Un piccolo imprevisto

di summerstar
(/viewuser.php?uid=716121)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Cap.1= Un piccolo imprevisto ***
Capitolo 3: *** Cap.2=Col freddo non si scherza ***
Capitolo 4: *** Cap 3=L'inizio di una (molto) lunga giornata. ***
Capitolo 5: *** Cap.4= Povero Skipper... ***
Capitolo 6: *** Cap.5=Sensi di colpa... ***
Capitolo 7: *** Cap.6=Il primo giorno di lavoro (parte 1) ***
Capitolo 8: *** Cap.7=Il primo giorno di lavoro (parte 2) ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


UN PICCOLO IMPREVISTO


 
Introduzione
 
La giornata dei pinguini iniziò normalmente: si alzarono presto, fecero colazione, allenamento e così via, fino ad arrivare al tanto atteso memento in cui i quattro potevano fare quello che gli pareva durante il loro tempo libero. Skipper e Rico decisero di rilassarsi facendo una partitina a carte, soldato era incollato alla televisione a guardarsi l’ennesimo episodio dei suoi amati lunacorni mentre kowalski stava lavorando su qualcosa di apparentemente molto complicato e… scientifico.
Insomma tutti stavano facendo proprio le solite cose, anche se quel pomeriggio qualcosa di effettivamente diverso c’era. E quel qualcosa di diverso era proprio il marchingegno sul quale stava lavorando lo scienziato, che sembrava felice e fiero più che mai. Questo Skipper lo notò e, non appena aver battuto Rico a carte, andò a verificare la sua ipotesi. Ed eccola confermata, Kowalski stava per completare qualcosa che molto probabilmente avrebbe minacciato di  distruggere lo zoo o addirittura l’intero universo, come solito delle sue invenzioni. Il capo della squadra era sempre contento di vedere un suo uomo impegnarsi tanto in qualcosa, ma gli dispiaceva il fatto di dover veder spenta per l’ennesima volta quella luce che brillava nei suoi occhi, una luce che sapeva di felicità e di orgoglio, ma che poi, una volta spenta, lasciava solo tristezza e delusione. Ogni volta pregava perché le sue invenzioni funzionassero, in buona parte perché avrebbero di certo aiutato durante le missioni del team, ma anche e soprattutto perché per una volta kowalski si sarebbe potuto sentire realizzato in qualcosa, per non vederlo ancora una volta giù di morale. Perché infondo (anche se lui non l’avrebbe mai ammesso) ci teneva davvero tanto alla felicità dei suoi uomini.
Skipper decise quindi di chiedergli che cosa stava costruendo.

-Questo è il mio…..(pausa ad effetto)….. CONVERTI-OGGETTI-TORE! –  Rispose Kowalski entusiasta.

-Il tuo convertiggetti che? – Chiese molto incuriosito soldato, che per un qualche miracolo si era staccato dai suoi lunacorni per partecipare alla conversazione.

-Il mio Converti-oggetti-tore, una volta completata, questa macchina potrà fare cose straordinarie!-

-Del tipo?-  Chiese il capo.

- Bè, signore, una volta completato, se funzionerà, il mio Converti-oggetti-tore (per abbreviare c.o.t.)  sarà in grado di scomporre le molecole di qualsiasi oggetto tu voglia, scambiarle, mescolarle e trasformarle in diverse molecole, per poi ricomporsi trasformandosi in un oggetto creato da te, partendo di base da un’oggetto a caso, che tu potrai trasformare in qualsiasi cosa! –

-In parole povere?- Chiese Skipper leggermente seccato.

-Ahh… in poche parole pui trasformare per esempio un bullone in una torta, una scarpa in una sedia…. Anche una semplice briciola in una bomba atomica!! – Rispose il genio

-kabooom!!-  Rico, con la sua solita faccia da pazzoide, non appena aver sentito le parole ‘bomba’ e ‘atomica’.

Kowalski gli fece un sorriso, costatando che almeno per una volta quella sua espressione centrava appieno con il centesto.
-Oh cielo, una bomba atomica no! … però sarebbe fantastico far comparire un lunacorno!- Commentò Soldato, sognante.

-No Soldato, mi spiace deluderti ma se questa macchina funzionerà non sarà comunque in grado,secondo i miei calcoli, di creare la vita da un oggetto…. Forse introducendo come oggetto di base un essere vivente si potrebbe pensare ma... no… mi ci vorrebbero troppi calcoli, è fisicamente impossibile, e poi sarebbe troppo rischioso, non ho idea di quello che potrebbe accadere! –

-Ow.. em.. capisco.. bè, sarà comunque fantastico!- Rispose comunque felice Soldato, che non perde mai il buonumore.

Nel frattempo gli animali dello zoo iniziarono ad osservare leggermente straniti una situazione insolita: una coda molto lunga di persone usciva dall’ufficio di Alice.  Pettegolezzi e ipotesi varie uscirono dalla bocca degli animali, ma quello che loro non sapevano è che si trattava di un semplice colloquio per trovare qualcuno che lavori al fianco di Alice, ormai sfinita (o almeno così voleva far credere)da tutti i compiti che le venivano affidati.
Gli animali continuano con i vari pettegolezzi quando, ad un certo punto, una luce molto intensa  fuoriesce dal buco della tana  dei pinguini.
 
 
**Angolo dell’autrice **
Salve a tutti, prima di tutto vorrei ringraziarvi per aver avuto la forza di arrivare a leggere fino a qui :’) poi vorrei scusarmi per aver introdotto la storia con un capitolo così breve ma, come detto prima, era solo a scopo introduttivo …  non vi preoccupate, dalle prossime volte saranno molto più lunghi i capitoli ;)
Prima che mi ammazziate con i vostri commenti, vi prego di essere clementi dato che è la prima storia che posto qui! (>.<) Con questo non voglio dire che dobbiate recensire solo positivamente, anzi, qualsiasi commento sarà accettato purchè sia  costruttivo.
Concludo dicendo che boh.. spero di avervi lascato almeno un pizzico in sospeso con l’ultima frase… perché potrebbe non essere quello che sembra.. ihihihi
Ok ora vi saluto davvero, ciao e spero di trovarvi a leggere nel prossimo capitolo! <3

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Cap.1= Un piccolo imprevisto ***


 cap.1= Un piccolo imprevisto



 
Gli animali continuarono  con i vari pettegolezzi fino a quando, ad un certo punto, una luce molto intensa  fuoriuscì dal buco della tana  dei pinguini.
 
