Shikon no Tama - Returns

di Aliak
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Inizio ***
Capitolo 2: *** Primo giorno di scuola ***
Capitolo 3: *** La verità ***
Capitolo 4: *** Kitsume ***
Capitolo 5: *** Family Inuyoukai ***
Capitolo 6: *** Scoperte ***
Capitolo 7: *** Ritorno di Inuyasha ***
Capitolo 8: *** Attacco al tempio ***
Capitolo 9: *** La pace dopo la tempesta ***
Capitolo 10: *** Luna Park ***
Capitolo 11: *** Goshingoku distrutto ***
Capitolo 12: *** Kaara e Daisuke ***
Capitolo 13: *** Attacco a scuola ***
Capitolo 14: *** Avvertimento ***
Capitolo 15: *** Disperazione ***
Capitolo 16: *** Dagli Inuyoukai ***
Capitolo 17: *** Marchio ***
Capitolo 18: *** Risveglio ***
Capitolo 19: *** Spiegazioni ***
Capitolo 20: *** A cuccia!!!! ***
Capitolo 21: *** Odore invitante ***
Capitolo 22: *** Ritorno a Tokyo e attacco ***
Capitolo 23: *** Incidente ***
Capitolo 24: *** Sospesa nel Limbo ***
Capitolo 25: *** Risveglio dal coma ***
Capitolo 26: *** Discorsi intimi ***
Capitolo 27: *** Masaru ***
Capitolo 28: *** Messaggero di Kami e la Profezia ***
Capitolo 29: *** Rammarico di Inuyasha ***
Capitolo 30: *** Nuovi poteri ***
Capitolo 31: *** Malori ***
Capitolo 32: *** In viaggio verso Londra ***
Capitolo 33: *** Marius e Electra ***
Capitolo 34: *** Incontro con il capoclan ***
Capitolo 35: *** Sean & Electra ***
Capitolo 36: *** Incontro e scontro ***
Capitolo 37: *** Prima della partenza ***
Capitolo 38: *** Allenamenti ***
Capitolo 39: *** Hanami part. 1° ***
Capitolo 40: *** Hanami part. 2° ***
Capitolo 41: *** Inizio di Estate ***
Capitolo 42: *** Nascita ***
Capitolo 43: *** Istinti ***
Capitolo 44: *** Verità celate ***
Capitolo 45: *** A un passo dalla fine ***
Capitolo 46: *** Castello dei Draki ***
Capitolo 47: *** Legenda Draki ***
Capitolo 48: *** Subconscio ***



Capitolo 1
*** Inizio ***


-Kagome è tardi!-  

La voce di mia madre, rimbombava nella mia testa, e mi ridestò dallo stato di intorpidimento in cui ancora mi trovavo, la testa mi scoppiava, non ero riuscita a dormire nemmeno un'ora quella notte, gli incubi mi avevano perseguitato ogni volta che chiudevo gli occhi, il mio corpo tutt'ora ancora tremava per la paura. Ero scossa da quello che era successo, avevo sempre avuto degli strani incubi fin da bambina, ma solo ora mi resi conto di quanto sembrassero reali, abbassai lo sguardo mentre la mano destra sollevava lentamente la manica del pigiama a mostrare l'avambraccio, notai solo ora i segni delle dita che nel sogno l'avevano stretto tanto da temere, che mi avrebbero, rotto il braccio. No non era stato un sogno, quel dolore e quel livido confermavano i dubbi che mi assalivano in quel momento. Un urlo estremamente acuto uscì dalle mie labbra, mentre un rumore di passi lungo la scala, celeri e rapidi, raggiunsero infine la mia stanza e spalancarono di colpo la porta. La figura di mia madre si stagliava contro la stessa, mi si avvicinò rapida sedendosi ai piedi del mio letto. 

-Kagome, che succede?- 

-Mamma guarda!- Allungai il braccio verso di lei, cercando di mostrargli i lividi, mentre anche la figura di mio nonno fece la sua entrata. 

-Non c'è niente Kagome.- Strabuzzai gli occhi, riabbassando gli occhi sullo stesso notai, che non c'erano più quei segni, ma come poteva essere, sentì la mano di mia madre poggiarsi sulla mia fronte, mentre l'altra era sulla sua.
-Hai la temperatura un po' alterata, e sei sudata, forse è meglio che oggi non vai a scuola.-
 

-No mamma, oggi è il primo giorno non posso mancare.- Mi alzai dal letto e rapida mi fiondai in bagno.
- 5 minuti e scendo, preparami tutto nel sacchetto, mangerò mentre mi reco a scuola
. -

Aprì l'aqua la feci scorrere per diversi minuti, sentì mia madre uscire dalla stanza, e dopo essermi spogliata mi gettai sotto il potente getto della doccia. Le membra lentamente si stavano risvegliando, gli incubi sembravano lentamente scivolare per lasciarne solo un brutto ricordo che sarebbe passato, con l'inizio di quella giornata. Mi infilai la divisa, guardai il mio riflesso nello specchio della mia camera; i capelli lunghi neri, scivolavano con delle dolci onde oltre le spalle soffermandosi a metà della schiena, presentava un corpo attletico snello abbastanza slanciato, la divisa copriva il seno proporzionato e ben delineato, tutto nascosto da quella divisa che lasciava solo scoperte le lunghe gambe snelle, mettendo in evidenza la pelle diafana, gli occhi si presentavano con delle calde iridi castane, quei tratti di certo li avevi presi dalla madre, di suo padre non aveva nessun ricordo, aveva lasciato lei sua madre e suo fratello quando erano troppo piccoli per ricordarsi di lui, o forse semplicemente non voleva ricordarlo. Afferrai la cartella e scesi di corsa le scale, raggiunta la cucina afferrai la bustina, e donai un lieve bacio sulla guancia a mia madre, per poi scappare rapidamente. Ero ormai in giardino, quando il frusciare delle fronde del sacro albero, mi fecero cambiare direzione, mi fermai di colpo davanti a esso, fissando quella corteccia scalfita, al centro del tronco, non era mai ricresciuta in quel punto, sfiorandola delicatamente, affiorarono ricordi che non erano miei, ma che di tanto in tanto mi perseguitavano. In quei ricordi c'era sempre un bellissimo ragazzo dai capelli argentei, con delle simpaticissime e bellissime orecchie da cane, degli occhi profondi ambrati, aveva uno strano modo di vestirsi, sembrava appartenere a una epoca lontana. Delle volte impugnava una enorme spada, che gli era stata donata dal padre. Si staccò dall'albero, sapeva benissimo che quei ricordi gli portavano dolore, ma perché perché doveva soffrire così? P
er cosa inutili sogni, lo sguardo si poggiò sull'orologio posto al polso doveva sbrigarsi, o non sarebbe mai arrivata in tempo. In cortile erano tutti riuniti davanti ai cartelloni dove erano segnate le varie classi, dopo un po' scorse la figura delle sue vecchie amiche delle medie alle quale si avvicinò rapidamente. 

-Ayumi, Eri, Yuka!- Le ragazze si voltarono verso la loro compagna. 
-Kagome! abbiamo una bella notizia, siamo in classe insieme- ero felicissima, come potevo non esserlo dopotutto avevamo passato i migliori anni di scuola sempre insieme, giornate passate davanti i libri di scuola, o nei bar al cinema come tanti ragazzi della loro età.  

-C'è anche con noi il tuo fidanzato Hojo.- Mi voltai lentamente, scorgendo la figura non troppo distante di lui, scostai subito lo sguardo le mie amiche se ne accorsero quasi subito, rimasero stupite.  

-è successo qualcosa, di cui non sappiamo nulla?- Rimasi in silenzio, mentre una figura di un bellissimo ragazzo dai capelli lunghi neri mi si affiancò, involontariamente sfiorandomi una spalla, sollevai lo sguardo a fissare il volto di quel giovane, sembrava avere forse la nostra stessa età eppure quello sguardo ambrato, sapeva di qualcosa di diverso, più antico. Era di una bellezza straordinaria, non avevo mai visto niente di così bello, erano pochi i ragazzi orientali che portavano i capelli lunghi quanto lui, anche fra le ragazze, la lunga chioma nera racchiusa in una treccia sorpassava i fianchi soffermandosi all'altezza delle ginocchia, per arrivare a esser così lunghi non doveva esserseli tagliati mai in vita sua, e lo trovava difficile anche in quel caso. Si era voltato verso di noi, sorridendo in modo affabile. 

-A quanto pare staremo in classe insieme, sarà interessante Higurashi.- Si voltò quindi per poi allontanarsi da quella piccola folla, davanti ai cartelloni, per scomparire all'interno della struttura. Sentivo gli sguardi delle mie amiche puntati tutti su di me, sapevo che non era rimasto inosservato il fatto che, il misterioso ragazzo conoscesse il mio cognome, eppure io non l'avevo mai visto in vita mia, appena in tempo suonò la campanella era ora di entrare, e si prospettava una mattinata molto ma molto lunga, e soprattutto dovevo scoprire al più presto chi fosse il misterioso ragazzo, dagli occhi ambrati.

Note dell'Autore: Ben venuti (le balle di fieno stile far west, girarono per la mia fiction), questa per ora è la mia terza fiction (abbiate pietà si sempre su inuysha) ma ho in procinto una su Devil May Cry. Si sempre di demoni si parla. Ok ditemelo chiaramente se vi annoia la fiction, se la trovate patetica o altro, almeno siate schietti non vi fucilo ne uccido (prepara il Bazuka, e frega intanto Pandora da Dante) Direte, finalmente una tua fiction con protagonista inuyasha e Kagome (ebbene si finalmente ci sono i nostri protagonisti) fin'ora nelle altre hanno avuto ruoli secondari (in rift, vediamo inuyasha demone completo, come lo vedremo anche qui, avverto che sarà quasi un seguito della prima non serve che la leggiate, ma potreste capire meglio i nuovi personaggi, e le vicende) come avete capito (spero) siamo nell'epoca attuale ma a differenza Kagome (rincarnata in questo nuovo corpo) ha di nuovo la sfera, a differenza dell'epoca di Kagome (che era andata in quella di sengoku)ora attualmente quella che era l'epoca di sengoku, è diventato il futuro (non so se mi sono spiegata) preferisco non anticipare più di così e lasiarvi per ora, per dubbi poneteli nei commenti o via posta privata un bacio, e al prossimo capitolo

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Capitolo 2
*** Primo giorno di scuola ***


Ci incamminammo verso la palestra , dove si sarebbe tenuto il discorso di inizio anno per i nuovi studenti, la palestra era ghermita di studenti, a mala pena sembrava contenerli in quella folla quasi subito notai la figura di quel ragazzo misterioso affiancato da una affascinante ragazza dai capelli di un colore innaturale, sembravano fatti di filamento di argento puro, di spalle notava ben poco, e quel poco che vedeva visto che molti occhi di molti studenti erano proprio puntati su di loro, doveva essere anche lei estremamente bella. Possibile che fosse la sua ragazza? Da come parlavano tra di loro tranquilli sembrava esserci un legame abbastanza intimo tra i due, le mie guance si colorirono un po' possibile che fossi invidiosa e poi di che? Non era di certo il mio ragazzo, ma aveva un qualcosa di estremamente familiare, forse quegli occhi ambrati, che mi ricordavano quel ragazzo strano dei miei sogni.

- Kagome tutto bene? - mi voltai lentamente verso Yuka, sembrava preoccupata forse aveva visto le mie guance tingersi di quel rosso imbarazzante, annui lentamente con il capo, mentre la figura del rappresentante di istituto, affiancó quella del preside, che gli lascio la postazione, di colpo in sala calo il silenzio, che fino a ora non c'era stato, le parole dei due rimbombavano in quella piccola sala, quasi facendo eco, uno strano brivido mi percorse la schiena avevo una strana sensazione, non sapevo bene come definirla, eppure mi sembrava quasi che l'aria si stesse facendo sempre più pesante quasi impossibile da respirare, la voce del rappresentante diventava sempre più lontana un flebile sussurro quasi impercettibile, mentre la testa sentivo che stava quasi per scoppiarmi, avevo bisogno di uscire di corsa da quel luogo, ma come potevo farlo senza dare nell'occhio. Tutti avrebbero notato la figura di una studentessa allontanarsi dalla palestra nel bel mezzo di quel discorso, avrei fatto una brutta figura.

" Ti abbiamo trovata Sacerdotessa, la sfera sarà finalmente nostra, nulla potrà fermarci questa volta. " mi guardai intorno sembrava che gli altri non si fossero accorti di nulla, ne di quella voce, ne tanto meno di quella risata malefica che era scaturita poco dopo che aveva pronunciato quelle parole, il mio corpo senza motivo tremava, avevo la sensazione sempre più forte di dover scappare il più velocemente possibile da quel luogo, prima che succedesse qualcosa di irrimediabile. Cominciai a muovermi tra quella folla, chiedendo permesso per uscire, gli alunni mi guardavano malamente, sapevo che d'ora in poi non avrei di certo avuto una ottima reputazione, ma non mi importava, bastava che mi sbrigassi il più velocemente possibile, di scappare da lì. Raggiunta la porta sorprendentemente mi ritrovai la figura di quel ragazzo misterioso davanti alla stessa, con una mano poggiata sulla stessa per tenerla aperta, in modo che potessi uscire da li.

- Come sei riuscito a arrivare fin qui, quando eri fra le prime file. - lo guardavo estremamente sorpresa era molto lontano da lei, era a pochi passi dal piccolo palco, ed era arrivato alla porta prima ancora che io riuscissi nell'intento, non mi rispose semplicemente mi dono un radioso sorriso, uscì lentamente da li, trovandomi quindi nel giardino, mi guardai intorno cautamente come se mi aspettassi che da un momento all'altro fossi attaccata da qualcosa o qualcuno, sussultai quando avverti la mano di lui sulla mia spalla.

- Tranquilla con me sei al sicuro. - mi rassicurarono quelle parole, sospirai e mi accostai lentamente alla parete dell'edificio cercando supporto, avevo l'impressione che le mie gambe non avrebbero retto il mio peso, mi tremavano leggermente e quella strana sensazione non era per niente passata, anzi sembrava essersi accentuata, ora che ero li fuori. Lo guardo del ragazzo sembrava guardingo, si spostava lentamente lungo tutto il giardino, e sul cielo come se qualcosa da li a poco potesse comparire dallo stesso.

- Posso sapere il tuo nome, visto che tu sembra che già lo conosci? -
-​ Sean, attento!!! -  
una voce dolce e femminile pronuncio quel nome, mentre all'improvviso qualcosa colpi il terreno, non avevo avuto il tempo di reagire, che mi ritrovai a librarmi nell'aria sorretta dal braccio di lui, che mi tratteneva a se in una morsa salda e sicura, nella mano libera tratteneva una lama che era comparsa dal nulla, ero sicura che prima non c'era e ora era li. Sopra le nostre teste una serie, infinita di strane creature che avevano albergato nei miei incubi fin da bambina, ci stavano attaccando. Sollevó la spada e libro un fendente invisibile che ne abbatte un centinaio, ma non sembrava bastare, erano tantissimi il cielo lentamente si era oscurato, e le nubi si erano fatte nere violacee nulla che presagiva qualcosa di buono. Notai la figura della ragazza che poco prima avevo visto parlare con lui, a sua volta spazzare via quei demoni lasciando solo qualche essere pian piano, sembrava che    diminuissero sotto gli attacchi simultanei da entrambe le parti. Toccata di nuovo terra, mi scostai subito da lui, imbarazzata, per quanto lo avesse fatto per proteggermi, non riuscivo a non essere imbarazzata da quel contatto così intimo, aveva sentito sotto la divisa i muscoli scolpiti di lui, che guizzavano a ogni movimento, era scesa anche lei, e come avevo immaginato era di una bellezza straordinaria, stavo per prepararmi a una reazione sconsiderata degna di qualsiasi ragazza che vede il suo ragazzo abbracciare un'altra invece,  nulla lo sguardo cobalto si spostava tra me è lui.

- Dobbiamo avvertire il preside di quello che è successo, potrebbero anche esserci altri attacchi. -
- Ma, cosa è successo? Che cos'erano quegli esseri? Cosa volevano da me? - 
domandai, volevo delle risposte,  non sapevo se loro le avessero ma se qualcosa o qualcuno mi voleva morto, per non si sa quale motivo dovevo comunque prepararmi, non sapevo come o quando ma comunque una soluzione dovevo trovarla.

- Andiamo prima dal preside, e cerchiamo una soluzione, poi ti spiegheremo. Ormai  sarà finita l'assemblea - infatti non si sentivano più voci provenire dall'interno della palestra, dovevano essere anche cominciate le lezioni, probabilmente le mie amiche si stavano preoccupando e io ero li, con quei due ragazzi potevo realmente fidarmi di loro due? Avevo l'impressione di si, ma quelle strane creature, qualunque cosa fossero se sarebbero tornati sarebbero stati di nuovo capaci di affrontarli senza nessuna paura? Non avevo mai provato una tale paura in vita mia, prima d'ora sembravano gli esseri di quei maledetti incubi possibile che fossero diventati realtà,. Senti di colpo le gambe cedermi senza nessun preavviso, sentivo le forze abbandonare il mio corpo, il tempo di veder Sean afferrarmi e sollevarmi di peso come se non pesassi per niente, e poi non vidi più nulla i sensi si attutirono del tutto.
 
Note dell'Autore: Ecco qua il secondo capitolo, spero di non aver fatto attendere tanto scusate se magari è corto, o ci sono errori comunque, un grazie a chi nello scorso capitolo mi aveva recensito Diamond Style, e rossyrider, spero ci piaccia anche questo capitolo, un bacio a tutti da Lucca

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Capitolo 3
*** La verità ***


Quando finalmente mi risvegliai ero in quella che doveva essere l'infermeria, lo sguardo si spostò sulla tendina, che faceva da separé al resto della stanzetta, le pareti bianche avevano un che di simile, a quelle di un ospedale, e mi opprimevano. Odiavo gli ospedali, e non sapevo esattamente, il perché di quell'odio, mi rannicchiai piegando le gambe avvicinandole al mio petto, per poi avvolgerle con le mie braccia affondando infine il viso, fra le ginocchia, i capelli andarono a coprire il volto, celando le lacrime che lentamente cominciavano a scivolare sul mio viso, bagnando le guance. Sentì la porta aprirsi, scorsi una figura entrare nella stanza, probabilmente l'infermiera, visto che si mosse infine verso la scrivania, prendendo il suo posto, probabilmente non credeva che mi fossi svegliata, trattenni i singhiozzi non volevo farmi vedere così debole, era così che mi sentivo, una debole e inutile ragazzina, sentì il mio corpo tremare, per la tensione accumulata, durante quella battaglia in cui, quel ragazzo l'aveva letteralmente salvata, mi domandavo dove fosse finito, aveva chiaramente parlato di andare dal preside a raccontare tutto quello che era successo, che fosse ancora da lui, o era forse tornato alle lezioni. Stava perdendo completamente, si rese conto che non poteva fare così doveva reagire, quindi poggiò i piedi a terra, infine indossando le scarpe, scostò lentamente la tendina, portandola di lato al letto, e si allontanò dallo stesso. Solo in quel momento l'infermiera sollevò il viso, volgendo lo sguardo verso di me, sollevandosi infine di colpo dalla sua postazione, e avvicinarsi. 

 

  • - Dovete rimanere a letto, il preside vi ha dato un permesso speciale - no non volevo stare a letto ero stanca di star lì seduta senza sapere quello che realmente era successo. 

  • - Devo incontrare il preside - ammisi, senza che volessi obbiezioni, sentì l'infermiera sospirare e infine indicarmi come arrivare fino alla stanza dello stesso, dicendomi, che già mi aspettava da tempo, e di mandarmi da lui, quando avevo ripreso i sensi, ma lei avrebbe preferito che mi riposassi ancora un po' mi fece promettere, appena possibile di tornare in infermeria, per un altro controllo prima di tornare a casa, accettai quel compromesso, alla fine uscì da quella stanza e percorsi il corridoio, completamente vuoto, dovevo essere l'unica alunna che non stava attualmente seguendo le lezioni. 

 

Pochi mancavano, e il coraggio che prima albergava in me era completamente morto, quando di fronte ai miei occhi si parò la porta lignea, che portava con se la targa appesa con scritto "Presidenza", temevo che lo stesso fosse arrabbiato con me, e che probabilmente forse mi avrebbe espulsa e cacciata da quella scuola, come avrei fatto mi portai le mani alla testa, confusa e amareggiata incerta sul da farsi, di colpo la porta venne aperta, e scorsi la figura di lui.  

 

  • - Sei arrivata, entra ti stavamo aspettando. - mi sorrise dolcemente, ricambiai di rimando incerta, e entrai nella stanza, la porta venne poco dopo richiusa alle mie spalle, mi si era affiancato, camminammo verso la grande scrivania al centro di quella stanza, il preside ci dava le spalle seduto su una poltrona nera in pelle, guardava fuori dalle grosse vetrate, che affacciavano sul giardino e il cortile della scuola, da quella posizione si poteva benissimo vedere tutto, e probabilmente aveva scorto quella battaglia. Un rantolo uscì dalle mie labbra, mentre la paura aumentava, la poltrona ruotò lentamente verso di noi, mostrando la figura di un uomo che circa doveva avere su una quarantina, visto l'incarico, ma se li portava estremamente bene, portava degli occhiali neri, semplici, con delle lenti non troppo spesse che mostravano degli occhi verdi sgargianti, quasi innaturali non avevo mai visto nessun essere vivente con degli occhi del genere, erano sorprendenti, i capelli rosso fuoco corniciavano il viso dai tratti, ben marcati, che però non lo sfiguravano, anzi lo rendevano ancora più attraente, aveva un fisico asciutto e una muscolatura accentuata, di un atleta per mantenerla probabilmente si allenava spesso, il tutto corniciato da un completo semplice, ma elegante . 

  • - Sono entusiasta di sapere che state bene Higurashi, ho fatto bene a mettere Sean e Kaara, nella tua stessa classe a controllare, che non ti succedesse nulla. - Sean, era la seconda volta che sentiva quel nome essere nominato, probabilmente doveva essere quello di lui, mi voltai lentamente a fissare, il ragazzo, che mi stava affianco, che guardava impassibile il preside. 

  • - Chi erano quelle creature? - domandai dopotutto, volevo e pretendevo delle risposte. 

  • - Quelle creature erano demoni, di infimo livello niente di preoccupante, l'importante è che nessuno si sia fatto male, e che quei demoni, non abbiano  ottenuto ciò che volevano. - 

  • - Cosa vogliono da me? - domandai trovando il coraggio di nuovo di parlare, anche se ancora non credevo alle parole, che aveva pronunciato, quegli esseri erano demoni, ma i demoni non erano fantasie, o leggende, possibile che esistessero d'avvero?, li avevo visti di persona, ma ancora non credevo io stessa a quello che avevano visto i miei occhi, sperando assolutamente che fosse solo un'illusione, o qualcosa che avevo visto solo io, un incubo uno dei miei incubi, ma a occhi aperti. 

  • - La sfera dei quattro spiriti - strabuzzai gli occhi sentendo quelle parole, sapevo che cos'era, dopotutto abitavo in un tempio, ma... 

  • - La Shikon no Tama, ma è solo.. - non ebbi il tempo di pronunciare quelle parole, che fui fermata da un gesto del preside. 

  • -Tutto quello che sto per dirti, per te può sembrare solo fantasia, ma è tutta verità, i demoni esistono solo che si nascondono agli occhi umani, alcuni come noi vivono tra di voi, serenamente volgendo delle normali vite, lavorando e convivendo pacificamente con gli esseri umani, altri invece continuano a bramare contro il genere umano, e aspettando il momento della rivalsa, in modo da anniervi tutti. Solo in pochi, conoscono la realtà come alti esponenti del mondo umano, e qualche umano, legato involontariamente ai demoni. Credevamo che la Shikon, fosse scomparsa per sempre anni fa, quando la Kagome, cioè voi, venuta dal futuro espresse il desiderio giusto alla sfera, in modo tale da essere purificata, ma a quanto pare è tornata, insieme a voi e la storia sta per ripetersi. 

 

Quindi tutto quello che fino a ora, avevo sognato non era pura fantasia della mia mente contorta, ero rimasta in silenzio fissando il pavimento ai miei piedi, mentre ascoltavo quelle parole, la mia testa vagava in ogni minimo tassello dei miei vecchi ricordi, completando lentamente quel puzzle, che fino a ora era stato incompleto, le labbra mi tremavano, mentre in un flebile sussurro, dalle labbra, mi uscì un solo nome, carico di sentimento, paura, e dolore. 

  • - Inuyasha!! - sentì Sean sussultare accanto a me, doveva averlo percepito, anche se era stato così flebile da creder di averlo pronunciato solo nella mia testa, senza farlo uscire dalle mie labbra, sollevai di nuovo lo sguardo sul preside, che mi guardava attentamente cercando di leggere le mie espressioni, quanto la mia mente, sembrava che fossi, come un libro da sfogliare molto interessante. 

  • - Allora ti ricordi tutto. - scossi il capo, leggermente erano ancora confusi i ricordi, lo vidi sospirare. 

  • - Credo sia meglio per ora, che lui non sappia niente, e che tu non lo incontri, per il bene di tutti e due. - io invece volevo incontrarlo sapevo in cuor mio, che avevo un bisogno assoluto di rivederlo abbracciarlo, baciarlo fino a che avevo fiato, non avevo mai provato nulla in vita mia, sentivo la sua mancanza come l'aria che non entrava nei miei polmoni. 

  • - Ti assicuro, almeno per ora, è meglio che sia così, capisco che vuoi rivederlo, ma non sappiamo bene come reagirebbe. - 

 

Uscì alla fine dopo due ore, dalla stanza del preside, seguita da Sean la campanella suonò, erano finite le lezioni, la gente usciva dalle aule, la prima giornata di scuola me l'ero persa completamente, sentì la mano di Sean porgermi qualcosa, solo ora notai la mia cartella, da quanto era che ce l'aveva lui. 

 

  • - Grazie!! - gli rivolsi un sorriso, prima che le mie amiche mi scorgessero, e si avvicinassero a me, e lui, alla fine si era allontanato in direzione, della ragazza dai capelli argentei, che mi aveva donato un saluto delicato con la mano, e si era allontanato con lui. 

  • - Che fine hai fatto, ci hai fatto preoccupare Kagome, sei scomparsa all'improvviso dalla palestra, per poi star via tutta la giornata. - gli occhi delle mie amiche erano puntati, su Sean, che lentamente scomparse dalla sua vista. 

  • - Ci hai abbandonato, per stare con quel bell'imbusto- mormorò Yuka, arrossì di colpo, per poi scuotere il capo. 

  • - Mi sono sentita male, e lui mi ha portato in infermeria, e per tutto il tempo sono stata lì. - non potevo dire la verità, non mi avrebbero creduto, ne tanto meno sarebbe stato un bene per loro, meno sapevano meglio era, da quel giorno, ero certa che la mia vita sarebbe cambiata per sempre, non so bene ancora se in bene o in male, ma sapevo solo che presto o tardi avrei dovuto affrontare avversità troppo grandi per me, e per qualsiasi altro essere umano. 

 

Note dell'Autore: Eccomi qua con un nuovo capitolo e aggiornamento, spero siate felici XD ok ammettetelo non ve ne frega niente, probabilmente in ogni caso, è stata una bella batosta questa di Kagome, si riprenderà facilmente? boh si vedrà, fra un po' arriverà il nostro Inuyasha, si non me lo so dimenticato solo che per ora, sarebbe uno shok per tutti e due. Ecco una immagine di Sean e Kaara (nell'aspetto di demoni cane e non umano ) vorrei precisare che sono fratelli, eh gemelli per di più per quanto siano abbastanza differenti fra di loro, questa è una immagine, che più si adatta a loro e al mio conctto di loro due.
Un bacio e al prossimo capitolo

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Capitolo 4
*** Kitsume ***


Ero la che camminavo per le strade di Tokio, dovevo tornare a casa, ma allo stesso tempo, come potevo tornare dai miei genitori sapendo che erano in pericolo solo stando in mia presenza. Non ero a scuola, e di certo Sean e Kaara avevano una vita, dei genitori non potevano seguirla 24 ore su 24, aveva il terrore di tornare al tempio ma di certo non era nemmeno sicuro camminare, per le strade senza nessuna meta tra la folla, ma almeno lì forse i demoni, non l'avrebbero attaccata, per ottenere la sfera troppi occhi indiscreti, troppi ostacoli, ma potevano anche fregarsene, e fare una completa strage. Avevo l'impressione che tutti gli occhi fossero puntati su di me, come quando si è su un palco da soli, e si deve recitare e tutti gli spettatori, presenti in sala erano concentrati su di se. Possibile che stavo impazzendo che tutto quello fosse frutto della mia fervida immaginazione, eppure mi sembrava di vedere delle strane ombre, muoversi tra la folla, senza riuscire esattamente a identificare cosa potesse essere. Sentì una mano afferrarmi la gonna, e strattonarla leggermente, sussultai gridando in grido stridulo che uscì dalle mie labbra, mentre le mani le portavo a coprire la testa e mi piegavo su me stessa aspettando, che da un momento all'altro qualcosa o qualcuno mi staccasse la testa dal corpo, o mi sbudellasse, per trovare la sfera davanti a tutti, i passanti continuavano dopo una lieve incertezza, a passare oltre e a ignorarla, girandogli intorno. 

 

  • - Non voglio farti del male! - sussurrò una voce che sembrava essere quella di una bambina, allontanando appena un braccio per poter vedere, chi mi si parava davanti ai miei occhi scorsi la figura, di una bellissima bambina di circa sei anni dai capelli rosso fuoco legati in due piccoli codini, con degli elastici rosa, aveva un fermaglietto a forma di farfalla rosa, degli occhi arancioni, molto profondi che mi fissavano aspettando una mia reazione, ero incerta sul da farsi, eppure quella bambina mi ricordava qualcuno, qualcosa mi diceva di fidarmi ciecamente di lei. Lentamente mi sollevai, la piccola mi prese la mano fra le sue dita, solo ora notai le unghie leggermente più lunghe che somigliavano a piccoli artigli, eppure non mi spaventavano, la seguì senza indugi verso una vecchia struttura, non esattamente vecchia in realtà era lo stile, a esserlo, era come una casa dei tempi antichi, che si stagliava contro le abitazioni, più recenti, spiccava nella sua bellezza fra le tante e tutte uguali. 

 

Varcammo la soglia, seguì il gesto della piccola e mi tolsi le scarpe mettendomi i sandali posti, all'entrata come se qualcuno sapesse già che stavamo arrivando, lo sguardo si spostava lungo le pareti, di carta di riso dipinte che mostravano avvenimenti e storie, sconosciute anche a lei, possibile fantasia strana di una qualche ditta sconosciuta o privata, era affascinante, mi allontanai dalla piccola per sfiorare un dipinto di una porta, che mostrava una raffigurazione nella quale erano presenti, dei grossi cani volanti, avevo come l'impressione che quel dipinto mostrasse qualche vicenda degli inuyoukai, una lieve lacrima scivolò dal volto, non sapevo nemmeno il perché della stessa, sentì di nuovo la vocina di quella ragazzina incitarmi, a seguirla nel suo cammino, sempre di più ci avvicinavamo a qualcosa, udivo dei rumori sempre di più farsi forti, aprì lentamente la porta facendola scorrere verso destra per poi entrare nell'enorme sala, sembrava una grande palestra, tanti piccoli ragazzini si allenavano, ma tutti avevano una caratteristica particolare, avevano quella che sembrava una coda di volpe, per quanto avessero varie sfumature dal rosso al grigio al nero alabastrino, la piccola si era allontanata, raggiungendo un piccolo gruppo di quelli che sembravano ragazzini della sua stessa età, solo ora notò che anche lei sembrava avere una coda rosso fuoco come la sua capigliatura, possibile, che non l'avesse notata fino a ora, e che nessuno avesse fatto caso che una bambina che camminava per le strade di Tokio avesse una cosa del genere. Intanto non mi ero accorta, di una presenza che lentamente mi si stava avvicinando fino a affiancarmi, all'improvviso mi sentì di colpo abbracciarmi mi ritrovai fra le forti braccia di un bellissimo ragazzo dai capelli rossi, e gli occhi verde smeraldo, era un contatto estremamente intimo, fin troppo con uno sconosciuto eppure lo ricambiai profondamente affondando la testa sulla sua spalla. 

  • Kagomeeeeeeeeeee!!! allora è vero sei tornata. - quelle che uscivano dagli occhi del ragazzo erano lacrime, lacrime di commozione, come faceva a sapere il mio nome, sentì qualcosa avvolgermi i fianchi abbassando lo sguardo notai la coda di lui che mi avvolgeva delicatamente, sfiorandola capì che era vera, viva, che non era un oggetto o qualcosa di non animato, era vera percepivo il calore la morbidezza avrei voluto accarezzarla in eterno, ma lentamente si era scostata. 

  • - Mi riconosci? - mi domandò lentamente staccandosi da me, lo fissai attentamente, aveva qualcosa di familiare, ne era certa, però non sapeva che cosa, eppure fissandolo attentamente, guardandolo, un'unica immagine riaffiorava nella mente, la piccola figura del cucciolo di volpe, che l'aveva seguita insieme a Inuyasha in quella avventura nella vita precedente. 

  • - Shippou?! - no non poteva essere lo stesso ragazzino, quello era un uomo giovane non più di 20 anni doveva dimostrare, eppure era sicura che fosse lui, soprattutto quando gli donò uno dei suoi sorrisi. 

  • - Sono contento che ti ricordi di me. - 

  • - Ma.. ma.. come è possibile, sei ancora così...- non terminò le parole, che shippou di nuovo parlò. 

  • - Noi demoni, invecchiamo molto più lentamente di voi esseri umani, oltre ad avere una vita molto più lunga della vostra. - ammise un po' imbarazzato. 

  • - Cosa ci fai qui? - domandai spostando lo sguardo fra i tanti demoni volpe 

  • - Insegno, spostiamoci in un'altra stanza qua c'è troppo confusione - annui alle sue parole, seguendolo infine fuori dalla palestra, volgendoci quindi verso i piani superiori. 

Durante quel tragitto eravamo rimasti nel silenzio, avevamo infine raggiunto una stanza molto simile a un piccolo ufficio, dove mi aveva fatto occupare una delle poltrone li presenti, guardavo le tante pareti, le varie immagini, vi erano appese delle foto, alcune più recenti, alcune più vecchie, in una c'era lui insieme a una donna bellissima anche lei, a vederla sembrava essere un demone volpe, e due magnifici bambini, la bambina somigliava alla madre tranne gli occhi del padre, mentre il bambino era uguale a shippo da piccolo tranne gli occhi che appartenevano alla donna della foto, mi ero alzata senza accorgermene per ammirarla da più vicino, lui era rimasto in silenzio a guardarmi, dalla sua posizione almeno per ora. Quella doveva essere la sua famiglia, o almeno quello deducevo dalla foto, somigliavano troppo a loro due quei bambini, sorrisi ero contenta che Shippou dopo tutto quello che aveva passato si era fatto una famiglia, si era sposato, ero curiosa di conoscerla quella magnifica donna, dal vivo e non solo in foto. 

  • - Ora è uscita, ma dovrebbe tornare prima di cena. - sembrava aver intuito i miei pensieri, mi voltai verso di lui per poi tornare a sedermi al posto di fronte a lui, mi porse lentamente una cornice con all'interno una foto, sembrava essere estremamente vecchia, logorata per quanto si vedesse che era stata tenuta nel migliore dei modi, seppur sbiadita ormai dal tempo, potevo riconoscere i soggetti che erano raffigurati all'interno, e non potei trattenere le lacrime. 

  • - Mi dispiace, forse era meglio che non te la mostravo, ma io non ti ho dimenticato mai, ho tenuto questa foto come fosse la cosa più importante al mondo, per tutti questi anni, per non dimenticare quello che abbiamo passato, e le persone che mi sono state più care. - accarezzai dolcemente quelle figure ritratte, mi ricordavo quel giorno, era stato poco dopo il mio ritorno dopo tre anni dalla sconfitta di Naraku, mi ero portata una macchinetta fotografica dal mio tempo, volevo mantenere un ricordo per sempre in caso fosse successo di nuovo che il pozzo non funzionasse e rimanessi incastrata nel mio tempo, e avevo regalato delle copie ai miei amici. Fra le dita trattenevo l'unico ricordo vero di quel passato, non erano solo sogni era tutto realtà, quella foto lo confermava, lo sguardo si poggiò sulle figure di Sango e Miroku, per poi spostarsi su quella della piccola Rin, su quella di Kaede Kirara, Koaku, e infine sulle due figure al centro, eravamo io e Inuyasha, lui che mi abbracciava dolcemente a se, con un sorriso smagliante. 

  • - Dov'è lui? - non avevo il coraggio di pronunciare il suo nome, ma ero certa che lui sapesse perfettamente a cosa mi riferivo. 

  • - Io non lo so, dovresti chiederlo a Sean, e Kaara, che rimangono in contatto con gli Inuyoukai, purtroppo io non lo vedo da tanto da quando Iriumaru, sconfisse Kubaxi. - di nuovo quei nomi, e uno di uno sconosciuto non sapevo chi fosse Iriumaru, nemmeno quel certo Kubaxi, probabilmente notò la mia perplessità sul volto. 

  • - Inuyasha ormai da anni vive con gli Inuyoukai, e da secoli ormai anno abbandonato queste terre, seppur siano rimasti in giappone, ma il caos della città non piace, soprattutto a chi come loro ha un orfatto molto sviluppato, e anche udito. - 

  • - Gli inuyoukai hanno sempre ripudiato Inuyasha, perché era un mezzo demone, perché ora no? - domandai 

  • - Lo scoprirai da sola, quando lo incontrerai di nuovo. - 

  • - Come fai a essere certo che lo rivedrò? - domandai 

  • - Perché so che lui aspetta da tanto questo momento, che non ha mai rinunciato a te, e che quando seppe che saresti tornata a giurato a se stesso, che ti avrebbe protetta di nuovo, se non è ora qui in questo momento, al tuo fianco, non è perché non lo voglia, ma ora ha degli impegni da rispettare. -  

 

Sapevo che potevo fidarmi di lui, che non mi avrebbe detto quelle parole, se non era certo al cento per cento di quello che diceva, fissavo attentamente quella foto, più precisamente inuyasha, ignorando gli altri, dovevo aspettare solo il momento che sarebbe tornato da me per restare con me per sempre. 

 

Note dell'Autore: si devo ammetterlo mi annoiavo, quindi ho deciso di scrivere anche il 4 capitolo, a mezzanotte, visto che tanto c'era l'ispirazione, quindi ho deciso di buttarlo giù, probabilmente ci sono solo io che scrivo a orari così impossibili, nessuno starà a seguirmi, ma volevo scriverlo pubblicarlo per me stessa oltre per gli altri. 

Ringrazio Agras77, daniela780,Diamond Styles,flykay19,kaggi18,Kagome__00 (che ha anche recensito lo scorso capitolo, e ti ringrazio anche qua),Lady Devonne Isabel e yara3000 che hanno messo la mia Storia tra le preferite, cillix00 tra le Ricordare, grazie a chi mi segue, e spero continuerete a farlo. 

E per voi ecco Shippou e la sua moglie, e i bambini (compresa la piccola che è andata a prendere Kagome)  

Un bacio e alla prossima 

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Capitolo 5
*** Family Inuyoukai ***


Cominciava a farsi buio, e sapevo che mia madre e mio nonno probabilmente si stavano preoccupando di quel ritardo, non potevo rimanere a lungo lì per quanto Shippou mi avesse proposto di cenare da loro, scesi le scale, dirigendomi verso la cucina, dove sapevo che shippou insieme a sua moglie, e altre volpi stavano facendo la cena per i più piccoli, le volpi avevano deciso di vivere fra gli umani, convivere con gli stessi con maggiore propensione rispetto a altri spettri. Eppure in città mi avvertirono fra la tanta folla ormai si poteva trovare ogni tipo di Youkai, molti pacifici ma la sfera era fin troppo allettante per molti, dovevo chiaramente star attenta. Entrai nella cucina, scorgendo la figura di Souten che apparecchiava una enorme tavola, lui l'aiutava percepivo quel legame magnifico che c'era tra i due, era palpabile, ero così contenta di sapere che aveva trovato un posto nel mondo dove essere felice, sorrisi rimanendo in silenzio a osservarli a lungo, finchè shippou non sollevò lo sguardo notandomi. 
 
- Io devo andare, ormai si è fatto tardi, se lo sapevo prima, avrei avvertito i mei, ma purtroppo oggi devo tornare a casa. - in realtà non volevo tornare ma non potevo fare quello ai miei. 

- Tranquilla cara, posso capire che i tuoi siano preoccupati, ma fatti accompagnare da Shippou fino a casa, almeno saremo sicuri che non ti succeda niente. - scossi il capo, ormai era quasi tutto pronto, non volevo disturbarlo. 

- Posso farcela, non è troppo distante, tranquilli. Appena posso, verrò a trovarvi di nuovo, vi ringrazio. - salutai anche le piccole volpi, prima di andarmene, ero uscita dalla casa, per poi raggiungere le stradine conoscevo perfettamente ogni vicolo, ci ero nata cresciuta in quel luogo, lo conoscevo meglio delle mie tasche, eppure ora tutto questo aveva un qualcosa di misterioso, che prima a ora non avevo notato, spostavo lo sguardo attento verso i passanti, cercando qualcosa qualche dettaglio, al di fuori del comune senza dare troppo nell'occhio, ero lì di fronte alla scalinata del tempio, salì lentamente gli scalini, fino a raggiungere il giardino, lo sguardo si spostò verso l'albero sacro, e il pensiero volò di nuovo verso di lui, un sospiro uscì poco dopo ma sapevo benissimo, che non potevo entrar in casa piangendo, dovevo trattenermi, un filo di ventò portò un odore che mi sembrava familiare, mi voltai di nuovo verso la scalinata, ma non notai niente. Continuai di nuovo verso la porta, l'aprì lentamente entrando venendo accolta quasi subito da mia madre, che mi saltò letteralmente al collo. 

Kagome, ma dove sei stata fino a ora, ho chiamato le tue amiche, e non sapevano nemmeno loro, che fine avessi fatto. - mi morsi il labbro inferiore, sperando che le mie compagne non avessero rivelato, che non avevo seguito le prime lezioni dell'anno. 

- Ho incontrato dei vecchi amici, mentre tornavo a casa, e ho passato la giornata con loro, non mi sono accorta di quanto tempo fosse passato, mi dispiace. - mi scusai, sperando di chiudere il discorso lì, da una parte non era una scusa, ma semplicemente la verità. 

- La prossima volta almeno chiama, così sappiamo dove stai, e siamo sicuri che non ti sia successo niente, ora andiamo che la cena è in tavola. - non obbiettai lei le sue parole, quindi la seguì in cucina dove mio fratello Sota, e mio nonno avevano già preso posto aspettando per mangiare il mio arrivo, le pietanze erano ancora calde, mangiai lentamente, ma non avevo in reaì tanta fame quella sera, non riuscivo proprio a mangiare, il mio stomaco si era chiuso dopo gli eventi di quella giornata, poggiai la ciotola del riso, ancora mezza vuota, e scusandomi me ne andai in camera. Aprì lentamente uno dei cassetti della scrivania, tirando fuori un piccolo quaderno, dove scrivevo i pensieri della giornata, era come un diario segreto, ma allo stesso tempo non lo era, non mi confidavo in quelle poche righe, ma semplicemente per non dimenticare, e aver un ricordo tangibile, di ogni cosa nella mia vita, avevo cominciato a scrivere poche righe al giorno che contenessero, le emozioni provate. Guardai fuori dalla finestra il cielo stellato, la luna quella sera era piena, si mostrava nella sua interezza, argentata e rotonda come un viso che ci fissava dall'alto senza giudicare. Alla fine mi cambiai mettendomi il pigiama, non avevo sonno, ma nemmeno potevo rimanere in uniforme. Decisi infine di scendere mio nonno e Sota, guardavano la tv, in  soggiorno io uscì dalla porta dirigendomi verso il tempietto che conteneva il vecchio pozzo, quel portale tra i due mondi, mi era stato riferito che ormai era impossibile varcare per andare dall'altra parte, forse proprio perché ormai non esisteva più quell'altra parte. Mi sporsi lentamente oltre il bordo del pozzo con le mani poggiate sullo stesso, mantenendomi salda su quell'equilibrio precario, guardai il fondo e l'unica cosa che vidi era terra, polvere e nient'altro, trovando coraggio mi issai su di esso per poi scendere, poco dopo i miei piedi toccarono quasi subito il fondo, sollevando lo sguardo verso l'apertura notai il soffitto del tempio. Allora era vero, mi ero illusa che fosse possibile, tornare da lui così facilmente, ma non lo era stato. Mi arrampicai quindi per uscire, solo allora vidi una mano allungarsi verso di me artigliata pronta a aiutarmi, sollevando lo sguardo notai la figura di Sean, che si era sporta dallo stesso, come se non pesassi mi isso fuori dal pozzo, lo guardai imbarazzata, cosa ci faceva lì, e io ero in pigiama, un ridicolo pigiama da ragazzina con disegni di pupazzetti in quel momento mi sarei sotterrata. 

- Cosa ci fai qui in casa mia? - ero arrabbiata, perché era lì forse c'era stato un nuovo attacco da parte di demoni, uscì di corsa dal tempio, guardandomi intorno. 

- Non è successo nulla tranquilla. Volevo vedere come stavi, per tutto il pomeriggio sei scomparsa, ma da quel che percepisco sei stata dai Kitsume. - 

- Si sono stata da un vecchio amico, che mi stai perseguitando? non basta farmi la guardia a scuola, devi seguirmi anche a casa, e chi te la chiesto, so cavarmela da sola, non mi serve il tuo aiuto. - non era la verità ma mi irritava che uno sconosciuto fino a qualche ora prima, venisse così liberamente a casa mia, senza nessun permesso, e si intromettesse nella mia vita. 

- Lo dicevano che avevi un bel caratterino. -  una risata cristallina uscì dalle labbra di lui, mentre io diventavo rossa non più per l'imbarazzo ma per la rabbia, ci mancava che del fumo uscisse dalle mie orecchie da un momento all'altro, cosa che presumevo succedesse al più presto. 

- Chi te l'ha detto? - urlai, ma lui mi poggiò quasi subito una mano sulle labbra, per non dar troppo nell'occhio, le luci di casa si erano spente probabilmente la mia famiglia era andata a dormire. Riabbasso lentamente la mano lasciandomi libera, stavo per infuriarmi di nuovo, ma non ebbi il tempo che parlò di nuovo.  

- Va in camera tua e cambiati, cerca di non far rumore, ti aspetto qui. - senza obbiettare lo feci, e non so nemmeno il perché mi fidavo di lui, anche se non sapevo bene se potevo fidarmi di lui. Ero di nuovo lì di fronte a lui, ci incamminammo per le strade, deserte e buie, erano veramente in pochi, a camminare a quell'ora, non sapevo esattamente che ore fossero, arrivammo fino a una magnifica villetta in una delle più prestigiose zone, della città già da fuori mostrava un lusso, a cui decisamente non ero abituata, Sean aveva preso un mazzo di chiavi, e aveva infine aperto il cancello elettrico e eravamo entrati, notai delle macchine nel parcheggio, probabilmente erano dei genitori, e una moto nera, sui cui l'occhio cadde volevo avvicinarmi di più, magari salire in sella, mi avevano sempre affascinato. 

- Se vuoi dopo ci facciamo un giro. - mi disse, mentre tornai dal mondo dei sogni e poggiai gli occhi su di lui, che apriva la porta di casa. 

- Non sei troppo giovane per guidarla. - lo vidi ridere divertito dalle mie parole, per poi scuotere il capo, e aspettare che anche io entrassi, era rimasto sulla soia di casa, tenendo la porta aperta in un gesto elegante e cavalleresco, senza che entrasse lui per primo. 

- Grazie. - mormorai entrando, come credevo ancor prima di entrare quella casa era magnifica, curata nei minimi dettagli, in stile occidentale rispetto alla nostra, mi affascinava, camminai lungo il corridoio per poi raggiungere il grande salone, sul divano in pelle sedeva scomposta una bellissima ragazza dai capelli neri come la pece, che alle orecchie portava delle enorme cuffie, dalle quali percepiva probabilmente musica a tutto volume, visto che non ci aveva sentito entrare, in mano tratteneva un manga, che stava sfogliando lentamente seguendo la storia e le varie vignette. Era bellissima da quanto poteva vedere, i capelli ricci gli ricadevano dolcemente sulle spalle, due codini si distinguevano fra quella chioma folta posti ai lati della testa, aveva un fisico asciutto, dalle forme appena accentuate e acerbe, indossava un vestito semplice, in Jeans, la cui gonna era arricchita solo da uno strato di merletto sottostante che sbucava oltre l'orlo. 

- Kasumi, non si saluta. - stavo per ribadire che magari non ci aveva sentito entrare, quando lentamente si voltò verso di noi fissandoci, mentre ancora masticava una gomma, di tanto in tanto creando piccoli palloncini, che sbruffoni uscivano dalle labbra appena dischiuse, solo ora notai i marchi rossi su entrambe le guance, e la piccola falce di luna blu, posta sulla fronte, che mi ricordavano tanto quelli presenti sul volto di Sesshomaru, rimasi stupita da quello che vedevo, possibile che fosse una figlia del ghiacciolo, o qualche lontana parente? Non ero sicura di volerlo sapere, anche se la curiosità era molto forte. 

- Ciao fratellone, ciao Kagome. - freddo era il tono, si era infine di nuovo girata dall'altra parte ignorandoci completamente, continuando a sentire musica, e a leggere il manga, sentì alle mie spalle Sean sospirare, mi fece cenno di seguirlo mentre lo scoppietto di un palloncino mi fece, sobbalzare appena, ricordandomi della presenza di Kasumi. Eravamo giunti fino alle scale, lentamente cominciammo a salirle, raggiungendo il piano superiore, in quel momento la figura di Kaara era uscita appena dalla doccia, o quanto meno era quello che sembrava, il corpo era ancora coperto da piccole goccioline d'acqua, solo l'intimo copriva a mala pena le forme, sembrava una dea, giunta sulla terra. Frizionava i capelli con un asciugamano cercando di asciugarseli, si era voltata lentamente verso di noi, sorridendo, per poi scomparire in una camera. Sembrava che oltre a loro tre, nessuno ci fosse in quella casa nessun adulto, era possibile che fossero a lavoro? E avrebbero lasciato la macchina a casa, no qualcosa non quadrava decisamente. 

- Ma vivi da solo qua, con tua sorella e la tua fidanzata? - domandai, incerta e imbarazzata, dalle mie stesse parole, non avevo nemmeno il coraggio di guardarlo in faccia, come potevo, dopo avergli posto quella domanda. 

- Fidanzata? - mi domandò perplesso, io indicai la porta nella quale era scomparsa, Kaara non avendo il coraggio di parlare, lo sentì ridere di gusto, stava ridendo di me, era chiaro e palese, sembrava divertito da qualcosa, e non capivo cosa. 

- Kaara è mia sorella, gemella. - ecco avevo fatto decisamente una figura pessima, l'ultima parola l'aveva precisata, con un tono fra severo e divertito. Erano così diversi come il giorno e la notte, eppure ora che ci facevo caso guardandolo meglio, soffermandomi si somigliavano, erano giunti fino alla stanza di lui, non ero sicura di entrare, dopotutto non era opportuno entrare in una stanza di un ragazzo, ma cosa potevo fare, ormai ero lì. Entrando scorsi un enorme letto, da tre piazze forse, era veramente enorme, vicino alla porta si trovava un televisore, ultra moderno che era quasi grande quanto me, occupava quasi tutta la parete, le altre invece erano occupate da librerie, in cui vi erano libri e vari getti in un angolo la scrivania faceva la sua parte, con un portatile richiuso, e appesa al muro c'era una nigigata e una katana. Mi ero mossa lungo le varie librerie leggendo i vari titoli, c'erano anche vari libri in lingua straniera, che non sapevo riconoscere, altri sembravano molto antichi, mi soffermai su uno scaffale in cui erano riposte molte foto, scorgendo vari volti, fra le stesse, di persone sconosciute, tutti sembravano almeno a occhio esperto demoni, molti dei quali demoni cane, avevano quella coda come l'aveva vista in Sesshomaru, scorsi una foto nella quale sembravano essere a Parigi, almeno quella che vedevo nella foto sembrava la Cattedrale di Notre Dame, nella foto era insieme a sua sorella, erano dei bambini insieme a loro c'erano quelli che dovevano essere i genitori, o forse i fratelli maggiori, ma credevo di più alla prima ipotesi. Entrambi avevano preso tratti, o da l'uno o dall'altro genitore, sembravano la fusione dei due, miscelati a creare due esseri così perfetti. Sentì alle mie spalle avvicinarsi Sean mentre avevo spostato lo sguardo su una foto vicina a quella, rimai a bocca aperta fissando i sogetti rappresentati nella foto, c'erano Sean e Kaara in quella non celavano i tratti demoniaci, sul volto dei due erano presenti segni rossi per lei, e segni viola per lui, ma al centro della testa di lui spiccava la luna, ma non era quello che mi aveva lasciato perplessa, ne tanto meno un'altra giovane inu della loro stessa età con i capelli dorati, che sedeva insieme al loro fianco. 

- Ma.. ma.. - presi tra le mani quella cornice, come a costatare che fosse vera, oltre alle tre figure dei giovani, c'erano quella dei genitori, ma non era quello che mi aveva lasciato senza parole, ma due figure a me conosciute, con una mano poggiata sulla spalla del padre di Sean c'era la figura di Sesshomaru, sorridente per così dire, le labbra appena erano increspate, che abbracciava una Inuyoukai, dai capelli dorati, dolcemente ma dall'altro lato la figura che più mi sorprese era quella del mio Inuyasha, per quanto quello nella foto sembrasse un demone completo, avrei riconosciuto quelle orecchie da cane tra mille.
 



Note dell'Autore: Ebbene si vi lascio proprio sul più bello, ehehe vabbè al massimo mi faccio perdonare presto, se mi annoio sta sera e non riesco a addormentarmi, a mezza notte avrete, un'altro capitolo come è successo ieri sera.
Per chi voleva sapere chi erano Kaara e Sean, beh lo scoprirete al prossimo capitolo, anche se già si potrà quanto meno intuire (o chi ha letto Rift, lo sa già comunque xD) per chi non lo ha letto aspetterà manco tanto ^^ 
Ecco a voi Kasumi (questo angolo sta diventando un ricettacolo di immagini dei miei personaggi, ormai)

Ps: preciso una cosa ogni immagine, è stata usata solo a scopo illustrativo con permesso dell'autore stesso, non sono di mia proprietà, ma si avvicinano molto alla mia idea di personaggi, della mia fiction.

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Capitolo 6
*** Scoperte ***


-Sono cambiate molte cose, in questi anni.- ammise tranquillo, guardavo quella foto sorpresa e sconcertata, Inuyasha era un demone completo, come era possibile? per quanto i ricordi erano offuscati, ricordavo perfettamente che non avesse chiesto alla sfera di diveltarlo, seppur fosse stato sempre il suo sogno, aveva cominciato a apprezzare insieme a me la sua natura mista, vederlo in quella foto con quel nuovo aspetto, aveva creato in me grossi dubbi e paure, mi ricordavo quando il suo sangue di demone, prendeva il sopravvento, era forse diventato un essere sanguinario. No se fosse così di sicuro quella foto non sarebbe stata mai scattata. 

-Aveva ragione Shippou- sussurrai. 

-Cosa ti ha detto?- mi domandò mentre senza il coraggio di guardarlo negli occhi, gli porsi quella foto, che prese subito tra le mani, per poi riporla da dove l'avevo presa, mi allontanai dalla libreria, per avvicinarmi al nero divano in pelle che si trovava nella stanza e sedermi compostamente su di esso, affondando la schiena nei morbidi cuscini. 

-Mi aveva avvertito che era cambiato, ma non mi aveva detto come.- abbassai lo sguardo, su quella foto imprimendomi nella mente la nuova, immagine del mio Inuyasha, per poi lentamente risollevarlo, incontrai le sue ambrate, era così vicino mi si era inginocchiato di fronte. Una domanda mi ronzava nella testa, temendo di porgergliela, temendo la risposta, non volevo saperlo, dopotutto era suo diritto erano passati anni, e non poteva di certo aspettarmi in eterno, e non era mica sicuro che sarei tornata, forse si era di nuovo sposato, magari con una affascinante Inuyoukai. 

