Alternative Dimensions - A Journey into a Cubic World

di AndreMCPro
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un pessimo campeggio ***
Capitolo 2: *** Fare l'Inventario ***
Capitolo 3: *** Inizia la lotta! ***
Capitolo 4: *** Lezioni di sopravvivenza ***
Capitolo 5: *** È tempo di scavare! ***
Capitolo 6: *** Dispersi ***
Capitolo 7: *** Ricerche e Pericoli ***
Capitolo 8: *** La Regina dei Ragni ***
Capitolo 9: *** Il Re degli Scheletri ***
Capitolo 10: *** Volere e Potere ***
Capitolo 11: *** Mutant Enemies ***
Capitolo 12: *** Il Potere dei Mutanti ***
Capitolo 13: *** Verso la città ***
Capitolo 14: *** Nuovi Alleati ***
Capitolo 15: *** Rivelazioni ***
Capitolo 16: *** XII Edizione degli Hunger Games ***
Capitolo 17: *** Hunger Games - Preliminari ***
Capitolo 18: *** Hunger Games - Prima Fase ***
Capitolo 19: *** Hunger Games - La Finale ***
Capitolo 20: *** Incontri ***
Capitolo 21: *** Resa dei conti ***
Capitolo 22: *** In viaggio ***
Capitolo 23: *** La Fine? ***
Capitolo 24: *** La Fine ***
Capitolo 25: *** Dobbiamo andare più a fondo ***
Capitolo 26: *** Apertis Oculis ***
Capitolo 27: *** Distorsione ***
Capitolo 28: *** Passaggio ***



Capitolo 1
*** Un pessimo campeggio ***


Alternative Dimensions
A Journey into a Cubic World

Cap.1 Un pessimo campeggio
 
Giuro che se non la finiscono gli rompo la chitarra in testa!
Era ormai mezz’ora che Matt e Josh, due diciannovenni suoi compagni di college, cantavano parodie di canzoni famose e Sam, che si era già rintanato nel sacco a pelo, non ne poteva più. Non solo perché aveva sonno e voleva dormire, ma anche perché tra i testi che stavano storpiando c’erano anche quelli del suo gruppo preferito: i Linkin Park. L’odio saliva alle stelle quando anche solo riconosceva qualche nota, e loro avevano deciso di rompere ancora di più prendendo di mira proprio quelle canzoni. E guarda caso, ora stavano attaccando con Valentine’s day. Prese il cuscino di Josh e glielo tirò addosso.
“Ehi, calmati! Stiamo solo cercando di divertirci!” Protestò quello quando si tolse il cuscino da davanti al volto.
“E io sto solo cercando di dormire! È quasi mezzanotte, non potete farla finita?”
“E dai, è l’ultima serata! Vieni fuori e unisciti alla festa!”
“Appunto perché è l’ultima serata dovreste venire voi a dormire! Io domani non guido, sia chiaro!”
“Su, non essere così scontroso!” Gli disse Clara. Lui la guardò e si rimise a dormire. O almeno ci provò, ma non ebbe molto successo, dato che Matt e Josh avevano già ripreso a cantare. Si arrese e decise di farsi trascinare chissà dove dai suoi pensieri.
Clara.
Lei era l’unico motivo per cui lui, Sam, il classico nerd tutto PC e console, si era inoltrato in un ambiente per lui così ostile. Sapeva benissimo che non si sarebbe mai divertito, ma quando aveva saputo che c’era anche lei, aveva preso la sofferta decisione di seguire quei due pazzi fino alle Bushkill Falls. Un’oretta d’auto da New York, avevano detto. Peccato che loro erano partiti da Indianapolis, e il viaggo era stato “leggermente” più lungo… sempre che dieci ore potessero essere considerate leggere.
In ogni caso, finalmente questa disavventura è quasi giunta al termine… pensò Sam, e in quell’istante un’accordo totalmente senza senso squarciò il velo di sonno che stava per avvolgere il ragazzo. Già… quasi! Farò meglio a non dimenticarlo!
Si mise a sedere e allungò la mano verso lo zaino, deciso a scagliarlo contro la chitarra. Ma quando guardò in direzione dei tre scoprì che si era rotta una corda.
“Finalmente!” Disse subito. “E adesso che ne dite di dormire?”
Quelli borbottarono ma si decisero a mettere la chitarra nella custodia e ad infilarsi chi nella sua tenda, chi nel suo sacco a pelo. E finalmente il silezio calò sulle Bushkill Falls.
 
Il giorno dopo i quattro si svegliarono di buon’ora e si misero a caricare le proprie cose nell’auto di Matt. Il viaggo voleva essere, infatti, una festa di “ben arrivata” per la sua nuova Chevrolet Trax bianca, 5 porte, spaziosa… e basta, Sam non aveva prestato attenzione alle caratteristiche del motore, quindi era inutile che si sforzasse di ricordarle. Sta di fatto che con quell’auto il viaggio non era stato terribile come pensava.
Quando ebbero finito di caricare nel bagagliaio la tenda di Clara, i sacchi a pelo dei ragazzi e gli zaini di tutti e quattro, salirono in macchina e partirono, con Matt alla guida.
Nonostante la stanchezza dell’autista, il viaggio proseguì senza intoppi. Josh e Matt stavano parlando della patita di calcio che c’era stata la sera precedente, e che avevano visto con il cellulare di Sam. Clara ogni tanto interveniva nella loro discussione, criticando svariate azioni o alcune scelte dell’arbitro. Sam, invece, stava facendo una partita a Minecraft sul suo cellulare. Insomma, tutto normale. Ma quando l’auto imboccò la Route 78, all’altezza di Allentown, accadde l’inimmaginabile.
Una violenta scarica elettrica attraversò il veicolo, e tutto ciò che era intorno ad esso svanì nel nulla. I ragazzi si ritrovarono in un vortice di nubi gialle attraversate da scariche azzure, e per quanto i quattro fossero spaventati e Matt facesse di tutto per tornare indietro il SUV procedeva senza sosta.
Un fulmine passò molto vicino all’auto, e Clara urlò. Le nuvole divennero all’improvviso cubiche, e l’auto venne colpita da una seconda scarica. Ci fu un lampo di luce accecante, e poi il nulla.
 
Sam fu il primo a svegliarsi. L’auto era finalmente tornata sulla terraferma, ma i suoi amici erano privi di sensi. Controllò i battiti. Sì, erano tutti vivi, per fortuna. Ma dato che i vetri si erano totalmente oscurati, non riusciva a vedere fuori. Decise di scendere dall’auto e guardarsi in giro per capire dove si trovavano, e per poco non cadde in acqua: il SUV era infatti atterrato su una spiaggia nei pressi di una foresta. Ma le stranezze non erano ancora finite: spiaggia, alberi e anche il terreno stesso erano formati da grossi cubi di 1 metro di lato. Subito rientrò e chiuse la portiera, attendendo che qualcun altro si riprendesse. Il primo fu Josh, che subito andò in escandescenza e uscì dall’auto, seguito da Sam.
“Ma che diavolo è successo?” Gridò quando si fu guardato intorno.
“Niente panico… torna dentro e aspettiamo anche gli altri, ok?”
“Tu hai già capito, vero?” Disse l’amico puntandogli un dito contro. “Dimelo! Cos’è successo?”
“E-ehi, calmo, Josh…”
“E non dirmi di stare calmo!” Sbottò quello, interrompendolo. “Siamo finiti chissà dove, in… in una spiaggia fatta a cubi, e senza la più pallida idea di cosa fare per tornare a casa!”
“Josh… Josh! Calmati! Urlare non servirà a niente!”
In quell’istante le portiere dell’auto si aprirono. Un tonfo sordo fece intendere a Sam che Matt era finito in acqua, e dovette ricorrere a tutto il suo autocontrollo per non scoppiare a ridere. Clara invece uscì guardandosi intorno a bocca aperta.
“Bene” Iniziò Sam, attirando l’attenzione di tutti. “Ecco… Come ha supposto Josh prima che voi vi svegliaste… sì, so dove ci troviamo…”
“Lo sapevo!” Disse quello.
“Sai dove siamo? E per caso sai anche come tornare indietro?” Chiese Matt, che era uscito dall’acqua stranamente asciutto.
“Beh, non ne sono sicuro, ma non possiamo fare altro che tentare. In ogni caso, sappiate questo…”
E dopo un attimo di silenzio, concluse: “Siamo finiti nel mondo di Minecraft”

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Capitolo 2
*** Fare l'Inventario ***


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A Journey into a Cubic World

Cap.2 Fare l’Inventario
 
“Minecraft?” Chiese Matt con un’espressione un po’ inebetita. “Quel gioco che hai sul telefono? Ma è assurdo!”
“Lo so, ma se sai che ce l’ho sul telefono dovresti aver capito che non mi sto inventando le cose” Rispose Sam indicando intorno a loro.
“In effetti sembra davvero di stare nel gioco…” Riflettè ad alta voce Josh.
“Sam, che dobbiamo fare ora?” Chiese Clara, affidandosi a chi ne sapeva più di loro.
“Venite” E si avviò verso la foresta, seguito dai tre amici. Appena giunse ai piedi di un albero, diede un pugno sul tronco.
“Ma che stai facendo?” Chiese Matt.
“Guardate e imparate!” E diede altri pugni al legno finchè non si ruppe, diventando un piccolo cubetto che fu come risucchiato dal corpo del ragazzo, per poi riapparire nella sua mano.
“Mmm… ok, e con questo che ce ne facciamo?”
“Semplice: una casa! Quando arriverà la notte apariranno mostri di ogni genere e allora sì che ci servirà un posto sicuro in cui dormire! Perciò…” Puntò il dito sui suoi amici uno dopo l’altro e iniziò a dare ordini: “Matt, cerca del cibo. Josh, cerca della lana. Clara, dammi una mano con la legna”
“Ok” Rispose Clara. Matt e Josh però ebbero qualcosa da aggiungere: “E se ci perdiamo?”
“Non succederà se vi creerete un modo per indicare la strada. Anche togliere blocchi di terra a intervalli regolari va bene. E ora andate, prima che moriamo di fame!”
“Va bene!” Risposero i due contrariati, e iniziarono a vagare per la foresta. Clara e Sam, nel frattempo, iniziarono a raccogliere blocchi di legno. Tuttavia, una mezz’ora dopo, quando Sam ebbe raccolto due stack (uno per mano), si accorse che qualcosa non andava.
“Perché?” Sussurrò guardando un blocco che non era riuscito a raccogliere. E subito gli venne un idea. Ma non aveva gli oggetti pe realizzarla…
“Cosa succede?” Chiese Clara.
“Non riesco a raccogliere altri blocchi…” Rispose pensieroso.
“L’ho notato. Ma… dalla tua espressione non credo sia una cosa normale…”
“Infatti. Però ho un’idea per come risolverla”
“E dov’è il problema allora?”
“Mi manca la pelle”
E in quel momento una mucca cadde da sopra una pianta. C’era qualcosa che non quadrava nemmeno in essa, perché era incredibilmente realistica! Non sembrava una mucca minecraftiana. Ma poco importava.
Subito gettò a terra i suoi blocchi di legno e se ne tenne solo uno in mano. Lo spezzò in quattro parti, che divennero subito blocchi di assi, e li riunì tutti insieme. Posò il Banco da Lavoro a terra e raccolse la legna. E posando gli oggetti sul tavolo, craftò quattro spade di legno e una cassa. Clara lo osservò senza parlare finchè non uccise la mucca, ottenendo da essa 2 Pelle e 3 Manzo Crudo.
“E con quelli cosa dovresti farci?”
“Un Inventario, non è chiaro?”
E mise la cassa al centro del tavolo, con ai lati le 2 Pelli. Ottenne così due piccole casse attaccate a delle cinture, e se ne assicurò subito una ai fianchi. Poi disse a Clara di fare lo stesso con l’altra.
“Il problema è che non possiamo farle anche per Matt e Josh…”
“Non importa, per ora” Rispose lei. “Iniziamo a fare la casa”
“Va bene” Annuì Sam, che raccolse il Banco da lavoro e portò Clara sopra una collinetta vicina, dove abbatterono tutti gli alberi e iniziarono la costruzione.
 
“Uff… proprio noi dovevamo andare ad amazzare gli animali?” Si lamentò Matt, che aveva già 27 Terra ma solo 1 Costoletta di Maiale Cruda.
“Beh, a me non è andata poi così male!” Rispose Josh, che aveva ucciso varie pecore ed aveva 9 Carne di Montone Cruda e 13 blocchi di Lana.
“Spero che almeno questa roba serva a qualcosa…” Disse Matt. E in quel momento una strana creatura emerse da una piccola grotta davanti a loro.
Era verde, alta quanto un uomo e con dei grandi occhi dall’iride rossa e dallo sclera totalmente nero. La bocca era aperta e curvata all’ingiù come se fosse molto triste, o molto arrabbiato. Non aveva braccia mentre era dotato di ben quattro orride zampe da maiale alla base del busto. Il verso che emetteva ricordava il vento che soffia in una foresta. Presi non sapevano nemmeno loro se dalla paura o dall’orrore, fuggirono a gambe levate e tornarono alla spiaggia, dove trovarono solo l’auto abbandonata.
“Fantastico! Ci hanno lasciati qui!” Disse Matt tirando un calcio ad un blocco di terra sporgente, che si ruppe.
“Secondo me Sam voleva solo restare da solo con Clara. Sai bene cosa prova per lei, no?”
“Sì, ma guai a parlarne! Potrebbe ucciderti!” Scherzò Matt, ma una spada di legno lanciata da chissà dove lo trafisse in pieno petto. Gli oggetti del ragazzo caddero a terra e lui svanì nel nulla ancor prima di cadere a terra, per poi svegliarsi come da un brutto sogno sul sedile dell’auto.
“Ma cosa…” Si disse guardandosi le mani. Poi si tastò il petto alla ricerca della ferita e si chiese: “Sono vivo? Com’è possibile?”
La voce di Sam giunse da dove si trovava lui un attimo prima: “Non ci scherzate ragazzi, in questo mondo posso mettere in pratica le mie peggiori minacce in qualunque momento!”
“Allora mi hai amazzato tu!” Sbottò Matt uscendo dalla macchina, ma quando giunse ad un passo dal nerd quello gli puntò al cuore una spada di pietra e disse: “La spada di legno è tutta tua. Ora venite, vi mostro la casa. Ah e indossate questi”
Gettò ai due gli Inventari che aveva craftato con l’aiuto di una simpatica mucca che era capitata per caso nei pressi del “cantiere” e quelli se le misero senza dire una parola. Infine, lo seguirono fino alla casa.

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Capitolo 3
*** Inizia la lotta! ***


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Cap.3 Inizia la lotta!
 
"Allora? Vi piace?" Chiese Sam.
"Niente male, lo devo ammenttere!" Rispose Matt.
"Già, vi siete dati da fare! Siete stati davvero veloci!" Annuì Josh.
La casa era a due piani, solaio escluso, fatta di Assi di Quercia e con le fondamenta in Pietrisco. Un ampio cortile delimitato da un Muretto in Pietrisco circondava l’edificio, e lì su un lato una piccola coltivazione di grano era già a buon punto con la maturazione. Un tetto in Scalini di Quercia Scura completavano la casa. Clara aprì la Porta di Quercia Scura e disse: "Per ora non abbiamo molto, ma siamo riusciti a racimolare un po’di pietra e abbiamo una fornace bella e pronta!"
"Beh? Non ci sono mobili in questo dannato mondo?" Chiese Matt guardandosi in giro.
"Già, mi sembra un po’ spoglia come casa!" Lo appoggiò l’amico.
"Scusate, ma avevamo altro di cui preoccuparci" Rispose Sam, tendendo la mano verso Josh: "Lana, prego"
Il ragazzo aprì l’inventario e una strana piattaforma olografica apparve alla sua sinistra. Aveva quaranta slot, di cui quattro contrassegnati con i simboli di pezzi di armatura che riconobbe come elmo, corazza, gambali e stivali. Subito scorse la Lana e provò a toccarla con un dito, ma non accadde nulla. "Come faccio qui?" Chiese allora.
"Trascinali all’esterno dell’inventario. Ah non c’è bisogno di toccarli"
"Mmh ok" Fece con espressione un po’ scettica, e mosse il dito verso l’esterno dell’ologramma, con l’intenzione di gettare a terra i tredici blocchi. Incredibilmente, ci riuscì, e quelli caddero ad un metro e mezzo da lui. Sam li raccolse e si diresse al Banco da Lavoro, ma prima che potesse craftare un solo letto, un forte verso di insetto avvertì della presenza di un Ragno all’esterno della casa.
"Oh, ma dai! Non può essere già così tardi!" Si lamenò Sam, ma si sbagliava: il sole era appena calato oltre l’orizzonte. "Va bene, vorrà dire che faremo pratica con le spade"
Craftò quattro letti, ma non li posizionò, perchè sapeva già che i mostri non avrebbero permesso loro di dormire in pace. Aprì invece la porta e si fiondò fuori, seguito da un coro di “Ma sei pazzo?” da parte dei suoi amici. Ma il ragazzo tornò presto all’interno, con in mano 3 Cordicelle.
"Allora? Mi date una mano si o no?"
"Non credo tu ne abbia bisogno…" Rispose Matt intimidito.
"E invece voi venite con me!" Ordinò, afferrando i tre per le braccia e trascinandoli oltre la soglia.
Intorno al Muretto c’erano mostri di ogni genere: Zombie, Creeper, Ragni, e anche un Enderman con in mano un blocco di Sabbia.
"M… ma quello… io l’ho già visto…" Balbettò Josh indicando un Creeper.
"Ah, questo? Nessun problema!" Rispose Sam, che tagliò di netto la testa della creatura. E con grande disgusto da parte dei suoi amici, la testa stessa finì nell’inventario del ragazzo, subito seguita da 2 mucchietti di Polvere da Sparo.
"Ma che schifo!" Esclamò Josh. "E di quella che dovresti farci?"
"Non si sa mai" Rispose lui. "Però devo ammettere che mi sorprende la realisticità di queste creature…"
In effetti, nessuna entità sembrava davvero uscita dal mondo di Minecraft: Gli Zombie erano effettivamente umanoidi, con la carne putrefatta e l’inconfondibile odore di rancido. I Creeper sembravano davvero maiali malformati, e i Ragni erano relistici come non mai. E gli Enderman… parevano uomini molto alti, completamente neri e avevano sia delle mani dalle dita strette e afflate, sia dei denti che sembravano stalattiti e stalagmiti di una grotta. E il loro urlo era agghiacciante, peggiore di quello del gioco… Un momento! L’urlo? O porca miseria! Pensò, e subito ordinò ai tre amici: "Via, presto! A quello ci penso io!"
Troppo tardi: l’Enderman si era teletrasportato dentro il cortile e aveva ferito Clara. Contrariamente a quanto Sam si aspettava, i danni non la indebolirono solamente, ma i tagli furono reali e sanguinolenti. Il ragazzo allora perse la testa e aggredì con furia indicibile il mostro, infliggendogli quanti più colpi poteva. Ma dopo tre o quattro fendenti, quello scappò, per poi tornare pochi istanti dopo. Sam però aveva visto le particlle spostarsi e lo colpì non appena apparve. E quello svanì di nuovo. Stavolta il ragazzo subì un colpo alla schiena, ma i graffi furono solo superficiali e approfittò dell’erronea esultanza della creatura per infilargli la spada sotto il mento, ucidendola all’istante.
Ucciso l’Enderman, Sam si precipitò da Clara e le chiese: "Tutto ok?"
"Secondo te?" Rispose lei seccata, mentre premeva la mano sulla ferita.
"Non preoccuparti, non è niente di grave. Tieni" E le porse un po’di Pane, che quella mangiò senza dire niente. Le sue ferite svanirono nel giro di una decina di secondi.
"Ma è fantastico!" Commentò Josh. "Magari fosse così anche nella vita reale!"
"Chiedi troppo adesso" Rispose Sam senza nemmeno guardarlo, mentre aiutava Clara ad alzarsi. "In ogni caso dopo una ferita del genere non ha più le forze per restare in piedi. Prendi"
Lanciò i Letti a Matt. "Posali dove preferisci, basta che mi dici quale dev’essere quello di Clara"
"Subito"
Sam sdraiò la sua amica sul Letto vicino alla finestra -o meglio, quella che sarebbe stata la finestra, se avessero già ottenuto il Vetro- e si sdraiò in quello più vicino a lei. I mostri, dopo la morte dell’Enderman, avevano tagliato la corda e così i quattro potevano riposare in pace, almeno per quella notte.
Non ci posso credere… Pensò Sam. Ho sempre immaginato come potesse essere il mondo se Minecraft esistesse davvero… ma mai mi sarei aspettato di provare paura. Paura di perdere le persone che mi stanno a cuore, magari di perdere anche la ragazza che amo. Già, perché finché a ferirci siamo noi stessi, rinasceremo. Ma se è un mostro a farci fuori? Non posso correre questo rischio… No, li devo istruire come meglio posso, e far loro da leader affinchè non si smarriscano in questo mondo… Questo è l’unico modo per essere certi… che torneremo a casa… tutti insieme…
E il sonno lo avvolse, chiudendo finalmente quella disastrosa prima giornata nel mondo di Minecraft.

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Capitolo 4
*** Lezioni di sopravvivenza ***


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Cap.4 Lezioni di sopravvivenza

 
Quella mattina i ragazzi si svegliarono nello stesso istante. Il sole era sorto da poco e qualche sporadico Zombie stava prendendo fuoco alla sua luce.
Sam preparò subito una colazione a base di Pane e Fragole selvatiche, poi, quando tutti ebbero mangiato, disse: “Se volete sopravvivere in questo mondo dovrete imparare le sue regole. Per questo ho intenzione di insegnarvi subito tutto quello che dovete sapere, in modo da non morire nel caso io non possa aiutarvi”
“Come? Insegnaci?” Chiese Josh “E cosa ci sarebbe da sapere? I mostri appaiono di notte, l’inventario funziona così” E gettò volutamente a terra un Asse di Legno. “E se muoiamo torniamo in vita. C’è altro?”
“In realtà sì” Rispose serissimo Sam. “Innanzitutto i mostri spawnano in qualunque luogo ci sia buio e, logicamente, questo comprende anche la notte. Inoltre è bene sapere quali mostri esistono e quali poteri hanno. Devo insegnarvi a craftare, a esplorare le caverne e molto altro. Ma soprattutto, è vero, se uno di noi uccide un altro del gruppo, il morto rinascerà, ma se questo è stato ucciso da un mostro non posso assicurare che tornerà tra noi. Non dopo quello che ho visto ieri notte. Perciò è bene che impariate tutto subito, prima che sia troppo tardi”
“Come sarebbe “non puoi assicurarcelo”?” Inveì Matt.
“Ieri Clara ha subito una ferita vera, non una minecraftiana. Se fosse stato così, non si sarebbero formati i tagli sulla sua spalla, o almeno non avrebbe dovuto sanguinare. Invece è accaduto, e temo che se uno di noi fosse ucciso da un mob, qualunque esso sia, morirà definitivamente”
“Va bene, se ci tieni ad aprire una scuola anche in questo mondo, fai pure!”
“Ehi, non siamo nel mondo normale, e questa non è una lezione di letteratura o matematica” Rispose Sam con una serietà che i suoi amici non avevano mai visto sul suo volto. Per la prima volta, i tre ebbero davvero paura di lui. “Qui ci sono in gioco le vostre vite! Non sapere anche solo una di queste cose potrebbe rivelarsi fatale. E ha già rischiato di diventare tale ieri!”
“V-va bene, seguiremo la lezione…” Risposero in coro Matt e Josh.
“Molto bene, allora iniziamo!”
Il ragazzo, nei giorni seguenti, insegnò ai suoi amici le varie abilità dei mostri, descrivendo però solo quelli dell’Overworld. Parlò poi dell’End e, a ritroso, spiegò loro come ci si arrivava e come si ottenevano gli oggetti che servivano per trovarlo. Passò poi al Nether, di cui descrisse la struttura e gli abitanti. Infine disse loro come si creava il Portale e concluse esponendo loro le caratteristiche e funzionalità dei vari minerali. E in quei giorni si dedicarono anche all’arredamento, riempiendo la casa con scaffali, tavoli, sedie, finestre, orologi a pendolo e quant’altro. Era ormai il tramonto del loro quinto giorno in quel mondo quando terminarono sia l’arredamento che la lezione finale sulla Pietrarossa.
“Ora sapete tutto. E se avete seguito con attenzione…” Sam scoccò un’occhiata severa a Matt e Josh, che fecero due poco convincenti facce d’angelo. “…dovreste sapere come spopravvivere in Minecraft. Il che vuol dire che possiamo iniziare ad esplorare le caverne, che ne dite?”
“A-aspetta…” fece Clara, impugnando la Spada e indicandola. “Vuoi davvero mandarci a esplorare così? Voglio dire… non mi sembra un’ottima idea andare in giro a combattere solo con una stupida Spada di Pietra!”
“Hai ragione, per questo ho craftato anche alcune Lance e tre Asce da Guerra. Vi consiglio di usare le prime sui Creeper, per tenerli lontani, mentre le altre per perforare la corazza degli Zombie o degli Scheletri, nel caso ne trovaste alcuni che ne indossano una”
“Ok. Ma… niente scudi? Non dirmi che non esistono!”
“Oh, sì, ci sono. Ma non abbiamo né un allevamento di mucche, né del Ferro. E anche volendo quello in legno vi creerebbe solo problemi. Per questo vi sto dicendo che dobbiamo andare in giro per le grotte. In ogni caso, ecco a voi Picconi in Pietra, Torce, Ceppi di Quercia, e cibo” Accompagnò ogni membro della lista gettando i corrispondenti oggetti davanti a sé. I tre andarono poi a raccogliere la propria parte.
“Molto bene” Disse Sam “Domani si parte! Fatevi trovare pronti all’alba!”
 
La mattina dopo, i tre uscirono di casa molto presto e si avviarono verso una montagna vicina. Lungo la strada videro alcuni Scheletri che, riparatisi sotto le piante, non erano bruciati, ma Sam li uccise uno dopo l’altro senza dar loro troppa importanza.
Il rossore dell’alba era appena svanito quando giunsero all’entrata di una grotta situata nella parte in ombra della montagna. L’oscurità che pervadeva quell’ingresso preoccupò gli amici di Sam, che gli chiesero: “Ehi, amico… come mai dobbiamo per forza entrare qui? Non ci basterebbe scavare sotto casa?”
“No. Trovare i minerali è più facile se qualcuno –o qualcosa- ha già scavato per te. Guarda!”
Indicò alcune rocce con delle striature rosate. “Quelli sono blocchi di ferro. E a giudicare dalla forma della grotta direi che il filone è integro! Ora prendete in mano le Torce… e cerchiamo di rimanere uniti”
“Ok” Risposero i tre in coro, che obbedirono e seguirono il loro amico nella caverna.

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Capitolo 5
*** È tempo di scavare! ***


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Cap.5 È tempo di scavare!
 
Il gruppo aveva esplorato in lungo e in largo la grotta e aveva raccolto davvero molto ferro! Sam aprì l’inventario e contò quattro stack. Altrettanti erano occupati dal carbone. Qualche sporadico osso e alcuni pezzi di carne marcia occupavano altri due slot, ma dopotutto non avevano incontrato troppi mostri.
È andata davvero bene per essere la prima esplorazione! Però preferirei scendere un po’ più giù…
E come per accontentarlo, una via quasi del tutto verticale si presentò davanti a loro.
I quattro fecero un’attimo mente locale e poi Matt chiese: "Non sono rimaste altre vie da esplorare, vero?"
"No" Risposero gli altri all’unisono.
"E allora che facciamo?"
"Che domande! Scaviamo!" Rispose Sam iniziando a rompere i blocchi di pietra. In poco tempo crearono una scala che li conducesse fino in fondo allo strapiombo. E subito si parò davanti a loro un Creeper.
"Niente panico! Ci penso io" Disse subito Clara che, presa la lancia, aveva iniziato a punzecchiare il mostro per tenerlo alla larga, volutamente senza fargli del male. Ma la cosa stava andando per le lunghe, e di quel passo sarebbero rimasti lì fermi tutta la giornata. Così Sam caricò il Creeper e gli spaccò la testa con un colpo netto di ascia.
"Ehi! Mi stavo divertendo!" Si lamentò lei.
"Io mi diverto di più così" Rispose il ragazzo, roteando l’arma e riagganciandola alla cintura. "Dai, cerchiamo qualcosa di più interessante…"
Il gruppo seguì la grotta per una cinquantina di metri buoni senza incontrare bivii, ma poi questa sfociò in un enorme crepaccio. Esattamente, erano sulla cima, e un fiume di lava scorreva nel punto più basso. Josh guardò in giù e subito tornò indietro, spaventato.
"E adesso?" Chiese quello.
"Non vi preoccupate! Possiamo benissimo continuare" Rispose Sam, tirando fuori dall’inventario un po’ di Pietrisco. Così facendo creò un ponte che li portasse dall’altra parte dell’abisso, dove, qualche blocco al di sotto di loro, si apriva un’altra galleria.
Superato anche quel tratto, i quattro incapparono in uno Spawner di Ragni, grazie alle cui casse poterono craftare dei picconi in ferro senza dover usare una fornace. Inoltre, ottennero anche un po’ di Lingotti d’Oro e, a sorpresa, anche un paio di Diamanti! Stranamente però questi erano di colore rosso, e non stackabili.
"No, aspetta: quelli non sono diamanti!" Disse subito Sam.
"Come sarebbe?" Chiese Matt. "I diamanti possono essere di molti colori!"
"Non qui. Questi sono Cristalli di Energia!"
"Cristalli di energia? E a che servono?"
"Ve lo spiegherò più avanti. Non mi aspettavo di imbattermi nella Industrial. Strano che non abbiamo ancora trovato del rame, o dello stagno"
"Per caso il rame è arancione?" Chiese Clara da dietro una roccia.
"Sì, perché?"
"Credo di averlo trovato"
I re andarono dalla ragazza e, sì, effettivamente quello che aveva davanti era rame. Ma Sam fu stranamente contrariato a quella vista. Quando i suoi amici gli chiesero il motivo, spiegò: "Non mi va di mettermi a craftare macchinari e roba simile. Perderemmo solo tempo e finiremmo per perdere di vista il nostro obiettivo!"
"Ovvero? Arrivare nell’End?"
"Esattamente"
"Allora lasciamolo perdere, che ne dici?"
"In realtà non so… magari potrebbe tornarci utile, nonostante tutto"
"Cosa? Avere una fornace che va ad energia elettrica?" Chiese sarcastico Matt.
"Oh, quello è niente…" Nella sua mente si formò l’immagine dell’End devastato da un’esplosione nucleare. Fu solo quando vide gli sguardi perplessi dei suoi amici che si rese conto di stare sfregando le mani con fare maligno.
"O-ok…" Disse subito, imbarazzato. "Direi di proseguire…"
I quattro ripresero il cammino e tra Endermen, Scheletri con l’armatura d’oro e fastidiosi Baby Zombie, giunsero finalmente ad un lago di lava sul quale cadeva dell’acqua, formando l’Ossidiana.
"Quindi ci serve quella per andare nel Nether?" Chiese Josh, indicandola.
"Esatto" Rispose Sam. "Ma per averla ci servirà del Diamante…"
Ma purtroppo, lì intorno non si trovava altro che Pietrarossa e Lapislazzuli. Oltre ad un po’ di Oro qua e là.
"Non so quanta possibilità abbiamo di recuperare un Diamante…" Disse Matt dopo che il suo inventario si fu riempito. "Qua non c’entra più nulla!"
"È vero, abbiamo gli inventari pieni. Non credi sia il caso di tornare in superficie?" Intervene Clara.
"Va bene. Ma prima, lanciate a terra tutto quello che avete raccolto finora"
"Cosa?" Esclamarono i tre.
"Non preoccupatevi. Fatelo."
I ragazzi ubbidirono. Montagne di minerali si accatastarono ai piedi di Sam, che raccolse tutto quello che potè.
"Ottimo. Ora, a turno, recuperate quello che è rimasto"
Di nuovo, ubbidirono. Clara fu l’ultima ad avvicinarsi alla catasta di minerali e, incredibilmente, le avanzarono otto slot.
"Ehi, qui io ho ancora un sacco di spazio!"
"Perfetto. È quello che volevo" Rispose Sam. "Ora, noi ci libereremo di due slot ognuno e tu raccoglierai la nostra roba"
"D’accordo"
Alla fine del processo, i quattro avevano due slot liberi ciascuno.
"Molto bene. E ora cerchiamo l’uscita!"
Il gruppo si incamminò, cercando di ricordare la strada del ritorno, pur se con scarso successo. Dopo un po’ riuscirono a riattraversare il crepaccio di lava e tornarono nella parte iniziale della grotta. Ma qualcosa di strano accadde.
Stavano camminando sopra a della Terra. Nessuno stava però dando importanza a questo fatto, e mai nessuno nella storia di Minecraft lo aveva fatto finora. Ma d’improvviso, il blocco sotto di Sam cedette e il ragazzo precipitò nel buio, seguito dalle grida dei suoi amici:
"Sam!"
"Tutto bene?"
"Sei ferito?"
Ma tutt’ad un tratto una sezione di grotta cadde sopra i tre, che rimasero divisi in due gruppi: Clara e Josh da un lato, Matt dall’altro.
"Dannazione!" Imprecò quest’ultimo. "Ehi, mi sentite?"
La voce di Josh giunse soffocata alle sue orecchie: "Sì! Tutto ok?"
"Sì, sto bene! Vedete per caso il buco di terra in cui è caduto Sam?"
"No!" Rispose la voce di Clara.
"Ci mancava solo questa! Non vi proccupate! In qualche modo me la caverò!"
"E Sam? Non possiamo abbandonarlo!"
"Non vi preoccupate, ho detto! Ci penso io a tirarlo fuori!"
"Va bene! Noi cercheremo di scavare attraverso la frana!"
"NO! Peggiorereste solo la situazione! Lasciate perdere!"
"E allora che facciamo?"
"Non lo so, tornate a casa e provate a fare dei macchinari, magari riuscite a craftare qualcosa di utile!"
"Bell’idea, ma non abbiamo le ricette!"
"Vero. Allora lasciate perdere, qui me ne occupo io!"
"Va bene!" Risposero quelli, e lasciarono Matt da solo nel più oscuro silenzio. E questi, preso in mano il piccone, iniziò a scavare verso il basso.

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Capitolo 6
*** Dispersi ***


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A Journey into a Cubic World

Cap.6 Dispersi
 
Sam si svegliò nella più completa oscurità e la prima cosa a cui pernsò fu l’illuminazione. Cercò quindi di alzarsi per piazzare qualche Torcia, ma un dolore atroce alla gamba destra glielo impedì.
Riuscì ad usarne una da sdraiato e appena la luce glielo permise guardò la gamba.
Era rotta.
Estrasse la Lancia e addentò del Pane. Continuò a mangiare finchè non fu guarito, e gli ci vollero un paio di pagnotte e un minuto buono prima che si fosse ristabilito completamente. Calcolò:
Sessanta diviso cinque dodici, divso due sei. Diamine, ho fatto un bel volo!
Si alzò e guardò verso l’alto. Secondo i suoi calcoli, Doveva essere caduto da circa quindici metri, e infatti vedeva una massa di terra molto sopra di sé. Tuttavia, il suo piccone non era in condizioni di resistere se avesse deciso di scavare fino in cima e, piuttosto che combattere contro il suo inventario per craftarne un altro, perferì seguire la grotta.
Camminò per quattro o cinque minuti senza incontrare bivii, ignorando categoricamente qualunque minerale che non fosse Ferro e iniziando così a riempire un altro stack. Certo, tra Zombi, Scheletri e Creeper non ebbe da annoiarsi, ma avrebbe preferito morire nella caduta piuttosto che avere la loro compagnia. Quel che era peggio era che la grotta girava in tondo scendendo di quattro o cinque blocchi per ogni giro e, dato che ne aveva fatti già sette, era certo di stare nei pressi della bedrock. E infatti a metà dell’ottavo giro la grotta sfociò in un grosso antro pieno di lava. Sopra all’incandescente lago pendeva una costruzione in legno, messa a distanza di sicurezza dalle fiamme per evitare che fosse incenerita. La Miniera Abbandonata era in perfette condizioni ed aspettava soltanto lui… o qualunque altra vittima le si avvicinasse. Ma dato che non c’era altra strada, si costrinse ad addentrarsi nell’odiosa struttura.
 
Matt aveva appena rotto il suo Piccone di Pietra a furia di scavare e se ne stava craftando un altro. Era assurdo che, dopo aver scavato una quarantina di blocchi verso il basso, evitando ovviamente di trapanare a colonna, ancora non fosse riuscito ad incrociare il tunnel in cui era finito Sam. Eppure era ancora intrappolato lì dentro, nella sua minierucola personale. Riprese a scavare e, dopo qualche picconata, si trovò davanti delle Assi di Quercia. Le aggirò e uscì in un tunnel quasi del tutto pieno di ragnatele. Dalla descrizione dei dungeon che aveva fatto il suo amico, capì subito che era il caso di cambiare aria, ma un Ragno delle Caverne lo vide ed allertò tutto il gruppo che era già spawnato.
In pochi secondi il tunnel fu invaso dai grossi artropodi, che cercavano in tutti i modi di superare la Lancia del ragazzo. Fortunatamente tutti i tentativi si rivelarono vani, e i mostri furono sterminati. Subito Matt piombò nella sala, spada in mano, e iniziò a menare fendenti alle ragnatele per romperle. Appena trovò lo Spawner, che si stava quasi per riattivare, prese a colpirlo con tale furia che riuscì a distruggerlo in meno di un secondo, nonostante avesse solo il Piccone in Pietra.
Molto bene! E adesso occupiamoci di Sam.
 
Sam stava vagando per la miniera da quella che gli sembrava un’eternità. Aveva trovato tre Spawner di Ragni delle Caverne e un paio di Carrelli con Cassa, da cui aveva preso una Corazza di Ferro e dei Gambali Nano-Suit rigorosamente scarichi, e quindi altrettanto inutili. Aveva consumato già metà dela sua scorta di pane e le torce iniziavano a scarseggiare quando ne vide altre, piazzate certamente da un player ma in una zona della cava che non aveva ancora esplorato. Si mise in posizione, Spada e Ascia ben strette tra le sue mani. Se fosse stato un altro umano, magari che lui non conosceva? Un Minecraft senza player non ha senso, doveva pur esserci qualche altro umano da qualche parte!
Seguì la scia di torce verso quella che gli sembrava la direzione che l’altro stesse seguendo, anche se col senno di poi st rese conto di aver scelto totalmente a caso, e giunse in una zona piena di ragnatele. Seguendo lo spazio sgombro trovò un punto in cui la roccia era scavata, e che si poteva identificare come entrata… o come uscita. Prese a salire.
 
Dannazione, dove ti sei cacciato, Sam?!
Ormai Matt era certo di aver girato tutta la miniera, racimolando nel frattempo uno stack di Pietrarossa e una decina di Diamanti! Ma non era riuscito a godersi davvero la scoperta dato che aveva ben altro da fare. Aveva appena deciso di tornare indietro quando, trovata una zona per lui ancora estranea, vide delle torce appese alle pareti.
Un momento! In questi dungeon non ci sono mai torce sulle pareti! Al massimo solo sulle travi!
Si inoltrò nella zona, sperando di trovare Sam da qualche parte, ma l’unica forma di vita –se così la si può definire- che trovò fu un gruppetto di Zombi che era riuscito a spawnare in qualche angolo male illuminato.
Matt però non si perse d’animo e continuò a cercare, finchè non sbucò in un passaggio che correva dritto sopra un lago di lava. Guardandosi intorno, il ragazzo vide un ponte in Pietrisco che portava ad una sponda vicina e lo seguì. Risalì la grotta, che girava su sé stessa come una chiocciola, e finì per sbucare in un passaggio perfettamente verticale, alla cui sommità c’era una massa di Terra con un blocco mancate al centro. Aguzzando gli occhi, vide del Pietrisco che sigillava il piccolo buco.
Dunque sei caduto qui. Ma si può sapere dove sei finito?
 
Finalmente Sam era riuscito a risalire tutto lo scavo. Ansante, si guardò intorno, rendendosi conto di stare in quello stesso tunnel da cui era caduto, con l’unica differenza che l’uscita era bloccata. Ma non se ne fece un problema e iniziò a scavare la parete sigillata, ottenendo però solo che una frana allargasse lo strato di Pietrisco. Stufo di quella situazione, scavò verso l’alto, riuscendo a trovare lo strato del suolo appena prima che il suo Piccone andasse in frantumi. Sbucò sul versante della montagna da cui erano entrati. Era notte fonda. Saltò fuori dallo scavo e corse più veloce che potè verso casa. La sua velocità impedì ai Creeper di esplodere, agli Scheletri di colpirlo e agli altri di stare al suo passo. Raggiunse il cancelletto, Sfondò letteralmente la porta, svegliando Clara e Josh, e se la richiuse alle spalle.
“I miei complimenti!” Si sfogò sui suoi due amici. “Mi avete lasciato lì a morire! E io che speravo veniste a salvarmi! Invece eccovi qui, a dormire in santa pace come se niente fosse!”
“Sam…” Fece Clara, ma il ragazzo la ignorò.
“Begli amici che siete!”
“Sam!” Gridò lei. “Non era nostra intenzione abbandonarti, ma una frana ci ha tagliati fuori!”
“Eh?”
“Matt è rimasto intrappolato e si è offerto di andare a cercarti. Ci ha intimato di andare via, che ci avrebbe pensato lui! E credi che dopo aver abbandonato la grotta siamo rimasti a girarci i pollici? No. Ecco, guarda qui!”
Gettò un libro blu tra le braccia di Sam.
“Per tutto questo tempo ci siamo ingegnati nel tenativo di craftare qualche macchinario utile! Guarda la pagina dove c’è il segnalibro!”
Aprì la guida al crafting. La pagina segnata era quella sul Trapano Elettrico. Guardò i due e disse: “Scusatemi, ragazzi. Non avrei dovuto dubitare di voi”
Ci fu un attimo di silenzio, e poi Josh chiese: “Ma… dov’è Matt?”
“Non lo so, io non l’ho visto…”
“Andiamo, presto! Dobbiamo tirarlo fuori!”
“No! Non ora!”
“Perché? Potrebbe essere già morto!”
“Lo sapremmo. E poi non mi piace l’idea di tornare in quella Miniera Abbandonata praticamente disarmato”
“Miniera Abbandonata?”Fecero eco i due, increduli.
“Già. E non sono nelle condizioni di esplorarla di nuovo” Concluse alzando le sue malconce armi di pietra.
“Va bene, per stanotte non ci muoviamo” Acconsentì Josh. “Ma all’alba di domani, dobbiamo tornare lì dentro”
 
Sam, dannazione! Non ce la faccio più!
Matt si era praticamente fatto di nuovo il giro della miniera, ottenendo solo la distruzione della sua Ascia e della Lancia. E alla fine, era ritornato nella grotta da cui era partito Sam. Si chiuse in uno spazio 4x4, alto 2 blocchi, e mise una torcia sulla parete.
A questo punto, amico, posso solo sperare che sia tu a trovarmi, altrimenti sarò spacciato.
Si distese infine sulla nuda roccia e si addormentò.

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Capitolo 7
*** Ricerche e Pericoli ***


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A Journey into a Cubic World

Cap.7 Ricerche e pericoli
 
"Ecco! Sono uscito da qui" Disse Sam, indicando il passaggio che aveva scavato.
I tre erano rimasti svegli tutta la notte e si erano equipaggiati di tutto punto: Armatura full ferro, Spada Estesa di Ferro, Scudo, Lancia e Ascia da Guerra, tutto in ferro. Inoltre si erano riforniti di cibo e, grazie all’aiuto di Sam, erano riusciti a craftare delle trivelle. Ed ora, Bat-Pack alla mano, erano pronti a tornare sottoterra alla ricerca di Matt.
"Cosa aspettiamo allora? Entriamo!" Esclamò Josh. Gli altri annuirono e, in fila indiana, presero a scendere.
Pian piano, i tre giunsero alla miniera, nella zona in cui Matt aveva trovato il primo spawner. Subito Sam ruppe una trave e cominciò a procedere, continuando a racimolare assi su assi per segnare la strada già controllata… e piazzandone per indicare la via del ritorno… sempre sperando che Matt non si muovesse. Ma ciò che non sapevano era che non era più in grado di farlo…
 
Matt si svegliò. Era in posizione supina, con gli occhi puntati sul soffitto: pietra e solo pietra. Cercò di alzarsi, ma non ci riuscì. Abbassò lo sguardo.
Tutto il suo corpo, testa esclusa, era avvolto in una robusta ragnatela. Altre erano appese qua e là per la stanza e, come se non bastasse, le pareti erano fatte di pietrisco muschiato. Si guardò intorno e vide, alla sua sinistra, un buco totalmente buio, con a guardia…
Mio dio, un ragno gigante!
Cercò di divincolarsi, ma una voce roca e strascicata rispose: "È tutto inutile… Non puoi fuggire… Le nostre corde sono… molto resistenti…"
Il ragazzo si paralizzò dal terrore. Possibile che fosse stato il ragno stesso a parlare?
Si voltò a destra, e vide al suo fianco, anch’esso intrappolato come lui, un ragazzo dai capelli castani. Era svenuto, ma certo si sarebbe ripreso presto. Ma poi? Non c’era niente che potessero fare per liberarsi. L’unica possibilità era che Sam e gli altri venissero a recuperarli prima che fosse troppo tardi.
 
