Il ritorno di Jackson.

di 24maggio2011
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il ritorno di Jackson. ***
Capitolo 2: *** Mia. ***
Capitolo 3: *** L'anello dell'amore. ***
Capitolo 4: *** L'inizio di una famiglia. ***
Capitolo 5: *** L'unico grande amore della sua vita. ***
Capitolo 6: *** Qui, comando io. ***
Capitolo 7: *** Asia Stilinski. ***
Capitolo 8: *** Paure ed insicurezze. ***
Capitolo 9: *** Un beta in più. ***
Capitolo 10: *** Il meglio deve ancora venire. ***



Capitolo 1
*** Il ritorno di Jackson. ***


Salve a tutti e grazie per essere qui! Al momento, la storia avrà solo un capitolo, ma a seconda delle recensioni, potrà proseguire, più che volentieri. Ricorno a tutti che I PERSONAGGI NON MI APPARTENGONO, MA SONO DI PROPRIETA' DI JEFF DAVIS. E dedico questa storia a le mie fedeli sostenitrici:
- Ginevra Weasley.
- A_M_N.

Grazie cucciole.
Buona lettura.. <3
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Stiles e Malia, sono da poco tornati insieme, dopo che Lydia, ha baciato lui, davanti a tutti, nel bel mezzo del corridoio della Beacon Hills High School. Se prima, Stiles, era geloso, adesso lo è molto, ma molto di più. Inutile dire che quando vede Jackson Witthemore, provarci con la sua fidanzata, iniziò a  maledirsi da solo per non aver detto: Si, a Peter, quella notte di quattro anni fa. Vorrebbe tanto ringhiare, far cambiare il colore dei suoi occhi in giallo oro, o meglio rosso fuoco. Malia Hale era solo e soltanto sua e Stiles Stilinski non avrebbe permesso a nessuno, nemmeno  ad un ricco biondino viziato che in teoria, doveva anche essere dall'altra parte del mondo, di portargliela via.
 
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- Il ritorno di Jackson.
 
Quella mattina, Stiles Stilinski si alzò nervoso come mai prima d'ora. Tre mesi fa era tornato insieme a Malia e non poteva essere più felice di così, ma oggi si sente strano. E' sicuro che stia per capitare qualcosa di brutto, che si tratti di branco o meno, non lo sa, ma sa che sta succedendo qualcosa. Apre piano gli occhi, scende dal letto, fa una doccia veloce, manda il buongiorno alla sua bellissima fidanzata, scende al piano di sotto, da un bacio al suo papà e poi dritto a casa Hale. 

Sono già le 07:30 del mattino, ormai e tra poco, le lezioni, alla Beacon Hills High School, sarebbero iniziate. Di andare a scuola, Stiles, non ne ha nessuna voglia, per questo, mentre aspetta che Malia esca dal portone di casa, pensa a qualcosa di convincente per marinare la scuola. Ci pensa talmente tanto che non si è nemmeno accorto, che la sua fidanzata è entrata in macchina, si è messa la cintura e lo guarda, in attesa del suo buongiorno.
- Buongiorno, Stilinski. - Sbotta Malia. Stiles sussulta.
- Ciao amore. - Dice felice mentre la soffoca di baci.
- Era ora. Stavi pensando a qualcun'altra?
- Mai, Malia. Mai! Ma si, stavo pensando. Non ho voglia di andare a scuola. Ce la balliamo?
- Ma neanche per sogno. Cammina, signorino che già ieri ho preso una nota.
- Cosa? Perchè? - Chiede allarmato, Stiles. Lui, ieri, a scuola non c'è andato.
- E' arrivato un nuovo alunno, mi si è avvicinato e abbiamo fatto amicizia ma quella cretina della prof di matematica, si è arrabbiata perchè parlavamo anziché seguire la lezione. 
- Bene Malia, brava. I miei complimenti! - Dice arrabbiato, Stiles.
- E dai Stiles, non farla così lunga. Mi ha messo una nota, mica mi ha sospeso.
- Non parlo per la nota, infatti, ma parlo per questo qui. Non sai nemmeno chi è, Malia e ti ci metti a parlare fin da subito?
- Lui mi conosceva. Mi ha chiamata per nome e ha detto che sa, che sono la tua ragazza.
- FIDANZATA. Fidanzata, non ragazza. Chi è questo qui? Come si chiama?
- Jackson? - Chiede confusa, Malia. 

Al solo sentire quel nome, uscire dalle splendide labbra della sua fidanzata, Stiles, ha perso un infinità di battiti e Malia, sente la sua rabbia. E' nero, dalla rabbia e non si spiega perchè. L'unica soluzione possibile, è chiederglielo, ma Stiles, l'anticipa sul tempo.
- Ci ha provato? - Chiede con rabbia, Stiles.
- Cosa?
- Hai capito benissimo. Ci ha provato? 
- No.
- MALIA!
- CHE C'E'?
- Dimmi la verità.
- Te la sto dicendo la verità, Stiles. Non ci ha provato!
- Veramente?
- Veramente.
- Malia, guarda che se poi vengo a sapere che c'ha provato e tu non me l'hai detto, mi incazzo e non sto scherzando. 
- Certo che quando ti ci metti sei duro, è. No, Stiles, no. Non ci ha provato. E adesso dove vai? - Chiede Malia. Stiles, è partito a razzo per una qualsiasi direzione.
- A scuola. - Risponde brusco.
- Si puo' sapere cosa c'è? - Chiede spaesata, Malia.
- Niente. - Risponde ancora, Stiles, mentre per tenere a bada la sua rabbia, accende la musica a tutto volume.
- Mbah! Insomma, si puo' sapere o no, chi è Jackson?
- Un coglione, Malia. E' solo un coglione e TU, DEVI STARGLI LONTANO. - Ordina Stiles.
- Va bene. Ma tu mi hai insegnato che se uno ti parla, è buona educazione rispondere.
- Uno. Non lui! 

In quel momento, come non mai, Stiles Stilinski, giura su se stesso che se quel biondino da quattro soldi, si mette in mezzo tra di loro, tirerà fuori le palle e gli e le farà pagare tutte. Dalla prima all'ultima. Dalla prima volta che l'ha sbattuto contro il muro senza un apparente motivo ad adesso, che sicuramente, farà qualcosa a Malia.

*Sfiorala anche solo con un dito e ti renderai conto di chi sono diventato.*

- Stiles?
- Che c'è?
- Siamo arrivati. A chi stai cercando con lo sguardo?
- A nessuno.
- A Jackson.
- A lui.
- Mi ha detto che siete grandi amici. Perchè sei così arrabbiato?
- Amici? Io e quello? Ma manco se mi pagano oro, Malia. Noi ci odiamo e, Dio, giuro che se ti sfiora anche solo con un dito..
- Stiles, so difendermi da sola, lo sai?
- Io farò qualcosa lo stesso. Hai sentito che è un lupo?
- Si.
- Malia, devi promettermelo. 
- Cosa?
- Devi stargli lontano. - Dice serio, Stiles, guardandola fisso negli occhi. Quasi gli fa paura.
- Te lo prometto.
- Grazie. - Dice in un sussurro, baciandogli le labbra. 

Scende dalla macchina, fa il giro, apre la portiera a Malia, gli prende la mano e dopo aver chiuso la sua inseparabile Jeep, controvoglia, vanno a lezione. La prima ora, passa tranquilla, senza alcun tipo di problema. Come al solito, la coppia è vicina. L'uno al fianco dell'altra e insieme, si passano il tempo, mentre provano a combattere la noia. La seconda ora, la passano divisi. Stiles aveva Chimica e Malia, una lezione di latino. Alla fine della seconda ora e l'inizio della terza, la coppia si incontra in corridoio per prendere dei libri nell'armadietto e Stiles, vede l'unica cosa che non voleva vedere in un giorno così strano. Jackson è di fronte a Malia, gli sta accarezzando le spalle e gli dice qualcosa all'orecchio. Stiles non ci vede più e si avvicina pericolosamente a loro. Quando Malia si accorge di Stiles, della sua rabbia e si ricorda della promessa che gli aveva fatto due ore prima, entra in panico e cerca di scollarselo di dosso, ma quando anche Jackson si è accorto di Stiles e della sua gelosia, per farlo arrabbiare, si fa duro, senza dargli possibilità di movimento, si struscia addosso a Malia e inizia anche a baciargli il collo. Quella, fu la goccia che fece traboccare il vaso e Malia sapeva che non sarebbe finita bene. Non fa nemmeno in tempo a finire di pensare, che Jackson, è finito col culo per terra. Stiles l'ha preso dal colletto della maglia e ha iniziato a riempirlo di calci nelle gambe.

Malia ci ha provato, ci ha provato davvero a fermarlo, ma non c'era stato verso. Nemmeno la sua forza da Coyote, bastò per fermare la sua rabbia. Dopo circa un minuto buono, rinunciò e fece in modo che il suo fidanzato si sfogasse quanto cavolo volesse.
- Questo, è per tutto quello che mi hai fatto passare per Dio solo sa quanto tempo. - Dice Stiles, sferrandogli un pugno nella faccia.
- Questo, è perchè hai parlato con LA MIA FIDANZATA, senza il mio permesso. 
- Questo, è per averla toccata.
- Questo, è per avergli accarezzato le spalle.
- Questo, è per avergli parlato all'orecchio.
- E QUESTO E' PER AVERGLI BACIATO IL COLLO.

Quando Jackson ha visto che tutti si erano fermati a guardare la scena, si rese conto che era ora di dare il comando al suo lupo, di non guarire, per non dare nell'occhio e si lasciò picchiare da colui che aveva sempre considerato uno sfigatello indifeso. Il suo naso, è rotto. Sicuramente! Perde sangue e qualche livido inizia già a farsi vedere. Dove Stiles abbia trovato tutta quella forza, non se lo spiega. Come non se lo spiega Malia e nemmeno Scott che è rimasto a bocca aperta tutto il tempo a fissare la scena e sorridere soddisfatto per il coraggio che aveva tirato fuori il suo migliore amico.
- Stilinski, in presidenza. Hale, anche lei. - Strilla inferocito, il preside.
- Questo è il primo e l'ultimo avvertimento che ti do, Jackson. Stai lontano dalla mia fidanzata o giuro su Dio che faro' in modo di farti passare la voglia di provarci con lei. - Dice con rabbia, Stiles, consapevole che una sospensione, non gli e l'avrebbe tolta nessuno. Nemmeno suo padre!
- Amore.. - Prova Malia.
- MALIA! Non adesso. Una cosa ti avevo chiesto! Una. Dammi la mano e andiamo!! Poi a casa, facciamo i conti. - Ordina Stiles. Non è mai stato più serio di così e allora Malia, si trattiene dallo sbruffare e gli stringe la mano. 


Dio Mio, se lo ama.
Dio Mio, se la ama.
Dio Mio, se si amano.

 
Piccolo spazio autrice:
 
Eccoci qui, cuccioli. <3 Visto che era richiesto, un seguel, l'ho fatto e spero vi sia piaciuto. Volete che questa storia diventi a capitoli, o mi fermo qui? A voi la scelta. Nel frattempo, ringrazio chiunque sia arrivato fin qui. Vi amo tutti. Un bacione enorme :*


 

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Capitolo 2
*** Mia. ***


- Mia.
 
Stiles Stilinski, non era mai stato più arrabbiato di così, in tutta la sua vita. Quel lurido verme schifoso, ha osato toccare la sua donna, ha osato provarci proprio davanti a lui e come se non fosse sufficente, ad aggiungere altra rabbia, c'era anche quel deficente del loro preside che furibondo, aveva convocato lui e la sua ragazza, che per una volta non c'entrava niente, in presidenza per un colloquio che di amichevole, aveva ben poco, anzi, non aveva proprio niente. Suo padre l'avrebbe messo in punizione. Di questo, Stiles ne era certo, ma almeno si sarebbe annoiato, con la consapevolezza di aver fatto vedere a quel tanto ricco, quanto idiota biondino, chi era diventato Stiles Stilinski e cos'era in grado di fare per difendere la sua donna. Ovvero, tutto. Anche mettersi contro Jackson Whittemore.
 
Mentre camminava verso la presidenza, stringeva con forza e possessività la mano di Malia che era ancora confusa e non capisce perchè quel tonto del suo ragazzo, abbia reagito in maniera così furibonda. Spesso, Stiles ha mostrato la sua gelosia, ma così, mai. Che il vero problema fosse Jackson?
- Accomodatevi. - Dice il preside. La coppia, in silenzio, obbedisce e si siede.
- Allora, partiamo dal principio. Hale, dimmi cos'hai visto.
- Un coglione che ci provava con me? - Chiede Malia.
- MALIA! - La riprende Stiles.
- Scusa ma è vero, lo sai anche tu, altrimenti non avresti reagito così.
- E' ovvio che è vero che ci stava provando, ma non ti ho richiamato per questo.
- Al preside non posso dire le parolacce?
- Brava. Anzi, non puoi dirle proprio. 
- Scusi preside. Non lo rifarò più.
- Ma certo, proprio come quando mi hai promesso che gli saresti stata lontana. - Sbotta Stiles.
- Stiles, è stato lui ad avvicinarmi.
- Non..
- FERMI! I vostri problemi di coppia li risolverete fuori da questa stanza. Adesso, siete qui, per dirmi esattamente cos'è successo.
- Gli e lo dico subito. Quel ragazzo, sempre ammesso che così si possa chiamare, ha toccato LA MIA DONNA. Gli ha accarezzato le spalle e gli ha baciato il collo. Ora, mi dica, preside. Se il suo peggior nemico fin dalla prima media, quello che le ha fatto passare le pene dell'inferno senza motivazione alcuna se non per il proprio divertimento, quello che vorrebbe prendere a schiaffi dalla mattina alla sera ma perchè è troppo bravo non lo fa, non muove un dito e sta fermo li a subire tutti i suoi torti, sparisse da un giorno all'altro dandogli la pace che ha sempre voluto e tornasse dopo qualche anno e ci provasse con LA SUA DONNA, come reagirebbe lei?
 
Il preside sospira e li lascia andare. Evidentemente Stiles, senza nemmeno saperlo ha descritto la sua storia e si è messo nei suoi panni. Anche lui avrebbe fatto lo stesso e onestamente, Jackson, gli è sempre stato sulle scatole anche lui, quindi, una bella lezione se la meritava, anche se ovviamente, non in quel modo e non in quella violenza. Sorride e vede i ragazzi uscire dalla porta e chiuderla poco dopo. Malia con un dolce sorriso sulle labbra, probabilmente non consapevole che tra poco il suo ragazzo, l'avrebbe sgridata e non poco e Stiles con una rabbia furente da fare paura a chiunque.
- Dammi la mano. - Ordina Stiles.
- Non dovresti andare da Jackson a chiedergli scusa? - Chiede Malia stringendogli la mano dolcemente. Stiles blocca la camminata e la guarda con rabbia, dritta negli occhi.
- Scusa non ho capito. Cos'hai detto?
- Andiamo in classe? - Rigira la frittata, Malia. Ormai Stiles è nero dalla rabbia ed è certa che a fine delle lezioni, anziché andare a casa Hale, andranno a casa Stilinski e litigheranno. O forse anche prima..
- Vieni con me! - Dice spingendola con se, nel bagno.
- Stiles, amore, ti calmi per favore?
- Non mi calmo proprio per un ca*** Malia. Proprio per niente mi calmo! Una cosa ti avevo chiesto! Una. Non cento. Ti avevo chiesto di stargli lontano. Di non calcolarlo e sopratutto ti avevo chiesto di dirmi se ci avesse provato e mi ci gioco tutto che ieri c'ha provato. Mi ascoltato? NO. Ovviamente non l'hai fatto. Chi se ne frega di Stiles, no? Tanto Stiles non ha artigli, non ha zanne e i suoi occhi non cambiano colore in base al suo umore. Chi se ne fotte di quello che vuole il mio fidanzato, vero Malia? - Urla Stiles. E' furioso. In viso è tutto rosso e il sangue gli scorre velocemente su e giù per le vene. Il cuore batte forte e Malia si è fatta piccola piccola e a stento trattiene le lacrime. Odia litigare con Stiles.
 