Gli unici ad accorgersene furono Marlene e le scimmie ma, pensando che sia uno dei soliti esperimenti di Kowalski usciti male, decisero di continuare con quello che stavano facendo, senza dare troppo peso all’accaduto.
Re Julien, invece, decise di andare a controllare che diavolo stesse succedendo, dato che pensava stessero organizzando una festa senza di lui era già pronto a caricare i pinguini di lamentele e rimproveri. Dopotutto  lui era il re, se si facevano delle feste dovevano essere solo in SUO onore!
Una volta arrivato nella loro tana il lemure, accompagnato da Maurice e Mortino, rimasero per qualche secondo ad osservare quella strana situazione. Infatti  davanti a loro si trovavano i pinguini mezzi bruciacchiati tutti intorno a Skipper, che stava seduto con gli occhi chiusi in un angolino, sembrava quasi fosse svenuto. Effettivamente il capo del team era quello messo peggio tra i presenti, aveva leggeri graffi e lividi un po’ ovunque. I suoi uomini erano molto preoccupati, continuavano a chiamarlo ma lui non rispondeva.
 Julien subito si lamentò ma poi, una volta aver compreso la situazione e sotto consiglio di Maurice, decise di tornare nel suo habitat, dato che senza Skipper lamentarsi non sarebbe stato divertente.
Passati un paio di minuti di pura angoscia per i pinguini, ed in particolare per Kowalski, quando finalmente Skipper si risvegliò, Soldato gli si gettò addosso accogliendolo in un abbraccio calorosissimo. Normalmente questo Skipper non l’avrebbe accettato ma questa volta i suoi rimproveri dovevano essere rivolti a qualcun altro. Così, tempo di staccarsi di dosso Soldato, e subito via con la ramanzina.
Skipper:-Allora, genio, questa volta avrebbe funzionato eh?-
 Disse in tono davvero molto irritato. Per l’ennesima volta in cui lui provava a dargli fiducia, quel razza di uno scienziato pazzo se la bruciava così! Era una cosa inammissibile, stavolta era davvero molto arrabbiato con il suo uomo.
-Io…io…. Ero sicuro che i calcoli fossero corretti insomma… quello che è successo è stato solo… un’imprevisto… sì, è stato solo un piccolo imprevisto!- cercò di giustificarsi lo scienziato.
- Bè, ne ho abbastanza di questi “piccoli imprevisti”!! Aaah…. Non lo capisci che continuando così p-potresti rischiare d-di ferire i tuoi stessi c-co-compagni? – Skipper sembrava volesse mantenere a tutti i costi il suo solito tono di voce autoritario, ma mentre parlava barcollava leggermente e a volte balbettava…. Lui…. Stava BALBETTANDO! Se c’era una cosa che Skipper non faceva mai, bè, quella era balbettare.
- Lo so Skipper ma… oh cielo tu hai bisogno di aiuto, stai barcollando!- Quasì urlò un Kowalski davvero molto preoccupato.
Skipper si preparò a rispondere a tono allo scienziato ma, una volta resosi conto delle sue effettive condizioni fisiche, decise di uscire al più presto dalla loro tana. Mai avrebbe voluto farsi vedere debole dai suoi stessi uomini.
-N-no, i-io sto benissimo, ora, Kowalski rifletti su quello che hai fatto e autopunisciti come meglio credi –a quel punto Kowalski iniziò a guardarlo davvero male… insomma.. autopunisciti come meglio credi???- mentre Rico e Soldato, c-continuate a fare quello che f-facevate p-prima.-
 Il capo riuscì a finire la frase a fatica, mentre fece le scale per uscire. Quando ormai Skipper era uscito, subito i pinguini rimasero a guardarsi, leggermente confusi. Poi si sentì un grido. Fu questione di un attimo, Soldato Rico e Kowalski si fiondarono fuori. Si aspettavano di trovare Skipper in serio pericolo, ma davvero serio, dato che lui non urlava quasi mai. Invece quando uscirono trovarono solo un sapiens sopra il loro habitat che sembrava apparentemente sconvolto. A prima vista doveva avere sui 25 anni, era un bell’uomo con degli addominali perfetti, gli occhi e i capelli neri.
La cosa strana era che 1 era dentro il loro recinto e 2 era in… boxer.
Il sapiens continuava a ripetere a bassa voce mentre si guardava le mani qualcosa del tipo –No….no….no..-
Soldato cercò di chiedergli il perché si trovasse lì ma subito Kowalski lo bloccò, raccomandandogli di tenere un atteggiamento pronto ed aggressivo, non sapendo chi sia. Per quanto gli riguarda potrebbe essere un loro nemico pronto a distruggere la terra. Sì, stando con Skipper si imparava qualcosa.
-Chi sei tu e cosa ci fai nel nostro habitat?- Cercò di chiedere nel modo più autoritario possibile Kowalski, sempre pronto in posizione di attacco.
-No, no,no,no,no,no,no…. NOOOOOOO!!!!!- Urlò il sapiens, tanto da far saltare Soldato per lo spavento. Quell’uomo non aveva per niente una bella cera, sembrava preoccupatissimo per qualcosa… ma cosa? Il genio della squadra provò a chiedergli ancora una volta chi fosse e perché si trovava lì, ma mai e poi mai si sarebbe aspettato una risposta del genere.
-Io… io sono Skipper. Dannazzione io sono Skipper, il tuo capo!-
- Cosa….???? Ma questo… non ha alcun senso!-  Kowalski era paralizzato e… sconvolto. Quello davanti a lui era davvero Skipper, era davvero il suo tanto rispettato capo?  Come poteva crederci? Come poteva avere la conferma che fosse davvero lui? E se volesse solo fregarli?
Queste domande lo travolsero come l’alta marea durante una tempesta. Ma poi, ecco trovata la soluzione. Per capire se quello era davvero il loro Skipper, sarebbe bastato fargli delle domande alle quali solo Skipper avrebbe saputo rispondere!
-Ok, “presunto Skipper”, ora ti farò un paio di domande, e tu dovrai rispondermi. In base alle tue risposte io decreterò se quello che dici sarà la verità oppure no.-  Disse Kowalski, girando intorno al sapiens, continuando a guardarlo fisso negli occhi, per cercare di intimorirlo.
Il sapiens era immobile. Poi i pinguini notarono qualcosa… l’occhio, l’occhio sinistro di quell’uomo iniziò a fare piccoli scatti, come un tic. Ecco la conferma, quello era davvero Skipper! Solo lui aveva quello strano tic e ce l’aveva solo quando era molto in imbarazzo o molto, molto,moolto…. Arrabbiato…
Oh oh…. pensò lo scienziato, intuendo quello che sarebbe accaduto.

 -IO TI AMMAZZO KOWALSKI!!-



 
 
 
***Angolo dell’autrice***
 
Ciao a tuttii ^^ spero che siate felici, ho cercato di mettere il prima possibile il primo vero capitolo…. Ed eccolo qui! Come vi è sembrato? Vi è piaciuto il…. Piccolo imprevisto? Ahah povero Skipper…
Alloooora, chi scommette che nel prossimo capitolo Kowalski verrà ridotto in poltiglia da un incazzatissimo Skipper umanizzato?
 Se volete scoprire se Kowalski se la caverà solo con qualche osso rotto nel migliore dei casi, leggete il prossimo capitolo!!
 
Ah e mi raccomando, non esitate a recensire e a farmi sapere come la pensate!
Grazie e ci vediamo (spero<3) al prossimo capitolo..
 ciao ciaoo :*
 
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Cap.2=Col freddo non si scherza ***


Cap. 2= Col freddo non si scherza


 
 
 
-IO TI AMMAZZO KOWALSKI!!-
Lo scienziato, che non aveva MAI visto il suo capo così… sì ecco… incavolato, decise di svignarsela. Si gettò subito in acqua, per poi saltare sopra il muretto del loro habitat. Skipper  non esitò nel gettarsi per poter raggiungere quel demente di un pinguino ma, non appena entrato in acqua, si rese conto di non saper nuotare (ed oltre a questo stava anche morendo di freddo, ma era talmente incavolato che fino ad ora non aveva dato peso alla cosa).
Subito i tre aiutarono il loro capo e lo portarono sopra la loro base (impresa che fece consumare loro mooolta energia, dato che  Skipper era diventato pesante almeno quanto quanto dieci pinguini messi assieme). L’uomo si mise a sputare un po’ dell’acqua che gli era finita di traverso, mentre i suoi compagni guardavano, tutti e tre in maniera diversa.
-Soldato era di sicuro il più preoccupato, osservava con un po’ d’ansia ogni singolo movimento del capo.
-Rico con un ghigno (da psicopatico) stava osservando la faccia di  Kowalski.
-Kowalski aveva una faccia talmente particolare che sarebbe stata da fotografare. La sua era un’espressione di pura paura mista a vergogna mista a delusione mista a sconvolgimento mista a… insomma, in poche parole, la sua faccia era un bel minestrone di emozioni.
-O-o-ok Kowalski,  p-p-er ora  t-t-i salv-v-i, ma  n-n-non  ap-p-pena  m-m-mi  rip-p-prendo  g-g-giuro  c-c-che  t-t-i  fac-c-cio  a  p-p-p-p-pez-z-z-i-
Skipper stava tremando in una maniera tale da non riuscire quasi a parlare (vogliamo ricordare che era in BOXER), quindi concesse una tregua provvisoria allo scienziato.
-Va… va bene signore- Rispose a testa bassa Kowalski.
Skipper: - A-a-a-nalis-s-i  s-s-situaz-z-z-zione-
Kowalski: -Cosa?-
-F-f-f-f-f-f-ammi  una  s-s-s-t-t-tra  c-c-avolo  di  a-a-a-nalis-s-s-si  della  s-s-s-s-s-ituazione!- Gridò, sempre tremando come una foglia, Skipper,in preda ad un esaurimento nervoso (e come biasimarlo?).
Kowalski: -Ok ok ok… hai preso le sembianze di un sapiens a causa  della mia…sì ecco… a causa di quell’imprevisto. Comunque sembra che tu abbia mantenuto tutti i ricordi e le esperienze vissute da pinguino, quindi sul piano psicologico in teoria è tutto a posto.
Il guaio è che ora che sei in un corpo umano ti sono necessari dei vestiti se non vuoi morire di freddo, e anche se uno di noi andasse fuori dallo zoo a recuperarti degli abiti, rimane il fatto che qualcuno potrebbe vederti!-
Skipper: -O-o-o-o-k,  d-d-d-am-m-m-i  d-d-d-el-l-l-e  o-o-o-o-o-o-o-opzioni.-
Kowalski: - Mmm… veeediaaamooo… TROVATO! Potresti cercare di farti assumere come assistente di Alice, così potresti stare sempre nello zoo, senza destare sospetti! Per oggi lei ha già finito, ma domani potresti andare a proporti!-
Skipper: -V-v-v-a  b-b-b-ene,  f-f-f-f-arem-m-m-o  c-c-così.-
Kowalski: -Ok. Io e Rico andiamo a procurarti degli abiti, torneremo fra esattamente * estrae il suo abaco * dieci minuti e sessantadue secondi.-
-O-o-o-k.- Rispose il capo, ormai troppo infreddolito per poter aggiungere altro.

Durante l'intera durata di questo... imprevisto, gli animali dello zoo non si accorsero di nulla, perché circa la metà di loro era già nel meraviglioso mondo dei sogni (erano le sette circa, ma loro andavano a dormire abbastanza presto, non avendo praticamene nulla da fare tutto il giorno) e l’altra metà degli animali era occupata a fare altro:
-Marlene stava suonando la sua adorata chitarra elettrica a tutto volume
-I lemuri erano nel vivo di una delle loro solite feste chiassose 
-gli scimpanzé erano occupati a rimproverare Julien&co. per il troppo chiasso.

