This is me

di fefolina_directioner99
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Grandfather ***
Capitolo 2: *** immobilizzata dalle urla del dolore ***
Capitolo 3: *** Lui. ***



Capitolo 1
*** Grandfather ***


Forse nominarlo "morto" sul cellulare mesi fa' fu solo una previsione di ciò che sarebbe successo. Si perché in fondo, solo perché dopo la morte di mio padre si dimostrava freddo, distaccato e senza mostrare alcun gesto d'affetto non mi giustificava a considerarlo morto. In fondo quando avevo bisogno di soldi non si tirava in dietro, o quando mi portava a fare shopping non badava a spese. Ricordo che una volta mi comprò una maxi maglia di "Dolce & Gabbana" da 250 euro senza problemi, o quando mi faceva ricariche da 50 euro. Per lui i soldi non sono mai stati un problema, io gli telefonavo qualche volta in più e automaticamente mi ritrovavo con 50 euro in più in tasca. Ma io non volevo solo questo. Io volevo solo che lui fosse più presente, ma così non fu'. Quando mia madre mi venne a prendere a scuola quella mattina di ottobre per motivi di salute ricordo che non aveva una bella cera. Appena uscite dall'edificio scolastico mi disse che avevano trovato una macchia nei polmoni al nonno. Era andato 2 giorni prima a fare una tac. Ora ci restava solo aspettare. Non ero per niente tranquilla, e tutto ciò che successe dopo non mi aiutò. Nonno iniziò la chemio e altre cure per "aiutare i suoi polmoni", ma invano. Ricordo che dopo la sua prima seduta di chemio andai a scuola che sembravo uno straccio. Chiesi alla professoressa di uscire dall'aula dicendo che non stavo bene e, vedendomi con le lacrime agli occhi, acconsentì. Una volta rientrata mi chiesero quale fosse il problema econ non so quale forza risposi che mio nonno aveva un tumore ai polmoni. A scuola avevo costantemente gli occhi lucidi e almeno 4 o 5 persone accanto a me nel caso qualcuno di indesiderato si fosse avvicinato per chiedermi come stavo. Perché in fondo come può stare una persona che ha il nonno malato di cancro terminale? Non bene, questo è sicuro. Ricordo che mia zia stava malissimo ed era arrabbiatissima con la vita, col mondo, col destino. Perse mia nonna quando aveva appena 18 anni, anch'essa di cancro e mio papà quando ne aveva poco più di 40, o forse qualcosa in meno. Io avevo 10 anni, ma non sono qui per parlare di mio padre. Mia sorella invece era la più forte e la più tranquilla, anche se ci stava male in qualche modo era come se lo avesse saputo da tempo. Mio nonno morì il 17 Dicembre 2013. Non passammo un natale proprio tranquillo, ma si sa', la vita va avanti. Mi pento di averlo nominato morto sul mio cellulare in passato, ma ero arrabbiata, avevo perso un padre e un nonno che mi dava soldi, ma non affetto. Mi manchi tanto nonno.

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Capitolo 2
*** immobilizzata dalle urla del dolore ***


Penso che quando John Green si immedesima nei panni di Augustus Water e dice "È questo il problema del dolore. Esige di essere sentito" abbia perfettamente ragione. Si perché il dolore urla, si manifesta, fa di tutto pur di essere sentito, tutto meno che rimanere in silenzio. E sapete cosa fa' il 90% degli essere umani davanti all'urlo del dolore dei propri affetti? Scappa, si allontana, corre per miglia dalla parte opposta pur di non sentire quel grido. E io non facevo certo eccezione. Quando mio nonno mi disse che aveva il cancro, mi immobilizzai. Zitta. Ferma. Come se avessi un coltello puntato in gola. Ricordo che non sapevo come comportarmi, avevo talmente paura di perderlo che mi era difficile stargli vicina in quelle condizioni. Fu' orribile perché mi sentivo una statua vivente, in grado di pensare, ma incapace di agire. Avevo la continua voglia di piangere, ma per evitare di farmi vedere star male dalla gente, mi isolavo. Non volevo sentirmi un peso e tanto meno autocommiserata da gente che non essendoci mai passata sosteneva di capirmi lo stesso. Ma non è così cavolo! Non puoi dire di capire quando non ti è mai morto qualcuno di caro! Io ci sono passata due volte, prima con mio padre, poi col padre di mio padre, mio nonno. È un dolore estenuante! È come avere un coltello infuocato che ti perfora il petto da una parte all'altra e hai voglia di urlare, piangere, ma qualcosa te lo impedisce. Ora so cosa provavi nonno. Mi spiace averti giudicato male. Mi manchi.

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Capitolo 3
*** Lui. ***


I Grafted Braches cantano "Can you give me another chance?". Ecco caro destino, puoi darmi un'altra opportunità? Avevo poco più di 11 anni quando lo incontrai. Ci punzecchiammo per un anno e poi diventammo amici. Ammetto di aver sempre avuto una cotta per lui, e quando glielo confidai la nostra amicizia non cambiò, anzi lui ci passò sopra e io pure, cosicché la cotta mi passò. Quattro anni dopo, quando ritornai dalle vacanze per lui fu' quasi una visione rivedermi. Diceva che ero cambiata e tante altre cose, ma forse erano solo un quarto delle cose che l'uno voleva dire all'altro. Poco dopo l'inizio della scuola mi ammalai di depressione, il mio passato, per quanto avessi cercato di ignorarlo mi divorò. Iniziai a prendere farmaci di tipo leggero, ma più volte al giorno per calmare le crisi di pianto che mi assalivano dalle 6 del mattino fino alle 11 di sera. A scuola ero diventata invisibile, non parlavo con nessuno per paura di scoppiare a piangere e a me andava bene. Iniziai ad avere istiniti suicidi, lo vedevo come una via di fuga, ma poi qualcuno entrò nella mia vita e la cambiò, ma questa è un'altra storia. Il rapporto tra me e lui cambiò radicalmente. Passammo dall'essere amici per la pelle al non dirci neanche un misero Ciao. Sono passati altri tre anni e ancora io non mi capacito di ciò che è successo. Mi manca tanto e vederlo ridere con qualcuna che non sono io fa male. Farsi infilzare da una lama ardentre in pieno petto farebbe meno male. Mi mancano le nostre risatele nostre litigate, le gite in montagna, farci i gavettoni in piena estate, vederlo gironzolare per casa mia, vederlo sbuffare mentre aspettava che finissi di prepararmi, insomma mi manca tutto. Mi manca avere lui sempre al mio fianco. Perciò caro destino, puoi darmi un'altra opportunità? Prometto che lo tratterò come il mio tesoro più prezioso e farò di tutto per non perderlo.

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