La maledizione

di LadyVaderFrancy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 Scontro ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 Magia antica ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 Il Legame ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 Strategie ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 Convivenza forzata ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 Astuzia Serpeverde ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 Studente o Docente? ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 Si va in scena ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 Smistamento ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 Adattamento o sopravvivenza? ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 La sfida ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 Il magico Duo ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 Sogni e visioni ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 Scelte e conseguenze ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 Ritorno alla normalità ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 Occlumanzia ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 Lo specchio dell'anima ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 Un passo alla volta ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 Vigilia ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 La notte di Samhain - Parte 1 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 La notte di Samhain - Parte 2 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 La notte di Samhain - Parte 3 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23 La notte di Samhain - Parte 4 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 25 Un posto chiamato Casa ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25 Dannato Grifondoro? ***
Capitolo 26: *** Capitolo 26 Dovere o volere ***
Capitolo 27: *** Capitolo 27 Ecco chi è Harry Potter ***
Capitolo 28: *** Capitolo 28 La ragazza dai capelli rossi come il fuoco ***
Capitolo 29: *** Capitolo 29 Chi la dura, la vince ***
Capitolo 30: *** Capitolo 30 Il legame di sangue ***
Capitolo 31: *** Capitolo 31 La profezia ***
Capitolo 32: *** Capitolo 32 La-so-tutto-io ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 Scontro ***


~~Capitolo 1 Scontro

La giornata era stata davvero terribile pensò Harry, divinazione le prime due ore e come al solito la professoressa Cooman aveva previsto la sua morte entro la fine dell’anno. Non che fosse una novità per lui, ma sentirsi ripetere ogni anno la stessa cosa non era piacevole. Silente gli aveva spiegato chiaramente che Sibilla non era molto attendibile in classe, ma nel caso suo caso specifico lui sapeva che la previsione dell’insegnante prima o dopo si sarebbe avverata. La profezia, che era costata la vita di Sirius, era chiara Harry e Voldemort dovevano combattere e alla fine uno dei due avrebbe ucciso l’altro. Che bella prospettiva, pensò il moro.
 

Poi come se questo non avesse già rovinato abbastanza la sua giornata, aveva avuto pozioni per due ore, erano state interminabili. Piton era di pessimo umore, anche se a pensarci bene aveva mai visto il vampiro di buon umore? La risposta era semplice NO. A meno che non si trattava di togliere punti ai Grifondoro, o meglio ancora il suo sport preferito punizione e tortura ingiustificata di Potter!! Così la lezione era terminata come al solito nel peggiore dei modi: aveva fatto esplodere il suo del calderone insieme a Neville, era stato insultato e schernito, aveva perso 50 punti e aveva detenzione con il pipistrello per le 20.00 quella sera stessa. Continuava a chiedersi come era potuto succedere, aveva detto appena due frasi per Merlino! Una era stata perfino mi dispiace professore, e la seconda non è giusto. Certo sbuffare non aveva aiutato, ma gli sembrava di essere stato abbastanza educato.

Per fortuna quel pomeriggio non aveva lezioni, ma solo gli allenamenti di Quidditch. Il suo programma prevedeva quindi un pranzo leggero e poi di corsa al campo.  Dopo tre ore di duro allenamento, si sentiva indolenzito ma la sua testa si era svuotata.

((Ne avevo proprio bisogno)), poi dopo aver fatto una lunga doccia andò nella sala grande, per cenare con i suoi amici. Ron e Mione erano già seduti e gli avevano lasciato un posto vicino a loro.

“Ehi amico” disse il rosso “Ma quanto ci hai messo? Scusa se non ti ho aspettato dopo il Quidditch, ma avevo una gran fame”.

“Ron, e quando mai non hai fame tu!!” disse la riccia infastidita.

“ Già “ bofonchiò il ragazzo con la bocca piena.

Harry guardò i suoi amici anzi la sua famiglia e fece un gran sorriso e poi disse “ Non preoccuparti Ron, forse ho spinto un po’ troppo, ero tutto indolenzito così ho fatto una doccia calda piuttosto lunga”.
Hermione lo guardò, la sua espressione era tesa e stanca. Lo conosceva troppo bene, sapeva che il ragazzo stava male per la morte di Sirius.  Nonostante aveva provato molte volte a farlo parlare dei suoi sentimenti, Harry non aveva voluto mai dire nulla né a lei né a Ron. L’unica cosa che il ragazzo le aveva raccontato, era il disastro che aveva combinato nell’ufficio di Silente. Aveva deciso di non forzarlo perchè non sarebbe servito, ma prima o poi a forza di reprimere le sue emozioni sarebbe crollato. Solo a quel punto Harry gli avrebbe aperto il suo cuore spezzato a quel punto lei e Ron lo avrebbero consolato e aiutato a rimettere a posto i pezzi della sua vita, come era sempre successo. Ma per ora doveva solo stargli vicino ed aspettare, anche se non era facile. Lo vedeva sempre nervoso, e sperava con tutta se stessa che non si mettesse nei guai, specialmente con Piton. Quei due erano come componenti esplosive di una pozione, bastava agitali un po’ per far saltare in aria un intero laboratorio.

Harry smangiucchiò un mezzo panino, e poi sbuffando bofonchiò accigliato “ Ragazzi scusatemi ma devo andare, ci vediamo dopo alla torre.”

Hermione si voltò di scatto e lo afferrò per un braccio “ Ma dove vai Harry, sei appena arrivato? Resta ancora un po” ((Va bene che vuoi stare da solo, ma non lascerò che ti isoli))
“Non posso Mione, ho la detenzione con Piton, non ti ricordi cosa è successo oggi?”

“ Oh è vero scusa, me ne ero dimenticata. Merlino Harry! Sbrigati allora mancano solo 15 minuti!

Ron quasi si strozzò con il suo dolce “ Si amico sbrigati, se arrivi tardi Piton ti uccide!!”

“ Grazie Ron, come se non lo sapessi” si alzò stizzito e si allontanò in gran fretta.

((Cavolo devo sbrigarmi sul serio, altrimenti farò tardi)). Allungò il passo, ormai stava quasi correndo, così tra l’ansia di tardare e la scarsa illuminazione dei sotterranei svoltando l’angolo si scontrò contro qualcuno. Entrambi caddero a terra.

Mentre si rialzava senza guardare chi fosse la persona di fronte a lui disse “Ehm… scusami, ma ho davvero molta fretta!”

“Che diavolo fai sfregiato!! Lo hai fatto apposta vero? La pagherai” ringhio un ragazzo platinato.

“Malfoy?!” Rispose il moro in tono intimidatorio (( Cavolo di tante serpi proprio tu, questa si che è sfortuna!)) “Non ho tempo ora, spostati!” e fece cenno al nemico di lasciarlo passare.

“Oh io non credo proprio!” sbottò Draco e poi afferrò la sua bacchetta.

Harry non si fece intimorire e fece lo stesso “ Senti, dimmi dove e quando e la risolviamo a modo tuo, ma ora davvero non ho tempo per questo, Piton mi aspetta nel suo ufficio”.

Il ghigno del platinato a questo punto si fece ancora più largo “Bene bene Potter, allora credo che arriverai tardi. Voglio proprio sentire gli urli di Piton” Poi lanciò un incantesimo “ Immobilus”

Harry  prontamente rispose con un “Protego” e poi lanciò a sua volta un “Incarceramus”.
Malfoy non si aspettava che il moro riuscisse ad evitare il suo incantesimo così facilmente e quindi quando la sua nemesi lanciò il suo contro attacco era del tutto impreparato e non riuscì ad evitarlo, finendo a terra legato come un salame, mentre urlava insulti e minacce di vario genere.

Harry lo guardò in cagnesco e poi ringhiò  “Ben ti sta Malfoy!”, stava per voltarsi per andarsene quando senti una voce glaciale proprio dietro le sue spalle “ Signor Potter!”

Il suo cuore si fermò per un attimo ((OH NO!! Ti prego Merlino... fa che non sia lui)), poi deglutì a fatica e si voltò lentamente. Purtroppo era proprio Piton. L'uomo aveva le braccia incrociate al petto e lo sguardo torvo. ((Ecco è la mia fine, non crederà mai che mi sono difeso)).

“Che diavolo succede qui? Esigo immediatamente una spiegazione sul perché il Signor Malfoy è legato a terra!” sibilò il pozionista.

“Stavo venendo nel suo ufficio per la mia detenzione, era buio nei corridoi e così ci siamo scontrati. Mi sono scusato ma lui mi ha aggredito!” disse Harry indicando il suo nemico.

“Fitem Incantatem” sibilò Piton e poi aggiunse “Malfoy, alzati!”.

Il platinato si rimise in piedi poi si spolverò i vestiti e infine si avvicinò a Piton e in tutta tranquillità disse “ Non è vero! Lui mi ha aggredito per primo e senza alcun motivo!”.

Il moro lo guardò in cagnesco e poi urlo “Sta mentendo! Professore ……io”

“SILENZIO!! Ora basta! Sono davvero stufo di voi due!” Poi guardò il platinato e ringhiò “Malfoy, voglio un saggio di due piedi sulle regole che proibiscono l’uso di incantesimi sugli altri studenti qui nella scuola. Per domani mattina.” Il suo sguardo era glaciale e vedendo che il ragazzo non si muoveva urlò “Vai… ORA!”

Draco si voltò e passando vicino ad Harry gli diede una spallata e poi sibilò sottovoce “Questa Me la paghi! Guardati le spalle Sfregiato!” e poi si allontanò il più in fretta possibile.

“In quanto a te Potter, seguimi!” il professore si voltò e le sue vesti fecero un enorme svolazzo, mentre si dirigeva nella direzione del suo ufficio. Harry sospirando rispose rassegnato “ Si signore” sapendo che quello era solo l’inizio di un orribile serata.

Una volta entrati Piton si accomodò alla sua scrivania, Harry lo seguì una volta all'interno della tana del serpente chiuse la porta e aspettò che la furia del pozionista si abbattesse su di lui.

“ Siediti!” ordinò con disprezzo l’uomo vestito di nero. Harry si avvicinò alla scrivania e fece come gli era stato ordinato, guardandolo dritto negli occhi e attese, pensando che non si sarebbe preso la colpa di quello che era successo, non anche questa volta.

“ Potter, la tua mancanza del rispetto delle regole della scuola è a dir poco scandalosa! Primo sei in ritaro per la detenzione, secondo ti sorprendo per i corridoi a duellare con il Signor Malfoy. La tua arroganza è davvero intollerabile! Complimenti ti sei guadagnato una detenzione con me per tutta la settimana, due ogni sera ore dalle 20.00 in poi.” Poi ghignando aggiunse “Ora ci sono dei calderoni da pulire la in fondo, sbrigati!”

Il labbro di Harry tremava per la rabbia, era a dir poco furibondo. Le sue mani artigliavano i bordi della sedia in una morsa quasi dolorosa. Poi alzandosi borbottò “Non è giusto! Non stavo combattendo da solo!”

“Scusa, cosa hai detto?” sibilò Piton.

Harry allora lo guardò dritto in faccia e disse ad alta voce stizzito “ Non è giusto. In fondo non stavo combattendo da solo e a Malfoy non ha dato una detenzione! Ma certo lui è il principe di Serpeverde ed è il suo pupillo”.

Piton si alzò in piedi, si avvicinò al ragazzo e poi si chinò per guardarlo dritto in faccia e infine sibilò pericolosamente “Sfacciato, piccolo arrogante! Niente uscite ad Hogsmeade per due settimane Potter! Credo che restare due sabati mattina con me a scrivere dei saggi, ti insegneranno a tenere a freno il tuo temperamento Grifondoro!”

Harry lo guardò con odio, era davvero infuriato stava per rispondere qualcosa di poco educato, ma il pozionista lo precedette “Vuoi aggiungere qualcosa? Non vorrei dover trascorrere più tempo del necessario con te, ci siamo capiti non è vero? ((Non osare sfidarmi piccolo arrogante o ti metto in punizione fino a Natale)).

Harry sapeva che Piton lo stava sfidando apertamente nella speranza di punirlo più duramente, così si morse il labbro con forza rimando in silenzio. Detestava sentirsi così vulnerabile di fronte al pozionista ma cosa poteva fare? Piton aveva il potere, era un insegnante e aveva tutto il diritto di punirlo se voleva. Così, nonostante la grande voglia di dargli un pugno in piena faccia, riuscì ad ingoiare gli insulti che stava pensando e rispose solo con un rabbioso “Si”.

(( Ah vedo che hai capito che sfidarmi non è una cosa intelligente)) pensò Piton, ma non era ancora soddisfatto dell'atteggiamento sfrontato del marmocchio, così lo incalzò "Si cosa, Potter!"
“Si Signore” quelle due parole gli costarono parecchio, si sentiva davvero sconfitto.

“Bene! Ora va a pulire quei calderoni e poi fuori di qui!” sibilò inespressivo l’uomo vestito di nero. Dunque si allontanò e riprese posto alla sua scrivania per leggere i saggi che aveva ritirato la mattina agli studenti del secondo anno. Il resto della detenzione fu più tranquilla. Harry in un primo momento era fuori di se dalla rabbia ma man mano che strofinava vigorosamente i calderoni le sue emozioni si placarono. Dopo una buona ora si era era calmato del tutto rimanendo del tutto spossato.

Circa due ore dopo aveva finalmente finito. Piton non lo aveva più degnato della minima attenzione così si alzò tutto indolenzito si diresse alla scrivania del suo professore più odiato e cercando di restare calmo disse “Ho finito Signore”

“Puoi andare. Ci vediamo domani alla stessa ora. Vedi di non tardare e di non duellare con altri studenti nei corridoi Potter, se non vuoi ulteriori conseguenze” lo avvertì il professore senza nemmeno alzare gli occhi dalle pergamene.

“Si signore” rispose il moro e poi finalmente uscì dall’ufficio del pozionista. Percorse velocemente i sotterranei e in breve arrivò alla torre dei Grifondoro. Ron ed Hermione erano ancora nella sala comune che lo aspettavano. Il rosso lo vide entrare in tutta fretta con un espressione livida dipinta sulla faccia. “ Che è successo amico? Come mai ci hai messo tanto?”

“ Quell'idiota dai capelli unti!!” urlò il moro “ Lo odio!!”

“ Harry! Non dire così è sempre un insegnante. Dai cerca di calmati per favore e raccontaci tutto!”

Il giovane raccontò della corsa nei sotterranei, dello scontro con Malfoy e dell’ingiustizia di Piton.
“Dannato Pipistrello!” ringhiò il Rosso “ Mi dispiace amico.”

Hermione lanciò un’occhiataccia a Ron e poi guardando il moro disse “Harry, perché gli hai risposto così? Lo sai che Piton non aspetta altro che lo provochi per punirti. Hai fatto esattamente il suo gioco.”

“Mione lo so! Ma ero davvero fuori di me e non sono riuscito a trattenermi” confessò il ragazzo d'oro.

“Lo credo! Harry, hai accumulato troppa tensione, finirai in guai seri se vai avanti così! Ti rendi conto che la scuola è cominciata da pochi giorni e tu sei già in punizione per una settimana? Dovresti parlare con qualcuno di come ti senti. Se non vuoi farlo con noi o se preferisci fallo con Silente oppure….”

Harry si alzò di scatto aveva avuto una giornata orrenda: prima la Cooman, poi Piton, Malfoy e di nuovo Piton, non aveva voglia di sentire altro “Non ho ne il bisogno ne la voglia di parlare con qualcuno. Ora sono stanco e me ne vado a dormire ragazzi, ci vediamo domani” e poi si allontanò estremamente scocciato, dirigendosi verso il suo dormitorio.

I due Grifondoro lo richiamarono ma non ci fu nessuna risposta. Sospirarono entrambi. Poi la riccia disse al suo amico “ Dobbiamo tenerlo d’occhio non sta bene. Ho paura che faccia qualche sciocchezza Ron, ho davvero un brutto presentimento”.

“ Lasciamolo in pace Mione, sai che ha bisogno dei suoi spazi. Quando sarà pronto ci racconterà tutto” Rimasero li ancora una mezz’ora a finire i loro saggi di Trasfigurazione poi andarono a letto anche loro.

Due stancanti giorni dopo, Harry camminava in tutta tranquillità nei sotterranei mentre si dirigeva nell'ufficio di Piton. Quella sera come nei giorni precedenti era stato ben attento al orario e miracolosamente era riuscito a tenere perfino a freno il suo temperamento, nonostante i commenti sarcastici e gli insulti del pozionista. ((Dai forza e coraggio, mancano ancora tre sere e due sabati e poi sarà finita. Non voglio stare un minuto più del necessario con lui)). Con quel obiettivo in mente oltrepassò lo stesso angolo in cui aveva affrontato Malfoy la prima sera. Dopo solo pochi passi sentì un rumore alle sue spalle, si voltò di scatto con la bacchetta in mano.

“Bene bene sfregiato, così siamo alla resa dei conti” ghignò il platinato.

Mentre Harry stava per rispondere vide i due tirapiedi del ragazzo pararsi davanti a lui. A quel punto sapeva di essere nei guai. Erano in tre contro uno, non sarebbe finita bene. “ Sei il solito vigliacco Malfoy! Tre contro uno, non è leale!”

“Potter, Potter, Potter, la strategia è una qualità. Se sei talmente idiota da girare da solo nel covo delle serpi dopo che ti avevo avvertito... non è colpa mia. Credo che arriverai di nuovo in ritardo alla tua detenzione. Ohhh ma che peccato, Piton sarà molto molto seccato” e rise malignamente.

Il ragazzo d'oro a quel punto sapeva che non c’era modo di evitare lo scontro e urlò “Petrificus Totalus” prendendo Tiger e Goyle del tutto alla sprovvista. I due ragazzi si irrigidirono immediatamente due statue, ma il platinato stavolta era preparato e rispose all'attacco della sua nemesi prima con incantesimo di protezione e poi con uno schiantesimo. Harry evitò il primo e poi iniziò a correre verso l’ufficio di Piton, sperando di evitare lo scontro. Era l’unica cosa sensata da fare pensò ma fu costretto a fermarsi e a duellare, perché Malfoy non aveva nessuna intenzione di smettere.

“Ahhh smettila Malfoy! Vuoi davvero che Piton ci trovi di nuovo qui a duellare?” ringhiò il moro seccato, mentre mormorava un altro incantesimo scudo.

“Ohhh no Potty! Lui sorprenderà solo te stavolta” rispose il Serpeverde, e poi urlò strano incantesimo “Combinatum!”. Proprio nello stesso istante in cui Malfoy lanciò la maledizione Harry sentì dei passi alle sue spalle e una voce furente che sbraitava “Fermatevi! ADESSO!!”. Quel secondo di distrazione gli fu fatale. Infatti l’incantesimo del biondo colpì prima lui e poi la sua bacchetta scaraventandolo al suolo. Purtroppo lo strano raggio di luce nera che aveva colpito la bacchetta del moro rimbalzò sulla stecca e investì il pozionista, prendendolo in pieno petto.

Malfoy era basito sia Potter che Piton erano a terra, avevano perso i sensi, stava quasi per darsela a gambe quando un prefetto della sua casa lo afferrò per una spalla “Malfoy che succede?!”

Il platinato terrorizzato balbettò “ Io … Io ... non lo so! Sono appena arrivato”.

Il Prefetto lo guardò in cagnesco e sibilò “ Questo lo vedremo. Sarà il professor Piton a stabilirlo quando si sveglierà. Spera che tutta questa faccenda non sia colpa tua, perchè se ci fai perdere dei punti saranno guai per te. Ora muoviti chiama Madama Chips e vedi di sbrigarti!”.

Dopo solo qualche istante una grande folla di studenti si era radunata intorno ad Harry e a Piton. Per fortuna anche la medi-strega, il preside e la capocasa dei Grifondoro erano stati abbastanza celeri nel raggiungerli.

La Mc Granitt aveva uno sguardo molto severo e con un tono altrettanto minacciosa disse “ Allora? Qualcuno può spiegare cosa è accaduto quì?”, guardando principalmente Malfoy e i suoi due amici che erano stati liberati dal incantesimo di Harry.

Non ci fu alcuna risposta allora il preside intervenne “ Minerva, portiamo prima Harry e Severus in infermeria, poi avremo tutto il tempo di ascoltare i nostri quattro giovani Serpeverde”.
 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 Magia antica ***


Capitolo 2 - magia antica

I prefetti che si erano radunati, intorno ai feriti, avevano sgomberato i corridoi, come gli era stato ordinato dai professori, la medi-strega aveva eseguito i primi incantesimi diagnostici sia su Harry che su Piton. Il risultato era strano, e nessuno dei due aveva ripreso i sensi.

Silente guardò la medi-strega e disse “ Cosa c’è Poppy, qualcosa non va? Harry e Severus stanno bene? Spero non sia nulla di grave?”

La guaritrice si voltò e rispose “Preside, a dire il vero non lo so, non credo, ma c’è qualcosa di strano, ho lanciato più volte gli incantesimi diagnostici, ma è come se Potter e Severus sono collegati in qualche modo”.

“Cosa vuoi dire, con collegati?” disse la Mc Granitt con un fare molto preoccupato.

“Guarda tu stessa Minerva” disse la medi-strega e  poi spostò  delicatamente il corpo di Harry due piedi più in là e anche il corpo di Piton si mosse di conseguenza.

“Merlino! Albus che succede!” Disse la Grifondoro

“ Stiamo calmi, credo che dovremo levitarli insieme in infermeria, poi vedremo il da farsi. Non appena si saranno ripresi, cercheremo di capire cosa succede. Mi raccomando facciamo molto delicatamente.”

Minerva lo fissò intensamente e disse “ Mi stai dicendo, che li lascerai così finché non si saranno ripresi? Ti rendi conto vero, che quando quei due scopriranno cosa è successo faranno un putiferio Albus”

Il preside sospirando rispose “ Ahimè, me ne rendo conto perfettamente, mia cara, ma per ora non possiamo fare altro”.

La donna rispose, “Beh Io non credo di voler essere presente, quando glielo dirai Albus” non sapeva se essere più preoccupata o più divertita, pensando alla faccia di Severus , una volta appresa la splendida notizia.

Dopo pochi minuti, una cosa era abbastanza chiara ai tre maghi, Harry e Piton sembravano legati fisicamente da qualcosa, che poteva sembrare un laccio invisibile, lungo poco più di sei piedi. Così avvicinarono due dei letti dell’infermeria e depositarono i due malcapitati ognuno sulla propria branda.
Il sole stava tramontando di nuovo, era passato quasi un giorno intero, dall’incidente di Harry e Piton e nessuno dei due aveva ancora ripreso conoscenza. Ron ed Hermione avevano visto l’amico solo pochi minuti. Le visite erano state vietate categoricamente. L’accesso all’infermeria era consentito solo al preside e alla Mc Grantitt.

Silente era lì, intento a leggere delle pergamene, seduto a fianco del pozionista, quando sentì un fruscio delle lenzuola, così alzò lo sguardo e vide Piton aprire gli occhi.

“ Ah Severus, mio caro ragazzo, come ti senti” disse il vecchio mago con fare dolce.

“Albus, ma che succede, che ci faccio qui?” e si tirò su di scatto, massaggiandosi le tempie.

“No Severus, fermo, non muoverti, dimmi come ti senti?” disse il vecchio mago con estrema gentilezza
“Come vuoi che mi senta?” poi guardò il fastidioso luccichio negli occhi del preside, e disse nervosamente “ sto bene Albus”

“Non hai alcun fastidio, dolore, mal di testa, ti senti stordito?” disse sempre con fare calmo.

Il pozionista alzò gli occhi al cielo e disse “ No , niente di tutto questo, ho già detto che sto bene, vuoi spiegarmi per favore?!”, poi con la coda dell’occhio vide una mano che era quasi sul suo letto.

“Potter! Albus, che diavolo succede! Perché io e Potter siamo in infermeria? Chi è stato quell’idiota che lo messo così vicino a me, sai che non lo sopporto!” e fece  un movimento come per alzarsi.

Una mano gentile ma ferma lo bloccò al suo posto. “ E’ no, mio caro Severus, TU non ti alzi, finché non sarò IO a dirlo, potrai terrorizzare intere classi di alunni, ma qui l’unica persona da temere sono io!! Disse Poppy severamente. Piton alzò il sopracciglio, aveva uno sguardo assassino, ma sapeva che nemmeno lui poteva intimorire Poppy. Era anche perfettamente consapevole, che la strega era irremovibile quando si trattava dei suoi pazienti, di qualsiasi età, così sbuffò sonoramente e disse “ Non ho tutta la sera, fai quello che devi e sbrighiamoci”.

“Veramente è pomeriggio Severus, sei rimasto incosciente per quasi un giorno, e……”

“Un giorno?! Disse in tono sorpreso i incupito il pozionista ”Allora devo assolutamente andare Albus, sono pieno di impegni, ho le classi, le lezioni da preparare i saggi….”

“ Severus aspetta, sai dirmi cosa ti ricordi di quella notte?” disse il preside in tono calmo ma insistente.

“ Cosa vuoi sia successo Albus? Stavo aspettando Potter per la detenzione, quando ho sentito delle urla nei corridoi. Così sono uscito di corsa, per fermare la lite, quando quella testa di legno di Malfoy, ha lanciato un incantesimo che ha colpito prima Potter in pieno e poi è rimbalzato su me. Aspetta che metto le mani su entrambi e vedrai che non oseranno mai più sussurrare un incantesimo in questo castello!!”; ((Stavolta sono coinvolto direttamente mio caro Albus, nessuno salverà quei due nemmeno TU credimi, il tuo ragazzo d’oro, sarà molto infelice nel prossimo futuro)) pensò Piton.

“Ehm Ehm, calmati Severus” poi guardò la medi-strega e disse “Poppy ce l’hai vero?”

Madama Chips allungò una fiala al pozionista. Piton la guardò indignato e digrignando i denti disse” Non mi serve una pozione calmante”.

“Oh io temo di si, Severus, prendila ragazzo mio” disse il preside leggermente preoccupato.

Severus guardò il suo mentore, aveva uno sguardo che non gli piaceva per niente. Lo conosceva bene, o stava per chiedergli qualcosa di orribile, oppure c’erano delle bruttissime notizie in arrivo per lui.

Quindi sospirò sonoramente e disse “ Avanti Albus, che succede, un attacco dei Mangiamorte? Il Signore Oscuro? Quale calamità si è scatenata?”.

“Oh no no per fortuna. Però la maledizione che ha colpito prima Harry e poi te, ha causato una reazione alquanto singolare. Ti prego, cerca di prenderla con calma, risolveremo tutto quanto prima Severus”. ((Dannazione Albus, vuoi dirmi cosa diavolo è successo!!)) pensò il pozionista ma invece disse “Illuminami Albus” quasi sibilando.

“Certamente, ora ricordati che lo risolveremo.” Poi con tutta la dolcezza di cui era capace disse “ La maledizione, che il Signor Malfoy ha scagliato su Harry, è magia antica, lui afferma che non ne conosceva gli effetti, e io gli credo, Severus” A questo punto l’uomo iniziò a innervosirsi vistosamente (( Ora lo strangolo se non arriva immediatamente al punto, pensò)), poi il vecchio mago aggiunse “ La maledizione si chiama Combinatum, e lega in maniera più o meno temporanea, i due soggetti che vengono colpiti”. Nella sua testa continuavano a girare solo due parole COMBINATUM e LEGATI, poi dopo un momento di silenzio innaturale il mago più giovane disse “Forse hai capito male Albus”

“Lo vorrei, credimi, ma abbiamo verificato, l’ho fatto personalmente. Tu ed Harry siete legati almeno fisicamente, da un legame magico, che non vi permette di allontanarvi l’uno dall’altro, la distanza massima è di circa sei piedi, per questo i vostri letti sono così vicini, e visto che il ragazzo, non è ancora rinvenuto, non potrai muoverti da qui.”

Passò quasi un minuto, a quel punto la sua maschera di ghiaccio si frantumò e poi disse“ NO, assolutamente NO, non è possibile Albus, non gradisco i tuoi scherzi !!!”

Il vecchio mago rispose “Mi dispiace, ma non è uno scherzo Sverus”

“IO NON INTENDO STARE VICINO A POTTER!! ALBUS, SVEGLIALO!! ORA!! SE E’ VERO DOBBIAMO RIMEDIARE E INTENDO DIRE A-D-E-S-S-O!!!!!!”

“Poppy Poppy la pozione per favore” disse Silente.

“Io non voglio nessuna pozione, voglio solo UCCIDERE Malfoy e Potter!!!” poi prese la fiala e lanciò contro il muro opposto.

Severus lo richiamò dolcemente il vecchio mago.

“NO NON VOGLIO SENTIRTI!! Conosco quello sguardo Albus, non farò nulla di quello che stai immaginando!” e incrociò le braccia al petto.

“Severus” lo chiamò in tono un po’ più formale il suo mentore.

“Fai venire qui Malfoy voglio interrogarlo! Sveglia quell’impiastro di Potter e vediamo con quale incantesimo risolviamo questa orribile situazione !!”

“Lo risolveremo mio caro ragazzo, ora calmati e aspettiamo che Harry si svegli, dobbiamo essere prudenti, il libro è molto vago circa il vincolo e le conseguenze che possono esserci”

((Oh certo preside, parli così, perché non sei tu ad essere legato ad un orribile marmocchio. E poi non uno qualsiasi, oh NO a Potter il peggiore di tutti. Avrei preferito essere legato al Signore Oscuro, piuttosto che a questa testa di legno. Albus, non ti rendi conto del pericolo, ho giurato di proteggerlo, ma finirò sicuramente per strozzarlo entro i primi dieci minuti)). Poi sospirò e riprese il suo autocontrollo, e con tono sibilante disse “ Fammi veder il dannato libro almeno”.

Il preside gli passò il volume, era molto antico, di grande valore. Era un testo di magia oscura, sicuramente proviene dalla libreria di Lucius pensò il pozionista. Lo aprì alla pagina contrassegnata dal suo mentore e iniziò a leggere silenziosamente. Dopo circa 15 minuti, guardò Silente e disse “ Ti rendi conto vero, che sarò costretto ad ucciderlo Albus?!” alzando il sopracciglio in maniera esagerata.

“Oh, come sei melodrammatico, ragazzo mio, hai decisamente affrontato di peggio” con un luccichio negli occhi.

“ Non credo proprio, questa è la cosa peggiore che poteva succedermi” e sbuffò sonoramente l’uomo vestito di nero.

“Mi dispiace doverti ricordare che non è così.”  Lo ammonì il vecchio “E poi li c’è scritto chiaramente che una soluzione c’è basta, che tu ed Harry vi impegnate insieme per riuscire. Sei adulto Severus, dai il buon esempi e vedrai……”

“Basta che ci impegniamo dici?! Anche se IO riuscissi a controllarmi, come credi che reagirà il tuo ragazzo d’oro?”

“Oh sono sicuro che Harry capirà vedrai” disse speranzoso

“Certamente ” disse sarcastico e guardò Potter con orrore.

PSS scusate se ci sono errori di ortografia o di altro genere.
PS mi piacerebbe sentire l’opinione di chi ha letto i primi capitoli e a volte anche qualche suggerimento per l’evoluzione della trama.

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 Il Legame ***


~~Capitolo 3 –  Il Legame

L’infermeria era tranquilla, immersa nel silenzio più totale. Silente si era spostato al fianco di Harry, Poppy era nel suo ufficio, e Piton era seduto, tutto accigliato nel suo letto, che continuava a leggere il libro dei Malfoy. Ogni tanto lanciava un occhiataccia al dannato marmocchio, il tormento della sua esistenza.  Come era potuta accadere una tale sventura, non riusciva a darsi pace. Potter stava mormorando qualcosa nel sonno, da circa dieci minuti, quindi a breve avrebbe ripreso conoscenza. A quel punto, l’infermeria sarebbe diventata più rovente dell’inferno, ne era sicuro. Da una parte, voleva sparire il più lontano possibile dall’arrogante ragazzo, che era nato solo per rendere miserabile la sua vita, e dall’altra, non voleva perdersi la sa reazione, solo per dire al vecchio che si sbagliava sul suo protetto. Silente aveva cercato di convincerlo, che Potter avrebbe capito la situazione, ma lui era certo del contrario. (( Si Albus, sarà anche il tuo pupillo, ma io lo conosco meglio di te, Potter avrebbe preferito essere maledetto dal Signore Oscuro in persona piuttosto)) e fece un ghigno. Poi poche parole farfugliate del ragazzino, interruppero i suoi pensieri.

“ Ehm…. Ma….. Oh… no…..di nuovo!” farfugliò Harry (( ormai è un fatto, frequento più l’infermeria che le lezioni))
 

“ Oh , Harry ragazzo mio, come ti senti? Stai bene?” disse il preside.
 

“ Si, Signore grazie” rispose il ragazzo ancora intontito.

 

“Bene, bene ora, mi dispiace, ma tu capisci che devo chiederti cosa ti ricordi di quello che è successo?” mentre aspettava la risposta del suo protetto, Silente gli passò gli occhiali.

 

“ Ah, la ringrazio professore” ma subito dopo fece un sussulto, accanto al suo letto, c’era Piton seduto che lo fissava,  con uno sguardo a dir poco omicida. (( Perché anche lui è qui? Ma è seduto in un letto, allora è ferito?........... Oh …No …No è colpa mia, per tutti i gufi, fa che non sia colpa mia)).

Piton fece solo una smorfia, (( Bene, bene avevo ragione, già solo il fatto di vedermi lo mette in agitazione, visto che devo soffrire a causa sua penso, che renderò la faccenda il più miserabile possibile per lui, se lo merita!!) pensò il pozionista
 

 “Ehm, Salve professor Piton” disse il moro.

 

“Potter!!, allora rispondi alla domanda del preside, sono proprio impaziente di sentire le tue gesta”.

 

Harry deglutì sonoramente, e poi iniziò a raccontare, che era quasi arrivato all’ufficio di Piton, quando Malfoy e gli altri due ragazzi Serpeverde lo hanno assalito, che ha lanciato un incantesimo su due dei ragazzi, ma che non è riuscito a difendersi dall’attacco di Malfoy. “ Penso a quel punto di essere svenuto, professore” disse il moro.

 

“ Davvero Potter! Pensi che questo è tutto?! Quindi non sei stato tu ad attaccare per primo, i miei Serpeverde Vero? Ti sei solo difeso?” disse in tono glaciale Piton.

 

“ Bhe tecnicamente, sono stato io ad alzare la bacchetta per primo, ma loro erano in tre!”
“Hai ancora il coraggio di difenderlo Albus!!”disse il pozionista inferocito.

“ Su, su calmati, mio caro ragazzo, credo che potremo discutere in seguito le circostanze che ci hanno portato a queste novità. Credo che la questione più importante sia spiegare al nostro Harry, cosa è successo dopo, non credi? Vuoi dirglielo tu Severus?”domandò il vecchio mago.
 

“ Oh no, ti ringrazio, ma credo che la nostra celebrità apprezzerà, molto di più la splendida notizia, dal suo sostenitore preferito” disse con disprezzo e poi lanciò uno sguardo omicida verso il ragazzo.

 

Harry a questo punto era davvero preoccupato, di cosa parlavano. Silente sembrava, imbarazzato e preoccupato, mentre Piton, gli dava i brividi, la sua espressione era glaciale, e le occhiate che gli lanciava, c’erano delle brutte notizie, e dovevano essere davvero brutte.

 

“ Allora Harry, vorrei che mi ascoltassi fino alla fine senza interrompere, a dopo le domande del caso. Ora ricorda che troveremo una soluzione.”

 

(( Soluzione? Santo cielo ma cosa è successo??))Pensò Harry. Silente aveva ripreso il suo discorsetto  “Bene dopo che sei svenuto,  ahimè, è avvenuto qualcosa di imprevedibile. Il nostro giovane Serpeverde ha usato un’antica maledizione, che ti ha colpito in pieno petto. Ora non sappiamo di preciso, se l’incantesimo è semplicemente rimbalzato prima su di te, e poi ha colpito il Professor Piton, oppure se faceva parte della maledizione stessa viste le implicazioni dal caso. Fatto sta che ora tu e il nostro caro insegnante di pozioni, condividete lo stesso destino, almeno per un periodo”

 

“ C….. Cosa? Non credo di aver capito, quello che sta dicendo professore!” disse il giovane mago. Poi si voltò a guadare di nuovo Piton (( no, non sono stato io a colpire, Piton vero? Qualcuno glielo dica, io non voglio morire per mano sua.))

 

“ Allora Albus, smettila di girarci intorno e diglielo subito!! Sibilò il pozionista, con il volto contorto da una smorfia.

 

“ Ci sto arrivando Severus, lascia il tempo al nostro giovane Harry di assimilare la notizia” Poi  guardò di nuovo il suo pupillo e disse “ Mio caro Harry, la maledizione che vi unisce, è molto singolare, non abbiamo molte informazioni, ma le troveremo, ne sono sicuro, è una cosa temporanea.”

 

“ Signore, mi scusi, mi sta spaventando, potrei …….. cosa………”

 

“Va bene, credo che l’impazienza è una cosa che già vi lega, bene non so se potrà aiutare, ma è un inizio” disse il vecchio mago con uno strano luccichio negli occhi”

 

Quella era l’ultima goccia, così Piton esplose: “Basta cosi’!! Potter, quello che il preside sta cercando di dirti, è che a partire da ieri, abbiamo un forte legame magico. La maledizione ci lega almeno fisicamente, questo comporta che non possiamo stare lontani l’uno dall’altro. Per ora la distanza massima, circa sei stramaledetti piedi!! Ecco siamo obbligati nostro malgrado a stare insieme fianco a fianco, giorno e notte fino a chissà quando, senza poterlo evitare. Sempre che io non decida di ucciderti, per liberarmi della tua sgradevole presenza!” e incrociò le braccia al petto tutto impettito.

“SEVERUS!! “Disse il preside in tono di rimprovero. Poi notò che Harry era rimasto, in silenzio il volto era come una maschera di cera. Silente poteva vedere la preoccupazione del ragazzo aumentare ogni istante.

((Non può essere vero! No non può, io e PITON, legati ….. giorno e notte ha detto. No, la mia vita è finita, sta per uccidermi. No mi consegnerà a Voldemort. Sono morto!!)). Poi sentì una voce che lo chiamava.

“ Harry, Harry, su su ragazzo mio, va tutto bene” disse il vecchio mago

“Io…… Io…… noi, non possiamo. Professore, NO, no…Tutti ma non ….. lui.” Ora stava guardando il mago vestito di nero, con un misto di terrore e rabbia. (( meglio Voldemort, almeno, mi ucciderà in fretta, il tempo di un AVADA e via , ma Piton, no lui mi torturerà lentamente, fino a che il suo odio non mi distrugge, no Silente non lo permetterà, Giusto?))

“ Oh su, su mio caro, vedrai che le cose andranno bene, ho piena fiducia in Severus, sai che gli affiderei la mia stessa vita” disse sorridendo Silente. “ Hai delle domande?”

((SI almeno un milione, tipo perché le cose orrende capitano sempre a me? Perché di tutte le persone che sono qui ad Hogwarts proprio lui? Forse anche Malfoy era meglio. Cosa farò, la mia vita è finita)) sospirò profondamente e guardò Piton, lo stava fissando malignamente, ((Se mi odiava prima figuriamoci adesso. Piton può odiarmi di più? Non credo, ma forse non c’è un limite per questo??)) Le spalle del ragazzo crollarono e in volto la disperazione totale.

(( AH, pensi di essere disperato ora Potter, vedrai renderò la tua vita un inferno in ogni istante. Pagherai per quello che è successo.)) pensò il pozionista. Poi disse “ Bene ora, che tutti siamo a conoscenza dei nuovi avvenimenti, credo che dovremmo uscire di qui, e iniziare le ricerche per risolvere questo orribile pasticcio, il prima possibile”.

“Allora c’è un modo per spezzare la maledizione? “disse il ragazzo con un tono speranzoso.
“ Quale parte di situazione temporanea, non ti è chiara POTTER!! Sei talmente idiota da non comprendere il significato di queste semplici parole? “ sbottò il mago vestito di nero.

“Severus!! Per favore” lo ammonì di nuovo il preside “ Prima dobbiamo sentire cosa dice Poppy. Poi se tutto è a posto possiamo spostare la nostra conversazione nel mio ufficio, dobbiamo stabilire come gestire la vostra presenza nel castello.”

Come non aveva potuto pensarci prima. ((Dannazione!! mi sono talmente concentrato su Potter, che non ho pensato a niente altro. Le lezioni, o Santo Merlino, il Signore Oscuro, certo sarebbe d’effetto se andassi ad una delle riunioni,  con il dannato moccioso al seguito.))

Dopo pochi istanti entrò Madama Chips “ Oh Potter, vedo che ti sei ripreso come ti senti caro?” nel frattempo aveva già alzato la sua bacchetta e stava eseguendo degli esami diagnostici.

“ Ehm tutto bene grazie” disse il moro.

“ Allora?” disse Piton minacciosamente

“Bene, anche il Signor Potter sembra godere di ottima salute Severus, potete lasciare entrambi l’infermeria. Consiglio in ogni caso un po’ di riposo, e se uno qualsiasi di voi due ha qualche strano sintomo, avvertitemi subito.” Li guardò entrambi con sguardo severo, sapendo che quei due erano simili quando si trattava di trascurare la loro salute “poi aggiunse “ preside, se non le dispiace vorrei contattare mio cugino, so che studia magie rare ed antiche forse potrebbe avere qualche informazione utile”

“ Oh si Poppy sarebbe di grande aiuto, ti ringrazio, solo ti pregherei di usare la massima riservatezza, sia sui soggetti coinvolti, che sul luogo in cui risiedono” disse Silente.

“Certamente preside, lo immaginavo” poi la strega prese congedo.

A quel punto Piton si alzò in piedi di scatto, pronto ad uscire dall’infermeria il più presto possibile, ma un lamento del ragazzo lo fermò. Si girò e vide Potter metà sul letto e metà fuori che cercava di non perdere l’equilibrio.  “Ma che diavolo stai facendo Potter!!” disse sbuffando il pozionista, poi si rese conto che non poteva muoversi senza il ragazzo. ((Non posso crederci, non posso fare neanche un passo senza questo impiastro alle calcagna)) “ Ti vuoi muovere o devo lanciarti una maledizione, per farti alzare da quel letto!!” e incrociò le braccia al petto.

“Aspetta, un attimo Piton, potevi avvisarmi, stavo per cadere!!” disse scocciato il ragazzo.
A quel punto Piton fumava di rabbia si avvicinò  pericolosamente al ragazzo, lo prese per un braccio e poi con un tono glaciale disse “ Come osi, arrogante moccioso, ti ricordo, che io per te, sono il PROFESSOR Piton o Signore, esigo rispetto innanzitutto!! Hai capito Potter? O devo fartelo scrivere 1000 volte per farlo entrare in quella testaccia di legno che ti ritrovi?”

Harry guardò Piton, il suo viso era contorto dalla rabbia, così deglutendo a fatica balbettò un “ Si …. Si signore”

Allora l’uomo vestito di nero, lasciò il braccio del ragazzo e disse “ Così va meglio, ora muoviamoci”, si voltò e lo svolazzo del suo mantello quasi investì il giovane mago. A quel punto un raggiante Silente, livido Piton e un afflitto Potter, si diressero ognuno con i propri pensieri, nell’ufficio del preside attraverso il camino dell’infermeria, per discutere la questione,  con la massima segretezza lontano da occhi e orecchie indiscrete.
 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 Strategie ***


~~Capito 4 Strategie

Silente attraversò il camino per primo, il suo viso era a dir poco entusiasta, la situazione che si era creata se pur delicata sotto molto aspetti, presentava a suo parere degli sviluppi futuri che avrebbero portato ad un grande vantaggio, peccato fosse l’unico a vederla in quel modo. Il vecchio mago prese, posto dietro la sua scrivania in attesa dei due suoi protetti se così poteva definirli.
Dopo un paio di minuti, uscirono contemporaneamente dal camino, Piton che teneva Potter per il colletto, ed  entrambi erano coperti di polvere volante, con un colpo di bacchetta, Piton si ripulì in fretta, lasciando il ragazzo sopravvissuto a tossire.

“Preside, abbiamo avuto un piccolo disguido” disse con tono sarcastico guardando, l’impiastro alla sua destra.

“ Oh si mio caro Severus vedo, Harry ragazzo mio, va tutto bene?”

“Ehm… certo professore, magari la prossima volta mi piacerebbe essere avvertito prima di essere scaraventato nel camino” disse guardando in cagnesco Piton

“Oh, giusto immagino, che la nostra celebrità, sia abituata ad un trattamento diverso dai suoi fan adoranti” disse in tono velenoso, poi fece un passo avanti e aggiunse “ muoviti Potter, siediti!”

A quel punto il preside iniziò il suo discorso “ Ora Ora, miei cari ragazzi, posso solo immaginare, che questa situazione sia abbastanza singolare per entrambi, direi che per almeno un paio di giorni, dovreste limitare la vostra presenza negli alloggi privati del Professor Piton”

Sia il giovane Grifondoro che il pozionista, stavano per protestare, ma una mano alzata del preside  bloccò qualsiasi possibile replica, poi sospirando disse “ Mi rendo conto che non sarà facile, ma non c’è altro modo, diremo che Harry è dovuto tornare dalla sua famiglia babbana, per un problema familiare, mentre per quanto riguarda la situazione del professor Piton, diremo che sta svolgendo degli incarichi importati, per conto della scuola”

Piton disse sarcasticamente “ Certo preside, capisco che la scuola è piena di teste di legno come contraddirla, ma la nostra assenza simultanea desterà alcuni sospetti, almeno da parte degli impiccioni adoranti del Sig. Potter! Inoltre credo che di fatto nessuno ci abbia visto dopo incidente in giro, questo alimenterà voci e teorie in merito”

“Oh mio caro ragazzo, giusta osservazione, ma credo che tutto può essere risolto, facendo stasera una delle tue uscite d’effetto dal mio ufficio in cui sembra che trascini il nostro giovane Harry nelle segrete per una detenzione …… come dire………. più che meritata” Silente strizzò l’occhiolino ad Harry e poi aggiunse “ A quel punto diremo che siete entrambi partiti stanotte” gli occhi del preside scintillarono vistosamente.

((Dannato vecchio, vorrei proprio sapere cosa lo rende così felice!!!! Dovrebbe essere preoccupato per il suo Ragazzo d’oro, e invece eccolo lì, come se fosse il giorno di Natale!!! Non lo sopporto quando fa così, sono sicuro che ha in mente chissà quale orribile piano, per me e il ragazzo che è sopravvissuto ma che morirà presto per mano mia)) poi disse velenosamente “Certo Preside, mi pare perfetto, solo vorrei sapere come procediamo successivamente?!” E poi lanciò uno sguardo assassino al ragazzo seduto al suo fianco.

(( Non mi piace per niente come si stanno mettendo le cose)) pensò il giovane mago, (( Silente è lì tutto felice, e non capisco perché, Piton sembra che voglia scuoiarmi seduta stante. Non voglio stare con il viscido pipistrello, tantomeno nei suoi alloggi. Se chiedo aiuto da li qualcuno potrà sentirmi? Finirò nel covo dei serpenti)) poi deglutì vistosamente.

Il preside, sorrise e disse “Bene Severus, appena usciti, andrete nei sotterranei, io arriverò via camino, e poi decideremo come procedere per le ricerche sulla maledizione”

((Dannazione!!!!!)) pensò il pozionista e poi in cagnesco, “Siamo d’accordo preside” poi si voltò verso uno spaesato Harry e disse ghignando “ Pronto ad entrare in scena Potter!!! Credo che non avrai problemi a svolgere questo piccolo atto, una celebrità come te è abituata ad attirare l’attenzione, confido che almeno questa volta non sarà così difficile eseguire un semplice ordine”.

“ Io non sono una celebrità né un arrogante, e non mi piace” ma fu subito interrotto da Piton “Non mi interessa affatto Potter! Forza alzati e andiamo, non ho tempo da perdere!!!!” Si alzò di scatto, prese malamente Harry per un braccio e iniziò a trascinarlo verso la porta.

“ Ehi!!! Non serve tirarmi in questa maniera, posso camminare da solo!!!” rispose il moro indignato.

“ Quale parte di non possiamo stare a meno di sei piedi Potter non ti è chiara? Pensi che possiamo camminare tranquillamente fianco a fianco senza destare sospetti? “ Poi aprì la porta e disse “ Preside, ci vediamo nei miei alloggi “ e poi le vesti del pozionista svolazzarono vistosamente, riprese il braccio del ragazzo d’oro e iniziò a trascinarlo per tutto il castello. Lo sguardo del mago vestito di nero, era a dir poco terrificante, tutti gli studenti che si trovavano sulla sua strada, correvano per dare il via libera al loro passaggio.

(( Santo Merlino, per fortuna che so che è una messa in scena, perché se davvero fossi nei guai, e quello sguardo fosse diretto a me, forse me la darei a gambe levate. Certo che le vittime di Piton quando è in modalità Mangiamorte avranno chiesto clemenza, appena lo hanno visto!)) pensò Harry.

“Allora Potter, vuoi muoverti?!!! O devo continuare a trascinarti per tutto il castello, dannato moccioso!! Ti avverto che stai solo peggiorando la tua situazione!! E credimi, quando dico che te ne pentirai…… DOLOROSAMENTE” disse sfoggiando uno delle sue migliori occhiatacce, e a voce alta in modo da essere udito da un grande numero di ragazzi.

“ Io, non ho fatto nulla Piton?!!!! Lasciami andareeee dannazione! Lo dirò al preside” urlò di rimando il giovane mago.

Poi Piton si avvicinò all’orecchio del ragazzo “Lingua Potter” il suo tono era basso e setoso “Ti ricordo che io sono sempre un adulto e un tuo superiore, quindi ti rivolgerai a me come si conviene, o te ne pentirai, moccioso insolente”

Il moro balbettò “ Ma….ma stiamo facendo finta?! Mi hai detto tu, di essere convincente?!”

“Potter allora non spingere troppo, se non vuoi incorrere nel mio totale disappunto!!!!” e diede un forte strattone al malcapitato.

“Si signore, ho capito “ e deglutì vistosamente. Nel passaggio tra le varie aree del casello, Harry vide i suoi amici, nel volto di entrambi poteva leggere chiaramente sgomento e preoccupazione.  Stava quasi per fermarsi per spiegare cosa stava accadendo, ma Piton lo strattonò nuovamente e poi imboccarono i sotterranei, entrambi continuando la sceneggiata fino alla porta delle stanze private del pozionista.
“Girillacco e aconito” disse Piton e si aprì il quadro che nascondeva la porta d’entrata dei suoi alloggi privati.

(( Per la barba di Merlino, ma Piton pensa solo alle pozioni? Perfino le sue passworld sono ingredienti. Non voglio entrare nella tana del lupo…. Perché doveva succedere proprio a me?)) il ragazzo era fermo sull’ingresso immerso nei suoi pensieri, mentre il pozionista lo fissava in cagnesco (( e adesso perché se ne sta li impalato come un idiota, dannato moccioso!!!)) “POTTER!! Che diavolo aspetti un invito formale?!!.... Dentro!”

Il ragazzo prima saltò per lo spavento e poi annuì. Era la prima volta che entrava negli alloggi di Piton. A differenza di quello che immaginava, l’ambiente era molto accogliente e raccolto. Nel salotto, un grande divano e due belle poltrone color verde scuro in tessuto, i mobili in legno pregiato, un grande camino in pietra e tappeti color crema. Nella parete più ampia c’era un’enorme libreria piena di libri e tomi di ogni genere, inoltre in tutte le pareti c’erano molte lampade che rendevano l’atmosfera pacifica e rilassante. Inoltre su ogni lato della stanza gli stemmi di TUTTE E QUATTRO le case, anche se quella di Serpeverde era di gran lunga più grande e svettava sull’enorme camino. Harry, era a dir poco sbalordito, aveva sempre immaginato le stanze di Piton, piene di barattoli contenenti ingredienti ripugnanti, un ambiente squallido, pieno di ragnatele e oggetti di cattivo gusto, come aveva visto a volte nei film horror babbani. Una voce imperativa riportò il giovane mago fuori dai suoi pensieri, “siedi!” Il moro annuì senza dire altro e insieme al pozionista prese posto sul grande divano e Piton sulla poltrona più vissuta proprio li accanto.
 

Passarono solo pochi minuti, che un lampo di luce verde, annunciava l’arrivo del preside. Il vecchio mago uscì dal camino, sorridente, e poi si avvicinò ai due maghi più giovani. “Scusate il ritardo, miei cari ragazzi, sono stato trattenuto, da alcuni giovani Grifondoro e da alcuni studenti di altre case, che mi hanno esplicitamente pregato di assicurarmi che il nostro Harry, fosse ancora vivo e vegeto. Alcuni temevano che fosse destinato ad essere trasformato in ingredienti per le tue pozioni Severus, oppure che avresti sottoposto il loro compagno di casa a chissà quali barbare torture. Di fatto avete svolto un ottimo lavoro di squadra, i mie complimenti”, Silente guardò entrambi, e un potente scintillio balenò nei suoi occhi stanchi.
 

((Dannato vecchio, se solo potessi lo trasformerei volentieri in ingredienti per pozioni……odio quello sguardo compiaciuto)) pensò il pozionista lanciando occhiatacce ad entrambi, poi disse “ Bene preside, ora che abbiamo finito con le sciocchezze, direi di procedere, non voglio perdere altro tempo, non gradisco affatto la presenza del Sig. Potter nei miei alloggi, quindi prima risolviamo meglio è……….. per tutti” e poi fece una smorfia guardando in direzione del ragazzo d’oro di Silente.
 

“Io direi, che forse per stasera abbiamo avuto tutti parecchie emozioni, suggerirei di riprendere la questione domani mattina”
 

“ E’ fuori discussione preside, non me ne starò con le mani in mano trascinandomi dietro il marmocchio sopravvissuto! Non finchè posso fare qualcosa!” disse velenosamente Piton.
 

“ Ahimè Severus, credo non ci sia molta scelta, hai già visionato il libro del giovane Malfoy, sui testi della biblioteca della scuola, non vi è traccia di una simile maledizione, io stesso ho controllato. Ah un’altra cosa davvero importante, nessuno di voi DUE è autorizzato ad uscire da questi alloggi senza il mio permesso temo”
 

“Cosa vorresti dire ALBUS!! Che sono confinato nei miei alloggi con Potter !! ” sbottò Piton, Harry poteva vedere chiaramente la rabbia dell’uomo crescere ogni istante.
 

“ Calmati Severus, domani sera al massimo avremo la risposta dal cugino di Poppy, nel frattempo ho scritto ad un paio di amici, per così dire, ma dobbiamo essere pazienti ed aspettare. Quindi suggerirei ad entrambi di utilizzare questo tempo per riprendervi e riposare”

A quel punto Harry che fino a quel momento era stato in totale silenzio disse “ Professore, mi scusi, ehm…. potrei solo mandare un messaggio a Ron ed Hermione, per informarli che…. Come dire……sto bene?”

Piton alzò gli occhi al cielo, mentre stava per parlare, Silente alzò una mano per fermarlo e disse “

Harry, ragazzo mio, deve essere un messaggio molto breve, perché si suppone che sei dovuto partire in fretta da Hogwarts. Lo darai a me, e io poi lo consegnerò alla sig.na Granger o al Sig. Westley domani. Ah ancora una cosa, per nessun motivo dovrai cercare di contattarli, senza il mio permesso o quello del professor Piton, siamo intesi vero?”.

“Certo professore” rispose il ragazzo, con un tono triste e sconsolato.

“ Bene ora che abbiamo stabilito che Potter può tranquillizzare il suo fan club, e che non ci resta altro che stare con le mani in mano finché non arrivano le nuove informazioni, direi che abbiamo un altro problema da discutere Albus, solo credo che dovremmo farlo in privato!” e guardò il giovane mago al suo fianco.

