The Sun and all of its Stars di BetweenLines55 (/viewuser.php?uid=768968)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Swings ***
Capitolo 2: *** Nightmare Fixes ***
Capitolo 3: *** C-A-M-P-F-I-R-E-S-O-N-G ***
Capitolo 4: *** My first kiss went a little like this… ***
Capitolo 5: *** 4/20 ***
Capitolo 6: *** Rocky start to Horror ***
Capitolo 7: *** Steam ***
Capitolo 8: *** What a Joker ***
Capitolo 9: *** Double Date ***
Capitolo 10: *** Tie on the Doorknob ***
Capitolo 11: *** You're a Jerk ***
Capitolo 12: *** OTP UST ***
Capitolo 13: *** Get me through the night ***
Capitolo 14: *** Darling dear ***
Capitolo 15: *** Early Bird ***
Capitolo 16: *** Well look-y here ***
Capitolo 17: *** Baby, you're an animal ***
Capitolo 18: *** Mother knows best ***
Capitolo 19: *** Reference to that 3OH!3 song (part 2) ***
Capitolo 20: *** Allergies ***
Capitolo 21: *** Sunshine ***
Capitolo 22: *** Sick Days ***
Capitolo 23: *** Feels like the first time ***
Capitolo 24: *** Untimely Interruptions ***
Capitolo 25: *** Capture the flag ***
Capitolo 26: *** Never let Percy do anything ***
Capitolo 27: *** Green Eyes ***
Capitolo 28: *** Cuffed ***
Capitolo 29: *** That's amore ***
Capitolo 30: *** North Star ***
Capitolo 31: *** Immunity ***
Capitolo 1 *** Swings ***
Swings
"W-Will,
non c'è bisogno che tu mi
spinga, lo so benissimo fare da solo."
"Nico, è o non è un appuntamento? Posso farlo per
te..."
"Puoi sederti sulla tua dannata altalena e basta, Solace?!"
"Santo cielo, tesoro, va bene: mi siedo."
Nico stizzito si accomodo meglio sull'altalena accanto a Will, e fu
subito
soddisfatto del suo leggero ondeggiamento che lo portava a scavare le
punte
degli stivali nel terreno fangoso sotto di lui.
Will,
invece, sentì il bisogno di spingersi con le gambe fino a
quando l'altalena si
fu impennata di ben 8 metri da terra.
Anche
se un po' di fastidio, Nico guardò Will affetto; la bizzarra
e accattivante
passione del figlio di Apollo per i giochi infantili era una delle cose
che
Nico preferiva di lui.
Era proprio da Will suggerire di andare al parco per un
appuntamento.
Appuntamento. Quella parola suonava strana quando Nico la pensava o la
pronunciava, come se fosse ancora bizzarro che lui potesse divertirsi e
passare
del tempo con Will.
Will,
che sembrava la persona più felice sulla terra, mentre
andava avanti e indietro
su quel gioco per bambini.
Will,
che aveva tenuto la sua mano fino al parco, e che gli aveva comprato un
gelato
da un venditore ambulante.
Will, che era appena saltato dall'altalena ancora in aria, con l'aria
da
posseduto e un sorriso luminoso sul volto.
"Dai
Nico, andiamo, ti spingerò
sull'altalena-pneumatico."
Nico esitante piantò i piedi per terra e si alzò,
attento a non farsi colpire
dalla seggiola dell'altalena del suo ragazzo, che ancora si muoveva.
"Perché
vuoi così tanto spingermi?"
"Perché," disse Will, "sembra proprio che tu non ti stia
divertendo a star seduto sull'altalena tutto solo soletto... Dai, per
favore,
sarà divertente."
Alla fine, Nico accettò, e lasciò che Will lo
spingesse sul pneumatico, situato
poco lontano dal muro d'arrampicata. Nico mise le gambe nell'apertura,
stringendo con le mani la catena sopra di lui.
Quando
Solace tirò il pneumatico per poi lasciarlo andare si
sentì incredibilmente
ridicolo.
Vedere oscillare di qua e di là Nico fece ridere Will: il
figlio di uno dei più
temuti del Pantheon greco veniva spinto sull'altalena dal suo fidanzato.
La
questione in effetti era abbastanza comica da far ridere chiunque.
Dopo un po', Will rallentò lo pneumatico fino a fermarlo, e
ciò fu davvero un
bene per Nico, dato che stava iniziando a sentire un po' di nausea.
"Quindi,
è stato davvero così terribile?" Chiese il figlio
d'Apollo. Nico scosse la
testa.
"Ah, lo sapevo!" Esclamò il biondo, per poi chinarsi con un
veloce
scatto verso di lui e baciarlo.
''Ragazzi, pensò
Nico, mi sa che avrò
bisogno di un po' di tempo per abituarmi a tutte queste manifestazioni
di
affetto.''
Ciononostante,
Nico ricambio il bacio e sorrise quando Will lo sfiorò lungo
la curva della
mascella con il pollice.
"Ora," disse Will, mentre quel suo selvaggio e impulsivo sorriso si
faceva di nuovo strada sul suo volto, "tocca a te spingere me!"
Note
della Traduttrice
Beh,
niente da dire: tradurre mi piace e mi diverte.
Soprattutto
per una coppia come la Solangelo, che
adoro con tutta me stessa.
Comunque, ecco
qui il link della
storia originale.
Come
vedete, sono già stati pubblicati ben 22
capitoli.
Non
so ogni quanto pubblicherò, dipenderà dai miei
impegni, ma avendo così tanto materiale penso
aggiornerò una volta alla
settimana. Forse di più.
L'autrice
accetta anche propmts per questa raccolta;
li potete inviare via messaggio al
suo Tumblr.
(Si
ringrazia infinitamente Jaq,
lei sa
perché. ❤
)
|
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Capitolo 2 *** Nightmare Fixes ***
Nightmare
Fixes
Il
morbido suono del respiro di Will
era l'unica cosa che fermava Nico dal cominciare a piangere. Sarebbe
stato bene
in un paio di minuti, non c'era bisogno di svegliare Will solo
perché aveva
avuto un incubo.
Poteva
affrontare gli incubi. L'aveva
già fatto prima e l'avrebbe fatto di nuovo.
Con cautela, facendo del suo meglio per non disturbare il sonno del
figlio di
Apollo, Nico gettò le coperte di lato, alzandosi per andare
al bagno. Fece un
paio di respiri profondi davanti allo specchio, scosse il viso e si
spruzzò un
po' d'acqua sulla faccia.
Quando
tornò in camera, Will stava
battendo le palpebre, ancora assonnato.
Lo
guardò, con quegli occhi così blu
che a volte mettevano Nico in soggezione.
"Ehi".
"Ciao." mormorò Nico.
"Stai bene?" chiese il biondo, appoggiandosi su un gomito per
osservarlo meglio. "Hai avuto un incubo?"
"Niente che non possa gestire." ribatté il figlio di Ade,
sedendosi
sul letto e lisciando pigramente una piega della coperta.
"Ne sono sicuro," disse Will, e in effetti sicuro lo sembrava,
"ma ciò non significa che devi farlo. Vieni qui."
Nico seguì il consiglio, facendosi avvolgere dalle braccia
del biondo. Il volto
di Solace spinse un po' troppo forte contro la fronte di Nico, ma non
era una
brutta sensazione. Mani callose iniziarono a disegnare piccoli cerchi
sulla
schiena di Nico e il calore del solo corpo di Will fece rilassare i
muscoli del
minore, fino ad allora tesissimi.
Il
suo corpo si adatta così bene
contro quello di Will, come un pezzo di puzzle...
"Ti amo, tesoro." Sussurrò dolcemente
Nico in italiano, sulla
curva del collo di Will.
"Ti amo anch'io, dolcezza. Ora cerca di dormire un po'."
E
così fece Nico, avvolto nel posto
più sicuro che conoscesse.
Note
della Traduttrice
Lo
so, lo so, avevo detto che ne avrei pubblicato solo uno a
settimana, ma sono coooosì volubile! (Biscotto a chi
indovina la citazione.)
E
poi, teoricamente, ne sto pubblicando uno a settimana...
Se
ci sono errori nella traduzione fatemelo presente,
provvederò a
correggerli.
Il
feedback è ben accettato!
-Cav
[Lo
so, questo capitolo era già stato pubblicato, ma per ragioni
tecniche –coughcough l’ho cancellato per sbaglio
perché sono demente
coughcough- l’ho ripubblicato. ❤ ]
|
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Capitolo 3 *** C-A-M-P-F-I-R-E-S-O-N-G ***
C-A-M-P-F-I-R-E-S-O-N-G
A
dirla tutta, il primo segnale d’avvertimento fu quando Will
tirò fuori il suo
ukulele. Non tirava mai fuori l’ukulele a meno che non avesse
programmato
qualcosa.
E,
per un figlio del Dio del Sole, sapeva essere decisamente subdolo.
…Almeno
le cose sarebbero state interessanti.
“Ahem.”
Disse Will, portando su di sé l’attenzione di
tutti i campeggiatori seduti
nell’anfiteatro. “Ho una canzone molto speciale che
vorrei cantare ad una
persona altrettanto speciale. Nico di Angelo, potresti
alzarti?”
Nico
si alzò in piedi, già poco tranquillo della piega
che la situazione stava
prendendo.
Poi
Will iniziò a suonare.
“Let’s
gather ‘round the campfire and sing our campfire
song—“ 1
“Oh
Dei, Will. Tutto tranne questo.” Lo supplicò Nico.
“—our
C-A-M-P-F-I-R-E-S-O-N-G song.”
“Will,
per favore. Ti darò quello che pare, ma
smettila…”
Lo
stronzetto sogghignò e basta, avvicinandoglisi.
“And
if you think we can’t sing it faster than you’re
wrong, but it’ll help if you
just sing along!”
Qualche
deficiente, forse Connor, Travis o entrambi, gridò, ‘’BOM
BOM BOM.’’
Questo,
naturalmente, spronò Will ancora di più.
“C-A-M-P-F-I-R-E-S-O-N-G
song, C-A-M-P-F-I-R-E-S-O-N-G song, and if you think we can’t
sing it faster
than you’re wrong, C-A-M-P-F-I-R-E-S-O-N-G song!”
Il
resto del campo si era affrettato a partecipare e finire la canzone in
bellezza
e Nico aveva seriamente preso in considerazione di morire lì
sul posto.
Naturalmente,
però, quando a fine canzone Will lo guardò con
quel sorriso vittorioso, Nico lo
afferrò per la maglia arancione e cominciò a
baciarlo, incurante di tutto e
tutti.
|1
Per chi non lo sapesse, la canzone che Will sta cantando è
Camping Song, dal
cartone Spongebob.
Sì,
esattamente, avete letto bene, Spongebob… Will è
un deficiente.
Qui
c’è una traduzione approssimativa della canzone
(non avendola trovata in rete,
l’ho tradotta io…).
Spongebob: “Raccogliamoci
intorno al fuoco e cantiamo la nostra canzone da campeggio…
La
nostra canzone da C-A-M-P-E-G-G-I-O.
E
se pensate che non riusciamo a cantarla più velocemente vi
sbagliate
Ma
sarete d’aiuto se la canterete con noi!”
Patrick:
“BOM BOM BOM.”
Spongebob: “Canzone
da C-A-M-P-E-G-G-I-O, e se pensate che non riusciamo a cantarla
più velocemente
vi sbagliate, canzone da C-A-M-P-E-G-G-I-O.”
Ovviamente
in italiano suona male e manca di rima, ma sfortunatamente non sono in
grado di
fare di meglio ç__ç
(Eccone
comunque il link, se
a qualcuno interessasse.)
Angolo
della Traduttrice
Tre
è il numero perfetto, no?
Quindi
già che ci sono potrei fermare qui
la traduzione e bona lì—
Ah
no, aspettate, ho altri 30 capitoli e
passa da tradurre, non è una buona idea…
Come
sempre, io e BetweenLines vi
ringraziamo per il feedback ricevuto.
