il figlio del Demone

di fra_eater
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Mirajane incinta ***
Capitolo 2: *** in mezzo alla tormenta ***
Capitolo 3: *** problemi e partenze ***
Capitolo 4: *** svelata ***
Capitolo 5: *** amiche ***
Capitolo 6: *** Black Cross ***
Capitolo 7: *** vittoria ***
Capitolo 8: *** Happy Together ***



Capitolo 1
*** Mirajane incinta ***


Nella Gilda di Fairy Tail da alcuni mesi si respira un’aria diversa, fatta di fiori e attenzioni per la bella barista che nel periodo in questione presentava un’evidente protuberanza sul ventre un tempo piatto e invidiato da tante modelle sue occasionali colleghe.
Tutta la gilda si dava un gran da fare da quando, due settimane prima, avevano scoperto che la loro compagna aspettava un bambino.
All’inizio Mirajane non aveva detto niente a nessuno, era stata Erza, insospettita dal continuo malessere mattutino della sua amica , a trascinarla a forza da un medico. Quando la guerriera più temuta di tutta Fiore venne a conoscenza della gravidanza che la sua storica rivale aveva tenuto nascosta, radunò tutta la gilda per informarli del fatto.
Tra lacrime e disperazione dei membri più anziani da sempre innamorati della bella maga del take-over, tutti si domandavano chi potesse mai essere il padre della creatura che cresceva dentro di lei, ma Mirajane si rifiutava categoricamente di rivelarlo, anche i suoi adorati fratelli erano all’oscuro di tutto ciò ed Elfman, in particolare, tratteneva la voglia di andare a spaccare la faccia a tutti gli uomini che avessero anche solo rivolto la parola alla sua adorata sorellona urlando che non era da uomo non prendersi le proprie responsabilità.
Poi, una mattina, Mirajane si svegliò trovando tutti i suoi adorati nakama intendi a darsi un gran da fare per pulire la sede e per ricoprire tutti i ruoli, che prima svolgeva la ragazza, sotto la guida di un’ attenta e intransigente Erza.
“Perché tutto questo?” chiese la ragazza dalla chioma candida al suo Master che, insieme a Lucy, stava lucidando il bancone.
“Non abbiamo intenzione di sapere chi sia il padre del bambino se tu  non vorrai dircelo. Ma questo piccolo sarà un membro della nostra gilda e per noi sarà come un nostro figlio quindi ti aiuteremo tutti a farlo crescere così da non sentire  la mancanza di un padre”
Ed ora era passato un mese da quel giorno in cui Mirajane aveva ringraziato in lacrime i suoi nakama per la delicatezza e l’affetto che avevano mostrato nei suoi confronti.
 Tutti  avevano mantenuto la promessa: ora era Levy ad occuparsi di registrare le missioni;  Lucy, Bisca, Lisanna e Laki si occupavano del bancone;  Jet, Droy e Warren erano gli incaricati delle pulizie al piano superiore; Max, Kinana e Juvia del piano di sotto, mentre Gray, Cana e Elfman si occupavano delle varie consegne al di fuori della Gilda e tutti gli altri si alternavano con le pulizie della piscina e dell’entrata  e davano il cambio ai loro nakama quando erano fuori in missione.
Mentre Mirajane cercava di convincere Lucy a lasciarla lavare alcuni boccali, il portone d’entrata si spalancò e i tre Dragon Slayers Natsu, Gajeel e Wendy, insieme ai loro rispettivi Exceeds, lo varcarono con lo sguardo stanco ma soddisfatto dipinto sul volto.
“Natsu!” urlò Lucy alla vista del compagno dimenticandosi del boccale conteso e correndo da lui con le mani ancora insaponate.
“Ben tornati” li accolse Juvia con un sorriso caloroso avvicinandosi ai suoi nakama per assicurarsi che stessero bene.
 I tre erano appena tornati da una missione durata due mesi presso il re, e lì avevano incontrato anche Sting e Rouge. Inutile dire che, se non fosse stato per i continui litigi tra il dragon Slayer di ferro e quello di fuoco con quelli della luce e dell’ombra, i tre sarebbero tornati molto, ma molto prima.
Appena si avvicinò al bancone per salutare Mirajane Wendy cominciò ad annusare l’aria, il suo olfatto fino era stato subito colpito da un odore dolciastro ma allo stesso tempo umido, come quello dell’erba dopo un forte temporale.
“Che ti succede, piccoletta?” le chiese Gajeel, ma come si avvicinò al bancone anche lui cominciò ad annusare l’aria, avvicinandosi repentinamente alla barista.
“Gajeel!” lo rimproverò Levy che era lì vicino “Che stai facendo?”, ma il ragazzo non si mosse da lì, anzi, lui e Wendy continuarono ad annusare l’aria intorno alla barista, facendo il giro del bancone e avvicinandosi sempre di più a lei.
“Ma che diavolo …?” fece Natsu raggiungendoli per curiosità, ma anche lui, come i due compagni, cominciò a tendere il naso e a portarsi vicino a Mirajane.
“Ragazzi, che diamine state facendo?” chiese Erza cercando di allontanarli dalla maga: i tre non sapevano che la ragazza era incinta  e aveva paura che potessero causarle qualche stress che facesse del male al bambino.
“Credo che venga da qui” disse Wendy avvicinando il naso alla pancia di Mira, Natsu e Gajeel la imitarono e annuirono con foga “Sì” disse il mago del fuoco “questo odore proviene proprio da qui”
“Voi non sentite niente ?” chiese Gajeel a tutti gli altri membri della Gilda che si erano radunati incuriositi e preoccupati dallo strano comportamento dei tre figli di draghi.
“Ora basta!” urlò Erza tirando un colpo in testa a tutti e tre che si allontanarono dalla loro amica strofinandosi il capo doloranti. “Nessuno sente alcun odore e ora smettetela di importunare il bambino!” continuò a sgridarli la maga dalla chioma scarlatta.
“Bambino?” chiese Natsu guardandola interrogativo “Che bambino?”
“Erza, loro non sanno nulla” le disse dolcemente Juvia avvicinandosi assieme a Gray.
“Mirajane è incinta” li informò il mago del ghiaccio incrociando le braccia sul petto nudo.
“Incinta?” ripetè Natsu “E che vuol dire?”
Gajeel proruppe in una fragorosa risata “Vuol dire che la nostra bellona si è fatta incastrare da qualche bastardo” . Erza gli tirò uno schiaffo così forte che Gajeel si ritrovò con il volto spalmato contro la parete
“A noi non interessa chi è il padre di questo bambino!” gridò battagliera “Crescerà come se fosse il figlio di tutti noi. E non tollero certi insulti! Sono stata chiara?”
“Chiarissima!” risposero in coro Natsu e Gajeel.
Il Dragon Slayer del fuoco si avvicinò alla sua amica bionda “Lucy” disse a bassa voce “Che vuol dire incinta?”
Lucy sorrise “Vuol dire che nella pancia di Mirajane sta crescendo un bambino”
“Ooh” fece Natsu, sorpreso “E perché l’ha mangiato?”
 
Nei giorni che seguirono l’arrivo dei Dragon Slayers alla Gilda, Mirajane veniva coccolata e viziata come una principessa da tutti i suoi membri e fu proprio in quei giorni che venne svegliata dalle voci cristalline di tre delle sue care amiche, dalla sorella e da Erza.
“Buongiorno, Mira-nee” la salutò Lisanna portandole delle fragole con panna ormai abituata a soddisfare le sue voglie mattutine.
“Buongiorno ragazze” le salutò Mirajane accarezzandosi il pancione ormai al quinto mese di gravidanza “Come mai tutte qui?” chiese incuriosita specialmente dalla presenza di Levy, Juvia e Lucy.
Erza si fece avanti “Levy ha fatto una scoperta e volevamo parlartene”
“Di che si tratta?” chiese la bella ragazza sorridendo alla maga delle lettere sprimacciando il cuscino vaporoso dietro la sua schiena.
“Ecco” cominciò lei, un po’ titubante “Credo di aver capito chi è il padre del bambino”
Mirajane rimase sorpresa da quella affermazione “Avevate detto che non volevate sapere chi fosse” disse guardando negli occhi Erza che era rimasta silenziosa sulla porta.
“Juvia e le altre sono preoccupate per te” disse Juvia stringendole le mani “Juvia vuole che la sua amica incinta stia bene, così le insegna come dovrà comportarsi quando diverrà la mamma dei figli di Gray-sama” poi arrossì violentemente e si perse nelle sue fantasie.
“Ascolta, Mira” disse Lucy  dopo aver lanciato un’occhiata scettica alla maga dell’acqua che continuava a scuotere il capo tenendoselo tra le mani “Io e Levy abbiamo interrogato Natsu e Gajeel. Avrai notato anche tu che sia loro che Wendy sono stranamente attratti dal tuo odore”
La ragazza le guardò sospettosa “E con questo che volete dire?”
“Hanno confermato tutti e tre che erano circa quattro mesi che sentivano un debole odore come di un temporale quando si avvicinavano a te, solo da quando sono tornati l’odore si è fatto più forte e più i giorni passano più affermano che l’odore che li ricordava un temporale in avvicinamento, ora sta assumendo l’odore tipico dei draghi”
“Che volete dire?” chiese Lisanna avvicinandosi alla sorella.
“Il padre è Laxus,vero?” disse Erza rimanendo sempre sulla porta “Sono cinque mesi che manca insieme ai Ranjinshu e si da il caso che è un Dragon Slayer”
“Mi sono informata” disse subito Levy stringendo al petto un libro  “ i Dragon Slayer riconoscono i loro simili”
“E il piccolo nella pancia di Mira-san è proprio un piccolo di Drago, vero?” concluse Juvia con un sorriso dolce.
Mirajane sorrise a sua volta “Avete indovinato” disse “Laxus è proprio il padre di questo piccolino” e si accarezzò il pancione.
Poi i suoi occhi si riempirono di lacrime “E chissà se potrà mai incontrarlo”
Le ragazze si guardarono tra loro, con fare mesto.
Da cinque mesi i Ranjinshu erano via per una missione molto pericolosa.
Tutti quanti avevano cercato di dissuaderli da accettarla dato che tutti i maghi delle altre gilde avevano rifiutato.
Avrebbero dovuto scalare le montagne del picco innevato fino a raggiungere la città di Bucaneve dove da mesi ormai una gilda oscura tiranneggiava sui suoi abitanti uccidendo chiunque cercasse di ostacolarli.
Laxus e gli altri presero l’incarico senza battere ciglio dicendo che loro non erano dei codardi come le altre Gilde e che avrebbero fatto di tutto per liberare quel villaggio anche a costo della loro vita, in più la ricompensa era veramente vantaggiosa e ne avrebbero avuto bisogno.
E fu per questo che Makarov decise di dare una festa per suo nipote e per i suoi figli gridando che quello era solo un assaggio di quella che avrebbero fatto per il loro ritorno.
“Eravate tutti impegnati a festeggiare” disse Mira sorridendo “gli occhi di tutti erano puntati sui saluti impacciati che cercavano di darsi Evergreen ed Elfman e nessuno si accorse che Laxus si era offerto di aiutarmi a salire del sidro dalla cantina”
“E immagino che quel sidro non sia mai uscito da quella cantina” commentò Erza avvicinandosi velocemente al letto dell’amica con sguardo che implorava dettagli piccanti.
Mirajane lisciò le lenzuola che coprivano il pancione “Fu così dolce” disse “Laxus non era mai stato così dolce. Mi abbracciò di spalle dicendo che sarebbe tornato, che non aveva alcuna intenzione di morire, ma mi fece promettere che al suo ritorno sarei dovuta diventare la sua donna. Diceva che questo gli avrebbe dato più forza.
Laxus non è mai stato un tipo romantico quindi per lui … esternare i suoi sentimenti in quel modo … credo che fosse un grandissimo sforzo”
Fece una pausa. Gli occhi delle ragazze erano puntati sulle sue labbra, come se non volessero perdersi il momento esatto in cui avrebbe ricominciato a parlare.
“Sono stata io a baciarlo” rivelò “in quel momento avevo paura che quello sarebbe stato il nostro addio e tu, Lisanna, sai da quanto tempo sono innamorata di lui”
Lisanna annuì piano.
“Ma non voglio che nessuno sappia di questo” continuò Mirajane, di nuovo seria “Specialmente Elfman”
Le ragazze annuirono e, mentre se ne andarono, Juvia si avvicinò all’orecchio di Lucy “Juvia crede che Erza-san volesse più dettagli piccanti”
“Ti ho sentita” sibilò la guerriera più forte di Fairy Tail e un brivido di terrore percorse la schiena della maga dell’acqua.
 
