Happy Bizarre Manga Birthday!

di Sundance
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo: C'era una volta... ***
Capitolo 2: *** Mezzanotte: make a wish! ***
Capitolo 3: *** Manga cats and lovely guys ***
Capitolo 4: *** Mille auguri e felice compleanno! ***



Capitolo 1
*** Prologo: C'era una volta... ***


Note: non conosco i Cinema Bizarre, quel che so di loro lo so solo grazie a Linda, perciò non intendo mancare di rispetto a nessuno costruendo questa piccola storia secondo quelli che credo siano i loro caratteri. E comunque è una fanfiction, perciò take it easy XD




C'era una volta, non più tardi di sedici anni fa, proprio in questo giorno, una coppia di regali sposi, i così soprannominati Rex, che decise di regalare al mondo una sorpresa strabiliante e di chiamarla Linda.
Questa favolosa bambina crebbe tra giochi e gioie varie, e divenne una bellissima ragazzina adolescente che nulla più desiderava se non amore, allegria (che dispensava a tutti in quantità spropositate), la raccolta completa dei cd dei Queen, le magliette rock, i manga giapponesi - eccerto, i manga SONO giapponesi -, i bei libri, i filmini su youtube, l'mp3, Jack Skellington di Nightmare Before Christmas, tutti i film di Johnny Depp, una lista infinita di altre cose ed un paio di guantini punk ogni tanto.
Sì, era una ragazza che aveva le idee chiare, e soprattutto riusciva a gestire i propri piaceri innocenti.
Quindi di fatto si circondò di ogni singola cosa segnata sulla lista, anche con l'aiuto della Fata Madrina Jo - la quale non era sua Madrina per niente: costei era piuttosto una Strega Avaloniana Doc, capace di meravigliosi incantesimi, che includevano anche l'apparizione di fumetti introvabili sul letto della Linda e di magliette punk con teschi e fiocchetti rossi sopra. Una figata, eh?
Poi, un giorno, precisamente a metà tra i suoi quindici anni ed i sedici, le capitò davanti una televisione. A Linda, dico, non alla Strega Avaloniana Doc Jo, che Linda si ostinava a chiamare Mitsuki-chan in omaggio alla Luna e ai manga (la S.A.D. Jo amava la Luna come ogni Strega che si rispetti, però la Linda diceva "SAD Jo come sigla fa schifo, ti fa sembrare una fata depressa; Mitsuki è più figo", e così niente da fare, si tenne quel soprannome). Dove eravamo? Ah, si. La televisione.
Ora, Linda passava un fottìo di tempo a vedere i canali musicali, per via dell'amato Freddie - e non Freddy come si ostinano a scrivere - e quel giorno se ne stava per i cavoli suoi a fissare lo schermo in attesa, quando...
CLICK.
For my love, for my love, for my love is forever...
PUM <--- rumore di colpo allo stomaco.
TU-TUNK <--- rumore del telecomando per terra.
SKIOK <--- rumore di freccia.
Allarmata da questa sequela di suoni inquietanti la S.A.D.... La Mitsuki apparve di colpo nel tinello e rimase annichilita a fissare Cupido che gongolava in un angolino del soffitto e Linda con gli occhi spalancati davanti al bel faccino di una fanciulla che cantava dallo schermo.
Frena.
"Che fanciulla? E' un ragazzo!" constatò la mente di Mitsuki.
Frena.
"Che ragazzo? Sono cinque!" contò la mente di Mitsuki, mostrando notevole capacità di calcolo.
Frena. Qualcosa non torna...
"O chi sono 'sti qui?" domandò Mitsuki (abituata ai soli Tokio Hotel, che eran 4 e neanche tutti truccati) riprendendosi e squadrando sgomenta Cupido, il quale ghignando se ne volò via. Lei conosceva quel sogghigno diabolico, era la firma dei suoi orrendi delitti.
Difatti, Linda si voltò verso di lei trasfigurata, e con gli occhioni a cuoricino.
"Lin-Linda, tutto bene?" azzardò Mitsuki titubante. Per qualche secondo sembrò che Linda non potesse parlare, poi sbottò in un tono coccoloso quanto acuto:
"C-C-Com'è... cariiiiinooooooo!"
E da lì ebbe inizio tutto.



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Capitolo 2
*** Mezzanotte: make a wish! ***