I tre avevano dato battaglia già a decine di mostri, specialmente Zombi e Scheletri, ma ancora non c’era traccia del loro amico. Iniziavano a disperare di trovarlo, ma continuarono ad esplorare la miniera finchè non sbucarono sopra al lago di lava da cui Sam era partito.
"Ok, credo che potremmo cercare qui prima di proseguire, che ne dite?" Propose Sam.
"Perché?" Chiese Clara.
"Dopo la caduta sono finito nella grotta laggiù" Rispose il ragazzo indicando la sponda del lago che dava sulla galleria a chiocciola. "Se mi stava cercando, potrebbe aver pensato che avessi costruito il ponte come… ehm… punto di segnalazione"
"Ok, ma vai da solo. Noi restiamo a controllare se passa Matt" Disse Josh.
"Bene" Concluse Sam, e si avviò.
I minuti passarono, e il loro compagno ancora non riemergeva. Non erano preoccuati, perché era perfettamente in grado di cavarsela da solo, però sembrava strano che ci stesse mettendo tanto.
Mentre riflettevano su questo, si avvicinarono loro, dalla parte che avevano già esplorato, uno Zombie con una camicia bianca strappata e un Endeman con un papillon viola. Quest’ultimo li guardò con un espressione vuota mentre l’altro estrasse un foglio e, tra lo stupore dei due ragazzi, lo mostrò loro. C’era disegnato, in modo abbastanza approssimativo, un ragazzo da capelli castani, occhi marroni, con indosso una maglia a righe orizzontali bianche e azzurre e un paio di jeans. Clara e Josh fecero segno di no con la testa, e quelli proseguirono, strano ma vero, senza attaccarli. Appena essi furono svaniti oltre una curva, Sam tornò, spada in mando, e disse: "Pessime notizie!"
I due si voltarono verso di lui con espressione confusa.
"Che c’è?" Chiese.
"Sono passati… due mostri" Rispose Clara.
"Come? Quali mostri?"
"Uno Zombie in camicia e un Enderman con un papillon"
"Stai scherzando?"
"No… hanno appena voltato l’angolo. Ci hanno mostrato il disegno di un ragazzo con una maglia a righe…"
Sam dovette soffocare una risata. Fece un paio di passi in nella direzione presa dai due mostri e disse: "Seguiamoli! Se siamo fortunati, ci porteranno da Matt!"
Rinfoderò la spada e si mise a correre, seguito dagli altri due. Per fortuna il duo non si era allontanato, ma l’Enderman, allarmatosi, si teleportò dietro tutti e tre e rubò loro le armi. Sam non si preoccupò e disse: "Tranquilli: non vogliamo farvi del male. Come voi, stiamo cercando un nostro amico e, se non mi sono sbagliato, si trova insieme al vostro"
L’Enderman li guardò diffidente, mentre lo Zombie inclinò la testa.
"So che i nostri amici si trovano nelle mani dei Ragni. Tuttavia non abbiamo idea di dove cercarli. Aiutateci, vi prego!"
E si tolse l’elmo, posandolo a terra. In qualche modo, i due si convinsero della loro buona fede e l’Ender lasciò cadere a terra le armi dei tre amici, che però non si mossero.
"Fai strada, Dave" disse Sam allo Zombie. "Il tuo amico Bart ci si accoderà e ci terrà d’occhio, va bene?"
Entrambi i mostri annuirono, e seguirono il consiglio di Sam. I tre amici raccolsero le loro armi e, preceduti da Dave, si incamminarono.
 
Passarono i minuti, e il ragazzo al fianco di Matt si svegliò. Subito quello andò nel panico e cercò di divincolarsi, ma Matt gli disse che era tutto inutile.
"Dannazione… speriamo che i miei amici ci trovino…"
"Ha degli amici qui? Anch’io! Aspetta… questo vuol dire che non siamo gli unici abitanti di questa dimensione..."
Il ragazzo sbuffò. "Figurati. Ci sono intere città in giro per questo mondo. Negli ultimi cinque mesi sono rimasto nell’ospedale di una di queste per colpa di una dannato torneo di Spleef. Poi sono stato dimesso e siamo subito finiti nella trappola di un trio di Streghe con la mania della Breakdance. E adesso questo!"
"Cosa? Streghe ballerine?"
"Sì, pensa che la loro tana era piena di pozioni. E ognuna sintetizzava un tipo di ballo diverso"
"Ti hanno costretto a…"
"No, Dave mi tirava continuamente le bottiglie addosso"
"Dave?"
"Sì, è un mio amico. È uno…"
"Oggi è il tuo giorno fortunato, capelli marroni!" Li interruppe il Ragno. "La Regina ha deciso di lasciarti in vita… per adesso"
I due ragazzi sudavano freddo, specialmente quello appena interpellato (NDA Immagino abbiate già capito da un pezzo di chi si tratta). Dopo queste parole, però, Matt ebbe davvero paura e, certo che ormai i suoi amici non sarebbero mai arrivati in tempo, chiese: "E io? Cosa mi accadrà?"
"Tu sarai il pasto di oggi. Eh eh eh!"
Il Ragno si avvicinò e staccò il bozzolo dal pavimento. Un filo di ragnatela sbucò all’improvviso dal buco oscuro e, assicuratosi al fianco del ragazzo, iniziò lentamente a tirare.
"Sam! Clara! Josh! Aiutatemi!" Gridò con tutte le sue forze, sperando che gli altri fossero nelle vicinanze, ma non accadde nulla. Il bozzolo giunse all’imboccatura della grotta e prese a scivolare su un terreno stranamente accidentato. Nessuno sarebbe venuto a prenderlo. Nessno lo avrebbe mai trovato lì dentro. Non sarebbe mai tornato nel suo mondo. E mentre il suo corpo veniva definitivamente avvolto dalle tenebre, la sua mente si arrese alla triste verità: la sua fine era ormai arrivata.

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Capitolo 8
*** La Regina dei Ragni ***


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Cap.8 La Regina dei Ragni

I tre, accompagnati da Dave e Bart, avevano raggiunto la tana dei Ragni, nella quale c’era legato sul pavimento il ragazzo amico dei due mostri. Sam gettò un’occhiata verso il buco e intravide qualcosa di bianco che veniva trascinato via.
Matt
"Ecco il piano:" Disse subito, iniziando a rompere alcuni blocchi in una parete vicina per fare una specie di mini-rifugio. "Io, Clara e Josh ci nasconderemo qui dentro mentre voi due" E smise un attimo di scavare per indicare Dave e Bart. "Recupererete il vostro amico e scapperete"
Lo Zombi inclinò la testa. L’Enderman invece lo guardò storto.
"Oh, andiamo! So che ce la potete fare! Insomma… tu sei un Ender! Puoi teleportarti, no?"
Quello annuì e rivolse lo sguardo al ragazzo legato, che subito cercò di fare segno di sbrigarsi. Dave uscì allo scoperto e staccò il bozzolo, tenendolo poi sopra la testa. Ma il Ragno di guardia, che aveva comodamente visto tutto, fece un cenno con la zampa e, nel buio della grotta, milioni di luci rosse si accesero.
 
Il terreno sotto di Matt si mosse, e si levò un assordante coro di sibili.
Che diamine sta succedendo?
Per tutta riposta, si aprì davanti e dietro a lui un enorme numero di occhi da ragno, che emanarono una terribile luce rossa.
Mio dio! Sono Ragni! E sono centinaia!
Le creature presero ad uscire dalla tana ad una velocità spaventosa, passando sopra e sotto il povero ragazzo che, inorridito, chiuse gli occhi. Li riaprì solo quando sentì che stava strisciando contro qualcosa di duro. La grotta era ancora buia, ma sul fondo, illuminato, si vedeva come una enorme stanza. Stanza che, se avesse potuto, non avrebbe mai esplorato. E invece il filo di ragnatela lo stava portando proprio lì, nelle fauci della Regina dei Ragni.
 
Il ticchettare delle zampe dei Ragni si stava allontanando. Sam ruppe la terra che chiudeva il loro nascondiglio e guardò fuori. Gli ultimi artropodi stavano sparendo in lontananza, all’inseguimento della Slamacow&co, così fece cenno agli altri di uscire. Corsero dentro la tana, piazzando torce a go-go, finchè non giunsero da Matt.
"Ragazzi! Finalmente siete qui!" Gridò il ragazzo.
"Non preoccuparti, ora ti liberiamo" Rispose Sam, estraendo la spada e iniziando a menare fendenti alla corda.
"Non so se ci riuscirete… quella ragnatela l’ha lanciata la Regina!"
"Quale Regina?" Chiese Josh, mentre cercava di tagliare il bozzolo. Sam invece si alzò, rinunciando a strappare la tela.
"La Regina dei Ragni… Ci mancava solo questa!"
"E quindi?" Chiesero gli altri tre in coro.
"L’unico modo per distruggere la tela di una Regina è uccidere la stessa. E a quanto vedo dal tuo fallimento, Josh, anche i bozzoli sono stati fatti da lei… o con la sua tela, comunque"
Josh, infatti, nonostante tutti i suoi tentativi di rompere il bozzolo, era stato costretto ad arrendersi.
"Va bene…" Rispose Clara mentre il bozzolo di Matt varcava la soglia della Stanza della Regina. "Facciamo a fette questo mostro!"
I tre entrarono ed estrassero le armi: Sam la Spada Estesa, Clara Lancia e Scudo, Josh Ascia da Guerra e Scudo. E davanti a loro, un ragno con gli occhi da umano grande quanto un furgone li fissava.
"Ah, mi piace quando il cibo viene da me di sua spontanea volontà. Ma dubito che voi siate qui perchè volete diventare il mio pasto, vero?" Disse la Regina.
"Perspicace il ragnetto! Ridacci il nostro amico se non vuoi fare una brutta fine!" Intimò Josh.
"Non siete nelle condizioni di dare ordini, sapete?" Rispose quella, staccando la sua corda da Matt. "Molti dei miei sudditi stanno inseguendo un paio di mostri che hanno osato rubare la mia seconda preda. Ma alcuni si trovano qui, nela mia tana. E voi quattro resterete con noi fino a nuovo ordine!"
La Regina lanciò una tela sull’entrata, chiudendola completamente. C‘erano solo due modi per uscire da quella stanza: Uccidersi l’un l’altro, perdendo però tutte le cose che finora avevano ottenuto, oppure eliminare la loro nemica. E senza esitare, scelsero la seconda opzione.
Sam si lanciò alla carica, menando fendenti contro il grosso Ragno nel tentativo di colpirlo. Nel frattempo, ben quindici altri Ragni si avventarono su Clara e Josh, che iniziarono a combatterli senza sosta.
"I tuoi amici non dureranno molto senza di te. E tu non durerai molto senza di loro. Lo sai questo vero?" Sibilò la Regina, evitando l’ennesimo colpo.
"Quello che so è che non dovresti mai sottovalutare il tuo avversario!" Gridò Sam, rinfoderando la spada. Prese poi la Lancia e lo Scudo e scagliò la prima contro l’avversaria, colpendola ad un fianco.
"Maledetto!" Urlò quella, sparando una ragnatela sul ragazzo. Ma lo Scudo fece il suo dovere e bloccò il colpo. E sfoderata l’ascia, lanciò anch’essa contro la Regina, che però la evitò saltando e aggrappandosi al soffitto.
"Non dovresti separarti dalle tue armi con tanta leggerezza!"
E piombò addosso al ragazzo, prendendolo tra le fauci e stringendo l’armatura fino a piegarla. Subito quello riprese la Spada Estesa e la conficcò nell’occhio della Regina che, per il dolore, dovette lasciarlo andare e allontanarsi. Questo evitò che Sam spingesse troppo a fondo la lama, ma comunque la creatura non era più in condizioni di combattere.
 
Sam respirava a fatica. La cassa toracica era compressa dalle ammaccature della corazza, e il bracciolo sinistro era danneggiato, come pure lo Scudo, piegato ai bordi verso l’interno. Il ragazzo allentò l’armatura, si tolse Scudo e bracciolo e si voltò verso i suoi amici. Clara e Josh se la stavano cavando egregiamente: i Ragni erano ormai rimasti in cinque e stavano soccombendo. Gridò: "Josh! Spada!"
E quello, ucciso uno dei nemici rimasti, gliela lanciò. Sam la prese al volo e tornò a guardare la Regina. Le ferite erano gravi, e non poteva più lottare. Disse: "Lasciaci andare, e non ti finirò"
"MAI!" Urlò quella, scagliandosi contro il ragazzo, ma lui si gettò a terra all’indietro e levò in alto la spada. La Regina fu tagliata in due e, crollata a terra, iniziò lentamente a svanire, mentre le sue ragnatele diventavano resistenti quanto carta ammuffita.
Matt era finalmente libero di uscire dal bozzolo. Strappò la tela senza la benchè minima fatica, estrasse una spada di pietra, l’unica che gli era rimasta, e con un unico fendente fece fuori tre Ragni.
L’ultimo fu finito da Clara.
"Mi chiedo come stia quel ragazzo, ora" Fece Matt. "Poveraccio… catturato dai ragni e poi preso da due altri mostri"
"Veramente quelli sono suoi amici" Rispose Sam.
"Eh?"
"Lascia perdere, e sappi solo che sta bene. Ora pensiamo ad andarcene" Concluse Josh, e i quattro uscirono dalla sala, diretti finalmente a casa.

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Capitolo 9
*** Il Re degli Scheletri ***


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Cap.9 Il Re degli Scheletri
 
“Dannazione… Sono troppi! Non ce la faremo mai!”
Sam e Clara erano letteralmente con le spalle al muro. Gli Scheletri li avevano accerchiati, e dei ragni erano pronti a piombare loro addosso dal soffitto. Il Re Scheletro si stava godendo la scena da lontano, e i due sapevano che ormai la vittoria era sua. Troppi di quei cecchini erano armati di frecce esplosive, e anche se avessero usato lo Scudo, non sarebbero sopravvissuti all’esplosione.
“Mi dispiace…” Iniziò a dire Sam, ma Clara lo interruppe.
“Non importa. Non è colpa tua. E poi, è stata una mia scelta tornare indietro”
“Io dovevo proteggervi… Solo io posso aiutarvi a sopravvivere qui…”
“Lo hai già fatto. Matt e Josh vivranno”
“Non è… ciò che volevo…”
Gli Scheletri incoccarono, e il movimento attirò l’attenzione dei due. Presto di loro non sarebbe rimasta neppure polvere. Il pensiero di Sam volò subito ai suoi amici. Non riusciva a crederci: lui, il più esperto di tutti loro, l’unico che poteva aiutarli a tornare a casa, sarebbe stato il primo a morire. E guarda caso, proprio insieme alla persona che amava… Sentiva che la morte si stava avvicinando loro sempre più in fretta. E ormai, non potevano fare niente per evitarla.
“Ci siamo! La vostra fine è segnata!” Disse il Re Scheletro.
I due ragazzi si abbracciarono, uniti nella paura, sperando solo che la morte fosse meno dolorosa possibile.
“Fuoco!” Gridò il Re. Ecco: le frecce erano partite. Ormai era la fine…
 
*un quarto d’ora prima*
 
I quattro amici, disorientati dai continui errori di direzione che Dave aveva fatto accompagnandoli fino da Matt, non erano riusciti a tornare alla miniera abbandonata, e avevano deciso di cercare un’uscita nell’area inesplorata. Dopotutto, se non avevano incontrato quei due mostri nel dungeon, da qualche altra parte dovevano pur essere entrati!
Ma nonostante ciò, dopo varie ore e centinaia di mostri, il gruppo riuscì a trovare la strada per tornare alla miniera. Il peggio, tuttavia, doveva ancora venire.
Matt era in testa al gruppo, e aveva appena messo piede sul legno del dungeon quando un sibilo proveniente da dietro i quattro mise in allarme Sam, che si lanciò per difenderli da qualsiasi cosa fosse in arrivo.
Ma purtroppo, la minaccia era rappresentata da un dardo di Balestra.
Il proiettile si conficcò nell’avambraccio sinistro del ragazzo, che cadde a terra in preda ad un dolore acutissimo. A scoccare era stato un Mutant Skeleton, uno dei Mob mutanti più deboli ma allo stesso tempo più infidi.
“Sam!” Gridò subito Clara, avvicinandosi a lui, ma quello, con uno sforzo immane, si rialzò e disse: “Sto bene… andate via! Ci penso io!”
“Non credo tu possa sconfiggerlo in quelle condizioni” Osservò Matt.
“Lascia che ti aiutiamo!” Lo pregò Clara.
“No. Andate. Sarei in grado di uccidere un Ender Mutant ad occhi chiusi, figuratevi questo pagliaccio con una mano sola!” Mentì Sam, estraendo la Spada Estesa che, nonostante fosse a due mani, riusciva a maneggiare senza troppa difficoltà.
“V-va bene” Balbettò Josh, che strattonò Matt facendo segno di avviarsi.
“Fai poco il fifone, idiota!” Sbraitò quello, per poi rivolgersi di nuovo a Sam. “Buona fortuna”
I tre si allontanarono. Il Mutant, rimasto a guardare senza reagire, decise solo allora di presentarsi al ragazzo: “Dunque tu sei colui che ha ucciso la Regina dei Ragni… Io sono Re Scheletro, felice di fare la tua conoscenza. Dopo averti ucciso, sarà un onore nominarti mio erede”
“Puoi anche scordartelo!” Rispose Sam, caricandolo. La creatura parò tutti i suoi fendenti con la balestra finché, fallita una parata, non finì per farsi mozzare le falangi.
“Stupido umano!” Gridò il mostro scoccando un dardo. Il ragazzo però schivò e lo mozzò di netto, spezzandolo in due. Il mutante partì allora all’attacco e colpì Sam con un violento pugno sulla cassa toracica. La corazza rimase ulteriormente ammaccata, e la creatura approfittò dello stordimento del suo avversario per sferrare il colpo di grazia. Incoccò un dardo. Mirò al petto del ragazzo. Scoccò.
Un’Ascia da Guerra mozzò in due parti la freccia. Clara era tornata indietro per proteggere Sam.
“C-Clara? Che ci fai qui?”
“Sono venuta ad aiutarti!”
“E gli altri?”
“Non credo si siano accorti della mia assenza”
“Cosa?”
“Zitto e rialzati!”
La ragazza caricò il nemico e gli mozzò il braccio sinistro. Dopodiché, gli sferrò un calcio sullo stomaco -o almeno, nel punto in cui ci sarebbe dovuto essere- e lo fece rovinare a terra. Mentre il nemico era fuori combattimento, Sam volle riprendere il discorso.
“Perché stai rischiando la vita per me, Clara?”
“Non lo so” Rispose lei, facendo spallucce. “Tu perché ti stavi sacrificando per noi?”
“Sto cercando di riportarvi nel mondo reale!”
“Anche se questo significa morire per noi?”
“Sì!”
Il nemico si stava rialzando. Clara si volse verso di esso e concluse: “Hai mai pensato che magari c’è qualcuno di noi che non vuole più tornare indietro?”
“Come?” Mormorò il ragazzo. Ma prima che potesse aggiungere altro, il Re Scheletro gridò: “Ve la siete voluta! Scheletri! A me!”
Una moltitudine di Scheletri assalirono i due, seguiti poi da una enorme schiera di Ragni.
“Ahahah! Vedo con piacere che anche i sudditi della Regina sono giunti a reclamare vendetta!”
I due ragazzi cominciarono a combattere con tutte le loro forze, e Sam rischiò molte volte di essere ferito. I mostri li stavano facendo arretrare sempre di più, e alla fine, i due finirono bloccati con le spalle al muro. 
“Dannazione… Sono troppi! Non ce la faremo mai!”
Gli Scheletri li avevano accerchiati. I Ragni erano sul soffitto della grotta, pronti a piombare sui due ragazzi.
“Mi dispiace…” Iniziò a dire Sam, ma Clara lo interruppe.
“Non importa. Non è colpa tua. E poi, è stata una mia scelta tornare indietro”
“Io dovevo proteggervi… Solo io posso aiutarvi a sopravvivere qui…”
“Lo hai già fatto. Matt e Josh vivranno”
“Non è… ciò che volevo…”
Gli Scheletri incoccarono. Più della metà di loro era dotata di frecce esplosive, e lo Scudo, in quel caso, non poteva aiutarli granché.
“Ci siamo! La vostra fine è segnata!” Disse il Re Scheletro.
I due ragazzi si abbracciarono, uniti nella paura, sperando solo che la morte fosse meno dolorosa possibile.
“Fuoco!” Gridò il Re. Ecco: le frecce erano partite. Ormai era la fine…
All’improvviso, i tanti proiettili si bloccarono in aria. Non caddero ne’ rallentarono. Rimasero semplicemente sospesi lì, nel nulla, come se avessero colpito… una Barriera Invisibile?
“Salve, ragazzi! Serve aiuto?”
I due si divisero e, lentamente, alzarono lo sguardo. Tra loro e il gruppo nemico c’era un uomo dai capelli neri e con una barba ben curata. Indossava un cappello rosso simile a quello di Super Mario. Per il resto, era protetto da una tuta Quantum-Suite e portava dei guanti arancioni con sul palmo dei pulsanti simili a quelli del Blocco Comandi.
Sethbling?” Mormorò Sam.
“Al vostro servizio!” Rispose quello, e si mise subito a trafficare con i pulsanti. “Dunque… Scheletri e Ragni, eh? Davvero avete ucciso la Regina dei Ragni? Brutta faccenda davvero. Beh, lasciate che vi dia una mano”
E stese il braccio destro verso i nemici. Appena chiuse la mano, frecce, Scheletri e Ragni divennero polvere, e il mutante rimase da solo.
“Cos’hai fatto?” Gridò quello gettandosi contro la Barriera. “Che hai fatto ai miei sudditi?”
“Stai zitto…” Mormorò Sethbling, agitando la mano. La creatura fu gettata contro la parete opposta della grotta.
“Devo finirlo?” Chiese poi rivolto ai due ragazzi.
“No” Disse Sam. “Lui è nostro”
“In tal caso…” L’uomo stese il braccio destro verso il ragazzo, che subito avvertì un terribile malessere e dovette tapparsi la bocca con le mani per non vomitare.
“Ops” Fece Sethbling, chiudendo la mano e cessando così l’effetto di Nausea.
“Scusate… eh eh… È che questi guanti sono ancora un prototipo… ecco, Guarigione”
Aprì di nuovo la mano, curando del tutto le ferite di Sam. Poi i suoi piedi si staccarono da terra e disse: “È stato un piacere incontrarvi!”
“Anche per noi” Risposero in coro i due ragazzi.
“Nel caso trovaste una città di nome Enderia, venite a trovarmi!”
“Contaci!”
Sethbling svanì in un lampo di luce, cosa che fecero anche le Barriere. Nel frattempo, il mutante si rimise in piedi e disse: “Ora basta… Ne ho abbastanza di voi due! Fatevi sotto!”
Sam e Clara caricarono il mostro. Quello provò a difendersi ma, dopo pochi colpi, un fendente del ragazzo finì per tagliarlo in due. Svanì nel nulla, lasciando a terra decine di ossa e frecce.
“Clara! Dove diavolo sei?” La voce di Matt giunse dall’ingresso della miniera abbandonata, e la ragazza rispose prontamente: "Siamo qui!"
“Ci hai fatto preoccupare, sai?” Rispose Josh.
“Non ce n’era motivo” Mentì lei.
“Già, è una ragazza in gamba” Aggiunse Sam. Lei arrossì, ma gli altri non se ne accorsero.
“Sam, ma sei guarito! Come hai fatto, così in fretta?” Osservò Josh.
“Diamoci una mossa e torniamo a casa. Vi racconterò tutto una volta arrivati”
“Va bene” Annuirono i due. E finalmente, dopo tanto vagare per quelle grotte, i quattro riuscirono a tornare a casa.

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Capitolo 10
*** Volere e Potere ***


Alternative Dimensions
A journey into a cubic world

Cap.10 Volere e Potere

 
I Quattro erano finalmente tornati a casa tutti insieme e, su insistente richiesta di Matt e Josh, Sam aveva raccontato loro ciò che era successo, omettendo però la parte in cui Clara diceva di voler restare.
Al sentir nominare una città, Matt intervenne subito: “Enderia? Ti ha detto anche dove si trova?”
“No, purtroppo. Dovremo cercarla per conto nostro” Rispose Sam.
“Forse il ragazzo che era legato con me sa qualcosa… magari è proprio quella la città che ha detto di aver visitato!”
“Probabile” Peccato che nel video non si sia preoccupato di dare un nome a quella cittadella...
“Piuttosto, com’è andata a finire?” Chiese Josh.
“Niente di particolare, mi ha curato, se n’è andato e abbiamo fatto fuori il Mutant. E poi siete arrivati voi”
“Ah” Fece Matt, per poi dare via ad un imbarazzante silenzio, interrotto solo dal ticchettio del pendolo. Fu Clara a spezzarlo -Sam li aveva contati- quarantasette battiti dopo. Guarda caso, attaccò bottone proprio parlando dell’orario: “Abbiamo ancora cinque ore prima che faccia buio. Che facciamo?”
“Non lo so” Disse il ragazzo, facendo spallucce. “Fate quello che volete, purché rimaniate vicino casa”
“Ok” Risposero tutti insieme, e si divisero.
Ognuno si diresse subito verso una specifica occupazione. Matt volle costruire un terrazzo, smantellando un pezzo di tetto e quindi usando parte del fino ad allora inutilizzato primo piano. Josh andò, invece, ad occuparsi dell’orto, e catturò un paio di polli che si erano avvicinati mentre lavorava. Clara, invece, andò al banco da lavoro e si mise a craftare macchinari.
Al vedere che ormai i suoi amici erano diventati autosufficienti, Sam si allontanò sorridendo, e usò il resto del piano superiore per fare delle stanze da letto.
 
La sera giunse in fretta. Josh riuscì ad attirare anche una coppia di mucche e poi si mise a preparare un po’ di pizza. Matt finì il suo lavoro e diede una mano a Sam portando su i letti. Dal canto suo, il ragazzo fece appena in tempo a piazzare l’ultima porta prima che Josh avvertisse che la cena era pronta.
“Allora, quale sarà la prossima mossa?” Chiese Clara quando ebbe finito di mangiare.
“Beh, immagino che dovremo andare nel Nether per recuperare un po’ di quelle… Verghe di Blaze, giusto?” Rispose Matt. Sam annuì, e aggiunse: “Con questa città ci si apre però una scorciatoia. Vedete, i Villagers sono soliti fare affari utilizzando gli smeraldi come moneta. Capita, a volte, che alcuni di loro vendano Occhi Ender pronti all’uso. È ovvio che, in una grande città, abbiamo maggiori probabilità di trovarne uno”
“Ci stai suggerendo di cercare quella città?” Osservò Josh. “Non è male come idea. Non voglio morire bruciato in un mondo abitato da fantasmi!”
“Tuttavia…” Riprese Sam. “…non sappiamo dove esattamente si trovi Enderia. Quindi siamo costretti a continuare per la nostra strada, almeno finché non sapremo qualcosa di più. Perciò, domani dovremo cercare della lava da ossidare… o magari dell’Ossidiana già pronta. Tutto chiaro?”
“Chiaro” Risposero i tre, e andarono ognuno nella propria stanza. Clara fu l’ultima ad andarsene e, quando Sam si decise a seguire i suoi amici, la trovò appoggiata alla porta di camera sua. Essendo poi la più vicina alle scale, la ragazza poté prenderlo per mano e trascinarlo oltre la porta prima che lui fosse in grado di reagire.
Clara, appena varcata la soglia, gli lasciò la mano e si sedette sul letto, Sam rimase invece in piedi, rosso in viso. Non si sarebbe mai aspettato un simile comportamento da lei, specialmente dopo quella settimana che avevano passato in quel mondo. Soprattutto dopo la sua domanda, nella grotta.
Il silenzio spadroneggiava tra i due. Sam si aspettava che sarebbe stata lei a iniziare a parlare, e invece si ritrovò in una situazione terribilmente imbarazzante. Fece leva sull’unico pensiero che gli affollava la mente in quel momento per rompere il ghiaccio: “Allora… Sei sicura di voler rimanere qui?”
“Non vedo perché no…” Rispose lei “Nonostante i vari pericoli, quest’ultima settimana è stata la più divertente della mia vita! Mi piace questo mondo!”
“E i tuoi familiari? I tuoi amici?”
“Sono rimasta orfana a tredici anni, lo sai bene” La risposta giunse secca e atona.
“Ma ti ha cresciuto tua zia! Almeno lei…”
“Tumore al cervello. Lo hanno individuato qualche mese fa. Nemmeno mi riconosce più, ormai.”
“Non me l’avevi mai detto…” Disse il ragazzo in tono dispiaciuto.
“Quanto agli amici, voi tre siete gli unici che posso definire veramente tali”
Sam arrossì. Era bello aver instaurato finalmente un rapporto con lei. Forse, con il tempo sarebbe riuscito a superare anche lo stadio di “amico”… chi lo sa? Ma quando lei si alzò e gli prese le mani, si rese conto di averlo già fatto senza accorgersene.
“Sam… resta con me. Quando tutto questo sarà finito… Resta. Ti prego”
Il ragazzo sorrise. Stava per rispondere di sì, ma il macigno delle responsabilità schiacciò tutti i suoi desideri, distruggendo la sua felicità. L’onda d’urto formò due parole, chiare e dolorose per entrambi: “Non posso”
Sembrò quasi che quella frase avesse tentato di uccidere la ragazza, che si ritrasse e chiese: “Perché?”
Sam spiegò, ma tenne lo sguardo fisso a terra. Non poteva guardarla negli occhi. Avrebbe fatto troppo male. “Se, come sospetto, è l’End la chiave di tutto, una volta entrati non potremo più uscirne, se non tornando a casa”
“Allora non andare!” Lo implorò lei. Una lacrima solitaria aveva iniziato a rigare il suo volto.
“Sarebbe come abbandonare Matt e Josh… senza sapere se sono davvero sopravvissuti! Non posso farlo! Il rimorso finirebbe per uccidermi!”
Silenzio. Clara era immobile, a testa bassa. Il ragazzo vedeva distintamente le sue lacrime bagnare le assi del pavimento e, suo malgrado, non poté fare altro che girarsi ed andarsene. Ma lei lo afferrò per un braccio e lo costrinse a voltarsi.
Un bacio.
Un lungo, dolce, passionale bacio.
Era tutto ciò che aveva sempre desiderato. Da quando l’aveva vista, non aveva fatto altro che sognare quel momento, e ora era arrivato. Ma proprio ora che il suo desiderio si era avverato, sentiva un terribile rimorso. Non poteva. Per lui un bacio era simbolo di un legame indissolubile: l’amore. Ma se prima o poi avrebbe dovuto spezzarlo, quel gesto poteva tramutarsi soltanto in dolore. Si divise subito da lei.
“Non posso” Le disse. Ora le lacrime bagnavano il volto di entrambi. Lei era come paralizzata, e lo fissava come se non lo avesse mai visto prima. Lui chiuse gli occhi e varcò la soglia. E, chiudendo la porta, concluse: “Vorrei tanto restare, ma non posso”
 
La notte fu terribile per entrambi. Nessuno dei due aveva chiuso occhio, e la mattina, quando giunsero al piano di sotto, non fu difficile per Matt e Josh capire che qualcosa non andava.
“Tutto bene?”
“Non avete una bella cera…”
I due semplicemente annuirono, e si diressero verso la colazione. Matt e Josh si guardarono per un momento, confusi dall’ambigua risposta, e il primo disse: “Ora che ci penso… chissà se in macchina possiamo trovare oggetti utili…”
“Ti accompagno. Ne approfitto per prendere altra sabbia. I pannelli solari non si craftano da soli!” Rispose il suo compare. I due uscirono quindi dalla casa, lasciando Sam e Clara da soli.
Lei lo guardava in maniera strana. Non era odio, né risentimento. Anche lei si rendeva conto che non potevano abbandonare i loro amici. Sembrava però che gli volesse dire qualcosa. E quando finì di mangiare, diede voce ai suoi pensieri: “E se non fosse l’End la chiave per tornare nel nostro mondo?”
“Non vedo quale altro modo ci possa essere: in Minecraft esistono solamente due portali, e tra i due, quello dell’End è il più disconnesso”
“In che senso?”
“Nether e Overworld sono strettamente collegati e i loro portali obbediscono a delle leggi fisse. L’End è invece quasi del tutto disconnesso dai primi. Innanzitutto, non si possono costruire portali al suo interno. Inoltre, i portali dell’End non sono costruibili e ne esiste uno solo in tutto il mondo. E soprattutto, quando si esce dall’End, invece che tornare al Portale ci si sveglia sul proprio letto. E questo è quanto accade nel gioco. Non mi sorprenderei se qui invece che riportarci indietro ci spedisse nel Tunnel Dimensionale”
“Oh…” Fece la ragazza abbassando lo sguardo. Davvero quella era l’unica soluzione logica. Possibile che il loro destino fosse dividersi per sempre? Come la sera prima, una lacrima iniziò a rigare il suo volto. Appena Sam se ne accorse, la abbracciò dolcemente e le disse: “Non è ancora detto. Non abbiamo la certezza che sia quella la strada per tornare. E anche se lo fosse, in futuro potremmo trovare il modo per farmi restare. Nel caso si presentasse l’occasione, ti prometto che non me la farò scappare”
Lei annuì e ricacciò indietro le lacrime. Il ragazzo si allontanò da lei e si diresse verso il banco da lavoro.
“Ma finché non sapremo come fare, non ci resta che continuare per la nostra strada. Quindi, devo potenziare almeno una trivella. Hai tu i diamanti?”
“No… li ha ancora Matt”
“Idiota… va bene, allora faccio l’acciarino”
Aprì la cassa e prese 1 Ferro e 1 Selce. Appena ebbe craftato l’oggetto, Matt e Josh fecero irruzione nella stanza e si richiusero la porta alle spalle. Il panico si leggeva chiaramente sui loro volti e, allontanatisi dalla porta, la sigillarono con uno strato di Pietrisco e si appoggiarono ad esso. Se l’avessero già avuta, sicuramente avrebbero usato perfino l’Ossidiana.
“Che diamine…” Iniziò Sam, e Josh spiegò subito:”C-c’era uno Zombi vicino alla macchina! Era e-enorme!” Non si capiva esattamente se la sua voce tremasse più per la paura o per il fiatone. E Matt non era in condizioni migliori: “Stava vicino alla macchina, e s-si guardava intorno. Sembrava quasi ci stesse a-aspettando!”
“Alto circa tre metri, braccia sproporzionate rispetto al corpo?” Descrisse Sam. I due annuirono insieme, facendo imprecare sonoramente il ragazzo.
“Via dalla porta, presto! Matt, vai a prendere il tuo equipaggiamento!”
“Subito!”
Passò meno di un minuto, e un boato annunciò l’arrivo del Mutant. Matt corse giù dalle scale che si stava ancora infilando la Corazza. “Che cos’è?” Chiese.
“È lo Zombie Mutant che avete incontrato poco fa” Un altro boato. “E ha compagnia!” Un rumore di teletrasporto. “Una pessima compagnia! Maledizione…”
Un enorme pugno verde distrusse la porta e il pietrisco che la bloccava. Mutant Zombie... Un’esplosione distrusse una piccola parte del muro. Mutant Creeper... Un blocco fu tolto da una mano nera. Mutant Ender…
“Uscite! Vogliamo vedere di che pasta sono fatti i famosi Mutant Killer!” Gridò l’ultimo mostro. La sua voce era incredibilmente simile a quella di un umano.
“Famosi?” Chiese Sam.
“Tra noi mob le notizie circolano molto in fretta, sapete?” Rispose il Creeper con la sua voce strisciante.
“Uscire! Noi distruggere!” Gridò infine lo Zombie. Sam estrasse la spada estesa e fece per uscire.
“A-aspetta, Sam. Davvero vuoi andare lì fuori?” Lo fermò Josh.
“Abbiamo scelta? Se non li combattiamo abbatteranno la casa! Anzi…” si avvicinò al ragazzo e gli prese la spada, impugnandola insieme alla sua. “Dato che non vuoi lottare, questa la prendo io!”
Strinse l’elsa delle due spade estese. Sapeva che tre mutanti insieme erano troppi anche per lui, ma doveva farcela: ne andava delle vite dei suoi amici. E con il cuore a mille, si fiondò fuori dalla casa.

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Capitolo 11
*** Mutant Enemies ***


Alternative Dimensions
A journey into a cubic world

Cap.11 Mutant Enemies
 
 
Lo spettacolo che i quattro si trovarono davanti fu qualcosa di terrificante. Le staccionate erano a pezzi. la piantagione devastata. Un cratere si era formato al centro del giardino. Gli alberi più vicini erano stati spazzati via. E a completare il tutto, i responsabili di tale devastazione: Mutant Zombie, Mutant Creeper e Mutant Enderman.
Appena Sam varcò la soglia -o almeno, quello che ne era rimasto- un vortice di particelle viola avvolse lui e gli altri, portandoli in un deserto chissà quanto lontano in cui il sole era appena sparito oltre l’orizzonte. Un attimo dopo, i mutanti li raggiunsero.
"Felice di conoscervi!" Fece l’Ender
"Dove ci hai portati?" Chese Sam
"In un luogo molto a est rispetto a dove abitate. Se riuscirete a sconfiggerci, sappiate che qui nelle vicinanze c’è un villaggio con un Teleporter. Oh, ma voi non avete ancora una piattaforma di ritorno! Che peccato!"
Silenzio. E nel silenzio, la rabbia di Sam cresceva a dismisura.
"Ma ora basssta parlare" Si intromise il Creeper. "Vediamo di cosa siete capaci"
Il ragazzo caricò l’Ender, ma quello svanì. Qualcosa lo toccò alle sue spalle, e si trovò all’improvviso a dieci metri d’altezza. Dovevo aspettarmelo, dannazione! Pensò, ma la realtà era peggiore del previsto: l’Ender aveva teleportato sotto di lui lo Zombie, che gli sferrò un violento pugno dal basso durante la caduta. Un colpo laterale dell’Ender lo spedì verso il Creeper, che lo intercettò con una testata che lo fece schiantare a terra. Nonostante il ragazzo avesse fatto di tutto per tenere le spade impugnate, quest’ultimo colpo gli fece aprire le mani, e forse fu proprio per questo che i tre mostri lo cedettero privo di sensi e si voltarono verso gli altri.
"Chi… prossimo?" Chiese lo Zombie.
"Siete solo dei luridi vigliacchi!" Gridò Clara gettandosi verso di loro, ma per sua fortuna Matt e Josh riuscirono ad afferrarla in tempo.
"Calmati! Non vorrai farti massacrare anche tu?" Fece il primo.
"Non voglio farmi massacrare, voglio farli a pezzi! Lasciatemi!"
"Non è così che riuscirai a batterli! Dobbiamo…" Clara smise di colpo di strattonare e i due ragazzi rischiarono rovinare a terra. E il motivo di questo cambiamento improvviso era semplice: Sam si stava rialzando. Aveva una lieve ferita alla tempia e perdeva sangue dal naso, ma per il resto sembrava stesse bene.
"Ehi, voi tre! Non è così facile farmi fuori, sapete?" A queste parole l’Ender sorrise.
"I miei complimenti! Devo averti sottovalutato. E va bene… vorrà dire che farò sul serio!"
E il Mutant urlò. Un grido forte e debole, acuto e grave. Pareva formato non da una sola voce, ma da centinaia che gridavano tutte nello stesso momento. Insieme al suono, anche una fortissima pressione mentale pervase i quattro ragazzi, che furono costretti a chiudere gli occhi per il dolore. Sam riuscì a intravedere però un’onda d’urto oscura che si allargava in maniera radiale partendo dall’Ender e che, quando lo colpì, gli oscurò del tutto la vista. E l’Urlo Ender terminò.
"Maledetto… due mosse in un colpo solo!" Disse il ragazzo. E subito si accorse di un rumore di teletrasporto alle sue spalle, e si gettò in avanti per evitare l’attacco. Ma nel frattempo, un sibilo acuto si levò davanti a lui.
La vista gli tornò. E vide un Creeper Minion che stava per saltare in aria. Saltò indietro, sfuggendo all’esplosione, e si rimise in piedi. Ma stavolta l’Ender riuscì a toccarlo e si trovò di nuovo a cadere da dieci metri.
Non me la farai di nuovo! Pensò, pronto a colpire lo Zombie non appena fosse apparso, ma la tattica era cambiata: il Mutant non apparve e, al contrario, l’Ender si teleportò sopra di lui e calò un devastante pugno sulla sua schiena, incollandolo al suolo.
La creatura si rimise in piedi e si allontanò da lui.
"Che peccato" Disse. "Il nostro signore ci aveva detto che eri un tipo molto forte. Possibile che si sia sbagliato?"
Il ragazzo faticava a respirare e a tratti tossiva sangue. Era chiaramente fuori combattimento, anche se ancora vivo. Ne era certo: il GUI di Minecraft gli avrebbe dato al massimo un cuore.
"Ora tocca ai tuoi amici. Chi desidera farsi avanti?" Chiese l’Ender. E a quelle parole, il ragazzo fece di tutto per rialzarsi.
No… non osare toccarli… prima dovrai passare sul mio cadavere…
Un dolore lancinante alla schiena, e Sam ricadde a terra privo di sensi.
 
"Sam…" Mormorò Clara, stringendo i pugni. Era pronta a gettarsi contro quei tre mostri, combattendo anche a mani nude se necessario, pur di salvarlo. Ma stranamente, una logica fredda e calcolatrice scacciò via quell’istinto suicida e rimase per un momento ad osservare gli avversari.
Creeper Mutant. Combatte tirando testate e evocando Mini-Creeper. Probabilmente esplode senza morire.
Zombie Mutant. Ha una forza devastante e senza armatura potrebbe romperti le ossa con un solo pugno. Decisamente più forte del Creeper.
Ender Mutant. Si teleporta, toglie blocchi e ti può far cadere dall’alto. Possiede anche altre abilità, e forse non le abbiamo neppure viste tutte. È di gran lunga il più pericoloso di tutti.
Questi erano i nemici che aveva di fronte. L’Ender era suo. Ma gli altri dovevano essere distratti, o si sarebbero uniti al combattimento. E subito diede ordini ai suoi amici, senza nemmeno voltarsi.
"Matt. Tu occupati dello Zombie. Josh. A te il Creeper. All’Ender ci penso io"
Guardò per un momento Sam. Forse era già morto, ma non aveva intenzione di lasciarlo lì, bene o male che stesse. E poi, gli erano tornate in mente le sue parole quando Matt era rimasto intrappolato nella grotta.
 
“Andiamo, presto! Dobbiamo tirarlo fuori!”
“No! Non ora!”
“Perché? Potrebbe essere già morto!”
“Lo sapremmo”

 
Lo avrebbe saputo se davvero non c’era più. E questo le diede ulteriore determinazione. Doveva soccorrerlo prima che fosse troppo tardi! Estrasse la Spada Estesa e gridò: "All’assalto!"
Caricò il suo avversario, inizialmente seguita dagli altri che però poi si diressero verso i propri bersagli. Iniziò a menare fendenti all’impazzata, costringendo il mostro a restare sulla difensiva. Appena quello ebbe il tempo di farlo, afferrò un blocco di sabbia e lo lanciò contro la ragazza, che si vide sbalzata indietro di qualche metro ma riuscì ad atterrare in piedi.
Ok, mi correggo: può LANCIARE i blocchi…
"Incredibile!" Si complimentò l’Ender. "Sei molto più forte di quanto mi aspettassi! Vorrà dire che mi impegnerò di più"
Un lampo di luce, e sette ombre violacee simili a Endermen apparvero intorno a lei.
Moltiplicazione. Solo uno di questi dev’essere quello vero…
E lo vide: le ombre erano tutte di un colore più vicino al rosa. Una invece era perfettamente viola. Tolse di mezzo alcune delle false e si lanciò su di essa. Scomparve un attimo prima di essere colpita, facendo svanire anche tutte le altre. Il Mutant riapparve davanti alla ragazza, e lei menò l’ennesimo fendente. Ma quello prese la lama tra i suoi artigli.
"Illusa… credevi davvero fosse così facile?"
Strinse il pugno, facendo a pezzi la lama. Clara rimase per un momento interdetta, e l’Ender le sferrò un forte pugno che la fece volare qualche metro all’indietro.
Si rialzò ed estrasse la Lancia. La brandì per qualche secondo, ma il nemico spezzò l’asta come fosse un fuscello. Prese allora Mazza e Ascia da Guerra, ma di nuovo l’Ender distrusse le armi.
Clara era del tutto indifesa. Il mutante si stava avvicinando, gli artigli pronti a colpire. Alzò la mano,  e la ragazza si parò dietro lo scudo. Ma il colpo non le arrivò. Anzi, fu il nemico a gridare di dolore. Abbassò lentamente lo scudo.
Due punte di spada spuntavano dalle carni del mostro, all’altezza dei reni. Qualcuno le estrasse, e l’Ender fece qualche passo in avanti con la mano premuta sulle ferite. A colpirlo era stato Sam, che si era svegliato e aveva approfittato della lotta per guarire.
"Tu… credevo di averti sconfitto…"
"Sbagliato. Te l’ho detto: non è così facile farmi fuori!"
"Allora chiudiamo questa faccenda!" Gridò il mostro, lanciando un blocco di sabbia contro il ragazzo. Fu evitato, ma l’Ender ne approfittò per teleportarsi dietro il suo avversario. Anche stavolta, Sam se ne accorse appena in tempo e si lanciò in avanti. Ma invece di limitarsi ad evitare l’attacco, roteò la spada mentre si rialzava e mozzò di netto l’arto del mostro, che urlò di dolore mentre si reggeva il moncone con l’altra mano.
"Come hai osato!"
 Gridò, facendo apparire le sue altre due braccia. E riprese a lottare con quelle, ma ogni colpo veniva puntualmente schivato o parato. Ad un certo punto, la creatura tentò un attacco incrociato, costringendo il ragazzo a sdraiarsi a terra per evitarlo, e quello levò le spade in alto tagliando anche quelle mani e lasciando l’Ender praticamente inerme.
Impugnò le spade al contrario, le puntellò a terra e fece leva su di esse per lanciarsi in alto. Giunto all’altezza degli occhi del mostro, le incrociò tagliandogli la testa. Atterrò dietro la creatura, e il tonfo sordo della testa lo seguì. Ma il corpo non cadeva. Si voltò.
La caduta del mostro si era bloccata a metà. Le braccia tese verso terra per la gravità, il baricentro del corpo era visibilmente al di fuori dei piedi. Ma invece di finire a terra, la creatura si stava rialzando. E tornato in posizione eretta, si richiuse a mezz’aria.
Un lampo di luce viola. Le braccia del mostro si allargarono di scatto, come anche i piedi. Scappa! Si disse Sam, ma era troppo tardi. Un frammento di Endersoul lo colpì ed esplose, sbalzandolo all’interno del turbinio generato dall’anima del mob che andava uscendo dal corpo. Più frammenti colpiva, più danni subiva, e il dolore si accentuava. Non sentiva più niente, se non le esplosioni delle Endersoul. Non vedeva altro che una densa nebbia viola intorno a lui. E alla fine, ancor prima che il turbine si concludesse, perse i sensi.
 
