Hangover.

di lapacechenonho
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 1- Partenza ***
Capitolo 3: *** 2-Il risveglio ***
Capitolo 4: *** 3- La discoteca ***
Capitolo 5: *** 4- Strane presenze in hotel. ***
Capitolo 6: *** 5- Scarafaggi e telefonate misteriose ***
Capitolo 7: *** 6- Giochi e scambi. ***
Capitolo 8: *** 7-La rivelazione ***
Capitolo 9: *** 8-Cane bizzarro di padrone bizzarro. ***
Capitolo 10: *** 9-Il ritrovamento. ***
Capitolo 11: *** 10. Il matrimonio. ***
Capitolo 12: *** Epilogo. ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


HANGOVER

PROLOGO
«Mamma, papà, io e Scorpius vi dobbiamo dire una cosa», esordì Lily mentre la famiglia mangiava allegramente una fetta di torta. Il padre l’incoraggiò a continuare, lo stesso fece Scorpius, peccato che non ne avesse il coraggio. Lei era stata smistata in Serpeverde, cazzo! A lei non appartenevano il coraggio e tutte quelle stronzate lì, ma ora avrebbe desiderato possederne almeno un pizzico. Prese un bel respiro ma l’aria le morì nei polmoni.
«Noi ci sposiamo» disse semplicemente Scorpius mentre lei continuava con i suoi complessi mentali. Ovviamente, mamma Ginny si portò entrambe le mani alla bocca, sorpresa. Suo padre, molto finemente ed elegantemente, invece, sputò tutto il contenuto della bocca nel piatto. «Harry!» lo rimproverò Ginny, ma quello non sembrò badarci più di tanto in preda ad una crisi di panico, cercava aria in quell’afosa domenica di agosto nello sbattimento convulso di un fazzoletto di stoffa che poco poteva aiutare al Salvatore del Mondo Magico. «Papà, tutto bene?» chiese debolmente Lily. Quello si girò bruscamente verso di lei. «Mi hai detto che ti stai per sposare e secondo te io sto bene?» chiese con una voce stridula.
«Oh, per favore Potter, io anche ho scoperto che mio figlio sposerà tua figlia!» sbottò Malfoy senior che fino a quel momento aveva taciuto. «Che razza di idea strana. Il matrimonio vi rovina, vi macina il cervello, siete convinti che sia la cosa più bella del mondo e boom, vi capita un bambino fra capo e collo. Poppate (che grazie al cielo non toccano a noi uomini), nottate e chi più ne ha, più ne metta. Preparati a sopportare una moglie con le sue cose 24 ore su 24, e sarà lì che i tuoi istinti omicidi verranno messi a dura prova…»
«Draco!» Malfoy senior venne zittito dalla moglie. «Cara, ovviamente non le penso queste cose, era solo un piano per evitare di fare sposare nostro figlio con una ragazza che, onestamente, mi chiedo come cazzo ci sia finita nella Casa Serpeverde!»
«Senti Malfoy, è di mia figlia che stiamo parlando!» esclamò Harry «Certo, lo so, ma non mi dire che approvi questa unione del cazzo!» sbottò. «Malfoy, modera un po’ i termini!» esclamò Ginny, come se rimproverasse uno dei suoi figli.
Nel frattempo i tre Potter più un Malfoy e la moglie di James, sgattaiolarono nel grande salotto della casa. «E quindi ti sposi sorellina?»
«No, in realtà l’abbiamo detto per vedere la loro reazione».
Silenzio.
«Ovvio che ci sposiamo, veramente, James!».
Silenzio.
La più giovane si sedette sul divano sbuffando e andando a parlare con sua cognata.

Dieci mesi dopo:
«Quindi, quando si parte per l’addio al celibato?» chiese James «L’addio al che?» chiese Scorpius con la voce stridula. «L’addio al celibato. Sai benissimo cos’è, c’eri anche al mio» continuò sorseggiando una birra. «James io non voglio farlo» sospirò. «Come no? Non si può non fare!»
«Dai James, se ti ha detto che non vuole farlo, perché costringerlo?» intervenne Al, «Perché si sposa, cazzo! Si sposa con mia sorella!»
«Se è per questo si sposa anche con la mia!» sbottò Albus ricevendo un’occhiataccia dal fratello. «Sentite ce ne andiamo a Monaco, Amsterdam, Las Vegas, anche Londra, andiamo dove cazzo volete, basta che questo fottuto addio al celibato si faccia!»
«Hogsmeade vale come proposta?» avanzò Scorpius. «No, non vale, stronzetto».
Ridusse gli occhi a due fessure. «Andiamo noi tre e tuo fratello, Malfoy!»
«Mio fratello?» chiese stupito. «Io non ho un fratello!»
«Ah…» parve pensarci su. «E allora chi è quello strano ragazzo biondo, occhi azzurri, Corvonero, della stessa età di Lily?»
«È Lorcan Scamandro, il figlio di Luna» rispose Albus «Ma se inviti lui, devi invitare anche Lysander, il gemello».
«Perfetto. Non c’è nessun problema!»
«Il problema invece c’è!» esclamò il biondo. «Tranquillo, non ci pensare, pensa a tutto lo zio James…» disse dandogli leggere pacche sulla spalla. «Ibiza» acconsentì prima che potesse pentirsene.

ANGOLO AUTRICE:
Dunque, innanzitutto benvenuti a tutti, se siete arrivati fin qui è già un bion segno lol. 
La storia è stata scritta con molta leggerezza, e mi è piaciuto farlo, è stato divertente! Come prologo credo che vada bene così, non sono molto pratica di queste cose, in genere scrivo flashfic. Anche se è all'inizio, spero vi abbia invogliato a continuare, anche perchè c'ho messo veramente l'anima a scrivere tutto! 
La storia è già completa, pubblicherò un capitolo a settimana (quindi ogni mercoledì) e spero di avervi invogliati a continuare! 
A presto, 
Chiara. 


Revisonato: 19-4-2020.
 

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Capitolo 2
*** 1- Partenza ***


HANGOVER

CAPITOLO 1: PARTENZA.
 
I cinque ragazzi si diedero come punto d’incontro il cortile della casa di James. Avevano avvisato le consorti dell’imminente trasferta, e anche di non farsi sentire per il resto del giorno successivo. «Spero sia una serata veloce e indolore, vostra sorella mi ha già stonato la testa su quanto sia sconsigliabile partire il giorno prima del matrimonio!» sbottò Scorpius. «Malfoy, rilassati, non succederà niente…»
«Oh certo, come no! Andiamo ad Ibiza per una sera, senza bacchette e come unico elemento magico usiamo la smaterializzazione!»
«Malfoy la vuoi finire o no?» urlò James. «Dai Scorpius, vedrai che andrà bene» lo rassicurò Albus. «In fondo è solo un addio al celibato, non accadrà niente. Dopodomani mattina saremo di nuovo qua e rideremo della serata appena trascorsa»
«E se non dovesse essere così?» chiese Lysander. «Be’ se non dovesse andare così ci rivedremo tutti al tuo funerale, Scamandro!» sbraitò Scorpius. «Calmi ragazzi!» si intromise James «Fidatevi, non è il primo addio al celibato che organizzo, andrà tutto a meraviglia!»
«Potresti aprirti un’agenzia» rise il fratello. Lorcan li fissava stranito, «Questo posto è pieno di Nargilli». Si alzarono cori di “ma farà così per tutto il giorno?” “ma dove cazzo sono sti Nargilli?” e così via. Dopo altre chiacchiere da “uomini”, se così si possono definire, i nostri eroi partirono alla volta di Ibiza, meta scelta dall’ignaro sposo, che come addio al celibato avrebbe voluto una semplice cena in pizzeria con i suoi veri amici e non con quelle sottospecie di famiglie che si erano riunite per fare una scampagnata con l’intruso. Perché aveva accettato quella stupida e folle idea scaturita dalla mente bacata di James Potter? Perché? Certo, non gli era stata proposta alcuna opzione, né aveva avuto la possibilità di rifiutare, ma non c’aveva manco provato più di tanto! Poteva sottoporlo ad una maledizione senza perdono, quella avrebbe fatto sicuramente effetto! Poteva addirittura farlo minacciare dalla sorella, ma non aveva pensato manco a quello.
Scorpius Hyperion Malfoy, sei un coglione, e quando te lo grideranno in faccia, ripensa a questa scelta e annuisci, perché sei finito in una bella trappola, caro amico.
Gli “amici” arrivarono ad Ibiza pochi secondi dopo. Atterrarono in un vicolo buio. «James, dove siamo?» chiese Lorcan, con la voce di chi ha preso una dose di psicofarmaci nettamente superiore a quella prescritta. «Nel retro dell’hotel. Seguitemi». James conduceva il gruppo felice, trastullandosi nella gioia adolescenziale che non gli apparteneva più.
La hall dell’hotel era molto vasta, fresca rispetto alla temperatura esterna. «Dissennatori» sussurrò Lysander. «No Lysander, si chiamano condizionatori. Sono degli aggeggi babbani per evitare di morire di caldo!» spiegò James esasperato. Sul viso di Malfoy si formò un ghigno: sarebbe stato un lungo weekend anche per lui. «Buonasera, in cosa posso esserle utile?»
«Salve gentile donzella, vorremmo avere una suite».
«Una suite?» chiese Albus «Che dobbiamo fare con una suite?»
«Be’ spassarcela. È un addio al celibato!»
«Ti ricordo che sei sposato, James!» il più anziano alzò gli occhi al cielo. «Sei una palla, lasciatelo dire! E comunque sei tu che hai pensato a male» rispose facendo l’occhiolino. «No, semplicemente ti conosco troppo bene…»
Dopo aver effettuato tutti i termini di pagamento di cui Scorpius non capì nulla, salirono al dodicesimo piano. «Porca troia che roba!» esclamò quando la vide. «Visto? L’ho detto che c’è da fidarsi dello zio James!»
«Lily è incinta?» chiese stupito Lorcan. «Scamandro, ma che cazzo dici?» rispose prontamente Scorpius. «Ho pensato che avesse detto zio James perché stava per diventare zio…»
Scorpius voleva scomparire e seppellirsi, nella sua testa frugava una sola domanda: perché? Perché cazzo aveva accettato?
«Allora ragazzi, alle otto tutti pronti. Lasciamo che il mondo babbano ci entri fin dentro le ossa. Stasera solo discoteca, alcol e voglia di vivere, mi raccomando!», peccato che non rispose nessuno come lui avrebbe voluto, manco Scorpius, che sarebbe voluto tanto tornare a casa. In discoteca la musica era troppo alta. Non riusciva a sentire quello che gli dicevano le persone accanto a lui, si sentiva frastornato, l’unico ricordo limpido che aveva era un brindisi a Lily e Scorpius, poi solo confusione e luci stroboscopiche. Era di gran lunga migliore a quello che avrebbe organizzato lui, doveva ammetterlo, James Potter sapeva organizzare dei begli addii al celibato. In quanto tale, non rifiutò qualche strusciamento veloce con qualche donna che sapeva non avrebbe più rivisto. Ammetteva di avere un certo fascino con la camicia bianca che aderiva al corpo a causa del sudore e del caldo, i capelli incollati alla fronte.
«Ehi bel maschione» gli disse una ragazza. Scorpius si girò e notò aveva un vestitino inguinale di colore nero, che lasciava intravedere tutto, e tacchi alti dello stesso colore.  «Posso offrirti da bere?»
Acconsentì, come aveva fatto con tutte le altre ragazze. Allontanandosi dalla mischia e dalle strane luci, notò che aveva gli occhi azzurri, e capelli neri. «Qual è il tuo nome?» chiese gentilmente. «Amy».
«Piacere Amy, io sono Scorpius».
«Nome strano il tuo»
«Sì, abbastanza. Ti dispiace se vado a chiamare i miei amici e ci facciamo una bella bevuta tutti insieme?». Almeno, con loro accanto, cadere in tentazione sarebbe stato più difficile. Dopo averli trovati li portò tutti al bancone del bar.
Brindarono, e poi iniziò il divertimento, quello vero, quello puro, quello senza freni inibitori, quello che non avrebbero ricordato. 
 
