Nuove guerre a Narnia

di Clira
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Aslan ***
Capitolo 2: *** Di nuovo a Narnia! ***
Capitolo 3: *** Narnia contrattacca ***
Capitolo 4: *** Il ritorno dei re ***
Capitolo 5: *** La proposta ***
Capitolo 6: *** Demian e il kraken ***
Capitolo 7: *** Attacco a Cair Paravel ***
Capitolo 8: *** Il matrimonio...mancato! ***
Capitolo 9: *** Prigionia ***
Capitolo 10: *** Il dono di nozze ***
Capitolo 11: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Aslan ***


Capitolo 1-Aslan

                                                 

                                    CAPITOLO 1: ASLAN

Susan si svegliò come se qualcuno le avesse buttato una secchiata di acqua gelida sulla testa. Che strano sogno aveva fatto! Aslan le aveva detto che il tempo a Narnia stava trascorrendo come a Londra per permettere a Susan di fare non aveva capito bene cosa. Era stato tutto talmente confuso e sfocato nelle sua mente , che non era neanche più sicura di averlo sognato davvero. Il grande Leone aveva parlato di un nuovo pericolo a Narnia, aveva parlato di possibilità e probabilità e altro ancora e stava anche per spiegarle il motivo, ma poi lei si era svegliata. "Uff...ma perchè le cose belle e le cose importanti si dimenticano sempre, mentre gli incubi rimangono impressi?" pensò irritata tra sè. Cercò di riprendere a dormire, ma per quella notte fu tutto inutile, per lo meno non mancava molto al solito orario in cui avrebbe dovuto svegliarsi per andare a scuola, così decise di ripassare un po' la lezione precedente di biologia. Alle sei e mezza  cominciò a prepararsi; indossò  la divisa e preparò la borsa con i libri.
Quando arrivò di sotto per la colazione, come al solito era ancora la prima. I suoi genitori, come sempre erano usciti presto per andare al lavoro per tentare di mandare avanti la famiglia e dare ai loro figli  un minimo di istruzione. Ormai Susan aveva quasi del tutto perso dalla memoria il sogno di quella notte. Quella giornata per lei passò fin troppo lentamente; come tutte le altre, dopotutto. Da quando avevano abbandonato Narnia, per lei più che per i suoi fratelli era stato molto difficile; era diventato tutto grigio. Certo, anche a Peter, Edmund e Lucy Narnia mancava terribilmente, ma almeno loro non avevano dovuto abbandonare anche la persona di cui erano innamorati. Erano passati quasi sei mesi da quando avevano fatto ritorno in Inghilterra cinque dei quali, Susan li aveva passati a piangere per Caspian. Aveva pianto ogni notte fino ad arrivare all'emicranea prima di riuscire ad addormentarsi. Molte volte sia Edmund che Peter erano andati a consolarla. Le prendevano una mano, le asciugavano le lacrime e le scostavano i capelli dal volto inondato del suo stesso pianto con quell'amore che soltanto i fratelli sono in grado di darti. Più di tutti non se lo sarebbe aspettato da Edmund, invece, una notte in cui era stata davvero disperata, lui l'aveva stretta forte tra le sue braccia e l'aveva cullata finchè non si era abbandonata al mondo dei sogni e quando si era risvegliata, la mattina seguente, lui era ancora lì a tenerle la mano e a vegliare su di lei. Quando Susan lo aveva visto accanto a lei, aveva pianto ancora, ma più per la commozione che per altro. Anche Lucy era stata importantissima in quei mesi; l'aveva ascoltata, capita e aveva assistito ai suoi sfoghi soltanto come una sorella sa fare. Lucy era così piccola, ma così saggia...Susan doveva molto a tutti loro e il legame che li univa, in quel periodo si era rafforzato ancora di più di quanto già non fosse.
Una notte, due settimane dopo, la ragazza si svegliò di nuovo, con uno strano presentimento. Dava le spalle alla porta della sua camera, ma era sicura che ci fosse qualcuno. Ne sentiva il lento respiro regolare e una morsa di paura le strinse il petto, ma decise di tentare, così disse con voce tremante: - Peter? Ed? Lucy? -  - No, Susan, nessuno di loro... - la voce che aveva appena parlato era molto più bassa e profonda di quella dei suoi fratelli ed era maschile, quindi non poteva di certo essere Lucy. Susan trattenne il respiro per un momento, poi balzò fuori dal letto. - Aslan?! - esclamò incredula. L'immenso leone era proprio lì, davanti a lei, più grande e maestoso di quanto lo ricordasse.  - Aslan! - ripetè abbracciandolo. Le mani di Susan affondarono nella criniera lucente del leone e le labbra di lei gli schioccarono un bacio sulla fronte. La ragazza quasi non si riconobbe; quello era un comportamento molto...alla Lucy. - Susan cara, dobbiamo affrettarci; non c'è tempo da perdere: Narnia ha bisogno di te! - gli occhi di Susan brillarono. - Vado a svegl... -  -No... - la interruppe lui. La giovane lo fissò interdetta. - No? E perchè? -  -Quando sarà il momento, piccola mia. Ogni cosa deve seguire il suo corso e non è tempo che i tuoi fratelli facciano ritorno a Narnia. - Susan era un po' triste. - Ma in teoria ero io che non avrei più dovuto fare ritorno a Narnia... -  - Le cose hanno preso un'altra piega e adesso abbiamo bisogno di te. -. Susan non se lo fece ripetere due volte, ma poi le venne in mente che era ancora in pigiama. Nel suo guardaroba non c'era nulla che si potesse vagamente adattare ad un posto come Narnia. Allora Aslan soffiò dentro l'armadio e tutti i suoi comuni vestiti si tramutarono in abiti meravigliosi. Alla fine ne scelse uno rosa pallido lungo fino ai piedi con le maniche lunghe che però lasciava le spalle scoperte, stretto in vita e sul torace e una gonna che andava allargandosi sulla parte finale. Si agganciò al collo una catenina a forma di croce tempestata di piccoli brillanti che aveva ereditato da sua nonna. Ovviamente andò in bagno a cambiarsi. Si pettinò i capelli, leggermente cambiati dall'ultima volta che era stata a Narnia. Adesso erano più chiari, più sul castano chiaro che nero ed erano più voluminosi rispetto a quelli dritti che aveva prima. Si spruzzò del profumo e si truccò leggermente con una matita nera intorno agli occhi per evidenziarne maggiormente il colore così bello. Quando tornò nella sua camera, Aslan mormorò con un sorriso: -Sei incantevole... -  - Grazie... - rispose lei timidamente. Susan montò in groppa al grande Leone. Lui con un balzo uscì dalla finestra e arrivato nel giardino, con un altro possente slancio,oltrepassò uno specchio d'acqua che li ricondusse a Narnia. Susan si accorse di non essere minimamente bagnata. Anche lì era notte fonda. - Resta sulla mia groppa, Susan; le creature più pericolose si aggirano di notte... -  -Creature più pericolose? Potresti spiegarmi che cosa sta succedendo? Da che cosa è stata invasa Narnia, questa volta? E quanto tempo è passato da quando io e i miei fratelli siamo partiti? Caspian ormai è...? - questa idea non la poteva accettare. Non poteva pensare che Caspian fosse morto di vecchiaia in così pochi mesi. A Narnia facendo un breva calcolo dovevano essere passati seicentocinquanta anni. Doveva essere morto. - No, Susan. Caspian è vivo. Sono riuscito a fare in modo che il tempo passasse come a Londra. Mi sembrava di avertelo detto nel sogno, due settimane fa'. -  -Scusami, io non ricordavo. - disse con una punta di senso di colpa. Non aveva dato molto peso a quel sogno. -Comuque raccontami che cosa è successo. Chi ha attaccato Narnia? Quanto tempo è passato? -  -Sono passati quasi due anni, ho impiegato un po' di tempo prima di riuscire a sistemare le cose come a Londra e...Narnia è stata invasa da delle creature simili agli elfi, ma molto meno amichevoli e più forti. -  - Più forti degli elfi?! Accidenti...e perchè ci hanno attaccati? -  - Vogliono conquistare Narnia, suppongo e sottomettere chiunque si ribelli. E inoltre hanno riportato in vita anche altre creature mitologiche e molto pericolose... - fece una pausa - Estremamente pericolose per impedire a re Caspian di chiamare aiuto nelle terre circostanti... -  - Che genere di creature? -  -Un'idra per la terra, un kraken per mare. E poi hanno stretto un'alleanza con i vampiri per far fare loro il lavoro notturno. Chiunque tenti di ribellarsi viene ucciso. -  -Oh, mio Dio. Vampiri a Narnia? E l'idra e il kraken, poi...! -  -Sì, sarà una battaglia molto dura... - camminarono in silenzio ancora per un po', poi giunsero in una grotta . - Rimarremo qui per stanotte; ormai non manca molto per Cair Paravel, ma arrivare nel cuore della notte non mi sembra molto appropriato. -  - Aslan? - Susan voleva porgli una domanda che la tormentava da molto tempo, ormai. -Caspian è sposato? -  - Lo scoprirai domani  mattina...adesso dormi. È tardi e sarai stanca. -  - Va bene. Buonanotte. -  -Buonanotte, regina Susan. -. Aslan avvolse Susan con le sue zampe possenti e la giovane regina sprofondò la testa nella folta criniera del leone; si sentì protetta e riuscì a dormire abbastanza bene. Il mattino dopo, per colazione mangiarono delle mele, poi ripresero la strada per Cair Paravel, ormai non mancava molto.
Arrivarono lì verso le nove di mattina. A guardia del portone c'erano due centauri e un minotauro e non appena li videro si inchinarono profondamente. Susan si rese conto solo in quel momento che stava per rivedere Caspian. Ma la cosa la spaventava un po'. Come lo avrebbe trovato? A Narnia, dopotutto erano passati due anni e lei temeva come si fosse ridotto in quei due anni, a causa di quella nuova guerra. La cosa di cui aveva più paura, però, era ritrovarlo sposato; lei non avrebbe retto. Con quei pensieri e con Aslan affianco, percorse i corridoi del palazzo stranamente immobile, poi arrivarono alla sala del trono.
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Salve a tutti! Ed eccovi il primo chapter! Allora...è la prima ff che pubblico, ma su carta ne ho molte altre. Recensite, vi prego! Ho bisogno di pareri oggettivi e giudici imparziali. Fatemi sapere se vi piace! Un bacio a tutti i lettori.
                                                                                                                                                     Clitemnestra     

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Capitolo 2
*** Di nuovo a Narnia! ***


Capitolo 2: Di nuovo a Narnia!

                                                   CAPITOLO 2: DI NUOVO A NARNIA!

- Susan, comunque ti volevo avvertire che il tempo adesso tornerà a scorrere normalmente anche qui a Narnia, avevo cercato di portare le cose come a Londra per riuscire a farti arrivare in tempo e adesso che sei qui tutto tornerà  normale...o altrimenti se anche nel tuo mondo il tempo avrebbe cominciato a trascorrere come qui, si sarebbero accorti della tua assenza...  - la avvertì Aslan poco prima che la ragazza aprisse la grande porta di legno a pochi centimetri da loro - Hai ragione tu, è vero; lo avevo dimenticato. Ma  dunque..quando i miei fratelli arriveranno, io potrei già essere più grande di Peter? Non credo di essere pronta per fare la sorella maggiore... - Aslan le sorrise dolcemente. - Non preoccuparti di questo, piccola mia...ogni cosa seguirà il suo corso... - . Susan onestamente era un po' irritata per quel parlare a enigmi del grande Leone, ma poi si disse che non poteva essere arrabbiata con chi l'aveva riportata a Narnia, quindi gli sorrise a sua volta. - E quand'è che potranno arrivare Edmund, Lucy e Peter? -  -Sarai tu a chiamarli con il tuo corno e capirai da sola quando sarà il momento. -  - Va bene... -. Il leone fece per allontanarsi. - Devi già andare  via? -  - Sì, temo di sì, ma ci rivedremo presto, Susan... - lui si voltò. - Ah, Aslan! - lo richiamò la ragazza. - Sì? -  - Grazie....ti devo molto più di quanto possa pensare.... - il grande Leone le sorrise un'altra volta, poi sparì.
Susan fissò la porta ancora chiusa per qualche istante, prese un profondo respiro e spinse il legno imponente. La sala del trono non era cambiata molto da come la ricordava, c'era soltanto qualcosa in più...proprio lì infondo, seduto sul trono...qualcuno che Susan conosceva bene: il suo re; c'era Caspian. Aveva la testa poggiata su una mano, guardava in basso. Il giovane era l'unico nella sala e Susan camminò piano, con lentezza, senza fare alcun rumore. Le sembrò che fosse passata un'eternità dall'ultima volta che lo aveva visto. Arrivò con calma vicino al re e gli prese la mano libera tra le sue. Lui sembrò come  svegliarsi da un sogno e alzò gli occhi  verso la nuova arrivata. - Susan... - mormorò incredulo. Lei lo fissò; non era esattamente come lo ricordava: adesso era più pallido e aveva un viso tirato e stanco, con qualche cicatrice qua e là. - Ciao Caspian... - gli disse con un tono molto dolce. - Sto sognando? Ti ho sognata così tante volte negli ultimi due anni... - disse questo con voce quasi timorosa. - No, non stai sognando; io sono qui e sono venuta per aiutarti in questa nuova battaglia. -. Gli accarezzò una guancia con il dorso della mano, poi vide che gli occhi di lui si inumidivano, riempiendosi di lacrime, poco a poco e lei non potè fare a meno di stringerlo forte a sè. Solo in quel momento si rese conto di quanto le fosse mancato davvero in quei sei mesi. Caspian la prese tra le sue braccia forti  e rimasero in quel modo per quasi un'ora o forse anche di più, senza dirsi niente verbalmente, ma entrambi sapevano già che si stavano dicendo tutto. Qualche volta si fissavano sorridendo, altrimenti si abbracciavano e basta. L'unica cosa che per loro contasse veramente in quel momento era stare insieme. I loro corpi, le loro anome...erano fatti così...semplici...erano loro.
Poi Susan si alzò e Caspian la prese per mano, la guidò nei corridoi del castello e infine raggiunsero la sala delle riunioni. L'antica regina di Narnia ricordava molto bene, quella sala e venne riportata subito con la mente ai tempi dell'Età d'Oro di Narnia, quando regnava con i suoi fratelli. Adesso era passato più di un millennio e per lei era inconcepibile che il tempo fosse passato così velocemente lì. Quante volte era stata in quella sala con i suoi fratelli per discutere di tattiche e strategie! Caspian aprì la porta. - C'è una sorpresa, compagni miei: una nuova alleata! - annunciò il re. - Ebbene...parlate, re Caspian! - eslamò una voce che Susan riconobbe come quella di Ripicì. Tutti i presenti nella sala fissarono la porta incuriositi e Caspian si spostò per far passare la nuova arrivata e la giovane ragzza fece il suo ingresso. Esclamazioni sorprese e grida di gioia la accolsero. - Regina Susan! - esclamò una nano dalla barba rossa.
- Oh! Il mio P.C.A.! Che bello rivederti! - rispose lei in tono scherzoso. Tutti le sorrisero. Nella stanza, oltre Briscola e Ripicì c'erano anche Tartufello, il capo centauro, un minotauro, un orso e tanti altri. Ognuno di loro rese i suoi omaggi a Susan, poi il gruppo rimase lì a progettare qualche strategia contro i nimici. A ora di pranzo scesero tutti a mangiare e quando ebbero finito, Susan e Caspian andarono a fare una passeggiata a cavallo.
- Allora, raccontami...come hai fatto a tornare a Narnia? -  - Aslan è venuto a prendermi la notte scorsa. -  - Aslan?! E dov'è? -  - È andato via poco prima che entrassi nella sala del trono. -  -Ah, ho capito. Ma ciò che conta davvero è che ti abbia riportata da me. Sono passati due anni da quando ci siamo separati... -  -Da me sono passati sei mesi. -   - Davvero? -  - Sì. I sei mesi più lunghi della mia vita; sono stati durissimi. Non riuscuvo a capacitarmi del fatto che non ti avrei mai più rivisto. -  - Non dirlo a me... - il ragazzo le sorrise amaramente. - Caspian? -  - Sì? -  - Adesso basta pensarci; io sono qui. Noi siamo insieme e questa la cosa che conta di più. -. Lui si sporse per prenderle una mano. - La cosa che conta di più al mondo. -. Poi lei cambiò totalmente sia espressione che discorso:                         - Allora...facciamo una gara? -  - Ne sei davvero sicura, regina Susan? -  -Tanto vincerò io! -  - Questo è tutto da vedere! -  - Il primo che arriva a quella quercia lì infondo! - esclamò la ragazza indicando una grossa quercia una cinquantina di metri più avanti. - Come vuoi... - i due partirono spediti...e Susan vinse. - Ah ah ah ah! Te lo avevo detto! - esclamò lei. - Ah, sì? - lui la rincorse per un po', ma riuscì ad agguantarla e la fece salire sul suo cavallo, però nell'atto di farlo, entrambi persero l'equilibrio e caddero per terra, rotolando sull'erba, felici; ridevano come due bambini. Susan era finita sopra Caspian, aveva le mani poggiate sul petto del ragazzo e lui ne aveva una sul fianco e l'altra dietro la schiena di lei. Le punte dei loro nasi si sfioravano, Susan poteva sentire il respiro del re sul suo collo e il suo profumo invaderla. Caspian la strinse a sè e la baciò con passione. Le labbra premevano l'una contro l'altra, non con forza, non con irruenza, erano dolci e delicate, desiderose; le lingue giocavano, gli occhi erano chiusi. Poi si staccarono e si fissarono per lunghissimi attimi. - Mi sei mancata da morire. -  - Mi sei mancato anche tu. -. Caspian le sfiorò una guancia con il dorso della mano e la baciò nuovamente. In quel momento Susan si accorse di una cosa: era tornato il suo Caspian. Il suo volto non era ancora così tirato, pallido e stanco come solo poche ore prima. Adesso era più rilassato e roseo. "Che bello rivederti così..." pensò tra sè mentre lo fissava. - Vorrei continuare a farlo per sempre, Suan, ma qui è pericoloso. Al castello avremo tutto il tempo; avanti...ora torniamo a Cair Paravel. -  - D'accordo. -. Stavano per arrivare a palazzo, quando udirono un rumore alle loro spalle. - Susan, veloce! - esclamò il re spronando Destriero, il suo cavallo. La ragazza lo imitò, poi guardò indietro e vide una figura magra e alta; sembrava un uomo, o meglio...un elfo, ma sapeva che non era nè l'uno nè l'altro. Lo sconosciuto aveva lunghi capelli d'argento, drittissimi e occhi totalmente neri, senza le pupille e senza la parte bianca dell'occhio, eppure sembrava vederci benissimo. Caspian rimase dietro Susan, come per farle da scudo. Qualche istante dopo sentirono una freccia sibilare nell'aria e in qualche attimo, Susan la sentì fischiare a pochi millimetri dal suo orecchio. A quel punto, Caspian girò il cavallo e puntò verso il nemico . - Caspian, no! - gridò Susan. Sul volto di quella sorta di elfo maligno affiorò un ghigno spietato e quando il giovane re gli fu vicino, lui estrasse come dal nulla una lancia elaborata finemente e affilatissima e lo colpì ad una spalla. Il grido di Caspian fu agghiacciante e per poco non cadde da cavallo. - Caspian! - urlò di nuovo Susan. Anche lei tornò indietro, vide il nemico puntare la lancia dritta al petto di Caspian, pronto a trafiggerlo da un momento all'altro. La ragazza spronò il suo cavallo e arrivata vicino al re, gli strappò di mano la spada e assestò un potente colpo sul torace dell' "elfo". Quello sgranò gli occhi e un rivolo di sangue uscì dalle sue labbra, poi crollò a terra. - Sei una   forza! - esclamò Caspian, sforzandosi di non sembrare troppo sofferente. - Caspian, fammi vedere... -  - Tranquilla, Susan, non è niente.... -  - Non importa, voglio darci un'occhiata lo stesso. - disse con tono fermo. Prese il braccio del ragazzo con delicatezza e fece molta attenzione a scoprire la parte ferita. Era un brutto taglio, ma nulla di irrimediabile. - Rimani qui un momento. -  - Susan... -  -Sta' tranquillo, non mi allontano. -. La ragazza andò vicino ad un masso poco distante e raccolse del muschio che vi era attaccato. - Che cosa stai facendo? - le chiese Caspian quando vide che avvicinava il muschio alla sua spalla ferita. - Ti uccido! - esclamò scherzando, poi rise. - Dai, Caspian, che vuoi che ti faccia un po' di muschio? Così bloccherò la fuoriuscita di sangue. -  - Davvero? -  - Davvero davvero. - rispose sorridendogli. - Aspetta, Susan...in quella borsa dovrei avere anche delle bende. - disse indicandole una borsa di cuoio legata su un fianco del cavallo. - Perfetto! Che previdenza! Proprio innaturale per un uomo! -  - Ehi, che vorresti   dire? - lei si mise a ridere. Dopo avergli fasciato il braccio, ripresero la strada per Cair Paravel.   
Quando arrivarono il castello era molto più movimentato e Susan lì riconobbe la sua vecchia Cair Paravel. Tutti li salutarono allegri, come se fossero normalissimi tempi di pace, poi i due ragazzi si diressero verso l'infermeria per far curare la ferita di Caspian da mani più esperte. Per tutto il resto della giornata, lui e Susan non si separarono e Caspian le spiegò la situazione: Narnia era in guerra da quasi quattro mesi e per fortuna i nemici non avevano sferrato ancora potenti attacchi anche se sapevano che sarebbe successo a breve. L'idra e il kraken non avevano fatto molte vittime fino a quel momento, ma erano sempre lì pronti per tendere un agguato. I vampiri invece avevano già ucciso una ventina di persone e onestamente non era neanche tanto considerando il periodo da cui erano in guerra e considerando i loro standard, ma Caspian e Susan non potevano accettare che degli innocenti venissero dissanguati solo per soddisfare gli stomaci di quegli esseri ripugnanti. - Per quanto riguarda le creature che ci hanno attaccati  oggi pomeriggio, invece, posso dirti che li chiamiamo "torturers", che significa... -  - Torturatori... - lo interruppe lei.            - Esattamente. Sono molto forti e usano quelle lance per combattere. Sono affilatissime e molto potenti, ovviamente usano anche archi e frecce e hanno una mira quasi infallibile; in poche parole li potresti battere soltanto tu! E oggi ho visto che sei capace di destreggarti perfettamente anche con la spada! -  - A dire il vero era la prima volta che mi cimentavo con una lama. -  - Be', è stata un'ottima performance, allora! -  - Sono lusingata di avere l'approvazione del re! -  - Avevi qualche dubbio, forse? -. I due si misero a ridere. Poi però tornarono seri. Caspian era sicuro che quel conflitto si sarebbe intensificato rapidamente; i loro nemici erano potenti e senza scrupoli e non avrebbero risparmiato nessuno se avrebbe intralciato loro la strada verso la conquista di Narnia. - Non è una situazione semplice... - disse Susan, quasi leggendo nei pensieri del ragazzo. - No, non lo è affatto. - rispose il re. - Ma per fortuna ho il sostegno della ragazza più bella di tutta Narnia, che grazie a Dio è anche forte come nessun altra. - aggiunse poi. - E lo avrai per sempre. Questa volta sento che c'è qualcosa di diverso, però. -  - In che senso, scusa? C'è qualcosa di diverso in cosa? -  - Nella mia situazione nei confronti di Narnia... - un grande punto interrogativo si dipinse sulla fronte di Caspian. - Non so bene come spiegarmi; è strano e Aslan non mi ha minimamente accennato a questo fatto, però sento che questa volta potrò restare. -  - Dici...restare a Narnia? -  - Sì - - L'ho pregato per molto tempo. -  - L'ho pregato anch'io, credimi. -. Il re la abbracciò, cercando di non farsi male alla ferita, poi le diede un leggero bacio. Salirono in camera di Caspian e lì rimasero a parlare ancora per molto, dopo cena. Verso mezzanotte Susan si fece sfuggire uno sbadiglio. - Sei stanca? - lei annuì. - Mi hai fatto preparare una stanza? -  - Sì, certo! -  - Ah, bene. E qual è? -  - È proprio questa. -  - Ma questa è la tua... -  - Esattamente. Il mio letto è il tuo letto. -. Susan gli sorrise.   - Sei un tesoro... -  - E tu sei il mio amore. -. Caspian la baciò ancora e poi disse: - Oh! E non te lo avevo ancora detto, ma...sei bellissima; questo vestito ti sta davvero bene. -  - Grazie e...devo ammettere che anche tu non sei affatto male! -. Si sorrisero ancora, poi indossarono i rispettivi pigiami e si infilarono sotto le coperte. Parlarono per altri dieci minuti circa, ma poi il sonno li colse entrambi, così, mentre erano ancora abbracciati e felici di essere di nuovo insieme.
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Ecco qui anche il secondo capitolo! Ho aggiornato velocemente e spero veramente di non avere deluso i lettori. Devo ammettere che in questo capitolo ho dato mooooooooooolto spazio alle sdolcinatezze tra Susan e Caspian e nei prossimi capitoli varierò di più, prometto! Se devo essere sincera pensavo che non sarebbe piaciuta; mi è uscita di getto qualche sera fa', ma sono contenta che la abbiate apprezzata! Comunque passo ai ringraziamenti:

