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Dai socio facciamola finita >>
Forza Semir premi quel grilletto, non mi farai troppo male, al massimo avrò un
bel livido ma dobbiamo salvare Andrea e le bambine, muoviti!
<< Mi dispiace Ben >>
Nell'aria riecheggiano due colpi di pistola e nello stesso momento scoppiano le
due sacche sul mio petto. Cadere di schiena a peso morto sull'asfalto non é
proprio così piacevole. Il contraccolpo arriva e rimango qualche secondo senza
fiato. Devo aver perso per un attimo il controllo del mio corpo, non mi sono
reso conto della Kruger vicino a me fino a che non sento le sue dita sul collo.
Sono morto.
Per finta, ma sono morto.
Spero davvero che sia sembrato reale perché non abbiamo un'altra possibilità da
giocarci.
Qualcuno sta piangendo? Jenny forse? Non le avranno detto niente.
<< Jenny venga via, non c'è più niente da fare ormai...>>
<< Ben....B-Ben....perché ? Capo non è giusto, non può finire in questo
modo...>> Così mi fa male però, per favore ditele qualcosa.
Quando
tutta questa storia sarà finita potrebbe uccidermi!
Ok,
Ben non è divertente.
Porca miseria non ho avvistato neanche Julia e papà: speriamo che non abbiano
visto il notiziario. Potevo pensarci prima, certo se avessi avuto il tempo..
Gli elicotteri se ne vanno. Forse tra poco mi portano via. Dobbiamo organizzare
l'operazione, devo parlare con Semir.
Non useranno una bara per trasportarmi, vero? Ho brutti ricordi dell'esperienza
passata.
Qualcuno sta scattando foto alla scena, giusto per non destare sospetti.
Jenny deve essere andata via, non la sento più. C'è ancora il capo, sta
parlando ma non riesco a capire con chi. Sento una persona avvicinarsi, è
davvero difficile frenare i miei istinti e rimanere ad occhi chiusi.
<< Hei Ben adesso andiamo >>
Hartmut.
Mi accarezza la testa con delicatezza; la mano coperta da un guanto. La sua
voce sembra quasi disperata, probabilmente non è solo e ci sta reggendo il
gioco, astuto il ragazzo: mi ha avvisato sul da farsi senza farsi scoprire, il
nostro Einstein è pure attore.
<< Ragazzo mi dispiace davvero tanto! >> ho ragione: ha compagnia;
Tom il collega del laboratorio è con lui << Non posso credere che Semir
abbia fatto una cosa del genere. Povero Jager era un così caro ragazzo. Se vuoi
penso io ad accompagnare la salma all’obitorio >>
<< Grazie, lo apprezzo. Ma preferirei pensarci di persona..Lo devo a
Ben....per favore..>>
<< Ok, nessun problema. >>
Ci siamo. Mi afferrano e mi sistemano sulla barella, mi coprono con un lenzuolo
e ci avviamo verso il palazzo per prendere l'ascensore.
<< Hartmut aspetti, vengo con lei>> la Kruger, che donna! Senza di
lei questa volta non so come sarebbe andata a finire. Le devo una birra.
Oddio il pensiero di uscire con lei mi piace anche... Per la miseria Ben concentrati, non è il momento! Ok siamo dentro l'ascensore. Solo noi tre. Posso muovermi.
<< Jager tutto bene?>>
<< Si sto bene.. Semir ?>>
<< Al distretto in attesa di essere interrogato, abbiamo un'ora prima che
l'anticrimine lo porti in prigione con l'accusa di omicidio. >>
<< Quanti sono a conoscenza della messa in scena? >>
<< Al momento noi tre più Semir. Appena verrà trasferito in carcere dovrò
avvertire il direttore della struttura >>
<< Perfetto>>
<< Ben questi sono per cambiarti >> Hartmut mi passa una tuta della
polizia. Mi cambio velocemente nell'ascensore. Ammetto che in un'altra
occasione trovarsi in mutande con il commissario in uno spazio così stretto
sarebbe stato divertente ed imbarazzante, oggi no.
<< L'accoppiatore di frequenze? >>
<< In macchina >>
<< Grazie Einstein.. >>
<< Dovere >>
Sulla barella è stata sistemata una bambola gonfiabile con il mio giubbotto. Io
e la Kruger scendiamo al primo piano, in modo da percorrere le scale di
emergenza ed evitare l'uscita nel pieno centro di Colonia. << Ah Hartmut parla con Jenny..>> gli dico prima che le porte
dell'ascensore si richiudono. Quella povera ragazza deve stare da cani.
In questo momento Kim Kruger alla guida è peggio di Semir in pieno
inseguimento! Credo che il tempo di arrivo al distretto possa essere annotato
come Guinness World Record.
Parcheggia direttamente nel deposito, così che possa arrivare da Semir senza
passare dall'ingresso principale. Forse il comando è ancora sotto controllo,
meglio non rischiare niente.
Nella stanza attigua alla sala interrogatori c'è solo Diter; è un fortuna, di
lui mi posso fidare.
<< Diter >>
Si volta di scatto riconoscendo la voce all'istante. Ha gli occhi rossi dal
pianto ed io mi sento tremendamente in colpa. Questa storia deve finire. Ha
causato troppo dolore, adesso basta.
