Diversus

di A_Just Me
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I'm a Wizard ***
Capitolo 2: *** Quidditch. ***
Capitolo 3: *** New Outfits ***
Capitolo 4: *** Brown eyes ***
Capitolo 5: *** Prejudices ***
Capitolo 6: *** Strange ***
Capitolo 7: *** Halloween ***
Capitolo 8: *** Mistletoe ***
Capitolo 9: *** A word can change everything. ***
Capitolo 10: *** 'Sorry babe.' ***



Capitolo 1
*** I'm a Wizard ***


Diversa .. una parola che l’ha sempre descritta a pieno.

Diversa dalla sua famiglia, diversa dai suoi fratelli, diversa dai suoi coetanei, diversa.

Dal latino ‘Diversus’, divertente.

Beh lei non si sentiva per niente divertente. Divertente non era una delle parole con cui si sarebbe mai descritta, forse apatica, asociale,
monotona si quelli si che erano termini con sui si sarebbe descritta, aggettivi che da li a poco non avrebbe piu usato  in modo dispregiativo.



‘BOCCIATO’ di nuovo, penso Alyssa, non che si aspettasse qualcos’altro.

Era il terzo anno che veniva bocciata, quella scuola non faceva per lei, beh forse la scuola in generale non faceva per lei. Era un disonore per la sua famiglia, i suoi fratelli erano entrambi diplomati e prossimi alla laurea, l’orgoglio di mamma e papà, mentre lei era bloccata da tre anni in primo superiore. Non era mai stata portata per gli studi, forse l’uniche materie in cui andava bene erano latino( amava il mondo classico, amava tutto, la mitologia, la loro storia, il modo in cui vivevano, forse era nata nell’epoca sbagliata) e poi c’era educazione fisica, l’unica materia in cui eccelleva (amava tutti gli sport possibili, anche se il suo sport preferito rimaneva il nuoto, quando era sott’acqua finalmente si sentiva nel posto giusto, li riusciva a pensare, a rilassarsi. Cosa che fuori, con tutta quella gente che era li pronta a puntarle il dito contro e a dirle che l’aveva delusa, non riusciva a fare. )

‘Fottuta scuola’. Disse prima di varare la soglia di casa convinta che i suoi fossero ancora al lavoro, ma non appena arrivo dinanzi alla cucina, trovò sua madre, suo padre e una donna a lei sconosciuta seduti intorno al tavolo da pranzo che la guardavano. I suoi genitori la guardavano con un sguardo serio, un misto tra ‘sei in un mare di guai e ‘mi dispiace ma ti uccideremo’,mentre la signora che era seduta a capo tavola, aveva un paio di occhi azzurri, capelli biondi e ricci, era molto bella e somigliava in una maniera paurosa a suo padre e la osservava, come se stesse cercando di farle una foto, come se fosse dovuta scomparire da un momento all’altro. ‘Merda, sono fottuta.’ Pensò Alyssa prima di girarsi e tentare di svignarsela, ma il suo tentativo di fuga fu vano. ‘Dove credi di andare, signorina?’ ‘All’inferno prima che mi ci mandiate voi?’ dopo poco una fragorosa risata si sollevò nell’aria, Alyssa si girò e noto che questa veniva dalla signora a lei sconosciuta.

‘ Ti somiglia molto Tommy.’

A quelle parole Alyssa assunse un espressione no meravigliata, di più se fosse stato possibile. Lei uguale a suo padre? Chris era uguale a suo padre Anthony era uguale a suo padre, entrambi giovani uomini bene educati e con un futuro più che rigoglioso che li si prospettava. Ma lei era l’ultima persona che, sulla faccia della terra, avrebbe paragonato a suo padre, lui era freddo, lei era solare, lui amava essere circondato dalla gente, lei preferiva il suo MP3.

‘Alyssa siediti, e tu Herm smettila di ridere.’ ‘Scusa, ahahaha, okay la smetto.’ ‘ Allora’ disse suo padre, ‘Lei è m..’ ‘Scusate, sono stata bocciata, ma l’anno prossimo mi impegnerò, ve lo prometto, ma non mandatemi in collegio.’ ‘Ahahahah’ la signora o Herm come l’aveva chiamata suo padre, riprese a ridere e stavolta di vero gusto, tanto che dovette asciugarsi le lacrime. ‘Oh ci giurerei sul fatto che l’anno prossimo ti impegnerai, andrai ad Hogwarts.’ ‘Hogche?’ ‘Siedi Aly.’ Disse sua madre seria. ‘ dobbiamo dirti una cosa, ma devi promettermi che non ti arrabbierai o che per lo meno non ci escluderai dalla tua vita.’ ‘Ma cos..’ ‘O avanti Maria, non fare la drammatica. Capirà il motivo per cui l’abbiamo fatto.’ ‘scusate io sono qui, mi dite cosa succede.’ ‘Siediti, fammi finire prima di sbraitarmi contro.’ Prese un po d’aria o forse un po di coraggio ‘Allora, fin da quando sei nata hai sempre fatto qualcosa di strano, prima il piatto che si rovescia da solo, poi tuo fratello che cade dalla culla, poi un tuo compagno di classe che viene sbattuto contro il muro. Noi abbiamo sempre creduto che non sapessi gestire la rabbia quindi fin da quando avevi quattro anni, ti abbiamo mandato da uno psicologo..’ ‘Volete dirmi qualcosa che gia non so, grazie.’ ‘non interrompermi, allora dov’ero rimasto, si lo psicologo. Bene, nonostante le due sedute a settimana, le pillole e le lezioni a casa, non davi segno di miglioramento. Nessuno sapeva cosa fare, abbiamo tento di far finta di niente, ma il giorno del tuo undicesimo compleanno, ci arrivò questa..’ le mostrarono una busta con sopra inciso il suo nome. ‘ Inizialmente non capii nulla, ma poi ..’ ‘ Qui entro in gioco io, quando tuo padre, anche se avresti dovuto averla tu, ricevette la lettera, qualcuno mi informo che il mio cuginetto aveva una figlia maga. ‘ Cuginetto, maga? Qualcuno mi può spiegare non ci sto capendo più nulla.’ ‘si allora, io sono Hermione Granger, la cugina di tuo padre, sono una maga, e da quanto dice questa lettera ,e le sedute dai tuoi innumerevoli psicologi, anche tu lo sei.’ Alyssa si alzò e inizio a camminare con le mani nei capelli per tutto il salotto ‘ Io una maga, no non è possibile. ‘ ‘tesoro calmati e ascolta tutto.’ Alyssa prese di nuovo posto, aspettando che qualcuno l’aiutasse a capire meglio qualunque cosa stesse succedendo. ‘Allora stavo dicendo..’ riprese Hermione ‘ non appena seppi della tua esistenza come maga mi precipitai qui, ma i tuoi, tuo padre piu che altro, non vollero sentir ragioni, per loro tu eri normale e non mi permisero neanche di incontrarti. A distanza di cinque anni, forse soffocati dai sensi di colpa o semplicemente perché non volevano piu farti soffrire mi hanno chiamata e quindi eccomi qua. Ora qualunque cosa tu voglia chiedermi sono a tua completa disposizione.’ Alyssa fece per aprire la bocca, come per dire qualcosa, ma poi la richiuse. ‘Ah un ultima cosa..’ disse Hermione ‘Quest’estate, se tu vorrai, la passeremo a studiare, cosi che tu possa entrare ad Hogwarts, per le questioni burocratiche ci penso io, a te basterà superare gli esami. Allora qualche domanda.’ ‘Hermione.. ‘ ‘ si cara?!’

‘Portami via di qui.’ 


 

Spazio Autrice

TADANNN

Sono tornata e questa volta, come molti di voi hanno chiesto, con una Fan Fiction in piena regola.
Allora passiamo alla storia.
La storia parla della figlia di un ipotetico cugino di Hermione,
ho pensato lei ha cancellato se stessa dalla memoria dei genitori
non di tutta la famigli, quindi ecco Alyssa. 
I suoi genitori non volevano accettare il fatto che fosse una maga, ma alla fine hanno dovuto mettersi il cuore in pace.
Non voglio dilungarmi troppo, voglio solo dire che questo è un esperimento,
non mi sono mai cimentata in una Fan Fiction in piena regola,
spero che qualcuno recensisca,
cosi potrò capire se piace o meno.
Quindi aspetto i vostri commenti.
Un bacio,
alla prossima..
A_Just Me

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Capitolo 2
*** Quidditch. ***


Erano passati tre mesi da quel giorno, Alyssa studiava tutti i giorni e dormiva poco, ma quel poco le bastò per rimanere sveglia e superare quel fottuto esame, il primo che superava in tutta la sua vita.

