Biografia di un tipo strano

di Lord Gyber
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La gara di cucina ***
Capitolo 2: *** Sognare ad occhi aperti ***
Capitolo 3: *** Affari di famiglia ***
Capitolo 4: *** Saluti ***
Capitolo 5: *** Identikit ***
Capitolo 6: *** Una festa movimentata ***
Capitolo 7: *** Nel frattempo ***
Capitolo 8: *** L'Amuleto dell'essenza ***



Capitolo 1
*** La gara di cucina ***


Quella settimana a Ponyville si sarebbe tenuta una grandissima gara culinaria che avrebbe decretato il migliore chef della regione. Avevo sempre voluto parteciparvi, perché adoro cucinare. Avevo una buona probabilità di vincere, perché aggiungevo ai miei piatti un particolare ingrediente segreto che li rendeva unici. Decisi che avrei portato uno dei miei piatti più famosi, le mie famose lasagne al pomodoro condite con basilico, un tocco di peperoncino e quant'altro. Le tolsi dal forno e le misi sul tavolo. Però dovevo ancora aggiungere l'ingrediente principale.

- Eracle. -

Al mio richiamo accorse il mio animaletto domestico: un piccolo serpente corallo che avevo trovato qualche settimana fa al mare, era molto simpatico e giocherellone. Gli grattai la testa con l'indice.

- Mi porteresti qui il mio ingrediente segreto. -

Lui fece un si con la testa e si mise a cercare nella credenza. Ogni volta mi sorprendevo di quanto potesse essere intelligente, se stavo fuori di casa era in grado di trovarsi il cibo da solo, si può dire che più che un animale domestico era più come un coinquilino a cui non si deve far pagare l'affitto.

Arrivò dopo qualche secondo con in bocca una piccola ampolla verde acqua con rifiniture in blu.

- Bravo. Prendi il premio. -

Gli lancia una pralina al cioccolato che prese al volo, ne era davvero ghiotto. Tolsi il tappo dall'ampolla e presi il contagocce ma.....era vuota.

- Cosa!?! Maledizione, mi sono dimenticato che l'ho finita qualche giorno fa. Ora devo procurarmene dell'altra. -

Rimisi la teglia nel forno per non farla raffreddare, mi tolsi il grembiule e mi avviai fuori.

- Eracle, ti lascio il dovere di difendere la casa. Posso contare su di te? -

Lui mi fece il saluto militare con la coda.

- Riposo soldato. -

E corsi fuori.

 

Un enorme deserto si estendeva tutt'intorno a me, non vi era anima viva e l'unica costruzione era un gigantesco portone di granito nero. Il portone del Tartaro. Mi avvicinai ma venni bloccato dal guardiano, il terribile cerbero. Aveva la bava alla bocca e gli occhi iniettati di sangue. Dovevo agire in fretta. Misi la mano nella camicia ed estrassi fuori la mia arma.....una pallina da tennis, che poi lanciai.

- Va riprendere la palla bello. -

Le tre teste ipnotizzate dalla pallina corsero subito a riprenderla. Quando la ebbero ripresa me la riportarono tutta coperta di bava e cominciarono a leccarmi la faccia.

- Chi è il mio bravo cucciolone? Sei tu. - dissi mentre gli grattavo la testa.

Finito di giocare riuscì finalmente ad entrare. Percorsi un lungo corridoio tutto fatto di carbone, ci volle un po' ma infine arrivai dalla persona che volevo incontrare. All'interno di ciò che poteva essere definito il cuore di un vulcano vi era un immenso demone alto 100 metri vestito di tutto punto alla sua scrivania che stava firmando, con una penna stilografica, un grosso mucchio di fogli.

http://images6.fanpop.com/image/answers/3272000/3272201_1371752429438.53res_500_305.jpg

- Stupidi moduli del cavolo. -

Lui puntò lo sguardo su di me, senza però smettere di firmare i fogli.

-. Gyber? Cosa ci fai qui? -

- Ciao Divel, sempre a firmare i tuoi moduli, eh? -

- Si, e visto che sei entrato nel Tartaro ora dovrò firmare altri moduli. Ormai non faccio altro che questo, una persona muore, dieci moduli da firmare, le vacanze pagate, altri cinquanta moduli, voglio fare la pausa pranzo, cento moduli da presentare in triplice copia. Che rabbia. Diventa demone supremo mi dicevano, non dovrai faticare mi dicevano. Ma tornando a noi, cosa ti serve? -

- Mi servirebbe altra essenza insaporente. -

- Hai idea di quanti moduli dovrei firmare per concederti questo favore? -

- Tanti? -

- Troppi. E se devo essere sincero non voglio farlo. Ho già i miei problemi. Ora sei pregato di andartene. -

Con la sua manona indicò l'uscita ma io non mi mossi.

- Io invece dico che mi aiuterai. -

- Ah si, e come? -

- Cosa ti viene in mente se dico, mondo degli umani, estate 1998? -

Il volto del demone sbiancò di colpo, avevo toccato il tasto giusto. Io conosco i miei polli.

- No, non oseresti mai. -

- Vuoi mettermi alla prova? -

Mi fece un ringhio di rabbia.

- Sei un bastardo. -

- Non mi comprerai con i complimenti. -

Tirò un sospiro.

- E va bene. -

Allungò il braccio verso di me. Fra l'indice e il pollice teneva ciò che ero venuto a cercare.

- Adesso sparisci! -

- D'accordo. Ci vediamo in giro. -

- Andare in giro? Hai idea...-

- Di quanti moduli dovresti firmare? -

- Esatto. -

Mi scappò una risata e mi allontanai.

 

Ormai eravamo alla fine della gara. I giudici avevano assaggiato tutti i piatti. Tremavo, anche con il supporto dei miei amici che erano venuti a vedermi.

- Il vincitore della competizione è......................Bon Bon con la sua pizza dei mille gusti. -

Mi accasciai al suolo ormai privo di qualsiasi voglia di vivere. Non avevo vinto, però almeno ero riuscito a partecipare. Mi avvicinai al mio piatto.

- Non capisco, dove ho sbagliato? -

Presi una forchetta, ne presi un pezzo e lo mangiai. Notai subito qualcosa di strano.