<< Sto impazzendo, vedo fantasmi >>
Mi avvicino e gli tocco un braccio << Diter sono io, davvero. Nessun
fantasma, è stata tutta finzione per salvare Andrea, le bambine e Semir. Scusa
se non ti abbiamo avvisato, mi dispiace, davvero, ma..>>
Non mi lascia finire la frase e mi abbraccia stretto.
<< Ben sei vivo! >>
Quasi mi soffoca..
<< Fino a dieci secondi fa si..Diter puoi lasciarmi? Così mi togli il
respiro>>
<< Si, scusa..è solo...sono contento!>>
<< Lo so, grazie..Adesso però ascoltami: devo assolutamente parlare
con Semir prima dell’arrivo della omicidi, ma devi spegnere telecamere,
microfono e qualsiasi altro apparecchio che possa registrare suoni o
immagini.>>
<< Fatto >> mi dice dopo aver premuto su un paio di interruttori.
<< Non far avvicinare nessuno, tranne che il capo >>
<< Ricevuto >>
<< Ah e tu non mi hai visto >>
Mi sorride e si allontana, prendendo posto in corridoio.
In questo momento mi sento un po' ladro in casa mia. Faccio un bel respiro e,
senza fare troppa confusione, entro nella sala interrogatori. Semir è seduto al
tavolo con la testa fra le mani. Sembra invecchiato in un solo giorno. Posso
solo immaginare in minima parte come si è sentito in queste ore e come si sente
tutt'ora. Non alza nemmeno lo sguardo, immerso nei suoi pensieri, forse non mi
ha nemmeno sentito.
<< Hei socio.. >>
La mia voce lo scuote ed in un nano secondo è davanti a me.
<< Oddio Ben finalmente >>
Mi attira a se in un abbraccio.
<< Amico mio.. Ti sono debitore >>
Rimango in silenzio. Vorrei dirgli tante cose.. Un ti voglio bene non avrebbe
di certo stonato, ma tutte le parole muoiono in gola. I suoi occhi lucidi prima
di spararmi hanno già detto tutto, come anche i miei in questo momento: non c'è
bisogno di tanti discorsi. Questa è la mia famiglia. Gli accarezzo la schiena
<< Adesso riportiamo a casa le tue donne >>.
Ciao a tutti!
Eccomi qua a scrivere la mia prima fan fiction su Cobra 11. E’ tanto che volevo
tirare giù qualcosa ma non riuscivo mai a trovare l’ispirazione giusta. Rivedendo
qualche sera fa la puntata “Uno contro l’altro” l’ho trovata fantastica come la
prima volta che. Una tra le mie puntate preferite in tutta la storia di Cobra.
Mi piace perché c’è tutto: azione, adrenalina, suspance, amicizia e
preoccupazione. La trovo come l’episodio che al meglio rappresenta quello che è
il rapporto tra Ben e Semir. Così è nata l’idea di raccontare la scena della
sparatoria proprio dal punto di vista di Ben, quello che è successo prima del
lieto fine e soprattutto quelli che sono stati i pensieri e le emozioni del
giovane ispettore. Non so se sono riuscita ad esprimere al meglio questo
aspetto, spero che la lettura non risulti pesante e troppo confusionaria, la
mia intenzione era quella di dare il senso di pensieri a raffica. Comunque non
sarà una fan fiction molto lunga: due o tre capitoli.
Vi ringrazio per esservi
fermati a leggere la storia e un grazie in anticipo se deciderete di lasciare
traccia del vostro passaggio.
Semir è stato portato via. Sono nascosto nel deposito prove da dieci
minuti. Mi sento come un leone in gabbia.
Penso di aver percorso chilometri facendo avanti e indietro in questa
stanzetta. È un caldo infernale. Eppure fuori saranno si e no 5 gradi.
Non credevo che fosse così complicato fingersi morto.
A quest'ora Hartmut starà controllando il comando, in
modo da evitare altre intrusioni nel sistema.
Stai calmo Ben.
Avrei bisogno di un sacco da prendere a pugni. Mi siedo a terra scivolando la
schiena contro il muro.
Sospiro.
Perché?
Perché proprio Semir?
Come si fa a rapire due bambine così piccole con la loro mamma? Perché non
hanno tentato di uccidermi e basta?
Appoggio la testa alla parete e sospiro, di nuovo. Oggi ho avuto paura. Una
delle poche volte nella mia carriera in cui davvero ho avuto paura. Ma non per
me. Non avevo certo il timore che Semir mi sparasse.
Ho avuto paura quando ho visto il terrore nei suoi occhi. Vederlo così
disperato, con la pistola puntata verso di me senza capirne il motivo, così
tormentato da rivolgere poi l'arma alla sua testa. Pur di salvare la mia vita
ha pensato di uccidersi. Mi sono sentito impotente, incapace.
Non è stata una bella sensazione.
Mi stropiccio il viso con la mano e cerco di recuperare concentrazione e
lucidità. Le bambine ed Andrea devono ancora essere salvate, questa storia non
è finita; non posso permettermi che le emozioni abbiano il sopravvento.
