Avvertimenti
iniziali:
Questo
capitolo è importante, per questo è un po' più
lungo del solito e ci ho messo un po' in più per
aggiornare^^'. Mentre scrivevo la prima parte stavano trasmettendo
Riso Amaro ... non mi dilungo sulla grandezza di questo film,
ma vi avviso che mi ha messo su un po' di tristezza... Però ho
intenzione di scrivere una bella drabble natalizia divertente e ho in
progetto di pubblicare l'altra flash-fic entro Natale ^^''. Ho
comprato i biglietti per i DM a Roma**!!! SIIIIIIIIIIIIIIIII XDDDDD
Non vedo l'ora **!!
Ma
torniamo alla storia: Al e Gell entrano finalmente in soffitta... che
succederà? Ai posteri l'ardua sentenza... ovvero: leggete e
scopritelo^^! A dopo
Leave
Me Into Your Darkness
Ma
se tu mi addomestichi, la mia vita sarà come illuminata.
Conoscerò un rumore di passi che sarà diverso da tutti
gli altri. Gli altri passi mi faranno nascondere sotto terra. Il tuo,
mi farà uscire dalla tana, come una musica. [...] I campi di
grano non mi ricordano niente. E questo è triste! Ma tu hai i
capelli color dell'oro. Allora sarà meraviglioso quando mi
avrai addomesticato. Il grano, che è dorato, mi farà
pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano...
Capitolo
5
Kissing
A Fool
La
soffitta era grande e semibuia, a parte un po' di luce che veniva
dalla finestra nell'angolo. C'erano bauli e scatole enormi e piene
fino all'orlo di quelle che dovevano essere carte, foto e oggetti
vari. Quella stanza enorme dal tetto basso aveva un che di
pittoresco, come tutte le soffitte. Gellert si guardò intorno,
scoprendo che di negativo in quel posto c'era un solo, piccolo e
trascurabile dettaglio: il caos e la polvere regnavano incontrastati!
Da quanto non facevano un incantesimo nettante da quelle parti?!
<<
Alla buon ora! >>
Abe
venne loro incontro con un gran sorriso, mentre la zia lanciò
un sorriso cercando di aprire un baule.
<<
Aspetta, zia. Ti do una mano. >> Albus le andò incontro
con un'espressione accigliata. Provò ad aprire il baule con
una serie di Alohomora, ma niente. Provò persino a
Schiantarlo, ma il risultato fu lo stesso.
<<
Ma che diavolo ha questo baule?! >> si spazientì
<<
Non ne ho idea, Al. Comunque abbiamo solo l'imbarazzo della scelta
per iniziare! >> disse Abe indicando il resto della stanza, con
un sorriso ironico.
<<
Ha ragione, sai! >> annuì Gellert, altrettanto ironico
Albus
sospirò. << Allora? Cominciamo? >>
Passarono
dunque tutto il pomeriggio a rovistare fra le carte, solo per dare
una prima occhiata. << Merlino che casino! >> era il
commento più frequente dei presenti e in particolare dei
fratelli Silente. Ce ne sarebbe voluto di tempo per rimettere a posto
quel casino..
E
infatti i giorni seguenti, casa Silente fu caratterizzata non solo
dalla costante presenza di zia e nipote,che ormai erano di casa, ma
anche dalle scartoffie più svariate: carte, lettere,
certificati, fotografie e ritratti vecchi di secoli che ritraevano
antenati di antenati (probabilmente di altri antenati!)... Insomma un
vero e proprio guazzabuglio!
Una
sera, verso mezzanotte, Al fu svegliato da un rumore. Era come se
qualcuno bussasse alla porta... ma no, non poteva essere, era così
tardi...
Tentò
di riaddormentarsi, ma quel dannato rumore continuava. Così si
mise le pantofole sbuffando e andò alla porta. Quando l'aprì,
si ritrovò davanti un Gellert Grindelwald dall'aria piuttosto
disperata.