-Da quello che mi dice il nonno, è maturato certo ma cambiato così tanto, non credo e poi shippou non ha più legami con lui, da quando...- non sapeva se dirglielo, dopotutto l'ultima volta che shippou e inuyasha si erano incontrati, non era stato il migliore dei momenti, anzi. 

-Da quando?- domandai di rimando a quel suo fermarsi su quelle parole. 

-Da quando tua figlia è morta, e perse completamente la ragione.- abbassò lo sguardo senza aver il coraggio di guardarmi in faccia, sussultai a quelle parole, avevo pochi flebili ricordi degli anni passati con lui dopo la sconfitta di Naraku, e la distruzione della sfera, ma sentire quelle parole, mi fecero dolere il cuore. 

-Tuo nonno mi conosce?- 

-Abbastanza.- ridacchio leggermente, lo guardai perplessa aspettando che mi disse, qualcosa di più. 

-Mio padre, è il figlio di Sesshomaru e Rin.- pronunciò quelle parole con una naturalezza strepitosa, rimasi a guardarlo stupita mi ricordavo per così dire, di quella bambina umana, all'improvviso le mani si volsero veloci verso i lati della testa, cercando le orecchie, era sicura, di averle viste normali, ma quando le sfiorò notò appena appuntite, il viso di lui vista l'improvvisa vicinanza, si era fatto rosso, senza accorgermene per farlo mi ero seduta sulle sue gambe i nostri corpi erano a contatto, sentivo il suo cuore leggermente accelerare, contro il mio petto. 

-Sbaglio o sei un demone completo, non dovresti essere un Hanyou?- domandai lasciando lentamente le sue orecchie senza muovermi, da quella posizione, lo vidi lentamente deglutire, mentre le gemelle si poggiavano sui miei fianchi sussultai a quel contatto, solo ora risvegliandomi, abbassai lo sguardo notando la mia posizione, e mi scansai subito, scusandomi, lo vidi scuotere il capo, e poi dire, a mezza voce. 

-Tranquilla, comunque si sono un demone completo, come mio padre, e mia madre, devi averli visti nella foto.- annui, pensandoci bene il demone dai capelli argentati, che avevo visto nelle foto varie, insieme a lui e sua sorella oltre che con una demone dai capelli neri, somigliava tantissimo a sesshumaru e inuyasha, non solo per i colori dei capelli e degli occhi, ma in molti altri piccoli dettagli. Fuori dalla finestra stava albeggiando, notai lentamente che la luce del mattina stava trasparendo, dai vetri della finestra, il mio corpo cominciava a percepire quella stanchezza, mi trattenni dallo sbadigliare non volevo addormentarmi ne tanto meno tornare a casa, ma sentivo gli occhi farsi pesanti, sempre di più faticavo a tenerli aperti. Afferrai lentamente la camicia di lui, poggiando infine il capo sul suo petto muscoloso, sentivo i suoi muscoli guizzare sotto quel mio tocco, sbadigliai lentamente per poi chiudere lentamente gli occhi fino, a abbandonarmi del tutto contro le sue braccia, che incerte alla fine mi strinsero. 

 

Quando mi svegliai al suono di una sveglia che non era mia, fissai il soffitto sopra la mia testa, quella non era la mia camera, ne ero sicura sentì il tocco leggero della seta delle lenzuola contro i miei polpastrelli, solo allora di colpo mi sollevai a sedere in quell'enorme letto, lo avrei riconosciuto tra mille era quello di Sean, e quella era la sua camera, uscì lentamente dal letto notando che ero avvolta in una camicia da notte che non era mia, mi domandai chi mi avesse spogliata e infine cambiata, bordò ormai in volto non volevo saperlo non poteva essere lui, non poteva averla vista con solo quel poco di intimo. Ai piedi del letto c'era la mia uniforme, e un bigliettino: 

 
"Kaara ha pensato che era meglio che dormivi da noi, l'alba è il peggior momento per spostarsi, qui ci sono la divisa e un cambio, i tuoi sono già usciti, non si sono accorti che non hai dormito a casa. Non preoccuparti, appena sei pronta scendi, la colazione dovrebbe essere fatta, Kibini si occuperà di te. 
Sean"  

Mi ero cambiata, e quindi ero scesa al piano inferiore, raggiungendo la cucina, la scorsi la piccola figura, di un demone, doveva essere forse Kibini, si stava occupando della colazione, e stava decisamente esagerando per i miei gusti con le porzioni, manco abitassero in quella casa, in cento. 

-Buon giorno.- pronunciai in direzione del piccolo demone, che si voltò donandomi un sorriso. 

-Buon giorno mia signora, avete dormito bene?- annuì lievemente sedendomi prendendo un posto a caso al tavolo. Nello stesso momento Kasumi era scesa di corsa dalle scale, facendo un bel fracasso, era giunta in cucina come un elefante in una cristalliera, e aveva afferrato una fetta di tost, e l'aveva portata alla bocca. 

-Buon giorno, mia padrona.- sembrava aver mugugnato qualcosa di rimando, poi aveva poggiato gli occhi su di me, soffermandosi studiandomi attentamente, indossava l'uniforme di una delle più prestigiose scuole di Tokio.  

-Dove sono i miei fratelli?- chiese a Kibini, senza ancora sedersi. 

-Non sono ancora usciti, credo stiano ancora dormendo.- 

-Vado a svegliare quei due pigroni.- borbottò, decisi semplicemente di seguirla dopotutto dovevo ringraziarli per l'ospitalità, erano stati così gentili, nemmeno si era voltata, ne mi aveva parlato fino a ora Kasumi, sembravo non stargli per niente simpatica, e questo da una parte mi dispiaceva, e non ne capivo il perché. Era davanti alla stanza davanti alla stanza, nella quale dopo la doccia si era rifugiata Kaara ieri sera, senza nemmeno bussare aveva aperto la porta spalancandola. La stanza non era molto differente da quella del fratello, forse un po' più vivace e colorata, e femminile, ma niente di esagerato e niente peluche che sbucassero da qualche parte, cuori o cose del genere. Sembrava non esserci nessuno, fino a che non poggiai gli occhi sul letto, erano lì che dormivano abbracciati completamente nudi solo in parte, le code dei due celavano le loro forme, erano sereni tranquilli come se quella fosse la cosa più naturale, ma probabilmente forse per dei gemelli era proprio così avevo avuto una amica alle elementari che aveva una sorella gemella, mi ricordavo perfettamente quanto erano legate. Ma loro, erano un uomo e una donna, era un po' difficile non notare le differenze, imbarazzata avevo allontanato lo sguardo da Sean, mi ero soffermata troppo a guardarlo, come se dovessi mangiarmelo con gli occhi, strani pensieri frullarono per la mia mente che cercai di allontanare quasi subito. Kaara si era svegliata, e si era messa a sedere, solo i capelli coprivano le sue forme, sbadigliando leggermente aveva scostato la coda del fratello  poggiandola sul suo corpo, per poi raggiungere il bordo del letto. 

-Kasumi, Kagome, già sveglie.- si era massaggiata gli occhi, assonnati me n'ero già resa conto che era nella sua forma originale, e che non si mostrava come una umana ma vedere i marchi sul corpo e gli artigli sulle mani, mi faceva strano, non che la sfigurassero anzi, anche così quei due avevano dell'attraente, probabilmente a scuola avrebbero fatto faville, e molti ragazzi, e ragazze gli avrebbero fatto la corte, aveva afferrato una vestaglia da notte ricoprendo infine il suo corpo, avvicinandosi a noi. 

-Fate meno i belli addormentati, fra mezz'ora dovrete essere a scuola.- a quelle parole, Kaara aveva spostato lo sguardo verso l'orologio appeso al muro, imprecando a bassa voce, si era decisamente tardi, li lasciammo da soli tornando in cucina, poco dopo vidi Kaara, raggiungersi si era già cambiata e preparata del tutto, una occhiata fugace alle sue spalle, e non scorsi la figura di Sean, no non era ancora sceso, si era seduta al tavolo cominciando a mangiare. Alla fine uscimmo da casa, ero preoccupata e probabilmente se n'era accorta anche lei, mentre Kasumi si allontanava dirigendosi nella direzione opposta alla nostra, io e lei camminavamo fianco a fianco, verso il bianco edificio. 

-Prima che inizino le lezioni, sarà già in classe.- mi disse facendomi l'occhiolino, mentre mi indicava le mie amiche, poco più avanti rispetto a noi, che chiacchieravano allegramente, si erano girate infine verso di noi involontariamente, le salutai con un cenno della mano, mentre alle mie spalle la figura di Sean si avvicinava rapida, le facce delle mie amiche erano indecifrabili, fra lo stupito e lo scioccato, sarei stata certa di vedere per un breve momento una punta di invidia, trasparire dai loro sguardi. La campanella suonò dell'inizio delle lezioni, ci sbrigammo a raggiungere l'aula, ero seduta al banco vicino a Ruka, sapevo che attendeva il momento più propizio per avere spiegazioni.

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Capitolo 7
*** Ritorno di Inuyasha ***


Sapevo benissimo cosa mi aspettava, ancor prima di entrare nella sala mensa, Sean e Kaara, erano scomparsi poco dopo la fine dell'ultima lezione, lasciandomi in balia delle mie amiche, sospirai mettendomi in fila, afferrando il vassoio, davanti a me c'era Yuka, a seguito le altre, erano state in silenzio in classe, ma in quell'attimo di pausa non mi avrebbero dato pace, finchè non gli avessi detto tutto quello che potevo dirgli. Sospirai prendendo le mie porzioni per poi seguirle verso uno dei tavoli vuoti, posti vicino alle vetrate che davano sul giardino esterno, avevo poggiato il vassoio sul tavolo e scostato la sedia in modo tale, da potermi sedere, e infine riaccostarmi allo stesso, fissavo le pietanze poste nel piatto di fronte a me, con poco interesse verso il cibo stesso. Ayumi, Eri, Yuka erano sul piedi di guerra 

-E meno male che non lo conoscevi Taisho.- aveva cominciato Eri a parlare, sospirai lievemente, a quel commento preparandomi alla guerra. 

-Conosci uno dei ragazzi, più affascinanti della scuola. E forse anche il più affascinante, e nemmeno ce lo presenti! Che amica sei.- borbottò Ayumi poco dopo, io avevo cominciato a mangiare, cercando quindi di evitare di parlare, sentivo diversi occhi nella sala puntati su di me, sapevo che quasi tutto l'istituto mi aveva visto entrare, accompagnata da quei due ragazzi, e probabilmente, sarebbero nate invidie da parte di diverse ragazze, avrei scommesso che da lì a poco, si sarebbero creati piccoli fan clab, in onore di Sean e la vita da lì a poco sarebbe stata difficile per me, soprattutto se dovevo rimanere in contatto con lui e sua sorella. 

-L'ho incontrati per caso, mentre venivo a scuola, tutto qui, e quindi abbiamo fatto la strada insieme.- 

-Peccato che casa tua si trovi da tutt'altra direzione rispetto a quella da cui sei venuta con loro due.- dissero in coro, ecco avevo fatto un buco nell'acqua, dovevo immaginarlo e ora che scusa avrei potuto donare, per spiegare quello che era successo. Vidi gli sguardi delle mie amiche illuminarsi all'improvviso, si erano zittite di colpo, poi una mano si era poggiata sulla mia spalla, avevo sollevato appena il capo, a scorgere quindi la figura di Sean che teneva il suo vassoio in una mano.  

-Posso sedermi con voi fanciulle, tutti i tavoli sono pieni.- le mie amiche senza riuscir a parlare, annuirono. Non era vero che non ci fossero tavoli, ne scorsi alcuni, molto distanti in uno sedeva la sua sorella, da sola ma pian piano un gruppo di ragazzi l'attorniarono, probabilmente sperando di far colpo su di lei, la vidi sorridere e rispondere tranquilla a loro, in diversi si erano seduti al suo tavolo, e pendevano dalle sue labbra. 

-Come vi siete conosciuti, tu e Kagome.- aveva avuto il coraggio di parlare Yuka. 

-I miei genitori conoscono i suoi da anni, anche se non abitano più qua a Tokio da molti anni.- sereno rispose, mentre cominciava a mangiucchiare quello che c'era nel piatto. 

-Quindi abiti con i tuoi genitori?- chiese eri, curiosa lui scosse il capo. 

-No abito con le mie sorelle, ci siamo solo noi trasferiti da poco qui.-  rispose calmo, sembrava non aver capito, che le mie amiche fossero invaghite per lui, e pendessero dalle sue labbra, o forse non lo dava a vedere, o non gli interessava. 

-Dimmi hai una ragazza?- mi andò di traverso un boccone, quasi strozzandomi, non riuscivo a respirare, sentì la mano di Sean battere con decisione, però senza farmi male, la mia schiena, in modo da liberarmi, dopo poco ripresi lentamente il mio colorito. 

-No, diciamo che ancora non ho trovato il mio tipo.- le ragazze pendevano dalle sue labbra, sperando che rispondessero alla domanda che non riuscivano a porre. Suonò la campanella, il che voleva dire che era finita la pausa pranzo, e che dovevamo tornare in classe, per fortuna ebbe la buona idea di allontanarsi per raggiungerla prima che parlassero di nuovo lasciando in sospeso la questione. 

 

Le lezioni erano finite, volsi lo sguardo verso Sean e Kaara, che si allontanarono senza dire nulla in direzione della loro casa, dopotutto non potevo di certo approfittare della loro ospitalità anche per quella sera, quindi tornai a casa mia, dove venni accolta dai miei. La serata sembrava calma, mentre a un certo punto, mossa da non so quale forza decisi di uscire di casa, e muovermi per il giardino, raggiungendo il Goshinboku, non sapevo cosa mi avesse spinto a arrivare ai piedi della possente pianta, il frusciare delle fronde, mi fece sollevare di scatto lo sguardo verso le stesse, all'inizio visto l'oscurità della notte, non notai nulla, ma poi ecco che scorsi una figura, seduta su un ramo dello stesso, ne riuscivo a vedere i contorni, ma non la figura benissimo, era troppo distante e poco illuminata, indietreggiai, temendo che fosse un nemico, con un gesto fluido era sceso a terra, solo allora lo riconobbi. Lentamente cominciarono a scendere le lacrime, non riuscivo a trattenerle, come potevo dopotutto mi fiondai fra le sue braccia affondando il volto sul suo petto, sentì le sua braccia avvolgermi delicatamente avvicinandomi più a lui in modo che i nostri corpi fossero divisi solo dalla stoffa dei nostri vestiti, mi sentivo finalmente a casa protetta fra quelle braccia, felice come non ero mai stata in vita mia, volevo che il tempo in quel momento si fermasse e che tutto durasse per sempre, sentì una mano di lui, sfiorarmi il mento sollevarmi delicatamente il viso, i miei occhi incontrarono i suoi, in tutti quegli anni non erano cambiati, in essi leggevo il suo amore nei miei confronti immutato, lo vidi piegarsi leggermente cercando di raggiungere il mio viso, le sue labbra si schiudevano lentamente sentivo il suo respiro sulla mia bocca, sapevo che volevo quel bacio, più di qualsiasi cosa al mondo. Raggiunsi poco dopo le sue labbra, sorprendendolo baciandolo con bramosia che non era mia, o forse lo era ma era rimasta nascosta per così tanto tempo intrappolata in quel corpo, che mi apparteneva e non mi apparteneva, non volevo staccarmi ma a un certo punto fu lui, a fermarsi si era appena scostato da me donandomi uno dei suoi sorrisi. Allungai le braccia, abbassando lentamente il cappuccio della felpa, per rivelare meglio il suo volto, erano scomparse le orecchie da cane, che avevo sperato di trovare un cipiglio comparì sul mio viso, probabilmente capì subito la causa, quando lentamente ricomparsero sulla testa, le afferrai lentamente per poi cominciar a massaggiarle. 

-Ka..Kagome ti prego fermati, non sono più abituato.- ammise imbarazzato, il viso era diventato paonazzo, una lieve risata uscì dalle mie labbra, ma non mi fermai, ma allo stesso tempo ricercai le sue labbra, bramandole di nuovo facendo si che la mia lingua scivolasse all'interno della bocca di lui, che cominciò a giocare intrecciandosi con l'altra. Passi alle mie spalle presagirono l'arrivo di mio nonno, non mi ero resa conto che era uscito in giardino. 

-Kagome!!- urlò scandalizzato dalla scena che si parava davanti, mi staccai di colpo e Inuyasha abbandonò il mio abbraccio, lasciandomi libera. 

-Nonno! ehm posso spiegare..- cosa dovevo spiegare, non sapevo cosa esattamente spiegare. 

-Quando ero giovane io, non si era così sconsiderati.- era decisamente arrabbiato, il tono era stato abbastanza alto prima, per far uscire mia madre da casa, e raggiungere il nonno. 

-Mamma!- pronunciai, lo sguardo di mia madre si poggiò, su di me poi su Inuyasha, avevo come l'impressione che avesse capito con un solo sguardo cosa era successo. 

-Non serve che incontri il tuo ragazzo, di nascosto a quest'ora di notte, potevi anche presentarcelo. Vuoi entrare caro?- le prime parole, erano uscite come rimprovero, ma la domanda finale era stata pronunciata con un tono più calmo. 

-In realtà sono appena tornato in città, e non mi aspettavo di trovarla ancora sveglia, dovrei tornare a casa a sistemare i bagagli.- ammise imbarazzato, mi accorsi subito che erano scomparse di nuovo le orecchie da cane. 

-Ci vediamo domani a scuola.- mi disse senza che potessi aggiungere altro o fermarlo, si era allontanato lasciandomi li da solo, con  mio nonno ancora furente, e mia madre che cercava di calmarlo in tutti i modi.



Note dell'autore: E finalmente il nostro Inuyasha fa la sua entrata in scena, direte ci hai messo ben 6 capitoli e mezzo, non erano inuyasha e kagome i personaggi principali? si lo sono ma volevo lasciarvi un po' sulle spine (si sono molto cattiva lo so) in ogni caso, il prossimo capitolo sarà un po' movimentato, non dico nulla per ora.
 

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Capitolo 8
*** Attacco al tempio ***


Riuscì poco a dormire quella notte, il pensiero volava a lui, speravo che da un momento all'altro entrasse dalla finestra, come faceva tanto tempo fa, l'avevo lasciata dischiusa permettendogli in caso, di far irruzione senza danni, ma non era servito. Aveva parlato che si sarebbero incontrati il giorno dopo a scuola, aveva capito bene scuola? Purtroppo non ce lo vedevo Inuyasha come studente, forse l'avrei più immaginato come bullo della scuola, scossi appena il capo, per poi alzarmi, ormai era giorno dopo una breve doccia, mi misi la divisa e scesi al piano inferiore per fare colazione, alla fine il nonno e mamma non avevano fatto più di tanto storie, mi conoscevano forse si fidavano anche fin troppo di me. Sospirai uscendo infine per muovermi per le stradine, fino a raggiungere la scuola, era ancora fin troppo presto pochi erano gli alunni presenti, le mie amiche ancora non c'erano mi mossi verso gli armadietti, ricordandomi che oggi ci sarebbe stata alla prima ora educazione fisica, cercai nella borsa un l'elastico e mi legai i capelli, e mi cambiai seppur fosse ancora presto, nell'area dedicata non c'era ancora nessuno volsi lo sguardo verso destra dove notai i tirassegno che usavano quelli del club del tiro coll'arco. Ero quasi indecisa, se iscrivermi allo stesso, avrei voluto avere il mio arco in quel momento per scoccare una freccia, e magari centrare il bersaglio, seppur mi ricordassi di aver avuto quasi sempre una mira pessima, forse finalmente con allenamento serio, sarei stata leggermente più utile, ma avevo ancora i miei poteri da sacerdotessa o erano andati via con la mia precedente morte. Un movimento alle mie spalle mi fece voltare, ma non ebbi il tempo che una mano, mi porgeva un arco lo afferrai lentamente fra le dita,  senza voltarmi, era molto leggero di quelli moderni, equilibrato, molto più comodo da usare rispetto a quello a cui ero abituata, presi la freccia che mi porse sempre in silenzio, la incoccai concentrandomi sul pallino rosso al centro del bersaglio, tesi lentamente l'arco, certa nei movimenti per poi scoccare quella freccia che rapida fendette l'aria per poi raggiungere la meta. Saltellai infine abbracciando Inuyasha, lui ricambiò a sua volta per poi scostarsi.  

-Conviene rimetterlo a posto, prima che se ne accorgano.- ammise, glielo porsi, e lui si mosse verso il bersaglio, per estrarre la freccia, aprì un piccolo magazzino, e ripose i due oggetti all'interno per poi richiuderlo a chiave. 

-Cosa ci fai qui?- domandai, ancora mi sembrava strano vederlo, in vesti comuni umane di quei tempi, il suo aspetto sembrava altrettanto, eppure i capelli argentei e gli occhi ambrati celati sotto un paio di occhiali da vista, che dubitavo gli servissero in realtà fossero solo una montatura, per non farsi notare più di tanto. 

-Isonka mi ha chiesto di fare il supplente di giapponese antico, visto che quello attuale, si è messo in malattia.- sbuffo sonoramente, io mi misi a ridere dolcemente stupita e divertita dalle sue parole. 

-Che hai da ridere?- 

-Niente mi sembra strano, che ti avrò come insegnante.- non riuscivo a trattenere la risata, non era cattiveria o derisione la mia, almeno non spontanea, era per me strana quella situazione la trovavo surreale. 

-Non è che mi vada tanto, ma di certo forse sono il più adatto a insegnarlo dopotutto.- non è che avesse del tutto torto, smisi di ridere mentre percepì che pian piano il cortile si stava affollando. 

-Dove stai?- dopotutto ieri, non mi aveva detto dove stava, in caso volessi andare a trovarlo. 

-Sto da quella impertinente di Kasumi, mamma mia devo dire che ha preso tutto da suo nonno, ha un bel caratterino.- sbuffò sonoramente. 

-Ma non è la casa dei loro genitori?- scosse il capo. 

-No in realtà Sean e Kaara sono ospiti di loro sorella, e io lo stesso alla fine l'hanno fatto anche per comodità. Ha manie un po' troppo di grandezza, in quella villa potrebbero benissimo viverci in dieci.-  

-Conviene, che me ne vada, fra un po' ho lezione.- stava per andarsene con quelle parole, quando lo afferrai per una mano fermandolo, e baciarlo volevo ancora sentire il sapore delle due labbra, sulle mie, prima di lasciarlo andare. 

La lezione andò a gonfie vele, logicamente Sean e Kaara dimostrarono oltre che a essere belli fossero molto agili e portati per lo sport, oltre a essere molto intelligenti, anche quella giornata era passata, cercai il cellulare nella cartella, Sean aveva proposto di cenare, da loro e avevo accettato, dovevo solo avvertire i miei genitori, salutai con un cenno di mano le mie amiche che si allontanavano, e infine seguì i miei compagni. Arrivati in casa, Inuysha sedeva in salone, e guardava un telegiornale con finto interesse sulle notizie che riportavano, sembrava esserci stata una strana strage, alle porte di tokio, una famiglia era stata ammazzata nel peggiore dei modi, dei corpi dilaniati era rimasta solo poltiglia impossibile da identificare. 

-Un attacco di demoni?- domandò Sean accostandosi allo zio, che annuì. 

-Dici che dobbiamo andare a supervisionare la scena?-  

-No se ne starà ne starà occupando Sakura, insieme a Ikomi.- aveva infine spento il telegiornale, fissavo ancora lo schermo per quanto ora fosse completamente nero, senza vita. Sean aveva preso una serie di lettere poste sul comodino, aveva scartato delle buste per poi soffermarsi su una, aprendola ancora seduto sul bracciolo del divano. Aveva cominciato a leggere la prima pagina, erano diverse e spillate le une con le altre mi avvicinai sbirciando il contenuto, almeno volevo provarlo a fare, ma sentì un braccio di inuyasha cingermi, e portarmi a se, aderì con la schiena al suo petto, mentre mi faceva sedere sulle sue gambe cominciando a baciarmi delicatamente il collo, sentì un brivido di piacere percorrermi la schiena. 

-Se volete sfogarmi, abbiate almeno la decenza di non farlo qua, ma di andarvene in una stanza.- brontolò Sean senza manco voltarsi, ero imbarazzata dalle parole di lui, feci per scostarmi da inuysha ma non me lo permise. 

-Non stavamo facendo nulla, di sconveniente.- sentì borbottare Sean qualcosa come "si certo", e poi se ne era andato dalla stanza, continuando a leggere quella lettera, senza staccargli gli occhi di dosso. 

-Inuyasha, ha ragione.- ammisi, dopotutto erano ospiti, non gli sembrava di certo opportuno, alla fine si era staccato lentamente senza obbiettare, lo fissavo attentamente in quel nuovo aspetto, stava ancora mantenendo quello finto umano, seppur ora non portasse più gli occhiali da vista, non gli dispiaceva quel nuovo inuyasha, nemmeno un pochino ma una domanda gli venne spontanea. 

-Che fine a fatto Tessaiga?- dopotutto ora era un demone completo, possibile che non potesse più brandirla, e che l'aveva quindi lasciata, no non poteva essere così, era l'unico ricordo di suo padre. Lo vidi allungare una mano davanti a se, stendendo il braccio dopo un po' comparse tra le sue dita, l'avrei riconosciuta tra mille, quell'elsa quel fodero. 

-Posso ancora usarla, anche se sono diventato un demone completo.-  

-Com'è successo?- volevo saperlo, volevo scoprire come fosse successo, cosa fosse successo soprattutto, lo vidi portare una mano alla testa, cominciando a grattarsi nervosamente la testa, sembrava non volerne parlare, per fortuna entrò Kibini, che avvertì che la cena era pronta in tavola. Ci alzammo dirigendoci verso la cucina, senza più parlare almeno per ora. La serata era passata tranquillamente, fra leggere chiacchere, mi sentivo a casa, era una piacevole sensazione, sentì il telefonino vibrare, il messaggio delle mie amiche, comparire sullo schermo, lessi lentamente il contenuto mi chiedevano se domani volevamo andare al luna park, che ci sarebbe stato per altri soli due giorni.  

Eravamo fuori nella terrazza, della stanza di inuyasha, era una bellissima notte, il cielo era limpido, e la luna splendeva nel cielo, fissavo il panorama della città da quel punto di vista, abbassai solo lo sguardo quando un rombo, di un motore acceso presagì che qualcuno era salito in macchina, scorsi la figura di Sean, a volante della sportiva straniera, il cancello si era aperto e era uscito fuori. Sentì le braccia di Inuyasha cingermi delicatamente la tamente la vita, mentre io guardavo il cancello elettrico richiudersi quasi subito. 

-Vorrei rimanere a dormire qui, ma ho promesso ai miei genitori di tornare prima di mezzanotte.- ammisi con rammarico, mentre ancora fissavo davanti a me, sentì sospirare inuyasha alle mie spalle, e stringermi a se ancora di più. 

-Ho aspettato troppo a lungo il tuo ritorno, non ce la faccio a lasciarti andare, vorrei sempre averti qui vicino a me.- aveva nascosto il viso nei suoi capelli, sentivo il suo respiro si stava inebriando del mio odore, come a imprimerlo nella mente, o semplicemente non credeva ancora che tutto quello era possibile. Il cellulare cominciò a suonare, si era distaccato per andare a prendere tirandolo fuori in modo da porgemelo, quando fissai lo schermo costatai che era mia madre, sospirai per poi rispondere. 

-Mamma cosa c'è?- era ancora presto mancava mezz'ora all'ora X, possibile fosse così in ansia. 

-Kagome non tornare a casa, per nessun motivo al mondo.- aveva sussurrato mia madre, come se cercasse di non farsi sentire, percepì strani rumori di sottofondo, cosa stava succedendo a casa, probabilmente Inuyasha aveva visto la mia preoccupazione, visto che al'improviso guardò in direzione del tempio, borbottando qualcosa, per poi uscire dalla camera, e chiamare Kasumi, e Kaara. 

-Non venire ti prego, non so cosa siano ma il nonno, sta cercando di fermarli, ma sembra che ci stia riuscendo, quanto meno fino a ora, ma non so quanto potrà resistere.- aveva chiuso la comunicazione, lasciandomi sospesa sentendo il rumore continuo lanciai il telefono sul materasso, e seguì Inuyasha al piano di sotto, dove Kasumi era già pronta maneggiava dei sai, che faceva ruotare fra le dita abilmente la natura demoniaca stava raffiorando. 
-Vado avanti intanto vedete, di cercare quello stupido di Sean, ma proprio sta sera doveva allontanarsi.-  

-Sta attenta!- l'avvertì inuyasha, mentre lei si allontanava rapida in volo, in direzione del tempio. 

-Andiamo!!- mormorai avvicinandomi a Inuyasha, aspettando che mi portasse di nuovo come ai bei tempi sulle sue spalle, allungai una mano a sfiorare la bianca coda, che si agitò allontanandosi ancor prima che io riuscissi a farlo, volevo sentire se fosse morbida come appariva, Kibini si era avvicinato a me, con quello che sembrava il mio vecchio arco, no non poteva essere lo stesso. 

-No lei non combatte, è troppo pericoloso, sono troppi demoni, qua non può essere trovata. E non accetto Obbiezzioni!!- il tono della voce, non permetteva quasi di ribattere, non sembrava in quel momento il mio inuyasha quello sempre dolce allegro, apprensivo era sicuro determinato, in quel momento il suo modo di fare mi ricordò suo fratello, scossi il capo, afferrando l'arco in ogni caso non avrei di certo seguito il suo ordine. 

-Vorrei ricordarti che quella è casa mia, la mia famiglia e non permetterò a niente e nessuno di toccarla, quindi ti seguo non riuscirai a convincermi dell'incontrario.- erano sicure le mie parole, lo vidi donarmi una occhiata furiosa, Kibini si era nascosto dietro le mie spalle temendo di essere travolto da quella rabbia. 

-Nemmeno la tua morte, ti ha messo un po' di sale in zucca. Maledizione sali!- disse indicandomi le sue spalle, mi avvicinai, quindi salì sulla sua schiena, sentì la coda delicatamente avvolgere il mio corpo, in modo che non potessi scivolare, a terra involontariamente, ci eravamo alzati in volo, nel durante aveva preso la sua forma demoniaca, i marchi erano comparsi sul suo volto, e anche le sue bellissime orecchie da cane, portai le gemelle di nuovo a massaggiarle, lo sentì sussultare.  

-Ka..Kagome, non è decisamente il momento per farlo, ti prego smettila.- 

-Perché, sono così carine.- ammisi, strusciandomi contro l'argentea chioma del mio amore. 

-Da quando sono diventato un demone completo, sono diventate molto più sensibili.- disse diventando rosso come un peperone in volto. 

-Ti ho fatto male quindi?- non ero certa, vista la reazione attuale, per quanto non riuscissi bene a vederlo in faccia, sentivo che le orecchie erano diventate più calde, come se fosse arrossito. 

-No..n..non è questo.. tutt'altro.- lo guardai perplesso, nel dubbio assoluto, poi all'improvviso un'idea balenò nella mente, e imbarazzata allontanò le mani dalle stesse. 

-Scusami..- mormorai, mentre ci avvicinavamo sempre di più. Ormai si vedeva chiaramente l'orda di demoni che stava attaccando il tempio, possibile che non si fossero accorti che io non ero lì o forse volevano prendere i mei in modo da ricattarmi per riuscire poi a ottenere la sfera, senza rischiare di essere purificati. Inuyasha aveva estratto tessaiga, però avevo paura che il tempio subisse in qualche modo danni, poggiai una mano sul suo braccio.  

-E se poi radi al suolo, con una cicatrice del vento il tempio, no non farlo.- 

-Tranquilla, sarebbe sprecata per quelle mezze cartucce.- era sceso a terra, brandiva tessaiga come una qualsiasi spada spazzando via le creature tagliandole, non troppo lontano notai Kasumi, a sua volta insieme a sua sorella, aiutarci in quell'impresa, ma erano decisamente tanti, e senza che potesse usare la cicatrice era, difficile mantenere quel ritmo anche per dei demoni, più ne spazzavamo via più aumentavano. 

-Quanto vorrei in questi casi avere Iriumaru, qui con noi.- non sapevo chi fosse Iriumaru, ma vidi Sean scendere dal cielo, e cominciar a immischiarsi in quella battaglia, agevolmente brandendo una Nigigata, con doppie lame. 

"Maledetti, morirete tutti, e otterremo la sfera." quella voce già l'avevo percepita anche la prima volta, ma sembrava lontana, e oltretutto sembrava che l'avvertissi solo e unicamente io, Inuysha era rimasto impassibile, e continuava a spazzar via demoni, dovevo concentrarmi, capire da dove veniva, cercai quindi un'aura malvagia, che fosse più distante rispetto a quelle che ci circondavano, avevo come l'impressione che ci fosse qualcuno a guidare quegli esseri, che fossero solo burattini quei demoni. 
 



Note dell'Autore: Un capitolo al giorno toglie il medico di torno, ah no era una mela, in ogni caso per ora gli aggiornamenti saranno così, a natale non posso assicurare nulla, visto che a lavoro da me c'è il fino mondo in quel periodo, quindi non so quanto tempo avrò per dedicarmi a scrivere o quanta ispirazione.
Come sempre ringrazio tutti quelli che recensiscono (dovrei dire in realtà una), chi sarà questo nemico misterioso? ah si vedrà più avanti in ogni caso, al prossimo capitolo, e non abbiate timore di recensire non ammazzo nessuno v.v

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Capitolo 9
*** La pace dopo la tempesta ***


Avevo individuato qualcosa, ma sembrava protetta in qualche modo, una barriera forse. Non ne ero certa, ma l'unica cosa che potevo fare, era cercare in qualche modo di colpire quel punto, dalla faletra andrai a estrarre una delle frecce, cercai quindi di incoccare la freccia, era difficile cercar di prendere la mira, quando inuyasha cercava in tutti i modi di proteggermi, combattendo contro i demoni. 
 

-Inuyasha, puoi cercare di muoverti il meno possibile.- gli domandai, aveva appena alzato lo sguardo in mia direzione, ma i nemici ci stavano di nuovo assalendo, con un movimento rapido mi fece scendere dalle mie spalle, e assalì quel gruppo allontanandoli da me, sembrava aver intuito che volevo fare, anche gli altri cercavano di tenere il più possibilmente lontani quei maledetti demoni, concentrai tutta la mia energia spiritica in quel colpo, la freccia veloce fende l'aria fino, colpendo qualcosa, quella voce emise un verso terrificante di dolore, e alla fine sparì insieme ai demoni. Erano andati tutti via, scomparsi nel nulla come se non ci fossero realmente stati, eppure i danni a parte del tempio erano visibili. Lasciai cadere a terra arco e frecce, muovendomi verso la costruzione centrale, cercando i miei genitori, scorsi la figura di mio nonno a terra, mia madre era lì vicina a lui cercando di rifargli prendere i sensi, Sota era tornato dalla cucina con una pezza fresca bagnata, che poggiò sulla fronte del nonno. Vidi all'improvviso mia madre impallidire, mi voltai verso la figura di Inuyasha che era entrata, seguita da Kaara e Sean, vidi il terrore negli occhi di mia madre. 
 
Erano passate diverse ore, e ormai sedevamo al tavolo della cucina dei Taisho, il nonno si era svegliato scioccato dalle quattro presenze demoniache, era stato veramente difficile spiegare il tutto, e rassicurarli che loro non ci avrebbero fatto male, fù più difficile convincere mio nonno che mia madre e Sota, Sota l'aveva presa benissimo, si sentiva trasportato in uno dei suoi fichissimi giochi, mentre mia madre, aveva visto il tutto come i demoni cani avevano cercato di salvare me, e loro, non sapeva come ringraziarli anche della ospitalità, visto che gran parte del tempio era inagibile, non potevano di certo  dormire lì, e soprattutto il rischio era che venissero attaccati di nuovo, e quella casa era il luogo più sicuro di Tokio. Notavo i chiari segni di stanchezza dei miei, quindi Kibini lì condusse verso le stanze che li avrebbero ospitati, era rimasta solo mia madre, che alternava lo sguardo tra me, e Inuyasha, che aveva ripreso finalmente un aspetto più umano come anche gli altri. Kasumi si era allontanata, tornando nelle sue stanze. 

-Come faremo a spiegare, cosa è successo al tempio, chiunque lo noterà soprattutto, mi stupisco che nessuno si sia avvicinato, quando hanno avvertito il frastuono della battaglia.- non aveva del tutto torto. 

-Se ne occuperanno quelli dell'Ha, non credo che faranno trasparire troppo il casino, e i curiosi saranno bloccati.- rispose Sean, mentre prendeva fra le dita una tazza di caffè fumante, che aveva fatto Kibini, Kaara era seduta su una delle sue gambe, e era rimasta per tutto il tempo in assoluto silenzio, un braccio di Sean gli cingeva delicatamente i fianchi e la mano era poggiata sul ventre di lei, con fare protettivo. 

-Mamma sarà meglio che andiamo a dormire ormai si è fatto tardi, e ti vedo stanca.- era la verità aveva una faccia distrutta ma aveva tante domande da porre, sbuffando decise infine che era meglio non continuare per ora, e si allontanò verso la propria stanza. 

-Tutto bene Kaara? Mi dispiace averti fatto combattere.- domandò Inuyasha voltandosi verso di lei, che annuì lievemente per poi intrecciare delicatamente le dita, a quelle di suo fratello, non capivo però le sue seconde parole, cosa intendeva. La sentì sbuffare annoiata,  stava accarezzandosi dolcemente il ventre, non riuscivo a capire il gesto ne tanto meno le parole di nuyasha. Intanto si era alzata e infine allontanata dirigendosi verso il piano superiore e probabilmente verso la sua stanza., Sean la seguì quasi subito dopo aver lasciato la tazza del caffè nel lavandino. 

-Ostinata, quanto suo padre.- scosse appena il capo, per poi alzarsi. 

-Andiamo nella nostra camera?- mi chiese, annuì semplicemente, per poi soffermarmi poco dopo sul fatto che aveva detto "nostra stanza" all'idea di condividerla con lui, di nuovo dopo tanto tempo, mi imbarazzava, seppur da una parte mi sentissi felice, avevo paura di quello che sarebbe successo, mi morsi nervosamente il labbro inferiore mentre entravamo nella stanza, era grande più piccola rispetto a quella dei gemelli, ma di certo molto ma molto più grande della mia al tempio. Spostai lo sguardo sul letto matrimoniale, posto al centro della stanza, notai che su di esso erano poggiati alcuni dei miei abiti, oltre a una vestaglia da notte, probabilmente un cambio per l'indomani visto che non saremo andati a scuola, li presi e mi allontanai verso il piccolo bagno della camera. Mi tolsi la divisa, mi misi la veste da notte, e poi rientrai in camera, inuyasha era sul letto ormai solo in boxer, e si stava infilando nello stesso, poggiai i vestiti su una sedia della stanza, e quindi andai anche io in direzione del letto. Sdraiandomi sopra le copertemo andati a scuola, li presi e mi allontanai verso il piccolo bagno della camera. Mi to dando le spalle a Inuyasha senza aver il coraggio, di guardarlo in faccia, sentì il suo tocco sulla schiena delicato. 

-Puoi tranquillamente entrare nel letto, non ti farò niente che tu non vorrai.-  

-Temo di non sapere esattamente cosa voglio, sono confusa.- Mi abbracciò delicatamente.  

-In due giorni, la tua vita è cambiata così tanto, l'hai presa benissimo, altri probabilmente sarebbero impazziti, sei sempre stata unica, prima e ora.- 

-Se tutti i giorni saranno così d'ora in avanti, credo che prima o poi, impazzirò.- sospira sonoramente. 

-Vorrei anche io che tutto questo finisse, ma questa volta non sarà affatto facile, la sfera è diventata un tutt'uno con te, gli spettri ti cercheranno. Dobbiamo trovare un modo per distruggerla una volta per tutte, senza però ucciderti.- scostai lentamente le lenzuola per infilarmi finalmente nelle stesse.  

-Che cosa hai fatto in questi anni?- volevo sapere qualcosa di più, non avevo sonno, non riuscivo proprio a chiudere occhio, almeno per ora.  

-Ho vissuto la mia vita, come facevo prima di conoscere te, seppur non riuscissi a allontanarmi più di tanto ne dall'albero sacro, ne tanto meno dal pozzo, ma non mi feci più vedere ne da Sango ne da Miroku, nemmeno sono andato al loro funerale.- lo sguardo di inuyasha era puntato sul soffitto della stanza, io non riuscivo a parlare, ne a commentare le sue parole, volevo solo per ora che continuasse, il suo racconto, che non mi lasciasse così. 

-Poi incontrai per puro caso Iriumaru, insieme a Mikio, e alla sua squadraDa quel momento lasciai la solitudine che per anni mi aveva seguito, perseguitato, per ritrovare la pace nel luogo che meno mi sarei aspettato. Il villaggio e mio fratello mi sorpresero, forse se non fosse stato per quel ragazzino, non ci sarei rimasto a lungo, tra i miei simili. Eppure Iriumaru a quel qualcosa che ti travolge, e un po' la trasmesso nei suoi figli. Comunque come sempre la pace, può durare poco, arrivò Kubaxi, a recar danni per il mondo. Credo non abbia mai incontrato un nemico del genere in confronto naraku era una pippa assurda, e per raggiungere la vittoria ci sono stati fatti troppi sacrifici, demoni e esseri umani sono stati sterminati, città villaggi completamente rasi al suolo da quella follia, ma alla fine andato tutto per il bene.- sembrava non voler entrare nel dettaglio, forse troppo dolore gli provocava raccontare quella storia, avevo una domanda da porgli già da prima, infine gliela posi. 
 

-Chi è Iriumaru?- 

-E' il padre di Sean, Kaara e Kasumi, il figlio di Sesshumaru e Rin, credevo che ormai l'avessi intuito.- scossi il capo, quindi finalmente più o meno, aveva un volto quel nome, a mente tornò alle foto in camera di Sean, ricordando un volto che somigliava a quello di sesshumaru in modo travolgente, i cui figli avevano preso alcuni tratti. 

-Sarei curiosa di conoscerlo.-  

-Con gli impegni che ha, fra la coalizzazione e il villaggio, lo vedo estremamente difficile. Ma magari si vedrà più avanti, sarebbe utile sopratutto la sua zanna.- ammise,  cominciavo a risentire del sonno, non ero di certo come lui, affondai il viso nel cuscino, pesavano le palpebre, sentì la mano di inuyasha accarezzandomi dolcemente il viso, mentre chiudevo infine gli occhi, sentì le labbra di lui sulla mia guancia, e sussurrarmi all'orecchio buona notte.
 



Note dell'Autore: Ho passato il fine settimana a cavallo, come quasi ogni sabato e domenica (se non mi vedete aggiornare in questi due giorni sapete il perchè) di norma scompaio anche il giovedì per lo stesso identico motivo (non lavorando il pomeriggio lo dedico a quello XD) in ogni caso, ho già scritto anche il capitolo dopo ma sono incerta se postarlo sta sera o domani. Ringrazio chi mi segue, e ha messo la storia tra le preferite, chi commenta e commenterà la storia. I primi 6 capitoli hanno raggiunto 100 visite (mi sento orgogliosa) ok direteun minuscolo risultato per me è tanto.
In ogni caso a sta sera, o a domani.

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Capitolo 10
*** Luna Park ***


Ero scesa per fare colazione, trovai mia madre a aiutare Kibini, per le stesse aveva accettato volentieri quel gesto, sorrisi a quella scena sembravano tutti essersi ambientati anche il nonno, ormai seppur un po' incerto ancora se fidarsi. Kaara era seduta al tavolo, sorseggiando una tazza fumante, gli occhi blu erano puntanti sulla televisione in fondo alla cucina, c'era il telegiornale, a quanto pare la notizia del tempio non era stata divulgata, seppur si parlasse che c'era stato uno strano fenomeno, nelle quali alcune persone erano state coinvolte. Mi sedetti vicino a lei, guadando a mia volta il telegiornale interessata. Kibini si era avvicinato a me, con la mia colazione preferita, e una tazza grande di caffè, ringraziai cominciando quindi a sorseggiarlo, lentamente. 

-Dove sono gli altri?- non c'era Inuyasha a casa, e ero nel dubbio che non ci fosse neppure Sean, su Kasumi ormai non ci facevo caso, passava meno tempo nella sua casa, rispetto agli altri, si e no che la vedevo la sera tardi dopo cena. 

-Sono al tempio, per veder di saperne di più su quell'attacco, è stato parecchio strano.- mia madre si era avvicinata a Kaara, per poi sedersi accanto dal lato opposto rispetto a me, l'avevo di fronte oltre il tavolo. 

-Fra mezz'ora mi devo far vedere davanti a casa di Yuka, da lì ci muoveremo verso il luna park. Non ce la Farò mai!- si era fatto decisamente tardi, sospirai cominciando a mangiare più voracemente la mia colazione in modo da finirla al più presto, casa di Yuka era abbastanza distante rispetto, a dove attualmente mi trovavo, ci avrei messo minimo mezz'ora, se avessi fatto tardi si sarebbero arrabbiate, dopotutto quell'uscita l'avevamo organizzata da mesi. 

-Non è una buona idea andare in un luogo così aperto, dopo quello che è successo ieri, potrebbero riattaccarti, e saresti scoperta e non potremmo nemmeno aiutarti più di tanto, visto che daremo nell'occhio in un luogo così aperto.- non aveva del tutto torto, ma non potevo lasciarle così all'ultimo, con quale scusa poi. 

-Ma devo andarci ormai, non posso dirgli di no.- la vidi sospirare, mangiando l'ultimo boccone, per poi alzarsi e muoversi verso la bacheca in cui erano appese diversi mazzi di chiave delle macchine, afferrandone uno. 
-Sbrigati prima che ci ripenso.- disse, per poi uscire dalla porta della cucina. 

Salì per andare a prendere le ultime cose dalla camera mia, per poi afferrare la borsetta, e quindi, scendere di nuovo verso il piano inferiore e andare in giardino, non vedevo Kaara ma notai che la più piccola delle macchine era accesa, percepivo il rumore del motore, mi avvicinai alle portiere notando che era seduta all'interno della stessa vettura, mi fece cenno di sedermi in macchina, lo feci prendendo il posto del passeggero. Apparentemente sembrava piccola, ma era spaziosa comoda internamente, i sedili in pelle accarezzavano la mia pelle piacevolmente, l'aria climatizzata smorzava le temperature ancora alte, recando un dolce piacere alle mie membraNon ne avevo viste di quel tipo, in città doveva essere straniera. Chiusi la portiera, intanto aveva aperto il cancello elettrico e era uscita all'esterno, premendo sull'acceleratore. 

-Come spiegheremo questa?- Perché non mi domandavo di più, perché stesse guidando seppur minorenne, ma avevo avuto da sempre l'impressione che quei due, avessero più anni di quanto realmente mostrassero, dopotutto inuyasha, quanti anni aveva? e si e no che ne dimostrava al massimo una trentina, ma era anche troppo. Aprì il cruscotto, un po' per curiosità e altro tirando fuori un tesserino, leggendo quello che vi era scritto sopra, c'era una sua immagine con un camice bianco, di quelli che portano i dottori negli ospedali, sul tesserino c'era il suo nome con il prefisso dott.ssa, "reparto speciale", non conoscevo il nome dell'ospedale, di sicuro non era di Tokio. 
-Ti lascio vicino casa di Yuka, cercherò di parcheggiarla, e andremo a piedi, per l'ultimo pezzo per non farci notare.- aveva spiegato tranquilla, girò un angolo sembrava perfettamente riconoscere le strade che portavano da lei, mi domandavo come fosse possibile. 

-Si grazie.- giravo il tesserino tra le dita studiandolo attentamente, sembrava essersene accorta visto che si era voltata verso di me, mentre cambiava la marcia. 

-Negli anni anche gli inuyoukai hanno fatto dei grandi passi avanti, per la precisione la nostra medicina, è migliore della nostra, soprattutto in alcuni campi, abbiamo fatto dei passi grandi, che voi esseri umani raggiungerete forse fra decine di anni.- raccontò serena, io intanto l'avevo riposto dove l'avevo preso. 

-Sei laureata in medicina?- domandai non sapevo se esattamente fosse la stessa cosa che con noi. 

-Medicina, letteratura orientale e occidentale, lingue.- aveva elencato tranquillamente le sue lauree, ero rimasta sconcertata da quelle parole, decisamente non aveva gli anni che dimostrava. 

-In duecento anni di vita, si deve trovare un modo per passare il tempo.- aveva cominciato a fare le manovre per parcheggiare, era sicura nei movimenti, dovevano essere diversi anni, che guidava. Scendemmo quindi per poi muoverci verso quella casa, raggiungendola poco dopo. Eri era arrivata dal lato opposto della strada, aveva alzato una mano salutandomi, ma l'espressione del viso cambiò di colpo quando notò Kaara affianco a me, sembrava sorpresa. Yuka era appena uscita da casa, a sua volta mancavano solo Ayumi, e Kumi. 

-Kagome.. Ka..Taisho non mi aspettavo che venissi anche tu.- stava chiaramente per chiamarla per nome, ma incerta se potesse farlo, si era fermata quasi subito, la vidi sorridere tranquilla. 

-Puoi chiamarmi Kaara, potete anzi chiamarmi Kaara.- erano arrivate anche le altre, e erano sorprese a loro volta. 

-L'ho incontrata mentre venivo, e stava andando anche lei al luna park, e gli ho detto se voleva venire con noi, almeno si sarebbe divertita di più.- 

-Oh. Beh si certo, allora andiamo.- 
Ci incamminammo verso la periferia, dove era stato allestito, le giostre erano già attive da diverse ore, ma probabilmente alcune sarebbero state accese solo quella sera. La giornata passò fra una e l'altra, a pranzo decidemmo di mangiare a un banchetto di Ramen che sembrava essere assai invitante, per poi continuare. Il cielo si stava facendo buio, ma non per il naturale trascorrere del tempo, all'improvviso delle nubi lo avevano ricoperto si prospettava che da un momento all'altro cominciasse a piovere a dirotto, Kaara guardava il cielo perplessa, mi accostai a lei. 

-Non è un normale temporale, non è proprio un temporale.- Mi sussurrò appena in modo che nessuno potesse sentirci. 

-E ora cosa facciamo?- domandai 

-Tu niente, rimani con le altre e cercate un posto sicuro.- l'afferrai per un braccio cercando di fermarla, non volevo che andasse, rischiando la sua vita. 

-Tranquilla, chiama però Sean.- mi porse il cellulare per poi allontanarsi quasi subito. Cercai rapida nella rubrica quel numero, doveva esserci trovandolo infine, aveva squillato per un po' e poi aveva risposto. Gli raccontai quello che stava succedendo, e dove eravamo i miei occhi erano rivolti verso il cielo, dove trovai la figura enorme di un argenteo cane gigante, doveva essere lei, gli dissi di sbrigarsi, non potevo far altro che guardare quella scena dal basso. Ero preoccupata, speravo tanto che inuyasha e sean arrivassero al più presto, per aiutarla, la vedevo in difficoltà, erano tanti quei demoni, sobbalzai quando latrò di dolore, qualcosa o qualcuno gli aveva fatto male, ma non riuscivo più a scorgerla fra quelle nubi. 

-Kagome vieni qua, hai sentito che tuono, prima che ti prenda tanta acqua vieni qua sotto.- Yuka mi aveva afferrato per un braccio accompagnandomi all'interno di una delle strutture del luna park. 

-Dov'è Kaara?- Aveva domandato Eri preoccupata. 

-Sarà andata da qualche parte come noi, a proteggersi dalla pioggia.- era una scusa, non potevo dirgli che stava combattendo contro dei demoni in cielo. 

Le nubi in cielo pian piano si stavano diradando completamente per poi sparire del tutto, ero preoccupata non la vedevo, che cosa gli era successo, e gli altri erano arrivati, non potevo rimanere lì senza sapere come era andata, cominciavo a sentirmi in colpa, per tutto questo l'avevo coinvolta in qualcosa, in cui non centrava nulla e soprattutto rischiando la vita per me. Sentì il telefono vibrare, e notai un messaggio. "Tranquilla sto bene, Sean mi ha riportato a casa, ci vediamo dopo." un sospiro di sollievo uscì dalle mie labbra, ero certa che stesse bene, mi domandavo come avesse avuto il mio numero, ma ìn quel momento non mi importava. Scorsi la figura di inuyasha avvicinarsi, era in una tenuta semplice per non dare nell'occhio un paio di Jeans neri e una maglietta rossa. 

-Professore!- facendo finta di non averci visto prima, ci salutò delicatamente con un cenno di mano. 

-Avete visto che strano fenomeno atmosferico, credo sia pericoloso restare qui, sarebbe meglio che tornaste a casa, potrebbe esserci un'altra tromba d'aria, e qui è troppo aperto, e se vi succedesse qualcosa i vostri genitori non se lo perdonerebbero mai.- vista la paura che avevano avuto prima, le mie compagne accettarono volentieri il consiglio di ritornare a casa al più presto, stavano per andar a cercare Kaara, quando le avvertì che si era sentita non molto bene e aveva preferito tornare a casa, mi aveva avvertito via messaggio chiedendo di scusarsi, con loro. convinte, tanto ormai la giornata era passata, decisero quindi di tornare a casa, indomani ci saremmo viste a scuola. Mi diressi verso casa Taisho, la macchina di Kaara mi si accostò e Inuyasha che la guidava mi fece salire dandomi un passaggio, ero sorpresa che sapesse guidare, il fatto che avesse le chiavi della macchina voleva dire che gliela aveva date Kaara, ero un po' più tranquilla seppur mi ricordassi di averla sentita guaire dal dolore. 

-Da quanto guidi?- o beh volevo saperlo, era pura naturale curiosità. 

-6 Anni fa, Kaara Sean e Sakura, convinsero me e Sesshumaru, a prendere la patente dopo una scommessa. Non mi chiedere dettagli!!- mi ammonnì, mi domandai che scommessa avessero perso per riuscir in quell'intento, e soprattutto su cosa fosse, ma sapevo che a lui non potevo chiederglielo, probabilmente Kaara e Sean sarebbero stati molto più propensi.
 



