Choices change us

di samb95ff
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Choices change us - Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Choices change us - Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Choices change us - Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Choices change us - Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Choices change us - Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Choices change us - Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Choices change us - Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Choices change us - capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** Choices change us - capitolo 9 ***



Capitolo 1
*** Choices change us - Capitolo 1 ***


 

Jane

"Le scelte che facciamo determinano il nostro destino
e noi stessi...."

 Inciampai ripetutamente a causa del mio lungo vestito, e anche perchè era buio pesto. Barcollavo letteralmente alla cieca. Mi domandai che aspetto avessi, probabilmente dovevo avere il viso arrossato e i capelli completamente scompigliati. Ah già, senza contare le braccia ricoperte di graffi.  Stupidi cespugli.
 
Stanotte doveva esserci luna piena, ma questa era coperta da nuvole scure. Comprivano anche le stelle. Rivolsi il mio sguardo al cielo scuro. Mi chiedevo se i miei genitori fossero lì, se mi guardavano e se mi guidavano. Improvvisamente mi si seccò la gola. Giurai di vendicarli, manterrò il giuramento per loro. La strada era deserta, in effetti non sapevo dove mi trovavo e a dirla tutta, neanche come ci fossi arrivata lì. Sapevo che era notte inoltrata. Che genio. Nessuna macchina. Le case non emettevano un suono.

Ero scappata da casa mia alla ricerca di Jeff.  Ah, per chi non lo sapesse sono Jane, Jane the killer. Ma voglio mettere in chiaro che l'unica persona che ucciderò sarà Jeff. Nessun altro. Quella assurda storia che io uccido le persone prima che lo possa fare Jeff, è un emerita cavolata. Molti di voi sapranno la mia storia, ma per chi non la sapesse la riassumerei così:

 "Jeff era il mio vicino di casa. Sembrava un ragazzo normale come altri. Poi accaddero degli eventi (troppo lunghi da raccontare) che lo trasformarono in un pazzo. E' stato portato in ospedale dopo aver preso fuoco. Il suo aspetto era terrificante. La pelle bianca come il latte e si era inciso con un coltello, un sadico sorriso da pazzo. Andava da una guancia all'altra. //Era la brutta copia di Jocker. // Ma ciò che mi fece giurare di ucciderlo è che ha ucciso i miei genitori, oltre che la sua famiglia  compreso suo fratello Liu. Poi ebbe pure la malaugurata idea di darmi fuoco coprendomi di candegina e vodka. Quando mi svegliai all'ospedale non avevo un capello in testa e la pelle ustionata. Ricevetti dei regali da lui. Una parrucca con dei lunghi capelli neri, un vestito nero e una maschera. Bianca e con una bocca nera molto femminile e la parte degli occhi era coperta da un pizzo nero, cosicchè nessuno potesse vederli. Col passare degli anni iniziai a guarire. La pelle era diventata come la sua. Le mie labbra erano di un rosa tenue. Le sopracciglia e le ciglia mi erano ricresciute nere e folte. I medici decisero di trapiantarmi i capelli. Li scelsi neri. E poi partì alla ricerca di Jeff inpugnando il mio amato coltello." 

Nonostante tutto indosso ancora la maschera. Jeff mi aveva rovinato la vita. Iniziai a sentirmi stanca. Mi infiltrai nel bosco, dove non poco distante risplendeva un lago scuro, che sembrava mischiarsi al cielo. Mi avvicinai e vidi la luna uscire dalla coperta di nuvole che la avvolgeva. Comparve la mia maschera, anch'essa riflessa. Me la tolsi. Vidi i miei occhi verdi creare un contrasto innaturale con la mia pelle bianca. La mia bocca, carnosa, col suo rosa tenue abbozzavano un sorriso. Non facevo paura, sembravo quasi un fantasma. Mi rimisi la maschera e mi allontanai dalla triste verità. Non potevo tornare com'ero una volta. Non potevo...o non volevo? Beh, certo che lo volevo. Ma questo mi rese più forte.

Mi sedetti sotto un salice da dava sul lago e chiusi gli occhi. Rimasi così per dieci minuti credo, quando sentii dei passi veloci calpestare le foglie secche. Aprii immediatamente gli occhi e mi rintanai dietro l'albero. La figura si fece più vicina, anzi passò vicino al mio albero per dirigersi al lago. Aveva il fiatone. Come se avesse corso per 100 metri senza mai fermarsi. Bevve con molta avidità l'acqua. Si rialzò.

 Era un ragazzo. Sui diciasette anni credo. Aveva i capelli folti e neri che gli ricadevano sulle spalle. Aveva una felpa bianca macchiata di sangue non ancora rappreso. Portava dei jean. Si ravvivò i capelli con la mano, bianca. Bianca? Nell'altra mano teneva un coltello ancora insanguinato. Non ebbe neanche il tempo di voltarsi che emisi un lieve gemito, perchè finalmente capii.
 Jeff.
 La gola mi seccò e trattenni involontariamente il fiato. Eccolo. Finalmente. Strinsi il coltello.

-Ah come sono stupido.- disse parlando tra sè
 -Devo fare più attenzione. Un altro errorre del genere e tutto può andare a farsi fottere- Imprecò sottovoce.

 Mi dava le spalle e mi chiesi se fosse il caso di attaccare. Li commisi un errore madornale. Mi sporsi troppo dal mia nascondiglio e feci scricchiolare qualche foglia secca, provocando un forte rumore. Accidenti. Lui si era voltato. Sul volto aveva sempre il suo sadico sorriso ma la sua vera espressione era seria. Quasi spaventata. Ormai era fatta. Lasciai il mio albero e mi misi a pochi mentri da lui, le gambe mi tremarono leggermete.

-Ciao Jeff- la mia voce, al contrario, era decisa. Mi fissò incredulo. Poi sorrise.
 -Jane quanto tempo.- disse divertito. Non potei fare a meno di sorridere anch'io.
-Troppo. Non ho intenzione di aspettarne altro.- dissi troppo trafelata, e rovinò l'effetto caldo ma deciso della mia voce.
-Jane, so che vuoi uccidermi- rise -Ma io non combatto contro di te-
-Ah si? Hai paura che io possa batterti? Ahah-  risi ma strinsi forte il mio pugnale. Dovevo restare lucida. Non dovevo commettere errori.

Lui sembrava chiaramente divertito ma colsi un nota amara nella sua voce -Paura? No. Diciamo che sarebbe sleale. Io sono più altro, più forte e tu?Così magra... Non mi potresti mai battere.- abbassò lo sguardo per qualche secondo poi mi fissò con espressione neutra.
Io lo guarda irata  -AHAH non sei tanto più alto di me. E neppure più forte. Io sono comunque più veloce- sbuffai stizzita. Voltandomi di lato. Lui continuava a guardarmi, con un'espressione che non riuscivo a decifrare.Nei suoi occhi vidi quasi una scintilla. Ma forse me lo ero immaginata.

-Perchè porti ancora la maschera?- mi chiese interessato.
-Per colpa tua, idiota- risposi piuttosto irritata.
Silenzio.

Non ce la feci più

 -Tu hai ucciso la mia famiglia! Perchè? Perchè lo hai fatto?- Urlai poi.
-Jane..- iniziò Jeff ma io lo interruppi brusca. Avevo la gola che mi bruciava  e le lacrime che mi rigarono le guance da dietro la maschera.

 -Jeff, mi hai rovinato la vita. Non ti avevo fatto niente. Sei un pazzo, pensavo che tu fossi... un ragazzo normale, invece no! Tu sei.. sei un pazzo.- Non riuscivo a parlare, anche se in realtà avrei voluto usare altri aggettivi oltre che pazzo.
Lui se ne stava zitto.

Fu allora che persi la pazienza, una volta per tutte. Saldai la stretta sul pugnale e mi scagliai contro di lui, daprima lo ferii alla spalla. Lui mi fissava allibito come se non riuscisse a capire. Poi si riprese e sferrò la sua mossa, che schivai prontamente per poi colpirlo al fianco. Gli provocai ferite profonte, ma lui continuò a lottare. Mi colpì all'addome provocandomi un dolore lancinate. Barcollai a sinitra dove gli misi a punto un'altro colpo, stavolta in pieno petto. Con agili e voloci mosse Jeff mi colpi il braccio destro e mi scanso dal suo corpo. Era sudato e stanco. E anche io. Nel frattempo aveva iniziato a piovere e dei lampi illuminarono il cielo. Mi guardai le ferite, Erano profonde quanto quelle che avevo procurato a Jeff. Fui assalita da un'improvvisa vertigine. Fu jeff a scagliarsi contro di me stavolta, entrambi cercavamo i bloccarci i coltelli a vicenda quando gli sferrai un calcio sugli stinchi. Indietreggiò. Un fulmine molto vicino a noi, colpì un albero che inziò a bruciare. In pochi minuti intorno a noi si creò un cerchio di fiamme. Non so bene cosa successe dopo ma mi ritrovai a terra con Jeff seduto a qualche metro da me. Si alzò e senza degnarmi di uno sguardo mi porse la mia maschera. Come diavolo c'era finita nelle sue mani? Poi se ne andò.  Lasciandomi a terra stanca, confusa e ferita. Poi notai un ramo a terra proprio dove mi trovavo io prima mentre lottavo con lui. Possibile che... no, o forse si. Jeff mi aveva salvato la vita.

Jeff

Corsi tanto e il più veloce possibile. Quando arrivai al castello di Slenderman avevo il fiatone e scoppiai in una fragorosa risata. Ma che mi prendeva? Dovevo davvero essere un pazzo come diceva Jane.

Jane.
 
Il suo nome mi risuonò in testa. Poi mi diedi una calmata ed entrai al castello.
-Jeff, Dove diavolo ti eri cacciato?- Nina mi corse incontro e mi abbraccio stretto.
-Dovevi tornare per l'ora di cena, cos'è successo? Oddio ma sei ferito! Vado a chiamare Slendy-
-Nina perfavore, non è momento. E poi non è niente, solo graffi. Vado a letto.- dissi stanco
Mi allontai sentendomi il suo sguardo preoccupato seguirmi fino alle scale.

Al diavolo, pensai quando mi buttai sul letto con i vestiti ancora sporchi. Slendy mi aveva costretto a farmi medicare le ferite. Ora erano pulite e ricucite. Jane. La mia mente divagò, le ferite erano profonde come avrebbe fatto senza medicazioni? Sarebbe morta. Scacciai letteralmente quell'ipotesi perchè all'improvviso provai una stretta al stomaco. Era diventata una bella ragazza, anche sotto la maschera. Proprio bella. Alta e snella, molto femminile. Dovevo ammettere che combatteva bene.

Maledizione! Devo smettere di pensare a lei. Le ho anche salvato la vita. Quando quello stupido ramo si staccò, l'avrebbe colpita in pieno e allora mi lanciai su di lei. La mia finestra dava sul lato del bosco da cui ero arrivato. Mi misi seduto e fissai il cielo. Poi il mio sguardo si posò sul bosco. Era così fitto che neanche alla luce del giorno era possibile vedere bene.

Qualcuno bussò alla mia porta.
-Avanti- grugnì. Non volevo nessuno.
- Jeff, stai meglio?- risuonò nella mia mente la voce di Slender.
-Si grazie-
-Senti, dovresti riposarti un pò. Il mio proxy ti porterà la colazione a letto domani. Buonanotte- mi disse. Io ricambiai. Slender si congedò lasciando entrare Nina.

-Jeff.- si sedette a bordo letto e mi accarezzo la mano, io ero ancora intento a fissare il bosco, nella folle speranza di vedere Jane. Ma perchè poi?

-Jeff sento che tra noi le cose  non vanno molto bene, sembra che tu non ti fidi di me- disse triste. Mi girai per guardarla negli occhi ma vidi Jane. Spalancai gli occhi, per quando spalancarli in più fosse possibile, indietreggiai spaventato.
-Jeff!! Si può sapere che hai? Insomma, sono la tua ragazza. Perchè non ti fidi di me?- Nina aveva iniziato la frase quasi urlano ma poi la terminò amareggiata. Io nel frattempo dovevo aver assunto una faccia inebetita, perchè lei alzò gli occhi al cielo e disse -Quando ti sarai tranquilizzato fammelo sapere. Sono stufa di non sapere mai niente.- Uscì dalla stanza sbattendo la porta.
Sospirai. Non sapevo nemmeno io quello che mi stava succedendo. Impiantai la faccia sul cuscino tentando di tenere la mia mente in stand-by. Perchè cavolo mi sono bruciato le palprebre? Fu il mio ultimo pensiero prima di riuscire a chiudermi la mente infilandomi la benda sugli occhi
.

Jane


Ero stanca e ferita. Mi girava forte la testa ma non avevo altro posto dove andare. Mi rifugiai di nuovo sotto il salice, dove mi preparai un mucchietto di foglie come gaciglio. Non era il massimo, ma non avevo la forza di fare nient'altro. Le palpebre inziarono a fremere e mi addormentai di schianto.

Arrivò l'alba e sentii una voce aleggiare nella mia mente.
-Jane, so che sei ferita. Io ti posso ospitare e curare.- disse la voce che conosceva il mio nome.
Tentai di alzarmi ma non ci riuscii, mi sentivo un mattone sull'addome, dovevo essere peggiorata.
-Chi..sei?- chiese la mia voce flebile che stentavo a riconoscere.
La figura di cui doveva appartenere la voce comparve davanti a me. Un uomo bianco, senza volto. Alto,beh, molto alto. Le braccia lunghe toccavano quasi terra e dalla schiena partivano numerosi tentacoli neri, che volteggiavano come serpenti.
-Slenderman- sussussurai
-Esatto, Jane ti volevo proporre di venie a vivenere nel  mio castello. Insieme a quelli come te. Puoi sempre rifiutare se vuoi.-
 La mia mente elaborò che qualsiasi castello con cibo e acqua era la soluzione migliore che morire in questo bosco a causa delle ferite di Jeff. Potevo benissimo rinviare la caccia a domani, accettai.

 

 

 

Angolo dell'autrice.
Ciao, grazie per aver letto, ora a voi cari lettori vorrei darvi qualche info.
I primi capitoli sono abbastanza brevi e sto parlando di 4 pagine e mezzo di Word, carattere Times new roman 12. (utilizzerò sempre questi caratteri) Con l'avvanzare della storia inizieranno ad allungarsi.
La protagonista indiscussa è Jane (se non si fosse capito) ed è scritto in prima persona per valorizzare le sensazioni/sentimenti del personaggio. Inoltre, come avete ben visto, darò spazio anche agli altri personaggi di narrare la storia dal loro punto di vista (per avere una visione della storia molto ampia e dettagliata)  Prima di ogni cambio del personaggio verrà scritto il nome di quest'ultimo in modo che si capisca chi stia narrando.
(OOC : i personaggi a volte potranno avere comportamenti diversi dal loro "IO" originale anche se cercherò che questo accada il meno possibile, cercando di rendere il tutto più realistico. Sopratutto per chi odia le cose stravolte come me.)

Cercherò di pubblicare i capitoli con poca distanza l'uno dall'altro per non perdere il filo della storia. Se ci sono errori di qualunque genere o comunque volete esprimere il vostro giudizio non esitate a recensire. Aprezzo anche critiche costruttive e suggerimenti.
 
Grazie ancora, e consiglio la lettura dell'Angolo dell'Autrice per le news.

Capitolo 2
13/09/14

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Capitolo 2
*** Choices change us - Capitolo 2 ***


                                                                                             Jane

Lo Slederman mi prese sotto braccio, quel gesto mi strinse il cuore... era un gesto così paterno. Poi alla mia vista tutto si fece grigio e fu come se qualcosa mi avesse strattonato in aria. Quando tornai a vederci chiaramente eravamo di fronte al castello di Slenderman.

Era veramente imponente e grande. Iniziai  a battere i denti per il freddo, era solo le cinque del mattino. Lo Slenderman mi fece entrare per prima, molto galante, bisognava riconoscerlo. Quando richiuse la porta mi disse di fare silenzio, gli altri ospiti del castello non si alzavano prima delle 10.

Iniziò a girarmi la testa e le gambe si fecero molli, non riuscivo più a reggermi in piedi. Mi sentivo mancare. Caddi a terra come un sacco di patate. Tutto si fece scuro.

Mi risvegliai in infermeria sotto gli occh...hmm...la faccia dello Slenderman e di molti altri abitanti del castello. Non credo fossero tutti. Mi drizzai sulla schiena. Dovevo esser svenuta, in ogni caso tutte le mie ferite erano state medicate a dovere, restavano solo delle cicatrici rosa.

-Buongiorno Jane- disse lo Slenderman
-mm..Buong..giorno- mi sentivo la bocca impastata.
-Benvenuta al castello- disse una voce quasi festosa -Sono Clockwork, piacere- disse la ragazza che aveva un'inquetante orologio funzionante al posto del suo occhio destro e un sorriso cucito.
-Piacere- risposi titubante. Lentamente guardai tutte le creepypasta e di alcune conoscevo pure il nome.
-Quando vuoi, il mio proxy Mascky ti condurrà nella tua stanza e ti porterà la colazione-
-Grazie- risposi stanca.


Dovevo ammettere che il castello era veramente grande. C'era da perdersi in un posto come quello. L'entrata dava sulla sala grande che era...ehm grande, aveva un caminetto di pietra scura, le pareti invece erano di legno scuro. Per terra c'era un' enorme tappeto rosso, come il red carpet ad Hollywood. Sopra il tappeto c'era un tavolo di mogano finemente intagliato, ai lati c'erano varie poltrone imbottite rosse, e un divano con la stessa imbotittura ma sui poggioli c'erano intarsi d'oro. Molto regale. Il tutto poteva apparire opprimente, ma l'atmosfera era calda e piacevole. Le creepypasta se la spassavano bene.

 Le uniche due finestre erano veramente imponenti, Arrivavano fino al soffitto e due tendoni pesanti color rosso sangue le incornciavano. Alle pareti c'erano quadri con raffigurazioni macabre e al soffitto un grandissimo lampadario d'orato che emetteva una luce soffusa.

A sinistra partiva un corridoio che portava ad una rampa di scale di pietra. Al primo piano c'era l'infermeria (dove mi trovavo io) la cucina, la sala da pranzo e la biblioteca. La sala da pranzo assomigliava molto alla sala grande, solo che al posto del tavolino, C'era un tavolo davvero lungo, a capo tavola c'era una sedia molto regale e alta, sicuramente era di Slenderman. Mi chiesi come faceva a mangiare.

La biblioteca era altrettanto enorme. Scaffali di Libri alti fino al soffitto, tutti catalogati in generi e necessità. Affianco c'erano tavoli, con luci e pc funzionanti. Al centro un tavolo abbastanza grande con delle poltroncine invitanti.

Sulla Sinistra c'era una porta, che scoprìì essere lo studio di Slenderman. Al secondo piano c'erano tutte le stanze, disposte come stanze di un Hotel di lusso, Più che stanze erano Suite. Mascky che mi aveva fatto da guida turistica mi spiegò:

 -Vedi il castello è tutto a vostra disposizione, tranne i sotteranei. Nella stanza di Slendy si entra solo con suo permesso. In ogni caso vi servirebbe la chiave. Ecco qui ci sono le vostre stanze....aspetta, ma... ah tutto apposto. Allora volevo dirti che tutte quelle del corridoio sono occupate quindi, vedi quella piccola scala? Ecco ce ne sono due, una al lato destro del corridoio e uno al sinistro. Quella sinistra è occupata quindi avrai la destra. É uguale a tutte le altre stanze, solo un pò più grande e ha un balcone. Slendy ha sempre detto che quella stanza era riservata a qualcuno di speciale, evidentemente ti aspettava. Eccoci, la cena sarà alle otto.- Mi salutò e mi lasciò le chiavi della stanza e altre piccole chiavi, che capìì essere quelle dei cassetti.

