L'ultimo sopravvissuto

di leone1947
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Mi svegliai, ero solo in mezzo al buio, non capivo più nulla, tremavo per la tensione, non sapevo dove mi trovavo, non ricordavo nulla, soltanto una forte luce e poi tutto nero, così mi accasciai a terra, il suolo era abbastanza freddo, sotto la testa ci misi le mie mani come cuscino, chiusi lentamente gli occhi per dormire, ma non prendevo sonno, ero troppo preoccupato, mi rialzai e cominciai a camminare tra rami e detriti, provai a capire cosa fosse successo e a chiedermi il perché, ma niente, nessuna risposta, era tutto completamente distrutto e buio, l’unica luce presente era la luna, una luna piena e diversa da come mela ricordavo, continuai a camminare finché ad un tratto non stavo per precipitare dentro una spaccatura netta del terreno. Così ormai scoraggiato decisi di trovare un posto per dormire, e trovai un pezzetto di prato così potevo dormire abbastanza comodamente. La notte passò facilmente e con la luce del giorno riuscii a vedere meglio la situazione, mi guardai intorno e mi sembrava di vedere il risultato di un apocalisse, così decisi di impegnarmi nel cercare se ci fosse qualche altro sopravvissuto proprio come me, ma per farlo dovevo procurarmi energie, dovevo mangiare e bere, così mi cibai di ciò che offrivano gli alberi come mele pere e altri frutti da me sconosciuti e mi dissetai con l’acqua di un piccolo laghetto. Prima di partire alla ricerca di altri sopravvissuti dovevo prepararmi, impagliai dei rami come mi insegnò la signora Angela, una persona con grande creatività, e ottenni una borsa per metterci l’essenziale, una mela, una pietra scheggiata per difendermi e oltre a ciò mi sistemai l’abbigliamento, avrei anche potuto trovare la mia anima gemella, quindi mi tolsi quei stracci che indossavo e mi misi un cappello e un pantaloncino fatto di rami impagliati e partii verso un lungo viaggio senza sapere cosa mi aspettasse…

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


La mia preoccupazione era finita, adesso ero ricco di entusiasmo e curiosità, gestivo la tensione guardando l’unico lato positivo, ero sopravvissuto.Mi sentivo fortunato e provavo una sensazione unica, potevo essere il padrone di tutta la terra, sempre se ero l’unico ad essere sopravvissuto, quando mi guardavo in torno mi sembrava come se tutto fosse ricominciato da zero, la natura incontaminata, le acque pure e limpide e gli animali tranquilli e beati.Dopo aver visto tutto questo spettacolo mi veniva in mente quanto l’uomo possa aver danneggiato la vita della terra pensando solo a se stesso e al suo benessere.Il mio cammino continuava imperterrito ed io ero sempre più stupito dai colori stupendi della ricca vegetazione, e dalla gioia che straripava dagli occhi di pesci, uccelli e animali. Camminavo senza mai stancarmi, le bellezze che mi circondavano saziavano la stanchezza e ad un tratto tutta questa bellezza scomparve gli animali si nascosero e i fiori si chiusero in se stessi, vidi prima l’ombra e poi il corpo di un enorme animale, anch’esso stupefacente, era simile ad un leone, ma aveva colori spettacolari come verde e blu, ma il punto più bello era la criniera, aveva mille colori, come la coda di un pavone, visto tutto ciò mi chiesi perché tutto il resto di esseri viventi si fosse allontanato in quel modo, quella specie di leone mi guardò, io lo riguardai perdendomi nel blu dei suoi occhi bellissimi, finché non mi si avvicinò di scatto, così cominciai a correre, era più veloce di me, la distanza tra noi era sempre più piccola, inciampai su un maledetto sassolino e appena caddi afferrai dalla mia borsa impagliata il sasso che avevo appuntito per difendermi, il leone mi si mise sopra, non avevo scampo, anche la mia vita stava per fare la fine di tutte le altre, una fine molto brutta, chiusi gli occhi e mi lasciai al destino…  Fortunatamente fu molto clemente ma soprattutto ad essere stato clemente fu il leone che voleva solamente giocare, mi lecco tutto e decisi di giocarci, tutta la bellezza che prima era impaurita tornò a splendere e io decisi di addestrare questa specie di leone che chiamai Russel, e proprio in groppa a lui il mio viaggio proseguì.Avevo leggermente fame, così mangiai qualcuna delle provviste raccolte prima del viaggio e subito dopo insieme a Russel ci gettammo in acqua per farci un bagnetto tra le limpide acque con i delfini che ci giravano attorno per tenerci in compagnia tra mille acrobazie. Uscimmo e ci sdraiammo tra i fiori per asciugarci e rilassarci al sole, anch’esso lo trovai diverso era più vicino, come se l’orbita della terra fosse diventata più vicina al sole durante la strage. Mi rilassai talmente tanto da addormentarmi, Russel mi svegliò e decisi di interrompere momentaneamente il viaggio per pensare ad un riparo notturno legai con delle liane dei rami al fusto di un albero come tetto, presi delle foglie morbide come cuscino e accesi un fuoco per tenermi caldo, mi cibai con qualche provvista fra quelle raccolte e mi cucinai un pesce pescato da poco per me e per Russel. Restammo per ore a guardare le stelle e la luna, non avevo mai visto nulla di più bello, vedevo stelle di tutti i colori finché Russel si addormentò vicino a me afferrandomi al mano con la sua zampa anteriore destra, mi scappò una lacrima e crollai anch’io in un sonno profondo.
 