<<
Gellert! >> sibilò Al << Ma che cavolo ci fai qui?
E a quest'ora, poi! >>
<<
La zia mi ha chiuso fuori! >> sussurrò lui disperato
Al
fece una faccia stupita e lo lasciò passare.
<<
Zia Batty mi aveva mandato a Diagon Alley per fare delle commissioni.
>> spiegò Gellert davanti a una tazza di thè che
Albus aveva tempestivamente preparato << Quando sono tornato,
dopo un po' mi ha rispedito a Diagon Alley e mi ha anche dato i soldi
per mangiare fuori, visto che era abbastanza tardi. Solo che se ne
deve essere dimenticata, perché quando sono tornato, un'ora
fa, era tutto chiuso. >>
<<
Non potevi materializzarti dentro? >> chiese Al accanto a lui
<<
No, perché ogni volta che va a dormire, mette una serie di
incantesimi che proteggono la casa.. e che quindi mi impediscono di
entrare! >>
<<
Vabbè, dai.. non ti preoccupare! Stanotte rimani qui. >>
disse Al << Io mi sistemo sul divano ed tu vai a dormire in
camera mia >>
<<
No, dai, Al! >> protestò il biondo << Mi sistemo
io qui... >>
<<
Ma che dici?! Tu sei l'ospite, non sarebbe educato farti stare sul
divano! >>
Gellert
lo guardò male. << Non dicevi che ormai ero di casa?! >>
<<
Non c'entra! >> continuò imperterrito Al <<
Andiamo! Tanto è solo per stanotte, no? >>
Gell
sospirò. << Va bene. >>
<<
Splendido! >> Albus si alzò allegro e posò la
tazza sul tavolino. << Vieni che ti metto a conoscenza dei
dettagli >> e si incamminò verso le scale.
I
ragazzi si diressero in camera di Al. Gell si guardò intorno e
scoprì che era ordinatissima, a parte il letto che era
sfatto... Logico, l'hai svegliato nel bel mezzo della notte!
<<
Tieni! >> Gell si voltò e vide Al che gli stava porgendo
dei vestiti con un sorriso << Ecco il pigiama. >>
Gellert
lo prese e sorrise a sua volta. << Grazie, Al. Mi dispiace di
dover dare tanto disturbo... >>
<<
Non dirlo nemmeno! >> lo interruppe il ragazzo << E poi
tu avresti fatto lo stesso. >>
Gellert
sorrise ancora e annuì. Dopo un momento di silenzio, Al disse
semplicemente:
<<
Allora, io vado.. ho un bel divano che mi aspetta! >> Prese un
cuscino e una coperta dal letto e scese con un veloce << Notte!
>>
<<
Notte, Al! >> rispose l'ospite
Sospirò
e cominciò a mettersi il pigiama che Al gli aveva dato. Aveva
mille pensieri in testa e non riusciva a riordinarli... E così
era lì che Albus Silente studiava, pensava, viveva e perché
no?... stava con la sua ragazza... se aveva la ragazza... o col
ragazzo chissà... Mentre era lì che rifletteva, Gellert
notò che alla parte erano attaccate diverse foto. Si avvicinò
e le osservò: la maggior parte erano con suo fratello e con
quelli che dovevano essere i suoi amici, visto che avevano tutti
l'uniforme di Hogwarts... Ma una foto in particolare attirò la
sua attenzione: c'era Albus con un ragazzo leggermente più
basso di lui, bruno con gli occhi verdi e i capelli lunghi,
decisamente un bel ragazzo, insomma, ed erano abbracciati.. un
momento: erano ABBRACCIATI??!! Il primo istinto fu quello di prendere
la foto e strapparla in tanti minuscoli pezzettini, con la furia più
ceca, ma non lo fece.. prese un bel respiro e tentò di
calmarsi. Coraggio, Gell, magari non è come pensi... magari
è solo un amico.. Macché amico! Guarda che espressione
da ebete che ha! Dev'essere per forza il suo ragazzo, se lo guarda in
quel modo!!