ANGOLO AUTRICE: 
Salve a tutti! Come promesso ogni settimana un nuovo capitolo, e direi che per questa settimana sono stata puntuale :)
Ringrazio chi ha inserito la storia tra le seguite/preferite, anche se siete un po' pochini per il momento :)
Un altro grande grazie va a chi ha recensito lo scorso capitolo :)
Fatevi sapere la vostra opinione,
A presto, Chiara.

 
Revisionato: 20/4/2020

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Capitolo 3
*** 2-Il risveglio ***


HANGOVER 

CAPITOLO 2: IL RISVEGLIO
Un raggio di sole colpì in pieno il bel faccino di Scorpius, che molto poco elegantemente si alzò urlando «Avada Kedavra, Voldemort! Avada Kedavra a te, Avada Kedavra alla tua famiglia, Avada Kedavra a tutti!».
Peccato che le sue condizioni di equilibrio non fossero proprio stabili, infatti, ricadde su James – o meglio inciampò, che dormiva beatamente sul pavimento. «Malfoy, che cazzo fai?» borbottò quello. «Voldemort è morto più di vent’anni fa».
«Ma io no, potrebbero uccidermi».
«Chiudi quella fottuta bocca, per favore». James si sollevò da terra. «Ma che cosa è successo?» disse notando che la stanza era tutto fuorché in ordine. «Che abbiamo fatto ieri sera? Non mi ricordo niente!» esclamò con un ghigno. «Ci siamo ubriacati, penso» osservò Scorpius. «Ma va, Malfoy, certo che tu e la perspicacia siete compagni!»
«Che cazzo, James, mettiti le mutande!» urlò Scorpius. «Che cosa? Perché sono senza mutande?» chiese imbarazzato.
«Se non lo sai tu!». Poco dopo dal bagno uscì urlando uno dei gemelli Scamandro, che nessuno riconobbe, poiché uno credeva appartenesse alla famiglia Malfoy e l’altro l’aveva conosciuto il giorno prima. Optarono di chiamarlo Scamandro, al fine di evitare qualsiasi equivoco. «Che cazzo ti urli, c’è qualcuno che ha mal di testa!»
«Scarafaggi, nel bagno c’è una gabbia di scarafaggi!» urlò quello sbiancando. «Andiamo, e come ci sarebbe finita una gabbia di scarafaggi da noi?» chiese retorico Scorpius «Ti ricordi, per caso, cosa abbiamo fatto stanotte?». Scamandro scosse la testa «Solo che Lysander se n’è andato all’inizio della festa».
«Perfetto, fuori uno» sospirò James mettendosi le mutande e andando in bagno. «Oh cazzo c’è veramente una gabbia di scarafaggi nella vasca!» urlò chiudendosi la porta alle spalle. «Grandioso. Se avessimo le bacchette potremmo farli evanescere, ma no, affrontiamo tutto alla babbana» lo rimproverò Scorpius. «Malfoy, ti vuoi stare zitto? Dobbiamo solo sederci e rilassarci, ci smaterializzeremo prima che qualcuno veda questo casino e le nostre care consorti non si accorgeranno di niente». Rispose passandosi entrambe le mani sulla faccia.
«Scamandro, vai a svegliare Al, così ce ne andiamo e nessuno saprà che noi siamo stati qui, bruceremo i cellulari appena arrivati a casa. Non vedo dove sia il problema» disse rilassandosi sul divano. «Al non c’è».
«Che diamine dici! Dovrà pur essere da qualche parte!» esclamò Scorpius. «Tranquilli, sarà sotto a prenderci qualcosa da mangiare, ora lo chiamo e gli dico di salire prima che qualcuno se ne accorga». Già, era un quadro veramente perfetto, organizzato a meraviglia, se Albus avesse risposto, ma il telefono squillava senza risposta. «Avanti Albus, rispondi!».
James ricevette lo sguardo omicida di Scorpius che stava per abbandonarsi ad una crisi di nervi. «Sono un coglione! Dovevo rifiutare dal primo momento. Io domani mi devo sposare e ho perso mio cognato che si dia il caso che sia il mio migliore amico e il mio testimone di nozze! Chi cazzo mi porto come testimone?» urlò. «Be’, ci sono sempre io» disse Scamandro. «Non mi sembra una buona idea» commentò James. «James Sirius Potter, quanto è vero Silente, giuro che me la pagherai!»
«CALMIAMOCI TUTTI OK?» urlò James. «Dobbiamo restare uniti, trovare Al, e mantenere la calma, cosa avremmo potuto fare stanotte? Oltre a distruggere la suite?»
«Non lo so, portare una gabbia di scarafaggi in stanza, per esempio?»
«Ok, cerchiamo mio fratello nel centro massaggi, in palestra dal parrucchiere, ovunque! Non può essere andato lontano!»
Circa un’ora dopo erano seduti al tavolo del bar che cercavano di ricordare cosa potesse essere accaduto. «Qual è l’ultimo ricordo che avete?»
«Mio fratello che se ne va…» s’intromise Scamandro. «Non mi sposerò, me lo sento. Rimarrò scapolo a vita!» piagnucolò Scorpius. «Questo è un vantaggio, stai facendo una cazzata, decisione che hai preso sotto l’effetto di qualche droga, e che quando ritornerai cosciente te ne pentirai».
Scorpius ignorò il commento del quasi cognato e cercò di rimuginare sulla sera prima. «Siamo andati nella discoteca accanto l’hotel e quella bruna ci ha offerto da bere, abbiamo brindato e niente...»
«Grazie Scorpius, sei davvero fondamentale a ricordarci cose che già sappiamo!»
«Scamandro fai poco il simpatico e cerca Nargilli». James si spazientì e inveì contro quei due. «Possiamo chiedere a che ora siamo tornati in hotel» osservò Scorpius. «Sì buona idea» convenne James. «Aspettate, ho trovato qualcosa in tasca!».
Il nostro caro amico Scamandro aveva l’abitudine di far salire l’istinto omicida a tutti con quella sua noncuranza, che se in certi momenti suscitava tenerezza, in momenti come questi suscitava in Scorpius Hyperion Malfoy e James Sirius Potter, solo la voglia di tornare a casa, prendere la loro bacchetta e cruciarlo, consapevoli che i loro padri gli avrebbero dato la caccia fino a seguirli in capo al mondo. Nel frattempo che l’autrice si è dedicata a questa descrizione, per riempire un po’ la pagina di word, Scamandro aveva fissato gli amici, aspettando, forse una qualche risposta. «Allora che hai in tasca?» chiese Scorpius. L’amico mise sul tavolo delle chiavi.
«Sono le chiavi di una macchina».
«Non sono semplici chiavi, sono le chiavi di una Porsche!» esclamò James un’ottava sopra. «Dove cazzo abbiamo preso una Porsche, dov’è, chi l’ha guidata fino qua?»
«Be’, presumo io, avendo una moglie Babbana ho imparato a guidare…»
Malfoy dovette trattenere un conato di vomito alla frase “avendo una moglie Babbana” di James. «Quindi, rimangono solo due domande, di chi è la macchina e dov’è…»
«Magari l'abbiamo rubata» osservò Scamadro. «Non dirlo manco per scherzo, saremmo nei casini altrimenti!». Cadde il silenzio nel tavolo del bar all’aperto, ognuno pensava a come potessero essersi ridotti in quella situazione e dove fosse Albus. Malfoy jr mise una mano in tasca, ma si tagliò con un coccio di vetro. «Ahiaaa!» urlò. «Che cazzo ti urli?»
«Non so se te ne sei accorto, ma mi sono tagliato mettendomi la mano in tasca!» sbraitò istericamente. Dopo aver tamponato la ferita prese un pezzo di vetri trasparente abbastanza spesso. «Che cosa ci fa questo fottuto pezzo di vetro nei miei pantaloni?», domandò lanciandolo sul tavolo. «Avete mai pensato che la macchina potesse essere nel parcheggio dell’hotel?» esordì Scamandro.
I tre la trovarono nel parcheggio numero 182, due secondi dopo erano diretti all’ospedale per la mano di Scorpius. «Non c’è bisogno di andare all’ospedale, Potter».
«Malfoy, i Babbani fanno così!»
«I Babbani, il problema è che noi non lo siamo, ok? Mi curerò appena torno a casa!»
«Potresti morire nel frattempo» disse innocentemente Scamandro. «L’unico che morirà sarai tu!»
Arrivarono all’ospedale poco dopo. «Chi si rivede!» esclamò il dottore. «Come chi si rivede?» chiese James. «Sì, siete già stati qui stanotte, non ricordate?» chiese l’anziano signore guardando il taglio nella mano del biondo. «In realtà no, potrebbe raccontarci cosa è successo? Sa, lui si deve sposare e volevamo fargli un addio al celibato, all’inizio lui non voleva...»
«Sì, Scamarcio, me l’hai già raccontato stanotte» tagliò corto il medico. «Scamarcio?» chiese James. «Lui si chiama Scamandro!».
Il dottore prese ago e filo. «Che cazzo sta facendo, James? Mi sta cucendo la pelle!» urlò terrorizzato Scorpius. «Come vuole che le passi questo taglio., signor Malfoy?»
«Tornando a noi, dottore, perché siamo venuti qua?». Riprese James. «Il vostro amico, quello che ora non è con voi, avete avuto un incidente, ma siete tutti sani, un paio di punti e si è ripreso pure lui…»
«Un incidente?» chiese James, passandosi una mano nei capelli. «Sì, avete sbattuto contro un palo, ma siete tutti vivi…»
«A che ora siamo venuti qua?»
«Verso le due meno venti. Ma il vostro amico dov’è?»
«Non lo sappiamo».
«Questo è tutto quello che so. Anzi c’è dell’altro. Abbiamo fatto delle analisi al vostro amico, ed è uscito che eravate sotto effetto di ecstasy».
«Ecstasy? Chi ci ha dato dell’ecstasy?». La voce di Malfoy era sempre più acuta, dal dolore e dalla consapevolezza di essere stato drogato. «La donna in discoteca, no? È l’ultimo ricordo che abbiamo. Abbiamo brindato con lei e poi vuoto» rifletté James. 
 
