Dalla stessa parte

di tinta87
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ti voglio bene ***
Capitolo 2: *** Abbracci ***
Capitolo 3: *** Resa dei conti ***
Capitolo 4: *** Normalità ***



Capitolo 1
*** Ti voglio bene ***


Dalla stessa parte

Dalla stessa parte

 

Capitolo 1: Ti voglio bene

 

 

 

<< Dai socio facciamola finita >>
Forza Semir premi quel grilletto, non mi farai troppo male, al massimo avrò un bel livido ma dobbiamo salvare Andrea e le bambine, muoviti!
<< Mi dispiace Ben >>
Nell'aria riecheggiano due colpi di pistola e nello stesso momento scoppiano le due sacche sul mio petto. Cadere di schiena a peso morto sull'asfalto non é proprio così piacevole. Il contraccolpo arriva e rimango qualche secondo senza fiato. Devo aver perso per un attimo il controllo del mio corpo, non mi sono reso conto della Kruger vicino a me fino a che non sento le sue dita sul collo.
Sono morto.
Per finta, ma sono morto.
Spero davvero che sia sembrato reale perché non abbiamo un'altra possibilità da giocarci.
Qualcuno sta piangendo? Jenny  forse? Non le avranno detto niente.
<< Jenny venga via, non c'è più niente da fare ormai...>>
<< Ben....B-Ben....perché ? Capo non è giusto, non può finire in questo modo...>> Così mi fa male però, per favore ditele qualcosa.

Quando tutta questa storia sarà finita potrebbe uccidermi!

Ok, Ben non è divertente.
Porca miseria non ho avvistato neanche Julia e papà: speriamo che non abbiano visto il notiziario. Potevo pensarci prima, certo se avessi avuto il tempo..
Gli elicotteri se ne vanno. Forse tra poco mi portano via. Dobbiamo organizzare l'operazione, devo parlare con Semir.
Non useranno una bara per trasportarmi, vero? Ho brutti ricordi dell'esperienza passata.
Qualcuno sta scattando foto alla scena, giusto per non destare sospetti.
Jenny deve essere andata via, non la sento più. C'è ancora il capo, sta parlando ma non riesco a capire con chi. Sento una persona avvicinarsi, è davvero difficile frenare i miei istinti e rimanere ad occhi chiusi.
<< Hei Ben adesso andiamo >>
Hartmut.
Mi accarezza la testa con delicatezza; la mano coperta da un guanto. La sua voce sembra quasi disperata, probabilmente non è solo e ci sta reggendo il gioco, astuto il ragazzo: mi ha avvisato sul da farsi senza farsi scoprire, il nostro Einstein è pure attore.
<< Ragazzo mi dispiace davvero tanto! >> ho ragione: ha compagnia; Tom il collega del laboratorio è con lui << Non posso credere che Semir abbia fatto una cosa del genere. Povero Jager era un così caro ragazzo. Se vuoi penso io ad accompagnare la salma all’obitorio >>
<< Grazie, lo apprezzo. Ma preferirei pensarci di persona..Lo devo a Ben....per favore..>>
<< Ok, nessun problema. >>
Ci siamo. Mi afferrano e mi sistemano sulla barella, mi coprono con un lenzuolo e ci avviamo verso il palazzo per prendere l'ascensore.
<< Hartmut aspetti, vengo con lei>> la Kruger, che donna! Senza di lei questa volta non so come sarebbe andata a finire. Le devo una birra.
Oddio il pensiero di uscire con lei mi piace anche...
Per la miseria Ben concentrati, non è il momento!
Ok siamo dentro l'ascensore. Solo noi tre. Posso muovermi.
<< Jager tutto bene?>>
<< Si sto bene.. Semir ?>>
<< Al distretto in attesa di essere interrogato, abbiamo un'ora prima che l'anticrimine lo porti in prigione con l'accusa di omicidio. >>
<< Quanti sono a conoscenza della messa in scena? >>
<< Al momento noi tre più Semir. Appena verrà trasferito in carcere dovrò avvertire il direttore della struttura >>
<< Perfetto>>
<< Ben questi sono per cambiarti >> Hartmut mi passa una tuta della polizia. Mi cambio velocemente nell'ascensore. Ammetto che in un'altra occasione trovarsi in mutande con il commissario in uno spazio così stretto sarebbe stato divertente ed imbarazzante, oggi no.
<< L'accoppiatore di frequenze? >>
<< In macchina >>
<< Grazie Einstein.. >>
<< Dovere >>
Sulla barella è stata sistemata una bambola gonfiabile con il mio giubbotto. Io e la Kruger scendiamo al primo piano, in modo da percorrere le scale di emergenza ed evitare l'uscita nel pieno centro di Colonia.
<< Ah Hartmut parla con Jenny..>> gli dico prima che le porte dell'ascensore si richiudono. Quella povera ragazza deve stare da cani.

