Nuove guerre a Narnia di Clira (/viewuser.php?uid=57512)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Aslan ***
Capitolo 2: *** Di nuovo a Narnia! ***
Capitolo 3: *** Narnia contrattacca ***
Capitolo 4: *** Il ritorno dei re ***
Capitolo 5: *** La proposta ***
Capitolo 6: *** Demian e il kraken ***
Capitolo 7: *** Attacco a Cair Paravel ***
Capitolo 8: *** Il matrimonio...mancato! ***
Capitolo 9: *** Prigionia ***
Capitolo 10: *** Il dono di nozze ***
Capitolo 11: *** Epilogo ***
Capitolo 1 *** Aslan ***
Capitolo 1-Aslan
CAPITOLO 1: ASLAN
Susan si svegliò come se qualcuno le avesse buttato una secchiata di acqua
gelida sulla testa. Che strano sogno aveva fatto! Aslan le aveva detto che il
tempo a Narnia stava trascorrendo come a Londra per permettere a Susan di fare
non aveva capito bene cosa. Era stato tutto talmente confuso e sfocato nelle sua
mente , che non era neanche più sicura di averlo sognato davvero. Il grande
Leone aveva parlato di un nuovo pericolo a Narnia, aveva parlato di possibilità
e probabilità e altro ancora e stava anche per spiegarle il motivo, ma poi lei
si era svegliata. "Uff...ma perchè le cose belle e le cose importanti si
dimenticano sempre, mentre gli incubi rimangono impressi?" pensò irritata tra
sè. Cercò di riprendere a dormire, ma per quella notte fu tutto inutile, per lo
meno non mancava molto al solito orario in cui avrebbe dovuto svegliarsi per
andare a scuola, così decise di ripassare un po' la lezione precedente di
biologia. Alle sei e mezza cominciò a prepararsi; indossò la divisa e
preparò la borsa con i libri.
Quando arrivò di sotto
per la colazione, come al solito era ancora la prima. I suoi genitori,
come sempre erano usciti presto per andare al lavoro per tentare di
mandare avanti la famiglia e dare ai loro figli un minimo di
istruzione. Ormai Susan aveva quasi del tutto perso dalla memoria il
sogno di quella notte. Quella giornata per lei passò fin troppo
lentamente; come tutte le altre, dopotutto. Da quando avevano
abbandonato Narnia, per lei più che per i suoi fratelli era
stato molto difficile; era diventato tutto grigio. Certo, anche a
Peter, Edmund e Lucy Narnia mancava terribilmente, ma almeno loro non
avevano dovuto abbandonare anche la persona di cui erano innamorati.
Erano passati quasi sei mesi da quando avevano fatto ritorno in
Inghilterra cinque dei quali, Susan li aveva passati a piangere per
Caspian. Aveva pianto ogni notte fino ad arrivare all'emicranea prima
di riuscire ad addormentarsi. Molte volte sia Edmund che Peter erano
andati a consolarla. Le prendevano una mano, le asciugavano le lacrime
e le scostavano i capelli dal volto inondato del suo stesso pianto con
quell'amore che soltanto i fratelli sono in grado di darti. Più
di tutti non se lo sarebbe aspettato da Edmund, invece, una notte in
cui era stata davvero disperata, lui l'aveva stretta forte tra le sue
braccia e l'aveva cullata finchè non si era abbandonata al mondo
dei sogni e quando si era risvegliata, la mattina seguente, lui era
ancora lì a tenerle la mano e a vegliare su di lei. Quando Susan
lo aveva visto accanto a lei, aveva pianto ancora, ma più per la
commozione che per altro. Anche Lucy era stata importantissima in quei
mesi; l'aveva ascoltata, capita e aveva assistito ai suoi sfoghi
soltanto come una sorella sa fare. Lucy era così piccola, ma
così saggia...Susan doveva molto a tutti loro e il legame che li
univa, in quel periodo si era rafforzato ancora di più di quanto
già non fosse.
Una notte, due settimane dopo,
la ragazza si svegliò di nuovo, con uno strano presentimento.
Dava le spalle alla porta della sua camera, ma era sicura che ci fosse
qualcuno. Ne sentiva il lento respiro regolare e una morsa di paura le
strinse il petto, ma decise di tentare, così disse con voce
tremante: - Peter? Ed? Lucy? - - No, Susan, nessuno di loro... -
la voce che aveva appena parlato era molto più bassa e profonda
di quella dei suoi fratelli ed era maschile, quindi non poteva di certo
essere Lucy. Susan trattenne il respiro per un momento, poi
balzò fuori dal letto. - Aslan?! - esclamò incredula.
L'immenso leone era proprio lì, davanti a lei, più grande
e maestoso di quanto lo ricordasse. - Aslan! - ripetè
abbracciandolo. Le mani di Susan affondarono nella criniera lucente del
leone e le labbra di lei gli schioccarono un bacio sulla fronte. La
ragazza quasi non si riconobbe; quello era un comportamento
molto...alla Lucy. - Susan cara, dobbiamo affrettarci; non c'è
tempo da perdere: Narnia ha bisogno di te! - gli occhi di Susan
brillarono. - Vado a svegl... - -No... - la interruppe lui. La
giovane lo fissò interdetta. - No? E perchè? -
-Quando sarà il momento, piccola mia. Ogni cosa deve
seguire il suo corso e non è tempo che i tuoi fratelli facciano
ritorno a Narnia. - Susan era un po' triste. - Ma in teoria ero io che
non avrei più dovuto fare ritorno a Narnia... - - Le cose
hanno preso un'altra piega e adesso abbiamo bisogno di te. -. Susan non
se lo fece ripetere due volte, ma poi le venne in mente che era ancora
in pigiama. Nel suo guardaroba non c'era nulla che si potesse vagamente
adattare ad un posto come Narnia. Allora Aslan soffiò dentro
l'armadio e tutti i suoi comuni vestiti si tramutarono in abiti
meravigliosi. Alla fine ne scelse uno rosa pallido lungo fino ai piedi
con le maniche lunghe che però lasciava le spalle scoperte,
stretto in vita e sul torace e una gonna che andava allargandosi sulla
parte finale. Si agganciò al collo una catenina a forma di croce
tempestata di piccoli brillanti che aveva ereditato da sua nonna.
Ovviamente andò in bagno a cambiarsi. Si pettinò i
capelli, leggermente cambiati dall'ultima volta che era stata a Narnia.
Adesso erano più chiari, più sul castano chiaro che nero
ed erano più voluminosi rispetto a quelli dritti che aveva
prima. Si spruzzò del profumo e si truccò leggermente con
una matita nera intorno agli occhi per evidenziarne maggiormente il
colore così bello. Quando tornò nella sua camera, Aslan
mormorò con un sorriso: -Sei incantevole... - - Grazie...
- rispose lei timidamente. Susan montò in groppa al grande
Leone. Lui con un balzo uscì dalla finestra e arrivato nel
giardino, con un altro possente slancio,oltrepassò uno specchio
d'acqua che li ricondusse a Narnia. Susan si accorse di non essere
minimamente bagnata. Anche lì era notte fonda. - Resta sulla mia
groppa, Susan; le creature più pericolose si aggirano di
notte... - -Creature più pericolose? Potresti spiegarmi
che cosa sta succedendo? Da che cosa è stata invasa Narnia,
questa volta? E quanto tempo è passato da quando io e i miei
fratelli siamo partiti? Caspian ormai è...? - questa idea non la
poteva accettare. Non poteva pensare che Caspian fosse morto di
vecchiaia in così pochi mesi. A Narnia facendo un breva calcolo
dovevano essere passati seicentocinquanta anni. Doveva essere morto. -
No, Susan. Caspian è vivo. Sono riuscito a fare in modo che il
tempo passasse come a Londra. Mi sembrava di avertelo detto nel sogno,
due settimane fa'. - -Scusami, io non ricordavo. - disse con una
punta di senso di colpa. Non aveva dato molto peso a quel sogno.
-Comuque raccontami che cosa è successo. Chi ha attaccato
Narnia? Quanto tempo è passato? - -Sono passati quasi due
anni, ho impiegato un po' di tempo prima di riuscire a sistemare le
cose come a Londra e...Narnia è stata invasa da delle creature
simili agli elfi, ma molto meno amichevoli e più forti. -
- Più forti degli elfi?! Accidenti...e perchè ci
hanno attaccati? - - Vogliono conquistare Narnia, suppongo e
sottomettere chiunque si ribelli. E inoltre hanno riportato in vita
anche altre creature mitologiche e molto pericolose... - fece una pausa
- Estremamente pericolose per impedire a re Caspian di chiamare aiuto
nelle terre circostanti... - - Che genere di creature? -
-Un'idra per la terra, un kraken per mare. E poi hanno stretto
un'alleanza con i vampiri per far fare loro il lavoro notturno.
Chiunque tenti di ribellarsi viene ucciso. - -Oh, mio Dio.
Vampiri a Narnia? E l'idra e il kraken, poi...! - -Sì,
sarà una battaglia molto dura... - camminarono in silenzio
ancora per un po', poi giunsero in una grotta . - Rimarremo qui per
stanotte; ormai non manca molto per Cair Paravel, ma arrivare nel cuore
della notte non mi sembra molto appropriato. - - Aslan? - Susan
voleva porgli una domanda che la tormentava da molto tempo, ormai.
-Caspian è sposato? - - Lo scoprirai domani
mattina...adesso dormi. È tardi e sarai stanca. - -
Va bene. Buonanotte. - -Buonanotte, regina Susan. -. Aslan
avvolse Susan con le sue zampe possenti e la giovane regina
sprofondò la testa nella folta criniera del leone; si
sentì protetta e riuscì a dormire abbastanza bene. Il
mattino dopo, per colazione mangiarono delle mele, poi ripresero la
strada per Cair Paravel, ormai non mancava molto.
Arrivarono lì verso le
nove di mattina. A guardia del portone c'erano due centauri e un
minotauro e non appena li videro si inchinarono profondamente. Susan si
rese conto solo in quel momento che stava per rivedere Caspian. Ma la
cosa la spaventava un po'. Come lo avrebbe trovato? A Narnia, dopotutto
erano passati due anni e lei temeva come si fosse ridotto in quei due
anni, a causa di quella nuova guerra. La cosa di cui aveva più
paura, però, era ritrovarlo sposato; lei non avrebbe retto. Con
quei pensieri e con Aslan affianco, percorse i corridoi del palazzo
stranamente immobile, poi arrivarono alla sala del trono.
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Salve a tutti! Ed eccovi il primo chapter! Allora...è la prima
ff che pubblico, ma su carta ne ho molte altre. Recensite, vi prego! Ho
bisogno di pareri oggettivi e giudici imparziali. Fatemi sapere se vi
piace! Un bacio a tutti i lettori.
Clitemnestra
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Capitolo 2 *** Di nuovo a Narnia! ***
Capitolo 2: Di nuovo a Narnia!
CAPITOLO 2: DI NUOVO A NARNIA!
- Susan, comunque ti volevo avvertire che il
tempo adesso tornerà a scorrere normalmente anche qui a Narnia, avevo cercato di
portare le cose come a Londra per riuscire a farti arrivare in tempo e adesso
che sei qui tutto tornerà normale...o altrimenti se anche nel tuo mondo il
tempo avrebbe cominciato a trascorrere come qui, si sarebbero accorti della tua
assenza... - la avvertì Aslan poco prima che la ragazza aprisse la grande porta
di legno a pochi centimetri da loro - Hai ragione tu, è vero; lo avevo
dimenticato. Ma dunque..quando i miei fratelli arriveranno, io potrei già
essere più grande di Peter? Non credo di essere pronta per fare la sorella
maggiore... - Aslan le sorrise dolcemente. - Non preoccuparti di questo, piccola
mia...ogni cosa seguirà il suo corso... - . Susan onestamente era un po'
irritata per quel parlare a enigmi del grande Leone, ma poi si disse che non
poteva essere arrabbiata con chi l'aveva riportata a Narnia, quindi gli sorrise
a sua volta. - E quand'è che potranno arrivare Edmund, Lucy e Peter? -
-Sarai tu a chiamarli con il tuo corno e capirai da sola quando sarà il
momento. - - Va bene... -. Il leone fece per allontanarsi. - Devi già andare
via? - - Sì, temo di sì, ma ci rivedremo presto, Susan... - lui si voltò. -
Ah, Aslan! - lo richiamò la ragazza. - Sì? - - Grazie....ti devo molto
più di quanto possa pensare.... - il grande Leone le sorrise un'altra volta, poi
sparì.
Susan fissò la porta ancora chiusa per qualche istante, prese un
profondo respiro e spinse il legno imponente. La sala del trono non era
cambiata molto da come la ricordava, c'era soltanto qualcosa in
più...proprio lì infondo, seduto sul trono...qualcuno che
Susan conosceva bene: il suo re; c'era Caspian. Aveva la testa poggiata
su una mano, guardava in basso. Il giovane era l'unico nella sala e
Susan camminò piano, con lentezza, senza fare alcun rumore. Le
sembrò che fosse passata un'eternità dall'ultima volta
che lo aveva visto. Arrivò con calma vicino al re e gli prese la
mano libera tra le sue. Lui sembrò come svegliarsi da un
sogno e alzò gli occhi verso la nuova arrivata. - Susan...
- mormorò incredulo. Lei lo fissò; non era esattamente
come lo ricordava: adesso era più pallido e aveva un viso tirato
e stanco, con qualche cicatrice qua e là. - Ciao Caspian... -
gli disse con un tono molto dolce. - Sto sognando? Ti ho sognata
così tante volte negli ultimi due anni... - disse questo con
voce quasi timorosa. - No, non stai sognando; io sono qui e sono venuta
per aiutarti in questa nuova battaglia. -. Gli accarezzò una
guancia con il dorso della mano, poi vide che gli occhi di lui si
inumidivano, riempiendosi di lacrime, poco a poco e lei non potè
fare a meno di stringerlo forte a sè. Solo in quel momento si
rese conto di quanto le fosse mancato davvero in quei sei mesi. Caspian
la prese tra le sue braccia forti e rimasero in quel modo per
quasi un'ora o forse anche di più, senza dirsi niente
verbalmente, ma entrambi sapevano già che si stavano dicendo
tutto. Qualche volta si fissavano sorridendo, altrimenti si
abbracciavano e basta. L'unica cosa che per loro contasse veramente in
quel momento era stare insieme. I loro corpi, le loro anome...erano
fatti così...semplici...erano loro.
Poi Susan si alzò e
Caspian la prese per mano, la guidò nei corridoi del castello e infine
raggiunsero la sala delle riunioni. L'antica regina di Narnia ricordava molto
bene, quella sala e venne riportata subito con la mente ai tempi dell'Età d'Oro
di Narnia, quando regnava con i suoi fratelli. Adesso era passato più di un
millennio e per lei era inconcepibile che il tempo fosse passato così
velocemente lì. Quante volte era stata in quella sala con i suoi fratelli per
discutere di tattiche e strategie! Caspian aprì la porta. - C'è una sorpresa,
compagni miei: una nuova alleata! - annunciò il re. - Ebbene...parlate, re
Caspian! - eslamò una voce che Susan riconobbe come quella di Ripicì. Tutti i
presenti nella sala fissarono la porta incuriositi e Caspian si spostò per far passare la
nuova arrivata e la giovane ragzza fece il suo ingresso. Esclamazioni sorprese e
grida di gioia la accolsero. - Regina Susan! - esclamò una nano dalla barba
rossa.
- Oh! Il mio P.C.A.! Che bello rivederti! - rispose lei in tono
scherzoso. Tutti le sorrisero. Nella stanza, oltre Briscola e Ripicì c'erano
anche Tartufello, il capo centauro, un minotauro, un orso e tanti altri. Ognuno
di loro rese i suoi omaggi a Susan, poi il gruppo rimase lì a progettare qualche
strategia contro i nimici. A ora di pranzo scesero tutti a mangiare e quando
ebbero finito, Susan e Caspian andarono a fare una passeggiata a cavallo.
- Allora, raccontami...come hai fatto a tornare a Narnia? - -
Aslan è venuto a prendermi la notte scorsa. - - Aslan?! E
dov'è? - - È andato via poco prima che entrassi
nella sala del trono. - -Ah, ho capito. Ma ciò che conta
davvero è che ti abbia riportata da me. Sono passati due anni da
quando ci siamo separati... - -Da me sono passati sei mesi. -
- Davvero? - - Sì. I sei mesi più lunghi
della mia vita; sono stati durissimi. Non riuscuvo a capacitarmi del
fatto che non ti avrei mai più rivisto. - - Non dirlo a
me... - il ragazzo le sorrise amaramente. - Caspian? - -
Sì? - - Adesso basta pensarci; io sono qui. Noi siamo
insieme e questa la cosa che conta di più. -. Lui si sporse per
prenderle una mano. - La cosa che conta di più al mondo. -. Poi
lei cambiò totalmente sia espressione che discorso:
- Allora...facciamo una gara? - - Ne sei davvero sicura,
regina Susan? - -Tanto vincerò io! - - Questo
è tutto da vedere! - - Il primo che arriva a quella
quercia lì infondo! - esclamò la ragazza indicando una
grossa quercia una cinquantina di metri più avanti. - Come
vuoi... - i due partirono spediti...e Susan vinse. - Ah ah ah ah! Te lo
avevo detto! - esclamò lei. - Ah, sì? - lui la rincorse
per un po', ma riuscì ad agguantarla e la fece salire sul suo
cavallo, però nell'atto di farlo, entrambi persero l'equilibrio
e caddero per terra, rotolando sull'erba, felici; ridevano come due
bambini. Susan era finita sopra Caspian, aveva le mani poggiate sul
petto del ragazzo e lui ne aveva una sul fianco e l'altra dietro la
schiena di lei. Le punte dei loro nasi si sfioravano, Susan poteva
sentire il respiro del re sul suo collo e il suo profumo invaderla.
Caspian la strinse a sè e la baciò con passione. Le
labbra premevano l'una contro l'altra, non con forza, non con irruenza,
erano dolci e delicate, desiderose; le lingue giocavano, gli occhi
erano chiusi. Poi si staccarono e si fissarono per lunghissimi attimi.
- Mi sei mancata da morire. - - Mi sei mancato anche tu. -.
