Black Moon - il segreto di Seran

di Ichigo Momoneko
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Partenze ***
Capitolo 2: *** Il tenente ***
Capitolo 3: *** Il tenente-parte seconda ***
Capitolo 4: *** Pioggia in settembre ***
Capitolo 5: *** Il significato di ***



Capitolo 1
*** Partenze ***


La ragazza strisciò silenziosa per le mura bruciate della casa. Con fare felino scattò verso il comodino e prese la foto. Ritraeva due bimbi. Dovevano essere loro. Edward e Alphonse Elric. Erano strani. Vedeva nei loro occhi ciò che non aveva mai visto nei suoi. Speranza. Cancellò quei pensieri. Trovarli voleva dire morire. Ma cosa se ne faceva di una vita di furti e omicidi?Doveva dire la verità a quei due e farla finita una volta per tutte. Mise la foto nella tasca interna del mantello e corse via da quel posto pieno di pensieri e sogni infranti. Andò verso la stazione e bussò tre volte ad una porta di legno scheggiato e un uomo piuttosto alto con dei capelli grigi aprì. -Seran? -Sono io, Scar -Lo sai che così mi metti in serio pericolo? -sì Scar tacque. Seran era il frutto di un tradimento della ex fidanzata di suo fratello. Era sua figlia. -cosa c'è? -devo andare da loro -morirai -a te importa? -...no. -allora dimmi dove andare, dammi l'indirizzo. -per quanto ne so, si spostano, perciò vai a Central City, lì puoi aspettare che tornino o chiedere loro notizie. -grazie...Sca...padre Scar ebbe un colpo al cuore. Non l'aveva mai chiamato così. -va via Seran annuì e silenziosa com'era arrivata se ne andò. Montò sul primo treno per Central City. "Alla ricerca dei fratelli perduti, allora. Fatti forza Seran. Si parte!" I suoi occhi come pozzi senza fondo brillarono per la prima volta di un sentimento simile alla felicità. Guardò l'ultima volta la stazione e poi voltò lo sguardo verso l'orizzonte.

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Capitolo 2
*** Il tenente ***


Wecome To PageBreeze

 

Il tenente

Seran scese silenziosa dal treno, e tirò giù i cappuccio del mantello. Si muoveva furtiva tra la gente in città e si guardò attorno...ah, ecco cosa cercava! Vicino a lei c'era una giovane donna con un mucchio di buste.

-Posso aiutarti?- chiese gentilmente Seran.

-Oh, grazie!Sono a fare spese e non ce la faccio proprio!

Seran sollevò le buste con facilità.

-Come ti chiami?Sei straniera vero?

Chiese all'improvviso lei. Seran si stupì un poco. Era così gentile!

-Beh, il mio nome è Seran, e si, sono straniera.

-io mi chiamo Riza Hawkeye, piacere.

Seran non potè far altro che sorriderle.

"è così gentile!Ma vedo nei suoi occhi ciò che vedo nei miei...tristezza...eppure...c'è qualcos'altro...decisione, testardaggine..."

Seran era persa nei suoi pensieri quando Riza la chiamò.

-Eccoci qua. Grazie. Cosa posso fare per te?

-Beh, sai qualcosa su...Edward e Alphonse Elric?

Lei parve stupita.

-I fratelli Elric?Si, ma...tu cosa ne sai?

-Io...

-No, aspetta. Facciamo così, domani tu vai a questo indirizzo e chiedi del Tenente Riza Hawkeye, ok?

Disse porgendole un cartoncino.

-Ok...

"Tenente?Oh, no!Spero di non essere nei guai!"

........

Grazie, Emily! Ora sn riuscita a usare l'html grazie a te! Davvero grazie e spero che questo cap ti piaccia, ank se è crto!;)

Ichy-chan

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Capitolo 3
*** Il tenente-parte seconda ***


FANFICTION

Il Tenente: parte seconda

 

Seran aveva dormito nel primo albergo che aveva trovato e ora era diretta al quartier generale est (per favore, mi dite dv si trova?é_è ndme) per andare a parlare col Tenente Riza Hawkeye. All'ingresso c'erano guardie.

"Lo sapevo, ma ve lo sognate che entro di là, mi farebbero troppe domande!"

così l'agile ragazza s'infiltrò nel quartier generale entrando da una finestra...del secondo piano.

