You Don't Need Nobody Else But Me

di White Queen of Asgard
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una festa tra amici ***
Capitolo 2: *** Una festa di 'un'amica di vecchia data' ***
Capitolo 3: *** Delle guardie maleducate ***
Capitolo 4: *** Tutta colpa (o merito?) della pioggia ***
Capitolo 5: *** Qualcosa in più di una semplice amicizia ***
Capitolo 6: *** Una brutta figura ***
Capitolo 7: *** All you need is love ***
Capitolo 8: *** Una vacanza al mare ***
Capitolo 9: *** Finalmente si parte ***
Capitolo 10: *** Arrivati ***
Capitolo 11: *** Your kiss is on my lips ***
Capitolo 12: *** Lonely as a whisper on a star chase. Does anyone to care anyway? ***
Capitolo 13: *** And when you smile I'd touch the sky ***
Capitolo 14: *** Fun it ***
Capitolo 15: *** Sometimes I need your smile ***
Capitolo 16: *** She makes me ***
Capitolo 17: *** I'm scared without you ***
Capitolo 18: *** Dear friends ***
Capitolo 19: *** Love me now if I'll die young ***
Capitolo 20: *** And now the party must be over ***
Capitolo 21: *** Don't leave us ***
Capitolo 22: *** Every broken wing ***
Capitolo 23: *** It's a miracle ***
Capitolo 24: *** I believed ***
Capitolo 25: *** I love you ***
Capitolo 26: *** And there's all the more reason for living or dying ***
Capitolo 27: *** You don't need nobody else but me ***



Capitolo 1
*** Una festa tra amici ***


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1) UNA FESTA TRA AMICI
9/19/72

"Non ci voglio venire!"
"Eddai! È una festa tra amici! Sono sicura che ti divertirai"
"Ogni volta me lo dici e ogni volta te ne vai e mi lasci da sola"
"Non è vero!"
"Se lo dici tu..."
Georgia si alzò e mise il piatto nel lavandino. La conversazione le aveva fatto passare la fame. Nel frattempo l'amica continuò a mangiare.
Finito di pranzare, Julia si alzò
"Allora ci vediamo stasera"
Georgia non rispose ma fece solo un cenno di saluto con la mano.
Poi, l'amica uscì. 
Venuta sera, Geo si preparò.
Si mise un vestito non troppo corto a maniche lunghe e degli stivali alti. Poi si sistemò i capelli facendosi due trecce che legò insieme dietro alla testa. Si guardò allo specchio pensando che probabilmente dopo quella festa non ce ne sarebbero state per un po' di tempo, poi uscì per aspettare Julia.
Passati non più di 10 minuti arrivò e insieme andarono a casa dell'amica dalla quale ci sarebbe stata la festa.
Arrivate, Georgia si guardò intorno e si rese conto che c'erano circa un centinaio di persone.
"Una festa tra amici, eh?" Disse voltandosi e si accorse che l'amica se n'era già andata.
"Fantastico..."

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Capitolo 2
*** Una festa di 'un'amica di vecchia data' ***


2) UNA FESTA DI 'UN'AMICA DI VECCHIA DATA'
9/19/72

"Ma chi ha organizzato questa festa?" Chiese il ragazzo riccio al biondino.
"Un'amica di vecchia data"
"Chissà come mai ogni volta che qualche tua amica di vecchia data organizza una festa, nessuna si ricorda mai di te e finiscono sempre per cacciarci"
"È successo solo una volta!"
"Sarà successo più di una decina di volte..." Sbuffò il riccio.
"Al massimo due o tre" Replicò scocciato l'altro.
"E comunque..." Continuò "Ricordati la promessa che hai fatto"
"Quale promessa?"
"Non ti ricordi già?" 
"Non mi pare di aver fatto alcuna promessa!" Il ragazzo cominciò a sospettare che il biondo si stesse inventando tutto.
"Ma si! Devi chiedere di ballare ad almeno una ragazza" Disse divertito Roger.
"Non ho mai fatto una promessa del genere!"
"Ti costringerò a farlo comunque"
"Ma non..."
"Ma guarda un po' siamo già arrivati" Urlò Roger, interrompendolo per cambiare discorso.
"Non cambierai mai, Rog!" Disse ridendo il riccio.
Entrati, Roger si precipitò subito al bancone degli alcolici e l'amico lo seguì per evitare che ne prendesse qualcuno di troppo, come era solito fare. 
Poco dopo, Roger si alzò. Prese l'amico per un braccio e lo trascinò fino al bordo della pista da ballo.
Brian rimase immobile e, cominciò a preoccuparsi.
"Non ti aspetterai mica che chieda a qualcuna di ballare, vero?" 
"Secondo te?" Disse il biondino, che cominciò a ridere. Rimasero lì per un po' e Roger aspettava che l'amico facesse qualcosa.
Nel frattempo Georgia prese un bicchiere di succo mentre aspettava l'amica che, a quanto pare, non voleva saperne di tornare da lei. Si stava già dirigendo verso l'uscita quando qualcuno le andò addosso facendole rovesciare la bevanda.
Si voltò di colpo e si ritrovò davanti un ragazzo alto e dai capelli ricci.
"Emm... Scusami" Disse con voce dolce.
"Non ti preoccupare, non è niente" Disse la ragazza, sorridendo e guardando il succo rovesciato a terra.
Arrivò Roger che cominciò a ridere.
"Scusami. Colpa mia"

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Capitolo 3
*** Delle guardie maleducate ***


3) DELLE GUARDIE MALEDUCATE
9/19/72

"ESCI IMMEDIATAMENTE DA QUESTA CASA!"
Tutti si voltarono verso la ragazza che tirò l'urlo. 
"Non è mica colpa mia se hai un Mocio Vileda al posto dei capelli!" Urlò Julia, ridendo, mentre correva verso l'amica.
La proprietaria della casa la seguì e vide Roger e Brian.
"E voi chi sareste?!"
"Non ti ricordi di me? Sono Roger. Eravamo nella stessa classe ale elementari" Provò il biondo.
"Non ho mai conosciuto nessun Roger! E ora andatevene tutti e quattro!"
Arrivarono due guardie, che la madre della ragazza aveva voluto chiamare per la festa, che chiesero, inizialmente con gentilezza poi con più insistenza, ai quattro ragazzi di andarsene ma Roger e Julia continuarono a opporre resistenza.
"Forse sarebbe il caso di andarsene" Suggerì Georgia ma non venne ascoltata. 
Le guardie si spazientirono e presero di peso i due ragazzi, per loro anche troppo energici, che continuavano ad agitarsi.
Gli altri due rimasero immobili e li guardarono stupiti ma anche abbastanza divertiti.
Dopo aver portato fuori Roger e Julia, le guardie tornarono dentro e guardarono Georgia e Brian.
"Dobbiamo portare fuori di peso anche voi o usate le vostre gambine?" Chiesero scocciati.
"Facciamo noi, grazie" Rispose lo spilungone, poi uscirono. Gli altri stavano ancora insulanto le due guardie.
"Che maniere!" Continuava a ripetete Julia.
Brian e Georgia, vedendoli, cominciarono a ridere.
La ragazza notò solo in quel momento, alla luce di un lampione gli occhi azzurri del biondino e cominciò a fissarlo. Dopo un po' si voltò e Brian si girò di colpo. Georgia si rese conto che era il riccio a fissare lei.
Julia si fermò di colpo.
"Ma scusate... Voi chi sareste?" E si resero conto di non essersi ancora presentati.
"Roger e Brian. Voi?"
"Julia"
"Io sono Georgia"

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Capitolo 4
*** Tutta colpa (o merito?) della pioggia ***


4) TUTTA COLPA (O MERITO?) DELLA PIOGGIA
9/19/72

Scese una goccia. Poi la seconda. Poi la terza. E cominciò a piovere.
I ragazzi si salutarono e si incamminarono verso casa. Subito dopo si fermarono tutt'e quattro e si resero conto di non essere venuti in macchina, così tornarono verso il luogo della festa.
"Se volete potete venire con noi" Propose il biondino.
"Casa mia non è lontana da qui"
"Va bene" Rispose Georgia.
Poi si incamminarono.
Entrati, aspettarono che la pioggia si fermasse un po'.
"Qui non smette più" Si lamentò Julia.
"Se non smette potete dormire qui" Provò il biondino.
Gli altri tre si girarono di colpo. "Cosa?!" Dissero la stessa cosa in coro e un po' in imbarazzo per il fatto di non voler dormire in casa con altri e di altri. Ma dato che la pioggia aumentava, si decisero a stare lì.
"Allora... C'è un letto matrimoniale, una poltrona letto e un divano. Sceglietevi i posti"
"Io prendo il matrimoniale con lei!" Urlò Julia, prendendo l'amica dalle spalle, prima che gli altri potessero dire qualcosa.
"Prendi pure la poltrona. Io vado sul divano" Disse Roger rivolto a Brian.
"Grazie" Rispose il riccio sorridendo.
Arrivate le dieci, andarono a dormire.
Julia si svegliò alle due di notte e si alzò.
Non riuscendo a dormire, andò a fare un giro per la casa. Vide che in cucina c'era la luce accesa, e infatti anche Roger era sveglio. Era seduto a bere dell'acqua e la ragazza cominciò a guardarlo, fermandosi a fissare i suoi occhi. Il ragazzo notò solo dopo un po' che lei era lì.
"Non riesci a dormire neanche tu, eh?" Disse il ragazzo.
"Non si sta poi così comodi senza pigiama"
"Se vuoi posso prestarti una mia camicia. Dovrebbe andarti bene."
"Se non ti dispiace"
"Ma figurati. Vieni"
Roger cominciò a camminare ma per Julia era troppo buio.
"Emm... Roger? Dove sei?"
Si sentì prendere la mano, poi andarono verso la camera, dove Georgia stava ancora dormendo.
Prese una camicia dall'armadio facendo più silenzio possibile per non svegliarla.
Gliela diede, ma prima di prenderla rimasero a guardarsi negli occhi. Dato che la luce di un lampione entrava dalla finestra della camera riuscivano a vedersi, anche se poco.
Roger sorrise poi le si avvicinò e sollevandole i capelli dalla fronte le diede un bacio sulla fronte. Le diede la buona notte e tornò in salotto.
Julia rimase per un po' a fissare la camicia poi andò a cambiarsi e tornò a letto.

