Close As Strangers

di andekry
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** On tour ***
Capitolo 2: *** Close as strangers ***



Capitolo 1
*** On tour ***


When I close my eyes
and try to sleep,
I fall apart and find it
hard to breath.

On Tour

Suonò la campanella che annunciò la fine delle lezioni. Si voltò verso quel banco, come faceva ogni giorno, e abbassò lo sguardo. Mancava da quasi un anno. Sospirò e portandosi lo zaino sulla spalla, si diresse verso la porta e lasciò l’aula. Raggiunto il suo armadietto recuperò le sue ultime cose e uscì.
Si grattò la nuca, stringendo le labbra una contro l’altra, formando una linea sottile, mentre si trascinava fuori dal cortile della scuola. Deglutì camminando verso casa, senza smettere di pensare a quei tre banchi vuoti e casa Irwin svuotata dal suono della batteria che proveniva dalla stanza di Ashton, di fronte a quella di Jamie.
Il cellulare vibrò nella tasca della sua felpa extra-large e con malavoglia li tirò fuori, cliccando sul bottone al centro, illuminando il display. Accennò un sorriso non appena lesse il nome che compariva prima del messaggio. Decise di non rispondere e lo rimise in tasca, trascinandosi lentamente verso casa e strofinando la suola delle sue Converse consumate sulla superficie del marciapiede.
Mancavano tutti e quattro da quasi un anno e lei non ce la faceva più. La sera, quando chiudeva gli occhi e cercava di dormire, cadeva a pezzi e trovava difficile respirare. Era più che felice per loro, ma ora che non c’erano si sentiva sola e fredda. Era diventata fredda con chiunque. Non riusciva a farsi delle amiche o degli amici. Nessuno la sopportava, era arrogante ed aggressiva. Ma sola.
Varcò la soglia di casa sua, una semplice villetta a due piani, un po’ malandata, vecchia ma che donava sicurezza. Sbuffò, lasciando lo zaino su un divano. Come tutti i pomeriggi, era da sola. Sua madre sarebbe tornata tardi dal lavoro, o da casa di Derek, il suo fidanzato.
Si diresse in cucina e aprì la dispensa, storcendo un po’ la bocca e scegliendo dei semplici cracker salati.
Aprendo il pacchetto, tornò in soggiorno, ripensando al messaggio ricevuto poco prima. Scosse la testa e si buttò a peso morto sul sofà e accese la tv. Senza finirli, lasciò il pacchetto sul tavolo, si levò le scarpe e si sdraiò, sospirando. Poco a poco le si appesantirono gli occhi e cadde involontariamente in un sonno profondo.