“Bhe Severus, immagino stai parlando di Tom”

“Esattamente Albus, cosa facciamo se vengo convocato? Non posso di certo andare ad una riunione di Mangiamorte con Potter al guinzaglio?! Anche se devo ammettere, che il problema sarebbe risolto in fretta”

“Ehi, io sono qui” protestò il moro

“SEVERUS!!!” lo ammonì il vecchio mago. “credo che finché non abbiamo fatto chiarezza sulla faccenda, l’unica soluzione è ignorare la chiamata”

A quel punto il pozionista infuriato lanciò un incantesimo “Silencio”,in modo che il giovane Grifondoro, non ascoltasse la loro conversazione. “Albus, stai dicendo semplicemente di ignorare le chiamate del Signore Oscuro? Sei impazzito? Sai benissimo che se non mi presento, lui continuerà a convocarmi e quando tutto questo sarà risolto, indipendentemente da quanto tempo è passato, lui mi ucciderà”

“Non sto dicendo affatto Severus, che una volta risolto il problema dovrai tornare da lui, sto dicendo che smetterai di spiare”

“NO assolutamente NO!!! E’ troppo importante il mio ruolo di spia Albus, è un vantaggio che non possiamo perdere.”

“Lo sapevamo tutti, che prima o poi poteva succedere, ragazzo mio, se e ripeto se, verrai chiamato, non possiamo fare altrimenti”

“NO!!!!! Ci deve essere un modo Albus, non intendo smettere di spiare!! Piuttosto mi prostrerò ai piedi di quel viscido mostro e mi farò torturare, ma non getterò al vento la nostra migliore fonte di informazioni, per le bravate di due dannati ragazzini!!”
 

Il vecchio mago si avvicinò al pozionista e mettendogli una mano sulla spalla disse gentilmente “ Severus, forse le cose devono andare così. In tutta onestà, devo dirti che ne sarei molto sollevato a dire il vero, sapere che non sei più in costante pericolo, mi renderebbe solo pieno di gioia”

“ E’ tutto molto bello Albus, ma questa non è una favola e non ci sarà un lieto fine , se non conosciamo in anticipo i piani dell’Oscuro Signore , e io farò tutto ciò che è in mio potere per distruggerlo”

“Questo è lo scopo di noi tutti, dovresti considerare, che ci sono molti altri modi per perpetrare la nostra causa”.

“ Non sono d’accordo Albus, se non posso spiare, sarò inutile, e non potrò mantenere la mia parola….e sai che preferirei morire tentando”

“Ahimè lo so bene. Vedremo cosa succederà, per ora credo abbiamo tutti molte cose a cui pensare, direi che si è fatto tardi e credo che per il giovane Harry sia arrivato il momento di andare a riposare non trovi?” e sorrise.

“ Dannazione Albus, ti stai divertendo vero? Questa situazione è a dir poco disastrosa, e ti assicuro che i responsabili pagheranno a caro prezzo le loro malefatte!!” sputò con disprezzo il pozionista.

“Finite incantatem” pronunciò Silente ignorando le ultime parole del pozionista, poi si rivolse al Grifondoro e disse “ Bene per ora è tutto, ci vediamo domani” poi si alzò lentamente e si diresse verso il camino, prese un po’ di polvere dal vaso e prima di gettarle senza voltarsi disse “ Ah, credo sia del tutto superfluo da parte mia, ricordarvi di comportarvi in maniera civile, l’uno nei confronti dell’altro. La situazione che si è creata è del tutto involontaria da parte dei soggetti coinvolti, quindi non ci sono colpe da assegnare. Pertanto Harry, mi aspetto che tratti il professor Piton con il rispetto che merita, e in quanto a te Severus, il nostro Grifondoro è un tuo ospite in questo momento e non un prigioniero, gradirei che ne tenessi conto”

“ Si signore” disse sospirando il moro (( Speriamo bene, in fondo Piton fa sempre quello che dice il preside))

“Certamente preside” rispose stizzito il pozionista ((Non solo devo sopportare la sua sgradevole presenza, non posso neanche maltrattarlo, maledetta vecchia folaga, vuoi farmi impazzire non è così??))

“In questo caso buonanotte ad entrambi” e poi sparì tra le fiamme verdi del camino.

I due maghi restarono in silenzio ognuno preso dai propri pensieri per un paio di minuti poi, Piton guardò con odio il suo studente e disse “ Forza Potter alzati, dobbiamo sistemare la stanza degli ospiti per la notte”.

Il Grifondoro annuì. Si alzò e seguì l’uomo vestito di nero, mentre camminavano per il soggiorno, Harry notò diverse porte “Bene allora la prima porta a destra, è la mia stanza da letto, non ti è permesso entrare li per nessun motivo, lo stesso vale per la porta in fondo a sinistra, c’è una scala che porta al mio laboratorio e magazzino privato. La seconda a destra è un bagno, mentre questa è la stanza degli ospiti” Aprì la porta e vide una piccola stanzetta quasi totalmente vuota, il pozionista prese la sua bacchetta e senza emettere un suono, i muri si allargarono, creando un grande spazio di almeno quattro volte la dimensione iniziale, poi trasfigurò alcuni oggetti abbandonati sul pavimento, in due letti spaziosi di legno scuro, una bella scrivania, un armadio, due tappeti blu scuro, due comodini con le rispettive lampade, ed infine un separè in legno lavorato, che concedeva un minimo di privacy tra i due letti molto ravvicinati, e ovviamente un bagno interno alla camera.
Harry aveva assistito a tutta la realizzazione ed era stupefatto, in pochi minuti, uno sgabuzzino era diventata un’enorme stanza, arredata con gusto e molto confortevole, per le esigenze dei futuri occupanti. (( Piton è davvero un mago, ed è molto potente, peccato che sia un tale viscido pipistrello)) pensò il moro.

Il pozionista notò lo sguardo del Grifondoro,(( Certo il marmocchio, sarà abituato ad altri standard, i suoi parenti adoranti lo avranno abituato a chissà quale lusso a casa sua, o magari sperava in una stanza con i colori Grifondoro!!!!)) “Bene se la stanza è abbastanza confortevole per sua maestà? Possiamo prendere posto, la sveglia è alle 6.00 Potter, ti consiglio di essere in piedi per quell’ora se non vuoi che ti scaraventi a terra”

((Ah certo , come al solito Piton si sbagliava su di lui, lo vedeva come suo padre viziato e coccolato dalla sua famiglia. La stanza non solo era abbastanza, era davvero stupenda in confronto a quella dove lo relegavano i suoi parenti)) pensò il moro poi rispose “ Si Signore” disse il ragazzo, poi dopo essersi messo a letto “ Ehm….. Professore…… potrei scrivere ad Hermione e Ron prima di spegnere la luce?” (( Ecco che arrivano gli insulti, perché glielo hai chiesto stupido, sai quanto ci gode a dire di no)).

“ Quello che fai mi è del tutto indifferente Potter, per me puoi stare sveglio anche tutta la notte, l’importante è che domani mattina alle 6.00 sei in piedi” disse Piton arcignamente da dietro il paravento, mentre apriva il libro dei Malfoy e altri due o tre che aveva levitato dalla sua biblioteca del soggiorno.

“ Ehm…… va bene” e sospirò ((Possibile che deve sempre mortificarmi, bhe comunque almeno posso scrivere)). Per una buona mezz’ora il moro scribacchiò sulla pergamena alcune frasi per spiegare brevemente cosa succedeva. Al termine dell’operazione, spense la luce sul comodino e si sdraiò sul letto, era molto comodo, le coperte erano soffici e profumavano di….. sandalo? (( chi lo avrebbe mai detto che l’unto Piton, era così attento a certi dettagli)) poi valutò se era il caso di augurare la buona notte al suo inaspettato compagno di stanza, e se era necessario, lanciare  un Silenciò dalla sua parte per gli incubi (( no meglio di no, dovrei spiegare perché lo faccio, aspetterò quando si addormenta, lo farò di nascosto)) così attese il momento in cui Piton avrebbe spento la luce oltre il separé di legno, ma i suoi occhi si fecero sempre più pesanti e alla fine si addormentò.
 


PS mi piacerebbe sentire l’opinione di qualcuno che sta leggendo la storia. Tranquilli i personaggi non parleranno tra di loro e basta, ci saranno anche un sacco di avvenimenti, solo vorrei soffermarmi sul rapporto di Harry e Severus…… Grazie a chi impiega il proprio tempo per leggere qualcosa di mio.
Lady V

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 Convivenza forzata ***


~~Capitolo 5 Convivenza forzata

Un nuovo giorno, uno che sembra essere come tanti, il sole appena sorto sul lago nero, il silenzio del castello, gli studenti che dormono nei loro letti, nelle rispettive case. Ma per Severus Piton questo non era un giorno come tanti. La notte del tutto insonne, la sua vita sconvolta in un istante dal arrogante marmocchio, che ora dormiva a pochi piedi di distanza da lui, nei suoi quartieri privati. Costretto all’esilio e ad una soffocante convivenza che invade la sua privacy, una situazione orribile sotto ogni punto di vista, del tutto inaccettabile. Ma alla fine un idea, stravagante si, altrettanto orribile ovviamente, non restava che discuterne con Silente. Tra un pensiero e l’altro finalmente l’orologio nel salotto batteva le sei in punto, aveva aspettato tutta la notte per alzarsi da quel dannato letto. Certo se le circostanze fossero state normali, si sarebbe alzato per dirigersi direttamente nel suo laboratorio, ma oggi non poteva c’era Potter, dannazione c’era sempre un Potter a distruggere la sua vita!!!!! Senza indugiare oltre, il pozionista, prese la sua bacchetta e trasmutò il suo pigiama di seta nero nelle sue solite vesti, attese un attimo, nessun rumore proveniva dal letto accanto, poi ormai al limite della sua tolleranza si avvicinò al letto dell’odioso marmocchio e sputò con rabbia “ Potter! Sono le sei in punto alzati!” attese un attimo, ovviamente nessuna risposta. ((Certo il ragazzo d’oro, non era abituato ad alzarsi presto, sicuramente viziato e coccolato dalla sua famiglia babbana)). Così con suo grande disgusto lo afferrò per un braccio e lo strattonò urlando “Dannazione Potter, svegliati, ti do 10 secondi per alzarti da solo, e poi ti butto giù dal letto, mi hai capito?”

“ Non urlare! Vuoi stare Zitto!!!” mormorò il ragazzo ancora assonnato.

“ Cosa hai detto Potter!!! Razza di sfacciato, arrogante!!”

Che voce fastidiosa pensò il moro, poi portò le mani al viso e si stropicciò gli occhi, ma senza occhiali la sua vista era molto offuscata, poteva vedere solo una macchia nera davanti a lui. Prima che potesse prendere gli occhiali sentì, solo una voce setosa sibilare “Aguamenti” e di colpo, un consistente getto di acqua fredda lo fece sussultare, lasciandolo tremante e bagnato come un pulcino ancora disteso nel suo comodo letto.

“DANNAZIONE, non è divertente!!!” urlò Harry, si mise seduto sul letto, poi afferrò gli occhiali sul comodino, li inforcò con rabbia, stava per urlare a Ron e agli altri quanto fossero idioti, e poi vide un Severus Piton, con le braccia incrociate con la bacchetta ancora stretta nella sua mano destra e un’espressione molto molto indignata.

“Buongiorno Signor Potter. Ora, visto che ti ho risparmiato la fatica di fare la doccia , alzati, vestiti e sbrigati sono le 6 e 10. Abbiamo molto da fare dopo colazione. Confido che da domani sarai più puntuale Potter, io detesto aspettare!”

Harry era furente (( Brutto pipistrello unto, ti è piaciuto non è vero? Ora credi di poter fare quello che vuoi perché sono bloccato con te?)) almeno questo è quello che avrebbe voluto dire, invece a denti stretti disse “ Si signore” si alzò di scatto, lanciò un incantesimo per asciugarsi e trasfigurò i suoi vestiti.
“ Molto bene, andiamo” Piton si voltò di scatto ed entrambi i due maghi uscirono dalla camera da letto. Nel salotto c’era un ottimo profumo, sul magnifico tavolo di legno scuro, c’era un’abbondante colazione, uova, pancetta fumante, frittelle calde, pane tostato, marmellata, succo di zucca e un aroma speziato di caffè.

Senza dire una parola Piton si mise a capotavola dalla parte vicina al camino, Harry lo seguì e si mise alla sua destra in modo da poter vedere il piccolo angolo cottura di fronte a lui. Il giovane Grifondoro, era ancora sorpreso di come quell’ambiente era caldo e accogliente, ma allo stesso tempo elegante. Era così perso a guardarsi intorno e a pensare a quanto strano era fare colazione seduto da solo, allo stesso tavolo con Piton, poi i suoi pensieri furono interrotti da una voce severa  “ Allora Potter, confido che sei in grado di decidere da solo cosa vuoi mettere nel tuo piatto”.
 

“Oh certo Professore, stavo solo…….. Ehm…. guardando la stanza”

 

“Bene ora mangia, poi non appena avrai finito, dobbiamo parlare di alcune cose molto importanti, e dopo andremo dal preside ho bisogno di scambiare due parole con lui”

 

Harry finì la frittella, buttò già il suo succo di zucca e disse “ Ho finito”

 

(( Diamine e questa la chiama una colazione? Ha mangiato solo una frittella e un succo di zucca. Ahhhh Ma che mi importa cosa mangia il ragazzo!!!! L’importante è che ha finito.)) pensò il mago vestito di nero.

Piton si alzò e si spostò in una delle due poltrone verdi, Harry poteva intuire che era il posto preferito del suo professore, il bracciolo destro era leggermente consumato. Il Grifondoro prese posto proprio di fronte a lui, il silenzio fu subito interrotto  “ Molto bene Potter, ora parleremo di come gestire l’intera faccenda” la sua voce era fredda e il suo volto inespressivo, Harry deglutì vistosamente e poi annuì. “Ora visto che siamo costretti a questa disgustosa convivenza forzata, mi aspetto molte cose da te Sig Potter. In primo luogo ti rivolgerai a me in ogni momento in maniera rispettosa, questo implica che non urlerai, che userai un linguaggio consono e che ti rivolgerai a me sempre con il titolo di professore o Signore. Secondo, se avrai delle visioni o sogni sul Signore Oscuro, me li riferirai immediatamente. Mi obbedirai senza discutere. Non ficcherai il naso in cose che non ti riguardano specialmente se riguardano la mia privacy. Ora visto che non puoi allontanarti più di qualche passo da me, non credo sia necessario  soffermarmi sul fatto che non metterai in pericolo te stesso o i tuoi amichetti, facendo qualche idiozia da stupido Grifondoro.”

Harry era a dir poco inorridito ((che allegria, sono bloccato con lui, vuole trasformarmi nel suo cagnolino obbediente?!! Peggio che dai Darsley almeno mi era permesso uscire in giardino. Forse anche ad Azkaban i prigionieri sono meno sorvegliati. Sarà un periodo molto molto lungo)) il moro sospirò afflitto sapendo che Piton non stava esagerando con le sue pretese, era proprio quello che si aspettava da lui.
 

((Ahhhhh credo che dopo tutto avrò anche un po’ di divertimento. E’ una vera gioia veder il marmocchio così afflitto)) Il pozionista fece un vero ghigno perverso e poi disse “ Sono stato chiaro Potter!”

L’adolescente annuì sconsolato.

“Mi aspetto una risposta verbale Sig. Potter”

“ Si signore, ho capito perfettamente”

“Meraviglioso” stava per aggiungere qualcosa, quando una voce nel camino disse “ Severus, siete svegli?”

“Certamente preside, ci hai preceduto di qualche istante”

Un secondo dopo spuntò fuori dal camino, il vecchio mago vestito con una sgargiante tunica turchese acceso, con una fantasia di stelle e lune dorate. “ Buona Gionata mie cari. Vi vedo abbastanza riposati” il suo tono era allegro come sempre.

“Tutto bene Albus, almeno per ora, ci sono novità?”

“Dritto al punto come sempre Severus. Ebbene si, il cugino di Poppy ha mandato questa lettera vuoi leggerla?” Il mago vestito di nero annuì e prese la pergamena e cominciò subito a leggerla con impazienza.
 

Cara Poppy,
come stai? Come vanno le cose ad Hogwarts? Qui tutto bene, sono molto impegnato nel mio lavoro come curatore, anche se son molto soddisfatto dei risultati che ho ottenuto. E’ molto che non ci vediamo, mi piacerebbe incontrarti presto. Se invitata per le vacanze di Natale, spero che accetterai la mi proposta.
Per quanto riguarda l’incantesimo Combinatum, io personalmente non l’ho mai visto applicato su un paziente, ma durante la mia formazione specialistica, come curatore di maledizioni e fatture rare, ho letto alcune cose. E’ una magia molto rara e antica, mi piacerebbe se fosse possibile visionare i soggetti coinvolti a scopo di studio ovviamente, sempre se questo non è un problema, ma sarebbe si grande interesse per un ricercatore come me.

Da quanto ne so dai libri d testo è una magia oscura, lanciata in genere da famiglie purosangue che volevano garantire la loro discendenza almeno in origine. Costringeva due promessi sposi, che non erano favorevoli all’unione, ad andare d’accordo contro la loro volontà, in quanto creava un legame magico praticamente inscindibile. I malcapitati erano costretti a stare fianco a fianco, fino a che la coppia coinvolta non finiva per provare un affetto sincero per poter dare origine ad una vera famiglia.

Harry guardò Piton, il suo sguardo più duro che mai e il colore del viso più bianco del solito. Poi il pozionista guardò un attimo il preside e poi riprese la lettura ancora più accigliato di prima, non erano buone notizie allora pensò il moro.

Devo informarti che ci sono state delle evoluzioni di questa maledizione. Una variante molto usata era lanciata dai genitori che volevano far andare d’accordo i loro figli. Anche in questo caso l’incantesimo non può essere spezzato in alcun modo magicamente, i due soggetti coinvolti devono imparare a rispettarsi e a creare un legame sincero di amicizia. Una terza versione e questa è molto più rara, veniva lanciata sui figli che non rispettavano o accettavano un genitore o viceversa. Anche in quest’ultimo caso il legame è inscindibile, e si spezza solo quando entrambi i soggetti riconoscono e accettano e rispettano i ruoli di padre e figlio o figlio e madre insomma a seconda dei ruoli coinvolti.
E’ una maledizione molto complessa, ha delle regole ben precise secondo le informazioni che ho e vanno rispettate rigorosamente.

1) I soggetti coinvolti sono legati fisicamente l’uno all’altro da una sorta di laccio magico indistruttibile. La sua lunghezza varia in base all’evoluzione del rapporto tra i soggetti.  All’inizio, la distanza fisica è al massimo di pochi piedi. In teoria man mano che si crea l’affiatamento tra le due persone il laccio si allunga fino a raggiungere anche miglia. Non provate in alcun modo a tranciare il laccio, provoca una sorta di Cruciatus su entrambi i soggetti.
2) Nessuno dei due può ferire l’altro, ne magicamente ne fisicamente. Se ciò dovesse verificarsi, per prima cosa il laccio ritornerebbe alla lunghezza originale di pochi piedi, e poi in genere entrambi i soggetti proverebbero il dolore inferto da un all’altro compagno. Quando dico ferire, intendo che l’ attacco deve essere di una certa rilevanza, non parlo certo di scherzi innocui, per la parte fisica si parla di abusi veri e propri.
3) Nel caso di shock emotivi molto forti, inferti volutamente all’altra persona (ma di questo non sono così sicuro) i soggetti condividono il dolore emotivo finché il problema non viene risolto.
4) Infine ci sono dei casi estremi in cui si condividono, sogni, visioni e altri strani fenomeni non classificati. Questi effetti sono poco documentati perché nella maggior parte dei casi il legame si scioglie prima.

Poppy se davvero hai due persone coinvolte con questa maledizione ti prego di fargli capire che non c’è nessun modo di spezzare il legame, potrebbe essere molto molto pericoloso, se si prova più volte a scinderlo con la magia, potrebbe portare perfino alla morte dei soggetti.
Spero di averti aiutato, ad ogni modo proverò a scrivere al mio mentore che si è ritirato un paio di anni fa per vedere se ha qualche altra informazione utile.
Un abbraccio

Tuo cugino
Gregory

Piton era immobile come una statua di ghiaccio, guardò con orrore puro prima Harry e poi Albus. Poi si spostò verso il tavolo, e con la pergamena ancora in mano, sbattè violentemente il pugno sul tavolo.
Harry fece quasi un salto sul posto dallo spavento, poi fissò  terrorizzato il preside (( Santo Merlino, non ho mai visto Piton in uno stato simile, in genere non si sa mai cosa pensa, a meno che non sia arrabbiato, ma aveva un espressione terribile, come se volesse distruggere tutto e tutti. Non c’è speranza allora, siamo condannati. Io sono condannato, spero che mi uccida velocemente almeno)) poi deglutì a fatica, voleva sapere anche lui, ma non aveva il coraggio di dire nulla.

“ Su su, Severus” il vecchio mago fu interrotto bruscamente dal giovane professore. “Albus, non dire nulla. Non adesso. Sono troppo sconvolto, vattene!” L’uomo vestito di nero aveva ancora la testa piegata sulla pergamena le sue mani tremavano dalla rabbia e la sua voce era un mortale sussurro.

 Il moro era spaventatissimo, tentò di dire qualcosa “Ma…..co” ma fu subito interrotto, “ Potter vuoi continuare a vivere?” Piton si era raddrizzato, il suo sguardo era duro e inflessibile. Il Giovane Grifondoro era pietrificato, neanche quando aveva guardato nel suo pensatoio gli occhi di Piton erano così oscuri, sembravano chiedere sangue e vendetta. Così annui leggermente senza fiatare.

“ Allora taci! Fino a che non ti dirò il contrario” Si avvicinò fino ad arrivare ad un passo da lui. “Sono stato chiaro? Spero di non dovermi ripetere, perché non credo che riuscirei a controllarmi” Harry poteva vedere le sue mani chiuse a pugno le nocche erano bianche per quanto erano strette, la mandibola serrata lo sguardo duro che poteva quasi trapassarlo. Harry annuì di nuovo. Poi Severus alzò la mano che teneva stretta la pergamena, mentre il ragazzo d’istinto alzò entrambe le mani per proteggersi il viso, stringendo gli occhi, aspettando l’arrivo del colpo di Piton.

“Harry!!” Disse una voce sorpresa e dolce. “Che stai facendo ragazzo mio, apri gli occhi”

Il giovane Grifondoro aprì prima gli occhi e poi abbassando le braccia, vide il pugno del pozionista che gli porgeva la pergamena ancora nella sua stretta mortale e così sospirò rilassando le spalle. Il suo viso era diventato rosso per l’imbarazzo. Allungò esitante una mano e prese la pergamena.

“Hai pensato che stavo per colpirti POTTER!”

Harry abbassò la testa e poi la scosse una sola volta.

“Guardami. E rispondimi”

Il ragazzo lo guadò negli occhi per un secondo e sussurrò “Ehm…….. no signore”

((Dannato moccioso, pensi di potermi mentire così sfacciatamente? Perchè ha reagito così, certo sono furioso, ma non lo avrei mai colpito)). Poi sussurrò “ non mentire a me”

“ Io…….” E abbassò di nuovo lo sguardo. Ci fu un lungo momento di silenzio e poi il  preside disse “ Severus, sediamoci tutti in salotto, beviamoci un te, lasciamo che Harry legga la pergamena e poi quando ci siamo tutti calmati, discuteremo della faccenda sei d’accordo?”

Il pozionista sospirò pesantemente “Va bene Albus”
 

Dopo un paio di minuti, il giovane Grifondoro, riemerse dalla lettura, il suo volto incredulo le mani quasi tremavano. Lo sguardo disperato, ancora fisso sulla pergamena (( NO…… non può essere, resterò legato a Piton! Non riuscirò mai, Mai a provare nulla di diverso da disprezzo e odio per lui. Io…….Lui…….e se anche io ci riuscissi, lui non lo farebbe mai e poi mai, non c’è via di scampo)).

 

“Allora Harry, posso vedere che hai terminato la lettura. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi” disse gentilmente Silente.

 

“ Ah, questo sarebbe un miracolo, Potter che pensa sei troppo ottimista preside .” Sputò velenosamente Piton.

Le sue mani stringevano la pergamena, quelle parole, ancora una volta offensive, velenose, senza motivo, la sua rabbia cresceva ancora e ancora, non poteva più tenerla “ Basta!!! Io non voglio stare con lui” indicando il pozionista. “ TU…… tu devi fare qualcosa” disse il moro guardando con le lacrime agli occhi il vecchio mago “ Me lo devi………dopo……dopo……..Io non lo voglio vicino a me. Mi HAI SENTITO!!! Voglio uscire di qui!!! “ E si alzò in piedi di scattò, corse verso la porta, ma una spinta invisibile lo spinse indietro come un elastico facendolo cadere a terra vicino alla poltrona, dove era seduto fino a poco prima.

“Harry!!! Ragazzo mio calmati, ti prego. Faremo tutto il possibile per risolvere questa situazione. Vedrai se ci impegniamo tutti”

“Tutti chi preside? Tu non centri nulla IO e LUI dobbiamo farlo, e IO non Voglio avere niente a che fare con LUI!!!!!! Io non mi fido di LUI”urlo il giovane mago.

A quel punto il pozionista si alzò, il suo sguardo era duro, con due soli passi raggiunse il ragazzo, lo afferrò per il colletto, il loro visi erano talmente vicini che i loro nasi quasi si toccarono, la sua voce un pericoloso sussurro “ Potter, ferma questo vergognoso comportamento all’istante! Pensi che io sia entusiasta di condividere anche solo un minuto della mia vita con te? Solo l’idea di creare un qualsiasi legame con te, mi dà la nausea. Ma visto le informazioni che abbiamo, non c’è scelta. Quindi moccioso arrogante, farai esattamente quello che NOI ti diremo, e credimi quando ti dico che se solo OSI fare una scenata simile di nuovo, te ne pentirai amaramente. Chiedi immediatamente scusa al preside!!” (( dannato moccioso continua a fissarmi in silenzio….))

“Potter ADESSO!” urlò il giovane pozionista

Il moro fece quasi un salto e disse “io…….ehm……mi mi dispiace professore”

Piton lo lasciò andare spingendolo sulla poltrona “ Ora resta li e taci Potter, affronteremo le conseguenze delle tue azioni deplorevoli, più tardi. Sono stato abbastanza chiaro?”

“SI signore” sussurrò il moro

“Molto bene”

“Severus, calmati ti prego, io credo che il nostro Harry qui sia molto scosso, come tutti. Io credo che sarebbe più saggio cercare di capire il motivo” disse Silente con gentilezza cercando di calmare gli animi roventi dei due maghi.

“ Il motivo Albus?” disse il pozionista con il sopracciglio alzato “ Il motivo posso dirtelo io, è che Potter è un marmocchio viziato e arrogante, che pensa di essere al di sopra di ogni regola! Tutto questo è anche colpa tua, di Minerva e di tutti gli altri che siete sempre stati troppo indulgenti. Sappilo fin da ora, io non tollererò i suoi piagnistei, le sue lamentele e i capricci Albus!” Poi lanciò un silencio e disse
“Albus, devi trovare un altro modo, io non sono un uomo paziente, odio i ragazzini, e Potter più di tutti. Non mi trasformerò in uno dei suoi fan adoranti, per rompere una stupida maledizione!!!! E incrociò le braccia al petto.

“Severus, tu sei l’adulto, Harry è ancora sconvolto per la morte di Sirius Black. Ti prego se solo tu ti sforzassi per un attimo per conoscerlo meglio, potresti vedere dei lati del ragazzo, che ignori. L’odio per suo padre ti acceca, ricordati, lui non è James, è molto più simile a Lily. Dagli la possibilità “

“Ti sbagli sul ragazzo tu e tutti gli altri, pendete dalle sue labbra. Il fatto che lui sia il prezioso ragazzo d’oro, non lo rende perfetto, e credimi non lo è. Mi sforzerò di sopportarlo, ma a mia pazienza ha un limite. Ora devo preparare delle pozioni per l’infermeria e vorrei calmarmi (( prima di strangolarlo))…….Finitem incantatem”.

“Io sono qui, perché dovete sempre nascondermi le cose, non è bastato……….”

“ SILENZIO!!” “Alzati e seguimi nel mio laboratorio Potter!” “ Albus ci vediamo più tardi, se vuoi scusarci”

“Severus” guardò con dolore entrambi i due maghi, perché dovevano essere così testardi, erano per certi versi talmente simili, e per altri talmente diversi. La maledizione è un’opportunità talmente grande, se solo riuscissero a vederlo. Il vecchio mago sospirò e disse “ A dopo ragazzi miei” e uscì dall’ufficio del suo Maestro di pozioni.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 Astuzia Serpeverde ***


~~Salve a tutti, mi piacerebbe capire se la storia che sto scrivendo piace a qualcuno. Io principalmente scrivo per me stessa e per piacere, ma visto che ho deciso di pubblicare le mie storie, vorrei ricevere dei commenti in merito. Anche le critiche sono ben accette basta che siano costruttive e non tanto per sparare a zero. Grazie a chi legge qualcosa di mio :)
 

Capitolo 6 Astuzia Serpeverde

Si sentiva solo il rumore delle suole delle loro scarpe, mentre scendevano per le buie scale che conducevano al laboratorio. Piton evocò delle pergamene, e una piuma poi con tono freddo e impassibile disse “ Scrivi! Da ora in avanti, controllerò il mio temperamento. Mi fermerò a riflettere prima di compiere una qualsiasi azione sconsiderata. Porterò rispetto agli adulti. La copierai 500 volte. Dopo che avrai finito, pulirai i calderoni lì in fondo. Non voglio sentire un fiato uscire da te, per almeno un paio di ore Potter, ti consiglio, per la tua incolumità, di fare come ti ho detto.”
 

Dopo di che, Piton prese un calderone, e iniziò la preparazione delle pozioni, per l’infermeria della scuola.

 

Harry era seduto a fianco dell’uomo, erano passate un paio di ore ormai, la mano gli doleva ed era appena arrivato a metà delle righe assegnate. Si fermò un attimo a guardare Piton, il suo volto era stranamente sereno, lo sguardo completamente concentrato, sul fluido che sobbolliva nel calderone nero. Le sue mani lunghe e sapienti erano talmente veloci e aggraziate mentre trituravano, sminuzzavano disgustosi ingredienti. Sembrava quasi un’altra persona, mentre praticava come diceva lui, la sottile scienza e l'esatta arte del preparare pozioni. Eppure quello stesso uomo era, un vero bastardo, un viscido e spregevole pipistrello, che godeva nella sofferenza dei suoi studenti e della sua in particolare. (( Come posso trovare una qualsiasi cosa in comune con lui. Forse per creare un legame, non serve avere delle cose in comune, perché sicuramente noi non ne abbiamo. Io odio le pozioni, odio il nero, odio i capelli unti. E tutto quello che piace a me lui lo odia, Il Quidditch, volare, stare con gli amici. Non abbiamo punti in comune decisamente)). e sospirò tristemente.

Il pozionista si era quasi dimenticato del marmocchio vicino a lui, incredibilmente, per una volta aveva fatto quello che gli era stato detto. Finalmente si era calmato, il potere di preparare pozioni era sempre stata la sua salvezza, gli liberava la mente, i liquidi scintillanti e i loro vapori erano magia allo stato puro. Bene, ora doveva parlare con il moccioso di quanto accaduto, non poteva permettere che una tale comportamento fosse considerato accettabile. Poi sentì lo stomaco del ragazzo brontolare, dovevano essere passate ore, lui era abituato a trascorrere, pomeriggi e nottate intere nel suo laboratorio, ma Potter era un adolescente, e quindi una minaccia costante e un divoratore di cibo. Così a malincuore, lanciò un incantesimo di stasi sul suo calderone e disse severamente “ Finirai dopo Potter, credo sia ora di pranzare, andiamo al piano di sopra”
 

Dopo aver consumato un succulento pasto in assoluto silenzio, Piton disse “ Bene, ora che siamo tutti e due più tranquilli, ti informo che un comportamento come quello di oggi, non sarà tollerato, mai più in mia presenza. La prossima volta non sarò così indulgente. Voglio che più tardi ti scusi di nuovo con il preside. Hai finito l’incarico che ti ho assegnato Potter?”

Harry sapeva che il pozionista aveva ragione, gli bruciava ammetterlo, ma aveva esagerato. Scagliarsi così su Silente, sembrava un déjà-vu, come la notte dopo gli avvenimento al ministero della magia. “Mi scuserò con Silente, non appena lo vedo. No non ho finito ancora, sono circa a metà del mio lavoro”
“Bene allora finirai quando torneremo, stiamo andando nell’ufficio di Silente, ho urgenza di parlare con lui, vedi di controllarti Potter, odio dovermi ripetere”

“ Si signore”

Si alzarono, ed entrambi si avvicinarono al camino, Piton chiamò Silente, che li informò che sarebbe arrivato lui a breve nelle loro stanze. Infatti dopo pochi minuti, il vecchio mago spuntò, dopo un bagliore verde. Era sorridente come sempre.

“ Allora, noto con molto piacere, che i vostri animi si sono calmati. Molto bene, molto bene”

“ Preside, vorrei esporti una mia idea. Non credo che sia saggio, che io e Potter restiamo bloccati nei miei alloggi a tempo indeterminato, sarebbe controproducente.” Lanciando uno sguardo glaciale al marmocchio.

“ Davvero Severus, sono tutto orecchi”

“ Ho riflettuto molto, diverse erano le possibilità. Prima ho pensato che potevamo lanciare un incantesimo su Potter, in modo da farlo apparire come un mio lontano parente, ma questo non avrebbe risolto il problema della mia vicinanza con il ragazzo, senza contare che il Sig. Malfoy avrà già spifferato a suo padre dell’incidente.”

“Allora cosa intendi fare Severus?”

“L’unica possibilità è simulare in una delle mie classi del 6 anno un incidente. Farò preparare a Potter una finta pozione, faremo esplodere il suo calderone, e mentre gli studenti saranno impegnati a proteggersi, berrò una pozione della giovinezza.”

“Severus, è contro la legge preparare una pozione simile, ci possono essere degli effetti collaterali. No è troppo pericoloso, potresti perdere i tuoi ricordi”

“Albus, come Miglior Maestro di pozioni d’Europa ho dei privilegi. Mi è consentito preparare pozioni vietate al resto del mondo magico. Ad ogni modo non avevo  finito l’esposizione del mio piano. Non berrò realmente la pozione in quel momento, farò solo un incantesimo di trasfigurazione, che mi farà apparire come un 16enne. A quel punto Draco o uno degli altri Serpeverde, riferiranno ai loro padri cosa è successo. Sicuramente Lucius verrà a controllare di persona, a quel punto ingerirò la pozione , e una volta che egli avrà verificato, e sta pur certo che lo farà, che sono tornato un adolescente, prenderò l’antidoto. Ovviamente, fingerò di aver perso la memoria degli avvenimenti di tutti questi anni. Non dubito nemmeno per un istante, che Lucius prenderà questa occasione al volo, per cercare di usurpare il mio posto, al fianco del Signore Oscuro”

“E come giustificheremo la tua vicinanza con Harry?”

“ Diremo la verità, che la combinazione degli incantesimi di protezione, con la pozione esplosa ha causato un effetto collaterale imprevisto. Così il Signore oscuro sarà consapevole, che essendo un minorenne, sarò posto dal ministero della Magia sotto la tua tutela, e che non potrò usare la magia all’esterno della scuola, ne avrò la facoltà di smaterializzarmi. Questo mi renderà immune dai sospetti di tradimento e una volta che la maledizione sarà sciolta, potrò tornare a spiare. Ti sembra accettabile Albus?”

“ Mi sembra semplicemente perfetto Severus, c’è solo un problema, Harry. Se il Signore Oscuro tenterà di invadere la sua mente scoprirà la verità, se vuoi intraprendere il tuo piano dovrete riprendere le lezioni di Occlumanzia, io temo”.

(( Dannazione, non ci avevo pensato!!! E’ sempre colpa del Marmocchio)).

A quel punto, il moro che era stato in silenzio ad ascoltare piuttosto stupito, l’astuto e complesso piano del pozionista disse “ Io, non voglio riprendere le lezioni di Occlumanzia. E specialmente con il professor Piton.”

Il mago vestito di nero si avvicinò al ragazzo, incrociò le braccia al petto, torreggiava su di lui, con lo sguardo duro e glaciale, poi disse “ Quello che vuoi Potter non mi interessa minimamente.  Farai come ti viene detto, questo non è un gioco, siamo in guerra. Il Signore Oscuro si sta muovendo, sempre più in fretta, presto uscirà dall’ombra e se non siamo preparati, sarà la fine per tutti. Dimmi  ti importa solo di te stesso e dei tuoi desideri? Sei un egoista proprio come tuo padre!!”Sputando l’ultima frase con particolare disgusto.

“Severus!! Non credo che Harry si preoccupa solo di se stesso.” Poi si voltò verso il giovane Grifondoro  e aggiunse “Ragazzo mio, sono consapevole che, le lezioni dello scorso anno sono state piuttosto dure. Dimmi, preferisci restare confinato negli alloggi del professor Piton, a tempo indeterminato? Se mettiamo in atto questa strategia, potresti frequentare le lezioni, e vedere anche i tuoi amici.”

(( Certo che Albus sarebbe degno delle migliori manipolazioni Serpeverde. Messa così sembra che l’unico a trarne dei vantaggio è Potter. Se il vecchio pazzo pensa, che farò la vita da studente insieme al suo dannato ragazzo d’oro, è uscito di senno)).

“Signore” disse timidamente il moro “ Io non credo, che Pi – Il professor Piton, mi permetterà in ogni caso di seguire le mie lezioni, né tantomeno frequentare i miei amici” e guardò il pozionista preoccupato, ma con un barlume di speranza negli occhi.

“ Albus, il ragazzo ha ragione, non stai suggerendo davvero, che viviamo insieme come due studenti?”
“ A dire il vero Severus, hai proposto tu questa situazione. Credo di aver inteso, che la finta perdita della memoria è una parte fondamentale del processo. Non puoi certo insegnare nelle classi. Dovrai per forza confonderti tra gli studenti” lo scintillio azzurro dei suoi occhi era più vivido che mai.

“Non ci penso nemmeno, stavo piuttosto suggerendo, di poter mantenere il mio ruolo, con Potter al seguito in bella vista, a dire il vero. Sappiamo tutti, che anche da adolescente, avrei potuto insegnare.”

“ Oh, certamente Severus, sei sempre stato brillante questo è vero, ma sarebbe poco credibile. Forse potremmo trovare un compromesso. Insegnerai pozioni solo alle classi più avanzate, per le prime cassi potremmo trovare alcuni giovani promettenti di tua fiducia, che sapranno tamponare la tua assenza. Avrai ovviamente alcuni dei tuoi privilegi, dormirai nei tuoi alloggi, ma consumerai i pasti nella sala grande tra gli studenti. Non potrai fare le ronde notturne, in quanto studente sarai soggetto anche tu al coprifuoco.“ Silente a quel punto fece un grande sforzo per evitare di ridere apertamente. Potrai togliere punti e assegnare detenzioni, ma solo durante le tue classi, e di volta in volta decideremo da chi verranno supervisionate. E ovviamente, dovrai frequentare anche delle lezioni con Harry”.

Il moro era stupefatto, il preside aveva suggerito un compromesso perfetto, non faceva torto a nessuno dei due, Piton avrebbe mantenuto il suo potere sugli studenti, ma era praticamente obbligato a concedergli del tempo con altre persone. (( Spero davvero che il vampiro, sia soddisfatto, non voglio stare con lui, tutto il tempo. Però se dice che va bene, dovrò accettare di riprendere le lezioni di Occlumanzia, è un prezzo alto, ma lo farò, non credo di avere altra scelta.))

Piton guardava i due Grifondoro, come se fossero chissà quale strana razza di creature magiche. Aveva i pugni chiusi e le nocche erano bianche (( Non mi piace, ma devo ammettere che può funzionare, non credo che posso fare altro)).

Il pozionista sospirò e disse” Va bene Albus, ma voglio che dici chiaramente a tutti, che devono trattarmi come un insegnante Junior, e non come uno studente!"

“Siamo d’accordo allora. Ora, credo che sarà meglio informare il corpo insegnanti. A proposito Severus quanto ti ci vorrà per preparare la pozione?”

“ Un paio di giorni, dovrei avere tutti gli ingredienti che mi occorrono”

“Bene fino ad allora, resterete qui nel tuo alloggio” poi si voltò verso moro e disse porgendogli due buste “ queste sono per te, da parte della Sig.na Granger e del Sig. Weasley. Ovviamente Harry, ti renderai conto, che tutto questo, deve restare assolutamente un segreto, non potrai dirlo a nessuno, è di vitale importanza.”

(( Eccoci, di nuovo segreti, che io devo mantenere o che loro nascondono a me. Sono così stanco di tutto questo)). Poi disse “ Si preside, ho capito”

“ Harry la tua parola”

“ La mia parola preside”

“ Perfetto, allora vi lascio alle vostre faccende. Harry Severus a più tardi”

“Ehm …… preside, ancora un attimo, io….ecco volevo scusarmi…..sai……… per prima” disse il moro molto imbarazzato.

“Va tutto bene Harry” rispose il vecchio mago.

“ A dopo Albus” disse Piton, poi si voltò, verso il ragazzo “ Bene possiamo tornare in laboratorio, io inizierò la pozione e tu finirai le tue linee e pulirai i calderoni. Spiacente di annunciarti, che non mi sono dimenticato della tua punizione Sig. Potter!”

“No, certo che no  signore” (( e quando mai dimentica qualcosa)) il moro sospirò e scesero nuovamente nel buio del laboratorio.

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 Studente o Docente? ***


~~Capitolo 7 Studente o Docente?

 

I giorni successivi, erano stati abbastanza tranquilli. Harry e Piton erano riemersi dal laboratorio, solo per i pasti e per dormire. Il giovane Grifondoro, cominciava ad essere abbastanza irrequieto. L’idea di uscire da quelle segrete si faceva sempre più allettante, non vedeva l’ora di stare all’aria aperta. Per sua fortuna, Piton era stato talmente occupato, che non aveva neanche avuto il tempo di insultarlo o maltrattarlo più di tanto. Harry lo aveva osservato molto, la sua abilità era impressionante, riusciva a preparare con successo 2 o 3 pozioni alla volta. Un pomeriggio lo aveva visto trafficare con 5 diversi calderoni, e non aveva mai commesso neanche un minimo errore. Lui nel frattempo, aveva risposto ai suoi amici,  dicendo\mentendo, che sua zia era malata, ma che stava migliorando, e che a giorni sarebbe tornato a scuola. Aveva terminato le assegnazioni, che il preside gli portava ogni sera, e aveva letto alcuni dei libri della biblioteca personale di Piton, dopo che l’uomo aveva approvato la lettura di volta in volta, e lo aveva informato, che avrebbe trasformato le sue dita in ingredienti per pozioni, se avesse trovato le pagine rovinate o stropicciate.
 

Era quasi tutto pronto ormai, I due maghi avevano ripassato più volte la sequenza degli eventi e la storiella da raccontare davanti agli studenti, dopo la finta esplosione nella classe di Harry del 6 anno. Il preside quel pomeriggio li aveva aggiornati, sul fatto che solo alcuni dei docenti erano stati informati della situazione reale, e che ci sarebbe stato un incontro quella sera stessa, per stabilire gli ultimi dettagli.

Piton era esausto, aveva terminato la pozione, e anche preparato tutti i rifornimenti per l’infermeria. Durante la notte aveva corretto i saggi degli studenti. Aveva osservato il marmocchio alcune volte, era rimasto sorpreso, che non aveva mai piagnucolato, per essere rimasto in laboratorio per ore e ore, l’unica richiesta che aveva fatto, era di poter leggere alcuni dei suoi libri. Piton era perplesso, Potter era sempre stato un lavativo, come mai ora dimostrava tutta questa dedizione? Forse la sua presenza e la sua mano ferma, avevano dato al ragazzo, un’idea di quello che voleva dire avere delle conseguenze. Beh questo, era plausibile dopo averlo punito, per la sua insolenza era stato persino un po’ più educato. (( Avevo ragione io, il marmocchio è sempre stato trattato da tutti con i guanti, quello che veramente gli serve, è una guida severa, forse potrebbe uscire qualcosa di buono, dopo tutto, da questo pasticcio)) pensò il pozionista. Poi con un colpo di bacchetta spense la fiamma sotto il calderone d’oro scintillante.
 

“ Bene Potter, possiamo andare, anche l’antidoto è terminato. Ora deve solo raffreddarsi e poi potrò imbottigliarlo tra un 4-5 ore”.

 

“ Sono pronto, professore” poi  chiuse i libri e raccolse le sue pergamene, e poi si sentì un rumore provenire dal suo stomaco. Il moro lo guardò piuttosto imbarazzato.

 

“Potter, se avevi fame potevi chiamare un elfo. Stai cercando di farmi accusare di maltrattamento, sappi che non funzionerà’” disse il pozionista con un sopracciglio alzato.

((Lo stava prendendo in giro o era serio?)) “ Ehm….. io….. mi dispiace, solo che abbiamo saltato il pranzo oggi”

((Per la barba di Merlino aveva ragione, era talmente assorto che non si era reso conto di quante ore erano passate)). “ Qualcuno ti ha forse tagliato la lingua Potter? Potevi dirlo e avremmo pranzato, sciocco ragazzo”

“Io, non volevo interrompere, a dire il vero pareva abbastanza importante. Ma ora potremmo mangiare qualcosa?”

Così salirono al piano di sopra, Piton chiamò un elfo e dopo pochi minuti erano entrambi seduti vicino al camino a sorseggiare The e a mangiare panini e pasticcini.

Dopo circa una mezz’ora, il preside li aveva invitati a presentarsi nella sala insegnati. Così Piton prese la polvere volante, la gettò nel camino, e disse “Sala insegnanti” e tenendo il ragazzo per il colletto fecero un passo avanti, dopo pochi istanti erano nella sala insegnati, Piton completamente pulito ed Harry coperto di polvere.

Dopo essersi dato una ripulita, Harry si accorse che non era mai stato in quella sala, aveva delle grandi finestre, un tavolo in legno molto lungo, un camino e una specie di salottino in fondo con molte poltrone e divanetti. Assomigliava vagamente alla sala comune dei Grifondoro, solo che i colori dominanti erano il panna e il blu e la stanza era molto più grande e di forma rettangolare. Furono accolti gentilmente dal preside, che li sollecitava ad unirsi alla riunione. Nella stanza erano presenti oltre a loro due e il preside, la Mc Granitt, Il professor Vitius, La professoressa Sprite.

“Preside, siamo tutti?” chiese il pozionista mentre lui e il ragazzo prendevano i loro posti al tavolo centrale.

“Per ora, credo sia sufficiente così. Gli altri professori, sono stati vagamente informati della situazione e non ritengo necessaria la loro presenza. Ovviamente anche Poppy è stata informata di tutto, ma era impegnata in infermeria. Bene professori, Harry, come vi ho già annunciato, da domani avremo un nuovo studente Severus Thobias Piton. Severus vorresti rifare l’assegnazione della casa?”

“ Stai scherzando vero preside? Certo che no, io non sarò un vero studente della scuola! “

“Oh ma sai certamente che per partecipare alle lezioni e alle attività scolastiche, devi essere assegnato ad una casa”

“ Preside, io ho già una casa di appartenenza è Serpeverde! E si dà il caso che sono anche un capocasa!”

“ A questo proposito, abbiamo un problema, non puoi continuare a svolgere i tuoi compiti di responsabile dei Serpeverde, saresti più giovane perfino dei prefetti più anziani”

“ Cosa? E questo che significa? Albus dimmi cosa vorresti fare allora?” disse preoccupato il pozionista.
“Bhe, ho pensato che i membri della tua casa, potevano rivolgersi a me o agli altri capocasa. Mi sembra che….. Minerva ti sei offerta volontaria vero?”

La vecchia strega quasi si strozzò con il tè e poi guardando in cagnesco il preside disse “ Albus, non credo di aver mai fatto una proposta simile. Comunque, sono più che disponibile a dare una mano, sia a Severus che ai suoi ragazzi”

A quel punto si sentì una risata sarcastica “ Si certo, e voi sperate che i miei serpenti, si rivolgano a voi. Illusi nessuno di loro, vi prenderà minimamente in considerazione. Trovo alquanto ridicola la questione, se posso insegnare, perché non posso restare il loro capocasa?!”
 

“Insegnare, ma preside, avevo capito che Severus,………….avrebbe figurato, come studente e non come docente.” Disse Vitius

 

“ Hai capito male Filius, io non sarò un semplice studente, ma un professore Junior per così dire” disse Piton in tono molto molto seccato.

 

“Ma Albus che significa questo?” Disse la Grifondoro.

L’aria si stava facendo rovente, Piton era sempre più livido, gli altri professori erano al quanto confusi ed Harry si stava al quanto divertendo, chiedendosi se le discussioni erano sempre così animate, sembrava di essere nel suo dormitorio parlando con Ron e gli altri.
 

“Silenzio, ora vi spiego con calma. Non ho avuto il tempo di aggiornarvi” così il preside spiegò ai presenti gli accordi presi con Harry e Pitone nei giorni precedenti.

 

“ Mi dispiace Albus, non sono d’accordo! Se Severus, finge di essere tornato all’età di sedici anni e senza i suoi ricordi per giunta, non vedo perché dovrebbe insegnare nelle classi avanzate!  E di sicuro, non può gestire una casa, dovrebbe semplicemente essere uno studente normale” il tono della Mc Granitt era severo come a sempre.

 

“ Minerva, sei impazzita o cosa? Io avrò solo l’aspetto di un adolescente! Non lo sarò realmente. Non stai veramente suggerendo, che IO, mi aggiri per la scuola tra quelle teste di legno tutto il giorno, per poi ritirarmi in un dormitorio vero?”

 

“ Io non ci vedo niente di male Severus” disse la strega sogghignando

 

“Assolutamente inaccettabile!!!! O facciamo come concordato con il preside, o resteremo nei miei alloggi, finché non troviamo un modo per sciogliere la maledizione!” disse il più giovane degli insegnanti incrociando le braccia al petto e il suo tono non ammette repliche.

 

“ Severus Piton, durante le mie ora sarai considerato un studente del 6 anno!”

 

“Preside!!! Non intendo ridiscutere i nostri accordi, quindi ce ne andiamo!” Poi si alzò per dirigersi alla porta, fino a che non sentì la forza invisibile del legame che lo tirava, il moro non si era neanche alzato dalla sua sedia.

 

“Severus, quando è successo?” disse Silente sorpreso

 

“ Che cosa?” rispose lui.

 

“La distanza Severus, è aumentata e di molto”

 

A quel punto sia Piton che Harry, si guardarono ed erano circa a 12 piedi.

 

“WOW” fece il giovane Grifondoro “ Io non lo avevo notato”

 

“Severus?”

 

“Nemmeno io preside”

 

“Vi sentite diversi? Avete idea di come sia successo?”

 

Il moro scosse la testa e il pozionista rimase in silenzio a riflettere, dopo qualche istante d pausa disse “ Beh il nostro rapporto è stato come dire…………………più civile in questi giorni, credo sia per quello. Però non mi sento affatto diverso a dire il vero”

 

“Uhm interessante. ……e uno scintillio attraversò gli occhi del preside poi disse “ Mi rendo conto che questa situazione è un po’ particolare, ma Minerva, dobbiamo cercare di aiutare Severus ed Harry, in ogni modo.

Credo che sia più saggio considerare Severus come uno studente speciale. Se si presenteranno dubbi o problemi di qualsiasi natura, ne discuteremo tutti insieme nel mio ufficio di volta in volta.”
 

Tutti annuirono, anche se da quello che Harry poteva vedere, sia Piton che la Mc Granitt non erano soddisfatti. Domani sarebbe stato il grande giorno. Non riusciva a capire, se era più preoccupato o eccitato all’idea di tornare ad una sorta di vita. Era rimasto confinato per giorni nei sotterranei, le uniche due persone che aveva visto, erano Silente che continuava a manipolarlo e a nascondergli le cose, e Piton l’uomo che godeva nel distruggere la sua vita. Si decisamente era eccitato, le cose potevano solo migliorare a quel punto.
 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 Si va in scena ***


~~NB…....La prima parte di questo capitolo è dedicata a Giulia40174, che in una recensione mi ha chiesto perché Severus aveva fatto una proposta simile ((di fingersi adolescente))…..Nella mia testa era chiaro il motivo e così grazie a lei, ho pensato di fare un piccolo chiarimento sulla mia scelta. Ho scelto di comunicarlo tramite un sorta di breve dialogo interiore tra Sev e la sua “coscienza”.
(PS quando leggete la descrizione del lago pensate al nostro pozionista preferito )

Capitolo 8 Si va in scena

Severus era seduto dalla sua parte della stanza, nel suo letto. Poteva vedere il lago nero e lo splendido riflesso, che il chiarore della luna emanava su quella superficie così oscura. Gli era sempre piaciuto ammirare quelle acque nere e misteriose, come se nella loro profondità ci fosse nascosto chissà quale segreto, qualcosa di prezioso che doveva essere celato al mondo. Non aveva chiuso occhio neanche stanotte, tormentato da dubbi e pensieri.

(( Forse sto impazzendo, perché ho proposto un piano del genere?))
Lo sai perché Severus, non c’era altro modo, per restare una spia. E quello che vuoi?
((SI))
 Restare una spia per la luce, è la cosa che desideri di più?
(( NO, e lo sai!!! Ma quello che voglio, non è possibile))
Ma è molto importante. Talmente importante da fare questo?
((Si. Non possiamo brancolare nel buio, mentre il Signore Oscuro acquista sempre più potere))
Ma non vorresti smettere di farlo?
((Ovviamente, pensi che mi piaccia strisciare ai piedi di quel pazzo megalomane?))
Ma Silente ha detto che potresti aiutare in altri modi?
(( Silente si sbaglia. Non ci sono altri modi!))
Silente non sbaglia.
(( Oh certo che lo fa. Guarda Potter!!!))
Ma potresti aiutare il ragazzo, prepararlo per quello che verrà?
((Il mio solo compito è di tenerlo in vita. Niente di più! E il modo migliore è conoscere i piani del Signore Oscuro in anticipo))
Allora non avere ripensamenti. Lo sai perfettamente, che il tuo piano è inattaccabile. Se dopo l’incidente fossi rimasto un adulto, avrebbero dubitato di te e ti avresti dovuto presentarti almeno una volta. E come avresti fatto con il ragazzo?
((Dannato marmocchio!! Deve sempre creare problemi))
Si onesto stavolta non è colpa sua, ma del tuo figlioccio.
((Uhm…….))
Comunque tornando a noi, il Signore Oscuro non si fida di te, ma così non potrà verificare, e poi  lui sa perfettamente che l’adolescenza è il periodo che odi di più della tua vita, non sospetterebbe mai, che lo hai fatto apposta. Il pozionista sospirò ripetutamente.
(( Non voglio tornare a girovagare tra gli studenti, aspetta non sarò un vero studente. Ma riuscirò ad intimorire le teste di legno, con l’aspetto di un magro e riservato 16enne? Aspetta IO sono il crudele pipistrello dei sotterranei, non cambia nulla. Sarò semplicemente il Pipistrello junior dei sotterranei!!!!! Spero solo di non perdere la mia preziosa reputazione, quando tutto questo sarà finito. Se è così, ucciderò Potter e Malfoy, lentamente e dolorosamente. Si, chiederanno pietà mentre mi diverto a torturarli)).
Se sei convito di quello che pensi?!!!
(( Ahhhhhhh Lasciami in pace!!))
Compiaciuto con se stesso per quell’ultima immagine mentale si concesse almeno un paio di ore di riposo.
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Erano seduti entrambi al tavolo del soggiorno,  mentre smangiucchiavano distrattamente una succulenta colazione. Piton, stava leggendo La Gazzetta del profeta, la sua espressione era insondabile come sempre. ((Poteva mai quell’uomo avere delle emozioni di qualsiasi genere, a parte la rabbia? Io sono terrorizzato, se qualcosa va storto?))