In questo momento Kim Kruger alla guida è peggio di Semir in pieno inseguimento! Credo che il tempo di arrivo al distretto possa essere annotato come Guinness World Record.
Parcheggia direttamente nel deposito, così che possa arrivare da Semir senza passare dall'ingresso principale. Forse il comando è ancora sotto controllo, meglio non rischiare niente.
Nella stanza attigua alla sala interrogatori c'è solo Diter; è un fortuna, di lui mi posso fidare.
<< Diter >>
Si volta di scatto riconoscendo la voce all'istante. Ha gli occhi rossi dal pianto ed io mi sento tremendamente in colpa. Questa storia deve finire. Ha causato troppo dolore, adesso basta.
<< Sto impazzendo, vedo fantasmi >>
Mi avvicino e gli tocco un braccio << Diter sono io, davvero. Nessun fantasma, è stata tutta finzione per salvare Andrea, le bambine e Semir. Scusa se non ti abbiamo avvisato, mi dispiace, davvero, ma..>>
Non mi lascia finire la frase e mi abbraccia stretto.
<< Ben sei vivo! >>
 Quasi mi soffoca..
<< Fino a dieci secondi fa si..Diter puoi lasciarmi? Così mi togli il respiro>>
<< Si, scusa..è solo...sono contento!>>
<< Lo so, grazie..Adesso però  ascoltami: devo assolutamente parlare con Semir prima dell’arrivo della omicidi, ma devi spegnere telecamere, microfono e qualsiasi altro apparecchio che possa registrare suoni o immagini.>>
<< Fatto >> mi dice dopo aver premuto su un paio di interruttori.
<< Non far avvicinare nessuno, tranne che il capo >>
<< Ricevuto >>
<< Ah e tu non mi hai visto >>
Mi sorride e si allontana, prendendo posto in corridoio.
In questo momento mi sento un po' ladro in casa mia. Faccio un bel respiro e, senza fare troppa confusione, entro nella sala interrogatori. Semir è seduto al tavolo con la testa fra le mani. Sembra invecchiato in un solo giorno. Posso solo immaginare in minima parte come si è sentito in queste ore e come si sente tutt'ora. Non alza nemmeno lo sguardo, immerso nei suoi pensieri, forse non mi ha nemmeno sentito.
<< Hei socio.. >>
La mia voce lo scuote ed in un nano secondo è davanti a me.
<< Oddio Ben finalmente >>
Mi attira a se in un abbraccio.
<< Amico mio.. Ti sono debitore >>
Rimango in silenzio. Vorrei dirgli tante cose.. Un ti voglio bene non avrebbe di certo stonato, ma tutte le parole muoiono in gola. I suoi occhi lucidi prima di spararmi hanno già detto tutto, come anche i miei in questo momento: non c'è bisogno di tanti discorsi. Questa è la mia famiglia. Gli accarezzo la schiena
<< Adesso riportiamo a casa le tue donne >>.

 

 

 

 

Ciao a tutti!
Eccomi qua a scrivere la mia prima fan fiction su Cobra 11. E’ tanto che volevo tirare giù qualcosa ma non riuscivo mai a trovare l’ispirazione giusta. Rivedendo qualche sera fa la puntata “Uno contro l’altro” l’ho trovata fantastica come la prima volta che. Una tra le mie puntate preferite in tutta la storia di Cobra. Mi piace perché c’è tutto: azione, adrenalina, suspance, amicizia e preoccupazione. La trovo come l’episodio che al meglio rappresenta quello che è il rapporto tra Ben e Semir. Così è nata l’idea di raccontare la scena della sparatoria proprio dal punto di vista di Ben, quello che è successo prima del lieto fine e soprattutto quelli che sono stati i pensieri e le emozioni del giovane ispettore. Non so se sono riuscita ad esprimere al meglio questo aspetto, spero che la lettura non risulti pesante e troppo confusionaria, la mia intenzione era quella di dare il senso di pensieri a raffica. Comunque non sarà una fan fiction molto lunga: due o tre capitoli.

Vi ringrazio per esservi fermati a leggere la storia e un grazie in anticipo se deciderete di lasciare traccia del vostro passaggio.

Un abbraccio

Tinta87

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Capitolo 2
*** Abbracci ***


Capitolo 2: Abbracci

 


Semir è stato portato via. Sono nascosto nel deposito prove da dieci minuti. Mi sento come un leone in gabbia. 
Penso di aver percorso chilometri facendo avanti e indietro in questa stanzetta. È un caldo infernale. Eppure fuori saranno si e no 5 gradi. 
Non credevo che fosse così complicato fingersi morto. 
A quest'ora Hartmut starà controllando il comando, in modo da evitare altre intrusioni nel sistema. 
Stai calmo Ben.
Avrei bisogno di un sacco da prendere a pugni. Mi siedo a terra scivolando la schiena contro il muro. 
Sospiro. 
Perché?
Perché proprio Semir? 
Come si fa a rapire due bambine così piccole con la loro mamma? Perché non hanno tentato di uccidermi e basta? 
Appoggio la testa alla parete e sospiro, di nuovo. Oggi ho avuto paura. Una delle poche volte nella mia carriera in cui davvero ho avuto paura. Ma non per me. Non avevo certo il timore che Semir mi sparasse. Ho avuto paura quando ho visto il terrore nei suoi occhi. Vederlo così disperato, con la pistola puntata verso di me senza capirne il motivo, così tormentato da rivolgere poi l'arma alla sua testa. Pur di salvare la mia vita ha pensato di uccidersi. Mi sono sentito impotente, incapace.