Caspian le sfiorò una guancia con il dorso della mano e la
baciò nuovamente. In quel momento Susan si accorse di una cosa:
era tornato il suo Caspian. Il suo volto non era ancora così
tirato, pallido e stanco come solo poche ore prima. Adesso era
più rilassato e roseo. "Che bello rivederti così..."
pensò tra sè mentre lo fissava. - Vorrei continuare a
farlo per sempre, Suan, ma qui è pericoloso. Al castello avremo
tutto il tempo; avanti...ora torniamo a Cair Paravel. - -
D'accordo. -. Stavano per arrivare a palazzo, quando udirono un rumore
alle loro spalle. - Susan, veloce! - esclamò il re spronando
Destriero, il suo cavallo. La ragazza lo imitò, poi
guardò indietro e vide una figura magra e alta; sembrava un
uomo, o meglio...un elfo, ma sapeva che non era nè l'uno
nè l'altro. Lo sconosciuto aveva lunghi capelli d'argento,
drittissimi e occhi totalmente neri, senza le pupille e senza la parte
bianca dell'occhio, eppure sembrava vederci benissimo. Caspian rimase
dietro Susan, come per farle da scudo. Qualche istante dopo sentirono
una freccia sibilare nell'aria e in qualche attimo, Susan la
sentì fischiare a pochi millimetri dal suo orecchio. A quel
punto, Caspian girò il cavallo e puntò verso
il nemico . - Caspian, no! - gridò Susan. Sul volto di
quella sorta di elfo maligno affiorò un ghigno spietato e quando
il giovane re gli fu vicino, lui estrasse come dal nulla una lancia
elaborata finemente e affilatissima e lo colpì ad una spalla. Il
grido di Caspian fu agghiacciante e per poco non cadde da cavallo. -
Caspian! - urlò di nuovo Susan. Anche lei tornò indietro,
vide il nemico puntare la lancia dritta al petto di Caspian, pronto a
trafiggerlo da un momento all'altro. La ragazza spronò il suo
cavallo e arrivata vicino al re, gli strappò di mano la spada e
assestò un potente colpo sul torace dell' "elfo". Quello
sgranò gli occhi e un rivolo di sangue uscì dalle sue
labbra, poi crollò a terra. - Sei una forza! -
esclamò Caspian, sforzandosi di non sembrare troppo sofferente.
- Caspian, fammi vedere... - - Tranquilla, Susan, non è
niente.... - - Non importa, voglio darci un'occhiata lo stesso. -
disse con tono fermo. Prese il braccio del ragazzo con delicatezza e
fece molta attenzione a scoprire la parte ferita. Era un brutto taglio,
ma nulla di irrimediabile. - Rimani qui un momento. - - Susan...
- -Sta' tranquillo, non mi allontano. -. La ragazza andò
vicino ad un masso poco distante e raccolse del muschio che vi era
attaccato. - Che cosa stai facendo? - le chiese Caspian quando vide che
avvicinava il muschio alla sua spalla ferita. - Ti uccido! -
esclamò scherzando, poi rise. - Dai, Caspian, che vuoi che
ti faccia un po' di muschio? Così bloccherò la
fuoriuscita di sangue. - - Davvero? - - Davvero davvero. -
rispose sorridendogli. - Aspetta, Susan...in quella borsa dovrei avere
anche delle bende. - disse indicandole una borsa di cuoio legata su un
fianco del cavallo. - Perfetto! Che previdenza! Proprio innaturale per
un uomo! - - Ehi, che vorresti dire? - lei si mise a
ridere. Dopo avergli fasciato il braccio, ripresero la strada per Cair
Paravel.
Quando arrivarono il castello era molto più movimentato e Susan
lì riconobbe la sua vecchia Cair Paravel. Tutti li salutarono
allegri, come se fossero normalissimi tempi di pace, poi i due ragazzi
si diressero verso l'infermeria per far curare la ferita di Caspian da
mani più esperte. Per tutto il resto della giornata, lui e Susan
non si separarono e Caspian le spiegò la situazione: Narnia era
in guerra da quasi quattro mesi e per fortuna i nemici non avevano
sferrato ancora potenti attacchi anche se sapevano che sarebbe successo
a breve. L'idra e il kraken non avevano fatto molte vittime fino a quel
momento, ma erano sempre lì pronti per tendere un agguato.
I vampiri invece avevano già ucciso una ventina di persone e
onestamente non era neanche tanto considerando il periodo da cui erano
in guerra e considerando i loro standard, ma Caspian e Susan non
potevano accettare che degli innocenti venissero dissanguati solo per
soddisfare gli stomaci di quegli esseri ripugnanti. - Per quanto
riguarda le creature che ci hanno attaccati oggi pomeriggio,
invece, posso dirti che li chiamiamo "torturers", che significa... -
- Torturatori... - lo interruppe lei.
- Esattamente. Sono molto forti e usano quelle lance per
combattere. Sono affilatissime e molto potenti, ovviamente usano anche
archi e frecce e hanno una mira quasi infallibile; in poche parole li
potresti battere soltanto tu! E oggi ho visto che sei capace di
destreggarti perfettamente anche con la spada! - - A dire il vero
era la prima volta che mi cimentavo con una lama. - - Be',
è stata un'ottima performance, allora! - - Sono lusingata
di avere l'approvazione del re! - - Avevi qualche dubbio, forse?
-. I due si misero a ridere. Poi però tornarono seri. Caspian
era sicuro che quel conflitto si sarebbe intensificato rapidamente; i
loro nemici erano potenti e senza scrupoli e non avrebbero risparmiato
nessuno se avrebbe intralciato loro la strada verso la conquista di
Narnia. - Non è una situazione semplice... - disse Susan, quasi
leggendo nei pensieri del ragazzo. - No, non lo è affatto. -
rispose il re. - Ma per fortuna ho il sostegno della ragazza più
bella di tutta Narnia, che grazie a Dio è anche forte come
nessun altra. - aggiunse poi. - E lo avrai per sempre. Questa volta
sento che c'è qualcosa di diverso, però. - - In che
senso, scusa? C'è qualcosa di diverso in cosa? - - Nella
mia situazione nei confronti di Narnia... - un grande punto
interrogativo si dipinse sulla fronte di Caspian. - Non so bene come
spiegarmi; è strano e Aslan non mi ha minimamente accennato a
questo fatto, però sento che questa volta potrò restare.
- - Dici...restare a Narnia? - - Sì - - L'ho pregato
per molto tempo. - - L'ho pregato anch'io, credimi. -. Il re la
abbracciò, cercando di non farsi male alla ferita, poi le diede
un leggero bacio. Salirono in camera di Caspian e lì rimasero a
parlare ancora per molto, dopo cena. Verso mezzanotte Susan si fece
sfuggire uno sbadiglio. - Sei stanca? - lei annuì. - Mi hai
fatto preparare una stanza? - - Sì, certo! - - Ah,
bene. E qual è? - - È proprio questa. - - Ma
questa è la tua... - - Esattamente. Il mio letto è
il tuo letto. -. Susan gli sorrise. - Sei un tesoro... - -
E tu sei il mio amore. -. Caspian la baciò ancora e poi disse: -
Oh! E non te lo avevo ancora detto, ma...sei bellissima; questo vestito
ti sta davvero bene. - - Grazie e...devo ammettere che anche tu
non sei affatto male! -. Si sorrisero ancora, poi indossarono i
rispettivi pigiami e si infilarono sotto le coperte. Parlarono per
altri dieci minuti circa, ma poi il sonno li colse entrambi,
così, mentre erano ancora abbracciati e felici di essere di
nuovo insieme.
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Ecco qui anche il secondo capitolo! Ho aggiornato velocemente e spero
veramente di non avere deluso i lettori. Devo ammettere che in questo
capitolo ho dato mooooooooooolto spazio alle sdolcinatezze tra Susan e
Caspian e nei prossimi capitoli varierò di più, prometto!
Se devo essere sincera pensavo che non sarebbe piaciuta; mi è
uscita di getto qualche sera fa', ma sono contenta che la abbiate
apprezzata! Comunque passo ai ringraziamenti:
Reby94xx : ti ringrazio tantissimo per i complimenti e spero che continuerai a seguirmi!
bulmettina: grazie mille anche a te per aver trovato geniale la storia del kraken e dei vampiri, presto li vedrete in azione, immancabilmente insieme all'idra e ai Torturers!
Simba: ringrazio anche te per il complimento sul mio modo di scrivere!
Quindi ribadisco che spero continuiate a seguirmi e a recensire
perchè senza di voi, non so se avrei scritto nemmeno questo
secondo capitolo. Spero di non aver deluso le aspettative di qualcuno e
di aver stimolato ancora la vostra curiosità! Ah! E non
lapidatemi se qualche pezzo fa un po' schifo, ma confesso che qualcosa
l'ho scritta chiusa nel bagno della scuola durante l'ora di matematica
invece di essere in classe a fare gli esercizi (tanto non ci avevo
capito niente di quelle cose....!). E sapete tutti che il bagno della
scuola non è un posto che ispira particolarmente. Comunque
adesso chiudo davvero e ancora grazie di cuore a tutti! Baci
immensi!
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Capitolo 3 *** Narnia contrattacca ***
Capitolo 3-Narnia contrattacca
CAPITOLO3: NARNIA CONTRATTACCA
La mattina dopo, quando Susan si
svegliò, Caspian era già andato via, però sul suo cuscino aveva lasciato un
biglietto: "
Ti aspetto nella sala del trono. Ah! I tuoi vestiti sono nel cassettone
vicino la porta, li ho fatti portare stamattina per te.
Caspian ". La ragazza sorrise, poi
andò in bagno a darsi una sistemata e quando rientrò in camera vide il
cassettone con i vestiti puliti per lei. Ne scelse uno azzurro chiaro con un
nastro blu legato in vita e quando fu pronta scese per fare colazione, prima di
recarsi nella sala del trono. Lì Caspian la attendeva, era da solo e aveva uno
sguardo grave. - Che cosa è successo? - chiese Susan andandogli in contro,
intuendo la situazione. - L'idra è stata avvistata e sembra che abbia fatto due
vittime... - - Che cosa?! Oh, mio Dio... - - Già; a quanto pare che il vero e
proprio attacco stia per avere inizio; forse sarebbe il caso di trasferire i
civili in luoghi più sicuri. - - E ne esistono davvero, luoghi sicuri? Non mi
hai detto che i vampiri hanno ucciso quella famiglia nella loro casa? Se neanche
la propria casa è più un luogo sicuro, che cosa potrà esserlo? - - Oh,
accidenti! - - Caspian; calmati, ok? Agitarsi non porterà assolutamente a
nulla, anzi, potrai solo peggiorare la situazione: un uomo nervoso è un uomo che
sbaglia e noi non possiamo affatto permetterci di sbagliare, soprattutto con i
nemici che abbiamo questa volta. Sono potenti, pericolosi e non si faranno
scrupoli ad approfittare di ogni nostro minimo segnale di debolezza per tentare
di annientarci. Non dobbiamo e non possiamo permetterci di perdere la calma. -.
Caspian annuì. - Lo so, devo mantenere i nervi saldi. - - Esattamente. Del
karken si sa qualcosa, invece? - - No, al momento non si hanno notizie di lui,
per fortuna. Ha fatto un unico attacco ad un mercantile per adesso; circa sei
settimane fa'. Prima c'erano stati degli avvistamenti, ma diciamo che non ha mai
fatto un grandissimo danno. - - Meglio così. Per adesso abbiamo già abbastanza
problemi con l'idra, i vampiri e i tortuers. - - Sì, specialmente l'idra crea
problemi. Quel coso aveva nove teste in partenza e adesso ne avrà anche di più
perchè ogni volta che ne tagliavamo una ne ricrescevano altre due. - - So che
l'idra ha una testa immortale e che se quella viene tagliata, le altre
smetteranno di crescere. - - E come sapremo che è proprio quella la testa
giusta? È un tantino difficile tirare a indovinare e azzeccarla - - Tentando,
Caspia. Non mi vengono in mente altri modi, mi dispiace. - - Già, ma
qualche metodoo ci deve pur essere! - - Suppongo di sì, ma finchè non lo
scopriremo, non si potrà fare altro. - - E intanto morire. - - Guerra è
questo, Caspian. Guerra vuol dire morte e violenza, che piaccia o no è inutile,
drammatica e stupida morte. - il re la abbracciò. - Come farei senza di te? -.
Susan gli sorrise. - Come va la tua spalla? - - Va bene; non mi fa male. - -
Perfetto! Quanto ancora dovrai tenere la fasciatura? - - Un paio di
giorni... - - Dov'è stata avvistata l'idra? - - Al confine con la terra di
Archen, stiamo facendo il possibile per non pemetterle di andare a disseminare
il panico anche nelle terre vicine. Quattro dei miei uomini e un centauro sono
già morti per impedirle di oltrepassare i confini. - - Oh, santo cielo;
Caspian, dobbiamo fare qualcosa. - - Lo so, Susan, ma che cosa?! È una creatura
antica, potente e fin troppo pericolosa. - - Dì ai tuoi uomini che le stanno
già dietro di non perderla di vista e di cercare di metterla in difficoltà. - -
Hai un piano? - - Qualcosa di simile, ma le idee buone, di solito, mi vengono
quando sono ad un passo dalla morte. -. Caspian non seppe interpretare
quell'affermazione, poi Susan aggiunse: - Comunque dì ai tuoi soldati di cercare
di disorientarla e di ferirla per quanto possibile. Non alle teste, ma alle
zampe e al resto del corpo, al momento dobbiamo lasciar perdere le teste,
altrimenti potremmo peggiorare la situazione; noi andremo ad attaccarla oggi
pomeriggio con dei rinforzi. Abbiamo molti nemici pericolosi questa volta e
almeno dobbiamo tentare di metterne fuori gioco qualcuno o saremo persi. - -
Hai ragione tu, Susan; adesso è arrivato il momento di agire. -
Caspian fece
chiamare tutti a rapporto nella sala delle riunioni. - Ci avete fatto cercare,
re Caspian? - - Sì. Volevo dirvi che è arrivato il momento di contrattaccare;
abbiamo fin troppi nemici e tutti molto forti e pericolosi. Se non cominceremo a
liberarci di loro poco a poco, quando sferreranno l'attacco finale, per noi e
per Narnia non ci sarà nessuna possibilità. Peciò dobbiamo iniziare a
sbarazzarci di qualcuno di loro perchè questa è una guerra come non ce ne sono
state in passato e non so se ce la faremo. Per quanto riguarda i vampiri,
invece...loro sono creature notturne, dunque adesso sarebbe inutile... - - Io
non credo... - lo interruppe Susan. - Voglio dire...se riuscissimo a trovare i
loro nascondigli sarebbe tutto molto più semplice e potremo utilizzare la luce
del giorno per liberarci di molti di loro. In questo modo nonn ci sarebbe
neanche un alto rischio di perdite per il nostro esercito perchè loro si
disintegrerebbero subito. - - Non mi sembra molto leale. - - Parli di lealtà
con certe creature, Caspian?! Loro sono stati leali quandohanno attaccato
uomini, donne e bambini per nutrirsi del loro sangue? Quella povere famiglie
sono state uccise nel sonno da quelle creature perverse che non hanno battuto
ciglio prima di ucciderli! Il senso di colpa e i rimorsi non mi sembranno
caratteristiche molto adatte da attingere ad un vampiro... -. Nella sala
risuonarono urla di approvazione. - Hai ragione tu, come sempre. Hanno ucciso
molti dei miei sudditi. - fece una breve pausa, poi continuò: - Allora è deciso:
organizzeremo due squadre: io comanderò quella per la caccia all'idra, tu... -
- Ma Caspia, la tua spalla! - - È tutto a posto, non mi fa male, non
preoccuparti. Ad ogni modo dicevo...io per l'idra; tu per i vampiri. - - Va
bene. - - Partiremo subito dopo pranzo; ci servirà molta luce, specialmente
a te. - Susan fece un cenno di assenso con la testa.
Suddivisero le truppe
che che sarebbero andate con Caspian e quelle che avrebbero partecipato alla
caccia ai vampiri con Susan; il resto della mattina lo passarono ad
allenarsi.
Subito dopo pranzo, Caspian, Susan e i loro uomini si riunirono
nel giardino di Cair Paravel. - Molto bene...dunque; uno dei miei uomini mi ha
informato che l'idra si sta spostando dai confini della terra di Archen e questa
è una cosa positiva. Dobbiamo muoverci velocemente per aiutare i nostri compagni
prima che quel mostro faccia altre vittime! - i suoi soldati esclamarono il
proprio assenso. Poi Caspian si voltò verso Susan e mormorò a bassa voce: -
Promettimi che farai attenzione... - - Solo se lo prometti anche tu. - il re
fece cenno di sì con la testa e lei lo imitò. - Buona fortuna. - si dissero poi,
quasi contemporaneamente. I ragazzi presero due strade direzioni diverse, ognuno
con le sue truppe a seguito.
Susan cavalcò per
mezz'ora. Non aveva la più pallida idea di dove andare, non
conosceva la mentalità dei vampiri, però sapeva che
preferivano stare in posti simili a tombe o cripte e subito qualcosa
scattò nella sua mente. - Alle Tombe dei Re! - gridò in
modo che tutti potessero sentirla.- Ma sono molto lontane, mia signora!
- - Lo so, P.C.A. ma si sa che molti di loro si
nasconderanno lì. Preferiscono nascondersi in posti de quel
genere. -. Le Tombe erano fuori Narnia, perciò ci impiegarono un
bel po' di tempo prima di arrivare; erano quasi le cinque di
pomeriggio. Quel posto era inquietante, le urne sembravano immensi
uomini incappucciati e quando furono a pochi metri dalle mura, le
accerchiarono. - Regina Susan, io e i miei compagni potremo andare a
controllare dentro... - era stato uno degli ufficiali di Ripicì
a parlare; quest'ultimo, invece, aveva seguito Caspian. - Se sarete
così coraggioso da farlo... - - Fino alla morte, mia
regina. - detto questo, lui e altri quattro topi entrarono. Pochi
minuti dopo, susan se li vide venire nuovamente in contro. - Allora? -
- Lì dentro ce ne soo come minimo una cinquantina,
mia signora; alcuni di loro lavorano. - - Lavorano? - -
Sì, non abbiamo capito bene a cosa stiano lavorando, sembra che
forgino armi, ma non ne siamo del tutto sicuri. Ci sono fuochi, torce,
altri ancora dormono. - - Perfetto. - - Mia signora, ma che
cosa avete intenzione di fare; sono numerosi e creature molto
pericolose. E poi tutte le finestre sono sbarrate con assi di legno...
