La promessa di Merlino

di Danytav86
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I capitolo ***
Capitolo 2: *** II capitolo ***
Capitolo 3: *** III capitolo ***
Capitolo 4: *** IV capitolo ***



Capitolo 1
*** I capitolo ***


In una foresta, chiamata Elden, vivevano i druidi. Esso era un popolo pacifico, che usava la magia per curare chiunque ne avesse bisogno. Purtroppo, questo popolo doveva nascondersi nella foresta per non farsi catturare dai cavalieri di Camelot, poiché la magia era stata proibita. La città di Camelot era governata dal grande re Artù e dalla sua consorte, la regina Ginevra. Quando il re non era troppo occupato con il regno, si dedicava alla caccia, insieme ai suoi cavalieri e al suo servitore Merlino, proprio nella foresta di Elden. Durante l’ennesima battuta di caccia, Merlino si allontanò dal suo re e dai suoi compagni, per raccogliere della legna. Lì, nella foresta, fece un incontro importante. Merlino, dopo aver raccolto parecchia legna, si fermò a riposare e mentresi rilassava, vide una giovane ragazza: snella, con i capelli lunghi e marroni, gli occhi verdi e il viso di un colore rosa candido, che raccoglieva delle erbe. Merlino incuriosito si avvicinò a lei, la ragazza smise di raccogliere le erbe e lo guardò intimorita.
Merlino disse: < Tranquilla, non voglio farti del male. Fai parte del popolo dei druidi? > 
La ragazza mosse la testa e disse di no. Allora Merlino, sempre più incuriosito, disse: < Se non sei una druida che ci fai qui? > e lei disse: < Sono qui per raccogliere delle erbe medicinali, per portarle al villaggio dei druidi e aiutare coloro che mi hanno salvata > e lui: < I druidi ti hanno salvata e da chi? > e lei: < Ero stata inseguita da dei cavalieri di Camelot, che volevano uccidermi. Mi colpirono con delle frecce e caddi in un burrone. Credevo che per me fosse la fine, ma i druidi mi hanno preso con loro e salvata!> Merlino, un po’ scosso, disse: < Perché dei cavalieri di Camelot volevano ucciderti? > e lei: < Perché hanno scoperto che io sono una maga >. Merlino rimase stupito, la ragazza continuò: < Esatto, io sono come te, Emris! > Merlino, confuso, disse: < Tu mi conosci? > la ragazza gli rispose: < Certo, tutti i maghi e le streghe ti conoscono, anche se qualcuno non sa che aspetto hai. Tu sei Merlino, l’ultimo cavaliere dei draghi o meglio Emris >. Lui disse: < Come ti chiami? > La ragazza sorrise e poi si girò per andare via, ma Merlino disse: < Ti prego, dimmi qual è il tuo nome? >
La ragazza si voltò e disse: < Elenoire > e lui: < Elenoire… Ci rivedremo? > e lei: < Certo, a presto Emris… > poi sparì. Merlino rimase affascinato da quella ragazza. A un certo punto sentì chiamare il suo nome, era il re che lo cercava. Merlino dopo aver ripreso la legna tornò dal suo re e insieme tornarono a Camelot. Lì Merlino raccontò tutto al suo mentore, Gaius. Quest’ultimo era un po’ perplesso, in merito a quell’incontro, aveva paura che la ragazza fosse una spia di Morgana. Lady Morgana, era la strega malvagia che voleva uccidere Artù, per impossessarsi del trono di Camelot e rendere tutti suoi schiavi. Ben presto però, i sospetti di Gaius si riveleranno infondati. Passò qualche giorno, Merlino raccontò del suo incontro anche al suo amico drago, che gli consigliò di stare attento. Lui accettò il consiglio. Merlino, molto spesso andava nella foresta con la speranza di rivedere Elenoire e parlarci. Un giorno Merlino, recatosi nella foresta di Elden, per conto di Gaius, rivide Elenoire e ne fu felice. Elenoire si girò e gli sorrise, Merlino disse: < Eccoti, finalmente ti ho rivista… > e lei: < Emris, mi stavi aspettando? > e lui: < Sì. Ti prego non chiamarmi Emris, ma Merlino! > e lei: < Va bene, Merlino… Dimmi? >
Lui, avvicinandosi alla ragazza disse: < Ci sono altre persone qui nella foresta come me e te? > Lei rispose: < Qualcuno, ma la maggior parte di noi è scappata lontano, per paura di essere uccisi dal re… > e Merlino: < Artù non ucciderebbe mai delle persone innocenti! > e lei: < Non lo farebbe se non sapesse chi fossero in realtà. Invece, se scoprisse la verità, ci eliminerebbe tutti/e! > e lui, agitandosi, disse: < No, non è vero! > e lei: < A no? Allora perché non gli hai ancora mai detto chi sei in realtà? > Merlino, si calmò e disse: < Sai anche questo? > Elenoire acconsentì. Merlino disse: < Perché… > e lei aggiunse: < Perché, hai paura che reagisca diversamente da come te lo aspetti e che potrebbe darti la caccia! >
Lui disse: < No. Artù non lo farebbe mai, noi due siamo amici! > e lei: < Amici? Assurdo! Il re Artù è come suo padre Uther… > e Merlino, con rabbia disse: < No, non lo è! > e lei: < Ascolta Merlino, anche se Uther è morto, Artù odia la magia come suo padre. Poiché è stata proprio la magia a uccidere, prima sua madre e poi Uther >.