- Un momento. Sembrano...normali? Che sta succedendo. -

Tirai fuori l'ampolla. Me ne versai qualche goccia sul dito e l'assaggiai.

- E' semplice acqua minerale! -

Allora vidi che attaccato alla bottiglia vi era un biglietto.

COSI IMPARI A METTERMI IN AGITAZIONE.

 

DISTINTI SALUTI,

 

DIVEL.

Poi c'era disegnato lui che mi faceva la linguaccia.

- DIIIIIIIIIIIIIVEEEEEEEEEEEEEEEEEEL!!!! -

 

- A volte vale la pena di firmare i moduli. -

Lanciò una potente risata. Quando ebbe finito li si avvicinò un piccolo demone.

- ha fatto uno scherzo? Firmi questi moduli. -

Disse tirando fuori un plico enorme di fogli.

- CACCHIO!!! -

E si rimise a firmare.

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Capitolo 2
*** Sognare ad occhi aperti ***


Avete presente una di quelle mattine in cui vi alzate con la luna talmente storta, da farvi arrabbiare per qualsiasi cosa vi capiti intorno? A me si, quella mattina. Già alzatomi dal letto capì subito che non sarebbe stata una giornata facile. Mi sentivo uno straccio con poca voglia di vivere, ma decisi lo stesso di provare a cacciare via i miei pensieri con una bella colazione ed una doccia fresca, anche se non servirono a farmi passare del tutto quella rabbia mattutina. Una volta finito di lavarmi decisi di uscire a farmi due passi e, se il cielo lo avesse voluto, magari evitare i miei amici per fare in modo che la cattiva giornata non si ripercuotesse su di loro. Controllai che Eracle avesse il necessario per non morirmi in casa e me ne andai.

 

Nel cielo c'era solo qualche nuvola, anche se nessuna riusciva a coprire i forti raggi solari. Il bel tempo mi diede un po' di fiducia. Prima di andare però mi feci una promessa: che non mi sarei arrabbiato con nessuno a causa del mio cattivo umore.

Feci giusto 10 passi da casa mia prima di essere tamponato da un missile grigio. Quando guardai chi era stato, vidi che era Derpy che si grattava la testa con lo zoccolo. Mi guardò con i suoi occhi storti.

- Spero di non averti fatto male. -

- PRENDI LEZIONI DI VOLO, ACCIDENTI!!! e poi...-

Misi il dito sul suo occhio storto e lo rimisi nella posizione giusta per poi bloccarlo con lo scotch.

- Così va meglio! -

- Ehm, Gyber? -

Quando mi ripresi vidi la pegaso che mi guardava con aria confusa.

- Tutto bene? -

- Si, stavo solo....sognando ad occhi aperti. -

- Bene, ciao. -

E volò via lasciandomi tirare un sospiro di sollievo per essere riuscito a controllarmi. Mi calmai e ricominciai a camminare.

 

Arrivai fino alla piazza principale dove si erano postate delle bancarelle per il mercato. Anche se era un evento semplice mi piaceva camminare in tutta la folla che si creava, mi rilassava. Troppo distratto dall'osservare gli articoli venduti non mi resi conto di ciò che avevo avanti e quindi andai a sbattere contro un persona. Era Rarity che teneva sospesi con la magia dei rotoli di stoffa.

- Ciao Gyber. -

- Ciao Rarity, scusa se ti sono andato addosso. -

- Non fa niente caro, succede a tutti. -

Improvvisamente cominciò a squadrarmi con il suo occhio da stilista.

- Che c'è? -

- Come che c'è, hai visto cosa stai indossando? -

Indossavo la mia tipica camicia bianca ed un paio di jeans.

- Cos'ha che non va? -

- Non puoi continuare a vestirti sempre allo stesso modo, è da barbari! -

Afferrai le stoffe che teneva sospese e gli diedi fuoco con lo sguardo con lo sguardo attonito della mia amica.

- FATTI GLI AFFARACCI TUOI PER UNA VOLTA!!! -

- Ehm, tesoro? -

Vidi che mi guardava perplessa mentre si grattava la stesa con zoccolo.

Tutto ok? -

- Si, stavo solo sognando ad occhi aperti. Comunque vedrò di fare più attenzione la prossima volta con il mio vestiario. -

Lei mi fece un sorriso e se ne andò.

- Dovevo starmene a casa. -

Ma ormai ero in ballo e quindi decisi di continuare la mia passeggiata.

 

Camminando e camminando arrivai di fronte ad un carro colorato. Mi misi a fissarlo per qualche secondo data la sua bizzarria e per poco non ci misi la mano sopra ma venni interrotto da un unicorno blu vestito da mago.

- Cosa stai facendo? -

- Stavo osservando questo carro. -

- Mi dispiace ma nessuno può vedere o toccare le cose della Grande e Potente Trixie senza il suo permesso. -

Ora mi ricordai. Mi avevano raccontato di lei, delle sue menzogne e del fatto che avesse schiavizzato la città.

- Mi avevano detto che sei una megalomane, ma non mi aspettavo che utilizzassi la terza persona su te stessa, sembra un tentativo davvero disperato di considerarsi importante. -

Mi guardò con rabbia.

- Io non accetto insulti da un essere di basso rango come te! -

Rimasi qualche secondo in silenzio per poi afferrargli la faccia con le mani e ruggirgli in faccia. Una scia blu uscì dalla sua bocca e finì dentro la mia. Mentre le stavo assorbendo l'anima il suo corpo divenne sempre più grinzoso fino a diventare scheletrico, poi, quando sparì ogni tessuto, le ossa divennero polvere e ciò che rimase di lei fu solo il cappello ed il mantello.

- Ehi, come mai sei rimasto imbambolato? -

Il suo sguardo furioso fu sostituito da uno pensieroso, quando mi vide con gli occhi spenti.

- Stavo sognando ad occhi aperti, è vietato forse!?! -

Me ne andai con passo deciso senza più dargli uno sguardo e mi allontanai da lei.

 

Arrivai al parco sperando di essere al sicuro. Ma a quanto pare la sfortuna non smetteva di importunarmi. Infatti mi si avvicinò Fluttershy.