"E dunque fammi capire, piccola matta. Non meno di dieci minuti fa detestavi i tedeschi, Berlino e compagnia cantante, con annessi i Tokio Hotel, e adesso sei qui a saltellare per questi... questi... I cosi, gli Strange Movie Theatre?" chiese Mitsuki con le mani sulla fronte.
"Si chiamano Cinema Bizarre!" ululò la Linda, impegnata a cercare su Wikipedia ogni nozione a riguardo dei suddetti.
"Oh, strange, bizarre, sarà uguale... e poi il cinema è chiamato movie theatre in USA" borbottò Mitsuki in risposta.
"Oooohhh, guarda, guarda, son così pucciosi!" gongolò Linda studiandoseli.
Mitsuki si avvicinò notevolmente scettica. Li fissò attentamente, poi sentenziò:
"Senti, salvo quello perchè mi sa di tenero, salvo quello perchè si trucca divinamente, salvo quello perchè mi ricorda un vampiro, e salvo quello perchè ha la maglia di Jack Skellington, basta."
"E lui?" domandò maliziosa Linda, portando davanti agli occhi della Madrina una foto del chitarrista a petto nudo.
"Mhm. Vabbè, salvo pure lui, ma giusto per la buona creanza, eh" borbottò Mitsuki, senza fare una piega. O quasi. Divenne vagamente violacea, in sintesi.
Linda sghignazzò e poi si fece cupa leggendo: "Oh, poverini, guarda, han passato cose tremende, leggi qui! Luminor non ha praticamente rapporti coi suoi, Strify per mesi s'è beccato le occhiatacce di suo padre, Yu è stato licenziato da dove lavorava per i capelli lunghi..."
"Frena, rewind, non capisco nè di chi parli nè in che lingua tu lo stia facendo! Cos'è uno Yu?"
"Yu è il nome del chitarrista, quella che hai salvato per buona creanza..." ghignò Linda, beccandosi uno scappellotto sul capo.
"E smettila di sfottermi, piccola ranocchia, o ti ci trasformo, in una ranocchia!"
"Uffa! Comunque, leggi!" sbottò Linda massaggiandosi la testa e spingendo Mitsuki a leggere le informazioni trovate su una ventina di forum.
Quella piccola serpe sapeva bene quali corde toccare dell'animo della Madrina, giacchè la povera Jo-Mitsuki prima di diventare una Strega Avaloniana Doc ne aveva passate di cotte e di crude nei vari College per Maghi&Co, bistrattata e rinnegata dalla maggior parte dei colleghi, ed era sempre molto sensibile sull'argomento.
Difatti cinque minuti dopo i suoi occhioni si eran trasformati in fontane e stava abbracciando la sua enorme foca di peluche, detta Nivea, grande quanto lei, piangendo senza dignità.
"Ma poveriniiiii! Che bas-bas-bastardi a trattarli così!" singhiozzò, strizzando Nivea come se ne andasse della sua vita.
Linda si congratulò per conto suo con se stessa, prima di proporle con voce suadente:
"Dovremmo fare qualcosa, che ne dici?"
"Hai ragione!" piagnucolò Mitsuki asciugandosi la guancia, poi saltò su e sfoderò la bacchetta magica:
"Farò morire tutti!" esclamò con aria mefistofelica, intanto che gli occhi le diventavano rossi, i denti appuntiti ed una nube nera e infuocata l'avvolgeva.
"Ehm... Io pensavo a qualcosa di un pò meno drastico..." propose Linda notevolmente sconvolta.
Denti a punta, occhi rossi e nube svanirono e Mitsuki guardò Linda incuriosita:
"Cioè?"
"No, beh, pensavo, è il mio compleanno, tra un pò... Forse, dico forse, potresti fare in modo che abbiano successo nel frattempo, e forse, dico forse, potresti far sì che facciano un tour in Italia, e forse, dico forse, potresti farmi andare al concerto..." cominciò ad elencare Linda con noncuranza.
"We, è un'ide... Linda. Mi credi così scema?" si bloccò a metà Mitsuki, già rimboccandosi le maniche e guardandola male.
"Uffa!" borbottò Linda.
Una delle regole delle Streghe era infatti non fare niente a proprio vantaggio, e far sì che i Cinema Bizarre avessero successo e facessero un tour italiano avrebbe comportato la felicità della protetta di Mitsuki, scopo di ogni Madrina, ma la felicità non doveva essere artificiale.
Per chiarirsi: la fata madrina di Cenerentola fa il vestito a Cenerentola, ma non suggerisce lei al principe di fare il ballo a corte. Era una cosa già programmata. Capito?
"Che regole del piffero" esclamò Linda quel dieci ottobre, dopo aver tentato mille volte (al minuto, per due mesi interi) di far cambiare idea a Mitsuki. La quale, per evitare quello stress continuo, se n'era volata via verso Avalon, promettendole di tornare per il suo compleanno - povera crista, diciamocelo, non ce la faceva più a sopportarla.
Nel frattempo però guarda caso i Cinema Bizarre eran davvero diventati famosi e avevano iniziato un tour che avrebbe toccato l'Italia tre volte. Pensate un pò voi.
Senza l'aiuto di Mitsuki, of course.
Ma Linda avrebbe potuto esprimere il desiderio del suo compleanno solo nel giorno del suo compleanno, e le tre date distavano da esso, perciò niente da fare.
"Che ingiustizia, potevano passare di qui domani, così avrei chiesto a Mitsuki di trasformarmi in diciottenne e farmeli incontrare al concerto, e invece niente, uffaccia..." borbottava rigirandosi nel letto la nostra Linda.
Tic-toc. Tic-toc. Tic-toc. Don, Don, Don... Mezzanotte.
Linda aprì gli occhi sperando di trovarsi davanti la luce argentea e verde di cui Mitsuki si circondava quando appariva, augurandosi magari che avesse qualche buona sorpresa per lei, e attese.
Tic-toc. Tic-toc.
Mezzanotte e un minuto.
Niente.
Linda chiuse gli occhi sospirando, arrendendosi all'evidenza.
"Oh, beh, comunque sarà un gran bel compleanno comunque, ecco, ovvia" decise, per poi sbadigliare e rigirarsi.
In quella...
*Stunk*Ahio!*Putum*Aiut!*Patapum*Ouch!
In due secondi aveva acceso la luce e preso una mannaia per fronteggiare l'intruso... Il quale si presentò ai suoi occhi in lungo mantello nero, completamente avviluppato nella propria veste, per terra.
Attimo di silenzio.
"Io vorrei sapere che aspetti a togliere quei libri delle medie da davanti alla porta, porco Silente."
"Mitsuki?" esalò Linda, inquadrando finalmente gli occhi della Madrina spuntare da qualche punto imprecisato di quella massa nera e aggrovigliata. Poi sbottò a ridere come una scema.