Merlino, sempre più convinto della fedeltà di Artù, esclamò: < Non è colpa della magia, quello che è successo a Uther, ma di Morgana! > e lei: < Io questo lo so, ma Artù no. Inoltre Morgana ha attaccato Camelot con la magia, quindi è naturale che il re Artù continui a vietare la magia. Il re non smetterà mai di odiare chi utilizzerà tale potere, anche se per fare del bene >. Merlino dopo un po’ di silenzio, disse: < Io farò capire al mio re, che non tutta la magia è malvagia! > Elenoire, dubbiosa disse: < Davvero? Staremo a vedere… Come pensi di farglielo capire? > Lui rispose: < Gli mostrerò la vera essenza della magia! > e lei: < In che modo? > e lui: < Ancora non lo so, ma ce la farò! > Elenoire, dopo qualche minuto di silenzio, sorrise e disse: < Merlino, spero tu ci riesca veramente. Altrimenti per tutte le persone come noi, sarà la fine! > Lui disse: < Abbiate fiducia in me! In fondo il destino di re Artù è legato al mio e quindi mi dovrò occupare di lui, consigliarlo e proteggerlo finché non ne sarò più in grado. Lo farò diventare un re diverso da Uther, anche se, Artù lo ha già dimostrato in altre occasioni, di essere un re giusto e fedele al popolo. Ad Artù importa soprattutto del bene della sua gente!> Elenoire rimase stupita dalle parole di Merlino.
La ragazza sorrise, poi accarezzando il volto del mago, disse: < Merlino, io e gli altri abbiamo fiducia in te, non deluderci… > e lui, dopo aver preso la mano di Elenoire, disse: < Non lo farò… Grazie! > La ragazza tolse la mano da quelle di Merlino, gli sorrise e poi andò via. Altre volte i due giovani s’incontravano nella foresta di Elden, lì passavano delle belle giornate insieme. Era la prima volta che Merlino stava bene, in compagnia di una ragazza che aveva anche il suo stesso dono.
Un giorno, i due giovani furono attaccati da dei guerrieri malvagi di Morgana, Elenoire per salvare la vita a Merlino, fu ferita gravemente e rischiava di morire. Merlino, sconvolto e furioso, per quello che era successo a Elenoire, usò la sua magia su quei guerrieri e li eliminò tutti. Dopo aver raggiunto Elenoire, la sollevò e con le lacrime agli occhi disse: < Ti prego, non lasciarmi… > Elenoire, indebolita, disse: < Merlino, salva la nostra gente dalla persecuzione. Promettimelo! > e lui: < Certo, ma lo faremo insieme! > la ragazza, sorpresa e sofferente, disse: < Che cosa dici Merlino? Per me è finita… > e lui: < No, non lo è… > La ragazza era titubante, Merlino la guardò e disse: < Stai tranquilla, lascia fare a me… > Elenoire, confusa lo osservò. Merlino, dopo aver appoggiato la mano, sulla grave ferità di Elenoire, la salvò. La ragazza, dopo essersi ripresa e incredula, disse: < Merlino, come hai fatto? > lui, sorridendo disse: < Sai, Gaius e il grande drago, mi hanno sempre detto che la mia magia è superiore a tutto e a chiunque. Quindi, se io voglio, la posso usare per ciò che è necessario… > Lei, sorridendo, esclamò: < Incredibile, sei veramente unico Merlino >. Lui sorrise, poi aqlzò la ragazza e la portò dal popolo dei druidi. Lì, appena tutti lo videro, ne rimasero sorpresi.