BeetwenLines
si dice ancora una volta
aperta a prompt e che li potete inviare al
suo Tumblr.
Cav
passa e chiude.
|
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Capitolo 4 *** My first kiss went a little like this… ***
My
first kiss went a little like this…
Era
carino, Will lo sapeva. Parecchio carino. E pur avendo un linguaggio da
scaricatore di porto, era molto pudico. Era bravo a farsi piccolo e
impercettibile. Ma diavolo, Will lo notava sempre.
Notava
il modo in cui le sue guance si coloravano di rosa quando
si tenevano per mano o quando la sera, mentre tutti si riunivano per
cantare e Will
stabiliva un contatto visivo con lui, nonostante fosse
dall’altra parte
dell’anfiteatro.
Da
ragazzo in grado di far resuscitare eserciti e uccidere i
nemici con lo sguardo, Nico di Angelo non avrebbe dovuto avere labbra
così
belle.
Erano
arcuate, leggermente rosa e quasi sempre imbronciate e
Will avrebbe così tanto voluto baciarle.
Ma
davvero, chi avrebbe potuto biasimarlo? Stavano insieme da
quasi tre settimane e non avevano fatto granché oltre a
tenersi per mano perché
Nico non era proprio un maestro nell’arte delle dimostrazioni
di affetto
pubbliche.
Ma
andiamo, Nico di Angelo aveva delle labbra fatte per baciare
e se qualcuno aveva intenzione di baciarlo quel qualcuno era lui.
Giusto?
Avrebbe
lottato per quel bacio. Doveva solo trovare il momento
giusto.
E
lo trovò. Afrodite, Cupido o chiunque fosse doveva
sorridergli
quel giorno perché dopo la serata passata davanti al fuoco
ebbe la perfetta
occasione per riportare Nico alla Cabina 13.
La
mano di Nico si incastrava bene in quella di Will; è
piccola,
con le dita sottili, e perfetta per disegnarci piccoli cerchi sul dorso
con il
pollice. E a Nico piaceva camminare con lui, vicino abbastanza da
sentire il
suo deodorante e il suo lieve odore di fumo da fuoco.
Come
furono vicini alla cabina da vederla in primo piano, Will
raccolse tutto il suo coraggio e disse una rapida preghiera a suo padre
–o a
chiunque stesse ascoltando. Nico si girò verso di lui per un
abbraccio a mo’ di
arrivederci e Will si sporse per il gran finale.
Le
labbra di Nico erano morbide come sembravano e il piccolo
sussurro di sorpresa che emise Nico gli permise di usare anche un
po’ di
lingua. Nico aveva un sapore dolce, come i marshmallow che aveva
mangiato al
falò e mentre continuava a baciarlo, Will
ringraziò silenziosamente gli Dei.
“Uhm.”
disse Nico quando finalmente si staccarono l’un
dall’altro, entrambi un po’ arrossati e a corto di
fiato, ma sorridendo. “E’
stato… bello. Uhm… Notte!”
Era
poi rapidamente scomparso nella cabina, le orecchie ancora
rosse, e Will non poté fare a meno di arrivare alla sua
saltellando per la
felicità.
Angolo
della Traduttrice
Ci ho messo
un po’ a capire che il titolo fosse effettivamente un titolo
e non un commento
dell’autrice.
In effetti,
è
un verso della canzone My First Kiss
dei 3Oh!3 e Ke$ha.
Ringrazio as
always per il feedback, chi ha messo la storia tra le
seguite/preferite/ricordate e Jaq,
che è il mio
Supporto Morale/Cheerleader.
Tra
l’altro,
penso che tradurrò di più nei prossimi giorni,
dato che c’è una trentina di
capitoli belli belli che mi aspettano… E poi, non
è che ho molto di meglio da
fare.
Escluso
smettere di procrastinare 4023895629382 serie e libri…
|
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Capitolo 5 *** 4/20 ***
4/20
“Hai
bisogno di una mano, tesoro?” Il lento accento del Sud di
Will era più
che sufficiente per far diventare le guance di Nico rosate.
Arrossì totalmente
quando sentì il suo palmo caldo posarsi sulla sua spalla
mentre il biondo
afferrava lo zucchero che Nico non riusciva a prendere.
Con
un bacio sulla guancia poggiò lo zucchero di fronte al
ragazzo e gli
chiese: “Vuoi un sous chef?”
“Non
voglio stupidaggini” disse Nico, al posto di rispondergli.
“Sono per
il compleanno di Hazel e ci tengo molto a come verranno
fuori.”
“Non
ne farò: lo giuro sul mio onore di scout!”
esclamò Will, con il suo
solito sorriso luminoso, alzando tre dita.
“Non
sei mai stato un boy scout.” Disse Nico, diretto. Prese un
cucchiaio
di miscela dal contenitore accanto alla stufa, aggirando Will e il suo
sorriso
che non si era smorzato neanche un po’.
“Va
bene” acconsentì Will, “Facciamo
‘Giurin giurello’. Sarò super bravo,
davvero!”
Come si confà ad
un “Giurin
giurello” come si deve, incrociarono i mignoli. Will
insisté per baciarli
anche, e Nico accettò.
Insieme
si misero a misurare e mescolare gli ingredienti nella ciotola che
Will aveva preso da uno degli armadi. Come Nico mescolò il
tutto, Will colse
l’occasione di avvolgergli le braccia attorno.
“Aspetta
un secondo, tesoro. Hai qualcosa proprio…
lì.” Nico sentì delle
labbra calde appoggiarsi sulla mascella e le dita callose da arciere
intrufolarsi
sotto la sua maglietta.
“E
il nostro patto?” gli ricordò, anche se non
c’era ostilità nella sua
voce. Poteva sentire Will imbronciarsi nella curva del suo collo.
“Penso
di essere bravo al momento. Veramente, veramente bravo,”
“Beh,
puoi essere bravo più tardi.” Disse Nico,
sottolineando le sue parole
imitando l’accento di Will. “Lasciami mettere
questi nel forno.”
Cinque
minuti dopo fece scivolare l’intera teglia di cupcakes nel
forno e
impostò il timer a un’ora e mezza.
“Adesso”
esclamò il moro, facendo un passo indietro, “tutto
quello che
dobbiamo fare è aspettare.”
“E
penso di avere alcune idee su come possiamo passare il
tempo.” Sussurrò
Will, portando ancora Nico vicino a lui e intrecciando le loro dita
appena si
baciarono, premuti contro il frigorifero.
Angolo
della Traduttrice
Hello,
sweetie! (cit.)
Da
oggi gli aggiornamenti saranno più regolari: ogni
tre giorni!
Anche
perché, lasciatemelo dire, questa ragazza ha dei
ritmi di pubblicazione davvero brevi (un capitolo ogni due giorni
quest’ultimo
mese!) e quindi se lasciassi troppo tempo tra la pubblicazione di un
capitolo e
l’altra mi ritroverei con ventordicimila capitoli da
tradurre! E già ne ho
trentadue, quindi…
-Cav
P.
S.
Se
tardo nell’aggiornare avete tutto il diritto di
infamarmi via recensione. u_u
|
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Capitolo 6 *** Rocky start to Horror ***
Rocky
start to Horror
Okay,
si disse Will, poteva farcela.
Aveva svuotato la vescica giusto un minuto prima del film. Aveva messo
la sua
felpa più comoda e preso la sua coperta preferita dalla loro
camera. Nico era a
una distanza tale da poterlo abbracciare se (…siamo
realistici: quando) Will ne
avesse avuto bisogno.
Era
orgoglioso di poter dire di aver
resistito per ben venti minuti del film, fino a quando Attrice Bianca
Incredibilmente Stupida fece qualcosa di così
incredibilmente stupido che Will
poteva vedere come ciò avrebbe portato l’intero
cast alla morte.
…Nico
rideva.
Nico
rideva per il film e Will era
nascosto dietro alla sua coperta coprendosi entrambi gli occhi,
tremante.
“N-Nico?”
Qualcuno
era appena stato brutalmente
ucciso.
“Nico?”
Il
suo spettrale fidanzato era come
incollato allo schermo, estatico.
“Nico!”
“Mh-m,
hai detto qualcosa, tesoro?”
Nico era completamente calmo e
Will un tantino geloso di ciò. Ma la paura nei suoi occhi
doveva essere palese abbastanza
per Nico da vedere nel salotto buio perché aprì
le sue braccia per permettere a
Will di aggrapparsi a lui.
Will
si strofinò contro lo stomaco di
Nico, che si mise di passare le dita tra i suoi capelli.
“Possiamo
cambiare se vuoi.”
Will
annuì. Ci fu una leggera risata
sopra la sua testa quando Nico prese il telecomando per fermare il film.
“Che
cosa vuoi vedere, allora?”
“…Rapunzel?”
disse Will, sorridendo
imbarazzato a Nico.
Nico
rise ancora e tirò Will abbastanza
in alto per poterlo baciare sulla fronte. “Come desideri, tesoro.”
Angolo
della Traduttrice
Quindi,
per iniziare vorrei rispondere a NeverAloneF e
alla sua domanda circa il titolo dello scorso capitolo
(“4/20”).
Ho
chiesto all’autrice e lei mi ha
risposto: ‘’ Here in America, we write the date as
month/day/year, and April
20th, or "4/20“ has something to do with marijuana or smoking
it or
something and sometimes getting high with marijuana is called "getting
baked" and since Nico was baking actual pastries in this chapter, I
called
it 4/20 because it's a crude pun. Idk. I think it might be an
Anglophile
thing.”
In
sintesi, sì, è un gioco di parole sulla
marijuana e, come dice l’autrice stessa, anche piuttosto
pessimo.
Spero
questo abbia risolto ogni dubbio.
Comunque,
sappiate che ho festeggiato per
le dieci recensioni u__u
Se
volete recensite, se non volete, non
fatelo.
“Grazie
ancora una volta dei tuoi servigi
Capitan Ovvio!”
A
martedì!
-Cav
|
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Capitolo 7 *** Steam ***
Steam
Le
mani di Will erano così calde. Forse era una
cosa dei figli d'Apollo, ma dal momento che Nico era sempre
così freddo, era un
bel cambiamento dall'ordinario.
Le
loro magliette erano buttate da qualche parte
da tempo e le mani di Will correvano sulle linee taglienti della
colonna
vertebrale e delle scapole di Nico.
Riusciva
a sentire Will respirare più forte del
normale ogni volta che prendeva fiato tra un bacio e l'altro. Lui morse
le
labbra di Nico e gli infilò la lingua in bocca.
Déi,
questo era decisamente il modo migliore per
passare il tempo libero.
“Ehi,
ehi, cerchiamo almeno di sdraiarci.” Disse
Will, appoggiandosi ai cuscini sul letto di Nico.
La
cabina di Ade era sempre il miglior posto per
farlo. Era buio e privato e Nico aveva un enorme letto tutto per
sé.
Ora,
in quella posizione, Nico stava tenendo su il
busto grazie agli avambracci che stringeva contro il collo di Will, le
labbra
appiccicate contro quelle del ragazzo sotto di lui.
“Accidenti,
baby,” l'accento del biondo era ancora
più marcato quando erano... In quelle situazioni.
“Sei bellissimo.”
“Will...”
borbottò Nico, nascondendo il viso
nell'incavo del collo del fidanzato. Will persisteva nel fargli
complimenti, i
quali non mancavano mai di farlo arrossire.
“Tesoro,
nascondersi non lo renderà meno vero.
Vieni qui.” sospirò Will.
Riportò
le labbra di Nico alle sue. Avevano
iniziato a mettersi comodi –le dita di Will si erano appena
intrufolate nei
pantaloni dell'altro, quando la porta che Nico era sicuro di aver
chiuso si
aprì.
Travis
e Connor Stoll, due ragazzi che si stavano
facendo strada a modo loro nella famiglia di Nico, entrarono di corsa,
con
degli strani aggeggi –probabilmente parte di un loro qualche
scherzo– in mano.