Note dell'Autore: devo dire in questa mia fiction adoro i miei personaggi femminili, in realtà di norma preferisco i miei maschili, forse perchè la storia principalmente qui è incentrata su Kagome, quando nelle altre non era esattamente così, in ogni caso come sempre mi trovo a scrivere a quest'ora di notte, nella assoluta mia noia. In ogni caso a domani, sperando che scriva qualcosa questo in realtà l'avevo già preparato oggi insieme all'altro.
Come sempre vi dico di 100 e passa che seguono sta fiction, non abbiate paura a recensire, anche critiche sono ben accettate, ditemi la verità, che magari è una merda (scusate il termine ma per spiegarmi, non sapevo che altro termine usare)
In ogni caso baci

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Capitolo 11
*** Goshingoku distrutto ***


Ormai eravamo a casa, appariva silenziosa entrando scorsi solo la figura di mio fratello che giocava a una delle console presenti in quella casa, per l'età che avevano gli abitanti della stessa gli sembrava quasi di essere fra coetanei, mi domandavo se da un certo punto di vista, i duecento anni demoniaci più o meno corrispondessero all'adolescenza umana. Kibini e mia madre erano già a lavoro in cucina, per preparare la cena, gli altri sembravano non esserci. Sean alla fine era sceso, ma di Kaara non si era vista nemmeno l'ombra, Kibini era salito con due vassoi di pietanze al piano di sopra, probabilmente portandogli la cena. Durante la stessa il nonno, aveva preannunciato che domani sarebbe tornato al tempio, che il suo compito da sacerdote e protettore dello stesso non poteva essere messo da parte, nemmeno la mamma era d'accordo su quella scelta, ma sapevamo allo stesso tempo che per lui era difficile quella situazione, e aveva sopportato fino a ora più di quanto si aspettasse. Ormai la cena era finita, volevo aiutare Kibini a lavare i piatti come facevo a casa, ma non c'era verso, per lui quello era il suo lavoro, già era tanto che si faceva aiutare da mia madre per i pasti, ma gli faceva piacere mentre cucinava aver compagnia. Avevo scoperto che la sua famiglia da secoli lavorava per quella dei taisho, che gli avevano sempre garantito una casa, un tetto una protezione dai demoni più forti, che non si sarebbero fatti scrupoli a ucciderli, per lui era un piacere servire i suoi padroni, e li avrebbe serviti fino alla fine dei suoi giorni, e probabilmente anche i suoi figli, era un misto di riconoscenza e devozione, nulla lì costringeva e ormai, nessuno gli avrebbe fatto male. Salì le scale diretta inizialmente verso la stanza mia e di Inuyasha per poi soffermarmi davanti quella di Kaara, ero incerta se bussare o andare avanti, probabilmente aveva già notato la mia presenza grazie ai sensi sviluppati, magari non voleva essere disturbata o era arrabbiata con me, abbassai lentamente la maniglia non avevo il coraggio di bussare preferivo essere diretta, le luci erano spente l'unica che illuminava la stanza era quella che proveniva dall'esterno e dalla luna. Distesa sul letto dormiva serena Kaara, sembrava non essersi accorta del mio arrivo, decisi che era meglio tornare nella mia stanza, non mi sembrava decisamente il caso di svegliarla, uscì cercando di non far rumore 
La giornata era passata tranquillamente, fra i banchi di scuola Kaara era rimasta a casa, e Sean invece sembrava essere da tutt'altra parte, seppur ogni volta che i professori gli facessero una domanda, era pronto a rispondere, invidiavo la sua prontezza, dovuta probabilmente all'esperienza dei suoi anni, era arrivata l'ora di matematica, la materia che più non riuscivo assolutamente a capire, ne tanto meno a studiare, cercavo di prendere appunti, ma mi sembrava che il docente parlasse arabo, a fine lezione avevo le mani nei capelli e la mente completamente vuota, non ero riuscita assolutamente a capire nulla di quella maledetta lezione, e fra meno di 3 giorni proprio su quello che aveva spiegato ci sarebbe stato un test. Era tragica la situazione, mi incamminai verso casa salutando le mie amiche, inizialmente mi stavo muovendo verso casa Taisho ma poi, mi ero spostata in direzione del tempio. Mi mancava quel luogo, la mia camera la mia cucina, tutto quello che conteneva, salì lentamente la scalinata raggiungendo il piccolo tempio, i danni allo stesso sembrava che qualcuno almeno in parte, li avesse riparati, in modo che nessuno nei dintorni si accorgesse di nulla, ma entrando notai che una parte, aveva subito dei bei danni, e era pericolante, sapevo benissimo che quel luogo era pericoloso, e non dovevo stare lì eppure qualcosa mi diceva di andare verso la mia stanza. Salì lentamente la scalinata, temendo che da un momento all'altro crollasse, non aveva seri danni, ma forse semplicemente era la mia ansia a fare cattivo gioco. Raggiunta mi guardai intorno era rimasta invariabile, sembrava che lì non fosse successo nulla, solo dopo un po' mi accorsi della presenza che era rimasta di spalle e guardava fuori dalla finestra. Aveva i capelli argentei lisci estremamente lunghi, divisi in due parti la parte superiore era lasciata morbida a ricadere sulle spalle fino a metà schiena e un po' oltre, l'altra metà era composta da una treccia fitta, che finiva in un lieve ciuffetto. La bianca coda cingeva le spalle e scivolava su un fianco cadendo a terra, strusciando sulla stessa, mentre all'altro fianco pendeva una rossa Katana. Di spalle non potevo riconoscerlo eppure, guardandolo da quella prospettiva sembra Sesshumaru, portava un bellissimo kimono blu cobalto con ricami e disegni argetei, con l'aggiunta di una nera armatura che copriva il petto e le spalle. Si era lentamente voltato, decisamente era molto più giovane portava marchi demoniaci violacei come quelli di inuyasha, gli occhi ambrati erano puntati su di me, dai quali non traspariva nessuna emozione, ma lentamente quelle fini labbra si erano increspate in un sorriso. Sentì dei passi alle mie spalle e la figura di una demone altrettanto sconosciuta era arrivata. 

-Scusatemi, non sono riuscita a fermarla.- gli occhi violacei della demone erano puntati du di me, ma si spostarono subito sull'altro, che alla fine mi si era avvicinato fino a affiancarmi, non mi ero nemmeno accorta che si fosse mosso, maledizione, era così veloce quell'inu. 

-Yaone, puoi andare tranquilla ci penso io- aveva detto, con un breve inchino alla fine la yasha si era allontanata, eravamo rimasti da soli in quella camera. 

-Cosa ci fai qua è pericoloso, e dove è andato mio figlio? Doveva farti la guardia- mormorò annusando attentamente l'aria, alle parole, figlio rimasi accigliata per un momento, e infine due volti trasparirono nella mia mente. 

-Iriumaru- pronunciai quel nome in un sussurro appena flebile, temendo di errare, ma il sorriso di lui si era allargato. 

-Forza scendiamo non è sicuro qua.- annuì semplicemente seguendolo fino al piano inferiore per poi uscire in giardino, c'erano altre presenze oltre quella donna, c'era anche quello che sembrava un giovane umano, che sembrava dirigere il gruppo sicuro delle due parole, da dove mi trovavo percepivo solo gli strascichi di quella conversazione, i miei occhi erano puntati, su qualcos'altro. Non potevo credere ai miei occhi, le lacrime lentamente cominciarono a scendere dal viso, mentre la figura dell'albero sacro era orribilmente mutilata, ancora si reggeva forse per miracolo, ma era spaccato a metà come se qualcuno con un colpo di accetta avesse cercato di spezzarlo a metà ma senza riuscirci del tutto, eppure era ancora vivo, non cedeva anche in quella situazione donava ancora un enorme senso di forza. Il nonno come avrebbe reagito davanti quel terribile spettacolo, probabilmente gli sarebbe preso un colpo, quell'albero c'era ancora prima del tempio, forse anche del pozzo mangia ossa, secoli millenni aveva sulle sue spalle, e era sopravvissuto a tutto, ma ora sarebbe sopravvissuto anche a quello. Non riuscivo a trattenere i singhiozzi, ero crollata in ginocchio davanti a quella possente pianta, sbattendo i pugni delicatamente contro quella corteccia. 


Note dell'Autore: scusate se vi ho fatto aspettare, ma ho un'altra enorme passione quella per i video giochi, e mi sono chiusa ieri sera, e sto pomeriggio, davanti a ASSASSIN'S CREED UNITY (+ fa pubblicità subliminare sul gioco) se continua questo tempo e non potrò andare a cavallo passerò i pomeriggi davanti alla play, e davanti al pc per voi XD Ma considerate che ho anche da giocare a Rouge quindi... 

Ed ecco che entrano in scena (rullo di Tamburi) Iriumaru e Daisuke (chi è? qualcuna Diamond ne sa qualcosa) al prossimo aggiornamento. 

Ringrazio Inu-ka che mi ha raggiunto anche in questa mia fiction, e per la sua recensione, a tutti quelli che mi leggono anche se in silenzio.
Mi scuso se questo capitolo risulta più corto di altri ma lo trovo più carico
 

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Capitolo 12
*** Kaara e Daisuke ***


Una mano si poggio sulla mia spalla, già sapevo a chi appartenesse quel tocco, mi voltai abbracciandolo mi serviva sentire le sue braccia che mi stringono cingono il corpo, il suo cuore battere contro il petto il suo respiro sulla pelle, comincio a cullarmi delicatamente come se sapesse che in quel momento avevo solo bisogno di affetto, ma dopotutto lui mi conosceva, forse mi conosceva ancor più di me stessa. Un sospiro uscì dalle mie labbra, e lentamente cercai di calmare le mie lacrime, facendo si che non scendessero più così copiosamente. Dovevo darmi un contengono davanti a tanti sconosciuti, non potevo farmi vedere così debole, mi staccai lentamente da inuyasha quando ormai sapevo che ne avevo la forza, sapevo che le mie gambe mi avrebbero di nuovo retto. Sollevai lo sguardo sulla figura più vicina a noi, quella di Iriumaru, era rimasto in silenzio forse disgustato dalla scena.. Non lo conoscevo ancora, soprattutto non abbastanza da sapere cosa si celava sotto quello sguardo immutabile che non rivelava apparentemente sentimenti, ma vedevo un fiume dietro gli stessi che non avevo mai visto in suo padre, infondo notavo una scintilla che probabilmente avrebbe potuto appiccare un incendio. Per quanto trattenesse la sua aura malvagia, avrei scommesso che quell'apparente ragazzo esile, oltretutto bellissimo fosse molto più potente di quanto desse a vedere. Lentamente il kimono scompari donando degli abiti più normali di quella epoca, e po' più umano, i marchi erano completamente scomparsi. Se non fosse stato per i capelli argentei, aveva chiaramente preso i tratti distintivi del viso dal padre Sean, ma i capelli erano della madre. Quelli di Kaara erano di poco leggermente più morbidi ma manco più di tanto. Avevo però l'impressione che kasumi avesse preso tutto dalla madre, seppur sulla sua fronte compariva la luna, scossi appena il capo allontanando i pensieri mi stava chiedendo qualcosa, e inuyasha mi incitava a rispondere, fino a ora non ero riuscita a capire cosa volesse.

-Kagome, sai per caso se al tempio ci fosse qualcosa che i demoni potrebbero cercare?- 
-In che senso?- domandai  perplessa
-Sembra che cercassero qualcosa, nel tempio qualcosa oltre alla sfera, ma sembra non l'abbiano trovata, quelli che vi hanno attaccato erano solo un diversivo, a vede i danni generali, se veramente avessero cercato te a casa non avrebbero cercato in tutti i modi di entrare, senza farsi vedere dai tuoi.- spiego rimasi in silenzio pensando attentamente cosa potessero cercare i demoni
-Forse il nonno potrà spiegarci, a me non viene niente in mente, è il nonno che si occupa del tempio e tutto quello che è sacro.-
-Sperando che ha tuo nonno, non gli pia un altro infarto a trovarsi altri demoni dentro casa.- non aveva del tutto torto. Inuyasha per mio nonno era così difficile anche ora.
-Potrebbe occuparsene Daisuke, magari con lui si può trovare più a suo agio, e quindi parlare più apertamente.- il tono era leggermente rassegnato ma comunque non sembrava demordere, non sapevo chi fosse questo Daisuke ne tanto meno, se veramente avrebbe convinto mio nonno, avevo qualche dubbio devo dire, da quel che avevo capito anche solo guardando il gruppo probabilmente era il ragazzo dai capelli neri, quello che sembrava umano, e probabilmente lo era dalle parole dell'ultimo. 

Eravamo tornati a casa, avevamo lasciato Iriumaru a risolvere le ultime cose al tempio, in cucina il nonno vivacemente stava parlando proprio con quel ragazzo sembrava averlo colpito, devo dire che ascoltandoli mi resi conto che quel ragazzo sapeva come prendere le persone aveva trovato subito un argomento che aveva scongelato il nonno, ora discutevano animatamente del tempio del suo compito, delle reliquie che custodiva era impressionante quel ragazzo. Sorrisi davanti a quella scena mentre Kaara mi si era affiancata. Sobbalzai quando all'ultimo mi arrivo alle spalle senza che me ne accorgessi, appoggiandosi allo stupide della porta.

-Come mai non sei venuta questa mattina a scuola?- domandai serena, dopotutto nel messaggio mi aveva avvertito che stava bene, invece alla fine non ci aveva accompagnato in quella giornata, mi sera mancata la sua presenza e quella di Sean era stata invisibile, come se non ci fosse stato non ero riuscito nemmeno una volta a parlargli quel giorno, era rimasto chiuso in se stesso e all'uscita era scomparso nel nulla.
-Yaone e Daisuke mi hanno costretto a rimanere a casa, seppur stavo bene mi hanno messa a riposo.- sbuffo sonoramente sembrava scocciata da quella cosa, due nomi che avevo conosciuto in quello stesso giorno, eppure ancora del tutto estranee. Intanto il nonno si era allontanato e Daisuke si era avvicinato a noi, si era accostato a Kaara e l'aveva cinta delicatamente con un braccio avvicinandola a se. Quel gesto mi fece diventare completamente rossa, in volto sembrava un gesto così intimo che mi sentivo inopportuna in quel momento e non sapevo cosa fare. Stava per baciar la quando lei lo aveva fermato, ringraziai mentalmente quel gesto.
-Nel tempio ci sono diverse importanti reliquie, il problema sembra che una che tanti anni fa c'era è scomparsa, era molto importante e probabilmente potente, probabile che cercassero quella, il problema é dove può essere finita.- sentì Kaara sbuffare sonoramente non sembrava essere felice di quella situazione, come potevamo esserlo?
-Comunque avverto gli altri, per avvertirli- si era infine staccato da Kaara per poi dirigersi verso l'altra stanza dove era posto il cordless, eravamo rimaste da sole io e lei. 
-Come mai un umano aiuta un gruppo di demoni?- 
-HA è composta da demoni di ogni tipo e esseri umani con capacità fuori dal comune, sensitivi veri, chi ha poteri psichici o comunque spirituali, si occupa di mantenere questa pace, e la riservatezza e quando succedono attacchi di demoni o altre cose paranormali, c'è ne occupiamo. E poi.. é il mio compagno.- ammise poco dopo, ero rimasta a ascoltare interessata le parole di lei, sul Ha ma mi colpirono di più le sue ultime, sopratutto su chi era il ragazzo.
-È umano.- senti penetrarmi dallo sguardo di Kaara, mi mordicchiai il labbro inferiore, nervosamente l'avevo fatta arrabbiare.
-Pure te sei umana ma non mi sembra ci siano problemi, tu ami e hai amato quello che prima era un mezzo spettro, e ora un demone completo che..-  si era avvicinato lui, e l'aveva abbracciata da di dietro, sembrava che lentamente quell'abbraccio la stesse calmando.
-Andiamo in camera, mi dovevi far vedere quello studio no?- 

Si erano allontanati e ero rimasta da sola, pentendomi di quello che avevo detto nel mio silenzio, decisi quindi di andare in camera, nella stessa c'era inuyasha stava parlando al telefono, ma quando entrai aveva finito la chiamata e aveva riattaccato.
-Come mai quella faccia?- 
-Ho fatto arrabbiare Kaara- dalla faccia che fece, avevo il dubbio che sapesse già bene il perché.
-Non aprire quell'argomento con lei, per quanto ci sia pace ormai, ancora le relazioni tra umani e demoni non sono ben accettate dal mondo demoniaco. E poi lei, essendo una degli eredi delle terre di  occidente, diciamo che alcuni ne fanno un problema, e è abbastanza stufa. Se poi scoprissero che aspetta un un cucciolo- sospiro rumorosamente 
-aspetta un bambino?- domandai sconcertata, non sembrava affatto così forse perché era ai primi mesi della gravidanza, ora capivo sempre di più quella reazione apparentemente eccessiva.
-È anche qui per questo! Se rimaneva al villaggio, o comunque a stretti contatto con altri demoni, prima o poi se ne sarebbero accorti. Ha unito diciamo l'utile al dilettevole. Utile per noi, ma logicamente siamo tutti preoccupati.- 
Dopo cena ero la a dilettarmi tra i libri di scuola, non che fosse una cosa divertente ma temevo quella maledetta verifica, inuyasha mi sedeva accanto, gli avevo chiesto se poteva aiutarmi ma quello non era di certo il suo campo, speravo che anche lui con il tempo come Kaara magari avesse preso gli studi, ma nemmeno lui era amante della matematica, mi aveva consigliato di chiedere a Kaara o Sean di aiutarmi, alla prima attualmente non avevo il coraggio nemmeno di guardarla negli occhi, durante la cena avevo evitato lo sguardo e di parlarli, sembrava tranquilla come se non fosse successo nulla ma era successo qualcosa e solo noi lo sapevamo. Una chiamata aveva allontanato alla fine inuyasha da casa, e io ero rimasta da sola, in salone non volevo rimanere da sola in camera, senza di lui. Dopo un po' era sceso Sean, e mi aveva raggiunto si era seduto accanto a me, vedendomi in difficoltà comincio a spiegarmi lentamente passo per passo, dove sbagliavo indicandomi i vari punti, e spiegandomi le regole, che di dovevano seguire per svolgere tali problemi. Aveva decisamente una pazienza e una calma, incredibile mi resi conto che finalmente grazie a lui, stavo capendo quella maledetta materia. Aveva guardato l'orologio appeso al muro, si era fatto decisamente tardi, ma io non volevo stare da sola, non volevo dormire da sola in quell'enorme letto, sapendo che i soliti incubi mi avrebbero perseguitato, gli chiesi se poteva dormire con me, era uscita spontanea quella domanda non vi era malizia, inuyasha mi aveva avvertito che sarebbe stato via non sarebbe tornato prima di domani pomeriggio.

-Grazie, senza di te probabilmente starei ancora a scervellarmi su quell'equazioni di terzo grado- 
-Tranquilla, ora sei riuscita a capire il metodo?- annui semplicemente in risposta a quella domanda. Era andato un attimo in bagno e era tornato con solo una maglietta nera e i boxer, sapevo che lo faceva per me, inuyasha mi aveva spiegato l'importanza per gli Inu del contatto fisico, un po' come i cuccioli di una cucciolata era decisamente un paragone eccezionale, amavano il contatto ed era abbastanza naturale, a differenza di noi umani il senso del pudore era diverso si poteva definire così? No non credo ma non mi veniva nulla per definirlo. 
-Uff!! comunque sono preoccupata per la verifica, temo di non farcela comunque.- l'ansia di certo non era scomparsa del tutto, lui rideva delicatamente mentre prese posto dal lato opposto rispetto al mio nel letto, mantenendo una certa distanza.
-Ti dispiace se riprendo la mia forma?- scossi il capo, lentamente il suo aspetto un po' mutò, la lunga coda morella comparse ero fin troppo tentata di accarezzarla, doveva essere morbidissima avrei voluto tanto affondare nella stessa, nemmeno fosse una nuvola, l'aveva spostata in mia direzione sembrava aver capito i miei pensieri, allungai le gemelle fino a sfiorarla, era qualcosa di incredibilmente morbido, sarebbe stato bellissimo usarla come cuscino, sentivo la stanchezza fare il suo decorso, senti un braccio di Sean accarezzarmi dolcemente la schiena sollevai lo sguardo a incontrare il suo estremamente vicino troppo forse.
-Dimmi pure te hai figli segreti?- domandai scherzosa, dopotutto era così il mondo demoniaco, non sapeva che Kaara aspettasse un figlio mezzo demone, per quanto molto fosse cambiato alcune cose non cambiavano mai. 
-Immagino te l'abbia detto inuyasha. Comunque, come ho detto alle tue amiche, non  ho incontrato ancora nessuno che mi interessa quindi, no decisamente no.- 
-Eppure non mi sembra che non ci siano ragazze a farti la corte.-
-Anche troppe.- sembrava scocciato. Da quella constatazione, si era voltato dall'altro lato dandomi le spalle.
-Mi dispiace se ho parlato troppo, è che ormai viviamo insieme e vorrei sapere tutto di voi, mi dispiace sopratutto di aver involontariamente offeso tua sorella.-
-Vedrai che domani gli è già passata, il nonno dice che ha preso il carattere della nonna, sotto alcuni punti di vista.-

-Uhm, la conobbi che era bambina decisamente non posso affermare, che sia veramente così.- ricordava poco o niente di lei, cioè ricordava la differenza abissale tra i due, erano il giorno e la notte, lei solare allegra forse un po' riservata, con una parlantina unica mentre lui freddo glaciale fin troppo serio e altezzoso. Forse negli anni passati con lei, era cambiato ma non potevo esserne certa, seppur i cambiamenti l'avevo notati da prima che arrivasse al dopo.
-Non ne parla molto, e papà se la ricorda a mala pena.-
-Come mai?- 

-Ha vissuto con lei poco, è morta quando aveva solo 50 anni,  diciamo che sarebbe come se fosse morta, quando mio padre avesse avuto 5 anni- mi spiego probabilmente la mia espressione tradiva il dubbio sorto dalle sue parole.
-Nei primi anni di vita cresciamo molto lentamente, verso i 150 anni ei 200 smettiamo del tutto almeno per un certo periodo di tempo, poi tendenzialmente dopo i 1000 cominciavo a invecchiare seppur sempre lentamente.-
-Totosai allora quanti anni aveva?- domandai più a me stessa che ha lui.
-Quando è morto aveva più di 1500 anni- Quindi ormai era morto, chi avrebbe ricostruito tessaiga o le armi demoniache.
-Ora se ne occupa sua figlia.-
Note dell'Autore: Ecco il nuovo capitolo, nuovi personaggi nuove scoperte, nuovi dubbi, che cosa riserverà la vita dei nostri poveri eroi?  lo vedrete leggendo xD niente spoiler tranquilli, sennò che gusto c'è?
Come sempre un grazie a tutti quelli che mi seguono, e a chi mi recensisce. Un bacio e alla prossima

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Capitolo 13
*** Attacco a scuola ***


Era mattina pa sveglia grillava allegramente impedendomi di dormire, ancora per un po', invece sapevo che un nuovo giorno di scuola stava per cominciare, il rumore della stessa avrebbe svegliato chiunque mi rimbombava nella testa assordante, come squilli di tromba. Sentivo un morbido calore alle mie spalle, come se mi fossi addormentata su un cuscino morbido di pelliccia, mi ricordai dopo un po' che non ero sola e che colui che mi affiancava non era inuyasha ma bensì, Sean. Apri gli occhi per poi voltarmi in sua direzione, era li vicino a me ma mi dava le spalle, da come si muovevano le spalle e il petto stava ancora dormendo serenamente, come se quel baccano non servisse a svegliarlo. Apprezzavo il suo sonno così profondo, avrei fatto a meno pure io, mi sollevai uscendo infine dal letto raggiungendo il bagno con il necessario per cambiarmi, aprì il getto della doccia a caldo, aspettando un'attimo per entrare, fissai allo specchio la mia immagine riflessa devo ammettere che il mio aspetto non mi dispiaceva ma quanto sarebbe durato? Qualche anno? Poi lentamente e inesorabilmente avrei cominciato a invecchiare, le prime righe sarebbero comparse sul volto, pian piano i miei capelli si sarebbero ingrigiti i primi filamenti grigi me li sarei  potuti  coprire grazie a delle tinte apposite ma non sarebbe stato lo stesso. Quella era la cosa che più temevo, invecchiare diventare brutta allo sguardo dell'uomo che più amavo, avrebbe di sicuro  potuto scegliere una donna, una inuyoukai, un demone che avrebbe potuto seguirlo senza mai perdere il suo fascino. Ancora mi domandavo perché avesse tutt'ora scelto me rispetto agli altri, perché proprio me? Era forse una maledizione della sua famiglia, suo padre aveva amato Izayoi dando la vita, per lei e pr il figlio appena nato , era questo il suo destino? Aveva patito già nell'infanzia per quella situazione era giusto provocargli tutt'ora dolore, cominciavo a sentirmi un'ipocrita per quello che gli stavo facendo. Entrai senza esitazione nel box, lasciando che ancora i miei pensieri tormentassero la mia mente senza darmi iun po' di tregua. Senti il cigolare della porta del bagno, qualcuno era entrato, dai vetri opachi della doccia non vedevo bene chi fosse ma doveva essere solo lui, doveva essere ancora intontito dal sonno visto che non faceva caso alla mia presenza in bagno, quando uscì a doccia ormai finita mi avvolsi nell'accappatoio si era voltato verso di me, e aveva strabuzzato gli occhi. 

-Che ci fai in camera... Ah ehm scusa mi ero dimenticato che-  era diventato rosso paonazzo in volto, in quei momenti sembrava molto, più umano di quanto poteva esserlo veramente, essendo demone forse era la parte umana nascosta che quelle volte si mostrava ai miei occhi, alla fine era uscito senza dire altro, tornando probabilmente nella sua stanza.  Mi ero cambiata ed ero scesa a far colazione, Kaara sembrava non esserci mentre Sean mangiava tranquillamente al suo posto,  aveva appena alzato lo sguardo dal piatto al mio arrivo, Sota mangiava affianco a lui, mi rivolese un cenno di saluto mentre finiva la sua colazione e si alzava, prendendo poi la sua cartella si era allontanato uscendo dall'uscio di casa donando un 'ultimo saluto generale ai presenti nella sala. Presi il mio posto a mangiai una fetta di pane imburrato con sopra una marmellata che non conoscevo presente sul tavolo, ero curiosa di assaggiarla il sapore era buono leggermente aspra si presentava, sembravano esserci dei piccoli semini quasi impercettibili, mi domandavo che frutto potesse essere. Finita la colazione ci dirigemmo verso scuola, sapevo bene che arrivare insieme a Sean avrebbe creato scalpore tra i vari compagni, non solo quelli di classe temevo  frecciatine da parte di tutto il corpo femminile dell'istituto, presi un bel respiro prima di varcare il cancello di entrata. C'era ancora gente in cortile, ancora molti non si erano diretti verso le loro aule, avverti un piccolo grido che proveniva da un angolo del cortile a destra sembrava uno dei gruppi di suoi fan, sospirai staccandomi da lui cercando di far finta di nulla, come se non fossi mai arrivata li con lui sperando che tu tutto andasse liscio ma mi sbagliavo. 

-Ragazze mi dispiace ma devo andare, prima che i professori si arrabbiano, andiamo Kagome.- aveva un sorriso raggiante mentre poggiava una mano sulla mia spalla, e mi aveva leggermente spinto in direzione dell'entrata della scuola, in quel momento la campanella suonó in cortile tutti cominciano a sbrigarsi per entrare, non troppo distante dal l'entrata della nostra aula appoggiata al muro stava Kaara, con i sensi sviluppati che aveva doveva aver sentito cosa era successo in cortile.

-Non credo che quello che hai appena fatto, sia un bene per Kagome, abbiamo già problemi con i demoni mettiamoci anche gli umani.-
-Non sono un gran problema quelle ragazze, non fare l'esagerata-
  era infine entrato in aula, lasciandoci da sole in corridoio, poco dopo lo seguimmo, oggi era quello stramaledettissimo giorno, chissà se sarei riuscita a superarla quella prova, mi sentivo in ansia come non mai.
La giornata era passata, compreso l'esame non sapevo esattamente come fosse andato, ma era finito mi ero tolta un peso enorme, e l'ansia avuta fino a ora era scemata del tutto, mentre uscivo per i corridoi vidi la figura di inuyasha uscire dall'ufficio del preside, in quel momento avrei fatto di tutto per avvicinarmi a lui e baciarlo, ma c'era fin troppa gente intorno a me, potevo solo aspettare di arrivare a casa e quindi abbracciarlo di nuovo.

-Kagome che ne dici, di venire a cena da me?- Eri aveva parlato mi voltai verso di lei, non sapendo esattamente cosa rispondere.
-Non so se mia madre voglia dopotutto non l'ho avvertita prima potrebbero esserci dei problemi.-
- se posso dirlo tua madre sta diventando troppo apprensiva, un tempo non era così è successo qualcosa?-
non sapevo che rispondere.
-Mi farò perdonare ve lo prometto- non potevo rispondergli in nessun altro modo, ma non sapevo esattamente come farmi perdonare dai miei amici. Ormai ero rimasta io e altre tre ragazze, nel corridoio anche loro si stavano dirigendo verso l'uscita, ma avevo una strana sensazione senti un brivido gelido percorreremi la schiena, un'aura malvagia molto potente si stava avvicinando, sembrava provenire dall'esterno dell'edificio dovevo avvertire Inuyasha, o quanto meno il preside. Un rombo all'esterno dell'edificio rimbomo nello stesso, la terra tremo di colpo uno squassò molto forte, le gambe cedettero quasi subito, ma veloce inuyasha mi si era avvicinato e mi aveva conto delicatamente i fianchi tenendomi in equilirbrio la mia schiena era addossata al suo petto, gli davo le spalle ma ero quasi sicura che avesse sfoderato tessaiga, avevo percepito quel rumore che lo presagiva, si era mosso rapidamente uscendo dall'edificio c'era il panico assoluto i pochi alunni rimasti, erano terrorizzati da quelle creature che si muovevano tra di loro, Il preside ne stava spazzando via alcuni dall'altro lato se ne occupava Sean, non riuscivo a vedere Kaara, notai le figure delle mie amiche che stavano per essere attaccate da un demone enorme, con due teste, sembrava una kimera o qualcosa del genere era composto da più parti di demoni, la testa era troppo differente rispetto al corpo e quelle ali erano troppo piccole per sorreggerlo in volo, non che hai demoni come costato con gli inuyoukai gli servissero delle ali per volare, stava per attaccarle e erano troppo distanti da chiunque stava difendendo quel luogo , sarebbero morte. La possente figura di un grosso cane argenteo, atterrò sulla schiena di quell 'essere schiacciandolo al suolo, doveva essere Kaara era l'unica che mancava all'appello solo ora notai che lei a differenza di Sean e Iriumaru non presentava la falce di luna sulla fronte, in quella forma. Aveva trinciato il corpo del demone con le sue possenti zampe, usando gli artigli affilato e erano letteralmente svenute davanti a quello spettacolo.
Eravamo a casa, aspettavano che si riprendessero, era stato difficile risolvere quella questione troppi avevano visto tutto, e cancellare a tutti la memoria di solo quel momento, lasciando un grosso buco, sarebbe stato troppo rischioso quindi erano stati costretti a lasciare la memoria a quelli più forti. Eravamo in infermeria Kaara sedeva di fianco a me, aveva il viso estremamente pallido in quel momento, avrei quasi preferito che si distendesse anche lei un momento su uno di quei lettini. Finalmente avevano aperto gli occhi, e ora sarebbe il passo successivo non sarebbe stato uno dei più facili, il preside era entrato nella stanza affiancandosi a Kaara era stato alla fine lui a parlare, a qualche domanda dovetti pure io rispondere , come potevo mentirgli ora che non sapessi quello che stava succedendo, annui quando mi chiesero se sapevo che esistevano veramente i demoni.
-Da quanto c'è lo nascondi Kagome, è per questo che ultimamente ti vediamo quasi per niente?-  annui senza aver il coraggio di parlare.
-Che fine hanno fatto questi demoni? E quello che voleva ucciderci?-
-Sono stati uccisi, non potevamo di certo lasciarli andar via e seminare il panico per tutta la città.-
aveva risposto un po' freddamente Kaara, sembrava arrabbiato probabilmente a casa che nemmeno l'avevano ringraziata, seppur aveva dovuto rivelare chi erano Sean e Kaara, e inuyasha, il loro compito a scuola. Guardai fuori dalla finestra la giornata che ormai si stava spegnendo, presto sarebbero dovute tornare a casa dai propri genitori.
 

Note dell'Autore: avverto che attualmente sono senza ADSL (sembra all'improvviso esser morto, e non riesco a capire il dannato perché e probabilmente prima di lunedì non verrà nessun tecnico) ho scritto questo capitolo dal cellulare, se ci sono errori non mi uccidete più di tanto ricontrollare dal cellulare è impossibile. 
In ogni caso cercherò comunque in tutti i modi di aggiornare la storia.

Un bacio a tutti 
 

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Capitolo 14
*** Avvertimento ***


Attualmente mi è morto il modem, dal cellulare è una faticaccia scrivere quindi per ora la storia è in stop fino a che non me lo cambiano, spero che mi attenderete almeno chi mi segue normalmente.
Se riesco sta sera un capitolo lo scrivo lo stesso e provo a pubblicarlo.
Baci Aliak

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Capitolo 15
*** Disperazione ***


Non era solo cambiata la mia vita in poco tempo, ma era cambiata per i miei compagni, ogni giorno che passava sarebbe stato un pericolo, per tutta la città per quelli che ci vivevano, e solo per colpa mia, cominciavo a odiarmi, i sensi di colpa mi attanagliano, non riesco a chiudere di nuovo gli occhi che nuovi incubi si parano davanti agli stessi, la città in fiamme, in parte rasa al suolo, vittime di demoni, riversate a terra, corpi di persone adulte, di bambini anziani, quelle dei miei amici, dei miei parenti. Mi ributtai sotto la doccia, bollente cercando di frenare quei brividi che mi percuotevano il corpo, che senso aveva la mia vita se portava tanto dolore a quello che mi circondava, Inuyasha dormiva pacifico nel letto, non si era accorto che mi ero alzata, probabilmente dopo tutto quello che era successo, era così stanco da averne bisogno di dormire almeno per qualche ora, e speravo assolutamente che non si svegliasse molto presto. Mi ero vestita con le prime cose che avevo trovato nell'armadio senza nemmeno guardare cosa fossero, per fortuna erano degli short, e una maglietta nera a mezze maniche, con i testi di una canzone di una delle mie band preferite, me le infilai, per poi aprire lentamente la finestra del bagno, sgattaiolando fuori camminando sul piccolo cornicione per poi richiudere lentamente la finestra, avevo studiato l'intera casa attentamente in quei giorni, nella speranza di trovar il momento per fuggire, ero la e mettevo a rischio a vita, anche di loro che facevano del tutto per proteggermi, e per l'unico uomo che mi ha sempre amata, e sempre mi amerà sapevo che l'avrei fatto soffrire con quel gesto, ma non volevo che per colpa mia morisse, o che gli succedesse qualcosa. Possibile che in quegli anni non era riuscito a dimenticarmi? Ora che ci pensavo era stato difficile per lui anche dimenticare Kikio. Ero vicina ormai all'albero e ai suoi rami, quando avvertì un rumore alle mie spalle, come se qualcosa di veramente grande, si fosse appoggiato al tetto. Lentamente voltandomi scorsi la possente figura di un nero cane demoniaco, dalla luna sulla fronte doveva essere Sean, mi aveva decisamente scoperto. Un basso ringhio fuoriuscì dalle fauci appena dischiuse, sussultai allo stesso. 

"Dove credi di andare?" quella voce mi era risuonata nella testa, e l'avrei riconosciuta tra mille, si era lui, non sapevo che rispondergli, cioè lo sapevo ma non volevo dirlo, aveva sollevato le labbra, a mostrare le zanne minaccioso, incitandomi forse a parlare, o quanto meno a tornare nella mia stanza. 

-Non posso.. Non posso più permettere, che qualcun altro rischi la vita per me. Ne tu ne Inuyasha, nessuno è tutta colpa mia di questo, è una stramaledetta maledizione, non posso continuare a far soffrire la gente, non posso lasciarla morire per me.. Non sono nessuno per decidere la vita o la morte di qualcuno.- 
"Non la decidi infatti, è solo una causa, ma nessuno morirà." 
-Credi che non me ne sia accorta? Credete veramente che, non mi sia accorta che gli ultimi attacchi sono stati più intensi, rispetto ai primi, e i demoni sono sempre più pericolosi, prima erano solo delle fecce, ma pian piano stanno uscendo i pesci grossi.- lo sentì sospirare sonoramente, scuotendo appena l'enorme capo, alla fine era tornato alla sua forma umana, probabilmente aveva capito la soggezione che mi causava, la sua enorme presenza contro quel cielo notturno quasi privo completamente di stelle. 

-Non riesco solo a pensare a me stessa, non sono sola in questa città, ci sono fin troppe persone, che potrebbero essere coinvolte, senza che sappiano nulla, e per cosa? per colpa mia di una stupida ragazza, e di questa maledetta sfera.- mi si era lentamente avvicinato, ero scoppiata in lacrime, mi aveva delicatamente abbracciato, lasciandomi sfogare tutta quella rabbia e la frustrazione, repressa fino a ora che non riuscivo a buttar fuori davanti a tutti davanti agli occhi di Inuyasha, non volevo farmi vedere debole e fragile, in quel momento mi sentivo così, se la sfera aumentava i poteri spiritici dei demoni, con solo la sua presenza o un piccolo frammento, a quanto pare non aveva effetto sugli esseri umani, non era cambiato nulla di me, o forse semplicemente non me ne accorgevo, forse più in la.. 
Eravamo tornati dentro, la casa era in assoluto silenzio, in cucina Sean mi stava preparando una tazza di caffè caldo, anche Kibini, sembrava essersi dileguato, dopotutto lavorava tutto il giorno in quella casa per mantenerla, nel migliore dei modi in assenza dei suoi padroni, ancora mi faceva strano, sentirli definire così, ma per lei mi aveva detto era solo riverenza nei loro confronti. Guardavo il contenuto della tazza fumante, senza però toccarlo. 
 

-Vedrai che risolveremo questa situazione, e troveremo una soluzione. Non possiamo prometterti che nessun altro sarà coinvolto ma questo lo sai anche tu, ma credi veramente che la soluzione migliore sia darti in mano quegli esseri? Credi veramente si fermeranno?- scossi il capo, non serviva che mi dicesse quelle parole, era stupido quel gesto ma.. 

-Siete riusciti a sconfiggere naraku, a liberarci della sfera già una volta, vedrai, che troveremo il modo.- annui sorseggiado appena la bevanda che cominciava, a diventar fredda, stavo attendendo troppo per saggiarla, e non sarebbe stata la stessa cosa, in quel momento ne avevo il bisogno, per mantenermi sveglia, per non chiudere quei dannati occhi, ormai Sean cominciava a accompagnarmi in quelle notti insonne, eppure il suo corpo non sembrava risentirne, come volevo che questo fosse anche per me, cominciava il mio corpo a risentirne delle ore perse di sonno, le membra si facevano sempre più pesanti, e il trucco cercava di coprire quelle occhiaie sempre più scure, ma cominciava a esser estremamente difficile farlo. 

Note dell'Autore: finalmente di nuovo con l'adsl mi dispiace per il capitolo misero, ma cercherò di rimediare nei prossimi, in ogni caso un bacio, e grazie a tutti quelli che mi seguono e commentano ^^

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Capitolo 16
*** Dagli Inuyoukai ***


Guardavo attentamente il paesaggio fuori dal finestrino, che sfrecciava veloce, mentre ci allontanavamo da Tokyo, le vacanze invernali erano arrivate velocemente, un po' di pace e calma era quella che ci voleva, ero stata invitata al villaggio anche se ormai non si poteva più definire così, mi faceva strano passare quei giorni fra tanti inuyoukai, sapevo che non vivevano solo loro in quella cittadina che ormai anche diversi umani, e demoni di altre specie convivevamo pacificamente tra loro, era un posto sicuro dove sentirsi a casa, senza rischiare attacchi di qualsiasi genere da parte di demoni, di vario rango. I miei invece avevano preferito andare da vecchi parenti, seppur erano stati invitati a unirsi ma il nonno aveva obbiettato e mia madre, non poteva di certo dire di no a sua sorella. Sospirai voltandomi verso Inuyasha che guidava la macchina, nei sedili dietro c'erano Kaara e Sean, la prima non sembrava esser del tutto felice di tornare a casa, e intuivo anche il perché, il secondo, guardava come me fuori dal finestrino con un sorriso smagliante sul viso. Eravamo giunti fino alle porte di quel paesino sembrava molto tradizionale, rispetto a Tokyo, aveva mantenuto molto i caratteri originali del nostro paese, seppur ci fossero lampioni e luci a illuminare le strade, ormai si era fatto molto tardi, il viaggio era stato lungo erano arrivati li che era già notte, potevo poco godermi dello stesso, ma ci sarebbero stati altri giorni. Parcheggiò la macchina, slacciai lentamente la cintura di sicurezza, e apri lo sportello un demone minore si era già avvicinato alla macchina e si stava occupando dei bagagli da portare all'interno della maestosa casa. 'Casa' non era propriamente esatto definirla solo e unicamente così, era qualcosa di spettacolare, somigliava più a un castello imponente che si stagliava su una collinetta che dava sulla cittadina, da lì la si poteva vedere tutta, doveva essere molto antico, probabilmente esisteva da anni ma era tenuto come un gioiello raro, due servitori aprirono la porta facendo si che potessimo entrare, era affascinante vedere le porte scorrevoli di carta di riso, dipinte finemente con disegni che raccontavano storie. Una inuyoukai si era avvicinata, e ci indicò di seguirla per mostrarci le nostre camere, vidi invece Kaara allontanarsi in direzione opposta, mentre invece Sean sembrava seguirci. La nostra stanza non era meno, del palazzo, decisamente più grande e maestosa di quanto potesse immaginarsi. 

-E' bellissimo qui!- ammisi, tuffandomi nell'enorme letto ricoperto da pregiate lenzuola di seta, pura era qualcosa di incredibile accarezzava dolcemente la pelle, donando una sensazione magnifica. 

-Si un po' mi mancava questo luogo- ammise tranquillo, mentre si scostava andando verso uno degli armadi aprendolo solo ora mi accorsi che già la nostra roba era all'interno. 

-Wow! ma quando?- sentì ridacchiare Inuyasha 

-Sanno fare il loro lavoro, dopotutto.- sorrise estraendo così un bellissimo kimono 

-Conviene cambiarti in fretta prima che arrivino anche gli altri.- lo poggiò vicino a me solo allora notai che era da donna, e sembrava della mia misura, lo guardai perplessa e lui alzò appena le spalle. 

-Lamentati con il ghiacciolo, non gli piacciono molto i costumi umani di questa epoca, è rimasto diciamo un po' all'antica, e vuole più o meno che tutti seguino il suo volere, come sempre dopotutto..- sbuffò sonoramente 

-Ma non so come si indossa.- 

-Fatti aiutare da Maki, io intanto devo fare una cosa.- si allontanò dalla stanza senza dire altro, e mi aveva lasciato da solo, poco  dopo una giovane inu, era entrata e mi aveva aiutato a indossare quell'elaborato kimono, ora mi stavo fissando attraverso lo specchio enorme presente in camera nostra, era veramente stupendo. Era formato da diversi strati, che ricordando in quel momento il significato, equivalevano ai diversi ranghi di nobiltà più strati era composto un kimono più era alto il rango. Scossi il capo senti qualcuno bussare alla porta. 

-Entra- vidi Sean far capolineo nella stanza indossando anche lui un abito tradizionale, non celava nemmeno più la sua vera natura sotto quell'aspetto umano, la coda era poggiata su una spalla e ricadeva a terra strusciando delicatamente. 

-Sei veramente bella, ti sta divinamente.- arrossì di colpo sentendo quelle parole. 

-Grazie!- ammisi in un sussurro 

-E' ora di scendere, conviene non far aspettare, dovresti conoscerlo bene.- gli fece l'occhiolino, e mi fece strada verso il piano inferiore e infine verso la sala da pranzo. Vi era un lunghissimo tavolino, e altri svariati, a quello centrale sedeva Sesshumaru, non era cambiato in tanti anni, forse solo sembrava un po' più maturo rispetto a quando inizialmente l'aveva incontrato, accanto sedeva alla sua sinistra una yasha che aveva visto tra le foto di Sean, non sapeva esattamente chi fosse, ma parlava tranquilla con lui alla destra un posto vuoto e accanto allo stesso sedeva quella che doveva essere la madre di Sean e Kaara, gli somigliava tantissimo, alla nostra entrata aveva alzato lo sguardo verso di noi, e aveva mostrato un bellissimo sorriso. Un rumore alle spalle presagì l'arrivo di Iriumaru, che poggiò lentamente una mano sulla spalla di suo figlio. 

-Dov'è tua sorella?- gli domandò, lo vidi scuotere il capo, poco dopo suo padre sospirò sonoramente. 

-L'ho vista appena arrivati, dirigersi verso l'ufficio del nonno, ma poi non l'ho vista più.- ammise. 

-Vado a cercarla, avverti tua madre.- annuì semplicemente in risposta, prima di continuare verso il tavolo. 

-Dove può essere andata?- domandai. 

-Non saprei comunque, andiamo al nostro tavolo.- pian piano gli ospiti arrivavano, la sala si riempi, di inu e altri demoni, mi sembrava strano trovarmi la in mezzo a tutti, inuyasha alla fine era arrivato e si era seduto al mio fianco, mentre Sean si era seduto accanto a Sakura, alla fine anche Kaara ci aveva raggiunti, la serata passò tra festeggiamenti vari e divertimento, non mi aspettavo da dei demoni, una così calorosa accoglienza ma mi faceva un infinito piacere, mi faceva sentire a casa, anche se ero così lontana dai miei genitori, tutte le mie preoccupazioni, dei giorni passati sembravano scemare, in quell'accogliente incontro. Era ormai giunta la fine della serata, lentamente se ne erano andati quasi tutti, pochi erano rimasti intorno al tavolo o comunque per il palazzo, ero uscita raggiungendo il giardino interno, del palazzo scorsi la figura di Kaara insieme a un giovane Inuyoukai che avevo visto già durante la cena.

Note dell'Autore: Ebbene si sono tornata con un po' di ispirazione per continuare a scrivere questa fiction, ma non assicuro purtroppo molto non so perchè, quella fantasia comparsa all'inzio mentre la scrivevo pian piano sia scemata del tutto. In ogni caso per ora sono tornata, i nostri cari protagonisti sono a quello che ora è quello che un tempo era il villaggio degli inu, qua copaiono i personaggi di rift, come sesshumaru, sakura, aki, iriumaru, mikio ecc.. spero vi piaccia e spero chi mi seguiva tornerà a seguirmi.

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Capitolo 17
*** Marchio ***


Era una serata limpida, ne una nuvola in cielo ne un filo di vento una serena estate d'inverno, eppure l'aria era pungente sapeva di neve, prima o poi sarebbe scesa, si immaginava già quei tetti imbiancati, e gli alberi carichi della stessa, in quel luogo probabilmente era possibile godersela al meglio rispetto a una città, un sospiro uscì dalle labbra mentre si senti cingere delicatamente alle spalle dalla figura di Inuyasha, sapeva che non gli serviva voltarsi per vedere il suo viso, si addosso delicatamente contro il suo petto muscoloso chiudendo gli occhi, appena allungando il viso in modo da appoggiare la testa nell'incavo del suo collo, sentire il suo dolce odore, i capelli solleticargli la pelle. 
 

-Conviene tornare dentro.- 
-si sta bene qui, perché non ci facciamo una passeggiata per i giardini?- sussurrai appena con ancora le labbra così vicine, al suo collo e mento, tentata di cominciar a baciarlo da lì salendo fino alle labbra. 

-Dovresti vederlo in primavera, quando ci sono i ciliegi in fiore, sembra un piccolo spazio di paradiso terrestre, ci tiene tanto Sesshumaru che rimanga così immutato, ci sono piante millenarie, alcune di esse hanno quasi più anni di noi.- spiegò semplicemente fissando quel panorama invernale. 

-Da quanto, gli appartiene questo castello?- domandai. 

-Uhm.. era una delle abitazioni di nostro padre, di sicuro diversi anni se li porta, ma non so di preciso da quando lo stesso esiste.- ammise, sollevando appena lo sguardo verso l'imponente struttura. 
-Di sicuro esiste da prima che nascessi, negli anni è stato ristrutturato e adattato alla vita attuale, luce elettricità acqua quant'altro per permettere che la vita sia molto più facile.- lasciò lentamente la presa, liberandomi dall'abbraccio, rimasi leggermente delusa da quello, ma mi afferrò per una mano, per poi muoversi. Non sapevo dove volesse andare ma senza nessuna esitazione lo seguì tornando all'interno del castello, mi guardai intorno mentre ancora lui mi dava le spalle, era rimasto in silenzio senza dire dove eravamo diretti, allungai la mancina a sfiorare la coda, che scivolava alle sue spalle, era molto simile a quella di sesshumaru, mi faceva ancora strano saper che ormai non era più un mezzo spettro, bensì un demone completo, sotto quel tocco leggero lo sentì appena a sussultare. 

-Dove stiamo andando?- gli domandai alla fine, lui mi fece cenno di stare in silenzio, a un certo punto, si fermò aprendo lentamente i pannelli della porta scorrevoleRimasi a bocca aperta ammirando quello che mi si presentava agli occhi, era un bellissimo bagno, con diverse vasche naturali, circondate da rocce, riempite di acqua calda, dalla quale fuoriusciva vapore, sembrava una piccola terma dove immergersi e coccolarsi

-E'.. è magnifico.- non ci credeva che quel luogo avesse tanti misteri, così interessanti. Ricordava benissimo, che già nella sua vita antecedente aveva apprezzato molto quei luoghi, e tutt'ora quando con i suoi andava alle terme, molte volte era stato difficile tornare alla fine alla vita normale. 
-Ci avrei scommesso che ti sarebbe piaciuto.- sorrise dolcemente. 

-Posso?- annui, mi avvicinai lentamente alle vasche, il vapore saliva dalle stesse, la figura di una delle Inu che serviva al castello si era avvicinata, inchinandosi profondamente qualunque cosa ci servisse, potevamo chiederglielo. Inuyasha era apparentemente scomparso, decisi di spostarmi con la donna nella sala attistante in modo da cambiarmi, dopo essermi spogliata di quel suntuoso kimono indossando solo un asciugamano in spugna che avvolgeva il mio corpo completamente nudo, ma accinsi a tornare nel bagno. Trovai la figura di inuysha già immersa in una delle vasche, per ora mi dava le spalle vedevo solo e unicamente i suoi lunghi capelli argentei, e le sue spalle larghe. Potevo scegliere un'altra delle tante vasche, invece mi avvicinai e lentamente mi immersi vicino a lui. Ero rossa in volto, non tanto per il calore dell'acqua, ma la vicinanza di quello che era un uomo nudo, accanto a me, per quanto fosse stato il mio uomo, non riuscivo a non vergognarmi di quella situazione. Non ero la Kagome di allora, ero di nuovo la ragazzina, che non conosceva nulla di quel mondo, se non letto o ascoltato in qualche film o storia d'amore. Sentì l'acqua muoversi Inuyasha si era avvicinato di più a me, mi aveva cinto delicatamente la vita avvicinandomi di più a lui, il mio petto aderiva contro i muscoli del suo, sentivo il mio cuore battere talmente forte che credevo potesse scoppiarmi da un momento all'altro, sentì le sue labbra sfiorarmi la bocca delicatamente, per poi scivolare alla base del collo, sentivo il suo naso sfiorare la mia pelle solleticarla il suo respiro sulla stessa, annusava insistentemente il mio collo. Mi cinse ancor di più, il mio corpo aderì al suo come se fosse una seconda pelle, qualcosa percepì che mi fece percorrere il corpo da un brivido di piacere, ma da una parte avevo paura. 

-I.. Inu..yasha- mormorai in un filo di voce 

-Sta sera hai un odore magnifico- mormorò contro il mio collo. 

-Più buono del solito- sentì la lingua lambirmi la pelle del collo, sussultai. Le mie mani si poggiarono sul suo petto, cercando insistentemente di allontanarlo, ma era come tentare di spostare un muro di cemento, non avevo abbastanza forza per farlo, o forse non ne avevo la voglia, ero combattuta tra lasciarmi andare, e fermarlo

-Inuyasha, fermati! Ti prego.- gli chiesi, eppure non era del tutto convincente nemmeno alle mie orecchie, il tono della voce usato per far uscire quelle parole. Sentivo quel qualcosa insistere contro le mie cosce, non serviva abbassar lo sguardo per immaginare cos'era, da una parte volevo quel contatto, che sentivo che mi mancava, non mi bastavano quei baci, quelle carezze, non mi bastavano più. Ma dall'altra la paura mi attanagliava la mente e il cuore. Lentamente si era scostato, per cominciar a baciarmi le labbra, sentivo le sue carezze lungo il corpo, le mie mani si erano mosse lentamente mi ero lasciata andare, alle lusinghe e al piacere che mi stava trasportando in quella situazione, non volevo che finisse volevo che tutto quello non avesse mai fine. Esploravo i contorni del suo corpo, scivolando le mani sulla schiena, spostò di nuovo le labbra lungo la linea del mento, la pelle era così calda forse a casa del calore delle vasche, sentivo il mio respiro farsi sempre più agitato nessuno dei due  riusciva a resistere, lentamente cominciò a entrare dentro di me, mi irrigidì di colpo sentendo il dolore, lentamente il dolore cominciò a diminuire fino a scomparire del tutto, arrivando solo il piacere a ondate dolci e calde, per poi diventare sempre di più forti e decise, fino a diventare violente e impetuose. Mi sentì travolgere dal piacere, mentre un gemito mi sfuggì dalle labbra, un dolore acuto alla base del collo, mi aveva morso e non sapevo nemmeno il perché, non ne capivo il motivo. Un calore intenso si propagò per il mio corpo, avevo come la sensazione di sentire, i pensieri di Inuyasha sembrava quasi che i miei sensi di colpo si fossero amplificati

Ps: Beh oggi si può dire che non vi potete lamentare, ho lavorato per tutti accontentando chi voleva che continuassi e finissi Rift, e ho aggiunto anche un capitolo qua, devo ammetterlo che avevo cominciato questo già da ieri, ma volevo finire prima di tutto Rift, e il Prologo di questa storia, per poi dedicarmi solo a questa più o meno. Ho altre due idee che mi bazzigano per la testa, e ho accennato in Rift, cosa vorrei fare, beh poi sta mattina mi è saltata in testa l'idea, di fare una fiction dedicata a Iriumaru, e Inu no Kami e al loro tempo passato insieme, che era stato tralasciato nella scorsa storia. Vedremo se andrà in porto questa idea, voi che ne pensate? vi piacerebbe?
Si è un po' Hot questo capitolo lo so, però inuyasha non la vede da troppo tempo, ed è pur sempre un uomo v.v forse ora come ora è più un cane (ok pessima battuta), non mi sembra di essere caduta troppo nei dettagli spero di non traumatizzare nessuno XD
Beh in ogni caso alla prossima
Aliak

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Capitolo 18
*** Risveglio ***


Una piacevole sensazione l'accolse al risveglio, sotto il corpo percepiva la morbidezza e il calore di una pelliccia, perché al naso arrivava un odore, piacevole dolce, che gli dava la sensazione dolcissima di essere a casa, nel luogo che gli apparteneva, tutto gli sembrava così assurdo. La sensazione era di esser poggiata su una nuvola soffice e viva, non voleva svegliarsi temendo che tutto quello potesse scomparire, che fosse solo una illusione dovuta al sonno, ricordava qualcosa, una bianca coda che l'avvolgeva e cullava, portandola fino alla sua stanza, una voce dolce sussurrargli di riposare. Molto lentamente gli occhi cercarono, di sottrarsi a quello stato di dormiveglia, mettendo a fuoco il petto nudo di Inuyasha, molto vicino a lei, il capo si inclinò leggermente verso l'alto la testa di lui poggiata sul cuscino, sembrava rilassato soprattutto sembrava dormire, ricordava che rare volte gliel'aveva visto fare, soprattutto con quella espressione sul viso, rilassata e contenta. Allungò lentamente la mano libera, sfiorandogli delicatamente il viso. Le labbra di inuyasha si contrassero per far uscire un ringhio soffice, ma alle sue orecchie arrivava rassicurate, e questo gli sembrava strano, il braccio destro gli si avvolse intorno alla vita, in modo possessivo l'avvicinò a se, ma senza ancora aprire gli occhi, lentamente aveva abbassato il capo e aveva affondato il viso nel suo collo, strofinando il naso contro il marchio netto sulla pelle, che gli ricordava che la sera prima l'aveva morsa, sentì delicatamente la sua lingua accarezzare quella parte, gli arrivava come una richiesta di scuse, sembrava farsi perdonare, per il dolore che gli aveva provocato. Tutto gli appariva così strano, percepiva il mondo diversamente,  in un modo nuovo fino a ora sconosciuto, aveva una grande smania di strusciarsi dolcemente contro il corpo di Inuyasha ancora nudo. Solo ora si ricordò di questo, sembrava che tutte le sensazioni si fossero capovolte, come se gli odori i suoni avessero la priorità, sulla vista e sul tatto. Di scatto si alzò a sedere nel letto, guardandosi intorno, erano nella loro camera, il sole stava lentamente sorgendo all'orizzonte. Era completamente nuda, quanto lui nel loro letto, le mani, cercarono di coprire le sue forme, sentendo quel netto imbarazzo, che fino a poco prima non c'era. Si accorse solo ora, che dormiva sulla coda di inuyasha, rendendosi conto del perché nel risveglio aveva percepito quel senso di morbidezza e calore, sotto di se. Cercando di non svegliarlo si sollevò lentamente sulle sue gambe, scostando le coltri cercò di scendere dal letto senza farsi sentire, voleva dirigersi verso l'armadio e prendere il primo kimono o vestito, qualunque cosa che avrebbe trovato, nello stesso istante in cui lo avrebbe aperto, pur di non rimaner ancora nuda. "Kagome dove vai" si voltò lentamente verso la figura di Inuyasha notandolo ancora apparentemente addormentato, eppure gli era sembrato di sentirlo parlare. Ignorò quello aprendo quindi l'armadio, tirando infine fuori una delle sue magliette enormi che gli facevano da pigiama, ben poco riuscivano a coprire del suo corpo, lasciando scoperte quasi tutte le gambe. Sentì un movimento alle sue spalle, inuyasha si era svegliato, si voltò lentamente verso di lui, notando solo ora che si era alzato, e si era avvicinato, era completamente nudo davanti ai miei occhi, ma stranamente non mi sentivo in imbarazzo lui era il mio compagno, non dovevo e non potevo essere imbarazzata. La testa mi sembrava scoppiare, mi sembrava tutto così strano, era come se il mio mondo si fosse capovolto, e io con esso. 

-Dovresti riposarti ancora! Come ti senti?- mi  domandò ma non sapevo esattamente come rispondere, a quella domanda. 