Reby94xx : ti ringrazio tantissimo per i complimenti e spero che continuerai a seguirmi!
bulmettina: grazie mille anche a te per aver trovato geniale la storia del kraken e dei vampiri, presto li vedrete in azione, immancabilmente insieme all'idra e ai Torturers!
Simba: ringrazio anche te per il complimento sul mio modo di scrivere!

Quindi ribadisco che spero continuiate a seguirmi e a recensire perchè senza di voi, non so se avrei scritto nemmeno questo secondo capitolo. Spero di non aver deluso le aspettative di qualcuno e di aver stimolato ancora la vostra curiosità! Ah! E non lapidatemi se qualche pezzo fa un po' schifo, ma confesso che qualcosa l'ho scritta chiusa nel bagno della scuola durante l'ora di matematica invece di essere in classe a fare gli esercizi (tanto non ci avevo capito niente di quelle cose....!). E sapete tutti che il bagno della scuola non è un posto che ispira particolarmente. Comunque adesso chiudo davvero e ancora grazie di cuore a tutti! Baci immensi! 

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Capitolo 3
*** Narnia contrattacca ***


Capitolo 3-Narnia contrattacca                                                                                                     CAPITOLO3: NARNIA CONTRATTACCA
La mattina dopo, quando Susan si svegliò, Caspian era già andato via, però sul suo cuscino aveva lasciato un biglietto:  " Ti aspetto nella sala del trono. Ah! I tuoi vestiti sono nel cassettone vicino la porta, li ho fatti portare stamattina per te.                                                                                                                                                                                                             Caspian ".           La ragazza sorrise, poi andò in bagno a darsi una sistemata e quando rientrò in camera vide il  cassettone con i vestiti puliti per lei. Ne scelse uno azzurro chiaro con un nastro blu legato in vita e quando fu pronta scese per fare colazione, prima di recarsi nella sala del trono. Lì Caspian la attendeva, era da solo e aveva uno sguardo grave. - Che cosa è successo? - chiese Susan andandogli in contro, intuendo la situazione. - L'idra è stata avvistata e sembra che abbia fatto due vittime... -  - Che cosa?! Oh, mio Dio... -  - Già; a quanto pare che il vero e proprio attacco stia per avere inizio; forse sarebbe il caso di trasferire i civili in luoghi più sicuri. -  - E ne esistono davvero, luoghi sicuri? Non mi hai detto che i vampiri hanno ucciso quella famiglia nella loro casa? Se neanche la propria casa è più un luogo sicuro, che cosa potrà esserlo? -  - Oh, accidenti! -     - Caspian; calmati, ok? Agitarsi non porterà assolutamente a nulla, anzi, potrai solo peggiorare la situazione: un uomo nervoso è un uomo che sbaglia e noi non possiamo affatto permetterci di sbagliare, soprattutto con i nemici che abbiamo questa volta. Sono potenti, pericolosi e non si faranno scrupoli ad approfittare di ogni nostro minimo segnale di debolezza per tentare di annientarci. Non dobbiamo e non possiamo permetterci di perdere la calma. -. Caspian annuì. - Lo so, devo mantenere i nervi saldi. -  - Esattamente. Del karken si sa qualcosa, invece? -  - No, al momento non si hanno notizie di lui, per fortuna. Ha fatto un unico attacco ad un mercantile per adesso; circa sei settimane fa'. Prima c'erano stati degli avvistamenti, ma diciamo che non ha mai fatto un grandissimo danno. -  - Meglio così. Per adesso abbiamo già abbastanza problemi con l'idra, i vampiri e i tortuers. -  - Sì, specialmente l'idra crea problemi. Quel coso aveva nove teste in partenza e adesso ne avrà anche di più perchè ogni volta che ne tagliavamo una ne ricrescevano altre due. -  - So che l'idra ha una testa immortale e che se quella viene tagliata, le altre smetteranno di crescere. -  - E come sapremo che è proprio quella la testa giusta? È un tantino difficile tirare a indovinare e azzeccarla -  - Tentando, Caspia. Non mi vengono in mente altri  modi, mi dispiace. -       - Già, ma qualche metodoo ci deve pur essere! -  - Suppongo di sì, ma finchè non lo scopriremo, non si potrà fare altro. -  - E intanto morire. -  - Guerra è questo, Caspian. Guerra vuol dire morte e violenza, che piaccia o no è inutile, drammatica e stupida morte. - il re la abbracciò. - Come farei senza di te? -. Susan gli sorrise. - Come va la tua spalla? -  - Va bene; non mi fa male. -  - Perfetto! Quanto ancora dovrai tenere la  fasciatura? -  - Un paio di    giorni... -  - Dov'è stata avvistata l'idra? -  - Al confine con la terra di Archen, stiamo facendo il possibile per non pemetterle di andare a disseminare il panico anche nelle terre vicine. Quattro dei miei uomini e un centauro sono già morti per impedirle di oltrepassare i confini. -  - Oh, santo cielo; Caspian, dobbiamo fare qualcosa. -  - Lo so, Susan, ma che cosa?! È una creatura antica, potente e fin troppo pericolosa. -  - Dì ai tuoi uomini che le stanno già dietro di non perderla di vista e di cercare di metterla in difficoltà. -  - Hai un piano? -  - Qualcosa di simile, ma le idee buone, di solito, mi vengono quando sono ad un passo dalla morte. -. Caspian non seppe interpretare quell'affermazione, poi Susan aggiunse: - Comunque dì ai tuoi soldati di cercare di disorientarla e di ferirla per quanto possibile. Non alle teste, ma alle zampe e al resto del corpo, al momento dobbiamo lasciar perdere le teste, altrimenti potremmo peggiorare la situazione; noi andremo ad attaccarla oggi pomeriggio con dei rinforzi. Abbiamo molti nemici pericolosi questa volta e almeno dobbiamo tentare di metterne fuori gioco qualcuno o saremo persi. -  - Hai ragione tu, Susan; adesso è arrivato il momento di agire. -
Caspian fece chiamare tutti a rapporto nella sala delle riunioni. - Ci avete fatto cercare, re Caspian? -  - Sì. Volevo dirvi che è arrivato il momento di contrattaccare; abbiamo fin troppi nemici e tutti molto forti e pericolosi. Se non cominceremo a liberarci di loro poco a poco, quando sferreranno l'attacco finale, per noi e per Narnia non ci sarà nessuna possibilità. Peciò dobbiamo iniziare a sbarazzarci di qualcuno di loro perchè questa è una guerra come non ce ne sono state in passato e non so se ce la faremo. Per quanto riguarda i vampiri, invece...loro sono creature notturne, dunque adesso sarebbe inutile... -  - Io non credo... - lo interruppe Susan. - Voglio dire...se riuscissimo a trovare i loro nascondigli sarebbe tutto molto più semplice e potremo utilizzare la luce del giorno per liberarci di molti di loro. In questo modo nonn ci sarebbe neanche un alto rischio di perdite per il nostro esercito perchè loro si disintegrerebbero subito. -  - Non mi sembra molto leale. -  - Parli di lealtà con certe creature, Caspian?! Loro sono stati leali quandohanno attaccato uomini, donne e bambini per nutrirsi del loro sangue? Quella povere famiglie sono state uccise nel sonno da quelle creature perverse che non hanno battuto ciglio prima di ucciderli! Il senso di colpa e i rimorsi non mi sembranno caratteristiche molto adatte da attingere ad un vampiro... -. Nella sala risuonarono urla di approvazione. - Hai ragione tu, come sempre. Hanno ucciso molti dei miei sudditi. - fece una breve pausa, poi continuò: - Allora è deciso: organizzeremo due squadre: io comanderò quella per la caccia all'idra, tu... -  - Ma Caspia, la tua spalla! -  - È tutto a posto, non mi fa male, non preoccuparti. Ad ogni modo dicevo...io per l'idra; tu per i vampiri. -  - Va bene. -     - Partiremo subito dopo pranzo; ci servirà molta luce, specialmente a te. - Susan  fece un cenno di assenso con la testa.
Suddivisero le truppe che che sarebbero andate con Caspian e quelle che avrebbero partecipato alla caccia ai vampiri con Susan; il resto della mattina lo passarono ad allenarsi.
Subito dopo pranzo, Caspian, Susan e i loro uomini si riunirono nel giardino di Cair Paravel. - Molto bene...dunque; uno dei miei uomini mi ha informato che l'idra si sta spostando dai confini della terra di Archen e questa è una cosa positiva. Dobbiamo muoverci velocemente per aiutare i nostri compagni prima che quel mostro faccia altre vittime! - i suoi soldati esclamarono il proprio assenso. Poi Caspian si voltò verso Susan e mormorò a bassa voce: - Promettimi che farai attenzione... -  - Solo se lo prometti anche tu. - il re fece cenno di sì con la testa e lei lo imitò. - Buona fortuna. - si dissero poi, quasi contemporaneamente. I ragazzi presero due strade direzioni diverse, ognuno con le sue truppe a seguito.
Susan cavalcò per mezz'ora. Non aveva la più pallida idea di dove andare, non conosceva la mentalità dei vampiri, però sapeva che preferivano stare in posti simili a tombe o cripte e subito qualcosa scattò nella sua mente. - Alle Tombe dei Re! - gridò in modo che tutti potessero sentirla.- Ma sono molto lontane, mia signora! -  - Lo so, P.C.A.  ma si sa che molti di loro si nasconderanno lì. Preferiscono nascondersi in posti de quel genere. -. Le Tombe erano fuori Narnia, perciò ci impiegarono un bel po' di tempo prima di arrivare; erano quasi le cinque di pomeriggio. Quel posto era inquietante, le urne sembravano immensi uomini incappucciati e quando furono a pochi metri dalle mura, le accerchiarono. - Regina Susan, io e i miei compagni potremo andare a controllare dentro... - era stato uno degli ufficiali di Ripicì a parlare; quest'ultimo, invece, aveva seguito Caspian. - Se sarete così coraggioso da farlo... -  - Fino alla morte, mia regina. - detto questo, lui e altri quattro topi entrarono. Pochi minuti dopo, susan se li vide venire nuovamente in contro. - Allora? -  - Lì dentro ce ne  soo come minimo una cinquantina, mia signora; alcuni di loro lavorano. -  - Lavorano? -  - Sì, non abbiamo capito bene a cosa stiano lavorando, sembra che forgino armi, ma non ne siamo del tutto sicuri. Ci sono fuochi, torce, altri ancora dormono. -  - Perfetto. -  - Mia signora, ma che cosa avete intenzione di fare; sono numerosi e creature molto pericolose. E poi tutte le finestre sono sbarrate con assi di legno... -  - E noi le rompiamo! -. Al segnale di Susan, i centauri, i minotauri e i satiri ruppero le travi di legno che sbarravano le finestre con clave, zoccoli e corna. Dall'interno dei sepolcri provennero delle urla agghiaccianti. Susan sfondò una finestra con un calcio e in tono ironico disse: - Avanti, dormiglioni! Non vi sembra ancora un po' presto per andare a letto?! - poi, con più veemeza aggiunse: - Dovreste riposare di notte, invece che andare ad uccidere povere persone innocenti! - e detto questo cominciò a scagliare frecce a tutto spiano contro i nemici, colti totalmente alla sprovvista. La luce inondava quasi totalmente la tomba e perciò, anche se nessuno li avesse trafitti, probabilmente, nel giro di poco sarebbero morti ugualmente. Susan aveva appena scoccato una freccia, quando sentì qualcosa addentarle il collo. Gridò di dolore e tentò di staccarsi di dosso quel vampiro, ma più cercava di farlo, più i denti della creatura affondavano nella sua carne. Accidenti; era anche in un posto in cui il sole era arrivato. Sentì che il suo sangue veniva aspirato via dal collo e lei  non poteva farci niente. Una miriade di pensieri le balenarono nella mente in quel momento: pensò a Caspian, ai suoi fratelli, ai suoi genitori e a tutte le persone alle quali aveva voluto bene. Qualche attimo dopo, però, sentì i denti del vampiro sparire dalla sua gola; si voltò : il capo dei centauri era lì dietro di lei con la spada puntata alle sue spalle e per terra era rimasto solo un mucchietto di cenere. - Grazie... - disse Susan con il respiro affannoso. - State bene? -  - Sì. -  - Dovete fare attenzione a non isolarvi dal sole. -  - Già, ma non me ne ero neanche resa conto. -. Solo in quel momento la ragazza si accorse che non era rimasto più alcun vampiro e che solo pochi dei suoi uomini erano stati uccisi. Unicamente due e qualche ferito. L'antica regina di Narnia rimontò in sella al suo cavallo: Tristano e poi disse: - Avete fatto un ottimo lavoro, ma putroppo temo che questo non sia stato il loro unico nascondiglio; ce ne saranno degli altri e e dobbiamo riucire a trovarne ancora qualcuno; prendete i morti, si meritano un ultimo omaggio. Ora dobbiamo andare. -. Cavalcò con il collo che pulsava di dolore, poi arrivarono nei pressi di una grotta. Gli stessi topi di prima  fecero un giro di ricognizione e in qualche minuto furono di nuovo fuori a fare rapporto. Così passarono al secondo attacco; in quella grotta c'erano ancor meno vampiri che in quella precedente, quindi non fu molto difficile batterli. A Susan sembrò che il suo sangue attirasse particolarmente i vampiri perchè anche questa volta era stata morsa due volte:  una al collo, l'altra al polso destro, ma questa volta era riuscita a liberarsene da sola. La testa le girò, aveva perso parecchio sangue, i suoi uomini invece stavano piuttosto bene. Dopo la grotta riuscirono a trovare un altro nascondiglio e poi, visto che cominciava anche a fare buio, decisero di andare in soccorso a Caspian contro l'idra e non fu difficile trovarli. Susan osservò con orrore la scena che le si presentò davanti: il mostro sbranava e abbatteva con potenti colpi di coda qualunque cosa o persona che le si parasse dinanzi e la ragazza temette molto seriamente per Caspian. - Dov'è Caspian? - chiese ad uno dei centauri. - Non lo so, mia signora... - rispose quello. Una stretta allo stomaco le impedì di respirare per qualche istante e quest'oppressione andava crescendo via via sempre di più perchè nonostante lo chiedesse a chiunque incontrasse, nessuno sapeva darle una risposta. Smontò da cavallo e cominciò a correre, corse per un'infinità di tempo prima di vederlo e quando lo fece preferì non averlo fatto. Si sentì morire. Caspian era lì per terra, qualche metro più in basso di lei, in una pozza di sangue, con un'innaturale angolatura della gamba destra e un ramo che gli perforava il petto. - No.... - mormorò Susan con voce talmente bassa e tremante che nemmeno lei ea sicura di aver appena parlato. In un momento si ritrovò al fianco del re. - Caspian... - sussurrò all'orecchio del suo amato. Lui aprì leggermente gli occhi. - Caspian, no! Non puoi lasciarmi adesso che ci siamo ritrovati! Ti prego, resta con me! Che ti ha fatto quel mostro? - la sua voce era rotta da singhiozzi. Caspian le passò debolmente una mano tra i capelli. Poi Susan gli strinse una mano e disse: - Devo toglierti questo ramo, Caspian, lo sai. -. Lui impallidì ancora di più di quanto già non fosse, ma accennò lievemente ad un sì. Allora la regina prima spezzò la radice del ramo, dopo, senza neanche avere il coraggio di guardare, estrasse con un colpo secco il pezzo di legno. Caspian gridò, ma subito dopo perse i sensi. - Caspian, no! Caspian! CASPIAN! - ma il ragazzo non diede risposta. Susan era disperata. Gli sentì il battito: era debole, ma almeno c'era. - ARIONE! ARIONE! - chiamò. Il capo centauro fortunatamente era lì vicino e udì le sue urla strazianti. - Mia    sign... - ma quando vide il corpo del suo re così dilaniato per un momento si bloccò. - Cosa comandate, regina? - chiese non riuscendo a staccare gli occhi da quella lacerazione. - Dì al tuo soldato più veloce di portarlo a Cair Paravel e di farlo curare immediatamente. -  - Come dite voi... - il corpo di inerme Caspian fu portato via. Susan si avvicinò ad un minotauro. - Mia signora! Che cosa ci fate qui? -  - Stiamo dando una mano, mi sembra ovvio! -  - M a i vampiri? -  - Abbiamo distrutto tre loro nidi. -  - Bene! Stiamo facendo come avete detto voi; di lasciar stare le teste e in parte sta funzionando. -  - In parte? - gli fece eco lei, sempre continuando a lottarecontro il mostro. - Sì, pechè le teste comunque sono troppe e... -  - Quante? -  - Diciannove.... -  - Be', presto non gliene rimarrà più neanche l'ombra di una... - mormorò in modo da non farsi sentire dal minotauro. Avrebbe vendicato Caspian; non avrebbe permesso che quel mostro uccidesse altre persone. "Uccidesse?! No! Caspian non è morto! Non può essere morto! Non morirà! " cercava di convincersi in tutti i modi e per togliersi quei pensieri dalla mente, così corse in contro all'idra e la trafisse in mezzo agli occhi con la spada di Caspian. Il mostro emise uno stridio terribile e battè la coda in direzione di Susan, che riuscì a schivarla con agilità. Poi, la ragazza, presa da una rabbia cieca, fece ruotare la spada sopra la sua testa e ne tranciò di netto una al mostro. Ma che cosa aveva fatto?! Era stata proprio lei a dire di non colpire le teste! Qualche attimo dopo, però si accorse una cosa: il cranio della bestia appena precipitato, finendo su un falò non era più ricresciuto. - Arione! Arione! - chiamò allora. Il centauro si voltò a fissarla, preoccupato. - Guarda là! - esclamò indicandogli la testa ch era appena caduta. - Il fuoco le cicatrizza in modo che non ricrescano più! -. Lui gridò qualcosa ai soldati che Susan, però non riuscì a capire perchè era troppo impegnata a schivare una zampata dell'idra.
Un'ora dopo , stavano quasi per batterlo, ma ad un tratto, con un grido acutissimo che obbligò tutti a tapparsi le orecchie, scappò via, calpestando e distruggendo qualunque cosa si trovasse sul suo cammino. - No! Ci eravamo quasi! - esclamò Susan con foga. - Be', almeno adesso sappiamo come fare, mia signora... - cercò di calmarla Briscola. La regina, poi, si ricordò di Caspian e non sapendo le sue condizioni, prese Destriero, il cavallo del re e partì spedita verso Cair Paravel, lasciando Tristano al P.C.A. Entrambi erano molto veloci, ma Destriero lo era un po' di più e Susan voleva arrivare il più in fretta possibile, voleva vedere Caspian, voleva sapere che stava bene e che non era morto. Non si accorse neanche di stare piangendo....
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Ed ecco qui il terzo chappy! Eh, diciamo questo è decisamente più drammatico del secondo. Riusciranno a salvare la vita al bel re, oppure...tirerà le cuoia? Mah...! Intanto Susan sta cavalcando da sola, disperatamente contro il tempo per arrivare a Cair Paravel il più velocemente che può. Ma da sola, dopo quasi un'intera giornata di battaglie varie, è uno sbaglio? Mi sa proprio di sì, Susan! Nessuno ti ha mai insegnato che non devi andare in giro da sola con il buio e soprattutto in tempi di guerra? Chi lo sa! Intanto continuate a recensire! E un ringraziamento particolare a bulmettina, che mi segue in questa storia fin dall'inizio! Grazie, mille! Bacio e recensite in tanti, please, che questo è anche un capitolo importante! Baci!
                                                                                                                                                        Clitemnestra