“ Potter, smettila di fissarmi. Se hai qualcosa da dire, sputa il rospo!”

“ Ehm…. no….. niente”

“ Davvero?” disse Piton alzando un sopracciglio

“ Beh ……stavo pensando…………….. e se ci sono dei ……..problemi?”

“ Problemi?”

“ Si….. se qualcosa, va storto?”

“ Perché, pensi che qualcosa andrà storto?”

“ Beh…….. Pi- Professore, quando sono coinvolto in qualche sorta di…….. mistero, le cose non vanno ……sempre, come previsto” (( beh ad essere onesti, non vanno mai come avevo pianificato, senza contare che dopo poco si scatena l’inferno e Voldemort in genere cerca di uccidermi. Ma credo sia meglio tenerlo per me)).

“ Potter, stai paragonando per caso, la nostra strategia, ad una delle ridicole bravate, che ti ostini ad intraprendere con il tuo fan club? Infrangendo e ignorando numerose regole dalla scuola!!”

“ No….no …..certo che no”

“Molto bene. Allora credo che possiamo andare. Hai preso la polvere di Agata di fuoco, che ti ho dato da gettare nel calderone?”

“ Si signore, ce l’ho in tasca” annuì il moro

“Bene allora, usciremo dall’ufficio del preside, stessa modalità dell’altra volta. Ti trascinerò per un braccio. Poi ti metterò vicino alla mia scrivania, a preparare la pozione. Non guardarmi così, non è pericoloso a meno che tu non riesca a trasformare una semplice pozione anti bolle, in qualcosa di letale!! Quando ti do il segnale, getta tutta la polvere nel calderone io farò il resto. Potter, non prendere l’iniziativa in nessun caso! Se qualcosa dovesse cambiare, fa solo ciò che ti dico. Sono stato abbastanza chiaro?” disse in tono severo il pozionista.

“ Si”

Si alzarono e arrivarono via camino nell’ufficio di Silente alle 8.30 in punto.

“Buongiorno Severus, Harry. Immagino sia tutto pronto.” Disse il vecchio mago con aria al quanto felice.
“ Siamo pronti preside” disse il pozionista.

“Bene allora, credo che potete andare, buona fortuna” li saluto allegramente

((Dannazione, il vecchio sembra appena uscito da un negozio di caramelle, dopo averlo razziato)) e tutto indignato, prese il giovane Grifondoro per un braccio e disse velenosamente “La nostra celebrità è pronta?”

Harry annuì infastidito dal commento, stava per rispondere a tono, ma non fece in tempo, Piton aveva già aperto la porta dell’ufficio “ Si va in scena Potter” e senza aggiungere altro lo trascinò, per i corridoi della scuola per la seconda volta, in meno di una settimana. Durante tutto il tragitto, aveva insultato e minacciato il giovane Grifondoro come di consueto. Poi una volta arrivati vicino all’aula, disse in tono più elevato in modo, che gli studenti che erano già arrivati, sentissero chiaramente i loro discorsi.

“ Di tutte le teste di legno che conosco Potter, tu sei il peggiore! Se stato in vacanza una settimana, coccolato dai tuoi parenti babbani e devo sprecare il mio prezioso tempo, a darti delle lezioni di recupero in pozioni. Come se la tua ignoranza fosse recuperabile!”
 

“Ehi, non è colpa mia. Io non ero in vacanza, mia zia era malata! E le lezioni non le ho chieste io, è stato il preside!”

 

“Ovviamente, sempre il meglio per il suo adorato Ragazzo d’oro. Non ti muovere, resterai qui, vicino alla mia scrivania in piedi!”

 

Nel frattempo la classe era al completo, tutti erano seduti ai loro posti, in religioso silenzio. Intimoriti dal loro terribile professore di pozioni, e stupiti dal fatto che, un molto afflitto Harry Potter era al suo fianco.

 

“Oggi, preparerete il distillato della pace, le istruzioni sono sulla lavagna. Prendete i vostri ingredienti. In silenzio e muovetevi!”

Harry si stava spostando, “ Non tu Potter! Visto che sei un tale impiastro in pozioni e il preside, mi ha obbligato a farti delle lezioni di recupero, tu la preparerai sotto la mia diretta supervisione. Non ti toglierò gli occhi di dosso!”e sfoderò uno dei suoi ghigni.

Harry aveva iniziato a sminuzzare gli ingredienti, ogni tanto alzava lo sguardo, in direzione dei suoi amici. Hermione gli aveva fatto un cenno con la mano, e Ron una faccia disgustata lanciando delle occhiatacce verso Piton.
 

“ Sig. Potter, forse sarebbe meglio guardare quello che stai facendo invece, di perdere tempo cercando di fare dei segnali al Sig. Weasley. ! 10 punti in meno a Grifondoro!”

“Ma io…….”e il moro strinse i pugni dalla rabbia.
 

“ Altri 10 punti, per mancanza di rispetto nei confronti dell’insegnate!”

 
Il gruppo dei Serpeverde sorrise soddisfatto. I Ggrifondoro invece avevano un aria afflitta. E Piton aveva il suo solito ghigno soddisfatto.
 

((Bene, le pozioni degli altri studenti sono appena all’inizio, se lo facciamo adesso ,non ci sarà pericolo che altri calderoni, non supervisionati esplodano)) pensò il pozionista, così si voltò verso il marmocchio gli strappò di mano il pestello e disse “ Possibile che nella tua immensa inettitudine, non sei neanche in grado di preparare la pietre di Luna in polvere, in maniera accettabile Potter!!!”

 

((Ok quello era il segnale, ora!)) e il moro, prese il sacchetto con la polvere di agata di fuoco dalla tasca, la gettò nel mortaio, e poi la versò nel suo calderone. Dopo pochi istanti, vide la sostanza che ribolliva iniziare a fare delle grandi bolle e il colore era passato, da leggermente azzurro ad un viola scuro.

 

“Potter!!!! Che diavolo hai combinato!!” Piton fece una panoramica della classe, tutti gli studenti guardavano nella loro direzione, così urlò. “Tutti a terra” lanciò uno scudo sulla classe e poi il calderone esplose. Piton trascinò il ragazzo a terra con se, e si trasfigurò una volta caduto a terra, mentre Harry come pianificato lanciò lo scuso solamente su se stesso.
 

In un primo momento, non ci fu nessun rumore. Poi si sentì una voce familiare ma meno profonda, gridare “ Potter 50 punti in meno a Grifondoro! Per aver sprecato il tempo di un insegnate! Ora spostati immediatamente, se non vuoi che ti maledica!”

Hermione e Ron, si erano rialzati, e si stavano avvicinando alla scrivania preoccupati, per il loro amico. “ Ehm, professore……. Professor Piton, Harry state bene?” disse la riccia.
 

 Harry si era rialzato, completamente pulito e disse. “Si grazie, io sto be-bene e voi?”

In quel preciso istante si alzò di scatto, un giovane ragazzo dai capelli corvini, lunghi e unti, alto poco più di Harry. Il suo viso era allungato, il naso aquilino, la carnagione pallida, ma i suoi occhi di ossidiana fiammeggiavano di rabbia allo stato puro. “Potter! Detenzione per tutta la settimana da stasera, dalle 8 in poi!”

 

“ Miseriaccia!! Pro-Professor Piton?!” la faccia di Ron era spaventata e allibita nello stesso istante.

Hermione, per la prima volta in vita sua, era rimasta in silenzio, con la mano davanti alla bocca. Nel frattempo si erano alzati anche gli altri studenti. Nessuno osava emetter un suono erano tutti inorriditi e tremanti.
 

“Bhe che diavaolo, avete da guardare! Granger, Weasley tornate ai vostri posti!” urlò il pozionista.

“Ehm, professore, forse dovrebbe guardarsi. Credo che la pozione abbia reagito, con l’incantesimo di Harry” disse la riccia quasi balbettando. Piton abbassò lo sguardo, e poi portando una mano alla testa fece una smorfia di dolore e poi si accasciò a terra.

 

“Santo cielo! Qualcuno chiami subito Madama Chips. Presto!” urlò Hermione e poi fece cenno a Neville di andare. Il ragazzo ben felice di correre fuori dall’aula di pozioni si precipitò in infermeria. Dopo pochi istanti, arrivarono la medi-strega,  la Mc Granitt.

“Ragazzi……. Ragazzi fate silenzio. Per favore, fate spazio.” Poi ordinò ai prefetti delle due case, di far uscire tutti dall’aula.
 

“ Non tu Sig. Potter. Spiegati subito” disse in tono severo

 

“Professoressa, non è stata colpa di Harry. Qualcosa non ha funzionato e “

 

“Sig.na Granger, mi sembra di aver chiesto a tutti di uscire. Solo il Sig. Potter è autorizzato a restare, in quanto deve essere portato infermeria per un controllo, visto che era proprio affianco al Professor Piton.”

 

“Si professoressa. Ci vediamo dopo Harry” disse la ragazza dispiaciuta

 

Una volta che l’aula era del tutto sgombera.

“Severus?! Puoi alzarti?” disse la medi-strega.
 

“ Certo che posso!!” come si alzò in piedi, entrambe le donne, lo guardarono prima stupite e poi divertite.

 

“ Oh Severus, sei davvero un tesoro, proprio come ti ricordavo! Vuoi che ti portiamo in infermeria mentre sembri svenuto oppure vorresti camminare?!” Disse Poppy, mentre la Mc Grannit rideva ormai apertamente.

 

“ Basta!!! Questo non è divertente! Preferisco fare da me. E toglietevi quelle espressioni dalla faccia altrimenti……” e fece uno dei suoi sguardi mortali.

 

“Severus, dovresti almeno appoggiarti a me o a Poppy o a Potter, si presume che sei un povero adolescente confuso e ferito” Il pozionista sbuffò e prese il braccio della medi-strega. ((Dannazione credo di aver fatto un grave errore)).

Spero vi sia piaciuto io mi sono divertita da matti a scrivere questo capitolo..... Grazie ancora a Giulia...

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 Smistamento ***


~~Capitolo 9 Smistamento

Mentre procedevano verso l’infermeria, sembrava che tutta Hogwats, sapesse già dell’accaduto. Tutti gli studenti, si fermavano al loro passaggio a guardare incuriositi il quartetto. Le due streghe erano ai lati e nel mezzo c’era ilragazzo-sopravvissuto e vicino a lui un adolescente, il presunto Severus Piton, con degli abiti di tre taglie più grandi, che incespicava sui suoi passi e che si teneva la testa tra le mani. In mezzo al corridoio arrivò un Albus Silente che sembrava molto preoccupato. “Poppy allora le voci sono vere? Quello che tieni tra le braccia è davvero Severus?”
 

“Temo di si Albus. Almeno, è quello che ci ha raccontato Potter, che era proprio accanto a lui quando è successo.”

 

“Harry, tu stai bene ragazzo mio?” chiese il preside e il ragazzo annuì.

 

Poi proseguirono tutti in infermeria, non c’era nessun paziente all’interno, così il preside chiudendo le porte disse ai curiosi che si erano radunati, che non erano concesse visite. A quel punto il giovane pozionista, si liberò dalla presa della medi- strega e disse velenosamente “E’ stato a dir poco orribile!!”

 

“Ora, ora ragazzo mio, siete stati magnifici. Davvero convincenti!!” e sorrise vistosamente “ Credo che potreste rimanere, qui fino a stasera. Poi procederemo al tuo smistamento Severus. Ah nei tuoi alloggi troverai un paio di uniformi della tua taglia”

 

“Cosa? Non è necessario Albus. Io sono un Serpeverde e non metterò la divisa. Riadatterò i miei soliti abiti!”

“Oh, temo che questo, non sia consentito Severus, in quanto allo smistamento è solo una formalità. Non sarai …..ehm preoccupato.”
 

Piton era infuriato “ Albus, non mi piace tutto questo, ti ho già detto che non sarò uno studente!!!”

 

“ Ma certo, mio caro ragazzo è solo per mantenere la  facciata. Sai benissimo che se fosse successo a qualcun altro, avrei fatto la stessa cosa. Sono sicuro che concorderai con me, che se faccio un eccezione risulterebbe sospetto, e NOI non vogliamo che i TUOI Serpeverde riferiscano ai loro padri, che ci sono state delle anomalie nella procedura” la sua voce era calma e gentile, ma il pozionista era livido. ((Dannata vecchia folaga!!! Mi renderai tutto più difficile vero? Ah ma non farò nulla di quello che credi))  poi disse freddamente “Bene”

 

Harry era molto divertito, eppure si sentiva un po’ strano a dire il vero, sentiva un enorme fastidio, anzi una rabbia farsi strada dentro di lui, ma non riusciva a capire perché. “ Ehm professore?” disse il moro.
 

“Che c’è Potter. La mancanza di attenzioni, ti sta facendo sentire a disagio?” disse sarcasticamente il pozionista

 

((Perché deve sempre essere così odioso. Non ho fatto nulla!!!!)) “ Io non cerco attenzioni!! Volevo solo dire che credo sia successo qualcosa al legame”

 

“Cosa intendi Harry?” Chiese gentilmente il preside

“Ehm…….. beh……… io credo di poter sentire …….. la rabbia di PI- del professor Piton”
 

“Potter, hai sbattuto la testa cadendo prima in classe! Certo che sono arrabbiato, mi sembra che tutti i presenti ne siano al corrente!”

 

“No io intendevo, che la sento…….dentro di me, come se fosse una cosa mia,………….almeno credo. Io non sono arrabbiato, ………… in questo momento”

 

“Davvero interessante. Credo sarebbe un ottima idea che tu ed Harry, teniate una sorta di relazione giornaliera sull’evoluzione della maledizione. Che ne dici Severus te la senti?”

 

“Certamente preside”

 

“Magnifico, allora vi relazionerete ogni sera. Voglio sapere cosa è successo, come vi sentite e se ci sono stati dei cambiamenti nel legame” (( spero che questo li aiuti a vedere oltre i propri pregiudizi. Questa maledizione potrebbe essere una vera benedizione. Forse dovrei ringraziare il giovane Draco)) e sorrise vistosamente.

 

Molte ore dopo, Piton ed Harry, si stavano dirigendo a gradi passi verso la sala grande.

“ Ehm professore?”
“ Che c’è Potter”
“Come devo chiamarti adesso?!”
“Come sempre Potter”

“Uhm……Non sembrerà ……..strano? Forse dovrei chiamarti Piton o Se- Severus?!” l’ultima parte della frase era quasi un sussurro. Il giovane pozionista si voltò di scatto e disse “ Potter, sentimi bene. Non è  cambiato nulla, io sono sempre il tuo professore e non ammetterò nessuna insolenza né da parte tua né da parte di altri. Sono stato abbastanza chiaro? O devo fartelo scrivere finché non ti cadono le dita?”
 

(( Per tutti i gufi. Anche nei panni di un adolescente, rimane sempre il pipistrello viscido di sempre. Sono curioso di vedere come reagiranno gli altri. Ahhhh peccato che Fred e George non sono qui per vederlo, lo avrebbero fatto impazzire.)) Poi disse “ Io non volevo……. Sto solo dicendo che sembrerà strano, se ora entriamo lì e ti chiamo professore, visto che non te lo ricordi. E poi tutti pensano che ora abbiamo la stessa età. Io non chiamo i miei amici Signore o Signora”

 

((Tutto questo è ridicolo, e disgustoso)) e sospirò frustrato “ Vada per Piton! Ora muoviamoci!”

Quando i due ragazzi, entrarono nella sala grande, tutto il vociare fu istantaneamente sostituito da un curioso silenzio e  tutti gli occhi degli studenti delle quattro case erano puntati su di loro. ((Dannazione, che mi succede mi sento intimorito. Non è possibile, questo succede sempre quando entro in una classe, quando passo per i corridoi o nella sala grande. Non ha senso!!! Poi con la coda dell’occhio vide il marmocchio al suo fianco irrigidirsi. Potter?!!!  La celebrità in cerca di attenzioni costanti, che si sente intimorito?!!!! Eppure è così, queste emozioni sono le sue…. Interessante…… Certo, fare l’ingresso nella sala grande con me, lo metterà a disagio. Arrogante moccioso)) Nel frattempo il vociare degli studenti, era ripreso, e i commenti erano tutti sulla strana accoppiata, che si faceva largo nella sala.

Ad un tratto Silente prese la parola “ Silenzio, per favore. Bene mie cari ragazzi, questa sera solo lieto di informarvi di alcune novità, che ci saranno nel corpo insegnati. Come tutti già sapete, questa mattina è successo un incidente nell’aula di pozioni del 6 anno. Fortunatamente nessuno è rimasto ferito gravemente. Tuttavia ci sono state delle conseguenze. Harry Severus, per favore venite qui”

((Ah fortunatamente dice lui….. qualcuno pagherà per questo…. O si))pensò il pozionista. I due ragazzi si avvicinarono al tavolo dei docenti e si affiancarono al preside.

Silente mise una mano sul giovane Severus e disse “ Questo pomeriggio dopo aver verificato le condizioni del professor Piton, è emerso, che la combinazione della pozione e degli incantesimi di protezione ha creato degli effetti….. come dire imprevisti. I nostri due giovani ragazzi, sono legati magicamente, quindi li vedrete girare sempre insieme, finché il problema non verrà risolto. In secondo luogo, il nostro Severus, non ricorda, che era il vostro insegnante di pozioni. Nonostante ciò, la sua maestria nell’arte del preparare pozioni è sempre stata geniale, anche da giovane. Quindi le classi di livello avanzato dal 5 anno in poi saranno gestite dal nostro giovane Professor Piton. Per quanto riguarda le classi dei primi anni, verranno tutorate da alcuni studenti meritevoli degli ultimi anni. Le ore di insegnamento forniranno dei punti extra per la coppa delle case.  Ora vorrei ricordare a tutti che il PROFESSOR Piton, nonostante sia un ….ehm …..ehm …. Giovane uomo, rimane a tutti gli effetti un professore di questa scuola, quindi gradirei che manteniate un certo rispetto durante le sue ore di lezione, e gradirei che tutti voi facciate uno sforzo per farlo sentire a suo agio nella scuola. Bene e ora Minerva puoi procedere”

Piton lanciò uno sguardo assassino al preside e sibilò sussurrando“ Albus, avevo detto…….” Ma non fece in tempo a terminare la frase, che la vice preside si era già alzata, e aveva trasfigurato uno sgabello al fianco dei due ragazzi.

“ Signor Piton, La prego di sedersi sullo sgabello, credo che ricorderà la cerimonia dell’assegnazione della casa?!!!” Il suo tono  era divertito e sfoggiava un sorrisetto malizioso.

Piton era furibondo, ma si accomodò e incrociò le braccia al petto indispettito.

Ahhhhhhhhh Severus Piton……questo è inaspettato……….uhmmmmm difficile a dirsi…….molte le tue qualità …..grande furbizia, e intraprendenza certo..……..….una grande intelligenza e creatività e molta molta conoscenza…….eppure qualcosa è molto cambiato in questi anni…….meno voglia di mettersi alla prova……e molta lealtà e audacia………. si forse potresti stare bene tra i leoni…….

“ Se solo osi….. mettermi tra le teste di legno……. Giuro che ….che ti faccio a pezzetti dannato cappello dei miei stivali” sibilò velenosamente il pozionista

Sei proprio sicuro di voler fare la stessa scelta, il tuo coraggio è grande sai……..

“ certo che sono sicuro….e SBRIGATI!”

E a quel punto il cappello urlò ……..SERPEVERDE!!!!
!

Piton si voltò verso Silente e vide un lampo di delusione nei suoi occhi. (( Avevo ragione, il vecchio voleva mettermi tra i suoi leoni. Mi dispiace per te mio caro Albus, non puoi trasformare una serpe in un leone!)) e fece un ghigno soddisfatto.
 

Harry che era rimasto tutto il tempo accanto all’ uomo, era stupito. ((Sei anni fa ho fatto la stessa cosa. Ho pregato il cappello parlante di non mettermi in Serpeverde. Certo, Piton non ha ne pregato ne chiesto gentilmente qualcosa, in realtà h minacciato il cappello di morte, però il risultato è lo stesso. Incredibile la sua prima scelta era Griofndoro?!!!! Piton in Grifondoro???? Forse il cappello comincia ad essere troppo vecchio)) pensò il moro.

La Mc Granitt, tolse il cappello dalla testa di Piton e poi il preside si avvicinò nuovamente. “ Molto bene, ora potete andare a sedervi. Severus, io credo che per stasera, potresti andare con il nostro  Harry, al tavolo dei Grifondoro, in modo da fare conoscenza con i suoi ……..ehm…….amici”
 

Harry deglutì vistosamente, e Piton gli lanciò uno sguardo assassino. “E perché dovrei …….preside” sibilò
 

“ Severus, perché i tuoi compagni di scuola, ora sono adulti. Quindi puoi considerarti un nuovo studente visto che non conosci nessuno, a parte il nostro Harry. Vedrai non sarà così male” e gli diede una pacca affettuosa sulla spalla.

 

“Certamente preside, ne sono sicuro” disse in tono sarcastico (( me la pagherai Albus è una promessa))
Così i due adolescenti si allontanarono dal tavolo dei docenti per spostarsi al tavolo dei Grifondoro.
 

“Harry! Come stai? Va tutto bene? E’ tutto vero quello che ha detto il preside?” disse la riccia agitata e curiosa.

“Ehmm……… Calma Herminone……. Potreste fare un po’ di spazio, per ……..noi due?” disse ai suoi compagni di casa, ritrovando seduti di fronte ai suoi amici di sempre.
 

“Noi due?!!!! Harry ma…….. lui è…………Una serpe…….e ………il visc……..” disse il rosso

“Ron!” lo ammonì la riccia dandogli uno schiaffo sul braccio

“ Ron, Hermione…….. questo è Severus Piton.”

“Amico sei impazzito, sappiamo chi è!”
 

“Roanld che modi! Non hai sentito cosa ha detto Silente, che lui non ricorda nulla di tutti questi anni. Quindi non ha idea di chi siamo. Quindi cerca di essere più educato!” Poi guardò il giovane ragazzo dai capelli corvini e disse gentilmente “ Piacere io sono Hermione Granger, benvenuto ad  Hogwarts”
 

((No, non sta succedendo davvero. Devo sedermi tra queste teste di legno e fingere di essere un dannato marmocchio. Odiavo essere un ragazzo anche quando lo era davvero, non posso…..))

“Ehmm ….. Piton?!!! “ sussurrò il moro
 

“ Piacere Severus Piton” e si mise seduto sulla panca accanto al dannato marmocchio sopravvissuto, nel covo dei leoni.
 

La cena ea stata a dir poco infernale. Il ragazzo Weasley era un vero cretino, e non la smetteva di lanciargli occhiatacce, l’insopportabile so-tutto-io, non aveva fatto altro che fare mille domande. Prima sulla zia del moccioso, poi sugli avvenimenti della giornata e infine si era dovuto sorbire gli aggiornamenti di tutte le lezioni. Era davvero disgustato.  Aveva appena mangiato due bocconi. Poi quando la sua pazienza aveva davvero raggiunto il limite, esattamente 45 minuti dopo essersi seduto disse “ Potter, sono stanco vorrei andare nei miei alloggi”

“Ehm…..certamente. Ragazzi ci vediamo domani”
 

“Ehi amico, ma dove vai, non dormi alla torre?!” disse il rosso

“No Ron, veramente………”
 

“ Mi dispiace informarti Weasley, che noi non dormiamo nei dormitori, ma nei miei alloggi” disse il pozionista freddamente
 

“Perché? Harry non è un viscido Serpeverde, non dovrebbe dormire nei sotterranei!”
 

“Ron!!! La vuoi smettere” e gli diede una gomitata “chiedigli scusa!” disse Hermione
 

“Perché dovrei?” sputò il rosso
 

“ Ehm….. Ron. Noi siamo legati magicamente, non possiamo stare più lontani di 12 piedi. Quindi……beh hai capito” disse il moro
 

“Allora perché non dormite alla torre? Troveremo anche un posto per lui ….. se proprio dobbiamo” disse indignato
 

“Ronald Weasley, quando ti ci metti sei davvero uno scemo. Appartengono a case diverse, non sarebbe giusto, per nessuno di loro due, stare nel dormitorio di un'altra casa. Come pensi si sentirebbe Harry se dovesse dormire vicino a Malfoy!”
 

“Ma noi non siamo come le serpi! Questa è un’offesa Mione!”
 

“Credo che la tua petulante amica abbia ragione Weasley. Ora se volete scusarci. Potter andiamo!” Piton si voltò di scatto e la divisa fece un accenno di svolazzo dietro di lui.
 

“Scusa Mione, solo io non vedo alcuna differenza tra il viscido pipistrello e la sua versione più giovane? E’ il bastardo di sempre”
 

“ Ron, certamente non è un tipo socievole, ed è al quanto scorbutico. Ma di certo non ha aiutato il fatto che lo hai accolto come un nemico. Cerca di comportarti meglio se vuoi passare del tempo con Harry”

“ Che centra Harry?”

“Ron, non credo che Harry possa convincere il giovane Piton a fare o a stare con qualcuno che non gli piace.”

" Cosa? Non può vietargli di stare con noi! Adesso è solo uno studente!"
 

 

“Intanto insegnerà nelle classi che stiamo per frequentare, quindi non sarà solo uno studente. Dobbiamo cercare di fare amicizia con lui, o almeno tentare. Harry ha bisogno di noi lo sai. Lo hai visto in faccia era teso e nervoso. Pensa a come deve sentirsi ora che è legato proprio a lui, loro si odiano. Sarà molto stressante, senza contare tutto quello che ha passato prima. Devi renderti conto che non possiamo stare con Harry escludendo Piton.”
 

“Inferno sanguinario…….. che situazione, non mi piace……..non mi piace per niente, ma ci proverò, per Harry”

 

“ Ho la sensazione, che non sarà facile” poi prese il suo amico per un braccio e sorridendo disse “ Dai andiamo alla torre che dobbiamo finire il saggio di Trasfigurazione” Così i due ragazzi si avviarono alla torre.
 

NB Voi non sapete quanto ero tentata di mettere Sev tra i leoni…..Però a dire il vero  avevo paura di incorrere nel suo disappunto ……  scherzo….. mi serve per la storia, però ero molto…….. tentata…….ciao a tutti Lady V

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 Adattamento o sopravvivenza? ***


~~Capitolo 10 Adattamento o sopravvivenza?
 

((Ho fatto in grande errore. A cosa diavolo stavo pensando. O meglio stavo pensando? Devo trovare un modo per sciogliere questa dannata maledizione, oppure impazzirò. Non riuscirò a sopportare un'altra cena con fan club di Potter!)) pensò il pozionista, ancora sdraiato nel suo letto. Poi ad un tratto, dall’altra parte del separé, sentì dei lamenti.

No……..no……. basta! Lasciali andare…………ti darò la profezia……..
Prendi me……. Lascia stare i miei amici…….loro non centrano……
Sirius………..il velo………NO!!
Perderai tutto Harry Potter ogni cosa
NOOOOOOO!!!!!!!!!!

Piton si alzò di scatto, si avvicinò al letto del giovane mago. Era tutto sudato, il suo viso contorto in una smorfia di dolore.

“Potter” nessuna risposta

“Potter! Svegliati……avanti” di nuovo nessuna risposta. Allora Piton, prese la spalla del ragazzo e iniziò a scuoterlo “Potter, forza aprì gli occhi è solo un sogno”. A quel punto, il ragazzo aprì gli occhi. La sua espressione era ancora addolorata, il suo sguardo perso nel vuoto, per un attimo rimase senza fiato, nel guardare i suoi occhi color smeraldo, pieni di dolore.

“ Potter, stavi sognando. Era il Signore Oscuro?” disse il pozionista
“ Si…… ma non era una visione, solo un sogno”
“ Sei sicuro?”
“ Si”
“Allora, torna a dormire, è tardi”

“Uhm….. va bene”
 

Piton tornò nel suo letto ((Domani quando sarà più calmo, devo cercare di capire se è normale per lui avere gli incubi e se effettivamente, sono solo questo. Devo ricordarmi di parlarne con Albus, mi aveva accennato qualcosa a questo proposito credo.))
 

Il mattino seguente, i due maghi erano seduti in soggiorno a fare colazione, ma entrambi, non avevano appetito, e sembravano molto stanchi.

“Hai spesso questi incubi Potter”
 

“Abbastanza” disse il moro sospirando
 

“Dimmi cosa hai visto”
 

“Niente, era solo un sogno”
 

“Potter, non era una richiesta. Ti avevo detto, che voglio essere informato, su ogni visione o sogno che fai”
 

“Ti ho già detto che NON era una visione. Solo uno stupido sogno. Sono cose private”

“Pensi che non so di cosa trattava, stavi urlando il nome di BLACK” sputò fuori con freddezza il pozionista
 

“ Non sono affari tuoi!”
 

“ Potter, tutto quello che riguarda il Signore Oscuro è affar mio. Hai una scelta, o me lo dici o lo scoprirò a modo mio. Ma credimi, non ti piacerà”
 

A quel punto Harry esasperato raccontò quello che aveva sognato, o meglio rivissuto al ministero della magia lo scorso anno. “ e questo è tutto. Sei soddisfatto adesso”
 

“Si. Ora possiamo andare. Abbiamo lezione con gli studenti del 5 anno”
 

((Certo, questo è tutto….. bastardo, ti odio)) pensò il moro.
 

La mattinata era passata tranquillamente, gli studenti più anziani, non sembravano essere infastiditi, dal fatto che un giovane Piton insegnasse nelle loro classi. Il suo comportamento era lo stesso di sempre. C’erano stati solo alcuni commenti, sul fatto che il giovane pozionista, non era affatto diverso dalla sua versione più vecchia. Harry aveva usato quel lasso di tempo, per svolgere i suoi compiti. Era giunto il momento del pranzo, quindi entrambi i giovani maghi uscirono dirigendosi nella sala grande.
 

“Bene bene Potter!” disse un ragazzo platinato accompagnato da altri due serpeverde.
 

“Che vuoi Malfoy?” sputò il moro con astio
 

“Oh da te proprio nulla. Volevo solo parlare con Severus, non vorrei che pensasse che tutti gli studenti della scuola siano mediocri come te” e ghignò divertito.
 

((Bene, bene, piccolo marmocchio viziato. Credo che mi divertirò un po’ con te!))
 

“Lucius?!!! Ma il preside aveva detto che nessuno di voi era qui, a parte me”
 

“No….. io sono suo figlio Draco Lucius Malfoy. Ma davvero non ti ricordi di me? Tu sei anche il mio padrino” disse con sufficienza
 

“Incredibile sei uguale a tuo padre quando aveva la tua età, a parte il fatto che la tua postura non è elegante come la sua e che la tua insolenza è a dir poco irritante”

“Cosa ma….. “
 

“ Se non sei Lucius, nessuno ti dà il diritto di chiamarmi Severus. Io rimango un docente di questa scuola. Il fatto che non lo ricordo, non mi rende uno studente qualunque. Inoltre se come dici, siamo legati da un vincolo esterno alla scuola, in questo contesto non è rilevante. Quindi esigo rispetto, sono stato abbastanza chiaro Sig. Malfoy?” il suo tono era basso e setoso. I tre ragazzi rabbrividirono
 

“Gradirei una risposta verbale Sig. Malfoy” disse alzando il sopracciglio ((Non ho perso il mio tocco, posso ancora terrorizzare gli studenti in maniera più che accettabile))

 

“Si signore”

 

“Bene allora possiamo andare. Potter muoviti!”
 

I due ragazzi si allontanarono, lasciandoli con le bocche aperte totalmente inorriditi, da un giovane Severus Piton che aveva il carattere di quello vecchio, ma che sembrava non favoreggiare la loro casa.
 

(( Merlino….. non posso crederci. Questo si che è stato divertente, devo raccontarlo a Ron. Non ci crederà mai. Vorrei sapere perché lo ha fatto, il furetto è il suo pupillo)) pensò sorridendo il moro.
 

“Potter togliti quel sorriso soddisfatto dalla faccia. Mi ha mancato di rispetto e questo non è accettabile, neanche per un Malfoy”
 

“ Si Signore” (( beh è stato divertente comunque)).
 

Dopo qualche minuto arrivarono nella sala grande. Non appena entrarono, videro il tavolo dei Grifondoro tacere, e poi creare uno spazio per far sedere i due ragazzi.
 

“Non pensarci nemmeno, Potter! Non consumerò tutti i miei pasti, con quello teste di legno!”
 

“E dove dovremmo mangiare” disse sorpreso il moro “ Io NON mi siedo con le serpi”

 

Il loro battibecco fu interrotto dalla Mc Granitt
 

“Potter, Signor Piton, c’è qualche problema?”

“ Certo che abbiamo un problema MINERVA. Io non mi siederò con le teste di legno, per tutti i miei pasti. Albus ha detto che dovevamo consumare i pasti nella sala tra gli studenti, e non con gli studenti e tantomeno con i Grifondoro” e incrociò le braccia al petto.
 

“ Severus , tra gli studenti vuol dire con loro. Credo che potreste fare a turno. Magari a pranzo con i Serpeverde e a cena con i Grifondoro o viceversa. Mi sembra un buon compromesso”
 

“Cosa?!!!” dissero in coro i due adolescenti.
 

“ Minerva. Stai esagerando. Io non sono uno studente!!”
 

“ Severus abbassa la voce qualcuno potrebbe sentirti. E’ stata una tua idea, non puoi tirarti indietro ora. Dove vorresti mangiare tra gli insegnanti e Potter? Ora prendete posto in uno dei due tavoli, non mi interessa dove”
 

“Voglio parlare con Albus ADESSO!!!”
 

“ 10 punti in meno a Serpeverde! Per essere profondamente sgarbati con un insegnate”
 

Piton era livido, lanciò un silencio e inizio ad urlare “ Questo è ridicolo. MINERVA!!!! Il tuo comportamento è del tutto inaccettabile!! Non ho sedici anni e non permetterò a nessuno di trattarmi in questo modo.
 

“So benissimo che non sei uno studente. Ma lo sembri e per tutta la scuola lo sei. Come pensi che avrei trattato un mio studente,  se si fosse rivolto a me in questo modo sgarbato? Pensa a cosa avresti fatto tu, al mio posto!”
 

“ Non mi interessa. Ero stato chiaro, quando ho proposto questo maledetto piano! Non lo sto facendo perché ero annoiato Minerva, ma per la stradannata causa!!!!”

 

“Severus lo so che è difficile. Calmati forse è meglio che andiamo da Albus”
 

“Bene”

 

Ma la scena era stat notata da molti, specialmente dal tavolo dei Grifonforo che era il più vicino a Piton ed Harry.
“Ron hai visto?” chiese la riccia
 

“Certo. Piton è nei guai con la Mc Granitt. FORTE!!! Peccato che non si sentiva niente”
 

“Eppure c’è qualcosa di strano. Piton non sembrava intimorito da lei, ed Harry non era sorpreso”
 

“Mione, stiamo parlando di Piton. Lui è un Mangiamorte, pensi che la Mc Granitt possa fargli paura?”
 

“Ma lui non lo sa chi era Ron. Tu onestamente sfideresti così apertamente la Mc Granitt, se fossi uno studente in una scuola……. Nuova?”
 

“Mione, io onestamente, non lo farei neanche oggi dopo che conosco da ben 6 anni. Non sono mica matto!”
 

Poi la vecchia strega si avvicinò al preside con i due ragazzi al seguito e disse “ Abbiamo un problema Albus”

 

Il vecchio mago rispose sospirando “ Andiamo nel mio ufficio”

 

Nei corridoi, si era già sparsa la voce che il preside, la vice preside, Potter e Piton erano diretti nell’ufficio del preside.

 Una volta entrati “ Ragazzi miei, cosa succede, onestamente non mi aspettavo di vedervi così presto”
 

Piton era infuriato, le sue mani erano serrate a pugno e tremavano. “Albus, era stato chiaro quando ho proposto questa cosa. Nessuno e ripeto NESSUNO ha il diritto di mancarmi di rispetto. Se le cose stanno così resteremo nei miei alloggi. Anche se dovessi restarci per tutto il resto della mia vta!!!”

 

“Severus calmati, ti prego. Sedetevi e prendete un tè. Ora mi rendo conto che la situazione è molto complessa. Ma non possiamo triarci indietro adesso a meno che,  non vuoi rivelare il tuo ruolo. Se desideri farlo davvero Severus, io ti appoggerò. Ti ho detto da subito, che ero disposto a lasciar cadere il tuo ruolo di spia. Vuoi questo Severus?”

 

“NO”

 

“Allora, tutti noi dovremmo fare dei sacrifici. Tu e il nostro Harry più di tutti, io credo. Voi due dovete decidere se volete adattarvi a questa situazione o solo sopravvivere”

 

“Signore…….cosa vuol dire?” chiese il moro

 

“Mio caro Harry. Voi due siete legati, non c’è nessun modo per cambiare questo. Dovete cercare di creare un rapporto di qualche tipo, e ci vorrà tempo…..molto tempo. So che avete sempre avuto delle divergenze, ma entrambi vi sbagliate l’uno sul conto dell’altro. Se lasciate da parte i vostri pregiudizi e provate a conoscervi, vi renderete conto di quanto simili siete.”

 

“Ah! Bel discorsetto Albus. Davvero toccante.”

 

“Severus. Per favore. Vi prometto che farò tutto il possibile, per limitare i vostri disagi. Ma vorrei vedere almeno un po’ di impegno da parte di entrambi. Perché a prescindere dal fatto che resti una spia o no, il tuo legame con Harry non si spezzerà da solo. Se fate di tutto per ostacolare la maledizione, ci potrebbero volere anni. Volete questo?”

 

“No” ((dannato vecchio….. ha ragione……odio tutto questo))

 

“ No signore” (( anni? Io non so se riuscirò a sopravvivere un mese intero e lui parla di anni))

 

“Bene vi ringrazio” disse tranquillamente il vecchio mago.” Ora che abbiamo chiarito, che la collaborazione è fondamentale, credo che possiamo tornare tutti ai nostri impegni”

 

I due ragazzi si alzarono e mentre erano vicino alla porta il preside disse “ Oh ragazzi, ho molta fiducia in entrambi”

 

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 La sfida ***


~~Capitolo 11 La sfida
 

I giorni successivi, erano stati abbastanza tranquilli, i due maghi erano riusciti a trovare una certa routine giornaliera. La mattina Piton insegnava nelle classi di pozioni per i MAGO, nessun incidente si era verificato. Gli studenti erano rispettosi del suo ruolo, nonostante alcuni di loro fossero più alti di lui di almeno mezzo piede. A pranzo mangiavano all’estremo del tavolo Serpeverde, in genere in quasi totale silenzio. Nessuna delle sue serpi , vedeva di buon occhio la permanenza del giovane Grifondoro alla loro tavola e quindi tendevano ad interagire il meno possibile, anche se nessuno osava dirlo apertamente. Tutti gli studenti della sua casa erano rispettosi nei suoi confronti specialmente dopo che Malfoy aveva raccontato del suo incontro con il pozionista. Nel pomeriggio erano costretti a frequentare le lezioni del programma scelto da Harry, visto che era l’unico che effettivamente avrebbe affrontato i GUFO a fine anno. Nel tempo libero in genere, finivano nel laboratorio di pozioni, Harry si era perfettamente reso conto, che l’uomo era molto nervoso e arrabbiato e fermentare, triturare e mescolare ingredienti era l’unica cosa che lo calmava. La sera però cenavano tra i Grifondoro. Era l’unico vero momento in cui Harry poteva stare con i suoi amici. Anche in questo caso erano all’estremo del tavolo, in modo da limitare i contatti con troppe “ teste di legno tutte insieme” come diceva Piton. Inoltre il giovane ragazzo d’oro, era costretto a cercare di limitare il suo amico Ron dal suo astio, a contenere Hermione con le sue domande e a tranquillizzare il pozionista che avrebbe voluto torturarli. Non era facile, per niente facile. La vita era dura. Inoltre la notte dormiva poco e spesso aveva degli incubi, ma per fortuna era riuscito a lanciare gli incantesimi, per evitare che Piton lo scoprisse, e lo svegliasse infastidito, per poi ordinargli di tornare a dormire. Quanto avrebbe voluto prendere la sua Firebolt e volare per un pò, DA SOLO, senza doversi preoccupare di nascondere a qualcuno come si sentiva. O senza doversi preoccupare,  che qualcuno scoprisse uno dei tanti segreti che era costretto a mantenere.

“ Harry, c’è qualcosa che non va? Chiese la riccia
 

“No Mione…… va tutto bene, stavo solo pensando”
 

“ Questa si che è bella!” sputò Piton
 

“Qualcuno mi può spiegare, perché devi sempre dire la tua, anche quando nessuno te lo chiede, PITON?”

 

“Non rivolgerti a me in questo modo Weasley!”

 

“Altrimenti?!” lo sfidò il rosso

 

“RON, amico per favore, BASTA! Sono stanco. Non pensi, che sia già difficile condividere tutto il giorno e tutti i giorni con qualcuno?! Smettila di stuzzicarlo” sospirò il moro stancamente

 

“Potter, nessuno ha chiesto la tua opinione!”

 

“Lo vedi, qualcuno dovrebbe dargli una lezione. Lo dicono tutti”

 

Piton scoppiò a ridere, poi aggiunse sarcasticamente alzando un sopracciglio” Oh come è nobile da parte, di voi Grifondoro! E chi sarebbe questo qualcuno. Tu Weasley?!”

 

“Perché no?!”

 

“RON!!! Basta ti ricordi il nostro discorso su Harry, l’amicizia e tutto il resto?!”disse Hermione

 

“Si mammina. Però se lo meriterebbe” disse a bassa voce avvicinandosi all’orecchio di lei.

 

“Non mi piace il tuo tono Weasley!!! Non sei un temerario Grifondoro, se hai qualcosa da dire, dimmelo in faccia” e incrociò le braccia al petto.

 

“Io non sono un codardo come te, SERPE!”

 

“RON! Chiedigli scusa!” disse il moro

 

“No amico. Sono stufo dei suoi insulti continui, delle sue critiche. Non è più Il viscido pipistrello, ora è solo MOCCIOSUS!”

 

A quel punto Piton si alzò in piedi, afferrò il rosso per il colletto, attraverso la tavola e disse  sibilando “ Piccolo arrogante maleducato, come OSI!!! 100 punti a Grifondoro e una settimana di detenzione!” A questo punto tutta la tavolata li stava fissandolo e rabbrividendo al tono sfoderato dal pozionista.

 

“Non puoi!!! E lasciami!!” strillo il rosso.

 

“Il preside sembra pensare che posso.” Disse ghignando.

 

“Sig. Weasley, Sig. Piton, posso sapere che succede?!” disse la Mc Granitt stancamente

 

“Professoressa PITON, ci ha tolto dei punti e mi ha dato una detenzione di una settimana, non può” e sorrise malignamente guardando l’adolescente dai capelli corvini.

 

“Severus, è vero? Sai che puoi farlo solo durante le ore di lezione”

 

“Mi ha mancato di rispetto!!!” disse sbuffando. Il suo sguardo alla donna diceva apertamente (( Minerva sono al limite della pazienza, non sfidarmi))

 

“Sig. Potter, Sig. na Granger posso sapere cosa è successo?”

 

“Professoressa Ronald è stato molto maleducato a dire il vero”

 

“ Weasley chiedigli scusa immediatamente. Severus servirò io le detenzioni di Weasley, per due giorni e i punti verranno restituiti a Grifondoro”

 

“Scusa” sputò fuori il rosso come se fosse un insulto

 

Piton ghignò ma non era davvero soddisfatto.

 

“Grazie tante Mione. Ora sei dalla sua parte?!”

 

“Ron. Basta, hai esagerato. Sono stanco di tutto questo. Non voglio passare il nostro tempo a discutere e litigare, la mia vita fa già abbastanza schifo senza che anche i mei amici si impegnino a  renderla peggiore” disse Harry sospirando

 

“Ti piace essere compatito Potter, in modo che i tuoi fan adoranti possano coccolarti meglio?”

 

“Lo vedi per quanti sforzi facciamo lui è sempre irritante?!!!”

 

“Vuoi che ti assegni altre detenzioni Weasley?!”

 

“Sei un vero cretino Piton!! Ti meriti una lezione ti sfido!”

 

“Bene. Accetto!” (( La pagherai cara odioso marmocchio))

 

“Ma siete impazziti! Non potete è vietato dalle regole della scuola, finirete nei guai!” disse la riccia

 

Poi Harry afferrò il pozionista, per un braccio e gli sussurrò “Sei impazzito? Non puoi lui è uno studente e tu un insegnante, non ti permetterò di fargli del male”
 

“Non ti azzardare a  toccarmi Potter, mai più!” e gli diede un sonoro schiaffo sulla mano “ e si sono consapevole che è contro le regole” disse in mortale sussurro. Poi a voce alta disse “Duellare con la magia è vietato, ma so che ti vanti di essere un fenomeno con gli scacchi Weasley. Ti sfido stasera, nella sala grande dopo cena!!!!! Chi perde chiederà scusa all’altro pubblicamente e……….. porterà rispetto al vincitore d’ora in avanti. Ci stai?” aveva sfoderato il suo ghigno più feroce

 

“Certo che ci sto PITON!!! Te ne pentirai. Ma voglio aggiungere una cosa, le scuse saranno fatte in ginocchio!!! Voglio umiliarti davanti a tutti!!”

 

“Molto onorevole da parte tua, da vero Grifondoro!!!.................. ACCETTO” poi si voltò e disse “Andiamo Potter!!! Devo prepararmi!!!”

 

Dopo circa mezz’ora la scuola ora, in fermento tutti gli studenti, i quadri, i fantasmi, insomma qualsiasi creatura sensiente era al corrente della sfida. L’ eccitazione era al massimo, i professori avevano fatto fatica a mantenere il controllo dei ragazzi.

 

“Albus, lo permetterai davvero?” Chiese il piccolo professore di Incantesimi

 

“Certamente Filius, è una cosa del tutto innocente, e credo che aiuterà il nostro trio a legare con Severus”

 

“Se lo dici tu?! Io non ne sarei così convinto. Li hai visti a pranzo, si sono sfidati come se volessero uccidersi!”

 

“Sarà molto interessante. Non vedo l’ora di assistere”

 

“ Cosa vuoi assistere? Hai pensato a come reagirà Severus, se per caso…….. o Merlino, non voglio neanche pensarci ……… se dovesse perdere. Chi salverà Weasley dalla sua ira”

 

“Oh mi fido si Severus completamente Filius. E’ solo un gioco. Budino al cioccolato?”

 

La cena era stata un vero caos, era dal torneo tre maghi che non c’era tanta eccitazione.

 

Piton ed Harry erano rimasti negli alloggi del pozionista per la cena. L’uomo aveva passato un ora a preparare pozioni per calmarsi e un'altra ora a meditare in silenzio, per svuotare la mente almeno così aveva detto. Harry era a dir poco sconvolto. Piton aveva preso la sfida sul serio, come se fosse un duello mortale. Lo aveva osservato, non aveva detto una parola si era concentrato, e dopo una cena leggera aveva detto solo quattro parole “Ora sono pronto. Andiamo”

Il loro ingresso nella sala grande è stato accolto con urla, fischi e applausi. I tavoli delle quattro case erano spariti, c’era un solo tavolo rialzato con due sedie e un set di scacchi molto bello. Piton lo aveva riconosciuto subito era di Silente. (( Dannato vecchio pazzo. Cosa diavolo ha in mente!!!)). Il moccioso si era subito avvicinato. Ma prima che qualcuno avesse la possibilità di dire qualcosa, il preside disse “ Miei cari studenti, stasera due membri di due case diverse, ci delizieranno con una simpatica sfida a scacchi. Vi ricordo che è solo un gioco e di essere leali, su stringetevi la mano”

(( Si certo solo un gioco. Ti distruggerò e ti umilierò ti farò pagare tutte le angherie che abbiamo subito in 6 anni, dannato vampiro!!!!)) pensò il moro stringendo la mano dell’avversario.

(( Sarà un vero spasso, lui non ha dubbi che vincerà. Non devo sottovalutarlo, non posso assolutamente pendere, con una testa di legno come lui))

I due ragazzi presero posto “Bianchi o neri PITON”

“Neri Ovviamente”

“Bene”

Ron fece un paio di mosse, Piton aveva risposto bene, entrambi giocatori sembravano studiarsi.
 Poi l’alfiere di Piton urlò “Avanti che aspetti facciamogliela vedere!!! E Il pozionista mangiò il cavallo del rosso. Lui rispose distruggendo la torre del suo avversario.

Man mano che il tempo passava gli spettatori, erano in delirio, il tifo era infernale, le case erano tutte mescolate, l’unica cosa che importava, era non perdere un secondo della partita. Dopo circa un’ora molti pezzi erano stati distrutti da entrambe le parti.

((Uhm….. non mi aspettavo che questa testa dura fosse così……… esperto. Ma è troppo sicuro di se, e si lascia distrarre dall’ambiente circostante, un grande vantaggio per me))

“Ron dagli una lezione” gridavano Dean Thomas e altri Grifondoro. Il rosso sorrise spavaldo.

((Bene, bene non te lo aspettavi vero idiota dai capelli unti)) A quel punto Ron disse “Scacco”
 

“Arrocco la torre con il re!” disse Piton (( non te lo aspettavi vero marmocchio))

 

“Regina mangia la torre” sputò il rosso

 

“Il cavallo in E5” disse il pozionista serenamente

 

“Cosa?! ……. Non  è possibile?!” disse Ron

 

“Weasley va avanti” sogghignò il ragazzo dai capelli corvini

 

“Pedone il H6”

 

“Scacco matto Weasley! Ho vinto!” sibilò freddamente Piton

 

“Hai barato!!!”sputò il rosso

 

“ Davvero?!” disse soddisfatto “ Credevo che la lealtà fosse una delle qualità di un vero Grifondoro” poi dopo una breve pausa aggiunse “ Allora ho imbrogliato?”

 

Le mani di Ron tremavano di rabbia. “NO”

 

“Sono tutt’orecchi Weasley!” sorrise divertito ((ah la mia rivincita, un Grifondoro ai miei piedi))

 

Harry si avvicinò a Piton e disse “Non fargli questo, Ron è una brava persona e un grande amico”

 

“Potter, quando uno parla e agisce senza pensare ci sono delle conseguenze. E’ stato lui stesso a proporre la gogna pubblica, e ora ne pagherà il prezzo. Ora taci!” sibilò il pozionista

 

Il viso del rosso era dello stesso colore dei suoi capelli, Hermione gli toccò la spalla e gli sussurrò “Ron, nessuno penserà che sei un debole, se lo fai. Hai perso con onore”

 

“Mione non c’è onore in quello che sto per fare. Volevo solo fargli capire come ci ha fatto sentire in questi anni”

 

“Mi dispiace Ron”

 

“Allora Weasley, il gatto ti ha mangiato la lingua?! Sto aspettando!!!!”

 

Ron si avvicinò al pozionista, era affranto gli porse la mano e disse “Complimenti, non avevo mai affrontato qualcuno abile come te” i suoi occhi cominciavano ad essere lucidi.

 

(( Quello sguardo di sconfitta e umiliazione. Quante volte lo aveva provato a  causa di Potter e dei suoi amici. Cosa diavolo sto facendo non sono più un adolescente, ma un uomo. Pensa Severus………in fretta)).

Poi ad alta voce disse “ Bene ascoltate tutti, ripeti dopo di me Weasley” e poi sussurrando disse e “resta in piedi”

“Io Ronald Weasley, chiedo umilmente scusa al Signor Severus Piton, il migliore giocatore di scacchi che Hogwarts abbia mai visto. Prometto da ora in poi, di portargli il rispetto che merita”
 

Ron lo guardò sorpreso e poi pronunciò la frase al alta voce.

 

 Poi il pozionista, si avvicinò al ragazzo e a bassa voce sibilò freddamente“ Non osare sfidarmi mai più Weasley, non sarò così magnanimo la prossima volta, sono stato chiaro!” e il rosso annuì imbarazzato.
 

Gli studenti erano in delirio alcuni urlavano pro Ron altri Pro Piton, fino a quando il preside sciolse l’evento dicendo “ Molto bene, grazie per lo spettacolo è stato molto illuminante. Siete stati molto bravi entrambi. Ora tornate tutti alle vostre attività” ma i suoi occhi luccicavano di un bagliore potente, oggi era stato fatto un  grande passo avanti.


NB Spero che Sevy non sia sembrato troppo magnanimo.....

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 Il magico Duo ***


~~Capitolo 12 Il magico DUO
 

Era passata una settimana dalla famosa “sfida” tutti ancora ne parlavano. Il suo amico tutto sommato ne era uscito malconcio, ma non distrutto. (( Perché lo avrà fatto? Non è da Piton. Oppure si? Silente dice che si fida di lui, ma io no!!!)) il moro non pensava al altro. Da quel giorno almeno, il rapporto tra gli sfidanti era stato abbastanza tranquillo, Ron non lo stuzzicava più e il pozionista lo ignorava, anche se non aveva smesso di fare i suoi commenti velenosi.

Mentre erano a pranzo quel giorno, un gufo gettò una pergamena direttamente in mano al Piton. La aprì e poi disse con sufficienza  “Potter muoviti, il preside vuole vederci” il moro annuì e si diressero nell’ufficio del preside. Mentre passavano si sentì uno dei Corvonero commentare.

“Eccoli, hai visto, sono stati mandati di nuovo dal preside”
 

“Beh cosa ti aspetti dal Magico DUO”

 

I due ragazzi si guardarono stupiti ed Harry disse “ Il magico Duo?! Ma stanno parlando di noi?!”

 

“Merlino mi aiuti dai Grifondoro idioti!  Certo che parlano di noi Potter!!!”

 

“Noi non siamo un DUO!”

 

“Certo che non lo siamo. Ignorali e muoviti” sputò freddamente, ma le parole il magico duo continuavano a ronzargli intesta (( Dannazione, mi sono ridotto ad essere un DUO con Potter. Cosa ne è stata della mia reputazione))

 

Una volta entrati nell’ufficio di Silente, il vecchio mago li accolse con gentilezza, ma non con la sua solita allegria
 

“Albus che succede?” disse il pozionista

 

“Severus, ho ricevuto un gufo, da Lucius Malfoy, sta venendo qui, oggi!”

 

“Capisco, mi meraviglia che Lucius abbia aspettato così tanto per farsi vivo”

 

Il pozionista si alzò, si trasfigurò nuovamente nel suo aspetto di adulto e poi tirò fuori dalla sua tunica una fiala color oro.

 

“ Severus, l’hai portata con te tutto questo tempo?”

 

“Certamente preside, mi aspettavo una visita a sorpresa a dire il vero”

 

“Aspetta. Sei assolutamente sicuro che non ci saranno degli effetti collaterali”

 

“Albus mi conosci, certo che sono sicuro” e senza aggiungere altro, stappò la fiala e deglutì l’intero contenuto. Lentamente Piton, tornò ad essere lo stesso adolescente, che ormai erano abituati a vedere ogni giorno. Finita la trasformazione. Ebbe un leggero capogiro.

 

“Severus. Va tutto bene?”

 

“Si preside, va tutto bene. Sapevo che ringiovanire in così breve tempo avrebbe causato dei fastidi”

 

“Fastidi? Non me lo avevi detto. Che genere di fastidi?”

 

“Niente di cui preoccuparsi. Ora sarà meglio che andiamo, non sarebbe appropriato, che Lucius ci trovasse nel tuo ufficio, mentre lo stai aspettando”

 

“E’ troppo tardi Severus è qui” disse il vecchio mago

 

In quel momento, si sentì un bussare sonoro alla porta. E successivamente la voce si Silente che lo invitava ad entrare.