Tra un paio di giorni sarebbe andata a Hogwarts. Era elettrizzata a terrorizzata allo stesso tempo.
Mille pensieri l'assalirono mentre, insieme ad Hermione, si dirigeva alla tana.
Alyssa aveva passato tutta l’estate con Hermione e ogni tanto Ron, non aveva conosciuto o visto nessun altro, non era mai uscita di casa se non per andare a fare l’esame.

Si ritrovò catapultata da uno stato di quiete in cui era fino a quel momento, ad uno dove non sapeva se fosse ad un concerto o ad un combattimento di wrestling  , davvero non ci stava capendo niente. C’erano persone che gridavano a destra e sinistra ma dopo poco si accorsero della loro presenza. Due ragazzini, una femmina, molto probabilmente della sua età, capelli rossi, ricci, occhi azzurri, non molto alta e con un libro in mano, e grazie a quello capì che fosse Rose, figlia maggiore di Hermione, gliene aveva parlato molto quel’estate, e poi c’erano un ragazzino, qualche anno più piccolo di lei, capelli rossi e la fotocopia esatta di Ron, presuppose fosse Hugo, questi corsero ad abbracciare Hermione, e dopo di loro molte, molte altre persone la salutarono, nessuno badò a lei.

Dopo aver salutato la vasta famiglia Weasley, Hermione passò alle presentazioni. – Lei è mia nipote, la figlia di mio cugino, si chiama Alyssa, frequenterà Hogwarts con voi quest’anno, quindi per favore datele il benvenuto è molto timida. – l’unica che non uscì di casa e che le si avvicinò fu Rose. – Ciao, io sono Rose.. a quanto pare siamo cugine, vieni che ti presento gli altri. – le sorrise portandola con se in giardino dove si erano recati gli altri del clan Weasley-Potter.

-Ragazzi. – Rose richiamò l’attenzione di tutti. – Lei è Alyssa, la figlia di un cugin.. – sappiamo chi è Rose c’eravamo anche noi quando tua madre l’ha presentata. – Ti odio James. – Ti voglio bene anche io, Rosie. – Non devi chiamarmi Rosie.- O certo io non posso ma Malfoyuccio, può non è vero?- Rose stava per esplodere. – James, Rose basta, non vedete che la state spaventando. – Una ragazza le si avvicinò, era molto diversa da tutti gli altri che, mediamente, si somigliavano tutti. – Ciao, sono Roxanne, ma puoi chiamarmi Rox.- passarono circa quattro ore per far capire chi erano i fligli di chi, la loro storia, la storia di Harry Potter e Voldemort a Alyssa ma alla fine ci riuscirono, Rox aveva presentato tutti ad Alyssa, tranne uno. – dopo averti spiegato tutto, e averti presentato tutti, mi dispiace ma devo presentarti anche lui. Aly lui è James.- Piacere. – Disse Alyssa porgendogli la mano. – Si piacere. – Disse James alzandosi e urtandola quasi facendola cadere, ma per sua fortuna qualcuno la prese. – Lascia perdere James, lui è .. beh nessuno sa cos’è.. – Aly scoppiò a ridere. –Piacere Alyssa. - piacere Fred. Pronta per Hogwarts? – Non so ho paura. -non ti preoccupare, ci saremo noi con te. – Grazie.- disse Alyssa abbracciandolo.


‘Ragazzi è pronto.’ Disse Nonna Molly.


Tutta la accolsero bene, anzi benissimo, erano tutti ospitali. Le facevano domande su domande, solo per conoscerla meglio. Le piaceva quella gente, non si sentiva più diversa, forse ancora un po lo era ma questa volta in senso buono.
Tutti ridevano e scherzavano con lei, tutti tranne una persona. La guardava male sin da quando aveva varcato la soglia della porta. Lei a lui non piaceva e tanto meno lui a lei, soprattutto da come l’aveva trattata in giardino.  

-Aly vuoi venire a giocare a Quidditch?- cos’è?-  James scoppiò a ridere. Rox lo guardò male. – è il gioco più famoso del mondo magico, vieni che ti spiego.- Disse Rox portandola con se in giardino. Aly restò immobile quando vide Fred, James, Hugo e altri che volavano, volare? Per lei era un sogno, ma poi mise insieme i pezzi e si ricordò dov’era e cos’era e cosi si ricompose. – Allora consiste nel tirare questa palla grande nei tre cerchi, ci sono due squadre, poi ci sono due palle che vanno da sole e bisogna colpirle per distrarre gli avversari e poi c’è questa pallina piccola d’orata, il cercatore deve prenderla, chi la prende per primo vince e la partita finisce.- le disse Rox, nel modo più semplice che conoscesse. - Allora te la senti? Vuoi provare? – Non lo farà mai. – Disse James. – Si voglio provare. In che ruolo gioca James? – mi piaci ragazza, cercatore. – Bene voglio fare quello. – Perfetto ci mancava proprio un cercatore, allo zio non va di giocare. Adesso dobbiamo solo vedere se sai volare e ci serve una scopa. – Prendi la mia. – Disse Harry. – Grazie. – disse Aly. – Ora mettila a terra e di su. Aly non fece in tempo a pensare quelle due lettere che la scopa era gia su. Harry e Rox che le erano vicini, erano strabiliati. – Wow, okay ora mettila tra le gambe e di su, e prova a fare un giro. – disse Harry e Aly sorrise, un sorriso furbetto e rivolse uno sguardo a James, che la guardava convinto che non ce l’avrebbe mai fatta. Dopo poco Aly si alzò in volo e fece il suo giro. James aveva la bocca spalancata e stava sudando freddo. Intanto Ron stava piangendo per le troppe risate. Dopo il suo giro Aly scese e sotto lo sguardo sbigottito di tutti, tranne quello di Ron che rideva e Hermione che sorrideva e scuoteva la testa, si diresse verso Ron che le batté il cinque e si girò verso gli altri.
– Allora come sono andata, sono all’altezza di James Potter? – Come hai fatto? – fu James a parlare. – Diciamo che oltre a studiare le materie di Hogwarts lo zio mi ha fatto provare un po il Quidditch, e beh mi sono appassionata emh, ecco l’ho praticato per tutta l’estate. – tutti scoppiarono a ridere e le fecero i complimenti, tutti tranne James che prese la sua scopa e volò via.


Verso sera tardi, Alyssa guardava ancora fuori dalla finestra, James non era ancora tornato e lei si sentiva in colpa. – Non preoccuparti, James è orgoglioso, non avrebbe mai accettato che qualcuno lo umiliasse, vedrai che torna. – Le disse Harry. – Ora vai a letto, domani si va a fare compere o come dite voi ragazze, ‘si va a fare shopping’.- Aly sorrise. – Grazie Harry, buona notte.- disse dopo averlo abbracciato e si recò nella sua stanza, che condivideva con Rox.


Meno un giorno ad Hogwarts e lei era sempre più eccitata, nessuno avrebbe potuto rovinarle quell’anno, neanche James Potter.




 

SPAZIO AUTRICE

Eccomiiii.
Scusate il ritardo. 
Allora per prima cosa parliamo del capitolo. 
Alyssa per la prima volta incontra tutto il clan Weasley-Potter, tutti l'accolgono bene, tutti tranne James.
C'è sempre qualcuno che da fastidio. Alyssa lo prende un po in giro, speriamo lui non ricambi con qualcosa di peggiore.Però lei non si fa scoraggiare, e positiva circa questo suo primo anno a Hogwarts.
Bene, ora veniamo a noi, ho visto che nessuno ha lasciato una recensione.
Vorrei avere una vostra opinione, positiva o negativa che sia, 
voglio capire se piace o meno.
Aspetto i vostri pareri.
HO BISOGNO DI VOIII
Ora vi lascio, mi sto dilungando troppo.
Un bacio,
alla prossima..

A_Just Me
 

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Capitolo 3
*** New Outfits ***


La mattina seguente Alyssa fu svegliata da un gran trambusto che veniva dalla cucina, si alzò stava per uscire per capire cosa stesse succedendo, ma passò per sbaglio davanti ad un specchio e li capì che no, non poteva scendere, cosi prese tutto ciò che le serviva e si recò in bagno, fece una doccia veloce e indossò un pantaloncino di jeans, una canotta grigia, il colore che a suo avviso le si addiceva di più, il grigio è un colore insignificante, non è ne nero ne bianco, e lei si sentiva un po cosi, completò il tutto con una felpa da football blu e le sue amate convers bianche, mise un po di trucco, giusto per non sembrare addormentata e si recò di sotto.