Pensando
questo, Gell si gettò sul letto e tentò di non
rimuginarci troppo su, cercando di dormire...
Insomma,
Albus, riprenditi!
Non
poteva più sopportare quella vocina maledetta! Lo stava
decisamente stressando! Era senza dubbio colpa sua se ogni volta che
tentava di riaddormentarsi gli appariva l'immagine di Gellert davanti
agli occhi... si, senza dubbio. Ufffff! Di questo passo non
dormirò stanotte...Insomma, è facile, basta
stendersi su un fianco e rilassarsi.. semplice, no?...
Un
bimbo dai capelli rossicci e dagli occhi azzurri camminava tranquillo
e sereno per il giardino di casa, osservando curioso il paesaggio al
di là della staccionata. All'improvviso si alzò un
vento fortissimo che fece volare il cappellino che il bambino aveva
in mano. Lo inseguì uscendo dal giardino, per la prima volta
in vita sua, e correndo più veloce che poteva, ma non riusciva
a raggiungerlo in nessun modo... A un certo punto si fermò,e
gli venne voglia di piangere, perché credeva di essersi perso
e soprattutto di aver ormai perso il suo cappellino. Ma proprio
mentre stava per far scendere la prima lacrima, vide una mano che gli
porgeva il suo adorato cappellino. Il bambino sgranò gli occhi
dalla felicità e alzò lo sguardo per vedere quella
persona negli occhi e vide un bambino più o meno della sua
età, con i capelli biondi e gli occhi di un blu profondissimo,
che gli sorrideva.
<<
E' tuo questo, giusto? >> chiese porgendogli il cappellino
<<
Si.. grazie... >> rispose prendendolo
Il
bambino sorrise ancora di più e aprì la bocca per dire
qualcosa...
<<
AAAAAAAAAAAARGH! >>
Al
si svegliò di soprassalto e si saltò giù dal
divano e corse di sopra.
<<
Che succede? >> domandò una volta entrato in camera sua,
dove trovò suo fratello Abe in piedi con la bacchetta puntata
contro Gellert che si era seduto sul letto e lo guardava con aria
spaventata e stupita: doveva essersi appena svegliato anche lui.
<<
Che cavolo ci fa lui qui?? >> urlò Aberforth indicando
il biondo intruso
<<
La zia l'ha accidentalmente chiuso fuori così l'ho fatto
dormire nella mia stanza... >> spiegò Al << Ma
perché eri entrato qui? >>
Aberforth
fece un'aria schifata al massimo << C'è un insetto
enorme nella mia stanza! >>
Al
e Gell lo guardarono stupiti << Un insetto?! Tutto qui?! >>
<<
Ma è enoooormeee!! >> ribatté Abe agitando le
mani (ndA come la mia amica Angie quando becca un insetto nel suo
spazio vitale xDD)
<<
Ok, ok... andiamo a vedere questo bestione! >> disse Al
dirigendosi nella stanza del fratello, seguito dai due
Una
volta giunti, Al si voltò e disse: << Vado io... >>
Gellert
e Aberforth appoggiarono l'orecchio alla porta per origliare. <<
Andiamo, bello... >> sentirono dire ad Albus << dove
sei?... Sei quAAAAAAAARGH!!! >>
Si
spostarono giusto in tempo per vedere un Albus Silente correre
trafelato fuori dalla stanza e chiudere la porta dietro di sé.
<< Oh Morgana... è... ABNORME! >>
<<
Hai visto?? >> disse Abe sull'orlo delle lacrime (ndA Angie ti
voglio bene x°D)
<<
Andiamo, non può essere così terribile... >>
s'intromise Gell
I
due fratelli lo guardarono in cagnesco, alzando entrambi un
sopracciglio, risultando perfettamente identici. << Perché
non vai tu allora? >> fece Abe minaccioso
Gell
guardò prima lui poi l'altro fratello, che gli fece spazio con
viso ironico.