Aprii gli occhi. Non capivo dove potessi essere. Mi sembrava di fluttuare in un luogo totalmente nero in cui l’unica cosa visibile era il mio stesso corpo. Cercai di muovermi e mi misi a camminare. Ma in realtà non stavo andando da nessuna parte. Mi fermai e decisi di guardarmi intorno. Sopra di me vidi in lontananza qualcosa di grigio scuro con sfumature bianche. Molto sotto di me la stessa cosa. Quando capii di cosa si trattava rimasi a bocca aperta.
Sono a metà tra l’Overworld e il Nether… Sono… sono sotto la Bedrock… Un momento! Dovrei essere morto! Realizzai, e ripensando a ciò che mi era successo, forse lo ero davvero. Ma allora perché la mia anima non era scesa nel Nether?
Come a volermi rispondere apparvero davanti a me due lumi di forma ellittica, che, poi capii, erano occhi.
Una voce profonda mi chiamò per nome:
- Ciao, Sam. Ti stavo aspettando.

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Capitolo 12
*** Il Potere dei Mutanti ***


Alternative Dimensions
A journey into a cubic world

Cap.12 Il Potere dei Mutanti
 
 
Sam was killed by Endersoul
Cinque parole, marchiate a fuoco nella mente di tutti i presenti. I combattimenti si fermarono. Tutti volsero lo sguardo sul corpo esanime del ragazzo: i Mutant rimasti con gioia selvaggia, i suoi amici con sgomento e disperazione.
Clara, rimasta fino ad allora a distanza, corse verso di lui non appena lo vide cadere a terra, un istante prima che quella odiosa frase le dicesse che non c’era più niente da fare. Ma lei non ci credeva. O meglio, non voleva credere che il suo primo vero amore fosse appena stato ucciso. Si gettò su di lui e, notata l’assenza di battito, tentò un massaggio cardiaco.
"Svegliati, Sam… Non mi lasciare! Ti prego, resta con me!" Mormorava, e andò avanti per più di tre minuti cercando in tutti i modi di rianimarlo.
"Svegliati, maledizione!" Gridò alla fine, sferrandogli un pugno sul petto, e accasciandosi su di lui. Le sue lacrime cadevano sull’ormai distrutta armatura e scivolavano lentamente a terra. Non riusciva a crederci: Sam era morto… e proprio sotto i suoi occhi.  Il destino aveva deciso di distruggere tutto ciò per cui stavano lottando. Come avrebbero fatto ad uscire da quel mondo ora? Come avrebbe fatto lei a vivere senza il suo amato Sam?
Era finita. Stavolta davvero. Ma i singhiozzi le impedirono di sentire la prova del suo errore: la vita era ritornata nel petto del ragazzo, e quella fatale frase era svanita dalle menti di tutti. Se ne rese conto solo quando una seconda frase sostituì la prima. Si alzò di scatto.
Sam will be rivived in 3…
2…
1…
 
Un respiro profondo. Sam si alzò all’improvviso e, confuso, prese a guardarsi intorno. Incrociò gli occhi di Clara.
"Sam…"
"Clara…"
"Sei vivo!" Gridò la ragazza abbracciandolo.
"Ancora per poco se mi stringi così forte!" Rispose. Lei allentò la stretta ma non la sciolse.
Sam guardò i presenti: I Mutant lo guardavano con un odio impressionante, ma non se ne curò. Almeno non finchè rimanevano fermi dov’erano. Arrossì, invece, quando incrociò lo sguardo incredulo dei suoi amici.
"Ehm… Clara… Matt e Josh ci stanno guardando" Sussurrò.
"E lascia che guardino!" Rispose lei. Ma il ragazzo insistette, stavolta con tono preoccupato.
"No, sul serio, allontanati"
"Perché?"
"Arriva lo Zombie!"
Smise di abbracciarlo, e lui la spinse subito di lato, rotolando poi dalla parte opposta. Il gigantesco pugno verde si schiantò sulla sabbia.
"Tu… ucciso… nostro… capo!" Gridava il mostro, e ad ogni parola corrispondeva un colpo a terra. Sam era stato costretto ad indietreggiare, senza la possibilità né di alzarsi né di recuperare le spade.
Dopo un po’, una duna impedì al ragazzo di proseguire la fuga.
"Muori!" Disse il mob, alzando il pugno. Sam portò istintivamente un braccio avanti per proteggersi.
Un rumore di sabbia sostituì quello del pugno che lo colpiva. Il ragazzo aprì gli occhi e vide il Mutant che indietreggiava, i palmi delle mani premuti sugli occhi.
Guardò incredulo prima il mostro, poi il blocco -ora scomparso- che gli aveva impedito la fuga. E poi catturò la sua attenzione una particella viola che entrava nella sua mano.
E capì.
Si alzò, richiamando a sé le spade. Quelle furono avvolte da una nube viola e riapparvero nelle sue mani. E poi, gridò.
Di nuovo l’Urlo Ender si levò nel deserto, ma stavolta né lui né i suoi amici ne subirono l’influsso. I due Mutant, invece, subirono grossi danni.
Terminato l’urlo, Sam caricò il nemico e lo colpì con tre tagli netti per ogni spada. Poi si tele portò sopra di esso e usò l’acciarino per dargli fuoco. Mentre il nemico svaniva, corse verso il Creeper e gli sferrò un pugno.
Il mob scomparve.
Sam portò subito i suoi amici sulla montagna più vicina e attese. Non passarono più di cinque o sei secondi prima che il Mutant si potesse vedere: stava precipitando da centinaia di metri di altezza e, appea toccò terra, provocò un’esplosione degna del miglior reattore nucleare. Al centro del cratere rimase solo uno strano oggetto verde. Ricordava un uovo. Sam lo tele portò da loro.
Matt, Josh e Clara, rimasti fino ad allora ammutoliti, esplosero letteralmente un: "Si può sapere come hai fatto?"
"Ecco… è una lunga storia. Ve la spiegherò quando saremo a casa" Rispose Sam.
Un momento di silenzio. Poi Matt chiese: "Si può sapere che vi sta succedendo?"
"Come?"
"È da un paio di giorni che voi due vi comportate in modo strano"
"È vero" Intervenne Josh. "Non è che ci state nascondendo qualcosa?"
"Certo che no!" Esclamarono Sam e Clara. Forse anche con troppa foga, perché era più che chiaro che i loro amici non ci credevano. Ma risposero comunque con un "Va bene" e si misero in marcia.
Dopo circa un minuto, Clara fece una domanda: "Si può sapere dove state andando?"
"Ad ovest" Rispose Josh. "Almeno credo…"
"Come sarebbe a dire, almeno credo?"
"Tranquilli, ci penso io" Disse Sam. "Chiudete gli occhi: I viaggi lunghi possono essere destabilizzanti"
Una nube viola li avvolse. Un tunnel dello stesso colore si materializzò intorno a loro per poi dissolversi dopo qualche secondo. Erano di nuovo a casa.
 
"Fammi capire bene. Quindi tu ora sei un Mutant?" Chiese Matt. Sam aveva appena spiegato cos’era successo e perché poteva usare i poteri degli Ender.
"Non esattamente"
"Ma puoi usare il teletrasporto, lanciare blocchi, l’Urlo… Quindi hai gli stessi poteri del Mutant"
"Esattamente"
"E mi dici che quelle cose viola che credevamo ti avessero ucciso in realtà ti hanno donato i poteri?"
"Esattamente"
"E ci stai dicendo che da quell’uovo…" e indicò il Creeper Egg tra le mani di Clara "…nascerà un cucciolo di Creeper che ci difenderà dai nemici?"
"Esattamente"
"E smettila di rispondermi sempre con esattamente!" Sbottò il ragazzo. Poi riprese, con più calma: "Beh… sarà difficile abituarci a questo nuovo te"
"Non sono cambiato affatto, se è questo che credi. Però questi poteri potranno tornarci moto utili in futuro"
"Sei sicuro che non sia pericoloso tenere un Creeper in casa?" Si intromise Josh. Da quando Sam aveva detto che cos’era l’uovo non gli aveva mai tolto gli occhi di dosso.
"Sicurissimo. E… so cosa stai pensando, ma non ci attaccherà mai"
Il ragazzo non sembrava convinto, ma evitò di replicare.
"Allora…" Esordì Clara. "Che vogliamo fare?"
"Non c’è molto da fare: domani andremo alla ricerca di lava e prenderemo l’ossidiana per fare il portale"
"Secchio d’acqua. Va bene" Disse Matt.
"A proposito, tu dovresti ancora darmi i Diamanti per potenziare la trivella!"
"Ne ho appena cinque. Non so quanto te ne possa fare…"
"Vanno benissimo, grazie"
Prese gli item e craftò la Trivella in Diamante. Poi la mise a caricare nell’MFE.
"E con questo siamo a posto. Con i restanti farò il Laser da Miniera"
"Fico!" Commentò Josh.
"Va bene, iniziate ad andare a letto. Io finisco qui e vi seguo a ruota"
I ragazzi se ne andarono al piano di sopra. Clara no. Gli si avvicinò e disse: "Mi hai spaventata oggi, lo sai?"
"Lo so. Ma ancora non capisco perché…"
"Come sarebbe a dire non lo capisci? Il cuore ti si è fermato per ben tre minuti!"
Sam sbiancò. "Cosa? Mi era parso fossero appena dieci secondi!"
"Beh, ti sei sbagliato. Aspetta un momento… Come facevi ad avere la cognizione del tempo se eri svenuto?"
"Ecco…" Fece il ragazzo. Voleva cercare una scusa credibile, ma non ci riuscì. Le disse la verità.
 
Aprii gli occhi. Non capivo dove potessi essere. Mi sembrava di fluttuare in un luogo totalmente nero in cui l’unica cosa visibile era il mio stesso corpo. Cercai di muovermi e mi misi a camminare. Ma in realtà non stavo andando da nessuna parte. Mi fermai e decisi di guardarmi intorno. Sopra di me vidi in lontananza qualcosa di grigio scuro con sfumature bianche. Molto sotto di me la stessa cosa. Quando capii di cosa si trattava rimasi a bocca aperta.
Sono a metà tra l’Overworld e il Nether… Sono… sono sotto la Bedrock… Un momento! Dovrei essere morto! Realizzai, e ripensando a ciò che mi era successo, forse lo ero davvero. Ma allora perché la mia anima non era scesa nel Nether?
Come a volermi rispondere apparvero davanti a me due lumi di forma ellittica, che, poi capii, erano occhi.
Una voce profonda mi chiamò per nome:
- Ciao, Sam. Ti stavo aspettando.
"Chi sei tu? Come fai a conoscermi?"
- Non c’è tempo per questo. Devi tornare a lottare.
"Come? Ma non sono morto?"
- Se proprio vuoi…
Un risucchio verso il basso. Subito gridai "No! Aspetta!" e il flusso si interruppe.
"Quindi non sono morto?"
- No. Il tuo corpo sta assimilando l’anima del mob che hai sconfitto.
"Ciò vuol dire che…"
- Vai, Ender Human. Sconfiggi i mutanti e riporta a casa i tuoi amici.
"Un momento! Ho capito chi sei! Ma perché mi stai aiutando?"
- Vai! Torna sulla Superficie! Rinasci a nuova vita!
Un altro risucchio. Stavolta verso l’alto. Ma a differenza di prima, chiedere di aspettare non servì a nulla. La mia anima fu sospinta fin sopra la Bedrock. E poi, fu il buio

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Capitolo 13
*** Verso la città ***


Alternative Dimensions
A journey into a cubic world

Cap.13 Verso la città
 
 
“Allora, siamo pronti?” Chiese Sam.
“Sissignore, signore!” Risposero i tre. Il ragazzo dovette trattenere una risata.
“Molto bene. Si va alla ricerca di Ossidiana!”
I quattro amici uscirono dalla casa e si diressero verso la pianura che avevano scoperto quella mattina a Sud. Camminarono per una decina di minuti, e poi, quando erano ormai giunti all’uscita della foresta, un urlo si levò da degli alberi vicini. Subito si precipitarono a vedere, e si trovarono davanti una scena più che insolita.
Un Enderman, uno Zombie e un Maiale stavano giocando a carte. O meglio, il Maiale stava MANGIANDO le carte. Lì vicino, seduto su un letto, c’era un umano con la testa fasciata, visibilmente agitato. Indossava una maglia a righe bianche e azzurre ed un paio di jeans. Sam li riconobbe subito: in ordine, Bart, Dave, un maiale generico e Slamacow.
Quest’ultimo si stava guardando intorno e sembrava che si fosse appena svegliato. L’Ender, a giudicare dalla sua reazione quando Dave scoprì le sue carte, aveva perso la mano. Era una partita di Texas Holdem.
Lo youtuber si grattò per un momento la testa, e poi fissò in cagnesco i suoi amici, che svanirono in un turbinio di particelle viola. Quello allora proseguì a ispezionare l’ambiente, e vide dietro di sé i quattro ragazzi. Si tolse subito la benda. “Oh, salve. Se siete venuti per l’urlo di prima, scusatemi. Credo fosse solo un incubo”
Sam sorrise. Sapeva esattamente cos’aveva sognato.
“Un momento…” Aggiunse Slamacow quando vide Matt. La sua espressione era incredula. “Tu sei quello che…”
“Sì, sono io. Sono felice di vedere che stai bene”
“Credevo fossi morto!”
"Anche io credevo che non sarei sopravvissuto, ma poi sono arrivati i miei amici e mi hanno salvato appena in tempo!”
“Dovete essere degli ottimi combattenti… Ah, non ci siamo presentati! Io sono Slamacow” Gli tese la mano. L’altro la strinse: “Matt. Piacere di conoscerti. Questi sono Sam, Clara e Josh”
“Piacere mio” Concluse quello.
“Che hai fatto alla testa?” Chiese Sam, nonostante conoscesse perfettamente la risposta.
“Colpa di quei due idioti dei miei amici. Stavamo scappando dai ragni quando mi hanno fatto prendere una botta in testa. Sapete com’è, essere sorretti da Dave non è proprio il massimo della sicurezza”
“Immagino. Non c’è da fidarsi dei riflessi di uno Zombie” Rispose Sam. Lo youtuber sorrise.
“Ah, ora che ci penso, non avevi detto di essere stato in una città prima di essere catturato?” Chiese all’improvviso Matt.
“Er… sì. Mi pare si chiamasse… Enderia, ecco”
“Cosa? Sul serio? Ma è fantastico! Noi la stiamo cercando!”
“Veramente mi sembrate attrezzati per l’Ossidiana” Rispose Slamacow, notando la Trivella in Diamante nella cintura di Sam.
“Beh… non sapevamo da dove iniziare, e così…”
“Non ci sono città nel Nether, sapete?”
“No, lo sappiamo. Ehm… è che…”
“Non importa. Scommetto che vorreste sapere dove si trova. Beh, non posso dirvi molto. Non so neppure dove mi trovo io, quindi…”
“Siamo a qualche chilometro a sud di dove ci hanno catturati”
“Oh. In tal caso, proseguite dritti e la troverete. Ci vorrà al massimo un giorno”
“Perfetto! Grazie!”
“Di niente” Rispose quello.
“Ah, sai se c’è qualche evento interessante in città?” Chiese Sam. “Non so, se hai notato qualcosa prima di andartene…”
“Uhm… non mi pare… Ah, sì! Ogni mese organizzano un evento. Tra circa cinque giorni dovrebbe iniziare un Hunger Game”
“Ottimo! Grazie. Ora scusaci, ma dobbiamo andare”
“Va bene. A presto” Disse Slamacow. E poi gridò: “Dave! Bart! Tornate subito qui!”
Una particella apparve. Subito prese il Secchio d’acqua di Matt e rovesciò tutto il contenuto contro di essa. I due si materializzarono all’istante: Dave era bagnato fradicio, Bart aveva una leggera ustione alla mano e se la massaggiava con cura.
“Idioti. Andiamo” Concluse Slamacow, per poi salutare i quattro e partire in direzione Ovest.
“Avanti, ragazzi! Si procede!” Disse Sam appena lo youtuber si fu allontanato, ma Clara lo fermò.
“Aspetta, ha detto tra cinque giorni? E Bomby?”
“Ah, è vero! Nascerà tra quattro giorni! Beh… non credo sia tanto comodo portarsi l’uovo per tutta la strada… né tantomeno può seguirci fin dentro l’arena. Lo torneremo a prendere e lo metterai a cuccia nella sala d’attesa”
“Non lo attaccheranno?”
“Stai diventando molto materna nei riguardi di quel Creeper Minion” Scherzò Sam. Clara avvampò.
“Comunque ne dubito… ma non si sa mai. Lo nasconderemo da qualche parte, d’accordo?”
“Va bene” Rispose lei, e i quattro si incamminarono in silenzio. Sbucarono presto nella pianura e di lì raggiunsero un deserto. Fu allora che Josh fece una domanda.
“Dì un po’, Sam… Quando abbiamo incontrato Dave e Bart nella miniera… Non l’avevamo mai visti fino ad allora. Tu come facevi a sapere i loro nomi?”
“Oh, beh, vedete… Slamacow nel nostro mondo è uno youtuber. Ha un canale in cui carica animazioni riguardanti Minecraft e usa quella strana combriccola come protagonisti. Insomma, lui vaga per il mondo in compagnia di Dave e Bart e ad ogni video gliene succedono di tutti i colori. Quando abbiamo incontrato per la prima volta quei due, non solo li ho riconosciuti, ma ho anche capito al volo che cosa stava accadendo”
“Quindi le cose che mi ha raccontato…” Iniziò Matt.
“Esatto. Sono rispettivamente i video “The Game of Spleef”, “Witch Encounter”, e quello in cui sei rimasto intrappolato tu, “Spider Encounter”. Quanto all’incubo che ha fatto oggi, so esattamente cos’ha sognato, perché lo mostra in un altro video di nome “Where the Forest Ends”
“Ok… quindi tu segui il suo canale?”
“Il suo e anche quello di vari altri. Ma forse molti di loro non vi interessano”
“E Sethbling?” Chiese Clara. “Anche lui è uno youtuber?”
“Proprio così. Lui però è un command user”
“Un… cosa?”
“Un Command User utilizza i codici inseriti nel gioco e crea complessi macchinari con i Blocchi Comandi. Se siamo ancora vivi è grazie a fill, kill ed effect. Comandi basilari, tutto sommato…”
“Perché, come funzionano?”
Sam iniziò a spiegare loro tutto il sistema dei comandi, senza esaminare nel dettaglio le strutture sintattiche ed evitando più tecnicismi possibile, per non annoiarli troppo. La giornata passò in fretta e, superato il deserto e una steppa e raggiunta una foresta, la notte calò sui quattro viaggiatori.
“Non è il caso di accamparci?” Chiese Josh, spaventato dal verso di uno Zombi poco lontano.
“In effetti hai ragione. Torno subito” Rispose Sam svanendo in una coltre di particelle viola. Dieci secondi dopo tornò con uno stack di Terra e due Torce, e costruì in fretta un piccolo rifugio. Piazzate le luci al suo interno, i quattro si distesero a terra e si addormentarono.
 
Il sole era appena spuntato all’orizzonte, e non c’era anima viva -o morta- nel raggio di venti chunk. O meglio, così sarebbe stato se non avesse iniziato a piovere proprio durante la notte. Sam maledisse il temporale e prese a smontare il rifugio, aiutato dai suoi amici. Ogni tanto, qualche mostro si avvicinava, ma Sam lo faceva fuori ancor prima che quello potesse attaccare. Tuttavia, non cercava mai di teletrasportarsi, e questo incuriosì gli altri, che però attesero di aver concluso il lavoro prima di fare domande.
“Come mai non ti sei teleportato neanche una volta?” Gli chiese poi Matt, quando ripresero a camminare.
“Ricordate che ora sono un Ender. Forse non subirò danni dall’acqua, ma comunque mi impedisce di usare i miei poteri”
“Speriamo non piova anche il giorno dell’Hunger Game…”
“Anche se fosse, di solito negli Hunger Games le arene sono racchiuse in cupole di vetro. Non sarà un problema”
Un tuono squarciò l’aria, e il verso di un Creeper sofferente si levò nelle vicinanze. Sam si girò verso il punto da cui proveniva il suono e concluse: “Diamoci una mossa. La città non dev’essere lontana”
E così era: dopo una decina di minuti videro infatti le mura dell’imponente città. Una grossa porta in sbarre di ferro si alzò al click di un pulsante, e i quattro la attraversarono senza incontrare neppure una guardia. Sam si voltò, e vide degli occhi baluginare da dietro una feritoia.
Ah, ecco. Se fossimo stati tipi sospetti avrebbero di certo bloccato il meccanismo.
I quattro procedettero, e molti abitanti li osservavano incuriositi. Alcuni anche con diffidenza. Che fosse perché erano gli unici in tutto il quartiere con l’armatura indosso? Molto probabile. Se la tolsero subito, e i tanti occhi smisero all’istante di fissarli.
Le case erano piccole ma ben fornite: ogni lotto aveva lo spazio sufficiente per un edificio di un paio di piani, un giardino e una propria coltivazione. Gli esseri umani a volte convivevano perfino con i mostri, e Josh giurò di aver visto uno Scheletro con un caschetto viola che stava zappando nel cortile di una delle case.
Ad un certo punto Sam fermò un passante. Aveva una felpa blu e dei pantaloni neri.
“Scusa… questa è Enderia, giusto?”
“Ehi amico, ma dove vivi? Certo che è Enderia!”
“Scusaci, noi non siamo di queste parti. Sai dove possiamo iscriverci per gli Hunger Games?”
“Ah, siete venuti per quel dannato evento! Io non ve lo consiglio, questo mese i partecipanti sono quasi duecento”
“Tenteremo la sorte. Dunque?”
“Nella Piazza Centrale c’è una bancarella con un cartello a fianco. Ma oggi il mercato è affollatissimo, e sarà quasi impossibile trovarla”
“Nonostante la pioggia?”
“La città si trova a metà tra i biomi Deserto e Foresta. La piazza è al confine del primo”
“Quindi lì non piove. Capisco. Grazie mille”
“Di niente”
Il ragazzo se ne andò. I quattro continuarono a seguire la strada e in un paio di minuti sbucarono un una enorme piazza gremita di gente. Gli innumerevoli mercatini erano iperaffollati e trovare il banco dell’iscrizione sarebbe stata veramente un’impresa. A Sam venne in mente di teleportarsi sopra un palazzo vicino, ma avrebbe attirato l’attenzione e forse lo avrebbero anche aggredito. Era meglio evitare “spettacoli”.
“Che facciamo? Ci dividiamo?” Propose Matt.
“Puoi scordartelo!” Esclamò Clara. “Ritrovarci poi sarebbe impossibile!”
“E oltretutto sarà dura anche solo restare uniti” Aggiunse Sam. “Seguite me e cercate di non perdervi, ok?”
“Ok” Risposero. E seguendo il loro amico, i tre iniziarono a vagare tra la folla.

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Capitolo 14
*** Nuovi Alleati ***


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A journey into a cubic world

Cap.14 Nuovi alleati
 
Era mezzogiorno. Ormai da più di quattro ore i ragazzi stavano cercando lo stand delle iscrizioni. Speravano che almeno all’ora di pranzo la folla si sarebbe sfoltita un po’, ma al contrario, sembrava la gente fosse addirittura aumentata.
“Maledizione… o questa piazza è immensa, o siamo noi che non riusciamo ad orientarci” Si lamentò Matt, che era in coda al gruppo. Solo Clara, subito davanti a lui, riuscì a sentire cosa diceva. Alla vista di uno stand familiare, gli disse:
“Mi sa che hai ragione. Sbaglio o quello è lo stesso fruttivendolo che abbiamo oltrepassato dieci minuti fa?”
“E anche dieci minuti prima veramente… Ehi Sam!” Gridò poi, per sovrastare il rumore della folla. “Sai almeno dove diamine stiamo andando?”
“Faccio fatica anche io a non perdermi!” Urlò il ragazzo in risposta. “Sto cercando di seguire il bordo della piazza!”
“Sono quasi cinque ore che lo facciamo! E se lo stand che cerchiamo fosse…”
Josh cadde, e gli altri rischiarono di inciampare su di lui. Quando Sam se ne accorse, si voltò e vide che si era scontrato con un altro ragazzo. Era di statura media, e i suoi capelli erano di un marrone molto scuro. Un gruppo di quattro adolescenti andò ad aiutare lo sconosciuto, mentre Matt faceva lo stesso con Josh.
“Scusa, devo essermi distratto…” Disse il ragazzo.
“Non preoccuparti…” Rispose Josh rifiutando l’aiuto di Matt e rialzandosi. “Lo ero anche io”
Un altro del gruppo intervenne. Anch’esso di statura media, aveva i capelli castani e gli occhi azzurri. “Scusate, sapete dirci per caso dove siamo?”
“Questa è la piazza” Disse Clara con tono perplesso.
“Di cosa?”
“Di Enderia. Com’è possibile che non sappiate dove siete? È la capitale di questo Regno!”
“E tu come lo sai?” Chiese Josh.
“I cartelli all’entrata della piazza, idiota” Rispose Sam, sferrandogli uno scappellotto. “Possibile che nessuno legga mai i cartelli?”
Sia lui che i cinque dell’altro gruppo arrossirono imbarazzati.
Clara schiarì la voce, attirando l’attenzione dei presenti. “Dicevamo… come fate a non sapere dove siete?”
A rispondere fu sempre il ragazzo dagli occhi azzurri. “Non siamo di qui. Ci siamo ritrovati nella città per caso”
“Capisco…”
“Ragazzi, non vi state dimenticando qualcosa?” Intervenne Matt. “Sapete, lo stand degli Hunger Games e tutto il resto…”
Il ragazzo dagli occhi azzurri sussurrò qualcosa. Sam si accorse della sua espressione pensierosa, ma non riuscì a sentire quello che aveva detto.
“Tutto a posto?” Gli chiese.
“Eh? Sì, tutto ok”
“Mmh, va bene… Allora ci vediamo” Fece Sam iniziando ad avviarsi. La folla iniziava a sfoltirsi e già era molto più facile camminare. Ma il ragazzo lo richiamò.
“Aspettate! Anche noi siamo interessati all’Hunger Game!”
“Davvero?” Iniziò Clara. “Ma se un minuto fa non…”
“Come mai?” La interruppe Sam.
“Vi dirò tutto. Noi cinque veniamo da un’altra dimensione”
Sam rimase shockato. Abbiamo molte cose in comune, allora…
Prese a camminare, cercando di non far notare la sua sorpresa. Gli altri lo seguirono.
“La dimensione da cui proveniamo è molto simile a questa, solo è disabitata. Ci siamo solo noi cinque, lì. Si può dire che voi siete in un server, mentre noi in un mondo LAN”
“Capisco. E come mai siete finiti qui?”
“Si è generato all’improvviso un portale e ci ha portati in un deserto, a poche centinaia di metri dalla città”
“Che genere di portale?”
“Non lo so. Ci ha risucchiati subito e non ho fatto in tempo a vederlo”
“E i tuoi amici? A proposito, non ci siamo ancora presentati! Io sono Sam. Questi, invece, sono Clara, Matt e Josh”
“Inglesi?”
“Americani”
“Noi siamo italiani. Il mio nome è Jay. Piacere di conoscervi”
Uno ad uno tutti si presentarono. Lui escluso, c‘erano tre ragazzi nel gruppo di Jay:
Paolo, il più basso, aveva i capelli biondi e gli occhi verdi.
Roberto, il più alto, aveva i capelli neri e gli occhi marroni.
Christian, quello che si era scontrato con Josh, aveva sia i capelli che gli occhi di un marrone molto scuro.
Infine, c’era Manuela, unica ragazza del gruppo. Aveva i capelli castani e gli occhi verdi ed era di molto poco più bassa di Clara forse solo a causa dell’età.
Purtroppo, nessuno riuscì a descrivere il portale. Così Sam rinunciò.
“Ok, non sapete com’e fatto questo portale. Ma allora come mai siete interessati all’Hunger Game? Di certo il premio non vi aiuterà a comprare i materiali, se nemmeno li conoscete”
“Stavamo combattendo quando è apparso il portale. Forse accadrà di nuovo se lottiamo ancora”
“Lottando? Ma non eravate gli unici abitanti?” Chiese Clara.
“Era un mob. Non so come si chiama, credo faccia parte di una mod che non conosco”
“Ok… Spero per voi di riuscire nel vostro intento. Anzi…”
Lasciò la frase in sospeso per un momento, e poi concluse: “Che ne dite di formare un team unico?”
“Come?”
“Beh, se ci alleassimo, noi avremmo maggiori possibilità di vincere, mentre voi avrete maggiori possibilità di combattere e quindi di aprire il portale che vi interessa. Allora?”
Jay smise di camminare, e con lui tutto il suo gruppo. Stava riflettendo sulla proposta e, Sam ne era certo, presto avrebbe dato una risposta affermativa.
“Allora ragazzi? Accettiamo?”
“Sì!” Gridarono tutti i suoi amici eccetto Manuela che, invece gli si accostò e gli disse qualcosa nell’orecchio. Jay le rispose semplicemente di non preoccuparsi. Dopo quelle parole, anche lei accettò.
“Molto bene!” Concluse Sam. “Ora che siamo d’accordo, troviamo lo stand per l’iscrizione!”
“Eccolo!” Disse Matt, indicando davanti a loro. “Ci avrei scommesso che era al centro della piazza!”
“Iscriviamoci subito, allora!”
 
XII Edizione degli Hunger Games
Città di Enderia, III anno del Regno di CaptainSparklez
Partecipanti massimi: 300
Partecipanti attuali: 217
Premio: 5 Monete di Smeraldo
 
Questo era quello che c’era scritto sulla tabella a fianco dello stand. I partecipanti attuali erano segnati appendendo dei fogli di carta con su scritto i numeri. Sam lesse tutto a mente mentre superava il cartello, ma poi tornò indietro di scatto.
“No, un momento, COSA?” Esclamò, e rilesse: “III anno del Regno di... CaptainSparklez?”
Il ragazzo crollò a terra ed esplose in una fragorosa risata: gli era tornato in mente il “geniale” video che aveva visto la prima volta che era entrato nel suo canale.
I suoi amici tornarono indietro perplessi, e molta gente si voltò a guardarlo. Per fortuna nessuno aveva capito il motivo di quello scoppio d’ilarità, o sarebbero stati guai grossi!
Quando Sam si fu ripreso, i nove si accostarono finalmente al bancone. Sam e Jay, come per tacito accordo, chiesero in coro di iscriversi all’evento. Poi però dovettero entrambi trattenere una risata.
Un Villager si avvicinò. “Partecipate tutti?” chiese. I nove annuirono.
“Prego firmate il foglietto di iscrizione”
Porse ad ognuno un quadrettino di carta. C’erano solo due campi da compilare: Nickname e Codice d’Identità.
“Codice d’identità?” Chiese Jay a Sam. “Cosa sarebbe?”
“Non ne ho idea” Rispose quello. Intervenne il Villager.
“Ne deduco che non avete mai partecipato a questo evento. Il Codice d’Identità non è altro che la coordinata del proprio Spawn attuale. Se non sapete quale sia, dovrete andare dal Ministro Sethbling a farvelo individuare” Indicò una villa in direzione Est. O almeno, Sam credeva che lo fosse. “Avete ancora tre giorni per portare il foglietto di iscrizione compilato. Vi consiglio di tenerlo bene al sicuro nel vostro Inventario”
Sam e i suoi seguirono all’istante il consiglio del Villager. Jay e il suo gruppo andarono invece da Manuela, che aveva una borsa a tracolla. Dopodiché i nove si diressero verso la direzione indicata.
 
I ragazzi giunsero in pochi minuti alla villa di Sethbling. Non fu difficile trovarla perché più che una casa sembrava una centrale nucleare, dato che era fatta interamente di pietra e vetro rinforzati. Appena entrarono notarono subito che le pareti erano spesse due blocchi e videro “Welcome back Sethbling here!” scritto a caratteri cubitali al centro di una rampa doppia di scale, sempre in pietra rinforzata, con al di sotto una terza scala che portava sottoterra. A Sam venne una mezza idea di cosa potesse esserci lì sotto -come minimo tre o quattro Reattori Nucleari- ma assolutamente non ci teneva a verificare la sua ipotesi. Non senza una Tuta Anti-Radiazioni, almeno.
Un Fuoco d’Artificio totalmente bianco esplose sul pianerottolo sopra le scale e quando le particelle svanirono Sethbling era lì, con le braccia aperte e il Guanto Comandi alla mano sinistra. La scritta iniziò a lampeggiare di tutti i colori e lo youtuber disse: “Benvenuti! Qui è Sethbling!” La scritta si spense. “Come posso aiutarvi?”
I nove erano a bocca aperta e non riuscivano a spiccicare neppure una parola. Non sapevano neppure loro se erano stupefatti o totalmente traumatizzati.
“Un momento…” Sethbling si levò in aria e atterrò davanti a Sam e Clara. “Voi non siete i due che stavano combattendo contro quel Mutant Skeleton?”
Ci volle un attimo prima che i ragazzi si riprendessero, ma poi risposero timidamente: “Ehm… sìì?”
“Molto bene. Per voi, tutto quello che volete. Dopotutto posso fare qualsiasi cosa! Ahahah!”
Nessuno rise. Oltretutto a parte Sam, Clara e Jay gli altri erano ancora tutti imbambolati.
“Allora?” Ripeté con un sorriso a trentadue denti.
“Ehm… noi saremmo qui per partecipare agli Hunger Games e… sì, insomma… a parte che non abbiamo i soldi per andare in un hotel… Ma avremmo bisogno che lei ci indichi il nostro Codice d’Identità…” La voce di Clara pareva un fruscio. Già da quando era intervenuto nella miniera era rimasta un po’ intimidita da quel personaggio. Ma ora…
“Beh, posso ospitarvi io se volete” Sam fece una faccia molto preoccupata. Non era per niente rassicurante dormire in una centrale nucleare. “Quanto al Codice d’Identità, dovrete aspettare domani. Ricordate che cambierà se dormirete qui”
“A proposito, perché dobbiamo scriverlo?” Domandò Jay.
“Vedete, l’arena l’ho costruita e programmata io stesso, e la mattina dell’Evento tutti i partecipanti vengono teleportati nella sala d’attesa. Però serve una corrispondenza per i Blocchi Comandi, o il meccanismo non funzionerebbe”
“Oh”
“Dunque, accettate la mia ospitalità?”
“Va bene”
“Ottimo!” Lo youtuber si levò di nuovo in aria e indicò una porta al piano superiore. “Le stanze degli ospiti si trovano al quarto piano. Lì sarete al sicuro… ehm, volevo dire, starete di certo bene. Seguite la scia in Pietrarossa e ci arriverete senza problemi”
Una scia di redstone apparve sul terreno, e i nove si fiondarono su per le scale. Giusto in tempo per non vedere Sethbling che si asciugava la fronte con la mano libera.
 
Un ragazzo con la felpa blu e dei pantaloni neri si avvicinò allo stand delle iscrizioni. Pareva in tutto e per tutto quello che Sam aveva incontrato quella mattina, ma stavolta indossava un paio di occhiali da sole.
“Salve, vorrei iscrivermi all’Hunger Game”
Un Villager si avvicinò. “Certo, ecco a lei il foglio di iscrizione”
Il ragazzo lo prese e lo compilò. Infine lo restituì all’NPC, che disse: “La mattina dell’evento verrà teleportato nella sala d’aspetto. Arrivederci”
L’altro salutò con un cenno del capo. Si allontanò verso nord, diretto alle mura della città.
E adesso vediamo come te la cavi in questo mondo, Drive!
 
Lo stand era chiuso per la notte. Sethbling ritirò i foglietti di iscrizione e andò nella sala di controllo dell’arena ad inserire i dati nei Computer. Sfogliando il biglietti, ne vide uno che lo lasciò perplesso. Ma dopotutto i partecipanti erano liberi di dormire dove volevano. Si limitò a trascrivere.
Il Nickname di iscrizione era Entah
Il Codice d’Identità era X6Y6Z6
 
NDA
Ciao ragazzi! È da un po’ che non vi scrivo, vero? Sarete di certo curiosi di sapere di più su Jay, Manu e tutti gli altri. Ebbene, loro cinque non sono miei personaggi, ma provengono direttamente dalla storia “Minecraft: Il sogno diventa realtà” di Jay000. E prima che me lo chiediate, non solo lui sa di questo crossover, ma è stata proprio una sua idea! Anzi, se andate a vedere la sua storia, troverete questo stesso capitolo scritto dal punto di vista di Jay.
Il crossover durerà quattro o cinque capitoli. Forse anche di più. Buona lettura!

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Capitolo 15
*** Rivelazioni ***


Alternative Dimensions
A journey into a cubic world

Cap.15 Rivelazioni
 
Matt era appena giunto in cima alla quarta rampa di scale quando si accorse di aver messo piede su una pedana. Sussultò, mentre il blocco spariva insieme alla scia di pietrarossa. Alla sua destra ne apparve un’altra, che proseguiva per tutto il corridoio.
“Ma perché questo tizio è fissato con la redstone?”
“È un Command User” Disse Sam, dietro di lui. “Che ti aspettavi?”
“Aspetta un momento… è davvero QUEL Sethbling?” Chiese Jay. Ancora non credeva di averlo incontrato realmente.
“Eh, già. È proprio lui, il famoso genio dei Command Block. Solo non mi aspettavo tutto questo… ehm…”
“Egocentrismo?” Suggerì Clara.
“Non è la parola che cercavo, ma…”
Di nuovo, la striscia di pietrarossa era finita e Matt aveva messo piede su un’altra pedana che la fece svanire. Alcune porte rinforzate apparvero dal nulla ai lati del corridoio, con annessi pulsanti per aprirle. Sam iniziò ad ispezionare le stanze.
Aveva appena aperto la prima porta quando Sethbling apparve vicino ai nove. Disse subito: “Purtroppo ho solo sei stanze singole e due doppie. Spero non sia un problema. Ora scusate, si sta facendo tardi e devo andare all’arena ad inserire i dati di oggi. Buonanotte!”
Lo youtuber scomparve.
“Dunque, siamo in nove…” Prese a ragionare Matt. “Sei prendono la stanza singola, uno una delle doppie e…”
Un sorrisino malizioso comparve sui volti di tutti i presenti, eccetto Sam , Clara, Jay e Manu, che invece arrossirono violentemente. “Scordatevelo!” Dissero i quattro all’unisono.
“Ma qualcuno deve pur andarci… non vorrete dormire nel corridoio, spero!” Ribatté Josh, sempre con lo stesso odioso sorriso.
Clara fece subito una proposta: “E se ci andassero Sam e Jay?”
Bell’idea! Avrei anche l’occasione di fargli un paio di domande…
“Ehm… va bene” Fece Jay. Sam si limitò ad annuire. Gli altri furono molto delusi dal compromesso, e si ritirarono nelle loro stanze con un sommesso “’Notte”
Sam e Jay andarono nella loro camera. Il primo si slacciò la cintura dell’Inventario e la mise su un comodino. L’altro osservo il suo gesto e gli chiese come mai portasse sempre con sé quell’oggetto.
“Questo è l’Inventario. Senza avrei a malapena uno slot per mano. Nel vostro mondo invece come funziona?”
“L’inventario fa parte di noi. Solo Manu ha una borsa a tracolla perché gliel’ho craftata io”
“A proposito della tua dimensione di provenienza, faccio fatica a credere che tu arrivi da una Minecraftia parallela”
“Come?”
“Anche noi in realtà arriviamo da un’altra dimensione. Anzi, ho come l’impressione che tutti noi arriviamo dallo stesso mondo. Se così non fosse, non mi spiegherei come tu faccia a sapere dell’esistenza delle Mod, o dei Server. E inoltre l’America, l’Inghilterra e l’Italia dubito esistano su Minecraft”
“Non ti ho mentito, se è questo che credi. È vero, anche noi veniamo dal vostro stesso mondo, ma prima di finire per errore qui siamo stati per molto tempo in quell’universo parallelo di cui vi ho parlato. Il fatto è che prima di adesso non ero sicuro che arrivassimo dalla stessa realtà e ho preferito evitare di chiedere. Oltretutto non credevo fosse importante”
“Capisco. Tutti abbiamo i nostri segreti. Ma se vogliamo lottare insieme, dobbiamo poterci fidare gli uni degli altri”
“Certo”
Jay si distese sul letto, e Sam lo imitò. “Dobbiamo anche imparare i nostri stili di lotta, però” Disse il primo. “Che ne dici di allenarci insieme domani?”
“Ottima idea. Voglio proprio vedere come ve la cavate! Adesso però pensiamo a dormire” Concluse Sam, e i due si addormentarono.
 
Era appena spuntato il sole quando un rombo improvviso svegliò bruscamente il Gruppo. I nove ragazzi, equipaggiatisi in tutta fretta, uscirono nel corridoio e si precipitarono al piano terra, dove trovarono Sethbling intento a portare nei sotterranei un Carrello pieno zeppo di Pietra Rinforzata e Cavi in Fibra di Vetro.
“Oh, buongiorno!” Li salutò quello. “Scusate se vi ho svegliati così. Non era mia intenzione spaventarvi”
“Che stai facendo?” Gli chiese Clara.
“Devo riparare una camera di contenimento e ricollegare un Reattore Nucleare alla rete” Rispose lo youtuber senza smettere di spingere il Carrello. Nonostante avesse parlato con tranquillità, le sue parole erano tutto fuorché rassicuranti. “Non so come ma un Creeper è esploso molto vicino ad una delle camere e ha danneggiato i cavi elettrici”
“Perché non usi fill o setblock?” Gli chiese Sam.
“Non sono riuscito ancora a metterli bene a punto, e give non vuole saperne di funzionare. Riesco solo a generare aria, Barriere e oggetti in legno”
“Capisco” Fece Jay. “Beh, se ci dai i Codici di Identità noi andiamo ad iscriverci”
“Ah… Certo, certo. Ecco”
Fece un vago gesto con la mano destra e corse via dietro la porta dei sotterranei. Quando i nove presero in mano i loro biglietti d’iscrizione il campo Codice d’Identità era già compilato.
“Perfetto. Portiamo questi dannati fogli al banco d’iscrizione e leviamoceli di torno!” Disse Sam.
 
La piazza quel giorno era molto meno affollata dell’altra volta. Il mercato era in gran parte chiuso, e pochissima gente stava vagando per gli stand. Non fu difficile ritrovare il banco di iscrizione e restituire i fogli compilati. Si diressero poi verso nord, e fermarono un passante per chiedere se in città c’era uno spazio adibito ai combattimenti. Incredibilmente, chiesero indicazioni allo stesso ragazzo che avevano incontrato il giorno prima. Stavolta però indossava anche un paio di occhiali da sole.
“Oh, di nuovo voi. E avete anche compagnia oggi. Cosa vi serve?”
“Cerchiamo un posto per allenarci” Disse Sam.
“Vediamo… ci sarebbe l’arena di combattimento, al centro della Direttrice Sud”
“Quindi dall’altra parte della città?”
“Esatto. Volete che vi ci accompagni?”
“Non è necessario, grazie” Rispose Jay.
“Partecipate tutti quanti all’Hunger Game?”
“Sì, perché?”
“Io sono negato nei combattimenti, però mi piace vedere le lotte uno contro uno. Posso assistere al vostro allenamento?”
Sam esitò, e poi chiese agli altri cosa ne pensavano. Clara, Matt e Josh dissero che non era un problema per loro. Jay e i suoi non ebbero da obiettare.
“D’accordo, puoi venire” Concluse Sam.
“Grazie. Allora… seguitemi. Vi guido fino all’arena”
 
Quando i dieci giunsero nella sabbiosa area di combattimento, tutti eccetto Manu e lo sconosciuto -che lungo il tragitto disse di chiamarsi Andre- misero mano alle armi e iniziarono a combattere
È andata meglio del previsto. Si disse Andre. Jay non mi ha riconosciuto, mentre gli altri non sospettano minimamente di me. È stata un’ottima idea prendere le sembianze di questo ragazzo!
Gli otto rimasti si divisero in coppie. Squadra di Jay contro squadra di Sam, i primi con delle semplici Spade, gli altri con armi diverse per ciascuno.
Sam e Jay: il primo impugnava una Spada Estesa;
Paolo e Josh, quest’ultimo con ascia da Guerra e Scudo;
Matt e Christian, Matt con una Spada normale e lo Scudo;
Clara e Roberto, lei con un Ascia da Guerra e una Spada semplice.
Andre osservò con attenzione tutti quanti. Clara attaccava spesso e raramente si difendeva. La sua tecnica consisteva nello sfiancare l’avversario. Roberto, al contrario, stava sempre sulla difensiva e si stava stancando in fretta. Nel giro di un minuto Clara riuscì a rompere la sua difesa e gli puntò la spada alla gola. Al contrario del povero Roberto, lei pareva ancora fresca come una rosa.
“Ho vinto. Ti preoccupi troppo della difesa, sai? Dovresti cercare di attaccare di più”
Lo aiutò ad alzarsi. Quello la ringraziò ansimante e si mise da parte. Lei invece andò da Manu.
“Tu non combatti?” Le chiese.
“No, non mi piace”
Già, eppure è molto più forte di quanto sembri… È riuscita a tener testa perfino ad un’Overlord! Pensò Andre.
“Ma dobbiamo partecipare ad un evento di combattimento! Verrai eliminata subito se non ti alleni!” Insistette Clara. Così Manu prese a lottare con lei, senza però impegnarsi.
Un forte clangore attirò l’attenzione di Andre: Matt era stato appena disarmato da Christian, ma subito colpì il suo avversario con lo scudo, recuperò la sua Spada e riprese la lotta. Josh invece fu atterrato da Paolo, ma quest’ultimo stava ansimando pesantemente e di certo non sarebbe durato contro un avversario anche di poco più forte. Jay e Sam parevano invece alla pari e si scambiavano colpi a ripetizione senza mai fermarsi. I fendenti e gli affondi si susseguivano senza sosta, e tutti venivano inesorabilmente bloccati dalla parte avversa. Quando Christian fu sconfitto, Sam gettò perfino da parte la Spada Estesa e prese un’Ascia da Guerra per continuare lo scontro.
Nella furia della lotta, Sam dovette fare una capriola all’indietro per evitare un affondo dell’avversario e, rimessosi in piedi, lanciò l’Ascia. Jay scartò di lato, ma fu colpito di striscio e cadde a terra per il dolore. Il grido di Manu sovrastò ogni cosa.
“Jay!”
Tutti accorsero, lei per prima, a controllare la ferita. Non era niente di grave, solo un taglio poco profondo all’avambraccio destro. Andre, l’unico rimasto fermo, sorrise. Dunque anche gli altri player possono ferirlo, quindi non ho bisogno di usare la mia forma originale. E dato che è senza Driver, sarà molto più facile eliminarlo.
“Non preoccuparti, non è niente…” Disse Jay a Manu. Sam gli porse un Sandwich al formaggio.
“No, è inutile” Rispose quello, premendo la mano sulla ferita e rifiutando il cibo. “Noi dobbiamo curarci normalmente”
“Siete nella nostra dimensione ora, e quindi siete soggetti alle nostre stesse regole. Mangia, ti curerai come nel gioco” Insistette l’altro. Jay lo prese per la maglia e lo tirò a sé. Gli sussurrò nell’orecchio: “Anche se fosse, sono già morto una volta. Le regole del vostro mondo potrebbero essermi indifferenti”
Sam rimase shockato a quella rivelazione, ma si rialzò e insistette di nuovo: “Tentar non nuoce, però. Ma se mi sbaglio dovremo chiedere a Sethbling di annullare la tua iscrizione”
Jay annuì, prese il panino e lo addentò. Si sentì subito meglio. Quando lo ebbe mangiato tutto, la pelle iniziò a rimarginarsi, e nel giro di quindici secondi fu di nuovo in perfetta forma.
“Che ti dicevo?”
“Grazie”
Manu lo aiutò a rialzarsi.
“Ce la faccio, non preoccuparti” Le disse Jay quando fu di nuovo in piedi.
“Per oggi basta” Disse Sam, raccogliendo sia la Spada Estesa che l’Ascia. “Torneremo domani a provare qualche altra arma. Dovreste fare pratica anche voi con armi diverse” Concluse rivolto al gruppo di Jay. Quelli annuirono, e tutti insieme i dieci si diressero verso casa di Sethbling. Alla piazza, Andre si separò da loro e se ne andò in direzione nord.
 