- - E noi le rompiamo! -. Al segnale di Susan, i centauri, i
minotauri e i satiri ruppero le travi di legno che sbarravano le
finestre con clave, zoccoli e corna. Dall'interno dei sepolcri
provennero delle urla agghiaccianti. Susan sfondò una finestra
con un calcio e in tono ironico disse: - Avanti, dormiglioni! Non vi
sembra ancora un po' presto per andare a letto?! - poi, con più
veemeza aggiunse: - Dovreste riposare di notte, invece che andare ad
uccidere povere persone innocenti! - e detto questo cominciò a
scagliare frecce a tutto spiano contro i nemici, colti totalmente alla
sprovvista. La luce inondava quasi totalmente la tomba e perciò,
anche se nessuno li avesse trafitti, probabilmente, nel giro di poco
sarebbero morti ugualmente. Susan aveva appena scoccato una freccia,
quando sentì qualcosa addentarle il collo. Gridò di
dolore e tentò di staccarsi di dosso quel vampiro, ma più
cercava di farlo, più i denti della creatura affondavano nella
sua carne. Accidenti; era anche in un posto in cui il sole era
arrivato. Sentì che il suo sangue veniva aspirato via dal collo
e lei non poteva farci niente. Una miriade di pensieri le
balenarono nella mente in quel momento: pensò a Caspian, ai suoi
fratelli, ai suoi genitori e a tutte le persone alle quali aveva voluto
bene. Qualche attimo dopo, però, sentì i denti del
vampiro sparire dalla sua gola; si voltò : il capo dei centauri
era lì dietro di lei con la spada puntata alle sue spalle e per
terra era rimasto solo un mucchietto di cenere. - Grazie... - disse
Susan con il respiro affannoso. - State bene? - - Sì. -
- Dovete fare attenzione a non isolarvi dal sole. - -
Già, ma non me ne ero neanche resa conto. -. Solo in quel
momento la ragazza si accorse che non era rimasto più alcun
vampiro e che solo pochi dei suoi uomini erano stati uccisi. Unicamente
due e qualche ferito. L'antica regina di Narnia rimontò in sella
al suo cavallo: Tristano e poi disse: - Avete fatto un ottimo lavoro,
ma putroppo temo che questo non sia stato il loro unico nascondiglio;
ce ne saranno degli altri e e dobbiamo riucire a trovarne ancora
qualcuno; prendete i morti, si meritano un ultimo omaggio. Ora dobbiamo
andare. -. Cavalcò con il collo che pulsava di dolore, poi
arrivarono nei pressi di una grotta. Gli stessi topi di prima
fecero un giro di ricognizione e in qualche minuto furono di
nuovo fuori a fare rapporto. Così passarono al secondo attacco;
in quella grotta c'erano ancor meno vampiri che in quella precedente,
quindi non fu molto difficile batterli. A Susan sembrò che il
suo sangue attirasse particolarmente i vampiri perchè anche
questa volta era stata morsa due volte: una al collo, l'altra al
polso destro, ma questa volta era riuscita a liberarsene da sola. La
testa le girò, aveva perso parecchio sangue, i suoi uomini
invece stavano piuttosto bene. Dopo la grotta riuscirono a trovare un
altro nascondiglio e poi, visto che cominciava anche a fare buio,
decisero di andare in soccorso a Caspian contro l'idra e non fu
difficile trovarli. Susan osservò con orrore la scena che le si
presentò davanti: il mostro sbranava e abbatteva con potenti
colpi di coda qualunque cosa o persona che le si parasse dinanzi e la
ragazza temette molto seriamente per Caspian. - Dov'è Caspian? -
chiese ad uno dei centauri. - Non lo so, mia signora... - rispose
quello. Una stretta allo stomaco le impedì di respirare per
qualche istante e quest'oppressione andava crescendo via via sempre di
più perchè nonostante lo chiedesse a chiunque
incontrasse, nessuno sapeva darle una risposta. Smontò da
cavallo e cominciò a correre, corse per un'infinità di
tempo prima di vederlo e quando lo fece preferì non averlo
fatto. Si sentì morire. Caspian era lì per terra, qualche
metro più in basso di lei, in una pozza di sangue, con
un'innaturale angolatura della gamba destra e un ramo che gli perforava
il petto. - No.... - mormorò Susan con voce talmente bassa e
tremante che nemmeno lei ea sicura di aver appena parlato. In un
momento si ritrovò al fianco del re. - Caspian... -
sussurrò all'orecchio del suo amato. Lui aprì leggermente
gli occhi. - Caspian, no! Non puoi lasciarmi adesso che ci siamo
ritrovati! Ti prego, resta con me! Che ti ha fatto quel mostro? - la
sua voce era rotta da singhiozzi. Caspian le passò debolmente
una mano tra i capelli. Poi Susan gli strinse una mano e disse: - Devo
toglierti questo ramo, Caspian, lo sai. -. Lui impallidì ancora
di più di quanto già non fosse, ma accennò
lievemente ad un sì. Allora la regina prima spezzò la
radice del ramo, dopo, senza neanche avere il coraggio di guardare,
estrasse con un colpo secco il pezzo di legno. Caspian gridò, ma
subito dopo perse i sensi. - Caspian, no! Caspian! CASPIAN! - ma il
ragazzo non diede risposta. Susan era disperata. Gli sentì il
battito: era debole, ma almeno c'era. - ARIONE! ARIONE! -
chiamò. Il capo centauro fortunatamente era lì vicino e
udì le sue urla strazianti. - Mia sign... - ma
quando vide il corpo del suo re così dilaniato per un momento si
bloccò. - Cosa comandate, regina? - chiese non riuscendo a
staccare gli occhi da quella lacerazione. - Dì al tuo soldato
più veloce di portarlo a Cair Paravel e di farlo curare
immediatamente. - - Come dite voi... - il corpo di inerme Caspian
fu portato via. Susan si avvicinò ad un minotauro. - Mia
signora! Che cosa ci fate qui? - - Stiamo dando una mano, mi
sembra ovvio! - - M a i vampiri? - - Abbiamo distrutto tre
loro nidi. - - Bene! Stiamo facendo come avete detto voi; di
lasciar stare le teste e in parte sta funzionando. - - In parte?
- gli fece eco lei, sempre continuando a lottarecontro il mostro. -
Sì, pechè le teste comunque sono troppe e... - -
Quante? - - Diciannove.... - - Be', presto non gliene
rimarrà più neanche l'ombra di una... - mormorò in
modo da non farsi sentire dal minotauro. Avrebbe vendicato Caspian; non
avrebbe permesso che quel mostro uccidesse altre persone. "Uccidesse?!
No! Caspian non è morto! Non può essere morto! Non
morirà! " cercava di convincersi in tutti i modi e per togliersi
quei pensieri dalla mente, così corse in contro all'idra e la
trafisse in mezzo agli occhi con la spada di Caspian. Il mostro emise
uno stridio terribile e battè la coda in direzione di Susan, che
riuscì a schivarla con agilità. Poi, la ragazza, presa da
una rabbia cieca, fece ruotare la spada sopra la sua testa e ne
tranciò di netto una al mostro. Ma che cosa aveva fatto?! Era
stata proprio lei a dire di non colpire le teste! Qualche attimo dopo,
però si accorse una cosa: il cranio della bestia appena
precipitato, finendo su un falò non era più ricresciuto.
- Arione! Arione! - chiamò allora. Il centauro si voltò a
fissarla, preoccupato. - Guarda là! - esclamò
indicandogli la testa ch era appena caduta. - Il fuoco le cicatrizza in
modo che non ricrescano più! -. Lui gridò qualcosa ai
soldati che Susan, però non riuscì a capire perchè
era troppo impegnata a schivare una zampata dell'idra.
Un'ora dopo , stavano quasi per
batterlo, ma ad un tratto, con un grido acutissimo che obbligò
tutti a tapparsi le orecchie, scappò via, calpestando e
distruggendo qualunque cosa si trovasse sul suo cammino. - No! Ci
eravamo quasi! - esclamò Susan con foga. - Be', almeno adesso
sappiamo come fare, mia signora... - cercò di calmarla Briscola.
La regina, poi, si ricordò di Caspian e non sapendo le sue
condizioni, prese Destriero, il cavallo del re e partì spedita
verso Cair Paravel, lasciando Tristano al P.C.A. Entrambi erano molto
veloci, ma Destriero lo era un po' di più e Susan voleva
arrivare il più in fretta possibile, voleva vedere Caspian,
voleva sapere che stava bene e che non era morto. Non si accorse
neanche di stare piangendo....
***********************************************************************************************************************
Ed ecco qui il terzo chappy! Eh,
diciamo questo è decisamente più drammatico del secondo.
Riusciranno a salvare la vita al bel re, oppure...tirerà le
cuoia? Mah...! Intanto Susan sta cavalcando da sola, disperatamente
contro il tempo per arrivare a Cair Paravel il più velocemente
che può. Ma da sola, dopo quasi un'intera giornata di battaglie
varie, è uno sbaglio? Mi sa proprio di sì, Susan! Nessuno
ti ha mai insegnato che non devi andare in giro da sola con il buio e
soprattutto in tempi di guerra? Chi lo sa! Intanto continuate a
recensire! E un ringraziamento particolare a bulmettina, che mi segue
in questa storia fin dall'inizio! Grazie, mille! Bacio e recensite in
tanti, please, che questo è anche un capitolo importante! Baci!
Clitemnestra
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Capitolo 4 *** Il ritorno dei re ***
Capitolo 4-Il ritorno dei re
CAPITOLO 4: IL RITORNO DEI RE
Susan spronava al massimo Destriero in modo
che andasse più veloce. - Avanti, avanti! -continuava a sussurrare a denti
stretti. Ormai non mancava molto per arrivare a Cair Paravel, ma tutt'un tratto,
dalla vegetazione spuntarono delle sagome incappucciate. Sembravano quasi i
vampiri che avevano attaccato quel pomeriggio; erano anche fin troppo simili;
erano altri di loro! Susan si guardò attorno; l'avevano accerchiata! Cominciò a
scagliare frecce a destra e a manca, presa dal panico; erano troppi per lei da
sola e alcuni avevano già cominciato ad avvicinarsi pericolosamente a Destriero.
La ragazza scoccò tre dardi e colpì tre diversi vampiri, che si polverizzarono
all'istante, ma poco dopo sentì che qualcuno la afferrava per i polsi, per i
fianchi e la trascinava giù da cavallo. I vampiri affondarono i loro denti nel
collo e nei polsi di Susan e lei urlò. Destriero nitrì, s'impennò e dalla borsa
di cuoio che di solito Caspian teneva legata sul fianco del cavallo, cadde
qualcosa che Susan riconobbe: il suo corno. Alla ragazza, nella disperazione,
tornarono in mente le parole di Aslan: "Sarai
tu a chiamarli con il tuo corno e capirai da sola quando sarà il
momento.".
Quello era il momento. Allora scattò, riuscendo ad afferrare il
suo corno e ci soffiò dentro tre volte con quanto più
fiato aveva in corpo. Sentì altri vampiri saltarle al collo, ma
poi fu il buio più totale.
***
- Susan! Susan! - la ragazza
sentì una voce vagamente familiare chiamarla da molto lontano. -
Susan, svegliati, ti prego! - disseun'altra voce; anche quella le
sembrò familiare. - Ehi, guardate! Sta riaprendo gli occhi! -
- Oh, grazie a Dio! -. Susan sollevò le palpebre e vide le
tre sagome dei suoi fratelli. - Peter, Ed, Lucy... - disse debolmente.
- Oh, mio Dio! Ma che tihanno fatto?! Che cos'erano quei mostri?! -
domandò Peter a voce un po' più alta del normale -
Vampiri... - rispose fragilmente. - Vampiri a Narnia?! Ma come... -
Lucy stava per finire la frase, ma la sorella maggiore la interruppe: -
Ascoltatemi bene....Lucy, devi andare subito a Cair Paravel. È
lì la tua pozione per guarire? - - Sì, allora vado
e la riporto subito qui! - - No, Lucy. - i suoi fratelli la
guardavano senza capire molto bene dove la sorella volesse arrivare,
facevano anche fatica a comprendere cosa stesse dicendo da quanto bassa
e debole era la sua voce. - Lucy, prima devi andare al castello.
È importantissimo; prendi la pozione e vai
nell'infermeria...Caspian sta morendo... - quelle parole colpirono i
suoi fratelli e anche lei stessa come una botta in testa; gli occhi di
Susan si riempirono di lacrime. - Peter, va' con lei, poi tornate qui.
Prendete Destriero e fate attenzione, ci sono creature pericolose.
Andate, svelti; Cair Paravel è soloa dieci minuti da qui. Siate
veloci... - si trattenne a stento dall'aggiungere "o morirò
anch'io" ma tenne quel pensiero per sè. Peter e Lucy si
allontanarono a passo svelto e quando furono scomparsi, Edmund la prese
tra le braccia proprio come aveva fatto per consolarla quando lei si
sentiva disperata perchè Caspian le mancava terribilmente. -
Avanti, sorellina, resisti; torneranno tra poco con la pozione e ti
guariranno...e anche Caspian starà bene, ce la fai. Lo so che ce
la fai; sei forte, sei forte... - Edmund ripetè tutto quello per
almeno cinque minuti, Susan chiuse gli occhi e lui non se ne accorse.
******************************************************************************************************
Ok, questo capitolo è
cortissimo, non lo avevo calcolato, ma mi è venuto così
anche per lasciare più in suspance. Intanto ecco che i fratelli
Pevensie sono tornati al completo! (forse, se la nostra Susan non
morirà!) Non mi trucidare bulmettina, ok? Per favore! O
altrimenti non saprai mai neanche come andrà a finire! Bacio! E
continua a seguirmi e a recensire!
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Capitolo 5 *** La proposta ***
CAPITOLO 5: LA PROPOSTA
- SUSAN! SUSAN!! - Edmund era disperato; continuava a chiamare la sorella maggiore, ma lei non dava alcun segno di vita. Peter e Lucy erano partiti già da un quarto d'ora e dovevano già essere arrivati a Cair Paravel. Edmund sperò con tutto sè stesso che tornassero presto; il battito di Susan era appena percettibile e il suo corpo era stato in parte lacerato dai morsi di quei maledetti vampiri. - Ti prego, Susan, svegliati. Avanti, sorellina; non so come potremo farcela senza di te...! Susan forza! Dai, sei una forza della natura, non puoi mollare! Abbiamo bisogno di te! Io, Peter, Lucy, Caspian e tutti gli altri! Nessuno di noi riuscirebbe ad immaginarsi una vita senza di te, sorellina, avanti! - le lacrime di Edmund bagnarono il volto di sua sorella; l'unica parte del corpo che non fosse sporca di sangue. Il ragazzo strinse forte a sè Susan e la baciò sulla fronte. - DAI, SUE!!!! - lo gridò così forte che persino lui rimase sorpreso. Qualche attimo dopo udì qualcosa alle sue spalle. Si voltò di scatto e vide tre sagome magre e alte. - Chi diavolo siete?! - chiese con rabbia impugnando la spada di Caspian, che un tempo era appartenuta a suo fratello Peter, Re supremo di Narnia. - Posa quella spada, ragazzino; non vorrai farti male... - disse quello che stava al centro. Edmund non riuscuva a distinguene bene i lineamenti, ormai era buio. - Posa quella lama... - ripetè il tipo che aveva parlato prima. Edmund si accorse che adesso erano soltanto due, allora si girò di nuovo e notò che l'altro era andato vicino a Susan. - STA' LONTANO DA MIA SORELLA!! - urlò con foga. E senza che neanche lui stesso se ne potesse rendere conto, aveva già abbattuto un colpo possente sul nemico, il quale crollò a terra; vittima di quella rabbia feroce. I suoi due compagni si scagliarono contro Edmund, facendolo cadere rovinosamente a terra. Lui rotolò per qualche metro, poi si rialzò e si rese conto di una cosa: quelli non erano i vampiri contro i quali aveva lottato prima; quelli erano un altro genere di creature, ma lui non seppe identificarli. Avevano gli occhi completamente neri, i capelli d'argento e uno di loro, ad un tratto estrasse una lunga lancia affilatissima e in una frazione di secondo, Edmund se la trovò piantata nel torace. Si voltò molto lentamente, guardò i nemici e con una potenza straordinaria li colpì entrambi, trafiggendoli insieme; poi crollò sull'erba e strisciò accanto alla sorella, anche lui in fin di vita.
Quando Susan riaprì gli occhi, vide Peter, Lucy e...Caspian inginocchiati davanti a lei e Edmund sdraiato alla sua destra. - Ed... - mormorò con voce ancora debole. - Tranquilla...Lucy ci ha guariti entrambi. - Susan sorrise alla sorellina, poi si voltò verso il re. - Caspian! - esclamò saltandogli al collo. Lui ricambiò l'abbraccio. - Quando ti ho vista distesa in mwzzo al prato priva di sensi mi sono sentito morire... - - Anch'io quando ti ho visto conficcato in quel ramo, oggi pomeriggio. - - Be'...alla fine di tutto...che giornata allegra! - disse Edmund. Tutti si misero a ridere; più per scaricare la tensione che per altro.
Quando arrivarono a Cair Paravel, Caspian fece preparare le stanze per i nuovi arrivati, poi lui e Susan andarono nella stanza del re. Una volta che furono a letto, Susan affondò la testa nel petto di Caspian e cominciò ad essere scossa dai singhiozzi. Lui si preoccupò. - Susan! Che cos'hai? - - Scusami, probabilmente è tutto il nervosismo di oggi; fra i vampiri, io che per poco non vemgo sbranata, Edmund trafitto e tu...che sei quasi morto.... -. Il re la strinse forte. - Sst! Ormai è tutto finito, tranquilla, ok? Siamo ancora tutti qui, tutti vivi. - disse asciugandole le lacrime con il dorseo della mano. - Sì, hai ragione tu, ma è stata una delle giornate più lunghe della mia vita. - - Sì, anche per me... -
***
Era passata una settimana dall'attacco all'idra e l'esercito si era quasi del tutto ripreso. Non si avevano più avuto notizie nè del mostro a più teste, nè di nessun altro dei loro nemici. Susan aveva spiegato tutta la situazione della guerra ai suoi fratelli e loro erano rimasti sbigottiti per tutti quei nemici così potenti. - Ma Aslan non può fare niente? - aveva chiesto Lucy. - Aslan arriverà quando sarà il momento... - le aveva risposto la sorella maggiore. - Lo sai che i suoi tempi non sonon i nostri e comunque mi ha detto che ci saremo rivisti presto... -.
- Finalmente un po' di pace... - disse Caspian mentre osservava il tramonto dal giardino di Cair Paravel insieme a Susan. -. I due erano seduti sotto un melo in fiore; era una delle prime sere primaverili. - È vero, la tranquillità è bella e doo una battaglia la si assapora ancora di più. - - Sì, anche se sappiamo che non potrà durare ancora a lungo, purtroppo. - - Per questo dobbiamo godercela al massimo fichè possiamo. - - Già...e ci sarebbe una cosa in particolare che tivorrei chiedere... - - E che cos'è? - chiese Susan incuriosita.