<<
Certo che ci vado! >> disse allora alzando le spalle altezzoso
<< E che sarà mai... >>
Appena
la porta fu chiusa, i fratelli Silente appoggiarono l'orecchio alla
porta (ndA di nuovo?! Ma che impiccioni! xD) sentirono Gellert che
diceva: << Allora... vediamo un po'... dove sei?... Ah eccoti!
Fatti guardare bene... AAAAAAAAAAAARGH!!!! >>
Gellert
scappò letteralmente dalla stanza chiudendo bene la porta. <<
Anima di Merlino!! E' più che abnorme!!! >> poi si
accorse che i due fratelli lo stavano guardando con un'espressione da
“te l'avevo detto!”. << E va bene! E' orribile,
contenti?! >>
I
tre si appoggiarono con la schiena alla porta. << E adesso che
facciamo?... >> sospirò Abe. Il fratello maggiore lo
imitò. << Thè? >>
Il
mattino dopo, il trio si recò al piano di sopra dopo una bella
nottatina in bianco. Almeno si erano divertiti: avevano parlato e
riso praticamente tutto il tempo. Ad Al faceva particolarmente
piacere, perché quei due non si erano mai trovati proprio
simpatici. Aprirono piano la porta della stanza incriminata e videro
la finestra aperta e il mostro era sparito. Tirarono così un
sospiro di sollievo.
<<
Buongirono! >>
Zia
Bathilda entrò raggiante e con l'aria riposata in casa.
Buongiorno?! Cos'è?
Oltre al danno
la beffa?!
Quel
pomeriggio, dopo aver lavorato tutta la giornata, Aberforth aveva
accompagnato la zia a Diagon Alley a fare compere sotto la pioggia
(ndA altre? XD) ... moooolte compere... ne avrebbero avuto per
moooolto tempo! (ndA immaginate la felicità di Abe... xD);
così Al e Gell erano rimasti a casa a occuparsi della
soffitta.(ndA sisi adesso si dice così xDDD)
<<
Uff... che noia, i miei antenati! >> commentò Al
sfogliando un album bicentenario
<<
Suu, dovresti esserne fiero, se sono giunti fino a noi! >> lo
prese in giro il biondo
<<
E invece ribadisco il mio UFF! >> Al buttò il vecchio
album di nuovo nel baule, e la sua attenzione fu catturata da un
altro baule... quello impossibile da aprire.
Gell
se ne accorse, e immediatamente disse: << Al, no! Non ci
provare! >>
Ma
fu inutile: infatti non aveva nemmeno finito di parlare, che il suo
amico aveva già cominciato a trafficare attorno alla
serratura. Gellert alzò gli occhi al cielo divertito.
Sgattaiolò
vicino a lui, osservando prima la serratura e poi lo sguardo
corrucciato di Al.
<<
Posso? >> chiese indicando il baule. Al gli fece segno di
accomodarsi e gli fece un po' di spazio. Gellert guardò
attentamente quel maledetto mobile, e dopo un po' capì che era
successo. Bastò un colpo a metà del catenaccio per
farlo rompere e perché il baule scattasse. Albus sgranò
gli occhi. << Come diavolo hai fatto?! >>
<<
Era un po' arrugginito perciò non si apriva. >> spiegò
il ragazzo
Al
rimase ancora un attimo a guardarlo con gli occhi spalancati, poi
insieme a lui aprì il baule, cercando di non pensarci. Dentro
c'erano altre carte e altre fotografie, ma più recenti;
difatti la prima che saltò agli occhi del padrone di casa
raffigurava lui stesso da bimbo mentre teneva la mano a un
piccolissimo Aberforth, che rideva come un matto. Al prese in mano la
foto e la guardò con affetto; Gellert sbirciò la foto
in quella che credeva una mossa discreta.