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Capitolo 5
*** Qualcosa in più di una semplice amicizia ***


5) QUALCOSA IN PIÙ DI UNA SEMPLICE AMICIZIA
9/20/72

Il primo a svegliarsi fu Brian.
Poco dopo si svegliarono anche gli altri.
"Se vi va potete fare colazione qui" Chiese il biondo.
"Ci piacerebbe restare ma io e Geo dobbiamo proprio andare. Alle 10 dobbiamo incontrare un'amica" Rispose Julia, dispiaciuta.
"Come 'dobbiamo'?" Domandò l'amica. 
"Si... Devi venire anche tu"
"Non me l'avevi detto!"
"Si che te l'avevo detto"
"Ma non ci voglio venire!"
"Va be'... Fa come vuoi. Io vado" E la discussione finì qui.
"Ora che ci penso..." Disse il ragazzo dagli occhi azzurri. "Anche io devo incontrare un amico"
"...Mi sento solo" Scherzò il riccio.
"Se vuoi vieni anche tu. Freddie voleva vedermi ma non credo ci siano problemi se vieni anche tu"
"E mi lasciate così?" Si lamentò Georgia.
"Se... Se vuoi possiamo andare a fare un giro insieme" Chiese Brian facendosi coraggio e diventando completamente rosso.
"Ma non vuoi vedere il tuo amico?"
"Ma mi dispiace lasciarti da sola"
"Allora va bene" Rispose, sorridendo.
Così, uscirono tutt'e quattro ma prima di dividersi Roger si fermò. "Che ne dite se domani ci rivedessimo? Tutt'e quattro al parco"
"Certo!"
"Per me va bene"
"Anche per me"
"Allora a domani!" Continuò il biondo.
Dopo essersi allontanati, Brian e Georgia cominciarono a parlare finché non arrivarono al parco. Si sedettero su una panchina.
"Scusa ma... Come mai Roger ti ha spinto addosso a me l'altro giorno, alla festa?" Domandò la ragazza all'amico.
"Perché voleva che chiedessi di ballare a una ragazza" Rispose sorridendo, il riccio.
"E perché non l'hai fatto?"
"Emm... Perché..."
-Dai Brian! Puoi riuscire a fare una frase! Soggetto, predicato e complemento!- Pensò fra sé e sé.
"Perché..."
Si fermò perche vide che la ragazza lo ascoltava più e che lo stava guardando. Rimasero così finché non si fece coraggio e le si avvicinò. Poi le prese la mano...
Ma cominciò a piovere.

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Capitolo 6
*** Una brutta figura ***


6) UNA BRUTTA FIGURA
9/21/72

"Ancora?" Si lamento la ragazza.
"Abiti vicino?" Chiese il riccio.
"Si. Se andiamo adesso dovremmo riuscire ad arrivare prima che cominci a piovere troppo" Così si incamminarono.
Arrivati a casa aspettarono che la pioggia si calmasse.
"Scusa, dov'è il bagno?" Chiese il ragazzo.
"Nel corridoio, la seconda porta a sinistra"
Poi qualcuno bussò alla porta.
Era Julia ed era completamente fradicia.
"Ma che hai fatto?" Chiese Georgia.
"Pensavo di avere con me l'ombrello... Vuoi lasciarmi fuori o mi fai entrare!?" Rispose sgarbatamente.
L'altra la fece entrare e le diede un asciugamano.
"Allora? Come va con Brian?" Chiese la ragazza non sapendo che anche il riccio era in casa.
"Cosa?!" Disse l'amica diventando rossa.
"Ma si, dai! Si vede che ti piace" Continuò poi si girò e vide che il ragazzo era dietro di lei ma, essendo appena uscito dal bagno, non aveva sentito niente. Cosa che Georgia non pensava.
Julia si rese conto della figura appena fatta.
"Se non vi dispiace io... Me ne vado, eh" Disse, poi ridiede l'asciugamano all'amica e se ne andò.
"Hey? Tutto a posto?" Domandò il ragazzo vedendo che Georgia non si era ancora mossa da prima.
"Si... Oh guarda! Ha smesso di piovere! E ormai si è fatto tardi. Forse è meglio che tu vada, no?" Urlò la ragazza.
"Emm... Va bene... Allora a domani" Rispose l'altro, non capendo lo strano comportamento della ragazza.
"A domani! Ciao ciao!"
Appena il riccio uscì Georgia si coricò sul divano.
"Ma che le è preso...?"

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Capitolo 7
*** All you need is love ***


7) ALL YOU NEED IS LOVE
9/21/72

Così si incontrarono al parco. Roger venne per primo e subito dopo arrivò anche Brian. Quando arrivarono anche le ragazze, notarono che con gli altri due c'era qualcun'altro. Un ragazzo, dalla carnagione più scura e dai denti sporgenti.
"Scusate il ritardo"
Disse Georgia, sorridendo.
"Vedo che avete portato qualcuno in più"
"Si. È quell'amico che ho incontrato ieri. Si chiama..."
"Sono Farrokh Bulsara! Ma potete chiamarmi Freddie" Disse, prima che Roger potesse finire di parlare.
"Sisi... Ma il signorino qua presente ha deciso di cambiare nome. Ora si chiama Freddie Mercury, ragazze. E a volte se ne dimentica anche dato che, come avete visto, si presenta con il suo vero nome" Intervenne il biondo.
"Beh... Io sono Julia"
"Georgia"
"Ah! Prima che mi dimentichi. Stasera c'è un'altra festa" Disse Roger.
"Fammi indovinare. L'ha organizzata una tua amica di vecchia data?" Disse ridendo il riccio.
"No... Non so chi l'abbia organizzata ma l'ingresso è libero" Continuò il biondo.
"Quando si parla di feste a entrata libera tu non manchi mai, eh?" Scherzò Freddie.
"Ovvio... Comunque, voi volete venire?"
"Io non so se verrò" Rispose Georgia.
"Io vengo" Disse Julia.
"Io non lo so. Se non mi vedete andate pure senza di me" Disse il riccio.
"Io ci vengo. Basta che ci sia lo champagne e mi va bene" Concluse Freddie.
Dopo aver parlato per un po' Freddie, Roger e Julia tornarono a casa per prepararsi.
"...Scusa se mi sono comportata in quel modo, ieri" Si scusò Georgia dopo che gli amici se ne furono andati.
"Non fa niente"
"Come mai non vai alla festa?"
"...Volevo stare un po' con te. Andiamo a prenderci qualcosa al bar?" Chiese alzandosi.
Nel frattempo i tre ragazzi andarono alla festa.
Entrati, Freddie si mischiò alla folla, mentre Roger, come al solito, si diresse verso il banco degli alcolici e Julia lo seguì.
Dopo aver bevuto, stranamente, un solo bicchiere di birra, si alzò e parlò per un po' con persone che probabilmente non aveva mai visto prima. Poi, prese la ragazza per mano e andarono fuori.
"Ma che fai? Te ne vuoi già andare?"
Il ragazzo non rispose e le mise le braccia intorno alla vita.
Le si avvicinò fino a poter sentire il battito del cuore che aumentava.
La baciò.
Durò poco ma bastò per far capire tutto.
"No... Non me ne voglio andare" Disse il biondo, sorridendo.
Julia pensò che il biondo avesse bevuto troppo ma si ricordò che aveva preso solo un bicchiere di birra.
Rimasero fuori, abbracciati, anche se faceva freddo ma in quel momento non gli importava più di niente.

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Capitolo 8
*** Una vacanza al mare ***


8) UNA VACANZA AL MARE
9/28/72

Passò una settimana senza che i ragazzi si vedessero.
Uscendo per fare un giro, Julia incontrò Brian.
"Hey! Ciao Bri!"
"Ciao! Come va? Tutto a posto?"
"Tutto bene, grazie. È da un po' che non ci si vede"
"È vero. Sarebbe bello passare più tempo insieme"
"Sai che sarebbe bello? Passare un weekend insieme. E se per voi va bene, io so anche dove"
"Va bene. Ma... Dove esattamente?"
"Geo ha una casa, devo dire anche piuttosto grande, al mare. Magari il clima non è il migliore per andare al mare, ma per passare un po' di tempo insieme penso vada vene lo stesso"
"Ma gliel'hai chiesto almeno?"
"Non ancora, ma basta che ci sei tu e le va be... Ops"
Il riccio arrossì ma passò tutto quando la ragazza lo prese per la manica della giacca e cominciò a correre.
"Ora basta domande! Forza.  Vieni!"
"Aspetta! Dove stiamo andando, scusami?!"
"Da Geo, no?"
Arrivarono al bar dove si erano già incontrati e con Georgia c'era un altro ragazzo, abbastanza basso rispetto a lei.
"Non ti preoccupare. È il cugino non il ragazzo" Disse Julia all'amico, prima che potesse chiedere qualcosa.
I due entrarono nello stesso momento in cui gli altri si salutarono.
"Geo! Guarda chi ti ho portato!"
"Ciao! È da un po' che non ci si vede, eh"
"Senti... Che ne diresti se questo weekend andassimo tutt'e quattro nella tua casa al mare?"
"Vi invito tutti con piacere"
"Vedi? Che ti avevo detto..." Disse la ragazza ridendo, ma sottovoce, tirando una gomitata a Brian.
"Cosa?"
"No, niente... Chi avvisa Rog?"
"Posso andare io. Casa sua è sulla strada di ritorno"
"Va bene. Allora, se non vi dispiace, io vado"
"Allora vado anch'io. Puoi chiedere a Rog se può portarci lui? Se dice di si possiamo incontrarci domani mattina davanti a casa sua" Disse Brian.
"Ok. Allora a domani" Disse Julia.
Finito di parlare si incamminarono verso casa.
Georgia arrivò a casa del biondo.
Suonò il campanello ma nessuno aprì la porta.
Mentre la ragazza fece per andarsene sentì la maniglia girare, così torno indietro.
Il ragazzo aprì la porta, ovviamente, a petto nudo.
"Hey! Ciao. Come va?"
"Ciao! Tutto bene. Se permetti, ma... Le camice non le usi mai?"
"Se proprio vuoi vado a mettermi qualcosa"
"Cioè... Non che mi dispiaccia... COMUNQUE! Non sono qui per dirti di vestirti o che sei più figo così o cose del genere. Abbiamo deciso di andare a fare una vacanza nella mia casa al mare. Ti va di venire con noi?"
"Perché no?"
"Potremmo andare con la tua macchina?"
"A patto che facciate guidare me"
"Certo certo. Fai pure"
"Allora ci vediamo domani. E vedi di vestirti!" Disse ridendo.
"A domani!" Concluse il biondo, sorridendo. Poi la ragazza se ne andò.
Arrivata a casa si rese conto che si era fatto tardi, così si preparò e andò a dormire.