Lo ama. Lo ama più di qualsiasi altra cosa al mondo e non puo' viverne senza. Ama lui e la sua fragilità, quella che mostra solo a lei, nel buio delle coperte e nel caldo del suo abbraccio, in una notte senza stelle e senza luna. Ama lui e il suo sorriso dolce. Ama lui e i suoi occhi color miele. Ama lui e pure la sua gelosia ma questa volta ha ragione. Maledettamente ragione. Gli aveva chiesto una cosa, una cosa soltanto e lei non l'ha ascoltato.
- Hai ragione, Stiles. Mi dispiace tantissimo! E' che ieri mi è sembrato così innocuo. Non pensavo potesse arrivare a tanto e non volevo ferirti. A me importa tantissimo di quello che vuoi tu e cosa vuoi che me ne frega se il mio fidanzato, il mio splendido fidanzato, non ha artigli, zanne e i suoi occhi non cambiano colore in base al suo umore, se, ha invece un cuore d'oro e un animo dolce da far venire le carie ai denti anche a chi come noi, non puo' averle? - Sussurra sulle ultime parole, Malia, mentre dolcemente e piano si avvicina alle labbra del suo amore che si morde le labbra per resistere alla tentazione di saltargli addosso. Invano, naturalmente. Un secondo. Un secondo soltanto e gli ha già assalito le labbra. L'ha presa per i fianchi e stringendola possessivamente a se, ha fatto in modo di aderire perfettamente i loro corpi.
 
E' bella. E' bellissima ed è solo sua e se quello li, osa toccarla un altra volta, avrà pane per i suoi denti. Di questo, ne è certo.
 
- Tu sei SOLO MIA Malia e non permetterò mai più a nessuno di toccarti. - Dice serio più che mai, Stiles, accarezzandogli i capelli e baciandola con dolcezza per l'ennesima volta.
- Geloso. - Sussurra maliziosa, Malia, leccandogli le labbra. Stiles, invece, gli e le morde.
- MIA.
- TUA.
 
Piccolo spazio autrice:
 
Buona sera a tutti ed eccoci qui.. <3 a grande richiesta, ecco il secondo capitolo. Quando ho pubblicato questa storia, onestamente, ho pensato che avrebbe fatto fiasco e invece, ecco spuntare voi:
- A _ M _ N.
- Stilba.
- Lunatica95.
- Ginevra Weasley.
Mie fedelissime recensitrice e cucciole d'amare. Ovviamente, il capitolo è tutto per voi.
Domanda di routine: vi va un Jackson determinato a tutti i costi a mettersi in mezzo al loro amore, pronto a tutto per prendersi Malia, o preferite che la storia finisca qui?
Vi lascio libera scelta. Nel frattempo, colgo l'occasione per ringraziarvi infinitamente. Voi, i lettori silenziosi, chi l'ha messa tra le seguite/preferite/ricordate e chi è arrivato fin qui. A presto, spero e un bacione enorme a tutti :* GRAZIE DI VERO CUORE.

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Capitolo 3
*** L'anello dell'amore. ***


- L'anello dell'amore.
 
Jackson Whittemore, è il classico ragazzo ricco, bello e dannato che tutto ciò che vuole, ottiene e al momento, farla pagare a Stiles Stilinski e avere Malia Hale, era il primo punto della sua lunga lista. Avrebbe fatto tutto ciò che è in suo potere, per riuscirci. Per mettere fuori gioco Stiles, una volta per tutte, ricorrendo, se necessario, anche alla sua forza lupesca e per essere il ragazzo di una notte di Malia. 

E' Mercoledì mattina alla Beacon Hills High School. Sono le 10:23 e il sole splende sereno. Sono passati due mesi da quando Stiles l'ha picchiato e oggi, Malia, è al suo armadietto ed è bellissima. Ha i capelli sciolti, indossa una maglietta a maniche corte nera, fin troppo scollata per i gusti di Stiles, dei pantaloncini corti fino a metà coscia, bianchi e degli stivaletti di pelle nera con delle borchie. Jackson la guarda da lontano ed è convinto che nessuno lo veda. Già, nessuno. Nessuno a parte Stiles che non si è trattenuto dal lanciargli un occhiata di fuoco e avvicinarsi alla sua ragazza. Gli mette un braccio intorno alla vita, stringendola a se con fare possessivo, gli da un bacio nella guancia, mette una mano in tasca e gli porge una cosa.
- Per te. - Dice solo Stiles, dandogli una scatoletta blu. Malia, ha già gli occhi lucidi.
- Stiles! Ma cos'è? - Chiede ingenuamente, Malia, con un sorriso enorme in volto.
- Aprilo. - Gli suggerisce, Stiles.
- Oh Mio Dio. 
- Già. Uno e mio, ed uno è tuo. Un anticipo di quello che vorrei! Un intera vita con te. Ma se non vuoi, non sei obbligata a tenerlo e se questa cosa ti spaventa, puoi anche buttarlo nella spazzatura e dimenticartene. E' solo che oggi, è un anno che stiamo insieme e volevo farti un regalo.
- Tu sei tutto matto. - Dice Malia e con la consapevolezza di essere fidanzata con l'uomo migliore del mondo, gli sorride con dolcezza e gli getta le braccia al collo, riempiendolo di baci un secondo dopo.
- Me lo metti, tu?
- Certo! Questo, è l'anello dell'amore. Il nostro anello dell'amore! - Dice all'estremo della felicità, Stiles, infilandoglielo piano nell'anulare sinistro. 

 

Poco dopo, anche Malia fa la stessa cosa e l'applauso che partì subito dopo, fu inevitabile. Tutta la Beacon Hills High School, esprimeva la loro gioia e il loro stupore per una delle coppie più tenere e famose di tutta la scuola. Sono finiti i tempi in cui chi contava prima erano solo Jackson e Lydia. Adesso chi popola la scuola sono Stiles e Malia e Scott e Kira. Da quando Scott ha accettato la morte del suo primo amore e ha iniziato a scaldarsi il cuore con due occhi dai tratti giapponesi e neri come la notte, ha alzato gli occhi al cielo, ha chiesto perdono alla sua amata e ha continuato per la sua strada, concedendosi anima e cuore alla donna che tra qualche anno, vorrà sposare.

- Disgustoso. - Pensa Jackson osservando Stiles e Malia baciarsi come se fosse il loro ultimo giorno al mondo.

- E adesso? - Chiede Malia, staccandosi dalle labbra del fidanzato, solo per riprendere fiato.
- E adesso, sei la mia fidanzata. - Dice Stiles accarezzandogli i capelli.
- Ma io lo ero già. - Dice felice, Malia.
- Adesso lo sei a tutti gli effetti.
- E sono solo tua?
- C'è da chiederlo?
- Direi di no.
- Brava! Futura signora Stilinski.
- Ahah prova a dirlo a mio padre. Ma mi piacerebbe esserlo. 
- E lo sarai. 

Dopo altre mille coccole e due ore di lezione, un pranzo a casa Stilinski, i due, sono nella stanza di Stiles, distesi nel letto e stretti in un abbraccio, chiacchierando del più e del meno. Il cellulare di Malia suona, segnalando così l'arrivo di un nuovo messaggio e lei, rimanendo stretta tra le caldi e forti braccia del suo fidanzato, si affretta a leggerlo, scoppiando a ridere di gusto un nano secondo dopo. Stiles è veramente tentato a chiedergli chi fosse ma si trattiene perchè ritiene che sia giusto così.
- Sei arrabbiato, per caso? - Chiede Malia.
- Cosa? No, perchè? 
- Perchè sto per leggerti il messaggio che mi è arrivato! Devo farlo perchè adesso sei il mio fidanzato e se per caso dovresti leggerlo e scoprirlo da te, ti arrabbieresti come non mai. Certo, potrei semplicemente cancellarlo e non dirti nulla, ma, non riesco a mentirti e o a nasconderti le cose.
- MALIA!
- E' Jackson. 
- Ok! Prima di tutto, perchè quello li ha il tuo numero? - Chiede Stiles. La rabbia inizia a salire.
- Ah, non lo so.
- Malia.. 
- Stiles, ti giuro che non lo so. Io di certo, non gli e l'ho dato.
- Ok e che ti ha scritto?
- Sicuro di volerlo sapere?
- Assolutamente.
- Prometti di fare il bravo?
- Questo non posso promettertelo.
- Ok allora promettimi semplicemente che non ti arrabbi.
- Malia, sto perdendo la pazienza.
- Uffa! Allora, il messaggio dice: 

*"Ci sono miliardi di donne, sulla terra, giusto? Certune sono passabili. La maggior parte sono abbastanza belline, ma ogni tanto la natura fa uno scherzo, mette insieme una donna speciale, incredibile. Cioè, guardi e non ci puoi credere. Tutto è un movimento ondulatorio perfetto, come l'argento vivo, come un serpente, vedi una caviglia, un gomito, un seno, un ginocchio, e tutto si fonde in un insieme gigantesco, provocante." - Charles Bukowski, Pulp, 1994.*

Malia Hale, tu sei esattamente una di quelle e farò di tutto per averti. - Legge il messaggio in un sussurro, Malia.

Sa che Stiles, adesso si alzerà, andrà a casa Whittemore a fare due chiacchiere con quello li e gli ricorderà chi è diventato Stiles Stilinski e gli farà vedere cos'è in grado di fare per la donna della sua vita. Non fa nemmeno in tempo a finire di pensare, che Stiles, è già seduto sul letto che si mette le scarpe e si aggiusta la camicia, sbottonata ore prima, per una lunga sessione di baci.
- Mettiti le scarpe e vieni con me. - Ordina Stiles andando un attimo in bagno e questa volta, Malia, non si azzarda nemmeno a contraddirlo, facendo parola per parola, quello che gli aveva chiesto.
- Si puo' sapere dove stai andando? - Chiede Malia, dopo due minuti di viaggio.
- A casa di Jackson. - Risponde Stiles.
- Per fare che?
- Te lo devo proprio dire, Malia?
- Direi di no. Stiles, dai, è il nostro anniversario.
- Dai a lui la colpa se ce l'ha appena rovinato.
- No, la colpa la do a me che non sono stata in grado di tenerti un segreto.
- Ci mancherebbe anche che l'avessi fatto.
- Siamo stati tranquilli per due mesi e adesso devi ricominciare?
- Non sono io che ricomincio, Malia, ma lui. Ci siamo fidanzati nel bel mezzo del corridoio, davanti a tutta la scuola, lui compreso. Dimmi, a sto punto, a che gioco sta giocando. - Si trattiene dall'urlare, Stiles.
- Non so a cosa stia giocando e sinceramente nemmeno mi interessa saperlo. Al momento, l'unica cosa che vorrei è tornare a casa a farmi tante coccole con il mio fidanzato e invece no, nel giorno del nostro anniversario, devo andare a casa di un cretino per cosa poi, lo sai solo tu. - Dice Malia.
- Adesso lo vedrai! - Dice Stiles parcheggiando nel giardino di villa Whittemore.

Jackson, che gli aveva sentiti già da un bel pezzo, spegne le luci e finge di non essere in casa, dimenticandosi momentaneamente che anche Malia è in grado di sentire queste cose. Stiles, che seppur non avendo alcun potere, conosce quello stron** come le sue tasche, scende dall'auto, prende la sua fidanzata per mano, si avvia alla porta, si attacca al campanello e quando vede che non è sufficiente, inizia anche a sbattere con tutta la sua forza, dei pugni, per rendere nota la sua presenza.
- Apri. So che sei in casa! - Urla Stiles. 

La porta viene aperta, si, ma non da Jackson, ma bensì dalla madre.
- Ma che modi sono questi? - Chiede brusca, la signora. 

"Tale madre, tale figlio." - Pensano i due fidanzati.

- Sono i modi in cui mi porta a comportarmi suo figlio, signora. Dov'è?
- E' nella sua stanza, che io sappia. Perchè?
- Perchè? Malia, mostragli il messaggio.
- Sul serio, Stiles? - Chiede confusa e spaesata, Malia.
- Si. Sul serio!
- Beh! Ha buon gusto. Un po' meno la signorina, visto con chi sta.
- Scusi cosa? - Dice Malia. La rabbia è alle stelle! Il suo fidanzato, è bellissimo. Insomma, è così ovvio.
- Devo ripetertelo, bellezza? Piacere. Io sono la tua futura suocera.
- La mia futura suocera, signora, riposa sotto terra da anni ormai. Lo vede questo anello? E' solo l'inizio. Io sarò la signora Stilinski, non la signora Whittemore. - Dice ancora Malia. Alla sola idea, un conato di vomito gli sale fin su alla gola.
- Senta, signora Whittemore, già ho i caz** che mi girano! Ci si mette pure lei e non so come va a finire! Dica a suo figlio di scendere o mi faccia entrare, per cortesia. - Dice Stiles. Non è mai stato più furioso di così. 

La signora Whittemore sospira e li invita ad entrare. Stiles afferra forte la mano di Malia, la stringe con possessività e salendo le scale di quell'enorme villa, mano per mano con la sua fidanzata, si avvia in camera di Jackson, pronto a fronteggiarlo, per l'ennesima volta. Stava per chiedere un aiutino a Malia per capire quale fosse la sua camera, ma un mega poster con la sua faccia, lo costrinse a mordersi la lingua e tacere, pensando effettivamente che a bellezza, lui, non è nulla in confronto e capirebbe benissimo Malia, se decidesse di lasciarlo per stare con un fustaccio del genere.
- Non dovresti bussare?
- Credi che non ci abbia sentito, Malia?
- Ne dubito. Urlavi come un matto! - Scherza Malia, schioccandogli un bacio nella guancia.
- Senti cosino, o apri, o entro io! Dobbiamo parlare.
- Che vuoi, pelatino? - Chiede Jackson a Stiles, aprendogli la porta e mandando un bacio al volo a Malia, che in tutta risposta, gli ringhia furiosa.
- Prima di tutto che non mi chiami così, visto che non lo sono più, seconda cosa, non guardare, non parlare, non toccare LA MIA FIDANZATA e terza ed ultima cosa, adesso me ne andrò, ma giuro che la prossima volta che gli scrivi un messaggio del genere, che gli parli, che la guardi, che la sfiori anche solo con un dito, ti farò pentire di averci provato.

Malia Hale, futura signora Stilinski, era persa nei suoi pensieri e concentrata com'era ad ascoltare solo le belle parole del suo fidanzato, non ha fatto caso a Jackson che ha sbuffato, l'ha presa per i fianchi e con forza l'ha baciata sulla bocca, senza dargli possibilità di movimento. L'odore della rabbia di Stiles, la investì in pieno e non fece nemmeno in tempo a toglierselo di dosso, che ci aveva già pensato Stiles. Non sa come cavolo sia stato possibile, ma Stiles, adesso è completamente trasformato. I suoi denti sono diventati zanne, le sue orecchie si sono allungate, il suo viso non è più liscio come il culo di un bambino ma è ricoperto di peli, le sue unghie, adesso sono artigli e cosa ancora più fuori dal normale, i suoi occhi non sono più color miele ma rosso fuoco. Stiles adesso è un lupo e a quanto pare è pure un Alpha a tutti gli effetti. Un Alpha, che fino a pochi secondi fa, era umano e che adesso si ritrova furioso, in pre dalla sua rabbia e dai suoi nuovi istinti, con Jackson disteso a terra e lui sopra a riempirlo di pugni e ringhiarli ferocemente in faccia. Malia è pietrificata sul posto, Jackson, per la paura, non ha nemmeno avuto la forza e il coraggio di trasformarsi e adesso deglutisce a vuoto e gli chiede perdono.
- Non lo farò più, Stiles, te lo giuro! Lasciami andare.
- Amore, amore respira. - Suggerisce Malia, accarezzandogli la schiena. Poco dopo, Stiles, torna umano.
- Adesso noi ce ne andiamo e io ti lascio stare, ma non costringermi a ritornare, Jackson.

E senza nemmeno dargli il tempo di rispondere, Stiles e Malia sono già in macchina. Il primo a respirare affannosamente e la seconda non trattenendo una lacrima. Lacrima che investì a pieno le narici di Stiles che girò il viso verso di lei e con il pollice gli e l'asciugò con dolcezza. 
- Amore, sento che hai paura. Che caz** mi è successo?
- Non ne ho idea. Andiamo da Deaton, per favore?
- Si. Ho bisogno di sapere!

