Crusaders Chronicles.

di fulmineo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Buoni e cattivi. ***
Capitolo 2: *** Diserzione. ***
Capitolo 3: *** Riorganizzazione. ***
Capitolo 4: *** Romanticismo. ***
Capitolo 5: *** Una ragazza responsabile. ***
Capitolo 6: *** Tra la nebbia. ***
Capitolo 7: *** Il risveglio. ***
Capitolo 8: *** Dubbi e amore. ***
Capitolo 9: *** Flirts and fights. ***
Capitolo 10: *** Amicizia e lealtà. ***
Capitolo 11: *** Nella tana del lupo. ***
Capitolo 12: *** Be positive. ***
Capitolo 13: *** Il nostro amore non è proibito. ***
Capitolo 14: *** Ritorno in gruppo. ***
Capitolo 15: *** La cattura. ***
Capitolo 16: *** Il piano attuato. ***
Capitolo 17: *** La fuga. ***
Capitolo 18: *** Non ti lascerò mai. ***
Capitolo 19: *** Un po' di romanticismo. ***
Capitolo 20: *** Combattere per amore. ***
Capitolo 21: *** Un cuore da amare 1 ***
Capitolo 22: *** Un cuore da amare 2 ***
Capitolo 23: *** Ma quanto ti amo? ***
Capitolo 24: *** Tra amore e belle notizie. ***
Capitolo 25: *** Nascita e notizie... ***
Capitolo 26: *** Una gradita notizia. ***
Capitolo 27: *** Progetti futuri. ***
Capitolo 28: *** Scontri e ferite. ***
Capitolo 29: *** Decisione unanime. ***
Capitolo 30: *** Gioia e rivelazioni. ***
Capitolo 31: *** Scoprire e pianificare. ***
Capitolo 32: *** Piano d'attacco. ***
Capitolo 33: *** Nascita e rapimento. ***
Capitolo 34: *** La battaglia finale. ***



Capitolo 1
*** Buoni e cattivi. ***


Era una giornata tranquilla in Terra Santa, anche se in quei luoghi infuriavano da qualche anno guerre violente che portavano morte e distruzione ovunque, che vedeva i Cristiani provenienti da alcuni territori d'Europa opporsi ai Musulmani che avevano invaso e distrutto quelle terre considerate sacre, visto che erano i territori che avevano visto nascere, crescere e morire Gesù, il Figlio di Dio.

La guerra era scoppiata a causa della brama di potere di un solo uomo, del quale nessuno conosceva il vero nome, chiamato Saladino, il quale viveva in un grande palazzo, simile ad una roccaforte, sorvegliato continuamente da un drappello di soldati armati fino ai denti.

Invece, a pochi metri da una delle poche piane rimaste verdeggianti, sorgeva uno dei tanti accampamenti dei soldati Cristiani, nel quale vi erano anche delle ragazze che combattevano, oltre alle ragazze che s'occupavano di curare i soldati feriti. Tale plotone era guidato da un'uomo Inglese chiamato John e, fino a qualche giorno prima, anche il celebre Robin di Locksley ne aveva fatto parte, prima di tornare nell'amata Inghilterra e costui aveva stretto amicizia con alcune ragazze che combattevano lì con loro.

Le giovani, ovvero Arianna ed il fratello maggiore Riordan, Valentina, Tania, Lucia e la sorella minore Caterina, che chiamavano Cate o Kate, Nadia e Carolina, per tutti Solee Valentina detta Valy, erano combattenti molto valide, nonostante la giovanissima età e tutti i compagni d'armi le stimavano moltissimo, senza metterne mai in dubbio il valore in battaglia, superiore a quello di altri soldati.

"Mi raccomando, pattugliate con attenzione i confini del campo!" Ordinò John "Se avvistate qualcosa, gridate!"

L'ordine venne colto, così Riordan, Sole e Tania si misero in posizione di vedetta, lasciando il rispettivo tendone, pronti ad affrontare il freddo che calava di sera in quelle zone indossando, oltre alla cotta di maglia metallica, l'elmo, i pantaloni neri, gli stivali e il tipico mantello bianco con la croce rossa.

"Qui fa sempre un freddo incredibile..." Disse Tania, liberando un paio di starnuti.

"Preferivi stare in tenda con Francesca?" Chiese Riordan, dai capelli castani e gli occhi verdi.

"Si... Avrei preferito stare con lei..." Rispose la ragazza, continuando a camminare avanti ed indietro per provare a scaldarsi. Infatti costei era fidanzata con Francesca, una delle ragazze che aveva il compito di curare i soldati feriti "E tu con Vale, scommetto."

"Esatto." Fece il ragazzo, anch'esso fidanzato con un'altra ragazza che curava i soldati feriti.

"Su su, non distraetevi." Li riprese Sole "Se arrivassero i nemici, potreste accorgervene in ritardo e metterci in pericolo!"

I due sapevano che Carolina, chiamata da tutti Sole, aveva perfettamente ragione e continuarono a tenere d'occhio l'orizzonte ma, dietro di loro, arrivarono proprio Francesca e Valentina, detta Vale, con delle coperte "Amore! Stavo proprio pensando a te." Disse Tania, baciando la fidanzata.

"E tu non mi pensavi?" Chiese Vale al suo Rio, che le sorrise, abbracciandola.

"Certo che ti pensavo! Non potrei mai tenerti fuori dai miei pensieri..."

Anche il ragazzo baciò la fidanzata, mentre arrivava un'altra ragazza, anch'essa di nome Francesca, che s'avvicinò a Sole, porgendole una coperta di yuta "Tieni, questa è per te. Riscaldati un po' anche tu..."

"Ti ringrazio, sei molto gentile, ma sto bene così."

"Come vuoi... Non raffreddarti, mi raccomando. Ho quasi finito le erbe per preparare il decotto contro i freddori."

Sole le sorrise e la bionda ragazza se ne andò per tornare nel suo tendone con l'altra Francesca e Vale, mentre Riordan e Tania fissarono l'amica, dai capelli mori lunghi fin sotto le scapole e legati in una treccia, gli occhi ricchi e scuri ed il fisico statuario e muscoloso "Non senti mai il bisogno di scaldarti? Di avere contatti umani, qualcuno da amare... Come fai?" Chiese il ragazzo.

"Io non sono una persona fredda, ma non sento il bisogno di avere qualcuno da amare."

"Magari adesso no, ma più avanti si..." Tentò Tania.

"Si, probabilmente un giorno anch'io vorrò qualcuno da amare. Se quel giorno arriverà, lo accetterò!"

"Dovrai trovare una brava persona... O meglio, una brava ragazza, adatta a te!"

I due ragazzi sorrisero all'amica, finchè uno starnuto non attirò la loro attenzione, voltandosi e si trovarono davanti Cate, di soli diciassette anni come le due Francesca, Elisa e Cristina, altri medici da campo, rispetto ad alcune di loro che avevano diciotto anni, mentre Riordan ne aveva diciannove.

"Cate! Non dovresti essere a dormire?" Le chiese Tania.

"Non ci riesco... Se devo essere sincera, non ho molto sonno."

"Davvero? Poco fa sembravi averne molto... Tanto che John ti ha mandata a riposare."

"Veramente... Mia sorella mi ha tirato due calci, perciò mi è passato il sonno."

"Lucia tira calci nel sonno? Da non sottovalutare, anche quando dorme..."

"Non è divertente, Rio. Guarda qui!" Disse Cate "Ho due segni violacei e dovrò farmi mettere l'unguento."

"Allora vai nel tendone delle dottoresse. Fino a poco fa le due Francesca e Vale erano qui."

"Sul serio? Allora vado a farmi dare un'occhiata."

Detto questo, la giovane andò allora alla tenda medica, ove trovò la Francesca single, che stava preparando un decotto e s'accorse subito della castana amica "Ciao! Come mai qui e non a dormire?"

"Lucia mi ha sferrato due calci nel sonno. Ho due segni viola." Disse, mostrandoli all'altra ragazza.

"Accidenti... Ti metto un'unguento." Offrì la giovane e la castana dagli occhi chiarissimi si stese su alcune coperte di yuta dopo essersi tolta cotta di maglia e mantello e Francesca le spalmò l'unguento sui due segni "Mi raccomando, non fare troppi sforzi."

"D'accordo. Grazie per la disponibilità!" Disse la ragazza, andandosene poi nel suo tendone, tenendo una debita distanza dalle gambe della sorella.

Nel mentre, al sicuro nel suo castello, il Saladino stava organizzando qualcosa di losco assieme ai suoi soldati più fedeli "Quando li attaccheremo?"

"Pazienza, amico mio, pazienza. Domani come adesso, quei vigliacchi spariranno dalla nostra terra!"

"Spariranno per sempre, vero?" Chiese un soldato, che già aveva un'occhio solo.

"Per sempre!" Rise il Saladino e tutti i suoi Fedelissimi fecero altrettanto, con fragore.

Costoro erano pronti all'attacco ed i nostri Crociati dovevano stare attenti, perchè il Saladino era sempre spietato coi nemici e, anche se i Cristiani contavano ragazzine e ragazzini tra i loro ranghi, non si sarebbe fatto molti problemi ad attaccare e uccidere.

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Capitolo 2
*** Diserzione. ***


Il mattino seguente, non appena John si fu svegliato, andò in postazione di vedetta per sapere dai tre giovani se ci fosse stato qualche avvistamento sospetto nel corso della notte "Allora, ragazzi? E' andato tutto bene?"

"Si, signore!" Risposero i tre insieme "Nulla di sospetto."

"Molto bene. Scendete a prendere della zuppa giù, Cristina la sta servendo."

I tre scesero subito dal posto di vedetta visto che, attorno al loro campo fatto di tende, vi erano delle mura di pietra ed il gruppo di soldati aveva costruito delle passatoie con delle assi di legno molto robuste. E scesi nello spiazzo ove solitamente mangiavano, i tre si sedettero accanto alle loro amiche ed agli altri soldati per prendere una ciotola di zuppa a testa "E' molto buona, Cri. Brava!" Le disse Valentina e la ragazza dai lunghi capelli castano-rossicci mossi e gli occhi ambrati le sorrise.

A Sole la portò Nadia, dai capelli mori mossi lunghi appena a livello delle spalle e gli occhi verdi, che si sedette poi accanto a lei "Grazie, sei davvero gentile." Disse, sorridendo all'altra soldatessa, assaggiando poi la zuppa "Cri, è ottima! Brava davvero."

"Grazie, Sole." Rispose la ragazzetta, sedendosi accanto alla sua Valy, dalla pelle leggermente ambrata, ma non Saracena.

I soldati mangiarono, ma da lontano si sentirono delle grida e subito Rio ed Arianna andarono con tre compagni verso il portone, aprendolo di poco "Attenzione, nemici in vista!" Gridò il ragazzo e tutti balzarono in piedi, mentre le dottoresse entrarono nel loro tendone.

"Quanti sono??" Chiese subito John.

"Un centinaio sicuramente... La maggior parte a cavallo!"

Subito tutti brandirono le armi ed alcuni rimasero nelle mura per difendere la postazione, gli altri uscirono tutti, comprese le ragazze "Uccidiamoli tutti!" Gridò John, brandendo lancia e scudo ed andando contro i Saraceni urlanti.

Le ragazze e Riordan lottarono come leoni e Sole, dalla postazione di vedetta, colpì i nemici in lontananza con delle frecce, di pura e chirurgica precisione, lanciandole con l'arco che Robin di Locksley le aveva lasciato, visto che ne aveva costruito un'altro prima di tornare in Inghilterra.

"Sei grande, ragazza." Le disse un soldato, dandole una pacca sulla spalla.

"Frecce??" Chiese gridando il Generale Saraceno Rahman, uno dei Fedelissimi del Saladino "Ma quell'Inglese non era andato via da qui?"

I suoi uomini non seppero cosa rispondergli e continuarono a lottare finchè Cate, dimostrando grandissimo coraggio, saltò sul cavallo proprio dietro al nemico, facendo nitrire il suo cavallo, che disarcionò entrambi, facendoli finire a terra.

"Cate!" La chiamò subito la sorella.

La ragazza non l'ascoltò ed impugnò la propria spada, con l'elmo calato sul viso ed il mantello portato in spalla con orgoglio ed il Generale non si fece alcuno scrupolo e si fiondò sulla giovinetta che, a detta dell'uomo, era troppo abile e quindi pericolosa. Andava eliminata, poteva essere un pericolo ed un'avversaria ostica.

"Attenta a te, ragazzina. Non ho pietà per i bambini!"

"La bambina ti farà vedere cosa sa fare." Disse sicura Cate.

Sole, dal canto suo, mentre colpiva i nemici lontani con le frecce, teneva d'occhio proprio la castana amica, pronta ad intervenire in suo aiuto in caso di bisogno, ma questo non servì, perchè il Saraceno chiamò la ritirata ed i pochi sopravvissuti lo seguirono di corsa.

I nostri esultarono con contegno sapendo che, presto o tardi, sarebbero ritornati coi rinforzi "La conta dei feriti?" Domandò John.

"Tre. Tutti feriti lievemente!" Rispose un soldato dall'accento Francese.

"Portateli dalle dottoresse e fateli medicare."

I Crociati annuirono e portarono i compagni feriti nel tendone medico, ma nuovamente Riordan attirò l'attenzione di tutti "Attenzione! Stanno tornando!" Gridò ma, prima che i nostri potessero uscire, dall'altro iniziarono a cadere frecce con attaccati dei panni imbevuti d'olio e incendiati.

"Via via! Qui brucia tutto!" Disse John "Ragazzo, dove sono quei dannati?"

"Se ne stanno andando." Rispose il ragazzo, scendendo di sotto per aiutare a domare il fuoco.

"Francesca! Ragazze!" Chiamò Tania.

"Sono nella tenda in fiamme, non riusciranno mai ad uscire!"

Sole, senza pensarci due volte, brandì la spada e la infilò nel tessuto della tenda, aprendo in essa uno squarcio ed entrando per portare fuori i compagni feriti poco prima e le amiche, riuscendo nel suo intento. Subito Tania, Rio e Valy abbracciarono la rispettiva fidanzata e ringraziarono la coraggiosa amica.

Ad incendio debellato, qualche attimo dopo, John chiamò a sè i suoi soldati più fedeli ed entrarono nella sua tenda "Perchè ci hai fatti venire qui?"

"Io ho intenzione di fuggire, da qui. Non importa se diventerò un disertore, ma sono stufo di questa guerra e questi attacchi!"

"Quindi vorresti scappare?"

"Si, stanotte." Disse John "Abbiamo tre barche. Scapperemo via mare! Siete con me?" Chiese e tutti annuirono.

"Non ci staremo tutti, sulle barche... Qualcuno non potrà salire a bordo."

"Lasciamo qui la parte giovane del nostro gruppo." Avanzò l'uomo, ridendo malignamente "Se proprio vogliono lottare e salvare questo posto, che lo facciano loro! Io non voglio morire qui, ma vedere la mia sposa ed i miei figli."

Tutti furono d'accordo col loro capo e lasciarono la tenda, mettendo anche gli altri al corrente del loro piano, meno le nostre soldatesse, Riordan e le dottoresse, che sarebbero rimasti lì a portare sulle loro spalle il peso di quegli scontri continui ed estenuanti.

E le nostre giovani, andate a dormire presto dopo aver sistemato ciò che si poteva ancora salvare, non sospettarono minimamente quali fossero le reali intenzioni dei loro compagni che, nel corso della notte, con la luna piena alta nel cielo blu e stellato, tagliarono vigliaccamente la corda portandosi dietro le loro riserve di cibo ed alcune spade, lasciando i nostri giovani senza cibo nè armi.

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Capitolo 3
*** Riorganizzazione. ***


Il mattino seguente, quando le nostre soldatesse si svegliarono, s'accorsero subito del troppo silenzio presente nel campo ed uscirono dalla rispettiva tenda, trovandolo completamente vuoto "Ma cos'è successo? Dove sono tutti?"

"Non lo so, Francesca... E Sole? Dov'è Sole? Non sarà sparita anche lei, perchè non saprei cosa pensare!"

"Sole non ci lascerebbe mai!"

"Grazie per la fiducia." Disse proprio Sole, mentre le dottoresse andarono verso di lei e l'abbracciarono.

"Pensavamo che fossi sparita anche tu!"

"Gli altri sono scappati, perchè non ci sono più le due barche al porticciolo qui vicino... In più hanno portato via cibo ed armi, lasciandoci senza cibo e difese!"

"Permetti una domanda?" Avanzò Tania e Sole annuì col capo "Dov'eri andata? Insomma... Non è prudente, potresti trovare in giro quelle carogne."

Sole sorrise appena "Lo so, ma sono in grado di cavarmela! E comunque, sono andata a caccia." Disse, posando a terra il cinghiale che aveva catturato ed ucciso, stupendo tutti gli altri, con Cri e le due Francesca che andarono subito ad accendere il fuoco.

"Sei grande, davvero!" Fece Riordan, dando una pacca sulla spalla all'amica.

Le dottoresse, aiutate da Valy e Nadia, tagliarono l'animale a pezzi e poi infilzarono la carne con dei legni e la misero sul fuoco "Dobbiamo anche pensare a trovare delle armi di riserva... Abbiamo solo le nostre personali e nient'altro."

"Quel cinghiale viene dall'allevamento personale del Saladino... Magari avrà anche qualche arma." Disse Sole, facendo un'occhiolino sarcastico.

"Sei andata a rubare al Saladino?? Caspita, che coraggio!" Se ne uscì Cri, che continuava a controllare i pezzi di carne "Oh, questi sono pronti! Servitevi."

I nostri mangiarono, ma Sole sembrava pensierosa "Cosa c'è?" Le chiese Nadia, seduta accanto a lei.

"Pensavo di spostare il campo... Qui siamo in piena pianura, troppo esposte. E dietro di noi c'è una bella foresta, nella quale ci possiamo accampare e proteggerci maggiormente dai loro attacchi. Poi ci sono anche delle erbe mediche e cibo, se si è capaci di trovarlo..."

"Possiamo costruire una specie di forte!" Avanzò Nadia.

Sole le sorrise, annuendo col capo "Esatto! Che ne dite?" Chiese e, dopo un'attimo di pensiero e perplessità, tutte diedero il loro consenso.

Proprio la mora andò avanti verso la foresta, facendosi strada tra gli arbusti con la sua spada e trovando uno spiazzo decisamente buono e venne raggiunta da Lucia e Vale "Hai intenzione di costruire il forte qui?"

"Si, è un buon posto! Vale, dì alle altre e Riordan d'iniziare a smontare le tende e portarle qui."

"D'accordo, vado subito." Disse la dottoressa, tornando al campo.

"Io e te cosa facciamo?" Chiese invece Lucia e Sole le mostrò la spada, quindi lo spiazzo erboso.

"Facile. Noi due cercheremo di tagliare quest'erbaccia e gli arbusti vari. Dobbiamo fare spazio per le tende!"

Lucia annuì col capo ed insieme iniziarono a debellare ciò che era loro d'intralcio, mentre Rio era arrivato con le prime due tende e tutte si misero subito all'opera; ma dal palazzo, il Saladino faceva tenere d'occhio i loro movimenti.

"Allora, Generale?" Chiese il perfido uomo ad Hakeem, uno dei suoi Fedelissimi "Cosa stanno facendo quei maledetti?"

"E' strano, Saladino. Strano davvero..."

"Come sarebbe a dire? Spiegati."

"Ci sono solo delle ragazze ed un ragazzo... Gli altri Crociati non ci sono più!"

"Avranno giustamente tagliato la corda ma..." Iniziò, scoppiando poi a ridere "Ma se pensano di batterci lasciando qui delle bambine e un bambino, hanno capito male!"

"Pare che si stiano spostando, Saladino."

"Se ne vanno anche loro?" Chiese l'uomo, toccandosi la barba.

"No, Saladino. Stanno andando nella foresta!"

"Molto furbi... Così si proteggeranno dai nostri attacchi! Forza, Generale, stanale! Dobbiamo ucciderle tutte prima che si nascondano per bene tra gli arbusti."

Allora il Generale andò subito a dare ordine d'attacco ai suoi soldati ed uscirono dal portone del palazzo a cavallo, gridando come loro solito e, da lontano, Valy li sentì "Ehi, ragazze! Arrivano i Saraceni!" Gridò a sua volta.

"Fermiamoli prima che scoprano dove siamo accampati." Disse Sole, mettendosi in posizione e scoccando subito tre frecce "Usciamo dalla foresta!"

I nostri andarono incontro ai Saraceni, attaccandoli subito con la solita grinta che li contraddistingueva, mettendo subito in difficoltà i nemici, anche se il Generale riuscì a ferire Lucia alla spalla, protetta però da Rio e Nadia si ritrovò circondata da una decina di uomini.

"Adesso, piccola, capirai cosa vuol dire avere paura!" Avanzò uno dei soldati, prima che tre suoi compagni venissero colpiti ciascuno da una freccia.

"Non vi vergognate a combattere in tanti contro una sola ragazza? Non avete proprio senso dell'onore." Fece Sole, mettendosi davanti a Nadia "Qualcosa in contrario se ti do una mano? Gli insegno un po' di galanteria."

Nadia sorrise, arrossendo un poco "Va bene. Nulla in contrario!"

Sole le sorrise e misero in fuga il drappello, anche grazie a Cate e Tania, in prima linea con loro e ad Arianna e Valentina, che stavano dietro a coprire l'allontanamento dalla battaglia di Riordan, che aveva preso in braccio Lucia per portarla alle dottoresse.

"Ritirata!" Gridò il Generale e gli uomini rimasti se ne andarono a suo seguito.

I giovani ritornarono allora nella foresta e ripresero a sistemare le tende, con Sole e Valy che avevano intrecciato diversi rami pieni di foglie, legandoli dapprima tra loro e poi agli alberi, affinchè mimetizzassero il campo, che stava anche riparato dal forte vento che spesso s'alzava di sera e di notte e dalle tempeste di sabbia.

Adesso che il campo era finito e si erano organizzate al meglio, le ragazze e Riordan erano pronte a fronteggiare il Saladino con le loro sole forze.

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Capitolo 4
*** Romanticismo. ***


Per tutto il giorno, le nostre ragazze non subìrono più gli attacchi da parte dei Saraceni e, dall'alto dell'albero rivolto verso il palazzo del Saladino, Sole teneva d'occhio l'orizzonte per vedere se i nemici tentassero un qualche attacco verso di loro.

"Sole." La chiamò Nadia, da sotto, arrampicandosi sull'albero, con un po' di fatica.

Nadia passò il legno sul quale erano infilzati tre pezzi di carne di cinghiale e Sole l'afferrò prima che la mora, che aveva perso l'equilibrio nello spostarsi da un ramo all'altro, rischiò di cadere e farsi male, ma Sole riuscì a prenderla per il polso "Tutto bene?" Le chiese l'altrettanto mora soldatessa, quando riuscì a far salire l'amica sul ramo accanto a sè.

"Si si, sto bene. Grazie!" Rispose Nadia e Sole le sorrise.

"Tu non mangi? Hai portato la carne a me, ma la tua dov'è?"

"Io ho già mangiato. Ho preso il primo giro di carne!"

"Capisco." Disse Sole e, quando ebbe terminato la carne, notò che il polso dell'amica sanguinava lievemente "Ti sei ferita. Fammi vedere!"

Nadia mostrò il polso a Sole che, per tutta risposta, prese l'amica per mano e si portò l'arto alle labbra ed iniziò a succhiare il sangue che usciva dai graffi e, ovviamente, la mora soldatessa s'imbarazzò molto. Infatti Sole le faceva molto effetto, come ragazza.

Sole tolse poi la fascia che teneva legata in fronte per legarla al polso di Nadia "Così la sporcherai..."

"Basta che tu stia bene." Disse la mora dall'accento Spagnolo "Una fascia si sostituisce, una persona no." Ammise e Nadia poggiò la testa alla spalla sinistra di Sole, fissando con lei l'orizzonte e facendosi anche riscaldare.

Sotto, Riordan osservava la scena col sorriso sulle labbra, notando subito una certa alchimia tra le due amiche e sperava che potessero mettersi insieme, in un prossimo futuro, perchè a detta sua erano una coppia perfetta. E lui se ne intendeva, visto che stava con Vale da sei mesi, tanto era il tempo che Tania stava con Francesca.

"Allora? Vedi qualcosa d'interessante?" Chiese Arianna.

"Abbastanza. Chissà, presto avremo una nuova coppia! Guarda là."

Arianna guardò Sole e Nadia sul ramo e sorrise dolcemente "Speriamo che vada in porto, se sarà amore."

"Si, è quello che mi auguro anch'io!"

"Però, prima di loro, devo riuscire a conquistare Elisa..."

"Elisa? Sul serio? Piace anche a te una dottoressa?" Chiese con un mezzo sorriso "Hanno molto fascino..."

"Parecchio, direi!" Ammise Arianna "Senza contare che Valentina è molto interessata a Francesca."

"Alla Principessa? Wow. Lei è davvero bella, molto affascinante."

Subito Arianna le sorrise, annuendo col capo "Ma parlando di coppie... Francesca, Elisa e Vale si stanno prendendo cura di Lucia. Cri sta terminando di tagliare le ultime parti del cinghiale per domani... E l'altra Francesca dov'è?"

"Qui vicino c'è il fiume. Magari sta facendo un bel bagno..."

Infatti Francesca era proprio al fiume e si era spogliata per fare un bel bagno rilassante e ci riuscì, finchè non sentì l'acqua muoversi, alle sue spalle "C'è qualcuno?" Chiese spaventata, deglutendo e voltandosi, ma non vide nessuno.

Però due forti braccia le cinsero la vita e fu sul punto di lanciare un urlo, ma si ritrovò una mano sulla bocca "Che bella ragazza ho trovato... Tutta sola, bellissima..."

Francesca sorrise lievemente, voltandosi "Tania." Disse, cingendole il collo con le braccia "Mi hai fatta spaventare!"

"Mi dispiace tanto. Ma non ho resistito, lo confesso!"

La soldatessa strinse a sè la compagna, rubandole un bacio inizialmente dolce che si fece subito passionale e coinvolgente "Tania..."

"Cosa c'è, amore mio?" Domandò la ragazza, passata a tormentare il collo della dottoressa.

"Se proprio vuoi... Insomma... Santo cielo, non riesco a ragionare."

"Ti faccio impazzire così tanto?"

"Non ne hai idea! I tuoi baci mi piacciono moltissimo e lo sai."

Tania sorrise compiaciuta, mentre marchiava il lato destro del collo della compagna "Vieni con me." Le sussurrò, nuotando verso la riva e, quando furono arrivate, Francesca vide una coperta di yuta e vi si stese sopra, ma subito rabbrividì "Hai freddo?"

"Si, abbastanza. Fa decisamente freddo stasera."

"Allora permettimi di scaldarti a dovere..."

Francesca la sorrise e nuovamente baciò Tania, stringendosi a lei, ma sentirono un fruscìo tra l'erba e la soldatessa vide Cate, che avanzava verso di loro camminando all'indietro, senza guardare le due amanti "Cate??" Chiesero le due, all'unisono.