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Capitolo 9
*** Finalmente si parte ***


9) FINALMENTE SI PARTE
9/29/72

La notte non chiuse occhio.
Il mattino successivo era stanchissima, quasi da non riuscire a stare in piedi.
Bevve un caffè e si lavò la faccia con l'acqua fredda per svegliarsi ma non servì a molto.
Dopo essersi preparata uscì e si diresse verso la casa di Roger.
Arrivata, notò che gli altri due erano già arrivati.
"Scusate per il ritardo..."
"Non sei affatto in ritardo. Anche noi siamo appena arrivati" Rispose il riccio.
"Ah ok..."
"Ma stai bene? Sembri piuttosto pallida"
"Sai com'è... Ho provato a trasformarmi in uno zombie ma non ci sono riuscita del tutto..."
"Stanotte non hai dormito, vero?"
"Vedo che hai capito tutto..."
"In macchina puoi dormire. Julia sa la strada?"
"Si, la so. Allora se non vi dispiace io sto davanti"
"A te l'onore..."
Roger uscì di casa e cominciò a sistemare le valigie nel bagagliaio.
"Oddio! Ma che hai fatto?!" Urlò a Georgia.
"Non.Urlare... Secondo te? Pensavo che oggi fosse Halloween..."
"Scusa... Chiedevo e basta"
"No... Scusami tu. Quando ho sonno mi innervosisco facilmente..."
"Bene! E ora se non vi dispiace, potremmo salire in macchina?" Disse Julia, avvicinandosi alla macchina e provando ad aprire la portiera. Si rese conto dopo che la macchina era ancora chiusa e fece scattare l'antifurto.
"Credo che entro domani riuscirete a farmi esplodere la testa..." 
Roger aprì la macchina e, finalnente, partirono.

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Capitolo 10
*** Arrivati ***


10) ARRIVATI!
9/29/72

La strada era piuttosto lunga ma per Roger non fu un problema. Nel frattempo, nei sedili posteriori, Georgia non riusciva neanche a tenere gli occhi aperti e continuava a caderle la testa.
"Se... Se vuoi appoggiati pure" Chiese timidamente lo spilungone (che per poco toccava il tettuccio della macchina) battendosi una mano sulla spalla.
"Cosa? Ah... Grazie" Rispose sorridendo. Si appoggiò e si addormentò subito.

"Hey? Guarda che siamo quasi arrivati" La avvisò sottovoce per non farle prendere un colpo, accarezzandole la guancia.
"Quanto ho dormito, scusa?" Domandò la ragazza sbadigliando dopo essersi stirata le braccia.
"Non poco. Tra un po' non mi passava più il sangue nel braccio" Rispose ridendo. "Quanto manca?" Chiese spiaccicandosi contro il vetro pr guardare fuori.
"Siamo arrivati. Qua gira a destra" Disse la ragazza sul sedile anteriore indicando una stradina.
"Rog gira a destra. Rog? Rog! Vuoi rallentare un po'?!"
"Eddai... È dall'inizio del viaggio che mi dici di rallentare perché c'era traffico! Ora non c'è nessuno" Effettivamente, il biondo aveva ragione. Da quelle parti non passava mai nessuno.
"Sta volta hai ragione tu... Ma ora torna indietro e vai dove ti ho detto. Dopo puoi tornare qui a guidare quanto ti pare" Concluse, indicando la stradina in cui avrebbe dovuto girare.
Il biondino fece scendere i tre 'passeggeri' e parcheggiò la macchina.
"Oh no..." Disse Georgia frugando nella borsa.
"Cosa c'è?"
"Le chiavi..."
"COOOOSA?! Mi stai dicendo che ho fatto tutta questa strada per poi sentirmi dire che non hai le chiavi?!" Urlò Julia in faccia all'amica facendo voltare gli altri due.
"Mi fai morire quando ti arrabbi per niente" Rispose l'altra con le chiavi appese al dito e cominciando a ridere tanto da piangere.
"Scusate se mi intrometto, ma che ne direste di darvi una calmata? Non sarebbe una cattiva idea..." Intervenì il ricciolo prima che le cose finissero male.
"...Dammi ste diavolo di chiavi e entriamo" Disse piuttosto offesa la ragazza strappandole le chiavi di mano.
Ognuno prese la propria valigia ed entrarono.
"Le valige lasciatele pure qui. Ci penso io dopo" Disse Georgia dopo che tutti furono entrati.
"Grandina la casetta, eh. Da fuori non sembrava così grande" Si stupì Roger.
"Eh già. Sentite... A che ora volete mangiare? Adesso sono le 16"
"Facciamo direttamente cena alle 19?"
E così si decisero.



Angolo della Queenie:
Ciao a tuttiii! Allora... Prima di tutto vorrei ringraziere tutti quelli che sono arrivati fino a qui e spero che vi siamo piaciuti i capitoli precedenti.
Se volete dirmi come migliorare o qualsiasi altra cosa lasciate una recensione che non sia troppo crudele, per favoreee TT.TT
(Ah... Scusate per il titolo orrendo ma mi è venuto in mente al momento -.-)

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Capitolo 11
*** Your kiss is on my lips ***


11) YOUR KISS IS ON MY LIPS
9/29/72

"Allora fate quello che vi pare fino alle 19" Concluse Georgia andando a sistemare le valigie.
"Se non vi dispiace io andrei a farmi un giro in macchina. Julia, vieni con me?" Propose il biondo.
"Ovvio... Che domande" Rispose ridendo. Poi uscirono.
Nel frattempo Georgia, stava ancora provando a portare le valigie nelle camere al piano di sopra ma con scarsi risultati, non essendo molto forte.
"Vuoi una mano?" Chiese il riccio prendendo una borsa.
"Grazie. Ma quanta roba ci ha messo dentro, quello!? Pesa un botto!"
"Non ne ho la più pallida idea di cosa ci sia dentro... Il bello? Dice a me di non prendere troppa roba"
Portarono le valigie nelle stanze e si misero ad aspettare gli altri giocando a Scarabeo.
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"Ma tu che ami tanto le macchine, che te ne fai di un rottame così?" Scherzò Julia salendo in macchina.
"Sinceramente non lo so neanche io. Ma ho intenzione di prendere una Duetto. Alfa Romeo. Hai presente?"
"Certo. È una bella macchina. Ma come mai ora ti ritrovi con questa?"
"L'ho recuperata da un amico. Non posso stare senza una macchina" Rispose ridendo. "Ora possiamo anche partire se non devi fare altro" E così fecero.
Si allonatanarono parecchio dalla casa andando, ovviamente, a tutta velocità. Ad un certo punto Roger si fermò e spense la macchina.
"Che fai? Ci fermiamo un po' qui?"
Il ragazzo non rispose.
"Ohi? Rog?! Roger mi asc..."
Prima che potesse finire di parlare si ritrovò contro la portiera e con il biondo attaccato alle labbra. Il ragazzo le mise una mano sulla coscia.
"C'è solo una cosa che amo più delle macchine..." Disse il ragazzo avvicinandosi ancora di più a Julia ma poi qualcuno bussò sul finestrino. All'inizio si spaventarono pensando che qualcuno li avesse guardati da quando erano arrivati lì ma poi si accorsero che erano Georgia e Brian.
"Che... Che ci fate qui?" Domandò imbarazzata la ragazza in macchina, aprendo la portiera e scendendo.
"Ci stavamo preoccupando. Le 19 sono passate da un pezzo. Siamo andati a cercarvi ma non vi trovavamo da nessuna parte" Rispose l'altra con uno strano sorriso stampato sulla faccia, immaginando cosa avessero fatto.
"Ah... Capisco. Scusate ma... Come siete arrivati fino a qua?"
"A piedi"
"Come sarebbe a dire a piedi?! Siamo lontanissimi da casa!" Domandò stupito il biondo.
"Ve l'ho detto! Vi stiamo cercando dalle 19! Sono le 20:30"
"Scusa se ci abbiamo messo tanto" Continuò la ragazza.
"A far che?" Domandò Georgia, che per poco non scoppiava a ridere.
"Che ti è saltato in mente!? Intendevo... A fare un giro. Ovvio, no?" Rispose arrossendo.
"COMUNQUE, che fine ha fatto Brian? Non credo che tu sia venuta da sola" Cercò di cambiare discorso guardandosi in giro per cercare il riccio.
"...Bri? Tutto a posto?" Domandò voltandosi verso il riccio, seduto su una panchina ancora col fiatone per tutta la strada che avevano fatto.
"Certo... Non mi sento più le gambe ma si, è tutto a posto"
"Scusa se ti ho fatto correre tanto... Ma sti due mi hanno fatto preoccupare!" Si scusò Georgia.
"Fa niente, non preoccuparti. Piuttosto voi due... Mi avete fatto perdere a Scarabeo! Appena ha visto che si stava facendo tardi ha lanciato per aria tutto!" Continuò il ragazzo.
"Venite su o volete farvi un'altra corsetta fino a casa?" Li interruppe Roger indicando la macchina.
"Ma sei matto?! Io fino a casa non ci torno a piedi!" Urlò lo spilungone fiondandosi in macchina e picchiando la testa sul tettuccio, ma non ci fece neanche caso dato che il dolore alle gambe era più forte. Dopo di lui salirono anche gli altri e tornarono a casa.