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Capitolo 4
*** Il ritorno dei re ***


Capitolo 4-Il ritorno dei re                                                                 CAPITOLO 4: IL RITORNO DEI RE

Susan spronava al massimo Destriero in modo che andasse più veloce. - Avanti, avanti! -continuava a sussurrare a denti stretti. Ormai non mancava molto per arrivare a Cair Paravel, ma tutt'un tratto, dalla vegetazione spuntarono delle sagome incappucciate. Sembravano quasi i vampiri che avevano attaccato quel pomeriggio; erano anche fin troppo simili; erano altri di loro! Susan si guardò attorno; l'avevano accerchiata! Cominciò a scagliare frecce a destra e a manca, presa dal panico; erano troppi per lei da sola e alcuni avevano già cominciato ad avvicinarsi pericolosamente a Destriero. La ragazza scoccò tre dardi e colpì tre diversi vampiri, che si polverizzarono all'istante, ma poco dopo sentì che qualcuno la afferrava per i polsi, per i fianchi e la trascinava giù da cavallo. I vampiri affondarono i loro denti nel collo e nei polsi di Susan e lei urlò. Destriero nitrì, s'impennò e dalla borsa di cuoio che di solito Caspian teneva legata sul fianco del cavallo, cadde qualcosa che Susan riconobbe: il suo corno. Alla ragazza, nella disperazione, tornarono in mente le parole di Aslan: "Sarai tu a chiamarli con il tuo corno e capirai da sola quando sarà il momento.". Quello era il momento. Allora scattò, riuscendo ad afferrare il suo corno e ci soffiò dentro tre volte con quanto più fiato aveva in corpo. Sentì altri vampiri saltarle al collo, ma poi fu il buio più totale.
                                                                                      ***
- Susan! Susan! - la ragazza sentì una voce vagamente familiare chiamarla da molto lontano. - Susan, svegliati, ti prego! - disseun'altra voce; anche quella le sembrò familiare. - Ehi, guardate! Sta riaprendo gli occhi! -  - Oh, grazie a Dio! -. Susan sollevò le palpebre e vide le tre sagome dei suoi fratelli. - Peter, Ed, Lucy... - disse debolmente. - Oh, mio Dio! Ma che tihanno fatto?! Che cos'erano quei mostri?! - domandò Peter a voce un po' più alta del normale - Vampiri... - rispose fragilmente. - Vampiri a Narnia?! Ma come... - Lucy stava per finire la frase, ma la sorella maggiore la interruppe: - Ascoltatemi bene....Lucy, devi andare subito a Cair Paravel. È lì la tua pozione per guarire? -  - Sì, allora vado e la riporto subito qui! -  - No, Lucy. - i suoi fratelli la guardavano senza capire molto bene dove la sorella volesse arrivare, facevano anche fatica a comprendere cosa stesse dicendo da quanto bassa e debole era la sua voce. - Lucy, prima devi andare al castello. È importantissimo; prendi la pozione e vai nell'infermeria...Caspian sta morendo... - quelle parole colpirono i suoi fratelli e anche lei stessa come una botta in testa; gli occhi di Susan si riempirono di lacrime. - Peter, va' con lei, poi tornate qui. Prendete Destriero e fate attenzione, ci sono creature pericolose. Andate, svelti; Cair Paravel è soloa dieci minuti da qui. Siate veloci... - si trattenne a stento dall'aggiungere "o morirò anch'io" ma tenne quel pensiero per sè. Peter e Lucy si allontanarono a passo svelto e quando furono scomparsi, Edmund la prese tra le braccia proprio come aveva fatto per consolarla quando lei si sentiva disperata perchè Caspian le mancava terribilmente. - Avanti, sorellina, resisti; torneranno tra poco con la pozione e ti guariranno...e anche Caspian starà bene, ce la fai. Lo so che ce la fai; sei forte, sei forte... - Edmund ripetè tutto quello per almeno cinque minuti, Susan chiuse gli occhi e lui non se ne accorse.
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Ok, questo capitolo è cortissimo, non lo avevo calcolato, ma mi è venuto così anche per lasciare più in suspance. Intanto ecco che i fratelli Pevensie sono tornati al completo! (forse, se la nostra Susan non morirà!) Non mi trucidare bulmettina, ok? Per favore! O altrimenti non saprai mai neanche come andrà a finire! Bacio! E continua a seguirmi e a recensire!
                                                

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Capitolo 5
*** La proposta ***