- Ciao Fluttershy. -

- Ciao Gyber. Senti, avrei bisogno del tuo aiuto. -

- Dimmi pure. -

- Ho accolto al mio cottage un po' di animali selvatici, ma il problema è che sono terribilmente sporchi e puzzolenti, non è che mi daresti un aiuto a lavarli? -

La fissai dritta negli occhi.

- Sarò freddamente sincero. La tua richiesta non solo mi prova un ribrezzo totale dal voler farmi vomitare con tutte le mie forze le ultime cose digerite nei miei ultimi 12 anni, ma mi fa pensare che usi il tuo dolce sguardo come strumento di ricatto morale per costringere le persone a fare quello che vuoi. Il fatto di dover solo pensare a lavare centinaia di animali dalla loro sporcizia mi da un fastidio talmente forte che mi spingerebbe a buttarmi giù da un dirupo e rimanerci dentro per non essere mai più importunato. Quindi, in parole povere, NO!!! -

- Gyber, tutto a posto? -

Ancora una volta fui interrotto dai miei pensieri.

- Mi dispiace ma non posso, ho un impegno urgente. -

- Ok, chiederò ad Applejack, a lei non darà fastidio. -

Mi salutò con lo zoccolo e si diresse alla fattoria.

- Credo sia ora di andare nel mio rifugio per le crisi di rabbia. -

 

Arrivai in una piccola zona della Everfree Forest completamente priva di fauna e flora. Quel luogo era ideale per sfogarmi di tutta la rabbia repressa, perché in quel luogo desolato non potevo fare male a nessuno. Feci un profondo respiro.

- Bene , iniziamo...................AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!! - http://www.youtube.com/watch?v=FRd9UxODRrs

Ripresi fiato mentre guardavo i disastri provocati dal mio rilascio di tensione.

- Nella vita conta solo la semplicità. -

Mi ricomposi e ritornai a casa.

 

Arrivai dinanzi alla mia casa e vidi vicino alla porta Rainbow Dash che mi guardava compiaciuta.

- Allora, sei pronto? -

- Pronto? Pronto per cosa? -

- Non ti ricordi, ho vinto la nostra scommessa. -

- Che scommessa? -

- Andiamo con un flashback. -

Ieri *

- Quindi affermi di possedere il più grande autocontrollo di sempre? - mi prese in giro la pegaso.

- Mettimi alla prova se non ci credi. - risposi in tono di sfida.

- Ok, scommettiamo che per l'intera giornata di domani non dovrai arrabbiarti neanche una volta. Chi vince potrà far fare qualcosa di umiliante al perdente. -

- Ci sto. -

Ora *

Finalmente capì tutto. Come potevo essermi completamente dimenticato di ciò che avevo promesso il giorno prima.

- Tu mi hai messo questo cattivo umore. -

- Ah-ah, ho preso in prestito una strana polverina da Twilight in grado di far venire il malumore a chiunque. Sono entrata in casa tua e te ne ho sparsa un po' addosso. Poi ti ho tenuto d'occhio, devo ammettere che hai resistito bene all'inizio, ma poi ti sei lasciato andare nella foresta. -

- E tu avresti fatto tutto questo solo per vincere una scommessa? -

Lei annuì con la testa.

- E va bene, sarò sportivo. Cosa devo fare? -

- Dovrai solo indossare questo mentre giri per il paese. - disse tirando fuori uno strano abito.

- Tu stai scherzando, vero? -

- No, ed ora fila. -

Presi l'abito ed andai ad indossarlo.

 

Non so me diedero più fastidio le risate di tutti quelli che mi vedevano oppure essere stato costretto ad indossare questo http://img.escapade-carnevale.it/salehire/small/22465-s.jpg, fatto sta che continuai a camminare nella folla senza mai fermarmi. Notai in tutta quella calca un sorridente Discord che se la rideva sotto i baffi.

- Gyber, hai proprio delle belle gambe. -

Mi avvicinai e li mollai il piede in faccia con forza, per poi farlo cadere a terra. Ora, probabilmente, vi aspetterete che fosse un altro sogno ad occhi aperti, in realtà lo feci veramente.

- Grazie, Discord. -

E ricominciai a camminare.

 

 

Angolo autore: dedico questo capitolo a tutti coloro che vorrebbero esprimere tutta la loro rabbia sulle persone, ma hanno abbastanza autocontrollo da non farlo.

Drol: Parla per te.

Sta zitto Drol!

Saluti, Lord Gyber.

 

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Capitolo 3
*** Affari di famiglia ***


- Sei sicuro che queste Mane 6 siano simpatiche? -

- Beh, si, sono molto particolari. -

- In che senso particolari? -

- Mai visto Power ranger? -

- No. -

- Virtual troopers? -

- No. -

- Beetleborgs? -

- Nemmeno. -

- Le tartarughe ninja? -

- Neanche quello. -

Tirai un sospiro.

- Dovresti vedere un po' più televisione per tenerti aggiornato. -

 

Gli elementi si erano ritrovato al parco di Ponyville come consueto a portare i loro animaletti giocare. Fu in quel momento che arrivai anch'io accompagnato da Eracle, che se ne stava comodamente seduto sulla mia spalla, ed un'altra persona.

- Ciao Gyber. - mi salutò Pinkie – Sei venuto per far giocare Eracle? -

- Anche per questo e...-

- Un momento. Lui chi è? - chiese Rainbow indicando la persona accanto a me.

Infatti tenevo per mano un bambino di circa 6 anni, mi assomigliava mai i suoi capelli erano neri ed i suoi occhi cerulei. Fissò un attimo la pegaso e poi si nascose dietro di me.

- Ragazze...-

Lo spinsi in avanti e gli misi una mano sulla testa.

- Lui è mio fratello Damaskos. -

- TUO FRATELLO!?! -

Urlarono le sei in coro facendo spaventare il poveretto, che si nascose di nuovo dietro di me.

- Perché questa reazione? - chiesi alquanto seccato.

- Non sapevamo che avessi un fratello. - disse Applejack.

- Ecco, il discorso non è mai saltato fuori e lui vive alla casa dei miei genitori. Senza contare che l'ultima volta che è stato con me è successo un casino. -

- Cosa intendi? - chiese perplessa l'elemento della magia.

- Beeeeehhh (da 11:42 a 11:51, vi consiglio di non vederlo se siete molto sensibili alle scene di sangue) http://www.youtube.com/watch?v=uGkh_rrIacc che capodanno. -

Fluttershy si avvicinò al mio fratellino e fissò con modo dolce.