Un quarto d'ora dopo, Stiles Stilinski e Malia Hale sono nello studio veterinario. Fuori è già calata la sera e la città si è appena spenta. Le strade sono deserte e ognuno è al caldo delle proprie case. Dopo avergli spiegato tutta la situazione, per filo e per segno, dalla A alla Z e aver chiesto delle risposte, l'unica cosa che riuscì a fare Alan Deaton, altro non fu che una grossa risata che provocò rabbia alla coppia che all'unisono, gli ringhiarono contro ma Deaton, non si fece intimidire e continuando a ridere, con fare calmo, da la sua vera spiegazione.
- AHhah ok, ok calma piccioncini! La cosa è questa. Voi state insieme. Siete innamorati. Malia discende da una famiglia di lupi mannari, una famiglia originale. Tu, Stiles, sei la sua ancora e questa notte, c'è stato un tipo di luna che grazie alla forza dell'amore, è stata in grado di trasformarti. Non è stato necessario alcun morso, o alcun graffio. Puoi tenere sotto controllo la trasformazione, esattamente come loro. Con un ancora.
- Io ce l'ho già un ancora. E' la donna che mi sta di fianco ed è la stessa che diventerà mia moglie e la madre dei miei figli.
- Amore mio. - Sussurra Malia, stringendoselo forte a se.
- Bene così, allora.
- Bene un accidente. Avevo gli occhi rossi!
- Si. Sei un Alpha originale. Anche tu! Proprio come Scott.
- Ma Scott è stato morso. Io ero umano fino a qualche ora fa!
- Non significa nulla.
- Se lo dici tu.
- E' sicuro, Doc? E' tutto apposto? - Chiede in apprensione, Malia.
- Se per voi avere due Alpha in un branco è apposto, allora si.
- Io ne ho solo uno, adesso. - Dice Malia.
- Brava lupacchiotta. - Dice felice Stiles.

Dopo aver salutato e ringraziato Deaton, aver convocato una riunione d'emergenza con tutto il branco, aver mostrato loro la novità, essere tornati a casa Stilinski, aver dato la notizia allo sceriffo e avergli dato la buonanotte, i due fidanzatini, incapaci di trattenersi oltre, corsero al piano di sopra, si chiusero a chiave la porta alle loro spalle, si spogliarono di ogni indumento e cominciarono ad amarsi per l'ennesima volta, come mai prima d'ora. Lo sceriffo faticò e non poco ad addormentarsi, visto che dalla stanza accanto provenivano solo ringhi che di feroci avevano ben poco. Li mandò mentalmente al diavolo, indossò la sua divisa e decise di andare a dormire sul divano del suo ufficio. Almeno li, è sicuro che avrebbe chiuso occhio qualche ora.
- Wow. - Commenta Malia. Al momento, è l'unica cosa che riesce a dire.
- Wow. - Ripete Stiles.
- Umano o no, un giorno o l'altro, io con te, rischio l'infarto. 
- Di la verità! Sono bravo. - Si vanta Stiles.
- Ovvio! Guarda qui. Sai che questi morsi qui non se ne andranno tanto presto? Cosa dico io, a mio padre, tra poco? E poi, ricordarmi di imbottirmi di profumo. So di tu sai cosa, Stiles.
- Sai d'amore, Malia. 
- Ti amo brutto scemo di un lupacchiotto Alpha. - Dice Malia dandogli un dolce bacio sulle labbra e iniziando a vestirsi.

Stiles la osserva e la ama ogni secondo di più. La osserva sempre, anche adesso che si sta mettendo quei maledetti pantaloncini che non lasciano spazio all'immaginazione. Si morde forte le labbra e gli tira una pacca.
- Bello il mio culetto.
- Stilessssss. - Lo riprende, rossa in viso, Malia.
- Cosa? E' mio. Vieni qui amore mio. Stai qui con me, stanotte. Non esci più di casa, a quest'ora. - Ordina Stiles prendendola dai fianchi e facendola sdraiare sopra di se.
- Stiles, mio padre è Peter Hale, te ne sei dimenticato?
- Non mi interessa, Malia. Lo chiami e gli dici che dormi qui. Punto!
- Dopo gli manderò un messaggio. Adesso ho altro a cui pensare! - Dice Malia attaccandosi prepotentemente alle sue labbra. Stiles, felice come non mai, inizia a fargli un attentato. Le bacia, le lecca, le morde e un quarto d'ora dopo, Malia, inizia a chiedersi per quale assurdo motivo si sia rivestita se adesso sono di nuovo punto e a capo.
- Buon anniversario, amore mio. - Dice Malia, due ore dopo, intorno alle tre del mattino, prossima all'addormentarsi tra le braccia del suo grande amore.
- Buon anniversario anche a te. - Risponde Stiles. 

Cinque minuti al massimo e la coppia è già nel loro bel mondo, fatto di sogni, speranze e desideri.

 
Piccolo spazio autrice:
 
Salve a tutti, lupacchiotti. Fine prima parte. Mi spiego meglio! Dal prossimo capitolo, ce ne saranno circa altri due, (Per il momento, poi è probabile che saranno anche di più, se lo volete voi.), dove Stiles e Malia sono già adulti, sposati e con figli, alle prese con i loro capricci. 
CHIARIMENTO: *COME HO SCRITTO SOPRA, LA FRASE IN CORSIVO E GRASSETTO E' DI 
CHARLES BUKOWSKI E IO, OVVIAMENTE, NON CI GUADAGNO NULLA.
AVVISO IMPORTANTE: Al momento non lo so ancora, ma il titolo della storia, probabilmente cambierà.
Domandina di routine: Vi è piaciuto questo capitolo? Un po' diverso dal solito, vero? :) Che ne pensate di questo Stiles provocante, malizioso e possessivo? Se qualcosa vi ha turbato, ditemelo, per favore. Ad ogni modo, in caso, chiedo scusa. 
Immensissimi ringraziamenti a:
- Ginevra Weasley.
- Lunatica95.
- A_M_N.

Capitolo dedicato a voi. A presto <3

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Capitolo 4
*** L'inizio di una famiglia. ***


- L'inizio di una famiglia.

Sono passati quattro anni, ormai, dall'improvvisa trasformazione di Stiles. Lui e Malia, stanno ancora insieme, sono sposati da due e adesso, Malia, sta per dare alla luce, il loro primo figlio. Sono da Deaton già da due ore ormai e Malia, non ne puo' più. Il piccolo lupacchiotto che porta in grembo, non vuole collaborare ad uscire e nemmeno Stiles e Scott che gli assorbono il dolore, aiuta. Stiles è li con lei, che l'accarezza, la bacia dolcemente, gli dice di amarla e la rassicura, pregandola di stare tranquilla e respirare profondamente.
- Sta zitto, una buona volta, Stiles. Lo sto facendo ma non funziona! Tuo figlio non ne vuole sapere di nascere. Mica scemo, infondo. - Sbraita Malia, ringhiando disperata.
- Stiles, è completamente sconvolta. Ha gli ormoni sballati, è normale che se la pigli con te. - Dice Deaton, rassicurando il neo papà.
- Si, lo so. Dai, amore. Forza! Manca poco, ormai. Lo dice pure Melissa! 
- Si, Malia. Un ultima spinta. Vedo la testa! - Dice euforica, Melissa.
- Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh. - Urla Malia.
- Nguèèèèèèè. - Si sente il pianto di un bambino, in quella clinica veterinaria. Stiles e Malia, singhiozzano di felicità. Il loro bambino, è nato.
- Brava! Brava amore mio. Sei stata bravissima. - Si congratula, Stiles, stringendosela forte a se.
- Piccolino, ecco, questa è la tua mamma. - Dice Melissa, mettendogli il bambino tra le braccia.
- Ciao! Ciao amore di mamma.
- Ciao amore mio. Bello! Bellissimo. Papà ti ama da impazzire. E ama tanto anche alla mamma! Non poteva farmi regalo più bello di questo.
- Ehhe, ti amo anch'io, Stiles. Sei l'uomo che mi ha resa felice e mi ha resa madre e sei un padre meraviglioso. Jeffry, è davvero molto fortunato, ad avere te, come papà.
- E te come mamma.

Dopo tre ore, la coppia, con bimbo a seguito, è già al caldo della loro casa. Fuori è calata la neve e manca poco a Natale! E' il 20 di Dicembre e per Stiles e Malia, è il più bel giorno della loro vita. Jeffry, il loro primo figlio, poche ore fa, è venuto al mondo e i due lupacchiotti, sono convinti che non ci sia, regalo più bello di questo, se non di loro, distesi nel lettone, con Jeffry in mezzo e tutti e tre, in procinto di addormentarsi.
- Riposa, Malia. Sei molto stanca! Se si sveglia, a lui penso io. 
- Ho sposato un uomo meraviglioso.
- Ho sposato una donna meravigliosa.
- Dormi bene, amore mio. - Dice dolcemente, Malia, dandogli un dolce bacio. Stiles gli sorride tra le labbra, gli accarezza i capelli e ricambia la buonanotte.

Entrambi, si addormentarono in tempi record, così come Jeffry, che è stato bruscamente portato da una realtà, all'altra, senza chiederlo nemmeno e quindi, deve ancora ambientarsi. Grazie alle sue abilità lupesce, pero', sa che quel braccio che lo stringe forte a se, è quello del suo papà e quella mano che gli accarezza amorevolmente la testa, è quella della sua mamma. Sa di essere amato e sa già, che avrà una vita meravigliosa. Una vita da invidiare e con questa consapevolezza, si addormenta teneramente, risvegliandosi ore dopo, intorno alle tre del mattino, piangendo disperato, in un chiaro desiderio di mettere qualcosa nello stomaco.
- Heii! Shh, amore, amore piano che svegli la mamma. E' ancora molto stanca! Vieni, adesso papà tuo, ti cambia il pannolino, ti prepara da mangiare, ti soffoca di baci, ti da la pappa e ce ne torniamo nel lettone a fare tanta ninna, ok? Lo vuoi il ciuccio? - Chiede dolcemente, Stiles, mentre prova a darglielo. Ciuccio, che ovviamente, è ben gradito da suo figlio, che in mancanza d'altro, si accontenta anche di quello. 

Con lui tra le braccia, che per fortuna, ha già smesso di piangere, a passi svelti e silenziosi per non svegliare sua moglie, si dirige nella stanzetta di Jeff, lo cambia, lo riveste alla svelta, onde evitare che prenda freddo, lo soffoca di baci, scende al piano di sotto e sta iniziando a preparargli il latte, quando sua moglie, bella e riposata come non mai, con un sorriso dolce in volto, dopo essere andata in bagno, entra in cucina, sorride a suo marito, prende il figlio tra le braccia, lo stringe forte a se, lo soffoca di baci e gli parla.
- Vieni qui da mamma, amore mio. Papà ti fa la pappa, mamma te la da e proviamo a riaddormentarci! Ti va? - Chiede Malia.
- Amore, che fai in piedi? Torna a letto, devi ancora riposare. Posso pensare io, a lui. - Dice dolcemente, Stiles, sorridendogli. Dio mio, quant'è bella.
- Lo so amore, lo so, ma mi sento fresca, come una rosa. Sta tranquillo! Sono, come rinata, ecco. E' nostro figlio e ce ne dobbiamo occupare insieme. A proposito: ti ricordi le giusti dosi, no? Mi pare siano 600 grammi al giorno.
- Si! Proprio così. Questa, da quando è nato sarebbe la seconda poppata e Melissa a detto che 100 grammi, ad ognuna, visto che lui, pesa tre chili e cinquecento, va bene.
- E bravo il mio lupacchiotto! - Dice felice, Malia.
- Quant'è piccolo. - Sussurra Stiles, dando il biberon a Malia, che purtroppo, non poteva allattare.
- Quant'è bello. - Sussurra Malia, dando da mangiare a Jeff, che già, era pronto a sputare il ciuccio e tornare a piangere, per far capire ai suoi genitori, che quello, non era il momento adatto per amoreggiare. Insomma! Lui doveva mangiare.
- Come te. - Dice Stiles, dando un bacio nella guancia degli amori della sua vita.
- Hei, amore mio! Hai già finito? Avevi così tanta fame? - Dice Malia, con una luce nuova, negli occhi, qualche minuto dopo.
- Tutto suo papà. Vieni qui, amore mio! Proviamo a fare ninna. - Dice Stiles prendendolo in braccio e provando a farlo addormentare. 

Insieme, gli cantano una canzoncina e manco farla apposta, in meno di tre quarti d'ora, il loro bambino, è già crollato nel sogno più profondo, stretto tra le caldi, forti e confortanti braccia del suo papà e quelle della sua mamma, che l'ha già rimesso a letto e si è distesa nuovamente al suo fianco, accarezzandogli quei pochi capelli che si ritrova nella testa e riempiendolo di baci, incurante di poterlo svegliare nuovamente.
- Se lo svegli, lo fai riaddormentare tu, capito? - Scherza Stiles.
- Con molto piacere. Vita miaaaaaaaaaaaaaaa. - Dice Malia, prima a Stiles, poi a Jeff, continuando a stringerselo forte a se e a soffocarlo di baci.
- Ti amo. Ti amo. Ti amo da morire. - Continua ancora, Malia. Stiles, si è sciolto come neve al sole. Guardare suo figlio, dormire sonni sereni, nella sua copertina blu, è l'immagine migliore che potesse vedere, infatti, si alza dal letto e gli scatta una foto. L'ennesima della giornata!
- Speriamo non prenda il vizio del dito in bocca. - Commenta Malia, visto che suo figlio, ha appena iniziato a ciucciarselo.
- Dagli il ciuccio. - Suggerisce, Stiles.
- Non lo vuole! Lo sputa. Guarda! - Dice Malia, dandoglielo e sorridendo quando un secondo dopo, Jeff, l'ha già sputato, preferendo di gran lunga, il suo ditino.
- Jeff, amore. Non mi piace che metti il dito in bocca! - Dice Stiles. Sa che suo figlio, non lo capisce? Beh, a questo, ci pensa sua moglie, a ricordarglielo.
- Stiles, non ti capisce. 
- Ho capito, ma non mi va lo stesso che si ciucci il dito. Non è igenico! Va bene che non ci ammaliamo mai, noi, pero'.
- Sono d'accordo con te! Ma è appena nato, è piccolo. Avremo modo di togliergli il vizio, vedrai.
- Speriamo! Dai, dormi amore. Anche se dici di no, sei ancora molto debole e ti devi riposare! Credo che per un po', Jeff dormirà, quindi, approfittane e dormi anche tu.
- Dormi con me? - Chiede con il broncio, Malia.
- Certo! Mano. - Dice Stiles, invitandola a stringergliela.

La coppia si stringe la mano con dolcezza, si scambio l'ennesimo bacio e si addormenta felice, l'uno stretto all'altro, con Jeffry Stilinski, nel mezzo, a rendere nota, un unione.

L'inizio di una famiglia. 

 
Piccolo spazio autrice:

Ed è nato il pupettooooo! <3 Scusate immensamente per il ritardo! Che ne pensate di Jeffry? E di Stiles e Malia come genitori? Non sono meravigliosi? Io, li amo. Grazie infinite a:
- Ginevra Weasley.
- PandorPam01.
- Lunatica95.

Per le splendide recensioni, che mi avete lasciato allo scorso capitolo! <3 Anche questo, è dedicato a voi. 
Un bacione a tutti :*

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Capitolo 5
*** L'unico grande amore della sua vita. ***


- L'unico grande amore della sua vita.
 
Guardare sua moglie e suo figlio dormire, l'uno stretto all'altro, è una delle sue gioie più belle. Ormai, Jeff ha già tre mesi ed è bello, anzi no, bellissimo. E' un bambino felice e ovviamente, va matto per Malia. Come dargli torto, d'altra parte? Infondo, quella è la sua mamma. E' la donna che l'ha messo al mondo ed è quella che insieme al suo fantastico papà, gli sta rendendo la vita, bella da morire. E' amato anche da Zio Scott e da zia Kira, che per i suoi primi tre mesi, gli ha regalato un cuginetto con cui passare il tempo. Si chiama Christopher McCall e come Jeff, è nato nel giorno venti.

Alla fine, il sogno di Stiles e Scott si è realizzato e i loro genitori, si sono messi insieme! Fin da bambini, avevano pregato, sperato e addirittura complottato, che finalmente, hanno ottenuto ciò che hanno sempre voluto. L'unione di due persone, distrutte dal dolore, ma ancora in grado di amare. 