Non è stata una bella sensazione.
Mi stropiccio il viso con la mano e cerco di recuperare concentrazione e lucidità. Le bambine ed Andrea devono ancora essere salvate, questa storia non è finita; non posso permettermi che le emozioni abbiano il sopravvento.
Per la seconda volta nell'arco della giornata la Kruger piomba vicino a me ed io non me ne accorgo. Sono ancora con gli occhi chiusi quando mi sfiora il braccio: << Ben tutto bene? >> Sono rare le volte in cui mi chiama per nome. Ha quasi un tono dolce; ma è davvero il mio capo?
Comunque non rispondo alla domanda; non lo so neanch'io come mi sento.
Mi alzo in piedi e le chiedo: << Hartmut ha finito? Possiamo prepararci per entrare in azione? >>
<< Il comando è pulito ed inviolabile. Però prima di presentarsi di là devo dare una spiegazione ai ragazzi. Mi aspetti nel corridoio >> annuisco e si dirige verso l'atrio, io la seguo a ruota. Prima di fare il suo ingresso nella sala principale si volta verso di me:     << Mi sono permessa di avvisare la sua famiglia..>>
Porca miseria lo avevo rimosso!
<< ..ho immaginato che non avesse avuto tempo di farlo. Spero non le dispiaccia >>
<< Affatto >> rispondo << anzi grazie..>>
Questa volta è lei che rimane in silenzio. Ci guardiamo negli occhi. Non riesco bene a leggere il suo sguardo. Capisco che non sono l'unico ad aver passato una brutta giornata, ma c'è dell'altro: stanchezza, preoccupazione, rabbia ma anche un velo di ammirazione.. verso di me? È tutto così....strano. Devo aver picchiato la testa quando sono caduto. 
<< Ben >> ancora per nome << lo sa che non tutti avrebbero fatto quello che lei sta facendo per Semir, vero? >>. 
La domanda non mi stupisce più di tanto << In realtà avrei potuto fare di più.. come rendermi conto da stamani che qualcosa non andava >>
<< Non dica scemenze Jager >> eccolo il tono risoluto di sempre. Mi ha chiamato per cognome, non mi è sfuggito. 
<< Semir forse sarebbe stato più sveglio.. >>
<< Ben, per favore.. >>
Resto zitto, non rispondo subito.
<< Di una cosa sono certo: sicuramente avrebbe fatto lo stesso per me. Senza nemmeno pensarci. Semir non è solo un collega..>>
<< Io questa la chiamo famiglia >> mi lascia di stucco.
<< Torno subito>> mi dà un colpetto sul braccio e sparisce dalla mia vista. 
Rimango come un pesce lesso. 
Non me l'aspettavo. 
Allora anche Kim Kruger sotto quell'armatura e quel corpo fantastico ha un cuore che batte!
Mi sfugge un sorriso e resto in attesa di poter tornare attivo. Da questo punto posso vedere Susanne, sconvolta è dir poco, mi si stringe il cuore vederla così. Sta ancora singhiozzando. Immagino ci sia anche Jenny da qualche parte, ma non riesco a vederla. Che aria pesante nel commissariato, è tutto troppo silenzioso.
<< Avrei bisogno della vostra attenzione >> esordisce la Kruger
<< Diter per favore chiuda a chiave la porte esterna, nessuno deve entrare >>
<< Signori so che tutta questa storia vi ha sconvolto. Mi dispiace per come vi sentite e so che forse ci maledirete per quello che sto per dirvi. Ma davvero non avevamo alternative per risolvere questo caso nel migliore dei modi...>>
<< Nel migliore dei modi?!?!>> Jenny << Capo Ben è morto! È morto!! >>
Ok basta con le parole, adesso è troppo. Non ce la faccio più.
<< Non direi proprio morto..>> entro nel salone ed abbozzo un sorriso per alleggerire l'aria pesante che si è creata. Venti paia di occhi sono su di me. << Ciao ragazzi >>
<< Been >> Susanne mi è subito al collo << Sapevo che Semir non avrebbe mai potuto ammazzarti! Non ci potevo credere. Eppure alla tv era così reale.. >>
<< E' proprio quello che volevamo >> le rispondo sorridendo
<< Stavo dicendo..>> riprende la Kruger tirandomi un'occhiataccia << Siamo stati costretti a costruire questa messa in scena per evitare che la moglie e le bambine di Gerkhan venissero uccise. Gli hanno ordinato di uccidere Ben in cambio della loro
vita. Così hanno ottenuto quello che volevano.>>
<< Dobbiamo sfruttare il vantaggio che abbiamo sui fratelli Raisser.>> intervengo << Semir mi ha detto che Stephen ha un cellulare in carcere con il quale comunica con il fratello. Basta localizzare il segnale al momento della chiamata che sicuramente farà appena entrerà in contatto con Semir >>
<< E come facciamo?>> chiede Susanne.
<< Semir ha un rilevatore ed Hartmut farà il resto.. >>.
Non mi sfugge l'occhiataccia di Jenny verso il tecnico.
<< Ma riusciremo a fermarli in tempo? Voglio dire dobbiamo partire dal comando e raggiungere chissà quale posto...>> osserva Diter.
<< Abbiamo giá un'idea. Semir oggi ha scoperto dove venivano nascoste Andrea e le bambine. Era quasi riuscito a portarle in salvo ma è stato scoperto..>>
<< E non è stato ucciso?>>
<< No, prima doveva uccidere me...>>
<< Cosa le fa pensare che non si siano spostati? >> mi chiede la Kruger
<< Se hanno creduto a ciò che hanno visto alla tv, non vedo il motivo di trasferirsi .. >>
<< Ok, mi fido del suo istinto. Dobbiamo prepararci per l'operazione. Jager lei sarà con la squadra speciale pronto a liberare gli ostaggi e catturare Raisser. Diter, Jenny: voi con me al carcere. Tra un quarto d'ora si va in scena! >>.