"Come sarebbe che posso andare?" esclamò interdetta Linda fissando a bocca aperta la Madrina.
"Certo. Cioè, non vai da nessuna parte, ma ci vai."
"Ah, beh, così è chiarissimo, Mikki."
Mitsuki s'era rimessa in piedi e spazzolata la veste, per poi annunciarle che essendo mezzanotte, il suo compleanno aveva finalmente inizio, e fino alla mezzanotte del giorno seguente avrebbe potuto fare quel che voleva, anche andare dai Cinema Bizarre.
"Cerca di non fare dell'ironia spicciola e ascoltami, irrispettosa ragazzina. Ad Avalon mi han detto che non posso mutare le date dei concerti dei Cibbì..."
"Cibbì?" domandò allibita Linda.
"Si, ad Avalon i nomi lunghi son troppo noiosi, si scorcia tutto. Cibbì, CB, Cinema Bizarre, quelli lì comunque, quelli che ballano coi manichini, per capirsi."
"Pfff... mhuahuahuahuahuahuahuahuahuahuahua! Sei una forza, Mikki!"
"Eh, lo so, sì" gongolò soddisfatta Mitsuki, la quale appunto ad Avalon veniva chiamata Mikki.
"Insomma, e dunque?"
"E dunque, non posso cambiare le loro date, ma se oggi ne hanno una in programma da qualche parte posso portartici e farteli incontrare. E' come il ballo di Cenerella, dopotutto: già prestabilito."
"Non ci credo! Davvero?"
"Certo! Meg è stata chiarissima a questo proposito, ha detto che..."
"Meg?"
"Morrigan, Morgana. Troppo lungo, te l'ho detto."
"Ah."
"Insomma, dicevo, ha detto che se oggi han qualche data già stabilita puoi andare, ovviamente sotto mia tutela... Oh, dove vai?" chiese vedendo scattare Linda nello studio.
"Accendo il pc e controllo!"
Mitsuki se ne tornò in camera a togliersi il mantello, canticchiando tra sè, quando avvertì un'aurea di profonda depressione provenire dallo studio. Corse di là e trovò Linda rannicchiata nell'angolino stile emoticon cipollino a fare i cerchietti per terra, affranta. Incuriosita lanciò un'occhiata allo schermo e vide che il concerto, in Francia, c'era stato il giorno prima, e per l'undici ottobre niente era previsto.
"O santo Merlino."
Desolata puntò di nuovo lo sguardo su Linda, che gocciolava lacrime stile fontana, e sospirò.
"Vabbè... Non vedo dove sia il problema, scusa."
Linda alzò il capo quel tanto che le permise di lanciarle un raggelante sguardo omicida.
"No?"
"No" rispose Mikki, la quale era molto coraggiosa, o almeno provava un gusto perverso a provocare l'ira della sua pupilla.
"Ma non c'è nessun concerto oggi!!! Come si fa????" ruggì la ragazzina alla volta della Madrina, col risultato di lisciarle tutti i boccoli mori che si era appena fatta al centro estetico di Avalon, tenuto dagli Elfi di Lothlorien, per la potenza dei suoi decibel.
"Linda, tesoro della mia vita, mia preziosa protetta..." cominciò con tanta pazienza Mikki, rifacendosi i boccoli con l'ausilio della bacchetta magica, "Meg ha detto..."
"Che se avevan qualche data potevo andare, ma sennò no! Come farò???" la interruppe Linda, scoppiando di nuovo a piangere.
Mikki contò fino a dieci in cinque lingue diverse per calmarsi, poi riprese:
"Ma Meg non ha mai detto che in caso non ci fosse il concerto tu non potresti andare, no?!" sibilò.
Linda bloccò un singhiozzo a metà e la guardò a lungo. Poi disse:
"Non ho capito."

Dopo tre testate nella porta, Mikki spiegò, dotandosi di infinita pazienza e scatola di biscotti alla cioccolata, così da far stare zitta Linda mentre masticava e finire di esporre le sue idee:
"Cenerentola ha colto l'occasione del ballo. Mi segui? Ora, metti caso la Fata Madrina fosse arrivata il giorno prima. Mica avrebbe aspettato un giorno intero, ti pare? L'avrebbe trasformata subito e l'avrebbe mandata al castello con o senza ballo previsto. Giusto?"
"Se lo dici tu ci credo" sgranocchiò Linda tra un biscotto e l'altro.
"Ecco, brava. Ora, il fatto che loro non abbiano un concerto domani, non implica che tu non compia gli anni, no? E quindi significa che puoi esprimere un desiderio, no? E se questo desiderio fosse andare a vederli con o senza concerto, cara la mia Cenerella?"
Linda sgranò gli occhi con rinnovata speranza e la fissò pucciosa.
"Metti caso che tu sia una grande fanatica di moda e nel giorno del tuo sedicesimo compleanno voglia chiedere alla Madrina Mikki di portarti in Francia a fare spese?"
Sguardo ancora più puccioso di Linda.
"Si può fare? Non è barare?"
Mikki scosse il ditino indice con un sorriso a trentadue denti:
"Nein. Barare sarebbe cambiare data dei concerti e fanne uno anche oggi. Ma non si può fare. E poi a te interessa incontrarli, indipendentemente dallo show, non è forse vero?"
"Waaaaaaaaa, ti amo Mikki-chan!" esplose Linda abbracciando stile koala la sua Madrina.
Mikki sorriso facendole pat-pat sul capo e rispose: "Beh, mi sembra ovvio." <--- questa la possiamo capire solo io e Linda, ma le spiegazioni son tutte in basso XD