 

“Sig. Malfoy, a cosa devo il piacere di questa visita”
 

“Ho interrotto qualcosa vedo”. Disse il platinato “Potter, è un vero piacere rivederti” disse velenosamente il platinato.

 

In quel momento una rabbia potente bruciava nelle viscere del giovane Grifondoro (( Bastardo, è tutta colpa tua. Sirius è morto per colpa tua…. Tu dovevi morire non lui ).

 

Severus si voltò di scatto, aveva sentito chiaramente le emozioni del marmocchio. E con la coda dell’occhio lo vide mentre cercava la sua bacchetta. (( stupido idiota arrogante……. Devo fare qualcosa subito o manderà a monte tutto quanto!!!))

 

“Preside se non c’è altro, possiamo andare?!” disse il pozionista

 

“Certamente ragazzi”

 

“No! Allora sono vere le voci su di te, Severus?!”

 

Il ragazzo dai capelli corvini inclinò la testa di lato e disse “Non credo di conoscerla”

 

“Oh noi ci conosciamo molto bene, Severus, più di quanto credi, sono Lucius, Lucius Malfoy”

 

“Lucius? Io non credevo che ti avrei rivisto. Sei parecchio cambiato dall’ultima volta che ci siamo visti, immagino che sei diventato il capostipite della tua prestigiosa famiglia purosangue”

 

“Infatti Severus. Draco mi ha raccontato dell’incidente. Speravo di vederti. Come ti trovi di nuovo ad Hogwarts?”

 

“Immagino bene a parte il fatto, che per me, è come se fosse la prima volta, non ricordo di essermi mai diplomato”

 

“Interessante, mi piacerebbe fare quattro chiacchiere con te, in privato”

 

“Temo non sia possibile Lucius” Tuo figlio, si è dimenticato di dirti che, per chissà quale orrenda fatalità sono legato a questa testa di legno. E’ il figlio di James Potter” tutta la frase era velenosa ma il nome della sua nemesi era risultato come se fosse una maledizione.

 

“Lieto di vedere che alcune cose, non cambiano mai Severus. Allora vi chiederei di scusarmi, ho bisogno di relazionarmi con il preside in privato” e poi in quasi totale silenzio il platinato mormorò “Finitem incantatem”. Ma non ci fu nessuna reazione.

 

“Spero di poterti rivedere Lucius. A presto. Preside” Fece un leggero cenno col capo, poi si voltò verso il marmocchio, era ancora furibondo ma adesso stava fissando lui e non Malfoy almeno, e disse “muoviti Potter. Abbiamo lezione, non voglio arrivare tardi per colpa tua, sei sempre il solito lavativo, proprio come tuo padre!”

 

Appena usciti dalla porta, Harry si scagliò contro PITON, lo spinse contro il muro e disse “Perché devi sempre insultare mio padre, sarà anche stato orribile con te, ma era solo un ragazzo a quei tempi. Dopo era diventato un brav’uomo”

 

Il pozionista sibilò freddamente “Potter, lasciami andare immediatamente! Sei proprio come lui. Ora se vuoi continuare a vivere, toglimi le mani di dosso!..................ORA!”
 

Harry a quel tono lasciò le spalle del pozionista.

 

“ Nei miei alloggi subito!” e non disse altro lungo il percorso. Una volta entrati nel soggiorno. Piton si voltò di scatto e disse “Siediti e gli lanciò una pila di pergamene con rabbia. “Scrivi! ! Da ora in avanti, controllerò il mio temperamento. Mi fermerò a riflettere prima di compiere una qualsiasi azione sconsiderata. Porterò rispetto agli adulti. Stavolta la copierai 1500 volte!  Per due settimane intere a partire da stasera, l’unico momento in cui saremo fuori da queste stanze, sarà l’orario delle lezioni, consumeremo anche tutti i pasti qui. Inoltre, per tutta la durata della punizione, pulirai i calderoni di tutte le lezioni della giornata. Sono stato abbastanza chiaro Potter!”

 

Lo poteva vedere chiaramente. Il ragazzo era livido. Stringeva la sua mano attorno alla bacchetta sotto la sua veste, come poco prima nell’ufficio di Silente.

 

“Potter, metti immediatamente entrambe le mani sul tavolo, se non vuoi che ti requisisca la bacchetta. E inizia a scrivere!” ((niente da fare il marmocchio non cede)) “Bene sei talmente stupido, da non riuscire a capire neanche quando è il momento di arrendersi? Le settimane sono appena diventate tre ora”

 

Il ragazzo allora, lasciò la presa portò le mani tremanti sul tavolo. Si stava mordendo il labbro talmente forte che poteva sentire il gusto rugginoso del sangue scorrere liberamente all’interno della bocca. I suoi occhi erano lucidi, ma non versò una lacrima, prese la piuma e iniziò a scrivere con rabbia.

 

Piton si accomodò poco distante vicino al camino, con un libro in mano. Nelle quattro ore successive trascorse in assoluto silenzio, nessuno dei due alzò mai lo sguardo. Poi si sentì la voce del preside uscire dal camino. “Severus, sto arrivando ho bisogno di vederti”

 

“Vieni pure Albus” e un istante dopo il preside uscì dal camino.

 

“Severus, ero preoccupato nessuno vi ha visti in giro, dopo che siete usciti dal mio ufficio. C’è qualcosa che non va?”

 

“Credo che non ci vedrai per un po’ Albus. Potter ha avuto la brillante idea, di aggredirmi fuori dal tuo ufficio, quindi è stato giustamente punito”

 

“Capisco” disse in tono deluso il vecchio mago. “Potrei sapere per quanto tempo siete in punizione”

 

“Tre settimane Albus” disse freddamente.

 

“Tre! Non ti sembra un po’ eccessivo Severus, magari potresti riconsiderare la durata in base al suo comportamento”

 

“Assolutamente NO. Ero stato chiaro, che io lo voglia o no lui è sotto la mia supervisione, almeno fino a che non avrà termine questa assurdità. Lo hai visto oggi Albus, stava per attaccare Malfoy nel tuo ufficio!! Avrebbe mandato a monte tutto. Non intendo mettere a rischio i nostri piani, per un marmocchio viziato che non riesci a controllarsi!”

 

“Io non sono un marmocchio viziato!  Avevo le mie ragioni!”

 

“Potter! Nessuno sta parlando con te, il solo fatto che sei presente non ti include nei discorsi degli adulti. ORA continua a scrivere.”

 

“Ma….” Il pozionista gli lanciò uno sguardo mortale e non riuscì a proferire un'altra parola.

 

“ Speravo che le cose, fossero migliorate tra voi due. Il legame a che punto è Severus”

 

“Si era esteso fino a circa 20 piedi ma ora è tornato a 15 credo”

 

“Dimmi Albus, cosa voleva Lucius?”

 

“Solo verificare il tuo stato Severus. Si è lamentato, del vergognoso evento alla quale hai dato vita con il Sig. Weasley. Hai preso l’antidoto Severus?”

 

“No, credo che tornerà Albus, non era del tutto convinto della mia sincerità. In ogni caso lo sapremo presto in un modo o nell’altro “ Disse il pozionista, guardando il giovane Grifondoro.

 

“Non sarà pericoloso Severus, I tuoi poteri ora sono limitati a quelli di un vero 16enne”

 

“Albus, non possiamo rischiare. Fino a che non avremo la certezza, che il Signore Oscuro è convinto,  che la mia condizione è reale”

 

“Capisco, non aspettare troppo, tornare adulto non sarà una passeggiata e più aspetti peggio sarà“

 

“Ne sono consapevole Albus, ma ho fatto la mia scelta,il giorno che ho preparato la pozione”

 

“Bene ci vediamo domani a colazione, buona notte”

 

“Ci vedrai nei corridoi Albus, non consumeremo nessun pasto nella sala grande!”

 

Silente, uscì dalla porta degli alloggi del pozionista, questa volta ((Ah, stamattina erano il magico Duo, ma stasera erano di nuovo Piton e Potter, perché devono sempre rendere le cose così difficili)) pensò sospirando il vecchio mago.


Ps mi scuso se questo capitolo non è super appassionante, ma avevo bisogno di far sfogare un pò il magico duo, e poi mi servirà come intro per alcune idee..... Lady V.

 

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 Sogni e visioni ***


~~Capitolo 13 Sogni e visioni

 Erano passati 10 giorni, dallo scontro tra il ragazzo sopravvissuto e il pozionista, ed erano stati pesanti per entrambi. La tensione era palpabile. Harry era molto stanco, le sue giornate erano tutte uguali, sveglia presto, poi le lezioni di Piton, le lezioni pomeridiane, le assegnazioni e lo studio, e infine la parte migliore, la pulizia dei calderoni, o lo smembramento di cose disgustose ogni sera. Dopo aver finito la detenzione era talmente sfinito che crollava addormentato quasi subito. Per non parlare degli incubi, che aveva avuto dal giorno in cui aveva rivisto Malfoy Senior.

Piton non se la passava meglio, il fatto di dover stare tutto il giorno, con il marmocchio che viveva solo per tormentarlo, lo rendeva estremamente nervoso e irritabile. Inoltre la pozione della giovinezza, aveva degli effetti collaterali pesanti, gli procurava forti mal di testa e dei dolori a tutte le ossa, dovuti al fatto che aveva scelto di regredire di circa 20 anni in pochi minuti. Non poteva quindi neanche tenersi impegnato più di tanto a preparare pozioni, perché non riusciva a stare in piedi, per più di un ora senza sentire dolore.

Quella sera per fortuna Potter aveva finito presto di pulire i calderoni, avrebbe potuto fargli smembrare le rane di stagno, ma le ossa erano particolarmente dolenti, così informò il ragazzo che sarebbero andati a dormire presto. In quei 10 giorni il moccioso era stato un soldatino. Non aveva mai protestato, e aveva proferito pochissime parole. Lo aveva visto spesso, guardare i suoi due amici, lasciare le classi e salutarlo dicendogli di farsi forza, e che presto sarebbe finita. Ma non lo compativa, sapeva che la punizione era stata dura, ma doveva imparare a controllarsi. ((Quel giorno avrebbe potuto mandare tutto al diavolo. Dannati Grifondoro impulsivi)) pensò con disgusto.

Poi tutto d’un tratto vide il paravento dondolare, scattò in piedi con la bacchetta stretta nella mano, si avvicinò al letto di Potter e rimase impietrito. Il ragazzo era contorto in una smorfia di dolore, lo vedeva urlare, ma nessun suono usciva dalla sua bocca, ed era sudato come se qualcuno gli avesse gettato addosso un secchio d’acqua.

“Finite Incantatem” non appena pronunciò l’incanto si senti un grido raccapricciante. ((Dannazione a te!!!)) Il pozionista, prese il ragazzo per una spalla chiamandolo, ma non ci fu nessuna reazione. Poi chiamò un elfo “Nelly”

“Buona sera maestro Piton, il Signore ha chiamato Nelly?

“Si chiama il preside, digli di venire SUBITO!”

“Si Maestro Piton” e l’elfo sparì all’istante

“Potter…… Potter, poteva vedere chiaramente la cicatrice a forma di fulmine bruciare, era passata dal suo consueto rosa pallido a rosso fuoco. Così prese il ragazzo per entrambe le spalle, e lo scosse più forte “Avanti ….. svegliati”

A quel punto in ragazzo aprì gli occhi, era palese la profonda sofferenza nei suoi occhi, ma doveva fare le domande subito, una volta tornato del tutto in se, poteva dimenticare qualcosa di importante.

“Ascoltami Potter, era una visione? “

“si”

“Del Signore Oscuro”

“Si”

“Era la prima da quando sei qui?”

Ansimando il ragazzo rispose “Si. Lui- lui è molto arrabbiato”

“Perché?”

“Malfoy, gli ha detto di te, che sei un adolescente e che non ricordi nulla!”

“Gli ha creduto?”

“In parte, Malfoy gli ha messo dei dubbi, così ora vuole una prova”

“Quale prova?”

“Ti convocherà per 3 giorni interi. Ha detto….. che nessuno può- può resistere”

“E’ tutto” nessuna risposta “Hai sentito altro Potter”

“No…davvero” e poi si portò una mano alla testa.

“Accio pozione senza sogni” Poi la stappò e disse “Potter, bevi ti aiuterà a dormire”

Il Grifondoro, ingoiò il liquido e dopo poco cadde addormentato di nuovo.
Dopo pochi minuti fece l’ingresso nelle sue stanze, un preoccupato Silente.
 

“Severus”

“Sono in camera Albus, arrivo”

“Che succede?” disse il vecchio mago

“Il ragazzo, ha avuto una visione del Signore Oscuro”

“Come sta ora. Devo parlargli Severus è importante!”

“Gli ho dato una pozione di sonno senza sogni Albus, gli parlerai domani”

“Potrebbe essere tardi, perché non mi hai aspettato”

“Era sfinito, non so da quanto era in quello stato, aveva lanciato un Silencio sul suo letto”

“Perché Harry avrebbe fatto una cosa del genere? Sa che deve riferirci tutto”

“Credo che abbia degli incubi, ma questa è stata la sola visione Albus”

“Ne sei assolutamente sicuro?”

“Si, il ragazzo non ha mentito. Il dolore era troppo elevato, ho dovuto dargli la pozione”

“Capisco. Hai fatto bene Severus grazie” e gli appoggiò una mano sulla spalla

“Sediamoci, prendiamoci un tè, e raccontami tutto”

Il pozionista annuì e fece un resoconto di cosa era accaduto, da quando aveva visto il paravento oscillare, fino a quando era entrato.

“Severus, devi tornare adulto”

“Non posso Albus, se il Signore Oscuro mi convocherà per 3 giorni interi. Non sarò in grado di mantenere l’incantesimo di trasfigurazione, per tutto il tempo”

“Non puoi restare un sedicenne, i tuoi poteri sono troppo deboli, per contrastare il dolore”

“Ce la farò”

“E’ troppo rischioso”

“Non c’è scelta, inoltre sono sicuro che manderà qualcuno a controllare”

“Severus, potresti “ lo sguardo di Silente era molto triste

“lo so Albus, ma come ti ho già detto, ho fatto la mia scelta molto tempo fa”

“Faremo il possibile per aiutarti”

“Grazie”

I due maghi rimasero in silenzio per un paio di minuti sorseggiando i loro tè caldi.
Poi Silente disse “Dopo che ti sarai ripreso, tu ed Harry dovete riprendere le lezioni di Occlumanzia, è fondamentale”

“Albus, io non credo……………. dovresti farlo tu”

“Severus, sai che non posso, e poi tu sei molto più abile”

“Ma il ragazzo non si fida. E io non lo sopporto”

“IO, mi fido di te”

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 Scelte e conseguenze ***


~~Capitolo 14 Conseguenze delle proprie scelte
 

La mattina successiva Harry si svegliò, era molto stanco guardò la stanza, ed era molto più luminosa del solito. ((Per Merlino, sono in ritardo. Ma come mai il pipistrello non mi ha buttato giù dal letto?)) Poi si ricordò di avere avuto una visione. Aveva sentito Piton convocare un elfo, per chiamare Silente. (( Si il preside gli avrà ordinato di lasciarmi in pace)). Ma adesso era sveglio e l’orrendo uomo dall’altro lato del separè era a pochi passi da lui. Non aveva voglia di vederlo, né tantomeno di parlargli, lo avrebbe interrogato? Lo avrebbe deriso? sgridato con chissà quale pretesto e forse lo avrebbe punito ancora. Ma cosa poteva fare, non poteva certo fingere di dormire tutto il giorno, così sospirò e disse timidamente “Ehm…. signore?!”

Nessuna risposta (( Forse non ha sentito))

“Professore?” alzando un po’ più il tono della voce. Ancora nessuna risposta. ((Non può essere quando è in classe sente anche i sussurri!)) Una lieve speranza sfiorò i suoi pensieri, poi guardò il laccio, il simbolo di quel legame che li aveva costretti a stare insieme. C’era ancora, quindi la maledizione era intatta. Ma allora? Forse Piton era arrabbiato per l’incantesimo silencio e lo avrebbe ignorato come nei giorni precedenti. Così si appoggiò allo schienale del letto. Era passato un po’ di tempo non sapeva dire quanto, ma niente (( Questo è ridicolo!! Non può semplicemente ignorarmi! E poi ho fame!!)) Si era trattenuto per 10 lunghi giorni, cercando di non irritarlo in nessuna maniera, per non peggiorare la sua situazione, ma ora basta a tutto c’era un limite. Così tutto indignato, pronto a rispondere a tono a qualsiasi insulto del pozionista si avvicinò lentamente al pannello di legno intarsiato, che divideva la stanza e disse “Professore sto venendo dal suo lato”

Ancora nessuna risposta, così raccolse tutto il suo coraggio Grifondoro e oltrepassò il confine stabilito da Piton. Si era aspettato di ricevere un’occhiataccia malvagia e degli insulti, ma quello che trovò era molto diverso. L’uomo era raggomitolato sul fianco, il suo viso era quasi del tutto coperto dai capelli corvini, ma poteva intravedere i lineamenti sconvolti in una smorfia e la mandibola serrata in una morsa d’acciaio, mentre stringeva il braccio destro. Dopo quella che gli sembrò un eternità, corse al suo fianco e lo tocco sulla spalla destra.

“Pro-professore? Stai bene?”

Non si mosse ma dopo un paio di secondi ansimò e disse “Non to-ccarmi”

“Posso fare qualcosa, forse una pozione o….”

“Torna al tuo po-sto”

“Ma…. Tu…….”

“VAI” disse ringhiando e alzò lo sguardo per un secondo. I suoi occhi di ossidiana, lampeggiavano, sembravano poter incendiare l’aria.

Harry deglutì e lentamente indietreggiò oltre la sua metà della stanza, senza mai distogliere lo sguardo da lui. ((Io ho cercato …….Ma lui, cosa devo fare?)) Poi pensò a come si sentiva quando aveva le visioni, non voleva essere toccato, perché il dolore era devastante, ma voleva che finisse. E poi la stessa cosa era successa la sera prima, ma i ruoli erano invertiti. Così decise di chiamare il preside.
 

“Dobby!!”

“Si maestro ,Harry Potter signore. Dobby vive per servire Harry Potter. Harry Potter è un grande mago”

“Si, si Dobby, grazie, ascoltami bene. Chiama il professor Silente digli di venire subito è urgente. Vai per favore”

“Si signore Dobby sarà velocissimo”

Dopo pochi istanti, sentì il preside che li chiamava.

“Professore, siamo in camera, presto!”

Il preside trovò il ragazzo nel panico.

“Harry che c’è perché mi hai chiamato? Stai bene?”

“Si, è Piton. E’ nel suo letto, l’ho trovato così”

Il preside corse al capezzale dell’uomo e subito dopo andò al camino e lo sentì chiamare la medi-strega.

In pochi  minuti tornarono nella stanza del pozionista insieme
.
“Santo cielo Albus! Da quanto tempo sta così?” disse la strega

“Non lo so Poppy,  facciamo in fretta”

“Non possiamo passare via camino con Potter, lo dobbiamo levitare”

Il preside agitò la bacchetta e il giovane pozionista fu sollevato in aria, un rantolo uscì dalla sua gola.

“Severus, ragazzo mio, andrà tutto bene. Stiamo andando in infermeria”

L’uomo mosse leggermente la testa, ma non disse nulla. In breve raggiunsero l’infermeria, il preside depositò dolcemente Piton, sul letto più lontano dalla porta, facendolo gemere sommessamente.

Nel frattempo Madama Chips era tornata con molte fiale. Prese il ragazzo delicatamente cercando di sollevargli la testa e poi disse “Severus apri la bocca”

“N-No…..”

“Non fare storie, ti aiuterà, apri”

“Non fun -ziona” e poi strinse il braccio ancora più forte.

“Ma cosa? Albus”

“Avrà già provato, tutto quello che abbiamo a disposizione, Poppy” disse tristemente

“E allora che facciamo? Non può restare così” Lanciò diversi incantesimi diagnostici

“Santo cielo!!” La donna si portò le mani alla bocca “Sta così da ore, è esausto, dobbiamo sedarlo subito. Può essere pericoloso”

“Ci penso io Poppy, lo metterò in una semi stato di incoscienza” Così Silente lanciò l’incantesimo e lentamente videro il giovane dai capelli corvini rilassarsi leggermente. Poi il vecchio mago si avvicinò al viso di Piton e disse “Va tutto bene Severus, resterò con te” e con tutta la gentilezza di cui era capace, gli spostò i capelli dal viso.

Harry per la prima volta da quando lo aveva trovato, poteva guardarlo in faccia. Poteva vedere chiaramente i segni, che quel dolore straziante avevano lasciato sul suo viso. Poi lo sentì sussurrare due semplici parole “Grazie Albus”. Harry non aveva mai sentito, altro che rabbia e odio uscire dalla sua bocca, ma il tono che l’uomo aveva usato, prima di abbandonarsi alla cura di Silente, le aveva rese magiche, speciali, come se in quelle poche sillabe, ci fosse racchiuso un tesoro prezioso.
 

Erano passate molte ore. Silente gli aveva ovviamente chiesto della sua visione della notte precedente, e lui gli aveva raccontato tutto nei minimi dettagli. Il vecchio mago dopo avergli messo una mano sulla spalla, lo aveva informato che era necessario riprendere le lezioni di Occlumanzia, subito dopo la ripresa di Piton. Dopo la notizia, Harry aveva preso uno dei suoi libri e stancamente aveva cercato di leggere il testo di “Storia della Magia”, ma era impossibile, la sua testa era piena di pensieri. Non voleva riprendere, troppo dolore, troppi ricordi orribili, sarebbero tornati a galla, durante quelle sessioni e nella maniera più brutale. Ma aveva ancora un paio di giorni per preoccuparsi, continuava a ripetere a se stesso.

Il pomeriggio, fu più agitato, Piton non poteva restare per troppe ore sotto l’incantesimo di stasi, quindi ad intervalli regolari, Silente era costretto a tenerlo sveglio, aveva stabilito 4 ore di sonno e 1 di veglia. Quando Harry lo aveva visto uscire dalla trance la prima volta, era impallidito. Il viso del pozionista si era trasformato immediatamente in una maschera di dolore. Silente, non si allontanava quasi mai da lui, nonostante il ragazzo continuava a respingere il suo tocco. Madama Chips aveva provato più volte a fargli ingerire vari tipi di pozioni, ma aveva sempre rifiutato. Il preside gli aveva spiegato che Severus sarebbe rimasto in quello stato per tre giorni, e che il dolore che provava, non poteva essere attenuato con nessun incantesimo, ne pozione, in quanto era provocato volutamente da Voldemort attraverso il marchio nero. Gli spiegò inoltre che il pozionista, continuava a sentire dolore anche nel sonno apparente, semplicemente ne era meno consapevole, questo gli dava la possibilità d riposare almeno un po’, ma nel momento in cui tornava allo stato di veglia, la sofferenza era raddoppiata, il vecchio mago gli aveva detto che era come mettere una mano congelata direttamente nell’acqua bollente. E a peggiorare il tutto c’era il fatto che Piton, non disponeva dei suoi pieni poteri nella sua forma di adolescente.
Il giorno successivo, era trascorso più o meno come il precedente, tra il preside a Madama Chips, impegnati a tempo pieno, con il pozionista. Era venuta in infermeria anche la Mc Granitt. Harry era stupito, di come le due streghe, si erano preoccupate per lui, eppure non gli era mai sembrato, che tra loro ci fosse un rapporto diverso dal sopportarsi a vicenda per necessità.
Il terzo giorno fu il peggiore dei tre, Silente fu costretto a tenere l’uomo sveglio più a lungo, perché dai controlli effettuati da madama Chips, tutta quell’entrare e uscire dallo stato di trance lo stava indebolendo ancora di più. Ricordava ancora lo sguardo pieno di tristezza, che Silente aveva, quando fu costretto a dirglielo. L’uomo non aveva fatto una piega, aveva semplicemente annuito, mentre ansimava, cercando di respirare.
Era quasi sera, quando Harry sentì un trambusto provenire all’ingresso dell’infermeria. Le porte si spalancarono, per rivelare un Draco Malfoy, che si teneva lo stomaco, con un colore più pallido del solito, accompagnato dai suoi due scagnozzi Serpeverde.
 

Madama Chips, evocò una tenda per dare privacy a  Piton, e poi mise il platinato, nel primo letto vicino alla porta d’ingresso.

 

“Cosa è successo? “ Disse la donna

“Ehm….. non lo sappiamo, si è sentito male dopo la cena“ rispose Tyger

“Avrà fatto indigestione” Poi avocò una fiala rossa e disse “ Dimmi Sig. Malfoy come ti senti?”

Il biondo piagnucolò che gli doleva lo stomaco e come la medi-strega gli porse la fiala, la ingerì immediatamente.
 

“Bene ora riposati, forse tra un paio di ore potrai tornare al tuo dormitorio”

 

Dopo circa una mezz’ora dall’arrivo di Draco, fece la sua apparizione Lucius Malfoy, sembrava infuriato.
 

“Qualcuno può spiegarmi di grazia, perché il mio erede, si trova nell’infermeria della scuola, dopo aver consumato le sua cena?”

 

“Sig. Malfoy, la prego di abbassare i toni!!!” disse la medi-strega

 

“Lo farò, quando sarò sicuro che Draco, sta ricevendo le cure appropriate!”

 

“Suo figlio ha solo una comune indigestione da dolci, e in ogni caso non è il solo paziente!!! Ci sono casi che necessitano la mia attenzione”

 

“Voglio parlare immediatamente con il preside, per il trattamento oltraggioso, riservato ad un membro della nobile casata purosangue dei Malfoy!!!”

 

“Per me, può lamentarsi con chi vuole, basta che esca di qui, non ho tempo da perdere con lei!”

 

Da dietro la tenda Harry, il preside e Piton avevano sentino ogni singola parola.

 

“E’ ar-rivato………Va” disse il pozionista a Silente. Il vecchio mago annuì, per poi scomparire da dietro la tenda

 

“Sig. Malfoy, si dà il caso, che sono proprio qui in questo momento. La pregherei di abbassare i toni. Ci sono altri pazienti, che hanno una grande necessità di riposare.”

 

“Preside, non mi interessa di altri a parte Draco”

 

“Draco, sta bene. Poppy ha fatto tutti i controlli necessari, posso assicurarglielo”

 

“lo spero, preside, perché se dovesse succedere qualcosa al mio erede, riterrò la scuola responsabile”
Poi fece un a breve pausa e disse “ Vorrei sapere chi è, lo studente che riesce a monopolizzare, lo staff medico e perfino il preside. Oh immagino sia il prezioso Potter”
 

“Si sbaglia, non è il Sig. Potter. Ma Severus Piton. Ora la pregherei di lasciarci Sig. Malfoy”

 

“Davvero, vorrei fargli visita per un paio di minuti. Come ben sa io e il Professor Piton siamo in ottimi rapporti”

 

“Non credo sia il caso, è molto provato”

 

“Cosa lo affligge?”

 

“Non lo sappiamo di preciso, forse lei potrebbe spiegarcelo?”

 

“IO? Cosa le fa pensare che so cosa lo affligge? Ad ogni modo insisto”

 

“Se acconsento, sarà solo per un breve attimo, e poi voglio che se ne vada immediatamente”

 

“Certamente” e fece un ghigno soddisfatto

 

I due maghi presero a camminare lentamente verso il fondo della stanzone, fino a che superarono la tenda. Malfoy poteva vedere il giovane Severus, sdraiato sul letto, la sua posizione era molto  rigida, i muscoli erano tirati, le mano sinistra poggiata sull’addome e mano destra chiusa a pugno che stringeva le coperte. Gli occhi erano aperti, il volto tirato e leggermente umido di sudore.

 

“Severus, mi duole davvero molto, vederti così provato. Il preside mi ha concesso un breve saluto, vista la nostra vecchia amicizia, spero di non averti disturbato”

 

Con un grande sforzo, Piton raccolse tutte le sue forze e disse “ Affatto”

 

“Rimettiti presto, ora se volete scusarmi devo andare” e mentre si girava sibilò “Finite Incantatem”, diede un ultimo sguardo al giovane Piton, ma esattamente come la volta precedente non successe nulla. Poi con uno sguardo furioso disse “Preside, ora devo andare ho cose molto importanti da fare”

 

“Oh, la prego, posso solo immaginare Sig. Malfoy, credo conosca l’uscita”

 

Il platinato sibilò “Che maniere” e uscì in tutta fretta, facendo un leggero cenno con la testa a Draco.

 

Non appena Malfoy senior lasciò l’infermeria, Piton ansimò vistosamente. Il preside si avvicinò e disse “Ora puoi prendere l’antidoto Severus, ti aiuterà ad affrontare le prossime ore”
 

“NO”

 

“Non essere testardo, Tom non avrà altri dubbi dopo questa visita”

 

Piton chiuse semplicemente gli occhi, sperando di lasciare tutto il mondo fuori, poi sapendo perfettamente che il preside avrebbe continuato ad insistere, con gran fatica disse “Ho fatto la mia scelta, Albus” allora il preside lanciò l’incantesimo di stasi e lo vide addormentarsi nuovamente.

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 Ritorno alla normalità ***


~~Capitolo 15 Ritorno alla normalità

La notte era stata abbastanza agitata, il rifiuto di Piton di tornare adulto, aveva costretto Madama Chip a monitorarlo costantemente perché ormai era allo stremo delle sue forze. Poi finalmente,  verso le prime luci dell’alba, di colpo l’espressione del pozionista cambiò improvvisamente, accompagnata da dei profondi respiri, il preside allora sciolse l’incantesimo. Si avvicinò al suo orecchio e disse gentilmente “E’ finita Severus, ora puoi riposare”

Il giovane dai capelli corvini, aprì gli occhi, disse solo “grazie” Poi vide il vecchio mago avvicinargli due pozioni, una rigenerante e una sonno senza sogni. Le prese entrambe con la mano sinistra e le ingoiò avidamente.

La mattina successiva quando Harry si svegliò non c’era nessuno nella stanza a parte lui e Piton. Questo era strano pensò il moro, Silente non si era mai allontanato. Poi guardò il pozionista, la sua espressione era molto serena, anche se nel complesso era ancora molto pallido. Così decise di avvicinarsi lo vide tremare leggermente e si accorse, che la coperta era scivolata dall’altro lato del letto, così la raccolse e si avvicinò lentamente, la aprì e lo coprì, e subito dopo vide l’uomo aprire gli occhi. Imbarazzato e spaventato fece un passo indietro e disse “ Io….. non volevo disturbare”

 “Non stavo dormendo Potter” disse stancamente

 “Il preside, non c’è, ma è stato sempre qui, posso farlo chiamare” disse il moro

 “Non è necessario”

La loro conversazione fu interrotta, da una Poppy molto meno energica del solito ma altrettanto determinata “Ah Severus sei sveglio, bene giusto in tempo per la colazione” mentre poggiava un vassoio sul letto di Harry.

 “Non ho fame” rispose il pozionista

 “Fintanto che sarai seduto in quel letto, farai ciò che dico!!” poi si allontanò e tornò con un vassoio con una tazza di tè fumante e qualche fetta di pane tostato con la marmellata e un budino al cioccolato”

Pion alzò il sopracciglio e disse “Budino al cioccolato. Davvero?”

 “Sei davvero irritante Severus Piton, voglio vedere quel piatto pulito!”

 “Uhmmm” mugugnò lui indispettito

“Dimmi piuttosto come ti senti?”

 “Sto bene” poi si voltò e disse “Potter preparati, dopo aver finito ce ne andiamo!” il moro annuì ,era contento era rimasto 3 giorni interi bloccato in infermeria.

“Voglio proprio vedere come farai ad alzarti, visto che ti incollerò a quel letto! Tu uscirai, solamente quando ti sarai ripreso!”

“Ti ho detto, che sto Bene!” disse freddamente il pozionista

“Sarò io a deciderlo, ora fammi dare un occhiata” e lanciò un incantesimo diagnostico

“Ti ripeto che non ho bisogno di…..” ma fu bruscamente interrotto.

“Severus, io ti dico come preparare le tue pozioni, per caso?” e si portò le mani ai fianchi, tipico atteggiamento che faceva desistere qualsiasi studente, dal continuare una discussione con lei.

“NO…..ma”

“Niente MA, uscirai quando lo dirò io, comunque se mangerai adeguatamente e riposerai per l’intera giornata di oggi credo che domani pomeriggio potreste lasciare l’infermeria. Sempre se mi prometti che non ti affaticherai troppo per la prossima settimana”

“Bene” sbuffò il pozionista, poi cercò di prendere la tazza, ma la sua mano destra tremava visibilmente, così rafforzò la presa con entrambe le mani”((Dannazione, non riesco neanche a prendere una tazza di tè)), poi smangiucchiò un paio di fette di pane tostato disgustato.

Poppy sorrise e li lasciò da soli, borbottando qualcosa sugli adulti che si comportano peggio dei bambini.

La giornata era stata tranquilla, Piton aveva risposato parecchio, e subito dopo cena il preside fece il suo ingresso in infermeria.

 “ Caro Severus, come ti senti?”

 “Bene, grazie Preside”

 “Vedo, siamo tutti molto felici di riaverti con noi” disse allegramente “ Poi aggiunse “ devo darti una bella notizia Poppy ha detto che sicuramente domani potrai lasciare l’infermeria, ma acqua in bocca, mi fa fatto promettere di non dirti nulla” e strizzò l’occhiolino a Harry

“Quella donna Albus, mi farà impazzire, io non sono un bambino!”

“No, no certo che no Severus, ma sai quanto si preoccupa per i suoi pazienti”

 “So badare a me stesso ” poi dopo un attimi disse “ Hai avuto notizie di Lucius?”

“Nessuna in particolare”

Poi si voltò verso Harry “Potter, nessuna visione mentre ero incosciente?”

“No signore, nessuna”

“Sei sicuro?” il moro annuì poi aggiunse “A tal proposito vorrei che tu ci spiegassi, perché quella notte avevi un Silencio sul tuo letto, non ti avevo detto chiaramente di avvisarmi subito?”

“Si ma non erano visioni, solo comunissimi incubi”

Vedendo che la situazione si stava complicando Silente disse “Severus, possiamo rimandare ad un altro momento. Invece volevo informarti, che ho detto ad Harry che la a breve ricomincerete le lezioni di Occlumanzia”

“Bene, saranno ogni mercoledì, cominceremo tra 15 giorni” disse facendo una faccia disgustata
Nel sentire quella frase, Harry sentì il sangue gelarsi nelle vene, ma annuì sconsolato, non  aveva neanche la voglia di protestare.

La settimana successiva, si era rivelata, molto simile a quelle precedenti ai “3 giorni di tortura di Piton”. Infatti non appena tornarono negli alloggi dell’uomo, la routine era ripresa, Harry aveva scontato gli ultimi giorni della famosa punizione, anche se doveva ammettere, che Silente ci aveva messo molto impegno, nel cercare di convincere il suo aguzzino , ad essere più clemente. Era riuscito infine a far includere i 3 giorni d’infermeria nel conteggio delle 3 settimane, e la sera non era più costretto a grattare calderoni o a smembrare ingredienti disgustosi. Questo perché il preside, aveva più volte, specialmente nei primi giorni della settimana, obbligato Piton a riposare, minacciandolo di riferire a Madama Chips che si stava trascurando. Harry, sapeva che ovviamente Piton non temeva la medi-strega, il vero motivo era che i postumi di quei tre giorni, erano ancora presenti, il tremore alle mani era meno evidente, ma c’era. Inoltre si stancava molto in fretta di conseguenza il suo umore, era più nero che mai. Harry aveva così cercato di assecondarlo il più possibile, dimostrandosi, il Potter più obbediente, che avesse mai posato il piede nella scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.

Era il suo primo giorno di libertà dopo, l’infinita reclusione, quella mattina era di ottimo umore, era già pronto quanto Piton, guardandolo gli disse  “Vedo che sei già pronto, possiamo andare Potter!”

 “Si signore”

Mentre camminavano verso la sala grande, per la colazione, incontrarono Ron ed Hermione che scendevano dalla torre dei Grifondoro.

“Harry! Finalmente, come stai? Silente ci ha detto,che non siete stati molto bene! Abbiamo fatto di tutto per venire in infermeria, ma stavolta non ci siamo riusciti. Cosa è successo?”

 “Ehm, tutto a posto Mione, grazie. …..ehm stiamo bene, nulla di cui preoccuparsi”

Poi la riccia si voltò verso Piton e disse “Ehm e tu come stai?”

“Bene” sputo il pozionista

“Sono molto contenta. Ci siete mancati” disse la Granger sorridendo

“Si amico, CI sei mancato” disse il rosso “sediamoci, ho una fame!!!”

Così il sorridente tri d’oro e un accigliato Piton, si accomodarono all’inizio del tavolo dei leoni.

Poi si sentì la voce di Dean Thomas, che parlava a voce alta con i suoi vicini.

“Avete letto la gazzetta del profeta di oggi! Ci sono stati altri attacchi alle famiglie babbane, sembra che siano spariti molti bambini!”

“Io ho sentito, che è stato tu-sai-chi. Chissà che fine hanno fatto quei poveri babbani!”

Piton si alzò e guardando la testa di legno, disse “Dammelo”

“Ehi, potresti anche essere un po’ più gentile!”

“Vuoi davvero sfidarmi? Ti ricordo, che domani avete una lezione di pozioni” disse alzando il sopracciglio

“Sei una vera serpe! Tieni!” e gli lanciò il giornale

“Bene” ghignò raccogliendolo dalla tavola, e poi tornò al suo posto

Ron scosse la testa dicendo “E’ tale e quale al vecchio Piton”

Mentre leggeva, le varie notizie, il suo viso s’incupiva sempre di più. (( E’ sicuramente opera del Signore oscuro, ma perché sta uccidendo le famiglie babbane e rapisce i marmocchi. Forse sta sperimentando qualcosa, ma cosa, e perché ha preso i bambini. ((Dannazione, se solo fossi libero di muovermi, potrei cercare di capire i suoi piani)). Poi si girò verso Harry e disse “Andiamo Potter, devo scambiare due parole con il preside”

“Di nuovo? Ma io vorrei …………..restare ancora un po’ qui”

“Questa non era una richiesta, alzati e muoviti” intimò il ragazzo dai capelli corvini

“UHmmmmm, Va bene Piton” poi aggiunse “Ci vediamo stasera a cena” guardando i due giovani Grifondoro. I due ragazzi annuirono.

Non appena lasciarono il tavolo dei leoni, videro il preside, alzarsi e venirgli incontro.

“Buongiorno miei cari, c’è qualcosa che volevate dirmi?”

“Preside, ho letto le notizie della gazzetta di oggi”

“Credo dovremmo parlarne stasera, potreste venire nel mio ufficio per le 8 e 30”

“Siamo daccordo” e il moro annuì, tristemente, aveva sperato di passare la serata con i suoi amici.

“Ah Severus, avete verificato il legame?”

“Si siamo circa a 25 piedi e il colore del laccio è meno acceso”

“Molto bene a stasera” disse il vecchio mago, facendo l’occhiolino ad Harry

Erano le 20, ed era impaziente di arrivare dal preside, aveva pensato tutto il giorno, il signore Oscuro, tramava qualcosa, ne era certo. Erano in leggero anticipo, una volta entrati nell’ufficio del preside, trovarono Granger e Weasley, seduti alla scrivania.

“Preside, buonasera voleva vederci?” disse il pozionista

“Ah benvenuti, ragazzi miei. Harry ti piacerebbe andare nel salottino qui a fianco? Ne ho appena creato uno così potrai goderti un po’ di tempo con i tuoi amici. Spero di aver fatto una cosa gradita. Credo che avresti trovato abbastanza noiosa la discussione sui nostri programmi scolastici”

Il volto del moro si illuminò “Certamente grazie ” e poi i tre giovani Grifondoro sparirono dietro la porta appena creata tutti sorridenti. La stanza era intima, i colori sgargianti, c’era un camino e tre comode poltrone, color rosso fiammante intorno ad un tavolino di legno d’orato. C’erano tre tazze fumanti di cioccolata e molti dolciumi.

“Wow, Miseriaccia. Questo si che è fantastico!” disse il rosso

“Silente è stato davvero gentile a darci questa opportunità ,sono secoli che non stiamo un po’ per conto nostro, solo noi tre”

“Hai ragione, mi sembra passato un secolo!” disse il moro

Ron si era seduto e aveva già iniziato a rimpinzarsi di dolci.

“Ron, il bello di esser qui non è ingozzarsi, come se non ci fosse un domani” lo rimproverò la riccia

“Ehmm… sarebbe scortese rifiutare, non credete?” disse con la bocca piena

“Sei sempre il solito Ron” disse il moro

“Già” i tre risero accoratamente

“Harry, adesso che siamo soli, puoi dirci come va veramente con Piton?” chiese la riccia

“Come vuoi che vada Mione, è dura. Lo avete visto da voi, non è molto diverso dal vecchio Piton, scorbutico, irritante e sempre pronto ad insultare il prossimo. In poi è un vero maniaco del controllo”

“Non dovresti, permettergli di trattarti così amico. Siete legati insieme, ma lui ti tratta come…..” e si fermò

“Ron come?” chiese esitante Harry

“Come Malfoy tratta quegli idioti di Tiger e Goyle. Scusa” disse il rosso

“Grazie Ron adesso si che mi sento meglio!”

“E dai, le cose vanno meglio, da quello che ci hai detto, prima non potevi stare a più di pochi passi, ora siete in stanze diverse. Sono sicuro che finirà presto e tutto tornerà a posto”

“Lo spero tanto Ron. Sono così stanco. E poi mi manca volare”

“Già la squadra non è la stessa senza di te, ma appena torni….. ”

“Ragazzi, non di nuovo i discorsi sul Quidditch per favore” sbuffò la riccia

“Allora, neanche su libri e compiti o cose di scuola!”

“Ehi tra un paio di giorni sarà Halloween, avete già preso i costumi per la festa? Io mi vestirò da cenerentola”

“Io da domatore di draghi” disse Ronald

“ehm…… io non credo che, potrò partecipare sapete……… Piton, non sembra……”

“Scherzi vero? A lui non serve neanche un travestimento, gli bastano due canini”

Il trio d’oro rise di gusto.

 

A pochi passi di distanza l’atmosfera, era molto diversa. Silente e Piton stavano discutendo.
“Come stai Severus?”

“Bene”

“Ti vedo ancora provato. Quando hai intenzioni di prendere l’antidoto?”

“Avevo intenzione di farlo in questi giorni, ma preferirei aspettare ancora un paio di giorni”

“Molto bene, molto bene”

“Albus, quante famiglie fino ad oggi?”

“Arthur Mi ha detto che sono 7, i genitori sono stati uccisi, ma i ragazzi sono spariti. Hai qualche idea Severus?”

“Non ancora. Ho bisogno di più informazioni.”

“Troveremo le risposte”

“Se non fossi legato a questa dannata maledizione, ora sapremmo cosa sta tramando!” disse frustrato il pozionista

“Faremo tutto il possibile. Sai a  volte le risposte alle nostre domande, ci arrivano nei modi più inaspettati ”

“Non è abbastanza Albus. Ad ogni modo credo che sia collegato alla notte di Halloween”

“Interessante e del tutto plausibile, se ben ricordo ogni anno abbiamo avuto qualche esperienza singolare”

“Se è vero abbiamo solo poco tempo, ad Halloween mancano solo un paio di giorni”
“Bene ti terrò aggiornato”

Poi guardando la porta della piccola sala che conteneva il trio disse” Credo sia arrivato il momento, per un povero vecchio come me, di andare a riposare. Ah che bello essere giovani e pieni di energia. Non trovi?!”

Come Silente riusciva a passare, da un argomento che coinvolgeva il Signore Oscuro, a qualcosa di decisamente frivolo, era incomprensibile. Ma questo era Albus Silente  il più grande mago di tutti i tempi.

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 Occlumanzia ***


Capitolo 16 Occlumanzia

Era mercoledì 29 Ottobre, la notte precedente, non aveva chiuso occhio, il livello di nervosismo era altissimo. Sarebbe stata la prima lezione, dopo gli eventi del ministero. Non aveva toccato cibo quasi tutto il giorno, lo stomaco era chiuso. Continuava a sperare che, per chissà quale miracolo, Piton non si ricordasse, della loro lezione, o semplicemente che oggi era mercoledì. Fino a che nella sala grande il pozionista disse:

“Dobbiamo andare Potter”

“Uhm……. Si ……….certo” Sospirò pesantemente Harry, mentre fissava il suo piatto ancora pieno

“Così presto? Perché non vi fermate ancora un po’,  sono appena le 8, c’è ancora molto tempo prima del coprifuoco” disse la riccia

“Potter deve finire i suoi saggi!”

“Posso darti una mano, se vuoi Harry?” disse Hermione

“Stiamo andando nei miei alloggi, Granger” (( dove nessuna di voi due teste di legno, metterà piede!))pensò

“Ehi! Chi ti dà il diritto di dire ad Harry, cosa fare, Lui vuole restare……” sputò il rosso

“Il preside! Weasley, dato che sono un insegnante!”

“Uhmmmmmm la sai una cosa, era meglio quando eri adulto, almeno dovevamo vederti solo durante le lezioni Piton!”

“Pensi che io apprezzi la vostra compagnia? Per una volta sembra che la pensiamo allo stesso modo. Allora i miracoli esistono!”

“Brutto pip…..”

“Basta smettetela! Ron va bene così, voglio solo finire e poi andare a dormire, sono stanco. Ci vediamo domani”

I due ragazzi si alzarono e uscirono dalla sala grande. Mentre percorrevano i corridoi verso i sotterranei
semi deserti. Piton disse “Allora Potter , hai svuotato la tua mente?”

“Ehm….. si….a volte” ma non era vero, non ci aveva neanche pensato.

“Non mentire! So, che non lo hai fatto. Perché pensi che ti ho dato 15 giorni di tempo Potter!”

“Io….”

“Trovo al quanto sorprendente , che per te sia così difficile svotare la mente, data la tua idiozia!”

Harry non disse niente, ma era teso come una corda di violino. Una volta entrati nelle stanze di Piton si accomodarono in salotto, sulle poltrone vicino al camino.
 

“Bene cominciamo al mio tre.  Uno …Due….Tre… LEGILIMENS!”

Un forte dolore alla testa e poi le immagini…..

Un ragazzo chiuso in una stanza…… da solo……. Mentre fissa la parete spoglia della sua stanza……..una voce di un uomo che urlava “Muoviti ragazzo, non ho tempo da perdere, scendi subito!” …… Una mano grassoccia lo afferra per un braccio……”Non mi interessa, cosa è successo mentre eri via da questa casa, domani voglio vedere la colazione nel piatto, mi hai sentito!”

Immagine successiva

Harry seduto nell’ufficio della Umbridge,  lei lo schiaffeggia e lo minaccia di maledirlo con la cruciatus…..La paura per il suo padrino che è nella mani di Voldemort……..L’ingresso di Piton nella stanza………La sua risposta……..”Non so di cosa stia parlando” con una faccia disgustata.

Immagine successiva

Ufficio dei misteri……. Gli scaffali che cadono ….. il rumore delle profezie che si rompono……..Lucius Malfoy con la mano tesa che ordina freddamente “ consegnami la profezia o guarda i tuoi amici morire!” La paura nei suoi occhi, per coloro che ama, Luna, Neville ,Ginny Ron Hermione. L’arrivo degli Auror…….. la lotta fianco a fianco con Sirius …………..il suo ultimo sguardo e poi nulla solo il velo………
 

“No……NOOOOOO!” gridò un ansimante Harry e Piton rilasciò l’incantesimo

“Non posso crederci, non ci hai nemmeno provato!” sputò freddamente

“Ho fatto del mio meglio” disse il moro portandosi una mano alla testa

“Sei davvero deludente. Non ho alcuna intenzione di sprecare il mio tempo con te, Potter!”

“Non ho chiesto io, tutto questo” sputò il moro

“Nemmeno io.” disse con il sopracciglio alzato “ Ma lo farò ugualmente, perché Silente vuole il meglio per il suo ragazzo d’oro!!!! ”sputò velenosamente

“Ora concentrati…….LEGILIMENS”
 

La riva del lago nero………. I dissennatori tutti intorno a lui e Sirius……..la paura…….. il vuoto………..il patronus a forma di cervo………………….. Piton che punta la bacchetta al collo del suo padrino……………..

 

La scena cambia

 


 di nuovo l’ufficio dei misteri………… vede di nuovo Sirius sparire dietro il velo……. Un momento di vuoto……… Remus che o tiene………………Harry che corre disperato dietro Bellatrix…...”Crucio”……..la donna a terra……..
Il dolore……..e poi una voce “Harry Potter perderai……..ogni cosa”

E poi il pozionista sciolse l’incantesimo nuovamente
 

“Basta così! E del tutto inutile, se non fai almeno il minimo sforzo per riuscire!” puntandogli il dito

“Sto facendo il possibile” ansimò il ragazzo che era tutto sudato

“ Non è abbastanza Potter! Sei davvero un incosciente. Dopo quello che è successo lo scorso anno!”

“Non dire una parola. So bene cosa è successo. Ricordi IO c’ero!”

“Certo che c’eri. Se solo ti fossi fermato a pensare, quel giorno. Ma NO hai dovuto fare di testa tua, come sempre!”

“Sta zitto! Non voglio ascoltare una sola parola, detta da te” urlò con rabbia

“La verità, fa male vero! Hai fatto la tua scelta quel giorno”

“Basta, la lezione è finita” disse il moro con le mani serrate a pungo, poi  lo guardò, dritto negli occhi.

Nessuna emozione, il solo guardali lo fece rabbrividire. Il fatto che Piton aveva l’aspetto di un sedicenne, non lo rendeva meno temibile.

Il pozionista si avvicinò, la distanza tra loro era minima, e disse “Potter, non sei tu, che decidi quando questa lezione è finita!” Poi lo fissò intensamente, come se volesse trafiggerlo con un solo sguardo. Il suo aspetto lo irritava, era come quell’arrogante di suo padre. (( Dovevo rifiutare, perché ho acconsentito. Lui non imparerà, pensa che tutto gli sia dovuto, che ha il diritto di sprecare il tempo altrui. Dannato marmocchio!!))

“Non puoi obbligarmi!” replicò il moro

“Davvero? Quindi piuttosto che applicarti,  preferisci scorrazzare tranquillamente nella mente del Signore Oscuro? Ma in fondo dovevo aspettarmelo, tu sei il nostro salvatore, il nostro EROE temerario! Mi inchino davanti alle tue infinite capacità. Sono sicuro che ci riuscirai, anche senza il mio aiuto” disse con grande sarcasmo e si voltò per allontanarsi.

“Aiuto! quale aiuto? Tu non sei qui per aiutarmi. Vuoi solo deridermi, avvilirmi, distruggermi! Sei una persona orribile, e io di detesto. Vorrei solo non doverti vedere, mai più. ”

Gli occhi di Piton fiammeggiavano, si girò di scatto e lo prese per il colletto, era solo leggermente più alto del ragazzo “Abbassa la voce, non permetterti mai più, quel tono con me! Non mi interessa, ne cosa pensi, ne cosa vuoi. Farai semplicemente ciò che ti è stato detto! Sono stato chiaro?”

“NO” disse freddamente il moro

“NO?!  Potter non sfidare la mia pazienza, ha un limite “ Ringhiò sommessamente

“Altrimenti, cosa farai, mi torturerai, mi consegnerai al tuo padrone? Ma certo è la tua specialità, in fondo rimani sempre un Mangiamorte. Dimmi , quando leggi le notizie sui giornali, godi nel vedere i successi di Voldermort vero?”

A quel punto il pozionista si strinse braccio, era fuori di lui, come osava questo marmocchio insolente giudicarlo, non sapeva nulla di lui, nel del suo passato. Della sofferenza che provava ogni volta che leggeva degli attacchi, pensando che avrebbe potuto fare di più, per trovare più informazioni, rischiando la sua vita ogni momento in cui era vicino all’Oscuro Signore, il solo stargli vicino lo disgustava e lo odiava più di qualsiasi cosa, si era preso tutto, la sua giovinezza, il suo presente e il suo futuro, e un giorno ne era sicuro anche la sua vita.

 Così lo afferrò afferrò il Grifondoro, sbattendolo contro la parete. Poi fece un passo avanti per avvicinarsi nuovamente al ragazzo, tirò su la mano destra chiusa in un pugno, e all’ultimo istante la aprì, e colpì il muro proprio vicino al suo orecchio. Erano vicinissimi ora, i loro nasi quasi si toccavano” Non ti azzardare, MAI e dico MAI più, a parlare in mia presenza! Come hai giustamente detto, non sono altro che un Mangiamorte, quindi, se sento una solo parola uscire dalla tua bocca e esaudirò il tuo più grande desiderio, ti aiuterò a ricongiungerti a quel cagnaccio rognoso di BLACK e a quel maiale di tuo padre!” le sue parole erano taglienti come rasoi, e il suo tono talmente freddo che avrebbe gelato il sole.
 

Harry era terrorizzato, e infuriato allo stesso tempo, ma annuì con la testa. I suoi occhi bruciavano, avrebbe solo voluto dargli un pugno in faccia o schiantalo, ma più di tutto voleva allontanarsi il più possibile da quell’uomo orrendo. Piton fece due passi indietro e mentre stava per voltarsi, il giovane Grifondoro, si sentì quasi soffocare e quell’irrefrenabile desiderio di allontanarsi, diventò una necessità. Così iniziò a correre verso la porta, senza pensare al fatto che erano legati , e quando afferò la porta cadde pesantemente a terra, il laccio si era ritirato e il suo colore era molto più scuro. ((No….. NO….. non voglio, non dopo tutto questo)). Era nella disperazione più totale, dopo quasi due mesi, di sofferenza i suoi sforzi erano stati vani, il legame si stava lentamente e inesorabilmente ritirando. Così prese la sua bacchetta e urlò con tutto il fiato che aveva in gola “REDUCTO”.

Allora, so che molti di voi leggono e basta, ma un recensione almeno su questo capitolo, la potete lasciare? Mi piacerebbe sapere se la versione di Piton super spietato è piaciuta….. io  mi sono divertita un sacco a scirverla….Ciao a tutti Lady V

 


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Capitolo 17
*** Capitolo 17 Lo specchio dell'anima ***


~~Capitolo 17 Lo specchio dell’anima

 

Così afferrò la sua bacchetta e urlò con tutto il fiato che aveva in gola “REDUCTO”……………


 

Il pozionista, fulmineo prese la sua bacchetta e alzò un potente scudo, su di se. Poi guardò, per un solo istante il ragazzo, che era quasi sdraiato a terra dopo la caduta, con le lacrime agli occhi. Lo investì un dolore così potente e penetrante, da impedirgli quasi di respirare. E poi cadde in ginocchio. Un istante dopo, sentì Potter urlare, con un grande sforzo alzò la testa, per guardarlo e lo vide contorcersi sul pavimento. Entrambi erano a terra, ansimando. Dopo quella che era sembrata un’eternità il dolore e sparì, proprio come era iniziato. Subito dopo, il pozionista fu scaraventato in avanti, da una forza invisibile e capì. Potter, non aveva cercato di colpire lui, ma aveva tentato di spezzare il legame con l’incantesimo, il laccio magico ormai, era tornato allo stato iniziale e il suo colore tendeva al nero.
I due maghi rimasero li, immobili, senza parlare, senza guardarsi, come se il tempo si fosse fermato, con la consapevolezza, che in meno di un paio d’ore, avevano distrutto tutti i loro sforzi. Adesso erano tornati al punto di partenza, ma la situazione era molto più complicata, troppe cose erano state dette, troppo dolore inferto da entrambe le parti, per cercare di colpire dove faceva più male.