Per la seconda volta nell'arco della giornata la Kruger piomba vicino a me ed
io non me ne accorgo. Sono ancora con gli occhi chiusi quando mi sfiora il
braccio: << Ben tutto bene? >> Sono rare le volte in cui mi chiama
per nome. Ha quasi un tono dolce; ma è davvero il mio capo?
Comunque non rispondo alla domanda; non lo so neanch'io come mi sento.
Mi alzo in piedi e le chiedo: << Hartmut ha
finito? Possiamo prepararci per entrare in azione? >>
<< Il comando è pulito ed inviolabile. Però prima di presentarsi di là
devo dare una spiegazione ai ragazzi. Mi aspetti nel corridoio >> annuisco
e si dirige verso l'atrio, io la seguo a ruota. Prima di fare il suo ingresso
nella sala principale si volta verso di me:<< Mi sono permessa di avvisare la sua famiglia..>>
Porca miseria lo avevo rimosso!
<< ..ho immaginato che non avesse avuto tempo di farlo. Spero non le
dispiaccia >>
<< Affatto >> rispondo << anzi grazie..>>
Questa volta è lei che rimane in silenzio. Ci guardiamo negli occhi. Non riesco
bene a leggere il suo sguardo. Capisco che non sono l'unico ad aver passato una
brutta giornata, ma c'è dell'altro: stanchezza, preoccupazione, rabbia ma anche
un velo di ammirazione.. verso di me? È tutto così....strano. Devo aver
picchiato la testa quando sono caduto.
<< Ben >> ancora per nome << lo sa che non tutti avrebbero
fatto quello che lei sta facendo per Semir, vero?
>>.
La domanda non mi stupisce più di tanto << In realtà avrei potuto fare di
più.. come rendermi conto da stamani che qualcosa non andava >>
<< Non dica scemenze Jager >> eccolo il
tono risoluto di sempre. Mi ha chiamato per cognome, non mi è sfuggito.
<< Semir forse sarebbe stato più sveglio..
>>
<< Ben, per favore.. >>
Resto zitto, non rispondo subito.
<< Di una cosa sono certo: sicuramente avrebbe fatto lo stesso per me.
Senza nemmeno pensarci. Semir non è solo un collega..>>
<< Io questa la chiamo famiglia >> mi lascia di stucco.
<< Torno subito>> mi dà un colpetto sul braccio e sparisce dalla
mia vista.
Rimango come un pesce lesso.
Non me l'aspettavo.
Allora anche Kim Kruger sotto quell'armatura e quel
corpo fantastico ha un cuore che batte!
Mi sfugge un sorriso e resto in attesa di poter tornare attivo. Da questo punto
posso vedere Susanne, sconvolta è dir poco, mi si
stringe il cuore vederla così. Sta ancora singhiozzando. Immagino ci sia anche
Jenny da qualche parte, ma non riesco a vederla. Che aria pesante nel
commissariato, è tutto troppo silenzioso.
<< Avrei bisogno della vostra attenzione >> esordisce la Kruger
<< Diter per favore chiuda a chiave la porte
esterna, nessuno deve entrare >>
<< Signori so che tutta questa storia vi ha sconvolto. Mi dispiace per
come vi sentite e so che forse ci maledirete per quello che sto per dirvi. Ma
davvero non avevamo alternative per risolvere questo caso nel migliore dei
modi...>>
<< Nel migliore dei modi?!?!>> Jenny << Capo Ben è morto! È morto!! >>
Ok basta con le parole, adesso è troppo. Non ce la faccio più.
<< Non direi proprio morto..>> entro nel salone ed abbozzo un
sorriso per alleggerire l'aria pesante che si è creata. Venti paia di occhi
sono su di me. << Ciao ragazzi >>
<< Been >> Susanne
mi è subito al collo << Sapevo che Semir non
avrebbe mai potuto ammazzarti! Non ci potevo credere. Eppure alla tv era così
reale.. >>
<< E' proprio quello che volevamo >> le rispondo sorridendo
<< Stavo dicendo..>> riprende la Kruger tirandomi un'occhiataccia
<< Siamo stati costretti a costruire questa messa in scena per evitare
che la moglie e le bambine di Gerkhan venissero
uccise. Gli hanno ordinato di uccidere Ben in cambio della loro
vita. Così hanno ottenuto quello che volevano.>>
<< Dobbiamo sfruttare il vantaggio che abbiamo sui fratelli Raisser.>> intervengo << Semir
mi ha detto che Stephen ha un cellulare in carcere con il quale comunica con il
fratello. Basta localizzare il segnale al momento della chiamata che sicuramente
farà appena entrerà in contatto con Semir >>
<< E come facciamo?>> chiede Susanne.
<< Semir ha un rilevatore ed Hartmut farà il resto.. >>.
Non mi sfugge l'occhiataccia di Jenny verso il tecnico.
<< Ma riusciremo a fermarli in tempo? Voglio dire dobbiamo partire dal
comando e raggiungere chissà quale posto...>> osserva Diter.