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Capitolo 12
*** Lonely as a whisper on a star chase. Does anyone to care anyway? ***


12) LONELY AS A WHISPER ON A STAR CHASE. DOES ANYONE TO CARE ANYWAY?
10/30/72

Il giorno successivo fu una bella giornata: non c'erano nuvole, non faceva freddo e c'era poco vento. Così, decisero di andare a fare un pic-nic.
Andarono a piedi (anche se Brian continuava a insistere sul voler andare in macchina, dopo la corsa che aveva dovuto fare il giorno prima) e questa volta non si allontanarono molto da casa.
Arrivarono in un grande prato con qualche albero in giro e si sistemarono sotto uno di questi, dato che cominciava a fare caldo.
Mangiarono e parlarono finché non si fece tardi.
"Se non vi dispiace noi cominciamo a incamminarci verso casa" Disse il biondino aiutando Julia ad alzarsi.
"Andate pure. Noi stiamo qui un altro po'" Rispose Georgia.
"Allora ci vediamo dopo" Continuò Roger.
Gli altri due li guardarono allontanarsi.
Il sole scese e le stelle cominciarono a vedersi, così si misero a guardarle.
"Quella è la Cintura di Orione" Cominciò il riccio indicando una fila di tre stelle.
"E quella è l'Orsa Minore" Continuò indicando un altro gruppo di stelle.
"E se non sbaglio quella dev'essere la stella Polare"
Disse Georgia indicando la stella.
"Esatto" Rispose il ragazzo "...Credo che tu sia l'unica che mi ascolta quando parlo di stelle" Continuò guardando ancora il cielo per cercare qualche altra costellazione.
"Dici? È interessante, però..." Rispose avvicinandosi a lui e appoggiando la testa sulla sua spalla "Che altro c'è?"
Continuò per un po' a indicarle varie costellazioni, parlandone.
"Fa freddo... Ma non voglio andarmene" Disse Georgia stringendosi sempre di più al riccio.
"Se vuoi possiamo stare ancora un po'" Rispose prendendole la mano e cominciando ad accarezzarle i capelli.
Si guardarono negli occhi.
Erano felici di essere lì. Di essere insieme.
Brian le mise una mano sulla guancia, continuando ad accarezzarle i capelli.
"Georgia... Io..." Esitò un po' ma poi riprese "Ti amo"
La ragazza, senza pensarci su, lo baciò stringendosi ancora di più a lui.
Rimasero lì. A guardarsi negli occhi. Due sagome scure illuminate solo dalla debole luce della mezza luna in un cielo limpido di settembre.
"Dovremmo tornare indietro. Si sta facendo tardi" Disse Brian.
La ragazza non rispose ma sorrise e cominciò a raggruppare le cose. Poi si incamminarono.
Mano nella mano.

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Capitolo 13
*** And when you smile I'd touch the sky ***


13) AND WHEN YOU SMILE I'D TOUCH SKY, FOR YOU
10/30/72

Roger cercava in tutti i modi di dire a Julia che l'amava, che avrebbe dato la vita per lei e non l'avrebbe lasciata, nemmeno nei momenti più cupi.
Era lì, in cucina, davanti a lei, senza dire nulla ad aspettare il momento giusto. La fissava in continuazione e all'improvviso parlò.
"Julia, io... Non so come dirtelo... Io ti amo. Ti amo così tanto" Si fermò un attimo per rendersi conto che l'aveva detto "Scusa... Non dovevo dirlo"
Julia lo fissava incredula. Si leggeva nei suoi occhi che era felice.
"Anche io ti amo Roger. Dal primo giorno che ti ho visto..." Disse avvicinandosi a lui e cominciò a baciarlo come non aveva mai fatto.
Il biondo alzò la ragazza. Cominciarono a salire le scale. Arrivati nel corridoio Roger, non smettendo di baciarla, le tolse piano piano la maglietta. Arrivarono in camera, quando all’improvviso si sentirono voci al piano di sotto. 
"Oddio! Veloce rivestiti!" Disse il biondino tra le risate della ragazza.
Scesero le scale e salutarono gli altri come se non fosse successo nulla.
"Se volevate potevate anche dormire là, eh" Disse Julia guardando l'orologio.
"Nah... Ci avrebbero ritrovati fra 10'000 anni ancora intatti" Scherzò l'amica guardando anche lei l'ora "Ma voi che stavate facendo al piano di sopra?" Continuò.
L'altra arrossì pensando a cosa avrebbe potuto dirle.
"Noi... Noi stavamo..."
"Facendo un giro della casa" Intervenì Roger.
"Ottima idea fare un giro della casa all'una di notte" Disse il riccio.
Georgia aveva ancora uno strano sorriso stampato in faccia. Lo stesso che aveva quando li aveva trovati in macchina, immaginando anche questa volta cosa avessero fatto.
"Piuttosto, come mai siete rimasti fuori fino ad adesso?" Chiese il biondino, cambiando discorso.
"Sapessi" Rispose Georgia ridendo "Che ne direste se ce ne andassimo a dormire?" Domandò sbadigliando, e così fecero.


Angolo della Queenie:
E sono ancora qui!
Scusate se non ho caricato niente per un po' ma non ho avuto tempo.
Volevo dirvi anche che per ora i capitoli saranno ancora un po' corti perchè avendoli già scritti non saprei come allungarli. Ce ne saranno di più lunghi prima o poi u.u
E ora torno a scrivere con April Lady di sottofondo (io sono rimasta agli Smile XD) ;)

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Capitolo 14
*** Fun it ***


14) FUN IT
1/10/72

Era l'ultimo giorno che avrebbero passato lì insieme, e per questo non volevano sprecarlo.
Ma, d'altra parte, l'unica cosa che potevano fare era uscire a fare un giro, dato che il posto era praticamente isolato.
Probabilmente non sarebbero più tornati lì, così decisero di alzarsi presto per andare a vedere l'alba.
Arrivarono in un punto in cui riuscivano a vedere il mare e si sedettero su una panchina, anche se piuttosto stretta per starci in quattro.
"Vai più là Rog" Si lamentò Georgia tirando una gomitata al ragazzo.
"Più là dove, scusa?!" Rispose il biondo spingendola dov'era prima.
"Vieni qua" Li interruppe il riccio, facendo segno alla ragazza di sedersi sulle sue gambe.
"Grazie" Rispose lei, spostandosi e mettendo le braccia intorno al collo del ragazzo.
"Ma dovevamo alzarci così presto per forza...?" Disse Julia sbadigliando.
"Dormi. Che vuoi che ti dica. E poi hai Roger lì di fianco che puoi usare comodamente come cuscino" Rispose l'altra ridendo.
"Ottima idea" Continuò l'amica appoggiandosi alla spalla del biondino, che cominciò a ridere.
"Ma sta un po' fermo, almeno" Scherzò la ragazza.
"Oh, mi scusi mia signora. Starò in stato vegetale finché non si rialzerà" Rispose Roger, facendo ridere anche gli altri due.
"Oddio... Basta per favore. Se non volete farmi morire" Disse Georgia fra le risate.
"Ma adesso non ti ci mettere anche tu!" Continuò, rivolta al riccio.
"Ma che ho fatto?!" Chiese il ragazzo, non capendo.
"Mi stai facendo il solletico"
"Ma non ho fatto niente... Così ti faccio il solletico" Concluse Brian, per poi iniziare a farle il solletico.
"Ma volete stare un po' fermi voi due?!" Urlò il biondo dopo un po'.
"Sta zitto vegetale!" Urlò a sua volta Georgia ridendo ancora di più.
"Non mi dare del vegetale!"
"Ma la piantate di urlare?!" Intervenì Julia.
"Ma mi ha dato del vegetale..." Si difese Roger, cominciando a ridere ancora rendendosi conto di che discorso insensato stavano facendo.
"Ma se ci guardassimo questa santissima alba in pace non sarebbe meglio?" Li interruppe il riccio. E così fecero.
Rimasero lì ancora un po' e poi tornarono a casa.



Angolo della Queenie:
Ok... Non so quanto è passato dall'ultimo aggiornamento e non lo voglio sapere ._. Comunque... Quella dopo il titolo è la data che in teoria doveva essere anche in tutti gli altri capitoli ma che avevo deciso di non mettere. Ora la aggiungerò anche agli altri per farvi capire un po' quanto tempo passa tra i vari capitoli e... Cose così, isomma. Poi volevo dire che ho aggiunto un pezzo al capitolo 7 e... consiglio di rileggerlo ;) E dato che non ho aggiornato per un po', ora pubblicherò due capitoli... E anche come regalo di Natale :) Alla prossima!

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Capitolo 15
*** Sometimes I need your smile ***


15) SOMETIMES I NEED YOUR SMILE
10/1/72

I ragazzi pranzarono e nel primo pomeriggio, uscirono a fare un giro.
Arrivarono in un ampio prato dove Georgia notò dei gran cumuli di paglia.
"Guardate!" Urlò la ragazza, e gli altri tre iniziarono a ridere. Poi, prese Brian per il polsino della manica e iniziò a correre verso uno di quei grandi cumuli mentre gli altri due cominciarono a ridere più di prima.
Il riccio prese la ragazza, che continuava a ridere, per mano e iniziarono a camminare.
Nel frattempo, con più calma, arrivarono anche gli altri due. Mentre camminava, Julia si sentì toccare il sedere, all'improvviso si girò e prese il polso di Roger ridendo. Il ragazzo la guardò.
"Che c'è?"
"Eeh... Che c'è" Disse lei ridendo.
"Cosa?"
"Niente" Rispose l'altra sorridendo.
Continuarono a camminare, mentre il ragazzo aveva un sorriso piuttosto malizioso sulle labbra, che Julia non notò, e poi la stessa cosa, solo che ora le diede una botta.
"Oh!" Gli urlò Julia in faccia riprendendogli il polso "Ma che fai?!"
Il biondo si guardava intorno facendo finta di niente.
"Eh?" Aggiunse guardandolo maliziosamente.
Con l'altra mano gli prese il colletto della camicia e lo tirò verso di lei. Roger la guardò negli occhi sorridendo.
Poi la ragazza gli spostò la mano e se l'appoggiò sulla coscia. Dopo la mollò. Lo tirò ancora dal colletto della camicia e lo porto vicino alle sue labbra, poi lo baciò, allentando la presa fino a lasciarlo. Fece salire una mano fino ai capelli mentre l'altra gliela mise sul collo.
Continuando a baciarsi il biondo alzò la ragazza che si mise a ridere, ma riprese a baciarlo. Roger iniziò a camminare all'indietro, avvicinandosi a un cumulo di paglia. Inciampò e ci caddero sopra, iniziando a ridere.
Erano lì, sdraiati, lei sopra di lui, e lui che l'abbracciava. Julia lo guardava negli occhi mentre gli passava il dito sulla guancia, poi scendeva sulle labbra e ogni volta il biondino glielo baciava facendola sorridere. Si fermò e riprese a baciarlo. Roger la strinse forte tra le braccia. Lei si fermò e appoggiò la testa al suo petto.
Rimasero così un bel po' finchè non arrivarono Brian e Georgia, ancora mano nella mano.
"Toh... Guarda sti due piccioncini" Disse il riccio ridendo.
"Dai Bri..." Disse Julia ridendo. Si alzò e tirò Roger per un braccio facendolo alzare. Poi si avviarono verso casa.



Angolo della Queenie:
Allora... Questo è il secondo capitolo che in teoria avrei dovuto caricare ieri ma non ho fatto in tempo. Questo capitolo l'ha scritto mia sorella e diciamo che io ho fatto le correzioni. L'ho pubblicato solo perchè mi ha obbligato a metterlo nella storia -.- Cooomunque... I capitoli ho cominciato a scriverli un po' più lunghi ma dovrete aspettare ancora un po'. Ora vado e... Cercherò di aggiornare fra due giorni.

