Nasce tutto dal sesso -12 anni dopo-

di TheCristopher94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La nuova generazione ***
Capitolo 2: *** Il passaggio tra il vecchio e nuovo ***
Capitolo 3: *** Il risultato della prova ***
Capitolo 4: *** Il cerchio infinito ***



Capitolo 1
*** La nuova generazione ***


La nuova generazione

Erano passati 12 anni, e in quel lasso di tempo erano successe tante cose: Naruto era diventato Rokudaime Hokage, Shikamaru e Ino avevano avuto un figlio, il quale aveva già un rivale, ossia il figlio di Sasuke e Sakura, nato una settimana prima, il matrimonio tra Kakashi e Hinata e molti altri lieti eventi, molto significativi, come il fidanzamento di Konohamaru e Miku e le nozze di Neji e Tenten, con un sospetto di gravidanza, che poi si rivelò fondato.
Ma tornando al presente, il biondo stava firmando delle carte quando ad un tratto vide affacciare due neo genin che con furia; erano entrati nel suo ufficio urlando.
-Ti sembra una missione d’affidarci quella?- chiesero i due shinobi, che subito dopo vennero seguiti da un uomo argenteo sulla quarantina e un altro ragazzo con capelli neri e gli occhi color pece tipici del suo clan.
Intanto l’uomo sbuffava e rideva sotto i baffi, a quanto pare la storia si ripeteva, ma stavolta si trovava lui dalla parte dell’uomo responsabile che doveva prendere decisioni, e ciononostante solo ora capiva il Sandaime quando aveva dei dubbi nel mandarlo in missioni più complesse, ma alla fine si era fidato di lui e gli aveva dato un occasione, ciò che anche lui avrebbe dovuto dare ai suoi piccoli Minato e Kushina, che tanto piccoli non erano. Perciò, dopo aver sospirato, guardò i suoi figli per dirgli: -Facciamo così, incontriamoci alle 18:30 al campo di allenamento numero 12! Se supererete la mia prova vi affiderò un missione di livello C! Che ne dite?- domandò curioso l’uomo per vedere la loro reazione.
I due si guardarono e chiesero al loro sensei e anche all’altro membro della squadra.
-Possiamo accettare, Kakashi-sensei?- chiese Minato, mentre Kushina chiese all’erede Uchiha: -Itachi-kun, tu sei d’accordo con noi nel partecipare, vero?- dovevano essere uniti in questi momenti. Ovvio che per il ragazzo non ci fossero problemi, avrebbe fatto di tutto per una missione più complessa e non solo, anche per la sua Kushina avrebbe fatto di tutto. Anche se non si era mai dichiarato apertamente, il piccolo rampollo Uchiha aveva ereditato dalla madre i sentimenti e l’incapacità di esprimerli dal padre. Ma era giunto il momento che il giovane superasse questa sua paura e si rivelasse di fronte al padre della ragazza che amava. Solo così avrebbe espiato quella macchia sul suo orgoglio, ma non riuscì ad aprire bocca che entrò un altro team capitanato da un altri due peperini.
-Vogliamo partecipare anche noi!- a parlare erano stati Shikaro e Hikari, rispettivamente i figli di Shikamaru e Ino e Neji e Tenten, il cui primo innamorato perso anche esso di Kushina e rivale d’amore di Itachi e la seconda innamorata persa di Minato. Naruto vedeva quelle giovani promesse tutte determinate e aveva già capito tutto, cosa che prima non sarebbe riuscito a fare. Comunque accettò anche la richiesta degli altri due, che avvisarono non appena entrato il loro sensei.
-Konohamaru-sensei, l’Hokage ci darà la possibilità di metterci alla prova!- disse entusiasta Hikari.
Il ragazzo inarcò un sopracciglio, dicendo: -Davvero?- sperava fosse uno scherzo, perché lui reputava che i suoi allievi non fossero ancora pronti, ma Shikaro, raggiante, rispose: -Già! E se dimostriamo il nostro valore darà anche a noi una missione di livello C, vero Rokudaime?- chiesero come nuova conferma, e il biondo annuì.
-Sì, ma tutto il team deve essere d’accordo e per ora c’è l’assenso solo di due componenti! Manca quello del vostro compagno Shiro- che non appena entrò vide le occhiatacce dei due compagni che non gli auguravano niente di buono. Così, decise di accettare su due piedi. Quando i ragazzi furono congedati, Naruto rimase solo con Kakashi e Konohamaru.
-Hokage-sama, lei crede davvero che siano pronti?- chiese l’ex-allievo del Rokudaime.