“Nero, nero lo faccio….. io lo ammazzo quel pinguino da quattro soldi… di tutte le cose che ha combinato questa è…. questa è…. grrrrrrr” Skipper non riusciva a pensare ad altro tranne che a massacrare il suo ‘amato’ scienziato… e nel mentre il suo tic all’occhio aveva ormai perso ogni controllo.
Aveva le braccia incrociate, con le mani che si posavano sulle spalle, e le gambe piegate in avanti… insomma, aveva la tipica posizione di chi stava morendo di freddo.
Soldato lo guardava leggermente insicuro, un po’ per quello spaventoso tic che sembrava non volesse smettere, un po’ perché vedere il suo capo diventato un essere umano… lo aveva turbato e non poco.
- Tornerai ad essere un pinguino… vero?- Chiese all’improvviso lui, con un tono di voce innocente e dolcissimo, e con i suoi due grandi occhioni puntati su quelli dell’uomo.
-Eh-ehm…- Skipper esitò nel rispondere.. non voleva mentire ad un suo uomo, e poi,sinceramente, nemmeno lui aveva la minima idea di quello che gli sarebbe successo. Se sarebbe tornato ad essere un pinguino o… se sarebbe stato costretto a rimanere in quel corpo per sempre.
Soldato saltò sopra Skipper, e lo strinse in uno dei suoi più caldi abbracci.
-Lo sapevo, tornerà tutto a posto, e continueremo ad essere il team di sempre-
A quanto pare Soldato,con il suo solito ottimismo e con la sua grande speranza, aveva preso quel silenzio come una specie di “certo, tutto tornerà come prima e vivremo per sempre felici e contenti”. 
Skipper era immobile. Era già la seconda volta che permetteva a Soldato di fare una cosa simile,ma, a contrario della prima, questa volta non lo fermò. A lui faceva male ammetterlo, a causa del suo orgoglio, ma un abbraccio era proprio quello che gli ci voleva. Quella era stata come una conferma, che i suoi amici ci sarebbero stati sempre e comunque per lui.

Passarono i minuti, Skipper era ormai diventato un blocco di ghiaccio. Soldato cercava in tutti i modi di distrarlo o di dargli conforto, ma ormai il freddo era diventato isopportabile.
Aveva bisogno di quei vestiti. ORA.
Allo scadere dei dieci minuti, Kowalski e Rico si presentarono davanti ai due compagni con un paio di scarpe e calzini, un paio di jeans, una camicia bianca, giacca nera e un cappotto pesante con cappello e sciarpa.
Skipper prese subito gli indumenti e se li mise in tutta fretta.
Soldato: -Kowalski ma… queste cose le avete comprate? Saranno costate una fortuna!-  

Skipper si sentiva in paradiso. Era finalmente al calduccio, non poteva desiderare altro in quel momento. Chiuse gli occhi, piano piano, e si addormentò, senza nemmeno ringraziare i suoi compagni per avergli procurato i vestiti, era troppo stanco, troppe cose successe in troppo poco tempo, una bella dormita avrebbe di sicuro aiutato.

Kowalski e Rico si guardarono con sguardo complice, prima di rispondere con un tono leggermente malefico –diciamo solo che c’erano gli sconti…-
Soldato gli guardò male, indeciso se credere a quello che dicevano o no.
“Vabbè, non avranno fatto nulla di male” pensò l’ingenuo Soldato.
Il pinguino più giovane si girò per chiedere al capo le sue condizioni, ma quando si voltò lo ritrovò completamente addormentato. Ora che dormiva faceva quasi più impressione ai tre pinguini vedere il loro Skipper come un sapiens. Lo osservarono per qualche momento, come se cercassero di abituarsi al fatto che il loro capo era diventato un essere umano.
Kowalski: - Avanti, andiamo a dormire, dopotutto quello che è capitato oggi direi che ne abbiamo bisogno.-
Soldato: - E Skipper? Non avrà freddo a stare qua fuori? E se qualcuno domattina lo vedesse?-
-Tranquillo, domattina ci sveglieremo prima che sorga il sole, e ci inventeremo qualcosa per nascondere Skipper prima dell’apertura dello zoo. Per quanto riguarda il freddo… credo che lui stia bene- Kowalski disse l’ultima frase indicando la faccia di Skipper, che aveva un’espressione così serena che sembrava strano fosse davvero la sua.
Soldato guardò Skipper con un dolce sorriso, sarebbe stato bene.
 
 
 
 
 
 
***Angolo dell’autrice***

Ciao a tutti!! ^^ grazie per aver letto anche questo capitolo!
Niente, volevo dirvi che… ah sì, Skipper ha così freddo non solo perché è praticamente nudo, ma anche perchè nella storia siamo più o meno a metà Novembre.
Skipper: - Mezzo nudo a Novembre… se nel prossimo capitolo vorrai far nevicare giuro che sarai seconda nella mia lista nera, subito dopo Kowalski!-
Kowalski: - Hey!!-
No ok ahah mi dispiace per il nostro caro Skipper ma la storia è questa e i personaggi si adeguano u.u
Cosa succederà nel prossimo capitolo?
 Non chiedetelo a me, vi giuro che non ne ho idea nemmeno io. Ma se volete scoprirlo, tornate a leggere al prossimo aggiornamento!
Ciao ciao♥ 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Cap 3=L'inizio di una (molto) lunga giornata. ***


Cap.3= L' inizio di una (molto) lunga giornata.


 


 
 
Erano le cinque, Kowalski fu il primo a sentire la sveglia, seguito da Rico e Soldato.
Soldato: -Kowalski, ora che si fa? Lo zoo apre alle otto e Alice arriverà verso le sette e mezza circa  per fare il suo solito ‘giro di controllo’ (più che giri di controllo i suoi erano giretti fatti giusto per sgranchirsi le gambe… ma diciamo che anche senza star troppo ad indagare, un uomo all’interno di un habitat per pinguini si notava e non poco).-
Kowalski: -Semplice, basterà far scavalcare a Skipper il muro dello zoo e farlo aspettare davanti al cancello fino all’apertura delle porte, quindi fino all’inizio dei colloqui per trovare il possibile assistente di Alice.-
Soldato: -Va bene e… per quanto riguarda gli altri animali? Insomma… loro non sanno che Skipper è diventato un umano!-
Kowalski: -Bé potremmo dire che.. è partito per una missione super segreta… talmente segreta che non ha detto niente nemmeno a noi!-
Soldato: -Ehm…ma se lui non ci ha detto niente, come facciamo a sapere che è partito per una missione super segreta? –
Kowalski: - Ahhhh non lo so, ci inventeremo qualcosa sul momento! Avanti, ora abbiamo cose più importanti alle quali pensare.-
 
Doveva ancora sorgere il sole, avevano ancora un po’ di tempo prima del risveglio del resto degli animali.
Uscirono all’esterno della base, dove trovarono Skipper che dormiva come un ghiro. Kowalski gli si avvicinò, esitante. Insomma, ok che il capo gli aveva concesso una tregua, ma adesso che era bello riposato e in forma, forse una mezza idea di vendicarsi gli sarebbe passata per la mente.
Kowalski: -Ehm… S-Skipper… signore… è mattino… è ora di svegliarsi!-
Skipper aprì prima un occhio,poi tutti e due e si mise seduto. Guardò i suoi amici in modo un po’ stordito, gli ci vollero alcuni secondi per ricordare tutti gli spiacevoli avvenimenti successi il giorno prima.  Rimase in silenzio.
 -Skipper, stai bene?- Chiese in modo un po’ preoccupato Soldato per quel silenzio.
-Ti sembra che io stia bene? Guardami!! Sono un dannatissimo sapiens!!!!- Urlò Skipper.
Kowalski: - Shhhhhhh!! Signore, gli altri animali dormono, così rischia di svegliarli!-
Skipper fulminò con lo sguardo Kowalski. Sì, era ancora molto molto molto molto molto arrabbiato con lui.
Dopo un buon minuto di silenzio, fu Skipper a rompere quella fredda atmosfera.
Skipper: -Kowalski, dimmi in modo chiaro e tondo, potrò tornare un pinguino? –
Kowalski: -Signore, ieri sera sono rimasto sveglio fino a tardi per verificare le condizioni del C.O.T. , il mio Converti-Oggetti-Tore-
-COCHEEE??- Fece Rico, accentuando molto il ‘cheee’ finale.
Kowalski: -Ahh… è davvero così impronunciabile come nome? (Lettori: Sì Kowalski, lo è.)
Comunque ho controllato il suo stato e la buona notizia è che posso ripararlo.-
Skipper alzò gli occhi al cielo e chiese, guardando di nuovo il pinguino –E la cattiva??-
Kowalski: -Bè, la cattiva è che potrei metterci… -estrasse il suo abaco- da due settimane a due decine di anni per riparlo. Circa.-
Skipper fece un sospiro profondo, poi disse –Ok… sempre meglio che rimanere così per sempre.-
Il sole stava per sorgere, non avevano più molto tempo per andarsene prima di farsi scoprire dagli animali.
Skipper, grazie ad una tavola di legno rigurgitata da Rico usata come ponte, riuscì a superare l’acqua e ad uscire dall’habitat.
I tre pinguini arrivarono all’entrata dello zoo scivolando sulla pancia, silenziosamente e assicurandosi che nessuno li stesse guardando mentre Skipper, che cercava di spostarsi nel modo più furtivo possibile, non faceva altro che muoversi (senza volerlo) in modo goffo e bizzarro, urtando praticamente qualsiasi cosa vicino a lui: palo della luce, cestino dell’immondizia, panchina… il risultato era che mentre i pinguini apparivano professionali e silenziosi, dietro di loro il povero Skipper stava creando i più assordanti rumori possibili, in modo molto buffo.
-Maurice, cos’è questa cosa che dà tanto fastidio alle regali orecchie?- Chiese Julien irritato, con gli occhi chiusi e in modo molto assonnato, al suo consigliere.
Maurice: -Credo sia uno di quei soliti piccioni che ogni tanto viene qui a cercare cibo nei rifiuti… oh, ora se né andato, stai tranquillo e torna a dormire- Disse anche lui in modo molto assonnato.
Re Julien: -No no no e poi no! Ormai il regalriposo è rovinato, e la colpa è tutta di quello stupido piccione! Vieni Maurice, andiamo dirgliene quattro… o anche cinque, perché no.-
 