<<
Se la vuoi vedere basta dirlo >> disse Al
Gell
tossì per l'imbarazzo, ma Al gli passò la foto e ne
tirò fuori altre.
<<
Guarda, Abe appena nato! >> disse indicandogli una foto con un
bimbetto che dormiva in braccio a una donna con lunghi capelli
castani.
<<
Da piccolo era carino! >> rise Gell; poi guardò la donna
e notò che aveva lo stesso sorriso dolce di Albus, che adesso
si era incupito. << E' tua madre questa, vero? >>
Il
ragazzo annuì. << Era bellissima. >> continuò
il biondo
<<
E' vero... >>
<<
Le somigli. >>
<<
Ah si? >> rise dubbioso il giovane Silente << E in cosa
le somiglierei? >>
<<
Beh.. per esempio, avete lo stesso sorriso... la stessa
espressione... il suo sguardo ispira fiducia e infonde sicurezza...
>>
<<
Non credevo avessi questa opinione di me... >> disse Al
distogliendo lo sguardo
<<
Cosa credevi che pensassi? Che sei uno zotico pieno di te? >>
rise l'altro
<<
Beh ... in effetti avevo paura di fare quest'impressione... >>
<<
Al contrario, Albus. Io credo che tu sia un ragazzo estremamente
intelligente... forse anche troppo per essere felice... (ndA come
Lisa Simpson xD) >>
Albus
lo guardò intensamente per un attimo. << Lo pensi
davvero? >>
<<
Certo! Altrimenti non l'avrei detto. >>
Al
distolse lo sguardo e lo posò di nuovo sul baule, chiedendosi
perché la sua opinione contasse così tanto. Un'altra
foto catturò la sua attenzione. << Guarda questa! >>
disse Al con entusiasmo << E' la famiglia Silente a completo!
>>
Gellert
la guardò bene: vide un uomo alto, bello e dagli occhi
azzurrissimi che sorrideva, accanto alla donna dell'altra foto, che
aveva in braccio una bimba che le somigliava molto, nonostante fosse
ancora molto piccola, poi c'erano un Aberforth di appena 6 anni e un
Albus di 8, entrambi molto allegri e sorridenti. Il sorriso di Al era
dolce come quello dell'adulto e notò che gli occhi erano
identici a quelli del padre e del fratello minore, che avevo lo
stesso “sguardo birichino” che avrebbe conservato negli
anni.<< Questa è tua sorella, vero? >> chiese
indicando la bambina
<<
Si.. è identica a mia madre... >>
<<
Si vede... >> disse il biondo << E questo è tuo
padre >> disse poi indicando l'uomo della foto
<<
Si... Era un uomo molto forte.. diciamo, una specie di Aberforth,
però più maturo... >>
<<
Davvero?! >> rise Gell
<<
In realtà neanche tanto... >> continuò Al
Gellert
domandò: << Che vuoi dire? >>
<<
Quando Ariana aveva circa 5 anni, una delle poche volte che era
uscita , non era riuscita a controllare la sua magia, e perciò
dei ragazzini l'avevano presa in giro pesantemente, e non era la
prima volta...>> raccontò Albus amaro << così
mio padre si è vendicato... e l'hanno portato ad Azkaban... si
è suicidato qualche mese dopo. >>
Gellert
rimase senza parole... Certo che ne aveva passati di guai quel
ragazzo in 18 anni! (ndA ma serio! >3)
<<
Un comportamento non molto maturo da parte sua... >> commentò
Al
<<
E' stato istintivo.. e poi è comprensibile che si sia
comportato così.. insomma, degli scemi hanno preso in giro sua
figlia di nuovo, e stavolta in maniera anche peggiore ... non me la
sento di giudicarlo... >> disse Gell << E poi tu avresti
fatto lo stesso... >>
<<
Dici? >> chiese il giovane dubbioso
<<
Ne sono convinto! >>
Al
sospirò e poi prese un altro album di fotografie. Quando lo
aprì, scoprì che erano tutte foto di lui da bambino. <<
Oh Merlino, guarda qui! >>
Gellert
si voltò e vide per la terza volta Kendra Silente, ma
evidentemente più giovane, con in braccio un bambino, che
doveva essere Al.