Quella notte ci fu un temporale. I fulmini si abbatterono sulla città, impedendo a Manu di dormire. Si alzò e si avvicinò alla finestra rinforzata. Aprì le tende, e un lampo la accecò per un istante. Le richiuse e si sedette sul letto.
Jay le aveva detto che Sam sapeva la verità sul loro mondo di provenienza e sulla sua non-morte, ma quello non aveva fatto domande, per fortuna. Se così fosse stato, quei quattro sarebbero venuti a conoscenza di Enter.
E se fosse davvero qui? Si chiese. Se si fosse iscritto anche lui all’Hunger Game?
Ma Jay aveva preso in disparte Sethbling e lo aveva pregato di avvertirlo se avesse trovato un’iscrizione a suo nome. Niente di niente.
“In ogni caso, non si è obbligati a scrivere il proprio vero nome. Il campo si chiama Nickname proprio per questo” Aveva risposto lo scienziato.
Quindi non c’erano certezze. Forse Enter si era davvero iscritto, o forse no. E in questo caso, avrebbe di certo attaccato prima, o dopo. Avrebbe potuto anche assalirli in quel momento, quando tutta la città era a riposo.
Un tuono squarciò l’aria, e subito dopo Manu sentì un rumore metallico alle sue spalle. Si voltò di scatto, ma era solo Clara che era entrata nella sua stanza e si era seduta dall’altro lato del letto.
“Ancora sveglia?” Le chiese la ragazza.
“Non riesco a dormire”Rispose Manu, alzandosi.
“Ti capisco. Ritrovarsi all’improvviso in un mondo sconosciuto non è affatto un’esperienza invidiabile”
“Già. Ancora mi chiedo perché siamo finiti in questo dannato mondo! Proprio noi che non sappiamo niente di questo gioco!” Sferrò un calcio ad una grinza del tappeto.
“So cosa provi. Ma prendertela con il tappeto non risolverà nulla”
“Lo so, è che… non capisco! Perché siamo qui, perché non possiamo vivere la nostra vita in pace… E soprattutto… come faremo a tornare a casa?”
“Io quella domanda non me la faccio neanche più, ormai…”
“E Jay che si trasforma all’improvviso in un supereroe… Non ci capisco più niente! Non so nemmeno perché continuo a seguirlo… Decide sempre tutto lui! Mai una volta che ci lascia fare una scelta!”
“Lo ami?”
“Cosa?” Manu era letteralmente spiazzata. Avrebbe dovuto aspettarsela quella domanda.
“Sei innamorata di Jay?”
“Io… sì… stiamo insieme…” Rispose, arrossendo.
“Vi invidio, sapete?”
“Perché? Tu e Sam non…”
“No. Tra noi le cose sono più complicate. E temo che sia mia la colpa”
“Cosa intendi?”
“Lui sta facendo di tutto per farci tornare a casa. Più di una volta si è mostrato pronto a sacrificare la sua stessa vita per farlo, e forse proprio per questo ci ha insegnato subito tutto di Minecraft. Ma…”
“Ma?”
“Io non voglio. Non voglio andarmene da qui, né ho motivi per farlo”
Silenzio. Manu era a bocca aperta. Lei non si sarebbe mai sognata di prendere una decisione del genere. Clara, invece, pareva più che determinata. Un po’ la ammirava per questo.
“Perché?” Le chiese quando si fu ripresa dallo stupore.
“Questo mondo è migliore del nostro. Certo, devi lavorare per vivere, devi fare attenzione alle creature notturne… Ma è un mondo fantastico e pacifico. Non c’è alto posto in cui vorrei vivere” Gli occhi di Clara sembravano brillare di luce propria. Minecraftia l’aveva davvero conquistata.
“E non c’è nessun altro con cui vorrei stare se non Sam. Ma lui si sente responsabile per la nostra presenza qui, e come ti ho detto, sta facendo di tutto per riportare Matt e Josh indietro. Ma l’unico modo è attraversare l’End. E non c’è modo di tornare indietro, una volta entrati.” Anche se forse ora che è un Ender potrebbe farlo… “Per questo non riusciamo a far funzionare le cose tra noi”
“Capisco” Rispose Manu. Le era piaciuto parlare con qualcuno, sfogarsi, dar voce a tutte le sue preoccupazioni. E in effetti, se non fossero passati in questo universo non avrebbe mai potuto farlo. Incredibile ma vero, doveva ringraziare Enter se aveva avuto questa possibilità.
Clara si alzò e si diresse verso la porta. Diede la buonanotte a Manu, la quale rispose: “Buonanotte. E grazie”
Clara sorrise e varcò la soglia. E Manu, ora libera da tutti i suoi pensieri, riuscì finalmente ad addormentarsi.

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Capitolo 16
*** XII Edizione degli Hunger Games ***


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A journey into a cubic world

Cap.16 XII Edizione degli Hunger Games
 
Passarono due giorni, durante i quali il gruppo si allenò duramente con altre armi prese certamente dalla Balkon’s Weapons Mod: Martelli, Katane, Mazzafrusti, Boomerang, Giavellotti… Tutto ciò che era disponibile, insomma. Le uniche cose che non toccarono furono i candelotti di dinamite.
Alla vigilia del grande evento, Sam e Clara si allontanarono dagli altri e andarono a parlare con Sethbling.
“Senti… avremmo bisogno di un… ehm… piccolo favore…” Esordì Sam.
“Ma certo! Che vi serve?”
“Noi avremmo un… uovo di Creeper che sta per schiudersi… possiamo tenerlo qui durante l’evento?”
“NO!” Fu l’immediata -e terrorizzata- risposta dello youtuber, che però poi fece un respiro e riprese con più calma: “Volevo dire… se proprio… volete… ma non dovrà MAI scendere al di sotto del quarto piano. Chiaro?”
“Chiaro” Risposero i due. Poi uscirono dalla villa e, trovato un angolo appartato in città, si teleportarono a casa.
Tornarono mezz’ora dopo, Sam con una Scaglia di Creeper in mano, Clara con il cucciolo in braccio. A differenza di quelli selvatici, questo Creeper aveva la bocca rivolta all’insù, come a sorridere.
“Allora, Bomby? Saluta!” Fece lei, e il piccolo fece un terribile verso che fece credere a tutti di stare per esplodere.
Sam incrociò poi lo sguardo diffidente di Sethbling e disse a Clara che forse era meglio portare su il cucciolo. Lei annuì e insieme i due presero l’ascensore -di cui avevano scoperto l’esistenza solo il giorno prima- e portarono il Creeper al quarto piano. Tornarono giù dieci minuti dopo, il tempo di dare da mangiare al piccolo (TNT e Polvere da Sparo).
 
Quel pomeriggio ci fu un’ultima sessione di allenamento. Sam prese dalla rastrelliera due Spade Estese. Jay rimase stupito dalla forza del suo avversario, e decise di imitarlo. Purtroppo, era rimasta solo una Spada Estesa, oltretutto con l’impugnatura bianca, e dovette accontentarsi. Matt invece optò per il suo solito Spada e Scudo, mentre Christian prese un pugnale. Clara scelse due rapidissimi pugnali e uno scudo, da opporre alla Katana di Roberto. Contro l’Ascia e lo Scudo di Josh Paolo decise di rispondere con lo stesso set di armi. Manu prese due spade, ma come al solito attese fuori dall’arena che Roberto fosse sconfitto.
Iniziarono i combattimenti. Come previsto, Roberto fu subito in difficoltà, assalito dai velocissimi colpi di Clara, ma stavolta sfruttò la velocità della sua arma per tentare qualche attacco. Tutti però fallirono miseramente e, all’ennesimo fendente, Clara costrinse il ragazzo a piantare la Katana a terra e lo disarmò.
Matt partì con un colpo di scudo contro Christian, ma quello rispose con lo stesso movimento e tentò di colpire l’avversario. L’arma era però troppo corta e non riuscì a raggiungerlo. I due furono sbalzati indietro e Matt tornò alla carica e menò un fendente dall’alto, che però fu parato dallo scudo di Christian. Così quello fece un affondo dal basso, ma l’altro strinse la sua mano tra i loro scudi e gli fece perdere la presa sul pugnale. Si allontanarono e Matt consentì a Christian di recuperare la sua arma.
Josh piantò subito la sua ascia nello scudo di Paolo, che approfittò della situazione tentando di disarmarlo. Tentativo vano, e oltretutto l’arma finì per danneggiare ancora di più lo scudo, a tal punto che era ormai inutilizzabile. Lo gettò via.
Ma che bel modo di iniziare una lotta! Pensò Paolo, ma non si perse d’animo e ripartì all’attacco cercando di rovinare anche lo scudo del suo avversario. Purtroppo però, non ci riuscì, e Josh lo disarmò prima che potesse fare altro.
Tra Jay e Sam le cose furono più complicate: i due ingaggiarono subito una estenuante lotta senza che nessuno sembrasse avere anche il minimo vantaggio: nonostante Jay avesse solo una Spada Estesa, e neanche uno scudo, riusciva perfettamente a tenere testa a Sam che, dopotutto, era stato anche potenziato dall’Endersoul che aveva assorbito. Anzi, a volte era stato perfino costretto a indietreggiare! Ma non si fece scoraggiare e cercò di metterci più impegno. Scartò di lato e gli prese la spada tra le sue lame. Portò le Spade in alto e completò il giro, costringendo il ragazzo a mollare la presa, ma Sam non ebbe il tempo di tornare in guardia che Jay lo sorprese con un violentissimo pugno che lo fece volare indietro di un paio di metri.
“Ma sei un umano o un MUTANT?” Chiese stupefatto.
“Potrei farti la stessa domanda…” Rispose quello. Sam ammutolì e, rialzatosi, riprese la lotta.
Manu e Clara avevano iniziato a combattere. Stavolta le due non si risparmiarono e si infersero con successo vari colpi che facevano anche abbastanza male, anche se nessuno perforò le loro armature. Manu, però, era leggermente in svantaggio.
“Te l’ho detto” Disse Clara tra un colpo e l’altro. “Dovevi allenarti di più!”
“A me non sembra di andare tanto male” Rispose l’altra. E per dimostrarglielo, partì con un affondo e nel frattempo parò i pugnali della sua avversaria con l’altra spada.
“No, hai ragione. Sei in gamba” Si complimentò Clara.
“Grazie”
“Ma mai quanto me!” E con un’agile piroetta, colpì la spada sinistra di Manu con così tanta forza che gliela fece volare via. Un altro movimento, e anche l’altra sarebbe finita a decine di metri di distanza, ma con una capriola all’indietro la ragazza si portò al sicuro e, appena fu di nuovo in piedi, assalì nuovamente la sua avversaria. Ma l’acrobazia di Manu attirò per un momento l’attenzione di Jay, e Sam lo disarmò con facilità gettandolo a terra. Infine, lo bloccò incrociando le spade intorno alla sua gola e disse: “Non dovresti farti distrarre da nulla. Cala la guardia anche per un solo istante… e anche l’avversario più debole potrà farti a pezzi!”
Si rialzò, e aiutò Jay a fare lo stesso. E quello, per tutta risposta, gli domandò: “E tu come fai a non farti distrarre da Clara?”
La domanda lo spiazzò, e arrossì. Non ci aveva mai pensato. Ma quando si mise a guardare il combattimento tra le due ragazze, la soluzione gli arrivò quasi spontanea: “È che… vedi… Se combatto con così tanto impegno è perché non voglio perderli. Non voglio perderla. In ogni lotta che faccio, anche amichevole, cerco di metterci tutto me stesso. Devo migliorare, se voglio proteggerli come si deve”
“A me non sembra ne abbiano bisogno…” Commentò Jay al vedere Clara fare un movimento piuttosto complicato.
“Non si sa mai cosa si può trovare in Minecraft, dico bene? Soprattutto se ci sono di mezzo anche le mod. Abbiamo già avuto un incontro più che ravvicinato con alcune abbastanza pericolose”
“Tipo? Mutant?”
“Oh, anche peggio… Ma è meglio che non sappiate. I tuoi amici non sono molto più forti dei miei. Anzi…”
“Capisco…”
Proprio in quell’istante Manu perse l’ultima spada. Alzò le mani, dichiarandosi sconfitta, e Clara ripose i pugnali. Sam si avvicinò a lei.
“Non ci sei andata un po’ pesante?”
“No…” Rispose sorridendo. “Può non sembrare, ma è un tipo molto determinato”
“Come te” Concluse Sam. Clara rise, e andò a rimettere le armi nella loro rastrelliera. Sam si girò e vide Jay e Manu parlare a bassa voce. Come sottofondo, il clangore della spada di Matt e del pugnale di Christian. Pugnale che di lì a poco finì a pochissimi centimetri dalla gola di Matt. Ma tutto sommato, un quattro a uno per la sua Squadra non era affatto un cattivo punteggio. Anche se gli dispiaceva aver sconfitto Jay solo perché si era distratto. Lo avrebbe sfidato ancora, ma si stava facendo tardi, così disse:
“Bene ragazzi. Direi che siamo pronti. Ricordate qual è la posta in gioco: se domani non vinciamo, rischieremo di restare qui per sempre!”
Un attimo di silenzio. Negli sguardi di tutti si leggeva una determinazione incredibile. Dubitava che avrebbero avuto anche una sola chance di perdere. Concluse: “Per la libertà!”
“Per la libertà!” Risposero tutti tranne Clara, il cui volto si rabbuiò al sentire quelle parole.
 
Il gruppo tornò a casa a sera inoltrata, quando Sethbling aveva appena iniziato a preparare la cena. I nove si sedettero subito in tavola e Jay si mise vicino a Sam -che era vicino a Clara- e iniziò a parlare con lui delle loro rispettive vite normali. Quando però giunsero i tavola i bicchieri, accompagnati da un piatto colmo di Spaghetti alla Carbonara, il ragazzo cambiò argomento.
“Senti, Sam… c’è ancora una cosa che devi sapere di noi”
“Proprio come immaginavo” Rispose sarcastico quello. Ci fu un momento di imbarazzante silenzio prima che Jay riprendesse il discorso.
“Il portale che abbiamo attraversato per venire qui… non si è formato casualmente”
“Cioè?”
“Nella nostra Minecraftia ci sono dei nemici che vogliono eliminarmi”
“Ma non eravate gli unici in quel mondo?” Si intromise Clara. “E poi… vogliono eliminare solo te o anche gli altri?”
“Solo me, ma non si faranno scrupoli se i miei amici si metteranno in mezzo. Per questo credevo che queste sessioni di allenamento sarebbero state un’ottima idea. E prima che me lo chiediate di nuovo, effettivamente oltre a noi ci sono altre entità nella nostra Minecraftia, ma nessuna umana”
“Capisco…”
“Tra queste entità ci sono gli Overlord, esseri dotati ognuno di un potere diverso, e poi Enter ed Escape, due creature oscure nemiche degli Overlord. E poi ci sono io, l’Overlord Supremo, o “Man of the Beginning”, che ho tutti i poteri esistenti in quel mondo”
“C’entrano qualcosa Notch e Herobrine per caso?” Chiese Sam mentre iniziava a mangiare.
“Esattamente. Gli Overlord sono creature di Notch, Enter ed Escape di Herobrine. In ogni caso, è per colpa di Enter se siamo finiti qui. E quel che è peggio… è che ci ha seguiti”
Silenzio. Sam e Clara smisero di mangiare. A lei vennero in mente le preoccupazioni che Manu le aveva confidato qualche giorno prima, e forse, anche se non glielo aveva detto, tra di esse c’era anche questo fantomatico Enter. E allora chiese:
“Quindi credete possa essere qui, all’Hunger Game?”
“Non possiamo escluderlo” Rispose Jay, ma la voce di Sethbling giunse dall’altro capotavola ad interromperlo. “Ehi, ragazzi! Non mangiate? Dovete essere in perfetta forma domani!”
“Non possiamo escluderlo, dicevo” Ripeté allora, e iniziò a mangiare anche lui. “Ma se è così, siamo tutti e nove in pericolo”
“E come lo riconosciamo?” Chiese Sam.
“Ha due forme. La prima è molto particolare, e ricorda un angelo con le ali nere. La seconda è umanoide, e può assumere qualsiasi aspetto. La caratteristica che lo differenzia è che porta sempre degli ochhiali da…”
Si fermò, sconcertato. Non poteva crederlo. Gli era arrivato così vicino… ma allora perché non ha attaccato? Aveva paura degli altri o era per semplice inferiorità numerica? Ma soprattutto… come aveva fatto lui a non riconoscerlo? Sta di fatto che quello era proprio lui!
“Tutto bene?” Chiese Sam, ma Jay gli parlò sopra, facendosi sentire in tutta la stanza.
“Enter è qui!”
Tutti si bloccarono. Sethbling, Matt e Josh con espressione confusa, gli altri con la faccia spaventata.
“Come fai a dirlo?” Domandò Clara.
“Il ragazzo che ci ha portati fino all’arena! Era lui! Voleva studiarci e capire come combattiamo! Di certo è anche iscritto all’Hunger Game!”
“Beh, l’omicidio non esiste in questo universo”
“Se torna nella sua forma originale potrà ucciderci eccome! E se in questi giorni non siamo migliorati abbastanza saranno guai seri! E poi, forma umana o no, Enter è pur sempre un mob!”
“Calmati” Disse Sam, sorridendo. “Anche io ho un piccolo segreto”
Schioccò le dita, liberando una piccola particella viola. Jay la riconobbe subito come Ender, ma fortunatamente nessun’altro la vide. La prese nel pugno e la riassorbì.
“Sei anche tu un Overlord?” Gli chiese quello, ma la risposta del ragazzo giunse secca, accompagnata da un occhiolino: “Ender Human” E benché probabilmente non avesse mai sentito questa definizione, Jay non fece domande.
 
Finita la cena, i ragazzi si congedarono e andarono all’ascensore. Ma Sethbling li richiamò.
“È meglio che sappiate subito una cosa: Questa mezzanotte verrete teleportati in una delle sale dell’arena. Ci saranno circa quattrocento letti, divisi in quattro file. A seconda della fila scelta andrete in un Colosseo diverso”
“Dobbiamo passare il resto della notte su quei letti?” Chiese Matt.
“Non necessariamente: in realtà basterebbe mettersi vicino ad un letto libero, ma non sareste in grado di combattere al meglio se non continuaste a dormire”
“Chiaro” Fece Sam, e tutti andarono finalmente nelle proprie stanze.
Quattro colossei eh? Sarà divertente!
 
Quella notte stessa una coltre di particelle redstone apparve intorno ad ognuno dei partecipanti, oscurando la loro vista. Quando il rosso della polvere scomparve, 243 tra uomini e donne di tutte le età apparvero al centro di una gigantesca sala quadrata decorata con i più svariati tipi di blocchi: pareti e soffitto in Mattoni di Pietra normali e Cesellati, Pilastri di quarzo 2x2 ogni dieci blocchi in tutte le direzioni, una enorme cupola d’Oro e Quarzo al centro della sala e il pavimento in Ossidiana e Quarzo Cesellato messi a scacchiera. Sotto la cupola una specie di altare di Diamanti e Mattoni del Nether ospitava tutti i player appena teleportati. Quattro sterminate file di letti attraversavano la sala tutte nella stessa direzione. Sam e Jay scelsero una di queste e, seguiti dai loro amici, si rimisero a dormire, ma non si accorsero dei due occhi che li avevano seguiti per tutto il tempo e il cui proprietario, vista la fila che avevano scelto, decise di andare con loro.

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Capitolo 17
*** Hunger Games - Preliminari ***


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Cap.17 Hunger Games - Preliminari
 
Giunse l’alba. Tutti i partecipanti vennero portati nell’arena corrispondente alla fila di letti scelta. La squadra di Sam e Jay venne mandata in una specie di piazza in rovina. Al centro c’era un rudere somigliante ad una fontana, con ammassate intorno almeno un centinaio di casse. I 61 player erano tutti confinati in uno strettissimo spazio delimitato da Barriere e disposti a formare un cerchio intorno alla fontana. Sam e gli altri erano tutti uno vicino all’altro e cominciarono a guardarsi intorno.
“Sono veramente tanti… quante chance possiamo avere di vincere?” Si chiese Paolo. Gli rispose Jay, e cercò di farsi sentire solo da lui, dal momento che erano vicini: “Molte. Dopotutto sono un Overlord”
“Giusto…”
Clara, nel frattempo, aveva osservato con più attenzione gli altri concorrenti. Vide un uomo con una specie di tuta da astronauta blu dal casco arancione e anche un tipo vestito di nero con degli occhialoni sopra la testa. Ma quello che le rimase più impresso fu un ragazzo di media statura, con i capelli castano scuro e una felpa nera bordata d’argento intorno alla cerniera. E soprattutto, era l’unico in tutta l’arena ad indossare degli occhiali da sole.
“Sam… guarda…” Fece, indicando il ragazzo. Sembrava totalmente disinteressato agli altri e aveva la testa rivolta verso l’alto, come fosse soprappensiero. Quando Sam lo guardò, però, quello ricambiò lo sguardo sfoggiando un ghigno malefico.
“Enter…” Sibilò Sam. Il nome attirò l’attenzione di Jay, che chiese subito dove fosse, e l’altro glielo indicò. L’entità alzò dunque gli occhiali da sole per un istante, mostrando i suoi inquietanti occhi rossi. I ragazzi rabbrividirono a quella vista, e Jay imprecò sonoramente.
Pochi minuti dopo, la voce di Sethbling risonò in tutta l’arena. Sembrava uscisse da ogni singolo blocco, e tutti la udirono con la stessa intensità, come se lo youtuber stesse parlando nelle orecchie di ognuno di loro. O forse era solo un playsound pre-registrato.
“Benvenuti, cari amici partecipanti! Io sono Sethbling, ma immagino mi conosciate già tutti. Questa in cui vi trovate è l’arena Rovine, ed è piena di casse nascoste nei luoghi più impensati. Ma fate attenzione, ci sono anche varie trappole, soprattutto vicino alla piazza, dove siete ora. Un piccolo avvertimento prima di cominciare: da questo momento in poi avrete tutti tre minuti di immortalità, dopodiché il match durerà esattamente mezz’ora. Siete pronti?”
Tutti annuirono con decisione, Enter compreso.
“Allora che la prima fase degli Hunger Games abbia inizio!”
“Prima fase?” Gli fecero eco alcuni player, ma Jay e Sam non si fecero domande e partirono all’assalto delle casse. Dieci secondi dopo, i partecipanti si sparpagliarono lasciando lo spawn completamente vuoto. Il gruppo di Sam e Jay uscì dalle mura della cittadella e trovò riparo in una casa abbandonata, nei pressi di un boschetto. Si sedettero sul pavimento, cercando di non farsi vedere dall’esterno.
“Ok, ragazzi. Che abbiamo?” Chiese Jay.
“Cibo” Rispose Matt. Alla sua cintura erano appese cosce di pollo cotte e patate a non finire: ne diede un po’ a Josh e Clara. “E spada di legno…” Questa invece l’aveva in mano, e non ne era molto felice.
“Io ho un po’ di pezzi di armatura…” Fece Manu. Aveva già indosso un Iron Set completo e teneva in mano un’ascia di pietra, che diede a Josh. Alla sua cintura c’erano due corazze di maglia e tre gambali, di cui uno in ferro e gli altri in cuoio. Diede le corazze e i gambali di cuoio a Matt e Christian. Quelli di ferro li aveva già rubati Paolo.
“Io ho quattro elmi e due archi estesi. Più tre scudi e un po’ di cibo” Disse Roberto. I quattro elmi erano tutti di cuoio estesi, tranne uno in diamante, che diede subito a Jay. Uno di quelli in cuoio lo aveva già indosso lui. Gli altri li presero Sam e Josh. Gli scudi invece, due in ferro e uno in cuoio, li presero lui, Paolo e Christian. Infine, gli archi andarono a Jay e Sam.
“Io ho avuto più fortuna” Disse Clara mostrando una Mazza di ferro e due Pugnali di smeraldo. Tirò fuori anche una Spada Estesa in pietra e due Cristalli di Energia carichi. In ordine, le armi furono prese da Paolo, lei stessa e Jay.
“E di quelli che ce ne facciamo?” Chiese  Christian indicando i cristalli.
“Forse lo so io” Rispose Josh, e tirò fuori una specie di fucile bianco con parti rosse e una striscia di LED a lato. Appena Sam lo vide, gridò a squarciagola:
“METTILO GIÙ IMMEDIATAMENTE!”
“Perché, cos’è?” Domandò il ragazzo continuando a fissare lo strumento.
“Q-quello è un Cannone al Plasma!” Fece Jay. Josh lasciò cadere l’oggetto a terra, spaventato.
“Ma È carico?” Chiese Clara. Sam lo prese in mano e lo controllò.
“No, non c’è uno straccio di energia…”
“Beh, carichiamolo!”
“Nelle tue mani?” Risposero in coro Sam e Jay. Il primo aggiunse: “E comunque ci serve un accumulatore potente per farlo. Almeno un MFE”
“Oh…” Fece lei, imbarazzata.
Josh attirò l’attenzione di tutti schiarendosi la voce. “Veramente avrei trovato anche altro…”
Mostrò al gruppo altri tre scudi di cuoio e due spade estese, una in ferro e una in legno, che prese Sam. Gli scudi andarono a Clara, Matt e Josh stesso.
“Ecco la mia parte” Fece Paolo. Aveva una spada di ferro, una Katana d’oro -che gettò subito a Roberto- e ben cinque stivali, di cui tre in ferro estesi e due in cuoio. I migliori li presero lui, Christian e Sam. Gli altri toccarono a Matt e Roberto. La spada andò a Manu.
“Eh, ehi, aspetta! E che me ne faccio di questa io?” Protestò Roberto, mostrando la sua arma. “Durerà sì e no una decina di colpi!”
“Trentaquattro, per l’esattezza” Lo corresse Sam.
“Non preoccuparti. Troveremo presto un’arma di qualità migliore” Lo rassicurò Jay. Il ragazzo sbuffò, ma non disse più nulla.
“Sembra che tocchi a me” Esordì Christian, ma la sua espressione si incupì quasi subito. “Mi dispiace ragazzi… non ho trovato niente”
“Non preoccuparti. Se ti può consolare, io ho un sacco di roba!” Disse Sam. Primo tra tutti, aprì l’inventario e si accorse che sopra la sua finestra c’era una lista scorrevole di tutti i player nell’arena, più tre voci separate:
 
Tuo punteggio: 0
Rimasti: 61
Tempo immunità: 45 secondi.
 
“Ok, facciamo in fretta. Matt…” Gli gettò un elmo di maglia. “Josh…” Gli diede una corazza di ferro e degli stivali di cuoio. “Clara…” Le lanciò un full set in cuoio esteso. La maglia era tinta di blu. “Manuela… Attenta, è fragile” Le diede una Spada di ghiaccio. “Fantastico…” Commentò sarcastica. Il ragazzo riprese la spartizione. “Paolo…” Per lui c’erano una maglia di cuoio estesa e dei gambali d’oro incantati con Protezione dal Fuoco II. “E Christian…” Per lui un Elmo di diamante esteso.
“E infine il cibo”
Una catasta di Pizza, Gelati e Alcolici si riversò sul terreno. Ognuno prese un po’, e Sam si tenne quello che restava. Paolo stava per bere un bicchiere di Rum quando Sam lo fermò: “Io non lo farei: da’ parecchio alla testa”
Il ragazzo ripose immediatamente il bicchiere.
“Ok, resto solo io” Disse Jay, mentre Sam teneva d’occhio il tempo rimanente: 21 secondi
“Vediamo… quattro Gambali in maglia, un paio di Stivali di ferro e una Corazza Estesa in diamante. E due Lance di bronzo. Mi dispiace, Christian” Concluse passandogli una delle due armi. I gambali andarono a Paolo, Christian e Sam, mentre Jay si mise l‘ultimo paio. Gli stivali li tenne Jay.
Christian prese in mano la Corazza e chiese:”La prendo io?”
“Vedi di non farti ammazzare, però” Rispose Jay. Nello stesso momento Sam gettò il suo Elmo a Clara dicendo: “Ne hai più bisogno tu”
Lei ringraziò e se lo mise. Il ragazzo fece per guardare di nuovo il cronometro ma l’immanente voce di Sethbling tornò prima che potesse aprire l’inventario.
“Tempo scaduto, partecipanti! Chi sopravvivrà ai prossimi trenta minuti passerà di diritto alla seconda fase! Pronti…? Via!”
Un fuoco d’artificio in lontananza diede il via all’evento. Sam aprì la lista partecipanti.
 
Tuo punteggio: 0
Rimasti: 61
Tempo di gioco: 00:03
 
Appena finito di leggere, la terra tremò per un istante. Una raffica di vento piegò in maniera preoccupante gli alberi vicini.
“Ma che cavolo…” Esclamò Christian.
“Quanto era grosso quel fuoco d’artificio?” Chiese Matt.
“Ma siamo sicuri che era un fuoco d’artificio?” Aggiunse Clara.
Il vento cessò. Sam si guardò un attimo intorno, e poi si rivolse agli altri.
“Ok…  Dunque… ora dobbiamo restare uniti e lavorare di squadra, quindi…” Diede i primi ordini a tutti i suoi amici. “Clara. Di guardia. Lato Est, verso la città. Matt, anche tu. Lato nord, l’entrata della casa. Josh. Vedi se al seminterrato c’è qualcosa di utile. Io controllo il piano di sopra. Jay… organizzatevi anche voi”
Così’ accadde: Clara e Matt si appostarono vicino alle finestre. Josh scese le scale. Jay disse ai suoi di aiutare Matt e Clara, poi andò dietro a Sam.
“Che facciamo adesso?”
“Niente. Aspettiamo un attacco, probabilmente da Enter. Nel frattempo proviamo a vedere se c’e qualcosa di utile qui...”
Detto fatto: trovarono delle frecce, un Libro Incantato con Affilatezza I e uno stack di celle di Lava. Prese tutto senza esitare, e divise le frecce con Jay.
“Ottimo. Ora basterebbe avere un balcone da cui tirare…”
Ma niente. Non c’era neanche uno straccio di porta. Tornarono giù e andarono a controllare cosa stava facendo Josh.
Il seminterrato era pieno di ragnatele, e talmente buio che non si vedeva ad un palmo dal naso. Sam estrasse la Spada Estesa e iniziò a menare fendenti per passare. Giunsero in una piccola area dove trovarono Josh intento a piazzare casse pressoché all’infinito.
“Ma che stai facendo?” Gli chiese Jay.
“Questa cassa è peggio di una Matrioska! Ne apro una, e ce ne trovo altre dentro!”
“Ah, bene… Facci sapere se trovi qualcosa”
“Ecco qui!” Disse Josh proprio in quel momento. “Finalmente una cassa senza casse! E ha anche qualcosa di interessante…”
Gettò all’indietro un oggetto. Era un Generatore Geotermico.
Ottimo! Ora almeno sappiamo che farcene delle Celle di Lava… Pensarono i due ragazzi.
“Quindi hai finito?” Gli chiese Jay.
“Macché, quella è la cassa 7a. Ho ancora le casse 3d e 5f da piazzare…”
“Beh, buona fortuna!” Disse Sam, facendo per andarsene. Ma un’esplosione al piano superiore bloccò la rampa di scale. Tutti e tre corsero a scavare via -Sam lo spostava con i poteri ender- il pietrisco, mentre di sopra, ne erano certi, stava accadendo il finimondo.
 
Clara si rialzò quasi subito. Matt, Paolo e Christian erano a terra, privi di sensi ma ancora vivi. La parete nord non esisteva più. A circa trenta metri, il tizio con la tuta da astronauta teneva in mano un Laser da Miniera, puntato contro di lei. Ma per qualche strana ragione, lo abbassò dopo qualche secondo.
“Dannazione, si è già scaricato…” Disse quello. Clara gli chiese chi fosse.
“Io sono Jason, ma il mio nome negli eventi ufficiali è MinecraftUniverse. Piacere di conoscervi!” Fece un inchino, e rimettendosi dritto estrasse un candelotto di Dinamite.
“Ma lasciamo stare le formalità. Ho già guadagnato tre uccisioni. E voi mi frutterete un sacco di altri punti!”
“Puoi scordartelo” Sibilò la ragazza.
“Staremo a vedere!” Concluse lo youtuber, e lanciò il candelotto. Ma non si aspettava che Clara avrebbe usato un pugnale come mazza da baseball per difendersi. Il candelotto colpì la visiera del ragazzo.
“Ma cos…”
Esplose. Jason venne sbalzato indietro di una decina di metri, la tuta a brandelli e la visiera ridotta in polvere. Si rialzò a fatica, ma uno dei pugnali di Clara si piantò nel suo cranio. Il ragazzo scomparve in una coltre di fumo bianco, e i suoi oggetti caddero a terra.
 
A player has been eliminated nearby.
Clara eliminated MinecraftUniverse  with her Emerald Dagger.
 
Questo fu ciò che apparve nella mente di Sam e, ovviamente, anche in quella degli altri. Si teleportò subito fuori insieme a Jay e Josh, spaventando Manu e Roberto. Si guardò intorno, e vide Clara vicino agli alberi che raccoglieva qualcosa. Solo dopo si rese conto che tra loro due avrebbe dovuto esserci una parete. Guardò i suoi amici privi di sensi, e Josh tirò fuori dall’inventario una Pozione lanciabile di Guarigione.
“E quella dove l’hai trovata?” Gli chiese.
“Cassa 3b. O era la 2e? Non mi ricordo…” Si strinse nelle spalle e la gettò  al centro tra i feriti. Si svegliarono tutti e tre di soprassalto. Stavano per chiedere cosa fosse successo ma Sam li interruppe.
“Dobbiamo andarcene. Questo posto non è più sicuro. Mettete tutti una mano su di me”
Ubbidirono. Sam fece vari viaggi e li portò in una grotta alla base di una montagna vicina. Clara mise mano agli oggetti recuperati. “Un certo MinecraftUniverse ci ha attaccati. L’ho sconfitto e ho recuperato questo” Gettò il Laser da Miniera e uno Zaino Batteria a Josh. Poi passò alcuni sandwich assortiti a tutti e tenne per sé ben sei candelotti di dinamite.
“Niente male! Decisamente non aveva roba da quattro soldi…” Commentò Sam.
“Ora che siamo a posto, credo che andare in cima alla montagna sia la cosa migliore” Propose Jay. “Almeno possiamo vedere i nemici con un po’ più di anticipo…”
“Ottima idea” Concluse il ragazzo, e portò tutti su.
Si divisero di nuovo i compiti: Josh continuava ad aprire le casse infinite, Jay ricaricava lo Zaino Batteria e il Laser usando il generatore. Tutti gli altri erano di guardia, tranne Sam che teneva d’occhio la lista player.
 
Tuo punteggio: 0
Rimasti: 47
Tempo di gioco: 07:23
 
Tra i nomi in classifica spiccava un certo Entah, con 6 uccisioni. Lo fece notare a Jay, che disse: “Non meravigliarti. Quello in realtà è Enter”
“E tanto per cambiare, è qui!” Disse Matt.
Sam e Jay si gettarono al fianco del ragazzo e guardarono in basso. L’entità era alla base della montagna, e sfoggiava di nuovo quell’odioso sorriso…
 
Enter camminava tranquillamente per il bosco quando una freccia lo sfiorò, conficcandosi in un albero davanti a lui. Si voltò di scatto e scagliò uno Shuriken, colpendo in pieno il suo aggressore. Era un ragazzo vestito di nero, con degli occhialoni sopra la testa. Ora che si ricordava, era vicino a lui allo spawn. Gli puntò la Spada Demoniaca al petto.
“Chi sei?” Gli chiese. Il ragazzo rispose con fatica: “Il mio nome è… Dan… faccio parte del team The Diamond…”
Lo trafisse. Aveva già capito che non era uno dei nuovi amichetti di Jay. Però assomigliava a quel Sam…
 
Entah eliminated DanTDM with his Demoniac Sword
 
Odiava quelle scritte. Non tanto perché avvertivano i player vicini della sua presenza. Anzi, se avesse trovato Jay, avrebbe preferito farsi vedere fin da subito. Le odiava perché non voleva che qualcosa di estraneo avesse un qualche effetto sulla sua mente.
D’un tratto, una striscia di particelle ender passò vicinissimo a lui. Un player con una Perla Ender? E se fosse stato qualcuno del gruppo di Jay e Sam? Partì all’inseguimento di qualunque cosa fosse, e giunse ad una grotta alla base di una montagna. Le particelle riapparvero e volarono fin sopra il pendio. Poco dopo, intravide il volto di uno dei nuovi amici di Jay. Un attimo dopo vide anche lui e Sam. Un ghigno malefico apparve sul suo volto. Li aveva trovati, ed era più che deciso ad avere la sua vendetta.

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Capitolo 18
*** Hunger Games - Prima Fase ***


Alternative Dimensions
A journey into a cubic world

Cap.18 Hunger Games – Prima Fase
 
«Zaino Batteria pronto all’uso!» Disse Jay mentre una Perla Ender lanciata dal loro nemico volava in alto nel cielo.
«Laser!» Gridò Sam. Jay gli lanciò sia l’arma che lo Zaino. Fece fuoco contro la Perla, distruggendola a una decina di metri dal suolo. Enter apparve nel punto in cui l’oggetto si era rotto e piombò a terra subendo molti danni. Ferite che, però, svanirono nel giro di qualche secondo.
«Pozione di Guarigione, eh?» Disse Jay.
«È giunto il momento di regolare i conti, Drive!» Replicò la creatura. «E stavolta le cose andranno diversamente»
Con uno scatto, Enter si portò davanti a Jay e menò un fendente. Ma il ragazzo parò il colpo con facilità.
«Tutto qui quello che sai fare? »
Enter sorrise. «Dovresti saperlo…»
Un’esplosione separò i due contendenti. Jay fu sbalzato via, mentre Enter sembrava non averne risentito. Il ragazzo, però, si rimise subito in piedi e disse: «Overlord Power: Forza! Overlord Power: Velocità!»
Uno scatto fulmineo ed un colpo da maestro. Enter volò giù dal monte.
«Overlord Power: Resistenza!»
Scese dalla montagna con un enorme balzo. Atterrò in piedi, del tutto incolume. Distrusse anche il blocco su cui si schiantò. Sam e tutti gli altri iniziarono a scendere il pendio, mentre Enter si rialzava. «Non male… non mi ricordavo che avessi così tanta forza…»
«E se ben ricordi, questo è niente…» Rispose l’Overlord. Prese la spada e disse: «Peccato solo non poter usare il Driver…»
«E secondo te perché ti ho portato qui?» Replicò l’entità sorridendo. Ripartì all’attacco, e stavolta i due erano perfettamente alla pari. Matt fu il primo ad arrivare e cercò subito di unirsi alla lotta.
«No! Fermo!» Gridò Jay, ma era troppo tardi. Un affondo di Enter, e Matt scomparve nel nulla.
 
Entah eliminated Matt with his Demoniac Sword
 
«NO!» Gridarono tutti. Il team si lanciò quindi all’assalto, ma Enter sembrava intoccabile. Solo Sam rimase indietro, e iniziò a scagliare particelle ender per teletrasportare gli altri in una foresta nei pressi delle rovine.
Clara: in salvo.
Entah eliminated Roberto with his Demoniac Sword
«Maledizione…» Accelerò. Manu e Josh: in salvo
Paolo: in salvo.
Entah eliminated Christian with his Demoniac Sword
Jay: in salvo. Enter, al vedere il suo avversario svanire nel nulla, si voltò verso il ragazzo.
«Tu…» Puntò la Spada Demoniaca contro di lui e lo caricò. Sam parò tutti i suoi colpi e gli sferrò un calcio alla gamba, teleportandolo di nuovo in cima alla montagna. Infine raggiunse i suoi amici.
 
«Che diamine hai fatto? Potevo eliminarlo!» Gridò Jay appena lo vide apparire.
«Ne dubito… la lotta iniziava a pendere in suo favore. E poi avevamo iniziato a subire perdite» Replicò Sam.
«Lo avremmo sconfitto se tu ti fossi fatto avanti!»
«Ma a che prezzo? Di quel passo avrebbe eliminato anche gli altri!»
«Tu non capisci…»
«Sei tu che hai dimenticato il vero motivo per cui siamo qui. Dobbiamo vincere l’evento, e non ce la faremo mai io e te da soli!»
«Perché no? Credi che un Ender Human e un Overlord non possano vincere insieme?»
«Io non credo niente. So solo che in un Hunger Game tutto è possibile, perfino perdere senza nemmeno accorgersene. E poi se anche avessi sconfitto Enter, ormai i tuoi amici eliminati sono alla lobby ad aspettare la fine dell’evento! Di certo non avrebbero potuto raggiungere il portale da lì!»
Silenzio. Jay continuava però a guardare Sam con aria di sfida.
«Pensiamo a vincere il torneo. Poi penseremo ad Enter» Concluse Sam. Jay allora si allontanò da lui e si sedette su un tronco caduto nelle vicinanze.
«A proposito… quanti player ci sono ancora in gioco?» Chiese l’Ender. Clara aprì l’inventario e lesse:
 
Rimasti: 32
Tempo di gioco: 10:08
 
«Però, la lista si svuota in fretta!» Commentò Josh, che intanto aveva ripreso ad aprire le casse infinte.
«Controllate il vostro inventario. Vedete che oggetti avete recuperato dagli altri» Propose Jay, e così fecero. Avevano salvato lo scudo di cuoio di Matt, la Katana d’oro e la Corazza di maglia di Roberto e gli Stivali di ferro Estesi di Christian. Il resto probabilmente ce l’aveva Enter, e sfuggì un «Oh me**a» a tutti quanti quando si resero conto che tra gli oggetti persi c’era una Corazza di Diamante Esteso.
«Ora che facciamo?» Chiese Manu, e una scritta apparve come a volerle rispondere:
 
A player has been eliminated nearby
AndreMCPro eliminated Luke4316 with his Nano Saber
 
«Vi basta come risposta? Muoviamoci!» Disse Sam, e i sei rimasti si allontanarono dalla città.
 
Giunsero ad una strana grotta, pesantemente pattugliata da spettri di colore rosso muniti di artigli e tutti con lo stesso cartiglio che fluttuava sopra la loro testa: Guardia Spettrale.
A quanto pare Sethbling si era dato da fare anche con la custom NPCs, se aveva inserito esseri non-concorrenti nelle arene. Per lo meno ora sapevano di doversi aspettare anche quello. Si nascosero dietro un grosso pilastro in rovina.
Nemici nell’area. Prepararsi al combattimento. Disse con voce atona uno degli automi. Tutti gli altri guardiani si girarono verso di lui.
Posizione: 47 gradi; 14 metri.
Tutti guardarono il pilastro. Sam disse: «Adesso ci penso io»
Uscì dal nascondiglio con il laser in mano. Gli spettri lanciarono delle magie di fuoco. Ne disintegrò varie e uccise una guardia, poi si teleportò per evitare le altre. Gli automi lo inseguirono, con l‘intenzione di ingaggiare un corpo a corpo, ma il ragazzo li uccise senza dar loro il tempo di reagire. Solo uno riuscì a ferirlo al fianco, ustionandogli la parte colpita. Dai tagli continuarono a scaturire fiamme per un paio di secondi. Gli esseri gli dropparono una polvere bluastra: il Mana.
Ottimo. Spero solo che qui dentro ci sia qualcosa per utilizzarlo… Si disse Sam, per poi dare ai suoi il via libera. Ma si era sbagliato.
Dentro la grotta c’era già un trio di player, che sperava di essere al sicuro dopo aver superato le Guardie Spettrali (che erano respawnate senza attaccarli appena i sei avevano messo piede nella grotta). Subito uno di loro, un tizio con una veste del tutto bianca, lanciò un dardo da cerbottana contro Sam, il quale lo parò con la Spada Estesa di Ferro. Jay quindi caricò un altro dei player, che indossava una Maglia di Cuoio verde con una faccia di Creeper disegnata, e Clara e Manu attaccarono una ragazza dai capelli biondi con una t-shirt rosa.
Sam scagliò una freccia contro il cerbottaniere e lo colpì al braccio. Josh lo finì mozzandogli la testa.
 
Josh eliminated LordVampire with his Stone Battleaxe
 
Clara e Manu combatterono poco con la ragazza, che fu presto eliminata da un colpo al cuore.
 
Manu eliminated TwilightPrincess with her Frost Sword
 
Il ragazzo con la corazza verde, vistosi alle strette, gettò a terra la sua Alabarda di Bronzo. Jay lo finì con un affondo al petto.
 