La porta si aprì in uno scricchiolio, la stanza era veramente bellissima. C'era un letto matrimoniale, e una libreria con i...miei libri? Sul comodino c'era un biglietto. Lo lessi:

"Jane, Benvenuta. Spero la stanza sia di tuo gradimento. Ho pensato di prendere alcuni dei tuoi effetti personali e portarli qua. Non sono riuscito a trovare altri vestiti e te ne ho comprati altri. Li troverai nella cabina armandio. Il tuo coltello è nello scaffale.

P.S. Riceverai una sorpresa a breve."

 Nessuna firma.  Mi cambiai il vestito sporco e lo buttai nel cestino. Andai subito in bagno dove mi feci una doccia fredda. Mi lavai con cura i capelli. Poi mi guardai allo specchio, i capelli neri mi ricaddero bagnati sulla schiena. Avevo il viso leggermente arrossato. Poi mi guardai le ferite, erano rimasti solo lievi segni superficiali.

Mi asciugai con cura i capelli e mi rimisi la maschera. Entrai nella cabina armadio e addochiai un vestino molto grazioso. Lo indossai e mi guardai allo specchio. Il vestito mi ricadeva liscio sulla vita, mi arrivava sopra il ginocchio ed era bordato di pizzo. Aveva la scollatura a cuore e aveva due sottili spalline. Era nero come la pece, e faceva un contrasto assurdo con il bianco pallido della mia pelle. Ripescai un coprispalla trasparente nero. Mi misi delle parigine, sempre nere bordate di pizzo e degli stivaletti bassi col tacco e fibbie d'orate.

L'insieme mi piaceva da pazzi, anche se pensavo fosse troppo succinto. L'unica cosa che non volevo sembrare era essere una zoccola. Ma poi mi accorsi che nell'armadio c'erano tutte cose simili, da pantaloni neri molto attillati, a vestaglie trasparenti e biancheria intima molto sexy. Qualcuno bussò, era Mascky. Mi portò quello che doveva essere il pranzo, anche perchè dopo tutto il giro turistico e la doccia erano arrivate le due.

- Ti ringrazio molto- dissi con un pò di imbarazzo. Lui mi guardò e poi credo avesse sorriso perchè la sua voce era benevola.
-Di nulla Jane- se ne andò.
Mangiai quella squisita zuppa con crostini e presi la medicina per le ferite, poi mi addormentai.

 

Clockwork

La ragazza che si trovava in infermeria mi ispirava un casino dovevo riconoscerlo. Intanto raggiunsi Nina nella biblioteca.
-Ninaa- cantilenai.

 Lei alzò lo sguardo dal suo diaro, e mi guardò maliziosa.
 -Clock, che ci fai in biblioteca? Non ti viene l'orticaria solo a vedere un libro?- disse richiudendo il diario. Nina era molto brava a nascondere le sue emozioni. Se era triste non ne mostrava un benchè minimo segno. Ma ormai la conoscevo fin troppo bene. Ignorai la sua battuta.
-Tutto bene?-chiesi sorridendo. Io ero come lei, non facevo trasudare nessuna delle mie emozione, nessuna creepypasta lo faceva e se succedeva non era un buon segno. 
-Certo che è tutto apposto- allargò il suo sorriso. La fissai con espressione di rimprovero e gettò la spugna prima di quanto mi aspettassi. -No, non va bene per niente!- disse poi.

-Che succede?-
- Jeff è strano, intendo dire, più strano del solito e mi preoccupa. Non mi parla più e non si fida di me. Prima mi ha guardata stranissimo, come se avesse visto un fantasma. Sembrava che non mi conoscese, io non lo riconosco più- Disse trafelata. Impacciata guadò testardamente il suo diario.
-Jeff  ha i suoi momenti, dovresti conoscerlo ormai.- Sorrisi. -Sappiamo tutti quanto può essere idiota.- Conclusi ridacchiando.

Nina mi mi sorrise mettendo in mostra i suoi letanli denti aguzzi.
-Hai assolutamente ragione, non mi farò certo deprimere dai suoi comportamenti. Grazie Clock, comunque hai visto la nuova arrivata?- mi guardò divertita.
-Finalmente un'altra ragazza ahah- dissi io.
-Sembra tanto una BRAVA ragazza, mi chiedo cosa ci faccia qui...-
-Le apparenze ingannano, anche Toby sembra un bravo ragazzo...ehm insomma se gli togliamo gli occhiali e la maschera da cannibale e le sue asce. E quando non ha uno dei suoi attacchi epilettici- arrossì un pò.
Toby non parlava molto, ma dovevo ammettere che era carino, e quando impazziva e uccideva a sangue freddo era davvero adorabile.

 

Jeff

Di dormire non se ne parlava... non riuscivo. Quella stupida benda faceva schifo e la trovavo insopportabile. Avrei dovuto scusarmi con Nina, ma il mio orgoglio me lo impediva. Pensai a Jane, ero sopravissuta alla notte? Il pensiero era insopportabile. Non volevo che morisse a causa mia, anche se sono un killer e amazzo la gente per divertimento. Paradossale ma vero.

Dovevo vederla. Dovevo avere la conferma che era ancora viva. Presi il coltello e mi infilai la una delle migliaia felpe bianche che si trovavano sui miei scaffali. Avevo un groppo alla gola.
Spalancai brusco la porta e andò a sbattere contro Mascky.
-Oh cazzo!- imprecò.

Li lanciai un'occhiata di scuse. E mi diressi al pianterreno.
-Jeff, devo parlarti della nuova ospite- mi gridò dietro.

Per quanto fossi curioso gli dissi -Me ne parlerai dopo Mask, devo andare!-.
Interessante, pensai. Non feci a tempo a sentire la risposta di Mascky che avevo già chiuso il grande  portone e mi ero inoltrato nel fitto bosco. Mentre correvo sentivo il vento accarezzarmi il volto e scompigliarmi i capelli. Arrivai al laghetto che mi piegai in due. Avevo fatto uno sforzo incredibile.

Mi guardai attorno, ferita com'era non avrebbe fatto molta strada, non poteva essere andata molto lontano. Feci il giro dei dintorni, più volte. Non c'era. Provai una forte stretta al cuore. Sentii i sensi di colpa invadermi... Coooosa? Sensi di colpa? Mai avuti, perchè con lei si?

Maledizione.

Tornai al laghetto dove mi sedetti sul ramo spezzato che la sera prima avrebbe ucciso Jane, se non l'avessi salvata.
Mi guardai le mani, mani di un assassino. Accidenti, non ero un debole io. Mi alzai e guardai il volto riflesso sull'acqua, vidi me stesso, il mostro che ero, ma vidi anche il me stesso di un tempo.

 Poi alzai gli occhi, guardai il cielo. Le nuvole coprivano il sole, ma quei raggi che colpivano il lago sembrano dei piccoli arcobaleni. Feci una smorfia. Riguardai il lago e vidi riflessa Jane, mi guardava con aria di rimprovero poi sparì. Decisi di tornare al castello.

Quanto tempo avevo passato al laghetto? Un'ora? Due? Tutto era possibile.


Non feci a tempo ad aprire il portone che Slendy lo spalancò al posto mio.
-Jeff...- iniziò ma lo interruppi sbuffando.
-Okay si, dovevo avvisarti, e no, non ho ucciso nessuno. Anche un assassino ha voglia di prendere un boccata d'aria fresca e di fare una passeggiata. Sono un umano, ancora. e.. e...- dissi trafelato poi mi calmai e dissi sgarbato -E ho bisogno di dormire. Salto la cena stasera.- Lo superai.

 Avevo zittito Slenderman, impresa che di solito è ardua a tutti. Evidentemente non gli andava di discutere.

Raggiunto il corridoio sentìì qualcuno chiudere la porta. Il suono proveniva dalla stanza in cima alla scala di destra, di fronte alla mia.

Non era abitata, pensai. Ma poi mi ricordai della nuova ospite e allora mi strinsi al muro, ero davvero curioso. Mi avvicinai. Lei scese le scale titubante poi svolto nella mia direzione e sbattè contro di me.

-Oh scusa, non volevo- teneva lo sguardo basso, aveva dei bellissimi capelli neri e la pelle bianca...ebbi una strana sensazione.
-Non importa-dissi sprezzante.

 E lei sollevo lo sguardò, due buchi neri mi guardavano. Non aveva nessuna espressione, poi capì che era una maschera. La maschera di Jane.

-Jane?- dissi con voce spezzata. Mentalmente tirai un sospiro di sollievo, era viva! Ma nella mia mente sapevo che Jane non era altrettanto felice di vedermi.
-Jeff!!- disse stizzita.

Okay, stare lì come un babbeo non era un buon piano e allora mi allontanai da lei, ora riuscivo a vederla da testa a piedi. Era veramente bellissima. Il suo fisico era  mozzafiato.

-Brutto stronzo! Io.. veramente... non posso condividere il castello con te. Mi hai quasi uccisa. Io devo uccidere te. Io.. io.. cazzo!- Blaterava cose a caso e io alzai gli occhi al cielo, e io ero anche andata a cercarla. Che stupido.
-Ah, fai come vuoi. Non sarò certo io a fermarti!- dissi il più sgarbato possibile. La vidi tossire e poi ridere.

-Ovviamente, ora se vuoi scusarmi devo dire a Slenderman che saresti in pericolo a vivere nello stesso corridoio dove sto anche io. Me ne andrò così quando ti troverò di nuovo, ti ucciderò. Adesso so dove abiti.- disse con voce tagliente.
-Non ci riuscirai mai- dissi divertito.- Ne a uccidermi ne ad andartene, sentiamo dove vorresti andare a vivere? Non hai dove andare. Non soppravivresti nel bosco.-

Sbuffò innervosita. Poi tirò fuori il coltello e me lo puntò al mento, mi si avvicinò finchè non fosse abbastanza vicina per alzarsi in punta di piedi e arrivare al mio orecchio.

-Ne sei davvero così sicuro?- sussurrò.
Poi ritirò il coltello e mi guardò negli occhi. Avevo il fiato corto e il cuore che aveva preso a battere molto veloce. Jane scatenava in me reazioni così strane e belle che neanche Nina era in grado di farmi provare.

-Jane non fare la stupida.- dissi altezzoso. Non mi sarei mai mostrato debole con nessuno, sopratutto con lei.

-Jeffrey, smettila tu. TU hai ucciso i miei genitori, TU mi hai resa quella così, TU ieri sera mi hai lasciata nel bosco ferita. Se non avessi fatto queste cose a me, se avessi lasciato in pace me e la mia famiglia non sarei qui e sicuramente non vorrei ucciderti. Ormai mi sono rasegnata, non avrò mai una risposta circa il tuo comportamento perchè non saai spiegartelo nemmeno tu. È soltanto frutto della tua mente malata. Sei un pazzo Jeff!- disse irata poi girò la testa di lato come aveva fatto la sera prima.

Vidi un goccia d'acqua caderle dal mento, sotto la maschera. Stava piangendo. Ignorai perfino che mi avesse chiamato Jeffrey, io non sono Jeffrey.

-Jane- dissi con voce incredibilmente dolce per un assassino.
-Lasciami stare, non complicarmi la vita più di quanto non lo sia già- disse a mezzavoce, andandosene. Ma io l'avevo sentita benissimo.

E con questo che cavolo voleva dire?

 

 


Angolo dell'autrice.

Scusate il ritardo, avrei dovuto pubblicarlo ieri sera ma non ho avuto tempo.
Ecco quindi il secondo capitolo della serie Choices change us.
Ammetto che è un pochino noioso, spero non tanto però dovevo trovare un modo per descrivere il castello e dare l'opportunità ai personaggi di esprimersi un pò, e soprattutto far incontrare Jeff e Jane dopo la "lotta" della sera prima.

Vi ringrazio se avete letto e spero che vorrete continuare con il seguito perchè prometto sorprese (Molto più piacevoli da leggere)

Consiglio la lettura dell'angolo dell'autrice per le news e avvertimenti.

Capitolo 3
15/09/14

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Capitolo 3
*** Choices change us - Capitolo 3 ***


Jane

Mi sentivo una debole e un' idiota, per quanto Jeff potesse avere ragione che probabilmente non sarei sopravvissuta, da sola nel bosco, lo detestavo comunque. Anche se la sera prima mi aveva salvato la vita, dovevo ammetterlo, evidentemente non ha tirato fuori quell'argomento solo perchè aspettava il momento giusto per rinfacciarmelo. Solo che non riuscivo a spiegarmi perchè quando mi trovavo in presenza di Jeff provavo un'emozione strana. Beh mi lasciai questi pensiere alle spalle, e scesi al primo piano dove si trovava la sala da pranzo. Li trovai Slender che mi diede un affettuoso benvenuto, e a successione, gli abitanti della casa si presentarono. Clockwork fu la prima, ma lei l'avevo già "conosciuta" in infermeria.
Il giovane ragazzo di fianco a lei si presentò come Ticci Toby, indossava degli occhiali tondi con le lenti gialli-arancione, e una inquietante fascia sulla bocca dov'erani disegnati denti aguzzi a formare un sorriso smagliante, ma che inquietava paura. Nonostante quello sembrava un normalissimo ragazzo.
Una ragazza mi si avvicino e mi abbracciò, assomigliava molto a Jeff. Insomma era la sua copia  al femminile. Le palprebre cucite in modo tale che restassero aperte, i denti erano aguzzati e aveva anche lei quel sorriso macabro inciso sulla pelle bianca, come la mia. I suoi capelli corvini erano legati in una coda e l'unica ciocca rosa le ricadeva sulle spalle.

-Sono Nina- disse lei, io la salutai imbarazzata dal suo comportamento.
Il ragazzo che stava seduto sulla sedia, indossava un maschera blu con due occhi neri, come la pece da cui fuoriusciva un liquido nero.
-Lui Eyeless Jack, di solito non è un tipo loquace- lo presentò Clockwork al posto suo.
Sorrisi da sotto la maschera, era un pò come me, pensai.


Io ero seduta in mezzo a Jack, che stava mangiando un bizzarro piatto rosso e a Clock che a quanto pare era entusiasta al fatto che ci fosse una nuova inquilina. Di Jeff nessuna traccia.

-Cosa mangi Jane? Di solito noi cerchiamo di seguire le vostre esigienze.- chiese lo Slender. Rimasi interdetta, io di solito mangiavo poco-niente, nelle ultime settimane. Tutta la tavolata si era ammutulita aspettando la mia risposta, come se fossero curiosi di sapere che cosa mangiassi.
Tornate a parlare, accidenti.

-Ehm...in realtà non mangio...-dissi arrossendo.
-Ma Jane tu devi mangiare qualcosa, sennò non starai in piedi e sei appena stata curata dalle tue feite ha bisogno di rimmeterti in forze.-
Okay, non potevo dargli torto.

Lo Slender andò in cucina per tornare con un pò di pane e affettato, bicchiere d'acqua e una cannuccia. Guardai la cannuccia, non sapendo perchè me l'avesse portata, poi capìì e ringraziai lo Slender riconoscente.

E così riuscì a mangiare e a bere senza dovermi alzare la maschera. Togliermela mi metteva in imbarazzo, Lo slender lo aveva capito.
Davanti a me era seduta Nina, che guardò con una certa malinconia il posto vuoto di fianco a se. I

Intanto vidi Eyeless che si tolse la maschera. Lo guardai bene, aveva gli occhi veramente neri come la pece, la parte bianca era completamente nera. La pelle era scura, un grigio scuro misto bluastro. Aveva dei bellissimi lineamenti e le labbra carnose erano ben disegnate. I capelli erano arruffati e di un normalissimo color castano chiaro. Probabilmente si sentì osservato perchè si girò verso di me, mi sorrise benevolo.

E che bel sorriso.

Tornai a guardare il mio piatto, nel mentre qualcuno entrò nella sala. Vidi Nina illuminarsi e sorridere. Quel qualcuno prese il posto vuoto accanto a lei.

-Mangia-reni mi passi il sale?- disse.
Sentii Jack sbuffare e lanciargli con un gesto irritato il sale.

Mangia-reni?

Alzai lo sguardo per vedere il nuovo arrivato. Che errore.
Jeff mi sorrise sarcastico.
-Ma guarda ci c'è, la piccola Jane-.
Gli scoccai un'occhiata rabbiosa. Che arrogante.

-La conosci?- chiese Nina leggermente incredula.
-Oh si, niente di che. Un piccolo imprevisto qualche anno fa- disse sprezzante, e mi lanciò un'occhiata penetrante.

Ah si? E di chi era la colpa?

Era troppo. Ebbi quasi l'impulso di lanciargli piatto, forchetta e coltello in faccia. Mi contenni.
- Ma stai zitto.- sbuffai. Non mi era venuto niente di meglio da dirgli.
Lui rise chiaramente divertito ed io mi irrigidì.

Quando sentii una mano accarezzare la mia sotto il tavolo sussultai violentemente. Seguii il braccio e vidi Jack sorridermi benevolo.
-Jeff, non inziare.- commentò Clock in mia difesa.
 -Fa sempre così- mi rassicurò.
Ma non mi dire, pensai.


La cena passò in fretta, grazie anche a Clock che chiaccherò con me e Jack la maggior parte del tempo.
- Che fortuna, hai una stanza tutta per te- mi disse.
-Ah, io pensavo che tutti avessero una stanza propria.-
-Magari ahah, solo tu e Jeff avete la stanza unica. Il che è strano perchè dato che lui e Nina stanno insieme potevano condividere la stanza, ma lui disse che la voleva in singolo ad ogni costo ed allora Nina dorme con me.- spiegò Clock.
- E tu con chi condivi la stanza?- chiesi a Jack.
-Con Toby, le prime volte era un pò strano perchè lui ha degli attacchi epilettici incontrollati, ma poi ci si fa l'abitudine- rise.

-E le altre stanze? Ce ne sono tante nel corridoio.. constatai
- Allora alcune appartengono ai proxy di Slender. Una è di Slender, la più grande, quella in fondo al corridoio. Nelle ultime due che rimangono, una è di Sally e Ben, che stasera non ci sono e l'altra è  vuota, ma Slender ha detto che arriveranno altri due killer.-
 
-Posso farti una domanda Jack?-
-Certamente- mi rispose lui.
-Perchè Jeff ti ha chiamato mangia-reni?-ero veramente curiosa.
Lui mi guardò divertito e disse -semplicemente perchè mi cibo di reni-.

Ok, strano. Ma trovarne uno di normale in quel castello era impossibile.
-Ehm e sono buoni?-lo guardai a mia volta divertita.
- Di quello vivo, diciamo che trovo le altre cose non di mio gusto.- rise
Ridacchiai anch'io.

Vidi Jeff nella coda dell'occhio, lanciarci un'occhiata, poi torno a parlare con Nina.


Il resto della serata fu piacevole perchè la passammo tutti nella Sala Grande, accomodati intorno ad un tavolo con tazze fumanti di tè.

Mi presentai, e raccontai la mia storia. Jeff rimase impassibile. Poi ascoltai con sincera curiosità la storia di Nina e suo fratello.

Clock raccontò la storia di Toby che sapeva a memoria e quella di Sally (dove mi commossi davvero, povera bimba) e quella di Ben, di cui non ci capìì molto.
Clockwork, che scoprii chiamarsi Nathalie, non raccontò la sua storia. Eyeless daprincipio non l'aveva raccontata a nessuno.

Ad un certo punto Slender ci diede la buonanotte e tutti andammo alle nostre stanze.

Mi lavai i denti e mi tolsi la maschera che apposggiai delicatamente sul copriletto. Mi svestì e mi misi il baby doll di seta nera che fungeva da camicia da notte. Misi sopra la vestaglia semi trasparente e andai nella terrazza. Fissai il cielo incantata. La luna non c'era, ma le stelle stavolta erano ben visibili.