"L'addestramento con Rojenne dà sempre qualche soddisfazione" pensò Seran con un mezzo sorriso. Silenziosa si guardò attorno e trovò in fretta ciò che cercava. Un uomo che prendeva tranquillo un caffè alla macchinetta. Lei ghignò compiaciuta e si avvicinò quatta quatta...

-Scusi, per caso lei sa dov'è il Tenente Hawkeye?

La domanda fece l'effetto voluto: lui trasalì mentre beveva e gli andò il caffè in faccia.

-Il Tenente...coff coff...Hawkeye?Oh, si, sapevo che aspettava una ragazza.

-Bene- sghignazzò Seran.-Io sono Seran Shadowcat. Lei è?

-Sottotenente Jean Havoc, piacere di conoscerla signorina...

Seran era tutta rossa, quel tizio la scrutava da cima a fondo, senza nemmeno cercare di darsi un contegno! Comunque la guidò fino ad un ufficio, dove il Tenente Hawkeye stava insieme a quattro uomini. Quello seduto alla scrivania alzò la testa.

-e questa chi è?

-ah, sei qui...è una persona con cui dovrei parlare...Seran, ti spiace seguirmi?

Seran seguì il Tenente in una stanza e si richiuse la porta alle spalle.

-Allora, spiegami tutto dal principio.

Lei sospirò.

-Io sono una di quegli alchimisti che studiano l'alchimia più per necessità che per altro...un uomo mi offrì parecchi soldi pr una cosetta da nulla; mettere del veleno nella bibita di una donna. Avevo nove anni allora, e riuscì perfettamente nel mio intento e l'uomo mi diede la ricompensa. Solo tempo dopo capì il grande errore da me commesso. L'uomo era un homounculus. Beh, la donna aveva due bambini, il marito se ne era andato.

Il Tenente spalancò gli occhi.

-I fratelli Elric!

-Già. L'homounculus probabilmente sapeva che spinti dalla disperazione i due avrebbero tentato di cosruire la pietra filosofale, anche se non si aspettava che lo avrebbero fatto per i loro corpi...

-Tu...Tu ti rendi conto della gravità di ciò?

Una lacrima rigava il volto di Seran.

-No.

Il tenente l'abbracciò.

-Vuoi dirlo a quei due?

Lei annuì.

Hawkeye sospirò.

-Fà ciò che devi. Dovrebbero tornare qui stasera.

Seran le sorrise.

-Grazie Tenente

-Mi chiamo Riza.

-Allora grazie, Riza

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Ringrazio tutti quelli che commentano, grazissime!E nuovamente ringrazio Emily per avermi insegnato ad usare l'HTML! ;))))

Ichy-chan

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Capitolo 4
*** Pioggia in settembre ***


Pioggia in settembre

Pioggia in settembre

 

Seran uscì dallo studio del Tenente Hawkeye e stava uscendo, quando un ragazzo le venne letteralmente addosso, facendola cadere.

 

- AHIA!

 

- Ops, scusa!Fatta male?- chiese lui. Carino. Capelli e occhi castano chiaro, alto.

 

- No, non preoccuparti, tu?

 

- Neanche- rispose aiutandola ad alzarsi.

 

Seran gli sorrise. Era molto gentile.

 

- Non ti ho mai vista qui…nuova?

 

- eh?Ah, no, no!Avevo bisogno di parlare con…ah, beh, nulla.

 

- Ok…come ti chiami?

 

- Seran Blackmoon. Tu?

 

-Alphonse Elric, piacere.

 

Seran impallidì.

 

- Elric?

 

Fin da quando aveva preso la decisione di cercare i fratelli Elric per raccontargli la verità sulla morte della loro

madre aveva sempre pensato che glielo avrebbe detto immediatamente. Secca e indolore. Ora vedeva il suo obbiettivo sfumare.

 

- Sì, perchè?- chiese Alphonse ingenuamente.

 

Seran sentì un groppo allo stomaco.

 

- Nulla. Nulla.

 

Alphonse sorrise. Seran ricambiò il sorriso e tornò ad avviarsi verso l'uscita.

 

"E adesso?Cosa faccio?Cosa?" era in crisi. Iniziò a piovere.

 

- Ci mancava solo la pioggia...- disse scocciata.

 

- Sei proprio sfigata, Seran Blackmoon!- disse una voce da un'auto. Era Alphonse.

 

- Cosa posso farci?- disse ridendo mentre l'auto si accostava.