-Confusa.. che..- mi portai una mano alla testa, mentre una forte emicrania, mi colpì come se mi fossero arrivate troppe nuove informazioni, e il mio povero cervello non le riuscisse a contenere, notai una smorfia comparire, sul volto del mio amato. 

-Aruko!- chiamò, e all'istante uno un piccolo demone molto simile a Kibini, comparse dal nulla nella stanza come se si fosse materializzato, o forse teletrasportato. 

-Porta una di quelle tisane- mormorò, a fior di voce, a malapena l'avevo sentito io, vidi quell'essere lentamente inchinarsi in un gesto profondo e dire. 

-Si, mio padrone!- per poi scomparire nel nulla, come se non fosse mai stato lì. 

-Mettiti seduta, prima che mi crolli a terra, per piacere.- seppur il tono fosse dolce, suonava come un ordine, le mie gambe si mossero da sole verso il materasso per poi sedermi al bordo del letto. 

-Mah.. cosa- ero confusa, non avevo opposto nessuna resistenza al suo dire, e non era decisamente da me. Lo sentì sospirare, per poi allontanarsi e entrare nel bagno attistante, sentì lo scorrere dell'acqua, di colpo però sobbalzai quando la figura di Aruko, mi comparse davanti ai miei occhi con un vassoio, di prelibatezze di vario genere, e una tazza fumante. 

-Vi consiglio mia signora di bere, la tisana prima di mangiare, così da riprendere le forze.- aveva poggiato il vassoio sul letto, e se n'era andata. L'aveva chiamata signora, lei che solo aveva ancora 15 anni, sedici fra qualche mese, si sentiva in imbarazzo per quello. La porta del bagno venne aperta, e uscì da lì un inuyasha con solo un asciugamano a coprire la parte inferiore del corpo, i capelli argentei aderivano alla testa, e al petto ancora bagnati, la coda era scomparsa almeno per ora, ma le orecchie da cane spuntavano in alto sulla testa. 

-Uhm.. c'è anche quella cosa- si allungò afferrando quello che sembrava una fetta di dolce, a lei sconosciuta, ma molto invitante, lo addentò subito, e stranamente come se gli avessi dato un mozzico, sentì il sapore accarezzarmi le papille gustative, strabuzzai gli occhi disorientata da tutto questo. Si era avvicinato a me, sedendosi accanto affondando la testa nel mio collo, emettendo piccoli versi placanti. Deglutii a fatica, mentre mi porse delicatamente la tazza fumante, senza che io mi fossi accorta di quel movimento. 

-Cosa mi sta succedendo?- domandai, mentre avvicinavo la tazza alle mie labbra, quella tisana non aveva un odore assai invitante, lo vidi con la coda dell'occhio storcere il naso, sbuffando sonoramente. 

-Intanto, bevi e rilassati, poi ti spiego tutto.- si scostò di nuovo dal mio collo, per continuar a mangiare quella torta, mentre io assaggiavo quella tisana, il sapore a dispetto dell'odore era gradevole, dovevo ammetterlo, non mi dava nemmeno fastidio, ma sentivo il mio povero stomaco brontolare, sapevo che non mi sarebbe bastata quella tisana per placarlo, ringraziai silenziosamente Aruko, che oltre a aver obbedito a inuyasha portando quella tisana, aveva riempito il vassoio di cose assai deliziose, che stuzzicavano il mio appetito, il mio stomaco allo stesso tempo mi chiedeva di bere quell'intruglio, ne percepivo già da subito il dolce beneficio, pian piano sembrava tutto tornare alla normalità, forse non proprio del tutto, ma già era un gran passo avanti. 

 

Ps: ed eccomi qui all'1.45 a scrivere questo capitolo, molto soft, e un po' tranquillo rispetto all'altro devo ammetterlo, forse noioso, in quanto è parecchio descrittivo, ma spiega ben poco cosa sta esattamente succedendo, ma volevo fare un capitolo così con un po' di spazio solo a loro due, e a quello che pensa la nostra Kagome.  
Spero vi piaccia, se non vi piace ditemelo, così non farò mai più capitoli così noiosi (uccidetemi dio ne guardi, se mi dicesse che vi annoiano, ne facci uno) 
Vabbè in ogni caso probabilmente non mi vedrete prima di Lunedì (ma non è detto) me ne vado a Roma Cavalli insieme a quel matto del mio cavallo, quindi incrociate le dita per me (anche dei piedi se potete), sperando che sopravvivi a tutto questo.  

In Ogni caso a Presto e Grazie a tutti quelli che mi seguono. 
Aliak

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Capitolo 19
*** Spiegazioni ***


Sentiva il bisogno di uscire da quella stanza, respirare di nuovo l'aria fredda e mattutina, pulita di quel luogo, e soprattutto calmarsi, con la tazza ancora in mano, era scesa in giardino, soffermandosi sul ponte rosso, che divideva le due sponde del laghetto. La mano libera stringeva saldamente il bordo dello stesso, lo sguardo si era spostato sulla pozza d'acqua ormai gelata, probabilmente in primavera lo stesso era ricoperto di ninfee, e pieno di pesci. La brezza mattutina accarezzava la pelle, sollevava la mora chioma che ondeggiava dolcemente al vento, portava odori con se si accorse ancor prima che arrivasse che Sean, l'aveva raggiunta nel giardino, forse semplicemente era un caso che fosse lì. Un sospiro uscì dalle labbra, alla fine non aveva avuto le risposte che voleva, Inuyasha era stato richiamato, e si era allontanato dalla stanza. Sentì Sean affiancarsi a me in silenzio, senza dire una parola, sorrisi nervosa mentre mi sistemavo il collo della camicetta cercando di nascondere il morso di Inuyasha, mi sentivo a disagio e imbarazzata, e probabilmente era un problema solo mio, dopotutto era un demone cane, con un orfatto sopraffino, lo sentivo io stessa l'odore di inuyasha sulla mia pelle, per quanto mi fossi fatta una doccia calda, usato il bagnoschiuma, lo sentivo persistere, ma forse era solo la mia mente a giocare quei brutti scherzi. I ricordi della scorsa sera riaffiorarono, potevo realmente dirlo che fosse stata la mia prima volta? No, quando avevo percepito il suo tocco sul mio corpo, prendermi dolcemente quelle sensazioni non mi erano nuove, sembrava semplicemente che le stessi riscoprendo dopo tanto tempo di astinenza. Il silenzio tra noi si era fatto troppo pesante, e in quel momento volevo pensare a altro. 

-Che, è successo?- avevo visto un grande movimento per il castello quella mattina, dopo che Inuyasha se ne era andato, non mi era piaciuta del tutto la situazione, non mi sembrava nulla di buono. 

-A nord, un piccolo gruppo di demoni, ha cercato di entrare nei confini del villaggio- Mi morsi nervosemente il labbro, sapendo perfettamente che era colpa mia, le mie mani si strinsero in saldi pugni, tanto da sentire le nocche dolermi. Sentì la mano di Sean afferrarne una. 

-Calmati Kagome, non servirà a niente e non aiuterà di certo Inuyasha- ammise con calma. 

-Come mai non sei andato con loro?- alzò appena le spalle. 
 
-Hanno preferito andarci, loro in modo da capire esattamente da dove arrivavano, e chi erano, e poi papà e nonno volevano che rimanessi con Kaara, per il suo bene.- 

-Ma siamo al vostro palazzo, che potrebbe succedergli.- 

-Non tutti i demoni, accettano ancora, l'unione fra demoni e umani. Per quanto negli anni siano aumentati i Hanyou, sono stati più o meno accettati, dal mondo demoniaco ci sono ancora alcuni che credono, che le stirpi debbano rimanere pure, o molti clan si estinguerebbero- Ammise guardando verso il palazzo quasi preoccupato. Sospirai a mia volta, mentre un pensiero, si insinuò nella mia testa, poggiai delicatamente una mano sul ventre completamente piatto, se mai avessi avuto un bambino con Inuyasha, allora cosa sarebbe successo? pensandoci poteva anche essere successo quella sera, non avevano di certo usato precauzioni. Mi morsi il labbro nervosamente, mentre Sean era tornato a guardami, e poggiò una mano sulla mia spalla come per rassicurarmi. 

-Tranquilla non è successo niente.- mormorò appena, spostai lentamente la mano mentre il mio viso era diventato paonazzo, possibile che fosse così palese, che non riuscissi a mentire o a nascondere i miei sentimenti, in quel momento avrei voluto essere impertubabile come Sesshumaru. 

-E' così evidente.- sussurrai, quasi temendo di pronunciare quelle parole. 

-Piuttosto era inevitabile, mi stupisco che non è successo prima. E' anche un modo per proteggerti, i demoni di basso rango allontanandoli da te.- lo guardai perplesso, non riuscivo a capire cosa intendesse. 

-Cosa è successo? cioè so cosa è successo ma..- abbassai lo sguardo, non sapevo come spiegarmi, mi sentivo per di più imbarazzata, dall'affrontare quel discorso davanti a lui, avevamo dopotutto la stessa età.. no mi sbagliavo non avevamo la stessa età, si fingeva quindicenne, ma sapevo che era molto più grande, di quanto desse a vedere. 

-Ti ha segnato come sua compagna, ogni demone che si rispetti, anche il più infimo, compresi i mezzo demone, può percepirlo. Sei sotto la sua protezione, mettersi contro di te vuol dire mettersi contro di lui.- la mia mano raggiunse il marchio sfiorandolo delicatamente, in un breve istante sentì i pensieri di Inuyasha, che stava combattendo contro quegli esseri, come se mi fossi ustionata di colpo allontanai la mano dallo stesso, e tutto tornò alla normalità. Sgranai gli occhi, perplessa, mentre riprendevo coscienza di ciò che mi circondava. 

-Ma che?-  

-Diciamo che il marchio, ha degli effetti collaterali, se si possono definire così. Potresti percepire, delle volte i suoi pensieri, e lui i tuoi le paure il dolore, più o meno vedrai il mondo in modo diverso, la tua vita sarà più lunga rispetto a prima, e sarai più immune a malattie, e alcuni veleni.- spiegò 

-Tutto questo, attraverso un semplice morso?- domandai 

-Non è un semplice morso, almeno non per noi youkai, è un patto sancito tra due anime, che si congiungono. Non c'è tanto da scherzare, fino alla morte, sarete legati, per questo di norma si evita di usarlo, devi essere sicuro della tua scelta, perchè sarà per sempre. Hai presente le promesse che si fanno in un matrimonio?- annui semplicemente 

-Per amarti e onorarti, finchè morte non ci separi- lo vidi sorridere 

-A lo stesso significato, ma questo è realmente fino alla fine, e non potrà essere spezzato.-  

-Cioè, è come se ci fossimo sposati?- esclamai sorpresa. 

-Si, ma credo che Inuyasha l'abbia fatto seguendo il suo istinto, dubito che realmente sappia cosa significa, cioè la sua bestia lo sa esattamente, il nostro vero io lo sa prima di noi, qual è il nostro giusto compagno, ma a volte è difficile ascoltarlo, o lasciarsi andare. Comunque non credo nessuno mai lo abbia educato alle usanze di noi youkai, può saper incoscemente probabilmente cosa ha fatto, perché ormai è un demone completo.-  

-Per questo non lo fece, quando era un semplice Hanyou?- dopotutto sarebbe stato più facile, per loro vivere insieme, se come diceva Sean, la sua vita d'ora in poi si sarebbe allungata, forse, sarebbe vissuta più a lungo e non avrebbe mai sofferto per tutto quel tempo. 

-Non ne aveva la forza, non avrebbe avuto lo stesso effetto, e come ho detto prima, credo non sappia esattamente cosa sia successo, e questo spiegherebbe pure come hai detto tu quello che è successo precedentemente.- sollevai lo sguardo, mentre una figura di un enorme demone cane, si stagliava contro il cielo, sapevo che era lui, anche se fino a ora non l'avevo visto con il suo vero aspetto. Vidi insieme altre figure, che atterrarono più lontane, rispetto a lui che era sceso nei giardini, e ora si stava avvicinando con la sua possente figura. 

 

Ps: Ed eccomi qui di ritorno dalla fiera, tre giorni intensi tre giorni all'insegna del cavallo, di ore passate in sella, in mezzo a folle di gente che ti guarda ammira, e vorrebbe essere lì in sella al tuo posto. Non è stata di certo ne la mia prima fiera ne l'ultima, ma comunque è sempre un'esperienza nuova, non è mai come è l'anno prima, e non sarà mai come quella dell'anno dopo. Vabbè vi sto annoiando con questa cazzata mia direte. 
Comunque eccomi tornata, avevo cominciato a criverlo, in questi giorni di sera ma ero così in coma, da non riuscir a completarlo. Spero vi piaccia, anche come spiegazione (forse manco più di tanto) del marchio. Mi direte che mi sono fissata su Sean probabilmente XD ci sta sempre lui con Kagome, quando inuyasha non c'è ahahaha vabbè alla prossima cari 
Baci  
Aliak  

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Capitolo 20
*** A cuccia!!!! ***


Allungai le gemelle a accarezzare quell'enorme muso bianco, l'aveva abbassato in modo tale che arrivassi a sfiorarlo delicatamente, sentivo la dolce morbidezza dell'argentea pelliccia che lo ricopriva interamente. Gli occhi rossi iniettati di sangue, mi guardavano ma non avevo paura.. avrebbe potuto mangiarmi in un solo boccone, aprendo la bocca sapevo che era cosparsa di denti lunghi e affilati, lo vidi aprire lentamente la bocca andando infine a far fuoriuscire la rosea lingua, non ebbi il tempo di scostarmi che mi ritrovai sommersa di bava, causata dal passaggio di quest'ultima grondavo della stessa, nessun centimetro del mio corpo si era salvato, stranamente sembrava soddisfatto, notavo la coda alle sue spalle muoversi a destra e sinistra, ritmicamente e velocemente sollevando piccole folate di vento. 

-I.. Inuyasha!- urlai esasperata, mentre dietro di me, Sean se la rideva, e allo stesso tempo, un gorgoglio profondo sentivo provenire alle mie spalle, probabilmente causato dal grosso cane. 

-Questa me la paghi Inuyasha, ringrazia che non posso più mandarti a Cuccia sennò..- non feci in tempo a finire quella frase, che all'improvviso come una forza enorme invisibile lo avesse colpito, inuyasha si ritrovò schiacciato a terra, senza potersi alzare, sorpreso a sua volta di quello che era appena successo, gli occhi rossi si erano spalancati, di più la coda aveva smesso di muoversi, un basso e profondo ringhio era uscito dalle fauci, suonava come nulla di buono. Lo Yoki, si innalzò vorticando intorno a lui con fare furioso, permettendo che riprendesse la sua forma demoniaca più umana, finalmente si poteva di nuovo alzare scattò rapido in piedi imprecando, a bassa voce. 

-Maledizione, ancora questo maledetto rosario funziona..- le mani si erano portate allo stesso, cercando per l'ennesima volta di toglierselo o strapparlo, ma era assolutamente inutile. 

-Giuro, non credevo che il suo effetto durasse ancora, sono passati oltre 500  anni, circa possibile che sia così potente..- mi ero avvicinata a lui, prendendogli delicatamente le mani cercando di fermarlo in quell'intento. Ancora dietro di noi Sean stava ridendo per via di tutta quella scena. 

-Oh, beh per punizione per quello che hai fatto, beh.. racconterai tu cosa è successo al giardino a Sesshumaru.- sbiancai di colpo all'idea, avevo come l'impressione che mi avrebbe ammazzato per quello, dopotutto ci teneva tanto a quell'angolo di paradiso ero fottuta. Sentì le sue braccia cingermi, ma si distaccò quasi subito, trovandosi appiccaticcio.  

-Ok, forse ho esagerato.- ammise 

-Ma, davvero? la prossima volta fatti ricoprire tu da saliva, vediamo se ne sarai felice.- l'espressione che fece, sembrava come se ci stesse pensando per qualche istante, a quell'idea vidi passare qualcosa negli occhi, ma non sapevo come definirla. 

-Torniamo dentro, credo che tutti e due abbiamo bisogno di una doccia. E tu! smettila di ridere.- non permettevano repliche quelle parole. 

-Ora capisco cosa intendeva il nonno.- ridacchio per poi allontanarsi per primo in volo verso il castello. 

-Maledizione, seriamente Sesshumaru, ci ammazza se vede quello che è successo qui.- fissai l'enorme cratere che avevo involontariamente creato, poi spostai di nuovo lo sguardo su Inuyasha sapevo che stava bene, ma non riuscii a trattenermi da chiederglielo. 

-Non ti sei fatto male?- 

-No, tranquilla ormai sono un demone completo, non basta di certo questo a fermarmi.- possibile che non fosse cambiato per niente, che fosse ancora lo sbruffone che avevo conosciuto nella vita antecedente, o forse un po' si in quegli anni, forse sarebbe per sempre rimasto così un po' bambino, ma era quello che più mi piaceva di lui. 

-Andiamo su, che voglio portarti a vedere la cittadina.- annui seguendolo. La giornata era passata a farmi conoscere, quel luogo girando per le stradine e per i vari vicoli, era molto diversa fin troppo da Tokyo, amavo quella calma e assenza dal caos, quei giardini enormi ben curati, la gente i negozzi. Sorrisi mentre, eravamo seduti su una panchina, ero poggiata con la testa contro il suo petto, ispirando il suo profumo, che mi inebriava i sensi mi allungai leggermente e sfiorai dolcemente con il naso il mento del mio amato, lo vidi sorridere e abbassare il capo per baciarmi profondamente sulle labbra, avrei voluto che non finisse mai ma sussultai quando per sbaglio mi ferì con le zanne di inuyasha mentre, giocavo con la sua lingua, sentì il sapore del mio sangue nella mia bocca e mi allontanai, non feci in tempo a farlo del tutto, che mi baciò di nuovo molto più intensamente di prima, quasi a volermi divorare con lo stesso, per poi staccarsi. Solo allora notai gli occhi che erano diventati rossi, ma lentamente stavano tornando ambrati, e normali. 

-Torniamo al castello, ancora dobbiamo trovare un modo per non farlo arrabbiare anche se credo, che ormai se ne sarà accorto.- ci alzammo e incamminammo verso il castello, quando eravamo quasi vicini vidi una espressione preoccupata comparire sul volto di inuyasha. 

-Cosa succede?- gli domandai. 

-Non lo so, ma questo è l'odore del sangue di Kaara- strabuzzai gli occhi, mentre inuysha mi aveva sollevato di peso e si era messo a correre verso il castello poco dopo, entrando non saremo mai arrivati al castello così rapidamente se avessimo camminato come prima. 

-Che cosa è successo?- domandò a una delle inuyoukai, che servivano il castello. 

-Hastuaru, e Kaara stavano parlando, quando probabilmente si è accorto della situazione della padrona, e l'ha attaccata. Quando è arrivato Sesshumaru, era ferita e la portata da Yaone, per ora non sappiamo come stia lei e il cuccciolo.- sentivo la rabbia si Inuyasha come se fosse la mia, era così intensa che temevo che da un momento all'altro potesse scoppiare e riversarsi su qualcuno, afferrai la sua mano cercando in qualche modo di placarlo, ma non serviva a nulla da una parte lo capivo ero anche io preoccupata per lui. 

-Dov'è finito quel bastardo?- domandò, anche se si sentiva di saper già la risposta 

-Il padrone Iriumaru, l'ha trovato e.. ora sesshumaru sta cercando di calmare la situazione, ma il capo delle pantere, è furioso, temo che non sarà così facile- quelle parole non sembravano aver migliorato la situazione, lo vidi scattare in avanti lasciandomi li da sola per allontanarsi chissà dove, mi voltai di nuovo verso la donna, e vidi la sua espressione sempre di più farsi preoccupata. Non sapevo che fare, probabilmente se sarei andata lì sarebbe stato ancora peggio, ero una umana compagna di un demone superiore. No era meglio così, decisi di tornare nelle mie stanze, e attendere qualche notizia, volevo andare da lei, da suo fratello, ma non sapevo in che ala del castello si trovavano e nemmeno sapevo se sarebbero stati felici di vedermi in quel momento, non bastavo solo io a metterli nei guai. Sembrava che ovunque io andassi, seminassi discordia.

Ps: E la demenzialità è tornata a regnare xD Kagome ha messo a cuccia il povero Inuyasha, Sean se la ride come non mai, un grande enorme demone v,v si fa mettere i piedi in testa dalla sua compagna. In ogni caso spero sia piaciuto, avevo cominciato a scriverlo ieri ma ho aspettato oggi per pubblicarlo. Ok in ogni caso, al prossimo capitolo cari.
Baci 
Aliak

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Capitolo 21
*** Odore invitante ***


Salì verso le stanze, ormai silenziosa la discussione era finita non propriamente bene, le pantere ne tanto meno gli inu, però non erano finiti, con il dichiararsi guerra, scendendo a patti, non si era giunti però a una buona conclusione, i toni erano rimasti alti, ma una guerra tra due clan nonn avrebbe portato a nulla di buono considerando per di più, che non era più come allora, avrebbero dato troppo nell'occhio, ma da quel che avevo capito Inuyasha e Sesshumaru, alla fine si erano dovuti allontanare, per cercar di calmare Iriumaru, e la sua furia. Avevo il presentimento che non sarebbe stato più di tanto facile, un sospiro uscì dalle labbra, mentre la mia mente tornò a Kaara, non sapevo nulla, ne se stessero bene, ne tanto meno se ci erano state conseguenze, la preoccupazione cresceva ogni momento di più, senza avere una risposta. Ben presto Aruko, era comparsa nella stanza, annunciando che la cena, era pronta che se voleva scendere era tutto preparato nella stanza da pranzo. Scesi le poche figure presenti, erano quelle di Aki, insieme a un'altra inu bionda con una falce di luna sulla fronte, che probabilmente doveva avere qualche anno in più rispetto a Kaara e Sean, Mikio, e Kasumi. Ninuyasha ne sesshumaru, o i due gemelli erano presenti. Mi avvicinai, la cena passò tranquilla, non sentivo però tutto quel bisogno di mangiare, fissavo il piatto davanti a me giocando con il contenuto all'interno, mi alzai poco dopo scusandomi, per poi tornare nelle mie stanze, in assoluto silenzio. Non era tornato, e la stanza così grande mi sembrava fin troppo vuota, il senso di solitudine mi avvolse, il desiderio di piangere era forte, ma mi trattenni dal farlo ricordandomi che non sarebbe stato di aiuto a lui. Sentì lievemente bussare, sollevai lo sguardo verso la porta di riso, e una figura che si scorgeva di dietro a essa, in quel momento non avevo bisogno di nessuno anzi volevo rimanere da sola, mi voltai dandogli le spalle senza nemmeno rispondere, affondando il viso nel cuscino. Sentì alla fine i passi di nuovo allontanarsi, sentivo gli occhi bruciarmi sentivo l'odore delle lacrime così prossimo a uscire allo scoperto, la gola stringersi in una morsa. La mancina si sollevò a cercare il marchio sfiorandolo, sperando di aver un contatto con lui. Sentì un dolore lancinante colpirmi il fianco, come se qualcosa mi avesse morso, e come un flash back, mi si parò davanti a me, la scena della battaglia che stava intraprendendo, Iriumaru l'aveva morso, chiaramente nella sua vera forma, sentivo un pizzicorio sulla mia pelle nel punto in cui l'aveva fatto, mi ricordai perfettamente degli artigli e zanne avvelenati, di suo fratello probabilmente il figlio aveva preso lo stesso potere. Un lampo argenteo e la figura venne allontanata, lentamente mi staccai da quelle visioni, mentre il dolore si faceva più intenso abbassai lo sguardo per assicurarmi che non ero stata ferita, ma il mio fianco era incolume, per fortuna, e pian piano sembrava passare, possibile che avevo sentito il suo dolore in modo così intenso. Sentì la stanchezza sulle mie membra chiusi quindi gli occhi per poi appisolarmi. Vennì svegliata di notte, da qualcuno che si era seduto nel letto, e infine sdraiato accanto, avvolgendoci nelle calde coperte dello stesso, mi voltai lentamente verso di lui per poi affondare il viso nella sua spalla, sentendo il suo dolce profumo che mi rassicurava. 

-Sto bene, tranquilla!- sentì le dolce carezze sfiorarmi il corpo, le labbra sfiorarmi le mie baciandomi dolcemente. 

-La ferita?- domandai, abbassando lentamente la mano fino a cercare il suo fianco, ma venne fermata quasi subito. 

-Sta guarendo, entro domani mattina non ci sarà nemmeno la cicatrice.- un sospiro di sollievo uscì dalle mie labbra, non potevo farne a meno. 

-Lui come sta?-  

-Arrabbiato, ma gli passerà, e Kaara sta bene, sono entrambi fuori pericolo, se vuoi saperlo.- annuì semplicemente al suo dire, mi sentivo decisamente meglio a sapere che stavano bene, che non gli era successo nulla. 

-Potrò vederla?- 

-Per ora deve riposare, magari fra qualche giorno, si.- sentì il bisogno di baciarlo, in realtà lo provavo fin dal momento che si era infilato nel letto, ma temevo di essere troppo audace nel farlo, ma non mi fermai a quello, sentivo la bramosia che mi aveva colpito, riaffiorare come un'onda calda, le mie mani scivolavano lungo il suo corpo, morsi delicatamente il collo di Inuyasha, lo sentì sospirare, per poi staccarsi lentamente da me, non riuscivo a capire quel gesto la sera prima era stato lui a cominciare le danze ora mi respingeva. 

-Kagome, ti prego! Sta sera sono stanco, la battaglia con Iriumaru mi ha risucchiato le forze, e poi..- si fermò nel dire, e mi accorsi che stava annusando lievemente le aree, scorsi un lieve bagliore rossiccio passare attraverso le iridi, per poi tornare normali con molta fatica, sembrava che il demone inu, che albergava nel suo corpo non volesse, per niente lasciarlo non sapevo se averne paura, o rimanere impassibile allo stesso, dopotutto mi ricordai, che la sera prima più o meno era successa la stessa cosa. 

-Tutto bene?- domandai incerta, mentre lui mi donò un secondo bacio, lieve sulle labbra, per poi alzarsi a sedere, sul letto, e poggiare i piedi a terra. 

-Si ma.. è meglio se per questa notte, me ne vada a dormire in un'altra stanza.- non riuscì a capire il suo fare, semplicemente lo vidi allontanarsi dalla stessa richiudendo alle sue spalle la porta, scomparendo dalla stanza, lasciandomi da sola, nel buio e silenzio della stessa. Avevo una voglia irresistibile, di correre da lui, baciarlo amarlo per tutta la notte, e fermarlo dall'intento di scappare da me. Ma allo stesso tempo le gambe non accennavano a muoversi e rispondere, sfiorai di nuovo il marchio, ma sembrava aver chiuso i collegamenti con me, inizialmente avevo percepito la sua bestia imprecargli contro, di ritornare da me, e farmi sua. Mi resi conto di quanto si fosse trattenuto, probabilmente anche la sera prima, la sua vera natura ora sembrava molto più selvaggia, per quanto da una parte mi piacesse, mi domandai cosa dovevo aspettarmi dalla stessa, probabilmente comunque ben presto l'avrei conosciuta meglio.
 


Ps:  Allora mi dispiace di non essermi fatta sentire così a lungo ma questa settimana ero cotta, ma di un cotta che appena tornavo a casa finita la cena, crollavo a letto, senza più rialzarmi di norma io ho sempre scritto la sera tornata da lavoro, alle volte postando anche all'una di sera (o mattino come volete definirlo), o comunque lo finivo quasi del tutto a quell'ora e poi lo postavo la mattina prima di attaccare a lavoro. Sono passati 5 giorni dall'ultimo aggiornamento, considerando che ero arrivata a scrivere un capitolo al giorno, si ho fatto attendere un pochino. Mi dispiace sia un po' corto, ma è andato a finire così, e vabbè ho lasciato tutti probabilmente dispiaciuti che non sia successo nulla tra inuyasha e kagome, ma preferivo un capitolo oggi molto soft, in ogni caso per chi si preoccupava della sventola di Kaara, state tranquilli è viva e stanno tutti e due bene.
Intanto ho cominciato anche a scrivere "Frammenti di vita quotidiana" come accennato in Rift, sarà accenni al periodo di tempo in cui nonna e nipote, hanno convissuto insieme, sarà incentrata sulla cultura Inuyoukai, e sul loro rapporto, fino a poco prima dell'inizio di Rift, spero possa piacere a chi ha seguito, Rift e sta seguendo Shikon no Tama - Returns. In ogni caso vi lascio al prossimo aggiornamento. 
Aliak

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Capitolo 22
*** Ritorno a Tokyo e attacco ***


Mancavano due giorni, al ritorno a Tokyo, e la prospettiva non risultava assolutamente interessante, per quanto volessi tornare dalla mia famiglia abbracciarla di nuovo assicurarmi che stessero tutti bene, cominciavo a apprezzare quell'essere coccolata e viziata, trattata come una piccola regina, e l'idea di tornare sui banchi di scuola mi dava la nausea solo a pensarci, forse perché non avevo ripassato nulla, e il terrore mi si insiedava dentro sapendo che sarei tornata lì impreparata. L'idea di arrivare impreparata agli esami, mi terrorizzava più di combattere un orda di demoni, che vorrebbe impossessarsi della sfera. Su quello devo ammetterlo non ero affatto cambiata. Lo sguardo si spostò dal libro soffermandosi sul cielo terso, sedevo ai piedi di un millenario ciliegio, intravedevo fra i rami spogli qualche germoglio che ha primavera avrebbe dato i suoi fiori, seppur fosse ancora presto rivelava la sua voglia di vivere in quel mondo. Mi domandavo se il Goshinboku, alla fine si fosse ripreso, o se non c'era nessuna speranza di salvarlo, chissà se al tempio era tornata la pace, e se finalmente il nonno aveva cominciato di nuovo a dedicarsi anima e corpo allo stesso. Li avevo sentiti, brevemente qualche giorno prima, mi avevano rassicurato di star bene ma volevo costatare con i miei occhi. Portai la matita alle labbra, cominciandola a mordicchiare nervosamente la parte finale che da tempo ormai era priva della gomma, giocando con quel poco metallo che prima la tratteneva, erano due giorni che inuyasha cercava di evitarmi, e non capivo perché.. possibile ce l'avesse ancora con me per l'averlo mandato a cuccia. 

-Stupido, Inuyasha!- borbottai tra me e me, ma forse aveva ragione a essere arrabbiato con me per quello. Sbuffai guardando il punto dove si era creato quel cratere, alla fine sesshumaru aveva chiuso un occhio sul danno causato, aveva avuto decisamente altro a cui pensare.  Inuyasha si stava avvicinando, sentivo i suoi pensieri farsi sempre più nitidi e limpidi, mi voltai verso di lui prima che arrivasse alle mie spalle, e si abbassasse lentamente accolsi il suo dolce bacio, per poi scostarmi poco dopo. 

-Come mai, oggi non scappi da me?- gli domandai, cercando di mostrarmi arrabbiata ma senza riuscire nell'intento, lui in risposta mi diede un secondo, e più intenso bacio sulle labbra, che mi mozzò il fiato. 

-Non sono mai scappato da te, cosa dici.- 

-In questi due giorni, mi hai evitato come se fossi la peste, nemmeno hai dormito nella mia stessa camera, ammettilo, non dire che non è vero.- vidi il suo sguardo farsi triste, una mano mi sfiorò delicatamente il viso accarezzandomelo dolcemente. 

-Si lo so, ma l'ho fatto per il tuo bene.- dette quelle parole, cercò di accostarsi alle mie labbra per baciarmi, ma non glielo permisi. 

-Se, credi che basta questa come scusa, ti sbagli.- lo sentì sospirare, lentamente lasciando la presa su di me, da una parte mi dispiaceva quel gesto, ma dall'altra non riuscivo a non essere arrabbiata, ancora con lui, non sarebbero bastati baci carezze, per farmela passare, doveva darmi una spiegazione. Lo fissai attentamente con aria di sfida, lui aveva allontanato lo sguardo senza guardarmi negli occhi, sospirai esausta, chiudendo di nuovo il libro, di colpo e cercandomi di alzarmi, per andarmene, il tempo di farlo, che una mano di Inuyasha mi aveva afferrato e portato a se con forza, e non accennava a lasciarmi andare. 

-Credemi, è stato più duro per me, star lontano da te, che per te, starmi lontano. Ti prego di non chiedermi il perché, non avrei il coraggio di dirtelo.- sussurrò a un mio orecchio, sembravano sincere quelle parole, delicatamente mi rilassai fra le sue braccia abbandonandomi alle stesse, ero perplessa dal suo dire allo stesso tempo, ma non mi interessava, non riuscivo a tener il muso allungo con lui. Allungai le gemelle a afferrare il rosario, lo vidi strabuzzare gli occhi, incerto su quello che volevo fare. 

-Ti giuro, che non uso più quella parola.- Lentamente cercai di sfilarlo riuscendoci, nelle mie mani il rosario non oppose per niente resistenza, come aveva fatto con inuyasha, lo avvolsi intorno al mio polso. 

-Così anche se mi starai lontano, avrò qualcosa che mi ricorda di te, sempre appresso.- gli sorrisi dolcemente, mentre lui mi guardava sorpreso, sorrise infine a sua volta, a quel gesto baciandomi infine sulle labbra, approfondendo lo stesso che pian piano non bastò, semplicemente ci lasciammo andare per una seconda volta, la in quel giardino, probabilmente a occhio di tutti ma non mi interessava lo amavo, e volevo mostrarlo a tutto il mondo. 

§§§ 

Tokyo, smog inquinamento, risultò subito come un peso opprimente al petto, mi domandavo come riuscivano a vivere inuyasha e sean, kaara non era tornata con noi, aveva preferito sostare ancora al palazzo, finché non si fosse ripresa del tutto e sarebbe tornata, stava meglio, ma yaone gli aveva detto di non stressarsi riposarsi almeno per un'altra settimana, l'avevo vista il giorno prima che partissimo, mi era sembrata quella di sempre tranne il pancione prominente, ormai era completamente inutile celarlo, anche al castello, quando quasi tutti sapevano la verità. La casa sembrava vuota, Kasumi, era fuori per lavoro, sarebbe tornata fra una settimana, e eravamo solo noi tre a condividere quegli enormi spazzi. Volevo andare dai miei, e sean decise di accompagnarmi mentre, inuyasha risolveva delle cose, a casa sarebbe andato nel pomeriggio, a scuola per lavoro, anche se non gli andava più di tanto. 

-Come fate a viverci?- continuava a guardare davanti a se, dubitavo che non mi avesse sentita. 

-Ci si abitua, non è facile, ci sono città molto meno caotiche, ma alla fine Tokyo ha il suo fascino.- ammise, dopotutto era vero, sembrava un connubio tra antichità, e moderno, impressionante come questi condividessero quella piccola superficie, senza che nessuna prevarresse sull'altra. Eravamo ai piedi della scalinata, quindi lentamente stavamo salendola, quando all'inizio della stessa, si parò di fronte un demone, con in spalla una pesante arma. 

-Bene, bene.. Quindi sei tornata finalmente! i bastardi ti hanno tenuta nascosta, ma ora non potrei sfuggirmi.- disse con un ghigno che rivelava la dentatura affilata di quell'essere. Sentii sean ringhiare profondamente, contro quel demone sconosciuto, in cuor mio speravo che inuyasha arrivasse subito da un momento all'altro, sfiorandomi il marchio cercai di chiedergli aiuto mentre, la mano di Sean si era parata davanti a me, fermando il mio avanzare tenendomi dietro di se, per proteggermi. 
 



Ps: Ok sono bastarda veramente, proprio sul più bello, ho interrotto il capitolo.. beh, i prossimi capitoli, saranno decisamente più movimentati, passiamo dal soft che c'è stato in questa breve vacanza della nostra cara Kagome, al movimento puro e genuino causato da nuovi demoni, che attaccheranno i nostri nemici. Chi sarà questo demone, davanti alla scalinata che porta al tempio, cosa, vorrà dai nostri amici (ok direte la sfera, e non avete torto) in ogni caso. A presto cari 

Aliak 

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Capitolo 23
*** Incidente ***


ATTENZIONE!!!

Avverto già da subito, prima ancora che cominciate a leggere questo capitolo, che avrà scene molto forti, magari animi più suscettibili, sconsiglio vivamente la lettura, in ogni caso, però sarà importante per i continuo della storia.  



Era stato rapido il demone, in un battito di ciglia era di fronte a noi, e Sean aveva parato l'attacco di quest'ultimo, con la sua arma, io ero stata balzata dalla forza d'attrito fra gli stessi diversi metri indietro, sentivo la pelle bruciare tremendamente, lacerata dall'asfalto ruvido su cui ero riversata, nella caduta oltretutto avevo sbattuto a testa, non troppo forte da perdere i sensi ma abbastanza da sentirmi intontita dal colpo. Avevo la vista offuscata, notavo le sagome dei due combattere senza sosta, colpo dopo colpo, il demone avversario non era debole anzi, sembrava essere fin troppo forte, cercava di tenere testa ma sembrava in svantaggio possibile che fosse così. Non era debole, lo sapeva possibile che quel demone fosse molto ma molto più forte, più forte di un inuyoukai, da dove poteva venire?Sentì un clacson rimbombarmi nella testa troppo vicino troppo assordante, prima di avvertire l'urlo di Sean che mi diceva di togliermi dalla strada. "Strada" il tempo di tornare lucida, che notai il demone sconosciuto affondare la lama nel fianco di Sean, e poco dopo ci fu l'impatto, il tempo sembrava essersi fermato di colpo, come se si fosse congelato, un bagliore improvviso scaturì dal petto, prima delicato per poi intensificarsi sempre di più e allargarsi, a ogni battito. Battito sembrava come se quella luce si sprigionasse a ogni piccolo battito del mio cuore, e più si faceva debole e più la stessa si intensificava propagandosi verso oggetti e persone che mi circondavano, sembrava che i miei sensi si fossero ampliati, sentivo i pensieri di tutti quelli che erano vicini, dall'altro lato del marciapiede una donna, aveva visto tutta la scena, il camion che mi aveva preso in pieno, il terrore nei suoi occhi e nella sua mente, più in la verso la direzione del tempio sentì mia madre, che aveva sentito il rumore era uscita in cortile fino a raggiungere le scale, il viso era sconvolto in una smorfia di dolore, perdita urlò invano il mio nome, io non lo potevo più sentire. Quelle onde di luce, avevano raggiunto la figura di Sean e del demone, il secondo venne colpito dalla stessa e il suo corpo cominciò a bruciare, infine diventando cenere, Sean invece era caduto a terra senza sensi, non sapevo se era ancora vivo, o era morto per l'impatto. Sentì quelle ultime onde di energia e luce, travolgere ogni persona o animale o cosa che mi circondava, e poi fu buio, tutto intorno a me si era annullato, nulla esisteva nemmeno io, non sentivo più il mio corpo, percepivo solo un intorpidimento, lungo lo stesso, un formicolio spiacevole ogni osso ogni muscolo non rispondeva più, il cervello cercava di mandare comandi, che non venivano comunque accolti. Non avvertivo più i pensieri di inuyasha, non avvertivo più il legame che ci univa, non avvertivo più niente, ne suoni o rumori oggetti nemmeno l'asfalto sotto di me. C'era ancora l'asfalto sotto di me, mi sentì sollevata ma non ero sicura che qualcuno l'avesse fatto, percepivo quel movimento verso l'alto, il vento che mi avvolgeva infurioso urlava qualcosa che non arrivava fino a me, qualcosa mi diceva che qualcuno mi cercava di chiamare per nome, ma non serviva, non arrivava il messaggio non arrivava nulla. D'un tratto vidi una lieve luce nel buio sembrava che fossi diretta verso la stessa, ma ogni volta che mi avvicinavo sembrava farsi sempre più lontana, sapevo in cuor mio che volevo raggiungerla, ma qualcosa mi frenava, trattenendomi a terra con forza. 
 
§§§ 

"Dove mi trovo?" domandai guardandomi intorno, quel luogo non aveva una consistenza, ne tanto meno il mio corpo, mi sembrava di vagare nell'aria senza avere nessuna consistenza, guardavo Tokyo dall'alto, era impossibile non riconoscerla, era sera molto tardi il cielo all'orizzonte era coperto di piccole stelle che brillavano intensamente, contro lo stesso. 

"Dove ci troviamo non ha importanza, devi semplicemente trovare un modo, per tornare lì." mi voltai verso la voce che mi era familiare, riconobbi la figura che mi si parava davanti quella della sacerdotessa Midoriko, colei che aveva creato la sfera. 

"Come posso farlo?" gli domandai. 

"In questo non posso aiutarti, devi trovarla te la soluzione, il tempo non ti è di aiuto, se non lo farai entro un giorno, non potrai tornare più lì, e non potrai neppure andare avanti, rimarrai per sempre rilegata in questo luogo fino alla fine di tutto" mi terrorizzava quella prospettiva, non sapevo il perché, ma non volevo assolutamente che succedesse una cosa del genere. 

"Che cosa è successo?" non avevo dei ricordi nitidi, di quello che era accaduto, ricordavo solo che Sean era stato colpito e un rumore forte di Clacson, cercare di ricordare quello che era successo, sembrava togliermi energie, risucchiandole completamente. 

"Non farlo, se non vuoi che il tuo tempo si accorci ancor di più" tornai a guardarla attentamente, non aveva dato ancora risposta alla mia seconda domanda, forse non voleva darmela, o non dovevo saperla un dolore forte al petto mi travolse, se avessi avuto il mio corpo, probabilmente mi sarei piegata in due per via dello stesso. Cercai di calmarmi, cercando di respirare lentamente, ma l'aria non sembrava entrare nei miei polmoni, forse semplicemente perché lì non li avevo, era troppo difficile concentrare le energie, su qualsiasi altra cosa. Sentì il tocco di Midoriko, e di colpo una scarica di energia che mi permise di riprendermi. 
 
"Hai avuto un'altra crisi, spero che il corpo non cedi, prima che tu possa tornare lì" sospirò guardando in basso, eravamo sollevati sopra il tetto di quella che era una delle cliniche private più rinnovate di Tokyo, un ospedale privato di cui tanto si sentiva parlare nei giornali per l'avanguardia dei suoi macchinari, e dei dottori che lavoravano all'interno. Alcuni dicevano che sotto vi fosse magia nera, perché sembravano succedere miracoli al suo interno, dottori stranieri e non invidiavano lo stesso. Eravamo entrati in quelle bianche mura, non sapevo come fosse stato possibile, ma eravamo giunti in una stanza dove risiedeva il mio corpo attaccato a diversi macchinari, fasciato in varie parti il monitor che segnava il battito del mio cuore intonava un piccolo ticchiettio debole, a ricordarmi che ero ancora viva, ma probabilmente in fin di vita. Di fianco sedeva con la testa poggiata contro le lenzuola, a nascondere il viso nello stesso, inuyasha, vedevo il suo petto muoversi spasmosamente a causa dei singhiozzi, volevo scendere ancora accarezzarlo rassicurarlo, che ero lì vicina che ero viva che non volevo che soffrisse così ma la mano di Midoriko mi fermò. 

"Non puoi, non può avvertirti non può percepirti" 

"Sono morta.." sussurrai non osando, dire quelle parole più di così. 

"No ma ci sei andata molto vicino, la sfera ti tiene in vita, ma il tuo corpo umano non è abbastanza forte, devi trovare la forza o non avrai nessun'altra possibilità, nemmeno Tenseiga può portarti in vita."  
 



Ps: Ora direte, che probabilmente avete preferito il capitolo precedente senza una vera fine, che questo capitolo, con una fine così tragica. Inuyasha perderà per sempre la nostra Kagome? O riuscirà la stessa a tornare da lui? 
Ok prevedo forconi, e fiaccole sotto casa mia, probabilmente mi vorrete lapidare viva dopo questo capitolo, quindi io scappo v.v  
Ci vediamo forse..
 se non mi troverete prima, e mi ucciderete.
Aliak

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Capitolo 24
*** Sospesa nel Limbo ***


Sapevo che erano già passate diverse ore, non sapevo esattamente quante in quel luogo la cognizione del tempo, si disperdeva o forse semplicemente era a causa del mio attuale stato, fissavo la figura del mio inuyasha, che non lasciava mai la mia stanza, gli unici che potevano entrare erano i dottori, ormai non sembravano nemmeno più far caso ai ringhi, che emetteva invitandoli a andarsene, ma allo stesso tempo sapeva che in mano loro ero al sicuro. Il mio corpo non sembrava accennare a reagire alle cure, dicevano che ero entrata in coma che probabilmente non mi sarei più risvegliata, ma non lo accettava no voleva arrendersi per nulla al mondo. Avrei voluto tanto stargli vicino, più vicino di così, per poterlo rassicurare, per non vederlo soffrire, ma non potevo far nulla se non stargli accanto, mi era impossibile anche sfiorarlo, la mia figura attualmente non aveva nessuna consistenza. Avevo tentato di abbracciarlo, invano era servito solo a passargli attraverso, senza nessun risultato non si era nemmeno accorto di me, non aveva percepito nulla di tutto quello. Ero disperata, sapevo che ormai il giorno, stava facendo spazio alla notte, mancavano poche ore e tutto quello sarebbe finito, non l'avrei più rivisto, lui come avrebbe reagito alla mia definitiva morte. Mi ricordai il momento in cui, morì nostra figlia, mi ricordai quel dolore cieco, la natura demoniaca che aveva preso il sopravvento, mi domandavo se sarebbe successo di nuovo, se anche essendo demone, ormai il dolore fosse stato così forte, da oscurare la ragione. Non volevo pensarci, e non volevo perderlo, volevo vivere la mia vita insieme a lui per sempre, fino alla fine dei miei, giorni non dovevo morire ora, ora che eravamo di nuovo insieme, ora che potevamo essere finalmente felici.. dovevo tornare da lui dovevo tornare dal mio amore, ma come. Le macchine continuavano a cercar di mantenermi in vita, alla fine erano stati costretti a intubarmi, non riuscivo più a respirare autonomamente, ormai era una macchina a farlo per me. Midoriko, era stata con me, finché poteva farlo ma ora ero sola la nel mio dolore e tristezza. Di nuovo tutto intorno a me si fece buio di colpo, non c'era nessuna luce se non quella provocata dalla sfera, dalla parte opposta rispetto a me, brillava lievemente di una luce tenue, come quando la stessa era purificata, non vi era niente a deturparla, era distante ma allo stesso tempo vicina, volevo inconsciamente raggiungerla prenderla tra le mani. Sapevo a cosa andavo incontro, se avessi fatto quella scelta, ma avevo veramente altre possibilità? Avrebbe perso la sua purezza, e il desiderio mi si sarebbe infine rivoltato contro come era stato con Naraku, che cosa voleva la sfera da me? voleva che tornassi in vita, per questo mi aveva mandato Midoriko, sperando che mi convincesse a scegliere quella via.. Che cosa avrebbe comportato tale mia scelta, ero una sacerdotessa, per di più la sacerdotessa incaricata di costudire la sfera, potevo farmi soggiogare dalla stessa, piegandomi al suo volere?  
 

-E' ora di fare la tua scelta, questa è l'ultima possibilità!- fissai quella piccola sfera rosa, di fronte a me, continuava a emanare una luce, che riscaldava il mio corpo, cominciavo di nuovo a sentir lo stesso, ogni membra, sentivo quel tubo in gola che cominciava a darmi fastidio, irritandomela, volevo strapparlo fuori con ferocia inaudita. La sfera si stava lentamente deturpando, prendendo un colore più violaceo, eppure in un punto sembrava ancora brillare un po' di luce, che non lasciava spazio all'oscurità di intaccarla, ma quanto sarebbe durata. 

-Io..io!- non sapevo che rispondere, non sapevo cosa fare all'improvviso, la voce di Inuyasha mi risuonò nella testa. "Kagome, ti prego non lasciarmi di nuovo" nella piccola sfera potevo vedere il riflesso della stanza in cui, giacevo inuyasha mi stava accarezzando il viso, mentre le lacrime non smettevano di scendere dagli occhi inniettati di sangue, facevano paura sapevo che era sull'orlo dell'abisso, con un piede ancora poggiato malamente a terra, l'altro sospeso nel vuoto. 

-Scegli!- rimbombò quell'ordine nella mi t) cheesta, ripensai a tutto quello che avevamo passato insieme, nella vita precedente, a ogni momento della nostra vita fino alla fine, tutte le emozioni provate, tutte le persone conosciute, Shippo, Kirara, Miroku, Sango, Rin, Kaede erano infiniti nomi, infinite storie, che mi vorticavano davanti agli occhi, sentivo le lacime scendermi lentamente dagli occhi, inumidirmi le guance. Sarebbe stata una vera vita.. Qualcosa mi rimbombò nella testa, mentre la luce della sfera si fece meno intensa, tremolante, i medici erano entrati di corsa nella stessa stanza, facendo allontanare inuyasha da me facendolo uscire dalla stessa, di corsa si occupavano di cercarmi di rianimare, sembrava quasi impossibile, sentivo il mio corpo lentamente morire inesorabilmente lascarsi andare del tutto. Lo sguardo era sulla sfera, che lentamente si stava incrinando, se sarei morta io sarebbe scomparsa per sempre, nessuno avrebbe sofferto più per colpa della stessa, nessun demone avrebbe più cercato di impadronirsene, alla ricerca di più potere per scopi malvagi. Dovevo morire.. per salvare l'umanità? Il cuore mio era spezzato in due, per il bene supremo una vita insignificante come quella di un essere umano, come sacrificio era poco. Chiusi gli occhi abbandonandomi, ma mentre chiudevo gli occhi mi ricordai dei momenti passati in quella nuova vita, il volto di Sean la prima volta che mi salvò dai demoni, alla scuola, mi domandai se era ancora vivo, l'ultima cosa che ricordavo che era stato ferito da quell'essere, e che era crollato a terra privo di sensi, avrei avuto il coraggio di tornare lì di fronte a Iriumaru, e a Kaara sapendo che non c'era più, che per colpa mia era morto?  
 
-Maledetta ragazzina! Non pensare agli altri, pensa solo a te stessa, a quello che vuoi tu, alla tua felicità!- La sfera emanava lieve bagliore, publei fievoli le crepe, ormai ricoprivano tutta la sua circonferenza, era sul punto di infrangersi per sempre, e avevo fatto la mia scelta.. 
 
Ps: Ed eccomi qua XD allora finalmente per la gioia di molti, ho aggiornato (soprattutto per la gioia di starfragola ) di nuovo vi lascio con questo capitolo in sospeso, cosa succederà? Cosa sceglierà Kagome, sceglierà di cedere la sua vita per un bene superiore, o cederà alle lusinghe della sfera? 
Muahahaha vabbè ragazzi ci vediamo alla prossima, sta sera aggiorno Frammenti di vita quotidiana, si ho finito finalmente questo secondo capitolo.
Un bacio
 
Aliak

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Capitolo 25
*** Risveglio dal coma ***


Riaprì lentamente gli occhi, mi sentivo intorpidita, come quando dormi per molte ore, e poi ti svegli di soprassalto. Lo sguardo si poggiò sul soffitto bianco della stanza in cui giacevo, non sembrava la mia, le luci appese al soffitto mi ricordavano quelle degli ospedali.. Ma quando ci ero arrivata? L'ultima cosa che mi ricordavo, era che ero al tempio insieme a Sean, e un demone sconosciuto ci aveva attaccato, probabilmente cercando di ottenere la sfera, nella battaglia Sean era stato ferito, ma dopo quello non mi ricordavo nulla, non ricordavo cosa fosse successo dopo, o durante.. La mia mente sembrava esser stata svuotata. Sentivo un fastidio alla gola, come se qualcosa fosse stata infilata dentro con forza, faticavo tremendamente a respirare con il naso, però in qualche modo l'aria entrava nei miei polmoni, sentivo accanto a me il rumore continuo di una macchina, che sembrava segnalare i battiti del mio cuore, cercai di voltarmi, ma sembravo costretta contro il lettino e non riuscivo perfettamente a muovermi. Mi sentivo oppressa, non sapevo come liberarmi, dovevo togliermi assolutamente quel fastidio dalla gola. Con forza inaudita liberai il braccio destro, la mia mano cercò la gola trovando un tubo lungo che pendeva dalla stessa, era quello che mi dava fastidio? Possibile? lo strappai via facendolo scivolare dalla stessa, in quel movimento sentì la mia gola ribellarsi, un conato di vomito uscì dalle mie labbra, mentre riversavo a terra il contenuto scarso del mio stomaco. Mi faceva male, veramente male, come quando si ha un forte mal di gola, anche deglutire sembrava assai difficile, abbassai lo sguardo notando che il mio corpo era avvolto in uno di quei camici degli ospedali, strappai via anche quello che era attaccato al petto, mi accorsi che poco dopo il cardiofrequenzimetro, emise un suono lungo e continuo, e poco dopo diverse figure entrarono velocemente nella stanza, compreso Inuyasha. Sembravano tutti dei dottori, o quanto meno lo davano a vedere a causa dei loro vestiti, i loro sguardi erano stupiti, mentre io pudicamente cercavo di ricoprirmi il petto, in modo da apparire più dignitosa. Inuyasha mi aveva raggiunto, in pochi istanti e mi aveva abbracciato piangendo convulsamente, i demoni potevano piangere? mi domandai, avevo visto sempre sesshumaru freddo e distaccato, forse semplicemente non dovevo far un paragone con lui, ma ne conoscevo fin troppi pochi, per esser sicura che tutto fosse normale. Diversi dottori uscirono dalla stanza, rimase solo uno insieme a tre infermiere, che controllarono che tutto andasse bene, che ogni cosa fosse al suo posto, le reazioni del mio corpo a diversi stimoli, Inuyasha era rimasto seduto silenzioso accanto a me, aspettando il resoconto del medico. 

-Direi che siete in perfetta salute, e questo devo dire che è sorprendente!- ammise lo stesso, rimettendo tutto il necessario che aveva usato per visitarmi, sul carrello. 

-Pe.. perché?- uscì a fatica quella domanda, la voce suonava roca, irriconoscibile ancora la gola mi faceva dannatamente male, mi massaggiai la stessa cercando di placarlo. 

-Non è stata una buona idea, strappare in quel modo, il respiratore, ma tutto dovrebbe passare con qualche giorno di riposo, e con le giuste cure.-  

-Grazie!- disse Inuyasha vicino a me, mentre il medico e l'infermiere uscirono dalla stanza. 

-Davvero non ricordi nulla?- scossi lievemente il capo, allungandomi verso di lui, avevo l'assoluto bisogno di baciarlo, e me lo permise, fu uno di quei baci lunghi quasi interminabili, mi era mancato il suo sapore, il suo odore, il calore del corpo del mio compagno, della persona che più amavo, si staccò lentamente per permettere di riprendere a respirare. 

-Sei stata investita, mentre Sean combatteva contro quel demone. Sei stata in bilico tra la vita e la morte, per quasi una settimana, temevo di perderti di nuovo.- sentì le sue labbra sfiorare di nuovo delicatamente le mie, per poi affondare dolcemente il viso nel mio collo, sentivo il suo respiro sullo stesso solleticarmi la pelle, in un modo così piacevole, accarezzai dolcemente la testa grattando leggermente dietro le orecchie canine, sentì emettere quello che sembrava apparentemente un ugiolio di piacere, possibile che avessi sentito bene? 

-Ka..Kagome smettila d'avvero.- ridacchiai dolcemente, a quella reazione del mio caro inuyasha, ma poi la mia mente tornò alle parole, che aveva pronunciato prima, strabuzzai gli occhi. 

-Stai scherzando vero?- speravo che le sue parole, fossero uno scherzo non poteva essere vero. Sentì la porta della stanza aprirsi, la figura di mia madre entrare di corsa, nella stessa, inuyasha si era allontanato subito permettendo a mia madre di abbracciarmi. 

-Kagome, figlia mia!! Sei salva.- le lacrime non smettevano di scendere dai suoi occhi, l'abbracciai dolcemente mentre anche le figure del nonno, e di mio fratello entrarono erano tutti felici di vedermi viva vegeta, e non attaccata a quei maledetti macchinari, anche io ero estremamente felici di riabbracciarli, dopo tutto quel tempo fra vacanze invernali, e l'incidente, mi sentivo di nuovo a casa con tutte le persone che amavo sane e salve. 

-Il dottore ha detto, quando potrai ritornare a casa?- domandò più a Inuyasha, che a me. Lo vidi scuotere il capo in segno di rinnego, e poi spostare lo sguardo sulla porta, la figura di Sean sostava sulla stessa, vedendolo mi si parò davanti agli occhi la scena in cui la spada era affondata nel fianco di lui, e infine era crollato a terra senza sensi, o forse morto.. no se era davanti a me, sulla porta voleva dire che era ancora vivo, gli feci cenno di entrare, e lo abbracciai fortemente, assicurandomi che era vero reale che non fosse tutta una illusione. 