I
due si fermarono non appena videro Will e Nico
sul letto, per poi fare un sorriso a trentadue denti.
“Bene,
bene, bene. Guardate cosa abbiamo qui...”
Iniziò Connor.
“USCITE
SUBITO!”
L'angolo
della Traduttrice
Sapete,
mi sento un po' una merda ad aver pubblicato così tardi,
ma sapete, tra la scuola, SUPERNATURAL, la famiglia, SUPERNATURAL,
altre
traduzioni da fare, SUPERNATURAL e tutto sono stata un po' occupata.
E
comunque questo capitolo lo dedico a Jaq che
oggi compie gli anni e non posso
farle altro regalo.
Luv
ya, girl!
|
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Capitolo 8 *** What a Joker ***
What
a Joker
La
prima volta che Nico aveva
visto Will senza maglietta era stato decisamente un qualcosa da
ricordare.
Non
solo perché era Will e maledizione
era stupendo, la sua pelle sembrava quasi dorata e c’erano
quei bellissimi peli
sul petto su cui Nico avrebbe voluto poggiare le mani… Era
qualcos’altro.
C’era
una grande cicatrice che
andava dai pettorali al bacino, frastagliata e orribile.
E
se una parte di Nico avrebbe
voluto continuare quello che avevano iniziato, un’altra era
curiosa di saperne
di più.
“Come…”
“Vuoi
sapere come mi sono fatto
queste cicatrici?” disse Will sorridendo,
nell’imitazione di Joker.1 “O,
beh,” continuò, ritornando al suo normale accento,
“questa in particolare.”
Nico
arrossì per essere stato
scoperto ad osservarlo, ma annuì comunque. Non che lui non
avesse cicatrici, ma
nessuna era così grande.
Così
Will lo prese tra le braccia
e Nico appoggiò la testa sul suo petto, caldo e
così vicino al color dell’oro
se non fosse stato per quella leggera spruzzata di lentiggini. Nico
riusciva a
sentire il battito del suo cuore e la sua mortalità
scorrergli nelle vene.
“È
successo durante la guerra
contro i Titani.” Iniziò Will, appoggiando le dita
di Nico contro lo sfregio.
“E… Stavo cercando di portare un paio di semidei
fuori dalla linea di tiro, ma
c’erano queste dracene con le loro lance
e—“
“Shh…
Va tutto bene.” Nico baciò
l’angolo della bocca di Will e lasciò che il
ragazzo lo abbracciasse forte.
“Sei
un eroe.”
“Sono
solo una spalla.”
“Sei
un eroe.” Ripeté Nico con
forza, e baciò la parte della cicatrice che cadeva sullo
sterno.
1”Vuoi
sapere come mi sono fatto queste cicatrici?”
è infatti una citazione di Joker, del film “Il
cavaliere oscuro”.
Angolo
della Traduttrice
*compare
all’improvviso*
Watching
humanity, it… It never gets old, does it?
Ehm—
Scusate, fandom sbagliato.
Come
al solito, recensioni ben accette, ringrazio chi ha messo tra le
Preferite/Ricordate/Seguite, che un giorno si spera che
nominerò…
Pace,
amore e Solangelo,
-Cav
|
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Capitolo 9 *** Double Date ***
Double
Date
“Sbaglio
o quelli sono Percy e
Jason che cercano di nascondersi dietro ai loro
menù?”
“Mi
sa che non ti sbagli.”
Concordò Nico, non alzando neanche lo sguardo dal listino
dei prezzi. “Spero
che non si aspettino che paghiamo per loro. Di nuovo.”
Le
labbra di Will si piegarono in
un mezzo sorriso. “Mi sembra quasi di essere a
un’uscita a quattro per cui non
ho firmato.”
“A
me sembra più di essere ad uno
delle tante uscite a quattro per
cui non ho firmato. Uhm, penso che prenderò dei tortellini,
che ne dici?” disse
Nico, sfogliando il suo menù e osservando la lista delle
paste nell’ultima
pagina. “Piper ha detto che questo era un buon
posto.”
“Deve
decisamente smetterla di
mandarci a ristoranti italiani e Tex-Mex1. Sta
diventando un tantino
offensivo.”
“I
tacos non sono buoni come
quelli che ti preparava mamma?” chiese Nico scherzosamente.
Will
posò le mani sul tavolo e
Nico colse l’opportunità per intrecciare le loro
dita insieme. Riuscì a sentire
dei gridolini eccitati dalla direzione in cui Jason e Percy stavano
continuando
a “nascondersi” dietro ai loro menù.
“Diavolo,
no. Una volta o l’altra
devo portarti al ranch e farti provare un taco degno di questo
nome.”
“Penso
che accetterò l’offerta…
Tipo adesso. Quanto pensi che ci metteranno Jason e Perce a capire che
ce la
siamo svignata se partiamo ora?”
“Beh,
Principe dell’Oscurità,
dopo di te!”
1Ristoranti
Tex-Mex, ovvero ristoranti con un menù texano-messicano.
Angolo
della Traduttrice
‘giorno,
piccole palle di pelo!
Sì, lo
so,
sono in ritardo, non provo neanche a giustificarmi, ma come vedete mi
sono
fatta perdonare con Stalkers!Fangirls!Jason&Percy…
Cioè, BetweenLines55 si
è fatta perdonare… Io ho solamente colto
l’occasione al balzo… Duh.
A presto
ragazze (anche se sapete che con me il termine
“presto” è relativo),
Cav.
|
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Capitolo 10 *** Tie on the Doorknob ***
Tie
on the Doorknob
“Will,
Will, andiamo, muoviti che
tra un po’ devi andare.” Sbuffò Nico,
praticamente senza fiato da tutti i baci
e i tocchi di Will. La sua maglia era appesa ad un gancio del
ripostiglio in
cui si erano nascosti.
I
pantaloni e le mutande di Will
erano attorno alle sue ginocchia l’ultima volta che Nico li
aveva visti, volta
che sembrava essere stata un po’ di tempo fa, ad essere
onesti.
E
Will… Will doveva andare a
lezione presto, troppo presto, ed era ancora così dentro di
Nico. Non che lui
si lamentasse, comunque.
“Beautiful, beautiful, beautiful…”
canticchiò Will, baciandogli le
clavicole mentre continuava a spingere, a ritmo con il suo mantra.
“C-Cristo,
Will.”
“Baby,
sei bellissimo. Ti amo… Ti
amo coooosì tanto.”
Grazie a quella
confessione uscita dalle labbra di Will e una spinta particolarmente
ben
mirata, Nico stava venendo, con Will al seguito.
Ansimavano
mentre Will uscì da
Nico e lo posò sulle sue gambe traballanti. Il biondo prese
un altro respiro
profondo e prese i vestiti.
“È
stato… bello.” Disse l’altro
ragazzo con un sorriso satollo sul viso. “Ti
amo.”
“Ti
amo anch’io, bambolina.”
Rispose Will, gettando con discrezione il preservativo nel bidone dei
rifiuti
all’angolo dell’armadio. “Ora devo
correre a lezione. Va tutto bene, riesci a
ritornare alla tua cabina?”
“Starò
bene.” Promise Nico,
stiracchiando le braccia, muta richiesta di un bacio.
“Ci
vediamo tra un’ora, baby.
Fatti un sonnellino e forse la prossima volta potremmo fare con
calma.” Con un
ghigno impertinente, se n’era già andato.
Angolo
della Traduttrice
Aye, guys!
Uh, dieci capitoli, quindi. *fischia
ammirata*
Eh, so che in alcuni punti la
traduzione fa, come dire… ah
sì, schifo, ma spero possiate perdonarmi: non so tradurre le
scene spinte.
Ovviamente, consigli per migliorarmi
sono sempre ben accetti
u__u
Grazie per il feedback e
blablablablablablaciao.
|
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Capitolo 11 *** You're a Jerk ***
You’re
a Jerk
“N-Nico, che stai
facendo?!” Sussurrò Will al
fidanzato mentre Chirone continuava a leggere i conti del campo degli
ultimi
cinque mesi.
Nico,
però, non vide nessuna ragione per la quale dovesse
rispondergli, e, mentre la
sua bocca prendeva la piega di un ghigno, la sua mano semitrasparente
si portò
sulla coscia di Will, per poi sbottonargli i pantaloni e infilarcisi.
Will
tossì per cercare di coprire lo squittio di sorpresa che
fece quando senti la
fredda mano di Nico nei suoi boxer.
Davvero?
Qui, ora?
Will
cercò di fulminare con lo sguardo Nico e provò
anche a pizzicargli un braccio,
ma il figlio di Ade non era così facilmente scoraggiabile.
Non che Will non
apprezzasse l’idea di un lavoretto manuale,
tutt’altro, ma sotto un tavolo
durante la riunione dei capo cabina? Beh, Nico era più
sessualmente deviato di
quanto Will si aspettasse inizialmente, quindi forse se lo sarebbe
dovuto
aspettare.
Nico
iniziò a muovere la mano, lenti colpi che andavano proprio
dove a Will piaceva
e il figlio di Apollo fu costretto ad ingoiare un gemito per mantenere
le loro
attività private.
Dall’altra
parte del tavolo, Percy gli lanciò uno sguardo interrogativo
a cui Will fece
del suo meglio per rispondere con un sorriso, anche se probabilmente
sembrava
più che stesse soffrendo.
Ma
non
lo era di certo, e non lo sarebbe stato per parecchio tempo se Nico
avesse
continuato a fare quella cosa con il polso. I polpastrelli delle dita
di Nico
sfiorarono con leggerezza la parte più sensibile del membro
di Will e lui
dovette stringere la penna che teneva in mano un po’
più forte e mordersi le
labbra.
Con
la
coda dell’occhio, Will vide il ghigno di Nico allargarsi.
Quello
stronzo.
Nico
diede un colpo languido e Will poté sentire il calore nella
sua pancia
crescere. Il minore applicò un po’ più
di pressione e presto Will venne. Tossì
forte, cercando di nasconderlo.
“Stai
bene, Will?” gli chiese Chirone e Will sentì la
punta delle sue orecchie
arrossarsi.
“È-È
tutto okay, signore. Ho solo qualcosa nella gola. Potete
continuare.” Disse Will,
cercando di coprire il tremore della sua voce. Chirone gli
lanciò un ultima
occhiata stranita prima di continuare con il suo rapporto. Nel
frattempo, Nico
stava pulendo la sua mano sui boxer di Will per poi riabbottonargli i
pantaloni.
Prima
che Nico sparisse, Will gli lanciò un’occhiata che
significava chiaramente che
il figlio di Ade l’avrebbe pagata.
Angolo
della Traduttrice
Lo
so, sono in ritardo. Di una settimana intera, per giunta.
Ma
tra scuola e cose varie sono veramente impegnata e ho trovato
tempo solo oggi di tradurla.
Come
al solito, spero che abbiate gradito il capitolo.
Kiss
kiss, bang bang,
Cav.
|
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Capitolo 12 *** OTP UST ***
OTP
UST
I.
“Okay,
quindi Nico ha Duello con la spada fino alle due, e Will viene
direttamente da basket. Il tuo lavoro, Austin, è fare in
modo che Will sudi
abbastanza e si tolga la maglietta. Pensi di riuscire a
farlo?” Piper guarda il
figlio di Apollo, dura.
Austin
annuisce, “Qualunque cosa pur di far andare a letto con
qualcuno il mio fratellone.”
“Bene”
dice Piper “perché Annabeth e io siamo un
po’ a corto di
piani.”
E
la partita di basket fu ottima: Will e Austin hanno preso a
calci in culo i figli di Ares.
Will
è completamente sudato e a torso nudo. Piper mostra
discretamente
ad Austin i pollici in su mentre questi conduce Will al punto in cui il
maggiore dovrebbe incontrarsi con Nico di Angelo.