I tre pinguini si trovavano davanti al cancello d’entrata
Kowalski:-Ok Skipper, l’unica cosa che devi fare adesso è scavalcare il cancello…- Si guardò intorno-  ehm… Skipper?-
Kowalski si rese conto che Skipper non era ancora arrivato, cosa molto strana. Poi lo vide avvicinarsi con il fiatone, cosa ancora più strana.
Kowalski: -Ehmm signore ha una cosina qui- Il pinguino indicò sopra la sua testa.
Skipper alzò gli occhi per cercare di vedere, si mise la mano sopra il capo e ,con sua grande sorpresa, la ‘cosina’ che aveva in testa era in realtà una buccia di banana, che evidentemente era finita lì urtando tutti quei cestini.
Subito la buttò a terra, poi guardò altrove, per non far vedere che era leggermente arrossito per la figura fatta.
Kowalski: -Si sbrighi signore, gli animali si stanno per svegliare! –
Skipper cercò di scavalcare il cancello, ma con scarsi risultati.
Ci provò ancora e ancora, non voleva fare altre figure, dopotutto lui era il capo!
Gli altri pinguini lo guardarono… male…’ insomma, perché sforzarsi tanto, non c’è niente di male ad ammettere di non riuscire a fare qualcosa! ‘  pensarono.
-Kowalski… io non…- Skipper aveva un tono diverso dal solito, era triste ed amareggiato, sembrava quasi stesse cercando di giustificarsi perché non riusciva a salire.
In questi momenti si capiva davvero quanto soffrisse per il grande imprevisto  successo appena il giorno prima.
I tre pinguini allora, dopo quella scena così… così…. così ‘cucciolosa’, lo guardarono in modo molto dolce, quasi materno (Rico almeno ci provò, ma ovviamente il risultato era che… bé, avete capito).
-Stai tranquillo Skipper- disse amorevolmente Kowalski- se vuoi conosco un altro passaggio per uscire…. Solo, sarà puzzolente-
Skipper aveva capito, e la cosa non gli piaceva… ma se era l’unico modo per uscire allora…
-Ok, facciamolo!-
Kowalski aprì il tombino e scesero tutti giù. I tre pinguini si fecero la strada nella fogna in modo relativamente tranquillo, mentre Skipper faceva tutte le espressioni per il disgusto possibili, e con tutte e due le mani si teneva tappate le narici.
Julien: -Maurice, dove si trova questo piccione?!-
Maurice: -Gliel’ho già detto mille volte mio re, deve essersene andato via!-
Julien: -Bé non m’importa! Devo vendicarmi con qualcuno… i pinguini! Ma certo! Vieni Maurice, andiamo a vendicare il mio riposo!-
Maurice: -Ahhh…-
 
Kowalski: -Ok ci siamo, secondo i miei calcoli dovremo uscire qui.-
Quando i pinguini uscirono si trovarono in un vicolo desolato, perfetto per non farsi notare.
Arrivarono davanti allo zoo, il sole era già sorto da un pezzo, erano le 7.15.
Kowalski: -Bene signore, ora che siamo arrivati possiamo stare almeno per un po’ tra…-
Kowalski non finì la frase perché si era accorto che Julien, accompagnato da Maurice e Mortino, stava entrando nella loro base.
La giornata si prospettava tutt’altro che tranquilla.







***Angolo dell'autrice***

Salve a tutti!
Scusate se vi ho fatto aspettare così tanto per pubblicare questo capitolo, mi dispiace davvero ma il tempo a mia disposizione purtroppo è quello che è :(
Coomunquee in questo capitolo non succede niente di speciale, ma dal prossimo inizieranno i veri problemi... ihihih >:)
Come al solito se volete recensire mi farebbe molto piacere, sennò pazienza...^^  Grazie mille per aver letto e appuntamento al prossimo capitolo,
bacii :*

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Cap.4= Povero Skipper... ***


Povero Skipper...
 


Erano le sette e un quarto, Kowalski guardava Skipper con aria preoccupata.
-Signore, che accadrà se Julien e gli altri animali scoprono quello che è successo?-
Skipper stava guardando altrove, pensieroso, poi si riprese e guardò l’altro in modo indifferente.
-Che m’importa! Che scoprano che ormai non sono altro che un lurido sapiens, sai che tragedia… sarebbe il minimo dopo tutto quello che ho dovuto e che dovrò sopportare solo e unicamente a causa TUA!-
 Così avrebbe voluto rispondere il povero Skipper, stanco di quella situazione, ma era pur sempre il capo, e doveva mantenere un certo autocontrollo.
-Kowalski, francamente ti dirò che non lo so, ma per ora dobbiamo occuparci di questo colloquio, prima che qualcuno prenda il posto. Al resto penseremo poi.-
Si limitò a dire in modo serioso Skipper, ma lasciando trasparire i segni della stanchezza e della tristezza ormai presenti nel suo cuore.
Soldato se ne accorse e subito si chiese cosa avrebbe potuto fare per il suo povero capo.
Kowalski :-Ehm… ok signore…va… va bene.-
forse dovrei andare a comprargli un regalo… ma sì,quel binocolo super-accessoriato che desiderava tanto!’
Skipper :-Bene,ora, che devo fare al colloquio? Cosa dovrò dirle per apparire convincente?-
Kowalski :-Allora, una volta ho guardato un documentario a riguardo, e leggendo numerosi libri sulla psicologia umana, ho capito che la maggior parte dei sapiens quando devono scegliere o giudicare una persona fra altre, è influenzata per il 50% dall’aspetto fisico della persona, il 20% dai vestiti che indossa e il resto dalle sue capacità e la sua personalità.-
no, non credo che questo lo aiuterebbe a sentirsi meglio… ragiona, Soldato! Se tu fossi stato trasformato in un sapiens, che cosa ti farebbe sentire subito meglio?’
Skipper :- Oh cielo… come sappiamo se io ho un bel fisico? E se i vestiti che indosso sono abbastanza… adatti? Non riesco a capire!-
Kowalski arrossì leggermente prima di rispondere :-B-bè… il fisico credo che ce l’abbia… *ripetuti colpi  di tosse per nascondere l’imbarazzo* e i vestiti sono molto buoni…-Il pinguino fece l’occhiolino a Rico, che per tutta risposta sorrise in modo spaventosamente terrificante- credo che riuscirai a fare colpo su Alice.-
ho trovato! Potrei semplicemente parlargli dicendogli che tutti noi saremo sempre e comunque pronti ad aiutarlo e a sostenerlo, e che anche se ora è un sapiens gli vorremmo sempre bene!’
Soldato si trovò a ridacchiare felicemente, mentre gli altri lo guardarono straniti. Dopo essersi scambiati un paio di sguardi fra loro decisero di non dare troppo peso alla cosa, dopotutto si trattava di Soldato.
Skipper :-Va bene, l’aspetto c’è,almeno da quello che dici tu, quindi di questo non dobbiamo preoccuparci… per il resto credo di potermela cavare, dopotutto chi conosce gli animali meglio di uno di loro?- disse con un piccolo ghigno finale.
 
Julien :- Ehilaaaà!! C’è nessunoo?!?!-
Maurice:-Sire, non c’è nessuno! Abbiamo controllato in ogni angolo della base, devono essere usciti prima che noi entrassimo!
Julien :- Ma allora… con chi mi vendicherò adesso?-
Maurice sembrava esausto. Poi gli venne un’idea.
-Potresti vendicarti su Mortino!- disse afferrando l’animale per la coda.
Mortino :-Siiiì! Si vendichi pure su di me, le prometto che non l’annoierò, ci divertiremo un mondo insieme!! Ihihih-
Julien :-Non è divertente come prendersela con i pinguini ma… sentire l’irritante vocettina di Mortino mi ha fatto venire una gran voglia di prenderlo a calci!-
- Bene! – Disse Maurice sorridendo, forse per un po’ il re avrebbe smesso di assillarlo.
 