Non so perchè ma mi misi a cantare, amavo cantare.
Pensai alla prima canzone che i miei mi fecero ascoltare da piccola. Memory di Barbra Streinsad.
Iniziai

"Midnight not a sound from the pavement,
Has the moon lost her memory?,
 She is smiling alone,
In the lamplight,The withered leaves collect at my feet.
And the wind begins to moan
Memory, All alone in the moolight
I can dream of the old days
Life was beautiful then
I remember the time I kwen what Happiness was
Let the memory live again."

Quei versi mi toccavano nel profondo, come se la canzone avesse deciso il mio destino.
-Sei davvero brava- senti una voce alle mie spalle.
Sussultai e mi voltai di scatto. Nella stanza c'erano Jeff e Jack.
-Che..che ci fate qui?- balbettai chiudendomi la vestaglia. Ogni vestito che avevo era davvero succinto, e Jeff mi guardava la scollatura inebetito. Idiota.

Jack invece, imbarazzato mi guardava negli occhi, e fu in quel momento che ricordai di non avere la maschera. Cazzo. Mi voltai imbarazzata a mia volta.
-Niente io volevo vedere camera tua e il puffo mi seguito dicendomi che non era cortese- rise.
-Jeff, non fare l'idiota, andiamocene- sentii dire da Jack, prima di trascinare Jeff contro la sua volontà fuori dalla porta.

Emisi un sospiro e andai in corridoio per vedere che cosa facevano.

-Jack ahah si vede lontano un miglio che ti piace Jane-  rideva Jeff anche se nel suo sguardo colsi una nota d'amarezza.
-E anche se fosse? A te che importa. Stai con Nina! E smettila di comportati come uno stronzo- ribatte deciso Jack.

Sentì le guacie avamparmi.

-E tu sei stupido.-
-Pensala come ti pare.-
Jeff rise e chiuse la sua porta sbuffando. Vidi Jack scendere le scale.

-Jack- lo chiamai, e mi pentì subito perchè dimenticai al volo cosa volevo dirgli.
Lui mi guardò imbarazzato, probabilmente pensava che lo avessi sentito parlare con Jeff. E in effetti era vero.

-Hai sentito tutto?- mi chiese.
-Tutto cosa?- mentii, mi faceva tenerezza. Era così bello con i pantoli corti e scuri e la maglia aderente e nera.
-Niente- sorrise sollevato.
-Grazie- sussurrai.
-Di cosa?-
- Insomma, per non essere come Jeff e per averlo trascinato fuori dalla mia stanza...insomma- balbettai. Cazzo avrei voluto darmi una sberla da sola.
Beh tanto valeva dargli un'opportunità.
-Vuoi entrare?-sorrisi
Mi sorrise di rimando e mi disse cortese -Solo se tu vuoi-

 

Jeff

Aprì appena la porta, per poter sbirciare il puffo e Jane parlare, Dio se Jane era bella e dio se Jack aveva ragione. Ero uno stupido, e mi comporto anche come tale.

Volevo parlare con Jane da solo e dirle una volta per tutte che era inutile che facesse la dura con me, sapevo di piacergli e probilmente piaceva anche a me. Ma che cazzo dico? Jane non è il mio tipo.

Beh io volevo solo parlarle, e quindi ho aperto la porta ma quello stupido del mangia-reni mi ha seguito e mi ha detto di tornare in camera. Rimanemmo entrambi a bocca aperta quando la sentimmo cantare, era bravissima anche in quello!  E poi Jack ha rovinato tutto, ed ora?
Ora Jack aveva il permesso di entrare nella sua stanza.

Li vidi andarsene e intanto a me rodeva il fegato.
Non è poi così stupido come vuole far credere
.

 

Jack

Accettai volentieri di entrare nella sua stanza, ma giuro che le mie intenzioni erano buone. Volevo conoscerla meglio e poi non sono come Jeff, uno stronzo puttaniere. La sua camera era molto ordinata, mi disse di accomodarmi nel letto ma preferii restare in piedi.

Era  bellissima. Sotto la maschera, intendo. Non capivo perchè non volesse farsi vedere senza.

Intanto l'imbarazzo si faceva sentire nell'aria.

-Fa sempre così-dissi per rompere il ghiaccio.
-Lo so, lo conosco anch'io sai?- la sua stessa frase le provocò imbarazzo, perchè si ammutulì subito.
- Io non lo conosco poi tanto bene, so solo che si comporta da scemo con tutti, soprattutto con le ragazze-

Lei prese la frase come una sfida anzichè come una rassicurazione. Si alzò dal letto e raggiunse la finestra e sospirò, come se la cosa le provocasse dolore, come se quella cosa faceva per uscirle ma lei la teneva dentro.

- Ha avuto tante ragazze-si sforzò di mantenersi distaccata ma era evidente che cercasse di nascondere la sua curiosità.
-Era una domanda?-
- Ehm no.. cioè si...ne ha avute tante?-
- Credo cinque, compresa Nina. Con lei sta avendo la storia più lunga. Stanno insieme da un mese credo. Lei è ossessionata da lui, lui però è strano da qualche giorno. Secondo me sei tu.-

-Io? Io cosa?- chiese evidentemente confusa. Avevo formulato male la frase.
-Ehm, intendevo dire che sei tu la causa del suo stranimento.- Dio se sono scemo.
-Non so se hai capito quello che indevo davvero, insomma mi sono spiegato male...-
Cazzo.

-No no, ti sei spiegato. Io non voglio niente a che fare con lui. Quando me ne andrò da qui ucciderò Jeff. Non m'importa delle conseguenze.-
- E' la prima volta che sento che una creepypasta vuole uccidere un'altra creepypasta- rise.
- Di solito uccidiamo le persone, non i nostri simili.-
-Non sono come tutte le creepypasta, io mi rifiuto di uccidere innocenti. L'unica persona che ucciderò sarà Jeff. D'altronde è colpa del uccidere innocenti se sono qui.-disse leggermente innervosita, ma sapevo che la sua rabbia non era rivolta a me.

-E' vero, tu non sei una creepypasta qualunque-
 Okay, non c'entrava niente con quello di cui stavamo parlando, ma lo pensai e lo dissi.

Lei mi si avvicinò, e mi guardò intensamente. Sembrava che la frase l'avesse toccata nel profondo.
La sua mano bianca mi accarezzò la maschera e poi con gesto lento e delicato mi tolse la maschera dal viso. La lanciò sul letto.

-G..grazie, è la cosa più bella che mi abbiano mai detto-
Sorrisi, e a mia volta le sfilai la maschera dolcemente e la lanciai sul letto. Le nostre due maschere si toccarono. Le accarezzai la guancia e lei sussultò lievemente. Jane chiuse gli occhi verdi e si accoccolò nella mia mano. Sapevo dove saremo andati a parare.

Mi avvicinai a lei, eravamo talmente vicini che i nostri nasi si sfiorarono, avevo il fiato corto e mio cuore era partito a mitraglia.
-Jane- sussurrai sulle sue labbra.
-Si?- non ci fu altro da dire perchè le nostre labbra si sfiorarono, posai cauto le mie labbra sulle sue e iniziammo a baciarci.

 

Jane

Daprima il bacio fu tenero e dolce poi, quando mi buttò sul letto, diventò appassionato. Mi affondò entrambe le mani nei capelli e io toccai la sua schiena fino a risalire le sue ampie spalle.

Jack era stato così dolce che mi aveva fatto provare un'immensa tenerezza. Non mi trovava una ragazza qualunque, era sottointeso quindi che per lui fossi speciale.

Intanto io inziavo a provare sentimenti che mai, prima di allora, avevo provato. Jack mi accarezzò dolcemente le spalle, e appassò le spalline. Inziò a baciarmi sul collo e io provai una tremenda eccitazione.
Non so dirvi quanto tempo passammo a baciarci perchè mi addormentai tra le sue braccia.


Il mattino seguente mi ritrovai abbracciata al cuscino, mi alzai confusa. Jack uscì dal bagno e mi sorrise malizioso.

Lo guardai bene, aveva adosso solo dei pantaloni del pigiama. Aveva un fisico davvero bellissimo, contemplai le spalle ampie e i pettorai sodi, la tartaruga era appena accennata. Le braccia erano muscolose.  Io d'altra parte ero appena svegliata e avevo dei capelli che dovevano assomigliare alla paglietta con cui si pulisce i piatti.

-Buongiorno- mi disse gentile, poi mi prese in braccio.
-Mettimi giù- gridai, ma nel frattempo risi perchè lui aveva iniziato a girare intondo.
Poi finalmente mi mise giù e mi baciò sulle labbra.
-Vado a cambiarmi, ti passo a prendere quando ho finito.- mi disse poi.


Quando mi lasciò provai una tremenda solitudine, era così bello stare con lui, così piacevole che mi faceva dimenticare tutte le orribili cose che mi erano successe nella mia vita.

 Mi cambiai velocemente. Il vestitino che presi era molto simile a quello dell'altra sera (che in teoria sarebbero i miei vestiti da Jane The Killer) moribido e nero, di seta. Aveva il bustino in pizzo e la gonna era bordata da una sottile linea di pizzo bianco ricamato. Non aveva le spalline ma la scollatura era sempre a forma di cuore, solo un pò più profonda Presi una borsetta nera con del pizzo e misi dentro il cellulare e il mio coltello (dentro un fodero che avevo trovato in un cassetto).

Per la prima volta volevo sembrare carina, per qualcuno. Mi truccai addirittura, nonostante mi portai appresso la maschera.

-Jane- mi chiamò Jack.
-Eccomi- dissi felice. Era strano sentirsi felice, non lo ero da tantissimo tempo.
-Sei bellissima- mi disse arrosendo. Alla fine non aveva messo la maschera quella mattina, l'avevo infilata nella piccola borsetta che mi ero presa. Lo abbracciai e lui mi strinse forte a sè, ma sembrava preoccupato.

-E' successo qualcosa?-
-Niente, va tutto benissimo- dissi singhiozzando, avevo le lacrime. Dalla gioia.
-Allora perchè stai piangendo?-mi chiese affettuoso.
-Perchè sono felice, grazie a te- dissi emozionata. Magari adesso mi prendeva per pazza, ma nulla mi avrebbe tolto il mio buon'umore.

In quel momento una porta si aprì e qualcuno scese le scale, Jeff ci scoccò un'occhiata. Poi sbuffò divertito.

-Non vi conoscete neache da un giorno e già state appicciati, posso solo immaginare le cose che avete fatto ieri sera- disse ridendo. Voleva farmi inacazzare, tipico.
Al diavolo Jeff.

-Hai ragione, puoi solo immaginarlo. Peccato che non abbiamo fatto quello che tu immagini.- gnignai.
-Non sono come te- conclusi.
Lo avevo spento. Ah, te lo sei meritato.

-Andiamo Jack?-
-Si- e mi mise una mano intorno alla vita e andammo alla sala di pranzo.
Girai la testa per vedere la reazione di Jeff.
Lo vidi lì che ci guardava e aveva stretto i pugni.
Ottimo.


Angolo dell'autrice.

Spero vi sia piaciuto il terzo capitolo, l'ho allungato un pò rispetto agli altri e ho cercato di aggiungere scene più dolci e tenere come lo sbocciare del sentimento tra Jack e Jane.

E Jeff? Ogni cosa a suo tempo, lui sarà intento a capire cosa vuole veramente.
Intanto nel prossimo capitolo ci saranno discussioni serie e decisioni che porteranno al vero e proprio svolgimento della storia, insomma per arrivare al cuore.

Nei prossimi capitoli ci saranno molte soprese.

Grazie per aver letto e consiglio la lettura dell'angolo dell'autrice per le news ecc.

Capitolo 4
17/09/14

 

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Capitolo 5
*** Choices change us - Capitolo 4 ***


A trattenere il fiato più a lungo mentre ti bacio,
 a stringermi forte mentre ti abbraccio e...
a non lasciarmi sola

 

 Jeff

Guardare Jack che se la spassava con Jane mi provoco una inevitabile fitta di gelosia.

Bastardo.

Mi dovevo dare una svegliata. Jane mi aveva sfidato? Beh che m'importava. Io stavo con Nina e lei aveva scelto Jack. Che problemi mi facevo?

La colazione la passai immerso nei pensieri, mentre davanti a me Jane e il mangia-reni si lanciavano occhiate divertite e si sussurravano cose all'orecchio. Si vedeva che Jane era di ottimo umore. Poi decisi. Anch'io volevo spassarmela.

Finita la colazione presi Nina per un braccio e la trascinai nel corridoio. Mi lanciò un'occhiata  di rimprovero, poi sospirò e disse  -Che vuoi Jeff? Per quanto mi riguarda io sono ancora arrabbiata con te-

-Nina non fare la preziosa, so che muori dalla voglia di farlo- risi.
- Non posso credere che pensi che sia così superficiale Jeff, davvero. Sei solo un presuntuoso io voglio che tu ti fidi di me e non che tu mi usi come... passatempo- era davvero incazzata.
-Non sei un passatempo. Sei la mia ragazza e dovresti comportarti come tale- dissi e feci per baciarla ma lei mi allontanò.

-Jeff, sei tu che ha qualche problema, essere la tua ragazza non vuol dire baciarsi, farlo e basta. E' anche parlare, avere un dialogo, condividere momenti...- non terminò la sua frase.

Mi aveva stufato. Noncurante delle conseguenze la attirai a me e la presi in braccio. Doveva avere una forte carenza di baci perchè non ha mantenuto i suoi ideali e si avvinghiò a me.

 La portai fino al piano superiore e la portai nella mia camera da letto. Ci baciammo appassionatamente. Le accarezzai i capelli neri, e giocherellai con l'unica ciocca rosa. Lei fece scorrere le sue mani sul mio corpo mentre mi toglieva la felpa bianca. Io le tolsi il maglione e la gonna.

 Entrambi eravamo in intimo e senza pensare ai preliminari lo facemmo. Il calore dei nostri aumentò e anche l'eccitazione. Le baciai il collo e lei mi mordicchiava l'orecchio.

Nel eccitazione e la frenesia di quel momento non vidi Nina distesa sul mio letto, ma Jane. Mi diedi una scrollata, era solo la mente che mi giocava brutti scherzi. Quando entrambi fummo senza forze ci stendemmo sul letto.

Coperti solo dalle lenzuola bianche che si confondevano con la nostra pelle . Avevamo il fiatone, ero soddisfatto ma sentivo che i miei sentimenti per lei non erano come quelli di una volta.

-Ti amo Jeff- mi disse mentre mi abbracciava.
-Si, anch'io- sussurrai.
Ma ne ero davvero convinto?

 

 

Nina

-Nina! Hai fatto l'unica cosa che non dovevi fare- Clock si buttò sul mio lento, sbuffando.
Gne gne gne.

Le avevo raccontato della mia mattinata trascorsa con Jeff e lei era andata in una specie di crisi isterica.
-Ha detto che mi ama, sono apposto così- dissi disinvolta. Clock era una brava amica ma a volte era davvero stressante.

-Nina, non puoi essere così ingenua, ora non farà nessuno sforzo per riaverti. Gli hai dato quello che in questo momento non dovevi dargli. Non dovevate fare sesso!-
Okay probabilmente aveva ragione.

-Okay, ammetto di aver sbagliato, ma non è successo niente di grave-
-Stammi a sentire, non devi cedere alle prima tentazione, devi farti desiderare da lui.- mi disse
-Va beh, farò come dici tu, ma non ti prometto niente-
Sbuffò irritata.

 -Ok, ma dopo non dirmi che non ti avevo avvertito- si alzò e uscì sbattendo la porta.
Io mi abbandonai al calore delle coperte, ma nonostante il letto fosse invitante non riuscivo a prendere sonno.

Clock aveva ragione, dovevo darmi una svegliata. Dovevo trovare una soluzione al problema...ma quale?

Jane

Dopo il pranzo io e Jack andammo nel bosco a divertirci un pò. Avevamo raggiunto il laghetto, inutile dire quante volte ci fermammo a baciarci o a rincorrerci o roba simile. Sembravamo tanto quelle coppiette da film sentimentali che io mia mamma guardavamo alla tv al pomeriggio. Sorrisi al ricordo.

-Allora, vuoi fare un bagno?- mi disse galante Jack.
-Sì- dissi mentre arrossivo.

Eravamo entrambi senza le maschere ed erano finite chissà dove nell'erba insieme alla mia borsa, non m'importava con Jack mi sentivo libera di mostrare il mio viso bianco.

Si tolse la maglia nera e rimase con i bermuda beige, si girò a guardarmi.

Io, davanti a lui, feci calare il morbido vestito nero fino ai piedi per poi uscirne, Rimasi con l'intimo nero di pizzo molto sexy. Mi ravvivai i capelli con la mano e mi diressi sulle sponde del laghetto.

Jack mi guardava, era leggermente rosso in viso. Si avvicinò a me e mi prese in braccio come aveva fatto questa mattina.
-Jack che fai?- chiesi ironica e lui ghignò divertito.
-Oddio...non vorrai mica..- dissi ma lui rispose alla mia domanda prima che potessi terminarla.
-Oh si che lo voglio-disse ridendo dopodichè mi lanciò di peso in acqua.

Gridai prima di andare sott'acqua, ma non riemersi...volevo fargliela pagare. Così nuotai fino a raggiungere le sue gambe e riemersi dietro di lui, mi ci buttai di peso addosso fancendolo andare anche lui sott'acqua.

Riemergemmo qualche secondo dopo per riprendere fiato, avevo tutti i capelli appicicati sul viso, me li costai faticosamente poi scoppiammo a ridere.
Ridevo di gusto, era da tanto che non ridevo così.
-Ti sfido- dissi poi con una serietà che mi impressionai da sola.
-A far cosa?- disse lui con occhiata d'intesa, che bello che era, mi persi nei suoi occhi buii e neri che sembravano non avere mai fine.

-A trattenere il fiato più a lungo mentre ti bacio, a stringermi forte mentre ti abbraccio e... a non lasciarmi sola.- Lui mi stava vicino, abbastanza vicino da porter sentire il suo respiro sulle labbra, abbastanza da sentire il calore del suo corpo scaldare il mio.

Mi prese il voltro fra le mani e fece scorrere il pollice sulla mia guancia liscia e bianca, come di porcellana. Sospirò forte -Jane- iniziò -Come potrei lasciarti sola?- Sospirò con sentimento. -Mi sono innamorato di te, capisci?- Aveva abbassato lo sguardo mentre me lo diceva, non appena ebbe terminato la frase mi guardò dritto negli occhi.

-Ti amo Jane- disse serio, era davvero strano sentirselo dire. Era la prima volta per me, anche io provavo lo stesso per Jack. Peccato non riuscissi a spiccare parola. Rimasi lì come una ebete e decisamente  questo rovinò tutta l'atmosfera romantica che si era creata.

-Non importa, forse è troppo presto, insomma non è necessario che tu non contraccambi- disse dolcemente ma era evidente che era deluso, accidenti aveva frainteso il mio silenzio.

-No.- dissi, poi non ci furono bisogno di altre parole. Gettai le braccia al collo di Jack e premetti le mie labbra contro le sue. Inizialmente temetti che mi respingesse, invece mi strinse a se e il bacio si fece più appassionato.

Premetti tutto il mio corpo contro il suo mentre continuavamo a baciarci, l'acqua ci arrivava alla vita. Doveva essere arrivata sera perchè una ventata gelida ci colpì io rabbrividì, Jack prontamente mi strinse riscaldandomi. Mi riprese in braccio senza smettere di baciarci, io  avevo incrociato le gambe sulla sua schiena e tenevo ancora le braccia sul suo collo.

Le sue labbra lasciarono la mia bocca, sentivo che sfioravano dolcemente il mio collo, aveva il fiato corto ma nonostante ciò mi baciò sul collo ed io gettai la testa all'indietro, lui intanto era arrivato sul mio decoltè e lo sfiorava con le labbra.

Mi slacciò il reggiseno con le sue dita calde e leggere, lo lanciò sull'erba. Rimanemmo così a baciarci finchè non vidi la luna crescente che s'innalzava in cielo. Era veramente tardi.

