She loves the rain.

di Sephora_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Primo Capitolo ***
Capitolo 3: *** Secondo Capitolo ***
Capitolo 4: *** #Avviso ***
Capitolo 5: *** #Trasferimento ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


SHE LOVE THE RAIN
Prologo.
 
L’amore.
Una semplice parola, ma che nasconde dietro di se tantissime emozioni.
Poniamoci questa domanda: cos’è veramente l’amore?
L’amore può essere tutto ciò che ci fa stare bene. Oppure, l’amore può essere una persona, più o meno lontana, che al sol suono della sua voce, ti fa balzare il cuore fuori dal petto e hai paura, tanta, ma ti senti bene. Ti senti viva, ti senti libera, ti senti carica, ma soprattutto, ti senti sua, ti senti protetta.
L’amore può essere anche tutto ciò che ci fa stare male. Dicono che, l’amore si divide in due categorie: amore vero, e amore platonico.
L’amore vero, è quello che tutti possiamo vivere normalmente, a pieno, tenendoci per mano con la persona che amiamo, dove possiamo abbracciarci e farci le coccole, dove si sa che c’è la presenza di quella persona al tuo fianco.
L’amore platonico invece, è quello che ti frega in pieno. Perché l’amore platonico è quello dove tu non puoi vedere, né toccare, ne sentire la persona che ami, perché questa non sa nemmeno che esisti. L’amore platonico è quell’amore che si instaura tra “idolo” e “fan”, e credetemi, è quello che fa più male, l’ho provato sulla mia pelle.

Ho sempre avuto paura d’amare, da piccola ho subito un trauma molto forte per me: la separazione dei miei genitori, e da quel giorno, crescendo, decisi che non mi sarei mai e poi mai innamorata di una persona, di un uomo, perché prima o poi ci rimani fregata e fa male. Questa situazione, mi ha fatto capire che non c’è mai da fidarsi degli uomini, infatti crescendo ho deciso di innamorarmi della musica, lei si che non ti delude.
Almeno, così credevo, fino ad un bellissimo giorno in cui cinque ragazzi, sono entrati nella mia vita con le loro voci angeliche. Da subito, ho capito che questi ragazzi, avrebbero occupato un posto veramente importante nella mia vita e nel mio cuore, ma mai potevo credere che uno di loro, avrebbe potuto essere talmente importante per me, da farmi cadere nella trappola dell’amore. Mai avrei creduto tutto questo.

Mai avrei creduto che questo ragazzo, sarebbe riuscito a far uscire fuori tutte le mie paure e a colmarle al tempo stesso;
 mai avrei creduto che in amore si soffre così tanto;
 mai avrei creduto di poter arrivare ad amare una persona in un modo così smisurato a tal punto, di farmi amare la pioggia, più di quanto la ami già.
Perché quando cade la pioggia ed io piango, non mi sento sola. Io amo la pioggia. La pioggia colma tutto il vuoto che c’è in me.

La pioggia colma il vuoto di non avere una mamma e un papà sempre presenti;
la pioggia colma il vuoto della mia sofferenza nel vedere i miei genitori separati;
la pioggia colma il vuoto di tutti i viaggi che devo fare, per raggiungere mio padre, dall’altro lato dell’oceano;
la pioggia colma il vuoto di tutte la parole indiscrete, che mi sono sentita dire fin da bambina;
la pioggia colma tutto ciò che mi manca, la pioggia è mia amica. Lei non mi lascia sola, piange con me.
La pioggia, che fino ad oggi ha colmato tutte queste mie sofferenze, adesso, deve colmare un'altra mia sofferenza, molto grande: il mio amore per te.
 

Mi presento, sono Annabeth Hamilton, ho 17 anni, e vivo a Los Angeles con mia mamma. I miei genitori si divorziarono quando avevo solamente 3 anni e per me, fu una vera tragedia.
La mia vita è sempre stata complicata, odio vedere i miei genitori separati. Odio che ogni volta che mia madre mi accompagna da mio padre debbano litigare e viceversa.
Soprattutto ogni volta, odio farmi quasi dieci ore d’aereo da Los Angeles a Londra. Vorrei che i miei genitori tornassero insieme, vorrei riprovare cosa significa l’amore della famiglia. Voglio essere una ragazza con una vita normale e dei genitori normali, come tutte le mie amiche. Poter tornare a casa ed abbracciare sia la mamma che il papà.