Quella sera, mentre la ragazza si preparava per andare a letto, ancora non poteva crederci: Caspian le aveva chiesto di sposarlo...e lei aveva accettato! Anche se l'ombra della guerra incombeva sulle loro teste, si sentiva la ragazza più felice della Terra. Si guardò l'anulare della mano sinistra, in cui era infilato un grazioso anellino d'argento con un piccolo diamante incastonato. Fra tre mesi si sarebbero sposati, con o senza guerra, e lei non era riuscita ancora a realizzarlo; le sembrava fin troppo bello per essere vero. I suoi fratelli ancora non lo sapevan, Susan non li aveva incontrati. - Buonasera futura regina di Narnia... - - Buonasera... ma ti devo ricordare che ero regina da molto prima di te? - - Forse ancora una volta... - disse il re sdraiandosi accanto a lei e dandole un lungo bacio, poi prese una lunga ciocca di capelli tra due dita e iniziò a giocherellarci un po'. - Questi due anni della mia vita senza di te sono stati tutto tempo sprecato. -. Susan lo fissò. - Perchè non ti sei mai sposato? - lui non si scompose per la domanda. - Perchè ogni volta che incontravo una ragazza, tu mi ritornavi in mente...e nessuna di loro è mai stata alla tua altezza. Nessuna di loro mi ha mai fatto provavre le stesse emozioni che solo tu sai trasmettermi anche con un semplice sguardo. -. Lei gli sorrise. - Be'; adesso sono qui. - - Sì, adesso sei qui...e io ti amo.... -. Susan gli diede un leggero bacio sulle labbra. - Ti amo anch'io... - gli sussurrò in un orecchio. Caspian le passò un braccio intorno alle spalle, poi la ragazza continuò: - Sai Caspian, quest'anno ho desiderato l'amore. Di immaginarmi in qualcun altro e risvegliare il mio cuore, troppo a lungo rimasto sordo da questo sentimento meraviglioso. Quando ero in Inghilterra, arrivavo persino ad inventare nomi in modo che se poi i ragazzi avessero chiesto di me, non avrebbero potuto trovarmi, non mi piac essere guardata... - - Neanche da me? - - Ovviamente da te sì! Presto sarai mio marito! Comunque dicevo che...facevo tutto quello perchè avevo sentito dire che l'amore era soltanto tragedia e io non volevo soffrire, ma poi...la mia saggia sorellina mi ha detto una cosa più o meno con queste parole: "se non provi nulla di buono per non provare nulla di male...be! Questo non è vivere!". Ed è stata la cosa migliore che abbia mai fatto. Quando siamo ritornati a Narnia per la seconda volta, si è accorta che provavo qualcosa per te e mi ha spronata affinchè riuscissi a scongelarmi. E grazie a lei ce l'ho fatta, anche se solo per quegli ultimi minuti, quando davanti a tutto il popolo ti ho baciato... - - Già...il onstro primo bacio... - - Sì. Poi ho sofferto come un cane quando sono tornata a casa, ma grazie a mia sorella ho imparato ad amare e grazie a Ed e Peter ho superato quei sei mesi, non so se ce l'avrei fatta senza di loro. Ma adesso, a tutte quelle persone che mi hanno detto che l'amore è soltanto tragedia, io vorrei dire una cosa: se quello che sto vivendo con te è davvero una tragedia, allora voglio la tragedia...perchè non ci rinuncerei per nulla al mondo. - Caspian la fissò negli occhi per qualche attimo, poi la baciò appassionatamente e non ci fu più alcun bisogno di parole, si stavano già dicendo tutto. Poco dopo si addormentarono, stretti l'uno all'altra.
La mattina seguente, quando Susan riaprì gli occhi, il re era lì accanto a lei; dormiva come un bambino. La ragazza gli accarezzò una guancia con il dorso della mano e dal cuore le uscirono le parole di una canzone che conosceva da molto tempo: - Oh, mi sento così leggera è così che voglio sentirmi stanotte. Oh, mi sento così leggera stanotte e per tutta la vita, stanotte e per tutta la vita. Sono scintillante nel mare scuro sono leggera come l'aria fluttuando qui senza respiro
quando il sogno si dissolve io apro gli occhi e mi rendo conto che tutto è un mare senza sponde sta passando su di me senza peso tutto è fatto di onde e di stelle l'universo riposa tra le mie braccia mi sento così leggera è così che voglio sentirmi stanotte mi sento così legger... stanotte e per tutta la vita... -. Caspian riaprì gli occhi. - Eri tu che cantavi? - chiese con voce assonnata. - Sì, scusami, non ti volevo svegliare... - - Hai una voce meravigliosa. - - Grazie...allora...scendiamo? Dobbiamo dare la notizia! - - Altri cinque minuti... -. Susan rise sommessamente, ricordò che lo diceva sempre al dottor Cornelius quando non aveva voglia di alzarsi la notte per andare a fare astronomia. - Va bene, ma solo cinque. - si rannicchiò tra le braccia di Caspian; stava così bene, lì! Era avvolta da quel calore che solo lui era in grado di darle.
Dieci minuti dopo, i ragazzi cominciarono a rivestirsi; Caspian era riuscito a strappare alla futura moglie ulteriori minuti.
Quando arrivarono di sotto, fecero colazione insieme, poi lui dovette andare via per sbrigare certe faccende. Susan era nella libreria del castello, quando sentì una voce familiare alle sue spalle. - Ciao topo di bibliotaca! - -Ed! - lei corse ad abbracciarlo. - Io...ti devo ringraziare immensamente; senza di te, a quest'ora... - - Ehi sorellina; è tutto a posto, non mi devi ringraziare, sono tuo fratello o no? - lei lo strinse di nuovo. - E poi sei stata tu ad averci chiamato! Se non fosse stato per te noi non saremo neanche qui e poi perchè fai questi discorsi una settimana dopo? - - Li farò anche fra trent'anni perchè neanche tutto quello che dirò in una vita potrà essere abbastanza. - Edmund le sorrise. - Ah, a proposito! Sai chi hai davanti?! - disse con una grande eccitazione nella voce. - Mia sorella Susan Pevensie? - chiese lui non capendo il significato di quella domanda. - No! Voglio dire...anche, ovviamente, inoltre...la futura regina di Narnia! - - Ma sei già reg... - poi però s'interruppe, capendo dove sua sorella volesse andare a parare. - Oh, mio Dio! - - Già! - - Oh, mio Dio! - ripetè Edmund sollevandola dal terrenno e facendole fare un giro completo. Peter e Lucy, che erano entrati in quel momento nella stanza, prima guardarono i fratelli, stralunati, poi si fissarono a vicenda, come per dirsi che erano ormai rimasti gli unici normali tra loro quattro. - Che succede? - chiese Lucy, con un sopracciglio alzato. - Fra tre mesi mi sposo!! - esclamò Susan, già in ecstasy! - Che cosa?! - chiesero lei e Peter in coro. - Sì! Ieri sera Caspian mi ha chiesto di sposarlo! - - Oh, Susan! - Lucy corse ad abbracciarla e Peter poco dopo fece lo stesso. - Sono così felice per te, sorellina! - esclamò la piccola della famiglia. - Sono felice anch'io, Lucy, non puoi neanche immaginare quanto! - - Ma Susan...adesso non voglio fare il guasta feste, però...cosa farai quando torneremo in Inghilterra? - chiese il maggiore dei quattro. Tutti gli occhi si puntarono sulla ragazza. - Non penso che tornerò in Inghilterra. - - Prego? - - Non lo so, Peter, sarà anche una sensazione mia, però quando ho chiesto ad Aslan certe cose su Caspian, prima che anch'io arrivassi a Cair Paravel, lui non mi ha accennato a nulla che potesse lasciare intendere di non farlo perchè poi sarei tornata in Inghilterra... - - Vuoi dire che rimarremo a Narnia?! - - Non lo so, Ed; non lo so proprio...ah! Un momento! Seguimi! C'è una cosa per te! - - Per me? - chiese il fratello minore. - Sì, ma non aspettarti chiisà che cosa perchè in realtà era già tua! - lui non capì, ma seguì la sorella fuori dalla stanza, con anche Peter e Lucy a seguito. Arrivarono in una stanza non molto distante dalla biblioteca e Susan si diresse verso uno scaffale e prese un oggetto che Edmund non riuscì subito a distinguere, ma qualche attimo dopo esclamò: - Quella è la mia torcia! - - Sì! Caspian l'ha trovata a Telmar un paio di giorni dopo la nostra partenza. -. Il fratello le sorrise. - E bravo al mio futuro cognato! - disse alla fine. I fratelli Pevensie si misero a ridere.
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Tattaratan!! Ed eccolo qui anche il quinto capitolo, appena sfornato! (Be'....appena parzialmente....) comunque...cosa ne dite? Bulmettina, sei contenta che nessuno dei due sia morto alla fine? E c'è andato vicino anche il povero Ed! Al suo proposito volevo dire che mi piace molto la parte che sta facendo con Susan, i suoi comportamenti; mi è sempre piaciuto il suo personaggio e volevo dargli un po' più di spazio. Quindi che cosa ne pensate? Fatemelo sapere tutti quanti, ok? I ringraziamenti...e scusatemi se questa volta il capitolo è stato scritto così male, ma non so che errore ci sia stato, dal prossimo spero di riuscire a farlo tornare come prima, scusatemi ancora!
bulmettina: be'...come sempre...ti devo ringraziare un milione di volte perchè recensisci ogni capitolo e continua, mi raccomando! Baci e grazie!
Simba: grazieeeeeeeeeeeee anche a te! Per quanto riguarda Edmund, come ho già accennato prima, sono d'accordo con te; anch'io pensavo che al suo personaggio non fosse mai stato dato molto conto ed è proprio per questo che gli faccio fare questo ruolo totalmente diverso da come lo abbiamo visto ne "il leone, la strega e l'armadio" e devo dire che mi piace come sta venendo fuori. Fammi sapere come ne pensi, va bene?
Baci a tuttiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Clitemnestra
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Capitolo 6 *** Demian e il kraken ***
Capitolo 6: Demian e il kraken
CAPITOLO 6: DEMIAN E
IL KRAKEN
Quel giorno passò piuttosto velocemente,
Peter, Susan, Edmund e Lucy rimasero tutto il tempo insieme e si divertirono
molto. Caspian tornò solo nel tardo pomeriggio, trafelato. - Ehi! Volevamo farti
le congratulazioni per... - cominciò Peter, ma Susan, vedendo il futuro marito
in quello stato, chiese: - Caspian, che cosa succede? -. - Il kraken! Ha
attaccato il porto, sta distruggendo tutto quello che trova! Pontili, navi,
tutto! - - Oh, mio Dio! - - Ha anche ucciso tre pescatori innocenti! - -
Dobbiamo andare! - esclamò Peter. - Sì, preparate le truppe. -. Mezz'ora dopo
erano tutti pronti nel cortile e partirono immediatamente. Non ci volle molto
prima che arrivassero e non appena giunsero al porto, trovarono la devastazione
più totale; molto peggio di quanto avesse fatto l'idra una settimana prima e un
odore nauseabondo di cadavere invase le loro narici, Susan ebbe un senso di
vomito. Gli enormi tentacoli del mostro sferzavano l'aria come mille fruste,
uscendo dalle profondità marine. In un attimo, un ponte fu ingoiato e sommerso
dal polpo.
- Arceri! - esclamò la
regina. Tutti presero posizione. - Mirare! - le frecce vennero
incoccate. - Tirate! - una pioggia di dardi si abbattè sul
mostro marino, che per un momento si contorse e risprofondò
sott'acqua , ma qualche minuto dopo ne emerse nuovamente, più
infuriato che mai. Cominciò a mulinare i suoi tentacoli ovunque,
afferrando e sbriciolando qualunque cosa gli capitasse a tiro. - State
lontani dall'acqua! - gridò Caspian. - Mirare! - ripetè
Susan ai suoi arceri. - Scagliare! - una seconda ondata di frecce
sopraffece il kraken, che emise un verso terribile e assestò un
potente colpo di tentacolo verso l'esercito, colpendo in pieno Edmund e
Peter, che volarono per parecchi metri dietro, andando a cozzare contro
il muro di un'abitazione. - Ed! Peter! - esclamò la sorella. Ma
non fece neanche in tempo a rendersene conto, che il kraken
l'afferrò, stritolandola in una morsa che le impedì di
respirare. - Susan! - urlò Caspian. Il ragazzo corse sul molo e
cominciò ad abbattere furiosamente colpi sul tentacolo che
teneva prigioniera la sua fidanzata. Subito molti altri uomini lo
aiutarono e alla fine, riuscirono a tranciare il lunghissimo "braccio"
del mostro. Susan cadde in acqua. - Oh, no! - Caspian si tuffò
in mare e riuscì subito a riportare la ragazza al sicuro. -
Grazie... - disse lei, ansante. In risposta lui labaciò
lievemente, poi si allontanò per tornare di nuovo a combattere
contro il kraken, Susan invece corse dai suoi fratelli. Li scosse. -
Ed! Peter! - poco dopo ricominciarono a riaprire gli occhi. - Ehi,
sorellina...hai fatto un tuffo? - le chiese Edmund, vedendola tutta
bagnata. - Molto divertente... - rispose sarcastica. - Tutto bene? -
s'intromise poi Peter. - Sì, e voi due? - - Sì,
tranquilla. -.
Combatterono fino a sera
inoltrata contro quel mostro, ma non ottennero grandissimi risultati
perchè era molto forte e aveva già ucciso parecchi dei
loro uomini. Ad un tratto, Demian, uno dei migliori centauri, quello
che aveva portato in salvo Caspian la settimana prima, si voltò
verso di lui, Susan, Edmund e Peter e disse con la spada sul cuore: -
Fino alla morte, miei sovrani. - cominciò a galoppare verso
l'acqua, in direzione della bocca del mostro. - No! Demian! No! -
gridarono Caspian e Susan. Ma il centauro si era già buttato a
capofitto, riuscendo a ferire mortalmente alcuni organi vitali del
kraken. Quest'ultimo si dibattè agonizzante, poi Arione
levò la sua spada: - Per Demian! - - È già
la seconda volta che quel centauro mi salva la vita... - disse Caspian
sotto voce a Susan, poi aggiunse: - E per Narnia! - tutti si
diressero verso l'immenso mostro e cominciarono a colpirlo senza
più alcuna pietà. - Mirare! Tirare! - esclamò di
nuovo Susan.
Il kraken emise il suo ultimo, terrificante verso, poi affondò
nelle profondità marine per rimanerci per sempre, immobile e senza vita.
L'esercito esultò. Finalmente avevano un nemico in meno.
Susan era esausta,
l'unica cosa che voleva era un letto...il suo letto con Caspian. Arrivarono al
castello, Lucy guarì i feriti più gravi con la sua pozione, Susan andò nel bagno
della stanza da letto e si fece una doccia, poi si infilò sotto le coperte e si
addormentò subito con Caspian al suo fianco.
Il giorno dopo, i due, resero
ufficiale il loro fidanzamento, che venne accolto con gioia dal popolo. Quella
stessa sera, mentre loro, Peter, Lucy e Edmund erano nel giardino a passeggiare,
scorsero la figura di Aslan. La prima ad accorgersene fu Lucy. - Aslan! -
esclamò correndogli in contro. Lo abbracciò, ma poi indietreggiò e fece un
inchino, ricordandosi chi avesse davanti; gli altri quattro la imitarono. -
Alzatevi... - comandò il leone e loro eseguirono. - Susan, ti devo parlare... -
continuò. - In privato... - i due si allontanarono, sotto lo sguardo preoccupato
degli altri, specialmente quello di Caspian. E se gli avessero portato via Susan
per la seconda volta? Ora che si sarebbero dovuti sposare...?! Non sarebbe riuscito a
sopportarlo. Si allontanò dai tre Pevensie con passo deciso e tornò nel
castello, il petto schiacciato in una morsa di terrore.
Quando Susan tornò,
trovò i fratelli ad aspettarla sotto un albero. - Allora? - le chiese subito
Peter. - Io...non tornerò in Inghilterra. - - Davvero? Oh, come sono felice!
Questo significa che rimarremo a Narnia per sempre! - Lucy era entusiasta. - No
Lucy, non mi hai capita...ho dette che io resterò qui....io... - - Ma questo
vuol dire che...non ci rivedremo più! - esclamò Edmund. - Non lo so, Ed; la
prossima volta che tu e Lucy potreste tornare a Narnia, io forse sarò già morta
di vecchiaia... -. Sui volti dei quattro fratelli, si dipinse un'espressione di
profonda tristezza. Susan li abbracciò tutti e tre. Quando arrivò a Peter
scoppiò in lacrime, sapeva che non lo avrebbe rivisto mai più, Aslan glielo
aveva lasciato intendere. Il fratello la strinse forte. - Ti voglio bene,
sorellina. Anche se ti ho fatto arrabbiare tante volte in passato, ti voglio un
bene da morire, non dimenticartelo mai. - Susan era scossa da brividi violenti.
- Ti voglio bene anch'io. -. Rimasero ancora insieme per quasi due ore, ormai
erano le undici passate, poi Peter disse: - Susan, dovresti dare la notizia al
tuo futuro marito, penso che stia per morire, era agitatissimo prima. - - Oh,
Caspian! - lei si alzò e corse in direzione del palazzo. Controllò nella sala
delle riunioni, in quella per i pasti, nella sala del trono, in biblioteca e
alla fine lo trovò nella loro camera da letto. Lei aveva un sorriso radioso e
Caspian capì tutto, allora la strinse forte, la baciò e la prese in braccio. Poi
la fece stendere sul letto e si distese sopra di lei, attento a non farle male.
Piano piano cominciò a sfilarle il vestito e lei fece altrettanto, arrossendo un
po'. Caspian sorrise quando lo vide; adorava quel lato di Susan, quel suo essere
ancora così pudica, così pura. Quella per loro fu una notte bellissima.
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Ed ecco qui anche il sesto capitolo! Piaciuto? Povero Demian, ho voluto
rendergli omaggio anche nel titolo del capitolo, se lo merita. E
così, dopo quest'avventura a Narnia Peter e Susan non si
vedranno mai più...che tristezza! Ma sarà davvero
così? Boh! Ancora non lo so nemmeno io! Ih ih ih ih!!!
Comunque spero che anche questo sia di vostro gradimento e come sempre
ringrazio bulmettina perchè continua a recensire, mi auguro di
non averti delusa! Un saluto a tutti i lettori e recensite, please!
Baciiiiiiiiiiiiiiii!
Clitemnestra!
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Capitolo 7 *** Attacco a Cair Paravel ***
CAPITOLO 7: ATTACCO A CAIR PARAVEL
Passarono tre settimane, durante le quali rimasero in pace, nemmeno l'idra si fece vedere, ma poi, una notte mentre tutti dormivano, Susan si svegliò, non si sentiva molto bene. Ad un tratto gemette per un crampo terribile allo stomaco e ritrasse le gambe contro il petto. Caspian era voltato dall'altra parte e non si accorse di nulla. - Caspian... - sussurrò con voce appena percettibile, lui ovviamente non la sentì. Però, poco dopo, Susan si accorse di una cosa: dalle tende filtrava una strana luce. Si avvicinò piano alla finestra, con la mano premuta sull'addome e vide torce che si avvicinavano sempre di più. I vampiri non avevano bisogno delle torce per vedere al buio, l'idra era decisamente da escludere che ne facesse uso e dunque rimaneva solo una cosa: i Torturers, loro nemici più furbi e temibili. - Caspian! - esclamò più forte; adesso la fitta era passata. Lui mugolò qualcosa che Susan non riuscì a capire. La ragazza gli si avvicinò e lo scosse. - Caspian, ti vuoi svegliare?! - il re aprì gli occhi. - Susan...che cosa c'è? - - Ci stanno attaccando! - lui scattò a sedere. - Che cosa?! - - Sì! I Torturers ci stanno attaccando! Dobbiamo prepararci; saranno qui tra non molto. -. Indossarono gli abiti da guerra, poi avvisarono tutti gli altri. Si nascosero negli angoli più oscuri del giardino, gli arceri si prepararono sulle terrazze, poi attesero, i loro cuori erano scalpitanti. - Susan... - Caspian la bloccò per un polso mentre la futura moglie si dirigeva verso i suoi uomini. Lui era rannicchiato contro il muro, affianco a molti altri soldati. - Cosa c'è, Caspian? - - Sposiamoci.... - - Me l'hai già chiesto... - disse in tono sarcastico. - Sposiamoci prima. Anticipiamo di due mesi... - - Vuoi che ci sposiamo la settimana prossima?! - - Sì. - - E ti sembra questo il momento adatto per parlarne?! - - Decisamente no... - - Oddio, come sei complicato! - - Allora ci sposiamo? - - Certo! - - La settimana prossima? - - Per adesso pensiamo a acome rimanere vivi. - Caspian la baciò. - Fa' attenzione e qualunque cosa dovesse succedere, sappi che ti amo. - - Ma che ti prende?! Non succerderà niente e la settimana prossima ci sposeremo. Comunque ti amo anch'io. -. Poi Caspian la lasciò andare e lei potè raggiungere gli arceri.