“Mira-nee” fece Lisanna quando le ragazze chiusero la porta alle loro spalle “Perché piangi?”
Mirajane sollevò lo sguardo verso la finestra, asciugandosi velocemente le lacrime con il dorso della mano “E che vorrei tanto che questo piccino conoscesse il suo papà”

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Capitolo 2
*** in mezzo alla tormenta ***


 
In uno scenario innevato, dove il vento sferzava i volti e la neve rendeva arduo il cammino, un gruppo di quattro figure incappucciate si muoveva arrancando in mezzo a quella tormenta.
“Dovremmo trovare un riparo!” urlava una voce maschile per sovrastare il rombo del vento.
“Ma dai?” gli rispose una sarcastica voce femminile “Credevo che avremmo dovuto continuare ad arrancare ancora per un bel po’. Mi piace così tanto quest’aria gelida sulla pelle!”
“Evergreen, a nessuno piace questa situazione, ma …”
“Ma cosa,Freed? Vuoi dirmi che a  te piace congelare pensando che a casa abbiamo un caldo focolare e …”
“Basta!” urlò la voce forte dell’uomo che guidava la marcia “Bixlow! Manda le tue bamboline  a cercare un riparo vicino. Non possiamo continuare oltre”
“Agli ordini, Laxus” urlò l’uomo e le sue parole furono ripetute  dalle cinque bamboline a forma di totem che si lanciarono senza esitare nella tormenta.
“Speriamo che facciano presto” mormorò Laxus , ben conscio che la forza del vento avrebbe impedito agli altri di ascoltare le sue parole “Sto cominciando a non sopportare Ever!”
 
Le bamboline di Bixlow non impiegarono molto a tornare. Avevano trovato una piccola caverna a qualche metro da dove si trovavano loro e che la tormenta aveva impedito di vedere subito.
I quattro si diedero subito da fare: Laxus e Bixlow riuscirono ad accendere un fuoco (i fulmini si rivelarono molto utili in questo), Freed creò una barriera con le sue rune per poter impedire a chiunque, compreso il freddo, di entrare nella grotta, mentre Evergreen … si lamentò.
“Ma insomma!” urlò cercando nella borsa i sacchi a pelo e dei vestiti asciutti per tutti loro “ Io mi chiedo, ma quanto diavolo è lontano questo posto? Se ci penso, ora potremmo stare al calduccio nella nostra Gilda e non dispersi nella tormenta da cinque mesi perché qualcuno” e sottolineò questa espressione “non vuole prendere i mezzi di trasporto”
“Siete le mie guardie del corpo o sbaglio? Sono un Dragon Slayer, volete farmi da balia mentre vomito? ” commentò gelido Laxus fulminando con lo sguardo la nakama.
Evergreen corrucciò le labbra e lanciò all’aria il pesante cappotto del protetto fingendo di non averlo fatta apposta.
“Perdonala, Laxus” disse Bixlow poggiandogli una mano sulla spalla “Le manca Elfman!”
“A me non  manca Elfman!” strillò la donna avvampando di colpo mentre Bixlow e Freed si trattenevano dal ridere.
“Sei isterica, Ever!” commentò Laxus avvicinandosi all’entrata della grotta “Se non ti calmi Elfman non ti vorrà”
“Ti ci metti pure tu,Laxus?!?”
“Lascia stare Laxus!” si precipitò subito a ribattere il mago delle rune con la capigliatura verde “Ha ragione quando dice che sei isterica. E se sei così, Elfman si troverà subito un’altra”
“Non stare sempre a difenderlo!” urlò la donna, esasperata “E quello che succede tra me ed Elfman sono affari nostri”
“Perché?” chiese Laxus, senza guardarla “È successo qualcosa?”
Il volto della maga cambiò velocemente colore, passando dal candido rosa a tutte le sfumature di rosso, divenendo poi più scuro dei capelli di Titania.
Freed e Bixlow ridevano della grossa, mentre Evergreen si tratteneva dal pietrificarli tutti.
Laxus scrollava il capo per nascondere il sorriso che non riusciva a trattenere, ma il suo sguardo venne presto catturato da ciò che sembrava una figura di una donna conosciuta in mezzo alla tormenta.
“Freed!” chiamò, interrompendo le risate dei suoi compagni che, come se oltre al mago delle rune avesse chiamato anche loro, si avvicinarono al  protetto come un solo corpo.
“Dimmi, Laxus” disse l’interpellato, incuriosito dallo sguardo leggermente sconvolto che aveva l’amico in volto.
“La vedi anche tu quella ragazza?” disse indicando un punto impreciso all’interno della tormenta.
I tre Ranjinshu si misero a fissare il vento che impazzava all’esterno della grotta. Grazie alla magia delle rune di Freed quella tormenta non li toccava, ma un brivido freddo percorse le loro schiene come se si trovassero in mezzo a quella neve.
Ma nessuno di loro vedeva la ragazza di cui parlava Laxus, c’erano solo neve e vento. Nient’altro.
“No” rispose timoroso Freed.
“Non c’è nessuno, Laxus” disse Ever continuando a scrutare nella tormenta “Secondo me sei solo stanco”
“Già, già” aggiunse il mago delle bambole con i suoi cinque totem volanti.
Freed guardava il suo compagno; lo sguardo di Laxus era ancora puntato vero la tormenta, gli occhi scossi da un tremito di esitazione . “Non c’è nessuno, Laxus” ripetè l’uomo coi capelli verdi.
Il ragazzo annuì con il capo “Si,” disse “avete ragione. Deve essere la stanchezza”
Ma nessuno riusciva a vedere quel che vedeva lui e cioè l’immagine della dolce Mirajane che lo guardava con il suo inconfondibile sorriso dall’altra parte della barriera.
Laxus si ripeteva che doveva trattarsi di un’allucinazione, che Mirajane stava a casa, a Fairy Tail, e non in quella tormenta. Era solo stanco, non poteva esserci altra spiegazione. Doveva essere così!
Mentre si avvicinò al proprio sacco a pelo, lanciò un'altra occhiata verso l’esterno.
L’immagine di Mirajane era ancora lì, seduta in mezzo alla nave, con il suo lungo abito color fragola che sorrideva nella sua direzione. Gli enormi occhi azzurri sembravano quasi invitarlo ad uscire e, per un momento, il mago del fulmine pensò di andare per controllare di persona.
Fece per alzarsi dal pavimento quando la sua attenzione fu catturata da Evergreen ,addormentata poco lontano, che si agitava nel sonno “Se ti trovo con un’altra, ti pietrifico, Elfman!”.
Laxus sorrise pensando che quello che stava vivendo lui fosse un sogno. Mira non poteva essere veramente lì, in mezzo a una bufera di neve. Forse le mancava troppo.
 Decise che l’indomani sarebbero partiti presto per poter raggiungere il prima possibile la città di Bucaneve. Ne aveva abbastanza di quel viaggio e voleva vederla.  Stava diventando pazzo senza di lei.
Aveva promesso a Mirajane che sarebbe tornato presto e appena l’avrebbe fatto lei sarebbe diventata la sua donna.
Tornò a stendersi, voltando le spalle all’entrata.
Era stato solo un sogno.
 
 
“Lina! Basta così”
La ragazza che guardava verso la grotta dove si erano rifugiati i quattro membri di Fairy Tail si alzò ed accettò di buon grado il cappotto che un uomo alto e dai capelli rossi le porgeva “Grazie, Jack” disse sorridendo “Non ne potevo più di stare nella tormenta con questo aspetto” e schioccò le dita.
A questo gesto il suo corpo cambiò: i lunghi capelli canditi di Mirajane divennero corti e neri, i grandi occhi azzurri cambiarono il colore in viola e si allungarono, il seno prosperoso diminuì a una seconda e anche l’altezza diminuì, il leggero vestito color fragola divenne un completo da neve pesante.
“Sei riuscita a confonderlo?” chiese l’uomo.
La ragazza annuì “Certo! Con chi credi di avere a che fare? Tu hai sbirciato nel suo cuore e hai fatto in modo che solo lui mi vedesse. Credo che adesso si stia convincendo che sia solo un sogno! Patetico!”
“Non sottovalutarli” la rimproverò “Sono pur sempre maghi di Fairy Tail.”
“E noi siamo i maghi di Black Cross” ruggì lei, fiera, abbassando lo spallino e mostrando al suo compagno il tatuaggio di una croce nera a cui era avvinghiata una rosa argentata.
L’uomo sorrise, i suoi occhi dorati brillavano di orgoglio “Hai ragione” disse “Ora andiamo. Domani sarà un nuovo giorno”


Angolo dell'autrice:
eccomi qua, scusatemi se nello scorso capitolo non mi sono fatta sentire. Alllora eccoci qua! Si cominicano a vedere i cattivi e questi giocando proprio con la mente di Laxus. chissà che accadrà e come starà Mira, incinta e in attesa alla Gilda.
Ringrazio Ellygattina, Siria_Ilias e fairylove315 per aver recensito lo scorso capitolo e tutti coloro che hanno messo questa storia tra le preferite e le seguite!
Grazie di cuore
Fra

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Capitolo 3
*** problemi e partenze ***


 
Quel mattino Mirajane si svegliò con dei forti dolori allo stomaco. Il bambino stava scalciando all’impazzata e la nausea mattutina la stava facendo impazzire.
Non ce la faceva più. Corse in bagni per vomitare l’anima. La testa le faceva male e diventava difficile reggere il suo peso mentre afferrava il water, quando sentì, improvvisamente,delle forti mani che la sorreggevano e l’aiutavano a rimettere i succhi gastrici.
Quando finì, si respirava a fatica, con l’addome che le faceva male per essere stata piegata a lungo; si voltò piano per vedere chi l’avesse aiutata e, con sorpresa, trovò Elfman che la sorreggeva.
“Elf-nee?” fece lei, con gli occhi ancora velati dal dolore.
Elfman sorrise lievemente “Stai bene, sorellina?”
“Elf-nee” ripetè lei, piano “Il bambino …”
Elfman posò la mano gigantesca sul pancione “ Oggi è un po’ agitato” disse “Ti accompagno a stenderti. Non puoi affaticarti” e l’accompagnò a sedersi nuovamente sul letto.
Elfman guardava la sorella, non gli piaceva quel colorito pallido e non gli piaceva quella situazione. Avrebbe volentieri spaccato la faccia al padre di quel bambino, se lei gli avesse detto chi fosse, ma per il suo bene non disse nulla.
 Quando seppe la notizia della gravidanza era andato su tutte le furie.
Nessuno era abbastanza uomo per stare con la sorella e non era neanche da uomo non prendersi le proprie responsabilità di padre; quindi, quando lei si era rifiutata di rivelare il nome, il ragazzo era andato su tutte le furie e si era rifiutato di parlarle, ma voleva troppo bene a Mirajane per mantenere a lungo il silenzio.
“Mira” esordì una volta che il respiro della sorella si era regolarizzato.“Come ti senti?”
“Non tanto bene” disse la ragazza “Sento come se qualcosa non andasse con il bambino”
“Vuoi che vada a chiamare Polyushka?”
“Elfman” fece lei, guardandolo seria “Cos’hai?”
Elfman respirò a fondo “Sono preoccupato per te. Non voglio che  tu stia male” disse “E ammetto che il mio comportamento non è da uomo”
Mirajane sorrise e allungò la mano per accarezzare il volto del suo adorato fratellino, ma a metà strada sentì il bambino agitarsi all’impazzata e fu come il preda alle convulsioni, si agitava, sudava e urlava piegandosi in due dal dolore.
Elfman si preoccupò “Mira!” urlò , spaventato “Lisanna! Lisanna!” .
Lisanna arrivò di corsa, allarmata “Che succede, Elf … Mira!”
Mirajane continuava ad agitarsi. Sudava tantissimo e si muoveva a scatti, come se fosse impossessata.
“Che succede?!?” urlò la più giovane degli Strauss cercando di fermare la sorella.
Elfman prese in mano la situazione “ Vado a chiamare Polyushka! Resta con lei” e si lanciò giù per le scale.
 