-Merda.- disse non appena si svegliò, accorgendosi che erano quasi le sette di sera. Di lì a poco sarebbe tornata sua madre e se non l’avesse beccata a studiare, sarebbero stati guai seri. Ma il suo corpo si rifiutava di muovere un solo muscolo. Controvoglia, Jamie si alzò, recuperando lo zaino e salendo in camera sua.
Poiché aveva lasciato le tapparelle abbassate quella mattina, la stanza era avvolta nel buio più totale. Facendo attenzione a non andare a sbattere contro qualche mobile, accese il piccolo abat-jour sul comodino di fianco al suo letto. La stanza venne illuminata da una luce gialla e fioca, poco più forte di quella di una candela. Sfilò dal suo zaino il libro di Letteratura Inglese e si buttò sul letto, fingendo di studiare. Dopo un quarto d’ora già non ce la faceva più. Prese il suo pacchetto di sigarette dalla tasca del suo zaino, ne sfilò una, prima di portarsela alle labbra e accenderla con l’accendino trovato sul comodino. Fece un profondo tiro prima di fare uscire dalla sua bocca una densa nuvola di fumo.
Aveva iniziato a fumare da quando se n’erano andati. Prima lei odiava il fumo. Odiava il buio.
Ora invece erano due delle poche cose che amava.
Il cellulare vibrò nuovamente nella sua tasca. Ma la vibrazione non cessava, avvertendola che si trattava di una chiamata. Tirandolo fuori, lesse il nome sul display.
-Hey.-, soffiò, lasciando scivolare il fumo dalle sue labbra.
-Jamie.-
Lei lo sentì sorridere dall’altra parte del telefono.
-Come stai?-,  sospirò lui.
-Il solito. Voi?-
-Noi bene, siamo solo un po’ stressati.-, sospirò. -Però devo specificare quel ‘noi’. Luke è a pezzi.-
Piano piano le venne un groppo in gola e per scacciarlo deglutì. -Che cos’ha?-
-Non ce lo vuole dire. Probabilmente non lo sa neanche lui. Però mi distrugge vederlo cosi.-
Spense la sigaretta e la gettò nel portacenere, anch’esso sul comodino. -Stasera parlo con lui.-
-Sempre se avrà voglia di parlare. Vuole stare sempre da solo, indisturbato.- Fece una breve pausa. -Sono preoccupato per lui.-
-Starà bene, Calum. E’ solo un periodaccio.-
-‘Solo un periodaccio’. Va avanti cosi da almeno due mesi.- puntualizzò.
-Dov’è ora?- chiuse il libro, posandoselo sulle gambe.
-Non lo so. Penso a fumare.-
Sgranò gli occhi. -Da quando fuma?-
-Da qualche settimana, ormai.-
Sospirò e deglutì. La uccideva saperlo così e la cosa più terribile era che non aveva la minima idea del motivo per cui Luke stava male.
-Calum, è arrivata mia madre.- riaprì velocemente il libro. -Devo andare.-
-D’accordo. Ci sentiamo stasera.-
Sorrise. -Ci vediamo stasera.- Rispose enfatizzando la parola 'vediamo'.
Chiuse la chiamata e riprese a fingere di studiare.
Qualche minuto dopo, la porta di camera sua si aprì.
-Che fai, studi?- Alzò le sopracciglia, sedendosi sul bordo del letto.
-No, solo amoreggio con i libri visto che non mi si fila nessuno.- Rispose sarcastica Jamie, riducendo gli occhi a due fessure.
-Simpatica come sempre.- Ridacchiò sua madre. -Ascolta, stasera viene Derek a cena. Cerca di comportarti bene, poi parlerò anche con tuo fratello.-
-Mamma.- Si lamentò. -Non sopporto quell’uomo.-
-Dai, Jamie. Non è mica male. Non capisco perché tu non riesca a legarci.- Guardò di traverso la figlia, storcendo le labbra.
-Quando torna Matt?- Cercò di cambiare discorso.
-Tra..- Controllò l’ora sul suo orologio da polso. -Mezz’ora. E' agli allenamenti di basket- Si alzò, spingendosi posando le mani sulle sue cosce. -Tu finisci di studiare. Alle nove arriva Derek.-
Alzò gli occhi al cielo, bofonchiando un “Ok”, mentre sua madre si congedava.
A: Calum
Mia madre ha invitato il suo fidanzato a cena. Si preannuncia una serata stupenda.

Aprì l'acqua e alzò la testa, lasciando che il liquido tiepido le scorresse dal collo in giù, poi si immerse completamente. Le era tornato il groppo in gola e deglutire non funzionò per scacciarlo. Le lacrime cominciarono a scorrere lungo le sue guance, confondendosi con l'acqua e si portò le mani sul viso, cercando di soffocare i singhiozzi.

-E questa era la cover di Just the way you are.- Guardò dritto nella telecamera, reggendo la sua chitarra.
Jamie lo sguardava sorridendo. Ogni volta che lo sentiva cantare, si isolava da tutto e da tutti. Le piaceva farsi cullare dalle note della sua voce. Lui era la sua via di fuga, il suo posto preferito.
Si voltò verso di lei, con un dolce sorriso stampato in volto. 
Jamie alzò i pollici. -Bravo.- mormorò, ridacchiando.
-Ma non vi siete stancati di vedere solo me nei video?- Luke tornò a guardare l'obbiettivo della sua webcam. -Insomma, ci sono sempre e solo io. Fossi in voi, mi sarei già annoiato.- Strinse le spalle, trattenendo un sorriso, prima di voltarsi verso la bionda. -Jamie, muoviti. Vieni qua.- Le fece cenno con la mano di sedersi di fianco a lui.
La ragazza si sentì le guance avvampare e scosse la testa mimando un 'Non credo che sia una buona idea' con le labbra.
-Oh, andiamo.- Luke si alzò e appoggiò la sua chitarra al muro. Si avvicinò a Jamie e la prese per il braccio, trascinandola davanti alla webcam. -Vi starete chiedendo chi sia questa ragazza.-
-No, non credo.- Tossì lei, cercando di farsi ritornare la voca che le si era strozzata in gola. 
-Taci.- Luke le tappò la bocca con la mano. -Leccarmi il palmo della mano non servirà a niente.-, ridacchiò. -Come avrete capito, lei è Jamie. E' stata lei a consigliarmi di postare le cover su YouTube, quindi mi sembrava giusto farvela conoscere. Purtroppo,- alzò gli occhi al cielo, cercando di trattenere una risata. -è la mia migliore amica.-, sospirò -E' un po' stupida, imbranata e goffa.- Si voltò verso di lei, sorridendo, prima di levarle la mano dalla bocca. -Però la amo.-
Jamie abbassò lo sguardo cercando di nascondere l'imbarazzo e le guance rosse. Luke si avvicinò a lei, per darle un leggero bacio sulla guancia. Tornò a guardare la telecamera. 
-Credo sia tutto.- Alzò le sopracciglia. -Sotto trovate il link della mia ultima cover e se vi va iscrivetevi al mio canale. Ciao, vi amo.-