ANGOLO AUTRICE: 
Eccomi con un nuovo capitolo! Mi dispiace non aver potuto aggiornare prima, ma ho avuto una serie di impedimenti familiari e lavorativi. Spero vi piaccia e spero anche in qualche recensione. Ringrazio chiunque legga e lo invito a farsi sentire :) 
A presto,
Chiara.
 
Revisionato: 21/4/2020.

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Capitolo 4
*** 3- La discoteca ***


HANGOVER

CAPITOLO 3: LA DISCOTECA.
 
Dopo essere stati in ospedale, passarono in discoteca. «C’è nessuno?» chiese Malfoy. «Salve, siamo dei clienti di ieri sera, vorremmo avere delle informazioni» iniziò James. «Già, non ci ricordiamo niente di quello che abbiamo fatto» concluse Scamadro, conosciuto nel mondo Babbano come Scamarcio. «Scamandro, potresti evitare di ricordare al mondo intero che non sappiamo cosa abbiamo fatto ieri sera, di grazia?». Quello si ammutolì abbassando la testa.  
Un uomo sulla cinquantina usci dal retro del locale. «Voi» disse solamente. «Già, noi» disse Scamandro ricevendo occhiate cariche di odio dai compagni. «Voi mi avete fatto impazzire ieri sera»
«Come scusi?» intervenne Scorpius. «Il vostro caro amico che non c’è si è addormentato nei divanetti e questo biondino» disse indicando Scorpius «L’ha fatto masturbare davanti a tutta la clientela, suscitando l’ilarità dei più volgari, ma poi quello si è svegliato e avete litigato. Mi avete distrutto un’intera vetrina!» improvvisamente Scorpius capì il perché del vetro rotto in tasca. «Ehm…ok va bene, ci scusi. Ci può dire a che ora è successo?»
«Intorno alle undici». James si passò una mano nei capelli. «Cazzo». 
«Già, siete degli uomini onesti sapete?»
«Come scusi?» ripeté Malfoy come un disco incantato. «Sì, avete pagato subito il danno». Il povero Potter sbiancò. Di male, in peggio.
«C’è ancora una cosa che vorremmo chiederle» disse Scamandro. «Ieri sera una signorina ci ha offerto da bere, aveva gli occhi azzurri e in capelli neri, un vestitino corto…»
 Il proprietario parve pensarci un po’ su. «Si chiamava Amy, se non sbaglio!» aggiunse Scorpius. «Amy, sì, è una stripper del locale. Solo che ora non ha il turno. È stata per parecchio tempo con il vostro amico» disse con un ghigno. «Albus che si fa una stripper» rise Scamandro attirando di nuovo lo sguardo di tutti e ritornando immediatamente serio. «Ora che ci penso, voi siete ritornati qui, verso le quattro. Eravate fuori come un balcone».
«E che avremmo fatto questa seconda volta?» chiese James flebilmente. «Mi avete raccontato di come avete lasciato Albus (e non so chi sia) a casa di Amy».
«Ci può dare l’indirizzo della casa?» James segnò l’indirizzo e, in seguito, vi si recarono. Più che una casa era una stanza di un motel. Bussarono alla porta, la donna aprì in accappatoio mettendo a dura prova l’attenzione dei ragazzi. «Ehi maschioni, ménage à trois?».
«Se proprio ci tieni» iniziò Scamandro. James lo bloccò con il braccio. «A cuccia. Stiamo cercando Albus».
«Ve lo siete portato via stamattina, verso le sei. Avete detto che avevate un certo impegno, un impegno di lavoro…»
«Di lavoro?» chiese Scorpius. La donna gli fece l’occhiolino. «Perché ci ha messo della droga nei drink?» chiese. «Che cosa? Io non vi ho messo niente, sono una spogliarellista, non una spacciatrice!» disse indignata. «Senta, l’ultimo ricordo che abbiamo è lei che ci offre i drink. Deve per forza essere stata lei, non può essere stato uno di noi, non ci drogheremmo da soli!»
«Come mai ora mi dai del lei?» chiese mettendo il labbro inferiore in fuori. «Senta, eravamo drogati. Ora può rispondere alle nostre domande?»
«Non ho idea di dove possa essere il vostro amico, e non so manco chi vi abbia drogati. Io di certo non sono stata!»
«Va bene, grazie mille lo stesso» disse James facendo cenno ai compagni di seguirlo. L’unico che rimase indietro fu proprio Scamander che mimò il segno del telefono con la mano alla giovane spogliarellista sulla soglia della porta. «Siamo nella merda, Potter! E tutto questo per colpa tua! Meno male che eri un organizzatore esperto di addii al celibato! Mai più! Questa è la prima e ultima volta che mi faccio trascinare nelle tue strambe avventure, ci siamo intesi?»
«Calma Malfoy! Vedrai che prima o poi mia sorella te la sposi ugualmente! Riusciremo ad arrivare al matrimonio e troveremo Al! Ora torniamo in hotel, magari anche lui è rientrato e sta riposando».
I nostri intrepidi eroi salirono in macchina in direzione hotel, fu un viaggio abbastanza silenzioso. «Non dovremmo avvisare qualcuno?» chiese Scamandro. «Certo, come no! Bell’idea! Chiama tu Lily e dille ‘sai Lily, non ti sposi più, io, i tuoi fratelli e il tuo ex futuro marito siamo stati drogati e abbiamo perso il testimone dello sposo, che è nientedimeno che tuo fratello’»
«Davvero posso farlo?» chiese speranzoso. «Certo che no! Nessuno deve sapere niente di questo, ok? Quello che è successo ad Ibiza rimane qui, chiaro?», gli altri due uomini nella macchina rimasero in silenzio.
Ad un certo punto sentirono uno strano rumore provenire dal bagagliaio. «ALBUS!» urlarono in coro. Fermarono la macchina, aprirono il portabagagli, ma invece che uscirne Al, ne uscì un cane, che si lanciò sulla bella faccia di Scorpius. «Guardate, un cagnolino» disse Scamandro.
Nonostante il cane rabbioso fosse atterrato sulla faccia di Scorpius, Scamandro andò ad accarezzarlo amorevolmente, ma in tutta risposta ricevette un morso alla mano. «Cattivo cagnolino, non si fa, cattivo!»
«Ma sei cretino? Quello si sta mangiando Malfoy e tu pensi ad accarezzarlo!» esclamò stizzito il maggiore dei Potter. «Be’ non mi sembra che tu stia facendo qualcosa».
Effettivamente James stava ancora tenendo lo sportello de bagagliaio aperto come se potesse cadere da un momento all’altro. Non si sa come, Malfoy riuscì a togliersi il cane di dosso, nonostante questo continuasse a ringhiare minaccioso. «E questo cane da dove cazzo viene fuori?» urlò.
«Malfoy, è una mattinata che urli, smettila sembri una femminuccia!»
«Viene fuori dal bagagliaio» osservò Scamandro. Malfoy cacciò un urlo di rabbia. «AVEVI DETTO CHE NON SAREBBE SUCCESSO NIENTE E ORA SIAMO NEL BEL MEZZO DEI CASINI CON UNA MANO BUCATA, UN CANE MI HA AGGREDITO, HO PERSO IL TESTIMONE, UNA MACCHINA CHE NON SO DA DOVE VENGA ED UNO SQUILIBRATO MENTALE!»
«Chi sarebbe lo squilibrato mentale?» domandò Scamandro. «Tu!».
All’insaputa di tutti il cane si era posizionato nel sedile anteriore del lato passeggero, e quando Scorpius andò per sedersi, per poco non morì infartuato. «Scendi, fottuto cane, scendi da questa fottuta macchina, ok?», mail cane rimase imperterrito. «Io con quel coso accanto non guido!» esclamò James. «Conosci qualcun altro che sa guidare tra noi tre?».
Sconsolato il più vecchio dei Potter salì in macchina per tornare in hotel.
 
ANGOLO AUTRICE: 
Eccomi come sempre! Innanzitutto scusate per gli errori dello scorso capitolo, ne sono costernata! Poi volevo ringraziarvi delle recensioni, che fanno sempre piacere, sono contenta di sapere che la storia piace! Ovviamente, come ogni scrittore di EFP spero di ottenere qualche recensione anche qua!
Una cosa importante che vi devo dire, è che la settimana prossima, andrò in "vacanza", perciò non ci sarà il capitolo di mercoledì, bensì ho anticipato a sabato e quello dopo ancora di domenica e successivamente di nuovo di mercoledì così da riprendere il ritmo, perciò non me ne vogliate lol.
Detto questo vi saluto!
A presto,
Chiara.

Revisionato: 22/4/2020.

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Capitolo 5
*** 4- Strane presenze in hotel. ***