-Così mi fai male, sta ancora guarendo la ferita.- ammise 

-Era così grave?- domandai preoccupata. 

-Piuttosto il veleno, la cui lama era impregnata, era molto forte. L'unica che ha preso l'immunità al veleno è Kaara, io e Kasumi ne siamo stati buttati fuori.- spiegò semplicemente, lasciai lentamente la presa, che già prima avevo allentato, ma speravo che non se ne andasse così facilmente.  
 

 
Ci avevano di nuovo lasciati soli, Inuyasha era seduto accanto a me su quel lettino troppo piccolo, per contenere entrambi, io ero addossata dolcemente al suo petto, i dottori avevano detto, che fra tre giorni sarei potuta uscire, che potevo tornare alla mia vita quotidiana, pure se stavo attualmente bene, volevano essere sicuri al cento per cento che fosse così, prima di lasciarmi tornare a casa, quindi si prospettava ancora una noiosa anche se breve durata in ospedale, non sapevo perché ma non mi piacevano li odiavo, e stare lì mi faceva venire una nausea tremenda. 

-Lo sai che è per il tuo bene- borbottò inuyasha, sbuffai sonoramente. 

-Ma sto perfettamente, mi sento un drago pronto a sputare fuoco, perché devo rimanere qui?- gli feci gli occhioni dolci sperando, di convincerlo a uscire di soppiatto da lì senza farci vedere, dopotutto era ormai notte. 

-Vorrei ricordarti che fino, a questa mattina, eri più morta che viva.- ammise con dolore, che potevo intravedere nelle profonde ambre che aveva per occhi. Non aveva del tutto torto, però sembrava che mi stessi riprendendo bene, e velocemente, la gola era guarita quasi subito, senza nemmeno l'uso delle medicine, come se nulla fosse successo, come se mai non avessi avuto nessun dolore, quella mattina quando mi ero risvegliata dal coma, mi sentivo intontita, e soprattutto molto debole, invece ora, sembrava sprizzassi energia da tutti i pori, e sentivo che stavo per esplodere per quanto non riuscisse il mio corpo a mantenerla, era tutto così strano, guardavo inuyasha ei miei in modo diverso, ma non sapevo come definirlo, ne tanto meno, come riuscire a spiegare ai medici o a loro, come mi sentissi cosa percepissi.  
 


Ps: Ed eccoci qua, finalmente la nostra Kagome si è risvegliata, starfragola vedi cara non te l'ho ammazzata v.v stessa cosa vale per te Diamond Stylesno non sono così cattiva da far soffrire così tanto Inuyasha o forse no?  
Muahahahaha  
Che cosa sarà successo esattamente! Ora mi direte, beh lo si scoprirà più avanti nella storia, tranquille che ancora sarà abbastanza lunga XD e pensare che prima di cominciarla pensavo che sarebbe durata meno di Rift, ma ora scrivendola, mi rendo conto che probabilmente quasi sicuramente, sarà invece più lunga. 
Sean è vivo e vegeto, per chi temesse fosse morto, no non ammazzo il mio protagonista preferito (diciamo più co-protagonista) 

 
Un bacio a tutti e al prossimo capitolo 
Aliak

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Capitolo 26
*** Discorsi intimi ***


Attenzione!!!

Il reting di questo capitolo sopratutto nell'ultima parte, probabilmente vacillerà verso il rosso, dividerò il capitolo in caso non vogliate leggere quella parte potete passare oltre. 
 


Una volta nella sua vita, era contenta di tornare alla normalità, di tornare sui libri di scuola, tra i banchi della stessa, anche la matematica quel giorno sembrava apprezzare, gli erano mancati i suoi compagni, amici, forse un pochino anche i professori. Ormai si avvicinava l'ultima ora, in classe Inuyasha spiegava la lezione del giorno, era difficile trattenersi, fin troppo difficile da saltargli addosso, sospirai di sollievo quando la campanella suonò e gli altri uscirono dall'aula, pure Sean nella massa, era scomparso del tutto allontanandosi dall'aula. Mi avvicinai lentamente a lui, raggiungendolo era ancora seduto alla cattedra, a sistemare alcune cose trascrivendole sul registro di classe, mi sedetti sulla stessa poggiando infine una mano sullo stesso, per distoglierlo, sollevo lo sguardo ambrato dietro quegli occhiali dalla montatura, molto moderna, poggiandoli su di me sorridendo. Lo mise apposto nel cassetto per poi avvicinarsi lentamente a me, le sue mani si poggiarono sui miei fianchi mentre si avvicinava sempre di più, non potevo far a meno di allungare le mani, intrecciare le dita dietro il suo collo le une con le altre per poi avvicinarlo a me e baciarlo. Non mi interessava dove mi trovavo, ne se qualcuno potesse vederci, ne le conseguenze dello stesso, lo avvicinai sempre di più sentendo il suo corpo aderire a me, possessivamente aveva stretto i fianchi in una morsa, decisa ma senza farmi del male, si era abbandonato molto più di me a quei dolci sentimenti, sentivo l'erezione attraverso i suoi pantaloni, e non potevo far a meno di pensare di lasciarmi andare. Però sentì qualcuno tossire alla porta, scherzosamente mi voltai verso Sean, che rimaneva sulla stessa, ridacchiando divertito. 

-Arriviamo!- borbottò Inuyasha staccandosi lentamente da me, per poi aiutarmi a scendere dalla scrivania, donai un'occhiata severa a Sean, che ci aveva fermati, ma poi mi accorsi che c'era ancora un  bel via vai, tra i corridoi di scuola. 


Tornati a casa, non avevo per niente fame, preferii andare nella mia stanza a farmi un bel bagno, quando uscì dalla stesso ero ancora da sola in quella stanza, Inuyasha non era salito, per ora era stata molto calma la situazione, non vi erano attacchi da più di dieci giorni, e questo era decisamente positivo, almeno per me che per gli altri. A casa era arrivata la notizia, che Kaara, aveva partorito un bellissimo maschietto Hanyou, la voglia di vederlo era tanta, forse anche troppo forte, ma sapevo che sarebbe stato rischioso per lei e per il cucciolo, intraprendere quel viaggio, soprattutto se ci fossero stati attacchi, e non volevo essere la causa di altro dolore. Vidi entrare Inuyasha nella stanza, io ero ancora con addosso solo un asciugamano a coprire le mie forme, lo vidi sorridere avvicinandosi lentamente a me, feci scivolare l'asciugamano a terra, mentre lui mi si parò davanti baciandomi, appassionatamente, le gemelle cercavano di sciogliere il nodo della cravatta per poi passare lentamente, ai bottoni della camicia. Sentivo il mio corpo ardere, lo volevo e non riuscivo a scacciare tali pensieri poco pudici. Un gemito mi uscì dalle labbra, mentre i suoi baci erano scesi fino al collo mordicchiando dolcemente il marchio, per poi scendere, verso il seno, sussultai quando prese tra le labbra il capezzolo, leccandolo mordicchiandolo, facendo uscire dalle mie labbra gemiti di piacere, e inarcare il mio corpo verso di lui. Lentamente si era ritrovato con solo addosso i boxer, mi sollevò lentamente per poi abbandonarmi sul letto, rimasi lì ferma per qualche minuto ammirando il mio compagno. Era ormai sul letto sovrastandomi, allo stesso tempo senza pesarmi addosso. 

-Inuyasha- 

-Shhh...- i suoi artigli, accarezzavano la mia pelle solleticandola, stimolandola, facendomi provare sensazioni meravigliose, la lingua tracciò lentamente la conchiglia del mio orecchio, provocandomi un brivido di piacere, una mano scivolò lentamente verso la coscia, aprendola delicatamente per poi sfiorare le pieghe sensibili. Sapevo di essere già pronta, ancor prima che mi sfiorasse in quel punto, le labbra di Inuyasha erano di nuovo sul mio collo, baciandolo leccandolo e succhiandolo, in quel punto ormai più sensibile. Sentivo la sua eccitazione crescere, così vicino a me, lo volevo dannazione. Lo volevo dentro di me, non riuscivo a pensare altro, inarcai i fianchi verso la stessa, incitandolo, sentì un ringhio di avvertimento uscì dalle sue labbra, sapevo che era al limite, ma lo stava facendo anche per me, e ero contenta di quelle sue premure. Gli occhi erano diventati scarlatti, ormai aveva imparato che non ne doveva aver paura, sentì premere contro la mia apertura, senza ancora entrare, sentivo il mio respiro farsi sempre più pesante, lentamente entrò dentro di me, aspettando che mi adattassi a quella intrusione, per poi cominciar a muoversi prima lentamente per poi diventare sempre più veloce e implacabile. Le grida di piacere venivano trattenute dalle labbra di inuyasha che premevano contro le mie, lasciandomi senza fiato per l'intensità degli stessi, quasi volesse divorarmi. Il suo ritmo non vacillava, sepolto nel mio corpo toccando parti, dentro di me che credevo non potessero esserci, mandandomi in estasi, così vicina a raggiungere l'orgasmo esplodendo, nello stesso istante affondò le zanne nel collo mordendomi l'ennesima volta, provocando solo piacere e non dolore. Sentì riversarsi dentro di me, pensai che quel seme, forse avrebbe portato vita, una nuova vita nel mio corpo, senza nemmeno accorgermene, stavo già pensando a un piccolo hanyou, tutto nostro, senza nemmeno esser sicura che veramente sarebbe successo. Veramente lo volevo? Si volevo una famiglia con Inuyasha! una famiglia felice. 

-Davvero lo vorresti?- mi ricordai solo ora che le nostre menti erano, unite, che lui quanto io potevo percepire i suoi pensieri, si era allontanato dal mio collo, ma non era ancora uscito da me, e apprezzavo la cosa, annui semplicemente troppo imbarazzata per parlare apertamente di quell'argomento, mentre lui era ancora dentro di me e sopra di me, le braccia lo tenevano sollevato dal mio corpo, come se stesse facendo delle flessioni, e mi guardava intensamente con gli occhi ormai tornati normali. 

-Lo sai a cosa andrebbe incontro?- annuì per poi aggiungere.

-Si ma sarebbe qualcosa di unico.. un po' te un po' me, ogni donna vuole un bambino, dalla persona che più ama. E poi se io morissi, almeno avresti qualcosa che ti ricordi di me, e non saresti più solo.- lo vidi rammaricarsi di quelle parole, forse era meglio che evitavo quell'argomento dopo quello che era successo pochi giorni prima.

-Scusami! Forse hai ragione.. è sbagliato, e probabilmente non vuoi un figlio debole come un hanyou.- abbassai lo sguardo cercando di allontanarlo da lui, dopotutto ormai era un demone puro, e lui da sempre avrebbe voluto esserlo forse non voleva che succedesse lo stesso anche con lui, volevo trattenermi dal piangere non sapevo perchè, ma volevo farlo.

-Shhh.. non dire fesserie, certo che lo voglio, sopratutto se è tuo figlio, se proprio avessi voluto un figlio diverso, da moh che mi sarei fatta una compagna inu, non credi?- mi accarezzò dolcemente il viso cercando di calmarmi, mi aiutò molto quel gesto, e sopratutto le sue parole, accarezzai dolcemente il ventre con un gesto, che mi venì spontaneo, lo vidi sorridere per poi donarmi un dolce bacio sulla fronte.

-Magari, già sta crescendo nel mio corpo, e nemmeno ce ne rendiamo conto, dopotutto non mi sembra che ci siamo premuniti di usare precauzioni- dissi imbarazzata, lo vidi scuotere lentamente il capo.

-No, è tutto apposto, quando eravamo al villaggio eri nel ehm..- ok sembrava imbarazzato decisamente dall'argomento che stava intraprendendo.

-Diciamo nel momento adatto per, ehm.. concepire però- affondò il viso nel cuscino, mentre lo notavo ormai paonazzo

-Aspetta è per questo, che mi hai evitato per giorni?- Non sapevo se essere arrabbiata, o imbarazzata, semplicemente ero tutte e due, perchè non mi aveva detto chiaramente allora il motivo, questo mi faceva decisamente infuriare, forse perchè sapeva anche cose così intime che la riguardavano, che nemmeno lei poteva sapere.

 


Ps: Diciamo che questo capitolo è molto diverso dagli scorsi, e dagli antecedenti, XD uccidetemi se è stato troppo spinto per il rating arancione, non mi sembra di essere entrata troppo nei dettagli, ma sono stata molto più specifica rispetto a altre scene che ci sono state. Ora immaginatevi cosa potrà succedere fra quei due, volevate scenate per il marchio XD spiegazione ecc.. più o meno qua ce sarà una bella scenata.
In ogni caso vi lascio che devo andare

Aliak

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Capitolo 27
*** Masaru ***


Avevamo finito per litigare, inuyasha era andato a dormire in un'altra stanza, mi sentivo violata intimamente, seppur dovevo forse tener conto della sua natura, non mi sarei dovuta stupire più di tanto, di una cosa del genere, ma comunque trovavo l'argomento troppo intimo, per parlarne almeno con lui. Guardai il piccolo schermo del cellulare, leggendo il messaggio che mi era arrivato, le mie amiche proponevano domenica di andare un po' in giro per Tokyo, visto che fra vacanze e altro ci eravamo viste veramente poco, ero incerta sulla risposta pensando che potevamo essere attaccate, ma avevo bisogno di parlare con qualcuno di femminile che avesse più o meno la mia stessa  età. Sospirai, chiudendo infine quel messaggio, poggiando il cellulare sul comodino. La stanza era così silenziosa, e soprattutto vuota, mi mancava la sua presenza, potevo cedere così facilmente.. Mi morsi il labbro inferiore, nervosamente sperando che non stesse sentendo i miei pensieri in quel momento, non volevo fargli sapere che non ero più adirata con lui, doveva decisamente farsi perdonare, o gli avrei tenuto il muso per giorni, o almeno ci avrei provato. Sbuffai, sollevandomi dal letto, infilandomi la vestaia da letto, uscendo infine dalla stanza, raggiungendo il piano inferiore, sentivo il mio stomaco brontolare, avevo decisamente fame, forse anche troppa. Kibini, non sembrava esserci quindi mi avvicinai al grande frigo, aprendolo. Sbirciai all'interno e presi le prime cose che trovai che mi sembravano invitanti, mi sedetti al tavolo e cominciai a stuzzicare a ogni boccone, il sapore invadeva la mia bocca deliziandomi, sentivo ogni fragranza ogni sapore.. strabuzzai gli occhi notando solo ora che non avevo acceso nessuna luce, eppure sembravo vedere perfettamente al buio, nitidamente come non avevo mai visto prima a ora.. Forse semplicemente era una mia impressione, forse erano le luci che provenivano dall'esterno, che comunque rischiaravano leggermente la stanza, in quel momento non volevo pensarci, non mi interessava. Misi tutto nel lavandino, aprendo infine l'acqua in modo da lavare quei piatti, sciacquandoli in modo da non lasciar il lavoro, al povero Kibini, che già faceva molto in quella casa. Sentì un odore familiare, avvicinarsi dall'esterno della casa, mi voltai verso la porta principale, che venne aperta. Un piccolo demone con dei bagagli, era entrato, poco dopo seguito da Daisuke, e Kaara, mi alzai di scatto dirigendomi verso i due per poi abbracciare fortemente la seconda, stando attenta a non schiacciare il piccolo che tratteneva nelle braccia. 

-Ka.. Kagome! sono pure io felice di vederti.- disse imbarazzata, mentre lentamente mi staccavo da lei, lasciando la presa, e abbassai lo sguardo sulla piccola creaturina che dormiva tranquillamente fra le sue braccia, ammiravo quella piccola creatura perfetta, aveva i capelli argentati come la madre, ma le piccole orecchie da cane, si mostravano nere, in alto fra i capelli, ammiravo quella piccola creaturina perfetta tra le braccia, della demone, senza riuscir a staccargli gli occhi. 

-Meglio che entriamo, fa freddo fuori.- eravamo rimasti sulla soia di casa, la porta ancora aperta, se non fosse stato per lui, distolta dal piccolo cucciolo, non mi ero resa conto di dove stavamo. Sentì qualcuno scendere di corsa per le scale, mentre noi ci muovevamo verso le stesse, togliendoci dall'entrata, la figura di Sean ci aveva raggiunti, aveva donato un delicato bacio sulla fronte della sorella per allungare infine le braccia, e prendere il piccolo. 

-Vedi di non farlo svegliare, o sarai tu a farlo riaddormentare.-  

-Ma, quanto sei noiosa! Tranquilla non te lo sveglio.- Fece l'occhiolino alla sorella, per poi dirigersi verso il salone, sedendosi nel divano, mi avvicinai a lui, rimanendo alle sue spalle mi sporsi leggermente per vederlo ancora sonnecchiare, dolcemente fra le braccia del suo zio. 
 

-Come si chiama?- domandai a Kaara che alla fine si era seduta accanto a suo fratello, facendomi cenno di avvicinarmi e sedermi a mia volta. 

-Masaru- l'aveva ripreso fra le sue braccia, con un po' di titubanza da parte del fratello, che voleva ancora un po' coccolarselo e tenerselo in braccio. 

-Vuoi tenerlo un po' tu?- mi domandò, sussultai a quelle parole, non avevo mai preso in braccio nessun bambino così piccolo, nemmeno mio fratello, quando era piccolo, e io ero già abbastanza grande da farlo. 

-Io.. io- volevo farlo, ma avevo paura 

-Tranquilla! devi prenderlo in questo modo- mi spiegò lentamente, come fare, e ora avevo quel piccolo corpicino tra le mie braccia, poco dopo era sceso anche Inuyasha raggiungendoci, in salone sollevai lo sguardo mentre arrivava alle mie spalle, poggiò uno sguardo malinconico sulla piccola figurina tra le mie braccia, per poi allungare lentamente una mano verso lo stesso e sfiorargli delicatamente una guancia. 

-Che cosa ci fate qua?- ora che ci pensavo seriamente, cosa ci faceva Kaara a Tokyo, doveva essere ancora al villaggio.  

-Non potevo di certo lasciarvi soli- 

-Pazza, rischierai di mettere a repentaglio, te e il tuo cucciolo- 

-Credi non glielo abbia ripetuto anche io, ma sai quanto a volte mia moglie può essere testarda- Daisuke ci aveva raggiunti di nuovo, sedendosi sul bordo dello schienale dietro a Kaara, accarezzandogli dolcemente il viso, decisi di nuovo di porgere il cucciolo a Kaara mi sembrava giusto che stesse con la sua mamma, mentre lo stavo facendo aprì lentamente gli occhi rivelando gli stessi occhi del padre, se non fosse stato per piccole paiuzze dorate che scalfivano i solidi smeraldi. Gli occhi erano puntati su di me, sembravano studiarmi attentamente, più di quanto un qualsiasi altro essere potesse fare con me, umano o non per poi allungare una manina artigliata verso la mia, e sfiorarla. In un attimo una luce intensa si scaturò da quel leggero tocco, chiusi gli occhi di colpo cercando di non rimanere accecata del tutto dalla stessa. Quando fui sicura che avesse cessato di esserci, riaprì gli occhi e mi ritrovai in un posto che sembrava completamente bianco e luminoso, su una riva di un fiume, che dava su un'altra sponda, non riuscivo a vedere cosa ci fosse, al di là della stessa. Mi accorsi che tra le braccia tenevo, il piccolo Masaru, che sembrava di nuovo esser crollato in un profondo sonno ristoratore, non sapevo che fare di certo, non era sicuro stare lì, e dov'erano gli altri? fino a un momento prima ero in salotto della casa di Kasumi, e ora? Ero stata trasportata in un luogo a me sconosciuto. Cominciai a camminare senza una meta seguendo la sponda, sembrava che il paesaggio non cambiasse, come se non mi muovessi affatto, ma ero sicura che lo stavo facendo. Più avanti finalmente cominciai a scorgere qualcosa, più mi avvicinavo più si definiva, sembrava un ponte che collegava le due sponde, magari raggiungendolo, sarebbe successo qualcosa.  

 


Ps: Ed eccoci qua con un nuovo capitolo, beh questo luogo per caso vi ricorda qualcosa? Susu cercate di concentrarvi, almeno coloro che hanno seguito, anche le mie altre storie, qualcuno se lo ricorderà.. forse? In ogni caso finalmente faremo luce, su qualcosa e non dico cosa, anche perché lo scoprirete. La famosa luce alla fine del tunnel (ok sono cotta già di prima mattina, non fateci caso)  

Muahahaha no no nooooooo! Niente spoiler ragazzi 
In ogni caso diamo il ben venuto, alla nuova recensitrice (si dice così?) Maria76, mi fa piacere che qualcuno di nuovo, si avvicini alle mie storie e le apprezzi ^^ 
In ogni caso ora vi lascio, un bacio 

Aliak

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Capitolo 28
*** Messaggero di Kami e la Profezia ***


Aveva raggiunto il ponte, era incerta se continuare sullo stesso, o tornare sulla propria strada, ma per quale motivo poteva esserci un ponte? probabilmente serviva per il passaggio delle persone o delle cose, da una sponda all'altra. Un sospiro uscì dalle labbra, mentre Masaru non accennava a svegliarsi, ma il fatto che respirasse voleva dire che era ancora vivo, che non doveva temere per la sua vita, non se lo sarebbe perdonato facilmente se gli fosse successo qualcosa, ma lì tutto sembrava anche fin troppo tranquillo, come se non ci fosse nulla, se non loro. Non mi piaceva quella situazione, ma non potevo far altro che raggiungere l'altra sponda, il panorama era cambiato veramente poco, se non nulla questo non aiutava di certo, decise di muoversi verso destra qualcosa gli diceva di non immergersi nella foresta di luce, che si mostrava davanti ai suoi occhi, il suo istinto gli diceva di stargli lontano il più possibile. Continuai a camminare lungo il sentiero, domandandomi da quanto stessi lì, probabilmente Kaara, era preoccupata per il suo cucciolo, Inuyasha per me, Sean forse per tutti e due, cominciava a sentirsi stanca, quel luogo sembrava rubargli le forze si sedette su un sasso vicino alla riva, guardò verso l'altra sponda, senza scorgere nulla di nuovo, fra le braccia cominciava a agitarsi il piccolo, muoveva le braccine paffutelle ma senza ancora aprire gli occhi. Una luce proveniva dalle mie spalle, mi voltai verso la stessa, una figura fatta di luce, sembrava lentamente avvicinarsi a noi, non aveva una vera forma, come se non avesse un corpo, un essere forse spiritico, o qualche creatura soprannaturale. Volevo scappare, ma le mie gambe non rispondevano ai miei comandi, sembravano paralizzate quasi non me le sentivo, abbassai lo sguardo per assicurarmi che c'erano, ed era così, solo allora mi accorsi di essere ancora in pigiama, come quando ero scesa in salone, ai piedi indossavo le mie morbide ciabatte, nulla era cambiato. 

-Ben venuta Kagome- pronunciò quella creatura, a quanto pare conosceva il mio nome. 

-Dove ci troviamo?- domandai incerta, se volerlo sapere. 

-Ci troviamo in un luogo, che non appartiene, ne al mondo umano dove vivi, ne al mondo dell'aldilà, a poche creature è permesso varcare questi cancelli- mi aveva dato di certo una risposta ma non era stata molto di aiuto, anzi aveva creato ancora più confusione nella mia testa. 

-Che ci facciamo qui?- chiesi di nuovo 

-Amaterasu mi manda qui il vostro destino è stato segnato, ancor prima che nasceste. Solo voi con i vostri poteri congiunti potrete distruggere per sempre la sfera.- strabuzzai gli occhi percependo quelle parole. 

-Ma..ma è solo un bambino, come può..- 

-E' ancora troppo presto, perché i loro poteri, possano mostrarsi, fino a allora dovrete riuscire a custodire la sfera, senza che venga alterata ancor di più, la kami vi ha permesso di esaudire quel desiderio, per quanto fosse sbagliato, ma non lo permetterà una seconda volta.- quale desiderio intendeva.. 
 

-Proteggete la sfera, finché siete in tempo, proteggete i prescelti in molti vorranno eliminarli, per non permettere che questo avvenga. Salvate il mondo prima che venga corrotto, e non ci sia più speranza per lo stesso- il tempo di finire quelle parole, e tutto diventò luce, chiusi gli occhi di colpo cercando di proteggerli.  


-Kagome!- era la voce di Inuyasha, spalancai lentamente gli occhi poggiandoli sugli stessi, mi voltai verso le figure di Kaara, Sean e  Daisuke, per poi soffermarsi sull'orologio appeso alla parete, come era possibile, tutto quello? Non era nemmeno passato un minuto, ma era sicura di aver camminato in quel luogo, per diversi minuti, forse ore, possibile che fosse tutta una illusione o forse semplicemente era una premonizione. 

-Kagome, ehi tutto bene?- annuì semplicemente 

-Sono stanchi per il viaggio, lasciamoli andare nella loro camera- infatti Kaara e il suo compagno sembravano chiaramente stremati.

-Si.. scusatemi- mi sollevai dal divano, dirigendomi vero il piano superiore, lasciando tutti in salone perplessi, raggiunsi il bagno aprì lentamente l'acqua del rubinetto in modo che fosse fredda, avevo bisogno di rifrescarmi, di trovare di nuovo le idee, mi rimbombavano le parole, di quell'essere che mi aveva donato prima, che tornassi in quella stanza, durante quel forte bagliore, che mi aveva colpito "sangue di demone e aura sacrale" serviva quello, ma da quello che avevo capito, la famiglia di Daisuke apparteneva a una stirpe di potenti maghi, allora perché quella creatura, aveva parlato alla fine anche di aura sacrale, però allo stesso tempo quando si era riferita ai loro poteri, aveva parlato al plurale. Qualcosa decisamente non quadrava. 

-Kagome- Inuysha era entrato nella stanza, per poi raggiungermi nel bagno, non mi voltai ancora, cercando di capire, le parole, del messaggero della Kami, scervellandomi, forse avrei dovuto parlare con loro, ma decisamente preferivo per ora non disturbarli, magari domani o il giorno dopo, ma come avrei potuto dire a Kaara che suo figlio appena nato era destinato, a distruggere la sfera una volta per tutte. 

-Sei ancora arrabbiata?- mi domandò, chiusi il rubinetto quindi per poi asciugarmi il viso con l'asciugamano, poggiandolo infine di nuovo al suo posto, e voltandomi verso di lui, prendendolo alla sprovvista lo abbracciai dolcemente. 

-No è solo, che ho una idea che mi frulla per la testa, e in più sono stremata.- mi aveva baciato delicatamente sulle labbra. 

-Ancora pensi a quello?- rimasi per un attimo perplessa dalle sue parole, per poi capire cosa intendeva, scossi il capo. 

-Finchè non troviamo una soluzione alla sfera, hai ragione tu, è troppo presto e pericoloso- questo voleva dire che ci sarebbero voluti così tanti anni, considerando che Masaru era ancora un neonato, sarei invecchiata e forse morta, non sapevo esattamente come invecchiassero gli Hanyou, ma mi ricordavo perfettamente, quanto shippo in tanti anni che l'aveva conosciuto, era cresciuto veramente poco, e ormai a 500 anni dopo l'epoca sengoku, ancora aveva l'aspetto di un diciottenne, se fosse cresciuto di quel passo, sarebbe diventata cenere prima di che sarebbe diventato abbastanza forte, da poterci riuscire. 

-Potremmo non trovarla, mai e non voglio sprecare, ancora una volta tutto il tempo che ho con te, voglio farti felice, ti ho visto come lo guardavi Masaru! E eri una mamma perfetta allora, lo saresti tutt'ora, la sfera non ci impedirà per una seconda volta di essere felice, non permetterò a nessuno di farvi del male.- sentivo rabbia nelle sue ultime parole, mentre me le sussurrava all'orecchio per poi baciarmi dolcemente il marchio, sentì un calore intenso pervadermi il ventre, espandersi lungo il corpo, sembrava quasi avessi la febbre, deglutì a fatica, mentre sentivo il respiro di Inuyasha farsi più pesante contro il collo, e le braccia cingermi la vita  possessivamente, avvicinandomi a se. Sussultai sentendolo già pronto, mentre contro il mio collo emetteva un basso ringhio, gutturale che non presagiva nulla di buono, sapeva di qualcosa di assai primordiale, che mi scosse da capo a piedi, sentivo le mie gambe che non riuscivano più a tenermi  in piedi, strappò i vestiti senza che io riuscissi a ribellarmi, e mi abbandonò nuda contro le lenzuola del letto, il tempo di sbattere gli occhi era sopra di me e dentro di me, era stato così veloce, da non riuscir a vedere il movimento ne percepirlo. 
 



Ps: Ecco cosa vuol dire non aver sonno a mezza notte e mezza, e scrivere un capitolo nuovo, ecco perchè si è ritrovata lì la nostra Kagome insieme a Masaru, più in la si scoprirà altro su questa profezia, forse alcuni potranno intuirlo  ancor prima, dopotutto ho lasciato indizzi (credo) in ogni caso, sembra veramente che i demoni cani (Come avevo detto alla fine di Rift) siano destinati, a salvare il mondo. 
Comunque ora stacco o alle 5 non mi sveglia manco se mi cade una bomba sotto casa, a causa del fracasso.
Un bacio 
Aliak

 

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Capitolo 29
*** Rammarico di Inuyasha ***


-Kagome! Kagome!- era stata Eri a farmi tornare con i piedi per terra, visto che l'aula era ormai vuota intuì che erano scesi in mensa, e che era suonata la campanella, avvertendo dell'intervallo. 

-Oggi ti vedo tra le nuvole, che cosa è successo?- la mente per tutta la giornata era vagata, su quello che era successo la scorsa sera tra me e Inuyasha, senza dar ascolto a professori, e alle mie amiche, che diverse volte, avevano cercato di istaurare un discorso di qualsiasi genere con me, durante il breve intervallo tra l'arrivo del nuovo professore in aula.  

-Niente, oggi mi sento stanca, in realtà, niente di che.- non potevo di certo po di certo parlarne apertamente con la mia amica, per quanto ormai ci conoscessimo da anni, per quanto sapesse tutta la verità, non sembrava decisamente il caso. 

-Non mi sembra.. dai si sincera con me- cercò di convincermi ma non serviva a nulla. 

-Centra magari un ragazzo? Un certo ragazzo?- domandò donandomi uno sguardo eloquente, era convinta che mi piacesse Sean, come quasi tutta la classe e l'istituto, ormai era risaputo che arrivavamo a scuola insieme, ora nemmeno c'era Kaara, in mezzo e quindi le voci, stavano progressivamente aumentando, e lui non faceva nulla per dilla per dimostrare l'incontrario, sapevo che non gli interessava affatto, ma cominciava a essere irritante vedere occhiate malvagie essere lanciate in mia direzione, ogni volta che lui si avvicinava a me. 

-Quante volte devo dire, che non sto con Sean- sbuffai sonoramente 

-Dai come puoi non approfittarne! ci vivi insieme per tutto il giorno e la notte, e magari dormite, in camere vicine. Dai Kagome, non puoi essere immune alla sua bellezza, per quanto sia tu "sai che".. mi sembra molto umano alla fine, oltre a essere veramente bello.- no non capiva affatto, e non mi andava di parlarne non mi andava nemmeno di andare, nel refettorio, non volevo in quel momento vedere nessuno. 

-Vai a mangiare, Eri io non ho fame, ho una nausea terribile, al solo pensiero di mettere qualcosa nello stomaco. Rimango qui in classe, finché non finisce la pausa, e arriva il professore.- speravo accettasse, e se ne andasse ora come ora non sopportavo nessuno accanto a me. 

-Va bene, ma sappi che puoi parlare con me sempre, e quando vorrai.- annuì semplicemente, e la vidi allontanarsi verso il corridoio e sparire, nello stesso. Tornai a fissare il banco, alla quale ero seduta, senza guardarlo realmente, la prossima ora ci sarebbe stato inuyasha a far lezione, mi sentivo a disagio. La scorsa sera, il suo demone aveva preso il sopravvento, o almeno avevo avuto quella impressione, non mi aveva fatto male, però avevo avuto paura, allo stesso tempo non ero riuscita a non cedere ai suoi baci, alle sue carezze, e a quello che mi aveva donato quella sera, oltretutto era successo qualcosa di strano, ne era sicura, ma non sapeva esattamente come definirlo, il solo pensiero la imbarazzava, e di certo sarebbe stato troppo difficile parlarne con sua madre, ne tanto meno avrei avuto il coraggio, di parlarne della mia vita sentimentale. La campanella suonò di nuovo, fummo avvertiti che il supplente non sarebbe venuto oggi a causa di un impegno imprevisto all'ultimo, avevamo quindi le ultime due ore vuote, le passammo a ripassare le varie materie, un bel gruppetto di ragazze si era radunato intorno a Sean, a chiedergli aiuto con gli esercizi che ci avevano dato, lui sorridendo dolcemente aveva quindi accettato di aiutarle. Passarono in fretta, eravamo di nuovo a casa, lungo il tragitto ero rimasta silenziosa, Sean non aveva intrapreso il discorso per primo, ne tanto meno aveva aperto un discorso, arrivati fummo accolti da un pianto squillante del piccolo Masaru, che sembrava essersi appena svegliato chiedendo di essere cambiato, a parte Kaara in casa non sembrava esserci nessuno. 

-Dovè Inuyasha?- domandai preoccupata, era da questa mattina che non lo vedevo, lei aveva alzato le spalle, senza saper dar una risposta, ancora non avevo avuto il coraggio di dirgli il destino del suo cucciolo, prima o poi sapevo che avrei dovuto intraprenderlo, e non sarebbe stato facile, ma mi avrebbero creduto? Era assurda la cosa, anche per me, era successo tutto in un attimo, pure se mi era sembrato durare molto ma molto di più. 

-Vedrai che tornerà prima di sera, mi stupisce però... che non abbia detto niente riguardo questa assenza- sembrava perplessa anche lei, salì le scale, e decisi di farmi una doccia veloce, per poi cambiarmi e uscire, senza farmi notare, speravo che nessun essere mi attaccasse così senza nessuna protezione, volevo cercarlo ero decisamente preoccupata, dove poteva essere? "Pensa Kagome.. Pensa" mi ripetei mentalmente, cercando di focalizzare dove potesse essere andato, poi mi ricordai del legame che ci univa, quindi sfiorai delicatamente il marchio cercando quel contatto con lui, trovandolo si trovava nel piccolo parco vicino alla nostra zona, decisi di raggiungerlo. Non c'era nessuno, almeno apparentemente sollevai lo sguardo cercando tra le fronde degli alberi, arrivando a piedi di una grande quercia mi fermai, scorgendolo seduto su uno dei rami. 

-Perché sei venuta?- 

-Come perché? Non sei a lavoro non eri a casa, ero preoccupata, temevo che ci fosse stato qualche attacco e fossi andato a aiutare gli altri, ma nemmeno Kaara sapeva dove eri andato- non era ancora sceso, rimaneva di spalle, non potevo vedere l'espressione che aveva sul viso, ma sapevo che era arrabbiato non con me ma con se stesso, era rammaricato da quello che era successo la scorsa sera, potevo percepire i suoi pensieri ora che era così vicino a me, più nitidamente anche senza toccarmi il marchio forse perché erano così intensi, da sembrare che da un momento all'altro potesse esplodere. 

-Scendi ti prego- dissi, lo sentì sospirare, per poi scivolare giù dal ramo 

-Non volevo farti del male, non so cosa mi sia successo, mi odierai ora.. Io.. Io..- mi avvicinai per poi baciarlo cercando di placare quelle parole, non volevo sentirlo prendersi colpa di quello che era successo. 

-Non hai fatto nulla che non volessi, sennò avrei cercato di fermarti, solo, che mi hai preso alla sprovvista, non sapevo esattamente come reagire..- non sapevo che dire, mi sentivo imbarazzata, le sue braccia mi avevano cinto, abbracciandomi dolcemente. 

-Mi dispiace- 

-Non dispiacerti, ti prego.- 

-Ma poteva farti male, poteva ucciderti- avevo l'impressione che parlasse di se demone, ma non ne ero sicura, ormai era un demone completo non doveva esserci quei problemi, almeno così credevo. 

-No non mi avresti mai fatto del male, non mi fareste mai del male-  lo sguardo si era puntato nella luna piena che splendeva alta nel cielo, ma qualcosa lentamente la stava oscurando, non sapevo cosa, non era una semplice nube, proveniva da quell'essere un'aura malvagia molto potente, doveva essere un demone. Anche inuyasha sembrava essersene accorto, insieme a me, e mi stringeva saldamente a me mentre con l'altra aveva fatto comparire Tessaiga, che ora si mostrava nella sua reale forma. Si era alzato in volo, prima che quell'essere ci attaccasse cercando di ucciderci. 

-Voglio la sfera, datemela- urlò mentre tessaiga veniva avvolta dalla cicatrice del vento, la lanciò contro quell'essere poco prima che potesse essere colpito si era dissolto nel nulla, e il taglio del vento aveva spazzato via mezzo parco. 

-Inuyasha, non possiamo usare tessaiga, potrebbe esserci gente- 

-Maledizione! Dov'è andato?- tratteneva ancora saldamente la spada nella mano libera, mentre si guardava intorno, l'essere sembrava ridere alle nostre spalle. 

-Fate come vi dico io, o me la prenderò con la forza, e non gli piacerà alla tua compagna.-  

-Fatti vedere verme, hai così paura di affrontarmi faccia a faccia.- lo stava provocando speravo che riuscisse nell'intento. 

-Credi realmente che sia così stupido, non avrei speranza con te, se questi mezzucci, mi porteranno a ottenere la sfera, poco male.- Inuyasha stava ringhiando furosamente, non riuscivo più nemmeno io a percepire l'aura, per aiutarlo non sapevo che fare, eravamo con le spalle al muro, in quel preciso istante. 



Ps: ed eccomi qua con il secondo aggiornamento, di questo giorno, si oggi mi sto sprecando avevo voglia di scrivere altro e quindi l'ho fatto, spero vi piaccia anche questo capitolo. 
Speriamo che Inuysha non continui a radere al suolo mezza tokyo, involontariamente, o siamo fritti xD 
Mi sono accorta con grande orgoglio, che il primo capitolo di questa storia a raggiunto le 1033 visite, forse per molti saranno poche, ma per me sono tante, ringrazio tutti coloro, che anche semplicemente passano, leggendo qualche capitolo, anche senza commentare, e chi commenta.
Siamo quasi al 30° capitolo, e ancora la storia, per la mia idea che ho in testa, è ancora in alto mare, si prevede che sarà abbastanza lunga, spero, che non vi annoierò a un certo punto. 

In ogni caso credo che per oggi bastino gli aggiornamenti, a domani. 
Aliak

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Capitolo 30
*** Nuovi poteri ***


La battaglia imperversava, senza nessun vincitore ne vinto, per quanto quell'essere riuscisse a schivare tutti gli attacchi mortali di inuyasha non riusciva a sua volta, a mettere a segno nessun attacco. Trattenevo saldamente tessaiga fra le mani, ormai una spada arrugginita, ma quanto meno il fodero mi avrebbe protetto in caso di qualche attacco, avrei voluto avere il telefono in quel momento, per chiamare Sean o Kaara per chiedere aiuto, ma lo avevo lasciato sul letto in camera. Qualcuno però sembrava essersi accorto di quello che stava succedendo nel parco, in quanto avevo sentito una voce, urlare di chiamar subito la polizia, perché sentiva strani rumori nello stesso. Sarebbe stato un casino, come avrebbero spiegato quell'essere, come avrebbero reagito? e soprattutto alla fine non avevano armi per contrastare un demone, sarebbero stati spazzati via senza nemmeno il tempo, di accorgersene di cosa era esattamente successo. Mi mordicchiai nervosamente il labbro inferiore, avevo una strana sensazione ma non sapevo esattamente come definirla, non mi ero accorta che alle mie spalle si stava formando una seconda nube nera, molto simile a quella da cui era uscito quel demone, non percepivo nessuna aura malvagia, eppure un artiglio affilato si stava avventando contro di me, mi avrebbe tranciato in due di netto se all'improvviso la barriera di Tessaiga mi avesse respinto. Lasciai la presa sulla stessa urlando per il dolore, le mani erano bruciate, potevo vedere il fumo che usciva dalle stesse, com'era possibile? eppure ero umana, e fino a poco prima la tenevo fra le mani. 

-Kagome ATTENTA!!- mi urlò Inuyasha, aveva il terrore negli occhi, non ebbi il tempo di voltarmi verso quell'essere che una luce violastra si spriginò dal mio ventre, espandendosi a macchia d'olio, sentì alle mie spalle il demone gridare di dolore mentre veniva purificato dalla stessa, mi voltai verso lo stesso, mentre diventava polvere ai miei piedi. 

-Maledetta, sei più forte di quanto potessi pensare!- mi voltai verso la voce che aveva pronunciato quelle parole, era un demone, molto simile a quello che aveva attaccato Sean e me, quasi un mese fa. Possibile, che quei demoni, fossero delle emanazioni di quell'essere. 

-Chi sei! Cosa vuoi?- lo sentì ridacchiare, allegramente mentre era sceso dall'albero, e si stava avvicinando a me, pericolosamente. 

-L'unica cosa che vogliamo è la sfera, poi lasceremo stare te e il cagnolino, ti conviene darcela, prima che ne chiami altri di quegli esseri, e del tuo compagno non rimangano nemmeno le ossa da sgranocchiare, per i suoi amici.- feci alcuni passi indietro si stava avvicinando troppo a me, e non mi piaceva, inciampai in una delle radici, sbattendo il sedere a terra, dolorava fortemente, mi guardai intorno cercando qualcosa da usare contro quell'essere ma non avevo nulla, in quel momento avrei tanto voluto il mio arco, e le frecce. 

-Dammela!- ordinò, con un gesto della mano, aveva fatto comparire altre due nubi, che minacciose, si avvicinavano a Inuyasha ignaro di tutto quello. 

-Non posso.- dissi semplicemente 

-Allora la prenderò con la forza!- ringhio quelle parole, per poi avventarmisi contro, ero pronta a vedermi la morte in faccia, ma come era successo prima, dal mio corpo si sprigionò quella strana luce, non era la solita luce spirituale che avvolgeva le mie frecce, o che usavo quando dovevo fare esorcismi, o purificare oggetti, era diversa aveva qualcosa di diverso.. Fu rapido a allontanarsi prima che questo lo prendesse in pieno, e lo distruggesse era furbo, aveva visto già prima cosa era successo al suo servitore quindi, non voleva fare la stessa fine. 

-Chi diavolo sei? O meglio cosa sei? Non sei una semplice sacerdotessa umana.- borbottò ringhiando, mentre inuyasha aveva finalmente abbattuto uno di quegli esseri, e si stava avventando contro il secondo. La luce era di nuovo scomparsa, e era tornato tutto normale. 
 
-Makasu, andiamocene!- una voce aveva pronunciato quelle parole, mi guardai intorno cercando la fonte della stessa, non trovandola era ben celata, a quanto pare Makasu, era il nome di quel demone, almeno avevamo quello, magari avrebbero trovato informazioni su questi nemici. 

-Ma fratello!- borbotto 

-E' pericolosa! non so cosa sia, ci saranno altre occasioni, di certo non ci sfuggirà.- lo avevo localizzato, finalmente mi sollevai da terra, e corsi verso quell'essere, era una pazzia ma qualcosa mi diceva di fare così, dovevo raggiungerlo. 

-Stolta!- pronunciò quelle parole, insieme congiunti i due fratelli cercarono di attaccarmi, inuyasha, aveva sconfitto tutti quegli esseri, e ora si stava avvicinando velocemente, cercando di raggiungermi, potevo sentire la paura che attanagliava il cuore e la mente, sapevo che era una cosa avventata, ma il mio corpo non sembrava voler rispondere, faceva tutto da solo. Le mani si poggiarono su quell'essere, dopo aver schivato abbassandomi un fendente della sua spada, e dalle stesse si sprigionò quella luce violetta, che lo colpì in pieno petto, trapassandolo da parte a parte. 

-Noooo- Urlò l'altro, cercò di colpirmi di spalle, ma appena la lama cercò in qualche modo di colpire il mio corpo, la stessa nell'impatto si distrusse in piccoli frammenti, che si sparsero a terra. 

-Co.. cosa? Tornerò, e la prossima volta di questa città, e voi non rimarrà che polvere- era scomparso nel nulla, come era arrivato, Inuyasha aveva visto la scena, e era scioccato perplesso forse anche un po' spaventato. Mi voltai verso di lui, sorridendogli dolcemente in modo da rassicurarlo, stavo bene stavamo bene, e i nemici erano stati spazzati via. Sentì le forze, mancarmi di colpo, Inuyasha fu' rapido a prendermi e sorreggermi prima che crollassi a terra priva di sensi. 

 

Mi svegliai, che ero stesa nel letto di quella che era ormai la mia stanza, e quella del mio compagno, non c'era nessuno, a parte me l'unica luce che traspariva era quella del sole, che proveniva dall'esterno, era già giorno, e dall'inclinazione dello stesso, doveva essere passato il mezzo dì, questo voleva dire, che non ero andata a scuola. Scesi dal letto quindi afferrando la vestaglia scesi al piano inferiore, dove trovai Kibini, che smanettava in cucina cucinando qualcosa, probabilmente per Kaara. 

-Mia signora vi siete svegliata- annuì semplicemente sedendomi al piccolo tavolino di cucina, mi girava la testa, e mi sentivo ancora debole come se qualcosa avesse assorbito tutte le mie energie 

-Volete mangiare qualcosa?- mi domandò, dovevo ammettere che non sapevo proprio cosa sarei riuscita a mandare giù, scossi quindi la testa senza riuscir per ora a rispondere a parole, poggiai le braccia sul tavolo, e appoggiai la testa sulle stesse nascondendo il viso tra quelle. 

-Tenete- sollevai lo sguardo verso Kibini, mentre mi porgeva una tazza fumante. 

-Cos'è?- domandai afferrandola, non troppo convinta, l'odore che emanava quella cosa non era per niente invitante. 

-Vi farà sentir meglio, bevetela- non aveva risposto alla mia domanda, ma se diceva che mi avrebbe fatto bene, mi sarei fidata. Anche se l'odore non era dei più buoni, il sapore era decente, la stessa sembrava riuscir nell'intento di placare il mio povero stomaco, che sembrava essersi chiuso prima in una morsa ferrata, decisamente sembrava essere un toccasana. 

-Grazie Kibini, senza di te cosa farei!- dissi 

-Oh.. la ringrazio mia signora, è solo il mio dovere.- ormai mi ero abituata, a essere chiamata con quell'appellativo, sapevo che non avrei cambiato la situazione, in ogni caso. Ero confusa cosa era successo la scorsa sera, l'ultima cosa che ricordavo, era che avevo ucciso quel demone, e suo fratello era scappato, ma poi.. Il vuoto.. 

-C'è Kaara in casa?- domandai verso di lui, rispose con un cenno di assenso. 

-E' in camera sua, con il padroncino-  

-Grazie ancora- dissi poggiando la tazza, per poi risalire le scale e raggiungere la stanza di Kaara, bussai alla porta, e sentì la voce della stessa incitarmi a entrare. 

-Come stai?- mi domandò, mentre poggiava nella culla, Masaru appena addormentato, probabilmente, visto che appariva calmo. 

-Come se un tir, mi avesse messo sotto, ma no quello è successo un mese fa'- dissi mi sentivo nervosa, e quella ironia lo dava chiaramente a vedere, come potevo scherzare su qualcosa, di così grave che era successo, vidi il suo sguardo velarsi per un istante. 

-Scusami, sta mattina sono nervosa, forse è meglio che torno nella mia stanza- 

-No rimani, qui tranquilla!- mi sorrise dolcemente, indicandomi infine di sedermi, non sapevo che fare, ero incerta se seguire il suo invito, o uscire, ma mi tenevo quella cosa quella profezia da tempo, e sapevo che prima o poi gliel'avrei dovuto dire. 

-Sono a scuola?- domandai, lei scosse il capo 

-Stanno con Ha, a risolvere la situazione che si è causata ieri sera, alcuni persone hanno visto tutto, o quanto meno qualcosa, e hanno chiamato la polizia, non è stata una buona cosa, ora se ne stanno occupando, cercando di risolvere tutto.- sospirai, mentre andavo a sedermi vicino a lei, alla fine accettando il suo invito, la situazione allora non era delle migliori, se anche inuyasha era stato coinvolto. 

-Avete scoperto qualcosa su quei due?- 

-No, non si sa nulla di nessun demone di nome Makasu, almeno appartenente a questa nazione, ma potrebbe venire anche da lontano, almeno da quel che ho capito da inuyasha le armi che usano questi esseri, non sono tipiche del nostro paese- non ne sapevo molto di armi o spade del genere, quindi potevo dare il mio parere. 

-Il problema non è questo però, ma un altro- la guardai perplessa 

-Ieri ti sei comportata in modo strano, e dopo quello che è successo tutti i demoni, minori presenti, nel giro di migliaia di Kilometri, sono stati purificati di colpo, altri demoni minori, hanno subito danni- 

-Co..cosa?- dissi perplessa barbettando 

-Hai sprigionato, una grande forza spirituale, tale da spaventare tutti.. Non hai mai avuto tali poteri, kagome, temiamo che la sfera possa aver influenzato gli stessi- disse, mi mancava l'aria, perché non mi ricordavo tali dettagli, perché tutto non mi era sembrato così, mi era sembrato tutto meno eccessivo. 

-Calmati Kagome- mi sfiorò delicatamente un braccio, cercai a mia volta di calmarmi come mi diceva, ma risultava difficile. 

-Ti rendi conto, che io non mi sono accorta di tutto questo, che.. che.. avrei potuto farvi del male, io.. io sono un mostro, sarei dovuta morire con quell'incidente- cominciai a piangere, perché Amaterasu, mi aveva permesso di esprimere quel desiderio, perché.. Aveva fatto un errore, sarebbe stato meglio che tutto fosse finito così, o forse non sarebbe finito con la mia semplice morte. 

 

Ps: Ebbene si questo diciamo sarà stato il più lungo capitolo di questa storia, sarebbe ancora più lungo, ma credo già lo sia così il prossimo capitolo, continuerà da dove si è fermato questo. Beh spero vi sia piaciuto, cominciano a vedersi gli effetti collaterali, della sfera, la nostra povera Kagome è nel panico più totale. 
Eccoci qua al 30° capitolo di questa storia, a -5 dal traguardo capitoli di rift, ma ancora stiamo abbastanza in alto mare, come situazione, quindi ancora durerà per un bel po' 

Per ora vi lascio a domani 
Aliak

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Capitolo 31
*** Malori ***


 -Non dire, una cosa del genere Kagome- Inuyasha era entrato nella stanza, mi voltai verso di lui, mentre ci raggiungeva. 

-Ma.. ma..-  

-Ha ragione non è stata colpa, tua dovevamo aspettarcelo, che prima o poi la sfera, avrebbe causato un po' di problemi, e avremmo dovuto far i conti con la stessa.- sentì una mano di inuyasha, sfiorarmi il viso cancellando le lacrime che erano scese dagli occhi, quel tocco delicato intimo mi rassicurava, già cominciavo a sentirmi meglio, vista la sua vicinanza. 

-Dobbiamo trovare qualcuno che possa aiutarci- ammise Kaara, non aveva del tutto torto. 

-Qualcuno che possa, arginare per ora il problema, stavamo pensando di andare, da un vecchio amico di famiglia dei genitori di Daisuke, il problema è la distanza.- la guardai perplessa. 

-Dovremmo andare fino in Inghilterra, e non sarebbe un viaggio tanto semplice, anche perché potrebbero attaccarci durante il viaggio, e diciamo non è così a portata- spiegò inuyasha, poco dopo terminando le parole di lei, lo sguardo si era poggiato sul pavimento davanti a me, fissavo le travi in legno, sulla quale erano poggiati i miei piedi. Forse era ora, di dirgli della profezia, o forse era il momento peggiore. Pribabilmente però quel conoscente, poteva aiutarci fino al momento in cui Masaru sarebbe stato abbastanza grande, e capace da distruggere la sfera, come era stato predetto. 

-Forse però sarebbe meglio tentare, anche se rischioso almeno, non rischierei di farvi del male, e fare del male, a dei demoni innocenti- mi era tornato in mente in quel momento, shippo, la sua famiglia ei vari Kitsume. 

-Sta tranquilla, quel posto è ben protetto, non mi preoccuperei per loro, e per quello stupido- 

-Meno male- Tirai un sospiro di solievo. 

-La cosa scomoda, sarebbe anche il dover usare mezzi umani- aggiunse Kaara 

-Perché?- 

-Non credi darebbe un po' nell'occhio un enorme cane volante in cielo? è un po' rischioso, e per di più la distanza è abbastanza lunga, a prescindere ci vorrebbe diverso tempo, e anche noi, non è che siamo immuni alla stanchezza- non aveva del tutto torto, non ci avevo pensato, mi sentivo un'idiota per questo.  

-Come è andata a finire con la polizia?- domandò Kaara, distogliendo l'attenzione dal precedente discorso. 

-Iriumaru, e riuscito a risolvere la situazione, ora si stanno occupando delle persone che sono state in qualche modo coinvolte, nella stessa faccenda, hanno chiuso il parco e cercheranno di rimettere a posto tutto, ho esagerato, e me ne pento è anche colpa mia- sentì Kaara sospirare, poggiando lo sguardo sulla vetrata della finestra che dava sul terrazzo esterno, si intravedeva in lontananza, da quella posizione il parco, probabilmente i sensi migliori di loro permettevano di vedere meglio, di quanto io potessi vedere da qua. 

-Vengono, appena hanno finito.- il piccolo si stava di nuovo agitando nella culla, quindi decidemmo di lasciare Kaara in santa pace, raggiunta la nostra stanza, mi sedetti sul letto e accesi la televisione, guardando tra i tanti canali, cercando la notizia fra gli stessi. In un telegiornale si parlava, di forti folate di vento concentrate nella zona del parco che avevano spazzato via diversi alberi panchine e quant'altro, alcuni di questi instabili quindi pericolosi, si era deciso di chiuderlo, finchè non si sarebbe ritenuto di nuovo in sicurezza. 

-Sarebbe bello andare in inghilterra, non sono mai uscita dal giappone, vorrei vedere il mondo all'esterno, ma i miei non se lo sono mai potuto permettere. Anche alla nonna piaceva, diceva sempre, che se avesse vinto alla lotteria, avrebbe fatto almeno un bel viaggio da qualche parte nel mondo, per la prima volta nella sua vita.- mi piaceva l'idea di andare così lontano, ma sapevo che era pericoloso, e poteva essere pericoloso. 

-Si è affascinante- 

-Ci sei andato?- domandai, strabuzzando gli occhi voltandomi verso di lui. 

-Una volta, per aiutare, sesshumaru, in una faccenda, con una alleanza con gli Inuyoukai, di lì.-  

-Ci sono demoni, anche in altre parti del mondo?- domandai 

-Si anche di specie, che non ci sono in queste terre, da anni si è creata una rete, fra i vari clan sparsi nel mondo, che permette la convivenza, e soprattutto la segretezza verso gli umani.- 

-Wow- riuscì solo a dire, mentre spegnevo di nuovo il televisore. 

-Sono molto diversi rispetto a noi, hanno culture tradizioni differenti, anche in aspetto devo dire, si differenziano, per esempio in giappone, gli Inuyoukai, principalmente, sono rimasti quasi solo quelli dal pelo argentato, Mikio era l'ultima della dinastia dei neri, come anche Aki, ma tendenzialmente il carattere dominante, rimane l'argento. In inghilterra, ho visto di tutte le sfaccettature e sfumature- mi appoggiai contro il suo petto, continuando a ascoltare le sue parole, stargli vicino mi faceva sentire bene, più del solito non sapevo il perché, il suo odore mi rassicurava, anche il suo yoki, per quanto fosse al minimo ne percepivo l'essenza la potenza nascosta, era forte, la forza che mi avrebbe protetto sotto la sua ala. 

-Kagome, tutto bene?-  mi domandò, mentre mi accarezzava dolcemente i capelli, chiusi gli occhi mentre, mentre mi lasciavo andare a quel tocco, sentivo il suo cuore battere forte contro la cassa toracica, sollevando lo sguardo incontrai la mascella, avevo la voglia di leccare lo stesso lievemente, e strofinare il mio naso contro quella gola. Mi scossi da quel pensiero, sapendo che mi aveva fatto una domanda, e dovevo dargli una risposta ma non sapevo come rispondergli, sapevo di sentirmi bene, almeno stavo bene fisicamente dopo quella tisana, di Kibini, ma mi sentivo strana. 