Il commissariato prende di nuovo vita. È come se avesse ripreso a respirare. C'è fermento, agitazione e determinazione. Finito il discorso del capo sono tornati tutti alla propria postazione, tranne Jenny. Sono ancora nel centro della stanza, diversi collegi mi hanno dato una pacca sulla spalla, qualcuno mi ha detto "bentornato". Sono tutti un po' più sollevati, in parte mi fa piacere il loro affetto, in parte so che hanno passato delle brutte ore. Soprattutto Jenny; è ancora qui davanti a me e mi fissa con rabbia. Ha una lacrima che le riga il volto. Che faccio? Mi avvicino? Ma non so bene cosa dirle, opto per essere scontato: << Jenny mi dispiace, tanto..io...noi..abbiamo pensato che fosse meglio non parlarne...il comando era sotto controllo, non potevo rischiare..>> 

Ed ecco che sento un bruciore tremendo sulla guancia: arriva un schiaffo!
Aia anche questo fa male però!
<< Hai la minima idea di cosa ho provato nel vedere Semir spararti due colpi al cuore e poi te praticamente morto in un lago di sangue? Hai idea di come sono stata male? >>
Abbasso lo sguardo, colpevole. 
<< Perdonami >> mi gioco la carta dell'espressione a cane bastonato, di solito funziona sempre con le donne ed a volte anche con Semir..
<< Al diavolo...così non vale però!>> il suo volto si illumina con un sorriso e mi abbraccia. Bingo! Ce l'ho fatta!

Ricambio l'abbraccio e mi viene da ridere, Jenny se ne accorge << sei divertito? >>
<< Si, perché credo di non aver mai ricevuto così tanti abbracci in un giorno..>>
Mi sorride.
<< Jenny vedi di parlare con Hartmut. Lui sapeva, ma non c'entra niente con tutto questo, non merita tenergli muso >>
<< Ok >> risponde dopo un << Adesso però vai...sai cosa devi fare..>>

 

 

 

 

Ciao a tutti,

eccomi con un nuovo capitolo. Ancora un viaggio tra le sensazioni di Ben, spero di non essermi fatta prendere troppo la mano, ma confesso che mi sono divertita parecchio a scriverlo.

Sicuramente ci sarà un nuovo capitolo, manca ancora la parte finale dell’episodio.

Ringrazio tutti coloro che si sono fermati a leggere, anche senza aver lasciato un segno, ed un grazie particolare a Maty, Chiara e _chlo per aver lasciato una recensione: grazie, grazie, grazie!

Buon fine settimana a tutti

A presto

Baci

Tinta87

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Capitolo 3
*** Resa dei conti ***


Capitolo 3: Resa dei conti

Capitolo 3: Resa dei conti

 

 


Siamo all'indirizzo che mi ha fornito Semir. C'è del movimento fuori dal magazzino. Siamo abbastanza vicini per riconoscere Raisser insieme ad uno dei suoi uomini. Probabilmente se ne stanno andando. Questo vuol dire che non si porteranno dietro Andrea e le bambine e hanno in mente solo una cosa: ucciderle.
Non lo permetteremo.
Controllo che la pistola sia carica e con rabbia richiudo il caricatore.
Non lo permetterò.
<< Nel furgone ci sono tre figure >> mi dice la voce nell'auricolare.
So che sono loro, non chiede nemmeno conferma.
<< Sto entrando in contatto con Steffen >> ci informa Semir.  Hartmut ci ha fornito un minuscolo apparecchio da inserire nell'orecchio che si attiva con la pressione di un dito. Avevo visto queste cose nei telefilm americani non credevo esistessero realmente.
<< Fai attenzione socio >> rispondo
<< Anche tu >>