"Scusatemi, ehm... Però vi consiglio di coprirvi. Sono di guardia proprio da questo lato e... Beh, Sole non lo direbbe in questo frangente, però... Mimetizzatevi!"

Detto questo lasciò loro l'altra coperta di yuta e poi se ne andò, con Tania che rise di gusto "Non ridere! Ha un'anno meno di noi, non si è mai fidanzata... E' normale che s'imbarazzi!" Disse Francesca e Tania si scusò.

"Certo, ma anche Cri ha la sua età eppure è molto attiva su questo fronte..."

"Non tutti sono uguali. Tu sei passionale, Cate forse è più romantica... Ma di certo è una grande amante, ne sono certa!"

Tania sgranò gli occhi e solleticò la compagna, che sorrise, prima di ricevere un bacio passionale dalla compagna e continuare ad amarsi, nascondendosi sotto la coperta portata loro da Cate. E proprio costei, seduta sul ramo dell'albero che volgeva verso ovest, non sapeva più da che parte guardare tanto era l'imbarazzo che provava.

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Capitolo 5
*** Una ragazza responsabile. ***


Il mattino seguente, Tania e Francesca si svegliarono molto presto per fare un'altro bagno nel fiume e poi, tornate a riva, si rivestirono per raggiungere le compagne e Rio al campo prima che, qualche Saraceno, potesse trovare il loro rifugio.

"Eccovi qui. Stavo per venire a cercarvi..." Disse Valentina.

"Eravamo al fiume. Cate lo sapeva, ci ha viste..." Tentò Tania e l'amica capì subito a cosa stesse alludendo l'altra bionda.

Tania le sorrise e si sedette su uno dei tre tronchi messi a terra attorno al fuoco per ricevere la sua parte di cinghiale rimasto e che Cri aveva sapientemente diviso la sera prima "Stasera farò un'altro giro nelle stalle del Saladino."

"Fai attenzione. Non può andarti sempre bene..."

"Secondo me può farcela. Lei è la più forte, fra tutte noi... Compreso te, Rio."

"Lucia!" Disse subito Cate "Stai bene?"

"Si, la ferita è solo un graffio. Nulla di serio."

"Comunque non prenderai parte agli scontri, per un po'." Disse Vale "Se la ferita si riapre, potresti rischiare un'infezione e dovrei tagliarti il braccio sinistro!"

"Non rischierò, tranquilla." Rispose la castana ragazza, incrociando le braccia "Però abbiamo anche un fiume a disposizione. Possiamo provare a prendere qualche pesce..."

"Bell'idea! Posso provarci io, l'ho già fatto qualche volta..."

Cate sorrise, alzando la mano ed anche Riordan e Valy s'offrirono di aiutarla, così andarono al fiume, sperando nella fortuna, mentre Sole montò a cavallo, pronta ad andare al palazzo del Saladino col suo inseparabile arco "Vuoi andare subito?"

"Certo, Cri. Prima che il sole sorga totalmente."

"Mi raccomando... Fai attenzione." Disse Nadia e Sole le sorrise.

"Gli eroi tornano sempre. Non dimenticarlo mai!" Rispose, prima di partire al galoppo verso il palazzo del Saladino.

Proprio al palazzo, i Saraceni reduci dal turno di notte stavano facendo il cambio della guardia e Sole, arrivata a palazzo, lasciò il suo cavallo in uno dei pochi angoli ciechi non coperto dalle guardie e penetrò nel piazzale con abilità, riuscendo a passare inosservata sotto le torri di vedetta.

La ragazza raggiunse nuovamente le stalle ma, essendoci dentro due uomini e qualche bambino, preferì evitare di prendere gli animali per evitare che i piccoli potessero gridare e farla scoprire, così entrò in una sorta di cucina e mise nel sacco che aveva portato con sè dei frutti ed anche alcune forme di pane e passò anche davanti alla casa del fabbro, prendendo un paio di scimitarre ed anche tre sacchetti ben chiusi. Poi se ne andò, uscendo dallo stesso punto dal quale era entrata.

Sole si trovò però davanti un soldato ma, con grande rapidità, lo colpì con un pugno secco in pieno stomaco e salì poi sul suo cavallo, allontanandosi, proprio nell'attimo in cui gli altri soldati salivano sulle mura e le torri per stare di vedetta.

"Eccola! Sta tornando." Disse Vale, che la vide da lontano.

Tutte le andarono incontro e la mora passò ad Arianna il sacco "Ci sono anche delle armi e tre sacchetti."

"Qui potrebbe esserci quella polvere nera..." Fece Valentina che, aperti i tre sacchetti, sorrise "Infatti! Eccola... Adesso bisogna tenerla all'asciutto."

"Oh oh. Sole, mi sa che quelli si sono accorti della tua visita!"

"Accidenti... Rio, Cate e Valy sono ancora al fiume!"

"Come ieri. Non facciamoli entrare nella foresta." Disse subito Sole ed andarono contro i nemici con la solita grinta.

"A morte!!" Gridarono all'unisono i Saraceni, ingaggiando subito la battaglia con le nostre ragazze che, al solito, non si arresero, con Lucia che, suo malgrado, dovette osservare il tutto dall'interno della foresta con le dottoresse, desiderosa di aiutare le sue amiche.

Le ragazze lottarono con gran ferocia ma, quando un Saraceno fu sul punto di ferire mortalmente Nadia, qualcuno gli tirò un pesce in faccia "Stai bene?" Chiese la sopraggiunta Cate e, voltatesi, le altre videro la castana ragazza con Valy e Rio, che subito diedero man forte alle amiche.

I Saraceni batterono in ritirata e Cate andò a raccogliere il pesce che aveva lanciato addosso al Saraceno "Pesca grossa?"

"Eccome!" Rispose Rio "Cate pesca davvero bene."

La ragazzetta sorrise con fierezza, ma Lucia s'avvicinò a Nadia, che si teneva dolorante la mano sinistra "Cosa c'è?" Le chiese subito.

"L-La mano... La mano fa male..."

"E' la ferita di ieri sera?" Le chiese Sole, inginocchiandosi accanto alla mora amica.

Nadia non rispose e Sole la prese subito in braccio per portarla nella tenda delle dottoresse, ove era rimasta solo Vale, che aveva acceso il fuoco per il pranzo e la depose sulle tante coperte di yuta "Sole, cos'è successo?" Chiese la dottoressa.

"Ieri sera si è graffiata sul polso mentre s'arrampicava sull'albero per portarmi il pranzo... Le ho messo la mia fascia, ma ora dice che le fa male."

"Non avrebbe dovuto lottare. Anche lei dovrà stare a riposo, come Lucia."

Vale si prese subito cura dell'amica, sistemandole dell'unguento sulle piccole ferite e facendole sorseggiare dell'acqua fresca, con Sole che si sedette accanto alla mora per tenerle compagnia, visto che si sentiva responsabile per lo svenimento della ragazza.

Ma Sole, anche quando erano con gli altri Crociati, si era sempre sentita responsabile per le sue amiche. Per questo loro avevano fatto di lei la loro leader.

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Capitolo 6
*** Tra la nebbia. ***


Il mattino seguente, quando Francesca si svegliò nella tenda medica, notò che Nadia era ancora priva di sensi e che Sole era ancora lì, seduta accanto a lei, come se stesse aspettando il risveglio dell'amica "Non sei andata a dormire?" Chiese piano la ragazza, la Principessa, come loro la chiamavano, mentre le si avvicinva per vedere se c'erano stati dei miglioramenti in Nadia oppure no.

"No. Non me la sono sentita di lasciarla sola... Si è ferita per portarmi da mangiare, perciò non le volterò le spalle. Non me ne andrò!"

Francesca sorrise, aspettandosi una simile risposta "Comunque non ci sono miglioramenti... Il polso è sempre debole."

"Dimmi che non morirà." Disse Sole, che non distoglieva lo sguardo dalla mora amica.

"No, non morirà. Non preoccuparti... Però mi servirebbe dell'erba medica. Mi accompagneresti a cercarla?"

"Volentieri, ma non voglio lasciarla sola."

"Resto io con lei. D'accordo?" Propose Vale, che si era appena svegliata.

Sole annuì col capo e, prima di alzarsi, baciò sulla fronte Nadia e poi se ne andò con Francesca, lasciando Vale ad occuparsi di lei e, fuori, le due ragazze trovarono Cate, Lucia e Rio "Buongiorno! Dove andate?" Chiese quest'ultimo.

"A cercare erbe mediche." Rispose Francesca.

"Voi rimanete qui. Se Nadia dovesse svegliarsi o aggravarsi, chiamatemi subito."

"Io vengo con voi ad aiutarvi! Se non volete il mio aiuto, vi coprirò le spalle."

"L'aiuto di tutti è importante." Disse Sole, sempre seria e determinata "Proteggete il rifugio!"

Rio e Lucia annuirono col capo, così le tre ragazze si allontanarono a cavallo dirette alla spiaggia, sulle cui rive cresceva l'erba medica che serviva a Francesca; intanto, nel suo palazzo, il Saladino aveva radunato i suoi Fedelissimi per organizzare un'attacco contro le nostre ragazze.

"Come ben saprete, quelle dannate ragazzine sono organizzate e, anche se i soldati anziani se ne sono andati, loro non mollano!" Iniziò il perfido uomo "In più, una di loro ruba il nostro cibo e le nostre armi, perciò raddoppieremo i turni di guardia."

"Scommetto che è quella tizia che scaglia frecce come faceva quell'Inglese..."

"E' vero, Amir." Rispose il Saladino al suo fido braccio destro "E' stata proprio quella ragazza."

"Voglio ucciderla, strapparle il cuore dal petto con la mia scimitarra!"

"Avrai la tua occasione, Amir. Voglio solo dirvi di non avere pietà, contro di loro! Se le ammazziamo tutte, la vittoria sarà nostra."

I nemici sorrisero malignamente, mettendo subito in pratica le disposizioni del Saladino e le nostre ragazze, nel frattempo, tornarono tutte al campo e, arrivate in vista del fiume, Francesca, Sole e Cate videro un'ombra stagliarsi in mezzo al corso d'acqua.

"Sarà un nemico?" Chiese Francesca, nascondendosi dietro le due amiche.

"Non lo so... Spero di no."

"Vado io, a controllare. Voi tornate al campo..." Offrì Cate.

"D'accordo, vai tranquilla. Fai attenzione!"

Cate annuì col capo, poi Sole e Francesca tornarono al rifugio "Cate dov'è?" Chiese subito Lucia.

"Ha visto un'ombra nel lago ed è andata a controllare."

"Perchè le hai permesso di andare da sola?"

"Lucia, tua sorella sa cavarsela da sola. Se può farti stare tranquilla, sappi che le affiderei tranquillamente la mia vita!"

Detto questo, Sole tornò nella tenda per stare accanto a Nadia, che non si era ancora svegliata e Cate entrò nel lago vestita ed elmo calato sugli occhi, avanzando con prudenza trovando, tra la nebbia, una ragazza mezza nuda dai lunghi capelli mori e gli occhi chiari, da quel che riusciva a vedere.

La castana non riuscì a fare un passo, tanto era ammaliata dalla bellezza della ragazza innanzi ai suoi occhi ed anche la misteriosa straniera le sorrise ma, quando fece per avvicinarsi, qualcun'altro entrò in acqua "Signorina, state bene? Dove siete? Suvvia, tornate a riva, non allontanatevi."

Senza parlare, la sconosciuta sorrise a Cate e le fece l'occhiolino, prima di sparire tra la nebbia e, dopo l'attimo di sorpresa, la castana tornò a riva e poi al rifugio "C'era qualcuno nel fiume?" Le chiese Valy.

"N-No... Nessuno... Mi sarò sbagliata..."

Valy capì subito che l'amica era strana, ma preferì far finta di nulla, lasciando che la castana andasse alla sua postazione di vedetta, mentre Lucia entrò nella tenda medica per farsi cambiare la benda "Non migliora?" Chiese proprio la ragazza, guardando Nadia.

"No." Disse subito Vale "Purtroppo non so cos'abbia, perchè non si riprenda."

Sole si stese sul fianco sinistro, accanto a Nadia, accarezzandole i capelli, scostandole una ciocca dalla fronte, senza mai staccarle gli occhi di dosso "Il pranzo è pronto." Fece Cri, entrando nella tenda e Vale le sorrise.

"Su, vieni a mangiare."

"Resto qui con lei... Ma voi fate attenzione. Si possono fare brutti incontri, nella nebbia."

"Prima Cate non ha trovato nulla, nel fiume."

"Bene... Fate attenzione e, se verremo attaccate, chiamatemi subito!" Disse e le due ragazze annuirono, uscendo dalla tenda medica, lasciando Sole con Nadia, che tutte sapevano essere molto cara alla loro leader.

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Capitolo 7
*** Il risveglio. ***


Il mattino seguente, Sole e le altre ragazze furono subito impegnate in uno scontro coi Saraceni, che vide costoro battere nuovamente in ritirata dopo aver rischiato di ferire gravemente Arianna "Accidenti..." Sibilò la castana, tenendosi la spalla.

"Sei stata ferita?" Chiese subito Vale, avvicinandosi a lei con Elisa.

"No... Nel combattere ho sentito un forte dolore."

Le due dottoresse notarono che la scapola di Arianna era fuori asse "Dobbiamo sistemarti la spalla. Farà male."

"Fate ciò che dovete, non fatevi alcun problema." Rispose la castana e, tolti mantello e cotta di maglia, si sedette e le due dottoresse presero il braccio della loro amica, dandogli un bel giro ben fatto, facendo scroccare l'osso "Ahio!" Gridò appena la ragazza, sgranando gli occhi.

"So che fa male. Adesso vieni a bere un decotto contro il dolore, poi ti immobilizzo il braccio!" Disse Elisa "Cri, è rimasto un legno robusto?"

"Si, certo! Tieni." Rispose la castana ragazza, passando all'altrettanto castana amica quanto richiesto.

Ed Elisa fece un lavoro impeccabile al braccio di Arianna che, mentre veniva curata, si era persa su colei che tanto le piaceva "Ricorda di non fare troppi sforzi e di non muovere il braccio. Se dovesse rompersi, la frattura si sistemerebbe male..."

"Farò tutto ciò che vuoi." Ribadì Arianna e, quando gli occhi scuri di Elisa incontrarono quelli quasi ambrati della soldatessa, si avvicinarono l'una all'altra, lasciando che le loro labbra dapprima si sfiorassero, come se volessero studiarsi, poi diedero vita ad un bacio molto dolce.

"Wow..." Sussurrò appena Elisa, lievemente rossa in viso, mentre Arianna la stringeva a sè col braccio destro e la dottoressa si lasciò andare a dolci baci e carezze languide, ma dovette allontanarsi a malincuore "Aspetta... Se mi baci ancora, non rispondo più di me e di giorno devo restare concentrata..."

"Certo!" Sorrise la castana guerriera "Ci vediamo stasera."

Elisa le sorrise, concedendosi un'ultimo bacio, in attesa che arrivasse la sera.

Intanto le due Francesca si stavano prendendo cura di Nadia, ancora priva di conoscenza "Vorrei tanto sapere perchè non si sveglia..."

"Non so cosa dire, purtroppo. Non mi è mai capitato!"

"Ragazze, come sta?" Chiese Sole, entrando nella tenda e sedendosi accanto a loro, fissando Nadia.

"Vorrei dirti bene, ma non sono certa della mia risposta, perchè non sappiamo il motivo che le impedisce di svegliarsi."

Sole continuava a fissare la ragazza, finchè Lucia non entrò nella tenda "Ragazze, Cate e Valy stanno andando al fiume per prendere dei pesci."

"Vengo a mostrare loro dove ho piazzato le trappole ieri, sia per gli invasori che per i pesci stessi." Disse Sole, fissando poi le due Francesca "Se dovesse svegliarsi, ditemelo subito. Ok?" Chiese e le due annuirono, così la guerriera se ne andò.

Lungo la strada che le avrebbe portate al fiume, passando per la foresta così da non farsi vedere, a seguito di Sole, Valy guardò Cate "Davvero non c'era nessuno al fiume?"

"D-Davvero... L'ombra che avevamo visto si è allontanata in fretta."

"Che sfortuna. Poteva essere un nemico, potevamo catturarlo!"

"Già... Se ritornerà, non me la farò sfuggire."

"Era una donna?" Chiese Valy, con un mezzo sorriso.

"Almeno credo..." Disse Cate, rimanendo vaga, rammentando subito la bellissima ragazza.

"State attente, qui iniziano le trappole. Fate i miei stessi movimenti!" Rivolse loro Sole e le due annuirono e, dopo aver evitato le trappole, in una delle quali era finito un piccolo cinghiale, preso dalle tre ragazze, raggiunsero il fiume e nelle due ceste intrecciate da Cri e Vale il giorno prima, trovarono circa una decina di pesci.

"Guardate che roba! Per un po' siamo a posto." Disse Cate, prendendo una delle ceste.

"Hai ragione! Quando i pesci inizieranno a finire, torneremo qui a portarle..."

Le tre tornarono poi al loro rifugio e Vale andò loro incontro "Sole, vieni! Nadia..." Iniziò la dottoressa ma, al nome della bionda soldatessa, la leader mollò il cinghialetto che si portava in spalla a Rio e Cri affinchè lo cucinassero e si fiondò nella tenda medica.

Sole temeva il peggio ma, con sua grande sorpresa, trovò Nadia sveglia, che le sorrideva con occhi stanchi "S-Sole..." Sussurrò la mora e subito l'altra mora le si inginocchiò accanto e Nadia tese le braccia verso di lei, con Sole che l'abbracciò volentieri.

"Mi sono preoccupata, sai? Ma cosa ti è successo?"

"Devo aver perso più sangue del previsto... Se ne perdo troppo, dopo svengo."

"Non ricordo che sanguinassero tanto, le ferite sul tuo polso..."

"Sanguinavano dopo." Disse Vale "Quando le ho estratto due schegge. Forse si sarebbe anche svegliata prima, mi spiace."

"Le hai salvato una mano. Hai fatto il tuo dovere, non devi scusarti!"

"Infatti..." Aggiunse Nadia e Vale le sorrise, baciandola sulla fronte, poi Sole la fece stendere piano.

"Vado a farti preparare qualcosa di caldo da Cri." Disse Sole, uscendo dalla tenda e Nadia le sorrise, annuendo col capo.

"Era molto preoccupata, per te. In questi due giorni non ti ha mai lasciata sola e secondo me non ha nemmeno chiuso occhio!"

Nadia addolcì lo sguardo "Mi piace, lo sai...?"

"Certo che lo so! E credo di non essere l'unica ad averlo capito." Rispose la dttoressa, facendole l'occhiolino, poi Vale uscì e Sole ritornò con una ciotola nella quale vi era della zuppa di radici, molto nutriente ed un bastone sul quale erano infilati tre pezzi di carne.

"Tieni, mangia. Devi riprendere le forze e stare a riposo." Disse Sole, aiutando Nadia a mettersi seduta.

"Grazie, sei molto gentile." Sorrise la mora, poi arrivò Tania col pranzo della mora leader.

"Ciao! Come ti senti?" Le chiese l'amica, dandole piano il cinque, sedendosi accanto a lei, alla destra di Sole.

"Bene, grazie... E tu? Ed anche Lucia, col suo braccio..."

"Io sto bene e Lucia continua a riposare. Oggi abbiamo rischiato di rinunciare anche ad Arianna, ma Vale ed Elisa sono state grandi!"

Nadia sorrise appena, assaggiando la zuppa "Scotta o va bene?"

"Va benissimo... Grazie!" Rispose la mora e le due sorrisero all'amica, che finalmente stava bene e Sole era felicissima, per questo e poteva così placare i suoi sensi di colpa, visto che Nadia era priva di conoscenza per un suo problema e non a causa sua.

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Capitolo 8
*** Dubbi e amore. ***


Nel corso del giorno, Nadia rimase stesa nella tenda medica con Lucia, che doveva farsi controllare il braccio da Francesca, mentre Elisa s'occupò di lei, dandole dell'altra zuppa di radici anche per riscaldarla "Come ti senti?"

"Bene... Sento che pian piano le forze ritornano."

"Rimarrai a riposo anche domani, poi potrai ritornare a combattere!"

"Va bene, d'accordo. Posso mettermi seduta, qualche volta? Non mi piace molto stare stesa..."

"Certo che puoi!" Disse Elisa, aiutando l'amica a mettersi seduta e Nadia la ringraziò, poi la castana se ne andò fuori a preparare la cena e, nella tenda, la mora rimase da sola, così prese una pietra e fece il filo alla sua spada.

"Ti sei già messa all'opera?"

"Cate!" Fece Nadia, sorridendole e la diciassettenne si sedette accanto all'amica.

"Sono felice di vedere che stai meglio."

"Grazie, sei molto gentile!" Rispose Nadia, notando poi lo sguardo di Cate "Ma dimmi, è successo qualcosa?"

"Mh? Cosa dovrebbe succedere?"

"Hai uno sguardo strano... Sicura che vada tutto bene?"

Cate chiuse gli occhi, aprendoli quasi subito, addolcendoli "Ieri, mentre tornavo dalla raccolta di erbe mediche con Sole e Francesca, abbiamo visto un'ombra stagliarsi in mezzo al fiume, tra la nebbia..."

"Era un nemico? Abbiamo fatto un prigioniero?" La interruppe subito la mora.

"No no. Però... Ecco... Io ho detto che non c'era nessuno, ma..."

La castana si bloccò e Nadia, gattonando, andò a sedersi accanto a lei, cingendole le spalle col braccio destro "Cos'è successo? Parla liberamente."

"Ecco... Nel fiume qualcuno c'era..."

"Sul serio? E chi c'era, se non un nemico?"

"U-Una ragazza stupenda... Bellissima..." Rispose Cate e Nadia inarcò un sopracciglio, sgranando gli occhi grigio-verdi.

"Una ragazza? Poteva essere comunque una nemica, no?"

"Era troppo bella, per essere una nemica... Mi sono innamorata di lei!"

"Mai visto nessun'altro qui, oltre a noi ed al Saladino coi suoi uomini. Non avrai sognato?"

Cate scosse il capo e Nadia la fissò "Devo scoprire chi è."

"Se ti serve una mano a scoprirlo, non esitare a dirmelo. Ok?" Chiese Nadia e Cate le sorrise.

Poi la castana se ne andò e Nadia, rimasta nuovamente sola, si stese per appisolarsi e, quando Sole entrò nella tenda medica pochi minuti dopo per tenerle compagnia, la trovò addormentata, così la coprì ed uscì, al fine di farla riposare in tutta tranquillità.

Non ci furono attacchi, anche se Valentina notò che i Saraceni avevano messo più guardie a difesa del palazzo così, dopo la cena, le nostre ragazze andarono a riposare, con Rio e Valy di vedetta ed Arianna che colse Elisa di sorpresa, prendendola alle spalle.

"Mamma mia, che spavento!" Sorrise la castana, abbracciando la sua guerriera.

"Sei bellissima... Alla luce della luna, poi, la tua pelle è più bella ancora."

"Che adulatrice. Non ti credevo tanto romantica!"

"Oh, ci sono molte cose di me che non sai." Disse Arianna, facendole l'occhiolino.

Elisa le sorrise, accogliendo le labbra di Arianna, che la prese poi in braccio "Ma cosa...? Ci stiamo a malapena in ginocchio e mi prendi in braccio?"

"Assolutamente si." Sorrise la guerriera, iniziando a togliere gli abiti che l'altra ragazza indossava ed Elisa fece altrettanto, accarezzandole la schiena mentre la soldatessa le baciava dolcemente, ma con avidità, il collo.

La dottoressa, dopo aver spogliato la sua amata, le cinse la vita con le gambe ed Arianna la stese presto sotto di sè "Ehi... Non vedi proprio l'ora, eh!"

"E' da quando siamo arrivate qui ed ho imparato a conoscerti che voglio farlo."

"Potrei dire lo stesso... Ti amo tanto!"

"Anch'io! Anch'io ti amo tanto, Elisa. Sei l'amore della mia vita."

"Voglio stare con te sempre! In ogni momento." Sorrise Elisa, fermando però Arianna quando costei fece per baciarla "Però non facciamo rumore. Nadia e Lucia devono riposare, invece Rio e Valy sono di guardia e belli svegli..."

"Passi il parere medico, ma si potrebbe dare la colpa del rumore a Tania e Francesca, no?"

"Impossibile! Non fanno il minimo rumore."

"Se stai attenta, senti i loro respiri."

"Beh, dovranno pur respirare!" Disse divertita Elisa "E' normale..."

"Ma adesso pensiamo a noi!" Rispose Arianna e la sensualità della sua voce sciolse il cuore di Elisa, che si lasciò andare alle mani, le labbra e le attenzioni della sua amata.

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Capitolo 9
*** Flirts and fights. ***


Il giorno dopo, nella tenda medica, Nadia si svegliò e trovò Sole accanto a lei, ovviamente sveglia, che la fissava, imbarazzandola per via di quello sguardo passionale che sembrava guardarla sotto gli abiti che portava sino a raggiungerle il cuore "Ehm... Non ti addormenti mai?"

"No. Quando si tratta di tenerti compagnia e vegliare su di te non dormo mai."

Nadia le sorrise e si mise seduta, avvicinandosi poi all'amica col viso ma, quando le loro labbra furono sul punto d'incontrarsi, Vale entrò nella tenda "Oh, scusatemi. Volevo solo dirvi che la zuppa è pronta."

"Arriviamo subito. Rispose Sole, alzandosi in piedi e tendendo poi le mani a Nadia per aiutarla.

L'altrettanto mora guerriera ben accettò il galante gesto ed uscirono assieme dalla tenda medica, sedendosi vicine e notarono l'espressione di Tania "Cos'hai? Sembri stanchissima... Hai fatto la cattiva e Francesca ti ha punita?" Chiese maliziosa Cri.

"No... E' stata tutta colpa loro!" Avanzò la ragazza, indicando Arianna ed Elisa "Ci hanno dato troppo dentro! Non ho chiuso occhio."

Tutte fissarono le due amiche, specialmente Rio "Voi due?? Sul serio?"

"Si, fratello! Non ci speravi più, eh?"

"Infatti! Ma sono felice di vedere che anche tu hai trovato l'anima gemella e ti auguro di essere felice, come io lo sono con Vale."

Detto questo, il ragazzo baciò la sua dottoressa ed Arianna fece altrettanto "Ehi ehi, così date scandalo!" Scherzò Lucia "Già c'è Cate che è persa nel suo mondo, nei meandri dei suoi pensieri più nascosti... Non perdetevi anche voi!"

"Ehi! Io non sono persa nei miei pensieri." Ribeccò subito la castana "E' solo che... Bah, lasciamo stare!"

"No no, adesso che ci hai incuriosite ci dici cosa ti succede!"

"Ecco... Nel fiume qualcuno c'era... Ho visto davvero qualcuno!"

L'attenzione di tutti fu per lei "Poteva essere un nemico!" La riprese Lucia "E l'hai lasciato scappare??"