HANGOVER

CAPITOLO 4: STRANE PRESENZE IN HOTEL
 
Definire eroi James Sirius Potter, Scorpius Hyperion Malfoy e Lorcan nonsappiamoilsecondonome Scamandro, sudati sotto il caldo sole di Ibiza, sporchi e puzzolenti è un eufemismo. Ma loro, quando entrarono in hotel, si sentivano un po’ così, degli eroi con la camminata sexy e sicura, che avrebbero potuto far cadere ogni donna ai propri piedi se solo l’avessero voluto.
Peccato che in realtà fossero solo dei normalissimi ragazzi sudati, sporchi e puzzolenti, più un cane con un giubbottino di jeans, che cercavano di ricostruire la loro notte folle ad Ibiza per permettere a Malfoy di sposarsi. Bello sognare, eh?
Lorcan si diresse verso l’ascensore, «Accidenti è guasto!»
«Accidenti? Ma quanti anni hai, cinque?» chiese Malfoy, chiamando l’ascensore accanto.
«Dunque» iniziò James, una volta arrivati in stanza, «Siamo andati in discoteca alle dieci, giusto?» i compagni annuirono. «Poi abbiamo brindato con Amy, alle undici Malfoy ha masturbato mio fratello in pubblico litigandoci».
«Possiamo evitare questo piccolo particolare?» chiese il biondo leggermente schifato. «Stiamo solo ricostruendo i fatti!».
James si sedette sul letto. Malfoy si alzò, e Scamandro per non sentirsi escluso, saltò. Ovviamente i suoi amici lo guardarono male, pensando che quel ragazzo stesse alla sanità mentale come l’eterosessualità a Silente. «Riprendendo il discorso, nel lasso di tempo da mezzanotte all’una e mezza, abbiamo avuto un incidente, poi vuoto e alle quattro siamo tornati alla discoteca e abbiamo fatto andare Al a casa di Amy, per andarlo a prendere alle sei perché avevamo un appuntamento di ‘lavoro’» concluse mimando il segno delle virgolette.
«Non possiamo guardare il lato positivo?» chiese Scamandro. «Ah perché, c’è?» domandò retorico Scorpius. «Abbiamo trovato un lavoro!»
«Scamandro» iniziò James facendolo accomodare su una sedia. «Probabilmente il lavoro che abbiamo scoperto è molto illegale e noi non possiamo permetterci di finire in galera, ok? Scorpius domani si sposa e noi non abbiamo ancora trovato mio fratello!»
«Abbiamo ancora tutto il pomeriggio, posso fare un pisolino?»
«Sta parlando seriamente?» chiese Scorpius scioccato. «Sì, per favore, dormi così non ci rompi le palle» rispose James.
Il pensiero di Scorpius era sempre quello: come aveva fatto a finire nelle grinfie di James Potter e ora sguazzare nella merda fino al collo? Aveva ragione suo padre, “mai fidarsi di un Potter”, ma lui aveva pensato che fossero solo vecchi ragionamenti causati dalla faida che si era venuta a creare fra i due. Non credeva possibile che il padre avesse ragione.
I suoi pensieri furono interrotti da un uomo che uscì dalla cabina armadio. «State fermi, ora» l’uomo di colore in smoking e con gli occhiali da sole impugnava una pistola contro di loro. Scorpius istintivamente alzò le mani. «Non abbiamo fatto niente, glielo giuriamo!» urlò James.
«Ragazzi vi avevo chiesto di farmi dormire un po’!» si lamentò Scamandro, poi vedendosi puntata una pistola contro, prese la saggia idea di restare immobile.
«Eccolo il biondino!» disse indicando Lorcan. «Che ho fatto io?» chiese piagnucolando.
«Stanotte vi siete intrufolati nella mia azienda di famiglia (è una concessionaria, se volete visitarla è nel lato nord della città) e avete rubato una macchina. Avrei potuto denunciarvi, e far svolgere tutto il lavoro alla polizia, ma non ci sarebbe stato gusto» rispose alzando le spalle. «Ok. Non è meglio posare la pistola e parlare civilmente?» chiese James deglutendo rumorosamente. «E dove sarebbe il divertimento, scusa?» disse quello sventolandola in aria.
«Ehi ehi calmo, amico, ora risolviamo tutto. Ok?» provò a convincerlo James con voce calma.
«Amico? Tu chiami quello amico?» chiese Scamandro con la voce stridula. «Stai zitto biondino o il primo ad essere colpito sarai tu» inveì il proprietario della concessionaria. «Ieri sera noi siamo stati drogati. Non eravamo in noi…» si giustificò James, che in quel momento sembrava l’unico razionale.  «Certo, quando si è ubriachi si fanno cose che non si ha il coraggio di fare da sobri…» iniziò l’uomo. «Con tutto il rispetto, la frase è bellissima, ma sinceramente, il mio desiderio più recondito non è proprio quello di rubare una gabbia di scarafaggi e metterla nella vasca di un hotel!» disse Malfoy. «Maledetto biondino è colpa tua!»
«Io) E io che c’entro?» strillò Scorpius. «Tu sei biondo tinto! Mi riferivo a lui!» e indicò Scamandro che si portò il lenzuolo fino al naso. «Ehi, è biondo naturale!» obiettò offeso.
«Malfoy» disse James a denti stretti «ti sembra il momento di litigare con un rapitore sul colore dei tuoi capelli. Non so se te ne sei accorto, ma ci sta puntando contro una pistola!»
«È una questione di principio, Potter. I miei capelli non sono tinti, ok? Sono un figo naturale, accettalo!». James roteò gli occhi.
«Il vostro amico fifone…»
«Non è nostro amico» interruppe Scorpius «Biondo tinto, potresti fare una brutta fine» lo ammonì l’uomo di colore. «Ok, sto zitto».
L’uomo riprese fiato e continuò. «Il fifone, stavo dicendo, è entrato nella mia cantina, dove tengo i miei scarafaggi, e li ha rubati!»
«Lei tiene degli scarafaggi in cantina?» chiese James schifato «Qualche problema?»
«No, assolutamente, solo che è una cosa abbastanza particolare» si affrettò a rispondere James con tutta la gentilezza possibile. «La macchina la potete tenere, non mi interessa. Ma avete un’ora per restituirmi gli scarafaggi».
«Non se li può prendere lei, scusi?» chiese Scorpius con un tono saccente. «Non sarebbe divertente, altrimenti. Un’ora. Non di più». E detto questo uscì.
 
Se vi state chiedendo del cane, be’ lui era seduto sul letto con Lorcan che guardava la scena, anche lui era lì per rovinarli la vita, inconsciamente, come tutto quello che finora li era accaduto.

 
ANGOLO AUTRICE:
Come promesso, eccomi, puntuale!
Ringrazio tantissimo chi recensisce la storia e chi la segue, lo so che ve lo ripeto in ogni risposta alle recensioni, e che ormai sono diventata pizzosa, però considero questa storia un successo personale (magari non avrà manco successo, ma chissene), quindi per me è molto importante ribadirlo ogni volta che ne ho la possibilità! 
Tra circa 26 ore e mezza parto, ma come ho anticipato precedentemente, appena tornerò a casa (domenica) pubblicherò il nuovo capitolo, per poi pubblicare quello successivo mercoledì 10 settembre. 
Auguratemi buona fortuna e buon viaggio AHAHAH, ne ho bisogno! 
A presto.
Chiara.


Ps. a causa della partenza è probabile che non riesca a rispondere subito alle recensioni, scusate :/
 
Revisionato: 23/4/2020.

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Capitolo 6
*** 5- Scarafaggi e telefonate misteriose ***


HANGOVER
 
CAPITOLO 5: SCARAFAGGI E TELEFONATE MISTERIOSE.
 
James si buttò sul letto scoraggiato passandosi entrambe le mani sul volto.
«Non è possibile» urlò. «Ah, ora lo dici pure tu che non è possibile!» sbraitò Scorpius. «Perché ho preso degli scarafaggi da una cantina?» si domandò Lorcan. «Siamo nella merda. Dobbiamo ancora trovare Albus e fra più o meno 26 ore mi sposo!».
Un’idea improvvisa balenò nella testa del biondo (non si sa se tinto o meno, crediamogli sulla parola, almeno noi N.d.R.). «Potter, non è che hai organizzato tutto questo per far in modo che io non sposi tua sorella?»
«Malfoy, cosa ti salta in mente? E secondo te, se fossi stato io, mi sarei drogato da solo?», Scorpius parve pensarci, non del tutto convinto delle parole di James Potter, dopotutto era stato lui a portarlo in questo casino.  «Scamandro, vai a prendere tu la gabbia, dato che l’hai condotta qui?» chiese James con un pizzico di rabbia nella voce. «No, facciamo sasso-carta-forbice?».
Ora, cari lettori (se ci siete), immaginate tre uomini, intorno ai trent’anni, anno più, anno meno, che giocano a sasso-carta-forbice per decidere a chi spettava prendere quella gabbia piena zeppa di scarafaggi. “È solo una gabbia di scarafaggi” penseranno i più temerari, i meno coraggiosi invece probabilmente staranno pensando ad un modo indolore per suicidarsi al posto del malcapitato che vincerà a sasso-carta-forbice. Entrambe le fazioni troveranno un punto di incontro quando Scamandro, che casualmente vinse il gioco; entrò a prendere la gabbia, ovviamente seguito dal cane, e notò una scritta al di sopra di essa; “scarafaggi da combattimento, organismi geneticamente modificati. Aprile 2035.” Il povero ragazzo, uscì traumatizzato – e senza gabbia – dal bagno, madido di sudore.
«Lorcan, che succede?» chiese James notando lo stato in cui versava l’amico. «S-sono scarafaggi da c-combattimento» sussurrò con lo sguardo fisso in un punto. «Che stai blaterando? Non esistono scarafaggi da combattimento in natura!» esclamò Scorpius. «Sono geneticamente modificati!» esclamò Scamandro che sembrò essersi ripreso. «Che cazzo significa questa frase?»
«È come se avessero modificato la scopa per giocare a Quidditch con qualche incantesimo. I Babbani hanno l’abitudine di modificare gli animali...» rispose brevemente James.
«Potremmo addormentarle» propose Scamandro. «Certo. Potemmo anche immobilizzarle se solo avessimo avuto la bacchetta, ma non ce l’abbiamo perché mister Ho-Sposato-Una-Babbana-Ora-Amo-Il-Mondo-Babbano ci ha impedito di portarle. Vaffanculo Potter!»
«Certo che tu sei un ingrato!»
«Ti sarei grato se non fossimo finiti in mezzo a questo bordello con un cane con un giubbotto di jeans addosso, e un esercito di scarafaggi combattenti nel bagno!»
«Come si addormentano gli scarafaggi?» chiese Scamandro come se niente fosse successo.  «Abbiamo la faccia di qualcuno che lo sa?»
Dopo una serie di incoraggiamenti, Lorcan decise di non addormentare gli strani animali, non tanto perché non volesse, quanto perché dopo tante ricerche non avevano trovato il modo di addormentare uno scarafaggio, e la sua risposta era stata un «Forse nel mondo Babbano non usano addormentare gli animali».
In realtà, la gente comune, quando vede uno scarafaggio, lo ammazza e basta, perché generalmente non esistono allevamenti simili, tranne in Cina ovviamente, ma in Cina hanno tutto, quindi non conta. Ritornando alla storia, Scamandro mise la gabbia nel portabagagli, su suggerimento di Malfoy, e lui si sedette nei sedili posteriori, insieme al cane (al quale aveva affibbiato il nome di Scott). A metà viaggio verso la concessionaria fu sorpreso da un dubbio atroce. «Ma non moriranno asfissiate?»
«Be’, chi se ne fotte, no?» rispose Malfoy. «Muoiono loro, moriamo noi. Vuole gli scarafaggi ma non la macchina…» osservò James.
«Ne esiste di gente strana al mondo!» commentò Scamandro, e detto da lui sembrava una barzelletta, che suscitò così, l’ilarità dei compagni. «Fermiamoci e mettiamo la gabbia nel sedile, tanto non possono scappare, c’è la rete, no? E poi sarebbero scappate da molte ore, non credete?» gli amici annuirono al ragionamento del capo che non faceva una piega.
Credete che in seguito a questa battuta successe qualcosa tipo la macchina invasa da blatte combattenti? Bene, vi sbagliate, perché le blatte rimasero ferme esattamente com’erano, non si muovevano, immobili accatastate l’una sull’altra. «Ragazzi, guardate, siamo riusciti ad addormentarli!» esclamò Scamandro battendo le mani. «Come siamo riusciti a farli addormentare?» chiese Malfoy impaurito passando lo sguardo dalla gabbia a James. «Sì, sono tutti immobili» osservò sempre più contento. Povero ingenuo!
«James sono morti asfissiati, tutti, non ce n’è uno vivo!» piagnucolò Scorpius battendogli pacche tutt’altro che rassicuranti sul braccio. «Malfoy, la vuoi smettere di picchiarmi, sto guidando, cazzo!»
«Ti odio, Potter, ti odio con tutto me stesso!».
Lorcan parve sconvolto da quella situazione: «Ma stanno solo dormendo!»
Scese il silenzio, interrotto dai finti singhiozzi di Scorpius, Lorcan aggiunse «Non trovate strano il fatto che la nostra vita dipenda dagli scarafaggi?» rise sguaiatamente e poi tornò ad accarezzare il cane.
«Dunque» disse James dopo aver parcheggiato la macchina alla concessionaria «Se si accorge che le blatte sono morte, ci smaterializziamo in hotel, ok? Nessuno provi a fuggire, perché se no salta la copertura a tutti. Intesi?» disse guardando intensamente gli amici che annuirono e scesero dalla macchina. Lorcan prese la gabbia e seguito dal cane e dai suoi amici si diresse all’interno del negozio. «Ecco quello che cercava» disse posando la gabbia a terra per evitare di mostrare la stana inattività dei blattoidei.
«Bene. Sono contento. Sono ancora sotto effetto del tranquillante, vero?»
«Certo!» si affrettò a rispondere Malfoy prima che Scamandro se ne uscisse con una delle sue. «Prima di lasciarle anche le chiavi» iniziò James. «Vorremmo chiederle a che ora siamo venuti a prendere in prestito - non abbiamo rubato, la refurtiva non si restituisce – queste cose?»
«Intorno alle due e mezzo. E vedendo i filmati ce n’era uno in più di voi». James annuì e poggiò le chiavi sul bancone, sotto lo sguardo stupito del cognato.
«Non puoi aver lasciato davvero le chiavi di una Porsche che ci aveva anche dato il permesso di tenere!» «Malfoy, io ho provato a vedere del buono in te, ma proprio non ci riesco! Sei un vero idiota! Mia sorella deve essere davvero cieca per amarti!»
«Rispondi!» impose Scorpius evitando gli insulti. «Se ci ha detto che possiamo tenere la macchina, evidentemente c’è qualcosa di strano! Nessuna concessionaria si fa rubare una Porsche e non se la fa restituire, hai capito adesso o no?!» chiese quasi urlando. Il biondo (finto o no? N.d.R.) annuì e seguì gli altri. Il suo telefono squillò, ebbe un lampo di genio e schiacciò il tasto verde. Non fece in tempo a rispondere che una voce modificata parlò: «Abbiamo tuo fratello».
«No, mi dispiace, ha sbagliato numero, io non ho nessun fratello, ci deve essere stato un errore».
«Oh cazzo, ci scusi per il disagio». E la chiamata terminò lì.
Pochi secondi dopo squillò il telefono di James. Questa volta la chiamata era per la persona giusta, e terminò con questa frase: «Portateci i 2000 euro e tuo fratello sarà salvo. Ignorateci e tuo fratello morirà».
 