"Dunque, secondo queste istruzioni posso spedirti direttamente dove si trovano loro, e fartici restare fino all'alba di domani, quindi mi raccomando sfrutta bene il tempo."
"Dai dai dai veloce che è già mezzanotte e mezza!"
"Oh, capirai, per mezz'ora... Comunque, ascoltami bene: io verrò con te in veste di accompagnatrice perchè non mi è permesso di lasciarti sola, però non avrò il mio aspetto, quindi mi trasformerò in... in un peluche. Va, così è semplice e comodo. Portami con te, mi raccomando, sennò è un guaio. Ok?"
"Ok, ma sbrigati!"
"Un attimo, devi capire tutto e a modo!"
"Ho capito, ho capito, all'alba finisce tutto, devo portarti sempre dietro, posso stare con loro solo per poche ore e basta, dopodichè sparirò, va bene? Ora si può andare?"
"Uhm... va bene, va. Mi sembrava però ci fosse qualche altra cosa da dire..."
"Daaaaaaaaiiiiiiiiiiiii!" supplicò Linda attaccandosi alla sua veste, e Mikki sospirò e disse:
"Ok. Pronta?"
"Sssssiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!" esclamò l'altra con gli occhioni lucidi.
"Allora esprimi un desiderio per il tuo compleanno!"
Linda chiuse gli occhi, mormorò qualcosa stringendo le mani, ed in un PUF di colori allegri e fluorescenti lei e Mikki svanirono.
Quando sentì i piedi fermi su un suolo piano ed il silenzio attorno, Linda sbirciò attraverso gli occhi socchiusi.
E vide una serie di mattonelle chiare e rettangolari.



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Capitolo 3
*** Manga cats and lovely guys ***




Un ragazzo dai lunghi capelli neri si svegliò di colpo nel cuore della notte.
Era stanco quando si era buttato sul letto, ma adesso si sentiva incredibilmente bene ed attivo.
Si toccò la fronte e si stupì nel sentirla fresca. La sua gola non gli faceva alcun male.
Sembrava fosse tornato come nuovo.
"Stai a vedere che la febbre mi è passata, finalmente..."
Sorrise tra sè stupito, per poi restare completamente attonito nel sentire una serie di rumori strani provenire dalla porta di fronte a lui, oltre ad un alone brillante e colorato che faceva capolino dal buco della serratura.
Si alzò temendo che fosse tutto un sogno, e allungò una mano sulla maniglia, per poi spalancare di colpo la porta.

Linda si guardò perplessa riflessa in uno specchio.
"Scusa, dov'è che siamo?" domandò guardando alla sua destra, ma Mikki non c'era.
"Oddio! L'avrò persa? Mikki! Mikki! In che ti sei trasformata? Dove sei?"
"Mpfe tfi fpofti dla mia faffa te ne accofji."
"Eh?" fece Linda, per poi sentire una strana pressione contro la sua schiena, e si staccò di scatto dalla parete, facendo cadere a terra un graziosissimo micetto bianco della Trudy.
"Ouch."
"Mi-Mikki? Sei tu?" chiese Linda chinandosi e accogliendo il peluche tra le braccia, rigirandolo per poterlo guardare in viso.
"No, sono l'ultima novità del settore giocattoli" rispose ironicamente la voce di Mikki, mentre il gattino incrociava le zampine morbide sbuffando.
"Che stavi dicendo?"
"Che se ti spostavi dalla mia faccia te ne accorgevi, di cosa ero diventata."
"Uh, scusa!" disse Linda, poi la guardò meglio. Mikki la fissò a sua volta preoccupata, e domandò:
"Che c'è?"
Linda la studiò ancora un minuto intero in religioso silenzio e poi con grandi occhi a cuoricino sentenziò:
"Sei così tenera!!! Bella, bella, con gli occhioni verdi e le orecchiette rosa e il pelo tutto bianco e puffettoso con questa codona morbida morbida!"
Strizzata nell'abbraccio di Linda Mikki rischiò il soffocamento, ma riuscì ad articolare:
"Coff! Gra-grazie, ora mi lasci? Mi stai facendo scoppiare le cuciture!"
"Oh, scusa, scusa! Wa, che bella sei!" riprese Linda mettendola giù e fissandola adorante.
"Sì, sì, mi sembra ovvio. Ora, signorina, tieni presente una serie di cose: se qualcuno ti parlerà, avrai automaticamente avviato il traduttore automatico, quindi parlerai e capirai tutto come se fosse in italiano. Poi, la seconda cosa riguarda me: ricorda che io con te, anche se in forma di peluche, mi muovo e parlo, ma se mi porti fuori non posso farlo davanti agli altri, perciò fai attenz..."
SLAM.
La porta si spalancò di colpo e le due si ritrovarono a fronteggiare una visione in nero dallo sguardo blu ghiaccio e un viso bianco neve.
"AAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!" ulularono Linda e il peluche.
"AAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!" ululò la visione di rimando, colta di sorpresa.
"UN VAMPIROOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!" gridarono le due stringendosi forte e incrinando i vetri della stanza.
"LUMIIIIIIIIIIIIIIII CHE SUCCEDEEEEEEEEEEEEEEEEE???" strillarono due voci all'unisono buttando praticamente giù la porta della camera e fronteggiando la scena.
Linda di colpo smorzò il grido e tappò la bocca al gatto fissando i due appena giunti:
"Ma... ma loro sono Shin e Yu?"
"Che è? Che c'è? Cosa succede? Qualcuno vi dà noia? Dov'è? C'è un ladro?" chiese rapidamente con aria ansiosa un ragazzo più piccolo dei due davanti alla porta, entrando e guardandosi attorno nervosamente.
"Wa, è Kiro!" fece Linda cominciando nuovamente a strizzare Mikki, che faticò molto per non emettere suono.
"Ragazzi! Che sta succedendo? State tutti bene?" interloquì una quinta voce.
Veder sopraggiungere Strify e sentirsi esplodere le cuciture per Mikki fu tutt'uno.

