Un avventura al Campo

di RomeoEGiulietta
(/viewuser.php?uid=492651)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo1 ***
Capitolo 2: *** capitolo2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** capitolo 7 ***



Capitolo 1
*** Capitolo1 ***


Capitolo 1
Non sono mai stata una grande fun dei campi estivi o dei campeggi fatti in posti sperduti.
Ho sempre preferito rimanere a casa a guardare la tv da brava nullafacente quele sono. 
Eppure, quando quel giorno l'amica  di mia madre mi proprose di andare a questo campo estivo città, mi ritrovai ad accettare con entusiasmo.
Rosa, l'amica di mia madre, inizio' il discorso parlando di quanto sua figlia si divertisse a queato campo e di quanti premi avesse vinto.
Una vera noia.
Persi la concentrazioni tre secondi dopo che inizio il solito monologo '' mia figlia è''.
Odiavo quella ragazza. Non per invidia ma per il modo in cui si comportava quando era con me. Sia lei che la madre, quando c'ero anche io, iniziavano a diventare spocchiose e snervanti, sempre a parlare di se. Mentre, se erano con altre persone, erano adorabili e socevoli.
Non capivo se eravamo noi a fare quell'effetto o se avessero una doppia personalità come il dottor Jekil e mr Haide.
Comunque inizio a parlare di questo campo e riusci' a ritrovare la mia attenzione solo quando pronuncio' le parole ''crediti scolastici''.
Non sono una di quelle secchione che pensano solo alla scuola o ai voti, sono piu' quel tipo di ragazza che per attirare l'attenzione dei genitori cerca di essere perfetta in tutto.
E, per finire il mio quinto anno alla perfezione, avevo bisogno di crediti.
Quindi accettai.
Mia madre capi' subito il motivo del mio coinvolgimento e, fiera di me, pago' la retta e mi aiuto' anche a fare i bagagli.
''Non sarà troppo un mese fuori casa'' mi chiese Clara, la mia migliore amica mentre facevo le valigie ''Insomma un mese! Non ti vedrò' per un mese intero!''
''Mi servono i crediti Clara'' risposi senza guardarla e infilando l'ennesima maglia nella valigia ''Mi servono per l'anno che stiamo per iniziare.''
''Oh andiamo, sono tutte balle!'' ribattè gettandosi sul letto accanto alla valigia. ''Tu non hai bisogno di crediti! Hai tutti otto e nove in tutte le materie, in condotta hai eccellente, neanche una nota e per i professori potevi fare la maturità già due anni fa. Hai il 100 assicurato Becca, ammettilo.''
''Primo non ho tutti otto e nove, perchè matematica mi ha messo sette alla fine dell'anno; la condotta c'è l'hanno tutti eccellente, tranne Riccardo che non fa altro che fumare in classe e spaccare banchi; e ho anche io due note. I crediti mi servono per precauzione Clara.''
''Le note che hai sono quelle assegnate a tutta la classe quando ogni tanto parliamo a voce piu' alta tra una lezione e l'altra. E sai meglio di me che quelle di classe non le contano. Tu hai solo paura di deludere i tuoi.''
''E ti sembra poco?'' esclamo fermandomi per un secondo ''I miei vogliono che sia come mio fratello che studia ad Oxford, ed io non voglio deluderli.''
''Ma tu sei tu, Becca! Non è detto che, se i tuoi vogliono che tu ti lanci da un ponte tu devi farlo!''
''Non mi chiederebbero mai una cosa del genere!'' la interruppi scioccata
''Era un  esempio!'' sospiro' sconfortata ''Ma vabbè è inutile. ormai non si può' tornare indietro, giusto?''
''Giusto'' 
Lanciai un'ultima occhiata alla mia migliore amica prima di chiudere la valigia. 
Clara era la mia migliore amica, e riusciva a capirmi su tutto, tranne sull'argomento ''genitori''. Neanche lei era figlia unica, aveva una sorella piu' piccola ma, essendo la maggiore non sapeva cosa si provava a dover essere all'altezza del primogenito.
Ma nonostante questo io le volevo un modo di bene. 
Eravamo amiche dalla prima elementare e non ci eravamo mai lasciate. Io sapevo tutto di lei e lei sapeva tutto di me. Eravamo piu' sorelle che amiche. 
Per questo non riuscii a non abbracciarla quando vidi i suoi occhi riempirsi di lacrime mentre scendevo le scale di casa.
''Prometto che ti chiamerò' tre volte al giorno'' mormorai mentre la sentivo stringermi più' forte.
''Quattro o giuro che non ti parlo più''' rispose sull'orlo delle lacrime. 
''Ok, quattro. Promesso.''
Restammo abbracciate per una buona mezz'ora finché non sentimmo il clacson di mio padre che mi chiedeva di sbrigarmi.
Le diedi l'ultimo saluto poi caricai le valigie e saltai sul sedile posteriore dell'auto. 
Appena partiti mia madre inizio subito con la predica sul come dovevo comportarmi e su quante volte dovevo chiamarla.
Quando ebbe finito fu il turno di mio padre, che mi lascio' spiazzata.
''Noi siamo fieri di te, tesoro'' disse guardandomi attraverso lo specchietto retrovisore ''Lo sai vero? Qualsiasi cosa tu faccia o dica non c'è niente che potrebbe renderci meno orgogliosi di te''
''Grazie papà'' risposi commossa ''e si, lo so. Vi voglio bene''
''Anche noi te ne vogliamo cara'' sorrise mia madre allungandosi per darmi un bacio sulla fronte ''Un bene infinito.''
Arrivati alla stazione salutai anche i miei genitori e, si lo ammetto, versai anche qualche lacrima. Lo stavo facendo per la scuola, lo so , ma sarebbe stata dura stare un mese intero senza di loro. 
Ebbi appena il tempo di voltarmi quando un ragazzo mi travolse letteralmente facendomi cadere di sedere.
''Scusami'' disse una voce sopra di me ''Non ti avevo vista, altrimenti mi sarei fermato''
Aprii gli occhi e ne incontrai immediatamente un'altro paio color terra bruciata. Erano meravigliosi, proprio come il volto a cui appartenevano. 
Ciglia lunghissime, pelle chiara, labbra carnose, un filo di barba scura e dei meravigliosi capelli castano scuro, quasi nero. 
''Ciao bellissima'' sorrise il ragazzo ''Piacere di esserti caduto addosso.''
Stavo per rispondere che il piacere era tutto mio, quando mi resi conto di essere stesa sul pavimento di una stazione, con uno sconosciuto addosso e una decina di persone che ci fissavano curiose. 
''potresti spostarti?'' gridai drizzando la schiena di scatto e spostandolo di lato. ''Non credo sia stato proprio un piacere per me.''
''Hai ragione, scusa'' rispose alzandosi in piedi e pulendosi il pantalone. ''Ti sono finito addosso e non è stato un piacere per te. Comunque piacere, io sono Stefano'' aggiunse porgendomi la mano ''È anche un modo per aiutare ad alzarti la mano, tanto per chiarire''
''Rebecca'' risposi sorridendo e afferrando la sua mano. 
Con un piccolo scatto del braccio il ragazzo mi isso' all'impiedi ma non doso' bene la forza e andai a sbattere contro il suo petto.
''Scusa'' dissi ritrovandomi di nuovo a pochi centimetri da lui ''Oggi non è proprio una buona giornata per noi, eh?''
''Tranquilla'' sorrise lui guardandomi incantato.
''Ehm.. io dovre trovare la mia guida.. e non so dove sia..quindi..'' balbettai staccandomi da lui e alzando le valigie che erano cadute.
''Si anche io..'' inizio lui ''Aspetta, hai detto guida?'' mi chiese aggrottando la fronte
''Si, perchè?''chiesi confusa 
''Anche tu devi andare al campo estivo in Calabria? Ti prego dimmi di si e sarò il ragazzo più felice di questo mondo'' disse abbozzando una risata.
''Beh si, ci devo andare anche io. ''
''Oh che bello!'' esultrò abbracciandomi di slancio ''Almeno non dovro' cercati tra le liste di tutti i miei amici su Facebook per poter riparlare con te''
''Come scusa?'' chiesi confusa
''Nulla nulla'' aggiunse lui velocemente ''Comunque io so dov'è la guida, ci stavo giusto andando prima di finirti addosso''
''Oh, bene. Allora puoi farmi strada tu'' dissi sorridendogli 
''Sicuro, piccola''rispose lui ricambiando il sorriso.
''Solo una cosa'' aggiunsi bloccandomi sul posto ''Non chiamarmi piccola. Non ci conosciamo così bene.''
''Ok, allora come devo chiamarti? '' mi chiese sempre sorridendo
''I miei amici mi chiamano Becca, quindi si, Becca.'' risposi 
''Ok, allora dimmi, Becca, quanti anni hai?'' chiese ancora
''Ne ho 17, compiuti da poco, e tu Stefano?''
''Chiamami Stef, comunque 19 da compiere tra qualche mese'' rispose incamminandosi e facendomi cenno di seguirlo ''Come hai scoperto questo campo?''
''Beh me ne ha parlato un'amica di mia madre. Mi ha detto che la figlia qui si diverte parecchio e che ci assegnano anche dei crediti per la scuola''
''Si, la quantità dipende dall'impegno che ci metti nell'aiutare gli animatori. Ma come si chiama la ragazza che viene qui? Sai sono qui da un po' magari la conosco.''