Ci spostammo sull'erba dov'eravamo uno sopra l'altro, io sopra di lui. La testa appoggiata al suo petto  e gli sentivo il cuore battere forte. Il suo petto si alzava e abbassava lento e dolcemente mise una mano sulla mia schiena. La fece scorrere delicata sulla mia pelle fredda, provocandomi un brivido.

Alzai la testa e lo guardai negli occhi.
-Ti amo anch'io Jack- dissi in un sussurro, nei suoi occhi scuri vedi una scintilla. Mi baciò teneramente la fronte e rimanemmi abbracciati un altro paio di minuti.

-È tardi, Slender si chiederà dove siamo finiti- disse guardando l'orologio del cellulare.
Ci rivestimmo il fretta e raccai la mia roba,mi infilai la maschera perchè sapevo che le mie guancie avevano assunto un color rosso acceso che risultava fin troppo visibile sulla mia pelle.

Jack aprì il grande portone e subito qualcuno si scagliò su di noi.
-Jack dov'eri finito? Ah ciao Jane- Toby trascinò letteralmente via Jack e mi salutò sorridendo.
-Passerò dopo da te- fece a tempo a dirmi Jack prima di sparire.

Nel frattempo ero andata in cucina dove mi stavo bevendo un succo di frutta, nonostante non avessi cenato non avevo fame.
-Jane-
Sussultai violentemente e andai perfino a sbattere contro l'anta della mensola.
-Scusami, non volevo spaventarti- Slenderman mi prese le spalle con entrambe le mani.
-Hai tempo? Devo parlarti è importante. Te ne avrei parlato prima ma date le circostanze ho preferito lasciarti riposare-
Annuì, ero curiosa di sapere cosa voleva dirmi di così importante.

Mi condusse nel suo studio, mentre camminavamo io ripensavo alla mia giornata appena trascorsa con Jack con un certo calore allo stomaco, era molto piacevole.
Chissà se anche lui stava pensando a me in quel modo.

Lo studio era una stanza più grande di quanto me la fossi immaginata, le pareti scure erano ricoperte di foto di famiglia. Notai che Slender aveva dei fratelli. Per terra c'era una moquette nera, in fondo alla stanza si trovava un scrivania grande, di legno scuro e molto alta. Dietro la scrivania c'era la sedia di Slender, alta e con imbottuta bourdeux, uguali le due sedie davanti alla scrivania. C'era molte mensole con oggetti e libri personali di Slender, riposti ordinatamente, come sulla scrivania.

-Accomodati pure su una delle due sedie libere- mi disse mentre mi faceva entrare.
Finora non avevo spiccato parola.
-Hmm di cosa volevi parlarmi?- gli chiesi.
-Allora, come ben sai io ti ho accolta nel mio castello, ma tu puoi sempre scegliere di andartene e vivere da sola. Ma non ti ho parlato di una terza opzione. Tu puoi scegliere Jane.- Si siede
Scegliere, come mi piace quella parola.

-Se tu volessi, potresti scegliere di vivere dalla parte di Zalgo-
-Zalgo?- ok, sembravo una stupida quindi riformulai la domanda più correttamente.
-Chi è Zalgo?-
-Zalgo è il mio opposto, io raccolgo le creepypasta che stanno dalla parte del Bene, Zalgo chi sceglie di stare col male- mi spiegò
Ah e noi saremo il bene? Interessante.
-Tanto perchè tu lo capissi, Jane, io volevo stare nel male ma Zalgo uccidendo la sua famiglia, mi ha preceduto. Quindi ogni creepypasta, buona o cattiva, uccide.-
Ah ora era più sensato, per quanto sensato possa essere.

-Ah ho capito, quindi se scegliessi di stare con Zalgo, dovrei andare a vivere con lui?- chiesi
-Si, corretto. Zalgo è molto subdolo e crudele non gli interessa di uccidere un proprio simile, per lui noi siamo i nemici, sicuramente non si farebbe scrupoli ad ucciderci tutti.-
-Tu non vorresti che andassi da lui, vero?- chiesi anche se non mi sarei mai immaginata di passare dalla parte del Male. Dio. Non ero neanche una vera propria assassina.
-Jane la scelta è tua non posso influenzarti-
Se mi alleassi a Zalgo potrei finalmente uccidere Jeff, ma se andavo da lui non avrei mai più rivisto Jack.
-No, io non voglio andare da Zalgo. Rimarrò qua- dissi di slancio.

-Ne sono felice, Jane.-
- Slender aspetti un attimo, volevo chiederti se sapevi chi ha scritto questo- il "questo" era il biglietto che il primo giorno trovai sul comodino della mia stanza.
-Oh si, è Mr. Creepypsta. Il nostro creatore. Lui ha previsto il tuo arrivo e mi ha informato.-
-Ah bene, ho capito- anche se in realtà non sapevo se fosse vero o no. Sarei sicuramente andata in biblioteca a cercare informazioni su Zalgo e questo Mr. Creepypasta.


Salutai Slenderman e mi diressi in camera, ero stanca morta.
Il castello era silenzioso, il che è strano perchè di solito prima delle undici nessuno andava a dormire, nemmeno la piccola Sally.
-Mascky- lo avevo visto andare in camera ma lo fermai
-dove sono tutti?- chiesi
-Ehm sono andati a fare quello che le creepypasta fanno. D'altronde è venerdì, c'è l'uscita di gruppo...- lo interruppi brusca.
-Cos'è che fanno Creepypasta?-
-Uccidere-
Giusto, mi ero dimenticata che abitavo in un  castello di assassini. Cazzo.
-O..ok, grazie mille. Buonanotte.-

Arrivata in camera mia, non feci a tempo ad appoggiare la testa sul cuscino che sprofondai nel sonno più profondo.

Jeff


-È venerdì!- Clock piombò nella Sala Grande quasi urlando.
-Hai ragione- disse Toby, si guardò attorno. -Mancano Jack e Jane però-
-Jane non uccide, non ne è capace- dissi disinteressato, senza alzare gli occhi dal mio pugnale. Nina mi lanciò un'occhiata. -Aspettiamo Jack allora- disse poi.

Dopo un quarto d'ora Toby tornò trascinando Jack.
-Dov'eri andato Jack? Ti eri dimenticato che cosa dobbiamo fare oggi?- gli disse Toby
-Lo so benissimo cosa dobbiamo fare- disse poi si mise la maschera -Andiamo?-

Uscimmo silenziosamente dal castello, caminammo fino a raggiungere il piccolo vicolo di case.  Fino ad allora nessuno aveva spiccato parola.

-Allora Jack, com'è andata oggi con Jane- Toby sussurrava ma si sentiva chiaramente che era divertito.
Non riuscii a sentire la risposta di Jack, e quanto avrei voluto sentirla!.
-E bravo il nostro Jack- disse Clock
Ok allora doveva essere andata bene, questo mi provocò una profonda rabbia e strinsi con forza il coltello.
-Jeff, ti senti bene?- Chiese Nina dolcemente.
-Benissimo, addocchiavo la mia vittima. Torno subito- mi allontai dal gruppo e mi diressi verso una finestra, salì la scala anti-incendio ed entrai.

La stanza era piccola e le pareti erano tappezzati di poster di qualche cantante che non conoscevo. Sulla scrivania erano sparsi vari libri e penne. Per terra lo stesso solo che con i vestiti.

Il ragazzo abassava e alzava il petto, segno inequivocabile che stesse dermendo.
Era un nerd, lo si vedeva da una colezione di videogiochi di tutti i tipo sullo scaffale e di un ps4. Gli occhiali tondi erano appogiati sul comodino, il ragazzo era un bruttino. Della serie brufoloso e aparecchio ai denti decisamente storti.

La rabbia ardeva dentro di me come un fuoco. Un fuoco acceso con la benzina.
Quel ragazzo non si sarebbe neanche svegliato dal suo sonno, io sicuramente non lo avrei scosso dicendogli la mia solita frase.

Vai a dormire.

Mi avvicinai silenziosamente, si era scostato da sè le coperte da solo. Perfetto. Non ero in vena di divertirmi con la vittima quindi sarà una cosa veloce.

Saldai la mano sul mio coltello lo avvicinai al petto del ragazzo, e con un solo colpo, glielo impiantai nel petto e poi lo sguartai fino al ventre. Sporcai di sangue me e tutto quello che gli stava attorno.
Il ragazzo riuscì ad aprire gli occhi e tentò di urlare ma lo soffocai su cuscino, emise un lieve mugolio ed io dissi:

"Va a dormire"

Quando uscii gli altri erano fuori ad aspettarmi, mi proposero di andare a fare un giro al cimitero.
- È da tanto che non ci andiamo- Nina mi disse implorante, lanciandomi occhiate languide.
Io non ne avevo voglia, lanciai una breve occhiata a Jack, ma teneva la maschera e non sapevo cosa provasse... Clock si era avvicinata a Toby ed entrambi si guardavano con aria sognate e arrossendo. Chissà cosa era successo tra loro..

-No ragazzi, me ne tornerò al castello.- non ascoltai neanche le varie lamentele perchè entrai nel bosco.

Mi arrampico su un albero e chiudo gli occhi. Non so perchè l'ho fatto, l'ho fatto e basta. Non so perchè mi ero fermato proprio davanti al laghetto, sono lì e basta.

Chiudo gli occhi sentendo una brezza accarezzarmi il volto.
Sospiro piano, ma abbastanza forte per sentirlo. Sentivo il cuore pulsarmi nel petto, il sangue scorrere nelle vene, i muscoli rilassati il viso aperto in un sorriso naturale.


Credo di essere stato in quella posizione per un bel pò perchè nel frattempo sentì tornare gli altri dal cimitero, li sentii ridere e scherzare.
Origliai

- Cosa ne pensate di Jane?- chiese qualcuno. Subito provai un estrema curiosità.
- Una ragazza adorabile- sentii dire da Clock, ahah a lei non dava la caccia.
Non era adorabile, è bella sì, e intelligente, dolce, forte, decisa e... si ma non era adorabile
- Ci credo che Jack le abbia chiesto di stare insieme a lei ufficialmete-
Ebbi un tuffo al cuore, come? Davvero? Le aveva chiesto di stare insieme. Cavolo, si conoscevano solo da pochi giorni e... vabbe non sono affari miei.
Anche se provai un pò di tristezza.

- Dai Jack non fare il timidone, sappiamo che non lo sei. Nina, come va con Jeff?- Era Toby ad aver parlato e sembrava sinceramente interessato.
Dio stavano parlando di me.

- È strano anche se...- non capì il resto della frase perchè ormai erano troppo lontano.

Mi stavo incasinando inutilmente. Mi facevo problemi con Jack per Jane, anche se non sono il suo tipo... ma che lei sia il mio? Io sto con Nina e la sto ferendo, ma nonostante tutto non riesco a dimostrarmi davvero compassionevole con lei. Nè troppo forte da lasciarla, nè troppo innamorato per restare con lei.

Mi crogiolai nell'autocommiserazione, non sapevo che fare. I pensieri mi avvolsero e non mi lasciarono pace.
Continuarono a vorticare finchè non vidi lui.



Angolo dell'autrice.
Ciao ragazzi, spero vi sia piaciuto il quarto capitolo. Come potete notare Jack e Jane hanno fatto ufficialmente coppia, ma durerà a lungo?
Gradirei senz'altro le vostre recensione se vi fosse piaciuto questo capitolo o gli altri.
Grazie ancora. Alla prossima. Capitolo 5= 20/09/14

 

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Capitolo 6
*** Choices change us - Capitolo 5 ***


Pre lettura/ info.

Mi scuso  del ritardo colossale che ho avuto. Pultroppo la mia merdina di Computer fisso non si accendeva e quindi è stato portato a ripare, avendo a disposizione un pc portatile ho continuato a scrivere capitoli, ma pultroppo non ho potuto postarli a causa della mancanza di connessione a internet. Mi scuso tantissimo con chi segue la mia fanfiction (se fossi in voi sarei furiosa ahah) e per farmi perdonare ho intenzione di postare due capitoli, un pò per recuperare tempo e per farvi andare avanti con la storia.
 
Note importanti:
1. le info su Zalgo le ho riperite su YouTube da un account chiamato Rikkukun, quindi non mi prendo assolutamente il merito dello scritto (in corsivo). Trovavo giusto farlo presente.
2. Ovviamente a inizio capitolo primo mi ero dimenticata di dire che Jeff, Jane e tutti gli altri personaggi non sono di mia invenzione pertanto non utilizzati a scopo di lucro. Sono sicura che tutti voi lo sanno, ma è sempre meglio far presente.
3. La storia è completamente  inventata da me e anche (in caso) l'inserimento di nuovi personaggi.

Con questo vi lascio al capitolo, non vi annoierò più con questa pappardella e Buona Lettura.

 

Jane

Sentivo il mio corpo irrigidirsi e provai un brivido di freddo. Mi sentivo profondamente turbata, sapevo che qualcosa non andava. Ero ancora distesa, gli occhi chiusi, i muscoli intorpiditi. Cercai il cuscino ma non lo trovai. Apri lentamente gli occhi, non ero nel mio letto. Non ero nella mia stanza,   non ero neppure nel castello... allora dov'ero? La vista daprima appanata dal sonno, ora si faceva più nitida.

Mi alzai, ero stata distesa in mezzo ad un prato, l'erba era morta. Tutto ciò ceh avevo attorno a me sembrava morto, senza vita. Il sole coperto da nuvole nere, grigie e marroni. Non una persona, non un animale. Iniziai a provare un paura. I miei occhi si spostavano fugacemente in cerca di una traccia, un indizio. Niente. L'oscurità del bosco sembrava avvolgermi, come un manto di nebbia.

L'umido lo sentivo fin dentro le ossa, ma neanche una leggera brezza. Ero da sola, ero persa, non sapevo dov'ero e perchè diavolo ero lì e come ci ero finita.
Respiravo piano, ma il cuore sembrava uscirmi dal petto. Odiavo quella sensazione in questo momento.

Sentivo il terrore crescermi dentro, la paura, l'ansia.
-C'è qualcuno?- gridai. Evidentemente no, anche se avevo la netta sensazione di non essere sola.
Mi tremò il labbro inferiore, lo morsi per fermarlo.

Camminavo avanti e indietro, le gambe non reggevano più il mio peso, mentre la mia mente venne assalita un migliaio di domande,tutte in una sola volta.
Dove sono? Come ci sono arrivata qui? Perchè? Sono sola? É tutto solo un sogno?

-Pultroppo lo è-
 Emisi un gemito di paura, avevo il terrore di voltarmi.
- Allora perchè sono qui?- mi voltai. Nessuno.
Rimasi perplessa. -Fatti vedere- dissi con troppa insicurezza da rendermi una facile preda

-Ogni cosa a suo tempo Jane- l'essere che possedeva quella voce si muoveva, era un'ombra. Una figra sfuocata.

-Se è un sogno, tu che ci fai qua?- chiesi.
-Ahahah, hai ragione, il sogno è tuo non dovrei esserci.- disse con voce calda e amichevole, ma ciononostante non mi convinceva.

- E come...- iniziai ma mi interuppe.
- Vedi Jane, nella vita bisogna fare delle scelte. Il problema è sapere quali sono quelle giuste.-
Non capivo.

E poi... perchè cavolo doveva esserci un tizio nel mio sogno a parlarmi di scelte.

- Mi devi scusare, mi sono intromesso nel tuo sogno solo per poterti parlare. Sei nel mio mondo, e tu stai ancora dormendo, ma tranquilla quando ti sveglierai sarai nel tuo letto.- emise un risolino, come se la cosa lo divertisse.

Intanto io non ero più intimorita, solo sospettosa, curiosa.
- Come ho già detto sono qui per farti fare la scelta giusta. Sbaglio o cerchi vendetta?-
Strinsi i pugni e socchiusi gli occhi.
Lui rise vittorioso, sapendo di aver fatto centro, sapendo di aver attirato la mia attenzione.

-Continua.- dissi io

Jeff

-Dove sei stato per tutto questo tempo?- non scesi dall'albero ma lo guardai, lui era sotto di me, seduto tra le foglie.
- Diffondo il mio verbo- disse ridendo.
-Smile, questo lo so già. dove sei stato veramente?-
-UMANI!, Dio hanno messo in circolo foto false di un cane che spacciavano per me. Ho dovuto fargliela pagare.- era veramente incazzato, rare volte l'ho visto così
-Hai dovuto?- alzai un sopracciglio e risi. È un assassino come me in fondo.

-perchè non sei con gli altri? Non sei andato? Oggi è venerdì..-
-Non ho voglia di stare con gli altri e si ucciso un babbeo del vicolo non poco lontano da qui.- saltai giù dall'albero.

-Sai? Mi sei mancato- gli dissi.
-Ne sono onorato. Nina dov'è?-  avevamo inziato a camminare
-Castello.-
-E.. tu perchè non sei con lei?- mi chiese fermandomi

Lo guardai fisso negli occhi e non so come ma lui capì.
-Ahh ho capito ti piace un'altra ragazza...-
Ok, aveva capito male, lo guardai irato e lui scoppiò in una risata.
-Jeff, ti conosco da troppo e non ti ho mai visto così, sei strano ammettilo. Non vedo l'ora di conoscerla, davvero.- Nina non gli era mai stata simpatica e non so perchè questo cosa lo facesse gioire così.

-Ti sbagli.- dissi poi.
-Jeff, inutile che neghi. Menti pure a te stesso ma sai che ho ragione.-
-Zitto.- grugnì. Non ne volevo parlare.

Questa è. Stata. Una. Giornata. di. Merda. Okay?

Credo mi abbia letto nella mente perchè cambio argomento.
-Jeff, io sto avvertendo che qualcosa non va.-
-In che senso?-

-Non so spiegartelo bene ma so che è così, c'è aria di cambiamento. Sta attento alle scelte che fai. Sono sicuro che c'è lo Zalgo dietro tutto questo. Lui c'entra qualcosa- L'ultima parte sembrava l'avesse detta a me, invece stava pensando.

-hhmm io non ho capito, ma sono stanco e non ciò voglia di capire. Me ne parlerai domani okey?- dissi sbadigliando.
 
Ormai eravamo di fronte al portone, entrammo. Era tutto buio e silenzioso, dovevano essere tutti  a letto. Magnifico.
Raggiunsi la mia camera. Smile restò muto tutto il tragitto dalla porta alla mia camera.

-E' quella la sua stanza?- indicò la porta di fronte a me. Annuì.

Smile mi guardò malizioso ed io sorrisi molto divertito, dio era un cane!
La mia occhiata disse tutto.
-Va bene Jaff, io vado. Notte-

-Notte amico.-

Jane

-Continua- dissi.
La rabbia mi assalì, avevo stretto i pugni e ridotto i miei occhi a due fessure. I miei occhi lampeggiarono minacciosi e questo sembrò rallegrare l'ombra.

-Calma Jane, conserva la tua rabbia.- mi disse, poi mosse quello che sembrò essere il suo braccio e la nebbia grigia in cui er già prima circondata, iniziò a riempirsi immagini.

Mi guardai attorno spaesata, nelle immagini che ritraevano persone felici riconobbi qualcosa di familiare...
Mi bloccai e mi si seccò la gola, non riuscivo a deglutire e sentivo le lacrime bagnarmi gli occhi

-Proprio così Jane, quanto erano belli quei momenti? Quanto eri felice prima? Scommetto che ti manca la tua famiglia.- La sua voce mi sfiorò come una carezza.

Guardai le immagini come una cosa lontana, come se non appartenessero anche se in realtà si trattava del mio passato.

Mia mamma che mi prendeva in braccio quando veniva a prendermi all'asilo, mio padre che mi spingeva sull'altalena e mi raccoglieva da terra quando cadevo. Soffiava sulle mie ferite. I compleanni, i regali, i momenti. Le mie compagne di scuola. Le risate, i giochi, le prime cottarelle.