-No!- disse lapidario, ma riprese dicendo: –Ma al suo tempo, nemmeno io e il team sette eravamo pronto per quella missione! Si ricorda, Kakashi sensei?- l’argenteo annuì e lasciò continuare il discorso al suo giovane allievo, nonché Kage più forte di quel periodo: –Ma dobbiamo dare loro fiducia e vedere come reagiscono allo stress! Solo così potremo capire se sono pronti a sostenere la vita di Shinobi! E poi devono ancora superare la mia prova!- disse con un mezzo ghigno, per poi dare un pugno in testa a Konohamaru.
-Ahi! Perché mi ha dato un pugno?- chiese con le lacrimucce agli occhi.
-Ti ho sempre detto di chiamarmi Naruto e non Hokage-sama! Non farmi sentire vecchio! Ho 30 anni per la miseria!- dopo aver detto ciò, il biondo decise di cambiare argomento, chiedendo a Konohamaru: –Tra te e Miku come va?- quella domanda imbarazzò un po’ il giovane, che rispose con tono un po’ incerto.
-Bene. . .- ovvio che sia Naruto che Kakashi se ne accorsero, erano esperti nel capire la bugia, tanto che chiesero al giovane di confidarsi tranquillamente, e che non avrebbero rivelato niente a nessuno, perciò il ragazzo diede voce al suo problema. –Oggi io e Miku abbiamo litigato, ma non so proprio il motivo!- rispose sincero il ragazzo, tanto che Naruto e Kakashi iniziarono a fare domande.
-Ti sei scordato l’anniversario del vostro fidanzamento?- domanda che aveva posto l’argenteo.
Il ragazzo negò con la testa.
-La sua festa di compleanno?- ma ancora un diniego da parte del ragazzo, che aggiunse: -No, non ho dimenticato niente!-
-Come fai a dirlo?- chiesero i due all’unisono.
-Mi segno tutto sul calendario!- rispose sincero; alche sia Naruto e Kakashi iniziarono a pensare, e guardandosi arrivarono entrambi alla stessa conclusione, ma volevano che fosse il giovane ragazzo ad arrivarci, così iniziarono a fargli delle domande con la quale speravano che il ragazzo capisse.
-Ehi, Konohamaru, da quant’è che tu e Miku state insieme?- domandò Naruto.
-Dai, Naruto! Sai bene che io e Miku stiamo insieme da 12 anni!-
A caricare la dose arrivò Kakashi, che chiese: -Dodici anni penso che siano abbastanza, non credi?-
-Non lascerò Miku, è la mia vita per me!-
E fu lì che l’Hokage di Konoha fece la sua costatazione: -Ma Kakashi non intendeva che tu dovessi lasciarla!- detto ciò il ragazzo pareva molto confuso, e Kakashi decise di andare al sodo della discussione, ormai aveva capito che Konohamaru Sarutobi era peggio di Naruto quando si parlava di donne. - Konohamaru, secondo me Miku si è arrabbiata perché non hai ancora deciso di fare il grande passo!-
Il ragazzo si sorprese sentendo ciò, ma se collegava quella soluzione agli insoliti comportamenti della ragazza tutto pareva acquistare senso.
Tre settimane prima. . .
Lui e Miku stavano passeggiando per le vie del villaggio a braccetto, quando a un tratto la ragazza si era staccata da lui per guardare un bellissimo abito esposto in vetrina. Si era voltato a guardarlo anche lui, e in un primo momento non aveva fatto caso che fosse un abito da cerimonia. Però, come se nulla fosse successo, la ragazza gli si era affiancata di nuovo e avevano ripreso a camminare. Lei tenne lo sguardo basso tutta la giornata, non dicendo più niente fino al giorno seguente.
Tutto aveva un senso: anche quando la ragazza gli aveva chiesto di andare ad abitare assieme e lui, le aveva risposto un sì svogliato, che gli fece ottenere un grandissimo cazziatone, o anche come quando la giovane gli aveva chiesto un segno d’amore, e lui si era presentato con solo le rose. Le rose furono molto apprezzate, ma lei non era felice, e ora sapeva perché non voleva i fiori e nessun’altro tipo di regalo, lei voleva solo un anello nuziale. Solo ora il povero ragazzo aveva compreso i messaggi silenziosi della sua compagna, e seduta stante avrebbe riparato i suoi errori.
Così uscì subito dalla magione dell’Hokage per correre subito a rimediare.
Non appena Konohamaru fu fuori, l’attenzione del capo villaggio passò su Kakashi, a cui chiese.
-Kakashi-sensei, posso chiederle una cosa?- l’argenteo annuì, facendo segno all’allievo di parlare. – Quand’è che allargherà la sua famiglia? Sa com’è, come mio padre ha allenato lei, e lei allenato me, io vorrei allenare suo figlio!- quella semplice domanda fece irrigidire Kakashi, che scomparve in una nube di fumo.
 