''Si chiama Laura Corsani, la conosci?'' 
''Oh si, ora capisco perchè si diverte'' rise squitendo la testa
''In che senso scusa?'' chiesi confusa 
''Tranquilla, capirai arrivati al campo. Ah, guarda, quella è la guida'' aggiunse indicando una donna bionda che guidava un gruppo di ragazzi ognuno con almeno due valigie a testa.
''Per chi non è mai venuto prima ad ora in questo campo vi avverto già che ci sarà parecchio lavoro da fare ma anche tanto divertimento e tanti giochi, fidatevi di quello che vi dico. Per chi già ci è venuto.. beh non anticipate nulla ai nuovi se no niente crediti'' diceva intanto la guida mentre ci avvicinavamo ''Ora faremo l'appello e..''
''Signora Serao, le ho portato una nuova recluta'' urlò Stefano interrompendo la guida che si girò contrariata.
All'inizio, vedendo Stefano fece un mezzo sorriso ma poi, elaborando le sue parole e vedendomi, sorrise davvero.
''Oh, che bello! Lei deve essere la signorina Rebecca Grande'' sorrise entusiasta 
''Si, esatto, sono io'' risposi arrossendo.
''Conosci già il nostro Stefano? Siete amici?'' mi chiese guardando ora me ora lui.
''Per mia sfortuna no'' rispose lui anticipandomi ''Ma ci siamo scontrati poco fa  e ho scoperto che doveva venire qui quindi, da gentiluomo quale sono, l'ho accompagnata''
''Ma che gentile'' rispose sorridendo la signora Serao poi con un gesti ci invitò ad unirci al gruppo. 
L'appello iniziò subito e, dopo aver atteso qualche ritardatario, la signora Serao ci scortò sul treno.
Stefano venne quasi subito assalito da alcuni compagni e compagne che lo portarono con loro perciò, quando salimmo, mi sedetti da sola aspettando che qualche ragazza si facesse avanti.
Non ero mai stata molto coraggiosa nel fare amicizia, ero sempre stata un tipo solitario e, per mia fortuna, anche quella volta fu un'altra ragazza a farsi avanti. 
Aveva una criniera di riccioli rossi che le incorniciava il viso, gli occhi erano color ghiaccio e il corpo era esile ma formoso al punto giusto.
Insomma era molto bella.
''Piacere'' mi disse sedendosi accanto a me ''Io sono Rosy, che è diminutivo di Rosalba, ma non usare mia il mio nome per intero, tu sei?''
''Io sono Rebecca, ma tutti mi chiamano Becca''
''Beh piacere. Sei nuova vero? Perchè a me è il secondo anno e l'anno scorso non ti ho mai visto, quindi credo tu sia nuova. Ho ragione?'' 
''Si sono nuova. È il mio primo anno, e sono anche parecchio nervosa.'' risposi abbozzando un sorriso
''Oh, non devi, quello che ha detto la guida è vero. Qui ci si diverte tantissimo ma, ahimè, si lavora anche. Ma alla fine il lavoro è in compagnia quindi è sempre divertente, non ti accorgi che è lavoro, fidati. Comuque come hai scoperto questo campo? Su internet?''
''Oh no , è stata un'amica di mia madre a consigliamelo. Anche sua figlia vine qui e ne ha parlato a mia madre che mi ha dato il permesso di venire''
''Io invece l'ho scoperto due anni fa su internet, solo che un anno mi prenotai troppo in ritardo e ormai i ragazzi erano partiti. Ma poi l'anno scorso mi sono prenotata addirittura in anticipo, ci credi? Ero la prima! E comunque sono riuscita a venire ed è stato fantastico.. ''
''Oh, Mitraglietta- Rosy è tornata anche quest'anno'' commentò una voce familiare alle nostre spalle ''E c'è anche.. Becca''
Mi voltai e trovai Laura poggiata con i gomiti sul nostro sediolino.
Era sempre la stessa. Capelli biondi platino piastrati, lunghi sino al fondoschiena; occhi verde smeraldo che con uno sguardo riuscivano a farti sentire una formica, corpo sinuoso e formoso, tranne per i fianchi, un po' piu' rotondi del dovuto, e labbra colorate di rosso fuoco. 
Laura aveva sempre amato indossare vestitini o pantaloncini corti che mettessero in mostra le sue gambe e il suo sedere. E ne indossava un paio anche questa volta, cosi' corti da coprire a stento il sedere.
''Oh, ciao Laura'' la salutai sorridendo ''Ci sei anche tu''
''Ovvio'' rispose in tono acido, ma poi riacquistò quello falso e disse: ''Beh seono contenta che ci siate entrambe così quest'anno sarà.. ancora piu' divertente. Ora ho da fare, ci si vede!''
Fece un cenno di saluto con la mano poi si allontanò sculettando verso i sediolini dov'erano radunati un sacco di ragazzi, tra cui Stefano.
''Oh mio Dio, è Laura Corsani quella che ti ha consigliato questo posto?'' mi chiese Rosy voltandosi di scatto verso di me ''Cioè tu la conosci? Eppure non sembri come lei''
''In che senso non sembro come lei? E comunque si, è la figlia di un'amica di mia madre''
''Non sembri come lei perchè lei è.. beh una stronza! L'anno scorso mi ha soprannominata Mitraglietta-Rosy solo perchè parlo velocemente. Oh, ma a te da fastidio? Perchè se ti do fastidio smetto.''
''Oh, no non mi dai fastidio!'' risposi sinceramente ''Anzi mi ricordi molto la mia migliore amica Clara, anche lei parla molto veloce come te.''
''Beh si vede che a entrambe non piace il silenzio !'' disse e scoppiammo entrambe a ridere. ''Chi altro conosci oltre Laura e me in questo campo?''
''Ho conosciuto un ragazzo di nome Stefano mentre venivo. Cioè in relatà mi ha travolto mentre cercavo il treno.''
''Stefano chi? C'è ne sono due.'' mi chiese curiosa
''Il cognome non lo conosco ma, guarda sta nel gruppo dov'è seduta Laura'' le dissi facendo un cenno in quella direzione.
''Stefano il moro? Beh quello si che è un bel ragazzo. Ma solo fisicamente, caratterialmente è uno stronzo. Usa le ragazze solo per '' i suoi bisogni'', capiscimi bene''
''Che intendi per '' i suoi bisogni''?'' chiesi ingenuamente
''Per fare sesso, Becca!'' mi sussurro' coprendosi poi la bocca con una mano 
A quelle parole sentii il cuore appesantirsi.
Cosa avevo pensato? Di aver trovato il ragazzo d'oro che si innamorava di me al primo sguardo? Ero proprio un idiota.
''Lo sanno tutti al campo.'' Continuo' Rosy parlando normalemente ''L'unica con cui si rifiuta di andare è Laura. Infatti a lei brucia questa cosa''
''Perchè si rifiuta?'' chiesi sentendo anche un nodo alla gola
''Credo perchè ormai Laura lo ha fatto con tutti al campo. Per lei basta che respirano. Cosi' può' divertirsi.''
''Ora capisco'' commentai
''Capisco cosa?'' chiese confusa 
''Beh Laura quando eravamo piccole era la mia migliore amica ma poi, verso la 3 media è iniziata a cambiare, a stento mi salutava, si credeva sempre superiore.. beh era cambiata''
''Si sarà resa conto di che effetto fa ai ragazzi. Il che li rende ancora più' stupidi. Sbavare dietro ad una solo perchè è bionda e magra senza rendersi contro di quanto stronza e senza cervello sia''
Per tutto il resto del viaggio Io e Rosy continuammo a parlare ininterrottamente di cose varie, dalle nostre vite sino a che musica metteva l'autista del treno. 
Arrivati a Reggio Calabria scendemmo dal treno e la guida ci portò direttamente sul pullman che ci avrebbe portati al campo. Insieme a Rosy conobbi altre tre ragazze: Rita, Giulia e Kekka, diminutivo di Francesca.
Rita era alta, con i capelli color nocciola, simile ai miei, e gli occhi tra il verde e il dorato; Giulia invece aveva i capelli tagliati molto corti e tinti di azzurro. Potevano sembrare strani ma invece, con la sua carnagione e i suoi occhi color mare in tempesta, era davvero bellissima; Francesca invece aveva i capelli ricci biondi e gli occhi nocciola. Tutte e quattro, compresa Rosy, si erano conosciute l'anno prima e da allora erano diventate un gruppo. 
''Quest'anno tu farai parte del nostro gruppo, Becca. '' mi disse Kekka sul pullman
''Se ti va, ovviamente'' aggiunse Giulia fulminandola con lo sguardo 
''Non la puoi costringere!'' aggiunse poi rivolta a Kekka ''Se vuole conoscere altre persone mica le puoi ordinare di stare con noi''
''Vabbè però mi sembrava che stesse bene con noi, perciò l'ho detto'' si giustificò ''Ti trovi bene?''
''Ma non puoi chiederglielo!'' la ribbeccò di nuovo Giulia ''Così si sente in imbarazzo e si sente costretta a dire di si! Ora la farai scappare, ci scommetti?''
''Non voglio scappare'' dissi senza riuscire a trattenere le risate ''Anzi. E si sarei davvero felice di restare con voi per tutto il mese''
''Hai visto!''esultò Kekka schiaffeggiando il braccio di Giulia ''Ha detto di si! Avevo ragione!''
Scoppiammo tutte a ridere e mi resi conto che quel mese sarebbe stato davvero fantastico.
 