 
“Mira!” urlò Erza precipitandosi preoccupata nella stanza dell’amica e trovando, con sorpresa, la maggior parte della Gilda al suo capezzale insieme a Polyushka che preparava un intruglio nauseabondo alle erbe.
“Voi umani siete così rumorosi” si lamentò la donna.
Erza si scusò e si avvicinò silenziosamente a Levy e Lucy per chiedere loro cosa fosse successo, ma nessuna delle due seppe risponderle.
“Acqua!” ordinò la donna “E chiamatemi subito i tre idioti che chiamate Dragon Slayers! Ho bisogno dei poteri della mocciosa”  e mentre Juvia si apprestava a fornirle i suoi poteri per l’acqua, Gray, Levy e Lucy si lanciarono alla ricerca dei tre compagni.
 
“Cos’ha mia sorella?” chiese Elfman a Polyushka.
La donna aveva ordinato che Wendy, Natsu e Gajeel trasmettessero il loro potere al piccolo, in particolare, Wendy doveva creare una barriera per mantenere quell’energia all’interno di Mirajane.
L’anziana donna lanciò un’occhiataccia al mago del beast soul “Questo marmocchio non è ancora nato e già da’ fastidio. Ora tutti fuori! Questa qui deve riposare!”
E si mise a spingere tutti via, ad eccezione di Erza, Lucy, Levy e il master che non vollero sapere di andarsene. Anche Elfman non voleva andare via, ci dovette pensare Lisanna a convincerlo.
Quando i tre Draghi ebbero finito, il respiro di Mira divenne regolare e aveva anche smesso di sudare.
“Andatevene voi!” ordinò il Master.
“Lasciami solo la piccola” disse Polyushka e Gajeel e Natsu lasciarono la stanza con le dovute e solite proteste e con le minacci da parte di Erza.
“Cos’ha la piccola Mira?” chiese subito il Master in piedi sul materasso della ragazza che stringeva forte la mano della sorella per tranquillizzarla.
“Tu, continua con l’incantesimo” ordinò la donna alla piccola Wendy che si precipitò a poggiare nuovamente le mani sul pancione di Mirajane mormorando parole incomprensibili.
“Dov’è il padre di questo qui?”chiese a bruciapelo l’anziana con fare scostante.
Le ragazze si lanciarono delle occhiate tra di loro “Noi …” disse piano Lucy “Non sappiamo chi sia”
“Certo” rispose la donna “E io depongo le uova!”
“Polyushka!” fece il Master “Che vorresti dire?”
“Queste qui sanno benissimo chi è il padre e pure io. Altrimenti non avrei chiamato quei tre per i loro poteri”
“Continuo a non capire” disse l’anziano uomo.
Polyushka alzò gli occhi al cielo “Usa il cervello, Makarov! Cos’hanno in comune questa piccoletta e i due energumeni che ho mandato via?”
Il master, dopo un attimo di smarrimento, rispose “Sono dei Dragon Slayers…”
“Conosci altri Dragon Slayer in questa Gilda?”
Gli occhi dell’uomo si spalancarono e cominciò a guardare prima le tre ragazze in piedi contro il muro, che si massaggiavano le spalle con fare mesto, poi le due sorelle Strauss che si tenevano per mano.
“Vuoi dire che …  il padre è …”
“Laxus” continuò Mirajane, abbassando lo sguardo.
Makarov rimase per un istante interdetto, lo sguardo perso nel vuoto, poi cominciò a tremare e si mise a urlare “Quell’infame di un nipote! È riuscito dove tutti noi abbiamo fallito! È entrato nelle grazie di Mirajane, quel bastardo!”
“Master!” lo rimproverò Erza facendolo tornare in se.
“Bè” disse il Master, ridendo “Devo dire che ha fatto onore al nome della famiglia Dreyar! Ehehehe!”
Polyushka alzò gli occhi al cielo “Questo moccioso non ancora nato sta sprigionando molto potere. A quanto pare vuole sentire la presenza del padre”
“Oh, piccolo mio” fece Mirajane accarezzandosi il pancione. L’anziana donna ignorò la scena “Tutto questo potere può essere pericoloso. Un drago del fulmine  e un demone! Non poteva esserci accoppiata più letale!”
La barista arrossì.
“E che bisogna fare?” chiese Erza.
“Dobbiamo sigillare il potere di questo qui finchè non nasce” spiegò la vecchia guaritrice “Dov’è il tipo delle rune?”
“In missione”
“Che tempismo perfetto! Non c’è nessun altro che sappia usare la magia delle lettere?”
“Levy-chan!” urlò Lucy rivolgendosi all’amica accanto a sé “Puoi occupartene tu, vero?”
la ragazza con i capelli blu si passo velocemente le dita tra le ciocche ribelli “Io … veramente …  la mia magia è diversa da quella di Freed …”
“Levy” la chiamò Mirajane, la ragazza la guardò “Io ho fiducia in te” completò la barista con un dolce sorriso.
“Quanto tempo ho?” chiese la ragazza alla donna con il mantello rosso.
“12 ore” rispose Polyushka.
“Corro a studiare” annunciò Levy “Mi ci vorrà tutta la notte per trovare i libri adatti”
“Ti aiuto” disse la bionda “Così faremo prima” e le due uscirono dalla stanza.
Rimasti soli, Polyushka guardò la giovane Dragon Slayer “Continua così per almeno 15 minuti altri, poi puoi andare. E voi “ disse indicando Makarov ed Erza “Venite fuori con  me”
 
“Che succede, Polyushka?” chiese Makarov insospettito dal comportamento della donna.
Polyushka sospirò “Non vi ho detto tutto” ammise “Non volevo che la ragazza si spaventasse”
“Che succede?”
“Il padre del bambino” disse “è in pericolo.”
Makarov ed Erza si guardarono “Come puoi dirlo?” chiese la ragazza.
“Ho già detto che la magia di quello lì straborda. Le cellule che ci sono in lui lo tengono ancora collegato ai genitori, è come se lui sentisse in ogni momento come stanno. Non è la prima volta che accade che un feto possa avvertire i pericoli che incombono su un genitore. Dov’è tuo nipote, Makarov?”
Il Master abbassò lo sguardo “ Lui e i suoi compagni stanno affrontando una missione pericolosa. Ma, se le cose stanno così …”
“Partirò immediatamente per raggiungerli”  ruggì Erza, pronta ad andarsene.
“Ferma lì!” urlò l’anziana donna “Ti ho chiamata per un motivo”
Erza rimase immobile, in attesa delle parole della donna.
“Ho già detto che quel potere non sarà contenuto a lungo.” Spiegò “Anche se la ragazzina riuscisse a sigillarlo dobbiamo pur sempre trovare qualcuno che lo contenga. E deve essere qualcuno molto forte”
“Devo contenere il potere del figlio di Mirajane?” chiese la rossa, allibita.
“Sei l’unica che può farlo.”sentenziò “Sei disposta a ciò? Ma ti avviso che sarà molto dura sopportare quel tipo di magia”
Erza ci pensò un attimo. “Sì” disse “Lo farò. Per Mira e per il bambino”
“Allora io vado a chiamare Gray, Natsu e Elfman” disse Makarov “Andranno loro ad aiutare i Ranjinshu”
 
 
 
Lucy era in ginocchio, d’avanti ad un borsone aperto, che piegava accuratamente una serie di maglioni che erano posti alla rinfusa sul letto.
Natsu osservava la ragazza seduto con le gambe incrociate sul materasso accanto ai vestiti e con Happy steso sulla sua testa “Ho davvero bisogno di tutti questi maglioni?” chiese “Io sono un mago del fuoco. Non soffro il freddo”
Lucy si fermò, sentendosi una stupida.
Quando Happy e Lily erano andati in biblioteca per dire alle ragazze che il Master aveva deciso di mandare rinforzi ai Ranjinshu e che era stato incaricato proprio Natsu, Levy aveva incoraggiato l’amica ad andare, assicurandola che ce l’avrebbe fatta benissimo da sola e che Natsu aveva certamente bisogno del suo intervento.
Lucy aveva letto qualcosa sulla città di Bucaneve prima che Laxus e la squadra partissero. Era una città in cui la neve e le bufere erano all’ordine del giorno, raramente avevano visto il disgelo, e le temperature arrivavano di molto al di sotto dello zero durante la notte e, a volte, anche di giorno.
“Potresti sempre sentire freddo!” disse, arrossendo un po’.
Natsu ed Happy ridacchiarono, si divertivano entrambi a vedere la faccia rossa di Lucy quando si arrabbiava.
“Comunque” disse la ragazza, riprendendo il controllo di sé “Qui ci sono dei maglioni per te” disse indicando una pila di maglioni colorati “questi sono per Happy” e ne indicò una più piccola “e questo” disse sollevando un accendino a petrolio “Nel caso ti venisse fame” disse con un sorriso.
I due nakama si misero a ridere, la ragazza aveva proprio pensato a tutto.
“Quando partirete?” chiese.
“Domani mattina” rispose il ragazzo con i capelli rosa.
La bionda annuì piano “State attenti” disse “ Questa missione è più pericolosa di quel che sembra”
Natsu sorrise, scese dal letto e poggiò la fronte contro quella della ragazza “Non preoccuparti” disse “Scioglierò quella città di neve e tornerò da te”
“Aye!” disse Happy volando intorno ai due.
Lucy si asciugò una lacrima fugace con un dito “Ci conto!”
 