- Puoi uscire, non ti facciamo del male. -

La guardò un po' titubante ma poi decise di muoversi e di andarle incontro.

- Sei molto carina. - disse con la voce candida di un bambino.

Lei divenne un po' rossa e cominciò a grattarli la testa con lo zoccolo.

- Anche tu sei molto carino. -

Tirai vicino a me la pegaso canarino e gli sussurrai all'orecchio.

- Non fidarti, è un piccolo manipolatore e ha anche un bel caratterino. -

- Andiamo – fece staccandosi da me – come può un essere così piccolo essere così tremendo? Guarda, sta addirittura annusando i fiori. -

In effetti era vero ciò che aveva detto.

- Tu non lo conosci come lo conosco io. -

Damaskos toccò una piccola margherita e, con un sorriso maligno in faccia, la trasformò in una pianta carnivora di quattro metri, che spaventò le ragazze. http://img1.wikia.nocookie.net/__cb20131120195052/atuttoreality/it/images/3/33/TDRI_Larry_emerge_dalla_palude.PNG

- Che ti dicevo. -

Ritrasformai la pianta al suo stato originario e diedi un pugnetto sulla testa di mio fratello.

- Smettila di comportarti male, altrimenti lo dico alla mamma! -

Lui si portò le mani sul bernoccolo.

- Sei cattivo. - disse facendo la linguaccia.

La sua reazione non poté non scatenare la risata collettiva del gruppo.

 

Passammo la mattinata a far giocare i nostri animali. Ci divertimmo, anche se dovetti evitare che Damaskos li trasformasse in mostri. Comunque alla fine se ne andarono tutte a casa ad eccezione di Fluttershy che era seduta accanto a me su una panchina.

- Sai, tuo fratello sarà un po' pestifero, ma è anche tanto dolce. -

- Posso confidarti una cosa? -

- Dimmi pure. -

- Tecnicamente lui è il mio fratellastro. -

- Ah si? - chiese sorpresa.

- Quando mia madre è morta, mio padre si è innamorato di un'altra. Certo all'inizio io ero molto arrabbiato al fatto che si sposasse di nuovo con un'altra donna, ma conoscendola bene mi ci sono affezionato ed ho cominciato anch'io a chiamarla mamma. Poi nacque il piccolo Damaskos. -

Lei mi sorrise e mi mise lo zoccolo sulla spalla. Mi si avvicinò il mio fratellino con gli occhi pieni di speranza.

- Fratellone. -

- Si? -

- Senti, non è che potrei avere un animale domestico anch'io? La mamma ha detto che se volevo potevo prenderlo. -

- Prometti che non lo trasformerai in un mostro, che gli darai da mangiare e lo accudirai? -

- Lo prometto! -

- Allora siamo fortunati. Fluttershy ha a casa un sacco di animali in cerca di una casa. A te non dispiace vero? -

La pegaso mi sorrise.

- Certo che no. Forza, andiamo. -

 

Arrivammo al suo cottage e fummo molto meravigliati di quanti animali si fossero radunati lì. Cerano volatili, rettili ed anfibi.

- Allora – iniziò la pegaso – Magri ti piacerebbe una ranocchietta, oppure un gattino o magari...-

- Trovato! - gridò sprezzante il piccoletto. -

- Accidenti, hai fatto in fretta. -

Quando si girò vide che appollaiato sulla sua testa vi era un avvoltoio che gli punzecchiava la faccia con il becco come saluto.

- Sei sicuro? - li chiese incerta – Non è che magari vuoi qualcosa di più piccolo? -

- No lui va più che bene. Lo chiamerò Vulture. - fece mentre accarezzò il suo piuamggio, cosa che a quanto pare il rapace gradiva.

- Ma...-

- Lascia perdere. - dissi avvicinandomi a lei – Quando si mette in testa una cosa, niente può fermarlo. -

 

Io e mio fratello ritornammo a casa accompagnati dai nostri rispettivi animali. Una volta entrati lui mi guardò negli occhi.

- Mi sa che ora devo andare fratellone. - disse con una punta di amarezza, mentre accarezzava la testa di Vulture.

- Vuoi che ti accompagni io? -

- No, ce la faccio da solo. -

- D'accordo, salutami la mamma. -

- Ciao. -

Il suo corpo fu circondato da una luce bianca per poi scomparire in un lampo dello stesso colore.

Mi avviai in salotto per sedermi sulla poltrona e rilassarmi. Prima di farlo notai sopra di essa un pacchetto regalo http://accessorisposa.eu/wp-content/uploads/2014/08/Pacchetti-Regalo.jpg. Lo presi e mi sedetti. C'era un biglietto.

GRAZIE PER AVERMI OSPITATO

 

DAMASKOS

 

Presi il lembo del fiocco e lo sfilai, ma proprio quando lo feci il pacchetto mi esplose addosso coprendomi interamente di fuliggine.

- DAMASKOS!!!!!!!!!!!!!! -

 

 

- Mammalucco. Dico bene Vulture? -

Lui gracchiò.

- Dico bene. -

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Capitolo 4
*** Saluti ***


Salve cari amici lettori, se ve lo state chiedendo questo NON è il solito episodio. Non mi vedrete mentre svolgo alcune bizzarre attività, distruggo regni e faccio una pelliccia di draconiques.

Discord: COSA!?!

Sto scherzando. Voglio solamente avvisare che, dato che è riniziata la scuola, non riuscirò più a pubblicare come in precedenza, salvo nei periodi festivi. Quindi non vi preoccupate.

Clessidrus: Sta tranquillo.

Clessidrus? Cosa ci fai nella mia storia? Questa è una cosa privata, sei pregato di andare altrimenti ti prendo a sculacciate!

???: Oh cielo!

Clessidrus: Chi diavolo è?

Solamente George Takei (attore statunitense dichiaratosi gay), non so come ma è riuscito a trasformarla in una cosa a tre.

George: Oh cielo!

DISCUSSIONE! DISCUSSIONE A TRE! Lasciamo perdere, comunque tornando a noi, auguro a tutti un buon rientro a scuola o al lavoro. Non so quanti di voi abbiano già iniziato a lavorare.