 
 
****Angolo Autrice*****
Salve a tutti!
Ecco una nuova storia inventata da me!
Come al solito spero che vi piaccia e spero vivamente in un commento da parte vostra :D
Vi piace Becca?
E Stefano? Sembra proprio uno stronzo..
Come continuerà?
Metterò presto il prossimo capitolo ma perdonatemi se farò qualche giorno di ritardo qualche volta ma la scuola mi impegna tantissimo.
Un bacio e alla prossima :*
RomeoEGiulietta

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** capitolo2 ***


Capitolo 2
I cottege erano proprio come me li immaginavo, alloggi fatti in legno con all'interno solo 4 letti e due armadi. Servivano solo per dormire e per magiare. 
I bagni femminili, come ci disse la guida, non erano molto distanti dal nostro alloggio ma l'acqua calda era poca, quindi ci saremmo dovute arrangiare.
La tragedia però avvenne quando la guida ci divise per alloggi. In parte mi andò bene dato che finii in stanza con Rosy, ma dall'altra non tanto. 
Le altre due nostre compagne erano Laura e una sua amica.
Appena lo seppe, Rosy mi guardò scioccata e abbracciò le su ecompagne quasi piangendo.
''Giurateci che a colazione, pranze e cena ci siederemo insieme. E che in ogni momento libero verrete da noi o noi da voi. Vi prego giuratelo'' Implorò sull'orlo delle lacrime
''Lo giuriamo'' dissero in coro le tre ragazze compatendoci.
Stavamo sistemando le nostre cose nell'armadio quando Laura entrò nel cottege sbattendo la porta.
''Non pensateci neanche'' disse quasi immediatamente quando civide occupare un armadio ''Faremo esattamente come l'anno scorso, noi i due armadi voi le valigie''
''Non se ne parla neanche'' rispose Rosy piazzandosi d'avanti all'armadio ''L'anno scorso fummo costrette dalla legge del chi arriva primo! Adesso siamo arrivate prima noi, quindi ringraziateci che vi abbiamo lasciato un armadio libero per entrambe.''
''Ma la mia roba non ci entra tutta in quel armadio, se aggiungiamo anche la sua poi non ne parliamo''
''Arrangiati'' dissi facendomi coraggio ''Gli armadi sono due, noi quattro, ed io non ho nessuna intenzione di tenere le mie cose nella valigia solo perchè tu ti sei dovuta portare tutta la stanza''
Sia Rosy che Laura mi guardarono sorprese.
Beh anche io non ero da meno. 
Da dove era uscito tutto quel coraggio? Io ero sempre stata il tipo  che preferisce stare in silenzio piuttosto che creare un litigio.
''D'accordo Ada, vediamo se Filippo ci rimedia lameno un cassettone'' disse Laura alla sua amica guardandomi intanto in cagnesco.
''Wao. Sei stata grande!'' rise Rosy appena le due uscirono ''Immagino tu sia abituata ad affrontare Laura.''
''No'' risposi ''Non so neanche da dove mi sia uscito questo coraggio'' risposi 
Scoppiai a ridere e Rosy mi seguì a ruota.
Non riuscimmo neanche a finire di sitemarci che fummo chiamati tutti per la cena. 
Come promesso dalle ragazze ci sedemmo tutte insieme e Rosy raccontò quasi immediatamente quello che avevo fatto nel cottege. Tutte risero ma mi diedero anche della ''grande''. Stavamo ancora ridendo e parlando di Laura quando un paio di mani mi coprirono gli occhi.
''Chi sono?'' mi chiese una voce scherzosa all'orecchio
Non avrei mai potuto dimenticare quella voce, ora lo sapevo.
Non ci sarei mai riuscita, sarebbe rimasta sempre impressa nella mia mente.
Stavo per rispondere quando le mani scomparirono e Stefano mi schioccò un bacio sulla guancia.
A quel gesto mi sembro che tutto il tavolo tacesse. Anzi tutta la sala. 
''Allora picc.. Becca, come va?'' mi chiese sedendosi accanto a me
''Ehm bene'' 
Feci per guardarmi intorno per accertarmi che nessuno ci stesse guardando ma, quando i miei occhi incontrarono i suoi, decisi che non mi importava nulla. 
Potevano anche fissarci all'infinito, quegli occhi erano punati su di me e tanto bastava.
''Bene'' ripetei ''A te?''
''Alla grande, adesso'' mi sorrise ''Di cosa parlavate?'' chiese rivolgendosi anche alle mie amiche 
''Stavamo parlando di quanto è stata grande Becca oggi nel cottege'' rispose sorridendo Kekka, ma poi si bloccò quando Giulia le assestò un calcio sotto al tavolo
''Perchè che hai fatto?'' mi chiese lui ghigndo 
''Beh.. ecco..''
Lanciai un occhiata a Rosy in cerca di aiuto e lei iniziò immediatamente a raccontare la storia a Stefano.
Quando Rosy fini Stefano mi guardò con gli occhi sgranati e poi scoppio a ridere.
 ''e brava la mia piccola Becca'' disse ridendo '' hai carattere'' 
So che può sembrare stupido ma la frase "la mia piccola Becca" mi fece mancare il respiro per qualche secondo.  
''Non devi andare da qualche a cercare di conquistare qualche ragazza dicendo solo cazzate?'' intervenne Giulia smorzando la sua risata 
''mm no quest'anno no'' rispose Stefano mantenendo il suo buon umore'' Quest'anno ho un solo obiettivo'' aggiunse poi lanciandomi un'occhiata  
''Quale? Quello di infastidire la nostra Becca?'' chiese Rita sarcastica 
''Non posso dirvelo, altrimenti il mio piano potrebbe andare in fumo'' rispose lui facendole l'occhiolino ''ora vado, sta per arrivare la cena. Ci vediamo piccola Becca''
 Mi schioccò un'altro bacio sulla guancia prima di allontanarsi verso il suo tavolo. 
''Che stronzo!'' commentò Giulia a voce alta senza neanche aspettare che si allontanasse '' "quest'anno ho un solo obbiettivo", Becca sei tu! Ma tanto é normale al campo se l'è fatte tutte, ora punta alle nuove arrivate!'' 
''Ma io non sono l'unica nuova arrivata, forse non parlava di me'' risposi cercando di escludermi dal suo mirino 
''Non so se tu sei l'unica, ma di sicuro ci sei'' mi rispose lei lanciando un'occhiataccia alle sue spalle ''l'unica cosa che posso fare é metterti in guardia. Stefano é un donnaiolo, Becca, un vero stronzo. Non ti fidare,mai.'' 
Non sapevo cosa rispondere, ma non ce ne fu neanche bisogno poiché arrivarono i piatti e Rosy colse la palla al balzo per cambiare argomento. 
La cena era squisita ma a me la fame era ormai passata, infatti non toccai cibo. L'avevo capito che Stefano voleva solo imbrogliare le ragazze ma pensare che ora voleva imbrogliare me.. Non mi andava giú. 
Non sapevo se ero arrabbiata perché mi considerava solo una delle tante o se ero triste per he guardandolo meglio occhi avevo di nuovo sperato che volesse qualcosa di diverso da me. E se non fossi stata capace di contrastarlo? Se non fossi riuscita e non cadere nella trappola, facendolo vincere e lasciando prendermi in giro? Fino alla fine della cena non feci altro che pensarci, spostando il cibo da destra a sinistra con la forchetta. 
''Ci sei rimasta male, vero?'' mi chiese Rosy mentre tornavamo al cottege  
''Un po' '' risposi facendo una smorfia ''Dimmi una cosa.. Ma perché Giulia lo odia tanto? A Stefano, intendo. Cioè anche tu mi hai messa in guardia sul treno, ma non avevi il suo sguardo. Lei sembrava..'' 
'' incazzata?'' mi interruppe con una risatina '' Beh é normale dopo quello che é successo'' 
''cos'è successo?'' chiesi incuriosita  
''l'anno scorso eravamo tutte novelline non conoscevamo ne Laura, ne Stefano, ne la loro comitiva. Giulia si prese una bella cotta per Stefano e, beh , lui non perse l'occasione. Per Giulia era la prima volta, e glielo disse, ma lui se ne frego, e per lei  sapere che aveva sprecato la sua verginità con uno stronzo che l'aveva solo usata la fece incazzare parecchio.'' 
 Stefano aveva usato Giulia.
 Aveva fatto sesso con lei solo per gioco. 
 ''é per questo che Giulia ti dice di stare attenta a lui, non vuole che faccia la stessa cosa con te.'' 
''non succederà '' la rassicurai ''non gli permetterò di rendermi in giro'' 
Quella sera, grazie alla stanchezza del viaggio, il sonno arrivò presto, scacciando via tutti i pensieri su Giulia e Stefano. 
La mattina dopo ci ritrovammo di nuovo tutte e cinque al tavolo, ma questa volta l'aria che aleggiava non era di dosaggio ma di normalità.
 ''stamattina ci lasciano andare a mare!'' ci annunciò Kekka sedendosi al tavolo '' l'ho sentito dire dalla signora Seona. É bel tempo e possiamo andare a mere'' 
''si! Il primo bagno della stagione! '' esultò Rita ''ci faremo una bella nuotata tutte insieme,non accetto no come risposta.'' 
Naturalmente tutto il tempo della colazione fu assorbito dal tema "mare" e da nient'altro. Appena diedero la notizia ai microfoni tutta la sala scoppio in applausi e fischi di approvazione poi tutti corsero a cambiarsi.
 ''ci voleva proprio una giornata a mare'' disse Rosy mentre si allacciava il costume nel cottege ''un po' di sano relax''
''e già,ci voleva proprio'' si intromise Laura '' appena Stefano mi vedrà in costume non potrà resistermi e mi chiederà di venire in camera. Oh, non ti dispiace vero Becca?''
'' perché dovrebbe dispiacermi?'' chiesi con un groppo in gola  
''Beh ieri sera ho notato che c'era dell'intesa fra di voi e non vorrei che ti infastidisce il fatto che provo a conquistarlo''  
''no, tranquilla, a me non interessa'' le risposi cercando di sorridere 
''oh, meglio, perché sai gli ho proprio messo gli occhi addosso. Prima o poi cederà al mio fascino.'' 
Detto questo lei e l'amica uscirono dal cottege. 
''ti sta proprio bene quel costume'' mi disse Rosy per rompere il silenzio '' il blu elettrico di abbina alla perfezione con la tua pelle chiara e con i capelli castani '' 
''grazie, anche il tuo verde ti sta alla grande'' 
Ed era vero. 
Il colore verde metteva molto in risato i suoi capelli rossi, ma soprattutto le sue forme perfette. 
''quello che mi piace di più di te sono gli occhi'' disse sovrappensiero '' sono cosi scuri da sembrare neri'' 
''lo so a volte lo sembrano davvero'' le risposi sorridendo  ''dai andiamo, il mare ci aspetta'' 
Uscimmo dal cottege e raggiunfgemmo le ragazze  
Il mare era favoloso.  
Cosi limpido e trasparente da riuscire a vedere il fondale roccioso. Io e le ragazze ci buttammo quasi subito  e iniziammo quasi subito a schizzarci e tuffarci tutte insieme. Poco dopo ci raggiunsero anche altri ragazzi e il gruppi si allargò. 
Erano due ragazzi e una ragazza. I ragazzi si chiamavano Marco e Dario, due gemelli arrivati quest'anno, come me. Avevano entrambi i capelli castani ricci e gli occhi azzurri, con all'interno delle pagliuzze dorate. La ragazza invece si chiamava Fabiana, anche lei mora ma con gli occhi grigi. Restammo per una buona mezz'ora in acqua a ridere e scherzare poi decidemmo di uscire e prendere un po' di sole. 
Marco si sistemo da subito accanto a Rosy mentre Dario accanto a Giulia. Rosy naturalmente era intenta a parlare con Marco perciò, come le altre, mi sistemai con le cufgie nelle orecchie ed iniziai a guardarmi intorno.
 Il gruppo di Laura era poco lontano da noi, nessuno si era ancora tuffato. Stefano sedeva tra due ragazze, una mora e l'altra rossa, entrambe cercavano di attirare contemporaneamente la sua attenzione.  
Poco dopo però al trio si unì anche Laura, che si sistema sulle gambe di Stefano. 
A quel punto le due ragazze rinunciano  a cercare l'attenzione di Stefano e si dedicarono alle altre perone. Vedo un ragazzo biondo alzarsi e urlare qualcosa mentre gli altri applaudono e annuiscono. 
 Li sto ancora osservando quando sento qualcuno staccarmi la cuffia destra, e mi volto sorpresa.  
''cosa guardi?'' mi chiede Rita sorridendo 
''Nulla, mi ero incantata a pensare'' le rispondo abbozzando un sorriso 
''guardi lui non è vero?'' mi chiede invece lei continuando a sorridere '' a me puoi dirlo.'' 
''ero solo curiosa..'' cerco di giustificarmi, ma l'espressione di Rita mi fa capire che non ci crede neanche un po' 
''l'ho capito che ti piace, sai. Per me è una cosa bella. So che quello che ha detto Giulia è vero, ma secondo me sperare non fa male. Con questo non voglio dire che ti devi buttare tra le sue braccia, sia chiaro, ma conoscilo, cerca di vedere se davvero non ha più la testa dell'anno scorso. E se mi sbaglio, beh lo concereno per le feste sta tranquilla''
Scoppiammo entrambe a ridere poi lei mi fece l'occhiolino e torno a distendersi. 
Le parole di Rita mi avevano tirato un po' su di morale. Secondo lei dovevo provarci, dovevo conoscerlo prima di giudicarlo. 
Tornai a voltarmi verso il suo gruppo ma quello che vidi mi fece fermare il cuore. 
Laura in piedi con le gambe divaricate davanti a Stefano lo baciava con passione mentre lui le accarezzava il sedere con una mano e saliva di più con l'altra. 
Quando la mano arrivo al seno Laura si stacco e, afferrandogli una mano, lo trascinò via, verso i cottege. In quel momento sentii un dolore all'altezza del cuore.  
Che imbecille che ero stata. 
Pensavo di poter conoscere meglio uno come lui? 
Lo conoscevo benissimo, anzi le ragazze lo conoscevano meglio di me. Lui era uno stronzo, solo uno stronzo. 
Insomma se n'era fregato della verginità di Giulia solo per divertirsi, l'aveva usata ed io mi aspettavo che lui fosse diverso? 
Ero davvero un illusa.
Con le lacrime agli occhi alzai il volume della musica a mille e mi voltai a pancia in su. Non volevo sentire ne vedere nulla. 
Volevo stare da sola con i miei pensieri, anzi, con la mia stupidità.  