Intanto i ragazzi andarono ad avvisare i genitori della fantastica opportunità che l’Hokage stava dando loro, come se avessero già passato la prova. Tutti erano tranquilli, perché sapevano che Naruto non avrebbe lasciato nulla al caso, dato che lì in mezzo c’erano anche i suoi figli, e quasi con certezza la prova sarebbe stata impossibile da superare proprio per questa ragione. Comunque, non tutti erano lieti per questa possibilità, o per meglio dire una sola donna non era d’accordo, cioè la moglie dello stesso Rokudaime, che credeva potesse compromettere la loro motivazione. Perciò avrebbe aspettato che il marito rientrasse proprio per parlargliene.
Infatti come, l’uomo mise piede in casa per il pranzo, si beccò un’occhiataccia da parte della moglie, che gli disse in labiale: “Parliamo dopo!”

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Capitolo 2
*** Il passaggio tra il vecchio e nuovo ***


Il passaggio tra il vecchio e nuovo

Non appena la famiglia Uzumaki finì di mangiare, la donna ordinò ai figli di lasciare lei e il marito da soli. Dopo qualche minuto di silenzio, fin troppo imbarazzante, Anko chiese al suo compagno.
-Tu credi che siano pronti?- era un semplice domanda, Naruto parve rifletterci su, finché non iniziò a parlare, senza però dare una risposta alla domanda della donna.
-Al tempo del Team 7 chiedevo sempre al Sandaime Hokage di assegnarmi missioni più difficili, dicendogli che io ero pronto!- Anko guardava il marito con un aria interrogativa, non capiva che c’entrasse con quel discorso –Anko loro sono la nuova generazione Ninja. Loro sostituiranno noi, tu e io non potremmo proteggerli per sempre! Perciò li sto mettendo alla prova per poi affidargli una vera missione per sapere se sono pronti!- Anko guardò Naruto, era serio e il suo sguardo era un misto di preoccupazione e ansia, chiaro segno che aveva paura e che credeva che non ce l’avrebbero fatta, ma stava dando loro ugualmente fiducia, ciò incito la donna a fare lo stesso, per fare credere ai ragazzi che ce l’avrebbero potuta fare se si fossero impegnati.
Intanto i due gruppi aspiranti ninja si erano riuniti per decidere sul da farsi.
-Ragazzi una cosa è certa per superare la prova di domani dovremmo collaborare!- disse Minato con occhi infuocati il quale chiedeva appoggio agli altri –Sicuramente mio padre ci farà scontrare con vari ninja per metterci alla prova e l’unico modo per sconfiggerli, considerando il nostro livello attuale è agire insieme perciò Shikaro tu sei il più intelligente tra tutti dimmi hai qualche idea su chi possa essere il nostro avversario e su come batterlo?- il ragazzo iniziò a riflettere mettendosi nella posizione tipica Nara di ragionamento e iniziò a esporre le sue idee.
-Su chi possa essere il nostro avversario non né ho la minima idea, ma su come poterlo battere qualche idea ce l’ho forse sui tratti generali, ma non garantisco un gran risultato, ma almeno ci farà guadagnare tempo per permetterci di poter elaborare un piano non appena conosciuto il nostro avversario potremmo sconfiggerlo-
-Sei geniale Shikaro!- aveva detto la piccola Kushina al piccolo Nara che arrossì molto e poi senza farsi beccare fece una linguaccia a Itachi, che sotto i denti digrignava vendetta. Cosi il piccolo e geniale Nara con l’aiuto di Itachi, essenziale per via della sua abilità aiutò a elaborare un piano di studio, contro un loro ipotetico avversario di caratteristica di forza del Ninja Copia, in modo che qualunque avversario potesse mettergli contro l’Hokage non potesse sorprenderlo più di tanto. Dopo ore di elaborazione e di attenta analisi riuscirono a elaborare il piano, il giorno della prova avrebbero sicuramente battuto il loro avversario e dimostrato all’Hokage di essere degni, cosi i ragazzi contenti e tutti informati del piano si diressero ognuno nelle proprie abitazioni per riposarsi per il gran giorno.
La sera passo molto veloce e i due team si diedero appuntamento al campo di allenamento indicatogli dall’Hokage mezz’ora prima del tempo stabilito per ripassare il piano. Non appena fatto ciò da loro si presentò un incaricato di Naruto che disse loro.
-Salve ragazzi, io sono Kotetsu Hagane l’Hokage si scusa della sua assenza, ma doveva andare a chiamare il vostro sfidante di persona! In questo momento è con lui e vi stanno aspettando nel cuore della foresta del campo- sentito ciò i ragazzi lasciarono li solo l’uomo andando subito nel punto stabilito. Li i ragazzi notarono solo la presenza del padre dei gemelli e di tre figure piuttosto familiari, che non appena lo riconobbero paralizzò i ragazzi.
-Ma che significa???- chiese il piccolo Itachi.
-Si cosa ci fate voi due qui?? Papà non era uno il nostro avversario??- a parlare era stata la piccola Kushina molto preoccupata dalla presenza di quei due.
-Vi sbagliavate, io vi ho detto che avreste dovuto superare una prova e perciò ho deciso che voi avreste dovuto sconfiggere un team esperto di 4 persone!- a tale rivelazione i sei giovani fanciulli rimasero scioccati, non avrebbero mai potuto battere quel gruppo specialmente dopo che anche l’Hokage vi faceva parte, ma anche i singoli membri erano terribilmente forti, come avrebbero fatto!?. Shikako dopo uno shock momentaneo si riprese e disse ai suo amici.
-Ragazzi la strategia non cambia!! Costi quel che costi noi dobbiamo almeno provare!- tutti si sentirono carichi a tali parole, cosi si prepararono allo scontro, ma chissà se avrebbero potuto batterli, solo la fine dello scontro potrà rivelare l’esito della prova.