"Non era un nemico... E non era un uomo..."

"Ah no? E cos'era, allora? Una visione, forse?"

"Una ragazza bellissima... Una fata delle acque... Una meraviglia!"

Lucia e qualcun'altra sorrise di gusto e la castana divenne rossa fin sopra le orecchie "Ma dai!" Le disse Rio "Avrai sicuramente sognato..."

"No! C'era davvero quella ragazza! Ed era bellissima, coi capelli scuri e gli occhi chiari."

"Le avresti visto gli occhi con la nebbia? Tu hai la febbre, tesoro." Disse Lucia, molto scettica come suo solito.

"Tu hai la febbre! Ho dedotto io che avesse gli occhi chiari... Ma Dio se era bella!"

"Io le credo." Avanzò tranquillamente Sole, incrociando le braccia, seria "Dopotutto potrebbe essere la figlia di qualche nobile delle zone circostanti che faceva un giro con le guardie della sua scorta. Non dovete trattarla come una stupida sognatrice, i sogni sono belli e servono, in questa orribile realtà."

"Grazie! Sei l'unica che mi capisce, la sola abbastanza intelligente." Disse Cate e Sole le sorrise. Infatti le due erano come sorelle e Sole le aveva insegnato tutto, da quando era arrivata in Terra Santa, prendendola sotto la sua ala protettiva.

"Davvero le credi?" Chiese Vale.

"Si, certo. Dopotutto siamo sempre in Terra Santa... Qui è pieno di bellissime ragazze dalla pelle bianca o ambrata e gli occhi bellissimi e passionali! Voi parlate così perchè non le avete mai viste, ma le prime volte che ero qui e facevo i rifornimenti d'armi e cibo nelle cittadine vicine, ne ho viste molte!"

Nadia sgranò gli occhi e la fissò, con Sole che le sorrise, facendole l'occhiolino e la guerriera arrossì lievemente, ma non calò lo sguardo e sostenne quello bellissimo e passionale della loro leader "Dovete darvi una mossa, voi due, o finirete per esplodere!" Disse Tania e Sole s'alzò, avvicinandosi all'orecchio destro dell'amica.

"Quando sarà il momento..." Sussurrò con sensualità, tanto che Taia sussultò e non era facile emozionarla. Solo la sua Francesca ci riusciva.

"Ma cosa le hai detto?" Chiese Valentina "E' rossa come un peperone."

"Lei lo sa... Non preoccuparti." Rispose vaga la guerriera.

E dalle mura del castello del Saladino, il Generale Youssef era in preda ad una sorta d'impazienza dovuta alla scarsità di scontri con le nostre ragazze "Quelle dannate si staranno divertendo alla faccia nostra, facendosi beffe di chi siamo... Dobbiamo dare loro una lezione!"

"Ma Generale, il Saladino non ha dato l'ordine!" Disse un soldato.

"Zitto, se non vuoi morire! Sellate i cavalli!"

L'ordine venne subito eseguito e l'uomo uscì con una ventina di soldati al seguito, diretto verso la foresta e le nostrer agazze, vedendoli arrivare, si prepararono subito allo scontro, ma questo non fece piacere al Saladino "Perchè Youssef è partito all'attacco?? Cosa gli passa per la testa? Riportatelo qui!"

Subito una decina di soldati uscirono a cavallo dalle mura del palazzo, sperando di fermare il loro Generale prima che fosse troppo tardi. Ma il Saladino non la faceva mai passare liscia a chi gli disobbediva o prendeva iniziative personali.

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Capitolo 10
*** Amicizia e lealtà. ***


Lo scontro infuriava ed il Generale Youssef si stava battendo con Valy, la prima che gli era capitata sotto tiro e gli altri Saraceni mandati dal Saladino per recuperare uno dei loro Generali, arrivarono sul punto dello scontro "Aspettate, fermatevi." Avanzò uno di loro e le ragazze li fissarono, quando tutti quanti si fermarono.

"Perchè siete venuti? Cosa ci fate qui?" Chiese il Generale.

"Il Saladino ci ha mandati qui a riprenderla. Non è molto contento della sua iniziativa!"

Subito il Generale chiamò la ritirata e, rimontati tutti sul rispettivo cavallo, galopparono verso il palazzo, lasciando Cate di stucco, dispiaciuta per il ritiro dei nemici "Accidenti... Lo scontro è durato troppo poco!" Disse, rinfoderando la spada.

"Perchè ti dispiace? Meglio così, no?"

"No! No... Abbiamo combattuto poco, mi sento insoddisfatta!"

"Allora vieni con me, che ne dici?" Le chiese Sole, avvicinandosi "Facciamo un po' di addestramento."

Cate sorrise appena, perchè Sole era l'unica in grado di capirla e, sin dal primo giorno in cui era arrivata in Terra Santa, le era sempre stata accanto, insegnandole tutto ciò che sapeva ed addestrandola, perfezionando il suo stile di combattimento.

"Accetto!" Rispose senza indugio la castana, seguendo l'amica verso l'interno della foresta, per raggiungere il fiume "Ci alleneremo qui?"

"Si, esatto. Faremo esercizio qui ma, invece di tirare di spada, faremo qualche scambio corpo a corpo. Ci stai?"

"Ci sto, d'accordo!" Ribadì Cate, togliendo il mantello e la cotta di maglia, con Sole che fece altrettanto ed entrambe esibirono il rispettivo fisico scolpito ed allenato, con cicatrici in alcuni punti differenti ed iniziarono a scontrarsi.

Le due si tiravano leggeri buffetti, sapendo che avrebbero colpito più forte innanzi ad un vero nemico, ma non s'accorsero di qualcuno che, dietro ad alcune rocce poco lontane verso est, le stava spiando "Per favore, Signorina! Allontaniamoci... Sono due di quelle ragazze Cristiane... Fuggiamo."

"Non abbiate paura. Non ci vedono, non ci faranno del male!"

"Perchè ne siete tanto certa? Nemmeno le conoscete e sono nostre nemiche."

"Non lo sono. Perchè hanno degli occhi bellissimi... Specialmente una di loro!" Esclamò la medesima ragazza che, quattro giorni prima, era stata vista da Cate nel fiume e, con in mano una sorta di cannocchiale, osservava proprio Cate ed il suo fisico, anche se non riusciva a coglierne tutti i dettagli. Ma apprezzava moltissimo quel poco che riusciva a vedere e le sarebbe piaciuto moltissimo poter sentire tutti quei muscoli sotto le sue dita.

"Su, coraggio! Adesso andiamocene..."

La misteriosa ragazza sospirò e seguì le sue tre ancelle, prima che potessero arrivare le sue guardie di scorta, rischiando di attaccare le due giovani, soprattutto quella dai lunghi capelli castani e gli occhi bellissimi, che tanto le piaceva.

Proprio Cate si fermò all'improvviso, ricevendo il lieve pugno di Sole in pieno viso "Perchè ti sei fermata?"

"Non so... Ero certa che qualcuno ci stesse osservando."

"L'hai notato anche tu?"

"Si... Un profumo che ho già sentito prima e che mi ammalia..."

"Ti ammalia?" Chiese Sole, inarcando un sopracciglio.

"E' come se ne fossi innamorata. L'ho sentito solo una volta, ma non l'ho mai scordato!"

"Allora dev'essere proprio amore! E di chi sarebbe?"

"Di quella ragazza... Colei che vidi nel fiume..."

"Poteva farsi vedere, se era davvero lei. Avrei potuto conoscerla."

"Non rubarmela, eh! Lei è mia." Disse Cate e Sole le sorrise, alzando le mani, quasi in segno di resa.

"Non preoccuparti. A me piace solo Nadia e poi sei un'amica ed una compagna d'armi, perciò sarò sempre leale con te!"

Cate le sorrise a sua volta, rivestendosi e stringendo poi la mano della mora "Anch'io sarò sempre leale, con te. Ma evita di descrivere così bene le ragazze di questa terra davanti a Nadia, prima ti ha guardata malissimo!"

"Fa la gelosa, ma nel suo cuore sa benissimo che io amo soltanto lei!"

"Allora diglielo, non perdere tempo. Qui c'è la guerra e non si sa mai cosa possa accadere il giorno dopo..."

"Hai perfettamente ragione. Sto solo aspettando l'occasione giusta, devo sentire che quello è il momento adatto ad aprirle il mio cuore! E poi per me è difficile, non ho mai amato nessuno prima di lei."

"Tu ce la farai! Sei forte, Sole e sei la ragazza che chiunque vorrebbe."

"Anche tu?" Chiese, in tono scherzoso.

"Adesso non esageriamo." Sorrise Cate, che stava volentieri agli scherzi della sua migliore amica, la sua maestra e tornarono insieme al loro rifugio, con Cate che sperava di poter scoprire al più presto l'identità della misteriosa ragazza della quale si era subito innamorata.

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Capitolo 11
*** Nella tana del lupo. ***


Il mattino seguente, il Saladino fece subito giustiziare il Generale Youssef, colpevole di averlo prevaricato, prendendo un'iniziativa personale ed ordinò poi un'attacco contro le nostre ragazze, guidato dal Generale Haddad "Mi raccomando, uccidile tutte!"

"Si, Saladino! Le ammazzerò tutte con le mie mani."

Il Generale uscì poi a cavallo, seguito da una ventina di Saraceni e si diressero verso il fiume, ove le nostre ragazze stavano pescando "Nemici in vista!" Gridò Cri, indicando il polverone che si levava, in lontananza.

"Prepariamoci a dare loro battaglia!" Disse Sole, impugnando la sua spada.

E Cate, che stava uscendo dall'acqua, venne colpita da due frecce, scagliate dal Generale Saraceno e cadde all'indietro, venendo trasportata dalla corrente "Cate!! No!!" Gridò disperata Lucia, sgranando gli occhi celesti "Cate! Cate!!"

"Bene! Ne ho ammazzata una!" Disse trionfante il Generale che, preso dal suo ego, non s'accorse di una furente Lucia che, salita con un balzo agile sul cavallo dell'uomo, lo trafisse senza pietà alla gamba destra. Sarebbe stato troppo facile ucciderlo, prima doveva soffrire.

"Hai ucciso la ragazza sbagliata, maledetto... Hai ucciso mia sorella!" Gridò furente la ragazza, che riusciva a controllare le lacrime grazie alla rabbia.

I Saraceni provarono ad aiutare il loro condottiero, ma Sole, Rio e le altre ragazze, a parte le dottoresse, li tennero a bada ed ingaggiarono uno scontro secco coi nemici, che si ritirarono quando il loro Generale non riuscì più a sopportare il dolore della ferita causatagli da Lucia.

"R-Ritiriamoci... Ritiriamoci!" Disse a gran voce e tutti i Saraceni, rimontati a cavallo, se ne andarono per tornare al palazzo.

I Saraceni se ne andarono e Lucia mollò la spada, lasciandosi cadere e coprendosi il viso con le mani, piangendo disperata "Lucia..." Tentò Rio, avvicinandosi all'amica assieme a tutte le dottoresse "Lucia, devi farti forza. So che è terribile, ma..."

"C-Come posso fare? Hanno ucciso mia sorella!"

"Non è detto che sia morta... Non ci sono prove della sua effettiva morte."

Lucia fissò Sole, che l'aiutò a rialzarsi "Tu non credi che sia morta?"

"Non ci crederò mai! Scandaglierò il fiume in cerca di prove." Disse la mora, andando a prendere il suo cavallo per poter cercare il corpo dell'amica, ma ciò che trovò fu soltanto il mantello della ragazza e, poco più avanti, l'elmo.

E trovò anche i segni lasciati dalle ruote di un carro e tornò subito al rifugio per consegnare a Lucia il mantello e l'elmo della sorella minore "Non c'era, vero?"

"No, ma questo non vuol dire che sia morta."

"Che vuoi dire?" Chiese Francesca, la Principessa, anch'ella con gli occhi lucidi.

"C'erano le tracce di un carro. Potrebbe averla trovata il proprietario..."

"E dov'era diretto? Hai seguito le tracce?"

"No. Ma non ho dubbi sulla sua direzione." Disse Sole, seria, incrociando le braccia "Era diretto di certo al palazzo del Saladino!" Rivelò e tutti sgranarono gli occhi sapendo che, se Cate non fosse morta, nel covo del nemico avrebbe perso di certo la vita.

E proprio al palazzo del Saladino, qualcuno percorreva quello che sembrava essere un passaggio segreto "Coraggio, fate presto! Stendetela qui."

"Si, signorina!" Dissero assieme tre ragazze, nientemeno che le ancelle della misteriosa ragazza.

Le tre ancelle stesero Cate sul letto della giovane, togliendole la cotta di maglia e la fascia che le copriva il seno per poterla medicare visto che, strada facendo, le avevano tolto le due frecce, lanciate poi nel fiume per non farle trovare ai Saraceni.

"Ha perso molto sangue... Samìa, devi salvarla!" Rivolse la giovane alla sua ancella, che possedeva conoscenze mediche.

"La salverò, signorina. Deve solo bere questo decotto, quando si riprenderà!"

La ragazza sorrise e le sue tre ancelle se ne andarono, lasciandola sola nelle sue stanze con Cate, ben nascosta dietro i lunghi veli rosa del letto a baldacchino "D-Dove sono?" Chiese Cate, quando riaprì gli occhi, cercando di mettere a fuoco la vista.

"Incredibile... Ti sei già ripresa!" Sorrise la ragazza, che andò a sedersi sul suo letto, accanto a Cate, che subito la riconobbe.

"Sei tu..." Disse con un fil di voce, sgranando gli occhi grigio-azzurri, sorridendo appena.

La ragazza nuovamente le sorrise e Cate si perse a guardarla. Aveva i capelli neri, lunghi fin sotto le spalle legati in un chignon, gli occhi verdi e brillanti, un sorriso incantevole ed il fisico molto tonico, da quel che poteva vedere attraverso l'abito, molto simile a quello di una danzatrice.

"A quanto pare ci rivediamo! Anche se io ti ho vista mentre ero con le mie ancelle e ti stavi allenando con una tua amica..."

"D-Davvero...? Avresti dovuto farti avanti, t-ti avrei presentato Sole..."

"Sole? Che strano nome!"

"S-Si chiama Carolina... Ma tutte l-la chiamiamo Sole. E' la mia migliore amica, mi ha insegnato tantissimo..." Spiegò Cate, che si ritrovò poi a dover riprendere fiato, inspirando profondamente e la ragazza le si avvicinò.

"Volevi sapere dove siamo. Ebbene, questo è il palazzo del Saladino ed io sono Raphaela, la sua terzogenita."

"C-Cosa??" Chiese scioccata Cate, che sapeva di dover stare attenta, essendo nella tana del lupo "Mio Dio... E comunque, i-io sono Caterina, per tutte Cate..."

Le due si strinsero la mano e, in quel breve contatto, entrambe provarono forti emozioni che provocarono loro il batticuore e si tennero sempre per mano, finchè qualcuno non bussò alla porta e la mora ragazza impose il silenzio a Cate, mentre lei sarebbe andata ad aprire.

"Ciao." La salutò nientemeno che Amir, il braccio destro del Saladino.

"Cosa ci fai qui? Sai che mio padre si arrabbia, se ti trova qui."

"Lo so, ma voglio sapere quando sarai disponibile... Per me..." Sussurrò, avvicinandosi con malizia alla ragazza, provando a toccarla, ma Raphaela si tirò indietro.

"Non voglio. Sai che voglio aspettare i diciotto anni prima di concedermi a qualcuno!"

"Si, certo. Ma dovrai essere solo mia. Lo sai, vero?"

"Lo so. Se non ti dispiace, vorrei riposarmi... Sono stanca!"

Il ragazzo ghignò malizioso e se ne andò, così Raphaela chiuse la porta con doppia mandata e ritornò da Cate "E quello?"

"E' Amir, il braccio destro di mio padre. Un uomo spregevole e senza onore come lui!"

"Li disprezzi?"

"Molto! Perchè questa guerra è inutile..."

"Quindi non sposerai quel tizio?"

"Non ci penso neanche! Voglio un amore speciale, che sappia amarmi e che non mi consideri una proprietà."

Detto questo, le due ragazze si avvicinarono moltissimo l'una all'altra ma, prima che arrivasse un bacio, qualcuno bussò alla porta "Signorina, la cena è pronta!"

"Arrivo!" Rispose la giovane, fissando poi Cate "Samìa, l'ancella che ti ha curata, ha detto di bere quel decotto per recuperare un po' le energie."

"Ti ringrazio." Sorrise Cate e Raphaela le sorrise a sua volta, prima di andarsene e chiuse la porta, per lasciare la castana al sicuro nella sua stanza e libera di riposare.

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Capitolo 12
*** Be positive. ***


Il mattino seguente, al rifugio delle nostre ragazze, Sole si svegliò presto e trovò Lucia che si stava preparando per andare a cercare tracce della sorella, perchè non voleva credere che potesse essere viva e per di più nel palazzo del Saladino, costantemente in pericolo.

"Sei andata al fiume?" Chiese Sole.

"Si... Volevo cercarla. Non voglio rassegnarmi. Non voglio credere che Cate mi abbia lasciata!"

"Non credo sia morta. Ho detto che, secondo me, è al palazzo del Saladino."

"E' come se lo fosse, visto che potrebbe essere in mano al nemico!"

"Però non devi preoccuparti. Cate sa cavarsela, è in gamba! Se dovesse trovarsi in pericolo scapperà, stanne certa."

Lucia annuì appena col capo ed andò poi nella tenda medica per farsi togliere la fasciatura alla spalla ferita qualche giorno prima e fu Cri ad accoglierla "La ferita è guarita bene, non dovrai più portare la fasciatura!"

"Ne sono felice... E' molto faticoso muovere il braccio."

"Si, immagino!" Sorrise la ragazzetta, molto solare e vivace, che si fece poi seria "Ma dimmi... Come stai?"

"Bene. Devo stare bene, non posso permettermi di crollare."

Cri la fissò, notando tristezza pura negli occhi dell'amica, chiaramente preoccupata per la sorte di Cate e soltanto Sole era tranquilla e pensava in positivo, fidandosi delle capacità della castana, visto che si allenavano sempre insieme.

"Non vedo Francesca... Dov'è?"

"Sarà nella tenda con Tania. Se non è nella tenda medica, può essere solo lì!"

"No, non lei. L'altra Francesca, la Principessa!"

"Adesso che me lo fai notare, è da ieri sera dopo cena che non la vedo." Rispose Rio.

"Vado a cercarla! I Saraceni potrebbero trovarla ed ucciderla."

"Aspetta, vengo con te." Disse il ragazzo, ma Arianna fermò il fratello.

"Lascia andare Valentina... L'ama tantissimo, magari sarà la volta buona per entrambe per dirsi ciò che provano l'una per l'altra!"

Rio ascoltò la sorella minore, così non seguì la loro amica, che si diresse verso il fiume e lì trovò l'altra Francesca, seduta sulla riva con la fronte poggiata alle ginocchia, strette al petto, quasi cercasse di farsi forza "Francesca..."

La ragazza si asciugò gli occhi arrossati dalle lacrime e forzò un sorriso quando incrociò i bellissimi occhi verdi di Valentina, che si sedette accanto a lei e le circondò le spalle col braccio sinistro, tirandola a sè e Francesca apprezzò molto il gesto.

"M-Mi manca tantissimo..." Singhiozzò la dottoressa.

"Cate manca a tutti. Ci manca moltissimo, ma la troveremo ed avremo una risposta..."

"Sole ha trovato il mantello e l'elmo... A me sembra tutto chiaro. No?"

"No, non lo è!" Disse Valentina "Dobbiamo trovare il suo corpo, se è davvero morta. Non può essere sparito!"

Francesca fissò Valentina e la baciò sulla guancia "Grazie..."

"Perchè mi ringrazi? Non ho fatto nulla."

"Invece si, perchè cerchi sempre di starmi accanto ed io lo apprezzo moltissimo!"

Valentina sorrise alla dottoressa e la baciò sulla guancia a sua volta "E' il minimo che possa fare! E poi mi piace la tua compagnia."

"Anche a me piace moltissimo stare con te! Mi piacerebbe stare con te sempre..."

"Allora stiamo insieme. Stiamo insieme e, se sopravviveremo a questa guerra, torneremo in Inghilterra e ti sposerò!"

La giovane dottoressa fissò Valentina, bionda come lei, incredula "T-Tu... Tu mi sposerai? Sul serio?"

"Si, certo che lo voglio! Mi piaci tantissimo e vorrei passare tutta la mia vita con te."

"Iniziamo con lo stare insieme qui... E' questo che mi stai chiedendo, vero?"

Valentina sorrise appena, abbastanza imbarazzata "Si... Esatto. Volevo chiederti proprio quello."

"Si! Si, senza dubbio... Voglio stare con te sempre! Non dovrai lasciarmi mai."

"Affare fatto!" Rispose la soldatessa, abbracciando Francesca e rubandole un dolce bacio a fior di labbra, subito approfondito e corrisposto "Adesso, però, torniamo al rifugio o le altre si preoccuperanno per noi e non vorrei dare loro maggiori preoccupazioni!"

"Sono d'accordo... Andiamo." Disse Francesca e Valentina s'alzò, tendendo le mani alla sua compagna, che tanto aveva amato e che ora aveva al suo fianco.

E non si sarebbero mai lasciate, così come le altre coppie. Però Francesca sperava che Cate fosse davvero viva, così da poterle dire che, dopo tante peripezie, finalmente era riuscita a dichiararsi a Valentina che, anche se non si erano dette di amarsi direttamente, sapeva che la soldatessa portava solo lei nel suo cuore.

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Capitolo 13
*** Il nostro amore non è proibito. ***


Passarono due giorni e Cate era sempre nel palazzo del Saladino, più precisamente nella stanza di Raphaela, che la teneva rinchiusa lì tutto il giorno assieme a lei ed alle sue ancelle e la nascondeva abilmente quando Amir bussava alla sua porta per farle continuamente avances amorose.

"Quel tizio è una vera palla al piede... Come fai a sopportarlo? Io l'avrei già ucciso!"

"Odi le persone che ti corteggiano?"

"No, solo gli uomini insistenti. Però se fosse una bella ragazza la risparmierei..."

Raphaela sorrise appena e, quando terminò lo spuntino pomeridiano a base di frutta, che divise con Cate, chiamò la sua ancella e le fece riportare il piatto in cucina, poi arrivò Samìa per controllare le ferite di Cate. Quando le tolse la benda, Raphaela rimase attratta dagli addominali della guerriera.

La mora si morse appena il labbro, desiderando trovarsi al posto di Samìa per poter accarezzare quel corpo perfetto, a detta sua, che bramava da ormai tre giorni "Dovrai portare la fasciatura ancora per un giorno, poi sarai libera di andare via."

"Ti ringrazio. Sei stata molto gentile!" Sorrise la castana e Samìa le sorrise a sua volta.

"Tra poco vi verrà portata la cena, signorina." Disse l'ancella, prima di andarsene.

Dopo un paio d'ore un'altra ancella portò la cena per Raphaela, che divise con Cate, ma la mora ragazza sembrava molto triste "Cosa c'è? Sembri giù di morale."

"Sono un po' triste, in effetti..." Rispose la giovane, chinando il capo.

Raphaela era seduta sul letto accanto a Cate, che si mise finalmente seduta, posandole la mano destra sulla guancia "Non devi essere triste. Hai degli occhi bellissimi, non devi permettere alle lacrime di rovinarli."

La ragazza posò la propria mano su quella di Cate "Sei molto gentile e... E non voglio..."

"Non vuoi cosa? A me puoi dirlo, fidati di me."

"Io mi fido di te! E... E non voglio che tu vada via, che mi lasci sola... Ma domani potresti anche tornare dalle tue amiche..."

"Anche a me dispiace lasciarti, ma devo tornare da loro." Disse Cate, accarezzandole dolcemente le guance col dorso delle mani "Però non ti dimenticherò mai! Tu mi piaci moltissimo e vorrei averti accanto a me sempre. Io ti..."

Raphaela non la fece finire e si sedette in braccio a Cate, stringendola a sè, con la castana che corrispose il tenero gesto, accarezzandole le coscie "Anch'io! Anch'io ti amo moltissimo e non m'importa se il nostro sarà un'amore proibito. Non amerò nessun'altro o altra all'infuori di te!"

Poi i loro occhi s'incontrarono e le due giovani s'unirono in un dolce bacio, che si fece subito appassionato e coinvolgente, con Cate che abbassò le spalline del vestito di Raphaela, la quale accarezzò subito gli addominali ed ogni muscolo che le sue dita trovassero.

Cate stese la mora ragazza sotto di sè, con Raphaela che le cinse la vita con le gambe per averla più a stretto contatto, coprendo entrambe con le lenzuola molto pregiate del suo letto "Non volevi concederti a qualcuno solo al compimento dei diciotto anni?"

"Si, esatto! Ma è una bugia che tengo per Amir. Io non lo voglio, ma lui non lo capisce."

"Allora ti concederai a me..."

"A te soltanto! A te perchè ti amo!"

"Mio Dio... Anch'io ti amo tantissimo! Ti amo immensamente."

Le due si baciarono con passione, rotolandosi sotto le lenzuola alla ricerca della posizione ottimale e Cate fece sua la mora ragazza, che accolse tutto l'amore che la castana le stava donando con gemiti di puro piacere ed anche Cate fece altrettanto, accarezzando la sua Raphaela.

"Sei bellissima, un'amante incredibile."

"Dovresti dirlo a mia sorella... Lei crede che io non sappia nulla dell'amore."

Raphaela sorrise dolcemente, accarezzando il petto ed il collo della castana che, stesa sotto di lei, la teneva stretta a sè "Glielo dirò molto volentieri! Ma non sapevo che tu avessi una sorella... Io ho due fratelli più grandi, Alan e Johan, più una sorella minore, Anjali."

"Mia sorella ha un anno in più di me e si chiama Lucia."

"Un anno in più? Tu quanti anni hai?"

"Diciassette, proprio come te." Rispose Raphaela, baciando dolcemente Cate, che corrispose la tenera effusione.

"Io e te siamo proprio simili... Per questo il nostro amore non potrà mai essere proibito."

"No, infatti!" Sorrise la castana "Il nostro è un amore bellissimo!"

"Vorrei che sia per sempre, sai? Mi piacerebbe stare con te tutta la vita."

"Anche a me." Rispose Cate "Perchè non scappi con me, domani?"

"Mi piacerebbe, ma devo aspettare... Mio padre sta progettando qualcosa di malvagio per uccidervi. Devo scoprire di cosa si tratta, poi te lo comunicherò utilizzando i piccioni viaggiatori che la madre di Samìa alleva e addestra!"

"Davvero? Sarebbe fantastico, ma non devi farti scoprire. Il Saladino potrebbe ucciderti, non voglio che accada!"

"Non accadrà, promesso. Sarò prudente!" Disse la mora e Cate la baciò nuovamente, con passione, poi si addormentarono strette l'una all'altra ed apprezzare al massimo l'ultimo giorno che avrebbero passato assieme, visto che la castana sarebbe ritornata dalle sue compagne e da una preoccupatissima Lucia.