Quando i Torturers raggiunsero i confini del giardino di Cair Paravel, premendo contro le mura, Susan diede il segnale ai suoi uomini e una pioggia di frecce venne scagliata contro i nemici. A quel punto fu il caos più totale: i soldati di Narnia uscirono allo scoperto e così ebbe inizio un violento corpo a corpo. La ragazza vide Edmund e Peter combattere contro tre nemici, Arione venne ferito ad una spalla, ma uccise subito il suo aggressore e poi...no; non poteve essere! - Lucy! Lcy, torna dentro! - la bambina, infatti era uscita dal castello perchè si era accorta che Briscola era stato colpito mortalmente, così era corsa fuori per aiutarlo. Susan ridiscese le scale come un fulmine e prese in braccio la sorellina poco prima che fosse colpita alle spalle. La regina incoccò subito una freccia e con la sua mira infallibile, uccise il nemico. Poi prese per mano la sorella e la riportò al sicuro nel palazzo subito dopo che ebbe guarito il nano. - Lucy, non lo devi fare mai più! - - Ma il P.C.A... - - Lu, non puoi fare tutto. In battaglia si muore, ma in quanto tua sorella maggiore ho l'obbligo di non far morire te. Rimani qui. Anche se io, Ed, Peter o chiunque altro venissimo feriti; resta dentro. - - Va bene... -. Susan tornò fuori e colpì qualcuno che stava per attaccare Peter, poi raggiunse di nuovo gli arceri. Scagliò frecce ovunque, non sbagliando mai obiettivo e quando lanciò uno sguardo generale di sotto, fu il disastro più totale. La battaglia infuriava sempre di più, colpendo con sempre maggior violenza.
Susan cercò Caspian con lo sguardo e lo vide combattere fianco a fianco con Edmund e Peter; era ferito ad una gamba. "Quelli sono i miei tre uomini..." pensò in quel momento. - Susan! - gridò poi il fratello maggiore. Quel grido attirò anche l'attenzione di Edmund e Caspian su di lei; i tre ragazzi trattennero il respiro. La giovane si voltò e vide che tre nemici stavano risalendo la scala, con le armi puntate contro di lei. Uno dei suoi uomini le andò in aiuto e insieme riuscirono ad abbatterli. - Ottimo lavoro, Oselio. - - Servo vostro, signora. -.
Persero la cognizione del tempo, erano troppo impegnatinella battaglia, ormai il cielo era agli albori. Ad un tratto Susan avvertì un dolore lancinante alla spalla, era stata colpita. Cadde in ginocchio e si voltò verso il suo aggressore. Era la fine: l' "elfo" dai capelli d'argento e gli occhi neri stava per abbatterle un colpo in pieno petto. Almeno aveva detto a Caspian che l'amava. Susan chiuse gli occhi, aspettando che il freddo acciaio della spada la trafiggesse nel corpo, uccidendola. - Addio... - mormorò soltanto. Però non sentì nessuna lama trapassarla. Riaprì gli occhi. - No è ancora un po' presto per gli addii, sorellina? - Edmund era lì davanti a lei, con la spada sporca del sangue di colui che non avrebbe esitato un secondo ad uccidere Susan. Lei lo abbracciò forte. - Non so come farei senza di te! - - Eh, lo so! Ma ad ogni modo la cosa è reciproca! - e detto questo tornò di sotto. "Il mio fratellino..." pensò tra sè. Ricominciò a lanciare frecce a destra e a manca, con la spalla che pulsava dal dolore. Poi vide Caspian con le spalle contro il muro, in trappola a combattere contro due nemici. - No! - gridò Susan con quanto più fiato aveva in corpo. Così incoccò un'altra freccia e ne colpì uno dritto al cuore, l'altro lo finì lui poco dopo. Si fissarono per un istante, poi ripresero a combattere.
Ormai il sole era sorto da un pezzo e illuminava tuttoquel massacro che non meritava di essere rischiarato da una luce così radiosa.
Finalmente gli ultimi Torturers rimasti si ritirarono e i soldati di Narnia acclamarono; Susan era felicissima, ma qualche istante dopo eccolo di nuovo: quel dolore terribile al ventre. Si accasciò per terra, aspettando che passasse. Udì la voce di Caspian chiamarla forte, ma non aveva un filo di voce per rispondere. In pochi minuti passò come era arrivato, così corse di sotto, dal suo uomo. - Caspian! - - Oh, Susan! - lui le andò vicino, zoppicando. - Che cosa ti hanno fatto? - - E la tua spalla? - disse esaminandole la ferita. - Non è nulla, non ti preoccupare. - lui la baciò. Contegno, piccioncini, contegno! - esclamò Peter passando di lì. I due si misero a ridere. - Dov'è Ed? - chiese poi Susan, non vedendo l'altro fratello. - Sono qui! - esclamò lui, spuntandole da dietro. - Eh, pensavi di esserti liberata di me, ma a quanto pare....! - - Lei gli buttò le braccia al collo, facendosi male alla spalla. - Ed! Se non fosse stato per te sarei morta senz'altro. È già la seconda volta che mi salvi la vita. - - E lo farò per altre mille volte se dovesse essere necessario... - lui la abbracciò.
Tornarono dentro tutti quanti e aiutarono Lucy ad occuparsi dei feriti. Susan fasciò la spalla ferita di Arione. - Grazie, mia regina. - lei gli sorrise in risposta.
A sera tutto era quasi tornato alla normalità; durante la notte appena passata, però molti uomini erano rimasti uccisi, vittime di quella folle ferocia. I fratelli Pevensie, Caspian, Arione e gli altri ufficiali si radunarono nella sala delle riunioni. - Il numero dei nostri uomini è visibilmente diminuito. Tra il kraken, l'idra e l'attacco di stanotte ormai non siamo rimasti in molti e temo che al prossimo scontro potranno metterci in serie difficoltà. - disse Caspian. - E se provassimo a chiedere aiuto alle terre vicine? - - Credimi Lucy, ho tentato, ma ogni uomo che è partito non ha mai fatto ritorno. - - Sì, ma forse...con il fatto che abbiamo appena finito questa battaglia e loro hanno perso, potrebbero aver lasciato sguarniti i confini. - prese parola Edmund. - Già ed è probabile anche che fosse stata l'idra ad uccidere i tuoi uomini e dato che ora sappiamo come ucciderla, senz'altro avremo più possibilità di riuscita... - continuò la piccola Pevensie. Tutti la fissarono, era incredibilmente saggia e matura per la sua età. - Andremo noi tre, questa notte... - si inserì Peter. - Io, Ed e Caspian. - - No! - esclamò Susan, che era stata zitta fino a quel momento. - No! Non potete andare voi tre. - - Tuo fratello ha ragione, Susan. - - No, Caspian, noi... - - Tu pensa ai preparativi del nostro matrimonio, in una settimana dovrà essere tutto pronto, conto su di te. Ogni tua scelta andrà bene. - - Una settimana?! - esclamarono Peter, Lucy e Edmund. - Sì, abbiamo anticipato... - disse Susan con le lacrime agli occhi.
Al calar della notte, i tre ragazzi dovevano ritrovarsi nella sala del trono, ma Caspian tardò un paio di minuti perchè Susan lo trattenne.
- Susan, ti prego...non rendere tutto ancora più difficile. - - Caspian, non puoi andare via! Tu e i miei fratelli...no! - la giovane scoppiò in lacrime e nascose la esta nel petto del futuro marito, che le accarezzò la testa e le baciò i morbidi capelli. - Susan... - mormorò come se fosse l'unica parola che conoscesse. - Se...se mi dovesse succedere qualcosa... - - BASTA! STA' ZITTO, CASPIAN! STA' ZITTO! - lei iniziò a prenderlo a pugni sul petto e Caspian rimase fermo a prenderle. Appena Susan si rese conto di ciò che aveva fatto, indietreggiò di qualche passo e si portò le mani alla bocca. Caspian si avvicinò alla ragazza e l'abbracciò forte. - Ssst. Tornerò da te, Susan. -. Scesero nella sala del trono poi Edmund, Peter e Caspian partirono. Non appena oltrepassarono i giardini di Cair Paravel e sparirono nell'oscurità della notte, Susan si accasciò sull'erbe umida e pianse, poi urlò; era tornata quella fitta allo stomaco. Lucy le corse accanto. - Susan! Che cos'hai?! Vado a chiamare... - - No, Lucy. No chiamare nessuno. So già cosa potrebbe essere. - - Che cosa...? - - Accompagnami. Ho bisogno di te, da sola non ci riesco. -
Arrivarono in un'ala del castello che nessuna delle due conosceva molto bene. Susan, sorretta dalla sorellina entrò in una stanza. - Mia regina...! - disse una donna che era lì dentro. - Dovrei fare un controllo... - disse con la poca voce che le rimaneva. - Mi dispiace, regina Lucy, dovete uscire... - - Va bene... - disse lei con aria leggermente interrogativa. - No, voglio che resti anche lei. - - Non è possibile, regina Susan, sono le regole. -. Susan annuì, rassegnata. Lucy uscì e si sedette fuori, aspettando pazientemente solo come lei sapeva fare. Dentro la camera, sua sorella soffriva e sudava. Il dolore era sempre più forte, più del solito. La donna di prima fu raggiunta da altre due, che visitarono Susan. - Sì, regina. - dissero infine. - Le vostre ipotesi sono vere: presto darete un erede al re! Aspettate un bambino! -.
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Ed ecco il 7 º chappy! Allora...che ne pensate? Dunque è in arrivo un nuovo re per Narnia! E chissà se dovrà "prendere subito" il posto di suo padre?! Che cosa succederà al povero Caspian e a Ed e Peter durante il viaggio per chiedere aiuto? Riusciranno a tornare? Mah! Leggete e lo scoprirete!
Mi è piaciuta l'ironia tra Susan e Caspian mentre parlavano di anticipare il matrimonio, poco prima della guerra! Voi che ne dite? Recensite al più presto! Intanto vorrei ringraziare...
bulmettina: grazie mille, gioia! Grazie perchè mi segui sempre! Comunque per quanto riguarda il capitolo precedente...Demian, lo so, è dispiaciuto anche a me farlo morire, ma se non fosse stato lui sarebbe stato Arione e poi ho anche pensato di far morire Ed o Peter quando il kraken li aveva colpiti, ma alla fine è stato Demian a sacrificarsi per tutti dopotutto qualcuno lo doveva pur fare; non può essere sempre tutto bello. E inoltre Peter, Ed e Lucy devono tornare a Londra per la stessa ragione, probabilmente Aslan avrebbe fatto tornare indietro anche Susan se non avesse dovuto sposarsi con Caspian. Comunque grazie ancora e continua a recensire! Baci!
Lady_Sue1789: grazie mille anche a te! Sia le critiche che i complimenti sono graditi e capisco che possa dare un po' di fastidioquesto mio stravolgimento dei romanzi originali, ma era per fare qualcosa di un po' nuovo! Comunque spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto e continua a recensire, mi raccomando! Voglio sapere cosa ne pensi! E dimmi anche in generale che cosa ti è piaciuto dei capitoli precedenti! Baci!
WaterAlch: grazie per i complimenti! Sono contenta che ti sia piaciuta e spero che continuerai a seguirmi e a recensire!! Se vuoi sapere anche tu il perchè Peter, Edmund e Lucy debbano abbandonare Narnia, leggi sopra il ringraziamento a bulmettina. Grazie ancora e recensisci anche i prossimi capitoli! Se potresti dirmi anche qualcosa su quelli precedenti mi faresti un favore, così per sapere generalmente! Baciiiiiiiiiiiiii!!!
Clitemnestra
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Capitolo 8 *** Il matrimonio...mancato! ***
Capitolo 8: il matrimonio...mancato!
CAPITOLO 8: IL
MATRIMONIO...MANCATO...!
Susan si
sfiorò il ventre con una mano; il dolore era improvvisamente scomparso. "Un
bambino..." pensò tra sè. "Il mio bambino...sono incinta! Mio e di Caspian; solo
nostro" era così felice! Nonostante avrebbe compiuto diciotto anni fra tre
settimane non le importava nulla di essere ancora un po' troppo
giovane.
Quandò uscì trovò Lucy ancora lì ad aspettarla e
l'abbracciò forte. - Allora, Susan?! Che cosa c'è? Hai una malattia?! - chiese
preoccupata la sorella minore. - Be', Lucy...diciamo che è una malattia un po'
particolare, ma bellissima! -. La bambina inarcò le sopracciglia. - E di cosa si
tratta precisamente?! Non esistono malattie belle! - - Non è una malattia,
io...Lucy, aspetto un bambino! - - Che cosa?! - - Già! Diventerai zia! - la
piccola Pevensie la baciò sulla fronte. - Oh, Susan è meraviglioso! Sono tanto
contenta per te! Ma quindi tu e Caspian avte fatto...? - ma si bloccò e divenne
tutta rossa. La futura regina e mamma si mise a ridere. - Sì, Lucy, lo abbiamo
fatto... - - Oh, mio Dio...e quando?! - - La notte in cui Aslan mi ha detto
che sarei rimasta a Narnia. - - Ah, ecco il perchè. Bel festeggiamento! - -
Ah! Ma sentitela! Sei ancora una bambina, Lucy! Non dovresti farti venire in
mente certe cose! - - Ma sei tu che mi ci fai pensare! -. Susan le diede una
pacca affettuosa sulla schiena.
Quella notte rimasero a parlare per tutto il
tempo, distese sul letto di Susan e Caspian, a fantasticare sul bambino che
sarebbe arrivato a breve. Quando si fece giorno, si affacciarono dalla terrazza
della stanza per vedere di scorgere i tre cavalli di Peter, Edmund e Caspian, ma
niente; di loro neanche l'ombra, nè tantomeno dei cavalieri che avrebbero dovuto
venir loro in aiuto. L'attesa era snervante e Susan cominciava ad essere
inquieta, così Lucy cercò di sviare la tensione. - Allora...hai già in mente
qualche nome per il bambino? - - No, non ci ho ancora pensato e poi lo voglio
scegliere con Caspian il nome... - - E preferiresti un maschio o una femmina?
-. Sul volto di Susan si aprì un sorriso finalmente. - Vorrei dare a Caspian il
suo erede, ma anche se dovesse essere una femmina andrà benissimo! Sono certa
che anche lui ne sarà felice. -. Lucy posò una sua mano su quella della sorella
maggiore. - Andrà tutto bene, vedrai... - Susan annuì. - E poi Caspian ti ha
fatto promettere una cosa: adesso devi preparare il vostro matrimonio. - - Oh,
mio Dio! Soltanto una settimana! Sarà impossibile... - disse sconsolata. - Se
vorrai ti aiuterò. - l'altra le sorrise. - Ma è ovvio! Tassativo, sorellina! Mi
dovrai aiutare, da sola non ce la potrei mai fare. -.
Nel
pomeriggio decisero le posizioni dei tavoli e cominciarono a preparare gli
inviti; fortunatamente entrambe avevano una bella calligrafia.
Subito
dopo cena, entrambe andarono a letto, esauste. Susan, poi! Già il bambino
cominciava a toglierle energia, in aggiunta al nervosismo per Caspian e i suoi
fratelli, il fatto di non aver dormito la notte precedente e ancora la
preoccupazione per la guerra che incombeva su di loro, avevano fatto in modo che
la ragazza crollasse appena si fu infilata sotto le coperte. La mattina
seguente, si svegliò in preda alle nausee. - Oh, no, ti prego piccolino! -
implorò rivolta al suo stomaco. Quel giorno vide molti abiti da sposa, ma non ne
scelse neanche uno; almeno aveva restrinto il campo; si consolava con quello. In
compenso Lucy andò a colpo sicuro su quello che avrebbe preso. Susan non finiva
mai di essere sorpresa dalla sorellina; era sempre così sicura di sè! Questa era
una cosa che invidiava molto, quanto avrebbe voluto avere il suo carattere, a
volte! Sospirò; il giorno seguente sarebbe stata un'altra lunga giornata. A
sera, quando fu nella sua camera da letto, Susan rimase sulla terrazza per
diverse ore, sperava di vedere le sagome dei suoi fratelli e di Caspian; non
accadde. E ormai erano passati due giorni. Andò a letto, con un strana
sensazione che le attanagliava il cuore. Si svegliò nel bel mezzo della notte,
ancora con la nausea e fino al mattino rimase chiuse in bagno, con il ventre in
preda alle fitte. Respirava affannosamente e non riusciva a muoversi. Aveva
vomitato per tutto il tempo. Quando i dolori furono passati, si guardò allo
specchio e sussultò; no, quella ragazza non poteva essere lei! Era più pallida,
con gli occhi cerchiati e più scarna in volto; no, non era lei. Eppure si guardò
intorno e non vide nessun altro. Fece una doccia e indossò un bell'abito rosso,
poi scese per la colazione, ma non appena ne sentì l'odore corse di nuovo in
bagno e rigurgitò per l'ennesima volta. Si nascose il volto tra le mani e pianse
a dirotto, non udì neanche i colpi alla porta della stanza. Quando tornò fuori,
trovò un'interdetta Lucy. - Allora?! - - Allora cosa? - - Che vuol dire "
allora cosa"?! Dove sei sparita, Susan?! Mezz'ora fa' dovevi scegliere il menu!
Il cuoco sta perdendo la pazienza! E ne ha tutte le ragioni! - - Il menu?! -
disse Susan con un brivido; il solo pensiero del cibo le fece venire il
voltastomaco. - Perchè quella faccia pallida e quelle occhiaie? - - Il
bambino...le nausee... - - Oh... - l'espressione di Lucy si addolcì - Se vuoi
il menu lo scelgo io; conosco i tuoi gusti e quelli di Ed e Peter, basterà che
tu mi dica che cosa piace a Caspian. - disse in tono comprensivo - Lo sai che mi
stai salvando la vita, vero? - la piccola sorrise. - È il mio compito,
dopotutto! Devo prendermi cura di te; l'ho promesso a Caspian! - - Che cosa?! -
- Ah, lascia perdere! E poi adesso che sei incinta devo anche preoccuparmi del
mio nipotino! - esclamò posando la sua manina sul grembo della sorella. Susan la
abbracciò; se non ci fosse stata Lucy con lei, non sapeva che cosa avrebbe
fatto. Allora dopo che la bambina si fu informata su che cosa piacesse a Caspian
da mangiare, corse dal cuoco, mentre Susan incaricò un paggio di portare gli
inviti a tutti. Lei poi scelse i fiori da mettere sui tavoli e poi il suo
bouquet; decise per una composizione di fiori di campo; quelli erano i suoi
preferiti. Erano fiori semplici e lei non amava le cose sfarzose e fu
soddisfatta della sua valutazione. Nel pomeriggio decise i brani che avrebbe
suonato l'orchestra; le canzoni sue e di Caspian. Il giorno dopo avrebbe dovuto
rivedere gli abiti da sposa. Andò a letto presto, sperando che quella notte
sarebbe riuscita a dormire. Ma i suoi desideri furono vani; il bambino si agitò
ancora di più della nottata precedente, probabilmente perchè tra i due era sua
madre quella più agitata e lui lo sentiva. Susan scese dal letto e si vestì,
andò a piedi fino alla Tavola di Pietra e chiamò Aslan. Lui comparve parecchie
ore dopo, quando la ragazza era piegata dal dolore. Il grande leone le soffiò
sul volto e le fitte si placarono. - Grazie... - disse con un filo di voce. -
Perchè sei venuta da sola a piedi? È pericoloso a quest'ora della notte; ci sono
i vampiri e lo sai bene. - - Sì, lo so, ma se andassi a cavallo rischierei di
perdere...tu lo sai già, vero? - - Sì, lo so, bambina mia e sono felice per te.