Quando arrivò in cucina trovò tutti intenti a fare qualcosa, ma non appena mise piede nella stanza gli sguardi furono tutti per lei, inizialmente sorrise, ma subito dopo si sentì a disagio. Tutti la fissavano, era abituata ma ogni volta si sentiva sempre a disagio. Tra le persone normali, o come li chiamavano loro, tra i babbani lei sapeva perfettamente il motivo per cui la fissavano e l’additavano, ma qui, tra le persone che credeva fossero come lei , non aveva la più pallida idea per cui la fissassero. Poi si rivolse alla ragazza che l’affiancò in quel preciso istante. – Rox, ma perché tutti mi fissano? – Rox la fisso per un momento, poi rivolse lo sguardo a Rose che annuii e la trascinarono di nuovo di sopra.
– Qualcuno mi può spiegare per quale motivo mi fissate, sono sporca? C’è qualcosa di sbagliato? Mi sono macchiata? – Rox e Rose la fissarono, nessuna delle due sembrava voler parlare, ma poi Rose si decise e prese parola. – Dove hai preso quei vestiti? Ti prego vesti anche noi cosi. – Alyssa, in un primo momento rimase a bocca aperta poi scoppiò a ridere. – Ahahah, e voi, ahahah, mi fissavate, ahahahah, per come sono vestita. Ahahahahah. – Allora? – Disserono Rox e Rose. – Certo che vi aiuto, ma perché siete cosi sbigottite? – Beh diciamo che qui, nel mondo dei maghi non ci vestiamo in questo modo. – Ah, quindi dovrei cambiare il modo di vestire. – NOO! – Okay! – disse Alyssa con un sorriso. – Bene ora pensiamo a voi.


Passarono circa un’ ora in bagno a prepararsi. Verso le dieci qualcuno bussò alla loro porta. – Chi è? – disse Rose. – Sono io, posso entrare? – Certo mamma entra. – WOW! – Ragazze siete bellissime, ma sapete che dobbiamo andare solo a Diagon Alley, no ad una sfilata. E cosi tra i babbani ora si usano questi, ai miei tempi si usavano cose un po diverse. – Sorrise Hermione, pensando a quando era una ragazzina. – Ora andiamo o faremo tardi.

Scesero le sale e tutti,che erano li ad aspettarle, si  voltarono rimasero nuovamente a bocca aperta, ad Alyssa iniziava a piacere l’effetto che faceva alle persone, si sentiva per la prima volta accettata e non criticata, ed era felice.

Rox indossava un jeans a pinocchietto con cavallo basso, convers rigorosamente bianche, una canotta bianca e una felpa con cerniera a maniche corte nera, mentre Rose indossava dei pantaloncini, anche ella di jeans una canotta rossa, convers rosse, maglioncino marroncino chiaro e borsa dello stesso colore. Ron non appena vide la sua bambina, non sembrò piu sorpreso, quasi arrabbiato. – Rose dove credi di andare in quel modo? – papà non iniziare okay, sono grande, potrò vestirmi come mi pare. – Ron, Rose ha ragione, lasciala in pace. – questa volta fu Nonna Molly a parlare. – Siete bellissime, ragazze. Alyssa hai dei bellissimi gusti nel vestire. – Grazie signora Weasley. – Oh no ti prego chiamami nonna, okay? – Va bene. –Disse Alyssa sorridendo.


Ora ci tocca la metro polvere. – La che? – disse Alyssa con uno sguardo, quasi impaurito. – oh non preoccuparti, è semplice, devi prendere un po di questa polvere e dire ad alta voce dove vuoi andare, molto chiaramente. – Non preoccuparti non sarai la prima. – dopo tre o quattro persone, decise di provare. Il viaggio fu molto veloce, comodo se cosi si può chiamare un viaggio durato meno di due secondi. A differenza dell’arrivo che fu abbastanza doloroso.
Era caduta ma qualcuno l’aiutò ad alzarsi. Alzò lo sguardo e si perse in un paio di occhi marroni.


È semplice trovare l’oceano in paio di occhi azzurri, ma se lo trovi in quelli marroni, beh allora …  




 

ANGOLO AUTRICE

Salve bella gente, eccomi con il terzo capitolo. 

Allora veniamo a noi, in questo capitolo ho voluto paralre un po del modo di vestire di Alyssa,
io amo la moda e ho voluto mettere un po delle mie passioni in questa storia. 
Alla fine del capitolo ho voluto lasciarvi un po con la suspense ... 
Chi sarà mai? Provate ad indovinare magari lasciate anche una recensione.
Approposito di recensioni, vorrei ringraziare lightiningxdisaster
l'unica che ha lasciato una recensione che mi ha fatto tanto piacere. 
Quindi bella gente, scrivete qualcosa non mordo lo giuro. Scusate se è un po corto, ma è solo un capitolo di passaggio.
Vi lascio, 
alla prossima.

A_Just Me

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Capitolo 4
*** Brown eyes ***


Quando vedi un paio di occhi azzurri, verdi, grigi perfino, ti sembrano bellissimi. Nessuno si ferma mai ad osservare un paio di occhi marroni, troppo comuni per racchiudere la stessa bellezza di quelli verdi o azzurri. Ma purtroppo per Alyssa lei quella bellezza la vedeva e come se la vedeva, ma purtroppo per lei la vedeva nella persona sbagliata. Dopo essersi ripresa da quella specie di trance, alzò lo sguardo e si ritrovò l’ultima persona che avrebbe voluto vedere, si sentiva dannatamente in colpa, dannatamente in colpa per l’altra sera, dannatamente in colpa per tutto anche se lei non aveva nessuna colpa.


- Ciao. Disse Alyssa con un filo di voce, senza accorgersi della pericolosa vicinanza, lui invece se ne accorse, e la lasciò subito.

- Hei James, dove sei stato ieri sera?- non era tornato, aveva passato la notte fuori, ed era tutta colpa sua. Ancora con lo sguardo volto verso lei, ma non appena Fred lo richiamò distolse lo sguardo.

-Ero da Josh.

-Ah, okay. Andiamo dallo zio?

-Okay. Disse sorridendo, quel sorriso fece tingere le gote di Alyssa anche non essendo rivolto a lei. Non appena se ne accorse, cercò di cacciare via quel pensiero. Lei non poteva, lui era.. non poteva.

Qualcuno le posò un bracciò sulla spalla che la fece sussultare.

-Allora pronta? Oggi compreremo tutto ciò che ti servirà. Alyssa sorrise, era pronta, pronta per conoscere quel mondo, pronta per entrare a farne parte.


Passarono tutta la mattinata e anche il pomeriggio a comprare tutto ciò che le sarebbe potuto servire. Ma l’acquisto che la colpì di più fu la sua bacchetta, ebbene si, anche lei aveva una bacchetta finalmente. Le aveva viste solo nei film e adesso ne aveva una sua che funzionava davvero, non poteva crederci. Harry gli ripeteva che era la bacchetta a scegliere il mago, beh in effetti fu proprio cosi, se per voi cadere in testa e procurare un bernoccolo lo chiamate scegliere siete liberissimi di farlo.


Quella giornata fu fantastica per Alyssa, prima di andare a letto Rox e Rose le aveva parlato un po di Hogwars, le avevano spiegato che era divisa in case, ed ora lei era elettrizzata, voleva assolutamente sapere in quale casa sarebbe finita. Rimase fino a tardi a leggere un libro che palava delle quattro case che le aveva prestato Rose. Lei che leggeva, se l’avessero vista i suoi fratelli sarebbero scoppiati a ridere.. i suoi fratelli le mancavano molto, non li aveva neanche salutati ora che ci pensava. I suoi fratelli erano cinque anni più grandi di lei, erano gemelli, ma le volevano un gran bene, avrebbe voluto dare un bacio a Chris e dormire abbracciata a Anthony.

Si ritrovò sul divano con le lacrime agli occhi mentre guardava il display del suo cellulare e cercava di auto convincersi a chiamare uno dei suoi fratelli, era in un certo senso scappata di casa, chissà se i suoi genitori gli avevano spiegato il motivo per cui fosse andata via, il vero motivo. Gli doveva una spiegazione.

Sta per premere il verde, aveva trovato un minimo di coraggio, ma qualcuno la bloccò.