Ma, cosa succede se un giorno, andando a Londra da mio padre, all’aeroporto di Londra, scambiassi involontariamente la mia valigia con quella di un altro? E cosa succede se la valigia di quest’altro ragazzo, è la valigia del mio idolo?
 

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Sephora’s corner. ♥

Buona sera a tutte, stelline.
Sephora è tornata in carica con una nuova storia e spero sia di vostro gradimento.
Perdonatemi per la lunga assenza, ma ho avuto un bel po’ di problemini, ma adesso sono tornata in carica e spero di non deludere le vostre aspettative. ♥
Come potete ben vedere, questo è il prologo, di una lunga storia, che spero possa essere di vostro gradimento. Annabeth è una ragazza normale, ma con tante paura e una solitudine nel cuore che sola la pioggia riesce a colmare.
Beh, che dirvi, spero che questo prologo vi abbia incuriosite e sarete numerose a recensire e a seguire la mia storia, ci tengo veramente molto.
Accetto sia commenti positivi che negativi, mi piace sapere cosa ne pensano i miei lettori. ♥
Un grande abbraccio ed una serena notte, Sephora. ♥

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Capitolo 2
*** Primo Capitolo ***


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Primo Capitolo
 
 
Sento freddo, tanto freddo. Mi sento sola ed indifesa. Dentro di me sento la paura e l’angoscia crescere. Cosa sta succedendo? Mi guardo intorno, la stanza è buia. Ad un tratto sento dei passi lontani, farsi sempre più vicini. Dei lunghissimi brividi mi attraversano la spina dorsale fino al arrivare a cospargersi per tutto il corpo. Un piccolo spiraglio di luce, illumina questa stanza così tetra e oscura: è la mia cameretta. Mi guardo intorno spaesata, quasi come se non fosse camera mia. Un ombra si presenta nel muro di fronte al quale sono rannicchiata io sul mio letto. Sento una voce chiamarmi per nome, e quasi come un raggio di sole nel bel mezzo del temporale: questa voce mi scalda il cuore. Ma le sue parole, mi colpiscono come proiettili nel centro del petto.

“Betty, apri gli occhi, non stare chiusa nei sogni e nell’immaginazione, non vivere nei brutti ricordi. Ricorda, la tua vita sta per cambiare, spetta solo a te. Fidati di me, il futuro ha grandi cose per te. Apri gli occhi Annabeth, basta incubi, inizia a vivere.”

“Annabeth? Annabeth svegliati o farai tardi. Su dormigliona!”

Una voce calma, mi giunge alle orecchie. Mi giro e una luce abbagliante mi raggiunge costringendomi a strizzare così forte gli occhi a tal punto di farmi male.

“Mmmh!! Mamma chiudi le finestre dannazione! Uff.. che ore sono?”
“Sono le sette Anna, se non vuoi partire tardi, e quindi farmi agitare più di quanto non lo sia già, ti conviene alzarti. Ti prego, sai quanto non sopporti incontrare tuo padre. Fra cinque minuti voglio vederti giù, la colazione è pronta.”

Sento la porta chiudersi. Mi giro tra le lenzuola, e lentamente apro gli occhi. Una lacrima di dolore riga il mio volto.

“Buongiorno mondo, è iniziata un'altra meravigliosa giornata piena di dolore..”