<< Abbiamo giá un'idea. Semir
oggi ha scoperto dove venivano nascoste Andrea e le bambine. Era quasi riuscito
a portarle in salvo ma è stato scoperto..>>
<< E non è stato ucciso?>>
<< No, prima doveva uccidere me...>>
<< Cosa le fa pensare che non si siano spostati? >> mi chiede la Kruger
<< Se hanno creduto a ciò che hanno visto alla tv, non vedo il motivo di
trasferirsi .. >>
<< Ok, mi fido del suo istinto. Dobbiamo prepararci per l'operazione. Jager lei sarà con la squadra speciale pronto a liberare
gli ostaggi e catturare Raisser. Diter,
Jenny: voi con me al carcere. Tra un quarto d'ora si va in scena! >>.
Il commissariato prende di nuovo vita. È come se avesse ripreso a respirare.
C'è fermento, agitazione e determinazione. Finito il discorso del capo sono
tornati tutti alla propria postazione, tranne Jenny. Sono ancora nel centro
della stanza, diversi collegi mi hanno dato una pacca sulla spalla, qualcuno mi
ha detto "bentornato". Sono tutti un po' più sollevati, in parte mi
fa piacere il loro affetto, in parte so che hanno passato delle brutte ore.
Soprattutto Jenny; è ancora qui davanti a me e mi fissa con rabbia. Ha una
lacrima che le riga il volto. Che faccio? Mi avvicino? Ma non so bene cosa
dirle, opto per essere scontato: << Jenny mi dispiace, tanto..io...noi..abbiamo pensato
che fosse meglio non parlarne...il comando era sotto controllo, non potevo rischiare..>>
Ed ecco che sento un bruciore tremendo sulla guancia: arriva un
schiaffo!
Aia anche questo fa male però!
<< Hai la minima idea di cosa ho provato nel vedere Semir spararti due colpi
al cuore e poi te praticamente morto in un lago di sangue? Hai idea di come
sono stata male? >>
Abbasso lo sguardo, colpevole.
<< Perdonami >> mi gioco la carta dell'espressione a cane bastonato,
di solito funziona sempre con le donne ed a volte anche con Semir..
<< Al diavolo...così non vale però!>> il suo volto si illumina con
un sorriso e mi abbraccia. Bingo! Ce l'ho fatta!
Ricambio l'abbraccio e mi viene da ridere, Jenny se ne accorge
<< sei divertito? >>
<< Si, perché credo di non aver mai ricevuto così tanti abbracci in un
giorno..>>
Mi sorride.
<< Jenny vedi di parlare con Hartmut. Lui
sapeva, ma non c'entra niente con tutto questo, non merita tenergli muso
>>
<< Ok >> risponde dopo un pò <<
Adesso però vai...sai cosa devi fare..>>
Ciao a tutti,
eccomi con un nuovo
capitolo. Ancora un viaggio tra le sensazioni di Ben, spero di non essermi
fatta prendere troppo la mano, ma confesso che mi sono divertita parecchio a
scriverlo.
Sicuramente ci sarà un
nuovo capitolo, manca ancora la parte finale dell’episodio.
Ringrazio tutti coloro
che si sono fermati a leggere, anche senza aver lasciato un segno, ed un grazie
particolare a Maty, Chiara e _chlo
per aver lasciato una recensione: grazie, grazie, grazie!
Siamo all'indirizzo che mi ha fornito Semir. C'è del movimento fuori dal
magazzino. Siamo abbastanza vicini per riconoscere Raisser insieme ad uno dei
suoi uomini. Probabilmente se ne stanno andando. Questo vuol dire che non si
porteranno dietro Andrea e le bambine e hanno in mente solo una cosa:
ucciderle.
Non lo permetteremo.
Controllo che la pistola sia carica e con rabbia richiudo il caricatore.
Non lo permetterò.
<< Nel furgone ci sono tre figure >> mi dice la voce nell'auricolare.
So che sono loro, non chiede nemmeno conferma.
<< Sto entrando in contatto con Steffen >> ci informa Semir.
Hartmut ci ha fornito un minuscolo apparecchio da inserire nell'orecchio che si
attiva con la pressione di un dito. Avevo visto queste cose nei telefilm
americani non credevo esistessero realmente.
<< Fai attenzione socio >> rispondo
<< Anche tu >>
Raisser si avvicina al furgone. Adesso ha tre uomini con se.
<< Tenetevi pronti >> ordino alla squadra.
Il portellone posteriore si apre e vedo una figura che si scaglia contro
l'uomo: Andrea. Nello stesso momento due ombre più piccole escono dal furgone e
scappano: << Le bambine, prendete le bambine >> praticamente urlo
all'auricolare ai due agenti posizionati dalla parte opposta alla mia. Dopo
pochi secondi uno dei due colleghi mi risponde: << Ispettore le
figlie di Gherkan stanno bene, le portiamo al sicuro nella macchina >>
<< Ottimo >> chiudo gli occhi e sospiro.
Le mie principesse sono salve
Ma non è ancora finita. Sento rabbia, tantissima rabbia. Aspetto solo il
segnale per entrare in azione.
Raisser ha fatto inginocchiare Andrea, ha un telefono cellulare e la pistola
puntata alla testa della donna. Siamo ad un centinaio di metri da loro. Il buio
ha permesso di avvicinarci silenziosamente senza farci vedere e sentire.