Che
carino... (ndA è vveiro! è vveiro! x3)
Al
trasalì e arrossì, sotto lo sguardo confuso del ragazzo
accanto a lui. Tornarono a guardare l'album; girando le pagine, Gell
vide molte foto di Albus in seggiolone che rideva come un matto
giocando con la madre o col padre o ancora coi giocattoli.
Gellert
notò che lo sguardo di Al s'incupiva vedendo quelle foto,
forse perché pensava a una felicità che adesso non
credeva di avere più...
<<
Guarda, qui siamo io e Abe a Natale! >> esclamò a un
certo punto Al << Ma non dovrebbe essere qui, il nostro primo
Natale... >> aggiunse pensieroso.
Così
si mise a frugare tra le varie fotografie, mostrandole a Gellert di
tanto in tanto, che commentava divertito insieme a lui.
<<
Ah, eccolo qui! >> disse Al affondando un braccio tra le carte
<< E' un album con tutte foto natalizie, non so come quella
foto sia... AHI! >>
Al
tirò fuori il braccio e scoprì che si era graffiato il
polso, che sanguinava.
<<
Merlino ballerino! >> (ndA... xD) esclamò contrariato
tenendosi il braccio << Che dolore... Mi sa che devo
disinfettarlo... >>
Gellert
rimase a fissare il sangue in silenzio, e poi allungò la mano.
<< Posso? >> chiese indicandogli il polso, poi senza
aspettare risposta lo prese delicatamente e lo portò vicino al
viso. Toccò leggermente la ferita, facendo stringere il pugno
ad Al per il dolore. Poi improvvisamente se lo portò alle
labbra, chiudendo gli occhi e facendo sgranare quelli del
proprietario del polso, ma che tuttavia fu percorso da dei brividi
lungo la schiena.
<<
Il tuo sangue è dolcissimo... Al... >>
Albus
per una volta non perse tempo a riflettere (ndA assafà xD) e,
incurante del dolore, passò la mano ferita dietro la nuca del
ragazzo, lo attirò a sé e lo baciò
appassionatamente (ndA manco a dirlo... con un fusto del genere che
fai?? Ci discuti del tempo???!! xD).
Gellert
rispose subito al bacio, lasciando che anche la sua mano vagasse
dietro il collo del ragazzo. Al si aggrappò ai suoi capelli,
sporcando il loro biondo col rosso del suo sangue, che poi finì
sulla sua pelle e sui suoi vestiti...
Quando
Al aprì gli occhi, notò che pioveva ancora e si accorse
di avere un po di freddo; si strofinò i pugni sugli occhi,
sbadigliando e poi stiracchiandosi. Aveva addosso una strana
sensazione.. come.. di smarrimento... Si voltò su un fianco
realizzando che si trovava ancora nella soffitta. Ahi! Al si
portò di scatto una mano alla testa e una sul petto, causa due
fitte contemporaneamente, ed ebbe di nuovo la sensazione di
smarrimento, come se avesse preso una sbronza... una gran bella
sbronza... gli ci voleva un gran bel caffè...
Neanche
l'aveva finito di pensare, che sentì il familiare cigolio
della botola che apriva la soffitta, dalla cui apertura spuntò
il viso sorridente di Gellert, che allargò il sorriso.
<<
Sei sveglio! >> disse salendo le scale << Ho fatto il
thè! >> aggiunse mostrando il vassoio che aveva in mano.
Al
sfoggiò il suo sorriso più sincero. << Però
ti avverto, non sono molto bravo in cucina, quindi sarà venuto
un po' male... per essere ottimisti... >> continuò il
ragazzo con aria desolata sedendosi di fronte ad Al e mettendo il
vassoio a lato.