*****Angolo Autrice****
Eccomi con il second capitolo.
Scusate se avevo pubblicato il primo capitolo senza guardare se si vedevano i dialoghi, ora ho aggiustato tutto.
Comuqnue eccoci qui!
Rita ha consigliato alla nostra Becca di conoscere meglio Stefano, prima di giudicarlo ma... Laura é riuscita a baciarlo, e lei li ha visti.
Come reagirà Becca?
Lascerà stare i due o se la prenderà con entrambi?
Lo scopriremo solo nel prossimo capitolo.

PS: lasciatemi qualche commento se vi va, anche con scritto solo se vi piace o no.
Mi farebbe molto piacere.

Baci :*
RomeoEGiulietta

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3  
Non so quanto tempo passo prima che le ragazze mi chiamassero per fare un'altro bagno. Forse mi ero addormentata o forse il volume della musica cosi alto mi aveva fatto perdere la cognizione del tempo. Non lo so.  
Ma almeno ero riuscita a non pensare allo stronzo. 
Anche in'acqua non ci pensai mette mi tuffavo e mi divertivo con le amiche. O meglio, cercavo di non pensarci ma era difficile dato che, poco distante da noi la sua risata e quella di Laura si alternavano per torturarmi. Stavo schozzando dell'acqua a Rosy e Marco quando, qualcuno, mi afferro i fianchi da dietro e mi sollevò. 
''heila piccola!'' urlo lui stringendomi contro il suo petto '' ti diverti?''  
Per alcuni secondi non riuscii più a muovermi. 
Mi stava stringendo a se. 
Sentivo i suoi muscoli contro la sua schiena e le sue labbra cosi vicine al mio orecchio. 
Ma poi l'attimo fini. 
Mi staccai da lui e mi voltai per affrontarlo, evitando appositamente i suoi occhi.  
''si, mi diverto tantissimo'' risposi guardandogli il mento'' ora scusami ma devo tornare dalle mie amiche. '' 
Senza dargli neanche il tempo di elaborare la mia risposta, tornai da Rosy e continua a schizzarle l'acqua. 
Lo sentii andare via e, per il resto della giornata lo vidi limitarsi a guardarmi da lontano. Fu quando stavamo andando verso le doccie che ricomparve. 
Io mi ero attardata poiché avevo dimenticato l'asciugamano in spiaggia lui invece era ancora li con gli amici.  
Quando gli passai di fronte lui si scrollò Laura dalle gambe e mi rincorse. 
''hey Becca aspetta'' mi chiamo ma io non mi voltai ''devo parlarti'' 
''Non ho nulla da dirti'' risposi aumentando il passo  
''io si.'' mi blocco lui comparendomi davanti ''si può sapere che ti prende oggi? Prima sono venuto a salutarti e mi hai ignorato completamente ora cervo di parlarti e tu scappi? Ho fatto qualcosa?'' 
''oh certo  che hai fatto qualcosa. Sono venuta a sapere che hai usato Giulia l'anno scorso, nonostante sapevi che era la sua prima volta.'' dissi prima di riuscire a fermarmi  
''Ah l'hai saputo'' mormorò chinando il capo  
''Certo che l'ho saputo! E non dire che sei cambiato perché ti ho visto seguire Laura ai cottege per fare chissà cosa'' 
''cosa? Io non ho seguito Laura da nessuna parte! E stata lei a trascinarmici ma io l'ho fermata!'' mi interruppe lui scioccato ''e per quanto riguarda Giulia fu lei a chiedermi di farlo, io avrei volto fermarmi ma lei voleva continuare. L'unica mia colpa e di non averle detto che era solo un gioco!'' 
''come se fosse poco!'' esclamai   
''Ma pensavo lo sapesse ! A quel tempo quello era il mio unico interesse verso le ragazze! ''
''ma comunque non l'hai fermata! Io non sono cosi, Stefano, io non voglio lasciarmi usare da te. ''  
''Ed io non ho alcuna intenzione di farlo. Credimi.''  
Alzai lo sguardo verso i suoi occhi e mi resi conto che erano sinceri. Ma se sapeva mascherarli? Se mi stava pendendo in giro e voleva solo portarmi in stanza da lui? 
''Non lo so,scusami'' commentai prima di superarlo e dirigermi alle docce.   
 