CAPITOLO 5: LA PROPOSTA - SUSAN! SUSAN!! - Edmund era disperato; continuava a chiamare la sorella maggiore, ma lei non dava alcun segno di vita. Peter e Lucy erano partiti già da un quarto d'ora e dovevano già essere arrivati a Cair Paravel. Edmund sperò con tutto sè stesso che tornassero presto; il battito di Susan era appena percettibile e il suo corpo era stato in parte lacerato dai morsi di quei maledetti vampiri. - Ti prego, Susan, svegliati. Avanti, sorellina; non so come potremo farcela senza di te...! Susan forza! Dai, sei una forza della natura, non puoi mollare! Abbiamo bisogno di te! Io, Peter, Lucy, Caspian e tutti gli altri! Nessuno di noi riuscirebbe ad immaginarsi una vita senza di te, sorellina, avanti! - le lacrime di Edmund bagnarono il volto di sua sorella; l'unica parte del corpo che non fosse sporca di sangue. Il ragazzo strinse forte a sè Susan e la baciò sulla fronte. - DAI, SUE!!!! - lo gridò così forte che persino lui rimase sorpreso. Qualche attimo dopo udì qualcosa alle sue spalle. Si voltò di scatto e vide tre sagome magre e alte. - Chi diavolo siete?! - chiese con rabbia impugnando la spada di Caspian, che un tempo era appartenuta a suo fratello Peter, Re supremo di Narnia. - Posa quella spada, ragazzino; non vorrai farti male... - disse quello che stava al centro. Edmund non riuscuva a distinguene bene i lineamenti, ormai era buio. - Posa quella lama... - ripetè il tipo che aveva parlato prima. Edmund si accorse che adesso erano soltanto due, allora si girò di nuovo e notò che l'altro era andato vicino a Susan. - STA' LONTANO DA MIA SORELLA!! - urlò con foga. E senza che neanche lui stesso se ne potesse rendere conto, aveva già abbattuto un colpo possente sul nemico, il quale crollò a terra; vittima di quella rabbia feroce. I suoi due compagni si scagliarono contro Edmund, facendolo cadere rovinosamente a terra. Lui rotolò per qualche metro, poi si rialzò e si rese conto di una cosa: quelli non erano i vampiri contro i quali aveva lottato prima; quelli erano un altro genere di creature, ma lui non seppe identificarli. Avevano gli occhi completamente neri, i capelli d'argento e uno di loro, ad un tratto estrasse una lunga lancia affilatissima e in una frazione di secondo, Edmund se la trovò piantata nel torace. Si voltò molto lentamente, guardò i nemici e con una potenza straordinaria li colpì entrambi, trafiggendoli insieme; poi crollò sull'erba e strisciò accanto alla sorella, anche lui in fin di vita. Quando Susan riaprì gli occhi, vide Peter, Lucy e...Caspian inginocchiati davanti a lei e Edmund sdraiato alla sua destra. - Ed... - mormorò con voce ancora debole. - Tranquilla...Lucy ci ha guariti entrambi. - Susan sorrise alla sorellina, poi si voltò verso il re. - Caspian! - esclamò saltandogli al collo. Lui ricambiò l'abbraccio. - Quando ti ho vista distesa in mwzzo al prato priva di sensi mi sono sentito morire... - - Anch'io quando ti ho visto conficcato in quel ramo, oggi pomeriggio. - - Be'...alla fine di tutto...che giornata allegra! - disse Edmund. Tutti si misero a ridere; più per scaricare la tensione che per altro. Quando arrivarono a Cair Paravel, Caspian fece preparare le stanze per i nuovi arrivati, poi lui e Susan andarono nella stanza del re. Una volta che furono a letto, Susan affondò la testa nel petto di Caspian e cominciò ad essere scossa dai singhiozzi. Lui si preoccupò. - Susan! Che cos'hai? - - Scusami, probabilmente è tutto il nervosismo di oggi; fra i vampiri, io che per poco non vemgo sbranata, Edmund trafitto e tu...che sei quasi morto.... -. Il re la strinse forte. - Sst! Ormai è tutto finito, tranquilla, ok? Siamo ancora tutti qui, tutti vivi. - disse asciugandole le lacrime con il dorseo della mano. - Sì, hai ragione tu, ma è stata una delle giornate più lunghe della mia vita. - - Sì, anche per me... - *** Era passata una settimana dall'attacco all'idra e l'esercito si era quasi del tutto ripreso. Non si avevano più avuto notizie nè del mostro a più teste, nè di nessun altro dei loro nemici. Susan aveva spiegato tutta la situazione della guerra ai suoi fratelli e loro erano rimasti sbigottiti per tutti quei nemici così potenti. - Ma Aslan non può fare niente? - aveva chiesto Lucy. - Aslan arriverà quando sarà il momento... - le aveva risposto la sorella maggiore. - Lo sai che i suoi tempi non sonon i nostri e comunque mi ha detto che ci saremo rivisti presto... -. - Finalmente un po' di pace... - disse Caspian mentre osservava il tramonto dal giardino di Cair Paravel insieme a Susan. -. I due erano seduti sotto un melo in fiore; era una delle prime sere primaverili. - È vero, la tranquillità è bella e doo una battaglia la si assapora ancora di più. - - Sì, anche se sappiamo che non potrà durare ancora a lungo, purtroppo. - - Per questo dobbiamo godercela al massimo fichè possiamo. - - Già...e ci sarebbe una cosa in particolare che tivorrei chiedere... - - E che cos'è? - chiese Susan incuriosita. Quella sera, mentre la ragazza si preparava per andare a letto, ancora non poteva crederci: Caspian le aveva chiesto di sposarlo...e lei aveva accettato! Anche se l'ombra della guerra incombeva sulle loro teste, si sentiva la ragazza più felice della Terra. Si guardò l'anulare della mano sinistra, in cui era infilato un grazioso anellino d'argento con un piccolo diamante incastonato. Fra tre mesi si sarebbero sposati, con o senza guerra, e lei non era riuscita ancora a realizzarlo; le sembrava fin troppo bello per essere vero. I suoi fratelli ancora non lo sapevan, Susan non li aveva incontrati. - Buonasera futura regina di Narnia... - - Buonasera... ma ti devo ricordare che ero regina da molto prima di te? - - Forse ancora una volta... - disse il re sdraiandosi accanto a lei e dandole un lungo bacio, poi prese una lunga ciocca di capelli tra due dita e iniziò a giocherellarci un po'. - Questi due anni della mia vita senza di te sono stati tutto tempo sprecato. -. Susan lo fissò. - Perchè non ti sei mai sposato? - lui non si scompose per la domanda. - Perchè ogni volta che incontravo una ragazza, tu mi ritornavi in mente...e nessuna di loro è mai stata alla tua altezza. Nessuna di loro mi ha mai fatto provavre le stesse emozioni che solo tu sai trasmettermi anche con un semplice sguardo. -. Lei gli sorrise. - Be'; adesso sono qui. - - Sì, adesso sei qui...e io ti amo.... -. Susan gli diede un leggero bacio sulle labbra. - Ti amo anch'io... - gli sussurrò in un orecchio. Caspian le passò un braccio intorno alle spalle, poi la ragazza continuò: - Sai Caspian, quest'anno ho desiderato l'amore. Di immaginarmi in qualcun altro e risvegliare il mio cuore, troppo a lungo rimasto sordo da questo sentimento meraviglioso. Quando ero in Inghilterra, arrivavo persino ad inventare nomi in modo che se poi i ragazzi avessero chiesto di me, non avrebbero potuto trovarmi, non mi piac essere guardata... - - Neanche da me? - - Ovviamente da te sì! Presto sarai mio marito! Comunque dicevo che...facevo tutto quello perchè avevo sentito dire che l'amore era soltanto tragedia e io non volevo soffrire, ma poi...la mia saggia sorellina mi ha detto una cosa più o meno con queste parole: "se non provi nulla di buono per non provare nulla di male...be! Questo non è vivere!". Ed è stata la cosa migliore che abbia mai fatto. Quando siamo ritornati a Narnia per la seconda volta, si è accorta che provavo qualcosa per te e mi ha spronata affinchè riuscissi a scongelarmi. E grazie a lei ce l'ho fatta, anche se solo per quegli ultimi minuti, quando davanti a tutto il popolo ti ho baciato... - - Già...il onstro primo bacio... - - Sì. Poi ho sofferto come un cane quando sono tornata a casa, ma grazie a mia sorella ho imparato ad amare e grazie a Ed e Peter ho superato quei sei mesi, non so se ce l'avrei fatta senza di loro. Ma adesso, a tutte quelle persone che mi hanno detto che l'amore è soltanto tragedia, io vorrei dire una cosa: se quello che sto vivendo con te è davvero una tragedia, allora voglio la tragedia...perchè non ci rinuncerei per nulla al mondo. - Caspian la fissò negli occhi per qualche attimo, poi la baciò appassionatamente e non ci fu più alcun bisogno di parole, si stavano già dicendo tutto. Poco dopo si addormentarono, stretti l'uno all'altra. La mattina seguente, quando Susan riaprì gli occhi, il re era lì accanto a lei; dormiva come un bambino. La ragazza gli accarezzò una guancia con il dorso della mano e dal cuore le uscirono le parole di una canzone che conosceva da molto tempo: - Oh, mi sento così leggera è così che voglio sentirmi stanotte. Oh, mi sento così leggera stanotte e per tutta la vita, stanotte e per tutta la vita. Sono scintillante nel mare scuro sono leggera come l'aria fluttuando qui senza respiro quando il sogno si dissolve io apro gli occhi e mi rendo conto che tutto è un mare senza sponde sta passando su di me senza peso tutto è fatto di onde e di stelle l'universo riposa tra le mie braccia mi sento così leggera è così che voglio sentirmi stanotte mi sento così legger... stanotte e per tutta la vita... -. Caspian riaprì gli occhi. - Eri tu che cantavi? - chiese con voce assonnata. - Sì, scusami, non ti volevo svegliare... - - Hai una voce meravigliosa. - - Grazie...allora...scendiamo? Dobbiamo dare la notizia! - - Altri cinque minuti... -. Susan rise sommessamente, ricordò che lo diceva sempre al dottor Cornelius quando non aveva voglia di alzarsi la notte per andare a fare astronomia. - Va bene, ma solo cinque. - si rannicchiò tra le braccia di Caspian; stava così bene, lì! Era avvolta da quel calore che solo lui era in grado di darle. Dieci minuti dopo, i ragazzi cominciarono a rivestirsi; Caspian era riuscito a strappare alla futura moglie ulteriori minuti. Quando arrivarono di sotto, fecero colazione insieme, poi lui dovette andare via per sbrigare certe faccende. Susan era nella libreria del castello, quando sentì una voce familiare alle sue spalle. - Ciao topo di bibliotaca! - -Ed! - lei corse ad abbracciarlo. - Io...ti devo ringraziare immensamente; senza di te, a quest'ora... - - Ehi sorellina; è tutto a posto, non mi devi ringraziare, sono tuo fratello o no? - lei lo strinse di nuovo. - E poi sei stata tu ad averci chiamato! Se non fosse stato per te noi non saremo neanche qui e poi perchè fai questi discorsi una settimana dopo? - - Li farò anche fra trent'anni perchè neanche tutto quello che dirò in una vita potrà essere abbastanza. - Edmund le sorrise. - Ah, a proposito! Sai chi hai davanti?! - disse con una grande eccitazione nella voce. - Mia sorella Susan Pevensie? - chiese lui non capendo il significato di quella domanda. - No! Voglio dire...anche, ovviamente, inoltre...la futura regina di Narnia! - - Ma sei già reg... - poi però s'interruppe, capendo dove sua sorella volesse andare a parare. - Oh, mio Dio! - - Già! - - Oh, mio Dio! - ripetè Edmund sollevandola dal terrenno e facendole fare un giro completo. Peter e Lucy, che erano entrati in quel momento nella stanza, prima guardarono i fratelli, stralunati, poi si fissarono a vicenda, come per dirsi che erano ormai rimasti gli unici normali tra loro quattro. - Che succede? - chiese Lucy, con un sopracciglio alzato. - Fra tre mesi mi sposo!! - esclamò Susan, già in ecstasy! - Che cosa?! - chiesero lei e Peter in coro. - Sì! Ieri sera Caspian mi ha chiesto di sposarlo! - - Oh, Susan! - Lucy corse ad abbracciarla e Peter poco dopo fece lo stesso. - Sono così felice per te, sorellina! - esclamò la piccola della famiglia. - Sono felice anch'io, Lucy, non puoi neanche immaginare quanto! - - Ma Susan...adesso non voglio fare il guasta feste, però...cosa farai quando torneremo in Inghilterra? - chiese il maggiore dei quattro. Tutti gli occhi si puntarono sulla ragazza. - Non penso che tornerò in Inghilterra. - - Prego? - - Non lo so, Peter, sarà anche una sensazione mia, però quando ho chiesto ad Aslan certe cose su Caspian, prima che anch'io arrivassi a Cair Paravel, lui non mi ha accennato a nulla che potesse lasciare intendere di non farlo perchè poi sarei tornata in Inghilterra... - - Vuoi dire che rimarremo a Narnia?! - - Non lo so, Ed; non lo so proprio...ah! Un momento! Seguimi! C'è una cosa per te! - - Per me? - chiese il fratello minore. - Sì, ma non aspettarti chiisà che cosa perchè in realtà era già tua! - lui non capì, ma seguì la sorella fuori dalla stanza, con anche Peter e Lucy a seguito. Arrivarono in una stanza non molto distante dalla biblioteca e Susan si diresse verso uno scaffale e prese un oggetto che Edmund non riuscì subito a distinguere, ma qualche attimo dopo esclamò: - Quella è la mia torcia! - - Sì! Caspian l'ha trovata a Telmar un paio di giorni dopo la nostra partenza. -. Il fratello le sorrise. - E bravo al mio futuro cognato! - disse alla fine. I fratelli Pevensie si misero a ridere. ***************************************************************************************** Tattaratan!! Ed eccolo qui anche il quinto capitolo, appena sfornato! (Be'....appena parzialmente....) comunque...cosa ne dite? Bulmettina, sei contenta che nessuno dei due sia morto alla fine? E c'è andato vicino anche il povero Ed! Al suo proposito volevo dire che mi piace molto la parte che sta facendo con Susan, i suoi comportamenti; mi è sempre piaciuto il suo personaggio e volevo dargli un po' più di spazio. Quindi che cosa ne pensate? Fatemelo sapere tutti quanti, ok? I ringraziamenti...e scusatemi se questa volta il capitolo è stato scritto così male, ma non so che errore ci sia stato, dal prossimo spero di riuscire a farlo tornare come prima, scusatemi ancora! bulmettina: be'...come sempre...ti devo ringraziare un milione di volte perchè recensisci ogni capitolo e continua, mi raccomando! Baci e grazie! Simba: grazieeeeeeeeeeeee anche a te! Per quanto riguarda Edmund, come ho già accennato prima, sono d'accordo con te; anch'io pensavo che al suo personaggio non fosse mai stato dato molto conto ed è proprio per questo che gli faccio fare questo ruolo totalmente diverso da come lo abbiamo visto ne "il leone, la strega e l'armadio" e devo dire che mi piace come sta venendo fuori. Fammi sapere come ne pensi, va bene? Baci a tuttiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Clitemnestra

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Capitolo 6
*** Demian e il kraken ***


Capitolo 6: Demian e il kraken                                     CAPITOLO 6: DEMIAN E IL KRAKEN
Quel giorno passò piuttosto velocemente, Peter, Susan, Edmund e Lucy rimasero tutto il tempo insieme e si divertirono molto. Caspian tornò solo nel tardo pomeriggio, trafelato. - Ehi! Volevamo farti le congratulazioni per... - cominciò Peter, ma Susan, vedendo il futuro marito in quello stato, chiese: - Caspian, che cosa succede? -. - Il kraken! Ha attaccato il porto, sta distruggendo tutto quello che trova! Pontili, navi, tutto! -  - Oh, mio Dio! -  - Ha anche ucciso tre pescatori innocenti! -  - Dobbiamo andare! - esclamò Peter. - Sì, preparate le truppe. -. Mezz'ora dopo erano tutti pronti nel cortile e partirono immediatamente. Non ci volle molto prima che arrivassero e non appena giunsero al porto, trovarono la devastazione più totale; molto peggio di quanto avesse fatto l'idra una settimana prima e un odore nauseabondo di cadavere invase le loro narici, Susan ebbe un senso di vomito. Gli enormi tentacoli del mostro sferzavano l'aria come mille fruste, uscendo dalle profondità marine. In un attimo, un ponte fu ingoiato e sommerso dal polpo.
- Arceri! - esclamò la regina. Tutti presero posizione. - Mirare! - le frecce vennero incoccate. - Tirate! - una pioggia di dardi si abbattè sul mostro marino, che per un momento si contorse e risprofondò sott'acqua , ma qualche minuto dopo ne emerse nuovamente, più infuriato che mai. Cominciò a mulinare i suoi tentacoli ovunque, afferrando e sbriciolando qualunque cosa gli capitasse a tiro. - State lontani dall'acqua! - gridò Caspian. - Mirare! - ripetè Susan ai suoi arceri. - Scagliare! - una seconda ondata di frecce sopraffece il kraken, che emise un verso terribile e assestò un potente colpo di tentacolo verso l'esercito, colpendo in pieno Edmund e Peter, che volarono per parecchi metri dietro, andando a cozzare contro il muro di un'abitazione. - Ed! Peter! - esclamò la sorella. Ma non fece neanche in tempo a rendersene conto, che il kraken l'afferrò, stritolandola in una morsa che le impedì di respirare. - Susan! - urlò Caspian. Il ragazzo corse sul molo e cominciò ad abbattere furiosamente colpi sul tentacolo che teneva prigioniera la sua fidanzata. Subito molti altri uomini lo aiutarono e alla fine, riuscirono a tranciare il lunghissimo "braccio" del mostro. Susan cadde in acqua. - Oh, no! - Caspian si tuffò in mare e riuscì subito a riportare la ragazza al sicuro. - Grazie... - disse lei, ansante. In risposta lui labaciò lievemente, poi si allontanò per tornare di nuovo a combattere contro il kraken, Susan invece corse dai suoi fratelli. Li scosse. - Ed! Peter! - poco dopo ricominciarono a riaprire gli occhi. - Ehi, sorellina...hai fatto un tuffo? - le chiese Edmund, vedendola tutta bagnata. - Molto divertente... - rispose sarcastica. - Tutto bene? - s'intromise poi Peter. - Sì, e voi due? -  - Sì, tranquilla. -.
Combatterono fino a sera inoltrata contro quel mostro, ma non ottennero grandissimi risultati perchè era molto forte e aveva già ucciso parecchi dei loro uomini. Ad un tratto, Demian, uno dei migliori centauri, quello che aveva portato in salvo Caspian la settimana prima, si voltò verso di lui, Susan, Edmund e Peter e disse con la spada sul cuore: - Fino alla morte, miei sovrani. - cominciò a galoppare verso l'acqua, in direzione della bocca del mostro. - No! Demian! No! - gridarono Caspian e Susan. Ma il centauro si era già buttato a capofitto, riuscendo a ferire mortalmente alcuni organi vitali del kraken. Quest'ultimo si dibattè agonizzante, poi Arione levò la sua spada: - Per Demian! -  - È già la seconda volta che quel centauro mi salva la vita... - disse Caspian sotto voce a Susan, poi aggiunse: - E per Narnia! -  tutti si diressero verso l'immenso mostro e cominciarono a colpirlo senza più alcuna pietà. - Mirare! Tirare! - esclamò di nuovo Susan.
Il kraken emise il suo ultimo, terrificante verso, poi affondò nelle profondità marine per rimanerci per sempre, immobile e senza vita. L'esercito esultò. Finalmente avevano un nemico in meno.
Susan era esausta, l'unica cosa che voleva era un letto...il suo letto con Caspian. Arrivarono al castello, Lucy guarì i feriti più gravi con la sua pozione, Susan andò nel bagno della stanza da letto e si fece una doccia, poi si infilò sotto le coperte e si addormentò subito con Caspian al suo fianco.
Il giorno dopo, i due, resero ufficiale il loro fidanzamento, che venne accolto con gioia dal popolo. Quella stessa sera, mentre loro, Peter, Lucy e Edmund erano nel giardino a passeggiare, scorsero la figura di Aslan. La prima ad accorgersene fu Lucy. - Aslan! - esclamò correndogli in contro. Lo abbracciò, ma poi indietreggiò e fece un inchino, ricordandosi chi avesse davanti; gli altri quattro la imitarono. - Alzatevi... - comandò il leone e loro eseguirono. - Susan, ti devo parlare... - continuò. - In privato... - i due si allontanarono, sotto lo sguardo preoccupato degli altri, specialmente quello di Caspian. E se gli avessero portato via Susan per la seconda volta? Ora che si sarebbero dovuti sposare...?! Non sarebbe riuscito a sopportarlo. Si allontanò dai tre Pevensie con passo deciso e tornò nel castello, il petto schiacciato in una morsa di terrore.
Quando Susan tornò, trovò i fratelli ad aspettarla sotto un albero. - Allora? - le chiese subito Peter. - Io...non tornerò in Inghilterra. -  - Davvero? Oh, come sono felice! Questo significa che rimarremo a Narnia per sempre! - Lucy era entusiasta. - No Lucy, non mi hai capita...ho dette che io resterò qui....io... -  - Ma questo vuol dire che...non ci rivedremo più! - esclamò Edmund. - Non lo so, Ed; la prossima volta che tu e Lucy potreste tornare a Narnia, io forse sarò già morta di vecchiaia... -. Sui volti dei quattro fratelli, si dipinse un'espressione di profonda tristezza. Susan li abbracciò tutti e tre. Quando arrivò a Peter scoppiò in lacrime, sapeva che non lo avrebbe rivisto mai più, Aslan glielo aveva lasciato intendere. Il fratello la strinse forte. - Ti voglio bene, sorellina. Anche se ti ho fatto arrabbiare tante volte in passato, ti voglio un bene da morire, non dimenticartelo mai. - Susan era scossa da brividi violenti. - Ti voglio bene anch'io. -. Rimasero ancora insieme per quasi due ore, ormai erano le undici passate, poi Peter disse: - Susan, dovresti dare la notizia al tuo futuro marito, penso che stia per morire, era agitatissimo prima. -  - Oh, Caspian! - lei si alzò e corse in direzione del palazzo. Controllò nella sala delle riunioni, in quella per i pasti, nella sala del trono, in biblioteca e alla fine lo trovò nella loro camera da letto. Lei aveva un sorriso radioso e Caspian capì tutto, allora la strinse forte, la baciò e la prese in braccio. Poi la fece stendere sul letto e si distese sopra di lei, attento a non farle male. Piano piano cominciò a sfilarle il vestito e lei fece altrettanto, arrossendo un po'. Caspian sorrise quando lo vide; adorava quel lato di Susan, quel suo essere ancora così pudica, così pura. Quella per loro fu una notte bellissima.
*********************************************************************************************************
Ed ecco qui anche il sesto capitolo! Piaciuto? Povero Demian, ho voluto rendergli omaggio anche nel titolo del capitolo, se lo merita. E così, dopo quest'avventura a Narnia Peter e Susan non si vedranno mai più...che tristezza! Ma sarà davvero così? Boh!  Ancora non lo so nemmeno io! Ih ih ih ih!!! Comunque spero che anche questo sia di vostro gradimento e come sempre ringrazio bulmettina perchè continua a recensire, mi auguro di non averti delusa! Un saluto a tutti i lettori e recensite, please! Baciiiiiiiiiiiiiiii!
                                                                                                                                            Clitemnestra!      