Skipper si trovava all’interno dell’ufficio, metre i pinguini lo guardavano,preoccupati ma fiduciosi, dalla finestra.
Alice doveva ancora entrare, Skipper era il primo e si era già accomodato all’interno dell’ufficio della donna mentre lei si era permessa il lusso di andare a farsi un bel caffè.
Skipper sembrava,anzi era, molto ansioso, il suo tic all’occhio andava e veniva, e per di pù ora che ne aveva la possibilità si era anche messo anche a mangiarsi le unghie.
Anche se Alice era una persona per lui insulsa, era comunque la prima con la quale parlava, riuscendo ad essere capito.
Alice entrò nel suo ufficio senza degnare di uno sguardo Skipper, che nel frattempo era arrossito visibilmente in volto per la tensione del momento.
-Ok, dimmi velocemente nome cognome, motivo del collo – Alice si  bloccò.
-B-bè.. i-io m-mi chiamo Marco (nome scelto in precedenza dal gruppo) Rossi e…- Disse Skipper tutto rosso, tenendo la testa bassa.
Alice era stupita. Mai si sarabbe immaginata che un così bel ragazzo volesse far quel lavoro! Perché sì, era proprio bello!
Mentre Skipper cercava di balbettare qualcosa, Alice lo fissava, senza dire niente.
se gli dessi il lavoro potrei stare sempre insieme a lui, e forse, quando nessuno ci vede potremmo andare nel magazzino e…’
Una volta arrivata a quei pensieri Alice si riscosse, era pure lei tutta rossa, con un  sorriso a trentadue denti si alzò dalla sedia e andò ad abbracciare Skipper, dicendo con una vocettina più squillante che mai che era stato assunto.
Skipper non riusciva a capire quello che stava succedendo. Era davvero bastato così poco per farsi assumere? E soprattutto, perché cavolo quell’arpia lo stava abbracciando, o meglio dire, stritolando?
I pinguini guadarono la scena dalla finestra, felicissimi per il colloquio andato più che bene, tranne Soldato, che invece era preoccupato per la situazione del capo.
Chissà come si sentirà a disagio adesso… povero Skipper…’  






 
 
 
***Angolo dell’autrice***
 
Salve a tutti!! ^^
È da una VITA che non aggiorno la storia, e chiedo umilmente perdono per questo, davvero, non voglio giustificarmi, semplicemente non avevo l’ispirazione… ma vi prometto che da oggi in poi cercerò di aggiornare più spesso, promesso!
Per quanto riguarda Skipper…. Ve lo immaginavate così timidino? Sinceramente a me fa tenerezza, immaginarmelo lì che cerca di dire qualcosa di sensato mentre Alice lo fissa pensando a cose poco…. Adatte….
Spero di avervi incuriosito, appuntamento al prossimo episodio!
Baci :*

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Cap.5=Sensi di colpa... ***


Cap.6= Sensi di colpa...



 
Dopo aver mollato Skipper da quell’abbraccio soffocante, Alice gli disse che avrebbe iniziato già dal giorno dopo, poi gli diede l’uniforme con la quale avrebbe lavorato e lo congedò con un bacetto sulla guancia.
Skipper, da quando l’arpia l’aveva lasciato dall’abbraccio, era rimasto immobile, con gli occhi spalancati, tutto rosso e la bocca semi aperta. Era davvero a disagio, non riusciva più a connettere cosa stesse succedendo. Poi eccola che si avvicina.
 ‘Oh dio, cosa vuole farmi adesso?’ Pensò lui, se possibile arrossendo ancora di più.
Poi la donna gli diede il bacino. Ormai il cervello di Skipper era andato in pappa. Non perché fosse emozionato per tutti quei gesti, anzi, ne era altamente schifato! Semplicemente non era abituato ad essere… un sapiens!
 
Alice rimase immobile a fissarlo, sempre con quel sorriso felice ma malizioso. A questo punto si sarebbe aspettata un ‘ va bene, arrivederci’ come risposta, invece niente, il suo Marco la stava fissando con gli occhi spalancati.
E se mi stesse fissando perché mi trova carina?’ A questo punto il suo sorriso si allargò al massimo, ormai era convinta che quel ragazzo fosse suo.
 
I pinguini, che stavano seguendo la scena dalla finestra, divennero d’un tratto preoccupati.
Kowalski :-No Skipper, che stai facendo!? Devi parlare o Alice ti prenderà per matto!-
Ma il capo non poteva sentirli, il vetro impediva ogni comunicazione.
- Poverino, non l’ho mai visto così in vita mia! Deve essere molto a disagio…- Disse Soldato, in modo molto triste, guardando preoccupato il suo capo.
Kowalski :-Hai ragione Soldato, Skipper è sicuramente a disagio, ma se non si riprende rischia di perdere il lavoro! E dopo non potrebbe più essere qui con noi, non potremmo più essere una squadra!-
Soldato :-No!! Questo no!- Disse con gli occhi lucidi
Kowalski :-Tranquillo, ora cerco di farlo ragionare-
Detto questo, kovalski si fece dare da Rico un laser con il quale fece un piccolo buco nel vetro.
 
Skipper stava cercando di capire cosa doveva fare, ma non ci riusciva, non riusciva a parlare! Poi, mentre sembrava che Alice stesse con la testa da un’altra parte, dei rumori richiamarono la sua attenzione alla finestra.
-Capo, che sta facendo?- Disse Kowalski bisbigliando.
Skipper lo guardò con uno sguardo del tipo ‘cosa vuoi che faccia?’ ma non disse niente, non poteva rischiare di farsi scoprire. Così l’altro pinguino riprese a parlare:
-Devi dire qualcosa, anche solo un ‘ok,arrivederci’ ! Ma devi parlare! –

Skipper si sentiva uno stupido. Come aveva potuto uno come lui, che aveva affrontato di tutto e di più, non riuscire a fare una cosa tanto semplice come parlare? Neanche ci fosse stato il presidente davanti a lui, era solo quella oca che vedeva ogni stramaledetto giorno e che lui detestava! E poi lui era il capo, anche se non era più un pinguino era comunque il boss, il leader del gruppo, e doveva comportarsi da tale.
Dopo aver recuperato la sua consueta sicurezza che sembrava ormai persa, Skipper scrollò leggermente il capo per cercare di far passare il rossore, e con sguardo deciso e voce ferma disse, tutto d’un fiato :- Va bane, grazie mille per avermi assunto, arrivederla!-
E detto ciò uscì dall’ufficio senza neanche aspettare una risposta da parte dell’altra, con passo deciso e fiero di quello che aveva appena fatto.
Alice non si accorse nemmeno che se n’era andato, tanto era immersa in pensieri di tutti i generi riguardanti il suo Marco.
 
-Occhio ragazzi, Skipper è tornato in pista e non ha intenzione di smettere di ballare!- Disse ai pinguini, una volta trovati nel luogo dove avevano deciso di incontrarsi dopo il colloquio (dietro un cespuglio), dopotutto non sarebbe stato normale per i visitatori vedere un sapiens conversare normalmente con dei pinguini.
-Ecco, questo è lo Skipper che conosciamo!- Disse Kowalski avvicinandosi al capo.
Skipper, ancora entusiasta per essere riuscito nella sua prima missione da sapiens, gli rivolse uno dei suoi più bei sorrisi, ma poi gli vennero in mente tutte le cose che erano successe a causa sua, e l’espressione felice si tramutò in uno sguardo di puro disprezzo.
Rimase a fissarlo così per alcuni secondi.
 Intanto Soldato, che si era accorto degli sguardi che si scambiavano i due, decise di intervenire per sciogliere la tensione.
Soldato:- Bravissimo Skipper!! Sei riuscito ad avere il lavoro!-
Quest’ultimo non fece caso alle sue parole, tanto era impegnato a guardare in cagnesco Kowalski.
Soldato però non si arrese, e continuò -Però è anche merito di Kowalski se ci sei riuscito…- Dicendo questo pensava di migliorare la situazione fra i due, invece…
Skipper:- Non avrei nemmeno avuto bisogno del suo aiuto se lui non avesse avuto quella meravigliosa idea di costruire quel meraviglioso oggetto che mi ha trasformato in un meraviglioso sapiens!!!- Disse alzando pericolosamente la voce, caricando di sarcasmo quei ‘meraviglioso’.
Kowalski però rimase in silenzio.
Fino adesso aveva sopportato, aveva accettato tutte le sgridate e le lamentele stategli fatte dal capo, si era maledetto per aver inventato quella cosa, ma aveva deciso che ne aveva abbastanza.
Così di colpo anche lui esplose gridandogli addosso :-Adesso basta! Sono stufo di continuare a sentire le tue lamentele! Mi dispiace, è colpa mia, lo so, ma non l’ho di certo fatto apposta! Pensi che io sia qua a divertirmi pensando di averti fatto diventare così?? Tu non caisci quanto mi faccia soffrire il pensiero di aver trasformato te, il mio capo, in un qualcosa di così diverso, in un sapiens! I sensi di colpa mi divorano, e io non posso far niente oltre che cercare di dare il massimo per aggiustare quel maledetto arnese! Ed essere rimproverato ulteriormente non lo accetto, non lo sopporto!- gridò, con le lacrime che minacciavano di uscire.
Subito dopo però si rese conto di quello che aveva detto. Si rese conto di quello che aveva letteralmente URLARTO al suo CAPO.
-Skipper… io…-
Skipper era sbalordito. Mai era successo che un suo sottoposto avesse alzato la voce in quel modo su di lui. Ed anche se sapeva che le cose che aveva detto erano vere, anche se ora si sentiva tremendamente in colpa per ciò che aveva fatto passare a Kowalski, il suo orgoglio decise che un affronto del genere non poteva tollerarlo.
Skipper :-Sai Kowalski, come tuo superiore mi aspetterei un po’ più di rispetto da parte tua…- Disse con voce ferma, come se le parole dell’altro non l’avessero minimamente sfiorato.
Kowalski :-Signore davvero mi dispiace non avrei dovuto dire queste cose in questo modo…-
 -Dopo tutti questi anni passati ad allenarvi e istruirvi uno si aspetta un minimo di rispetto e invece…- Skipper terminò la frase con un sorriso malinconico, poi si alzò e si allontanò dai tre pinguini. Kowalski provò a dire qualcosa, ma si sentiva talmente uno schifo che preferì tacere, mentre Soldato e Rico cercavano di consolarlo.

