Crazy

di Dramione_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un nuovo inizio. ***
Capitolo 2: *** Last Friday night ***



Capitolo 1
*** Un nuovo inizio. ***


 

                                                     Crazy

«Il primo giorno di scuola in una nuova città è sempre un salto nel buio. Ma non per questo deve andare male, vero?» Disse Izzie.

Sua madre la guardò sorridendo, mentre portava la colazione a tavola. 

Isabelle addentò subito un biscotto cercando di non farsi travolgere dall'ansia, cosa che non riusciva a fare quasi mai. 

Isabelle South aveva 17 anni e si era appena trasferita con la madre dalla caotica Los Angeles alla più tranquilla, e più fredda, San Francisco. 

Il padre era rimasto a Los Angeles, il che non era una situazione sgradevole visto che con lui non aveva un buonissimo rapporto. Preferiva che fosse così lontano da non potersi vedere spesso, magari in questo modo i loro pochi incontri sarebbero andati meglio. 

Izzie all'inizio, alla notizia del trasferimento era stata contenta. 

Si era da poco fidanzata con Stefan, un ragazzo di San Francisco, e si erano conosciuti mentre lui era in vacanza a Los Angeles. 

Ma da quando qualche mese prima lui l'aveva lasciata per la zoccol… Scusate, brava ragazza di Vicky, lei aveva perso l'entusiasmo di trasferirsi. 

Per un puro caso fortuito, una cosa che la distingueva di certo, Izzie era finita proprio nella stessa scuola di Stefan, maledicendo i suoi genitori per quella scelta.

Speriamo che non lo incontri…  pensò con poca convinzione Isabelle. 

«Vado a prepararmi» dissi alzandosi da tavola. 

Salii in camera e presi i vestiti che avevo preparato la sera prima: una maglietta, una felpa e dei jeans. 

Dopo essermi vestita presi la trousse e mi diressi in bagno. Andai di fronte allo specchio per mettermi un poco di mascara. Ero una ragazza castana/rossiccia e le punte andavano sempre più schiarendosi. Alla radice castana, alle punte rossa. Era un effetto che mi piaceva, forse l'unica cosa di me stessa che mi piaceva. 

                                             *       *     * 

"Wow" 

Ero appena arrivata davanti alla scuola, un edificio enorme, con un giardino davanti. Fuori c'erano almeno 300 persone che scherzavano e ridevano, rimandando il momento di entrare. 

Mi guardai in giro ed un certo punto scorsi Stefan, con il suo gruppo di amici, il mio cuore fece un salto. 

Smettila, non ti può ancora fare questo effetto, sei ridicola.  

Distolsi lo sguardo ed entrai dentro l'edificio, cercando la mia classe.

Quando entrai l'aula era ancora quasi vuota, probabilmente tutti gli altri alunni aspettavano fuori di entrare. C'erano solo due ragazze e un ragazzo che parlavano tra di loro. 

Rossa in viso mi avvicinai. 

Tanto non conosco nessuno, almeno mi presento. 

«Ehm, ciao, piacere io sono Isabelle. Sono nuova.»

I tre ragazzi si girarono con un aria stupiti e poi risposero. 

«Ehi, piacere, io sono Luke, lei è la mia fidanzata Lyn e lei Hayley» disse il ragazzo.

Pensai che fosse carino, ma aveva detto che era fidanzato. Guardai le due ragazze, avevano le facce simpatiche. 

Mi chiesero da dove venivo, come mai mi ero trasferita dal sud della California e se già conoscevo qualcuno a scuola a parte loro. 

Ah si, conosco il ragazzo più orgoglioso, e disgustoso di questo mondo. Ed i suoi amici.  

«No, voi siete le prime persone con cui faccio conoscenza» risposi. 

«Be, vedete di fare conoscenza dopo, la lezione sta per iniziare. » Disse il professore che era appena entrato in aula. 

Una ragazza biondina con una maglietta attillata rise di gusto, come se il professore avesse appena fatto la battuta del secolo. 

La guardai per un secondo e lei mi squadrò tutta. Poi si avvicinò 

«Tu, con la faccia da Bambi impaurito. Devi essere nuova. Nessuno ha una faccia così persa quando arriva a scuola, Io sono Crystal. »

«E Bambi impaurito ha un nome: Izzie» risposi sconcertata.

«Si, si» disse sventolando la mano e allontanandosi. 

Stavo per decidere se ridere o piangere per la scenetta di Crystal quando l'entrata di un ragazzo distolse la mia attenzione. 

Era alto e coi capelli neri, indossava una giacca di pelle e jeans attillati: era bellissimo. 

Andai a sedermi e lui si sedette nel banco vicino al mio. 

E anche l'ultimo rimasto.

Dopo essersi seduto, si girò verso di me, accorgendosi solo in quel momento che non mi aveva mai visto. «E lei chi è?» chiese a Crystal proprio davanti a lui. 

«Rosie, Elsie… Una cosa del genere.»

«Sono Izzie.»

Il ragazzo si girò verso di me con l'aria di chi ha appena trovato la sua prossima vittima e rispose con un sorriso malizioso. «Io sono Damon… Benvenuta in questa scuola.»

Disse. E mi diede la sensazione che con queste parole volesse intendere centomila significati. 