- - Caspian è vivo? - andò dritta al sodo. - Come posso sapere questo? - -
Perchè...perchè tu sei Aslan! Sei il grande Leone! Sei colui che ha sconfitto la
Strega Bianca e che ha spazzato via l'esercito di Miraz e...sei l'unico che
potrebbe rassicurarmi in questo momento.... - disse con voce sempre più
incrinata e acuta. - E tua sorella? - - Non voglio che mi veda in questo stato
pietoso... - - Dovresti avere più fiducia in lei; seppur piccola, Lucy sarebbe
molto d'aiuto, è tua sorella, dopotutto. - - Lo so, è una bambina incredibile.
- - Lo è davvero. - - Ma quindi...Caspian...? - lo disse con timore sempre
crescente nella voce. - Che cosa dice il tuo cuore? - - Dice che è vivo, ma
forse perchè è solo quello che spero. - - Dovresti avere più fiducia anche
in testessa, regina Susan. -. Lei emise una mezza risata nervosa. - Non ancora
regina se...se il re non dovesse tornare... - - Abbi fede... -. E detto questo
sparì. - Aslan! Aslan! - ma lui non tornò. Così si affrettò per Cair Paravel. La
strada fu piuttosto lunga e grazie a Dio non incontrò nessun nemico. Ormai il
cielo era albeggiante e Susan per un po' rimase sotto un albero a guardare
quello spettacolo; lo faceva spesso con Caspian al castello e in qualche modo
quello la fece sentire vicino a lui. Poi riprese i suoi passi. Non appena entrò
a palazzo e sentì l'odore della colazione impallidì ed ebbe un conato di vomito,
ma riuscì a reprimere quell'istinto. Era dal giorno prima che non mangiava, non
riusciva proprio a farlo, il solo pensiero del cibo la faceva star male. Per un
momento le girò la testa e si aggrappò alla maniglia di una porta; per fortuna
nessuno se ne accorse. Andò subito nella sua camera e lì la nausea si placò, poi
entrò nel suo letto e cadde in un sonno profondo. Non seppe quanto tempo dopo,
la voce di Lucy la svegliò. - Susan! Susan! Avanti, apri! Susan! Il sarto sta
aspettando per la scelta del vestito! SUSAN! - tuonò la bambina. - Arrivo, Lucy,
arrivo... - la sorella maggiore si trascinò giù dal letto e aprì la porta. - Il
vestito, sì, l'avevo dimenticato, non farmi la predica per favore... - - Sei
bruttissima, lo sai? E hai un'aria sconvolta. - disse Lucy analizzandola. -
Grazie... - - Notte in bianco? - - Sono andata a cercare Aslan alla Tavola di
Pietra. - - E perchè lo hai fatto? - - Per Caspian...Ed...e Peter; speravo che
sapesse... - - Nessun problema. - continuò in tono deciso. - "Nessun problema"
cosa? - - Lui sta bene e anche i nostri fratelloni! Tutto si risolverà per il
meglio, vedrai. - - Come fai ad esserne così certa? - - Lo so e basta; lo
sento. - - Vorrei tanto avere la tua sicurezza, sai Lucy? - la piccola sorrise.
- Sei più forte di quanto credi, Susan, fidati... - - Buffo...sono le stesse
parole che mi ha detto Aslan. - -Be', ad ogni modo adesso dobbiamo andare, il
sarto attende. - - Va bene. Un momento, però, è meglio che prima mi metta un
po' in ordine. - Lucy rise sommessamente. - Ehm...sì, forse è meglio! -. Cinque
minuti dopo, le due erano nella stanza per la prova dell'abito.
- Allora,
vostra maestà; l'altro giorno avete detto che eravate molto indecisa tra questi
cinque modelli, così ve li ho direttamente portati; alla bottega li avevo tutti.
Probabilmente non saranno della vostra taglia, ma non importa a quello si
rimedia. Venite, eccoli qui. -. Susan li passò in rassegna uno per uno,
ovviamente consigliata da Lucy e alla fine scelse il terzo che aveva visto. Era
lungo fino ai piedi, con un bel nastrino legato in vita, corpetto aderente,
maniche lunghe che andavano allargandosi verso la fine e così era anche la
gonna. Un leggero velo avrebbe ricoperto il suo volto e ovviamente...tutto era
rigorosamente bianco. - Ottima scelta, mia regina! È un pezzo davvero unico e si
adatterà perfettamente al vostro corpo. Adesso vi lascio nella mani delle mie
assistenti, loro provvederanno a prendere le misure. - - Grazie mille, sir
Garizlim. - - E di cosa, vostra grazia? L'abito sarà fatto portare al castello
domani stesso; lavoreremo tutta la notte; se vostra maestà si deve sposare tra
solo pochi giorni... - - Oh, ma non vi dovete preoccupare, fate con calma; il
re.... - s'interruppe per un momento e Lucy le lanciò uno sguardo preoccupato.
- ...non si sa ancora bene quando sarà di ritorno... - concluse con uno sguardo
languido. - - Ad ogni modo il vestito verrà consegnato domani, mia regina... -
- Grazie ancora. - - I miei ossequi! - - Ossequi. -
***
Due giorni
dopo, fu tutto quasi pronto; una delle poche cose che mancavano...era lo sposo.
"Ma tornerà davvero?" si chiedeva Susan, tormentata da mille pensieri.
- Ehi, sorellina... - - Lucy! Entra pure! -
disse cercando di nascondere l'aria stanca. - A chi vuoi darla a bere? - disse
come captando i suoi pensieri. - Sicuramente non a te, vero? - - Già.. Perchè
ti trattieni, Susan? Perchè ti chiudi in te syessa? A che cosa servirebbero
altrimenti le sorelle? E io sono sempre qui, sono con te, voglio esserci.
Sfogati. Così non fai bene neanche al bambino... -. Susan fu colpita per
l'ennesima volta dal comportamento della sorella, così piccola e matura. A quel
punto esplose e cominciò a singhiozzare disperatamente, nascondendo il volto nel
grembo della sorella. Lei le scostò i capelli dal volto bagnato e le accarezzò
la schiena. - Fatti coraggio, Susan, vedrai che torneranno... -. Quella notte si
addormentò lì e Lucy non fece nulla per cercare di andar via; si distese sullla
schiena e dormì tranquilla, con una mano ancora posata sulla guancia della
sorella.
Il giorno dopo, le due lo passarono sempre
insieme e fu il primo giorno da quando i tre ragazzi erano partiti, che Susan
non fu colta dalle nausee e riuscì a mangiare qualcosa. - Domani dovrei sosarmi,
Lucy. Ma lui dov'è? Dov'è Caspian? - disse con le lacrime agli occhi. Sul viso
della bambina si aprì il sorriso più largo che Susan avesse mai visto. - Che
cosa c'è? - - Proprio dietro di te. - - Che cosa? - - Caspian: è proprio
dietro di te! -. Susan si voltò di scatto. Per un attimo le parve che il tempo
si fosse fermato, poi ricominciò a trascorrere, molto lentamente vide Caspian,
Edmund e Peter avanzare nella loro direzione; dietro i tre ragazzi c'era un
numero consistente di uomini. Lucy corse in direzione dei fratelli; Susan fece
lo stesso, ma puntando prima a Caspian. Il futuro marito scese da cavallo e le
andò in contro, era ferito. Quando furono abbastanza vicini, Susan gli saltò al
collo, piangendo. - Una settimana! Siete stati via una settimana, Caspian! Sei
giorni senza avere alcuna notizia di voi! Pensavo foste morti! - il ragazzo
riuscì a malapena a capire cosa stesse dicendo. Poco dopo anche gli altri tre
Pevensie li raggiunsero e subito Edmund e Peter la strinsero forte. - Oh, mio
Dio! Ho avuto così tanta paura di potervi perdere tutti quanti! Ma siete feriti!
Che cosa è successo?! - -Abbiamo avuto un piccolo incontro con l'idra... -
cominciò Edmund. - Scontro più che altro... - lo corresse Peter. - Ma a lei è
andata male. - concluse Caspian. - Voi...voi siete riusciti ad ucciderla?! - -
Sì! Grazie al tuo consiglio! - - Che vuoi dire? - - Poco prima di partire,
Arione ci aveva detto di come fare ad ucciderla perchè tu lo avevi scoperto! È
grazie a te se siamo ancora vivi! - asserì Edmund. - Ma perchè non ce ne hai
parlato tu stessa? - chiese Caspian. Susan sgranò gli occhi. - Be'; ero troppo
sconvolta e troppo impegnata ad urlarti contro per ricordarmi anche di dirti
come sconfiggere un mostro con un numero non ben definito di teste, se permetti!
- Caspian non fiatò. - Donne... - disse Peter con non curanza. - E con questo
che cosa intendi dire?! - chiesero in coro le due sorelle. Gli altri tre si
misero a ridere. - Ma Susan...adesso che ti guardo...sei dimagrita tanto! Che
cosa è successo? - le chiese poi il futuro marito. La ragazza per un momento
guardò Lucy, ma poi decise che non era ancora il momento di dire del bambino;
erano appena tornati e avevano bisogno di riposare senza nessun altro pensiero.
- Sai com'è; mi hai lasciata qui da sola a preparare il nostro matrimonio...! Se
qui con me non ci fosse stata anche Lucy, a questo punto non so come avrei
fatto! - Caspian baciò una mano alla piccola di casa Pevensie. - Ti sono
debitore. - lei arrossì leggermente, ma poi disse: - È di dovere; dopotutto tra
poco entrerai a far parte della nostra famiglia!. - - Adesso andiamo, però;
dovete essere curati. - tagliò corto Susan.
Per tutto
il resto del giorno, i cinque ragazzi rimasero insieme e la sera, Susan si
sforzò il più possibile di mangiare per non destare sospetti.
- Ti rendi
conto che domani ci sposiamo? - le chiese Caspian prendendole una mano. - No!
Non ancora! - - Anzi, domani a quest'ora sarai già mia moglie. - Edmund, Lucy e
Peter sorrisero. Dopo cena, andarono subito a letto; avevano bisogno riposo
prima del "grande giorno", senza contare che i tre ragazzi erano stanchissimi
dopo quel viaggio. Erano riusciti a portare con loro gli uomini di Archen, per
la prossima battaglia sarebbero stati pronti. Susan e Caspian si infilarono
sotto le coperte e Caspian la baciò con trasporto. - Mi sei mancata. - disse con
una voce che lasciava trapelare tutta la sua stanchezza. - Mi sei mancato anche
tu, Caspian. - esitò per un istante, poi cercò di continuare. -
Ehm...tesoro...ci sarebbe una cosa che dovrei dirti...Caspian? Caspian? - lo
scosse lievemente, ma lui si era già addormentato. Sospirò. Gli passò dolcemente
il dorso della mano su una guancia, poi spense la luce e anche lei fu colta
dalla stanchezza. Quella notte, per fortuna dormì bene.
***
La mattina dopo, quando si svegliò, Caspian
dormiva ancora, ma aveva un'aria serena e rilassata. Che bello che era mentre
dormiva. - Ti amo tanto, lo sai? - sussurrò guardando i suoi occhi chiusi. Il
matrimonio sarebbe cominciato fra tre ore, così decise di lasciarlo dormire
ancora un po', ma lei doveva iniziare a prepararsi. Lucy già l'attendeva nella
"sala del vesito". - Stanotte non sei stat male, vero? - le chiese la sorellina.
- No.- Si vede; hai un'aria raggiante! - - Sì, ma soprattutto perchè... - stai
per sposare il tuo amato re... - completò Lucy per lei. - Esattamente! - - Sei
agitata? - - Un po'... - - Sono tanto contenta per te, Susan... -.
Quest'ultima impiegò più di un'ora per truccarsi e un'altra ora buona fu
dedicata al vestito, poi indossò la croce della nonna con cui era partita. Lucy
la guardava meravigliata, anche lei un piccolo gioiello nel suo vestito. - Sei
bellissima. - - Lo sei anche tu! - - Sì, ma... - la porta si aprì e lei si
interruppe. Edmund e Peter entrarono nella stanza, anche loro vestiti
magnificamente, però rimasero a bocca aperta quando videro la sposa. - Susan,
sei... - ma non riuscirono ad aggiungere altro. Lei li abbracciò. - Come ti
senti? - - Un po' nervosa... - - Be', penso che sia normale... - disse Peter,
sorridendole. - Suppongo di sì. - - Noi eravamo venuti per salutarti prima che
compissi il grande passo, quindi ora...andiamo via. - - Sì,, va bene. - - Non
farti attendere troppo, eh? - continuò Edmund. Susan rise. - Sì, d'accordo. -.
Anche Lucy uscì poco dopo, lasciando la sorella maggiore da sola con i suoi
mille pensieri. "È davvero tutto perfetto..." pensò tra sè, poi si posò una mano
sul ventre ancora piatto. - Staremo bene, vedrai... - mormorò, ma poi una voce
alle sue spalle la fece voltare. Figura magra, alta, capelli d'argento e occhi
neri. - Buongiorno, regina Susan... - disse in tono maligno; poi per la ragazza
fu il buio più totale.
******************************************************************************************************************************************
Ed eccolo qui anche il numero 8! Spero vi piaccia e scusate se non ho
aggiornato prima, ma adesso non manterrò i miei standard di
circa un capitolo al giorno, a scuola abbiamo cominciato ritmi un po'
più pesantucci. Comunque mi aspetto taaaanti commenti su questo
nuovo chappy! Fatemi sapere in tanti! Anche perchè a me non
è piaciuto più di tanto, però siete voi che avevte
l'ultima parola e confido nella vostra magnanimità! Passando ai
ringraziamenti...
bulmettina:
grazie per i complimenti, gioia e spero che anche questo capitolo sia
stato di tuo gradimento e che ti abbia incuriosito!! Grazie mille
ancora di tutto! Bacioni!
WaterAlch:
grazie anche a te per i tuoi pareri, mi raccomando, continua a
recensire e ti posso capire perfettamente sul fatto che tu abbia un
debole per il bel principe, credimi! Quanto ti capisco! Comunque grazie
ancora! Smack!
lucia lair: grazie per i
complimenti, cara! Dimmi se anche questo capitolo è stato di tuo
gradimento; spero di sì! Per quanto riguarda l'installazione del
programma...allora...io sono andata su "guida all'html" qui nel sito,
poi accanto alla scritta Nvu italia c'è scritto un sito, devi
cliccarci sopra. Ti appare una pagina sull'azzurrino, viola o qualcosa
del genere( spero non mi prenderai per daltonica!!! Ih ih ih ih!!!)
^_^. Dopo, sulla sinistra c'è una lista e nel terzo rettangolino
a partire dall'alto c'è scritto download. Clicca anche lì
e poi, andando un po' più giù clicca su:" installer
winowsNvu 1.0con dizionario italiano. Dovrebbe essere così, poi
segui le istruzioni, però non ne sono sicura al 100%...spero che
vada bene. Baci e grazie ancora per la recensione! Continua anche nei
prossimi capitoli, moi raccomando! Baciiiiiiii!
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Capitolo 9 *** Prigionia ***
Capitolo 9-Prigionia
CAPITOLO 9:PRIGIONIA
- Dove sono? - si chiese Susan quando riaprì gli occhi.
Le girava la testa, si guardò intorno; non vide nulla; solo buio. Ma era viva?
Non lo sapeva proprio. Come faceva ad accorgersi di essere viva o morta? Si
diede un pugno sulla mano. - Ahi! -. Ok; per lo meno era viva. Ma dove si
trovava? Questo proprio non riusciva a capirlo. Si alzò in piedi, ma ebbe un
capogiro, così cercò di poggiarsi a qualcosa, ma non trovò nulla e cadde di
nuovo a terra. Decise di rimanere lì sdraiata finchè non si fosse sentita un po'
meglio. Mentre era lì sdraiata riflettè: che cos'era successo? Indossava l'abito
del matrimonio e tutto le ritornò alla mente: Caspian, Peter e tutti gli altri.
Quel giorno avrebbe dovuto sposarsi! Ma quanto tempo era passato? Era ancora il
giorno delle sue nozze? Lì non c'erano finestre, non c'era nulla, solo oscurità;
non poteva capire se fosse notte o giorno. Le sembrò che la sua testa
scoppiasse, non sarebbe riuscita a sopravvivere un secondo di più in quel luogo
terribile! Aveva bisogno di uscire, aveva bisogno del sole, della stelle! M
asoprattutto...aveva bisogno di Caspian e dei suoi fratelli; le persone che
amava sopra chiunque altro. Poi però si ricordò di non essere sola: lì con leo
c'era il suo bambino e non l'avrebbe abbandonata: in qualche modo quel pensiero
la calmò leggermente. - Ehi piccolino...vedrai che tutto si risolverà per il
meglio: il tuo papà e i tuoi zii verranno a salvarci; ne sono sicura... -
mormorò con una mano posata sul suo ventre. Si alzò nuovamente e questa volta
non ebbe alcun giramento di testa. Strizzò gli occhi per cercare di mettere a
fuoco qualunque cosa che potesse aiutarla a capire in che posto si trovasse, ma
nulla, solo buio. Iniziò a camminare molto lentamente, con le mani protese in
avanti per pararsi nel caso ci dovesse essere un muro o altro, ma per un bel po'
di tempo, non incontrò nulla per la sua strada, poi sentì un piede sprofondarle
in qualcosa di di liquido e subito lo ritrasse. Era solo acqua. Ma che cosa ci
faceva lì l'acqua? Tutto questo le dava sempre più sui nervi; ma dove accidenti
si trovava?! Si impose di stare calma; tutta quella agitazione avrebbe solo
potuto nuocere al bambino. - Ok, Susan, tranquilla...andrà tutto bene. - cercò
di rassicurarsi da sola. Andando avanti si accorse che stava camminando come
sulla riva di un lago circolare. "Ma dove sono finita?". Un crampo allo stomaco
così forte la costrinse a piegarsi, ma perse l'equilibrio e finì in acqua. - No,
ti prego piccolino, non adesso... - il lago era profondo e non riusciva a
toccare; se non sarebbestata capace di tornare sulla riva sarebbe affogata. Ad
un tratto, quando ce l'aveva quasi fatta, si sentì trascinare sempre più giù per
la caviglia. Questa sarebbe stata la fine. Lo aveva pensato anche durante
l'assalto a Caira Paravel, quando quel Torturers l'aveva quasi uccisa, ma quella
volta, Edmund le aveva salvato la vita. Adesso Edmuind non c'era. ora non c'era
nessuno e con tutta probabilità sarebbe morta insieme al suo bambino. " Non
posso permettere che tutto finisca così, non posso permettere che Caspian perda
la sua famiglia in questo modo." con questi pensieri riuscì a dare un gran
calcio a ciò che la stava trattenendo e a liberarsi dalla sua presa. Si
arrampicò sulla riva e riuscì ad uscire. Respirò a pieni polmoni, con il fiato
corto e si allontanò il più possibile dal lago, finchè non andò a sbattere
contro una parete rocciosa. "Ma...è una specie di grotta....?!". Una grotta...a
Narnia ce n'erano molte; come avrebbero potuto capire di quale si trattasse? E
poi...se quella era davvero una grotta, avrebbe anche dovuto esserci una via di
uscita. Continuò a camminare con una mano davanti e l'altra alla parete, ma non
ottenne il benchè minimo risultato. Le venne voglia di gidare, piangere e
buttarsi a terra; invocò il nome Caspian, dei suoi fratelli e di Aslan, ma
ovviamente nessuno potè sentirla, poi si accasciò al suolo, esausta. Com'era
possibile che la giornata si fosse aperta in un modo così perfetto, se era
ancora quella giornata, e si stesse concludendo con una tale drammaticità. Calde
lacrime cominciarono a solcarle il volto impaurito e fu scossa da singhiozzi.