 

Allegati qui sotto vi lascio i link di alcuni canali youtube che mi hanno tenuto in allegria per tutta l'estate, quindi qualora vi sentirete tristi, abbiate bisogno di staccare la spina o volete semplicemente farvi due risate cliccate qui.

 

http://www.youtube.com/user/ERB/videos (vi è sub ita)

 

http://www.youtube.com/user/paolopdi/videos

 

http://www.youtube.com/user/vitonervitoner/videos (vi è anche in italiano, da qui proviene la battuta su Takei, non ho mai voluto insultarlo se ve lo chiedete, nemmeno Clessidrus, serviva solo a fare la battuta che si vede nel canale)

 

http://www.youtube.com/results?search_query=hishe+sub+ita (vi è anche in italiano)
 

Spero vi piacciano.

ALLA PROSSIMA

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Capitolo 5
*** Identikit ***


Ho pensato che creando la mia carta d'identità avreste potuto conoscermi meglio, quindi ecco a voi.

 

 

Nome completo: Gyber Salomon Damucard

 

Per gli amici: Lord Gyber o Gyber (Gyby è un privilegio solo della sua famiglia)

 

Parenti:

Domius Major Damucard (padre)

Serafin Miltas Damucard (madre, deceduta)

Eureka Nimel Damucard (madre acquisita)

Damaskos Niberus Damucard (fratello minore)

Drol Rebyg (alter-ego)

 

Età: Qualche migliaia di anni, ma invecchia molto lentamente (come gli alicorni) quindi ha l'aspetto di uno sui 24 anni circa.

 

Luogo di nascita: Dimensione Mirror, pianeta Antralia (gemello della Terra). Pianeta Terra (luogo dove ha passato gran parte dell'infanzia e dell'adolescenza, crescendo vedendo vagonate di anime, leggendo manga e giocando ai videogiochi).

 

Aspetto: Umano dai capelli albini e occhi mutacolore (la maggior parte del tempo). Corpo da Antracia (abitanti di Antralia, simili agli umani per mascherare il loro aspetto) prima, seconda e terza forma (solo nei casi estremi). Corpi di vari universi (solo se lo trova divertente).

 

Residenza: Ponyville, Via Foglie d'autunno.

 

Animali domestici: Eracle (serpente corallo)

 

Carattere: Egocentrico ed estroverso, ama divertirsi e passare il tempo con i suoi amici, ma sa essere molto serio se la situazione lo richiede. La maggior parte delle volte si diverte facendo battutine e schernendo i suoi nemici. Si infuria se si prende in giro la sua famiglia o si fa del male a degli innocenti, soprattutto ai bambini.

 

Abilità e poteri: Manipolazione della maggior parte della arti magiche (metamorfosi, creazione di oggetti...), può creare tutto ciò che la sua mente elabora, a patto che siano solo oggetti di fantasia o molto semplici, poiché non può creare oggetti reali complessi senza conoscerne la struttura. Può cambiare aspetto o può modificare il suo corpo per renderlo consono per certe occasioni (come l'aumento della massa muscolare). Può assumere i poteri di personaggi sia reali che di fantasia (frutti del mare, abilità combattive...). E' addestrato in molte arti marziali ed è pratico all'utilizzo delle armi, perché, come la maggior parte del popolo, viene addestrato sin dalla tenera età. Le armi che utilizza spesso sono lame, spade e la presa in giro degli avversari. Inoltre può viaggiare nelle varie dimensioni, ma troppi spostamenti in un breve periodo di tempo, lo indeboliscono. L'unica cosa che non gli piace fare è leggere la mente altrui, per paura di scoprire qualche segreto che si doveva tenere nascosto. Possiede una grande resistenza fisica e psichica, sempre dovuta ai suoi allenamenti sul suo pianeta.

 

Ama: la cioccolata, le feste natalizie e film di avventura, fantascienza ed azione.

 

Odia: fare tardi e dormire poco.

 

Personaggi preferiti: Trafalgar Law, Issho, Doflamingo, Shanks, Alucard, Cooler, Junior, Lord Bills, Hulk.

 

 

Ora che avete saputo di più sulla mia vita privata spero siate contenti.

 

Alla prossima, Lord Gyber Salomon Damucard.

 

 

 

 

 

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Capitolo 6
*** Una festa movimentata ***


Era la tanta aspettata Notte degli incubi a Ponyville e tutti per la strada se stavano girando per le strade con i costumi più buffi e strampalati. Le nostre sei eroine non erano da meno anche se a causa di forza maggiore furono costrette ad indossare i vecchi costumi.

- Mi dispiace di non aver potuto finire i vostri costumi ragazze – fece Rarity – Ma avevo così tanto lavoro che non ho trovato il tempo. -

- Non fa niente, va bene anche così. - disse Twilight.

- A proposito – fece Pinkie – stiamo facendo tardi alla gara del miglior costume. Dobbiamo sbrigarci! -

 

La gara per il miglior costume era semplice, chi aveva il costume più bello ed originale vinceva. La gara era presentata dal sindaco che ad uno ad uno presentava i vari concorrenti. Quando le sei arrivarono oramai era quasi tutto finito, mancava solamente decretare il vincitore per porre fine alla gara.

- Allora – disse Major Mare al microfono – Se non abbiamo altri concorrenti il vincitore è...-

Non poté continuare perché perché 5 luci di riflettore puntarono sul palcoscenico e 5 loschi figuri fecero la lor entrata in scena.

- Fra i guerrieri noi siamo i più forti...-

- Noi ripariamo tutti i torti...-

- Non ci spaventano mostri, demoni o tasse...-

- E prendiamo i nemici a calci nelle parti basse...-

- Perché noi siamo...-

Le luci si attenuarono e si poté vedere chi stava parlando.

- DISCORD! -

- CLESSIDRUS! -

- SPIKE! -
- DAMASKOS! -
- GYBER! -

- LA GRANDE EQUESTRIA FORCE!!! - gridammo alla fine all'unisono.

http://img1.wikia.nocookie.net/__cb20131218201847/dragonball/it/images/5/5d/Ippogrifo.jpg

Poi partì la nostra sigla musicale (da 0:21 a 0:34) http://www.youtube.com/watch?v=aossw4UUjVA

Gli spettatori rimasero basati, compreso il sindaco. Che poi riprese coscienza.

