Semplicemente Irresistibile

di Lady Joanne
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Pensieri ***
Capitolo 3: *** Odio ***
Capitolo 4: *** Scommesse ***
Capitolo 5: *** Trappola ***
Capitolo 6: *** La storia di Isabella ***
Capitolo 7: *** Rosa bianca ***
Capitolo 8: *** Chiacchiere e gelosie ***
Capitolo 9: *** Amanti ***
Capitolo 10: *** Ossessione ***
Capitolo 11: *** Tradimento ***
Capitolo 12: *** Vendetta ***
Capitolo 13: *** Disastri & Delusioni ***
Capitolo 14: *** Dietro una maschera ***
Capitolo 15: *** Cos'è l'amore? ***
Capitolo 16: *** Coincidenze ***
Capitolo 17: *** Alchimia ***
Capitolo 18: *** Dichiarazioni ***
Capitolo 19: *** Sospetti ***
Capitolo 20: *** Verità ***
Capitolo 21: *** Sacrifici ***
Capitolo 22: *** Strane sensazioni ***
Capitolo 23: *** Fino all'ultimo respiro ***
Capitolo 24: *** Insieme ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Due anime ed un solo corpo

Legate dal sottile filo del destino.

Odio, amore, passione, complicità

Saranno le basi del loro rapporto

Prima si odieranno…e poi?

Nulla sarà più come prima

L’amore li coinvolgerà come

Un fulmine a ciel sereno…

La quiete prima della tempesta…

Una sola notte riuscirà a cambiare

i loro sentimenti…

 

 

Vi ho incuriosito? Spero di si!

Non ho resistito dovevo aspettare ancora a pubblicarla perché sto continuando l’altra mia ff…

Spero di ricevere tanti bei commentini.

La continuerò solo se lo direte voi.

Baci dalla vostra albi  

 

 

 

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Capitolo 2
*** Pensieri ***


1 Pensieri

 

Il tramonto era ormai vicino ed io seduto accanto alla finestra non attendevo altro che l’arrivo della notte, buia, cupa, tenebrosa, che affiancata dalla luna e le stelle osservava il dormiente mondo.

Ancora una volta io, Edward Cullen, mi perdevo tra le sfumature di quel cielo rossastro.

Era passato ormai un secolo ma non finivo mai di stupirmi di quello spettacolo meraviglioso.

Avrei tanto voluto condividere quei momenti con qualcuno, avrei tanto voluto amare ma esisteva la parola amore?

L’amore riusciva davvero a cambiare la nostra vita?

In 100 anni non c’era stato niente che mi avesse fatto ricredere.

Arriva quando meno te lo aspetti?

Una voce squillante mi riportò alla realtà.

-“Edward, hai saputo? chiese mia sorella Alice.

-“Cosa dovrei sapere?”

La mia voce era quasi annoiata per sottolineare meglio come fossi non curante delle novità-

-“A quanto pare Carlisle ha appena invitato il re della Danimarca con la sua famiglia”

-“Ah si? E come mai?” chiesi svogliatamente

-“Affari di lavoro”

-“Quanto si intratterranno?”

-“A lungo”

Mi voltai osservando il suo sorriso.

Qualcosa non quadrava.

-“Cos’altro c’è?”

-“Beh… verrà anche la principessa Isabella, sai si dice che sia molto carina” disse mettendo enfasi nelle sue due ultime parole.

Potei vedere l’immagine della giovane nella sua mente.

Era senza dubbio molto bella ma non potevo lasciarmi coinvolgere da lei

Mi lasciai scappare un sospiro.

Mia sorella non capiva che noi non potevamo permetterci di avvicinare esseri umani.

Eravamo i figli della notte, vampiri.

Non ci cibavamo di sangue umano ma restava comunque una tentazione

-“Dove vuoi arrivare?”

Sapevo che quella mente malata stesse già pianificando qualcosa.

-“Io?” chiese fingendo

-“Certo Alice e magari le chiedo anche un invito per cena”

Una smorfia dipinse il suo volto, come avveniva ogni volta che si parlava dell’argomento.

-“Non essere pessimista. Edward cerca di capire che la solitudine ti indebolirà…se solo conoscessi l’amore non parleresti così”

Nessuno dei due aggiunse altro, ci lasciammo avvolgere completamente dal silenzio…che decisi di rompere.

-“E quando arriveranno?” chiesi indifferente

-“Domani” sussurrò prima di scappare via.

Certo come no! Aprire il mio cuore…noi eravamo freddi senza alcuno scrupolo e non potevo permettere che un ‘umana distruggesse tutto ciò che avevamo costruito in tanti anni.

Mi diressi verso lo studio di mio padre, era l’unico che poteva capirmi.

Quando giunsi alla porta non avevo il coraggio di bussare, cosa dovevo dirgli poi?

“Papà, sai Alice pensa che io sia troppo solo e sta cercando qualcuna per me”

Si, certo! Molto originale.

Le mie riflessioni furono interrotte da mio padre che sorridente mi invitava ad entrare.

-“Ti stavo proprio cercando sai?”

-“Come mai?”

-“Alice ti avrà detto tutto, no?”

Annuii lasciandolo continuare

-“Io e il re dovremmo arrivare ad un accordo di pace oltre che svolgere altri compiti…vorrei chiederti se solo potessi aiutarmi magari attraverso la principessa, se tra di voi nascesse qualcosa agevolerebbe la mia situazione”

Cosa? Ma allora si erano alleati contro di me!

Erano impazziti per caso?

-“Papà penso che dimentichi cosa siamo”

-“Lo ricordo benissimo, figlio mio ma non vuol dire che tu non puoi avere un futuro con una donna, anche se essa fosse umana”

-“Chiedi troppo”

-“No, ti chiedo solo di non essere precipitoso, non seguire sempre la ragione lasciati guidare da ben altro”

Cosa stava dicendo?

Lasciati andare!

Apri gli occhi!

Segui il tuo cuore!

Cuore? Ma quale cuore, il suo suono era muto da oltre cento anni e non potevo certo seguire i suoi battiti.

Confuso andai in giardino sedendomi sopra una sedia a dondolo.

Perché mi ripetevano tutti la stessa cosa?

Perché erano tutti elettrizzati da questa Isabella?

Cos’aveva di tanto speciale?

Certamente Alice aveva visto tutto.

All’improvviso sentii crescere il desiderio di voler vedere la principessa.

Percepivo una strana sensazione e non era nulla di buono.

Cosa stava succedendo?

Non potevano influenzarmi.

Se avessi seguito il loro consiglio avrei sbagliato.

Sentii una mano appoggiarsi sulla mia spalla.

-“Edward!” disse una voce sensuale.

-“Tanya!”

-“Posso?” chiese indicando il posto al mio fianco.

Le feci spazio così potette sedersi.

Aveva sempre manifestato il suo interesse per me, nonostante io non avessi mai voluto.

Si avvicinò a me sfiorandomi la mano.

-“Cosa ti turba?”

Scossi la testa

-“Problemi miei!”

Come al solito fui troppo brusco e l’avevo offesa, mi voltai per chiederle scusa.

Fissava la luna mentre io la osservavo.

Era diversa quella sera, sembrava persino più bella, era la luce della luna.

-“Scusami” sussurrai accarezzandole la guancia.

 -“Non preoccuparti!”

I nostri respiri si confondevano, le labbra erano vicine, le mani incatenate l’un l’altro.

Non potei impedire il bacio che da casto divenne sempre più violento.

La strinsi forte.

Ero arrabbiato perché non potevo amare lei che era come me?

Perché non riusciva a suscitare in me un minimo di interesse?

Perché avevo paura di quell’umana senza conoscerla?

Perché stavo baciando Tanya?

Avevo bisogno di sfogarmi e lei era capitata nel momento sbagliato.

Non riuscivo però a staccarmi da lei, in fondo non avevo mai detto che lei fosse brutta.

Era attraente ma non l’amavo.

Ci ritrovammo in camera avvinghiati l’uno all’altra.

Le mie mani scorrevano sulla sua pelle.

I nostri gemiti aumentavano a man mano che ci avvicinavamo al piacere.

Avrei dovuto farle capire che quella notte era stato un errore.

Avevo avuto così bisogno di qualcuno da non preoccuparmi di poterla ferire.

Dopo aver passato la notte insieme le spiegai come stavano le cose.

-“Edward avevo già capito che non avresti potuto cambiare idea in un solo giorno. Sono stata bene con te, vorrei sapere lo stesso di te ma non è possibile. Chiamiamolo sfogo quello di questa notte. Sai dove potrai trovarmi…”

Restai ancora a letto pensando fin dove mi fossi spinto.

Alice aveva ragione.

Ero troppo debole, avevo bisogno di qualcuno.

Sentii improvvisamente un desiderio crescere dentro di me…

 

Ed ecco il primo chappy spero, davvero vi piaccia, non sapete come mi hanno fatta contenta i vostri commenti. Grazie infinite a tutte. Vorrei precisare che io odio Tanya a prescindere ed ho voluto introdurla nel primo capitolo perché mi servirà in seguito per una mezza cosuccia. Baci aLbi

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Capitolo 3
*** Odio ***


2 Odio     

 

Avevo ascoltato i pensieri di tutta la mia famiglia, poiché potevo leggere nella mente, erano tutti felici dell’arrivo del re e della sua famiglia.

Vai a capire com’erano fatti!

Per rilassarmi avevo deciso di leggere un bel libro ma fui interrotto dai miei cari fratellini.

-“Emmett, Jasper” li salutai indifferente.

-“Ehi! Cosa fai?” chiese il primo.

Certo che in casi come quelli, mi accorgevo della sua stupidità.

-“Emmett cosa pensi che stia facendo con un libro?”

-“Beh tante cose, vero Jasperino?”

Finse di pensarci un po’, poi continuò.

-“Dipende…se è un libro porno, ti starai eccit…”

Gli lanciai un occhiataccia degno di un vampiro e lui scoppiò a ridere.

-“Come mai qui?” chiesi irritato

-“Sai corrono voci che tu…”

Sospirai chiudendo il libro, in quel momento la mia concentrazione era zero.

-“Cosa vi ha detto Alice?” domandai a Jasper

-“Papà vorrebbe che, una volta arrivata la principessa, tu approfondissi i rapporti”

-“Ti sei deciso, eh? Avrai capito che la vita è noiosa senza qualcuno” disse Emmett

-“Non vi mettete strane idee in testa”

-“Resterai a bocca aperta fratellino”

Lasciai perdere i loro commenti volgendo la mia attenzione altrove.

Quel giorno avrei conosciuto finalmente la famosa principessa.

Girovagai per alcune ore tra i corridoi del castello pensando all’assurdità della situazione.

Quando sentii qualcuno avvicinarsi, andai immediatamente nel cortile dov’era riunita tutta la mia famiglia.

In quel momento vidi arrivare una carrozza da cui scesero il re Charlie, la regina Renee e la principessa.

Mi soffermai su Isabella.

Era davvero bella, dovevo ammetterlo.

I capelli castani, che scendevano sulle spalle in morbidi boccoli, avevano delle sfumature rossastre, gli occhi erano castani e la pelle era chiara quasi quanto la mia.

Aveva un portamento aggraziato come una ballerina.

Il suo abito a differenza delle altre principesse non era largo ma cadeva lento sul suo corpo dandole un tono di eleganza.

Era perfetta ma…mai giudicare una persona dall’apparenza.

L’apparenza dopotutto inganna.

Fece un inchino e si avvicinò per stringerci la mano, come era abitudine fare.

Non so cosa accadde quando si avvicinò a me ma il suo profumo delizioso arrivò alle mie narici.

Stavo per esplodere, desiderai con tutto me stesso assaggiare quel nettare ma in quell’istante Alice che aveva avuto una visione gridò ”Edward!”

Fortunatamente solo io potei sentirla.

Cercai di ragionare ma era impossibile con lei accanto.

Non badai alla sua mano rivolta verso di me e con un occhiata sprezzante e carica di odio scappai.

Andai il più lontano possibile dove l’aria non era contaminata da quell’odore.

Avevo perso la lucidità ma riacquistatala pensai di essermi ficcato in un guaio.

Adesso cosa avrebbero pensato?

Come avrei giustificato il mio comportamento?

Dopo essermi calmato tornai al castello, dovevo scusarmi.

Venni fermato però da Alice.

-“Sai cosa stavi per combinare?”

-“Lo so! Non ho mai sentito un profumo più delizioso ma adesso sto bene…è stata solo la sorpresa”

Chiuse un attimo gli occhi e annuì.

-“Andrai a parlare con lei ora?”

-“Devo scusarmi”

-“L’ho visto, non succederà nulla stai tranquillo”

-“Grazie”

-“E’ in giardino”

Mi diressi nella direzione opposta e trovai Isabella seduta sull’erba.

-“Ciao” dissi avvicinandomi.

Ricevetti in cambio solo uno sguardo pieno di odio, bene era arrivato il suo turno.

-“Mi dispiace per il mio comportamento”

-“Ok”

Senza aggiungere altro si avviò dentro ed io mi affrettai a seguirla.

-“Cosa c’è?”

E adesso cosa avevo detto?

-“Sai Edward cosa sto pensando?”

Mi concentrai a fondo fino a quando capii che non mi era permesso accedere ai suoi pensieri, così scossi la testa.

-“sei davvero presuntuoso e arrogante”

Cosa? La mia espressione era alquanto scettica.

-“E tu sei solo una ragazzina viziata”

-“Beh…vediamo chi di noi due sta messo meglio” disse sarcastica

-“Mi sembra di averti chiesto scusa”

-“Io non le accetto, non fingere di essere quello che non sei. Credi di poter possedere tutto con uno schiocco delle dita. Non ti hanno detto che non funziona più così?

E’ evidente io non sopporto te e tu non sopporti me” sorrise amara prima di andare via.

Wow che caratterino!

La principessa non era solo una ragazza affascinante ma anche orgogliosa e dura.

Non sapeva ancora chi fosse Edward Cullen.

Ci sarebbe stato da divertirsi con quella ragazza.

-“Ti darà del filo da torcere la principessina”

-“Lo penso anch’io Emmett”

Sghignazzai leggermente

-“Cos’hai intenzione di fare?”

-“Semplice! Farle vedere chi è Edward Cullen!”

-“Fatti valere!”

-“Contaci”

Avevo già in mente un piano.

Tutti i pensieri della notte scorsa andarono pian piano scemando.

Se avessi saputo prima chi fosse la principessa non mi sarei creato tutti quei problemi.

Avevo proprio bisogno di un passatempo.

Lei sarebbe stata il mio obiettivo doveva cadere ai miei piedi, ci sarei riuscito.

 

Mi scuso per il ritardo ma sono stata troppo impegnata e poi è arrivato breaking dawn e ho perso i contatti con il mondo XD Ok il capitolo è corto ma ho fatto in fretta e furia…ringrazio tutti per il sostegno e adesso vi lascerò ad un dilemma perchè voglio sapere le vostre opinioni: Chi dei due cadrà per primo? Muahahah come sono malefica alla prossima baciii  aLbi

 

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Capitolo 4
*** Scommesse ***


3 Scommesse

 

La settimana passò velocemente e tutto andò come previsto.

Io e Isabella a malapena ci salutavamo.

Era diventato tutto così assurdo che mio padre aveva chiesto di parlarmi.

Ricordavo la frustrazione nei suoi occhi.

-“Edward cosa sta succedendo?”

-“Io e la principessa non andiamo d’accordo”

-“Ma se vi conoscete da una settimana”

-“E’ solo una ragazza viziata, è meglio starle lontano”

-“Così non mi aiuti! Se il malumore della principessa durerà ancora per molto credo proprio che il re e la regina saranno costretti ad andarsene”

Sospirai a quel pensiero.

Sembrava che dipendesse tutto da me.

Non avevo cominciato io e tanto meno mi sarei tirato indietro.

Se voleva la guerra l’avrebbe avuta.

Andai in biblioteca che trovai già occupata.

-“Voglio restare da sola”

Non badai alle sue parole accomodandomi di fronte a lei.

-“Mi stai disturbando!” ribatté

-“Perché ti agiti così tanto? Non sto facendo nulla”

-“La tua presenza mi irrita”

-“Non mi stupisce affatto, anche se sono sicuro che non è la mia presenza ad irritarti, chissà perché eviti sempre di restare sola con me, mi sbaglio?”

Mi lanciò un’occhiataccia

-“Cosa vorresti dire?”

-“Tu cosa hai capito?”

Sorrisi malizioso mentre il suo cuore accelerava.

Cercai di non riderle in faccia ma se ne accorse.

Imbarazzata, chinò la testa sul libro.

-“Cosa leggi?”

Chiuse la copertina per farmi leggere il titolo.

Usava il trattamento mutismo?

Sorrisi maligno…l’avrei esasperata.

-“Cime tempestose? Non so cosa ci trovi di bello…non fanno altro che odiarsi”

Non mi degnò di una risposta così continuai.

-“Forse se mettessero da parte l’orgoglio e ammettessero la verità”

Sorrise capendo a cosa mi riferissi.

-“Forse è Catherine la causa di tutto…”

-“Si dà il caso” disse interrompendo il mio monologo “che loro si amino e se l’avessi letto con attenzione e giudizio avresti capito che è un amore-odio. Loro si odiano perché consapevoli di essere troppo diversi ma nessuno dei due può negare l’amore che provano per l’altro”

-“Mi sembra di aver già ascoltato o meglio visto questa storia. Ammettilo no? Mi odi perché non riesci a resistermi”

Scoppiai a ridere e anche lei accennò una piccola risata.

-“Ti piacerebbe vero?”

-“Qualche soddisfazione non guasta”

-“Continua a sperare”

Alice ci interruppe entrando nella stanza

-“Scusate il disturbo ma tutti vi attendono per la cena”

Che bella cenetta, pensai

Non mi accorsi che Isabella si stesse avviando.

Corsi in tempo per fermarla.

La voltai verso di me.

I nostri volti erano vicinissimi, potevo cogliere l’acquolina in bocca per il suo dolce profumo. Arrossì vistosamente ed il suo cuore tamburellò fortissimo.

Mi avvicinai al suo orecchio sussurrando sensualmente.

-“Cadrai anche tu nella mia trappola”

Si allontanò subito da me correndo verso il salone.

Ovviamente la raggiunsi subito.

Notai tutti gli sguardi su noi due.

Che cosa le hai fatto, Edduccio?

Sghignazzai leggermente e cominciai ad assaggiare quelle cose orribili, probabilmente sarei corso a sputare tutto.

-“Isabella” iniziò mia madre Esme “Renee mi ha detto che sei un ottima ballerina, sarei molto lieta di vederti ballare”

-“Non ho un partner” cercò di scusarsi.

Ah si? Voleva un partner? Non la passerai liscia, cara mia Isabella.

-“Mi offro io” dissi avvicinandomi mentre le porgevo la mano

-“Cosa preferisci?”

-“Un valzer”

Andava sul pesante la principessina.

Appena ebbe inizio la musica, cominciammo a muoverci velocemente per la sala.

Era brava dovevo ammetterlo.

-“Te l’ho mai detto che sei insopportabile?”

-“Non mi hai mai concesso questo privilegio”

L’attirai verso di me sussurrando

“Prima mi è sembrato il contrario”

Rabbrividì leggermente.

-“Perché non mi lasci stare?”

-“E perdermi così il mio passatempo preferito?” dissi ad un passo dalle sue labbra

Quando la musica terminò restammo vicini tanto che i nostri corpi aderivano perfettamente.

Nessuno dei due sembrava volesse cedere, aveva uno sguardo pieno di rancore puntato addosso.

Come colpita da una scossa si allontanò immediatamente.

Tutti si congratularono con noi due chiedendo un altro ballo, ma Isabella si congedò andando nella sua stanza ricevendo un occhiolino da parte mia che fu ricambiato da una linguaccia.

Anch’io poco dopo augurai la buona notte e passai fuori la sua camera perché sentivo delle voci.

Solo dopo capii che parlava nel sonno.

“Ti odio” sentii

Scoppiai a ridere…chissà, forse mi stava sognando.

 

E voilà scusate ma ho avuto troppi impegni, scuola, amici, famiglia…and so on XD

Ringrazio le 24 persone che hanno aggiunto la mia storia tra i preferiti *___* come mi sento onorata, ma anche chi ha recensito. Grassssssssie un bacione grande da aLbi

 

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Capitolo 5
*** Trappola ***


4 Trappola

 

Potevo dichiarare che Alice e mia madre fossero davvero diaboliche.

Avevano cercato in tutti i modi di farmi avvicinare ad Isabella, ma non facevano altro che alimentare il nostro odio.

Dovevo ammetterlo, se pur a malincuore era davvero bella, ma era solo attrazione fisica e niente amore.

Questo desiderio di avere il suo corpo crebbe di giorno in giorno quando indossava abiti scollati e rispondeva altezzosa alle mie provocazioni.

Volevo vederla scoppiare, ma era sempre calma e pacifica in modo che le sue frecciatine colpissero efficacemente.

Forse un modo c’era…

Avevo notato che dall’ultima volta, manteneva sempre una certa distanza tra di noi, quindi non dovevo fare altro che avvicinarmi.

Pensavo, anzi no ero sicuro, data la mia natura malvagia da predatore, che nonostante mi odiasse fosse attratta anche lei da me, perciò l’unica idea era quella di non cadere in tentazione, perché era ovvio che dopo nessuno dei due si sarebbe più fermato ma era anche logico che nessuno dei due avrebbe ammesso le proprie debolezze, sarebbe stato un colpo basso ed io volevo dare una lezione a quella principessina.

Fu proprio in uno di questi pomeriggi che mia madre propose una gita a cavallo.

“Sarà un modo per stare insieme e rilassarci” aveva esclamato.

Io ero del parere che se le inventasse tutte lei.

Se solo fossi rimasto al castello…se solo avessi saputo cosa sarebbe accaduto, mi sarei risparmiato un umiliazione, purtroppo la mia curiosità di vederla a cavallo ebbe la meglio.

Fummo i primi ad arrivare nelle stalle.

Alice si avvicinò con quel solito sorriso di chi la sa lunga…nascondeva qualcosa perché non riuscivo ad accedere ai suoi pensieri, c’era un muro.

-“Calma i bollenti spiriti, fratellino!” disse sogghignando

-“Cosa stai dicendo Aly?”

-“Non vorrai saltarle addosso quando arriverà con la sua famiglia, vero?”

-“Mi credi così fragile?”

Rise ancora più forte.

-“Oh Ed, se solo mi avessi dato retta prima, ma l’hai voluto tu!”

Andò via saltellando e lasciandomi con molti dubbi a cui non badai dal momento che erano arrivati Carlisle , Charlie e la sua famiglia.

Vederla con quei pantaloni stretti che aderivano al suo corpo, gli stivali e la giacca attillata, scatenò un impulso di portarla via in quell’istante.