Ma
Rachel Elizabeth Dare ha altri piani e si porta via Nico per
qualche cosa da Oracolo prima che lui possa dare un’occhiata
come si deve al
petto sudato di Will.
Forse
semplicemente non era quello il giorno in cui doveva
accadere.
II.
Finalmente,
è
Annabeth che scatta. Piper non biasima la sua complice: l’OTP
UST1
può portare chiunque al punto di rottura.
Annabeth
decide di
circuire Will, perché la sua volontà sembra
più facile da manipolare rispetto a
quella di Nico.
Si
lascia cadere
sulla panca vicino a lui durante la cena nonostante non dovrebbe e gli
chiede,
con uno sguardo infuriato sul viso: “Se ti piace Nico,
perché non gli chiedi semplicemente
di uscire?”
Will
farfuglia e
diventa dello stesso colore delle vacche sacre di suo padre.
Velocemente mette
su un pretesto zoppicante e si alza per andare a prendere un altro
piatto di
cibo, lasciando Annabeth a fissare arrabbiata il punto che prima il
biondo
occupava.
Per
un figlio di
Apollo, non è poi così poetico con le repliche.
E
Annabeth può essere
molto intelligente, pensa Piper dalla sua postazione al tavolo di
Afrodite, ma
non ha molto tatto.
III.
Piper
ingoia il suo
orgoglio e chiede aiuto a Jason. Jason e Nico sono grandi amici.
Possono
parlare di ragazzi insieme, giusto?
E
poi Jason è stata
tipo la prima persona a sapere degli orientamenti di Nico, quindi deve
essere un
confidente del figlio di Ade. Almeno, Piper lo spera.
Venti
minuti dopo che
ha mandato il suo fidanzato a parlare con Nico, il suddetto ritorna
indietro
correndo, con la t-shirt strappata in più punti e senza una
scarpa.
Mentre
lo porta tra
le sue braccia per confortarlo, lui la guarda dritta negli occhi e
dice: “Mai
più.”
E
sono di nuovo al
punto di partenza.
+I
Gli
Stoll entrano
trionfalmente in mensa il giorno prima il Quattro Luglio ed esclamano:
“Potremmo
avere l’attenzione di tutti?”
L’intera
stanza si
acquieta immediatamente e guarda i fratelli.
“Ci
piacerebbe
informarvi…” inizia Travis.
“…Che
Nico e Will…”
aggiunge Connor.
“…Sono
finalmente una
cosa sola!” Gridano insieme. “LUNGA VITA ALLA
SOLANGELO!”
Come
la sala erutta
in grida e fischi, Piper e Annabeth tirano gli Stoll di lato.
“Come
avete fatto?”
chiede Annabeth, allo stesso tempo un po’ stupita e un
po’ insultata. Piper è
anche un po’ seccata, sotto tutta l’euforia.
L’amore è la sua area, dannazione!
“Facile”
dice Travis.
In mano tiene una chiave.
“Li
abbiamo rinchiusi
in un armadio con un paio di paio di preservativi e una bottiglia di
lubrificante.” Finisce
Connor.
“E
sono sembrati
parecchio soddisfatti della situazione.” Dicono
all’unisono.
Piper
si colpisce la
fronte con il palmo della mano e chiede loro se almeno si sono
ricordati di
mettere qualche telecamera.
L’hanno
fatto, grazie
ad Afrodite.
1
OTP UST: Unresolved
Sexual Tension, ovvero Tensione Sessuale Irrisolta.
|
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Capitolo 13 *** Get me through the night ***
Get
me through the
night
“Ti
va di parlarne?” La voce di
Will è impastata dal sonno (che rende il suo accento
più evidente del solito)
mentre appare dalla loro camera con solo i pantaloni del pigiama. Nico
cerca di
avvolgere sé stesso nel conforto che quelle parole gli
danno, allo stesso modo
in cui riscalda le mani grazie alla tazza di tè di fronte a
lui.
“Non
proprio” sospira Nico.
Lancia a Will un’occhiata rassegnata e il maggiore si
avvicina al punto in cui
è seduto sul divano. Afferra la coperta posta sulla sedia di
fronte a lui e
sedendosi accanto al fidanzato, l’appoggia su loro due.
“È
il Tartaro?”
“Non
lo è sempre?” dice Nico. Posa
la sua tazza sul tavolino davanti a lui e appoggia la testa sulla
spalla di
Will. Il suo ragazzo lo porta rapidamente tra le sue braccia. Il
battito del
cuore di Will è rilassante e gli dà qualcosa su
cui concentrarsi. Le mani da
Guaritore di Will portano via l’ansia nascosta nei suoi
muscoli e per Nico è
come se finalmente potesse rilassarsi un po’.
“Mi
dispiace, baby.” Sussurra
Will. Lascia alcuni baci sui capelli di Nico e lui sospira contro il
suo collo.
“Non
è colpa tua, tesoro.”
“Lo
so,” dice Will “ma mi
piacerebbe poterti aiutare.”
“Questo
è più che abbastanza.” Borbotta
Nico. Trova una delle mani di Will sotto la coperta e la tiene stretta.
In quel
modo, è finalmente in grado di sonnecchiare comodamente fino
al mattino.
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Capitolo 14 *** Darling dear ***
DARLING
DEAR
“Parlo
come Forrest Gump.”
È
così che Will risponde ogni
volta che Nico accenna al fatto che gli piace il suo accento
meridionale.
“È
un problema?” dice un giorno
Nico mentre sono insieme a letto, dopo aver sentito Will lagnarsi del
modo in
cui parla. Si stanno coccolando, tranquilli, e la voce di Will tende
sempre ad
assumere un accento più pronunciato, a mettere
più ‘g’ del dovuto, quando è
stanco e la sua voce è un po’ rauca.
“Non
lo so” borbotta Will,
appoggiandosi su un gomito per guardare il fidanzato, “mi fa
sembrare una
specie di idiota.”
“Perché
tutti credono che tu sia
uno zotico campagnolo?”
“Le
armi non mi piacciono
neanche!” esclama Will d’accordo, ricadendo sul
materasso. Nico si rotola fino
a finire sopra a Will, posandosi sulle gambe del biondo e le sue dita
corrono
sul collo di Will, così da poter sentire le sue corde vocali
vibrare.
Non
è che Will non riesca a fare
un piatto accento americano. Se ci prova riesce a parlare come se non
fosse mai
uscito dalla California in vita sua. Ed è bello e tutto,
Nico conosce e
apprezza il talento di Will, ma il figlio di Ade ha un debole per il
suo
normale accento del Sud.
“A
te piace il mio accento.” Considera
Nico, che parla ancora con una spiccata cadenza italiana; le sue
“a” messe dove
non dovrebbero lo dimostrano.
“Beh,
sì.” Dice Will, spostando
una ciocca dei capelli di Nico dal viso del ragazzo. “Ma il
tuo accento ti fa
sembrare colto.”
Nico
appoggia la testa nell’incavo
tra il collo e la spalla del fidanzato.
“Maledizione,
Will. Lo sai che ho
un debole per i tuoi tesoro, bambolina e dolcezza.
E mi piace come il tuo accento si faccia così marcato
quando sei stanco o senza fiato o parli molto velocemente, okay?
Quindi… Quindi
stai zitto e continua a parlare nel modo in cui parli sempre.”
“Questo
è un ossimoro.”
“Sei
un idiota.”
“Oh,
tesoro, questo non è giusto!”
1
“Dannazione
Will, scopami di
nuovo e basta.”
1
L’originale
scambio di battute sarebbe:
“That’s
an oxymoron.”
“You’re
a
moron.”
Da
qui la battuta.
|
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Capitolo 15 *** Early Bird ***
Early
Bird
Il
sole che entrava dalla
finestra della loro camera da letto era sufficiente a far alzare Will.
Era da
sempre un gran mattiniero dal sonno leggero. L’essere in
piedi col sole era una
caratteristica comune dei figli di Apollo e a Will non dava fastidio
vedere il
sorgere del sole ogni mattina. Era abituato a farlo anche quando viveva
al
ranch con sua madre.
Nico,
invece, non era una persona
mattutina. Nella maggior parte dei casi non si alzava prima di
mezzogiorno, per
poi chiedere caffè fino a che non era completamente sveglio.
Will
fece davvero del suo meglio
per non svegliare Nico… Ma a volte riusciva meglio di altre.
“Che
ore sono?” biascicò Nico
assonnato, i capelli neri che cadevano disordinati sul viso. Will si
congelò
per un attimo mentre cercava di uscire dal piumone. Nico non aveva
ricevuto
abbastanza spintoni per svegliarsi, ma a volte sorprendeva Will.
“Le
sei e un quarto, tipo.” Disse
Will, tornando a sedersi sul letto e spostando i capelli dagli occhi di
Nico.
Sotto le sue cure, Nico batté assonnato le palpebre verso il
suo ragazzo, le
ciglia nere in contrasto contro la carnagione pallida alla luce del
sole
nascente.
“Ugh,
torna a letto.” Disse Nico.
“Mi hai svegliato quindi mi devi delle coccole.”
“Non
sapevo fosse nel contratto
di fidanzamento.” Disse Will, scivolando di nuovo sotto le
coperte, accettando
il suo destino di essere l’ostaggio di un sonnacchioso
italiano per un paio di
ore in più. Nico rotolò vicino a lui, appoggiando
la testa sul petto di Will.
“Perché
non hai letto le clausole
scritte in piccolo.” Mormorò Nico, gettando un
braccio sul fianco di Will
quando il biondo si girò verso di lui. Will poteva sentire
la calda della luce
del sole sulla schiena e il calore di Nico nelle sue braccia premere
piacevolmente in tutti i punti giusti e improvvisamente un paio di ore
in più
di sonno non suonavano così male.
“Sei
una cattiva influenza su di
me, Di Angelo.”
“Taci.
Ti piace”
|
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Capitolo 16 *** Well look-y here ***
Well
look-y here
“Will…”
ansimò Nico prima di
collassare sul biondo incriminato. “È
stato...”
“Wow.”
Finì il biondo per lui.
Nico si rannicchiò contro il suo fianco e inspirò
profondamente, ancora senza
fiato per le loro precedenti attività, e presto si
appisolò.
“Nico,
non che lo voglia, ma
dovresti andare.” Disse Will, dolcemente. Il campo non sapeva
della loro
relazione, soprattutto perché non volevano essere la
principale fonte di
pettegolezzi dell’estate.
“Ancora
cinque minuti” mormorò
Nico contro il fianco di Will. Il ragazzo diede a Nico uno sguardo
severo, ma
sapeva che il moro aveva vinto. Prima che se ne fossero resi conto
erano
entrambi addormentati.
“Ma
guarda cos’abbiamo qui…” fu quelle
parole che svegliarono Will. Uno dei suoi fratelli sorrise verso di lui
in modo
subdolo. All’inizio era confuso, fino a che Nico non si mosse
nel sonno.
“Dannazione”
mormorò Will, mentre
cercava di prendere la coperta con cui coprire meglio lui e il suo
ragazzo.
Sfortunatamente, quello fu il momento in cui Nico decise di svegliarsi,
il
quale fu un evento sconvolgente. Nico era un sacco di cose, ma non una
persona
mattiniera.
“Cazzo”
fu la prima cosa che si
lasciò uscire Nico dalla bocca quando aprì gli
occhi.
Il
più irritante e rumoroso
fratello di Will lo stava fissando, in punto di dissolversi in una
risata.
“Troppo
per altri cinque minuti”
mormorò, tirandosi sui boxer e raggiungendo Will vicino al
letto.
“Okay,
c’è una spiegazione a
tutto questo…” iniziò Will, ma suo
fratello sbuffò appena, prima di ridere.
“Perché
stai ridendo?” lo fulminò
Nico, e azzittì il ragazzo.
“È
solo che- Sappiamo tutti che
state insieme.” Disse il ragazzo piano, per poi scoppiare
nuovamente a ridere.