ANGOLO AUTRICE:
Buonsalve a tutti, sono tornata dalla mia "vacanza" (era un campo ACR, chi ne fa parte mi comprende bene lol) e sto ancora smaltendo la stanchezza. Comunque, come promesso ecco il nuovo capitolo, anche questa volta molto puntuale, e mi compiaccio di me stessa! Manca un altro capitolo (che arriverà il 10 settembre) per arrivare a metà storia :D 
Detto questo, ringrazio tutte le persone che hanno recensito e che leggono la storia, considerando questa storia un nuovo punto di partenza, per me è molto importante e significativo, mi scuso per il ritardo nella risposta alle recensioni, ma in montagna non prendeva il cellulare :o
Ci vediamo il 10… 
A presto,
Chiara.
 
Revisionato 24/4//2020.

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Capitolo 7
*** 6- Giochi e scambi. ***


HANGOVER
 
CAPITOLO 6: GIOCHI E SCAMBI.
 
Se non fosse stato per la lealtà che l’aveva portato alla casa Grifondoro, James avrebbe pure detto allo strano rapitore di tenersi suo fratello, tanto non l’aveva mai sopportato, ma non poteva per il semplice fatto che sua sorella si doveva sposare il giorno dopo, e non voleva rovinare il matrimonio alla dolce (che non sarebbe stata tanto più dolce, poi) Lily. Tra l’altro, lo stesso fratello, quello rapito e scomparso, era il testimone dello sposo, ma be’ a lui l’avrebbe volentieri rovinato il matrimonio. «Come facciamo a trovare 2000 euro entro l’alba, è impossibile! Anche se avessimo avuto la bacchetta, sarebbe stato impossibile!» esclamò Scorpius che per tutta la durata del viaggio non aveva fatto altro che lamentarsi. «Malfoy, giuro che appena torniamo a casa te la spezzo la bacchetta, e non quella che intendi tu!» rispose senza molta finezza James. Scorpius si coprì istintivamente le parti basse. «Sentite, io mi vado a fare una doccia, intanto mi faccio venire in mente qualche idea per recuperare i 2000 euro, ok? E se mi aiutaste, non rifiuterei…»
«Vuoi che ti diamo una mano a fare la doccia?» chiese Lorcan stupito. «No, Scmandro, intendevo un’idea per trovare 2000 euro!» quello parve deluso e si sedette nella poltrona.
Nella stanza rimasero solo Scorpius e Scamandro. «Potremmo fare una rapina alla banca»
«Certo, e poi se ci beccano che facciamo?»
«Non lo so, se ci smaterializzassimo?»
«Se potessimo evitare di finire in situazioni complicate sarebbe meglio» osservò Scorpius. «Diventiamo gigolò? 1000 euro a testa, ne guadagniamo 3000 così. 1000 euro di mancia!» Malfoy junior rimase a fissarlo per una manciata di secondi. «Sei serio?»
«Mai stato più serio di così» …era soddisfatto? «Ma allora sei proprio idiota naturale! Io mi devo sposare domani, cazzo, non posso fare il gigolò una notte prima del matrimonio e James è già sposato!»
«Però non dire che non c’ho provato!» chiarì subito Scamandro. «James aveva detto di farci venire in mente qualche idea, non qualche idiozia!» Malfoy si buttò a peso morto sul divano portandosi il setto nasale tra il pollice e l’indice, prendendosi gioco di Voldemort, perché lui quella cosa, non la poteva fare.
Intanto la mente di James lavorava e frugava, frugava e lavorava alla ricerca di una possibile idea per guadagnare 2000 euro in una serata senza strani traffici o strane visite alla polizia spagnola, era stanco di vedersi puntato contro pistole. La sua mente vagò nei meandri della giornata, pensò a come potesse essere stato che la situazione gli fosse scivolata di mano, dopotutto aveva ragione quando diceva che lui, addii al celibato, ne aveva organizzati! Pensò a quanto fossero stati fortunati nello scoprire che le blatte erano state anestetizzate dallo stesso padrone e loro probabilmente non c’entravano un bel niente!
È noto che quando si inizia a pensare ad una cosa si finisce per pensarne un’altra e la sua mente tornò al Natale precedente e ai tornei di Poker. «Ragazzi» disse James offrendo ai compagni di avventura un bicchiere di vino, «Stasera si va a giocare a Poker!»
«Come a Poker? Dobbiamo trovare 2000 euro!» brontolò Scorpius. «Infatti è quello che faremo, giocando a carte».
«E se perdiamo?» chiese intelligentemente (questo avverbio non è stato evidenziato a caso N.d.R.) Scamandro «Fidatevi dello zio James, stanotte siamo qui per vincere», con una smorfia di Scorpius brindarono, trangugiarono il vino e scesero nella sala da Poker dell’hotel.
I nostri “eroi” ben vestiti, in smoking, lavati e soprattutto profumati, fecero il loro ingresso nella sala giochi. Molte teste si girarono verso di loro, non tanto per la bellezza che possedessero, quanto perché Lorcan quasi inciampò nello zerbino, quindi se anche in questo caso vi aspettavate un’entrata trionfale, sarete rimasti delusi.
I tre si diressero verso il tavolo da Poker, e il gioco iniziò.
A turno destreggiavano abilmente tra check, all-in e fold, e stranamente dopo tanta sfiga, la fortuna girò dalla loro parte. Decisero di smettere una volta raggiunta la somma necessaria per il patteggiamento, prima che fosse troppo tardi.
Scorpius era euforico, e non si capacitava di come potesse aver vinto così tante volte di seguito avendo ascoltato qualche regola detta qua e là da James mentre erano in ascensore. «Dobbiamo stare concentrati, dobbiamo prendere Al. Dobbiamo essere alle sei nel retro della discoteca Blue Rose. Noi ci smaterializzeremo nei bagni, con la smaterializzazione congiunta, ok? Abbiamo un’ora e mezza di sonno a testa, prendiamo Al e poi sarà tutto finito».
I compagni d’avventura più il cane si smaterializzarono all’interno dei bagni del Blue Rose, erano dei posti sudici e appiccicosi, umidi e puzzolenti di vomito. «Bell’idea Potter. Davvero mi complimento con te!» disse Malfoy applaudendo.
«Cosa volevi, smaterializzarti sulla pista da ballo e magari ballare un valzer a tre?»
«Non sarebbe stato romantico?» chiese Lorcan con aria sognante.
Scorpius pensò seriamente che quel ragazzo, nutrisse sentimenti sinceri per l’altra sponda. Ogni momento sembrava sempre più effeminato di quello precedente. Si ripromise di affrontare l’argomento con lui, una volta tornato dal viaggio di nozze.
Ah, mancava solo quell’ultima faccenda e poi sarebbe ritornato tra le braccia della sua dolce e amata Lily. Oh quanto avrebbe voluto non essere proprio partito ed essere a casa a dormire tranquillamente! Senza rendersene conto, Scorpius si accorse che era già nel cortile interno insieme gli altri due. L’aria calda li sfiorava facendo svolazzare i capelli disordinatamente. Era abbastanza ampio, ma al tempo stesso misterioso. C’era un’unica macchina nera con i vetri oscurati. «Devono essere loro» sussurrò James. Il finestrino si abbassò di qualche centimetro e videro un uomo piegare l’indice verso di sé. Tutti e tre più il cane seguirono l’indicazione. Non vi fu scambio di alcuna parola. Solo fatti: James gli passò la borsa, quello contò e poi mandò qualcuno a liberare Al. Aveva un sacco in testa e urlava. Glielo tolsero e anziché essere felici di ritrovare l’amico e il fratello rimasero impietriti: «Questo non è Al!» disse Lorcan. «Già, questo non è mio fratello!» urlò James al conducente dell’auto.
«Ridacci i soldi e prenditi questo coso!» scattò Malfoy. «Ehi, io sono Alex detto Al, non un coso!» protestò l’uomo appena scagionato.
L’uomo al volante mostrò il dito medio ben apertamente fin quando il finestrino non fu perfettamente chiuso. Poi ingranò la prima (perché è così che si fa) e partì.
«Per questo si sono confusi, lui si fa chiamare Al, come il nostro Al» rise Scamandro. «Classico malinteso!»
«Classico malinteso un cazzo, ok? Io mi devo sposare oggi, porca puttana!» urlò Malfoy. Al made in China intervenne: «Io ti ho già visto!» esclamò indicando Lorcan, «Mentre rubava un nido di scarafaggi assassini?» ipotizzò James. «No, io gli ho venduto la roba!»
«CHE COSA?» urlarono James e Scorpius contemporaneamente. 
 