<< No Andreaaaaa.. >> sento distintamente la voce di Semir dal
cellulare. Eccolo il segnale.
<< Ora!! >> urlo ai collegi.
<< Fermo Raisser >>
Si immobilizza all'istante.
<< Tu? Tu sei morto! >> è sorpreso. Non si aspettava davvero di
trovare me. Colgo un lampo di terrore negli occhi.
<< Ben >> sento Andrea in sottofondo.
<< Butta la pistola >> gli ordino
Perché non mi ascoltano mai? Ovviamente inizia a sparare all'unisono con i suoi
scagnozzi e si fa scudo di Andrea fino a che non arriva allo sportello del
furgone, la lascia cadere e terra e sale. Non so bene cosa stia succedendo
intorno a me, ho sentito i colleghi sparare, ma io ho solo un obiettivo nella
mia visuale.
<< Andrea stai bene?>> le chiedo avvicinandomi
<< Si! Prendi quel bastardo!>>
Non me lo faccio ripetere due volte. Raisser parte a tutta velocità, ma non mi
sfuggirà ! Sono troppo bravo in questo: prendo la mira, mano ferma e sparo tre
colpi. Ruota posteriore e motore ko. Il mezzo finisce contro una recinzione e
non mi muovo di un centimetro; aspetto Raisser, è l'ora di fare i conti. Esce
dal furgone, zoppicante.
<< È finita >> Non ha molte alternative adesso. << Fermati o
sparo >> rimane immobile, testa bassa. Alla fine alza lo sguardo e non mi
sfugge il suo ghigno soddisfatto. Che diavolo...
Sento il boato e una forza che mi spinge indietro. Atterro violentemente con la
schiena a terra. Di nuovo. Sulla stessa spalla di oggi. Maledizione!
La pistola mi sfugge di mano, devo riprenderla. Mi alzo faticosamente per
raggiungerla, le orecchie che fischiano. Sento di nuovo dolore. Un calcio in
pieno viso. Maledetto Raisser.
Mi sovrasta con tutta la sua forza. Un pugno all'altezza delle costole, poi un
altro ed un altro ancora. Fa male. Sono senza fiato, così mi ammazza. Non
riesco a reagire, sto perdendo il controllo del mio corpo.
No,
maledizione Ben.
Non
puoi permetterlo, non può finire così.
Si scaglia contro di me per l'ennesima volta. Per una frazione di secondo ho
un'immagine chiarissima davanti agli occhi, la foto che tengo sul comodino di
camera mia: Semir, Andrea, Aida Lilly e me; la mia famiglia.
Eccola
tutta la mia forza.
Con tutta la rabbia in corpo uso la sua spinta per fare da ponte e catapultiamo
entrambi a terra. Ma questa volta non sento niente, nessun dolore, solo
adrenalina. Mi alzo con un guizzo e scarico un destro micidiale e poi un altro.
Raisser cade a terra privo di sensi. Adesso è davvero finita.
Mi sollevo cercando si fare un respiro profondo, guardo il cielo e respiro di
nuovo.
È
finita.
Poi arriva il dolore, forte, lancinante alle costole. Non me l'aspettavo e mi
sbilancio all'indietro.
Chiudo gli occhi e cerco di respirare di nuovo. Il giubbotto della polizia mi
dà fastidio; cerco di slacciarlo, ma due braccia mi stringono...in un abbraccio.
<< Mio dio Ben! Io ho avuto paura che tu ti fossi davvero fatto ammazzare
per noi, non credevo di riabbracciarti di nuovo.. Grazie Ben, grazie di tutto
>> Andrea mi travolge come un fiume in piena! Sta piangendo sulla mia
spalla. Mi coglie di sorpresa e non rispondo subito all'abbraccio, ma poi mi
lascio andare, appoggio la testa sulla sua spalla e mi faccio coccolare da
questo abbraccio materno.
Andrea si allontana leggermente e mi prende il viso tra le mani: << Stai
bene? >> annuisco
<< Sicuro? >> chiede di nuovo sfiorando il livido che probabilmente
si sta formando sullo zigomo.
<< Adesso sto bene..ho solo qualche ammaccatura >> cerco di
sdrammatizzare
<< Zio Beeeen !!! >> riconoscerei questa voce tra milioni di
persone.
Aida.
Le due bambine corrono verso di me; mi inginocchio ed apro le braccia per
accoglierle.
<< Le mie principesse >>
Le stringo forte.
<< Zioo >> mi dice la piccola schioccando un bel bacio sulla
guancia.
<< Zio Ben ci hai salvato! Sei il mio eroe >> dice Aida
abbracciandomi di nuovo
<< Si, sono il tuo eroe ma non lo dire a tuo padre >> sorrido. Non
so dopo quante ore, ma finalmente sorrido felice.
<< Mamma io voio il gelato >> chiede Lilly e scoppiamo tutti
a ridere.