Anche per quella sera l'appetito mi aveva abbandonata ma dopo la giornata a mare le ragazze mi obligarono a prendere almeno un panino.
Ascoltavo le conversazioni delle ragazze addentanto di tanto in tanto il panino quando, la sedia di fronte alla mia, venne spostata e ci si sedette Stefano.
''Stesera mangio con voi ragazze, siete contente?'' disse rivolgendoci un sorriso smagliante.
Giulia fece per rispondere ma Rosy le mise una mano sul braccio, chiedendole di stare buona. 
La gola mi si era seccata nel momento esatto in cui Stefano era comparso d'avanti a me perciò neanche io dissi nulla.
Le conversazioni tra le ragazze ripresero mentre tra me e Stefano era appena iniziata una gara di sguardi. 
Sembrava che nessuno dei due volesse abbassare lo sguardo ma, alla fine, rossa in viso, fui io ad arrendermi.
''Hey piccola, ti va di fare una scommessa?'' mi chiese di punto in bianco posando il panino che aveva appena addentato.
''Ti ho di non chiamarmi piccola'' lo apostrofai masticando piano piano il mio ''E comunque che scommessa?''
''Scommetto che, entro la fine del campo, riesco a farmi chiedere di restare con te''
''Impossibile'' ghignai ''Io già spero che tu te ne vada.''
Non volevo offenderlo ma, per mia fortuna, quando gli lanciai uno sguardo, lo vidi sorridere.
''Se ne sei così sicura perchè non accetti? Potresti anche guadagnarti un premio''continuò sfidandomi con lo sguardo
''Se vinco cosa ci guadagno?'' chiesi iniziando ad interessarmi davvero
''Potrai chiedermi tutto quello che vuoi. Stessa cosa per me.'' rispose poggiando i gomiti sul tavolo e avvicinandosi di più a me. ''Ci stai?''
Non ci pensai un'attimo.
Afferrai la sua mano ed annuii.
''Okay'' dissi ''Ci sto.''
''Meglio che stai in guardia allora'' commentò ghignando pogginadosi allo schienale della sedia ''Perchè so benissimo come conquistare una ragazza''
''Beh meglio che freni l'entusiasmo'' ribattei facendolo rimanere di stucco ''Io non sono una delle solite ragazze facili che riesci a conquistare. Non mi avrai in questo modo.''
''Vedremo piccola'' ghignò lui tornando ad avvicinarsi a me''Rilassati, ho tutto il tempo di questo mondo per farti cambiare idea.''
''Non cambierò mai idea'' risposi avvicinandomi a mia volta ''Perderai la scommessa.''
''Vedremo'' sorrise ''Ma dobbiamo mettere delle condizioni, sbaglio?''
''Ok, dimmi pure'' acconsentii 
''Non possiamo frequentare nessun'altro. Quindi di addio a quei due ragazzi di oggi'' aggiunse lanciandomi un'occhiataccia.
Perchè aveva messo in mezzo Marco e Dario? Era forse.. geloso?
Nha. Per lui questa scommassa era solo un gioco.
Allora perchè hai accettato?, chiese una vocina nella mia testa che ignorai.
''E tu dovrai dire addio a Laura e a tutte le altre ragazze'' ribattei dandomi mentalmente della stupida.
''L'ho già fatto'' rispose senza smettere di sorridere
''Ok. Qualche altra condizione?'' chiesi in tono piatto
''Al momento non mi viene in mente nulla, ma poi si vedrà. A dopo piccola''
Prima che potessi dirgli di non chiamarmi piccola si allungò verso di me, mi baciò un angolo della bocca e andò via, voltandosi solo una volta per farmi l'occhiolino.
Ma che diamine avevo fatto?
Avevo davvero accettato la scommessa?
E perchè mai? Mi ero forse fumata il cervello?
Per lui questo era sono un modo per riuscire nel suo scopo: portarmi a letto.
Eppure non ero riuscita a resistere a quegli occhi. Cosi' belli e cosi' profondi da farmi sentire scoparte, vulnerabile, ma allo stesso tempo protetta e al sicuro.
Quegli occhi facevano risvegliare qualcosa dentro di me. Non nel cervello, non nel cuore ma nello stomaco.
C'è chi le chiama farfalle, chi maledizione.
Io? Io le chiamo ''la cosa migliore di tutta la mia vita''.
 
 
 
***Angolo Autrice***
Salve! 
Ecco il terzo capitolo!!
Non so che altro dire se non lasciatemi un commento per farmi sapere cosa ne pensate!
(Scusate le poche parole ma la scuola mi distrugge)
Un bacio :*
RomeoEGiulietta

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** capitolo 4 ***


Capitolo 4

''Becca, stai sorridendo come un ebbete!''
La voce di Giulia mi strappò dai miei sogni ad occhi aperti. 
Eravamo ancora a cena, sempre allo stesso tavolo e.. si, io stavo sorridendo come un'idiota.
''Scusami'' mormorai arrossendo ''Ero sovrappensiero''
''Ti rendi conto di cosa hai appena fatto?'' mi chiese scioccata ''Sei caduta nella sua trappola. Di sicuro questa ''scommessa'' è solo un modo per infilarsi nelle tue motande. E tu glielo lascerai fare, perchè sei innamorata di lui.''
''Io non sono innamorata di lui!'' saltai su scioccata ''E di sicuro non gli permetterò mai di prendersi gioco di me''
''Non dire così Becca perchè non te nerenderai conto. '' disse ancora lei ''Ti ritroverai nel tuo letto, senza vestiti, da sola e con il cuore spezzato.''
''Non dire così Giulia'' intervenne Rita ''Hai visto come si guardavano, per lui non sembava solo un gioco''
''Oh, ti ci metti anche tu adesso?'' urlò Giulia guardandola scioccata ''Quel ragazzo è un'attore! Ma vi ricordate l'anno scorso come si prendeva gioco di me? Che c'è, ora perchè è arrivata la santarellina Becca, lui cambia improvvisamente e diventa serio?''
''Non prendertela con Becca solo perchè sei arrabbiata con lui'' mi difese Rosy ''Quello che è successo l'anno scorso è una cosa, non è detto che debba fare la stessa cosa con lei''
''Oh, no certo! Perchè l'anno scorso aveva visto la stupida che ci cascava, vero?'' si indigno Giulia alzandosi in piedi ''È questo che stai dicendo? Con me si, perchè sapeva che ci stavo, con lei invece è serio perchè lei non ci sta?''
''Smettila Giulia, Rosy non intendeva questo'' sussurrò Kekka in tono duro ''Nessuno ha detto che tu sei una facile e che Becca è una santa, ma non puoi prendertela con lei perchè tu l'anno scorso ci sei cascata.''
A quelle parole gli occhi di Giulia si riempirono di lacrime.
Per un attimo mi sembro  che stesse per piangere ma poi, con battito di ciglia, i suoi occhi tornarono di ghiaccio. Impenetrabili.
''Perfetto, fate come credete.'' disse alzando le mani ed iniziando ad indietreggiare ''Ma io vi ho avvertite. Anzi ti ho avvetita, Becca. Quando lui ti avrà potata a letto e si stancherà di te, quando piangerai con il cuore a pezzi, ripensa a quello che ho detto, e vedrai che avevo ragione.'' 
Dopo un ultimo sguardo di fuoco verso di me anche Giulia si voltò e andò via.
Un silenzio pesante si abbattè sul nostro tavolo. 
Nessuna voleva spezzarlo, ma era necessario farlo.
''È ancora coinvolta da lui'' sospirò Rita mettendosi le mani nei capelli ''Non lo ha mai dimenticato, e credo non ci riuscirà mai.''
''Si ma questo non le da il diritto di accusare Becca'' rispose Rosy ancora nervosa ''Lei non ha fatto nulla e se lui è così interessato a lei da volerla conquistare lei non può attaccarla''
''Non doveva accusarmi, questo è vero'' intervenno cautamente ''Ma un po' la capisco. Se è ancora innamorata di lui è normale che le faccia male vederlo interessato a me e non a lei''
''Anche questo è vero'' sospirò di nuovo Rita ''Ma non preoccuparti, vedrai che le passerà. Tra noi i litigi non sono mai durati più di un giorno, tornerà tutto come prima''
Io lo speravo davvero.
Non volevo essere la causa di una rottura di amicizia tra le ragazze. Insomma io ero l'ultima arrivata, dovevo andare via io non Giulia.
''Rita è molto ottimista'' mi disse Rosy quando ci mettemmo a letto ''Forse anche troppo''
Laura e la sua amica non erano ancora tornate dalla cena, perciò potevamo parlare liberamente.
''Forse però Giulia ha ragione'' dissi sovrappensiero ''Insomma chi mi dice  che la sua non è solo una tattica per portarmi a letto? O comunque per  conquistarmi e farmi vedere che aveva ragione lui, che può conquistare chi vuole?''
''Può darsi che è vero'' ammise con un mezzo sorriso ''Ma può darsi di no. Come potevo dire io di conoscerti senza darti una possibilitä? Potevo anche dirmi che fino a l'anno scorso spacciavi droga ma se non ti conoscevo non potevo sapere che tu avevi smesso''
''Hey ma io non ho mai spacciato droga!'' risi saltando su 
''E che ne so io'' rise lei facendo capolino dal letto di sopra ''Comunque dico sul serio, qualsiasi cosa loro ti dicono tu cerca di conoscerlo prima di giudicare''
''Ma se Giulia ha ragione io..''
''Se Giulia ha ragione sono sicura che lo capirai e ti allontanerai da lui. Tu sei una ragazza molto intelligente riuscirai a capire se ti prende in giro. Fidati del tuo istinto''
''E se sbaglio?''le chiesi sempre più confusa
''Non sbaglierai''
Si tirò di nuovo su lasciandomi da sola con i miei pensieri.
Sia Rosy che Rita mi avevano detto di conoscerlo prima giudicare, ma dovevo farlo davvero?
Decisi di non voler pensarci così mi voltai e mi rivoltai nel letto fino a che le palpebre non divennero così pesanti da non riuscire a tenere più gli occhi aperti.