Il
resto dei figli di Apollo, che
Nico aveva ignorato fino a quel momento, annuì d'accordo.
“Siamo
felici per voi” li
rassicurò una ragazza.
“Solo,
magari… Più vestiti.” Disse
qualcuno.
“Niente
vestiti mi sta bene”
disse un altro fratello che a Nico pareva chiamarsi Ben, mentre i suoi
occhi scannerizzavano
la nuda figura del moro.
Will
scattò su di lui come uno
scudo e ringhiò al fratello.
Il
resto dei figli di Apollo rise,
semplicemente.
Angolo
della Traduttrice
Questo
è un capitolo decisamente natalizio, non trovate?
Cav.
|
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Capitolo 17 *** Baby, you're an animal ***
Baby,
you’re an
animal
“È
un idea stupida,
gli animali mi odiano” disse Nico, di nuovo.
“Nico,
ti amo e tante
belle cose, ma se lo dici un’altra volta giuro che ti do uno
schiaffo” lo
minacciò Will, mentre entravano nel rifugio per animali. Era
determinato a
trovar loro un animaletto domestico, ma Nico la pensava diversamente.
Gli
animali, nelle
gabbiette, sibilavano e si allontanavano il più lontano
possibile da Nico. A
quanto pareva la sua aurea di morte era extra-fetida, quel giorno.
“Lo
vedi?” disse
Nico, indicando gli animali, che erano chiaramente terrorizzati.
“Nah,
è solo perché
hai bisogno di una doccia, tesoro” scherzò Will,
mentre continuavano a camminare
lungo il corridoio.
“Hey!”
Disse Nico,
prima di dare al fidanzato un meritato schiaffo sulla capoccia. Will si
massaggiò il capo, ma Nico sapeva di non averlo colpito
così forte da fargli
realmente male.
“Cosa
ne pensi di
quello?” chiese Will. Il gatto incriminato era di un nero
scuro e sembrava
scrutarli con interesse. Dava l’impressione di star fissando
Nico, come se
fosse una provocazione –lo stava sfidando a prenderlo.
“Non
lo so…” borbottò
Nico, diffidente del gatto.
“Oh,
andiamo,” rise
Will, “è scuro e sinuoso come la tua
anima.”
“Attento,
Solace.”
Nico gli lanciò un’occhiataccia. Will lo
ignorò e aprì la gabbietta.
“FERMI”
urlò allarmata
un’addetta prima che lui potesse disfare il gancio di
chiusura, “quel gatto non
si lascia toccare da nessuno” li avvertì rapida,
ma era troppo tardi. Il peloso
gatto infernale si lanciò fuori dalla gabbia e si
attaccò a Nico.
“Toglietemelo
di
dosso.” Pigolò Nico. Il gatto fece delle fusa di
apprezzamento sulle sue
braccia.
“E
dici che gli
animali ti odiano…”
|
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Capitolo 18 *** Mother knows best ***
Mother
knows best
Ora
che Nico si trovava nella
terra natia di Will, indossando una camicia a quadri, stivali da cowboy
e una
fibbia in una cintura parecchio malconcia, non era sorpreso di scoprire
che il
suo fidanzato possedeva un camion.
Il
quale li stava conducendo
all’edificio principale del ranch, un braccio pigramente
appoggiato sul
finestrino.
“Quindi”
disse Will, abbassando i
Rascal Flatts1 provenienti dalla radio,
“la prima cosa da sapere è
che questo non è semplicemente un ranch, ma una vera e
propria trappola per
turisti. Certo, abbiamo cavalli e mucche e un paio di maiali, ma
è grazie al
nostro Bed & Breakfast che facciamo soldi. La gente viene qui
per dire di
essere stata in un ranch, senza aver bisogno di sporcarsi le
mani.”
“Il
paese è davvero carino” offrì
Nico.
“È
una cosetta” disse Will, suonando
un po’ sdolcinato.
Gli
affari della giornata erano
in piena attività quando arrivarono all’edificio,
un grosso palazzo scuro con
quel vecchio fascino del Sud che Will si era portato con lui. C'erano
un sacco
di sedie a dondolo sotto il portico, alcune piene di avventori che
giocavano a
dama. Si poteva capire subito che erano turisti, perché non
erano abbronzati
quanto Will e non erano a proprio agio nell’indossare quel
tipo di camicie quanto
lo era il biondo.
Will
fece il galantuomo e aprì la
porta per Nico, che riuscì a non arrossire. Dentro
c’era il solito trambusto
dell’ora di pranzo perché a quanto pareva il Sole
Nascente era anche un
ristorante.
“Mà!”
urlò Will in direzione del
bancone, dove una bella donna bionda stava aiutando una coppia di
anziani a
fare un cambio di valuta. Stava indossando una camicia a scacchi blu,
una
canotta e un logoro paio di jeans. Se non avesse avuto tutto quel duro
lavoro
che dava mostra di sé sul suo viso e sulle sue mani, sarebbe
benissimo potuta
essere una modella da sfilata. Decisamente il tipo di donna che avrebbe
attratto un dio come Apollo.
Quando
notò il figlio, il suo
sorriso si illuminò come faceva quello di Will quando era
felice. Dopo che la
coppia si allontanò, uscì dal bancone e travolse
Will in un abbraccio.
La
Signora Solace non era la più
alta delle donne, ma si poteva vedere la sua forza nelle sue braccia e
nella
sua statura.
“Oddio
tesoro, sei tornato.”
Si
staccò dall’abbraccio e prese
il volto del figlio tra le mani per poi girarsi a guardare Nico.
“E
questo dev’essere il damerino
che ti sei trovato.”
“Mà!
Sii carina con Nico!”
“Sicuro,
mi sto solo accertando
che sia buono abbastanza per mio figlio.”
Nico
fece per stringerle la mano
per presentarsi, ma la Signora Solace disse:
“Gesù, ragazzo, vieni qua.” E
improvvisamente
Nico si ritrovò catapultato nello stesso stritolante
abbraccio che aveva
ricevuto Will pochi secondi prima.
1Rascal
Flatts: Gruppo country statunitense.
Angolo
della
Traduttrice
*fa
un sorrisone alla maniera del Nono Dottore*
Buongiorno, ragazzi!
Lo
so, è da un po’ che non aggiorno
–“Quasi un
mese!” “Zitta, stupida
Coscienza!”— ma so che sarete in grado di
perdonarmi
perché siete
belle persone e mi volete
bene e— *schiva cassapanca* E io ehm— Non lo
farò più, lo giuro!
Giurin
giurello ♥
|
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Capitolo 19 *** Reference to that 3OH!3 song (part 2) ***
Reference
to that 3OH!3 song (part 2)
Fu
un grande passo per Nico,
quello che fece quando trovò il coraggio di far scivolare la
mano in quella del
suo ragazzo. Nico sapeva che lo sapeva anche Will, e Nico sapeva anche
che era
fortunato ad avere un fidanzato così comprensivo.
Nico
si sentiva ancora più fuori
posto e incapace del solito quando si parlava di dimostrazioni di
affetto in
pubblico.
Ed
una notte aveva detto con
calma a Will che non era mai stato baciato (era difficile quando tutti
scappavano alla sola menzione del tuo nome). Non si aspettava certo la
soluzione che Will trovò al ‘problema’.
“Ehi
ciao, raggio di sole.” Disse
Will, sedendosi vicino a Nico nella cabina di Ade poco dopo La
Confessione.
Nico poteva dire che il figlio di Apollo aveva qualcosa in mente, ma
non sapeva
cosa.
“Non
chiamarmi così.” Grugnì
Nico, ma fu più una reazione automatica.
Will
non diede peso alla risposta
e appoggiò una mano dietro alla testa di Nico sul divano.
Qualche orribile soap
opera di cui Nico era diventato dipendente era in onda e nonostante lui
stesse
guardando la sua serie, Nico sapeva che Will lo stava osservando con
grande
interesse.
“Sputa
il rospo.” Disse Nico,
distogliendo l’attenzione dalla sua soap.
“Posso
baciarti… ora?” chiese
Wll, guardandolo intensamente con i suoi begli occhi azzurri.
“P-Penso
di sì?” squittì Nico e
fu colto di sorpresa quando il caldo palmo di Will si mise ad
accarezzargli delicatamente
la guancia.
Le
labbra di Will era morbide
come petali di rosa e caldi quanto il resto del suo corpo. Nico sapeva
che le
sue competenze nel baciare erano probabilmente molto carenti, ma Will
era un
buon leader e un bravo insegnante. Nico legò le braccia al
collo di Will e si
appoggiò al maggiore.
Quando
finalmente si staccarono
l’uno dall’altro, con i visi arrossati e i sorrisi
luminosi, Will sorrise e disse:
“Ho incontrato le aspettattive?”
Nico
annuì, ancora incapace di
incrociare gli occhi di Will. “S-Sì.
Possiamo… possiamo farlo di nuovo?”
“Non
posso dirti di no,
dolcezza.”
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Capitolo 20 *** Allergies ***
Allergies
E
continuava a trovare dell’erba
sugli scalini davanti alla sua cabina. Era qualcuno che stava cercando
di
tirargli un brutto scherzo? Probabilmente.
Ma
dell’erba sembrava una cosa
strana da lasciare a qualcuno. Forse pensavano che avesse delle
allergie o
qualcosa del genere? Non ne aveva, quindi la cosa era un po’
stupida.
Era
abbastanza sicuro che fosse
Will quello che lasciava l’erba tagliata, perché
ogni volta che uscivano, Nico
trovava sempre pezzi di erba nei suoi capelli e tasche.
La
situazione stava arrivando ad
un punto tale che Nico era a tanto così
dall’affrontare il figlio di Apollo per
capire se avesse un qualche fetish per gli erbaggi e che cosa aveva a
che fare
con lui.
E
per qualche stupida ragione che
Nico non riusciva a capire, i figli di Demetra sembravano trovare la
cosa molto
divertente. Risero parecchio forte specialmente quando Nico si
sbarazzò dell’enorme
pila d’erba davanti alla sua cabina.
Alla
fine, fu Annabeth ad avere
pietà di lui, proprio quando Nico si era ormai arreso
all’idea di dover gestire
quell’erba per tutta la vita. Lo spinse da una parte un
giorno dopo la cena, e
dopo avergli tolto via alcuni pezzi d’erba che Will aveva
lanciato in direzione
della sua spalla gli disse, con gentilezza estrema.
“Quindi… Nico. Lo sapevi
che l’erba a volte è vista come simbolo
dell’amore omosessuale?”
Questo
bastò perché tutti i pezzi
del puzzle nella mente di Nico si incastrassero nel posto giusto.
Il
mattino dopo Will si svegliò
trovando una piccolo mucchio di erba dall’aspetto leggermente
morto ai piedi
della sua branda e un biglietto che diceva:
Sei
così
stupido. Un semplice “Vuoi andare al cinema con
me?” sarebbe andato bene.
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Capitolo 21 *** Sunshine ***
Sunshine
Will
era preoccupato per Nico.
Beh, Will era sempre preoccupato per Nico; preoccupato che stesse
mangiando
abbastanza, che stesse dormendo abbastanza, che nella sua alimentazione
ci
fossero abbastanza proteine, quel tipo di cose, ma adesso era davvero
terrorizzato.
Ultimamente
Nico era sempre più
spesso rinchiuso nella sua cabina, arrancando nell’uscirne ed
andare a cena,
durante la quale non parlava con nessuno e a malapena mangiava, per poi
scomparire di nuovo. Sembrava stanco, come ai vecchi tempi, prima che
Will
prendesse in mano la situazione e gli avesse insegnato a prendersi
più cura di
sé.
E
quindi questa terrorizzata e
repressa preoccupazione portarono Will lì, in piedi di fuori
alla cabina di Ade
subito dopo cena, alla quale Nico non si era neanche presentato.
Esitante, Will
bussò alla porta laccata. Udì un debole
“Un secondo”, che diede subito a Will
una qualche tipo di speranza.