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Capitolo 14
*** Ritorno in gruppo. ***


Il giorno seguente, alle prime luci dell'alba, dopo essersi svegliate e scambiate dei baci molto intensi e passionali, Cate e Raphaela si vestirono in fretta e poi la mora accompagnò la castana nelle cucine, passando attraverso un passaggio segreto presente nella sua stanza, alla sinistra del letto "Tieni, prendi questo sacco."

"Un sacco? Cosa dovrei farci?" Chiese Cate.

"Tienilo aperto. Ti darò del cibo per te e le tue compagne! Ogni volta, quando potrò, vi darò qualcosa!"

"No, non devi rischiare di farti scoprire."

"Nessuno mi scoprirà, tranquilla!" Tentò Raphaela, ma Cate fu irremovibile.

"No! Non devi metterti in pericolo per noi, perchè io voglio prenderti in moglie, quando la guerra finirà!"

Raphaela teneva gli occhi fissi sulla castana, mentre costei metteva tutto il cibo nel sacco, compresi quattro sacchetti di polvere nera, bende e molte erbe mediche, poi cinse con le esili braccia il collo della guerriera che, posato il sacco a terra, la strinse a sè "Mi mancherai... Mi mancherai moltissimo!"

"Anche tu! Ti amo, Raphaela." Sussurrò, poggiando la fronte a quella dell'altra ragazza.

"Anch'io ti amo tantissimo, Cate! Ti aspetterò ogni giorno."

"Aspettami sempre! Verrò presto a prenderti, te lo prometto." Disse la castana, baciandola nuovamente, poi Raphaela accompagnò Cate alla fine del passaggio, che portava fuori dalle mura verso ovest, direzione verso cui vi era la foresta nella quale le nostre ragazze si erano rifugiate.

Cate e Raphaela si scambiarono un'ultimo, passionale bacio, poi la castana corse via, prima che le guardie potessero riprendere il nuovo turno di guardia e la mora entrò poi di corsa nel palazzo, per ritornare nella sua stanza ed attendere l'arrivo delle sue ancelle, che l'avrebbero aiutata a fare il bagno.

E Cate, allontanatasi dal palazzo, camminò e vide da lontano il fumo del rifugio che s'intravedeva appena dalla fitta vegetazione e Valy, di vedetta da quella direzione, non credette ai suoi occhi scuri "Venite, correte!! Oddio, è incredibile... Venite!" Gridò.

Subito tutte le ragazze, comprese le dottoresse e Rio uscirono dalla rispettiva tenda e sgranarono gli occhi. Innanzi a loro vi era nientemeno che Cate e sembrava stare benissimo "C-Cate... Cate!!" Disse Lucia, che le corse subito incontro, commossa ed in lacrime.

"Lucia... Mi sei mancata moltissimo! Stai bene?"

"Io sto bene, ma sono io che dovrei farti questa domanda!"

"Beh, quella bellissima ragazza mi ha curata e tenuta al riparo dai Saraceni..."

Lucia e le altre, che avevano raggiunto ed abbracciato la castana, la fissarono con uno sguardo perplesso "Come?" Chiese Rio "Ma quella ragazza non esiste! Te la sarai sognata in un momento di delirio a causa della febbre..."

"Questo lo dici tu!" Ringhiò Cate "Certo che esiste! Sono stata sotto le sue lenzuola e l'ho amata... Le ho donato tutto ciò che ho dentro!"

"Oddio..." Disse Lucia, mettendosi le mani sul viso "Non ci posso credere..."

"Credici! E quando sarà il momento, ve la presenterò."

"Lo dicevo io, che era proprio amore!" Avanzò qualcuno alle loro spalle e, voltatesi, le giovani videro Sole e Cate, sorridendole, le andò subito incontro, abbracciandola "Cate! Felice di vederti in forma..."

"Anch'io ne sono felice! E... Ora che ci ho dato dentro anch'io, tocca solo a te." Le sussurrò la castana, riferendosi a Nadia e Sole sorrise appena.

"Quando sarà il momento giusto. Non preoccuparti, non me la farò sfuggire!"

Cate sorrise di gusto e la strinse maggiormente a sè "Cosa c'è lì dentro?"

"Cibo, bende ed erbe mediche!" Avanzò la castana, porgendo il sacco a Francesca, la compagna di Tania "Te lo affido!"

"Aspetta, lo porto io!" S'offrì proprio Tania.

"Ma dimmi... Sei stata al palazzo del Saladino?" Domandò Valy.

"Si, esatto. E non è come sembra... Non l'ho mai visto, all'infuori del suo braccio destro, ma solo per caso, senza averci nulla a che fare direttamente. Io... Ho solo passato il mio tempo con quella stupenda ragazza!"

"Ok ok, nessuno vuole imbarazzarti." Avanzò Nadia "Ma dimmi... Chi è quella ragazza, per stare nel palazzo del Saladino?"

"Una molto in alto. E' bellissima, meravigliosa, unica... L'amo tantissimo e preparati, perchè voglio portarla via da lì e la sposerò!" Rivolse a Lucia, che proprio non riuscì a credere alle sue orecchie.

"Vuoi sposare una nemica? Tu hai perduto il senno!"

"Non è una nemica e poi ci amiamo! Fidati di me... Per una volta fidati!"

"Voglio fidarmi. Ma se dovesse rivelarsi una traditrice, la ucciderò personalmente!"

"Scommetto che ti piacerà, quando la vedrai. Ma non provarci, perchè Raphaela è solo mia!"

Tutte la fissarono, incredule e Sole avanzò "Raphaela... E' un nome che ho già sentito, nei dintorni del palazzo, ma ora non ricordo bene. Però è un nome bellissimo! Scommetto che è una ragazza stupenda."

"Si, è meravigliosa!" Rispose Cate e Sole sorrise a sua volta.

In verità, lei sapeva benissimo chi fosse Raphaela ma preferì non dire nulla. Era curiosa di vedere come avrebbero gestito un amore pericolosissimo Cate e la terzogenita del perfido Saladino.

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Capitolo 15
*** La cattura. ***


Passò una settimana dal ritorno di Cate e costei non aveva più avuto modo di rivedere Raphaela, ma il pensiero per la sua amata non le aveva impedito di combattere contro i nemici come aveva sempre fatto.

Ma da un paio di giorni, sia tra i nostri che tra i nemici, aumentò la paura di venire contagiati da una malattia che si stava diffondendo molto sia per via aerea che per contatto e questo a causa delle carcasse di cammelli o piccoli animali e dei cadaveri.

Le nostre ragazze e Rio bruciavano sempre i resti di animali, anche le resche dei pesci, ma non erano certi del fatto che anche i Saraceni facessero altrettanto "Dobbiamo bruciare tutte le carcasse ed i cadaveri tra il nostro rifugio ed il palazzo del Saladino, ma senza farci vedere!"

"D'accordo!" Risposero le ragazze, tutte insieme.

"Rio, tu rimarrai qui di guardia. Noi faremo presto!"

Il ragazzo annuì e le giovani lasciarono il rifugio con tre torce di fuoco accese, incamminandosi, ma alcune guardie Saracene videro le ragazze e lanciarono delle robuste reti dalle mura, riuscendo a prendere le ragazze tranne Sole, che scansò la rete e tornò al rifugio per avvisare Rio.

"Vi abbiamo prese finalmente, dannate!" Disse il Generale Hassan.

"Portiamole al Saladino!" Avanzò un giovane Saraceno.

"Mettiamole in cella. Adesso il Saladino è impegnato coi dottori..."

Una decina di Saraceni annuirono col capo e presero le giovani, che non opposero resistenza per via delle lame delle scimitarre vicine alla rispettiva gola, portandole nelle celle sotterranee, mettendole insieme ad un uomo, che sembrava stare molto male "Quell'uomo ha la febbre del deserto! Non potete metterci con lui." Disse Valy.

"Invece si! Così morirete tra atroci sofferenze e, quando troveremo i vostri due amichetti, li metteremo qui a farvi compagnia!"

Le ragazze cercarono di stare lontane dall'uomo ma lui, in preda ad un vanneggiamento dovuto alla febbre, andò verso le giovani facendo dei versi incomprensibili e finì addosso a Cate, che lo scansò subito di dosso "Non venite! State lì... Era ferito, ho il suo sangue sulle mani..."

"Cate..." Disse appena Lucia, con le lacrime agli occhi "Sei scampata alla morte una volta..."

"Adesso mi toccherà, sarà giunta la mia ora." Rispose rassegnata la giovane, mettendosi seduta lontana dalle sue amiche.

Intanto, nelle stanze del Saladino, il Generale Hassan informò il perfido uomo circa la cattura delle ragazze "Le abbiamo catturate, Saladino! Mancano solo quella tizia chiamata Sole, il ragazzo e presumo che abbiano dei medici al campo..."

"Bene, perfetto!" Disse il perfido Saladino "Fatemele vedere!"

"Si, ma fate attenzione, Signore. Sono in cella con quel contagiato!"

Il Saladino annuì col capo e scese nelle prigioni col suo Generale ed un paio di guardie, mentre Raphaela, che aveva sentito tutto, sperò con tutto il cuore che a Cate non succedesse nulla. Arrivati alle prigioni, il Saladino si fermò innanzi a quella in cui erano rinchiuse le ragazze "Eccovi qui! Finalmente nelle mie mani."

"Non esultare. Le nostre compagne ci libereranno!" Fece Nadia, con vigore.

"Sei molto bella... Potrei pensare di prenderti in sposa..."

Nadia deglutì ed indietreggiò, esibendo un'espressione disgustata "Giammai! Sono innamorata di una ragazza stupenda, più leale e coraggiosa di te."

"Ahahah, non sai quello che dici! Ma noto con piacere che una di voi ci lascerà presto." Disse poi, notando Cate, già in preda ai fremiti "Buona morte a tutte!"

Detto questo se ne andò e Raphaela, quando vide che le guardie del padre tornarono al loro posto, s'avvicinò all'uomo che era appostato vicino alla porta della sua stanza "Scusami, potrei farti una domanda?"

"Certo, Signorina. Cosa volete sapere?"

"Qualcuna delle nemiche è stata contagiata? Perchè vedete, sto pensando di andare a torturarle..."

L'uomo sorrise malignamente "Sapevo che anche voi avevate un'anima nera, Signorina. E comunque, è una ragazza coi lunghi capelli castani..."

Raphaela non sapeva come fossero fisicamente le altre guerriere, ma sperava con tutto il cuore che la contagiata non fosse Cate anche se, purtroppo, la ragazza disgraziatamente contagiata era proprio la sua amata.

Intanto, al rifugio, Sole informò Rio e le dottoresse circa il rapimento delle loro amiche, con le tre amiche fidanzate che erano preoccupate per la rispettiva amata e Sole volle pensare ad un piano per liberarle "Non vorrei che nel palazzo ci fosse un mezzo per diffondere il contagio... Dopotutto ci sono le cucine, le prigioni, il cortile interno..."

"Hai ragione. Ma scommetto che avrà già messo all'opera i suoi medici per trovare una cura alla malattia!"

"Sicuramente... Speriamo che alle ragazze non accada nulla."

"Non ci resta che pregare." Disse Cri.

"Pregate, certo. Ma state tranquille, le libereremo!" Avanzò con decisione Sole.

Le giovani annuirono col capo e decisero di essere forti, sapendo che Sole e Rio avrebbero avuto bisogno anche del loro aiuto per liberare le loro amiche e fidanzate. Ma non sapevano che, nel palazzo, c'era anche Raphaela che aspettava il momento giusto per aiutare la sua Cate e le altre guerriere.

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Capitolo 16
*** Il piano attuato. ***


Nelle prigioni, le ragazze assistettero alla morte dell'uomo che aveva contagiato Cate, mentre costei iniziava a fremere ed agitarsi, come se fosse il preda alle convulsioni e le altre assistettero a tutto impotenti "Vorrei poter fare qualcosa per lei..."

"Anch'io. Ma non so cosa poter fare..." Disse Tania.

"Di certo Sole saprebbe cosa fare, ne sono certa." Avanzò Nadia "Starà sicuramente escogitando un piano per liberarci!"

Le ragazze annuirono col capo e, nello stesso momento, il Saladino era entrato in una stanza, nella quale vi erano una decina di uomini "Allora? A che punto siamo con la cura?"

"Siamo a buon punto, Signore!" Rispose uno dei medici "Se il ratto non morirà dopo aver ingerito questo decotto, avremo la cura e potremo prenderla tutti."

"Coraggio, procedete." Ordinò l'uomo.

Un altro medico versò poche gocce di decotto in un piccolo contenitore ed i tre ratti s'avvicinarono per bere e, quando l'ebbero fatto, non morirono, ma continuarono a passeggiare per la gabbia nella quale erano rinchiusi "Ci siamo riusciti! Abbiamo la cura."

"Allora datemi subito quel decotto! Poi fatelo avere ai miei figli ed ai soldati. Fate in fretta."

Subito i medici si diedero da fare e, quando le ancelle di Raphaela ne portarono un bicchiere alla giovane, dopo averlo prese loro stesse, la ragazza fissò Samìa "Davvero? E' l'antidoto contro la febbre?" Chiese la mora.

"Si! I medici ci hanno lavorato per giorni e notti, ma ci sono riusciti."

"Vieni, Samìa, ho bisogno di parlarti..." Disse Raphaela e la fida ancella entrò nella stanza della Signorina.

"Di cosa volete parlarmi?"

"Tu sai quante di quelle ragazze sono state prese?"

"Tutte le guerriere, tranne la ragazza chiamata Sole ed il ragazzo. La vostra amica è stata presa e sta molto male!"

Raphaela sgranò gli occhi "Cosa? Cate... Allora è proprio lei la ragazza contagiata."

"Si, Signorina. Mi dispiace dirglielo..."

"Senti, questa sera dovrai aiutarmi a prendere un po' di decotto e portarlo alle ragazze."

"D'accordo, ma sarà difficile. La stanza dei medici è molto sorvegliata!"

"Però di sera non c'è nessuno... Agiremo dopo cena. Metteremo del sonnifero nel cibo delle guardie, dei medici, dei Generali... Di tutti, insomma, tranne che nei nostri."

Samìa annuì col capo "Come volete. Penserò io a tutto, non preoccupatevi!"

Raphaela sorrise "Grazie mille. Per me è importante salvare Cate... Io la amo!"

"Lo so, l'avevo capito." Sorrise a sua volta la giovane ancella "Quando tutto sarà fatto, agiremo!" Disse, andandosene poi per andare nelle cucine a preparare la cena per tutti quanti e Raphaela sperò con tutto il cuore che Samìa preparasse un sonnifero molto potente. Lei, invece, prese uno dei suoi piccioni viaggiatori e gli affidò un messaggio da consegnare che aveva scritto dopo aver saputo della cattura delle giovani.

Al rifugio, Sole, Rio e le altre ragazze stavano preparando la cena a base di pesce e frutta "Sole!" La chiamò Vale "Guarda cos'ho trovato."

La mora raggiunse l'amica "Un piccione viaggiatore..." Disse, prendendo poi il messaggio e leggendolo "E' di Raphaela."

"Raphaela? La conosci anche tu? Allora esiste..." Fece Rio, incredulo.

"Certo che esiste! E' la terzogenita del Saladino." Rispose, tutta tranquilla, scioccando Rio e le altre ragazze.

"Cosa??" Avanzò Elisa "Quindi Cate sta con... Con la figlia del Saladino??"

Sole si limitò ad annuire col capo "Precisamente. Vediamo... Qui c'è scritto che le ragazze stanno bene. Ma Cate è stata contagiata."

"Oddio... Non ci voleva..." Disse Elisa.

"Qui c'è scritto che i medici hanno trovato la cura e che ci penserà lei stessa a darla a tutte!"

Tutte tirarono un sospiro di sollievo e, a piano elaborato, lei e Rio sarebbero andate a liberarle tutte e Sole andò nella sua tenda per scrivere un messaggio di risposta a Raphaela, infine lo diede al piccione, che se ne ritornò al palazzo. Ma l'ora di cena arrivò e, quando ebbero terminato di mangiare, tutti quanti si addormentarono, compreso il Saladino e Raphaela, che aveva finto di addormentarsi, raggiunse poi Samìa.

"Eccoci... Possiamo andare!"

"Ho già preso io il decotto." Disse l'ancella, così si diressero assieme verso le prigioni.

Proprio lì, le guardie di turno si erano addormentate, sorprendendo le nostre ragazze "Se riusciamo ad arrivare alle chiavi, possiamo scappare!"

"Lo so, ma non ci arrivo..." Rispose Valy, la più alta fra loro "Sono troppo lontani."

"Abbiate pazienza." Disse Raphaela, arrivando da loro con Samìa, che aveva preso le chiavi ed aperto la cella "Non potete ancora scappare. Cate deve ristabilirsi al massimo o potrebbe contagiarvi tutte, comprese coloro che sono ancora libere!"

"E tu chi saresti?" Domandò Nadia.

"Parla con rispetto alla mia Signorina." Avanzò Samìa.

"R-Raphaela..." Disse con un fil di voce Cate che, nel corso del pomeriggio, era stata incatenata al muro sotto la sola finestra della cella, sperando che qualche avvoltoio potesse mangiarla e liberarla dalla sofferenza. Subito la mora s'avvicinò alla sua amata, mentre tutte la fissavano.

"Allora esiste..." Sussurrò Tania a Valentina, che annuì col capo.

"Ma tu chi sei, realmente?" Domandò Arianna.

"Io sono Raphaela e sono la terzogenita del Saladino!" Rivelò, scioccandole tutte, specialmente Lucia.

"Mia sorella starebbe con la figlia di quel verme?? Giammai!"

Lucia fece per scagliarsi su Raphaela, ma Valentina e Nadia la fermarono "Odiami pure, se vuoi, ma io amo Cate!" Ammise decisa Raphaela "Prendete questo decotto, è la cura contro la febbre. A Cate lo darò io!"

Tutte lo bevettero e Raphaela si sedette sulle gambe della castana, premendosi contro di lei e sorseggiò il decotto, facendolo poi bere bocca a bocca alla sua amata, schioccandole poi qualche tenero bacetto, mentre Cate continuava a chiamarla "Come faranno Sole e le altre?"

"Glielo porterò io, quando ce ne andremo di qui!" Disse Samìa e Raphaela lasciò a malincuore la sua amata.

"Adesso andiamo, così possiamo portare il decotto anche alle vostre amiche."

"Grazie, lo apprezziamo molto!" Avanzò Nadia, decisa, tendendo la mano alle due ragazze, che la strinsero.

"Scommetto che tu sei la fidanzata del capo, giusto?" Chiese Raphaela, sorridendo "Sei molto diplomatica!"

Le giovani sorrisero di gusto "Esatto! Lei ama Sole ed è corrisposta, ma ancora non c'è stato nulla fra loro."

"Datevi da fare presto... Non dovete perdere tempo!" Disse la mora, prima di andarsene con l'ancella, che uscì poi dal palazzo per andare a portare l'antidoto alle altre ragazze al rifugio, avvistata da Rio.

"Sole, arriva una ragazza!" Gridò il giovane.

"Chi sei?" Chiese la mora e Samìa le porse il decotto.

"Sono Samìa, ancella fidata della Signorina. Questo è l'antidoto... Prendetelo!"

"Grazie. Torna pure al palazzo, prima che qualcuno ti scopra." Disse Sole e Samìa se ne andò.

Il piano era stato attuato, ora bisognava solo liberare le ragazze prima che il Saladino potesse decidere di giustiziarle.

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Capitolo 17
*** La fuga. ***


Il mattino seguente, nelle prigioni del Saladino, Cate aprì gli occhi col sorgere del sole ed i suoi respiri profondi ed affaticati attirarono l'attenzione delle altre ragazze, che subito le si avvicinarono "Cate!" Disse subito Lucia, inginocchiandosi accanto a lei ed accarezzandole la fronte "Come ti senti?"

La castana sbattè un paio di volte le palpebre e fissò poi la sorella e le amiche "D-Dove siamo...?"

"Ancora nelle prigioni del palazzo del Saladino. Come ti senti?"

"Meglio... La febbre..." Tentò, parlando pian piano.

"La tua Raphaela ti ha dato il decotto, la cura, bocca a bocca..." Disse Tania, con un mezzo sorriso.

"A-Adesso avete capito c-che esiste..." Sorrise a sua volta la castana.

"Ma che sia figlia del Saladino..." Intervenne Lucia, incrociando le braccia e fissando la sorella minore "Come ti è venuto in mente?"

"Io la amo e... E anche lei mi ama. E l-la sposerò..."

Lucia sorrise "D'accordo, come vuoi. Basta che tu sia felice!"

"Sarei più felice se fossi libera..." Disse Cate, iniziando a ritrovare le forze "Chi mi ha incatenata?"

"Una delle guardie." Rispose Valentina "Speravano che gli avvoltoi potessero mangiarti..."

Intanto, al rifugio, Sole e Rio erano pronti per andare a liberare le loro compagne, così salirono a cavallo e partirono al galoppo verso il palazzo del Saladino, lasciando poi gli equini poco distanti, legandoli ad una delle tante rocce "Da dove passiamo?"

"Qui c'è un passaggio e lo conosco molto bene. Vieni, entriamo!" Disse piano Sole ed il ragazzo la seguì.

Nelle prigioni, approfittando dell'assenza delle guardie per il cambio di turno, le ragazze cercavano un modo per evadere ed arrivò Raphaela "Ehi!" Avanzò subito Arianna e Cate sorrise subito, nel vedere la sua amata.

"Raphaela..." La chiamò e la mora sorrise, aggrappandosi alle sbarre della prigione.

"Non preoccuparti, amore mio! Sono qui per farvi uscire. Ho preso le chiavi."

La ragazza le inserì nella serratura, girandole ed aprì la porta, poi entrò per liberare la sua Cate, che la baciò immediatamente "Sono così felice di vederti..."

"Anch'io! Ma adesso fuggite, presto arriveranno le guardie..."

"Siamo già qui!" Disse un uomo, arrivando con altri quattro compari.

"Il Saladino non sarà felice di sapere che sua figlia è una traditrice, per di più innamorata di una delle nemiche."

Le ragazze si prepararono allo scontro, nonostante fossero senza armi e Cate si parò davanti a Raphaela, ma qualcuno uccise i quattro uomini "Non provate a toccare le nostre amiche." Avanzò qualcuno e le giovani sorrisero, trovandosi davanti Sole e Rio.

Arianna abbracciò il fratello gemello e Nadia si fiondò tra le braccia di Sole "Sapevo che sareste venuti."

"Mai vi avremmo lasciati qui, in mano a quei vigliacchi."

Sole, mentre accarezzava la schiena e la nuca di Nadia, notò Cate e Raphaela unite in un bacio dolcissimo ed appassionato e sorrise, felice per la giovane amica che, assieme alla terzogenita del Saladino, formava proprio una grande coppia "Ciao, Raphaela."

"E' un piacere rivederti!" Disse la mora, stringendo la mano all'altrettanto mora guerriera.

"Non cambi proprio mai..."

"Ma voi due vi conoscete?" Chiese curiosa, ed un filo gelosa, Nadia.

"Sole mi ha salvata qualche tempo fa. Ero con le mie ancelle appena fuori dalle mura del palazzo e quattro vostri compagni provarono ad aggredirci... Lei faceva parte del gruppo, ma uccise tutti coloro che provarono a farci del male!"

"Uccidere i propri compagni è una cosa deplorevole, ma ho salvato quattro vite innocenti."

"Soprattutto colei che ora amo follemente!" Precisò Cate e Sole annuì col capo.

"Uscite dal passaggio segreto... Io resterò qui e svierò le eventuali guardie, dando l'allarme."

"Fai attenzione!" Disse Sole e Rio diede alle ragazze la rispettiva arma, che aveva trovato nelle cucine, ove si trovava il passaggio segreto.

"Ti amo tanto." Sussurrò Cate.

"Anch'io ti amo tanto!" Rispose Raphaela, baciando la ragazz con tenerezza ed amore, subito corrisposta.

Cate la lasciò lì a malincuore, ma sapeva che si sarebbero riviste molto presto e continuò a pensare a lei mentre scappavano, udendo in lontananza le guardie che le inseguivano. Ma la fuga riuscì perfettamente e Cate diede un ultimo sguardo al palazzo, scorgendo Raphaela da una delle finestre, tra le braccia del padre e le mandò un bacio con la mano, che la mora catturò e ricambiò. Tanto il Saladino dava le spalle al cortile e non s'accorse di nulla.

Le ragazze, ripresi i due cavalli, scapparono verso il loro rifugio e, una volta al sicuro tra la vegetazione, coloro che erano fidanzate riabbracciarono la rispettiva amata, con le due Francesca, Elisa e Cri in lacrime, felici per il ritorno della rispettiva amata.

"Amore mio... Sei tornata!" Sussurrò Francesca, baciando ripetutamente la sua Tania.

"Visto? Gli eroi tornano sempre."

Invece le altre tre coppie scelsero i baci alle parole ed anche Rio si prese un bacetto dalla sua Vale, mentre Sole s'avvicinò a Cate, rimasta a fissare il palazzo che, dal loro rifugio, s'intravedeva appena "Qualcosa non va?"

"Vorrei qui Raphaela... Mi si spezza il cuore, ogni volta che la lascio in quel posto..."

"Ti capisco, ma scommetto che presto starete insieme."

Cate sorrise appena, notando poi Rio e Tania, che abbracciavano troppo felici la rispettiva fidanzata "Mi sono persa qualcosa?" Chiese Nadia.

"Vale e Francesca aspettano un bambino!" Disse il ragazzo, felicissimo ed anche le altre s'unirono alla gioia dei futuri genitori, con Cate che sperava di poter diventare madre a sua volta, un giorno e Nadia che non vedeva l'ora di dichiararsi a Sole.

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Capitolo 18
*** Non ti lascerò mai. ***


Passò una settimana dalla fuga dalle prigioni del Saladino e dalla guarigione di Cate e la febbre del deserto era stata debellata, visto che ogni carcassa nei dintorni era stata bruciata e, grazie all'antidoto portato loro da Samìa, nessuno si era malato.

Rio e Tania, tra una battaglia e l'altra, si godevano la rispettiva compagna in dolce attesa e Cate, invece, continuava a pensare alla sua Raphaela; anche costei pensava alla sua amata guerriera e la lontananza le aveva fatto passare l'appetito "Dovete mangiare qualcosa, signorina."

"Non ho fame, Samìa..." Rispose la mora, poggiando le mani al davanzale della finestra della sua stanza "Lei mi manca..."

"Vi capisco, ma dovete mangiare. Cosa dirà la vostra ragazza quando vi vedrà così dimagrita?"

"Non saprei cosa dire... Però non mi va di mangiare."

Samìa sospirò "Se vi manca tanto, perchè non andate da lei? Fuggite!" Azzardò l'ancella "Verrò con voi, se vorrete. Ma scappate da qui, andate da lei!"