Fatta accomodare Linda sul letto di Luminor e Luminor sulla poltrona, entrambi ancora piuttosto scossi, i restanti quattro ragazzi cominciarono a porre domande com'era ovvio e naturale aspettarsi:
"Ma tu chi sei?"
"Come sei entrata nel bagno di Lumi?"
"Ah, era un bagno, eh?" domandò sibilando Linda a Mikki, la quale rispose con uno sguardo innocente e una lieve alzatina di spalle, tipo "Ciccia, non puoi pretendere che le coordinate sian perfette."
"Che carino quel micio, lo posso prendere in collo un pò?" domandò Kiro, che da circa mezz'ora mostrava un aperto quanto coccoloso interesse nei confronti del peluche.
Mikki si sentì un tantinello angosciata nel sentirsi passare dalle braccia di Linda a quelle del ragazzo, ma costui la afferrò gentilmente e cominciò a lisciarla come se fosse vera. A Mikki questo fece incredibilmente piacere, inutile dirlo. Tant'è che cominciò a fare le fusa. Kiro la guardò stranito:
"Ma, è un gatto vero?"
"Eh? Nonono, no, è solo che risponde agli stimoli esterni come se fosse vero. E' giapponese, sai..." spiegò Linda in fretta e furia.
Yu, con luce maligna negli occhi, si allungò verso Kiro dicendo:
"Quindi se le riservo lo stesso trattamento che riservo a Siro la scimmia, dovrebbe reagire..."
"AHIA!" ululò Kiro, guardandosi le mani, in cui Mikki aveva conficcato dieci artigli terrorizzata.
Linda annuì saggiamente: "Vedi? Proprio come un gatto, si spaventa."
"Hai capito i giapponesi, cosa inventano..." mormorò Yu meravigliato.
Linda tirò un sospiro di sollievo e Mikki si acciambellò nuovamente su Kiro, il quale, totalmente ignaro degli eventi ma teneramente ingenuo, continuò a coccolarla come nulla fosse, con gran gioia della Strega.
"Tranquilla, ti proteggo io da quel terremoto ambulante..." affermò grattandole la gola.
Mikki si sciolse ed alzò il volume delle fusa. Linda le lanciò un'occhiataccia.
"Insomma, come sei finita qui?" interruppe Strify. Linda gli lanciò uno sguardo adorante, poi si rese conto che non aveva alcuna storia preparata per l'occasione. Al chè si sentì perduta.
"Ecco... ecco... ecco... Oggi è il mio compleanno, e ho espresso il desiderio di potervi incontrare, e qualcuno deve avermi ascoltato perchè sono finita qui..." esordì con voce tremante, optando per una mezza verità.
"..." rispose il silenzio. Mikki alzò un sopracciglio bianco, maledicendo l'ingenuità della protetta, poi si stirò ed esclamò con la sua vocina da gatto:
"Va bene, ho capito, ci penso io..."
Kiro ebbe un mezzo infarto e rimase a fissare la micia mentre scendeva a malincuore dalle sue ginocchia e prendeva posto su quelle di Linda. Gli altri quattro sgranarono gli occhi totalmente annichiliti.
"Dunque, la situazione è questa. Io non sono un peluche, sono un... Chi di voi ha letto Full Moon Wo Sagashite?"
Strify e Yu alzarono la mano, Shin scosse il capo, Kiro mormorò un "Più o meno..." e Luminor si limitò ad un secco "Non io." Mikki si rivolse ai tre che mostravano una più o meno giusta conoscenza di quel manga, e Strify saltò su a dire:
"Oddio! Tu sei come Takuto! Sei un messaggero di morte!"
Subitaneo calo di colore da parte di tutti. Mikki sospirò:
"No. Sono una specie di tutore, e Linda è la mia protetta."
Tutti e cinque ripresero un aspetto vagamente rosato, e si rilassarono sedendosi a modo. Linda sghignazzò, e Mikki riprese:
"Oggi è il suo compleanno e volevo esaudire un suo desiderio, e visto che lei vi ammira tantissimo ho pensato che sarebbe stato bello farvi incontrare. Mi dispiace dell'infarto, Luminor, non pensavo che saremmo finite nella tua stanza, e tanto meno nel tuo bagno."
"Ah, non ti preoccupare!" sorrise lui diplomatico.
"Ma allora... allora tu hai anche l'aspetto di un'umana, come nel manga? Non sei solo un batuffolino di morbido pelo bianco?" chiese Kiro a metà tra il tenero e il preoccupato. A Mikki vennero gli occhioni a cuoricino.
"Che amore di ragazzo, posso restare qui a fare da tutrice a lui?"
"Piantala, sei anche più vecchia!" rispose Linda tirandole un orecchio.
"Uffa! Comunque si, sono umana, solo nell'aspetto però. E no, non ho i capelli rosa nè le alucce come Meroko."
"Oh" fece Kiro, con un dito sulle labbra, poi annuì: "Scommetto che sei tanto carina lo stesso."
Strify scosse il capo, Yu fece una faccia schifata, Luminor e Shin sospirarono e Mikki finì di liquefarsi, intanto che Linda sbuffava dicendo:
"Per niente, è una cosa impossibile, specie quando si arrabbia: le si elettrizzano tutti i capelli, e diventa totalmente acidAAAAAAAAAHHH, che fai, fa male!!!!" ululò scrollandosi di dosso Mikki, che l'aveva arpionata con gli artigli.
"Non so cosa ne crediate voi, ma a me ricordano vagamente Kiro e Yu, queste due" affermò Luminor, e Strify e Shin annuirono saggiamente, mentre i quattro interpellati sbottavano in un "Ohè!" di protesta.
"Insomma, e quindi hai espresso il desiderio di vederci, che carina. Peccato che il concerto sia finito..." esclamò Strify voltandosi verso Linda, la quale mancava poco facesse le fusa anche lei.
"Manno, non importa, grazie lo stesso..." <--- tono sdolcinato.
"No, è il tuo compleanno, sei venuta fin qui, hai addirittura assoldato un personaggio dei fumetti per farti portare da noi!" rispose Strify sorridendo, e Mikki sbuffò:
"Personaggio dei fumetti ti ci chiami da te, copia malriuscita di Cloud, tzè."
"Che carina, hai sentito Seb? Conosce pure Final Fantasy!" esclamò Kiro, prendendola nuovamente tra le braccia e ricominciando a coccolarla. Mikki non mantenne l'espressione offesa per più di un secondo, naturalmente.
"Ma guardali..." scosse il capo Yu, poi disse: "Dobbiamo fare qualcosa, almeno per ringraziarti di tutto quel che avete passato solo per farci visita."
"Giusto" annuì Shin, intanto che Luminor pensieroso affermava: "Oltretutto a me è passata l'influenza..."
"Io avrei un'idea" fece Kiro, strusciando la guancia contro il nasino rosa di peluche di una follemente cotta Mikki "Nell'hotel hanno il piano bar, c'è un palchetto, sai, nel salone... potremmo andare lì e fare qualche pezzo. Tanto la stanza è insonorizzata."
Cinque teste ruotarono verso il bassista, il quale, totalmente ignaro d'aver suscitato tanto scalpore, se ne stava a coccolare la gatta come se fosse la cosa più bella da fare all'una di notte in un hotel maestoso francese.
"Cavolo, lo gnomo ci ha silurati tutti" esclamò ammirato Yu.
"Ogni tanto ha le sue genialate, va ammesso" scrollò le spalle Strify, ed i due si beccarono l'occhiataccia di Mikki.
"Se lo stimate tanto poco, perchè ci vivete assieme?"
...
Gocciolona sulle teste dei presenti.
Linda guardò tutti uno per uno, e notò che anche Luminor e Shin sembravano attendere la risposta dagli altri due, visto che li fissavano con paziente curiosità e le braccia incrociate.
"Perchè se stessimo separati non saremmo gli stessi e ci mancheremmo. Io lo so che mi vogliono bene! Ci prendiamo sempre in giro, ma poi se qualcuno di noi sta male sa che gli altri due lo aiuteranno anche a costo di non chiudere occhio una notte intera."
La risposta era giunta da Kiro, che li scrutava tutti con tanta ingenua sorpresa da far commuovere anche un menhir. Difatti, Yu e Strify gli schioccarono due bacioni sulle guance e Luminor e Shin si asciugarono gli occhi: "Che cosa tenera!"
Linda li guardò tutta feliciona, meravigliandosi di tanto affetto tra ragazzi.
Mikki inarcò un sopracciglio e sibilò: "Dimmi te in che mani siamo."