Harry si mise seduto appoggiando la schiena alla porta, poi afferrò le ginocchia portandole al petto e ci lasciò cadere la testa sopra. Era stremato fisicamente ed emotivamente. Lo stesso valeva per il Piton, che nel frattempo si era alzato lentamente, rimanendo semplicemente in piedi, dandogli le spalle e massaggiandosi stancamente le tempie.

Un' unica parola sibilò nell’aria, “Alzati” il tono dell’uomo era vuoto, privo di qualsiasi emozione. Il moro, prima raccolse la sua bacchetta, e poi si tirò in piedi, il suo sguardo era fisso sul pavimento e le sue spalle erano incurvate. Piton si mosse, ed Harry lo seguì semplicemente senza pensare, come se fosse sotto Imperius. Raggiunsero la camera da letto, e una volta entrati, vide sparire il pozionista dietro il paravento.

Il giovane mago, si gettò sul letto, e si raggomitolò su un fianco, poi prese il cuscino e lo strinse più forte che poteva. Si sentiva, come se un Dissennatore fosse entrato nella stanza, era triste infinitamente triste, e si sentiva solo. Nel buio e nel silenzio di quella stanza, si lasciò andare, e le calde lacrime iniziarono a rigargli il volto, così seppellì la testa nel suo cuscino, ancora più in profondità  e silenziosamente pianse, singhiozzando disperato, finché non crollò dalla stanchezza perdendo coscienza di se.
 

Harry aprì gli occhi, era disteso sul pavimento, tutto ciò che lo circondava era oscurità. Faceva molto freddo, ma dove si trovava? Si guardò intorno ma non c’era nulla di familiare, era in una stanza buia, senza finestre e senza porte. Perché era lì? E come ci era arrivato? Quella notte si era addormentato nel letto della camera degli ospiti di Piton.  Pensare al pozionista, gli fece ricordare gli avvenimenti accaduti poche ore prima. Si Piton,  l’uomo che gli aveva praticamente gridato in faccia, che era un irresponsabile, un viziato, un arrogante che aveva causato la morte di Sirius, con la sua stupidità, colui che lo odiava al punto da minacciarlo di spedirlo oltre il velo. Faceva male, molto male, perché a parte tutti i pregiudizi, che sapeva non essere veri, su una cosa aveva ragione, era colpa sua se Sirius non, cera più. Tutti gli avevano ripetuto fino alla nausea, che non era così, che era stata Bellatrix , ma Harry sapeva, che non sarebbe mai accaduto, se lui non avesse commesso tanti errori.
Subito dopo aver formulato quel pensiero, sentì un brivido freddo attraversargli tutto il corpo, e pian piano, sentiva delle emozioni farsi strada dentro di se. La disperazione per aver perso qualcuno che amava immensamente, la paura di aprirsi al mondo, la consapevolezza che non sarebbe sopravvissuto alla guerra, il senso di colpa per i propri errori, ma più di tutte una grande e immensa solitudine. Così si strinse le braccia al petto, sperando di riportare un po’ di calore nel suo corpo. Ma non poteva, perché nel suo corpo non c’era nessun calore, nessuna speranza. Solo dolore e sofferenza. Harry allora si accasciò a terra, aveva affrontato molte cose orribili nella sua giovane vita, ma non si era mia sentito così disperato e solo…… Poi d’improvviso vide una piccola luce brillare in un cantone, incuriosito si avvicinò e vide un piccolo specchio, ci guardò dentro e rimase sorpreso nel vedere riflessi solo dei meravigliosi occhi color smeraldo, piano piano stavano cambiando colore erano più scuri, sempre più scuri fino a diventare colore ossidiana. Guardarli, lo fece sentire meglio, donandogli la pace che desiderava tanto.

 

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Piton oltrepassò il paravento che lo separava dal ragazzo. Era stata una serata difficile, per entrambi. Trasfigurò i suoi abiti in un pigiama di seta nero e si distese sul letto di fianco, guardando verso quella finestra artificiale che mostrava un piccolo spicchio di luna. Si sentiva vuoto, tutta quella rabbia che aveva sentito fino a poco prima, era sparita lasciando solo un grande vuoto. Il ragazzo lo aveva spinto, spinto fino al limite e per un attimo, aveva avuto paura, paura di non riuscire a controllarsi, paura di poterlo colpire, e a dire la verità avrebbe voluto schiaffeggiarlo, con tutta la sua forza di cui era capace. Lo aveva accusato di essere un traditore, di godere nel vedere le atrocità di cui era capace il Signore Oscuro. Eppure quelle parole almeno in parte erano vere, c’era stato un tempo in cui era fiero di essere un Mangiamorte, la smania di potere, la voglia di essere grande, di eccellere, lo aveva condotto a commettere degli errori imperdonabili. Le parole che entrambi avevano gridato, erano state dure e avevano colpito troppo in profondità e non c’era modo di porvi rimedio. Ogni possibilità di spezzare quel maledetto legame, era sfumata quella notte.

 

Saverus aprì gli occhi, era disteso su un letto molto scomodo, in una stanza completamente bianca , asettica. Si tirò su di scatto, stava per prendere la sua bacchetta, ma non c’era. Impossibile, lui non se ne sparava mai. Si guardò intorno, cercando di capire dove poteva trovarsi, e come ci era finito. Poi notò una finestra c’erano delle sbarre si sentiva soffocare. Eppure ricordava chiaramente di essere andato in camera, e di essere rimasto sdraiato a lungo pensando a quell’orribile serata, e aveva sentito il dannato marmocchio singhiozzare sommessamente. Si Potter, il ragazzo sopravvissuto alla sua Lily, e figlio di colui che aveva reso miserabile la sua adolescenza. Erano così simili la stessa espressione fi sfida, la stessa arroganza, perché c’era sempre un Potter che doveva distruggere la sua vita?
Un attimo dopo quei pensieri, alcune sensazioni iniziarono a strisciare dentro di lui, la paura di non essere all’altezza di ciò che lo aspettava, la paura di non riuscire a proteggere qualcuno che amava, paura di vedere l’oscurità crescere dentro di se, ma più di tutto la disperazione di sentirsi solo . No, non avrebbe ceduto a tutto quel dolore a quella disperazione, era riuscito a sopravvivere alla morte della sua Lily e niente poteva essere peggiore, aveva allontanato tutte le emozioni molto tempo fa, ma ora, stavano spingendo per uscire, faceva male, poteva quasi sentire il suo cuore lacerarsi, così si portò una mano sul petto e sentì battere meccanicamente, perché non c’era nessun tipo di gioia. Poi vide qualcosa brillare sulla superficie del davanzale, uno specchio, prima di guardarci dentro, lanciò un’occhiata furtiva fuori dalla stanza, un mucchio di persone all’esterno di quella casa lo stavano fissando, fece un cenno con la mano, ma nessuno rispose, nessuno lo avrebbe aiutato, era come se fosse invisibile, indesiderato. Strinse il piccolo specchio con forza e poi vide degli occhi neri, neri come la notte che contenevano una luce che li faceva brillare. Più li guardava e più si sentiva sereno, fino che il colore iniziò a cambiare lentamente, diventavano sempre più chiari fino a raggiungere il colore smeraldo, mentre li osservava si sentiva completamente in pace, una pace che desiderava da tanto tempo.

 

Ora, mi rendo perfettamente conto che questo capitolo è abbastanza anomalo, sia nella lunghezza che nel contenuto, ma era necessario e volevo che fosse qualcosa di intimo e introspettivo.
Lady V.

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 Un passo alla volta ***


~~Capitolo 18 Un passo alla volta
 

Il sole era sorto da un po’, era ora di alzarsi. Avrebbe dato qualsiasi cosa, per non dover stare accanto al ragazzo, non lo voleva vicino, specialmente dopo il sogno, la visione o qualsiasi dannata cosa era successa quella notte. Ora che era sveglio, continuava a sentire quel miscuglio di emozioni, ed erano troppe e troppo intense. Ma non c’era modo di poterlo evitare, così si mise seduto e sospirò pesantemente.
 

Lo aveva sentito, un sospiro. Proveniva da quella barriera di legno intarsiato, che lo proteggeva dallo sguardo di Piton. Avrebbe dato qualsiasi cosa, per non vederlo, per non stargli vicino, specialmente dopo le ore appena trascorse. Aveva pianto e lui sicuramente lo aveva sentito, ma non era riuscito ad evitarlo, si era mostrato vulnerabile proprio davanti a lui e dopo quello che era successo. Tante volte gli aveva detto che era un debole, e stavolta gliene aveva dato la prova. Provava vergogna, ansia e tante altre emozioni che non riusciva neanche ad decifrare. Poi senti il cigolio del letto, e il rumore dei passi, il suo cuore batteva, batteva talmente forte , che sembrava volesse esplodere, poi lo vide. Si alzò immediatamente e per un solo attimo i loro sguardi s’incrociarono, poi Harry si guardò le scarpe e Piton si voltò verso la porta.

Il pozionista fece un lento passo, ed Harry lo seguì, la distanza fisica tra loro era inesistente, potevano quasi toccarsi mentre camminavano, ma la distanza della loro anime, era infinita. Lentamente arrivarono nella sala grande, il vociare degli studenti era quasi assordante. In assoluto silenzio, presero posto tra i serpeverde. Piton sorseggiò una mezza tazza di caffè e diede qualche morso ad una fetta di pane tostato, mentre Harry riuscì a fatica ad ingoiare un paio di bocconi di uova strapazzate e un bicchiere di succo di zucca.

Mentre si stavano alzando, sentirono una voce gentile ma ferma “ Harry, Severus, buongiorno vorrei scambiare qualche parola con voi” Li aveva osservati da quando avevano messo piede nella sala grande, era successo qualcosa, ed era grave. In questi mesi aveva cercato di restare a guardare da lontano, mentre cercavano un modo per sciogliere la maledizione, ma ora era necessario il suo intervento e subito.

“Buongiorno preside, certamente” disse il pozionista, mentre Harry annuì. Così e tre maghi camminarono in assoluto silenzio, fino all’ufficio del preside.

Silente entrò per primo, poi tutti e tre presero posto intorno alla scrivania. “Goccia la limone?” disse il vecchio mago

Entrambi i maghi più giovani rifiutarono.

“Bene, ora che abbiamo terminato con le frivolezze, mi piacerebbe sapere cosa può essere successo, da quando vi ho visti l’ultima volta, nella sala grande ieri sera. Immagino che la lezione di Occlumanzia non è andata bene, come speravamo. Harry, vorresti raccontarmi cosa è successo, per favore?” disse gentilmente il vecchio mago

“Uhm…… infatti, non è andata molto bene”

“Potresti essere un po’ più specifico, in modo che tu possa spiegare a questo vecchio mago, come sono andate le cose?”

“A dire il vero, non è stato molto diverso……. dallo scorso anno”(( cosa dovrei dire che Piton è un bastardo, e che mi ha minacciato di uccidermi?))

“Capisco, sei sicuro che non vuoi aggiungere altro? Forse potresti aiutarmi a capire, spiegandomi come il vostro legame si è ristretto, fino a tornare al livello iniziale? “

“Io…….. Io ho tentato di spezzarlo, con un incantesimo” e abbassò lo sguardo

“Harry ragazzo mio, cosa ti ha spinto a fare questo?”

“Ero arrabbiato e non ho ……..” e rimase in silenzio, e attese la prossima domanda alla quale non voleva rispondere.

“Vedo che non sei di molte parole oggi. Non voglio forzarti, ti ringrazio comunque Harry”
Il pozionista era seduto al suo fianco impassibile, non aveva emesso un suono e aveva sempre guardato dritto davanti a se.

“Severus, forse potresti dirmi tu, qualcosa di più preciso?”

“ Certamente, dire che la lezione è stata disastrosa, è a dir poco riduttivo. E’ stata un vero e proprio fallimento. Così quando ho visto, che anche quei pochi risultati, che avevamo raggiunto lo scorso anno erano andati perduti, ho perso la pazienza. Potter stava sprecando di nuovo il mio tempo!!! Poi immagino, che la frustrazione di entrambi, ci ha spinto a dire cose abbastanza spiacevoli. E dopo sai cosa è successo”

“ Capisco, ora è tutto più chiaro. Posso farti una domanda, lo hai detto ad Harry il motivo per cui eri arrabbiato?”

“NO, Non in maniera così esplicita”

“Ora, ora, sono quasi certo, che le cose che vi siete detti, dovevano essere qualcosa di più, di abbastanza spiacevoli, visto che il legame è tornato allo stadio iniziale, o sbaglio?

“Infatti”

Silente sospirò, poi li guardò entrambi, la situazione era molto peggio di quanto aveva previsto. In genere, quando finivano nel loro ufficio, tentavano almeno di accusarsi di questo o quello, li lasciava litigare un po’ nel limite dell’accettabile, poi interveniva e in una maniera o nell’altra riusciva a sapere cosa era successo. Ma questo silenzio di entrambi, era davvero un brutto segno. Così con suo grande rammarico disse “Immagino che non abbiate altro da aggiungere o sbaglio? Severus?”

“NO è tutto”

“Harry”

“No signore”

Silente sospiro nuovamente e poi disse “ Mi dispiace doverlo dire, ma sono molto deluso”……… poi li guardò negli occhi  “di entrambi. Vi avevo chiesto di fare uno sforzo. Quando il giovane Sig. Malfoy ha lanciato la maledizione, ho pensato subito che sarebbe stato un problema, ma che poteva offrire una grande opportunità”

Piton stava per dire qualcosa, ma fu interrotto immediatamente.

“Gradirei, prima che voi ascoltaste, ciò che ho da dire, senza interruzioni Severus” il pozionista annui “ Grazie. Ora come stavo dicendo, poteva essere una grande opportunità. So che voi due, non la vedete così, ma credetemi lo è. Ho sperato, che con il passare dei giorni e delle settimane, le cose sarebbero migliorate. Ma ahimè mi sbagliavo, sembra che la mia fiducia era mal riposta”

A quelle parole Piton si sentì crollare il mondo addosso. Mai, da quando era al servizio di Silente, gli aveva rivolto parole simili. Lo aveva deluso. Harry fece lo stesso pensiero.

“Ora, mi rendo conto, che quello che è accaduto ieri notte, non deve essere stato facile per nessuno dei due, ma ho bisogno di sapere nei minimi dettagli, come siete arrivati a questo, e come possiamo rimediare.”

“Non si può “ disse il moro senza pensarci.

“mio caro Harry, c’è sempre un modo” disse gentilmente il preside

“Credo che sarà più facile, se nessuno di voi due assiste al racconto dell’altro”

“Ma come? Non possiamo stare in stanze separate, e io……”disse il moro

“Harry ti ricordi il salottino, che ho creato per l’incontro che hai avuto qui con la Sig.na Granger e il Sig. Weasley? Beh è ancora lì, e come potete vedere, c’è una poltrona anche da questo lato, quindi uno di voi entrerà dentro con me, mentre l’altro aspetterà il suo turno comodamente, seduto nel mio ufficio” disse il vecchio mago.

“Harry, vorresti seguirmi, per favore?”

Harry annui, poi entrambi i maghi si alzarono e si spostarono, Harry entrò nel salottino rosso e oro e Piton si accomodò all’esterno sulla poltrona. Poi il vecchio mago evocò una teiera con due tazze, e disse “Prendi, un pò  di tè Harry. E comincia dall’inizio, fa con calma e prenditi tutto il tempo che ti serve.”

Il giovane Grifondoro annuì, era la prima volta, da molto molto tempo, che non si ritrovava a parlare da solo con Silente, come se fosse un nonno invece del preside, e gli erano mancati quei momenti. Così prese tutto il suo coraggio e iniziò a raccontare tutta la storia. I ricordi che Piton aveva visto, le sue parole dure sulla morte di Sirius. Poi con un po’ di timore, gli raccontò del momento il pozionista, lo aveva minacciato di spedirlo oltre il velo, e di come Harry di conseguenza, gli aveva gridato che godeva nell’essere un Mangiamorte. Gli raccontò, del momento in cui si era fatto prendere dal panico, e aveva lanciato senza pensare, l’incantesimo sul legame e della Cruciatus che aveva colpito entrambi.

“Mi dispiace molto Harry, deve essere stato molto doloroso. Ma immagino che tu capisca, che le azioni di entrambi, hanno portato a questo risultato”


“Così sembrerebbe, però lui….”

“Harry, non siamo qui per incolpare nessuno, ma piuttosto per trovare un modo, per andare avanti”

“Non c’è. Io e Piton non possiamo, ci odiamo troppo, finiremo davvero per ucciderci se insistiamo.”

“Il professor Piton Harry, e no, non lo farete, perché siete due persone, molto più forti di quello che pensate, e molto più simili di quanto immaginate”

“NO, non è vero!”(( IO non sono come lui!!!))

“Si che lo è, solo non riesci a vederlo, e temo che il motivo principale è perché non vuoi”

Non voleva più parlare, così disse “Sono molto stanco, posso andare?”

“Immagino che sia stato difficile addormentarsi, con tutte le emozioni che mi hai descritto?”

“Uhmmm per la verità non molto, però ho fatto un strano sogno…. O qualcosa di simile”

“Sarei molto interessato ad ascoltarti, vuoi parlarmene ragazzo mio?”

“uhmmmm era solo uno stupido sogno….. e a dire il vero no, ……devo?”

“Temo di dover insistere” Il vecchio mago guardò il giovane davanti a se, dopo il racconto della Cricuatus, aveva capito, che era successo qualcosa di più. Se la situazione non fosse stata così pesante, avrebbe quasi riso, al pensiero che il giovane davanti a lui pensava, che non fosse importante.
“……….. E poi gli occhi  sono diventati, color ossidiana, e questo è tutto!!”

Silente rimase in silenzio per un paio di minuti, poi disse “Harry, quello che mi hai raccontato è molto importante! Non immaginavo,  che la maledizione Combinatum fosse così, come dire, ……….strordinaria”
 

((Straordinaria? Io non avrei usato quella parola, orribile, distruttiva, estenuante)) poi il moro disse “Professore, cosa intende con straordinaria?”

“Usa un incanto chiamato  specchio dell’anima, una magia antica. Harry, la visione che hai avuto ieri notte è la chiave, che aiuterà te e il porfessor Piton a sciogliere la maledizione”

“Co-cosa? Ma come?”

“Dimmi, quando eri in quella stanza e hai provato tutte quelle emozioni, le hai riconosciute come tue?”

“ Si e no………… uhmmmmmm……….è un po’ complicato, non so come spiegarlo….. mi dispiace”

“Non fa nulla Harry, forse posso aiutarti io. Le hai riconosciute, perché le hai provate anche tu, ma le hai vissute in una maniera diversa. Mi spiego meglio, facciamo un esempio, se due persone si arrabbiano per lo stesso motivo, possono avere una reazione, un modo di viverla ed esprimerla totalmente diverso” poi fece una pausa e guardò il ragazzo dritto negli occhi, e disse lentamente “ Quello che hai provato stanotte, erano le emozioni e il modo in cui le sente e si sente Severus, Harry”

Il giovane mago rimase scioccato e dopo un momento di silenzio, che sembrava durare un eternità, disse “Non è possibile…….. io ……io “e non riuscì ad aggiungere altro.

“Credo, che a questo punto ci siano molte cose, su cui devi riflettere ragazzo mio”, il moro annuì semplicemente.

“Harry, Severus è molto testardo e a volte è difficile relazionarsi con lui, ma non è la persona malvagia che hai sempre immaginato” guardò il grifondoro negli occhi e poi aggiunse  “ma tu pensi, che mi sbaglio, non è così?”

“Io….. non…”

“Harry, pensi che io, sia un vecchio sciocco?” disse Silente sorridendo

“No… no …signore” rispose il ragazzo scuotendo la testa.

“Fidati del mio giudizio allora. Come ti ho già detto molte altre volte, affiderei la mia stessa vita a Severus”

((No stavolta silente si sbaglia, ne sono sicuro. In fondo non è infallibile, lo ha detto anche lui))pensò il moro

“Harry , io non sono perfetto, ho fatto molti errori, nella mia lunga vita, ma fidarmi completamente di Severus, posso assicurarti, che non è uno di questi. Pensa soltanto a quante volte, ti ha salvato la vita.”

“lo ha fatto solo perché glielo hai ordinato, non di certo perché voleva”

Silente si mise a ridere, poi tirandoli su gli occhiali a mezza luna disse “Credo che la mia capacità di persuasione sia un po’ sopravvalutata. Credimi, nessuno può obbligare realmente Severus Piton, a fare qualcosa che non desidera” e gli strizzò l’occhio.

“Bene, ti ringrazio ragazzo mio, per aver condiviso con me, queste informazioni molto private. Ora credo sia arrivato il momento, di parlare con il professor Piton”. Temo, che con Severus sarà ancora più complicato. Poi sia aprì la porta, salutò nuovamente il Grifondoro e disse serenalmente “Vieni pure Severus”

Vide la porta aprirsi, era passata un secolo, da quando il preside si era chiuso nel piccolo salottino, con il marmocchio. E quando li vide uscire, Silente era allegro e felice come sempre, mentre Potter aveva una strana espressione in volto, sembrava sconvolto.  Il pozionista si alzò e entrò nel salottino, , si accomodò rigidamente sul divanetto, si sentiva disagio, come se fosse realmente uno scolaretto in attesa di un rimprovero. Non gli piaceva sentirsi così, e parlò per primo.

“Perché siamo qui, Albus?”

“Una tazza di tè Severus?” disse gentilmente il vecchio mago

“No grazie, gradirei, che rispondessi alla mia domanda”

“Credo, che conosciamo entrambi la risposta, vorrei sapere, quello che è successo ieri, nei dettagli”

“Lo sai già cosa è successo, tu e Potter siete stati qui dentro per quasi due ore. Sono sicuro, che non avete parlato di Quidditch o del tempo!”

“Oh certo che no. Ma ho sentito la versione di Harry, e ora vorrei ascoltare la tua, se non ti dispiace”

“Perché Albus, tanto sappiamo tutti e due, che nulla di ciò che diremo, cambierà qualcosa”

“Non vuoi soddisfare la curiosità di un povero vecchio, Severus?” Il tono era gentile, ma lo scintillio nei suoi occhi era potente. Il pozionista sospirò (( si certo, come se tu fossi un povero vecchio indifeso e innocuo, dannazione a te!!)) e poi iniziò a raccontare di della lezione e di come si era infuriato, vedendo che dallo scorso anno il ragazzo, non solo non aveva fatto nessun progresso, ma era addirittura peggiorato, nel chiudere la mente. Di come aveva perso la pazienza, e lo aveva incolpato della morte di Black. Delle accuse, che, il suo prezioso e virtuoso ragazzo d’oro, gli aveva rivolto sul fatto di essere orgoglioso, di essere un Mangiamorte. Gli raccontò dello sforzo disumano che aveva fatto, per non mettergli le mani addosso, e del tentativo disperato di Potter di spezzare il legame.

“Capisco Severus. Ora, spero che ti renderai perfettamente conto, che entrambe le vostre azioni hanno portato a questo disastro”

“Certamente Albus”

“Vorrei sapere, se hai pensato a cosa fare? A come poter rimediare a questa difficile situazione”

“Onestamente non credo sia possibile. Solo l’idea di dovergli rivolgere la parola Albus, mi disgusta. Non so se riuscirò a controllarmi una seconda volta!”
 

“Ora, ora Severs. Sono sicuro che ci riuscirai. Hai dovuto fare cose ben peggiori. Harry è solo un ragazzo, ed è una bravo ragazzo. So benissimo, che in lui ved,i solamente James, se pur molto simili nell’aspetto, non è affatto come lui. E se devo dirla tutta, avete anche parecchie cose in comune”

 

 Severus rise sarcasticamente e poi disse “Io non la penso così e lo sai. E se pensi che io abbaia delle cose in comune con quella testa di legno, stai impazzendo Albus!”

“O no, io non credo. Sei un uomo intelligente, ma anche molto testardo, se solo provassi a vederlo per quello che è in realtà” disse tristemente

“Basta, stai sprecando il tuo tempo e anche il mio! Se hai finito vorrei andare!” e  incrociò le braccia al petto

“Vedo che sei molto stanco Severus, forse non hai riposato bene?”

“infatti”

“E’ successo qualcosa stanotte, che dovrei sapere?”

“NO”

“Oh, io credo il contrario. So che hai fatto un sogno Severus, e vorrei che me ne parlassi. Temo di dover insistere su questo punto, ragazzo mio”

Piton sbuffò sonoramente e poi si arrese e iniziò a raccontare tutto “e alla fine i miei occhi sono diventati quelli di …… Lily.” sussurrò

“Sei sicuro, che erano gli occhi di ….Lily Evans?” ((Oh Severus, quanto dolore provi ancora, per la morte di quella donna , mi domando se riuscirai mai un giorno a perdonarti)) pensò il vecchio mago.

“SI”

“Mi dispiace, so quanto era importante per te, ma non erano gli occhi di Lily” gli concesse un attimo e poi aggiunse  “Severus, erano quelli di Harry” Il pozionista scattò in piedi infuriato e disse urlando “Non dire assurdità Albus! Conosco gli occhi di Lily! Ed erano i suoi!”

“Siediti e calmati Severus! Quello che hai visto nella visione, era un effetto della maledizione, è una magia molto antica, si chiama lo specchio dell’anima, ne hai mai sentito parlare?“

Il pozionista rimase  pietrificato, poi disse “ Vuoi dire che quella stanza……e quello che ho provato…..NO, non può essere…….. non può” e le parole gli morirono in bocca. (( Allora anche Potter…stanotte……….Dannazione!!! Ecco perché aveva quello sguardo sconvolto, quando è uscito da qui)).

Silente sapeva bene ce Severus aveva bisogno di pensare e disse “Immagino che avrai molte cose su cui riflettere, adesso”

“Questo non cambia nulla, Albus”

“Severus, Harry è un bravo ragazzo, e porta sulle sue giovani spalle un peso troppo grande. Hai fatto una promessa molti anni fa, ci hai ripensato?”

“NO”

“Se vuoi proteggerlo davvero, devi imparare a conoscerlo per quello che è in realtà, cioè Harry e basta, non Harry il figlio di James Potter”

Il pozionista rimase in silenzio (( ti sbagli su di lui, sei troppo coinvolto emotivamente ))

“Ti fidi di me Severus?”

“SI”

“Allora non c’è altro da aggiungere. Credo sia arrivato il momento, di tornare dal nostro giovane  Grifondoro” poi aggiunse “ Grazie Severus, per aver condiviso tutto questo con me, so che non è stato facile”

Il pozionista sospirò ((Non c’è di che, con che faccia tosta, come se avessi avuto una scelta!!!)), poi si alzarono e uscirono, videro il ragazzo seduto sulla poltrona, con lo sguardo fisso nel vuoto.

Silente si voltò, e guardandoli pensò (( è stata una prova davvero dura, per entrambi, ma credo che nonostante la sofferenza e il dolore che provano in questo momento, troveranno un modo. E se non dovessero riuscirci da soli, li prederò pazientemente per mano, ogni volta che smarriranno la strada)). Poi sorrise divertito, come riuscivano a non vedere quanto erano simili, per lui era un vero mistero.

“Oh Harry, Severus, credo che a partire da questo momento fino a domani, sarebbe una buona idea, passare un po’ di tempo insieme”

“Ma Albus, sono quasi due mesi che ……” disse Piton

“Immagino, che sarebbe una buona idea, andare a fare una passeggiata lungo il lago nero magari, invece di stare sempre chiusi nel castello.”

“ E le lezioni?…..e” disse il moro

“Consideratevi in vacanza fino alla festa di Halloween.  Ora potete andare, Buona giornata” e sorrise felicemente, mentre vedeva le facce sgomente dei due suoi protetti.


 
PS. Vi comunico che domani non riuscirò a postare un aggiornamento.  Quindi fatevelo durare…. Ma niente panico si avvicina il week end
Un saluto da Lady

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 Vigilia ***


~~Capitolo 19 Vigilia

“Allora, Lucius è tutto pronto?”

Il platinato di inchinò, baciò la veste dell’uomo e disse “Certamente mio Signore, è tutto pronto, questa sera uccideremo, l’ultima piccola babbana, che abbiamo preso.”

“Molto bene. Non voglio errori stavolta, tutto deve essere perfetto!!” disse Voldemort, con un tono cantilenante.

“Lo sarà mio Signore. Tutti i preparativi sono stati eseguiti, secondo i vostri ordini. Domani sera Potter, non sarà più una preoccupazione.”

“La pozione è pronta?” sibilò l'oscuro

“Si mio signore, Codaliscia se n’è occupato, ha terminato stanotte”

Il Signore Oscuro si voltò, verso il piccolo ometto ripugnante “Codaliscia! Sei sicuro, che la pozione è stata preparata correttamente!”

“Oh….cer-certamente mio Signore. Ho seguito le indicazioni alla lettera.” Disse tremante il Mangiamorte.

“Se l’avesse preparata il mio Maestro di pozioni, non avrei alcun motivo di preoccuparmi. Lucius! Ci sono notizie Severus!”

“Le mie fonti, mi hanno riferito, che non ci sono novità. Piton è ancora adolescente ed è ancora legato a Potter, mio signore”

“Bene dopo aver annientato il ragazzo, voglio che recuperiate Severus, lo voglio di nuovo al mio fianco, ho bisogno dei suoi servigi. Ora potete andare” disse freddamente Voldemort. I due Mangiamorte s’inchinarono al loro Signore.
 

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La porta dell’ufficio di Silente, si era appena chiusa. Li aveva praticamente mandati fuori, e voleva che andassero al lago nero?!! ((il vecchio deve essere impazzito. Non ho nessuna intenzione di passeggiare con il marmocchio, come se fossimo vecchi amici. Ho bisogno di pensare a quello che è successo)). Così si voltò verso il grifondoro e disse “Muoviamoci Potter”

Il ragazzo annuì e seguì il pozionista. Attraversarono tutto il castello, poi imboccarono i corridoi che portavano nei sotterranei, fino a raggiungere l’ormai familiare quadro, che nascondeva l’ingresso degli alloggi di Piton.
Una volta entrati, l’uomo convocò un elfo, e fece portare della zuppa e del roastbeef  con le patate per entrambi, un bicchiere di vino elfico per lui, e del succo di zucca per Harry. Presero posto al tavolo del soggiorno e mentre pranzavano, il pozionista sfogliò la gazzetta del profeta, per controllare le notizie sulle sparizioni. Erano state uccise molte altre famiglie babbane, ma nessun rapimento oltre ai 7 bambini che erano già scomparsi. ((Perché dei bambini babbani, cosa se ne fa il signore Oscuro……uhmm…….. li userà come cavie probabilmente, perché se voleva tenerli in vita avrebbe preso dei bambini con il sangue magico. Per lui i babbani sono qualcosa di nessun valore, sono sacrificabili…………. UN SACRIFICIO!!! Questa potrebbe essere un ipotesi valida, ma a che scopo? Dannazione, non mi piace questa faccenda. Dovevo chiedere ad Albus, se ha scoperto qualcosa, ma ero così preso, da quello che è accaduto ieri, che mi è sfuggito di mente))
Harry guardò Piton, il suo viso era inespressivo come al solito, ma sembrava molto intento a riflettere su qualcosa. Poi lo vide alzarsi di scatto. “Potter, andiamo giù nel mio laboratorio, subito!” . Scesero le scale, una volta nella stanza Piton prese un calderone e iniziò a preparare qualche genere di pozione. Harry prese posto accanto a lui, prese uno dei libri che erano rimasti sul bancone, l’ultima volta che erano stati li. Dopo circa due ore, nessuno dei due aveva detto una parola, Piton era molto concentrato, ma da quello che Harry aveva visto, la pozione non era molto complicata. Quindi erano li perché il pozionista doveva pensare o doveva calmarsi per qualcosa. ((Forse Silente gli ha ordinato di fare qualcosa, che non gli piace.)) pensò il moro. Alla fine la noia e la stanchezza accumulata della sera precedente, si fecero sentire ed Harry si addormentò.
 

Poteva vederlo dai vapori della pozione, era il momento di aggiungere la lavanda, non appena gettò, i fiori nel calderone, il colore cambiò, ((Perfetta, nel colore e nell’aspetto, ancora tre giri in senso orario e sette in senso antiorario, e poi potrò aggiungere le radici di valeriana e sarà pronta)) pensò il pozionista. Aveva perso il senso del tempo, si voltò e vide Potter dormire, con le braccia incrociate sul libro e la testa poggiata da un lato. ((Credo che dovrò svegliarlo, ho bisogno di parlare con Albus, anche se a dire il vero lo preferisco in questo stato, almeno non è irritante e fastidioso come al solito))
In quel momento, vide il moro che muoveva la testa, poi subito dopo iniziò ad agitarsi, stava quasi per svegliarlo, quando lo sentì farfugliare qualcosa.

“no….. no…. NOOOOO?” mentre gemeva, poi si portò una mano sulla fronte, la cicatrice bruciava.

“Potter svegliati!” disse il pozionista, mentre lo scuoteva leggermente, ma non ci fu nessuna risposta.

“Avanti Potter, svegliati, è solo un sogno” lo scossone fu più intenso stavolta.

Harry aprì gli occhi, era tutto sudato e la cicatrice bruciava come l’inferno. Poi si voltò e vide Piton che lo fissava. “Era il Signore Oscuro?”

“Si…..Si” disse molto spaventato e sconvolto , il moro.

“Alzati, dobbiamo vedere Silente”. Si alzarono entrambi, ma il moro era ancora molto frastornato e perse l’equilibrio. Mentre cadeva sentì delle forti braccia afferrarlo saldamente per il braccio. “Puoi camminare senza finire a  terra?” disse freddamente il pozionista

“Uhmmm credo di ………si” rispose il Grifondoro, si sentiva male, aveva la nausea, la testa gli scoppiava, ma non voleva farsi vedere debole di nuovo davanti a Piton

“Non ti ho chiesto, se forse ci riesci Potter. Puoi o no?”

“SI posso!” rispose irritato Harry

“Bene allora muoviti!” E gli lasciò il braccio.

 Dopo solo un paio di passi sentì le gambe farsi più deboli, e giovane mago inciampò nuovamente.

“Questo è ridicolo, Potter! Non hai bisogno di fare l’eroe! Dannati Grifondoro!” prese la bacchetta e con un solo gesto, sollevò il ragazzo da terra, levitandolo su per le scale e nel salotto. Lo adagiò sul divano, e poi si avvicino al camino e chiamò il preside. “Albus, ci sei?”

“Ah Severus, che succede?” chiese gentilmente il preside

“Potter, ha appena avuto una visione, è urgente”

“Arrivo subito” e un attimo dopo il vecchio mago era nella stanza.

“Severus, cosa è successo?”

“Non lo so Albus, eravamo giù in laboratorio, ero così assorto, che non mi sono reso conto che Potter si era addormentato sul mio bancone. Mentre stavo per svegliarlo, ha iniziato a lamentarsi, l’ho svegliato e portato su.”

Allora Silente si avvicinò al ragazzo, aveva gli occhi chiusi e si teneva una mano sulla cicatrice “Harry, mi senti?”

“Si…professore”

“Per favore, puoi dirmi cosa hai visto?” disse gentilmente Silente

Il grifondoro aprì gli occhi, erano pieni di lacrime “Io….. io…..”

“Forse, dovremmo dargli una pozione calmante, Albus”

“Non ora Severus, deve essere lucido” poi disse al moro in tono più deciso “Harry per favore, dicci cosa hai visto, e poi potremo aiutarti con il dolore”

“Io…… è stato orribile” disse ansimando

“Albus, lascia fare a me” il vecchio mago si spostò di lato e lasciò il posto a Piton, che prese Harry per un braccio, lo mise seduto e lo guardò dritto negli occhi.

“Potter, quante persone c’erano nella visione?”

“Qua- quattro”

“Sai chi erano?”

“Si, Malfoy, Codaliscia, Voldemort, e una ……………bambina” ora le lacrime rigavano il volto del ragazzo.

“Ascoltami Potter, concentrati, cosa dicevano?”

“Parlavano di uno scrigno magico ”

“Lo hai visto?”

“NO”

“Hai visto o sentito altro?”

“Voldemort, chiedeva a Codaliscia se la pozione era pronta”

“Quale pozione?”

“Non……. Non  lo so, non lo ha detto”

“Hai visto il colore?”

“NO”

“C’è altro?”

A quella domanda il ragazzo singhiozzò, fece solo un cenno con la testa.

“Potter, dimmi cosa altro hai visto” ora lo teneva con entrambe le braccia

“Io…. Non….”

“Potter, cosa hai visto!”

“L’hanno uccisa” disse singhiozzando

“Hai visto come?”

“s-si”

“Potter, è importante, come?”

“Il sangue, c’era molto sangue. Io…..”

“Severus basta, è sufficiente” disse Silente
.
“No Albus, è importante. Se Codaliscia stava preparando una pozione, quello che il Signore Oscuro sta preparando non può aspettare, farà qualcosa presto, dobbiamo sapere”

Il vecchio mago annuì tristemente, poi mise un braccio intorno ad Harry

“Avanti Harry, so che è difficile, ma è importante che ci dici come è successo”

“io….io….” Non riusciva quasi a respirare.

“Albus, potrei usare la Leggilimanzia”

Il vecchio mago annuì, poi sussurrò al ragazzo “Ascoltami ragazzo mio, Il professor Piton, guarderà nella tua mente, sono qui vicino a te, va bene?”

“No…..non di nuovo….. per favore”

“Harry dobbiamo sapere, se non vuoi devi raccontarcelo tu”

“Lei….. era…….vicino”

“Albus, fallo tu” disse il pozionista

“NO!” urlò il ragazzo disperato

“Harry, perché non vuoi?” chiese gentilmente Silente

Il Grifondoro non disse nulla, ma la verità, è che non voleva dare a nessun altro, la possibilità di scorrazzare liberamente nella sua mente. Non voleva che Silente vedesse i suoi ricordi, si vergognava di tante cose che aveva fatto, aveva paura di deluderlo.

“ Piton”

I due maghi si guardarono sorpresi e poi il pozionista disse “Guardami Potter”

Il ragazzo con le lacrime agli occhi lo fissò “Conterò fino a tre, non cercare di opporre resistenza stavolta” il moro annuì

“Uno… due…..tre…..Legiliments”

Erano in un sotterraneo……Malfoy……Codaliscia……..Voldemort.
Voldemort li interroga sui preparativi e su uno scrigno.

Il Signore Oscuro si avvicina ad un calderone e ordina “portate l’ultima”…

Una bambina, sui sei sette anni, bionda con i capelli lisci e lunghi, con gli occhi nocciola, che piange…..
Il Signore Oscuro si avvicina e dice “Dimmi hai paura piccola?” La ragazzina si tiene la maglietta rosa con le manine e annuisce…”Dovresti essere onorata, stai per aiutarmi a realizzare una cosa molto ….. molto importante” e ghignò malvagiamente.

Un cenno a Malfoy………….Il Mangiamorte si avvicina, estrae dalla veste un coltello d’argento e lo conficca nel cuore della ragazzina .

Delle urla atroci……… Poi le  passa la lama, sotto la gola e lungo i polsi. Il pavimento si riempie di sangue
.
………………..“Bene il settimo sacrificio è compiuto, il settimo innocente il settimo giorno. Ora è tutto pronto, basterà unire il sangue nello scrigno…………………

Piton riemerse dai ricordi del Grifondoro. “Accio pozione senza sogni e pozione calmante”

Poi prese le fiale, ne stappò una e disse “Prendila Potter”

Il ragazzo aprì la bocca e la ingoiò, e lo stesso fece con la seconda fiala. Nel giro di un paio di minuti, si addormentò, Silente lo distese sul divano e evocò una coperta e coprì il giovane mago.

“Severus, hai visto?”

“Si Albus, non mi stupisco che Potter era così sconvolto. Il Signore Oscuro, ha ordinato a Lucius, di uccidere la settima bambina, è stato molto cruento. Prima l’ha pugnalata al cuore, poi sgozzata ed infine, le ha tagliato i polsi. Io stesso ho fatto fatica a guardare Albus”

“Allora li hanno uccisi tutti e sette. Povere creature. Hai un idea di quello che hanno in mente?” disse il vecchio mago

“No, non ho mai sentito parlare di scrigni o cose simili, finchè ero al fianco dell’Oscuro signore. Dalla visione, non era possibile non c’erano informazioni concrete, troppo vaghe. Potter ci ha detto tutto ciò che poi ho visto.”

“Capisco, grazie Severus

Dopo un breve silenzio il pozionista disse “Albus, lo scrigno di cui parlavano sembrava molto importante per il lor piano, hai idea a che cosa si riferivano, forse un manufatto antico?”

“Di scrigni magici ne esistono moltissimi, e possono contenere ogni genere d cosa, forse non è lo scrigno il perno, ma il rito che stavano compiendo.”

“Dobbiamo scoprire a cosa si riferivano, il loro bersaglio potrebbe essere Potter”

“Non avevo dubbi in merito. Dovremo stare molto attenti. Ringrazio il cielo, che almeno è legato a te in questo momento, così puoi sorvegliarlo costantemente”

“Speriamo sia sufficiente Albus. Ho visto l’espressione del Signore Oscuro, era troppo sicuro di se.”

”Faremo attenzione” disse pensieroso il vecchio mago

“Albus, hai idea del perché Potter, non ha voluto che fossi tu a guardare nella sua mente?”

“Oh, credo di sapere il perché, ma non è importante ora. Spero che ti sarai resoconto, che il ragazzo ha bisogno di tutto l’aiuto che possiamo dargli, per affrontare Tom”

“Dimmi perché? Perché deve essere lui a farlo!”

“Mi dispiace Severus, ci sono alcune cose, che non posso rivelare neanche a te, per ora. Quando sarà il momento” Poi attese un attimo e aggiunse “ Sei stato bravo a farlo parlare stasera, non lo avevo mai visto così sconvolto, dopo una visione”

“Albus, tu sei troppo sentimentale. Ho reso la cosa più semplice possibile per un Grifondoro. Quindi  domande precise, corte e semplici.”

“Ha bisogno di noi, di qualcuno che lo sostenga ”

“A te per questo, il mio solo compito è proteggerlo”

“Io non sono eterno Severus. Voglio che si fidi di qualcun altro. ”

“Allora è per quetso, che mi obblighi ad avvicinarmi a lui?”

“Tu sei un grande mago Severus, potresti aiutarlo moltissimo”

“Lui non si fiderà mai di me. Io non ho cambiato idea su di lui Albus”

“Mi addolora molto sentirlo”

Il pozionista non rispose.

“Ora credo, sia arrivato il momento di andare tutti a riposare. Ci vediamo domani Severus, buona notte”
Il preside uscì dalla porta degli alloggi, mentre Piton levitava il ragazzo nella camera da letto.

 

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 La notte di Samhain - Parte 1 ***


~~Capitolo 20 La notte di Samhain - parte 1
 

Dopo aver messo il ragazzo a letto, anche Piton aveva provato a dormire, ma le immagini che aveva visto dalla mente di Potter lo tormentavano. Doveva assolutamente cercare di capire cosa tramava Il Signore Oscuro. Così si mise seduto, ed evocando alcuni dei libri dalla sua biblioteca, aveva fatto delle ricerche sui manufatti antichi. Ma come ben sapeva e come anche Silente aveva confermato, gli scrigni magici, potevano contenere, qualsiasi genere di cose. Questa informazione non era di nessun aiuto concreto. Ma i sacrifici dei sette piccoli babbani invece lo erano, e poi l’ultimo tassello il più importante, l’aggiunta del sangue del Signore Oscuro in quello scrigno. Il sangue di un mago era prezioso, includeva la sua firma magica. Quindi non c’erano dubbi, il destinatario di questo piano, era sicuramente Potter.
(( Uhm Pensa Severus, pensa……..i sacrifici a cosa servono? A chiedere, convogliare qualche tipo di forza Oscura, oppure a rendere sacro qualche oggetto……….. LO SCRIGNO!!!! Si lo ha fatto per rendere sacro quello scrigno maledetto!!!!! E il sangue di del Signore Oscuro, lo renderà intoccabile da chiunque non condivida il suo sangue. Ma come potrà avvicinarsi a Potter, qui ad Hogwarts? Devo tenerlo d’occhio.))

Poi sentì dei rumori provenire dal letto del ragazzo. Si alzò e si avvicinò a lui.

“Potter. Ti senti bene? Hai riposato a sufficienza, puoi alzarti?”

“Uhmmmmm si….signore”

“Bene allora preparati, scendiamo nella sala grande e poi andremo dal preside”

“D’accordo, uhmmmm professore, avete capito cosa Vol- Tu-sai-chi, ha in mente?”

“Non ancora Potter”

Dopo essersi preparato, i due maghi si diressero verso la sala grande, in quel momento stavano
entrando anche Ron ed Hermione.

“Harry, Piton, Buongiorno” disse la riccia sorridendo

“Mione, Ron, buongiorno” rispose il moro, mentre Piton annuì infastidito

“Vi sedete con noi a colazione?” disse la ragazza

Harry guardò, la faccia del pozionista speranzoso, lo voleva con tutte le sue forze, gli ultimi giorni erano stati orribili.

“D’accordo , muoviamoci!” disse freddamente il pozionista

Ron si avvicinò al moro e sussurrò. “Vedo, che è di ottimo umore stamattina, sembra molto peggio del solito”

“Shhhh Ron, per favore” sussurrò il moro.

I quattro si accomodarono al solito posto nella tavolata dei leoni

“Allora, siete pronti per stasera?” disse la riccia tutta emozionata

“Ehmmmm a dire il vero, no. Sai siamo stati ……impegnati, in questi giorni…….. problemi……… con il legame”

“Oh Harry, mi dispiace. Va tutto bene vero?”

“uhm….. credo”

“Allora, stasera c’è la festa…… non vedo l’ora ……sai il banchetto e ………….tutto il resto” disse il rosso

“Complimenti per la tua eloquenza Weasley. Ma noi, non parteciperemo alla festa!” disse il serpeverde

“Co-cosa? Ma perché?” disse il rosso guardando il suo amico, con un’espressione molto dispiaciuta.
“Non sono affari tuoi! “

“Ma noi siamo sempre stati insieme in questo giorno. Harry diglielo!”

Il moro sospirò, aveva sempre condiviso, con i suoi amici quel giorno. Il giorno in cui i suoi genitori avevano perso la vita, per salvarlo. Prima di andare alla festa, trovavano un posto isolato, accendevano una candela ed Harry pensava a loro, a come sarebbe stata la sua vita con loro, e gli diceva quanto gli erano mancati, mentre Ron ed Hermione, lo sostenevano  silenziosamente, in quel delicato momento.

“Quest’anno, io………..” non sapeva cosa dire. Sarebbe stata la prima volta, da quando aveva saputo la verità sui suoi genitori, che non avrebbe potuto commemorarli. Voleva farlo, ma non c’era modo. Era legato a Piton, e non lo voleva presente ad un momento così importante e privato, senza tenere conto del fatto che l’uomo odiava suo padre.

“Credo che dobbiamo andare ora…..scusate, ci vediamo più tardi” disse il moro con un tono molto depresso e si alzò per primo.

Piton lo aveva osservato, come quella testa di legno di Weasley aveva accennato a quella sera, Il marmocchio era sbiancato, e si era incupito. Forse Potter, trovava un modo per ricordare i suoi genitori, in quello stesso giorno. In fondo sarebbe stato perfettamente normale, anche lui lo faceva. Era l’unico giorno dell’anno, in cui si permetteva di ricordare liberamente Lily, senza costringersi a scacciare quei dolorosi pensieri. Il giorno in cui, ogni anno ricordava a se stesso, perché proteggeva il marmocchio. Si lo aveva giurato a Silente, ma lo aveva silenziosamente promesso, quella notte a Godric’s Hollow, mentre stringeva tra le sue braccia, il corpo senza vita dell’unica donna, che avesse mai amato in vita sua.

Poi, Piton guardò in direzione del preside, e il vecchio mago annuì, si alzò dal tavolo dei docenti e si avvicinò ai due giovani maghi.

“Buongiorno Severus, Harry come ti senti?”

“Bene grazie….signore”

“Preside, credo che dovremo discutere in privato” disse il pozionista

“Bene Severus, andiamo a fare una passeggiata”

“Ma preside, non sarebbe meglio il tuo ufficio o i miei alloggi?”

“Oh è una così bella giornata di sole, che è un vero peccato restare chiusi nel castello, non trovate?”
 disse allegramente il vecchio mago e iniziò  a camminare in direzione della porta d’ingresso del castello. Dopo essere usciti, si incamminarono nei giardini.

“Allora Severus?”

“Albus, ho riflettuto tutta la notte, su quello che Potter ha visto dei piani del Signore Oscuro.”

“Non mi aspettavo nulla di meno da te Severus. Quindi hai fatto delle ipotesi?”

Il pozionista annuì e raccontò ciò che aveva dedotto.

“Immagino che siamo sulla buona strada. Inoltre Arthur, mi ha mandato un gufo questa mattina e mi ha riferito, che i 7 bambini, erano nati babbani, ma avevano sangue magico”

“Albus, sono molto preoccupato. Ho visto la faccia del Signore Oscuro, il suo sguardo era spietato, ma stava praticamente gongolando. E poi la pozione, se solo avessi potuto vederne almeno il colore, forse avrei potuto capire qualcosa di più”

“Calmati Severus, non credo che possiamo fare di più, per ora”

“Per ora, Albus, sai quanto me, che l’attacco è previsto per stanotte!”

“Potrebbe, ma non possiamo esserne sicuri”

Il Grifondoro aveva ascoltato la conversazione dei due maghi e disse “Ehm signore, mi scusi , le cose che ho visto……. Voglio dire…. Vold- Tu-sai-chi, sta cercando me, vero? Ha ucciso quei bambini, per causa mia non è vero?”

“Potter…..”

“Severus, aspetta. Harry, non lo sappiamo con certezza, abbiamo potuto fare solo delle ipotesi, non abbiamo abbastanza informazioni. E si, potresti essere il bersaglio di Tom. Per quanto riguarda i poveri piccoli babbani, non è assolutamente colpa tua, ma solo di Tom, mi hai capito bene Harry, solo di Tom”
 

Il moro annuì, ma il solo pensiero, che per raggiungere i suoi perfidi scopi Voldemort avesse ucciso 7 piccoli innocenti, lo faceva sentire in colpa.

“Ora, Harry voglio che tieni gli occhi aperti, voglio che riferisci a Severus, qualsiasi cosa che vedi o senti o che ti sembra fuori dall’ordinario”

“Si signore”

“Molto bene, allora avete già preparato, i vostri costumi per stasera?”

“Stasera Albus? Io non credo che Potter dovrebbe partecipare al banchetto, potrebbe essere rischioso!”

“Ora, ora Severus, non credo che Tom, irromperà nel castello stanotte, mentre c’è in corso una festa, con centinaia di studenti e con noi a sorvegliarli. Vi aspetto per le 20 nella sala grande.”

“Ma preside” disse il pozionista

“A stasera Severus, Harry” e il vecchio mago si allontanò dirigendosi verso l’ingresso del castello.
((Vecchio pazzo, il Signore Oscuro, ha elaborato un piano per catturare, o uccidere, il tuo pupillo idiota e lui, vuole che partecipiamo ad una stupida festa di Halloween, in maschera per di più. Ahhhh dannazione!!!))

 “Porfessore?”

“Cosa c’è Potter!” rispose irritato il pozionista

“No niente” disse il moro sospirando

“Potter, se hai qualcosa da dire, dilla e basta, non ho tempo da perdere, con te. Ho cose più importanti da fare!”

“io…. Volevo….. stasera è il 31 ……….e”

“Credo anche una testa di legno come la tua, abbia notato che non sono di pessimo umore, e la tua presenza, non sta aiutando. Ora se hai qualcosa si sensato da dire, collega quel cervello ristretto che ti ritrovi alla bocca e di quello che devi!” disse incrociando le braccia al petto.

Harry raccolse tutto il suo coraggio Grifondoro, voleva avere almeno pochi minuti per se, per ricordare i suoi genitori, doveva ameno provare, anche se sapeva che Piton avrebbe goduto infinitamnete nel negargli quella possibilità “Vorrei, vorrei fare una cosa stasera, per i miei genitori” e abbassò lo sguardo, non voleva vedere il suo ghigno mentre lo derideva per la sua richiesta.

Dopo un minuto di silenzio Piton disse “Dove vuoi farlo?”

Il moro alzò la testa e lo guardò stupito.

“Non farmi innervosire Potter! Ti ho chiesto, dove vuoi fare questa cosa?”

“Ehm, in genere, lo faccio con Ron ed Hemione sulla torre di astronomia o in riva al lago”

“Bene, lo farai sulla torre, non credo sia il caso di uscire dal castello. Ora muoviamoci !”

Il moro annuì e sentì chiaramente qualcosa che non riusciva e decifrare, poi gli cadde l’occhio sul legame che lo univa a Piton, il suo colore non era più nero si fermò attese, il laccio si era allungato di nuovo.

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Capitolo 21
*** Capitolo 21 La notte di Samhain - Parte 2 ***


~~Capitolo 21 La notte di Samhain - Parte 2

Harry aveva le lezioni pomeridiane, stava camminando con Piton, verso l’aula di storia della Magia. Si guardò intorno, per vedere se c’erano anche Ron ed Hermione, poi sentì una pacca sulla spalla.

“Ehi amico!”

“Ron, vi stavo giusto cercando” disse sorridendo

“Che noia, ma perché dobbiamo fare lezione, oggi dovrebbe essere solo divertimento, e poi che lezioni storia della magia e …………….pozioni” disse disgustato il rosso

“Weasley, credo che Howarts, sia una prestigiosa scuola di magia e non un luogo di divertimento. Quindi muoviamoci, magari riuscirai a colmare un po’ della tua ignoranza! Anche se ne dubito fortemente.”

“Ehi razza di….”

“Ronald! Non credo sia il caso si infastidirlo prima della lezione di pozione, non trovi?” disse la riccia

“Si Weasley, dai retta alla so-tutto-io. Almeno lei usa il cervello. Tu e Potter dovreste prendere esempio da lei almeno in parte.”

“Harry, devi sbrigarti a sciogliere questo legame, io non lo sopporto più!” sputò Ron

“Certo Ron, in fondo non sono mesi che ci sto provando. Ah scusami se Piton ti dà fastidio, in quelle poche ore in cui sei con me”

“io non intendevo….è solo….che…..hai capito”

“Già!!!” sputò il moro

“Siete davvero due idioti, forza entriamo” sputò il pozionista. I tre Grifondoro stavano per mettersi nelle ultime file della classe, come di consueto, ma Piton disse “NO, ci siederemo davanti, siete già abbastanza distratti, se vi mettete in fondo, non farete altro che distrarvi o dormire” disse incrociando le braccia al petto.

“Ehi, non puoi dirci dove sederci, noi abbiamo quei posti dal primo anno!” disse il rosso

“Visti i vostri scarsissimi risultati, direi che è arrivato il momento di cambiare. Forza Potter, Granger, Weasley, muovetevi………….Adesso!” disse in tono setoso.

Hermione, si mosse per prima, era tutta contenta, mentre Ron ed Harry sbuffarono.

La lezione era di una noia mortale. Il professor Binns, in onore dalla festa di Hallowwen aveva deciso di rendere la lezione più interessante, secondo lui ovviamente, soffermandosi sul significato della festa e in particolar modo sulle sue usanze nel corso dei secoli, che erano davvero noiose quasi quanto le guerre dei Goblin, secondo Harry e Ron.

Il professor Binns stava dicendo……

“La parola Halloween ha origini cattoliche, a molti Santi viene dedicato un giorno particolare del calendario Cattolico, ma il 1°novembre è il giorno nel quale vengono festeggiati tutti i Santi. Il giorno dedicato ad "Ogni Santi" aveva una denominazione antica: All Hallows'Day. Presso i popoli dell'antichità, la celebrazione di "Ogni Santi" iniziava al tramonto del 31 ottobre e pertanto la sera precedente al 1° Novembre era chiamata "All Hallows' Eve"(Even significa sera), che venne abbreviato in Hallows'Even, poi in Hallow-e'en ed infine in Halloween.