Il capo dei druidi, Munk, disse: < Emris, che cosa ci fai qui? > e lui: < Sono qui, perché vi ho riportato la ragazza di cui vi eravate occupati, per curarla… > Munk, guardò Elenoire, poi rivolgendosi a Merlino disse: < Che cosa le è successo? > Merlino disse. < Siamo stati attaccati da dei servitori di Morgana e lei per salvarmi è rimasta gravemente ferita > e Munk: < Capisco, ma l’hai già curata tu! > e lui: < Sì, però ora Elenoire ha bisogno di un posto dove stare in tranquillità e in assoluto riposo. Qui con voi starà al sicuro! > Munk, disse: < D’accordo dammela, però ora tu vai! > Merlino acconsentì. Gli consegnò Elenoire, poi si voltò per andare via. Elenoire però lo chiamò e disse: < Aspetta Merlino, tornerai? > Lui si voltò, le sorrise e disse: < Sì. Ti verrò a trovare qui dai druidi, sai per ora è meglio evitare d’incontrarci nella foresta >. Elenoire disse: < Hai ragione. Merlino, ricordati la promessa che mi hai fatto! > e lui: < Tranquilla, la ricordo e non intendo deluderti. La porterò a termine anche a costo della mia stessa vita, fidati! > e lei: < Mi fido. A presto Merlino! > Lui, sorridendo acconsentì, poi andò via.

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Capitolo 2
*** II capitolo ***


Passò parecchio tempo, dall’ultimo incontro tra i due giovani. Elenoire cominciava a essere molto preoccupata, perché non vedeva più Merlino. Temeva che gli fosse successo qualcosa di terribile e invece non fu così. Un giorno, mentre Elenoire raccoglieva dei fiori, vide Merlino e ne fu felicissima, tanto da corrergli in contro e abbracciarlo. Merlino le sorrise e dopo avergli preso le mani, disse:
< Eccomi Elenoire, sono tornato! > Lei, con gli occhi lucidi e abbracciandolo disse:
< Merlino, sono felice di vederti! Ero preoccupata per te, temevo ti fosse successo qualcosa di brutto… > Lui disse:
< Tranquillla, come puoi vedere non mi è successo niente. Sai non sono una persona tanto debole… > Elenoire, un po’ imbarazzata, esclamò:
< Merlino, io non intendevo dire quello… > e lui:
< Lo so, sono felice che anche tu stia bene… Gli altri? > e lei:
< Non temere, anche loro stanno bene >. Merlino dopo un sospiro di sollievo, esclamò:
< Meno male! >
I due giovani si guardarono per un po’, poi si abbraacciarono teneramente. Si guardarono di nuovo e dopo essersi scambiati dei sorrisi, si afferrarono per mano e fecero una passeggiata. Elenoire, continuava a raccogliere i fiori e Merlino l’ aiutò. I due fecero una pausa, si sedettero e parlarono per un bel po’. Merlino disse:
< Scusa Elenoire, a che cosa ti servono tutti questi fiori? > Lei rispose:
< Mi servono per creare delle pozioni magiche, che userò per curare le diverse malattie e ferite, che le persone potranno avere >.
 Merlino disse:
< Quindi, sono delle pozioni curative! > la ragazza acconsentì.
Merlino ed Elenoire continuarono la loro passeggiata, ma nella foresta di Elden, all’improvviso s’incontrarono con il re Artù, che era partito per una nuova battuta di caccia. Merlino, ne rimase sorpreso e lo stesso il re. Dopo qualche minuto di silenzio, Artù disse:
< Merlino che ci fai qui? Lei chi è? > e lui:
< Sire, lei è una mia amica, si chiama Elenoire. Siamo qui per raccogliere dei fiori… > e il re:
< Amica? Fiori? >
Merlino, imbarazzato, acconsentì. Il re Artù, rivolgendosi a Elenoire disse:
< Quindi, tu sei un’amica di Merlino… Piacere di conoscerti, io sono Artù!>
La ragazza s’inchinò e disse:
< Piacere, però forse è meglio dire re Artù. Non crede Sire? > e lui.
< Sì sono il re, ma preferisco essere chiamato Artù >. La ragazza disse:
< Va bene, come preferite Artù>.
Il re rivolgendosi a Merlino e a Elenoire disse:
< Bene, ora devo andare… Merlino quando avrai finito qui, raggiungici all’accampamento, intesi? > e lui:
< Sì, Sire… >
Artù disse:
< Bene… A presto Elenoire, è stato un piacere conoscerti >. E lei:
< Lo è stato anche per me, Sire>. La ragazza s’inchinò.