Adesso Stiles e Scott non sono più due bambini. Adesso entrambi sono uomini sposati e padri di famiglia. Uno, è diventato papà, solo qualche ora fa, l'altro, lo è già da tre mesi ed entrambi, sono felici. O almeno così crede, Stiles. Avrebbe anche continuato ad essere sereno, se non si fosse accorto del malumore e del silenzio della moglie. E' chiaro, che gli stia nascondendo qualcosa!
- Malia, che hai? - Chiede dolcemente Stiles, mettendo Jeff a ninna.
- Nulla, Stiles. Perchè!?
- Senti, amore, è calata la sera, ok!? La luna piena è passata già da ieri, io sono tranquillo, quindi dimmi cosa devi dirmi.
- Prometti di non arrabbiarti?
- Questa frase non mi piace. Che c'è?
- Ecco, vedi Stiles, Jeff, ormai ha già tre mesi e partendo dal presupposto che non sarà mai solo, che abbiamo chi lo guarda, io.. emh, si ecco, io..
- Tu?
- Io, domani torno a lavorare.
- AHAHAHAHHAH. Stai scherzando, vero?
- No.
- Si che stai scherzando.
- Senti, se scherzassi, non avrei aspettato che fosse passata la luna piena, per dirtelo. - Sbotta Malia. Insomma: quando ci si mette, suo marito è proprio insopportabile.
- Allora sei seria.
- Si.
- Ripeti quello che hai detto, per favore.
- Stiles, lo sai bene cos'ho detto.
- Tu, ripetimelo lo stesso.
- Domani ricomincio a lavorare.
- E questo quando l'hai deciso?
- E'! Quando l'ho deciso? Bella domanda.
- MALIA! QUANDO L'HAI DECISO?
- Stiles, Jeff si è appena addormentato! Non urlare.
- Lascia stare Jeff che come si sveglia, lo faccio addormentare di nuovo. Quando hai preso questa decisione? - Urla Stiles.
- Circa due settimane fa. - Risponde in un sussurro Malia. Tanto, suo marito avrebbe sentito.
- E ovviamente, hai deciso di non consultarmi.
- Si.
- Si? Hai anche il coraggio di dirmi si? Malia, ma ti rendi conto che SEI MIA MOGLIE? - Strilla Stiles.
- Si, Stiles si, me ne rendo conto. Ne sono perfettamente consapevole e felice come una pasqua, ma non te l'ho detto perchè sapevo che avresti reagito così e che me l'avresti impedito. Sei intrattabile, quando ti ci metti e che tu lo voglia o no, io domani, tornerò a lavorare. 
- Ma neanche per idea.
- O si invece.
- No, invece.
- Chi me lo impone?
- Io, per esempio?
- Stiles, tu sei solo mio marito. Quando diventiamo lupi, sei anche il mio Alpha, ok. Ma fino ad allora: sono una donna, sono una madre e sono perfettamente in grado di prendere una decisione per me stessa e per la mia famiglia. Punto primo: lavoro part-time. Quattro ore, al mattino, quando Jeff dorme. Punto secondo: mi è scaduta la maternità! Credevi davvero che mi sarebbe durata per tutta la vita? Punto terzo: ho sonno, è notte e me ne vado a dormire, che domani devo andare a lavorare. Tu, fai quel che cavolo vuoi! Buonanotte. - Sbotta Malia, mandandolo mentalmente a quel paese e andando in camera da letto.

Stiles, non ci poteva credere! Andiamo: sua moglie, ha appena partorito! Che senso ha, andare a lavorare, stancarsi, faticare per nulla, dal momento in cui, lui, con la sua paga e il suo lavoro, è in grado di mantenere la sua famiglia e anche bene? Cavolo. Lo sanno tutti, infondo, che fare l'assistente matrimoniale, paga bene. Per carità: anche Malia e il suo lavoro da barista, non scherzano, però. Vogliamo mettere la comodità di un letto caldo e la sicurezza che nessuno ci provi con lei, al posto di uno luogo chiuso che puzza di alcool, dove sicuramente, sua moglie, bella da morire, rimorchierà chiunque? No. Stiles, non l'accettava e se già, questa cosa non gli piaceva, quando erano solo fidanzati, figurarsi adesso che sono sposati e per di più genitori. Malia, adesso è una madre e come tale, deve restare a casa con lui e con suo figlio. Fine del discorso!
- Non mi piace. - Dice Stiles, sdraiandosi accanto a lei e abbracciandola per la vita.
- Scansati! Ti ho detto buonanotte. - Dice arrabbiata Malia, togliendoselo di malo modo di dosso, mentre a stento trattiene le lacrime. Odia, litigare con suo marito.
- E dai Malia! Cerca di capirmi. Te ne esci così: da un giorno all'altro e non mi dai nemmeno il tempo di metabolizzare la notizia! Hai appena partorito e lasciati abbracciare. Comunque dicevo: non voglio che tu vada a lavorare.
- L'hai già reso noto e ti ho detto che io, domani tornerò a lavorare.
- Ma perchè? Che bisogno ne hai? Ti ho mai fatto mancare niente? A te o a Jeff?
- No, Stiles. Chi dice questo!
- E allora perchè vuoi andare?
- Perchè devo. Senti: non vuoi che vado a lavorare nel bar? Ok. Lo lascio! Non è per i soldi che lo faccio. Mettimi a lavorare con te.
- Ok. - Dice felice, Stiles.
- Ok, cosa? - Chiede confusa Malia, rigirandosi nell'abbraccio per poterlo guardare negli occhi.
- Ok, vieni a lavorare con me! La mia segretaria si è giusto giusto, licenziata ieri. Cambia città! Porteremo Jeff con noi e potrai lavorare e fare la mamma a tempo pieno.
- Io ti amooooooooo. - Strilla felice, Malia, soffocandolo di baci. Stiles, con dolcezza, la stringe forte a se e la coccola come mai prima d'ora.

Dire che la ama, è dire poco e saperla felice, è per lui, una delle sue gioie più grandi. Adesso ride beata e felice tra le sue braccia, mentre il loro splendido bambino, già dorme sonni tranquilli nella sua stanzetta. Crede di non essere mai stato più felice di così, Stiles e non ha torto. Malia, è stata per lui, una boccata d'aria fresca, in una giornata afosa o il raggio di sole, in una giornata di tempesta. Malia, per Stiles è stata la donna che l'ha cambiato e che l'ha amato, come nessun'altro sarebbe stato in grado di fare.
- Quanto sei bella, amore mio. - Dice in un filo di voce Stiles, accarezzandogli il viso e baciandola con dolcezza.
- Anche tu sei molto bello, sai? Infatti, non per niente, nostro figlio ha preso da te.
- Ahah trovi?
- Si. Credimi, amore mio. E' te sputato! Speriamo solo che non prenda anche il carattere, da te, altrimenti non so che farò.
- HEI! Cos'hai detto, signora Stilinski? - Finge di riprenderla, Stiles, iniziando a pizzicarla sui fianchi, finendo subito dopo, a fargli il solletico.
- Ahahah no, no, no amore, no. - Dice tra le risate, Malia, rotolandosi tra le lenzuola, mentre cerca di scappare da suo marito. 

Ci riesce?
Ovviamente no. 

Perchè?
Perchè Stiles è un Alpha e lei, una semplice beta.

Si amano?
Si.

- Dimmi che mi ami e smetto di farti il solletico.
- Ti amo.
- Ti amo anche io.
- Ninna?
- Ninna. Notte, Angelo mio. - Dice Stiles, dandogli un bacio nella fronte, tanti nelle guance, nel naso, nel collo, nel mento, nelle braccia, di nuovo nel collo e dopo il ringhio di frustrazione di sua moglie e una tenera risata, nelle labbra. Malia Stilinski, al momento, non poteva chiedere di meglio e fu felice di stringersi al corpo caldo di suo marito, appoggiargli la testa sul petto, cullarsi con il battito frenetico del suo cuore che correva a pari passo con quello del suo meraviglioso bambino, chiudere gli occhi e addormentarsi profondamente, mentre l'uomo che ha sposato e che l'ha resa madre, gli stava accarezzando dolcemente i capelli, mentre lentamente, anche lui, crollava in un sogno profondo, stringendo tra le sue braccia, l'unico grande amore della sua vita.

 
Piccolo spazio autrice:

Salve a tutti, piccoli cuccioli di lupacchiotto. Come state? Ecco qui, un nuovo capitolo. Un infinito ringraziamento a:
- PandoraPam01
- Luke_Hemmings_Always.

Per aver letto e recensito, con delle splendide parole, lo scorso capitolo.
Miei adorati tesori, questo capitolo, è tutto per voi. <3

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Capitolo 6
*** Qui, comando io. ***


- Qui, comando io.

E' giorno di luna piena in casa Stilinski! Jeff, ha quasi tre anni ormai, va all'asilo e sua moglie, è in dolce attesa del loro secondogenito. E' solo di cinque mesi e ancora la pancia, non si vede, ma Stiles è entrato in modalità capo branco che protegge i suoi cuccioli. Non che prima non lo facesse, sia chiaro. E' nel suo ufficio e sta cercando di salvare un matrimonio, mentre sua moglie, è scappata a casa poco fa, sotto i suoi stessi ordini, per gli effetti collaterali della gravidanza.
 
Ci rimise l'anima, per l'ennesima volta e poi, stremata, si sdraio nel letto, chiuse gli occhi e sprofondò in un sonno profondo. Talmente tanto profondo, che nemmeno i suoi sensi da coyote mannaro, gli fecero sentire lo squillo ininterrotto del suo telefono. Era l'asilo di Jeff, che la contattava per avvisarla del malo comportamento di suo figlio. Ma Malia, non rispose e la maestra, chiamò Stiles. Forse, per il piccolo Jeff, sarebbe stato meglio che sua madre, si sarebbe svegliata e avrebbe risposto.

Tra i due, non c'era ne poliziotto buono, ne cattivo. Entrambi, facevano la loro parte, ma ciò non toglie a Jeff,  le rare volte che fa una marachella, di avere più paura di suo padre, che di sua madre. O meglio, non tanto di suo madre, ma degli occhi rossi di suo padre. Ancora non è mai successo, ma il piccolo Stilinski, sa che per quello che ha combinato oggi, a poche ore di luna piena, tra l'altro, gli costerà il primo ordine Alpha.

Una signora si stava lamentando delle cattive abitudine del marito, quando ad un certo punto, a Stiles, squilla il cellulare che teneva nella tasca dei suoi pantaloni. Sorride cordialmente, guarda chi lo chiama e perde un battito dopo l'altro, leggendo nel suo display, la parola asilo. Si scusa con la donna e risponde davanti a lei.
- Pronto?
- Signor Stilinski?
- Si, sono io. Salve! E' successo qualcosa a Jeff?
- A dire il vero, è successo qualcosa ad un altro bambino.
- Mi spieghi meglio.
- Si sono spintonati pesantemente e pare che a provocare il battibecco, sia stato proprio suo figlio.
- Mi sta prendendo in giro?
- Mi piacerebbe! Senta, dovremmo parlare. Ho chiamato sua moglie, ma non mi risponde.
- Si, è andata a casa a riposare. Era molto stanca e si sentiva poco bene! Si sarà addormentata.
- Capisco! Infondo, aspetta un bambino. Ad ogni modo, può venire, cortesemente?
- Ho una paziente, al momento. Ma ho quasi finito! Mi dia venti minuti al massimo e arrivo subito, almeno può spiegarmi meglio.
- Senz'altro! A presto, signor Stilinski!
- A presto. Ah, non dica nulla a mio figlio che mi ha chiamato!
- Capisco! Starò muta come un pesce.
- Grazie.

Dopo aver chiuso la telefonata con l'insegnante, è furente. Letteralmente! Termina la seduta con la sua paziente e chiavi alla mano, chiude l'ufficio, si mette in macchina e va all'asilo. Durante tutto il tragitto, si chiese che cavolo è preso a suo figlio. Diamine! Non è da lui, un comportamento del genere. Centra sicuramente il fatto che tra poco, avrà una sorellina! Si sentirà escluso e se è così, sbaglia di grosso. Prima, lo sgriderà, poi, gli spiegherà che lo ameranno come prima o forse anche di più.

Passando nel piccolo corridoietto che divideva l'entrata, ad un piccolo ufficio, intercetta lo sguardo di suo figlio che è passato dal ridere con i suoi amichetti, a farsi serio. Dentro di se, Stiles, è già soddisfatto, ma oggi è nervoso e c'è la luna piena e deve sapere cos'è successo veramente, quindi, non si accontenta di quello sguardo e continua la sua camminata. Bussa alla porta e dopo aver ottenuto il permesso per entrare, sorride alla maestra, gli porge la mano e si accomoda nella sedia di fronte a lei.
- Grazie per essere qui, signor Stilinski! Volevo parlare un po' con lei. Jeff è un bambino molto calmo e mi ha stupito, quel che ha fatto. Non ha mai scattato per niente e oggi, invece, l'ho visto diverso. Era molto nervoso, solo perchè il suo compagno, senza volerlo, gli ha infilato un dito in un occhio. Suo figlio, era convinto che l'ha fatta apposta e si sono spintonati. 
- Si è fatto male qualcuno?
- No per fortuna, ma non è un comportamento di suo figlio. E' successo qualcosa tra loro due, che noi non sappiamo?
- Non ne ho idea, purtroppo! A noi dice che va tutto bene e ogni volta che veniamo a prenderlo, è molto felice. Non ha mai piagnucolato per venire qui e la mattina, si sveglia ancor prima di noi. 
- Bene, allora speriamo solo che sia un caso isolato. Le lezioni stanno per finire! Vuole che lo chiamo o lo aspetta qui fuori?
- Lo aspetto fuori, grazie e mi dispiace molto per quello che ha fatto mio figlio. Le assicuro che non lo farà una seconda volta.  
- Non si preoccupi! Non è successo niente. Buona serata, signor Stilinski! Porti i miei saluti alla sua signora.
- Sarà fatto. A presto!

Non appena fuori, prende una profonda boccata d'aria fresca, o sarebbe impazzito. Oggi come non mai, l'influenza della luna, si fa sentire a dismisura. Si appoggia con le braccia e le gambe incrociate alla sua macchina e mentre aspetta che suo figlio esca da scuola, manda un messaggio a sua moglie, chiedendogli se dormiva. Trattiene un ringhio, quando legge che è già al campo per gli allenamenti e alla fine, suo figlio, esce. E' a testa bassa e non ha il coraggio di guardarlo negli occhi. Ha paura! E' terrorizzato, dalla paura. Ma questo, non ferma Stiles dall'inginocchiarsi su se stesso, alzargli il viso con due dita sotto al mento, per fare in modo che lo guardi negli occhi e dirgli una cosa.
- Guardami in faccia, signorino e ascoltami bene! Adesso andiamo al campo, noi, ci alleniamo e tu stai seduto a guardare con Chris e non voglio sentire volare una mosca, sopratutto dalla tua bocca. Poi, andiamo a casa e noi due, facciamo i conti. Adesso sali in macchina! - Ordina Stiles.
- Ma dov'è la mamma? - Chiede in un sussurro, Jeff e guardando da qualsiasi altra parte, fuorché gli occhi di suo padre. Stiles, è intenerito, ma ancora, non si lascia intimidire.
- E' già al campo! Adesso sali. - Dice un po' più calmo, Stiles.

Dall'asilo al campo degli allenamenti, nessuno dei due parlò. Non appena Jeff, scese dall'auto, mentre a stento tratteneva le lacrime, corse incontro alla sua mamma, tendendogli le braccia verso l'alto, per essere preso. Malia, non se lo fece ripetere una seconda volta, lo prese in braccio e se lo strinse forte a se, sentendo la sua paura. Provò a rassicurarlo dicendogli che fino a che ci sarebbe stata lei, papà non l'avrebbe sgridato più di tanto, ma non funzionò poi molto. Jeff, non era calmo per niente. 

Stiles era molto distante da loro, per lasciare a madre e figlio il loro momento e mentre aspettava che tutto il resto del branco si presentasse, si gustava la sua sigaretta. Malia e Jeff, sanno che fuma solo quando l'influenza della luna è troppo forte o quando è annoiato. Annoiato, non gli pareva proprio per niente e quindi, rimaneva solo che fumava per la luna. 

E li, stretto tra le braccia di sua madre, Jeff, scoppiò in lacrime e gli raccontò tutto. Gli disse che quel bambino, gli ha messo un dito in un occhio, a posta e non per sbaglio. Lo aveva chiaramente sentito parlare con un altro bambino, il pomeriggio precedente. Gli disse che non voleva spingerlo, ma non ha resistito. Ha sentito una forza dentro di lui, un richiamo. Malia e Stiles, che adesso stava spiando, sanno bene, che quel richiamo, altro non è che il richiamo del suo lupo. L'abbandonarsi completamente alla natura animale, anziché a quella umana.

- Shhh! Sta tranquillo, vita mia. - Dice Malia, riempiendolo di baci e asciugandogli le lacrime.
- Mamma, perdonami. - Singhiozza Jeff.
- E' tutto apposto! Ma mi devi promettere che non lo farai più. Se senti un altra volta quel richiamo, piuttosto ti chiudi in bagno e ti metti in contatto con noi. Basta che sussurri il nome mio o quello di papà e noi ti sentiamo e veniamo da te. Ci siamo capiti?
- Jeff, vieni qui. - Dice calmo, Stiles, dopo averlo visto annuire a sua moglie. Jeff, si immobilizza.
- Vai da papà, scemino. Non è mica così arrabbiato! 
- Amore, non sono arrabbiato, dai. Vieni qui! Mamma, vieni anche tu. - Dice Stiles.