Sospirò e aprì l'armadio, cercando velocemente qualcosa di pulito da mettere. Indossò un paio di leggings neri e un maglione verde petrolio, poi si guardò i piedi e scrollò le spalle, decidendo che avrebbe indossato un semplice paio di ciabatte. Non intendeva conciarsi da signorina per un uomo che non sopportava. Scosse la testa e corse giù in cucina.
-Mh, che buon profumino.- Jamie prese una mozzarella dal piatto dell'insalata che stava al centro del tavolo. 
-Non ti azzardare.- Si voltò verso la ragazza, facendo girare il mestolo in una padella sui fornelli. -Niente mozzarelle fino a che non ceneremo.-
-Perchè non cucini mai cosi quando siamo solo io, te e Matt?- sbuffò.
-Perchè non penso ne valga la pena. Voi vi accontentate anche del McDonald's.-
-Però non ci dispiacerebbe mica se cucinassi cosi, almeno una sera.- Si sedette su una sedia, appoggiandosi allo schienale. -Ho parlato con Calum, oggi.-
-Oh, e che dice? Come stanno?- Si pulì le mani sul grembiule e aprì il frigorifero, cercando disperatamente dei pomodorini.
-Stanno bene.- Mormorò la bionda.
Sua madre si voltò, aggrottando la fronte. -Tutto bene, Jamie?-
Lei annuì. -Beh, non tutti e quattro.- Fece una breve pausa. -M'ha detto che Luke sta male, ma nessuno riesce a capirne il motivo.-
-Jamie.- Vivian guardava la figlia con uno sguardo che pareva dire: "Come fai a non capire? E' cosi ovvio."
La ragazza aggrottò la fronte, aspettando che la madre continuasse la frase.
-Sta male perchè non ci sei tu.-
-Oh, andiamo, mamma.- Si alzò dirigendosi verso il soggiorno.
-Gli manchi.-
-Mh, se lo dici tu.- E lasciò la cucina, trovando Matt sul divano a guardare The Big Bang Theory. 
Sospirò scuotendo la testa e tornò in camera sua.
La prima cosa che fece fu controllare il cellulare.
Da: Calum
Ahah, buona fortuna. Però ci vediamo lo stesso alle 10:30 PM vero?
A: Calum
Non preoccuparti. Fra poco arriva Derek, devo andare. 

-Jamie, tu che aspirazioni hai?- Derek la guardava con aria curiosa, accennando un sorriso.
La bionda masticò il suo boccone di polpettone e mandò giù. -Penso di voler fare la psicologa.- Sorrise appena e quando fu sicura che lui non la stesse più osservando, alzò gli occhi al cielo. Cos'è tutta questa confidenza?, pensò. 
Sua madre però l'aveva notata e la fulminò con lo sguardo.
-Scusate, ma ora ho da fare.- Jamie si alzò, pulendosi le labbra. -Ho ancora tanta roba da studiare, perciò buona serata.- E corse nella sua stanza, senza lasciare a sua madre il tempo di controbattere.
Quando si chiuse la porta alle spalle, si appoggiò ad essa e alzò lo sguardo verso l'orologio appeso alla parete color rosa antico. Mancavano pochi minuti alle 10:30 PM e senza indugiare accese il suo pc e si sedette sul letto, posandoselo sulle gambe. 
Si connesse subito a Skype e maledì il computer perchè proprio quella sera aveva deciso di essere lento. 
Sussultò quando le note della suoneria della videochiamata si propagarono nella stanza. Cliccò subito su 'Accetta con video'.
-Jamie?-
Lei sorrise.
-Jamie, ci senti?- Ashton, Calum e Michael stavano seduti davanti al pc. Luke non c'era.