-Ti volevano tutti così bene, vorrebbero che tu facessi solo la cosa giusta-

Questo mi diede il colpo di grazia, scoppiai a piangere. La figura mi porse un fazzoletto.
Come faceva un'ombra a reggere qualcosa?

Quando tornai a guardare le immagini della mia vita, queste erano cambiate. Erano più vicine.

Comparve Jeff, con il suo volto sadico che mi dava fuoco,i miei genitori morti, con il loro stesso sorriso.

Io che scappavo dall'ospedale con la mia maschera, con la paura di essere vista.
Io che cercavo Jeff nell'ombra, ogni angolo. Ritagliavo pezzi di giornali di un assassino spietato, sentivo i notiziari, affilavo il mio coltello.

Io di notte che piangevo lacrime amare, che di giorno ribollivo rabbia, acuattata in un monolocale a pensare.

Ora non piangevo più, ora ero arrabbiata. Ora non riuscivo a immaginare una vita pacifica senza essermi vendicata.
-Brava Jane, hai capito.- Pensai seriamente che lui mi potesse leggere nel pensiero.

-Per attuare la tua vendetta non puoi certo restare con Slenderman, ma devi venire con me.-
Spalancai gli occhi, sapevo di essere un pò tarda insomma non ci arrivavo subito nelle cose ma in questi ultimi giorni ero peggiorata.

Zalgo.

-Scusa, non mi sono presentato, hai ragione ad essere stupita.- disse galante e poi di presentò ufficialmente.

-Sono Zalgo, Rappresentante del Male. Colui che aiuta ad attuare e realizzare sogni di chi salvo, e colui che può rincompensare. Pultroppo nel tuo sogno non posso mostrarmi nella mia figura realte poichè nella vita reale tu non mi abbia mai visto.- l'ombra fece un inchino.

Hmmm e io che dovevo dire? Già mi conosceva.

-Vuoi che io stia dalla tua parte, non è vero?-
-Mi sembrava scontato- rise.
-Io non posso prendere una decisione così, devo pensarci.- dissi. Ero veramente confusa.
-Mi stupirei se fosse il contrario, tieni.-
Mi porse una catenina con una Z in corsivo, rossa come il fuoco. Quando la toccai era fredda come il ghiaccio ma molto pesante.
Zalgo notò la mia espressione perplessa e mi disse – Quando avrai capito che fare, basta solo che mi chiami. Verrai trasportata qui, grazie al ciondolo.-

Sentii il suo sussurro vicino al collo.
-Dormi bene, aspetto la tua decisione, piccola Jane-


Mi svegliai di soprassalto, il mio respiro era veloce. Sentivo qualcuno che mi abbracciava da dietro.
Doveva essere Jack. Mi accocolai a lui. Se fossi andata da Zalgo come avrei fatto a lasciarlo qui? Lui mi faceva stare così bene.
Mi girai verso il suo corpo, tenevo gli occhi chiusi e premetti la mia testa sul suo petto muscoloso. Accarezzai le sue spalle. Lui emise un gemito addormentato.
Poi aprì gli occhi,

Non era Jack.
  Saltai su e lo spostai bruscamente da me, facendolo cadere dal letto.
-Cazz...-
-Jeff, che cazzo ci fai qua?- urlai, ero furiosa.
Tentò di rialzarsi ma io gli puntai il coltello sul viso e lui spalancò i suoi già spalancati occhi.

-Calma- mi disse. Le mie intenzioni erano serie e lui lo aveva capito.
-Non sto calma! Che ci fai nella mia stanza? Nel mio Letto?-
-E' stato un errore...ehm..h-ho sbagliato camera!- balbettò.
-Secondo te sono così stupida da crederti?-
Ma che idee si faceva? Pazzo.

Rise di gusto -Non farlo, non ti costringo mica.- mi diede un buffeto sulla testa.
-Non toccarmi- grugnì lanciandogli un'occhiata minacciosa.
-Se vuoi scusarmi devo prepararmi e voglio che tu sparisca.- presi dei vestiti, l'intimo pulito e andai in bagno.

Mi feci una doccia fredda, mi truccai e mi vestì. Una maglia semplice bianca, una gonna nera a vita alta e delle parigine nere semplici. Un paio di tronchetti. Mi feci una coda alta e mi misi la maschera che sentivo potreggermi la faccia da un imminente minaccia.

La collana di Zalgo la avevo già al collo, la misi dentro la scollatura.
Uscì dal bagno e non rimasi sorpresa che Jeff fosse rimasto lì, seduto sul mio letto. Solo con i boxer

-Beh?- lo guardai con aria interrogativa.
-Beh cosa?-
-FUORI DI QUI- urlai, strattonandolo fino alla porta.
- e restaci!- gli sbattei la porta in faccia.

Jeff

Sbuffai, permalosa la tipa.
-Jeff?-
Oh cazzo-
-Che ci fai qui?- e adesso? Che gli rispondo? Sai scusa mi sono infilato nel letto di tua morosa per dormire con lei, certo bella mossa.
-ehm eee..mmm.-
-Sei anche in boxer, che cazzo ci facevi da Jane?- era furioso.

La porta si spalancò e Jane comparve sulla soglia.
-Jack, tranquillo. Jeff non ha fatto nulla, voleva solo parlarmi- mi lanciò un occhiata penetrante e continuò -Credimi che mi sono lamentata del suo abbigliamento ma mi ha obbligata.- Facevo fatica a non crederle, pur sapendo che questa era un bugia.
Jack mi guardò come se volesse uccidermi, in effetti era così.

-Beh Jeff, avvicinati a lei e credimi che ti uccido.-
-Non ne ho più motivo- dissi ridendo, mascherando il mio imbarazzo e nascondendo il fatto che Jane mi aveva difeso.

Li lasciai soli, mentre mi allontanavo li vidi baciarsi sulle labbra.
A me non importava, dovevo fargliela pagare a Smile.


-Bell'idea che hai avuto!-
-Jeff, non vedi che sono occupato con la mia toiletta. Un pò di privacy.- gnignò Smile, riappogiando la zampa a terra.

-Non devo più fidarmi di te-
-Ti riferisci a ieri sera?ahh caro Jeff, hai fatto tutto da solo- ridacchiò.

-Ma che dici! Io non ho fatto proprio niente.- sbuffai, dio se quel cane mi irritava.
Smile scoppiò in una sonora risata -Jeff, sei completamente sulle nuvole, io non ti ho detto niente. Quando sono andato nella mia cuccia ti ho visto avvicinarti alla stanza di... ehm...com'è che si chiama?-

-Jane- il suono della mia voce appariva flebile.
-Sei cotto Jeff.- concluse Smile.

-NO!- urlai impiantando il coltello sul tavolo di legno della stanza.
-Lei  odia me, lei mi vuole uccidere. Io odio lei. Lei sta il Mangia-Reni ed io con Nina. Punto, fine della storia.- ripresi il coltello, dopodichè me andai senza salutare Smile.

 

Smile

Sono consapevole di essere un cane e pertanto di non provare emozioni o di avere una coscienza, ma io non sono una normale.
Io Jeff siamo amici da tantissimo tempo, troppo forse. Ormai lo conosco bene. Siamo amici si, ma non sempre ci comportiamo come tali. Almeno non Jeff, lui non sa essere amichevole.

Iniziai a girare in tondo, sapevo che Jeff era innamorato di quella tipa... come si chiama? Ah si, Jannet, e che sicuramente è troppo orgoglioso di ammetterlo.
Oggi le avrei parlato o almeno l'avrei tenuta d'occhio.

Mi piazzai davanti alla sua stanza, in attesa.

 

Jane

Lasciai Jack da solo, perchè dovevo fare numerose ricerche.
Ci salutammo a malincuore dopo che lui mi ebbe accompagnato fino alla biblioteca.
-Posso farti compagnia se vuoi- mi disse lui dolcemente.

-Ehm, questa cosa la devo fare da sola, se non ti dispiace. Ci vediamo per pranzo.-
-Salti la colazione?-
-Si- risposi un pò sgarbata e poi mi scusai baciandolo sulle labbra, dicendo un 'a dopo' a mezza voce.

Ora ero qui, davanti alla finestra aperta di Google. La mia faccia fissava lo schermo, con trepidante attesa. Dovevo avere delle informazioni.

Digitai: Zalgo
In qualche secondo apparvero siti e siti di ricercatori informati, coloro che faceva le loro supposizioni su queste creature (come quando i tipi pazzi parlano di essere stati rapiti dagli alieni). Molti di questi non davano nessuna informazione concreta, solo vaghe storielle sicuramente fasulle o descrizioni poco credibili di questo essere.

Trovai poi un sito, sconosciuto che parlava di fenomeni paranormali. Zalgo era uno dei primi argomenti discussi, incuriosita cliccai.

''Zalgo è un entità onnipotente capace di causare morte, distruzione e la fine del mondo, rapprensenta il terrore assoluto e viene spesso rappresenatto da foto e disegni di persone con occhi e bocca neri,da cui fuoriescono tentacoli e sangue accompagnati da testi corrotti, ma nessuno ha mai visto la sua vera forma. Sul web esiste un invocazione che permetterebbe a Zalgo di entrare nel nostro mondo. Questo rituale descrive Zalgo come un entità senza forma e senza occhi con sei  bocche che parlano lingue diverse e una settima che quando aprirà canterà la canzone che determinerà la fine del mondo. Con la sua mano destra tiene una stella morta, sulla sinitra una candela la cui luce è oscurità. Zalgo è descritto come colui che attende dietro il muro. E prima di corrompere immagini vignette o foto viene spesso accompagnato da due semplici parole: Lui arriva. Grazie alla sua abilità di manifestarsi nel nostro mondo tramite immagini su internet zalgo potrebbe essere l'origine di file demoniaci che girano sul web come Smile.Jpeg o the Crifter.''

Mi portai una mano alla bocca, Zalgo era davvero un'essere potente. Cosa voleva da me? Perchè voleva che facessi 'la scelta giusta'?. Mi voleva dalla sua parte?

Mi facevo troppe domande a cui non sapevo dare una risposta.

Mi massaggiai la fronte con la mano e in quel momento il pc emise un bip e chiuse la pagina.
La riaprì, ma non ristabiliva la connessione e venne fuori una finestra.

Link error. File not found.

Tentai molte volte, il sito non c'era più. Quando tentai di riscrivere Zalgo sulla casella di ricerca di Google vennero fuori testi criptati e insensati.
E proprio mentre tentavo di leggerli con il viso impiantato sullo schermo apparve l'immagine di una bambina dagli occhi e la bocca nera, spalancate in un girdo silenzioso.

Sussultai violentemente cadendo dalla sedia.

-Tutto bene Jane?- Slenderman era in piedi dietro di me e mi guardava, beh almeno credevo mi stesse guardando.

-Sisi, è strano che ogni volta che ci incontriamo finisco sempre per beccarmi un bernoccolo- risi, rimettendomi in piedi. Lo spavento di prima mi aveva scatenato una specie di autoironia. Per quanto adesso avessi il terrore di avvicinarmi al computer, sarei scoppiata in un sonora risata.

-Vero? Non ti ho visto fare colazione e pensavo stessi male, ma Jack mi ha detto che eri in Biblioteca. Volevo sapere se è tutto ok- sembravano le parole che mi diceva mio padre quando, furiosa, mi chiudevo in camera a piangere delle prese in giro dei miei compagni.

- È tutto okey- sorrisi.
-Posso chiederti che stavi facendo?-
-Ah no niente, stavo..ascoltando della musica...ehm- mi girai verso il pc, la faccia della bimba era scomparsa e anche la finestra. Lo schermo era sulla schermata iniziale. Fiù

-Ehm io torno in camera- passai di fianco a slender con molto imbarazzo poi sussultai, il ciondolo sul mio petto era caldo, molto caldo.

La mia vista si annebbiò per qualche istante, poi tutto si fece buio.


Angolo dell'autrice.

Ringrazio tutti voi per non avermi ucciso, dato il ritardo.
Ecco a voi il quinto capitolo, credetemi se vi dico che la storia è soltanto all'inizio. Ho molte altre soprese eheh.

In ogni caso spero vi sia piaciuto.

Grazie di aver letto e consiglio sempre la lettura dell'angolo dell'autrice per le news.

-Dato il ritardo che ho avuto voglio essere molto più costante. Parlo di ogni 5 giorni, so che sono tantini ma con la scuola, lo sport e lo studio non più molto tempo. Quindi il nuovo capitolo (solo per questa settimana e per farmi perdonare del ritardo) lo pubblicherò domani sera.

Grazie per aver letto anche questo.

 Capitolo 6
13/10/99

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Capitolo 7
*** Choices change us - Capitolo 6 ***


Pre lettura/info

Ecco a voi il sesto capitolo, e con questo anticipo nella pubblicazione spero di aver ripagato il ritardo ahah.
Senza ulteriori indugi vi lascio al capitolo, buona lettura
.

Alla fine nessuno di noi è normale.
Esiste forse la normalità?

Jane

La musica di un carrilon suonava dolce, una dolce melodia familiare. Una piccola bambina mora, saltellava sul prato, facendo muovere i suoi numerosi boccoli. Gli occhi grandi e verdi guardavano vivaci il giardino, scrutavano qualcosa. Il vestitino rosa faceva contrasto sul suo incarnato medio scuro, apriva la bocca in un sorriso, le mancavano i due incisivi, girò la testa di lato per chiamare una donna alta e snella, bionda con gli occhi nocciola.
-Mamaa-
io vedevo la scena, come in un film. Tutto mi sembrava vagamente familiare.

Un uomo alto e bianco, vestito di nero. Con i suoi tentacoli implaccabili si diresse verso la bambina, poggiò le sue mani sulle sue spalle. La bambina alzò lo sguardo e sorrise allegra.

-mamaa, c'è Slenderman- diceva la bambina.
-Chi tesoro?- la mamma ora era davanti il viso della bambina e la guardava.
-E' dietro di me-
Lei non poteva vederlo, la mamma si preoccupò e prese la figlia portandola dentro casa.

La bimba guardò triste l'uomo, ma quando le sue mani si staccarono dal suo corpicino lei parve dimenticare la sua presenza e tutto quello che era successo.

L'uomo sembrò deluso, come se al leone fosse scappata la preda. L'uomo si volatilizzò.
Provai una fitta al petto. Un foglio, leggermente ingiallito cadde come una foglia secca nelle mie mani.

Puoi scegliere di ricordare.

Ancora una volta la vista mi si annebbiò e si fece buio.

-Jane!-
-ehm si?- mi guardai intorno, confusa e con un feroce mal di testa.
-Adesso.. devo andare in camera- dissi sbrigativa, lanciando un'occhiata fugace a Slender che evidentemente si stava chiedendo se io fossi pazza.

La pietra si era inevocabilmente scaldata. Ne ero certa. Ma perchè? Avevo reperito poco informazioni circa Zalgo, ma erano più che sufficienti.
Era un tipo pericoloso.

Salivo le scale con passo di lumaca, ero stanca e perlopiù confusa.
Tanto per dare un tocco di movimento alla mia inutile esistenza decisi di andare in avanscoperta.

 

Nathan

-Devo averla.-
solito discorso, continuava così da ben 5 giorni, l'aveva trovata e non era disposto a lasciarla andare.
- E' sicuro che sia lei?-
-Sicurissimo.- una scintilla malvagia trapassò il suo cuore di pietra.

Ormai Nathan era stufo di sentirlo parlare di Lei. Di quella Lei ne aveva piene la tasche. Sapeva con certezza che in funzione di suo Proxy lui sarebbe andato da Lei un giorno, e finalmente l'avrebbe portata a Zalgo.

-E' altrettanto sicuro che riuscirò a convinverla?- disse titubante.
-Forse avrai ancora bisogno di entrare nella sua mente e io nei suoi sogni, per raggiungere tale scopo. Non serve neanche manipolare tanto i suoi ricordi nascosti a nostro favore, la sua storia è talmente intrinsa di dettagli che basta solo...diciamo dargli un piccolo tocco personale.-
-Ma.. quelle cose non se le ricorda?-

-Probabilmete era troppo piccola oppure, c'è stata un' interferenza.- pensieroso Zalgo raggiunse la finestra.

Nathan non poteva vedere la sua vera forma, Zalgo non la mostrava mai. Un essere così potente ma senza un corpo fisso, mostrarlo era troppo dispendioso e lo rendeva troppo vulnerabile. Solo quando era all'apice della sua forza il suo corpo prendeva forma, una forma che Nathan aveva paura di vedere ma al tempo stesso, lo incuriosiva.

-Nathan, voglio che tu esegua ogni mio ordine perchè la faccenda può farsi delicata, il fragile equilibrio tra bene e male è appeso ad un filo, e quel filo da che parte deve pendere?-

-Male-

-Esatto, Lei ha più potere di quanto immagini e credimi, che lei, può ribaltare la nostra situazione.-

Zalgo scoppiò in una risata malefica che congelò il sangue a Nathan.

-E da questa guerra, ne usciremo vittoriosi!-

Smile

La ragazza non si faceva viva ed io sembravo un po' scemo passare le ore davanti alla porta della sua stanza.
Ma dove accidenti era?
Mi avviai nel corridoio e finalmete la vidi, camminava silenziosa e dovevo ammettere che era veramente bella.

Mi avvicinai a lei. Prese uno spavento. Come creepypasta non doveva essere un gran che.

Mi guardò benevola quando capì che era solo un cane, cioè che sono solo un cane.
Fece per allontanarsi ma io iniziai a piangere, in qualche modo dovevo pur attirarla.

- Che c'è? Hai fame?- mi accarezzò fra le orecchie.
-Mi dispiace ma non ho niente- concluse.

-Non ho fame-
Ok, forse non avrei dovuto parlarle così perchè prese uno spavento tale che mi domandai se non ci fosse rimasta secca.

-Ho le allucinazioni!- disse
-No non le hai- un altro spavento
-Devi scusarmi, sono Smile.jpeg o smile.dog come vuoi te,- mi presentai.

-Ti ho già sentito da qualche parte...- disse pensierosa.
-Sono molto famoso...-
mi interruppe spazientita -Senti cane parlante o qualunque cosa tu sia, ho da fare e a meno che tu non mi possa essere d'aiuto e meglio che vai a fare cose da cani...-
-In che cosa posso esserti di aiuto?- le lanciai un occhiata maliziosa.
-Tu che dici?- ricambiando l'occhiata.

-Nonostante la cosa mi attiri molto, potresti finire nei guai con Slender-
La cara piccola Jane voleva entrare nei sotteranei, probabilmente si era dimenticata che era severamente proibito.
- Daiii, non fare il fifone e poi... hai scelto tu di accompagnarmi.-
Uff
- Certo che i guai ve li andate a cercare voi umani...-

Scendemmo fino al piano terra dove di soppiatto rangiungemmo la porticina che dava ai sotteranei. Si aprì in un cigoliò. La sua era sete d'avventura? O aveva in mente qualcosa. La ragazza iniziava a piacermi. Perfetta per diffondere il mio verbo.

Con la massima cautela entrammo e lei richiuse la porticina alle nostre spalle, era tutto buio e non si vedeva una cippa.

-Fa silenzio- le sussurai-
Dopo alcuni istanti trovò l'interrutore e accese la luce, ciò che vedevamo ci lasciò senza parole.

Clockwork

Hmm.
Mi annoioavo a morte, non sapevo che fare. Jack era in camera sua, credo fosse un po' turbato che Jane non avesse voluto fare colazione con lui. Vallo a capire.

Jeff era scomparso e Nina pure...chissà che stavano facendo quei due.
Nella Sala Grande c'erano Ben e Sally che guardavo la Tv, Slender e Mascky erano in riunione e gli altri...beh non ne avevo idea.

-Sally Ben, non siete un po' grandi per vedere i cartoni animati?- dissi ragiungedoli.
-Siamo sempre bambini sai?- rise Ben.
-Ehm, avete visto Jane? O...qualche altro abitante di questo castello?-

-Sono spariti tutti..-
-Grazie Sally credevo di averlo capito anche da sola, beh divertitevi- feci l'occhiolino a Ben perchè sapeva a cosa mi riferivo.

