Scherzi del destino

di Jayden Akasuna
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Missione di livello C per il team 7 ***
Capitolo 2: *** Allenamenti e imprevisti ***
Capitolo 3: *** Ciò che provo veramente ***



Capitolo 1
*** Missione di livello C per il team 7 ***


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Scherzi del destino

ovvero

cronaca di quando Naruto aveva un piano perfetto e un piccolo incidente glielo mandò a monte

Capitolo 1:

Missione di livello C per il team 7

Quella mattina Naruto si svegliò carico di energie e dopo cinque minuti era già fuori dalla porta di casa. Si recò al luogo di ritrovo del gruppo sette, dove incontrò Sasuke e Sakura. Il maestro Kakashi si presentò un'oretta dopo con una delle sue solite scuse. Dopo essersi sorbito i loro rimproveri, portò i suoi allievi al palazzo dell'Hokage. La missione consisteva nel proteggere un importante personaggio di un paese vicino. Naruto chiese sospettoso: "Non è una di quelle stupide missioni che ci assegna ultimamente il terzo Hokage, non è vero maestro Kakashi?". Il maestro, che si aspettava una domanda simile, rispose "E' una missione di livello C, per cui non ci saranno altri ninja nemici". Naruto disse, non esattamente sottovoce "Ma come si permette, quel vecchio! Assegnare una missione del genere a me, Naruto Uzumaki! Ricordatevi tutti che un giorno io diventerò Hokage!" Sakura lo fulminò con lo sguardo, Sasuke scosse la testa esasperato e Kakashi lo rimproverò "Naruto! E' questo il modo di parlare all'Hokage? Scusati subito! Altrimenti niente ramen oggi!" Al suono di quella frase, naruto cambiò idea. "E va bene, scusi. Quindi oggi offre lei il ramen, vero?". "Se basta per farti chiudere quella bocca, sì!" dichiarò Kakashi, sotto lo sguardo divertito del Terzo Hokage. Quest'ultimo annunciò: "Bene, dovrete proteggere il signor Tazuna finché non avrà terminato il ponte nel Paese delle Onde. Sono stato abbastanza chiaro?" "Certo" risposero gli altri.

"Evviva si parte!" gridò Naruto eccitato "Ora potrò dimostrare a tutti che sono più forte di Sasuke!" "Ma taci, testa quadra"commentò quest'ultimo chiamato in causa. E così, mentre Sasuke e Naruto si guardavano in modo da non promettere nulla di buono, il gruppetto riuscì a partire alla volta del Paese delle Onde. Il viaggio non fu esattamente quello che si può definire piacevole: il maestro Kakashi leggeva il suo libro preferito, Naruto chiedeva in continuazione quanto tempo mancasse all'arrivo, Sasuke era seduto nella barca con la sua solita aria impassibile cercando di evitare Sakura che voleva avvicinarsi a lui a tutti i costi e "approfondire il lavoro di squadra". Una volta attraversato il fiume il signor Tazuna propose al gruppo di fermarsi a casa sua e i nostri eroi accettarono. Seguirono così il vecchio attraverso le affollate strade del paese e li condusse davanti ad una semplice abitazione, invitandoli ad entrare.

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Capitolo 2
*** Allenamenti e imprevisti ***


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Capitolo 2:

Allenamenti e imprevisti

Era passata ormai una settimana e i giovani ninja avevano già avuto modo di affrontare avversari di alto livello rispetto alla loro preparazione. Il maestro Kakashi decise che fosse arrivato il momento di insegnare al suo terzetto di Genin a controllare il chakra a dovere. Li condusse nella foresta, dove ognuno scelse un albero e iniziò a esercitarsi dopo le spiegazioni del maestro. Sakura rivelò un grande talento e dopo un solo giorno riusciva già a controllare perfettamente il chakra. Si allenava sempre di meno con i suoi compagni ora, lasciando Naruto e Sasuke, i due eterni rivali, alle prese con i loro lenti progressi e durissime giornate di lavoro.

"Sarò io il primo ad arrivare in cima all'albero!"