Spazio Autore:
Ciao a tutti sono TheCristopher94, chiedo umilmente perdono per il tempo che ho perso ad aggiornare le mie storie specialmente questa che sarebbe dovuto durare solo 3 capitoli, ma cercherò di rimediare al più presto. In tanto vi auguro una buona lettura sperando che nella fretta non abbia fatto errori di correzione o di battitura. Detto ciò ringrazio Seby1993_ziabefana per avermi aiutato col testo e di cui io consiglio caldamente di andare a leggere una delle sue storie, con questo ho concluso.
Distinti Saluti quel folle dell'autore94...

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Capitolo 3
*** Il risultato della prova ***


Il risultato della prova

Ed è cosi che i giovani dopo aver scoperto di doversi confrontare contro un team formato dall’Hokage iniziarono a riflettere e del team vi faceva parte: Sasuke Uchiha, Shikamaru Nara, Konohamaru Sarutobi e per finire lo stesso Hokage. Di fronte a quei quattro, i giovani ebbero un lieve sbigottimento, ma durò poco, perché dall’esito di quella prova avrebbero avuto missioni più impegnative e perciò dovevano quanto meno provarci. Cosi senza aprire bocca e facendo un lieve cenno con la testa i ragazzi si diviserò scegliendo un avversario individuale per ognuno di loro.
Hikari e Shiro si lanciarono contro il loro sensei, per quanto riguardava Shikamaru, Sasuke e Naruto venerò attaccati dalla loro prole. Ognuno con un proprio avversario aveva il suo da fare, ma nulla di troppo impegnativo per il team dell’Hokage che rispondeva ai loro attacchi non risparmiandosi neanche un colpo. Tante che in poco tempo i sei giovani genin erano già al tappeto.
-Abbiamo già finito?- fece sarcastico l’Uchiha, voleva essere pungente sperando di ottenere delle reazioni da parte dei giovani, ma Naruto lo ribecco.
-Non ti stanchi mai di fare il bastardo teme?? Sono ancora dei genin! Questa è solo una prova di valutazione nient’altro-
-Gli avversari sul campo di battaglia non valutano un cazzo! Se capiscono la loro debolezza li uccidono e basta!- rispose ancor più pungente. Il dialogo tra i due adulti fece subito riprendere i due gruppi che rialzandosi risposero con un unico urlo.
-NOI NON CI ARRENDIAMO!!!!- scagliandosi di nuovo, ormai il piccolo Shikaro ripensava alla sera prima quanto aveva esposto il suo piano.
Inizio Flash back
-Allora ragazzi ciò che dovremmo fare domani contro il nostro o molto più probabilmente i nostri avversari…- subito Minato lo interruppe chiedendogli.
-Tu pensi che siano più di uno?? E poi chi ti dice che affronteremo qualcuno??-
-Certo!- rispose per poi continuare il suo discorso –Pensaci un po’?? La missione che dovremmo affrontare è di livello C! Ciò vuol dire che ci potrebbe capitare di batterci con delle persone che non sono ninja. E anche se noi lo siamo non è detto che possiamo vincere, siamo ancora molto inesperti e conosciamo pochi jutsu. Ciò ci abbassa ancora di più le possibilità di vittoria ecco perché la prova sarà uno scontro! Devono essere certi che il nostro livello sia quanto meno sulla media.- date queste spiegazioni continuò col suo piano –Il piano che ho ideato è il seguente, con chiunque noi ci troveremmo di fronte, noi non dobbiamo tirarci indietro, anche se ci andranno giù pesante. Questo permetterà sia a me che a Itachi di trovare una strategia quanto meno, più efficace possibile-