Raphaela si voltò di scatto a fissare l'ancella, sgranando i bellissimi occhi blu e sorridendo "Hai avuto una grande idea! E... Certo che ti voglio con me, sei la mia migliore amica, l'unica persona di cui mi fidi! E poi, sono stanca dei corteggiamenti di Amir."

"Allora è deciso. Stanotte scapperemo."

"Forse anche prima..." Notò Raphaela, guardando fuori dalla finestra, visto che aveva sentito delle grida e piccole esplosioni causate dalla polvere nera e scorse Sole a cavallo che stava portando scompiglio nella piazza interna alle mura del palazzo.

"Approfittiamone, allora!" Disse Samìa "Vado in cucina e dal fabbro a prendere qualcosa che ci sarà utile per la fuga!"

Raphaela prese qualche suo vestito e calzatura, mettendo il tutto in due sacchi che teneva in stanza, poi uscì dalla sua stanza, poi dal palazzo, arrivando nella piazzetta, ove Sole la notò subito e, senza scendere da cavallo, la raggiunse "Sali! Riesci da sola, vero?"

"Certo!" Rispose decisa la mora, mentre Sole scendeva per dare battaglia ai Saraceni che andavano loro incontro.

Ma arrivarono il Saladino ed i suoi Generali "Cosa succede qui??" Ringhiò furente l'uomo.

"Signore, guardate laggiù!" Indicò il Generale Haddad "Vostra figlia è sul cavallo di quella Cristiana!"

"Raphaela! Scendi subito o ti farò giustiziare!" Gridò, pensando però ad un'altra cosa "Non colpite mia figlia. Potrebbe essere stata rapita!"

I Generali e gli altri Saraceni annuirono col capo oppure con un grido e, a dare man forte a Sole, arrivarono Rio ed Arianna "Questo è per i due giorni di prigionia!"

"Siamo apposto, Sole!" Gridò Lucia, che era entrata nel palazzo attraverso il passaggio segreto utilizzato quando erano fuggite dalle prigioni, assieme a Nadia e Valy, col Saladino che scorse anche Samìa, su uno dei suoi cavalli e con ben sei sacchi. Rio, il primo ad uscire dal ponte levatoio, ne prese tre.

"Da oggi sarete dei nostri, allora?" Chiese proprio il ragazzo, sorridendo a Samìa "Cate ne sarà felice!"

"La mia signorina non mangia più, da quanto soffre la lontananza del suo amore. Perciò abbiamo progettato di fuggire stanotte, ma ci avete anticipate!"

"Anche Cate non mangia quasi più, perciò Sole ha pensato di venire qui e portare via Raphaela."

Samìa sorrise ed Arianna diede l'ordine d'iniziare ad andare avanti, perchè Sole con Raphaela e Valy le avrebbero raggiunte, così galopparono a tutta velocità verso il rifugio e Valentina, di vedetta, le vide ritornare "Stanno tornando!"

Cate, uscita dalla tenda medica con le dottoresse, notò subito Samìa e le si avvicinò "Samìa! Non sarà successo qualcosa a Raphaela, vero?" Chiese preoccupata ma, prima che potesse ricevere risposta o chiedere altro, non credette ai suoi occhi e s'incamminò verso la direzione che portava al palazzo del Saladino.

La castana corse e prese in braccio la sua Raphaela che, scesa da cavallo aiutata da Sole, aveva iniziato a correre verso la guerriera e s'unirono in un bacio dolce e molto appassionato "Cate... Mi sei mancata tantissimo!"

"Anche tu! Dio solo sa quanto ti amo!" Rispose la castana, portando la sua amata al loro rifugio tenendola in braccio, senza metterla a terra.

"Ora sarai felice..." Disse Valentina e Cate le sorrise, troppo felice per parlare.

Poi le dottoresse si presentarono a Samìa e Raphaela, con la prima che mostrò loro le sue erbe mediche, che era riuscita a prendere al gran completo, così da non lasciare nulla ai Saraceni, il suo popolo "Ti considereranno una traditrice. Tu e Raphaela sarete in costante pericolo!"

"Qui saranno ben protette." Avanzò Sole "Non correranno nessun pericolo!"

"Vieni, ti mostro la mia tenda!"

Cate condusse la sua amata nella sua tenda e, quando furono dentro, si scambiarono un bacio molto languido "Mi sei mancata immensamente! Adesso potremo scambiarci baci ogni giorno e vivere il nostro amore ogni notte, benedette dalle molteplici stelle di questo cielo stupendo."

"Che belle parole! Mi piacciono molto, sai?"

"Me le diceva sempre mia madre, prima di morire." Sorrise triste la mora e nuovamente Cate la baciò.

"Non devi piangere. Da oggi saremo una famiglia! Staremo sempre insieme, non ti lascerò mai."

"Lo so. Anch'io non ti lascerò mai, sappilo!"

Si baciarono ancora con passione, prima che Valy le interrompesse, aprendo di scatto la tenda "Cate, c'è bisogno di te! Ci stanno attaccando!"

"Arrivo! Tu resta qui, mi raccomando, non uscire dalla mia tenda per nessun motivo."

Raphaela annuì col capo, pregando però la compagna di stare attenta e Cate non credette ai suoi occhi, quando si trovò davanti numerose schiere di Saraceni e Sole, che cercava di abbattere quelli più lontani utilizzando l'arco e le frecce "C'è anche il Saladino!" Gridò Tania.

"Uccidetele! Rivoglio mia figlia!" Urlava come impazzito l'uomo.

"Non riavrai mai Raphaela! Noi ci amiamo e ci sposeremo!" Ribadì Cate, scatenando non solo l'ira dell'uomo, ma soprattutto quella di Amir.

"Essere inferiore! Ridammi la mia ragazza."

"Non è tua e mai lo sarà! Mettiti il cuore in pace!" Disse decisa la castana, ingaggiando un duro scontro contro Amir, mentre Sole, abbattuti una cinquantina di Saraceni, scese dall'albero e fronteggiò nientemeno che il Saladino.

"Un confronto tra Comandanti... Non vedevo l'ora di battermi con te."

"Potrei dire lo stesso, Saladino." Rispose tutta tranquilla Sole, incrociando la propria lama con quella del perfido uomo, che riuscì a ferire la mora al fianco destro, ma la ragazza non battè ciglio, concentrata e decisa a dare il meglio di sè stessa come sempre. E riuscì a ferire il nemico al fianco a sua volta.

"Sei davvero una combattente formidabile..." Ghignò malignamente il Saladino, mentre il grido di Amir rieccheggiò nell'aria.

"Maledetta!" Ringhiò il moro ragazzo dalla pelle bruna, tenendo la mano sinistra sulla medesima parte del viso.

"Io sono ferita e non mi lamento come fai tu... Sei una donnicciola."

Amir sgranò gli occhi e, furente, si scagliò su Cate, che lo ferì anche alla mano destra "Ti ammazzo, maledetta!"

"Ritiriamoci!" Ordinò con rabbiosa autorità il Saladino, puntando poi la spada verso Sole "Ma torneremo, non preoccupatevi."

I Saraceni sopravvissuti se ne andarono, ma il Saladino aveva notato che, in battaglia, Sole teneva sempre d'occhio Nadia e, certo di aver trovato il suo punto debole, avrebbe organizzato un piano per togliere la vita alla giovane guerriera dopo averle fatto soffrire le pene dell'Inferno.

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Capitolo 19
*** Un po' di romanticismo. ***


Al palazzo, il Saladino gridava di rabbia e dolore, inveendo contro chiunque si trovasse davnti e mandò subito a chiamare i medici affinchè curassero sia lui che Amir, che rischiava di perdere un'occhio "Quella maledetta! Le strapperò il cuore con le mie mani!" Ringhiava il ragazzo.

"Lei vuole sposare mia figlia... Quella ragazzetta vuole sposare mia figlia!"

Il Saladino era sconvolto e assai colmo di rabbia e si mise seduto per farsi medicare, mentre quattro medici si presero cura di Amir "Voglio ammazzarla io, Signore! Voglio essere io a spedirla all'Inferno e mi riprenderò la mia Raphaela. Voi sapete che voglio sposarla..."

"Si e sarei ben felice di dartela in sposa. Se riusciamo a riprenderla, l'avrai!"

Amir ghignò soddisfatto "Grazie! La renderò molto felice."

"Io, invece, sono certo di aver trovato il punto debole di quella ragazza chiamata Sole. E' un'altra guerriera, quella che chiamano Nadia... Dobbiamo provare a rapirla e scambiarla con la mia Raphaela. Oppure rapirla ed ucciderla..."

"Apprezzo entrambe le opzioni, ma preferisco la seconda. Sarebbe una in meno!" Rise poi di gusto Amir ed il Saladino con lui.

Invece, al rifugio, proprio Raphaela era appena stata raggiunta da Cate nella sua tenda, dopo che Vale l'aveva medicata "Fortuna che stai bene. Ero così preoccupata!"

"Io torno sempre, non ricordarlo mai. Adesso che ti ho con me, ho un altro valido motivo per lottare!"

Raphaela le sorrise, accettanto il dolce bacio di Cate, che poi si stese, così da permettere alla compagna di stendersi sopra di lei per poterla baciare ancora ed amare e la stessa cosa la stavano facendo Rio e Vale.

"Secondo te il nostro bambino sarà maschio o femmina?"

"Non lo so, ma non m'importa! Lo amerò comunque..."

"La stessa cosa vale per me. E poi, adesso sono impegnato con te..." Sussurrò il giovane, baciando la sua ragazza.

"Ciao!" Disse invece Cri, raggiungendo Valy in postazione di vedetta, che sobbalzò.

"Mi hai fatt spaventare! Come mai sei qui?"

"Voglio stare un po' con te, ma se non mi vuoi, torno nella tenda medica..."

"No no, rimani!" Disse la ragazza, prendendo la fidanzata per mano, così Cri si sedette accanto a lei, passando una coperta sulle spalle di entrambe.

Invece Tania, nella sua tenda, stava accarezzando il ventre leggermente rigonfio della sua Francesca, che apprezzava i teneri gesti e ricompensò la compagna voltando il viso verso sinistra e rubandole un dolce bacio "Grazie... Hai le mani molto delicate!"

"Sai che sono delicata... E poi, ora che aspetti un bambino, sarò ancor più delicata!"

"Le tue carezze mi piacciono moltissimo." Sorrise Francesca e Tania la baciò.

"Possiamo fare qualcosa di più interessante..."

"Ad esempio?" Chiese con malizia Francesca e Tania le sorrise, baciandola teneramente.

E l'altra Francesca era nella tenda della sua Valentina, stretta a lei sotto un paio di coperte di yuta, intente a scambiarsi baci molto dolci e passionali, accarezzandosi e coccolandosi, come se fossero attratte da una calamita e le loro labbra s'incontrarono molte volte "Sei bellissima... Come ho fatto a resisterti, fino ad ora?"

"Non lo so, ma è una domanda che anch'io potrei porre a me stessa. Anch'io non so come ho fatto a resisterti fino ad ora!"

"Quando questa guerra finirà ci sposeremo, vero?"

"Assolutamente si!" Ribadì Valentina, stendendo sotto di sè la giovane dottoressa, che accettò di buon grado baci e carezze.

"Agh!" Rise all'improvviso Francesca "Io soffro il solletico!"

"Sul serio? Allora lascia che te ne faccia un po'..." Disse la guerriera e la dottoressa rise a crepapelle, finchè Valentina non le carpì nuovamente un bacio appassionato, che sciolse il cuore della bella Francesca, che tutte chiamavano Principessa.

Anche Arianna ed Elisa erano impegnate con baci e coccole, che parlavano poco e niente, lasciando che fossero i loro corpi a parlare ed esprimere amore e le sole che non facevano nulla di romantico erano Lucia, che era single e preferiva stare di vedetta, Samìa perchè riteneva di essere troppo giovane per impegnarsi, Sole perchè era ferita al fianco ed attualmente stesa nella tenda medica e Nadia che, dal momento in cui era innamorata di Sole, preferiva starle accanto e prendersi cura di lei, se le fosse servito.

"Dovresti andare a riposare... Se dovessero attaccarci, saresti stanca."

"Lo so, ma voglio stare qui accanto a te! Spero di non arrecarti disturbo..."

"Non disturbi mai! Rimani pure quanto vuoi. A me fa piacere."

Nadia sorrise felice, stendendosi accanto a Sole, che le accarezzò la nuca "Hai freddo? Vuoi che prenda una coperta?"

"D'accordo, ma ti copri anche tu." Disse Sole e Nadia arrossì leggermente, prendendo una coperta lì vicino e mettendosi seduta per stenderla al meglio su entrambe, poi si distese nuovamente, accoccolandosi contro il corpo decisamente tonico e muscoloso della guerriera.

Ma Nadia nemmeno immaginava di essere finita nel mirino del Saladino, deciso più che mai a rapirla o ucciderla per fare un dispetto a Sole ed indebolire le sue nemiche per poi attaccarle e distruggerle con facilità. Però anche il Saladino avrebbe dovuto stare attento, perchè nessuna delle ragazze sarebbe stata a guardare una loro compagna che veniva rapita o uccisa, specialmente Sole, visto che era molto innamorata di Nadia.

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Capitolo 20
*** Combattere per amore. ***


Il giorno seguente, le nostre guerriere non ebbero nemmeno il tempo di fare un bagno veloce al fiume, visto che vennero attaccate da due battaglioni di Saraceni al sorgere del sole e, con grande sorpresa dei nemici, Raphaela e Samìa imbracciarono un arco a testa e scagliarono frecce contro il loro popolo.

"Vigliacche! Traditrici! La pagherete cara per questo!" Gridarono i Saraceni.

Ma uno di loro, dopo aver tramortito Nadia con un colpo alla testa, la caricò in spalla e corse verso il suo cavallo "Nadia è stata rapita!" Gridò Lucia.

"Cosa?" Chiese Rio "Dobbiamo riprenderla!"

Il Saraceno che aveva preso Nadia si stava allontanando ma, a sorpresa, Sole uscì dalla tenda medica contro i pareri delle dottoresse e salì sul suo cavallo, colpendo senza pietà i Saraceni che si trovava davanti, mossa da una furia incredibile "Lasciala subito andare!"

L'uomo che aveva rapito Nadia, ancora priva di conoscenza, la mollò a terra, facendola cadere rovinosamente sulla sabbia e si preparò ad affrontare una Sole molto arrabbiata, che avrebbe gelato il sangue di chiunque con lo sguardo pungente che aveva in quel momento.

E Sole, incredibilmente, trafisse con convinzione e spietatezza il Saraceno che aveva preso Nadia poi, fregandosene della ferita al fianco, la caricò sulla spalla destra e con la sinistra brandì la spada, al fine di difendersi da ulteriori attacchi.

"Sole l'ha salvata! Ce l'ha fatta." Disse felice Valy.

"Proteggiamo il suo ritorno... Copriamole le spalle!" Incitò Arianna.

E le compagne, oltre al fratello gemello, presero l'ordine alla lettera, con Valentina che andò ad aiutare Raphaela e Samìa col suo arco e Cate, nonostante la ferita che le aveva procurato Amir, si faceva valere "Oggi, stranamente, non si ritirano." Disse subito Tania.

"Ho notato... E credo che la mia ferita si sia riaperta..."

"Secondo me anche quella di Sole. Guarda, sta barcollando!" Indicò la ragazza, facendo cenno col capo all'amica e la castana sgranò gli occhi cerulei, correndo verso l'amica e maestra, pronta a proteggerla dagli attacchi ma, quando i Saraceni notarono le numerose perdite tra le proprie schiere, si ritirarono.

E le dottoresse andarono subito dalle due amiche, mentre Arianna prese in braccio Nadia "Le vostre ferite si sono riaperte... Siete due incoscienti!"

"Già... Perdonateci, ma..." Tentò Cate, ansimando pesantemente "Lei per amore, io per onore... Capiteci..."

"E vi capiamo, ma non dovete rischiare la vita in questo modo!"

"Avete ragione... Abbiamo sbagliato noi..." Disse Sole, sbattendo gli occhi e Samìa le raggiunse.

"Portiamole subito nella tenda medica. Entrambe hanno perso molto sangue e necessitano di una buona medicazione e di un decotto che le aiuti a recuperare un po' di energie perdute! Ci aiutate?" Chiese e furono Rio, Lucia, Valentina e Valy a prendere due a due le coraggiose amiche per portarle nella tenda medica, ove già Rio aveva portato Nadia, affinchè venissero medicate.

Ed il Saladino, nel suo palazzo, mise a morte il Generale Haddad per aver fallito il rapimento di Nadia, poi si sedette al tavolo col suo fido Amir "Quelle maledette... Anche questa volta ci sono riuscite... Ma quella ragazza sarà mia!"

"Ci riuscirete, non preoccupatevi. Non possono essere sempre in forma, prima o poi cederanno!"

"Lo so, ma la prossima volta perderanno la vita! Non se la caveranno con due ferite da niente... E la pagheranno, per aver preso mia figlia!"

"Su questo non ci sono dubbi! Ed io ammazzerò quella ragazza che si è dichiarata innamorata di Raphaela."

"Però mi è stato detto che anche lei e Samìa hanno lottato contro di noi..."

"Già. Però mia figlia è manipolabile, l'avranno convinta a farlo..." Disse, grattandosi la barba "Ma quando tornerà fra noi, la convincerò a lottare contro di loro."

"Non ho dubbi in proposito. L'avranno minacciata!"

"Possibile." Disse il Saladino, sorseggiando il suo vino "Quando rapiremo quella ragazza, la farò mia. Chissà che affronto, poi, per tutte quelle ragazze..."

Amir rise di gusto e, preso il suo calice, lo alzò e toccò con quello del Saladino, brindando alla fine prossima delle nostre guerriere, senza nemmeno immaginare che Raphaela aveva lottato contro la sua stessa gente senza essere stata manipolata, ma facendo tutto di sua spontanea volontà.

E proprio Raphaela stava aiutando le dottoresse a prendersi cura della sua Cate e di Sole, anche se il suo compito era mettere una pezza intrisa d'acqua fresca sulla fronte di Nadia, dopo che Samìa ebbe constatato che la mora non aveva riportato lesioni o ferite alla nuca, dove l'avevano colpita.

"Amore, come ti senti?" Domandò dolce Raphaela, baciando sulla fronte Cate.

"Meglio... Tranquilla, sto bene. Nadia?"

"Lei è solo svenuta, a causa del colpo ricevuto. Samìa dice che non ha nulla..."

"Bene, meglio così!" Sorrise Cate, regalando un dolce bacio alla sua amata, che corrispose senza indugio.

"Mi raccomando, prenditi cura di lei..." Disse Sole, fissando le due amiche "Io sono posso prendermi cura di lei, perciò l'affido a te!"

"D'accordo! Lascia fare a me, non preoccuparti... Nadia è in buone mani."

"Si, non ho alcun dubbio."

"Sai... Non ti ho mai vista lottare con tanta rabbia."

"Non devono permettersi di toccare Nadia... Io l'amo, non permetterò mai a nessuno di portarmela via!" Dichiarò con decisione ed entrambe le ragazze sorrisero, sapendo bene quanto le due amiche s'amassero, ma non riuscivano a trovare il momento giusto per dirselo.

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Capitolo 21
*** Un cuore da amare 1 ***


Il mattino seguente, Nadia si svegliò, sbattendo un paio di volte le palpebre e cercando di capire dove fosse, riuscendoci quando, alla sua sinistra scorse Cate e soprattutto Sole ancora addormentate e cercò di mettersi seduta, ma qualcuno glielo impedì.

"Ferma, non devi alzarti così di scatto, potresti svenire sai?" Le chiese Samìa, sorridendole dolcemente "Come ti senti?"

"Io bene, ma loro due sono state ferite?"

"No. Quelle che già avevano si sono riaperte..." Iniziò a raccontare la giovane Saracena "Cate si è buttata nella mischia e Sole è uscita da questa tenda contro il parere delle altre dottoresse per venire a salvarti e ci è riuscita, lottando con molta rabbia. Era inarrestabile!"

Nadia fissò Samìa "Posso stendermi accanto a lei? Così mi vedrà, quando aprirà gli occhi..."

"Ma certo! Vieni, ti aiuto." Offrì Samìa, aiutando Nadia ad alzarsi e poi a stendersi accanto a Sole "Adesso vado a prepararti un decotto che ti rimetterà in forze, poco a poco."

La mora annuì col capo e, quando la dottoressa si allontanò, accarezzò dolcemente il viso di Sole, fissandola teneramente e le si avvicinò moltissimo "Grazie..." Sussurrò accanto al suo orecchio destro, lasciandole poi un lieve bacio sull'angolo destro della bocca.

Quando si allontanò, la fissò. Avrebbe tanto voluto baciarla per davvero, sentire il sapore di quelle labbra che tanto bramava e perdersi in quegli occhi castano-ambrati e stupendi, mentre erano strette in un abbraccio pieno di calore ed amore.

"Ciao..." La salutò Raphaela, a voce bassa "Stai meglio?"

"Benone, grazie. Cate?"

"Anche lei sta meglio." Rispose la giovane, accarezzando il viso della compagna e baciandola sulla fronte "Ieri sono state entrambe molto eroiche, sai?"

"Samìa me lo stava raccontando... Sono state delle incoscienti."

"E' vero." Sorrise Raphaela "Ma è anche per questo che le amiamo, no?" Chiese e Nadia sorrise, perfettamente d'accordo con lei.

"Ecco. Questo è il decotto... Forse sarà leggermente amaro, ma ti restituirà le forze." Disse e Nadia la ringraziò, sorseggiando il decotto e facendo delle smorfie che fecero sorridere le due ragazze. Infatti la guerriera trovò il decotto molto amaro e ci mise molto a berlo tutto.

"Sei adorabile..." Sussurrò qualcuno e le tre ragazze, soprattutto Nadia, notarono che Sole si era svegliata e sorrideva alla mora compagna d'armi, rossissima in viso.

"C-Come dici?" Chiese, sicura di aver capito male.

"Sei adorabile... Quelle smorfie ti rendono molto carina, ma ti preferisco quando sorridi..."

Nadia era bordeaux "S-Sei molto gentile..."

"Ehi." Disse invece Cate, svegliatasi anch'ella da qualche secondo "Se volete stare un po' sole, andate nella vostra tenda."

Ormai Nadia era rosso porpora e Sole sorrise appena, sapendo che Cate alludeva al fatto di dichiararsi e andare oltre nella loro relazione, così come avevano fatto tutte le altre meno Lucia, che preferiva lottare anzichè innamorarsi.

E proprio nelle varie tende, le coppie si stavano amando e solo Francesca e Vale dormivano rispettivamente tra le braccia di Tania e Rio, probabilmente ancora stanche per la notte di passione appena trascorsa, oltre che per la rispettiva gravidanza.

Invece Arianna si stava divertendo a solleticare Elisa, che fingeva di non avere voglia di baciarla prima che andasse di vedetta a dare il cambio proprio a Lucia e Valy "Eddai, un bacetto! Cosa ti costa?"

"Mmmh... Parecchio!" Scherzò la castana dottoressa ed Arianna sospirò, frustrata.

"Allora me ne vado." Disse la guerriera, uscendo dalla tenda.

"Arianna! Arianna!" La chiamò Elisa, ma inutilmente, visto che la castana non rientrò ed anche la dottoressa sospirò, sapendo che ora la compagna le avrebbe tenuto il broncio.

Tale problema non l'avevano Valentina e l'altra Francesca che, strette l'una all'altra sotto tre coperte di yuta, si baciavano e coccolavano, accarezzandosi e godendo della rispettiva compagnia "Ti amo, Francesca!"

"Anch'io! Devi proprio andare di vedetta?"

"Si... Anche Valy e Lucia hanno il diritto di riposare." Disse la soldatessa, rubando un ultimo passionale bacio alla sua dottoressa preferita, che lo ricambiò senza esitazione, poi Valentina si vestì ed uscì dalla sua tenda, trovando Arianna, la quale stava assistendo ad un diverbio tra Lucia e Valy.

"Potevano attaccarci e voi stavate facendo altro!"

"Scusa, mi dispiace... Quante volte devo scusarmi ancora?"

"Finchè non capirai di avere sbagliato!" Ringhiò Lucia, severa come sempre.

"Cos'è successo?" Chiese allora Valentina, cercando di mettere pace.

"Lei e Cri si sono amate in posizione di vedetta!" Spiegò la sorella maggiore di Cate "I Saraceni avrebbero potuto attaccarci e lei era distratta!"

"In posizione di vedetta... Non ci avevo mai pensato..." Disse Arianna.

"Nemmeno io, ma preferisco la tenda e l'intimità dello stare sola sola con la mia Francesca!"

"Siete un caso disperato! Ma almeno tu, Valentina, dimostri di avere un po' di coscienza." Ribadì Lucia, entrando nella sua tenda per riposare e Valy fece altrettanto

Nella tenda medica, anche Sole, Nadia, Cate, Raphaela e Samìa avevano sentito l'amica gridare "Cos'è successo?" Chiese proprio la leader ad Arianna, entrata per fare loro visita prima di andare di vedetta.

"Lucia ha rimproverato Valy, colpevole d'aver amato Cri sulla sua postazione di vedetta."

Le cinque ragazze non credettero alle loro orecchie e Cate sorrise di gusto "Mia sorella non cambierà mai. Pensa solo a lottare, mai all'amore!"

"E' triste vivere così... Dovrebbe amare, è una così bella ragazza..."

Le ragazze fissarono Samìa, che arrossì poi, resasi conto delle sue parole "Mia fida Samìa, dimmi... Per caso sei innamorata di Lucia?"

"Uhm, ehm... Lei mi piace tanto, è vero." Sorrise la dottoressa Saracena "E' dolce e gentile, anche se si mostra fredda e desiderosa di sangue. Sarebbe bello amare una persona come lei perchè, a mio parere, sarebbe la gioia di chiunque desideri l'amore!"

"Sarei proprio curiosa di vedere come se la cava, visto che ha sempre preso in giro me!" Ammise Cate, incrociando le braccia e Sole le posò una mano sul capo, facendole una leggera carezza, quasi fosse la sua sorellina.

"Tua sorella sa graffiare al momento giusto. Vedrai, saprà sorprenderti, Cate!"

La castana fissò l'amica e le sorrise, mentre Samìa arrossì, guardando Sole ed il suo sguardo deciso ed appassionato, certa più che mai che Lucia aveva la grinta e la classe della mora guerriera, oltre che un grande cuore che doveva solo essere amato.

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Capitolo 22
*** Un cuore da amare 2 ***


Il Saladino, come suo solito, era chiuso nelle sue stanze e, non sapendo come colpire le nostre ragazze, aveva espressamente chiesto di non essere disturbato visto che, volendo anche rapire Nadia per costringerla a soddisfare i suoi bisogni personali oltre che per far dispetto alle guerriere, voleva escogitare un buon piano.

"Saladino, mio Signroe." Chiamò Amir, bussando alla porta.

"Entra pure. Non dirmi che ci hanno attaccati!"

"No. E' stato il Generale Miur ad andare al loro attacco, con trenta uomini!"