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Capitolo 7
*** Attacco a Cair Paravel ***


CAPITOLO 7: ATTACCO A CAIR PARAVEL Passarono tre settimane, durante le quali rimasero in pace, nemmeno l'idra si fece vedere, ma poi, una notte mentre tutti dormivano, Susan si svegliò, non si sentiva molto bene. Ad un tratto gemette per un crampo terribile allo stomaco e ritrasse le gambe contro il petto. Caspian era voltato dall'altra parte e non si accorse di nulla. - Caspian... - sussurrò con voce appena percettibile, lui ovviamente non la sentì. Però, poco dopo, Susan si accorse di una cosa: dalle tende filtrava una strana luce. Si avvicinò piano alla finestra, con la mano premuta sull'addome e vide torce che si avvicinavano sempre di più. I vampiri non avevano bisogno delle torce per vedere al buio, l'idra era decisamente da escludere che ne facesse uso e dunque rimaneva solo una cosa: i Torturers, loro nemici più furbi e temibili. - Caspian! - esclamò più forte; adesso la fitta era passata. Lui mugolò qualcosa che Susan non riuscì a capire. La ragazza gli si avvicinò e lo scosse. - Caspian, ti vuoi svegliare?! - il re aprì gli occhi. - Susan...che cosa c'è? - - Ci stanno attaccando! - lui scattò a sedere. - Che cosa?! - - Sì! I Torturers ci stanno attaccando! Dobbiamo prepararci; saranno qui tra non molto. -. Indossarono gli abiti da guerra, poi avvisarono tutti gli altri. Si nascosero negli angoli più oscuri del giardino, gli arceri si prepararono sulle terrazze, poi attesero, i loro cuori erano scalpitanti. - Susan... - Caspian la bloccò per un polso mentre la futura moglie si dirigeva verso i suoi uomini. Lui era rannicchiato contro il muro, affianco a molti altri soldati. - Cosa c'è, Caspian? - - Sposiamoci.... - - Me l'hai già chiesto... - disse in tono sarcastico. - Sposiamoci prima. Anticipiamo di due mesi... - - Vuoi che ci sposiamo la settimana prossima?! - - Sì. - - E ti sembra questo il momento adatto per parlarne?! - - Decisamente no... - - Oddio, come sei complicato! - - Allora ci sposiamo? - - Certo! - - La settimana prossima? - - Per adesso pensiamo a acome rimanere vivi. - Caspian la baciò. - Fa' attenzione e qualunque cosa dovesse succedere, sappi che ti amo. - - Ma che ti prende?! Non succerderà niente e la settimana prossima ci sposeremo. Comunque ti amo anch'io. -. Poi Caspian la lasciò andare e lei potè raggiungere gli arceri. Quando i Torturers raggiunsero i confini del giardino di Cair Paravel, premendo contro le mura, Susan diede il segnale ai suoi uomini e una pioggia di frecce venne scagliata contro i nemici. A quel punto fu il caos più totale: i soldati di Narnia uscirono allo scoperto e così ebbe inizio un violento corpo a corpo. La ragazza vide Edmund e Peter combattere contro tre nemici, Arione venne ferito ad una spalla, ma uccise subito il suo aggressore e poi...no; non poteve essere! - Lucy! Lcy, torna dentro! - la bambina, infatti era uscita dal castello perchè si era accorta che Briscola era stato colpito mortalmente, così era corsa fuori per aiutarlo. Susan ridiscese le scale come un fulmine e prese in braccio la sorellina poco prima che fosse colpita alle spalle. La regina incoccò subito una freccia e con la sua mira infallibile, uccise il nemico. Poi prese per mano la sorella e la riportò al sicuro nel palazzo subito dopo che ebbe guarito il nano. - Lucy, non lo devi fare mai più! - - Ma il P.C.A... - - Lu, non puoi fare tutto. In battaglia si muore, ma in quanto tua sorella maggiore ho l'obbligo di non far morire te. Rimani qui. Anche se io, Ed, Peter o chiunque altro venissimo feriti; resta dentro. - - Va bene... -. Susan tornò fuori e colpì qualcuno che stava per attaccare Peter, poi raggiunse di nuovo gli arceri. Scagliò frecce ovunque, non sbagliando mai obiettivo e quando lanciò uno sguardo generale di sotto, fu il disastro più totale. La battaglia infuriava sempre di più, colpendo con sempre maggior violenza. Susan cercò Caspian con lo sguardo e lo vide combattere fianco a fianco con Edmund e Peter; era ferito ad una gamba. "Quelli sono i miei tre uomini..." pensò in quel momento. - Susan! - gridò poi il fratello maggiore. Quel grido attirò anche l'attenzione di Edmund e Caspian su di lei; i tre ragazzi trattennero il respiro. La giovane si voltò e vide che tre nemici stavano risalendo la scala, con le armi puntate contro di lei. Uno dei suoi uomini le andò in aiuto e insieme riuscirono ad abbatterli. - Ottimo lavoro, Oselio. - - Servo vostro, signora. -. Persero la cognizione del tempo, erano troppo impegnatinella battaglia, ormai il cielo era agli albori. Ad un tratto Susan avvertì un dolore lancinante alla spalla, era stata colpita. Cadde in ginocchio e si voltò verso il suo aggressore. Era la fine: l' "elfo" dai capelli d'argento e gli occhi neri stava per abbatterle un colpo in pieno petto. Almeno aveva detto a Caspian che l'amava. Susan chiuse gli occhi, aspettando che il freddo acciaio della spada la trafiggesse nel corpo, uccidendola. - Addio... - mormorò soltanto. Però non sentì nessuna lama trapassarla. Riaprì gli occhi. - No è ancora un po' presto per gli addii, sorellina? - Edmund era lì davanti a lei, con la spada sporca del sangue di colui che non avrebbe esitato un secondo ad uccidere Susan. Lei lo abbracciò forte. - Non so come farei senza di te! - - Eh, lo so! Ma ad ogni modo la cosa è reciproca! - e detto questo tornò di sotto. "Il mio fratellino..." pensò tra sè. Ricominciò a lanciare frecce a destra e a manca, con la spalla che pulsava dal dolore. Poi vide Caspian con le spalle contro il muro, in trappola a combattere contro due nemici. - No! - gridò Susan con quanto più fiato aveva in corpo. Così incoccò un'altra freccia e ne colpì uno dritto al cuore, l'altro lo finì lui poco dopo. Si fissarono per un istante, poi ripresero a combattere. Ormai il sole era sorto da un pezzo e illuminava tuttoquel massacro che non meritava di essere rischiarato da una luce così radiosa. Finalmente gli ultimi Torturers rimasti si ritirarono e i soldati di Narnia acclamarono; Susan era felicissima, ma qualche istante dopo eccolo di nuovo: quel dolore terribile al ventre. Si accasciò per terra, aspettando che passasse. Udì la voce di Caspian chiamarla forte, ma non aveva un filo di voce per rispondere. In pochi minuti passò come era arrivato, così corse di sotto, dal suo uomo. - Caspian! - - Oh, Susan! - lui le andò vicino, zoppicando. - Che cosa ti hanno fatto? - - E la tua spalla? - disse esaminandole la ferita. - Non è nulla, non ti preoccupare. - lui la baciò. Contegno, piccioncini, contegno! - esclamò Peter passando di lì. I due si misero a ridere. - Dov'è Ed? - chiese poi Susan, non vedendo l'altro fratello. - Sono qui! - esclamò lui, spuntandole da dietro. - Eh, pensavi di esserti liberata di me, ma a quanto pare....! - - Lei gli buttò le braccia al collo, facendosi male alla spalla. - Ed! Se non fosse stato per te sarei morta senz'altro. È già la seconda volta che mi salvi la vita. - - E lo farò per altre mille volte se dovesse essere necessario... - lui la abbracciò. Tornarono dentro tutti quanti e aiutarono Lucy ad occuparsi dei feriti. Susan fasciò la spalla ferita di Arione. - Grazie, mia regina. - lei gli sorrise in risposta. A sera tutto era quasi tornato alla normalità; durante la notte appena passata, però molti uomini erano rimasti uccisi, vittime di quella folle ferocia. I fratelli Pevensie, Caspian, Arione e gli altri ufficiali si radunarono nella sala delle riunioni. - Il numero dei nostri uomini è visibilmente diminuito. Tra il kraken, l'idra e l'attacco di stanotte ormai non siamo rimasti in molti e temo che al prossimo scontro potranno metterci in serie difficoltà. - disse Caspian. - E se provassimo a chiedere aiuto alle terre vicine? - - Credimi Lucy, ho tentato, ma ogni uomo che è partito non ha mai fatto ritorno. - - Sì, ma forse...con il fatto che abbiamo appena finito questa battaglia e loro hanno perso, potrebbero aver lasciato sguarniti i confini. - prese parola Edmund. - Già ed è probabile anche che fosse stata l'idra ad uccidere i tuoi uomini e dato che ora sappiamo come ucciderla, senz'altro avremo più possibilità di riuscita... - continuò la piccola Pevensie. Tutti la fissarono, era incredibilmente saggia e matura per la sua età. - Andremo noi tre, questa notte... - si inserì Peter. - Io, Ed e Caspian. - - No! - esclamò Susan, che era stata zitta fino a quel momento. - No! Non potete andare voi tre. - - Tuo fratello ha ragione, Susan. - - No, Caspian, noi... - - Tu pensa ai preparativi del nostro matrimonio, in una settimana dovrà essere tutto pronto, conto su di te. Ogni tua scelta andrà bene. - - Una settimana?! - esclamarono Peter, Lucy e Edmund. - Sì, abbiamo anticipato... - disse Susan con le lacrime agli occhi. Al calar della notte, i tre ragazzi dovevano ritrovarsi nella sala del trono, ma Caspian tardò un paio di minuti perchè Susan lo trattenne. - Susan, ti prego...non rendere tutto ancora più difficile. - - Caspian, non puoi andare via! Tu e i miei fratelli...no! - la giovane scoppiò in lacrime e nascose la esta nel petto del futuro marito, che le accarezzò la testa e le baciò i morbidi capelli. - Susan... - mormorò come se fosse l'unica parola che conoscesse. - Se...se mi dovesse succedere qualcosa... - - BASTA! STA' ZITTO, CASPIAN! STA' ZITTO! - lei iniziò a prenderlo a pugni sul petto e Caspian rimase fermo a prenderle. Appena Susan si rese conto di ciò che aveva fatto, indietreggiò di qualche passo e si portò le mani alla bocca. Caspian si avvicinò alla ragazza e l'abbracciò forte. - Ssst. Tornerò da te, Susan. -. Scesero nella sala del trono poi Edmund, Peter e Caspian partirono. Non appena oltrepassarono i giardini di Cair Paravel e sparirono nell'oscurità della notte, Susan si accasciò sull'erbe umida e pianse, poi urlò; era tornata quella fitta allo stomaco. Lucy le corse accanto. - Susan! Che cos'hai?! Vado a chiamare... - - No, Lucy. No chiamare nessuno. So già cosa potrebbe essere. - - Che cosa...? - - Accompagnami. Ho bisogno di te, da sola non ci riesco. - Arrivarono in un'ala del castello che nessuna delle due conosceva molto bene. Susan, sorretta dalla sorellina entrò in una stanza. - Mia regina...! - disse una donna che era lì dentro. - Dovrei fare un controllo... - disse con la poca voce che le rimaneva. - Mi dispiace, regina Lucy, dovete uscire... - - Va bene... - disse lei con aria leggermente interrogativa. - No, voglio che resti anche lei. - - Non è possibile, regina Susan, sono le regole. -. Susan annuì, rassegnata. Lucy uscì e si sedette fuori, aspettando pazientemente solo come lei sapeva fare. Dentro la camera, sua sorella soffriva e sudava. Il dolore era sempre più forte, più del solito. La donna di prima fu raggiunta da altre due, che visitarono Susan. - Sì, regina. - dissero infine. - Le vostre ipotesi sono vere: presto darete un erede al re! Aspettate un bambino! -. ********************************************************************************************************* Ed ecco il 7 º chappy! Allora...che ne pensate? Dunque è in arrivo un nuovo re per Narnia! E chissà se dovrà "prendere subito" il posto di suo padre?! Che cosa succederà al povero Caspian e a Ed e Peter durante il viaggio per chiedere aiuto? Riusciranno a tornare? Mah! Leggete e lo scoprirete! Mi è piaciuta l'ironia tra Susan e Caspian mentre parlavano di anticipare il matrimonio, poco prima della guerra! Voi che ne dite? Recensite al più presto! Intanto vorrei ringraziare... bulmettina: grazie mille, gioia! Grazie perchè mi segui sempre! Comunque per quanto riguarda il capitolo precedente...Demian, lo so, è dispiaciuto anche a me farlo morire, ma se non fosse stato lui sarebbe stato Arione e poi ho anche pensato di far morire Ed o Peter quando il kraken li aveva colpiti, ma alla fine è stato Demian a sacrificarsi per tutti dopotutto qualcuno lo doveva pur fare; non può essere sempre tutto bello. E inoltre Peter, Ed e Lucy devono tornare a Londra per la stessa ragione, probabilmente Aslan avrebbe fatto tornare indietro anche Susan se non avesse dovuto sposarsi con Caspian. Comunque grazie ancora e continua a recensire! Baci! Lady_Sue1789: grazie mille anche a te! Sia le critiche che i complimenti sono graditi e capisco che possa dare un po' di fastidioquesto mio stravolgimento dei romanzi originali, ma era per fare qualcosa di un po' nuovo! Comunque spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto e continua a recensire, mi raccomando! Voglio sapere cosa ne pensi! E dimmi anche in generale che cosa ti è piaciuto dei capitoli precedenti! Baci! WaterAlch: grazie per i complimenti! Sono contenta che ti sia piaciuta e spero che continuerai a seguirmi e a recensire!! Se vuoi sapere anche tu il perchè Peter, Edmund e Lucy debbano abbandonare Narnia, leggi sopra il ringraziamento a bulmettina. Grazie ancora e recensisci anche i prossimi capitoli! Se potresti dirmi anche qualcosa su quelli precedenti mi faresti un favore, così per sapere generalmente! Baciiiiiiiiiiiiii!!! Clitemnestra

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Capitolo 8
*** Il matrimonio...mancato! ***


Capitolo 8: il matrimonio...mancato! CAPITOLO 8: IL MATRIMONIO...MANCATO...!