                                                          NOTA AUTRICE

Salve a tutti! Questa è la mia prima storia, spero che vi piaccia e che vi appassioni come appassiona me scriverla. Accetto le critiche, solo non siate troppo cattivi. <3 

Ps. Il gioco di parole di Crystal funziona solo se si legge il nome "Isi" come lo leggo io, lo so che probabilmente molte di voi lo pronunciavano così anche prima, ma se qualcuno (come me per un periodo) lo leggono in modo diverso probabilmente non avevano capito il gioco di parole, tutto qui.Poi siete liberi di leggerlo come vi pare.  Detto questo mi dileguo. Spero ancora che la storia vi piaccia! 

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Capitolo 2
*** Last Friday night ***


Era passata una settimana da quel primo giorno e le cose sembravano andare meglio. 

Ero ancora imbarazzata quando vedevo Stefan o uno dei suoi amici, ma cercavo  di evitarli per la maggior parte del tempo. 

Le lezioni andavano bene, tranne per le battute patetiche di Crystal, passavo la maggior parte del tempo con Luke, Lyn ed Hayley. Damon dal primo giorno di scuola non mi aveva più rivolto la parola, ed io ero decisa ad ignorarlo. Visto che lui ignorava me. 

«Hey, Izzie» mi chiamò Hayley, durante la lezione di inglese.

«Stasera organizziamo una piccola festicciola a casa mia, una cosa in pochi, vuoi venire?»

«Non lo so… » risposi interdetta, la verità era che mia madre non mi avrebbe mandata ne ora ne mai ad una festa. 

«Dai vieni! Se vuoi puoi venire a fare shopping con me dopo la scuola e a tua madre dici che stasera dormi da me.»

Arrossii. Hayley aveva capito perfettamente la situazione. 

«Va bene, vengo.» 

«Perfetto, allora appena usciamo da scuola andiamo da Daydream e compriamo qualcosa. Non ti offendere ma hai bisogno di cambiare look.»

Guardai stupida la mia felpa del Green Day ed i miei jeans un po' larghi. Non ero mai stata attenta al look, ma in fondo non mi sembrava di andare male vestita così. 

«Non è per te, è perché sarà una festa, quindi magari potremmo comprare qualche vestito più carino per entrambe» disse Hayley vedendo la mia faccia interdetta.

«Uhm, si okay, va bene»

All'uscita di scuola mi condusse in un negozio enorme, con la grande scritta "Daydream" in alto. 

Entrammo e una commessa bionda dall'aria gentile si avvicinò per chiederci se avevamo bisogno di qualcosa. Le stavo per rispondere cortesemente di sì quando Hayley le sorrise e disse che davamo solo un occhiata per poi, pochi secondi dopo, catapultarsi nel reparto abiti. 

«Uhm, vediamo… Questo ti potrebbe stare bene. Uhm, anche questo. O questo! Si col blu potrebbe risaltare il rosso dei tuoi capelli. E prova anche questo, sì.»

Hayley aveva preso in mano almeno una decina di vestiti diversi.

Oddio, sarà un pomeriggio molto lungo.

«Me li devo provare… Tutti?» la guardai allibita.

«Su forza prima te li provi prima possiamo passare alla fase trucco e capelli.»

Perfetto, altro che festa con pochi, sembra che mi stia preparando per la serata degli Oscar…

«Va bene.» presi la montagna di vestiti e mi avviai verso il camerino. 

Provai il primo vestito, era lungo e blu scuro, a fascia sopra. Mi piaceva. 

Uscii dal camerino e Hayley annuì in segno di approvazione. «Questo ti sta bene, per adesso è si, ma provati anche gli altri»

Rientrando nel camerino provai altri due vestiti corti fino al ginocchio che mi stavano bene, ma non erano molto da sera, così li scartai. 

Alla fine presi dall'ammasso di vestiti appoggiato sulla sedia, un abito nero, di pizzo a mezze maniche; stretto fino alla vita e poi un po' più comodo, che lasciava intravedere solo braccia e poco sopra le ginocchia. Era bellissimo, ma forse un po' troppo provocante.  

Appena uscii dal camerino Hayley strabuzzò gli occhi e sorrise. «Questo, subito! È perfetto.»

«Non è un po' troppo… scoprente?»

«No che dici, è solo sexy.»

Ah, perfetto allora è tutto apposto. 

«Non so se lo voglio prendere…» dissi.

«Si prendilo! Dai ti sta benissimo, è un peccato. Poi se proprio non lo vuoi me lo prendo io» aggiunse sorridendo.

«Non ti si può dire di no, Hayley.» ridacchiai.

«Assolutamente» aggiunse, ridendo insieme a me. 

Alla cassa comprai il vestito nero e quello blu. Non si sa mai, per qualche altra occasione.

Appena uscite dal negozio Hayley mi condusse dal parrucchiere, dove lei si fece stirare i capelli, io invece arricciare un po' le punte. 

Alla fine di tutto si erano fatte le sei e alle sette sarebbe iniziata la festa. 

Andammo a casa sua e lì mi misi il vestito e Hayley praticamente mi costrinse a farmi da make-up artist, senza potermi guardare. 

Una volta finita "la sua creazione", come la chiamava lei, mi diressi verso il bagno  per vedere l'aspetto finale, quando il campanello suonò.

«I primi ospiti sono arrivati, scendi con me, poi guardi come ti ho truccato. E non ti preoccupare, sei una bomba.» Mi fece l'occhiolino. 

Ancora perplessa sul fatto di dovermi preoccupare o no del significato di 'bomba' scesi le scale per andare ad aprire alla porta con lei. 

«Benvenuti» disse Hayley.

Fuori dalla porta c'erano cinque ragazzi sui diciotto anni con i giubbotti di pelle e tatuaggi. E al centro di loro c'era Stefan… 

E Damon. 

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