ANGOLO AUTRICE: 
Come promesso, ecco il nuovo capitolo! Non avete idea quanto avrei voluto pubblicarlo prima, ma avrei scombinato i miei piani e non mi andava!
Io andrei perchè stasera ho un diciottesimo (due palle) e sono in ritardo sulla tabella di marcia! 
Ci vediamo tra una settimana (se il quinto superiore non mi uccide prima lol).
A presto, 
Chiara.

 
Revisionato 26/4/2020.

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Capitolo 8
*** 7-La rivelazione ***


HANGOVER


CAPITOLO 7: LA RIVELAZIONE
 
«Sì, gli ho venduto l’ecstasy». Gli sguardi omicidi si posarono su Lorcan che era diventato leggermente rosso in viso. «Ragazzi, vi posso spiegare. Che ne dite di andare in hotel?»
«No. Parli ora. Potrei cruciarti finché arriviamo in hotel» disse noncurante Scorpius. «Scusate ma io posso andare?» il “malinteso” venne congedato, non perché avesse veramente ricevuto una risposta, ma proprio perché quei tre che parlavano strano l’avevano proprio ignorato.
«Scamandro che cazzo ci hai fatto?» chiese furente James. «Ecco vedete…» iniziò timidamente. «Era sera, in discoteca ballavano tutti…»
«Scamandro, sappiamo tutti cosa è successo, non sappiamo cosa ci hai fatto TU!»
«Ho incontrato quel tizio, aveva delle pasticche in mano. Ci siamo messi a parlare del più e del meno e gli ho detto che eravamo ad Ibiza per l’addio al celibato di Scorpius» il cane abbaiò ricevendo un rimprovero da Scorpius. «Mi ha spiegato che cercavamo qualcosa di forte per festeggiare, gli ho risposto di sì, mi ha detto che quello che aveva in mano faceva apposta per me, gliene ho chieste quattro, una ciascuna. Ma non volevo farvi del male» disse iniziando a frignare.
«Non ci posso credere. Quando ho detto che cercavamo qualcosa di forte, non intendevo nel vero senso della parola, intendevo qualcosa di figo, qualcosa che avremmo ricordato. Ora abbiamo una notte che è praticamente un buco, un fratello disperso per Ibiza e uno sposo senza testimone! Ti rendi conto di quello che hai fatto?» urlò James non trattenendo più la rabbia.
Quello iniziò a frignare sempre più forte, se possibile. Il telefono di James squillò: «Cazzo, è Mary».
«Non rispondere!» esclamò subito Malfoy.
«Certo, che magnifica intuizione! Se ben ti ricordi dovevamo stare fuori una notte sola, ne abbiamo già passate due! E oggi ti sposi!»
Guardò un’altra volta il telefono e rispose: «Amore!» disse teneramente. «Che fine avete fatto? Dovevate tornare ieri sera…»
«Che fine abbiamo fatto? Inavvertitamente ho ordinato il pacchetto con due sere anziché una, che sbadato, vero?» disse fingendo una risata.
«Infatti, come al solito! E riuscite a tornare in tempo per il matrimonio?»
«Certo che ci riusciamo tesoro, che domande!»
La moglie iniziò a parlare di uno strano annuncio e qualcosa del genere, del matrimonio, di Lily, di un attacco di nervi, di un addio al nubilato. «Carissima, sono in bagno per non farmi scoprire dai miei amici, ma sto rompendo il patto che avevamo fatto all’inizio. Non dobbiamo avere contatti con il mondo femminile, ricordi?»
«Sì, e credo sia molto stupido e infantile. Comunque vai se credi che loro siano meglio di me…» lasciò il telefono aperto mentre la moglie continuava a parlare. L’amava, per carità ma in certi momenti era davvero asfissiante.
«Vedi perché non devi sposarti? Andresti incontro a questo e non è bello!» disse coprendo il ricevitore e rivolgendosi a Scorpius. 
«Voi fottere mai, eh?» chiese Malfoy. «Molto più di quando immagini, pivello».
Il biondo Malfoy trattenne un conato di vomito. James chiuse la chiamata.
Scamandro continuò a piagnucolare e il cane piegò la testa e abbaiò. «Che si fa ora?» chiese Malfoy sedendosi a terra. «Si cerca ancora. A mezzogiorno chiamiamo Lily e diciamo che il matrimonio non si fa. Game over. Les jeux sont fait!» rispose semplicemente James. Scorpius fece spallucce.
In altri momenti si sarebbe opposto, ma non ne aveva più la forza, era stanco e aveva imparato ad accettare il corso degli eventi così come capitavano. «È stato bello essere tuo cognato, anche se mai ufficialmente» disse con un sorriso amaro. «Non ti scoraggiare Malfoy. Possiamo ancora trovare mio fratello!»
«Dubito magari ce l’ha qualche rapitore seriale…» James scosse la testa ridendo di gusto.
«Che cazzo ti ridi. Ero serio!»
«Appunto, mai visto così serio!» esclamò «Facevi quasi ridere».
Malfoy decise di dimenticare quell’ultima battuta, che probabilmente, appena avrebbe riavuto la sua bellissima e preziosissima bacchetta, gli sarebbe costata un Crucio! «Ragazzi, anche io vi devo confessare una cosa» ammise improvvisamente James. Lorcan si calmò e Malfoy rimase perfettamente immobile dov’era.
«Stanotte non abbiamo vinto perché ne siamo stati realmente capaci» prese un respiro profondo. «Nel vino avevo messo della Felix Felicis. Ma era perché avevamo un disperato bisogno dei 2000 euro per riavere Albus, che poi non abbiamo riavuto» osservò amaramente.
«Mi costa ammetterlo, ma almeno hai mischiato quell’intruglio ai nostri bicchieri per una buona causa!» disse Malfoy ricevendo un’occhiata stupita da Potter.
«Visto amico? Siamo tutti sulla stessa barca!» disse Scamandro «Non chiamarmi amico!» esclamò subito James. «Noi non siamo amici, almeno non dopo quello che ci hai fatto!»
«Come non siamo amici?» chiese quello iniziando a frignare nuovamente «Ma solo in Spagna, vero? Appena torniamo in Inghilterra, siamo tutti amici?»
«Soprattutto in Inghilterra non siamo amici!»
«Perché mi fate questo?» piagnucolò. «Perché noi ti facciamo questo?!?» chiese con voce stridula Malfoy «Sei tu che ci hai drogati l’altra sera, fino a prova contraria!»
«Ma io non lo sapevo! È stato un errore, sembravano zollette di zucchero!»
«Zollette di zucchero?» chiese Malfoy alzandosi e dandogli le spalle.
«Basta» iniziò James stancamente. «Che ne dite di scendere in spiaggia? Siamo ad Ibiza da un giorno e non ci siamo mai stati. Ci divertiamo un po’ e pensiamo a dove possa essere Al, ok?», la richiesta venne accettata e insieme scesero verso la spiaggia spagnola.
 
ANGOLO AUTRICE:
Eccomi qua! La scuola è iniziata da tre giorni e io sono già stanca, nel senso che i professori hanno già iniziato ad assillarci con gli esami di stato, l'università eccetera, la prof di fisica ha spiegato dal primo giorno, quello di tedesco ci sta riempendo di compiti, ci hanno cambiato un sacco i prof e, un caso del destino, ha voluto che la maturità cambiasse proprio ora quando la devo fare io, non mi rimane che piangere! A voi com'è andato il rientro? Spero meglio del mio! 
Btw, rimane solo un mese alla fine della storia (un altro motivo per cui piangere), spero vi piaccia il capitolo e ringrazio tutti i lettori e coloro i quali dedicano il loro tempo a recensire, grazie davvero! 
A presto,
Chiara.
 
Revisionato 27/4/2020.

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Capitolo 9
*** 8-Cane bizzarro di padrone bizzarro. ***