Al diavolo…al diavolo quello stupido di Kowalski e quella stupida di una macchina e… e… e quello stupido del mio orgoglio…’ Pensò Skipper mentre si lasciava cadere su di una panchina, sospirando rumorosamente. ‘Sono un sapiens e sto anche perdendo i miei amici… quando finirà tutto questo?’
 
 
-Ah ciao ragazzi!! Ero preoccupata, ieri non vi ho visti e avevo paura che Julien vi avesse buttati nel vulcano, perché si lamentava dicendo che voleva vendicarsi, così oggi sono scappata dalla tana per venire a cercarvi e…- Marlene bloccò la sua parlantina non appena si rese conto che Kowalski stava quasi per mettersi a piangere, sembrava disperato, tanto era triste.
 –Oh dio Kowalski stai bene?- Chiese subito preoccupata avvicinandosi.
-No che non sto bene! Io…- Kowalski non sapeva cosa dire, sapeva di doversi inventare una scusa, ma al momento non gli usciva niente, troppi pensieri per la testa.
-Kowalski è triste perché ha litigato con Skipper!- Rispose ingenuamente Soldato, mentre lo scienziato si copriva il volto con la pinna in modo disperato.
-COSA?? Che diamine ha combinato questa volta eh? Avanti ditemelo, così poi se la vede con me quel pazzo di un pinguino- Disse Marlene infuriata, già pronta a dirne quattro a Skipper per aver ridotto così Kowalski.
-Bé vedi Skipper è stato- Soldato non fece in tempo a proseguire che Kowalski lo bloccò, parlando con un tono di voce molto più alto dell’altro –E’ stato davvero molto stressato da me medesimo sottoscritto perché… perché… perché non avevo voglia di allenarmi e così mi ha sgridato, tutto qui.-
Marlene:- mhhmhh… e così ti ha sgridato perché non avevi voglia di allenarti? Tu che non hai voglia di allenarti? Seriamente? E poi perché sembri così triste, capita spesso che Skipper ti rimproveri, no?-
Kowalski:- Sì ma questa volta è stato molto più pesante del solito e… e oggi non volevo allenarmi perchè avevo altro da fare, tutto qui.-
Detto ciò i pinguini si allontanarono il più velocemente possibile da Marlene, che rimase a guardarli leggermente stupita.
Devo assolutamente capire cosa diamine succede qui…è tutto TROPPO strano!’ Pensò.
 
 
I pinguini non dovettero cercare molto prima di trovare Skipper, seduto su una panchina.
In questo momento lo stavano guardando da dietro un cestino, nel tentativo di non farsi vedere dai molti visitatori che stavano passando.
Skipper aveva una faccia davvero triste, troppo triste. Kowalski non sopportava di vederlo così, non faceva altro che farlo sentire ancora più in colpa. Voleva andare a parlargli, ma non ci riusciva, come prima, era come bloccato. Possibile che solo un piccolo imprevisto abbia portato a tutto questo?!
 
‘E stanotte che faccio io, dove dormo?’ Skipper non riusciva a trovare una soluzione ‘pensa Skipper, pensa!!!’ Questo era uno di quei momenti in qui lui avrebbe chiesto a Kowalski le opzioni, e poi avrebbe valutato la migliore risolvendo il problema. Ma per quel giorno non voleva più saperne di vedere il suo compagno, era già fin troppo stressato.
Al diavolo, per quella notte avrebbe aspettato la chiusura dello zoo nascosto da qualche parte per poi andare a dormire nel magazzino.
 


 
 
***Angolo dell’autrice***
Ciao a tutti!! Come vi è sembrato il capitolo, vi è piaciuto?
Diciamo che questo è stato un po’ il capitolo della litigata, quello ‘triste’, ma non preoccupatevi, nel prossimo vedremo Marco al suo primo giorno di lavoro, insieme ad Alice, alla quale è venuta stranamente voglia di lavorare! Ehehehe, ci sarà da ridere!
E tanto per anticiparvi un po’ la trama e nella speranza d’incuriosirvi, v’informo che tra qualche capitolo farà la sua entrata in scena un personaggio molto molto legato a Skipper, sia in senso buono che in senso cattivo… diciamo che sono nemici-amici…
Avete capito di chi sto parlando? Spero davvero di sì, per ora appuntamento al prossimo capitolo, bacii!! :*

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Cap.6=Il primo giorno di lavoro (parte 1) ***


Cap.6= Il primo giorno di lavoro (parte 1)


 
Quella sera i pinguini tornarono alla base tristi, amareggiati, soprattutto Kowalski.
Soldato aveva cercato di consolarlo, ma niente da fare, il pinguino continuava a sentirsi troppo in colpa per quello che aveva fatto e detto al suo capo.
Soldato:- Ma Kowalski, dove dormirà stasera Skipper?- All’improvviso al pinguino venne questo dubbio, ora che era un sapiens il suo capo non aveva posti dove passare la notte!
Ma non arrivò nessuna risposta, in compenso si sentivano rumori e suoni di ogni genere provenire dal suo studio.
La porta era aperta tanto quanto quello che bastava per sbirciare, e osservando all’interno della stanza, sorrise nel vedere lo scienziato impegnatissimo nel cercare di riparare la macchina.
Il giovane pinguino non voleva disturbarlo, ma doveva sapere cosa sarebbe successo a Skipper, era preoccupato!
-Ehm… Kowalski… vorrei chiederti-
-Shhhhhhh!!!- Fece l’altro –Soldato, ora non ho tempo per rispondere a niente, non vedi che sto lavorando?- 
–S-Sì ma io volevo solo sapere…-
-Soldato, va’ a dormire, risponderò a tutto quello che vuoi domani, ora ho da fare.-
Il pinguino annuì tristemente e chiuse la porta. Non voleva stressarlo ulteriormente, e poi, se al momento non poteva rispondere non era un grosso problema, sarebbe andato a cercare una risposta dal diretto interessato.
Tra non molto il sole sarebbe tramontato, ormai i visitatori erano quasi tutti usciti, Soldato doveva sbrigarsi a trovare Skipper.
 
Mi nasconderò nel magazzino, tanto Alice non controlla mai, e poi dormirò lì’
 Pensò Skipper mentre già s’incamminava.
Ormai non era rimasto più nessun visitatore, perfetto, nessuno l’avrebbe visto. Stava per entrare quando vide Soldato correre verso di lui.
-Skipper, finalmente ti ho trovato!- Gridò il pinguino.
-Soldato! Che ci fai qui? Dovresti essere alla base insieme a Rico e Kowalski…!- Rispose l’altro, pronunciando il nome dello scienziato con un pizzico di tristezza.
-Lo so, ma volevo sapere se stavi bene e se avevi trovato un posto dove dormire!- Disse Soldato avvicinandosi al capo.
Skipper lo guardò in modo dolce, prima di rispondergli:-Tranquillo Soldato, per stanotte dormirò nel magazzino… e molto probabilmente anche per tutte le notti che seguiranno…- Disse guardando triste lo stanzino vuoto.
-Skipper, mi dispiace davvero! Dovrai dormire in quel magazzino… morirai di freddo!- Disse preoccupato Soldato.
Skipper:-Ma no, l’altra notte sono stato bene con questo giubbino, il freddo non è un problema.-
Soldato fece un sorriso gigante, almeno non sarebbe congelato. Ma rimaneva sempre il fatto che restava solo! Gli si strinse il cuore a pensare al suo capo abbandonato in quel magazzino buio e, a detta sua, spaventoso. Non poteva lasciarlo lì solo.
Soldato:- Skipper, dirmirò insieme a te stanotte!-
- Cosa?!?- Gridò Skipper imbarazzato, arrossendo leggermente.
Soldato:-Dormirò insieme a te nel magazzino, ti farò compagnia!- Disse lui, allargando ulteriormente il suo sorriso. L’altro fece sospiro di sollievo.
-Soldato…- Skipper lo guardò dolcemente. Com’era possibile che quel pinguino si preoccupasse così tanto per lui?
 
 Alla fine gli diede l’ ‘ok’, dopotutto non poteva rifiutare una cosa a cui il pinguino teneva così tanto. E poi, anche se non l’avrebbe mai ammesso, la sua compagnia non lo faceva sentire più così solo, lo faceva stare… bene.
 
 Skipper si era alzato, insieme a Soldato, e si era già preparato per la prima giornata di lavoro… dio quanto era agitato!
Soldato:-Forza Skipper, vedrai che andrà tutto bene!-
Skipper:-Lo spero…-
 
 ‘Adesso devo capire cosa diamine succede ai pinguini… ultimamente sono più strani del solito… ed è difficile dato che sono SEMPRE strani!
Ora che ci penso però non vedo Skipper da più di un paio di giorni… che fine ha fatto?’ Si chiedeva Marlene, mentre percorreva il breve tratto che separava il suo habitat da quello dei pinguini.
 