***Angolo Autrice****
Salve! Eccomi di nuovo!
Allora, la mia storia vi piace?
So che sembro ripetitiva ma vi prego fatemi sapere se vi piace, perché ho paura che sia una noia..
Ma Grazie anche solo di visualizzare!
Un bacio! :*
RomeoEGiulietta

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5
Il mattino dopo, a colazione, Giulia non si presentò al tavolo.
Non era a nessun tavolo, e aveva saltato la colazione.
Sentendomi in colpa, subito dopo aver bevuto un veloce caffè decisi di afferrare un cornetto e di andarla a cercare.
Come mi avevano detto Kekka e Rita non era al cottege. 
La sera prima avevano discusso e, quella stessa mattina, Giulia era uscita presto con la scusa di voler fare una passeggiata.
Iniziai a cercarla dalle doccie, poi andai al campo da pallavolo, poi a quello di calcio e infine alla spiaggia.
Stavo per andarmene anche da lì quando la vidi. 
Stava in piedi sulla riva a lanciare sassolini con tutta la potenza che aveva.
Mi avvicinai lentamente ma lei mi sentì comunque. Appena mi vide si voltò di nuovo verso il mare e si passò una mano sul viso.
Stava piangendo.
La rivelazione mi fece male.
''Che fai qui?'' mi chese quando arrivai a pochi passi da lei
''Sono venuta a vedere come stai'' risposi a bassa voce '' Giulia mi dispiace per quello che é successo ieri.. so che non avrei dovuto accettare la scommessa, anzi non avrei dovuto proprio parlare con lui, e mi dispiace, ma non voglio che ti separi dalle tue amiche per colpa mia, io..''
''Non devi scusarti di nulla Becca'' mi interruppe voltandosi verso di me. ''Non hai sbagliato a parlarci ne ad accettare la scommessa. Non é colpa tua, ma mia. Sono io che spero ancora che lui torni da me e che si innamori di me. Sono io la stupida che, per un anno intero, non ha smesso di pensarlo e di amarlo. Sono io la stupida che ha sbagliato, non tu Becca''
Mentre parlava altre lacrime presero a scenderle dagli occhi ed io mi sentii ancora più da schifo.
Appena i singhiozzi presero a scuoterla forte mi precipitai da lei e l'abbracciai stretta.
''No Giulia, tu non hai sbaglito nulla. Lui é stato la tua prima volta, e ne sei innamorata, é normale. Ti prometto che starò alla larga da lui. Tu sei mia amica e non posso farti questo, vieni prima tu, poi lui.''
''Grazie Becca'' rise asciugandosi le lacrime '' Ma non devi fare nulla di tutto questo. Devi solo continuare ad essere te stessa. Sai perché ieri mi sono arrabbiata tanto?'' chiese poi abbozzando un sorriso
''Perché sono stata un ingenua ad accettare la scommessa?'' tentai
''No, in quel momento ero solo un po' sorpresa della sua proposta. Mi sono arrabbiata quando Rita ha mensionato il modo in cui vi guardavate. Mi sono arrabbiata perchè mi sono resa conto che aveva ragione. Lui ti guardava.. in un modo diverso da come guardava me. Non so se é una cosa positiva o no, ma era diverso il modo in cui guarda te. Forse é davvero interessato. Non solo in senso fisico, intendo''
''Continuate tutti a ripeterlo ma io non so se credervi o no'' commentai sovrappensiero
''Io non so cosa dirti, davvero. Il mio cervello ti direbbe di aspettare a giudicare, ma il mio cuore vuole solo che tu ti allontani da lui e lasci che lui ritorni da me. E no, non devi farlo'' mi bloccò prima che potessi aprire bocca. ''Se tra me e lui deve succedere succederà, altrimenti.. beh nonera destino. Devo solo dimenticarlo.''
''Se vuoi però almeno posso evitare di parlare di lui e della scommessa.. gli chiederò anche di non sedersi più al nostro tavolo''
''..Bhe si, questo un po' mi aiuterebbe. Ma comunque devo solo trvare qualcun'altro che mi faccia sentire come mi ha fatto sentire lui. Amata.''
''Sono sicura che lo troverai'' la rassicurai '' E forse quel qualcuno può essere Dario.. hai visto come ti guarda?''
Giulia scoppiò a ridere e mi abbracciò forte.
''Oh Becca, ti voglio bene'' mi disse sorridendo
''Anche io te ne voglio'' risposi ricambinado l'abbraccio.
''Però non é niente male quel Dario..'' commentò sovrappensiero staccandosi dall'abbraccio ''é simpatico.. che ne dici?''
''Dico che é meglio se andiamo dalle altre'' risi tirandola via dalla riva '' Ci staranno aspettando di sicuro''
Scoppiammo entrambe a ridere e iniziammo a correre verso la mensa.
Come avevo previsto le ragazze ci stavano aspettando e, quando ci sedemmo, le ragazze abbracciarono immediatamente Giulia.
Non raccontammo cos'era successo, era una cosa solo nostra, ma sono sicura che le ragazze capirono lo stesso.
 
Come attività di quel giorno c'erano in programma la pulizia delle spiagge e poi una lezione sull'educazione sessuale, mentre nel pomeriggio c'era un gioco sconosciuto.
Per la pulizia della spiaggia io e le mie amiche restammo sempre insieme. L'aria tra di noi era tornata la solita, cioè giocosa e amichevole.
Ogni tanto sentivo Laura chiamare Stefano e fare la civetta, ma lui cercava sempre di evitarla e faceva finta di non sentirla.
Ci scambiavamo spesso qualche sguardo, ma la maggior parte delle volte ero io a distogliere lo sguardo per non far capire nulla a Giulia.
Arrivati in classe stavo per sedermi vicino a Rosy quando Stefano mi afferroo' per i fianchi e, scusandosi con Rosy, mi costrinse a sedermi vicino a lui.
Cercai di protestare ma lui mi chiese di parlare seriamente percio' acconsentii.
Ci sedemmo in un banc in fondo e subito notai che le mie amiche non erano sedute tutte vicino,anzi. 
Giulia era seduta con Dario accanto ai finestroni, Rosy con Marco, poco distante da noi e Kekka e Rita al primo banco.
Vedendo che anche le mie amiche ogni tanto si prendevano una paudsa dal gruppo mi fece rilassare,percio' mi girai verso Stefano mentre aspettavamo l'animatore.
''Allora, di che volevi parlarmi?'' chiesi sorridendogli
''Stamattina sei scomparsa a colazione.'' mi disse in tono duro ''Dov'eri? Ti ho cercata ovunque.'' 
''Ero con Giulia..'' risposi aggrottando le sopracciglie ''Non era a colazione percio' sono andata a cercarla e abbiamo parlato''
''Oh..'' eslamo con voce sorpresa ''Scusa, è solo che mi sono preoccupato. Pensavo ti fossi sentita male o cose cosi' e, non trovandoti da nessuna parte, mi sono preoccupato''
''Tranquillo'' gli dissi con il cuore in gola.
Si preoccupava per me!
Ok, forse puo' sembare stupido che mi esalti per una cosa del genere ma.. si preoccupa per me!
''Di cosa avete parlato?'' mi chiese a voce più bassa quando l'animatore entrò.
''Di te'' ammisi in un sussurro. ''Mi ha detto che non le piaceva il fatto che avessi acconsentito alla scommessa tra di noi e che ci è rimasta male dopo euello che è successo l'anno scorso, quindi non vuole che succeda anche a me''
''E quindi cosa farai.. troncherai la nostra scommessa?'' chiese in tono preoccupato 
''Non lo so.. il fatto è che tutti mi dicono che tu sei il tipo stronzo e menefreghista che usa tutte, e da quanto ho sentito è vero ma.. Non so perchè nonostante questo non voglio smettere con la scommessa, ne tanto meno voglio smettere di parlare con te.''
''Sono sicuro che sai cosa fare.. perchè non lo ammetti con te stessa?'' mi chiese tornando a ghignare
''Ok, lo ammetto, voglio conoscerti meglio'' sospirai abbozzando un sorriso. ''Voglio capire se sei lo stronzo che tutti dicono, o se sei cambiato, come dici tu.''
''Io sono qui, pronto per farmi conoscere.'' sghignazzo afferrandomi la mano.
''oK.. Ma devo chiederti una cosa..'' aggiunsi mordendomi il labro ''Ti dispiacerebbe non sederti più al nostro tavolo o comunque venire da me mentre sono con loro? Sai vorrei evitare che Giulia ci stia male..''
''Ok, questa sarà una nuova regola della nostra scommessa. Non posso fare cose sdolcinate davanti alle tue amiche.''
''Grazie'' sussurrai sorridendogli e guardandolo negli occhi. 
Quegli occhi.. cavolo quanto mi incantavano.
Se i nostri occhi si incontravano.. non potevo farci nulla, tutto il mondo scompariva. C'eravamo solo noi.
''Grande! Ramino! Smettetela di parlare ed iniziate a seguira''
La voce dell'animatore ci riportò al presente e entrambi ci girammo verso di lui trattenendo a stento le risate. 
Alla fine della lezione ci dirigemmo tutti verso la mensa con una fame da lupi.
Come aveva promesso Stefano non si sedette al tavolo con noi ma lo fece a malinquore, come riuscii a leggere dai suoi occhi.
Durante il pranzo al nostro tavolo non si parlava d'altro se non della lezione. A noi si erano uniti anche Marco e Dario e, con mio grande piacere, notai che non staccavano un secondo gli occhi dalle ragazze con ciu erano seduti a lezione.
Ero molto contenta, soprattutto della coppia Giulia-Dario.
Non per me, ma per Giulia. Se avesse trovato in Dario quello che cercava avrebbe smesso di star male per Stefano e.. si, ok lo ammetto, ed io mi sarei sentita meno in colpa.
In colpa.. per essemi presa una cotta per lui.
Ormai era palese. 
Insomma finivo nel mondo dei sogni ogni sue e tre per pensare a lui, e mi usciva quasi la bava dalla bocca quando sorrideva o quaqndo mi guardava negli occhi.
Non potevo non ammetterlo, ero proprio cotta a puntino.
Anche Rosy l'aveva capito, infatti mi sorrideva ogni volta che i nostri sguardi si incontravano, oppure alzava le sopracciglia.
Quella notte avremmo avuto parecchio di cui parlare tra Stefano e Marco.