HANGOVER


CAPITOLO 8: CANE BIZZARRO DI PADRONE BIZZARRO
 
È noto a gran parte della gente che appartiene al mondo reale, che ad Ibiza, la mattina, le spiagge sono praticamente vuote, si popolano di notte, con le discoteche all’aperto. Così l’allegra combriccola più il cane si trovò seduta sulla sottile sabbia catalana. «Lo troveremo mai? Al, intendo» iniziò serio Scorpius. «Spero di sì, perché se no siamo tutti e tre nei guai. Porca troia, che situazione!»
Rimasero ancora un po’ in silenzio guardando il sole sorgere e godendosi lo spettacolo che quasi nessuno aveva mai visto. Rimasero stupiti, tutti e tre, fin quando Scamandro non ridacchiò e disse «Guardate, Scott si sta masturbando».
«Dai, Lorcan smettila di fare il bambino, non può es…» ma James dovette ricredersi perché effettivamente il cane si stava menando il coso su e giù.
«Ok, che schifo» disse Malfoy portandosi una mano di lato agli occhi. «Propongo di lasciarlo qua e tornare in hotel».
«Ma non possiamo lasciarlo qua!» esclamò Scamandro che sembrava seriamente interessato dallo strano comportamento del cane. «Scamandro, hai ragione, noi non possiamo lasciarlo qua. Noi dobbiamo, non vorrai mica andare ad un matrimonio con un cane che si masturba durante le promesse matrimoniali?» disse James. «Siete senza cuore».
«Certo, siamo noi che abbiamo drogato i nostri amici perché li riteniamo incapaci di sballarsi da soli!» puntualizzò Malfoy. «Quella è una vecchia storia».
«No, Scamandro, non è una vecchia storia! Se non fosse stato per te, a quest’ora Albus sarebbe ancora con noi e saremmo tutti a casa a dormire!»
Calò il silenzio, ma gli strani rumori provocati dal cane costrinsero Malfoy ad iniziare a cantare.
«If you wanna be my lover, you gotta get be my friend, make it last forever, friendship never ends, if you wanna be my lover you have got to give, taking is too easy but that’s the way it is». 
Scamandro continuò. «Oh what you think about that, now you know how I feel, say can you handle my love, are you for real? I won’t be hasty, I’ll give you a try if you really bug me then I’ll say goodbye».
«Avete finito di fare le Spice Girls o no?» chiese James «Be’, se non dovessimo trovare Al e dovessimo darci per dispersi potremmo intraprendere una carriera come cover band delle Spice Girls» disse Malfoy. «Malfoy, spero tanto che tu stia scherzando! Somigli sempre di più a Scamandro, avevo ragione a pensare che fosse tuo fratello!»
«Potter, piano con gli insulti, va bene tutto ma dirmi che assomiglia ad uno che fissa un cane che si masturba proprio no!»
James sorrise tornando a fissare l’alba. Il suo telefono scoppiò di nuovo, era sua moglie. «Tesoro, ma tu non dormi mai?»
«Sì, è che» si stoppò, prese fiato e riprese. «È che sono in ritardo».
«Amore, sono solo le sette di mattina, il matrimonio è alle cinque, sta tranquilla, è tutto apposto e io arriverò in tempo. È tutto sotto controllo, dolcezza».
Malfoy simulò un conato di vomito a quelle parole. «Non quel ritardo, stupido vecchio James!»
«Ehi, STUPIDO VECCHIO JAMES A CHI? TI RICORDO CHE IO SONO IL FIGLIO DI HARRY POTTER, SALVATORE DEL MONDO MAGICO, QUESTE COSE NON LE SCRIVONO NEI VOSTRI LIBRI DI STORIA?» poi pensò alla prima parte della frase “non quel ritardo”. Sentì la linea cadere, o sua moglie riattaccare, dipende dai punti di vista e lasciò scivolare il telefono sulla sabbia con lo sguardo vitreo. 
«James» disse Scorpius scuotendolo. «Potter».
«James».
«Potter».
«James».
«Potter».
«James».
«Potter».
Dopo aver continuato per un bel po’ così, Malfoy optò per un bel ceffone, gentile come sempre. «Ho sempre desiderato farlo!» esclamò arrotolandosi la manica della camicia.
«Non sarai un po’ troppo violento?»
«Il metodo Malfoy non fallisce mai, fidati!» disse assestando una manata sulla faccia di James.
«Ma sei impazzito?» urlò quello portandosi la mano dove aveva ricevuto il ceffone. «Eri in trance dovevamo pur fare qualcosa, no?»
Potter avrebbe pure spiegato, se uno strano uomo sulla quarantina e qualche anno oltre, con la barba molto – ma molto – incolta non fosse andato ad abbracciare il cane. «Lascia stare Scott!» gli intimò Scamandro. «Scott? Lui si chiama Carlos, ed è mio!»
«Ehi! L’ho trovato prima io!»
«Ma io l’ho comprato!» Scorpius tentò di mettere pace tra i due.
«Ci scusi signore, ma deve esserci stato un grosso malinteso. L’altra notte questo tizio qua ci ha drogati e non ricordiamo assolutamente nulla. Nada. Rien. Nichts».
«Da quando sai il tedesco?» chiese James. «Da ora» improvvisò Scorpius.
«Comunque siamo davvero desolati per quello che è successo l’altra notte, non desideravamo assolutamente prendere il suo cane, si è trattato solo di un brutto incidente!»
«Ce lo siamo trovati in macchina il giorno dopo» aggiunse James.
«Dovrebbe farlo controllare, sa? Ha degli atteggiamenti un po’ strani» consigliò Scorpius. «L’ha fatto anche con voi? Sì, è un cane molto birichino».
«Certo, birichino» sospirò Malfoy. «Fa tutto quello che fa il suo padrone, cioè io» i tre ragazzi (meno il cane, ovviamente) fecero un passo indietro e salutarono evitando ogni tipo di contatto fisico con quell’uomo alquanto strano.
Improvvisamente una serie di immagini presero forma nella mente di Scamandro. La loro serata di baldoria, loro che andavano a casa di Amy per prendere Albus, andavano in un bar, rientravano in hotel, poi Albus che usciva per andare a prendere il cane. «So dov’è Albus».
 
ANGOLO AUTRICE:
Da premettere che oggi è una giornata tutt'altro che buona giornata e che odio il mondo intero, ho dovuto cambiare la bellezza di due computer per pubblicare il capitolo e aiutare mia sorella (ignorante) a montare un video, e fra un'ora, più o meno, devo andare a casa di una mia compagna per fare un video di diciott'anni e devo fare matematica, italiano e tedesco, perciò amatemi per la puntualità! AHAHAHAH Spero vi piaccia! 
A presto.
Chiara.
 
Revisionato: 28/4/2020.

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Capitolo 10
*** 9-Il ritrovamento. ***


HANGOVER
 
CAPITOLO 9: IL RITROVAMENTO
 
«Che?» chiese James. «Non è il momento dei giochetti».
«No. Sono serio! Il cane dove l’abbiamo trovato?» chiese animatamente. «Nel cofano della macchina rubata» rispose Malfoy. «Giusto, ma noi il cane l’abbiamo preso prima di tornare in hotel, presumo, e l’abbiamo caricato nella macchina. Che cosa fareste se vi accorgereste che avete lasciato qualcosa di importante in macchina?»
«Scamandro, che stai cercando di dirci?» rispose James, non capendo dove andare a parare l’amico.
«Nessun pazzo, anche se ubriaco si farebbe dodici piani a piedi, tutti userebbero l’ascensore».
«L’ascensore che magari era ancora aggiustato quando siamo arrivati noi!» esclamò Scorpius capendo.
«Quindi state dicendo che secondo voi Albus è stato per tutto questo tempo bloccato in un ascensore?»
«Esatto. Andiamo adesso, c’è qualcosa che dobbiamo risolvere!»
«Quest’ipotesi non ha né capo né coda» obiettò l’ex-Grifondoro.
«Non so cosa significhi» disse Scorpius alzandosi «So solo che secondo me questa è la volta buona!»

Arrivarono in hotel dopo un paio di minuti: «Scusi, avete riparato l’ascensore?» chiese Scorpius senza tanti convenevoli.
«No, ancora no. È un guasto piuttosto serio, dicono».
«Come piuttosto serio?»
«Non lo so, non sono un esperto di ascensori!»
«Senta» s’intromise Malfoy «Lì dentro c’è un nostro amico bloccato da due giorni. Si dia il caso che questo amico sia il fratello della mia quasi moglie e il mio testimone, quindi fate aprire quelle cazzo di porte, ora!»
«Mi dispiace, ma non è possibile. I tecnici arrivano alle tre di oggi pomeriggio».
«Quindi lei vuole far morire una persona perché i tecnici arrivano alle tre di pomeriggio e io alle cinque mi devo sposare?!?» urlò Malfoy facendo voltare non poche teste.
«Quello che volevamo semplicemente dire è che c’è una persona là dentro da due giorni» riprese James pacato.
«Ma non credete che avrebbe fatto qualche cenno di vita?»
«Appunto, se è morto mi devo trovare un altro testimone quindi, la prego, chiami questi fottuti tecnici. Ogni parola che sprechiamo in questa futile discussione è un minuto di vita in meno per quel poveretto che è rimasto lì dentro!»
«Ok, ok, ho capito ora li chiamo!» si arrese infine il receptionist.
Attesero mezzora i tecnici. Ogni minuto anziché durare 60 secondi ne durava 1800! Andavano avanti e indietro per la hall. 
«Gentilmente potreste sedervi tranquilli? Mettete ansia alla clientela...» chiese gentilmente il receptionist. «NO!» risposero i tre in coro.
I tecnici arrivarono e senza una vera ragione Scamandro andrò ad abbracciarli. «Ma che cazzo fa questo?»
«Niente è solo molto emotivo» iniziò James per giustificarlo «E c’è il nostro amico bloccato là dentro da due giorni».
«Certo che ve ne siete accorti in tempo» mormorò un tecnico.
«È una storia lunga» tagliò corto Scorpius «Ora lavorate, io mi devo sposare tra, più o meno, sette ore!»

«Il matrimonio è la tomba dell’amore. Fidati, te lo dice uno separato e con tre figli».
«La ringrazio del consiglio, ma avrei una leggera fretta, perciò che ne dite di fare un lavoro veloce?»
Poco tempo dopo finalmente le porte dell’ascensore furono aperte. Albus era seduto a terra, sudato e pallido.
«ALBUS!» urlarono i tre. «Che razza di nome è Albus?» commentò un operaio dietro.
«Sono vivo! Grazie!» rispose.
Lo aiutarono ad uscire e salirono – a piedi per volere di Albus – nella suite. «Stai bene?»
«Sì, benissimo. Ho un gran mal di testa, ma sto bene».
«Prendi questa, è un’aspirina, ti aiuterò a sentirti meglio» Albus ringraziò e si sedette sul divano. «Ricordate qualcosa dell’altra sera?» scossero la testa mandando occhiatacce a Scamandro che decise improvvisamente di andarsi a fare la doccia.
«Non potevi smaterializzarti?» chiese con ovvietà Malfoy. «Scorpius come facevo? Mi sarei spezzato! Ero stanco e dolorante, non è comodo dormire in ascensore!»
«Sicuramente è meglio delle giornate che abbiamo passato noi»
«Dubito» Albus mise le mani in tasca per la prima volta dopo due giorni. All’interno di esse vi erano due bustine di cocaina. «Che cazzo è questa roba?»
«Questa? Questa è droga!» esclamò James. «Perché è nelle mie tasche?»
«Non lo so! Se non lo sai tu!»
«Nessuno può sapere niente, ricordi. Siamo stati drogati!»
«Che?» chiese Albus. «Niente, un giorno te lo spiegheremo».
«Ho un’idea» disse Malfoy. «Loro non ci vedranno più, giusto?»
«Esatto» confermò James. «Le reti del letto sono molto comode per nascondere le cose» disse con un sorriso sornione. Dopo aver nascosto la droga tra la rete del letto e il materasso si vestirono di tutto punto e partirono.
«Ragazzi» disse Scamandro dopo essersi messo lo smoking, già anche lui era invitato al matrimonio. «Ho trovato 3000 euro nel taschino dello smoking».
«CHE COSA?» urlò Malfoy. «Malfoy, calma, abbiamo risolto tutto. Lasciamo 3000 euro di mancia all’hotel e ce ne andiamo. Come se nulla fosse, ok?»
«Ok» rispose quello calmandosi.
E così i nostri eroi tornarono alle origini: il biondo tinto aveva di nuovo il suo testimone, il biondo naturale tornò a vivere tra le nuvole, Albus finalmente respirava aria fresca e James, be’ James aveva ancora qualcosa da sistemare…
 
ANGOLO AUTRICE:
Buonasera a tutti! Sebbene sia in ritardo sulla tabella di marcia perchè oggi mi sono svegliata all'una e sono strapiena di compiti, sono puntuale! Un hurrà per me! Siamo quasi alla fine della storia, mancano due settimane, più o meno, che tristezza :(
Spero che il capitolo vi sia piaciuto a ringrazio tutti coloro che hanno recensito e recensiranno, mi state davvero a cuore.
Ora torno alla letteratura tedesca :(
A presto.
Chiara.
 