Raisser si avvicina al furgone. Adesso ha tre uomini con se.
<< Tenetevi pronti >> ordino alla squadra.
Il portellone posteriore si apre e vedo una figura che si scaglia contro l'uomo: Andrea. Nello stesso momento due ombre più piccole escono dal furgone e scappano: << Le bambine, prendete le bambine >> praticamente urlo all'auricolare ai due agenti posizionati dalla parte opposta alla mia. Dopo pochi secondi uno dei due colleghi  mi risponde: << Ispettore le figlie di Gherkan stanno bene, le portiamo al sicuro nella macchina >>
<< Ottimo >> chiudo gli occhi e sospiro.
Le mie principesse sono salve
Ma non è ancora finita. Sento rabbia, tantissima rabbia. Aspetto solo il segnale per entrare in azione.
Raisser ha fatto inginocchiare Andrea, ha un telefono cellulare e la pistola puntata alla testa della donna. Siamo ad un centinaio di metri da loro. Il buio ha permesso di avvicinarci silenziosamente senza farci vedere e sentire.
<< No Andreaaaaa.. >> sento distintamente la voce di Semir dal cellulare. Eccolo il segnale.
<< Ora!! >> urlo ai collegi.
<< Fermo Raisser >>
Si immobilizza all'istante.
<< Tu? Tu sei morto! >> è sorpreso. Non si aspettava davvero di trovare me. Colgo un lampo di terrore negli occhi.
<< Ben >> sento Andrea in sottofondo.
<< Butta la pistola >> gli ordino
Perché non mi ascoltano mai? Ovviamente inizia a sparare all'unisono con i suoi scagnozzi e si fa scudo di Andrea fino a che non arriva allo sportello del furgone, la lascia cadere e terra e sale. Non so bene cosa stia succedendo intorno a me, ho sentito i colleghi sparare, ma io ho solo un obiettivo nella mia visuale.
<< Andrea stai bene?>> le chiedo avvicinandomi
<< Si! Prendi quel bastardo!>>
Non me lo faccio ripetere due volte. Raisser parte a tutta velocità, ma non mi sfuggirà ! Sono troppo bravo in questo: prendo la mira, mano ferma e sparo tre colpi. Ruota posteriore e motore ko. Il mezzo finisce contro una recinzione e non mi muovo di un centimetro; aspetto Raisser, è l'ora di fare i conti. Esce dal furgone, zoppicante.
<< È finita >> Non ha molte alternative adesso. << Fermati o sparo >> rimane immobile, testa bassa. Alla fine alza lo sguardo e non mi sfugge il suo ghigno soddisfatto. Che diavolo...
Sento il boato e una forza che mi spinge indietro. Atterro violentemente con la schiena a terra. Di nuovo. Sulla stessa spalla di oggi. Maledizione!
La pistola mi sfugge di mano, devo riprenderla. Mi alzo faticosamente per raggiungerla, le orecchie che fischiano. Sento di nuovo dolore. Un calcio in pieno viso. Maledetto Raisser.
Mi sovrasta con tutta la sua forza. Un pugno all'altezza delle costole, poi un altro ed un altro ancora. Fa male. Sono senza fiato, così mi ammazza. Non riesco a reagire, sto perdendo il controllo del mio corpo.

No, maledizione Ben.

Non puoi permetterlo, non può finire così.
Si scaglia contro di me per l'ennesima volta. Per una frazione di secondo ho un'immagine chiarissima davanti agli occhi, la foto che tengo sul comodino di camera mia: Semir, Andrea, Aida Lilly e me; la mia famiglia.

Eccola tutta la mia forza.
Con tutta la rabbia in corpo uso la sua spinta per fare da ponte e catapultiamo entrambi a terra. Ma questa volta non sento niente, nessun dolore, solo adrenalina. Mi alzo con un guizzo e scarico un destro micidiale e poi un altro. Raisser cade a terra privo di sensi. Adesso è davvero finita.
Mi sollevo cercando si fare un respiro profondo, guardo il cielo e respiro di nuovo.

È finita.
Poi arriva il dolore, forte, lancinante alle costole. Non me l'aspettavo e mi sbilancio all'indietro.
Chiudo gli occhi e cerco di respirare di nuovo. Il giubbotto della polizia mi dà fastidio; cerco di slacciarlo, ma due braccia mi stringono...in un abbraccio.
<< Mio dio Ben! Io ho avuto paura che tu ti fossi davvero fatto ammazzare per noi, non credevo di riabbracciarti di nuovo.. Grazie Ben, grazie di tutto >> Andrea mi travolge come un fiume in piena! Sta piangendo sulla mia spalla. Mi coglie di sorpresa e non rispondo subito all'abbraccio, ma poi mi lascio andare, appoggio la testa sulla sua spalla e mi faccio coccolare da questo abbraccio materno.
Andrea si allontana leggermente e mi prende il viso tra le mani: << Stai bene? >> annuisco
<< Sicuro? >> chiede di nuovo sfiorando il livido che probabilmente si sta formando sullo zigomo.
<< Adesso sto bene..ho solo qualche ammaccatura >> cerco di sdrammatizzare
<< Zio Beeeen !!! >> riconoscerei questa voce tra milioni di persone.

Aida.
Le due bambine corrono verso di me; mi inginocchio ed apro le braccia per accoglierle.
<< Le mie principesse >>
Le stringo forte.
<< Zioo >> mi dice la piccola schioccando un bel bacio sulla guancia.
<< Zio Ben ci hai salvato! Sei il mio eroe >> dice Aida abbracciandomi di nuovo
<< Si, sono il tuo eroe ma non lo dire a tuo padre >> sorrido. Non so dopo quante ore, ma finalmente sorrido felice.
<< Mamma io voio il gelato >> chiede Lilly e scoppiamo tutti  a ridere.