Jay eliminated CreeperKnight with his Extended Iron Sword
 
«E questa zona è pulita. Procediamo» Disse Sam, e imboccarono un cunicolo che procedeva verso il basso. Giunsero ad una seconda zona pattugliata. Altri due spettri, stavolta gialli, erano a guardia della sala successiva. Il cartiglio stavolta recitava Guardia di Veleno.
«E ora?» Chiese Paolo.
«Vediamo se abbiamo qualcosa di utile…»
Aprì l’inventario. Non lesse l’indicatore dell’evento, ma guardò direttamente gli oggetti di quel tale LordVampire. Oltre alla cerbottana e ad un po’ di Dardi Velenosi, aveva anche vari Giavellotti e due paia di Stivali di Ferro. Li diede subito a Josh e Jay. Usò invece i giavellotti per ferire le guardie, ma sembravano immuni ai danni a distanza. Imprecò, e fece per andare a combatterle corpo a corpo, ma Clara lo fermò.
«Prova con questi» Disse, porgendogli un paio di candelotti di Dinamite. Ne lanciò uno, danneggiando gravemente gli automi. Un altro, ed entrambi andarono KO, salvo respawnare senza però attaccarli dopo che ebbero superato la loro posizione.
La stanza in cui giunsero era grande e ben illuminata, e una cassa li attendeva dall’altra parte di essa. Sam era restio a fidarsi di quel blocco, e si tenne alla larga. Josh invece, spinto dalla curiosità, la aprì. Si sentì uno scatto.
«Non è quello che penso, vero?» Chiese il ragazzo, e un attimo dopo un rumore di tritolo innescato gli disse che invece aveva indovinato. Sam imprecò di nuovo e, afferrata la cassa con i poteri ender, si teleportò all’esterno della sala.
Un’esplosione. La stanza era mezza distrutta e, quando i sei tornarono al suo interno, si accorsero che al posto del luogo in cui si trovava la cassa ora c’era un lago di lava. E come se non bastasse, il cunicolo crollò, rendendo loro impossibile tornare indietro. Sam, temendo che aprire lì la cassa trappola potesse attivare altri meccanismi, preferì tenersela nell’inventario con tutto il contenuto.
«Fantastico!» Sbraitò Josh. «Prima le casse infinite, ora questo! Non ne posso più di questi dannati scherzi!»
«Quello che mi chiedo è chi diavolo abbia messo qui questa trappola…» Disse Paolo.
«E te lo domandi anche? Questo evento è monitorato da un pazzo che usa le Bombe Nucleari come fuochi d’artificio!» Rispose sarcastica Clara .
Silenzio. Paolo era decisamente imbarazzato.
«Piuttosto, come ce ne andiamo ora?» Riprese la ragazza.
«Teletrasporto!» Proposero Jay e Sam.
«Sì, poi troviamo Enter e ci finisce in due secondi. Che ne dici invece di quel cunicolo lì dietro?» Fece Josh, indicando uno stretto passaggio nella roccia. Sembrava una buona opzione, ma aveva solo due piccolissimi problemi. Per prima cosa, era 1x1. E secondo poi, si trovava dall’altra parte del lago di lava.
«Ma che… Va bene… tentar non nuoce. Spero» Disse Sam. E, seppur diffidente, teleportò uno alla volta tutti e cinque, che si misero a strisciare all’interno del tunnel. Poi li seguì.
Il cunicolo terminò in quella che sembrava una via perfettamente verticale e senza appigli che puntava verso il basso. Clara, la prima della fila, si fermò e disse: «Vicolo cieco: qui si cade nel nulla…»
«Vedi il fondo?» Chiese Manu, dietro di lei.
«No»
«Allora non abbiamo altra scelta che buttarci!» Gridò Sam da dietro a tutti. La ragazza, seppur riluttante, seguì il suo consiglio e, proprio quando stava per schiantarsi sulla Bedrock, un Blocco Comandi la portò sopra un lago. Ben presto anche gli altri apparvero nello stesso posto. Peccato che la torre in rovina vicino allo specchio d’acqua fosse abitata…
Una palla di cannone piombò sui sei, sparpagliandoli. Sam impostò il Laser a Lungo Raggio e cercò di colpire il cecchino. Dopo una decina di colpi, riuscì a smontare il Cannone, ma il proprietario non era molto contento e corse subito alle scale. I ragazzi ebbero quindi il tempo di consultarsi.
«Ok, lo Zaino Batteria è andato» Esordì Sam.
«Di già?» Esclamò Paolo. «Ma…»
«Il Laser consuma un sacco di energia con l’impostazione a lungo raggio. Che vi aspettavate?»
«Se non altro ora verrà a combattere copro a corpo. Lasciate fare a me» Disse Jay, e gli altri lo lasciarono fare. Uscì dall’acqua nello stesso momento in cui l’avversario uscì dalla torre.
Il player, equipaggiato di tutto punto con un full-set in ferro e con una strana visiera sopra l’occhio destro, estrasse una Pistola di Smeraldo e la puntò verso Jay. Il ragazzo disse dunque “Overlord Power: Agilità!” e partì in direzione dell’avversario.
L’altro fece fuoco, e Jay parò il colpo con la spada. Quello allora continuò a sparare, finendo però solamente per consumare tutti i suoi Proiettili di Smeraldo. Mise quindi via l’arma e tirò fuori una mitragliatrice, ma anche i suoi colpi furono tutti bloccati, e Jay gli si era avvicinato già molto. Prese allora un archibugio.
Fece fuoco, e Jay tentò di parare la scarica, ma alcuni proiettili ammaccarono l’armatura, costringendolo a rallentare. Disse dunque “Overlord Power: Velocità!” e riprese la corsa. Raggiunse l’avversario nel preciso istante in cui quello stava per sparare di nuovo e lo trafisse al cuore.
 
Un boato si propagò nell’aria un attimo prima che il nemico svanisse. 

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Capitolo 19
*** Hunger Games - La Finale ***


Alternative Dimensions
A journey into a cubic world

Cap.19 Hunger Games – La Finale
 
Un boato si propagò nell’aria un attimo prima che il nemico svanisse.
 
Jay eliminated Kris with his Extended Iron Sword
 
Jay cadde in ginocchio, con una terribile fitta al petto. Al centro del polmone destro un foro sanguinante. Nonostante fosse stato subito eliminato, Kris aveva fatto in tempo a premere il grilletto.
Vedendolo cadere a terra, tutti gridarono il suo nome e corsero a soccorrerlo. Gli diedero quanto più cibo possibile, ma Jay non riusciva quasi neanche a respirare. La ferita era veramente troppo grave. Ma di nuovo giunse Josh al salvataggio, grazie ad una pozione di Rigenerazione. Forzarono il loro amico a berla, e mentre faceva effetto lo portarono velocemente all’interno della torre.
Mentre Jay guariva, Sam e Paolo si assicurarono che la costruzione fosse sicura, e ricraftarono il cannone dai suoi componenti smontati. Josh riprese ancora ad aprire casse, e stavolta sembrava che fosse arrivato in fondo.
“Fine della serie!” Disse aprendo l’ultima cassa. “E guardate un po’ cos’abbiamo qui…”
Tirò fuori un MFSU carico e una Chiave Inglese Elettrica.
“A me il Cannone al Plasma!” Esclamò poi piazzando a terra il macchinario. Sam glielo porse con diffidenza, mentre Jay si rialzava in perfette condizioni.
“Fai attenzione quando lo hai caricato. Anzi, è meglio che lo prenda io quando avrà finito…” Disse Sam.
“Va bene, va bene!” Rispose Josh, e mise l’arma sopra l’MFSU.
Jay stava nel frattempo controllando cosa aveva ottenuto dall’uccisione di Kris.
“Full set ferro, Armi da fuoco RIGOROSAMENTE senza proiettili… eccetto l’archibugio, s’intende, polvere da sparo, palle di cannone… e questo coso.” Concluse poi mostrando la visiera monoculare.
“Che cos’è?” Chiese Sam.
“Non lo so, pensavo me lo avresti detto tu” Rispose lanciandogliela. Quello se la mise.
Sullo schermino della visiera apparve in tutto il suo splendore l’interfaccia di minecraft: hotbar, barra cuori e fame e indicatore di esperienza.
“Che ficata!” Esclamò il ragazzo guardando in direzione di Jay. E apparve a un angolo un mini-indicatore in stile “Damage Indicators Mod”. Rimase a bocca aperta.
“Allora?” Chiese Jay.
“Vedo la schermata del gioco! Ed è come se avessi anche la Damage Indicators!”
“COSA?”
Gliela prese e la indossò. Rimase stupefatto anche lui.
“Con questa cosa siamo incredibilmente avvantaggiati!” Disse poi. “Possiamo individuare i nemici a una distanza maggiore del normale!”
Josh attirò l’attenzione dei due schiarendo la voce. Tese la mano verso Sam.
“Mi sono ricordato che abbiamo ancora una cassa da aprire…”
“Oh, giusto!” Esclamò Sam, e aprì l’inventario. Guardò per un momento i contatori dell’evento.
 
Tuo punteggio: 0
Rimasti: 9
Tempo di gioco: 19:34
 
“Ecco…” Disse Sam. Aveva già preso in mano la cassa quando la voce di Sethbling gridò:
“Sterminio nell’arena Castello! Il tempo limite scende a venti minuti!”
 
COSA? Pensò Sam, e disse subito a Josh: “Recupera tutto, presto!”
L’amico non si perse in discussioni e, azionata la modalità Imperdibile della Chiave Inglese, recuperò l’MFSU e tutto il suo contenuto. Appena prima che il teletrasporto forzato lo portasse via dalla torre.
 
Riapparvero, insieme ad altri 21 sopravvissuti, in un’enorme sala sotterranea. Ognuno aveva ancora con sé ciò che aveva ottenuto nella propria arena, ed erano nuovamente confinati in uno spazio 1x1 intorno ad una struttura: una specie di torre di vedetta in quarzo.
Sethbling apparve in cima alla costruzione. Guardò in basso, e schioccò le dita. Un cartiglio apparve sopra la testa di ognuno.
“Benvenuti, sopravvissuti della prima fase! Questa è l’arena sotterranea, nonché l’ultima che esplorerete. Ma lasciate che vi presenti gli altri finalisti”
I blocchi della torre divennero di smeraldo e lo youtuber disse: “Direttamente dall’Arena Rovine: Paolo, Josh, Manu, DarkFighter, Sam, AndreMCPro, Jay, Clara eeeee… Entah!”
I cartigli di tutti i player nominati divennero verde scuro. I sei guardarono verso Enter e videro che aveva indosso una corazza e un casco Nanosuit. L’essere li stava fissando ancora da quando erano giunti nella sala.
La torre divenne in lapislazzuli, e Sethbling riprese le presentazioni.”Dall’Arena Villaggio: SwimmingBird, HungerKiller, Jonathan, Chickenkeeper eeeee… SSundee!”
Altri youtubers… Ci sarà da divertirsi! Pensò Sam mentre i cartigli dei nominati diventavano blu oltremare.
I blocchi della torre divennero d’oro. Sethbling chiamò l’arena successiva: “Prossima: Arena Selvaggia! DigBuildLive, NinjaCharlieT, CodeCrafted, Alexander, LogDotZip eeeee… Crow!”
I cartigli rimasti divennero tutti gialli. Tutti tranne uno, che era rimasto ancora bianco. I concorrenti si voltarono verso di lui e Sam strinse con forza l’impugnatura della spada.
Il massacratore di arene era un player con un’armatura di scheletro. Sopra ad essa indossava un elmo di ferro, una corazza e dei pantaloni di maglia e un paio di stivali di cuoio neri. Dietro la schiena c’erano due spade incrociate. Alla cintura, un Cannone al Plasma con tanto di fodero e svariate armi da fuoco con tanto di proiettili. Sethbling lo presentò, dall’alto della sua torre ora divenuta in Redstone.
“Infine, voglio presentarvi il motivo della vostra presenza qui con così largo anticipo! Vi mostro dunque il Signore dell’Arena Castello, il Distruttore con 47 punti uccisione! Il grandeeeee… Dreadlord!”
Il nome del player divenne rosso. Sam colse un movimento con la coda dell’occhio e si rese conto che perfino Enter si era voltato a guardare il guerriero che aveva compiuto lo sterminio nella sua arena.
“Molto bene, signori!” Disse Sethbling sollevandosi in aria e attirando l’attenzione su di sé. “È giunto il momento che questa seconda e ultima fase degli Hunger Games abbia inizio! Niente tempo di invincibilità! Niente casse! Solo voi e gli oggetti che avete ottenuto nella prima fase! Siete pronti?”
Si poggiò sul nulla. O meglio, su una barriera. Allargò le braccia e, uno dopo l’altro, tutti i blocchi della torre si trasformarono in… TNT?! E si sentiva chiaramente il rumore di tritolo innescato!
“E allora che la battaglia abbia inizio!”
La torre esplose e i giocatori furono sbalzati via, pur senza danni. Sam si alzò subito e vide Enter che lo caricava. Malgrado avesse fatto di tutto per tenere nascosta la sua identità, il ragazzo ora era costretto a usare i poteri Ender in pubblico.
Lanciò l’Onda Accecante e portò i suoi amici in un cunicolo nelle vicinanze. Un cunicolo, purtroppo, che terminava in una sala di medie dimensioni senza altri sbocchi. Ma per o meno, ora potevano prepararsi, pur se in fretta.
“Josh, apri!” Disse Sam, lanciandogli la cassa trappola. Quello la prese e la aprì, trovando al suo interno una Spada di Diamante di nome Brisingr, incantata con Aspetto di Fuoco III, e un Bastone Demoniaco, che diede a Sam. Il ragazzo controllò dunque il suo mana: 17 unità.
Meglio che niente… Pensò. E in quell’istante una freccia gli passò vicinissimo al volto.
 
 
 
Svanito l’effetto dell’Onda Accecante, i combattenti erano tutti immobili. Enter si mise al centro del cratere dove prima c’era la torre e disse: “Parlo a voi tutti, contendenti al titolo di campione degli Hunger Games. Ora non so cosa ne possiate pensare voi, ma se c’è un Ender Human in gioco, avremo pochissime possibilità di vincere se continuiamo a combatterci. Vi propongo quindi una tregua per cercare di sconfiggerlo!”
“Chi ci assicura che non sarai il primo a non rispettarla?” Chiese AndreMCPro.
“Non sono così stupido da mettermi contro quattordici avversari. Allora? Accettate?”
Tutti annuirono.
“Perfetto. Cercate l’Ender. Per chi ha un laser, sparategli in modalità Esplosiva! Per chi ha un arco, usate le frecce esplosive. Appena sentiremo l’esplosione, tutti verremo da voi!”
I quattordici si sparpagliarono per tutti i cunicoli e iniziarono a cercare. In pochi secondi il gruppo di Sam fu individuato da NinjaCharlieT e Dreadlord. Il primo, impugnato l’arco, scoccò una freccia esplosiva che mancò il ragazzo di un soffio, esplodendo a contatto con la parete di fondo della stanza. Sam estrasse quindi il Cannone al plasma e fece fuoco contro Dreadlord. Quello fece lo stesso, facendo saltare in aria tutta la sala.
 
NinjaCharlieT blew up.
 
Il corpo del ninja non si vide più, segno che era eliminato. Dreadlord invece si rimise in piedi e in quello stesso momento tutti gli altri concorrenti giunsero a rinforzo.
L’armata di player partì all’assalto del gruppo, e Sam usò l’Urlo Ender, stendendo temporaneamente tutti, Enter compreso. Solo uno dei quattordici assalitori rimase in piedi senza subire danni e, invece di colpire uno dei sei, uccise Dreadlord tagliandolo in due.
 
AndreMCPro eliminated Dreadlord with his Nano Saber.
 
Il ragazzo, un diciassettenne dai capelli castani e gli occhi marroni con indosso una armatura da Arcanista, si mise al fianco dell’ender e disse: “Fifty-fifty?”
“Andata” Rispose Sam, e insieme partirono all’assalto del gruppo nemico.
 
Sam eliminated CodeCrafted with his Extended Wooden Sword
AndreMCPro eliminated Alexander with his Excalibur
Crow eliminated Manu with his Demoniac Battleaxe
Josh eliminated DarkFighter with his Brisingr
 
La battaglia imperversò per minuti interi. Per ogni avversario steso altri due si facevano avanti. I sette amici erano accerchiati, ma resistevano strenuamente e mietevano vittime tra la parte avversa… pur non senza perdite, ovviamente. Solo Enter non combatteva, preferendo tenersi lontano dal pericolo: a lui interessava Jay e nient’altro.
 
Jay eliminated Crow with magic
 
“E questo è per Manu!” Disse il ragazzo prima di riprendere la lotta.
 
Clara eliminated SSundee with her Emerald Dagger
SwimmingBird eliminated Paolo with his Diamond Halberd
DigBuildLive suffocated in a wall; Questo fu colpa dei poteri di Sam.
Jonathan eliminated AndreMCPro with his Emerald Trident
 
Sam si gettò immediatamente verso il ragazzo. Afferrata la Excalibur, la lucente spada di Adamantio, la lanciò a Josh. Fece appena in tempo, perché LogDotZip lo trafisse eliminandolo dall’evento.
 
LogDotZip eliminated Sam with his Frost Sword
Clara eliminated LogDotZip with her Emerald Dagger
 
“Così impari a uccidere il mio ragazzo!” Disse Clara senza però farsi sentire. Nel vendicare Sam, tuttavia, si distrasse e fu trafitta all’altezza dei reni da una Lancia di Smeraldo. Ma il colpo non fu mortale e la ragazza, ruotando il braccio, tagliò la testa al suo aggressore. Si ritirò poi dalla battaglia e andò a curarsi.
 
Clara eliminated Chickenkeeper with her Emerald Dagger
Josh eliminated HungerKiller with his Excalibur
Josh eliminated SwimmingBird with his Excalibur
 
Josh aveva eliminato ben due nemici con un solo fendente. E un attimo dopo un fulmine colpì in pieno il già ferito Jonathan.
 
Entah eliminated Jonathan with a Lightning Spell
 
Enter aveva in mano uno scettro d’oro. Lo puntò verso Jay e disse: “E adesso a noi due, Drive!”
Jay disse “Overlord Power: Potenza!” e caricò l’entità, che non fece nulla per difendersi. Lo colpì in pieno, ma la lama non penetrò nella Nanosuit neanche di un millimetro.
“Ma cosa…”
Un altro fulmine. Jay finì sbalzato contro la parete e perse i sensi. Clara, appena guarita, si alzò e partì all’assalto insieme a Josh. Incrociarono entrambi le lame con lui, ma nonostante la superiorità numerica non riuscivano a colpirlo. Clara fu presto ferita di nuovo, stavolta dalla Spada Demoniaca della creatura, che la colpì al fianco. Cadde a terra per il dolore e Enter la eliminò con una fulminata.
 
Entah eliminated Clara with a Lightning Spell
 
Josh continuò inesorabilmente a combattere, e sembrava che la spada gli desse una forza e una velocità maggiori del normale. Inoltre, ben presto la lama della Excalibur tagliò in due quella Demoniaca di Enter e il ragazzo ne approfittò per mettere a segno un affondo al petto.
Enter cadde in ginocchio, la Excalibur conficcata nel suo polmone sinistro. Jay si riprese in quel momento e fu compiaciuto di vedere il suo nemico ormai alle strette. Ma quello si rialzò e riprese a combattere, Ascia Demoniaca in pugno, con la lama ancora in corpo. Jay andò quindi in soccorso di Josh e, grazie all’Overlord Power: Telecinesi prese un blocco di pietra dalla parete e lo scagliò contro l’entità, che cadde a terra. Ma si rialzò subito e lanciò un fulmine sull’Overlord, eliminandolo.
 
Entah eliminated Jay with a Lightning Spell
 
“Molto bene… Josh… siamo rimasti solo io e te. Sei pronto a perdere?” Disse Enter.
“Non ci spererei tanto!” Gridò Josh. E, Brisingr in pugno, partì alla carica.
 
 
 
Sam camminava avanti e indietro nella lobby dell’evento. Vicino a lui tutti i suoi amici fino ad allora eliminati. Apparve anche Jay, gravemente ustionato e chiuso in uno strano tubo di energia. Fluttuava al suo interno come se fosse immerso in un fluido invisibile, e aveva una strana cintura rossa intorno alla vita.
“Ma che diavolo…”
Corse a controllare come stesse, e Manu lo precedette. Uno schermo mostrava i suoi segni vitali. Quando la ragazza li lesse, cadde in ginocchio e scoppiò in pianto.
 
Mad Doctor Shift
Pressione: 0
Bpm: 0
Diagnosi: Arresto improvviso del Sistema
Salute: 0/20
Stato processo: 7 / 30 secondi (Charge 1 / 5)
Rischio morte imminente. Stasi attivata. MOB non deve morire.
 
Avrebbe dovuto semplicemente respawnare… Perché era così mal ridotto? Per quale motivo i suoi segni vitali erano del tutto inesistenti? E soprattutto, perché quel sistema lo chiamava MOB?
Una voce familiare attirò la sua attenzione, distraendolo da quei pensieri.
“Che cosa succede?” Gli chiese AndreMCPro. Indossava una felpa verde scuro e un paio di jeans.
“Non lo so…” Rispose. Non aveva mai visto quell’impianto. Stava accadendo qualcosa che andava oltre la sua comprensione.
“Beh, qualunque cosa sia, temo che non possiamo fare niente, se non aspettare. Comunque mi presento. Il mio nome è Andrea”
Tese la mano al ragazzo, e quello gliela strinse. Sembrava un tipo a posto. Dopotutto, non si sarebbe preoccupato di Jay se gli fosse importato solo dei soldi.
“Sei di Enderia?” Chiese Andrea.
“No, noi abitiamo in una foresta a due giorni da qui”
“Capisco. Io invece arrivo da una città di nome Atlantis. È una delle maggiori del regno”
“E dove…”
La voce di Sethbling lo interruppe. Stava gridando a squarciagola la telecronaca del combattimento.
“La lotta tra Entah e Josh sta per concludersi! Nonostante si sia battuto alla grande, il ragazzo è in procinto di soccombere!”
No… Pensò Sam. Il suo amico stava per perdere.
“Entah, nonostante la spada ancora in corpo, è riuscito a disarmare Josh! E ora lo ha atterrato! Sta per colpire il ragazzo con la sua Ascia Demoniaca!”
Sam abbassò il capo. Erano costretti ad andare nel Nether e a recuperare gli Occhi Ender con le loro forze. Ci avrebbero messo una vita, ne era certo. Forse qualcuno di loro non sarebbe neppure tornato. Ma un barlume di speranza si riaccese con il successivo grido da parte dello youtuber.
“Attenzione! Josh ha usato una Perla Ender per evitare l’attacco! L’arma di Entah è rimasta incastrata nel terreno e Josh ha sferrato un pugno al suo avversario! Ha estratto la Excalibur dal suo corpo e… NON CI CREDO! LO HA TAGLIATO IN DUE!”
 
Josh eliminated Entah with his Excalibur
 
“Josh ha sconfitto l’ultimo giocatore rimasto! Josh è il dodicesimo Campione degli Hunger Games!”
Quest’ultimo urlo rasentò la soglia degli ultrasuoni. Enter respawnò nella sala, il cui soffitto divenne di vetro, e centinaia di fuochi d’artificio di ogni forma, colore e dimensione esplosero in tutta la città. Josh aveva vinto. La loro ricerca dell’End stava per iniziare. Ma qualcosa gli disse che non sarebbe stato così semplice.
Un grido attirò la sua attenzione. Enter era accecato dalla rabbia e stava lentamente trasformandosi in una coltre di particelle nere. Svanì, e Notch solo sapeva cosa avesse intenzione di fare. Sam era terribilmente preoccupato per il suo amico, ma non sapeva dove si trovasse e quindi non poteva fare niente per aiutarlo.
 
Josh fu teleportato in una stanza fatta di quarzo con un trono d’oro e un tappeto rosso che portava dal punto in cui era lui fino al trono stesso. Aveva ancora l’equipaggiamento dell’Hunger Game, ma era improbabile che gli potesse servire in quella situazione. Attese, ma non accadde nulla. Fece quindi l’unica cosa sensata che gli venne in mente e andò ad esaminare il trono. Davanti ad esso comparve una tramoggia.
Scegli un oggetto che vuoi tenere e gettalo qui dentro. Gli disse una voce. Senza pensarci, scelse il Cannone al Plasma. Appena l’arma fu dentro la tramoggia, questa scomparve e l’inventario del ragazzo fu completamente svuotato.
Ora siediti sul trono.
Ubbidì. Tre meri davanti a lui un blocco del soffitto scomparve, e lentamente cinque Monete di Smeraldo uscirono da esso fino a toccare terra. Il buco si richiuse. Josh scese dal trono e fece per prenderle, ma una nebbia oscura le avvolse all’improvviso. La coltre di particelle prese la forma ben definita di un umanoide con delle grosse ali.
La figura divenne distinguibile: era un umano, con gli occhi rossi, i capelli neri e una tuta nera con delle placche argentee. Aveva un paio di enormi ali nere, spalancate, di cui ogni piuma aveva una leggera bordatura rossa. Il tutto circondato da un terribile alone rosso scuro. Ogni tanto qualche piuma cadeva dalle ali, ma queste non si scoprivano mai. Tra le mani teneva le Monete del premio
“Se non ti dispiace, queste le prendo io” Disse Enter sorridendo. La sua voce era formata da due toni di diversa intensità, ma perfettamente in sincronia. Josh subì una terribile pressione mentale e si portò le mani alla testa.
“Se volete riavere i vostri soldi, portatemi Jay. Non mettetevi in mezzo e non vi farò del male”
Ogni parola era una sofferenza atroce. Il ragazzo cadde in ginocchio sotto il peso della sua aura oscura.
“Avete tempo fino a domani sera. Se non avrò Jay, verrò a prenderlo personalmente e vi ucciderò tutti”
L’essere scomparve in un alone oscuro, e Josh cadde a terra. Vide dei blocchi della parete spostarsi e degli addetti alla sicurezza entrare nella stanza, e poi fu il buio.

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Capitolo 20
*** Incontri ***


Alternative Dimensions
A journey into a cubic world

Cap.20 Incontri
 
“Josh! Josh, svegliati!”
Il ragazzo aprì gli occhi e si guardò intorno. Era nella Lobby, ormai semivuota, dell’evento ed era pomeriggio inoltrato. Si sforzò di ricordare cos’era successo, e i ricordi portarono con loro un atroce mal di testa. Si premette una mano sulla tempia e fece una smorfia mentre si rialzava.
“Che è successo?” Chiese Sam.
“Enter… ha preso i soldi…”
“COSA?”
“Ha detto che ce li restituirà soltanto se gli portiamo Jay…”
“Maledizione!” Gridò Sam tirando un pugno ad una colonna. Rischiò perfino di romperne un blocco.
“Dovevo aspettarmelo…” Disse Jay. “Non avrà pace finché non mi avrà ucciso definitivamente”
“E c’è andato veramente vicino…” Mormorò Manu.
“Che vuol dire?” Chiese Josh. L’Overlord iniziò a parlare.
 
 
 
La capsula che racchiudeva Jay stava lentamente dissolvendosi. Lo schermo segnava informazioni più positive già dalla fine della prima Charge.
 
Mad Doctor Shift
Pressione: 72-120
Bpm: 85
Diagnosi: Arresto improvviso del Sistema
Salute: 18/20
Stato processo: 21/ 30 secondi (Charge 5/ 5)
Stasi attivata. MOB è in via di guarigione.
 
La gente se ne stava già andando, ma il gruppo era rimasto lì ad attendere l’apertura del sistema di stasi. Non potevano di certo lasciarlo lì.
La capsula si dissolse, e una voce femminile disse: “Stasi completata. MOB è ora in perfette condizioni. Riavvio sistema”
Il corpo si posò lentamente a terra, e con altrettanta lentezza Jay aprì gli occhi. Appena si fu messo a sedere, Manu si gettò contro di lui e lo baciò.
“Ho temuto il peggio!” Disse poi abbracciandolo.
“Sto bene… non preoccuparti…” Rispose il ragazzo sorridendo. I due rimasero così per qualche minuto, poi si divisero e si rialzarono.
“Va bene, Jay… sarebbe il caso che ci spiegassi cosa sta succedendo…” Disse Sam avvicinandosi. “Per prima cosa… che diavolo era quella capsula?”
“Ehm… ecco… si tratta di un sistema di guarigione. Se sono in pericolo di vita quella capsula mi porta in un luogo sicuro per curarmi”
Manu cercò di parlare, ma Sam la precedette.
“Ok… e in secondo luogo… PERCHÉ NON SEI RESPAWNATO COME TUTTI?>>
“Beh… questo non lo so… forse è perché sono già… ehm… morto una volta?”
Sam rimase ammutolito. Non credeva che quel fatto potesse avere ripercussioni del genere. Dopotutto si era rivelato sensibile al sistema di cura di questo universo.
“Cosa? Tu saresti già… m-morto… una volta…?” Matt e Clara erano esterrefatti.
“Purtroppo sì…” Rispose il ragazzo.
“Beh, evidentemente nel tuo mondo funziona in modo diverso…” Disse Clara.
“Potrebbe anche essere stato il sistema che, non sapendo che saresti respawnato, ti ha teleportato via prima che morissi”
“Già, probabile” Concluse Jay senza aggiungere altro.
 
 
 
“E in quel momento sei arrivato tu” Concluse Sam. “E abbiamo passato l’ultimo paio d’ore a cercare di svegliarti. Stavo meditando di ucciderti, in realtà, ma ho preferito evitare” Scherzò poi.
Josh non rispose. Stava pensando ad Enter e alla sua vera forma. E soprattutto, si era appena reso conto che non gli aveva dato nessun indizio per ritrovarlo.
“Piuttosto, Enter ti ha detto dove possiamo incontrarlo?” Chiese con inquietante tempismo Matt.
“Ecco… no”
“Si può sapere perché odiate tanto quel tizio?” Domandò Andrea. Jay fu restio a parlargli, ma poi si decise a metterlo al corrente. E volò via un’altra ora buona.
“Ok… ora è tutto più chiaro” Disse il ragazzo. “Beh, credo che il mio aiuto potrebbe farvi comodo, sapete? Anche io ho un qualche potere…”
“Sarebbe?” Chiese Sam.
“Mai assistito ad un torneo di Mega Walls?”
“Ehm… credo di sì”
“Il set da Arcanista. Ho un’armatura arcana con le perle rosse”
“Interessante… perché non ci fai vedere qualcosa?” Propose Jay.
“Spiacente. Non ce l’ho con me adesso”
“Non importa” Disse Sam. “Un compagno in più è sempre utile”
“Ok, ma anche se abbiamo una netta superiorità numerica… come troviamo Enter?” Chiese Clara.
“Forse in questo potrà aiutarci Bomby” Disse Josh. In mano aveva una piuma nera bordata di rosso.
 
 
 
“Vai, Bomby. Cerca”
I ragazzi erano tornati a casa di Sethbling e, teleportato il Creeper Minion in piazza -con tanta gioia di Sethbling- gli avevano fatto annusare la piuma. Il piccolo alzò lo sguardo e prese ad osservare l’ambiente, dopodiché partì di corsa in direzione Nord.
“Bravo Bomby!” Disse Clara correndogli dietro. Ben presto giunsero nei pressi delle mura della città e lì, in un vicolo, notarono un alone scuro. Bomby si diresse proprio in quel punto.
“Bomby, stai indietro” Disse Clara. Il piccolo si fermò e fece passare tutti. La padrona si accovacciò al suo fianco e gli diede un blocco di TNT.
“Sei stato bravissimo” Disse sorridendo. “Ora torna a casa”
Il Creeper ubbidì. Clara, dunque, riprese a seguire il gruppo.
 
“Enter!”
L’essere si voltò aprendo le ali. La luce intorno a lui divenne ancora più fioca.
“Felice di vederti, Drive” Disse guardando Jay. Sollevò una mano e la aprì. Teneva i soldi ancora con sé. Era un tipo di parola… o almeno così sembrava.
“Preparati ad essere distrutto!” Gridò l’Overlord.
“Ahahah! Non credo proprio!”
L’entità si tramutò in nebbia, passando alla sua Forma Umanoide. Le monete non erano più in mano sua.
“Mi avete trovato, ma non riuscirete a sconfiggermi!”
Sfoderò la sua spada e la puntò verso di loro.
“Lasciate fare a me” disse Josh, impaziente di fargliela pagare dopo il brutto scherzo che gli aveva giocato. Ma Jay lo fermò.
“No. Se ti colpisce potrebbe essere la fine. Lascia fare a me”
L’Overlord si avvicinò lentamente all’essere. Al che quello gli venne contro a tutta velocità e lo colpì con la spada.
Di tutto questo si sentì solo un sordo Thud.
“Come…” Iniziò Enter, ma le parole gli morirono in bocca. Il ragazzo aveva bloccato la lama con una sola mano e la iniziò a girare per curvare il braccio di Enter verso l’esterno.
“Com’è possibile?” Gridò l’entità cercando di liberare la spada.
“Non vincerai così facilmente!” Rispose Jay, per poi sferrargli un pugno allo stomaco e lanciare la spada lontano.
“Incredibile” disse Paolo.
Enter accelerò per sferrare un pugno, anzi una serie di pugni all’Overlord, il quale li parò tutti con estrema facilità.
Allora l’essere cambiò tattica e prese un Laser da miniera. Lo puntò contro Jay e fece fuoco, facendolo sbalzare all’indietro. Tutti gridarono il suo nome e andarono a soccorrerlo.
“Ed ora tocca a te, Ender Human” Disse Enter, puntando verso Sam.
Fece fuoco, ma il ragazzo sapeva che i suoi poteri lo rendevano immune dai proiettili. Il problema era che se si fosse spostato il raggio avrebbe colpito chi era dietro di lui. Trattenne le Particelle e si preparò a incassare il colpo.
Jay spinse via l’Ender all’ultimo, ma invece di essere colpito, deviò il raggio a destra.
“Cosa?” Fece Enter allibito.
“Ricordati. Non riuscirai mai a battermi” Disse l’Overlord facendo un passo in avanti. “Per proteggere i miei amici farei questo ed altro”
“L’hai voluto tu, Drive!” Gridò Enter.
Tornò nella sua vera forma, quella con le ali nere.
“Grandioso. Ora che facciamo?” Chiese Matt.
“Dobbiamo batterlo” Disse Sam. “Solo così Jay e gli altri riusciranno a tornare a casa”
“Se lo battiamo torneremo a casa” Ripeté Christian. “Non riesco a crederci!”
“Non illuderti…” Ribatté Roberto, ma Paolo, preso dall’emozione, gli parlò sopra: “Torneremo a casa!”
“E noi potremo finalmente continuare la nostra avventura” Disse Josh “E tornare anche noi nel nostro mondo”
“Dobbiamo batterlo” Concluse a sua volta Clara.
“E come vuoi fare?” Chiese Manu. “Lui è una macchina da guerra mentre noi siamo solo… noi”
“No. Possiamo essere molto, molto di più” Le rispose Jay.
Una luce verde illuminò tutto il campo.
“Parole sagge, amico mio” Disse una voce.
“Già. Concordo con lui, Jay” Continuò un’altra voce.
I dieci si guardarono in giro, cercando di capire chi avesse parlato. E quando la luce svanì riuscirono a vedere le fonti di quelle voci.
Uno era di altezza media, capelli neri e barba corta. Indossava un’Armatura di Smeraldo, splendente come non mai, con una Spada di Smeraldo appesa alla cintura e con l’elmetto aperto.
“Chi sei tu?” Chiese Josh.
“Cosa vuoi?” Lo incalzò Matt
“Davvero non ci conoscete?” Chiese l’altro. Alto e slanciato, capelli castani e con addosso un’Armatura di Ossidiana, impugnava due Spade di Ossidiana talmente spesse da spaccare un blocco con un solo colpo.
“Non ci credo!” Disse Sam. Non poteva credere che loro due fossero davvero davanti ai suoi occhi.
“Impossibile” Disse Enter spaventato. Anche lui evidentemente non si aspettava la loro presenza. E sotto gli occhi esterrefatti dei presenti, Jay si avvicinò ai due uomini.
“Ragazzi, vi presento Notch…” Disse l’Overlord andando vicino al primo e sfiorando la sua Armatura.
“…e Bill” Concluse avvicinandosi al secondo  e sfiorando anche la sua Armatura.
“Possiamo unirci alla baraonda?” Chiese Notch.
“Molto più che volentieri!” Rispose Paolo.
Enter gridò.
“Che piacere rivederti Enter” Disse Notch con espressione di sfida.
“Non importa se ci sono Notch e Bill!” Gridò. “Vi distruggerò lo stesso! E partirò da te, Drive! Ora che ho il vantaggio!”
“Ah già. Conviene annullarlo, allora” Rispose Notch avvicinandosi a Jay. “Se non sbaglio questo è tuo” Disse porgendogli uno strano dispositivo argenteo. La squadra del ragazzo rimase stupita, mentre quella di Sam perplessa.
“Il Driver” Fece Manu.
“Non importa neanche questo! Non mi sconfiggerai!” Gridò Enter.
“Ci siamo permessi di aggiornarlo” Disse Notch ignorandolo.
Jay assicurò il Driver alla sua cintura. Nello stesso tempo comparve al suo polso sinistro un altro dispositivo con un alloggiamento rettangolare.
“Finché uno solo starà in piedi. Niente e nessuno potrà crollare. Ricordatelo!” Gridò.
“E se lui sta in piedi…” Iniziò Manu.
“Tutti noi staremo in piedi” Dissero gli altri insieme.
Gli altri undici si misero al fianco di Jay. Alla sua destra il suo Team con Notch, alla sinistra quello di Sam con Bill. La formazione esatta, da destra a sinistra era Notch, Paolo, Christian, Roberto, Manu, Jay, Sam, Clara, Matt, Josh, Andrea e Bill.
Sfoderarono tutti le armi -Andrea si mise anche la sua Armatura Arcana- e si prepararono a combattere.
“È il tuo turno, Jay” Disse Bill.
“Forza Jay!” Lo incalzò Manu. “Fallo!”
Tutti si voltarono verso di lui. Il ragazzo prese in mano qualcosa di rettangolare e lo inserì nell’alloggiamento del bracciale.
“Henshin” Gridò. Il gruppo di Sam lo fissò, cercando di capire cosa volesse fare.
“Drive: Type Speed” Disse una voce maschile. Proveniva dall’oggetto alla sua cintura.
Una stranissima armatura rossa comparve indosso a Jay. Aveva una specie di ruota che passava dalla spalla destra a sotto la spalla sinistra in diagonale.
“Perfetto” Disse il ragazzo. “Tire e Reader attivi”
Enter rimase perplesso.
“Che cosa cambia tra le due armature?” Chiese Paolo.
“Innanzitutto quella che aveva prima era un prototipo, mentre questa è la versione definitiva” Rispose Notch. “La sua statistica di attacco è notevolmente più alta. Il Tire gli permette una velocità maggiore. Il Reader permette ora fino a quattro attacchi diversi a seconda di quante volte attiva lo Shift inserito. Ha anche due attacchi finali diversi con questa armatura. Quello standard, che usava prima, ed uno nuovo. Durante i Tire Koukan la visiera si illumina”
“Che bella armatura” Disse Sam con indifferenza.
“Grazie” Rispose quello. Solo dopo si rese conto del tono dell’amico.
«Perché non ci fai vedere anche a cosa serve?» Aggiunse l’Ender. Jay annuì, e si voltò verso l’avversario.
Era giunto il momento.
“All’attacco!” Gridò.
“Illusi” Rispose Enter sparando una sfera gigante.
I dodici cercarono di rispedire la sfera al mittente, ma non ebbero successo. Colpì in pieno l’intero team sbalzandolo all’indietro. L’armatura di Jay svanì.
“Perfetto” Disse Paolo rialzandosi. “Questo dimostra che non abbiamo possibilità contro Enter”
“L’avete capito, finalmente” Disse la creatura. “Niente mi può fermare in questo mondo!”
Nello stesso istante una scossa sorprese tutti i presenti, Enter compreso.
“Un terremoto?” Chiese Paolo.
“Impossibile. Non esistono terremoti in questo universo!” Rispose Sam
La scossa continuava, aumentando d’intensità.
“Che cosa sta succedendo?” chiese Josh.
Notch e Bill si guardarono. Il primo tirò fuori un dispositivo touch-screen e lo puntò verso terra.
Le scosse si fecero più forti ogni secondo che passava. Anche Enter ormai non riusciva a stare in piedi.
“Voi due!” Disse Sam avvicinandosi faticosamente a Notch e Bill. “Voi sapete cosa sta succedendo vero?”
Bill rispose di no. Notch invece lesse qualcosa sull’analizzatore e disse: “È Enter. La sua presenza qui in Digital Form sta alterando la struttura di questo mondo. Se non lo sconfiggiamo in fretta questa realtà finirà per disgregarsi! E non solo questa… ogni singola dimensione basata su Minecraft collasserà su sé stessa e cesserà di esistere!”
“Che facciamo adesso?” Chiese Matt.
Qualcosa brillò sul volto di Jay, e scivolò sul suo volto fino a cadere a terra. Tutti si voltarono verso di lui senza capire.
“Ma Jay… tu stai piangendo…” Disse Manu.
“È tutta colpa mia. Se non vi avessi coinvolto… se me ne fossi andato per conto mio quando arrivammo nella nostra Minecraftia… questo non sarebbe successo” Disse ai suoi piangendo. “E non avrei dovuto coinvolgere il gruppo di Sam in questa missione… Per colpa mia siete tutti in pericolo!”
Le scosse si fermarono, e una voce in lontananza attirò l’attenzione dei dodici.
“Ma quello è…”
Giunse una ragazza. Aveva all’incirca quattordici anni, capelli blu legati dietro con una coda, gli occhi blu intenso. Indossava un vestito sempre blu e scarpe blu. Si avvicinò all’Overlord e, mettendogli un braccio dietro la schiena, gli chiese: “Stai bene, Jay?”
Quello alzò la testa e, appena la vide, sgranò gli occhi.
“Sapphire, che ci fai qui?”
“Ho sentito che avevi bisogno di aiuto e sono corsa da te”
Notch si girò, dicendo qualcosa che attirò l’attenzione di Bill.
“D’altronde è così che funziona tra fratelli. Sbaglio?” Concluse la ragazza.
“Tua sorella?” Chiesero tutti. O meglio, tutti tranne Bill e Notch: loro sapevano già di chi si trattava.
“Ciao, Overlord of Heihelm” Le dissero, e lei ricambiò il saluto.