Volevo sentirla mia, solo mia, doveva gemere al mio tocco.

La osservai insistentemente lasciando vagare la mia fantasia verso i luoghi più proibiti nascosti da quegli abiti così provocatori.

Il mostro che era dentro di me ruggiva felice a quella visione che fu interrotta da un Jasper alquanto preoccupato.

Dimenticavo che lui poteva sentire le mie emozioni.

Tutti avevano già scelto il proprio cavallo, ero l’unico a non averne preso uno.

-“Che fai Edward, non vieni?” chiese mia madre

-“Arrivo!”

Mi avviai vero quello nero più forte e robusto mentre Isabella aveva scelto un cavallo bianco più signorile ed elegante.

Una volta pronti, partimmo dalle stalle per poi dividerci nella foresta e naturalmente non la persi di vista.

-“Ci sai fare” dissi avvicinandomi.

Sorrise beffarda senza degnarmi di una parola, come al solito aveva scelto il trattamento mutismo.

Mi odiava a tal punto da non volermi vedere.

Non aveva tutti i torti, il mio comportamento strano le aveva dato un idea sbagliata di me, anche se le avevo chiesto scusa, aveva rifiutato dicendo che ero arrogante e presuntuoso, troppo sicuro di me.

“Sei convinto che ogni cosa ti sia dovuta e non mostri mai un minimo di gratitudine, tu pretendi ecco perché ti odio”

Aveva ragione ma avrei voluto immaginarla al mio posto.

Costretta a vivere per sempre…

Avrei preferito un attimo di felicità piuttosto che un eternità senza provarla sulla mia pelle.

-“Perché mi segui?” disse interrompendo i miei pensieri.

-“Cosa?”

-“Vai con i tuoi fratelli e lasciami sola”

Era arrabbiata, era evidente.

Mi avvicinai ma lei si scansò bruscamente e il suo cavallo perse il controllo cominciando a correre inferocito.

Non c’era verso per fermarlo così scesi raggiungendola in pochi secondi.

Avrei sicuramente dovuto dare delle spiegazioni, come ero riuscito a fermare il cavallo correndo?

Non me ne curai molto, so solo che ciò che accadde dopo mi avrebbe scombussolato.

Non seppi come, ma dopo aver calmato il cavallo, mi ritrovai sull’erba con Isabella a pochi centimetri dal mio viso, non era minimamente scossa dall’accaduto.

Era lucidissima, la calma fatta a persona.

Forse fu il suo profumo o la consapevolezza di averla vicino oppure il suo corpo che oggi aveva scatenato la mia mente nelle fantasie più sfrenate, in ogni caso non resistetti.

La fermai violentemente per i fianchi e potei sentirla fremere.

Intrappolai le sue labbra stringendola forte al mio petto e penetrando la sua bocca con la mia lingua fredda, iniziammo una danza piena di passione.

Era capace di eccitarmi a tal punto da non rispondere delle mie azioni.

Potevo sentire il suo profumo fresco invadere ogni cellula del mio corpo.

Quando, dopo istanti interminabili, ci staccammo, un sorriso trionfante dipinse il suo volto.

Che stupido!

Mi aveva ingannata, era stata tutta una messa in scena.

Ci ero cascato come un idiota.

Restai scioccato per pochi attimi, mentre lei si era alzata e seduta in sella al suo cavallo.

Mi rivolse un ultimo sguardo prima di aggiungere.

-“Cullen, sei caduto anche tu nella mia trappola”

 

Ok uccidetemi, fate di me quello che volete, ahahahah.

Dico sul serio sono imperdonabile, ma non trovavo mai il tempo di scrivere il capitolo a computer e quando c’era non ne avevo voglia.

Allora ritornando a noi Eddino c’è cascato come na pera cotta, vabè gli ormoni XD

Forse non sono stata chiara all’inizio, questa storia è ambientata tra la fine dell’ottocento e inizio novecento ma in un altro mondo che ho creato io, infatti noterete un linguaggio non antico come in passato. Ok ringrazio le 35 persone che hanno messo la mia storia tra preferito, me commossa, e chi recensisce, grazie davvero mi date una gioia immensa, mi raccomando accetto critiche, tutto, se vedete errori ecc ecc ditemelo, baci aLbi 

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Capitolo 6
*** La storia di Isabella ***


5 La storia di Isabella

 

Tornai al castello ancora imbambolato.

Mi ero fatto ingannare da una ragazzina.

Non potevo crederci

Così Isabella giocava duro!

L’avevo sottovalutata, ma avevo imparato la lezione.

Quella sera potevo vederla ridere sotto i baffi, mentre il sottoscritto le lanciava, più che occhiatacce, direi veri e propri fulmini con lo sguardo.

Aveva avuto la sua vittoria ora toccava a me.

Credeva che l’avrebbe passata liscia?

Si sbagliava! Non sapeva di cos’ero capace.

Quando restammo da soli poiché tutti si erano congedati scoppiò a ridere.

“Lo trovi divertente?” chiesi stizzito

“Un pochino” disse continuando a ridere

“Cosa credi di aver dimostrato?”

“Fammi pensare…forse che tu sei volubile? Come tutti i principi tu vuoi solo il mio corpo”

Si alzò, stava andando via.

“E tu li accontenti, vero?”

“Non ti permetto di darmi della…”

“Della? Su Bella vai avanti! Non mi scandalizzo per così poco”

Il suo sguardo era furente

“Tu non sai niente di me” gridò

I miei fratelli arrivarono sentendo le urla

“Cosa sta succedendo?” disse Jasper seguito da Alice

Lei, intanto, scappò via in lacrime.

“Edward?” chiese Rosalie

“Non vi preoccupate, ho solo affondato un colpo in qualche ferita ancora fresca”

“Stai esagerando” disse Alice

“La difendi troppo, è uguale a tutte le altre. Cosa ci trovi di tanto speciale, non l’ho ancora capito” dissi andando in giardino

Guardando le stelle mi accorsi che non ero solo.

“Buonasera Principe Edward. Posso farle compagnia?”

“Certo! Maestà” dissi inchinandomi

“Mi dia del tu, la prego altrimenti mi farà sentire più vecchia di quanto lo sono”

“Ad una condizione…che anche lei mi dia del tu”

Annui accomodandosi e fissando anch’essa il cielo.

Potevo notare la somiglianza con la figlia. Erano entrambe belle

“Non trovi che il panorama sia fantastico?”

Annuii mentre ascoltavo i suoi pensieri e capii che non era un caso che fosse lì.

“Ti dispiace se facciamo due chiacchiere?”

“No affatto”

“Penso tu sappia di cosa o per lo meno di chi io voglia parlare” disse sorridendomi

“Ho notato quanto astio c’è nei confronti di mia figlia. Perché?”

Sorrisi sarcastico  “La verità?”

“Assolutamente”

 “Isabella si comporta esattamente  come tutte le altre principesse.

Viziata, egocentrica e…mi fermerei qui”

“Capisco, ma nessuno è perfetto. Hai provato a conoscerla?”

Feci una smorfia affrettandomi a rispondere

“Se devo essere sincero, no! Siamo troppo diversi, vogliamo cose diverse”

“Edward, voglio raccontarti una storia”

Attese il mio consenso e continuò.

“Circa due anni fa, una bella principessa si innamorò perdutamente di un principe biondo con occhi azzurri, proprio come nelle favole. Il giovane era più grande di lei ma non per questo si tirò indietro, anzi mostrò subito interesse nei suoi confronti. Presto si trasformò in amore e i due divennero inseparabili, si dava per scontato il loro matrimonio. Dopo un anno e mezzo insieme la principessa scoprì il tradimento del principe. La cosa peggiore, Edward, fu che lui l’avesse ingannata per tutto quel tempo. I genitori, avendo saputo la notizia, lo cacciarono dal castello, ma la loro figlia soffriva ogni giorno di più e l’unico modo per andare avanti fu quello di creare una difesa, una barriera, sapeva cosa volevano da lei e si sarebbe comportata come loro. Il re e la regina consapevoli del suo dolore, aspettavano il momento in cui sarebbe arrivato qualcuno capace di cambiarla”

Riflettei su quelle parole, un attimo e capii tutto.

“Isabella”

“Edward, sappi che lei si comporterà sempre così, sarà acida e menefreghista. Ha costruito tutto con tanta forza”

Ero scioccato da quelle parole.

“se l’avessi conosciuta prima avresti visto una ragazza candida, pura. Sappiamo come la considerano ma ciò che conta è quello che io e suo padre pensiamo”

“Hai mai provato a parlarle?”

“Certo! Purtroppo non è servito”

Si girò verso di me, prendendo le mie mani fredde.

“Edward se ti ho detto questo è perché spero che possa ritornare la figlia di un tempo. Ti prego aiutala, Lei non è così, è la ragazza più dolce che esista”

“Perché ti rivolgi a me? Ci sono tante persone”

“Ho assistito al vostro litigio e ho notato come eri riuscito a farla crollare. Non ora, non domandi ma un giorno potrai farla tornare ciò che era”

“Non prometto nulla”

“Grazie” sussurrò

Prima di andare via disse

“Edward non chiamarla mai più Bella, non lo sopporta. Lui la chiamava così”    

“Io lo conosco?”

“Forse”

Furono le ultime parole che ci dicemmo prima di tornare ai miei pensieri.

Era riuscita a crearsi una maschera così dura.

Potevo davvero distruggerla?

Adesso capivo molte cose…il suo atteggiamento iniziale nei miei confronti.

Aveva paura.

Anch’io ero attratto dal suo corpo, ogni volta sembrava mi chiamasse, volevo che fosse solo mia.

Io, però, l’avrei mai sfiorata solo per soddisfare i miei desideri.

Come mi sbagliavo…

Se solo avessi saputo…

 

__________

Salve! Buon anno a tutti, avrei dovuto aggiornare prima ma sapete non ho passato un bel Natale e non c’era proprio la voglia…ho voluto un po’ spiegare meglio la figura di Bella, perché mi avevano chiesto come mai questo suo atteggiamento così crudele ed eccomi qui…Ringrazio come al solito chi commenta e i preferiti che adesso sono 44, me commossa tanto tanto :’) un bacione dalla vostra aLbi

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Capitolo 7
*** Rosa bianca ***


6 Rosa Bianca

 

Pensavo ancora a ciò che avevo appena ascoltato.

Non avrei mai immaginato quanto dolore Isabella portasse dentro di se cercando di nasconderlo.

Non sarebbero bastate le scuse questa volta…

Andai nella sua camera, stava ancora piangendo

Se ci fossi stato io non l’avrebbe mai fatto.

Una delle cose che avevo capito di lei era l’orgoglio che una volta gli era stato calpestato.

Quando non sentii più rumori entrai nella sua stanza.

Era accovacciata sul letto stringendo il cuscino come una bambina ed in volto aveva un espressione dolce.

Ecco la vera Isabella senza maschera, muri o altro a difenderla…

Mi irrigidii immediatamente quando capii tutto.

In un attimo tutto fu chiaro.

Ero arrabbiato con lei.

Lei ed il suo orgoglio…non sarebbe mai diventata ciò che era se avesse chiesto aiuto.

Conoscevo le due parti della medaglia, eppure non riuscivo a vedere in lei quella dolce.

Aveva costruito tutto così bene da far credere che in fondo ci avesse preso gusto…non ce l’aveva più con il mondo, non stava più fingendo, forse un tempo lo faceva ma non ora.

Ero disgustato, frustato.

Restai a guardarla tutta la notte, sperando di sbagliarmi, ma quell’espressione dolce in viso, che le dava un aria ancora più diabolica, non sparì.

Possibile che una persona potesse cambiare così?

Quando le prime luci del giorno attraversarono la camera, andai via consapevole che tra poco si sarebbe svegliata.

Andai in giardino sedendomi vicino alla grande fontana.

Strappai una rosa bianca dal verde prato che avvolgeva il castello.

Restai a contemplarla per diverse ore, meravigliato dalle diverse sfaccettature che assumeva colpita dalla luce.

Ecco tra le mie mani potevo osservare i diversi volti di Isabella…

Lei era una rosa bianca…bella, aggraziata, affascinante, elegante, superficiale e complicata…

I miei pensieri furono interrotti da alcuni passi che venivano veloci verso di me.

Isabella era di fronte a me.

Non mi alzai, restai ad osservarla seduto su un gradino.

“Sei contento adesso?”

“Non ti seguo”

“Adesso sai tutto, sei soddisfatto?”

“Non ho vinto nessun premio perché dovrei esserlo?”

“Adesso siamo pari” disse furiosa

“Non è un gioco, stiamo parlando della tua vita, quella che hai buttato”

“Non sai quello che ho provato”

Adesso era troppo…

Non conosceva un decimo del dolore che avevo provato in 100 anni.

Lei veniva a farmi la predica?

“Ti sei mai guardata intorno? Ah giusto! Eri troppo impegnata ad osservare te stessa.

Dici che sono arrogante ma tu invece sei una tremenda egoista. Credi che la vita sia stata ingiusta solo con te? Ognuno porta dentro di se delle pene da dover pagare per l’eternità”

Non serviva guardarmi allo specchio, sputavo veleno non solo con lo sguardo.

Non volevo sprecare altri minuti con una ragazzina.

Stavo andando via quando parlò

“Hanno provato tutti compassione quando scoprivano la verità, ma tu no! Perché?”

Volevo dirle che lei non sapeva nulla della vita, volevo gridarle tante cose brutte ma quando mi voltai per risponderle, la trovai per terra con lo sguardo chino.

Non l’avevo mai vista in quelle condizioni.

Tutto ciò che avevo pensato quella notte, stava andando a pezzi.

“Ci sono persone costrette a subire cose peggiori”

Fu l’unica cosa che dissi prima di sparire…

La mia testa stava scoppiando…

Io ero confuso, non riuscivo a capirla, ad interpretarla…

Era una continua sorpresa, non sapevo mai come prenderla…

Sapevo essere tanto arrogante quanto dolce…

Ma chi era?

Com’era?

Non sapevo nulla…

Fui raggiunto da Emmett

“Fratellino sei messo proprio male”

Ma cosa ti è successo? Sei sconvolto!! Pensò

Scossi la testa

“Da quando non mangi?”

“Un po’”

Aveva ragione non ero andato a caccia da quando erano arrivati gli ospiti, precisamente due settimane.

“Domani vado con Jasper a caccia, perché non vieni anche tu?”

“Hai ragione, devo allontanarmi un po’ da qui”

“Allora sei dei nostri?”

“Certo, quando torneremo?”

“Saremo di nuovo qui, domani sera”

Non aggiunse altro lasciandomi da solo.

Stavo impazzendo.

Dovevo allontanarmi dal castello.

Dovevo allontanarmi da lei…

________________

E mi scuso per il ritardo ma la scuola mi ha tartassato, non ho avuto un attimo libero se non questo pomeriggio, vi prometto che aggiornerò il prima possibile, e poi siamo arrivati alla parte della storia che mi piace tanto, questo è solo un capitolo diciamo di passaggio perché da ora in poi verrà la vera storia quella che tanto desidero, e non spaventatevi se dall’ottavo capitolo in poi troverete un Edward alquanto “birbantello” XD chi vuole intendere intenda, ma così deve andare…e adesso mi rivolgo a voi giovani donzelle che avete letto il capitolo, perché non sprecato 3 minuti della vostra vita per una recensione?? Grazie a tutti quelli che mi seguono, un Kiss aLbi

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Capitolo 8
*** Chiacchiere e gelosie ***


Chiacchiere e gelosie

 

Partimmo alle cinque del mattino.

Fui estremamente contento di non vederla quel giorno.

I miei nervi erano già a pezzi, per quanto i nervi di un vampiro possano esserlo.

Dovevamo inscenare tutto nel migliore dei modi, perché noi tre saremmo andati a fare trekking.

Raggiungemmo la foresta più vicina in sole due ore.

Non potevamo allontanarci troppo quindi dovevamo accontentarci, poiché non c’era una vasta scelta.

Andare a caccia con Emmett e Jasper era uno spasso, due modi di nutrirsi completamente diversi, il primo forte come un orso e il secondo calmo e pacifico.

Naturalmente io ed Emmett facevamo sempre le gare a chi prendesse più animali e se pure io fossi più veloce lui era quello più forte, infatti nella prima mattinata trovai solo due cervi.

Sentivo i muscoli rilassarsi, stavo già meglio.

Finalmente respiravo aria pulita, lontano dal profumo irresistibile di Isabella.

Ci prendemmo una pausa, anche se non ne avevamo bisogno, ma era solo una formalità per non devastare l’intera foresta.

A pensarci bene era la prima volta, dopo tanto tempo, in cui mi trovavo solo con i miei due fratelli contorti.

Emmett si mise in ginocchio con gli occhi chiusi ed un gesto della mano disse

“Confessate i vostri peccati”

Jasper ed io ridemmo fragorosamente.

Se non avessimo conosciuto Emmett e le donne, avremmo pensato che fosse un prete.

Incrociai le gambe seguito da Jasper e cominciammo a parlare.

Sembrava una vera e propria riunione.

Per una volta dimenticai la mia vera natura.

Ascoltai i segreti dei miei fratelli, nonostante io sapessi leggere nella mente cercavo di essere il più educato possibile.

Emmett raccontò che Rosalie lo aveva punito per un mese notandolo mentre guardava le lunghe gambe di una serva.

Jasper invece, con mio grande stupore, disse di aver torturato lentamente e dolorosamente un marchese dopo averci provato spudoratamente con Alice.

E poi…arrivò il mio turno.

“E tu cosa ci racconti? Come va con la principessina?”

Feci una smorfia prima di rispondere.

“E’ solo una ragazzina viziata che pensa di sapere tutto della vita”

“Noi abbiamo saputo che vi siete baciati”

Wow! Le notizie correvano.

“Non ho mica detto che fosse brutta” sorrisi malizioso.

“Hai capito il nostro Edward” disse Emmett dandomi uno schiaffo sulla spalla che avrebbe stritolato un essere umano.

“Anche il nostro Edward ha trovato un passatempo. Complimenti! Sai scegliere”

Disse Jasper sarcastico

“Mi raccomando non andarci pesante”

Se non avessi desiderato il suo corpo così ardentemente sarei rimasto indifferente alle loro parole.

Lei sembrava compiaciuta dalla strada che aveva scelto.

Avevano ragione, perché non approfittarne?

Mi offriva tutto su un piatto d’argento, perché rifiutarlo?

Non sarebbe cambiato nulla, avremmo continuato ad odiarci, con una sola differenza.

Senza pensarci troppo, io e gli altri iniziammo il 2° round, riuscendo a trovare anche qualche puma.

Quando fummo saziati abbastanza, tornammo al castello.

Era notte fonda, e probabilmente lei stava dormendo, ma prima di andare nella sua stanza andai a darmi una pulita.

Quando trovai la sua stanza vuota, andai a controllare preoccupato.

Pensavo fosse in giardino ma lungo il corridoio mi fermai davanti la porta del salone.

Mi avvicinai per capire di chi fossero le voci.

Riuscii a vedere da una fessura Isabella seduta sul divano, affiancata da…William?

Cosa ci faceva lui nel mio castello?

Carlisle aveva invitato anche il duca di Svezia e suo figlio?

Sapeva che non sopportavo quell’individuo.

Isabella non cercò nemmeno di allontanarlo quando lui iniziò a toccarla, anzi rideva.

Le mani del principe arrivarono sotto la gonna, facendola inarcare leggermente.

Potevo sentire i suoi gemiti quando lui la tirò violenta verso di se.

In poco tempo arrivò alle sue labbra.

Quel bacio che di casto non aveva nulla, diventò sempre più violento.

Non riuscivo a sopportare le mani di quell’idiota su Isabella.

Preso da uno scatto d’ira entrai diretta nella stanza, spaventando William che con una spinta feci cadere.

Isabella ancora sconvolta non si accorse che mi avvicinavo sempre di più a lei.

Quando i nostri sguardo si incontrarono lei indietreggiò, ma non ebbe il tempo di scappare poiché la mia presa ferrea sui suoi polsi glielo impediva.

Cercò di opporsi senza risultato, perché senza darle la possibilità di gridare la trascinai nella mia camera.

 

______________

Eccomi qua! Ho cercato di aggiornare il prima possibile, dato che il mio pc sta arrivando all’orlo dell’esaurimento ho colto l’attimo (Carpe diem XD Orazio mi fa male XD) comunque volevo rispondere a Noemix se fino ad adesso Ed e Bella sono chiusi c’è un motivo e prima di tutto dovevo far capire il perché di questa ostilità per il prossimo capitolo che annuncio da adesso è a Rating Rosso, la storia d’amore ci sarà ma non adesso….

Ringrazio tutti quelli che hanno commentato, sperando che lo facciate anche adesso e tutti quelli che hanno aggiunto la storia ai preferiti, un bacio aLbi

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Capitolo 9
*** Amanti ***


Avviso: questo capitolo è rating rosso, moooooolto rosso XD

 

Amanti

 

Mi sbattei la porta alle spalle e la spinsi con forza nella stanza.

Ira, collera...provavo quelle emozioni solo per averla vista baciare un altro.

Ero geloso. Stupidamente geloso di questa ragazzina.

"Ma che diavolo ti prende?! E lasciami il braccio che mi fai male!" Urlò cercando di liberarsi dalla mia presa ferrea.

La tenevo stretta sul mio petto e sentivo le sue forme urtarlo...

Cercai di respirare a fondo per non pensare al suo corpo nudo sotto le mie dita...Desideravo quel corpo.

Desideravo farla mia. Doveva essere solo mia e di nessun altro.

"Edward! Mi vuoi lasciare?!" Sbraitava.

Lasciai il suo braccio e la guardai negli occhi, furioso. "Si può sapere cosa stavi facendo con quello?!" Urlai guardandola in cagnesco.

"Non hai alcun diritto di prendere a pugni un mio amico! Non sei il mio promesso sposo! E poi, a te, cosa importa di quel che stavamo facendo?" Incrociò le braccia sul petto sfidandomi.

La guardai senza saper bene cosa rispondere... Cosa dovevo dirle? Che ero geloso?

Che volevo farla assolutamente mia? Che volevo assaggiare la sua pelle con la mia lingua?

"Allora?" Sul suo viso apparve un sorrisetto che la diceva lunga.

La stavo facendo vincere...dovevo darle una risposta al più presto, prima che capisse una cosa per un'altra.

I miei occhi caddero sulle sue labbra incurvate in una smorfia di vittoria...erano di un pallido color rosa, carnose...

"Cos'è? Hai ingoiato la lingua?" Chiese ormai certa di aver vinto.

Sorrisi di sbieco. Un'idea maliziosa mi balzò per la mente.

"No..." sussurrai "ce l'hai tu fra le labbra..."