 
***Angolo Autrice ***
Salve a tutti!
Ecco qui il quinto capitolo!
Mi scuso per il ritardo ma la scuola mi impegna parecchio.
Bej che dire.. spero che vi piaccia e, come sempre, aspetto un vostro commento, anche minimo.
Ringrazio tutti quelli che hanno messo la storia tra le preferite, le seguite e chi ha commentato <3
Grazie mille!!!!
Un bacio :*
RomeoEGiulietta

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** capitolo 6 ***


Capitolo 6
 
Come previsto la sera prima io e Rosy eravamo rimaste sveglie a parlare fino alle 3 di notte.
Naturalmente, al ritorno di Laura, avevamo deciso di farci un giro per continuare a parlare, e avremmo parlato all'infinito se non fossimo state beccate dall'animatore.
Ma comunque.
La mattina dopo in programma c'era un'altra lezione, ma stavolta sull'educazione alimentare.
Anche durante quella lezione io e Stefano ci sedemmo vicini solo che, questa volta, invece di parlare ci scambiavamo bigliettini.
 
Ho ripensato alla nostra scommessa, scrisse come primo messaggio Dovremmo mettere una regola sui baci.
 
Il mio cuore saltò un battito.
O forse di più.
Avevo capito bene? Stava parlando di baci? Tra me e lui?
Se un suo semplice sorriso mi manda in pappa il cervello figurati un bacio.. finirò per avere un infarto!
 
Perché mai dovremmo farlo? scrissi aggiungendoci una risatina
 
Perché io ho una voglia matta di baciarti! rispose Soprattutto ora che ti stai mordendo il labbro.
 
Con un gesto automatico mollai il labbro che, effettivamente, stavo torturando con i denti, e spalancai leggermente la bocca.
Che avrei dovuto fare? Insomma ci conoscevamo da poco.. ma lui mi piaceva.. e anche tanto!
Solo che avevo sempre il dubbio che per lui fosse un gioco..
Decisi che dovevo parlarne con Rosy perciò scrissi un veloce ''ne parliamo nel pomeriggio'' e smisi di dar retta al professore per lasciarmi andare ai pensieri e alle preoccupazioni.
A pranzo le pietanze nel mio piatto facevano avanti e indietro, senza che io pensassi mai di mangiarle.
Rosy notò subito il mi strano comportamento e si sedette accanto a me, preoccupata.
''Becca che succede?'' mi chiese cercando il mio sguardo ''Stefano ha fatto qualcosa?''
''No.. cioè si.. ma non sto così per lui.. o meglio..'' Non sapevo neanch io cosa dire. 
Avevo una gran voglia di parlare con lei ma il fatto che Giulia fosse seduta proprio di fonte a noi mi bloccava.
Le avevo promesso che non avrei più parlato di lui quando eravamo insieme e avevo intenzione di mantenere la promessa.
Rosy mi capì al volo, infatti disse agli altri che dovevamo andare un'attimo in bagno e mi trascinò via.
''Allora, adesso puoi parlare'' disse quando entrammo in bagno ''dimmi cos'é suuccesso tra voi due. Devo spaccargli il naso percaso?''
''No, no tranquilla'' risi un po' piùserena '' il fatto é che.. meglio se te lo mostro.''
Dopo il suo ''ok'' di risposta, in classe, avevo deciso di tenere il bigliettino, per mostrarlo a Rosy, cosa che feci in quel momento.
Lei iniziò a leggere prima corrucciata poi sorpresa.
Alla fine ripiegò il foglio lenamente e si poggiò ai lavandini accanto a me.
''Beh non mi aspettavo che te lo chiedesse..'' commentò infine
''Che intendi?'' chiesi confusa 
''Beh di solito i ragazzi se vogliono una cosa se la prendono. Se vogliono una bacio ti baciano, fine dlla storia. Non chiedono ''il permesso'' come in un certo senso ha fatto lui con te.''
''Ma non credi sia un po' troppo presto?'' chiesi staccandomi dai lavandini e iniziando a camminare su e giù. '' insomma questo é solo la prima settimana.. se lo bacio adesso crederà che sono una facile..''
''Beh si é solo la prima settimana.. ma non guardare quanto tempo é passato, la domanda che devi farti é una sola. Lo vuoi o no?''
Ci pensai su.
Ok, si avevo una cotta per lui, una grande cotta, ma non mi andava di baciarlo già dopo la prima settimana. Insomma dovevamo stare qui al campo per un mese se avessimo iniziato a baciarci gi° da ora prima della fine lui sarebbe riuscito a portarmi a letto!
Alla fine mi venne un idea.
''So cosa fare.'' esclamai saltando su.
Senza darle il tempo di elaborare una risposta la trascinai fuori dal bagno per tornare verso la mensa. 
Per il pomeriggio avevano organizzato un'altra caccia al tesoro, ma questa volta a coppia. 
Chiedendo scusa alle mie amiche mi fiondai verso Stefano e, arrivata ad un passo da lui gli sorrisi.
Lui capì al volo cosa volevo e mi raggiunse sorriddente.
''Sicura che vuoi fare coppia con me e non con una delle tue amiche?'' mi chiese 
''Si, ho bisogno di parlarti'' risposi guardando la punta delle mie scarpe '' Perciò si, ne sno sicura.''
Ci diedero tutto il materiale per la caccia al tesoro e tutte l coppie partirono. A noi era stato dato il percorso passante per la spiaggia. Alla fine della caccia al tesoro, chiunque trovasse il premio, aveva la possiilità di scegliere l'attività del pomeriggio successivo.
Trovammo da subito il primo indizio e, subito dopo averlo decifrato, ci diriggemmo verso gli scogli, dove spevamo c'era il prossimo indizio.
''Allora.. di cosa volevi parlarmi?'' mi chiese mentre camminavamo
''Volevo parlarti del bigliettino ch ci siamo scambiati oggi in classe'' risposi calciando la sabbia con la punta del piede.
''Senti, so che è stata una mossa azzardata, ma è quallo che sento.. quello che provo e mi sembrava giusto dirtelo. Però se non vuoi io..''
''Non è che non voglio'' lo interruppi '' Anche io vorrei baciarti, cioè ne ho voglia, ma credo ch sia troppo presto e troppo forzato farlo così, solo per una scommessa. Perciò direi di aspettare il momento giusto.''
Non mi azzardai a guardarlo ma continuai com unque a parlare.
''Quello che intendo non è che dobbiamo tipo fare una specie di appuntamento o una cosa del genere.. dico solo che quando ci sarà il mometo ci bacieremo. Non credo che tu voglia un bacio, adesso, senza sentimento e solo per costrizione''
''Hai ragione'' Rispose e notai che sorrideva '' Qunaod ci sar l'atmosfera e il momento giusto ci bacieremo. Solo che.. spero non ti dispiaccia, ma vorrei che questo momento arrivasse il più presto possibile.''
Scoppiammo entrambi a ridere ed io, avvicinandmi all'acqua, iniziai a gettargliela addosso.
Iniziò così tra di noi una guerra d'acqua.
Il tempo passava ma noi non smettevamo di spruzzarci e di ridere.
Alla fine lui mi afferò per la vita e mi fece fare una giravolta prendendomi in braccio.
Iniziai a divincolarmi e, per questo, finimmo per terra. Io ero semisdariata sul tuo petto e lui aveva la testa gettata all'indietro per ridere.
In quel momento non riuscii a non ammirare la sua bellezza.
Era così bello e così perfetto..
I suoi occhi incontrarono i miei e capii che pensava le mie stesse cose.
Le nostre teste si avvicinarono pian piano.. il momento era giusto. Volevo baciarlo, con tutta me stessa.. lo voleva ogni parte di me.
Era vamo a pochi centimetri l'uno dall'altra.. stavamo per baciarci..
Quando la voce di Laura ci interruppe.
''Scusate ragazzi, ma la caccia al tesoro è finita'' disse con voce dura.
In un attimo sia io che Stefano ci tirammo indietro e la guardammo sorpresi.
''Già finita?'' chiese lui aggrottando le sopracciglia ''Ma sono passati solo pochi minuti''
''Non so cos'abbiate fatto voi'' rispose lei '' ma è passata un ora.''
Stefano controllò l'orologio poi mi guardò negli occhi ed entrambi scoppiammo a ridere.
Con lui il tempo passava in un attimo.
 