La celebrazione di Halloween tuttavia ha origini pagane molto più remote, e pone le sue radici nella civiltà Celtica. Infatti gli antichi Celti che abitavano in Gran Bretagna, Irlanda e Francia festeggiano l'inizio del Nuovo Anno il 1°Novembre: giorno in cui si celebrava la fine della "stagione calda" e l'inizio della "stagione delle tenebre e del freddo".

La notte tra il 31 ottobre e il 1° Novembre, era il momento più solenne di tutto l'anno druidico e rappresentava per i Celti, la più importante celebrazione del loro calendario ed era chiamata la notte di Samhain. Tutte le leggende più importanti in cui si narrano cicli epici, antiche saghe, grandi battaglie e si racconta di re e eroi, si svolgevano nella notte di Samhain.

I Celti credevano, che alla vigilia di ogni nuovo anno (31 Ottobre) Samhain, Signore della Morte, Principe delle Tenebre, chiamasse a sè tutti gli SPIRITI DEI MORTI e temevano, che in tale giorno tutte le leggi dello spazio e del tempo fossero sospese, permettendo al mondo degli spiriti di unirsi al mondo dei viventi.

Una leggenda riferisce, che tutte le persone morte l'anno precedente tornassero sulla terra la notte del 31 ottobre, in cerca di nuovi corpi da possedere per l'anno prossimo venturo. Così nei villaggi veniva spento ogni focolare , per evitare che gli spiriti maligni venissero a soggiornavi. Questo rito consisteva nello spegnere il Fuoco Sacro sull'altare e riaccendere il Nuovo Fuoco (che simboleggiava l'arrivo del Nuovo Anno) il mattino seguente. I Druidi si incontravano sulla cima di una collina in un'oscura foresta di querce (albero considerato scaro) per accendere il Nuovo Fuoco e offrire sacrifici di sementi e animali.

Alcune leggende narrano di come i Celti bruciassero coloro che ritenessero "posseduti",  come avvertimento per gli Spiriti. Gli spiriti maligni potevano infatti prendere forme differenti, anche di animali, la più malvagia era quella di GATTO. Quindi al crepuscolo veniva riacceso il fuoco con il quale si bruciavano offerte, si facevano scongiuri e si lanciavano incantesimi per allontanare dal villaggio le anime dei morti, e guidarle nelle Terra dei Morti. Infatti gli antichi Celti temevano specialmente il momento del crepuscolo poiché credevano che gli spiriti potessero vagare sulla Terra…….. e bla…..bla….blaaaa…….."

 

“Ron, non ce la faccio più, morirò di noia, Ma quanto manca? Chiese il moro esasperato

Il ragazzo lo guardò e sbadigliando vergognosamente disse “Ehi, non dirlo a me, sto facendo uno sforzo terribile per restare sveglio”

“Silenzio, voi due! Se non la smettete di lamentarvi, vi faccio scrivere un saggio di 5 piedi sulla festa di Halloween” sibilò Piton
“Non puoi, tu non insegni storia della magia?” disse Harry

“Posso scegliere qualsiasi tipo di punizione, Potter! Ora fate silenzio!” Harry lo guardò in cagnesco, poi notò che Piton aveva preso un’intera pergamena di appunti su Halloween. Davvero appunti su Halloween? Poi si voltò a guardare Hermione, era in estasi, anche lei aveva preso un sacco di appunti. (( Mah, che ci troveranno di tanto interessante )) pensò il moro.

Poi finalmente la lezione era finita. Il trio d’oro e il pozionista si alzarono e si diressero verso i sotterranei. Mentre camminavano sentirono una voce irritante. “Eccoli lì, il magico Duo e gli amici dello sfregiato, come cambiano le cose”

Il pozionista si fermò davanti l’aula il laboratorio si voltò, incrociò le braccia e con tono glaciale disse “Sig. Malfoy, un altro commento del genere e non parteciperà al banchetto questa di questa sera.”

Il platinato fece una smorfia di disgusto e disse “Certamente signore”

“Dentro…………. tutti!”

Poi vide con la coda dell’occhio i tre Grifondoro, che stavano per mettersi in fondo alla classe.

“Voi tre, Potter Weasley e Granger. Vi voglio davanti in prima fila!”

“Ma Signore noi” stava per dire la riccia

“Silenzio!!” Finnegan Thomas, Scambiate i vostri posti…..subito!”

“Ma che diavolo, gli è preso oggi Harry?” sputò il rosso.

“10 punti in meno a Grifondoro, per non aver eseguito gli ordini dell’insegnate in classe” disse ghignando

“Muoviamoci” disse la riccia.

“Bene, Granger con Paciock, almeno forse eviteremo un'altra catastrofe” disse ghignando

“Voi due teste di legno, qui davanti a me, voglio tenervi d’occhio” Poi si avvicinò ad Harry e disse in tono setoso “ Se sento, una sola parola uscire da voi due, ve ne pentirete. Questa non E’ Storia della Magia. Sono stato chiaro?”

I due deglutirono e dissero “Si signore”

“Bene le istruzioni per La pozione di reintegro del sangue, sono sulla lavagna, prendete gli ingredienti, muovetevi!!”

Piton era particolarmente nervoso. Aveva tolto un sacco di punti ai Grifonforo. Poi si avvicinò al calderone di Neville e disse “Signor Paciock, quella milza di gatto, va tagliava a listarelle e non a dadini!  Pensavo che dopo 6 anni almeno la differenza tra dadini e listarelle fosse chiara. Beh ovviamente mi sbagliavo.”

“Ma Signore, sul libro c’è scritto…..”disse la riccia

“Signorina Granger, ricordo perfettamente, di aver detto chiaramente, che le istruzioni erano sono SULLA lavagna e non sul libro di testo. 10 punti in meno a Grifondoro, per non seguire le istruzioni!”

“Miseriaccia, ma lo ha morso una tarantola velenosa oggi!” abbiamo perso talmente tanti punti che neanche con il Quidditch abbiamo una speranza!”

“Ron! Hai sentito che ha detto, ci tiene d’occhio, e sai che ha un udito…….”

“Un udito perfetto, Sig. Potter! 10 punti in meno a Grifonfondoro…… a testa!”

“Ma signore, noi….”

“Silenzio! Tu e Weasley scrivere un saggio sulla pozione di ripristino del sangue, come prepararla e su tutti i vari ingredienti che la compongono, con particolare enfasi, sul perché la milza di gatto va tagliata a listarelle e non a dadini. La voglio sul mio tavolo, per la prossima lezione! E sarà meglio per voi, che sia almeno Accettabile!!!” sputò velenosamente

I serpeverde risero divertiti e poi si sentirono commenti del tipo, certe cose non cambiano mai.

“Bene, la lezione è finita, pulite le vostre postazioni e poi sparite!”

“Ehmmm Harry, allora….per il banchetto…..” disse il rosso dispiaciuto

“Ci vediamo dopo Ron. Silente ha detto, che dobbiamo partecipare” e sorrise beffardo.

“Per la barba di Merlino, perché non me lo hai detto prima!!! Ci vediamo dopo!”

“A dopo Harry” disse la riccia

“Si a dopo” li salutò il moro, tutto contento.

“Se hai finito di informare il tuo fan club, sui tuoi movimenti, credo sia il caso di andare” disse alzando il sopracciglio il pozionista

“Si va bene.” E uscirono dalla aula per dirigersi nei sotterranei. Mancavano solo due ore alla festa
.
Una volta arrivati nel salotto, Piton si voltò a guardare il marmocchio, aveva di nuovo quello sguardo triste e sconsolato. Stava sicuramente pensando ai suoi genitori. Come lui aveva pensato a Lily tutto il giorno.

“Bene Potter, allora sei pronto per  andare alla torre di Astronomia? Le lezioni sono terminate. Immagino che tutti gli studenti saranno indaffarati nei preparativi per la festa.”

“Si ….ehm…..avrei bisogno di una cosa in camera”

Piton si avvicinò un po’ alla porta, in modo che il ragazzo potesse entrare da solo nella camera. Dopo un paio di minuti, lo vide uscire con una candela bianca, una foto.

“Sono pronto, se vuole possiamo andare signore” disse il moro.

Percorsero i corridoi fino alla torre di Astronomia, in assoluto silenzio. Harry era molto agitato, era un momento importante, in genere Hermione e Ron, lo facevano sentire meno solo, in quella particolare notte. Ma stavolta accanto a lui c’era solo Piton. Piton, l’uomo che lo aveva odiato dal primo momento in cui aveva messo piede ad Hogwarts, e che lui stesso odiava moltissimo. Eppure quando glielo aveva chiesto aveva accettato, senza fare una piega, non lo aveva deriso,  e non aveva fatto commenti sarcastici. ((Forse anche lui, ha perso i suoi genitori o qualcuno che amava. Ad ogni modo spero solo che …vada tutto bene, non voglio che rovini questo momento, forse ho sbagliato a dirglielo, ma per tanti anni, non ho mai saputo nulla di loro, non volevo rinunciare ancora. )) pensò il moro

Lo poteva vedere chiaramente, il marmocchio era teso, sapeva bene che i suoi due inseparabili amici, lo avrebbero rincuorato. Ma non poteva rischiare, se si fosse trattato solo di quell’idiota di James Potter, non sarebbe stato un problema, ma si trattava anche di Lily. Era sicuro che Potter, in quel momento, non si sarebbe mai accorto dei sentimenti che provava, Weasley era un idiota, ma la Granger era un pericolo, la so-tutto-io, era furba e un’attenta osservatrice.

Salirono le scale, una volta in cima Harry, si avvicino alla parete opposta alle scale, appoggiò la foto a una delle colonne, che divideva le varie parti del parapetto della torre. Mise la candela davanti alla foto e la accese con la bacchetta. Fece un passo indietro, e poi vide con la coda dell’occhio un movimento della bacchetta di Piton.
Era comparsa una piccola lastra di pietra color carta da zucchero, la foto era stata ingrandita e le candele erano diventate due. Harry si voltò fissò il pozionista la sua espressione una maschera di ghiaccio indecifrabile, ma i suoi occhi, erano come la notte che li aveva visti nello specchio dell’anima, bui, oscuri, ma poteva intravedere una luce, che li faceva brillare. Piton annuì con la testa e fece un passo indietro, come a volergli dare un po’ di privacy.
Harry allora si avvicinò al piccolo altarino, s’inginocchio e guardò la foto dei suoi genitori e con le dita sfiorò delicatamente i loro visi sorridenti, si sentiva così solo. Pensò a quanto sarebbe stato bello ricevere un gufo, con l’augurio di passare una bella serata, o quanto gli sarebbe piaciuto raccontargli dei suoi amici, dei costumi che avevano scelto, di come probabilmente avevano fatto indigestione al banchetto. Cose semplici, che le famiglie consideravano normali, ma che lui considerava come un tesoro inestimabile. Strinse i pugni e li appoggiò a terra con entrambe le mani, no, non voleva piangere, non era solo, c’era Piton. Non voleva che vedesse di nuovo quanto era debole. Ma i suoi occhi, e il suo cuore la pensavano diversamente e così  calde lacrime silenziose solcarono il suo giovane viso. ((Mamma, papà, mi dispiace……. Vi ho sempre voluto bene, mi mancate…… mi mancate tanto…….. vi porterò nel mio cuore………..sempre)).

Severus, si era allontanato, era due passi dietro a Potter in modo, che il ragazzo non avesse la possibiltà di  guardarlo. Ma anche da lì poteva vedere chiaramente, il volto della giovane donna dai capelli rossi. Sembrava così felice, ricordava bene il suo magnifico sorriso, era capace di sciogliere il ghiaccio degli inverni più rigidi. Avrebbe dato qualsiasi cosa, per poterla rivedere, per poter ascoltare la sua voce melodiosa, la sua risata inebriante, e sentire nell’aria il suo profumo di giglio, anche per un solo attimo, perfino accanto a quel degenerato di Potter. ((Lily, mia dolce Lily……….perdonami………..mi dispiace tanto……… manterrò la promessa che ti ho fatto quel giorno, proteggerò tuo figlio, finché avrò vita, in modo che il tuo sacrificio non sarà stato vano)). Gli mancava quasi il respiro, il dolore che sentiva nel suo cuore faceva troppo male, poi guardò la foto, la delicata luce della candela, illumina i suoi occhi color smeraldo e per un solo attimo, gli era parso di vederli brillare. Distolse lo sguardo e lo posò sul ragazzo inginocchiato a terra, non aveva emesso un suono, ma lo sapeva che stava piangendo. Attraverso il legame che li univa, poteva sentire il loro dolore quasi mescolarsi. Era quasi insopportabile. Allora si avvicinò, e lentamente posò una mano sulla spalla del ragazzo e sussurrò “Dobbiamo andare ora”.

Il moro annuì, prese la foto, che era tornata alle dimensioni normali, e la mise in tasca, si asciugò gli occhi con le mani, sperando che Piton non se ne fosse accorto. Piton che lo aveva sempre deriso, insultato, punito ingiustamente, che aveva cercato di farlo espellere dal primo giorno, era la stessa persona che pochi istanti prima lo aveva aiutato a creare uno spazio per ricordare i suoi genitori, compreso il suo odiato padre, che gli aveva perfino messo una forte mano su una spalla. Poi si voltò, il volto del pozionista era indecifrabile, e sussurrò una sola parola “Grazie”

Ps spero tanto che in questo capitolo il nostro Sev non sia sembrato troppo smielato, (nell'ultima parte si intende). Ma in fondo lo sappiamo tutti che ha un grande cuore nascosto sotto tonnellate di pietra. Buona lettura Lady V.

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Capitolo 22
*** Capitolo 22 La notte di Samhain - Parte 3 ***


~~Capitolo 22 La notte di Samhain - Parte 3
 

Mentre scendevano dalla torre di astronomia, Piton notò il legame, era diventato verde chiaro, tendente al giallo! Non era mia stato di quel colore, così disse “Potter, resta dove sei” e si allontanò, con sua grande sorpresa, la distanza era diventata 50 piedi!! Il moro lo guardò stupito, non si era neanche accorto che il laccio aveva cambiato colore. ((Bene questo è davvero una buona notizia, forse presto potrò liberarmi di lui))penso il serpeverde. Poi in gran fretta arrivarono alle stanze del pozionista, quando entrarono nella loro stanza, trovarono sui loro letti degli abiti e un biglietto che diceva.

 

Spero, non vi dispiaccia, ho pensato io ai vostri costumi per la serata.
Vi aspetto nella sala grande.
Buon divertimento
A.P.W.B. Silente
 

Harry scartò il pacco e quando vide il contenuto sorrise, aveva un abito molto elegante e una maschera con i colori Grifondoro, che gli copriva gli occhi e metà del viso. Li indossò immediatamente.

Sentì dall’altro lato della stanza Piton sbuffare, sicuramente non era un tipo da dolcetto o scherzetto, a dire il vero, era davvero curioso di sapere cosa Silente gli aveva inviato. Dopo poco sentì i passi di Piton venire nella sua direzione oltre il paravento. Rimase di stucco. Era lo stesso vestito che indossava lui, solo che la maschera che gli copriva gran parte del volto era argento e verde. Rimase di sasso, con quegli abiti, e la maschera nessuno lo avrebbe riconosciuto se non fossero stati legati, il suo portamento era elegante e leggiadro.

“Potter chiudi quella bocca o ci entreranno le mosche!! Se solo ti sentirò mai dire una parola su questa faccenda, ti taglio la lingua e la userò come ingrediente per le mie pozioni!”

“Oh certamente signore” disse sogghignando il moro (( Fred e George non ci crederanno mai, spero che Ron glielo racconti! Se solo riuscissimo a scattargli una foto))

“Andiamo muoviamoci! Ah Potter, voglio che resti accanto a me, ora che il legame si è allungato non voglio perderti di vista, neanche per un secondo. Non voglio che bevi o mangi cose, che non ho controllato e cosa più importante, non rivolgerai la parola a nessuno che non riconosci. Sono stato chiaro?”

“SI. Praticamente andiamo alla festa, ma non devo divertirmi. Giusto?” disse il moro sarcasticamente

“Dannazione Potter! Questo non è uno scherzo! Il Signore Oscuro ha un piano, della quale non conosciamo quasi nessun dettaglio. Ma possiamo affermare con certezza che ti riguarda. Ora se invece di pensare con lo stomaco, tu usassi il cervello una volta tanto. AH basta è solo fiato sprecato, Grifondoro idioti!! Fa solo quello che ti ho detto!” disse ringhiando

“Va bene, ho capito. Ma Vold…..ehm Tu-sai-chi e gli altri Mangiamorte, non possono entrare nel castello giusto?” disse preoccupato il moro

“No, ma se solo ti fossi degnato di ascoltare la lezione del professor Binns, invece di oziare in classe, avresti sentito che questa notte, non è come tutte le altre. Potrebbe riservarci delle spiacevoli sorprese. Ma certo la nostra celebrità, non ha bisogno di sapere certe cose!” disse sarcasticamente il pozionista
Harry arrossì leggermente, stavolta Piton non aveva tutti i torti, non aveva ascoltato nulla della lezione di  storia della magia.

“Andiamo!” sputò il pozionista e si incamminarono verso la sala grande.

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La stanza era molto buia, illuminata solo da poche candele. I Mangiamorte erano tutti seduti attorno alla lunga tavola di legno scuro.

“Bene mie fedeli Mangiamorte, finalmente è giunto il momento. Guardate questo meraviglioso scrigno, presto l’anima del ragazzo-che-è-sopravvissuto, sarà intrappolata qui dentro, e nessuno potrà mai liberarlo dalla sua prigione dorata” se non io stesso. Lo terrò come trofeo in modo che tutti possano vederlo.

I suoi seguaci risero eccitati, alle parole del loro signore.

“Lucius, i babbani sono pronti?”

“Si mio signore, manca solo il vostro……il vostro sangue” e inchinò la testa in segno di rispetto il platinato.

“Molto bene” Poi, Voldemort si alzò disse “Lucius, Nott, Dolohov, venite con me!”

I tre si alzarono e risposero in coro “ Si mio signore”

Nella stanza accanto, ad aspettarli c’era Codaliscia, e c’erano i sette piccoli corpi adagiati su dei piccoli giacigli di pietra, disposti a cerchio. I loro corpi erano martoriati dalle ferite inferte, ma grazie alla pozione della morte vivente, somministratagli poco prima di essere pugnalati, non erano morti. Erano rimasti intrappolati in una sorta limbo.

“E’ arrivato il vostro momento, giovani piccoli babbani. Vi abbiamo già spiegato, che la causa della vostra sofferenza e lo stato in cui vi trovate, è colpa di un giovane ragazzo che si chiama Harry Potter. In apparenza sembra un fanciullo molto gentile, ma non lasciatevi ingannare, è un mago molto potente e cercherà di convincervi, che è una brava persona. Ma ha ucciso le vostre famiglie, vi ricordate quando ve lo ho mostrato più di una volta, e vi ha relegato in questo limbo. Io e i miei fedeli servi, abbiamo provato a liberarvi, ma non ci siamo riusciti. Solo, se riuscirete a portare la sua anima da me, io potrò liberarvi da questa condizione e troverete la pace che tanto desiderate” (( E’ stato talmente facile corrompere le loro giovani menti sconvolgendo i loro ricordi, sono così arrabbiati, e inconsapevoli. Il loro odio e la loro innocenza, mi porteranno finalmente Harry Potter))

“Lucius il coltello” disse freddamente il Signore Oscuro.

“Si mio Signore eccolo” il platinato si inginocchio, e gli porse un prezioso coltello d’argento. Voldemort lo afferrò e fece un piccolo taglio sul palmo della sua mano, poi prese una fiala e la riempì.

“Codaliscia, versane una goccia nella bocca di ogni sudicio babbano”

“Certamente su-subito mio signore”

Il ripugnante piccolo viscido Mangiamorte, versò una goccia di sangue nelle bocche dei bambini distesi. Dopo pochi istanti le loro anime, volteggiavano sopra le i loro piccoli corpi.

“Bene, ora ognuno di voi, riconoscerà il ragazzo, dall’odore del suo sangue. Sapete come fare, portatelo a me, io lo chiuderò in questo piccolo scrigno e non potrà mai più, nuocere a nessuno è una promessa e voi sarete liberi e potrete riabbracciare i vostri cari” disse ghignando il Signore Oscuro (( solo poche ore, e quegli sporchi sudici babbani, preleveranno l’eroe del mondo magico per me. Così finalmente nessuno potrà mai più ostacolarmi))

I bambini volteggiarono un paio di volte nella stanza, come se fossero in preda alla follia, e uscirono dalla finestra, annusando l’aria, volarono in direzione del castello di Hogwarts.
 

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Erano appena arrivati nella sala grande, Harry e Piton si guardarono intorno, la sala era addobbata per l’occasione, i tavoli erano colmi di leccornie di ogni genere. Tutti gli studenti e gli insegnanti erano vestiti a festa, alcuni in abiti sgargianti, altri come loro, eleganti ma con delle maschere. Si avvicinarono al tavolo dei Grifondoro. Harry vide Ron ed Hermione si avvicinò e posò una mano sulle loro spalle.

“Harry! Era ora, ti abbiamo aspettato un sacco di tempo all’ingresso. Ma poi abbiamo deciso di entrare” disse la riccia, mentre Ron era nel pieno di una discussione sul Quidditch con Dean, Ginny e Cormac MCLaggen.

Poi disse alla sua amica “Sei molto….molto carina Hermione”

“Oh grazie, ma forse dovresti riservare questi complimenti, per …..Ginny” disse quasi sussurrando, facendo in modo che Ron non sentisse.

“Mione! Io…….”disse arrossendo

“Oh su dai, non fare il timido. Sai che non aspetta altro, perché non la inviti a ballare”

“beh….. io……vedremo. Sai sono alla festa, ma devo stare con ….Piton”

“Piton? Ma dov’è?”

“Il legame si è allungato molto, guarda è lì infondo, quello vestito come me, con la maschera con i colori Serpeverde”

“Quello è Piton?” disse la riccia sorpresa. La versione giovane di Piton con la maschera, era intrigante, il suo volto pallido, faceva risaltare i colori argento e verde, e i suoi capelli neri lo rendevano particolarmente misterioso.

“Ehmmm…..si. Silente lo ha costretto”

“Non posso crederci, chissà se si ricorderà di tutto questo, quando tornerà ad essere il vecchio Piton!?” disse ridendo Hermione

“Beh….. non lo so. Ad ogni modo io non rischierei. Sai se dovesse ricordare di come gli abbimoparlato….e” disse il moro

“No, certo che no” rise la riccia

Piton aveva visto, Potter dirigersi direttamente dal suo fan club, stava cercando di raggiungerlo, ma alcune ragazze del sesto e del quinto anno della sua casa, si erano avvicinate e civettavano qualcosa sul fatto che gli sarebbe piaciuto parlare, della prossima lezione di pozioni.
((Questa è tutta colpa del vecchio pazzo!!! Dannati studenti senza cervello, cosa fa pensare a queste mocciose di potermi parlare in questo modo, poi dove diavolo è finita la mia reputazione di orribile e spaventoso pipistrello dei sotterranei??))

“ Signorine, il vostro comportamento è a dir poco disdicevole. Io sono il vostro insegnate ed esigo rispetto! Se non vi togliete subito dai piedi, vi tolgo 50 punti a testa e vi faccio consegnare per lunedì una pergamena lunga 5 piedi su come portare rispetto agli adulti!” Non che avrebbe mai tolto realmente punti alla sua casa, ma era sicuro che le giovani serpi, non avrebbero rischiato la sua ira.

“Ci scusi professore, noi……andiamo ragazze” disse una delle giovani ragazze.

“Certo che non si smentisce mai è vero? non è cambiato è sempre lo stesso!”

Ghignò al commento della ragazza. Poi si avvicinò senza ulteriori intoppi a Potter. Non poteva crederci l’idiota, era seduto tra Granger e Weasley ad ingozzarsi tranquillamente di dolciumi di ogni genere.
“Potter!” grido inferocito

Il Grifondoro saltò dallo spavento “Ehm    che paura, si che c’è Piton!”

“Cosa ti avevo detto nei sotterranei?! Che prima di infilarti ogni sorta di schifezza in quella tua boccaccia, dovevo prima controllarla!!” urlò il pozionista

“Ehmmmmm, si solo che avevo fame e …….”

“E che cosa Potter?” disse in tono setoso

“Beh ed eri impegnato con…..delle ragazze….allora…..” disse sorridendo il Grifondoro
“Merlino salvami dai Grifondoro teste di legno!!! Potter, vedremo se ti divertirai, lunedì detenzione dopo le classi, ti farò grattare i calderoni di tutta la scuola!”

“Ma signore, io…”

“Silenzio! Passami quel piatto  pieno di dolcuimi!”

“Si signore” disse sospirando, e gli passò il suo piatto. Piton sventolo la sua bacchetta, e fece la stessa operazione sul suo succo di zucca.

“Bene è tutto a posto, sempre che non ti preoccupi di far marcire i tuoi denti, con tutto quello zucchero! ” Poi aggiunse “Potter andiamo a salutare il preside!”

“Va bene” alzò gli occhi al cielo il moro, ma Piton si rilassava mai, pensò.

Silente era vestito con abito molto più stravagante del solito. La tunica che indossava partiva dal colore rosso fuoco e terminava in un giallo acceso, e aveva un cappello che sembrava il becco di un pappagallo. Piton guardò nella sua direzione ((No riesco davvero a capire come un mago così potente e geniale, adori vestirsi con quegli orrendi abiti. Non lo capirò mai)), poi si avvicinò.

“Ehm Preside, potrei parlarle?” disse il pozinista

“Oh Severus, mio caro ragazzo, certamente. Harry , vi state divertendo?” disse sorridendo il vecchio mago
“Ehm….. si abbastanza, grazie Signore” disse guardando in cagnesco il pozionista

“Severus, e tu? Prima ho casualmente visto, delle giovani studentesse che” fece due colpi di tosse “come dire, sembravano molto interessate, al nostro giovane insegnate di pozioni”

“Albus! Non dire assurdità!” ((Dannato vecchio, figuriamoci, se non lo notava. Qualcuno pagherà per questo))

“Oh sai, non sono l’unico, che lo ha notato, Minerva, mi stava appunto indicando alcune giovani Corvonero che….sembravano ammirare il tuo…….. cof …..cof……costume” disse ridendo il preside
“Mi-Minerva hai detto. Albus, questo deve finire all’istante!! Ora mi tolgo la maschera e……”

“Io non credo proprio, Sig. Piton, le regole della festa sono chiare, nessuno può partecipare, se non indossa un costume! E credo, che un fanatico dei regolamenti come lei, non è propenso a infrangerli, compiendo di proposito, un azione del genere” disse la Mc Grannit sogghignando.

“Minerva! Questo è intollerabile!” ringhiò Piton

“ Professoressa Mc Grannit, Severus!” disse la Grifondoro guardando seriamente il serpeverde e successivamente Harry.

“Certamente…… professoressa!” ringhio il giovane pozionista

“Ora, ora, questa è una festa, Minerva per favore” disse ridendo il preside. “Severus avevi qualcosa da dirmi?”

“Hai notato qualcosa di strano, le barriere, tra i ragazzi? Ho un brutto presentimento”

“Per ora no, ma tutti gli insegnasti vi tengono d’occhio. Rilassati, manca poco a mezzanotte, e poi il 31 sarà finito, se Tom ha in mente qualcosa lo farà entro quell’ora, e mancano solo 30 minuti. Poi credo che saremo fuori pericolo”

I due maghi tornarono alla festa, Piton era sempre più nervoso, Harry invece rideva e scherzava con i suoi amici.

Mancavano 10 minuti a mezzanotte, all’improvviso, passando attraverso i muri del castello, apparvero dal nulla alcuni piccoli fantasmi. Le loro risate e i loro volteggi spettacolari, mandarono gli studenti in disibilio, che applaudirono entusiasti. Dopo un paio di minuti, le piccole anime, iniziarono a turbinare, sopra le teste dei presenti, sempre più velocemente. L’aria si fece più fredda e c’era una sorta di tensione, finchè le risa gioiose, si trasformarono in grida, le piccole figure incorporee sembravano impazzite, volando tra gli studenti in cerca di qualcosa.

Piton, con un balzo si avvicinò ad Harry, lo prese per un braccio e sibilò ” Muoviti!”

“Ma che succede?” disse il moro

“Fa solo quello che ti ho detto! E resta sempre accanto a me! “ Poi lo trascinò il ragazzo, verso il tavolo dei professori e si ritrovarono  affianco al preside.

A pochi passi da loro Ron ed Hermione urlarono “Harry! Aspetta, veniamo con te!”

Piton si voltò verso i due Grifondoro e gridò “ Restate dove siete, mettetevi al riparo!”

“NO, noi restiamo con Harry!” urlò il rosso

“Non ho tempo di preoccuparmi di altri due marmocchi! Fate come ho detto! ORA!!” e poi li spinse lontano con un colpo di bacchetta, vicino al tavolo Grifondoro. Poi si voltò verso il preside e disse “Albus! E’ il Signore Oscuro! Dobbiamo portare, Potter fuori di quì!!”

“Temo sia inutile Severus. Loro sanno come trovarlo, sentono il suo sangue, guarda tu stesso.” Le creature traslucide si avvicinavano agli studenti, sembravano annusarli come segugi, poi si allontanavano inferocite, in cerca della loro preda.

“Ma sono solo spettri, anche se riuscissero a prenderlo, come lo porterebbero via, sono incorporei.”

“Questo di norma, ma sai anche tu, che stanotte, adesso, i confini del tempo e dello spazio sono compromessi. In ogni caso, temo che non vogliono il suo corpo, ma solo la sua anima. ”

Poi di punto in bianco, Piton vide gli spiriti, puntare dritto verso di loro contemporaneamente. Si parò istintivamente davanti al ragazzo (( I sacrifici, lo scrigno……. Codaliscia…….. la pozione della morte vivente, i bambini non sono morti del tutto, ecco come li controllano, attraverso il sangue dell’Oscuro Signore)) e dopo un altro istante, sventolò la sua bacchetta e un potente scudo circondava lui ed Harry.
Silente era davanti a loro e lanciò a sua volta uno scudo su entrambi.

“Albus!! Lo scudo per quanto reggerà!” urlò il pozionista

“Non a lungo, loro possono assorbirlo. Non possiamo fermarli per sempre, e non si fermeranno finché non avranno ciò per cui sono venuti!” Mentre lo diceva lo scudo andò in frantumi. Poi il vecchio mago urlò “Tutti a terraaaaa!!!!!” e con uno sventolio di bacchetta creò un vortice d’aria, che fece volteggiare violentemente le sette anime, lontane da loro.

Piton li aveva visti da vicino, avevano ancora l‘aspetto di bambini, ma i loro occhi erano oscuri, la loro rabbia e il loro odio erano tangibili. Non erano semplici fantasmi, ma qualcosa si abominevole, creato per divorare e distruggere qualsiasi cosa si mettesse tra loro e la loro preda “Dannazione!” urlò il pozionista

“Protego maxima” urlò il Grifondoro.

Poi si sentirono le urla di Ron ed Hermione, che lo chiamavano, volevano avvicinarsi, ma Harry gli fece segno di non farlo, non voleva che rischiassero la loro vita per lui, ………come i suoi genitori…………come Sirius.

La situazione si stava mettendo male, la sala grande era nel caos, c’erano incantesimi laniati verso le anime dannate, da ogni direzione. Gli studenti dei primi anni urlavano terrorizzati, altri scappavano fuori. C’erano troppe incognite, doveva pensare al marmocchio, quello era il suo compito, così Piton urlò “Potter! dobbiamo andare!”

((Cosa, loro vogliono me, io non scappo, potrebbero ferire qualcuno)) “No Silente ha detto che non si fermeranno, se è così voglio combattere!!!!” urlò il moro.

“NO, TU non lo farai” e lo afferrò saldamente per un braccio((Piccolo idiota!)), ma si rese conto, che il momento per fuggire era sfumato. Ora, non era più possibile muoversi, senza perdere lo scudo le anime erano tornate alla carica su di loro. In quel momento l’incantesimo protettivo di Harry si infranse.

Poteva sentire la loro, furia erano vicini, molto vicini a raggiungere lo scopo. Piton non perse tempo, se potevano riconoscere il sangue di Potter, c’era solo una cosa da fare. Prese il piccolo coltello d’argento che teneva sempre in tasca, per raccogliere gli ingredienti per le pozioni, afferrò il palmo della mano di Potter e fece un incisione.

“Ahiiii, Ma che fai? Sei impazzito!” Urlò il moro. Non appena il sangue iniziò a sgorgare gli spiriti oscuri iniziarono a diventare come delle belve assetate di sangue, erano senza controllo. Si spingevano contro lo scudo con tutta la forza che avevano. Piton afferrò la mano sanguinante di Harry e la passò sui suoi vestiti e sul viso. Poi disse ”Chiudi la ferita Potter!”


“Non conosco l’incantesimo” urlò il ragazzo. A quel punto senza distogliere la sua attenzione dallo scudo, Piton pronunciò una cantilena “Vulnerà samento…. Vulnerà Samento” . Harry vide la ferita chiudersi lentamente. Il pozionista lanciò uno sguardo fugace alla mano del marmocchio, gli sembrava a posto, poi disse “E’ chiusa!!”

“Si sembra, a posto”

“Potter controlla bene, è totalmente chiusa!!”

“SI” urlò il moro

Silente, la Mc Grannit, e gli altri professori, stavano cercando di allontanare le anime da loro, lanciando incantesimi di ogni genere, ma era tutto inutile. A quel punto lo sapeva, mancava poco, non poteva più reggere le difese, e lo scudo si infranse.

In un attimo, tutti e sette gli spettri si avventarono su di lui. Uno alla volta lo attraversarono. Con ogni passaggio attraverso il suo corpo, sentiva il mondo circostante, farsi sempre più lontano. Alla fine si sentì strappare fuori e sollevare con violenza, finché perse del tutto il contatto con il suo corpo. Aprì gli occhi, poteva vedere il suo corpo esanime a terra con gli occhi spalancati, mentre gli spettri oscuri, lo trascinavano lontano dal castello.

 

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Capitolo 23
*** Capitolo 23 La notte di Samhain - Parte 4 ***


~~Capitolo 23 La notte di Samhain - Parte 4

Nella sala grande molti studenti erano fuggiti, mentre altri avevano cercato di aiutare. Il caos regnava sovrano ragazzi e ragazze che correvano, che urlavano in preda al panico. Poi ad un tratto si sentirono delle urla addolorate, provenire dal tavolo dei Grifondoro. Ron ed Hermione, avevano visto la scena, lo scudo, che proteggeva Harry, si era infranto. E uei terrificanti esseri si erano avventati su di lui. Poi avevano visto il loro amico cadere a terra, come una bambola di pezza. I due Grifondoro, corsero al suo fianco, con le lacrime agli occhi, gridando il suo nome. uando si avvicinarono, videro il preside inginocchiato accanto ad Harry, si fecero largo tra gli studenti, e rimasero senza parole, quando videro che anche Piton era accasciato a terra accanto a lui.

Silente aveva uno sguardo triste, sembrava così vecchio in quel momento. Poi lo sentirono dare ordine ai prefetti, di riportare tutti nelle proprie case, e chiese ai capi casa di restare con i propri studenti, per tranquillizzarli. Ron ed Hermione , non avevano nessuna intenzione di lasciare il loro amico, senza sapere quanto la situazione era grave.

“Preside…..noi” disse la riccia con gli occhi colmi di lacrime.

“Sig.ra Granger, Sig. Weasley tornate alla torre, appena la situazione sarà sotto controllo, potrete venire in infermeria. Vi do la mia parola, che vi manderò a chiamare”

“Si… gra-grazie signore” Rispose balbettando Hermione. Poi i due ragazzi si alzarono, stringendosi a vicenda mentre singhiozzavano.

“Albus. Potter è….” Disse la Mc Grannit sussurrando

“No Minerva, Harry sta bene. Almeno credo. Severus, è…….. Severus che hanno preso” disse tristemente il preside.

“Santo cielo Albus, ma come è stato possibile?”

“Lo ha fatto di proposito, Minerva. Ha tagliato la mano di Harry e si è cosparso con il suo sangue, quando lo scudo ha ceduto, gli spettri hanno sentito l’odore del sangue del ragazzo e hanno preso Severus, credendo che era lui.”

La Mc Grannit, guardò il corpo del pozionista. Respirava, ma i suoi occhi erano aperti, vitrei e privi di vita. La strega prese un fazzoletto dalla tasca e si asciugo dignitosamente gli occhi.
Il preside, per l’ennesima volta, dall’inizio di questo anno, si trovò costretto a levitare i due giovani maghi in infermeria.

“Poppy, Poppy!” disse il vecchio mago attraversando le porte.

“Albus, di nuovo? Non è possibile da quando questi due sono legati, Potter e Piton sono sempre qui!”

“Poppy, stavolta,…………. non c’è rimedio”

“Cosa intendi A-Albus” chiese preoccupata la medi-strega

“Per favore, controlla prima Harry”

La donna lanciò un incantesimo sul ragazzo, era tutto normale, a parte il fatto che era esausto. Poi mentre stava per fare lo stesso con Piton, il preside disse “Non è necessario Poppy” e appoggiò delicatamente la mano sulla sua bacchetta, per fargliela abbassare.

“Ma Albus cosa dici, non vedi, che Severus ha perso conoscenza? Certo che devo controllare!” disse la medi-strega in assetto da “nessuno comanda nel mio regno”.

“No Poppy, Severus non c’è più, è rimasto solo il suo corpo, la sua anima, gli è stata strappata via nell’attacco di pochi minuti fa” La voce di Silente era quasi un lamento.

“ Santo cielo, povero Severus” la medi strega guardò il corpo del giovane Serpeverde e si portò una mano davanti alla bocca.

Erano passate un paio di ore dalla fine dell’attacco, erano quasi le due di notte, i due Grifondoro erano ancora nella sala comune in attesa della chiamata del preside in ansia, quando un elfo, portò un messaggio
 

Alla Sig.na Granger e al Sig. Weasley,
Vi informo che il Sig. Potter, non è in pericolo e non è stato ferito in alcun modo.
La lotta lo ha stremato, ora sta riposando. Potrete vederlo domani dopo le lezioni.
Ho già dato disposizioni in merito.
Buona notte
A.P.W.B. Silente

 

“Oh Ron, sono così….. così contenta, avevo tanta paura” disse la riccia, e singhiozzò sulla spalla del ragazzo dai capelli rossi, che la stringeva gentilmente cercando di confortarla. Poi quando i loro animi erano un po’ più sereni, si salutarono e andarono a dormire.

 

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Era una notte, buia, senza luna. Nessuna luce ad accompagnare il suo ultimo viaggio, ma un viaggio verso cosa? Sapeva che la promessa di proteggere il ragazzo prima o poi lo avrebbe condotto alla morte, ma questo destino era perfino peggiore. Probabilmente, lo attendeva una prigionia eterna, che in realtà non era molto diversa, dalla vita che aveva vissuto negli ultimi sedici anni.

Se solo lui e Potter, non avessero condiviso quel legame, lui sarebbe stato al suo posto, ai piedi del Signore Oscuro, umiliandosi e comportandosi come un servo fedele, con l’unico scopo di scoprire i suoi diabolici piani. Ma stavolta erano impreparati. Aveva fatto ciò che poteva, ma era successo tutto troppo in fretta. Lo scudo aveva ceduto, quelle anime dannate lo avevano assalito senza esitare, lo avevano strappato dal suo copro, e mentre cadeva aveva visto anche Potter afflosciarsi a terra. Forse il legame lo aveva danneggiato? ((Potter, spero che tu sia vivo e vegeto, perché se ho sprecato la mia vita, per salvare la tua e poi sei morto, se mai avrò la possibilità di rincontrarti, giuro che te ne pentirai!!))
Severus guardò i piccoli spettri, che lo tenevano intrappolato, i loro occhi erano neri, i loro spiriti corrotti dal male. Il Signore Oscuro, aveva preso quei sette piccoli bambini innocenti  e li aveva trasformati in creature crudeli al suo servizio. In tutti quei lunghi anni, in cui era stato suo schiavo, lo aveva visto uccidere, corrompere, torturare, schiavizzare troppe vite, qualcuno doveva fermarlo. Peccato che a questo punto non avrebbe mai potuto vedere il momento in cui, quell’essere che odiava sarebbe caduto.
 

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Il Signore Oscuro, era in attesa, che quelle creature indegne, tornassero con la sua preda. Erano vicini, li poteva sentire, grazie a quella goccia di sangue che era stato costretto a sprecare, per unirli a lui. Ma, se il premio del suo sacrificio era Potter, ne era valsa la pena.

“Lucius, prendi altri sei dei miei servi, e portali nella stanza dei marmocchi, non appena torneranno con l’anima del prezioso Harry Potter, voglio che distruggete i loro corpi, così non avranno più un posto dove tornare” e rise malvagiamente sapendo che facendo quell’atto li avrebbe condannati a vagare per l’eternità.

“Si mio signore, come desiderate” disse il platinato.

((Non appena questa farsa sarà finita, mi occuperò anche di Silente, ma avrò bisogno di Severus, devo trovare un modo, per riaverlo al mio fianco)) pensò l’Oscuro.

 Ecco, mancava poco, erano vicinissimi, sentiva la loro esaltazione. Poi un primo spettro, attraversò il muro del maniero, poi un secondo e infine gli altri che stringevano un anima traslucida, tenendola imprigionata, mentre teneva il capo chino.

Una risata agghiacciante, si librava nell’aria della stanza. Poi disse “Harry Potter, sono davvero lieto di poterti ospitare nel mio maniero, sono sicuro che ti troverai bene nel posto che ho scelto per te.” e rise meschinamente di nuovo.

Ma, man mano che li vedeva avvicinare, capì che c’era qualcosa che non andava, il ghigno soddisfatto, divenne prima una smorfia e poi un grido di rabbia.

“Inutili creature immonde!! Quello non è il ragazzo che volevo!! Chi diavolo avete preso!!”

Il ragazzo dai capelli corvini, alzò il testa, e vide l’ira del suo padrone. La sua era una furia incontenibile. ((Ci siamo, se riesco ad ingannarlo, forse ho una speranza di poter tornare indietro, pensa Severus, pensa in fretta.)) Disse tra se e se il pozionista.

Il Signore Oscuro, osservò con odio, il ragazzo, i suoi lineamenti, i suoi occhi profondi e neri, poi disse in tono glaciale “Severus! Severus sei tu?”

“Si Signore, mi chiamo Severus Piton, potrei sapere chi siete voi?” Chiese il giovane tranquillamente chinando leggermente la testa da un lato, quel poco che bastava per farlo apparire curioso e diffidente allo stesso tempo, come un vero giovane Serpeverde
.
Avuta la conferma che il ragazzo davanti a lui era Severus urlò inferocito “NOOOOOO. Com’è potuto accadere! Avete fallito di nuovo!!!” L’Oscuro Signore, guardò tra le fila dei suoi Mangiamorte e dopo una sola occhiata, tutti caddero a terra urlando e contorcendosi.

Dopo alcuni minuti di tortura, si avvicinò alla faccia di Codaliscia e disse “Distruggete i corpi di quelle immonde creature e intrappolati nello scrigno che era destinato a Potter, devono pagare, per il loro errore, proprio come voi!!” e ghignò

Il Mangiamorte afferrò lo scrigno, lo aprì e con un incantesimo richiamò gli spettri, ed uno dopo l’atro entrarono nella piccola preziosa scatola, dove avrebbero trascorso l’eternità.

Poi il Signore Oscuro, si avvicinò lentamente al giovane Piton, cercando di intimorirlo e disse “Sai chi sono, Severus?”

“No, signore” ma fece un piccolo movimento con la spalla senza indietreggiare davvero.

“Hai paura di me?” disse altezzoso conoscendo perfettamente la risposta.

“No Signore. Nessuno può farmi del male, in questa forma” disse accennando un leggero ghigno. In questo modo era riuscito a trasmettere al suo padrone, una falsa sicurezza, che non lo faceva sembrare un codardo, ma che l’Oscuro, non avrebbe percepito come una sfida nei suoi confronti, ma solo l’inesperienza di un giovane, che tentava di nascondere i suoi veri sentimenti.

Voldemort rise divertito dal giovane davanti a se e poi disse “Avevo dimenticato, che anche da ragazzo, eri molto intelligente. Immagino che sei a conoscenza del fatto, che in realtà sei un uomo adulto di circa trentasette anni!”

“Si signore, me lo ha detto, il preside della noiosa scuola che frequento, uno strano uomo anziano di nome Silente, ma non ho nessun ricordo di quando era adulto.”

“Hai ragione, immagino che sia noioso per un giovane dotato come te. Ma tu sei lì per un motivo, un motivo molto importante”

“E quale? Se posso chiedere.” Disse Severus cercando di non esser e troppo sfacciato. Voleva incuriosirlo, non farlo arrabbiare.

“Tu lavori, per me! Sei uno dei miei servi più fedeli. Sei lì per spiare Silente, da parte mia, per aiutarmi a catturare il giovane Harry Potter, per aiutarmi a prendere il potere dell’intero mondo magico”

“Harry Potter? Non mi piace molto quel ragazzo è un arrogante. Mi ricordo di suo padre, è come lui. Non capisco perché tutti lo venerano così tanto, non è neanche un granché come mago, io sono molto meglio di lui” sputò con sufficienza Piton

“Ah mio caro Severus, sono davvero lieto di vedere che certe cose non cambiano mai. Torna pure al castello. Credo che ci rivedremo molto presto, non appena ti sarai ricordato chi sei. Sarai tu a cercarmi.”

“Posso chiedervi il vostro nome Signore?” chiese il giovane dai capelli corvini, sapendo che era un rischio, ma un Serpeverde, non avrebbe mai lascito al suo interlocutore, il vantaggio di non sapere chi fosse di preciso.

“Nessuno pronuncia il mio nome, ragazzo! Tu come gli altri miei servitori, potrai riferirti a me come il Signore Oscuro”

“Il signore Oscuro? Ho sentito parlare di voi, siete un mago molto potente” disse facendo trapelare un’espressione quasi di ammirazione.

((Molto interessante, la versione più giovane di Severus, ha molte delle sue doti da adulto, forse potrei sfruttarlo anche in questo modo. Certo sarebbe un rischio, ora non ho il tempo di istruirlo e manipolarlo, più lo trattengo, più il vecchio sarà sospettoso se lo rimando indietro. E poi una volta tornato adulto potrebbe perdere i ricordi che ha accumulato nella sua forma giovanile)) Poi freddamente rispose “Hai ragione, sono il mago più potente degli ultimi secoli, e presto il mondo magico sarà mio! Ora va ragazzo, ci rivedremo presto, ne sono sicuro. Dimentica per ora ciò che hai visto stasera, se vuoi un consiglio non parlare della nostra conversazione con nessuno, non sarebbe un vantaggio per te!”

Severus, chinò leggermente la testa in segno di rispetto e disse “Vi ringrazio, se ne siete così sicuro a presto allora” si voltò e dandosi una piccola spinta con la punta dei piedi, si librò in aria e attraversò le mura del maniero.  Incredibilmente era riuscito ad ingannarlo di nuovo, non solo, da quello che aveva visto, era riuscito a rafforzare anche la convinzione nel signore Oscuro che lui era un servo fedele e indispensabile. Dopo tutto questa vicenda era stata una fortuna. Ora non gli rimaneva altro che tornare ad Hogwarts. Mentre volava in direzione del castello, poteva vedere il sole sorgere all’orizzonte, la notte del Samhain era finalmente finita.

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Capitolo 24
*** Capitolo 25 Un posto chiamato Casa ***


~~Capitolo 24 Un posto chiamato casa

La cicatrice bruciava da matti, si portò una mano sopra la testa. Aprì lentamente gli occhi, era ancora buio fuori, ma poteva riconoscere quell’odore tra mille, era di nuovo in infermeria. Si voltò lentamente, e vide Silente, era seduto affianco al suo letto, ma gli dava quasi di spalle. Era chino su qualcuno accanto a lui. Era ancora confuso, ma poi pensò a chi poteva essere era Piton!. Si doveva essere Piton, non ricordava di preciso cosa era successo. Ricordava il taglio alla mano, poi il suo sangue sul volto del pozionista, e lo scudo che si infrangeva davanti a loro. Piton che lo guardava, mentre quelle creature dannate lo attraversavano, e poi aveva visto i suoi occhi ossidiana, spegnersi, diventare vitrei, per poi accasciarsi a terra. In quel preciso istante si era sentito soffocare e probabilmente era svenuto.
Non poteva vedere il volto del vecchio mago, ma era sicuro che stava stringendo la mano del pozionista. Poi lo sentì sussurrare “Oh Severus, mi dispiace, se solo ti avessi ascoltato……. Forse c’era un altro modo per risolvere la faccenda. Ma tu hai fatto la tua scelta, come sempre, senza tirarti indietro. Sapevo che lo avresti protetto anche a costo della tua vita. Perdona questo vecchio mago. Mi mancherai.”

Poi una nuova fitta di dolore alla cicatrice lo fece sussultare e Silente, si voltò “Oh Harry, mio caro ragazzo, come stai?” i suoi occhi erano tristi, la scintilla che li rendeva magici, era del tutto assente.

“Ehm…. Io sto bene grazie , ma ……….Piton?” disse il moro mettendosi seduto

“Harry, puoi dirmi se riesci a veder il legame? E se sì, di che colore è?”

“Ehm si lo vedo, ma è strano  è come se fosse quasi trasparente, non sembra più un laccio, più come qualcosa di meno consistente. Perché?”

“Capisco. Grazie Harry, sei stato molto utile”

“Professore……qualcuno si è fatto male o…..”

“No Harry, per fortuna tutti gli studenti e i professori sono illesi, a parte…….Severus” il vecchio mago aveva detto il nome del pozionista con un tono davvero addolorato.

“Ma …. Starà bene non è vero?”

“Ne parleremo domani, con calma, ora cerca di riposare, vuoi una pozione per la tua cicatrice?”

“No, va bene, ma voglio sapere cosa è successo, signore”

“Harry, ti prego. Torna a dormire, domani …………ne parleremo domani”

“D’accordo Signore” Il Grifondoro, si sdraiò ma continuò a guardare in direzione del vecchio mago finché non si addormentò di nuovo.

 Erano passate diverse ore, non sapeva quante, sentiva Madama Chips, urlare a qualcuno di andare fuori. Così aprì gli occhi e vide i suoi amici, che tentavano di oltrepassare la strega.

“Ma il professor Silente, ci ha detto che potevamo venire a trovare Harry!” disse la riccia

“Sig.na Granger, questa non è la vostra sala comune, ma un luogo dove i pazienti riposano. E si dà il caso che il Sig. Potter è ancora incosciente in questo momento, quindi tornerete più tardi dopo le lezioni!”

“Ma oggi è sabato, non abbiamo lezioni. Per favore!!!” disse supplicando il rosso

Poi dal fondo della stanza si sentì una voce “Ehmmm a dire il vero sarei sveglio”

La medi-strega si voltò e si avvicinò al letto del moro “Sig. Potter, ben svegliato, ora le darò una controllatina, poi le porterò la colazione e voglio vedere il piatto pulito”

“Va bene, ma a patto che Ron ed Hermione possono restare” disse il moro

La medi-strega agitò la sua bacchetta e dal controllo risulto essere tutto a posto. “va bene, ma se fate confusione, vi faccio uscire subito!”

I due Grifondoro annuirono. Poi si misero accanto al loro amico.

“Harry, come ti senti, ci hai fatto prendere un bello spavento ieri sera!” disse la riccia
“Si amico” aggiunse Ron

“Sto bene” ma la sua espressione era triste

“Harry che c’è?” disse la Hermione

“Uhm, voi sapete come sta………Piton?”chiese il moro

“I ragazzi si voltarono a guardare il pozionista”

“No, mi dispiace, ieri dopo l’attacco, pensavamo che fossi morto Harry. Poi, quando ci siamo avvicinati piangendo, a Silente, abbiamo visto che lui invece stava guardando il professor Piton, ma non sappiamo altro”

“Sapete il preside è stato qui tutta la notte, l’ho visto, era molto preoccupato, non lo avevo mai visto così, voi pensate che lui….. sia…….?”

“Morto? In tendi…..no. Harry sta respirando. Forse è …no lo so…..svenuto?” disse il rosso

“Harry, noi ieri vi abbiamo visti da lontano, Piton ti ha salvato la vita, ti ha fatto praticamente da scudo, è stato molto……” ma le parole gli morirono in bocca.

“Secondo voi perché lo avrà fatto? Lui……lui mi odia?”

“Non ne ho idea amico, forse si è pentito di come ti ha trattato. Sai non avrei mai immaginato che il pip….”

“Ronald Weasley! Non usare quel nome, dopo quello che ha fatto per Harry!” disse indignata la riccia

“Forse dovresti chiederlo a Silente, sono sicura che lui lo sa. Lui sa sempre tutto”

“Già, forse lo farò” disse il moro, volgendo lo sguardo al letto a fianco.

I tre Grifondoro rimasero a parlare per un bel po’, fino a che Ron ed Hermione, furono costretti ad abbandonare l’infermeria da Madama Chips.

Una volta rimasto da solo, Harry, scese dal letto e si avvicinò a quello di Piton, si accomodò sulla sedia, che era stata occupata dal preside per molte ore, la notte precedente. Non riusciva a distogliere lo sguardo dal pozionista e la sua testa era piena di pensieri e domande. Prima tra tutte, Piton era ancora vivo? Altre volte lo aveva protetto, ma stavolta si era sacrificato, e sapendo perfettamente a cosa andava incontro. Ma allora perché? Visti i loro trascorsi, avrebbe dovuto lasciarlo al suo destino, in fondo non aveva minacciato non meno di 20 giorni prima di spedirlo oltre il velo? Quell’uomo era un vero enigma… Lo odiava per via dei rapporti avuti in gioventù con suo padre, lo aveva sbeffeggiato in ogni modo possibile, aveva tentato di farlo espellere, non perdeva occasione per mortificarlo e punirlo, eppure, ieri sulla torre, si era comportato in maniera molto gentile? Si gentile e infine il questo. Era davvero confuso. I suoi pensieri furono interrotti, sentì dei passi in infermeria, si voltò e vide il preside in piedi dietro di lui, o meglio una versione che sembrava molto più vecchia e cupa del Silente che conosceva ed amava.

“Harry, ragazzo mio, vedo che ti senti meglio! Sono molto felice di questo”

“Si signore, io sto bene, ma …ecco mi stavo domandando molte cose”

“Posso immaginarlo”

“Ora può dirmi se Piton è ancora vivo? Respira, ma non si è mai mosso?”

“Beh, tecnicamente il Professor Piton, è ancora vivo, o meglio il suo corpo fisico lo è. Ma essendo privo di un anima, la risposta è…….no”

“Perché lo ha fatto signore?  Lui…….lui mi odia”

“Harry, come ti ho detto molte volte, Severus è……..era, una persona molto complicata. Capace di irritare chiunque, di arrabbiarsi per nonnulla, ma leale e coraggioso al punto da sacrificare se stesso, per quello in cui credeva”

“Ma cosa vuol dire questo? Perché sacrificarsi, per un qualcuno che odia? Io non capisco!”

“Ci sono molte cose della vita di  Severus, che nessuno conosce Harry”

“Lei le sa, non è vero? Deve dirmele!”