“Juvia non vuole che Gray-sama parta!” urlava la maga della pioggia.
Gray scrollava il capo “Juvia, smettila” disse lui, calmo e a petto nudo “La neve per me non è un problema. Sono già stato in passato in quel posto e…”
“Ma Juvia è preoccupata!” insisteva lei “Se Laxus-sama e gli altri non sono ancora tornati significa che tutto e molto pericoloso”
“Juvia lo so benissimo che la missione è pericolosa, ma tu stai calma. Ehi, ma che fai!?!”
La maga stava abbracciando da dietro il ragazzo. Gray poteva sentire sulla sua schiena nuda il calore della stoffa del pesante cappotto di lei “Juvia vuole che tu le prometta di tornare”
Gray sospirò. Quella ragazza era veramente matta ma più di una volta aveva dimostrato di volergli veramente bene. E, in fondo, anche lui si era affezionato a lei.
Le accarezzò le dita che teneva intrecciate sul suo petto nudo “Sta tranquilla” disse “Tornerò”
 
“Ehi, gamberetto” la voce di Gajeel ruppe il silenzio della biblioteca e i pensieri della maga delle lettere.
“Oh, Gajeel!” fece lei, sollevando appena il volto dagli enormi volumi che erano accanto a lei.
Era seduta a terra, circondata da tantissimi volumi sulle rune e sul sigillo dei poteri. Gli occhiali per la lettura veloce inforcati, continuava a scorgere velocemente le pagine appuntando qualcosa di tanto in tanto su un foglio lì vicino.
Infastidito da quel saluto freddo e distaccato, Gajeel si avvicinò di soppiatto a lei, chiudendole di scatto il libro sotto il naso.
“GAJEEL!” lo sgridò lei. il ragazzo ridacchiò.
“Non disturbare Levy!”
Gajeel si voltò e vide Lily entrare volando con un vassoio con una tazza fumante in mano.
“Sta lavorando duramente” disse poggiandole la tazza di quel che odorava come caffè e rivolgendo un’occhiata di rimprovero al suo compagno “Che sei venuto a fare?”
Gajeel sbuffò, lo infastidiva essere sgridato da Lily “Il vecchio non mi vuole mandare a salvare quei quattro incapaci dei fulmini.”
“È perché sei fatto di ferro” disse Levy, soffiando sulla tazza.
“Perché?” chiese lui, sorpreso da questa affermazione.
“Perché rischieresti di morire assiderato. E ora scusa, devo continuare a lavorare” disse alzandosi e dirigendosi verso la libreria.
Gajeel la raggiunse “Che cerchi, piccoletta?”
Levy, senza staccare gli occhi dalle coste dei libri, rispose “Sigilli e costrizioni … eccolo!” disse puntando un libro troppo in alto per lei .
Guardò Gajeel con occhi supplichevoli “Gajeel …” mormorò piano. Il ragazzo distolse lo sguardo e le prese il pesante tomo, portandolo vicino agli altri.
“Grazie” disse la ragazza “Se ci fosse Lucy finirei prima. Almeno non dovrei spostare tutti questi libri e …”
“Ti aiuto io” disse il ragazzo.
Levy rimase sorpresa, Gajeel se ne accorse “Che è quella faccia?” sbottò “Non ho niente da fare” e cominciò a spostare i pesanti volumi.
“Grazie, Gajeel” mormorò Levy baciandolo su una guancia e facendolo sorridere. Anche se non era andato in missione, aveva trovato qualcosa di più piacevole da fare.

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Capitolo 4
*** svelata ***


 
 
Un’altra notte era calata sul loro cammino e i Ranjinshu avevano trovato una nuova grotta per poter passare un sonno tranquillo lontano dalle intemperie di quel posto, ma le guardie del corpo del mago del fulmine osservavano perplessi il loro protetto.
Erano quasi due settimane che camminavano da quando Laxus aveva cominciato  a comportarsi in modo strano e ciò li dava molte preoccupazioni: ogni volta che stavano in mezzo alla neve, a marciare nonostante la tormenta, il suo sguardo si perdeva nell’orizzonte, allungava le mani verso il nulla, fermo contro il vento e poi, improvvisamente, i suoi occhi assumevano un’espressione allarmata, come se qualcosa d’importante fosse scomparso improvvisamente dai suoi occhi.
“Laxus mi preoccupa.” disse sottovoce Evergreen ai due compagni.
“Sono preoccupato anche io.” rispose Freed “E come se qualcosa lo spaventasse.”
“Vi ho sentito!” tuonò Laxus, di spalle.
“Dimenticavamo che i Dragon Slayers hanno l’udito sottile.” Commentò sghignazzando Bixlow.
Laxus si avvicinò ai suoi compagni che erano intorno ad un piccolo fuoco che scoppiettava allegramente illuminando quanto più poteva l’ambiente freddo e roccioso in cui si trovavano “Non ho assolutamente niente,” disse “ma prima arriviamo a questo maledetto villaggio e prima torneremo in Gilda. Sono stanco di tutta questa neve”.
La realtà era un’altra.
Dopo quella sera l’immagine di Mirajane continuava a seguirlo; compariva e scompariva come un fiocco di neve in mezzo alla tormenta e quando provava a rincorrerla, lo portava sempre a un passo da morte certa. In quelle due settimane di visioni, ben tre volte aveva rischiato di finire in un crepaccio e per cinque stava per attraversare un ponte ghiacciato e pericolante.
Ne aveva abbastanza.
Dovevano arrivare al più presto nel villaggio di Bucaneve, scoprire di che Gilda oscura si trattava, sconfiggerli e tornare a casa. Avrebbero preso pure i mezzi al ritorno. Non ne poteva più di tutta quella neve.
E ancora di più voleva stringere il vero corpo di Mirajane tra le braccia.
 
Gray osservava la sua immagine riflessa nel finestrino. Il paesaggio solare ed autunnale di Magnolia aveva pian piano lasciato il posto a della soffice neve bianca che gli faceva tornare in mente il periodo di addestramento con Ur.
Gli venne in mente l’imbarazzo che provò la prima volta che la sua maestra si spogliò d’avanti a loro, le litigate con Lyon, le minacce e punizioni di lei, il senso di freddo che gli attanagliò le ossa la prima volta che rimase nudo in una tormenta… tutto ciò gli strappò un sorriso, poi, un rantolo di fianco a lui, lo riportò al presente e a Natsu che aveva assunto un colorito blu e che respirava a fatica contorcendosi nel sedile.
“Sta proprio male.”disse Elfman che era seduto di fronte con accanto Happy che dormiva beato, rannicchiato ad un lato.
“Sta tranquillo. È sempre così.”lo rassicurò il mago del ghiaccio, ormai abituato alla cinetosi del nakama.
“Stomp mal…gl…le” mugugnò il ragazzo dai capelli rosa tenendosi una mano d’avanti alla bocca.
Il rumore del treno sulle rotaie scandiva il tempo e, in quelle due settimane di viaggio, diversi medici erano venuti a dare conforto al mago del fuoco, ma nessuno aveva ottenuto risultati.
Gray osservò meglio Elfman. Il gigantesco uomo guardava fuori dal finestrino con aria afflitta, si contorceva le mani e ogni tanto lanciava profondi sospiri che appannavano il vetro.
“Sei preoccupato per Mirajane?” gli chiese il ragazzo.
Elfman annuì “Anche.”
“E per chi altro?”
“Per Evergreen. Ho un brutto presentimento”
“Che vuoi dire?”
Elfman gli lanciò un’ occhiata “Chiamalo istinto animale, ma sento che è  in grave pericolo”
Gray lo guardò sornione “Ti piace, eh?”
Il mago arrossì “Bè, ecco …” farfugliò “Lei è una maga fortissima, un’ottima compagna e… e…. Ma è a te che piace Juvia, giusto?”
Gray scosse il capo, incredulo in ciò che avesse detto il compagno “E questo che c’entra? E poi non è così.”
“E allora perché indossi solo la sciarpa che lei ti ha fatto?”
Gray si toccò istintivamente il corpo. Sentì la sua pelle nuda sotto le dita e al collo indossava veramente soltanto la calda sciarpa di lana che la ragazza aveva fatto con le sue mani.
“Metti..blump..ti almeno le mut..blump…ande.” tentò di dire Natsu,ridacchiando.
 
Mirajane continuava a fissarlo. Sorrideva seduta in mezzo alla neve.
Laxus si guardò intorno. I suoi compagni erano profondamente addormentati. Avevano camminato al lungo e la stanchezza si era fatta sentire.
Era arrivato il momento di affrontare quell’immagine.
Laxus varcò la soglia della grotta, attraversando tranquillamente la barriera di rune creata da Freed.
Il vento gelido gli sferzava il viso, per fortuna non nevicava e il cappotto che indossava lo teneva caldo.
Vide, con sorpresa, che Mirajane allargava il suo sorriso e che correva nella sua direzione. Ora avrebbe finalmente scoperto se si trattava di un miraggio.
Sollevò la mano per fermarla. La ragazza lo fissò a lungo con i grandi occhi blu, poi sollevò la propria mano per far combaciare il suo palmo con quello del ragazzo, sorridendo divertita d’avanti all’espressione stupefatta di lui.
“Chi sei?” chiese Laxus, scettico. Come poteva essere Mirajane?
La ragazza scosse il capo, come se fosse arrabbiata con il ragazzo. Lo prese per mano e, in silenzio, lo invitò a seguirla in un boschetto poco lontano.
La luce della luna piena illuminava il loro cammino, ogni tanto qualche ramo basso colpiva i loro arti ma la ragazza non faceva cenno di fermarsi.
Poi, improvvisamente, si fermò in una piccola radura perfettamente illuminata e tutta quella neve illuminata lo rendeva un posto molto romantico.
Mirajane si sedette a terra, invitando il ragazzo a sederle accanto.
Laxus obbedì quasi ipnotizzato, era quasi sicuro che si trattasse di un sogno.
La ragazza sorrideva radiosa. Possibile che fosse proprio lei?
“Cosa vuoi?” chiese il ragazzo. Mirajane gli accarezzò dolcemente il viso e a Laxus tornò subito in mente la sera prima della sua partenza.
Aveva detto a Mirajane che sarebbe tornato e quando sarebbe successo lei doveva giurare che sarebbe diventata ufficialmente la sua donna.
E allora Mirajane aveva fatto lo stesso gesto: gli aveva accarezzato dolcemente il viso e poi aveva preso il suo volto per baciarlo. Proprio come stava facendo ora.
Era passato troppo tempo. Troppo tempo dall’ultima volta che l’aveva vista e che aveva sentito il suo sapore. Senti le mani di lei accarezzargli dolcemente le guancie e Laxus sentì il suo corpo muoversi per lui: la sua lingua perlustrava la bocca calda di lei, le sue mani si intrecciavano tra i capelli candidi come la neve, mentre le mani di lei si spostavano sulla sua nuca, spinte da una passione sopita da tempo e le sue labbra lasciavano segni bollenti sul collo marmoreo del biondo che affondava il volto nella chioma di lei, cercando il profumo che lui amava tanto.
 Ma mentre le sue mani perlustravano quel corpo e le sue labbra riassaporavano quel sapore dolce di donna qualcosa non andava.
 Quell’odore non era quello di Mirajane.
Velocemente, Laxus poggiò una mano sul ventre della ragazza che lo stava baciando facendogli passare una forte scarica elettrica che la balzò lontana.
Laxus si alzò, fissando furente e circondato da scariche elettriche la ragazza che lo guardava con occhi spalancati, notando con disappunto che vicino ai propri piedi era caduto un pugnale dalla lama lucente.
“Ci vuole ben altro per ingannare l’olfatto di un Dragon Slayer!” tuonò il mago del fulmine e si lanciò contro di lei per poterla costringere a mostrare il suo vero volto, ma la ragazza scomparve alla sua vista.
 