Nico
aprì la porta, con indosso
una sottile t-shirt nera e dei pantaloni del pigiama con dei piccoli
teschi
sopra di essi (ma dove ha trovato ‘sta roba questo ragazzo,
santa Era) e
sembrando, beh, morto.
I
suoi occhi erano incavati e i
suoi capelli erano flosci. Sembrava malato. Will si costrinse a
resistere
all’istinto di stringere tra le sue braccia il figlio di Ade.
Invece, disse:
“Posso entrare?”
Nico
batté le palpebre e mormorò
un piccolo “Sì, certo”, prima di
spostarsi per far entrare Will. La cabina di
Ade non era cambiata molto dall’ultima volta in cui Will ci
aveva messo piede.
La maggior parte delle decorazioni era nera o di un grigio molto, molto
scuro.
Lasciò le scarpe sulla porta e seguì Nico nella
più grande zona giorno della
casa. Come poté vedere, Nico si era costruito un nido di
coperte sul divano,
nido che aveva finito col smontare quanto bastava affinché
Will potesse
sedersi.
Lasciò
che Nico si accomodasse
nella parte rimanente del suo nido prima di chiedere “Stai
bene?”
Nico
stava guardando le sue mani,
prima di scuotere la teste e dire, nella stessa voce flebile di prima,
“Non so
cosa non vada. Mi sento come se stessi crollando.”
Will
si sporse verso di lui, allungando una mano verso di lui, che Nico
strinse, per
la felicità di Will.
“Lascia che io ti aiuti, d'accordo? Sono un Guaritore, posso
dare una mano.”
“Lo so” disse Nico. Alzò il capo per
guardarlo, gli occhi pieni di lacrime e
Will capì che Nico stava davvero pensando di stare
impazzendo. Sembrava
terrorizzato quanto lo era Will per lui.
“Come ti senti? Quali sono i tuoi sintomi?”
“Non riesco a mangiare, non riesco a dormire. Mi sento debole
e malato e mi fa
male la testa. È difficile uscire dal letto e fare qualsiasi
cosa e-e-e...”
Nico era andato in iperventilazione, facendo agire Will, che si
portò il
ragazzo vicino al suo petto, massaggiandogli la schiena e
sussurrandogli cose
rassicuranti.
“Shh, va tutto bene Nico, sono accanto a te. Respiri
profondi, respiri profondi.
Shh, sono proprio qui e non me ne andrò.” Lo
tranquillizzò Will e Nico iniziò
nuovamente ad avere un controllo migliore del suo respiro.
“S-Scusami. S-Sto bene ora, grazie.” Disse Nico,
anche se non si era spostato
dalla sua posizione nelle braccia di Will. Se non altro, ora lo stava
usando
come un sostituto del nido-coperta.
"Nico?"
"Sì?"
“Penso che tu sia depresso.”
Questo
prese l'attenzione di Nico. “Non sono pazzo!”
disse, flettendosi in fretta.
“Almeno... Non credo.”
“Essere depresso non significa che sei pazzo, raggio di sole.
Un sacco di
persone lo sono e va bene chiedere aiuto. Puoi anche prendere delle
medicine
per risolvere la cosa; non c'è niente di sbagliato
nell'avere bisogno di una
mano.”
“Questo lo so” borbottò Nico.
“Però non voglio qualche pillola della
felicità.”
“Certo che no” disse Will. “Ma voglio
fare in modo che tu stia bene.”
“Sì… sì, d'accordo. Mi
piacerebbe— Mi piacerebbe che tu restassi qui. Sarebbe
bello... Anche se sarebbe ancora più bello se potessi
dormire un po', cazzo.”
sospirò Nico.
Rifecero quindi il nido-coperta, ora grande abbastanza per entrambi.
Nico si
sentiva stranamente fresco nelle braccia di Will, ma era confortante
avere la
testa del ragazzo appoggiata sul suo petto. Nico sembrava anche
contento che le
mani del suo ragazzo facessero piccoli cerchi sulla sua schiena, sotto
la sua
t-shirt.
Dopo circa venti minuti che erano così amorevolmente
abbracciati, con la TV che
mostrava un canale di televendite perché era un buon rumore
di sottofondo, a
Will venne in mente un pensiero.
“Potrei
cantare per te, se vuoi. Potrebbe rilassarti un po'...”
Nico
annuì, accettando l'offerta. Will si schiarì la
gola e aiutò Nico a sistemarsi
un po' prima di iniziare.
"You
are my sunshine,
My
only sunshine,
You
make me happy when skies are
gray,
You'll
never know dear,
How
much I love you,
Please
don't take my sunshine
away." 1
Will
non era del tutto sicuro di che cosa lo avesse posseduto
per fargli scegliere quella canzone, ma era pur sempre una canzone che
non
mancava mai di farlo calmare, quando da piccolo sua madre gliela
cantava per
farlo calmare.
Sembrava star funzionando anche con Nico, e ciò era un buon
segno. Il suo
respiro suonava già più stabile e un sacco di
tensione se n'era andata dai suoi
muscoli. Nonostante questo, Will sentì il bisogno di finire
il verso.
"The other night, dear, as I lay
sleeping,
I
dreamt I held you in my arms,
When
I awoke, dear, I was
mistaken,
So
I hung my head and
cried."
Nico
sembrava completamente
addormentato a quel punto, e Will ne sorrise un po'.
“Starai bene, raggio di sole. Farò in modo che sia
così. Non andrai da nessuna
parte. Ordini del dottore.”
Baciò la fronte di Nico e lasciò il ragazzo
dormire.
1
La canzone in questione è “You are my
sunshine”, di Johnny Cash, che potete
sentire qui.
Ecco
la traduzione dei versi cantata da Will.
“Tu
sei il mio raggio di sole,
Il
mio unico raggio di sole,
Mi
rendi felice quando il cielo è grigio,
Non
saprai mai cara,
Quanto
io ti amo,
Vi
prego, non portatemi via il mio raggio di sole.
L’altra
notte, cara, mentre giacevo addormentato,
Ho
sognato di starti tenendo tra le mie braccia,
Ma
quando mi sono svegliata, cara, mi stavo sbagliando,
Quindi
mi sono coperto il viso con le mani e ho pianto.”
Angolo
della Traduttrice
*non
prova neanche a trovare una scusa e scappa
direttamente*
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Capitolo 22 *** Sick Days ***
Sick
Days
“Non
sono malato.”
Disse Nico, in tono molto malato.
“Quindi
parli sempre
come se ti fossi ficcato nel naso un’intera scatola di
batuffoli di cotone?”
chiese Will, che stava già andando a riempire il bollitore
per fare un po’ di
tè al suo fidanzato malato.
“Sta
zitto.” Disse
Nico, anche se sembrava più simile a
“‘ta ziddo”, il che fece sorridere un
po’
Will.
“Precisamente.
Torna
a letto e ti porterò un po’ di
tè.”
“Ugh,
ma la testa mi
fa male quando mi stendo.”
“Sostieniti
con le
braccia, allora. A letto, adesso. Dico sul serio. Ordini del
dottore.”
“E
se non vado a
letto?” disse Nico, in tono seccato. Will si girò
verso di lui, che aveva una
coperta avvolta attorno alle spalle e tremava un poco. Sembrava
decisamente
molto malato.
“Ti
prenderò la
temperatura nell’altro
modo. Sono
serio Nico, vai a sdraiarti prima di svenire o qualcosa del
genere,”
“O
qualcosa del
genere.” Mormorò Nico, ma si girò e
uscì per tornare presumibilmente a letto.
Will sorrise, trionfante, e tornò a preparare la colazione
per il suo
fidanzato.
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Capitolo 23 *** Feels like the first time ***
Note
prima di iniziare il capitolo:
Sono
tipo, quanto, tre mesi che non aggiorno?
Sì.
Sono
pigra? Assolutamente sì.
Mi
perdonerete? MA CERTO.
Bene,
andiamo avanti.
—Cav
Feels
like the first time
Se
l’avessero fatto
prima, Will si sarebbe sentito una specie di pervertito. Due anni non
sembravano poi tanto nella vita vera, specialmente perché
Nico aveva ricordi
degli anni ‘40 ma
sì, Will era due
anni maggiore di Nico e quando si erano messi insieme il figlio di Ade
ne aveva
solo quattordici.
Ma
quello era due
anni fa, e in questi due anni Will non avrebbe potuto essere
più felice. Certo,
avevano avuto i loro brutti periodi, ma ogni coppia ne aveva, e Nico,
una volta
uscito dal proprio bozzolo, si era rivelato una persona davvero
calorosa e
piena d’amore da donare.
Era
tempo però, pensò
Will, di fare quel passo nella loro relazione. Nico sembrò
pensarla allo stesso
modo, perché iniziarono a fare progressi. Seghe, pompini.
Contatto fisico in
generale. Nico ne sembrava sempre affamato.
Quindi,
quando Will
mise il lubrificante facilmente a portata di mano sul comodino vicino
al letto
e si tolse la maglia per cominciare, non fu minimamente sorpreso che
Nico si
sistemasse sul suo bacino e facesse un leggero sospiro di
felicità, stirando le
braccia per toccarlo. Nico pareva amare la sua vista, mentre portava le
sue
fresche mani dietro alle spalle del figlio di Apollo, le muoveva fin
sotto i
muscoli dei pettorali e le faceva giocherellare con i suoi capezzoli,
facendolo
fremere.
Quando
le mani di
Nico finalmente si girarono intorno ai suoi addominali e si fermarono
sulla
fibbia della cintura di Will, alzo lo sguardo verso il biondo e disse:
“E’ da
un po’ che aspetto di farlo.”
“Allora
vieni quaggiù
e dimostramelo.” Disse Will, tenendosi su con un braccio e
portando l’altro ai
capelli di Nico. La pubertà era stata buona con lui,
aiutandolo a ingrassare
quel tanto che bastava a non farlo sembrare scheletrico, e in quei due
anni era
tornato un po’ del colore olivastro della sua carnagione.
Probabilmente aveva
aiutato anche il fatto che non veniva attaccato da lupi mannari e
mascalzoni
Romani random ogni due-tre giorni, ma così Will stava
divagando.
A
farla breve, Nico
era cresciuto nella sua quieta bellezza.
Will
premette le
labbra contro quelle del più giovane, e Nico le
aprì immediatamente, per
lasciare la lingua di Will infiltrarsi nella sua bocca. Era dolce come
il
gelato che aveva avuto come dessert quella notte.
Nico
cadde in avanti,
fino a che non fu petto contro petto con Will, ed interruppe
momentaneamente il
bacio.
“Ehi,
ciao.”
Ridacchio Will.
“Ciao.”
Disse Nico.
“Sei
ancora vestito.”
“Anche
tu.” Osservò
Nico.
“Whooops.
Dovremmo sistemare
la cosa, non trovi?”
Una
volta che Will ebbe fatto scivolare via la t-shirt dalla sua
testa e ebbe afferrato il ragazzo per le anche per portarselo
più vicino, i
pantaloni furono veloci da togliere per entrambi. Recentemente,
l’attività
preferita di Will era tracciare con la punta delle dita le cicatrici di
Nico,
lasciandolo tremante e bisognoso quando gli sfregi erano sui posti
più
sensibili.
Ma
ora non si trattava di questo. C’erano cose più
grandi in
programma. Parlando di questo…
“Qualcuno
qui è eccitato.” Lo prese in giro Will, facendo
arrossire Nico ancora di più.
“Sta’
zitto, come se tu non lo fossi.”
“Mai
detto di non esserlo.” Disse Will. Aiutò Nico a
uscire dai
suoi boxer e scambiò le loro posizioni cosicché
fosse Nico quello disteso contro
il letto. Nico emise un piccolo gemito quando Will iniziò a
lasciare una scia
di baci lungo la linea scura di peli sullo stomaco di Nico, per poi
leccare la
parte inferiore del suo membro.