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Capitolo 16
*** She makes me ***


16) SHE MAKES ME
10/1/72

Tornati a casa, cominciarono a pensare a cosa mangiare per cena.
"Non vi dispiace se cucino io, vero?" Chiese Georgia andando in cucina.
"Vuole ucciderci. L'ha detto esplicitamente" Scherzò l'altra continuando a leggere una rivista 'Rolling Stone' trovata in giro per casa.
"Piantala... Non è vero che non so cucinare" Si lamentò la ragazza.
"Basta che mangiamo qualcosa. Ho una fame..." Le interruppe il biondo.
"Vengo in cucina con te" Disse Brian alzandosi.
Andarono in cucina e la ragazza cominciò a frugare nel frigorifero.
"Che ne dici di questa?" Chiese Georgia tirando fuori della carne.
"Veramente io..." Inizio a dire il riccio ma venne subito interrotto.
"In effetti non è molta..." Disse l'altra ricominciando a cercare.
"Geo. Io non..."
"Dammi ancora un attimo"
"Geo!" Urlò il ragazzo e Georgia si mise ad ascoltarlo.
"Sono vegetariano" Concluse finalmente.
"Oh... Scusa. Che vorresti mangiare allora?" Chiese, rimettendo quello che aveva preso in frigo.
Alla fine prepararono un insalata e tornarono in salotto, dove gli altri due stavano discutendo su chi fosse meglio fra Beatles e Rolling Stones. Secondo loro, i primi.
"Gente è pronto!" Urlò Georgia rendendosi conto che i due ragazzi non si erano accorti di loro.
"Ti ha obbligato lui a fare un'insalata?" Chiese Roger ridendo indicando l'altro ragazzo.
"No... E se non ti va bene non mangi" Rispose Georgia con aria di superiorità.
Mangiarono e dopo un po' andarono a letto.
Brian si svegliò non riuscendo a dormire e, scendendo al piano di sotto, vide che anche Georgia si era alzata.
"Neanche tu riesci a dormire, eh" Disse la ragazza sottovoce.
Andarono in cucina e accesero la luce. Solo qui il riccio notò che l'altra non indossava i pantaloni e non riuscì a trattenersi dal guardale le gambe, arrossendo.
"Emm... Io..." Disse la ragazza per rompere quel silenzio arrossendo più di lui "Io torno a letto" Concluse voltandosi ma venne bloccata dal ragazzo che l'abbracciò e che cominciò a baciarle dolcemente il collo.
"È un peccato che il weekend sia già finito..." Le sussurrò nell'orecchio.
"Beh... Magari avremo più tempo per stare soli" Disse Georgia girandosi e abbracciandolo.
Arrivò anche Roger. Aprì l'anta di un mobile e ne tirò fuori un bicchiere. Poi aprì il frigo e prese una bottiglia d'acqua. Riempì il bicchiere e se ne tornò in camera. Tutto questo senza dire una parola.
Gli altri due lo guardarono come se fosse pazzo e cominciarono a ridere cercando di non fare troppo rumore. Poi tornarono a dormire.

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Capitolo 17
*** I'm scared without you ***


17) I'M SCARED WITHOUT YOU
10/30/72

Passarono i giorni. Poi le settimane. Quasi un mese durante il quale i ragazzi non si videro.
L'occasione per rivedersi si presentò con l'arrivo della festa di Halloween, organizzata tutti gli anni da Roger.
Il ragazzo andò a casa di Brian per avvisarlo e per chiedergli di avvisare Georgia, mentre lui avrebbe pensato all'altra ragazza.
E così fecero.
Il riccio arrivò a casa di Georgia e suonò il campanello.
La ragazza aprì subito la porta.
"Bri! È da un po' che non ci vediamo... Vieni, entra!" Lo accolse la ragazza, felice di vederlo.
"Scusami se non mi sono più fatto vedere. Ma ho avuto molti impegni..."
"Non fa niente. Avrei potuto farmi viva anche io" Continuò Georgia "Ma... Come mai sei venuto qui?"
"Per vederti, no?" Rispose sorridendo "E poi perché Roger voleva che ti avvisassi che dopodomani ci sarà una festa per Halloween a casa sua"
"È da quando ci siamo conosciuti che non vado più ad una festa"
"Che ne dici? Ci vieni? Ah... Ti ricordo che è una festa in maschera"
"Se ci sei anche tu, ci vengo" Concluse abbracciandolo.
"Allora vengo a prenderti io. Facciamo alle 20, va bene?"
"Va bene"
"Scusa se non resto tanto ma devo andare... Ci vediamo, allora"
Si salutarono e il ragazzo se ne andò.
Nel frattempo il biondino aveva avvisato Julia. Poi andò da tutti gli altri invitati.

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Capitolo 18
*** Dear friends ***


18) DEAR FRIENDS
10/31/72

Halloween arrivò. E con lui la festa organizzata da Roger. 
Si presentarono tutti gli invitati, compresi Brian, Georgia e Julia. Andò anche Freddie, il ragazzo conosciuto un mese prima al parco.
Il primo indossava una maglia nera con degli strani disegni oro che per la larghezza sembrava fosse di tre taglie più grande rispetto a lui. In più aveva deciso di portarsi dietro una chitarra fatta a teschio e la custodia di questa, fatta a teschio dava al tutto un aspetto ancora più macabro.
La seconda era vestita da gatto nero, con tanto di orecchie e coda.
L'altra invece aveva un vestito nero con i bordi della gonna in pizzo e il trucco colante.
Freddie indossava una strana tuta rossa con vari occhi sul petto, sulle maniche e sulle gambe che a dire il vero per il freddo che faceva non era necessariamente consigliata.
Roger aveva strani abiti dell'epoca elisabettiana e uno sguardo a dir poco attraente.
Loro cinque si riunirono a parlare finché Julia non notò che un ragazzo in lontananza, vestito da Cappellaio Matto, li stava fissando.
"Hey... Sai chi è quello laggiù? Ci sta fissando da mezz'ora" Chiese al biondo.
"Chi? Ma quello... Ma che sta facendo?!" Disse Roger, facendosi spazio tra la folla per raggiungere il ragazzo, occupato a starsene i disparte a fissare tutti.
"John! Che stai facendo qua?" Gli urlò in faccia il biondino pensando di non essere sentito.
"Vi stavo cercando. È un po' difficile riconoscere qualcuno qui dentro..."
"Vieni. Ho un po' di persone da presentarti"
John si immobilizzò per un attimo, non amante del fare nuove conoscenze, ma l'altro continuava a tirarlo per un braccio e alla fine dovette andare.
Arrivarono al gruppo che li stava aspettando.
"Scusate l'attesa. Ragazze, lui è John"
"Piacere" Dissero le due in coro.
"Emm... Piacere mio..." Rispose con timidezza.
"Ciao John" Disse il riccio sorridendo.
"John! Ma come ti sei conciato?!" Gli urlò Freddie. 
"Con tutta la gente che c'è qui lo devi chiedere proprio a me?" Rispose John "E poi... Tu non hai freddo?"
"No. Lo champagne riscalda" Disse, alzando il bicchiere che teneva un mano.
"Roger! Ce ne ho messo di tempo per trovarti!" Urlò una ragazza e i ragazzi si voltarono verso di lei.
"Ciao! Alla fine sei riuscita a venire" Rispose il ragazzo.
"Quante persone hai invitato?! C'è un casino di gente"
"Ho molti amici. Tutto qua" Rispose "Ci sono anche Freddie, John e Brian. E loro sono Julia e Georgia"
"Ciao ragazzi!" Gli urlò in faccia "Piacere. Io sono Laura"



Angolo della Queenie:
Scusate ancora per i miei piccoli ritardi -.-" Quindi! Caricherò due capitoli per scusarmi :) Torno a scrivere ascoltando per l'ennesima volta Dear Friends. Alla prossima!

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Capitolo 19
*** Love me now if I'll die young ***


19) LOVE ME NOW IF I'LL DIE YOUNG
10/31/72

Continuarono a parlare e parlare, non facendo neanche caso all'ora.
Freddie era riuscito a scolarsi non una, ma ben due bottiglie intere di champagne, pretendendo anche che gliene fosse portato ancora.
"Hey Roggie... Me ne porteresti ancora?" Chiese il ragazzo buttandosi su una poltrona, non riuscendo neanche a stare in piedi.
"Primo: non chiamarmi Roggie. Secondo: ti rendi conto che sei riuscito a bere più di me?" Rispose il biondino.
"Eddai Roggie... Una sola e basta..."
"Se proprio la vuoi vatti a prendere da solo quella dannata bottiglia"
Freddie cercò di alzarsi ricadendo per più volte sulla poltrona. Finalmente riuscì a mettersi in piedi e cominciò a camminare.
"Guarda che la cucina è dall'altra parte, idiota!" Gli urlò il biondo.
L'altro si girò di colpo rischiando di cadere a terra ma stranamente restò in piedi. Cominciò a dirigersi verso la cucina barcollando a destra e a sinistra andando a sbattere contro tutte le persone sulla sua traiettoria.
Arrivato neanche a metà strada, ma avendoci messo non meno di 20 minuti, si fermò di colpo e si schiantò a terra.
Tutti si girarono verso di lui, e come se non fosse successo niente si rialzò, continuando per la sua strada, ripartendo però dal lato opposto e ritornando dai ragazzi.
"Roggie...? Ma quanto è grande sta casa?"
"Dipende. Se continui ad andare avanti e indietro allora è molto grande" Rispose Julia.
"Ah si... È vero" Continuò riprendendo a girare.
"Lascia stare Fred. Ci vado io" Disse Roger quando l'altro passò per l'ennesima volta dallo stesso punto.
Andò in cucina... Non sapendo ancora chi lo stava aspettando.