Malia, si apre in un sorriso enorme e con suo figlio in braccio, raggiungono il loro Alpha.

- Vieni qui! - Dice Stiles allungando le braccia verso Malia, per prendere suo figlio e farlo sedere sulle sue gambe.
- Sai, non avrei dovuto, ma ho ascoltato! Amore, non sono più arrabbiato e ti chiedo scusa se ti ho fatto paura. Non è colpa tua, è la luna. Anzi, si. Un pochino tua, lo è. Capisco che sei nervoso! C'è la luna piena questa notte ed è normale, ma quello che hai fatto, è sbagliato. Come ha detto la mamma, bastava che ti saresti chiuso in bagno, ci avresti chiamato e noi ti avremmo aiutato.
- Ma non mi era mai successo, prima. - Lo interrompe Jeff.
- Ok! Ma adesso che lo sai, per la prossima volta, saprai come comportanti! Sennò che esempio dai al tuo fratellino, o alla tua sorellina? - Chiede dolcemente, Stiles. Suo figlio si arrabbia e visto che non è più a scuola, fa illuminare i suoi occhi di giallo ambra e ringhia contro la pancia della sua mamma. Stiles, ha fatto bingo. Malia, per via degli ormoni, già piange.
- Jeff! - Lo riprende, Stiles.
- Amore, ma cos'hai? Non sei più contento di avere un fratellino o una sorellina? - Chiede Malia.
- No. Non la voglio più! - Continua a ringhiare, Jeff.
- Jeff! Guardami! Anzitutto, smettila di ringhiare. Ritira gli artigli e fai tornare i tuoi occhi del colore naturale. - Ordina dolcemente, Stiles.
- Cosa ti ha fatto cambiare idea? - Chiede ancora, Stiles, dopo che suo figlio, ha bloccato la trasformazione.
- I miei amici, mi hanno detto che quando nascerà quel cosino nella pancia DELLA MIA MAMMA, voi, mi amerete di meno.
- MA I TUOI AMICI SONO TUTTI DEGLI IDIOTI. - Strilla in lacrime, Malia. Jeff, si spaventa. Sua mamma, non gli ha mai alzato la voce. Stiles, l'accarezza dolcemente, per farla calmare.
- Malia, datti una calmata anche tu e siediti! - Ordina ancora dolcemente, Stiles.
- Ma Stiles ti ren..
- Malia! Ho detto di sederti! 
- E va bene. - Sbuffa lei, sedendosi e lasciandosi asciugare le lacrime dalle caldi e forti mani di suo marito.
- Jeff, vedi di dimenticarti questa cosa al più presto. E' una cazzata vera e propria! Io e la mamma, ti amiamo più della nostra stessa vita e continueremo ad amarti nello stesso e identico modo, quando tua sorella, perchè tanto è femmina, verrà al mondo. A te, non mancherà niente. Io e te continueremo a fare gli scemi ovunque andiamo, continueremo ad entrare in casa con le scarpe sporche di fango, facendo arrabbiare la mamma, ti addormenterai nel lettone con noi, ogni volta che vorrai e tutto il resto. 
- Non cambierà niente, vita mia. Ti prego, perdonami! Non volevo alzarti la voce! Vieni qui da mamma, amore mio. Ti amo così tanto! 
- Ti amo così tanto anche io! - Sussurra Stiles, baciandogli i capelli e baciando sua moglie.

Le lacrime sono finite, i dubbi sono passati e i sorrisi, sono tornati. Gli altri sono arrivati e l'allenamento, può avere inizio. Oggi, non solo Stiles era nervoso, ma anche suo fratello e tutti i loro beta, quindi, le cose, ben presto si fecero serie e per Malia era ora di uscire dal campo e mettersi in panchina. Stiles gli e l'ha chiesto con le buone una, due, tre, anche quattro volte, quando alla quinta, non c'ha visto più e ringhiandogli contro e mostrandogli i suoi occhi da Alpha, gli ha chiaramente ordinato di andare a sedersi immediatamente. 

Malia, obbedì ovviamente e stette zitta tutto il tempo, ma come Stiles aveva previsto, a casa, fecero i conti. La cena, a parte per Jeff che parlava sia con la sua mamma che sia con il suo papà, si svolse in silenzio per Stiles e Malia, che non si scambiarono parola, per tutto il tempo. La luna piena è già alta nel cielo e Jeff, inizia ad avere sonno. Spesso, decide di addormentarsi con il ciuccio in bocca, il suo pupazzo preferito tra le mani e tra le braccia di suo padre o di sua madre. Stiles, però era sotto la doccia, per cui, provò con sua madre.

Come poche ore prima, tese le sue piccole braccia, verso il suo viso, ma fu in quel momento che Malia si accorse che suo marito era tornato in cucina e decide di parlare.
- Lo farei amore, ti prenderei in braccio, ma per tuo padre, sono troppo debole! Non posso fare sforzi. 
- Ed eccola che inizia, signori e signori! Jeff, vieni qui amore. - Dice Stiles, prendendo suo figlio in braccio che si dimentica di avere due scemi per genitori, sorride e si accoccola sul petto del padre, addormentandosi poco dopo. Nel frattempo, Malia, aveva appena finito di lavare i piatti e di mettere a posto la cucina. 
- Io, ora lo porto su. Poi, tu e io, parliamo!
- Certo, Alpha! - Lo sfotte, Malia. 

Stiles, inspira affondo, chiude gli occhi per uno o due secondi, gli riapre, mette Jeff nel loro lettone e torna in cucina, pronto a litigare con sua moglie. Non che ne avesse voglia, ma a lei va, quindi, farà uno sforzo.
- Avanti, sentiamo. Sfogati!
- Non ti dirò proprio niente, Stiles. Tanto è tutto chiaro! Sei tu l'Alpha, no? 
- Si.
- Si? Mi dici ancora si? Ma cos'hai nella testa? Sono incinta, non sono una scema e tanto per ricordartelo, anche io o poteri curativi e anche io, come voi, sento l'influenza della luna. Avevo bisogno di quell'allenamento, ma tu non me l'hai permesso. Hai idea di quanto frustrante sia, per me? Da quando sono incinta, non mi lasci più fare niente. - Strilla, Malia.
- Ma cosa cavolo dici. - Strilla a sua volta, Stiles.
- Dico quello che dico! A lavoro, che tra l'altro sono con te, mi tieni sotto una campana di vetro e agli allenamenti, quasi non mi consideri. Sono parte del branco anche io, se non te ne sei reso conto. A gli altri tuoi beta del cavolo, non dai degli ordini Alpha. A tua moglie, si invece.
- Allora è di questo che si tratta? Si, è vero. Ti ho dato un ordine Alpha! Ma dopo che ti ho chiesto cinque volte e dico cinque, di allontanarti dal campo.
- Ma se io, sento di stare bene, sento di farcela, perchè non mi hai permesso di allenarmi?
- Perchè sono un capo branco che si prende cura dei suoi cuccioli e in questo caso, uno di quei cuccioli, è mia moglie, la donna che amo, la donna della mia vita, l'altro, è la bambina che porti in grembo. Le cose si stavano facendo serie e se permetti, faccio cosa voglio. Qui, comando io Malia. Su altre cose, comandiamo insieme, ma su questa cosa, no. Più che come Alpha, te lo stavo chiedendo come padre. - Dice duro, Stiles. Sua moglie scoppia a piangere e gli getta le braccia al collo. Stiles, deglutisce a vuoto, la stringe forte a se, gli da un bacio tra i capelli, gli accarezza la schiena e la prega di calmarsi quanto prima.
- Calmati, amore mio. Ti prego! Al bambino non fa bene.
- Ho solo tanto bisogno di trasformarmi, amore. Non ce la faccio più! - Singhiozza Malia.
- Adesso, qui, a casa, da soli, possiamo farlo.
- Davvero?
- Si! 
- Sicuro?
- Sicuro. Ascoltami! Chiudi gli occhi. Così, brava. Prendi un respiro profondo. Perfetto. Un altro ancora! Così, ci siamo. Apri gli occhi! Ok. Mostrami i tuoi artigli. Con calma! E le tue zanne, dove sono finite? Oh, eccole qui. Adesso, sei completamente trasformata e sei calma. Affina tutti i tuoi sensi. - Parla con calma, Stiles, mentre Malia, ascolta ogni suo ordine, alla lettera.
- Trasformati con me! - Chiede in un sussurro, Malia. 

Un secondo, un secondo soltanto e tutti e due sono completamente trasformati e stretti in un abbraccio, completamente abbandonati ai loro istinti e al loro richiamo più profondo. Il richiamo del lupo!

 
Piccolo spazio autrice:
 
Ed eccoci qui, lupacchiotti. Stiamo arrivando alla fine di questa storia, purtroppo. Lasciarla, mi dispiace da morire. Ma non temete, ancora due o tre capitoli, ci saranno. Credo. Nel frattempo, colgo l'occasione per ringraziare chiunque sia arrivato fin qui e ringraziare in particolar modo a:
- Lunatica95.
- Luke_Hemmings_Always.
- PandoraPam01.

Per aver letto e recensito gli scorsi capitoli.. <3 
Questo, lo dedico a voi.
Grazie a tutti e alla prossima.

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Capitolo 7
*** Asia Stilinski. ***


- Asia Stilinski.
 
E' la notte della Vigilia di Natale, in casa Stilinski e quattro giorni fa, Ben, ha compiuto tre anni. Malia, è già al nono mese di gravidanza e la scadenza, è prevista per poco più di una settimana. Entro l'anno, la loro secondo genita, sarebbe venuta al mondo. Ebbene si, al sesto mese di gravidanza, Malia, scoprì di aspettare una bambina. La gelosia di Jeff, era completamente sparita, perchè aveva capito che nessuno dei suoi genitori, l'avrebbe abbandonato o amato di meno, quindi, insieme al suo papà, aspettava in ansia, il nuovo arrivo.

In casa Stilinski, il caos, regnava sovrano. C'era Scott, che correva a destra e a manca dietro a Jeff e a 
Chris che avevano deciso bene, di fare arrabbiare i loro Alpha con ringhi che di feroci avevano poco e morsi profondi. C'era Malia e Kira, anche lei in dolce attesa e prossima a partorire per la seconda volta, strette in un abbraccio, ingozzandosi di gelato, nonostante fosse inverno e dovessero ancora cenare, c'era Stiles, che era corso in aiuto di suo fratello, c'era Jonh che baciava sua moglie Melissa, come se fosse il loro ultimo giorno al mondo, c'era Isaac, che stringeva Cora in un dolce abbraccio e infine, c'era Derek che teneramente baciava sua moglie Breaden e subito dopo accarezzava il loro bambino di appena tre mesi.

Le urla, facevano da padrone. Chi strillava gioiosamente da una parte, chi dall'altra, quella casa, di silenzioso, quella notte, aveva ben poco. E' ora di cena, finalmente e i piccoli lupacchiotti, possono smettere di ringhiare senza un apparente motivo e riempirsi la bocca con del cibo eccellente, cucinato dalle mani di Malia e Kira. La mezzanotte venne presto ed era ora di mettere i piccoli a nanna e rimanere solo tra grandi. Chris, si era già addormentato e Scott, lo prese piano in braccio e insime a sua moglie, lo portò a casa. 

Ad uno ad uno, tutti gli invitati, se ne sono andati e Malia e Stiles, sono di nuovo soli. La cucina, è stata rimessa a posto e finalmente, possono andare a dormire, certi entrambi, che sarebbero stati svegliati poco dopo, dalle urla gioiose di suo figlio. I due, infatti, non fecero nemmeno in tempo ad addormentarsi, che subito, furono svegliati da Jeff che non appena fu svegliato da un raggio di sole, saltò in piedi e corse nella camera da letto dei suoi genitori. Aprì velocemente la porta e con un salto, degno delle sue abilità lupesche, si arrampicò sul letto e saltò addosso a suo padre. Gli piombò con tutta la sua forza, sulla pancia, per farlo svegliare e infatti, ci riuscì.
- GRRRR! Jeff, amore mio. Che fai?
- Papà, papà, papà, svegliati. E' Natale! Svegliati. Andiamo. - Strilla felice, Jeff, sorridendo e riempiendolo di baci. Stiles, si scioglie come neve al sole.
- E con questo? E' Natale, si, ma sono solo le cinque. Jeff, io e la mamma ci siamo addormentati poco fa!
- Non mi interessa. Andavate a dormire prima, come noi, anche voi! Mammaaaaaa. - Prova a svegliarla, Jeff, accarezzandogli i capelli con la sua piccola manina e assalendogli le guance. Malia, si apre in un sorriso enorme. Se c'è una cosa che ama, più dei baci di suo marito, sono i baci di suo figlio.
- Buongiorno, piccola peste! - Dice Malia, stringendoselo in un abbraccio e riempiendolo di baci.
- Dacci solo cinque minuti, ok? Anzi, perchè non chiudi gli occhietti, lupacchiotto? I regali non scappano mica, se dormi ancora un po'. - Prova Stiles. Ama suo figlio, ma sta morendo di sonno.
- Davvero?
- Certo che è vero, amore. Fallo per la mamma, dai. Ancora pochino! Oggi, non mi sento molto bene. - Dice Malia.
- COS'HAI? - Si allarma, Stiles.
- Uh? No, nulla. Sono solo un po' scombussolata! Non ti preoccupare.
- Sicura, mamma?
- Si, vita mia.
- Allora dormo ancora un po', ma qui. 
- Certo.

Dopo che i due genitori, riuscirono a convicere il piccolo Jeff di chiudere gli occhietti e dormire un altro po', si addormentarono insieme a lui e si risvegliarono tutti e tre, all'unisono, in torno alle dieci del mattino, affamati come lupi. Dopo un buongiorno alla veloce, Jeff, ignora la sua fame e afferrando con forza le mani dei suoi genitori, li trascina giù per le scale e poi, vicino al grande albero di Natale. In tutto questo, Stiles, camminò ad occhi chiusi per la metà del tempo e Malia, fece uno sbadiglio dietro l'altro, dormendo in piedi. Jeff, al contrario di loro, era bello arzillo e fresco come una rosa.

Dopo aver sorriso felice, stampa un ultimo bacio ai suoi genitori e si dedica a scartale i regali con il suo nome. Ma ce ne sono cinque ed è difficile scegliere. Ad ogni modo, dopo un accurata selezione, decide di aprire il più piccolino per poi finire al più grande. Il primo regalo che apre, il più piccolino, è forse il regalo più bello e importante di tutti gli altri. E' talmente tanto felice di quello che ha appena scartato, che i suoi occhi si bagnano di felicità e di emozione. E' l'anello di famiglia. L'anello degli Stilinski! Il loro simbolo. Stiles, gli disse che gli e l'hanno regalato, perchè ormai è un ometto e sanno che sarà in grado di averne cura e di non perderlo. Malia, gli ha promesso che gli e lo allargheranno con la crescità. Per Jeff, quell'anello è importante e non c'è regalo più bello di quello. Lo indossa subito e poi, visto che sempre un bambino è, apre gli altri regali. 

Il secondo regalo che Jeff, si affretta ad aprire, è un peluche di lupo, grande quanto la sue mani unite. Ha gli occhi gialli e ha il pelo bianco. Il piccolo, si apre in un sorriso enorme, lo abbraccia, da un bacio a stampo alla sua mamma ed uno al suo papà, si siede tra le gambe di Stiles che se lo sta abbracciando stretto riempiendolo di baci e accarezzandogli i capelli e continua ad aprire i suoi regali.

Il terzo regalo, inizia ad essere bello grande e Jeff, continua a chiedersi cosa mai ci possa essere in quel pacco, che a vista sua, è enorme. Lo prende tra le mani e lo scuote leggermente, per capirne il contenuto. Stiles, ride di gioia, ricordandosi quell'episodio di tanti anni fa, quando lui, ancora in fasce, fece la stessa cosa, tra le braccia di sua madre. Malia, che ha capito cos'avesse suo marito e che ha sentito il suo cuore, mancare di qualche battito, gli sorride dolcemente, gli accarezza il braccio e li da un dolce bacio sulle labbra. Stiles, si scioglie in un sorriso.

Quando Jeff, si decide ad aprire il suo terzo regalo, sono già le dieci e quindici e Stiles, non ci vede più dalla fame. Ma al momento, ciò che importa, è lo stupore di suo figlio, nel vedere un robot che per lui, non ha nulla di speciale, ma non per suo figlio, visto che l'ha appena fatto diventare sordo con l'urlo di felicità che ha appena tirato. Non ci puo' credere! L'ha guardato in televisione per mesi, mentre pregava ai suoi genitori di comprarglielo e adesso, è li, davanti ai suoi occhi e nelle sue mani.