"Co..." Non le diedi neanche il tempo di capire cosa avessi detto, che mi avventai sul suo volto baciando quelle labbra che fino a poco prima contemplavo.

Però quel bacio non mi soddisfaceva. La sua bocca era serrata.

Senza staccare le mie labbra dalle sue, ringhiai a bassa voce e con una mossa decisa della mia bocca gliela feci dischiudere; a quel punto sentii il suo respiro caldo nella mia gola e quella dolcezza mi eccitò in un modo assurdo.

Lei gemette di protesta e iniziò a prendere a pugni le mie spalle, ma le bloccai i polsi e la spinsi contro il muro.

"Tu adesso fai la brava..." Sussurrai contro le sue labbra.

"Cosa vuoi fare?" Domandò col fiato corto, era accaldata e il rossore sulle guance le dava un che di appetitoso. Deliziosa.

Come risposta la baciai di nuovo facendo toccare la mia lingua con la sua.

Erano ghiaccio contro fuoco.

Vampiro contro stupido, insignificante ed eccitante essere umano.

Mi morse il labbro inferiore, ma ovviamente non mi feci niente, continuando ad accarezzarle il palato con la mia lingua ghiacciata.

Dato che non mi soddisfaceva, inchiodai i polsi sopra la sua testa, sul muro e feci aderire il mio corpo al suo.

Era ormai in trappola. La sua piccola testolina mi arrivava sotto al mento e per baciarla dovetti abbassare di molto il mio capo, mentre lei alzava il suo viso confusa.

Mentre continuavo a baciarla, con una mano le tenni i polsi e con l'altra le alzai la gonna vaporosa; piano, con lentezza e quando glie l'alzai fin sopra la vita fremette al contatto della mia mano gelida sulla sua coscia accaldata.

Iniziai ad accarezzarla e mi staccai dalle sue labbra per guardarla negli occhi.

I suoi ardevano di collera.

Più mi odiava e più desideravo quel suo corpicino.

"Lasciami andare..." Bisbigliò cercando di apparire spavalda. Sorrisi del suo tentativo inutile di minacciarmi con gli occhi.

Mi abbassai col viso vicino al suo orecchio e bisbigliai con voce rauca, "Tu...sei mia..."

Sentii il suo cuore perdere un battito e poi riprendere più velocemente.

"Lasciami..." bisbigliava, ma senza ottenere risultati. La mano con cui le accarezzavo iniziò a salire da dietro finché non arrivai ad una sua natica: la strinsi forte e lei espirò.

"Lasciami stare..." Continuava a bisbigliare tenendo gli occhi chiusi.

Il suo cervello le comandava di opporsi, ma il suo corpo ordinava il contrario...

Le lasciai i polsi, che caddero lungo i suoi fianchi e con le mani armeggiai dietro alla sua schiena alle prese coi gancetti e i nastrini.

Come odiavo quegli abiti...

Riuscii a slacciarle completamente il corpetto e presi a baciarle il collo, mentre l'abito cadeva ai nostri piedi facilitato dal peso della gonna.

Restò con l'abbigliamento intimo e cercò di coprirsi con le braccia, ma le presi una gamba e l'alzai sul mio fianco mentre le leccavo le spalle e con l'altra mano risalii il suo interno coscia; gemette quando la sfiorai.

"Edward...lasciami..."

Sorrisi sentendola, le sue parole stonavano col suo viso "Bella...non dirmi che non ti piace quel che ti sto facendo..." dissi accarezzandola da sopra l'indumento intimo.

Come risposta ebbi un gemito e gli occhi si serrarono mentre poggiava la testa al muro.

Sentivo l'odore della sua eccitazione e mi prefissai di torturarla un bel pò prima...

Le slacciai anche il busto e lo lanciai da qualche parte alle mie spalle; finalmente vedevo qualcosa che desideravo...

Presi un seno in mano e iniziai a massaggiarne le rotondità col palmo aperto della mano mentre lei espirava cercando di trattenere i gemiti di piacere.

"Non trattenerti..." bisbigliai sul suo volto mentre tornavo a baciarla a fior di labbra.

Aprì la bocca in cerca della mia lingua e l'accontentai.

Prese una mia mano e se la portò al basso ventre. "Non ero io quello che doveva lasciarti stare?" Domandai osservandola leccarsi le labbra mentre aspettava il mio tocco. "Fai quel che devi fare e poi lasciami stare..." Sussurrò.

Infilai la mano nel suo indumento intimo e lei scosse la testa.

"Toglile..." bisbigliò baciandomi.

Non riuscii a trattenere una risata. Le tolsi anche l'ultimo ostacolo dal vederla completamente nuda, facendolo scivolare lungo le sue gambe snelle e lisce.

Feci un passo indietro per osservarla e le presi una mano tirandola un pò verso di me, ma non facendola venire a contatto col mio corpo. La squadrai dalla testa ai piedi; com'era bella...che peccato che nascondesse le sue curve sotto quegli enormi abiti...

Preso da un moto di soddisfazione, pensai che io e solo io potevo ammirare quell'opera d'arte...

Il suo corpo sarebbe appartenuto sempre e solo a me. Nessun altro doveva bearsene. Bella era mia e lo sarebbe stato per sempre...Amanti finché non me ne fossi stancato...sembrava che anche lei desiderasse la stessa cosa, perciò, perchè declinare un invito tanto allettante?

Le feci fare una mezza giravolta e quando mi diede le spalle la tirai verso il mio petto. "Però...tu sei ancora vestito..." Mi fece notare senza voltarsi.

Succhiandole il collo mi spogliai della camicia e la feci cadere ai miei piedi.

Presi Bella per i fianchi e la spinsi di nuovo contro il muro, avevo ancora la sua schiena davanti, anziché il suo viso e quella posa mi ispirò particolarmente...

Appoggiò i palmi delle mani contro il muro e io poggiai il mio petto sulla sua schiena mentre strusciai spudoratamente la mia eccitazione -ormai evidente dai miei pantaloni- contro il suo fondo schiena; lei come risposta inclinò la testa all'indietro e portò la nuca sulla mia spalla.

Restai ad osservare il suo viso storto dall'eccitazione e con le mani seguii un percorso che partiva dai fianchi e scendeva fra le sue gambe.

"Ah!" Disse quando la toccai. Le baciai la fronte con dolcezza, quasi come per confortarla.

Continuai a carezzarla, andando su e giù senza però entrare e le provocavo dei sospiri di dissenso.

"Edward..." Diceva con voce talmente bassa che anche io a mala pena riuscivo a sentirla. "Edward..." Disse a voce più alta.

"Che c'è?" Risposi baciandole il naso.

"Ti prego..." Disse aprendo la bocca quando l'accarezzai con più decisione, stando bene attento a passarle un dito tra i muscoli.

"Cosa vuoi?" Domandai anche se sapevo bene qual era la risposta, ma desideravo vedere, sentire cosa voleva che le facessi.

Mi rispose a gesti: prese le mie mani; la sinistra la portò su un suo seno e la destra la fece scendere più verso le sue gambe.

Sentivo l'odore della sua eccitazione, che scorreva calda lungo le sue cosce, quando toccai la sua carne bagnata mi lasciai scappare un sospiro e abbassai il viso per baciarla. Le nostre lingue giocavano a rincorrersi mentre con la punta del dito entrai in lei.

Si staccò dalle mie labbra per prendere fiato ed io presi a posarle dei lievi baci sulla guancia. Mi spinsi ancora un pò verso di lei e le provocai un altro gemito quando spinsi anche la mano che la tormentava.

Piegò le braccia e si spinse contro il muro allontanandosi un pò. Le bacia dietro il collo e lei si inarcò; la mia lingua tracciava delicata una linea immaginaria sulle spalle fino al suo collo.

Continuavo a muovere le mie dita, provocandole ancora più piacere e sospiri.

Improvvisamente la feci voltare verso di me e la feci poggiare con le spalle al muro: era sudata, accaldata e affannata.

La guardai negli occhi e lei ricambiò. Poi portò le braccia intorno al mio collo e si alzò sulle punte per baciarmi.

Sentivo il suo seno premere sul mio petto muto e potevo percepire il suo battito accelerato; sembrava che anche il mio cuore stesse battendo...

Mentre continuava a baciarmi, leccando avidamente le mie labbra, la presi per i fianchi e la spinsi verso il muro.

Il suo bacino era all'altezza del mio e quando li feci incastrare, gemette soddisfatta; nonostante i pantaloni, iniziai a spingermi verso di lei, mentre cercava di tenersi con le braccia intorno le mie spalle e le gambe intorno ai fianchi.

Dal mio canto, volevo farla soffrire prima di darle quel che voleva. Spingevo il mio bacino verso il suo basso ventre, facendole sentire cosa provocava in me.

"Edward!" Le sue unghie graffiavano la mia pelle e tiravano i miei capelli. Le baciavo il collo e mi muovevo sempre più ritmicamente verso di lei.

La sentivo cercare aria, trattenere il respiro, per poi espirare rumorosamente, talvolta accompagnando i miei movimenti con dei gemiti.

D'improvviso non la sentii più respirare. Mi fermai e lei emise un suono di protesta stringendo le gambe intorno ai miei fianchi.

Leccò il mio orecchio sinistro e strinse il lobo fra i denti, per poi stringersi con le braccia intorno al mio collo e gemere sottovoce.

Smisi di muovermi e lei poggiò la testa sul muro, respirando a fatica; i capelli erano attaccati alla fronte e il sudore le imperlava il viso.

"soddisfatta?" sussurrai. Lei annuì chiudendo gli occhi.

"io no..." alitai accanto al suo orecchio.

La lasciai scendere e notai che a stento le gambe la tenevano dritta. Si manteneva al muro cercando di regolarizzare il respiro, ma non riuscendoci, strusciò lungo il muro. I suoi capelli fecero attrito e poi si sedette a terra, sulla sua gonna.

Restai ad osservarla, eccitandomi ancora più nel vederla in mio completo possesso: la bocca carnosa era rossa dei miei baci, le gambe lisce cercavano di nascondere la sua intimità e le braccia i seni sodi.

Mi spogliai anche dei pantaloni e dell'indumento intimo e mi inginocchiai di fronte a lei, prendendo il suo mento in due dita e costringendola a guardarmi negli occhi.

I suoi occhi erano luminosi e vitali...

Sentii l'impulso di baciarla e lo feci, lasciandola stendere sotto di me, sul pavimento, mentre gattonavo verso di lei.

Mi fermai quando mi ritrovai fra le sue gambe e le sue braccia intorno al mio collo. Rispondeva ai miei baci con foga, desiderio.

Le sue mani fra i miei capelli spingevano il mio viso verso il suo.

La mia eccitazione sfiorava la sua pelle bagnata e lei espirava ogni volta che la toccavo.

"Edward...ti prego..." bisbigliò mordendosi il labbro inferiore. Sorrisi peccaminoso, avevo capito come farla impazzire...

Spinsi un pò il bacino verso di lei, ma non entrai, restai fermo lì ma poi mi allontanai.

"No..." Disse chiudendo gli occhi.

"E' questo quel che vuoi?" Sussurrai a pochi centimetri dal suo viso, mentre entravo, aprendola un pò, ma poi uscendo di nuovo.

"Edward!" Urlò quando entrai di nuovo, ma per poco; uscii ancora.

Era una tortura anche per me, lo ammetto, ma era eccitante vederla succube della mia volontà.

Che animo malvagio che avevo...

Iniziai a sentire odore di sangue mischiato al suo umore. Poi lacrime.

La guardai: piangeva.

"Ti sto facendo male?" Dissi un pò preoccupato.

Scosse il capo stringendo gli occhi.

La baciai con trasporto e stavolta entrai completamente in lei. Il suo urlo non uscì dalle sue labbra, bloccato dalle mie.

Aspettai un pò prima di muovermi, per farla abituare alla mia presenza.

Quando sentii i suoi battiti regolarsi spinsi un pò provocando un gemito ad entrambi.

Stringendo le sue piccole spalle, mi aiutai a spingermi dentro di lei, mentre lei si agitava sotto di me.

Sentivo i suoi muscoli intorno alla mia eccitazione che si contraevano, era una sensazione unica, inimmaginabile.

Quando portò le sue mani accanto al suo viso restai ad osservarla muovendomi sempre più spesso: stava sorridendo e non potei fare a meno di farlo anche io.

I suoi seni caldi toccavano il mio petto e mi abbassai a baciarle la clavicola, il collo, a succhiarle la pelle sulle spalle.

Mi spingevo dentro di lei, sempre più sopraffatto dal piacere che stava per arrivare.

Senza un motivo ben preciso, la costrinsi ad aprire gli occhi e a guardarmi; i nostri occhi si incatenarono. Era difficile non distogliere lo sguardo ma ci provai.

I suoi occhi erano socchiusi, ma continuava a guardarmi.

Prima si morse il labbro inferiore, poi aprì la bocca e chiuse gli occhi, emettendo dei suoni poco casti.

I suoi muscoli si strinsero intorno a me, quasi a non volermi far andare via ed io presi a spingere più veloce, aumentando i suoi gemiti.

"Edward...Edward..." sulle sue labbra sempre e solo il mio nome.

Quando improvvisamente, la sensazione di piacere fece capolino, iniziai a spingermi più dentro lei, afferrando le sue spalle e inarcando la schiena in avanti.

Emisi un ringhio a bassa voce e poi finalmente raggiunsi l'apice in lei.

Bella tremava, scossa dal piacere ed io altrettanto.

Uscii dal suo corpo e mi accasciai senza fiato al suo fianco.

Mi diede le spalle, stendendosi su un fianco ed io senza pensarci la tirai verso di me, facendo combaciare la sua schiena col mio petto, le sue natiche col mio bacino ed incrociai le gambe con le sue.

Le baciai i capelli sudati e le scostai quelli che erano nell'incavo del suo collo.

Restammo in quella posizione per molto tempo.

Sentivo solo il suo respiro ed i battiti del suo cuore mentre intorno c’era silenzio.

Uno strano silenzio…pensai persino che Isabella si fosse addormentata.

Si alzò improvvisamente, dandomi le spalle ed avvicinandosi ai suoi vestiti.

Osservai ogni suo movimento e la fermai quando stava per andare via.

Notai che non si era ancora voltata verso di me e facendo un po’ di pressione sul suo braccio la feci girare.

I suoi occhi erano diversi, potrei dire quasi vuoti ma non ne ero sicuro.

Non riuscivo a leggerla in quell’istante.

“Cos’hai?”

“Niente”

“Non mentirmi, non ci riesci”

“Cos’altro vuoi da me? Hai avuto quello che volevi, siamo stati insieme è stata una piacevole serata, ora lasciami stare”

“Non pensare che sia finita”

Mi avvicinai a lei, alzandole il volto con un dito

“Lo so che anche tu mi vuoi”

“Non sai nulla”

Cercò di allontanarsi ma non glielo permisi, almeno non prima di aver sentito ciò che avevo da dire.

“Amanti…ecco cosa siamo adesso e non puoi cambiarlo”

Mi guardò un ultima volta prima di lasciarmi lì da solo.

C’era qualcosa che mi legava a lei, ma non sapevo spiegarmi cosa fosse…

 

______________________

Un solo nome:

Inuyasha__girl92

 

E’ grazie a lei se adesso leggete questo capitolo perché non è frutto della mia mente, solo quest’ultima parte è stata scritta da me perché io non sarei capace di fare una cosa del genere.

Probabilmente alcune di voi si aspettavano una cosa del genere ed altre invece sono stupite ma d’ora in poi le cose cambieranno, vi avevo avvertite che il rapporto tra Edward e Bella subirà diverse evoluzioni, fasi per farvi capire meglio per giungere al culmine.

Non so quando riuscirò ad aggiornare perché il pc sta perdendo colpi e perché ora la mia storia è solo frutto della mente devo mettere tutto su carta, nero su bianco.

Grazie a tutte voi che mi sostenete, ai 77 preferiti a chi commenta.

Grazie davvero!

Un bacio aLbi

 

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Capitolo 10
*** Ossessione ***


Ossessione

 

Era passata una settimana dall’accaduto.

Avevo incontrato più volte Isabella ma ci limitavamo a pochi sguardi o ad un “buongiorno” detto frettolosamente.

Ciò che era successo non poteva essere cancellato.

Ogni volta che mi trovavo accanto a lei desideravo baciarla, toccarla.

Era diventata la mia ossessione, un chiodo fisso ma lei cercava di non restare mai sola con me.

Non so se lo facesse per stuzzicarmi, in ogni caso riusciva a provocarmi ed io dovevo controllarmi.

La osservavo ogni giorno, i suoi movimenti, i suoi vestiti, ascoltavo la sua voce, cose su cui non mi ero mai soffermato ma niente sembrava bastare, volevo di più.

Tutti avevano ormai capito che c’era qualcosa che non andava, ma non sapevano cosa.

Non litigavamo più ma non parlavamo nemmeno più.

Avevo ascoltato i pensieri di ognuno ma nessuno sapeva spiegarsi il motivo del nostro comportamento.

L’unico di cui dovevo preoccuparmi forse era Jasper anche sapeva essere molto riservato, probabilmente si trovava nella mia stessa situazione, entrambi violavamo la privacy degli altri.

Mi meravigliai di Alice che non aveva capito nulla, avrebbe dovuto vederlo, no?

Forse era accaduto tutto troppo in fretta…

Dopo una lunga passeggiata mi ritrovai nuovamente al castello.

Il tempo era passato così velocemente e non mi ero accorto che fosse quasi buio.

Lo strano caso del destino volle che incontrassi Isabella.

Lo vidi scendere le scale con il suo solito portamento aggraziato ma che adesso nascondeva un pizzico di malizia o forse ero io a notarlo.

I capelli solitamente sciolti erano legati con un nastro lasciandole scoperte le spalle.

Il vestito senza spalline, fasciava la parte superiore del suo corpo facendo sembrare il tessuto stropicciato, dai fianchi in giù si allargava leggermente scoprendo un altro tipo di stoffa.

I nostri occhi si incontrarono e senza distogliere lo sguardo si avvicinò.

Si fermò al mio fianco in modo che non potessimo guardarci.

Voltai il viso verso di lei che osservava indispettita un punto fisso dinanzi a lei.

-“Quanto deve durare ancora questa storia?”

-“di cosa stai parlando?”

-“Non fingere con me…tutti hanno capito che è successo qualcosa”

Rise sottovoce “ah si?”

-“Non penso siano cose che mi riguardino”

Stava andando via.

Pensava di poterla finire lì?

La fermai prima che fosse troppo tardi.

-“Guardami!”

Si girò titubante

-“E’ inutile scappare. So che mi desideri quanto io desidero te”

Si morse il labbro inferiore prima di rispondere.

-“Non pensare di potermi portare a letto quando più ti fa comodo”

Si voltò incrociando le braccia al petto.

Mi avvicinai lentamente e la abbracciai facendo aderire la sua schiena al mio petto.

La sentii rabbrividire.

-“Tu mi vuoi” sussurrai.

Stava cedendo ma si allontanò senza che potessi continuare.

-“Devo andare”

La vidi mentre si allontanava.

Non sarebbe stato poi così difficile.

Volevo lei  e niente mi avrebbe fatto cambiare idea.

Dopo poche ore la trovai nella sala insieme agli altri.

Attendevano solo me.

-“mi scuso per il ritardo”

Iniziammo subito a cenare e tra una risata e l’altra riuscii anche a divertirmi tenendo sotto controllo Isabella che poco dopo si congedò e anche io trovai un pretesto per seguirla.

Non andò nella sua camera, come pensavo, ma in biblioteca.

Lascia che si distraesse prima di entrare.

Era così impegnata nella lettura da non accorgersi della mia presenza.

-“è interessante?”

Come mi aspettavo si spaventò.

-“lasciami sola”

Stava già andando verso la porta ma fui più veloce nel chiuderla.

Indietreggiò mentre io mi avvicinavo, fino a giungere vicino al grande tavolo.

Non poteva scappare.

La mia mano destra sfiorò il suo viso mentre quella sinistra, dietro la sua schiena, la spinse verso di me.

I nostri volti erano così vicini da potersi confondere.

Intrappolai le sue labbra con avidità e le nostre lingue iniziarono una danza piena di passione.

Le mie mani andarono verso i bottoni del suo corpetto mentre le sue tremanti giungevano verso la mia camicia.

La presi per i fianchi stendendola sul tavolo.

Baciavo ogni pezzo di pelle che scoprivo e la sentivo gemere sotto il mio tocco.

I nostri abiti furono a terra in un istante.

Presi i suoi seni tra le mani che sostituii con la lingua.

“Edward” mugolò mentre tirava con forza i miei capelli.

La mia lingua passò lungo il suo corpo lasciando un lunga scia che terminava nella sua intimità dove la penetrai con un dito facendola inarcare.

Emise un gridolino che fermai baciandola con foga.

La sua mano scese ad accarezzarmi dolcemente, facendomi impazzire.

Senza aspettare altro, le bloccai i polsi all’altezza della testa, penetrandola lentamente e poi accelerando il ritmo.

I nostri gemiti si confondevano mentre arrivavamo entrambi all’apice.

Sfinito caddi al suo fianco.

I nostri respiri erano irregolari ed il suo cuore batteva velocemente.

Era diventata la mia droga, la mia musa, la mia amante,

Dipendevo da lei, non avrei potuto fare a meno di lei (*)

Ero un egoista che la sfruttava per i suoi scopi, perché non potevo amarla.

Io amavo solo il suo corpo e lei ora apparteneva a me.

Nessuno doveva osare sfiorarla, solo il sottoscritto poteva…

Non avrei avuto pietà di nessuno.

 

____________________________

Mi scuso davvero…ma non avevo mai tempo.

Sono imperdonabile e vi chiedo ancora scusa…

Ok passiamo a questo capitolo, è stato davvero difficile descrivere questo Edward ma ho raggiunto il mio scopo, scrivo dal punto di vista di Edward perché ho letto milioni di storie in cui lui ha paura di far male a Bella e cose simili, così lo scopo della mia storia è proprio mostrare un Edward diverso e come Alice ha detto nel primo capitolo ha trattenuto per troppo tempo i suoi istinti ed è stata proprio Bella a far nascere in lui tutto quello che era assopito. Le cose si evolveranno ovviamente come lo chiamo io questo è un periodo di ribellione, perché come ho sempre pensato non è possibile che Edward si trattenga così a lungo con Bella dopo aver passato cento anni da solo.

 

(*)Ricordate bene questa frase perché nel prossimo capitolo servirà….

Ringrazio i 90 preferiti sono commossa… e chi commenta un bacione aLbi

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Capitolo 11
*** Tradimento ***


Tradimento

 

Quando si addormentò la portai nella sua camera e la osservai tutta la notte mentre si agitava tra le coperte.

Pensai stesse facendo un incubo, era piuttosto inquieta ma alle prime luci dell’alba si tranquillizzò così la lasciai sola.