"Dove sono? Dove sei, Caspian?". Poco dopo sentì un rumore strano, come se un
grosso masso si stesse spostando. Si ritrasse di scatto contro il muro e rimase
a vedere cosa stesse succedendo. Non molto lontano da lei, un grande sasso si
spostò di lato ed entrò nella sua visuale la figura di colui che l'aveva portata
lì. Il nemico aveva una torcia e anche Susan potè vedere più o meno il posto in
cui era stata rinchiusa: sì, era una grotta e al centro c'era un grande lago
perfettamente rotondo. Non c'era nient'altro in quel posto da incubo. Il nemico
fece qualche passo in avanti e la vide. - Salute a voi, regina Susan... - disse
con un sorriso viscido. Lei lo guardò con odio. - Non è cortese non rispondere
al saluto del vostro nuovo sovrano. - - Nuovo sovrano?! Ha! Nemmeno se doveste
essere l'ultima forma di vita su questa terra! - - Dovreste imparare ad essere
un po' più gentile. Dopotutto non eravate chiamata "Susan la Dolce"? Non vi si
addicerà più questo appellativo se continuerete così. - - Allora che mi
chiamino " Susan l'Arpia, perchè il mio comportamento nei vostri confronti non
muterà se non per peggiorare. -. Lui le si sedette accanto e lei si spostò. -
Prima o poi cambierete opinione, anche perchè nessuno potrà più venire a
salvarvi. - - Vi sbagliate; Caspian e i miei fratelli arriveranno. - - Come
potrebbero se sono morti?! - il cuore di Susan si fermò per un attimo. - No! Voi
mentite! - - Io non direi...mentre questo pomeriggio erano disperati per il
vostro rapimento e vi stavano cercando, li abbiamo colti alla sprovvista
e...adesso la vostra bella Cair Paravel è stata rasa al suolo e tutti i suoi
abitanti sono morti. - - No! Non è vero! Non può essere vero! - strillò. - Non
fate così, scoprirete che sono molto molto potente e anche se adesso siete così
ostile nei miei confronti, sarò capace di perdonarvi... - disse scoprendole una
spalla e accarezzandole il volto. Lei si scansò. - Non mi toccate! Andate via!
Uscite di qui! Subito! - gridò con quanto più fiato aveva in corpo. Lui le si
allontanò. - Molto presto non la vedrete più sotto questa luce...intanto vi ho
portato da mangiare. - detto questo uscì e richiuse l'uscita con il masso;
almeno le aveva lasciato la torcia.
No. Non poteva essere; Caspian e gli
altri non poteveno essere morti, Susan ne era certa, altrimenti lo avrebbe
sentito. Non ci credeva, quel maledetto le aveva mentito per fare in modo che si
demoralizzasse, ma lei non avrebbe ceduto; una grande paura comunque le
attanagliava il cuore. - Caspian... - sussurrò. Non era pronta per perderli
tutti. Un altro crampo allo stomaco, ma questa volta era la fame. Si avvicinò al
vassoio che quella specie di elfo riuscito male le aveva lasciato vicino
all'uscita e lo esaminò. Non capì che cosa ci fosse nel piatto, ma la fame era
troppa e si disse che sarebbe stato meglio mangiare subito perchè se avesse
cominciato a farsi troppe domande su quello che le era stato portato, alla fine
non avrebbe più mangiato nulla e non era proprio il caso di stare a digiuno
adesso; aveva un'altra persona da sfamare oltre lei. Poi ripensò alle parole del
nemico e quindi dedusse che doveva essere ancora il giorno delle sue nozze,
ipoteticamente sera. Se tutto fosse andato come sarebbe dovuto andare, quella
sera, a letto, Susan avrebbe detto a Caspian del bambino e chissà che cosa
avrebbero fatto dopo. Mangiò con mille pensieri per la testa, aveva paura, ma
per i suoi fratelli e per Caspian; aveva capito che quel tipo che era entrato
doveva essersi invaghito di lei e questo le faceva guadagnare tempo, anche se
sarebbe stata rinchiusa in quella grotta che la faceva impazzire. Per non
parlare poi di quella cosa che l'aveva afferrata nell'acqua; che cos'era?! Susan
si era dimenticata di chiederlo, prima. Prese in mano la torcia e fece un giro
attorno al lago, voleva scoprire qualcosa, ma tutto lì era come morto: l'acqua
era immobile, le pareti gelide. Per quanto tempo sarebbe rimasta chiusa lì
dentro. Era già una tortura dopo neanche un giorno. La sua mente volò a Caspian.
Morto? I suoi fratelli? Morti? Non lo poteva sapere davvero. Tutto quello la
faceva impazzire. Però, poco a poco, l'idea che le persone che amasse di più al
mondo avessero abbandonato per sempre quelle terre, cominciò ad insinuarsi
dentro di lei come una serpe. Iniziò a mancarle il respiro, le girò la testa, le
gambe non la sostennero. Svenne. Quando si svegliò, non sapeva quanto tempo
fosse passato, ormai non lo percepiva più, non aveva niente su cui basarsi.
Rimase sdraiata a pancia in su per ore, le parve e riflettè. Non si accorse
neanche che le lacrime avevano ricominciatoa a scorrere, poi urlò. Un crampo al
ventre; il suo bambino. Ritrasse le gambe contro il petto, il dolore era
straziante; iniziò a sudare e immaginò di essere più pallida di un cadavere.
Invocò il nome di Caspian per molto tempo, nel delirio totale; era troppo.
Quando si placò ansimava. Si poggiò con la schiena contro il muro e rimase lì a
fissare la superficie del lago.
***********
A Susan sembrò che fosse
passato un secolo da quando era stata rinchiusa lì dentro e forse era passato
davvero. No, ma ad ogni modo doveva essere passato un bel po', anche perchè il
suo grembo aveva iniziato a gonfiarsi, non molto, ma un po' si vedeva. Si
sentiva stanca e tutta sporca; indossava il vestito delle nozze da chissà quanto
tempo, ormai era tutt'altro che bianco. La ragazza si sentiva quasi morta. Il
dubbio e la preoccupazione per Caspian e per i suoi fratelli era tale che
pensava solo a loro, non si preoccupava di nient'altro. Come se non bastasse le
nausee avevano ricominciato a perseguitarla e i crampi si erano fatti più
frequenti. Era triste che solo in quei momenti si ricordasse di essere viva e
che non doveva rendere conto solo a sè stessa di ciò che faceva perchè se fosse
stato così si sarebbe già fatta affogare dalla creatura nel lago.
Un giorno,
o una notte, lei non lo sapeva, mentre dormiva sentì qualcosa. Aveva il sonno
molto più leggero da quando era incinta. Sentiva qualcosa, un respiro, forse;
era appena percettibile, ma bastò a metterla in allarme. Aprì gli occhi e vide
qualcuno chino su lei, per meglio dire...sul suo ventre. Troppo vicino a parer
di Susan con la bocca spalancata, i canini pronti a penetrare nel suo bambino.
Lei si svegliò totalmente e diede un calcio al vampiro, colpendolo in piena
faccia. Lui si voltò a fissarla, infuriato. Era bianco come la morte, capelli
neri, occhi di ghiaccio e una lunga toga nera. Si scagliò contro Susan, le
affondò i denti nel collo e lei in quel momento si ricordò una cosa...chissà se
avrebbe funzionato davvero. Si portò una mano al petto e uscì da sotto vestito
la croce di sua nonna. La puntò contro l'aggressore e quello subito si ritrasse
emettendo un verso terribile. Susan glila lanciò addosso e l'intruso cominciò a
fumare; era lo stesso effetto che si otteneva quando stava sotto il sole.
Gridava spaventosamente. Susan rimase a guardare inorridita quello spettacolo:
il vampiro cominciò a disintegrarsi e non appena non fu rimasto di lui che un
mucchietto di cenere, la ragazza fu presa di nuovo dalle nausee. - Ti prego,
piccolino, non adesso. -. Ogni giorno quei conati si facevano sempre più
insopportabili. La futura...e antica regina si chiese come quel vampiro avesse
fatto ad entrare. Avrebbe ucciso il suo bambino; stava per affondare i denti nel
suo grembo per uccidere subito il suo bambino; lei non avrebbe mai permesso una
cosa simile. Recuperò la creoce di sua nonna dalla cenere e se la agganciò di
nuovo al collo. "Grazie, nonna..." senza quella collana sarebbe sicuramente
morta. Il suo stomacò brontolò: aveva fame, non sapeva tra quanto le avrebbero
portato da mangiare e aveva anche bisogno di lavarsi. Il lago era decisamente da
escludere, non ci teneva a fare un altro incontro con la creatura che lo
abitava. Si ritrovò a pensare a Caspian senza alcun filo conduttore che
portasse a lui; be'...effettivamente un filo che la portava a pensare all'amato
c'era...ed era proprio nel suo grembo. Susan lo accarezzò con dolcezza. Pensò al
modo in cui sapeva tenerla fra le sue braccia, a come posava le labbra sulle
sue, in modo così delicato, ma che trasmetteva tutta la sua passione. Pensò a
come solo il fatto di averlo accanto la facesse sentire bene. E com'era
possibile che adesso fosse morto?! Susan era sempre più disperata. Quel posto
l'avrebbe fatta impazzire molto presto; non avrebbe resistito ancora a lungo
segregata in quel luogo terribile. La cosa che più le faceva perdere la ragione
era come prima cosa che non sapeva se effettivamente Caspian, Ed, Peter e Lucy
fossero davvero vivi o morti e in secondo luogo, che non sapeva quanto tempo
stesse passando.
*******
Susan aveva una mano posata sul suo ventre;
ormai era evidente che aspettava un bambino. Un giorno, fu di nuovo colui che
l'aveva rapita a portarle il pasto; non era più venuto dalla loro ultima
conversazione. Quando la vide con il grembo gonfio sgranò gli occhi. - Ma voi
siete in dolce attesa?! - - Ah, sì? Non me n'ero accorta... - disse in tono
freddo e sarcastico. L'acqua del lago ribollì terribilmente ed entrambi
sobbalzarono. Susan scattò in piedi. - Che cosa c'è lì dentro?! - lui non
rispose; sembrava come paralizzato dalla paura e Susan si spaventò ancora di
più; se nemmeno lui riusciava acontrollarlo, che cosa avrebbe potuto essere? La
risposta arrivò subito: un enorme serpente emerse dalle acque del lago e tutti e
due impallidirono. Susan approfittò del momento: spinse l'uomo nel lago e corse
fuori da lì, poi richiuse quasi del tutto la caverna con il masso. Non si curò
del fatto che qualche nemico avesse potuto vederla; correva e non pensava ad
altro; correva in direzione di Cair Paravel. Il lungo vestito fusciava per
terra, smuovendo le foglie cadute. Corse per moltissimo tempo, non sentendo la
stanchezza, corse a perdifiato, guardò dietr o di sè per assicurarsi che nessuno
la stesse seguendo. Poco dopo andò a sbattere contro qualcosa e perse
l'equilibrio....o meglio...andò a sbattere contro qualcuno e quel qualcuno le
impedì di cadere per terra. Susan alzò lo sguardo. - Caspian... - mormorò
incredula. Le uscì come un suono strozzato. - Oh, mio dio...Susan! -. La strinse
forte a sè e la baciò con passione, il bacio più bello che si fossero mai
scambiati.Susan piangeva e forse lo faceva anche lui: aveva gli occhi lucidi. -
Susan, ma tu...tu... - - Sì, Caspian; io aspetto un bambino. Aspetto il nostro
bambino... - il ragazzo la strinse più forte, lei gli prese una mano e se la
posò sul ventre. - Ma quanto tempo è passato?! - - Quasi due mesi, Susan! Quasi
due mesi; i due mesi più lunghi della mia vita! Sono stati più lunghi dei due
anni che ci hanno diviso prima. - - Io...io credevo che foste morti...! - -
Morti?! Perchè? - - Quello che mi ha rapita...mi ha detto che siete stati
uccisi tutti quanti il giorno in cui mi hanno presa; lui... - - Non pensarci
più, amore mio. Adesso sono qui. - - E i miei fratelli? - - Stanno bene e sono
sempre più in ansia per te. Torniamo da loro, ok? - - Va bene. Ma tu che cosa
ci facevi qui? - - Riflettevo, pensavo a te. - Susan gli sorrise. - Sei stanca?
- - Sì, da morire. - Caspian la prese in braccio e si incamminò verso Cair
Paravel. La ragazza gli sorrise e si abbandonò al corpo di lui.
Doveva essersi addormentata
perchè quando riaprì gli occhi erano arrivati alle porte
dei giardini; Caspian la teneva stretta, senza dare alcun segno di
stanchezza, quando si accorse che era sveglia le sorrise e le
accarezzò una guancia. - Siamo arrivati a casa, piccola. Tante
persone sono molto preoccupate per te. - - Era da tempo che non
dormivo così bene, lo sai? - - Non riesco neanche ad
immaginare come deve essere stato terribile per te rinchiusa in non so
quale posto orrendo. Ma adesso è tutto finito, vedrai, staremo
bene e non ti capiterà mai più nulla. -. Susan lo
baciò. - Quanto ti amo...! - - Anch'io, credimi... -.
Entrarono nel castello, non c'era quasi nessuno era notte fonda e tutti
quelli che erano ancora in giro, troppo assonnati, non si accorgerono
neanche di loro. Caspian la portò nella sala del trono.
Lì Susan potè distinguere tre sagome familiari. - Ed!
Peter! Lucy! - esclamò la ragazza. I suoi fratelli si voltarono.
- Susan! - gridarono all'unisono correndole in contro. Caspian la mise
giù e così riabbracciò i tre ragazzi. - Ma
Susan...sei incinta?!?! - chiese Peter sconvolto. - Sì...scusate
se non ve l'ho detto prima, ma le levatrici me lo confermarono la notte
in cui partiste per Archen e una volta tornati non c'è stato
più tempo. - - Oh, mio Dio! - esclamò Edmund
stringendola forte. - Mi sei mancata terribilmente, sorellina! -
- Mi sei mancato anche tu, Ed! Mi siete mancati tutti quanti! Oh,
Lu! - disse poi abbracciando ancora una volta la sorella. - Come sta il
mio nipotino? - - Sta bene; stiamo bene entrambi! - - Tu
non sembri molto sorpresa nel vedrlo... - disse poi Peter. - Se ti
riferisci al fatto che presto diventeremo zii, io lo sapevo già.
- - Sì, lei mi aspettò fuori dalla stanza quando
andai a fare i controlli per scoprire se davvero...be'...aspettavo un
bambino. - - Sono così felice per te, Susan! - le disse il
fratello maggiore.
Rimasero a parlare per molto
tempo, Susan raccontò della sua prigionia, ma poi Caspian impose
alla quasi moglie di andare a letto perchè ora più che
mai avrebbe dovuto riposare e finalmente, dopo tanto tempo, i due
ragazzi dormirono di nuovo l'uno tra le braccia dell'altra.
****************************************************************************************************
Hallo! Allora...cosa ne dite di
questo nuovo chappy chappy?? Povera Susan, eh? Quante ne sta passando!
Sarà tutto finito dopo questo rapimento? Riuscirà a
vivere tranquillamente con il suo Caspian, dopo questa
guerra...be'...ovviamente se rimarranno vivi....! Ih ih ih ih ih!!!!!
Poveri; come sono sadica! Comunque, dai, è dolce il finale, no?
Boh! Fatemelo sapere voi! È tutto nelle vostre mani! Baci
immensi, scusate i possibili errori, anzi, molto probabili, e come al
solito ringrazio...
bulmettina:
milady! Come farei senza di te?! Che mi sostieni fin dal primo capitolo
e recensisci sempre facendo dei complimenti che neanche merito! Li
merito davvero? Sono felice che ti piaccia questa storia, all'inizio
avevo paura che facesse schifo, i primi capitoli li avevo buttati
giù di getto! Comunque grazie mille, sei la mia salvatrice!
Smack!
Lady_Sue1789:
Grazie per aver recensito cara! Spero che anche questo capitolo sia
stato di tuo gradimento! Eh, lo so che Susan ne sta passando veramente
tante in questa storia, ma tenete duro che prima o poi finirà e
vi lascierò in pace! Fammi sapere cosa ne pensi anche di questo
capitolo, ok? Baci!
Tomi Dark angel:
grazie mille per il commento, gioia! Fammi sapere che cosa ne pensi,
anche tramite la tua storia se vuoi, se il ci sono problemi di
scrittura nel tuo pc! Comunque grazie ancora e bacioni!!!!!!
Grazie ancora a tutti!
Clitemnestra
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Capitolo 10 *** Il dono di nozze ***
Capitolo 10-Il dono di nozze
CAPITOLO 10: IL DONO DI NOZZE
La mattina dopo, quando si risvegliarono,
Caspian e Susan si sorrisero. - È talmente bello poterti stringere ancora tra le
mie braccia quando mi sveglio, sentire il tuo calore. Susan, io sono stato più
felice in questi mesi che ho passato con te che in tutto il resto della mia
vita... - - Invece io credo che saresti stato meglio senza di me... - - Che
cosa?! - - Sì, insomma... ti sto facendo preoccupare più di quanto sia dovuto e
già hai abbastanza problemi per conto tuo con questa guerra. Io ti ho fatto
angosciare troppo, in questi due mesi, poi! Dovresti pensare a riportare Narnia
all'antico splendore e non alla tua futura moglie che crea solo problemi... - -
Susan! Spero vivamente che tu stia scherzando! Come puoi...? Come puoi solo
lontanamente pensare una cosa simile?! Io ti amo! Tu sei la mia forza, Susan!
Sei la ragione per cui sono arrivato fino a qui e non rinuncerei per nulla al
mondo a te. E poi adesso stai per darmi la gioia più grande; avremo un figlio,
Susan e...e io non potrei chiedere di più. -. Lei si strinse ancora di più a
quel ragazzo che tanto amava e gli posò la testa tra la spalla e il collo.