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Capitolo 21
*** Resa dei conti ***


Alternative Dimensions
A journey into a cubic world

Cap.21 Resa dei conti
 
“Ciao, Overlord of Heihelm” Dissero Notch e Bill, e lei ricambiò il saluto.
“Overlord? Tua sorella è un’Overlord?” Chiese la squadra di Jay.
“Io non ci capisco più niente” Disse Sam. “Come fa ad essere un Overlord?”
“Ti spiegherò più tardi” Rispose lui. “Prima dobbiamo batterlo”
Enter era impaurito. Fece un passo indietro e chiese: “Tu?”
“Che piacere rivederti Enter” Disse la ragazza.
L’essere si infuriò e disse: “Vaglar!”
Almeno un centinaio di esseri con una strana tuta viola fecero la loro comparsa. Ed insieme a loro anche tredici stranissimi androidi.
“Quanti sono!” esclamò Matt “Ci uccideranno”
“Ce la fai?” Chiese Sapphire a suo fratello, che si rialzò.
“Non vincerete mai!” Disse Enter.
“Davvero?” Fece Sam. “Sta a vedere!”
“Prendiamoci un nemico a testa e distruggiamoli” Disse Clara.
“Aspettate” Li richiamò Jay. “Prendete questi!”
Lanciò un dispositivo a forma di seme ad ognuno, tranne a Sapphire, Notch e Bill.
“Si chiamano Lockseed. Con questi potete utilizzare mosse speciali, senza le quali non potrete distruggere i Metalloid. Ognuno di voi ha un attacco finale diverso dagli altri” Disse l’Overlord.
I tredici partirono all’attacco. Sam si ritrovò contro il Dinos Metalloid, una specie di dinosauro meccanico, e prese a colpirlo con la sua Spada Estesa di Ferro, ma la corazza non veniva scalfita neanche dal colpo più forte.
“Maledizione… È  tutto inutile”
Venne subito scaraventato lontano da un pugno.
“Prova a fermare questo, allora!”
Utilizzò l’Urlo Ender, ma neanche quello ebbe effetto. Prese quindi il Lockseed.
“A mali estremi, estremi rimedi” Disse premendo il pulsante laterale.
La Spada Estesa si sollevò illuminandosi, facendo arretrare il Metalloid. Sam la prese e la luce si spostò sulla lama.
“E adesso resisti a questo!” Disse Sam
Abbassò di colpo la spada, generando un’onda luminosa che tagliò in due il Metalloid, distruggendolo.
Clara ebbe come avversario uno strano verme gelatinoso con due zampe e senza braccia. Aveva un piccolo nucleo metallico, ma nonostante la sua grande precisione la ragazza non riusciva a colpirlo.
“Adesso lo faccio anch’io” Disse prendendo il Lockseed.
Lo attivò. Le lame dei pugnali divennero rosse e i manici verdi.
“Sparkling Launch” Disse il dispositivo.
Lanciò i due pugnali, colpendo in pieno il nucleo del Metalloid. La creatura esplose all’istante.
Roberto si trovava nel frattempo a lottare contro una specie di lentissimo Mutant Zombie androide. Lo colpì più volte con la sua Katana, ma il Metalloid lo buttò a terra. Attivò quindi il Lockseed che fece comparire cinque Katane d’Oro.
“Katana Crush” Disse la voce.
Roberto fece un affondo a vuoto e le Katane partirono verso il Metalloid, che venne distrutto.
Manu non se la cavava granché. Era costretta a schivare i colpi di una specie di Enderman rosso e dei suoi quattro cloni. L’unica arma che si era portata dietro era un boomerang.
“Se la fortuna non mi abbandona…” Fece la ragazza.
Attivò il Lockseed.
“Boomerang Shot” Disse l’oggetto.
Manu lanciò il boomerang che colpì tutti i cinque Metalloid e li distrusse.
Josh combatteva invece contro una specie di turbina umanoide, armata con delle Asce da guerra. Il ragazzo aveva la stessa arma. Lanciò quindi l’Ascia verso il Metalloid, ma impresse troppa poca forza al lancio e quella si conficcò a terra a due passi dal Metalloid. Attivò quindi il Lockseed, che disse: “Axe Cutting”
Appena la voce terminò di parlare, l’ascia si alzò da sola e si conficcò… lì. Il Metalloid si piegò in due dal dolore -con una risata di Josh in sottofondo- e l’arma lo divise verticalmente distruggendolo.
Paolo si ritrovò contro una creatura fatta di catene di ferro. Come arma aveva una Lancia di Diamante.
“Meglio attivarlo subito…” Disse il ragazzo tirando fuori il Lockseed.
Lo attivò
“Falling Spear” Disse la voce
Puntò la lancia contro il nemico, e dieci armi esattamente uguali piovvero dal cielo distruggendo il Metalloid.
Matt era il meno premunito. Ammettiamolo, trovarsi davanti un essere meccanico che ha ben quattro braccia, e di conseguenza quattro armi, avrebbe spiazzato chiunque. Con il Mazzafrusto di Ferro però era molto più sicuro di sé. Attivò il Lockseed.
“Pineapple Crush” Disse la voce.
“Pineapple? Che centra un Ananas adesso?” Si chiese il ragazzo.
Vedendosi venire il Metalloid incontro ad alta velocità, Matt agì d’istinto e lanciò il mazzafrusto. Questo si conficcò sulla testa del nemico e da come era messo sembrava proprio un Ananas.
“Ora ho capito” Disse Matt.
Dopo questa frase il Metalloid esplose.
Christian purtroppo aveva solo uno scudo. Il suo avversario, un essere metà verde e metà viola, lo aveva disarmato quasi a inizio scontro. Decise quindi di attivare il Lockseed, sperando che gli desse qualche possibilità anche senza armi degne di questo nome.
“Razor Shield” Disse la voce.
Christian lanciò lo scudo verso il Metalloid. L’oggetto partì come un frisbee e tagliò in due l’avversario, per poi tornare al suo proprietario. L’essere esplose.
Andrea, invece, stava combattendo con un Metalloid fatto di specchi. Cercava di danneggiarlo con la Nano Sciabola o usando l’elettricità dell’Armatura Arcana, ma non riusciva a fargli nulla. Attivò il Lockseed.
“Plasma Cannon” Disse la voce.
“Perfetto” Esclamò Andrea impugnando la sua arma con entrambe le mani e puntandola verso l’avversario.
Una grossa Sfera di Plasma partì dalla Sciabola e infranse molti degli specchi, tra cui uno nero al centro dell’addome. Il Metalloid esplose.
Notch e Bill se la cavavano meglio. E non c’era da stupirsi, dopotutto. Erano contro uno strano semaforo semovente.
“Notch, finiamolo” Disse Bill.
“Ok, Bill” Disse impugnando la Spada di Smeraldo.
“Emerald Storm”
“Obsidian Storm”
Entrambi colpirono il Metalloid con le loro spade, dividendolo in tre parti e distruggendolo.
Rimaneva solo Sapphire.
“Fatti sotto” Disse al Metalloid. Era l’unico che non avesse parti di metallo, dato che era composto totalmente d’acqua.
Sfoderò una Spada di colore blu scuro e corse all’attacco. Colpì il Metalloid sullo stomaco per poi sferrargli un pugno in pieno volto.
“Heihelm Power: Sapphire Revolution” Gridò.
La spada brillò di luce azzurra e la ragazza, roteando su sé stessa, tagliò la testa al Metalloid. Il resto del suo corpo divenne un blocco sorgente, e in esso si formarono piccoli cristalli di zaffiro.
Jay era contro una specie di Creeper Mutant androide. Solo che l’essere esplose al solo vedere il suo avversario. Che avesse così tanta paura da preferire la morte istantanea? Sapendo che Jay è un Overlord, non era poi così strano quello che aveva fatto.
 “Come avete fatto a batterli?” Chiese furioso Enter.
“C’è da chiederlo?” Rispose Manu.
“Non potrai mai sconfiggerci così!” Disse Clara.
“Ricordatelo!” Gridarono Jay e Sam.
“Umpf… Vedremo se siete davvero così forti” Disse Enter.
Jay e Sam svanirono nel nulla, per poi riapparire in un’altra dimensione. Era una landa bluastra quadrata ed Enter era dall’altra parte davanti a loro.
“Da soli. Voi due” Disse. “voglio vedere come ve la cavate”
Jay guardò Sam con aria di sfida.
Corse verso Enter con la spada in mano. Enter lo colpì gettandolo indietro. Cadde vicino a Sam.
“Ti mostro io come si fa” Gli disse l’altro.
Corse quindi da Enter salvo poi fare la stessa fine. O meglio, si teleportò un attimo prima di essere colpito, ma l’essere lo afferrò e lo rigettò indietro.
Si rialzarono.
“Io sono resistito leggermente di più” Disse Jay.
“Scherzi? Io stavo per colpirlo!” Ribatté Sam.
L’Overlord sfoderò una spada rossa con la lama dorata, ma Sam non reagì. Quando ormai stava per essere colpito, Sam si moltiplicò con i poteri Ender.
Enter rideva divertito, mentre Jay cercava di capire quale potesse essere quello vero.
“Ma che stai facendo?” Gli chiese Sam. A parlare però furono tutte le copie insieme.
“Ti mostro chi è il migliore!”
“Oh, ma dai!” Fece l’Ender mentre una delle sue copie veniva trafitta e svaniva nel nulla. “Non credi che sia stato tutto calcolato?”
 “Un piano di Enter?” Chiese Jay fermandosi. L’entità nel frattempo si stava seriamente preoccupando.
“Metterci contro per sfinirci l’un l’altro…”
“…per poi darci il colpo di grazia!” Fini l’Overlord.
Si voltarono tutti e sette -se si contano anche le copie- verso Enter.
“Insieme?” Chiese Jay.
“Insieme” Risposero le copie di Sam.
“A te l’onore”
Le sei ombre si teleportarono intorno a Enter e sfoderarono la spada tutte nello stesso momento, ferendolo in vari punti. Sparirono poi tutte insieme, e solo il vero Sam riapparve vicino a Jay, il quale disse: “Overlord Power: Forza! Overlord Power: Agilità! Overlord Power: Velocità”
Corse da Enter ad una velocità folle e lo colpì sullo stomaco scaraventandolo contro la parete di quella strana dimensione.
“Overlord Power: Clonazione” Disse poi, e creò due sue copie. Presero tutte la Spada e, attivato anche l’“Overlord Power: Potenza”, Colpirono Enter in tre punti diversi scagliandolo lontano.
Enter rimase per un po’ a terra, e nel frattempo una delle pareti di quell’universo svanì. Dietro di essa c’erano i due team con Sapphire.
Jay, al vedere il nemico rialzarsi, disse “Formula”, e una strana pista apparve dal nulla. Solo allora il gruppo di Sam si rese conto che quegli oggetti che all’inizio erano sembrati rettangolari erano in realtà dei modellini di automobile. E quella che stava arrivando in quel momento era, appunto, una monoposto da Formula 1.
“Sono anche senzienti, per caso?” Chiese Sam. Jay non rispose, ma prese al volo la macchinina e la mise nel bracciale.
“Drive: Type Formula” Disse il Driver.
Prese la sua Spada ed inserì il modellino nell’impugnatura. Il filo della lama si illuminò per un momento.
Jay andò verso Enter lentamente. Azionò il dispositivo nella Spada.
“Fo-Fo-Formula” Disse il Driver. Per qualche strano motivo faticò a dire la parola ed emise anche qualche suono strano.
La spada si caricò di una potente aura blu, e menando un fendente quella partì verso Enter colpendolo in pieno. Il ragazzo prese quindi un cannone, ci mise dentro il modellino che era nella Spada e inserì nel caricatore tre altri dispositivi.
“Full Charge” Disse il cannone. Jay prese la mira e fece fuoco. L’oggetto aggiunse “Full Full Formula Chou-Hou!” un attimo prima di sparare.
Enter era quasi KO. Non sapeva più che cosa fare, e non aveva abbastanza energie per scappare.
“Sam!” Disse l’Overlord.
“Pronto!” Rispose.
“Questo è il Final Rush” Gridò Jay. “Overlord Power: Impatto! Overlord Power: Get Formula!”
I due partirono verso Enter, Sam con la Spada in mano e Jay pronto per un attacco finale. Girò una piccola chiave sul Driver e premette un pulsante sul bracciale.
“Hissatsu: Full Throttle” Disse il Driver.
I due saltarono. Jay portò in avanti la gamba, mentre Sam impugnò la Spada Estesa al contrario.
“Rider Kick” Gridò Jay.
Sam colpì Enter con la spada tagliandogli la testa. L’Overlord lo perforò al petto con il Rider Kick.
Sam si teleportò di nuovo dove erano partiti, mentre Jay rimase lì. Enter esplose. Finalmente lo avevano distrutto.
“È… è davvero finita?” Si chiese Sam.
“Ma non è comparso alcun Portale” Disse Manu.
Jay tornò indietro, togliendosi il casco della tuta e raccogliendo il drop di Enter. Diede le Monete di Smeraldo a Sam e prese in mano un palmare.
“Questo, ragazzi, è il nostro biglietto di sola andata per la nostra Minecraftia” Disse attivando il localizzatore. “Il portale è sotto la zona dove ci siamo svegliati”
 
Con un teletrasporto Sam portò tutti nel deserto vicino Enderia.
“Forza!” Disse Jay lanciando delle Pale di Ferro ai suoi. “Scaviamo e andiamo verso il portale!”
L’Ender li fermò: “Permetti?”
“Mmh… Va bene”
Si concentrò, tendendo le mani in avanti. Chiuse gli occhi e, con uno sforzo immane, iniziò a sollevare le braccia verso il cielo. Pian piano tre strati di sabbia dell’estensione di un Chunk si sollevarono e il ragazzo li lanciò sedici blocchi più avanti. Sotto di essi c’era una stanza di Pietra nella quale era custodito il Portale.
“Questo è il grande momento” Disse Manu. “Finalmente potremo tornare a casa”
“Andiamo” Disse Paolo.
Erano tutti ansiosi, ma Jay li fermò.
“Aspettate. Prima di andare…” Si voltò verso il gruppo di Sam. “…volevo dirvi grazie. Grazie per averci aiutato e grazie per esservi fidati di noi. Ecco. Volevo darvi questo”
Tirò fuori una specie di Smartphone.
“In questo Rider Phone sono salvate tutte le cose che abbiamo fatto con voi. Tutti i ricordi, insomma. Ma soprattutto, premendo il tasto Rider Call, grazie anche a Notch e Bill che ora sono a casa, potrete aprire un portale per farci venire da voi. Potrete comunque chiamarci, scriverci… insomma rimarremo in contatto”
“Grazie, Jay” Disse Sam prendendo l’oggetto. “Non vi dimenticheremo”
Arrivò Sapphire.
“Jay. È vero? Te ne devi andare?” Chiese la ragazza.
“Purtroppo sì, Sapphire. Non posso rimanere qui per sempre. Anche noi abbiamo un obiettivo: tornare a casa”
“Enter ci ha già separati una volta. Perché non rimani qua con me?” Chiese la ragazza con le lacrime agli occhi.
“Non posso” Rispose tristemente.
“Un momento” Intervenne Sam. “Enter vi ha separati? Perché? Come?”
“Tu mi avevi chiesto come faceva mia sorella ad essere un Overlord. Questa è la risposta…”
Iniziò a raccontare.
“Sono passati due anni da quando Enter entrò in Minecraft, scoprendo che anche io ci giocavo. Enter non è solo un nemico di Minecraft, bensì è anche un nemico reale. Il suo nome non lo ricordo, anche perché da quando è successa quella cosa l’ho voluto dimenticare. Giusto oggi, se consideriamo il calendario Terrestre, sono passati due anni da quando Sapphire… è morta”
“È morta?” Esclamarono tutti.
“Ma se è qua?” Chiese Paolo.
“Quello che realmente è qui di lei… è solo la coscienza. Tutto il resto è stato ricreato da Notch. Ragazzi…” Disse poi rivolgendosi alla sua squadra. “Voi sapete che abito da solo, da quando… non è importante. Voi siete venuti già a casa mia e quando andavamo in camera vi ho sempre detto di fare silenzio che c’era mia sorella che dormiva e voi l’avete vista. Non è proprio così. Quello è il corpo di Sapphire. Notch, Bill ed io stiamo cercando un metodo per poter tenere il suo corpo in vita, in modo da poterla riabbracciare”
Il ragazzo stava iniziando a piangere. Proprio in quel momento il bracciale suonò. Premette il pulsante.
“Ehi Jay” Disse una voce.
Apparve una proiezione olografica di Notch nel suo laboratorio, ma sembrava fosse il mondo reale. Ciò voleva dire che Markus Persson* poteva passare da Minecraftia al loro universo di appartenenza? Aveva senso: dopotutto il creatore è lui.
“Che hai?” Chiese. “Non starai pensando a quello che è successo vero? Perché ti chiamo proprio per questo”
“Svelto Notch” Disse Jay con le lacrime agli occhi. “Parla”
“Forse so come far sì che Sapphire ritorni in vita. Ma devi venire qua. Tu sei l’unico che può andare e venire senza problemi” Disse Notch.
“E non ce l’hai mai detto!” Esclamò Roberto.
“Sveglia, quello è il laboratorio di Notch. Sia in Minecraftia, sia nel Mondo Reale rimane invariato! Sembra di essere nel Mondo Reale ma sono ancora su Minecraftia!” Disse “Notch intendeva che posso arrivare da loro senza problemi, non che posso uscire da Minecraft e tornare nel Mondo Reale!”
“Scusami” Disse mortificato Roberto.
“Quindi fammi capire” Fece Sam. “Quel laboratorio è a metà fra Minecraftia ed il Mondo Reale?”
“Esatto. E in qualsiasi dimensione basata su Minecraft io sia, posso teletrasportarmi lì, anche da questa”
Tornò a guardare l’ologramma. “Notch. Il mio laboratorio è disattivato, vero?”
“Certo”
“Non importa…”
“Senti, ho programmato il Portale perché porti te e Sapphire, o almeno la sua coscienza, qua al laboratorio. Il corpo di Sapphire è collegato. Ora attraversate il portale e venite qua”
Il ragazzo si voltò verso i suoi amici. Sua sorella gli si avvicinò timida.
“Jay. Ho paura. Ho paura di non riuscire a resistere nel mondo reale. Non più”
“Non credo ci sia da preoccuparsi” Disse Sam. “con un fratello come Jay è un po’ difficile non riuscire a resistere”
Alla ragazza tornò un leggero sorriso.
“Ti va, Sapphire?” Le chiese il fratello.
“Sì”
Attraversarono il portale. Anche gli amici di Jay si prepararono a tornare nella loro Minecraftia, ma il Rider Phone squillò, interrompendoli.
“Sam, Clara. Mi ricevete?” Chiese Jay quando Sam ebbe risposto.
“Certo Jay”
“Vi volevo dire grazie. Perché, insomma… Se non ci fossimo mai incontrati, se non ci fossimo mai alleati, non avrei mai potuto rincontrare mia sorella. È da due anni che non la vedevo quindi… grazie”
Iniziò a lacrimare.
“Jay? Tutto a posto?” Chiese Clara.
“Jay” Disse Sapphire. “Ma perché piangi?”
“Sapphire!” La chiamò Clara. “Allora è andato tutto bene”
“Queste sono lacrime di gioia” Rispose Jay. “Il mio unico desiderio ora è che uno giorno ci possiamo incontrare di nuovo”
“Sono certo succederà” Disse Sam. “Perché se c’è qualcosa che ho imparato di te… è che Drive non si arrende mai. Vero, Drive?”
“Giusto…”
Il segnale svanì.
“Jay! Jay! Mi ricevi?” Chiese Sam.
“Che è successo?” Chiesero Clara e Manu.
“È caduta la linea” Disse ironico Sam.
“Per forza. Sono dietro di voi!” Esclamò Jay.
“Allora? Attraversiamo il portale?” Chiese Paolo.
“Certo” Rispose Jay avvicinandosi ai suoi amici.
“Alla prossima!” Salutarono i quattro entrando nel Portale. Anche Sapphire li seguì. Jay invece si fermò poco prima e si girò gli altri.
Entrò nel Portale camminando all’indietro, e un Lockseed si alzò davanti a lui.
"Himawari!” Disse la voce.
Dei Lockseed apparvero e iniziarono a girargli attorno. Si allontanarono di poco per poi venirgli contro.
Pochi istanti dopo, il gruppo vide Jay brillare di una luce intensa. Quando questa se ne andò pochi istanti dopo, i cinque lo videro come il Man Of the Beginning. Capelli bianchi come il vestito, corazza e placche dorate comprese le scarpe, occhi azzurri ed un mantello bianco all’esterno e dorato all’interno.
È l’esatto opposto di Enter! pensò Sam. Solo non ha le ali.
“Grazie ragazzi. Buon viaggio” Disse Jay. “Chiamateci se volete”
“Ciao Jay!” Dissero insieme.
Il ragazzo svanì oltre il Portale, il quale si richiuse un attimo dopo. Clara si avvicinò a Sam, che aveva preso in mano le Monete di Smeraldo.
“Mi mancheranno sai?” Gli disse.
“Anche a me” Rispose mettendo nell’inventario il Rider Phone. “Ma non possiamo farci niente: è giusto che proseguiamo ognuno per la propria strada”
“E la nostra è…?” Chiese Josh.
“Comprare gli Occhi Ender ed equipaggiarci a dovere. Poi raggiungere l’End…” Chiuse il pugno e sorrise. “E infine tornare a casa!”
 
 
 
NDA
Ciao ragazzi! Scrivo in questo piccolo angolo per ringraziare Jay, che mi ha proposto questo folle progetto. È stata un’esperienza utile credo ad entrambi per migliorarci e ha creato un legame sia tra noi che tra i nostri personaggi. Spero che in futuro possa capitare l’occasione di fare un secondo Crossover!
 
Ora, passando ad altro, queste note le volevo scrivere anche per chi non è pratico di Minecraft ma segue comunque questa storia. Lo so, molti di voi lo sanno già, ovviamente, ma devo tenere conto di tutti, no?
* Markus Persson è il vero nome di Notch

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Capitolo 22
*** In viaggio ***


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Cap.22 In viaggio
 
«Ok, ragazzi! Pronti a partire!» Gridò Sam. I suoi amici, Andrea compreso, risposero con un «Sì!» carico di entusiasmo.
Il ragazzo che avevano incontrato nell’Hunger Game, piuttosto che fare il pattuito fifty-fifty, aveva chiesto di seguirli fino nell’End.
«Non ho mai sfidato il Drago fino ad ora» Aveva detto. «E poi io sono di questo mondo: voi potreste essere sbalzati nel Tunnel Dimensionale, ma si sa per certo che noi abitanti di Minecraftia ci risvegliamo sui nostri letti come se nulla fosse successo»
«Speriamo che tu abbia ragione» Rispose Clara. Sam lanciò in aria un Occhio, il quale puntò fuori città, a Est, e levata in alto una delle sue Spade di Diamante Estese, disse: «In marcia!»
Partirono. Camminarono per tutta la giornata, attraversando un Deserto, una Giungla e una Steppa, fermandosi poi per la notte nei pressi del confine di una Pianura molto vasta. Si accamparono costruendo il solito rifugio 4x4 in pietrisco.
«Quanto credete che abbiamo viaggiato?» Chiese Josh buttandosi a terra.
«Ad occhio e croce direi un centinaio di chilometri…» Rispose Sam, appoggiato ad una parete.
«Beh, allora Atlantis non è lontana!» Intervenne Andrea. «Scusate se non ve l’ho detto prima, ma… la mia città è proprio in questa direzione. Alla fine della pianura c’è una montagna… ed è lì che si trova»
«Sembra interessante. Potremmo anche fare una piccola sosta. Quanto ci vuole per superare la Pianura?»
«A piedi? Mezza giornata. Per l’una del pomeriggio dovremmo già essere arrivati»
«Possiamo fermarci lì per il pranzo. Se non altro potremmo fare un giro in città»
«Vi piacerà, ci scommetto» Disse orgoglioso il ragazzo. «È una cittadina molto particolare… ma non voglio rovinarvi la sorpresa! Buonanotte!»
Si distese e si addormentò. I quattro erano lievemente confusi, ma non potevano fare altro che imitarlo e farsi anche loro una bella dormita.
La mattina dopo ripresero il cammino. La pianura era stata immediatamente sgombrata dai raggi del Sole, a parte per qualche Creeper che voleva dare un po’ di fastidio ai viaggiatori. Peccato che ai Pugnali di Smeraldo di Clara non piacessero le seccature… La ragazza ne aveva a tracolla un cinturino pieno, e non esitava a lanciarli contro qualsiasi mob ostile le capitasse a tiro. Poi Sam tele portava le armi di nuovo al loro posto.
Verso mezzogiorno raggiunsero la montagna di Atlantis. Andrea passò in testa al gruppo e, iniziando a scalare la montagna, li chiamò: «Da questa parte!»
I quattro amici si guardarono l’un l’altro e, quando Sam si strinse nelle spalle, si decisero ad andare anche loro. Ci volle un quarto d’ora per raggiungere la cima, ma quello che videro da lassù non aveva prezzo.
La montagna che avevano scalato era in realtà un promontorio. E alla base di questo, cento metri sotto il livello del mare, c’erano delle luci. Delle lontane e bellissime luci, emesse da edifici e strade racchiuse in cupole e volte di vetro e che formavano tutte insieme una ancor più bella città.
«Benvenuti, ragazzi» Disse Andrea allargando le braccia e chiudendo gli occhi. Il sorriso sul suo volto era più che evidente. «Benvenuti ad Atlantis, la leggendaria Città Sommersa»
 
Entrati in una grotta alla base della montagna, raggiunsero ben presto un vicolo cieco. Andrea tirò fuori una Torcia in Redstone e la mise su un blocco, il quale si mosse rimuovendo l’oggetto e facendo sparire una sezione del muro. La porta in Cornici di Svanimento* dava su una stanza quadrata completamente vuota e con un pulsante dall’altro lato. Il ragazzo entrò e invitò i suoi amici a fare lo stesso.
Sam fece una domanda: «Scusa, ma questo cosa dovrebbe…» Non finì la frase perché, appena Andrea ebbe premuto il pulsante, il pavimento scomparve sotto di loro.
«Tu sei pazzo!» Gridò Clara mentre cadeva. In fondo allo strapiombo c’era una piscina che impedì ai cinque di spiaccicarsi al suolo. Ma l’atterraggio fu traumatico in ogni caso.
«Potevi almeno avvertire…» Disse Sam rialzandosi. Andrea era l’unico atterrato in piedi.
«E rovinarvi tutto il divertimento? Perché avrei dovuto?» Rispose quello ridendo.
«RovinarTI… ammettilo…»
«Ok, è vero» Fece lui. Uscì dall’acqua e si diresse verso la strada. «Andiamo. Vi porto in una pizzeria vicino alla piazza principale, che ne dite?»
«Umpf…» Mugugnò l’Ender. «Va bene…»
Durante tutto il tragitto i quattro ragazzi non poterono fare altro che ammirare affascinati l’imponente bellezza di quella città. Sembrava di essere in un tunnel sottomarino con tanto di… di stupidi calamari che ti nuotano sopra la testa, diciamo la verità… ma allo stesso tempo pensare che c’era un sacco di gente che ci abitava era qualcosa di stupefacente! Le strade, in Mattoni di pietra e bordate di Mattoni del Nether, erano racchiuse in volte a botte fatte di vetro divise in sezioni da 24 blocchi da arcate di Pietraluce. Contando anche la bordatura vantavano un’ampiezza di otto metri, erano circondate da piccole strisce di erba alta e fiori di ogni tipo, e gli edifici, totalmente sotto il livello del mare, erano collegati alle strade da piccoli archi di vetro. Era veramente un mondo a parte rispetto alla superficie. E in più, al centro di una piazza (la cui cupola era di 30 metri di raggio) c’era addirittura un giardino pubblico con tanto di alberi di quercia e betulla.
«Questa città è bellissima!» Disse Clara con gli occhi che brillavano. «Chi ha avuto un’idea così… così… stupefacente?»
«Sinceramente?» Rispose Andrea. «Avete davanti l’ideatore del progetto Atlantis, nonché vice-governatore della città»
«T-tu? Sul serio?» Domandò stupefatto Matt.
«Già. All’inizio pensavo di usare questa…» allargò le braccia, come ad indicare il giardino. «…come piazza principale, ma la mia idea ha avuto un successo tale che ho dovuto allargare la città in maniera incredibile! Ci sono cinque piazze in tutto ora e la cupola centrale raggiunge i cinquanta metri di altezza. Guardate»
Si avvicinò ad una mappa appesa a bordo piazza.
La città era di forma circolare, con al centro un’enorme piazza dalla quale partivano in maniera radiale ben otto strade. Intorno alla piazza centrale, varie traverse ad anello ogni cento metri circa e, dieci incroci lontane dal centro, le quattro piazze minori sulle direttrici cardinali. Loro erano nella piazza ovest, la quale era l’unica ad avere, a duecento metri di distanza da essa, un’uscita che desse sulla terraferma.
«Aspetta un attimo» Fece Josh. «Finora abbiamo camminato solo fino a QUI?»
«Già» Rispose Andrea. «È una delle maggiori città del Regno, non un minuscolo borghetto!»
«Wow…»
«Dai andiamo. Dovremmo arrivare entro l’una»
E infatti, prima che il sole abbandonasse lo zenit, raggiunsero la piazza centrale, una enorme cupola allestita a mo’ di giardini pubblici, con tanto di panchine, stradine di Ghiaia e fontana al centro. Ancora una volta, i quattro rimasero stupefatti e affascinati da quella città.
«Venite. Da questa parte» Disse Andrea dirigendosi verso Nord. A meno di cinquanta metri dalla cupola c’era un locale chiamato “Ristorante Pizzeria Il Fondale”. Il ragazzo entrò e i suoi amici lo seguirono.
«Bentornato, Andrea!» Disse un uomo dietro il bancone. «Com’è andata nell’evento?»
«Oh, ciao Lucas!» Salutò il ragazzo.  «Non male, dopotutto… sono arrivato in finale e ho raggiunto l’undicesimo posto»
«E lo definisci “non male”? Io non ti capisco…» Rispose Lucas.
«Beh, eravamo…? Sì, 243. Dato il numero di partecipanti mi sembra già un ottimo traguardo essere arrivato tra i ventuno finalisti, no?»
«Bah»
«E poi ho fatto amicizia con questi quattro ragazzi» Aggiunse indicando il gruppo. «E tra di loro c’è perfino il campione! Eccolo qui!»
Diede una pacca sulla spalla a Josh. Quello arrossì per l’imbarazzo.
«Tu… tu hai davvero vinto gli Hunger Games?» Chiese Lucas fissando il ragazzo.
«Ehm… io… sì»
«Allora bisogna festeggiar…»
«No, mi dispiace, non abbiamo tempo per questo» Lo interruppe Andrea. «Siamo in viaggio, e ci siamo fermati qui solo per una pizza veloce»
«Va bene, non importa. Cosa volete?»
Da un giro rapido uscirono due pizze ai funghi, due alle patate e una margherita. Per fortuna i nomi non erano diversi tra Minecraftia e il loro mondo. Mentre mangiavano, parlarono un po’, soprattutto della città. I numeri erano impressionanti: solo per la cupola della piazza centrale c’erano volute ben 20 pozioni prolungate di Respirazione e decine di stack di Vetro.
Gli abitanti attuali di Atlantis erano ben oltre i dodicimila, senza contare le sue tre colonie. Eh già, la città era madrepatria di altri tre centri abitati, uno costruito sottoterra, nei pressi della Bedrock, uno in cielo, sospeso sopra l’oceano, e l’ultimo nel Nether, raggiungibile tramite un portale ad Atlantis. Le tre cittadine si chiamavano Bedground, Skyblock e Magma.
«Forte!» Esclamò Sam. «Una città nel Nether?»
«Perché no?» Rispose Andrea. «Dopotutto grazie ai Blocchi Comandi non ci vuole molto a piazzare Acqua Sorgente. Un po’ di Terra, qualche seme, et voilà»
«Geniale» Ridacchio l’Ender. «E quindi avete scoperto il crafting del Blocco Comandi… come avete fatto?»
«Purtroppo questa è una conoscenza che viene tramandata tra le generazioni di redstoner. Chissà, magari se ti dimostri un tecnico promettente potrei insegnartelo» Gli fece l’occhiolino.
«Bello, ma no, tanto non resteremo ancora per molto»
«Va bene…»
«Piuttosto…» Intervenne Clara. «Che mi dici della città nel cielo? Com’è?»
«Skyblock, dici?» Fece, assumendo un atteggiamento orgoglioso. «È il mio secondo capolavoro! Ho innalzato personalmente tutte le isole fluttuanti, e ognuna è stata accuratamente progettata, blocco per blocco»
«Ci avrai messo un sacco di tempo!» Osservò Matt.
«Beh… sì. Un mese di progettazione, poi altri due-tre per creare le isole. Infine, un altro paio per mercato ed edifici pubblici. Spete, il quarzo non è facile da trovare»
«E dove l’hai usato?» Domandò Josh.
«Il mercato. È fatto TOTALMENTE di pilastri e blocchi di quarzo, anche cesellato»
«Tu sei pazzo…» Disse Sam ridendo. Andrea rispose «Lo so» e tutti iniziarono a ridere.
«Ok… e Bedground?» Chiese Josh quando tutti si furono calmati.
«Oh, quella è la città che ci interessa di più. È stata scavata sotto una montagna, e… un momento, ora che ci penso, la sfacciatissima fortuna del tipo che mi ha suggerito il posto volle che trovassi un cunicolo che porta fino all’Ender Stronghold…»
«Come? Stai scherzando, vero?» Domandò Sam. «Perché diavolo non ce l’hai detto prima?»
«Ehi, stiamo parlando di due anni fa… è già tanto che mi ricordi quello che ho mangiato ieri a cena!»
«Ieri abbiamo a malapena mangiato due mele a testa…» Ribatté Clara.
«Appunto!»
«Va beh, lasciamo perdere» Intervenne Matt. «Come facciamo ad arrivare a Bedground? Il più in fretta possibile, intendo»
«No problem. Ho piazzato un sistema di teletrasporti nelle uscite Nord ed Est. A Nord si va a Skyblock, e ad Est a Bedground. Inutile dire che a Sud c’è il Portale per Magma»
«Fantastico! Allora possiamo incamminarci subito!» Disse Josh, ma la voce di Lucas lo fermò.
«E il conto chi lo paga?» Domandò l’uomo con fare minaccioso. Andrea sospirò e diede all’uomo tre Monete di Bronzo e due di Pietra.
«Giusto?»
 Chiese il ragazzo, e Lucas disse: «32 crediti… Sì, va bene. Tornate a trovarmi!» Li salutò. I cinque uscirono dal locale.
«Quel tipo finirà per farmi impazzire! Non sa pensare ad altro oltre agli affari» Disse Andrea.
«Penso che l’unica soluzione sia sopportarlo» Rispose Clara. «Sai, non credo tu abbia molte alternative…»
«Lo so… ma uno ci spera sempre»
Proseguirono in direzione Est. Erano le due del pomeriggio quando raggiunsero una piazzola di dieci metri di raggio. Dal lato opposto c’era una nicchia di quarzo con una Pedana a Pressione di Ferro.
«Dobbiamo andare lì?» Chiese Clara. Per tutta risposta, il ragazzo ci salì sopra e scomparve all’istante.
«Lo prendo come un sì?» Domandò la ragazza seguendolo. Poi anche tutti gli altri andarono sul Teletrasporto.
Riapparvero in una nicchia esattamente uguale alla precedente, solo che le pareti intorno erano pura Pietra. La città era proprio come l’avevano immaginata, ovvero chiusa in un gigantesco scavo quadrangolare. Le strade erano fatte di Mattoni del Nether, circondate da giardini, pinte e fiori di ogni tipo. Le case, invece che essere costruite dopo la preparazione dell’area, erano state ricavate direttamente dalla roccia ed erano quindi fatte di Pietra. Ovviamente chi comprava una casa aveva poi libertà di demolirla, ricostruirla eccetera, quindi molte case erano diventate in Mattoni di Pietra o addirittura in Mattoni di argilla, staccandosi dallo stile originale.
Sam si guardò intorno. Chissà se c’era un’uscita normale, ovvero una via che portasse in superficie senza passare per il Teletrasporto. Preferì non chiedere, ma la curiosità era tanta. Sarebbe stato divertente effettivamente quella città non avesse avuto sbocchi all’esterno.
Presto giunsero ad una costruzione di mattoni del Nether che arrivava a toccare la cima dello spazio cittadino e forse continuava anche oltre. Andrea entrò e i quattro lo seguirono.
«Questa è la casa di Namezero, Name per gli amici. So cosa state pensando, ed effettivamente nemmeno io so il suo vero nome: si fa chiamare così e basta. Comunque, Name è il Vice-Governatore assegnato a Bedground»
«E perché siamo in casa sua?»
«Per questo» Rispose il ragazzo avvicinandosi alla scala davanti a loro. La salì, mise una Torcia Redstone nel blocco davanti a lui e i primi due blocchi della scalinata si ritirarono. Sotto di essi, c’era un’altra scala che procedeva verso il basso. Entrati, notarono che il passaggio era totalmente buio. Era più facile vedere il fondo di un barile di pece che distinguere qualsiasi cosa i ragazzi avessero davanti a loro.
«Ok, andiamo. Però vi avverto, ci vuole un giorno buono per arrivare fino allo Stronghold»
«Ah, fantastico…» Commentò seccato Matt estraendo la sua Spada di Diamante. Andrea lo fermò.
«Non serve»
Tirò una leva e una serie di Lampade Pietrarossa si accesero per tutto il minuscolo tunnel, e nello stesso momento le scale sopra di loro si richiusero. Pian piano, i cinque iniziarono ad addentrarsi nel passaggio.

*Cornici di Svanimento: blocchi della Malisis Doors mod che prendono le sembianze di blocchi reali, ma scompaiono se ricevono un segnale di pietrarossa. Alla scomparsa del segnale tornano come prima.

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Capitolo 23
*** La Fine? ***


Alternative Dimensions
A journey into a cubic world

Cap.23 La Fine?
 
Il gruppo iniziò a percorrere il minuscolo tunnel. Sam però volle fare una domanda alla loro guida.
 «Senti, Andrea. Perché non hai messo un Blocco Comandi con tp? Sarebbe stato più…»
«Spiacente» Lo interruppe quello. «Non siamo ancora riusciti a mettere a punto quel comando. Ci abbiamo provato, una volta, ma la persona che l’ha testato non è più tornata»
«Ehm… avete...?»
«Sì: io e Sethbling, con l’aiuto di un uomo che si fa chiamare Dragnoz. Per lo meno, il nostro tester era a conoscenza del pericolo a cui andava incontro…»
«Ok… e allora per i teletrasporti che usate?»
«Un Teleporter, ovviamente» Il ragazzo marcò in modo particolare l’ultima parola. «Però è molto dispendioso sia di energia che di materiali. Il Re ne ha regolamentato severamente l’uso, e così non ho potuto piazzarlo in questa zona»
«Capisco. Allora lascia che ci pensi io» Chiese l’Ender teleportandosi davanti alla fila. Circondò tutti e cinque di Particelle Ender e partì seguendo il percorso. Fece solamente due svolte, e poi raggiunse l’entrata del tanto agognato Stronghold. Più precisamente, stavano per entrare in una biblioteca.
«Ok, ragazzi. Pronti con le armi in pugno. Il gioco si fa duro» Disse Andrea mettendosi l’Armatura Arcana ed estraendo una Nano Sciabola da un fodero posto dietro la schiena.
Gli altri lo imitarono. Tutti indossarono un’armatura Quantum-Suite e presero in mano le loro armi, ovvero due Spade Estese in Diamante per Sam, Una Spada e uno scudo di Diamante per Matt, un’Ascia da guerra di Mythril e uno Scudo di Smeraldo per Josh. Clara aveva sempre i suoi Pugnali di Smeraldo a portata di mano, ma tirò comunque fuori uno Scudo di Ferro.
Entrarono nell’enorme sala sparpagliandosi. Iniziarono a vagare per la biblioteca alla ricerca di un passaggio o qualsiasi altra cosa. Clara raggiunse una Porta di Ferro, e prese la sua Trivella per romperla, dato che non c’erano pulsanti. Incredibilmente, la Porta resse.
«Ragazzi… credo che abbiamo un problema…»
«Tipo?» Chiese Matt dalla balaustra superiore.
«Tipo che ho trovato la porta, ma non ci sono pulsanti e non si rompe se cerco di toglierla»
«Come sarebbe?» Intervenne Andrea. «Fai provare me»
Si avvicinò alla ragazza e puntò la sua Sciabola contro la porta. Lanciò un Fascio di Plasma, certo che il blocco non avrebbe retto ad una potenza del genere, eppure anche stavolta rimase perfettamente illeso.
«Ma che diavolo…»
Si guardò intorno. E realizzò che i blocchi di Libreria dovevano per forza servire a qualcosa.
«Pensi anche tu quello che penso io?» Gli domandò Sam avvicinandosi. L’Arcanista annuì e disse agli altri: «Controllate le Librerie! Cerchiamo un Libro con Pietrarossa e, possibilmente, anche qualcosa che ci dica dove va messo!»
«Per quello non è un problema» Rispose Sam. «La porta tocca le librerie, quindi…»
«Oh, ok. Beh, forse troviamo anche qualcosa di interessante…» Disse Andrea iniziando a controllare i blocchi.
«Del tipo? Libri con Scompartimento?»
«Esatto. Ah, eccone uno. C’è uno strano pezzo di carta dentro…» Tirò fuori il foglietto e lo lesse. «T 27 16 5. Che vuol dire?»
«Non ne sono sicuro, ma credo che sia un’indicazione» Azzardò Sam. «Vediamo… T sta per terra; piano terra, quindi. 27 è la fila, mentre 16 la colonna… o forse il contrario. 5 direi che è l’altezza dello scaffale, se solo non fossero tutti alti un massimo di tre blocchi…»
«Beh, ogni blocco ha due file» Fece notare Andrea.
«Vero anche questo. Vediamo… 29, 28… ecco, 27.  E siamo già alla fila giusta? Sì. Vediamo un po’… aspetta un momento»
«Cosa?» Domandò Clara.
«Il blocco superiore è del tutto vuoto!»
«Forse abbiamo sbagliato a interpretare l’indicazione?» Chiese Andrea
«O forse vi manca un pezzo!» Intervenne Josh dal piano di sopra. «Ecco!» Gettò ai tre un Pulsante di Legno. «Era in un Libro con Scompartimento»
«Grazie, cercatore» Lo prese in giro Clara afferrando al volo l’oggetto.
«Ehi! Non è divertente!»
«Ok, ma ora?» Chiese lei. Sam le strappò il pulsante dalle mani e lo piazzò sulla Libreria, premendolo. Un rumore di porta disse loro che avevano fatto centro.
«Ottimo. Ora possiamo…»
Non fece in tempo a concludere la frase che cinque Blaze spawnarono dal soffitto e iniziarono a incendiare la stanza.
«Via, via!» Gridò Sam. Matt e Josh saltarono giù dalla balaustra atterrando sopra le Librerie, per poi scendere sul pavimento per stare al sicuro dalle fiammate dei mob. Attraversata la porta, quella si richiuse alle loro spalle.
«Maledizione… iniziamo bene…» Mormorò Josh. Clara riprese la sua frase, con tono più positivo: «Già, iniziamo proprio alla grande!»
I ragazzi alzarono lo sguardo. Proprio davanti a loro c’era la stanza del Portale. Peccato che fosse sigillata da delle inferriate.
«Sì, certo. Però è chiuso…» Disse a quel punto Matt.
«Beh, non ci resta che aprire il passaggio!» Intervenne Sam rialzandosi. Gli altri gli scoccarono un’occhiata come per dire “E come vorresti fare?”, ma proprio in quel momento li assalì un’orda di Pesciolini d’Argento.
«Silverfish!» Gridò Sam. I minuscoli mob iniziarono a sparire e riapparire da pareti e pavimento rompendo blocchi all’impazzata. Con i suoi pugnali, Clara era svantaggiata nel combatterli, e si tenne da parte. Andrea iniziò invece a scagliare globi elettrici, e Sam prese a menare fendenti un po’ a caso spazzandone via a decine con un solo movimento. In breve l’ondata di mostriciattoli fu del tutto eliminata e i cinque poterono calmarsi. Davanti a loro c’era un disastro e l’unico modo per proseguire da quella parte era il parkour, visto che sotto il corridoio c’era una simpatica fessura profonda più di cinquanta metri. O forse no, dato che Sam si era già teleportato dall’altra parte. Un turbinio di particelle, e giunsero anche gli altri.
«Perché non lo usi per attraversare la grata?» Domandò Andrea.
«Non posso attraversare blocchi indistruttibili» Rispose semplicemente Sam.
«Ma è una grata! Ha dei buchi!»
Per tutta risposta, l’Ender tentò di attraversare il passaggio. Si materializzò un attimo prima di toccare i blocchi, per poi essere sbalzato indietro. Tornò dagli altri.
«Visto?»
«Ok, era solo un’idea»
Ripresero a cercare, senza sapere esattamente cosa. Raggiunsero una porta con una scala a chiocciola che puntava verso il basso. Scesero senza esitare e si ritrovarono in una sala con una fontana al centro. Altri quattro passaggi sui lati della stanza portavano in altrettante ale dello Stronghold. Peccato che solo una porta avesse il pulsante per aprirla. Si mossero insieme da quella parte ma senza accorgersene schiacciarono una Pedana a Pressione.
Apparve un manipolo di dieci Scheletri corazzati e armati fino ai denti. Scoccarono, i primi cinque con delle balestre, gli altri con frecce normali, ma i proiettili si ruppero al contatto con le Quantum Suite dei ragazzi. Andrea si protesse invece con una barriera elettrica che poi concentrò, lanciandola verso i mob. Gli scheletri armati di balestra crollarono all’istante. Gli altri vennero trafitti dai Pugnali di Clara.
«Andiamo…» disse Sam, avviandosi. Gli altri lo seguirono, ritrovandosi a dover fare i conti con un nuovo parkour.
«Ancora?» Protestò Josh, ma di nuovo l’Ender usò i suoi poteri per raggiungere l’arrivo e tirare la leva al centro della parete di fondo. Tornò indietro, e notò che il passaggio per un’altra ala si era appena aperto.
«Troppo facile, così» Disse Sam stiracchiandosi. Entrarono nel passaggio e scesero le scale. E si ritrovarono in mezzo ad un’arena con otto spawner: Scheletri, Zombi, Ragni, Slime, Cubi di Magma, Pigmen e Guardiani affollavano l’enorme sala e presero immediatamente di mira i cinque. E come se non fosse abbastanza, il passaggio si richiuse dietro di loro.
«Di qua ci penso io!» Disse Sam caricando gli Scheletri. Clara invece si diresse verso i Guardiani, Matt dai Pigmen e Josh verso Zombi e Ragni. Andrea dovette occuparsi di Slime e Cubi di Magma, e date le abilità della sua armatura non ebbe nessun problema a sconfiggerli. Rotti tutti gli Spawner, al centro della sala apparve un’orda di Baby Pigmen che misero a dura prova le abilità e i riflessi dei cinque ragazzi. Ma anche quel problema fu risolto. Apparve una leva al fianco della porta d’entrata, che Sam tirò immediatamente per poi scappare in alto.
Tornati nella sala centrale, notarono che un altro passaggio si era aperto. Entrandoci, vennero tutti teletrasportati… al centro di un labirinto.
«Fantastico» Mormorò Josh. «E adesso?»
«Dubito che dividerci sia un buona idea…» Disse Clara.
«In realtà così faremmo più in fretta…» Rifletté Sam. «Quante torce avete?»
Per tutta risposta Andrea gli picchiettò un dito sulla spalla e indicò una pedana in una nicchia con un cartello davanti. C’era scritto soltanto “Markers”. Salendoci sopra, Sam ottenne istantaneamente uno stack di torce.
«Ok, si parte!»
I ragazzi si divisero. C’erano precisamente cinque corridoi, come se il labirinto sapesse perfettamente quante persone ci fossero. Matt prese quello opposto alla nicchia e si perse quasi subito. Più avanti, voltando l’angolo si scontrò con Josh.
«E tu che ci fai nel mio corridoio?» Domandò il primo.
«I percorsi sono collegati, idiota» Rispose il secondo. «Hai controllato tutto?»
«Ehm… credo»
«Idiota» Ribadì, superandolo. Ricontrollò anche lui la sua parte e quando sbucarono nella sala principale videro che Clara era già tornata indietro.
«Hai già finito?» Chiese Matt.
«Sì. Il mio corridoio era abbastanza piccolo… e voi perché siete usciti dallo stesso passaggio?»
«Erano uniti…» Rispose Josh «Ci siamo incontrati a metà strada»
«Oh»
In quello stesso istante Sam sbucò dal suo corridoio.
«Ho trovato una leva in giro per la mia sezione. È cambiato qualcosa?»
«Mmh… no» Rispose Clara guardandosi intorno. «No, niente di diverso»
«Allora forse ce ne sono altre… o peggio…»
«Cosa?» Lo incalzarono gli altri.
«Potrebbe aver aperto un passaggio in un altro corridoio…»
«No, eh! Io lì dentro non ci torno!» Esclamò subito Clara.
«Nemmeno noi!» La appoggiarono gli altri.
«Ma se ho ragione, non avremo altra…»
In quell’istante tornò un trafelato Andrea. Si fermò in mezzo alla sala a riprendere fiato.
«C’è… c-c’è un… un.. ua… uai…»
«Calmati e respira, ok?» Gli disse Sam. Quello scosse la testa
«Sta arrivando… è… è il…»
«Il cosa?»
«IL WITHER!»
«COSA?»
«Dobbiamo andarcene da qui!»
Si guardarono intorno. I corridoi erano tutti bloccati tranne quello da cui era arrivato l’arcanista.
«E dove vuoi andare? Incontro a lui?» Rispose sarcastico Sam. E un Teschio Wither volò verso di loro, distruggendo il pavimento. Caddero per decine di metri, e poi riapparvero nella sala con la fontana.
«Ma che…» Mormorò Matt.
«…cosa è successo?» Concluse Josh.
«Non lo so e non m’interessa…» Rispose Andrea. «Non vedo l’ora di andarmene da qui…»
«Manca ancora una sfida, però. E ho paura di scoprire di che si tratta…» Disse Sam, avvicinandosi all’ultima porta. Una volta attraversata, si ritrovò in una piccola sala con altre due porte. Sopra di esse, dei cartelli. Su di uno c’era scritto “Precisione: 2”. Sull’altro “Velocità: 3”. Quando tutti furono entrati, una voce disse loro di dividersi a seconda delle loro capacità. Clara puntò subito alla porta della precisione e il numero passò da 2 a 1. Indicava quante persone dovevano entrare.
A seguire Clara fu Josh, e la porta divenne parete. Gli altri vennero teleportati istantaneamente.
Riapparvero in una sala buia, la cui unica illuminazione era una Torcia Redstone sopra una rigorosamente chiusa Porta di Ferro. La fioca luce illuminava a malapena tre Casse Grandi. Paradossalmente, la prima domanda che venne in mente a Sam fu:
«Dov’è Josh?»
«Se n’è andato dall’altra parte…» Rispose Andrea.
«Allora… chi apre?»
Matt si piazzò al centro della stanza e, scudo in braccio, si mise in posizione di difesa.
«Io non mi muovo di qui» Affermò con voce serissima. Al che Sam si voltò verso Andrea, ma quello si era già piazzato al fianco del suo amico. Sospirò, e si mise di fronte alla cassa più vicina. Matt si prese la libertà di aggiustare bene la sua posizione, poi si rintanò dietro lo scudo. Andrea invece aveva la spada in pugno.
L’Ender osservò a lungo i bordi intorno al lucchetto, ma la luce non permetteva di capire se fosse o no una Cassa Trappola. Poggiò il dito sotto il gancio, e lo tolse con un movimento secco. Si teleportò poi dietro Andrea, che aveva generato una Barriera Elettrica, e osservò il piccolo pezzo di ferro che sbatteva contro il legno della Cassa. Un attimo dopo, l’improvvisa accensione di decine di Lampade in Pietrarossa spaventò i tre ragazzi.
«Ehm… ok…» Mormorò Andrea alzandosi e guardandosi intorno. «A quanto pare le Casse servivano solo ad illuminare l’area…»
«E a spaventare i presenti…» Sospirò Sam. «Aspettate, c’è qualcosa di interessante, qui…» Tirò fuori due pozioni: Una era rossa, mentre l’altra di un rosa carne.
«Pozione di Guarigione e… Saturazione? Ma che diavolo…?»
«Buono!»Esclamò ottimista Andrea. «Se si trovano qui vuol dire che potrebbero tornarci utili, non vi pare?»
«Sì, usiamole e portiamocene dietro un po’» Disse Matt tirandone fuori cinque o sei per tipo. Gli altri lo imitarono, e un attimo dopo che ebbero chiuso le Casse la porta si aprì.
I tre si avvicinarono. Davanti a loro un corridoio largo un singolo blocco correva fino ad una porta dall’altra parte della lunga sala. Ai lati del ponticello c’era il vuoto, salvo rari piedistalli di pietra su cui erano posati Teschi di Scheletro, Ossa e pezzi di Arco. Rabbrividirono, ma non ebbero altra scelta se non uscire dal’angusta stanza delle Casse.
Quando tutti furono fuori, la porta si richiuse. Il primo blocco del corridoio precipitò nel nulla e i pezzi di Scheletro iniziarono ad assemblarsi da soli. E quel che era peggio, le pozioni scomparvero dalla cintura di tutti e tre, e l’inventario venne sigillato. Non potevano più aprirlo.
«Oh, me***…» Scandì chiaramente Sam.
In un attimo, i tre furono avvolti da un nugolo di frecce. Matt si riparò dietro lo scudo e Andrea generò una Barriera dal lato opposto, proteggendosi l’un l’altro. L’Ender lasciava invece che i suoi poteri gli impedissero di essere colpito.
Una freccia scoccata da molto in alto colpì uno Scheletro facendolo a pezzi. Sam alzò lo sguardo e vide che a lanciarla era stato Josh, che si trovava con Clara in una stanza tre piani sopra quella in cui erano apparsi loro.
Un altro Scheletro cadde sotto i colpi dell’arco di Josh. Una terza freccia, invece, rischiò di colpire in pieno Matt.
«Ehi!» Gridò il ragazzo, e Clara si scusò. Ma lei era un’imbranata con l’arco, non c’era niente da fare: non riusciva a colpire il bersaglio neanche per errore. Ad ogni freccia scoccata la sua frustrazione cresceva, finché, presa dalla collera, non spezzò l’arma sul suo ginocchio. Gettò le due metà in basso, colpendo altrettanti Scheletri, e afferrò quattro dei suoi pugnali. Li lanciò, e tutti e quattro andarono a segno. I ragazzi di sotto rimasero per un momento confusi dal cambio di proiettile, ma poi capirono che cosa stava succedendo.
«Finalmente!» Gridò la ragazza. Lanciò un’altra raffica, decimando gli arcieri rimasti. Sopravvissero soltanto in due, e lei li finì con gli ultimi due pugnali che aveva nel cinturino.
«Fatto!» Esultò lei. Tastò la fascia, e notò con orrore che aveva finito i Pugnali. Gli altri stavano procedendo verso la porta, dato che si era aperta. Si guardò intorno, ma non c’era nulla. Quando i suoi amici attraversarono la porta di sotto, anche loro vennero teleportati in una nuova stanza.
 