Dieci minuti più tardi sono a sedere sul retro dell'ambulanza. Il medico mi ha
fasciato le costole, niente di rotto, solo una forte contusione. Voleva
trascinarmi all'ospedale per fare una lastra di controllo ma non ho la forza di
affrontare medici ed infermieri; ho promesso che se il dolore dovesse
peggiorare sarei corso al pronto soccorso. Mi ha così prescritto un
antidolorifico ed una bella dormita. Francamente ne ho proprio bisogno. Sono
esausto, nel vero senso della parola. Adesso che è tutto finito, l'adrenalina
ha lasciato spazio alla stanchezza e ad un tremendo mal di testa. Vorrei farmi
una bella doccia ed infilarmi nel letto per dormire una giornata intera.
Aida non mi ha lasciato un istante e sta dormendo appollaiata a me. Lilly,
invece, si è appisolata in grembo alla mamma nell'auto della polizia, in attesa
di Semir che dovrebbe arrivare da un momento all'altro.
Come previsto spunta una BMW nera. Non fa in tempo a fermarsi che il piccolo
turco esce e corre verso di noi. Andrea è già fuori dalla macchina con Lilly
ancora in braccio.
<< Amore mio >> dicono quasi all'unisono e si scambiano un
bellissimo bacio.
Sorrido e guardo Aida ancora bella addormentata. La bacio sulla testa: <<
Sveglia piccola, è arrivato papà >>
Apre gli occhi ancora assonnata e mi guarda con una dolcezza che solo i bambini
possono avere.
<< Dov'è ? >> mi chiede. Le rispondo con un cenno del capo.
<< Andiamo >> mi dice prendendomi per mano. Mi alzo con non poca
fatica e ci avviciniamo.
Semir si allontana per un attimo da Andrea e volge lo sguardo verso di
noi. << Aidaaaa >> si inginocchia ed aspetta il suo abbraccio; la
piccola lascia la mia mano e corre verso il padre con un sorriso stampato in
volto.
<< Stai bene tesoro mio? >>
<< Si papà! Zio Ben ci ha salvato! >>
Semir mi guarda divertito ed io faccio spallucce.
<< Stai bene papà? Anche tu hai un occhio nero, chi è stato? >>
<< Uno degli uomini cattivi >>
<< Allora tu e zio Ben ci avete salvato! >>
<< Certo piccola mia! >> le risponde Semir sollevandola e
portandola in braccio verso di me.
<< Tutto bene socio? >> chiedo
<< Si tutto bene. Tu? Sei pallido…. >>
<< Ho solo un po' di mal di testa.. >>
<< Papà il dottore ha medicato zio Ben, gli ha messo una fascia lunga e
ben stretta >>
<< No Aida non.. >> cerco di fermarla, invano.
<< Voleva portarlo in ospedale però lui non è voluto andarci.. >>
<< Ben... >> oddio Semir potrebbe iniziare con la paternale, ha lo
sguardo risoluto, devo troncare la conversazione sul nascere.
<< Sto bene Semir, davvero! Ho le costole fasciate, avrò un bell'ematoma
ma il dottore ha detto che non c'è niente di rotto. Ho bisogno solo di una
doccia e di un letto!>>
<< Ma... >>
<< Niente ma, non sono così sprovveduto! Fidati papino..>>
Aida inizia a ridere ed io sono salvato dalla Kruger che arriva verso di noi.
<< Ottimo lavoro signori! Direi che dopo questa giornataccia vi meritate
un paio di giorni di riposo. Ci vediamo lunedì >>
Semir ed io ci scambiamo uno sguardo d'intesa.
<< Jager ? >> chiede il capo rivolgendosi a me. Cavolo! Non vorrà
mica il rapporto? Non ce la posso fare a scriverlo adesso. Deve aver letto il
terrore nei miei occhi ed il flusso dei miei pensieri, perché mi risponde:
<< stia tranquillo Ben, il rapporto potete scriverlo in settimana. Vuole
un passaggio a casa?>>
<< Ah ok...si, grazie!>>
<< L'aspetto in macchina..Buonanotte Semir>>
<< Notte>> risponde.
Aspetta che si sia allontanata abbastanza per rivolgersi a me
divertito:<< Hai capito il bell'ispettore Jager? Mi sono perso
qualcosa?>> chiede dandomi una pacca sulla spalla. Quella spalla.
<< Aia! Si, che sono caduto tre volte su questa spalla. Grazie per
avermelo ricordato >>
<< Papino! >> lo ammonisce Aida.
<< Scusa non lo sapevo. >>
<<
Comunque il rapporto lo scrivi te! >> gli dico divertito << Mi pare
il minimo >>
<<
Ok, hai vinto! >>
<< Ci vediamo domani socio >> lo saluto dandogli un veloce
abbraccio. Ma Semir mi trattiene sussurrando all'orecchio << Grazie di
tutto Ben >>. Ha di nuovo la voce spezzata, emozionata.
<< Ti voglio bene Semir >>.
Ciao a tutti!
Eccomi qua con questo nuovo capitolo. È stato più difficile del previsto. Non è
stato facile descrivere le scene d'azione dal punto di vista di Ben. Non so se
ci sono pienamente riuscita, mi auguro di non aver reso la lettura troppo
pesante. Spero anche di non essere stata troppo "smielata", di solito
non lo sono, anzi sono piuttosto sadica e cattivella, sopratutto quando
di mezzo c'è un personaggio che mi piace come Ben. Magari mi rifarò di
cattiveria in futuro. :-)
In realtà questo dovrebbe essere il capitolo finale, ma l'episodio non si è
concluso così quindi magari potrei scrivere un altro piccolo capitolo...sono
davvero indecisa..