Decisi di andare a prendere una boccata d'aria e così spalancai il grosso portone di legno.
Una brezza leggera mi accarezzò il viso e i miei capelli si scompigliarono un po'.

Respirai a fondo, a pieni polmoni.

-Finalmente un po' da sola, mi serviva...- pensai a voce alta.
-Mi dispiace allora dirti che non lo sei- 
sussultai lievemente, la voce proveniva dall'alto, oggi mi sarei divertita.
-Ah si? Mi stai forse spiando?- chiesi ironica
-Ero in cerca di pace come te- Alzai gli occhi verso un grande albero e mi avvicinai poggiando la schiena al tronco ruvido.

-Posso sapere che ci fai sopra un albero?- risi.
-Vieni-
-Cosa? Io non ci salgo sopra un albero, non so nemmeno chi sei-
Ci furono alcuni istanti di silenzio, poi decisi che in quanto assassina non mi sarei mai dovuta spaventare di fronte ad un albero.

Iniziai ad arrampicarmi, aggrappai saldamente le mie mani ai rami, facendo leva con le mie braccia, sollevandomi. Raggiunsi il punto dove quel qualcuno mi aveva invitata a salire.

Il moro mi dava le spalle fissando il bosco, l'albero era più alto di quanto immaginassi e dava una vista mozzafiato.
-Bello vero? Ottimo posto per pensare- mi disse, non si voltava.
-Bellissimo.-

A quel punto si girò.
-Toby?- dissi incredula, non pensavo che uno come lui ( con i suoi problemi) riuscisse a salire sopra un albero così alto e parlare senza la sua voce un po' imbarazzata o balbettante.

-Si, non sembra vero?- mi sorrise, non portava ne gli occhiali gialli ne la fascia sulla bocca.
Mi fece gesto di sedermi sul suo ramo, mentre io ero inchiodata al mio.

-Sai questo posto mi da sicurezza, poter essere la cima più alta, poter vedere tutto. So di essere diverso da gli altri, so di avere problemi che gli altri non hanno e che posso essere strano a volte. Non tutti mi accettano, nemmeno nel gruppo di chi non è accettato. Non siamo normali noi, non lo saremo mai. Mi chiedo perchè a volte uccido...non lo so, non so rispondermi. Adesso io non lo farei, non lo farei mai per puro piacere e diletto ma solo per i miei raptus e scatti omicidi. Non ero così. Io sono quello che vedi ora Clock, stare qui mi aiuta a pensare. L'altezza è un problema di molti, ma non il mio.- i suoi occhi brillavano, come si fosse tolto un peso enorme.

-Io...non so cosa dire...- ero in imbarazzo.Non sapevo perchè mi dicesse tutto questo. Toby era un escluso anche se mi aveva sempre affascinata. Toby era diverso è vero, ma io lo consideravo uno di noi. Di certo non immaginavo che fosse COSI' diverso.

-Tu chi sei?- mi chiese
-Come? Sono Clock!-
-No, tu chi sei veramente...-
-Non lo so nemmeno io-

-In fondo, siamo tutti diversi- mi disse poi facendo scorrere la punta del pollice sulla mia guancia. Rabbrividì al contatto, il cuore mi batteva forte e stranamente mi sentivo le mie guancie arrossarsi. Non mi succedeva mai.

-Forse lo sei anche tu Clock- mi disse sottovoce, in quel posto silenzioso ed isolato anche un semplice movimento del braccio si sarebbe sentito, come si sentivano i nostri respiri sincronizzati. L'abbassarsi e alzarsi dei nostri petti, il forte battere dei nosti cuori assassini e le nostre palpebre aprirsi e chiudersi per mantenere gli occhi vigili in quel momento.

In quel momento il tempo parve fermarsi, il cinguettio degli uccelli non c'era come pochi minuti fa, il vento era calato e il sole faticava a far scorgere i suoi raggi dal manto di nuvole chiare, gli alberi scuri e rigogliosi di foglie erano sotto di noi, noi eravamo in alto, sopra di tutto.

-Perchè mi racconti tutto questo toby?-
-Non lo so-

Ci guardavamo negli occhi e notai che i suoi occhioni marroni riflettevano il tronco dell'albero davanti a noi.

-Quello che ci diciamo qui rimmarrà qui, okay?- sopresa di aver detto questa frase iniziai a fidarmi di lui e lui iniziò a fidarsi di me, perchè in quel momento tutte le nostre oscurità si liberarono. Una nuvola era era uscita da noi lasciandoci liberi finalmente.

Poi quel che doveva accadere accadde.

Jane

Io e Smile eravamo immobili, senza parole. Quello che vedevamo non era la cosa se sicuramente mi aspettava da una cantina.
Le pareti scure erano tappezzate di foto e scritte strane, disegni runici e simboli. Il tavolo era sparso di fogli.

-Cos'è tutto questo?- chiesi senza rivolgermi a nessuno in particolare.
-Non lo so, ma ormai siamo qui. Che dici se ci facciamo un giro turistico?- rispose smile, iniziando a curiosare nella stanza.

La collana di Zalgo iniziò a scaldarsi, com'era già accaduto un'ora fa. La ignorai bellamente e iniziai anch'io a camminare, sfiorai con dito la scrivania e mi soffermai su un foglio un po' squalcito.

Trovala, tienila perchè è essenziale.
Il bene è il male non devono possederla poichè è libera e potente.
Decidi, lei cambierà il mondo.
Cambia il destino, una lacrima scorre, una vita finisce e un'altra comincia.
Una nuova era.

Avevo la pelle d'oca, sembrava una di quelle astruse profezie che si trovavano nei film d'avventura.
Sotto quel foglio c'era una cartella. Scoprì contenere altre di quelle profezie, contrassegnate da un numero. Quella che ho letto era la seconda.
Trovai la prima.

Non era il suo destino, il tempo è cambiato.
Ciò che è stato scritto non è stato firmato,
non ha impedito il cambiamento.
Lei è il movimento.
Colei che porterà luce come oscurità
Decreta il vincitore.
L'onore tra bene e il male.

Più leggevo più la pelle mi si accapponava. Doveva trattarsi di una ragazza molto potente e a quanto pareva in molti la cercavo... se le profezie si trovavano qui significava che Slender era a conoscenza di questo.

-Cosa hai trovato?-

Immortalità, libertà, potere e invincibiltà
Forte è, e forte sarà.
Anima pura, bianca ancora. Chiave di tutto.
Chi la proteggerà?
Lei non lo sa, ha in mano l'umanità

Leggevo lentamente, Smile si era avvicinato a me e mi ascoltava mentre li leggevo le altre due profezie.

-Jane... non è la prima volta che sento una cosa del genere...-
-Ah no? Sai allora di che cosa parla?- ero veramente curiosa di sapere

-Tu cercane altre io guardo un pò in giro...- iniziò ad annusare varie scatole riposte sotto il tavolo di legno mentre io sparsi i fogli già sparsi sul tavolo alla ricerca di qualcosa di utile. Non erano affari miei, e lo sapevo, ma non potevo resistere.

Più cose toccavo più sentivo la catenina di Zalgo riscaldarsi ed illuminarsi.

Sfiorai un cofanetto di velluto bianco, un pò rovinato decorato con l'oro e la catenina si riscaldò talemente tranto da bruciarmi.
Mi sembrava che il petto avesse preso fuoco così la tolsi e la scaraventai a terra, brusca.

-Jane cosa succ...oh-
-Niente Smile io...oddio.- Il cofanetto si aprì bruscamente e sprigionò una luce abbaliante facendo uscire figure illuminate e scintillanti.

La stanza era gremita di fuoco ma non ci bruciava, tutto era illuminato di queste cose senza una forma specifica.
Ci giravano attorno, sfiorandoci. Raffigurando scene che non riuscivo a comprendere.

A quel punto una figura infuocata comparve dinanzi a noi.
Aveva la forma di una donna

-Chi sei?- Balbettai paurosamente mentre Smile per poco non ringhiava.
-Sono l'oracolo. Puoi chiedermi tutto. Fututo e passato. Allora, cosa vuoi sapere?-
Non mi serviva pensarci due volte.
-Voglio sapere di che cosa parlano queste profezie!- Dissi decisa

L'oracolo mosse una mano e le cose luminose presero a creare figure.
La donna intanto narrava:

Un uomo alto e magro, camminava e teneva in mano una Fenice bianca. Quest'ultima prese la forma di una ragazza che iniziò a camminare dove venne raggiunta da tre ragazzi. Due si assomigliavano e l'altro completamente diverso.

L'ultimo la seguiva con una grande spada e uno scudo. Gli altri due combattevano tra loro. Quello che cadde sconparve, raggiungendo una figura non definita e diveniva suo, insieme ad un'altro ragazzo. Quest'ultimo si avvicinava alla ragazza e la portò via dal ragazzo con la spada. La portò dalla figura indefinita e divenne anch'essa sua. La prese e divenne una Fenice nera. Questa era troppo forte per essere posseduta e distrusse tutto quello che la circondava.

Non rimase nulla finche l'ombra della Fenice doeva appoggiarsi  sulle spalle di una bambina per poi prenderne possesso quando questa fosse crescciuta. Sarebbe stata destinata a prendere il posto della ragazza che possedeva la Fenice. Al compimento dei diciassette sarebbe divenuta la nuova fonte di potere, il tramite dell'aldilà.

Colei che poteva ridonare la vita se uccisa.
Rinasceva, e il processo ricomincia. Trovava un nuovo corpo e così era difficile trovarla.

Qualcosa però era cambiato la Fenice era nata direttamente dentro il corpo di una bambina, e questa bambina era sempre stata tenuta d'occhio.

La Fenice era qualla bambina, la bambina era la Fenice ed una volta uccisa la bambina la Fenice moriva con lei e il potere da lei posseduto andava nelle mani del suo assassino.

Era il suo destino e niente l'avrebbe strappata via dalla sua sorte se quella bambina fosse stata una bimba normale.

L'oracolo smise di parlare.

-Non fermarti, voglio sapere di più.- lo dissi quasi urlando
-So che ci sono tante cose che vuoi sapere, mia piccola Jane, ma pultroppo ho un tempo limitato per rispondere alle tue domande. Sei più importante di quel che sei veramente Jane Arkensaw, e sono sicura che se saprai guardare dentro te stessa toverai le risposte alle tue domande.
Arriverderci.- mi accarezzò la guancia e poi scomparve dentro il cofanetto e questo si chiuse.

-Jane, so che sei sconvolta..ma credo che è meglio se ce andiamo. Sta arrivando qualcuno.- Smile mi tirava la gonna mentre io ero immersa nei miei pensieri.

-Lo porto via con me- dissi.
-No Jane, Slender se ne accorgerebbe.- sussurò dolce Smile

-Io voglio sapere..-
-Jane, non potresti ricevere altre risposte oggi, torneremò un altro giorno. Adesso muoviti.-

-Okey- sussurrai
-Solo un momento- presi in mano il mio iphone e scattai alcune foto alle profezie che avevo letto poi raccolsi la catentina che avevo buttato a terra.

-Cazzo Jane muoviti. Slender sta per arrivare.-
Risalimmo le scalinate di fretta per poi sbucare dalla porticina un minuto prima che Slender e Macky girassero l'angolo.

-Voi che ci fate qua?- Masky mi guardava con aria accusatoria mentre Slender, non potevo ancora sapere se mi stesse guardando o no.

-Niente, stavamo andando in camera.- Mentii
-Perchè avete saltato il pranzo?- mi chiese Slender

Il pranzo? Oh merda... ma che ore sono?

-ehm non mi sento molto bene, insomma non ho fame quindi...beh vado in camera..adesso.-
Jack mi ucciderà...

 

Angolo dell'autrice.

Ed ecco a voi il miooo sesto capitolo.
Vi giuro che è stata una faticaccia. A poco a poco devo far trasparire la vera storia, non immaginate quanto mi sia difficile ahah

Ho paura di star andando troppo velocemente. Quindi all'ottavo capitolo farò fermare un po' le acque e metterò più scene sentimentali.

Mi inventerò qualcosa (se non impazzisco prima)

Comunque grazie di aver letto e se vi va lasciatemi pure una recensione.

Come avete visto ho introdotto un nuovo personaggio di mia invenzione: Nathan una creepypasta telepatica che fa combutta con Zalgo.

Vi consiglio di leggere sempre l'Angolo dell'Autrice per le news ed ecc..

PS: a chi interessasse mi faccia sapere se vogliono ricevere dei messaggi privati con maggiori info sulla storia, possibili imprevisti o ritardi della pubblicazione o anche per piccole anticipazioni/ spoiler.

Grazie ancora, la vostra Sam.

Capitolo 7

18/10/14

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Capitolo 8
*** Choices change us - Capitolo 7 ***


Aria di cambiamento.

Principio e fine del movimento

Jeff

Non capivo più quello che stava succedendo.
Oggi era comunque una giornata strana, insomma più strana delle altre.

Jane non si era presentata ne all'ora di colazione ne all'ora di pranzo. Jack era quasi impazzito per questo, e sinceramente non ne capivo il motivo.

Daltra parte io sto ancora tentando di capire per quale motivo Jane mi abbia...come dire tirato fuori dai guai. Probabilmente l'ha fatto più per se stessa. A me non darebbe fastidio che il mangia-reni e Jane litigassero. ANZI.

Io e Nina non ci parliamo da quasi un secolo e mettermi a ristabilire un rapporto con lei non mi va di farlo proprio oggi, non ci tengo particolarmente.

Avevo appena detto su di tutto a Smile, perciò non credo che lui sarebbe disposto a parlare con me di Jane...
Anche perchè mi toccherebbe ammettere che ha ragione, ma non è vero

Ohh accidenti su questa storia ci voglio mettere un punto definitivo.

Mi distesi sul letto, ripensando alla notte passata nel letto di Jane. Sfiorandole la pelle bianca e vellutata. Sentire il suo corpo caldo stretto al mio e accarezzarle i capelli neri. Non volevo neppure mettermi la maschera per dormire perchè volevo vederla, mentre sognava, mentre respirava piano e nel calore delle coperte dormiva.

Avrei dovuto darle una scusa migliore e forse dovrei trovare una scusa anche per me stesso. Non mi riconosco più.

Il punto è... Io sono o non sono innamorato di Jane?

Jane

Sbattei brusca la porta alle mie spalle e respirai piano. Poi scoppiai a ridere.
Mentalemente mi chiesi se non fossi bipolare...o ad un livello di lunaticità oltre la soglia del normale.

-Slender si sarà sicuramente insospettito di me, è già la seconda volta che mi becca in situazioni spiacevoli...non sono molto brava a mentire-

-Che altra situazione, Jane?- mi chiese Smile che si accuciò ai miei piedi e mi guardò con la testa piegata da un lato.

Non ne sapevo il motivo ma sentivo che di qualcuno dovevo pur fidarmi e in questa casa non conoscevo nessun altro che di cui ero sicura a rivelare i miei segreti. Avrei potuto dirlo a Jack..ma non so cosa ne penserebbe lui. Sinceramente ho paura del suo giudizio, di quello che potrebbe pesnare su di me. Nella migliore dell'ipotesi mi avrebbe considerato pazza.

-Smile, ti ho conosciuto oggi ma devo fidarmi pur di qualcuno...- iniziai
-Ti puoi fidare di me-
-Okey, sento di non potermi fidare di nessun altro qui ed è per questo che è meglio ci ''coaliziamo''.-

presi un profondo respiro.
-Allora, inizio dal principio...-

Gli raccontai tutto, dal mio sogno condiviso con zalgo alla catenina. Dalla ricerca delle informazioni su Zalgo alla strana visione prodotta dal ciondolo e lui parve seguirmi.

-Ho avuto anch'io la sensazione che Zalgo avesse in mente qualcosa. Devi essere un pezzo grosso se lui ti ha contatta in sogno...-

-Tu lo conosci?- gli chiesi
-Lui mi ha creato solo che mi sono ribellato e sono scappato attraverso il computer.Ha cercato in molti modi di convincermi a tornare, anche in sogno. A quei tempi non era molto potente ed ora ha perso interesse per me. Punta a qualcosa di più alto-

-Oh, non lo sapevo- dissi sincera
-Jane, il mio passato non conta. Conta che ora ho dei filmanti, trovati nella cantina poco fa e credo possano sul serio rispondere alle domande che non sei riuscita a dire all'oracolo.-

-Mettiamoli su ora, voglio vederli.-

Dopo aver inserito il DvD cliccai Play.
Il fimato 1 partiva con Slender con in mano una lettera che consegnò ad un tipo blu. Al suo fianco c'era una Fenice che prese le sembianze di una donna, con la pelle azzura e i capelli lunghi e neri. Gli occhi bianchi e luminosi e le labbra colorate di un blu intenso.

-Cos'è questa lettera Slender?- chiese la donna
-Un castello?- disse l'uomo blu
-Esatto, Mr. Creepypasta.- rispose Slender

-Ahah, ma non dirai sul serio?- Una figura rossa racapricciante si avvicinò
-Zalgo, non hai il permesso di parlare.- quello che doveva essere Mr. Creepypasta parlò con voce tagliente.

-Slender, se tu vuoi possere un castello lo deve possedere uno anche Zalgo. Nonostante siate gli opposti dovete comunque avere gli stessi diritti.- la donna lasciò cadere una goccia di sangue su un foglio.

-Sappiate che il regolamento sentenziato oggi deve essere rispettato da entrambi i lati, firmate voi ora.-

Firmarono col sangue Zalgo, Slenderman e per ultimo Mr. Creepypasta.

Il primo filmato si concluse e partì il secondo.

La donna blu era in compagnia di tre uomini, Mr. Creepypasta con quello che doveva essere suo fratello data la sua somiglianza e un terzo. Umano.

Mr. Creepypasta lottò con il suo simile mentre l'umano amarmato di spada seguiva e difendeva la donna.

Quando il fratello di Mr. Creepypasta cadde, se ne andò raggiungendo la fazione del male ed allenadosi con un ragazzo, Gordon. Un fedele servitore di Zalgo.

Gordon stregò la donna portandola da Zalgo e facendola risplendere di un potere immenso. Questo era troppo grande per lui.

-Zalgo fermati. E' troppo potente pure per te!- urlò Slender
-Ho di fronte a me il potere immenso e mi apparterrà-Gridò Zalgo assetato di potere

-Neferet!- urlò Mr. Creepypasta fra le lacrime

La donna era sollevata da terra, illuminata di una fiamma che la bruciava da dentro. Sulla sua schiena spuntavano ali infuocate della fenice

-Dobbiamo andarcene, non c'è più niente da fare- Slender prese tra le spalle Mr. Creepypasta e lo portò via.

-AHAHA, Ora Neferet, esprimi il mio desiderio! Voglio la mia settima bocca, dalla quale canterò la fine del mondo!- urlò Zalgo.

Neferet mosse una mano e a Zalgo comparve sul torace la settima bocca.

Lei esplose in miglioni di luci d'orate e di quello che c'era intorno a lei non ne rimase nulla.

Nell'ultima scena si vedeva Mr. Creepypasta affranto dalla perdita di Neferet, che era diventata lo spirito vagante della Fenice.

Il secondo filmato si concluse.

Slender e Zalgo erano i protagonisti del secondo filmato.

-L'hai trovata?-
-Si, ma è successo qualcosa di insolito.- Slender camminava avanti e indietro facendo notevolmente innervosire Zalgo.