Artù li salutò e andò via. Dopo un altro po’ di tempo insieme, Merlino disse:
< Ora devo andare Elenoire… > e lei:
< Lo so, il tuo re ti aspetta. Ci rivedremo presto Merlino! > Lui, sorridendo disse:
< Sicuramente! Ciao… > e lei ricambiò il saluto.
I due giovani si divisero, ognuno andò per la sua strada. Arrivato all’accampamento, il re gli si avvicinò e a bassa voce, disse:
< Carina… > Merlino, con l’espressione confusa, disse:
< Chi? > e Artù:
< Come chi? Merlino la tua amica, Elenoire, hai buon gusto… > e lui:
< Sire, che cosa dici? > e lui, sicuro di se, disse:
< Su Merlino, non mentirmi! Ti conosco bene. A te quella ragazza piace, ne sono convinto… > poi tornò davanti al fuoco.
Sul viso di Merlino comparve un leggero sorriso, e capì che quello che aveva detto Artù era vero. Passarono un paio di giorni, durante un’altra battuta di caccia: re Artù, i suoi cavalieri e Merlino, furono attaccati da i guerrieri di Morgana. Dopo la lunga battaglia, che terminò con la vittoria del re, lui e i suoi compagni furono feriti gravemente. I druidi li soccorsero, li portarono al loro villaggio e lì, li curarono. Elenoire si occupò di re Artù e di Merlino, salvandogli la vita. Dopo essersi tutti ripresi, videro i druidi e ne rimasero stupiti. Artù rivolgendosi al capo dei druidi, Munk, disse:
< Voi ci avete salvato, perché? > e Munk disse:
< Perché, a differenza di quello che si pensa, noi non abbiamo niente contro di voi. Il nostro è un popolo pacifico, disposto ad aiutare chiunque ne abbia bisogno, Sire… >
Il re rimase turbato da quelle parole, poi disse:
< Grazie. Voglio che sappiate una cosa: da ora in avanti, siete liberi di andare dove volete, noi non vi faremo più del male. Lo giuro! > Munk e tutto il popolo dei druidi, rimase stupito da quelle parole. Munk, lo ringraziò e poi insieme al suo popolo, sparì. Merlino, ne fu felice. Artù guardò Elenoire e disse:
< Tu sei l’amica di Merlino e mi hai salvato. Sei una druida? > e lei:
< No, ma vivo con i druidi e li aiuto. Perché loro mi hanno salvata e qui mi sento come se fossi a casa mia… > Artù esclamò:
< Capisco… Grazie per l’aiuto >.
Elenoire sorrise, poi disse:
< Bene Sire, è ora che torniate a Camelot, il vostro popolo vi aspetta! > e lui:
< Già… Ascolta Elenoire, quando lo vorrai, potrai venire a Camelot , sarai sempre la benvenuta! > La ragazza acconsentì e dopo averlo ringraziato, s’inchinò e gli sorrise. Artù la salutò, poi esclamò:
< Merlino andiamo! >
Merlino, dopo aver salutato Elenoire, raggiunse Artù e insieme ai suoi compagni, tornò a Camelot. Elenoire dopo averli visti allontanare, tornò dai druidi. Qualche giorno dopo, Elenoire invitò Merlino a partecipare a una festa, organizzata dai drudi, per onorare la libertà che avevano acquistato. Merlino accettò molto volentieri. Lì, si divertì molto… C’era la musica e si ballava, ovviamente lui ballò con Elenoire. Merlino era felice, perché per la prima volta, si sentiva libero di essere se stesso. Il giorno seguente, Merlino raccontò tutto a Gaius. Gli parlò di Artù, della festa, del popolo dei druidi e di Elenoire. Il vecchio mentore, si ricredette sul conto di Elenoire ed era felice per Merlino, però gli consigliò di stare sempre allerta e attento, perché Morgana è imprevedibile. Merlino accettò il consiglio di Gaius e poi tornò al suo lavoro. Merlino era davvero felice, per quello che gli stava accadendo e di avere qualcuno con cui condividere il suo tempo, amante della magia come lui. Il giorno seguente, Merlino portò Elenoire a farla conoscere ai suoi amici draghi. Erano, il grande drago, che lui aveva liberato dalla sua prigionia, di nome Draco e il cucciolo di drago bianco, Aithusa. Aithusa era molto felice di conoscere Elenoire e strinse subito amicizia con lei. Elenoire si era già affezionata a quel cucciolo. Dopo un po’ di tempo passato insieme, i due draghi andarono via. Elenoire, contentissima di aver conosciuto quei due draghi, disse:
< Merlino, quel cucciolo di drago bianco è davvero dolcissimo e amichevole! > e lui:
< Lo so, Aithusa è un drago molto semplice, però mi preoccupa la sua ingenuità… > e lei:
< Perché? > e lui:
< Perché Aithusa, essendo ancora un cucciolo, si affeziona subito a chiunque. Ho paura che la sua ingenuità lo porti a cacciarsi nei guai >.
