in lei.
Assottigliò gli occhi e infuriata, sbraitò contro di
lui.
-RAZZA DI IDIOTA,
COME HAI OSATO!?- Quella balestra le era costata sudore e sforzi. Si
fidava di quell'arma e anche il solo averla accanto o sfiorarne il
metallo la rassicurava.
Non c'era momento in
cui non si dedicasse alla sua manutenzione e oltre a Valor, quella
era una delle poche cose a cui facesse affidamento.
-Mi risponderai
adesso?- Se prima era una questione di vita o di morte, adesso non
gli avrebbe risposto per principio. Quanto avrebbe goduto nel vederlo
perdersi e girovagare in quella landa desertica.
Magari allo stremo
delle forze si sarebbe accasciato a terra e sarebbe morto di
ipotermia... o magari i troll se lo sarebbero mangiato.
-Vai al diavolo!- E
prima che potesse mandarlo in chissà quale altro posto, l'urlo
di prima, questa volta più vicino, coprì la sua voce.
Sono tornata ma
con la voglia di Lol più forte di prima.
Se prima ero
insicura su molte cose, adesso sguazzo proprio nelle incertezze.
Ho deciso però,
di tornare a dedicarmi a questa fic perchè più ci gioco
e più insieme mi piacciono.
Non solo ci
scrivo, ma anche ci disegno.
Poco ho trovato in
verità su di loro, ( anche se qualche disegno maialoso su
tumbrl c'era ://D ) ma nessuna fan fiction. E quindi io, Rolo,
veterana delle crack pairing, cercherò di portare da qualche
parte questa ship che nessun si inc... interessa.
Spero di trovare
un degno continuo!
Ovviamente,
accetto qualunque tipo di commento, anche solo per dirmi: Ueee fessa,
ma quando mai succede questo nel lore!!!
Io ho cercato di
documentarmi, ma poco ho trovato e sicuramente, farò una
caterva di errori!
Grazie per aver
letto anche questo obrobrioso capitolo!
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Capitolo 4 *** Capitolo 4 ***
Rivali
di guerra
Capitolo
4
Entrambi sbarrarono
gli occhi appena videro l'enorme colosso sbucare d'innanzi a loro da
quella che pareva una foresta. La neve aumentava, la visibilità
era scarsa ed entrambi, troppo presi a bisticciare l'uno con l'altro,
avevano ignorato il pericolo.
Senza esitazione,
Darius brandì la sua ascia e con un espressione infastidita,
osservò l'enorme troll marciare verso di loro.
Tundle si chiamava se
non ricordava male.
-Siamo nei suoi
territori...-Mormorò Quinn fra sé e sé. -Non
siamo ospiti ben graditi.-
-è un nemico
quindi.-Quando mai c'erano amici? Faceva differenza?
Stringendo la presa,
si preparò per la battaglia.
Non era al meglio,
doveva ammetterlo almeno con se stesso.
Non sembrava avere
niente di rotto, ma la caduta l'aveva stordito non poco, altrimenti
mai si sarebbe fatto cogliere così impreparato da lei.
Pronta anche lei a
difendersi, mentalmente il suo pensiero andò alla balestra
distrutta e questo significava che non aveva armi con se. Fantastico.
Il suo più
fidato amico però, sembrava ancora svenuto tra la neve.
Ignorando il dolore,
corse verso di lui e lo prese tra le braccia. Con mani leggere, tolse
la neve da sopra le sue piume bluastre e rendendosi conto che in
quella battaglia era inutile, si limitò a fissare il noxiano
che aveva preso posizione di fronte a lei.
-Voi!!!-Le urla del
Troll investirono i due.-Siete nei miei territori! Morirete!-
-Questo è da
vedere!- Lo sfidò Darius stampandosi in volto un ghigno
strafottente. Quell'uomo era così dannatamente esaltato dalla
guerra che ogni dichiarazione nemica sembrava un invito a nozze.
Non appena si sentì
pronto, corse contro il nemico e in un tempo breve, la sua enorme
ascia cozzò contro la feroce mazza di Tundle. Non appena le
due armi si scontrarono, la neve aumentò e tutto sembrò
essere così lento e freddo.
Se Darius non le
avesse rotto la sua balestra, avrebbe potuto dargli una mano...
Rendendosi conto di
quei pensieri, si diede mentalmente un cazzotto e alzandosi in piedi,
decise di approfittare della sua distrazione per fuggire lontana.
Non doveva niente a
quel noxiano.
Aveva fatto fuori più
della metà dell'esercito di Demacia e aveva una ferocia
assurda.
Se il troll non si
fosse occupato di lui, l'avrebbe fatto il gelo. Stringendo a se
Valor, zoppicante e mantenendo un basso profilo, corse dandogli le
spalle verso la direzione esatta da prendere.
Più o meno
ricordava adesso dove si trovava. Il regno del Frejlord era diviso in
molte zone. Se avesse raggiunto i regni di Ashe, allora sarebbe stata
salva. Tra tutti in quella landa, era l'unica che fosse ben aperta al
dialogo.
-DOVE STAI
SCAPPANDO!?- Sobbalzò non appena la potente voce di Darius la
sorprese.
Merda, si era accorto
della sua fuga...
Stringendo i denti e
ignorando la caviglia, corse a perdifiato lontano dallo scontro con
la speranza di seminarlo.
Pazza anche solo a
pensarlo.
“Quella donna
pensava di farmela” si infuriò il moro non appena aveva
sentito i suoi passi e il suo respiro accellerare. Non le avrebbe
permesso di allontanarsi da lui.
Dando una potente
spallata a Tundle e mandandolo a terra, volse le spalle al nemico e
partì all'inseguimento.
Non era veloce,
poteva raggiungerla in poco tempo.
Lui sapeva chi era...
Sapeva che era una
specie di ranger e sapeva dove diavolo si trovavano.
Lei era la sua mappa
per tornare a Noxus ma anche ben altro...
In tempo record,
ho scritto il quarto capitolino.
Ebbene,
l'ispirazione deve essere sfruttata.
Cosa abbiamo qua
dunque?
Quinn che fugge e
Darius che la rincorre.
Il ragionamento di
Darius, sebben confuso, ha senso.
Quinn sa dove si
trova e lui no.
Quinn conosce alla
perfezione Demacia e lui, ovviamente no.
Con lei come
prigioniera, Noxus stasera festeggia con Tavernello e lampredotto.
Insomma, staremo a
vedere se Quinn raggiungerà mai Ashe...
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