 
 
«Oh, no…» Mormorò Sam. In questa nuova area i teschi a terra erano neri, e oltre alle ossa e ai pezzi d’arco a terra c’era anche del Carbone.
I pezzi si ricomposero, diventando Scheletri Wither con frecce potenziate: Avvizzenti, Velenose e perfino Esplosive. Qualcuno aveva anche frecce di Danno Istantaneo.
I tre si rimisero in posizione difensiva, sperando di reggere abbastanza. Ma la prima Freccia Esplosiva rischiò di far cadere tutti e tre.
 
 
 
«Cavolo e adesso?» Mormorò Clara guardandosi intorno. La nuova stanza era più larga e guardando di sotto si notava che i mob erano almeno dieci volte quelli del corridoio precedente. Josh si era immediatamente messo a scoccare frecce mentre lei non aveva la più pallida idea di cosa fare. Si fiondò verso la prima cassa che vide e la aprì. Quello che c’era all’interno le fece brillare gli occhi.
 
Una raffica di coltelli volò verso il basso. Josh, senza distogliere lo sguardo dal corridoio inferiore -nel quale Sam, Andrea e Matt facevano di tutto per schivare le miriadi di frecce scoccate verso di loro- le disse: «Ne hai trovati altri, eh?»
In risposta, un’altra raffica. E un’altra ancora. Al che, il ragazzo si voltò verso di lei e rimase paralizzato dal terrore.
L’armatura di Clara era completamente ricoperta da fasce piene zeppe di pugnali. Ad ogni movimento che faceva la ragazza afferrava e scagliava altri otto coltelli e non c’era verso di fermarla. Era concentratissima ma allo stesso tempo si poteva notare un lieve sorriso di divertimento.
Josh rimase a bocca aperta e gli calarono le braccia, pur tenendo l’arco ancora in pugno. Clara notò la sua reazione, e così si fermò per un momento, chiedendogli: «Beh? Cos’hai da guardare?»
Il ragazzo scosse la testa, mormorando un “niente” e riprese a mirare verso il basso. Ma notò immediatamente che i nemici erano stati quasi totalmente massacrati. Puntò uno degli Arcieri rimasti, ma un pugnale lo fece fuori. Un altro, e un Globo Elettrico lo distrusse. Un altro ancora, un altro Pugnale. Frustrato, gettò l’arco alle sua spalle e andò a sedersi sulla cassa a braccia conserte e con espressione annoiata.
Poco dopo, la ragazza estrasse da chissà dove un paio di Boomerang, con i quali fece piazza pulita degli Scheletri ancora in piedi. Josh rimase sconcertato a quella vista, chiedendosi dove li avesse trovati.
I nemici erano finiti. Matt, Sam e Andrea si diressero immediatamente verso la porta, sperando ardentemente che fosse l’ultima. Clara andò a posare le fasce, pur tenendosene ben tre piene di Pugnali di Smeraldo.
I ragazzi varcarono la soglia, attivando un teletrasporto. Tutti riapparvero nella sala con la Fontana, la quale era diventata totalmente d’oro.
Corsero via, diretti al Portale, e fu con immenso sollievo che trovarono la sala aperta. Superarono la grata, e quello si aprì all’istante.

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Capitolo 24
*** La Fine ***


Alternative Dimensions
A journey into a cubic world

Cap.24 La Fine
 
I cinque tornarono al Portale, e fu con immenso sollievo che trovarono la sala aperta. Superarono la grata, e quello si aprì all’istante.
«Non ci posso credere… stiamo davvero per tornare a casa…?» Mormorò Josh.
Matt si voltò verso Sam e gli chiese: «Siamo veramente… arrivati?»
«Sì» Rispose l’Ender. Ma l’amico non si accorse del tono malinconico della sua voce.
Matt e Josh salirono le scale in Mattoni di Pietra e guardarono in basso. Il Portale assomigliava ad un pezzo di cielo stellato.
«Che aspettiamo, allora? Andiamo!» Esclamò Josh voltandosi verso gli altri. Andrea li aveva seguiti, ma Sam e Clara non si erano mossi di un passo. Uno accanto all’altra, lui teneva lo sguardo fisso sul terreno. Lei invece fissava un punto indefinito alla sua destra.
«Ehi, che c’è? Stiamo per tornare nel nostro mondo! Non siete contenti?»
«No…» Rispose Clara, spiazzandolo. «Io voglio restare qui…»
«Cosa…?»
«Anche io» Rispose Sam prendendola per mano.
A quel gesto tutti i presenti rimasero a bocca aperta. Sapevano che Sam fosse innamorato di Clara, ma non si sarebbero mai aspettati che lei ricambiasse. Non finché si trovavano in quel mondo, almeno. Ma alla fin fine, non era quella la cosa più importante.
«Che cosa state dicendo?» Sbottò Josh. «Volete restare qui? Ma siete impazziti?»
I due non risposero, né si mossero. Una lacrima rigò la guancia di Clara, e i ragazzi rimasero senza parole quando Sam la abbracciò. Lei lo guardò negli occhi e lui le disse: «Non preoccuparti, forse ho un’idea su come restare»
«Cioè…?»
«Beh…» Iniziò sciogliendo l’abbraccio. Si passò la mano dietro la testa, riflettendo. «Se gli Endermen viaggiano liberamente tra l’Overworld e l’End, dovrei esserne in grado anche io, no?»
«Ma allora fate sul serio!» Gridò Matt. «Non ci pensate alla gente che vi aspetta nel nostro mondo?»
«Ci abbiamo pensato» Rispose Sam. «Ma vogliamo comunque restare»
«Al diavolo…» Concluse il ragazzo tuffandosi nel Portale. Josh lo seguì.
«Ehi, ragazzi» Disse Andrea avvicinandosi ai due. «Forse dovreste parlarne un po’ con loro. In ogni caso… se davvero resterete sarete i benvenuti ad Atlantis e colonie» Diede loro qualche pacca sulla spalla, poi si voltò verso il Portale.
«End, arrivo!» Gridò infine tuffandosi a bomba.
«È vero» Disse Sam. «Ma non credo riusciremo a far accettare loro la cosa…» Sospirò. «Avremmo dovuto dirglielo prima»
«Ormai è fatta…» Mormorò Clara. «Non ci resta che accompagnarli fino alla fine…»
I due salirono lentamente le scale, e si fermarono davanti al quadrato nero puntellato di bianco.
«Pronta?» Chiese lui, prendendola per mano.
«Pronta»
Si gettarono nel Portale. Caddero per qualche secondo nell’oscurità, e poi si risvegliarono in una stanza quadrata fatta completamente di Ossidiana, con una minuscola porta che dava su una collinetta di Endstone. Vicino a loro, Matt, Josh e Andrea, quest’ultimo dolorante per una botta alla schiena. Probabilmente era per colpa del tuffo.
«Alla fine vi siete decisi» Fece Matt con voce atona. Poi sorrise leggermente. «Beh, dopotutto non possiamo costringervi, no? Fate come ritenete più giusto»
«Grazie, Matt» Gli disse con un rapido abbraccio. Josh non fece altro che sorridere osservando i suoi amici.
«Ok, ragazzi» Disse Andrea. «Siamo nell’End. Siete pronti al combattimento?»
«Sì!» Gridarono tutti.
«Allora andiamo!» Concluse fiondandosi fuori dalla sala. Appena usciti, però, tutti rimasero sorpresi.
«E questo sarebbe l’End?» Domandò Josh. «Ehi, Sam… Non ce lo avevi descritto in modo diverso?»
E in effetti non era come Sam si ricordava. Per prima cosa, c’erano molti meno Endermen del previsto. Secondo poi, il Drago non li attaccava. Terzo, c’erano un po’ ovunque delle piante violacee e senza foglie. E quarto, Si vedevano chiaramente delle COSTRUZIONI. Ed erano fatte da un materiale a lui sconosciuto.
«Che diavolo…?» Iniziò l’Ender, e Andrea gli disse, tranquillamente: «Beh, a volte ci sono cambiamenti nel mondo. È normale, il processo di Creazione non ha mai fine»
A quelle parole Sam si gettò una mano in faccia e scosse la testa, mormorando: «Snapshot…»
«Come scusa?»
«Niente, niente. Andiamo»
Raccolsero un po’ di Endstone e collegarono l’isoletta in cui erano apparsi a quella principale. Attraversarono il ponte, e uno strano blocco viola si aprì, rivelando al suo interno una specie di minuscolo teschio.
«Ma che…?»
Il teschietto sparò una scia di particelle biance, che si diresse rapidamente verso Andrea. Quello non reagì, e l’oggetto lo prese in pieno, facendolo sollevare in aria.
«Ma cosa è successo?» Domandò il ragazzo dimenandosi mentre lentamente si allontanava da terra.
«Niente… a quanto pare questi cosi ti fanno levitare per un po’» Rispose Sam. Un istante dopo Andrea ricadde a terra.
«Ci mancava solo questa…» Si lamentò il ragazzo rialzandosi. Clara lanciò un pugnale, e il mob si distrusse.
«Ok, siamo a posto» Iniziò Josh, e un uomo sui venticinque anni si avvicinò al gruppo. A giudicare dalla sua cintura, sembrava del tutto sprovvisto di armi, a parte un arco, varie frecce e una spada di ferro non in ottime condizioni. Indossava un mantello che lo faceva assomigliare a Edward Elric.
«Ciao Andrea!» Disse quello. L’intero gruppo rimase sorpreso dalla confidenza tra i due.
«E tu cosa ci fai qui? Pensavo fossi in mezzo a qualche valle a costruire castelli…»
«Sì ma sai, alla fine sono sempre uguali. Tanto per cambiare, pensavo di fare qualcosa qui»
Si voltò, indicando le costruzioni violacee. «Non pensi che sarebbe un buon Hotel, quello? Poi laggiù vorrei fare una sala ricevimenti con una pista da ballo al centro… Stavo pensando anche ad un negozio… magari qui in mezzo alla foresta. Non sarebbe male, vero? Ho qualche amico che sarebbe interessato…»
«Albergo… mmh, sì… Aspetta… P-pista da ballo? E UN NEGOZIO? Nell’End? E avresti degli amici INTERESSATI?» Chiese Andrea allibito.
«Beh, sì. Vorrebbero aprire un negozio. Non gli ho detto dove, ma dubito sarà un problema»
Il ragazzo si gettò la mano in faccia. «Sei senza speranza…»
«E tu che fai ultimamente? Ho visto che hai portato qualche amico»
«Sì, li sto accompagnando ad uccidere il Drago. Vieni con noi?»
«Nah. Come vedi, sono troppo impegnato. E poi non vedo come potrei aiutarvi. Siete già abbastanza armati, no? E poi c’è un Ender Human con voi, quindi…»
Tutti si voltarono verso Sam, e si resero conto che ogni tanto il suo corpo sprigionava delle particelle violacee. Era chiaro come lo avesse scoperto.
«…quindi giocate in casa» Concluse quello ridendo.
Andrea sospirò. «Va bene, lasciamo perdere. A presto»
Il gruppo si allontanò, diretto ad una piccola arena circondata da torri di Ossidiana con sopra i consueti Cristalli dell’End. Sam si affiancò ad Andrea e gli chiese chi fosse l’uomo che avevano incontrato.
«È mio fratello» Rispose lui. «Si chiama Massimo»
«Tuo FRATELLO?» Chiesero stupefatti gli altri.
«Sì. Come a me piace esplorare e combattere, a lui piace costruire. E spesso nei posti più assurdi…»
«Eheh… questo l’abbiamo notato…» Commentò Josh.
«Ma non è poi così importante. Che ne dite di preoccuparci di quello?»
Indicò il Drago, che stava già scendendo in picchiata verso i cinque.
Sam si preparò a ricevere l’avversario, e nello stesso momento una palla di cannone colpì in pieno il mob. Un urlo scandito da ben tre cannonate attirò l’attenzione dei ragazzi.
«Lontano! Dal mio! ALBERGO!»
Massimo aveva tirato fuori da chissà dove un cannone e aveva iniziato a sparare a raffica. Il Drago batté immediatamente in ritirata, e Massimo scese dal pezzo di artiglieria, non senza aver prima sparato un colpo ad un Cristallo.
«E quello da dove sbuca…?» Mormorò Clara.
Andrea scosse la testa con gli occhi sgranati. «Non ne ho la più pallida idea…»
Sam tornò a guardare il loro nemico. «Occhio, arriva!»
«Beh? Che state aspettando?» Gridò l’uomo. «Ho un albergo da costruire!»
«Stai zitto e lasciaci combattere in pace!» Gridò Andrea puntandogli contro la spada. «E non ci sparare addosso o ti distruggo il cannone!»
«Va bene» Rispose Massimo mettendosi l’arma in spalla, e si avviò verso una delle costruzioni. Forse quella che sarebbe divenuta il suo “albergo”.
«Su, diamoci una mossa!» Li richiamò Matt. Il Drago era a distanza di sicurezza e si stava guarendo, così Clara prese a lanciare coltelli contro i Cristalli, facendoli a pezzi uno ad uno. Rimasero solo tre intatti, e solo perché erano protetti da delle Sbarre di Ferro.
«Josh…» Disse la ragazza. Quello tirò fuori il Laser da Miniera e mise l’impostazione a lungo raggio. «Addiiiooo!» Fece un attimo prima di sparare. Finiti i Cristalli, il Drago tornò all’attacco.
«Ora si fa sul serio…» Mormorò Sam compiaciuto. Il Mob si avvicinò a velocità incredibile.
«Pronti al fuoco!» Gridò il ragazzo, e tutti presero la mira con una qualche arma a distanza. Ma inaspettatamente, il Drago attaccò con un’ondata di particelle Ender.
«Ma che…»
Provò a bloccare il colpo controllando la densa nebbia viola, ma fu inutile. Venne sbalzato indietro, ma per lo meno riuscì ad evitare che colpisse anche gli altri. Il mob tornò in alta quota, ma Josh riuscì a mandare a segno un raggio del suo Laser.
«Ok, ora pronti per la seconda ondata» Disse Sam tornando davanti. Ma Andrea lo spinse da parte.
«No, vai dietro e tieniti pronto. Ci penso io a bloccare i suoi colpi»
«Ok» Rispose l’Ender, e si mise alle sue spalle. Al secondo assalto del Drago Andrea bloccò il soffio con una Barriera Elettrica, dopodiché gli altri colpirono il boss ognuno con la propria arma. Sam gli procurò uno squarcio vicino ad una zampa, poi aprì l’inventario e si mise l’Interfaccia, la visiera monoculare che avevano trovato negli Hunger Games e che avevano poi comprato prima di partire. La salute del Drago era a 176/200.
«Di questo passo ci vorranno un bel po’ di assalti…» Mormorò l’Ender. «A meno che…»
Fissò l’essere. Stava tornando alla carica.
«Ok. Stavolta non attaccate. Voglio provare a fare una cosa…»
«D’accordo…» risposero un po’ titubanti gli altri.
Il Drago era arrivato, ma stavolta voleva attaccare con gli artigli. Tutti si gettarono a terra meno Sam, che, schivata una zampa, la afferrò saldamente e si fece trascinare in aria. Il boss si divincolava cercando di farlo cadere ma l’Ender non mollava, risalendo il suo corpo sempre più velocemente, evitando di farsi infilzare dalle spine dorsali. Giunto all’altezza dei polmoni, impugnò la spada e lo trafisse. La barra di salute crollò drasticamente.
96/200.
Si lasciò andare, cercando di teleportarsi, ma le particelle venivano inibite dalla presenza del mostro. Mentre cadeva gridò di fare fuoco, e Josh passò dal Laser al Cannone al Plasma, spaventando i presenti. Un singolo colpo. Era tutto quello che aveva a disposizione, e incredibilmente andò a segno. Sam approfittò del momento per mandare a buon fine il suo tentativo di teletrasporto.
64/200.
«Ok… me la sono vista davvero brutta…» Mormorò il ragazzo. Poi vide l’arma che Josh aveva in mano.
«E quella da dove arriva?» Chiese esterrefatto.
«Questo, dici?» Domandò mettendoselo in spalla. «Oltre alle monete, il premio per gli Hunger Games consisteva in un oggetto dell’inventario a scelta. Ho preso questo»
«E quando avevi intenzione di dircelo?» Lo rimproverò Clara.
«Ehi, è tornato utile o no?»
«Giù!» Gridò Matt, ma Andrea fu preso tra le mascelle del Drago. Si prepararono a fare fuoco per liberarlo, ma quello disse loro di stare fermi.
«Non serve! Ci penso io!» Gridò.
In effetti, l’elettricità della sua corazza aveva impedito ai denti del mostro di ferirlo. Puntò la spada contro l’essere e urlò a squarciagola: «MUORI!»
Un Fascio di Plasma largo quanto il Drago stesso partì dalla punta della Nano Sciabola. Il mob lo lasciò all’istante, per poi precipitare.
7/200.
«È ancora vivo, vero?» Chiese Andrea atterrando.
«Ehm… hai visto dove sta andando?» Domandò in risposta Sam.
«Ok, mi sa che quelli morti saremo noi…» Concluse l’arcanista. Il Drago stava per schiantarsi sulla Città dell’End.
All’improvviso giunse un grido. E un attimo dopo tre palle di cannone partirono simultaneamentedalla struttura più a rischio.
«TU NON PUOI PASSARE!»
I proiettili centrarono in pieno la creatura, esplodendo all’impatto. Il Drago si disintegrò trasformandosi in una immensa nube violacea che, pian piano, venne risucchiata verso l’arena, formando un enorme vortice. Le particelle continuarono a concentrarsi fino a formare una piccola palla di energia pulsante, per poi sprigionare un accecante lampo viola. Quando la luce poi si spense al posto della sfera c‘era una piccola struttura in Bedrock che racchiudeva quasi completamente il Portale di uscita.
«Ci siamo…? È il Portale?» Mormorò Matt.
«Sì. È lui» Confermò Andrea. «E abbiamo solo due modi per riuscire ad attraversarlo» Indicò la struttura. «Primo. Dato che su ogni lato ha un buco 1x1 da cui si può entrare, e con ogni lato intendo anche di sotto, possiamo fare una torre di Endstone e risalirla fino lassù»
«Altra opzione?» Chiese immediatamente Josh.
«Questa» Disse il ragazzo dando ai due delle Perle Ender. «E state attenti a non sbagliare mira…»
«Ok…» Mormorò titubante Matt per poi incastrare la Perla sulla punta di una freccia.
«Sono pronto» Aggiunse poi con un po’ più di decisione.
«Addio ragazzi»  Fece Josh avvicina dosi a Clara, Sam e Andrea. «Ci mancherete tantissimo»
«Anche voi» Rispose Sam abbracciandolo. Clara si unì a loro, e subito dopo Matt e Andrea fecero lo stesso.
«Spero che possiamo rivederci, un giorno… almeno una volta…» Disse l’arcanista. «È stato bello viaggiare con voi»
L’abbraccio di gruppo si sciolse. Matt e Josh stavano seriamente per scoppiare a piangere. Lo stesso valeva per Clara e Sam. Josh si asciugò le lacrime, e prese un sacchetto dal suo inventario. Lo porse ai suoi amici.
«A voi. Sono le monete del premio che non abbiamo più speso. A noi non servono più»
«G-grazie…» Balbettò Sam prendendo il denaro. Una lacrima rigò il suo volto, e Clara lo abbracciò. Gli altri si prepararono a lanciare.
«Addio» Disse Matt scoccando. Un attimo dopo scomparve dalla loro vista. E dalla loro vita.
«Addio» Disse anche Josh, per poi lanciare la sua Perla. Anche lui un attimo dopo lasciò il mondo di Minecraft.
«Ci vediamo in giro» Li salutò invece Andrea. Lui sapeva che sarebbe rimasto. Faceva parte di quel mondo, e perciò non poteva andarsene. Non così, almeno.
Lanciò una Perla, abbandonando anche lui l’End.
«Su, andiamo…» Disse singhiozzando Clara. Sam la stringeva ancora tra le sue braccia, ed entrambi stavano piangendo. Ma avevano fatto la loro scelta, e in cuor loro sentivano che era quella giusta. Sarebbero rimasti in quel mondo… insieme.
Un turbinio di particelle, e anche loro scomparvero, tornando a Enderia. Nella casa di Sethbling. Nel luogo da cui avrebbero iniziato la loro nuova vita.

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Capitolo 25
*** Dobbiamo andare più a fondo ***


Alternative Dimensions
A journey into a cubic world

Cap.25 Dobbiamo andare più a fondo
 
Mi ero appena teleportato. Sarei dovuto tornare da Sethbling, nella stanza che avevo puntato, quella in cui avevamo lasciato Bomby. E invece mi ritrovai in un luogo buio, avvolto da una sensazione dannatamente familiare.
Alzai lo sguardo per vedere se effettivamente ero lì dove credevo. E infatti sopra di me c’era uno strato di Bedrock.
- Sbagliato strada, Sam?
La voce mi prese alla sprovvista. Abbassai lo sguardo di scatto e mi ritrovai davanti un uomo sulla trentina, capelli castani, Jeans e T-shirt azzurra. E occhi totalmente bianchi.
«Herobrine…» Mormorai. L’entità si avvicinò a me.
«Bentornato. Ti piace questo mondo, non è vero?» Mi domandò.
«C’è un motivo se sono rimasto…»
«Già. Allora devo dedurre che piaccia anche ai tuoi amici, giusto?» Riprese lui con un sorriso di scherno.
«Che vuoi dire?»
«Che sono ancora qui, genio. Non è l’End la chiave per uscire da questo universo. Non c’è nessuna chiave. Non potete andarvene…»
Senza accorgermene lo interruppi. «Cosa…? Ma…»
«Fammi finire. Non potete andarvene, ripeto. Non con le vostre sole forze. Avete bisogno dell’aiuto di un entità superiore… qualcuno che sia in grado di aprire portali dimensionali»
«Cioè tu?» Gli chiesi. Quello scosse la testa.
«No, io non posso aiutarvi. Ma posso indirizzarvi verso chi è in grado di farlo»
«Vale a dire?» Lo incalzai. Quello iniziò a svanire.
«Vi aspetto alla Fortezza a Sud-Est di Magma. E portate l’Uovo di Drago!»
Mi lanciò l’enorme uovo nero, che presi al volo. Poi scomparve. Il solito risucchio verso l’alto, e la mia anima tornò al corpo.
 
 
 
Sam e Clara riapparvero nella stanza in cui lui aveva dormito prima degli Hunger Games. Un attimo dopo, un rumore simile ad un allarme li assordò.
Attenzione! Intrusi al quarto piano. Attenzione! Intrusi al quarto piano.
Sethbling si materializzò davanti a loro.
«Ah, siete voi!» Disse, per poi fare un gesto con la mano. L’allarme si spense. «Non eravate andati nell’End per tornare al vostro mondo?»
«Sì, ma noi abbiamo deciso di restare» Rispose Clara.
«Capisco… Peccato che l’allarme abbia segnalato QUATTRO intrusi, non due»
Sam sospirò. «Già, non ha funzionato»
«Di che parli? Gli altri hanno attraversato il portale!» Ribatté la ragazza.
«Non c’è modo di andarsene» Rispose Sam. Clara rimase allibita.
«Che stai dicendo…? Vuol dire che i ragazzi…?»
«…siamo ancora qui, esatto» Mormorò deluso Josh entrando nella stanza.
«E ci resteremo, a quanto pare, vero?» Chiese Matt.
«No, non è così» Disse Sam. «C’è ancora un modo per riportarvi a casa»
Disse loro del dialogo con Herobrine. Sethbling rimase a bocca aperta solo a sentirlo nominare, ma ascoltò comunque. Quando Sam finì, chiese, incredulo: «E quindi, Herobrine ti avrebbe contattato perché vuole aiutarvi?»
«Ehm… sì, è così»
«E vuole incontrarvi alla Fortezza del Nether vicino Magma?»
«Esatto»
«E vuole che portiate l’Uovo di Drago?»
«Sì»
«E tu vorresti andarci davvero?»
«Certo!»
«PAZZO!» Gridò lo Youtuber. «Herobrine è un’entità malvagia! Agli inizi della Creazione ha sempre cercato di impossessarsi del potere dell’End! E tu, che sei un Ender Human, per giunta, vorresti servirglielo su un piatto d’argento? Ma cosa ti salta in mente?»
Sam ghignò. «E tu credi davvero che non combatterei se si dimostrasse un nemico?»
«E tu credi davvero di avere una qualche speranza contro di lui? Nel Nether? Dove i Poteri Ender sono inefficaci?»
«Pericoloso o no ho intenzione di andare lo stesso» Ribatté deciso. Sethbling sbuffò.
«Ti farai ammazzare…»
«Non lascerò intentata questa strada!»
«Immagino sia inutile discutere ancora…» Sospirò. «Lasciate che venga con voi. Almeno in caso di pericolo posso aiutarvi io» Mostrò il Guanto Comandi. «Anzi… Venite voi con me un momento»
Come se ci fosse stato il bisogno di dirlo. Con un rapido teletrasporto portò i quattro alla sala d’ingresso.
«Mettetevi queste»
Lanciò loro delle tute Anti-Radiazioni. I ragazzi se le misero con espressione preoccupata.
«Ok, si scende»
Allungò la mano, aprendo la porta per i sotterranei. Scese, seguito dagli altri, e appena varcò la soglia quattro Dispensers vestirono anche lui.
Si ritrovarono in un lungo corridoio con delle porte su entrambi i lati. Una ogni venti blocchi esatti. Davanti a loro c’erano quattro righe di testo olografico.
 
Reactor Core n.18
Output: 7800 EU/s (390 EU/t)
Heat: 5%
Overheating: 1% every 5 days.
 
«Ma che diavolo…?» Fece Sam, e Sethbling lo interruppe iniziando a spiegare.
«Ci sono esattamente 35 Reattori nucleari sotto la mia casa. Ognuno è protetto da ben sei strati di Pietra Rinforzata. Dodici strati, se contiamo anche quelli dei reattori adiacenti. Solo dieci di questi Reattori servono per alimentare efficacemente la città. Gli altri forniscono energia ai miei Fabbricatori di Massa. Certo, se c’è bisogno di più energia del previsto il sistema si prende da solo la produzione extra…»
«No, aspetta… noi avremmo dormito in una casa in cui ci sono trentacinque Reattori Nucleari che producono a pieno regime?» Domandò incredula Clara.
«Non esattamente. Se ho ospiti ne spengo quindici, scegliendo ovviamente a seconda di quelli più surriscaldati. Sapete, grazie ai Blocchi Comandi e a queste interfacce nemmeno io entro mai all’interno del Sistema. Osservate»
Toccò la seconda linea di testo con il Guanto Comandi e apparve un pannello. C’erano una tramoggia, un Dispenser e un Inventario aperto al centro dei due blocchi, più una leva sotto quest’ultimo per accendere o spegnere il Reattore. Lo Youtuber prese in mano una Barra Quardupla di Uranio e la mise nella tramoggia, per poi selezionare uno slot in cui c’era una Barra Doppia Esaurita. Subito gli oggetti si scambiarono di posto sulla schermata e quello che c’era in precedenza venne espulso dal Dispenser.
«Wow!» Esclamò Sam. «È qualcosa di incredibile!»
«Lo so» Rispose quello. «Non per niente l’ho inventata io»
«Sì, ok, molto bello» Disse sarcastico Matt. «Ora, come mai ci hai portati qui?»
Sethbling sbuffò e chiuse l’interfaccia trascinandola verso destra. «Venite»
Prese il corridoio a destra e ad un certo punto svoltò nella direzione opposta. Infine, attraversò una porta con una sola linea di testo: “UU-Matter Lab”. Si ritrovarono in una grossa sala con cinque Fabbricatori di Massa, una Inscatolatrice sopra ognuno e una serie di casse in un punto un po’appartato.
«Questo è il mio Sistema di Materializzazione. Grazie a questo ogni materiale di questo mondo diventa rinnovabile»
«Interessante…» Mormorò Sam.
«Ma la cosa più importante è questa…»
Tirò una leva. Tutte le casse vennero distrutte, riversando il loro contenuto (centinaia di stack di Celle di Materia Liquida) in una Centrifuga Termica. Le casse riapparvero, ovviamente vuote, e dopo qualche minuto il macchinario espulse una Sfera di Materia Raffinata. La raccolse, la portò ad un Magnetizzatore e la mise sopra di esso. Divenne un Nucleo di Materia Carico. Lo portò quindi ad un Banco da Lavoro e lo circondò di Circuiti Avanzati e Cristalli Lapotron. Il Nucleo di Energia che ottenne iniziò a sprigionare lievi saette, e una di esse colpì Sam, ustionandogli la punta del dito. Mise l’oggetto in una Cassa vuota, al sicuro.
«Bene, Sam. Questa è una cosa che non ho mai provato su un umano, in quanto ho testato che il danno che infliggerebbe senza armatura ucciderebbe all’istante il tester. Ma sapendo che non provocherà altre ferite e che un Ender Human ha molta più resistenza di un semplice umano, vorrei fare una prova con te»
«Che vuoi fare?» Domandò spaventato il ragazzo.
«Primo: tieni»
Gli lanciò un Guanto di Stagno. Per poco Sam non lo fece cadere per il nervosismo.
«Secondo: unisci»
Gli diede anche un Guanto di Rame e una Tastiera di Bronzo. Sam li craftò, seppur diffidente, in modo che quest’ultima andasse sul dorso della mano.
«Terzo: indossa»
Ubbidì titubante, e si mise il Guanto Composito.
«Quarto: al volo!»
Riaprì la cassa e lanciò in aria il Nucleo di Energia, insieme anche ad un Occhio Ender. I due oggetti reagirono al volo, per poi puntare dritti al Guanto di Sam. Un dolore atroce fece perdere i sensi al ragazzo.
 
«Sam… Sam, tutto bene?»
La voce di Clara lo risvegliò. Aprì faticosamente gli occhi e sorrise quando vide il suo volto. Lei tirò un respiro di sollievo e lo aiutò ad alzarsi.
«Tutto ok?» Ripeté.
«Sì… ma che è successo?» Domandò mentre si metteva in piedi. Alzò la mano destra per poggiarla sulla testa e vide qualcosa di a dir poco inquietante. Rimase a fissarsi l’arto con espressione incredula.
La sua mano era totalmente ricoperta di un metallo grigio. Lega Avanzata. Dei piccoli circuiti in Lapotron partivano da un nucleo circolare bianco al centro del palmo, circondandolo e diramandosi in tutte le direzioni. Il Guanto era talmente aderente che sembrava far parte della pelle. Poi provò a muovere la mano e al ragazzo venne il dubbio che forse lo era davvero.
«Ha funzionato» Disse Sethbling osservandolo. «Bene, te lo lascio. Anche perché non saprei come rimuoverlo»
Quelle parole confermarono i sospetti di Sam. «Che cosa mi hai fatto…?» Mormorò.
«Ho creato un Guanto Comandi perfettamente funzionante, non è ovvio? Potrai piazzare tutti i blocchi che vorrai, generare qualsiasi cosa e teletrasportarti come faresti con i tuoi normali poteri. Solo, senza limitazioni. Potrai inoltre…»
«Sì, sì, ho capito, posso fare quello che voglio» Tagliò corto il ragazzo. «C’è un modo per nasconderlo, almeno?»
«Beh, penso di sì. Fai vedere»
Si avvicinò per toccare il Guanto, ma Sam tirò indietro la mano. «Non ci provare! Faccio da solo, che è meglio»
Scrisse “help” con il tastierino. Apparve una schermata davanti a lui con tutti i comandi utilizzabili, cioè tutti quelli esistenti nel gioco. Ne trovò anche qualcuno in più, in realtà. Quello che gli interessava in quel momento, però, si chiamava “camo”. Lo digitò e il guanto ritornò ad essere normale pelle liscia.
«Visto? Ecco fatto» Disse. «Ora perché non mi insegni a usare i comandi senza digitare? Mi sembra il minimo, no?»
Lo Youtuber sospirò. «Basta che tu ti concentri sul comando e pensi a ciò che vuoi fare. Un esempio… se voglio piazzare un blocco di legno qui, basta che mi concentri su “setblock” e immagini di piazzare un blocco di legno» Fece un gesto verso terra e il blocco apparve. «Ecco qua»
«Perfetto, grazie. Allora…» Si concentrò su “camo” e mosse la mano. L’accrocco di fili e metallo riapparve, e i circuiti pulsarono di luce azzurra. Un altro movimento, e il Guanto scomparve di nuovo.
«Ok. Grazie di tutto» Disse Sam.
«Di niente» Rispose Sethbling. «Buon viaggio»
Un turbinìo di particelle, e Sam giunse insieme ai suoi amici nella piazza centrale di Atlantis.
Vediamo un po’… Pensò. testforblocks…
Mosse la mano in direzione Sud. Davanti a lui apparve una linea di testo. Gli altri sembravano non essere in grado di vederla.
[@] air: 1250 blocchi. Blocco di fine serie: nether_portal
Si teleportò in quella direzione spostandosi di 1200 blocchi. Fecero gli altri cinquanta metri a piedi, e raggiunsero il Portale per Magma.
«Ok, ragazzi. Andiamo a vedere questa cittadina nel Nether?»
«Più che altro mi interessa vedere il Nether in se’…» Disse Josh.
«È solo una landa rossa e desolata…»
«Mi interessa lo stesso»
«Mah, va bene. Andiamo»
Attraversarono il Portale. Giunsero in una città fatta interamente di Quarzo, Mattoni del Nether e Ossidiana. Le strade erano in Pilastri di Quarzo e bordate di Ossidiana. C’erano in giro vari lampioni fatti di Staccionate in Mattoni del Nether con della Pietraluce in cima. Ogni tanto c’era anche qualche spiazzo di terra coltivata. Ai quattro non interessava nulla di tutto questo e procedettero verso i cancelli della città, a sinistra rispetto a loro. Trovarono anche una targa con vari nomi. Balzò ai loro occhi l’ultimo della lista.
 
Un ringraziamento speciale al
Costruttore d’Acciaio
Per le sue idee stravaganti
Che rendono questa città
Unica nel suo genere
 
«Il Costruttore d’Acciaio?» Mormorò Clara. «Chissà perché lo chiamano così. Mi piacerebbe incontrarlo…»
«Se siamo entrati nel portale andando a Sud, questo dovrebbe essere l’Ovest» Rifletté Sam ignorandola e attraversando l’enorme porta. «Sì, siamo nella direzione giusta»
«Si… ehm… il problema è mantenerla, ora» Mormorò Josh guardando oltre il cancello. Il tipico panorama del Nether avrebbe molto presto distrutto il loro senso di orientamento.

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Capitolo 26
*** Apertis Oculis ***


Alternative Dimensions
A journey into a cubic world

Cap.26 Apertis Oculis
 
Un verso di maiale fece trasalire Josh. Voltandosi, vide uno Zombie Pigman che li seguiva.
«Ehm… ragazzi… abbiamo compagnia…» Mormorò senza togliere gli occhi di dosso al mob.
«Non preoccuparti di quello» Rispose Sam. «Non provocarlo e vedrai che non ti farà niente»
«Ci sta seguendo, veramente…»
«Corre?»
«Come? No…»
«Allora lascialo perdere»
Procedettero. Erano nei pressi di un dirupo, a rischio di finire nella lava se avessero fatto anche un solo passo falso. In lontananza si vedeva qualcosa di rosso scuro. Il problema era che si muoveva.
«Che cos’è quello?» Chiese Clara. Era un enorme creatura che emetteva dei versi che ricordano un bambino che piange. Avvicinandosi, il suo colore diventava sempre più bianco. Lo vedevano scuro per colpa della nebbia del Nether.
«Ghast…» Mormorò Sam. Allungò la mano per usare kill, ma all’ultimo momento la ritrasse. Non ci aveva ancora fatto l’abitudine, e non voleva rischiare di uccidere i suoi amici per sbaglio.
«Josh, lungo raggio»
Il ragazzo tirò fuori il Laser e prese la mira. Premette il grilletto proprio nel momento in cui, con un grido agghiacciante, il mob lanciò una palla di fuoco. Il rumore improvviso gli fece sbagliare mira.
«Cavolo…»
«Idiota» Mormorò Clara, per poi lanciare un pugnale sull’enorme proiettile nemico. Quello tornò immediatamente indietro, facendo fuori il Ghast. Sam recuperò sia coltello che drop con un tp selettivo.
«Ok. Una seccatura in meno» Disse riprendendo a camminare. «E ci abbiamo guadagnato anche una Lacrima di Ghast…»
«E… a che ci serve?»
«Da sola niente, ma con un Alambicco possiamo farci una Pozione di Rigenerazione»
«Sì, per ora non ci serve a niente, abbiamo capito» Tagliò corto la ragazza. «Piuttosto, si può sapere dove stai andando?»
«A sud-ovest. Dobbiamo andare di qua per raggiungere Herobrine»
«Guarda che stai andando a sud-est»
«No, ne sono sicuro» Rispose alzando la mano destra e facendo apparire gli assi cartesiani. «Stiamo andando a Sud…» Guardò gli assi. «Est…?»
«Te l’avevo detto» Lo rimproverò lei. «Adesso dobbiamo tornare indietro»
«Beh, in teoria per andare a ovest dovremmo attraversare la lava»
«E dovrebbe essere un problema?» Ribatté lei tendendo una mano verso gli altri. «Josh…»
Il ragazzo le diede il Laser. Lei puntò verso l’alto, più o meno a 45 gradi, e fece fuoco, scavando un passaggio nella Netherrack.
«Fatto» Concluse restituendo l’arma. Sam sospirò e prese a piazzare blocchi a scaletta per entrare nel tunnel, tenendo la trivella stretta in pugno per allargare il passaggio.
«Ok, così però non vediamo più la fortezza…» Disse mentre si addentrava nello scavo.
«Non ne sarei così sicuro…» Rispose la ragazza. «Ammetto che non me l’aspettavo, però… guarda»
Sam accelerò, rendendosi conto che Clara aveva trovato una grotta. Entrandoci, vide che portava addirittura ad una zona sopraelevata da cui si aveva una visuale assolutamente perfetta.
«Però, niente male…»
«Già. A piedi ci avremmo messo come minimo una giornata» Disse Josh.
Sam si schiarì la voce e gli mostrò un Orologio. Definirlo impazzito era dire poco.
«Ehm… sì, insomma, era per dire…»
«Ehi, ragazzi» Li richiamò Matt. «Guardate laggiù!»
Il biondo stava indicando un punto molto lontano, quasi del tutto avvolto dalla nebbia del Nether. Si intravedeva una specie di ponte fatto di un materiale molto scuro, con dei pilastri a sorreggerlo che affondavano nella lava.
«Cos’è…?» Chiese Josh aguzzando la vista.
«Ci siamo. È la fortezza del Nether» Confermò Sam. Poi si voltò verso Clara sorridendo. «Beh, alla fine ci siamo arrivati, no?»
«Non per merito tuo!» Ribatté lei dandogli uno scappellotto. Quello si mise a ridere. Lei divenne rossa per un momento, poi lo seguì a ruota.
«Dai, andiamo. Non vedo l’ora di conoscere questo Herobrine!» Esclamò Josh avviandosi. Gli altri lo seguirono, e il gruppo finì per ritrovarsi davanti l’ennesimo strapiombo.
«Adesso mi sto davvero stancando!» Esclamò Sam armeggiando con il Guanto Comandi. Con fill evocò una stradina di pietrisco che li portasse fino alla fortezza.
Saltarono il parapetto, entrando ufficialmente nella struttura. Erano in un incrocio a T. Ma la cosa, invece che essere una buona notizia, fu di pessimo auspicio.
Tre fiammate da un lato, tre frecce dall’altro e tre Scheletri Wither dall’ultimo. I ragazzi non poterono fare altro che accovacciarsi per evitare di essere colpiti, dopodiché iniziarono il contrattacco. Il Blaze che li aveva attaccati con il fuoco si prese una coltellata in pieno volto da Clara, mentre i ragazzi ingaggiarono un corpo a corpo con i non-morti che, stranamente, erano equipaggiati con Spade di Diamante invece che di Pietra.
«Qui qualcosa non torna…» Mormorò Sam tagliando in due uno dei mob per poi caricare gli Scheletri Arcieri, attirando la loro attenzione. «Questi mostri sono più forti del normale. Ho un brutto presentimento…»
Tagliò la testa ad uno Scheletro, poi con una rotazione tagliò in due un altro e concluse affondando la sua Spada Estesa nel petto del terzo. Anche gli altri conclusero la lotta con i propri avversari e lo raggiunsero.
«Cosa c’è?» Gli chiese Clara vedendolo un po’ soprappensiero.
«C’è qualcosa di sbagliato. I mostri non dovrebbero avere tutta questa potenza… Gli Scheleri Wither avrebbero dovuto brandire spade di Pietra e non di…»
Una scossa alla mano destra lo interruppe. Si strinse istintivamente il polso.
«Che succede?» Domandò Josh.
«Non lo so…»
Delle grida. Anzi, dei grugniti. Un coro di grugniti. Un’orda di Pigman Zombi assalì senza provocazione i quattro, mettendoli in enorme difficoltà fin da subito. Travolti dalla carica, i quattro furono costretti ad indietreggiare fino a toccare la parete di una stanza chiusa, senza accorgersi che si trattava della sala centrale, quella con il pozzo di lava.
Una figura fatta completamente di fiamme uscì lentamente dal pozzo. I Pigman iniziarono a vaporizzarsi uno dopo l’altro mente l’essere superava il pelo dalla lava incandescente. Quando fu del tutto libera i mob rimasti svanirono. L’essere fece quello che sembrava un inchino e le fiamme si spensero.
L’essere era in realtà umanoide. Pareva anzi un uomo di circa trent’anni, capelli castani, Jeans e T-shirt azzurra. Gli occhi, però, erano del tutto bianchi e in quel mondo di oscurità sembravano brillare di luce propria.
«Finalmente, eccovi qui. Iniziavo a preoccuparmi»
«Sei tu Herobrine?» Chiese Matt.
«In carne ed ossa. Ed è un immenso piacere vedervi ancora tutti vivi e vegeti»
«Perché, che cosa importa a te che noi restiamo in vita?» Domandò Sam.
«M’importa eccome, dato che la vostra presenza sta causando danni incalcolabili al continuum spaziotemporale di questo universo»
«Che cosa intendi?»
«Voi derivate da una realtà molto diversa da questa, sia per la sua struttura che per le sue leggi fisiche. Il vostro ingresso nel nostro mondo ha causato enormi problemi fin da subito… All’inizio erano cose di poco conto, come la variazione di identità di un blocco, o magari la nascita spontanea di nuovi alberi. Ma poi le cose sono diventate sempre più gravi»
La sua espressione s’incupì. I ragazzi ancora non capivano dove volesse arrivare.
«Frane. Crolli di edifici. Generazione e potenziamento incontrollati di mostri, indebolimento della struttura del mondo e infiltrazione di nuove entità, tra cui quell’Enter che avete incontrato. Tutto per colpa della vostra esistenza»
Ah, quindi alla fine siamo stati noi la causa di tutto…? Pensò Sam. La frana nella grotta… i mob parlanti... Enter, Jay e tutti gli altri… perfino quel Creeper che è esploso sotto casa di Sethbling… tutto… è successo tutto perché noi eravamo qui?
«Però, Sam, tu non c’entri niente» Riprese Herobrine. «O almeno non più, da quando la tua anima si è fusa a quella di un Ender. Ora tu sei compatibile ad entrambi i mondi: sia al tuo di origine che al nostro»
«Capisco… ma gli altri?»
«Una persona è sopportabile. Due possono già provocare danni, se restano insieme. Ma tre o quattro? No, siete troppi anche se vi dividete. Dovete andarvene»
«Ma… scusi…» Intervenne timidamente Josh. «A questo punto non fareste più in fretta ad ucciderci?»
I suoi amici lo guardarono in cagnesco. Herobrine invece scosse la testa.
«No, se foste uccisi le vostre anime resterebbero comunque qui nel Nether. Non dovete morire per nessuna ragione. È per questo che vi sto aiutando: se non vi allontano da questo universo finirete per essere la nostra rovina»
«E l’Uovo di Drago a che ti serve?» Domandò Sam.
«Sarà la vostra chiave per tornare a casa»
«Ma davvero?» Disse sarcastico il ragazzo. «A noi hanno detto che hai sempre cercato di conquistare il potere dell’End…»
«Beh, sì, è vero» Ammise quello. «Ma al momento ci sono cose più importanti a cui pensare»
Puntò la mano verso Sam e il suo Inventario si aprì da solo, permettendo all’Uovo di uscire e levitare fino davanti a Herobrine, che lo prese tra le mani e gli diede fuoco.
Pian piano l’oggetto iniziò a mutare, diventando una sfera nera. Poi anche il colore cambiò. Da nero a viola. Da viola a giallo. Da giallo a bianco. E per finire divenne semitrasparente, con un piccolo nucleo pulsante al centro. Brillava di luce propria e ricordava a Sam un oggetto di una mod… di una mod che non aveva ancora visto in quel mondo.
Che sia… no, non ci credo… quello è… un Nodo d’Aura…?
«Tieni» Disse Herobrine lanciandogli la sfera luminosa. «Per raggiungere l’entità di cui vi ho parlato è necessario usare questo oggetto come fonte di energia»
«E come dovremmo fare?» Chiese Josh. Clara e Sam guardavano affascinati il globo che lui aveva in mano.
«Conoscete Sethbling, no? Potete usare uno dei suoi ventitré reattori…»
«In realtà sarebbero trentacinque»
«Beh, non mi sono mai piaciuti i numeri dispari. Ah, e preparatevi: ci sarà un bel botto quando lo accenderete!»
«Cosa…?» Mormorò Sam. «Aspetta, che…»
Troppo tardi. L’essere svanì in una coltre di fiamme.
«Al diavolo…» Si voltò e mise il Nodo nel suo Inventario. «Qui abbiamo finito. È ora di andarcene…»
Alzò il guanto, pronto per usare tp, ma poi si fermò e lo fece riapparire, per poi iniziare a digitare il comando per filo e per segno.
 