Mi ritrovai a girovagare tra i corridoi del castello fermandomi davanti ad una grande vetrata, chiusi gli occhi pensando al mio comportamento.

Non riuscivo a controllarmi quando lei era nei paraggi.

Alice aveva ragione, ero stato per troppo tempo solo cercando di fare sempre la cosa giusta per gli altri, lasciando i miei bisogni in secondo piano.

Un vampiro ha tutta l’eternità davanti a sé, deve pur sempre cercare un passatempo

Quando disse questa frase credevo fosse impazzita ma mi sbagliavo.

-“Come sei pallido, hai dormito poco questa notte?”

Ecco la voce squillante di Alice.

Sorrisi leggermente

-“Bella battuta!”

-“Non fingere. So tutto!”

Era ovvio

-“Non ne dubitavo”

Mi lanciò uno sguardo malizioso prima di cambiare argomento.

-“Mi chiedevo se volessi accompagnarmi in città oggi”

-“Potresti chiedere a Jasper”

-“Deve andare a caccia e poi credo che sia passato molto tempo dall’ultima volta in cui noi due abbiamo parlato”

Feci una piccola smorfia.

-“So già cosa risponderai”

-“Il futuro cambia”

-“Oh certo! Sono d’accordo, ma non sarebbe utile restare ancora qui, non credi?”

Sai non vorrei che mio fratello fosse scambiato per un ninfomane 

Le lanciai un occhiataccia prima di valutare la proposta, una giornata lontana dal castello mi avrebbe aiutato sicuramente.

-“Edward?”

-“Si?”

-“Non ho voglia di recitare la solita commedia il solo pensiero del cibo umano mi mette i brividi, quindi andremo va prima che si sveglino”

Annuii restando ancora lì.

Alice era l’unica a capirmi, ma era anche l’unica capace di mettermi a disagio.

Lei sapeva sempre quale fosse la cosa giusta.

Ma ero davvero convinto di voler fare la cosa giusta?

Avvisai Carlisle dei nostri piani e raggiunsi Alice che aspettava sorridente vicino la carrozza.

-“Che entusiasmo!”

Le aprii la carrozza e alzai un attimo lo sguardo che cadde sull’ultima finestra del terzo piano.

Isabella mi guardava ma non capivo se fosse felice, delusa o arrabbiata…rinunciai a decodificare il suo volto e seguii Alice

-“Cosa mi nascondi?”

-“Edward rilassati!”

Feci un lungo respiro benché non servisse a nulla.

Era ormai semplice abitudine.

-“Almeno poso sapere dove mi stai portando?”

 -“Uhm…devo fare diversi acquisti e volevo un po’ di compagnia”

Non so come ma riuscì a farmi dire tutto, le raccontai ciò che era accaduto e di come perdevo la testa facilmente.

Lasciò che finissi di parlare prima di sostenere che non dovevo prendere la situazione sul serio.

Lei lo chiamava “passatempo” ma non ne ero sicuro.

Non ero mai stato così strano in un intero secolo.

La accompagnai in diverse botteghe fermandomi quando vidi un bracciale che attirò particolarmente la mia attenzione.

Il ciondolo, che era legato ad un sottile filo d’argento, era formato da un piccolo fiore che aveva una pietra azzurra al centro.

Lo comprai senza saperne il motivo.

Alice mi seguì ridendo.

-“A chi lo regalerai?”

-“ A nessuno”

-“Pensi che io ci creda?”

-“Se vuoi puoi anche tenerlo tu” dissi infastidito.

-“Che gentiluomo, ma non credo sia adatto a me, o sbaglio?”

Non feci in tempo a risponderle perché cambiò discorso.

Nel tardo pomeriggio decidemmo di tornare al castello.

Qualcuno si sarebbe insospettito.

Perso tra i miei pensieri non mi resi conto che eravamo già arrivati.

Venni accolto, con mia sorpresa, da Tanya che si inchinò prima di avvicinarsi.

-“Sono così lieta di rivederti Edward”

Restai un attimo sbalordito

-“Da quanto tempo sei qui?”

-“Sono arrivata questa mattina, non sei contento?”

-“Si, ma non mi aspettavo una tua visita”

-“passavo di qui e sono venuta a salutare la tua famiglia”

Ci avviamo nella sala da pranzo dove erano tutti riuniti

-“Bentornato Edward! Hai visto che bella sorpresa ci ha fatto Tanya?”

Osservai tutti i presenti soffermandomi su Isabella che guardava la persona al mio fianco

-“Cero padre! Lo sai che è sempre un piacere vederla”

Il suo sguardo indugiò su di me prima di abbassare la testa”

-“Edward accompagnala nella sua stanza, è da questa mattina che ti aspetta” disse Esme premurosa

Mi congedai portandola nella sua camera e quando stavo per andare via mi fermò trascinandomi all’interno.

Pose le sue braccia intorno al mio collo prima di baciarmi.

La assecondai facendo combaciare i nostri corpi.

La portai sul letto e in un attimo i nostri vestiti furono a terra.

Toccai i suoi seni facendola inarcare ma lei  voleva di più, infatti prese la mia mano portandola sotto la gonna mentre l’altra restò dov’era.

Gemette sospirando il mio nome.

Si strinse al mio corpo quando la penetrai violentemente ansimando sempre più forte.

-“Continua, ti prego”

Con lei potevo permettermi di usare la mia forza.

Non rischiavo di ucciderla.

Diedi un’ultima spinta prima di uscire dal suo corpo, chiusi gli occhi appoggiano il corpo al cuscino.

Fu in quell’attimo che sentii un singhiozzo.

Mi voltai verso Tanya ma non era lei, allora guardai la porta e notai che era leggermente aperta.

Notai qualcuno scappare via.

Isabella…

Aveva visto tutto.

Mi vestii velocemente ed uscii dalla stanza.

Dovevo raggiungerla

________________________

 

Vi chiedo scusa anzi no, sono imperdonabile lo so, avrei dovuto aggiornare prima mi dispiace ma il pc mi ha letteralmente abbandonato e in questi  giorni avevo altro per la testa e non ho potuto aggiornare (l’amore è una brutta bestia XD) vabbè cercherò di farmi perdonare…spero di riuscire a trovare del tempo per continuare la storia, comunque ringrazio davvero tutti quelli che mi seguono dal momento che i preferiti sono arrivati a 111 sono davvero senza parole non è mai capitata una cosa del genere e un grazie a tutti quelli che hanno la forza di commentare =) adesso volo via un bacio aLbi

 

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Capitolo 12
*** Vendetta ***


Vendetta

 

La cercai in tutto il castello ma purtroppo non c’era nessuna traccia di lei, chiesi a chiunque potesse averla vista ma nessuno seppe rispondermi.

Iniziai a preoccuparmi, Isabella avrebbe potuto fare qualche sciocchezza e di certo non avevo bisogno di un morto sulla coscienza.

Provai a seguire il suo odore ma si fermò a metà bosco.

Com’era possibile?

Mi guardai intorno ma non la vidi né sentii alcun suono.

Era tutto così strano…

Solo in seguito mi accorsi che il suo profumo non si fermava lì ma continuava per tutto il sentiero anche se era unito a qualche altro odore, proprio per questo era difficile da riconoscere.

Dal momento che ero particolarmente attratto e avevo passato anche molto tempo con lei potevo sentirlo.

Camminai per altri dieci chilometri.

In poco tempo si era allontanata così tanto dal castello?

La trovai sotto un albero con la testa appoggiata sulle gambe circondate dalle sua braccia e pochi metri più in là c’era invece un cavallo.

Mi avvicinai appoggiando la mia mano sulla sua spalla ma quando alzò la testa si allontanò da me.

-“Lasciami sola” sussurrò prima di correre.

La seguii e senza che se ne accorgesse la raggiunsi.

La fermai per i polsi ma lei cercò di dimenarsi.

La abbracciai per calmarla mentre batteva le sue mani, chiuse a pugno, sul mio petto.

Era delusa, arrabbiata, frustrata.

-“Ti odio” disse in un sussurro.

Quella parola fu molto più forte di qualunque schiaffo.

-“Ti odio, ti odio, ti odio” gridò

-“Isabella basta!”

-“Tu non mi dai più ordini, hai capito?”

-“Cosa? Ma cosa stai dicendo?”

-“E me lo chiedi? Credi che io abbia dimenticato cosa hai fatto la prima volta? Hai picchiato quel ragazzo e senza alcuno scrupolo mi hai fatta tua”

Non riuscivo a seguire il suo discorso.

-“Spiegati meglio!”

-“Mi hai praticamente ordinato di non frequentare nessun altro ragazzo e tu invece porti a letto la prima che ti capita”

-“Per tua informazione, Tanya non è la prima che capita” dissi alludendo a quella volta.

Cercai di collegare tutto ciò che aveva detto isabella.

-“Sei gelosa” conclusi

-“Non hai capito proprio nulla”

-“Invece penso di si, sei frustrata dal fatto che io sia andato a letto con un’altra” risi tra me e me.

-“Se è quello che vuoi capire, ti accontento, ma dal momento che io devo dividerti con un’altra, non preoccuparti troverò anche io un passatempo”

Stava ritornando verso il suo cavallo ma le bloccai il passaggio.

-“Non osare” sibilai infuriato.

-“non sei nessuno per dire ciò che devo fare…di cosa ti spaventi Edward? Ti ripago solo con la stessa moneta, non eri tu a dirmi di voler solo rapporti occasionali? E’ proprio quello che sto facendo”

Si allontanò ridendo e lasciandomi solo.

Pensai a tutto quello che mi aveva detto, aveva ragione!

Io le avevo proibito di frequentare qualsiasi altro ragazzo, in fondo ero egoista perché volevo che fosse solo mia, anche se non ero innamorato di lei.

Io non mi ero mai comportato così, anzi Carlisle ed Esme mi ritenevano il figlio ideale, responsabile ed intelligente, loro erano fieri di me invece io li stavo deludendo.

Abbassai la testa frustrato, dando dei calci alle pietre che incontravo lungo la strada.

Perché lei era una droga per me?

Era tutta colpa sua, perché doveva venire qui a complicare la mia esistenza?

Non poteva restare in Danimarca?

Forse se non fosse mai arrivata , alla fine avrei ceduto alle avance di Tanya…chissà…

Edward?

Emmett mi stava chiamando attraverso la mente.

-“cosa succede?” chiesi sicuro che potesse ascoltarmi.

Ha perso il controllo, dovresti venire a fermarla.

Non avevo bisogno di sapere di chi stesse parlando.

Mi bastarono pochi secondi per arrivare al castello.

I miei fratelli mi vennero incontro raccontandomi cosa fosse successo.

Dopo il nostro incontro era rientrata come una furia, nemmeno Jasper era riuscito a calmarla e si era chiusa in biblioteca con…

No! Non era possibile, cosa avevo fatto?

Quando arrivai davanti la porta, era chiusa, le chiesi più volte di aprire ma alla fine non ebbi scelta e la aprii violentemente.

La scena che mi si presentò era disgustosa.

Erano avvinghiati sul divano mentre lui la toccava dovunque.

Non riuscii a controllarmi e lo lanciai dall’altra parte del tavolo, consapevole che non aveva nemmeno un graffio.

-“Non ti avevo forse detto di non mettere più piede in questo castello?”

-“Dai, Edward, un compromesso si può sempre trovare” rispose con un ghigno stampato su quell’orrida faccia.

-“E’ un’umana” dissi a bassa voce.

-“Vorresti dirmi che non hai giocato anche tu con lei?”

-“Razza di…”

Gli avrei staccato la testa a morsi se non fossero arrivati Emmett e Jasper a trattenermi, mentre Alice e Esme portarono Isabella, terrorizzata, via.

Quando fui certo che quell’essere fosse lontano chilometri, raggiunsi la camera di Isabella.

Esme uscì dalla stanza raccomandandomi di essere gentile con lei, aspettava un mio consenso ma feci un cenno con la testa e capì che avevo bisogno di restare solo.

Poggiai la mia mano sulla maniglia e mi preparai a ricevere tutti gli insulti possibili…

 

 

___________________________

Ho cercato di aggiornare il più velocemente possibile, ma non garantisco che anche il prossimo capitolo arriverà così in fretta, purtroppo sono impegnata con  la scuola e ho davvero pochissimo tempo…Comunque in questo capitolo c’è una piccola comparsa, non  ho messo il nome proprio perché non ha importanza, mi serviva semplicemente per questa parte, per farvi capire meglio è solo un vampiro che prima seduce le prede e poi le uccide…

Poi volevo rispondere a qualche domanda

 

1Alice è la prima fan di Edward e Bella, infatti se notate è sempre molto vaga quando parla con lui proprio perché sa cose che non vuole dirgli e se ne parla come passatempo lo fa solo perché sa tutto, è come se dicessi ad un bambino non toccare quella cosa e il bambino ovviamente la tocca perché gli è stata proibita, ovvio XD

2Edward  non ama Bella (per ora, poi chissà *risata malefica*) lui vuole il suo corpo, infatti non accetta il fatto che qualcun altro possa metterle le mani addosso, vuole che sia solo sua e basta, egoista vero? Ma il mio Edward è così, mi piace l’idea del bello e tenebroso ahahahahah, però Bella saprà farlo cambiare, si aiuteranno a vicenda.

Per altre domande sono a vostra completa disposizione

Un grazie a chi commenta ogni volta e a chi aggiunge la storia tra preferiti…

Un bacione aLbi

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Capitolo 13
*** Disastri & Delusioni ***


Disastri & Delusioni   

 

L’ultima cosa che mi aspettavo era quella visione di Isabella accovacciata sul letto con le mani che cingevano la pancia e le gambe piegate quasi come se si stesse contorcendo dal dolore.

Il suo sguardo era perso nel vuoto, i suoi occhi fissavano un punto preciso, nemmeno il cigolio della porta o il rumore dei passi la fecero distogliere da quella posizione.

Era entrata in uno stato catatonico…ma come l’avevo ridotta?

Ero un mostro!

Mi appoggiai alla finestra senza dire nulla, non avevo il coraggio di aprire bocca.

Non potevo fare altro che attendere che si svegliasse da quello stato, poiché non sapevo quale potesse essere la sua reazione.

Non so quanto tempo passò, restai a fissarla forse per ore, non saprei dire con precisione, mi straziava il solo vederla in quelle condizioni, distolsi un attimo lo sguardo da lei per osservare il cielo che quel giorno era ricoperto da nuvole nere cariche di pioggia, quasi come se rispecchiassero il mio umore.

Sospirai rumorosamente e chiusi gli occhi appoggiando la testa contro il vetro della finestra, fu un istante e isabella era in piedi che mi guardava con occhi pieni di collera, fece qualche passo in avanti ma quando la vidi barcollare mi avvicinai per sostenerla.

Cercò di allontanarsi dalle mie braccia che la stringevano ma non ero intenzionato a lasciarla andare.

-“Lasciami stare!” urlò battendo le sue mani chiuse a pungo sul mio petto

-“Cos’altro vuoi? Ti sei preso tutto anche la mia dignità”

Fui sorpreso da quelle parole ma non osai dirle nulla, avrei solo peggiorato la situazione.

-“ancora una volta ci sei riuscito, mi hai umiliata…vuoi un applauso?”

La strinsi ancora di più ma non feci altro che renderla ancora più nervosa.

-“Non toccarmi, togli le tue mani brutto ba…”

Le tappai la bocca con una mano mentre con l’altra la alzai morandola sul letto.

Mi allontanai da lei che mi afferrò sussurrando

-“So cosa vuoi. Prenditelo!”

Portò le mie mani dietro la sua schiena slacciando i bottoni del suo vestito ma la fermai.

-“No! Non voglio questo” esclamai

Mi fissò perplessa prima di scoppiare a ridere, forse era una crisi isterica.

Si inginocchiò continuando a ridere.

-“Oh che scena commovente! Il principe Edward ha i sensi di colpa”

Mi avvicinai prendendo il suo viso tra le mani ma si allontanò disgustata.

“Non sono più il tuo giocattolino. Vai dalla tua biondina, lei sarò sicuramente pronta per te”

Scese dal letto e andò ad aprire la porta.

-“E adesso esci fuori, non voglio vederti mai più”

Sarebbe stato impossibile non vederci più dal momento che vivevamo nello tesso castello, ma feci come lei mi chiese.

La guardai passandole accanto ma lei non mi degnò di uno sguardo anzi voltò la testa dalla parte opposta.

Quando uscii dalla sua stanza, chiuse immediatamente la porta correndo sul letto a piangere.

Mi girai riflettendo la mia immagine nella vetrata…ma dov’era finita quella parte razionale, cosciente e responsabile?

Avevo deluso tutti persino Carlisle e Esme che erano così orgogliosi di me, ma ormai era troppo tardi e non potevo più rimediare….

Giunto nel salone trovai Esme occupata a cucire una maglia.

Quando alzò lo sguardo verso di me, io abbassai gli occhi irritato, non meritavo il suo affetto.

-“Edward mi faresti un po’ di compagnia?”

-“Veramente io…”

-“Vorresti dirmi che lasceresti la tua mamma tutta sola?”

Mi sorrise dolcemente e pensò Per favore Edward

Mi sedetti al suo fianco sul divano.

-“Mamma non fingere con me, lo so che ti ho delusa”

Lasciò cadere la maglia stringendo le mie mani tra le sue

-“Non è affatto vero! Sono solo preoccupata per te”

-“Preoccupata? Per favore guarda come mi sono comportato”

-“Non dire così, anche Carlisle ha paura per te, entrambi temevamo che prima o poi avresti perso il controllo perché hai sempre messo gli altri prima di te stesso”

-“Non è una scusa mamma”

Mi abbracciò forte singhiozzando, lessi nella sua mente il terrore che io potessi abbandonarli di nuovo.

Possibile che non me combinassi una giusta?

Ma ero proprio un disastro.

-“Mamma non volevo…”

-“Non provare mai più a dire una cosa del genere, chiaro? Forse avrai sbagliato ma ti vogliamo tutti bene e ciò che conta adesso è restare uniti ed essere coscienti dei propri errori”

Non avevo parole per ringraziarla di tutto ciò che aveva fatto, l’unica cosa che potevo fare era cambiare e ci sarei riuscito.

Come un uragano arrivò Alice ad interrompere quell’attimo.

-“Come sono commossa...” disse fingendo di asciugarsi una lacrima, ottenendo però un occhiataccia

-“Oh scusate, non ho interrotto nulla vero?”

Senza lasciarci il tempo di rispondere continuò.

-“Ma bene! Ne ero certa ed è per questo motivo che io devo farvi una proposta”

La guardammo allarmati ricordando l’ultima volta che aveva osato pronunciare quella frase ed il risultato fu distruzione totale del castello”

-“Tranquilli, abbiate fiducia…voglio solo organizzare una festa in maschera domani sera…ovviamente mi occuperò io di tutto, inviti, musica, decorazioni, voi dovete solo procurarvi un vestito e una maschera…vi prego”

Usò la solita tattica da “occhioni lucidi” che fecero cedere la povera Esme.

Saltellò contenta per tutta la stanza e solo quando ebbe una visione si fermò, mi guardò sorridendo ma scappò via prima che potessi leggere nella sua mente.

Cosa mi nascondeva?

 

____________________________

Eh si, cosa ci nasconde la nostra Alice??

Chiedo perdono ma so che questa volta non servirà, mi dispiace tantissimo, avrei dovuto aggiornare prima ma sono stata sommersa dalla scuola, fortunatamente è finita, (anche se mia mamma mi ha detto che anche se l’anno prossimo ho la maturità devo iniziare a studiare per i test di ingresso all’università), e da alcuni eventi che mi hanno letteralmente sconvolto come la rottura con il mio ragazzo…scusaaaaaaa, spero che qualcuno di buon cuore e buona volontà che mi voglia seguire ci sia ancora….

Un Grazie a tutti quelli che hanno commentato lo scorso capitolo, ai 124 che hanno aggiunto la storia tra i preferiti e i 32 tra seguita…aggiornerò al più presto kissssssssss aLbi

 

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Capitolo 14
*** Dietro una maschera ***


Dietro una maschera

 

Dopo quella chiacchierata Isabella non aveva voluto più uscire dalla sua camera.

Chissà se questa sera l’avrei vista alla festa…

Sospirai affranto.

-“Edward potresti aiutarmi invece di restare lì immobile come una statua?”

La voce di Alice riuscì a colpire il mio povero udito.

-“Guarda che non sono diventato sordo” sbottai irritato

-“Ah davvero? Ti sto chiamando da ore”

Era inutile ribattere, aveva sempre ragione lei.

Le passai le ultime decorazioni per completare tutto.

-“Mancano poche ore e gradirei che ti sciogliessi un po’, dovresti attirare ragazze e non farle scappare con la tua solita aria da bello e tenebroso, sarei pronta a scommettere che anche con una maschera ne saresti capace”

Possibile che non avesse un pulsante di interruzione?

-“Chi ti dice che io voglia fare conquiste?”

Ridacchiò voltandosi verso di me

-“Oh lo so io, mio caro”

La fissai sospettoso.

-“Cosa mi stai nascondendo Alice?”

Mi guardò offesa ma non ci cascai.

-“E’ mai possibile che tu veda sempre il negativo in tutto?”

-“Allora spiegami il motivo per cui, da ieri, stai traducendo l’inno inglese in tutte le lingue”

-“Mi esercito”

Perplesso stavo per ribattere quando Jasper ci interruppe.

-“Tesoro hai fatto un lavoro fantastico”

Scossi la testa rassegnato.

Non le avrebbe mai detto il contrario pur di farla felice.

Corse entusiasta tra le sue braccia.

Un po’ li invidiavo, loro sapevano di appartenersi dal primo incontro.

Jasper mi osservò stupito dalle mie emozioni.

Che cos’hai? Pensò

Scossi la testa, non era né il luogo né il momento adatto.

Alice si allontanò da Jasper osservandoci.

-“Ti prego convincilo anche tu, non vuole capire che deve smetterla di crogiolarsi nel suo dolore e fare la mummia non gli servirà”

Ancora con quella storia??

E come se lo avessi detto ad alta voce rispose

-“Continuerò a dirtelo in eterno, vedrai che un giorno mi ringrazierai”

-“Non ci scommetterei”

Approfittando di Jasper come distrazione, li lasciai soli ma quando mi allontanai lei mi cercò con il pensiero.

Gli abiti sono già pronti, li troverai sul tuo letto.

Quel mostriciattolo non voleva proprio arrendersi.

Cercai di distrarmi un po’, prima di andare in camera così raggiungi il mio pianoforte cullandomi con le note di “Claire de lune” che riuscirono a rilassarmi.

Forse ero davvero teso…

Udii le voci dei primi ospiti così mi affrettai, andando in camera.