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Capitolo 4
*** Mille auguri e felice compleanno! ***




"Non farà storie il direttore se andate a suonare adesso?"
"Spero di no, gli abbiamo portato un mucchio di clienti quando si è saputo che alloggiavamo qui" ribattè Strify con il sorriso sghembo che faceva partire la tachicardia a Linda. Infatti.
"E comunque Mikki ha detto che ci avrebbe pensato lei" affermò Kiro sorridendo allegramente ed impugnando il basso.
"Guarda che se vuoi te la regalo eh" fece Linda, mettendosi a sedere al tavolo più vicino al palcoscenico.
"Non ti conviene, piccola impertinente, sennò l'anno prossimo come fai a incontrare Freddie, magari?" sibilò Mikki svolazzando per la stanza con la sua bacchetta magica.
"Guarda che lo sapevo che eri dietro di me, sennò non l'avrei mai detto!" esclamò Linda con aria saputa, intanto che Mikki si sedeva provvisoriamente sulla punta del basso di Kiro.
"Si, si..." mormorò, e poi rivolgendosi ai ragazzi esclamò:
"Dormono tutti, la stanza è insonorizzata, ho fermato il tempo così quando andremo via potrete tornare a dormire come se non aveste mai lasciato il letto, e ho anche posizionato le luci giuste. Tutto a posto!"
"Brava micina!" esclamarono Shin, Yu, Strify e Luminor, mentre invece Kiro le grattava dietro le orecchie.
"Danke!" rispose lei gongolando soddisfatta, poi svolazzò accanto a Linda, sedendosi sul tavolino e facendo apparire magicamente due lattine di Sprite e due cannucce.
"Signorine, si dia inizio allo show" fece Strify sorridendo, poi le note di Get Off riempirono la sala ed il mini-concerto personale cominciò.

"Wowowowow, è stato fantastico! Non avevo mai visto quei giochi di luce, complimenti Mikki, ma come hai fatto?" domandò un meravigliato Yu alla micina che, appollaiata sulla spalla di Kiro, continuava ad applaudire con le zampine soffici.
"Eh, sono un gran personaggio, io!" rispose lei soddisfatta.
"Davvero, non è che c'entri più tu di noi? Non mi sono mai sentito così carico" rincarò Shin, raggiungendo i quattro e sedendosi sul bordo del palco.
Yu gli tese la lattina di birra appena fatta comparire da Mikki e brindarono, chiacchierando del più e del meno.
"Bene, sarà ora di andare, temo..." mormorò Mikki scendendo dalla spalla di Kiro, ed i tre la guardarono dispiaciuti:
"No, di già?"
"Eh... al mio orologio sono le quattro, quindi avete suonato per quasi tre ore, insomma, avete fatto più di quel che sperava Linda, ed io non saprò mai come ringraziarvi."
"Ma ti pare, è stato un piacere anche per noi, non è vero?" fece Luminor unendosi al gruppo e sorridendo gentilmente.
"*_* Che cari siete!" ribattè Mikki tutta commossa. I quattro sorrisero, poi Yu di colpo alzò lo sguardo e tese l'orecchio.
"Ehi... Ma Strify?"
"Boh, era di là, prima" fece Luminor.
"E Linda?"
"Boh, era di là, prima" fece Shin.
"Ah" fece Yu.
Attimo di silenzio.
Poi l'uragano.