-Non farlo. Disse qualcuno nell’ombra, Alyssa si spostò un po, giusto per vedere chi fosse, non appena capì abbasso di nuovo lo sguardo e chiuse il cellulare. E si alzò.

-Non dovrei fare cosa?

-Qualunque cosa stessi per fare, se ti fa piangere non credo sia buona. Quindi non farla, te ne pentirai.

-Non sono affari tuoi quello che faccio o non faccio. Disse Alyssa dirigendosi nella sua stanza, lasciando un James Potter imbambolato in salotto.


Non riusciva a dormire, quando finalmente riuscì a prendere sonno, era troppo tardi, la sveglia stava suonando.
Prese le sue cose e si recò in bagno, fece una doccia e si vestì. Pantalone di jeans, una maglia a maniche corte nera e sopra la sua amata felpa da football nera, convers bianche, un po di trucco ed era pronta.


Arrivarono alla stazione di King’s Cross, alle 10:55, pochi minuti prima che il treno partisse, salutarono tutti e cercarono uno scompartimento libero e si accomodarono. Il viaggio non fu lunghissimo, ma quel tanto cha basto a far dormire quasi tutti per un po, tutti tranne Alyssa.


-Allora eccitata? Siamo quasi arrivati. Disse Rose. Alyssa non rispose troppo presa dal paesaggio, ma dentro di se fremeva dalla voglia di scendere da quel treno, e forse per una volta si sarebbe sentita accetta, si sarebbe sentita a casa.





 

ANGOLO AUTRICE

Eccomiii!!

Ho deciso di postarvi questo capitolo subito, dato che il prossimo sarà il primo giorno ad Hogwars per la nostra Alyssa,
volevo impegnarmi un po di più.
Bene, veniamo a noi, in questo capitolo vediamo Alyssa presa dalle prime questioni d'amore, beh non preoccupatevi non sarà cosi semplice. Ci saranno molte sorprese.
Vorrei ringraziare, di nuovo, lightiningxdisaster per aver recensito, grazie mille :)
e vorrei sollecitarvi a recensire, anche un piccolo parere a me farebbe tantissimo piacere.
Spero che la storia vi stia piacendo.
Alla prossima, 
un bacio.

A_Just Me

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Capitolo 5
*** Prejudices ***


Iniziò a realizzare il tutto la mattina seguente. Quando aprì gli occhi si ritrovò in un letto molto comodo, e solo quando vide sulla sedia accanto al letto i colori della sua casa sulla sua divisa, tutto le tornò a mente.
 
‘Era finalmente arrivata ad Hogwarts, con i ragazzini del primo anno si stavano dirigendo in sala grande dove sarebbero stati smistati. Non aveva la più pallida idea di dove sarebbe finita, tutte le case la attiravano per un qualche motivo, se avesse dovuto scegliere lei non ci sarebbe riuscita. Ma quando il cappello parlante l’assegno ai serpeverde sapeva di essere nel posto giusto.
Tutto le sembrava magnifico, tutto, ma non appena vide la tavola imbandita rimase a bocca aperta, non si riprese finche Albus, scuotendole il braccio, la fece riprendere. ‘


Ebbene si, Alyssa è una Serpeverde.

 
Fece tutto di corsa e forse dimenticò anche qualcosa, ma non le importava era il suo primo giorno ad Hogwarts e anche il primo giorno della sua nuova vita.

Albus la aspettava nella sala comune, insieme a lui c’era un ragazzo strano, capelli biondi, occhi grigi.
-Aly lui è Scorpius, il mio migliore amico. Disse Albus.
-Piacere Alyssa.
-Piacere mio, Scorpius Malfoy.
-Oh tu devi essere quel Malfoy, vero Al?
-Si è lui, però ora andiamo, non vorrei che Rose ti uccidesse.
- Che centra tua cugina ora? Disse tingendo le sue gote di un lieve color pesca.
-Niente lascia stare.
E fu li che Alyssa capì, lui non sapeva, beh del resto neanche Rose sapeva, si ostinava a descriverlo con aggettivi poco carini. Cosi decise di sviare il discorso.
-Allora, cosa abbiamo oggi?
- Andiamo a colazione e lo scopriremo. Disse Albus sorridendo, un sorriso che Alyssa ricambiò.


Si stavano dirigendo in sala grande, quando troppo presa dall’emozione, che aveva dentro ancora dal giorno precedente, Alyssa andò a sbattere contro qualcuno.

-Come hai osato? Sai chi sono? Disse questo qualcuno girandosi e la vide.
-Oh sei tu, chissà perché non sono sorpreso di vederti tra le serpi.

-Sei un coglione James.

Lui rimase li fermo, non poteva risponderla, o farle un qualsiasi torto suo padre lo aveva avvertito, ma più che altro lui non voleva, non voleva farle nessun torto, così cercava di parlarle il meno possibile, come aveva fatto in quei pochi giorni da quando la conosceva.

-Al credo di aver cambiato idea sulla tua amica, è riuscita a zittire Potter, ed è qui solo da un giorno. Disse Scorpius ridendo.
-Perché che idea avevi di me?
-Emh, io … sta zitto Potter a te ci penso dopo.

Disse Alyssa molto arrabbiata, poi ricordò che quando si arrabbiava succedevano sempre cose, beh diciamo non molto belle. Quindi cerco di calmarsi, ma non riuscendoci, scostò tutto e si diresse a fare colazione.

Albus e Scorpius si sedettero vicino a lei, ma non li degno neanche di uno sguardo.
Un professore, che successivamente scoprì essere il professor Lumacorno, il direttore della sua casa, le si avvicinò.
-Signorina Granger, benvenuta tra i serpeverde, questo è il suo orario. Da lei mi aspetto molto dato il suo cognome. Sua zia è la strega più brillante che abbia mai conosciuto.

Alyssa sorrise, ma dentro stava morendo, possibile che ovunque fosse doveva essere paragonata a qualcuno, non poteva mai essere solo Alyssa. Tra i babbani la paragonavano a suo padre o ai suoi fratelli, qui a sua zia, per tutti lei era Alyssa Granger, e non Alyssa, forse per questo non si sarebbe mai sentita a casa da nessuna parte.






 

ANGOLO AUTRICE

Eccocii..
Allora, ecco il primo giorno per la nostra Alyssa, come potete notare non è uno dei migliori primi giorni del mondo.
Qualcuno si aspetta sempre qualcosa da lei, che lei sia una strega o una babbana.
Tornando a noi, spero che il capitolo piaccia e come al solito vorrei ricevere qualche recensione, 
giusto per sapere come sta procedendo, se ci sono errori, se piace.
Aspetto solo voi :3
Credo di pubblicare al massimo altri due capitolo questa settimana. 
nei prossimi capitoli rivedremo i fratelli di Alyssa e altre sue vecchie conoscense.
Non voglio anticiparvi nulla.
Okay mi sto dilungando.
Alla prossima,

A_Just Me 

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Capitolo 6
*** Strange ***


Era trascorsi quasi due mesi ormai, novembre era alle porte e Alyssa stava diventando una vera serpeverde a detta degli altri. Si era chiusa in se stessa, parlava a stento con Rose e Rox, le stava succedendo qualcosa di strano ma non riusciva a capire cosa fosse. Sapeva solo di voler stare da sola.


 Dopo una settimana circa, dall’inizio delle lezioni, aveva iniziato a perdere il controllo, e se lei perdeva il controllo, beh diciamo che non era una buona cosa. Cercava di evitare tutto e tutti, la si vedeva solamente a lezione, non mangiava mai in Sala Grande, o per lo meno nessuno l’aveva mai vista mangiare li, tranne i primi giorni. Era diventata anche sonnambula, non le era mai successo, invece da quando era arrivata ad Hogwarts, la mattina non si svegliava mai nel suo letto. Sempre nei soliti due posti. Era come se qualcosa si impossessasse di lei.


Quella mattina stranamente si ritrovò nei sotterranei, nella sala comune dei serpeverde. Cosi corse velocemente di sopra, prima che qualcuno potesse vederla con indosso una semplice maglietta larga che.. beh lei preferiva non ricordare dove avesse preso quella maglia.

Corse in bagno, si lavò e si vestì. Dieci minuti e fu pronta. Si stava dirigendo nelle cucine per sgranocchiare qualcosa, quando qualcuno le prese il polso.
Incontrò un paio di occhi verdi.
Albus, subito pensò.