-Si- risposi ma non ero molto sicura della stessa, nemmeno lui sembrava convinto. Scendemmo per la cena, insieme a noi, si erano uniti questa sera, anche Iriumaru, che intanto stava tenendo il suo nipote tra le braccia, cullandolo dolcemente con un sorriso dolce fra le labbra, Yaone era a pochi metri di distanza e parlava con Kaara, e gli altri stavano per sedersi al tavolo. Era passata tranquillamente la cena, mentre arrivavano le seconde portate, sentì lo stomaco di colpo rivoltarsi, la testa girare vorticosamente, probabilmente ero diventata pallida non serviva che mi guardassi su qualche superficie riflettente, l'odore risultava terribile, eppure, era sempre stato uno dei miei piatti preferiti.  

-Kagome!- Mi sollevai di colpo dal tavolo, e corsi verso il bagno, mentre sentivo inuyasha chiamarmi, aprì la porta spalancandola raggiungendo infine il water, lo aprì di corsa per poi riversare nello stesso quello che avevo appena mangiato, il mio stomaco comunque non voleva placarsi, sentì inuyasha entrare lentamente nel bagno per poi raggiungermi, poggiando qualcosa di fresco sulla mia fronte, era piacevole la sensazione, mi faceva stare un po' meglio. Chiusi gli occhi, sospirando infine scaricando, volevo alzarmi ma le gambe non mi reggevano, sentì le braccia cingermi delicatamente, sollevandomi da terra. 

-Portala in camera, arrivo subito- disse la voce, di Yaone che era rimasta sulla porta del bagno. 

-No non serve, sto bene continuate, a mangiare non pensate a me.- la sentì sospirare, e disse poco dopo. 

-Va bene, veniamo su dopo cena. Accompagnala in camera, e assicurati, che si stragli sul letto.- Sembrava come un ordine, più che un consiglio, in silenzio inuyasha mi accompagnò in camera. 

-Non serve che si preoccupi di me- 

-Tranquilla è il suo lavoro, dopotutto.- mi aveva appoggiato sulle lenzuola, quella sera faceva abbastanza caldo, mi aveva lasciato la pezza bagnata e fresca, me la portai alla fronte, poggiandola contro la fronte in modo da percepirne il piacere. Mi sentivo uno schifo, ma non volevo do certo ammetterlo, c'erano stati abbastanza problemi per quel giorno, non volevo dare altri pensieri. 


Ps: ecco il nuovo capitolo, sono cotta sta sera, credo che vi lascio subito dopo questa pubblicazione, presto probabilmente i nostri amici affronteranno un viaggio, come accennato in Inghilterrà, chissà quanti nuovi alleati o nemici incontreranno. 
Non so esattamente da che ora ci sarò domani, come al solito, il sabato e la domenica li passo a cavallo, quindi non stupitevi se non ci sono aggiornamenti, o ci saranno di sera tardi.

Un bacio 
Aliak

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Capitolo 32
*** In viaggio verso Londra ***


Si prospettava un viaggio lungo, e ricco di esperienze, ma l'ansia mi attanagliava ancor prima di entrare su quel piccolo aereo, avrei preferito decisamente volare sul corpo imponente di Inuyasha, o quello di Sean, piuttosto che su quella ferraglia, per quanto potesse essere sicura, già da ora solo l'idea mentre stavano per imbarcarci, dopo aver controllato i biglietti. In quel momento mi sarei voltata, e messa a correre urlando uscendo dall'aeroporto, ma la presa di inuyasha era salda, e non accennava a cedere di un millimetro. Sospirai seguendo Sean che ci faceva strada, davanti un'ostess stava cercando i posti a sedere in prima classe, lasciando la seconda e il fracasso della stessa, sapeva di qualcosa di più intimo. Ci sedemmo ai posti, io mi misi vicino al finestrino, guardando l'asfalto immobile che si vedeva, da attraverso oblò, inuyasha si era messo i tappi all'orecchie, ma sapevo che potevo comunque comunicare con lui tranquillamente, mi stupivo della calma dei due, per quanto quel luogo potesse essere innaturale, fastidioso mi veniva come paragone in quel momento degli uccelli in gabbia, così maestosi gli Inuyoukai, potevano librarsi in volo, e invece stavano per usare, quell'insulsa tecnologia umana. Mi resi conto che la modernizzazione, li stava privando di qualcosa che per loro, era naturale, come respirare e mangiare, erano costretti a mantenere quelle forme umane, per poter raramente mostrarsi nella loro magnificenza. Allungai una mano verso di lui, avvertendolo che era il momento di mettere le cinture, da un momento all'altro ci saremmo alzati in volo, afferrò i due lembi della cinta, per poi chiuderla, feci lo stesso gesto poco dopo, ma le mani mi tremavano dalla tensione, quindi mi aiutò nel farlo. Sorrisi quando notai la mano soffermarsi sul ventre senza staccarsi dallo stesso, non potevo far a meno di esserne felice, sapevo che lo era anche lui, ma entrambi eravamo allo stesso tempo preoccupati, il viaggio dopotutto serviva anche a quello, veder in qualche modo di arginare il nuovo potere, causato dalla sfera, in modo da non rischiar di far del male, volutamente ne ha lui, ne a Inuyasha e gli altri. Sentì il telefono vibrare per un'ultima volta, prima che dovessimo spegnerli del tutto, era un messaggio di mia madre, che mi augurava buon viaggio. Non avevo avuto ancora il coraggio di dirglielo, ma prima o poi mi sarebbe toccato. Lo spensi per l'ultima volta, prima di arrivare a Londra, chiusi lentamente gli occhi aspettando che il sonno facesse il suo decorso, dopotutto era presto e il viaggio sarebbe stato veramente lungo. Mi svegliai di soprassalto, accanto a me ancora inuyasha dormiva, guardai oltre lui, e Sean, sembrava far apparentemente la stessa cosa, sganciai la sicura, per poi alzarmi dal sedile, avevo l'impressione ci fosse qualcosa di strano, tutti dormivano, non si vedevano Ostess, guardai verso la seconda classe, e tutto a sua volta era calmo. Cercai di scuotere inuyasha e sean per svegliarli ma niente, incominciavo a temere il peggio, non sapevo che fare camminai fra i vari sedili, cercando qualcosa ma non sapevo cosa, dall'ultima fila di sedili, notai una leggera nebbiolina innalzarsi. 

-A quanto pare, non fa effetto su di te, e questo rende le cose più difficili- dal sedile si era alzata, quella che sembrava una donna umana, solo ora mi accorsi che non lo era, l'aveva celato fino ad allora, con molta facilità, feci qualche passo indietro, ma fu inutile, quella nebbiolina aveva avvinghiato una mia caviglia bloccandomi. 

-No cara, non ti sarà così facile.- Si era avvicinata, e aveva afferrato il mio mento tra l'indice e il pollice, solo ora potei notare, gli artigli posti sulle dita affusolate. 

-Devo ammetterlo sei interessante.. Se ti comporti bene, potremmo anche decidere di tenerti così, e diventare nostra alleata.-  

-Mai- pronunciai quella semplice parola, con tutta la decisione che avevo, nel cuore e nel corpo. 

-Ripetilo, se avrai il coraggio, dopo che avrò eliminato i tuoi, cari amici.- aveva spostato lo sguardo verso Sean, e Inuyasha ancora addormentati. 

-Non ci provare- ringhiai quelle parole senza manco accorgermene, sentì il mio corpo che poteva di nuovo muoversi liberamente, lei non lo sapeva, non sapeva che ero libera, che quella nebbia non avesse più effetto su di me, l'afferrai di colpo per il collo, stringendo le mie dita sullo stesso con forza che non credevo mia. 

-Tu..tu.. cosa sei, maledetta- rantolò quelle parole, gli opprimevo la gola in modo tale, che nessun essere umano potesse sopravvivere, non avevo mai avuto tale forza, nel mio corpo sentivo l'odore della paura provenire da quell'essere, che tenevo tra le dita con poco avrei potuto dargli la morte, ma sarebbe realmente bastato. 

-Non sei umana, nemmeno sei una mikio, una mikio non ha tali poteri, a meno che..- aveva appena ridacchiato, emettendo un verso gutturale. 

-Hai già usato la sfera vero? hai ceduto alla stessa, in modo da vivere con il tuo demone, per sempre, anche colei che avrebbe dovuto proteggere la sfera da noi, a ceduto al suo potere- la pressione delle mie mani si fece ancora più forte, sentì un sonoro crak, provenire dal suo collo, prima che la testa rotolasse, per terra il corpo stesso della demone scomparì diventando nebbia che si dissolse, all'istante, dovevo tornare di corsa al mio posto prima che potessero gli altri svegliarsi. Dopo qualche minuto, inuyasha aveva aperto gli occhi, Sean non ancora, ero preoccupata, raccontai tutto quello che era successo, lui mi disse che probabilmente avrebbe dormito ancora un po', ma che non dovevo preoccuparmi. Ma sembrava preoccupato per me, per quello che era successo, non gli avevo detto della presupposizione che aveva dato, la demone, a quegli eventi successi. Forse avevo espresso proprio quello, cedendo alle lusinghe della sfera, per questo ero ancora viva, era quello che intendeva il messaggero di Kami, quando parlava di desiderio espresso.. In realtà temevo di sapere, se fosse proprio quello il motivo. Eravamo atterrati a Londra all'aeroporto di Heathrow, una limosine ci aspettava all'uscita dello stesso, il guidatore aveva posto i bagagli nel bagagliaio e ben presto siamo saliti in macchina, dovevamo raggiungere il centro di quella città il palazzo di questo Marius, mi domandavo che tipo potesse essere. Guardavo il panorama sfrecciare fuori dal finestrino, avrei voluto godermelo di più sapevo che saremmo stati lì per diversi giorni, anche per quello, ormai avevamo preventivato anche di farmi godere di quella piccola vacanza lontano dal mondo orientale, oltre a pensare al dovere. Speravo veramente che nessun'altro ci avrebbe disturbato, volevo godermela per quello che potevo, anche rendendomi conto che probabilmente, non avrei avuto altre possibilità come quelle.  

-Siamo quasi arrivati miei signori- disse l'autista attraverso l'autoparlante, quella macchina era qualcosa di straordinario, aveva tutto e di più da un mini bar, contenenti varie bibite di vario genere, di cui alcune mai viste in vita mia, che probabilmente erano tipiche di lì, a alcolici, e bibite Giapponesi, probabilmente una premura, dello stesso stregone visto che era la limosine privata dello stesso. 

-Non era forse meglio, raggiungere prima l'hotel, e lasciare le valigie?- domandai 

-No vi ospita lui. Crede sia molto più sicuro, nella sua casa, ci sono protezioni magiche, e molti incantesimi, che non permettono a esseri umani, o demoniaci, di entrare contro il volere del mio padrone, come anche di danneggiare in qualsiasi modo il palazzo.- tirai un sospiro di piacere sapendo quella notizia, quanto meno sarebbe stata la cosa più positiva, sarebbe stato un rischio un albergo, con tutte le persone, che potevano starci fra clienti dipendenti, e quant'altro. 

-Siamo arrivati- disse l'autista, mentre fermava la macchina, era sceso e aveva quindi aperto la portiera permettendo a noi di uscire. Rimasi affascinata quindi dal possente palazzo, che mi si parava di fronte sembrava molto normale, anonimo vicino agli altri, ma potevo percepire una grande potenza, provenire dallo stesso, qualcosa che mi fece accapponare la pelle, ma allo stesso tempo, se inuyasha e gli altri si fidavano dello stesso, perché non avrei dovuto fare lo stesso? 

 


Ps: Eccomi qua dopo un giorno di pausa, ebbene si, mi ero ripromessa ieri di scrivere il capitolo, ma purtroppo sono tornata alle 3 di notte (no non scherzo) e oggi sono stata di nuovo tutto il giorno fuori, quindi mi è toccato ora aggiornare, mi dispiace di avervi fatto attendere tanto. In ogni caso diamo il ben venuto a (rullo di tamburi) Hikaru_Tsuki che si è aggiunta a questo mio piccolo mondo, spero rimarrà a lungo. 

Beh per sta sera vi stacco a domani 
Aliak

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Capitolo 33
*** Marius e Electra ***


Ero in ansia mentre entravamo in quelle mura, mi guardavo intorno tutto intorno a me, mentre Inuyasha e Sean camminavano davanti, un maggiordomo, ci faceva strada, quel luogo trasudava di energia da tutti i pori, possibile che potessi avvertirla solo io? O forse semplicemente loro vi erano abituati, non che mi recasse fastidio, non sembrava minacciosa, anzi avvolgeva delicatamente quelle mura dandomi conforto, avevo come la sensazione di sentirmi a casa, quando ero lontana milioni di kilometri. Il maggiordomo ci lasciò davanti a un grande portone, che venne aperto di colpo, mostrando una enorme stanza circolare, dai soffitti altissimi, un lucernario faceva filtrare la luce dall'altro, altra luce proveniva dalle grandi vetrate che davano all'esterno, dall'altra parte della stanza rispetto a dove eravamo appena entrati. Enorme spaziosa mostrava nel lato nord, un enorme tavolo, con diversi arnesi sopra a me sconosciuti, e alcuni tomi aperti, come se qualcuno fino a un momento prima stesse leggendo qualcosa, dal lato opposto un caminetto, spento circondato da divani in pelle, che davano la sensazione di essere estremamente morbidi. Parte del tappeto era ricoperta di tappeti, ma al centro della sala, c'era uno spazio circolare completamente vuoto, mi domandavo il perché di tale scelta, sembrava non ci fosse nulla di particolare. Appese alle pareti c'erano vari, quadri, di autori probabilmente europei, non riconoscevo lo stile, così differente dal nostro, ma così affascinante, in aggiunta in vari angoli e spazzi si presentavano varie state, di diverse fatture e forme. Ero affascinata da quel luogo, così diverso scostante dal Giappone, eppure ogni cosa in quella stanza raccontava qualcosa. Un quadro in particolare mi aveva incuriosito, mi avvicinai lentamente a quella parete per ammirarlo meglio, le fini pennellate rendevano omaggio all'autore dello stesso, ero affascinata dallo stile, dai colori così sgargianti di quell'opera. Venni distolta dallo stesso, quando la porta dalla quale eravamo entrati, si era aperta da sola come se qualcosa di invisibile l'avesse spinta, rivelando una Hanyou, dai capelli Blu elettrico, con dei bellissimi occhi, uno si presentava viola come le primule in primavera, e uno rosso come un rubino, aveva una carnagione abbronzata, ma non di quelle artificiali causate da lampade abbronzanti, ma di quelle naturali, gli davano un aspetto selvatico. Di sicuro non doveva essere nemmeno lei, di quella nazione o almeno uno dei suoi genitori, aveva un sorriso sgargiante, lentamente si avvicinò a noi seguita a pochi passi da un uomo, che apparentemente non poteva avere più di quarant'anni, aveva degli strani occhi ferini come quelli di un gatto, ma avevo l'impressione che non fosse dovuto a nessuna natura demoniaca, ma bensì a qualcos'altro, gli stessi lentamente si erano spostati su Inuyasha e Sean, senza soffermarsi più di tanto per poi puntarsi su di me. Venni travolta da un'ondata di energia, che riconobbi subito, la stessa che aveva circondato la casa e ogni suo oggetto, che fosse lui il grande Marius? Mi sembrava però troppo giovane per essere colui che cercavamo, forse era un alievo di quel mago, o forse il figlio, senza volerlo già me lo immaginavo come un vecchio signore, quello stregone senza averlo mai visto, forse pensando allo stereotipo con cui ero vissuta nell'infanzia, con la leggenda del mago merlino, e tanti altri, me lo immaginavo questo marius, con una lunga infinita barba bianca, senza però quell'assurdo cappello a punta. 

-Ben venuti, spero che il viaggio sia andato bene- parlò l'uomo, entrando nella sala, appena si distaccarono i due, dalla porta la stessa lentamente si chiuse da sola, come si era aperta, lasciando alle spalle il corridoio dalla quale eravamo venuti, Inuyasha si era avvicinato affiancandomi, delicatamente cingendomi la vita. Mi accorsi solo allora che in realtà, l'uomo non aveva aperto bocca, seppur quelle parole, ero stata sicura che fossero state pronunciate a alta voce, inuyasha mi avvertì che ci parlava attraverso un incantesimo, in modo che riuscissimo a comunicare tranquillamente, anche non conoscendo perfettamente la lingua madre, di quel paese. 

-In realtà, siamo stati attaccati- ammisi, un po' titubante, incerta se avvertirlo dell'attacco in aereo, Sean era stato avvertito durante il viaggio in limosine. 

-Intanto accomodatevi, sarete stanchi dal viaggio, gradite qualcosa?- aveva indicato i divanetti davanti al camino, alla domanda sean e inuyasha risposero con un  no, ma io avrei gradito volentieri qualcosa da bere, mi sentivo la gola secca, forse a causa della tensione causata dal viaggio, e da quell'uomo sconosciuto, qualcosa nel mio subconscio mi diceva che potevo fidarmi di lui, ma potevo fidarmi di me stessa? cominciavo a dubitarne, visto quello che era successo in aereo. Con un gesto della mano, davanti a noi sul basso tavolino, era comparso un vassoio carico di pasticcini molto invitanti, e una serie di bevande. Un po' insicura, presi la brocca d'acqua e  mi versai un bicchiere, mentre inuyasha spiegava cosa fosse successo in aereo, il tizio era rimasto in silenzio ad ascoltare, fino all'ultima parola, la mia attenzione era spostata sulla hanyou, dai capelli blu elettrico, mi domandavo se fossero veri, o se li tingesse, o in altri modi riuscisse a farli essere così, quando vidi che si era voltata verso di me, abbassai di colpo lo sguardo vergognandomi di averla fissata a lungo, era una bella ragazza, apparentemente della mia stessa età, probabilmente molto più grande. 

-Capisco, Electra, fammi un piacere.- disse verso l'hanyou, quindi era quello il suo nome, Electra, non sapevo perché ma avevo l'impressione, che gli si addicesse. 

-Potresti usare i tuoi poteri su di lei? Sempre se sei d'accordo. Non ti farà nessun male, ne a te ne al bambino, te lo posso assicurare.- non sapevo esattamente se fidarmi di quella parole, ma ormai ero lì, non potevo tirarmi indietro, Electra, aspettava il mio consenso, e annuì lievemente. Si era avvicinata a me inginocchiandosi di fronte. 

-Potrebbe causarti, un leggero formicolio, ma rimani rilassata, durerà poco- aveva una voce molto dolce, suadente e calda mi sentivo rassicurata da quelle parole, aveva allungato le gemelle verso la mia fronte, aveva poggiato le dita sulla stessa, ma poco prima che lo facesse avevo come l'impressione che sulle sue mani, esattamente si stessero sprigionandosi dai polpastrelli delle dita, dei piccoli fulmini blu, quando mi toccò le tempie, sentì quel formicolio di cui aveva parlato, la ragazza, e in un attimo come un flash, back mi si pararono davanti molto veloci, immagini e ricordi molto vicini, dei quali alcuni ero sicura di non averli mai vissuti in vita mia, mi apparivano sconosciuti lontani e vaghi, mi era sembrato di vedere la sacerdotessa Midoriko. Quando staccò lentamente le mani dalle mie tempie, le immagini scomparvero di colpo, lasciando solo il ricordo. 

-E' come pensavo io?- domandò l'uomo verso hanyou, che annuì semplicemente. 

-Allora è più difficile, di quanto potevamo sperare- si era lentamente alzata, prima di allontanarsi, mi aveva sfiorato delicatamente il volto, con una dolce carezza che sembrava molto materna, per poi tornare al suo posto, nel divano di fronte a noi, in modo estremamente composto. 

-Quindi non puoi aiutarci nemmeno tu?- chiese Inuyasha, dubbioso e un po' rammaricato. 

-No, affatto potrò aiutarvi. Ma quello che è successo implica, comportarsi in un modo diverso, rispetto al quale volevo muovermi antecedentemente, e non so quanto saranno collaborativi.- non riuscivo a capire, cosa intendesse con le ultime parole, anche inuyasha e Sean, sembravano perplessi. 

-Partendo dal presupposto, che l'idea che avevate inizialmente quando siete arrivati, che fosse a causa della sfera, che si sono avverati gli ultimi avvenimenti. Mi ero preparato in  modo tale, da bloccare i poteri della sfera stessa, almeno finché non avrei trovato un modo per distruggerla del tutto fino, senza recare danno a te Kagome. Ma non è a quanto pare così semplice.- sospirò pesantemente, sembrava come se stesse preparando a dare una brutta notizia, a qualcuno e cominciavo a sudare decisamente freddo, preparandomi al peggio, possibile che Electra avesse visto qualcosa, che non permetteva tale cosa. 

-Non posso bloccare i poteri di una creatura che non è ancora nata, senza rischiar di ucciderla, o provocargli danni irreparabili. Posso limitarli posso fare in modo che tu riesca quanto meno a controllarli, ma considerando che già così piccolo è così potente, non sarà affatto facile, contenere per te la sua forza.- non sapevo come reagire, a quella notizia... 

 


 Ps: Eccoci qua, un po' di cose sono state finalmente più o meno rivelate, chi se lo immaginava? (ASPETTA UNA RISPOSTA DAI SUOI FAN) oddio credo che nessuno potesse immaginarsi, una cosa del genere, una tale pazia, ma magari invece non è decisamente così, quindi sono aperta a ogni supposizione che avreste tirato fuori.. susu ditemi, cosa pensavate, sono troppo curiosa. Beh vi lascio una immagine, di Electra, esattamente trovando per caso quell'immagine, ho pensato di creare un personaggio, in questa storia, che poteva avere tale aspetto, spero vi piaccia, questa nuova personaggia, che entrerà a far parte del nostro caro gruppo.

Per sta sera comunque vi lascio 

Un bacio 
Aliak


 

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Capitolo 34
*** Incontro con il capoclan ***


Guardai il cielo notturno, dove spiccava una luna ormai quasi piena, sarebbero mancati due giorni, due interminabili giorni, un sospiro uscì dalle labbra, mentre la mano destra sfiorava delicatamente il ventre ancora piatto, mi aveva detto che non ci sarebbero stati problemi, che non sarebbe successo nulla al nostro cucciolo, eppure avevo paura. Quello che poteva fare era limitare i poteri del cucciolo, finchè non sarebbe stato abbastanza grande e forte da controllarli del tutto, sia per il mio bene, che per quelli che mi circondavano, ma la sfera probabilmente non avrebbe aiutato, sembrava che la stessa reagisse sia a me, che al potere del piccolo forse perché la stessa sfera era composta sia da parte demoniaca, che quella spirituale della sacerdotessa Midoriko, lui aveva sia poteri demoniaci che spirituali, anche per quello i demoni e i sacerdoti, erano nemici naturali, quella creatura che portavo in grembo, era qualcosa che non doveva mai nascere, un abominio... Per molti, la sola esistenza era contro natura, eppure pensando alle ultime parole, che mi aveva il messaggero di Kami, finalmente riuscivo a trovare il nesso "Sangue di demone, e Aura Sacrale" intendeva lui, intendeva che Masaru, e mio figlio erano gli unici che potevano annientare una volta per tutte la sfera. Mi mordicchiai nervosamente il labbro inferiore, ancor di più avrei dovuto nasconderlo, fino al momento giusto, in privato però avevo parlato con Marius avrebbe fatto di tutto pur di aiutarci, gli avevo parlato di quell'incontro di quello che aveva detto quell'essere di luce, era rimasto a lungo in silenzio ascoltando quello che avevo da raccontargli, per poi dare il suo giudizio. In quei pochi giorni che eravamo la incominciai a apprezzarlo, se prima lo temevo ora non era così, si era dimostrato affidabile cauto, da giorni si era chiuso in biblioteca, per studiare al meglio la cosa, anche con l'ultima scoperta, che gli avevo dato, non era uscito da lì, nemmeno per mangiare, anche se da quel che capì non ne aveva bisogno, lui traeva energia e potere dagli elementi, acqua aria terra vento, dal sole e dalla Luna, per questo aspettavamo il massimo di quest'ultima, per essere sicuri, che l'incantesimo riuscisse alla perfezione e senza intoppi. Sean negli ultimi giorni, sembrava essersi chiuso in se stesso, poche volte ero riuscita a parlare con lui, le poche volte, che lo incontravo per caso, girovagava per il castello insieme a Electra, cominciavo a credere che tra quei due ci fosse qualcosa, ma inuyasha continuava a ripetermi che non era così, che non conoscevo abbastanza bene Sean, ma non ne ero convinta quanto lui. Abbassai lo sguardo, scorgendo la figura di Electra uscire dal palazzo, sembrava dirigersi verso la città, ancora non eravamo riusciti a visitarla, guardavo dall'alto di quella fortezza, mi sentivo come un uccello in gabbia, e non mi piaceva affatto. Sentivo le mie amiche via telefono, che mi chiedevano che fine avessi fatto, non potevo dirgli dove mi trovavo, solo miei lo sapevano, ed era già tanto. Eri mi ricordò che la prossima settimana sarebbe stato il mio compleanno, che appena sarei tornata a scuola l'avremmo festeggiato tutti insieme, con i miei compagni di classe, con gli amici di sempre. Volevo tornare alla mia vita spensierata, come prima come quando ero alle elementari o alle medie, ma ora che ci pensavo sentivo da sempre un vuoto accanto a me, come se mancasse qualcuno nella mia vita, come se mancasse qualcosa, e ora che Inuyasha era con me, quel vuoto si era colmato finalmente.  

-Comincia a far freddo, entra non ti fa bene- mi voltai verso inuyasha, che mi aveva poggiato un giacchettino in lana sulle spalle, per quanto ormai fosse primavera, la a Londra, ancora le temperature, non si erano fatte più calde era umido quel luogo, quasi poteva penetrarmi nelle ossa. Ringraziai mentalmente per quel gesto, non aveva del tutto torto, entrammo in camera. 

-Che ne dici, di farci un giro- mi disse, strabuzzai gli occhi, sentendo quelle parole. 

-Sei sicuro? Fin'ora non siamo usciti, cominciavo a temere, che finchè non avessimo fatto quell'incatesimo, fossi prigioniera in questo maniero- ammisi, lo sentì ridacchiare appena. 

-No, non sei prigioniera, è solo che Sean, e io siamo stufi di queste quattro mura, e Marius, ha assicurato, che siamo al sicuro, che possiamo andare tranquillamente da per tutto, per di più, gli Inu di qui ci hanno invitato, alla loro fortezza, e ci tocca andare anche perché siamo anche loro ospiti- 

-Allora diciamo che non è solo una passeggiata notturna, ma anche una visita di piacere agli inu?- annuì semplicemente, entrai all'interno della camera, e quindi mi cambiai per uscire, mi resi conto di non avere nulla di elegante, i miei vestiti erano tutti molto informali, probabilmete, avrei fatto brutta figura, ma anche inuyasha aveva alla fine scelto, dei semplici vestiti, nulla di troppo vistoso. Usciti dalla stanza, scendemmo le scale, raggiungendo alla fine la figura di Sean, che sostava sulla porta di casa, con gli occhi poggiati sullo schermo del telefonino, mentre batteva velocemente le dita sullo stesso, andando a digitare parole. Solevò lo sguardo in tempo per notare, che eravamo arrivati, e inviò quello che doveva essere il messaggio, per poi mettere il telefono nella tasca dei pantaloni. Ora capivo perché molte ragazze, facevano la corte a Sean, dire che era bello, era riduttivo sembrava un adone delle statue greche, in quella breve reclusione, avevo letto qualche libro di arte, con l'aiuto di Inuyasha, sull'arte europea, mi ricordavo quelle statue scolpite nel marmo, forse era anche il fatto che lui avesse i capelli ondulati a ricordarmeli, rispetto al liscio ei capelli di Inuyasha. Mi scossi da quei pensieri, sapendo che inuyasha poteva percepirli, vergognandomi degli stessi, ma sembrava che lui non ci avesse fatto caso, o non lo andava a vedere. 

-Electra, viene con noi?- domandò Inuyasha, al mio fianco. 

-Non credo, non ha buoni rapporti con il clan.- rispose Sean, poco dopo. Electra era un Hanyou della famiglia degli inuyoukai, la madre era una schiava venuta dall'africa, da lei aveva preso la carnagione mulatta, ei poteri, da quel che avevo capito, era una shamana, non so esattamente cosa fossero, ne volevo chiederglielo non sembrava volerne parlare tanto facilmente, della sua famiglia. Ci incamminammo verso il centro, trovando facilmente il luogo, sembrava la reggia di qualche principe delle favole, mi resi conto che sotto quel punto di vista, i demoni cane sembravano sempre essere una spanna sopra agli altri demoni, elevandosi dagli stessi, anche fra quelli più umili avevano un qualcosa che non sapevo esattamente come decifrarlo. Mi scossi da quei pensieri, mentre entravamo nell'edificio, dentro era ancor più sfarzoso di quanto apparisse fuori, mi sentivo decisamente a disagio in quei vestiti che indossavo, sentì il braccio di Inuyasha, avvicinarsi, e la mano cercare la mia, intrecciai le dita con le sue, mentre varcavamo l'entrata di quello che appariva come uno studio, da lì a poco sarebbe arrivato il padrone del palazzo a quanto pare, anche il capo del clan di quelle terre. C'era un enorme pianoforte a coda, laccato bianco fin da piccola sognavo di imparare a suonarne uno mi affascinavano, soprattutto i suoni melodiosi che emettevano, ma i miei non se l'erano mai potuto permettere, quindi rinunciai presto a tale sogno, con il cuore infranto. La porta dello studio si spalancò, e la figura che entrò nella sala, mi lasciò a bocca aperta. Era un inuyoukai dai capelli Blu, e gli occhi rossi scarlatti, la carnagione era pallida quanto quella di inuyasha e Sean, ma nei lineamenti del viso, rivedevo la figura di Electra, ero sicura o quasi sicura che potesse essere il padre, gli somigliava troppo per una parentela più lontana. Sean sembrava arrabbiato, almeno avevo visto un lampo rosso passare tra i suoi occhi ambra, per poi scomparire quasi subito quando gli occhi dell'altro si erano poggiati su di noi. 

-Ben venuti! Spero che vi stiate godendo questo, breve soggiorno.- aveva un forte accento inglese, ma sembrava parlare bene, quanto meno abbastanza bene la nostra lingua, da farsi capire senza enormi problemi.  

-Grazie a voi dell'ospitalità, ci dispiace se non siamo venuti prima.- 

-Oh, ma tranquilli. Mah, spero che domani, ci siate.- 

-Domani?- domandò Sean, parlando finalmente fino a ora era stato muto, aveva preferito parlare inuyasha, non sapevo nemmeno il perché. 

-Si domani, qui ci sarà una bellissima festa in maschera, mi sembra l'avevo accennato, quando avete parlato di venire qua da noi, lo stile della stessa sarà '800 come i bei tempi andati, quando questa reggia vedeva i balli in maschera, ogni sera era festa.-  

-Non abbiamo gli abiti adatti- ribatté Sean deciso 

-Oh! per quello non c'è problema, farò in modo di fornirveli io, non voglio un no come risposta, vi divertirete anche voi, e ci sarà modo di conoscervi, e conoscerci- sapevo benissimo che non potevano dire no, in quanto comunque eravamo ospiti degli inu di quelle terre, era nostro dovere rappresentare le nostre, ma il rischio era grande, cosa si poteva fare... 

 



Ps: eccomi dopo due giorni, scusatemi cari ma ero cotta, ieri sono tornata alle 7 di sera, e tutto il giorno sono stata a sgobbare, beh diciamo che sono crollata a letto senza nemmeno cenare. 
Prima che si farà il rito mancano due giorni, quindi ora c'è il ballo questo Ballo (che pessima battuta) vediamo cosa faranno i nostri cari, protagonisti finiranno in qualche altro guaio? 
Per il Padre, di electra non ho trovato foto che mi convincevano da mettere, come riferimento quindi immaginatevelo da soli. 

Un bacio 
Aliak 

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Capitolo 35
*** Sean & Electra ***


L'idea del ballo non sembrava allettarlo, per di più l'idea di passare una serata nei pressi di quel demone, non era nelle sue priorità, il passo si era spostato in direzione della stanza di Electra, era tornata in quelle mura, poteva percepirne la dolce fragranza, che l'accompagnava lungo il cammino. La porta era lasciata semi aperta, rivelando l'interno, la sua figura torneggiava contro la porta finestra, silenziosa sembrava non essersi accorta del suo arrivo, o semplicemente non lo dava a vedere, senza aver il consenso entrai nella stanza, avvicinandomi quindi a lei fino a pormi al suo fianco, sapevo che si era accorta di me, in quanto le orecchie canine si muovevano rapide in mia direzione, quando gli arrivai vicino notai che le sue labbra erano schiuse in un sorriso muto, di quelli di occasione, che si usano anche con le persone che più odi, non era per niente spontaneo, potevo leggere la tensione, che albergava nel suo corpo, dalla rigidità delle sue spalle, al suo odore, così inebriante. Mi scossi da quell'ultimo pensiero, cosa mi stava succedendo? Non ero il tipo da lasciarmi andare tanto facilmente, davanti a una bella ragazza, fino a ora anzi avevo evitato, contatti troppo ravvicinati con l'altro sesso, non trovandone il bisogno. Non era proprio così, e lo sapevo, mi illudevo delle volte che potevo star bene senza una compagna, semplicemente mi rendevo conto che non c'era nessuno all'altezza di quel legame, non riuscivo a sopportare vivamente molte di quelle ragazze umane, e non che mi facevano la corte così palesemente in modo sfacciato, mi ero lasciato andare delle volte a tali lusinghe, ma non avevo illuso nessuno di queste, solo una notte niente di più niente di meno che uno sfogo personale da entrambe le parti, senza mettere nessun sentimento, che andava oltre alla lussuria e al piacere personale, che si poteva avere, attraverso una unione carnale. A volte mi piaceva illuderle, che non fosse così, e Kaara mi aveva rinfacciato di essere crudele, in molti casi spezzando il cuore di molte fanciulle, quandero stanco di giocare con loro, le lasciavo senza molte lusinghe. Perché stranamente con lei non era così, non era ancora successo nulla eppure, in quei giorni, parlando con lei, avevo cominciato a guardarla in modo diverso, dal solito, mi aveva stregato in qualche modo, senza usare nessun incantesimo. 

-Perché non me lo hai detto, che avremmo incontrato lui?- domandai infine trovando le parole, per cominciare quella discussione, il sorriso era scomparso dal volto, andando a mostrare, una maschera di freddezza, che non voleva rivelare oltre a essa. 

-Che avrei dovuto dirti? Oh! guarda, incontrerai quel bastardo di mio padre, che ha violentato, torturato e cercato di uccidere mia madre diverse volte, nella sua breve vita.- erano fredde le parole, ma cariche di rabbia repressa, con molta fatica, sembrava un vulcano pronto a esplodere, non sapevo come rispondere a quelle parole, che aveva appena pronunciato, temevo che ogni cosa che avessi detto, avrei sbagliato e l'avrei allontanata ancor più da me. 

-Se non fosse per la promessa, che mia madre ha fatto stipulare a Marius, sarei morta ancor prima di vedere il mio primo anno di vita. Non voglio avere nulla a che fare, con lui. Ne mai saprà della mia esistenza. E saremo tutti più felici e contenti.- ammise, tornando a voltare il capo verso di me, poggiando le sue iridi bicromie su di me. 

-Scusami!- sapevo di averla fatta arrabbiare, di avergli provocato dolore, non a livello fisico ma a livello sentimentale, se ne pentiva di aver parlato a sproposito, quando l'aveva incontrato, in quella stanza, gli avrei voluto staccare la testa con un morso, ora capivo il perché di quell'istinto omicida nei riguardi del capoclan, non era piaciuto ne ha me ne al mio demone, trovandolo ripugnante a pelle. 

-Perché, non poteva essere come voi?- mi domandò, non sapevo che risposta dargli a quelle parole, quando eravamo arrivati, ci aveva evitato come la peste, forse per l'esperienza avuta con suo padre, era tesa quando gli passavamo vicino, quando per puro caso, o dovere gli dovevamo parlare, si sentiva a suo agio con Kagome e con Marius, ma non con noi. Pian piano però avevo aperto una piccola breccia, e lei mi aveva permesso di entrare di mostrarsi di più davanti ai miei occhi, a parlare liberamente. Mi aveva chiesto della cultura degli inuyoukai, del mio paese delle nostre tradizioni, sembrava affascinata dalle terre occidentali, forse anche perché stare in quel luogo, in quella città così tradizionalista, stare a contatto con lui, anche se da lontano non la giovava. Eppure non aveva mai deciso di andarsene di lì, era rimasta forse per paura, forse perché non riusciva a spezzare i legami con quelle terre, ad andarsene lasciare la tomba della madre, ei ricordi che le legavano. Sentì le sue braccia cingermi delicatamente aveva nascosto il viso nel mio petto, piangendo sentivo l'odore salato delle sue lacrime, il rumore dei suoi singhiozzi. Sembrava tanto forte, ma in realtà era rimasta una ragazzina, racchiusa in un corpo quasi adulto, mi rendevo conto quanto la vita potesse segnare le persone. Accarezzai dolcemente il capo cercando di rassicurarla, stando attento a non sfiorare le orecchie sensibili, l'altro braccio l'aveva cinta delicatamente, lei percependo quel movimento si era stretta ancor di più a me, e il mio corpo aveva reagito involontariamente a quel contatto, seppur i vestiti di entrambi ci separavano, e lei non accennava a scostarsi, decisi io di allontanarmi allora, sciogliendo la sua presa. 

-Torno nelle mie stanze. Buona notte Electra- dissi accingendomi a uscire da quella stanza il più rapidamente possibile, prima che succedesse qualcosa, seppur il mio demone e il mio corpo mi ringhiavano di rimanere, di non andarmene.. di.. 

-Non andartene!- sentì pronunciare quelle due semplici parole, così vicine, suonavano come una supplica, possibile provasse anche lei quello che provavo attualmente io, quella lotta interiore come sarebbe finita? Sapevo di aver già perso. Le mie gambe si bloccarono all'istante, senza più rispondere ai miei comandi. Con uno scatto ferino, l'afferrai per i polsi, e la sbattei contro il muro più vicino, facendo aderire la schiena contro lo stesso, trattenendola fermamente contro quello, senza permettergli di muoversi, le mie labbra fameliche cercarono le sue baciandola, quasi a divorarla dalle stesse. Inizialmente spaventata dal mio fare, si era irrigidita ma ora si stava abbandonando ai baci alle carezze, la volevo il mio demone la voleva.. era mia e nessun'altro avrebbe osato toccarla. 

§§§ 
 

-Dov'è Sean?- domandai a inuyasha che sedeva accanto a me al tavolo, mentre facevamo colazione, lui aveva appena alzato le spalle. 

-Conoscendolo, sta ancora dormendo- sospirai appena, poggiando lo sguardo sulle tre scatole, contenenti i vestiti per il ballo, che erano arrivati oggi a casa di Marius, Daniel come aveva promesso il giorno prima, ci aveva fatto ottenere vestiti adatti alla festa, della nostra taglia. Mi domandavo come fosse riuscito, a scoprirla visto che non ci aveva mai conosciuto prima. 

-Davvero volete andarci?- domandò Marius, che era entrato nella stanza, aveva raggiunto il tavolo, sedendosi al suo solito posto, incominciando a prendere la sua colazione. 

-Purtroppo temo che ci tocca, non che ne sia contento preferirei, non far rischiare nulla a Kagome ma..- era entrato nella sala Sean, mentre parlava inuyasha, i suoi occhi si erano spostati sul nipote, che silenzioso aveva preso posto, in una parte libera del tavolo, aveva una espressione indecifrabile, e non voleva rivelarmi i suoi pensieri, aveva sigillato la sua mente, con un pesante muro blindato, mi domandavo perché. 

-No quel luogo è abbastanza sicuro, non credo che cercheranno di attaccarvi, sarebbe una pessima idea, e in più non lo permetterebbe in quanto siete suoi ospiti, non si metterebbe mai contro a Sesshumaru, non è così stupido da mettersi nei guai con lui, perché sa che perderebbe.- gli occhi felini di Marius, studiavano attentamente Sean, cosa mi sfuggiva che gli altri due vedevano e io no? 

-Io non vengo- pronunciò quelle semplici parole, sentì Inuyasha sospirare, rumorosamente. 

-Vorrei ricordarti, che è tuo dovere, più di quanto possa essere il mio.- sbottò inuyasha nervoso. 

-Non mi interessa- ringhio quelle parole contro di lui, notai gli occhi di Sean accendersi di rosso, si alzò di colpo facendo cadere la sedia alle  sue spalle, per poi uscire dalla sala da pranzo, non riuscivo a capire cosa fosse successo esattamente. Ero decisamente confusa, e il silenzio era tornato a albergare nella stanza, da quando se n'era andato in malo modo, mi ero ersa decisamente qualcosa, non avevo mai visto Sean comportarsi così non era il tipo da perdere le staffe, mi era apparso sempre abbastanza freddo, anche quando Kaara era stata ferita o altro, o forse come diceva inuyasha non lo conoscevo ancora. 
 



Ps: Eccomi qua con il nuovo capitolo, in realtà ho già pronto anche il 36° capitolo già finito ma non sono sicura se postarlo subito o aspettare domani, o sta sera tari, per ora posto questo. Diciamo che questo e il prossimo, capitolo saranno in preparazione alla festa in maschera, ho lasciato sopratutto in questo capitolo un po' di spazio a Sean, mi sentivo in dovere di farlo, credevo fosse ora entrare nella sua testa, e probabilmente forse ci saranno altri capitoli più in la così.
Spero vi sia piaciuto, fatemelo sapere.

Un bacio a tutti
Aliak

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Capitolo 36
*** Incontro e scontro ***


Ci stavamo preparando per la serata, inuyasha mi aveva aiutato a indossare, i suntuosi abiti, ero abituata ai kimono ma a bustini e gonne molto vaporose decisamente no. Mi guardai allo specchio ammirando la mia immagine riflessa, l'abito era magnifico, dovevo ammettere che aveva buon gusto quel demone, aveva scelto i colori dell'abito che meglio si adattavano alla mia carnagione, e colore di capelli. Gli ultimi, erano stati raccolti, in una elaborata acconciatura, in questo mi aveva aiutato Electra, e ora stava passando un po' di ombretto e rossetto.  

-Ma se devo portare una maschera, a che serve?- domandai  

-La maschera copre solo in parte gli occhi, lasciando libera la bocca. E poi ti sta bene un po' di trucco, perché non lo fai più spesso?- mi domandò 

-Non li ho mai apprezzati, più di tanto- sospirai lievemente, mentre tra le dita giravo la bianca maschera, con decori argentati, era di pregiata manifattura, mi domandavo se fosse stata fatta a mano, era troppo fatta bene con una precisione minuziosa, per i dettagli minimi, per essere fatta da una fabbrica qualunque. 

-Tu e Sean, non venite allora?- attraverso il riflesso nello specchio, notai di colpo il suo viso farsi paonazzo. 

-Co..cosa?- domandò con voce tremolante, si morse il labbro, cercando di contenersi un po', ridacchiai dolcemente per la sua reazione, allora ci avevo visto giusto, che c'era qualcosa tra di loro. 

-Comunque io non entrerò mai in quel luogo, nemmeno sotto tortura. Sean invece deve fare il suo dovere, quindi immagino che ci andrà, spero vi divertiate.- sembrava arrabbiata, soprattutto nelle prime parole, che aveva pronunciato. Mi rammaricai di questo, forse la situazione fra lei e suo padre, non era delle migliori, visto che abitava in quel luogo insieme a Marius, non volevo chiedere probabilmente se l'avrei fatto l'avrei allontanata da me, e mi piaceva quella piccola Hanyou. 

-Sean, sembrava che sta mattina, non volesse venirci. Ora non so se ha cambiato idea, ma inuyasha gli ha ricordato essendo il nipote, di Sesshumaru, e un suo obbligo rappresentare gli inuyoukai, delle nostre terre.- cercai di cambiare discorso, tornando solo a parlare di Sean, sperando che migliorasse la situazione. 

-Cercherò di convincerlo- disse semplicemente, mentre rimise apposto i suoi trucchi, pennelli e rossetti nella trousse, che si era portata da camera sua, in quel momento era entrato Inuyasha sbuffando sonoramente. 

-E' un capoccione come sempre, maledizione!- mormorò a denti stretti, sollevai lo sguardo verso di lui, che rimase a bocca aperta ammirandomi. 

-Sei magnifica! sei stata veramente brava Electra- lei sorrise, per poi uscire dalla stanza, senza dire altro, lasciandoci da soli. 

-Se ti vedesse tua madre- 

-Gli ho già mandato la foto, quando gli ho parlato di questa festa, ne ha pretesa una- sorrise lievemente, mentre allungò la mancina porgendomela, l'afferrai delicatamente per poi alzarmi, mi fece fare una piccola piroette per ammirarmi al meglio, per poi cingermi la vita con un braccio e avvicinarmi a lui. 

-Sei magnifica, quasi quasi ti farei indossare questo vestito per il nostro matrimonio- sussurrò all'orecchio mentre mi baciava delicatamente il marchio. La storia del matrimonio, era più per i miei che per altro, gli youkai, non avevano quel tipo di cerimonie, con il marchio ero già da considerare, come sua compagna e sposa, ma voleva rispettare le tradizioni umane, e fare le cose per bene, ma questo se ne sarebbe parlato questa estate, avrei voluto invitare le mie amiche, ma come avrebbero reagito, vedendomi sposare così giovane, e soprattutto con il supplente di Giapponese antico? Anche perché allora si sarebbe visto il pancione, sarebbe stato difficile nasconderlo. In compenso avevo scoperto che la gravidanza sarebbe durata, leggermente di meno rispetto la normale umana, in quanto il sangue di demone, avrebbe influenzato su di essa. Se fossi stata una demone, come Kaara e il padre fosse stato un umano, sarebbe nato al 4 mese, ringraziai mentalmente non fosse così nel mio caso, in quanto avrebbe coinciso con la fine della scuola. Sarebbe nato fra  6 mesi, sei lunghi interminabili mesi, sarebbero dovuti passare prima che potessi abbracciare il mio cucciolo. La limosine ci accompagnò verso il palazzo, vi erano diverse macchine parcheggiate nel giardino, doveva essere veramente grande come festa, si sentiva la musica provenire dall'interno, scendendo dalla macchina raggiungemmo l'entrata varcando la porta di ingresso, indossando le maschere. La sala da ballo era illuminata ghermita da varie figure di demoni, vedevo ben pochi umani, cominciavo a dubitare che in quel palazzo venissero tanto apprezzati, raggiungemmo la figura di Daniel, che si trovava in un angolo della sala da ballo, chiacchierando con una inuyokai, che mi era sconosciuta di sicuro alla scorsa visita non c'era o quanto meno, non ci era stata presentata, ma dal modo in cui parlavano, e si toccavano sembravano molto intimi. Le scarlatte iridi si poggiarono su di noi, cercando con lo sguardo oltre di noi, probabilmente cercava Sean, ma alla fine a quanto pare nemmeno Electra era riuscita a convincerlo a venire.  

-Il principe, non viene?-  domandò il demone 

-Forse più tardi arriverà, ma aveva un impegno, che aveva già prefissato- commentò inuyasha, cercando di dare una scusa alla sua assenza. 

-Immagino allora che sia qualcosa di importante, magari il motivo per la quale siete venuti fin qui. In ogni caso vi presento la mia compagna Gabrielle-  

-Piacere di conoscervi.- all'unisono pronunciammo quelle parole, la serata andò avanti per diverse ore alle 3 ancora era nel vivo della festa, mi dovevo ricordare che gli youkai, non avevano bisogno quanto gli esseri umani di dormire e riposarsi, quando hanno raggiunto la maturità completa, Sean e Kaara erano ancora nel mezzo, ma molto vicini alla stessa. Sbadigliai una seconda volta appoggiandomi a inuyasha, non riuscivo più a reggermi in piedi, le gambe mi facevano male, e i piedi pure a causa dei tacchi, non ero abituata agli stessi, avrei voluto togliermeli al più presto. 

-E' meglio che tornate, da Marius, vedo che la vostra compagna comincia a essere stanca- disse Daniel avvicinandosi di più a noi. 

-Mi dispiace lasciarvi così, la serata è magnifica, ma come dite voi, si è fatto tardi ed è meglio che ritorniamo.- 

-Spero di rivedervi presto, soprattutto di rivedere Sean, vedrò di venirvi a trovare prima che partiate di nuovo per il Giappone. Mandate i miei saluti a Marius,  e al principe.- annuimmo per poi uscire, salendo in macchina mi addossai ai sedili chiudendo gli occhi non ce la facevo più, una mano si portò al ventre accarezzandolo, inuyasha mi sedeva accanto mi cingeva delicatamente poggiai quindi la testa sulla sua spalla e mi addormentai. 

§§§ 

Fra poche ore ci sarebbe stato il rito, finalmente saremmo tornati a casa, mi mancava la mia cara Tokyo, mi mancava la mia solita routine, i miei compagni i miei genitori, tutto quello che mi legava alle terre occidentali, mi piaceva Londra, l'estero quei luoghi così diversi da nostri, la loro cultura e molto altro, ma non era casa mia e non lo sarebbe mai stata. Sospirai guardando l'orologio mancavano  interminabili ore. 

-Dovresti rilassarti, non fa bene ne a te, ne al bambino.- mi disse Electra che mi sedeva vicino, sapevo che aveva ragione, ma non riuscivo a rilassarmi, come potevo nemmeno leggere in compagnia aveva aiutato, a portare i miei pensieri altrove. Avvertì dei passi farsi sempre più vicini alla biblioteca, probabilmente Marius, e gli altri erano arrivati, erano usciti per prendere alcune cose che servivano per sta sera, e mi avevano lasciato sola con Electra. La figura che scorsi varcare la soglia, della stanza mi lasciò senza parole, paralizzata, non potevo credere ai miei occhi, Electra gli dava le spalle per ora, ma istintivamente si era voltata sentendo il suo odore, gli occhi bi-cromi incontrarono la figura di suo padre, entrambi si studiarono guardandosi per diversi minuti, senza dire nulla o muoversi da quella posizione, ma temevo che al primo movimento si sarebbe scatenato l'inferno. Fù un attimo e la figura di Daniel, si era avventata contro sua figlia inchiodandola a terra, con forza inaudita, non avevo fatto in tempo a reagire in qualsiasi modo, la vedevo tremare sotto la forza del padre che la schiacciava, non permettendogli quasi di respirare con un ginocchio affondato nell'addome. 

-Chi diavolo sei!- ringhio quelle parole a pochi centimetri dalla sua faccia. 

-Lasciala andare- gli urlai, ero arrabbiata in quel momento avrei tanto voluto che il mio cucciolo reagisse, e annientasse, quell'essere ma sembrava rimaner calmo, e pacato nel mio ventre. 

-Sta zitta umana, non parlo con te! Chi sei? Perchè porti il suo odore.- mi aveva spiegato una volta inuyasha che gli inu, avevano un ottimo orfatto, e potevano riconoscere gli odori delle persone, attraverso quelli, sentire il sentore di quello che sarebbe stato dei genitori, nei figli, si mischiavano l'odore del sangue della madre, con quello del padre, creandone uno nuovo. Notai che le mani di Electra, stavano incominciando a emettere piccoli fulmini, speravo che fossero utili anche a livello difensivo, e che potesse attaccare con gli stessi. Non fece in tempo le mani di lui avevano cinto i polsi bloccandoglieli, in modo che non potesse fargli nulla. 

-E' inutile, usare con me gli stessi trucchetti, li conosco fin troppo bene.- il tempo di finire quelle parole, e venne scaraventato via da Electra, da una forza invisibile, Marius era entrato con a seguito Sean e Inuyasha. Il primo era entrato di corsa, aiutando Electra a sedersi, dubitavo anche io che riuscisse ad alzarsi subito, era pallida come un cencio, si era poggiata contro il petto di Sean, respirando affannosamente. 

-Prima che ci ripensi, e ti elimini in seduta stante, esci subito dal mio magione e non farti più vedere- perentorio  era stato Marius, il tono di voce, mi aveva fatto tremare dalla paura, seppur fosse il suo normale, ma non prometteva niente di buono, non c'era la sua dolcezza solita. 

-Voglio prima una risposta.- disse, sollevandosi a fatica, malconcio. 

-Ho promesso a Maertha di proteggerla, e non ti permetterò mai più di avvicinarti così a lei.- disse avvicinandosi di più a lui. 

-Ora capisco molte cose.- disse poggiando gli occhi su di Electra. Sentivo lo yoki, di Sean infuriare intorno a lui, ma sembrava come se ci fosse una barriera invisibile, che lo trattenesse, probabilmente Marius stava cercando di limitare, i problemi. 

-Ora vattene.- con un gesto della mano di Marius, di colpo era scomparso nel nulla, e era tornato tutto normale, più o meno. Sentì la rabbia di Sean riversarsi nella sala, vidi anche Electra tremare, probabilmente dalla paura. 

-Perché non mi hai permesso di ammazzarlo, quel bastardo- 

-Perché non era di certo la soluzione, non essere impulsivo ragazzo mio- sentì Sean per la prima volta veramente ringhiare contro qualcuno, le zanne e gli artigli si erano allungati, e il suo demone era sul punto di uscire fuori, e azzannare la gola di Marius. 

-Electra!- aveva solo pronunciato il suo nome, e come se avesse capito cosa volesse da lei, sfiorò il viso di Sean, quasi trasformato lo vidi chiudere gli occhi e crollare a terra, privo di sensi. 

-Sean!- urlai, temendo fosse successo qualcosa di grave. 

-Tranquilla dormirà per qualche ora, speriamo che i bollenti spiriti si raffreddino.- disse Marius, inyasha si era avvicinato a Sean, prendendolo e mettendolo sulla sua spalla destra per poi riaccompagnarlo nella sua stanza. 


 

PS: credo questo sia stato il capitolo più lungo di tutta la storia, inizialmente volevo dividerlo dove vedete questi tre simboli: "§§§" ma poi ho pensato che così era troppo corto, quindi era meglio allungarlo, ma così si è allungato di troppo forse xD 
Beh in ogni caso spero vi piaccia, beh l'incontro fra Electra e Daniel è stato diciamo traumatico, nulla di buono, in ogni caso visto che qualcuna me lo ha chiesto (non guardate i vestiti di daniel, e non è delle migliori) ecco più o meno com'è XD 

Baci e abbracci  
Aliak

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Capitolo 37
*** Prima della partenza ***


Gli ultimi preparativi erano stati ultimati, il giorno dopo saremmo partiti per Tokyo, il rituale era andato fortunatamente a gonfie vele, e mi sentivo sollevata, negli ultimi giorni Inuyasha e Marius, mi avevano insegnato a controllarli, soprattutto a controllare il sangue youkai, del mio cucciolo, la sfera influenzava i suoi poteri, e la sua natura, questo poteva risultare rischioso, cercar di mantenere un certo controllo della stessa, avrebbe favorito una vita più facile. Ora potevo celare la presenza della sfera, ai demoni questo avrebbe portato al fatto che ci sarebbero stati molti meno attacchi, speravo che fosse così. Daniel non si era più fatto vedere, e il clima era tornato calmo, in casa, dopo quella vicenda Electra si era di nuovo chiusa dietro un muro solido, senza che nemmeno Sean riuscisse a scalfirlo, nell'ultimi due giorni era tornata a essere quella piccola Hanyou, che avevo conosciuto e ammirato, seppur avesse avuto una vita difficile, dimostrava un carattere dolce e solare, vederla in quello stato mi aveva fatto male, non sapendo come fare per migliorare il suo umore. Nelle mie mani trattenevo i biglietti dell'aereo; quello mio e quello di Inuyasha, non riuscivo ancora a capire, se Sean sarebbe partito con noi, quando eravamo andati i aereo porto a ritirarli, non c'era quello per lui, ma allo stesso tempo Inuyasha mi diceva di non preoccuparmi, aveva dei doveri in Giappone, e non poteva mancare per lungo tempo. Ma avevo visto crescere il legame, fra lui e Electra, anche lui pian piano se ne era accorto, rendendosi conto che non era come le scorse volte, che c'era di più. Che non era per lui un semplice sfogo o gioco. Sospirai, poggiandoli sul comodino in bella vista, la valigia era pronta, avevo lasciato fuori solo gli abiti per la partenza, e un cambio di biancheria niente di più sarebbe bastato aprire il trolley per mettere quello che mancava l'indomani, e la limosine ci avrebbe accompagnato all'aereo porto. Mi sentivo però in ansia a non saper cosa sarebbe successo, se il posto accanto a me e a inuyasha sarebbe stato vuoto. Uscì dalla camera, cercando quella di Sean, la trovai completamente vuota, non c'era ne lui ne nessun bagagliaio, ne la presenza che qualcuno avesse dormito, per giorni nella stessa. Chiaramente non sapevo dove fosse localizzata, la stanza di Electra, e andar a bussare alla stessa cercando Sean, sarebbe stato abbastanza vergognoso, soprattutto se non l'avrei trovato, o se li avessi trovati insieme e.. Scossi la testa cercando di togliere quei pensieri dalla mia testa, scesi al piano di sotto sperando di incontrarli lì ma scorsi Marius nel suo ufficio, mi avvicinai alla porta semi aperta, e bussai due volte. 