- Mi pare abbastanza chiaro che i vincitori siano l'Equestria force! -

Fummo assordati dagli applausi del pubblico mentre il sindaco ci consegnava la coppa del vincitore.

 

Una volta scesi dal palco ci ritrovammo davanti le Mane 6.

- Però che entrata ad effetto che avete fatto. - disse Applejack.

- E quei costumi sono una favola. - aggiunse la stilista.

- Grazie – fece Discord – Li ha fabbricati Gyber. -

- Beh, fabbricati è un po' un parolone...-

 

* Altro universo *

- GULDO, dove sono le nostre armature!?! -

- Non lo so capo. Erano qui e poi sono sparite. -

 

- Ma tornando a noi...-

- CIAO FLUTTERSHY! -

Mio fratello mi superò e corse ad abbracciare la pegaso canarino.

- Mi sei mancata tanto. -

- Anche tu mi sei mancato tanto piccolo. -

Disse accarezzandoli la testa con lo zoccolo e facendolo diventare un po' rosso.

- Come vanno le cose con Vulture. -

- Molto bene, grazie. -

- Come stavo dicendo...- dissi in modo seccato.

Cercai di riprendere in mano il discordo ma tutti erano troppo indaffarati a parlare dei loro travestimenti.

- Ahhh...lasciamo perdere. -

 

Dato che ero stato completamente ignorato decisi di farmi un giro in città per distrarmi un po'.

- Ma perché nessuno mi ascolta quando parlo....ah ma chi voglio prendere in giro? A volte neanch'io mi ascolto quando parlo. -

Fui costretto ad interrompere i miei pensieri quando un forte boato mi fracassò i timpani. Mi voltai alle mie spalle e vidi qualcosa uscire da una torre di fumo. Un enorme esemplare di Ursa Major.

- Porca....-

Ancora una volta fui interrotto perché qualcosa mi investì ad enorme velocità buttandomi a terra. Si trattava di Damaskos.

- Ma che...? Damaskos! Come diavolo ha fatto quel bestione ad arrivare qui. -

- A guarda io non lo so. - Disse alzando gli occhi al cielo.

- Cosa. Hai. Fatto? -

- Ecco vedi...-

 

* 5 minuti prima *

- Dimmi Fluttershy, tu hai visto tutti gli animali di Equestria? -

- No purtroppo. Non ho mai avuto l'occasione di vedere un'Ursa Major, anche se mi piacerebbe molto. -

- Allora non c'è problema. -

- Cosa vuoi dire? -

* Presente *

 

- Già, cosa vuoi dire? -

- Cheeeeeeeeeee l'ho evocata io. -

Rimasi in silenzio per qualche secondo.

- Ehm, fratell....-

Gli diedi un pugno in testa facendogli spuntare un enorme bernoccolo.

- BRUTTO SCONSIDERATO!!! -

- Non l'ho fatto apposta. - disse portandosi le mani alla contusione.

- Mi sa che dovrò occuparmene io, come sempre. -

 

 

Arrivai sul luogo constatando che tutti erano scappati via per non incappare nella furia della belva, che nel frattempo stava buttando giù le bancarelle.

- Ehi tu! Winnie the Pooh troppo cresciuto, vieni qui ed affrontami da uomo...orso...hai capito cosa voglio dire! -

L'orso mi guardò con due occhi iniettati di sangue e mi caricò mettendosi sulle zampe posteriori. Non ebbi il tempo di reagire che con un'artigliata mi colpì il petto creandomi una grossa ferita e staccandomi il braccio sinistro. Quando ebbi la forza di rialzarmi ero piacevolmente sorpreso.

- Non mi aspettavo che fosse così forte. Mi sa che dovrò usare quella cosa. -

Mi rimisi di fronte alla belva che cominciò a caricarmi di nuovo. Dal mio corpo fuoriuscì una gran quantità di fumo nero che mi avvolse completamente il corpo ed i miei occhi diventarono tutti rossi.

- Prima forma: RILASCIO!!! -

Il fumo nero aumentò di nuovo e mi lanciai contro il mio avversario.

 

Passarono pochi secondi e la bestia si trovò a terra priva di sensi, mentre il fumo che prima mi avvolgeva si diradava.

- Era da un po' che non usavo questa mossa, pensavo di essermi arrugginito. -

- Ehi fratellone! -

Vidi Damaskos corrermi incontro con aria furiosa.

- Lo sai che papà non vuole che usi quella cosa in luogo abitato. Potevi uccidere tutti. -

- Sta tranquillo, so controllarmi. -

Quando posai lo sguardo su di lui vidi che mi guardava con aria strana.

- Che c'è? -

- Ehm, non ti fa male quella ferita? -

Troppo distratto a parlare con lui mi ero dimenticato dello squarcio sul petto.

- Ah già, ti dispiace tapparti le orecchie, per favore. -

Lui fece come avevo detto e mi portai la mano alla ferita.

- Bene....................CAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA..........-

 

 

 

 

 

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Capitolo 7
*** Nel frattempo ***


Forse vi starete chiedendo cosa io stia facendo ultimamente...beh, diciamo che sto difendendo Equestria da minacce non solo terrestri ma anche nello spazio. Poco fa una nave Romulan (alieni parecchio bellicosi) ha cercato di distruggere il mio mondo e sono intervenuto.

Ed ora me ne sto seduto sul trono nella sala di comando della nave circondato dai corpi dei miei nemici. All'improvviso suona il telefono. Rispondo. E' mio padre.

- Ciao papi. -

- Ciao figliolo, allora come è andata con i Romulan? -

- Vedi, sono entrato nella navicella, ma sono stato subito accerchiato...-

 

Guardie: FERMO!

 

- E tu che hai fatto? -

- Ho cercato di mantenere la calma e mi sono comportato in modo tranquillo...-

 

Gyber: SONO ANDATO A LETTO CON VOSTRA MADRE PRIMA DI VENIRE QUI!!!

 

- Non lo hanno particolarmente apprezzato...-

 

Guardie: FUOCO!!!