Elenoire disse:
< Capisco… L’unica cosa che puoi fare, Merlino, è tenerlo d’occhio ogni tanto, chiamarlo e costatare che stia bene, soprattutto non permettergli di fare errori di valutazione >. Lui:
< Già... Purtroppo, però, io non posso controllarlo sempre, devo occuparmi anche di Artù! > e lei:
< Non temere Merlino, se qualche volta, tu non riuscirai nel tuo intento, posso farlo io… > e lui:
< Davvero? Sarebbe meraviglioso, ma non so se Aithusa risponderebbe al tuo richiamo… > e lei:
< Hai ragione. L’ultimo cavaliere dei draghi sei tu, di conseguenza loro rispondono solo a te. C’è un’altra cosa che puoi fare… Chiedi a Draco di occuparsi di Aithusa. In fondo Aithusa è ancora un cucciolo e ha bisogno di un genitore, può fargli lui da padre, finché Aithusa non sarà in grado di distinguere, da solo, il bene dal male. Ovviamente, quando tu potrai, aiuterai Draco nel crescere il piccolo Aithusa. Insegnerai al piccolo drago, ad affrontare la vita e tutti i suoi ostacoli! >
Merlino, dopo un po’ di silenzio, disse:
< Hai ragione Elenoire, farò come dici tu. Ora lo chiamerò subito! > Elenoire acconsentì. Merlino, fece venire il drago e con lui c’era anche Aithusa. Merlino gliel'ordinò e Draco, dopo un po’ di esitazione, accettò ciò che gli disse il suo cavaliere, poi, insieme ad Aithusa tornò alla sua dimora. Dopo che i due draghi erano andati via, Merlino raccontò a Elenoire dell’impresa di Artù. Ossia che il re era riuscito a estrarre la famosa spada nella roccia, Excalibur, dimostrando a tutti di essere degno del suo titolo. Elenoire, fu felice per Merlino, perché il suo sogno, quello di far governare Camelot da un re giusto e fedele al popolo, era sempre più vicino a realizzarsi. Un giorno Elenoire andò a Camelot con Merlino, perché il re voleva farla conoscere alla sua sposa, la regina Ginevra. La ragazza fu condotta alla sala del trono, dove c’erano i due sovrani, che l’accolsero con gioia e calore. Inoltre Elenoire conobbe anche il famoso mentore di Merlino, Gaius. Dopo un piccolo rinfresco, in onore del suo arrivo, Elenoire andò con Merlino e Gaius nella loro stanza. Lì Elenoire, gli raccontò la sua vita e i due la ascoltavano con interesse. Inoltre, la ragazza, disse a Gaius, che Merlino le aveva fatto conoscere i due draghi e che lei ne era rimasta veramente impressionata. I tre parlarono per ore, fino a sera, poi Merlino riaccompagnò Elenoire da i druidi. I due giovani si salutarono e ognuno tornò alla sua dimora. I due continuarono a vedersi anche in futuro.