-Tu adesso mi dici cosa ti succede?
-Niente.
-Niente? Aly ti conosco da due mesi ormai, nonostante tu ti sia isoalata dal mondo, ho imparato a capirti, e vedo che c’è qualcosa che non va.
Alyssa abbassò il capo e si gettò tra le braccia di Albus ed iniziò a singhiozzare silenziosamente.
-Dimmi cosa ti succede, sai che di me ti puoi fidare.
Alyssa si ricompose, asciugò le lacrime e cercò di spiegare ad Albus cosa le succedeva, nella maniera più facile e comprensibile, anche se, in ciò che le stava succedendo non c’era niente di facile e comprensibile. Alla fine del racconto Albus, l’abbracciò istintivamente.

-Qualunque cosa ti succeda l’affronteremo insieme. Ora però andiamo a mangiare, mi sembri un po sciupata.  Disse Albus sorridendo e porgendole la mano, Alyssa ricambiò il sorriso e gli prese la mano.

Non appena entrò in sala grande un paio di iridi marroni furono subito su di lei. Quegli occhi, erano due mesi che non li vedeva ma le faceva sempre lo stesso effetto.
Alyssa e Albus si accomodarono al tavolo dei serpeverde. Dopo un po’ arrivò un Malfoy un po’ affannato.

-Scusa, scusa, scusa. Alyssa ingoiò l’acqua che stava bevendo.
-Scusa per cosa?
-Scusa per come mi sono comportato, so cosa vuol dire essere giudicati prima ancora che le persone ti conoscano. Dopo quel giorno tu non sei più venuta a mangiare, non ti facevi vedere in giro ed ho creduto che fosse un po’ colpa mia. Cosi quando ho sentito che eri entrata nella sala grande, sono corso qui.
-Ahahahah!! La fragorosa risata di Alyssa si espanse per tutta la sala.
-Ahahah, non devi preoccuparti non è stata colpa tua. Forse sono un po troppo suscettibile, e devi scusarmi per questo, ma giuro che non è colpa tua se sono sparita. Scorpius subito l’abbracciò, inizialmente Alyssa ne fu sorpresa ma poi ricambiò l’abbraccio.
-Allora amici?
-Amici. Disse Alyssa sorridendo.

Non appena sciolse l’abbraccio si voltò e trovò quelle due iridi marroni che la fissavano, ma questa volta, non erano sorprese come la precedente, Alyssa vide un pizzico di gelosia, ma forse era solo la sua fantasia, ce da dire che sembravano molto arrabbiate. Poi spostò lo sguardo e trovo altri due paia di occhi che la fissavano, erano Rose e Rox, doveva loro delle spiegazioni, e gliele avrebbe dato solo non ora.

Salutò Albus e Scorpius e si diresse verso il suo dormitorio, aveva dimenticato una cosa, ma non appena fu fuori dalla sala grande qualcuno la fermò.

-Ehm, scusa tu sei Alyssa Granger?
-Si sono io perché?
-Io sono Chris Connor, tassorosso.
-Oh, e cosa vorresti da me?
-Beh volevo sapere se ti andava di venire con me alla festa in maschera di Halloween?
Festa? In maschera? Halloween? Non ci stava capendo niente, si era persa davvero molte cose in quei due mesi, beh in fondo, perché non avrebbe dovuto accettare, il ragazzo.. Chris, era carino.
-Oh, ehm…

-Sparisci Connor, è impegnata.


Due iridi marroni comparvero da dietro un angolino..

JAMES.






 

ANGOLO AUTRICE

Salve bella genteee!!
Sono tornata con un nuovo capitolo, la parte finale mi piace molto!!
Eh si, se non si era capito amo James Sirius Potter, solo che io me lo immagino con i capelli biondo scuro..
Sono strana lo so xD
Ora torniamo a noi, Alyssa sta notando qualcosa di strano in lei, beh in effetti qualcosa di stano c'è
ma lo scopriremo nei prossimi capitoli.
Ora, come al solito, vi chiedo solo una cosa, 
RECENSITEE
Ho davvero bisogno di sapere se vi piace, altrimenti non vado avanti, perchè sarebbe una perdita di tempo.
Anche se a me piace molto questa storia.
Ora sta a voi.. Aspetto almeno due vostre recensioni.
Alla prossima (spero presto)
Baci..


A_Just Me
 

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Capitolo 7
*** Halloween ***



Erano le 21.30, era pronta le mancava giusto un po’ di profumo.
Mentre si guardava allo specchio, tutto ciò che era successo in quei giorni e ciò che stava per accadere le piombò addosso.


‘-Sparisci Connor, è impegnata.
-Scusa Potter, non sapevo fosse impegnata gia con te, beh… ci si.. ci si vede. Disse e corse via.
-Potter, da quando in qua sarei impegnata?
-Da quando io voglio uscire con te. Alyssa era diventata rossa come un peperone. Lui? Voleva uscire con lei?
-Eh se io non volessi uscire con te? Disse Alyssa con voce tremolante, mentre James le si avvicinava sempre più, finché non si ritrovò contro il muro.
-Non vuoi? Disse James guardandola negli occhi. Quegli occhi alla quale non sapeva resistere, in un primo momento ci si perse, ma ritornò subito alla realtà.
-Forse. Beh forse si. James sorrise.
-Ci vediamo sabato, fuori dalla sala comune dei serpeverde, alle 21.30. Disse e le diede un bacio sulla guancia. Alyssa rimase li immobile, con la mano sulla guancia, fino a quando Albus e Scorpius, passando la videro ed insieme andarono a lezione.’


Ora era pronta, sarebbe uscita con James e non poteva crederci.

Aveva deciso di indossare un vestito bianco, con il corpetto pieno di brillantini e sotto ricoperto di piume,rosa e dorate, che arrivavano fino al ginocchio. Lo aveva disegnato lei, amava la moda, ma i suoi genitori non le avevano mai permesso di fare niente, cosi lei di nascosto comprava della stoffa, o ciò che le serviva e  creava dei capolavori, che, purtroppo, poca gente aveva
mai visto. Ci abbinò un paio di tacchi con Swarovski, una borsetta uguale e una maschera bianca con qualche ricamo in pizzo.

Scese le scale, quasi credendo di essere in ritardo, non appena entrò nella sala comune, tutti gli occhi erano su di lei.
Tra i tanti che erano ancora lì, vide Scorpius e Albus vestiti da vampiri, vide anche qualcuno vestito da fantasma, zombie e cosi via, in fondo era Halloween.

C’erano tutti ma non chi avrebbe dovuto esserci, stava per entrare nel panico, tutti la fissavano e lui non c’era, poi in lontananza vide un paio di iridi marroni che la osservavano, indossava un pantalone nero attillato, una camicia bianca e una maschera, non sapeva da cosa fosse vestito ma era bellissimo.
Pian piano le si avvicinò.

-Ehm, ciao. Disse lui, leggermente imbarazzato.
-Oh James Potter in imbarazzo, che onore. Sorrise, un sorriso che James ricambiò e le porse il braccio, che le prontamente afferrò.

Passarono tutta la serata a ballare e a fissarsi, nessuno dei due osava staccare gli occhi dall’altro.
Dopo qualche ora Alyssa sentì qualcosa dentro di se. Sapeva perfettamente cosa fosse.
-Scusa devo andare. Sussurrò all’orecchio di James ed andò via.

Corse finché quella sensazione non si affievolì leggermente. Si ritrovò vicino a delle scale, pian piano scivolò su di esse come un paio di lacrime sulle sue guance.


Rimase li per un po e poi successe … qualcosa si impossessò di lei, non capì esattamente cosa, ma questo qualcosa la spingeva ad andare nella foresta proibita, e lei, troppo debole, si fece guidare da quel qualcosa.

Si stava inoltrando sempre più nella foresta proibita, quando in lontananza vide un paio di persone.
-Finalmente, pensavamo non venissi più.
-E invece sono qui.
-Bene. Oh ma come siamo eleganti, anche tu eri alla festa. Qualcuno ti ha invitato?’ Aly abbassò la testa. ‘Oh si qualcuno ti ha invita e ti piace anche. Vedi perché in tutti questi anni non abbiamo fatto mai avvicinare nessuno a te. Per non farti ferire.
-Beh veramente era per non ferire loro.
-Sta zitto Sparky.
-Okay, questo l’ho capito, ma almeno potevate dirmi che ero una strega, avrei potuto imparare ad usare i miei poteri e non … Tu non puoi capire che vuol dire aver tutte le notti gli incubi, e tutti i giorni il suo viso in mente che mi chiede pietà. Disse Alyssa avvicinandosi sempre di più a uno dei due, e puntandogli i tacchi ,che aveva in mano, contro.
-Ahahahah, che cosa vorresti fare con quelli, uccidermi?
-Ne sarei capace. E tu lo sai.
-Va bene ora calmati bimba.
-Hai la mia fottutissima età, perché mi chiami bimba?
-perché TU sarai sempre la mia bimba. Disse questo avvicinandosi ad Alyssa e prendendole il mento cosi che lo guardasse.
-Io non sarò mai più tua Matt, mettitelo in testa.