Jack teneva una mano sulla bocca di Lina “Ssh!” le sussurrò “Va’ tutto bene. Yu ci copre le spalle”
Lina si voltò lentamente. Erano nascosti su un ramo e, accanto a lei, vide il ragazzo che rispondeva al nome di Yu sorriderle radioso.
Poi Yu schioccò tre volte le dita e una forte raffica di vento mista a neve si avventò sul mago di Fairy Tail che dovette con disappunto abbandonare le ricerche della ragazza che l’aveva ingannato, dando così ai tre la possibilità di scappare.
Ormai lontani e sicuri che Laxus non potesse raggiungerli, Lina scoppiò in lacrime contro la spalla di Jack “Sono una frana!!”
“Ma no, dai!” cercò di tirarla su di morale Yu. Lina lo fissò negli occhi neri “Dici davvero?”
Il ragazzo annuì con fervore, facendo balzare la lunga coda di cavallo in cui erano stretti i suoi capelli viola “L’idea era buona. Fallo impazzire con la donna che ama e ammazzare il membro più forte.” Disse “Siamo solo stati sfortunati!”
“E ora che faremo?” chiese la ragazza cercando gli occhi dorati di Jack. L’uomo si sistemò il cappello a tesa larga sul capo“Aspettiamo.”
“Aspettiamo?” ripeterono i due ragazzi. L’uomo annuì “Appena metteranno piede nella città li uccideremo e ruberemo la loro energia vitale. Proprio come abbiamo fatto con la gente del villaggio.”





Angolo dell'autrice:
Scusate, scusate tanto.
sono in mega ritardo con l'aggiornamento anche se il capitolo era pronto da un pò.
prometto che il prossimo verrà postato quanto prima (Spero)
comunque approfitto per ringraziarvi della pazienza e per esservi fermati a leggere questa storia che spero vogliate commentare
un bacio
Fra

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Capitolo 5
*** amiche ***


Erza entrò piano nella stanza di Mirajane e vi trovò la ragazza stesa sul letto a guardare il temporale che si scatenava fuori dalla sua finestra, sospirando di tanto in tanto.
Erza sorrise nel vedere questa scena “Ti manca Laxus?”.
La barista sussultò, era stata colta di sorpresa, ma ,vedendo che si trattava della sua amica-nemica, sul suo volto si dipinse un dolce sorriso.
“Volevi vedermi?” chiese la guerriera più forte di tutta Fiore; l’altra annuì, facendole segno di sedersi accanto a lei nel letto.
“Mi sento così sola.”disse la ragazza con i capelli bianchi “Volevo vedere qualcuno.”
“Ma tu non sei mai sola.” esclamò la donna, poggiandole delicatamente una mano sul pancione ormai al settimo mese “Hai lui a farti compagnia.”
“Ma lui non parla!” esclamò l’altra, con lo sguardo triste “E ogni volta che lo vedo mi torna in mente il padre che probabilmente non vedrà mai.” E affondò il volto tra le mani per nascondere le lacrime.
Erza si guardò intorno, un po’ in imbarazzo, non le piaceva vedere Mirajane così e le si avvicinò ancora di più, intenzionata a spronarla “Che fine ha fatto il demone di Fairy Tail?” esclamò.
Mirajane sollevò il capo e la guardò con occhi sgranati “Cosa?”
“Tu sei il demone di Fairy Tail,” disse la rossa, seria “sei l’unica che da bambina mi teneva testa, sei quella su cui tutti contano, l’angelo del focolare che spacca quando si arrabbia. Non è da te rimanere a piangere impotente. Fatti forza e combatti anche per questo piccolo demonietto!”
Mirajane cominciò a ridere, una risata cristallina che stampò un piccolo sorriso sul volto stanco della guerriera dalla chioma scarlatta.
“Grazie.” Fece Mirajane “E che ultimamente sono così preoccupata per Laxus e così dispiaciuta per tutte voi che non mi rendo conto di abbattermi così tanto.”
“Sta tranquilla.” Rispose Erza “Lo facciamo perché ti vogliamo bene.”
Ovviamente Mirajane non sapeva che metà del potere del suo bambino era imprigionato dentro la sua amica.
Polyuskha aveva fatto in modo che la procedura di trasferimento fosse veloce e avevano detto alla quasi mamma che il potere di Erza l’avrebbe aiutava a contenere quello del piccolo con un sigillo.
Tutte le mattine Levy ripeteva il sigillo. Dato che il suo potere non era come quello di Freed, le sue rune erano temporanee e richiedevano di essere ripetute ogni giorno e lo stesso lavoro era fatto sia su Mirajane che su Erza. Il potere del piccolo era diviso a metà nelle due donne.
Quel potere logorava la guerriera con la chioma rossa. Le particelle di quella magia elettrica  e demoniaca lottavano con quella dell’equipaggiamento di Erza, rendendo difficile anche l’atto di respirare se non fosse stato per le cure quotidiane di Levy e di Juvia che si era fatta insegnare dall’anziana il rimedio per contrastare questo potere che lottava nella donna, anche per distrarsi dai continui pensieri e preoccupazioni che correvano al suo Gray-sama.
“Lo sai?” disse Mirajane ad Erza “Quelli del Daily vogliono farmi un’intervista con tanto di servizio fotografico.”
Erza rimase un po’ perplessa “Quelli lì non sanno che inventarsi.” commentò.
Mira rise “Vogliono fare un servizio sulle mamme maghe.” Rispose “Forse intervisteranno anche Biska.”
Senza preavviso, un fulmine squarciò il cielo seguito subito da un forte tuono che fece sobbalzare la povera Mira che si portò velocemente le mani sul pancione.
Erza si accorse di questo gesto e le spostò una mano, poggiando al suo posto la sua.
“Ehi, piccolino!” disse piegandosi verso il pancione “Non ti spaventare. Questo è il tuo papà che sta prendendo a calci i cattivi. Sbrigati ad uscire, così quando tornerà avrà una bella sorpresa.”
“Oppure li verrà  un colpo.” Aggiunse la maga dai capelli bianchi con fare mesto; l’amica la guardò “Hai paura che Laxus non lo accetti?”
La ragazza annuì.
“Se non lo accetta,” disse Erza “dovrà vedersela con me! Non è da uomo comportarsi così!”
Mira rise “ Sembri Elfman!”ed Erza si unì alle sue risate.
“Credo che tu saresti un’ottima mamma, Erza!” disse all’improvviso la maga del Demon Soul, Erza si limitò a sorridere con un’espressione mista di imbarazzo e sorpresa.
Mirajane sorrise maliziosa “E sono sicura che Gerard sarebbe felice di renderti madre!”
“C-che cosa?!” balbettò Erza, divenendo un tutt’uno con i suoi capelli.
“Ma come sei bella tutta rossa!” la canzonò l’altra.
Erza gonfiò le guancie, ma non fece in tempo a ribattere che bussarono alla porta.
“Avanti!” risposero in coro le due e Lucy varcò la porta con un vassoio in mano.
“Oh, ciao Erza!” salutò “Non credevo che tu fossi qui.”
“Cosa porti, Lucy?”
La bionda si avvicinò al letto “Lisanna mi ha chiesto di portarti questo” e mostrò il contenuto del vassoio: pasticcini al cioccolato e fragole.
“E mi ha chiesto di dirti di scusarla se non è potuta venire lei, è molto impegnata alla Gilda.”
“Grazie, Lucy.” Disse lei con un sorriso” Vi state dando tutti così tanto da fare per me. Hai notizie di Natsu e gli altri?”
La ragazza fece segno di no con il capo, abbassando lo sguardo.
“Che strano che il consiglio dei maghi abbaino chiamato proprio lui, Gray ed Elfman per così tanto tempo. Chissà cosa vogliono.”
Erza e Lucy si scambiarono uno sguardo. Insieme al Master avevano deciso di inventarsi una scusa per non farla preoccupare. Conoscendola, avrebbe fatto qualsiasi cosa per andare a salvare Laxus.
“Lucy!” esclamò Erza “Lasciamo la nostra mamma a riposare. Domani ha un’intervista con il Daily e non è il caso che si affatichi.”
Poi rubò un pasticcino dal vassoio e insieme a Lucy lasciò la stanza.
“Grazie, amiche mie!” le accompagnò la voce di Mira mentre varcavano l’uscio.
 
Sul pianerottolo Erza dovette reggersi al muro, il respiro le mancava e sentiva le gambe tremanti.
“Erza!” si allarmò Lucy “Va tutto bene?”
La guerriera respirò a fondo, tenendo le mani sulle ginocchia chiare, e annuì piano.
“Chiamami Juvia.” Disse “Ho bisogno della mia medicina.”
Lucy si affrettò a sorreggerla per accompagnarla alla sedia più vicina “Questo potere ti sta sfinendo.” Constatò.
“Si tratta di pazientare per qualche mese altro.” Si limitò a dire Erza “Quando nascerà sarà tutto diverso.”
“Sarebbe più facile se al tuo posto ci fosse Laxus.”
Erza le lanciò un’occhiata profonda “augurati che siano tutti vivi!”

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Capitolo 6
*** Black Cross ***