-Smettila di camminare, ora dimmi dove hai preso le informazioni!- urlò Zalgo
Slender gli si avvicinò con una velocità sovrumana

-Non dirmi quello che devo fare Zalgo, TU hai creato questo casino, TU hai ucciso la moglie di Mr. Creepypasta e TU sei stato esiliato in questo inferno!-

-Mr. Creepypasta sapeva che sua moglie era la Fenice, prima o poi avrebbe preso lui in  mano quel potere immenso...-

-L'oracolo.-

-Cosa?-
-Ho detto che le informazioni le ho avute dall'oracolo... non mi chiedere più niente. E' già troppo che io mi ritrovi qui con te all'insaputa del creatore e del fatto che lui ti vorrebbe morto.-

-Racconta allora.-

-L'oracolo ha detto che la Fenice è nata dentro un' essere umano, direttamente con lei quando invece si impossessava del corpo solo al compimento dei 15 anni e la completazione finale al compimento dei 17. Stavolta la Fenice è la bambina e la bambina è la Fenice. Una volta uccisa essa il potere non andrà in cerca di un altro corpo ma si dissolverà. Per sempre.-

-E perchè è accaduto ciò?- Chiese Zalgo interessato.
-C'è una profezia, che parla di una chiave che cambierà il mondo. Quando si è in possesso di questo potere, l'assassino del corpo diverrà possessore del potere e quindi il nuovo capo del mondo. Mr. Creepypasta vuole solo riportare in vita sua moglie, io ho i miei piani e tu i tuoi. Ognuno alle proprie Zalgo.- Cocluse Slender

-Come si chiama la bambina?-
-Si chiama...-

Non riuscii a capire chi fosse la bambina perchè il video si spense all'improvviso.

-Jane, dobbiamo poter parlare di nuovo con l'oracolo, ho una sensazione.-
-Che sensazione?-
-Che tu c'entri qualcosa in tutto questo...-

COSA?


Passai il pomeriggio a dormire, o meglio, cercare di dormire perchè dopo quell'ultima frase di Smile non riuscivo a mettere a tacere la mia mente.
Troppe informazioni in una giornata sola.

Troppe cose che non mi riguardavano ma che in fondo potrebbero riguardarmi. La mia vita era già un autentico disastro, non mi servivano altri problemi.

Nascosi accuratamente i DVD e andai in bagno. Mi guardai allo specchio, mi guardavo e intatanto mi chiedevo :
Come poteva una come me avere un ruolo in una faccenda così complicata e misteriosa. Così potente e pericolosa. Ero inadeguata in tutto, fuori luogo ovunque. Non ero di certo io quella che tutti cercavano.

In ogni caso Smile poteva avere ragione, come mai Zalgo mi voleva? Di chi avrei dovuto fidarmi?  Avrei dovuto per forza fidarmi di qualcuno o dovevo contare solo su me stessa?

Jack

Io e Jane dovevamo parlare, mi sentivo trascurato ed allontanato dalla sua vita, da lei.
Mi nascondeva qualcosa ed il fatto che abbia trovato Jeff in camera sua mi faceva andare in bestia.

Quello sbruffone.

Raggiunsi la sua camera e bussai più volte.

-Eccomi, arrivo.-
La porta si aprì e vidi Jane, bella come sempre sulla soglia.
-Oddio Jack, scusa se non sono venuta a pranzo, ma alla fine.. non mi sono sentita molto bene.-
-Ora come stai?- le chiesi, il mio bollore andava pian piano calmarsi.
-Beh insomma...se vuoi puoi farmi compagnia-
Entrai e la presi in braccio.
Lei rabbrividì al contatto delle mie labbra sulla sua pelle. La adagiai sul letto, togliendole le scarpe e rimboccandole le coperte. Mi sdraiai di fianco a lei, tenendola stretta.

-Ti amo, Jack.- mi sussurò
-Anch'io, Jane. Riposati.-

 

Jane

Quando riaffiorai dal mio sonno mi ritrovai Slender seduto ai piedi del letto e Masky in piedi dietro la porta. Jack era di fianco a me.

Tossivo parecchio e mi sentivo bollente. Ero raggomitolata nelle coperte.

-Jane hai la febbre, potevi avvisarmi se non ti sentivi bene..- mi disse Slender con la sua voce calda e amichevole

Come? Stavo male? Avevo detto a Jack che mi sentivo poco bene ma non era vero, insomma che mi fossi ammalata sul serio?...

-Jane, sei molto pallida, più bianca del normale è meglio che prendi le medicine e ritorni a dormire, Jack tu verrai con me.-

-Vedi di stare meglio, okay?- Jack mi accarezzò la guancia, mentre io non riuscivo ne a tenere gli occhi aperti ne a parlare.

Cosa mi prendeva?
Aspettai che tutti uscissero dalla mia stanza per cercare la collana di Zalgo, era dentro il cassetto del commodino. Era fredda e pesante al tatto, come la prima volta che la presi in mano.

-Jane!-
La porta si aprì ed entrò Jeff. Neanche lui sembrava stare benissimo, infatti aveva delle occhiaie molto scure e pareva molto debole.

-Che ci fai qua?- dissi debolmente
-Volevo scusarmi per stamattina... e- sembrava in imbarazzo, non me lo sarei mai aspettata da Jeff
- E' tutto okey-
- E volevo sapere come stavi...-
- A quanto pare non bene, non me ne sono neanche resa conto-

Non sapevo perchè parlavo con così disinvoltura con Jeff, lo odiavo da matti e lo volevo morto. Stamattina l'ho ritrovato a dormire nel mio letto ed ero furibonda con lui, ma adesso non riuscivo a mettermi a litigare con lui.

- Sta attenta Jane.- mi disse dopo qualche istante di silenzio.
-Perchè dovrei stare attenta? Sai qualcosa che io non so?-
-A quanto pare sanno tutti qualcosa che tu non sai, io non sono la persona più indicata. Guardati le spalle e non fidarti di nessuno.- Jeff non parlava così.

Si era avvicinato a me e aveva preso il mio volto tra le sue mani, mi stava molto vicino. Sentivo il mio cuore partire al galoppo mentre il mio corpo non sapeva come reagire.

-Jeff...-
-Nemmeno del tuo istinto.- mi baciò la fronte, poi si allontanò ed uscì dalla mia camera.

Ancora una volta mi ritrovavo confusa e ferita. Ferita perchè Jeff non era così, sembrava così normale, il ragazzo di cui avevo una cotta tanti anni fa. L'odio che avevo per lui andava scemando mentre credevo che quel semplice gesto avesse cambiato il mondo.

Perchè la mia vita era così? Perchè adesso credevo di essere innamorata di Jeff?
La mia vita? Un autentico casino.

Angolo dell’autrice
Ecco il settimo capitolo, finalmente. Non vedevo l’ora di postarlo ahah

Spero vi sia piaciuto.
A poco a poco le cose si stanno facendo interessanti, ma … siccome non voglio essere banale ci saranno delle sorprese.

Capitolo 8

21/1014

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Capitolo 9
*** Choices change us - capitolo 8 ***


Tra bene e male, tra varie scelte.
Il suo destino? Era davvero il suo?

Jane

Salve sono Jane Arkensaw, ora e per tutti, Jane The Killer. Ho 16 anni. In molti la mia storia la sanno già. In pochi sanno cosa sto vivendo ora.
Beh, che ci faccio qui? La mia vita era già cambiata. Poi è cambiata notevolente quando Slender mi ha offerto rifugio nel suo castello dopo uno scontro con il mio peggior nemico, Jeff the killer. Anche lui abita in questo castello, ma qui non posso vendicare i miei genitori, mi è proibito.
Non sono una vera assassina.
Non sono niente, volevo solo essere una ragazza normale. Con una vita normale. Eyeless Jack è il mio attuale ragazzo, ma non sono più sicura di che cosa mi stia accadendo.
Mi è stato chiesto di scegliere tra bene e male e ho scelto il bene, ma il male mi ha fatto visita in sogno. Vuole che io stia dalla sua parte, ma io non so che fare. Ho fatto ricerche ed ho scoperto delle cose che potrebbero riguardarmi come no.
Esiste un potere, La Fenice in grado di creare e di distruggere, di donare ed esaudire i desideri. Più potente anche del nostro creatore Mr. Creepypasta.
Il corpo che ospitava la Fenice era quello di Neferet, la moglie di Mr. Creepypasta. Zalgo l'ha uccisa per ricavarne un unico desiderio.
Zalgo, Slender, il creatore e chissà chi altro cercano la ragazza che ora ospita questo potere, ma una profezia scritta secoli orsono, narra che la Fenice ha scelto di nascere direttamente in un corpo, anzichè prendere possesso di uno fatto e finito.
La Fenice ora è mortale, se uccisa lei scompare ed il suo potere andrà definitivamente al suo assassino. Fino alla morte di quest'ultimo.
Tutti la cercano, molte cose collegano quello che sta succendo a me alla profezia. Per Smile.jpg potrei essere parte di questa storia, una semplice comparsa? O la protagonista assoluta? Lui crede la seconda.
Insieme a lui ho trovati vari filmati e profezie.
Io ho già troppi problemi per essere anche un essere potente, io non ricordo il mio passato, non più ormai.
Quello che è il mio peggior nemico potrebbe anche rivelarsi il mio migliore amico...

J. T.K.

Salvai il testo in una cartella e lo misi nella mia chiavetta, che misi un buco nei tessuto del mio portagioie. Spero che lì non potesse trovarla nessuno.
Mi serviva scrivere tutto quello che stava accadendo per poter liberare la mi mente. Finalemente potevo dire di esserci riuscita.

Stavo ancora male. Ieri non ho nemmeno cenato e Jack è venuto a darmi la buonanotte.
Stamattina Smile ed io avevamo parlato e fu così che decisi di scrivere tutto quello che mi stava accandendo, anche per poterci ricordare tutte le informazioni che nell'ultimo giorno avevamo assimilato. Slender mi portò la colazione e Jack era venuto a  darmi il buongiorno.

Di Jeff, dopo l'altra sera, nessuna traccia. Pensavo continuamente al quel gesto dolce, per niente volgare e decisamente non-da-Jeff che aveva fatto nei miei confronti.
 
Ora ero seduta sul letto, imbaccucata di coperte e con almeno una ventina di antibiotici sul commodino. Avevo ancora la febbre alta ma stavo decisamente meglio di ieri sera.

Beh che dire? La mia ricerca poteva aspettare. Mi sarei messa a leggere un buon libro, ma prima dovevo andare al bagno.

Jeff

Ho lasciato Jane a bocca aperta ieri sera, sapevo di essermi comportato diversamente da come lei si aspetterebbe. Sinceramente non è che lo abbia fatto apposta è stato spontaneo.

Forse avrei dovuto trattenermi, io e lei non eravamo così in confidenza.
Ho solo notato la confindenza che avevano lei e Smile, adesso.

-Smile, che ci facevi con Jane ieri pommeriggio?-
-Geloso?- mi scoccò un' occhiata divertita, certo che era proprio una rottura quel cane.
-Per niente- alzai le spalle.
-Ti avevo detto cbe la volevo conoscere, una ragazza d'oro proprio.- rise

-Non è divertente.-
-Chi ha detto che lo sia?- ribattè
-Hai riso.-
-Jeff, non fare il finto-tonto, ho visto che ieri sera sei entrato di nuovo in camera sua...-

-Ma non hai di meglio da fare che spiare la gente tu?- quasi urlavo
-Sono un cane e si, ho di meglio da fare, ma se mi trovo nei paraggi i gossip non me li perdo mica eheh.-

Durante l'ora di pranzo, c'era un gran baccano.
Clock e Toby avevano preso una certa confidenza, mentre Hoodie, stranamente, parlava animatamente con Masky e Slender.
Ben e Sally giocavano con le polpette che avevano nel piatto.

Nina non c'era. L'unico che non parlava ero io poichè Jack era in camera di Jane, a mangiare.

-Jeff, dov'è Nina?- spuntò fuori Clock all'improvviso.
-Non lo so.- risposi svogliatamente.
-Vado a vedere dov'è.- conclusi poi, alzandomi da tavola.

Bussai molte volte alla porta di Nina, ma non rispondeva. Spalancai la porta.
Nina era seduta sul balcone. Le gambe nel vuoto.

Indossava un vestito rosso come il sangue, i capelli erano legati in uno chignon molto elegante, lei stessa era molto elagante. Era come se volesse andare ad un galà.
Al collo aveva una collana di perla, e alle orecchie due orecchini di diamante.

Si voltò verso di me, le labbra lucide di un rossetto rosso si incresparono in un sorriso.

-Jeff.- disse con voce calda ed ammaliante.
-Nina, che fai li? Scendi dal balcone...-

-No, Jeff- il suo sorriso si fece più marcato
-non lo farò-

-Nina, smettila.- non sapevo cosa avesse intenzione di fare, ma che lei fosse seduta su un balcone con i piedi a penzoloni nel vuoto non era una cosa rassicurante.
-Non fare avventatezze!-

Feci per avvicinarmi a lei ma mi fermò.

-Non farlo Jeff, non avvicinarti di un altro passo.- i suoi occhi avevano iniziato a riempirsi di lacrime.

-Ti prego scendi da li, parliamone, metteremo apposto tutto.-

-NO, con te non si riesce mai a parlare. Io non voglio parlare.  Tu non mi vuoi.- le lacrime iniziarono a rigarle le guancie.

-Nina...-
-Jeff io ti amavo, io ti amo Jeff. Ma non sono degna di te.-
-Cosa stai dicendo?- era del tutto impazzita?
-Addio.-

-Noo, Nina, fermati.-

Lei alzò le braccia e si lasciò cadere dal balcone.
In quel momento mi parve di vedere la scena al rallentatore, Nina cadeva.

-NINAA, NOOOO- gridai corsi e mi appogiai al balcone, guardando sotto.
Sentivo il suono della mia voce ovattato e la gola cominciava a bruciarmi.

Non versai una lacrima, per quanto sconvolto fossi.

Nina cadeva ancora, le braccia alzate solo che prima di toccare terra il suo corpo si divise in centinaia di corvi che volarono via.

Di lei rimanevano solo il vestito rosso e la sua collana proprio davanti al portone del castello.

-Oh mio dio, oh mio dio... cazzo- ripetevo mentre con gli occhi spalancati guardavo il balcone.
Non so bene cosa mi successe dopo ma delle braccia mi sollevarono da terra.
Mi dimenavano, perchè mi sebravano estranee

-Jeff, Jeff. Mi senti Jeff?- era tutto ovattato.
-Portiamolo in infermeria-

Sentivo gli occhi bruciarmi. Vidi Jane con indosso lo stesso vestito. Con delle ali infuocate spuntarle dalla schiena. I suo capelli in aria e immergeva tutto di una luce rossa e gialla fino a consumarsi.

Poi, si fece tutto nero.


I miei occhi ci misero un po' a riabbituarsi alla luce.
Non sapevo per quanto tempo avevo dormito. Ricordo sola Nina lanciarsi dalla balconata. Era tutto un sogno.

Mi misi a sedere e dovetti a mio malgrado constatare che non era così.
Clock piangeva a dirotto mentre Toby la teneva tra le braccia.

-Jeff, mi dispiace per quello che è successo...- Slender mi appoggiò le mani sulle spalle
- E'..è morta?-
-Non so dirtelo con certezza.-

Richiusi gli occhi, e sognai. Sognai una vita diversa dalla mia. Sognai Jane.

Slender

-Masky. Hoodie. Lasciatemi solo-
I due uscirono dal mio ufficio ubbidienti.
Misi la testa fra le mani e pensai.

-Stanno succedendo molte cose eh?-
-Non è il momento.- risposi

-Dai Slender, un tipo come te si fa abbattere da così piccoli problemi?- la figura aleggiava sopra un cofanetto aperto. Era nero e con filamenti d'oro.

-Dove hai portato Nina?-
-Io? Perchè credi sia stato io?-
-Dove hai portato la Fenice?!- Tuonai.

-Non lo so. Ora però mi metterò sulle sue traccie. Morta non è di sicuro. Ma credo si sia accorta del suo immenso potere...-
-Si, i diciassette li ha già compiuti... avrei dovuto prevederlo. Si sentirà minacciata.- Pensai.

-Posso sapere perchè vuoi tanto avere Jane?- chiesi a Zalgo
-Jane The Killer? Ah, alla fine nulla. Era solo un modo per convincere Nina a passare dalla mia parte e per far fuori Jeff. Poi avrei messo fine alle sofferenze di quella povera ragazza.- rispose
-Tienitela pure.-

-Non dovresti giocare sporco con me, Zalgo.-
-Beh come creepypasta non è un granche. Non lo è neanche in realtà.-

-Senti, Nina la riprenderò io. Che ti piaccia o no.-
-Sempre se non la prendo prima io o il creatore AHAHA-
Il cofanetto si chiuse e lo rimisi nel comparto segreto dietro la libreria.
Oggi dovevo interpellare l'oracolo, dovevo sapere dove si trovava la Fenice. Dovevo trovarla e possederla. IO avrei posseduto quel potere e non dovrei più mantenere quel maledetto giuramento fatto tempo fa.

L'oracolo non dava mai informazioni complete ad anime impure, io sono un'anima impura. Solo le anime pure potevano sapere qualcunque cosa.

Se avessi chiesto all'oracolo l'esistenza di un Dio non mi avrebbe risposto. Come non mi aveva risposto alla domanda: Chi è la Fenice?

Poco importava, perchè l'avevo trovata e tenuta d'occhio ogni minuto della sua patetica vita.
Ora me la sono fatta sfuggire.

Quando arrivai ai sotteranei aprì il cofanetto di velluto bianco e l'oracolo, senza troppe cerimonie, comparve.

-Slender, cosa vuoi sapere oggi?-
-Dove si trova la Fenice?- chiesi di slancio.
-Come sai a te non posso parlare, ti dico solo che è più vicina di quanto immagini. Addio.- Fu tutto, scomparve nel cofanetto.

Cazzo, non era un'informazione importante ma sufficiente per capire che Nina non aveva la forza di andare troppo lontano.

Zalgo non poteva averla.

Jane

-Mmm senti Jack, non è che poi ti ammali a causa mia?-
-Se mi ammalerò, avrò più tempo da passare con te e le tue bellissime due amichette. Eheh- dichiarò senza troppe pretese e senza spostarsi dalla sua posizione

Era straiato sopra di me e ci stavamo letteralmente risucchiando la faccia... mi chiesi se gli piacesse il mio sapore all'antibiotico alla fragola.

-Sei un'inguaribili testardo e un'idiota.-
Mi sentivo molto meglio, nonostante la febbre sia leggermente calata non ero proprio guarita.
Avevo comunque bisogno di ricevere tenerezza.

-Ti senti di andare alla Sala Grande e stare anche con gli altri? E' strano stare in compagnia senza di te...- mi chiese Jack dolcemente.
-Va bene.-

Indossai la sua felpa blu e un paio di shorts. Misi le all stars bianche e mi legai i capelli in una coda.
Non indossai ne la maschera e ne mi truccai. Non ne sentivo la necessità.

Quando arrivammo alla Sala Grande non c'era nessuno.
-Dove diavolo sono finiti tutti?- chiese tra sè, Jack.
-Andiamo a vedere di sopra.- proposi

In biblioteca nessuno, in cucina nessuno, in sala da pranzo idem.
Mi diressi in infermeria perchè sapevo che dovevo prendere delle medicine e ci trovai Jeff disteso sul lettino e tutte le altre Creepypasta in lacrime o comunque tristi.

-Che..che è successo?- chiesi
-Nina...nina è scomparsa.- rispose Clockwork
-COSA?-
-Si è lanciata dal balcone ed è sparita, non si crede sia morta ma...insomma non sappiamo cosa le sia successo.- Fu Toby a rispondere alla mia domanda, stavolta. Solo che con una voce insolitamente sicura.

-Jane! Vattene!- sentì alle mie spalle

Era Jeff, che urlava il mio nome nel sonno.

Smile

C'era qualcosa che non quadrava. Stavano succedendo cose sempre più strane e origliare i discorsi di Slender era la cosa migliore da fare.
Nina era la Fenice? Avrei dovuto avvisare Jane subito. Avrei anche dovuto avvisarla che Zalgo è una specie di nemico-amico di Slender e che la voleva solo usare, beh ora non più.
La cosa si faceva più emozionate.
Nina era sparita.
Scopriamo che Zalgo è in combutta con Slender.
Il cerchio della fiducia si restringe.
I filmati, le profezie...tutto
Era tutto un enorme puzzle, dovevo solo capire come inserire i tassalli.
Ero solo all'inizio e mancavano molti pezzi.
Mi serviva solo parlare con Jane.