 

Spazio autrice: primo spazio autrice di questa nuova fan fiction. Allora, premetto che non è la prima volta che scrivo una fan fiction sui 5SOS. Infatti ne sto scrivendo un'altra che è in corso, ovvero http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2712596&i=1. E' la prima fan fiction che scrivo in terza persona quindi abbiate pazienza, se non è cosi.. bella. 
Probabilmente alcune di voi non avranno capito la parte della cover di Luke. Quello è un flashback che viene in mente a Jamie, mentre è nella doccia. Vi avviso quindi che i flashback saranno riconoscibili perchè saranno in corsivo.
Spero sia stato carino come capitolo e abbastanza lungo. Io di solito scrivo capitoli brevi, capitemi.
Fatemi sapere cosa ne pensate in una recensione e ci vediamo al prossimo capitolo, che verrà postato non appena questo arriverà alle 4 recensioni.

pornuke :) x

PS: a breve sarà disponibile su youtube il trailer di Wherever we are.
Inserirò il link nello spazio autrice di un capitolo e nella trama.


 

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Capitolo 2
*** Close as strangers ***


Everyday gets harder
to stay away
from you.

Close as strangers

-Jamie.- Michael sorrise salutandomi con la mano.
-Hey.- Accennai un sorriso, posando lo sguardo su ognuno di loro.
-Mi manchi un casino, Jamie.- Ashton inarcó le sopracciglia, mordendosi il labbro.
-Anche tu, piccolo.- Storsi la bocca, prima di sospirare. -Luke?
I ragazzi non aprirono bocca e si guardarono per qualche secondo, prima di voltarsi nuovamente verso di me. -Non vuole vederti.
Cosa? Perchè? Che ho fatto?
Abbassai lo sguardo, mentre le lacrime iniziavano lentamente ad accumularsi nei miei occhi. -D'accordo.- rialzai lo sguardo, stringendo le spalle.
-Jamie, ascolta.- Calum guardava dritto nella telecamera. -Non è arrabbiato con te.- Si fermó per qualche secondo. -Sono convinto che gli manchi e che, se ti vedesse, starebbe ancora peggio.
-Ho capito, ma sono la sua migliore amica. Mi manca vederlo e lui non si degna nemmeno di venire a parlarmi.- Senza accorgermene alzai un po' la voce.
-Michael, vallo a chiamare.- Ashton indicó con la testa l'altra stanza del bus, nella quale si trovava Luke, facendo cenno a Michael di alzarsi.
-Ora arriva.- Ashton sorrise appena, prima di voltarsi verso calum. -Allora..
-Come stai?- Intervenne il moro dagli occhi a mandorla.
Sospirai, incerta della mia risposta. -Non lo so, Calum.- Finsi una risata. -Insomma, voi non ci siete. Esco poco e niente. Vado male a scuola.
-Jamie, torneremo presto.- Ashton alzó le sopracciglia e sorrise, mettendo in mostra le sue bellissime fossette sulle guance.
-Presto.- sorrisi ironica. -Tornerete tra due mesi.- mi accarezzai un braccio.
-Se ti sembra tanto, ricorda il giorno in cui siamo partiti.- Mormoró Calum. -Mancava quasi un anno alla fine del tour. Ora mancano solo due mesi.- Fece una breve pausa. -In senso relativo è poco.
Stavo per rispondergli, quando sentii il rumore di una porta aprirsi. Sia Ashton che Calum si voltarono verso destra, quindi posarono nuovamente lo sguardo su di me.
-Okay, ora vi lasciamo soli.- Mormoró Ashton.
È arrivato Luke. Cosa gli dico? Che mi manca sicuramente. Ma anche che vorrei strozzarlo, ucciderlo, per non aver risposto tutte le volte che l'ho chiamato e non m'ha risposto. Per aver iniziato a fumare. Per non essere venuto a parlare con me, ora. Anche se, beh, ora sta venendo.
-Michael, non voglio vederla.