-Entra, Kagome.- feci quello che mi aveva appena detto, era seduto alla sua grande scrivania, a leggere un enorme e pesante libro, le cui scritte erano segni arcani, non sapevo decisamente decifrarli. 

-Non volevo disturbarti.- ammisi vergognandomi un po' di essermi intromessa 

-Tranquilla, siediti.- mi indicò la poltroncina davanti a lui, dall'altra parte della scrivania, mi sedetti, mi trovavo di fronte a lui, che aveva infine chiuso il tomo, e l'aveva messo a un lato della scrivania, dandomi completa attenzione. 

-Cosa ti preoccupa? Ho l'impressione che non sia, ne per il cucciolo, ne tanto meno per l'incantesimo.- mi domandò, sospirai lievemente per poi parlare. 

-Che Sean, non venga con noi, che decida di rimanere qui.- abbassai lo sguardo, poggiandolo sulle mie gambe, senza aver il coraggio di guardarlo in faccia. 

-Non preoccuparti, domani partirà con voi.- rispose semplicemente 

-Ma..- non feci in tempo a ribattere, che lui parlò di nuovo. 

-Electra verrà con voi. Perché serve per prima cosa, che questo incanto, venga di nuovo lanciato, e riattivato, e l'unica che può farlo, oltre a me è lei. Sarebbe inutile e rischioso, venire da me ogni volta, a svolgere il rituale.- spiegò tranquillamente. 

-E poi.. Sean, gli ha chiesto di accompagnarlo ufficialmente, e ha avuto il mio permesso, sua madre avrebbe voluto vederla felice, e gli farà bene star lontana da qui, e da queste terre.- quella notizia dovevo ammetterlo mi rendeva assolutamente felice, sia per aver scoperto che non avrebbe dovuto di nuovo prendere l'aereo per venire fin lì, non che non gli piacesse quel luogo, o non fosse grada a Marius, per quello che aveva fatto fino a ora per loro, ma per il semplice fatto di aver paura dell'aereo, essere rinchiusa in quella latta volante, avrebbe preferito sempre di più volare in sella a un cane gigante. E per aver ottenuto una nuova amica e alleata, in quella battaglia continua, che prima o poi avrebbe avuto una fine. Mi sentivo più a mio agio, ora che mi aveva parlato, lo salutai ringraziandolo di nuovo per tutto quello che aveva fatto per noi, non potevo che esserne grata, e uscì dalla stanza tornando nella mia stanza, era meglio che dormissi, domani la sveglia sarebbe suonata molto presto, avevo bisogno di quelle poche ore, che ci separavano per riposarmi, e per riposarci. 

§§§ 
 
Tokyo, finalmente avrei rivisto i miei genitori, i miei amici, Electra sembrava una bambina, durante a notte di natale quando si scartano i regali, aveva una luce negli occhi, si guardava intorno incuriosita spensierata, trotterellava per la città mentre raggiungevamo la nostra abitazione, Sean e inuyasha avevano preferito fra a piedi vista la poca distanza, per far ammirare la città nuova sconosciuta. Sean aveva lanciato occhiatacce, a tutti i ragazzi e uomini che avevano soffermato lo sguardo su Electra, dopotutto era una bella ragazza, con un fisico straordinario, non poteva dar nell'occhio rispetto alla massa, soprattutto per via della carnagione mulatta. Eravamo giunti fino al cancello di casa, che venne aperto dal telecomando attaccato alle chiavi, c'era solo la moto di Sean, parcheggiata in giardino, probabilmente gli altri erano fuori, speravo non fosse successo nulla. Kibini ci accolse, aprendo la porta, avvertendoci che aveva preparato qualcosa da mangiare, visto che probabilmente avremmo fame, apprezzavo quel gesto di quel piccolo demone. Dopo aver poggiato tutti bagagli nelle proprie stanze e scendere. Apprezzai la cucina Giapponese, mi era cambiata, avevo apprezzato anche quella europea, ma aveva un altro sapore un altro odore. Kaara dopo un po' era tornata a casa, con il piccolo Masaru in braccio, ci aveva raggiunto in cucina abbracciando Sean, decisamente gli era mancato trovavo normale la cosa, dopotutto erano gemelli, legati da un legame invisibile che non si sarebbe spezzato mai. Aveva sorriso dolcemente a Electra, accogliendola subito calorosamente, sembrava che Electra non si sentisse a suo agio probabilmente perché non c'era abituata. Kaara raccontò quello che era successo durante la nostra assenza, a parte qualche piccolo demone, comparso di tanto in tanto, era stato tutto molto calmo, i miei stavano bene il tempio era stato riparato, per quel che si era riusciti a fare, e era agibile al 100%, ma sapevo che per il bene dei miei, e il mio tornare a vivere la per ora era improponibile.
 


Ps: avevo promesso di aggiornare lunedì, o sta sera tardi, ma eccomi in anticipo, di qualche ora. I nostri cari protagonisti sono tornati a Tokyo, Electra li ha seguiti, nello stesso viaggio, chissà che sviluppi ci saranno v.v ehhehe lo vedrete presto. Si questo capitolo è più corto rispetto all'ultimo, ma avevo avvertito quello prima, non volevo spezzarlo quindi ho preferito lasciarlo come era in ogni caso ora vado a scrivere Secrets and Regrets, a più tardi.

Un bacio
Aliak

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Capitolo 38
*** Allenamenti ***


Guardavo fuori dalla finestra i primi Sakura in fiore mostrarsi in quella danza che si ripeteva ogni anno, quei piccoli fiori cadevano lentamente a terra, in una pioggia di petali rosa, l'inverno aveva lasciato spazio alla primavera, e quello era il modo solenne che la natura continuava a ricordarci ogni giorno, finchè non l'avremmo distrutta del tutto. Era suonata la campanella, l'ora di pranzo era arrivata, le mie compagne si erano avvicinate al banco. 

-Kagome, è suonata la campanella, conviene andare in mensa.- distolsi lo sguardo dalle vetrate, soffermandomi sulle figure, delle mie amiche che si accingevano ad andare, quando ormai tutta la classe aveva lasciato quel luogo. Mi sollevai dal banco, scostando la sedia per poi seguirle verso quel luogo, dopo la breve fila ci sedemmo in uno dei tavoli vuoti. 

-Cosa possiamo fare quest'anno per l'Hanami?- domandò Eri, mentre mangiucchiavamo qualcosa, al tavolo a dir la verità, tutto quello che c'era nel vassoio presente davanti ai miei occhi, solo a vedere il contenuto, mi veniva una nausea assurda, giocavo con il cibo davanti a me, smuovendolo con le bacchette. 

-Kagome?- le avevo sentite ma non avevo ancora risposto, e non sapevo che  cosa rispondergli, mi ricordai quando eravamo al villaggio degli inu, all'interno del palazzo reale, nei giardini privati, Inuyasha mi aveva spiegato che in primavera quel giardino, era uno spettacolo della natura, i Sakura in fiore le ninfee nel laghetto, l'aria pulita priva dell'inquinamento, che c'era a Tokyo. 

-Potremmo andare, quest'anno al parco di Maruyama, potremmo fare questa breve gita, e goderci un po' di giorni di calma, e visitare anche Kyoto, devo ammetterlo non ci sono mai andata, e mi piacerebbe.- propose Yuka, a dir la verità a me stava bene tutto, sempre se gli altri me lo avessero concesso, vista la situazione seppur fosse calma, non sapevo se poteva essere rischioso, avrei dovuto sentire gli altri. 

-Che ne dite di venire, a casa mia.- la voce di Sean, si era fatta vicina raggiungendo il tavolo, seguito, da alcuni altri ragazzi della nostra classe, e da alcune ragazze che ci facevano la corte. 

-Cosa?- domandarono unisono tutte e tre, mentre Sean, mi si sedeva accanto, e anche gli altri prendevano posto lungo il tavolo. Ero stupita anche io della proposta di Sean. 

-Potremmo affittare un piccolo pulmino, e potreste venire a ammirare i sakura in fiore, da me, a casa è di tradizione da diverse generazioni, festeggiare l'Hanami in grande, molte volte vengono anche persone da lontano. Nei nostri giardini, ci sono sakura che hanno migliaia di anni.- era calmo, con un sorriso dolce che increspava le labbra, tutti i ragazzi seduti al tavolo con noi, compresa me eravamo stupiti da quella proposta, forse azzardata. 

-Davvero credi che i tuoi, ce lo permetterebbero?- domandò Hime, spostai lo sguardo su di lei, per poi tornare a fissare Sean, molto perplessa, dubitavo che Sesshumaru, avrebbe sopportato una massa di giovani scolaretti, nel suo castello. 

-No, non ci saranno problemi, oggi pomeriggio provvederò a sentire, per il pulmino, così poi in caso siate d'accordo partiremo al più presto.- mangiammo, per poi tornar nell'aula, appena la campanella suonò, la giornata passò calma, e tornammo a casa. Electra, in giardino si stava allenando insieme a Kaara, voleva imparare anche a combattere, oltre all'usare semplicemente la magia per difendersi. Marius, non era mai stato in grado di aiutarla in quel senso, quindi inuyasha e Kaara, si stavano impegnando in quello, durante l'assenza di Sean a casa. Electra stava facendo grandi passi, forse semplicemente per il talento naturale, che avevano gli Inuyoukai, verso le battaglie ei combattimenti, si vedevano già enormi progressi, in soli due giorni che era lì con noi. Si era ambientata abbastanza facilmente, anche se aveva ancora un po' di riserve dall'uscire dalla casa, e girare per Tokyo, non aveva ancora preso il coraggio, seppur nessuno gli vietasse di uscir di casa, forse aveva semplicemente paura di perdersi ma visto il fine olfatto che aveva dubitavo non riuscisse a ritrovare la strada di casa. Il giorno prima, ero andata dai miei a salutarli, mi avevano accolto calorosamente erano tutti indenni, e sani e salvi, ero contentissima di poterli riabbracciare, anche se ero stata solo una settimana lontana da loro. In disparte, avevo parlato con mia madre, dicendogli che ero incinta, temevo che se lo avessi detto davanti a mio nonno, gli sarebbe preso un infarto. L'aveva presa bene, seppur fosse titubante a causa della mia giovane età, ma non poteva dire molto, dopotutto lei mi aveva avuto solo due anni dopo di me, all'età di diciotto anni, e sapeva com'era la storia tra me e inuyasha, quindi in parte capiva il perché dell'aver anticipato forse un po' troppo i tempi. Però anche lei era d'accordo che fosse un po' presto per dirlo al nonno, aveva paura della sua eventuale reazione quanto me. Sospirai, fissando Electra, parare diversi fendenti di Sean, in realtà non stava facendo sul serio, l'avevo visto combattere diverse volte, e si  stava limitando enormemente, forse per paura di fargli del male. A un certo punto la disarmò, la lama era volata lontano da lei, aveva la lama di Sean puntata alla gola, ma senza che la sfiorasse, quasi subito rifoderò la Katana, per poi stringere delicatamente a se Electra e baciarla. Mi fece sorridere quella scena forse perché per quanto fossero diversi, li trovavo perfetti insieme, mi tornò alla mente quello che aveva proposto Sean a pranzo. 

-Ma, davvero andiamo tutti giù? Credi veramente, che tuo nonno sia d'accordo?- domandai dubbiosa dopotutto non potevo farlo davanti a tutti, in mensa. 

-Al castello c'è sempre stata una grande festa, almeno da quando si è raggiunta una pacifica, convivenza tra umani e demoni, ogni anno in questo periodo, il castello è aperto più o meno a tutti. Alla fine è un modo per divertirci tutti insieme.- rispose inuyasha a quella domanda, mi sentì confortata. 

-Dove andiamo?- domandò Electra perplessa. 

-Al villaggio degli Inuyoukai, se ancora si può definire così. Esattamente al castello del signore delle terre occidentali.- la vidi sobbalzare stretta nel delicato abbraccio di Sean.  

-Tranquilla, gli sussurrò lievemente all'orecchio.-  

-Sicuro che, sarà gradita la mia presenza?- domandò con voce tremante, sapevo perfettamente che non era abituata, per lei sarebbe stato tutto nuovo, probabilmente si sentiva spaesata. 

-Al massimo ti ritroverai a sopportare occhiatacce, del ghiacciolo, ma niente di più.- Electra lo guardava perplessa, io ridacchiai dolcemente a quel commento. 

-Con ghiacciolo si riferiscono a mio nonno, Sesshumaru il signore attuale delle terre Occidentali, insieme a mio padre.- non sembravano averla rassicurata le parole di Sean, anzi sembrava essersi tesa ancor di più, probabilmente temeva la reazione del padre i Sean, e di suo nonno a lei, per quanto non fosse realmente ancora del tutto ufficiale, era quasi da considerarsi ormai la compagna di Sean, e quell'incontro la intimoriva chiaramente, dopotutto non gli davo torto, Sesshumaru era un tipo che incuteva timore, con la sua semplice presenza, delle volte temevo che un o solo dei suoi sguardi potesse solo sguar, ridurre in cenere qualcuno, sarebbe stao difficile per la piccola Electra immergersi in quel mondo che fino a ora gli era sconosciuto anche da dove veniva, non aveva mai avuto rapporti con la famiglia demoniaca, fino a ora e da lì a poco si sarebbe immersa completamente nella stessa, in un mondo completamente diverso, rispetto a quello in cui era nata e cresciuta. Mi auguravo semplicemente per lei che tutto andasse per il meglio, non volevo che soffrisse speravo che finalmente potesse trovare la pace, che non aveva trovato fino a ora. 
 


Ps: Ecco un nuovo capitolo, sono sempre qua soprattutto di sera considerando che lavoro per tutto il giorno, beh, che vi posso dire, i prossimi capitoli saranno molto soft e calmi, niente battaglie, ne nemici all'orizzonte solo pace, e amore (o.ò) e serenità. In ogni caso ci vediamo al più presto cari. 

Un bacio 
Aliak

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Capitolo 39
*** Hanami part. 1° ***


Indecifrabili le varie espressioni che comparivano sul volto dei miei compagni, passavano dallo stupore più assoluto, alla meraviglia sembravano non credere ai loro occhi, quando il pulmino varcò  l'entrata dell'enorme castello, probabilmente si aspettavano una casa, o comunque magari una villa molto grande, ma un castello vero e proprio di certo no. Io invece guardavo quelle mura che mi erano tanto familiari, ricordavo perfettamente i giorni che avevo passato, mi domandavo se Kaara ci avrebbe raggiunti, o alla fine avesse deciso di rimanere a Tokyo, mi sarebbe dispiaciuta la seconda scelta, ma avrebbe anche dato un po' troppo nell'occhio, con un bambino in  braccio di poco più di un mese, e con affianco Daisuke. Yuka e Eri erano scese per prime, io ero rimasta ancora seduta al mio posto aspettando che tutti scendessero, lo stomaco ancora in subbuglio, la mano poggiata contro il ventre cercando di placarlo, per fortuna, la scusa del mal di auto era bastata a togliere dubbi, e non far sorgere problemi, in quel momento avrei voluto una delle famose tisane di Kibini, in modo da placarle, speravo che quanto meno nel castello ci fosse qualche altro servitore, capace di farne una altrettanto buona e efficace. Sentì la mano fresca di inuyasha sfiorarmi la fronte sudata, sollevai l sguardo verso di lui sorridendogli, finalmente eravamo da soli, tutti erano scesi nessuno poteva vederci, mi allungai verso di lui baciandolo appena sulle labbra, i miei compagni erano ancora troppo vicini, temevo che qualcuno potesse vederci. Sapevano che il nostro supplente di Giapponese antico era lo zio, di Sean e Kaara, era nato spontaneo domandare, quando avevano scoperto il cognome, in comune che aveva con i due gemelli, ma di lì a dire della nostra relazione di cui nemmeno le mie migliori amiche ne sapevano qualcosa, ne sarebbe passata di acqua sotto ai ponti. Scorsi la figura di Electra, spostarsi in direzione del castello, sembrava assorta nei suoi pensieri, probabilmente ammirando quella struttura sconosciuta nelle sue terre natie, da loro i castelli erano assai diversi, ne avevo visto uno durante una passeggiata, era così diversa la loro cultura, le loro usanze. Mi scossi da tale pensiero mente Ayumi, era salita di nuovo in pulman cercandomi. 

-Tutto bene?- domandò più verso inuyasha che me 

-Credo che con un po' di riposo, e finalmente rimettendo i piedi a terra, si sentirà molto meglio, ora scendiamo tranquilla l'aiuto io.- rassicurò inuyasha, mi sollevai lentamente dal mio posto cominciando a muovermi verso lo sportello aperto, scendendo attentamente i scalini, tenendomi alla sbarra che scendeva lungo un lato, Inuyasha a pochi passi mi era vicino e dietro le mie spalle, pronto casomai a afferrarmi, al volo se crollassi. Toccai terra, e il mio sguardo si spostò lungo tutto il gruppo, che con le valigie in mano, si stava dirigendo verso il portone aperto, alcuni servitori si erano avvicinati, aiutandoli imbarazzati non sapevano che fare, gli spiegarono che li avrebbero condotti verso le stanze che gli sarebbero appartenute, per il resto del soggiorno, quindi alla fine accettarono volentieri di essere aiutati e di seguirli. Io e Inuyasha ci incamminammo verso le nostre stanze, sapendo già esattamente dove dirigersi, e come trovarle. Sapevo che avevamo due ore, per riposarci, prima che la festa cominciasse. In quel momento avevo bisogno, di buttarmi nell'enorme letto e risvegliarmi fra qualche ora. Notai la figura di Aruka in camera, che stava sistemando le ultime cose, e soprattutto qualcosa che apprezzai subito, sul comodino c'era una tazza fumante. 

-Aruko, ti ringrazio!- si voltò sorridendomi, mentre afferravo la tazza, e cominciai a sorseggiare il contenuto, sentendone quasi subito il beneficio. 

-Il padrone, mi ha telefonato dicendomi, che ti eri sentita male durante il viaggio, così te lo fatta trovare, per quando sareste arrivati- ringraziai mentalmente inuyasha per quel gesto, mi aveva accompagnato fino alla camera, ma poi mi aveva avvertito che sarebbe andato prima da Sesshumaru, ma voleva assicurarsi che arrivassi alla stessa senza risentirmi male, voleva esser sicuro che non mi succedesse nulla. 

-Come farei senza di te, e di Kibini.- mi domandavo come avevo fatto a vivere prima senza di loro, quei piccoli demoni erano efficientissimi, sotto molti aspetti, sia nella cura della casa che il benessere dei padroni, era sbagliato forse chiamarci ancora così, ma ormai era diventato innato per loro, negli anni al servizio degli inuyoukai, e soprattutto della nostra famiglia. Con un profondo inchino alla fine, si ritirò dalle mie stanze, qualsiasi cosa mi sarebbe servita, bastava che la chiamassi. Mi domandavo come potevano muoversi così rapidamente, per tutto il palazzo, non erano demoni forti, per questo avevano sempre avuto la protezione dal clan degli inu, in cambio li avrebbero serviti per sempre, seppur non fossero più in obbligo, ma avevano tante altre qualità. Mi buttai a letto. lasciandomi cadere in un sonno profondo. Mi risvegliai quando la porta della camera venne aperta, inuyasha varcò la stessa, mi sollevai a sedere sbadigliando rumorosamente. 

-Com'è andata?- 

-Direi bene, ti conviene cambiarti, fra un po' arrivano anche gli altri ospiti.- strabuzzai gli occhi, per poi guardare l'orologio, mancavano 5 minuti, alle dodici, avevo dormito per quasi due ore, senza accorgermene, scattai in piedi entrando nel bagno, lasciandomi inuyasha alle spalle in bagno c'era già tutto pronto compreso un bellissimo kimono avorio, in seta, damascata dipinto finemente a mano, raffigurando camelie, fiori di ciliegio e prugno, un obi viola pallido a completare il tutto. In pochi minuti ero fuori, e raggiungemmo i giardini privati, alcuni compagni erano già lì altri stavano ancora arrivando. Non c'erano nemmeno Sean e Electra, anche se scorsi la figura di Kaara, insieme a Sakura vicino al ponticello che dava sul laghetto pieno di ninfee in fiore. Mi preoccupava la cosa, ma sentì il tocco di Eri sulla mia spalla, mi avevano raggiunta, finalmente eravamo di nuovo noi tre insieme mi distaccai da inuyasha, con rammarico, ma lui mi sorrise tranquillizzandomi. 

-Ti senti meglio?- annuì lievemente 

-Si mi hanno dato qualcosa per lo stomaco, e ora sto benissimo sono un drago.- 

-Meno male, ci hai fatto preoccupare.- sollevai appena le spalle 

-Può succedere, ora sto benissimo quindi godiamoci questa festa.- scendemmo verso il giardino, era ghermito di gente, umani demoni gli ultimi si celavano sotto mentite spoglie, ma potevo riconoscerne alcuni tratti, che per molti sarebbero stati inesistenti o invisibili, scorsi non troppo lontani Shippo e la sua famiglia, insieme a altri Kitsume, a quanto pare erano stati invitati anche loro, volevo andare a salutarli ma le mie amiche mi spinsero verso, quello spettacolo che la natura ci stava mostrando oltre la sponda del laghetto si mostrava una spiana, di Ciliegi in fiore vi erano diversi tavoli posti sotto quelle piante millenarie, con cibi di vario genere e gusto. Diversi teli azzurri erano stati stesi sotto alcuni degli alberi, altre postazioni sarebbero state preparate più in avanti. Sembrava di essere in paradiso, era uno spettacolo per gli occhi, nell'aria si libravano petali rosei, l'odore inebriante accompagnava quel panorama paradisiaco, dolce, un po' aspro, che sapeva di primavera. Chiusi gli occhi prendendo un profondo respiro, a pieni polmoni pensai che tutto quello che stavo probavando era per il cucciolo che portavo nel ventre, i sensi erano più sviluppati quando sarebbe nato tutto quello , a pieni polmoni pensai che tutto quello che stavo provando era per il cucciolo, appena nato tutto sarebbe scomparso, e mi sapevo già da ora che mi sarebbe mancato. Sfiorai il ventre delicatamente, trovando l'obi l'idea da una parte mi rammaricava, mi piaceva percepire il mondo in quel modo, percepirlo veramente in tutta la sua interezza. 

-Tutto bene?- mi domandarono tutte e tre in unisono, annuì semplicemente mentre finalmente scorsi la figura di Sean, seguita a pochi passi da quella di Electra raggiungerci nel giardino. Quel giorno Sean sembrava un samurai, il kimono che indossava gli stava perfettamente dandogli un'aria regale e seria. Così vestito decisamente sembrava molto più grande, al fianco destro pendeva una katana, Electra invece indossava anche lei un kimono per la precisione un Haori, probabilmente scelto pure per la libertà di movimenti, di certo non era abituata alla costrizione del Kimono tradizionale, in pura seta damascata, con un motivo che raffigura dei ramoscelli, dai riflessi luminosi e cangianti, e un Obi rosa antico a stringere la vita. Si guardava intorno, sembrava un uccello in gabbia, circondato da gatti famelici, si notava che non sembrava sentirsi a suo agio, non sapevo nemmeno cosa fare per farla sentire meglio. Ormai erano arrivati tutti gli ospiti, e la festa poteva cominciare. 

 



Ps: Ecco il nuovo capitolo, dovevo postarlo ieri sera ma alla fine non ce l'ho fatta, anche perché l'ho riscritto da capo, inizialmente era diverso poi o preferito cambiarlo in quanto non mi piaceva. Beh spero vi piaccia a voi, incomincia quindi la festa, il prossimo capitolo sarà incentrato più o meno sulla stessa. Beh ora vi lascio, a domani. 

Baci  
Aliak

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Capitolo 40
*** Hanami part. 2° ***


Chiusi gli occhi distendendomi al sole, il calore dello stesso irradiava il luogo, portando temperature primaverili accettabili, sentivo i petali caduti depositarsi sul mio corpo, non volevo allontanarli, volevo imprimere nella memoria, tutto quello che stavo vivendo. La festa era magnifica, la musica accompagnava il tutto, come una melodia di sottofondo che non stancava mai, il cibo era ottimo, ma non c'era da stupirsi, la compagnia era vivace solare sembrava che tutto fosse tornato alla normalità, a quando tutto era più semplice, mi sembrava un sogno a occhi aperti, tutti quei mesi, seppur pochi rispetto a tanti anni di pace, mi avevano stressata, esaurita, tornare alla normalità era come una boccata d'aria dopo aver trattenuto allungo sott'acqua il fiato, senza mai riemergere. Non c'erano stati attacchi, ne nei dintorni di Tokyo, ne da altre parti e questo mi rincuorava, ma non sapevo quanto la pace potesse durare. Dovevo godermi a pieno quei momenti quanto più potevo, fino all'ultimo. In quel momento star li sdraiata sotto i ciliegi nella loro massima fioritura, era il mio modo di rinascere sentirmi viva, mi stiracchiai lievemente allungando le braccia verso l'alto, oltre la mia testa, un piccolo sbadiglio uscì dalle labbra, mi stropicciai appena gli occhi, sentendo una voce che mi chiamava. 

-Kagome, non vieni a ballare?- sollevai lo sguardo sulla figura di Hojo, mi ero dimenticata che c'era anche lui, dopotutto eravamo in classe insieme e soprattutto, era stato invitato anche lui, non che la cosa mi piacesse. Sospirai lievemente, a quell'idea, ci eravamo lasciati in malo modo, era troppo apprensivo, e un po'  tanto strano. 

-Volevo godermi, questa aria pulita, e questo bellissimo panorama, a Tokyo, non si può godere di questo.- Lo vidi sedermisi vicino, non apprezzavo molto quel gesto, ma non potevo nemmeno allontanarlo, non stava facendo nulla di male. 

-Non hai del tutto torto, bisogna godersi più che si può di questa possibilità, non mi aspettavo che fosse così questo luogo, devo dire mi ha stupito, mi domando da quanto esista questa struttura, e chissà a quale nobile apparteneva.- era troppo vicino per i miei gusti, mi allontanai leggermente da lui, cercando di non dare troppo nell'occhio. 

-Da quel che mi ha detto Sean, dovrebbe avere oltre 500 anni, ma non lo sa di preciso, e da anni appartiene alla sua famiglia.-  

-Wow, certo che deve essere brutto da una parte, vivere da soli, cioè una piccola famiglia, in un luogo così grande, sfarzoso, forse lo useranno anche per feste o altro? non gli ho mai chiesto che lavoro facciano i suoi genitori, sarei curioso di saperlo.- che lavoro faeva Iriumaru? Mi domandavo in realtà se veramente lavorassero, si collaboravano con Ha, si occupavano di mantenere segretezza e pace, fra umani e demoni, e soprattutto tra demoni, e altri demoni, si potevano considerare allo stremo di consoli? o qualche carica del genere? Non sapevo nemmeno io cosa rispondere a quelle parole, quindi rimasi in silenzio, aspettando che se ne andasse o che parlasse di nuovo. Mi auguravo la prima ipotesi ma dubitavo. 

-Ti sta benissimo questo Kimono- lo vidi avvicinarsi troppo a me, decisamente troppo avevo il suo viso a poco più di una spanna dal mio viso, e non mi ero accorta fino a ora, sentivo il suo respiro sul mio viso, in un attimo mi ritrovai le sue labbra sulle mie. Strabuzzai gli occhi, sentendo quel bacio, che non apparteneva alla persona che più amavo al mondo, sollevai una mano, ma nello stesso momento, sentì le unghie crescere fino a diventare artigli, sapevo che le sensazioni mi stavano turbando, e questo avrebbe innescato una reazione a catena, se avessi perso il controllo in quel momento, non sarebbe stata una buona idea, soprattutto considerando che Hojo era umano, e gli artigli avrebbero potuto ferirlo gravemente, dilaniarlo ucciderlo con una facilità assoluta. Cercai di calmare il mio cucciolo, portai le mani a poggiarsi sul petto di Hojo, per poi spingerlo con forza per allontanarlo, ma esagerai un po' troppo nel dosarla, facendolo cadere diversi metri più indietro, a causa della spinta nell'impatto con il terreno si era sbucciato le braccia e fatto male alla schiena 

-Ma che?- impreco, cercando di risollevarsi da terra, un po' dolorante

-Scusami Hojo- ma perché dovevo scusarmi, per quello che avevo fatto, quando era stato lui a cominciare, quando era stato lui a baciarmi, sentì un brivido percorrermi la schiena una sensazione fastidiosa, simile alla paura un brivido freddo mi percorse la schiena, sentivo la rabbia di Inuyasha ribollire, così forte che anche non toccando il marchio, e essendo a distanza, potevo avvertirla, non volevo essere nei panni di chi gli stava vicino in quel momento. 

-No sono stato io a sbagliare, a partire con il piede sbagliato.- mormorò riassettandosi, pulendo i suoi vestiti, controllandosi le braccia, usciva un po' di sangue ma nulla di più. 

-Avrei dovuto parlarti prima di agire, ma non so cosa mi sia successo. Anzi lo so, mi sei sempre piaciuta, da quando ci siamo conosciuti, e quando siamo stati insieme, si era coronato il mio sogno.. Io .. io vorrei tornare con te Kagome- strabuzzai gli occhi a quella dichiarazione, non aveva ancora capito che non c'era speranza? Ci avevo provato, sperando che quel sentimento di amicizia che provavo per lui crescesse, ma non era stato così, e ora come ora ancor di più non poteva esserci nulla tra di noi. 

-Mi dispiace, ma come ti ho già detto, non può esseri nulla tra di noi, che non sia semplice amicizia, è inutile Hojo che continui a insistere, c'è un altro ora nel mio cuore.- ammisi tranquilla 

-Non dirmi che ti piace veramente quel Sean, è un damerino non gli interessa di nessuno, e credo che presto si stuferà anche della ragazza dai capelli blu.- gli diedi un sonoro schiaffo, rivoltandogli la faccia, lasciandogli 5 segni  rossi sul viso, ero riuscita a trattenere gli artigli ma non del tutto, dai tre graffi colava il sangue, che gli sporcò la maglietta. 

-Co..- disse, toccandosi la guancia. Yaone si era avvicinata probabilmente intuendo, la situazione di fuoco tra noi due, lo prese sotto braccio portandolo nel castello in modo che lo medicasse. Eri, Yuka e Ayumi si erano avvicinate preoccupate. 

-Che cosa è successo?- domandò Eri, mentre io non sapevo dove celare la mano insanguata, sentivo ancora l'odore del sangue di Hojo, sulle dita, per quanto gli artigli si fossero ritratti. 

-Hojo mi ha baciato..- 

-E?- dissero in unisono 

-Gli ho mollato uno schiaffo, e gli ho detto che non potrà mai esserci nulla tra di noi, che amo un altro.- le sentì sospirare lievemente, per poi commentare. 

-Non hai esagerato forse, per un solo piccolo bacio- 

-Piccolo bacio?- mi morsi il labbro inferiore cercando di fermare le parole, era decisamente meglio che mi stessi zitta, a meno che mi volessi tradire con le mie stesse parole, non sapevo esattamente cosa sarebbe uscito dalle mie labbra, senza dire altro mi allontanai verso il castello, lasciandole da sole, volevo tornare nelle mie stanze, e non vedere nessuno. Avevo bisogno di una bella doccia fredda, per cercar di calmarmi, avevo bisogno di allontanarmi da lì, ignorai le mie amiche che cercavano di convincermi a restare. Speravo solo che il mio Inuyasha presto mi raggiungesse, volevo sentire il suo odore sulla mia pelle, volevo che mi baciasse fino a togliermi dalla mente, e dal corpo il sapore disgustoso, del bacio di Hojo, lo volevo e non mi importava se qualcuno ci avrebbe potuto vedere. 

 


Ps: Chi di voi avrebbe pensato una situazione del genere? (indica le tre accanite recensitici -se si dice così-) in ogni caso, so che è un po' corto ma credo vada bene così. è abbastanza carico di suo di scene, qua non si parla di demoni, ma di situazioni abbastanza comuni XD che possono accadere tra adolescenti, e anche adulti. 
E siamo a... (rullo di tamburi) 40 capitoli, e temo manco 60 basteranno a chiudere questa storia XD voi sarete contente o forse no di questo. Hojo mi è sempre stato sulle scatole (si lo odiavo, e tutt'ora lo odio) lo trovavo inutile e noioso, che ci posso fare?
 

In ogni caso per sta sera vi lascio (ora che sto postando sono le 2.06el 20/03)
Un bacio
 
Aliak

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Capitolo 41
*** Inizio di Estate ***


Le giornate passavano tranquille, il calore del sole estivo cominciava a percepirsi sulla pelle, piccole goccioline di sudore, incominciavano a imparlarla, mi sembrava una settimana fa' che era primavera, con i Sakura in fiore, invece erano già passati quattro mesi, e fra un po' sarebbe finita la scuola, gli ultimi esami, le ultime preparazioni, l'ansia di non riuscire a superarli, cominciava ad attanagliarmi l'animo. Stavo per l'ennesima volta ripassando la matematica, seduta in giardino sotto il gazebo, per lo meno quella giornata non sembrava essere afosa, un lieve venticello accarezzava la pelle, donando piacere. Sbuffai per l'ennesima volta sentendo lo sconforto, prendere il sopravvento, non ce l'avrei fatta di questo passo quello che mi entrava nella testa, poi poco dopo riusciva senza riuscir a rimanere impresso, non sapevo più cosa fare. Sean, era tornato al villaggio per una breve visita, quindi non potevo chiedere a aiuto a lui, Kaara era uscita, Electra dubitavo fortemente conoscesse la matematica, e nemmeno sapevo il perché o probabilmente da loro, avevano un percorso diverso, per di più mi vergognavo a chiedere aiuto, temendo di metterla in soggezione, se non fosse stata capace di aiutarmi. Inuyasha, non era molto preparatop sotto quel punto di vista, quindi chiedergli aiuto, sarebbe servito a confondermi ancor più le idee. Sbuffai per poi chiudere il libro, e guardare il cellulare, erano le 6 del pomeriggio, e il sole era ancora alto, le giornate inesorabilmente si stavano allungando, decisi quindi di mandare un messaggio a Yuka, per chiedergli come procedesse lo studio. Dopo pochi secondi mi arrivò la risposta, anche lei si trovava in difficoltà, forse insieme aiutandoci a vicenda, saremmo riusciti a trovare una soluzione, gli dissi di venire giù da me, insieme alle altre. Non era la prima volta che venivano a casa, ormai era abitudinarie del luogo, erano state accolte vivacemente in casa, Kibini ci offriva sempre delle ottime merende, quando studiavamo insieme a Sean, e Kaara, a volte fermandosi anche a cena. Con il procedere della gravidanza grandi sforzi non potevo farli, quindi era meglio così. Una mano si poggiò sul pancione, ormai era difficile nasconderlo, mancava più o meno un mese alla nascita, e nell'ultimo periodo si faceva chiaramente sentire, con potenti calci, nell'ecografia si era scoperto che sarebbe stato un bel maschietto, nella stessa si erano anche intraviste le orecchie da cane che spuntavano sulla testa. Fra poco non saremmo stati più in due a dividere in quel momento il mio corpo, avevo paura che succedesse qualcosa durante il parto, come probabilmente tutte le mamme, ma Yaone, mi aveva assicurato di non preoccuparmi. Ringraziai mentalmente l'aiuto di Electra e Kaara, nel celare quel pancione con la magia, come avrei fatto sennò, senza di loro. Sfiorai il medaglione che portavo al collo, attivando l'illusione facendo si che scomparisse del tutto, fra pochi minuti sarebbero arrivate le mie compagne, non potevo farmi vedere in quel modo. Sollevai lo sguardo verso il cielo terso, nessuna nube all'orizzonte, nessun nemico ormai ci attaccava da mesi, con enorme sollievo, ma sarebbe durato a lungo? Dubitavo, quando sarebbe nato il cucciolo, sarebbe stato ancor più rischioso che qualche demone comparisse all'orizzonte cercando di ottenere la sfera. Da quel che si era visto durante l'ultima ecografia, il nostro cucciolo teneva la sfera dei quattro spiriti, nelle piccole mani, a quanto pare era tornata a essere come era in origine una sfera non una parte di me, questo avrebbe creato problemi, e soprattutto era inquietante che un cucciolo ancora non nato riuscisse a mantenerla così pura, mai era stata intaccata fino a ora dall'oscurità anche se era un mezzo spettro. Sospirai entrando in casa, portandomi dietro il libro, sentì il citofono suonare, Kibini, corse allo stesso per aprire il cancello, le tre figure delle mie migliori amiche varcarono il giardino, raggiungendo il portone che venne aperto poco dopo. Sorrisi alle stesse mentre ringraziarono Kibini, decidemmo quindi di studiare in giardino, quanto meno quattro teste riuscivano finalmente a collaborare aiutandosi le une con le altre l'intento a fine serata era riuscito, quanto meno per oggi bastava. Il rumore del motore di una macchina presagì il ritorno di Sean, la cosa positiva era che potevo porgli gli ultimi dubbi, sperando poi che durante il test, di martedì mi ricordassi tutto, e non facessi brutta figura. Kibini, già da tempo si era messo a cucinare, prepando la cena per tutti, una cosa positiva visto che cominciavo a sentire i morsi della fame, meno di una mezz'oretta e ci saremo seduti a tavola, a cenare. Mi diressi verso la mia stanza, in modo da poggiare i libri seguita dalle mie compagne, che decisero di riprendere le loro cartello, dopo cena sarebbero tornate subito dai loro genitori, dopotutto non era prevista quella serata, mi faceva comunque piacere che sarebbero rimaste ancora un po'. 

-Speriamo che martedì, vada tutto liscio- 

-Non pensiamoci ora, o ci rovineremo la cena.- dissi, sospirando decisamente non trovavo il momento adatto, presi un mollettone per poi raccogliermi i capelli lunghi, e racchiuderli nello stesso, nell'ultimo periodo si erano allungati di tanto, ormai raggiungevano la vita, sorpassandola di diversi centimetri. Avevo sempre amato i capelli lunghi, ma con quel caldo cominciavo decisamente a non sopportarli. 

-AH- mi piegai in due, reggendomi al comodino quando un potente fitta al ventre mi colpì, presi un lungo respiro, mentre le mie amiche mi si erano avvicinate rapide. 

-Ancora quei dolori allo stomaco?- domandò Eri, annuì semplicemente a quelle parole. 

-Cosa ha detto il dottore, non ti ha dato delle cure? O esami specifici? 

-Si, ma ci vuole un po' prima che facciano effetto, il caldo di certo non mi aiuta- ripresi lentamente a respirare, cercando di calmare quel dolore, accarezzai appena il ventre istintivamente. 

-Mi ricordo mio nonno quando aveva la gastrite, brutta cosa, forse dovresti metterti a letto e riposare, non so quanto bene ti faccia mangiare.- 

-No ho una fame tremenda, se non metto qualcosa nello stomaco, temo possa svenire da un momento all'altro. Scendiamo, dovrebbe essere ormai pronto tutto. - dissi guardando l'orologio sul comodino, scendemmo le scale, io lentamente mi trascinai al piano inferiore, Inuyasha sollevò lo sguardo su di me, e sembrava preoccupato, sull'ultimo gradino inciampai se non fosse stato per lui, sarei caduta rovinosamente a terra, sentì le sue forti braccia sorreggermi tenermi a se. 

-Ti riporto su, faccio portare da Kibini, la cena in camera.- scossi il capo vigorosamente, quando sentì che le mie gambe mi avrebbero retto, senza alcuna fatica mi scostai da Inuyasha, per poi baciarlo lievemente sulle labbra, nessuno in quel momento poteva vederci, e volevo quel contatto intimo. 

-Tranquillo- gli sorrisi per poi lentamente varcare l'entrata della cucina, la cena passò tra chiacchere e risate, nella stessa delle volte, l'argomento cadde su quello che avevamo studiato per tutto il pomeriggio, ponendo i dubbi che ci erano rimasti, Sean tranquillo rispose a tutto. Poco dopo finita la cena, tornarono a casa lasciandoci soli, finalmente potevo stare con Inuyasha da sola, senza aver paura di farmi vedere dagli altri, eravamo seduti in giardino la mia testa era poggiata sul suo petto statuario, gli occhi chiusi percepivo i battiti del suo cuore in quella posizione, e mi rilassavano, come le carezze che mi stava facendo di tanto in tanto si soffermava sul ventre toccandolo, il piccolo a quel contatto si calmava, avevo notato fin da subito, che quando calciava, se Inuyasha mi toccava la  pancia finalmente lui si placava, non era ancora nato, eppure già suo figlio adorava suo padre. Sorrisi all'idea che presto, la mia famiglia si sarebbe allargata, con una nuova piccola presenza. Negli ultimi tempi, avevo  guardato con occhi diversi Masaru; che stava crescendo, allo stesso ritmo di un bambino umano, immaginandomi che ben presto quei due, sarebbero cresciuti insieme avrebbero condiviso l'infanzia, al pari di due fratelli, speravo tanto potessero andare d'accordo, me lo auguravo. 
 


 

Ps: Eccomi qua ora mi chiederete, perché questo enorme, salto temporale, se ho pensato che serviva dopotutto, sennò veramente manco tra 300 capitoli finiva XD mo mi ucciderete per questa scelta probabilmente, ma secondo me è la migliore, sennò sarebbe diventata troppo pesante la storia forse anche ripetitiva, quindi ormai siamo prossimi alla nascita del cucciolo di Inuyasha, e Kagome, cosa succederà? bah si vedrà 

Un bacio 
Aliak

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Capitolo 42
*** Nascita ***


L'esame era andato, finalmente davanti a noi si prospettava una estate piena di avventure, se così si poteva dire. Sospirai presi la cartella rimisi dentro l'astuccio con le penne assicurandomi, che ci fossero tutte, e infine chiuderla. Uscendo dall'aula, scorsi la figura di Hojo alzarsi poco dopo, e fare lo stesso, speravo tanto fosse bastato quello che era successo, all'hanami, fin'ora mi aveva evitato come la peste. Ma si stava avvicinando troppo per i miei gusti. Mi allontanai per il corridoio, pensando all'esame, la risposta l'avrei avuta fra una settimana, sarebbe stata la settimana più lunga della mia vita. Speravo assolutamente di essere passata, o come avrei fatto a seguire i corsi di recupero con un neonato, fra le braccia? L'idea mi dava semplicemente la nausea, dovevo essere positiva e non pensare a quello. All'uscita, le mie compagne sostavano con alcuni della mia classe, parlando vivacemente del esame, e di come avrebbero passato quella lunga estate, c'era chi diceva che andava al mare, chi  rimaneva a Tokyo, e chi sarebbe andato dai parenti. Tutti riuscivano a parlar di altro, a quanto pare ero solo io in ansia. Sobbalzai percependo una mano, sulla mia spalla voltandomi incontrai il viso di Sean che mi sorrideva, mi tranquillizzai quasi subito rilassandomi di nuovo. 

-E voi piccioncini dove andate?- domandò scherzosamente uno dei miei compagni, vedendo quel contatto, scossi la testa ormai rammaricata dal fatto, ormai non ci facevo più caso, ne ascoltavo le voci per i corridoi, logicamente nell'ultimo periodo era stato più protettivo verso di me Sean, a causa del cucciolo e ormai il parto prossimo, questo aveva fatto aumentare le voci. Cominciavo seriamente a pensare che il prossimo anno, non sarei tornata a scuola dopotutto come potevo lasciarlo, avevamo solo 3 mesi di vacanza, non sarebbero bastati a far si che fosse abbastanza grande da stare senza la madre. 

-Smettetela, ormai non fate più ridere.- ribatté Sean, intanto eravamo scesi in cortile, raggiungendo gli altri. 

-Vado a casa, ci vediamo presto, spero. Ciao!- salutai allontanandomi, sapevo che Sean mi avrebbe raggiunto poco dopo, il sole quel giorno era veramente caldo, faticavo a camminare sotto lo stesso, a quell'ora mi sembrava quasi di essere in un forno acceso al massimo. Mi poggiai al muretto di una casa, lasciandomi scivolare lentamente a terra, sedendomi in quel momento non ce la facevo a fare un passo in più di così o sarei collassata a terra, probabilmente. Sentì qualcosa di viscido scivolare lungo le cosce, abbassai lo sguardo notando che si stava formando una pozza sotto di me, no non era possibile era troppo presto perché nascesse, eppure ero quasi certa visto il dolore che provavo, delle forti contrazioni, colpirono il ventre, mozzandomi il fiato, mi morsi il labbro inferiore, per cercar di non far uscire un urlo dalle mie labbra. Possibile che mi si erano rotte le acque? Dov'era Sean e Inuyasha in quel momento, cercai il telefonino nella tasca della gonna, tirandolo fuori, cercai rapida di scrivere un messaggio tra una contrazione e un'altra, la vista era appannata faticavo a mettere a fuoco i pulsanti. 

-Kagome, tutto bene?- no non era possibile quella voce, quella voce era di Hojo, sollevai lo sguardo poggiandolo su di lui. 

-Si tranquillo, va a casa, ora mi alzo e torno alla mia- lentamente cercai di sollevarmi ma senza riuscirci. 

-Non mi sembra, forse è un colpo di calore, fa veramente caldo, vieni casa mia è vicina- 

-NO!!- urlai, allontanando la mano di lui che, si era allungata a cercar di darmi una mano, non l'avrei accettata, e non potevo andare di certo a casa di lui. Sentì il rumore stridente di pneumatici la macchina di Kaara si avvicinò, fermandosi di colpo davanti a noi, dalla quale uscì Inuyasha di corsa, per poi sollevarmi di peso come se fossi un fruscello pur non essendolo più, ringhiò contro Hojo, che si allontanò di corsa senza dire un fiato, mi ricordai quello che mi disse una volta Kaara, i maschi inu, tendono a diventare possessivi verso la loro compagna e i propri cuccioli. 

-Inuyasha si..- non feci in tempo a finire quelle parole 

-Si lo so, ti porto di corsa in clinica- aprì lo sportello di dietro per poi depositarmi sui sedili, almeno li potevo rimanere sdraiata, non sarei riuscita a star seduta, chiuse lo sportello per poi andare alla guida, subito sfrecciò tra i viali, seminando il panico, ma non sembrava interessargli arrivati alla clinica alcuni infermieri lo aiutarono a portarmi dentro, la sala da parto era stata già preparata, probabilmente aveva già avvertito Yaone di quello che era successo. Entrai nella stanza, mentre la figura di Inuyasha rimase fuori dalla porta, avrei voluto averlo la vicino, ma sapevo che era meglio così. Mi stavano preparando mi sentivo stordita e stanca, forse anche un po' debole, pochi ricordi confusi di quei momenti, i medici agitati forse era successo qualcosa al piccolo, sentì le palpebre farsi sempre più pesanti, e non riuscì più a tenerle aperte, sentì le forze abbandonare il mio corpo, all'ultima forte contrazione. 

Lentamente aprì gli occhi, mi sentivo ancora debole, ma decisamente meglio cercai di sollevare il braccio sinistro, ma notai un tubicino, seguendolo c'era una flebo con all'interno qualcosa che scendeva lentamente, la bottiglietta era quasi del tutto vuota, probabilmente sarebbe finita a momenti, mi voltai a guardare dall'altro lato, non c'era nessuno nella stanza, almeno apparentemente, ma poco dopo la porta venne aperta e la figura di Inuyasha varcò la stessa. 

-Ti sei svegliata, amor mio.- mi donò un lieve bacio sulla fronte, socchiusi appena gli occhi, a quel dolce contatto, cercai le sue labbra poco dopo per riuscir a baciarlo seriamente. 

-Dov'è?- gli chiesi, senza nessuna esitazione, sorrise dolcemente. 

-Se ne stanno prendendo cura Yaone e gli altri assicurandosi che sta bene, tra poco lo riporteranno qui, tranquilla.- le sue parole mi rassicurarono tirai un sospiro di sollievo, volevo mettermi a sedere nel letto. Lo vidi abbassarsi intuendo quello che volevo fare, e sollevò solo lo schienale, in modo che potessi essere in una postura più comoda. Poco dopo la figura di Yaone, entrò nella stanza, con un piccolo fagottino fra le braccia. 

-Ti sei svegliata, e vedo che la flebo è finita, vedo di  toglierla, così sarai più libera di muoverti.- Lasciò il piccolo nelle mani di Inuyasha, che sapientemente lo tenne fra le stesse, allungandosi verso di me per mostrarmelo. Fra il lenzuolo azzurrino vidi un viso, corniciato da capelli argentei che dormiva paciosamente, con un dito in bocca, mentre l'altra manina teneva in pugno, saldamente la sfera più grande della sua manina, ma non sembrava volerla lasciare. 

-Non c'è stato modo, di togliergliela la sfera ci respingeva, non so se magari con te sarà diverso.- ammise Inuyasha, mentre Yaone, aveva finalmente tolto la flebo, allungai le braccia in modo da poter prendere il mio cucciolo, lui me lo lasciò tra le stesse, lo avvicinai a me e al mio petto, lo vidi muoversi delicatamente nel sonno per poi aprir gli occhi, mostrava due occhi castani, increspati di oro fuso, come delle venature che li percorrevano dalla base della pupilla, mi guardavano con una intensità studiandomi come avrebbe fatto un adulto, le piccole orecchie da cane spuntavano in alto sulla testa mostrandosi vivaci e morbide, si spostavano attentamente avvertendo ogni rumore, che proveniva dalla stanza e da fuori. Lo vidi annusare lievemente l'aria, per poi allungare le manine verso di me, cercando di sfiorare il mio volto, la sfera gli era caduta in grembo, in quel gesto, mi abbassai lentamente in modo che le sue manine sfiorassero il mio viso, sorrisi dolcemente per poi donargli un lieve bacio sulla fronte, così morbida e liscia. Profumava di me, e di inuyasha era una bella sensazione, sembrava tutto un sogno, possibile che un essere così perfetto fosse nato da me. Si era infine agitato, piangendo convulsamente, non sapevo che fare da dove cominciare, Yaone e Inuyasha vedendomi in difficoltà mi dissero che probabilmente aveva fame, visto che non aveva ancora mangiato. Scostai la tunica di ospedale mostrando il seno, subito le piccole labbra, cercarono il capezzolo, infine trovandolo senza troppa difficoltà si attaccò allo stesso cominciando a cucciare avidamente, ottenendo il nutrimento. 

-Che nome avete scelto, alla fine?- domandò, sollevai lo sguardo verso inuyasha, ne avevamo tanti in mente ma nell'ultimo periodo, solo uno non ci lasciava mai. 

-Akihiro- pronunciammo in unisono, dopo essersi assicurata che stavo bene, e anche il piccolo, ci lasciò da soli alla nostra intimità, sapevo che i miei ci avevano raggiunti in clinica, e erano fuori a attendere, come anche Sean, Kaara e Electra, Yaone però tassativamente aveva consigliato di entrare massimo tre alla volta per non stressare me e il piccolo. Mamma entrò per prima con Sota, che era infinitamente contento di essere diventato zio. 

-E' bellissimo- disse sfiorando delicatamente la testa di Akihiro, accarezzandola dolcemente, lui sembrava studiarla attentamente, intanto la sfera la stavo mantenendo io al sicuro nascosta, lui non sembrava farci più caso, la cosa più o meno era positiva, lasciare quel potente gioiello nelle mani di un neonato era pericoloso, quanto per lui che per gli altri. 

-Posso prenderlo in braccio- domandò Sota, guardai Inuyasha, che scosse la testa, non c'era nulla da fare. Mamma promise che domani sarebbe venuta, insieme al nonno, gli era dispiaciuto non venire, ma aveva una visita già prefissata da tempo, molto importante, che non poteva rimandare. Uscirono dalla stanza, poco dopo la figura di Kaara si intrufolò lentamente nella stanza. 

-Possiamo entrare, o vuoi riposarti?- domandò prima di entrare del tutto. 

-No tranquilli entrate.- dissi, poco dopo entrò seguita dagli altri, sorrisi alla figura di Sean che portava con se un piccolo pacchetto, probabilmente un regalo per me, o per il cucciolo per poi porgermelo delicatamente.  

-Qualcosa da parte di tutto il clan, si da a ogni nuovo arrivato.- presi il pacchetto per poi lentamente scartarlo, rivelando uno strano ciondolo da una forma, che non riuscivo a capire, composto da quello che sembrava un osso o forse una zanna, scolpita, da un ciuffo argenteo di pelliccia. L'avevo visto diverse volte, al collo di Sean e Kaara, oltre su quello di Masaru, forse senza nemmeno farci caso, l'avevo visto o intravisto, al collo di altri, ma non ne ero sicura. Non sapevo cosa significasse, sapevo che era importante, di sicuro aveva un suo perché e prima, o poi glielo avrei chiesto togliendomi quel dubbio.  

 


Ps: ed eccoci qui con il nuovo capitolo, se quello di prima era corto, questo non lo si può dire altrettanto, spero siate felici finalmente abbiamo un volto per il piccolo dei nostri cari protagonisti. 

Il nome è pienamente voluto Akihiro (大畠) vuol dire "Immensa Gloria", chissà a cosa è riferito v.v bah lo trovavo perfetto per un erede di una tale profezia, Masaru (勝) invece vuol dire "vittorioso", due nomi che la dicono lunga su come saranno da grandi questi cuccioli. 
Beh per chi vuole una immagine del cucciolo di inuyasha e Kagome... (+rullo di tamburi....) 
Tadaaaan eccola =P (guardate alla fine del capitolo, è leggermente più grande di un neonato ma immaginatevolo più o meno così XD) 
Spero vi piaccia.  

Ora vi lascio, baci. 
Aliak  

  

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Capitolo 43
*** Istinti ***


L'aria era pregna dell'odore dolce di salsedine, i gabbiani cantavano allegramente in cielo, le onde si infrangevano contro il bagno asciuga, intonando una ninna nanna perfetta, mi sembrava di essere cullata dalle stesse trascinata in un mondo di favolo. Lontani dalla civiltà, e dalla città ci saremo goduti quella vacanza estiva, su quel piccolo isolotto deserto, dove l'unica abitazione era la villa dove alloggiavamo, e gli unici contatti che avevamo con il mondo era attraverso i cellulari, appositamente per la maggior parte del tempo spenti, e una barca a motore che velocemente in caso di emergenza ci avrebbe portato sulle sponde del Giappone. Il sole picchiava sulla pelle, nulla di fastidioso anzi donava una piacevole sensazione di calore, parte delle palme facevano ombra, ben presto avrebbero raggiunto la mia posizione. Masaru non molto distante giocava allegramente con la sabbia, accanto a me Akihiro sonnecchiava placidamente nel suo portanfan, tratteneva nella piccola manina paffutella la sfera, toglierla era inutile dopo un po' sembrava tornare da lui, anche se si trovavano a debita distanza, ormai avevano rinunciato all'idea di custodirla loro. Per fortuna per ora non c'erano stati attacchi, ma quanto ci sarebbe voluto prima che i demoni si accorgessero che la sfera, era tornata alla sua originale forma. Mi sollevai a sedere guardando il mio cucciolo, una mano si allungò a sfiorare il viso accarezzandolo dolcemente, ogni pensiero brutto a quel contatto scomparì mi sentivo decisamente più rilassata, sollevai lo sguardo da lui poggiandolo sulla figura di Inuyasha nella sua forma originale, che si stava allenando con Sean, vicino all'acqua. In quel luogo nessuno poteva vederli,  nessuno poteva scorgere le figure imponenti dei due inuyoukai, che combattevano non sembrava quasi si stessero allenando, in quell'aspetto forse semplicemente mettevano più timore, solo vedendo le zanne e gli artigli. Dovevo ammettere che ultimamente Sean era cresciuto, irrobustito in quella forma, ancora non era grande quanto Inuyasha, in quanto adulto, e con diversi anni sulle spalle, ma probabilmente tra qualche anno o secolo, lo avrebbe raggiunto. Sorrisi a quella scena, mentre Electra si avvicinava la lunga chioma blu, era completamente bagnata come l'intero corpo, in poco tempo era ancor di più diventata abbronzata, invidiavo la sua pelle bellissima, color cioccolato. Si stese sul suo asciugamano ad asciugarsi e a prendere il sole. Se fosse stata una semplice umana, avrebbe potuto fare la fotomodella invidiavo il suo fisico, indossava un bikini arancione, e quel colore si mischiava quasi alla sua carnagione, attualmente io invece dovevo ancora a perdere i kili della gravidanza, almeno un po' ne avevo già persi. Era solo passato un mese. Un mese, un mese fa' era finita la scuola, ed era nato Akihiro, un mese che era volato in un battibaleno, mi sembrava solo ieri che ero entrata in clinica, invece.. Cresceva a vista d'occhio come tutti i bambini della sua età, ben presto avrebbe già gattonato, i inu imparavano più in fretta a muoversi sulle quattro zampe, e questo valeva anche per gli Hanyou, era un istinto naturale che si portavano dietro, istinto naturale che nulla avrebbe spezzato. Un ruggito mi fece tornare lo sguardo sui due, Sean aveva atterrato inuyasha piantandolo a terra, con le fauci contro la gola di lui, ringhiando sommessamente non lo avrebbe lasciato finché non avrebbe ceduto dichiarandolo più forte, ma lo yoki di Inuyasha non era affatto d'accordo a sottomettersi al più giovane, temevo che la cosa potesse precipitare da un momento all'altro. In quelle forme erano molto più istintivi, e poco razionali, per una cosa del genere poteva crearsi un gran polverone, mi domandavo dove potesse essere finita Kaara prima era lì non troppo distante da Masaru, e ora? Electra si era alzata di colpo, avvertendo la tensione che si era creata, si avvicinò di colpo a Masaru prendendolo, e allontanandolo portandolo vicino a me porgendomelo, in modo che stesse al sicuro, eravamo abbastanza distanti dai due possenti cani, che potevamo uscirne illesi. 