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Capitolo 20
*** And now the party must be over ***


20) AND NOW THE PARTY MUST BE OVER
10/31/72

Roger arrivò in cucina, dopo aver dovuto salutare la maggior parte degli invitati che, data l'ora, avevano deciso di andarsene.
La luce era, stranamente, spenta. Il biondo la accese, si diresse verso il frigorifero e prese l'ultima bottiglia di champagne rimasta.
Fece per uscire ma qualcuno lo prese di spalle, gli tappò la bocca e lo trascinò in un angolo della stanza.
Provò ad usare la bottiglia come arma, ma ormai era troppo tardi. Una coltellata era già arrivata nella sua schiena e a questa ne seguirono molte altre.
Ormai senza nessuna forza, il biondo lasciò la bottiglia e cadde a terra.
L'aggressore mollò il coltello e scappò, chiudendosi alle spalle la porta della cucina e lasciando da solo il ragazzo, in fin di vita, fra pezzi di vetro, champagne e sangue.
Nel frattempo, nell'altra stanza, gli altri ragazzi si resero conto che Roger non era ancora tornato.
"Sentite, non sarebbe meglio se qualcuno andasse a dare un'occhiata?" Chiese Julia più preoccupata degli altri.
"Brian potresti andare?" Continuò.
"Ma... Va bene, vado" Rispose.
"Torno subito, Geo" Sussurrò alla ragazza dandole un bacio sulla guancia.
Arrivò davanti alla porta della cucina, chiedendosi perché questa fosse chiusa. La aprì e vide che la luce era spenta.
La accese e vide qualcosa che sperava tanto fosse vino. Si avvicinò e si rese conto che era tutto quello che non sperava. Qualcosa che lo pietrificò.
Il suo migliore amico a terra, quasi senza vita.

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Capitolo 21
*** Don't leave us ***


21) DON'T LEAVE US
10/31/72

Chiamò subito un'ambulanza e andò ad avvertire gli altri.
Per Brian non fu affatto facile vedere tutto questo. Non fu affatto facile per lui trovare una delle persone a cui teneva di più, lì piena di sangue, incosciente e ormai fredda.
Tutto il mondo gli era caduto addosso.
Sarebbe stato difficile vivere senza l'appoggio di Roger. Era come un fratello che gli era sempre stato vicino e l'aveva sempre aiutato.
Erano tutti e sei in cucina a guardare quell'orribile scena.
Il riccio stava tenendo il biondo fra le braccia chiamandolo in continuazione. Non voleva lasciarlo.
Julia era disperata. Era seduta vicino al ragazzo, tenendogli la mano senza sentire più nessun movimento, a parte quel lento pulsare del cuore, e continuando a farsi domande senza risposta -Perché l'hanno fatto? Perché a lui?-
Erano rimasti lì fino all'arrivo dell'ambulanza dove dovettero lasciare Roger ai medici, e così venne portato in ospedale.
Gli altri arrivarono con la macchina di Laura, l'unica ad avere la patente.
Entrarono in ospedale correndo e urlando dove fosse il batterista.
"Roger Meddows Taylor... Mi dispiace. Non può ancora essere visitato" Disse la donna all'entrata.
"Come sarebbe a dire che non può essere visitato?!" Urlò Julia.
"Mi dispiace ma..."
"Io devo vederlo!" Continuò ad urlare la ragazza.
"Julia! Julia guardami!" Provò a calmarla Freddie prendendole il viso bagnato dalle lacrime fra le mani "Guardami bene. Appena potremmo vederlo ci avvertiranno. Ma ora calmati"
Aspettarono ore e ore ma ancora non potevano vederlo.
Julia continuava a dondolare avanti e indietro sulla sedia senza dire niente.
"Julia, sei stanca. Devi dormire" Disse Freddie con voce più che seria, cosa mai successa prima di quel momento.
"No Freddie. Non me ne andrò da qui finché non saprò che sta bene" Rispose la ragazza.
"Ma non puoi non dormire"
"Vorrà dire che dormirò qui" Disse Julia appoggiando la testa sulla spalla del ragazzo, che arrossì.
"Sentite, noi andiamo a cercare una macchinetta del caffè. Quanti ne devo prendere?" Chiese Brian cercando di non ricominciare a piangere.
"Uno per me, grazie" Rispose Laura.
"Anche a me, per favore" Seguì John.
Freddie alzò la mano per evitare di svegliare Julia.
Il riccio prese Geo per mano e cominciarono a girare per l'ospedale.

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Capitolo 22
*** Every broken wing ***


22) EVERY BROKEN WING
10/31/72

Presero i caffè che avevano chiesto e tornarono dagli altri.
Arrivarono alla fine del corridoio e videro che una donna stava parlando con gli altri ragazzi.
"Fra poco potrà essere visitato" Disse, e non appena finì di parlare arrivò un medico.
"Ora potete entrare. Ma solo due alla volta, ragazzi"
Fecero entrare per primi Julia e Brian.
"Roger... Ti prego svegliati" Cominciò il riccio.
Continuò a parlargli fino a quando Julia non lo interruppe.
"Scusa Brian... Puoi uscire un attimo, per favore?" Chiese la ragazza.
Brian uscì lasciando Julia da sola con il biondo.
"Roger che ti è successo... Dimmi che stai bene. Dimmelo in qualche modo..." Disse mentre le lacrime cominciarono a rigarle il viso.
"Ti prego... Fammi vedere ancora una volta i tuoi occhi. Fammi sentire ancora una volta la tua voce. Fallo, ti prego" Continuò la ragazza senza, ovviamente, ricevere alcuna risposta.
Gli tenne la mano e gli parlò per tutto il tempo, smettendo dopo non poco tempo di piangere.
"Mi scusi signorina. Ora deve uscire" La interruppe un medico, lo stesso che l'aveva invitata ad entrare.
"Si, certo... Arrivo subito" Rispose Julia alzandosi.
Salutò Roger e uscì.
Prima di andarsene il medico la fermò.
"Beh... Avrà tempo per visitarlo... È in coma il ragazzo" Annunciò l'uomo ai ragazzi che non si disperarono più di tanto, dato che già sospettavano di questo.
Julia tornò nella sala d'attesa e nella stanza entrarono il riccio e Georgia.
"Sono ancora io Rog" Disse il ragazzo.
"Roger..." Provò a dire la ragazza, ma non riuscì a dire altro che tutto quello che disse in seguito si trasformò in un sussurro.
Non parlarono molto durante quei pochi minuti che avevano a disposizione. Poi uscirono anche loro.
Poi toccò a Laura, che entrò con John, dato che Freddie aveva chiesto di poter entrare da solo.
Appena entrati si sedettero su quelle sedie, non molto comode, e la ragazza cominciò a fissare John. Il ragazzo si girò e la guardò anche lui ma abbassando subito lo sguardo, essendo troppo timido perfino per guardarla negli occhi.
"Eddai! Digli qualcosa!" Gli urlò Laura.
"E-Emm... E-Ecco..." Balbettò il ragazzo, quasi spaventato da quell'urlo. Poi continuò dicendo la prima cosa che gli venne in mente "Emm... Ti va una birra?"
"Ma che...?! Non era proprio quello che intendevo, ma almeno ci hai provato" Disse la ragazza voltandosi di colpo verso John.
"Senti, Rog. Aspettati di tutto da Freddie. Ha un senso di colpa terribile" Continuò, dopodiché il medico, invitò ad uscire anche loro.
Facendosi coraggio, entrò anche Freddie.
"È solo colpa mia se sei finito così..." Cominciò subito a dire "Non dovevi andare a prendere quella bottiglia. Dovevi lasciare che andassi io. Forse sarei io nella tua situazione, ma almeno non avrei fatto del male a nessuno tranne che a me stesso. Ma ora... È solo colpa mia se sei qui" Finito di parlare, stette lì ancora per un po', poi uscì, senza che il medico lo venisse a chiamare.

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Capitolo 23
*** It's a miracle ***


23) IT'S A MIRACLE
11/1/72

La mezzanotte era già passata e novembre era arrivato.
I ragazzi continuarono a fare i loro turni: Julia, poi Brian e Georgia, dopo di loro John e Laura e infine Freddie.
Ma ancora il biondino non si svegliava.
Aveva un aspetto troppo fragile per il ragazzo che era. Era ancora pallido dal troppo sangue perso e il suo petto era circondato da delle fasce. Aveva occhiaie violacee, e qualche graffio sulla fronte, sul petto e sulle mani, forse causati dalla lotta con il criminale. I capelli biondi erano sparsi sul cuscino bianco.
Respirava lentamente, quasi non si vedeva il movimento del petto.
Ritornò il turno di Julia. Non faceva altro che fissarlo in continuazione.
Non poteva credere che quel ragazzo era Rog, il suo Rog... Il biondo aveva un espressione cosi sfinita, stanca. Si vedeva che lottava. Lottava per rivedere Julia, per svegliarsi. Nessuno sapeva quello che aveva passato e passava ancora nelle ultime ore.
La ragazza gli parlò per tutto il tempo.
"Ascolta Roger. Io vado a casa... Torno domani. È da ieri mattina che quasi non dormo. Ci sentiamo domani..."
Prima di uscire, sentì che il bip delle macchine stava aumentando, e cominciò a preoccuparsi che qualcosa stesse andando male, così chiamò il dottore.
"Dottore, venga qui!" Urlò.
"Stia calma, per favore" Provò a tranquillizzarla l'uomo.
Prese una siringa, la riempì di uno strano liquido, e cominciò a farla entrare nella pelle del ragazzo.
Il biondo cominciò a muovere la mano, ancora stretta in quella della ragazza, ma Julia non se ne accorse neanche, troppo presa da quello che stava succedendo.
Prima che il dottore potesse iniettare il liquido, gli occhi di Roger si aprirono.
"Oddio... Roger. Roger! Ha aperto gli occhi! Si è svegliato!" Urlò Julia.
Il biondo sorrise e girò la testa verso la ragazza.
"Ce l'ho fatta, Julia"



Angolo della Queenie:
Avrei dovuto pubblicare prima come al solito -.- ma ero ancora troppo felice perchè maredì che sono andata... Al concerto dei Queen! Beh... Torno a scrivere perchè n sti giorni non ho fatto niente -_- Alla prossima!

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Capitolo 24
*** I believed ***


24) I BELIEVED

Non capisco. Non ricordo. Non riesco né a muovermi né a parlare. Però riesco a sentire.
Riesco a sentire delle voci… Ma non credo di averle mai sentite prima.
Però vorrei prima di tutto capire dove sono e perché non riesco a muovermi e a parlare.
Che succede? Cosa mi stanno facendo? Cosa mi sta facendo sto tizio del cazzo?!
Volete lasciarmi stare?! Mi fate male così! Credete che non senta?!
Riportatemi dai miei amici per favore…

È tutto finito finalmente. Troppo dolore insopportabile… Me la pagherai criminale del cazzo.
Adesso riportatemi da Julia e dagli altri. Non posso aspettare anni.

Sono in una stanza… E qualcuno ha aperto la porta. È Brian!
“Roger… Ti prego svegliati”
Oh Bri… Lo farei se solo ci riuscissi.
“Scusa Brian… Puoi uscire un attimo, per favore?”
Julia! Julia ti prego aiutami…
La porta si è chiusa. Bri se n'è andato.