"Cosa?" Ringhiò il perfido uomo "Vai subito a recuperare tutti e comunica al Generale che verrà giustiziato immediatamente! Sa benissimo che nessuno deve disobbedirmi!" Gridò letteralmente ed Amir si congedò, pronto ad eseguire l'ordine del suo Signore.

Ed il Generale, col suo seguito, aveva appena iniziato la battaglia contro le nostre ragazze e, come la volta precedente, anche Raphaela e Samìa imbracciarono arco e frecce per colpire i loro stessi consanguinei "Coraggio, uomini!" Incitò il Generale "Dobbiamo rapire la ragazza che il nostro Signore desidera!"

"Non avrete mai Nadia!" Disse Sole, parandosi innanzi a lei, col suo inseparabile arco "Dovrete passare sul mio cadavere!"

"Aspetta, non devi farlo... La tua ferita si aprirà nuovamente..."

"Pur di proteggerti sono disposta anche a morire! Tengo troppo a te, Nadia, per permettere loro di rapirti." Dichiarò con decisione, fissando la mora negli occhi che, passato il secondo d'imbarazzo, sorrise lievemente, stringendo da dietro Sole, circondandole la vita con le braccia.

"Grazie... E sappi che anch'io tengo moltissimo a te!"

"Lo so!" Rispose Sole e, schiena contro schiena, affrontarono tutti coloro che andarono loro incontro.

Anche Cate lottava, ovviamente contro il parere delle dottoresse, ma un Saraceno arrivò alle spalle di Samìa "Muori, traditrice!" Gridò, ma il suo affondo venne fermato da Lucia, che intervenne con prontezza, impedendo alla dama di Raphaela di fare una brutta fine.

A pericolo sventato, la castana sorella maggiore di Cate si ributtò nella mischia, lasciando di stucco Samìa, totalmente persa negli occhi di Lucia, castano-verdi e molto intensi, a detta sua molto stupendi e dolci. Ma arrivò anche Amir ed il Generale Miur sapeva cosa gli spettava, una volta tornato a palazzo.

"Miur, torna subito a palazzo! Il Saladino non ha apprezzato affatto la tua iniziativa e sarai punito per la tua disobbedienza."

"Si, Amir... Torno subito..."

Il Generale non disse nulla e tornò a palazzo coi pochissimi uomini rimasti, mentre Amir, che non era sceso da cavallo, fissò torvamente Cate, che sostenne e ricambiò lo sguardo "Io e te ci rivedremo più avanti, maledetta! Mi vendicherò sia per Raphaela che per questa disonorevole ferita!"

"Quando vuoi! Io non scapperò di certo e ti affronterò a viso aperto." Rispose la castana ed Amir la fissò ancora, prima di andarsene al galoppo.

Le ragazze poi, visto che era tardi, prepararono pesci, pane e radici per la solita minestra e furono Cri e Vale a mettersi all'opera per preparare la cena "Io non ho fame, mangerò un pezzo di pane più tardi." Disse Lucia "Vado a fare una passeggiata."

Le due amiche annuirono e, dopo qualche minuto, durante i quali le altre dottoresse controllarono le ferite di Cate e Sole, la cena fu pronta "Ecco! I primi pesci cotti sono pronti..." Disse Cri, distribuendoli alle amiche e Rio prese il proprio da solo.

"Domani andrò a pescare!" Avanzò proprio il ragazzo "Abbiamo quasi finito le scorte di pesce..."

"Verrò anch'io." Offrì Valentina "Se bisogna pescare una volta ciascuno, allora stavolta tocca a me."

Le amiche le sorrisero e Valy si sedette alle spalle della sua Cri, baciandola sul collo e la dottoressa le rubò un tenero bacio sulle labbra poi, quando finirono di cenare ed ognuna tornò nella rispettiva tenda, Samìa s'incamminò per cercare Lucia, visto che ancora non era tornata al campo e la trovò nel fiume, completamente rilassata ed intenta a rinfrescarsi.

L'ammirò per qualche minuto poi, quando avanzò, schiacciò un rametto secco e Lucia subito si voltò, immergendosi nell'acqua fino al collo "S-Sono io." Disse Samìa, alzando le mani e Lucia sospirò, felice che non fosse un nemico, visto che le sue armi erano a riva coi suoi abiti.

"Credevo fossi un nemico... Scusa, non volevo spaventarti."

"Non mi sono spaventata." Disse Samìa "E ne approfitterò per fare un bel bagno anch'io."

La ragazza dalla pelle ambrata tolse lentamente la propria veste e Lucia, capito che la coetanea lo faceva apposta, non distolse lo sguardo e puntò i proprio occhi in quelli della giovane, quando questa entrò in acqua, sedendosi innanzi a lei e le sorrise "Sei contenta ora?"

"Contenta per cosa? Mi sono solo tolta la veste..."

"Finalmente mi hai mostrato il tuo corpo." Spiegò la castana "E' da quando sei arrivata con Raphaela che mi fissi ed io di certe cose me ne accorgo!"

"Sul serio? Sei davvero incredibile!"

"Se non ci facessi caso, non potrei dire a Cate che lei e l'amore sono due cose differenti!"

"Ma lei e la mia Signorina sono molto innamorate e vogliono sposarsi."

Lucia sorrise, chiudendo gli occhi e poi riaprendoli "Ora è così, ma prima no. E tu? Non vuoi sposarti?"

"Solo se trovo la persona giusta." Rispose Samìa, avvicinandosi molto a Lucia, che non si tirò indietro, rubandole un bacio tenero e, quando fece per allontanarsi, la guerriera la prese per i fianchi, tirandola nuovamente a sè e baciandola veramente, con dolcezza e passione.

Il bacio colse alla sprovvista Samìa che, ammaliata, lo corrispose poi senza indugio, stringendosi forte alla guerriera "Lo ripeto... Tu non vuoi sposarti?"

"Se me lo chiedessi tu, non rifiuterei!"

"Allora te lo chiedo... Mi sposerai, quando torneremo in Inghilterra?"

Samìa sorrise ed annuì col capo, stringendosi nuovamente al collo di Lucia e baciandola, sapendo che la castana le avrebbe presto donato il suo amore e così la guerriera fece, dopo aver preso in braccio la fedele dama di Raphaela, che si strinse maggiormente a lei, lasciando che solo la luna e le stelle potessero udire i suoi gemiti di piacere.

Ed ora anche Lucia aveva qualcuno da amare ed il suo cuore poteva battere per altro, oltre che per la foga causata dai vari scontri. Dopotutto l'amore era una forza molto più grande di qualsiasi guerra ed era capace di curare ogni dolore.

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Capitolo 23
*** Ma quanto ti amo? ***


Il mattino seguente, le ragazze vennero bruscamente svegliate dalle grida dei Saraceni, che s'avvicinavano rapidamente al galoppo e le prime ad accorgersene furono Nadia e Valy, che stavano di vedetta "Ehi! Siamo sotto attacco!" Gridò la prima.

Le ragazze uscirono, incuranti di ciò che avevano indosso e lottarono con maestrìa, come sempre, ma due Saraceni, approfittando del caos, presero Nadia alle spalle, puntandole la lama di un pugnale alla gola "Ti conviene seguirci senza opporre resistenza..."

"Altrimenti morirai!" Dissero, a turno, ritirandosi all'interno della foresta.

Nessuno s'accorse della sparizione di Nadia ma, quando i Saraceni si ritirarono, come loro solito, fu Arianna a notare l'assenza dell'amica "Un momento... Dov'è Nadia? Non ditemi che sono riusciti a rapirla!"

"Io non me ne sono accorto..." Disse Rio.

"Dobbiamo subito dirlo a Sole! Anche perchè questo cielo grigio non promette nulla di buono!"

"Cos'è successo?" Chiese proprio la mora leader, tenendosi il fianco destro, ferito.

"Nadia è stata rapita! Ma non l'hanno presa i nemici che si sono ritirati." Spiegò Valentina e Sole sgranò gli occhi "Sicuramente sono andati verso la foresta!"

"Parto subito a cercarla." Disse Sole, dirigendosi a grandi passi verso la tenda medica per prendere un paio di coperte di yuta.

"Dove hai intenzione di andare?" Chiese Cate.

"Hanno preso Nadia... Devo andare a cercarla! Prendo le coperte perchè potrebbe mettersi a piovere..."

"Prendi questa." Avanzò Raphaela "Se dovesse piovere, vi scalderà! E' fatta con lana di pecora lavorata al telaio. Fu la madre di Samìa a farmela."

Sole ringraziò Raphaela e Vale le raccomandò di fare attenzione alla ferita, poi la mora corse verso l'interno della foresta, con la chiara intenzione di trovare coloro che avevano rapito la sua Nadia. E, come un perfetto segugio, seguì le tracce dei cavalli.

E presto trovò i due Saraceni con Nadia "Sole!" La chiamò subito l'altrettanto mora guerriera.

"Non muoverti o le taglio la gola."

"Affrontami, se sei un vero uomo." Lo provocò Sole "Sono anche ferita... Se foste davvero forti, anche in due sareste capaci di vincere."

I due parvero pensarci "Sarà divertente. Se vinciamo, bellezza, sarai tutta nostra!"

Nadia deglutì, assai disgustata dall'idea di essere toccata da due nemici "Ti ammazzeremo!"

Sole si preparò ad affrontarli e, lottando corpo a corpo, prevalse facilmente, nonostante la ferita, ma uno dei due la ferì alla spalla sinistra con un pugnale, ma la mora non si scompose e continuò a lottare, mentre Nadia si portò le mani sul viso, preoccupatissima.

Nonostante la ferita, Sole vinse, costringendoli alla fuga e, in quell'attimo, iniziò a piovere davvero forte e Nadia le si avvicinò "Mio Dio... Sole, come ti senti?"

"Sto bene..." Rispose, sibilando di dolore "E tu? Ti hanno toccata o ferita?"

"No no, anch'io sto bene! Ma dobbiamo trovare un rifugio... Riesci a camminare?"

Sole annuì col capo e Nadia la fece comunque poggiare a lei e, camminando, raggiunsero una grotta, quasi in riva al fiume "Tieni, copriti..." Offrì Sole, porgendo a Nadia la coperta di Raphaela, ma la mora scosse il capo.

"Prima devo medicarti... Qui ci sono anche delle erbe mediche."

"Le avrà messe Vale..." Rispose, mettendosi seduta su una coperta di yuta, iniziando a togliere il mantello, lentamente, facendo spesso delle smorfie di dolore, poi anche il maglio metallico e Nadia, quando sollevò lo sguardo, si perse ad osservare il bel fisico di Sole, coperto solo all'altezza del seno da una fascia che stringeva le sue forme.

"Ti medico... Pulisco la ferita e poi ti metto le erbe su di essa, infine metto la fascia. Quella al fianco?"

"Va bene, non si è aperta..." Rispose, lasciando che Nadia la medicasse.

La mora iniziò la medicazione e sentì i muscoli di Sole rilassarsi sotto le sue dita "Ecco, ho finito... Spero vada bene, così. Hai sentito male?" Chiese e, per tutta risposta, Sole le prese la mano sinistra fra le proprie, baciandole il dorso, facendola arrossire.

"No. Le tue mani sono delicate e dolci, non ho sentito nulla."

Rimasero a fissarsi per lunghi istanti, finchè Sole non posò la mano destra sul viso di Nadia, accarezzandola teneramente, avvicinando il proprio viso al suo e le regalò un bacio dolcissimo, che fece impazzire il cuore di Nadia "Sole... Dio, da quanto volevo darti un bacio..."

"Anch'io volevo baciarti da tanto tempo, Nadia. Io ti amo!"

"Anch'io ti amo! E non sai quanto." Ribadì la mora, baciando nuovamente la sua leader, che la stese sotto di sè.

Le due si scambiarono intensi baci appassionati, finchè Sole non fissò la ragazza "Sei bellissima, meravigliosa. Bella tanto quanto luna, stelle ed il cielo di queste terre!"

"E tu sei molto dolce!" Ribadì Nadia, schioccandole dolci bacetti "Proporrei però di coprirci. Ho un po' di freddo..."

Sole prese allora la coperta di Raphaela e la stese sopra di loro, poi tornò a dedicarsi a colei che tanto amava. E sapevano entrambe che il loro amore non sarebbe mai finito e che neanche il Saladino sarebbe riuscito a dividerle.

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Capitolo 24
*** Tra amore e belle notizie. ***


Il mattino seguente, al campo, le ragazze e Rio erano preoccupate per Sole e Nadia, senza contare che non aveva ancora smesso di piovere e Lucia iniziava a faticare dal trattenere Cate nella tenda medica, visto che non era ancora in piena forma, decisa ad andare a cercare le due amiche.

"Tu non esci, di qui! Potresti ammalarti e la ferita, se la bagni, potrebbe infettarsi! Lo capisci oppure no?"

"Lo so benissimo! Ma potrebbero anche essere in pericolo, ci hai pensato?"

"Basta, voi due." S'intromise Valentina che, dopo Sole, era colei che assieme ad Arianna possedeva più diplomazia tra di loro "Non si esce, punto e basta! Sole e Nadia non sono due sprovvedute e sono perfettamente in grado di cavarsela. Non dimenticatelo!"

Le due sorelle chinarono il capo, sapendo di aver sbagliato "Mi dispiace." Disse Lucia.

"Anche a me dispiace tanto." Accordò Cate "Spero però che siano entrambe sane e salve!"

"Questo è quello che speriamo tutti..." Avanzò subito Valentina, tornando a sedersi accanto alla sua Francesca, visto che si erano radunate tutte nella grande e spaziosa tenda medica, ove Tania e Rio stavano massaggiando la rispettiva compagna in dolce attesa, specie Francesca che, di lì a qualche settimana, avrebbe partorito.

"Preferiresti un maschietto o una femminuccia?" Chiese Samìa.

"Io una femmina." Rispose Vale, visto che Francesca era piuttosto presa dal dolce massaggio di Tania.

"A me non importa... Ciò che conta è che, oltre ad essere mio o mia, è anche di Tania. M'importa solo di questo." Disse invece Francesca, fissando la sua sposa e rubandole un dolce bacio appassionato, subito corrisposto.

"E' la più bella risposta che potessi sentire!" Ribadì Samìa e Francesca le sorrise "Sei molto saggia."

"Anche noi, sai?" Rivolse Cri a Valy "Anche noi avremo un bambino!"

Valy sgranò gli occhi e fissò le altre dottoresse, con Samìa che annuì col capo "E' vero, lo confermo! Mi ha chiesto di visitarla e di confermare i suoi sospetti... Congratulazioni!"

La guerriera abbracciò e baciò la fidanzata, ricevendo poi gli auguri da parte delle amiche e di Rio; nel mentre, nella grotta ove avevano trovato riparo, Nadia dormiva poggiata al petto di Sole e costei, in uno stato di dormiveglia, che e consentiva comunque di rimanere vigile, le accarezzava i lunghi capelli corvini e le nude spalle.

E Nadia, quando si svegliò, gemette lievemente di piacere quando sentì le mani di Sole sulla sua schiena e tra i suoi capelli "Buongiorno." La salutò proprio la leader "Hai dormito bene?" Chiese, baciandola sulla fronte e Nadia si sollevò appena col busto, sorridendole e fissandola nei bellisismi occhi castani.

"Ho dormito benissimo tra le tue braccia! E buongiorno a te..." Sussurrò, baciando Nadia e subito Sole la corrispose, finchè lo sguardo della guerriera non si posò sulla spalla ferita della sua leader "Come vanno le ferite?"

"Di certo vanno bene. Fanno male, danno fastidio, ma la tua medicazione alla spalla è stata eccellente!"

"Sul serio?" Domandò Nadia, controllando la fasciatura.

"Sul serio!" Ripetè Sole, baciando il petto della compagna, che la strinse forte a sè mentre la baciava sulla fronte "Sei davvero bella, sai?"

"Lo sei anche tu!"

"Ti prometto sul mio onore e sull'amore che provo per te che il Saladino non ti avrà mai! Se dovesse riuscire a rapirti, lo ammazzerò con le mie mani."

"So che lo farai. Io mi fido di te!"

"Fidati sempre, mi raccomando." Sorrise la leader, stendendo la sua amata sotto di sè, pronta ad amarla.

Le due si scambiarono intensi baci appassionati e Nadia gemeva di piacere ogni volta che le labbra di Sole accarezzavano la sua pelle, ma la ragazza notò che la pioggia non scendeva più forte come poco prima "Tra qualche ora sono certa che smetterà di piovere..."

"Speriamo, almeno possiamo tornare al campo. Rio e le ragazze saranno preoccupate di certo!"

"Già! Scommetto che Cate voleva venire a cercarci... Conoscendo il suo carattere..."

Sole sorrise appena "Cate è molto coraggiosa per avere solo diciassette anni. Nel suo cuore vivono solo amore e passione..."

"Esatto. E' questo che la rende speciale... E sono certa che Raphaela l'ami anche per questa sua peculiarità!"

"Ne sono certa!" Disse Sole, baciando nuovamente Nadia "Adesso sarà meglio prepararsi. Possiamo iniziare ad incamminarci verso il campo!"

Nadia annuì col capo e, dopo un ultimo bacio, le due ragazze si vestirono e, tenendo una coperta di yuta ciascuna in testa, uscirono dalla grotta e corsero in direzione del campo, visto che vi era ancora l'erba calpestata sin dal giorno prima e gli arbusti che Sole aveva spezzato per ricordarsi la strada al momento di ritornare.

E non ci volle molto per arrivare al campo e Valy, che era andata con Rio a prendere delle provviste nella tenda di Samìa, non credette ai suoi occhi "Ehi, ragazze! Sono qui, sono ritornate!" Gridò, felicissima e tutte uscirono dalla tenda medica, andando incontro alle due amiche.

"Eravamo così preoccupate..." Disse Cate, abbracciando Sole.

"Immagino! Ma come puoi vedere, siamo entrambe sane e salve."

Cate sorrise e Cri notò la ferita alla spalla di Sole "Ti sei ferita?"

"E' stato uno di quei due tizi. Ma Nadia ha fatto un ottimo lavoro, medicandomi!"

Le due si abbracciarono e le ragazze capirono subito che tra loro vi era finalmente stato qualcosa d'importante e, dopo che Valy e Cri ebbero dato loro la notizia sulla gravidanza di quest'ultima, ricevendo i migliori auguri da entrambe, Vale s'avvicinò loro per poter accompagnare Sole nella tenda medica e controllare la ferita.

"Visto che stavano bene?" Chiese Valentina, posando la mano destra sulla spalla di Cate, che sorrise.

"Non avevo dubbi! Solo che volevo riportarle qui al campo, con tutte noi."

Valentina le sorrise poi, una volta terminata la pioggia, le giovani cercarono subito di accendere il fuoco con della legna che tenevano nella tenda che era di Elisa, visto che ora stava in quella di Arianna e, quando quello arse, Cri ed Elisa stessa si diedero subito da fare per preparare il pranzo per Rio e tutte le compagne.

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Capitolo 25
*** Nascita e notizie... ***


Passarono quindici giorni, passati tra scontri coi Saraceni ed amore e sorse il sole del sedicesimo giorno, sorprendendosi quando non videro Francesca uscire dalla sua tenda per fare colazione così Tania, appena scesa dalla postazione di vedetta, andò subito a vedere cos'avesse la compagna.

E nella tenda, Tania sgranò gli occhi quando vide la fidanzata tenere le mani sul ventre "Francesca, amore mio, cos'hai?"

"I-Il bambino... Credo stia per nascere..." Sibilò tra i denti, gemendo di dolore.

"Respira, vado subito a chiamare Samìa e le altre dottoresse!" Disse Tania, uscendo dalla tenda che divideva con la compagna per entrare in quella medica, venendo subito accolta da Elisa e dall'altra Francesca.

"E' successo qualcosa?" Chiese proprio quest'ultima.

"Credo che il bambino stia per nascere!"

"Riesci a prenderla e portarla qui? Intanto noi prepariamo acqua e coperte."

Tania annuì col capo e lasciò la tenda medica per ritornare nella sua e trovò Samìa, alla quale la guerriera raccontò tutto, poi entrò nella sua tenda e prese in braccio Francesca con delicatezza, baciandola sulla tempia destra "Adesso ti porto dalle dottoresse e, finalmente, vedremo nascere il nostro bambino. O bambina!"

Francesca abbozzò un timido sorriso e, quando furono innanzi alle dottoresse, Vale indicò a Tania di stendere la compagna sulle coperte di yuta "Mi raccomando... Quando senti il dolore farsi insopportabile, spingi con tutte le tue forze!"

La ragazza teneva gli occhi chiusi ed annuì col capo, mentre Cri le bagnava la fronte e Tania la teneva per mano e, fuori dalla tenda medica, le altre guerriere e Rio aspettavano con ansia di sentire il pianto di colui o colei che stava per venire al mondo.

"Speriamo che vada tutto bene..." Disse Nadia, congiungendo le mani per pregare.

"Andrà benissimo!" Rispose Sole, stringendola a sè da dietro e baciandola sul capo.

"Mamma mia, che attesa snervante!" Avanzò Rio "Le grida di Francesca mi fanno rizzare la pelle! Sarà così anche quando nascerà il figlio mio e di Vale?"

"Si, sicuramente si." Ribadì Raphaela, stretta tra le braccia di Cate.

E finalmente, dopo un paio d'ore, i pianti di un neonato rieccheggiarono nel campo e tutte sorrisero felici, abbracciandosi e fu Sole ad entrare nella tenda, in qualità di leader e subito sorrise quando vide il piccolo che piangeva tra le braccia di una stanchissima Francesca, che lo stringeva delicatamente a sè, poggiata al petto di Tania, che la baciava sul petto e sulle spalle, riuscendo poi a darle un bacio molto appassionato.

"E' andato tutto bene?" Chiese Sole, dopo aver abbracciato le due amiche.

"Benissimo!" Rispose Elisa "Il bambino è sanissimo ed è un bel maschietto!"

Sole le sorrise, annuendo col capo, poi uscì dalla tenda per riportare la splendida notizia anche alle altre ragazze ed a Rio, con le giovani che si scambiarono baci molto dolci, felici per le due amiche e per il loro piccolo, che le neo madri avrebbero chiamato Derek.

Poi le dottoresse, dopo aver sistemato il piccolo e Francesca, che avrebbero dormito con Tania per qualche giorno nella tenda medica, si ricongiunsero con la rispettiva amata, anche se Vale baciò dolcemente il suo Rio.

Tania continuò a tenere la sua Francesca poggiata a sè e la osservò mentre allattava per la prima volta il loro bambino "Sai... Spero che non sia l'unico. Mi piacerebbe molto avere ancora un bambino o due."

Francesca la fissò in tralice, poi sorrise teneramente "Fammi prendere un po' di respiro, prima... Samìa ha detto che dobbiamo aspettare qualche settimana prima di avere nuovamente rapporti sessuali e poi partorire stanca. Ti chiedo solo di darmi tempo!"

"L'avrai, tranquilla. Intanto ci godiamo Derek e chissà... Magari nel frattempo battiamo definitivamente il Saladino!"

"Ecco, concentrati sulle battaglie. Poi ti concentrerai nuovamente su di me!"

"Affare fatto!" Rispose Tania, baciando dolcemente Francesca, che accettò volentieri il tenero gesto.

Anche le altre ragazze, ripresi i turni di guardia o la preparazione del pranzo, pensavano molto alla guerra ed al desiderio di avere una famiglia con dei figli, ma volevano che costoro vivessero in pace e non in un mondo nel quale rischiavano la vita.

"Pensi al nostro bambino?"

"Eccome se ci penso!" Rispose Valy, fissando la sua Cri "Ci penso sempre, da quando mi hai detto di essere in dolce attesa."

"Sei una persona meravigliosa. E sono convinta che, prima della sua nascita, la guerra finirà!"

Invece Nadia raggiunse Samìa, che stava baciando la sua Lucia, guardandola seriamente "Nadia! Hai bisogno di me?"

"Si... Posso parlarti da sola? Non ti ruberò molto tempo."

Samìa annuì col capo e seguì Nadia, allontanandosi un po' dal campo "Dimmi... Siamo abbastanza lontane."

"Ecco... Io ho dei fastidi allo stomaco. Mi visiteresti? Non vorrei che fosse qualcosa di grave."

La giovane Saracena le sorrise, annuendo col capo ed entrarono assieme nella tenda medica, con Tania che le notò, ma fece finta di nulla, avendo visto l'espressione preoccupata di Nadia, che si stese poco lontano da loro e Samìa iniziò a visitarla.

Quando finì, qualche minuto dopo, Nadia notò che Samìa le stava sorridendo "Smetti di avere quell'espressione preoccupata. Non è nulla di grave... Tutt'altro!"

"Cosa intendi dire?" Chiese la mora ma, quando vide il sorriso di Samìa, sgranò gli occhi verdi, abbozzando un lieve sorriso "Aspetta... Io sono..."

"Si! Nadia, anche tu aspetti un bambino! All'incirca sei in dolce attesa di ben dieci settimane... Due mesi e mezzo."

Nadia sorrise, accarezzandosi il ventre "Devo dirlo a Sole..." Disse e Samìa sorrise dolcemente, poi Nadia la ringraziò e salutò.

Avrebbe dato la notizia a Sole quella stessa sera e sperava che la sua amata la prendesse bene, visto che non sapeva se nei piani futuri di Sole vi era il desiderio di avere una famiglia e dei figli. Dopotutto, in guerra, quelli erano pensieri del tutto normali.

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Capitolo 26
*** Una gradita notizia. ***


Quella stessa sera, dopo che Valy e Rio furono messi di vedetta, Nadia rimase seduta accanto al falò, cercando il coraggio e le parole giuste per dire a Sole che aspettava un bambino "Un penny per i tuoi pensieri?" Le chiese Valentina, avvicinandosi a lei con Cate.

"Ecco... Sto pensando come dare una bella notizia a Sole..."

"Diglielo e basta!" Disse Cate, incrociando le braccia.

"Non è così facile..." Rispose la mora, sorridendo alle amiche "Ecco... Aspetto un bambino... L'ho scoperto poco fa!"

"E' bellissimo! Congratulazioni!" Disse prima Valentina, seguita da Cate ed entrambe abbracciarono l'amica e compagna d'armi.

Nadia sorrise loro, poi si rattristò "Non so se Sole accetterà il bambino... Insomma, non so se vuole una famiglia! E' impegnata a guidarci ed il suo obiettivo è battere il Saladino, perchè sono certa che voglia uno scontro tra leader."

"Perchè non dovrebbe volere il bambino? Io sono certa che non aspetti altro!"

"Esatto!" Disse Cate, sorridendo appena "Lei ti ama e sono certa che vorrà eccome il bambino!"

La mora sorrise appena ed abbracciò entrambe le amiche, baciandole su entrambe le guance "Grazie per il vostro sostegno... Adesso vado a dirglielo!"

"Fatti coraggio! Vedrai che non ti dirà di no."

"Parlale come se le stessi spiegando delle tattiche militari... Sarà più facile!" Propose Cate e Nadia le fece l'ok con entrambi i pollici.