Susan si sfiorò il ventre con una mano; il dolore era improvvisamente scomparso. "Un bambino..." pensò tra sè. "Il mio bambino...sono incinta! Mio e di Caspian; solo nostro" era così felice! Nonostante avrebbe compiuto diciotto anni fra tre settimane non le importava nulla di essere ancora un po' troppo giovane.
Quandò uscì trovò Lucy ancora lì ad aspettarla e l'abbracciò forte. - Allora, Susan?! Che cosa c'è? Hai una malattia?! - chiese preoccupata la sorella minore. - Be', Lucy...diciamo che è una malattia un po' particolare, ma bellissima! -. La bambina inarcò le sopracciglia. - E di cosa si tratta precisamente?! Non esistono malattie belle! -  - Non è una malattia, io...Lucy, aspetto un bambino! -  - Che cosa?! -  - Già! Diventerai zia! - la piccola Pevensie la baciò sulla fronte. - Oh, Susan è meraviglioso! Sono tanto contenta per te! Ma quindi tu e Caspian avte fatto...? - ma si bloccò e divenne tutta rossa. La futura regina e mamma si mise a ridere. - Sì, Lucy, lo abbiamo fatto... -  - Oh, mio Dio...e quando?! -  - La notte in cui Aslan mi ha detto che sarei rimasta a Narnia. -  - Ah, ecco il perchè. Bel festeggiamento! -   - Ah! Ma sentitela! Sei ancora una bambina, Lucy! Non dovresti farti venire in mente certe cose! -  - Ma sei tu che mi ci fai pensare! -. Susan le diede una pacca affettuosa sulla schiena.
Quella notte rimasero a parlare per tutto il tempo, distese sul letto di Susan e Caspian, a fantasticare sul bambino che sarebbe arrivato a breve. Quando si fece giorno, si affacciarono dalla terrazza della stanza per vedere di scorgere i tre cavalli di Peter, Edmund e Caspian, ma niente; di loro neanche l'ombra, nè tantomeno dei cavalieri che avrebbero dovuto venir loro in aiuto. L'attesa era snervante  e Susan cominciava ad essere inquieta, così Lucy cercò di sviare la tensione. - Allora...hai già in mente qualche nome per il bambino? -  - No, non ci ho ancora pensato e poi lo voglio scegliere con Caspian il nome... -  - E preferiresti un maschio o una femmina? -. Sul volto di Susan si aprì un sorriso finalmente. - Vorrei dare a Caspian il suo erede, ma anche se dovesse essere una femmina andrà benissimo! Sono certa che anche lui ne sarà felice. -. Lucy posò una sua mano su quella della sorella maggiore. - Andrà tutto bene, vedrai... - Susan annuì. - E poi Caspian ti ha fatto promettere una cosa: adesso devi preparare il vostro matrimonio. -  - Oh, mio Dio! Soltanto una settimana! Sarà impossibile... - disse sconsolata. - Se vorrai ti aiuterò. - l'altra le sorrise. - Ma è ovvio! Tassativo, sorellina! Mi dovrai aiutare, da sola non ce la potrei mai fare. -.
Nel pomeriggio decisero le posizioni dei tavoli e cominciarono a preparare gli inviti; fortunatamente entrambe avevano una bella calligrafia.
Subito dopo cena, entrambe andarono a letto, esauste. Susan, poi! Già il bambino cominciava a toglierle energia, in aggiunta al nervosismo per Caspian e i suoi fratelli, il fatto di non aver dormito la notte precedente e ancora la preoccupazione per la guerra che incombeva su di loro, avevano fatto in modo che la ragazza crollasse appena si fu infilata sotto le coperte. La mattina seguente, si svegliò in preda alle nausee. - Oh, no, ti prego piccolino! - implorò rivolta al suo stomaco. Quel giorno vide molti abiti da sposa, ma non ne scelse neanche uno; almeno aveva restrinto il campo; si consolava con quello. In compenso Lucy andò a colpo sicuro su quello che avrebbe preso. Susan non finiva mai di essere sorpresa dalla sorellina; era sempre così sicura di sè! Questa era una cosa che invidiava molto, quanto avrebbe voluto avere il suo carattere, a volte! Sospirò; il giorno seguente sarebbe stata un'altra lunga giornata. A sera, quando fu nella sua camera da letto, Susan rimase sulla terrazza per diverse ore, sperava di vedere le sagome dei suoi fratelli e di Caspian; non accadde. E ormai erano passati due giorni. Andò a letto, con un strana sensazione che le attanagliava il cuore. Si svegliò nel bel mezzo della notte, ancora con la nausea e fino al mattino rimase chiuse in bagno, con il ventre in preda alle fitte. Respirava affannosamente e non riusciva a muoversi. Aveva vomitato per tutto il tempo. Quando i dolori furono passati, si guardò allo specchio e sussultò; no, quella ragazza non poteva essere lei! Era più pallida, con gli occhi cerchiati e più scarna in volto; no, non era lei. Eppure si guardò intorno e non vide nessun altro. Fece una doccia e indossò un bell'abito rosso, poi scese per la colazione, ma non appena ne sentì l'odore corse di nuovo in bagno e rigurgitò per l'ennesima volta. Si nascose il volto tra le mani e pianse a dirotto, non udì neanche i colpi alla porta della stanza. Quando tornò fuori, trovò un'interdetta Lucy. - Allora?! -  - Allora cosa? -  - Che vuol dire " allora cosa"?! Dove sei sparita, Susan?! Mezz'ora fa' dovevi scegliere il menu! Il cuoco sta perdendo la pazienza! E ne ha tutte le ragioni! -  - Il menu?! - disse Susan con un brivido; il solo pensiero del cibo le fece venire il voltastomaco. - Perchè quella faccia pallida e quelle occhiaie? -  - Il bambino...le nausee... -  - Oh... - l'espressione di Lucy si addolcì - Se vuoi il menu lo scelgo io; conosco  i tuoi gusti e quelli di Ed e Peter, basterà che tu mi dica che cosa piace a Caspian. - disse in tono comprensivo - Lo sai che mi stai salvando la vita, vero? - la piccola sorrise. - È il mio compito, dopotutto! Devo prendermi cura di te; l'ho promesso a Caspian! -  - Che cosa?! -  - Ah, lascia perdere! E poi adesso che sei incinta devo anche preoccuparmi del mio nipotino! - esclamò posando la sua manina sul grembo della sorella. Susan la abbracciò; se non ci fosse stata Lucy con lei, non sapeva che cosa avrebbe fatto. Allora dopo che la bambina si fu informata su che cosa piacesse a Caspian da mangiare, corse dal cuoco, mentre Susan incaricò un paggio di portare gli inviti a tutti. Lei poi scelse i fiori da mettere sui tavoli e poi il suo bouquet; decise per una composizione di fiori di campo; quelli erano i suoi preferiti. Erano fiori semplici e lei non amava le cose sfarzose e fu soddisfatta della sua valutazione. Nel pomeriggio decise i brani che avrebbe suonato l'orchestra; le canzoni sue e di Caspian. Il giorno dopo avrebbe dovuto rivedere gli abiti da sposa. Andò a letto presto, sperando che quella notte sarebbe riuscita a dormire. Ma i suoi desideri furono vani; il bambino si agitò ancora di più della nottata precedente, probabilmente perchè tra i due era sua madre quella più agitata e lui lo sentiva. Susan  scese dal letto e si vestì, andò a piedi fino alla Tavola di Pietra e chiamò Aslan. Lui comparve parecchie ore dopo, quando la ragazza era piegata dal dolore. Il grande leone le soffiò sul volto e le fitte si placarono. - Grazie... - disse con un filo di voce. - Perchè sei venuta da sola a piedi? È pericoloso a quest'ora della notte; ci sono i vampiri e lo sai bene. -  - Sì, lo so, ma se andassi a cavallo rischierei di perdere...tu lo sai già, vero? -  - Sì, lo so, bambina mia e sono felice per te. -  - Caspian è vivo? - andò dritta al sodo. - Come posso sapere questo? -  - Perchè...perchè tu sei Aslan! Sei il grande Leone! Sei colui che ha sconfitto la Strega Bianca e che ha spazzato via l'esercito di Miraz e...sei l'unico che potrebbe rassicurarmi in questo momento.... - disse con voce sempre più incrinata e acuta. - E tua sorella? -  - Non voglio che mi veda in questo stato pietoso... -  - Dovresti avere più fiducia in lei; seppur piccola, Lucy sarebbe molto d'aiuto, è tua sorella, dopotutto. -  - Lo so, è una bambina incredibile. -  - Lo è davvero. -  - Ma quindi...Caspian...? - lo disse con timore sempre crescente nella voce. - Che cosa dice il tuo cuore? -  - Dice che è vivo, ma forse perchè è solo quello che spero. -     - Dovresti avere più fiducia anche in testessa, regina Susan. -. Lei emise una mezza risata nervosa. - Non ancora regina se...se il re non dovesse tornare... -  - Abbi fede... -. E detto questo sparì. - Aslan! Aslan! - ma lui non tornò. Così si affrettò per Cair Paravel. La strada fu piuttosto lunga e grazie a Dio non incontrò nessun nemico. Ormai il cielo era albeggiante e Susan per un po' rimase sotto un albero a guardare quello spettacolo; lo faceva spesso con Caspian al castello e in qualche modo quello la fece sentire vicino a lui. Poi riprese i suoi passi. Non appena entrò a palazzo e sentì l'odore della colazione impallidì ed ebbe un conato di vomito, ma riuscì a reprimere quell'istinto. Era dal giorno prima che non mangiava, non riusciva proprio a farlo, il solo pensiero del cibo la faceva star male. Per un momento le girò la testa e si aggrappò alla maniglia di una porta; per fortuna nessuno se ne accorse. Andò subito nella sua camera e lì la nausea si placò, poi entrò nel suo letto e cadde in un sonno profondo. Non seppe quanto tempo dopo, la voce di Lucy la svegliò. - Susan! Susan! Avanti, apri! Susan! Il sarto sta aspettando per la scelta del vestito! SUSAN! - tuonò la bambina. - Arrivo, Lucy, arrivo... - la sorella maggiore si trascinò giù dal letto e aprì la porta. - Il vestito, sì, l'avevo dimenticato, non farmi la predica per favore... -  - Sei bruttissima, lo sai? E hai un'aria sconvolta. - disse Lucy analizzandola. - Grazie... -  - Notte in bianco? -  - Sono andata a cercare Aslan alla Tavola di Pietra. -  - E perchè lo hai fatto? -  - Per Caspian...Ed...e Peter; speravo che sapesse... -  - Nessun problema. - continuò in tono deciso. - "Nessun problema" cosa? -  - Lui sta bene e anche i nostri fratelloni! Tutto si risolverà per il meglio, vedrai. -  - Come fai ad esserne così certa? -  - Lo so e basta; lo sento. -  - Vorrei tanto avere la tua sicurezza, sai Lucy? - la piccola sorrise. - Sei più forte di quanto credi, Susan, fidati... -  - Buffo...sono le stesse parole che mi ha detto Aslan. - -Be', ad ogni modo adesso dobbiamo andare, il sarto attende. -  - Va bene. Un momento, però, è meglio che prima mi metta un po' in ordine. - Lucy rise sommessamente. - Ehm...sì, forse è meglio! -. Cinque minuti dopo, le due erano nella stanza per la prova dell'abito.
- Allora, vostra maestà; l'altro giorno avete detto che eravate molto indecisa tra questi cinque modelli, così ve li ho direttamente portati; alla bottega li avevo tutti. Probabilmente non saranno della vostra taglia, ma non importa a quello si rimedia. Venite, eccoli qui. -. Susan li passò in rassegna uno per uno, ovviamente consigliata da Lucy e alla fine scelse il terzo che aveva visto. Era lungo fino ai piedi, con un bel nastrino legato in vita, corpetto aderente, maniche lunghe che andavano allargandosi verso la fine e così era anche la gonna. Un leggero velo avrebbe ricoperto il suo volto e ovviamente...tutto era rigorosamente bianco. - Ottima scelta, mia regina! È un pezzo davvero unico e si adatterà perfettamente al vostro corpo. Adesso vi lascio nella mani delle mie assistenti, loro provvederanno a prendere le misure. -  - Grazie mille, sir Garizlim. -  - E di cosa, vostra grazia? L'abito sarà fatto portare al castello domani stesso; lavoreremo tutta la notte; se vostra maestà si deve sposare tra solo pochi giorni... -  - Oh, ma non vi dovete preoccupare, fate con calma; il re.... - s'interruppe per un momento e Lucy  le lanciò uno sguardo preoccupato. - ...non si sa ancora bene quando sarà di ritorno... - concluse con uno sguardo languido. -  - Ad ogni modo il vestito verrà consegnato domani, mia regina... -  - Grazie ancora. -  - I miei ossequi! -  - Ossequi. -
                                                                            ***
Due giorni dopo, fu tutto quasi pronto; una delle poche cose che mancavano...era lo sposo. "Ma tornerà davvero?" si chiedeva Susan, tormentata da mille pensieri.
- Ehi, sorellina... -  - Lucy! Entra pure! - disse cercando di nascondere l'aria stanca. - A chi vuoi darla a bere? - disse come captando i suoi pensieri. - Sicuramente non a te, vero? -  - Già.. Perchè ti trattieni, Susan? Perchè ti chiudi in te syessa? A che cosa servirebbero altrimenti le sorelle? E io sono sempre qui, sono con te, voglio esserci. Sfogati. Così non fai bene neanche al bambino... -. Susan fu colpita per l'ennesima volta dal comportamento della sorella, così piccola e matura. A quel punto esplose e cominciò a singhiozzare disperatamente, nascondendo il volto nel grembo della sorella. Lei le scostò i capelli dal volto bagnato e le accarezzò la schiena. - Fatti coraggio, Susan, vedrai che torneranno... -. Quella notte si addormentò lì e Lucy non fece nulla per cercare di andar via; si distese sullla schiena e dormì tranquilla, con una mano ancora posata sulla guancia della sorella.
Il giorno dopo, le due lo passarono sempre insieme e fu il primo giorno da quando i tre ragazzi erano partiti, che Susan non fu colta dalle nausee e riuscì a mangiare qualcosa. - Domani dovrei sosarmi, Lucy. Ma lui dov'è? Dov'è Caspian? - disse con le lacrime agli occhi. Sul viso della bambina si aprì il sorriso più largo che Susan avesse mai visto. - Che cosa c'è? -  - Proprio dietro di te. -  - Che cosa? -  - Caspian: è proprio dietro di te! -. Susan si voltò di scatto. Per un attimo le parve che il tempo si fosse fermato, poi ricominciò a trascorrere, molto lentamente vide Caspian, Edmund e Peter avanzare nella loro direzione; dietro i tre ragazzi c'era un numero consistente di uomini. Lucy corse in direzione dei fratelli; Susan fece lo stesso, ma  puntando prima a Caspian. Il futuro marito scese da cavallo e le andò in contro, era ferito. Quando furono abbastanza vicini, Susan gli saltò al collo, piangendo. - Una settimana! Siete stati via una settimana, Caspian! Sei giorni senza avere alcuna notizia di voi! Pensavo foste morti! - il ragazzo riuscì a malapena a capire cosa stesse dicendo. Poco dopo anche gli altri tre Pevensie li raggiunsero e subito Edmund e Peter la strinsero forte. - Oh, mio Dio! Ho avuto così tanta paura di potervi perdere tutti quanti! Ma siete feriti! Che cosa è successo?! -  -Abbiamo avuto un piccolo incontro con l'idra... - cominciò Edmund. - Scontro più che altro... - lo corresse Peter. - Ma a lei è andata male. - concluse Caspian. - Voi...voi siete riusciti ad ucciderla?! -  - Sì! Grazie al tuo consiglio! -  - Che vuoi dire? -  - Poco prima di partire, Arione ci aveva detto di come fare ad ucciderla perchè tu lo avevi scoperto! È grazie a te se siamo ancora vivi! - asserì Edmund. - Ma perchè non ce ne hai parlato tu stessa? - chiese Caspian. Susan sgranò gli occhi. - Be'; ero troppo sconvolta e troppo impegnata ad urlarti contro per ricordarmi anche di dirti come sconfiggere un mostro con un numero non ben definito di teste, se permetti! - Caspian non fiatò. - Donne... - disse Peter con non curanza. - E con questo che cosa intendi dire?! - chiesero in coro le due sorelle. Gli altri tre si misero a ridere. - Ma Susan...adesso che ti guardo...sei dimagrita tanto! Che cosa è successo? - le chiese poi il futuro marito. La ragazza per un momento guardò Lucy, ma poi decise che non era ancora il momento di dire del bambino; erano appena tornati e avevano bisogno di riposare senza nessun altro pensiero. - Sai com'è; mi hai lasciata qui da sola a preparare il nostro matrimonio...! Se qui con me non ci fosse stata anche Lucy, a questo punto non so come avrei fatto! - Caspian baciò una mano alla piccola di casa Pevensie. - Ti sono debitore. - lei arrossì leggermente, ma poi disse: - È di dovere; dopotutto tra poco entrerai a far parte della nostra famiglia!. -  - Adesso andiamo, però; dovete essere curati. - tagliò corto Susan.
Per tutto il resto del giorno, i cinque ragazzi rimasero insieme e la sera, Susan si sforzò il più possibile di mangiare per non destare sospetti.
- Ti rendi conto che domani ci sposiamo? - le chiese Caspian prendendole una mano. - No! Non ancora! -  - Anzi, domani a quest'ora sarai già mia moglie. - Edmund, Lucy e Peter sorrisero. Dopo cena, andarono subito a letto; avevano bisogno riposo prima del "grande giorno", senza contare che i tre ragazzi erano stanchissimi dopo quel viaggio. Erano riusciti a portare con loro gli uomini di Archen, per la prossima battaglia sarebbero stati pronti. Susan e Caspian si infilarono sotto le coperte e Caspian la baciò con trasporto. - Mi sei mancata. - disse con una voce che lasciava trapelare tutta la sua stanchezza. - Mi sei mancato anche tu, Caspian. - esitò per un istante, poi cercò di continuare. - Ehm...tesoro...ci sarebbe una cosa che dovrei dirti...Caspian? Caspian? - lo scosse lievemente, ma lui si era già addormentato. Sospirò. Gli passò dolcemente il dorso della mano su una guancia, poi spense la luce e anche lei fu colta dalla stanchezza. Quella notte, per fortuna dormì bene.
                                                                                        ***
La mattina dopo, quando si svegliò, Caspian dormiva ancora, ma aveva un'aria serena e rilassata. Che bello che era mentre dormiva. - Ti amo tanto, lo sai? - sussurrò guardando i suoi occhi chiusi. Il matrimonio sarebbe cominciato fra tre ore, così decise di lasciarlo dormire ancora un po', ma lei doveva iniziare a prepararsi. Lucy già l'attendeva nella "sala del vesito". - Stanotte non sei stat male, vero? - le chiese la sorellina. - No.- Si vede; hai un'aria raggiante! -  - Sì, ma soprattutto perchè... - stai per sposare il tuo amato re... - completò Lucy per lei. - Esattamente! -  - Sei agitata? -  - Un po'... -  - Sono tanto contenta per te, Susan... -. Quest'ultima impiegò più di un'ora per truccarsi e un'altra ora buona fu dedicata al vestito, poi indossò la croce della nonna con cui era partita. Lucy la guardava meravigliata, anche lei un piccolo gioiello nel suo vestito. - Sei bellissima. -  - Lo sei anche tu! -  - Sì, ma... - la porta si aprì e lei si interruppe. Edmund e Peter entrarono nella stanza, anche loro vestiti magnificamente, però rimasero a bocca aperta quando videro la sposa. - Susan, sei... - ma non riuscirono ad aggiungere altro. Lei li abbracciò. - Come ti senti? -  - Un po' nervosa... -  - Be', penso che sia normale... - disse Peter, sorridendole. - Suppongo di sì. -  - Noi eravamo venuti per salutarti prima che compissi il grande passo, quindi ora...andiamo via. -  - Sì,, va bene. -  - Non farti attendere troppo, eh? - continuò Edmund. Susan rise. - Sì, d'accordo. -. Anche Lucy uscì poco dopo, lasciando la sorella maggiore da sola con i suoi mille pensieri. "È davvero tutto perfetto..." pensò tra sè, poi si posò una mano sul ventre ancora piatto. - Staremo bene, vedrai... - mormorò, ma poi una voce alle sue spalle la fece voltare. Figura magra, alta, capelli d'argento e occhi neri. - Buongiorno, regina Susan... - disse in tono maligno; poi per la ragazza fu il buio più totale.
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Ed eccolo qui anche il numero 8! Spero vi piaccia e scusate se non ho aggiornato prima, ma adesso non manterrò i miei standard di circa un capitolo al giorno, a scuola abbiamo cominciato ritmi un po' più pesantucci. Comunque mi aspetto taaaanti commenti su questo nuovo chappy! Fatemi sapere in tanti! Anche perchè a me non è piaciuto più di tanto, però siete voi che avevte l'ultima parola e confido nella vostra magnanimità! Passando ai ringraziamenti...

bulmettina: grazie per i complimenti, gioia e spero che anche questo capitolo sia stato di tuo gradimento e che ti abbia incuriosito!! Grazie mille ancora di tutto! Bacioni!

WaterAlch: grazie anche a te per i tuoi pareri, mi raccomando, continua a recensire e ti posso capire perfettamente sul fatto che tu abbia un debole per il bel principe, credimi! Quanto ti capisco! Comunque grazie ancora! Smack!

lucia lair: grazie per i complimenti, cara! Dimmi se anche questo capitolo è stato di tuo gradimento; spero di sì! Per quanto riguarda l'installazione del programma...allora...io sono andata su "guida all'html" qui nel sito, poi accanto alla scritta Nvu italia c'è scritto un sito, devi cliccarci sopra. Ti appare una pagina sull'azzurrino, viola o qualcosa del genere( spero non mi prenderai per daltonica!!! Ih ih ih ih!!!) ^_^. Dopo, sulla sinistra c'è una lista e nel terzo rettangolino a partire dall'alto c'è scritto download. Clicca anche lì e poi, andando un po' più giù clicca su:" installer winowsNvu 1.0con dizionario italiano. Dovrebbe essere così, poi segui le istruzioni, però non ne sono sicura al 100%...spero che vada bene. Baci e grazie ancora per la recensione! Continua anche nei prossimi capitoli, moi raccomando! Baciiiiiiii!

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Capitolo 9
*** Prigionia ***