Lentamente, mi alzo dal letto e strascinando i miei piedi, mi dirigo verso il bagno. Apro l’acqua calda della doccia, facendo attenzione  a non bagnare il pavimento o sarei scivolata come un sacco di patate. Non che sia la prima volta che cado eh.. Mi appoggio le mani al lavandino e guardo il mio riflesso sullo specchio. Noto degli occhi verdi, due bellissimi occhi verdi, stanchi e sfiniti, delusi e amareggiati, pieni di rancore e di speranza. E poi, vedo una piccola luce in questi occhi, quella luce che si vede solamente poche e rare volte. Questa notte ho sognato una persona importante per me, una persona che purtroppo, mi ha lasciata un po’ di tempo fa: il mio fratellone.
Sento il naso pungere e bruciare, segno che le lacrime, stavano salendo agli occhi. Non devo piangere, devo essere forte. Lui non vuole che piango. Sospirando, mi libero del mio pigiama e inizio ad entrare dentro la doccia. Lentamente faccio scorrere sulla mia pelle, il getto d’acqua tiepida. Mi libero di tutto il dolore che c’è dentro. Per tutte le vacanze di Natale, sarei stata a Londra da mio padre e poi, avrei prolungato le mie vacanze altri due mesi. Perché? Mia madre parte con il suo nuovo compagno per lavoro e quindi rimango da mio padre. Non lo sopporto il fidanzato di mamma, mi odia, senza che io gli ho fatto nulla. Meglio così, starò tre mesi senza vedere la faccia di questo sgorbio.
Con un piccolo gesto, chiudo la doccia ed esco avvolgendomi in un grande asciugamano rosa. I miei lunghi capelli castani ricadono sulle mie spalle e scendono delicati sulla schiena. La mia pelle olivastra è tracciata da piccole goccioline. Sospiro e mi dirigo in camera mia aprendo la mia cabina armadio e recuperando quei pochi vestiti rimasti li dentro. Quando finisco di vestirmi, mi do una sistemata ai capelli e velocemente scendo di sotto.

“Ed ecco la mia bellissima principessa.”
“Buongiorno mamma, che cosa hai preparato questa mattin..”

La mia voce si interrompe vedendo l’ultima persona che in quel momento, volevo si presentasse nella mia vita.

“Buongiorno Annabeth. Come stai?”
“Senti un po’ Josh, non iniziare a fare il ‘fidanzato premuroso che pensa alla sua figliastra’ perché per me, non sei nulla.”
“Già acidella di primo mattino?”
“Sai, mi ero svegliata con un bel sorriso, anche se la mia vita è uno schifo.”
“Ma dai Annabeth, è una così bella giornata. Vivi la vita e sorridi!”
“Sai Josh? Per me non è una bella giornata, e sai perché? Perchè ci hai pensato tu a rovinarla! E non mi hai rovinato solamente la giornata, ma la vita! Io sono di sopra, mi è passata la fame. Quando è ora di partire fatemi un cenno. Con permesso..”
“Annabeth..”
“No mamma, non questa volta. Sono stanca, voglio papà, voglio vedervi insieme di nuovo felici. Voglio vedere te affianco a papà, non affianco a questo sconosciuto, a questo mostro!”

Senza aggiungere nient’altro, salgo velocemente in camera mia chiudendomi la porta alle spalle e scoppiando in un pianto liberatorio. In un pianto che ormai di lacrime, no ne possiede quasi più. Sono stanca di piangere, sono stanca di far bagnare i miei occhi. Quando potrò sorridere tranquillamente, senza dovermi preoccupare che la mia felicità svanisca da un momento all’altro?
In camera mia, l’unico rumore che si sente, è quello della mia sveglia. Ad un tratto, sento bussare alla porta della mia camera, e una voce triste, giunge alle mie orecchie.

“Annabeth, è ora di andare.”

Sospiro, e lentamente, mi alzo dal letto asciugandomi le lacrime e togliendo, guardandomi allo specchio, quel poco di trucco colato sulle guance. Mi guardo intorno cercando di memorizzare il più possibile di quella camera, per poi cancellarla velocemente dalla mia mente. Basta, vita nuova per tre mesi, e chi lo sa, anche di più.

“Sei pronta Annabeth? Sei sicura che te la senti di rimanere con papà per tre mesi?”

La voce preoccupata di mia madre, mi giunge alle orecchie.