-Non siamo qui per vedere i due piccioncini litigare. Matt, si allontanò da Alyssa. E altre cinque persone apparvero intorno a loro.
-Siete arrivati finalmente.
-Scusaci, ma la festa era fighissima.
-Okay, ora che ci siamo tutti, passiamo al vero motivo per cui siamo qui. Disse una ragazza bionda.
-C’è un modo per far risorgere ‘Il nostro Signore’, si tratta di magia oscura. Alyssa sbiancò di colpo, non ne sapeva molto, ma sapeva che la magia oscura non portasse al bene.
-Non dirmi che la nipotina del nostro Signore, ha paura.
-No, non ho paura, e che …
- Che? Disse qualcuno.
-Ho appena imparato ad usare la magia, non vorrei combinare guai.
-Tranquilla principessina, non sarai tu a fare l’incantesimo o la pozione. Alyssa tirò un sospiro di sollievo.
-Quindi io a cosa vi servo?
-Ci serve il tuo sangue, scema.
-Sta zitta Sophia.
-Per questa sera è tutto, ora che sappiamo che tutti siete d’accordo penseremo a prepararci al meglio. Potete andare.


Alyssa prese le scarpe che aveva poggiato a terra e stava per tornare al castello, infondo era quasi mattina, il sole stava sorgendo. Era arrivata davanti al castello.
-Aly aspetta.
-Che vuoi ancora Matt?
-Cerca di non diventare una rammolita. Alyssa fece una faccia interrogativa.
-Esci con i Potter-Weasley ora, non vorrai ridurti come loro. Disse Matt ridendo.
-Vaffanculo Matt. Disse Alyssa aprendo il portone e dirigendosi nei sotterranei, ma prima che potesse solo pensare di allontanarsi dal portone di ingresso, qualcosa la tirò. E fu li che sentì qualcosa sulle sue labbra. Le labbra che le mancavano. Infondo lui era stato l’unico amico che lei avesse mai avuto. Matt si staccò velocemente dopo quel piccolo bacio a stampo.
-Tu sarai sempre la mia bimba. Disse e la lasciò li in balia delle sue emozioni.


Non riusciva a fare niente, cosi, cercò tutta la forza che aveva e decise di tornare nel suo dormitorio, ma non appena si girò vide qualcosa muoversi e sparire dietro una colonna. Non ci diede tanto peso, stava morendo di sonno e grazie a Merlino era domenica, avrebbe potuto finalmente dormire.






 

ANGOLO AUTRICE


Salve a tutti! 
Eccomi tornata con un nuovo capitolo. Nel capitolo precedente avevo detto, che senza recensioni non avrei continuato.
Beh, recensioni non ce ne sono state, ma qualcuno mi ha chiesto di continuare, quindi eccomi qui.
Poi questa storia mi piace un sacco, magari più avanti vi piacera e decidere di recensire, a me va benissimo.
In fondo vedo che leggete quindi un po', credo, vi piaccia.
Ora passiamo al capitolo.
 TADANN 
Ecco un piccolo colpo di scena, Alyssa è in qualche modo imparenta con Voldemort. Lei e altri figli di maghi oscuri cercheranno di portarlo in vita. Ci riusciranno? Lo scopriremo.
C'è anche un nuovo personaggio che sentiremo spesso. Matt. 

Ora vi lascio.
Alla prossima.

A_Just Me

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Capitolo 8
*** Mistletoe ***


L’indomani mattina Alyssa si svegliò bene, per chiunque potrebbe essere normale, ma per lei no, si è sempre svegliata con qualche dolore o in qualche posto che non conoscesse, invece quella mattina era nel suo letto del dormitorio, ben riposata. Forse era la domenica che le faceva questo effetto o forse no, l’unica cosa che sapeva era che avrebbe sempre voluto svegliarsi in quel modo.
Dopo essersi fatta una doccia e vestita si recò in Sala Grande per fare colazione.
- Buon giorno, vedo che questa mattina siamo felici !? le disse Albus dopo che lei gli scoccò un sonoro bacio sulla guancia.
- Si diciamo che sono felice. Disse Alyssa sorridente.
- ‘E io credo di sapere anche il perché.’ Disse Scorpius. ‘Cosa hai combinato con Potter ieri sera, eh?’ disse con uno strano sorriso, che inizialmente Alyssa non riuscì a capire, ma non appena lo capì gli tirò un pugno sul braccio.
- Ahi, mi hai fatto male.
- ‘Quello era il mio intento.’ Albus e Scorpius sorrisero. ‘Eh toglietevi quei sorrisetti, non è successo niente.’
- Niente, niente?
- ‘Niente niente.’ Disse Alyssa con tristezza. E girò il capo verso il tavolo dei Grifondoro e vide James intento ad osservare la sua colazione.
‘Che cosa gli ho fatto? Si l’ho lasciato li da solo, ma non credo che la serata sia andata tanto male da non guardarmi nemmeno.’ Si ritrovò a pensare Alyssa.



Passarono due mesi ed erano, finalmente, arrivate le vacanze di Natale.
Quell’anno non avrebbe cenato con i suoi genitori, non avrebbe aspettato la mezzanotte con Chris o Anthony. Non avrebbe dato loro i suoi regali e non avrebbe aperto i suoi anche se la mezzanotte non era ancora arrivata. Quell’anno non avrebbe fatto nessuna delle sue tradizioni, ma forse ne avrebbe create delle altre.

Il viaggio in treno sarebbe stato molto veloce e tranquillo, se James non l’avesse ignorata tutto il tempo. Non le parlava ancora e leI ancora non capiva cosa gli avesse fatto.
Arrivarono alla stazione di King’s Cross in perfetto orario, c’era tutto il Clan Potter-Weasley che li attendeva, tranne nonna Molly che molto probabilmente stava cucinando per il cenone di quella sera.
Dopo non molto arrivarono alla Tana. La cena iniziò alle otto e alle otto e un quarto Alyssa gia non ce la faceva più.
-Allora Aly, come ti trovi ad Hogwarts? disse Hermione
-Bene credo, le materie sono semplici, ho trovato buoni amici, la mia casa mi piace molto e sono riuscita anche ad entrare nella squadra di Quidditch.
- Inf qualef seif entrataf? disse Ron con la bocca piena, sicuramente ancora all’oscuro di tutto. -In serpeverde. Disse Alyssa e Ron sputò tutto quello che stava masticando in faccia a Percy.
-No, anche tu no. Mi sembravi una cosi brava ragazza, no. Disse Ron e tutti scoppiarono a ridere.
-Lascia stare Ron, sarai sempre la ben accetta anche se appartieni a serpeverde. Abbiamo accettato tutti, perfino Al e il suo amico, perché non dovremmo accettare te. Disse nonna Molly.
-Ma ora passiamo a cose più serie, hai trovato un ragazzo? Alyssa quasi si soffocò con l’acqua e tutti si accertarono stesse bene.
-Mamma ma che domande sono? Disse Ginny.
-Oh non preoccuparti Ginny, e comunque no, beh diciamo di no.
-Cosa c’è qualcuno tu ora ci racconti tutto. Dissero Rose e Rox in coro. E iniziarono a farse tantissime domande, e a loro si unirono Dominique, Victorie, Lily, Molly e Lucy. I grandi dopo aver riso un po tornarono ai loro discorsi, tutti erano intenti a fare qualcosa, ma nessuno si era accorto che qualcuno aveva lasciato la tavola, nessuno tranne Alyssa che non gli aveva staccatogli occhi di dosso neanche per un momento.

Arrivarono le dieci e finalmente diedero il permesso ai ragazzi di alzarsi da tavola.
-James Dov’eri? Disse Ginny un po arrabbiata.
-Lo sai che non voglio che lasciate la tavola prima d …
-Si lo so ero solo in bagno okay? Disse e poi si recò nel salone dove gli altri ragazzi stavano guardando un film.