Il quarto ed il penultimo regalo di Jeff, era una coperta con la luna piena e le stelle disegnate sopra. Malia, è sicura che dovrà ricorrere all'aiuto di Melissa, per riuscire a convincerlo di diversi da quella coperta, certa che non la lascerà mai, portandosela ovunque, proprio come il cretino di suo marito che si porta ovunque vada, il suo cuscino. Non fa nemmeno in tempo a finire di pensare, che Jeff, lo annuncia.
- Non mi separerò mai da questa coperta. 
Malia, non può fare a meno di girare gli occhi e sbuffare divertita, insieme a suo marito.

Il quinto ed ultimo regalo di Jeff, è un enorme scatola, vuota.
- Ma non c'è niente. - Dice confuso, Jeff, accennando ad un timido sorriso. Proprio in quel momento, suona il campanello di casa.
- Sai amore, magari Babbo Natale ha sbagliato qualcosa e sta rimediando. Magari il tuo regalo è alla porta! Va tu ad aprire. - Dice Malia. Jeff, corre alla porta. Prende tra le mani il pacco che si è magicamente presentato davanti alla sua porta, chiude con un calcio la porta e corre dai suoi genitori, sento qualcosa muoversi da dentro la scatola.
- Ma si muove. - Dice allegro e ingenuo, Jeff.
- E' si. Chissà che cos'è! - Dice felice, Stiles, curioso di vedere la sua faccia.
- Posso aprirlo, mamma? 
- Devi aprirlo, amore. 
- E allora perchè hai storto il naso?
- Mh? No, nulla. Non fare caso a me. Qualunque cosa ci sia li dentro, puzza. Ma io la sento il doppio, quindi, apri.
- WOOOOOOOOOOW! CHE BELLO. CHE BELLO. CHE BELLO. Ciaoooo! - Ride e strilla Jeff, abbracciando il suo nuovo amico. Un criceto bianco con macchie arancioni negli occhi e sotto la pancia.
- Sei contento, amore? 
- Si papà. 
- Vado a prendere in macchina la gabbietta. Moglie, che dici di preparare la colazione?
- Cosa? No, io prima voglio aprire il mio regalo. - Mette il broncio, Malia. Stiles, ride di gusto, baciandola con dolcezza.
- Sto scherzando. Ecco qui, signora Stilinski! Questo, è il suo regalo. Buon Natale! 
- E', è bellissima amore mio. La metto subito! - Singhiozza felice Malia, gettandogli le braccia al collo e riempiendolo di baci, mettendosi subito dopo, il suo regalo. E' un maglione con una foto e una scritta. La scritta era nera e a caratteri cubitali e fece sorridere di gioia, Malia. 

Sono la mamma più bella del mondo. - Diceva la scritta.


La foto, però, era la parte più bella. Ritraeva lei, il suo pancione, l'albero di Natale, i regali, suo marito e suo figlio a fianco a lei.

Dopo aver fatto una colazione abbondante, la famiglia si veste e si dirige dai nonni Stilinski, per il pranzo di Natale. Come la sera precedente, gli invitati, sono gli stessi. Tutto è tranquillo e tutti sono felici, a parte Jeff che ha un po' di sonno.
- Mamma.. - Dice Jeff, in un filo di voce, ciucciando teneramente il suo cuccio e allungando le braccia, verso il viso della sua mamma.
- Ohissa! Vieni qui dalla mamma, amore mio. - Dice Malia, alzandosi a fatica dalla sedia e facendo una smorfia di dolore, quando suo figlio, con tutto il suo peso, gli è in braccio.
- Jeff, amore scendi. - Dice Stiles.
- No. Io voglio mamma!
- Oddio! Oddio. Oddio. Stilesssssss! Amore scendi. Vai dalla nonna. Stilessss! - Strilla, Malia.
- Shh! Sta calma amore, sono qui. Shh!
- E' presto! Non posso partorire adesso.
- E' vabbè amore, ormai vuole uscire. Che facciamo lo teniamo bloccato?! Su. Tranquilla. Andiamo da Deaton! Scott, occupati di Jeff, per favore e state tutti tranquilli. Vi chiamo appena ho notizie.

Due ore dopo, nello studio veterinario di Beacon Hills, nel giorno di Natale, si sente il pianto di una bambina.

- Benvenuta al mondo, Asia Stilinski. - Dicono all'unisono Stiles e Malia, felici come non mai.

 
 
Piccolo spazio autrice:

Ed è nataaaaaa... <3 
Vi è piaciuto il Natale?

Probabilmente, entro domani, vedrete l'ultimo capitolo. A parte l'epilogo! Vedrò di terminare la storia entro Natale. 
Detto questo, infiniti ringraziamenti a:
- MissHoech.
- Lunatica95.
- PandoraPam01.

Per le splendide recensioni! 

Grazie a tutti e se non avrò modo di aggiornare.. BUON NATALE! <3

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Capitolo 8
*** Paure ed insicurezze. ***


- Paure ed insicurezze.
 
Quando Malia Stilinski, uscì da casa dei Stilinski Senior, Jeff, si dimenticò di avere sonno e scoppiò in un pianto isterico, visto che secondo il suo punto di vista, era stato brutalmente strappato dalle braccia di sua madre, senza un apparente motivo. Chris, provò a capire cosa stava succedendo, ma sua madre, presa dalla paura, era scappata in bagno a rimetterci l'anima per l'ennesima volta, da quando aspetta un altro figlio. Suo padre, stava facendo un bordello di telefonate, mentre il branco, blaterava di cose, per lui, senza senso. 

Il peggio, venne quando neanche Melissa, riusciva a calmare Jeff che ormai, singhiozzava ininterrottamente da un ora. Scott, aveva raggiunto Stiles in clinica e al piccolo, mancava la figura di un Alpha. Non gli importava se si trattasse di suo padre, o di suo zio. Aveva bisogno di essere calmato al più presto e da uno di loro. Aveva bisogno di aiuto! I suoi occhi, non erano più color miele, come quelli di Stiles, ma giallo ambra, come il lupo che è dentro di lui.  Sentendo le sue emozioni, le sue paure e le sue insicurezze, anche Chris, si trasforma e piange.

Kira, lo calma in poco tempo, ma Jeff, ha bisogno della sua mamma e del suo papà. Tutte le sue sicurezze, sono crollate. Adesso, è di nuovo convinto che i suoi genitori, lo abbandoneranno, visto e considerato come sono scappati. Proprio perchè è convinto che finirà sotto ad un ponte, si stringe possessivamente al corpo caldo di sua nonna, che ridacchia divertita, riempiendolo di baci e rassicurandolo. Jeff, è piccolo e ancora non capisce. Non ha capito che i suoi genitori, sono dovuti scappare perchè lo richiedeva la situazione e non ha capito perchè sua nonna ride, senza un apparente motivo.
- Nonna. - Singhiozza Jeff.
- Amore mio, sta calmo. - Dice teneramente, Melissa, stringendoselo forte a se.
- Io voglio la mamma.
- La mamma tra poco arriva! Hai capito cosa sta succedendo?
- No.
- Sta nascendo Asia, amore.
- E non mi amano più! - Dice Jeff. Non era una domanda. Era un esclamazione!
- Ma cosa dici, lupacchiotto! Certo che ti amano.
- Non è vero! Sono scappati via.
- Perchè lo richiedeva la situazione.
- E allora perchè non sono ancora tornati?
- Perchè certe cose, sono cose, per così dire.. lunghe!
- Nonna, mi porti dalla mamma?
- Non è necessario, cucciolo. - Dice Kira.
- Cosa? - Chiedono all'unisono nonna e nipote.
- Vedi: mi ha appena scritto la tua mamma! Ha tra le braccia la tua sorellina e sta venendo qui da te. Papà l'ha sgridata, sai? E' molto stanca ed è debole, ma lei, aveva bisogno di andare dal suo cucciolo il prima possibile. - Spiega la zia.
- Che ti avevo detto? Ti amano.
- Avevi ragione, nonna. 

Quando mezz'ora dopo, Malia, seguita subito da Stiles e la piccola Asia nel seggiolino, fanno ingresso in casa, Jeff, gli salta addosso. Gli getta le braccia al collo e scoppia a piangere come un matto, felice di rivedere la sua mamma.
- Shhh! Amore mio. Sono qui! Ciao. Mi sei mancato così tanto. - Sussurra Malia, stringendoselo forte a se. Stiles, ne è certo! Jeff, è un mammone e sarà dura.
- E a papà non lo saluti? - Chiede divertito, Stiles. Non fa nemmeno in tempo a finire di parlare, che suo figlio, l'ha già riempito di baci e guarda con fare indagatore, la sua sorellina che dormiva beata, poco distante da lui.
- Vieni un attimo qui, cucciolo. - Dice in un filo di voce Malia, sedendosi a fatica sul divano, dopo essere stata coccolata da Melissa, Kira e Jonh.
- Come puoi vedere, questa, è la tua sorellina! E' Asia. E' bella, forte e sana, proprio come te. - Spiega dolcemente Stiles, facendolo sedere sulle sue gambe e riempiendolo di baci.
- Anche lei è un lupo? - Chiede curioso, Jeff.
- Si. Proprio come te! - Risponde Malia.
- Grazie a me. - Ghigna Stiles. Jeff ridacchia, mentre Malia, guarda male suo marito, che invece di farsi intimidire, sorride e gli manda un bacio al volo.
- Sei felice, di vederla? 
- Non lo so, mamma.
- Cosa? E perchè non lo sai? Non ti saranno tornati i dubbi e le insicurezze, vero lupetto?
- Veramente, si.
- Jeff, amore, te l'ho già spiegato. Andrà tutto bene, tutti saremo felici e non cambierà niente.
- Ok, papà.
- Andiamo a casa? - Chiede l'Alpha della famiglia. 

Gli interpellati annuiscono e dopo aver salutato e ringraziato tutti, esausti, vanno nella loro casa. Il primo, a crollare in un sonno profondo, è Jeff! Malia, gli mette il pigiamino, ignorando suo marito che continuava a sgridarla perchè non deve sforzarsi e deve riposare, lo mette nella culla, lo copre, lo riempe di baci e lo lascia tranquillo. Si fa una doccia veloce, controlla sua figlia e visto che dormiva pure lei, beata nella sua culla e avvolta nella sua copertina rosa, con inciso il suo nome, ne approfitta, si accoccola nel lettone con Stiles e entrambi, si addormentano poco dopo.

Quando Stiles e Malia, si risvegliano all'unisono, è già notte ed è il 26 Dicembre. Si sorridono teneramente e si scambiano teneri baci e dolci effusioni! Stiles, continua a ripetergli quanto è bella, ma Malia, non gli crede più. Asia, sta ancora dormendo tranquilla, così come Jeff, che però, dorme male. E' agitato. Il cuore gli batte forte e grazie ai loro poteri lupeschi, i due genitori, sentono che sta sudando dalla paura. Non fanno nemmeno in tempo a dirsi l'un l'altro, che il loro Angioletto sta facendo un incubo, che Jeff, si sveglia singhiozzando nel cuore della notte e disperato, chiama la sua mamma.
- MAMMAAAAAAAAAAAAAAAA! - Strilla e singhiozza Jeff. Stiles, non fa nemmeno in tempo a dire A, a sua moglie, che è già in piedi.
- Ha chiamato mamma, non papà. Vado io! Tu, occupati di Asia, per favore. Avrà fame e si è spaventata! Io arrivo appena posso! - Dice frettolosamente Malia, schioccandogli un bacio nella guancia e correndo da suo figlio.
- MAMMAAAAAAAAAAAAAAAA! - Strilla ancora, Jeff. Il volto ricoperto dalle lacrime!
- Vita mia! Shhh. Sono qui amore mio, sono qui. La mamma è qui, ok? Era solo un sogno. Sta calmo! - Sussurra Malia, prendendolo in braccio e stringendoselo forte a se, accarezzandogli la schiena e riempiendolo di baci. Quando suo figlio smette di piangere, lei, può finalmente asciugargli le lacrime e andarlo a cambiare. Non gli e l'ha detto, per non imbarazzarlo, ma ha avuto talmente tanta paura, che se l'è fatta addosso. Quando anche Jeff, se ne accorge, piange ancora di più e in viso, diventa rosso per la vergogna. Malia ridacchia e lo rassicura, dicendogli che non è successo niente, ma Jeff, convinto di aver fatto un errore, gli chiede scusa.
- Mamma, non volevo! - Singhiozza.
- Shh! Jeff, la finisci di piangere per una cazzata così? Lo sai che io e papà, non vogliamo quando piangi per niente. Sù! Basta. Sei tutto sudato, vieni. Andiamo a farci una doccia veloce. Piuttosto, perchè non mi racconti cos'hai sognato di così terribile?!
- Era un uomo vestito di nero! Era alto, grosso e muscoloso ed era spaventoso. Mi ha detto cose bruttissime ed era venuto per portarmi via da voi! Ha detto di avervi fatto un incantesimo e che io, per te e per papà, non sono mai esistito. Voi avete solo una figlia ed è quella che è nata il giorno di Natale. Quando mi sono svegliato, tu non arrivavi e ho pensato che era vero. Che non era un sogno. Che io non esistevo più e che visto che anche quella di la, piange, avreste pensato solo a lei.
- Jeff, vita mia! Ti prego, ascoltami. MAI E POI MAI, IO E PAPA' CI DIMENTICHEREMO DI TE. E quella di la, ha un nome, è Aria ed è tua sorella, ed è la stessa che fino a meno di un giorno fa, riempivi di baci, nella mia pancia. E' lei ed è qui in carne ed ossa. Adesso puoi sentire il suo profumo e il battito del suo cuore. Puoi accarezzarla e baciarla quanto vuoi! Sai che ti ama? - Chiede dolcemente Malia, aprendo l'acqua calda della vasca.

Quando Jeff si apre in un sorriso enorme e annuisce, Malia, sorride con lui, lo fa scendere dalle sue braccia, si inginocchia su se stessa, lo invita ad alzare su le braccine per potergli togliere la maglietta del pigiama e così via per tutti gli altri indumenti, quando lo prende nuovamente in braccio e lo mette dentro la vasca. L'acqua è alla temperatura giusta, ne troppo calda, ne troppo fredda e ridendo insieme a suo figlio, inizia a lavarlo. Se c'è una cosa che Stiles e Jeff fanno, da quando è nato, è ridere ogni volta che Malia, lo lava.
- Ahahahahahhaha. - Ride di gusto, Jeff, contemporaneamente a Stiles, che in questo momento è al piano di sotto che da, da mangiare a sua figlia. Malia, ha il cuore che sta per scoppiargli dalla gioia e prima o poi, riuscirà a far dire agli uomini della sua vita, per quale caspita di motivo, ridono ogni volta.
- Dai, nanetto basta! Andiamo a mangiare e a ninna. - Dice Malia chiudendo l'acqua e facendolo uscire dalla vasca. Alla svelta lo copre con il suo accappatoio di Batman, onde evitare che prenda freddo e asciugandolo ulteriolmente con un asciugamano. Lo porta nella sua stanzetta, gli mette un pigiamino pulito e dritti in cucina, dove ad aspettarli, c'era già Stiles con Asia mezza addormentata e un biberon di latte caldo e biscotti, per Jeff.
- Ciao papà. - Sussurra Jeff sorridendogli e alzandosi sulle punte, per fargli capire che voleva dargli un bacio.
- Ciao amore mio. - Dice felice, Stiles, inginocchiandosi su se stesso e lasciandosi baciare dal suo cucciolo, ricambiando i baci, subito dopo.

Quando Jeff si morde forte le labbra e alza e abbassa la mano destra circa dieci volte, Stiles, capisce che è indeciso se accarezzare sua sorella, oppure no.
- Sai che se l'accarezzi, lei è felice? - Chiede in un sussurro, Stiles.
- Ho paura di fargli male. E' così piccola! Mi sembra fragile.
- Anche tu eri così, amore.
- Davvero, mamma?
- Si. E mi sembra che tu, sia ancora sano e salvo. O no?
- Ahahah hai ragione, papà. Ciao nanetta! - Dice Jeff, accarezzandogli teneramente il viso e dandogli un bacio nella guancia. Sua mamma aveva ragione. E' molto meglio baciare lei, in carne ed ossa e sentire il suo profumo, accompagnato dal suo battito del cuore, anzichè baciare un pancione. Stiles sorride e guarda sua moglie, dicendogli con le labbra, quanto bella sia.