“Roger che ti è successo… Dimmi che stai bene. Dimmelo in qualche modo…”
Julia… Te lo direi se potessi…
Mi ha preso la mano. Sta piangendo… Non posso sentirla così.

“Ti prego… Fammi vedere ancora una volta i tuoi occhi. Fammi sentire ancora una volta la tua voce… Fallo, ti prego”
Non ce la faccio a sentirla soffrire così. 

Mi ha tenuto la mano e parlato per tutto il tempo.
Avrei tanto voluto fare lo stesso anch'io…

“Mi scusi signorina. Ora deve uscire”
E questo chi è? Aspetta ma… Mi stai dicendo che Julia deve uscire?!
“Si, certo… Arrivo subito”
No Julia! Non andartene, per favore. Ho bisogno di te adesso…
“Beh… Avrà tempo per visitarlo…”
È ancora quel tipo sconosciuto. Molto probabilmente è un medico.
“È in coma il ragazzo”
Cosa?! Non stanno parlando di me, vero?! Cioè… Mi state dicendo che sono in coma?! Beh forse è per questo che non riesco a muovermi. Ed è per questo che non riesco a ricordare.

Ecco che se n'è andata anche lei. Ma ora sta entrando qualcun'altro.
“Sono ancora io Rog”
È di nuovo Brian.
“Roger… Che ti è successo…”
C'è anche Georgia.
Quei due sono la coppia perfetta. Con Geo, Bri è finalmente felice. Non credo di averlo mai visto così contento prima che conoscesse Georgia… Se solo potessi rivederli insieme… Se solo potessi rivedere tutti gli altri…

Il medico ha avvisato anche loro di uscire.
“Ciao Rog… Ah! Sappi che non ti auguravo questo quando tempo fa, al mare, ti ho dato del vegetale” mi ha detto Geo prima di uscire. Riesce a farmi ridere anche adesso.
È entrato qualcun'altro ma non ho capito chi sia. Nessuno ha ancora parlato.

“Eddai! Digli qualcosa!”
“Emm… Ecco…”
Oh signore… Sono Laura e John. Quei due proprio non ci vanno d'accordo. Solo l'uno il perfetto contrario dell'altra.
“Emm… Ti va una birra?”
“Ma che…?! Non era proprio quello che intendevo, ma per ora va bene lo stesso”
Certo che mi va una birra! Che domande. Se riuscissi a bere però sarebbe meglio.
“Senti, Rog. Aspettati di tutto da Freddie. Ha un senso di colpa terribile”
Un senso di colpa? Ma non è colpa sua!

Sono usciti anche loro… Ma quel medico non dorme mai?!
Comunque… Ora penso tocchi a Fred.

“Ed ecco qua la causa di tutto questo, Rog…”
Allora ci riesce ad essere serio. Ma… Come glielo dico che non è colpa sua.
“È solo colpa mia se sei finito così… Non dovevi andare a prenedere quella bottiglia. Dovevi lasciare che andassi io. Forse sarei io nella tua situazione, ma almeno non avrei fatto del male a nessuno tranne che a me stesso. Ma ora… È solo colpa mia se sei qui”
Fred… Vorrei dirti che non lo è.

Sempre gli stessi turni… Avanti e indietro dalla stessa porta.
È tornata Julia. Vorrei che potesse stare sempre qui…

“Ascolta Roger. Io vado a casa…” Scherzi, vero? “Torno domani. È da ieri mattina che quasi non dormo. Ci sentiamo domani…”
No Julia, per favore! Non andartene adesso.
Che sta succedendo adesso?! Quel dannato bip che da ieri mi tormenta sta aumentando…
Julia non andartene. Voglio che tu sia qui quando mi sveglierò. Ma devo svegliarmi ora… Per evitare che tu non ci sia quando ci riuscirò.

“Dottore, venga qui!” Potreste dire che sta succedendo?!
“Stia calma, per favore” Ma se ne vuole andare quel tipo?!
E che vuole fare adesso… No, basta punture, per favore… Fanno solo male…
Julia mi sta ancora tenendo la mano. Non voglio che se ne vada…
Riesco a muovere la mano… Riesco a tenerle la mano ma ora… Julia… Voglio vederti. Devo vederti adesso!

“Oddio… Roger. Roger! Ha aperto gli occhi! Si è svegliato!”
Ce l'ho fatta… Ce l'ho fatta! “Ce l'ho fatta, Julia” Riesco a muovermi. Riesco a parlare.
Mi sono svegliato.

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Capitolo 25
*** I love you ***


24) I LOVE YOU
11/1/72

Il dottore continuò a fissarlo, non rendendosi ancora conto che si era svegliato.
"E tu che hai da guardare?" Chiese il biondo continuando a sorridere "E, mi scusi ma... Potrebbe gentilmente togliere quella siringa dal mio braccio?"
"Cosa? Ah sisi, certo. Scusi" Rispose togliendo la siringa ancora piena dal povero ragazzo e riponendola su un vassoio.
Fecero uscire Julia, poi altri dottori si riunirono nella stanza e tolsero tutti quei tubi dal biondino. Gli diedero i vestiti che gli altri ragazzi avevano portato e, finalmente, lo fecero uscire, accompagnato da un dottore di cui il biondo riconobbe la voce.
"Ora può andare. Ma non faccia subito troppi sforzi, mi raccomando" Gli disse e il ragazzo cominciò a fissarlo, rendendosi conto che era lo stesso medico che aveva fatto entrare e uscire i ragazzi per tutta la notte.
"Mi scusi... Ma lei non dorme mai?!" Disse cominciando a ridere e facendo ridere anche l'uomo, poi andò verso gli altri ragazzi.
"Roger!" Urlarono in coro, cominciando a sorridere.
Julia gli si fiondò addosso abbracciandolo.
"Hey, vacci piano. Devo ancora riprendere le forze" Disse baciandola "Oh! E comunque... Ora avrai tutto il tempo che vuoi per sentire la mia voce e guardare i miei occhi" Le sussurrò. 
"Lo sapevo che potevi sentire" Concluse la ragazza, e questa volta fu lei a baciare lui.
Georgia lo abbracciò con tutta la forza che aveva, quasi stritolandolo.
"Ho detto di andarci piano!"
"Scusa" Rispose ridendo.
Brian aveva gli occhi lucidi. Quasi non riusciva a crederci. Trattenendo le lacrime, anche lui lo abbracciò.
"Mi soffochi con sti capelli però" Disse Roger ridendo.
"Johnnino, vieni qua!" Urlò a braccia aperte il biondino al ragazzo.
Laura cominciò a ridere a quel soprannome.
"Si, ma non chiamarmi così" Disse John tentando di guardare con il suo sguardo peggiore Laura, ma non ottenne un gran risultato, dato che la ragazza cominciò a ridere ancora di più.
"Lasciatelo dire. Sembri un koala arrabbiato" Disse fra le risate.
"Venite qua!" Li interruppe il biondo abbracciandoli tutt'e due.
"Roggie! Senti, tesoro..." Cominciò a dire Freddie ma venne subito interrotto.
"Primo: non chiamarmi Roggie. Secondo: non è colpa tua" Lo interruppe.
"Aspetta, ma... Come fai a sapere...?!"
"Ti ho detto che riusciva a sentire!" Lo interruppe Julia.
"Dai! Fatti abbracciare!" Concluse Roger, e così fece.
Finalmente uscirono dall'ospedale.
"Scusate, potreste lasciarci un attimo?" Domandò prendendo Julia per mano.
"Certo, caro" Rispose Freddie per tutti.
"Julia..."
"Si?"
"Te lo voglio dire da un po', ma come hai visto in sti giorni non ho avuto molto tempo"
"Dai dillo! Mi fai curiosa così"
"Ti amo"
"Anche io, Roger" Detto questo cominciarono a baciarsi.
"Uuuhh! Piccioncini!" Li interruppe Laura, seguita da Freddie "Non potete almeno aspettare di arrivare a casa, cari miei?" Cominciarono a ridere tutti e, poi, tornarono a casa.



Angolo della Queenie:
Non ho neanche fatto in tempo a scrivere qualcosa sullo scorso capitolo -.-" Ma penso l'abbiate capito tutti che... Si, è proprio il nostro caro Roggie che parla. O almeno, pensa. Perchè io, persona normale, ho deciso di mandarlo in coma :| Ma, guardate u po', si è già svegliato!
Comunque, non so quando riuscirò a pubblicare il prossimo capitolo perchè ancora non l'ho scritto. Vado a scrivere che è meglio XD Alla prossima!

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Capitolo 26
*** And there's all the more reason for living or dying ***


25) AND THERE'S ALL THE MORE REASON FOR LIVING OR DYING
11/15/72

Roger era guarito e la polizia stava ancora cercando quell'uomo che, per qualche strano motivo, quella sera aveva deciso di accoltellare il povero ragazzo.
Squillò il telefono e Julia andò a rispondere. Ora passava la maggior parte del suo tempo a casa del biondo.
"Roger!" Urlò la ragazza "L'hanno trovato"
"Lui...?" Chiese l'altro non credendoci.
"Lui. Chiedono se lo vuoi vedere"
"...Va bene" Rispose insicuro il ragazzo.
Julia riattaccò.
"Dobbiamo andare alla centrale di polizia e lì ci porteranno da lui" Detto questo, si misero in macchina e partirono per la centrale.
I due ragazzi non parlarono per quasi tutto il tragitto.
Arrivarono a destinazione.
"Buongiorno. Ci avete chiamato poco fa per dirci che avete trovato quel pezzo di..." Cominciò a dire il biondo innervosendosi al pensiero che l'avrebbe visto.
"Quello che l'ha quasi ammazzato!" Lo interruppe la ragazza tirando una gomitata a Roger.
"Lei è... Roger Meddows Taylor?" Chiese la donna al bancone, sfogliando una pila di fogli.
"Si" Rispose il ragazzo con più calma di prima.
"Allora venga da questa parte" Concluse la donna incamminandosi per un lungo corridoio facendo segno ai ragazzi di seguirla.
"È lui. Jack Davies" Disse abbassando la maniglia della porta, ma poi si fermò "È sicuro di voler entrare?" Chiese.
Roger non rispose, ma si fece spazio e aprì la porta guardando l'altro ragazzo, lì seduto, con odio.
Julia si fermò a guardare attraverso il vetro con l'agente di guardia, mentre il biondo, con passo veloce si diresse verso il ragazzo e lo afferrò per il colletto della maglia.
"Caro Jack... Si può sapere perchè cazzo l'hai fatto?!" Gli urlò il biondino.