“Mamma, io starò bene. Tu però cerca di aprire gli occhi, lui non ti ama mamma, lui ti sta solo usando, ti sta sgualcendo l’anima. Mamma apri gli occhi, ti ha portato via dalle braccia di papà, lo ha fatto tante volte da quello che mi hai raccontato. Per favore mamma, sii prudente. Ho bisogno di te.”
“Sarò prudente Beth, ma non dire certe cose. Josh è una brava persona.”
“No mamma, non lo è. Mi prometti una cosa?”
Le sposto una ciocca di capelli castani dietro l’orecchio.
“Dimmi tutto amore di mamma..”
“Promettimi che tornerai con papà..”
“Annabeth, siamo divorziati da ben quattordici anni.. quel che è fatto è fatto ormai..”
“Mamma lui ti ama..”
“Ma non io, ho cambiato vita. Josh è l’uomo giusto per me.”
“Mamma non capisci, tu non mi capisci.. io lo odio!!”
“Annabeth adesso basta, vai in macchina che ti raggiungo.”

Sospiro e lentamente, prendo due delle mie valige e mi dirigo verso l’auto di mia madre. Poco dopo mi raggiunge mettendo in moto la macchina e sfrecciando verso l’aeroporto. Il viaggio dura poco e nel massimo silenzio. Quando arriviamo in aeroporto, scarichiamo le valigie e poi entriamo dentro l’aeroporto.

“Mamma quindi questa volta mi fai partire da sola?”
“Si Annabeth, però ti prometto che vengo a trovarti in questi tre mesi, va bene? Sii prudente..”
“Okay, va bene mamma, ti voglio bene anche io.”
“Divertiti, sii spensierata. Hai tre mesi di libertà, la scuola l’hai finita.”

Sorrido a mia madre, sa quanto non sopporti la scuola, eppure avevo tutti voti alti. Inizio a prepararmi per l’imbarco. Quante volte ho superato quel tunnel così vuoto? Quante volte mi sono sentita male nell’attraversarlo.. forse perché è vuoto come il mio cuore? Probabilmente.
Pochi minuti dopo, sento annunciare il mio volo. Mi giro e guardo mia madre. Le mando un bacio e attraverso quel tunnel. Prendo un respiro profondo e butto fuori tutte le mie sofferenze, tutti i miei dubbi, tutti i miei pensieri, tutto quello che mi fa male. Basta adesso, voglio iniziare una nuova vita, o almeno voglio provarci. Arrivo nel mio posto e mi accomodo tranquillamente. Davanti a me, ci sono tante persone, ma soltanto una, attira la mia attenzione. Un ragazzo con degli occhiali scuri e un cappellino scuro è seduto due posti dopo il mio, nella fila in verticale. Siamo in un aereo, e di sole oggi non ce né poi così tanto.. che gente strana che c’è. Mi siedo nel mio posto, e guardo fuori dal mio finestrino. La pista sta iniziando a bagnarsi, che bellezza, si prospetta un volo stupendo. Io, la pioggia e la musica. Poggio la nuca nello schienale della poltrona chiudendo gli occhi e portandomi le cuffiette nelle orecchie.
 
Ma chi lo doveva dire, che quel sogno, era un avviso per me? Chi doveva dire che da quel giorno, la mia vita sarebbe cambiata?
 
Ad un tratto, sento una caloria al mio fianco e vedo quel ragazzo strano, sedersi al mio fianco nel massimo silenzio. Lo guardo, è abbastanza alto e ha dei ciuffi di capelli che fuoriescono dal suo cappellino. Ha un fisico asciutto, e abbastanza muscoloso, almeno così sembra. Tutto sommato è un bel ragazzo all’apparenza. Magari questo mio primo volo si prospetta interessante.

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Sephora’s corner. ♥

Buona sera ragazze!
Eccomi con il primo capitolo della serie. *-*
Oh cielo che emozione, i primi capitoli sono sempre quelli che mi mettono più agitazione, perché ho paura che possano essere noiosi o che non possano piacere.
Che dire, da questo capitolo abbiamo capito una piccola parte di quello che affligge la nostra protagonista. Ma ci sarà solamente questo che la affligge? Le sue sofferenze diminuiranno? Oppure si accentueranno sempre di più?
Scoprirete altro nel prossimo capitolo. Recensite numerose. *-*
Un abbraccio ed una buonanotte, Sephora.♥
Ah, dimenticavo: ringrazio tutte coloro che hanno aggiunto la mia storia nelle preferite e nelle seguite e nelle ricordate. E ringrazio anche, a due splendide ragazze che hanno recensito il prologo della storia. Grazie di cuore. *-*