Capitolo 9-Prigionia                                                                        CAPITOLO 9:PRIGIONIA
- Dove sono? - si chiese Susan quando riaprì gli occhi. Le girava la testa, si guardò intorno; non vide nulla; solo buio. Ma era viva? Non lo sapeva proprio. Come faceva ad accorgersi di essere viva o morta? Si diede un pugno sulla mano. - Ahi! -. Ok; per lo meno era viva.  Ma dove si trovava? Questo proprio non riusciva a capirlo. Si alzò in piedi, ma ebbe un capogiro, così cercò di poggiarsi a qualcosa, ma non trovò nulla e cadde di nuovo a terra. Decise di rimanere lì sdraiata finchè non si fosse sentita un po' meglio. Mentre era lì sdraiata riflettè: che cos'era successo? Indossava l'abito del matrimonio e tutto le ritornò alla mente: Caspian, Peter e tutti gli altri. Quel giorno avrebbe dovuto sposarsi! Ma quanto tempo era passato? Era ancora il giorno delle sue nozze? Lì non c'erano finestre, non c'era nulla, solo oscurità; non poteva capire se fosse notte o giorno. Le sembrò che la sua testa scoppiasse, non sarebbe riuscita a sopravvivere un secondo di più in quel luogo terribile! Aveva bisogno di uscire, aveva bisogno del sole, della stelle! M asoprattutto...aveva bisogno di Caspian e dei suoi fratelli; le persone che amava sopra chiunque altro. Poi però si ricordò di non essere sola: lì con leo c'era il suo bambino e non l'avrebbe abbandonata: in qualche modo quel pensiero la calmò leggermente. - Ehi piccolino...vedrai che tutto si risolverà per il meglio: il tuo papà e i tuoi zii verranno a salvarci; ne sono sicura... - mormorò con una mano posata sul suo ventre. Si alzò nuovamente e questa volta non ebbe alcun giramento di testa. Strizzò gli occhi per cercare di mettere a fuoco qualunque cosa che potesse aiutarla a capire in che posto si trovasse, ma nulla, solo buio. Iniziò a camminare molto lentamente, con le mani protese in avanti per pararsi nel caso ci dovesse essere un muro o altro, ma per un bel po' di tempo, non incontrò nulla per la sua strada, poi sentì un piede sprofondarle in qualcosa di di liquido e subito lo ritrasse. Era solo acqua. Ma che cosa ci faceva lì l'acqua? Tutto questo le dava sempre più sui nervi; ma dove accidenti si trovava?! Si impose di stare calma; tutta quella agitazione avrebbe solo potuto nuocere al bambino. - Ok, Susan, tranquilla...andrà tutto bene. - cercò di rassicurarsi da sola. Andando avanti si accorse che stava camminando come sulla riva di un lago circolare. "Ma dove sono finita?". Un crampo allo stomaco così forte la costrinse a piegarsi, ma perse l'equilibrio e finì in acqua. - No, ti prego piccolino, non adesso... - il lago era profondo e non riusciva a toccare; se non sarebbestata capace di tornare sulla riva sarebbe affogata. Ad un tratto, quando ce l'aveva quasi fatta, si sentì trascinare sempre più giù per la caviglia. Questa sarebbe stata la fine. Lo aveva pensato anche durante l'assalto a Caira Paravel, quando quel Torturers l'aveva quasi uccisa, ma quella volta, Edmund le aveva salvato la vita. Adesso Edmuind non c'era. ora non c'era nessuno e con tutta probabilità sarebbe morta insieme al suo bambino. " Non posso permettere che tutto finisca così, non posso permettere che Caspian perda la sua famiglia in questo modo." con questi pensieri riuscì a dare un gran calcio a ciò che la stava trattenendo e a liberarsi dalla sua presa. Si arrampicò sulla riva e riuscì ad uscire. Respirò a pieni polmoni, con  il fiato corto e si allontanò il più possibile dal lago, finchè non andò a sbattere contro una parete rocciosa. "Ma...è una specie di grotta....?!". Una grotta...a Narnia ce n'erano molte; come avrebbero potuto capire di quale si trattasse? E poi...se quella era davvero una grotta, avrebbe anche dovuto esserci una via di uscita. Continuò a camminare con una mano davanti e l'altra alla parete, ma non ottenne il benchè minimo risultato. Le venne voglia di gidare, piangere e buttarsi a terra; invocò il nome Caspian, dei suoi fratelli e di Aslan, ma ovviamente nessuno potè sentirla, poi si accasciò al suolo, esausta. Com'era possibile che la giornata si fosse aperta in un modo così perfetto, se era ancora quella giornata, e si stesse concludendo con una tale drammaticità. Calde lacrime cominciarono a solcarle il volto impaurito e fu scossa da singhiozzi. "Dove sono? Dove sei, Caspian?". Poco dopo sentì un rumore strano, come se un grosso masso si stesse spostando. Si ritrasse di scatto contro il muro e rimase a vedere cosa stesse succedendo. Non molto lontano da lei, un grande sasso si spostò di lato ed entrò nella sua visuale la figura di colui che l'aveva portata lì. Il nemico aveva una torcia e anche Susan potè vedere più o meno il posto in cui era stata rinchiusa: sì, era una grotta e al centro c'era un grande lago perfettamente rotondo. Non c'era nient'altro in quel posto da incubo. Il nemico fece qualche passo in avanti e la vide. - Salute a voi, regina Susan... - disse con un sorriso viscido. Lei lo guardò con odio. - Non è cortese non rispondere al saluto del vostro nuovo sovrano. -  - Nuovo sovrano?! Ha! Nemmeno se doveste essere l'ultima forma di vita su questa terra! -  - Dovreste imparare ad essere un po' più gentile. Dopotutto  non eravate chiamata "Susan la Dolce"? Non vi si addicerà più questo appellativo se continuerete così. -  - Allora che mi chiamino " Susan l'Arpia, perchè il mio comportamento nei vostri confronti non muterà se non per peggiorare. -. Lui le si sedette accanto e lei si spostò. - Prima o poi cambierete opinione, anche perchè nessuno potrà più venire a salvarvi. -  - Vi sbagliate; Caspian e i miei fratelli arriveranno. -  - Come potrebbero se sono morti?! - il cuore di Susan si fermò per un attimo. - No! Voi mentite! -  - Io non direi...mentre questo pomeriggio erano disperati per il vostro rapimento e vi stavano cercando, li abbiamo colti alla sprovvista e...adesso la vostra bella Cair Paravel è stata rasa al suolo e tutti i suoi abitanti sono morti. -  - No! Non è vero! Non può essere vero! - strillò. - Non fate così, scoprirete che sono molto molto potente e anche se adesso siete così ostile nei miei confronti, sarò capace di perdonarvi... - disse scoprendole una spalla e accarezzandole il volto. Lei si scansò. - Non mi toccate! Andate via! Uscite di qui! Subito! - gridò con quanto più fiato aveva in corpo. Lui le si allontanò. - Molto presto non la vedrete più sotto questa luce...intanto vi ho portato da mangiare. - detto questo uscì e richiuse l'uscita con il masso; almeno le aveva lasciato la torcia.
No. Non poteva essere; Caspian e gli altri non poteveno essere morti, Susan ne era certa, altrimenti lo avrebbe sentito. Non ci credeva, quel maledetto le aveva mentito per fare in modo che si demoralizzasse, ma lei non avrebbe ceduto; una grande paura comunque le attanagliava il cuore. - Caspian... - sussurrò. Non era pronta per perderli tutti. Un altro crampo allo stomaco, ma questa volta era la fame. Si avvicinò al vassoio che quella specie di elfo riuscito male le aveva lasciato vicino all'uscita e lo esaminò. Non capì che cosa ci fosse nel piatto, ma la fame era troppa e si disse che sarebbe stato meglio mangiare subito perchè se avesse cominciato a farsi troppe domande su quello che le era stato portato, alla fine non avrebbe più mangiato nulla e non era proprio il caso di stare a digiuno adesso; aveva un'altra persona da sfamare oltre lei. Poi ripensò alle parole del nemico e quindi dedusse che doveva essere ancora il giorno delle sue nozze, ipoteticamente sera. Se tutto fosse andato come sarebbe dovuto andare, quella sera, a letto, Susan avrebbe detto a Caspian del bambino e chissà che cosa avrebbero fatto dopo. Mangiò con mille pensieri per la testa, aveva paura, ma per i suoi fratelli e per Caspian; aveva capito che quel tipo che era entrato doveva essersi invaghito di lei e questo le faceva guadagnare tempo, anche se sarebbe stata rinchiusa in quella grotta che la faceva impazzire. Per non parlare poi di quella cosa che l'aveva afferrata nell'acqua; che cos'era?! Susan si era dimenticata di chiederlo, prima. Prese in mano la torcia e fece un giro attorno al lago, voleva scoprire qualcosa, ma tutto lì era come morto: l'acqua era immobile, le pareti gelide. Per quanto tempo sarebbe rimasta chiusa lì dentro. Era già una tortura dopo neanche un giorno. La sua mente volò a Caspian. Morto? I suoi fratelli? Morti? Non lo poteva sapere davvero. Tutto quello la faceva impazzire. Però, poco a poco, l'idea che le persone che amasse di più al mondo avessero abbandonato per sempre quelle terre, cominciò ad insinuarsi dentro di lei come una serpe. Iniziò a mancarle il respiro, le girò la testa, le gambe non la sostennero. Svenne. Quando si svegliò, non sapeva quanto tempo fosse passato, ormai non lo percepiva più, non aveva niente su cui basarsi. Rimase sdraiata a pancia in su per ore, le parve e riflettè. Non si accorse neanche che le lacrime avevano ricominciatoa a scorrere, poi urlò. Un crampo al ventre; il suo bambino. Ritrasse le gambe contro il petto, il dolore era straziante; iniziò a sudare e immaginò di essere più pallida di un cadavere. Invocò il nome di Caspian per molto tempo, nel delirio totale; era troppo. Quando si placò ansimava. Si poggiò con la schiena contro il muro e rimase lì a fissare la superficie del lago.
                                                                                ***********
A Susan sembrò che fosse passato un secolo da quando era stata rinchiusa lì dentro e forse era passato davvero. No, ma ad ogni modo doveva essere passato un bel po', anche perchè il suo grembo aveva iniziato a gonfiarsi, non molto, ma un po' si vedeva. Si sentiva stanca e tutta sporca; indossava il vestito delle nozze da chissà quanto tempo, ormai era tutt'altro che bianco. La ragazza si sentiva quasi morta. Il dubbio e la preoccupazione per Caspian e per i suoi fratelli era tale che pensava solo a loro, non si preoccupava di nient'altro. Come se non bastasse le nausee avevano ricominciato a perseguitarla e i crampi si erano fatti più frequenti. Era triste che solo in quei momenti si ricordasse di essere viva e che non doveva rendere conto solo a sè stessa di ciò che faceva perchè se fosse stato così si sarebbe già fatta affogare dalla creatura nel lago.
Un giorno, o una notte, lei non lo sapeva, mentre dormiva sentì qualcosa. Aveva il sonno molto più leggero da quando era incinta. Sentiva qualcosa, un respiro, forse; era appena percettibile, ma bastò a metterla in allarme. Aprì gli occhi e vide qualcuno chino su lei, per meglio dire...sul suo ventre. Troppo vicino a parer di Susan con la bocca spalancata, i canini pronti a penetrare nel suo bambino. Lei si svegliò totalmente e diede un calcio al vampiro, colpendolo in piena faccia. Lui si voltò a fissarla, infuriato. Era bianco come la morte, capelli neri, occhi di ghiaccio e una lunga toga nera. Si scagliò contro Susan, le affondò i denti nel collo e lei in quel momento si ricordò una cosa...chissà se avrebbe funzionato davvero. Si portò una mano al petto e uscì da sotto vestito la croce di sua nonna. La puntò contro l'aggressore e quello subito si ritrasse emettendo un verso terribile. Susan glila lanciò addosso e l'intruso cominciò a fumare; era lo stesso effetto che si otteneva quando stava sotto il sole. Gridava spaventosamente. Susan rimase a guardare inorridita quello spettacolo: il vampiro cominciò a disintegrarsi e non appena non fu rimasto di lui che un mucchietto di cenere, la ragazza fu presa di nuovo dalle nausee. - Ti prego, piccolino, non adesso. -. Ogni giorno quei conati si facevano sempre più insopportabili. La futura...e antica regina si chiese come quel vampiro avesse fatto ad entrare. Avrebbe ucciso il suo bambino; stava per affondare i denti nel suo grembo per uccidere subito il suo bambino; lei non avrebbe mai permesso una cosa simile. Recuperò la creoce di sua nonna dalla cenere e se la agganciò di nuovo al collo. "Grazie, nonna..." senza quella collana sarebbe sicuramente morta. Il suo stomacò brontolò: aveva fame, non sapeva tra quanto le avrebbero portato da mangiare e aveva anche bisogno di lavarsi. Il lago era decisamente da escludere, non ci teneva a fare un altro incontro con la creatura che lo abitava.  Si ritrovò a pensare a Caspian senza alcun filo conduttore che portasse a lui; be'...effettivamente un filo che la portava a pensare all'amato c'era...ed era proprio nel suo grembo. Susan lo accarezzò con dolcezza. Pensò al modo in cui sapeva tenerla fra le sue braccia, a come posava le labbra sulle sue, in modo così delicato, ma che trasmetteva tutta la sua passione. Pensò a come solo il fatto di averlo accanto la facesse sentire bene. E com'era possibile che adesso fosse morto?! Susan era sempre più disperata. Quel posto l'avrebbe fatta impazzire molto presto; non avrebbe resistito ancora a lungo segregata in quel luogo terribile. La cosa che più le faceva perdere la ragione era come prima cosa che non sapeva se effettivamente Caspian, Ed, Peter e Lucy fossero davvero vivi o morti e in secondo luogo, che non sapeva quanto tempo stesse passando.
                                                                                     *******
Susan aveva una mano posata sul suo ventre; ormai era evidente che aspettava un bambino. Un giorno, fu di nuovo colui che l'aveva rapita a portarle il pasto; non era più venuto dalla loro ultima conversazione.  Quando la vide con il grembo gonfio sgranò gli occhi. - Ma voi siete in dolce attesa?! -  - Ah, sì? Non me n'ero accorta... - disse in tono freddo e sarcastico. L'acqua del lago ribollì terribilmente ed entrambi sobbalzarono. Susan scattò in piedi. - Che cosa c'è lì dentro?! - lui non rispose; sembrava come paralizzato dalla paura e Susan si spaventò ancora di più; se nemmeno lui riusciava acontrollarlo, che cosa avrebbe potuto essere? La risposta arrivò subito: un enorme serpente emerse dalle acque del lago e tutti e due impallidirono. Susan approfittò del momento: spinse l'uomo nel lago e corse fuori da lì, poi richiuse quasi del tutto la caverna con il masso. Non si curò del fatto che qualche nemico avesse potuto vederla; correva e non pensava ad altro; correva in direzione di Cair Paravel. Il lungo vestito fusciava per terra, smuovendo le foglie cadute. Corse per moltissimo tempo, non sentendo la stanchezza, corse a perdifiato, guardò dietr o di sè per assicurarsi che nessuno la stesse seguendo. Poco dopo andò a sbattere contro qualcosa e perse l'equilibrio....o meglio...andò a sbattere contro qualcuno e quel qualcuno le impedì di cadere per terra. Susan alzò lo sguardo. - Caspian... - mormorò incredula. Le uscì come un suono strozzato. - Oh, mio dio...Susan! -. La strinse forte a sè e la baciò con passione, il bacio più bello che si fossero mai scambiati.Susan piangeva e forse lo faceva anche lui: aveva gli occhi lucidi. - Susan, ma tu...tu... -  - Sì, Caspian; io aspetto un bambino. Aspetto il nostro bambino... - il ragazzo la strinse più forte, lei gli prese una mano e se la posò sul ventre. - Ma quanto tempo è passato?! -  - Quasi due mesi, Susan! Quasi due mesi; i due mesi più lunghi della mia vita! Sono stati più lunghi dei due anni che ci hanno diviso prima. -  - Io...io credevo che foste morti...! -  - Morti?! Perchè? -  - Quello che mi ha rapita...mi ha detto che siete stati uccisi tutti quanti il giorno in cui mi hanno presa; lui... -  - Non pensarci più, amore mio. Adesso sono qui. -  - E i miei fratelli? -  - Stanno bene e sono sempre più in ansia per te. Torniamo da loro, ok? -  - Va bene. Ma tu che cosa ci facevi qui? -  - Riflettevo, pensavo a te. - Susan gli sorrise. - Sei stanca? -  - Sì, da morire. - Caspian la prese in braccio e si incamminò verso Cair Paravel. La ragazza gli sorrise e si abbandonò al corpo di lui.
Doveva essersi addormentata perchè quando riaprì gli occhi erano arrivati alle porte dei giardini; Caspian la teneva stretta, senza dare alcun segno di stanchezza, quando si accorse che era sveglia le sorrise e le accarezzò una guancia. - Siamo arrivati a casa, piccola. Tante persone sono molto preoccupate per te. -  - Era da tempo che non dormivo così bene, lo sai? -  - Non riesco neanche ad immaginare come deve essere stato terribile per te rinchiusa in non so quale posto orrendo. Ma adesso è tutto finito, vedrai, staremo bene e non ti capiterà mai più nulla. -. Susan lo baciò. - Quanto ti amo...! -  - Anch'io, credimi... -. Entrarono nel castello, non c'era quasi nessuno era notte fonda e tutti quelli che erano ancora in giro, troppo assonnati, non si accorgerono neanche di loro. Caspian la portò nella sala del trono. Lì Susan potè distinguere tre sagome familiari. - Ed! Peter! Lucy! - esclamò la ragazza. I suoi fratelli si voltarono. - Susan! - gridarono all'unisono correndole in contro. Caspian la mise giù e così riabbracciò i tre ragazzi. - Ma Susan...sei incinta?!?! - chiese Peter sconvolto. - Sì...scusate se non ve l'ho detto prima, ma le levatrici me lo confermarono la notte in cui partiste per Archen e una volta tornati non c'è stato più tempo. -  - Oh, mio Dio! - esclamò Edmund stringendola forte. - Mi sei mancata terribilmente, sorellina! -  - Mi sei mancato anche tu, Ed! Mi siete mancati tutti quanti! Oh, Lu! - disse poi abbracciando ancora una volta la sorella. - Come sta il mio nipotino? -  - Sta bene; stiamo bene entrambi! -  - Tu non sembri molto sorpresa nel vedrlo... - disse poi Peter. - Se ti riferisci al fatto che presto diventeremo zii, io lo sapevo già. -  - Sì, lei mi aspettò fuori dalla stanza quando andai a fare i controlli per scoprire se davvero...be'...aspettavo un bambino. -  - Sono così felice per te, Susan! - le disse il fratello maggiore.
Rimasero a parlare per molto tempo, Susan raccontò della sua prigionia, ma poi Caspian impose alla quasi moglie di andare a letto perchè ora più che mai avrebbe dovuto riposare e finalmente, dopo tanto tempo, i due ragazzi dormirono di nuovo l'uno tra le braccia dell'altra.
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Hallo! Allora...cosa ne dite di questo nuovo chappy chappy?? Povera Susan, eh? Quante ne sta passando! Sarà tutto finito dopo questo rapimento? Riuscirà a vivere tranquillamente con il suo Caspian, dopo questa guerra...be'...ovviamente se rimarranno vivi....! Ih ih ih ih ih!!!!! Poveri; come sono sadica! Comunque, dai, è dolce il finale, no? Boh! Fatemelo sapere voi! È tutto nelle vostre mani! Baci immensi, scusate i possibili errori, anzi, molto probabili, e come al solito ringrazio...

bulmettina: milady! Come farei senza di te?! Che mi sostieni fin dal primo capitolo e recensisci sempre facendo dei complimenti che neanche merito! Li merito davvero? Sono felice che ti piaccia questa storia, all'inizio avevo paura che facesse schifo, i primi capitoli li avevo buttati giù di getto! Comunque grazie mille, sei la mia salvatrice! Smack!

Lady_Sue1789: Grazie per aver recensito cara! Spero che anche questo capitolo sia stato di tuo gradimento! Eh, lo so che Susan ne sta passando veramente tante in questa storia, ma tenete duro che prima o poi finirà e vi lascierò in pace! Fammi sapere cosa ne pensi anche di questo capitolo, ok? Baci!

Tomi Dark angel: grazie mille per il commento, gioia! Fammi sapere che cosa ne pensi, anche tramite la tua storia se vuoi, se il ci sono problemi di scrittura nel tuo pc! Comunque grazie ancora e bacioni!!!!!!