Grazie a Merlino, mezzanotte non tardò ad arrivare. Tutti si stavano scambiando gli auguri, ma Alyssa non si mosse, aveva paura che se si fosse mossa anche solo di un millimetro avrebbe iniziato a piangere. Cosi quando Rose le si avvicinò per darle gli auguri lei corse nella sua stanza senza dare spiegazioni a nessuno. Ci arrivò e si butto sul letto e li iniziò a piangere cosa che non aveva mai fatto da quando … beh lei non aveva mai pianto, non le piaceva mostrarsi debole.

Le mancavano i suoi genitori, le mancava la sua casa, le mancava il suo letto, ma più di tutto le mancavano i suoi fratelli. Per lei erano tutto, erano fratelli, miglior amici, la sua famiglia, la sua vita e lei si sentiva maledettamente in colpa, non li aveva salutati, non gli aveva neanche lasciato un bigliettino per spiegargli il motivo per cui se ne fosse andata, niente ed ora era li, in un posto che di certo non era casa sua a fare l’unica cosa che non faceva mai, piangere. Dopo un po sentì la porta aprirsi, aveva dimenticato di chiuderla a chiave, ma infondo non sarebbe servito a nulla neanche quello, erano maghi era sicura che ci fosse un incantesimo per aprire le cose chiuse. Nonostante sentì la porta aprirsi non alzò il capo per vedere chi fosse, continuò a piangere silenziosamente sul cuscino, fino a quando non sent’ il letto affondare vicino a lei e qualcuno sdraiarsi li accanto. Fu li che alzò lo sguardo e incrociò quegl’occhi marroni che tanto le facevano battere il cuore.

-Che ci fai tu qui? Disse Alyssa -Perché piangi?
-E tu perché rispondi sempre ad una domanda con un'altra domanda?
-Allora perché piangi? Alyssa si mosse in modo da farlo alzare e si alzò anche lei, senza dire niente camminò fino a farlo sbattere contro la porta.
-Perché ti interessi a me, quando sono quasi due mesi che non mi rivolgi la parola, che non mi guardi nemmeno?
-Chi ti ha detto che non ti guardo?
-Smettila di fare il casca morto con me, non attacca. Allora vuoi rispondermi, altrimenti puoi tornare da dove sei venuto. Disse Alyssa quasi urlando ma James non rispose e continuò a stare zitto.
-Come pensavo. Disse Alyssa girandosi e andando verso il letto, ma qualcosa glielo impedì.
- Non ti parlavo più perché tu non ne avevi bisogno, in fondo mi hai lasciato li solo per andartene con quel tipo.
-Chi Matt? Disse Alyssa sorridendo.
-Non so il suo nome, so solo che hai preferito lui a me e non capisco perché ora fai finta di interessarti a me, lo hai detto anche prima di essere impegnata.
-Ma io prima parlavo di te, coglione.
-Di me e allora perché … -Matt è il mio ex, l’ho incontrato mentre tornavo dopo aver fatto una passeggiata. E ti ho lasciato li da solo, perché ... 
-Ma perché lo hai baciato?
-è stato lui a baciare me, ma tu? Aspetta un attimo, eri tu quell’ombra che ho visto.
-Si ero io, ma a quanto pare ho fra inteso tutto. Disse e tirò a se Alyssa.
-Si. Disse Alyssa sorridendo.
Erano molto vicini, pericolosamente vicini, quando sentirono qualcosa apparire sulle loro teste.
Alzarono la testa:

VISCHIO.

-Mi sa che devo baciarti.
-Mi sa di si. Disse Alyssa.
Tutti e due non aspettavano altro, le loro labbra sembravano completarsi, ognuno dei due era il pezzo mancante dell’altro.

Tutto quell’anno era diverso per Alyssa ed era convinta che niente avrebbe potuto superare quel natale, niente l’avrebbe potuta rendere più felice di com’era in quel momento.


MA SI SBAGLIAVA.







 

ANGOLO AUTRICE

Salve bella gentee!!
Sono tornta, lo so questo capitolo non è uno dei migliori, ma neanche io mi sento benissimo, quindi credo che il capitolo mi rispecchi.
Scusate se non ho aggiornato prima ma sono andta a vedere Dylan O'brien al Giffoni, è qualcosa di perfetto. Quel ragazzo è la dolcezza in persona.
Tornando a noi. in questo capitolo parliamo un po più della Alyssa persona, più che maga, presto capiremo come mai è collegat a zio Voldy e perchè decide di aiutarlo.
Vedremo altri personaggio, nuovo e vecchi.
A parte tutto, io mi sto impegnado molto in questa storia, so che forse (anzi sicuramente) vi ho annoiato, ma ho veramente bisogno di un piccolo, piccolissimo parere.
Anche se fa schifo ma ditemelo. 
Okay? Okay.
Un bacio.
Alla prossima.

A_Just Me

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Capitolo 9
*** A word can change everything. ***


Quelle labbra non le avrebbe dimenticate facilmente, quelle labbra racchiudevano tutto ciò che si potesse desiderare, e tutto ciò che Alyssa desiderava era lui, James Sirius Potter. Pian piano si liberarono dei vari indumenti che li separavano, e non furono solo le loro labbra a completarsi ma anche i loro corpi.

Quella sera entrambi capirono cosa volesse dire amare anche se loro ancora non lo avevano capito, non sapevano di amarsi, non sapevano di provare quel sentimento proibito, non sapeva di aver trovato l’altra metà, si completavano ma non volevano ammetterlo a se stessi.


Dopo essersi ricomposti scesero di sotto. Mentre scendevano le scale qualcuno suonò alla porta, qualcuno andò ad aprire.

-Buona sera e buon Natale. Quella voce, l’avrebbe riconosciuta tra mille, voltò lo sguardo e incontrò quattro iridi che la fissavano, quelle quattro iridi che ogni notte sognava di rivedere.
Non poteva crederci, non riusciva a crederci tanto che scivolò sulle scale e si sedette iniziando a piangere. Le due persone lasciarono tutto e si precipitarono verso di lei.

-Aly siamo noi, Aly ti prego guardami, sono io Chris.

Alyssa non riusciva a guardarli, non poteva crederci in tutti questi mesi li aveva solo sognati ed ora aveva paura di svegliarsi sola nella sua stanca o in qualche parte di Hogwarts.

-Aly perché non ci guardi siamo noi. Anthony tentò di alzarle il viso.

-Noo. Non voglio vedervi.

-Perché?

-Perché se io adesso apro gli occhi vi vedrò per un attimo e poi mi sveglierò sola come sempre.

-No Aly siamo qui conte. Guarda. Chris le prese la mano e a quel contatto rabbrividì. Pian piano aprì gli occhi e li vide lì davanti a lei, non riusciva a crederci gli saltò in braccio ed iniziò a piangere.

-Shh, piccola siamo qui con te.

-Mi siete mancati così tanto. Non riesco a crederci. Rimasero li sulla soglia delle scale per alcuni minuti, quando si staccarono Harry invitò tutti ad accomodarsi in salotto.

Parlarono del più e del meno per tutta la serata, poi le fecero una domanda alla quale Alyssa non seppe rispondere.

-Aly, allora qui è tutto così perfetto, non c’è nessuno che dobbiamo picchiare? Alyssa sorrise.

-Picchiare? Perché dovreste picchiare qualcuno? Disse Harry.

-è un modo affettuoso per chiederle se c’è qualcuno, se ha un ragazzo.

-Oh capisco. James ingoiò a vuoto, lo intimorivano molto i fratelli di Alyssa erano alti e grossi, specialmente Chris.

-Allora Aly? Alyssa ci pensò, cosa avrebbe dovuto rispondere? Se diceva si avrebbero voluto sapere chi era, ma magari James non voleva essere il suo ragazzo, magari per lui non aveva significato niente, magari per lui era solo un'altra che avrebbe aggiunto alla sua lista e lei avrebbe sofferto come sempre e no non gli avrebbe dato tanto potere.

-No, non c’è nessuno.

-Come poco fa hai detto che c’era qualcuno… Disse Rose.

-Beh si naturalmente mi guardo in torno, e c’è qualcuno che mi piace ma niente di che.

Niente di che, lei lo considerava niente di che. Tutto ciò che aveva provato quella sera, tutto le emozioni belle si trasformarono in odio, come poteva considerarlo niente di che ciò che poche ore fa avevano vissuto. Sentì qualcosa rompersi e bruciare nel petto.
Lui era James Sirius Potter, lui non poteva amare, più di tutto non poteva soffrire, no gliela avrebbe pagata, tutto quel dolore, lo avrebbe pagato tutto lei, lei ne era la causa.
 