Poi Nadia entrò nella tenda che divideva con Sole e notò che la compagna non c'era e questo le fece abbastanza piacere, perchè aveva qualche minuto in più per pensare a come darle la notizia, ma qualcuno la riportò alla realtà, cingendole la vita da dietro e baciandola sul collo.

"Ciao... Come mai sei già entrata nella tenda? Credevo andassi a caccia con Arianna e Lucia..."

"No no, ehm... Non me la sono sentita..."

"Ti senti bene? Sei strana." Disse Sole, posando la mano destra sulla fronte della compagna.

"Si, sto bene, ma devo dirti una cosa..."

"Che cosa? Non mi darai una brutta notizia, vero? Sei molto seria, come non ti ho mai vista così..."

Nadia deglutì, fissando Sole "Ecco... Oggi mi sono fatta visitare da Samìa perchè avevo dei fastidi allo stomaco e... E..."

"Su, coraggio! Non tenermi sulle spine. Con me non hai nulla da temere, lo sai!"

"Sole, io... Io sono incinta! Aspetto un bambino." Disse d'un fiato, chiudendo poi gli occhi, temendo di vedere la reazione di Sole, ma riaprì gli occhi verdi quando sentì le braccia della compagna che le cingevano le spalle e le rosee labbra della leader che le lambivano le guance e la fronte.

"Sul serio? Aspetti davvero un bambino?"

"Si... L'ho scoperto poco dopo la nascita di Derek..." Spiegò Nadia "Sentivo dei fastidi allo stomaco e ho chiesto a Samìa di visitarmi e lei mi ha dato la bella notizia! E... A tal proposito, vuoi un figlio, vero? Perchè io ho pensato che, con questa guerra..."

Nadia non riuscì a finire perchè Sole le prese il viso tra le mani, baciandola dolcemente "Certo che voglio un figlio! Poi sarai tu la madre e questo mi basta... Inoltre ti prometto che proteggerò a costo della vita te ed il nostro bambino o bambina!"

Dagli occhi di Nadia scesero piccole e calde lacrime ed abbracciò subito Sole "Grazie... Grazie infinite!"

"Perchè mi ringrazi?" Chiese Sole, baciandola ancora sulla fronte.

"Perchè per me è importante avere questo piccolo o piccola! Grazie... Ti amo tanto!"

"Anch'io ti amo!" Rispose la mora leader e Nadia arrossì, tanto le piaceva quando Sole glielo diceva.

La leader sfiorò poi le labbra della sua Nadia con un bacio delicato che costei subito corrispose, approfondendo l'effusione e rendendola più profonda e passionale e la guerriera si strinse con tutte le sue forze a Sole, quasi volesse sentirla in ogni parte del suo essere.

"Speriamo che la guerra finisca prima della sua nascita..."

"Lo spero anch'io, ma tu non devi affaticarti! Altrimenti potresti fare del male al piccolo e non me lo perdonerei mai!"

"Farò attenzione, te lo prometto!" Rispose Nadia, baciandola ancora e si stese, tirando Sole con sè, pronte ad amarsi come ogni notte da quando stavano insieme.

Fuori dalla loro tenda, Valentina e Cate diedero la bella notizia a Rio ed alle altre ragazze e tutte sapevano che, con un amore come il loro, la notizia del prossimo lieto evento se la aspettavano un po' tutte.

E l'indomani tutte avrebbero fatto gli auguri alla leader ed alla compagna d'armi. Ma adesso l'attenzione di tutte era, oltre che per i subdoli piani del Saladino, solo per il piccolo Derek, visto che i nemici non si facevano vivi da un paio di giorni.

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Capitolo 27
*** Progetti futuri. ***


Il mattino seguente, le giovani si svegliarono ed andarono tutte al fiume a lavarsi, anche se Samìa e Tania rimasero al campo per bagnare con un panno umido la pelle di Francesca e di Derek, col piccolino che venne affidato alle cure della dottoressa.

"Allora? Come ti senti?" Chiese Tania alla compagna, mentre le baciava le spalle.

"Bene... Ma sono ancora stanca, se devo dire la verità. Farei volentieri un pisolino..."

"Puoi riposare, se vuoi. Baderò io a Derek!"

"Quando avrà fame come farai? Dovrai dargli da mangiare."

Tania sorrise appena "Ti sveglierò con tanti piccoli baci! Sarà un pretesto per baciarti." Scherzò la guerriera e Francesca le sorrise, accettando un bacio molto dolce che corrispose subito, senza pensarci troppo.

"A proposito..." Disse proprio Francesca "Chissà se i Saraceni hanno rinunciato... Sono tre giorni che non si fanno vivi."

"Mi piacerebbe pensare che sono scappati con la coda tra le gambe, ma il Saladino non desisterà facilmente. Li abbiamo sempre sconfitti ed in più Cate gli ha portato via Raphaela e Samìa è venuta via con lei... Starà progettando qualcosa di grosso!"

E Tania non sapeva di avere ragione, visto che il Saladino aveva fatto partire tre piccioni viaggiatori diretti in altrettanti punti differenti ed aspettava il loro ritorno con impazienza "Saladino!" Chiamò all'improvviso Amir, arrivando di corsa "I piccioni sono ritornati con dei messaggi per voi!"

"Perfetto! Portameli subito."

Il Generale obbedì ed andò a prendere i messaggi che i tre volatili avevano legati alla zampetta destra o sinistra e li portò poi al Saladino, che li aprì e poi si sedette a leggere, ridendo poi come un satanasso "Buone notizie, mio Signore?"

"Ottime, mio fedele Amir!" Rispose il perfido uomo "Le nostre truppe torneranno tutte per darci man forte contro quelle maledette!"

"Però bisognerà dire loro che quella dannata chiamata Cate è solo mia! Voglio ucciderla con le mie mani e strapparle il cuore! Poi mi riprenderò Raphaela, la prenderò a modo mio e la costringerò a sposarmi. L'amore non c'è magari, da parte sua, ma col tempo nascerà..."

"Se ucciderai quella ragazza, Raphaela sarà tutta tua! Non avrà più nessuno da amare e si legherà a te. La disperazione può spingere le persone a fare qualsiasi cosa..."

Amir sorrise quasi di gusto "Avete ragione. Farò così!"

"Non temere, anche se arriveranno i rinforzi, quella ragazza la ucciderai tu e se qualcuno ci proverà... Verrà giustiziato, facile!"

I due risero assieme pregustando la prossima fine delle nostre ragazze, visto che i rinforzi avrebbero incrementato di molto i numeri dei soldati tra i loro ranghi, ed il Saladino li avrebbe scagliati tutti contro le giovani col chiaro ordine di ucciderle. Chi non ci sarebbe riuscito, non l'avrebbe passata liscia.

Ed al campo, le altre ragazze e Rio erano tornate dal fiume con qualche pesce e Vale accese il fuoco per cuocerli, mentre Francesca e Cri li pulivano, ma Cate s'avvicinò a Sole, notando che la leader era piuttosto preoccupata "Cosa ti succede?"

"Sto pensando ai Saraceni... Tutta questa calma non mi piace affatto!"

"Nemmeno a me, se vuoi saperlo. In effetti, sono tre giorni che non ci attaccano..."

"Il Saladino sta di certo tramando qualcosa. Ma lo sistemeremo per le feste, con noi non vincerà mai!"

"Su questo non ci sono dubbi! Anche perchè lui e quel suo Generale vogliono riprendersi Raphaela ed è per questo che la proteggerò a costo della vita."

"Anch'io proteggerò ad ogni costo Nadia ed il bambino o bambina che porta in grembo. Il Saladino cerca di rapirla e farle del male, perciò ucciderò chiunque le si avvicina! Nessuno deve permettersi di alzare le mani su di lei."

Cate sorrise all'amica, che fece altrettanto, sapendo quanto sentisse le responsabilità della salvezza di tutti sulle proprie spalle ed ora, in più, aveva una compagna ed un erede in arrivo da proteggere "Tutte noi faremo del nostro meglio!"

"Lo so! E' quello che fate ogni giorno, da quando siete qui." Sorrise Sole.

"Ragazze, è pronto da mangiare!" Chiamò Cri, mentre Vale distribuiva due pesci arrosto ciascuno assieme ad un pezzo di pane e Francesca, visto che aveva il bambino da allattare, ricevette anche una scodella di latte di capra visto che, quando Raphaela e Samìa si erano unite alle nostre Guerriere, ne avevano portate un paio con sè, che la dottoressa Saracena aveva fatto uscire dal passaggio segreto e che Rio aveva portato al campo.

Le due ragazze si sedettero attorno al fuoco e Francesca uscì dalla sua tenda con Derek in braccio, aiutata da Tania "Eccolo qui, il nostro piccolino!" Sorrise Rio.

"E' davvero bravo, oltre che bello... Mangia e dorme."

Tania sorrise alle amiche e baciò il figlioletto sulla fronte, poi lo prese il braccio per cullarlo, mentre la sua amata mangiava e Cate la fissò "Potrei... Ehm... Potrei provare a tenerlo in braccio?" Chiese, deglutendo.

"Cosa? Tania, non passarglielo o lo farà cadere." Disse subito Lucia, preoccupata per il piccolo.

"Lascia che provi... L'aiuto io." Rispose la guerriera e s'avvicinò alla castana, passandole piano il piccolo e Cate sorrise, cullandolo e canticchiando, con Raphaela che la fissò ammaliata. Cate sembrava davvero brava coi bambini "Sei molto brava! Complimenti."

"Grazie! Se un giorno io e Raphaela ne avremo, devo fare pratica."

"Certo che ne avremo!" Ribadì la mora, baciando Cate, che subito corrispose il tenero gesto e le altre sorrisero, compreso Rio, sapendo che ora solo loro due mancavano all'appello, per avere dei figli, visto che Lucia non pareva avere intenzione di averne. Per il momento.

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Capitolo 28
*** Scontri e ferite. ***


Passò una settimana, con Nadia e le ragazze in dolce attesa sempre a riposo e le guerriere avevano scoperto che il Saladino aveva chiesto dei rinforzi, arrivati in gran numero, rinfoltendo le schiere del suo esercito. Ma qualcosa stava per movimentare la giornata, dopo l'attacco dei Saraceni accorso col sorgere del sole, visto che Vale gridava di dolore e le altre dottoresse accorsero, visto che Rio l'aveva portata nella tenda medica.

"Anche il suo bambino deve nascere... Coraggio, servono acqua e coperte!" Disse Cri, mentre Samìa e l'altra Francesca l'assistevano ed Elisa le portò quanto richiesto.

Ma Valy notò qualcosa che non leece affatto piacere "Ragazze, siamo nuovamente sotto attacco!"

Da lontano, le ragazze videro arrivare un centinaio di Saraceni, così Raphaela e Sole presero subito il rispettivo arco ed iniziarono a tirare frecce verso i nemici, riuscendo a farne fuori alcuni, ma la leader mollò presto l'arco per impugnare la spada ed andre loro incontro assieme alle altre, meno le dottoresse e Rio, rimasto accanto alla sua Vale per vedere nascere il loro primogenito.

"Coraggio, non lasciamoli avvicinare!"

"Forza, uomini!" Gridò un Saraceno "Uccidiamole tutte!" Incitò i compagni, mentre Raphaela continuava a tirare frecce su frecce.

"Generale, quella ragazzina ha ridotto le nostre schiere!"

"Purtroppo quella è la figlia del Saladino, l'amata del Generale Amir ed abbiamo l'ordine di non toccarla... Colpite le altre!"

I Saraceni erano decisamente più aggressivi del solito e riuscirono a ferire Tania alla gamba destra "Tania!" Disse Arianna, parandosi innanzi a lei nonostante la ferita alla spalla destra "State indietro, maledetti o vi ucciderò senza pietà!"

"Facci vedere cosa sai fare!" La sfidò uno di loro ed Arianna lo trafisse.

Cate al solito lottava con foga, ma ponderando bene le sue mosse, ed ingaggiò poi uno scontro corpo a corpo con due Saraceni, che la sfidarono a misurarsi contro di loro a mani nude anzichè con le armi. Ma la giovane prevalse comunque.

"Argh!" Gridò poi Valentina, colpita da un Saraceno al petto con un fendente, tenendosi la mano sul punto leso.

"Muori! Muori, dannata!" Ringhiò il Saraceno che l'aveva ferita ma, prima che potesse trafiggerla, venne colpito lui stesso da Sole.

E Raphaela, intanto, venne raggiunta da Nadia che, nonostante la dolce attesa, aveva impugnato il suo arco "Cosa fai qui? Torna nella tenda, potrebbero colpirti!" Disse proprio la mora ragazza, ma Nadia scosse il capo.

"Rimango qui con te! Quei bastardi sono tanti, bisogna farli fuori tutti."

"Allora stai ben riparata... Non devi esporti troppo, questi alberi ci ripareranno!"

Pochi minuti dopo i Saraceni si ritirarono, così le ragazze vennero portate nella tenda medica ove, nel mentre, Vale aveva appena dato alla luce una bellissima bambina che, piangendo, aveva svegliato il piccolo Derek, visto che Francesca ed il bimbo non erano ancora ritornati nella loro tenda "Dio, Tania... Cos'hai fatto?" Chiese la ragazza.

"N-Nulla di grave, tranquilla..." Sibilò la ragazza, scoprendosi la gamba.

"Non sono brutte ferite, tranquille. Basterà tenerle disinfettate e pulite..." Disse Samìa, che medicò l'amica, mentre Cri pensava a Valentina ed Elisa medicò la sua Arianna, che le asciugò le lacrime coi pollici.

"Non devi piangere, non è una ferita grave..."

"L-Lo so, ma... Ma è più forte di me..." Rispose Elisa e la compagna la strinse a sè, baciandola dolcemente.

"Su, coraggio... Sorridi, fallo per me." Richiese Arianna e la fidanzata le sorrise, abbracciandola, poi le disinfettò e medicò la ferita.

Le tre ferite vennero medicate tutte, poi l'attenzione di tutte fu per Vale e la sua bambina, che stringeva tra le braccia "E' bellissima... Come la chiamerete?"

"Ashley!" Rispose sicura Vale "Ne abbiamo parlato negli ultimi giorni... Ed abbiamo deciso questo!"

"E' un nome molto bello, mi piace." Sorrise la Principi, sistemandosi tra le braccia della sua Valentina, col petto ferito.

"Però che non ti venga in mente di farne un altro..." Disse Vale, fissando Rio "Voglio un po' di tregua!"

"A me va benissimo. Mi accontenterò dei tuoi baci... Il resto arriverà..."

Poi le giovani pranzarono, visto che Lucia era rimasta fuori a far arrostire il pesce, mentre Samìa diede a Vale e Francesca una ciotola ciascuna di latte di capra, oltre che un pezzo di pane ciascuna e le altre si gustarono dell'ottimo pesce e una zuppa bella calda.

"Il cibo sta finendo... Dobbiamo assolutamente fare rifornimento."

"E' vero. Non possiamo mangiare sempre e solo pesce!" Accordò Valy.

"Che ne dite se stasera andassi a fare un giro nelle cucine del Saladino?" Chiese Sole.

"Ti è andata bene due volte, qualche tempo fa, visto che la terza volta ti hanno scoperta. Non devi rischiare la vita!"

"Lo so, amore mio, ma devo farlo per il nostro bene."

"L'accompagnerò io." Offrì Samìa "Ho un mio passaggio segreto, che porta direttamente in cucina. Nessuno lo conosce, a parte me! Se ti fidi, verrò io con te. Lì ci sono latte, carne d'ogni tipo... C'è molto!"

"Io ho un'idea migliore." Disse Raphaela "Samìa, sbaglio o verso Ovest c'è una piccola cittadina?"

"Si... Si, hai ragione! Raheli veniva da lì." Rammentò la dottoressa, alludendo ad un'altra ancella "Possiamo andare lì! Ricordo che Raheli diceva sempre che era una ridente cittadina, molto ricca, che commerciava anche con Paesi oltre il mare."

"Allora possiamo andare lì... Sarà compito mio!" Ribadì la leader e, terminato il pranzo, montò a cavallo con Samìa e galopparono verso il tramonto, sperando di trovare qualcosa da mangiare per Rio e per le loro compagne.

Anche perchè sapevano bene che, con ogni giorno che passava, la battaglia finale contro il Saladino s'avvicinava sempre più.

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Capitolo 29
*** Decisione unanime. ***


Sole e Samìa, dopo aver cavalcato per circa un'oretta, arrivarono in vista della cittadina, ma dovettero nascondersi, visto che vi erano una ventina di Saraceni e stavano minacciando gli abitanti per avere cibo e ragazze "Accidenti... Sono sempre fra i piedi!"

"Ci penso io, tu rimani qui." Sussurrò Sole "Entrerò dal retro di quela bottega e li prenderò uno ad uno. Li getterò nel fiume, la corrente li porterà a valle..."

Samìa annuì e Sole andò verso la bottega, riuscendo ad eludere i Saraceni che, presi com'erano dal male che stavano facendo, non s'accorsero di lei e, quando fu dentro, ne prese due alle spalle, tagliando loro la gola e gettandoli nel fiume.

"Cos'era quel rumore?" Chiese il Saraceno che guidava il gruppo.

"Sembrava che qualcosa fosse caduto nel fiume..."

"Voi! Andate a vedere cosa stanno combinando quei due là dentro!" Ordinò e tre Saraceni entrarono, ma nemmeno loro fecero ritorno, così il tipo entrò col resto dei suoi uomini, che vennero colpiti da una freccia ciascuno "Maledetto! Vieni fuori, se hai coraggio!"

"Ti accontento subito." Disse Sole, uscendo dal suo rifugio, ovvero da dietro una sorta di mobile.

"U-Una ragazza? Sono stati uccisi da una ragazza?"

"Non è una qualsiasi, signore!" Avanzò un Saraceno "E' quella ragazza che chiamano Sole, l'allieva di quel tale chiamato Locksley."

"Allora uccidiamola! Il Saladino ci darà sicuramente una bella ricompensa ed una promozione!"

I Saraceni rimasti si fiondarono sulla ragazza, che uscì dalla porta sul retro ed affrontò uno ad uno i nemici, gettandoli tutti nel fiume ed uscendo poi dalla bottega, ove un uomo le si avvicinò "Grazie per aver sistemato quei maledetti, straniera!"

"Di niente, signore. Sono una guerriera Cristiana e sono qui a combattere!"

"Anche se saresti una nostra nemica, ci hai aiutati." Avanzò l'uomo, sorridendole "Io sono Hakeem e sono il capo della cittadina. Cosa ti porta qui?"

"Mi servirebbero cibo e acqua. Armi, se ne avete..."

"Abbiamo tutto ciò che ti serve. Seguimi!" Disse Hakeen e Samìa raggiunse Sole, aiutandola a caricare diversi sacchi di cibo sui loro cavalli e poi pagò l'uomo, galoppando poi entrambe verso il loro accampamento.

Ma le ragazze e Rio, al campo, stavano lottando contro i Saraceni, venuti nuovamente ad attaccarli e non si stavano risparmiando, tanto che anche Nadia era scesa in campo "Aspetti un bambino, non devi sforzarti!"

"Tranquilla, Arianna, non devi preoccuparti. Ce la faccio, sto bene."

Il Generale, sentite tali parole, prese e rimontò a cavallo, galoppando verso il palazzo del Saladino "Cavolo, quello è scappato!" Disse Rio.

"Lascialo perdere. Pensiamo a questi!" Rispose Valentina.

Per fortuna, ad aiutarle, tornò in tempo Sole, che ne colpì alcuni da lontano, tirando con la massima precisione le sue frecce e scendendo poi da cavallo, lasciandolo a Samìa, che lo portò al campo entrandovi dalla foresta e, grazie all'apporto della leader, i Saraceni vennero sconfitti tutti.

"Per fortuna sei tornata! Ero così preoccupata..." Disse Nadia, avanzando verso di lei ed abbracciandola.

"Non avresti dovuto, sai che so cavarmela! E poi, tu non dovresti lottare, lo sai."

"Ho dovuto, erano troppi." Rispose la ragazza, baciando la compagna, che ricambiò il bacio.

"Mi dispiace disturbarvi, ma sei riuscita nel tuo intento?"

"Si, Tania. Samìa ha portato i cavalli nel campo entrando nella foresta..."

"Allora vado ad aiutarla a sistemare le cose prese." Disse la guerriera, entrando nel campo con Lucia e Valy, trovando la dottoressa ed aiutandola a sistemare il cibo, compito che già stava svolgendo Raphaela.

"Amore, non dovresti sforzarti così!" Avanzò Cate "Lascia, faccio io."

"Come vuoi." Rispose la mora, baciando la compagna prima sulla guancia e poi sulle rosee labbra.

Cate le sorrise, poi Elisa prese due pezzi di pane e ne diede uno a Francesca ed uno a Vale, con entrambe che stavano cullando rispettivamente Derek ed Ashley "Tenete. Dopo vi farò portare anche una scodella di latte..."

"Grazie." Risposero assieme le due ragazze e l'amica sorrise loro.

E le ragazze cenarono poi, con Sole che raccontò loro di aver lottato con un gruppo di Saraceni alla cittadina e che Hakeem aveva dato la sua disponibilità per dare loro altro cibo, se fosse servito ed alle ragazze sarebbe servito soprattutto il latte, visto che Francesca e Vale erano appena diventate madri e la Principi, Cri ed Elisa lo sarebbero divenute presto, poi sarebbe toccato a Nadia.

Invece Samìa, prima di andare a pranzo, stava medicando Valentina e Tania, le cui ferite si erano riaperte e solo dopo andarono a mangiare la zuppa preparata come sempre da Cri. Ma tutte erano d'accordo su una cosa.

La guerra doveva finire al più presto ed il Saladino doveva essere ucciso. Solo così i territori sacri sarebbero stati finalmente liberati.

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Capitolo 30
*** Gioia e rivelazioni. ***


Passò circa una settimana e sia Vale che Francesca tornarono nella rispettiva tenda da Rio e Tania con Ashley e Derek, mentre le altre future madri, ovvero tute le ragazze tranne le combattenti, Raphaela e Samìa, erano a riposo per non affaticarsi troppo.

E le giovani si preparavano alla prossima battaglia affilando le rispettive armi oppure preparando altre frecce, compresa Nadia, l'unica delle combattenti che era in dolce attesa, aiutava a preparare frecce, anche se Sole non voleva che lei stesse lì "Dovresti essere nella tenda medica con Cri, Elisa e Francesca..."

"Lo so, ma io non riesco a stare ferma, lo sai!"

"Certo. Allora non affaticarti." Disse Sole, posando un lieve bacio sulla tempia destra della compagna, che le sorrise.

Ma Samìa era concentrata su qualcos'altro, o meglio, qualcuno, visto che teneva d'occhio da qualche minuto Raphaela "Signorina, non vi sentite bene?"

"Adesso puoi chiamarmi per nome." Sorrise la mora dagli occhi verdi.

"Assolutamente, ma voglio sapere cosa non va."

"Nulla... Io sto bene." Rispose tranquilla la giovane "Perchè?"

"Sei diventata pallida. Fammi sentire se hai la febbre!" Disse la dottoressa, posando la mano destra sulla fronte della sua signorina e Cate le cinse le spalle col braccio destro, accarezzandole la guancia sinistra con le nocche della mano.

"Ti senti male, amore?" Domandò subito la guerriera, preoccupata.

"No... Davvero, mi sento davvero bene!"

"Sei pallida, hai la febbre! Hai la fronte davvero calda..." Avanzò Samìa "Vieni nella tenda medica, lasciati medicare."

Raphaela sapeva che la sua dama era molto cocciuta quando si trattava della sua salute, perciò la seguì subito, con Cate che sarebbe rimasta a continuare il suo lavoro e, se ci fosse stato qualcosa da sapere, si fece promettere da Samìa che l'avrebbe chiamata subito.

"Non sapevo che Raphaela fosse malata, non me ne sono accorta..."

"Sopporterà bene il dolore e la febbre... E' l'unica cosa che mi viene in mente!"

"Mah... Non saprei." Disse Cate, fissando Tania e Valy "Con me, di giorno e di notte, è come sempre."

"Anche nei momenti personali?" Chiese Lucia, inarcando un sopracciglio.

"Quando ho alluso alla notte, mi riferivo proprio a quelli." Rispose la ragazza, incrociando le braccia "Guarda che io e Raphaela ci amiamo moltissimo e non perdiamo mai una notte, da quando stiamo insieme!"

"Temo che dovrai perderne qualcuna..." Rivelò Samìa, uscita dalla tenda, avvicinandosi alla castana guerriera.

"Raphaela sta male?" Domandò subito Cate, alzandosi di scatto.

"No no, non ha nulla di grave." Disse, sorridendo ed abbracciando la guerriera, che corrispose il gesto ma non ne comprese il motivo "La mia signorina Raphaela aspetta un bambino! Per questo ti abbraccio, perchè sono felice."

Cate era incredula e fissò la dottoressa negli occhi "Sul serio? O mi prendi in giro?"

"No, non sto scherzando! Felicitazioni!"

"Finalmente un nipote! Non credevo che mi avresti battuta..." Disse Lucia, abbracciando la sorella e baciandola sulla guancia "Hai un motivo in più per essere felice!"

"Da quando sono con lei, sono sempre felice!" Rispose decisa la ragazza, liberando un grido di gioia.

Anche le altre, Rio e Sole si congratularono con lei, poi la ragazza entrò nella tenda medica, ove Raphaela le sorrise subito, così come fecero Cri, Elisa e Francesca che si congratularono con lei "Hai saputo, Cate?"

"Ho saputo e... E solo Dio sa quanto sono felice ora!"

Raphaela la baciò dolcemente e Cate corrispose il tenero gesto, poi la guerriera si sedette accanto a lei "Ti senti pronta per diventare madre?"

"Non so come sia un genitore, perchè non ne ho mai avuti. Sono morti quando ero piccola e mi ha cresciuta Lucia, si può dire... Ma sono pronta a prendermi le mie responsabilità e fare la madre! Poi, in patria, ti sposerò."

"Non vedo l'ora che arrivi quel giorno!" Ammise Raphaela, baciando nuovamente Cate.

"Sono felicissima per voi." Disse Cri e tutte, al seguito suo, strinsero la mano alla castana, felici per lei e per Raphaela.

Ma la mora sembrava preoccupata "Qualcosa non va?" Le chiese Elisa.

"Chissà come la prenderà mio padre quando lo saprà... Manderà Amir ad ucciderci. E mi strapperà il piccolo o piccola dal ventre!"

"Non devi avere paura, amore mio! Io vi proteggerò a costo della vita."

"Lo so, ma non devi rischiare tanto... Dobbiamo sposarci, l'hai detto tu!"

"Io non morirò! Sai che gli eroi non muoiono mai e tornano sempre?" Chiese, facendole l'occhiolino e Raphaela l'abbracciò, rammentando quelle stesse parole dette durante la loro prima notte insieme, quando erano al palazzo del Saladino.

E si fidò nuovamente di quelle parole, così come si era fidata quella volta, riunendosi a lei. E sperava inoltre che, dopo tali parole, sarebbero finalmente tornate in Inghilterra, terra alla quale tutte appartenevano, tranne lei e Samìa, ovviamente.