“ Sarebbe questo Bucaneve?”
Erano finalmente giunti nella città, dopo otto lunghi mesi passati ad arrancare in un paesaggio innevato ed ostile, la città di Bucaneve si ergeva di fronte a loro proprio come il fiore di cui portava il nome.
Alti palazzi e piccole case erano tutte affiancate l’una all’altra, un po’ come Magnolia. La cattedrale principale, famosa per la sua architettura barocca con enormi vetrate, si vedeva fin dall’entrata.
Evergreen si mise in capo al gruppo per camminare nella via principale, dietro di lei Freed che con il suo potere aiutava Bixlow a  perlustrare ogni edificio , ben attenti a non farsi sfuggire nessun segnale di vita.
“Allora?” chiese Laxus, impaziente, dietro di loro.
Il ragazzo era ancora nervoso per essere stato preso in giro quel giorno ed ancora ringrazia che non ci fosse stato nessuno a vedere la sua misera figura, ma ciò che lo preoccupava di più era il brivido freddo che aveva percorso la sua schiena quando aveva messo piede nella città, i suoi sensi di drago erano tutti in allerta: qualcosa non andava.
“Ecco” tentennò Bixlow “e come se ….”
“Non ci fosse nessuno in vita.” Continuò Evergreen guardando il suo protetto “Non avverto la presenza di nessuna pianta.” Spiegò.
“E non c’è neanche presenza di vita umana.” Aggiunse Freed corrucciando nervosamente le labbra. Possibile che la Gilda oscura avesse fatto tutte queste vittime?
Laxus cominciò a sbraitare “E mai possibile che siamo arrivati tardi?” .
Non poteva credere che fosse tutto finito, che non fossero riusciti a salvare nessuno e questo perché? Perché non era in grado di prendere uno stupido mezzo per arrivare prima.
“Laxus!” cercarono di placarlo i tre Ranjinshuu, ma invano.
Il Dragon Slayer di seconda generazione era andato su tutte le furie.
Si sentiva deluso ed amareggiato.
Deluso per aver tardato.
Deluso per non aver salvato nessuno.
Deluso per non essere stato in grado di mantenere la promessa di portare a termine la missione.
Come poteva proteggerla se non era in grado di portare a termine una missione come quella?
Alla cieca, cominciò a lanciare i suoi fulmini ovunque, arrivando a colpire anche delle case.
Fu proprio in quel momento, tra i cumuli di polvere e macerie che Laxus stava creando intorno a sé che Evergreen scorse qualcosa “Laxus! Fermati!”urlò ed utilizzò la sua magia per far crescere dei rovi che potessero imprigionare il nipote di Makarov.
“Che diavolo fai, Ever?” gridò Freed. Era ben conscia che Laxus non avrebbe gradito questo comportamento, ma la donna lo ignorò e si diresse a passo spedito verso le macerie.
“Bixlow” chiamò Laxus una volta che ebbe ripreso il controllo di sé “Seguila”.
E il mago fece come gli fu ordinato.
Dopo poco tempo i due uscirono dalle rovine con quel che sembrava una bambina tra le braccia di Bixlow. Evergreen si precipitò a liberare Laxus “Lei è ancora viva!” disse, tutto d’un fiato “Ma dobbiamo fare qualcosa. È molto debole!”
“Voi non farete proprio niente!”
I quattro membri di Fairy Tail si voltarono e videro cinque persone avvicinarsi a loro, ridacchiando.
I tre Ranjinshuu si misero intorno al loro protetto dopo avergli messo la bambina tra le braccia.
Laxus poté vedere che respirava ancora, ma aveva un forte affanno.
Un uomo si fece avanti, portava dei lunghi capelli rossi e un cappello nero a tesa larga. Tutti  e cinque portavano dei cappotti neri.
“Permettetemi di fare le presentazioni, gente di Fairy Tail.”disse con tono affabile “Io mi chiamo Jack. Questo ragazzo è Yu,” il ragazzo più giovane con i capelli viola stretti in una coda corse verso i maghi e fece un baciamano a Evergreen che cercò subito di prenderlo a pugni, ma una folata di vento lo riportò al suo posto: aveva il potere di governare i fenomeni atmosferici.
“Yu, devi essere più gentile con le signore!” lo rimproverò bonariamente Jack, il ragazzo si limitò ad alzare le spalle, poi l’uomo dai capelli rossi indicò i due uomini alla sua destra: avevano entrambi i capelli biondi e gli occhi chiari, dai tratti nordici, erano gemelli “Loro sono Dick e Jeff.” I due grunnirono “Non sono molto  loquaci. E lei” disse indicando l’unica ragazza con dei corti capelli neri “è Lina!”
“Ciao, Laxus!” salutò sorridendo.
“Ci conosciamo?” chiese il ragazzo, Lina fece una faccia sorpresa “Ma come?” disse, poi si passò una mano sul volto mentre diceva “Non ricordi il volto di chi baci?”.
Vedendo il viso di Mirajane Laxus andò su tutte le furie. Era stata quella mocciosa a prenderlo in giro? Scagliò la bambina in braccio a Evergreen e si lanciò in avanti, urlando “Rējingu Boruto !”.
Jack si limitò ad alzare lo sguardo e fece un cenno ad uno dei due gemelli che sollevò le mani dicendo solo “Jimusho”.
Laxus sentì tutti i suoi nervi contrarsi, i suoi muscoli intorpidirsi e il suo attacco svanire nel nulla.
Cadde a terra, nella neve, e fu subito raggiunto dagli altri.
“Non è carino attaccare una fanciulla.” Lo ammonì Jack.
“Che diamine mi hai fatto?” urlò il Dragon Slayer.
Jack sbadigliò “Credevo l’avessi capito. Oh, bè, noi conosciamo i vostri poteri di governare anime, usare rune, trasformare in pietre e governare i fulmini. Credo che sia giusto che voi sappiate i nostri.
Avrete capito che Yu può governare il vento, mentre Lina cambia il suo aspetto, Dick invece può controllare i corpi, un po’ come te, Bixlow, mentre Jeff risucchia l’energia vitale, proprio come ha fatto con quella bambina e questo villaggio.”
“E tu?” sibilò Evergreen. Jack le sorrise “Io posso controllare i vostri cinque sensi.” E, schioccando le dita, tutti, eccetto lui e i Ranjinshuu, scomparvero dalla vista.
“Ora, vi sarei grado se lasciasse quella preziosa fonte di energia.”
“A che vi servono?” urlò Freed.
L’uomo sorrise “Ad aumentare i poteri dei Black Cross per governare su tutte le altre Gilde, a partire da Fairy Tail!”
E fu solo questione di pochi attimi prima che i quattro membri di Fairy Tail fossero scagliati lontano e la bambina volasse tra le braccia di Jack.
 
Laxus sollevò a fatica il volto dalla neve gelida. L’effetto della magia di Dick non era passato.
Poi si sentì sollevare e si ritrovò faccia a faccia con gli occhi allungati e neri di Yu che sorrideva “Oh, ma tu guarda!” fece il ragazzo “L’incantesimo di Dick non si è ancora sciolto. Allora dovrei approfittarne per dirti due paroline.” Il suo sguardo si fece minaccioso “Non mi piace affatto che tu cerchi di uccidere Lina.” Ed evocò una folata di vento che fece volare il mago fin sopra i tetti delle case, per poi interromperlo e lasciare alla forza di gravità il dovere di scaraventarlo al suolo con urla di dolore.
 
Le urla di Laxus giunsero alle orecchie di Freed che si voltò alla ricerca del suo protetto, ma, intorno a lui, non c’era nessuno.
“Non dovresti ignorarmi.”
Freed si voltò, ma un potente pugno lo spedì a terra. Si sollevò a fatica e cercò di vedere il suo aggressore, era uno dei gemelli.
“Che avete fatto a Laxus?” ruggì, mettendosi subito in piedi e portando immediatamente la mano all’impugnatura della spada.
“Se ci tieni tanto” disse l’uomo mentre il mago sguainava la lama “lo proverai su di te!”
E la spada cadde con un tonfo sordo sulla neve seguito dal corpo immobilizzato del suo possessore.
 
Bixlow scrutava l’uomo di fronte a lui. Quale dei due gemelli era?
L’uomo biondo ricambiava lo sguardo, immobile.
“Non siete stati molto gentili con il mio protetto.” Disse il mago delle bambole.
“Prenditela con mio fratello.” Rispose l’altro.
Allora era quello che risucchiava l’energia, non quello che controllava il corpo.
Un attacco a distanza sarebbe stato l’ideale.
Bixlow cacciò la lingua “Se permetti vado un po’ di fretta. Rain Fōmēshon ”  e le cinque bamboline si lanciarono contro Jeff che si portò il capo tra le mani, sulla difensiva.
Bixlow cominciò a ridere, non poteva crederci che quell’energumeno fosse così scarso.
Ma mentre rideva cominciò a sentirsi una stretta al cuore e la testa li scoppiava.
“Ma che succede?” urlò, ormai in ginocchio e con lo sguardo verso la neve.
Ben presto sotto i suoi occhi comparvero degli stivali da uomo.
Sollevò lo sguardo, stringendosi il petto all’altezza del cuore e trovandosi faccia a faccia con il suo avversario.
Jeff fece cadere le cinque bamboline/totem ai suoi piedi, giacevano prive di vite.
“Queste bamboline sono fatte con la tua magia” spiegò “la tua essenza vitale, e tu me l’hai gentilmente offerta.” E con un piede gli affondò la maschera e il viso nella neve gelida.
 
“Oh, uffa! Io volevo Laxus!” urlò Lina, sbattendo i piedi nella neve.
Evergreen si mise sulla difensiva, pronta in caso di attacco.
“Neanche a me piace picchiare una mocciosa viziata!”
Lina corrucciò le labbra, mentre Evergreen abbassava gli occhiali da vista urlando “Stone Eyes!”
Lina cercò invano di chiudere gli occhi, ma era troppo tardi, si era trasformata in pietra.
Evergreen esultò, ma presto il suo sorriso si raggelò in faccia perché Jack aveva dissolto il suo potere, permettendole di vedere i suoi compagni a terra, con i volti riversi nella neve e privi di sensi.
“Ragazzi!” urlò Evergreen in preda al panico, non sapendo bene da chi correre prima.
Fu presto circondata dagli altri membri di Black Cross.
Yu le lanciò un’occhiataccia “Ti conviene far tornare Lina normale” sibilò e sollevò una mano che fece alzare dalla neve i corpi inermi dei tre maghi “se non vuoi che le mura di quelle case si tingano con le loro budella!”
Evergreen si sentiva in un vicolo cieco, senza i suoi compagni era finita. Chiuse gli occhi e sciolse l’incantesimo.
 
Lina respirò a fondo e si guardò intorno. I quattro maghi di Fairy Tail erano legati in mezzo alla neve, solo Evergreen era in ginocchio e non stesa sulla neve priva di sensi come gli altri tre.
  “Oh” esclamò “Avete già finito?”
“Ti avevamo detto che lei pietrificava con lo sguardo!” la rimproverò Yu “Perché l’hai guardata?”
Lina stava per rispondere, quando Jack si mise in mezzo “L’importante e che ora stia bene.”
La ragazza sorrise all’uomo, stringendogli il braccio con affetto “Grazie,Jack!”
L’uomo sorrise “Ora possiamo andare!”
“NON CREDO PROPRIO!” urlò una voce sopra le loro teste.
I Black Cross e Evergreen sollevarono lo sguardo, distinguendo tre figure sul tetto di una casa.
I cinque maghi oscuri corrucciarono le labbra, mentre Evergreen piangeva lacrime di gioia.




Angolo dell'autrice:
*esce dalla sua tana*
Scusate! Scusate! Scusate! Sono in mega ritardo con l'aggiornamento, non ho scusanti! Spero solo che il capitolo vi sia piaciuto anche se i nostri Ranjinshuu le hanno prese dai Black Cross.
vi informo che tra due-tre capitoli la storia giungerà al termine, sempre se volete continuare a leggere questa...cosa XD
Grazie per l'attenzione e la pazienza
Fra

 

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Capitolo 7
*** vittoria ***


Mirajane provò l’ennesimo vestito pre-maman per il servizio fotografico, facendo aderire la stoffa a fiori al pancione, ormai quasi giunto alla fine del tempo.
Osservava la sua immagine riflessa nello specchio e sorrise mentre accarezzava il suo piccolo, il frutto del suo amore appassionato per cui la preoccupazione la logorava ogni giorno. Ma quel giorno era preoccupata anche per un’altra persona: Erza. Era da due giorni che la maga più potente e temuta di Fairy Tail era stanca, come se avesse poche forze e giaceva ansimante nel letto sotto le cure delle altre maghe di Fairy Tail.
 
Juvia cambiò la benda bagnata sulla fronte di Erza per mettergliene un’altra fresca. La febbre la stava lentamente cucinando e il respiro pesante faceva preoccupare tutte le amiche e anche Polyushka, che non  si spaventava per nulla, aveva il volto tutt’altro che tranquillo.
Lucy faceva avanti e indietro dalla biblioteca alla stanza di Erza sperando che Levy riuscisse a trovare qualcosa ma niente.
Levy, dal canto suo, leggeva avidamente migliaia di tomi, cercando di capire per quale motivo le sue rune avessero avuto quell’effetto. Il potere, in teoria, doveva solo essere dimezzato per non affaticare troppo la madre naturale, non avrebbe dovuto creare problemi a una maga potente come Erza. Era perché i mesi si avvicinavano alla scadenza? Non era possibile. Nessun libro diceva che poteva essere così.
“Che fai, piccoletta?” Levy alzò il volto e guardò irritata Gajeel che masticava rumorosamente una forchetta in ferro. “Ho da fare” mormorò “Vattene, mi distrai.”
Ma il ragazzo non obbedì, anzi, presa la cosa come una sfida e si avvicinò per distrarre ancora di più la maga.
Le tolse il libro dalle mani “Che leggi?” fece ignorando le proteste di lei.
“Gajeel! Ridammelo!” ordinò lei “Mi serve per il bambino di Mira!”
Gajeel alzò gli occhi al cielo “Il bambino, il bambino!In questa gilda non si parla d’altro! Non se ne fregano nemmeno che quella malata delle torte sta buttata in un letto con la febbre da giorni! La cosa più importante è quel pancione che non si sgonfia!”
Levy ignorò quelle proteste da bambino geloso di attenzioni e si concentrò a riprendere il libro saltellando come un’ossessa.
Gajeel continuò nel suo sproloquio “E ora pure le foto! Ma dico, non hanno mai visto una donna con una pagnotta nel forno? La bellona è ingrassata e che c’è di tanto strano? A giudicare da quelle dimensioni non mi stupirei che in quel forno ci fosse una gilda di marmocchi!”
Levy si fermò, fissando il vuoto come se qualcosa l’avesse improvvisamente colpita.
Gajeel la guardò, incuriosito da quel cambiamento repertino sul volto di lei. “Ohi, gamberetto?” la chiamò sventolandogli il libro davanti al volto “Va tutto bene?”
Il sorriso di Levy si allargò sul suo volto “Gajeel!” urlò e gli prese il volto tra le mani baciandolo a stampo
“Sei un genio!”  e si affrettò a correre fuori dalla biblioteca.
Gajeel rimase per qualche secondo interdetto. La schiena ancora curva all’altezza della ragazza che era sparita come un razzo. Si toccò le labbra, quasi incerto che quel contatto fosse venuto realmente, poi sorrise “Devo venire più spesso a disturbarla”
 