Le vacanze di Natale passarono velocemente, dopo quella notte Alyssa andò via con i suoi fratelli, passò il resto delle vacanze con loro, con loro sembrò tutto più semplice tanto che quasi dimenticò James.
Il primo giorno di scuola non tardò ad arrivare, arrivata a King’s Cross non trovò nessuno, cosi salì, sul treno non c’era nessuno dei Wesley-Potter, dopo un po’ trovò Scorpius cosi rimase con lui.
Voleva assolutamente vedere James, perché in fondo, anche se non voleva ammetterlo gli era mancato.


Arrivati ad Hogwarts Rose e Rox le saltarono addosso.

-Ci sei mancata tantissimo.

-Aww, anche voi. Ma come mai non eravate sul treno?

-Abbiamo fatto tutti una piccola vacanza in Italia e ci hanno accompagnati direttamente qui a scuola. Dobbiamo raccontarti tante cose.

-Certo, ma ora andiamo a mangiare.

La sala come al solito era gremita di gente, ma lei cercava solo una persona, che purtroppo non vedeva. Quando tutti si erano accomodati, vide vicino a Rose due iridi marroni che avrebbe riconosciuto tra mille.
Dopo un po’ quelle iridi iniziarono a fissarla, ma non era lo sguardo che ricordava, era uno sguardo quasi d’odio. Cosi spostò subito il suo. Non capiva il motivo ma James la fissava quasi volesse incenerirla, non capiva il motivo in fondo non aveva fatto o detto niente.

Ma lei non sapeva che anche una parola sola può cambiare tutto.





 

ANGOLO AUTRICE
 

SCUSATE, SCUSATE, SCUSATE... Non so quante altr volte dovrò chiedere scusa per il mio abnorme ritardo.
Sono andata in vacanza e non ho avuto il tempo di scrivere scusatemi tanto.
Vorrei chiedere immensamente scusa a quelle poche persone che seguno la mia storia, non site molte, nn recensite, ma mi rendete ugualmente felice.
Tornando alla storia, sembrava tutto sistemato tra Alyssa e James, ma putroppo non è cosi, si sa che gli adolescenti si creano mille problemi e grazie a quelli rovinano  sempre tutto.
James non vuole amre, quando finalemente riesce  farlo soffre e inizia di nuovo ad odiare quel sentimento cosi bello ma nel conmepo cosi doloroso.
Non vi preoccupate tra un tornerà anche Matt e parleremo di nuovo di zio Voldy :D
Tornando a noi, spero questo capitolo vi siamo piaciuto, ditemi la vostra opinione, se ci sono errori/orrori, se volete che migliori in qualcosa, dovete solo chiedere.
Ora vi lascio, tra una settimana si torna a scuola e io devo ancora prepararmi psicologicamente, prometto che prima che inizi metterò un altro capitolo.
Ringrazio chi ha messo nelle preferite e seguite.
Ora vi lascio sul serio.
Alla prossima


A_Just Me

 

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Capitolo 10
*** 'Sorry babe.' ***


Febbraio era ormai giunto e Alyssa non era ancora riuscita a parlare con James, lui la evitava, faceva di tutto per non parlare con lei, se arrivava a lezione e l’unico posto vuoto era vicino a lei lui andava via e ogni volta portava con se un pezzo di Aly. Aveva un disperata bisogno di parlargli, voleva chiarire, voleva lui, ma a quanto pareva lui non voleva lei.

Era distesa sul letto a pensare, ma quella sensazione la colpì di nuovo.
Era tanto che non la sentiva cosi si alzò e si diresse nella foresta proibita.

Stava per entrare nella foresta proibita ma senza accorgersene si ritrovò a davanti l’ultima scena che avrebbe voluto vedere.
James e … beh non sapeva il suo nome e comunque questo non importava, lui era li che faceva sesso con un'altra, l’ha evitata per giorni, settimana dopo quello che è successo ed ora lo ritrova con un’altra.
Troppa la rabbia, il disgusto e la delusione neanche le lacrime scesero, le veniva semplicemente da vomitare, le faceva ribrezzo tutto ciò.
Cosi senza dire o fare qualcosa continuò a camminare, ad un tratto sentì qualcuno seguirla.

‘Aly? Alyssa fermati. ’ Riconobbe quella voce e non smise di camminare finché qualcosa non la fermò.

‘Che ci fai in giro a quest’ora? ’ Alyssa non parlò, teneva la testa bassa per paura che questa volta non sarebbe riuscita a mantenersi, perché nonostante tutto lei non voleva fargli del male, ma quando ‘LEI’ prendeva il controllo non c’era niente che potesse fare se non guardare. Cosi non fece altro che guardare le foglie sotto i suoi piedi e ogni tanto cercava di andare via, ma con scarsi risultati.

‘Allora, mi rispondi? ‘ Disse James tentando di alzare il suo sguardo.

‘Non toccarmi, mi fai schifo. ‘

‘ per quello di prima, posso spiegarti… ‘

‘Non voglio nessuna spiegazione, non mi devi niente, infondo noi non siamo niente. ‘

‘Aly, aspetta ti pos … ‘

‘Ti prego lasciami andare. ’ E così facendo James le lasciò il braccio e Alyssa si diresse verso il centro della foresta proibita.

‘Aly dove vai? ‘

‘Non sono affari tuoi. ‘ e quelle furono le ultime parole che si dissero, si erano amati così tanto quella notte, ma a volte anche il vero amore è destinato a non durare.

Dopo non molto arrivò dove di solito si riunivano e non trovò ancora nessuno, ‘Strano. ‘ pensò. ‘ Credevo di essere in ritardo. ‘
Si sedette sotto un alberò aspettando e cercando di dimenticare cosa aveva visto poco fa, ma purtroppo le cose brutte non si dimenticano facilmente.
Dopo una mezzoretta circa vide un ombra avvicinarsi sempre più finché non la riconobbe.

‘Matt. ‘

‘Aly. Come mai cosi triste? ‘

‘Non è giornata Matt. ‘ voleva allontanarlo ma lui era l’unico che riuscisse a capirla veramente, e cosi si sedette al suo fianco.

‘Dimmi cosa è successo? ‘ voleva saperlo, anche se aveva visto tutto, voleva sentirlo dire da lei.

‘Matt … no. ‘

‘lo sai che poi starai meglio, magari dimenticherai. ‘

‘ Io non voglio dimenticarlo e questo il fottuto problema, lo odio più di me stessa ma non posso lasciarlo andare via da me. ’

‘Se tu non vuoi dimenticarlo, lo farò io per te, ti farò dimenticare di lui se mi dai la possibilità. ‘ Inizialmente Alyssa non capì, ma poi le fu tutto più chiaro e allora si lasciò andare.

‘Lasciati amare da chi lo vuole davvero. ‘ e la baciò un baciò che sembrò fermare il tempo, un baciò che le serviva e anche se poteva sembrare sbagliato, per vendetta o ripicca, in quel momento non sembrava poter esserci niente di più giusto.

Si staccarono e le ultime parole che sentì prima di perdere i sensi furono

‘Scusa piccola. ’





 

SPAZIO AUTRICE (che forse tra un po ucciderete)

Salvee 'si nasconde'
SCUSATE, SCUSATE, SCUSATE
Sono in un ritardo colossale, e il capitolo non è gran chè, vi chiedo immensamente perdono. 'si inginocchia'
Vorrei chiedere immensamente scusa a quelle poche persone che seguono la mia storia,
ma purtroppo il quinto anno è impossibile, ci sto mettendo tutta me stessa e spero di fare bene e non ho avuto molto tempo per scrivere.
Inizialmente volevo sospendere la storia, ma non volevo deludere i miei pochi lettori. VI AMO SAPPIATELO.
Ora tornando a noi, questo capitolo è piccolo, molto piccolo, non è perfetto e ci saranno un casino di errori,
ma purtroppo non ho il tempo di ricontrollarlo. Qui salutiamo James e rincontriamo Matt.
Ma la fine non ci dice in quali circostanze ... sono stata un po cattiva lo so.
Vi chiedo scusa se è piccolo, con errori e non perfetto, ma spero di fare meglio nel prossimo, ma non vi so dire quando uscirà, presto spero.
Se magari lasciate qualche recensione  ne sarei felicissima.
Secondo voi perchè Alyssa è svenuta? 
Aspetto tanete recensioni.
Alla prossima.


A_Just Me

 

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