Jeff

-Jane? Che ci fai qui?- chiesi
-Nulla-

Ero nel balcone. Nina non c'era. Al suo posto si trovava Jane.
Ad un certo punto un essere possente compare dal nulla e prende Jane tra le sue braccia.

-Jane, che fai li? Vattene! Scappa.- Urlai
L'essere la stritolò fino a farla scomparire.

Mi ritrovai catapultato in una specie di deserto. Una donna mi si avvicinò. Era un essere strano, dai lunghi capelli corvini e la pelle azzurra come quella del cielo.

-Proteggi. Anche tu hai un ruolo. Cambia- mi sussurò.

La vista mi si annebbiò.
Quando mi risvegliai trovai tutti gli abitanti del castello che mi guardavano come se fossi il nuovo arrivato.

-Che cazzo avete da guardare?- grugnì
-Stai bene?- mi chiese Hoodie
-A meraviglia.- sbuffai

Tra la marea di gente che si trovava nell'infermeria intravidi Jane, la piccola Jane, che spostò lo sguardo verso di me e mi guardò preoccupata. Come se sapesse che l'avessi sognata.

-Jeff- Jane si fece largo tra la folla. Ma non appena toccò la mia mano sfumò via. Tutti nella stanza scomparvero in una nuvola nera. 

-Jeff svegliati!-
- Dove sono?- urlai di rimando, spaventato con le pulsazoni a mille e il fiatone. Ero Tutto sudato e mi girava la testa.

Mi guardavano tutti, Jane compresa.
Non portava la maschera, vedevo il suo viso pallido e finalmente vidi ancora una volta i suoi grandi occhi verdi.

Si accorse che la stavo fissando perchè arrossì e distolse lo sguardo.


Angolo dell'autrice

Finalmente l'ho finito, spero non sia stato noioso...comunquee spero che adesso la storia si stia facendo un pò più chiara

Ma siamo solo all'inzio QUINDI

Vi aspetto per il capitolo 9

Non mancate di farmi sapere la vostra opinione e se trovate le analogie tra quello che sta accadendo con quelle accadute in passato

Consiglio sempre la lettura dell'angolo dell'autrice per le news e magari qualche sopresa

Grazie per la lettura

Capitolo 9

25/10/14

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Capitolo 10
*** Choices change us - capitolo 9 ***


Info/premessa

Allora oggi farò l'intoduzione del mio nuovo personaggio di mia invezione.
Spero vi piaccia, inoltre volevo ringraziare le persone che fin'ora hanno letto la mia fanfiction, Grazie millee. Vi adoro
Dei ringraziamenti particolari vanno alle mie tre top-commentator (ovvero che hanno commentato più capitoli della mia storia)
-frosty lily
-Anna The Creepygirl
-Percabeth7879
Vi ringrazio veramente di cuore, se potessi vi offrirei una pizza ahah
Bien, adesso  vi lascio al capitolo
Buona lettura

 

 

Smile

Ok. La cosa si faceva interessante ma anche pericolosa e dovevo avvisare Jane il prima possibile.
In camera sua non c'era, a dire il vero il castello era quasi svuotato.

Quando raggiunsi l'infermeria nessuno si accorse del mio arrivo. Jeff era disteso sul lettino.
Mi diressi da lui. In fondo ero il suo migliore amico e che lui mi considerasse tale o no aveva poca importanza.

-Jeff?-
-Che vuoi?- okay, non aveva perso l'abitudine di essere sgarbato.
-Come stai?- gli chiesi
-Come vuoi che stia?- i suoi occhi sembravano di fuoco, aveva il viso più pallido di quello che già ha e la sua fronte era imperlata di sudore.

-Senti Smile, non capisco cosa mi stia succendendo. Alcune cose non riesco spiegarmele e poi Nina... non ho bisogno della tua compassione! Sei solo un cane, come puoi capire?- mi urlò contro

-Non capisco il motivo della tua rabbia contro di me, ma ti lascerò stare. Ok? Okay.- me ne andai sbuffando.

 Mi aveva dato del cane, un cane qualunque! Come se lo fossi. Maddai. Erano anni che lo aiutavo, da quando era scappato dalla polizia e mi aveva raccontato tutto e anch'io l'avevo fatto. Come non potevo non capirlo? Lo conoscevo meglio di chiunque qui. Sono stato il suo primo amico... e la prima persona della quale si era fidato.

Trovai Jane, era seduta vicino a Jack e Clock. Lei piangeva a dirotto, dal suo occhio sano.
Tirai la felpa di Jane e lei finalmente si accorse di me.

-Smile?- sussurò, mi accarezzò le orecchie e poi si alzò.
-Jack vado un attimo in bagno.- disse. Il ragazzo blu annuì e continuò da solo a consolare Clock.

-Jane ho scoperto delle cose. -
-Dimmi tutto-

-Nina è la Fenice, Slender ha contatti con Zalgo e a quanto pare sono tutti sulle sue traccie ora.-
-COSA?!- emise un sospiro di sollievo. La fenice non era lei. Poi ebbe un brivido di paura
-Slender ha tuttora contatti con Zalgo? Cazzo.-

-Anche Mr. Creepypasta la cerca. Per motivi molto più blandi, però-
-Ovvero?-
-Per riportare in vita sua moglie..- risposi
-comprensibile.- disse lei.
-Nina non la possiamo più aiutare, se ne andata...-
-Mi dispiace molto per lei.- disse sincera

La cosa non ci riguarda più. La questione per noi finisce qui.

Jeff

La testa mi scoppiava.
Le cose qui si facevano stressanti per me e forse per chiunque vivesse qui.

A volte penso a quanto sarebbe stata bella la mia vita se non avessi ucciso quei ragazzi, se non fossi impazzito se non fossi come sono ora...

La mia vita sarebbe diversa, e anche altre lo sarebbero. Tipo quella di Jane.
Pensare che è colpa mia. Se non mi avesse conosciuto quella volta... ora lei non sarebbe qui.

I sensi di colpa non fanno per me eppure sembra che la mia testa abbia l'improvvisa voglia di farsi venire una coscienza.

Mi alzai dal quel maledetto lettino e, contro di divieti di Slender, andai fuori.

Finalmente respiravo un po' di aria fresca, e mentre il mio corpo finalmente si rilassava la mia mente vorticava di pensieri.

Avevo trattato male Smile senza motivo, avevo appena visto Nina sparire da sotto i miei occhi  , ho sognato Jane in tutta la sua bellezza e l'ho vista in pericolo.

Jane era un pensiero riccorente, pure quando succedeva qualcosa che non riguardava lei.
Dovevo ammettere che, per quanti sforzi facessi, lei mi piaceva. Dovevo conviverci, lei non mi voleva e poi sta con quel cretino.

Era da un bel po' che non uccidevo, quindi recuperai il coltello dalla mia stanza e raggiunsi di nuovo l'uscita.

Corsi, corsi veloce nel bosco. Il capelli erano mossi dal vento, mentre il mio corpo, dopo tanto tempo si muoveva.

Il battito era accelerato, ma non avevo il fiatone. Avevo molta resistenza.
Calcai il cappuccio della felpa sulla testa, avevo scordato che era giorno. Uccidere potevo farlo comunque.

Entrai in un vicolo e trovai un' anziana signora che buttava la spazzatura. Perfetto.

Mi avvicinai a lei di soppiatto.
La vecchia era sulla 70ina, aveva una gonna scura lunga fino ai polpacci. Indossava una camicietta bianca molto elagante.

Era molto alta per essere vecchia, e aveva un fisico niente male.
La cosa che mi sorpresero di più furono i capelli. Erano bianchi come la neve e lunghi fino alla fine della schiena. Lisci e folti. Sembravano finti con quelle sfumature argentate.

La donna si voltò verso di me. Mi guardò sorridendo
-Hai bisogno di qualcosa, giovanotto?- mi disse con voce calda e amichevole
Era bellissima.

Gli occhi erano d'ambra, grandi e con una luce particolare.
La sua carnagione era quasi d'orata. Le labbra erano spesse e non troppo toccate dalle rughe.

Nessuno vedendola in faccia le avrebbe dato 70 anni. Il suo sorriso era bianco ed ero sicurissimo che non portasse la dentiera.

Portava uno strano medaglione, con un uccello d'oro.

-...Ehm...niente.- non sapevo più come muovermi. Lei mi aveva visto e non si era minimante spaventata del mio aspetto.

-Stai bene? Sembri pallido e pieno di ferite...- disse poi avvicinandosi.
Ora o mai più

Afferrai il coltello ma non lo estrassi dalla tasca, intanto mi avvicinavo pericolosamente a lei.
Stavo per sferrare la mia mossa quando lo lasciai cadere e caddi sulle ginocchia

-No.- sussurrai.
Lei fece per avvicinarsi ma la fermai. Mi sentivo debole incapace di uccidere.
-Sono un mostro, la prego si allontani da me.- gridai

L'anziana non mi badò minimamente e s'inginocchiò di fronte a me. Le sue mani calde mi presero il viso. La mia faccia s'irradiò di calore e di un leggero formicolio.

-Ah capisco.- disse poi dopodichè di alzò

Che? Che cosa aveva capito?

Sentivo il mio viso caldo, come quando si ha la febbre.
Afferrai quello che sembrava un vetro, che in realtà era uno specchio.

Guardai il mio riflesso.
-Cos..- lo lasciai cadere violentemente a terra.
-Cosa mi ha fatto?- dissi

La donna mi fissava.
Il mio viso era quello di una volta. La pelle rosata, gli occhi azzurri e le palpebre funzionanti. Sbattei molte volte gli occhi. Era una sensazione strana.
I capelli castani e corti. Il mio sorriso era sparito...Ero di nuovo Jeffrey Woods

-Tranquillo, tornai come prima.-
-Chi è lei?-
Sorrise e mi si avvicinò.
-Ragazzo, stai vivendo un brutto momento vero?- mi prese la mano e la guardò

Era una fatucchiera?

-No non lo sono- rise
-Mi sa leggere nel pensiero?- dissi sconcertato, mentre spattevo le palpebre come un ritardato
- Diciamo che so fare molte cose-

Il mio viso stava tornando come prima, perchè le mie palpebre non si muovevano più. Sentii quasi un impeto di tristezza

-Cosa sa fare?-
-Perchè non vieni da me?- mi sorrise di nuovo, e si voltò facendo muovere i suoi magnifici capelli.

Jane

Nina era la Fenice...non io. Ero così felice e ovviamente dispiaciuta per lei. Forse, a lei fa piacere. Loro sono tutti pazzi, io no.

Era così complicato avere una vita normale? Quanto invidio quei ragazzi che si lamentano della scuola, della loro banalità e della monotonia della loro vita. Dei loro litigi con i loro genitori. Della fortuna ad averli ancora.

A non vivere insieme a dei pazzi maniaci assassini, che hanno più segreti di un setta di dubbia reputazione.

Smile alla fine era corso a fare cose da cani, mentre io ero ritornata da Jack.

-Come sta Clock?- chiesi
-Si è un po' ripresa..- rispose
Io mi guardai attorno, Jeff non c'era. Dove cavolo era andato a finire quel cretino?
Scossi la testa per scacciare questi pensieri.

Non dovevo assolutamente pensare a lui. Ignorarlo era la cosa più giusta da fare. Lui era l'ultimo dei miei problemi. Il problema che non potevo uccidere.

La collana di Zalgo non dava più segni di attività e lui non mi era più apparso in sogno. La cosa mi rallegrava molto.

Forse non avrei avuto più problemi.

Io e Jack ci dirigemmo in camera.

Lui mi si avvicinò.
-Allora mia piccola principessa..passata la febbre?- mi disse sulle labbra
-Si- sussurrai di rimando
-Bene-

Mi alzò il maglione e me lo tolse. Rimasi in reggiseno
Iniziò a passare le labbra sul mio collo mentre io infilavo la mani sotto la sua maglietta. Sfioravo la sua pelle accaldata.

Feci scorrere le dita sulla sua colonna vertebrale provocandogli un brivido.
Poi gliela tolsi
Lui aveva affondato le mani sui miei capelli.
Io gli presi il viso e posai le sue labbra sulle sue, iniziammo a baciarci appassionatamente. Facevo scorrere le mie mani sul suo petto e suo addome scolpito.

Respiravamo a malapena.
Le sue mani scorrevano sui miei fianchi fino ad arrivare al sedere, lo palpò dolcemente.

Mi prese in braccio mentre continuavamo a baciarci.

-Ti amo-
-Si, anch'io- dissi immersa nelle sue labbra

Lui mi buttò sul letto.

Quando ci staccammo, eravamo sfiniti.
-Prometti di non lasciarmi?-
-Come potrei- risposi guardandolo negli occhi.

Lui rise, aveva un sorriso stupendo.
Iniziò a giocherellare con i miei capelli.

Io lo amavo e volevo stare con lui, ma avevo una punta di incertezza che mi rovinò tutto il momento magnifico che poi passammo insieme. Uno sopra all'altro. Immersi tra i ''sei sicura?'' e i ti amo non detti, ma già sentiti.

Le parole a fior di labbra e gli ansimi di chi ormai aveva esplorato il corpo dell'altro.

Tutto, per poi addormentarci l'uno abbracciato all'altro.

Slender

-Mascky, lascio a te il comando-
-mm ok, dove va?- chiese titubante
-Ho delle commissioni urgenti.-

Mi volatilizzai. Raggiunsi il centro del bosco. Dove ti nascondi Nina?
Non può essere andata troppo lontano.

Mio malgrado raggiunsi una piccola cittadina confinate col bosco. Camminai tra gli alberi e mi teletrasportai tra i vicoli scuri.

Se Nina si fosse nascosta l'avrebbe fatto in mezzo alla gente.

Mentre scrutavo il posto accuattato nell'ombra intravidi un ragazzo vagamente familiare parlare con una donna.

Sembrava....Jeff

Che ci faceva Jeff in questo posto?.
Il ragazzo seguì la donna fino ad una palazzina e ci entrò con lei.

Non ero sicuro che fosse lui, in fin dei conti era lontano e io avevo la visuale ridotta.
Non era lui
Lui era in infermeria.

Continuai la ricerca di Nina, Zalgo non doveva assolutamente trovarla prima di me.

Jeff

Seguì la donna sulle scale, faceva muovere i suoi stupendi capelli.
Mi fece entrare dentro il suo appartamento.
-Io non abito qui...sono qui per altri motivi.- sorrise
-Accomodati pure, vado preparate un infuso... ne gradisci una tazza?-
-No, grazie.- ero incredibilmente a disagio, oltretutto ero in una casa di una perfetta sconosciuta. Non sapevo neppure il suo nome e aveva l'aria di essere una strega.

Una di quelle belle, nonostante l'età.

Quando tornò si accomodò davanti a me e mi guardò neglio occhi.
-Non mi sono nemmeno presentata! Sono Clàrisse. -
-Io sono...-
-Jeffrey Woods vero?- mi interrupe lei.
-Solo Jeff- sbottai sgarbato

-Ti da fastidio? Non ti manca la persona che eri una volta?-
-Assolutamente no. Perchè mi ha portato qui? Cosa deve dirmi?-
-Per lo stesso motivo per cui tu mi hai seguita, sei curioso. Vuoi sapere. Bene, cosa vuoi sapere?- i suoi occhi brillarono maliziosi.

Mi alzai in piedi e guardai il mobile di mogano intagliato. Sopra c'erano delle foto. Una mi colpì in particolare.

Una ragazza dai lunghi capelli neri, la carnagione bianca e gli occhi molto grandi e chiari.
Doveva avere circa 17 anni.

-é mia figlia.- rispose alla mia domanda non detta.
-Adesso dov'è?- chiesi
I suoi occhi si rattristarono un attimo per poi ritornare seri

-E' morta.-
Deglutì
-Mi spiace.- Non mi ero mai dispiaciuto per le morti, ero io che le provocavo ma... mi sentivo quasi in dovere di dirlo. Era come se fossi vulnerabile di fronte a quella donna. Era come se la mia umanità tornasse viva.

-E' bruttissimo perdere i propri figli sai? C'è chi muore per incidenti o per malattia, lei però non è stata vittima di nessun caso. Era stata scelta per un fine molto più grande e morta per avidità.-

-Come si chiamava?-
-Neferet-

La donna sfiorò il suo elaborato ciondolo e i suoi occhi divennero bianchi e luminosi.
Intorno a me tutto inizò a vorticare velocemente, le mensole e le foto si volatillizarono sotto i miei occhi.

Vedi Jeff, antichi patti furono scritti molti secoli fa, da persone che desideravano solo potere. Erano umani una volta. Generarono prole immortale con le sembianze di mostri.
Mr. Creepypasta, Slenderman e i suoi fratelli e Zalgo
Il primo aveva il compito di mantenere l'ordine naturale delle cose tra umani e questi esseri. Il secondo rappresentava il bene e il terzo il male.
Poi nacquero persone umane che decisero che la loro via era quella di togliere la vita e quindi si allearono nel male, ma anche Slenderman aveva un'anima oscura ed iniziò a ospitare assassini clandestinamente.

Tutto questo non dovrebbe c'entrare con mia figlia, ma ebbene, lei era stata scelta da un'antica presenza. Ancora più antica della terra stessa: La Fenice, che avrebbe usato il suo corpo come forma mortale.

Quando ebbe la consapevolezza di questa presenza, cercai di prottegerla. Sapevo che qualcuno l'avrebbe reclamata. Il fato volle che fu Mr. Creepypasta a trovarla. Si innamorò della sua bellezza e della sua determinazione e lei s'infatuò della sua forza e del suo senso di giudizio giusto e leale.

I due si sposarono e lui la proteggeva come se fosse la cosa più preziosa del mondo, quando Slender reclamò il diritto di avere un suo castello e dei suoi prottetti firmarono un patto di sangue.

Neferet morì perchè Zalgo aveva espresso un desiderio. La Fenice può farlo ma deve utilizzare tutte le risorse del corpo mortale per farlo. Quando è consumato la Fenice cerca un altro corpo.

Le immagini andavano veloci, ma vedevo come Slender poteva sembrare un assetato di potere . Zalgo un pazzo e Mr. Creepypasta l'unico che abbia una coscienza.

Neferet assomigliava moltissimo a Clàrisse.

-Lei come le sa tutte queste cose?- chiesi molto curioso
-Sono una persona con dei poteri particolari, innati. Sono una mègera. Non pensale male non sono una strega.- sorrise

-Ci sono altre cose che vorrei sapere, ma devo andarmene. Dove posso trovarla?-
Clàrisse pensò qualche istante poi si alzò e prese un cofanetto blu zaffiro e me lo porse.

-E' una passaporta. Serve per comunicare a distanza e per teletrasportasi nel luogo in cui mi trovo.-

Ne avevo visto alcune di simili nell'ufficio di Slender, che fossero passaporte pure quelle?

-Grazie-
-Di nulla, figliolo-

Angolo dell'autrice

Ho incentrato molto il capitolo su Jeff, che povero è ancor all'oscuro di tutto quindi deve inizare a farsi un percorso logico anche lui
Spero vi sia piaciuta Clàrisse e spero che riuscirà a darvi altre informazioni utili per completare il puzzle che è questa storia.

E' solo l'inizio

Grazie di aver letto
Consiglio sempre di leggere l'angolo dell'autrice per le new ecc

Grazie ancora

Capitolo 10
3/11/14

(so che è tanto distante, ma sono presa con le bombe e inoltre venerdì, sabato e domenica sono via quindi non ho il tempo di pubblicare. Non uccidetemiii)


Vedrò se riesco a fare uno speciale di Halloween

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