 
I tre maghi si pararono di fronte ai loro compagni.
“Stai bene?” chiese Elfman a Evergreen senza voltarsi.
“Sì” rispose la donna mentre Gray le liberava i polsi.
“E questi qui? Chi sono?” Yu osservava incuriosito i nuovi venuti, accanto a lui Jack si toccò il lieve pizzetto “Se la memoria non mi inganna abbiamo Natsu Dragoneel, il Dragon Slayer del fuoco, Gray Fullbuster, l’alchimista di ghiaccio ed Elfman Strauss, mago del Beast Soul”
“Hai detto Strauss?” gli occhi scuri di Lina si fecero improvvisamente enormi “Il fratello di Mirajane?”
“Che vorresti da mia sorella?” gli occhi di Elfman si ridussero a due fessure. Provava un’enorme senso di odio per quelle persone per ciò che avevano fatto ai suoi compagni e in particolare ad Evergreen, non gli avrebbe permesso di toccare anche sua sorella.
La ragazza sorrise maliziosa “Io nulla” disse “dovresti chiedere al tuo amico”
Elfman stava per chiedergli cosa volesse quando una cortina di neve si alzò e i cinque scomparvero dalla vista.
“Ma che diavolo?” fece Natsu, sorpreso.
“State attenti!”
“Freed!” urlò Ever, i ragazzi si stavano riprendendo, l’effetto della magia che bloccava i movimenti era svanito; solo Bixlow non riusciva a muoversi e respirava a fatica.
Freed si alzò un po’ tremante “Fate attenzione” ripetè “Il ragazzo con i capelli viola controlla il vento, mentre i gemelli controllano uno il corpo e l’altro blocca i flussi vitali. Ecco perché Bixlow non si alza.”
“La ragazzina cambia il proprio aspetto” anche Laxus si era alzato facendo sgranchire le articolazioni “Mentre l’altro bastardo interviene sui cinque sensi”
“Allora conviene che stiamo uniti.” disse Gray, ma Natsu fece un passo avanti “E se controllassimo noi il vento?” disse scambiando un’occhiata malefica con Laxus e lo stesso mago del ghiaccio.
I tre si avvicinarono e unirono i loro poteri: il fuoco di Natsu cambiò la pressione atmosferica, Laxus fece diradare le nubi, mentre Gray lavorò sulla composizione chimica della neve.
Quando la neve si diradò quello che videro lasciò tutti di stucco.
 
Evergreen era in ginocchio in mezzo alla neve, il volto esausto, i capelli scompigliati.
Ma quel che preoccupò di più i nostri eroi era che Evergreen era accanto a loro.
“Che diavolo?” urlò la ragazza accanto a loro.
“Allontanatevi subito!” gridò l’altra “Ha preso le mie sembianze! Sono io la vera Evergreen!” e si lanciò come una furia verso la sua copia che non si fece scappare l’opportunità di tirarle i capelli strillando “Come osi prendere le mie sembianze?!?”
“Ecco!” esclamò Elfman “E ora quale sarà la vera Evergreen?”
“Prima di Evergreen dovreste preoccuparvi di noi!” la voce di Jack si alzò nel cielo e i maghi di Fairy Tail furono veloci ad evitare il loro colpo.
“Freed!” urlò Laxus “Occupati del ragazzino dai capelli viola, Natsu e Gray dei gemelli”
“Ehi perché sei tu a dare gli ordini?” sbraitò Natsu.
“Sta zitto fiammifero” lo rimproverò Gray.
Laxus ignorò entrambi “Io mi occupo del tipo con il cappello e tu, Elfman, sii uomo!”
 
Ice make: Iceburg!” urlò Gray usando la neve per creare un enorme Iceburg, Freed lo aveva avvisato che uno di loro poteva usare la sua stessa magia per deabilitarlo e quindi manipolò il ghiaccio già esistente.
“Tocca a te, Fiammifero!” Urlò a Natsu che rispose infastidito “Lo so ghiacciolo!   Artiglio del drago di fuoco!”
E si scagliò come una furia sui due poveretti che non poterono neanche reagire.
I gemelli, che avevano messo nel sacco i Ranjishuu e tutto il villaggio, giacevano nella neve sciolta privi di sensi.
“È stato facile!” commentò Natsu sorridendo beffardo.
 
Elfman guardava le due donne che si scambiavano identiche occhiate in cagnesco. Come avrebbe fatto a riconoscere la vera Evergreen?
Poi gli vennero in mente le parole di Laxus. Si schiarì la voce  “Evergreen!”
Le due si voltarono all’unisono per poi riguardarsi pronte a saltarsi alla gola “Sono io la vera Evergreen!” urlarono insieme.
“Evergreen” ripetè Elfman “Comportati da uomo!”
Dopo un primo smarrimento da parte di entrambe solo una si mise ad urlare cominciando a picchiarlo con un ventaglio “Sii uomo! Sii uomo! Solo questo sai dire in una situazione del genere?!?”
Elfman sorrideva sotto i colpi “Ecco la vera Evergreen!”
 
Yu guardava in cagnesco il suo avversario mentre cercava di richiamare il vento per alzarsi in volo “Che hai fatto alla mia magia?”
Freed sollevò la lama scintillante della spada sul proprio volto “Le mie rune.” Disse “Ho imposto la regola che nessuno di noi può far volare se stesso con la magia.”
Yu lanciò un’occhiata verso le altre lotte: i gemelli erano a terra, Jack e Laxus si studiavano come strateghi mentre Lina era stata scoperta.
Lei era la cosa più importante.
Guardò il suo avversario “Se io non posso volare mi arrendo” disse facendo rimanere di stucco il ragazzo “Ma almeno permettimi di salvare la donna che amo!” e puntò il suo vento contro Lina.
 
Laxus vide la ragazza volare via. Che diavolo stava succedendo?
“Non ti distrarre!”
Laxus si voltò, ma Jack, che fino a un secondo era di fronte a lui, era scomparso.
Laxus chiuse gli occhi e si concentrò, usando tutti gli altri sensi di cui era in possesso per localizzare il suo avversario, nella sua mente, prima di svuotarla completamente c’era un solo pensiero: prima faceva il culo a quel tipo, prima sarebbe tornato da Mirajane.
“Rējingu Boruto!” urlò e quando riaprì gli occhi, la figura mezza carbonizzata di Jack era a terra, con il volto riverso nella neve e Elfman in versione Beast Soul seduto su di lui con un’enorme sorriso.
 
 
“Laxus,tutto bene?” chiese Evergreen scrutando l’uomo da capo a piedi.
Il ragazzo obbedì “Come sta Bixlow?”
“Ci vuole ben altro per uccidermi” rispose l’uomo ridacchiando e mettendo la lingua di fuori.
Freed si fece avanti, spingendo il ragazzo con i capelli viola “Ha fatto scappare la ragazzina” disse.
“Non credo che lei sia un problema” disse Gray mentre metteva su una spalla uno dei corpulenti gemelli “Era piuttosto deboluccia”
“Non conoscete Lina”.
Tutti si voltarono a guardare Jack che ridacchiava “Lei ora andrà diretta a Fairy Tail e ucciderà uno di voi””
“Lina non farebbe mai una cosa del genere!” rispose Yu, ribellandosi “Lei non ucciderebbe mai nessuno, lei è buona”
“Ma farebbe qualsiasi cosa per me.” Rispose Jack con un sorriso maligno.
“Dobbiamo tornare al più presto in gilda” disse Natsu “Sono tutti in pericolo”
“Oh, non crediate che sia così crudele” disse Jack con un sorriso “Deve solo uccidere Mirajane.” Il nome della ragazza lo disse come un sibilo, leccandosi le labbra.
“Che cosa?!” urlò Elfman mentre Laxus stringeva silenziosamente il pugno.
“Giusto per dare fastidio a qualcuno”
“Bastardo!” urlò Laxus prendendolo a pugni.
“Laxus, fermati!” urlò Evergreen, trattenendolo “Dobbiamo solo aspettare gli esponenti del governo, non possiamo lasciare queste persone così e Mirajane è protetta da tutti e sai meglio di me che lei sa difendersi benissimo”
“Speriamo che allora non sia ancora nato il bambino” disse Gray mentre guardava il cielo.
“Il bambino?” fecero all’unisono i Ranjinshuu e un terribile sospetto percorse la mente del mago dai capelli d’oro.
 

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Capitolo 8
*** Happy Together ***


 
Mirajane stringeva forte la scopa passandola d’avanti al portone d’ingresso della Gilda insieme a Lucy. Anche se stava ormai agli ultimi giorni non provava alcun dolore, forse perché ciò che la preoccupava erano le condizioni di Erza anche se sembrava che da alcuni giorni fossero migliorate.
Lucy, invece, sembrava molto più preoccupata di lei, infatti ciò che Mirajane non sapeva era che nel suo grembo non portava un bambino, bensì due, almeno secondo la teoria di Levy.
Levy era entrata di corsa nell’infermeria con un tomo in mano declamando a gran voce che si trattava di una gravidanza gemellare e che in Erza c’era il potere di un bambino e mezzo, cioè i figli di Mira stavano dividendo metà del potere di uno, mentre tutto il resto era accumulato nella povera guerriera che veniva schiacciata da tale potenza.
Polyuschka era subito accorsa ai rimedi, l’unica cosa che rimaneva, ora, era la nascita dei bambini.
Mentre Lucy era immersa nei suoi ricordi vide che la scopa che teneva in mano Mira era caduta a  terra.
“Mira, tutto bene?” chiese la bionda, l’altra non le rispose e corse con volto preoccupato verso la strada.
Lucy la seguì con lo sguardo rimanendo atterrita nel vedere la figura di una Evergreen malconcia cadere tra le braccia di Mirajane.
 
“Insomma!” urlava Evergreen al povero soldato che guidava quella sorta di arca volante del governo “Voi, con tutta la vostra tecnologia, non potreste andare più veloci?”
“Signorina” cercavano di contenerla gli ufficiali “Per favore si calmi!”
“Ma non vede che siamo in emergenza?!” continuava lei imperterrita, Elfman le afferrò una spalla per spostarla leggermente “Mia sorella rischia a vita!” disse “Sarebbe da uomini riuscire a far andare più veloce questa nave!”
Evergreen cominciò a picchiarlo con il ventaglio “E basta con la storia degli uomini!”
L’ufficiale sembrò impacciato “Signori!” cercò invano di dividerli “Rendetevi conto! La priorità è portare i criminali in prigione!”
“Ma non vedete che Laxus sta male?!?” piagnucolò Freed indicando Laxus e Natsu che trattenevano i conati di vomito mentre Bixlow si sganasciava per la scena e Gray si faceva ridare i vestiti da una soldatessa imbarazzata.
Laxus, pian piano, tremante, si avvicinò al soldato, afferrandolo per il bavero “Dobbiamo prima arrivare a Fairy Tail!” disse arrancando non poco.
“S-si ,signore!” rispose l’uomo, forse più preoccupato che il ragazzo gli vomitasse addosso che intimorito dallo sguardo minaccioso.
 