Terra nella quale i suoi figli sarebbero nati e cresciuti, perchè non voleva che il piccolo o piccola nascesse in queste terre martoriate dalla guerra. E questo lo volevano anche tutte le altre, non solo Raphaela.

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Capitolo 31
*** Scoprire e pianificare. ***


Passarono un paio di giorni e, nel suo palazzo, il Saladino aveva riunito i suoi Generali, dovendo progettare gli ultimi, grandi assalti contro le nostre Guerriere, visto che era stanco di venire continuamente sconfitto "Dobbiamo vincere, avete capito?? Dobbiamo strappare il cuore a tutte quelle maledette!"

I Generali gridarono, carichi di adrenalina e con foga e sembravano decisi e ben determinati a lottare per rispettare l'ordine del loro Signore "Le ammazzeremo, Saladino!"

"Non ne lasceremo viva nemmeno una!"

"No no, ma cosa dici?? Prima ci divertiamo un po' con loro e le uccidiamo quando ci stanchiamo!" Dissero a turno tre Saraceni, ghignando come satanassi ed anche altri dissero la loro, poi il Saladino mandò i Generali Hassan e Farouk col rispettivo plotone ad attaccare le nostre ragazze.

Nel mentre, al campo, le nostre ragazze e Rio si godevano la rispettiva compagna, mentre il giovane e Tania erano impegnati rispettivamente con Ashley e Derek, visto che volevano lasciar riposare un po' Vale e Francesca.

"Nemici in vista!" Gridò Cate, rimasta di vedetta "Siamo sotto attacco!"

La giovane scese subito di sotto, mentre Rio e le altre uscivano subito dalla rispettiva tenda, comprese Raphaela e Nadia che, al solito, avrebbero scagliato le loro frecce contro i nemici stando ben riparate, per evitare di mettere in pericolo il piccolo o piccola che cresceva nel rispettivo ventre.

"Prendiamo le loro teste!" Gridò uno dei Saraceni.

"Giammai! Dovrete passare sui nostri cadaveri." Ribadì Valentina "Ed accertatevi della nostra morte, perchè se ci ferirete soltanto non avrete una seconda possibilità!"

La ragazza era ben motivata ed incrociò la propria lama con ben due avversari, destreggiandosi, decisa più che mai a farli fuori tutti "Valentina, cerca di calmarti. In combattimento la foga e la rabbia non sono sempre alleate preziose." Le disse Lucia.

"Non m'importa... Voglio che questa dannata guerra finisca presto, così possiamo tornare a casa!"

"Tutte vogliamo tornarci, ma lotta con giudizio altrimenti rischi la pelle!"

Valentina annuì solamente col capo, colpendo i due nemici e scagliandosi sugli altri, mettendosi poi schiena contro schiena con Cate, intervenuta per evitare che un Saraceno la colpisse alle spalle "Tutto bene?"

"Si, sto bene. Grazie!" Sorrise la ragazza e Cate fece altrettanto, riprendendo poi a lottare.

Gran parte del lavoro la fecero Nadia, Raphaela e Samìa che, tirando le frecce, colpirono molti nemici, ma il Generale Hassan arrivò a pochi metri da loro, ma il suo affondo venne fermato da Arianna, mentre Rio s'occupò del Saraceno al suo fianco.

"Non vi permetteremo mai di toccare le nostre compagne ed i nostri figli!"

"Invece di morire fate figli? Questo non va affatto bene!" Ringhiò il Generale, ma la giovane lo trafisse, solo che l'uomo riuscì a darsela a gambe, dopo aver alzato una mano, in segno di resa e la castana non volle infierire.

I Saraceni se la diedero a gambe e Sole si accertò delle condizioni delle amiche e di Rio "State tutte bene?"

"Si. Ma adesso sanno che aspettiamo un bambino..." Disse Raphaela.

"Gliel'ho involontariamente detto io, mi dispiace."

"Non devi scusarti, Arianna. L'hanno visto... Quel tizio ci stava guardando, mentre pensava a come ucciderci."

La castana si sentiva comunque in colpa e Valy le si avvicinò, abbracciandola per farle forza ed anche Sole la strinse a sè "Non devi sentirti in colpa. Se verranno qui, li uccideremo tutti, uno dopo l'altro! Nessuno deve avvicinarsi alle nostre compagne."

La determinazione di Sole convinse la ragazza, che strinse la mano tesa della sua leader, poi le Guerriere prepararono il fuoco per cuocere della carne presa da Sole stessa e Samìa quando erano andate alla vicina cittadina guidata da Hakeem efecero scaldare anche del latte per le due madri e per coloro che presto lo sarebbero diventate.

Mentre aspettavano il pranzo, Cate rimase accanto alla sua Raphaela, regalandole dolci bacetti e tenendola stretta a sè "Amore... Sei ancora preoccupata?"

"Si... Non sono tranquilla, ho un brutto presentimento!"

"Non pensarci... Coraggio, ci sono io con te! Mi fai un sorriso?"

Raphaela accontentò l'amata e la baciò nuovamente, lasciandosi accarezzare e coccolare, poi si sedettero con le altre attorno al fuoco per poter pranzare, ma Elisa avvertì dei forti dolori al ventre "I-Il bambino... Il bambino sta per nascere..."

Subito Samìa si alzò per prendersi cura dell'amica e Sole, prontamente, la prese in braccio per portarla nella tenda medica, seguita da Arianna, curiosa di sapere se sarebbe nata una bambina oppure un bambino.

Intanto, al palazzo del Saladino, il Generale Hassan era al cospetto del suo padrone "Allora? Siete stati nuovamente sconfitti, vero? E' vergognoso, ignobile!"

"S-Signore, mi ascolti... Non sono tornato a mani vuote..."

"Coraggio, ti ascolto." Disse il perfido uomo, concedendo al sottoposto una disinteressata attenzione.

"A-Alcune di quelle tizie, aspettano un figlio... Qualcuno è già nato, ma non so chi l'ha avuto. Ed anche vostra figlia è incinta!" Rivelò ed il Saladino lo fissò subito, così come un'adirato Amir, pieno di rabbia.

"Cosa??" Ringhiò il giovane Generale "La mia Raphaela??"

Hassan annuì col capo "Si... Ma non so chi sia stato..."

"Quella dannata mocciosa, ne sono certo! Anche se non saprei dire come ha fatto. Oppure hanno chiesto al giovane di intercedere per loro... Ma brutte anime dannate, non avrò pietà di loro per questo! Come hanno osato ingravidare mia figlia?? Le voglio tutte morte!"

L'uomo era letteralmente paonazzo, collerico, impazzito "Anche Nadia, colei che vi piace, è incinta..."

"Allora rapitela! Concentratevi su di lei... Devo averla qui prima che il bambino o bambina nasca, così li ucciderò entrambi!" Ordinò, alzandosi dal suo trono "Portatela qui a tutti i costi ed uccidete tutte le altre, ma non Sole. Nadia è la sua compagna e deve soffrire, vedendola morire col loro figlio... Muovetevi!"

Hassan si alzò ed il Saladino mandò Amir a chiamare i medici di corte affinchè lo curassero, date le informazioni che aveva fornito e poi si ritirò nelle sue stanze per pensare ad un piano d'attacco. Doveva assolutamente uccidere tutte le ragazze e Rio e rapire Nadia per far soffrire Sole.

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Capitolo 32
*** Piano d'attacco. ***


Passarono un paio di settimane e le nostre ragazze erano praticamente assediate dai Saraceni, che le attaccavano anche tre volte al giorno, avendo per fortuna sempre la peggio e le Guerriere dovevano anche proteggere Derek, Ashley, Dana, figlia di Elisa ed Arianna e anche Jonas, figlio di Cri e Valy nato due giorni prima.

Ed i nemici, già alle prime luci dell'alba, erano appena arrivati "Accidenti! Sono proprio insistenti!"

"Hai ragione, Lucia. Allora andiamo a sistemarli, facciamogli capire chi comanda!" Ringhiò Sole e, a seguito della leader, le giovani brandirono le rispettive spade ed andarono contro ai nemici, con Nadia, Raphaela e Samìa che, come sempre, si appostarono per colpire i nemici con le frecce ed anche Sole, in un primo momento, prese il proprio arco e s'inginocchiò sulla sabbia già bollente di primo mattino, colpendo alcuni nemici da lontano.

"Quella maledetta! Dobbiamo assolutamente ucciderla!" Gridò il Generale Farouk "Strappatele il cuore!!"

I Saraceni gridarono con foga e si scagliarono sulle nostre ragazze, con tre di loro che circondarono Valentina e Lucia, cercando di disarmarle e provare a ferirle mortalmente, ma ci riuscirono solo con la prima, che lottò come una furia a mani nude e fu solo il tempestivo intervento di Rio ad evitare all'amica una fine certa.

"Grazie... Ti devo la vita..." Disse la ragazza ed il giovane le sorrise semplicemente.

"Non devi ringraziarmi. Pensa solo che hai una famiglia!" Ribadì il giovane e Valentina sgranò gli occhi. Infatti ultimamente aveva un po' accantonato questo pensiero e pensava solo a dare il massimo negli scontri contro i Saraceni.

Valentina sembrava essersi ritrovata e riprese la sua spada, riuscendo a uccidere ben tre nemici "Non avrete mai la mia vita!"

I Saraceni erano intimoriti dalla grinta improvvisa della ragazza e cercavano di evitarla, ma era lei che andava contro di loro per farli fuori e Sole era felice per questa reazione da parte dell'amica e, assieme a Cate, l'affiancò, puntando ai due Generali ed ai nemici a cavallo.

"Prendi quello a destra!"

"Ok! Io penso a quell'altro... E' quello che ha fatto la spia al Saladino circa le condizioni delle nostre compagne!"

"Allora io miro agli altri." Ribadì Sole, che prese nuovamente il proprio arco e tre frecce, scoccandole assieme e mandandone a segno sui nemici ben due.

Le ragazze costrinsero nuovamente i Saraceni alla fuga e poi si ritirarono nella tenda medica, con Samìa che mise dell'unguento sui lividi di Valentina e Lucia, poi Francesca pensò alla sua Tania, ferita da un sasso alla tempia destra e Raphaela medicò il braccio di Cate "Volevo scusarmi con tutte voi." Disse Valentina "Ho rischiato di farmi uccidere e di mettere tutte voi in una brutta situazione..."

"Non devi scusarti." Rispose Sole "Il tuo apporto è sempre importante!"

"Mi dispiace, amore." Rivolse poi alla sua Francesca che, con gli occhi lucidi, la strinse a sè e, per la prima volta, Valentina pianse, dando libero sfogo a tutte quelle emozioni che aveva sempre represso, da quando era al fronte.

Tutte capivano la loro amica e lasciarono che andasse poi nella loro tenda con la loro Ashley, affinchè potessero stare un po' da sole ed avere quella privacy di coppia andata perduta negli ultimi giorni, causa attacchi nemici "Francesca, pensi tu al pranzo?"

"Si, Sole! Sto già provvedendo." Sorrise la ragazza e la leader fece altrettanto.

"Ti aiuto io." Offrì Valy, baciando sulle labbra la sua Cri e sulla fronte il loro piccolo.

E nella loro tenda, Valentina e Francesca si scambiavano baci molto dolci e passionali, visto che Ashley dormiva tranquilla sulla coperta che Raphaela aveva regalato loro e la Guerriera si dedicò al collo della sua dottoressa preferita "Ti amo. Non dimenticarlo mai!"

"Non ci penso nemmeno! Anch'io ti amo e lo ricorderò sempre."

Valentina le sorrise e stese sotto di sè, riprendendo a baciarla e si spogliarono lentamente, sfiorando ogni centimetro dei rispettivi corpi ed assaporando la rispettiva pelle, spesso marchiandola e la Guerriera fece appena in tempo a fare sua la compagna, che rimase stesa e senza fiato, visto che Elisa era giunta innanzi alla loro tenda "Ehm... Posso aprire, ragazze?" Chiese la castana dottoressa e Valentina, dopo aver ricoperto il suo corpo e quello della compagna, acconsentì.

"Dimmi! Non ci avranno attaccate nuovamente, vero?"

"No no. Ho solo portato la scodella di latte per Francesca... Poi vi porto il pranzo."

"Grazie, ma non disturbarti per il pranzo. Adesso usciamo e ci sediamo con voi attorno al fuoco!"

Elisa sorrise e Valentina fece altrettanto, prendendo la scodella e porgendola alla compagna, che aveva ritrovato il respiro regolare e, prima che Francesca iniziasse a bere il latte, si scambiarono un altro bacio.

Poi le due innamorate si rivestirono, uscendo dalla tenda per prendere posto attorno al fuoco e Francesca diede la scodella ad Elisa, ringraziandola, poi aiutò costei e la sua omonima a terminare di preparare il necessario per la minestra, infine pranzarono tutte insieme, come solitamente facevano.

E Sole prese una decisione importante "Adesso che abbiamo la responsabilità di quattro bambini e tra poco anche Raphaela e Nadia daranno alla luce un piccolo o piccola, perciò dobbiamo fare in modo che questa guerra finisca presto." Iniziò la leader, serissima "Anche loro sono decimati. I Generali sono stati tutti eliminati, è rimasto solo Amir ed il Saladino e gli altri sono tutti pesci piccoli... Dobbiamo attaccarli!"

"Come loro fanno con noi?" Chiese Rio.

"Esatto. Direi di preparare delle trappole esplosive... E di lanciarle all'interno del palazzo, sperando di fare vittime!"

Tutte le ragazze annuirono, ovviamente d'accordo con la loro leader e, dopo pranzo, si sarebbero messe all'opera per preparare delle trappole con la molta polvere da sparo ancora a loro disposizione. I Saraceni, ormai, avevano i giorni contati.

La battaglia finale si stava avvicinando.

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Capitolo 33
*** Nascita e rapimento. ***


Passarono un paio di mesi, passati a combattere come sempre i nemici e destreggiandosi a fare le madri o, nel caso di Rio, il padre, ed in questo giorno, tra di loro stava per arrivare un nuovo piccolo, ovvero il figlioletto di Cate e Raphaela, visto che costei era stesa nella tenda medica da un paio di giorni in preda ai dolori e, finalmente, il bimbo o bimba era pronto a nascere, a detta di Samìa, mentre Cate e le altre affrontavano i nemici.

"Mi raccomando, Raphaela!" Disse Samìa "Spingi! Quando senti il dolore farsi insopportabile, spingi con tutte le tue forze!"

"O-Ok..." Rispose la mora, inspirando ed espirando profondamente, mentre Vale e la Principessa la tenevano per mano e cercavano di incoraggiarla e darle consigli, visto che loro ci erano già passate e sapevano come ci si sentiva.

E Cate, uscita a combattere, aveva la mente completamente occupata dal pensiero della sua compagna, che stava dando alla luce il loro primo o prima erede ed aveva rischiato più volte di farsi uccidere e solo gli interventi di Sole, Arianna o Valentina avevano impedito la sua fine "Svegliati, Cate!" Disse Sole "Stai attenta o ti uccideranno!"

"Si, scusa! Stavo solo pensando..."

"Lo so a cosa pensi! Per questo ti dico di concentrarti o rischi di non tornare da loro!"

Cate annuì col capo, sapendo che l'amica aveva ragione, così ci mise anima e cuore in ogni stoccata, in ogni colpo che infliggeva a coloro che le si paravano davanti, perchè voleva tornare a tutti i costi da Raphaela e vedere il loro bambino o bambina.

"Ritirata! Ritiriamoci!" Gridò colui che guidava i Saraceni visto che tutti i Generali erano stati uccisi ed Amir, il solo rimasto, stava sempre al Palazzo, accanto al Saladino, come suo braccio destro "Ci penserà il Saladino. Tanto sta riunendo le ultime schiere!"

I Saraceni rimasti, una decina, si ritirarono assieme al loro condottiero e le ragazze tornarono tutte all'accampamento, trovando Nadia molto affaticata e Sole subito le si avvicinò "Nadia! Come ti senti? Vieni, ti porto nella tenda."

"Sono solo affaticata... Nulla più." Rispose, posando a terra arco e frecce.

"Ti dico sempre di non affaticarti e di stare nella nostra tenda... Tra poco partorirai anche tu."

Nadia annuì col capo e Sole la sollevò, prendendola in braccio e la portò nella tenda medica, ove Raphaela stava gridando di dolore "Non è ancora nato?" Chiese Valy.

"No. Non sembra che abbia voglia di nascere..."

"Com'è possibile?" Domandò Arianna "Non sarà ancora pronta."

"E' pronta." Ribadì Samìa ed anche le altre dottoresse confermarono "Sono sicura che sia la mia signorina a non spingere. Dico bene?" Chiese la dottoressa Saracena, sorridendo appena a Raphaela, che riprese a respirare profondamente.

"V-Volevo che... Che Cate fosse qui..."

"Dovevi spingere, amore mio! E' pericoloso prendere tempo, sai?"

Raphaela sorrise appena, poi tutte uscirono e Cate le prese la mano destra e la mora iniziò a spingere, gridando di puro dolore e Cate le sussurrava parole dolci per farle coraggio e Samìa cercava di motivare la sua signorina.

Passò una buona mezz'ora e, finalmente, dalla tenda medica s'udirono dei vagiti e le altre ragazze e Rio fecero festa, visto che adesso le altre bimbe e bimbi del campo nati pochi mesi prima, avevano una nuova amichetta o amichetto "Eccola, finalmente!" Disse Sole, entrando nella tenda medica.

"Eccolo. E' un maschietto!" Rispose Cate, mentre Samìa avvolgeva il piccolo il una copertina.

"S-Samìa..." Chiamò Raphaela "Samìa, sento il bisogno di spingere ancora..."

"Come sarebbe a dire?"

"La spiegazione è una sola... Aspetti due gemelli. Uno deve ancora nascere!"

E Raphaela riprese a spingere, mentre Sole uscì un secondo a dare la notizia alle altre e poi rientrò subito, visto che doveva tenere in braccio il bimbo appena nato e presto l'altro gemello, o meglio, gemella, venne alla luce "Maschietto e femminuccia... Bellissimi!" Disse Sole, mentre Raphaela ansimava, stanchissima, ma soddisfatta e Cate la baciò, con la mora che corrispose subito il dolce bacio.

"Sei stata bravissima, amore! Bravissima!"

"Grazie..." Sussurrò la mora.

Poi Cate uscì e tutte si congratularono con lei per i due gemelli, chiamati Stephan e Shari, poi Cri portò loro il pranzo e Raphaela li allattò per la prima volta, con Samìa che le spiegò come tenere due gemelli senza rischiare di fare loro del male.

Invece Nadia era solo affaticata, non aveva nulla di serio, ma doveva stare in assoluto riposo, senza più brandire un arco o una spada per molto tempo. Ma la mora lasciò la tenda e fece per cercare Sole, andata a pescare con Rio e Lucia e qualcuno, arrivando alle sue spalle, la caricò in spalla e sistemò su un carro pieno di fieno dopo averla imbavagliata e la portò via.

"Ehi! Due Saraceni hanno preso Nadia!" Gridò Valentina che, purtroppo, se n'era accorta tardi.

Arianna andò al fiume ad avvisare Sole e Valentina partì al galoppo verso il palazzo del Saladino per provare a liberare l'amica. Ma stavolta tutte le Guerriere e Rio sapevano che sarebbe stata l'ultima battaglia, perchè mai i loro nemici avrebbero dovuto rapire Nadia.

Questo aveva automaticamente segnato la loro condanna a morte. Sole non li avrebbe mai perdonati, di certo li avrebbe uccisi tutti.

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Capitolo 34
*** La battaglia finale. ***


Arianna trovò Sole e coloro che erano andati al fiume e, quando la leader ebbe ricevuto la notizia del rapimento della compagna, tornò di corsa al campo, lasciò i sei pesci alle ragazze e prese il suo cavallo, ma Samìa le si avvicinò "Tieni. Sono fatte con la polvere nera... All'incirca sono una decina. Basta che le lanci ed esploderanno!"

"Ti ringrazio! Andiamo, distruggiamo quei maledetti! Sarà l'ultima battaglia..."

"Lascia che venga anch'io." Offrì Samìa "Nadia potrebbe essere ferita." Disse e Sole annuì col capo, sapendo che la Saracena sapeva difendersi e tirava bene con l'arco, così la dottoressa prese arco, frecce ed erbe mediche, lasciando detto alle altre cosa dovevano fare. Poi partirono al galoppo verso il palazzo.

Proprio lì, il Saraceno che aveva preso Nadia l'aveva stesa sul letto della camera del Saladino "Adesso il mio Signore verrà qui e si prenderà cura di te, diciamo." Disse, ghignando malignamente, legandole polsi e caviglie "Sentirai certamente male, ma sarà piacevole."

"S-Se non aspettassi un bambino, ti ucciderei... M-Maledetto."

Il Saraceno sorrise e se ne andò, quando arrivò il Saladino, che fissò Nadia con livore "Finalmente ti ho qui e potrò fare di te ciò che voglio..."

"N-Non esserne certo, vigliacco... S-Sole e le altre ti uccideranno..."

"Che vengano! Ho duecento uomini pronti ad ucciderle. Io e te ci divertiremo..." Avanzò, inginocchiandosi sul letto, finchè non sentì un'esplosione e le grida dei suoi uomini, che s'alzò per guardare fuori dalla finestra e vide una decina dei suoi a terra, uccisi dall'esplosione.

Ma lui stesso venne colpito da qualcuno che, entrando dalla finestra rompendola nello stesso momento, lo colpì in pieno viso con entrambi i piedi "Maledetto vigliacco, come ti permetti?? Con quale diritto hai provato a mettere le mani addosso alla mia compagna??" Chiese Sole, visibilmente furente.

"Finalmente sei qui... Ti ucciderò con le mie mani e prenderò la bella Nadia!"

Sole aveva il fuoco negli occhi ed incrociò subito la sua lama con quella del Saladino e, nel mentre, Cate entrò nel palazzo e si trovò di fronte Amir "Non vedevo l'ora, maledetta... Restituiscimi Raphaela!"

"Mai! Abbiamo appena avuto due bambini e la sposerò, una volta in Inghilterra!"

"Maledetta!!" Gridò Amir, furente, iniziando a scontrarsi con la castana.

Le altre e Rio, assieme a Samìa, combattevano nella piazza principale e, grazie alle bombe fatte con la polvere nera che Sole aveva lasciato a Valentina e Tania, le schiere Saracene vennero sfoltite rapidamente, lasciando all'incirca una decina di uomini in vita.

"Rio, vieni con me! Dobbiamo raggiungere le stanze del Saladino e salvare Nadia..."

"Vengo con voi." Disse Lucia ed i tre entrarono assieme nel palazzo, passando Cate ed Amir che, presi dallo scontro, non avevano nemmeno fatto caso a loro e Lucia sperava che la sorella riuscisse a battere l'ostico nemico.

Arrivarono nella stanza del Saladino, guidate da Samìa e lì trovarono Sole, che era riuscita nella sua idea di entrare nella stanza del nemico giurato passando dal tetto, intenta a colpire ripetutamente il malvagio, che era stato disarmato ed anche lei aveva lasciato la spada e stava dimostrando un'eccellente tecnica di combattimento corpo a corpo. Il Saladino con sapeva come contrastare la furia della Guerriera e Samìa s'avvicinò al letto da Nadia.

"D-Devo spingere... Devo spingere! Il bambino..."

"Si! Si, sta per nascere... Spingi con tutte le tue forze!"

Nadia annuì col capo ed obbedì, con Sole che trafisse il Saladino visto che costui, caduto a terra, prese la propria spada e corse verso Sole, che schivò l'attacco e lo trapassò da parte a parte con la sua spada, dopo essersi prontamente abbassata, mettendosi in ginocchio.

"Il nemico è caduto..." Disse Rio, soddisfatto e s'affacciò alla finestra, gridando la medesima cosa più volte, con le amiche rimaste nella piazza che esultarono.

Ed anche Cate sferrò il fendente letale ad Amir, che l'aveva trafitta alla spalla sinistra e ferita al fianco destro ma, prima che cadesse, arrivò Valy, che la sostenne "Sei stata grande, amica mia." Disse la ragazza e Cate le sorrise, facendole l'ok col pollice.

E, nella stanza del Saladino, Sole s'avvicinò al letto per stringere la mano della compagna che, dopo le ultime tre spinte, diede finalmente alla luce un bellissimo maschietto, che gridava al mondo la sua voglia di vivere "Lucas..." Sorrise Nadia, affaticata, ricevendo un bacio da Sole.

"Si, amore! Il nostro Lucas è bellissimo, proprio come te."

Samìa, constatata la perfetta salute del piccolo, lo avvolse in una coperta strappata via dal letto sul quale Nadia era stesa "Come facciamo a spostarla?"

"Prendila in braccio, Sole. La porterai al campo e lì la medicherò."

La leader annuì e prese in braccio la compagna che, a sua volta, teneva Lucas stretto a sè ed uscirono dal palazzo con Valy e Cate, ricongiungendosi ad Arianna, Valentina e Tania, quindi ritornarono al campo coi cavalli, portati tutti insieme da Rio, che li prese per le briglie.

Le dottoresse, che erano in pensiero per il rispettivo amore, furono felicissime di vederle sane e salve e, soprattutto di vedere il bellissimo pargoletto tra le braccia di Nadia, che venne medicata da Samìa. Ma qualcuno arrivò alle loro spalle.

"Chiedo perdono." Disse un uomo dall'aspetto nobile, che portava il loro stesso mantello "Siete voi il gruppo abbandonato da compagni vigliacchi mesi or sono?"

"Si, siamo noi." Avanzò Sole, che aveva appena deposto Nadia nella tenda "Voi chi siete, Messere?"

"Mi chiamo Crowley e sono amico di Robert di Locksley. Costui ed il nostro amato Re mi hanno mandato qui a cercarvi e finalmente vi ho trovate! Torniamo a casa, nella nostra Inghilterra... C'è una nave alla spiaggia, altri uomini ci aspettano. Abbiamo due giorni di mare davanti."

Le ragazze e Rio esultarono, così presero il poco cibo rimasto ed il rispettivo figlio, con Samìa che aiutò Raphaela con le sue cose, visto che la mora teneva Stephan e Shari, con Cate, Sole e Valentina, ferite, che sarebbero state medicate sulla nave.

Finalmente potevano tornare a casa e, chi aveva ancora i genitori, avrebbe potuto riabbracciarli e poi tutte avrebbero chiesto al Re di unirle in matrimonio con la rispettiva compagna o compagno, nel caso di Vale, così s'avviarono verso la spiaggia, guardando per l'ultima volta quelle terre dalle notti incantevoli che per troppo tempo erano state segnate da una sanguinosa guerra. Quelle terre che le avevano fatte innamorare dell'anima gemella e visto nascere figli e figlie.

La traversata era lunga e, oltre tutto quel mare, le attendevano acclamazioni eroiche, affetti ed una nuova vita, da vivere in totale pace con compagna, o compagno, ed i rispettivi eredi. Ormai la guerra in Terra Santa era giunta al termine.

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