Dieci minuti più tardi sono a sedere sul retro dell'ambulanza. Il medico mi ha fasciato le costole, niente di rotto, solo una forte contusione. Voleva trascinarmi all'ospedale per fare una lastra di controllo ma non ho la forza di affrontare medici ed infermieri; ho promesso che se il dolore dovesse peggiorare sarei corso al pronto soccorso. Mi ha così prescritto un antidolorifico ed una bella dormita. Francamente ne ho proprio bisogno. Sono esausto, nel vero senso della parola. Adesso che è tutto finito, l'adrenalina ha lasciato spazio alla stanchezza e ad un tremendo mal di testa. Vorrei farmi una bella doccia ed infilarmi nel letto per dormire una giornata intera.
Aida non mi ha lasciato un istante e sta dormendo appollaiata a me. Lilly, invece, si è appisolata in grembo alla mamma nell'auto della polizia, in attesa di Semir che dovrebbe arrivare da un momento all'altro.
Come previsto spunta una BMW nera. Non fa in tempo a fermarsi che il piccolo turco esce e corre verso di noi. Andrea è già fuori dalla macchina con Lilly ancora in braccio.
<< Amore mio >> dicono quasi all'unisono e si scambiano un bellissimo bacio.
Sorrido e guardo Aida ancora bella addormentata. La bacio sulla testa: << Sveglia piccola, è arrivato papà >>
Apre gli occhi ancora assonnata e mi guarda con una dolcezza che solo i bambini possono avere.
<<  Dov'è ? >> mi chiede. Le rispondo con un cenno del capo.
<< Andiamo >> mi dice prendendomi per mano. Mi alzo con non poca fatica e ci avviciniamo.
 Semir si allontana per un attimo da Andrea e volge lo sguardo verso di noi. << Aidaaaa >> si inginocchia ed aspetta il suo abbraccio; la piccola lascia la mia mano e corre verso il padre con un sorriso stampato in volto.
<< Stai bene tesoro mio? >>
<< Si papà! Zio Ben ci ha salvato! >>
Semir mi guarda divertito ed io faccio spallucce.
<< Stai bene papà? Anche tu hai un occhio nero, chi è stato? >>
<< Uno degli uomini cattivi >>
<< Allora tu e zio Ben ci avete salvato! >>
<< Certo piccola mia! >> le risponde Semir sollevandola e portandola in braccio verso di me.
<< Tutto bene socio? >> chiedo
<< Si tutto bene. Tu? Sei pallido…. >>
<< Ho solo un po' di mal di testa.. >>
<< Papà il dottore ha medicato zio Ben, gli ha messo una fascia lunga e ben stretta >>
<< No  Aida non.. >> cerco di fermarla, invano.
<< Voleva portarlo in ospedale però lui non è voluto andarci.. >>
<< Ben... >> oddio Semir potrebbe iniziare con la paternale, ha lo sguardo risoluto, devo troncare la conversazione sul nascere.
<< Sto bene Semir, davvero! Ho le costole fasciate, avrò un bell'ematoma ma il dottore ha detto che non c'è niente di rotto. Ho bisogno solo di una doccia e di un letto!>>
<< Ma... >>
<< Niente ma, non sono così sprovveduto! Fidati papino..>>
Aida inizia a ridere ed io sono salvato dalla Kruger che arriva verso di noi.
<< Ottimo lavoro signori! Direi che dopo questa giornataccia vi meritate un paio di giorni di riposo. Ci vediamo lunedì >>
Semir ed io ci scambiamo uno sguardo d'intesa.
<< Jager ? >> chiede il capo rivolgendosi a me. Cavolo! Non vorrà mica il rapporto? Non ce la posso fare a scriverlo adesso. Deve aver letto il terrore nei miei occhi ed il flusso dei miei pensieri, perché mi risponde: << stia tranquillo Ben, il rapporto potete scriverlo in settimana. Vuole un passaggio a casa?>>
<< Ah ok...si, grazie!>>
<< L'aspetto in macchina..Buonanotte Semir>>
<< Notte>> risponde.
Aspetta che si sia allontanata abbastanza per rivolgersi a me divertito:<< Hai capito il bell'ispettore Jager? Mi sono perso qualcosa?>> chiede dandomi una pacca sulla spalla. Quella spalla.
<< Aia! Si, che sono caduto tre volte su questa spalla. Grazie per avermelo ricordato >>
<< Papino! >> lo ammonisce Aida.
<< Scusa non lo sapevo. >>

<< Comunque il rapporto lo scrivi te! >> gli dico divertito << Mi pare il minimo >>

<< Ok, hai vinto! >>
<< Ci vediamo domani socio >> lo saluto dandogli un veloce abbraccio. Ma Semir mi trattiene sussurrando all'orecchio << Grazie di tutto Ben >>. Ha di nuovo la voce spezzata, emozionata.
<< Ti voglio bene Semir >>.