 

- Hanno cominciato a spararmi con i loro fucili laser. -

- E ti hanno fatto male? -

- Nahhh, sono io che ho fatto male a loro. Li ho stesi in un secondo. -

- Non li hai uccisi, vero? -

- Lo sai che non lo faccio mai, papà. -

- Poi cosa è successo? -

- E' arrivato il loro comandante...-

 

Comandante: Ti distruggerò!

 

- Mi ha messo in difficoltà, mi ha buttato a terra e mi ha puntato il fucile sulla testa...-

 

Comandante: Vuoi dire qualcosa prima di morire?

 

- E tu che hai detto? -

- Ho detto...-

 

Gyber:..Frozen...è...bellssimo...

 

- Mi ha sparato, ma ha colpito una mia copia, quindi gli sono arrivato alle spalle e gli ho dato una tallonata sul collo. -

- Secondo me guardi troppa televisione. -

- Accidenti, ho 3200 anni, lasciami vivere la mia vita. -

- Ok, ok. Quindi tutto a posto? -

- Si. -

- Vuoi che ti saluti la mamma? -

- Mi faresti felice. -

- Uno di questi giorni ti vengo a far visita. -

- D'accordo. -

- Bene, ciao. -

- Ciao. -

E cosi riattacca lasciandomi solo con i miei pensieri.

 

Ritorno a casa abbastanza stanco. Appena entro, infatti, mi getto sulla poltrona in salotto e cerco di addormentarmi, ma qualcuno nascosto nell'ombra viene a darmi fastidio.

- Allora, è andata bene la tua gita? -

- Molto bene....Drol. -

 

 

 

 

Angolo autore: Ok, più che altro questa è un anticipazione di ciò che avverrà in futuro, per questo è così corto.

Quindi vi lascio con queste domande: Come mai Drol Rebyg non è nella mia testa? Come ha fatto ad uscire? Che cosa farà adesso?

Al prossimo capitolo, Lord Gyber.

 

 

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Capitolo 8
*** L'Amuleto dell'essenza ***


Clessidrus cominciò a bussare incessantemente sulla porta della biblioteca. Ad aprirla venne la sua amata che salutò il suo “Torroncino ripieno”.

- Ciao tesoro. Sei venuto a farmi compagnia? -

- In realtà volevo chiederti se hai qualcosa per le allucinazioni. -

- Allucinazioni? - chiese inarcando un sopracciglio.

- Il problema è che continuo a vedere Gyber da tutte le parti! -

- Credo di non seguirti. - disse ancora più perplessa.

- Vedi stamattina stavo facendo una passeggiata...-

 

* Passato *

Il nostro clessidriano preferito stava camminando tranquillamente quando si vide davanti il suo amico antraliano camminare e saltellare allegramente.

- Ciao Gyber....carini i capelli rosa. -

In effetti, cosa alquanto bizzarra, avevo i capelli rosa chiaro.

- Ciao amicone, oggi l'amore è nell'aria e si sente il dolce odore dell'autunno. Parlerei volentieri con te ma devo andare a portare gioia e tripudio a tutti. -

E così, facendo mosse di danza classica, si allontanò.

- Oggi è davvero contento. -

Come se nulla fosse riprese il suo cammino, ma non fece neanche 5 metri che di nuovo mi parai davanti a lui, ma questa volta i miei capelli erano grigi e camminavo barcollando con il volto rivolto al terreno.

- Che strano, pensavo di averti appena superato. E poi che cosa è successo ai tuoi capelli? -

- Morte, dolore e sofferenza, è questo il destino a cui tutti noi siamo destinati, non c'è via di scampo, possiamo solo deperire e diventare polvere in questo film in bianco e nero che è la vita. -

* Presente *

 

- Più andavo avanti e più Gyber incontravo. -

- Non pensi di stare un po' esagerando? -

Lui si scostò dall'uscio facendo vedere alla sua ragazza che l'intera città era invasa da un sacco di miei copie tutte con i capelli di colori differenti, ognuna delle quali si comportava in modo diverso.

- Questo è davvero strano. - disse con gli occhi sbarrati.

- Errata corrige, io sono strano, questa è magia. - Fece una voce da poco lontano.

I due si voltarono e videro che seduto su una panchina vi era un personaggio che Clessidrus conosceva molto bene, un umano dai capelli neri e gli occhi da rettile.

- D-d-d-DROL REBYG!!! -

La mia controparte se ne stava comodamente seduta a bersi una tazza di the (nel senso che si bevve la tazzina lasciando cadere il liquido a terra).

Twilight guardò il nuovo arrivato con interesse.

- Non mi avevi raccontato che lui è la parte malvagia di Gyber. -

- E siamo al secondo strike. -

Si alzò dalla panchina e si avvicinò ai due.

- Io mi definirei la parte Discordiana, non malvagia. -

- Tu sai cosa sta succedendo? - chiese Clessidrus mettendosi davanti alla sua ragazza.

- E' semplice, è tutta colpa dell'Amuleto dell'essenza. - rovistò nella sua camicia tirando fuori da una tasca un medaglione fatto d'oro con al centro una pietruzza che cambiava colore ogni secondo. - Un artefatto magico che è in grado di far prevalere un tipo di emozione. Gyber ha cercato di usarlo per liberarsi di me, invece è successo che tutte le sue emozioni, il sottoscritto compreso, siamo usciti dal suo corpo in massa. Per metà il suo piano ha funzionato. -

- Vorresti dire che quelle che girano in città sono proiezioni fisiche delle emozioni. -

- Dici bene Testa a cono. -

- Ehi, è un triangolo non un cono! -

- Molto interessante. - disse l'alicorno grattandosi il mento – E dimmi adesso cosa succederà? -

Il mio alter-ego si fece improvvisamente cupo e serio.

- Se non riusciamo a ricostruire il corpo di quella testa bacata prima di domani, tutte le sue emozioni e me spariremo per sempre e il vostro amico vi farà ciao ciao dall'oltretomba. -

Un volto preoccupato si formò sui miei amici.

- A meno che voi non mi diate una mano. -

- Una mano a fare cosa? - chiese il mio amico geometrico.