Fu l'unica cosa che sentii prima che Ashton e Calum si alzassero e lasciassero la stanza. E mi attraversó qualche brivido, quando capii che quello a pronunciarla fu Luke.
-Non fare lo stronzo e va' a sederti. Ci vediamo dopo.- Sorrisi quando sentii Michael ordinargli di sedersi.
Appena Luke si sedette davanti al computer, abbassai lo sguardo, incapace di sostenere il suo. Il cuore inizió ad accelerare il suo battito e io non riuscivo a rallentarlo. Ero confusa; non capivo perchè mi comportassi cosi. Ero sempre riuscita a comportarmi in modo naturale, con Luke, fino ad allora. Invece in quel momento mi ritrovai tremendamente nervosa.
-Hey.- Luke si morse il labbro inferiore fissando il monitor.
Alzai la mano, agitandola lentamente. -Ciao.
-Come stai?
-Dimmelo tu.- Alzai le sopracciglia, con aria di sfida.
-Mi dispiace.- inclinó la testa, stuzzicandosi il piercing con la lingua.
-Già.- Feci spallucce. Non volevo fare l'antipatica e la fredda con lui, ma mi veniva spontaneo.
-Jamie, mi manchi.
Guardó dritto nella webcam e io guardavo il monitor. Sentivo di non riuscire a sostenere il suo sguardo, ma non riuscivo a smettere di guardarlo negli occhi.
-Luke, io non-
-Mi manchi da far schifo. È bruttissimo stare male e non averti qua. Ho bisogno di te e non vedo l'ora che questi due mesi finiscano presto, perchè sto impazzendo.
Sentivo il magone accumularsi nella mia gola piano piano e le lacrime raggiungere i miei occhi, lentamente, fino a vedere tutto sfocato.
No, non piangere. Non davanti a lui. Hai tutta la notte per soffocare le tua urla nel cuscino, sfogarti e bagnarlo con le tue fottutissime lacrime.
Per l'ennesima volta abbassai lo sguardo, cercando di non far notare i miei occhi a Luke, ma questa volta non furono essi a tradirmi. Furono i singhiozzi provenire dalla mia gola a far capire a Luke che ero a pezzi.
-Jamie?
Non risposi.
-Jamie, non piangere. Ti prego.
Scossi la testa, sorridendo appena. -Non sto piangendo.
-Non mentirmi.- alzó le sopracciglia, fissando il monitor.
E ci fu silenzio, un silenzio che bastó a distruggere entrambi. Cademmo a pezzi e in quel momento, non eravamo li a raccoglierci a vicenda. Eravamo soli. Lui aveva Michael, Ashton e Calum. Io avevo la mia famiglia, se cosi la si poteva chiamare. Ma eravamo entrambi cosi soli. Avevamo entrambi bisogno l'uno dell'altra.
Luke abbassó lo sguardo e quando lo rialzó, aveva la fronte corrugata e si mordeva il labbro. -Non ce la faccio più.- Una lacrima scese lentamente lungo la sua guancia. -Ho cosi bisogno di te.
Aveva la voce spezzata dal pianto e ormai le lacrime avevamo cominciato a scorrere ininterrottamente lungo le sue guance.
Sfiorai lo schermo col dorso della mia mano, ormai bagnata di lacrime, dopo essermi asciugata le guance e mormorai un soffocato: -Torna presto. Ti prego.
-Te lo prometto, piccola mia.- Deglutì e si morse il labbro, cercando di trattenere il pianto isterico che sembrava scoppiare da un momento all'altro.

---

-Luke, sei pronto?- Calum mi chiamó, raggiungendomi, col basso che pendeva dalla cintura lungo la sua spalla.
Annuii, dandomi un'ultima occhiata allo specchio.
-Ci sono state alcune modifiche alla scaletta.- mormoró il moro, porgendomi il foglio delle canzoni.
Lessi con attenzione i vari titoli delle canzoni, che scorrevano uno dopo l'altro riempendo il foglio. Nulla di strano finchè non mi accorsi che avevano aggiunto Close As Strangers, dopo Wrapped Around Your Finger.