-Buongiorno ragazzi! Scusate se vi disturbo ma devo assolutamente chiedervi una cos… ragazzi??- Marlene era stupita, non c’era nessuno! Strano, a quest’ora del mattino i quattro in genere starebbero facendo colazione e si starebbero preparando per la mattinata sicuramente piena di missioni e avventure incredibili. Ma oggi no!
Avvicinandosi ai loro letti Marlene vide che effettivamente qualcuno c’era, Rico, mentre dormiva beatamente.
Però, mentre dorme il suo sorriso sembra quasi dolce!’ Pensò.
 Controllando dentro allo studio dello scienziato vide che anche quest’ultimo stava ronfando di gusto sopra ad un ammasso di fogli disordinati poggiati sulla scrivania.
E Soldato?? E …Skipper??
Marlene pensava soprattutto a quest’ultimo più che al giovane pinguino, dopotutto non lo vedeva relativamente da un sacco di tempo! Anche se erano passati solo tre giorni iniziava a sentire la sua mancanza…
Molte volte si era chiesta se quella che provava per lui era semplice simpatia o qualcosa di più, ma sinceramente non le importava, stava bene così, anche perché era convinta che non l’avrebbe mai lasciata sola. Ora le sue certezze iniziavano a vacillare.
Suvvia Marlene! Stai diventando paranoica come lui!Insomma non lo vedi da tre giorni, mica da una vita!’ Pensò cercando di rassicurarsi. ‘A questo punto non mi rimane che chiedere a Julien!’
Così si rimise in cammino, destinazone: lemuri.
 
 Erano le sette e venti, tra dieci minuti sarebbe arrivata Alice e alle otto lo zoo avrebbe aperto i cancelli ai visitatori. Skipper doveva aspettare al di là delle porte fino all’arrivo della sua ormai collega.
 C’era solo un piccolissimo minuscolissimo problema: lui non sapeva scavalcare, o meglio, non ne era in grado con il suo nuovo corpo.
Skipper:-Questo è un bel problema…- Disse con le mani poggiate sui fianchi, guardando preoccupato il cancello.
Soldato:-Ce la puoi fare, basta coordinare bene i movimenti del tuo corpo! So che non è facile ora che non sei un pinguino ma se davvero lo vuoi ce la farai!
Skipper sospirò, rivolgendo un’ultima occhiata preoccupata a Soldato, prima di sospirare e avvicinarsi al muretto da scavalcare.
Provò per circa 5 minuti, ma niente da fare. Ne rimanevano altri cinque prima dell’arrivo di Alice e se non avessero trovato un modo per oltrepassare il muro sarebbero stati guai.
Poi, improvvisamente, i cancelli si erano aperti e Alice era entrata di corsa tutta contenta nel suo ufficio, senza nemmeno dare un’occhiata in giro.
Quello sarebbe stato il primo giorno passato a lavorare con Marco, il primo di tanti altri meravigliosi giorni! Era troppo emozionata, così la donna decise di arrivare in anticipo, in modo da prepararsi ad accogliere al meglio il suo collega.
Skipper:-Fiù, per fortuna non ci ha visti…-
Soldato:-Già che fortuna! Però chissà perché oggi è arrivata in anticipo…-
Skipper:-Non saprei… comunque penso di dover andare…- Disse ansioso.
Soldato:-Forza Skipper, io sono sempre con te!-
Dopo aver rivolto un sorriso preoccupato al pinguino, Skipper si avviò verso l’ufficio, camminando con mooolta calma, mentre agitato si mangiava le unghie.
 
 Julien:- Mortino, smettila, ora mi hai stufato! – Disse esasperato.
Mortino:-Ma sire, i suoi piedi sono così belliiiii!!-
Julien:- Maurice per tutti gli dei, fa qualcosa!!-
-Ehm mi dispiace interrompervi- Disse Marlene sarcastica appena arrivata dai lemuri –Ma avrei una cosa da chiedervi…-
Julien:- Un’intervista! Ma certo, sono tutto tuo- Disse il re, guardandola malizioso.
Marlene:-Dio quanto sei irritante...-Disse, cercando di nascondere il leggero rossore che le era comparso in viso- volevo solo chiedervi una cosa riguardo i pinguini-
Julien:-Uff… sempre a parlare dei pinguini… pinguini qua, pinguini la, sono così noiosi! Perché non parliamo di me invece, sono così simpatico!- Disse con poca modestia (tanto per cambiare).
Maurice:-Ci dispiace Marlene, siamo andati a trovarli anche noi ma non c’era nessuno…-
Marlene:-An… capisco… ok grazie lo stesso…- Rispose triste.
 Marlene, delusa, li salutò e iniziò ad allontanarsi per tornare alla sua tana, prima dell’apertura dello zoo.
 
 Skipper:-B-buon giorno…-  Disse, con quel rossore in viso che era ormai diventato normale nei momenti in cui era agitato.
-Buon giorno Marco!!- Alice non diede nemmeno il tempo a Skipper  di respirare che già le si era fiondata addosso soffocandolo in un abbraccio infinito. –Come stai? Dormito bene? Fatto bei sogni... riguardo qualcuno in particolare??- E mise su il sorriso più malizioso che aveva.
Non si sa il perché, ma Alice era convinta che Skipper, alias Marco, fosse già innamorato perso di lei… (bleah!!) Comunque, a Skipper l’abbraccio dava ovviamente fastidio, ma non sapeva come dirle in maniera gentile :‘staccati subito da me prima che ti prenda a calci’, e poi aveva paura di essere licenziato al primo passo falso, quindi decise che la cosa migliore da fare fosse rimanere in silenzio fino a che non si fosse staccata.
Però lei stava lì! Non si muoveva di un millimetro, era ancora attaccata a lui!
A quel punto cercò di allontanarla, lo fece con una dolcezza incredibile, per cercare di non farla arrabbiare o di offenderla in qualche modo. Dopotutto un Alice arrabbiata è un Alice imprevedibile.
Skipper :-N-non dovremmo iniziare a lavorare…?- Chiese mentre ancora la allontanava.
Alice:-Ah già… il lavoro… uff, rovina sempre i momenti più belli!!
Vediamo… conosci già lo zoo giusto, sai orientarti qui dentro?-
Skipper:-Certo! Lo conosco meglio delle mie tasche!- Disse con forse un po’ troppa enfasi, che però ad Alice non dispiaceva per niente.
Alice:- Molto bene,allora come prima cosa dovresti andare a recapitare il nuovo animale in arrivo dallo zoo di Hoboken e inserirlo nell’habitat dei pinguini, in attesa che il suo sia pronto.-
Skipper:- Hoboken hai detto??-
Alice:-Si che c’è di strano? Capita spesso che degli animali vengano trasferiti da uno zoo all’altro.-
-Ah…- Skipper era preoccupato. Sapeva benissimo che l’animale in arrivo direttamente dallo zoo di Hoboken non poteva essere nessun’altro se non… Hans… diamine.
 
 Che avrebbe fatto? Che avrebbero fatto Soldato, Rico e Kowalski , con quello lì nella base con loro? Skipper si poneva queste domande,quando una voce bassa e roca interruppe i suoi pensieri.
-Firmi qui- Disse la voce. Skipper alzò lo sguardo, e comprese di essere arrivato fino al camion dove avrebbe poi ricevuto l’animale, senza accorgersene, sovrappensiero.
Dopo aver firmato, l’uomo gli diede lo scatolone e se ne andò, senza nemmeno salutarlo.
Pff, che strani i sapiens’ pensò, guardando il camion allontanarsi.
‘Ok, ora sto tenendo in mano lo scatolone dove dentro c’è probabilmente il mio peggior nemico… cosa dovrei fare?  Potrei aprire lo scatolone per strangolarlo, ridergli in faccia e sfruttare in qualche modo il fatto che ora sono tipo grande dieci volte lui, potrei fare mille cose, ma se le facessi verrei sicuramente licenziato… quindi meglio evitare...
 Certo è che non deve sapere che ora sono un sapiens, altrimenti colpirebbe subito i miei punti deboli e quelli della squadra, che non sta vivendo proprio un bel periodo… ehm ehm tutta colpa di Kowalski ehm… comunque vedrò di avvertirli prima di depositarlo nella base, poi spero riescano a tenerlo almeno per un po’ a bada…”
 
Skipper continuava a camminare, il tratto di strada da fare era abbastanza lungo, fino a che dei suoni che provenivano dalla scatola lo fecero sussultare.
-Prima cercherò di sembrare il meno rompi scatole possibile, poi, quando meno se lo aspettano, ruberò tutti i loro super segreti! Ihihihih, quanto sono malvagio!!-
Ma certo! Quello era Hans che stava parlando con se stesso, pensando di non essere sentito da nessuno!
Al sentire quelle parole Skipper non resistette, al diavolo il piano, in quel momento voleva solo dare una lezione a quella sottospecie di animale.
-Cosa vorresti fare scusa?- Chiese Skipper sorridendo malignamente , con un sopracciglio alzato, dopo aver aperto lo scatolone.
-UAAAAHH!! T-tu… tu riesci a CAPIRMI!?!?!?!- Chiese Hans sconvolto.
Skipper-Certo, e mi dispiace, ma devi  preparati ad un altro misero fallimento dei tuoi perfidi piani…. Stupido Hans-
 -TU SAI IL MIO NOME?? Oddio, dove sono finito?? Sono forse stato rapito dagli alieni?? CHE QUALCUNO MI AIUTIIIIII!!-
Skipper si mise a guardarlo abbastanza irritato per l’assurdità delle sue affermazioni, con il tic all’occhio che lieve iniziava a farsi vedere.
-Aspetta aspetta aspetta… quel tic all’occhio… SKIPPER!!- Gridò Hans, sbalordito.
Bè, ormai ha capito… tanto vale presentarsi adeguatamente…” pensò Skipper.
-Ebbene sì- Disse alzandosi e guardando Hans dall’alto della sua altezza - io sono Skipper,il vecchio, glorioso Skipper ridotto ad essere un… sapiens.- Concluse, con fare teatrale.
In quel momento Hans poteva pensare a qualsiasi cosa, QUALSIASI, per esempio a come cavolo aveva fatto Skipper a diventare umano. Eppure non riusciva a smettere di pensare a quanto fosse dannatamente bello l’ex pinguino in versione sapiens. Sul serio, ora tutte le sue espressioni erano accentuate, il suo visetto era duro ma dolce allo stesso tempo… e poi quel lieve rossore che gli esaltava le guance… lo amava!
Rimase così, incantato a guardarlo, mentre lui gli urlava cose del tipo ‘dillo a qualcuno e ti ammazzo’ e ‘prova a fare qualcosa ai miei compagni e ti ammazzo’ … cose di questo genere.
Fino a quando un rumore improvviso fece voltare entrambi.
 