 

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Capitolo 3
*** III capitolo ***


Passarono tre anni. In questi anni a Camelot regnò la pace, ma un brutto giorno, Morgana tornò all’attacco, la battaglia che iniziò fu durissima. Merlino insieme con Artù e con l’aiuto di Elenoire, dovettero dare sfogo a tutto ciò che era possibile, per fermare Morgana. Purtroppo per sconfiggerla, con tutto il suo esercito, Merlino ed Elenoire furono costretti a usare la magia, altrimenti tutti quanti sarebbero morti. Lo fecero davanti ad Artù, che ne rimase scioccato. Inoltre per vincere la battaglia, Merlino dovette chiamare in suo aiuto anche Draco e il piccolo Aithusa, il re ne rimase sorpreso. Finita, per ora, la guerra, che si concluse con la vittoria di Camelot, Morgana fu costretta a scappare, ma non si sa dove andò. A Camelot, Merlino ed Elenoire, dovettero vedersela con il re Artù, la situazione che si era venuta a creare, fu dura e insostenibile. Il re, sconsolato, rivolgendosi al suo servitore disse:
< Merlino, perché non mi hai mai detto la verità? Eravamo amici… Vuol dire che tu, per tutti questi anni ti sei preso gioco di me? > e lui, pentito, disse:
< No Sire, non l’ho mai fatto! > e lui, alzando la voce disse:
< Allora perché mi hai mentito? > Merlino, tristemente, disse:
< Mi dispiace, ma… > Elenoire, vedendo Merlino in difficoltà, intervenne e disse:
< Sire, se Merlino non vi ha mai detto la verità, è per colpa vostra! >
Merlino, sconvolto, rispose:
< Elenoire, che cosa dici? Non fare sciocchezze! > e lei:
< Merlino, non devi temere è ora che il tuo re si assuma le sue responsabilità! >
Tutti nella sala, rimasero ammutoliti e stupiti. Il re, rivolgendosi a Elenoire, disse:
< Come osi parlarmi così… > e lei:
< Sire, mi dispiace rivolgermi a lei in questo modo… ma ora vi spiegherò il perché l’ho fatto! > e Artù:
< Avanti, sentiamo che cosa hai da dire! >
Elenoire acconsentì e dopo essersi inginocchiata, cominciò la sua spiegazione.
< Sire, Merlino non vi ha mai detto niente perché aveva paura che voi diventaste come vostro padre, il defunto re Uther… > e lui:
< Perché Merlino avrebbe dovuto credere questo? > e lei:
< Perché a causa della magia, voi avete perso entrambi i vostri genitori e che l’amicizia che vi legava a lui, non sarebbe servita a niente…>
Artù, sbalordito, disse:
< Che cosa? Perché? >
Elenoire disse:
< Perché, quando Uther morì, tu dicesti a Merlino che la magia sarebbe continuata a essere vietata e chiunque l’avrebbe usata sarebbe stato condannato a morte, come voleva tuo padre… > e lui:
< Io non lo dissi a lui, ma al mago che feci venire a Camelot. Merlino non dirmi che quel vecchio eri tu? > e Merlino:
< Sì Sire, ero io… Usai la magia per trasformarmi in quel vecchio mago, per farti capire che non tutta la magia era crudele e che quindi avresti permesso ad altre persone come me, di vivere a Camelot, senza più persecuzioni e uccisioni. Purtroppo a causa di Morgana, fallì la mia missione e tu confermasti, che a Camelot, la magia sarebbe per sempre stata vietata e chiunque la usasse, sarebbe morto… Ebbi paura, per questo non ti dissi nulla >.
Il re Artù e tutte le persone presenti nella sala, rimasero pietrificati da quelle parole. Intervenne, di nuovo, Elenoire che disse:
< Sire, ecco perché dico che la colpa è vostra. Tu vedi il male in tutta la magia, ma non è così. Sire, prendi ad esempio il popolo dei druidi, loro vi hanno salvato la vita, usando la magia e non mi pare che essa vi abbia causato dei guai… > Artù, turbato, rivolgendosi a Gaius disse:
< Gaius, tu non dici niente? Sapevi di Merlino? > e lui:
< Sì. Sire io non intervengo perché il re di Camelot siete voi e spetta solo a voi, prendere la decisione giusta! >
Artù confuso, esclamò:
< Sì il re sono io, ma non so che cosa fare! >
La regina Ginevra, vedendo il suo sposo così sofferente, disse:
< Mio Artù, ora devi calmarti. Prima di prendere una decisione, rifletti su quello che vuole il tuo cuore… In attesa di una tua risposta, Merlino ed Elenoire, saranno affidati alla custodia di Gaius, in modo che lui possa sorvegliarli e impedirgli di fare sciocchezze! > Artù, si riprese, poi disse:
< Hai ragione Ginevra… Gaius, te la senti di prenderti questo fardello? > e lui:
< Certo Sire, non temete… > e lui:
< Grazie Gaius. Merlino ed Elenoire, fra tre giorni ci rivedremo qui nella sala del trono e saprete la mia decisione. In attesa di quel giorno, non voglio mai vedervi girare da soli per Camelot. Resterete sempre con Gaius, sono stato chiaro? >
I due giovani acconsentirono, poi il re e la regina andarono via, i due maghi seguirono Gaius nella sua stanza. Merlino era depresso, temeva di perdere, per sempre, il suo migliore amico. Gaius ed Elenoire l’osservavano con tristezza. A un certo punto, Merlino disse:
< Gaius, che cosa ho fatto? Sono stato uno sciocco e ora ne pagherò le conseguenze… > Gaius, si avvicinò al ragazzo e disse:
< Merlino non dire così, purtroppo non potevi fare diversamente… > e lui:
< Gaius, ne sei sicuro? >
Il mentore acconsentì. Intervenne Elenoire, che disse:
< Merlino, Gaius ha ragione. Se noi non avessimo usato la magia, Morgana ci avrebbe eliminato tutti, compreso Artù! >
Merlino disse:
< Forse hai ragione, ma ora a causa della magia, rischio di perdere il mio migliore amico e la mia vita… > e lei:
< Merlino, la magia non ha colpa per tutto quello che ci sta accadendo. Il destino ha voluto questo >.