Ciao a tutti!
Eccomi qua con questo nuovo capitolo. È stato più difficile del previsto. Non è stato facile descrivere le scene d'azione dal punto di vista di Ben. Non so se ci sono pienamente riuscita, mi auguro di non aver reso la lettura troppo pesante. Spero anche di non essere stata troppo "smielata", di solito non lo sono,  anzi sono piuttosto sadica e cattivella, sopratutto quando di mezzo c'è un personaggio che mi piace come Ben. Magari mi rifarò di cattiveria in futuro. :-)
In realtà questo dovrebbe essere il capitolo finale, ma l'episodio non si è concluso così quindi magari potrei scrivere un altro piccolo capitolo...sono davvero indecisa..
Vorrei ringraziare Chiara e Maty per le loro preziosissime recensioni, è sempre un gran piacere leggervi! Un grazie di cuore a chi ha inserito la storia  tra quelle seguite e preferite ed a chi mi ha aggiunto agli  autori preferiti: grazie grazie grazie!
Grazie anche a chi semplicemente ha fatto visita da queste parti!
Un abbraccio
Tinta87



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Capitolo 4
*** Normalità ***


Capitolo 4: Normalità

Capitolo 4: Normalità



Il letto è una delle più grandi invenzioni fatte dall'uomo. Credo che, nonostante non abbia mai avuto problemi di sonno, erano anni che non riuscivo a dormire così pesante! Sicuramente l'antinfiammatorio ha dato il suo contributo ed ha pure funzionato perché non ho sentito dolori.
Non so che ore sono, non ho ancora la forza di aprire gli occhi e controllare. Anzi, si sta così bene che quasi quasi mi riappisolo.
Come è bello il calduccio delle coperte in una mattina in cui il capo ti concede la giornata libera! Tra l'altro la Kruger mi ha anche riaccompagnato a casa ieri sera; non ero tanto lucido, il mal di testa mi stava uccidendo, spero di averla almeno ringraziata. Non mi ricordo nemmeno come ho fatto a fare la doccia ed infilarmi a letto.
Non è un problema vitale e lascio che il torpore mi culli ancora per un po' e sento che sto per riaddormentarmi.
Per lo meno è quello che tento di fare fino a che il campanello di casa non inizia a suonare.
<< Non voglio niente, lasciatemi dormire >> parlo come se potessero sentirmi.
Cerco di ignorare il suono fastidioso, sperando che smetta presto.
Peccato che inizia di nuovo incessantemente.
<< Possibile che la mattina deve sempre venire qualcuno a rompere! >>. Stizzito apro un occhio per controllare l'orario.
Per la miseria! Le 12.30! Quanto ho dormito?
Forse è davvero l'ora di alzarsi. Sul comodino cerco il cellulare, ma non lo trovo. Chissà dove l'ho lasciato ieri sera. Ero davvero parecchio confuso.
Nel frattempo il campanello ha ripreso a suonare. Ok, vado ad aprire. A questo punto ho un'idea su chi potrebbe essere alla porta.
Mi siedo sul letto ma non si rivela un'ottima idea. La stanza inizia a girare ed all'altezza delle costole un dolore acuto mi toglie per un attimo il respiro.
<< Troppo ottimista Ben! Movimenti lenti e brevi...>>
Con molta più calma afferro la maglietta è molto lentamente mi alzo e mi incammino verso la cucina.
Arrivo al citofono e dalla telecamera riconosco la figura del piccolo turco che armeggia con il cellulare. Strano non ci siano i vigili del fuoco, l'intera polizia di colonia, i corpi speciali e l'esercito! Rido da solo ed apro il portone di casa. Semir guarda l'obiettivo e dal labiale leggo un finalmente!
Ma dove diavolo ho lasciato il telefono?
<< Cavolo Ben ti sto chiamando da un'ora! >>
<< Buongiorno! >> gli dico stiracchiandomi << è successo qualcosa? Non abbiamo il week - end libero? Oppure me lo sono sognato...?>>
<< No...cioè non è successo niente e si, siamo a riposo...ma ti sei appena svegliato?>> mi chiede
<< Mi hai appena svegliato vuoi dire.. >>
<< Scusa...credevo tu fossi alzato da un po'...poi al cellulare non hai mai risposto...si, insomma ero preoccupato >>
<< Tranquillo sto abbastanza bene e ho dormito a sufficienza..>>
<< Sicuro? Magari avresti dovuto farti accompagnare all'ospedale..>>
<< Semir!!!!! Sto bene davvero, sono solo un po' dolorante ma è normale, ho tutto sotto controllo, fidati! Voi piuttosto? Avete passato bene la nottata?>>
<< Eh... Mica tanto... >> dice, lasciandosi andare sul divano.
Lo raggiungo con tutta calma cercando di non fare movimenti troppo bruschi << ieri non è stata una giornata facile per nessuno, credimi..>>
<< Lo so.. >>
<< Andrea e le bambine hanno dormito?>>
<< Lilly e Aida nessun problema, Andrea invece ha avuto una notte difficile..>>
<< Fortunatamente le piccole non hanno capito fino in fondo quello che è successo, è un bene. Per quanto riguarda Andrea credo che starle vicino sia la cosa migliore..vedrai che tutto si sistemerà >>
<< Per lei è già difficile mostrare un po' di debolezza, è davvero una donna forte ma è anche molto orgogliosa, la conosco ..>>
<< Tu falle capire che ci sei! Senza metterle pressione..apprezzerà, fidati..>>