Come Alice aveva già detto, tutto era pronto, fortunatamente aveva puntato su uno stile classico perché l’abito, come mi aspettavo, era formato da un pantalone nero con giacca, panciotto e cravatta dello stesso colore accostati ad una camicia bianca.

Indossai la maschera, sistemai l’ultimo bottone della giacca e mi avviai verso la sala.

Erano già arrivati molti invitati e ne stavano giungendo altri.

Non capivo ancora perché Alice avesse voluto proprio una festa in maschera, perché nascondersi?

Ne escogitava di tutti i colori…

Ebbe inizio il primo giro di danze e mi ritrovai a ballare con una contessina che faceva sogni poco casti su di me, e menomale che non mi aveva riconosciuto, altrimenti sarebbe stata la fine.

Dopo due o tre balli finsi di andare a prendere qualcosa da bere e mi avvicinai ai miei fratelli.

-“Piaciuto il ballo?” mi provocò Emmett

Gli diedi una gomitata ma non fece altro che scoppiare a ridere.

-“Ti consiglio di dare un’occhiata in giro fratellino” disse Alice sorridendo.

Odiavo il loro comportamento, pensavano che potessi davvero trovare qualcuno tra quella gente?

Decisi di prendere una boccata d’aria e mi stavo già avviando quando la vidi mentre varcava la soglia della porta.

Il suo vestito dalla tonalità grigio-azzurra presentava delle decorazioni floreali color avorio che partivano dal corpetto fino a metà gonna intonandosi perfettamente con l’abito.

Il corpetto, stretto in vita, era senza spalline, ma a coprire le braccia nude c’era una giacca azzurra su cui si ripeteva la stessa decorazione dell’abito.

Questa era formata da un risvolto da cui si intravedeva l’abbondante scollatura del corpetto ed il bottone allacciava i due lembi della giacca proprio sullo stomaco.

Le maniche erano strette ma ai polsi si allargavano quasi a formare una corona di petali, come un fiore, mentre le mani erano ricoperte da guanti di seta bianca e la lunga gonna era ampia, come un palloncino, ma la stoffa si arricciava su se stessa creando uno strano gioco di luci.

Il viso era coperto da una maschera argentata mentre i capelli cadevano in morbidi boccoli sulle sue spalle.

Chi era quella fanciulla?

Possibile che non l’avessi mai incontrata?

Era così indifesa mentre si guardava intorno intimorita e quando incontrò i miei occhi, una scarica mi attraversò.

Mi avvicinai piano alla ragazza inchinandomi e prendendole la mano, dopo averle chiesto gentilmente un ballo a cui lei rispose con un cenno del capo.

I miei occhi la osservavano ammaliati…

La mia mente cercava di memorizzare ogni particolare di lei…

Il mio cuore sembrava stesse battendo di nuovo…

Ero incantato da lei che mi aveva stregato.

Avrei tanto voluto chiederle il nome ma non mi era possibile…

Odiavo le feste proprio per quel motivo, troppi odori che mi confondevano.

E quel mostriciattolo di Alice aveva già visto tutto…

Quando avrebbe imparato a non sbirciare nel mio futuro??

Guardai ancora una volta quella splendida fanciulla che volteggiava tra le mie braccia.

Non avevo mai visto uno sguardo così profondo come il suo, potevo perdermi.

Quando la musica terminò, le offrii qualcosa da bere e la feci accomodare.

Volevo ascoltare il suono della sua voce ma non aveva mai aperto bocca.

Notai dietro di lei un vaso di rose bianche, così spinto non so da quale pensiero ne presi una.

Mi inchinai prendendo la sua mano tra la mia, fortunatamente il guanto la copriva dalla mia pelle fredda,  e le regalai quel piccolo fiore ricevendo in cambio il più splendido dei sorrisi.

Edward qualcuno pensò.

Mi voltai per capire da dove provenisse quel pensiero, ma era impossibile così tornai a dedicarmi a lei che…non c’era più.

Sentii un malessere, come se mi avessero strappato qualcosa.

Mi affrettai a cercarla, non poteva essere andata così lontano, potevo ancora raggiungerla.

Perlustrai tutto il castello ma non c’era nessuna traccia di lei…

Che mi fossi immaginato tutto??

Stavo impazzendo!

Quegli occhi così tremendamente dolci e familiari, quelle labbra perfette che volevo assaggiare…

Chi si nascondeva dietro quella maschera?

Avrei più avuto occasioni per incontrarla?

Erano accadute troppe cose che non sapevo spiegarmi.

Non avevo nemmeno notato Isabella, chissà se aveva partecipato alla festa…o forse non aveva mai lasciato la sua stanza…

 

 

_________________________________

E’ stato così difficile scrivere questo capitolo, ci ho messo alcuni giorni, ma ce l’ho fatta…

La mia storia ha preso vita grazie a questa scena che mi ero immaginata e così ci ho ricamato sopra.

Come avete visto ho aggiornato il più in fretta possibile quindi ho mantenuto la mia promessa, adesso aspetto i vostri commentini  =) grazie di cuore a tutti…     aLbi

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Capitolo 15
*** Cos'è l'amore? ***


Cos’è l’amore?

 

Girovagavo da più di un’ora senza una meta, dovevo distrarmi era questo ciò che mi ripetevo…e poi da cosa?? O meglio da chi??

Non conoscevo quella fanciulla, non sapevo nulla di lei nemmeno il volto eppure sentivo che c’era qualcosa che mi attirava…

Era strano persino per un vampiro.

Mi fermai per un istante, mi appoggiai ad un albero e chiusi gli occhi...

Ero frustrato, stavano accadendo troppe cose che però sfuggivano al mio controllo, non riuscivo a capire...l’unica ad aver scatenato in me quelle emozioni era stata Isabella.

Non la vedevo da due giorni, chissà cosa stava pensando, cosa stava facendo o se si sentiva sola.

Mi ero comportato da mostro, egoista ma purtroppo quella era la mia vera natura.

Ero uno stupido come avevo potuto coinvolgerla nella mia vita?

Sospirai rumorosamente e mi accorsi di non essere solo.

Erano solo le sei del mattino, chi poteva esserci?

Mi affrettai a controllare e trovai…Isabella…

Era seduta a terra con lo sguardo perso nel vuoto mentre lasciava scorrere la sua mano nell’acqua fresca del laghetto.

I capelli le scendevano lenti mossi dalla leggera brezza ed indossava un vestito bianco perla, semplice…sembrava quasi una vestaglia.

Non sapevo definire quale fosse il suo stato d’animo, avrei voluto consolarla così feci un passo avanti ma lei si voltò velocemente verso di me facendomi immobilizzare.

La guardai in attesa di una sfuriata che però non arrivò.

Non c’era tensione, non era la quiete prima della tempesta.

Contro ogni mia aspettativa si aprì in un sorriso dolce.

Era sconvolgente quanto calore potesse darmi.

Non potevo credere a quello che vedevo forse non aveva capito chi ero o forse era ancora assonnata.

Dov’era la Bella furiosa che non voleva vedermi mai più?

-“Buongiorno Edward” disse sorridente.

No, aveva capito benissimo chi fossi.

-“Buongiorno” sussurrai

Avrei subito voluto chiederle cosa le fosse accaduto ma decisi di non rischiare.

-“Non mi aspettavo di incontrarti” esclamai cercando di instaurare un dialogo.

La sentii ridacchiare “Potrei dire la stessa cosa e comunque non riuscivo a dormire, immagino che anche tu sia mattiniero, o sbaglio?”

-“No hai ragione!”

Mi avvicinai e le chiesi se potevo sedermi accanto a lei e con mia sorpresa annuì.

La osservai accuratamente e notai molte cose di lei…

Era calma, serena come non l’avevo mai vista.

I suoi lineamenti erano dolci, i suoi occhi erano due pozzi chiari e limpidi ed era molto più gentile del solito.

Sembrava un angelo.

Mi risvegliai presto da quel sogno ad occhi aperti e notai che mi fissava.

-“C’è qualcosa che non va?” chiesi ansioso di sapere cosa stava pensando.

-“Ti starai chiedendo perché tutta questa gentilezza vero?”

Non so cosa vide nei miei occhi ma cercava di non ridermi in faccia.

-“Beh…in effetti si, vorrei sapere a cosa devo l’onore di questo cambiamento, se non sbaglio avevi ribadito di non volermi più vedere”

-“Ti sembrerà strano ma in questi due giorni ho pensato molto e sono cambiata o perlomeno non sono più costretta ad indossare nessuna maschera”

La fissai confuso “Non ti seguo”

-“Ho sbagliato ad incolparti ma avevo bisogno di sfogarmi con qualcuno perché non ammettevo i miei errori…abbiamo sbagliato entrambi, io sono apparsa subito altezzosa e giustamente tu hai risposto con tono arrogante al mio atteggiamento, nonostante quello che è successo tra di noi devo ringraziarti”

Ero per caso impazzito?? Era vero ciò che sentivo?

-“E per cosa?”

-“Sei stato l’unico ad affrontarmi e ad accorgerti che…fingevo”

Mi osservò per un attimo

-“Ora penserai che sono una pazza e magari ti stai chiedendo dov’è finita Isabella” rise e per la prima volta ascoltai il suono della sua risata…

“Direi che ti sei avvicinata un pochino ma ancora non riesco a spiegarmi, davvero io… tu…non è stata colpa tua, non dovevo comportarmi in quel modo e trattarti come se fossi una bambola..”

-“Shh” disse appoggiando un dito sulle mie labbra

-“Sbaglio oppure io ti ho permesso che tu mi trattassi come tale? Avrei anche potuto ribellarmi ma non l’ho fatto…abbiamo esagerato ci siamo lasciati trasportare dall’orgoglio e dalla rabbia entrambi troppo presi da se stessi per accorgersi di aver bisogno di aiuto, siamo proprio due stupidi”

-“Già siamo proprio due stupidi”

Mi rilassai finalmente libero da quel peso, da quella verità

Ridemmo entrambi felici di aver eliminato ogni rancore.

-“Ora quindi potremmo anche cercare di essere buoni amici, se tu lo vuoi”

-“Ne sarei felice”

Mi regalò un altro splendido sorriso.

Ma cosa mi succedeva? Ero fuori di testa…

Restammo in silenzio a lungo beandoci di quella tranquillità.

Avrei voluto chiederle se anche lei ieri avesse partecipato al ballo ma ancora una volta riuscì a stupirmi.

-“Edward cos’è l’amore?"

La guardai scioccato, sconvolto, come se avesse detto una bestemmia, poi placato cercai di risponderla.

-"E’ difficile descriverlo"

-"Hai presente quando il cuore ti batte forte tanto da rimbalzare in gola? Hai un chiodo fisso nella testa? E magari senti anche le farfalle nello stomaco…Beh…Edward quello è amore”

Perché mi diceva quelle cose? Perché le chiedeva a me?

Cosa potevo saperne io?

Ne parlava quasi come se lei fosse…innamorata.

Ecco cosa mia era sfuggito, cos’aveva di diverso.

I suoi occhi brillavano, sprizzava felicità da tutti i pori....ma…io…che stupido!

Non l’avevo ancora capito.

Scossi la testa prestando attenzione a quello che mi diceva.

-“Sarà meglio che ritorni al castello. A dopo Edward”

Annuii ancora sconvolto…

Ero felice se lei avesse finalmente messo da parte il suo passato ma io??

Ero più capace di andare avanti?

Magari per incontrare di nuovo quello sguardo…

 

_____________________

Ahimè lo so! Sono imperdonabile…non ci sono parole per scusarmi di questo ritardo ma la voglia di scrivere non c’era più…è scappata a gambe levate urlando pietàààààà vabbè dai sono accadute diverse cose e ho perso la concentrazione…

Spero che ci sia ancora qualcuno disposto a perdonarmi sigh…

Spero che il capitolo sia piaciuto…che ve ne pare di questa Isabella?  Chi sarà mai questo nuovo amore? Ihih

Passiamo ai ringraziamenti:

137 preferiti????  E 53 tra le storie seguite???

Ma grazieeeeeeeeeeeee non sapete quanto sono felice….

Ovviamente grazie anche a chi la pazienza di commentare ma anche a chi legge e so che siete molti….Grazie davvero ^^ cercherò di non  tardare molto ma sapete lunedì inizia la scuola e per me l’ultimo anno quindi sarà dura.

A presto aLbi ^^

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Capitolo 16
*** Coincidenze ***


Coincidenze

 

Forse stavo diventando paranoico, completamente paranoico.

Non riuscivo a spiegarmi come era possibile che io, un vampiro di 100 anni non fossi riuscito a trovare quella fanciulla, non riuscivo nemmeno a ricordare il suo profumo, la mia mente era annebbiata, strano vero?

E poi…c’era Isabella che una settimana fa mi aveva spiazzato con quelle parole.

Ogni tanto avevo dei piccoli flash nella mia mente come se volessi associare il volto di quella ragazza a qualcuno ma non ci riuscivo.

Stavo impazzendo ed ero così pazzo che stavo per fare un idiozia ma non era certamente il fatto che io stessi facendo quell’ idiozia ma più che altro mi chiedevo ne valeva la pena??

Forse per rivedere di nuovo quegli occhi…avrei fatto di tutto.

-“Avanti”

Mi feci avanti come se stessi andando al patibolo o confessando uno dei peccati più gravi al mondo.

Mi trovavo davanti alla porta che mi avrebbe condotto alla pazzia.

Aprii lentamente la porta e vidi che mia madre sorrideva e senza indugiare ancora la raggiunsi.

-“Edward, c’è qualcosa che non va?”

-“Ehm…veramente, ecco volevo chiederti se…”

Ci mancava questa, come se non mi stessi già sforzando…ero impacciato, non riuscivo a spiccicare nemmeno una parola.

Mia madre rise prima di incoraggiarmi.

-“Tesoro calmati, cosa c’è?”

-“Scusami non so cosa mi sta succedendo, volevo solo sapere se tu potessi darmi la lista degli invitati della festa, se l’hai conservata”

-“Certo, dovrei averlo ancora”

Tirai un sospiro di sollievo…

Esme andò a cercare tra i vari fogli sparsi ma non trovò nulla.

Almeno ci avevo provato, no?

-“Eppure doveva essere qui, mi dispiace non so proprio dove sia andato a finire, ma perché cercavi quel foglio?”

Mi osservò confusa e cercai di ignorare i suoi pensieri che ipotizzavano un mio possibile omicidio, o fuga o ancora qualcuno che ci avesse scoperti.

-“Mamma niente di tutto ciò che stai pensando corrisponde alla verità, volevo solo cercare…”

-“Una ragazza che lo ha colpito profondamente, non è vero Edward?”

Prima o poi avrei strozzato quel mostriciattolo impertinente e impiccione, anche se poi suo marito mi avrebbe ammazzato.

-“Oh Edward è la verità? Sono così felice per te”

Mia madre mi stritolò nel suo abbraccio.

-“Peccato solo che io abbia buttato il foglio”

Io ed Esme ci voltammo pietrificati.

-“Perché l’hai fatto Alice?” disse Esme infuriata.

-“Io non sapevo che potesse servire ancora così l’ho buttato”

-“Non sapevi? Ma sei o no una veggente?”

-“Alice cosa mi stai nascondendo? Perché chiudi i tuoi pensieri?”

Piano piano mi avvicinavo a lei con aria minacciosa ma come al solito riuscì a fuggire e non potei scoprire la verità.

-“Edward non preoccuparti ti aiuterò io, troveremo un modo”

Mi abbracciò nuovamente e andò via.

Alice era sempre la solita, non potevo crederci, lei la maniaca dell’ordine che conservava ogni minima sciocchezza aveva buttato quella lista?? Perché mai l’avrebbe fatto??

C’era qualcosa che non andava, aveva sicuramente avuto una visione che non mi aveva mostrato.

Camminando mi ritrovai casualmente vicino la stanza di Isabella, però lei stava già dormendo.

Entrai lo stesso nella sua stanza e la osservai mentre dormiva, era così…bella.

Aveva un espressione di gioia, felicità ma soprattutto di tranquillità che non aveva ancora trovato da quando si trovava al castello.

Restai lì ad osservarla e più la guardavo più mi accorgevo che era davvero incantevole.

La mia attenzione si spostò però su un piccolo vaso poggiato al centro del tavolo e con mia sorpresa c’era una rosa bianca.

Ricordai di aver donato una rosa bianca a quella ragazza ma probabilmente era solo una coincidenza, in fondo anche a Isabella piacevano i fiori.

Mi avvicinai per guardarla meglio.

Era impossibile dire se fosse quella in fondo tutte le rose erano uguali, ma allora perché sentivo quella sensazione?

-“E’ bella vero?”

Mi voltai stupito.

-“Scusa non volevo entrare nella tua stanza senza…”

-“Non preoccuparti Edward, anzi sono contenta di trovarti qui”

Notavo la rosa ed il suo volto e quella ragazza sembrava avesse ora un volto ma…

-“Tutto bene?”

Isabella mi fissava preoccupato ed io cercai di riprendermi.

-“Certo! Scusa, posso sapere dove l’hai raccolta?”

-“Non l’ho raccolta me l’hanno regalata, ma non chiedermi chi è stato perché non saprei risponderti”

Aspettava una mia risposta ma non riuscivo a parlare, erano troppi i pensieri che mi affollavano la mente e se lei fosse…?

Guardai ancora Isabella che mi fissava in modo strano…era così dolce, le accarezzai il volto con la punta delle dita prima di scappare via e commettere una terribile sciocchezza.

 

___________________________________

Non so davvero cosa dire forse alcuni mi hanno data per dispersa, altri addirittura morta ma sono qui, un po’ esaurita, pazza, isterica.

Non avevo nemmeno programmato questo aggiornamento è stata una questione di minuti, e così vi ho fatto un bel regalo di Natale posticipato.

Sono stata presa da così tanti impegni, la scuola quest’anno è più dura del solito è iniziata da 4 mesi e mi sembra di aver fatto 4 anni, poiché è l’ultimo anno e ho avuto difficoltà in alcune materie spero mi capirete, domani inoltre riprendo a studiare perciò…

Comunque non so dirvi quando aggiornerò perché devo studiare anche per i quiz dell’università ma cercherò il prima possibile. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, che non mi abbiate abbandonata anche se è plausibile, ringrazio i 144 preferiti, le 65 seguite, chi legge e chi commenta un bacio a tutti e buon anno in anticipo aLbi ^^

 

 

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Capitolo 17
*** Alchimia ***


Alchimia

 

Un vampiro poteva essere confuso?

Un vampiro poteva avere mal di testa?

Probabilmente no! E questo mi preoccupava ancora di più.

Dopo aver parlato con Isabella mi ero chiuso nella mia stanza e non ero più uscito.

Era così frustrante non poterle leggere nella mente, almeno avrei capito se davvero mi stavo sbagliando.

L’unica cosa certa che potevo affermare era il suo cambiamento, avevo visto nei suoi occhi un sentimento che non aveva mai mostrato e leggevo lo stesso turbamento che provavo io, in quel momento.

Cosa dovevo fare?

Andare fino in fondo a questa storia e trovare delle risposte o chiudere questo episodio una volta per tutte?

Fui distolto dai miei pensieri quando qualcuno bussò alla porta.

-“Alice lasciami in pace. Voglio stare solo.”

Come al solito fece l’opposto di ciò che le dissi, ma questa volta era accompagnata da Jasper.

-“Perché ti porti anche Jasper? Non sono ancora diventato pazzo o hai paura che ti salti addosso?” dissi arrabbiato

-“Edward non è niente di ciò che pensi! Puoi anche controllare se vuoi”

Sono tutti preoccupati per te, sperano solo che io possa aiutarti e magari capire cosa c’è che non va.

Lessi la conversazione con Carlisle, addirittura volevano mandare Emmett, ma cosa avevano in testa?

-“Ti prego Edward, dì qualcosa. Esme non vuole perderti ancora”

Quel mostriciattolo sapeva proprio come colpirmi

-“Non vale questo è un colpo basso”

Ci sedemmo tutti sul letto e cominciai a raccontare cosa era successo, mi consigliarono di approfondire la situazione e notai anche che Alice aveva chiuso la sua mente.

Chissà cosa mi nascondeva, già da un po’ non mi  permetteva di vedere le sue visioni, ma non mi curai più di tanto di questo al momento, avevo altro a cui pensare.

Stavo per uscire dalla mia stanza, quando qualcosa nel giardino mi attirò, Isabella era seduta lì mentre guardava il cielo, la osservai più a lungo ora che non rischiavo di essere scoperto e sentii una sensazione strana pervadermi.

Avevo così tanta voglia di parlarle, avrei voluto raggiungerla.

Fallo! Disse una vocina dentro di me.

Accelerai il passo e andai da lei.

La luce della luna la rendeva ancora più bella e il suo vestito verde acqua sembrava quasi le scivolasse addosso, aveva gli occhi chiusi e sorrideva, chissà cosa stava immaginando.

-“Non la trovi affascinante?” chiese lei ad un tratto.

-“Si certo, ma non se paragonata ad un’altra bellezza” risposi alludendo a lei.

Mi guardò un attimo forse per capire di chi stavo parlando ma distolse subito lo sguardo e non ne capii il motivo.

In quel momento pensai ad una frase di Shakespeare.

-“E’ tutta colpa della luna…” cominciai ma lei continuò per me “…quando si avvicina troppo alla terra fa impazzire tutti”

Era strano come anche lei sapesse quella citazione, quella sera percepivo qualcosa di diverso non solo in lei, sembrava che ci trovassimo sulla stessa lunghezza d’onda, come se ogni tassello del puzzle avesse preso il suo posto.

Riuscivamo a capirci, addirittura completavamo le frasi dell’altro come se finalmente avessimo trovato l’altra metà che ci teneva separati, o forse l’avevamo sempre trovata, ma forse mancava il pezzo importante che non ci teneva legati.

Le sfiorai la mano e sentii quasi una scossa, ma non fui l’unico perché anche Bella restò sorpresa da quella carica.

Aveva ancora gli occhi rivolti verso il basso forse per paura di ammettere cosa ci stava accadendo, ma volli andare fino in fondo le presi la mano e mi inginocchiai di fronte a lei.

Quando ci guardammo negli occhi mi sembrò di rivivere quella scena un’altra volta e finalmente capii tutto, collegai tutto.

Si presentò ai miei occhi come un film, gli occhi di quella ragazza che non avevo mai dimenticato, perché erano l’unica cosa che avevo di lei, erano di Bella e la rosa nella sua stanza era la mia, perché neanche lei sapeva chi gliel’avesse regalata, anche io ero mascherato.

Era lei!

Era sempre stata lei, dal primo momento in cui era arrivata al castello.

Non avevo dubbi, non potevo averne, colei che avevo stretto ogni notte tra le mie braccia, era così vicino a me ed io non l’avevo mai capito…

Non sapevo se esserne felice o meno.