-Ti sembrò per caso un pungiball? Voi che farete nel frattempo??- chiese Hikari un po’ infastidità
-Lo stesso! Noi due non rimarremo esonerati, altrimenti il nostro avversario potrebbe capire le nostre intenzioni, anzi noi prenderemo ancora più colpi dato dovremmo stare attenti a tutti i loro attacchi- sentendo ciò si intromise la rossa dicendo.
-Ma ragazzi non potremmo escogitare qualcos’altro?? In questo piano non solo saremmo dei martiri, ma voi due sarete quelli che ne usciranno peggio!- Kushina era preoccupata per quel piano, ma sia Itachi e Shikaro, si mostrarono duri e valorosi, anche se sotto sotto se la facevano addosso dalla fifa. Ciò che facevano era solo per entrare nelle grazie della figlia del Rokudaime.
Cosi il giorno dopo aver appreso le loro informazioni, nel mentre erano a terra per riprendere le forze approfittando del battibecco tra L’Uzumaki e l’Uchiha, il primo genito della famiglia Nara steso a terra affianco del giovane Uchiha elaborarono un piano in base ai loro dati raccolti e con molto discrezione se li passarono tra loro riprendendo subito dopo a combattere.
Fine Flash back
Cosi sapendo come agire mantenendo gli stessi avversari i ragazzi si lanciarono all’attacco un ennesima volta, ma prima l’Hokage gli chiese.
-Ragazzi arrendetevi non avete alcuna possibilità, lo dovreste aver capito ormai!- nessuna risposta da parte dei ragazzi che contrattaccavano. I quattro ninja risero e si scagliarono contro di loro facendo lo stesso “In loro arde la volontà del fuoco!” furono questi i pensieri dell’Hokage prima dell’ultima azione decisiva.

L'angolo dello scrittore ritardatario è demente:
Scusatemi del mio ritardo, ma veramente ho avuto un sacco di cosa da fare che non ho avuto la possibilità di aggiornare. Molti di voi magari diranno "ora non hai più la scusa della scuola a tua disposizione" ma aimè ne ho un altra, che potrà sembrare una favola... Ebbene miei cari lettori e lettrici ho trovato lavoro e questo mi da poco tempo, so che può sembrare una barzelletta, visto con la crisi di sti tempi e con il poco lavoro in giro, ma è cosi. A breve però mi daranno le vacanze natalizie e cosi in quell'asso di tempo cercherò di aggiornare e completare più storie possibili in modo da poter uscire con stile e non lasciare nessuno scontento(sempre se qualcuno mi segui ancora -_-'). Detto questo spero che la storia vi sia piaciuta, come si capisce andra avanti ancora per un altro solo capitolo, il prossimo è l'ultimo dove completerò questa fic che doveva durare solo 4 settimane... Lo so sono fuori tempo massimo.
Comunque non ho altro da aggiungere se non chiedervi di seguirmi e recensire in tanti, poiché le vostre recensioni mi ispirano ad andare avanti e anche a migliorarmi quindi tranquilli so accettare le critiche perciò se ci sono errori fatevi avanti e mostratemeli...