Se ve lo state chiedendo, si, lo conosceva, e l'aveva sempre considerato un amico. Ma ora quell'amicizia, evidentemente non ricambiata, si era trasformata in un odio profondo.

"Gelosia..." Rispose l'altro con aria piuttosto calma.
"Ah beh, esatto! È un'ottima scusa per ammazzarmi, sai?!"
"Ovvio che è un'ottima scusa... Tu hai tutto... Io non ho niente..." Rispose sempre con quell'aria calmissima che stava cominciando ad irritare Roger.
"Si, è vero! Ho tutto! E sai cosa? Ora ho anche delle cicatrici sulla schiena! Ma questo non mi pare un buon motivo. Quindi spiegami perchè"
L'altro non rispose e continuò a fissare il biondo dal basso verso l'alto mantenendo quell'aria, stranamente, tranquilla.
"Mi vuoi rispondere?!" Continuò ad urlare, ma l'altro non reagì.
Roger non resistette e gli tirò un pugno sul naso, probabilmente, rompendoglielo.
Il poliziotto di guardia entrò prendendo il biondo per le spalle mentre questo continuava ad agitarsi.
Jack rimase immobile, con una mano sul naso a causa del dolore, continuando a fissare il ragazzo che venne portato fuori.
"Se non mi avesse fermato, credo l'avrei ucciso" Disse a Julia, appena uscito, guardando attraverso il vetro.
"Lo so" Rispose la ragazza abbracciandolo "Lo so..."



Angolo della Queenie:
Dai, non è passato neanche troppo tempo dall'ulltimo capitolo. Comunque, in teoria la serie avrebbe dovuto finire qua ma NO. Questo non è per niente l'ultimo capitolo. Serve un finale ad effetto XD
Inizialmente mia sorella aveva votato per Daniels come cognome di Jack ma l'ho rifiutato subito XD
(per farvi ridere un po' (spero): prima di controllare gli errori di ortografia e robe varie nella frase 'Il poliziotto di guardia entrò prendendo il biondo per le spalle mentre questo continuava ad agitarsi' avevo mancato di brutto la 's' di 'spalle'... Colpa del mio cervello malato)

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Capitolo 27
*** You don't need nobody else but me ***


26) YOU DON'T NEED NOBODY ELSE BUT ME
11/16/72

Dopo la sua uscita dall'ospedale e dopo essere venuto a sapere che Jack era finito in carcere, Roger non poté fare altro se non organizzare una festa.
A differenza del solito, non invitò mezzo mondo, ma solo quei sei ragazzi che gli erano sempre stati accanto.
Gli alcolci c'erano sempre e non furono messi lì per niente.
Questa volta John riuscì, in qualche modo, a bere più degli altri e a fine serata non stava decisamente bene.
Cominciò a cantare a squarciagola cose insensate e, in più, il tutto fu completamente stonato.
Brian per primo cercò di calmarlo prima che i vicini venissero a chiedere qualcosa, dato che quegli urli sarebbero potuti provenire persino da un qualche animale sgozzato, e il tutto sarebbe potuto essere scambiato per un qualche rito satanico.
"John. John, ti dai una calmata?" Tentò il riccio, ma la sua voce, fin troppo bassa, fu coperta da quegli urli strazianti.
"John!" Urlò e questa volta si fece sentire, infatti il ragazzo smise di cantare.
"Si, amico mio? Cosa c'è?" Chiese con un comportamento insolito causato dall'alcol.
"Potresti abbassare un po' la voce? Sai, non vorrei ci fossero problemi coi vicini"
"Ma che problemi e problemi! Tu hai problemi. Non posso neanche cantare adesso?!" Gli rispose l'altro gesticolando in modo strano.
L'altro non rispose ma si voltò verso Roger "Credo sia grave" Gli disse Brian indicando il problema di tutto quel casino.
"Senti, John. Che ne diresti di andare a casa? Sarebbe meglio se..." Tentò il biondo, ma non riuscì neanche a finire la frase.
"No! Non ci voglio tornare a casa!" Ribattè John.
"Non fare il bambino! Esci da questa casa e vattene a casa tua! Devi riposare" Continuò l'altro prendendo il ragazzo per le spalle e spingendolo verso la porta.
"Non mi volete bene!" Urlò John e gli occhi gli si inumidirono.
"Oh mio dio... Fred, Lau. Potete portarlo a casa? Se no questo non si schioda più"
"Ma è dalla parte opposta di casa nostra!" Si lamentò Laura.
"E poi tu hai lo champagne, tesoro" Concluse Freddie.
"Facevate prima a dire di no... Bri? Geo? Voi che lo champagne non vi interessa e abitate dalla stessa parte di sto ubriacone qua, potreste..." Cominciò a dire tirando un'occhiataccia ai due che non avevano fatto altro che inventarsi scuse.
"Non mi dare dell'ubriacone!" Urlò John, liberandosi dalla presa del biondo, che ancora lo teneva per le spalle, e rischiando di cadere per terra.
"Stai zitto un attimo! Dicevo... Potreste portarlo a casa voi?"
E così fecero.
Uscirono di casa ma in vista delle scale John si bloccò.
"Roggie? Vieni qua" Disse "Qua si muove tutto"
"Cosa diavolo c'è ancora?!"
"Tienimi le scale che si muove tutto!"
"Come, scusa?"
"Ho detto: tienimi le scale che qua si muove tutto!"
"Si, le sto tenendo"
"No, non va bene... Tienimi anche il piede che si sta muovendo tutto comunque"
"Scherzi, vero?!"
"Hai una presa da far schifo! Qua continua a muoversi. Tieni bene la scala e tienimi il piede"
Con il solo desiderio che tutto ciò finisse il prima possibile, il biondino si accovacciò e afferrò il piede del ragazzo.
"Bene, ora... Ma che diavolo! Il mio piede non c'entra. È la scala che si muove" Detto questo passò un'altra mezz'ora buona durante la quale non fece altro che scendere di un gradino per poi risalire di due sotto gli sguardi divertiti e preccupati degli altri cinque.
Dopo aver passato inutilmente tutto quel tempo sulle scale, riuscì finalmente ad arrivare al piano terra facendo gli ultimi gradini di corsa, e, inevitabilmente, cadde rimanendo steso sul pavimento.
"Non è che posso dormire qua? Non ce la faccio ad alzarmi"
Roger lo tirò in piedi di colpo rischiando di farlo cadere ancora.
Brian e Georgia li raggiunsero e, finalmente, uscirono.
"Basta. In questa casa sono vietati tutti i tipi di alcolici a John Richard Deacon" Si lamentò il biondo rilasendo le scale per l'ennesima volta.
"Sentite, noi ce ne andiamo" Disse Freddie prendendo Laura per mano e, dopo aver salutato, tornarono a casa anche loro.
Julia avrebbe solo voluto andare a letto in quel momento. Data l'ora era normale che avesse sonno.
Roger chiuse la porta e cominciò a fissare la ragazza. Continuava a guardarla soffermandosi sulle sue forme.
Lo sguardo di Julia incrociò quello del biondo e la stanchezza passò del tutto.
Nessuno disse una parola. Un bacio, solo un bacio disse tutto.
Continuarono a baciarsi sempre meno delicatamente finché il biondino non sollevò la ragazza e la portò in camera da letto.
Julia gli mise le mani sul collo facendole salire fino a raggiungere i capelli biondi del ragazzo.
Ormai il passo decisivo era stato fatto e nessuno dei due aveva intenzione di fermarsi.
Roger la fece coricare sul letto e in un attimo fu sopra di lei. Cominciò a baciarle il collo ma la ragazza gli prese il mento riportando le sue labbra sulle sue.
Nessuno dei due aveva il tempo di respirare ma non volevano staccarsi. Le loro lingue si cercavano e si intrecciavano.
Il biondo le tolse la maglietta buttandola nel buio della stanza e subito dopo lei fece lo stesso con lui.
Lo voleva. Voleva il suo corpo bollente vicino al suo. Lo desiderava come non mai.
"Mi fai impazzire, July" Disse Roger tra un bacio e l'altro.
"A chi lo dici..."
Il ragazzo le slacciò la cintura e le tolse i jeans, poi pensò ai suoi.
Il tempo passò e i due si ritrovarono nudi.
I loro corpi si incontrarono e Roger entrò in lei.
"Mmm..."
Il biondo si staccò da Julia.
"Vuoi che mi fermi?" Chiese preoccupato. 
"Shhh... No" Rispose la ragazza continuando a baciarlo.
Roger aumentò il ritmo sempre di più finché non raggiunsero il vertice del piacere.
Rimasero abbracciati sotto quella leggera coperta, ancora sudati, nonostante fossero in pieno inverno.
Dopo qualche minuto di completo silenzio, Roger aprì bocca notando che la ragazza era-
"July, che c'è?" Domandò notando che la ragazza era immersa nei suoi pensieri e per questo non lo ascoltò.
"A cosa pensi?" Insistette.
"Nulla di particolare. Stavo pensando a tutte le cose successe e... È strano che siano passate..." Rispose tenendo lo sguardo basso.
"Hey... Ormai non c'è più nulla che ci può fermare" Disse abbracciandola e baciandole la fronte.
Lei cominciò ad accarezzargli il petto, poi raggiunse la schiena. Sentiva le cicatrici. Quelle cicatrici che avevano fatto soffrire tutti. Ancora non era riuscita a togliersi quei momenti dalla testa.
Lui la guardava, quasi come se volesse leggerle il pensiero.
"È tutto passato"
"Ma le ferite ci sono... E ci saranno per sempre"
"Ma io sono qui. E ci sarò per sempre. Ok?"
"Ok" Rispose la ragazza baciandolo e sul suo viso comparve un sorriso.
"Però... Se questo fosse solo l'inizio, July? Se tutto questo non fosse nulla in confronto a quello che sta per accadere? Ti assicuro che non è finito qui.
È solamente l'inizio"



Angolo della Queenie:
Trent'anni per caricare un capitolo -.-" Che è anche l'ultimo!
Beh, che dire... Spero vi sia piaciuta questa serie e, dato che continuerò con un'altra, lasciate pure delle recensioni su cosa potrei migliorare ;)
Vorrei ingraziare tutti, in particolare, PeNnImaN_Mercury92 per aver seguito la storia :)
Non so fra quanto comincerò la prossima serie, ma spero di riuscire a farlo il prima possibile. Alla prossima! :D

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