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Capitolo 3
*** Secondo Capitolo ***


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Secondo Capitolo
 
Sono passate già tre ore dal decollo e fin ora il viaggio è stato piacevole. Sto finendo un libro che ho iniziato due ore fa. Parla di una ragazza che nella vita ha sofferto molto, ha perso persone a lei care nella vita, ma poi incontra l’amore e tutto per lei cambia. Magari la vita fosse facile come in un libro, con un bel lieto fine. Sospiro e mi metto a guardare fuori dal finestrino, il cielo diventa sempre più scuro e le nuvolo pian piano spariscono. Ad un tratto, sento una turbolenza e d’istinto, mi aggrappo a qualcosa vicino a me.

“Hey dolcezza, va tutto bene? Se volevi proprio toccarmi potevi, ma non con così tanta forza, mi stai staccando il braccio…”

Sento una voce provenire al mio fianco e mi giro. Quel ragazzo ‘strano’ adesso non ha più il cappellino ed una chioma di capelli ricci, ricade delicata sulla sua fronte. Imbarazzata tolgo la mano dal suo braccio.

“S..scusami, è che c’è stata una turbolenza ed io.. insomma.. beh.. ecco.. “

Sento le guance diventare rosse e nascondo il mio viso tra le mani. Sento una leggera risatina provenire al mio fianco e poi sento sfiorarmi il braccio.

“Comunque, ti conviene riposare un po’, il volo è ancora lungo. E’ da quasi tre ore che leggi.”
“E come fai a saperlo?”
“Ti ho vista, anche se avevo gli occhi chiusi non significa stessi dormendo. Che poi.. E’ il volo diretto a Londra no?
Se sono su questo volo vuol dire che devo fare il tuo stesso viaggio dolcezza..”

Ma che stupida che sono..

“Ah già, vero! Ahahah.. che sbadata.. e tu che ci vai a fare a Londra? In visita?”
“No no, io a Londra ci abito! E tu?”
“Adesso si spiega l’accento strano che hai.. comunque, io in visita.. mio padre abita li.”
“Oh, vai a trovare i tuoi genitori quindi? Vai al college in America?”
“Ehm.. veramente io..”
“Ops.. scusami, che invadente e maleducato che sono.. non sono affari miei insomma.. ci conosciamo appena..”
“Oh no no, ma figurati.. non fa nulla..”
“Se non vuoi dirmelo non accade nulla eh..”
“I miei genitori sono divorziati…”

Ma per quale motivo gliel’ho detto? Non lo conosco nemmeno..

“Mi dispiace..”

Già! ‘Mi dispiace’, quanti ne ho dovuti sentire?

“Non sai quanto dispiaccia a me.. vedere mia madre con un nuovo compagno non è una bellissima cosa..”
“Ne so qualcosa anche io..”
“Come mai? Sempre se posso permettermi..”
“Esperienze..”
“Mh, profonda come risposta.”

Non so, ma questo ragazzo mi ispira fiducia. Lo conosco da poco è vero, però è simpatico.

“Quindi fammi capire, tu abiti con tua madre in America e tuo padre abita a Londra, e tu fai ogni volta questo viaggio per stare pochi giorni con tuo padre?”

“Esattamente. Soltanto che questa volta sto tre mesi a Londra. Mia madre è partita con il compagno ed io rimango con mio padre.”
“Capisco.. hai fratelli o sorelle?”
“No no.. io.. ecco.. io..”

Ed ecco che sento gli occhi pizzicare, il naso bruciare e poi, qualcosa di caldo,  scendere giù dagli occhi, fino a raggiungere le mie labbra. Vedo l’espressione del ragazzo davanti a me, tramutarsi..

“Oddio scusami, non volevo, che ho detto di male..?”
“No no, scusami tu.. è che.. mio fratello è morto solo quattro mesi fa e.. non l’ho ancora superata..”

Mi asciugo piano gli occhi con un fazzoletto. Alzo il viso lentamente volgendo lo sguardo al ragazzo di fronte a me, ma quando i miei occhi raggiungono i suoi, non portava più gli occhiali da sole, infatti una lacrima lenta, scende dai suoi occhi..