Leggevo negli occhi di Bella il mio stesso tormento, ma non potevo sapere se anche lei avesse capito né se fosse felice.

Dopo tutto quello che era accaduto tra di noi poteva accettarmi?

Poteva amarmi?

 

__________________________

Ehm…ciao!

Ebbene si, sono ancora viva, lo so che molti di voi mi hanno data per dispersa e hanno chiamato Chi l’ha visto, perché ho ricevuto molte chiamate XD Ma ho dovuto fermarmi per cause di forza maggiore “L’ESAME DI STATO”

Ed ora che è finito mi dedicherò di più a questa storia ve lo prometto =)

Grazie a tutti quelli che hanno ancora il coraggio di seguirmi.

A presto aLbi

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Capitolo 18
*** Dichiarazioni ***


Dichiarazioni

 

Adesso che avevo compreso, non desideravo altro che baciare di nuovo le sue labbra, ma il rossore sulle sue gote significava lo stesso?

Io che avevo combattuto per mesi interi, la amavo?

La mia ossessione, la mia voglia di lei, la mia gelosia… l’avevo sempre saputo ma non l’avevo mai ammesso.

E lei? Cosa provava lei?

Era terribilmente frustrante non poter leggere nella sua mente.

Mi sentivo umano… chissà forse gli esseri umani si sentivano così fragili in queste circostanze, in fondo loro non potevano fare nulla se non sperare e trovare il coraggio di confessare i propri sentimenti.

Ma io non ne ero capace, non avevo mai affrontato una situazione del genere.

E se lei mi avesse rifiutato?

In fondo non potevo certo biasimarla.

Oddio, ero così confuso.

Stavo andando in camera quando la vidi scendere le scale.

Era meravigliosa e quel vestito color lavanda poggiava su di lei leggero come l’acqua.

Oh com’era bella.

Perché avevo sprecato tutto quel tempo?

Perché continuavo a sprecarlo?

Mi accorsi che Bella si era fermata dopo aver notato la mia presenza, e quando capì che la stavo guardando tolse immediatamente lo sguardo mentre arrossiva.

Deliziosa!

Cercò di camminare fingendo di non avermi visto, ma quando giunse a pochi passi da me non potette più fare finta di nulla.

-“Buon pomeriggio Edward. Anche tu in ritardo?”

-“In ritardo per cosa?” domandai curioso

-“Ma come, voi inglesi siete così ossessionati dall’ora del tè, ci stanno aspettando tutti nel salone”

L’ora d tè? Da quanto in quel castello si seguivano queste usanze?

Raggiunsi Bella che si era già avviata.

-“Scusate il ritardo. Non volevamo farvi attendere” disse Bella

-“Oh mia cara, Edward, forza entrate! Mancavate solo voi” le rispose Alice

La guardai un po’ scettico ed ella si limitò a pensare Zitto, siediti e fingi

Anche Jasper era ignaro di tutto.

Fortunatamente Emmett era riuscito a svignarsela.

Beato lui che non era costretto a bere quella schifezza.

Vidi Bella che si agitava sempre di più e alle mie occhiate lei arrossiva e girava lo sguardo.

Cos’aveva?

Chiesi conferma a Jasper che annuì Non si dà pace e smetti di guardarla!

-“Bella c’è qualcosa che non va?”

Lei sembrò quasi svegliarsi e si affrettò a rispondere

-“Oh… veramente, se non vi crea disturbo… preferirei andare a riposare”

-“Certamente cara” la rassicurò Esme.

Anche io non ne potevo più di quella tortura così mi congedai.

-“Edward aspetta!”

-“Nana cosa vuoi?”

-“E’ così che mi ripaghi?”

-“Di cosa precisamente?”

-“Per ora non ti è dato saperlo ma, un giorno mi ringrazierai”

-“Se lo dici tu” sospirai

-“Vai da lei!”

Ma cosa stava dicendo?

-“Alice non sono cose che…”

-“No, ascoltami tu Edward! Stai sprecando l’occasione più bella della tua vita, e lo rimpiangerai per l’eternità, quindi scusa ma è mio compito aprirti gli occhi”

-“Ma io…” cercai di giustificarmi

-“Niente ma, dimostra quanto ci tieni a lei”

Mi guardò determinata, i suoi occhi ardevano era impossibile dirle di no.

-“Va bene, prima o poi…”

Fece un sorriso smagliante, mi scoccò un bacio sulla guancia e andò via (correndo come una fringuella in mezzo al prato ahuahauahauh sorry queste sono le idiozie delle 23.30)

Quando giunsi alla sua camera ebbi paura di bussare, così lentamente scivolai nella stanza.

Bella era seduta sul davanzale delle finestra mentre guardava il cielo.

Mi avvicinai a lei abbracciandola da dietro ed intrecciando le mie mani con le sue, solo poco dopo si abbandonò sul mio petto stringendo la presa.

Iniziai a baciarle i capelli, il viso, il collo e quando la voltai verso di me le nostre labbra si unirono.

Quella volta fu tutto tremendamente più dolce, il modo in cui le sue dita intrecciavano i miei capelli, la delicatezza dei baci sulla mia pelle, la dolce stretta delle sue gambe intorno ai miei fianchi.

Quella sera la amai non solo con il corpo ma anche con l’anima.

Le avevo dato la mia anima.

La guardai negli occhi e non potei trattenermi ancora.

-“Eri tu quella sera. Eri tu la ragazza dai dolci occhi castani che mi avevano catturato.

Sei sempre stata tu la donna che ho amato e…” continuò lei “…solo quella sera l’ho capito”

Restammo abbracciati tutta la notte, non avevamo bisogno di altro se non del nostro amore.

 

______________________

Questo capitolo fa schifo u__u lo so, ma l’ho appena scritto e sono precisamente le 23.56 e se non lo pubblicavo adesso allora non lo avrei fatto mai più.

Avrei dovuto prolungarmi su questa scena finale, ma che ci posso fare io sono concisa e diretta xD Vabbè comunque grazie per chi mi commenta, mi segue, mi mette tra i preferiti, a chi legge.

Grazie, perché se non ci foste voi non starei qui a scrivere a quest’ora :D

Cercherò di aggiornare entro la fine della settimana, alla prossima baciii aLbi ^^

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Capitolo 19
*** Sospetti ***


Sospetti

 

La mia Bella dormiva ancora tra le mie braccia, tenendomi stretto a lei come se volessi scappare, le sue mani chiuse a pugno stringevano le mie.

Che idea stupida!

Scappare, non avrei più potuto farlo ora che l’avevo trovata.

L’avevo cullata tutta la notte, avevo visto tutte le espressioni che si posavano sul suo viso, prima sorrideva e dopo aveva un faccia corrucciata con il labbro inferiore che sporgeva, che tenera!

Chissà cosa stava sognando.

Non riuscivo ancora a capire perché non potevo leggerle nella mente.

Mi destai dai miei pensieri quando mi accorsi che ormai si era svegliata e i suoi occhioni color cioccolato mi guardavano.

-“Buongiorno, mia principessa” dissi dandole un bacio sulla fronte.

-“Come ha dormito, my lady?” continuai

Sorrise del mio tono così formale.

-“Bene, grazie. E tu?”

Io? Cosa dovevo dirle?

“Senti Bella io non dormo perché sono un vampiro?”

Si certo, sarebbe scappata a gambe levate, ma prima o poi dovevo dirle la verità, dovevo metterla di fronte ad una scelta, se accettarmi o meno.

-“Con una splendida fanciulla come te al mio fianco, il mio sonno non poteva essere che magnifico”

Si sporse per avvicinarsi a me e posò le sue labbra sulle mie.

La strinsi cingendole la vita con i fianchi e quel bacio dolce divenne irruento e pieno di passione facendola gemere sulle mie labbra.

I suoi occhi luccicavano nei miei e piano si appoggiò sul mio petto, ma la feci appoggiare sul cuscino e lei si girò con aria corrucciata.

-“Vai via?”

La sua voce era così triste che pensai stesse per piangere.

Mi avvicinai accarezzandola.

-“Arrivo subito. Tu stai buona e non ti muovere”

Le sorrisi ed uscii dalla stanza.

Andai nelle cucine e mi feci preparare una buona colazione per Isabella.

I servitori mi osservarono in modo strano, sicuramente si erano accorti che nessuno di noi mangiava.

Presi il vassoio e tornai in camera.

Bella era seduta sul letto con le braccia che circondavano le gambe.

Non si accorse della mia presenza così la feci sobbalzare.

Scoppiai a ridere mentre lei mi lanciava uno sguardo arrabbiato, quando però vide la colazione si addolcì.

Avevo posto sul vassoio una rosa bianca e lei sembrò gradire, in fondo era diventato il nostro simbolo.

-“Vuoi viziarmi ancora di più?” disse ridendo

Le sfiorai la mano e sussurrai

-“Almeno io posso”

-“Perché non mangi insieme a me?”

Ecco!

-“Non ho molta fame, mangia tu questo è per te”

-“Ma è per un esercito intero, dì la verità vuoi farmi ingrassare? Così nessuno mi guarderà più”

Scoppiai a ridere e si unì anche lei.

Mi sedetti alle sue spalle

-“La proposta è allettante, non vorrei davvero che accadesse una strage” dissi muovendo le mani a caso.

Capì cosa volevo fare ed infatti indietreggiò

-“Oh no! Edward non far…”

Non potè finire perchè le mie mani raggiunsero la sua pelle facendole il solletico.

Cercava di parlare per implorarmi a smettere ma non ci riusciva.

-“Ti pre..go” disse con le lacrime agli occhi

-“Ti è piaciuta la mia furia?”

Cercò di prendere fiato e mi lanciò uno sguardo assassino scivolando via dalle mie mani.

-“Dovremmo vestirci, non trovi? Così raggiungiamo gli altri” sussurrò

Sicuramente anche lei stava pensando la stessa cosa.

Dovevamo dire alle nostre famiglie i cambiamenti che erano avvenuti, anche se già sapevo che la mia famiglia era a conoscenza di tutto.

La lasciai nella sua camera per andare a prendere degli abiti puliti nella mia e quando raggiungemmo gli altri un misto di felicità, incredulità, esasperazione perché forse avevano capito già prima d noi cosa stesse succedendo, si leggeva sui loro volti.

Cosa ti avevo detto? Pensò Alice.

Come al solito il mostriciattolo, ora che io e Bella avevamo ormai posato l’ascia di guerra, ne approfittò per sequestrare Bella e usarla come bambolina.

Non me la lasciò vedere tranne nel pomeriggio quando finalmente la lasciò libera.

Eravamo seduti nel salone dinanzi al camino acceso.

Quel giorno aveva piovuto e le temperature si erano abbassate vertiginosamente.

La tenevo appoggiata al mio petto e quando la sua mano cercò la mia esclamò

-“Edward! Dannazione stai congelando! Perché non ti avvicini al camino?”

Come hai dormito? Non hai fame? Stai congelando!

Mi guardò preoccupata ed io seppi che in quel momento stava cercando di capire cos’ero.

 

_________________

Eccomi qui!

Chi è che doveva aggiornare alla fine della settimana scorsa? Presente

Chi è che non l’ha fatto? Presente

Ho questo capitolo pronto da due giorni e non riuscivo proprio a pubblicarlo.

Comunque sono veramente commossa cioè parliamo di 450 letture, 140 preferiti, 118 seguiti.

Ma cosa voglio di più dalla vita? ç__ç

Certo! Mi piacerebbe conoscere qualche opinione in più ma sono contenta lo stesso =D

Spero di riuscire ad aggiornare presto questa volta, anche perché non so se arrivato settembre riuscirò ad aggiornare così spesso.

Mi raccomando tanti commentini ^^ alla prossima aLbi

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Capitolo 20
*** Verità ***


Verità

 

Quella sera avevo deciso di andare a caccia con Emmett e Jasper, se volevo stare a contatto con Bella dovevo nutrirmi di più, e non mi nutrivo da parecchio.

La storia tra me e Bella mi aveva fatto perdere la cognizione del tempo, difficile da dire per un vampiro, ma era pur sempre la verità.

Forse prima non mi curavo più di tanto di questo aspetto della mia natura quanto in quel momento, probabilmente era dovuto al fatto che non avevo mai guardato Bella e pensato alla sua salute come allora.

Diedi a Bella la buonanotte prima di allontanarmi da lei e così dal palazzo.

Ricordai quanto Bella fosse diventata strana ormai, non passavamo molto tempo insieme, e non riuscivo a capire il perché.

Si chiudeva tutti giorni e tutte le ore in biblioteca per uscirvi solo all’ora di pranzo o cena, stava sicuramente pianificando qualcosa.

Non era affatto normale che prima non ci mettesse proprio piede ed invece da quando la nostra relazione era ormai davanti agli occhi e sulla bocca di tutti, preferisse passare più tempo lì che con me.

D’altronde io non facevo domande, o perlomeno non volevo farle, non volevo fare la parte di quello assillante, anche se avevo chiesto aiuto ad Alice che mi aveva tranquillizzata dicendomi che probabilmente era solo un suo modo di reagire e lo stesso aveva fatto anche Jasper dicendo che le sue emozioni erano tranquille.

Potevo dire che tra le giornate chiuse in biblioteca, i momenti in cui mia sorella rapiva Bella, o ancora quando la mia famiglia improvvisamente voleva passare del tempo in compagnia, io e Bella eravamo riusciti a stare pochissimo tempo insieme.

Sapevo che c’era qualcosa che non andava, ma ormai il nostro rapporto, dopo tutto quello che era accaduto, poteva definirsi il più aperto in assoluto, tranne che per un piccolo particolare che dovevo ancora confessarle quindi attendevo il momento in cui lei sarebbe venuta da me a dirmi il suo problema.

Jasper ed io, quella volta, decidemmo di non allontanarci troppo, anche perché non volevo che Bella cominciasse a sospettare dopo non avermi trovato nella mia stanza a “dormire”.

Chissà forse sarebbe scappata a gambe levate, urlando come un’isterica “al mostro, al mostro”

Ero terrorizzato dall’idea che tutto ciò che avevo trovato, sarebbe scomparso in un attimo e Jasper notando la mia ansia aumentare aveva usato i suoi poteri su di me quando Emmett sbottò all’improvviso in una frase stile “uomo delle nevi”

-“Ragazzi non stiamo mica andando in guerra e dai mangiatevi un’emozione, cercatela, perché la prossima volta verrò con Alice sarà anche una pazza ma non troglodite e mummia come voi due”

Scoppiai in una risata fragorosa seguito a ruota da Jasper guardando Emmett come una primadonna isterica che ha appena sporcato il suo vestito.

-“Basta! Voi non capite” continuò lui con nonchalance

-“Come dama di compagnia te la caveresti sicuramente, Alice sarebbe entusiasta di sapere che riusciresti a distinguere un autentico chiffon dall’organza”

Jasper era letteralmente steso a terra mentre cercava di assumere un certo contegno non riuscendoci per niente e scoppiando a ridere ancora di più.

Emmett invece mi inseguì, e probabilmente avrei avuto un certo timore se non avessi saputo che io ero decisamente più veloce di lui, infatti alla fine si arrese davanti alla presenza di un cervo.

Quella serata passò così, tra urla, inseguimenti, risate, battute, non riuscii a capire se fosse una loro tattica per distrarmi ma ci riuscirono.

Per fortuna arrivammo appena in tempo, l’alba era giunta da un pezzo e tra poco Bella sarebbe venuta nella mia camera a svegliarmi.

Quando giunsi nella mia stanza Bella bussò alla porta e senza attendere o meno un mio consenso entrò e fece qualche passo incerto ma poi sorrise come se volesse tranquillizzarmi.

Aveva in mano dei libri.

Oddio era diventata un’ ossessione!

Probabilmente li aveva presi dalla biblioteca, erano troppi libri ed inoltre era strano che li avesse portati con sé.

Non riuscii a leggere i nomi dei libri anche perché Bella li nascondeva alla mia vista, stringendoli forte al petto.

-“Oh già sei sveglio, che bello”

Strabuzzai un attimo gli occhi, incerto su cosa dire, era strana.

Cos’aveva?

Stavo per chiederle se si sentisse bene quando la vidi avvicinarsi piano a me.

Era troppo lenta, sembrava stesse calcolando lo spazio che ci separava, sembrava quasi che avesse paura che io le saltassi addosso, come se mi stesse dando il tempo di pensare prima di agire.

Non volli muovermi osservando cos’avesse intenzione di fare e ancora una volta mi stupì.

-“Edward. I tuoi occhi hanno un colore diverso.”

Sapevo che quella non era una domanda, anzi era stata detta con fin troppa determinazione ma soprattutto senza un briciolo di paura.

Ecco. Era arrivato il momento.

Mi allontanai e andai a chiudere la porta prima di dirle la verità, la portai verso il letto posando i libri sul tavolo lì vicino.

Mi sedetti accanto a lei tenendole le mani e guardandola negli occhi, presi un lungo respiro, sebbene sapessi che non mi sarebbe servito, non ne avevo bisogno.

-“Bella, non sono stato del tutto sincero con te, ti ho mentito, e forse quando saprai la verità scapperai via urlando, ma devi saperlo, devi avere la possibilità di scegliere anche se ormai il danno è stato fatto, sei ancora in tempo per rimediare…”

Mi guardava attentamente cercando di non perdersi nemmeno una parola di ciò che dicevo.

-“Io non sono un essere umano. Io sono…”

-“Un vampiro” continuò lei al posto mio

La guardai sconvolto. Ma allora lei sapeva tutto?

Strinse le mie mani per darmi coraggio.

-“Edward l’ho sempre sospettato” cominciò Bella “Quale essere umano è capace di scaraventare dall’altra parte di una stanza un uomo”

All’improvviso vidi la visione che mi stava raccontando, quando si era chiusa nello studio con quell’altro.

-“In realtà l’ho pensato dal momento in cui ti ho visto, la tua bellezza era troppo per un essere umano, dovevi essere qualcosa di più. E così ti osservavo in silenzio, le tue parole di altri tempi, la tua forza, la tua pelle pallida, l’altro giorno davanti al camino eri completamente freddo ed ora il colore dei tuoi occhi” sussurrò

Ero senza parole.

Lei aveva sempre saputo tutto ed invece di starmi lontano si era avvicinata ancora di più, aveva avuto fiducia in me.

-“Non mi avresti mai fatto del male, lo so, per quanto i nostri rapporti non siano stati sempre rose e fiori io avevo fiducia in te, anche se non te lo dimostravo”

Se avessi potuto piangere l’avrei fatto, mai nessuno mi aveva mai dato tanto, mai nessuno mi aveva mai detto quelle cose, ero così emozionato che, quando le chiesi se era questo il motivo per cui si era chiusa in biblioteca, la mia voce tremava.

-“Volevo solo delle conferme”

-“Le hai avute?”

-“Si, ma mi sfugge ancora qualcosa”

La guardai in modo interrogativo.

-“Se ti nutrissi di sangue umano, mi avresti già uccisa vero?”

Sorrisi della sua supposizione, era molto più sveglia di quanto pensassi, ma non volevo parlarne lì.

Mi guardò stupita mentre mi avvicinavo e all’improvviso la presi in braccio.

Mi avviai alla finestra.

-“Ti fidi di me?”

Annuì e le sorrisi.

Era così coraggiosa.

-“Allora chiudi gli occhi”

Non se lo fece ripetere due volte, obbedì all’istante.

Poggiai un piede sul davanzale e feci un salto.

Correvo veloce tra gli alberi ed era una sensazione fantastica, ero libero finalmente, non dovevo più nascondermi, Bella mi aveva accettato e non aveva paura di me, cosa potevo mai desiderare?

La portai nel mio luogo preferito

Era una grande radura circondata da alberi enormi, c’erano tanti fiori che l’abbellivano dandole un’aria irreale, fantastica.

Bella non aveva resistito e adesso anche lei guardava tutto meravigliata.

-“E’ bellissima” sussurrò

La feci scendere stando attento che non perdesse l’equilibrio per lo spostamento così veloce.

Si sedette al centro di essa facendomi segno di seguirla.

Si accoccolò tra le mie braccia e la strinsi a me.

-“Cosa stavi dicendo?”

-“Bella noi siamo diversi, ci nutriamo di sangue animale, ma non per questo siamo innocui, in ogni momento i nostri istinti possono prendere il sopravvento”

Le mie parole sembravano non averla colpita per niente.

-“Perché?” domandò

-“Non vogliamo essere dei mostri, ma non ti nascondo che tutto è cominciato da Carlisle. E’ stato lui a darci una nuova vita quando ormai eravamo in fin di vita, ad eccezione di Jasper e Alice che si sono aggiunti in un secondo momento”

Restammo per un lungo tempo in silenzio assaporando quegli attimi, ma l’incertezza fece spazio dentro di me ed ebbi paura che ci stesse ripensando.

-“A cosa stai pensando? Per favore dimmelo, è così frustrante non poterti leggere”

Si bloccò improvvisamente diventando una statua.

-“Cosa vuol dire non potermi leggere?”

Risi leggermente delle sue paure che erano quelle di tutti coloro che venivano a conoscenza della mia particolarità

-“Leggo nella mente, alcuni di noi sviluppano delle capacità dopo la trasformazione. Alice vede il futuro e Jasper controlla le emozioni, ma non preoccuparti con te non ci riesco”

Fece un lungo sospiro e si voltò a guardarmi.

In quel momento uno spiraglio di luce mi colpì e la mia pelle cominciò a brillare.

Mi guardò rapita, affascinata.

-“Sei incantevole” sussurrò prima di baciarmi.

La amavo così tanto.

Com’era possibile che una persona come lei era stata destinata a me?

Era un dono dal cielo, un angelo venuto per espiare tutte le mie colpe.

Lei era la mia salvezza.

-“Ti amo” dicemmo entrambi.

E sigillammo quella promessa con le nostre labbra, con i nostri cuori, ed il mio grazie a lei aveva ripreso a battere.

 

________________________________

Oddio direi che questo capitolo l’ho veramente partorito è stato proprio una sofferenza scriverlo.

Vorrei dire che se il capitolo scorso era corto o sembrava che corressi era perché quel giorno andavo di fretta ed ero intenzionata a pubblicarlo lo stesso perché altrimenti non lo avrei fatto più.

Ragazze ci stiamo avvicinando alla fine di questa storia, altri 5 capitoli e penso di concluderla.

Scusatemi se non aggiorno spesso ma sto studiando per i quiz quindi ho poco tempo e la sera a volte sono stanca e non ho voglia di scrivere.

Ora vi lascio un bacione e spero di aggiornare presto ^^ aLbi

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Capitolo 21
*** Sacrifici ***


Sacrifici

 

-“Dai Edward, non ce la faccio più, dimmelo!”

Bella era di fronte a me e mi guardava con aria imbronciata.