Naruto e Sasuke erano lì da ore, neanche loro avrebbero potuto dire quanto tempo avevano passato in quel luogo a fare esercizio col chakra. Il maestro non era molto soddisfatto di loro e aveva ordinato loro di non tornare a casa finché non fossero arrivati in cima.

Sasuke sbuffò. Possibile che Naruto avesse sempre l'argento vivo addosso dopo ore di fatica? Lui cominciava lentamente ad accusare la stanchezza e sentiva di aver bisogno di riposarsi. Decise di salire un'altra volta: non poteva certo farsi battere da quell'incapace di Naruto! Era quasi arrivato, stava per farcela...ad un tratto una pioggia di kunai e shuriken li colpì entrambi. Naruto si trovava in un punto dove le fronde degli alberi offrivano un riparo sufficiente per non ferirsi gravemente, ma per Sasuke era tutto il contrario. Naruto vide il compagno cadere trafitto dalle armi ninja piovute da chissà dove e scese a razzo. "Cosa ti succede?" chiese nascondendo una leggera preoccupazione che diventò ben presto seria. Il ragazzo era a terra e il sangue sgorgava a fiotti dalle ferite sulle braccia, sulle gambe e sulla schiena. Naruto vedendolo in quelle condizioni non esitò un attimo e se lo caricò sulle spalle. Era notte fonda quando raggiunse la casa e picchiò forte sulla porta gridando che era un'emergenza. Qualcuno venne ad aprire, ma in quel momento gli mancarono le forze e la vista gli si appannò, poi buio, completamente buio...

 

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Capitolo 3
*** Ciò che provo veramente ***


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Capitolo 3:

Ciò che provo veramente

Naruto si svegliò e ci mise un po' per ricordare. "Sasuke" pensò Naruto precipitandosi, ancora in pigiama, nel corridoio. Era ancora presto e tutta la casa era avvolta da un'atmosfera tranquilla e silenziosa. Naruto entrò nella stanza di Sasuke, silenziosamente, per non svegliarlo. Si avvicinò al letto del compagno: notò che era molto bello così addormentato."Ma cosa vado a pensare?" si chiese sorpreso di se stesso. Istintivamente prese ad accarezzare i capelli del ragazzo ancora immerso nel mondo dei sogni. Sasuke si svegliò, aprì lentamente gli occhi e la prima cosa che vide fu il viso del biondo che lo guardava sorridendo. "Finalmente ti sei svegliato" disse. Il moro notò un'insolita dolcezza nella voce del compagno. "Ti ringrazio di avermi salvato" disse lasciando Naruto a bocca aperta. Sasuke che ringrazia? Avrebbe dovuto dire che non c'era bisogno del suo aiuto e fare il superiore come al solito. Naruto si sentiva strano: la vicinanza di Sasuke non gli aveva mai fatto quell'effetto. Perché tutt'a un tratto era agitato dalla sua presenza? Naruto non poteva saperlo, ma in quel preciso istante anche il ragazzo accanto a lui si stava ponendo le stesse domande. Rimasero in silenzio per qualche minuto a guardarsi, aspettando che l'altro facesse o dicesse qualcosa. "Ehm...Sasuke? Ti volevo fare una domanda. Ecco...ti è mai capitato di essere attratto da qualcuno?". Il cuore del moro mancò un battito. "Che domande fai? E va bene...sì, una volta". "Chi? Ti prego dimmelo!" fece Naruto spalancando gli occhioni azzurri in un'espressione a cui nessuno avrebbe mai rifiutato niente. "Prima ho una sorpresa per te. Chiudi gli occhi" ordinò Sasuke. Naruto obbedì, incuriosito. Il moro posò delicatamente le labbra su quelle del compagno, che al contatto si allontanò improvvisamente. "Ma qual è la sorpresa?". Sasuke lo afferrò per le spalle e lo fece scivolare tra le sue braccia. "Ma per caso ero io quella persona?" chiese Naruto. L'altro lo baciò con passione. Rimasero abbracciati, con le labbra incollate per qualche minuto. Quando si separarono,

anche se non avrebbero voluto staccarsi,Sasuke disse:"Sei proprio un baka, Naruto. Non l'hai ancora capito che sono innamorato di te?".

 

 

 

 

 

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