-Luke, cosa stai facendo?- mi chiese Ashton, vedendomi intento a scarabocchiare qualcosa nel mio quadernino.
-Scrive una nuova canzone probabilmente.- sussurró Michael, cercando di non farsi sentire, ma senza successo. Mi voltai e chinai leggermente la testa di lato, guardandolo male.
-Si, scrivo una canzone. Ok?- sbuffai, buttando la penna sul divano.
-Hey, amico. Non agitarti.- ridacchió Ashton, prima di bere un sorso dalla sua lattina di Coca Cola.
-Fa leggere.- Calum mi fece cenno con la testa di passargli il quaderno.
-No.
-Oh, andiamo.- Si alzó, e afferró il quadernino, cominciando a tirare per strapparmelo dalle mani.
-Stai fermo, Calum!- tirai a mia volta ma non bastó, perchè Calum riuscì a strapparmelo. Alzó le sopracciglia non appena posó lo sguardo su quella sfilza di parole che scorrevano una dopo l'altra.
Guardavo per terra, non sapevo che cosa dire, ormai.
-Mh. Close As Strangers.- Analizzó il titolo della canzone. -Luke?
Alzai la testa, posando lo sguardo sul moro. -Mh?
-Ti manca Jamie?
Il mio cuore saltó un battito. -No.
-Come no? Questa canzone parla praticamente di lei.- Passó il quaderno a Ashton, che diede un'occhiata veloce al foglio, e a sua volta lo passó a Michael.
-No, Calum! Non parla di nessuno!- Non mi accorsi di aver alzato troppo la voce e feci un profondo respiro. -Scusami.
-Non preoccuparti.- Calum accennó un sorriso. -Va tutto bene.

Scossi la testa. Non posso cantarla. Parla troppo di lei.
-Ashton?
Iniziai a cercarlo, quando lo trovai che gironzolava agitando le bacchette in aria, mentre aspettava di iniziare.
-Hey, Luke.
-Non possiamo cantarla.- Gli porsi il foglio, mentre lui mi guardava perplesso.
-Cosa non possiamo cantare?
-Close As Strangers.
Ci fu un breve silenzio, durante il quale Ashton sospirò.
-Dobbiamo, Luke.
-Perchè? Io non la canto, scordatelo.- cercai di non alzare troppo la voce e deglutii.
-Perchè il management ha detto che potrebbe essere un grande successo e dobbiamo iniziare a promuoverla.
Strappai il foglio dalle sue mani e lo stracciai, gridando un 'Fanculo' tra i denti.
-Luke, mi dispiace.

---

Michael pronunciò l'ultima parola di Wrapped Around Your Finger e le fans cominciarono ad urlare, dopo aver cantato a squarciagola con noi per tutto il concerto.

Mi voltai, tenendo il microfono tra le mani e guardai uno per uno i ragazzi. Tutti e tre annuirono, quindi mi voltai verso la folla.
-Allora..- Sorrisi appena cercando di riprendere fiato. -Questa canzone è una novitá per i nostri concerti. L'abbiamo saputo anche noi all'ultimo che l'avremmo cantata.
Guardavo le ragazze del pubblico una ad una e in ognuna di loro non facevo che vederci Jamie.
-Probabilmente molte di voi la conoscono già.- Deglutii e chiusi gli occhi. -Questa è Close As Strangers.
La folla scoppió in grida e applausi e li non potei fare a meno di sorridere mentre vedevo ragazze piangere, ridere, sorridere.
-Six week since I've been away. Now you're saying everything has changed, and I'm afraid that I might be losing you.- Michael cominció a cantare e tirai un profondo respiro, suonando la mia chitarra. Seguì Calume poi io. I primi due ritornelli furono difficili da sostenere e avevo paura di scoppiare davanti a tutti.
Ma poi arrivó quel pezzo.
-On the phone I can tell that you wanna move on. Through the tears I can hear that I shouldn't have gone. Everyday gets harder to stay away from you. So tell me are we wasting time? Talking on a broken line. Tellin you I haven't seen your face in ages, I feel like we're as close as strangers.- Deglutii e strizzai gli occhi ripensando a queste parole.

"Al telefono posso capire che vuoi andare avanti. Tra le lacrime posso sentire che non me ne sarei dovuto andare. Ogni giorno diventa più difficile stare lontano da te. Quindi dimmi, stiamo perdendo tempo? Parlando su una linea interrotta. Dicendoti che non ho visto la tua faccia per tutto questo tempo. Ora mi sembra che siamo vicini come estranei."

Sentivo il petto diventare sempre più pesante, come se avessi un enorme macigno sulle costole e tirai respiri sempre più profondi per liberarmi da esso. Il mio campo visivo cominció a diventare sempre più sfocato, e molto meno nitido. Cercai di deglutire e mandar giú quel dolore che minacciava di salire e distruggermi. Ma niente di tutto questo basto a cacciare le lacrime.
No, non farlo Luke. Non qui, cazzo. Non davanti a tutti.

 
 

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