ANGOLO AUTORE
Care e cari lettori, allora cosa ne pensate di questo secondo capitolo? Il viaggio continuerà presto, nel frattempo volevo ricordarvi di una storia molto bella che vi consiglio di leggere, si chiama “ L’amore non si comanda” di Clif, spero piaccia anche a voi, buon proseguimento e grazie per l’attenzione!

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Quella notte dormii talmente bene da svegliarmi più riposato che mai, vedere il sole sorgere un uno spettacolo bellissimo, Russel mi fece trovare pronto un pasto composto di pesce e un frutto, me ne cibai e insieme a questo bellissimo e intelligente leoncino ci gettammo in mare per rinfrescarci e svegliarci e il nostro viaggio ripartì presto, ci aspettava una giornata ricca di avventure. Il nostro cammino iniziò, iniziammo a cercare da dentro un foresta, era ricca di tipi di animali e alberi, la vegetazione era ampissima, e non smettevo mai di stupirmi, entrammo un una grotta, era buia e ricca di un minerale, credo si trattasse di quarzo, proseguimmo il cammino per lì, magari per trovare riparo qualche altro come me poteva starci, ma niente, c’erano solo topi di vario genere, ad un tratto sentii un ruggito, Russel si precipitò davanti a me pensando di difendermi, io afferrai la mia pietra appuntita e vidi apparire un orso imponente e subito dopo un altro dietro, stavano litigando entrambi, uno di loro aveva qualcosa di diverso, aveva negl’occhi una rabbia incredibile, proprio lui lo morse e l’orso iniziò a sanguinare, non potevo lasciarli così, io e Russel entrammo in azione, lui afferrò da dietro l’orso ferito difendendolo da vari colpi, e io scagliai la pietra sulla testa dell’orso cattivo prendendolo in pieno e vedendolo precipitare al suolo morto, ripresi la mia pietra, insieme a Russel ci mettemmo in spalla il povero orso ferito e tornammo al nostro rifugio. Appena arrivati pensammo pene di curarlo, con un po’ d’acqua marina seccammo la ferita, e con una foglia molto larga e flessibile stringemmo la ferita per bloccare il sangue. Questo povero orso lo chiamai Joe, sarebbe stato anche lui un ottimo compagno di viaggio, in quel momento mi sentivo un po’ un Noè, però questi sono dettagli, ora torniamo a noi, era più o meno ora di pranzo e avevamo tutti fame, così ognuno si prese un incarico, Joe si occupava di pescare i salmoni, cosa che gli orsi bruni sanno fare bene, Russel andò a prendere l’orso morto per avere cibarsi anche di proteine, e io accesi il fuoco per cuocere tutto e presi qualche frutto. Mentre preparavo il tutto ripensavo di come tutto fosse cambiato, dal momento in cui ero solo all’essere in compagnia con due animali fantastici e unici, ciò mi consolava e mi caricava. Russel e Joe arrivarono con il cibo, lo mettemmo sul fuoco e cominciammo a mangiare, non avevo mai mangiato prima d’ora carne d’orso, e soprattutto con al mio fianco un orso vivo, ma si dato che si dice “necessità fa virtù!” ne approfittai e mangiai. Finito il pasto tutti e tre entrammo in acqua per un bel bagno di gruppo e subito dopo giocammo un po’ nel fare i castelli di sabbia, ma con due animali simili che non avevano molta delicatezza non vennero molto bene. Però ci divertimmo moltissimo, e, una volta terminato il divertimento tornammo al rifugio e schiacciammo un pisolino. Sognai di incontrare una ragazza, bionda, occhi verdi e un sorriso che faceva invidia al mondo, e come in tutti sogni al momento più bello, in questo caso mentre mi si avvicinava parlandomi mi svegliai. Quando lo raccontai a Russel e Joe mi incitarono a cercarla nel posto in cui l’avevo sognata perché pensavano che stesse lì, io non ci credevo e pensavo che sarebbe stata una cosa inutile, così riavviammo il nostro cammino, che però divenne una corsa…
 
Angolo autore
Carissimi e carissime, allora cosa ne dite di questo capitolo,?Ho cercato di lasciarci con la suspense, ci sono riuscito? Aspetto i vostri commenti nelle recensioni, e vi ricordo sempre come consiglio di leggere “L’amore non si comanda” dell’autore nonché mio amico Clif!

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