Merlino, sconvolto, disse:
< Accidenti! Secondo il destino di cui mi parlò Draco, io sarei dovuto restare, per sempre, al fianco di Artù! >
Elenoire disse:
< Il tuo drago, ti disse la verità! Il tuo destino è quello di stare al fianco di Artù e così sarà, però ci sono state delle prove d’affrontare, che tu hai superato con successo! Questa è l’ultima prova da fare, per realizzare ciò che il fato ha deciso per te. Merlino, devi tenere duro ed essere forte. Artù è il tuo migliore amico e sono sicura che prenderà la decisione giusta >.
Merlino si tranquillizzò, in quel momento entrò nella stanza Aithusa, che si accucciò vicino a Merlino, poggiandogli il muso sulla gamba, per confortarlo. Merlino, lo guardò sorpreso, poi disse:
< Aithusa, che ci fai qui? Come hai fatto a entrare? > purtroppo il drago, essendo ancora un cucciolo, non  riusciva a parlare. Intervenne Gaius, che disse:
< Sono stato io a permetterglielo. Ho fatto un buco nel muro, che è collegato con l’esterno, così lui può entrare senza farsi vedere dalle guardie >. Merlino, sorpreso, disse:
< Grazie Gaius, ma perché? Draco lo sa? > e lui:
< Sì lo sa. L’ho fatto perché Aithusa non faceva altro che gironzolare intorno a Camelot, per stare con te! > Merlino, guardò il cucciolo e gli accarezzò la testa, poi iniziò a pensare a tutte le avventure che aveva fatto con Artù e sul suo viso, comparve un leggero sorriso. Gaius ed Elenoire ne furono felici e capirono, che Merlino stava ricordando i bei tempi con Artù. Dopo un po’, tutti cenarono e andarono a dormire.
 

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Capitolo 4
*** IV capitolo ***


I tre giorni passarono in fretta, Merlino ed Elenoire erano, di nuovo, al cospetto del re, che disse: < Bene, ora saprete la mia decisione… > Merlino, si fece coraggio e disse: < Sire, aspettate... Prima che ci riferiate ciò che dobbiamo sapere, vorrei dirvi qualcosa, se mi è possibile… > Artù, lo guardò e disse: < Vuoi parlarmi? Va bene ascoltiamo… >
Merlino, inchinandosi, disse: < Grazie Sire… Maestà io sono veramente pentito e dispiaciuto per ciò che è successo. Non avrei mai dovuto mentirvi, ma l’ho fatto perché avevo paura di perdere il mio migliore amico… > Artù rimase stupito da quelle prime parole, Merlino continuò: < So di aver sbagliato ha non avere fiducia in te e mi pento della mia decisione, però voglio che tu sappia una cosa: io sono fiero di essere un mago e non solo, sono anche felice di essere stato tuo amico e di aver vissuto tante avventure al tuo fianco. Tu per me, non eri solo un futuro re, ma anche il mio migliore amico. Avrei fatto qualsiasi cosa, pur di renderti una persona speciale… Lo so che non è tutto merito mio quello che sei diventato, ma sono contento di aver contribuito, in qualche modo, a farti diventare ciò che sei adesso. Tu non sei solo il re di Camelot, sei una persona meravigliosa. Tu sei un sovrano buono e giusto, fedele al suo popolo e che mette al primo posto il loro benessere. Qualsiasi sarà la tua decisione, io l’accetterò con giustizia. Perché tu sei il mio migliore amico e comprendo il tuo comportamento. Sire, grazie di avermi ascoltato... >
Tutti si commossero, compresa Elenoire, a quelle parole, Artù era stupito. Merlino tornò vicino alla ragazza.