                    Grazie ancora a tutti!  
                                                                                                              Clitemnestra   

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Capitolo 10
*** Il dono di nozze ***


Capitolo 10-Il dono di nozze                                                 CAPITOLO 10: IL DONO DI NOZZE
 
La mattina dopo, quando si risvegliarono, Caspian e Susan si sorrisero. - È talmente bello poterti stringere ancora tra le mie braccia quando mi sveglio, sentire il tuo calore. Susan, io sono stato più felice in questi mesi che ho passato con te che in tutto il resto della mia vita... -  - Invece io credo che saresti stato meglio senza di me... -  - Che cosa?! -  - Sì, insomma... ti sto facendo preoccupare più di quanto sia dovuto e già hai abbastanza problemi per conto tuo con questa guerra. Io ti ho fatto angosciare troppo, in questi due mesi, poi! Dovresti pensare a riportare Narnia all'antico splendore e non alla tua futura moglie che crea solo problemi... -  - Susan! Spero vivamente che tu stia scherzando! Come puoi...? Come puoi solo lontanamente pensare una cosa simile?! Io ti amo! Tu sei la mia forza, Susan! Sei la ragione per cui sono arrivato fino a qui e non rinuncerei per nulla al mondo a te. E poi  adesso stai per darmi la gioia più grande; avremo un figlio, Susan e...e io non potrei chiedere di più. -. Lei si strinse ancora di più a quel ragazzo che tanto amava  e gli posò la testa tra la spalla e il collo. Rimasero così per almeno un' ora, senza parlarsi, non ne avevano bisogno; esattamente come il giorno in cui si erano ritrovati. Poi si vestirono per scendere a fare colazione. Passando dalla sala dei ricevimenti, Susan notò una cosa: la stanza era rimasta esattamente come lei l'aveva preparata per il matrimonio. - Ma...Caspian, che cosa...?! -  - Ho dato ordine di pulirla regolarmente e di lasciarla così perchè quando saresti tornata ci saremmo sposati; io lo sapevo che ti avrei ritrovata. Lo sentivo. -. Susan lo baciò. - E adesso che sei tornata...ci sposiamo? Per la terza volta... - disse con un grosso sorriso. - Be'...sì! Ovviamente sì! Per la terza volta... -  - Bene! E questa volta sarà davvero, te lo prometto, Susan. Domani sarà per sempre. - disse in tono serio. - Domani?! -  - Perchè no? -  - Per un milione di ragioni! E poi il mio vestito è...da buttare, praticamente. -  - Ne ho fatto portare un altro. -  - L'hai fatto davvero? -  - Ho forse l'aria di uno che scherza? -  - Mmm...non si può mai sapere! -  - Ehi! - Susan sghignazzò. - Bella considerazione, amore mio! -  - E dai, non fare l'offeso, stavo scherzando! -  - Ecco, ecco, meglio così. -  - Allora domani, finalmente, se Dio vorrà e questa volta deve volerlo con tutto quello che abbiamo dovuto passare... -  - Sì, Caspian. Proprio come hai detto tu. Domani sarà per sempre. - i due si baciarono.
Quel giorno lo trascorsero ad ultimare i preparativi del matrimonio; molti erano rimasti sconvolti da quel loro voler accelerare le cose, ma non potevano capire il perchè lo facevano. Non potevano capire quanta paura avevano avuto in quei mesi. Da quando Susan era tornata a Narnia fino al giorno prima, entrambi avevano rischiato più volte di morire in modi così brutali, che adesso l'unica cosa che desideravano era un po' di felicità. Bastava un attimo, ma che fosse vera, quella felicità che ti resta dentro, il momento del famoso "sì" sarebbe stato sufficiente.
La mattina dopo, la scena di quasi due mesi prima si ripetè: Susan era bellissima nel suo vestito, truccata e acconciata, ma questa volta c'era un dettaglio in più: quel lieve, ma evidente rigonfiamento del ventre che nascondeva una cosa così grande: una nuova vita, un bambino e questo le dava tanta dolcezza in più. Era la vera prova del suo amore per Caspian; del loro amore, una cosa che soltanto la morte avrebbe potuto rompere.
                                                                                             *****
- Finchè morte non ci separi... - dissero insieme i due ragazzi in quel momento. - Può baciare la sposa... - Caspian avvicinò lentamete le labbra a quelle di Susan, una bacio lungo e intenso che avrebbero voluto prolungare per l'eternità: il momento perfetto, una cosa esatta in quel mondo pieno di difetti. Marito e moglie si sorrisero, gli invitati acclamrono, ma per Caspian e Susan contavano soltanto loro due. Il loro universo si era ridotto alle proprie esistenze: Susan era il mondo di Caspian, la sua casa e viceversa. - Ti amo... - le sussurrò il ragazzo. - Ti amo anch'io. -
Passarono giorni, giorni perfetti durante i quali non si seppe nulla della guerra e a Cair Paravel regnarono la pace e la tranquillità. Un giorno, Susan e Edmund stavano passeggiando peri giardini del palazzo. - Per quanto durerà ancora? - chiese ad un tratto la ragazza. Il fratello la fissò. - Non ti devi preoccupare, Susan. Qui ci sono io e ti proteggerò fino alla morte, proteggerò te e mio nipote, per sempre Susan. Sei mia sorella e da quando siamo partiti da Narnia per la seconda volta, ho legato con te come non ho mai fatto con nessun altra persona... -  - Ed è proprio questo che mi ha fatto venire in mente l'adatto dono di nozze... - era stata una voce molto profonda a parlare. - Aslan! - i due si inchinarono. - Mio caro Edmund, chiama i tuoi fratelli e tuo cognato, c'è qualcosa di importante di cui vi devo parlare. - Edmund obbedì, allontanandosi. - Tanti auguri per il matrimonio, figlia mia... -  - Grazie, Aslan. Ma che cosa intendevi dire, prima? "Dono di nozze"? Di cosa stavi parlando? -  - Quando tutti saranno qui, chiarirò ogni cosa. Adesso ti devo fare le mie scuse... -  - Scuse? -  - Non sono intervenuto durante la tua prigionia. -  - Non ti preoccupare, Aslan, io per prima ho detto che i tuoi tempi non sono i nostri; sono sicura che saresti arrivato presto, con altri tempi. Non devi farti problemi. - lei sorrideva. - Sei davvero degna di essere detta "la dolce". - la ragzza arrossì un po' e qualche minuto dopo, i fratelli Pevensie e Caspian si trovavano tutti lì. Lucy corse subito in contro ad Aslan e lo abbracciò forte. - Allora? Di cosa si tratta? - intervenne Edmund. - In questi giorni ho pensato molto a questa faccenda e alla fine ho deciso che era la cosa più giusta da fare; più giusta per voi, per il vostro affetto e per il vostro legame... - fece una pausa, che aumentò la curiosità tra i presenti. - Ma noi che cosa c'entriamo se è il dono di nozze per Susan e Caspian? - chiese Lucy. - Be', diciamo che è un qualcosa di collettivo... - la voce del grande Leone era profonda e solenne. - Dunque? - incalzò Peter. - Sapete che quando questa guerra sarà finita, dovrete tornare a Londra, questo ve lo avevo già detto... - sui volti dei cinque ragazzi si dipinse un'espressione triste e tutti insieme annuirono.                     - Tornerete e...ho fatto in modo che il tempo qui e a casa vostra trascorrano allo stesso modo; per sempre. Tutte le persone che conoscono Susan saranno convinte che lei sia altrove, in modo da non destare sospetti e preoccupazioni. -  - Lo hai fatto davvero?! - chiese la piccola Pevensie. - L'ho fatto davvero... - assentì lui. - E inoltre...ho visto come vi siate legati ancora di più e ho capito che mai nessuno avrà la forza di dividervi, perciò....Peter, potrai tornare anche tu e lo farete quando vorrete...attraverso l'armadio con il quale arrivaste a Narnia molti anni fa'. Il tempo comincerà a a scorrere nello stesso modo da quando Peter, Edmund e Lucy torneranno in Inghilterra. - tutti erano al settimo cielo; era esplosa la felicità più totale. Susan andò a stringere forte il grande Leone e poi il fratello maggiore. - Grazie, Aslan! - ma non appena si voltarono a guardarlo di nuovo, lui era già scomparso. Susan sospirò: dopotutto rimaneva pur sempre Aslan.
La settimana dopo, Cair Paravel fu assediata. Era notte, come la volta precedente. - Ma loro non ce l'hanno l'abitudine di dormire, vero?! - chiese Caspian esasperato. - Sono vampiri, tesoro, che cosa pretendi? -  - Un po' di riposo, forse...e poi non sono tutti vampiri! -  - Vuoi metterti a fare polemiche adesso che ci stanno attaccando?! -   - Scusami. -. La moglie gli sorrise, divertita.  - Ce la faremo, Susan; ce l'abbiamo sempre fatta. -  - Lo so. - lei iniziò a vestirsi con l'abito da guerra. - Ehi, che cos'hai intenzione di fare? - le domandò il marito. - Be', tu che dici? -  - Susan! Tu resterai qui, aspetti un bambino! -  - Non rischierò più del necessario, te lo prometto. -  - Susan, se fosse una situazione normale combatteresti; lo hai sempre fatto, ma adesso...adesso sei incinta; non permetterò che tu combatta; non si tratta di promesse. -. La ragazza annuì, sconfitta. - Va bene... - disse riluttante. Quando si separò da Caspian, andò ad augurare buona fortuna ai suoi fratelli e poi rimase con Lucy. - È sempre così? -  - Cosa? - le domandò la sorellina. -È sempre così l'ansia per le persone a cui tieni? -  - Vuoi dire...aspettare in attesa di rivederli anche se sai che potrebbero non tornare mai più? -  - Sì. -  - Sì. Il tempo non ti passa mai e resti sempre a sperare di rivederli; li rivedremo, Sue. -  - Come fai ad esserne tanto certa? -  - Perchè ce l'hanno sempre fatta, sono forti; non ti devi preoccupare. - le disse posandole una delle sue piccole mani sulla sua. Susan le sorrise, grata. - Grazie, Lucy; non so che cosa farei senza di te....non so neanche cosa sarei senza di te. -  - Probabilemte la stessa ragazza meravigliosa che sei adesso...ma forse un po' meno! - disse scherzosamente. Le due si misero a ridere.
Susan e Lucy andarono in biblioteca; da lì tutto si vedeva meglio: ogni cosa era un gran caos e non riuscivano a distinguere con precisione chi fossero i loro fratelli e Caspian. La regina di Narnia era sempre più agitata, quel non vederli la rendeva ancor più nervosa. - Susan, sta' calma; così non migliori le cose... - le disse Lucy - E poi fa male al bambino... - aggiunse. - Lo so, Lucy, lo so bene, ma non riesco a farne a meno...sono...sono preoccupatissima! -  - Lo so, credimi; ti posso capire anche se lì in mezzo non c'è mio marito... -.
Passarono ore; ore interminabili, durante le quali Susan e Lucy non fecero altro che fare avanti e indietro per tutto il tempo, dandosi un tacito sostegno l'una all'altra. Provarono a leggere, ma nulla funzionò, dopotutto sapevano fin troppo bene che le persone che amavano stavano rischiando la vita là fuori. Ad un tratto un ruggito sovrastò ogni grido, ogni colpo di spada. - Aslan! - esclamarono le due sorelle. Si precipitarono sul balcone più vicino e lo videro: maestoso come sempre, il grande Leone aveva fatto ammutolire ogni cosa intorno a lui; tutti erano in attesa: abitanti di Narnia, della terra di Archen e i nemici. Nulla si muoveva. C'era solo il silenzio; un silenzio così innaturale che quasi faceva paura. Lucy si mosse appena al fianco di Susan e quest'ultima sentì un tremito dentro il suo ventre: il bambino si era mosso. Era la prima volta che lo faceva. - Tutto andrà bene, piccolo mio. Da adesso, tutto andrà bene. - non appena Susan ebbe finiti di pronunciare quelle parole, Aslan si slanciò verso gli ultimi nemici rimasti e li abbattè. Qualcuno di loro scappò; ma erano davvero pochi: Narnia aveva vinto...ancora una volta. Nel giardino di Cair Paravel scoppiarono delle urla assordanti; ora era finita davvero. Niente più guerre, niente più morti; da quel giorno in avanti, tutto tornò al suo posto...o quasi...
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Eccomi quiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!!! Per vostra sfortuna! E mi sa anche con un po' di ritardo rispetto al solito...va be', in questo periodo ho avuto tante cose da fare! Mi dispiace! Entschuldigung! Lo siento! I'm sorry! Excuse moi! Ok, ok, basta! Be'...che dire? Io non devo dire proprio niente, voi piuttosto cosa ne pensate? Spero vi sia piaciuto come gli altri e spero di non aver deluso nessuno. Quindi me la potreste lasciare una recensione? E dai, che vi costa? Please!!!!!! E poi vorrei anche informarvi che questa mia storia è giunta al termine: il prossimo capitolo sarà l'epilogo e volevo anche dirvi che ho già scritto una one-shot correlata a questa storia: un finale alternativo che...be', saprete. Come al solito scusate i possibili erroi! Ora i ringraziamenti:

Simba: grazie mille per i complimenti, cara e spero che recensirai anche l'epilogo! Grazie ancora, baciiiii!!!!!!! Clitemnestra

Junna: sono contenta che questa mia FF che ho scritto ti sia piaciuta, anche perchè era la prima che scrivevo sulle cronache di Narnia! Ad ogni modo hai fatto benissimo a correggere gli errori, l'altra volta, ma sai com'è...la scuola! In questo periodo ho avuto in mente solo la biologia e storia. Tanto sono tutti morti, a me che cosa interessa?! No, dai; un po' di cultura non fa mai male! Va be', alla prossima, cara! Recensisci anche l'epilogo, mi raccomando! Smack!

Tomi Dark angel: grazie mille, gioia! Spero che in un modo o nell'altro riuscirai a commentare anche l'epilogo! Grazie ancora e pubblica presto la tua nuova FF, ok? Baciiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!!!!!
                                                                                                                                                       Clitemnestra

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Capitolo 11
*** Epilogo ***


CAPITOLO 11: EPILOGO Susan fissava fuori dalla finestra della stanza che ormai condivideva con Caspian da quando era arrivata. Erano passati quasi dieci mesi dal momento in cui era tornata a Narnia e adesso era anche agli sgoccioli della sua gravidanza. Si posò una mano sul ventre gonfio e pensò con dolcezza al piccolo essere che dormiva placidamente lì dentro, in attesa di uscire, ormai tra pochi giorni. Lei e Caspian avevano fantasticato tanto su quel bambino da quando era finita la guerra. Adesso erano cambiate tante cose. Edmund, Lucy e Peter erano partiti, ma si sarebbero rivisti grazie ad Aslan; Susan gli doveva molto. I tre fratelli le mancavano terribilmente, ma lei sperava che sarebbero andati a trovarla una volta che avesse partorito, dopotutto glielo avevano promesso. Al momento si accontentava di godersi quella pace insieme a Caspian, quella felicità tanto sospirata. Il re non era sempre a Cair Paravel, aveva le faccende burocratiche da sbrigare, ma andava bene così. Susan si diresse verso la sala del trono e lì trovò il marito. - Ciao! - - Tesoro! È tutto a posto? - - Sì, certo! Stiamo benissimo entrambi! Non ti preoccupare. - - Bene -. Caspian la fece sedere sulle sue ginocchia e le posò una mano sul grembo. - Non si muove. - - Sta dormendo grazie a Dio...per una volta! Ci aspettano notti insonni, amore... - - Sarà bellissimo, vedrai... - - Lo so. - disse con un sorriso radioso. Lui la baciò. - Non vedo l'ora che nasca, sai? - - Già, anch'io. -. Caspian avvicinò le labbra al pancione della moglie e sussurrò: - Hai sentito, piccolino? Ti stiamo aspettando tutti! -. Susan rise eaccarezzò una guancia al ragazzo che amava così tanto. - Ti amo, Caspian. - - Ti amo anch'io. Da morire. - la baciò di nuovo. Poco dopo la porta si aprì. - Arione... - disse Capian. - Vostre maestà... - - Che cosa succede? - - C'è qualcuno che sta dando fastidio in città, mio sovrano; se volete me ne occuperò io... - - Caspian, ti prego se appena tornato da Archen... - lo pregò Susan. - Va bene. Allora vai tu, Arione. Prendi una scorta con te. - - Sarà fatto, mio re. -. Non appena il centauro uscì, Caspian prese per mano la moglie. - Allora...che nome gli daremo se sarà un maschio? - ******** Susane Caspian si svegliarono, sentendo il pianto del loro bambino. - Vado io. - si offrì lui. Si alzò dal letto ed entrò nella stanza comunicante. Quando tornò teneva in braccio quel piccolo esserino nato la settimana prima. Si infilò di nuovo sotto le coperte e tenne stretto a sè il figlio. Susan fissò i suoi due uomini: l'immagine della perfezione. Caspian era un papà così dolce e meraviglioso....! Gli passò una mano sulla nuca, lo fece avvicinare e lo baciò appassionatamente. Qualche attimo dopo si staccarono e lei guardò il suo bambino. Lui si osservava intorno con quei suoi occhioni chiari: gli occhi della madre; i lineamenti, però erano quelli di Caspian, anzi, se non fosse stato per quegli occhi, si sarebbe potuto dire che quel bambino fosse suo padre. Il ragazzo lo posò delicatamente tra le braccia della moglie. - Prova a farlo riaddormentare, si addormenta sempre quando canti. Canta anche per me... -. Lui le sorrise e Susan ricambiò, un sorriso dolce, pieno di amore. - Tu sei la nuvola, io sono il vento; ti porto lassù, fino di sopra. Vai dietro il monte, nuvola bianca, perchè hai sonno, perchè sei stanca. Stai coperto, dammi le mani, dormi tranquillo, fino a domani. -. Il piccolo si era riaddormentato. - Hai una voce incantevole... - le disse il marito. - Lui è incantevole. - affermò Susan, accennando al bambino che giaceva tra di loro. Il marito la baciò di nuovo. - Buonanotte, amore mio. - - Buonanotte, Caspian. - poi si chinò su suo figlio e gli diede un delicato bacio sulla fronte. - Sogni d'oro, Edmund... - Fine!!! ****************************************************************************************** E cala il sipario su questa mia ff. Allora...che ne dite? Vi è piaciuta?! Spero di non avervi deluso con l'epilogo e mi aspetto tanteeee recensioni dato che è la fine. Dai, che cosa vi costa, infondo??? Non ci sprecate neanche un minuto della vostra preziosissima vita, ma lo potete dedicare alla mia storia? E poi fatelo anche per Susan avete visto quante ne ha passate, poverina? Pleaseeeeeee! Anche chi non mi ha mai commentato, ma che almeno abbia solo, letto, per favoreeee! Adesso passo ai saluti e ai ringraziamenti: Junna: grazie mille per i complimenti, tesoro e spero che questa fine sia stata di tuo gradimento. Spero inoltre che verrai a leggere (e possibilmente anche a commentare) il finale alternativo che pubblicherò uno di questi giorni, forse oggi stesso dato che l'ho già battuto. Con questo chiudo, grazie ancora all'infinito per aver seguito e commentato!!!! Baciiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!! Lady_Sue1789: grazie mille, gioia! Sono contenta che la mia ff sia stata di tuo gradimento e che l'epilogo non ti abbia delusa! Continua a seguire le mie storie perchè forse oggi stesso pubblicherò un finale alternativo di questa stessa ff e ne ho già in mente un'altra incentrata su altri due personaggi, uno già noto e l'altro no. Kisssssssssssssssssssssssss!!!!! fuffima: grazie mille per aver seguito la mia ff, cara!! E spero che verrai anche a leggere la one-shot che pubblicherò oggi o domani, sarebbe un finale alternativo di questa storia. Grazie per i complimenti e un grosso bacio. Ovviamente ringrazio anche tutti i lettori che hanno seguito questa mia ff e li invito a leggere il finale alternativo di questa storia che pubblicherò oggi o domani, forse oggi stesso, ma non lo so. Ad ogni modo vi ringrazio tantissimo e vi mando un bacio immenso!!!!!!!!!! Smack smack!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Clitemnestra

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