“Perché stai piangendo?”
“Scusami.. non potevo saperlo, mi dispiace così tanto..”
“Non fa nulla.. è tutto okay.. è la vita, e dobbiamo accettarla così per come.. per quanto schifo faccia..”
“Si, ma la vita non fa poi così schifo! La vita è bella!”

Vedo i suoi occhi illuminarsi. Degli occhi stupendi aggiungerei, di un verde più bello dello smeraldo, quasi come i miei, e ai lati delle labbra, si formano due fossette. Rimango letteralmente incantata.

“Hey? Dolcezza ci sei?”
“Eh? Oh si ehm.. perdonami.. dicevi?”
“Dicevo che la vita non fa poi così schifo.. la vita è bella!”
“Mh, devo contraddirti.. la vita fa schifo! Nella vita non puoi mai essere felice, perché quando lo sei, passa poco e qualcosa ti butta giù.. E’ come durante una giornata di sole, che ad un tratto si mette a piovere e non la finisce più..”
“Si ma dopo la pioggia spunta il sole!”
“Mh.. a me non piace il sole, io amo la pioggia.. non mi fa sentire sola.”
“Ami la pioggia? Come fai ad amare qualcosa di così triste?”
“Sai, quando cresci con il dolore nel cuore, non puoi amare le cose belle, perché quando lo fai, hai paura che qualcosa di brutto possa toglierti il sorriso. E allora ti attacchi a ciò che è più simile a te, a come ti senti. Io sono cresciuta con la pioggia e la tempesta nel cuore. Sono cresciuta nella malinconia e quindi amo la pioggia, è la cosa più simile a me. Infatti quando piove, io esco e piango con lei. Per lo meno non mi vergogno..”
“Perché?”
“Perché le mie lacrime si confondono con le goccioline della pioggia..”
“Caspita, non potevo immaginare che in una donna potesse esserci così tanto dolore..”
“Eh già.. ogni persona ha una propria storia, la storia della propria vita..”
“Scusa se te lo chiedo, so che non è opportuno e nemmeno galante, perché l’età alle donne non si chiede, è maleducazione! Il fatto è che sono troppo curioso, mi incuriosisci troppo quindi.. ma quanti anni hai?”

Sorrido, mai nessuno si era curato nel scusarsi prima di chiedermi l’età, non ho mai ricevuto particolari attenzioni perché, non ho mai frequentato un ragazzo in vita mia..

“Oh non preoccuparti, non.. non fa nulla.. ho diciassette anni..”
Vedo i suoi occhi spalancarsi. Sorrido alla sua reazione.
“Che c’è? Perché sei così sorpreso?”
“Hai diciassette anni? Caspita, mi sembravi più grande. Ti mantieni veramente bene per avere diciassette anni. Complimenti!”
“Ti.. ti ringrazio. Tu invece?”
“Oh io ne ho venti. L’adolescenza l’ho superata. Fidati, goditi al massimo questi ultimi due anni di adolescenza, sono stupendi.”

Sorrido. E’ troppo simpatico. Per lui è tutto stupendo.. sembra quasi che abbia il sole nel cuore.

“Credimi, per me nulla è stupendo.. per me è tutto finito.. non ho una famiglia, non ho mio fratello.. non ho nulla..”
Sento le lacrime risalire agli occhi, volto il mio viso verso l’oblò dell’aereo.
“Scusami.. non.. non volevo..”
“Hey, non devi preoccuparti.. se hai bisogno di piangere puoi farlo, non ti giudico mica. Voglio dire, stai piangendo per cose serie, non stai mica piangendo perché ti si è rotta un unghia o perché hai trovato un tuo capello sul cuscino o perché ti si è rovinata la matita degli occhi o perch..”

Scoppio a ridere guardando la sua faccia buffa nell’elencare tutti i motivi più assurdi e meno significativi per piangere. Vedo i suoi occhi illuminarsi nel vedermi sorridere.

“Mi piacciono le ragazze che sorridono, mi piacciono tanto.”
“Sai ragazzo? Tu hai il sole dentro!”

Sul suo viso, spunta un altro sorriso. Ancora più bello di prima!