Rimasero così per almeno un' ora, senza parlarsi, non ne avevano bisogno;
esattamente come il giorno in cui si erano ritrovati. Poi si vestirono per
scendere a fare colazione. Passando dalla sala dei ricevimenti, Susan notò una
cosa: la stanza era rimasta esattamente come lei l'aveva preparata per il
matrimonio. - Ma...Caspian, che cosa...?! - - Ho dato ordine di pulirla
regolarmente e di lasciarla così perchè quando saresti tornata ci saremmo
sposati; io lo sapevo che ti avrei ritrovata. Lo sentivo. -. Susan lo baciò. - E
adesso che sei tornata...ci sposiamo? Per la terza volta... - disse con un
grosso sorriso. - Be'...sì! Ovviamente sì! Per la terza volta... - - Bene! E
questa volta sarà davvero, te lo prometto, Susan. Domani sarà per sempre. -
disse in tono serio. - Domani?! - - Perchè no? - - Per un milione di ragioni!
E poi il mio vestito è...da buttare, praticamente. - - Ne ho fatto portare un
altro. - - L'hai fatto davvero? - - Ho forse l'aria di uno che scherza? - -
Mmm...non si può mai sapere! - - Ehi! - Susan sghignazzò. - Bella
considerazione, amore mio! - - E dai, non fare l'offeso, stavo scherzando! - -
Ecco, ecco, meglio così. - - Allora domani, finalmente, se Dio vorrà e questa
volta deve volerlo con tutto quello che abbiamo dovuto passare... - - Sì,
Caspian. Proprio come hai detto tu. Domani sarà per sempre. - i due si
baciarono.
Quel giorno lo trascorsero ad ultimare i preparativi del
matrimonio; molti erano rimasti sconvolti da quel loro voler accelerare le cose,
ma non potevano capire il perchè lo facevano. Non potevano capire quanta paura
avevano avuto in quei mesi. Da quando Susan era tornata a Narnia fino al giorno
prima, entrambi avevano rischiato più volte di morire in modi così brutali, che
adesso l'unica cosa che desideravano era un po' di felicità. Bastava un attimo,
ma che fosse vera, quella felicità che ti resta dentro, il momento del famoso
"sì" sarebbe stato sufficiente.
La mattina dopo, la scena di quasi due mesi
prima si ripetè: Susan era bellissima nel suo vestito, truccata e acconciata, ma
questa volta c'era un dettaglio in più: quel lieve, ma evidente rigonfiamento
del ventre che nascondeva una cosa così grande: una nuova vita, un bambino e
questo le dava tanta dolcezza in più. Era la vera prova del suo amore per
Caspian; del loro amore, una cosa che soltanto la morte avrebbe potuto
rompere.
*****
- Finchè morte non ci separi... - dissero
insieme i due ragazzi in quel momento. - Può baciare la sposa... - Caspian
avvicinò lentamete le labbra a quelle di Susan, una bacio lungo e intenso che
avrebbero voluto prolungare per l'eternità: il momento perfetto, una cosa esatta
in quel mondo pieno di difetti. Marito e moglie si sorrisero, gli invitati
acclamrono, ma per Caspian e Susan contavano soltanto loro due. Il loro universo
si era ridotto alle proprie esistenze: Susan era il mondo di Caspian, la sua
casa e viceversa. - Ti amo... - le sussurrò il ragazzo. - Ti amo anch'io.
-
Passarono giorni, giorni
perfetti durante i quali non si seppe nulla della guerra e a Cair
Paravel regnarono la pace e la tranquillità. Un giorno, Susan e
Edmund stavano passeggiando peri giardini del palazzo. - Per quanto
durerà ancora? - chiese ad un tratto la ragazza. Il fratello la
fissò. - Non ti devi preoccupare, Susan. Qui ci sono io e ti
proteggerò fino alla morte, proteggerò te e mio nipote,
per sempre Susan. Sei mia sorella e da quando siamo partiti da Narnia
per la seconda volta, ho legato con te come non ho mai fatto con nessun
altra persona... - - Ed è proprio questo che mi ha fatto
venire in mente l'adatto dono di nozze... - era stata una voce molto
profonda a parlare. - Aslan! - i due si inchinarono. - Mio caro Edmund,
chiama i tuoi fratelli e tuo cognato, c'è qualcosa di importante
di cui vi devo parlare. - Edmund obbedì, allontanandosi. - Tanti
auguri per il matrimonio, figlia mia... - - Grazie, Aslan. Ma che
cosa intendevi dire, prima? "Dono di nozze"? Di cosa stavi parlando? -
- Quando tutti saranno qui, chiarirò ogni cosa. Adesso ti
devo fare le mie scuse... - - Scuse? - - Non sono
intervenuto durante la tua prigionia. - - Non ti preoccupare,
Aslan, io per prima ho detto che i tuoi tempi non sono i nostri; sono
sicura che saresti arrivato presto, con altri tempi. Non devi farti
problemi. - lei sorrideva. - Sei davvero degna di essere detta "la
dolce". - la ragzza arrossì un po' e qualche minuto dopo, i
fratelli Pevensie e Caspian si trovavano tutti lì. Lucy corse
subito in contro ad Aslan e lo abbracciò forte. - Allora? Di
cosa si tratta? - intervenne Edmund. - In questi giorni ho pensato
molto a questa faccenda e alla fine ho deciso che era la cosa
più giusta da fare; più giusta per voi, per il vostro
affetto e per il vostro legame... - fece una pausa, che aumentò
la curiosità tra i presenti. - Ma noi che cosa c'entriamo se
è il dono di nozze per Susan e Caspian? - chiese Lucy. - Be',
diciamo che è un qualcosa di collettivo... - la voce del grande
Leone era profonda e solenne. - Dunque? - incalzò Peter. -
Sapete che quando questa guerra sarà finita, dovrete tornare a
Londra, questo ve lo avevo già detto... - sui volti dei cinque
ragazzi si dipinse un'espressione triste e tutti insieme annuirono.
-
Tornerete e...ho fatto in modo che il tempo qui e a casa vostra
trascorrano allo stesso modo; per sempre. Tutte le persone che
conoscono Susan saranno convinte che lei sia altrove, in modo da non
destare sospetti e preoccupazioni. - - Lo hai fatto davvero?! -
chiese la piccola Pevensie. - L'ho fatto davvero... - assentì
lui. - E inoltre...ho visto come vi siate legati ancora di più e
ho capito che mai nessuno avrà la forza di dividervi,
perciò....Peter, potrai tornare anche tu e lo farete quando
vorrete...attraverso l'armadio con il quale arrivaste a Narnia molti
anni fa'. Il tempo comincerà a a scorrere nello stesso modo da
quando Peter, Edmund e Lucy torneranno in Inghilterra. - tutti erano al
settimo cielo; era esplosa la felicità più totale. Susan
andò a stringere forte il grande Leone e poi il fratello
maggiore. - Grazie, Aslan! - ma non appena si voltarono a guardarlo di
nuovo, lui era già scomparso. Susan sospirò: dopotutto
rimaneva pur sempre Aslan.
La settimana dopo, Cair Paravel
fu assediata. Era notte, come la volta precedente. - Ma loro non ce
l'hanno l'abitudine di dormire, vero?! - chiese Caspian esasperato. -
Sono vampiri, tesoro, che cosa pretendi? - - Un po' di riposo,
forse...e poi non sono tutti vampiri! - - Vuoi metterti a fare
polemiche adesso che ci stanno attaccando?! - - Scusami. -. La
moglie gli sorrise, divertita. - Ce la faremo, Susan; ce
l'abbiamo sempre fatta. - - Lo so. - lei iniziò a vestirsi
con l'abito da guerra. - Ehi, che cos'hai intenzione di fare? - le
domandò il marito. - Be', tu che dici? - - Susan! Tu
resterai qui, aspetti un bambino! - - Non rischierò
più del necessario, te lo prometto. - - Susan, se fosse
una situazione normale combatteresti; lo hai sempre fatto, ma
adesso...adesso sei incinta; non permetterò che tu combatta; non
si tratta di promesse. -. La ragazza annuì, sconfitta. - Va
bene... - disse riluttante. Quando si separò da Caspian,
andò ad augurare buona fortuna ai suoi fratelli e poi rimase con
Lucy. - È sempre così? - - Cosa? - le
domandò la sorellina. -È sempre così l'ansia per
le persone a cui tieni? - - Vuoi dire...aspettare in attesa di
rivederli anche se sai che potrebbero non tornare mai più? -
- Sì. - - Sì. Il tempo non ti passa mai e
resti sempre a sperare di rivederli; li rivedremo, Sue. - - Come
fai ad esserne tanto certa? - - Perchè ce l'hanno sempre
fatta, sono forti; non ti devi preoccupare. - le disse posandole una
delle sue piccole mani sulla sua. Susan le sorrise, grata. - Grazie,
Lucy; non so che cosa farei senza di te....non so neanche cosa sarei senza
di te. - - Probabilemte la stessa ragazza meravigliosa che sei
adesso...ma forse un po' meno! - disse scherzosamente. Le due si misero
a ridere.
Susan e Lucy andarono in
biblioteca; da lì tutto si vedeva meglio: ogni cosa era un gran
caos e non riuscivano a distinguere con precisione chi fossero i loro
fratelli e Caspian. La regina di Narnia era sempre più agitata,
quel non vederli la rendeva ancor più nervosa. - Susan, sta'
calma; così non migliori le cose... - le disse Lucy - E poi fa
male al bambino... - aggiunse. - Lo so, Lucy, lo so bene, ma non riesco
a farne a meno...sono...sono preoccupatissima! - - Lo so,
credimi; ti posso capire anche se lì in mezzo non c'è mio
marito... -.
Passarono ore; ore
interminabili, durante le quali Susan e Lucy non fecero altro che fare
avanti e indietro per tutto il tempo, dandosi un tacito sostegno l'una
all'altra. Provarono a leggere, ma nulla funzionò, dopotutto
sapevano fin troppo bene che le persone che amavano stavano rischiando
la vita là fuori. Ad un tratto un ruggito sovrastò ogni
grido, ogni colpo di spada. - Aslan! - esclamarono le due sorelle. Si
precipitarono sul balcone più vicino e lo videro: maestoso come
sempre, il grande Leone aveva fatto ammutolire ogni cosa intorno a lui;
tutti erano in attesa: abitanti di Narnia, della terra di Archen e i
nemici. Nulla si muoveva. C'era solo il silenzio; un silenzio
così innaturale che quasi faceva paura. Lucy si mosse appena al
fianco di Susan e quest'ultima sentì un tremito dentro il suo
ventre: il bambino si era mosso. Era la prima volta che lo faceva. -
Tutto andrà bene, piccolo mio. Da adesso, tutto andrà
bene. - non appena Susan ebbe finiti di pronunciare quelle parole,
Aslan si slanciò verso gli ultimi nemici rimasti e li
abbattè. Qualcuno di loro scappò; ma erano davvero pochi:
Narnia aveva vinto...ancora una volta. Nel giardino di Cair Paravel
scoppiarono delle urla assordanti; ora era finita davvero. Niente
più guerre, niente più morti; da quel giorno in avanti,
tutto tornò al suo posto...o quasi...
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Eccomi quiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!!!
Per vostra sfortuna! E mi sa anche con un po' di ritardo rispetto al
solito...va be', in questo periodo ho avuto tante cose da fare! Mi
dispiace! Entschuldigung! Lo siento! I'm sorry! Excuse moi! Ok, ok,
basta! Be'...che dire? Io non devo dire proprio niente, voi piuttosto
cosa ne pensate? Spero vi sia piaciuto come gli altri e spero di non
aver deluso nessuno. Quindi me la potreste lasciare una recensione? E
dai, che vi costa? Please!!!!!! E poi vorrei anche informarvi che
questa mia storia è giunta al termine: il prossimo capitolo
sarà l'epilogo e volevo anche dirvi che ho già scritto
una one-shot correlata a questa storia: un finale alternativo
che...be', saprete. Come al solito scusate i possibili erroi! Ora i
ringraziamenti:
Simba: grazie mille per i complimenti, cara e spero che recensirai anche l'epilogo! Grazie ancora, baciiiii!!!!!!! Clitemnestra
Junna: sono contenta che questa
mia FF che ho scritto ti sia piaciuta, anche perchè era la prima
che scrivevo sulle cronache di Narnia! Ad ogni modo hai fatto benissimo
a correggere gli errori, l'altra volta, ma sai com'è...la
scuola! In questo periodo ho avuto in mente solo la biologia e storia.
Tanto sono tutti morti, a me che cosa interessa?! No, dai; un po' di
cultura non fa mai male! Va be', alla prossima, cara! Recensisci
anche l'epilogo, mi raccomando! Smack!
Tomi Dark angel: grazie mille, gioia! Spero che in un modo o nell'altro
riuscirai a commentare anche l'epilogo! Grazie ancora e pubblica presto
la tua nuova FF, ok? Baciiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!!!!!
Clitemnestra
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Capitolo 11 *** Epilogo ***
CAPITOLO 11: EPILOGO
Susan fissava fuori dalla finestra della stanza che ormai condivideva con Caspian da quando era arrivata. Erano passati quasi dieci mesi dal momento in cui era tornata a Narnia e adesso era anche agli sgoccioli della sua gravidanza. Si posò una mano sul ventre gonfio e pensò con dolcezza al piccolo essere che dormiva placidamente lì dentro, in attesa di uscire, ormai tra pochi giorni. Lei e Caspian avevano fantasticato tanto su quel bambino da quando era finita la guerra. Adesso erano cambiate tante cose. Edmund, Lucy e Peter erano partiti, ma si sarebbero rivisti grazie ad Aslan; Susan gli doveva molto. I tre fratelli le mancavano terribilmente, ma lei sperava che sarebbero andati a trovarla una volta che avesse partorito, dopotutto glielo avevano promesso. Al momento si accontentava di godersi quella pace insieme a Caspian, quella felicità tanto sospirata. Il re non era sempre a Cair Paravel, aveva le faccende burocratiche da sbrigare, ma andava bene così.
Susan si diresse verso la sala del trono e lì trovò il marito. - Ciao! - - Tesoro! È tutto a posto? - - Sì, certo! Stiamo benissimo entrambi! Non ti preoccupare. - - Bene -. Caspian la fece sedere sulle sue ginocchia e le posò una mano sul grembo. - Non si muove. - - Sta dormendo grazie a Dio...per una volta! Ci aspettano notti insonni, amore... - - Sarà bellissimo, vedrai... - - Lo so. - disse con un sorriso radioso. Lui la baciò. - Non vedo l'ora che nasca, sai? - - Già, anch'io. -. Caspian avvicinò le labbra al pancione della moglie e sussurrò: - Hai sentito, piccolino? Ti stiamo aspettando tutti! -. Susan rise eaccarezzò una guancia al ragazzo che amava così tanto. - Ti amo, Caspian. - - Ti amo anch'io. Da morire. - la baciò di nuovo. Poco dopo la porta si aprì. - Arione... - disse Capian. - Vostre maestà... - - Che cosa succede? - - C'è qualcuno che sta dando fastidio in città, mio sovrano; se volete me ne occuperò io... - - Caspian, ti prego se appena tornato da Archen... - lo pregò Susan. - Va bene. Allora vai tu, Arione. Prendi una scorta con te. - - Sarà fatto, mio re. -. Non appena il centauro uscì, Caspian prese per mano la moglie. - Allora...che nome gli daremo se sarà un maschio? -
********
Susane Caspian si svegliarono, sentendo il pianto del loro bambino. - Vado io. - si offrì lui. Si alzò dal letto ed entrò nella stanza comunicante. Quando tornò teneva in braccio quel piccolo esserino nato la settimana prima. Si infilò di nuovo sotto le coperte e tenne stretto a sè il figlio. Susan fissò i suoi due uomini: l'immagine della perfezione. Caspian era un papà così dolce e meraviglioso....! Gli passò una mano sulla nuca, lo fece avvicinare e lo baciò appassionatamente. Qualche attimo dopo si staccarono e lei guardò il suo bambino. Lui si osservava intorno con quei suoi occhioni chiari: gli occhi della madre; i lineamenti, però erano quelli di Caspian, anzi, se non fosse stato per quegli occhi, si sarebbe potuto dire che quel bambino fosse suo padre. Il ragazzo lo posò delicatamente tra le braccia della moglie. - Prova a farlo riaddormentare, si addormenta sempre quando canti. Canta anche per me... -. Lui le sorrise e Susan ricambiò, un sorriso dolce, pieno di amore. - Tu sei la nuvola, io sono il vento; ti porto lassù, fino di sopra. Vai dietro il monte, nuvola bianca, perchè hai sonno, perchè sei stanca. Stai coperto, dammi le mani, dormi tranquillo, fino a domani. -. Il piccolo si era riaddormentato. - Hai una voce incantevole... - le disse il marito. - Lui è incantevole. - affermò Susan, accennando al bambino che giaceva tra di loro. Il marito la baciò di nuovo. - Buonanotte, amore mio. - - Buonanotte, Caspian. - poi si chinò su suo figlio e gli diede un delicato bacio sulla fronte. - Sogni d'oro, Edmund... -
Fine!!!
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E cala il sipario su questa mia ff. Allora...che ne dite? Vi è piaciuta?! Spero di non avervi deluso con l'epilogo e mi aspetto tanteeee recensioni dato che è la fine. Dai, che cosa vi costa, infondo??? Non ci sprecate neanche un minuto della vostra preziosissima vita, ma lo potete dedicare alla mia storia? E poi fatelo anche per Susan avete visto quante ne ha passate, poverina? Pleaseeeeeee! Anche chi non mi ha mai commentato, ma che almeno abbia solo, letto, per favoreeee! Adesso passo ai saluti e ai ringraziamenti:
Junna: grazie mille per i complimenti, tesoro e spero che questa fine sia stata di tuo gradimento. Spero inoltre che verrai a leggere (e possibilmente anche a commentare) il finale alternativo che pubblicherò uno di questi giorni, forse oggi stesso dato che l'ho già battuto. Con questo chiudo, grazie ancora all'infinito per aver seguito e commentato!!!! Baciiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!
Lady_Sue1789: grazie mille, gioia! Sono contenta che la mia ff sia stata di tuo gradimento e che l'epilogo non ti abbia delusa! Continua a seguire le mie storie perchè forse oggi stesso pubblicherò un finale alternativo di questa stessa ff e ne ho già in mente un'altra incentrata su altri due personaggi, uno già noto e l'altro no. Kisssssssssssssssssssssssss!!!!!
fuffima: grazie mille per aver seguito la mia ff, cara!! E spero che verrai anche a leggere la one-shot che pubblicherò oggi o domani, sarebbe un finale alternativo di questa storia. Grazie per i complimenti e un grosso bacio.
Ovviamente ringrazio anche tutti i lettori che hanno seguito questa mia ff e li invito a leggere il finale alternativo di questa storia che pubblicherò oggi o domani, forse oggi stesso, ma non lo so. Ad ogni modo vi ringrazio tantissimo e vi mando un bacio immenso!!!!!!!!!!
Smack smack!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Clitemnestra |
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