“Mi dispiace, gli ho promesso che non avrei mai rivelato a nessuno i suoi segreti”

“Ma se ora non c’è più, credo di avere il diritto di sapere perché lo ha fatto”

“Mi dispiace Harry, non insistere”

In giovane Grifondoro era infuriato. Ancora segreti, segreti che era sicuro coinvolgevano anche lui. Dopo aver trascorso gli ultimi mesi con Piton, una cosa gli era chiara, non era il tipo da fare qualcosa tanto per farla. Le sue azioni avevano sempre un motivo. Doveva scoprirlo. Era molto dispiaciuto, nonostante odiasse quell’uomo impossibile, ma aveva fatto qualcosa per lui che non avrebbe, mai dimenticato, e gliene era davvero riconoscente.

Il preside si avvicinò al letto, prese la mano del Serpeverde e passò l’altra tra i capelli. Lo sentì sussurrare solo il suo nome “Severus”.

“Harry, Poppy ha detto che se vuoi puoi uscire appena sei pronto.”

“Ma, signore e il legame? Come posso allontanarmi, se lui………”

“Da quello che so prima di ieri sera, potevate mettere una certa distanza, dovresti solo provare”

Così il giovane mago, iniziò a camminare lentamente, un passo dopo l’altro, non sentiva nessuna resistenza. Aveva aperto le porte dell’infermeria, fece ancora diversi passi ma nessuna resistenza. Tornò indietro e disse “Signore, non si è spostato vero?”

“No Harry” disse tristemente

“Non ho idea fino a dove posso arrivare, mi sono fermato, avevo paura che potesse cadere dal letto, se rimane con lui, mi  sentirò più tranquillo”

“Va bene Harry, resterò io con Severus”

Harry, uscì dalla stanza e iniziò a camminare, scoprì che praticamente poteva andare ovunque. Non aveva mai sentito la resistenza, eppure il legame c’era, lo poteva vedere era sottile e traslucido, ma era lì. Ma come era possibile? Se Piton era morto, la maledizione si sarebbe dovuta spezzare. Non che avrebbe voluto la morte dell’uomo, dopo ciò che aveva fatto, ma adesso come avrebbe poteva senza Piton?
 

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Dopo diverse ore di volo in cerca del castello di Hogwarts, Severus Piton si era reso conto che essere un fantasma, non era una cosa facile. Nessuna sensazione fisica, nessun odore, vedere e sentire in modo totalmente diverso, lo confondeva. La notte precedente quando quei dannati spettri lo avevano preso, non era riuscito a prendere molti punti di riferimento, data la totale assenza di luce, aveva visto a malapena un lago, e un campanile, ma era troppo poco per riportarlo a casa. Inoltre avevano attraversato, delle querce, delle piccole vette, alcuni edifici, insomma tutto quello che si era trovato sulla loro strada, che gli aveva fatto perdere del tutto l’orientamento. E come se tutto ciò non fosse abbastanza, non aveva la sua bacchetta (( Sicuramente è rimasta con il mio corpo fisico. Spero che Albus conosca un modo per farmi tornare normale. Odio essere un fantasma!!! )). Poi mentre sorvolava l’ennesima radura, vide due ragazzi che stavano pasticciando, con delle bacchette.

((Uhm……forse quei due marmocchi potrebbero fare al caso mio))  e si diresse verso i giovani maghi, atterrò con eleganza proprio davanti a loro.

“Salve, sapreste dirmi dove mi trovo?”

“Aaaaahhhhhhh Mary! E’ un….un fantasma?” urlò il bambino più piccolo

“Si Jody, non preoccuparti, non credo sia pericoloso, è come il Sig. Grey, che vive con la nonna ti ricordi?” disse la ragazza più grande e il bambino annuì poco convinto.

“Allora?! Vi ho fatto una domanda, gradirei una risposta?!” disse bruscamente

Il bambino guardò sua sorella e disse “Non sarà pericoloso, ma è antipatico, non mi piace!”

Perché ovunque andava, doveva avere che fare con dei marmocchi viziati ed arroganti era un vero mistero. Così non avendo tempo da perdere, sfoderò il suo tono migliore da pipistrello dei sotterranei e disse “Se non mi dite subito quello che voglio sapere, vi assicuro che ve ne pentirete!! Mi nasconderò nel vostro armadio e trasformerò i vostri sogni in incubi terribili!”

Entrambi i ragazzi, lo guardarono terrorizzati. ((Fa sempre piacere vedere, che non ho perso il mio tocco)) pensò ghignando.

“No, No…. Siamo a diverse miglia da Hog- Hogsmeade Signor Fantasma ”disse la ragazza impaurita
“Così va meglio. Ora, da che parte si trova il villaggio?”

“Sempre dritto davanti a voi. Non - non resterà nel nostro armadio, adesso vero?” disse il bambino nascondendosi dietro sua sorella

“No, non stavolta” Poi li guardò dritti negli occhi e aggiunse “Siete sicuri che è quella la direzione giusta? Perché se mi avete mentito, tornerò qui e vi tormenterò tutte le notti”

“Si si, siamo sicuri” disse la ragazzina

“Bene” poi si voltò, fece un piccolo balzò e riprese la strada per Hogsmeade.  Ormai era pomeriggio inoltrato e dopo circa due ore da quando aveva incontrato i due marmocchi, finalmente poteva vedere le torri del castello. Era di nuovo a casa.

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Capitolo 25
*** Capitolo 25 Dannato Grifondoro? ***


~~Capitolo 25 Dannato Grifondoro?

 

Il viaggio di ritorno era stato lungo, ma finalmente era tornato al castello. Doveva trovare subito Silente, in modo che lo potesse aiutare a rientrare nel suo corpo, sempre che ne avesse ancora uno, s’intende. La procedura non era così semplice e aveva bisogno di aiuto. Così entrò nel castello, le lezioni erano finite, ed era quasi ora di cena. Non sapeva cosa era successo, dopo che gli spettri lo avevano preso, quindi decise che era meglio farsi notare il meno possibile, e nella sua situazione era abbastanza facile. Così fluttuando tra un muro e l’atro si ritrovò nell’ufficio del preside. Arrivarci passando dal pavimento era molto meglio che pronunciare stupide parole d’ordine di dolciumi assurdi. Con sua gran sorpresa era vuoto. Dove poteva essere? Cercò il preside in diversi posti, che era solito frequentare, ma di lui non c’era traccia.

Così sbuffando, svolazzò in direzione della sala grande, ma era piena di studenti, e non volva essere visto. Attraversò i muri, fino ad arrivare esattamente dietro il tavolo dei professori. Per poter chiedere con discrezione ai suoi colleghi se lo avevano visto, ma quando li sentì parlare si fermò ad ascoltare i loro discorsi.

“Filius scusa, hai visto Albus? Avrei bisogno di…….. risolvere alcune questioni riguardo al programma di questo trimestre” chiese la Grifondoro

“Mi dispiace Minerva, io praticamente non lo vedo da...... beh lo sai. Ma il motivo, per cui lo stai cercando è solo una scusa, vero?” disse il piccolo mago

“Si Filius hai ragione, volevo solo vedere come sta. La scomparsa di Severus, lo ha turbato molto”

“Lo so Minerva, siamo tutti scossi, quando pensi che lo dirà agli studenti? I suoi serpeverde hanno il diritto di saperlo. Come pensi la prenderanno?”

“Male Filius, come vuoi che la prendano, lo sappiamo bene”

“Ahhhh non posso ancora crederci. Mi mancherà davvero” disse la Grifondoro tristemente estraendo un fazzoletto dalla tasca.

((Cosa? Ho sentito bene? Minerva Mc Granitt, la leonessa per eccellenza, che non perde occasione per contrastarmi ha detto che gli sarei mancato??!! E …e ha un fazzoletto in mano????  Ma che diavolo succede? Sono scomparso meno di un giorno e sono tutti impazziti!! E Albus, non si trova da ieri sera?))
Così riprese la sua ricerca, andò ei sotterranei pensando che forse Silente, poteva aver messo il suo corpo nei suoi alloggi. Passando davanti al laboratorio, vide un piccolo gruppo di studenti del 5 anno serpeverde che stavano preparando delle pozioni.

“Povero professor Piton, chissà chi sceglieranno adesso per rimpiazzarlo” disse una ragazza

“Non ne ho idea, ma nessuno può essere più in gamba di lui, con le pozioni. E poi non ci toglieva mai i punti”

“Certo, non faceva altro che urlare e terrorizzare tutti, ma con noi aveva sempre un occhio di riguardo”
“Ehi, voi due non dite idiozie, Piton non è morto!”

“A no, tutti hanno visto quelle cose prendere il suo spirito o quello che era. Certo che è morto”

Adesso ne era certo, Albus non aveva detto nulla della sua particolare situazione, così lasciò i suoi marmocchi a discutere se era morto o no, con un grande fastidio. Sospirò, e  continuò la strada verso i suoi alloggi. Passò attraverso i muri ma non c’era nessuno e nemmeno il suo corpo.

Adesso si stava davvero infuriando, così si diresse velocemente alla torre di astronomia, Albus adorava quel posto. Beh a dire il vero piaceva a molti. Una volta arrivato, vide qualcosa che lo assolutamente non si aspettava. Potter, Granger e Weasley seduti vicino al posto dove aveva trasfigurato il piccolo altarino il giorno precedente, si avvicinò quel tanto per poter sentire i marmocchi discutere.

“Allora hai parlato con Silente?” disse il rosso

“Si”

“Beh racconta o è un segreto?” chiese Ron

“Non c’ è proprio nulla da raccontare, come al solito non ha detto nulla” disse irritato il moro

“Ma gli hai chiesto, perché secondo lui Piton ti ha salvato?”

“Certo, ha detto solo che era una persona complicata e mi ha chiesto, se mi rendevo conto, che non era come lo immaginavo” sospirò il moro

“E questo è tutto?” disse la riccia sorpresa

“Si, ho provato a dirgli, che era impossibile, che non ci fosse un motivo, lui mi odiava Hermione, nessuno salva qualcuno che odia” disse il moro con un tono piuttosto addolorato

“Harry, mi dispiace, non credo sia facile fare i conti, con quello che è successo. Sai che se vuoi, puoi parlare con noi, vero?”

“Si Mione, grazie, ma a dire il vero. Non so neanche cosa pensare”

“Che ne dite, se andiamo giù nella sala grande è ora di cena. Io avrei una certa fame” disse il rosso

“Come sempre Ron, sei incredibile tu, qualsiasi cosa succeda non perdi mai l’appetito “ disse Hermione

“Già” rispose il rosso e si alzò in piedi, seguito dalla grifondoro

“Ehmmm ragazzi, io vi raggiungo vorrei, restare un po’ da solo”

“Va bene Harry, ma non metterci troppo. A dopo” disse la riccia. Poi imboccarono le scale per scendere dalla torre.

“Ma perché lo abbiamo lasciato li, dovevamo portarlo con noi, non hai visto che faccia ha.” Disse sommessamente il rosso

“Ron, Harry ha bisogno di stare un po’ da solo, si sente in colpa”

“In colpa? Per Piton?”

“Si certo e per chi. Ragiona, si sono sempre detestati a vicenda e poi, Il professor Piton, compie un atto
simile, anche tu saresti confuso credimi!”

“Ti sbagli, io non sarei confuso. Lo avrà fatto per ordine di Silente”

“Io non credo. Nessuno fa una cosa del genere, senza un motivo, su questo sono d’accordo con Harry”

“Mah se lo dici tu. Forza ora muoviamoci, ho davvero fame adesso”

La riccia alzò gli occhi al cielo, adorava Ron ma a volte era davvero irritante.
 

Per Merlino, questo non nera davvero possibile, era arrivato il giorno della fine del mondo e non lo sapeva?. Potter, il dannato marmocchio sopravvissuto si sentiva in colpa, per lui? Ah, se qualcuno glielo avesse raccontato avrebbe risposto che era sotto “confundus”.  Così incuriosito, si sostò portandosi di fronte al ragazzo, facendo attenzione a restare ben mimetizzato. Era seduto a terra con le gambe tirate al petto, sembrava molto afflitto, e i suoi occhi, i suoi occhi smeraldini erano terribilmente tristi. ((No questo non può essere, deve esserci sicuramente un altro motivo!! Devo trovare Albus e in fretta.))
Così lasciò Potter sulla torre e continuò a cercare il preside per i corridoi, in varie aule, ma niente Albus Silente sembrava sparito da Hogwarts. Ma la cosa peggiore, era che attraversando i corridoi e le aule aveva sentito commenti e storie assurde su quello che era successo la notte prima. Praticamente lo avevano dipinto come un eroe senza macchia, che si era sacrificato valorosamente per salvare l’eroe del mondo magico, questo era orribile lo avevano praticamente trasformato in un idiota Grifondoro senza cervello!!!!! Doveva sbrigarsi, se quelle voci uscivano dal castello e arrivavano all’Oscuro Signore, la sua recita di quella stessa mattina sarebbe stata inutile, ed era un vantaggio che non voleva  o poteva sprecare.

Poi di colpo si rese conto che c’era ancora un posto dove non aveva guardato l’infermeria!!! La raggiunse in brevissimo tempo, passò attraverso le porte e vide in fondo alla stanza il preside seduto su una sedia, con le spalle leggermente curve, stava stringendo la sua mano o meglio quella del suo corpo, un corpo disteso inerte su letto che pur respirando era senza vita. Si portò di fronte a lui, come aveva fatto poco prima con Potter, e rimase senza parole, Il volto dell’uomo era inespressivo, e i suoi occhi spenti. Vedere Albus Silente senza il suo spirito fastidiosamente allegro e senza quel maledetto scintillio era qualcosa che lo turbò profondamente. Sapeva che il vecchio si fidava di lui, che lo stimava, ma quello era qualcosa di più, molto di più. Vedere il mago più potente del mondo magico, in quello stato era qualcosa che Severus Piton non era disposto né a sopportare nè a  incentivare.
Così uscì dall’infermeria e poi rientrò stando ben attento a farsi notare, in modo da far sembrare che era appena arrivato.

“Preside, sei qui?!” disse il pozionista

Silente si voltò di scatto, come se qualcuno gli avesse dato uno scossone, e lo vide, era a mezz’aria, la sua espressione vagamente indispettita  il suo tono vagamente allarmato “Se-Severus?  Ma come?”

 “Oh grazie Merlino, sono passato prima dal tuo ufficio, ma non c’eri e poi sono venuto subito qui!”

Gli occhi del vecchio mago erano tornati a sorridere, ed era un vero sollievo, non che lo avrebbe mai confessato a nessuno neanche sotto cruciatus. Silente era una persona buona, qualcuno da rispettare ed ammirare, e poi era stato una giuda, un mentore, un amico, e non meritava di certo di essere infelice anche un solo istante, per uno come lui.

“Severus, eravamo tutti convinti del peggio, ma cosa è successo? E Come sei tornato?”

Il pozionista raccontò cosa era accaduto dall’istante in cui gli spettri lo avevano preso, fino al momento in cui era entrato in infermeria a cercarlo (tralasciando il fatto che aveva visto molte persone dispiaciute per la sua scomparsa).

 Poi aggiunse “Albus, mi faresti la cortesia di spiegarmi per quale motivo mezzo castello, mi sta dipingendo come un dannato Grifodoro?”

“Severus, tutti hanno visto quello che hai fatto per Harry!”

“Dannazione, perché non ti sei inventato qualcosa? Se le voci lasciano il castello e arrivano al Signore Oscuro potrebbe rimettermi in discussione!” disse freddamente

“Mio caro ragazzo, nessuno di noi si aspettava di vederti, dopo quello che è successo” disse il  preside

“Capisco, quindi avete pensato che era un’ottima idea, trasformare il temuto insegnate di pozioni, in un eroe senza macchia, che ha generosamente rinunciato alla sua vita salvare l’indifeso ragazzo d’oro? Dannazione!! Dobbiamo subito rimediare Albus!”

“Ora ora, Sevrus, calmati sei appena tornato, non c’è bisogno di essere così irritato. Prima di tutto dobbiamo pensare a farti rientrare nuovamente nel tuo corpo”

“Come intendi farlo?”

“Oh con una pozione, e un piccolo aiutino extra” disse il vecchio mago

“Cosa intendi con un aiutino extra, Albus, il tuo tono non mi piace!”

“Oh non preoccuparti, lascia fare a me”

“Credimi, mi preoccupo eccome, quando fai dei piani che mi riguardano, in genere sono cose orribili. Ad ogni modo, chi preparerà la pozione?!”

“Oh sono sicuro che una giovane  brillante Grifondoro, sarà più che felice di darci una mano”

“Co- Cosa? Dimmi che ho capito male. Voi che la Granger prepari la MIA pozione?”

“Certamente, in fondo ti ha sostituito, più che egregiamente nei primi anni!”

“Albus sei impazzito, mentre non c’ero? Non berrò una pozione preparata dalla so-tutto-io!!”

“Su, su Severus, come hai detto tu, meno persone sanno cosa è successo in realtà meglio è. Gli unici che lo sanno di preciso sono Harry e suoi amici”

“Ahhh certo il trio d’oro, dovevo aspettarmelo. Non potevi fare a meno di coinvolgerli nei miei affari vero?” disse il pozionista incrociando le braccia

“Ah  Severus, se solo avessi visto con i tuoi occhi, quanto il nostro Harry era dispiaciuto per te! Mi ha fatto molte domande sul tuo conto”

“Non gli hai detto niente,vero Albus?” disse il pozionista con un tono glaciale

“No Severus, non gli ho detto nulla, solo cose che gli avevo già detto in precedenza, che non sei solo quello che sembri”

“Dannazione Albus!!”

“Su su, andiamo dobbiamo trovare Harry e i suoi amici” disse il vecchio mago sorridendo

“Bene” sputò non rabbia poi aggiunse “Vi  aspetto nel mio laboratorio, preferisco che nessuno mi veda”
e mentre stava per sparire attraverso il pavimento sentì Silente borbottare un “Bentornato a casa”
 

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Capitolo 26
*** Capitolo 26 Dovere o volere ***


~~Capitolo 26 Dovere o volere

Era nel suo laboratorio, in attesa dell’arrivo del preside e del trio d’oro. Le ultime 24 ore erano state assurde. La battaglia nel castello, la sua morte o quasi, il confronto con il Signore Oscuro, per non parlare di quello che aveva visto e sentito, al suo rientro al castello. Per fortuna nessuno lo aveva visto, ma lui aveva visto le reazioni delle persone, che lo credevano morto, e più di tutti Potter. Aveva sentito chiaramente, Granger mentre parlava con la testa rossa, che il ragazzo si sentiva in colpa, e lei era una tuttologa specializzata nel ficcare il naso negli affari altrui, e specialmente quelli che coinvolgevano Potter e il suo mondo. Forse, dato che il ragazzo era un Grifondoro fino al midollo (pensò facendo una smorfia disgustata),aveva mal interpretato il suo gesto. Se le cose stavano così, doveva subito porvi rimedio. Se il signore Oscuro invadeva la sua mente, avrebbe potuto vedere come erano andati i fatti, e a quel punto non avrebbe potuto fare più nulla.

Sentì dei passi provenire dal corridoio e delle voci

“Ma professore, perché siamo qui? Non abbiamo il permesso di accedere al laboratorio e alle scorte, senza il professor P…..” e le parole gli morirono in bocca disse Hermione

((Ah, come se questo non fosse mai successo!! Che coraggio, dopo aver rubato più di una volta dalle mie scorte private!!)) pensò il pozionista

“Oh vede Signorina Granger, non credo che sia più un problema ora” disse Silente sorridendo

Harry era sconvolto, Silente sorrideva dicendo, che non era un problema, se entravano senza il permesso di Piton? Lo aveva visto devastato fino a poche ore prima, e adesso? E disse stupito  “Ma Preside”

“Su, su ragazzi, ho davvero bisogno di questa pozione. Entriamo”

Quando la porta si aprì, c’era un  Severus Piton traslucido che fluttuava a mezz’aria, con il sopracciglio alzato e le braccia incrociate al petto. I tre ragazzi urlarono per lo spavento. Poi Harry disse “Pro-professor Piton, ma…. Come…..quando?”
 

“Articolato come sempre Potter! Forza muovetevi, c’è molto lavoro da fare” disse il pozionista

Allora Silente li salutò dicendo che erano in buone mani.

“Allora, muovetevi!” sputò il pozionista

“Oh….si certo. Ma cosa dobbiamo fare di preciso professore?” disse la riccia sorridendo

“La pozione OcchioPallato e Una Radicante” disse freddamente Piton

“Wow…davvero?” disse eccitata la riccia

“Via quel sorriso dalla faccia Granger, sei qui, perché non c’era altra scelta! Prendi i libro del settimo anno, seguirai passo passo le mie istruzioni” Poi si voltò verso i due ragazzi e disse “Potter Weasley, datevi da fare prendete due calderoni e gli ingredienti!”

“Si signore” dissero in coro

“Per la barba di Merlino, ma quando è tornato? Forse Piton è davvero immortale? Nessuno può sopravvivere a questo. Miseriaccia!”disse il rosso

“Già” disse Harry tirando un sospiro di sollievo, almeno in quel momento, perché le quattro ore successive i tre ragazzi avevano pregato, che qualcuno lo portasse via di nuovo. Uno svolazzante Piton, infuriato, continuava ad urlare ad ogni passo della preparazione.

“Granger, cosa ti ho detto un secondo fa, le zanne di serpente vanno trattate con cura, non lanciate nel calderone in quella maniera!!!”

“Weasley razza di idiota! L’aconito va triturato finemente e non strappato come se fosse un erbaccia senza valore!”

“Potter, quello non è la radice di Collybia radicata! Possibile che dopo 6 anni ancora non distingui un fungo da una radice?”

“Voi tre teste di legno sarete la mia morte!!”

“Ehmmm non credo sia possibile purtroppo” disse il moro sussurrando sarcasticamente in un orecchio a Ron.

“Potter, sono un fantasma, ma non sono sordo!! Se ti sento fare un altro commento simile,  giuro che te ne pentirai!!” disse avvicinandosi al ragazzo

“Si- si signore” disse balbettando il moro.

“Bene muoviamoci, che ho fretta di tornare nel mio corpo!!” disse il pozionista,  poi dopo un po’ aggiunse“ Finalmente le pozioni sono terminate. Granger domani mattina appena sveglia verrai qui, e le imbottiglierai. Non tardare”

“Si signore, allora ci vediamo domani”

I tre Grifondoro stavano per uscire quando Piton disse “Potter, ora che ci penso come puoi esser qui? Il legame ti permette di stare così lontano dal mio corpo?”

“Si professore, sembra non esserci più una limitazione”

“Ma puoi vedere il legame?”

“Si, è molto sottile e traslucido, ma c’è”

“Capisco, bene puoi andare. Il preside ti manderà a chiamare quando prenderò la pozione, non sappiamo come si comporterà il legame, una volta che sarò tornato nel mio corpo”

“Si, capisco signore allora a domani”

Era la prima notte, dopo quasi due mesi, che dormiva alla torre, tra i suoi amici, nel suo letto. E sarebbe stata anche l’ultima purtroppo, chissà fino a quando. Era contento, sul serio che Piton non era morto per salvarlo, ma questo non significava, che voleva tornare a dividere la sua vita con lui. Nonostante il sollievo che aveva provato, le domande che si era posto prima del suo ritorno, lo tormentavano ancora, perché lo aveva fatto? Un motivo c’era e Silente gli aveva confermato, dicendogli che c’erano delle cose che non sapeva, e che Piton non voleva che sapesse, ma quali potevano essere? Come poteva scoprirle, Silente non avrebbe parlato, Piton men che meno. ((Ah devo assolutamente scoprirlo)) pensò il moro, e poi si addormentò.
 

Il mattino successivo, nonostante fosse domenica il trio d’oro era nel laboratorio alle 8 e 30 del mattino. Hermione aveva imbottigliato le pozioni, che erano state definite “quasi perfette”, anche se tutti in quella stanza sapevano, che erano tali, e poi si diressero tutti e quattro in infermeria. Silente era già li che li attendeva.

“Buongiorno mie cari ragazzi, credo sia tutto pronto, ora manca solo un piccolo particolare” disse il vecchio mago sorridendo

“Un particolare Albus, di che cosa stai parlando?”

“Oh si Severus, ti avevo detto, che era necessario un piccolo extra”

((Dannato vecchio pazzo!!! Eccolo li di nuovo quello sguardo, quello che dice, oh mio caro Severus, devi solo fare solo questo o quello, e saremo tutti felici e contenti. Si tutti tranne IO)) pensò il pozionista poi disse sarcasticamente “Illuminami”

Così il preside iniziò la sua brillane spiegazione “Oh le pozioni che avete preparato, hanno un grande potere in una situazione normale, e cioè di riportare l’anima in corpo, che non è morto. Ma la tua non è una situazione normale, in quanto sei legato fisicamente ad Harry. Credo che per avere successo in questa operazione sarà necessario, un legame di sangue”

“Un- un cosa?” disse sconcertato Piton

“Hai capito bene Severus, un legame di sangue, con Harry” disse gentilmente il preside

“Assolutamente NO!”

“Severus, sii ragionevole”

“Ho detto di NO!!” Sputò con rabbia il pozionista

“Ma se ingerisci le pozioni e non funzionano, non potrai prenderle di nuovo perché non avranno più effetto, in fondo…”

“In fondo cosa Albus, ho detto di NO!!”

“Ehmmm scusate, cosa fa un legame di sangue?” disse il moro incuriosito

“La tua ignoranza è disarmante Potter! Vuol dire che ci rende quasi parenti!”

“Pa-Parenti?”

“Si Potter, sei sordo? Ho detto parenti, e credo che nessuno di noi due, vuole avere niente a che fare con l’latro!”

Poi Harry si voltò verso il preside e disse “E i reparti a casa dei Dursley? Ha detto che dovevo stare lì, perché erano gli unici parenti di mia madre? E se facciamo questa cosa, poi?”

“NOI, non faremo nessuna cosa Potter! Io prenderò quelle maledette fiale e se non funzioneranno resterò un fantasma, per l’eternità!” sputò il pozionista imbestialito.

“Severus, non essere così testardo. Non è una cosa così eclatante, non ci saranno grossi cambiamenti, specialmente con la situazione attuale” disse il preside

“Davvero?” disse il pozionista con il sopracciglio alzato “Hai il coraggio di dirmi, che non ci saranno dei grossi cambiamenti?” Poi con tono mortale disse “Voi tre fuori di qui, devo scambiare quattro parole in privato con il preside” I tre ragazzi, esitarono e Piton sibilò” Ho detto fuori! ADESSO!” I tre Grifondoro sfrecciarono fuori dall’infermeria come se avessero alle calcagna un ippogrifo. Nessuno dei tre proferì parola, ma tutti si stavano chiedendo, se avrebbero rivisto il loro amato preside tutto intero.

“Calmati Severus, capisco che questa idea ti sconvolge, ma è la cosa migliore per tutti”

“Albus, non riesco proprio ad immaginare, come questa sia la cosa migliore per TUTTI, dato che il TUTTI non comprende la mia persona. Perché stai cercando di spingermi verso Potter ad ogni costo, sono mesi che ci stai provando.”

“Severus, ho le mie ragioni, non posso dirtelo ancora. Ma lo saprai, te lo prometto, quando sarà arrivato il momento”

“No Albus devi dirmelo ora. Se, e sto dicendo se, ma intendo dire assolutamente no, il ragazzo sarà una mia responsabilità e io non voglio ”

“Ho visto quello che hai fatto l’altra sera Severus, non lo hai solo protetto, eri pronto a dare la tua vita per lui”

“Sapevamo che il Signore Oscuro non voleva ucciderlo, quindi ero sicuro, che non sarei morto, e poi lo sai che DEVO farlo”

“No Severus tu non devi farlo, tu VUOI farlo, allora perché non aiutarlo fino in fondo, prendendolo sotto la tua ala, insegnandogli come combattere TOM”

“Cosa vuoi ancora da me Albus? Io odio quel marmocchio viziato, e la cosa è reciproca quindi il discorso finisce qui, ora passami le fiale!”

“Tu non lo hai visto, quando pensava che fossi morto, per salvarlo Severus. Lui non ti odia, non più. Ho visto quando è entrato nel laboratorio, era sollevato di vederti”

“Si sentiva in colpa. E sai quanto può pesare la colpa selle spalle di qualcuno”

“Dimmi, vuoi davvero rischiare di restare un fantasma per l’eternità? E per cosa poi? Per non rendere ufficiale qualcosa che stai facendo da anni. Ti ho osservato Severus  Piton, tu non lo perdi mai di vista, lo hai protetto fin dal primo istante, perché lo tieni lontano, lui NON è James” ora il tono del vecchio mago era quasi un rimprovero

“Basta! Albus basta, lo faccio per Lily, solo per Lily. Sai benissimo, che quando ho chiesto la grazia al Signore Oscuro l’ho fatto solo per lei. Non mi importava niente di Potter. E anche lui è un Potter!”

“Severus, quel ragazzo è il figlio di Lily, la tua Lily. Lei ha dato la sua vita per salvarlo. Cosa pensi che direbbe se sapesse, che potevi rendere la sua vita più semplice, e non lo hai fatto!”

La conosceva bene la risposta, sarebbe stata delusa di lui, come quel giorno in cui le aveva gridato in faccia che era un sporca Mezzosangue. Ma la verità, era che ogni volta che guardava quegli occhi verdi, soffriva enormemente, perché gli ricordavano che lei, era morta per salvare suo figlio. Il figlio che era nato dal suo amore per un altro uomo, un uomo orribile che non la meritava. Quello sguardo di smeraldo gli ricordava la sua colpa, che era stato lui a condannarli a morte, rivelando la profezia, lui aveva ucciso il suo unico amore. Così in preda al dolore lacerante per quei terribili ricordi urlò “BASTAAAA! Non voglio sentire più niente Albus.!! Se non vuoi darmi quelle stramaledette fiale, tienitele pure!! Non farò quello che vuoi, non stavolta, non per lui!!” e uscì dall’infermeria fluttuando verso i sotterranei.

Silente sosprirò, e sussurrò "Ah Severus ragazzo mio, riuscirai mai a lasciar andare tutto quel dolore e quel senso di colpa? Se solo riuscissi a vedere, quello che tu ed Harry potreste fare insieme"

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Capitolo 27
*** Capitolo 27 Ecco chi è Harry Potter ***


~~PS capitolo breve ma credo intennso..... siamo arrivati al giro di boa.....mi piacerebbe sapere cosa ne pensate...
grazie Lady V


Capitolo 27 Ecco chi è Harry Potter

Erano passate diverse ore da quando aveva lascito l’infermeria, dopo che Piton gli aveva urlato in malo modo di andarsene, così era salito di nuovo sulla torre di Astronomia a pensare. Silente aveva detto, che lui e quell’uomo orribile, dovevano stringere un legame di sangue. Ron gli aveva spiegato, che quel genere di legame, per un mago è una della magie più vincolanti, e che una volta fatto, non c’era nessun modo per spezzarlo, sarebbe stato per sempre. ((Il preside deve essere impazzito. Come può pensare che io e lui, facciamo una cosa simile?)) pensò il moro. Già la maledizione che pendeva sulle loro teste era terribile, ma c’era almeno una speranza di annullarlo, ma il legame di sangue era per tutta la vita. Ma questo aveva anche creato molte nuove domande nella sua testa. Ad esempio perché Silente pensava, che poteva essere un vantaggio per lui? Perché voleva spingerli a legarsi a vicenda? Perché se poteva fare questa cosa era rimasto dai Darsley, quando poteva avere una scelta? E poi le stesse domande che si poneva da giorni. La testa gli stava scoppiando. Il punto focale erano i segreti di Piton. Doveva trovare un modo per avere quelle risposte. (( Sei sicuro di volere la verità? Scommetto che non ti piacerà quello che ti nascondono, come sempre del resto, l’ultima volta hai scoperto, che o uccidi o verrai ucciso da Voldemort! Può essere peggio?)). Poi si soffermò su un punto che non aveva ancora affrontato. Se non fosse stato costretto ad uscire dalla stanza, lo avrebbe fatto davvero, se Piton glielo avesse chiesto? Lui in fondo lo aveva salvato molte volte, e l’ultima gli era praticamente costata la vita. Quindi era disposto a legarsi ad un uomo, che odiava, solo per gratitudine? Se fosse stato il contrario Il pozionista lo avrebbe fatto? Guardò il lago nero, era stupendo visto dalla cima della torre, poi  fece dei profondi respiri, doveva calmarsi e fare chiarezza, ed essere onesto con se stesso. Doveva andare con ordine, cosa provava per Piton? Era davvero difficile a dirsi, ma doveva provare. Così cercando di trovare un risposta sincera a quella domanda restò li in silenzio, in balia della sua coscienza.

Allora andiamo con ordine cosa provi per lui……..uhmmm
….Astio? ((SI))
……Rabbia? ((certo))
……..Odio? ((Non credo…..non più))
Hai paura di lui? ((NO!))
Non hai detto che dovevi essere onesto? ((ok se devo essere sincero……a volte……ok Si, ma non sono un codardo!!, Piton fa paura a tutti!!))
……Confusione? ((Moltissima))
Qualche sentimento positivo? ((Assolutamente no!!....Beh…. Forse…SI))
Quali? ((Gratitudine di sicuro……. Un pizzico di fiducia in più…..e…..ok è un bravo mago…….ok un ottimo mago, però ha un carattere orribile, è insensibile e mi odia!!!))
Non stavamo cercando dei lati positivi? ((Uffa, sei peggio di Silente, lo sai??))
Hai detto che volevi essere sincero o sbaglio? ((Si….si…. l’ho detto ok…..))
Allora ripensa alla sera del 31, è venuto con te sulla torre, non ti ha fatto sentire a disagio come pensavi, anzi ti ha perfino aiutato. Poi ti ha fatto da scudo, ti ha sempre protetto in tutti questi anni, io non credo che quell’uomo ti odia davvero. ((se la metti così sembra di no, ma …… mi insulta, mi mortifica, mi tratta male, e ci gode!! Tu come lo definiresti?))
Però lo fa con tutti, non solo con te o sbaglio? (( Si ma io sono la sua vittima preferita e lo sai!!))
Fai come vuoi, questi pensieri sono inutili se hai già deciso, che lui rimane il pipistrello viscido dei sotterranei!! ((Per Merlino, ma da che parte stai?? Tu dovresti essere dalla mia parte!!))
Oh ma io sono dalla tua parte, come il preside, ma hai scelto di non ascoltare nessuno di noi due, perché non ti piace quello che diciamo…… ((facile da dire per te, non devi legarti a lui per sempre…..aspetta si che devi!! E lo faresti??))
Ehi sono io che faccio le domande e tu rispondi, se hai dubbi sai dove devi andare!!

Così, dopo essere stato torturato anche dalla sua coscienza, Harry decise di andare nell’unico posto dove poteva avere delle risposte. Bussò alla porta e sentì il preside dire che poteva entrare.

“Oh Hary, che piacere vederti, cosa ti porta nel mio ufficio?”

“Ehm…. signore, io vorrei parlare con lei, se posso”

“Ma certo che puoi ragazzo mio. Immagino di sapere qual è  l’argomento, Il professor Piton, non è così?

“Già……… Lui…. cioè cosa vi siete detti dopo….sai, lui vuole che io…..cioè che noi…..”

“Rilassati Harry, no il professor Piton, ha rifiutato. Prenderà le pozioni, così come sono”

“Ma e se non funzionano?”

“Beh credo che avremo un professore di pozioni fantasma” disse sorridendo il preside

“Ma….. non è possibile, non può prendere neanche gli ingredienti?”

“Ah lo so ragazzo mio, ma ahimè, credo che non ci sia modo di cambiare la decisione del Professor Piton”

“Professore, perché Piton mi odia?”

“Harry, ne abbiamo già parlato, dovresti chiederlo a lui, io non posso dirti nulla”

“Ma lui non me lo dirà mai!!”

“Harry posso farti una domanda? Ma vorrei che fossi sincero con me.” Il moro annuì “Avresti stretto il legame di sangue, con il Professor Piton?”

“A dire il vero, me lo sono chiesto, e non lo so. Cosa comporterebbe questa cosa?”

“In realtà nulla di più di quello che già succede. Severus diventerebbe una sorta di guardiano, o tutore”

“Tu-tutore? Vorresti dire che io dovrei, vi-vivere con lui? Dovrei rendergli conto di tutto quello che faccio?”

“Beh queste sono cose che dovreste decidere insieme Harry. Ma lui si occuperebbe della tua sicurezza, e potrebbe aiutarti a sconfiggere Voldemort”

“E’ per questo, che vuole che ci leghiamo, perché lui mi tenga al sicuro? E mi istruisca contro Voldemort? Non può farlo senza …… io non voglio…. Ma …….se fosse l’unico modo, per farlo tornare nel suo corpo,……lo farei, in fondo………. gli devo qualcosa no?”

“Capisco, ti ringrazio Harry di essere stato sincero con me. Non insisterò, più te lo prometto”

“Grazie professore, ehm lei pensa che dovrei parlare con…… lui….per sapere?”

“Se vuoi conoscere le risposte ai dubbi che ti tormentano, solo da Severus  potrai ottenere ciò che cerchi, ragazzo mio” disse gentilmente il preside

“Grazie ho capito” disse il moro sospirando e lasciò l’ufficio del preside. E come aveva previsto la chiacchierata con il preside, non aveva risolto un bel niente. Così vagando senza meta per i corridoi della scuola, si ritrovò davanti l’infermeria. Sbirciò dentro e vide il Piton fantasma che guardava il suo corpo. Una parte di lui voleva entrare e l’atra andare il più lontano possibile da li. Eppure voleva sapere. Non avrebbe stretto nessun patto accordo o qualsiasi cosa, senza conoscere la verità era un suo diritto in fondo. Così raccolse tutto il suo coraggio Grifondoro ed entrò.

“Ehm professore, posso ………parlare un attimo con lei?” disse timidamente il moro.

“Potter, sono di pessimo umore” (( E lo sarò per molto tempo, visto che non potrò mai più tornare nel mio corpo. Non potrò più fare pozioni, e peggio ancora rimarrò in questo limbo per l’eternità. Un destino peggiore della morte.))

((Sai che novità)) pensò il moro ma disse “Uhmm capisco. Allora magari sarà per un’altra volta” si voltò per andare quando il pozionista lo richiamò.

“Potter aspetta” disse il pozionista

“Si” rispose speranzoso il moro

“Avanti, sputa il rospo”

“Io….volevo…..solo …….ecco……se…….io”

“Potter! Collega il cervello alla bocca, pensi che possa capire cosa stai farfugliando?” disse freddamente Piton
((beh urlare a quel modo, non aiuterà di certo!)) fece due respiri profondi e poi disse “ Io sarei disposto a fa-fare il legame di sangue, se servisse a farla tornare nel suo corpo” disse tutto d’un fiato.

Il pozionista alzò il sopracciglio e disse “Che nobile gesto, un sacrificio da vero eroe, ti ringrazio, ma ho già rifiutato” e fece un leggero inchino in segno di scherno

((Sono stato un vero stupido a pensare di aiutarlo!!)) poi la frustrazione cominciò a farsi sempre più forte e disse “Perché mi odia così? Io non le ho fatto nulla!! Io ero venuto qui solo per aiutare!!”

“Vattene. Non ho ne tempo ne voglia di discutere con te!”

“NO, prima deve dirmi, perché mi odia tanto!! Altrimenti non mene vado!!”

“Perché sei come tuo padre, pigro, arrogante, viziato. Ti ritieni migliore degli altri e tutti devono piegarsi a te, al grande Harry POTTER!” sputò con tutto il veleno che poteva

“No! Non è vero, io non sono così! Non sono mai stato viziato, nè tantomeno pigro, e nessuno si è mai piegato ai miei voleri!” a quel punto Harry stava tremando di rabbia, perché quest’uomo continuava a giudicarlo senza conoscerlo.

“Certo, quindi non ti aggiri di notte per il castello, trasgredendo alle regole? Non sei mai uscito di nascosto dal castello, in piena notte, quando un assassino ti stava cercando? Non sei andato al villaggio di Hogsmeade, quando ti era stato proibito apertamente? Non hai mai ficcato il naso in questioni che non ti riguardavano? Pensi che se qualsiasi altro studente avesse fatto tutte queste cose, l’avrebbe passata liscia? Sto forse dicendo delle menzogne Potter?” disse sarcasticamente il pozionista

“Io…..io” questo era troppo, messa così pareva quasi, che avesse ragione lui, e quel pensiero era intollerabile, le sue mani erano strette a pugno. ((lui non sa niente…niente…))

“Ecco appunto visto che non hai altro da dire, vattene!” sputò freddamente

Non voleva lasciar correre stavolta, non voleva che Piton pensasse di aver ragione, così non riuscendo più a trattenere quel turbine di emozioni che lo stavano torturando, iniziò a gridare “No io non me ne vado! Tu non puoi giudicarmi, non mi conosci nemmeno!! Io non sono come mio padre o come Si-Sirius! Non sono un ragazzo viziato, non ho mai avuto niente nella mia vita!!! I miei genitori sono morti, quando ero talmente piccolo, da non ricordare neanche i loro volti. Ho vissuto per 16 anni in una famiglia che mi odiava, solo per il fatto che esistevo! Mi hanno trattato come un mostro, hanno mentito sui miei genitori dicendomi, che erano delle persone orribili. Per loro ero e sono solo un peso!! Mi hanno trattato come un elfo domestico e ancora lo fanno!! Non ero degno neanche di dormire in una camera, ho dormito in un sottoscala per 11 anni, mi hanno affamato, picchiato, non mai avuto un regalo, una festa di compleanno, neanche dei vesti miei, niente di niente!!! Perché ero e sono solo una nullità ai loro occhi!! A loro non importa se muoio, anzi probabilmente se sapessero che Voldemort mi cerca per uccidermi, mi consegnerebbero con gioia, per liberarsi di me!!”

Era talmente sconvolto che non si era neanche reso conto, che mentre urlava in quella maniera, stava piangendo, riprese fiato  per un solo secondo e continuò “Quando ho scoperto di essere un mago e sono venuto ad Hogwarts, ho sperato con tutte le mie forze, che per una sola volta nella mia misera vita, avrei avuto un’occasione, e invece scopro, che il mago più malvagio di tutti i tempi, mi vuole uccidere. Che i miei amici e chiunque mi sta a cuore, è in pericolo e rischia di morire, per il solo fatto di essermi vicino!! Che esiste una dannata profezia, che mi condanna a uccidere o ad essere ucciso da Voldemort !! E sai una cosa a volte vorrei che lo facesse, almeno tutto questo non sarebbe più un mio dannato problemaaaaa!!! Ecco chi è il meraviglioso Harry Potter!! Qualcuno che si farà ammazzare o diventerà un assassino, perché nessun altro può farlo!!!!! Era stremato, il suo corpo tramava dallo stress, dal dolore. Poi abbassò l testa, e si rese conto che stava singhiozzando. Cosa diavolo aveva fatto, aveva raccontato a Piton, tutta la sua vita, gli aveva detto cose che nessun altro conosceva. Si sentiva a pezzi, distrutto, voleva solo sparire. Così raccolse quell’ultimo briciolo si energia che possedeva, e corse fuori, più forte che poteva, il più lontano possibile, mentre il sentiva il suo cuore dilaniato chiedere solo un po’ pace.


 

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Capitolo 28
*** Capitolo 28 La ragazza dai capelli rossi come il fuoco ***


~~Capitolo 28 La ragazza dai capelli rossi come il fuoco

 

…………Ecco chi è il meraviglioso Harry Potter!! Qualcuno che si farà ammazzare o diventerà un assassino, perché nessun altro può farlo!!!!!.......

Per la prima volta dopo sedici anni, Severus Piton, il migliore e il più brillante Maestro di Pozioni di tutta Europa, temuto ex- Mangiamorte e preziosa Spia per la luce e da poco fantasma, non sapeva cosa dire. Era rimasto lì, fermo immobile, senza emettere un suono, mentre sentiva un ragazzo di sedici anni, gridargli in faccia, tutto il suo dolore e la sua rabbia. Non sapeva quanto tempo era passato, da quando Potter era corso fuori dall’infermeria, come se avesse il Signore Oscuro alle calcagna, ma lui era rimasto nello stesso identico punto, paralizzato dalle rivelazioni, che aveva sentito. Come era possibile, che si fosse sbagliato così tanto su qualcuno. Quanto cieco era stato in tutti quegli anni? Quante volte il suo mentore, la persona di cui si fidava di più al mondo, gli aveva detto che Potter era molto diverso da suo padre?

Le cose che il ragazzo aveva detto erano terribili, la sua vita era stata un inferno. Si voltò a guardare il suo corpo inerte, con gli occhi inespressivi che fissavano il vuoto, proprio come lui in quel preciso istante. Come avrebbe potuto guardarsi allo specchio, dopo quello che era successo. Non solo era stato una delle cause della morte dei suoi genitori. La conseguenza di quell’atto aveva condannato il ragazzo, ad una vita con dei babbani orribili, che lo avevano maltrattato in ogni modo possibile. Inoltre Potter portava sulle spalle un peso che neanche un adulto era in grado di gestire, e lui cosa aveva fatto? Aveva reso la sua esistenza ancora più miserabile possibile a scuola, nell’unico posto che forse il ragazzo considerava casa.

((Albus aveva ragione, su tutto, ha avuto una vita molto simile alla mia, e non si avvicina nemmeno a quella sfarzosa di suo padre o a quella amorevole della famiglia di Lily. Come ho potuto trattare così tuo figlio. Il figlio per cui hai dato la tua vita, e che io ho giurato di proteggere dal Signore Oscuro, ma forse avrei  dovuto proteggerlo prima di tutto, da me stesso)).

Mentre rifletteva sull’intera faccenda, sentì una voce riportarlo alla realtà.

“Severus? Mi stai ascoltando?”

Il preside era entrato in infermeria e lui non se ne era neanche accorto. “Albus, non ti ho sentito arrivare” disse distrattamente il pozionista

“Ora che ho la tua attenzione, mi stavo chiedendo se hai visto Harry?”

“Si Albus l’ho visto” disse sospirando

“E’ successo qualcosa vero? So che Harry voleva parlarti. ” disse gentilmente il preside

“Albus, io…..” e rimase in silenzio

“Cosa c’è, Severus?”

“Io, non so cosa dire”

“Questo mi sorprende molto. Devo preoccuparmi?”

“Si Albus dovresti, per il ragazzo. Abbiamo discusso di nuovo, e”

“Severus, dimmi cosa è successo, dov’è Harry?”

“E’ scappato, dopo la fine della discussione. Avevi ragione” disse sospirando

“Di cosa stai parlando? Potrebbero essere molte le cose, a quale ti stai riferendo ?”

“A Potter. Lui non è come suo padre. Sono stato ingiusto con lui, in tutti questi anni”

“Severus, ho quasi paura a chiederti come sei giunto a questa conclusione. Raccontami cosa è successo, per favore.” chiese allarmato il vecchio mago

Il pozionista annuì e raccontò tutto ciò, che si erano detti. ”……..poi è corso via, non sono riuscito a dire neanche una parola. Credo che sia il caso, che tu vada a cercarlo Albus, era sconvolto.”

“Lo credo bene. Perché hai dovuto apprendere questa verità, nel modo peggiore Severus? Quante volte io, Minerva e gli altri,  ti abbiamo detto, che era diverso da come ti ostinavi a dipingerlo?”

“Mi dispiace” sussurrò chinando la testa.

Silente sapeva che quelle due semplici parole, dette dal giovane uomo che aveva davanti, valevano più di un fiume di parole. Così disse “Non devi dirlo a me, ragazzo mio, devi parlare con Harry”

“Non posso farlo”

“Severus, non avrai paura?”

“No Albus, ma ho già ferito abbastanza Potter. Non voglio imporgli la mia presenza un istante di più. Avrai le mie dimissioni oggi stesso”

“Sei impazzito Severus!!! Non ho nessuna intenzione di accettarle! Tu restaurai qui, insegnerai pozioni  come ogni anno, avrai il tuo tanto agognato titolo di professore più temuto di Hogwarts. Troverai il ragazzo, ti scuserai e gli dirai la verità, su di te!”

“Co-cosa? tu vuoi che resti? Perché?”

“Perché a volte le presone sbagliano, ma non per questo, le allontaniamo Severus. Trova Harry spiegagli perché, ti sei comportato così”

“Servirebbe solo a peggiorare la situazione. E poi cosa dovrei dirgli? Potter ho ucciso i tuoi genitori, è solo grazie a me  quindi che hai vissuto con quegli orribili babbani. A e visto che ci sono mi scuso anche per averti trattato come una testa di legno in tutti questi anni?” disse sarcasticamente il pozionista

“Magari se usassi un altro tono, sono sicuro che potrebbe aiutare” disse il vecchio mago spazientito

“Albus, questo non è uno scherzo. Sappiamo tutti e due, che resterò in questa condizione, non posso neanche aiutare la causa ora, sono inutile come lo era quel cagnaccio di Black”

“Severus Smettila! Harry è un ragazzo buono, se ti aprirai con lui, vedrai che capirà, e ti perdonerà ne sono sicuro.”

“Perché dovrebbe? Io non lo farei”

“Farai esattamente quello che ti ho detto! Troverai Harry, ti scuserai e gli racconterai la tua storia o almeno una parte. Farai in modo che lui impari a fidarsi di te! Non mi importa come o quando, ma lo farai, sono stato chiaro Severus?” il tono Silente era duro e poteva sentire il grande potere della sua magia intorno a loro.

“Si Albus” disse sospirando il pozionista, sapeva che la discussione a quel punto era finita, e che doveva obbedire.

“Bene. Non voglio dovertelo ripetere ragazzo mio, come dici sempre hai fatto la tua scelta. Ora cerca di rimediare come hai fatto in passato. Sono sicuro che andrà bene. Io mi fido di te Severus”

Non meritava la fiducia del preside, eppure proprio come molti anni prima, lui era li a dargli di nuovo la suo sostegno. Non l’avrebbe tradito.

Uscì dall’infermeria in cerca del ragazzo, aveva già guardato in tutti i posti che gli venivano in mente, il dormitorio, la torre di Astronomia, i corridoi, molte delle aule, era stato al lago nero e perfino al campo di Quidditch, ma niente, di Potter non c’era traccia. Dove diavolo poteva essere sparito. Poi vide un gufo svolazzare di poco sopra la sua testa, e gli venne in mente che poteva essere in Guferia, gli sembrava di ricordare che Potter aveva una civetta, e che gli era molto affezionato.

Così arrivò facilmente alla torre e lo vide. Era raggomitolato a terra con le ginocchia al petto, con la testa che poggiava sulle braccia incrociate.  Si avvicinò lentamente e poi annunciò la sua presenza con un colpetto di tosse. Il ragazzo spaventato si voltò di scatto, aveva un’ espressione vuota, ed era decisamente provato.

“Cosa vuoi ancora? Ridere di me? Insultarmi? Punirmi, perché sono stato troppo irrispettoso? ”sputò il moro con astio

“No Potter, sono venuto qui, per parlare con te……..civilmente.” disse in un tono meno duro del solito
“Beh sai che c’è, io non voglio parlare. Vattene!”

“Lo capisco, e non ti biasimo per questo. Ti avrei detto la stessa cosa se fossi stato al tuo posto o forse di peggio”

“Infatti. Allora visto, che ti vanti di essere così intelligente, perché sei qui?”

“Mi hai fatto una domanda prima, sono venuto a darti una risposta” disse freddamente

“Mi hai già risposto, dicendo se non sbaglio, che sono pigro, arrogante, viziato, o forse ti sei dimenticato qualche altro aggettivo orribile?”

“Ora basta Potter! Sei arrabbiato e lo capisco, ma non hai il diritto di parlarmi così! Sono venuto qui per ……….scusarmi e raccontarti alcune cose, che a questo punto hai il diritto di sapere. Sempre se riusciamo ad avere una conversazione civile.”

Aveva sentito bene? Piton si stava scusando? Con lui? . Poi dopo un primo momento di shock disse a se stesso che questo non cambiava nulla, restava il fatto che lo aveva trattato ingiustamente in tutti quegli anni. Aveva di nuovo delle sensazioni molto contrastanti, da un lato voleva mettere più distanza possibile tra lui e il pozionista, primo perché lo odiava, e secondo perché ora lui conosceva il suo passato. Ma dall’altro lato qualcosa gli diceva che doveva ascoltare, e che era importante.

Così disse “Va bene” e si alzò in piedi appoggiandosi al muretto della torre.

Il pozionista sospirò, stava davvero per farlo, stava per rivelare al marmocchio, il suo passato. Nessuno lo conosceva fatta eccezione per Silente. Poi dopo aver stabilito un contatto visivo, con il Grifondoro disse “ Prima di iniziare, vorrei precisare alcune cose, nessuno a parte il preside, conosce queste informazioni, e tali devono restare. Se avrai delle domande, risponderò a qualsiasi cosa, ma solo alla fine” il suo tono era diventato grave.

Harry lo fissò ed annuì dicendo “Va bene”.

Piton deglutì e poi iniziò a raccontare “............Mia madre era una purosangue, si chiamava Eileen Prince. Era una donna molto bella e dolce e mi ha sempre voluto bene, mentre mio padre era un babbano della peggior specie, un ubriacone manesco, che ha reso la mia infanzia orribile. Odiava la magia, e quindi non perdeva occasione per picchiarmi, denigrarmi e farmi sentire una nullità indesiderata . Vivevamo nella squallida periferia di un quartiere babbano chiamato Spinner’s End. Un giorno, dopo aver assistito all’ennesimo estenuate litigio tra i mei genitori, scappai, nell’unico posto in cui mi sentivo al sicuro, un parco vicino a casa. Quel giorno notai due bambine, una mora con i denti da cavallo, era molto antipatica, e poi una meravigliosa bambina dai capelli rossi come il fuoco, un fuoco capace di scaldare l’anima di chiunque, posasse lo sguardo su di lei. Tornai in quel posto ogni giorno, restavo per ore a guardare da lontano, le due bambine giocare, finchè un pomeriggio vidi, la ragazzina dai capelli rossi fare una magia. La sorella era molto spaventata e arrabbiata, e le disse malignamente che era un mostro. Non sopportavo che qualcun potesse chiamarla in quel modo, e così mi feci coraggio, e le dissi che non era un mostro, ma una strega. Essendo una nata Babbana, la prese come un offesa, ma le spiegai che anche io ero un mago e che lei era speciale. Da quel giorno, diventammo migliori amici, passavo tutto il tempo che potevo in sua compagnia, le raccontavo tutto ciò che sapevo sulla magia e su Hogwarts. Quella bambina così speciale si chiamava Lily………Lily Evans............”

Harry sentì le ginocchia tremare. Sua madre una delle persone che amava di più e Piton, una delle persone che detestava di più, erano stati migliori amici, era davvero incredibile. Adesso voleva sapere tutto il possibile, nessuno gli aveva mai raccontato di sua madre, l’unica che avrebbe potuto era Zia Petunia, che ovviamente non lo aveva mai fatto.


Dopo aver fatto una breve pausa, per lasciare al ragazzo, il tempo di assimilare le prime informazioni, riprese a raccontare, di quanto erano eccitati e felici, quando arrivarono le loro lettere da Hogwarts. Di come sua zia si era ingelosita, sapendo che Lily era così speciale, così da quel momento iniziò ad offenderla chiamandola mostro e allontanandola crudelmente. Raccontò della prima volta che avevano incontrato suo padre e Black (definendoli degli arroganti pomposi), e che fu odio a prima vista da entrambe le parti. Del dispiacere che aveva provato quando lui fu smistato in Serpeverde e lei in Grifondoro. “………Quando la vidi prendere posto, al tavolo dei Grifondoro accanto a quel cane rognoso di Black, ero affranto, lei era stata la mia prima e unica amica, e pensavo di averla persa. Per fortuna mi sbagliavo, nonostante fossimo in case diverse e rivali, per i primi anni il nostro rapporto rimase lo stesso............”. Raccontò al ragazzo di come sua madre fosse un’eccezionale studentessa, del fatto che condividevano una passione esagerata per le pozioni. Raccontò di quanto Lily fosse apprezzata dai suoi compagni di casa a differenza sua “………. mentre io, ero circondato dai figli delle più antiche famiglie purosangue, e ai loro occhi ero solo uno sporco mezzosangue, indegno di stare tra loro. Come se questo non fosse stato abbastanza, il fatto che passavo tutto il mio tempo libero con tua madre, che era una Grifondoro, aveva peggiorato di molto la situazione. E poi c’erano, Black e tuo padre e i Malandrini, che non perdevano occasione per tormentarmi, e rendere miserabile la mia vita in ogni momento...............”