<<
Assaggia! >> disse porgendogli una delle due tazze.
Al
la prese e bevve un sorso. Gell lo osservava quasi trattenendo il
fiato in attesa del verdetto.
<<
Siamo in un bel pasticcio, sai... >> fece Al << Questo
thè è meglio del mio! >>
Gell
tirò un sospiro di sollievo e sorrise. << Questo
scalda... >> aggiunse Al stringendo la tazza
<<
Hai freddo? Perché mi sono permesso di prendere una maglietta
dal tuo cassetto... >> disse Gell porgendogli timidamente una
maglia piegata.
Albus
lo guardò leggermente stupito, ma gli sorrise rassicurante
(ndA i sorrisi abbondano in questo capitolo xD) << Grazie... >>
disse prendendo la maglia dalle mani del biondo di fronte a lui.
Iniziò
a infilarla, ma a metà Gell lo fermò. << La stai
mettendo al contrario! >> sbottò a metà fra il
divertito e l'impietosito. << Aspetta, ti aiuto... >>
Gli
sfilò un braccio e poi girò la maglia finché non
fu dritta. Al sembrò trattenere il fiato, mentre Gellert gli
faceva infilare prima un braccio e poi l'altro nella maglia. Sentì
il suo respiro sul collo quando gli abbassò la maglia, così
senza pensarci prese il suo viso fra le mani e baciò le sue
labbra che erano ancora un po' sporche di sangue. Gell si aggrappò
alla maglia che aveva appena finito di mettere, avvicinandosi a lui
ancora di più. Quando ebbe bisogno di aria, riuscì a
stento a staccarsi, anche se tutte le altre cellule del corpo
protestavano vivacemente (ndA un po' quando ci si deve svegliare
presto xD) tanto Al lo teneva abbracciato; appoggiò la sua
fronte contro quella di Gellert, aprì gli occhi e vide che
invece l'altro li aveva ancora chiusi, e fu la sua espressione beata
e felice che fece nascere in lui una sensazione di amarezza...
Quando
Gell riaprì gli occhi, Al non gli diede tempo di scorgere quel
sentimento dentro di lui, come sarebbe sicuramente accaduto se
l'avesse guardato negli occhi, perché gli scoccò un
rapido bacio sulle labbra e si alzò. Dopo averlo guardato per
un po' mentre cercava i suoi vestiti, anche Gellert si alzò,
prendendo in mano la sua tazza di thé, che era ormai ben
lontano dall'essere caldo. Guardò la finestra e notò
che pioveva ancora.
<<
Piove ancora... >>
<<
Già... >> mormorò Al abbottonandosi il pantalone
<<
Immagino la faccia di Aberforth! >> rise Gell
Al
sorrise divertito << Con questo tempo, credo che non tarderanno
a ritornare. >>
<<
Conviene muoversi allora.. >>
Gell
lo voltò verso di sé, abbottonandogli con la mano
libera i pochi bottoni del maglione che aveva portato ad Al,
cominciando da quello più in basso. Albus chiuse gli occhi e
strinse il pugno sempre più forte, fino a mordersi il labbro
quando il ragazzo di fronte a lui arrivò a due bottoni dalla
fine. Gell se ne accorse e perciò, finito di abbottonare il
maglione, portò la mano libera sulla guancia di Al, che piegò
il viso bloccando la mano del biondo alla sua spalla, sospirando e
aprendo gli occhi.
Gell
aggrottò la fronte notando l'espressione di Al, che non lo
guardava negli occhi, ma sembrava più interessato al pavimento
alle sue spalle.
<<
Qualcosa non va, Al? >> domandò allora preoccupato
Il
ragazzo alzò lo sguardo e lo puntò dritto negli occhi
blu profondo di Gellert, che adesso erano incupiti e preoccupati.