-Dove vai?- gli dissi mentre si allontanava da me, avvicinandosi ai due sempre di più.  

-Vado a cercar di placarli, tu stai indietro con i cuccioli.- annuì sperando che con la magia, Electra potesse migliorare la situazione, Masaru aveva cominciato a piangere in braccio a me, svegliando anche Akihiro, che fino a ora dormiva, ora mi trovavo con due bambini spaventati da sola, e non sapevo che fare. La figura di Electra aveva mutato forma, diventando quello che sembrava un enorme cane blu, a veder i simboli lucenti sul manto, doveva esser causato dalla magia, quando la usava i catalizzatori, incominciavano a brillare se non venivano celati, me l'aveva raccontato un giorno, dopo che gli chiesi che significato avessero quelle rune sul corpo. In realtà temevo che in quella forma potesse peggiorare solo le cose, più che migliorarle. Ma quanto meno l'attenzione di Sean, si era spostata su di lei, lasciando la presa sulla gola di Inuyasha, ma ancora tenendolo a terra con il suo corpo. Con un gesto fluido Inuyasha capovolse la situazione, ribaltandolo e allontanandolo da lui, non aveva ferite per fortuna seppur sembrava l'avesse morso alla gola, non usciva sangue dalla stessa. Sean si era rialzato di colpo, ringhiando profondamente non mi piaceva affatto quel verso. 

-Che cosa sta succedendo?- si era avvicinato Daisuke insieme a Kaara. 

-Maledizione ci mancava solo questa.- disse lei, prendendo Masaru in braccio, cercando di calmarlo. 

-Sean e Inuyasha si stavano allenando, quando all'improvviso Sean, lo a sovrastato mettendolo a terra, ma inuyasha non ha ceduto, sottomettendosi.. credo- cominciavo a dubitare fosse solo quello, dalla faccia preoccupata di Kaara, le mie mani smuovevano delicatamente la culla, cercando di calmare il mio cucciolo. 

-Magari fosse solo semplicemente quello, sarebbe stato più facile, ma proprio ora doveva accadere?- la guardai perplessa mentre Kaara, lasciava il piccolo Masaru, nelle mani del suo compagno. 

-Cosa, mi è sfuggito?- domandai 

-Voi andate dentro di corsa-  

-Non dirmi che..- non riuscì a finire quelle parole, che Kaara annuì impercettibilmente con il capo, sentì Daisuke sbuffare, sonoramente, mi ripetevo in testa cosa mi fosse sfuggito, presi comunque la cesta, e insieme a Daisuke, mi diressi verso casa, senza fare grandi storie, seppur avessi paura a lasciare Electra e Kaara da sole con Inuyasha e Sean, anche da quella distanza si poteva percepire quello che stava succedendo in spiaggia, ero decisamente preoccupata, volevo uscire e aiutarli in qualche modo ma Daisuke mi fermò. 

-Non è una buona idea, a meno che tu non voglia finire ammazzata.- 

-Non mi farebbero mai del male.- dissi 

-Volutamente no, ma potrebbero non rendersene conto, e poi se ne pentirebbero troppo tardi.- 

-Che sta succedendo in quella spiaggia?- domandai fissando fuori dalla finestra, non si vedevano più le figure, sul bagno asciuga, possibile che fosse finito? Sollevai lo sguardo verso il cielo, scorgendo che la battaglia si era spostata lì e stava diventando più feroce, ma non riuscivo a vedere bene da quella posizione. 

-Da un semplice allenamento, è diventato un predominio su una femmina, e per una cosa del genere due maschi Inu, possono combattere fino a ammazzarsi, o finché uno dei due cede.- lo guardai perplessa, avevo capito, più o meno quello che aveva detto, o cosa stesse succedendo ma avevo dei dubbi. Soprattutto su  quale femmina stavano parlando? Parlava forse di Kaara? ma non aveva senso la cosa, lei era legata a Daisuke, e Electra era un hanyou, prima che potessi porgli la domanda, rispose alla stessa, come se avesse intuito i miei pensieri. 

-Electra, è in calore.. molte volte i hanyou, seguono i cicli degli Youkai, piuttosto che quello degli umani. Maledizione!- imprecò sotto voce, non sapevo che dire ne che fare, la situazione era più drammatica di quanto pensassi inizialmente, ora avevo capito la reazione di Sean, nel vedere Kaara avvicinarsi, avevo visto una strana luce negli occhi che non ero riuscita, a decifrane. L'unica cosa era lasciare tutto nelle mani di Kaara. mi mordicchiai nervosamente il polpastrello del pollice, chiamare aiuto avrebbe potuto peggiorare ancor di più, ci fù un lungo lamento alla fine il silenzio. Cosa poteva essere successo, era troppo presto per uscire speravo solo non fosse successo nulla di grave. Passò un ora, e non tornavano, decidemmo di andare a cercarli, in quel momento Inuyasha varco la soglia di casa, era ferito ma sembrava intatto speravo non fosse successo nulla a Sean. 

-Inuyasha siediti, così ti pulisco le ferite.- gli dissi, e senza obbiezioni si sedette sul divano, andai a cercare la cassetta delle medicine, anche se avrei voluto chiamare Yaone, sperando che arrivasse in fretta. 

-Kaara?- domandò preoccupato Daisuke 

-Sta calmando Sean, dovrebbero tornare a momenti, meno male che siete rientrati siamo stati per di più attaccati, se dio ne guardi vi succedeva qualcosa, cosa avrei fatto?- mi accarezzò dolcemente il viso, accettai quel tocco leggero continuando a bendare.  

-Meglio che chiamo Yaone, le ferite inferte nella vostra reale forma fanno più fatica a guarire, soprattutto se inferte da altri Inu.- non obbiettò inuyasha, rimase in silenzio per poi socchiudere gli occhi.  

-Padrona- disse Kibini, mentre la figura di Kaara, entrava nella stanza, era molto pallida forse anche troppo, Daisuke la prese delicatamente per poi accompagnarla su una delle poltroncine, nel frattempo sembrava essere svenuta, se lei e Inuyasha erano in quelle condizioni, voleva dire che la battaglia non era stata delle migliori, possibile che sarebbero ritornati ad attaccarci. Sospirai all'idea, mentre guardavo la culla dove risiedeva il mio cucciolo, era sveglio e non si lamentava, agitava lievemente le braccia quasi a cercar attenzione. Inuyasha lo prese, e lo tenè in braccio. 

-Era di nuovo quel maledetto e i suoi servitori, che ci hanno attaccato quella volta a tokyo, quando hai scoperto i poteri di Akihiro, ma questa volta erano di più, e noi eravamo già stremati.- 

-Non è successo nulla vero?- scosse appena il capo 

-A parte un po' di stanchezza, qualche ferita, l'abbiamo fatti fuggire. Stiamo tutti bene, tranquilla- prese un bel respiro, e poggiò infine la testa sulla mia spalla, l'accarezzai appena grattando dietro le orecchie, cercando di rilassarlo. 

 -Fra 10 minuti è qui- ne fui sollevata, dopo circa 15 minuti Sean e Yaone entrarono in casa. Sean non era ridotto tanto meglio degli altri due, Yaone sbuffò borbottando qualcosa che non riuscì a capire, si occupò subito di Kaara, e delle ferite intanto aveva ripreso di nuovo i sensi, e suo fratello gli stava accanto accarezzandogli il viso, sembrava volersi far perdonare dai gesti ei delicati suoni emessi, rassicuranti. Poi passò a inuyasha, e per ultimo a Sean, in poco più di un giorno sarebbero guariti del tutto, le maggior parti delle ferite, erano state causate dalla battaglia contro quegli esseri, le restanti almeno quelle dei due maschi inu, erano causate dal loro litigio. Yaone sarebbe rimasta per altri due giorni in modo da controllare che stessimo bene, e per guarirci se ci fosse stato un nuovo attacco. A quanto pare la pace, sarebbe durata di nuovo poco mi spaventava l'idea che poteva essere coinvolto Akihiro, che ancora non poteva difendersi.
 



Ps: Diciamo che mi è venuta in mente questa malsana idea, decisamente malsana in quanto fra un po' Sean e Inuyasha si stavano per scannare a vicenda, ringraziamo i nemici per essere intervenuti. Il prossimo capitolo è già quasi del tutto finito, e finalmente dopo oltre 8 mesi, la nostra kagome parlerà della profezia, della Kami (diciamo che era ora, no?) come reagiranno gli altri?
Bah, si vedrà nel prossimo capitolo, vi lascio con un po' di spoileraggio

Un bacio
Aliak

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Capitolo 44
*** Verità celate ***


Il pomeriggio venne passato a studiare, un modo per contrastare l'attacco di demoni se ne fossero arrivati altri, guardai il mio bambino attaccato al seno che ciucciava tranquillo ignorando quello che gli succedeva tutto intorno, sopotutto quello era il bello di essere bambini non aver problemi da risolvere paure, vivere la vita ignorando come sia il mondo al di fuori, perché si è troppo piccoli per capire cosa realmente succede. Mi sollevai dal divano, decidendo di andare nella mia stanza, in quel momento non volevo più ascoltare quei discorsi. Salì le scale, per poi raggiungere le mie stanze, solo allora notai la figura di Electra seduta, accovacciata vicino alla mia porta, con il viso nascosto nelle ginocchia, apparentemente sembrava esserci addormentata in quella posizione. Non sembrava ferita quanto meno, mi avvicinai a lei, per poi toccar un braccio, sobbalzò di colpo sollevando infine le iridi bi-crome su di me, pian piano si era di nuovo rilassata, riconoscendomi probabilmente l'avevo presa alla sprovvista, in un momento in cui nel sonno i sensi erano attutiti. 

-Tutto bene?- la vidi semplicemente annuire, senza riuscir a parlare, sembrava tesa come una corda di violino, pronta a rompersi da un momento all'altro, si era scostata dalla porta in modo da permetterci di entrare, la invitai a fare lo stesso, e dopo un po' entrò con molta esitazione. 

-Mi dispiace.- mi voltai a guardarla, dopo che aveva pronunciato quelle parole. 

-Non è colpa tua, non lo potevi sapere, non credo che nessuno ti dia la colpa di quello che è successo.- era rimasta sulla porta, a testa china, senza guardarmi negli occhi, rifugiandosi nel silenzio. 

-Come ti senti?- provai a cambiare discorso, magari finalmente si sarebbe rilassata di più, senza pensare a altro, la porta alle sue spalle venne aperta, e la figura di Inuyasha entrò all'interno, la vidi chiudersi in se stessa quasi volesse scomparire da quel luogo, annientandosi, Inuyasha allungò una mano verso di lei, e la vedi tremare leggermente, la poggiò sulla testa accarezzandola appena cercando di tranquillizzarla. 

-Non ce l'ho con te, tranquilla- disse, lentamente si stava rilassando sotto quel tocco, si staccò, poco dopo per poi uscir dalla stanza, lasciandoci da soli. 

-Che cosa faremo?- sbuffò sonoramente sedendosi vicino a me, la morbida coda mi avvolse delicatamente, Akihiro aveva allungato le manine cercando di afferrarla, sapevo perfettamente che gli piaceva, ne era affascinato lo poggiai sopra la stessa, si rannicchiò in posizione fetale per poi addormentarsi profondamente. 

-Dobbiamo trovare un modo per distruggerla, se non è bastato fino a ora il desiderio giusto mi domando, come possiamo fare..- sentì le sue forti braccia cingermi delicatamenteDopo tutto quel tempo non ero riuscita, a raccontargli della profezia del messaggero di Kami, no avevo mai trovato le parole, con la quale cominciare il discorso, intraprendendolo senza fatica. 

-Devo dirvi una cosa.- sussurrai a bassa voce 

-Ai parlato al plurale quindi, immagino che non parli solamente di me- annuì a quelle parole, impercettibilmente. 

-Lo devono sapere anche gli altri, e soprattutto Kaara e Daisuke.- Inuyasha mi guardava perplesso, e di certo non gli davo torto. 

-Kaara!- chiamò alzando appena la voce, avevo percepito dei passi in corridoio probabilmente era lei, la porta venne aperta rivelando la sua figura. 

-Cosa succede?- domandò guardandosi intorno 

-Chiama anche gli altri, e falli venire qui.- l'espressione sul viso si fece preoccupata, non gli davo torto, come poteva non esserlo. In pochi minuti ci avevano raggiunto tutti, compresa Elctra, che si nascondeva dietro Sean, ci eravamo tutti seduti, aspettando il momento in cui avrei parlato, non sapevo esattamente da dove cominciare, non era un argomento facile. 

-Parla se ci hai fatto venire qui, vuol dire che c'è qualcosa di importante- mi incitò Kaara, seduta poco distante da Sean insieme al suo compagno. 

-Ti ricordi il primo giorno, che siete tornati a Tokyo, portando con voi il piccolo Masaru, da poco nato?- domandai sperando di prendere tempo, anche se sapevo che sarebbe stato inutile, con un cenno di assenso mi invitarono a continuare, avevo tutti gli occhi puntati su di me, e questo mi rendeva nervosa, avrei voluto che in quel momento Akihiro si svegliasse, e piangesse non riuscivo facilmente a affrontarlo, ma sembrava che anche i cuccioli fossero in attesa, in silenzio. 

-Ebbi una premonizione, durante la stessa, mi sono trovata al cospetto di una strana creatura, di luce diceva di essere un messaggero della Kami, e..- sentì inuyasha sfiorarmi delicatamente invitandomi a continuare, tutti erano con il fiato sospeso, notavo molte facce perplesse fra i volti a me conosciuti. 

-Cos'è Kami?- domandò incerta Electra 

-Con Kami, si intende Amaterasu è la dea del sole nella nostra religione.- spiegai brevemente, dopotutto non lo poteva sapere di certo, almeno l'avevo aiutata a togliere un dubbio. 

-Allora gli dei esistono?- domandò di seguito, quindi nelle loro terre non credevano negli dei, o forse semplicemente era lei a non credere negli stessi, non sapevo come rispondere a tale domanda. 

-Anche nostro padre, quando andò a cercare l'essenza del Meidon, incontrò un messaggero della stessa sotto le mentite spoglie di Rin- parò Sean 

-Che cosa è successo nell'incontro? Ti ha spiegato come distruggerla?- domandò ansioso Inuyasha al mio fianco, scossi il capo per poi continuare. 

-In realtà non ha spiegato esattamente come riusciranno a distruggerla, ha solo detto che..- non avevo il coraggio di continuare, con quelle parole, mi erano morte in bocca. 

-Riusciranno?- domandò Daisuke perplesso, annuì lievemente. 

-Disse, che il sangue di demone mischiato a aura sacrale, poteva distruggere la sfera, ma nello stesso tempo, mi disse che senza l'aiuto di Masaru, e i suoi grandi poteri, sarebbe stato inutile. Non so cosa esattamente voleva dire, è stata molto vaga. Ha solo detto, di proteggere la sfera, finché non sarebbero stati abbastanza grandi da poter riuscire nell'intento, e di non permettere che nessuno la contaminasse- ecco ci ero riuscita, e ora attendevo la reazione degli altri, vidi le mani di Daisuke chiudersi in pugni serrati, le nocche delle mani, diventarono bianche mentre l'espressione sul viso di Kaara, era indecifrabile non riuscivo a capire se fosse arrabbiata, o altro. In quel momento, devo ammetterlo mi faceva paura. Sentivo anche alle mie spalle Inuyasha che si era irrigidito, aveva smesso di accarezzarmi, incominciavo a temere il peggio, sentì Kaara ringhiare. 

-Lo sai da ben 8 mesi, e non l'hai detto, non ti è sorto il dubbio, che forse era importante saperlo da subito.- sobbalzai notando gli occhi, che erano diventati rossi, Sean l'aveva afferrata per un braccio, stringendolo con forza cercando di tenerla, e quello non era di certo un buon segno. 

-Kaara calmati, non era una cosa facile da dire- non erano nemmeno tanto convinte, quelle parole che erano uscite dalle labbra di inuyasha. 

-Quando l'avresti detto? Quando ormai la sfera, sarebbe finita in mano sbagliate o quando sarebbero stati ormai adulti, e avrebbero dovuto affrontare una notizia del genere, e controbattere la stessa. Sapendolo già da prima avremmo potuto muoverci da subito, nel modo più giusto trovando soluzioni, invece l'hai nascosto anche quando siamo stati da Marius- in quel momento avrei tanto voluto, diventare invisibile o avere la capacità di tele-trasportarmi, da qualsiasi altra parte, ma lontano da lì, non potevo controbattere le parole di Kaara, aveva ragione ero stata codarda.  

-Li volevo proteggere- dissi con la voce rotta dal pianto 

-Non so quanto possa averli protetti, non averlo saputo prima.-  

 



Ps: Finalmente la nostra Kagome ha avuto il coraggio di parlare. yeeeeeeeee, l'avevo detto avevo già quasi finito l'intero capitolo, mancava l'ultima parte, ma ho lavorato fino alle 8 e mezza, e fra cena e altro mi sono allungata fino a ora, beh vedrò di aggiornare presto la storia, forse domani pomeriggio, o forse domani sera.  

Ora, vi lascio baci 
Aliak 

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Capitolo 45
*** A un passo dalla fine ***


La casa appariva vuota, Kaara insieme a Daisuke e il suo cucciolo, erano già partiti, dopo aver scoperto la profezia, avevo incrinato quel rapporto di fiducia che si era creato, e temevo che sarebbe passato molto tempo prima che venisse risanato. Anche Sean negli ultimi giorni, aveva parlato il minimo indispensabile con me, questo mi feriva abbastanza, ma Inuyasha mi aveva assicurato che non ce l'aveva affatto con me, ma non ne ero abbastanza sicura. L'indomani saremmo tornati a Tokyo, lo sguardo si poggiò per un'ultima volta sulla spiaggia, il sole stava tramontando sul mare tingendolo di rosso, uno spettacolo per gli occhi, che non avrei rivisto tanto facilmente, potevo godermi di quel panorama per l'ultima notte, e quella notte Akihiro avrebbe perso i poteri demoniaci per diventare umano, mi preoccupava quella situazione se ci avessero attaccato aveva meno difese contro nemici, sapevo che non dovevo assolutamente pensarci, sennò avrei sofferto solo di più. Guardai la sfera dei quattro spiriti, che tenevo saldamente in mano, brillava di una luce fioca rosacea sul palmo della mia mano giaceva silenziosa, ancora mi domandavo come poteva un ogetto così semplice racchiudere così tanto potere, quanto avrei voluto in quel momento distruggerla, per togliermi questo enorme problema, e non aspettare che quei due fossero abbastanza grandi per farlo. Sospirai, poggiando la schiena contro la palma guardando il cielo sopra la mia testa che si faceva sempre più scuro, scorsi la prima stella della notte e espressi il desiderio che Masaru, e Akihiko vivessero la loro infanzia tranquillamente e che fossero felici. Chiedevo troppo forse per mio figlio? Credo che quello sia il desiderio congiunto, di qualsiasi genitore in tutte le parti del mondo, ognuno vuole il meglio per il suo cucciolo, ma non sempre la vita sembra girare nel modo giusto, ma quello non dipendeva da noi, ne tanto meno dai nostri figli, ma dal destino segnato ancor prima di nascere. La casa a Tokyo sarebbe stata più vuota, per un breve impegno, almeno così sperava Electra, sarebbe tornata in Inghilterra, Sean anche se voleva seguirla anche in capo al mondo, doveva rimanere in Giappone, per i vari impegni con il clan, e l'umore era peggiorato con l'approssimarsi della data della sua partenza, ne capivo anche il perché e non mi stupivo che il suo istinto gli diceva di seguirla, ma sia Sesshumaru che Iriumaru, gli ordinavano di rimanere, temevo che prima o poi però sarebbe scoppiato come una bomba a orologeria, che la calma apparente e l'accettazione di quegli ordini, fossero solo provvisori. 

-Allora sei pronta?- mi voltai verso Inuyasha che arrivò alle mie spalle, scossi il capo, non ero pronta a tornare alla normalità se così la si poteva definire, ne tanto meno al fatto di tornare a scuola e di passare meno ore con il mio cucciolo, in tutta la giornata, ma inuyasha e gli altri volevano che continuassi, perché lo consideravano importante. Non sapevo se avrei accettato tanto facilmente la cosa, sapevo che da una parte avevano ragione ma dall'altra.. 

-Dai Kagome, non sarà così traumatico- 

-Parla per te, tu non ci sei mai andato a scuola, o quanto meno come alunno, e non sai cosa significa.- mormorai più tra me e me, che verso di lui. Si sedette affianco rimanendo in silenzio, vidi lentamente l'aspetto del mio cucciolo cambiare radicalmente, le orecchie da cane presero una forma più umana, i capelli scurirsi di colpo, fino a diventare pece, sapevo che gli occhi seppur ora celati dalle palpebre, fossero blu come la notte priva di stelle. Accarezzai la testolina, mentre si muoveva leggermente nell'abbraccio morbido della coda di Inuyasha, lo faceva anche per mascherare il suo odore umano, in caso di qualche attacco da parte di demoni, per mascherare quella debolezza in una notte di luna piena.  

-Fra un po' si sveglierà, e avrà fame, entriamo che è meglio- annuì semplicemente per poi seguirlo all'interno della villa, il salone era vuoto, gli unici rumori provenivano dalla cucina Kibini, stava preparando la cena. E io non avevo affatto fame, mi si era chiuso lo stomaco completamente, e temevo se lo avessi forzato avrei rigurgitato tutto, mi sentivo in colpa per questo visto il duro lavoro che svolgeva il piccolo demone. La cena passò in un attimo, Sean sembrava su un altro pianeta, aveva ignorato anche le parole di Electra che aveva rivolto a lui, la vidi rattristarsi di quel comportamento avuto da lui, e non sapevo come consolarla. Era ora di andare a letto, l'indomani la sveglia sarebbe suonata alle 6 fosse stato per me, non mi sarei svegliata nemmeno alle 22 del giorno dopo. 

Sean aveva accompagnato all'aeroporto Electra, insieme ai suoi bagagli, per donare un ultimo saluto prima che partisse, io ero andata a trovare le mie amiche che mi avevano proposto di andare a una nuova gelateria, che aveva appena aperto, da qualche giorno accettai volentieri, Inuyasha si sarebbe preso cura di Akihiro, senza enormi problemi. 

-Devo dire, che è veramente ottimo- dissi felice, prendendo un secondo cucchiaino dalla mia bella coppetta, il sapore era ottimo, era fresco un ottimo toccasana, per la calura che ancora permaneva nell'aria. 

-Ci siamo venuti, lunedì ma eri ancora fuori, all'inaugurazione lo davano gratis, non ti dico però quanta fila, c'era un mucchio di gente, devo dire che oggi si può apprezzare di più il luogo, è molto carino anche se semplice.- non aveva del tutto torto, l'arredamento era molto spartano, niente che colpisse a occhio nudo, catturando l'attenzione sembrava molto tradizionalista come luogo, le pareti in legno dipinte finemente, decoravano l'ambiente in realtà somigliava di più a una casa del tè, che a una gelateria. 

-Certo che ne hai preso di sole- abbassai lo sguardo sulla mia pelle abbronzata, alla fine un po' ne ero riuscita a beneficiare, si notava la differenza rispetto alla mia solita carnagione. 

-Era bellissimo quel luogo, vi sarebbe piaciuto- dissi tranquilla con un sorriso sulle labbra, l'ennesimo cucchiaino raccolse quello che era rimasto, all'interno della coppa senza lasciar nessuna traccia, raschiando la stessa. 

-Immagino, ho visto le foto che hai fatto, doveva essere bellissimo- sobbalzai di colpo mentre avvertì una strana presenza, mi guardai intorno attentamente cercando di capire da dove veniva, ma non riuscivo a cogliere il punto esatto della stessa, era come se avvolgesse tutto quel luogo rendendolo un tutt'uno con esso. 

-Kagome che c'è?- domandò Yuka, seduta accanto a me, tutte mi guardavano attentamente preoccupate. 

-Usciamo da qui ragazze.- dissi sollevandomi dalla sedia, annuirono semplicemente per poi seguirmi in quell'intento prima ancora che raggiungessimo la porta, crollarono a terra prive di sensi, come anche gli altri clienti del negozio, mi abbassai cercando di svegliarle, scuotendole con vigore, ma non serviva a nulla, cominciavo a preoccuparmi. 

-Stanno dormendo, non mi interessava ucciderli, mi interessi solo te.- disse una voce femminile, che sembrava provenire dal centro della gelateria, ma non c'era nessuno, dopo qualche istante comparì una demonessa dai capelli, neri estremamente lunghi, con sfumture rosso fuoco ,  e tratti demoniaci sul viso, che ricordavano le squame di un drago, oltre due possenti corna rosse che spuntavano sulla testa, in mezzo alla capigliatura.La mia mano istintivamente si portò alla sfera che pendeva al collo attraverso, una lunga catenina argentata nascosto sotto la camicetta, potevo sentirne solo la piccola rotondità della sfera. Fù rapida a muoversi, e in un attimo me la trovai davanti agli occhi, un battito di ciglia gli era bastato per avvicinarsi a me, e ero sola in quel luogo, senza nessuna protezione, afferrò la catenina strattonandola con forza cercando di spezzarla, ma era forte e salda sentivo mancarmi il respiro, la sfera a quel tocco della donna, si stava lentamente contaminando. Cercai di respingerla invano, mentre lei affondò le unghie nella mia pelle all'altezza dello stomaco, sentì il sangue macchiare la camicetta, e la catenina cedere alla forza del demone, ritrasse la mano e gli artigli e cadetti a terra. 

-Sarebbe stato più semplice, se me la davi senza opporre resistenza ora morirai, con il mio veleno nel corpo.- la sfera stava diventando completamente nera, avevo perso non ero riuscita a proteggerla, non ero riuscita a portare a termine il compito assegnato da Kami, ma inuyasha e Akihiro erano salvi protetti, quello era importante sentivo le mie forze abbandonarmi percepì l'ultimo pensiero di inuyasha che mi diceva di resistere, che sarebbe arrivato, ma non ce la facevo sentivo il mio corpo e le mie membra appesantirsi sempre di più. 

-Scusami.. ti ho promesso che saremmo stati insieme per sempre questa volta, ma non sarà così..- un ultimo sussurro, flebile impercettibile, che pronunciai più diretto al mio compagno che a altri, chissà se gli sarebbe arrivato, non lo sapevo la vista mi si stava appannando, diventando le immagini sempre più sfuocate e meno dettagliate, le ombre si stavano sempre di più facendosi vicine, oscurandomi la vista, come se pian piano le luci si stessero spegnendo intorno a me, i suoni si stavano affievolendo fino a diventare sibili impercettibili, sapevo che era la fine, e quella sarebbe stata la vera fine. 

"Non ti permetterò di morire, mi servi ancora per raggiungere il mio obbiettivo." l'ultime parole, che riuscì a percepire, non era la voce di Inuyasha, di chi poteva essere? Non mi interessava ormai era troppo tardi, e il buio mi avvolse come una calda coperta.
 



Ps: Tranquilli il capitolo non è riferito alla fine della storia (o forse no), beh credo ormai siamo giunti quasi agli ultimi atti, di questa e per non farla appesantire ancor di più, perchè potrebbe diventarlo probabilmente si sposterà su una nuova, inizialmente questa doveva raccontare la storia d'amore di inuyasha e Kagome, di nuovo congiunti e la distruzione della sfera, pian piano che l'ho scritta a preso una piega diversa da quella che credevo, aggiungendosi dettagli e nuove idee esperienze che non mi sarei mai sognata. Probabilmente i prossimi capitoli saranno la fine, della storia dal punto di vista, di Kagome, e probabilmente si sposterà su Akihiro. Forse mi prenderò una breve pausa, o forse gli aggiornamenti saranno più lenti, si vedrà più avanti.
Intanto vi lascio per ora, con questo capitolo, lasciandovi anche in sospeso su cosa succederà

Baci
Aliak

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Capitolo 46
*** Castello dei Draki ***


Percorse lentamente il lungo sentiero lastricato scavato nella roccia della montagna, ai lati dello stesso un susseguirsi di statue raffiguranti ogni specie di drago che aveva solcato quelle terre, sistemate all'interno di nicchie atte a proteggere le fattezze da intemperie e la salsedine del mare.Il tutto conduceva all'ingresso pricipale, chiamato la porta del drago terrestre, chiusa da spesso cancelli neri, ai cui lati spiccavano due statue a grandezza naturale, di draghi di terra, i cui occhi composti da rubini erano puntati sulla nuova arrivata, incutendo terrore previdenziale. Al suo arrivo il cancello venne aperto, accedendo così al lungo ponte levatoio, sospeso su uno strapiombo che si innalza fino al promontorio, su cui si erge il castello, alla fine dello stesso, un pesante portone rinforzato. dischiuso appena per il suo passaggio. Due scalinate si porgono davanti agli occhi una che va ai piani superiori, mentre l'altra agli inferiori, a spirale che scende nelle visceri  dell'isola, terminando in una ampia grotta. Costellata di pietre preziose cristalli pregiati, che rendono la stessa una meraviglia per gli occhi, la stessa si presenta al livello dal mare, due imponenti statue di draghi marini, sorvegliano l'entrata della stessa. Esteriormente il castello visto da lontano si presenta di forma, quadrangolare, ad ogni angolo presenti torri-bastioni, a punta di lancia, che si armonizzano con un immenso corpo centrale, in modo tale da stringere, con la loro poderosa compattezza, il dilatarsi della facciata. Lentamente si dirige verso la scalinata a nord, che la condurrà al primo piano, la scala davanti a se nell'atrio del piano si apre in quattro biforcazioni, ognuna che conduce, a un determinato punto del castello, la sua direzione era una sola, senza guardare le altre si volge verso quella che conduce alla sua meta prefissata. Lui lo aspetta, e lo ha già fatto attendere troppo, la mano si apre lentamente rivelando la piccola sfera, che ormai  brillava di una luce violastra, sorrise soddisfatta. Un lungo corridoio si para davanti agli occhi, arazzi e tendaggi sono appesi a entrambi i lati, suntuosi portano i tre colori delle tre schiere, alternandosi al simbolo della loro potente casata. Arriva fino al portone della stessa, non fa in tempo a bussare che gli viene concesso di entrare, l'ampia sala si apre davanti ai suoi occhi, dalla pianta a croce latina, il braccio più lungo è composto da tre navate chiuse da due ordini di colonne e archi. Nel punto i due bracci si incontrano, sorge il trono, impiantato su tre ordini di gradoni che simboleggiano le tre schiere a cui chi siede su di esse è a capo. C'era poca luce come sempre, sapeva che al suo signore non piaceva la stessa, e ancora il sole spiccava alto nel cielo, ampi e pesanti tendaggi, oscuravano le finestre, non facendo filtrare nemmeno un lieve spiraglio. L'aria era pesante stantia, come se non fossero mai state aperte quelle, ormai ci era abituata, non ci faceva più caso, ma tutto quello non favoriva di certo la tensione che albergava nel suo corpo. 

-Mahr, spero per il tuo bene che tu sia uscita vittoriosa, e che mi abbia portato la sfera. O sai cosa succede a chi, non svolge il suo dovere.- tremò di colpo sapendo cosa l'aspettava se avesse deluso il suo principe, e non voleva assolutamente pensarci, doveva allontanare quel pensiero, lui poteva sentire l'odore della paura che impregnava il suo corpo, e lo avrebbe sfruttato al meglio. 

-No mio signore, sono riuscita nell'intento.- dissi, inchinandomi lentamente al suo cospetto, quando ormai ero ai piedi dei tre scalini, sentivo il suo sguardo pesare gravemente sulle mie spalle, lo sguardo non si spostava dal nero pavimento in marmo, sentivo il battito del mio cuore accelerare, quando il mio signore si era alzato dal trono e si era avvicinato sempre di più a me. 

-Dammela allora! Cosa aspetti?-  

-I.. Avete promesso, che mi avreste ridato il mio uovo, se sarei tornata con la sfera, vorrei rivederlo, e assicurarmi che stia bene. Mio signore.- sentì la mano artigliata afferrarmi per il collo e sollevarmi di peso, nell'oscurità più totale i suoi occhi violacei, brillavano di luce propria, sentivo il respiro mancarmi non solo per la pressione, sulla gola ma la pressione psicologica di tale sguardo magnetico, che ti rapiva per portarti negli inferi più profondi e farti annegare senza aver speranza di tornare in superficie. 

-Credi veramente di dettar legge? Non sei niente, sei solo una mosca inutile, potrei spazzarti via in un secondo, e ottenerla ma se veramente ci sei riuscita, vali pur qualcosa, e sarebbe uno spreco buttarti.- una risata agghiacciante uscì da quelle labbra, sentì la lingua biforcuta sfiorarmi il viso, assaggiandomi. 

-Oltretutto per essere un mare, non sei niente male.- mormorò così vicino al mio viso, tremai sapevo cosa succedeva a chi finiva a letto con lui, a chi diventava una delle sue amanti, a letto sapeva essere ancor più spietato, che in battaglia, e non volevo fare quella fine, non volevo farlo. Sentì le lacrime premere, ai lati degli occhi pronte a uscire, ma non potevo mostrarmi debole, non dovevo ne per me nel per il mio uovo. 

-Non sei un draki di parola allora?- lo stavo sfidando ma sapevo, che sarebbe stato il modo migliore intaccare quell'orgoglio senza rischiar di subire danni, sapevo che il mio signore quando dava la sua parola, la portava avanti, potevo far affidamento solo su quello, sperando che fosse così. 

-Thur'Zahra porta, subito quell'uovo.- un servitore era comparso dal nulla, con un breve inchino a seguito delle parole del padrone, si allontanò. Mi sentì cadere a terra, mi aveva lasciato, massaggiai lentamente la gola, cercando di placare il dolore provocato alla stessa, per fortuna nessun danno, che sarebbe passato con qualche ora di riposo. A un ceto punto il servitore tornò con il mio uovo, volevo correre verso lo stesso prenderlo in mano ma venni fermata. 

-Prima la sfera..- allungò la mano, aspettando che gliela lasciassi, cercai nel taschino interno della manica dell'abito, per poi tirarla fuori, e lasciargliela nel palmo. Si allontanò quasi subito da me, e io sui libera di andare dal mio cucciolo non ancora nato, erano mesi che non lo vedevo speravo solo che la mancanza della mia aura non l'avesse ucciso, sentendo il calore, e quella piccola presenza ancora viva, tirai un sospiro di sollievo. 

-Che cos'è, uno scherzo?- tuonò la voce imperiosa alle mie spalle, sentì qualcosa colpirmi fortemente venni balzata diversi metri più in la, contro una colonna, protessi con tutto il corpo il mio uovo in modo che nell'impatto non gli succedesse niente, riaprì lentamente gli occhi, poggiandoli sulla figura di lui, che si era di nuovo avvicinato, e la sua aura non prometteva nulla di buono. 

-Co..cosa?- domandai con voce tremolante, l'impatto era stato forte, e non riuscivo ancora a respirare bene. 

-E' un farlocco, ben ideato apparentemente può sembrare la vera sfera, reagisce come la stessa, ma è solo un pezzo di vetro, di inutile valore, senza nessun potere, ti sei fatta soggiogare così facilmente da quegli stupidi Inu-youkai, e da una semplice inutile essere umana.- non mi mancava più il respiro a causa, del dolore bensì dalla paura, leggevo negli occhi di quel Draki, quello che non avrei mai voluto leggere in nessuno, e mi faceva paura sarei morta invano, chiusi gli occhi pronta a sentire l'ultimo colpo che mi avrebbe tolto la vita una volta per tutte, non avrei mai visto il mio uovo schiudersi il cucciolo uscire allo scoperto non avrei vissuto abbastanza da poter vedere, il mio compagno tornare, anche se ormai temevo che fosse stato proprio lui a farlo scomparire, a ucciderlo per liberarsi dell'unico che forse avrebbe potuto contrastarlo e ucciderlo in battaglia. Lo avrei finalmente raggiunto, e saremmo stati insieme fino alla fine di tutto. 

-Sùrion, ti sto raggiungendo- l'ultimo flebile sussurro prima, di prepararmi alla fine. 
 



PS: Ok sono cattiva, vi lascerò ancora un po' sulle spine, su quello che è successo a Kagome, però finalmente sappiamo (forse qualcosa) su questo fantomatico nemico (ma se manco lo fai vedere o lo descrivi) ora sapete cosa a spinto anche quella demonessa (o draki) a attaccare la nostra Kagome, per ottenere la sfera. 
Spero vi sia piaciuto v.v ora vi lascio  

Baci 
Aliak

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Capitolo 47
*** Legenda Draki ***


Erano passati tre giorni, quando l'avevo trovata in quello stato, gli altri presenti in quella gelateria, si erano svegliato dopo due ore, senza nessun problema, invece lei.. Cosa era andato storto? Cosa era successo? Perché non ero riuscito a arrivare in tempo per salvarla? Fisicamente Yaone diceva che stava bene, non aveva ferite o altro, le sue funzioni vitali non avevano avuto danni, eppure era caduta in un sonno profondo dalla quale, in nessun modo riuscivamo a svegliarla. Presto sarebbe arrivato Marius, forse avrebbe risolto il problema, magari era caduta sotto un incantesimo potente non sapevo più che fare, aspettavo ogni momento del giorno che aprisse quegli occhi nella speranza forse vana di riaverla.  

-Va a riposarti, ci penso io a star con lei, e se si sveglia ti avvertirò subito- mi voltai verso la figura di Sean che era entrato nella stanza, ero distrutto non avevo chiuso occhio, tra Akihiro che piangeva, perché la mamma non si svegliava, e la preoccupazione per lei, avevo bisogno di un po' di riposo, ma non volevo allontanarmi da lì. Scossi il capo, mormorando appena. 

-Posso farcela..- non ne ero sicuro nemmeno io, poteva avvertire l'incertezza nelle mie parole, ma non mi interessava stavo ignorando anche il mio demone, che mi richiedeva un attimo di riposo, innervosito dalla mancanza di questo, e lo stress accumulato in quei giorni. Sentì sbuffare Sean, tornai a guardare Kagome, ignorandolo del tutto, lo sentì uscire dalla stanza e chiudere la porta dietro di se, senza dire altro, apprezzavo che non avesse insistito più di tanto. 

-Kagome..- sussurrai poggiando la testa, sul materasso afferrando delicatamente una mano di lei stringendola dolcemente cercando il conforto di quel contatto, e del calore della sua pelle, speravo che me la stringesse, che rispondesse a quel flebile richiamo, ma nessun risultato. 

Riaprì lentamente gli occhi, non mi ero accorto di essermi addormentato, alle nari arrivava l'odore di Marius, mi voltai verso di quello, che era appena entrato nella stanza, mi stropicciai gli occhi temendo che fosse un illusione, ma sembrava veramente vero era lì il suo odore era riconoscibile, sapeva di ceneri e di fuoco, non sapevo il perché ancora mi chiedevo cosa fosse in realtà oltre a uno stregone molto potente, aveva un aspetto umano ma dubitavo che lo fosse realmente come Daisuke, si stava avvicinando al letto silenzioso, mi scansai appena in modo che avesse quanto meno spazio, per qualsiasi cosa. Sulla porta scorsi la figura di Electra, che non accennava per ora a entrare. 

-Quando l'avete trovata, avete notato qualcosa di strano?- domandò arrivando al letto, la pupilla ferina era puntata su di me, luminosa spiccava contro la tenebra, degli occhi non erano gli stessi occhi che gli avevo visto in quei tre giorni, il mio demone era inquieto. 

-No, sembrava non ci fosse stato nessun attacco anzi, semplicemente erano tutti addormentati, non riuscivamo a svegliarli, ma dopo due ore, circa l'anno fatto da soli tutti... Tranne Kagome, l'abbiamo portata qui e..- aveva poggiato una mano sulla sua fronte, si era appena illuminata di una strana luce dorata, aveva chiuso gli occhi in quell'istante e ero rimasto in silenzio, temendo che magari si stesse concentrando e potessi dargli fastidio in qualche modo. Aveava infino allontanato la mano, e si era staccato da lei rimanendo in silenzio per diversi istanti. Mi preoccupava quella reazione, l'ansia cresceva ogni secondo che passava, stavo per parlare quando finalmente lo fece lui per primo. 

-Incubi..- sussurrò appena non riuscivo a capire cosa intendeva con quelle parole, piuttosto con la parola incubo, aspettai con ansia una risposta che non mi arrivò si era alzato, e allontanato dal letto, non poteva non riuscir a fare qualcosa, era riuscito prima non voleva accettare nessuna ipotesi che non fosse la sua salvezza. 

-E' caduta sotto l'influenza di un Draki degli incubi, essi trovano nutrimento e sostentamento grazie, alle peggiori paure di un uomo o demone, o quel che sia, per diventare sempre più forte, e più è forte la persona di cui si nutre, più potere otterrà.- spiegò intanto erano entrati Kaara e Sean nella stanza, probabilmente volevano anche loro sapere cosa era successo, Kaara era da poco tornata dopo che aveva saputo dell'attacco, lo sguardo preoccupato era poggiato sulla mia Kagome, io abbassai di nuovo lo sguardo su di lei. 

-Allora cosa possiamo fare?- domandò Sean, trovando il coraggio di parlare. 

-Ci sono due modi. Uno è uccidere il draki, che l'ha influenzata..- 

-Allora ucciderò quel maledetto o maledetta bastarda- colmo di rabbia pronunciai quelle parole, senza pensarci un attimo, sentì Marius sospirare sonoramente. 

-Fosse così facile, nessuno sa esattamente dove, si nascondino i draki, per molti sono considerati legende, o fantascienza in quanto in pochi, l'hanno visti, che quasi si potrebbero contare sulle dita delle mani di una persona. Quel luogo è sempre stato protetto così bene, che nessun essere l'ha mai raggiunto, o è sopravvissuto per raccontarlo probabilmente. Sarebbe un suicidiodo, e non è detto che lo troveresti in tempo- mi morsi il labbro inferiore cercando, di fermare le parole, sembrava serio nel pronunciare quelle parole. 

-Cosa sono i draki? Dobbiamo pur sapere contro cosa dobbiamo combattere- domandò Kaara, dopotutto non aveva torto, non avevo mai sentito parlare di creature da un nome del genere, aspettai quindi come gli altri una spiegazione, che attese poco a arrivare. 

-I draki sono quello che rimane dei draghi, o quanto meno è quello che si dice.. ben diverso daclan che avevate nelle vostre terre, e in Cina di sembianze antropomorfe. I draghi inizialmente erano creature divine, o quanto si dice al pari di esse, con eguali poteri e doveri. Sono vaghe le leggende, ma tutte queste hanno un fondo di verità moltissimi anni fa, come tutte quelle che in realtà vengono narrate. I draghi diedero, alcuni dei loro poteri, a creature che ritenevano all'altezza, o quanto meno in grado, di non abusarne. Ma il potere come sempre corrompe il genere umano, chi aveva ottenuto tale potere voleva sottomettere tutte le creature del mondo, al loro volere. Da qui nacquero profonde guerre, che quasi distrussero la terra. I draghi originali quindi decisero di togliere i poteri, ma non ci riuscirono del tutto, si resero conto che avevano creato creature quasi al loro pari, poterono quindi solo privarli in parte. Con gli anni i pochi rimasti, morirono si resero conto che si stavano estinguendo, erano quasi incompatibili tra di loro, l'unico loro modo per salvare la loro stirpe, era mischiare il loro sangue a un'altra specie.. Scelsero quella umana, dalla quale inizialmente derivavano, la più prolifica e soprattutto l'unica compatibile con tutte le altre. Purtroppo o forse meglio così, la stirpe dei draki si diluì fino a quasi estinguersi, pochi ormai sono gli esemplari, forse non più di un centinaio,  e quei pochi non si rivelano facilmente.- 

-Come fai allora a riconoscere, che quello in cui è caduta Kagome, sia proprio un potere dei Draki?- domandai con ancora le parole di Marius, che mi rimbombavano nella testa, accarezzai il viso della mia Kagome dolcemente, mentre le lacrime premevano agli angoli degli occhi. 

-Ho conosciuto colui che ha tale potere, oltre 2000 anni fa. E ho visto usarlo senza farsi scrupoli contro i suoi nemici, che nemmeno riuscivano a capire cosa gli stesse accadendo.- 
 


 

Ps: Ho scritto e riscritto 100 volte la storia dei Draki, inzialmente ne avevo una ma non mi piaceva, alla fine sono giunta a questa, non so nemmeno se vi piaccia, comunque questa settimana credo ci sarò poco, fra una cosa e un'altra, ma vedremo, intanto probabilmente ho tolto qualche dubbio su queste creature nel prossimo capitolo.  Per di più rullo di tamburi:
Ecco la mappa del castello o quanto meno del piano in cui ci sta la sala del trono, non è un gran che visto che l'ho fatta con photoshop, se riesco faccio anche degli altri piani, ora accontentatevi di questa =P spero vi piaccia e spieghi di più, per chi non sa cose così tecniche come sia.

Un bacio 
Aliak

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Capitolo 48
*** Subconscio ***


Accarezzai dolcemente il viso del mio cucciolo, sapendo cosa mi aspettava, forse non l'avrei mai rivisto, ma quello che stavo per fare era per lui, quanto per me, non potevo lasciarlo senza una madre, tenseiga non l'avrebbe mai potuto riportarla indietro se fosse morta, da una parte avrebbe rischiato di perdere due genitori, in una sola volta, ma sapevo che era in buone mani, qualunque cosa ci sarebbe successa, qualsiasi brutta ipotesi si fosse avverata, non l'avrei lasciato solo senza nessuno a proteggerlo, troppo piccolo per badare a se stesso, autonomamente. Poggiai un ultimo bacio sulla fronte, per poi allontanarmi dalla stanza senza guardarmi indietro, sapevo che se lo avessi fatto avrei perso il coraggio, sospirai entrando nella stanza scorgendo la figura di Sean, poggiato a una parete in disparte, Electra stava aggiungendo le ultime cose per far si, che l'incantesimo funzionasse Marius era apparentemente scomparso quanto meno per ora. Sollevò lo sguardo verso di me sorridendomi lievemente, mentre metteva l'ultimo cristallo bianco, a terra nel punto esatto indicato. 

-Sei veramente pronto.- disse una voce alle mie spalle, mi voltai verso Marius, che era comparso dal nulla, con in mano un pesante e vecchio tomo rilegato in pelle con una copertina rossa, doveva essere molto antico a sentire l'odore delle pagine, e dal colore giallastro delle stesse, ma si vedeva che ne teneva conto, cercando di mantenerlo più intatto possibile. 

-Ho detto di si, basta chiedermelo- sbottai semplicemente, mentre Electra si era avvicinata a Marius, prendendo il tomo, che lo stesso gli stava porgendo, sfogliandolo lentamente fino alla pagina, prefissata. Marius, mi accompagnò fino al letto, mi sdraiai lentamente accanto a lei, prendendo infine la sua mano stringendola. 

-Sai cosa fare- annuì semplicemente, cercai di mantenere calmo il mio yoki, concentrandomi sullo stesso, fino a portarlo ai minimi livelli, e sapevo che sarebbe stato duro mantenerlo così, quando Marius, avrebbe usato il suo potere, ma dovevo farlo dovevo cercare di non perdere assolutamente il controllo, o sarebbe stato tutto inutile, e non avrei più potuto tentare quell'incantesimo. Sentì le sue mani poggiarsi sul petto, erano roventi, sembravano bruciare la mia pelle, ustionandola, il mio yoki voleva uscire allontanarlo da me, togliere quella fastidiosa azione, lo imbrigliai cercando di mantenerlo dove era, gli occhi di Marius, erano diventati pura pece, dove non si distingueva più nessuna parte degli stessi, incutevano un terrore evidenziale che mi fece accapponare la pelle, rizzare tutti i peli e capelli che avevo sul corpo. Mi morsi prontamente il labbro inferiore, il dolore allo stesso mi aiutava a allontanare il pensiero dal calore allucinante al petto. Finalmente il mio yoki cedette, e Marius diede il consenso a Electra di cominciare. Lentamente uscirono dalle labbra, parole ben scandite, e arcane per le mie orecchie dalle sue labbra, le rune sul suo corpo cominciarono a illuminarsi intensamente di una luce bluastra, che diventava sempre più intensa a ogni parola pronunciata, non sapevo esattamente cosa aspettarmi durante l'incantesimo, sapevo cosa aspettarmi prima, ma non ora. Mi sembrava che qualcosa mi stesse risucchiando con forza, portandomi chissà dove facevo fatica a mantenere gli occhi ancora aperti, le figure intorno a me cominciarono a vorticare, diventando indefinite, fino a essere solo immagini offuscate che si stavano allontanando sempre di più, una forza enorme sembrava spingermi verso il basso, sentì di colpo quella pressione non permettermi più di respirare, poco dopo cedette anche il cuore. 

§§§ 

Camminavo nel nulla, o almeno così sembrava, sapendo la mia meta, ma non conoscendo esattamente come raggiungerla, ma dovevo farlo, sapevo di aver poco tempo, l'incantesimo sarebbe durato poco, in quanto il mio demone era forte, trattenerlo troppo a lungo imprigionato nello stesso, mi avrebbe risucchiato ogni granello di forza e di vita, togliendomela completamente, quello che aveva fatto era troppo rischioso, e mi aveva avvertito dello stesso pericolo, ma per portarla indietro avrei fatto anche questo, se fosse bastato per far vivere il mio cucciolo felice con sua madre, questo era un prezzo che potevo pagare. Il mio istinto mi diceva di continuare lungo il percorso, lo seguì senza obbiettare, sperando fosse nel giusto, non potevo far altro che seguire quegli istinti, quando la ragione non sapeva come guidare. Più mi inoltravo, più notavo che intorno a me, nella tenebra scorgevo figure, simili a fantasmi, o quanto meno quelle creature che appaiono nei film, americani, esseri incorporei, che non potevo toccare, percepire nessun odore, alcune di quelle figure mi erano assai familiari.. Pian piano si delinevano prendendo la forma, di ricordi che mi erano familiari, vissuti con lei, in un tempo ormai passato, sembrava che in quel momento navigassi nei ricordi, della mia compagna, flebili passavano davanti ai miei occhi, le figure ormai scomparse di molte di quelle persone, che ci erano state care, che ci avevano seguito nella nostra battaglia contro naraku. Naraku, il mio sguardo si soffermò su quello che sembrava il ricordo dell'ultima battaglia, contro di esso, eppure sembrava così diversa, aveva un qualcosa di diverso, non riuscivo a capire il perché, volevo avvicinarmi ma sembrava che una barriera invisibile, mi bloccasse al di fuori di quello, le immagini erano sfuocate per niente nitide, ma potevo scorgere netta la figura di Kagome, inginocchiata a terra che teneva sulle gambe un corpo apparentemente morto, o comunque privo di forze, la sentivo singhiozzare fortemente, eppure non riuscivo a percepire le parole, che stava pronunciando tra un singhiozzo e un altro, in quel dolore straziante che mi stava ferendo profondamente, non potevo vederla ridotta in quello stato. Sbattei fortemente i pugni contro quella invisibile barriera, nell'intento di infrangerla usando tutta la mia forza, la stessa tremava sotto i colpi possenti dell'inuyoukai, ma non si infrangeva ne si incrinava, sembrava essersi solo piegata, ma risultava inutile allo scopo, principale non poteva ancora raggiungerla. Si sentì improvvisamente tirato via con forza, qualcosa lo aveva afferrato per una caviglia, possibile? non aveva percepito nulla e nessuno avvicinarsi a lui, eppure venne scagliato lontano dalla barriera. Quando riuscì a riprendere l'equilibrio, sollevò lo sguardo poggiandolo davanti a se, la tenebra sembrava aver preso una forma, ma della stessa poteva scorgere solo una lunga coda, serpentina, che alla fine si mostrava con una affilata cuspide, non proprio rassicurante, molto più in alto notò due enormi occhi fissarlo attentamente, brillavano di luce propria contro il nulla, la pupilla appariva ferina posta verticalmente, come quella di un gatto, o forse meglio dire di un rettile. 

-Non credevo fossi così stupido, da osar provare a metterti contro di me.- una profonda voce grottesca, era scaturita, dal nulla rivolgendosi a lui, senza però mostrarsi del tutto, la coda improvvisamente si ritirò scomparendo del tutto, come se non era mai esistita. 

-Tu sei quella maledetta, sottospecie di lucertola troppo cresciuta.- una profonda risata, ironica risuonò poco dopo che aveva pronunciato quelle parole. 

-Siete proprio dei cani, vi è stata data la grazia di essere delle creature superiori, avreste potuto regnare sul mondo, invece vi siete abbassati a fare i cagnolini degli umani, tenendo la coda tra le gambe.- un basso ringhio fuori usci, dalle mie labbra in risposta a quelle parole. 

-Non mi sembra a voi sia andata tanto meglio, almeno noi non ci nascondiamo per paura, di essere sterminati.- sapeva che stava osando con quelle parole, in quel luogo quell'essere aveva molto più potere, rispetto a lui. Qualcosa lo colpì forte al petto, sentì la pelle lacerarsi contro quel contatto invisibile, i muscoli del petto tagliarsi due costole incrinarsi, un dolore lancinante lo colpì ma non abbastanza forte da ucciderlo, aveva subito ferite peggiori. Lentamente si rialzò, cercando di mantenersi saldamente sulle gambe, un colpo di tosse un rantolo, la ferita era molto più grave di quanto credesse. 

-Ti conviene, non farmi arrabbiare, sarei quasi tentato di chiederti di allearti con me, sei forte posso percepirlo, potresti essermi utile, e potrei anche scegliere di salvare la tua amata, e il tuo cucciolo, se accettassi la mia proposta.. Insieme alla sfera, potremmo riportare il potere dei draghi su queste terre, e regnare incontrastati sarebbe per te un onore un essere inferiore, che serve un Dio.- sputai al nulla o quanto meno, il mio intento era quello di lanciare quel grumo di sangue contro l'essere che aveva scaturito quelle parole. 

-Non mi unirò a te, non mi unirò a una feccia, non sei, e non sarai mai un Dio, ti illudi veramente che la sfera ti possa dare poteri al pari, di uno di questi.. E poi dici che noi cani siamo stupidi, a quanto pare lo stupido qui sei solo te.. E un semplice oggetto creato da mortali, non potrà mai donare un potere, la sfera illude la sfera non ti permetterà mai di realizzare tale desiderio.- 

-Staremo a vedere.- fù un ultimo sussurro detto a denti stretti, che riuscì a percepire 

 


PS: ebbene si sono passati quasi 10 giorni dall'ultimo aggiornamento.. No non sono morta, ne ho perso l'ispirazione, semplicemente finalmente avevo le meritate ferie, e ho voluto pensare solo a riposarmi, e a non fare una mazza. Compreso non scrivere fiction, ne fare recensioni (no una lo fatta di sfuggita in questi giorni, ma dovevo recensirne altre di storie che sono state aggiornate e che seguo.) in ogni caso. Riuscirà Inuyasha a salvare la nostra Kagome, che cosa succederà tra lui, e il grande cattivo? Spero di non avervi deluso con questo capitolo ci vediamo al più presto cari. 

Un bacio
Aliak

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