- Se riusciamo a rinchiudere tutte le emozioni nell'Amuleto riusciremo a ricostruire il suo corpo, e io vi posso dare una mano. -

- E perché mai dovremmo fidarci di te? -

- Avete altra scelta...-

 

 

- Allora, il piano è molto semplice. - disse Drol a Clessidrus – Se tocchiamo una delle copie con il medaglione questa viene assorbita e piano piano il corpo si riforma. -

- Tutto chiaro, da dove incominciamo? -

- Forse da loro? -

Erano arrivati alla piazza centrale della città dove vi era un Gyber dai capelli gialli nudo come un verme che correva in tondo urlando come un pazzo, mentre un altro, dai capelli viola, lo rincorreva cercando di metterli un cappotto.

- FERMI!!! - urlò il clessidriano ai due, mettendosi davanti a loro e bloccandoli - Gentilmente mi direste chi siete? -

- Io sono la Libido. - disse il giallo.

- Ed io il senso del Pudore. - rispose il viola.

Mentre li teneva occupati, Drol arrivò alle loro spalle e li assorbì senza che loro potessero fare qualcosa.

- Meno 2. – disse felice – Andiamo a cercare gli altri. -

 

Percorsero un altro po' di strada e trovarono una copia dai capelli rossi che picchiava selvaggiamente quella dai capelli rosa che Clessidrtus aveva incontrato prima.

- Il tuo cuore è pieno di rabbia, lascia che l'Amore di pervada. -

Purtroppo per lui, venne zittito con un calcio sul mento.

- Non si può ragionare con la Collera. -

Si lanciò contro di lui per colpirlo di nuovo, ma Drol si mise in mezzo e lo assorbì. Poi si voltò verso l'altro.

- Mi hai salvato, cosa posso fare per sdebitarmi? -

- Tocca il medaglione. - disse lanciandoglielo.

- D'accordo. - Lui lo prese con entrambe le mani e finì anche lui assorbito.

- Ahah, troppo facile. -

- Smettila di tergiversare. – lo rimproverò il compagno – abbiamo del lavoro da fare. -

 

Arrivarono davanti al cinema dove una puledra ed uno stallone se ne stavano uscendo parecchio frustati.

- Com'era fastidioso quel tipo! - urlò lei.

- Già, quello spilungone ci ha rovinato il film! -

Il nostro eroe e Drol (ehi, anch'io devo essere preso in considerazione!) entrarono nella sala dove un Gyber dai capelli arancioni, indossante un sombrero e suonante due trombette da stadio stava dando fastidio a tutti gli spettatori.

- AHAH, TANTO ALLA FINE MUIONO TUTTI!!! - gridò ridendo come un pazzo.

I pochi spettatori rimasti se ne andarono imprecando, lasciando ai due la possibilità per catturarlo.

 

* 2 ore e 17 minuti dopo *

- Allora, abbiamo preso la Libido, il Pudore, l'Amore, la Collera, la Frustrazione, la Gioia, la Depressione, la Villania, l'Invidia e molti altri. - sentenziò Drol con il fiatone, rivolto a Clessidrus che era nello stesso stadio. - Dovremmo averli presi tutti. -

Neanche il tempo di confermarlo che un altro Gyber, dai capelli azzurri, spuntò alle loro spalle.

- E tu chi sei? - chiese Clessidrus.

- Io sono la Lussuria. -

- E dove sei stato? -

- Ah, dove NON sono stato, vorrai dire? -

Neanche una frazione di secondo per rispondere che anche lui finì inghiottito nell'Amuleto dell'essenza.

Clessidrus fece un sorriso trionfale.

- Bene ora possiamo salvare il mio amico, giusto Drol?....Drol? -

Si voltò verso di lui, proprio una attimo prima che incastonasse l'amuleto nel petto e venire ricoperto da un'aurea dorata.

- Si...- disse cominciando a volare – Ora sono io l'unica mente dominante! -

- Aspetta, vuoi dire che l'hai fatto solo per prendere il controllo del corpo, quindi mi hai ingannato! -

- Ma certo che ti ho ingannato, io sono Drol Rebyg. Ed hai anche creduto alla frottola che ti ho raccontato. Sono stato io a fare in modo che quello sciocco di Gyber usasse l'amuleto prendendo temporaneamente il controllo sulla sua mente. Purtroppo non sapevo che vi erano degli effetti collaterali e quindi ti ho usato per raggiungere i miei scopi. -

- Sono stato buggerato...- disse preso dallo sconforto.

- Eh già, e ora...-

Non poté finire la frase che il medaglione cominciò ad illuminarsi ad intermittenza.

- Cosa? Significa che manca ancora una parte, pensavo di averle assorbite tutte!?! -

- Ehm – fece Clessidrus terrorizzato indicando alle sue spalle – credo che tu abbia dimenticato quella? -

Drol si voltò, e per poco non morì dallo spavento quando vide dinanzi a sé un essere enorme: aveva le fattezze di un verme di colore nero e possedeva una bocca rotonda piena di denti affilati. La bestia si lanciò contro di lui per cercare di inghiottirlo.

- Terzo strike, eliminato...-

La creatura serrò le fauci su di lui, masticandolo ed inghiottendolo.

Emise un ruggito di vittoria ed incominciò ad illuminarsi. Divenne via via sempre più piccola e si compattò assumendo le sembianze del Gyber originale.

- Oooohhhh, questo mi rimarrà sullo stomaco. -

 

Il mio caro amico triangolare fu molto gentile a riaccompagnarmi a casa e a spiegarmi ciò che era successo.

- ….e poi sei ritornato normale. -

- Wow, non mi immaginavo che un simile casino potesse sul serio accadere. -

- Solo una cosa non mi torna, come mai avei quella forma da verme? -

- Dimmi Clessidrus, cos'è un essere senza emozioni, come lo ero diventato io ? -

- Ehm, strano? -

- Un mostro, un semplice e normale mostro. -

Lui si bloccò alla mia risposta ed io rientrai a casa.

- Buona notte, Clessidrus. -

 

 

Era ormai sera inoltrata e mi infilai sotto le coperte del mio letto.

- Ora che l'amuleto è andato non mi devo più preoccupare...Drol non è più...un...problema. - dissi prima di addormentarmi serenamente.

Passò qualche minuto e mi alzai dal letto. Mi diressi in bagno e mi misi davanti allo specchio. Come gli fui davanti aprì gli occhi. Occhi gialli da rettile.

- HELLO BOYS, I'M BAAAAAAAAAAAAAAAAAACK!!!! -

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