Vorrei ringraziare Chiara e Maty per le loro preziosissime recensioni, è sempre
un gran piacere leggervi! Un grazie di cuore a chi ha inserito la storia
tra quelle seguite e preferite ed a chi mi ha aggiunto agli autori
preferiti: grazie grazie grazie!
Grazie anche a chi semplicemente ha fatto visita da queste parti!
Un abbraccio
Tinta87
Il letto è una delle più grandi invenzioni fatte dall'uomo. Credo che,
nonostante non abbia mai avuto problemi di sonno, erano anni che non riuscivo a
dormire così pesante! Sicuramente l'antinfiammatorio ha dato il suo contributo
ed ha pure funzionato perché non ho sentito dolori.
Non so che ore sono, non ho ancora la forza di aprire gli occhi e controllare.
Anzi, si sta così bene che quasi quasi mi riappisolo.
Come è bello il calduccio delle coperte in una mattina in cui il capo ti concede
la giornata libera! Tra l'altro la Kruger mi ha anche riaccompagnato a casa
ieri sera; non ero tanto lucido, il mal di testa mi stava uccidendo, spero di
averla almeno ringraziata. Non mi ricordo nemmeno come ho fatto a fare la
doccia ed infilarmi a letto.
Non è un problema vitale e lascio che il torpore mi culli ancora per un po' e
sento che sto per riaddormentarmi.
Per lo meno è quello che tento di fare fino a che il campanello di casa non
inizia a suonare.
<< Non voglio niente, lasciatemi dormire >> parlo come se potessero
sentirmi.
Cerco di ignorare il suono fastidioso, sperando che smetta presto.
Peccato che inizia di nuovo incessantemente.
<< Possibile che la mattina deve sempre venire qualcuno a rompere!
>>. Stizzito apro un occhio per controllare l'orario.
Per la miseria! Le 12.30! Quanto ho dormito?
Forse è davvero l'ora di alzarsi. Sul comodino cerco il cellulare, ma non lo
trovo. Chissà dove l'ho lasciato ieri sera. Ero davvero parecchio confuso.
Nel frattempo il campanello ha ripreso a suonare. Ok, vado ad aprire. A questo
punto ho un'idea su chi potrebbe essere alla porta.
Mi siedo sul letto ma non si rivela un'ottima idea. La stanza inizia a girare
ed all'altezza delle costole un dolore acuto mi toglie per un attimo il
respiro.
<< Troppo ottimista Ben! Movimenti lenti e brevi...>>
Con molta più calma afferro la maglietta è molto lentamente mi alzo e mi
incammino verso la cucina.
Arrivo al citofono e dalla telecamera riconosco la figura del piccolo turco che
armeggia con il cellulare. Strano non ci siano i vigili del fuoco, l'intera
polizia di colonia, i corpi speciali e l'esercito! Rido da solo ed apro il
portone di casa. Semir guarda l'obiettivo e dal labiale leggo un finalmente!
Ma dove diavolo ho lasciato il telefono?
<< Cavolo Ben ti sto chiamando da un'ora! >>
<< Buongiorno! >> gli dico stiracchiandomi << è successo
qualcosa? Non abbiamo il week - end libero? Oppure me lo sono
sognato...?>>
<< No...cioè non è successo niente e si, siamo a riposo...ma ti sei
appena svegliato?>> mi chiede
<< Mi hai appena svegliato vuoi dire.. >>
<< Scusa...credevo tu fossi alzato da un po'...poi al cellulare non hai
mai risposto...si, insomma ero preoccupato >>
<< Tranquillo sto abbastanza bene e ho dormito a sufficienza..>>
<< Sicuro? Magari avresti dovuto farti accompagnare
all'ospedale..>>
<< Semir!!!!! Sto bene davvero, sono solo un po' dolorante ma è normale,
ho tutto sotto controllo, fidati! Voi piuttosto? Avete passato bene la
nottata?>>
<< Eh... Mica tanto... >> dice, lasciandosi andare sul divano.
Lo raggiungo con tutta calma cercando di non fare movimenti troppo bruschi
<< ieri non è stata una giornata facile per nessuno, credimi..>>
<< Lo so.. >>
<< Andrea e le bambine hanno dormito?>>
<< Lilly e Aida nessun problema, Andrea invece ha avuto una notte
difficile..>>
<< Fortunatamente le piccole non hanno capito fino in fondo quello che è
successo, è un bene. Per quanto riguarda Andrea credo che starle vicino sia la
cosa migliore..vedrai che tutto si sistemerà >>
<< Per lei è già difficile mostrare un po' di debolezza, è davvero una
donna forte ma è anche molto orgogliosa, la conosco ..>>
<< Tu falle capire che ci sei! Senza metterle pressione..apprezzerà,
fidati..>>
<< Scusa hai aperto uno studio da psicologo senza dirmi niente? >>
<< Il mondo femminile non ha segreti per me, caro collega..>>
<< Lo vedo, affascini così tanto le donne che la tua relazione più lunga
è durata quanto.…….2 mesi?!? >>
<< Che vuol dire! Sono dettagli questi.. Se è durata poco è perché forse
non ho trovato quella giusta e per il bene di entrambi è stato meglio lasciar
perdere...>>
Semir mi guarda per un attimo con fare interrogativo: << Di' un po', ma
non è che il dottore ti ha prescritto una dose pesante ieri sera? >>
<< Possibile! Non mi ricordo nemmeno come sono arrivato al letto!