By TheCristopher94 

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Capitolo 4
*** Il cerchio infinito ***


Il cerchio infinito

In loro ardeva la volontà del fuoco, di questo Naruto Uzumazi Rokudaime Hokage di Konoha lo aveva capito bene, e con un cenno di intesa hai suoi compagni decise che era ora di chiudere definitivamente quello scontro, ma proprio in quel momento il giovane Nara grido.
- E ora di attuare il piano Itachi!- facendogli l'occhiolino, in maniera che solo l'Uchiha se ne accorgesse, e cosi fu, almeno loro credevano, sia l'Hokage che il suo team si erano accorti di quel segnale, ma fecero finta di niente per vedere cosa i due avevano in mente. Proprio in quell'istante, Itachi lancio quanti più kunai possibile per mettere quei 4 in difficoltà, ma non ci riuscì, almeno finché non rivelò i fili metallici per deviare le direzioni delle armi, ciò permise a Shikaro di dire agli altri a turni ciò che dovevano fare. Non appena gli altri appresero il piano del loro compagno lo misero subito in azione, senza perdere tempo, non potevano fallire e non lo avrebbero fatto quella missione era importante non solo per via della difficoltà, ma perché era il loro modo di dimostrare che stavano crescendo e che erano pronti.
Intanto dall'altro lato della città, Miku Senju stava sistemando casa, mentre rassegnata pensava che era inutile provare più a dare segnali a quello zuccone di Konohamaru, perché più tondo di ciò che pensava, avrebbe dovuto dirglielo lei, cosa voleva, ma ciò avrebbe tolto il romanticismo e il tutto della richiesta, perciò stanca sospiro non sapendo che fare. Quando ad un tratto vide entrare il suo fidanzato, ormai aveva imparato a odiare quella parola.
-Mia dolce Miku per caso ti andrebbe uscire fuori sta sera?- Konohamaru cerco di essere il più normale possibile, voleva farle una sorpresa per la sua dichiarazione e non voleva rovinare tutto. D'altro canto Miku quando lo vide entrare chiamandola "Mia dolce Miku" si allarmo "Cos'ha combinato??" penso allarmata.
- Che hai fatto?- chiese subito sull'allerta. Il castano non capi cosa intendesse la fidanza e con naturalezza rispose.
-Niente, volevo solo uscire fuori per cambiare un po'. Recentemente siamo rimasti sempre in casa, perciò ho pensato si va a mangiare fuori, poi due salti in pista da ballo- fermandosi la, non doveva scendere sul volgare altrimenti era capace di farla arrabbiare e avere un no come risposta da parte della ragazza, che aveva trovato troppo allettante quell'offerta che penso "Fa tutto questo per portarmi a letto??? Ma se pensa che io gli dia corda se lo scorda!"
-No!- rispose secca, il che fece subito preoccupare il ragazzo.
-Perché??- la risposta da parte di Miku non si fece attendere. -Fai tutto questo per portarmi a letto, perciò no grazie, ma preferisco rimanere a casa!!-
-Ti giuro che non è cosi!! Ti prego!!- chiese il ragazzo in ginocchio con le mani giunte in preghiera. Miku l'avrebbe voluto vedere cosi con un anello per lei, ma dato che il ragazzo diceva che non era per portarla a letto gli rispose.
-Ti darò il beneficio del dubbio, ma sappi che se vedo che se provi a portarmi a letto, ti potrai accomodare nel divano nei prossimi 3 mesi!- sentenzio lapidaria, mentre Konohamaru sollevato da ciò, promise che non se ne sarebbe pentita, detto ciò si dissolse, quello con cui lei aveva parlato era una copia del ragazzo.
Nel frattempo in casa Hatake, il grande Ninja Copia stava amoreggiando con la giovane Hinata, che di colpo si fermò.
-Dimmi Hinata qualcosa non va?- chiese l'argenteo, la corvina nego, ma a un esperto Shinobi come Kakashi Hatake non sfugge mai niente che prosegui chiedendole -Sai che puoi dirmi tutto senza timore, cosa c'è che ti turba?- Spronata dal suo amato la Hyuuga decise di dirgli tutto.
-Penso che...penso che sia arrivato il momento.- Kakashi capì cosa la ragazza si riferiva, e capiva anche il perché, vedere ormai tutte le tue amiche essere diventate mamme fa scattare quasi automaticamente un istinto materno anche in lei, che ora desiderava una cosa tanto semplice quanto delicato, e anche molto impegnativa dato il numero di attenzioni che un bambino richiedeva, perciò annui, baciando appassionatamente la sua compagna per poi abbandonarsi a un coito, per regalata un bel bambino o bambina alla sua dolce e tenera compagna.