"Allora, piaciuto lo show?" chiese Strify sorridendo e togliendosi i residui di trucco dagli occhi.
"Assolutamente" rispose una ancora basita Linda, tutta scossa dall'esibizione intensa, appassionata e tremendamente sexy del cantante e dei quattro musicisti.
"Che cosa farai adesso, tornerai a casa?"
"Uhm... temo di sì, non posso trattenermi, e poi domani devo anche andare a scuola, perchè è sabato, e domani sera ho la festa, e insomma un compleanno normale, nulla a che vedere con stasera, e certo è stata una cosa favolosa, e..."
"Ehi, ehi, piano, non scappo" scoppiò a ridere Strify, e Linda si rilassò. Mamma mia, era stupendo anche quando rideva.
"Grazie, davvero, grazie di tutto quanto, siete stati gentilissimi."
"Dovresti ringraziare la tua gattina, scommetto che è stata lei a farci vnire questa idea e a suggerire nella mente di Kiro la soluzione."
Strify con un mezzo sorriso si voltò a guardarsi allo specchio e la vide farsi seria: "Che c'è?"
"C'è che non è vero. Mikki non ha influenza sulle cose già stabilite. Cioè, ti spiego... Avrebbe potuto portare indietro il tempo e farmi vedere il vostro concerto di ieri, ma non poteva, perchè non sarebbe stato oggi, ed è oggi il mio compleanno. E non può modificare scelte o situazioni già fissate. Quindi, spiacente: Kiro ci ha pensato da solo al palco del salone... E quindi, voi avete deciso da soli di farmi il regalo più bello per il mio compleanno."
Strify lentamente si voltò a guardarla a lungo, ed infine sorrise.
"Sai, mi dispiace che dobbiate andare via."
"Anche a me, tanto."
"Già. Anche a Kiro se per quello."
Linda scoppiò a ridere: "Assolutamente, e a Mikki pure."
"Però non è detto che non ci vedremo più, vero?" chiese Strify avvicinandosi.
"Eh?" fece Linda interdetta.
"Sì, dico, se... Per Natale, o per Capodanno, o per Pasqua, insomma... Se avrai voglia di farti rivedere, potresti chiedere a Mikki di portarti da noi."
Si era fatto pericolosamente vicino. Le prese le mani e la guardò negli occhi, e Linda sentì distintamnte il cuore rimbombarle nel petto ed in gola.
"Non vorresti?" sussurrò lui fissandola con uno sguardo tanto magnetico quanto dolce.
"S-sì, certamente... De-devo sentire Mikki se si può..."
"Scommetto che anche lei sarebbe felice di rivedere Kiro" sorrise lui maliziosamente, e lei sorrise in risposta.
"Allora glielo chiederò di certo. Ma tu... Tu mi aspetterai?" gli chiese nervosamente. Strify assunse un'espressione sorpresa e lei maledicendosi aggiunse in fretta:
"Cioè, intendo, non è che se vi vengo a trovare scopro che ti sei già dimenticato di me?"
"Dubito sia possibile" rispose lui a bassa voce. Lei divenne rossissima, e lui sorridendo divertito aggiunse: "Quante ragazze vanno a giro con un gatto di peluche che in realtà non è affatto un gatto di peluche?"
Lei si dette mentalmente della stupida e rispose sbuffando: "Oh, parla quello che dorme con una scimmia!"
"Colpito e affondato, mi arrendo" rispose lui ridacchiando, poi le circondò la vita con le braccia.
Linda perse tre o quattro battiti.
"Comunque sia... fai in modo di non aspettare per forza fino a Natale, va bene?" mormorò Strify, chinandosi appena su di lei.
"S-si" rispose lei a fior di labbra chiudendo gli occhi.