L’interno
cosce di Nico ebbe un fremito e un debole “Per favore,
Will” uscì dalle labbra di Nico, da sopra il viso
del biondo.
“Solo
un secondo, raggio di sole.” Disse Will, mordendo la
sensibile pelle delle cosce del ragazzo, lasciandogli un segno rosso.
Si
allungò poi fino al comodino, prendendo il lubrificante e
appoggiandolo poi
vicino a Nico, sul letto.
“Pronto,
baby?” disse, strofinando il naso contro il collo di
Nico e sentendo il suo respiro affannarsi quando accarezzò
un paio di volte il
membro del fidanzato.
"Molto
pronto. Vedi di fare un buon lavoro, Solace.”
"Prepotente.”
Lo sgridò Will prima di togliersi i boxer e
portare una delle gambe di Nico sopra la sua spalla. Ficcò
un cuscino sotto le
anche di Nico e lo baciò ancora una volta prima di ritornare
al suo lavoro.
Aprì la bottiglietta di lubrificante e se ne
spalmò un po’ sulle dita, cercando
di riscaldarla. Nico tendeva a lamentarsi di cose del genere.
Il
primo dito scivolò dentro senza troppa resistenza. Si erano
preparati, dopotutto. Comunque, Will si meravigliò di quanto
stretto e caldo
fosse Nico, ma in fin dei conti lui era vergine e Will, beh…
no.
Il
secondo dito incontrò un più di resistenza e un
lamento da
Nico. Per acquietare il ragazzo e cercare di distrarlo, Will gli si
avvicinò
per baciarlo avidamente. Sembrò funzionare, e tutto il
dolore fu dimenticato
quando Will trovò la prostata di Nico. Nico gemette senza
pudore nella bocca di
Will e le sue anche sussultarono un poco. Will lo prese come un buon
segno e
aggiunse un terzo dito.
Un
altro paio di minuti di questa preparazione e Nico stava diventando
impaziente. “Will— Sono pronto, mettilo…
mettilo dentro e basta, p-per favore.”
Will
staccò la bocca dal fare un succhiotto sulla delicata
clavicola di Nico e disse: “Certamente, baby.”
Ritrasse
le dita e prese un preservativo, lo tolse dalla bustina
e se lo mise addosso. Si lubrificò e si posizionò
davanti al orifizio di Nico.
“Ti
amo” disse, senza respiro, guardando dall’alto il
suo
fidanzato, col viso arrossato e completamente sdraiato sul letto.
“Ti
amo anch’io” disse Nico, suonando compiaciuto.
“Ora
muoviti.”
Fu
un lavoro lento. Nico era stretto e morbido attorno a lui e
Will fece del suo meglio per andare lento e non fargli male. Nonostante
ciò, la
faccia di Nico era tirata per il malcontento.
Ora completamente seduto,
Will si fermò e masturbò Nico in un modo che
sapeva l’avrebbe rilassato. “Dimmi
tu quando.”
Nico
annuì, allungandosi per mettere il braccio dietro il collo
del suo fidanzato e portarselo più vicino, contorcendosi in
un modo che fece
pulsare il pene di Will.
“Muoviti.”
E
Will lo fece. Si mosse in lui prima con spinte corte, cercando angolare
il tiro in modo da sfiorare la prostata di Nico. Dei, era negli Elisi,
non
c’era altra spiegazione. Nico, da sotto di lui, era
assolutamente stupendo, i
suoi capelli neri che sembravano una scura aureola attorno alla sua
testa.
Will
intensificò le spinte e quando all’improvviso Nico
si inarcò, Will
sapeva di essere arrivato al limite. Riusciva a sentire la tensione
crescere
nel suo addome e anche Nico sembrava abbastanza vicino.
Si chinò e
succhiò proprio sopra a
dove sporgeva l’ossuta anca di Nico, un’area
particolarmente sensibile, e Nico
singhiozzò decisamente.
“Will”
gridò Nico, “Will per favore, per favore, I-Io
sono così vicino, ti
prego, perfavoreperfavoreperfavore.”
“Shh,
baby, vieni per me.” disse Will, accentuando ogni parola con
una
spinta contro la prostata di Nico. “Vieni per me.”
“Hnn,
Will!”
Will
scopò Nico durante l’orgasmo, venendo quando le
pareti di Nico si
serrarono contro di lui. Si fermo dal ripetere il nome del suo ragazzo
e
premette la sua faccia contro la sudata spalla di Nico per riposarsi.
Passarono
alcuni silenziosi minuti
postumi dell’orgasmo prima che Will si spostasse e lo tirasse
fuori. Tolse il
preservativo, tirandolo in quella che sicuramente era la direzione del
bidone e
prese alcuni fazzoletti dal comodino, per pulirsi.
Nico
si raggomitolò contro Will quando
lui lo ripulì, ed emise un tenue sospiro quando il ragazzo
ebbe finito.
“Ti
è piaciuto?” chiese Will.
“Oh,
sì. Ma ora ho sonno.”
“Riposa
pure.”
“Secondo
round, dopo?” chiese Nico,
stanco e rilassato contro il petto di Will.
“Se
vuoi.” Disse Will, e sorrise a sé
stesso quando Nico gli diede un bacio sulla mascella e
iniziò a russare contro
il suo collo.
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Capitolo 24 *** Untimely Interruptions ***
Untimely
Interruptions
“Davvero,
Will, qui?”
brontolò Nico nel venir spinto contro il fianco in ombra
della cabina di Ade.
Erano abbastanza fuori vista, ma ciò non significava che
trovasse piacevole
l’essere romanticamente strapazzato dal proprio fidanzato in
un luogo semi-pubblico.
“Andiamo,
dov’è
finito il tuo lato avventuroso?”
Will
gli diede un
bacetto scherzoso sulle labbra prima di slacciargli la cintura e
portargli i
pantaloni alle ginocchia.
Beh,
se Will voleva
essere così carino, chi era Nico per fermarlo?
Will,
evidentemente
ancora insistente nel volergli fare un pompino, si fece cadere sulle
ginocchia,
gli si avvicinò un poco e—
WHAM!
Will
fu sconvolto da
un’esplosione di glitter rosa e oro, che coprirono Nico e
Will e gettò il
biondo così lontano da farlo finire seduto, perplesso e
confuso dal suo improvviso
cambio di posizione.
Nico
si riallacciò in
fretta i pantaloni e scambiò un’occhiata con Will.
Gli Stoll.
Beh,
sembrava che il
divertimento avrebbe dovuto aspettare finché vendetta non
fosse stata fatta.
Era
quasi bello quanto un lavoretto orale.
Quasi.
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Capitolo 25 *** Capture the flag ***
Capture
the flag
Sarà
divertente.
Questa
era stata la promessa
fatta a Nico per convincerlo a partecipare a Caccia alla bandiera
quella notte.
Tutti i sette (eccetto Leo, che era dove solo gli Déi
sapevano con Calypso)
erano al campo, al momento, e tutti erano elettrizzati di giocare.
Quando
Nico arrivò al punto d’incontro
gli venne lanciato un elmetto con piume blu radianti dalla cima, mentre
cercava
di allacciare la sua armatura.
I
suoi occhi scannerizzarono la
folla alla ricerca di quello che da cinque mesi era il suo fidanzato,
Will
Solace.
Finalmente
lo individuò vicino ai
suoi fratelli, che gareggiavano per la squadra rossa.
“Nico,”
lo chiamò Jason, da un
qualche punto davanti a lui. Si fece strada attraverso la folla
seguendo il
suono della voce dell’amico. Proprio così. Amico.
Nico
di Angelo era cambiato
parecchio dalla battaglia finale.
Trovò
Jason con il braccio
gettato al collo di Percy. Annabeth era in piedi accanto a lui, in viso
un’espressione
talmente determinata che Nico fu sollevato che fossero nella stessa
squadra.
Nico
e Jason avanzavano
attraverso i boschi, alla ricerca della bandiera.
Nel
cuore del territorio nemico
si ritrovarono ‘nella merda fino al collo’, come
avrebbe detto Will. Era stato
chiaro fin dall’inizio che tra Frank e i figli di Apollo,
Jason avrebbe dovuto
viaggiare a piedi o rischiare di essere sparato via dal cielo.
“Ascolta,”
disse Nico. Jason si
fermò solo per un momento prima di balzare di fronte a lui e
agitare il braccio
per deviare una freccia.
“Bene,
bene, bene, che cos’abbiamo
qui?” L’affermazione fu accompagnata
dall’emergere di Will e Percy dagli
alberi. Percy puntò la sua spada verso Jason, che era stato
disarmato durante l’ora
precedente.
Nico
si trovò in una situazione
piuttosto differente. Will aveva il suo arco estratto e puntato contro
la sua
gamba. Anche se con la punta smussata, erano così vicini che
probabilmente una
freccia avrebbe comunque frantumato la rotula di Nico.
Nico
lanciò un’occhiata a Jason,
che annuì prima che il figlio di Ade si lanciasse su Will.
Lo
spinse contro un albero e gli aggredì
con ferocia la bocca; Will si dimenticò completamente che
avrebbe dovuto
attaccarlo. Era alla completa mercé delle labbra di Nico.
Percy
lasciò cadere l’arma,
restando a bocca aperta davanti ai due che pomiciavano davanti a lui.
Dato che
era stato via per tutto quel tempo, non aveva idea della loro relazione.
Da
qualche parte in lontananza
suonò il segnale che metteva fine alla gara.
Nico
si ritrasse e sorrise
compiaciuto a uno scioccato Will.
“Che-
che cosa è appena successo?”
chiese Percy. Jason, dietro di lui, si buttò a terra e
scoppiò a ridere.
“Avete
appena infranto la prima
regola del combattimento: mai farsi distrarre.”
“Ti
abbiamo fatto il culo a
strisce, Jackson,” disse Jason, con respiro affannoso.
“Avevi
ragione, Will. È stato
divertente,” sorrise Nico.
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Capitolo 26 *** Never let Percy do anything ***
Never
let Percy do anything
“E
questa è la ragione per cui
non dovresti mai stare a sentire Percy.” Borbottò
Will, mentre tamponava dell’alcol
sulle guance di Nico, facendolo sibilare per il dolore.
Nico
si dimenò inquieto, seduto
com’era sopra il bancone, con Will in piedi tra le sue gambe
che brontolava di
stupidi figli di Poseidone.
“Avrei
potuto dare una mano.”
Disse Will senza cattiveria. Una volta che l’emorragia si
fermò, Will lo baciò
sopra tutta l’area, lungo la mascella e gli zigomi di Nico,
facendone pizzicare
e rimarginare la pelle. Nico sospirò un poco e
seppellì la testa nel petto di
Will.
“Volevo
solamente fare qualcosa
da solo, per una volta,” disse Nico, “Ma poi Percy
si è offerto di aiutarmi ed
è finito con l’incasinare tutto e
perché non posso semplicemente farmi crescere
una barba e farla finita?”
Will
avvolse il ragazzo in un
abbraccio e gli baciò la fronte. “Vuol dire che
dovrò insegnartelo, allora. E
la prossima volta che Percy viene vicino alla tua faccia con oggetti
affilati
vieni a cercarmi e basta, okay?”
“Okay,”
annuì Nico. Ci fu una
pausa mentre Nico si strofinava la faccia con le mani. “Le
mie guance sono
davvero lisce, comunque.”
“E
sanguinanti.”
“Beh,
non puoi vincerle tutte,
no?”
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Capitolo 27 *** Green Eyes ***
Green
eyes
“Beh,
stai bene,
tesoro.” Disse Will, sorridendo, mentre il suo fidanzato
usciva dalla loro
camera, agghindato per la serata.
“Grazie,”
Nico
sorrise un poco, accettando la mano di Will e facendo una piroetta per
lui. I
suoi jeans abbracciavano graziosamente le sue gambe e la sua t-shirt
mostrava i
muscoli della schiena che anni a combattere con la spada gli
avevano dato. Un
luccichio dell’argento che adornava le sue orecchie si
mostrò alla luce della
cucina.