Non potevo fare altro che ridere del suo tentativo di fare l’arrabbiata.

Non appena l’avevo messa al corrente dei miei piani, aveva cercato di persuadermi in tutti i modi per sapere dove avrei voluta portarla.

Purtroppo non aveva ottenuto i risultati sperati, anche se dovevo ammettere che i suoi tentativi erano stati molto apprezzati dal sottoscritto.

Il corpo di Bella coperto solo da completini semitrasparenti mi aveva fatto impazzire, avevamo ceduto entrambi, ma in ogni caso non le avevo detto nulla.

Da quando era arrivata a Londra non era uscita per niente dal castello e volevo passare una giornata con lei fuori da quelle quattro mura.

La osservai rossa in viso per la rabbia.

Bella non amava per niente essere all’oscuro di qualcosa, ma doveva abituarsi.

Mi guardò un’ultima volta e adirata mi diede le spalle camminando a passo spedito lontana da me.

Esme ci aspettava vicino alla carrozza che ci avrebbe portati in città.

Cos’ha Bella? Pensò mia madre.

Le feci segno con la testa di non preoccuparsi.

-“Edward, per favore, stai attento”

Mia madre pensava di avere a che fare con un bambino, piuttosto che con un vampiro centenario, diede a Bella un bacio sulla guancia e ci lasciò salire sulla carrozza.

-“Vi auguro una bella giornata” disse sorridendo.

Non appena ci allontanammo dal castello mi voltai verso Bella.

Non era più arrabbiata lo sentivo, ma non mi avrebbe dato alcuna soddisfazione.

Le diedi un po’ di spazio e tempo utile affinchè si decidesse a cedere e a far pace ma ovviamente mi sbagliai.

Bella era tremendamente testarda e quando si imponeva una cosa nemmeno un uragano l’avrebbe smossa, quindi supposi che nella sua testolina dovevo essere io ad arrendermi.

Dal momento che avremmo impiegato un’ora abbondante prima di giungere a destinazione, ne approfittai.

Mi avvicinai a Bella seduta dalla parte opposta alla mia, con lo sguardo perso.

Quando la sfiorai si irrigidì, le cinsi i fianchi con il braccio per non farla scappare e con l’altro spostai i capelli iniziando ad esplorare il suo collo baciandolo e leccandolo.

La vidi chiudere gli occhi e mordersi le labbra per evitare di emettere alcun suono, allora feci salire la mano che le cingeva i fianchi e nonostante ci fosse la stoffa del vestito strinsi un seno tra le mani, facendola gemere e abbandonare la testa sulla mia spalla, si stava lentamente abituando alle mie carezze senza più alcuna ostilità.

Velocemente la presi per i fianchi portandola a cavalcioni su di me.

La baciai con forza mentre lei si strusciava continuamente sulla mia erezione facendomi perdere il controllo.

Sempre baciandola, abbassai la zip del vestito lasciandolo cadere a metà busto mentre Bella mi toglieva la giacca e la camicia.

Cominciai a torturare i suoi seni prima leccandoli e poi mordicchiandoli piano.

-“Edward..” ansimò Bella che si manteneva alle mie spalle mentre io spingevo la mia mano sulla sua schiena per approfondire il contatto e con l’altra alzai il vestito iniziando ad accarezzare le sue gambe.

Quando sfiorai la sua intimità Bella inarcò la schiena e gettò la testa indietro.

-“Ti prego..” implorò con voce rauca

Non me lo feci dire due volte, vederla in preda al piacere che io le provocavo mi faceva impazzire, così velocemente mi tolsi i pantaloni e la penetrai.

Ci muovemmo contemporaneamente, ognuno per dare piacere all’altro.

Bella accelerò il ritmo quando arrivò all’apice e continuando a muoversi aspettai anche io il momento del piacere.

Restai ancora dentro di lei mentre si lasciò cadere stremata sul mio corpo, l’abbracciai accarezzandole la schiena nuda.

Sarei potuto restare in quella posizione per giorni, mesi, anni.

L’amavo e sentirla dentro di me, ogni volta, era un qualcosa di emozionante e separarmi da lei era, ogni volta, doloroso.

Se non fosse stato che tra poco saremmo giunti in città non mi sarei affatto allontanato.

La avvisai che tra poco saremmo arrivati, così ci sistemammo per evitare di creare scandali.

Chissà se le sarebbe piaciuto.

Quando la carrozza si fermò feci chiudere gli occhi a Bella e la aiutai a scendere, volevo che fosse una sorpresa.

-“Edward posso guardare ora? Quanto ancora devo camminare?”

Risi al tono spazientito di Bella che ormai non reggeva più tutto questo mistero così l’accontentai.

-“Apri” sussurrai

Non se lo fece ripetere due volte, potei leggere lo stupore e la meraviglia nei suoi occhi, non potevo certo biasimarla l’avevo portata al Kenwood House, ricordando la volta in cui l’avevo sentita parlare con Alice di quanto amasse l’arte.

Dinanzi a noi si estendeva una villa di dimensioni notevoli, situata nel bel mezzo di Hampstead Heath, completamente dipinta di bianco, elemento che la faceva spiccare piacevolmente nel verde dell'immenso prato su cui poggiava le sue fondamenta.

Era principalmente composta da tre sezioni, le due laterali ospitavano delle grandi vetrate, mentre quella centrale, nonché più grande era provvista di due piani

e di un tetto spiovente.

-“Ma è bellissimo, Edward” disse Bella dopo un paio di minuti riprendendosi dallo shock iniziale.

-“Sono contento che ti piaccia”

Aveva ancora gli occhi che luccicavano dall’emozione.

-“Madame ora se vuole seguirmi” dissi porgendole il braccio.

Sorrise radiosa e mi seguì.

Quel luogo trasmetteva una tranquillità assoluta, sicuramente quello poteva essere considerato uno dei giardini più belli d’Inghilterra.

All’ingresso trovammo due persone ad attenderci.

Solitamente molta gente visitava quel luogo, ma io avevo chiesto un’eccezione infatti quella giornata era chiuso ai visitatori.

Non appena mettemmo piede all’interno della grande villa, Bella cominciò a trascinarmi da una stanza all’altra dicendo di volerla visitare da cima a fondo.

Cominciammo da una stanza decorata magnificamente, delimitata da due colonne greche con capitello corinzio.  

Il pavimento era rosso creimisi mentre il soffitto a cupola presentava dei stupendi affreschi su sfondo azzurro e oro.

-“E’ una delle cose più belle che io abbia mai visto” sussurrò estasiata Bella.

Si fermò un attimo ad osservare i vari affreschi sul soffitto prima di ricominciare il tour de force.

Era così buffa mentre osservava i quadri accompagnando ogni espressione con un “Oh che bello” “Edward guarda questo”.

Mi stupiva ogni volta che amavo metterla in difficoltà chiedendole delle informazioni strane su quei dipinti, e con mia grande sorpresa conosceva ogni minimo particolare.

Probabilmente se non fossi stato un vampiro non sarei riuscito a starle dietro e come se non bastasse mi rimproverava quando mi fermavo.

-“Edward, dai muoviti!”

Sapeva essere peggio di Alice quando l’accompagnavo o meglio mi costringeva ad accompagnarla a fare compere.

Avevo ormai perso il conto su quante stanze avevamo visitato.

Ci ritrovammo in una stanza piena di porte bianche con pareti decorate di azzurro e il soffitto bianco a cassettoni, tutto circondato da pilastri blu su cui poggiavano alcune statue, più in là c’era una scala nera sormontata da una cupola vetrata, caratterizzata da motivi floreali circondata anch’essa da pareti azzurre e porte bianche.

Io che non avevo aperto bocca per tutto il tempo decisi di mettere fine a quella visita.

-“Bella forse dovrei ricordarti che hai bisogno di mangiare, siamo qui da troppo tempo ormai”

Bella quasi sussultò nell’udire la mia voce abituata ormai a quel silenzio anormale.

-“Hai ragione ma questa villa sembra infinita”

Sorrisi del suo tono sconsolato

-“Guarda che non scappa, possiamo ritornarci tutte le volte che vuoi”

-“Davvero?”

Il suo stomaco brontolò così risi portandola nel giardino che prima avevamo attraversato.

Avevo fatto preparare un pranzo sul prato.

-“Hai fatto tutto questo per me?” chiese con gli occhi pieni di lacrime.

Sospirai voltandola verso di me.

-“Quante volte devo ripeterti che sei la persona più importante per me, e farei questo ed altro per te?”

La strinsi a me dolcemente.

Mi sembrava così indifesa ed ingenua.

A volte avevo paura di farle del male, dovevo stare più attento.

-“Se Vostra Altezza vuole accomodarsi”

Mi guardò e rise.

-“Sai a volte mi dai l’aria di un uomo di altri tempi” disse accomodandosi

-“Mi stai dando del vecchio?”

-“Oh non mi permetterei mai”

-“Ah si? Adesso ti faccio vedere io”

Cercò di sottrarsi mentre le facevo il solletico.

-“Ti prego, smettila” disse tra le lacrime.

La lasciai andare facendole riprendere fiato.

-“Forza, ora mangia!”

-“Sissignore”

La appoggiai a me mentre mangiava silenziosa.

-“A cosa pensi?” dissi quando non resistetti più.

-“A tante cose”

Sbuffai

-“Potrei saperne almeno una?”

Lasciò andare tutto e si voltò per guardarmi.

-“Non puoi immaginare la felicità che provo in questo momento. Per tanto tempo ho pensato che non sarei mai stata veramente felice, che non avrei più trovato la persona che sarebbe riuscita a farmi battere il cuore, e invece sei arrivato tu nella mia vita e l’hai cambiata, l’hai stravolta, anche quando credevo che tra di noi le cose stessero precipitando mi hai dato la speranza, mi hai dato tutto anche quando ero io ad allontanarti e a trattarti male. Ti amo e nessuno potrà mai cambiare questo”

Se avessi potuto piangere in quel momento lo avrei fatto.

Nessuno mi aveva mai detto quelle parole, nessuno mi aveva fatto provare quelle emozioni così forti.

La abbracciai restando così per un po’, sentire il calore del suo corpo era una sensazione indescrivibile.

-“Sei la cosa più bella che mi sia mai successa, Bella. Grazie per avermi fatto entrare nella tua vita”

Una lacrima scese dal suo viso bagnando la mia mano e mi baciò così intensamente che cademmo entrambi sull’erba.

-“Ops” esclamammo insieme ridendo.

Bella era capace di farmi dimenticare veramente chi ero, la mia natura, mi sentivo così umano con lei, grazie alla sua presenza molte sensazioni umane cominciavano ad affiorare e tutto sembrava così naturale quando lei era con me.

La giornata era passata così velocemente che quasi non mi accorsi che stava calando la notte, non volevo che Bella, anche se era con me e quindi non avrebbe corso nessun rischio, stesse fuori dal castello di notte.

-“E’ quasi buio, dovremmo rientrare”

Annuì stancamente e si avviò.

-“Dove stai andando Bella?”

-“Alla carrozza, no?” mi chiese stupita.

-“Non potevo chiedere a quel pover’uomo che ci ha accompagnati di restare qui tutta la giornata così l’ho mandato via”

-“E quindi dovremmo tornare a piedi?” strillò allarmata.

Mi avvicinai per calmarla.

-“Certo che no sciocchina, ti porto io”

Mi guardò impietrita e i suoi occhi vagarono dal tratto che avevo appena compiuto in 5 secondi.

-“Su forza, vieni qui”

Aprii le braccia per farla venire verso di me.

-“E se mi sentirò male?”

-“Basta solo chiudere gli occhi”

Deglutì avvicinandosi lentamente.

La presi in braccio e le ricordai di chiudere gli occhi.

Era una sensazione indescrivibile sfrecciare tra gli alberi alla velocità della luce, era un dato di fatto che nella mia famiglia fossi il vampiro più veloce e questo mi piaceva alquanto, nessuno riusciva a prendermi.

Cercai di prendere una strada diversa per evitare che qualcuno mi vedesse, ma anche se mi avesse visto, probabilmente non avrebbe fatto in tempo a formulare l’idea di chi fossi, tanto andavo veloce.

Mi fermai alle spalle del castello e feci scendere Bella accertandomi che lo spostamento improvviso non le facesse perdere l’equilibrio.

-“Come ti senti?” domandai  vedendo il suo colorito pallido.

-“Bene…credo” rispose su di giri come se fosse ubriaca.

La guardai scettico mentre cercava di articolare le gambe e camminare, ma il suo tentativo fallì e la presi prima che si schiantasse al suolo.

-“Appoggiati a me, tra qualche minuto passerà tutto”

Ci avviammo silenziosamente e quando ci avvicinammo sentii Alice che mi chiedeva di raggiungerli nel salone.

-“Edward qualcosa non va?”

-“Vogliono che li raggiungiamo nel salone, hanno qualcosa da dirci”

Trovai tutta la mia famiglia inclusi i genitori di Bella ad attenderci.

Jasper era appoggiato distrattamente alla finestra quasi annoiato, come Rosalie che fissava il fuoco scoppiettante del camino acceso senza curarsi di quello che accadeva lì dentro, non la toccava minimamente, Emmett ci guardava curioso, come al solito, di sapere i particolari più allettanti Si vede, si sono dati alla pazzia gioia, non sarebbe cambiato mai, Alice invece cercava di trovare qualcosa nel futuro, Esme e Carlisle erano seduti sulle poltroncine così come Renee e Charlie.

-“Mamma, papà che succede?” chiese Bella.

-“Tesoro” cominciò Renee tutta elettrizzata “Ho una splendida notizia da darti, Charlie e Carlisle hanno concluso tutti i loro accordi e noi possiamo tornare finalmente a casa, non sei felice?”

Sapevo che prima o poi quel momento sarebbe arrivato ma non volevo dividermi da lei.

Bella al contrario si irrigidì al mio fianco.

-“Qualcosa non va? Mi avevi detto tu che questo posto non ti piaceva per niente, non vedevi l’ora di ritornare in Danimarca, il popolo attende i suoi sovrani e la sua principessa” sorrise Renee.

Bella abbassò il capo afflitta, probabilmente un mese prima avrebbe fatto i salti di gioia nel sapere che sarebbe andata via di qui, ma se lei avesse voluto ritornare nonostante tutto, non l’avrei certo trattenuta.

-“Mamma io voglio restare” sussurrò Bella.

-“Come? Ma cara perché?”

-“Voglio stare con Edward” disse avvicinandosi a me.

Charlie che non aveva aperto bocca si avvicinò alla moglie.

-“Dovevi aspettartelo che avesse cambiato idea e se è questo ciò che vuoi Bella, allora noi non interferiremo, sappi che quando vuoi ritornare noi saremo lì ad aspettarti”

Bella cominciò a piangere e andò incontro alla madre che la guardava affranta.

-“Ti prego mamma, non fare così, come ti sentiresti se ti chiedessero di lasciare papà? Sono comunque tua figlia e ti voglio bene anche se saremo lontane”

 Il padre le abbracciò e disse alla moglie di andare a preparare le valige.

Io e Bella restammo da soli in quella stanza.

La abbracciai e mi sentii male per il sacrificio che stava facendo.

-“Sei sicura di quello che fai? Non voglio che tu rinunci alla tua famiglia”

-“Ma ora ci sei tu con me, non ce la faccio a lasciarti ora che ti ho trovato”

Si strinse ancora più forte a me.

-“Ti amo, Bella”

Ero consapevole del tempo che scorreva tra di noi, prima o poi sarebbe arrivato il momento di decidere e non sapevo se ero pronto.

A quanto ancora doveva rinunciare per me?

 

_________________________

Oddio! Ma ho scritto veramente tutto ciò?

Dico sono stata davvero da “mi sta venendo una carie, vado dal dentista?”

Non ci credo, esci da questo corpo XD

Scusate il ritardo ma davvero l’ispirazione è andata a farsi benedire insieme alla mia voglia di scrivere, è stata una sofferenza scrivere questo capitolo =.=

Spero non mi linciate, nel frattempo volevo ringraziare chi mi segue, chi commenta, chi mi aggiunge tra i preferiti e chi legge. Grazie davvero!

Ora volevo lasciarvi qualche fotina per farvi vedere dove Edward ha portato Bella.

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Ecco qua.

Alla prossima aLbi ^^

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Capitolo 22
*** Strane sensazioni ***


Strane sensazioni

 

Erano passati ormai diversi mesi da quando Bella aveva deciso di restare a Londra.

L’inverno aveva lasciato posto ad un clima meno rigido.

Le giornate mi sembravano sempre troppo brevi, non avevo mai vissuto con l’ansia del tempo, dal momento che avevamo l’eternità dinanzi a noi.

Mai come allora sentivo che i giorni passavano così velocemente da non darmi la possibilità di trascorrerlo in tranquillità.

Volevo fare così tante cose con Bella ma il tempo non era dalla mia parte e spesso dimenticavo che lei fosse un’umana, ma Bella riusciva sempre a tenerlo in mente.

Non passava minuto che non mi ricordasse cosa lei fosse.

Non avrei rinunciato alla sua vita, alla sua anima, non l’avrei mai dannata.

Perché non voleva capirmi?

Non l’avrei mai condannata alla mia stessa sorte ma lei a quanto pare non era d’accordo con me, così ogni volta che parlavamo di quell’argomento litigavamo.

L’ultimo litigio fu la goccia che fece traboccare il vaso.

La mia famiglia non capiva perché mi ostinassi a non trasformarla, in fondo ero stato io a sceglierla sapendo a cosa andavo incontro e non potevo biasimarla se lei avesse voluto essere trasformata, entrambi sapevamo i rischi, entrambi eravamo innamorati e lei aveva dannatamente paura della distanza che c’era tra di noi.

«Bella, ti prego, ragiona»

«Sto ragionando Edward, lo faccio ogni secondo che passa, ogni giorno che passa, ma sei tu che non capisci»

«Non sai quello che mi stai chiedendo»

«Ne sono consapevole invece, più di quanto immagini. Io ti amo, io ho scelto di stare con te, ho scelto di passare la mia vita con te, ma guardiamo in faccia la realtà, io sono un’umana e tu un vampiro. Dovrai trasformarmi prima o poi, mi lasceresti davvero morire? »

Che razza di domande faceva?

La sua natura era diversa dalla mia e doveva seguirla, l’avrei raggiunta sicuramente, ma non era della mia stessa opinione i suoi occhi lanciavano fiamme quando la informai.

«Come puoi dire una cosa del genere? Non pensi al dolore che provocheresti alla tua famiglia? E a me, non pensi? Come credi che riuscirei a starti accanto sapendo che ti toglierai la vita appena mi accadrà qualcosa?»

«E allora non farlo!»

Mi guardò un attimo stupita, pensando forse che aveva sentito male.

«Mi stai chiedendo di andarmene? Edward, dimmelo! Vuoi che me ne vada? »

Si avvicinò per scrutarmi, per leggere nei miei occhi ciò che aveva frainteso.

Abbassò gli occhi delusa.

«Potevi dirmelo prima il motivo per cui non volevi trasformarmi. Ed io stupida dovevo capirlo, che non mi volevi al tuo fianco per sempre»

Si voltò senza degnarmi di uno sguardo e lasciò la stanza che improvvisamente cominciava a diventare gelida.

Cosa avevo fatto? Cosa avevo combinato?

Come avevo potuto dirle quelle cose?

Avevo rovinato tutto.

Ero stato un mostro, un mostro senza cuore.

Mi accasciai a terra, reggendomi il capo.

La porta si aprì improvvisamente e per un attimo pensai che Bella avesse cambiato idea, ma come poteva!

Riuscii solo a distinguere la figura di Alice che mi venne incontro.

Cercava di scuotermi, di chiamarmi, di farmi riprendere, ma ormai ero caduto in un pozzo senza fondo.

“L’avevo persa”  Era l’unica cosa che pensavo.

«Edward! Rispondimi, ti prego! Riprenditi! Fallo per me, per noi, per lei! Fallo!» strillava preoccupata.

«L’ho persa. » sussurrai

«No! Non è vero. Bella ti ama, vai da lei»

Cercai di capire se stesse dicendo la verità o meno.

«Corri, cosa stai aspettando?»

Non me lo feci ripetere un’altra volta.

Andai nell’unico posto in cui sapevo sarebbe andata a rifugiarsi.

La trovai rannicchiata in un angolino, con la testa appoggiata sulle ginocchia mentre piangeva.

Mi sedetti accanto a lei cercando di sfiorarla ma lei si alzò di scatto.

«Non toccarmi! Vai via! » urlò

Provò a scappare ma non glielo permisi.

«Bella, ascoltami,ti prego. Non volevo dirti quelle cose. Sono stato uno stupido! Sei tutta la mia vita, devi credermi, ma ero disperato. Come puoi chiedermi di toglierti la vita? Io non posso. »

«Ma io voglio stare con te e questo è l’unico modo, lo capisci? Io non riesco a vivere col pensiero che ti perderò, e se non mi vuoi dimmelo adesso e la finiamo qui»

«Oh Bella! Certo che ti voglio»

La strinsi forte a me per un po’.

Non sapevo cosa fare, l’idea di perderla mi faceva impazzire, ma il pensiero di trasformarla mi terrorizzava .

«Dammi un po’ di tempo, ti prego. Devo solo abituarmi all’idea, ti prometto che ti trasformerò, ma non ora, in fondo abbiamo ancora tempo»

La guardai disperato, sperando che accettasse la mia proposta.

Feci un sospiro di sollievo quando annuì.

«Ho avuto così paura di perderti. Scusami per quello che ti ho detto»

Le sorrisi baciandola dolcemente.

«Ho un’idea! Perché non andiamo un po’ in città? »

Forse uscire dal castello, respirare aria diversa ci avrebbe fatto bene.

Lasciai che Bella si andasse a preparare mentre io andai a chiedere una carrozza.

La aspettai fuori dal castello e mentre aspettavo Alice mi chiamò.

Edward, guarda!

Vidi una donna che andava incontro a Bella, una sua vecchia amica.

“Cosa vuoi dirmi?” sussurrai.

Stai attento! Non le farà del male, ma ho uno strano presentimento e la visione purtroppo termina così.

Cosa voleva significare?

Forse avrei dovuto rimandare la passeggiata.

No! Bella ne ha bisogno.

Sospirai.

«Allora, andiamo?»

Annuii aiutandola a salire.

«Dove ti piacerebbe andare?»

Finse di pensarci prima di dire

«Perché non andiamo a… Notting Hill?*»

La guardai sconvolto, speravo stesse scherzando.

«Bella non dici sul serio, vero? »

Mi osservò un attimo prima di scoppiare a ridere.

«Dovevi vedere la tua faccia» cercò di dire tra le risa.

Feci un lungo sospiro di sollievo.

«Mi farai venire un infarto ed è difficile visto che sono già morto!»