<< Scusa hai aperto uno studio da psicologo senza dirmi niente? >>
<< Il mondo femminile non ha segreti per me, caro collega..>>
<< Lo vedo, affascini così tanto le donne che la tua relazione più lunga è durata quanto.…….2 mesi?!? >>
<< Che vuol dire! Sono dettagli questi.. Se è durata poco è perché forse non ho trovato quella giusta e per il bene di entrambi è stato meglio lasciar perdere...>>
Semir mi guarda per un attimo con fare interrogativo: << Di' un po', ma non è che il dottore ti ha prescritto una dose pesante ieri sera? >>
<< Possibile! Non mi ricordo nemmeno come sono arrivato al letto! >>
<< Ed io che mi ero già fatto il film di te e la Kruger ed una lunga notte di passione..>>
<< Si come no...non avrei avuto nemmeno le forze....mica sono uno stallone turco...>>
<< Puoi dirlo forte! >> mi risponde soddisfatto.
<< Senti Semir, ho avuto un'idea..>>
<< Mi devo preoccupare? >>
<< Zitto e ascolta! Perché tu ed Andrea non vi concedete un pomeriggio alla Spa? Vi fate fare qualche massaggio, vi rilassate e poi una bella cenetta romantica..>>
<< E le bambine? Non mi va di lasciarle alla nostra vicina...>>
<< Ma che domande! Hai davanti il miglior baby-sitter  di tutta Colonia!>>
<< Sono tranquille ma insieme non sono facili da gestire e tu sei anche in convalescenza.. >>
<< Stai scherzando vero?! Le mie principesse sono due amori e poi non sono in convalescenza! >>
<< Ok non sarai in convalescenza ma sei doloran..... >>
<< Si ok ma starò attento e sicuramente Aida capirà che il suo eroe preferito è un po' ammaccato e mi curerà...>>
Semir non risponde e guarda il telefono, indeciso sul da farsi. So che passare del tempo da solo con Andrea farebbe bene ad entrambi ma capisco che non gli vada a genio lasciare le bambine, non dopo quello che è successo.
<< Senti Semir, immagino che adesso vorresti averle sempre sott'occhio, più di prima! Ma sai anche tu che non è fattibile e tanto meno giusto, né per te né per loro. Tornare alla normalità il prima possibile è la miglior cosa.... Io non vedo l'ora di trascorrere un pomeriggio con le tue figlie, credimi anch'io ne ho bisogno.. >>.
Semir mi osserva, è combattuto ma so che posso averlo convinto con le mie parole.  Infatti, mi sorride e, dopo aver acconsentito, si appresta a chiamare Andrea per avvertirla. Nel frattempo mi alzo alla ricerca del telefono, non ho la più pallida idea di dove possa averlo lasciato. Torno in camera e non c'è, in cucina e nel soggiorno nemmeno...<< Semir provi a chiamarmi? >> gli urlo quando sento che ha staccato con la moglie.
<< Sta squillando! >> mi dice
<< Si, ma non suona >> ragiono ad alta voce << Eppure non ho fatto grandi cose ieri sera. Ero un po' fuori fase ma sono stato in condizioni peggiori..>>
" Ah si...buongiorno...si, sono d lui!" Con chi sta parlando il turco? Faccio capolino nel soggiorno e vedo Semir con un mega sorriso che mi guarda divertito: "Si è svegliato da poco...si sta benone, un po' dolorante ma niente di serio...Si le bambine sono tranquille...passiamo più tardi, sicuramente...grazie!" Stacca la conversazione e mi guarda ancora più divertito di prima.
<< Che c'è? Chi ha trovato il mio telefono? >>
Nessuna risposta.
<< Allora? È un segreto di stato? >>
<< Il nome Kim Kruger ti dice niente? >>
<< Il capo? Come fa ad avere....? >> ho capito! Però adesso sto al gioco: come far morire di curiosità Semir! Sorriso malizioso stampato in viso e frase vaga: << Ma certo! Mi deve essere caduto in macchina ieri sera...>> occhiolino tattico << sai quando sei impegnato in altro modo...mi vado a preparare, faccio in un attimo >> gli dico dirigendomi verso il bagno.
<< Non perdi la testa perché ce l'hai attaccata al collo...>> mi risponde prontamente. Poi però ci ripensa: <> chiudo la porta del bagno. << Ben! Che vuoi dire? Ben? Adesso racconti... >>

     

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ciao!

Prima di tutto vi chiedo scusa per l’enorme ritardo nell’aggiornamento, ma la storia è cambiata nella mia testa parecchie volte; all’inizio avevo pensato di farla finire con il capitolo precedente, poi, con il suggerimento di Chiara e Maty (che ringrazio) ho deciso di continuare. Sta uscendo fuori una storia molto insolita per me, troppo poco sadica, troppo poco pericolo per Ben..forse perché questo personaggio mi piace in tutte le sue sfaccettature e mi diverto a giocare con la sua parte sensibile ed ironica. Diciamo pure che Ben si è impossessato dalla storia ed io lo lasco fare..Non so cosa ne uscirà, ma non è ancora detta la parola fine. Sto già scrivendo il capitolo successivo e spero di poterlo pubblicare a breve!

Grazie per essere passati di qua! Spero di non avervi annoiato troppo e, se vi va, lasciate un segno del vostro passaggio.

Buon fine settimana!
Tinta87

 

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