Elenoire, con gli occhi lucidi, andò davanti al re, s’inginocchiò e disse: < Sire, vi prego perdonate Merlino. Lui è una persona buona e vi vuole veramente bene. Se fosse necessario sarebbe disposto anche a morire per voi… Se dovrete punire qualcuno, fatelo solo con me! >
Tutti rimasero turbati, compreso Merlino, da quelle parole. Il ragazzo esclamò: < Elenoire, che cosa stai dicendo? > La ragazza lo guardò e disse: < Merlino, la colpa di tutto questo non è tua ma solo mia! Io ti ho costretto, con le mie parole, a rivelare chi eri in realtà, senza pensare ai tuoi sentimenti! > Nella sala del trono, calò il silenzio. Merlino si avvicinò alla ragazza, le prese le mani e disse: < No Elenoire, tu non c’entri! La situazione richiedeva tale prezzo. E' stata una mia decisione mostrarmi per quello che ero in realtà. Se sarà necessario, è giusto che ci puniscano entrambe! >
Elenoire gli sorrise e acconsentì. I due si voltarono verso il re, lo guardarono e s’inchinarono, in attesa del verdetto. I due giovani si tenevano per mano, Gaius era preoccupato per ciò che sarebbe accaduto.
Fuori, in attesa del verdetto, c’erano anche Draco e Aithusa. Artù guardò Merlino e lui fece lo stesso, poi il re disse: < Merlino, le tue parole mi hanno colpito, ma io ho già preso la mia decisione… > e lui: < Certo Sire, aspettiamo il tuo giudizio… > e Artù: < Bene, ecco la mia decisione: Merlino ed Elenoire, io e il popolo di Camelot vi dobbiamo la vita. Voi ci avete salvato con la magia, nonostante sapevate che era vietata e che sareste andati incontro alla morte, ma avete preferito correre questo rischio, grazie. Io, Artù Pendragon, re di Camelot, vi risparmierò la vita. Inoltre, permetterò di nuovo l’utilizzo della magia qui a Camelot, purché sia usata solo per fare del bene. Fermerò solo chi utilizzerà tale potere, come un arma del male. Questa è la mia decisione, siete liberi di andare! >
Nella sala del trono, esplose un enorme applauso, dedicato al re e tutti furono d’accordo con la sua decisione. Merlino ed Elenoire, non credevano a ciò che era accaduto. Merlino, si allontanò da Elenoire e si avvicinò al re e disse: < Grazie Sire… > I due ragazzi si guardarono con gli occhi lucidi, poi Artù disse: < Merlino, non avrei mai potuto condannarti a morte… Non solo perché sei il mio migliore amico, ma anche perché mi hai dimostrato che la magia può essere usata soprattutto per fare del bene! > Merlino sorrise, poi disse: < Dovrò continuare a essere il tuo servo? > e lui: < Certo, ma soprattutto dovrai continuare a essere il mio migliore amico! > Merlino acconsentì e per la prima volta, i due si abbracciarono come dei veri amici. Elenoire, la regina Ginevra e Gaius furono felici di tale gesto.
Finiti i festeggiamenti, Merlino uscì, dove lo attendevano Draco e Aithusa. Gli riferì ciò che era successo. Allora Aithusa, felicissimo, corse verso Merlino e lo fece cadere, poi gli appoggiò il suo musetto sulla guancia. Merlino lo accarezzò e disse: < Aithusa, che fai? Sei felice per me? > Il piccolo drago acconsentì e Merlino disse: < Grazie… Ora potrò occuparmi di te, senza doverlo fare di nascosto. Diventerai un grande drago, come il mio amico Draco! > Aithusa, felice, acconsentì. Tutti quanti, compreso il re, guardarono, questa scena d’affetto, con gioia.
Passarono gli anni, Artù governava su Camelot, con giustizia e lealtà. Merlino, Gaius, Elenoire e i druidi, con altri maghi/e, continuavano a usare la magia, per fare del bene e aiutare gli altri. Infine, Artù, Merlino, i cavalieri della tavola rotonda e gli altri soldati, combattevano al fianco dei due draghi, contro le forze del male che minacciavano Camelot. Merlino, rimase per sempre al fianco del grande re Artù, come mago e come amico. Lasciate che vi dica una cosa: non abbiate mai paura di dire sempre la verità, perché essa è l’unica via per andare avanti e vivere con serenità la nostra esistenza.
Fine

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