Revisionato 29/4/2020.

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Capitolo 11
*** 10. Il matrimonio. ***


HANGOVER
 
CAPITOLO 10: IL MATRIMONIO
 
«SANTO CIELO, ECCOVI QUA!» esclamò mamma Ginny.
«Ci stavamo chiedendo tutti dove eravate finiti e Mary ci ha detto che avevi preso il pacchetto con una notte in più. Mi chiedo davvero se tu sia mio figlio!» urlò verso James. «Se non lo sai tu, mamma».
Gli invitati iniziarono ad arrivare, Mary era già alla Tana. I signori Malfoy erano elegantemente seduti al primo posto. «Mamma, papà!»
«Dove cazzo sei stato?» esordì il padre «Ad Ibiza per il mio addio al celibato».
«Ti sembra una cosa normale? Questo lo fanno i Babbani!»
«Appunto. Ho deciso di farlo perché me l’ha proposto James. Ora se non ti dispiace, andrei all’altare».
«Che hai fatto alla mano?»
«Oh» disse guardandola come se l’avesse completamente dimenticata. «Mi sono solo tagliato, tutto qui. Vado, ci vediamo dopo».
Circa venti minuti dopo Lily fece il suo ingresso. Era bellissima, coperta dall’abito bianco, il velo le ricadeva davanti al viso, i capelli erano tenuti da un elegante chignon. Era accompagnata da Harry, aveva gli occhi lucidi, proprio come Lily. Arrivò all’altare salutò il suocero e la futura moglie. Celebrava Kingsley. «Siamo qui riuniti per celebrare il matrimonio di Lily e Scorpius».
Di sottofondo c’erano si udirono dei singhiozzi, probabilmente era la nonna Weasley, ormai troppo emotiva. «Vuoi tu Scorpius Hyperion Malfoy prendere Lily Luna Potter come tua legittima sposa e amarla e onorarla per tutti i giorni della tua vita, nella gioia e nel dolore, in salute e in malattia finché morte non vi separi?» si girò verso Lily, la fissò un attimo, era ancora più bella di prima, ammesso che fosse possibile.
«Sì, lo voglio» disse infine, cessando il brusio che si era creato sotto il tendone.
«E vuoi tu, Lily Luna Potter prendere Scorpius Hyperion Malfoy come tuo legittimo sposo e amarlo e onorarlo per tutti i giorni della tua vita, nella gioia e nel dolore, in salute e in malattia finché morte non vi separi?» Lily prese un lungo sospiro, facendo venire la tachicardia a lui.
«Sì, lo voglio».
«Col potere conferitomi dallo Stato Magico, io vi dichiaro marito e moglie. Puoi baciare la sposa». Finalmente Scorpius poté baciare Lily, che ormai era ufficialmente sua moglie, si sentì miracolato per essere riuscito a sopravvivere a quelle giornate, e felice di essere di uovo a casa.
«Mi spieghi perché hai la mano fasciata e mio fratello ha un occhio nero?» chiese Lily mentre danzavano. «Mi dispiace cara signora Malfoy, ma quello che è successo ad Ibiza, rimane ad Ibiza» rispose baciandola.
Qualcuno picchiettò una posata sul bicchiere di vetro, segno che c’era un annuncio. Si girarono nella direzione dalla quale proveniva il suono. «Io e Mary dobbiamo dare un annuncio» disse James.
Il fratello prese un bel respiro, la moglie lo guardava raggiante, Scorpius li aveva visti parlare molto durante il ricevimento. «Presto avremo un bambino».
La notizia fu accolta da applausi, urli, e fischi, erano tutti così felici per James, anche lui lo era, in fondo in fondo, ma molto in fondo, o almeno era quello che credeva lui.
Lily era entusiasta «Diventerò zia che bello!» disse abbracciando prima il fratello e poi la cognata.
E nell’allegria generale, Scorpius si sentì davvero felice di essere parte nella famiglia Potter.
Verso la fine della serata, Scamandro salì sul palco che era stato allestito per l’orchestra.
«Scusate» disse per attirare l’attenzione dei presenti. «Vorrei spendere qualche parola per Lily e Scorpius».
«Che tenero!» commentò Lily abbracciando il marito che iniziava a sudare freddo.
«In questi giorni ho passato molto tempo con Scorpius e ho imparato a conoscerlo» il ragazzo dovette frenare l’impulso di salire sul palco e improvvisarsi una Spice Girl. «Ho scoperto molte qualità di lui, è un amico sincero, anche se a volte si lascia un po’ andare, lo sapete che ha fatto mastur…»
«Va bene, Lorcan, io andrei oltre» urlò James.
«Oh, giusto. È una persona dolce e sensibile, e anche fedele. Per il mio regalo non ho badato a spese, perciò vi presento il mio regalo!» dal lato destro del palchetto uscirono le Spice Girls.
«Oh Dio» commentò Scorpius coprendosi la faccia con le mani.
«Hai visto che sono stato bravo?» gli chiese Lorcan.
«Oh sì, Lorcan, sei stato grandioso!» commentò Lily entusiasta.
Scorpius decise di andare a sedersi nelle poltroncine insieme ai cognati. Si mise a smanettare col telefono e trovò delle foto. «Guardate che ho trovato!» esclamò. «Sono le foto di ieri sera».
I due e anche Scamandro si avvicinarono a lui. «Non guardiamole» propose Albus.
«Perché no? Solo una volta e basta» aggiunse James.
«E poi le eliminiamo» disse Scorpius.
«Così nessuno saprà niente!» completò Scamandro.
Rivissero così, attraverso le foto quella notte folle ad Ibiza, quella notte indimenticabile che però non ricordavano, e probabilmente non avrebbero mai ricordato appieno.
Succede così: quello che ritieni indimenticabile prima o poi lo dimenticherai, quello che ritieni impossibile diventa possibile (tranne 8 in matematica e fisica, non scherziamo ora!) e la persona che odi finisce per essere la tua compagna di vita. Le persone più strane, quelle che noi definiamo “pazze”, a volte, quelle senza freni inibitori, quelle che non hanno paura di dire le cose come stanno e sono le più coraggiose, e ci capiterà di trovarle spesso nel cammino della nostra vita, come compagni di viaggio, come conoscenti o semplicemente come passanti.
La vita è una sola, purtroppo, e ci tocca accettare le cose come vengono, affrontandole come è giusto che sia.
 
ANGOLO AUTRICE:
Eccomi qua, sempre costante e puntuale! Siamo arrivati all'ultimo capitolo, tuttavia la vostra dolce autrice ha avuto la bella idea di scrivere un epilogo, quindi la settimana prossimo ci sarà la vera conclusione della storia.
Comunque, sono molto contenta e soddisfatta del "successo" che ha ottenuto la storia, è una sorta di riappacificazione con me stessa, quindi grazie a tutti voi! Non mi dilungo troppo perchè ho una giornata abbastanza piena e devo ancora iniziare a studiare.
A presto.
Chiara.

Revisionato 30/4/2020.

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Capitolo 12
*** Epilogo. ***


HANGOVER
 
EPILOGO

La vita dei nostri “eroi” cambiò radicalmente dopo quel giugno del 2035: nel febbraio del 2036 nacque il primo figlio di Mary e James che chiamarono David, James non lo ammise mai davanti a sua moglie e ai suoi amici, ma lo chiamò in quel modo in onore del marito della Spice Girl Victoria.
Lily e Scorpius ebbero due gemelli nell’aprile del 2037, Clary e Tom e poi un altro figlio nel 2040, Niall. Lorcan si era dichiarato gay di fronte a tutta la famiglia sotto consiglio di Scorpius che dopo la luna di miele ebbe il coraggio di prenderlo in disparte e affrontare l’argomento con lui seriamente, anche se fu molto difficile.
E infine Albus, Albus aveva trovato l’amore al matrimonio di Lily e Scorpius, innamorandosi di una collega di Lily, una certa Ellie, un’affascinante giocatrice di Quidditch che gli fece battere per la prima volta il cuore.
E fu in quella calda sera di novembre del 2041 che Al sorprese gli amici. «Ragazzi, ho preso una decisione» iniziò.
«Spara» disse il fratello.
«Voglio chiedere ad Ellie di sposarmi».
«Ma è grandioso!» esclamò Scorpius. «Non è vero, sta dicendo cazzate e lo fa solo perché è suo dovere dato che è il tuo migliore amico, io sono tuo fratello e ti dico solo che stai facendo una grande cazzata!»
«Sta’ zitto che io ho più figli di te!»
«Ah, ora la mettiamo tutto sul punto di vista dei figli? Ok va bene…»
«BASTA!» urlò Scamandro. «Queste liti sono così futili. Se lui vuole sposarsi meglio per lui, no? Significa che è felice!»
«Esatto, bravo Lorcan!» disse dandogli una pacca sulla spalla. «Solo una cosa» disse guardando il fratello, «Non voglio nessun addio al celibato, chiaro?» quello sbuffò.
«Uffa, quanto siete noiosi! È stato divertente non potete dire il contrario!»
«Wow che bello stare chiusi in ascensore per due giorni!»
L’addio al celibato venne fatto lo stesso, ma in modo molto più tranquillo e sereno e, ad eccezione di una leggera sbronza, erano tutti vivi e nessuno fu perduto. Se qualcuno si stesse chiedendo dove sia finito Lysander, sappiate che è stato ripudiato perché troppo noioso, tranne che per l’adorato gemello. L’ultimo a trovare l’amore fu proprio Lorcan che si innamorò di un giovane Babbano di nome Harry.
Si conclude così l’avventura dei nostri eroi, che insieme affrontarono quella “mattina da coglioni”.
 
ANGOLO AUTRICE:
Siamo arrivati alla fine, ma la vera fine! Quasi piango! È mio dovere ringraziare tutti, dal primo all'ultimo recensore, in particolare ad Adeliasy e Felix_Felicis00, grazie per aver recensito la maggior parte dei capitoli, il vostro sostegno ha significato molto per me. Questa fanfiction è stata una sorta di ripartenza dopo un lungo periodo di pausa, perciò sono davvero felice che sia stata apprezzata. Ringrazio tutti i lettori, siete (secondo il mio modesto parere) veramente troppi e vorrei abbracciarvi e stringervi tutti, perchè non mi sarei mai aspettata una reazione del genere. Mi scuso per il ritardo nella pubblicazione, ma ieri è stata una giornata un po' particolare dove non ho avuto manco il tempo di respirare, inoltre vi informo che a breve arriverà una nuova storia che non riguarda il fandom di Harry Potter...e non ho intenzione di finire qui! Vorrei non finire mai di ringraziarvi, ma ho paura di annoiarvi troppo, perciò grazie! Grazie a tutti voi! Un grande, grande, grande, grande, bacio.
Chiara.
 
Revisionato: 1/5/2020 (ebbene sì, mi dispiace anche aver concluso la revisione).

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