 
Lucy spalancò la porta della stanza in cui era ricoverata Erza in lacrime. Nel vederla in quelle condizioni tutte si preoccuparono.
 “Che è successo, Lu-chan?” chiese Levy venendole vicino. Lucy la guardò con gli occhi arrossati e le gettò le braccia al collo, tremando per i sussulti.
“Natsu…” singhiozzò “e tutti gli altri… sono morti!” e continuò a piangere disperata.
Accanto al letto di Erza, che era rimasta pietrificata dalla notizia, Juvia cadde a terra, svenuta.
 
“Evergreen …” il Master accarezzava piano i capelli della ragazza “Vuoi dirci che è successo?”
Tutta la gilda si era raccolta per ascoltare ancora increduli della notizia della morte dei loro membri più valorosi.
Evergreen nascose il volto tra le mani “Per favore” singhiozzò “non fatemi ricordare quei brutti momenti. Non sono ancora pronta!”
“Capisco” disse Makarov “Quando sarai pronta ce lo dirai” e la ragazza annuì.
Gajeel era seduto accanto a Mirajane che stringeva le mani sulle ginocchia.
“La cosa non mi convince” commentò il mago del ferro “Quella è troppo calma per essere la matta delle piante. E poi non mi pare possibile che il bastardo dei fulmini e Salamander siano morti per una gilda da quattro soldi”
Mirajane lo guardò con gli occhi pietrificati, muovendo la testa in maniera meccanica “Gajeel …” mormorò.
“Che vuoi?” sbottò lui “Perché mi guardi così?”
“Mi si sono rotte le acque.”
Gajeel, dopo che rimase per un attimo inorridito, si alzò in piedi sulla panca “Ehi!” urlò “La pagnotta sta per essere sfornata!”
 
“Non può andare più veloce?” chiedeva Gray “Ho un brutto presentimento” disse rigirandosi di continuo la sciarpa tra le dita.
“Signore, tra un paio d’ore arriveremo a Magnolia”
 
Lina rimase travolta dal putiferio in cui si era trasformata quella Gilda.
Gente che correva da parte a parte urlando di prendere acqua calda e asciugamani senza più badare a lei nelle vesti di Evergreen e senza neanche vedere che la sua preda veniva portata via da un capellone con le sopracciglia metalliche. Doveva seguirla.
Jack voleva che Mirajane morisse e lei l’avrebbe uccisa.
Quale occasione migliore del parto? Sarebbe parso come un tragico incidente.
 
La porta dell’infermeria si spalancò e Gajeel vi entrò con Mirajane tra le braccia “Vecchiaccia!” urlò “Gamberetto! Vecchiaccia! Piccoletta! Coniglietta! Maniaca! Insomma dove diavolo siete?!?”
Polyushka entrò tranquilla da una porta laterale “Che hai da urlare?” disse gelida.
Gajeel fece cadere in malo modo Mirajane su un letto “Questa qui” disse “Ora è affar tuo!”
La donna lanciò un’occhiata prima alla ragazza tramante e poi alla porta “Non far entrare nessuno senza il mio permesso!”
 
“Credo che sia tutto pronto.” disse timidamente Juvia dopo essersi fatta coraggio. Non si era ancora ripresa dalla notizia di Gray, ma doveva farsi forza insieme a tutte quante.
Nella sala parto era stata portata Erza. Era giunto il momento che i bambini riprendessero i loro poteri.
 
“Fammi entrare!” urlava Evergreen a Gajeel “Voglio sapere che succede!”
“No” disse l’uomo guardandosi le unghie “Non sei tra le persone che la vecchiaccia mi ha detto che possono entrare!”
“O mi fai entrare o ti pietrifico!”
Gajeel sollevò un sopracciglio “E perché non lo fai?”.
La donna spalancò gli occhi, sorpresa “Ecco … io ….” Farfugliò.
“Non puoi, vero?”
 
La nave del governò arrivò a Magnolia nel tempo stabilito e l’equipaggio non vide l’ora di partire dopo aver lasciato quei maghi confusionari, attaccabrighe e malata.
“Dobbiamo … arrivare… al più presto … alla Gilda!” farfugliava Laxus che non si era ancora ripreso dal male dei mezzi. Anche Natsu sembrava parecchio provato.
“Laxus, dovresti riposare” cercò di tranquillizzarlo Freed “Ormai siamo qui,vedrai che andrà tutto bene!”
“Io vado avanti!” dichiarò Elfman a gran voce. “E io vengo con te!” disse Evergreen mettendosi sulle sue spalle dicendo “Sono stanca e ferita!”.
“Muoviamoci!” e con la sua magia Gray fece comparire un carrello su cui posarono Natsu e Laxus mentre Bixlow fece animare il mezzo in modo che li portasse alla gilda senza problemi.
"Cercate di non vomitare!" rideva il mago delle anime.
 
“Mira-san”mormorò Juvia, asciugandosi una lacrima veloce “sono bellissimi.”
Tra le braccia della maga dell’acqua era stretto uno dei due gemelli, l’altro, invece, lo teneva Lucy.
Mirajane, stremata, sollevò appena lo sguardo, annuendo per poi cominciare a piangere al ricordo del fratello, dell’amato e degli amici morti.
Lucy e Juvia si erano ripromesse di essere forti d’avanti a lei.
Erza, nel letto accanto, piangeva in silenzio, guardando verso la finestra che dava sulla strada.
 
La porta della gilda si spalancò ed Elfman, in tutta la sua enorme figura, vi entrò con Evergreen sulle spalle.
I pochi membri rimasti nella sala rimasero pietrificati nel vederlo.
“Allora avevo ragione io!”
Tutti sollevarono lo sguardo e, dal pian superiore, Gajeel, con un enorme ghigno sadico, faceva pendere verso il vuoto Evergreen.
"Credo che qui abbiamo un impostore"
 
La porta dell’infermeria si aprì.
“Avevo ordinato che nessuno entrasse!” urlò Polyushka a Gajeel.
“Non rompere, vecchiaccia!” rispose il mago “Gamberetto! Maniaca! Coniglietta! Venite a vedere chi è tornato dall’oltretomba!”
Sentendo i loro epiteti le tre ragazze uscirono dalla stanza in cui c’erano Erza, Mira e i bambini e raggiunsero Gajeel, spalancando gli occhi stupite dalla vista dei loro amici.
Il primo a muoversi in volo fu Happy che volò tra le braccia dell’amico dai capelli rosa urlando “Natsuuuuuuu!”
Nessuno si chiese da dove spuntasse il gatto blu, la felicità stava avanzando dentro di loro e le lacrime di gioia affioravano agli occhi delle ragazze.
Lucy corse tra le braccia del ragazzo, soffocando Happy con il suo enorme seno.
Levy si assicurò che tutti gli altri stessero bene, mentre Juvia era letteralmente saltata addosso a Gray, facendolo cadere a terra e baciandolo come una disperata.
 Levy si rivolse a Laxus  “Ti consiglio di entrare in quella stanza!”
 
Mirajane ed Erza si scambiavano delle occhiate interrogative dovute alle urla che provenivano dalla stanza accanto.
La porta si aprì e le ragazze rientrarono nella stanza, stringendo sotto braccio Gajeel, Natsu e Gray.
Alla vista degli ultimi due, entrambe le maghe spalancarono gli occhi sorprese, cominciando a piangere alla vista di Elfman e dei Ranjinshuu.
“M-ma” balbettò Mira “Evergreen aveva detto che eravate morti”
“Le spiegazioni a dopo” disse Elfman “Ora voglio vedere mio nipote” e si avvicinò alla culla insieme ad Ever, Bixlow e Freed.
Laxus si avvicinò al letto “Sei vivo” disse Mirajane con un sorriso e piangendo di gioia, il ragazzo annui “Te l’avevo promesso.”
Le accarezzò il viso ancora impregnato di sudore “Il bambino… ?” chiese piano, come se non fosse certo di quel che chiedeva, Mira annuì “Si. È tuo!”
E dopo un attimo di esitazione, Laxus la baciò, trattenendo le lacrime di gioia. Non poteva essere più felice. Stava con lei, era vivo ed era diventato padre grazie alla donna più bella del mondo.
“Ehi- ehi ehi!” Elfman si mise in mezzo “Stai baciando MIA sorella! Sei tu il bastardo che l’ha abbandonata incinta?!?”
“Elf-nii” cercò di calmarlo Mira “Laxus non sapeva dei bambini e quindi…”
“Bambini?!?” chiese Laxus, alzando un sopracciglio “Non è UN bambino?”
“Sono due!” gridò Erza dal letto accanto, ridacchiando.
Bixlow ridacchiò “Bisogna sempre ricordarsi di usare le precauzioni! Ahhaha!”
Ma nessuno lo stava ascoltando. Laxus era caduto a terra, stremato per la notizia e per la stanchezza di quel lungo viaggio.
 
 
Erza camminava per le strade di Magnolia trasportando il piccolo passeggino doppio dove c’erano i due gemelli. Dopo aver portato il loro potere lì sentiva un po’ suoi e si era auto proclamata zia dei due, anche perché la femminuccia aveva il suo stesso nome e il maschietto quello del master, quindi tutti ora conoscevano i piccoli Makarov ed Erza Dreyar.
“Da quando hai dei bambini?”
Erza si voltò riconoscendo la voce. Un ragazzo incappucciato uscì da un vicolo e si tolse la copertura dal volto, rivelando dei capelli blu e un tatuaggio sul volto.
“Gerard!” esclamò la ragazza “Che ci fai qui?”
Il ragazzo la spinse con tutto il passeggino nel vicolo “Volevo vederti” le rivelò, accarezzandole i capelli e facendola arrossire.
“Ho sentito dei bambini di Mira e Laxus” disse indicandoli per rompere l’imbarazzo che si era creato.
“Sì” rispose Erza “dopo le prime incertezze hanno tutti accettato la situazione, anche perché credo che gli oppositori abbiano paura di Laxus. Elfman era quello più restio a ciò, ma ci ha pensato Evergreen a  fargli cambiare idea” rise.
Gerard sorrise “Perché gli porti tu in giro?”
Erza sistemò le copertine gialle e accarezzò i capelli biondi di Erza e i ciuffetti albini di Makarov “I loro genitori hanno bisogno di passare un po’ di tempo insieme. E poi non mi fido di lasciarli con  gli altri.
Lucy e Natsu li fanno  piangere con il fuoco e gli spiriti stellari non sono dei bravi baby-sitter. Levy riesce si ad addormentarli con le fiabe, ma Gajeel li sveglia quando mangia il metallo e Juvia li usa per convincere Gray a diventare una famiglia.”
“E tu te ne occupi da sola?”
Erza lo guardò con aria di sfida “E con chi altro dovrei occuparmene?”
Gerard la spostò, cacciando dalla tasca del cappotto due piccoli orsacchiotti di pezza e adagiandoli accanto ai bambini “Per oggi lascia che ti accompagni.”
Mise un cappello in testa e le porse il braccio dove lei si aggrappò mentre spingeva la carrozzina lungo le strade di Magnolia. 






Angolo dell'autore:
E con questo capitolo si conclude la nostra storia. Ringrazio tutti per averla letta e un ringraziamento speciale a chi ha recensito, ha chi l'ha inserito tra i preferiti, le seguite o le ricordate.
Spero che questo finale vi sia piaciuto.
Buon anno nuovo a tutti
alla prossima
Fra_eater

 

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