/tp @a[r=5] 75 42 -7
Use Command.
 
Riapparvero davanti alle porte della città. Entrati, raggiunsero in fretta e furia il Portale del Nether e, tornati ad Atlantis, usò i poteri Ender per taggiungere Sethbling, che in quel momento stava per scendere nei sotterranei.
«Ehi, aspetta!» Lo richiamarono.
«Ah, già di ritorno? Com’è andata?» Domandò quello voltandosi.
«Bene» Rispose Josh. «Però ora abbiamo bisogno del tuo aiuto»
«Ma certo, tutto quello che volete» Rispose quello con un sorriso a trentadue denti.
«Ok, allora…» Iniziò Sam. «Abbiamo bisogno del Reactor Core n.18»
Il sorriso di Sethbling svanì in un istante.
 
 
 
«CHE COS’È CHE VORRESTE FARE CON IL MIO REATTORE?»
Lo youtuber era fuori di sé. Sam e gli altri lo avevano appena messo al corrente della situazione, e quello non l’aveva presa affatto bene. Ma questa era una cosa più che scontata per tutti.
«Ehi, non preoccuparti…» Rispose con calma Sam. «Posso risarcirti per i danni, se proprio vuoi…»
«E come vorresti fare, scusa?» Domandò, gli occhi ridotti a due fessure. Sam fece finta di gettare qualcosa con la mano destra e caddero a terra due Reattori Nucleari e dodici Camere del Reattore. Ovviamente, vuoti. Sethbling li raccolse e si diresse verso i sotterranei.
«Prego, da questa parte!» Disse aprendo la porta. Placare la sua furia era stato più semplice del previsto.
 
 
 
«Allora, che devo fare?» Chiese lo youtuber attivando l’interfaccia del Reactor Core n.18, spegnendolo e svuotandolo completamente.
«Dovresti mettere questo all’interno del Reattore» Disse Sam porgendogli il Nodo d’Aura.
«Ok, vediamo…»
Lo inserì nella tramoggia e lo piazzò nello slot centrale della terza fila. Chiuse poi l’interfaccia senza accendere il macchinario e lesse:
 
Reactor Core n.18
Output: 10 TEU/s (500 MEU/t)
Heat: 0%
Overheating: 1% every 0.01 seconds.
 
«Che ve ne dovete fare di 10 miliardi di Energy Units?» Chiese esterrefatto lo scienziato. Sam scosse la testa a bocca aperta. Non ne aveva la più pallida idea.
«D’accordo…» Sospirò Sethbling. «Pronti? Attivazione RC18!»
Riaprì l’interfaccia e tirò la leva. Non ebbe neanche il tempo di richiuderla che una tremenda esplosione fece saltare ben otto strati di Pietra Rinforzata in tutte le direzioni, facendo volare i cinque contro la parete opposta del corridoio.
Al posto del Reattore 18 c’era ora una fessura dimensionale sferica dal diametro di tre blocchi: un globo azzurro bordato di bianco dal quale iniziarono ad uscire strisce di liquidi e gas di ben quarantanove colori diversi. Le Essentiae e i Vis si riversarono in tutto il mondo circostante. Attraversando qualsiasi tipo di blocco, formando milioni di nodi d’aura e nuovi esseri, nuove piante, nuovi biomi, infondendosi in alcuni blocchi di pietra e generando Agglomerati di Cristalli formati dai vis primari: Aer, Aqua, Terra, Ignis, Ordo e Perditio. Era la nascita di una nuova era per Minecraftia. Era l’avvento definitivo della Thaumcraft.
 
L’espulsione di energia si concluse. La fessura divenne del tutto bianca, e poi ebbe un improvviso cambiamento. Da quel bianco iniziale il suo colore divenne qualcosa di terribilmente simile ad un buco nero e la frattura iniziò a risucchiare qualsiasi cosa trovasse nelle vicinanze, blocchi o entità che fossero. Matt, Josh e Clara cercarono qualcosa a cui aggrapparsi, nel tentativo di resistere al risucchio. Sam e Sethbling iniziarono invece ad armeggiare con i loro Guanti Comandi, che si erano inspiegabilmente disattivati. Alla fine Sam rinunciò, aggrappandosi ad un blocco di Pietra che venne quasi immediatamente risucchiato insieme a lui. Josh invece perse la presa, finendo a sbattere contro Matt e catapultandolo insieme a lui nella fessura. Sethbling sarebbe stato il successivo, se il Guanto non si fosse riavviato proprio in quel momento permettendogli quindi di ripararsi dietro un muro di Barriere. Tentò di salvare Clara dal risucchio, ma fu troppo tardi. Anche lei attraversò la fessura, la quale si richiuse un attimo dopo. Lo youtuber ricadde a terra.
«Ma che diavolo…?» Mormorò rialzandosi. Davanti a lui adesso c’era un Nodo d’Aura gigantesco che, anche se lui non poteva saperlo, era di categoria Pura e Splendente, formato da tutti gli aspetti primari e, soprattutto, visibile ad occhio nudo. Sethbling rimase a fissare il Nodo a bocca aperta, non riuscendo a fare altro se non a chiedersi che fine avessero fatto i suoi amici.

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Capitolo 27
*** Distorsione ***


Alternative Dimensions
A journey into a cubic world

Cap.27 Distorsione
 
Sam fu il primo a svegliarsi e la prima cosa che fece fu guardarsi intorno. Appena si rese conto di dov’era, dalla sua bocca uscì un sommesso “No”
La stanza in cui si trovavano era quadrata e due corridoi partivano da essa, da due lati adiacenti. Le pareti, il soffitto ed il pavimento erano fatti tutti di una strana pietra grigio scura, leggermente tendente al verde acqua. Delle lampade di un giallo molto chiaro incastonate un po’ ovunque illuminavano la zona, e c’erano alcuni blocchi bianchi con strani glifi sparsi per tutta la struttura. Ma a rendere chiaro a Sam dove si trovava furono dei buchi simili a finestre posti agli angoli della loro sala di partenza: da essi si poteva vedere all’esterno il vuoto interstellare.
Istintivamente, il ragazzo si mise in piedi e si voltò verso l’angolo opposto ai corridoi. Un Altare Innaturale era sormontato da un Obelisco Innaturale, che fluttuava ad un blocco di distanza da esso. Ma tra di loro non c’era nulla. Niente Portale. Niente Nodo. Niente uscita.
«No…» Ripeté, e passò una mano tra i due pezzi. Niente.
Diede un pugno all’Obelisco, che tremolò leggermente, e gridò ancora: «No, no, NO!»
Il suo grido svegliò Clara. Stesso modus operandi: anche lei ispezionò tutto con lo sguardo, ma a differenza di Sam, non capì dov’era. E come avrebbe potuto?
«Sam…» Fece lei, quando si fu rimessa in piedi. Aveva notato lo sguardo rassegnato del ragazzo. «Che succede? Dove siamo?»
Il ragazzo non rispose, ma provò a teleportarsi. Le particelle attraversarono i muri della stanza ma vennero subito respinte indietro. «NO!» Gridò di nuovo, abbassando il capo.
«Sam, si può sapere che succede?» Insistette la ragazza.
«Queste… Queste sono le Terre Esterne. È un labirinto magico abitato da una leggendaria entità Innaturale…»
Un attimo di silenzio. Clara si stava spaventando. Se anche Sam aveva paura di quel posto, allora c’era davvero da preoccuparsi.
«Ora non so il nome di questa entità... ma so che questo posto è infestato da pericolosissime creature e da un flusso permanente di Distorsione. Di teletrasporto poi non se ne parla, le pareti sono rivestite in Bedrock. E quel che è peggio… il Portale si è chiuso dopo che lo abbiamo attraversato»
«Dove dovrebbe essere?»
«Qui» indicò l’Altare.
«E ora che facciamo?»
«Abbiamo solo un’alternativa: svegliamo Matt e Josh e andiamo a cercare il Boss di questo labirinto. A meno che…»
Tentò di usare il Guanto Comandi per riaprire lui stesso il portale. Nulla da fare: il Guanto non era neppure attivo.
«Niente. Dai, sbrighiamoci ad andarcene»
Andarono da Matt e Josh, ancora addormentati, e li scossero. Appena i due si svegliarono gli altri li misero al corrente della situazione e, tutti insieme, iniziarono ad esplorare la costruzione. Ma appena voltarono l’angolo ebbero il loro primo incontro con un mob di quella dimensione: un Granchio Innaturale.
Sam mise subito mano alle armi, me la creatura non si mosse. Anzi, si comportava come se loro non esistessero. Rimasero a fissarla per qualche secondo, e quella se ne andò imboccando una traversa a vicolo cieco.
Proseguendo, incontrarono un altro mob ostile caratteristico di quelle terre. Assomigliava ad uno zombie, ma aveva una strana armatura indosso: era un Cadavere Innaturale. Tuttavia l’essere non reagì in alcun modo quando vide i quattro. Solo, per un momento, incrociò lo sguardo di Sam, che scorse un paio di occhi rosso sangue. Ma dato che la creatura non dava alcuna importanza al gruppo, neanche loro diedero importanza ad essa e andarono avanti senza preoccuparsene. E incapparono presto in un po’ di Corruzione.
«Cos’è quello?» Chiese Matt, indicando i viticci violacei che ricoprivano interamente il corridoio
«Corruzione Fibrosa. Non bisogna assolutamente toccarla…» Gli venne improvvisamente un leggero mal di testa. Portò quindi la mano alla tempia e aggiunse: «E forse mi sta già contagiando. Sarà meglio allontanarsi in fretta»
Posò della terra al posto di un blocco di fibre, ma quella si trasformò all’istante in Corruzione Incrostata. Imprecò, e prese la Trivella. Ruppe una fibra, ma quella ricrebbe in meno di tre secondi. Si mise quindi a camminare tenendo lo strumento rasoterra, e riuscì a superare indenne la zona corrotta. Gli altri lo imitarono.
«Ok, ora andiamocene» Disse il ragazzo, e i quattro si avviarono per un percorso alla loro sinistra. Ma invece di passargli, il mal di testa di Sam continuava ad aumentare. Non riusciva a spiegarselo. Poté farlo solo quando un altro sintomo apparve.
Erano giunti ad un incrocio a T. Sam stava per voltare a destra quando un piccolo ragno viola, semitrasparente, imboccò il loro corridoio e si imbucò in una strada che i ragazzi avevano già controllato. Sam si scansò subito quando lo vide, e i suoi amici fecero lo stesso. Seguì i movimenti della creatura finché non sparì dalla sua vista, e incrociò gli sguardi perplessi dei suoi amici. Possibile che non l’avessero visto?
«Cosa c’è?» Gli chiese Matt, confermando la sua ipotesi.
«Non… non l’avete visto?» Fece lui, staccandosi dalla parete e indicando l’angolo.
«Cosa?»
«Era… era un Ragno della… Mente…» Solo allora si rese conto di cosa gli stava succedendo. Portò una mano alla testa ed esclamò: «Ma certo!»
«Potresti mettere al corrente anche noi?» Gli chiese Clara.
«Non era la corruzione a infettarmi… I Ragni della Mente non sono esseri viventi veri e propri, ma solo incubi legati alla stanchezza da Distorsione… Ma per qualche motivo, sono perfettamente in grado di ferire chi li vede»
«Ancora non capisco…»
«Sono stato contagiato dalla Distorsione… i suoi effetti sono molteplici, tutti legati alla stanchezza cerebrale che provoca… e che continuerà ad aumentare fino a uccidermi, se non ce ne andremo in tempo…»
«COSA?»
«Qualcuno di voi ha avuto problemi anche solo di percezione? Non so, vista annebbiata, sentire voci…»
Tutti scossero la testa, tranne Matt, che alzò la mano «Una voce… Mi ha detto che a volte lo studio da solo non basta… Cosa vuol dire?»
«Che la tua Distorsione è ancora ai livelli minimi. Ma quando me ne andrò io, temo che toccherà a te…»
Silenzio. Sam si affacciò da dietro un angolo e vide un corridoio cieco con una via secondaria a metà strada. Uno Spawner di Ragni della Mente occupava la fine della strada, e un Guardiano Innaturale stava esattamente davanti al passaggio laterale. Il ragazzo si nascose subito, e in quell’istante la vista gli si annebbiò. Si strofinò gli occhi, ma non cambiò nulla.
«Maledizione…»
«Che succede?» Chiese Josh.
«Un Guardiano Innaturale. Il mob più temibile, dopo il Boss del labirinto» Appena la vista gli tornò normale, estrasse la Spada Estesa. «Pronti?»
Tutti si armarono. Il ragazzo saltò fuori dal nascondiglio e, seguito dai suoi amici, caricò la creatura. Ma quella non si mosse e Sam fermò la carica un attimo prima di colpire l’avversario. Il Guardiano se ne andò come se nulla fosse.
«Che strano…» Disse Matt. Sam invece si era già fiondato contro lo Spawner e lo stava distruggendo. Gli altri rimasero a fissarlo mentre colpiva il nulla, finché non ruppe la gabbia metallica. In quel momento, le Ragnatele che normalmente circondano lo Spawner divennero visibili a tutti.
«Cos’era?»
«Uno Spawner di Ragni della Mente. Volevo assicurarmi che non ci prendessero alle spalle» Rispose. In realtà lo aveva distrutto per odio personale nei confronti di quelle creature.
«Ehm… Sam?» Lo chiamò Josh.
«Cosa c’è?»
«Le tue mani…»
«Cosa?» Se le guardò, mentre tornava dai tre. Tremavano. Sembrava quasi che avesse freddo, ma non avvertiva nessuna sensazione legata al calore. «Sta peggiorando…» Disse semplicemente. «Sbrighiamoci!»
Ripartirono a passo spedito. Ad un certo punto Sam si mise a camminare con le braccia in avanti, perché non ci vedeva, e per poco non andò a sbattere contro un reticolo Altari del Flusso. Iniziava anche a barcollare, segno che il suo organismo iniziava a cedere. Clara gli propose di fermarsi, ma lui rifiutò. «Più il tempo passa… più le mie condizioni… peggiorano… Fermarci… aggraverà solo la situazione…» Aveva detto con voce sofferente. Non ce la faceva più, ma doveva continuare. La vita dei suoi amici dipendeva da questo.
Ad un tratto, i quattro videro un corridoio che dava direttamente sul vuoto interstellare, ma era diviso da esso da una specie di sigillo con un blocco al centro. E questo era incavato a formare una specie di arco pieno.
«La stele…» Borbottò Sam, ma poi si accasciò a terra. Clara lo aiutò a rialzarsi e ripresero a camminare prendendo una strada vicina. «Dobbiamo trovare la… Stele Runica…»
«La cosa?» Chiese Matt.
«È una stele di pietra… con incisioni rosse. È custodita in una… stanza… piena di rocce… e ghiaia… Ah…»
Cadde di nuovo. Ma stavolta gli sforzi per rimetterlo in piedi furono vani.
«No… Lasciate perdere… Non ce la faccio più…»
Lo posarono a terra. Ma rimasero lì a fissarlo, e non accennavano a muoversi, così disse: «Lasciatemi qui… pensate… a salvarvi… Cercate la Stele…»
«No» Rispose Clara risoluta. «Matt… resta con lui. Io e Josh cercheremo la Stele»
«D’accordo» Rispose il ragazzo. Sam scosse la testa ma non disse nulla.
«Non ce la farete mai in tempo… ormai sono condannato: le mie energie calano troppo rapidamente…» Disse quando i due furono svaniti dietro un angolo.
«Resisti Sam! Non è ancora detta l’ultima parola!»
«Sì invece. Io morirò, e  presto anche tu… inizierai a perdere le forze…»
«No… vedrai che…»
S’interruppe e rimase a fissare la testa di Sam, al che quello gli chiese: «C-cosa c’è?»
«Vedo un ragno viola sulla tua testa…»
«Uccidilo… è un Ragno della Mente… E sta attento… a non farti… colpire…»
Svenne. Matt allora cercò di dare un pugno alla creatura ma quella saltò via e si posò sul pavimento. Il ragazzo estrasse quindi la spada e la uccise. Una voce gli parlò:
 
Ti hanno circondato! Scappa!
 
Decine di Ragni della Mente uscirono dal pavimento, dal soffitto e dalle pareti. La frase continuava a ripetersi, e ogni volta altri ragni spuntavano dal nulla. La frase cambiò:
 
Ti hanno circondato! Difenditi!
 
Non se lo fece dire due volte e, quando un’ondata di Ragni lo aggredì, Matt menò un fendente che ne uccise almeno una decina, e gli altri indietreggiarono. La frase cambiò ancora, e la voce divenne un sussurro:
 
Ti hanno circondato… Arrenditi…
 
«No…» Disse il ragazzo, e alla sua risposta centinaia di altri Ragni giunsero da tutte le direzioni. Le creature erano così tante che, se avessero voluto, lo avrebbero potuto sommergere. Iniziarono anzi a salire una sopra l’altra, formando come una gabbia intorno a Matt, che continuava disperatamente a menare fendenti.
 
Arrenditi…
 
«No!» Gridò. I Ragni iniziarono a lanciarsi su di lui, ma riusciva ancora a fermarli. La voce tornò risoluta:
 
Arrenditi.
 
«NO!» Ripeté urlando. E i Ragni lo assalirono. Non riusciva più a respingerli, e le sue gambe ormai erano ricoperte dai loro corpi semitrasparenti.
 
ARRENDITI!
 
Stavolta la voce gridò a squarciagola. Matt era ormai immerso fino al busto nel mare d’insetti e non riusciva più a muoversi. Una lacrima gli rigò il volto e disse: «Mi dispiace, ragazzi…»
La spada gli cadde di mano. I Ragni lo sommersero coprendogli la vista. E poi, perse i sensi.
 
 
 
«Abbiamo la Stele!» Gridò Clara svoltando l’angolo. Josh correva dietro a lei e tra i due era l’unico ad avere il fiatone.
«È stato facilissimo, i mostri non ci hanno neanche…»
S’interruppe: la scena davanti a lei non era assolutamente quella che si aspettava. Sam era scivolato a terra svenuto. La spada di Matt era abbandonata al centro del corridoio. E di lui non c’era traccia. Clara corse subito dal suo ragazzo e si accorse che respirava a fatica. Avevano pochissimo tempo.
«Dov’è finito Matt?» Si chiese Josh, ma Clara riprese a correre dicendo: «Non abbiamo tempo per pensarci! Sam sta morendo!»
E a quelle parole, il ragazzo andò dietro a lei senza indagare oltre.
Inserirono la Stele Runica nel suo incavo al centro del sigillo. I bracci laterali si ritirarono, e sia il blocco centrale che la parete di Vuoto svanirono nel nulla. I due entrarono nella grande sala, e subito una nota acutissima prese a torturare la loro mente. Si otturarono le orecchie con le dita e, constatato che era un suono reale e non mentale, riuscirono ad aprire gli occhi e a vederne la fonte.
La stanza era quadrata, lunga almeno una ventina di blocchi, con al centro una specie di altare ai cui angoli quattro blocchi incisi con strani glifi si scambiavano scariche elettriche violacee. Dall’altra parte della stanza rispetto a loro, tra due Obelischi Innaturali, la causa del rumore: una sfera oscura semitrasparente stava crescendo sopra un piccolo rialzo. Al suo centro un essere simile ad un Guardiano Innaturale, solo più grande e con il mantello più elaborato, si andava formando allo stesso ritmo del globo che lo racchiudeva.
Quando la creatura ebbe raggiunto un’altezza di circa tre metri, il globo scomparve, insieme al suono che emetteva. L’essere si guardò intorno e vide i due ragazzi. Parlò loro con una voce che ricordava molto Enter, in quanto era formata da molte tonalità differenti.
«Dunque siete voi coloro che sono entrati nel mio mondo… Io sono Chlidrath. Benvenuti nella mia mente»
«La sua mente?» Chiese Josh a bassa voce. Ma nonostante questo, Chlidrath lo sentì.
«Esatto. Questo luogo è una costruzione creata dalla mia mente. Quando ho avvertito l’apertura di un canale tra me e il vostro universo ho sentito anche voi entrare. Un momento… ma non eravate quattro?»
«Uno dei nostri è svenuto. L’altro non sappiamo dove sia…» Disse Clara.
«Non preoccupatevi per nessuno dei due. Sconfiggetemi… e avrete tutti salva la vita»
I due ragazzi estrassero le loro armi, e si misero le armature Quantum-Suite. E ignari di ciò a cui stavano andando incontro, iniziarono a combattere.
 
 
 
Mi svegliai. Ero in un luogo del tutto nero, salvo il pavimento che era quadrettato da linee bianche che si distorcevano in lontananza. Nel punto in cui mi trovavo c’era una mattonella bianca che stava al centro dell’area non distorta. Un Signore Innaturale apparve nel nulla dall’area distorta.
«Ciao, Sam»
«Chi sei?»
«Io sono Chlidrath. E tu sei un Ender Human, giusto?»
«Come fai a saperlo?»
«So tutto degli esseri che entrano nella mia mente. E in più devi contare il fatto che ora siamo nella tua coscienza»
«Quindi questa…»
«È la tua mente, esatto. E io sono qui per metterti alla prova»
L’area distorta della mia mente brillò di luce viola, per poi inglobare da tutte le direzioni un intero metro del mio mondo cerebrale.
«E non abbiamo molto tempo» Aggiunse l’essere. «Se vuoi salvare te e i tuoi amici, dovrai darti da fare»

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Capitolo 28
*** Passaggio ***


Alternative Dimensions
A journey into a cubic world

Cap.28 Passaggio
 
Un pugno al petto. Caddi a terra, ma mi rialzai con una capriola all’indietro.
«Ridicolo…» Disse Clidrath. «Non è così che mi sconfiggerai»
«Beh, non potevo saperlo senza provare»
«Risparmia le energie e usa la testa, piuttosto»
«Ci sono dentro! Più di così…» Risposi sarcastico.
«Appunto»
Rimasi spiazzato per un attimo, e il Signore Innaturale mi lanciò una Sfera di Flusso. La evitai, ma quella cambiò traiettoria e mi prese alle spalle. Rialzatomi di scatto, notai la parete di Distorsione che si stringeva di un altro metro.
«Sbrigati. Di questo passo morirai»
«La fai facile! Senza un’arma non posso fare praticamente nulla! »
«Te l’ho detto. Usa la testa. Pensa a quello che puoi fare»
«E ci ho pensato! Sono un Ender Human!»
«Proprio non ci arrivi, vero?»
Rimasi di nuovo bloccato. Che cosa mi sfuggiva? Cos’è che non capivo?
Una Sfera d’Ignis. La afferrai con i Poteri Ender e gliela rispedii contro. Dopodiché, partii di nuovo all’attacco.
 
 
 
Una sfera arancione colpì Clara, che fu sbalzata contro Josh. I due ragazzi rovinarono a terra.
L’armatura sembrava inefficace, a parte per la protezione dal fuoco e da alcune magie tradizionali, come Debolezza, Lentezza e simili. Era buono anche per impedire il Danno Istantaneo, ma non serviva a niente contro la Distorsione ed il Flusso. E pensare che Jay non era riuscito neppure a scalfire la Nanosuit di Enter alla finale degli Hunger Games!
Josh si rialzò e prese in mano il Cannone al Plasma. Clidrath si fermò a guardare il ragazzo che prendeva la mira. Davvero credeva che quell’ammasso di materia informe avesse effetto su di lui?
Fece fuoco. Il Plasma esplose al contatto con l’essere. Ciò che rimase di lui fu soltanto un a leggera coltre di particelle nere.
«È fatta?» Chiese il ragazzo, ma Clara lo zittì con un gesto della mano.
Le particelle avevano preso a ricomporsi. All’inizio molto lentamente, ma poi sempre più veloci. Nel giro di dieci secondi Clidrath era di nuovo lì davanti a loro.
«Inutile» Disse, e con uno scatto colpì Josh così forte da farlo schiantare contro la parete. Il Cannone gli cadde di mano, e la creatura lo gettò al centro della stanza, tra gli Altari del Flusso.
Clara partì all’attacco e assediò Clidrath con i suoi Pugnali. Quello parò tutti i colpi con le braccia, senza subire danni, e spinse via la ragazza con un pugno sul volto, per poi partire al contrattacco.
Josh giunse con la sua Spada e lo ferì al fianco. Clara ne approfittò per alzarsi e riempì l’essere di tagli pressoché dovunque. Lo stavano mettendo in crisi. Josh leggeva sulla sua Interfaccia un livello di salute pari a 9/250. Un altro fendente di Clara: 3/250. Si lanciò su di lui, deciso a dargli il colpo di grazia.
 
 
 
Mi sospinse via con una Sfera di Motus. Ero messo male, ma non avevo intenzione di darmi per vinto.
«Sei nella tua testa» Continuava a ripetermi. Ma io non capivo. Continuavo a combattere e basta.
«Come può aiutarmi sapere dove mi trovo?» Gridai frustrato mentre cercavo di rialzarmi. Le gambe iniziavano a giocarmi dei brutti scherzi. «L’unica cosa che mi servirebbe ora è la mia Spada di Diamante Estesa!»
Abbassai per un momento lo sguardo e l’arma si materializzò davanti ai miei occhi. Rimasi stupefatto a guardarla finché non mi resi conto che la soluzione era fin troppo ovvia.
Ma certo! Questa è la mia testa! Qui posso fare quello che voglio!
«Finalmente ci sei arrivato… Adesso possiamo iniziare a combattere sul serio?» Mi prese in giro Clidrath. Quindi era a questo che voleva arrivare.
«Solo un attimo…» Risposi con un ghigno malefico in volto. Se potevo avere tutto quello che volevo, tanto valeva equipaggiarsi a dovere.
Mi alzai. Intorno a me si creò un’Armatura della Fortezza di Taumio con degli Stivali di Vuoto. Mi misi anche un Amuleto, due Anelli e una Cintura dello Scudo Runico. Un anello aveva Rigenerazione d’Emergenza.
Incantai l’Armatura con Riparazione e mi diedi anche un po’ di Amuleti Batteria di Vis pieni di tutti gli aspetti primari. Per completare il tutto, l’inafferrabile Bastone del Primario borchiato in Vuoto, una Spada di Vuoto e un Focus di Energia Primaria.
«Ora sei pronto?» Mi chiese Clidrath con indifferenza. Io annuii, e ripresi a combattere.
 
 
 
Una violenta esplosione fece volare Clara e Josh contro le pareti. I due ragazzi caddero a terra e, quando alzarono lo sguardo, videro Clidrath al centro dei due Obelischi. La sua salute era al cento per cento, come se la lotta non fosse mai avvenuta.
L’essere rise, e sotto al suo cappuccio apparve un iride viola. Si spostava da un lato all’altro della testa, come se questa fosse formata soltanto da un bulbo oculare perfettamente nero. Riprese a ridere, e l’occhio si incurvò come se fosse una bocca sorridente.
«Ottimo tentativo! Ma non potete sconfiggermi così. Siete nella mia mente, ricordate?»
L’iride iniziò a brillare, diventando rosso intenso. I due ragazzi, rimessisi fianco a fianco, rabbrividirono senza capirne il motivo.
L’energia incanalata nell’occhio lentamente uscì da esso formando una sfera rossa. I due, istintivamente, fecero per lanciarsi di lato, ma l’essere trasformò la sfera in un fascio di energia che li colpì ancor prima che potessero reagire. Di nuovo, i due si ritrovarono ai lati opposti della stanza.
Dobbiamo stare lontani l’uno dall’altro… Pensò Clara, ma una sfera grigio scura la colpì facendole perdere i sensi.
 
 
 
Ragni. Ragni della Mente. Ragni nella MIA Mente! Come aveva osato fare questo? Ne aveva generati così tanti che dovetti indossare un’Imbracatura Taumostatica e iniziare a colpirli dall’alto! E tanto per cambiare, a meno di trenta metri di altezza c’era la parete -anzi, la cupola- di Distorsione che mi ostacolava nei movimenti. E oltretutto lui mi bombardava con Sfere di Vinculum.
Un ultimo Proiettile Primario. I Ragni rimasti furono spazzati via. Atterrato, mi tolsi l'imbracatura e la sostituii con la Corazza della Fortezza di Taumio.
Stanco della situazione, mi lanciai su Clidrath usando il Bastone come arma. Tanto, se ben ricordavo, la sua potenza era pari a quella di una Spada di Diamante. Colpii l’essere per tre volte, ma poi quello si teleportò via e mi colpì alla schiena con una Sfera di Perditio, scaricando all’istante i miei Scudi Runici. Caddi a terra, ma con una capriola mi rimisi in piedi e lo colpii al volto. Il cappuccio gli cadde, mostrando una testa nera, perfettamente sferica e senza faccia. Su di essa apparve un’iride violacea, voltata nella mia direzione. Rabbrividii. L’essere si rimise il cappuccio e disse: «Meglio così, non credi?»
Lo attaccai di nuovo, e stavolta riuscii a colpirlo molte più volte. Quando tentò di teleportarsi, feci lo stesso anche io e riuscii ad anticiparlo, colpendolo di nuovo. Passai agli attacchi a distanza, e mandai a segno tre dei cinque Proiettili Primari che avevo lanciato. Odiavo a morte la loro imprevedibilità.
L’ultimo colpo portò Clidrath fuori dall’area sicura del mio cervello. Cercai di concentrare i Proiettili Primari in un fascio, e sparai. Non ottenni nulla se non un colpo di rimando e l’aumento della Distorsione.
«Ma porca…»
Clidrath uscì dall’area distorta, la quale inglobò un ulteriore metro della mia mente.
«Non è così che ti salverai» Mi disse. «Impara a sfruttare a tuo vantaggio ciò che ti sembra avverso…»
Un altro indovinello? Va bene, ero pronto. Ma per il momento, avrei tentato ancora con il metodo tradizionale…
Sparai un altro Proiettile, ma quello lo cancellò con una Sfera di Vacuos. E aggiunse: «Cos’è che ti sembra avverso in questo momento?»
 
 
 
Josh, al vedere Clara priva di sensi, si frappose fra lei e l’avversario. Prese un candelotto di Dinamite e lo lanciò contro la creatura, ma una sfera totalmente nera inglobò l’oggetto facendolo svanire nel nulla.
Clidrath rise di nuovo. Generò una nuova sfera, stavolta verde, e la lanciò contro Josh. Quello cercò di evitarlo, ma il proiettile cambiò traiettoria e lo colpì alle spalle. L’armatura divenne rigida come un pezzo di marmo.
La creatura si gettò su di lui e sferrò un pugno. La Quantum-suite andò in mille pezzi e il ragazzo rovinò a terra, al fianco di Clara.
«No…»
Si rialzò a fatica. Perdeva sangue dal naso, e sentiva un dolore atroce al braccio sinistro. Non era rotto, ma faceva una fatica incredibile a muoverlo. Riuscì appena ad alzare lo scudo quando una sfera arancione lo colpì. Lo scudo andò a fuoco, e il ragazzo dovette gettare anche quello.
Cadde in ginocchio, la mano premuta sulla spalla. Ansimava, e sentiva che da un momento all’altro avrebbe ceduto. Dopo la lotta con Enter, credevano di aver combattuto contro la creatura più pericolosa che potessero incontrare, ma si sbagliavano. Ah, se si sbagliavano.
«Siete stati molto bravi» Disse Clidrath. «Ma finché continuerete a combattere così, non avrete nessuna speranza»
Caricò un nuovo fascio. L’occhio era diventato rosso, e la sfera iniziò a uscire dalla sua iride. Era finita. Il loro viaggio di ritorno a casa si sarebbe concluso ad un passo dalla meta… per mano di quella dannata Entità Innaturale, come l’aveva chiamata Sam. E a proposito, non avevano saputo più nulla delle condizioni del loro amico. Se davvero non era morto, forse almeno lui sarebbe riuscito ad andarsene.
La sfera era ormai uscita dall’iride della creatura. Josh chiuse gli occhi, sperando solo di morire sul colpo e senza sofferenze.
Un suono acutissimo si propagò nella stanza, seguito da un’esplosione.
 
 
 
Riflettei a lungo su quello che mi aveva detto Clidrath. Sì, ci riuscii nonostante la lotta in corso. E le uniche cose che vidi a me avverse furono lui stesso e la parete di Distorsione… che mentre pensavo aveva fatto un altro paio di passi verso di noi.
«Allora? Cos’è che ti sembra avverso?» Gridò lanciandomi una Sfera di Tenebrae.
«Tu!» Risposi parandola con la Spada di Vuoto. «E la Distorsione!»
«E quale dei due credi di poter usare a tuo vantaggio?»
Si scagliò su di me, tempestando di pugni il mio Scudo Runico. Mi fermai a riflettere per qualche secondo, il tempo che gli amuleti si scaricassero.
Di certo non posso sfruttare Clidrath a mio vantaggio…  ma la Distorsione è un po’ troppo oltre la mia portata.
Lo Scudo cedette. Rotolai all’indietro e lo colpii con un montante.
Però… tentar non nuoce. Almeno spero.
Mi fermai, concentrandomi sulle pareti di Distorsione. Cercai di respingerle, ma al contrario, si avvicinarono ancora. Mi venne un’idea, ma era fin troppo rischiosa. Non avevo abbastanza forza.
No, un momento. Sto ragionando come se fossi un umano normale.
Decisi di metterla in pratica. Continuai a far espandere la Distorsione finché quasi non mi toccò. Mi spostai quindi sulla mattonella bianca al centro dell’area e mi sedetti. Incrociai lo sguardo di Clidrath. Pareva soddisfatto. Continuai.
La Distorsione mi avvolse e la mia vista si annebbiò fino a impedirmi di vedere. Tutto era nero. La mia mente era al limite della sopportazione.
Il dolore aumentò. Mi scoprii a gridare, ma dalla mia bocca non usciva alcun suono.
Una luce. Sotto di me apparve di nuovo la mattonella bianca e, pian piano, anche tutte le linee del resto del pavimento. Ma era tutto distorto. Vedevo come se avessi avuto un effetto di Nausea. Però non provavo più alcun dolore. Anzi… mi sentivo quasi appagato.
Le mattonelle adiacenti a quella centrale divennero bianche. Poi le adiacenti a queste fecero lo stesso, e così via, sempre più velocemente.
In meno di cinque secondi la mia mente era divisa: il pavimento bianco, il resto nero. Clidrath mi guardava con espressione soddisfatta. «Ottimo lavoro. Abbiamo fatto bene a scegliere te»
Non capii ma non mi importava. Una volta fuori dalla mia testa, la mia priorità sarebbe stata i miei amici.
La sua figura svanì nel nulla e rimasi solo. Pian piano, le fughe tra le mattonelle bianche iniziarono a diventare viola.
Il dolore tornò. La distorsione aumentò di potenza, e pian piano persi il controllo di me stesso. Iniziai a parlare.
 
«Un velo è stato squarciato… Una porta è stata aperta nella mia mente…»
Questo è un passo del Taumonomicon… È la ricerca chiamata “Rivelazioni Innaturali”! Perché la sto citando?
«Quando guardo attraverso di esso vedo meraviglie. No, non meraviglie. Ciò che vedo è…»
Il dolore aumentò. L’intensità della mia voce aumentò con esso.
«Ciò che vedo, Io vedo, Io vedo, Io… Vedo… Io… Aaaaaaaaaaah!»
Gridai a squarciagola. Era insopportabile. Ma un istante dopo, tutto si fermò. Rimasi a guardare in avanti, fisso, senza potermi voltare. Qualcuno mi parlò. Era simile all’Urlo Ender, o alla voce di Enter: tante voci in una… o forse una con tante tonalità.
«A te che sei stato scelto: noi affidiamo tutta la nostra conoscenza. Ora và. Il Viaggiatore saprà riconoscerti»
Il dolore si acuì di nuovo, e persi i sensi. O forse li ripresi?
 
Sam si svegliò di soprassalto. Si guardò intorno, riconoscendo il luogo come quello in cui era svenuto. Ma dov’erano gli altri?
Vide la spada di Matt abbandonata sul pavimento, e temette il peggio. Fece per andare a raccoglierla, ma qualcosa catturò la sua attenzione.
C’erano due oggetti vicino a lui. A destra una Bacchetta del Primario borchiata in Vuoto, dall’altra un Focus di Energia Primaria. Bene… prima stranezza: come ci erano finiti lì quegli oggetti?
Allungò la mano e li afferrò. Seconda stranezza: cos’era quell’alone nero che ricopriva tutto il suo corpo?
I ricordi del suo “combattimento mentale” lo assediarono. Trovò risposta ad entrambe le domande, e con un gesto rapido, mise il Focus sopra la Bacchetta.
«No, non basta» Disse ancor prima di collegare i due oggetti.
La Distorsione agì per lui: Una grande quantità di quell’alone si riversò nel Focus cambiandone il colore da bianco/rosato a nero pece. A quel punto, la Bacchetta fu attratta dal Focus come una calamita.
Si alzò in piedi, e in quell’istante avvertì un flusso di Terra provenire da qualche parte. Liberò le particelle Ender, ora divenute nere, e si teleportò.
 
 
 
Josh riaprì gli occhi. Davanti a lui una nube di fumo grigio. Non capiva. Perché era ancora vivo? E perché era stato il loro nemico a subire danni?
Qualcosa si infilò nella nube ad una velocità elevatissima, generando al suo interno un vortice. Un attimo dopo un violento impatto spazzò via il fumo rivelando ciò che era successo: Clidrath era piantato a braccia aperte nella parete di fondo, e Sam fluttuava al centro della stanza. Dalla sua posizione si capiva che aveva appena sferrato un pugno al nemico. E con neanche poca forza!
Un momento! Sam?
«Sam! Ma allora stai bene!»
Il ragazzo si mise in posizione eretta, ancora in aria, e si voltò lentamente verso di lui.
«O porca miseria!»
I suoi occhi erano completamente viola. Non si distingueva la pupilla dal resto.
Sam tornò a guardare la creatura, ancora bloccata nella parete. Alzò una specie di bastone e lo puntò verso di essa.
Apparve un alone nero intorno a lui, e si mosse verso la piccola sfera nera sulla punta della bacchetta. Appena la toccò, un raggio nero partì. Ancora un secondo, e l’essere esplose, portandosi via buona parte della parete. I blocchi superstiti fluttuavano nel vuoto interstellare, allontanandosi.
A terra, nei pressi della breccia, c’era una perla multicolore. Sam atterrò e la prese in mano.
L’alone nero venne assorbito dall’oggetto, che ad ogni secondo diveniva più piccolo. Quando svanì, Sam cadde in ginocchio e il Bastone si dissolse nel nulla.
«Cos’è successo?» Si chiese, guardandosi attorno. Vide Clara a terra e Josh al suo fianco, in ginocchio, che lo fissava. Ma la sua attenzione andò solo a lei e corse a soccorrerla.
«Clara! Clara rispondi! Maledizione…»
La ragazza aprì lentamente gli occhi.
«Sam… Sei vivo? O siamo entrambi morti?»
«Credo che potremo dare una risposta definitiva solo se ce ne andiamo da qui…» Disse Josh.
Sam si voltò, con l’intenzione di chiedere cosa intendesse, ma lo vide con i suoi occhi: la breccia nella parete si stava allargando.
«Via di qui, presto!»
Aiutarono Clara ad alzarsi e si diressero fuori, ma il Sigillo della porta si era richiuso.
«E adesso?» Chiese Josh. Sam si voltò verso la stanza e vide che gli Altari del Flusso stavano interagendo con sempre più forza.
«Guardate…»
Al centro dei quattro blocchi iniziò a formarsi un Tunnel Dimensionale. Senza pensarci due volte, i tre si gettarono al suo interno.
 
 
 
Riapparvero nello stesso Tunnel da cui erano giunti in Minecraft. Dietro di loro la tempesta elettrica che li aveva sbalzati in quell’universo. Una forza inesorabile impediva loro di tornare indietro.
Al fianco dei tre fluttuava Matt, privo di sensi. Josh lo svegliò e quello chiese dove si trovassero.
«Siamo nel tunnel! Stiamo per tornare a casa!»
«Cosa? Davvero?»
«Sì» Disse Sam sconsolato. Clara lo guardava con incredibile tristezza.
«Andiamo» Concluse il ragazzo. Si inclinò in avanti, e partì verso qualunque cosa ci fosse in quella direzione.
Le nubi del tunnel divennero a mano a mano più realistiche, e passarono dal giallo all’azzurro. Procedendo, Sam si accorse che qualcosa non andava. Si fermò.
«Che succede?» Chiese Clara tornando un po’ indietro.
«Questo non è più il Tunnel Dimensionale. Abbiamo sbagliato strada»
«Come sarebbe? La strada è una! Non possiamo aver sbagliato!»
«Eppure tu sei tornata indietro verso di me… non sarebbe dovuto accadere…»
Dalla curva giunse qualcosa. Roteava intorno al suo asse e si avvicinava a velocità supersonica. E per Sam era anche qualcosa di familiare.
Non lo aveva mai visto dal vero, era qualcosa di nuovo.
Ma sapeva cosa fosse, era qualcosa di vecchio.
E decisamente, era qualcosa di blu.
Una porta si aprì, e l’ultima cosa che i quattro sentirono fu un tonfo sordo, come di acqua. E svennero all’impatto.
 
 
 
NDA
https://www.youtube.com/watch?v=6V8ZkHSOqH8
Eccoci giunti all’epilogo! I nostri ragazzi hanno concluso il loro viaggio nel mondo di Minecraft e ora partiranno alla volta di un nuovo universo… pieno di pericoli e di avventure quasi quanto il precedente. E forse anche di più! Let’s go trough the time! Si parte insieme al Dottore!
Ma prima una carrellata di ringraziamenti. Ad artiorias abysswalker, il primissimo recensore di questa storia, al tempo chiamato miraak dragonborn, che però ci ha abbandonati dopo la lotta con i mutanti… peccato :/
Poi ringrazio Tnecniv Victus Mors, che mi ha recensito anche lui quasi da subito e fino alla fine, Stardust94 che si è appassionata moltissimo alla storia, e Jay000, l’autore con cui ho collaborato per il crossover tra le nostre fanfiction. ^^ Ah, e Jack2700, giunto al tempo del crossover e che ha inserito la storia tra le preferite.
Poi vorrei ringraziare andypluffa, mattone626 e sailor star per aver messo la storia tra le seguite, anche se non si sono mai fatti sentire.
Ultimi ma non per importanza, ringrazio tutti voi lettori che avete seguito le avventure dei miei inarrestabili OC!
Vi saluto dicendovi solo un’ultima cosa: vi aspetto per esplorare la prossima dimensione. Ci rivediamo nell’universo di Doctor Who!
Saluti dalla AndreMCProd! Alla prossima fic!

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