“Vedi dolcezza, io amo il sole. La pioggia mi mette tristezza, non fa per me. Io amo il sole e le belle giornate. Il sole è come me, energico. Non sto mai fermo e mai vorrò. Il sole mi rispecchia alla grande. Diciamo che mi attacco a ciò che è più simile a me.”

Scoppio a ridere.

“Vedo che sei anche un copione di battute, birbante.”
“Non chiamarmi birbante, il mio nome è Harry, Harry Styles.”
“Annabeth, Annabeth Hamilton. Piacere di conoscerti Harry.”
“Il piacere è tutto mio Annabeth. Sai, sei la prima ragazza che non mi salta addosso.”
“E per quale motivo dovrei? Non mi piacciono i ragazzi montati..”

Lo guardo con sguardo di sfida, questo ragazzo mi intriga troppo.

“Credi che io sia montato solo perché sono conosciuto?”
“Scusami non ti seguo.. in che senso sei conosciuto?”

Vedo la sua espressione trasformarsi da sconvolta a compiaciuto e da compiaciuta a sollevata.

“Oh no no, nulla. Stra tranquilla Annabeth, un giorno capirai. Adesso rilassati dolcezza, il viaggio è ancora lungo.”

Lo guardo con uno sguardo curioso, che voleva dire con quella frase? E perché mai dovrei conoscerlo? Chi sarà mai? E cos’è che dovrò capire? Troppe domande frullano nella mia testa e lentamente, i miei occhi si vanno chiudendo, fin quando non crollo in un lungo sonno profondo.

Non potevo mai sapere che di li a qualche ora, la mia vita sarebbe cambiata letteralmente.
 
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Sephora’s corner. ♥

Buonasera ragazze, come va? Spero tutto bene.
Eccomi qui con un capitolo molto più lungo rispetto agli altri. Spero sia di vostro gradimento.

Dunque, ecco la prima conversazione tra questi due giovani ragazzi. A quanto vediamo sono due totali opposti ed Annabeth, non conosce questo misterioso ragazzo di nome HARRY STYLES. Ma noi beh, lo conosciamo abbastanza bene u.u ahahah!!
Chi lo sa, Annabeth scoprirà chi è? Oppure rimarrà segreto per un bel po’ e lo verrà a scoprire da seconde persone?
Tutto nel prossimo capitolo. *-*

Comunque, devo dirvi che sono rimasta un po’ delusa.
Il capitolo precedente non ha ricevuto nemmeno una misera recensione. Non pretendo mica fiumi, ma almeno mi farebbe veramente piacere sentire un vostro parere.. Spero che recensiate numerose questo capitolo. Se non avrò almeno due recensioni, non pubblicherò il terzo capitolo..

Volevo ringraziare comunque a tutte quelle stupende ragazze che hanno aggiunto la mia storia nei preferiti, ricordate e seguite! Grazie veramente di cuore, vi voglio bene! *-*

Preferita: 4
Ricordata: 2
Seguita: 13

SPERO CHE AUMENTIATE SEMPRE DI PIU’!

Buona serata, baci, Sephora. *-*

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Capitolo 4
*** #Avviso ***


Buona sera a tutti!
Allora, so che purtroppo ho abbandonato questa fan fiction,
e so anche che molti di voi la apprezzano tantissimo e questo, mi fa un piacere enorme.
Volevo comunicarvi che non rimarrà per sempre così, ho intenzione di continuarla,
ma devo aggiustare qualche particolare,
in quanto non riesco a continuare perchè sono del tutto bloccata.
Mi dispiace tantissimo, spero di poter aggiornare presto, ma tutto dipende anche da quanto durerà l'altra mia fanftction: "ARIEL".
Spero continuerete a seguirmi e magari, passate anche da li.

Bacioni, Sephora_

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Capitolo 5
*** #Trasferimento ***


Buon pomeriggio a tutti ragazze!
Dunque, volevo informarvi che purtroppo chiudo il mio profilo quì e ne apro un altro su "Wattpad".
Potete già trovare "Ariel" su Wattpad, e quanto prima pubblicherò anche "She Loves The Rain".
Mi farebbe molto piacere se mi seguiste anche li, sul mio nuovo profilo Wattpad, ci conto.
Baci, Sephora_

 

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