«Vorrei andare a Bloomsbury»

Non avevo dubbi che mi avrebbe chiesto di andare al quartiere degli artisti.

Le avrei preparato una bella sorpresa, magari Alice ne era già al corrente e stava già preparando il materiale.

Ero stato diverse volte in quel quartiere al punto che avevamo comprato un piccola villa lì vicino dove amavo rifugiarmi per rilassarmi.

Ogni volta che arrivavo a Bloomsbury ero invaso da un’allegria particolare, gli abitanti sembravano sprizzare felicità da tutti i pori, i colori delle varie abitazioni erano una gioia per gli occhi e Bella sembrava apprezzare quanto me.

Era una vera amante dell’arte e osservava tutto come una bambina che riceveva un giocattolo dai suoi genitori.

In ogni angolo potevi osservare milioni di tele e di persone che si fermavano per avere un dipinto fatto al momento.

Quel quartiere era un vero e proprio richiamo.

Si potevano osservare vari negozi che andavano dalla pittura, scultura e architettura fino alla musica, c’erano immensi rifugi stracolmi di libri, biblioteche stupende.

Guardai Bella che non aveva proferito parola da quando eravamo arrivati, troppo attirata dalla meraviglia che la circondava.

Fui trascinato da una bottega all’altra, nelle quali comprammo tele, tempere, libri ed io ne approfittai per vedere alcuni spartiti di musica.

«Possibile che tu non sia stanca?»

«Oh Edward, c’è così tanto da vedere»

 

Risi della sua espressione buffa.

«Amore guarda che non scappano, possiamo ritornarci tutte le volte che vogliamo» la rassicurai.

«Davvero?»

«Certo, ora però dovremmo rientrare non credi?»

Non volevo sfidare ancora di più la sorte, se non era accaduto ciò che Alice aveva visto era meglio correre ai ripari, così ci avviammo alla carrozza nella quale sistemai tutte gli acquisti che avevamo fatto.

Proprio quando stavo per aiutare Bella a salire sulla carrozza una voce la chiamò.

«Bella sei proprio tu?»

«Amore non ascoltarla! Dobbiamo andare»

Vedevo che era combattuta e spostava spesso lo sguardo da me alla donna che l’aveva chiamata, ma più di tutti vinse la curiosità.

«La conosco, per caso?»

«Sono io Katherine, non ricordi? Sei stata tu ad aiutarmi a scappare dalla Danimarca con mia figlia Elizabeth»

Bella sembrò pensarci un minuto prima di aprirsi in un grande sorriso.

«Oh Kate, non posso crederci. Mi sono sempre chiesta se ce l’avessi fatta, ora come stai?»

«Sono disperata Bella, mia figlia sta male non so più a chi rivolgermi, tutti mi hanno detto che non ci sono più speranze. Bella è così piccola e indifesa, non può morire»

Bella la abbracciò per confortarla e mi guardò.

«Carlisle non potrebbe aiutarla?» sussurrò sicura che l’avrei ascoltata.

«Potrebbe visitarla ma le condizioni di sua figlia sono pessime, l’ho visto. Non credo possa fare più nulla, la malattia è già avanzata. »

«Tentar non nuoce, ti prego. Non me lo perdonerei mai»

Mi guardò supplicante ed annuii alla sua richiesta.

«Kate ascolta, conosco qualcuno che potrebbe aiutarti, dammi il tuo indirizzo e aspettami lì, ok?»

Annuì e le scrisse l’indirizzo su un foglio.

Salimmo velocemente sulla carrozza senza aprire bocca per tutto il tragitto.

Una volta arrivati al castello corremmo da Carlisle che ci ascoltò e accettò di aiutare la ragazza.

Non avvisammo gli altri Alice aveva sicuramente visto tutto e avrebbe dato lei la notizia.

«Bella tu dovresti restare qui, la zona non è delle migliori e non vorrei accadesse qualcosa»

«Edward è una mia amica, vengo con voi!»

Non fu difficile trovare la casa di Kate che ci attendeva accanto alla porta.

«Venite, da questa parte»

Bella si aggrappò al mio braccio, impaurita.

La strinsi forte a me cercando di tranquillizzarla

«Andrà tutto bene»

La bambina purtroppo come avevo già detto a Bella non godeva di ottima salute.

Aveva occhi rossi e gonfi, febbre alta e faticava a respirare.

«La situazione è più grave di quanto immaginassi, la bambina ha la tubercolosi.»

Bella al mio fianco sussultò.

«Da quanto tempo la bambina si trova in queste condizioni?» chiese Carlisle

«Due settimane, credo. Ho chiesto a diversi dottori, l’ho portata in ospedale ma appena la visitavano, mi cacciavano come se avesse la peste. La prego faccia qualunque cosa per salvarla.»

Sentivo il dolore di Carlisle che avrebbe voluto tanto fare qualcosa, ma entrambi sapevamo che le speranze erano minime.

Purtroppo non c’era ancora una cura specifica per la tubercolosi, i vaccini erano ancora in fase di sperimentazione.

L’unica cosa che potette darle fu uno sciroppo che l’avrebbe aiutata contro la febbre e le consigliò di farle bere tisane calde.

«Carlisle hai fatto il possibile, non è colpa tua» sussurrai.

Bella era appoggiata a me, sapevo che sarebbe crollata quindi la tenni ben stretta.

«Cos’ha Bella?»

«E’ stanca, oggi è stata una giornata lunga»

A stento riusciva a tenersi in piedi così Carlisle mi suggerì di prenderla in braccio prima che potesse cadere.

«Non preoccuparti tra poco saremo a casa e potrai riposare»

La sentii mormorare qualcosa ma non afferrai bene ciò che disse.

Non doveva venire con noi, vedere quella bambina l’ha provata emotivamente.

Aveva ragione ma Bella era testarda e non le avrei mai fatto cambiare idea.

Giunti al castello portai Bella nella sua stanza dove trovai Alice che mi aiutò a farle indossare la vestaglia e a metterla a letto.

Restai tutta la notte vicino a lei, non volevo lasciarla sola sebbene non fosse la prima volta ma avevo una strana sensazione e speravo davvero di sbagliarmi.

_________________________________

E’ passato davvero tutto questo tempo? Spero non mi picchiate, ma davvero non ho avuto tempo e la voglia non c’era ma mi sono detta mancano pochi capitoli e prima della fine del mondo vorrei poterla finire questa storia anche perché ne ho un’altra in corso.

Anzi vorrei scusarmi con chi legge anche l’altra storia, ma essendo più complicatuccia dovrei concentrarmi meglio e dedicarmi solo all’altra quindi un momentino che concludo questa.

Passiamo ora ad alcuni chiarimenti, ho scelto *Notting Hill perché ovviamente mi sono informata e fino a 50 anni fa era un zona poco raccomandabile, non sono mai stata nel quartiere degli artisti ma mi sono attenuta a delle foto che ho visto e ad alcuni commenti che trovato sparsi qua e la su alcuni siti.

Ringrazio tuuuuuuuuuutti quelli che mi sopportano ancora XD

Un bacio =* aLbi

 

 

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Capitolo 23
*** Fino all'ultimo respiro ***


Fino all’ultimo respiro

 

Non avevo lasciato Bella nemmeno un attimo e pian piano sentivo che qualcosa cominciava a non andare.

Non la sentii dire alcuna parola per tutta la notte e questo mi insospettiva.

Aspettai che si svegliasse per poter verificare meglio ciò che non capivo.

Quando, però, vidi che a mattina inoltrata Bella non aveva accennato a svegliarsi né ad emettere alcun suono mi preoccupai.

Una cosa era certa il suo cuore batteva!

Non era il solito suono deciso, ma lento, come se fosse affaticato.

«Amore»

Nulla!

«Forza, è mattino svegliati!»

Dopo un paio di minuti vidi i suoi occhi aprirsi.

«Ti senti male?»

Mi accorsi che respirava con grande fatica.

«Bella cos’hai?»

Sebbene la mia temperatura fosse gelida in confronto alla sua, potei constatare che aveva la febbre.

Andai a chiamare immediatamente Carlisle per farla visitare.

Restai immobile accanto alla finestra, aspettando che desse il suo responso definitivo.

Lo sentii sospirare diverse volte ma non feci alcuna domanda.

Solo alla fine mi decisi a chiedergli delle risposte.

«La febbre è abbastanza alta e il suo respiro affannato mi fa credere che ci sia qualcosa in più che non posso diagnosticare ora.» annunciò mio padre.

«Dimmi la verità. C’è qualche probabilità che… »

Non volevo ammetterlo e non avevo il coraggio di dirlo ad alta voce.

«Edward! Bella è fragile e umana. E’ stato un rischio troppo grande portarla con noi, non so dirti se sia una semplice febbre o tubercolosi, bisogna vedere come si evolvono le cose, per ora cerchiamo di farle scendere la temperatura.»

Cerchiamo di restare calmi, figliolo.

«Resta con lei e avvisami ad ogni cambiamento»

Appena Carlisle uscì dalla stanza, mi sentii sprofondare.

Perché proprio Bella? Perché proprio ora?

Erano le uniche domande che mi ponevo e di cui non sapevo risposta.

Non avevo l’esperienza di Carlisle ma sapevo per certo che contro la tubercolosi non c’era rimedio, o almeno non ancora.

Si doveva solo sperare in un miracolo.

Mi avvicinai al suo letto mentre giaceva sofferente sul letto.

Sentivo solo il suo respiro affaticato.

Mi inginocchiai prendendo la sua mano tra le mie sperando che sentisse la mia vicinanza.

«Amore mio non arrenderti»

Se avessi avuto delle lacrime da mandare giù forse avrei pianto.

Tutto il mio mondo stava crollando, stava cadendo a pezzi.

Non avvertii nemmeno la presenza di Esme alle mie spalle.

«Tesoro non angosciarti oltre, ti prego. Bella è forte ce la farà, Carlisle la aiuterà.»

Ringraziavo Esme ogni giorno per quello che riusciva a fare per la famiglia.

Ci sosteneva, ci amava, ci rimproverava quando ce n’era bisogno e ora era lì con me vicino a quel letto che cercava di trasmettermi la forza necessaria per aiutare Isabella.

Non mi ero mai sentito così vulnerabile come allora.

«Esme, forse dovremmo avvisare i suoi genitori non credi?»

Oh…Edward forse non è il caso pensò scuotendo la testa.

Non capivo perché non avremmo dovuto.

«Cosa c’è? »

«E se Bella non dovesse..farcela, pensaci, potresti trasformarla e allora… »

No! No! No!

Bella doveva farcela, perché mi diceva quelle cose, non poteva credere che lei…

Volevo urlare, volevo spaccare tutto, volevo lei e non poteva perderla, non così.

Corsi via da quella stanza.

Stava diventando soffocante e io non riuscivo a ragionare lucidamente.

Non avevo una meta, non sapevo dove andare, mi bastava il più lontano possibile, ma il più lontano possibile da quel dolore che sembrava perseguitarmi anche lì a metri di distanza.

Non ricordo quanto tempo corsi né dove mi trovavo.

Mi accasciai a terra e sperai che fosse solo un brutto incubo, che non stava accadendo a me.

Ma quello è il principe Edward?

Senza accertarmi nemmeno chi fosse, mi alzai di scatto quando sentii quel pensiero e di chiunque si trattasse aveva sbagliato momento.

Avevo solo bisogno di riversare tutte le mie paure su qualcuno o qualcuno non mi interessava.

Era un vampiro e tanto mi bastava!

Lo afferrai per la gola mentre mi guardava terrorizzato, chiedendosi se fossi impazzito.

Non cercò nemmeno di liberarsi, mai opporsi a me!

«La...la pre….go… » cercava di implorarmi.

Improvvisamente presi coscienza e le parole di Esme ritornarono alla mente.

Potresti trasformarla.

Potresti trasformarla.

Potresti trasformarla.

Lasciai immediatamente la presa sulla gola di quel vampiro che cadde a terra stremato.

«Gra..zie principe.. »

Cosa ci facevo lì?

Io dovevo tornare indietro.

Io dovevo tornare a casa.

Bella mi aspettava.

L’avevo lasciata da sola a combattere la sua battaglia.

Dovevo aiutarla, starle vicino, non scappare.

Tornai indietro sui miei passi.

Cercai di raggiungere il castello il più velocemente possibile.

Quando ormai ero arrivato ai confini, Alice mi chiamò.

«Sapevo saresti tornato. Ora corri, Bella è peggiorata! »

Lo scenario che si mostrò davanti ai miei occhi era terribile.

Bella era in preda alle convulsioni e mentre Carlisle la sorreggeva, Esme manteneva una bacinella per permetterle di tossire sangue.

Ero inerme dinanzi a quello spettacolo.

E così come era iniziato, tutto finì facendola accasciare sul cuscino senza forze.

Le andai vicino sorreggendola.

«Edward, la situazione è peggiorata. Non so quanto ancora possa resistere, Bella è debole. E tu non puoi perderla cosi, pensaci »

«Dovrei trasformarla perché sta morendo? »

«No Edward dovresti trasformarla perché la ami»

Cosa avrei fatto se l’avessi persa?

Sarei morto con lei.

«Quanto tempo le resta? »

«Non posso dirlo, ma la prossima volta non so se il suo corpo reggerà agli spasmi»

La presi tra le braccia e la cullai come solo un padre verso sua figlia può fare.

Per me lei era tutto!.

*Era la mia forza quando ero debole.

Era la mia voce quando non potevo parlare.

Era i miei occhi quando non potevo vedere .

Ha visto ciò che di meglio c'era in me .

Mi ha sollevato quando non riuscivo a raggiungere niente.

Mi ha dato fiducia perché ha creduto in me.

Devo esserle grato del sogno che mi ha fatto realizzare

Di tutto l’amore che ho trovato in lei.

E’ stata l'unica che mi abbia sostenuto

E’ stata l’unica che mi abbia visto al di là di tutto il resto

E sono tutto ciò che sono perché mi ha amato.*

La strinsi forte tra le braccia per paura che potesse scappare.

E ora che non volevo altro che essere io la sua forza, per proteggerla da tutto e tutti, non mi era consentito.

Per un attimo la vidi aprire gli occhi e sorridermi.

«Ed..ward…» sussurrò

«Sono qui!»

«Mi dis…pia..ce…» sussurrò

«Non affaticarti conserva le tue forze, pensa a riposare adesso»

«No, ascol…ta..mi, io ti amo e…qualunque cosa succeda e che..tu…decida non cambierà niente…Scusami.. »

Non riuscì più a dirmi altro.

Un nuovo attacco di tosse la colpì.

Chiamai Carlisle allarmato, mentre lei gettava anche l’ anima via dal suo corpo.

«Cosa devo fare?» lo implorai

«Devi scegliere. Con lei o senza di lei!»

E fu allora quando la vidi cadere giù sfinita e sussurrarmi “Scusami” che il suo cuore divenne muto e il mio cominciava ad urlare dal dolore.

 

_________________

*Le parole che ho inserito non sono altro che la traduzione di Because you loved me di Celine Dion, insomma è stata la canzone che ha ispirato questo capitolo.

Eh si, siamo arrivati alla fine, la storia sta per giungere al termine, per fortuna dirà qualcuno, in fondo sono due anni che va avanti.

Il prossimo capitolo è l’ultimo e non penso di riuscire a pubblicarlo prima del 10 Marzo, sono in pieno periodo esami.

Grazie a tutti davvero.

1bacio aLbi :D

 

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Capitolo 24
*** Insieme ***


Insieme

 

Mancavano poche ore al nuovo risveglio di Bella.

In quei tre giorni non l’avevo lasciata un solo attimo.

Non so come ma non aveva emesso alcun suono o urlo eppure ricordavo benissimo le fiamme che dilaniavano il mio corpo quando Carlisle mi trasformò.

Mi ero preoccupato al punto da chiamare mio padre per controllare che si stesse realmente trasformando, e non c’era alcun dubbio.

Pensavo di non essere giunto il tempo, che era ormai troppo tardi quando avevo iniettato il mio veleno in lei ma lui mi aveva rassicurato, la trasformazione procedeva bene, probabilmente ognuno reagiva in modo diverso.

Guardavo il suo corpo cambiare, la sua pelle diventare simile alla nostra e la sua bellezza era ancora più sconvolgente di prima o forse ero solo io a vederla in quel modo.

Ricordavo bene quando l’avevo vista crollare tra le mie braccia, non ero sicura di potercela fare, di riuscire a fermarmi.

Il suo sangue mi aveva sempre tentato così chiesi a Carlisle di fermarmi se non l’avessi fatto spontaneamente.

Era così dolce, così dissetante, così buono, sicuramente il migliore che avessi mai assaggiato, ma allo stesso tempo mi rendevo conto che era il sangue della mia Bella.

«E’ bellissima, non trovi?» mi interruppe Alice avvicinandosi

«Si lo è!» annuii

Non potei fare a meno di sospirare e questo la fece insospettire

«Cosa c’è che non va? Si sta per svegliare, dovresti essere felice»

«Pensi che lei sarà lieta di questa mia scelta? Non posso biasimarla se pensasse che io sia stato egoista, ma se le cose tra di noi cambiassero?»

Alice cominciò a ridere ed io la guardai confuso.

«Non essere sciocco Edward! E’ stata lei a chiederti di trasformarla.»

Non riuscii a ribattere perché entrambi fummo distratti da Bella.

«E’ ora!»

Il suo cuore aveva accelerato i battiti, era la fine, o meglio un nuovo inizio.

In pochi istanti tutta la mia famiglia raggiunse la camera dove si trovava Bella.

Emmett e Jasper fecero un passo avanti temendo che Bella da neonata quale fosse, potesse commettere qualche sciocchezza, Carlisle invece mi affiancò.

Dopo pochi istanti Bella aprì gli occhi.

La vidi guardarsi intorno, si stava meravigliando della sua vista così migliorata e magari anche dei suoni che sentiva da km lontani.

Tutti noi le demmo il tempo necessario perché si ambientasse, non bisognava affatto spaventarla.

Passarono pochi minuti e sembrò accorgersi della nostra presenza.

Ci osservò uno ad uno e quando si soffermò su di me, le sorrisi e feci un passo avanti.

Mi guardò terrorizzata e scattò in piedi dall’altra parte della stanza pronta ad attaccarmi.

Ero sconvolto!

Sapevo benissimo che il dolore della trasformazione poteva cancellare dei ricordi ma non avevo mai immaginato che potesse accadere proprio a lei.

Feci un cenno a Jasper affinchè la tranquillizzasse, magari il tempo necessario per parlarle.

Attento! Non è lucida.

«Bella, tesoro sono io, non mi riconosci?»

 Mi guardò ancora e pian piano sembrò rilassarsi.

«Ma cosa…» provò a dire ma si fermò all’istante ascoltando il suono della sua nuova voce.

Volevo rassicurarla così mi avvicinai.

«Non devi temere, ora ci sono io.»

Si lasciò abbracciare e la sentii ancora più fragile di prima.

«Sono come te?» chiese ingenuamente

Annuii felice

Alice non riuscì a contenersi per molto così cominciò a saltellare.

«Oh Bella dovresti vederti, sei incantevole»

Comparve all’improvviso davanti ai suoi occhi terrorizzandola.

Si aggrappò alle mie spalle mentre Jasper si era messo dinanzi a lei proteggendo Alice.

«Ma per favore. Bella non mi farà niente!»

Le prese la mano e la portò di fronte allo specchio.

Toccava il suo volto accertandosi che fosse davvero lei.

Non riconosceva la stessa ragazza di prima, la sua pelle era pallida, il suo volto aveva lineamenti più dolci, il suo corpo era più accentuato, i suoi capelli erano lunghi e mossi con riflessi rossi, rossi come i suoi occhi.

«Ma gli occhi?»

«Tra qualche mese il rosso scomparirà del tutto»

Mio padre che non aveva aperto bocca si fece avanti.

«Bella non senti la fame?»

Improvvisamente chiuse le sue mani sul suo collo.

Le andai incontro e le presi tra le mie.

«Tesoro non preoccuparti, ora andiamo a caccia» la rassicurai poi mi voltai verso gli altri «Ragazzi ci sarà il tempo per parlarle, ora la porto con me»

«Edward, fai attenzione, non sai se è in grado di controllarsi.» disse Esme preoccupata

«Sono sicuro che non farà nulla di male.»

Mi rivolsi di nuovo verso di lei, volevo che cominciasse a rendersi conto dei cambiamenti, della sua forza, della sua velocità.

Mi spostai velocemente verso la porta e la guardai.

«Vieni con me?»

«Non so farlo»

«Certo che si! Lasciati andare»

Cominciai ad avviarmi sicuro che mi avrebbe seguito.

Poco dopo la trovai a correre al mio fianco.

Non potevo ancora credere che Bella fosse diventata esattamente come me.

Ora non c’era più niente che potesse dividerci.

Prima o poi avrei dovuto parlarle dei suoi genitori, dovevamo decidere cosa fare, cosa dirgli, non potevamo rischiare che ci scoprissero.

La guardai correre senza problemi e fui fiero della donna che avevo al mio fianco.

Ci fermammo in uno spazio chiuso a cerchio.

Non c’erano animali nei dintorni, perché si era fermata?

«Bella…?»

«Shh» fece segno con il dito.

Mi sorrise e si avvicinò abbracciandomi.

«Mi sei mancato!»

Non credevo che davvero sentisse il bisogno di me.

La strinsi senza aver paura di poterle fare del male.

Mi toccò piano le braccia, risalendo fino al volto.

«Sei caldo e morbido.»

Sospirai quando anche le sue labbra furono sulle mie.

Ci sfioravamo lentamente, senza alcuna fretta.

Sentii le sue mani tra i miei capelli, che cercavano di avvicinarmi per approfondire quel  bacio, e quando ci separammo sembrava quasi che fossimo senza fiato.

Non potevo desiderare altro ma forse mi sbagliavo, qualcosa potevo ancora desiderare.

«Voglio te, il resto può aspettare» sussurrò Bella al mio orecchio.

E quella volta fui grato a Carlisle di avermi salvato e avermi permesso di conoscere lei.

Potevo davvero dire che alla mia vita non mancava più nulla.

Il mio cuore aveva ricominciato a battere insieme al suo.

 

________________________

Come promesso, il 10 Marzo è passato ed io sono qui a mettere la parola fine a questa storia che vi accompagna da più di due anni ormai.

E’ sempre triste concludere qualcosa, avevo davvero pensato di non riuscire a finire questa storia.

Chissà qualcuno avrà detto ancora? XD Posso capirvi anche io mi ripetevo la stessa cosa.

Meglio tardi che mai no?

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Per chi l’ha ricordata

 

E non per ultimo tutti quelli che l’hanno commentata o semplicemente letta.

E ora che ho concluso questa posso riprendere Psiche.

Un bacio ^^ aLbi

 

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