Quando Asia si addormenta, Jeff ha già finito il suo latte, che inizialmente non voleva e inizia a strofinarsi forte gli occhi, segno che sta morendo di sonno ma che non lo vuole dire. Stiles lo piglia in braccio e lo accompagna al piano di sopra, ma suo figlio, è convinto di dover andare nella sua stanza e diventa duro come il marmo. Stiles, ignora il magone che gli si è fermato in gola per vedere suo figlio soffrire così, gli sorride teneramente e gli chiede se mai dovesse andare in bagno. Il bimbo dice di no, salutano mamma con la manina che teneramente cantava una ninna nanna alla sorellina e dritti nel lettone. 

Lo sdraia nel mezzo e lo copre fin su alla gola. Sia mai che prenda freddo! Si sdraia al suo fianco e lo stringe forte a se, mentre suo figlio, inizia a parlargli di qualsiasi cosa. Segno che sta per addormentarsi! Stiles, lo ascolta attentamente, nonostante abbia già sentito quella storia un centinaio di volte, nel giro di tre settimane e gli accarezza il braccio per farlo addormentare, proprio quando Malia li raggiunge e si cambia davanti alla famiglia. Ha la maglia ricoperta di rigurgito di sua figlia e pipì di suo figlio.

Stiles, la guarda attentamente e nonostante siano passati degli anni, un matrimonio e due figli, continua a pensare che sia bella come il primo giorno, se non di più. 

Malia, che sente lo sguardo di suo marito addosso, si imbarazza e si copre alla svelta e il più possibile. Stiles, si fa serio e con gli occhi, gli chiede cos'abbia. Sua moglie gli sorride e gira la testa, per fargli capire che non ha nulla. Sebbene Stiles non gli creda, finge di farlo. Adesso, è notte e tutti, hanno sonno. Non è il momento di parlare! Avranno tutto il tempo di farlo il giorno dopo. 

Una volta tutti e tre a letto, la famiglia si stringe in un abbraccio e Jeff, si ritrova le guance riempite dai baci delle labbra della sua mamma e di quelle del suo papà. Si mette il dito in bocca, pronto ad addormentarsi, ma sobbalza insieme a sua madre, quando suo padre, lo sgrida.
- JEFF! TOGLI IL DITO DALLA BOCCA. - Lo riprende, Stiles.
- Muhmuh. - Mugugna il figlio, girando la testa più e più volte, in segno di negazione.
- Muhmuh niente, Jeff! Ti ho detto di finirla. Te lo levo sto vizio, prima o poi. - Dice serio Stiles, togliendoglielo anche contro la sua volontà. Per evitare che lo ri faccia, unisce anche le altre mani.
- Papà, mi lasci una mano?
- No.
- Perchè?
- Perchè così, poi tu puoi metterti il dito in bocca.
- Ma io è quello che voglio fare.
- E io non voglio, Jeff. Questa è colpa di tua madre! Tre anni e quattro giorni fa esatti, tu, appena nato, facesti la stessa cosa. Ti mettesti in dito in bocca e da allora, non smettesti più. Lei, invece di sgridarti, ti coccolava. Hai il ciuccio, usalo! 
- Uffa! Sei cattivo: quando fai così preferisco la mamma. - Si lagna Jeff, facendo ridere sua madre.
- Ma stai zitto che sei culo e camicia con tuo padre! Menomale che è nata tua sorella. Speriamo che prenda da me!
- Speriamo di no. - Dicono all'unisono, padre e figlio. Malia, li guarda malissimo e gli ringhia contro. Jeff, che sa che tipo di ringhio era, ride.
- Hei, Donna! Non ti permettere mai più di ringhiare a tuo figlio e al tuo Alpha. - Finge di riprenderla, Stiles.
- Ma io faccio un po' cosa voglio.
- Ahahahah. Chi è che comanda qui, mamma?
- Io e Asia. - Risponde sicura di se, Malia. 

Due quarti d'ora dopo, Stiles e Jeff stanno ancora parlando come nulla fosse, dimenticandosi che sono le due di notte e che a fianco a loro, c'è una donna che ha appena partorito e una bambina appena nata e Malia, è prossima a mordere suo marito e a portare nella sua camera a suo figlio. 
- MI AVETE ROTTO! State zitti un attimo: non vi sopporto più! Sono le due di notte e a fianco a voi, c'è una bambina appena nata ed una donna che ha appena partorito che se non lo sapessi, Jeff, quella donna è tua madre e quella bambina, tua sorella. Quanto a te, Stiles, si tratta di tua moglie e di tua figlia. Adesso state zitti sul serio o al primo ragazzo che avrà Asia, la lascerò uscire senza chiederti il permesso. - Sbraita Malia.

Adesso, chi ringhia, è Stiles!

Malia, ha fatto bingo.

Stiles, smette di ringhiare e per il suo bene, decide di dare la buonanotte a suo figlio e a sua moglie e avvertire sua figlia che non uscirà di casa prima dei vent'anni e addormentarsi poco dopo.

Jeff, ride, bacia i suoi genitori, si sta zitto e si addormenta.

Asia, ignara di tutto, dorme beata e la sua mamma sorride soddisfatta, gli dice che a papà ci penserà lei, bacia gli uomini della sua vita, già crollati in un sonno profondo e con il cuore pieno di felicità, si addormenta.

 
Piccolo spazio autrice:

Salve a tutti, cuccioli. Piccolo cambio di programma: il penultimo capitolo, a parte l'epilogo, è questo. Facendo il calcolo, mi sono accorta che con l'epilogo, i capitoli sono nove e nove non mi piace. La storia, terminerà al capitolo 10. Detto questo, non mi resta che augurarvi buon proseguimento di feste e ringraziarvi immensamente a tutti quanti. Chi legge, chi mi segue e chi mi recensisce.. <3


 

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Capitolo 9
*** Un beta in più. ***


- Un beta in più.
 
Quando Asia ha due anni, Jeff, ne ha quattro, quasi cinque! Stiles e Malia, spesso, per farli calmare nelle notti di luna piena si ritrovano costretti ad alzarsi e portarli a correre nei boschi. E' sera in casa Stilinski ed è notte di luna piena e Stiles, vuole provare a tenere a bada i suoi figli anche senza quel piccolo sotterfugio. Insomma: è un Alpha! Dove sta scritto che non dev'essere in grado di tenere calmi i suoi figli? I suoi beta? 

E' ora di cena e lui, tornato un po' più tardi da lavoro, ha baciato sua moglie sulla bocca, un bacio ai suoi figli e stremato dalla giornata appena trascorsa, si è fiondato sotto la doccia per riprendere un po' dell'energia che aveva perso. Nonostante lo scroscio dell'acqua calda, ha udito le urla di sua moglie e i ringhi dei suoi figli. Determinato a mettere fine a quella storia una volta per tutte, si asciuga alla veloce, si veste e va in cucina. 

Asia, è nel seggiolino che si dimena come mai prima d'ora. Malia, prova a dargli da mangiare, ma la piccola invece di prendere la pappa, prende il dito della mamma mordendola di continuo. Jeff, scorrazza da una parte all'altra senza ubbidire agli ordini dei suoi genitori e visto che non aveva niente da fare e Stiles lo stava sgridando, decide di mordergli la gamba, con quei piccoli denti da lupo che si ritrova. Quella, fu decisamente la goccia che fece traboccare il vaso. Fu un affranto al suo stato di Alpha e sopratutto di padre. 

Nonostante sia già guarito, si arrabbia lo stesso. Malia si immutulisce, Jeff smette di correre e mette il broncio consapevole di averlo fatto arrabbiare e Asia, smette di ringhiare e di mordere a Malia e inizia anche a mangiare.
- JEFFRY STILINSKI. Seduto e al tuo posto! Immediatamente. - Ordina Stiles. Non voleva, ma i suoi occhi sono diventati rossi. Jeff, impaurito scoppia a piangere e segue l'ordine di suo padre, mentre con lo sguardo cerca la sua mamma. Mamma che ha già il cuore in gola per la tristezza, ma che si fa forza e coraggio e inizia a riprenderlo.
- Cosa c'è, Jeff? E' inutile che cerchi il mio sguardo e le mie coccole, perchè questa volta non le avrai! Le cose giuste e lo sai. E l'hai fatto stasera e che non si ripeta mai più una cosa del genere. - Lo riprende duramente, Malia.
- Ma io volevo solo giocare. - Si giustifica singhiozzando, Jeff.
- Non è questo il modo di giocare, Jeff. Ci sono modi e modi e sopratutto tempi! Ero sotto la doccia e sentivo tua madre gridare perchè non ne volevi sapere di metterti a cenare. E' tua madre, è più grande di te, devi portargli rispetto e devi fare quello che ti dice. Inoltre cosa fai? E' notte di luna piena e sai che siamo tutti nervosi, ti metti a mordere TUO PADRE, IL TUO ALPHA, solo perchè ti ho sgridato? Comportati come si deve e vedi che non ti sgrido e inizia ad ascoltarci Jeff perchè se i tuoi amichetti, a casa loro fanno cosa vogliono con i propri genitori, tu, non lo fai. Tu fai quello che ti diciamo noi e fine del discorso. Lo stesso vale per te, signorina. Questa storia deve finire una volta per tutte! Ad ogni luna piena, non ci possiamo combinare così! Non smettere di mangiare, Asia e chiedi subito scusa alla mamma per averla morsa. Quanto a te, signorino, la prossima volta che ti permetti a mordermi o a rispondermi male o a non ascoltarmi, finisci in punizione per due settimane. Sono stato abbastanza chiaro? - Li riprende duramente, Stiles.
- E SMETTILA DI PIANGERE! - Ordina ancora.
- Dai Stiles calm..
- NO! Non mi calmo, Malia! Non mi calmo proprio per niente. Siamo i loro genitori, non dei loro compagni di scuola. Comandiamo noi, non loro. 
- Mamma! - Singhiozza Jeff allungando le braccia verso Malia.
- Non provare a prenderlo in braccio! Ho detto che questa storia deve finire una volta per tutte. Adesso ci mettiamo a mangiare come una normale famiglia e al primo ringhio, guai a voi! Vi faccio vedere io a voi chi comanda in questa casa. - Ordina ancora, Stiles. Ormai non è più un padre, ma si è calato nella parte dell'Alpha.
- Papà ha ragione, Jeff. E Asia, lo stesso vale per te. Ve lo diciamo con le buone e non lo capite, non è colpa nostra se adesso ci troviamo in questo stato. Non sta scritto da nessuna parte solo perchè siete lupi, che potete prendervi la libertà di mordere i vostri genitori e di ringhiarli contro. Non sarò un Alpha come vostro padre, ma anche io, come voi sono un lupo. Di certo, però, quando mi fate arrabbiare non mi metto a ringhiarvi contro. Ogni volta, è sempre la stessa storia. Sembra che le cose si calmino e ad una nuova piena, ricominciamo da zero. Questa storia deve finire. O la facciamo finire così, o veramente finite in punizione. - Li riprende duramente, Malia.
- Sono stata abbastanza chiara? - Chiede ancora con tono autoritario.
- Ti mamma. - Risponde Asia.
- Tu parla bene e togli il ciuccio di bocca. - Dice Stiles.
- Ufff. Tronto. 
- SCUSA COS'HAI DETTO?! - Strillano all'unisono i due genitori. Jeff, smette di piangere e scoppia a ridere. Ebbene si. La sua piccola sorellina, ha detto stronz* a suo padre.
- Ho detto tronto. Pecchè? Non si può tire?
- NO! PROPRIO PER NIENTE. - Risponde dura, Malia. Dove ha sentito quella parola, sua figlia?
- E sopratutto non a noi! Non ci credo, questo è il colpo. Non ti permettere mai più Asia. Non. ti. permettere. mai. più. - Dice serio, Stiles, alzandogli il viso con due dita sotto al mento, per fare in modo che sua figlia lo guardi negli occhi.
- Scuta papà. - Dice con il broncio, Asia. Non sapeva che non si poteva dire quella parola.
- Io ti scuso, ma tu non dirlo più. Dai, adesso non piangere. Vieni qui, amore mio. - Sussurra Stiles, prendendola in braccia e coccolandosela un po'. Jeff, si sente escluso.
- Vizziata. - Borbotta infatti, con fare infastidito.
- Ahahha vieni qui, vita mia. - Dice Malia prendendola in braccia e facendolo sorridere felice.
- Nooo! Lo volevo io il mio cucciolo. Vieni qui da papà, amore. Devo dirti una cosa!
- No. - Sussurra con il broncio, Jeff.
- Ti pregoooo. - Mette il broncio, Stiles. Malia e Asia, che adesso è scesa dalle gambe di Stiles per andare in quelle di Malia, ridacchiano divertite. Quei due, sono incorreggibili. Mentre sua mamma la riempe di baci e gli dice quanto la ama, Asia sente chiaramente suo padre scusarsi con suo fratello per aver alzato la voce e tutti riprendono a cenare. Jeff in braccio a Stiles, Asia in braccio a Malia.

Quando era ora di andare a dormire e tutti i lupacchiotti erano già con il pigiama, un odore, investe le loro narici. Stiles è nervoso, è notte di luna piena e sa chi sia entrato nel territorio suo e di suo fratello. Conosce quell'odore. Lo infastidisce e forse è per questo che Jeff si è attaccato alla sua gamba e si è completamente trasformato, pronto a difendere la sua famiglia ad ogni costo. 

- Stiles. Sono qui per chiedere perdono! Un atto di pace. Fammi entrare, per favore. - Dice l'uomo, al di la della porta.
- Che cosa vuoi? - Chiede in un ringhio, Malia. Anche lei, sa chi c'è dall'altra parte della porta.
- Parlare. Vi prego!
- Jeff, Asia. Smettete di ringhiare! Andate nel lettone che io e la mamma arriviamo subito. - Ordina dolcemente Stiles, accarenzando i capelli di suo figlio, mentre Malia accarezza quelli di sua figlia e suggerisce ai suoi lupacchiotti di seguire l'ordine del papà.
- No! Io non ti lascio solo, papà. - Dice Jeff, ringhiando con tutta la sua forza. Ha gli occhi gialli. Non sa chi c'è dall'altra parte della porta, ma sa che ha invaso il suo territorio e questo non gli piace. Sopratutto non gli piace il fatto che stia ridendo di lui.
- Hei, cucciolo! Amore, amore mio guardami. Non ascoltare le sue risate! Guarda papà. Guardami. - Dice piano Stiles, prendendogli il viso tra le mani e accarezzando i suoi lineamenti da lupo. 
- Ti devi calmare. Calmati! Respira. - Dice ancora, Stiles.
- Non mi piace quello li. - Dice in un ringhio, Asia.
- Lo so. Nemmeno a noi, se per questo. Ma non ha cattive intenzioni. Io e papà lo possiamo sentire. Voi ancora no, perchè i vostri poteri non si sono sviluppati del tutto. Vi fidate di noi? - Chiede Malia, provando a calmarli.
- Ha invaso il nostro territorio. - Dice ancora ringhiando, Jeff. Asia è tornata umana. Il lupacchiotto, ancora non ci riesce.
- E ok, hai ragione. Perfettamente! Sei un bravo lupacchiotto, lo sai?! Da grande sarai un grandissimo Alpha.
- Anche io potrò diventare come te e lo zio Scott? Potrò diventare UN ALPHA ORIGINALE? - Chiede illuminandosi di gioia, Jeff.
- Se siamo fortunati si, perchè no. A me e allo zio è successo dal nulla. Magari è come il gene della licantropia della mamma e del nonno.
- Cattivo nonno. - Sbuffa Asia. Non è ha un bel rapporto con Peter! Al contrario del rapporto con nonno Jonh e nonna Melissa. Oh! Loro si che sono nonni.
- Il mio papà? - Gli chiede con il broncio, Malia. Ama vedere ridere i suoi figli, quando lei sporge in avanti il suo labbro inferiore.
- Si. - Rispondono i figli, scoppiando a ridere. Poi, Asia si fa seria.
- Mamma, papà, ma voi perchè non vi siete trapormmati?
- Trasformati amore. Si dice trasformati e non l'abbiamo fatto perchè per l'appunto, sappiamo che è venuto qui in buona fede. - Risponde Stiles.
- Ma non hai nemmeno ringhiato. - Afferma Jeff.
- Avrei voluto, ma mi sono controllato. 
- Stiles, sto diventando vecchio qui fuori. Tu e tua moglie non potete fare questi discorsi ai vostri figli, dopo?
- TU FATTI GLI AFFARI TUOI. - Dicono in un ringhio, tutti e quattro. Alla fine, sempre notte di luna piena è.