"IO LO UCCIDOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!"
"Tienila ferma, tienila ferma!!"
"Ma graffia!!"
"Kiro, fai qualcosa!!!"
"Mikki, dai, fermati, son sicuro che non stan facendo niente di..."
"LO AMMAZZOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!"
Per i lettori: immaginate tre ragazzi, nella fattispecie Yu, Shin e Luminor, che trattengono (chi per una zampa chi per la coda) a mezz'aria un gatto di peluche bianco neve, inviperito e con il pelo irto, gli artigli sguainati e i denti in bella mostra, che pare abbia tutta l'intenzione di slanciarsi nel camerino dietro le quinte.
Kiro, implorato dagli altri tre, senza fare una piega raggiunse il gattino volante - che per la forza con cui cercava di staccarsi dai ragazzi li stava letteralmente trascinando via - e, visto che raggiungeva la sua altezza così librato a mezz'aria, si sporse e schioccò sulla guancia batuffolosa del micio un sonoro bacio.
All'istante, in perfetto stile cartone animato, le zampine furiosamente agitate si bloccarono, la furia svanè e il gattino piombò di colpo tra le braccia del bassista, pronte a prenderlo.
"Ecco qua. Non ti devi stressare, sennò ti si arruffa tutta la pelliccia" esclamò allegramente lisciando la coda del peluche, il quale, anzi, la quale, colta alla sprovvista, era sotto shock.
Yu, Shin e Luminor sospirarono: "Una tigre, altro che una gatta."
"Meno male Kiro stanotte ha tutte le idee giuste."
"Meno male non sembra ricordarsi che Strify e Linda latitano."
Luminor si avventò sulla bocca ancora aperta di Yu nel tentativo di coprire le parole, ma queste avevan raggiunto lo stesso l'orecchio di Mikki, la quale di colpò saltò nuovamente su e prese a volare tipo razzo verso i camerini.
"Yu!!" ulularono gli altri tre, correndole dietro.
"Ops..." fece Yu, seguendoli.
La raggiunsero troppo tardi, perchè Mikki aveva già fatto letteralmente scoppiare la porta ed ora fissava la scena con occhi fiammeggianti:
"TUUUUUUUU!!!!!!!!!!!! CHEFFAIIIIIIIIII??????????????????" chiese, anzi, strillò, alla volta del cantante del gruppo, il quale si voltò e la guardò sorpreso, con in mano penna e taccuino.
"Un autografo. Che altro?" chiese stupito.
"..."
Gocciolona sui restanti membri del gruppo.
"Ah. Allora scusa" disse in tono piatto Mikki.
Strify ridacchiò appena, poi dette l'autografo in mano a Linda e la baciò sulle guance.
"Ancora milioni di auguri, Linda."
"Grazie!" rispose lei feliciona, per poi salutare e abbracciare tutti gli altri componenti.
Fu difficile staccare Kiro da Mikki e Mikki da Kiro, perchè sicuramente si adoravano, ma alla fine ci riuscirono, con profondo dolore di entrambi - ma con l'accordo segreto che quando Linda non avesse avuto bisogno di lei, la notte Mikki si sarebbe teletrasportata da Kiro per dormire accoccolati - e in una nube di colori variegati e luminosi le due sparirono.
"E allora, contenta?" chiese Mikki a Linda mano a mano che vorticavano tra i vari riflessi d'arcobaleno.
"Molto di più" sussurrò Linda, sfiorandosi le labbra e ringraziando mentalmente il destino che Mikki non fosse entrata un minuto prima in quel camerino.
"Mhm" fece Mikki sospettosa, poi entrambe sentirono la terra ferma sotto i loro piedi, e lei riacquistò un aspetto umano.
"Oh, molto bene, casa dolce casa... Tu hai giusto altre due ore e mezza di sonno prima che la sveglia suoni per andare a scuola, ma se vuoi fermo il tempo e te ne concedo altre cinque o sei, così ti fai anche un bagn..." si interruppe vedendo Linda totalmente basita.
"Che c'è?" domandò Mikki voltandosi e trovandosi davanti un paesaggio stranissimo quanto differente di metro in metro, con il mare ed i fiumi e le colline e i parchi e le rose e i gigli... Insomma, sembrava che per ogni metro di terra ci fosse un clima ed uno sfondo diverso. E non solo: le persone che vagavano da un paesaggio all'altro avevano l'aspetto totalmente insolito l'uno rispetto all'altro. C'era un tizio tutto vestito di bianco con un ciuffo sulla fronte che ballava, due uomini di mezza età con barba lunga che portavano un chitone e disquisivano di un tale Demiurgo, due ragazzi bellissimi che leggevano i canti di Omero interrompendosi ogni tanto per ricordarsi di come era stato assediare Persepoli e un signore vestito di rosso col naso aquilino che continuava a insultare la città di Pisa chiamandola "vituperio".
"O che posto è?" fece Mikki perplessa, per poi voltarsi ancora verso Linda, la quale si era portata le mani sulla bocca e sembrava sul punto di piangere.
"Oddio oddio oddio oddio oddio..."
"Linda, che è? Che cosa c'è?" si allarmò Mitsuki.
"Mikki... Non ti arrabbiare... Quale era la cosa che ti sei scordata di dirmi prima che esprimessi il desiderio e partissimo per la Francia?"
Mikki fece un veloce rewind mentale e contò: "Dunque, che mi dovevi portare dietro te l'ho detto, ma poi non se n'è fatto di niente, son stata sempre con Kiro... Che non doveva vederci parlare nessuno anche, ma è stato inutile perchè tanto ho parlato io con tutti... Che potevamo restare solo fino all'alba, pure... Che manca?"
"C-c-c'era qualcosa..." fece Linda tremante.
"Uhm... Vediamo... ah, sì! Che nell'esprimere il desiderio dovevi essere chiara e concisa, e soprattutto che doveva basarsi sulla realtà, quindi niente evocazioni di morti e cose varie. Ma questo mi pare ovvio, e poi è andato tutto così no?" rispose Mikki, cancellando però il sorriso dal viso nel vedere la sua pupilla scuotere il capo vigorosamente.
"N-n-non proprio... Ecco, io ho espresso il desiderio, si... e sono stata chiara e concisa, ma... M-ma ho chiesto di... Di incontrare i miei idoli più cari... Ovunque fossero."
Mikki, perplessa, annuì appena: "Eh, e infatti siamo andate in Francia, no?"
"No, Mikki... Ovunque fossero" sussurrò Linda.
...
Mikki guardò la ragazza. Poi si guardò intorno. Poi focalizzò meglio il tizio in rosso che declamava in endecasillabi, i due ragazzi avvenenti che parlavano in strano dialetto simil-greco e uno strano personaggio che osservava il tutto con grandi occhialoni tondi, canticchiando "Imagine there's no heaven...".
A Mikki cadde la mascella.
"LINDA!" ruggì, girandosi a fissare la ragazza, la quale stava invece guardando un punto alle sue spalle, con aria completamente persa:
"Oddio! Oddio! Oddio!"
Mikki si voltò di scatto e si trovò a fronteggiare un uomo con grandi baffi neri, occhi scuri e vivaci, una giacchetta gialla su completo bianco e una corona in testa.
"Ehilà, salve! Qualcuno voleva vedermi?"
"Ssssssssiiiiiiiiiiiiiiii!" strillò Linda saltellando, con le mani sulle labbra.
"Io mi licenzio, dannato Silente, io mi licenzio..." mormorò in tono funereo Mikki, prendendo mentalmente nota di trasferirsi in Germania il prima possibile.





*Angolo Chiarimenti*
"Ti voglio bene" e "Mi sembra ovvio", sono solitamente due frasi che si scambiano spesso due personaggi di un Manga chiamato The Gentlemen's Alliance Cross, fumetto che io e Linda adoriamo.
Mitsuki in giapponese vuol dire Luna Piena.
Sì, siamo tutti nell'Ade. Dopotutto, per vedere Freddie, questo e altro.
*Fine*

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