Avrebbe voluto sorridergli, abbracciarlo e dirgli che andava tutto
bene... ma non poteva, e soprattutto non doveva. Sarebbe venuto a
saperlo prima o poi, meglio prima che poi, e meglio da lui che da
altri, magari da Abe o dalla zia...
Così
si staccò riluttante da lui e prese a guardare il pavimento.
<<
Gellert... >> cominciò << io... >>
Al,
no... Ti prego, no...
<<
Io... >>
No!
Non dirlo!
<<
Io... >>
Avanti!
Dillo e basta! Non prolungare quest'agonia!!
<<
... sono fidanzato... >>
Si
sentì solo il rumore di una tazza di thè rotta, sotto
il forte rumore della pioggia...
Per
favore... addomesticami
Soundtrack:
(title track) Kissing
A Fool di Micheal Bublè
; You Make Me Feel Brand
New dei Simply Red; Only
When I Lose Myself e
Stripped dei
Depeche Mode; Che Rumore
Fa La Felicità? dei
Negrita; Just Like A Pill
di P!nk; My
Shadow And Me, Things
e They
Can't Take That Away From Me di
Robbie Williams; A
Te Che Sei... (la
canzone di Natale di Radio Deejay xD)
Special
Soundtrack: Riso Amaro
con Silvana Mangano e Vittorio
Gassman; Il Corvo con
Brandon Lee (buon'anima); Crozza Italia^^; Dylan Dog – L'eterna
Illusione; Poirot, Monk
e Sherlock Holmes, specialmente Il
Mastino dei Baskerville (che
posso farci? Amo i gialli ^^); e, naturalmente, il sensitivo Mariano
xD.
Ringraziamenti
Speciali:
Alle
Tizie^^;
Alle
mie amiche di classe;
All'Actimel,
che mia mamma mi costringe sempre a bere xD;
Ai
bimbi della mia via;
A
Freddy;
A
Dodo, senza la quale tutto questo bello sclero non sarebbe mai stato
pubblicato^^;
A
Radio Deejay, che mi tiene compagnia abbastanza spesso, per la
verità^^;
A
Virgin, che con Paola Maugeri e il suo programma ho imparato
tantissime cose sul Rock'n'Roll;
A
voi autori^^;
A
voi che leggete fino alla fine^^;
A
coloro che hanno commentato le mie storie... grazie, davvero <3;
A
Dave e Martin, aspettando Giugno...
P.S.
Lo
so che ci è voluto un po', ma volevo che fosse perfetto^^...
non lo è, ma io mi ci sono applicata comunque...^^'' La parte
del sogno è un po' sdolcinata, in effetti... però a me
piace lo stesso xD Mi sono ispirata a Le Situazioni di Lui &
Lei, mentre per la parte clou del sangue e blablabla mi sono
ispirata prima a Dylan Dog – Mefistofele (uno dei miei
preferiti x3) e poi al manga Love + Dessin ^^. Mi sono
tagliata i capelli **!! Volevo inoltre informarvi che, secondo la mia
amica Miki, Gellert ha i capelli lunghi “fino alle nove”..
xDD! Vi spiego: avevo scritto il capitolo dove descrivo il nostro
caro Gell su un mio blocchetto mentre stavo sul letto; una volta che
la my friend l'ha letto, mi ha domandato cosa ci fosse scritto a un
certo punto... “Qui! Qui!” esclamava indicandomi un punto
col dito “Capelli lunghi fino alle nove?!” ed io “Fino
alle spalle!!” “E non si capisce!”...Insomma, un
dialogo grottesco al massimo! Non potevo non menzionarlo xD
Un
bentornato alla mia amica Mary, che si era fatta male la gamba^^
Sensitivo
Mariano, we love you! XDDDD
Ah,
nel Special Soundtrack, ho messo film e fumetti che mi hanno
ispirato... prevedo di continuare a metterlo^^ così come le
citazioni iniziali.. per esempio, questa viene da Il Piccolo
Principe di Antoine De Saint-Exupéry <3
A
presto^^
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