 
 
 
 
****Angolo Autrice****
Scusate scusate scusate per il ritardo!
Mi dispiace da morire ma il computer aveva contratto un virus che non faceva aprire internet e non sapevo come pubblucare... poi la scuola.. mi dispiace!
Comunque ecco il sesto capitolo!
Mille e mille volte grazie ancora a chi ha messo la storia tra le preferite o le seguite e anche a chi l'ha recensita, sono stafelice che vi piaccia, è grazie a voi che vado avanti a scrivere!
Prometto di cercare di fare il più presto possibile per il settimo capitolo, un bacione :*
Vi adoro <3
RomeoEGiulietta

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** capitolo 7 ***


Capitolo 7
 
A vincere la gara erano stati Rosy e Marco. Avevano trovato ''il tesoro'', una maglietta con il nome del campo.
Durante i festeggiamenti però successe una cosa che lasciò me e le altre ragazze senza parole. Rosy, presa dall'entusiasmo, si gettò tra le braccia di Marco e lo baciò.
Lui, naturalmente, ricambiò entusiasto e tutti iniziammo a gridare ed applaudire la nuova coppia.
Tornate in camera Rosy sembrava volare a mille metri dal pavimento. Continuava a dirmi che il bacio non era premeditato, ma che era successo tutto in un attimo e che le sensazioni che aveva provato erano indescrivibili.
Quando alla fine si addormentò esausta io non riuscii a fare la stessa cosa. Iniziai a pensare a quello che avevo detto a Stefano e a come, poco dopo, io avevo avuto una voglia matta di baciarlo. Iniziai a fantasticare su come sarebbe stato e, mi resi conto che, come lui, anche io non vedevo l'ora che arrivasse quel momento.
Quando anche mezzanotte passò decisi di alzarmi e di andare a fare una passeggiata per schiarirmi le idee.
Camminai verso i bagni, poi deviai verso la mensa, ai campi di pallavolo e, infine, alla spiaggia.
Lì vidi una sagoma seduta sulla riva che lanciava sassolini in mare. Iniziai ad avvicinarmi, riconscendo il modo di muoversi e, arrivata a pochi passi da lui, mi bittai in ginocchio e gli coprii gli occhi con le mani.
''Chi sono?'' chiesi in tono scherzoso 
''Mmm. direi.. la mia piccola Becca?'' rise lui afferrandomi le mani e allontanandole dai suoi occhi.
Si voltò verso di me sorridente ed io non riuscii a non ricambiare il sorriso, felice.
''Che ci fai qui a quest'ora?'' chiesi sedendomi accanto a lui 
''Quello che fai tu, credo'' rispose sempre sorridendo.
''Non riesci a dormire?'' chiesi ancora afferrando una pietra e lanciandola verso il mare
''No, sembra un impresa impossibile, i pensieri mi assillano troppo''
''Lo stesso vale per me.'' dissi abbozzando un sorriso '' A cosa pensi tu?''
'' A quello che è successo qui poco tempo fa.. tu?''
''Stessa cosa'' risposi con un sorriso
''Se Laura non ci avesse interrotti.. Sarebbe stato il momento perfetto?'' chiese speranzoso
''Si, credo proprio di si'' risposi dopo un attimo guardandolo negli occhi.
''Cavolo in questo momento non riesco a pensare ad altro se non a cosa avrei provato durante il bacio..'' Commentò sovrappensiero ''Proprio non riesco a pensare ad altro''
Volevo dirgli che io pensavo alla stessa cosa, costantemente, ma la mia timidezza me lo inpedì, come al solito.
Il silenzio tra di noi stava diventando imbarazzante così decisi in fretta cosa fare.
''Allora pensa a.. questo!'' urlai lanciandogli un mucchio di sabbia 
''Ah! Brutta dispettosa vieni qui!'' fece per alzarsi ma io fui più veloce e presi a scappare.
Iniziammo ad inseguirci senza smettere di ridere finchè lui non mi afferrò per la vita trascinandomi in mare.
L'acqua era freddissima quindi, senza farlo apposta, lanciai un urlo e lui scoppiò a ridere. 
Iniziò così una lotta a chi riuscisse a mandare giù l'altro finchè, stanca, non mi aggrappai ai suoi fianchi con le gambe.
Lui, sorpreso, smise di lottare accorgendosi che ci trovavamo di nuovo a pochi centimetri di distanza. 
I nostri occhi si inontrarono e lo spazio, pian piano, diminuiva sempre di più.
''é il momento giusto?'' chiese sfiorando le mie labbra con le sue
''Si, lo è'' sussurrai prima di lasciare che le sue labbra si impadronissero delle mie.
Il bacio iniziò dapprima dolcemente ma poi sentii come il bisogno di avere qualcosa di più perciò dischiusi le labbra e lasciai passare la sua lingua che prese subito a giocare con la mia.
Nel mio stomaco le farfalle ormai si gitavano felici e il cuore batteva tanto forte da sentirne l'eco nelle orecchie.
Quando poi Stefano mi prese in braccio portandomi fuori dall'acqua sentii le farfalle agitarsi ancora di più e il cuore rischiare di fuoriuscirmi dal petto. 
Pensai volesse stendermi sulla sabbia invece mi rimise in piedi sul bagnoasciuga.
''Scusa'' sussurrò a pochi centimetri dalle mie labbra '' Ma l'acqua era fredda e ti sentivo tremare, quindi ho preferito portart fuori''
Davvero stavo tremando? Eppure dopo un po' il freddo dell'acqua era scomparso, mi ero ambientata.
Forse.. non tremavo per il freddo, ma per l'emozione.
''Grazie'' gli risposi per poi allungarmi e posare un bacio leggero sulle sue labbra.
Lui però non riuscì a resistere e mi afferrò di nuovo per la vita per stringermi a se e continuare a baciarmi.
Nessuno dei due aveva la mianima intenzione di staccarsi dall'altro.
Ci stavamo ancora baciando quando sentimmo la voce di un'animatore urlare.
Ci voltammo verso l'entrata e vedemmo una torcia vagare tra i tavoli della mensa.
''Meglio fuggire, altrimenti se ci beccano siamo finiti'' mi sussurrò lui all'orecchio
''Concordo'' risposi
La sua mano raggiunse la mia, intrecciando le nostre dita, poi lui mi tirò ed iniziammo a correre veso i cottege.
Riuscimmo ad arrivare ai bagni senza essere scoperti ma, all'improvviso sentii il bisogno di ridere e, senza riuscire a trattenermi, mi lasciai andare. Stefano fece la stessa cosa gettando la testa all'indietro.
Amavo quando rideva. Vedevo i suoi occhi brillare e mi sentivo meglio. 
Quando finlmente riuscimmo a calmarci i nostri occhi si incrociarono e io sorrisi.
''Credo che dovremmo andare a dormire'' dissi mordendomi il labbro
''Uff, ma io non voglio lasciarti'' si lamentò lui.
''Purtroppo tu non puoi venire a dormire da te e neanche io da te. Ci ucciderebbero'' gli risposi facendo una smorfia. 
''Ti guro che troverò un modo per stare tutta la notte con te, domani'' mormorò avvicinando il viso al mio '' il solo pensiero di non riuscire a vederti fino a domani mi devasta''
Sorridendo mi alzai sulla punta dei piedi per baciarlo e lui mi abbracciò i fianchi. 
Ormai, dopo soli due baci, ero già dipendente dalle sue labbra.
Nenache io sarei riuscita a dormire senza lui accanto a me, senza le sue labbra sulle mie. Senza di lui.
''Buonanotte'' sussurrai quando ci staccammo 
''Buonanotte'' rispose lui prima di riappropiarsi delle mie labbra.
''Non andartene'' aggiunse poi '' Resta con me''
''Vorrei, ma poi ci scoprirebbero'' risposi per poi baciarlo di nuovo
''Hai ragione, ma come faccio a lasciarti se tu continui a fare così''
Mi rivolse un sorriso sghembo poi la sua bocca schese lungo il mio mento fino al collo. Lì iniziò a lasciare una piccola scia di bacia che partiva dall'orecchio fino alla scollatura della maglia inzuppata d'acqua.
La mia mente, il mio stomaco ed il mio cuore erano ormai andati.
Ad ogni bacio i miei denti torturavano sempre di più il mio labbro fino a quando, senza riuscire a controllarmi, mi lasciai andare ad un gemito di piacere.
Finalmente le sue labbra tornarono sulle mie per un bacio possessivo e carico di desiderio.
''Ora dovremmo davvero andare, o non riuscirò a controllarmi'' sussurrò tra un bacio e l'altro.
''Direi che dovremmo'' risposi un po' moggia. 
''Dai ti accompagno al cottege.''
Arrivati ci scambiammo un 'ultimo bacio prima che io entrassi.
Quando mi gettai sul letto, dopo essermi cambiata, avevo un sorriso da ebbete sulle labbra.
''Domani voglio tutti i dettagli'' sussurrò Rosy, fecendomi prendere un colpo '' Ora voglio dormire''
''D'accordo'' sussurrai voltandomi su un fianco e chiudendo gli occhi, finalmente pronta a dormire.
 
 
 
 
****Angolo Autrice***
Eccomi con un nuovo capitolo!!
Per prima cosa.. non sono adorabili Stefano e Becca? *-* 
Si sono dati il loro primo bacio! yeee
Beh non so che altro dire se non grazie grazie grazie e mille altre volte grazie a tutti quelli che hanno messo la mia storia tra i preferiti, le seguite, le ricordati o che hanno commentato!
Anche a te che semplicemente stai leggendo ;)
Mille e mille volte grazie ancora!
Un bacione enorme :*
RomeoEGiulietta

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2852343