 
 
 
 
 
 
 
***Angolo dell’autrice***
Salve a tuttiii!! ^^
Scusate se è da un beeeeel po’ che non  aggiorno, ma purtroppo il tempo è quello che è… comunque, il prossimo capitolo cercherò di farlo uscire entro due settimane, promesso!!
Parlando della storia…  tadaaaa!! È arrivato Hans!! Yuppyyy :D
No ok, parlando seriamente, lo so che avevo detto che sarebbe entrato fra qualche capitolo, ma dato che non vedevo l’ora di inserirlo nella storia, l’ho messo in questo capitoletto qui J
Quinddiii… a quanto pare Skipper versione sapiens fa colpo!!Ma Secondo voi… qualcuno farà breccia nel suo cuore? Lo scoprirete solo leggendo i prossimi capitoli!!
Bene, detto questo, direi che posso salutarvi e grazie di cuore per aver letto anche questo capitolo! Baci :*

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Cap.7=Il primo giorno di lavoro (parte 2) ***


Cap.7=Il primo giorno di lavoro (parte 2)


 
Rimase così, incantato a guardarlo, mentre lui gli urlava cose del tipo ‘dillo a qualcuno e ti ammazzo’ e ‘prova a fare qualcosa ai miei compagni e ti ammazzo’ … cose di questo genere.
Fino a quando un rumore improvviso fece voltare entrambi.

-Eccoti qui!! Finalmente ti ho trovato, ho cercato dappertutto e…- Soldato si bloccò di colpo, non appena visto il contenuto dello scatolone…

-Hans! Skipper, Che ci fa lui qui?!- gridò il pinguino, confuso e colto alla sprovvista.

-Soldato… mi spiace, ma dovrà stare per un po’ nella base con voi…-

-Per un po’? Skipper ma lui è un nemico, all’interno della base potrebbe spiare i nostri segreti, sei tu il primo a preoccuparsi di queste cose!-

-Tranquillo, tutti i file più segreti sono blindati e raggiungibili solo  dal sottoscritto, per quanto riguarda vari attacchi che potrebbe farvi, no problem, essere un sapiens può avere anche i suoi vantaggi-  Disse,mentre si scricchiolava le dita con fare minaccioso, guardando Hans con un ghigno, quasi per sfidarlo –vi basterà chiamarmi e sarò pronto a sbarazzarmi velocemente del nostro problema. Dopotutto, potrei sempre dire che è scappato… si sa, a mali estremi…-

-T-tranquillo, farò il bravo!- Disse il pulcinella, con voce tremante.

‘Oh bene’ Pensò lui ‘carino ma pericoloso… l’unica differenza da prima è l’aspetto fisico…’

La sua espressione cambiò di colpo. Lui non sapeva come aveva fatto il boss dei pinguini a diventare così, ma sperava con tutto sé stesso che fosse una cosa momentanea. E se non fosse stato così? E se fosse rimasto in quelle condizioni per sempre?

-He-hey  Skipper…- iniziò timidamente lui –Riguardo al tuo aspetto…-  si  sforzò molto per sembrare il più indifferente possibile, non voleva si capisse che a lui importava qualcosa, che a lui importava molto, di cosa sarebbe successo all’ex-pinguino.

-non sono affari tuoi, anzi, ora ti chiudo per bene nello scatolone fino a che non arriviamo alla base; e fidati, lo sto facendo per preservare la tua incolumità.-

-Aww, ti preoccupi così tanto per me!- Disse lui entusiasta, con gli occhioni che scintillavano.

-No, è che se te ne esci con frasi di questo tipo durante il tragitto- Disse Skipper, che era lievemente arrossito per l’affermazione dell’altro fatta poco prima -Potrei non riuscire ad aspettare che tu combini qualcosa per metterti le mani addosso.-

A questo punto fu Hans ad arrossire.  Quelle ultime parole di Skipper erano quelle che aspettava da troppo tempo ormai. Certo, lui le intendeva in un modo un po’ diverso, ma alla fine le parole erano quelle, e sentirgliele dire proprio rivolte a lui lo fece quasi svenire, tanto era emozionato.


Skipper non lasciò ad Hans il tempo di dire nulla, lo ricacciò semplicemente dentro lo scatolone e lo chiuse lì fino al raggiungimento della meta. Non aveva altro tempo prezioso da spendere per uno come lui, che probabilmente non aspettava altro che il momento giusto per attaccare lui e la sua squadra…

‘Fantastico, pure Hans ci mancava!’
 
 

Nel frattempo, Rico e Kowalski si erano svegliati e fatti per un po’ vedere dai visitatori,che per fortuna erano davvero pochi, date le temperature di quelle giornate di novembre.
Una volta passata la maggior affluenza di visitatori, Kowalski tornò dentro per andare avanti a sistemare la macchina, voleva davvero riuscire a ripararla il prima possibile.
Mentre si ritrovava a fare un calcolo super complicato sul suo abaco, il suono improvviso di una voce squillante gli fece cadere dalle pinne l’oggetto, mandando a rotoli tutti i calcoli fatti.
E quella voce non poteva essere di nessun’altro se non di…

-Re Julien è qui! Smettetela di applaudire, vi prego, so che vi sono mancato e siete felici di vedermi.- Disse il re dei lemuri, facendo andare in bestia Kowalski.

-Hey, ma c’è nessuno?- Chiese Maurice.

-Che vuoi Julien?- Disse furibondo Kowalski, uscendo dal suo studio.

-Aspetta un attimo, dove diamine sono tutti gli altri?- Chiese Julien.

-Sono andati a… a fare un giro…-

-Mh… ok, mi sembra una cosa sensata… Oh, tanto per avvertirvi, quando vedrete Marlene le dovrete un bel po’ di spiegazioni…- Disse con un ghigno sua maestà.

-Spiegazioni? E per cosa?-

-Bè, l’altro giorno è venuta a trovare il suo idolo ,che sarei io, e mentre mi riempiva di complimenti per la mia maestosa bellezza, si è fatta scappare una domandina su di voi… sembrava davvero turbata, ma il re l’ha consolata con un trattamento degno di regina! Ciononostante, credo che sarà comunque furiosa con voi, quindi buona fortuna-

Fece per andare, quando una voce femminile lo fece sobbalzare.

-Non ricordo che le cose siano andate esattamente così-

La voce era di Marlene, che era scesa nella tana per chiedere ancora una volta notizie riguardo Skipper.

-Kowalski, Rico, ho una brutta notizia da…- Soldato si bloccò non appena vide Julien e Merlene (e Maurice e Mortino) –Oh ehm… -

-Soldato! Tu sai dirmi dove si trova Skipper? So che tu non sai mentire!-

-Ecco… io…-

-Ragazzi, è in arrivo un pacco speciale tutto per voi!- Disse Skipper, che non poteva vedere niente di quello che stava succedendo all’interno della base.

Soldato si girò verso l’uscita

-Skipper!-
Si portò immediatamente le pinne al becco. Oh oh.

-Skipper? Là fuori c’è Skipper? Ora gliela faccio vedere io a quella sottospecie di pinguino, così impara a non farsi vedere per così tanto tempo…-

Disse Marlene mentre si recava all’uscita, cercando di nascondere tutta la sua felicità e il suo sollievo nel sapere che Skipper stava bene.
Ma quando lei e Julien uscirono, rimasero non poco sorpresi. l’unico animale presente era Hans all’interno di una scatola.
Non meno sorpreso era Skipper, che li osservava fuori dal recinto.
 






 
 
 
***Angolo dell’autrice***
Salveee!! Non sto nemmeno più a scusarmi, purtroppo con questa storia sono stata molto incostante nell’aggiornare… abbiate pazienza!
Parlando del capitolo, l’ho fatto più corto del solito perché non volevo far aspettare ulteriormente chi attende un aggiornamento da molto tempo.
Ringrazio chi mi segue ancora e chi ha appena iniziato, e vi invito a dirmi cosa ne pensate!
Detto questo auguro tutti un buon proseguimento di vacanze e… ci vediamo al prossimo capitolo!
Bacii :*

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2873746