 

- Dai, ti do un passaggio

- E dove?Sono arrivata ieri e non ho la minima idea di dove andare...

Al pensò un attimo. Poi ebbe il colpo di genio.

- Puoi venire a stare da noi!

- Che?No, no, non voglio dare problemi, dovresti chiedere prima alla tua fidanzata se...

-Cosa dici!Io vivo con mio fratello, non avrà problemi.

Seran arrossì.

- Sali, su!

Lei annuì e salì sull'auto.

- Grazie tantissimo...

- Di nulla!

"Non diresti così se sapessi che stai per ospitare la persona che ha ucciso tua madre..." pensò.

- Eccoci arrivati, miss!

Disse lui indicando un edificio altissimo.

- Grazie, milord.- rise lei.

Al l'accompagnò fino alla porta dell'appartamento del secondo piano, trafficò un pò colle chiavi e aprì.

- Ti presento casa nostra.

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TO BE CONTINUED, AND EXCUSE ME X IL RITARDO!!! 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 5
*** Il significato di ***


kujoh

IL SIGNIFICATO DI "CASA"

 

Seran aprì gli occhi alle nove e mezza della mattina e la prima cosa che vide fu un ragazzo.

E non un ragazzo qualsiasi.

Vide Alphonse Elric. Era lì, seduto sul divano dove lei aveva dormito. E dove era ancora stesa.

Seran balzò seduta arrossendo violentemente.

"Buongiorno" le sorrise Alphonse.

"B-Buongiorn-n-no...Alphonse" rispose Seran cercando di darsi un contegno.

"Chiamami pure Al. Mio fratello dubito si sveglierà, è un gran dormiglione." disse lui con una smorfia.

A quel punto comparve un ragazzo in pigiama sulla soglia.

"Ehi!E lei chi è, Al?" esclamò squadrandola da cima a fondo.

"Lei è..." Al non finì di parlare che il ragazzo disse:

"Seran Blackmoon" Al lo guardò interrogativo. "Al, lei è l'Alchimista del Cielo"

Seran sussultò. Come lo sapeva?

"Non lo sono più. Ho lasciato l'esercito. Comunque, come vedi non serve l'alchimia per proteggermi dalla tempesta"

"Tu eri la famosa..."

"Sì Al, importa?"

"No. Ehi fratellone, non ci si presenta?"

"Ah, già...piacere, Edward Elric, Alchimista d'Acciaio"

Così Al spiegò al fratello del perchè Seran si trovasse lì.

"Mi mostri il tuo potere?" chiese Ed.

Seran annuì e aprì la finestra. Una folata di gelo la investì. Incrociò le mani con tatuati nei palmi cerchi alchemici e cantò...

Vient fin, Vient du matin, Vient que souffle about des sapins, Vient que chant, Vient que dance, Viant, Viant fin.

La tempesta si calmò e le nubi scomparvero.

Al la guardava affascinato. Ed era a bocca aperta. Seran controllava i cieli!

"Forte"

"Chi te li ha segnati quei cerchi alchemici?"

"Mio padre" rispose fredda.

"Ah. Che dici se facciamo colazione?" disse Al.

"Non vorrei disturbarvi..."

"No, no!Non ci disturbi, vero Al?"

"Verissimo. Anzi tra poco dovrebbe venire la nostra amica Winry, ti va di conoscerla?"

Seran era sola dalla nascita e l'idea di tutti quegli amici la spaventava. Tuttavia quei due le ispiravano fiducia, specie Al.

"Ok"

"Bene!"

"Posso usare il bagno, ragazzi?Vorrei darmi una sistemata, i vestiti di ricambio li creo io, non vi preoccupate, li creerò con il tessuto di quelli che ho ora"

"WOW!Va bene, Seran, è in fondo al corridoio"

"Grazie!"

Mentre si cambiava Seran pensò;

"Non ho mai avuto una vera casa, un punto di riferimento vero e proprio...prima pensavo fosse l'edificio in cui vivevo, solo ora capisco il significato di "casa"...casa è dove tornerò dopo un viaggio, per sentirmi consolata dalle delusioni e per condividere le emozioni. Forse ho trovato la mia casa"

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Oi, raga, scusate il ritardo, ma i compiti mi stravolgono!Bene, da qui forse si capice un pò la mia fissazione per Al (povero...ndtutti)XD!!!Cmq, grazie della pazienza e arrivederci alla prossima puntata!!!

Ichy-chan

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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