Con uno sbuffo contrariato e con tutti i sensi in allerta, alla fine, Jeff e Asia vanno nel lettone dei genitori e consapevoli che li sentiranno ugualmente, si mettono in ascolto e orirgliano la conversazione.
- Ciao. - Li saluta l'uomo.
- Parla e fai veloce. - Ordina Stiles incrociando le braccia al petto.
- Malia, vai dai bambini. - Ordina ancora. Si è accorto che il nuovo ospite, stava guardando sua moglie.
- Ma neanche per idea. Non ti lascerò da solo con lui, solo perchè è troppo stupido da guardarmi dalla testa ai piedi e a te da fastidio.
- Vuoi anche darmi torto?
- No. Non hai torto infatti, ma non me ne vado. Resto con te, sempre.
- Che dolci!
- JACKSON! Dimmi cosa vuoi e cosa ci fai nel mio territorio e vattene.
- Ok! Sono qui per chiedere scusa, Stiles. Sono solo. Non ho nessuno! Sono un omega e ho paura. Sarei comunque venuto prima da te e poi da Scott, ma so che è fuori città per le vacanze di Natale. So anche che praticamente le decisoni le pigli tu, nonostante sia Alpha anche lui. Ti chiedo solo di perdonarmi, di mettere tutto da parte e seppellire l'ascia di guerra. Permettimi di unirmi a te al tuo branco e ti sarò fedele fino alla fine dei miei giorni. Seguirò ogni tuo ordine e perfino di Scott. Dopo la maturità sono scappato. Ancora! Sono stato ovunque. New York, Parigi, Boston, Haway, Italia e poi di nuovo Londra e ricominciavo da capo. Sono passati anni e da solo non ce la faccio. Ho bisogno di una guida e ho bisogno che siate tu e Scott. - Spiega Jackson.
- Sento che sei sincero. Al primo errore che fai, sei fuori!
- Significa che sono entrato nel branco?
- Significa che da oggi, il branco, ha un beta in più.
- Grazie mille, Stiles. Te ne sarò grado per tutta la vita.
- Io non gioierei così tanto. Non immagini quello che ti aspetta. Beacon Hills si è calmata e ha smesso di essere una calamita per il sovrannaturale, ma noi non ci fermiamo mai. Allenamente su allenamenti e ancora allenament..
- Sono pronto a tutto!
- Prima regola: non interrompere mai il tuo Alpha quando parla. - Ordina Stiles, mostrandogli i suoi occhi e puntandogli l'indice contro. Jackson ha paura e Stiles si sta divertendo da morire.
- Scusami!
- Adesso vattene prima che cambio idea! L'allenamento è domani alle 16:55. Se arrivi in ritardo anche di un solo minuto, avrai un allenamento extra e io e Scott, che torna domani, non saremo così clementi.
- Puoi stare tranquillo.
- Allora vai.
- Grazie Stiles. Buonanotte e a domani. Malia!
- Ah, Jackson! - Dice Stiles, facendolo fermare sulla porta.
- Si?
- Non guardare, non toccare, non sognare e non pensare a MIA MOGLIE. 
- Tranquillo. Mi è passata!
- Buonanotte, Jackson. 

Quando Jackson esce da casa Stilinski e chiude la porta, i due coniugi sono soli e possono parlare con calma.

- Ti ho detto che potevi parlargli, per caso? - Finge di riprenderla, Stiles.
- Scemo. Sei un ottimo Alpha, lo sai amore? - Chiede Malia accarezzandogli la schiena e mettendogli subito dopo, un braccio intorno alle spalle. Stiles, sciolto come neve al sole, sorride e gli mette un braccio intorno ai fianchi, stringendola possessivamente a se e poi la bacia con dolcezza.
- Ti amo così tanto, SIGNORA STILINSKI.
- Ti amo anche io. E' stato un gesto nobile, il tuo. Scott non credo l'avrebbe fatto! Non senza il tuo permesso, almeno. E poi è bello che nonostante siano passati tanti anni e tanti chili di troppo per me, tu ti senta ancora geloso. 
- Amore, ma la finisci con questa storia? Sei BELLISSIMA. Come potrei non essere geloso? Sei mia. Che pretendi? Mh? Hai fatto due figli, ok? Se tra tutte e due le gravidanze, hai preso 4 kili, è troppo e comunque, qui quello che è ingrassato sono io, non tu.
- AHAHAHAHAHH! 
- Non ridere di tuo marito, sai. - Dice Stiles prendendola in braccio e portandola in camera da letto.

Le getta di peso e poi ordina ai suoi figli di aiutarlo a fare il solletico alla mamma.

Non l'avesse mai fatto.

Un ora dopo, sono ancora tutti e quattro nel lettone a ridere come matti facendosi il solletico e tirandosi cuscinate.

Stiles amerà anche il suo stato di Alpha e su questo, non c'è dubbio, ma niente lo ripaga dall'essere un marito e un padre in grado di rendere felice sua moglie e i suoi figli.


 
Piccolo spazio autrice:
 
E siamo giunti alla fine di questa storia, gente. 
Il prossimo capitolo, sarà il definitivo. L'epilogo.
Che dire, è stato un piacere. Un infinito ringraziamento a:
- The_Last_Smile.
- A_M_N.
- Lunatica95.
- Stilba.
- Ginevra Weasley.
- PandoraPam01.
- Luke_Hemmings_Always.
- Miss Hoech.

Per aver letto e recensito questa storia. Siete stati tantissimi e tutti meravigliosi! <3

STORIA DEDICATA A VOI.

AUGURONI PER IL NUVO ANNO! 

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Capitolo 10
*** Il meglio deve ancora venire. ***


- Il meglio deve ancora venire.
 
Sono Stiles Stilinski e ho trentotto anni. Sono sposato con mia moglie Malia Hale alias Stilinski da diciotto anni e la amo ancora come il primo giorno. Se penso a tanti anni fa, al giorno che Lydia si è messa in mezzo a noi e me l'ha portata via per un po' di tempo, ancora mi sento morire. Oppure a Jackson. Meglio non pensarci! Malia, è mia. Solo e soltanto mia e amo lei. Lei e nessun'altro! Solo avendola accanto, mi sono accorto che senza di lei non sono niente. L'amore che provo per Malia, non è minimamente paragonabile a quello che provavo per Lydia. 

Lydia, è stato solo un gioco. Un capriccio da ragazzo, mentre Malia, la donna che ho sposato e che mi ha reso padre di due bambini - Pardon, adolescenti. Se mi sentono che li chiamo ancora così, mi ringhiano contro. - meravigliosi, è stata, è e sarà per sempre l'amore della mia vita. Come ho amato lei, nessuno mai. Amo tutto di lei. Dalla testa, ai piedi. Amo i suoi grandi occhi marroni, le sue labbra dolci e carnose da baciare. Il suo naso sempre rosso e i suoi occhi da coyote. Quelle morbide e tenere guangiotte e le fossette sotto gli occhi quando ride. Amo il suono della sua risata e il sapore dei suoi baci. La amo. La amo punto e basta. Amo mia moglie e la madre meravigliosa che è.

Jeffry Stilinski, ha sedici anni ed è ormai un ometto e come avevo predetto io, è un lupo degno di nota e sopratutto degno di tutti gli insegnamenti ricevuti da suo padre e da suo zio. Ricordo bene la sua prima e vera trasformazione! Accadde all'improvviso e aveva quattordici anni. Io, lui, Chris e Scott eravamo nei boschi di Beacon Hills per una corsa, così detta calmante quando sentì il respiro affannoso di mio figlio e quello accellerato di mio nipote. Il cuore di Scott si fermò per pochi secondi, così come il mio. Ci guardammo e aiutammo i nostri cuccioli a calmarsi quanto prima. Gli dicemmo come fare e loro ci ascoltarono parola per parola. Entrambi, hanno trovato la propria ancora in poco tempo. Una ragazza! Stiles è pronto a metterci la mano sul fuoco.

Asia Stilinski, invece, è la mia rovina. Fermi tutti! Non pensate male, io la amo da impazzire. Ma da chi cavolo ha preso, solo lei lo sa. Ma questa è colpa di mia moglie e ne sono sicuro. E' ovvio che se io la sgrido, perchè alla tenera età di quattordici anni si presenta a casa con un ragazzo che già chiamarlo così è un onore e gli proibisco di vederlo e sua madre gli dice di stare tranquilla, non andiamo da nessuna parte. Andiamo! Quale padre sulla faccia della terra, permetterebbe alla figlia di avere un ragazzo alla sola età di quattordici anni? Forse tutti, ma non io. Quella è mia figlia. E' la mia bambina e quello non è per lei. Che cosa ci fa, un umano più grande di lei di due anni, che suona la chitarra, si veste sempre di nero e hai i capelli lunghi e costantemente sparati con una lupacchiotta di appena quattordici anni, sempre posata, garbata e bella da vedere? Proprio niente. 

Adesso è notte. C'è la luna piena fuori e noi quattro, io, mia moglie e i miei figli, stiamo correndo completamente trasformati, tra i rami secchi e le foglie cadute dagli alberi. Sento il cuore della mia principessa battere all'impazzata e ha il viso in fiamme e sento che non è per via della corsa. Sta pensando al suo ragazzo - Il solo chiamarlo così mi viene da star male. - e la cosa non mi piace. Chissà a cosa sta pensando! Pagherei tutto l'oro del mondo per sapere cosa gli passa per la testa. Per sapere se è innamorata, se i loro baci sono teneri come quelli che ci scambiamo io e mia moglie o se hanno un pizzico di malizia. Vorrei sapere se siano già passati in terza base e tutte quelle cose da padre. Certo, voi direte: stupido, usa i tuoi poteri da lupo! Per il mio bene, ho deciso che è meglio di no. Ma so, con i miei poteri so che ne è innamorata e che darebbe la sua stessa vita, per proteggerlo dal nostro mondo, per non ferirlo e spesso la sento combattere con la sua natura animale. Spesso vuole uscire ed è normale, ma lei, stringe i denti e resiste. Solo a casa, stretta tra le braccia mia o di sua madre, scoppia in un pianto isterico e pochi minuti dopo ci ritroviamo qui, dove siamo adesso.

Insomma signori e signori. Io sono Stiles Stilinski. Ho trentotto anni, due figli meravigliosi e una moglie a dir poco straordinaria. Una moglie che è l'amore della mia vita e che ha reso proprio questa, una vita a colori. Senza rabbia, dolore o disperazione. Solo pace e amore. Una donna, una moglie ed una madre che è stata in grado di rendere la vita bella da morire e di una cosa sono sicuro: il meglio, deve ancora venire.

 
 
Io sono Malia Hale. No. Non mi è mai piaciuto il mio cognome! Per fortuna, da diciotto anni, il mio nome è Malia Stilinski. Proprio così, gente. Io, Malia Stilinski, la stessa che è rimasta intrappolata nel corpo di un coyote per chissà quanto tempo e che è tornata umana dal nulla e senza averlo chiesto, adesso si ritrova ad essere madre di due figli a dir poco stupendi e la moglie del classico sfigato ragazzo di liceo, che in realtà per me, di sfigato, mio marito non ha proprio niente. Basta guardarlo per rendersi conto di quanto sia felice e sopratutto di quanto sia bello. Non so se è per via della sua natura da lupo, Alpha Orginale tra l'altro, - Si, amo dirlo. Mio marito è uno tosto. - o se è perchè è bello a prescindere da tutto e tutti, ma sono passati tanti anni, forse troppi ed è ancora bello come il primo giorno. 
 
Amo mio marito più di qualsiasi altra cosa al mondo. Se penso a Lydia, che ha provato a portarmelo via oppure a Jackson che ha fatto di tutto per avermi, mi vien da ridere. Stiles, nonostante siano passati anni, al solo sentire il nome di quei due mi ringhia ancora contro e spesso i suoi occhi diventano rossi. Io, invece mi faccio una bella risata. Che tonto che è il mio mostriciattolo dagli occhi color miele! Un po' mi è dispiaciuto che abbia troncato del tutto i rapporti con lei. Era la sua migliore amica ed è stata la ragazza che ha amato per anni e mi sembra ingiusto buttare all'aria un amicizia così bella per un capriccio di una ragazzina viziata. Io, di certo non gli e l'ho chiesto ma Stiles ha deciso così e se sta bene a lui, non può che star bene a me. Infondo, io ci guadagno pure. Stiles è solo mio e ammetto che non gradisco le occhiate fugaci che gli lanciano delle donnine al super mercato o quando siamo soli io e lui, per una passeggiata in centro.

Voglio dire. Vedi che passeggia mano nella mano con una donna e che ha anche un anello al dito e continui a guardarlo?! E sapete cosa fa il signor Stilinski, in questi casi? Se la ride. Poi, però sono io che rido quando è uno a provarci con me. Una volta, eravamo solo fidanzati, senza matrimonio e senza figli. Era una serata senza amici. Solo io e lui! Eravamo andati in discoteca ed in pista, uno, ignaro di aver appena preso per i fianchi un coyote mannaro, fidanzata, compagna per la vita e quasi moglie di un lupo mannaro Alpha originale, si è anche azzardato a darmi un bacio nel collo. Il tempo che provo a divincolarmi, che Stiles mi trascinò con forza a se e mi strinse possessivamente per i fianchi, intimando al castano di andarsene, perchè ero la sua donna ed io, non ero roba per lui. 

Al solo ripensarci, mi si scioglie ancora il cuore di gioia. Mio marito è sempre stato molto geloso di me e questo mi lusinga. Ora non sto qui a raccontarvi tutti gli episodi di gelosia, oppure facciamo notte. E' geloso di mio figlio? No. Anzi: con lui fa comunella per rompere le scatole a me e a sua figlia. Andiamo! Più io rassicuro Asia e la lascio libera quanto basta di amare il suo attuale ragazzo, più Jeff e Stiles si mettono in mezzo. Qualche giorno fa, la mia piccola e tenera lupacchiotta era appena tornata a casa da scuola, intorno alle due del pomeriggio e Stiles, subito, gli annusò il collo e le labbra ringhiando poco dopo. Quante sceneggiate per un bacio innocente! Come se lui non avesse mai amato a quattordici anni. Ma fatemi il favore!

Jeff, invece, è tale e quale a suo padre. Non c'è niente da fare! Fin da piccolo, lo segue ovunque va. Ricorda ancora come se fosse ieri, il giorno in cui aveva sei mesi e trascinandosi a quattro zampe sul pavimento, spinse la porta semi aperta e entrò nel bagno seguendo il suo papà e allungando poco dopo le braccia verso il suo viso, per essere preso in braccio. A tavola, se Stiles beveva, beveva anche lui e non iniziava a mangiare senza suo padre. Una volta dovetti pregarlo per mettere qualcosa sotto i denti, ma non ci fu stato verso. Nemmeno la telefonata di suo padre, lo convinse a mangiare. Solo alle undici e mezza di sera, quando Stiles era tornato a casa dopo una riunione e solo con lui, Jeff, aveva mangiato. Inutile dire che ringhia furiosamente! Come quella volta che aveva sei anni ed era scappato da scuola durante l'intervallo, solo perchè sentiva la mancanza di Stiles. Non contento, l'aveva anche raggiunto a lavoro. Insomma, quelle due piccole pesti e mio marito, mi hanno reso una donna felice. 

Io sono Malia Stilinski. Ho trentotto anni, due figli meravigliosi e un marito a dir poco straordinario. Un marito che è l'amore della mia vita e che ha reso proprio questa, una vita a colori. Senza rabbia, dolore o disperazione. Solo pace e amore. Un uomo, un marito ed un padre che è stato in grado di rendere la vita bella da morire e di una cosa sono sicura: il meglio, deve ancora venire.

 
Piccolo spazio autrice:
 

Ed eccoci qui, ragazzi. 
Piango.
Scrivere questa storia, mi mancherà da morire.
L'ho amata! Dal primo, all'ultimo minuto.
Dalla prima, all'ultima riga.
Dal primo, all'ultimo capitolo. 

Ho amato tutto di questa storia, sopratutto ho amato voi che l'avete letta, seguita, ricordata e recensita. 
Questa avventura, finisce qui.
Ringrazio particolarmente a:
- The_Last_Smile.
- A_M_N.
- Lunatica95.
- Stilba.
- Ginevra Weasley.
- PandoraPam01.
- Luke_Hemmings_Always.
- Miss Hoech.


Questa storia, senza di voi, non sarebbe nemmeno esistita.
 
Ho finito e chiudo qui.
Grazie a tutti e alla prossima.


 
 
Storia completamente dedicata a voi. <3
 

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