“Dov’è
che vai, quindi?”
Chiese Will, portandosi Nico vicino al petto.
“Jason
ed io andremo
a cenare da qualche parte e a ragguagliarsi su ciò che
succede. E’ da un po’
che non ci vediamo.” Disse Nico con calma, appoggiando la
testa nell’incavo del
collo di Will. Will sapeva che era stupido sentire quel seme di gelosia
iniziare a crescere e a serrarsi nella cassa toracica alla menzione
dell’altro
semidio biondo. Non era come se a Nico non fosse permesso avere amici.
Semmai,
Nico avrebbe dovuto avere più amici.
Ma Jason era… apparentemente perfetto. E lui e Nico andavano
parecchio d’accordo.
“Oh.”
Disse Will,
prima di potersi fermare.
“Oh?”
disse Nico,
allontanandosi leggermente. “C’è
qualcosa che non va? Non ti piace Jason o qualcosa
del genere?”
“Va
tutto bene, è
solo… una cosa stupida.” Disse Will, evitando di
guardare Nico negli occhi.
Improvvisamente, l’espressione di chi ha appena capito
qualcosa passò sul viso
di Nico.
“Tu
sei geloso.” Disse Nico,
e poi più
gentilmente, continuò. “Non è un
problema. Ma Jason è solo mio amico. Lo
prometto. Ti amo, e lui è come un fratello per me.”
“Lo
so. E’ stupido.”
“Non
stupido, Solace. Se ti senti poco apprezzato dovresti
dirmelo. Stiamo insieme, e sono cose che si fanno, in una
relazione.” Disse
Nico saggiamente. Will sospirò.
“E
dovrei essere io
quello assennato.”
Nico
fece un sorrisetto e gli diede una pacca sul braccio. “Non
preoccuparti, lo sei.”
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Capitolo 28 *** Cuffed ***
Cuffed
Will
diede uno debole
strattone alle bronzee manette che lo attaccavano al letto di Nico,
pianificando maledizioni che avrebbero fatto parlare gli Stoll in
limerick fino
alla morte. Avrebbe voluto poter trasportarsi via da quelle manette
come
avrebbe potuto fare Nico.
Onestamente,
non trovava
granché piacevole l’essere bloccato sul pavimento
e legato al letto, lasciato
in balia di se stesso.
Per
fortuna, non
dovette aspettare ancora molto perché improvvisamente
entrò Nico, con un’aria
comicamente sorpresa per lo stato in cui si trovava Will.
“Ciao,”
disse Will,
docilmente.
“Ciao
anche a te. E questo
a cosa è dovuto, esattamente?” chiese Nico,
accovacciandosi di modo da poter
vedere meglio Will.
“Gli
Stoll.”
“Oh.”
“La
chiave è sul
comodino,” disse Will, puntando in direzione del tavolo con
la sua mano libera.
“Qualcosa sul mio essere un regalo per te? L’avermi
legato, intendo.”
“Ne
sono certamente
deliziato,” disse Nico, non muovendosi per prendere la
chiave, ma piuttosto
sistemandosi sulle gambe di Will, baciando avidamente il fidanzato da
fargli
momentaneamente dimenticare della sua scomoda situazione fino a che
cercò di
portare la mano ai capelli di Nico.
“Un
po’ mi piace
averti alla mia mercé.”
“Sì?”
disse Will,
gemendo quando Nico si spostò sul cavallo dei pantaloni. La
pressione stava
rendendo i boxer sempre più stretti e ogni tentativo di
porre rimedio al
problema era futile perché Will non era mancino.
“Mhmm.”
Disse Nico,
baciando e mordendo il collo di Will fino a lasciargli un succhiotto
per poi
continuare, “Ma questo dovrà aspettare, devo
andare a lezione.”
“Cosa?”
esclamò Will,
non particolarmente fiero di come la sua voce si spezzò nel
dire ciò.
“Già,
allenamento di
scherma. Aiuto Percy perché, per un qualche motivo
conosciuto solo agli dei,
pensa che io sia bravo con i bambini. Ci vediamo in giro,
Solace.”
“Non-
non puoi
lasciarmi qui così!”
“Lo
sto facendo. Ora,
sii buono, e più tardi avrai il tuo premio” Nico
fece un sorriso smagliante e
scomparve dalla camera da letto attraverso le ombre.
Will
gemette,
lasciando cadere la testa sul materasso e ricominciò a
pensare a maledizioni da
infliggere ai fratelli Stoll.
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Capitolo 29 *** That's amore ***
That’s
amore
Nico
era esausto dal loro ultimo round.
Assolutamente e completamente sfinito, quel tipo di stanchezza che
arrivava
fino in fondo alle ossa e ci si sentiva appagati nel cadere a terra e
fare una
dormita ovunque capitasse di trovarsi al momento.
E
al momento era stravaccato sopra a
Will, che sembrava tanto spossato quanto si sentiva Nico. Il petto di
Will era
umido di sudore e la faccia di Nico ci aderì completamente
quando gli si poggiò
sopra, ma a Nico non importava minimamente. I muscoli che Will aveva
duramente
guadagnato con anni di tiro con l’arco e lavoro nei campi
erano degli
eccellenti cuscini per il corpo affaticato di Nico. Il leggero alzarsi
e
abbassarsi del petto di Will stava cullando Nico verso il sonno; sonno
che
avrebbe accolto con piacere.
Will
stava tracciando linee immaginarie con
le sue mani ferme da chirurgo sul fianco e sulla schiena di Nico,
lasciando
calore al loro passaggio. Era rassicurante; faceva sentire Nico come al
sicuro.
“Ti
amo, tesoro.” Mormorò Nico contro la
pelle di Will, “sei sempre
così buono con me.”
“Hm?
Cos’hai detto, tesoro?” chiese
Will, la voce un po’ rauca.
“Sei
sempre… così buono con
me…” ripeté
Nico.
“Oh…”
disse Will, spostandosi di modo
che Nico fosse raggomitolato contro di lui più che sopra di
lui. “Ah…”
“Scusa,”
disse Nico dopo l’improvviso
cambiamento di posizione, “Per caso ho…? Stavo
dicendo ‘Sei sempre così buono
con me’, l’ho detto in italiano? Mi sta succedendo
sempre più spesso quando
sono parecchio stanco.”
“Oh,
beh, non, ah, non è un problema.” Disse
Will, l’accento che si faceva più notare mentre un
rossore si diffondeva dalla sua
faccia e collo, fino al petto. Il primo pensiero di Nico fu che Will
covava
qualcosa, ma la tenda improvvisa formatasi nelle coperte attorno le
anche di
Will provavano altrimenti.
“A
quanto pare,” disse Nico con una
risatina stanca, “non è affatto
un
problema… tesoro.”
“Déi,
Nico, piantala. E’ imbarazzante.” Disse
Will, coprendosi la faccia con le mani. Nico, comunque, non ne voleva
sapere, e
prese le mani di Will nelle sue (uno dei gesti romantici preferiti di
Will) e
le strinse leggermente.
“Sei
così stupido. Mi piace il tuo
accento e a te piace il mio e se vuoi che ti insegni un po’
di dirty talking in
italiano lo farò… anche se non ora
perché sto morendo di sonno e voglio
dormire.”
“Suppongo
che dovrò andare a risolvere
questa situazione, allora, mh?” Disse Will, indicando le
coperte con un
sospiro. Nico rise di nuovo. “Già, è
probabile.”
Diede
un bacio a Will sulla fronte e lasciò
uscire dal letto il biondo, che stava borbottando a se stesso di
fidanzati
italiani e del troppo vino prima di cena.
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Capitolo 30 *** North Star ***
North
Star
“Per
gli déi, si può
vedere tutto il dannatissimo cielo qui fuori.” Disse Nico con
stupore, il viso
appoggiato al petto di Will. Indicò una costellazione che
Will aveva già
trovato, ma anche così era bello vedere Nico felice e a suo
agio vicino a lui.
La
cosa stava andando
davvero bene per Will, un ottimo primo appuntamento. E déi,
doveva esserlo se
intendeva mantenere l’interesse di Nico. Che cosa potevi
mostrare al ragazzo
capace di fare mezzo giro del mondo in pochi secondi?
L’erbosa
cima della
collina vicina alla casa d’infanzia di Will si era dimostrata
il perfetto luogo
per l’appuntamento. Era abbastanza lontano dal trambusto e il
continuo viavai
del ranch in cui Will era cresciuto, con sua madre a capo del Bed
&
Breakfast e il suo patrigno a curarsi degli animali insieme ad alcuni
dipendenti,
per essere isolato e pure romantico. Questo posto significava
tantissimo per
Will ed era meraviglioso poterlo condividere con il ragazzo con cui
voleva
passare sempre più tempo assieme.
Will
scrocchiò le
nocche e portò le mani dietro alla testa. Fortunatamente era
una notte chiara e
a Nico sembrava star piacendo osservare le stelle. Aveva già
trovato Orione e
l’Orsa Maggiore e Minore. Al momento stava cercando la
Cacciatrice, che
sembrava la più difficile da trovare.
Prima
che Nico nel
cercare costellazioni iniziasse a tremare, Will non aveva notato che la
temperatura avesse cominciato ad abbassarsi. Come figlio di Apollo, era
sempre
molto caldo, anche se il sole era già tramontato.
“Ehi,
ma sei freddo,
vieni qui.”
“È
tutto apposto,”
disse Nico, “sto bene.”
“Stai
tremando e non
voglio che ti becchi un malanno. Vieni qui.” Disse Will,
raddrizzandosi e
allargando le braccia.
Con
riluttanza, Nico
si portò in modo da avere la schiena sul petto di Will, il
viso appoggiato
sotto il mento del biondo, per la loro differenza di altezza. Will si
allungò
verso il cesto da picnic per prendere la coperta che aveva preparato e
presto
furono entrambi al caldo e in grado di vedere le stelle.
Nel
momento in cui le
braccia di Will si posarono sulla sua vita, Nico sembrò
rilassarsi
completamente nell’abbraccio di Will.
“Sei
davvero caldo.”
“Figlio
di un dio del
sole, dolcezza.”
“Forse
dovrei tenerti
da conto, allora.” Disse Nico, guardando dal basso Will con
quegli
irresistibili, grandi occhi marroni. C’era un ché
di mite e triste in essi: la
madre di Will li avrebbe chiamati “occhi da cucciolo
bastonato”, che quando
fatti dalle ragazze, gli uomini si sarebbero piegati a ogni loro
capriccio.
Improvvisamente, Will seppe di che cosa parlava sua madre,
“Spero
proprio che tu
lo faccia, tesoro. Ora, quella laggiù non è la
Cacciatrice?”
Angolo
dove la Traduttrice fa le sue battutone:
Alzi
la mano chi ha colto
il doppio senso del titolo.
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Capitolo 31 *** Immunity ***
Immunity
“Siediti
e non
muoverti.” Disse Will, spingendo Nico sul letto
d’ospedale. Nico atterrò con un
tonfo e rimbalzo leggermente vedendo Will correre precipitosamente per
l’infermeria, evidentemente con un obbiettivo in testa.
“Che
succede? Cosa c’è
che non va?”
"Non
sei
vaccinato.” Disse Will come se Nico avesse compiuto un
crimine. Lui lo guardò
prendere boccette, liquidi chiari e alcune siringhe da un armadio.
“Uhm…
Okay?” disse
Nico, non capendo perché Will si stava agitando in quel modo.
“Potresti
essere
portatore di polio, varicella, meningite, parotite!
Non prenderai una qualche malattia assolutamente vaccinabile, non sotto
la mia
supervisione.”
"Dentro
di me non infili un bel niente.” Disse Nico.
“Non
è quello che hai detto ieri notte.” Disse Will
fermando il
suo lavoro per un breve istante.
"Will!"
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