>>
<< Ed io che mi ero già fatto il film di te e la Kruger ed una lunga
notte di passione..>>
<< Si come no...non avrei avuto nemmeno le forze....mica sono uno
stallone turco...>>
<< Puoi dirlo forte! >> mi risponde soddisfatto.
<< Senti Semir, ho avuto un'idea..>>
<< Mi devo preoccupare? >>
<< Zitto e ascolta! Perché tu ed Andrea non vi concedete un pomeriggio
alla Spa? Vi fate fare qualche massaggio, vi rilassate e poi una bella cenetta
romantica..>>
<< E le bambine? Non mi va di lasciarle alla nostra vicina...>>
<< Ma che domande! Hai davanti il miglior baby-sitter di tutta
Colonia!>>
<< Sono tranquille ma insieme non sono facili da gestire e tu sei anche
in convalescenza.. >>
<< Stai scherzando vero?! Le mie principesse sono due amori e poi non sono
in convalescenza! >>
<< Ok non sarai in convalescenza ma sei doloran..... >>
<< Si ok ma starò attento e sicuramente Aida capirà che il suo eroe
preferito è un po' ammaccato e mi curerà...>>
Semir non risponde e guarda il telefono, indeciso sul da farsi. So che passare
del tempo da solo con Andrea farebbe bene ad entrambi ma capisco che non gli
vada a genio lasciare le bambine, non dopo quello che è successo.
<< Senti Semir, immagino che adesso vorresti averle sempre sott'occhio,
più di prima! Ma sai anche tu che non è fattibile e tanto meno giusto, né per
te né per loro. Tornare alla normalità il prima possibile è la miglior cosa....
Io non vedo l'ora di trascorrere un pomeriggio con le tue figlie, credimi
anch'io ne ho bisogno.. >>.
Semir mi osserva, è combattuto ma so che posso averlo convinto con le mie
parole. Infatti, mi sorride e, dopo aver acconsentito, si appresta a
chiamare Andrea per avvertirla. Nel frattempo mi alzo alla ricerca del
telefono, non ho la più pallida idea di dove possa averlo lasciato. Torno in
camera e non c'è, in cucina e nel soggiorno nemmeno...<< Semir provi a
chiamarmi? >> gli urlo quando sento che ha staccato con la moglie.
<< Sta squillando! >> mi dice
<< Si, ma non suona >> ragiono ad alta voce << Eppure non ho
fatto grandi cose ieri sera. Ero un po' fuori fase ma sono stato in condizioni
peggiori..>>
" Ah si...buongiorno...si, sono d lui!" Con chi sta parlando
il turco? Faccio capolino nel soggiorno e vedo Semir con un mega sorriso che mi
guarda divertito: "Si è svegliato da poco...si sta benone, un po'
dolorante ma niente di serio...Si le bambine sono tranquille...passiamo più
tardi, sicuramente...grazie!" Stacca la conversazione e mi guarda
ancora più divertito di prima.
<< Che c'è? Chi ha trovato il mio telefono? >>
Nessuna risposta.
<< Allora? È un segreto di stato? >>
<< Il nome Kim Kruger ti dice niente? >>
<< Il capo? Come fa ad avere....? >> ho capito! Però adesso sto al
gioco: come far morire di curiosità Semir! Sorriso malizioso stampato in viso e
frase vaga: << Ma certo! Mi deve essere caduto in macchina ieri
sera...>> occhiolino tattico << sai quando sei impegnato in altro
modo...mi vado a preparare, faccio in un attimo >> gli dico dirigendomi
verso il bagno.
<< Non perdi la testa perché ce l'hai attaccata al collo...>> mi
risponde prontamente. Poi però ci ripensa: <> chiudo la porta del bagno.
<< Ben! Che vuoi dire? Ben? Adesso racconti... >>
Ciao!
Prima di tutto vi chiedo scusa per l’enorme ritardo
nell’aggiornamento, ma la storia è cambiata nella mia testa parecchie volte;
all’inizio avevo pensato di farla finire con il capitolo precedente, poi, con
il suggerimento di Chiara e Maty (che ringrazio) ho deciso di continuare. Sta
uscendo fuori una storia molto insolita per me, troppo poco sadica, troppo poco
pericolo per Ben..forse perché questo personaggio mi piace in tutte le sue sfaccettature
e mi diverto a giocare con la sua parte sensibile ed ironica. Diciamo pure che
Ben si è impossessato dalla storia ed io lo lasco fare..Non so cosa ne uscirà,
ma non è ancora detta la parola fine. Sto già scrivendo il capitolo successivo
e spero di poterlo pubblicare a breve!
Grazie per essere passati di qua! Spero di non avervi annoiato troppo e,
se vi va, lasciate un segno del vostro passaggio.