Harry pensò attentamente alle parole di Piton, anche lui prima di arrivare ad Hogwarts era sempre stato solo, ma poi al castello, aveva conosciuto Ron ed Hermione, Luna Neville e tutti gli altri. Sapeva perfettamente, cosa si provava ad essere continuamente maltrattato, picchiato e denigrato dagli altri ragazzi, ma la cosa più triste era che facevano parte della sua stessa casa. Avrebbero dovuto sostenerlo e aiutarlo invece di tormentarlo ingiustamente. E poi c’erano anche suo padre e i Malandrini. Ma allora perché, in quel ricordo che aveva visto nel pensatoio di Piton, lui aveva chiamato, la sua migliore amica, l’unica che gli voleva bene, mezzosangue? Così glielo chiese “Allora perché se mia madre era l’unica a starle vicino l’ha chiamata sporca Mezz”
 

“Non usare quella parola, in mia presenza Potter!” disse con rabbia e dolore “...........Quello fu l’inzio di una lunga serie di eventi terribili............” poi continuò a raccontare, che il bullismo era durato anni, ma che grazie al suo grande impegno e le sue doti eccezionali riusciva ad eccellere in ogni campo della magia, e fu così che finalmente alcuni studenti più anziani lo notarono e iniziarono ad interessarsi a lui, tra loro c’era Lucius Malfoy. “……..Diventammo amici, e quando Lucius scoprì la mia passione, per lo studio delle arti oscure, mi spinse a seguire quella direzione. Più eccellevo più mi sentivo accettato, appagato, e parte di qualcosa di grandioso finalmente. Ma più mi avvicinavo a loro, e più tua madre si allontanava da me, aveva capito che ero affascinato dal potere, e che volevo riscattarmi agli occhi di tutti. Così iniziammo a litigare sempre più spesso, mi diceva che ero cambiato, che dovevo fermarmi, ma non la ascoltai. Più il tempo passava più le cose tra noi peggioravano, e mi resi conto che la stavo perdendo, e poi c’era tuo padre, che le ronzava sempre intorno, ed ero geloso e non potevo sopportarlo. Ma l’evento che segnò la svolta nel nostro rapporto, fu l’incidente che hai visto nel mio pensatoio, quando tua madre, venne ad aiutarmi, ero così umiliato e arrabbiato che mi sfogai con lei. Mi pentii subito di quello che avevo fatto, provai a scusarmi il giorno successivo, la pregai, la supplicai di perdonarmi, ma lei rifiutò dicendomi che ero cambiato e che la nuova versione di me stesso non le piaceva e la disgustava. Quella fu l’ultima volta che parlai con Lily. Ero distrutto, lei era il mio mondo, la mia migliore amica, e l’unica donna che abbia mai ………..” ma non riuscì a pronunciare la parola amato davanti a suo figlio. Dopo aver ripreso fiato proseguì “……..che fosse stata importante nella mia vita e l’avevo persa, per sempre. Così mi buttai a capofitto nello studio e nella ricerca di un sempre maggior potere, credendo scioccamente, che in quel modo sarei riuscito a riconquistarla prima o poi. Ma sbagliavo, Lily era troppo buona, dolce e pura, per fasciarsi affascinare dal potere, poi con il passare del tempo iniziò ad avvicinarsi a tuo padre e alla fine si sposarono. Lo stesso giorno, io presi il marchio nero e diventai un Mangiamorte..............”.

Raccontò di come le sue illusioni furono distrutte, aveva sparato di diventare un mago potente, rispettato e temuto per la sua grandezza, di essere ammesso tra i grandi, voleva essere un privilegiato, invece finì per diventare solo uno strumento di morte, uno schiavo nelle mani dell’Oscuro Signore.

Harry lo fissava, il racconto lo aveva spiazzato, la vita di Piton era stata veramente un inferno, come la sua o forse peggio. Ma la cosa che lo aveva colpito di più, era scoprire il ruolo di sua madre in tutto questo. L’uomo di fronte a lui non aveva mai pronunciato la parola amore, ma era evidente che aveva provato un grande sentimento nei suoi confronti. I pezzi del puzzle, stavano andando tutti al loro posto. Piton aveva risposto a tante domande che si era sempre fatto. Come ad esempio perché sua zia detestava la magia, perché Piton lo odiava, perché detestava i Grifondoro, in particolare Sirius e suo padre, e perché si era unito ai Mangiamorte. Dopo quello che gli aveva rivelato, non riusciva più a pensare a lui, come un uomo spregevole e senza sentimenti, era tutto il contrario, era un uomo che aveva sofferto talmente tanto, da non rendersi conto chi erano veramente le persone che lo circondavano, e così aveva distrutto la sua giovane vita con le sue stesse mani. Era molto addolorato per questo. Però c’era ancora un tassello mancante, il motivo per cui lo proteggeva, anche se lo odiava.
“Ehmmm professore, io…..so che mi ha chiesto di non fare domande, ma….. ecco …..io…vorrei sapere”

“Avanti Potter, usa quel dannato coraggio Grifondoro della quale vi vantate tanto”

“Perché mi ha protetto allora? Odiava mio padre e aveva chiuso i rapporti con mia madre, io non capisco?”

Piton, lo fissò, il suo sguardo poteva penetrare la sua anima dall’intensità, che aveva. Ma Harry poteva vederla chiaramente, la sofferenza e il dolore sul volto del pozionista, specialmente quando parlava di sua madre. Così istintivamente disse “Mi dispiace molto per quello che mio padre e Sirius le hanno fatto. Io non credevo…..quando ho visto lo scorso anno, nel suo pensatoio, io….. sono stato male, perché non immaginavo che lui fosse così crudele…..e mi sarei dovuto scusare subito, per aver invaso la sua privacy, mi dispiace davvero” Il moro abbassò lo sguardo in segno di vergogna.

Piton era sorpreso. Il marmocchio si stava scusando, per quello che suo padre e il suo padrino avevano fatto. Quei due idioti senza cervello di Potter senior e Black, non lo avrebbero mai fatto anzi, lo avrebbero deriso. Era davvero diverso, assomigliava molto a Lily, la sua dolce Lily. Sentì come un dolore sordo, laceralo da dentro……la sua Lily. Poi sospirò e disse “Potter, io non sono l’eroe, in questa storia, sono il malvagio. Quindi piantala di fantasticare, la storia non è finita. La domanda che mi hai fatto, ovviamente ha una risposta, che non ti piacerà, quindi vorrei che ti sforzassi di ascoltare fino in fondo, e sappi che qualunque cosa tu farai o penserai, io adempirò alla promessa di proteggerti fino alla fine, che tu sia d’accordo o no”

Quell’ultima frase lo aveva turbato…… adempirò alla mia promessa fino alla fine, che tu sia d’accordo o no? Cosa voleva dire? Aveva quasi paura di ascoltare il resto, ma annuì con la testa e disse “Va bene, ascolterò fino alla fine, lo prometto”

“Non fare promesse che non puoi mantenere ragazzo” disse freddamente. Poi improvvisamente, l’espressione di Piton cambiò, era quella di sempre, fredda, vuota, inespressiva. “ so che conosci la profezia e che sei a conoscenza del fatto che qualcuno l’ha riferita al Signore Oscuro……………. Sono stato io a farlo Potter, …………io ero quel Mangiamorte.”

Harry rimase senza fiato, non si aspettava una dichiarazione del genere. Poi urlò “NO! Perché? Perché lo hai fatto? Tu……E’ solo colpa tua, se lui hai ucciso i miei genitori!” sputò con rabbia il moro

Il pozionista non distolse mai lo sguardo da lui, e disse “SI è colpa mia. L’ho fatto perché volevo entrare nelle grazie del Signore Oscuro. Quella notte sentii solo una parte della profezia, non sapevo a chi si riferisse” Poi strinse i pugni, e il suo corpo traslucido tremò dalla rabbia “se solo avessi saputo, che avrebbe coinvolto la tua famiglia, non lo avrei mai fatto. Ma ero giovane, e accecato dalla smania di potere, e non mi sono reso conto del mio grande errore.”il tono dell’uomo era grave, il suo volto faceva trasparire, il grande senso di colpa e di dolore.

Harry era sconvolto, come poteva quell’uomo stare davanti a lui e avere il coraggio di confessare, che aveva ucciso i suoi genitori, perché voleva il potere. Ma rimase a fissarlo in silenzio, odiandolo più che mai.

Allora Piton riprese a parlare “ Se te la senti, ci sono altre cose, che dovrei dirti, ma è una scelta tua. Non ti costringerò ad ascoltare”

Harry voleva solo colpirlo e fuggire, ma voleva sapere tutta la verità, e poi giurò a se stesso, che dopo la fine di quella conversazione, che non gli avrebbe mai più parlato. Così fece solo un segno con la testa, ma non uscì un solo suono dalle sue labbra.

Piton prese il suo gesto, come un incoraggiamento a proseguire, e riprese il suo racconto “rivelai la profezia all’Oscuro Signore, e capii come l’aveva interpretata, mi gettai immediatamente ai suoi piedi e lo supplicai di risparmiare tua madre, non potevo sopportare l’idea, che lui volesse farle del male. Ma il Signore Oscuro, non ha né sentimenti, né un cuore. Quando mi resi conto, che non lo avrebbe fatto, presi la mia decisione, non gli avrei mai permesso di toccarla neanche con un dito, e corsi ad informare Silente, gli dissi quello che era successo, lo implorai di nascondere Lily, di nascondervi tutti. Silente mi chiese cosa gli avrei dato in cambio del suo aiuto, e io gli risposi che gli avrei dato qualsiasi cosa, e così diventai una spia per la luce. I tuoi genitori fuggirono e si nascosero, ma si fidarono di Minus come custode segreto, e il resto lo conosci.” Disse tristemente il pozionista

Il giovane Grifondoro era sfinito, tutta quella storia di dolore e sofferenza lo aveva consumato. Si Piton aveva rivelato la profezia, ma non conoscendo realmente la sua importanza, aveva fatto un errore, proprio come lui al mistero e quell’errore aveva condotto entrambi ad una conseguenza disastrosa. Voleva odiarlo disperatamente, ma per qualche strano motivo ,non ci riusciva. Piton aveva amato talmente tanto sua madre, che anche dopo essersi sposata con il suo peggior nemico, aveva chiesto a Voldemort di risparmiala, e poi aveva deciso di tradirlo rischiando la sua vita ogni giorno, da allora.

“ Silente le ha chiesto di proteggermi?”

“SI, e continuerò a farlo Potter”

“e se io non volessi? Dopo quello che mi ha raccontato, io dovrei odiarla?”

“SI, ma ci siamo odiati per molto tempo. Questo per me, non cambia nulla” disse in tono cupo

“Tu non puoi più proteggermi, non hai nemmeno un corpo!”

“Troverò un modo”

La determinazione di Piton era innegabile, ora capiva perché Silente si fidava così tanto di lui.

Piton guardava il ragazzo stare in piedi immobile di fronte a lui. Il figlio della donna che aveva amato, dalla prima volta che l’aveva incontrata. Il figlio del suo peggior nemico, che gliel’aveva portata via. Era sopraffatto dal dolore, del ricordo della notte in cui aveva cercato disperatamente di salvarla. Ma era stato tutto inutile, al suo arrivo aveva trovato, la sua Lily distesa a terra. La raccolse con dolcezza, le sfiorò delicatamente il viso, e poi guardò i suoi occhi color smeraldo spenti, privi di quel bagliore, che li faceva risplendere come gemme preziose. La prese con gentilezza, e strinse forte il suo corpo senza vita tra le sue braccia, quelle stesse braccia indegne, che portavano il marchio dell’infamia. Il suo essere e il suo spirito, erano distrutti, lacerati, straziati, dall’angoscia e dal  pensiero che quella meravigliosa creatura dai capelli rossi come il fuoco, non avrebbe mai più riscaldato il suo cuore, e la sua anima. Un anima ormai corrotta e oscura, che non avrebbe mai trovato la pace o il perdono. Così piangendo e gridando tutta la sofferenza e la sua disperazione giurò a lei e a se stesso che avrebbe protetto almeno suo figlio, quel figlio per la quale aveva dato la vita.
 

PS Ciao a tutti, questo capitolo è stato molto impegnativo. Spero di essere riuscita in qualche modo a trasmettere, le emozioni di Severus. So che tutti conoscete la storia, ma ho pensato che era carina riviverla attraverso di lui. Mi piacerebbe sentire le vostre opinioni. A prestooooo

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Capitolo 29
*** Capitolo 29 Chi la dura, la vince ***


~~Capitolo 29 Chi la dura la vince

Harry fissava il pozionista di fronte a lui, aveva bisogno di riflettere, di stare da solo. Così senza dire una parola, iniziò a camminare, in direzione della scale, si voltò a fissare un’ultima volta, la versione traslucida e adolescente dell’uomo. Era confuso, stordito, dopo quel racconto interminabile, e poi lasciò la torre.

Via via che si allontanava, iniziò a camminare sempre più veloce, finché si rese conto che stava correndo. Quando riuscì a fermarsi, era vicino al campo di Quidditch. A quel punto si fermò a riprendere fiato. Tutto questo era troppo, quanto una persona poteva sopportare prima di impazzire totalmente? Negli ultimi 3 giorni, non aveva avuto un attimo di tregua, uno sconvolgimento dopo l’atro. Con la coda dell’occhio, vide in un angolo una vecchia scopa da allenamento, si avvicinò, la afferrò e senza pensarci un secondo di più saltò in sella, e prese quota. L’aria fredda dell’autunno scozzese, gli sferzava il volto e gli scompigliava i capelli, si sentiva più leggero, svuotato, come se quell’aria fredda riuscisse a spegnere l’incendio di emozioni che provava. Così prese velocità, di più sempre di più, la scopa era instabile, e molto vecchia, ma lui era nato per volare, e spinse ancora, più in alto e più veloce. Poi pensò che se avesse avuto la sua Firebolt in quel momento, le sue prestazioni sarebbero state diverse, ma non c’era, proprio come Sirius. Nel preciso istante in cui pensava al suo padrino, un gufo attraversò il campo, riuscì ad evitarlo per un soffio, ma la manovra risultò troppo brusca, e perse il controllo. Era ancora aggrappato alla scopa, ma la caduta era inevitabile, avvitandosi su se stesso, poteva vedere, il suolo avvicinarsi pericolosamente. Non poteva fare altro che chiudere gli occhi e sperare, di non morire così stupidamente e aspettò l’impatto. In lontananza sentì qualcuno urlare in “Arresto Momentum”, poi il dolore e il buio.

Aprì gli occhi, la testa faceva male e respirare era davvero doloroso ((No…. No, NOOOO ancora l’infermeria Miseriaccia!!)). Cercò i suoi occhiali, li inforcò e vide, il preside fare un sorriso gentile.

“Buon pomeriggio Harry? Come ti senti?”

“Ehmm abbastanza bene grazie”

“Sei stato molto fortunato, quella vecchia scopa non era all’altezza, delle tue imprudenti evoluzioni ragazzo mio”

“Mi ha salvato lei professore? Ma come sapeva, che ero lì?”

“Si e appena in tempo oserei dire, per fortuna hai solo un paio di brutti lividi. Il professor Piton mi fa chiesto di cercarti al campo di Quidditch, Harry”

((Di nuovo Piton. Questo lo infastidiva, come sapeva che era andato proprio al campo? C’erano mille posti al castello!! Certo lo aveva spiato, seguito per anni nell’ombra, ovvio che sapeva dove trovarlo!!)) sospirò pesantemente.

“Harry, Severus mi ha accennato al fatto che ti ha parlato del suo passato. Ti rendi conto, che quello che ha fatto oggi, è qualcosa di molto importante, e che per lui non è stato affatto facile aprirsi con qualcuno, e in particolar modo con te.”

((Eccoci ci siamo, il momento del discorsetto)) penso infastidito il moro, poi disse “Non voglio parlare di questo, né tantomeno di lui”

“Capisco, immagino sia stato molto doloroso per te, ascoltare la verità”

“Si, per questo non voglio parlarne” sospirò nuovamente il moro.

“Vorrei solo farti riflettere sul fatto, che per lui che lo ha vissuto, raccontarlo, deve essere stato molto più difficile, mi piacerebbe che lo tenessi a mente. Ad ogni modo, se hai bisogno di parlare con qualcuno, sai dove trovarmi. Ti pregherei, di non farne parola con nessuno, neanche con i tuoi amici.” disse serio il vecchio mago

“Non lo farò. Ho già dato la mi parola a……” e poi il suo sguardo cadde sul corpo inerte di Piton. Solo adesso aveva notato che i loro letti, erano uno affianco all’altro.

“Ti ringrazio Harry sei un bravo ragazzo” e si alzò dalla sedia, per uscire.

“Professore? Che succederà adesso? Voglio dire con Piton e il suo corpo?”

“Severus, ha deciso di prendere le pozioni oggi pomeriggio, non appena avrai lasciato l’infermeria” disse il vecchio mago, ma sua espressione era molto triste e il suo tono di voce preoccupato.

“Ma e se non funziona resterà così per sempre, non è vero?”

“Si Harry, proprio così” disse in tono grave

Il ragazzo rimase in silenzio. Era l’unico che poteva fare qualcosa, sarebbero bastate poche gocce del suo sangue, per restituire una sorta di vita all’uomo. Le loro vite erano da sempre state intrecciate, il loro passato, il loro presente e perfino il loro futuro. In fondo anche Voldemort condivideva il suo sangue, condirvelo con Piton, non poteva essere peggio, almeno erano dalla stessa parte giusto? E poi in un modo o nell’altro Piton lo avrebbe tenuto d’occhio a prescindere dalla sua volontà, quindi in realtà non cambiava molto, se era in forma di fantasma o no giusto? Però una cosa doveva essere chiara, doveva restargli lontano. Proprio come aveva detto il pozionista, si erano odiati per anni, avrebbero potuto continuare come avevano sempre fatto.

“Professore, io sono ancora disposto a fare il legame, ma non voglio avere nessun tipo di rapporto con lui”

Silente, lo guardò con quegli occhi azzurri scintillanti e disse gentilmente “Temo sia impossibile Harry, ti ringrazio di esserti offerto, ma il legame di sangue è qualcosa che lega due persone in modo indissolubile. Ad ogni modo, Severus non avrebbe accettato, era contrario anche prima”

“Cosa? Perché lui non dovrebbe accettare? “((Io dovrei rifiutarmi dopo quello che ha fatto e lui…viscido pipistrello!!)) disse quasi offeso il moro

“Harry, Severus sa che il sacrificio di tua madre ha creato una protezione di sangue molto forte, e sa che c’è il rischio che facendo il legame con lui, quella protezione venga a mancare. Ecco perché non vuole assolutamente farlo, so che avrà detto qualcosa di sgradevole, per convincerti del contrario, ma credo che ormai avrai capito da solo, che quando si tratta del professor Piton, niente è come sembra. Io non so quanto ti abbia raccontato del suo rapporto con tua madre, ma non renderebbe mai vano il suo sacrificio, in alcun modo.”

“Mi ha raccontato tutto credo” disse tristemente Harry

“Allora immagino che avrai capito, che Severus l’ha amata talmente tanto, da sacrificare se stesso, per proteggerti in nome della sua memoria”

Harry lo sapeva ormai, ma voleva disperatamente aggrapparsi all’odio che aveva provato per Piton, perché era un sentimento che conosceva e non era così difficile da gestire come quel miscuglio di emozioni che provava. E disse “Lui ha rivelato la profezia a Voldemort, è colpa sua se sono morti!!” disse con gli occhi lucidi il moro.

“Harry, io non credo che sia quello che pensi sul serio. Severus era molto giovane, e come avrai saputo la sua vita è stata molto difficile. Se mi fossi reso conto prima, che aveva un disperato bisogno di aiuto, non si sarebbe mai unito al Signore Oscuro, distruggendo se stesso, la sua vita. Voldemort e Codaliscia sono i colpevoli di quello che è accaduto, ma se vuoi proprio qualcuno da incolpare, quello sono io, esattamente come per la morte di Sirius. Non condannare Severus, perché credimi, non c’è giorno in cui lui, non si tormenti già da solo, per quello che è successo.”

A quel punto le difese di Harry crollarono, il preside aveva ragione, ma era così difficile da accettare. Iniziò a singhiozzare di nuovo. Silente, si avvicinò al Grifondoro, gli strinse una spalla e disse gentilmente “Harry mi dispiace molto, che un ragazzo giovane come te, debba affrontare tutto questo. Ma voglio che tu capisca che non sei solo, ci sono molte persone intorno a te, che faranno di tutto per aiutarti. Non voglio che pensi che devi portare questo enorme peso da solo. Io, tutti i membri dell’ordine, i tuoi amici, gli Weasley, Remus e Severus più di tutti, ci saremo sempre.”

“Io……io vorrei solo che tutto questo finisse”

“Lo so ragazzo mio” e lo tirò a se in un abbraccio.

Una volta che il moro, riuscì a ritrovare il controllo, si allontanò dal preside sussurrò “Non voglio, che Piton rimanga così, non mi piace, ma non è giusto”

“Harry, io non posso fare nulla. Ho già provato più volte a convincere Severus. Potresti provare tu, a parlare con lui”

“Non mi ascolterà lui mi odia, e anche io lo odio, non è cambiato nulla!!”

“Io credo che questo non sia vero, e sono sicuro che lo sapete entrambi, ma siete molto, molto testardi” sorrise il vecchio mago e poi disse “Ora sai chi è davvero Severus Piton. Sta a te decidere se fidarti o no di lui, ragazzo mio. Ma come ti ho già detto molte volte, affiderei la mia vita a Severus, Harry”
“D’accordo. Ci penserò professore”

“Ahimè non posso più trattenermi, ora devo proprio andare. Sai sono il preside e sembra che tutti abbiano bisogno della mia presenza” Silente ridacchiò mentre si rialzava dando uno sguardo al suo piccolo leone. Era sicuro, che Harry avrebbe fatto la cosa giusta. L’unica incognita restava Severus, quando era venuto ad avvertirlo, che aveva parlato con il ragazzo, lo aveva visto era disperato quasi come la sera in cui, lo aveva supplicato di salvare Lily Evans. Era sicuro che il suo brillante maestro di pozioni, non era stato meno crudele nel giudicare se stesso, che non si era sentito meno in colpa, neanche dopo tutti quegli anni.

Erano le sette e mezza, ormai Potter doveva essere uscito dall’infermeria. Il preside aveva detto che quel marmocchio idiota, aveva rischiato il collo volando in maniera sconsiderata, e poi era caduto da una vecchia scopa. Se avesse avuto il suo corpo, lo avrebbe afferrato per il colletto e lo avrebbe costretto a lucidare il pavimento dell’intero laboratorio, con uno spazzolino da denti!!!!! Ma ora doveva calmarsi, era arrivato il momento della verità, avrebbe preso le pozioni e avrebbe scoperto se avrebbero funzionato o no. Attraversò le porte dell’infermeria, il preside era in piedi, vicino al suo corpo fisico, con le due fiale in mano.

“Preside buonasera”

“Severus, sei sicuro di volerlo fare, potremmo aspettare, magari c’è un altro modo?”

“No Albus, non c’è e lo sappiamo entrambi. Forza apri la bocca al mio corpo e facciamola finita!” sputò il pozionista con rabbia

“Sai che Harry, potrebbe…….”

“Non dire una parola su di lui Albus. Non permetterò mai, che il sacrificio di Lily vada sprecato! E poi per cosa per me? Ne abbiamo già parlato. Procedi!”

“Come desideri” disse tristemente Silente. Si chinò, prese dolcemente la testa inerte del corpo del pozionista e gli aprì delicatamente la bocca, appoggiò la fiala alle sue labbra, ma si sentì un urlo provenire dall’ingresso dell’infermeria. Harry Potter era entrato come una furia, nella stanza urlando “NOOOO!!! Non è troppo tardi vero? Vero?”

“Ti sembra il modo di entrare? Nessuno ti ha insegnato un po’ di educazione Potter!!” sputò il pozionista
Harry lo ignorò e avvicinandosi al preside disse “Non è tardi vero?”

“No Harry, stavo giusto per procede quando sei arrivato”

Il moro sospirò e disse “Per fortuna” Poi si girò verso Piton e guardandolo dritto negli occhi e disse solennemente “Voglio fare il legame di sangue!” Ci aveva pensato per ore, e aveva deciso che avrebbe provato a creare un qualche tipo di rapporto con il pozionista. In fondo sua madre era stata la sua migliore amica, Silente si fidava di lui ciecamente, e ricordava anche come Mc Granitt e tutti gli altri docenti erano dispiaciuti per lui, quando lo credevano morto, non potevano essersi sbagliati tutti giusto?. Sapeva che non sarebbe stato facile perché aveva un carattere orribile, ma non poteva essere peggio di Zia Petunia, Zio Vernon e Duddley messi tutti insieme, vero? O almeno lo sperava.

“Ah! Arrogante come sempre Potter! Cosa ti fa credere, che sono minimamente interessato a quello che vuoi TU. Ora togliti dai piedi, questi non sono affari tuoi!!”

“Si che lo sono! Hai promesso a mia madre, che mi avresti protetto! E sono sicuro che non puoi farlo senza un corpo!!” Era preparato al rifiuto del pozionista, dopo quello che gli aveva detto Silente. Così aveva pensato a cosa dire per poterlo convincere, e l’unica cosa che gli era venuta in mente, era spingere sulla promessa che aveva fatto a sua madre. Non era leale, ma Piton giocava sporco da anni, e lui non si sarebbe tirato indietro.

“Come osi! Pensi sempre di saperne più degli altri, ma sei solo un piccolo insolente”

Harry prese tutto il suo coraggio e disse “Prima, non sapevo. Ora che conosco la verità, voglio che mantenga la promessa fatta a mia madre!” Poi con un solo gesto improvviso, strappò le fiale direttamente dalle mani del preside, prese dalla tasca un piccolo coltellino d’argento, che aveva diciamo preso in prestito dal laboratorio del pozionista quel pomeriggio, e fece un piccolo taglio sul suo indice e versò in entrambe le fiale alcune gocce di sangue, poi guardò Piton con uno sguardo di sfida, e le porse di nuovo a Silente che lo stava fissando sconcertato e disse “Ecco, ora manca solo il suo professore. Se rifiuta, non le potrà più usare”

Il pozionista era furibondo. Il dannato ragazzo sopravvissuto, che stava per morire per mano sua, aveva appena rovinato le pozioni, e se ne stava lì in piedi sfidandolo apertamente. Non solo, prima aveva anche provato miseramente a manipolarlo. Così si avvicino al ragazzo e in tono mortale disse “Potter, prega che non riesca mai a rientrare nel mio corpo, perché se mai succederà, sarai un Marmocchio, molto molto molto dispiaciuto.”

Harry, fece un passo indietro, era spaventato dalla reazione del pozionista, ma poi si ricordò che era un fantasma e non poteva fare granché per il momento a dire il vero.

Piton prese il gesto di Harry come una resa, così si voltò verso il preside e disse ringhiando “Albus, getta quelle fiale! Chiama Granger e digli di venire immediatamente nel mio laboratorio!!”

“Severus, forse dovresti ripensarci, ormai metà del lavoro è fatto!!” disse il preside cercando di non sorridere ((Era stupito dalla determinazione di Harry, e se Severus non fosse stato così livido, sarebbe stato divertente))

“No Hermione, non farà la pozione se io gli chiedo di non farlo!! E non credo, che voglia far preparare due pozioni così importanti senza accertarsi che sano perfette, o sbaglio?” sputò il moro

“Potter FUORIIIIIIII. Adesso!!!!!”

“NO!”

“Come hai detto?” Poi si rese conto che il marmocchio era deciso a combattere e che non si sarebbe tirato indietro. Così disse “Bene. Le farò preparare in un laboratorio di mia fiducia!” sputò il pozionista

“Bene! Ma non cambierà nulla, io non mi muoverò di qui, resterò incollato al suo corpo, finché non completeremo questo dannato legame di sangue!” Così si gettò su letto di Piton a gambe e braccia incrociate

“Albus spostalo di li, e schiantalo se necessario!”

“Ora, ora, cerchiamo di calmarci tutti. Forse Severus, dovresti ascoltare il nostro Harry, magari potrebbe spiegarti con calma il suo punto di vista. E tu Ragazzo mio, per quanto trovi affascinate il tuo piano, non credo di poterlo approvare” disse esasperato il preside. Poi di chiese perché i due giovani maghi, dovevano rendere qualsiasi cosa tremendamente complicata. Erano dei pensieri al di là, della sua comprensione.

“Io non mi muovo di qui!!!” estrasse la bacchetta dalla tunica e disse “Mi dispiace, ma se mi attaccate mi difenderò, anche se non vorrei mai farlo” sputò il moro poco convinto.

“Harry, non dire sciocchezze nessuno ti attaccherà, metti via quella bacchetta subito!” disse il vecchio mago severamente

“Potter sei impazzito!! verrai espulso per questo. Hai minacciato due insegnati con la bacchetta!! Albus non puoi permetterlo!!” Poi si avvicinò di nuovo al Grifondoro e disse “Ci saranno delle serie conseguenze per tutto questo, te ne rendi conto Marmocchio!!”

Harry con un groviglio di terrore e ansia disse “Lo so, ma sono disposto a rischiare. Non ho paura!”

Silente si rese conto, che l’unico modo per risolvere la questione, era lasciarli soli finché non trovavano un accordo. Era anche molto tranquillo nel farlo, visto che Severus non aveva un corpo, e quindi non potevano farsi del male a vicenda, anche volendolo. Così lanciò degli incantesimi non verbali sulla stanza e disse sorridendo “Bene, vi lascio da soli a risolvere la questione, tornerò tra un paio d’ore. Ah devo informarvi, che ho lanciato degli incantesimi a questa stanza, nessuno potrà entrare o uscire senza il mio consenso, neanche voi due. A dopo ragazzi miei, passate una buona serata!” e uscì allegramente come se avesse appena scoperto una scatola piena di dolci.

 

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Capitolo 30
*** Capitolo 30 Il legame di sangue ***


~~NB Ciao a tutti, scrivo queste poche righe, per ringraziare tutte le persone che stanno leggendo e si sono appassionate alla mia storia. Alcune di loro, sanno che inizalmente come idea, questa FF nasceva come approfondimento degli avvenimenti del "principe Mezzosangue" (perchè è il mio preferito), e che doveva durare solo un paio di capitoli, mentre oggi sono fiera di presentare il capitolo n. 30!!!!!. Poi grazie al confronto con i lettori, ho cambiato idea e si è sviluppata la storia così come la state leggendo. A tal proposito vorrei ringraziare: Miss Gold 394 - Mistery_sev - Giulia 40174- Lululove2 - Yaya94-Lesta 12-Speranza- Maryro92.


Capitolo 30 Il Legame di sangue

Piton ed Harry avevano visto Silente uscire, tutto felice dall’infermeria. Erano rimasti sconcertati. Poi dopo questo primo momento di smarrimento, si concentrarono nuovamente l’uno verso l’altro, guardandosi in cagnesco. Nessuno dei due voleva essere il primo a dire veramente qualcosa, poi il pozionista stufo di aspettare disse freddamente “Potter, smettila immediatamente con questa commedia!! Non ho idea del motivo idiota, per la quale stai facendo tutto questo, ma è ora di finirla!”

“Io non sto recitando!! Perché deve sempre pensare male di me!” sputò il moro

“Mi hai ascoltato stamattina? Quando ti ho detto cosa ho fatto? Chi sono?”

“Si perfettamente e con molta attenzione, se è per questo!!” e si alzò in piedi.

“Allora perché sei qui?” disse seriamente il pozionista

“Perché Silente si fida di lei, mia madre si fidava di lei, e molti altri. Così come dice sempre, ho fatto la mia scelta.” disse solennemente il moro cercando di darsi un tono

“Sbagli, tutti loro hanno sbagliato, o sbagliano tuttora. Io sono un ex Mangiamorte, e ora sono una spia, non ci si fida di uno come me! Sei un ingenuo! Saresti capace di credere anche al Signore Oscuro, se venisse a scusarsi con te!!” disse con sarcasmo Piton

“Ehi, io non sono un idiota!! Per chi mi ha preso!! ………….Voglio solo aiutare……” Poi fece una pausa e disse “Ho pensato molto, a tutto quello che ha detto, più di quanto immagina. Ha fatto un grave errore rivelando la profezia, ma ha tradito Vold… ehm Tu-sai-chi, per mia madre e ha cercato di rimediare. Se io non ho ucciso Sirius, allora neanche lei ha ucciso i miei genitori “ disse quasi sussurrando e poi aggiunse “Mi creda dopo stamattina, io avrei voluto odiarla, solo il cielo sa quanto….. ma, non ci riesco, non ci riesco più ora che so la verità. Non mi fraintenda questo non vuol dire che mi piace, ma qualcosa è cambiato, e vorrei veramente aiutarla, non so perché….. forse anche per quello che mio padre e i suoi amici le hanno fatto”, disse imbarazzato il moro.

Piton era sorpreso e disse “Potter, sono sicuro che le tue intenzioni sono buone, ma c’è un prezzo da pagare ed è troppo alto” disse tristemente il pozionista

“Se si riferisce alla protezione di sangue di mia madre, lo so già, me lo ha detto Silente dopo l’incidente”

“Cosa? Il preside te lo ha detto? ” ((Dannato vecchio pazzo!!!)) pensò

“SI, e ho accettato comunque”

“Sei un incosciente allora!! Quella protezione è importante per la tua sicurezza! Vuoi vanificare il sacrificio di ……di tua madre?” disse mentre stringeva le mani a pugno

“NO, ma sono sicuro che questa è la cosa più giusta da fare. Solo vorrei davvero capire, cosa comporta questo legame di sangue, me lo spiegherebbe…..professore” disse timidamente il moro

Piton alzò gli occhi al cielo, e poi entrando in modalità insegnate di pozioni iniziò a spiegare “Potter, devi sapere che per un mago o una strega, il sangue non è solo un elemento essenziale della vita in se, ma è qualcosa di molto più importante e divino il sangue è potere. Ma non solo, è anche energia, azione, calore, movimento, legame e forza. In un “legame o patto di sangue” i due soggetti s’impegnano con questo potente strumento a "suggellare" qualcosa d’importante. Esso ha lo scopo di far sì che i contraenti partecipino a questo atto, in egual misura e natura. Mischiare il sangue di due maghi consenzienti, vuol dire - simbolicamente - entrare in un rapporto di parentela, l’uno con l'altro. Il rito è molto antico e viene utilizzato proprio, dove si richiede la lealtà di coloro che aderiscono e si estingue solo con la morte di uno dei due. Quindi dai contraenti si richiede fedeltà eterna a tutti i livelli, corpo, mente spirito ed anima. Nemmeno i parenti naturali, condividono, una rapporto così profondo. Capisci cosa vuol dire questo?”

“Oh, non pensavo fosse una cosa così……ehm….. importante. Ma allora Voldem…..ehm Tu-sai-chi, perché ha voluto il mio sangue per rinascere?”

“Merlino mi salvi dai Grifondoro teste di legno! Cosa credevi, che era come stringersi la mano? Certo che è importante!” E si passò una mano sul viso traslucido. Poi aggiunse “Il signore Oscuro, lo ha fatto, perché come ti ho detto il sangue è potere, e lui pensava di indebolirti e allo stesso tempo di diventare ancora più potente, per poi poterti sconfiggere più facilmente”

“Capisco. Bene allora quando lo facciamo?” disse tranquillamente come se niente fosse il moro

“Potter, noi non faremo questo legame, come te lo devo dire!” disse esasperato il pozionista

“Ma noi siamo già legati! La maledizione c’è ancora? Come dovrei vivere? Portandomi a spasso il suo corpo senza anima?”

((Il marmocchio ha un punto. Non ci avevo pensato. Non riuscirà mai a spezzare la maledizione, se il mio spirito non è nel mio corpo. Aahhhhhh dannazione, dannazione!!)). Poi disse “Potter, tu non mi piaci! Nessun Marmocchio mi piace! Odio la compagnia, e come avrai notato mi irrito facilmente. Come pensi che potremo fare una cosa del genere, su tali basi?”

“Beh, neanche tu mi piaci! Ma dopo quello che abbiamo saputo l’uno dell’altro forse, non siamo così orribili come pensavamo. Forse riusciremo almeno a sopportarci. E poi onestamente, non puoi essere peggio di mia Zia, mio Zio e mio cugino messi tutti insieme. Ci basterà ignorarci per la maggior parte del tempo, tu continuerai a pedinarmi e a difendermi e io cercherò di non irritarti” ((anche se non credo che era colpa mia, a dire il vero))

“Potter, ti rendi anche conto, che sono una spia, che molti figli dei Mangiamorte sono nelle mia casa, e quindi il mio atteggiamento in pubblico, non potrà essere diverso, anche se magari in privato potrei sforzarmi di essere più civile?” disse assolutamente disgustato al solo pensiero.

“E’ per quello che mi hai trattato così?” disse sorpreso il moro

“NO! O meglio non solo, e lo sai bene. Non mi piacciono i Grifondoro, ma una parte del mio comportamento è per la copertura. Eccezion fatta parte te e Paciock si intende” disse sogghignando

“Ho capito, quando lo facciamo?” disse il moro serio

“Potter, c’è un altro punto, se decidiamo di farlo dovrai riprendere lo studio dell’Occlumanzia. Non possiamo rischiare, sai troppe cose. E non potrai ovviamente dirlo ad anima viva, mai. Metteresti le nostre vite in pericolo”

Ad Harry si gelò il sangue al suono della parola Occlumanzia. E disse “E’- è proprio ne-necessario? Io… non”

“SI! E stavolta devi imparare” disse severamente Piton.

“Ci proverò” disse sospirando

“No Potter, non ci devi provare, ci devi riuscire!”

Il moro annuì disperato al suono di quel tono severo.

“Bene e poi dovremmo parlare delle regole, per gestire questa …..situazione!!”

“Ancora? Non bastavano quelle della volta scorsa?”

Piton lo guardò alzando il sopracciglio e disse sibilando “Io non credo, visto che sei un marmocchio, impertinente e una testa di legno. E dopo la maniera arrogante, maleducata e irrispettosa in cui ti sei comportato oggi, ne sono ancora più convinto” disse incrociando le braccia.

Harry deglutì, non sarebbe stato per niente facile avere una qualsiasi tipo di rapporto con lui. Comunque annuì. E si rimise seduto sul letto a fianco al corpo del pozionista. Poi disse “Ma Pensa che Silente ci lascerà qui tutta la notte?”

“Oh no Potter, fidati, il preside sa tutto quello che succede, nel castello. Spunterà saltellando come uno gnomo da giardino, per la gioia” disse sarcastico. Harry ridacchiò, e poi si rese conto che era la prima cosa divertente che aveva sentito uscire dalla bocca di Piton. Dopo solo pochi minuti, come il pozionista aveva previsto, il preside entrò nell’ infermeria.

“Buona sera, mie cari. Allora avete trovato un accordo immagino? Vorreste mettermi al corrente se non vi dispiace”

“Oh Albus, io ho il forte sospetto che sai già cosa è successo, o sbaglio?” disse ringhiando il pozionista

“Ora, ora Severus, ti ringrazio, ma sopravvaluti sempre, questo povero vecchio mago” e fece un
occhiolino ad Harry, che lo ricambiò con un piccolo sorriso. Invece Piton alzò gli occhi al cielo ((si certo, come se è, per puro caso che sei arrivato proprio adesso!!)).

“Quindi vorresti dirmelo tu Harry?” disse allegramente il vecchio mago

“Certamente professore, abbiamo deciso di stringere il legame. Quando lo facciamo?”

“Credo che domani mattina sarà perfetto.” I suoi occhi azzurri scintillarono, con grande forza. Poi aggiunse “Severus, serviranno due testimoni. Suggerirei due membri dell’ordine. Io eseguirò la cerimonia se sei d’accordo.”

“Perfetto Albus. Ho già detto a Potter, che dovrà riprendere le lezioni di Occlumanzia”

“Ah, certamente, ottima idea Severus. Bene ora potete uscire, devo prendere contatto con Arthur e Lupin ” disse serenamente

Piton fece una smorfia di disgusto, alla sola menzione della presenza del lupo mannaro. Harry anche fece un sussulto, non vedeva Remus dalla morte di Sirius. Non voleva vederlo si sentiva in colpa, e poi sapeva che il pozionista non lo sopportava. Così disse “Ehm…… professore, forse sarebbe meglio chiamare, solo i signori Weasley” disse il moro.

“Harry, pensavo che ti avrebbe fatto piacere rivedere Remus?” disse sorpreso Silente
“Si…beh….. credo solo che sarebbe, più facile”

“Potter, se hai qualcosa da dire dilla e basta! C’è qualche motivo, per cui non vuoi vedere il lupo mannaro?”

“Forse lui non vuole vedermi, dopo…… Sirius” disse sussurrando

“Harry, conosco Remus da molti anni, sono sicuro che sarà più che felice di vederti, mi chiede sempre di te, durante i suoi rapporti per l’ordine” disse il preside.

Harry allora annuì e disse “Va bene”

“Bene, c’è altro che dobbiamo preparare?” chiese il pozionista

“No, penserò io a tutto, l’unica cosa, Severus vorrei aggiungere qualche goccia del tuo sangue alla pozione stasera. Visto che quello di Harry è già presente”

“Certamente. Potter dai al preside il coltello, che hai trafugato dal mio laboratorio!!” disse severamente il pozionista. Il grifondoro arrossì e passo l’oggetto luccicante al vecchio mago. Silente si avvicinò al corpo di Piton, prese gentilmente la sua mano destra, la stessa che aveva tagliato Harry poche ore prima, e versò un paio di gocce in entrambe le fiale. Poi le chiuse e le infilò nella veste. Si incamminò verso la porta dell’infermeria e disse “bene vi consiglio di andare a dormire, domani sarà una giornata molto speciale” e uscì dalla stanza. Così Harry tornò alla torre Grifondoro tra i suoi amici e Piton si diresse nei sotterranei.
 

Il mattino successivo si sentì scollare con forza

“Ehi amico? Su Harry alzati, o faremo tardi a trasfigurazione, non vorrai far arrabbiare la Mc Granitt”

“uhmmm cosa?” disse il moro stropicciandosi gli occhi.

“Ma a che ora sei venuto ieri sera? Sai qualche volta dovresti andare a letto ad un ora più decente.  E poi dove sei stato? Ultimamente sei sparito” disse il rosso scocciato

“Ron, ero con  Silente, sai….. cose….di  Tu-sai-chi” disse il moro

“Ancora?! Prima il vampiro, ora Silente. Per la barba di merlino Harry, è tutto a posto?” disse preoccupato Ron

“Si va tutto bene, ma……..”

“Lo so, lo so, non puoi parlarne, non fa niente. Adesso sbrighiamoci però….”

“ehm…. io…… sai ci vediamo più tardi……. Devo vedere Silente, ci vediamo a pranzo”

“Cosa? anche stamattina? Miseriaccia……………. allora a dopo” disse il rosso tristemente

“Già a dopo Ron”, poi si alzò dal letto, e si vestì. Mentre stava per uscire dalla torre, vide apparire Dobby

“Buongiorno, Maestro Harry, Potter. Harry Potter è un grande mago!”

“Ehm, ciao Dobby….come mai sei qui?”

“Dobby ha un messaggio per il maestro Harry Potter” e il piccolo elfo gli allungò un messaggio


Al Signor Harry Potter,
La aspetto questa mattina, nel mio ufficio, il prima possibile.
APWB Silente


“Grazie Dobby  ora scusami ma devo proprio andare”

“Oh….. Dobby vive per servire Harry Potter” disse l’elfo e poi svanì dalla stanza

((Immagino sarà tutto pronto, sono un po’ agitato a dire il vero. Ci saranno Remus e I signori Weasley, quando sapranno cosa intendo fare chissà che razioni avranno)), così con la testa piena di pensieri, il moro raggiunse il Gargoyle di pietra disse “api frizzole” e il passaggio verso l’ufficio del preside si aprì. Salì le scale e quando entrò nell’ufficio, notò che erano già tutti presenti. C’erano tre sedie occupate, due dai Signori Weasley e uno da Remus, una sedia era vuota, mentre il fantasma di Piton era vicino alla finestra.

“ehm…. mi dispiace se sono in ritardo” disse arrossendo

“Buongiorno ragazzo mio, sei in perfetto orario, non preoccuparti, vieni accomodati” disse Silente
Il moro annuì e quando si avvicinò alla sedia vuota, tutti e tre gli adulti si alzarono, la Signora Weasley, come al solito lo soffocò con un odei suoi generosi abbracci, il Sig. Weasley gli diede una pacca sulla spalla, e per ultimo Remus, lo abbracciò gentilmente, dicendogli che gli era mancato, e lo rimproverò del fatto che non si era fatto sentire.

“Bene ora che il nostro eroe, ha avuto anche oggi il suo momento di gloria, credo che dovremmo procedere!”  disse sarcasticamente il pozionista

“Severus, per favore. Prima di procedere, so che Remus vorrebbe parlare in privato, con il nostro Harry” disse Silente

Il moro guardò, stupito l’amico di suo padre, e poi disse “Non possiamo farlo dopo? Io dovrei essere a lezione”

“Potter, Il lupo mannaro vuole essere sicuro, che non ti ho maledetto, per costringerti a fare il patto” sputò con disgusto il pozionista

“Severus, ti pregherei di restare fuori da questa discussione, è una cosa privata tra me ed Harry, se non ti dispiace” disse il lupo mannaro.

“Cosa? No Remus, nessuno mi ha costretto anzi…….a dire il vero……. sono stato io…….da insistre” disse quasi sussurrando

“Harry, usate pure il salottino, ormai lo conosci bene” disse il preside

Il moro annuì e camminando al fianco di Remus, scomparvero dietro la porta della stanza.

“Harry, sono molto preoccupato, Silente mi ha già spiegato alcune delle motivazioni, ma vorrei sentirle da te. Non riesco a credere, che stai per fare un legame di sangue con Severus. Hai capito bene cosa comporta questa azione, non potrai avere un ripensamento”

“Lo so Remus, ci ho pensato molto credimi. Sono successe tante cose, e ho scoperto molte cose su Piton, che ignoravo. Mi dispiace, ma non posso condividerle, né con te né con nessun altro. Però, ora so, che lui è dalla mia parte e lo sarà sempre, anche se io non gli piaccio. E poi se non torna nel suo corpo, non potrò sciogliere la maledizione e nessuno sa cosa potrebbe comportare. Quindi se mi stai chiedendo, se sono sicuro e se voglio farlo la risposta è si” disse serenamente il moro

“Sono molto contento Harry, scusami se ho insistito, ma volevo essere sicuro che ci avevi riflettuto attentamente, prima di farlo. Sappi che sono molto orgoglioso di te!! Per quanto riguarda Severus, sono sicuro che alla fine non è così male, se ha preparato la pozione Wolfsbane per me, immagino che posso stare tranquillo, che non ti userà come ingredienti per pozioni” disse sorridendo Lupin

“Beh almeno non finché c’è la maledizione a proteggermi. Dopo chissà, io a dire il vero non ne sono così sicuro.” disse il moro sorridendo

“Bene allora torniamo nell’ufficio del preside” disse il lupo, mettendo una mano sulla spalla al giovane grifondoro

“Possiamo procedere?” chiese Silente

“Si preside” rispose Harry

Il vecchio mago si alzò ed entrò nella stanza dalla quale erano appena usciti Harry e Lupin. Dopo essere rimasto dentro un paio di minuti, aprì la porta e chiese a tutti i presenti di entrare.
Harry era stupito, il preside aveva allargato il piccolo salottino, che ora era diventata una stanza molto ariosa le pareti erano color panna e tutti i piccoli dettagli erano o rossi o verdi, in egual misura. I mobili erano scomparsi, e al loro posto c’erano, un tavolo di pietra bianca dalla parte opposta alla porta, sulla quale riposava il corpo fisico di Piton, e nel centro della sala, un bacile in oro. Una volta che tutti entrarono, il preside sigillò la porta con la sua magia e diede le prime istruzioni

“Severus, mettiti alla Sinistra del bacile, e tu Arthur affianco a lui. Harry, tu mettiti sul lato opposto con Remus. Molly tieni le fiale e vai accanto al tavolo di pietra. Bene, ora prima di tutto faremo ingerire le pozioni al corpo di Severus, e poi non appena sarà tornato nel mondo fisico, compiremo il vero legame. Siete tutti pronti?” disse Silente, e tutti gli altri annuirono.

E poi iniziò dicendo “Ti riportiamo al qui e ora, radicando il, tuo corpo, la tua anima, e il tuo spirito attraverso il vincolo di sangue” si avvicinò al corpo del pozionista e toccò le fiale con la sua bacchetta. Una luce le avvolse come un filo d’orato e poi il vecchio mago cantilenò una nenia in latino. Dopo pochi istanti il contenuto brillava come oro liquido, e Silente fece un cenno alla signora Weasley di unire le due sostanze e mentre la donna prese delicatamente la testa del pozionista il preside sussurrò “E due ritornano ad essere uno solo” e poi la donna versò tutto il contenuto nella bocca del giovane Serpeverde.

Di colpo, lo spirito di Severus fu trascinato verso il suo corpo e lentamente sparì in esso. Dopo un paio di minuti di silenzio assoluto, Silente accarezzò la fronte di Piton e lo chiamò gentilmente “Puoi sentirmi Severus?”.

Il pozionista annuì con fatica, e lentamente aprì gli occhi.

“Bentornato ragazzo mio, è tutto a posto? Sai chi sei e dove ti trovi?” disse mentre lo aiutava a mettersi seduto

“Si Albus, va tutto bene” disse aprendo e chiudendo le mani per far circola il sangue più velocemente.

“Se te la senti, possiamo continuare o vuoi fare una pausa?”

“Sto bene possiamo procedere” disse seriamente il pozionista

“Allora riprendi la tua posizione alla sinistra del bacile, per favore”, il pozionista annuì, si alzò in piedi e con un passo, molto incerto riprese il suo posto.

Con un colpo di bacchetta il preside fece svanire il tavolo di pietra, e fece un paio di passi per arrivare al centro della stanza dove c’erano i due contraenti e i due testimoni. Il vecchio mago cantilenò nuovamente dei versi in latino e poi fece alcuni gesti con la bacchetta e una luce iridescente avvolse a spirale sia Harry che Piton. L’aria era satura di una magia potente e antica. Poi disse “Ora i testimoni, porgano i coltelli d’argento ai propri assistiti” Poi disse “Harry Severus, fate un piccolo taglio ma profondo, nel centro del palmo della mano sinistra, la mano del cuore” ed entrambi eseguirono contemporaneamente. “Prendete la mano l’uno dell’altro e stringetela finché non vi dico di lasciarla andare” i due maghi annuirono e poi il preside disse “Il sangue è vita, energia, azione, calore, movimento, amore, forza e potere, con questo atto, davanti ai Sig.ri Arthur Weasley e Remus John Lupin, Io Albus Percival Wulfric Brian Silente suggello il legame di sangue tra Severus Thobias Piton ed Harry James Potter” Poi cantilenò per circa due minuti e il potere che li circondava era diventato davvero incontenibile e inebriante, come se niente e nessuno avrebbe potuto raggiungerli. Poi disse “Ripetete dopo di me contemporaneamente io ….. dite il vostro nome……., per mia libera scelta e con la piena volontà, con questo atto, lego la mia vita, il mio corpo, la mia anima e il mio spirito, in maniera indissolubile a ………….dite il nome di chi vi sta di fronte…….. Da ora in avanti ripongo in lui, la mia totale lealtà, la mia totale fiducia e mi impegno a restare fedele a questo patto fino alla fine dei miei giorni.”. Come i due maghi terminarono la frase, due fasci li luce simili a dei nastri di seta, uno verde che partiva dal braccio di Piton e uno rosso che partiva da quello di Harry, si intrecciarono su entrambi le loro mani, fondendosi. Poi Silente prese la sua bacchetta e disse “Con l’acqua che dà la vita e con il fuoco che la sigilla, io Albus Perrcival Wulfric Brian Silente come cerimoniere, dichiaro riuscito e concluso il rituale” Poi con un incantesimo versò sulle loro mani ancora unite, prima dell’acqua e poi le fece passare attraverso una tiepida fiamma. Dopo di che lentamente i fasci di luce che attorniavano Harry e Piton si dissolsero.

“Bene complimenti a tutti voi. Il rito è perfettamente riuscito. Credo che abbiamo tutti bisogno di una tazza di te” disse Silente, i suoi occhi azzurri non avevano mai scintillato così intensamente prima.



FINE

Prima di inviarmi maledizioni di vario genere leggete sotto!!!!

Esistono due seguiti distinti, che partono esattamente da questo punto in poi.
Uno totalmente di mia invenzione " QUANDO DUE DIVENTANO UNO" (per chi ha seguito tutta la trafila ex versione LADYV per intenderci)

Uno che riprende alcuni avvenimenti del libro che adoro. "TRA OMBRA E LUCE" (ovviamente la storia è molto diversa da quella dei libro, vi assicuro che non ci si annoia)


Sarebbe davvero molto carino, che chi è arrivato fino in fondo e ha seguito tutta la FF lasciasse un commento finale, anche in privato. Mi piacerebbe davvero sapere cosa ne pensate, (anche piccole cose tipo se è scritta bene, se era appassionante, se era noiosa, se faceva schifo, se siete particolarmente ispirati se storia vi è piaciuta perché o quale parte avete preferito. Va bene anche se non vi è piaciuta, magari in questo caso sarebbe gradito il motivo, in modo da potermi migliorare in futuro). Ad ogni modo, ringrazio chiunque abbia avuto la pazienza e la voglia di leggere la mia storia.
Buona lettura

Lady V

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Capitolo 31
*** Capitolo 31 La profezia ***


Capitolo 31 La profezia

Questo capitolo è stato spostato nella FF chiamata “QUANDO DUE DIVENTANO UNO”


Per vostra info esiste una versione alternativa del finale della storia chiamata “TRA OMBRA E LUCE”

Buona lettura

Lady V  

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Capitolo 32
*** Capitolo 32 La-so-tutto-io ***


~~Capitolo 32 La-so-tutto-io

 


Questo capitolo è stato spostato nella FF chiamata “QUANDO DUE DIVENTANO UNO”


Per vostra info esiste una versione alternativa del finale della storia chiamata “TRA OMBRA E LUCE”

~~Salve

vi comunico che per rendere la lettura della storia più agevole (e soprattutto per una mia comodità e libertà di gestione delle trame) ho deciso di chiudere questa FF e creare due seguiti distinti. Quindi i primi due capitoli di entrambe le versioni che erano postati qui, sono stati spostati in :

"QUANDO DUE DIVENTANO UNO"
(ex versione Lady V quella totalmente inventata da me)

"TRA OMBRA E LUCE"
(ex versione SC, quella che riprende alcuni avvenimenti dei libri, ma con l’aggiunta di tanti elementi di mia fantasia, che sono prevalenti anche in questa trama)

Mi scuso per i disguidi causati.
Spero che da ora in poi sia tutto più chiaro e semplice per tutti.
Buona lettura e non vi dimenticate di lasciare dei commenti, perchè nonostante la storia sia finita, io controllo sempre l'account dato che mi sto dedicando al altre storie.
Lady V
Buona lettura

Lady V

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