Da tutt'altra parte, nella foresta i due gruppi dei ragazzi erano a terra, Shikaro aveva spiegato come muoversi e agire, considerando tutti i dettagli, velocità e potenza degli avversari, ma aveva fallito. Naruto che assisteva a come i ragazzi stavano a malapena in piedi disse.
-Basta, abbiamo finito!- i ragazzi si erano tutti scoraggiati, e Naruto li poté capire bene cosa potevano provare, ma con tutto ciò decise di dire loro una cosa. -Allora, ditemi cos'è che avete imparato??- Sarcastico Itachi rispose.
-A non chiederle più missioni di livello più alto se non vogliamo essere pestati gratis- per tale risposta, il piccolo Uchiha fu fulminato dal padre, che pensava "passa troppo tempo con la madre".
-Che dobbiamo allenarci di più per diventare più forti e migliorare il nostro gioco di squadra! Giusto sorella- aveva urlato Minato allungando il braccio chiuso in un pugno che fu ricambiato dalla Kushina che rispose -Non hai mai detto una cosa di più giusta come adesso! Oggi abbiamo fallito, ma era solo una prova, la prossima volta che sarà in missione non falliremo!- dopo aver detto ciò e aver strappato un sorriso d'orgoglio al loro padre, anche gli altri rincuorarono e mostrando un saluto di rispetto al loro capo villaggio in coro rispose -Grazie per il suo insegnamento Hokage-sama-. Sentendo ciò il biondo si girò e rispose loro.
-Bene, affiderò quella missione a un team più preparato- aveva sentenziato, abbattendo il morale ai sei ragazzi, ma l'Hokage non aveva finito e aggiunse -detto questo vi do  tre settimane, una che userete per riposare e le altre due per allenarvi e migliorare il vostro lavoro di squadra. Quando rientrerete vi toccherà una missione molto dura e non voglio mandarvici in preparato- chiudendo cosi il suo discorso, i ragazzi entusiasti di ciò che avevano sentito si fiondarono ad abbracciare tutti l'Hokage, nel mentre ad uno a uno i membri del team che lui aveva convocato decisero di ardersene per via di altri impegni.
-Ehi, dobe io vado a casa. E la prossima volta chiamami per qualcosa di più serio- per tale affermazione il biondo guardo il suo compagno di squadra al quale disse.
-Sei il solito teme che non capisce niente, ancora non capisco come in passato pensavano che tu eri un genio è inconcepibile!- ciò non fece altro che scatenare le occhiate del moro che se ne andò, insieme a suo figlio che lo affianco subito dopo. Stessa cosa fece Shikamaru che si complimento con suo figlio per la sua capacità di analizzare, anche se non era del tutto precisa, doveva essere ancora perfezionata, ma per questo esistono i padri, per insegnare hai figli. Cosi tutti se ne andarono nelle rispettive case, dove comunicarono hai genitori l'esito della prova.
Konohamaru dopo aver finito con quel compito si lavò per bene e si preparò come si deve, si era agghindato per la situazione, ora stava aspettando che Miku uscisse dal bagno. Come sempre la ragazza si presentava perfetta e ben curata, che era rimasta stupita dal fatto che anche Konohamaru si sapesse vestire bene, ma non volle farglielo, notare cosi, il ragazzo la portò a cena nel ristorante più lussuoso di tutta Konoha e li durante pranzavano, il giovane Sarutobi decise che era ora dicendo.
-Scusami, se ciò messo tanto a capirlo- Miku non comprese il senso di quelle parole finché il moro non le mise un piccola scatola difronte a lei. "Non illuderti Miku, potrebbero essere due orecchini" ma non appena apri il piccolo cofanetto non poté altro che saltare a dosso al ragazzo per baciarlo dirgli.
-Si, Konohamaru- per poi tempestarlo di baci. 
E cosi a vita la nuova generazione, che con la protezione e gli insegnamenti della vecchia apprende e impara dai loro errori, cercando da essi di creare un mondo migliore.

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